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Come si forma un'emozione? - Psicobiologia del comportamento ...

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<strong>Come</strong> <strong>si</strong> <strong>forma</strong> un’emozione?<br />

1880: W. James e C. Lange:<br />

STIMOLO RISPOSTE NEOCORTECCIA:<br />

SENSORIALE CORPOREE EMOZIONI<br />

“Noi <strong>si</strong>amo impauriti perché tremiamo”<br />

“Mi è difficile immaginare quale genere di emozione rimarrebbe se non<br />

avvertis<strong>si</strong>mo né l’accelerazione <strong>del</strong> battito cardiaco, né il respiro poco<br />

profondo, né le labbra tremanti né le gambe fiacche, né la pelle d’oca né<br />

il subbuglio viscerale… Io dico che le emozioni dissociate da tutte le<br />

sensazioni corporee sono per noi incompren<strong>si</strong>bili.”<br />

W. James (1883) Psychology p. 379


La teoria <strong>del</strong>la retroazione di William James<br />

Stimolo→Risposta→Retroazione→Emozione


Quando noi proviamo <strong>del</strong>le emozioni è perché percepiamo degli stati corporei<br />

• Poco peso al processo di valutazione mentale <strong>del</strong>la <strong>si</strong>tuazione che determina<br />

l’emozione:<br />

“Ogni oggetto che eccita un istinto eccita <strong>del</strong> pari un’emozione”<br />

“Se noi immaginiamo qualche emozione intensa e poi cerchiamo di astrarre<br />

dalla nostra coscienza di essa tutte le percezioni dei suoi <strong>si</strong>ntomi corporei,<br />

troviamo che non rimane nulla, che non vi è una “materia mentale” <strong>del</strong>la<br />

quale l’emozione possa essere costituita, e che tutto quel che rimane è uno<br />

stato freddo e neutro di percezione intellettuale”<br />

• No meccanismi alternativi capaci di generare una certa emozione in assenza<br />

di stimoli esterni <strong>si</strong>gnificativi e/o di eccitazione corporea


1929: W. Cannon e P. Bard:<br />

• emozioni anche in pazienti con le<strong>si</strong>oni <strong>del</strong> midollo spinale<br />

• risposte corporee <strong>si</strong>mili ma emozioni differenti<br />

STIMOLO NEOCORTECCIA: RISPOSTE<br />

SENSORIALE EMOZIONI CORPOREE


1960: S. Schachter e Singer:<br />

La neocorteccia interpreta i segnali corporei e <strong>forma</strong> la rappresentazione <strong>del</strong>le<br />

emozioni (come nella corteccia vi<strong>si</strong>va <strong>si</strong> realizza la vi<strong>si</strong>one)<br />

anche a seconda <strong>del</strong> contesto sociale e <strong>del</strong>le attese <strong>del</strong>l’individuo<br />

Stimolo→Eccitazione→Cognizione→Emozione<br />

I sentimenti emotivi nascono dalla spiegazione che ci diamo di certi stati fi<strong>si</strong>ci<br />

sulla base di interpretazioni cognitive <strong>del</strong>le probabili cause interne ed esterne<br />

di tali stati


Circuiti cerebrali <strong>del</strong>le emozioni:<br />

• 1827: C. Darwin<br />

Risposte e comportamenti utili per la sopravvivenza<br />

sono conservati evolutivamente e trasmes<strong>si</strong> per ereditarietà<br />

