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RASSEGNA STAMPA<br />

IL GIORNALE D’ITALIA – 23 Febbraio 2001<br />

All’<strong>Arcobaleno</strong> in scena <strong>la</strong> coloratissima versione del<strong>la</strong> “Rudens” di P<strong>la</strong>uto<br />

Quattro risate…c<strong>la</strong>ssiche<br />

Si entra in teatro e <strong>la</strong> magia del palcoscenico, <strong>la</strong> grande capacità evocativa e spettaco<strong>la</strong>re di<br />

Vincenzo Zingaro ti colpiscono dritto al cuore: sotto il palco si trova, perfettamente<br />

riprodotto, un molo in legno, mentre un fondale marino è proiettato sul sipario e il rumore<br />

del<strong>la</strong> risacca è diffuso in sa<strong>la</strong> da potenti altopar<strong>la</strong>nti. Così comincia questa splendida<br />

versione del<strong>la</strong> “Rudens”, <strong>la</strong> commedia di P<strong>la</strong>uto che Vincenzo Zingaro e <strong>la</strong> sua compagnia<br />

portano in questi giorni al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong>. Una commedia che diventa una sorta di<br />

favo<strong>la</strong>, con luoghi suggestivi come quelli delle isole antiche e nomi di personaggi<br />

fiabeschi…La magia del teatro p<strong>la</strong>utino diventa freschissima e attualissima commedia<br />

musicale, con balletto disneyano con tanto di Sirenette, Piovra e Pesci ballerini; per non<br />

par<strong>la</strong>re delle barchette che approdano al molo portando gli attori sul palcoscenico, facendo<br />

sognare il pubblico e colorando il tutto di atmosfere fatate, in cui i dialetti dei personaggi<br />

(sardo, siculo, ciociaro), fanno da nuova fonte di comicità. Perfettamente inseriti<br />

nell’operazione gli attori (…) Zingaro si conferma regista originale e fantasioso, linfa vitale<br />

necessaria del nostro teatro (…)<br />

<strong>rassegna</strong> <strong>stampa</strong> :


AVANTI! – 14 Aprile 2006<br />

Al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong> con “Rudens”<br />

P<strong>la</strong>uto e Disney a braccetto<br />

C’è qualcosa di nuovo, anzi d’antico, viene spontaneo dire, dopo aver assistito<br />

all’<strong>Arcobaleno</strong> al<strong>la</strong> messa in scena di “Rudens” di Tito Maccio P<strong>la</strong>uto. E il nuovo all’antico<br />

è riuscito a coniugarli il colto e scrupoloso regista Vincenzo Zingaro, ponendo in risalto<br />

tutta l’armonia del<strong>la</strong> struttura p<strong>la</strong>tina, <strong>la</strong> dove il suo autore prendendo spunto dal<strong>la</strong><br />

commedia nuova greca, riuscì a fondere nelle proprie opere le parti recitate (diverbia) con<br />

quelle cantate (cantica). Ed ecco che, oltre a venir considerato l’ispiratore di tutto il teatro<br />

comico del Cinquecento e quindi di quello moderno, P<strong>la</strong>uto può ritenersi addirittura il<br />

precursore del<strong>la</strong> commedia musicale. La genialità di Zingaro, che con l’affiatata<br />

Compagnia Castalia, porta avanti già da qualche anno un cammino di ricerca sulle origini<br />

del nostro teatro, sta nel aver riportato l’atmosfera mediterranea di “Rudens”, in una<br />

delicata fiaba al<strong>la</strong> Walt Dinsney (…) un modo intelligente questo dunque per avvicinare i<br />

giovani ai testi c<strong>la</strong>ssici…nel dipanarsi del<strong>la</strong> vicenda di Ombrina, resa schiava dal lenone<br />

Squalo e che in seguito ad un naufragio approda con l’ancel<strong>la</strong> Alghetta in un’iso<strong>la</strong><br />

misteriosa dove sorge il Tempio di Venere, si raggiungono momenti di scoppiettante<br />

comicità e ciò è dovuto soprattutto agli interpreti che si sono ca<strong>la</strong>ti nei loro personaggi con<br />

convincente realismo (…) una storia che raggiunge <strong>la</strong> più spiccata originalità<br />

partico<strong>la</strong>rmente quando Pescatore ritrova nel<strong>la</strong> rete un baule pieno d’oro, e ancora quando<br />

nel finale del primo tempo sirenette, polpi e altri pesci marini, danzano un ritmato finale<br />

da musical. V’è il più spensierato buon umore, che traspare in questa “Rudens–story” che<br />

ha messo a distanza di tempo sotto braccio Tito Maccio P<strong>la</strong>uto e Walt Disney (…) Ci si<br />

avvicina ai personaggi che vivacemente litigano e discettano attraverso <strong>la</strong> babele dei loro<br />

storpiati dialetti, vi sono i colori dei lidi e l’echeggiare delle onde marine sullo sfondo<br />

dell’iso<strong>la</strong>, quasi si respira il profumo del<strong>la</strong> salsedine e delle alghe (…)


L’UNITA’ – 22 Marzo 2006-09-14<br />

P<strong>la</strong>uto per studenti sui palchi romani. Una favo<strong>la</strong> a lieto fine dove tutti hanno nomi<br />

legati al mare<br />

Riuscirà Pescatore a conquistare <strong>la</strong> sua Ombrina?<br />

Si deve molto apprezzare l’impegno di questo nostro teatrante, Vincenzo Zingaro, che da<br />

anni si è dedicato al<strong>la</strong> riscoperta e valorizzazione dell’opera degli antichi progenitori greci<br />

e <strong>la</strong>tini. Aristofane e P<strong>la</strong>uto sono stati i nomi in evidenza nel<strong>la</strong> recente attività del<strong>la</strong><br />

