Perché mangiamo? - Psicobiologia del comportamento umano
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<strong>Perché</strong> <strong>mangiamo</strong>?<br />
• per assumere gli elementi necessari per il metabolismo <strong>del</strong>le cellule :<br />
“aspetto omeostatico”<br />
In particolare, il glucosio è l’elemento essenziale per il metabolismo dei neuroni<br />
deprivazione di glucosio per 5 min porta al coma<br />
Necessario immagazzinare riserve energetiche per mantenere costant<br />
la concentrazione di glucosio nel sangue<br />
• per provare piacere: “aspetto edonistico”
Forme di accumulo <strong>del</strong> glucosio nel nostro corpo:<br />
Glicogeno:<br />
riserva più rapida da fare e da usare:<br />
per fabbisogno immediato. soprattutto<br />
in fegato e muscoli.<br />
Riserve limitate (in fegato, riserve per<br />
supportare il metabolismo per circa 7h)<br />
Trigliceridi:<br />
Glicerolo: riserva di zuccheri<br />
ac. grassi:<br />
per tessuti<br />
Forma di deposito più complessa: più lenta da fare e da usare,<br />
ma più efficiente: consente accumulo molte molecole zuccheri e lipidi<br />
in tessuto adiposo (in adipociti), riserve virtualmente illimitate
La maggior parte dei tessuti può usare sia il glicogeno sia i trigliceridi<br />
per il proprio metabolismo, ad eccezione:<br />
Fegato: usa trigliceridi<br />
Neuroni: usano glucosio
Apparato digerente:<br />
intestino
Cosa succede quando <strong>mangiamo</strong>?<br />
1) Stato “prandiale”: immediatamente dopo avere mangiato:<br />
il sangue è ricco di nutrienti (glucosio, ac. grassi):<br />
Processo di costruzione di nuove molecole da precursori: “anabolismo”
2. A distanza dai pasti: no cibo entra nel tratto gastrointestinale:<br />
il glicerolo e i trigliceridi possono essere frammentati<br />
per garantire un rifornimento continuo degli elementi di base<br />
Il processo di distruzione di molecole complesse in elementi più semplici<br />
è detto “catabolismo”
• la regolazione di questi processi è alla base <strong>del</strong> <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
(assunzione di cibo) e quindi <strong>del</strong> senso di fame e di sazietà<br />
• per regolare il <strong>comportamento</strong> alimentare deve quindi esistere<br />
una comunicazione costante tra apparato digerente, riserve metaboliche<br />
e cervello<br />
• esiste una regolazione <strong>del</strong> <strong>comportamento</strong> alimentare a breve termine (pasti)<br />
e una a lungo termine (mantenimento <strong>del</strong> peso corporeo durante gli anni)
Regolazione a breve termine <strong>del</strong> <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
L’esistenza di una regolazione a breve termine è suggerita dal fatto che<br />
la tendenza a mangiare dipende da quanto e quando abbiamo mangiato<br />
nel pasto precedente
Come può avvenire tale regolazione?<br />
“segnali di sazietà” dall’apparato digerente al cervello
NO fattori pregastrici
Quali sono questi “segnali di sazietà”?<br />
Stomaco:<br />
1) Distensione gastrica:<br />
con l’arrivo <strong>del</strong> cibo le pareti <strong>del</strong>lo stomaco si distendono:<br />
attivazione dei meccanorecettori: nervo Vago (X paio dei nervi cranici):
Talamo e corteccia gustativa: stimoli gustativi,<br />
sensazione di sazietà e “stomaco pieno”<br />
ipotalamo<br />
Nervo vago<br />
Ipotalamo:<br />
regola l’assunzione di cibo<br />
e il <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
Nucleo <strong>del</strong> tratto solitario:<br />
riceve anche informazioni<br />
dai recettori gustativi e<br />
viscerali (malessere..):<br />
Primo sito di integrazione
Nei mammiferi appena nati: la distensione gastrica (indotta dal volume di<br />
latte ingerito) induce sazietà indipendentemente dall’apporto calorico <strong>del</strong><br />
latte. Appena iniziano a mangiare altro cibo: anche l’apporto calorico<br />
regola il senso di sazietà. Tramite intestino e fegato?<br />
Intestino:<br />
• durante la digestione liberata dall’intestino:<br />
2) Colecistochinina (CCK)<br />
(particolarmente se cibi ricchi di acidi grassi)<br />
