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RUDENS - Teatro Arcobaleno

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CASTALIA<br />

con la collaborazione<br />

del MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI<br />

dell’ UNIVERSITA’ DI ROMA “LA SAPIENZA”<br />

e della REGIONE LAZIO<br />

presenta<br />

<strong>RUDENS</strong><br />

di Tito Maccio Plauto<br />

Adattamento e Regia<br />

VINCENZO ZINGARO<br />

Musiche: GIOVANNI ZAPPALORTO<br />

Scene: LORENZO ZAPELLONI - Costumi: PAOLA PANI<br />

Disegno Luci: GIOVANNA VENZI - Aiuto regia: NADIA NOTO<br />

Organizzazione: BARBARA GAI BARBIERI – Ufficio Stampa: MARZIA<br />

SPANU<br />

con<br />

VINCENZO M. BATTISTA<br />

UGO CARDINALI – ROCCO MILITANO - FABRIZIO PASSERINI<br />

ANNA CONTIERI – FLAMINIA FEGAROTTI<br />

____________________________________________________________________<br />

Rappresentato in due edizioni: stagione teatrale 1999-2000 e stagione teatrale 2005-06.<br />

Rappresentazioni: 180 - Spettatori: 30.000<br />

Rappresentato a Roma:<br />

- TEATRO ARCOBALENO – Centro Stabile del Classico – (8 mesi di programmazione)<br />

Rappresentato in diverse cittadine del Lazio e nei seguenti Festival:<br />

- FESTIVAL INTERNAZIONALE DI OSTIA ANTICA (<strong>Teatro</strong> Romano)<br />

- Inserito dal Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo dell’UNIVERSITA’ DI<br />

ROMA “LA SAPIENZA” nel progetto internazionale “IL TEATRO CLASSICO OGGI”.<br />

Tale progetto prevede la messinscena di opere del teatro antico, in collaborazione con altre<br />

Università Europee e la realizzazione di un programma di convegni internazionali, con la<br />

proiezione di opere di grandi registi che hanno affrontato la classicità: da P. P. Pasolini a<br />

F. Fellini, da P. Stein a L. Ronconi, da A. Piccardi a T. Salmon.<br />

I primi convegni si sono svolti presso l’UNIVERSITÀ DI HELSINKI e l’UNIVERSITÀ<br />

DI BERLINO.<br />

In tale occasione sono stati proiettati i filmati de ”LE NUVOLE” e de “LA PACE” di<br />

Aristofane, con la regia di Vincenzo Zingaro, che sono stati proiettati e studiati anche nel<br />

scheda e note :


corso di Drammaturgia presso il Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo<br />

dell’Università di Roma “LA SAPIENZA”.<br />

Anche di <strong>RUDENS</strong> è stato realizzato il VIDEO integrale, che verrà proiettato e studiato<br />

nel corso di Drammaturgia presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’UNIVERSITÀ<br />

DI ROMA “LA SAPIENZA”.<br />

Lo stesso filmato sarà inserito nel prossimo aggiornamento del CD-ROM sul <strong>Teatro</strong><br />

classico antico, realizzato da “LA SAPIENZA” in collaborazione con il CATTID.


COMUNICATO STAMPA<br />

Dopo lo straordinario successo ottenuto con le rappresentazioni de “LE NUVOLE” e de<br />

“LA PACE” di Aristofane, de “IL SOLDATO SPACCONE” e “AULULARIA” di Plauto,<br />

avvenute al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong> (Centro Stabile del Classico) e nell’ambito di prestigiosi<br />

Festival (OSTIA ANTICA, TAORMINA ARTE, PAESTUM FESTIVAL, FESTIVAL DEI<br />

TEATRI DI PIETRA, FERENTO, LEUCIANA FESTIVAL e tanti altri - circa 600 repliche,<br />

con oltre 150.000 spettatori), CASTALIA porta in scena un altro capolavoro della<br />

commedia classica: “<strong>RUDENS</strong>”, di T. Maccio Plauto con l’adattamento e la regia di<br />