Uomo è <strong>si</strong>mile agli animali per:<br />

risposte corporee<br />

(tachicardia, aumento respiro, piloerezione, urinare…)<br />

comportamenti<br />

(fuggire, aggredire, digrignare denti)<br />

espres<strong>si</strong>oni facciali


• 1928: P. Bard<br />

Rimozione degli emisferi cerebrali nei gatti:<br />

“pseudo rabbia”: aumento pr.arteriosa, dilatazione pupille,<br />

inarcare schiena, esten<strong>si</strong>one artigli, soffiare<br />

“pseudo rabbia” la “pseudo rabbia” scompare


• 1938: W. Hess: la stimolazione di zone diverse <strong>del</strong>l’ipotalamo<br />

induce comportamenti differenti<br />

Ipotalamo è critico per regolare le risposte corporee legate alle<br />

emozioni


in<strong>forma</strong>zioni<br />

sensoriali<br />

<strong>si</strong>stema<br />

nervoso<br />

autonomo<br />

<strong>si</strong>stema nervoso centrale<br />

ipotalamo<br />

ipofi<strong>si</strong><br />

<strong>si</strong>stema<br />

endocrino<br />

comportamenti<br />

motivati


•1870: Broca: GRAND LOBE LIMBIQUE (“limbus”: orlo):<br />

corteccia ad anello intorno al corpo calloso, differente<br />

dalla neocorteccia sovrastante.<br />

•1933: Herrick: implicazione in funzioni olfattive<br />

•1937: Papez: <strong>si</strong>stema per emozioni: CIRCUITO DI PAPEZ


Le esperienze emotive, secondo Papez, <strong>si</strong> producono quando<br />

la corteccia cingolata integra i segnali provenienti dalla<br />

corteccia sensoriale e dall’ipotalamo.<br />

I segnali in uscita dalla corteccia cingolata verso l’ippocampo,<br />

e quindi l’ipotalamo, consentono a pen<strong>si</strong>eri nati nella corteccia<br />

cerebrale di controllare le risposte emotive


LA SINDROME DI KLUVER-BUCY<br />

• 1939: Klüver e Bucy: rimozione dei lobi temporali in primati:<br />

- incapacità riconoscere oggetti comuni (“cecità p<strong>si</strong>chica”)<br />

- tendenza analizzare oggetti con bocca (“tendenze orali”)<br />

- continua esplorazione<br />

- diminuzione emotività (indifferenza affettiva)


952: P. MacLean:<br />

TEORIA DEL CERVELLO TRINO<br />

1) ARCHIPALLIUM (Rettili): tronco encefalico, striato, bulbi olfattivi<br />

per l’autoconservazione (riproduzione, fame,..)<br />

2) PALEOPALLIUM (Mammiferi inferiori): <strong>si</strong>stema limbico,<br />

per le emozioni e l’interazione sociale<br />

3) NEOPALLIUM (Primati e uomo): emisferi cerebrali<br />

per il ragionamento e il pen<strong>si</strong>ero astratto


1949: P. MacLean<br />

IL SISTEMA LIMBICO:<br />

(Paleopallium o “cervello viscerale”):<br />

CERVELLO EMOTIVO<br />

SISTEMA LIMBICO<br />

Lobo limbico di Broca<br />

(rinencefalo: cingolo, ippocampo, ipotalamo)<br />

+ lobo temporale (amigdala)<br />

+ setto, nucleo accumbens, corteccia prefrontale


• dubbi su “<strong>si</strong>stema limbico” come <strong>si</strong>stema unico per le emozioni<br />

• e<strong>si</strong>stono circuiti cerebrali diver<strong>si</strong> per emozioni differenti<br />

• ad es., ippocampo non sembra essere particolarmente<br />

coinvolto nella regolazione degli stati emotivi<br />

• Ogni area ha funzioni specializzate, ma i proces<strong>si</strong> cerebrali<br />

scaturiscono da operazioni coordinate e integrate<br />

tra le diverse regioni


PAURA E ANSIA


PAURA E ANSIA<br />

La paura è una risposta adatattiva a una <strong>si</strong>tuazione di pericolo:<br />

consente di reagire nel modo più efficace<br />

Si manifesta con:<br />

• modificazioni <strong>del</strong> SNA e <strong>del</strong> <strong>si</strong>stema endocrino tali da<br />

modificare l’attività degli organi interni (tachicardia,<br />

ipersudorazione, iperventilazione,<br />

aumento <strong>del</strong> gluco<strong>si</strong>o nel sangue..)