• serve per stimolare la secrezione di enzimi dal pancreas (insulina)<br />
e dalla cistifellea (bile)<br />
• tuttavia, nell’intestino esistono recettori sensibili alla CCK:<br />
attivano il n. vago (da cui al NTS e all’ipotalamo)
Somministrata CCK: ratti mangiano meno<br />
Bloccata CCK: aumenta la quantità di cibo ingerito<br />
Dimostrazione:<br />
• se infusa una piccola quantità di cibo nell’intestino:<br />
attivazione <strong>del</strong> n. vago e inibizione a mangiare<br />
• se sezionato il n. vago questa inibizione non avviene
) Glucosio:<br />
e<br />
ell’ipotalamo recettori per rilevare la quantità di glucosio presente nel sangue:<br />
bassa concentrazione: attivazione <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
alta concentrazione: inibizione <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
’ un sistema:<br />
particolarmente attivo in condizioni di emergenza<br />
estremamente sensibile: se iniettato nello stomaco: inibizione<br />
<strong>del</strong> <strong>comportamento</strong> alimentare assai più rapidamente che se iniettati ac. grassi
insulina<br />
glucosio glicogeno<br />
glucagone<br />
Glucagone e insulina sono ormoni prodotti dalle cellule<br />
alfa e beta <strong>del</strong> pancreas
4) Insulina:<br />
serve per:<br />
• consentire il passaggio <strong>del</strong> glucosio dal sangue alle cellule<br />
(eccetto che per i neuroni)<br />
• consentire all’interno <strong>del</strong>le cellule il deposito di glucosio come glicogeno<br />
(soprattutto nel fegato e nei muscoli)<br />
• elevate concentrazioni di glucosio nel sangue (immediatamente dopo i pasti)<br />
stimolano la secrezione d’insulina dal pancreas<br />
• basse concentrazioni di glucosio nel sangue: insulina NON è secreta<br />
dal pancreas
nche l’insulina rappresenta un “segnale di sazietà”:<br />
se iniettata quantità moderata di insulina in animali affamati: mangiano meno<br />
se diminuzione forzata insulina in animali: mangiano abbondantemente<br />
nfatti:<br />
elevati livelli di insulina indicano elevati livelli di glucosio in circolazione:<br />
inibizione <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
bassi livelli: attivazione <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
ome avviene questa regolazione?<br />
ell’ipotalamo (nucleo arcuato e nucleo ventromediale) ci sono recettori<br />
er l’insulina presente nel sangue
uindi:<br />
l cervello riceve e integra molteplici segnali diversi (distensione gastrica, CCK,<br />
ivelli di glucosio ematico, livelli di insulina ematica)<br />
regola di conseguenza il <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
on basterebbe un solo segnale?<br />
e iniettiamo elevate quantità di insulina: i ratti mangiano di più!!!<br />
infatti: l’insulina determina l’allontanamento <strong>del</strong> glucosio dal sangue e<br />
uesta diminuzione stimola l’ipotalamo ad attivare l’assunzione di cibo)
Fase gastrica: il cibo arriva nello stomaco<br />
e nell’intestino: distensione gastrica e<br />
rilascio di ormoni gastrointestinali (CCK) e<br />
aumento <strong>del</strong>la secrezione di insulina<br />
Fase <strong>del</strong> substrato:a livello <strong>del</strong>l’intestino,<br />
assorbimento di sostanze dal cibo e<br />
loro passaggio nel sangue:<br />
elevati livelli di glucosio ematico e<br />
quindi massimo rilascio di insulina<br />
Fase cefalica: gli stimoli sensoriali raggiungono il cervello:<br />
attivazione <strong>del</strong>l’ipotalamo e <strong>del</strong> sn autonomo<br />
per “preparare” il corpo all’arrivo <strong>del</strong> cibo: aumento <strong>del</strong>la salivazione,<br />
secrezione gastrica, inizio secrezione insulina,…
Insulina - glucosio<br />
Talamo e<br />
Corteccia<br />
gustativa<br />
Ipotalamo<br />
Nucleo <strong>del</strong><br />
Tratto solitario<br />
Informazioni<br />
gustative e<br />
viscerali<br />
Nervo vago (distensione gastrica, CCK)
Corteccia<br />
motoria<br />
Corteccia<br />
prefrontale<br />
Ipofisi<br />
Corteccia<br />
gustativa<br />
Ipotalamo<br />
Nucleo <strong>del</strong><br />
tratto solitario<br />