Vincenzo Zingaro.<br />

Si tratta di un evento realizzato da un regista e da una Compagnia tra i più rinomati<br />

nell’allestimento di Commedie classiche antiche, promosso dal MINISTERO PER I BENI<br />

E LE ATTIVITA’ CULTURALI e inserito dal Dipartimento di Arti e Scienze dello<br />

Spettacolo dell’UNIVERSITA’ di ROMA “LA SAPIENZA” nell’ambito del progetto<br />

internazionale “IL TEATRO CLASSICO OGGI”.<br />

<strong>RUDENS</strong> (La gomena) è una delle commedie più affascinanti di Plauto; dotata di squisita<br />

freschezza e di atmosfere fiabesche, per l’inconsueta ambientazione marina in cui si svolge<br />

la vicenda, l’opera costituisce uno splendido esemplare in cui intravedere il passaggio<br />

dalla Commedia greca (la nèa) alla Commedia latina (la palliata), offrendo l’occasione di<br />

assaporare gli echi di tutta la tradizione teatrale italica (dall’Atellana alla Commedia<br />

dell’Arte e alla cosiddetta Commedia all’italiana), fino ad abbracciare le più moderne<br />

forme di spettacolo, come la Commedia musicale, di cui Plauto può essere considerato il<br />

precursore.<br />

Questo aspetto musicale, tipico della produzione plautina, nell’adattamento di Vincenzo<br />

Zingaro rivive con i toni di una favola dai colori disneyani: un’isola costruita nel teatro,<br />

barche a vela che attraversano la platea per attraccare a un moletto a ridosso della<br />

scogliera, l’imponente tempio di Venere, all’ombra del quale si staglia la casetta del<br />

vecchio Mormora, il cangiare del cielo dopo la tempesta notturna, creano una dimensione<br />

incantevole che coinvolge gli spettatori, proiettandoli fuori dal tempo...<br />

Lo spettacolo è divertentissimo, adatto a un pubblico eterogeneo e di qualsiasi età;<br />

coniugando cultura e divertimento, può costituire, anche per i più giovani, l’occasione<br />

ideale per un primo approccio con il mondo del teatro.


LA TRAMA<br />

Ombrina è stata rapita all’età di due anni e venduta come schiava al lenone Squalo. Se ne<br />

innamora un giovane di buona famiglia, Cavallomarino, che versa al lenone una caparra<br />

per poterla riscattare.<br />

Squalo, però, infischiandosene della parola data, una notte, approfittando dell’assenza di<br />

Cavallomarino, partito per affari, si imbarca per la Sicilia portandosi appresso Ombrina e<br />

Alghetta, un’altra giovane schiava, per venderle ad un facoltoso offerente.<br />

Interviene il dio Arturo, che scatena una terribile tempesta ,durante la quale, affonda la<br />

nave di Squalo e con essa un prezioso baule nel quale sono custoditi tutti i denari del<br />

lenone e un cofanetto contenente i segni di riconoscimento con i quali Ombrina avrebbe<br />

potuto ritrovare i genitori.<br />

L’indomani mattina, le due ragazze, scampate al naufragio, approdano su<br />

un’isola, trovando rifugio nel tempio di Venere.<br />

Nell’isola, proprio di fronte al tempio, vivono il vecchio Mormora e il suo servo Pescatore.<br />

Quando Squalo, anche lui sopravvissuto alla tempesta, trova le ragazze e cerca di portarle<br />

via con la forza, ad impedirglielo sarà proprio Mormora, che con l’aiuto di Muggine, il<br />

servo di Cavallomarino, trascina il lenone dal pretore.<br />

Nel frattempo Pescatore, tirando su la rete dal mare vi trova un baule pieno di monete<br />

d’oro. I suoi sogni di ricchezza vengono però interrotti da Muggine e dalle ragazze che<br />

riconoscono il baule di Squalo: Ombrina, attraverso i segni di riconoscimento contenuti in<br />

