Novembre 2011.pdf - PARROCCHIA di Sommacampagna

“Abito in una città del Nordest,
in mezzo alle casette
e ai piccoli condomini della
mia zona, per anni abbiamo
dovuto subire la presenza
indisturbata di giovani nordafricani
dediti allo spaccio
e alle ubriacature, di prostitute
con il loro giro di clienti,
nonché drogati…che fare
quando vigili urbani, polizia
e carabinieri chiamati dai cittadini
esasperati, se ne vanno
senza intervenire?...
E’ razzismo chiedere che l’illegalità
venga combattuta?”
( da “ Famiglia Cristiana”).
Il direttore d. Sciortino risponde
che non è buonismo chiedere
che la legge e l’ordine
siano fatte rispettare anche
agli italiani. Perché […] molte
imprese criminali sono opera
congiunta di delinquenza di
casa nostra assieme a quella
d’importazione. Così come
non è giusto considerare gli
immigrati come una massa
indistinta e valutarli in blocco
sulla base di comportamenti
devianti di alcuni.
Inutile negare che il problema
esiste e va affrontato da
diversi punti di vista: quello
umano e sociale, culturale,
economico, della sicurezza, e
religioso. Senza la pretesa di
trattare in modo approfondito
il fenomeno migratorio,
può essere qualche accenno.
Realistico considerare che
8
l’immigrato non sia né buono
né cattivo, semplicemente
c’é. L’aspetto umano, quello
che più ci coinvolge, dopo
vengono tutti gli altri. Spesso
si emigra per cercare un
luogo per vivere degnamente,
per sfuggire alla miseria e
alle guerre. Il “Sole 24 ore” sostiene
che gli stranieri sono
tra noi perché fuggono, ma
anche perché noi gli vogliamo,
basti pensare al fenomeno
badanti. noi abbiamo un
problema di invecchiamento,
ad esso supplisce l’immigrato
anche ricoprendo lavori nessuno
vuole più fare.
L’immigrato crea ricchezza
perché i due milioni di lavoratori
presenti nel nostro paese,
versano nelle casse dello
stato un miliardo di euro
l’anno pagando le tasse. Il
fenomeno migratorio è conseguenza
anche dal fatto che
le risorse del pianeta sono
distribuite in maniera iniqua.
Si pensi che 80% della popolazione
mondiale vive con il
20% della ricchezza, mentre
il 20% vive con 80% delle
sue risorse. A questa ingiusta
situazione si soffre cerca
una soluzione. Chi di noi si
sposterebbe all’oscuro? Solo
alcuni che possiamo definire
delinquenti o certamente
sprovveduti. Appunto solo
alcuni. non abbiamo credo,
molte scelte davanti a una
Pensieri in libertà
A cura di marcella
NOI ITALIANI E…LORO
palese ingiustizia mondiale,
arginare il fenomeno sarà difficile
se non impossibile. noi
come italiani abbiamo conosciuto
l’umiliazione e la difficoltà
dell’essere straniero.
Come credenti sappiamo che
accogliere e tessere relazioni
per non discriminare, è quanto
il vangelo ci chiede. Alla
fine, su questo saremo giudicati
(mt 25,34-46). operando
quotidiane scelte di giustizia
nelle piccole cose, come nelle
grandi, costruiremo anche
per noi stessi un mondo più
vivibile, nel nostro stesso interesse.
Per fugare le nostre paure,
ci può essere di aiuto l’esperienza
dell’imprenditore enzo
Reni di volta mantovana.
nella sua ditta si lavora il legno.
Su 280 addetti al lavoro,
90 sono stranieri di tutte le
nazionalità. Reciproco rispetto
e rispetto delle regole, le
condizioni richieste. All’inizio,
qualche sintomo di intolleranza
subito sedata, ed
esigita anche all’esterno della
azienda, hanno reso possibile
la convivenza.
Leggi più giuste, conoscersi
per educare la paura, perché
non si ha paura di ciò che si
conosce.
Come credenti, è soprattutto
nel vivere la carità, che ci
giochiamo la faccia.