regolazione <strong>del</strong> sistema nervoso autonomo,<br />
ormoni e <strong>comportamento</strong> alimentare
Ipotalamo laterale<br />
ipotalamo<br />
laterale<br />
in generale, è coinvolto nell’assunzione di cibo e nell’anabolismo,<br />
infatti, la sua stimolazione:<br />
• aumenta l’assunzione di cibo<br />
• induce la secrezione gastro intestinale (tramite il sna)<br />
• (tramite l’ipofisi) regola la secrezione d’insulina e di altri ormoni in grado<br />
di modificare il metabolismo cellulare
Ipotalamo paraventricolare (“παρα” = presso):<br />
ipotalamo<br />
paraventricolare<br />
in generale, è coinvolto nell’inibizione <strong>del</strong> <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
e nell’attività catabolica,<br />
infatti la sua stimolazione:<br />
• tende a sopprimere l’assunzione di cibo<br />
• aumenta l’attività catabolica e il metabolismo, tramite l’ipofisi e il sna
EGOLAZIONE A LUNGO TERMINE<br />
egolazione <strong>del</strong> peso corporeo durante gli anni<br />
Il peso corporeo appare regolato da un valore di riferimento, che in generale<br />
tende a cambiare poco negli anni<br />
Questo valore è:<br />
• diverso tra individui<br />
• modificabile, ad es. in seguito a situazioni di stress, a fattori ambientali,…
Come avviene questa regolazione?<br />
• la regolazione <strong>del</strong> tessuto adiposo (riserva energetica <strong>del</strong>l’organismo) è alla<br />
base <strong>del</strong>la regolazione a lungo termine <strong>del</strong> <strong>comportamento</strong> alimentare:<br />
se diminuisce la quantità di tessuto adiposo: tendiamo a mangiare<br />
maggiormente per ripristinare il valore iniziale<br />
• deve esistere una comunicazione tra cervello e tessuto adiposo:<br />
• 1960: D. Coleman: mutazione di un gene induceva nei topi obesità:<br />
gene ob
nei topi ob mancava la proteine prodotta dal gene ob<br />
la proteina prodotta da questo gene potrebbe informare il cervello<br />
ulla quantità di tessuto adiposo presente:<br />
1994: J. Friedman: Leptina (λεπτοσ = sottile)<br />
e cellule <strong>del</strong> tessuto adiposo (adipociti) grazie al gene ob producono<br />
a leptina, che viene liberata nel sangue e quindi raggiunge il cervello, così da<br />
nformarlo sulla quantità di tessuto adiposo presente
• somministrazione leptina a topi ob: elimina completamente l’obesità<br />
• esperimenti in parabiosi: circolo sanguigno unito, ma tenuti<br />
separati l’apparato digerente e il sistema nervoso<br />
ob/ob + normale<br />
La leptina serve per informare il cervello sulla quantità<br />
di tessuto adiposo presente e quindi consente di regolare il<br />
<strong>comportamento</strong> alimentare di conseguenza
ome agisce la leptina?<br />
prodotta da adipociti (con gene ob): un maggior numero di adipociti<br />
produrrà una maggior quantità di leptina<br />
liberata nel sangue fino al cervello: nell’ipotalamo recettori per la leptina,<br />
in particolare nel nucleo arcuato (anche nella neocorteccia)<br />
nel nucleo arcuato 2 tipi di neuroni sensibili a leptina:<br />
. neuroni stimolati da leptina: particolarmente attivi quando la leptina è alta<br />
(cioè, quando abbondante tessuto adiposo)<br />
inibizione <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
. neuroni inibiti da leptina: attivati se la leptina nel sangue<br />
è bassa (poco tessuto adiposo):<br />
stimolazione <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
Nucleo arcuato
1) producono due peptidi (ormone melanocita-stimolante, MSH;<br />
transcritto regolato da amfetamina e cocaina, CART):<br />
inibiscono ipotalamo laterale e stimolano ipotalamo ventromediale:<br />
inibizione <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
2) producono due peptidi (neuropeptide Y, NPY;<br />
peptide associato all’agouti, AgRP)<br />
stimolano ipotalamo laterale e inibiscono ipotalamo ventromediale:<br />
stimolazione <strong>comportamento</strong> alimentare
Se iniettati nell’ipotalamo:<br />
MSH e CART diminuiscono l’appetito: “peptidi anoressizzanti”<br />
NPY e AgRP aumentano l’appetito: “peptidi oressigenici”<br />
agouti<br />