Gluco<strong>si</strong>o<br />

Os<strong>si</strong>geno


ALTRE REAZIONI:<br />

• potenziamento dei rifless<br />

• analge<strong>si</strong>a<br />

liberazione di gluco<strong>si</strong>o dal fegato<br />

aumento attività cardiaca<br />

aumento attività muscolare


• comportamenti specifici:<br />

fuga, immobilità, aggres<strong>si</strong>one, resa<br />

Tutte queste risposte sono conservate nell’uomo: perché<br />

efficaci per la sopravvivenza<br />

Anche i circuiti cerebrali che le regolano <strong>si</strong> sono conservati<br />

evolutivamente (ed eventualmente affinati)


IPOTALAMO<br />

• P. Bard: “falsa rabbia” mediata da Ipotalamo<br />

• Sua stimolazione induce risposte tipiche <strong>del</strong>la paura<br />

egola l’ipofi<strong>si</strong> e il SNA: media tutte risposte vegetative e somatiche


AMIGDALA<br />

• “mandorla”, antica (Rettili), nel lobo temporale


amigdala<br />

ippocampo


Negli animali:<br />

• le<strong>si</strong>oni: diminuzione paura (vicino a pericoli)<br />

• stimolazione: aumento stato vigilanza, stato paura<br />

• aumenta attività se in presenza pericoli<br />

Nell’uomo:<br />

• stimolazione: stato paura e an<strong>si</strong>a<br />

• attivata in condizioni di pericolo<br />

• attivata per riconoscimento espres<strong>si</strong>oni facciali di paura


• l’attivazione <strong>del</strong>l’amigdala avviene anche se la presentazione <strong>del</strong>le immagin<br />

avviene in tempo brevis<strong>si</strong>mo (i soggetti sono inconsapevoli di ciò che vedono):<br />

non richiede l’attenzione selettiva<br />

• generalmente, attivata amigdala nell’emisfero destro (l’emisfero<br />

destro è l’emisfero dominante per l’emozioni - R. Sperry)


IPPOCAMPO OK<br />

AMIGDALA LESA<br />

NORMALE malattia di Urbach-Wiethe


paziente S.M.


Adolph et al. (2005) Nature 433:68-72


<strong>Come</strong> agisce l’amigdala?


mediale<br />

centrale<br />

laterale<br />

basale<br />

ippocampo


Aree corticali<br />

somatosensoriali:<br />

elaborazione stimoli<br />

ucleo<br />

asolater<br />

le<br />

Talamo: stimoli sensoriali<br />

in arrivo<br />

Nucleo corticomediale<br />

Nucleo<br />

Central<br />

Elaborazione stimoli:<br />

riconosciuti se di pericolo


Funzioni cognitive, memoria, stato vigilanza, elaborazione stimoli sensoriali<br />

itmi circadiani,<br />

ato Veglia<br />

A<br />

Emozioni,<br />

apprendimento<br />

SNA, Rifles<strong>si</strong><br />

Stimoli<br />

sensoriali<br />

Risposte motori<br />

Rifles<strong>si</strong>


Aree corticali<br />

somatosensoriali:<br />

elaborazione accurata<br />

degli stimoli sensoriali<br />

Talamo: stimoli sensoriali<br />

in arrivo<br />

Più lenta ma più accurata<br />

(se le<strong>si</strong>onata…)<br />

Nucleo<br />

basolaterale<br />

Rapida: consente reazioni<br />

immediate…<br />

ma imprecisa


• Estremamente efficace<br />

• Conservato in rettili, uccelli e mammiferi


CORTECCIA PREFRONTALE<br />

• 1935: Ablazione lobi frontali<br />

in scimmie: sedazione, comportamenti<br />

sociali inopportuni<br />

• 1948: P. Gage<br />

“Egli è sregolato, irriverente, indulge talvolta nella<br />

bestemmia più volgare (che in precedenza non era<br />

suo costume), manifestando poco rispetto per i suoi<br />

compagni, intollerante verso limitazioni o<br />

avvertimenti quando questi sono in conflitto con i<br />

suoi de<strong>si</strong>deri, capriccioso ed e<strong>si</strong>tante, progetta molti<br />

piani per il futuro che vengono tuttavia abbandonati.<br />

[…] La sua mente era cambiata radicalmente, in modo<br />

così marcato che i suoi amici e conoscenti dissero che<br />

“non era più Gage”