esso, scopre che suo padre è il vecchio Mormora, che, per il dolore di averla persa quando<br />

lei era ancora bambina, si era ritirato nell’isola.<br />

La gioia del ritrovamento è immensa. Viene preparato un grande banchetto e ognuno<br />

prende parte alla fortuna di Mormora: con le monete che Squalo custodiva nel baule<br />

vengono riscattati Muggine, Alghetta e Pescatore; quanto a Ombrina, il padre le dà il<br />

giusto consenso per le nozze con Cavallomarino.<br />

N.B. I nomi originali dei personaggi della commedia plautina sono stati fantasticamente modificati<br />

(tranne Pescatore e Cavallomarino di cui si è conservata la traduzione di E. Paratore) per l’esigenza<br />

di attribuire alla vicenda, quanto più possibile, un carattere fiabesco di sapore decisamente marino.


NOTE SU PLAUTO E IL “<strong>RUDENS</strong>”<br />

Plauto, emblema della commedia classica antica, come sappiamo, fu autore di fabula<br />

palliata (genere latino che rielabora opere prese in prestito dalla nèa, la Commedia Nuova<br />

greca), ma il suo successo nei secoli deriva dalla fenomenale inventiva e dalla straordinaria<br />

vis comica con cui riesce a rimaneggiare gli originali. Egli conduce, con dirompente slancio<br />

creativo, ad un esilarante connubio tra i più raffinati modelli greci e quelle espressioni<br />

tipiche della cultura popolare italica, come la farsa atellana.<br />

Considerato un modello dagli Umanisti, Plauto fu l’ispiratore di tutto il teatro comico del<br />

Cinquecento e quindi di quello moderno; da lui si dipana un filo conduttore che,<br />

attraverso Ariosto, Machiavelli, Shakespeare, Molière e Goldoni, giunge fino ai nostri<br />

giorni.<br />

<strong>RUDENS</strong> è una delle opere più affascinanti del Sarsinate, dotata di squisita freschezza e di<br />

atmosfere fiabesche, in virtù dell’inconsueta ambientazione marina in cui si svolge la<br />

vicenda.<br />

Basti pensare al prologo, in cui Giove, scatena una terribile tempesta, in seguito alla quale<br />

viene affondata la nave del fraudolento lenone. Si presume che proprio da questa scena<br />

Shakespeare abbia preso spunto per l’elaborazione de “La Tempesta”. Appare subito<br />

evidente che ci troviamo di fronte ad un’opera estremamente interessante,che, nel corso<br />

dei secoli, ha ispirato insigni autori: dall’Ariosto, che nella “Cassaria” ne trae fortemente<br />

spunto, al Ruzzante nella “Piovana”, al Dolce ne “Il ruffiano”, al Della Porta ne “La<br />

fantesca”, ecc.<br />

Dicevamo interessante, anche perché Plauto, in maniera davvero inusuale, sembra in<br />

questa commedia aver preferito mitigare gli eccessi puramente farseschi e licenziosi che<br />

contraddistinguono la sua creatività, a favore di un tono generale più intimista, più attento<br />

a certi aspetti etici, senza per questo nulla togliere al divertimento e alla godibilità<br />

dell’opera, che, anzi, si presenta così più ricca di elementi variegati.<br />

Per questa particolarità, si è pensato ad una maggiore aderenza al modello greco, in questo<br />

caso offerto da Difilo, celebre autore della Commedia Nuova, che offrì a Plauto anche il<br />

modello per la più scollacciata “Casina”.