Anche la quantità di insulina è direttamente correlata alla quantità di tessuto<br />
adiposo. Nel nucleo arcuato recettori anche per insulina<br />
In questo modo, la leptina e l’insulina regolano e mantengono<br />
relativamente costante la quantità di tessuto adiposo e quindi il peso corporeo
L’obesità umana è legata alla mutazione <strong>del</strong> gene ob?<br />
Nel 1997 analisi genetica su individui obesi:<br />
solo 2 (!!) cugini hanno il gene ob mutato (un bimbo di 2 anni di 29 kg e<br />
una bambina di 8 anni di 86 kg!)<br />
probabilmente,<br />
l’obesità è legata a difetti <strong>del</strong>l’interazione tra la leptina e<br />
i recettori ipotalamici e/o per l’alterazione dei processi cellulari<br />
prodotti da questa interazione
egolazione<br />
a breve termine<br />
regolazione<br />
a lungo termine
ltri fattori:<br />
) esigenze ecologiche <strong>del</strong>l’organismo:<br />
attori mo<strong>del</strong>lati dall’evoluzione, a seconda <strong>del</strong>l’esigenze ecologiche <strong>del</strong>l’individu<br />
d es.,<br />
elocità con cui viene assunto il cibo: ad es., i carnivori mangiano<br />
elocemente per evitare di condividere le prede<br />
uantità di cibo mangiato:<br />
s. gli orsi mangiano più che possono e incamerano poi tutto in tessuto adiposo,<br />
erché si nutrono di bacche e frutta (non presenti in inverno)<br />
vece gli uccelli mangiano poco e sempre e accumulano poco:<br />
er evitare sovrappeso per volare
2) nell’uomo, anche aspetti sociali: <strong>mangiamo</strong> di più se in compagnia, la<br />
domenica…<br />
e aspetti legati alle condizioni <strong>del</strong>l’individuo: stress, nervosismo:<br />
ipotalamo connesso con: amigdala, ippocampo, neocorteccia:<br />
CRH inibisce<br />
la fame<br />
il <strong>comportamento</strong> alimentare è un <strong>comportamento</strong> complesso,<br />
che richiede la partecipazione di una rete integrata<br />
di varie strutture cerebrali
Aspetto edonistico<br />
Il piacere è uno dei fattori chiave alla base dei comportamenti motivati<br />
• ratti scelgono dieta più gustosa con medesimo apporto proteico<br />
• studenti: “bisogno di sentire sapori diversi e sentirsi soddisfatti”<br />
• legame tra cibo e gratificazione (sistema dopaminergico)<br />
• legame tra cibo e umore (sistema serotoninergico)
Ipotalamo è connesso con il sistema dopaminergico<br />
in particolare, con le vie dopaminergiche<br />
da area tegmentale ventrale al nucleo accumbens<br />
lesione di queste vie sembra diminuire la ricerca <strong>del</strong> cibo negli animali<br />
Durante l’assunzione di cibo aumenta la liberazione<br />
di dopamina nel n. accumbens
Nel VTA recettori per leptina nei neuroni dopaminergici<br />
La leptina inibisce l’attività dei neuroni dopaminergici<br />
La leptina inibisce il <strong>comportamento</strong> alimentare<br />
Blocco recettori per la leptina nel VTA<br />
aumenta food intake
Con traccianti retrogradi: neuroni in VTA<br />
con i recettori per leptina liberano<br />
dopamina nel n. accumbens
Summary Diagram Emphasizing the Relationship between the Nucleus Accumbens<br />
(NAc) and the Lateral Hypothalamic Area (LHA)<br />
Cortical areas conveying sensory and behavioral influences on feeding provide input to<br />
the NAc,<br />
whereas the LHA is the target of homeostatic and circadian influences.<br />
Note that the LHA has a strong input to the NAc from neurons containing melaninconcentrating<br />
hormone (MCH),<br />
which are believed to be excitatory for feeding. In addition to a direct projection to the<br />
LHA, the NAc also gives rise to a GABergic pathway,<br />
through the ventral pallidum (VP), which is also GABAergic, that disinhibits feeding.<br />
This mutually reinforcing relationship may, under appropriate conditions,<br />
provide much of the motivation for feeding.
Sistema serotoninergico:<br />
serotonina partecipa anche alla regolazione <strong>del</strong>l’umore:<br />
potrebbe rappresentare il legame tra cibo e umore<br />
alterazioni <strong>del</strong> sistema serotoninergico potrebbero essere implicate<br />
nell’anoressia nervosa