Corteccia Prefrontale<br />

Mediale (mPF)<br />

Laterale (lPF)


lPF<br />

Corteccia Prefrontale<br />

corteccia<br />

orbito-frontale<br />

mPF<br />

Mediale (mPF)<br />

Laterale (lPF)


Corteccia Prefrontale mediale (mPF)<br />

• Danneggiata in P. Gage<br />

• Le<strong>si</strong>oni mPF in animali: aumento reattività e paura<br />

• Nell’uomo, i neuroni <strong>del</strong>la mPF <strong>si</strong> attivano <strong>si</strong>gnificativamente:<br />

dopo vista immagini di paura (destra)<br />

dopo vista immagini piacevoli (<strong>si</strong>nistra)<br />

• Stimolazione mPF: diminuzione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>l’amigdala centrale:<br />

attività <strong>del</strong>l’amigdala<br />

stimolazione <strong>del</strong>la corteccia prefrontale<br />

La mPF regola e inibisce l’attività <strong>del</strong>l’amigdala


Nell’amigdala ci sono due tipi principali di neuroni:<br />

Eccitatori (glutammato)<br />

Inibitori (GABA)<br />

Stimolazione PF<br />

Aumenta attività<br />

Inibitori<br />

Diminuisce attività<br />

Eccitatori


La mPF è collegata in maniera BIDIREZIONALE con l’amigdala<br />

prevalgono le proiezioni DALL’amigdala ALLA mPF


• Evolutivamente, aumentano le connes<strong>si</strong>oni DALLA mPF<br />

ALL’amigdala (primati e uomo): “controllo corticale<br />

emozioni”<br />

• DIFFERENZA EVOLUTIVA !!!<br />

• Queste connes<strong>si</strong>oni maturano lentamente, anche durante lo<br />

sviluppo post natale: modulate dall’esperienza e contribuiscono<br />

alla personalità <strong>del</strong>l’individuo


orteccia Prefrontale Laterale (lPF)<br />

Presente solo nei Mammiferi, particolarmente sviluppata nei<br />

rimati e nell’uomo<br />

Riceve in<strong>forma</strong>zioni dalle cortecce sensoriali e associative,<br />

dall’ippocampo, amigdala e dalle altre strutture sottocorticali<br />

in grado di integrare con i segnali corporei, interpretandoli e<br />

ianificando comportamenti e azioni adeguate<br />

le<strong>si</strong>oni lPF: difficoltà pianificazione<br />

ripetizione stesse azioni, anche se non efficaci<br />

disturbi <strong>del</strong>la “working memory”<br />

poche vie afferenti da amigdala, NO proiezioni all’amigdala:<br />

ramite la mPF


Dove interagiscono mPF e lPF?<br />

Corteccia cingolata anteriore<br />

Danno a quest’area: alterazione <strong>del</strong> movimento (acine<strong>si</strong>a), dei sentimenti,<br />

<strong>del</strong> ragionamento e <strong>del</strong>l’attenzione (“animazione sospesa”, A. Dama<strong>si</strong>o)


Corteccia cingolata anteriore e espres<strong>si</strong>oni facciali<br />

Darwin, 1827: differenza tra espres<strong>si</strong>oni emotive spontanee e quelle <strong>si</strong>mulate<br />

