Poche ma buone - Il Verde Editoriale
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delle principali trapiantatrici forestali<br />
Sedile<br />
nastro inclinato per il trasporto a dimora degli<br />
astoni e un rullo preceduto da due ali per<br />
richiudere e compattare il terreno. <strong>Il</strong> tutto è<br />
sormontato da un telaio a ponte su cui si trovano<br />
in piedi i due operatori e i cassoni per gli<br />
astoni. Dovranno essere attentamente valutati<br />
i risultati di questa tecnica di lavoro, rispetto<br />
alla messa a dimora delle talee, in particolare<br />
per quanto riguarda l’attecchimento.<br />
La ditta Nardi ha immesso sul mercato delle<br />
<strong>ma</strong>cchine trapiantatrici innovative: la pri<strong>ma</strong> è<br />
la trapiantatrice forestale TFP, sviluppata con<br />
l’Università di Pisa, per la messa a dimora di<br />
piante forestali in fitocella. Operando su distanze<br />
sulla fila a partire da 2 m, è una <strong>ma</strong>cchina<br />
sicuramente utile per l’arboricoltura da legno o<br />
per i rimboschimenti su terreni poco lavorati,<br />
<strong>ma</strong> non può essere usata per l’impianto di SRF.<br />
73 • ACER 5/2006<br />
MECCANIZZAZIONE<br />
SCHEMA DI TRAPIANTATRICE A DISCHI CONVERGENTI<br />
Ruote rincalzatrici<br />
Vassoi alveolati<br />
Distributore<br />
a dischi<br />
Trapiantatrice Berto, <strong>ma</strong>cchina semiauto<strong>ma</strong>tica portata.<br />
Rullo<br />
Assolcatore<br />
(Biondi, 1999).<br />
Per questo si è dimostrata interessante la Nardi<br />
a pinze TUF, essenzialmente costituita da un<br />
telaio con un sedile per l’operatore, ripiani per<br />
l’appoggio del postime, un dispositivo trapiantatore<br />
e ruote rincalzatici. La distribuzione delle<br />
talee o delle piantine a radice nuda o con pane<br />
di terra avviene per mezzo di un dispositivo a<br />
catena che muove dieci pinze nelle quali può<br />
essere posto il <strong>ma</strong>teriale. Le distanze sulla fila<br />
possono variare da 14 a 75 cm, mentre l’interfila<br />
è variabile con una distanza mini<strong>ma</strong> di 50<br />
cm. Queste caratteristiche rendono sicuramente<br />
la <strong>ma</strong>cchina idonea alla sperimentazione<br />
nell’impianto di SRF o nei vivai.<br />
Sarebbe interessante sperimentare in colture<br />
forestali anche <strong>ma</strong>cchine utilizzate attualmente<br />
in viticoltura per il trapianto delle barbatelle,<br />
per esempio la trapiantatrice della ditta<br />
Wagner. Quest’ulti<strong>ma</strong> è portata sul sollevatore<br />
idraulico del trattore ed è caratterizzata da<br />
un apparato meccanico costituito da un vomere<br />
che apre un solco di profondità variabile in<br />
funzione del tipo di terreno, un meccanismo a<br />
pinze che depone la barbatella nel solco e un<br />
siste<strong>ma</strong> di ruote e dischi che provvede a deporre<br />
la terra intorno alla radice e alla chiusura del<br />
solco. L’operazione di trapianto richiede la<br />
presenza di un operatore alla guida del trattore,<br />
uno a bordo della <strong>ma</strong>cchina che inserisce<br />
le barbatelle e una persona a bordo campo<br />
che si occupa dello spostamento dell’apparecchio<br />
laser per eseguire l’allineamento. La<br />
<strong>ma</strong>cchina è dotata di un siste<strong>ma</strong> per la regolazione<br />
della profondità di trapianto da 20 a<br />
50 cm e lavora su una distanza mini<strong>ma</strong> d’impianto<br />
sulla fila di 50 cm (3) . ■<br />
Si ringraziano Fulvio Di Fulvio, collaboratore<br />
esterno e Serena Savelli, dottoranda dell’Università<br />
di Padova, per l’aiuto nelle ricerche bibliografiche.<br />
Bibliografia<br />
(1) BALSARI P., AIROLDI G., FACCIOTTO G.,<br />
2002. Messa a dimora di un impianto di<br />
pioppo da bio<strong>ma</strong>ssa. Sherwood, n. 81,<br />
p. 49-54.<br />
(2) BRAGIOTO M., 2001. Trapiantatrici senza<br />
rischi. Macchine e Motori agricoli, n.<br />
6/01 p. 18-21.<br />
(3) MELOTTI M., 2002. Meccanizzazione della<br />
messa a dimora di barbatelle di vite e pali.<br />
Agrimodena.<br />
(4) PARI L., FEDRIZZI M., 2004. Provata una<br />
nuova trapiantatrice per le colture forestali<br />
energetiche. L’infor<strong>ma</strong>tore agrario, n.<br />
43/04, p. 95-98.<br />
(5) RICCI A., 1994. Macchine per il vivaismo e<br />
l’orticoltura: cresce la do<strong>ma</strong>nda di qualità.<br />
Mondo Macchina, n. 3/94, p. 42-45.<br />
(6) SPINELLI R., NATI C., SPINELLI R., 2001.<br />
La pianta-talee Step della Salix Maskiner.<br />
Macchine e Motori agricoli, n.<br />
7/8/2001, p. 50-52.<br />
(7) TRENTINI L., 2002. Le trapiantatrici. Agricoltura,<br />
ottobre 2002.<br />
(8) VERANI S., SPERANDIO G., SAVELLI S.,<br />
2005. Produttività e costi per l’impianto<br />
meccanizzato. Alberi e Territorio, n.<br />
9/05, p. 25-30.<br />
Abstract<br />
A few good ones<br />
Planting, in agricultural and forestry plantations,<br />
is still a particularly expensive operation<br />
from the economic viewpoint. The appropriate<br />
execution of this work stage and the reduction<br />
in implementation times can actually contribute<br />
to cost reduction. Hence the significance of<br />
having forestry planting <strong>ma</strong>chines available that<br />
can plant trees with bare roots, in a planting sod,<br />
cuttings and branches in various types of soils,<br />
on a wide range of slopes and with different<br />
needs with respect to planting pits.