NOTE DI REGIA<br />

Nel mio allestimento ho cercato di evidenziare innanzitutto l’aspetto musicale dell’opera,<br />

aspetto essenziale nell’intera produzione di Plauto che può essere considerato un<br />

precursore della commedia musicale. Se, infatti, la commedia latina era in genere<br />

composta da diverbia (parti recitate) e cantica (parti cantate), nessuno come Plauto riuscì a<br />

fare di quest’uso variegato dell’espressione scenica un’arte così grande. Per questo mi è<br />

piaciuto avvicinare la <strong>RUDENS</strong>, anche per i suoi spunti di carattere altamente favolistico, a<br />

film di Walt Disney, come la SIRENETTA o come HERCULES, in cui i temi della<br />

mitologia greca sono trattati in maniera avvincente, sotto forma di Musical.<br />

Il momento della rappresentazione in cui si avverte maggiormente il singolare<br />

accostamento Plauto-Walt Disney è quello in cui Pescatore, il protagonista, dopo aver<br />

pescato un baule pieno d’oro, esplode in un canto di gioia, abbandonandosi a un sogno ad<br />

occhi aperti, accompagnato da una coreografia di creature marine.<br />

Un’isola costruita nel teatro, barche a vela che attraversano la platea per attraccare a un<br />

moletto a ridosso della scogliera, l’imponente tempio di Venere, all’ombra del quale si<br />

staglia la casetta del vecchio Mormora, il cangiare di colori sul cielo dopo la tempesta<br />

notturna, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere il sapore di una grande fiaba.<br />

Una fiaba raccontata attraverso un “gioco attoriale” che cerca di recuperare quel filo sottile<br />

che dal mondo classico si dipana fino ai nostri giorni, fondato su un’istanza di<br />

comunicazione accessibile a tutti, semplice nel suo rimando quasi ad archetipi della<br />

rappresentazione della condizione umana.<br />

Per questo, anche all’interno di una storia così delicata, rispondente ai canoni della<br />

Commedia nuova greca, non ho potuto fare a meno di rintracciare elementi di fescennini e<br />

di atellana tipici della tradizione italica, che costituirono la forza e il segreto del successo<br />

del nostro autore; elementi che confluirono in quell’importantissimo fenomeno chiamato<br />

Commedia dell’Arte e che sono approdati, per molti versi, nell’Avanspettacolo e nella<br />

cosiddetta Commedia all’Italiana.<br />

E’ infatti nella scoppiettante comicità delle sue caratterizzazioni e nella creazione di un<br />

“piano metateatrale”, all’interno del quale il pubblico viene coinvolto in un continuo gioco<br />

di interazione, che si palesa tutta la dirompente creatività di Plauto.<br />

Da qui alcune mie invenzioni, come la scena in cui i pescatori, armati di canna, gettano la<br />

lenza fra il pubblico, che viene coinvolto come fosse un branco di pesci.<br />

I personaggi di Plauto sono personaggi del popolo, che egli sapeva rendere vivi attraverso<br />

l’uso di forti caratterizzazioni e di un linguaggio molto vicino a quello del quotidiano,<br />

ricorrendo a neologismi, a termini stranieri comicamente storpiati, a inflessioni dialettali,<br />

incastonando il tutto in una vera e propria “partitura metrica”. Partitura che ho cercato di<br />

ottenere proprio attingendo allo straordinario patrimonio linguistico costituito dai nostri<br />

dialetti (senza nessun intento “realistico” di connotazione geografica), così ricco di colori e<br />

di sfumature sonore, più che mai adatte a dipingere il carattere popolare dei personaggi<br />

plautini, e a restituirne tutta la musicalità. Cito, ad esempio, la scena in cui mi sono<br />

divertito a trasformare l’originale Coro dei pescatori (presenza del tutto inconsueta in una<br />

commedia plautina), in un trascinante e divertente “Coro sardo”.<br />

Presente, in maniera altrettanto inconsueta per il nostro, l’aspetto morale, affidato al<br />

vecchio Mormora, che dimostra chiaramente la forte presenza del modello greco.


Per questo, <strong>RUDENS</strong>, può essere considerato uno splendido esemplare in cui intravedere<br />

il passaggio dal teatro greco a quello latino, verso le più moderne forme di spettacolo e,<br />

proprio in virtù della ricchezza degli spunti che offre, può costituire un modo per<br />

avvicinarsi al teatro con semplicità e sincera partecipazione.<br />

Vincenzo Zingaro

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