Le<strong>si</strong>one c. cingolata anteriore di un lato:<br />

Sorriso spontaneo è a<strong>si</strong>mmetrico, poco<br />

mobile sul lato controlaterale alla le<strong>si</strong>one.<br />

Ma i movimenti volontari <strong>del</strong> volto<br />

sono <strong>si</strong>mmetrici<br />

Le<strong>si</strong>one area motoria <strong>si</strong>nistra:<br />

Parali<strong>si</strong> muscoli facciali destri,<br />

Tuttavia il sorriso spontaneo è <strong>si</strong>mmetrico<br />

La corteccia cingolata anteriore (in<strong>si</strong>eme a altre aree, quali i gangli <strong>del</strong>la<br />

base e l’amigdala) controlla i movimenti facciali legati alle emozioni<br />

Questa via non è sotto controllo volontario


•1937: Papez: <strong>si</strong>stema per emozioni: CIRCUITO DI PAPEZ<br />

I segnali in uscita dalla corteccia cingolata verso l’ippocampo,<br />

e quindi l’ipotalamo, consentono a pen<strong>si</strong>eri nati nella corteccia cerebrale<br />

di controllare le risposte emotive


l circuito PF – Amigdala è cruciale per il controllo <strong>del</strong>la paura:<br />

terapie per controllo emotività<br />

patologie<br />

2002: J.D. Gabrieli et al.: “Rethinking feelings”<br />

) Immagini emotivamente coinvolgenti<br />

) Crear<strong>si</strong> <strong>del</strong>le rappresentazione per renderle meno coinvolgenti<br />

) Rivedere di nuovo le stesse immagini


Correlazione tra PF e amy e<br />

<strong>comportamento</strong><br />

Quindi, la PF è in grado di modificare, tramite proces<strong>si</strong> razionali,<br />

il <strong>si</strong>gnificato emotivo di un evento. Tramite circuito tra lPF, mPF<br />

e amigdala


Biol. Psychiatry, 2007


Depres<strong>si</strong>one:<br />

spesso associata con stato d’an<strong>si</strong>a e di paura<br />

diminuzione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>la corteccia prefrontale<br />

e aumento <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>l’amigdala<br />

Corteccia prefrontale:<br />

diminuzione di<br />

attività<br />

amigdala


PATOLOGIE<br />

• La paura è una normale risposta fi<strong>si</strong>ologica a una <strong>si</strong>tuazione<br />

di pericolo<br />

• Diventa patologica se è presente in <strong>si</strong>tuazioni non pericolose<br />

o se permane a lungo in maniera oppres<strong>si</strong>va dopo l’evento avver<strong>si</strong>vo<br />

• Freud definiva nevro<strong>si</strong> le condizioni che riflettono l’an<strong>si</strong>a e le sue difese<br />

• Il DSM ridefinisce le nevro<strong>si</strong> e le elenca sotto “disturbi an<strong>si</strong>o<strong>si</strong>” :<br />

Quattro tipi:<br />

1) Timor panico<br />

Brevi (15-30 min) e spontanei episodi di terrore, senza una causa<br />

identificabile: inatte<strong>si</strong>


Sintomi: paura di stare per morire o di impazzire<br />

tachicardia, respiro affannoso, vertigini e senso di svenimento<br />

dovuti a iperattività <strong>del</strong> <strong>si</strong>stema nervoso autonomo orto<strong>si</strong>mpatico<br />

pesso associata: “an<strong>si</strong>a anticipatoria”: paura di nuovi attacchi, che spesso<br />

ausa “agorafobia”: paura di luoghi o <strong>si</strong>tuazioni da cui sarebbe difficili (o<br />

mbarazzante) allontanar<strong>si</strong>: tendenza a stare in casa<br />

1-2% popolazione, con <strong>si</strong>ntomi <strong>si</strong>mili in popolazioni e culture diverse<br />

primo attacco: 18-20 anni<br />

<strong>si</strong>a uomini che donne con % <strong>si</strong>mile<br />

predispo<strong>si</strong>zione genetica: 30% dei familiari di primo grado sono colpiti<br />

può essere indotta artificialmente da lattato o CO 2: attivano il sn orto<strong>si</strong>mpatico<br />

MA SOLO in persone con attacco di panico, NO nei soggetti normali<br />

può essere indotta anche da farmaci che attivano il <strong>si</strong>stema noradrenergico,<br />

mentre gli attacchi sono bloccati da farmaci che bloccano tale <strong>si</strong>stema<br />

il <strong>si</strong>stema noradrenergico è alterato?


Cosa succede durante un attacco di panico?<br />

Co=<br />

Controllo<br />

PD=<br />

Panic<br />

disorder<br />

Arch. General Psychiatry 2005


Terapie:<br />

p<strong>si</strong>coterapia: imparare a non badare a queste modificazioni corporee<br />

farmaci antidepres<strong>si</strong>vi<br />

an<strong>si</strong>olitici: benzodiazepine (diazepam “Valium”)<br />

<strong>si</strong> legano a recettori per il GABA e ne aumentano l’affinità per il GABA:<br />

potenziano l’azione inibitoria: diminuzione <strong>del</strong>l’attività dei neuroni (es. in<br />

amigdala…)<br />

Legame di benzodiazepine<br />

Normale<br />

Disturbi di<br />

panico


) Stress Post-Traumatico<br />

in con<strong>si</strong>derazione dal 1980<br />

causato da eventi che hanno indotto una paura intensa e sentimenti di orrore<br />

<strong>si</strong>ntomi: ricordi ricorrenti di tale eventi, incubi, sensazione di flashback<br />

(sensazione che l’evento <strong>si</strong> sta ripresentando)<br />

stato d’an<strong>si</strong>a e di paura, tachicardia, sudorazione…<br />

ba<strong>si</strong> biologiche:<br />

1) nei veterani <strong>del</strong> Vietnam: urine presentano un’elevata<br />

quantità di derivati <strong>del</strong> metabolismo <strong>del</strong>la noradrenalina:<br />

alterazione <strong>del</strong> <strong>si</strong>stema noradrenergico ?<br />

2) in alcuni veterani <strong>del</strong> Vietnam trovato danno ippocampale (riduzione <strong>del</strong><br />

20 % di volume)<br />

3) DIMINUZIONE <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>la corteccia prefrontale e<br />

AUMENTO <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>l’amigdala


Diminuzione <strong>del</strong>l’attività corteccia prefrontale:<br />

Aumento <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>l’amigdala:


• Terapie: p<strong>si</strong>coterapia (espo<strong>si</strong>zione graduale a stimoli an<strong>si</strong>ogeni),<br />

an<strong>si</strong>olitici,<br />

farmaci antidepres<strong>si</strong>vi<br />

"the prospect of preventing (even) PTSD with beta-blockers or<br />

other memory-blunting agents seems to be, for several reasons,<br />

problematic.“<br />

• Accident witnesses might start demanding prescriptions, imperiling<br />

their future testimony.<br />

• doctors could "give beta-blockers liberally to soldiers on the eve of<br />

combat, to emergency workers en route to a disaster <strong>si</strong>te, or even to<br />

individuals requesting prophylaxis against the shame or guilt they<br />

might incur from future misdeeds.“<br />

• Even if individual Holocaust survivors were to benefit from<br />

treatments that weakened the memories of their experiences, the<br />

council writes, society as a whole might be badly served by having no<br />

witnesses whose memories are unadulterated. "Our memory is not<br />

merely our own; it is part of the fabric of the society in which we live."


3) Stati An<strong>si</strong>o<strong>si</strong> Generalizzati<br />

• preoccupazioni ecces<strong>si</strong>ve e non giustificate (ore, me<strong>si</strong>)<br />

• <strong>si</strong>ntomi: ten<strong>si</strong>one motoria, iperattività <strong>del</strong> SNA, alto livello di vigilanza<br />

• ba<strong>si</strong> biologiche: alterazioni GABA? noradrenalina?<br />

• terapia: p<strong>si</strong>coterapia, an<strong>si</strong>olitici<br />

4) Disturbo osses<strong>si</strong>vo compul<strong>si</strong>vo<br />

• idee per<strong>si</strong>stenti (“osses<strong>si</strong>oni”), generalmente dubbi e paure, che inducono<br />

stato d’an<strong>si</strong>a<br />

• per alleviare questo stato, eseguire atti detti “compul<strong>si</strong>vi”, in continuazione<br />

(es. lavar<strong>si</strong> mani per paura germi)<br />

• 4 categorie di atti compul<strong>si</strong>vi: contare, controllare, pulire, evitare


• in alcuni ca<strong>si</strong>, predispo<strong>si</strong>zione genetica, ma anche in seguito a eventi<br />

traumatici o danni cerebrali<br />

• per alterazioni gangli <strong>del</strong>la base e corteccia prefrontale:<br />

gangli <strong>del</strong>la base (nuclei caudato e putamen):<br />

regolano i movimenti (in particolare, anche sequenze motorie)<br />

ricevono e riinviano segnali alla corteccia prefrontale<br />

Forse, alterazione di una di queste strutture porta ad un<br />

aumento <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>la corteccia prefrontale


Mataix-Cols, D. et al. Arch Gen Psychiatry 2004;61:564-576.<br />

Checking experiment<br />

“Immagina di avere lasciato<br />

aperto la porta di casa e<br />

non potere tornare indietro”


Provocation of washing-related anxiety<br />

“immagina di essere in<br />

un bagno pubblico,<br />

di dover toccare una <strong>si</strong>ringa”


Terapie: Inibitori <strong>del</strong>l’uptake <strong>del</strong>la serotonina: Fluoxetina (“Prozac”):<br />

la serotonina potenzia l’attività inibitoria presente<br />

nelle vie di collegamento tra corteccia prefrontale e n. base<br />

P<strong>si</strong>coterapia<br />

Entrambi i trattamenti riducono l’attività <strong>del</strong> n. caudato:


I SENTIMENTI: “sentire l’emozione”<br />

Per la risposta comportamentale: amigdala, corteccia prefrontale, ipotalamo…<br />

E per la “sensazione di paura”??<br />

A. Dama<strong>si</strong>o<br />

• I sentimenti rappresentano la percezione cosciente <strong>del</strong>la <strong>si</strong>tuazione <strong>del</strong><br />

nostro corpo in un certo istante, in associazione con una certa emozione<br />

•“I sentimenti sarebbero la “veduta” momentanea di una parte di quel paesaggio<br />

<strong>del</strong> corpo” legata a una certa emozione<br />

• A seconda <strong>del</strong>la <strong>si</strong>tuazione in cui <strong>si</strong> trova il nostro corpo proviamo certi<br />

sentimenti


990: P. Ekman: se muovere i muscoli facciali in una particolare sequenza,<br />

osì da assumere, inconsapevolmente, un’espres<strong>si</strong>one di felicità, tristezza, paura.<br />

P. Ekman, 1992): proviamo l’emozione associata all’espres<strong>si</strong>one facciale<br />

998: I. Fried: paziente epilettica, stimolazione <strong>del</strong>l’area motoria supplementare<br />

) riso,<br />

) sensazione di “allegria e ilarità”: “voi ragazzi <strong>si</strong>ete talmente ridicoli…tutti<br />

i in piedi così…questo oggetto è proprio buffo”<br />

I. Fried et al., 1998)<br />

999: Y. Agid: paziente malata di Parkinson, se stimolazione <strong>del</strong> tronco<br />

encefalico:<br />

) pianto, <strong>si</strong>nghiozzi<br />

) sensazione di tristezza e depres<strong>si</strong>one: “sto cadendo a terra, nella mia testa;<br />

non voglio più vivere, non voglio vedere niente, sentire niente, provare niente…<br />

Sono stufa <strong>del</strong>la vita, ne ho avuta abbastanza…sento di non valere nulla<br />

e questo mondo mi fa paura”<br />

Y. Agid et al., 1999)<br />

I pen<strong>si</strong>eri <strong>del</strong>l’emozione <strong>si</strong> sono verificati solo dopo l’emozione stessa


Ricevono continuamente le in<strong>forma</strong>zioni sullo stato <strong>del</strong> corpo:<br />

superficie esterna (S1)<br />

ma anche sulla <strong>si</strong>tuazione dei visceri e <strong>del</strong>l’ambiente interno (“enterocezione”,<br />

S2 e insula): contengono “mappe neurali” <strong>del</strong>la <strong>si</strong>tuazione <strong>del</strong> nostro corpo, in<br />

continua modificazione<br />

Grazie a questa loro funzione, queste aree rappresenterebbero il substrato<br />

neurale attraverso cui <strong>si</strong> <strong>forma</strong>no i sentimenti


Aree cerebrali somatosensoriali: S1 e S2 e corteccia <strong>del</strong>l’insula<br />

insula<br />

S2<br />

S1


Stimolo sensoriale<br />

percezione sensoriale (talamo, neocortecce sensoriali)<br />

corteccia prefrontale, amigdala, ipotalamo: risposta corporea (emozione)<br />

retroazione<br />

modificazioni mappe cerebrali sensoriali<br />

(aree S1, S2 e insula)<br />

percezione cosciente <strong>del</strong> momentaneo stato corporeo (sentimento)


Percezione sensoriale:<br />

aree vi<strong>si</strong>ve<br />

(talamo, neocorteccia)<br />

Reazione emotiva:<br />

Corteccia prefrontale,<br />

amigdala, ipotalamo<br />

Aree somatosensoriali:<br />

sentimenti


“Questo processo di osservazione continua, questa esperienza di ciò che<br />

il vostro corpo sta facendo mentre corrono i pen<strong>si</strong>eri riguardanti specifici<br />

contenuti, è l’essenza di quello che io chiamo sentimento”<br />

(A. Dama<strong>si</strong>o, L’errore di Carte<strong>si</strong>o)<br />

“L’oggetto <strong>del</strong>l’idea costituente la mente umana è il corpo” (Spinoza, Etica)<br />

• Consentono di conoscere stato <strong>del</strong> nostro corpo in un certo istante:<br />

funzione cognitiva<br />

In particolare, non tanto per conoscere la <strong>si</strong>tuazione di un <strong>si</strong>ngolo organo,<br />

ma <strong>del</strong>l’intero corpo:<br />

“es<strong>si</strong> ci aiutano a risolvere problemi non standard che implicano creatività,<br />

richiedono l’e<strong>si</strong>bizione e la manipolazione di grandi quantità di conoscenza”<br />

(A. Dama<strong>si</strong>o, Alla ricerca di Spinoza)<br />

• L’immagine mentale di ciò che ha scatenato una certa risposta emotiva<br />

e il sentimento corrispondente <strong>si</strong> sovrappongono, pur rimanendo neuralmente<br />

separati


Immaginare una certa <strong>si</strong>tuazione emotiva coinvolgente<br />

Felicità Paura<br />

Le risposte corporee (es., sudorazione) precedevano l’attivazione di queste aree


• Danno alle cortecce somatosensoriali destre:<br />

anosogno<strong>si</strong>a (νοσοσ= malattia, γνοσισ= conoscenza):<br />

incapacità di riconoscere la propria malattia<br />

(non dovuta a rifiuto <strong>del</strong>la propria <strong>si</strong>tuazione)<br />

ma anche:<br />

alterazione/diminuzione dei sentimenti e degli stati emotivi<br />

stati emotivi non motivati da stimoli esterni<br />

• Danno alle cortecce somatosensoriali destre: no riconoscimento espres<strong>si</strong>oni facciali<br />

Danno a cortecce somatosensoriali <strong>si</strong>nistre: no effetto <strong>si</strong>gnificativo


Ritorna W. James…<br />

• Quando noi proviamo <strong>del</strong>le emozioni è perché percepiamo degli stati corporei<br />

• Le risposte corporee precedono e determinano i sentimenti<br />

• Retroazione


L’insula e il <strong>si</strong>stema mirror

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