Compagnia Castalia, collegata con l’Università “La Sapienza”. E di Tito Maccio P<strong>la</strong>uto si<br />

rappresenta ora, nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> romana dell’<strong>Arcobaleno</strong>, eletta a sede del Centro Stabile del<br />

C<strong>la</strong>ssico, Rudens testo di rara frequenza, il cui titolo, indicando una fune di grossa<br />

dimensione formata da più corde intrecciate, una gomena, evoca già l’ambientazione<br />

marinaresca del<strong>la</strong> vicenda, situata in un’iso<strong>la</strong> mediterranea (…) Regia traduzione e<br />

adattamento, a firma di Zingaro, tendono a configurare <strong>la</strong> storia in forma di commedia<br />

musicale, all’italiana o all’americana che sia. Sappiamo, del resto, che, in epoca p<strong>la</strong>tina, nei<br />

suoi favori si alternavano recitazione e canto, se bene poco o nul<strong>la</strong> si conosca delle note<br />

che venivano apposte alle parole (…) Gli attori sbrigano bene il duplice compito,<br />

aggiungendovi, all’occasione, i movimenti dettati dal<strong>la</strong> coreografia di Rossana Longo. Non<br />

meno rilevante l’apparato figurativo dello spettacolo (…) Gustosa e pertinente l’idea di<br />

piazzare nel<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea un simu<strong>la</strong>cro di barca a ve<strong>la</strong> in attesa di un approdo. La scenografia, i<br />

costumi, le luci dosate da Giovanna Venzi creano nell’insieme un fresco disegno, tale da<br />

avvicinare al nostro sguardo un mondo pur lontano di svariati secoli da noi (…)<br />

EVENTI CULTURALI - Mensile di arte, cultura e informazione – Aprile 2006<br />

Vincenzo Zingaro: l’amante dei c<strong>la</strong>ssici<br />

La riscoperta dei c<strong>la</strong>ssici, o meglio l’apprezzamento del<strong>la</strong> loro pura essenza, è basi<strong>la</strong>re per<br />

conoscere <strong>la</strong> nostra civiltà odierna. E’ bellissimo quando questo passato diviene presente e<br />

ci accompagna magicamente in una piacevole serata a teatro. Questa è <strong>la</strong> maestria<br />

dell’attore-regista Vincenzo Zingaro. Vincenzo Zingaro dal 1992 svolge con <strong>la</strong> Compagnia<br />

Castalia da lui fondata un’intensa e significativa attività teatrale, volta a fare apprezzare ai<br />

giovani l’amore dei c<strong>la</strong>ssici. Da “ Le Nuvole” e “La Pace” di Aristofane a questa “Rudens”<br />

di P<strong>la</strong>uto, Vincenzo Zingaro, al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong>, ha riscontrato un successo e un<br />

entusiasmo fuori dal comune. Le sue opre divengono itineranti e vengono portate in giro<br />

in tutti i Festival estivi d’Italia… La sua è una passione per far rinascere il teatro di una<br />

volta, ed allontanarsi dal<strong>la</strong> cultura di massa; è uno dei pochi a far durare uno spettacolo<br />

più di sei mesi nello stesso teatro (…) Studia filologicamente il testo e <strong>la</strong>vora sui moduli<br />

recitativi, sulle cifre stilistiche, sul<strong>la</strong> musicalità del linguaggio adattando come in<br />

“Rudens” i dialetti moderni (…) Assistendo ad uno spettacolo di Vincenzo Zingaro<br />

diviene naturale tuffarsi nel passato, dialogare con l’etereo.


CORRIERE LAZIALE – 5 Aprile 2006<br />

Rudens di P<strong>la</strong>uto al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong><br />

Una magnifica edizione del “Rudens” di P<strong>la</strong>uto, questa, andata in scena al <strong>Teatro</strong><br />

<strong>Arcobaleno</strong> di Roma. Vicenzo Zingaro ha realizzato uno splendido spettacolo definito e<br />

rifinito in tutte le parti, sia maschili che femminili, nelle scene e nei costumi; uno<br />

spettacolo veramente godibile, che racconta una favo<strong>la</strong> a lieto fine, piena di sentimenti e di<br />

sensazioni molto positive. P<strong>la</strong>uto ha ispirato tutto il teatro comico del Cinquecento e<br />

quindi anche quello moderno: da lui si dipana infatti il lungo filo conduttore, che passa<br />

per Ariosto e Machiavelli, Shakespeare e Moliere, Goldoni e giunge fino ai nostri giorni!<br />

Questo Rudens è una delle opere più deliziose del Sarsinate, dotata di squisita freschezza e<br />

di atmosfere fiabesche, in virtù del<strong>la</strong> inconsueta ambientazione marina, nel<strong>la</strong> quale si<br />

svolge l’intera vicenda (con tanto di barcone che attraversa <strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea ed il pubblico per<br />

approdare sotto il palcoscenico!) Vincenzo Zingaro si è divertito a realizzare una vera e<br />

propria commedia musicale: infatti <strong>la</strong> commedia <strong>la</strong>tina era in genere composta da<br />

diverbia, ovvero parti recitate, e cantica, ovvero parti cantate; nessuno come P<strong>la</strong>uto è<br />

riuscito a realizzare con questo uso variegato dell’espressione scenica un’arte cosi grande:<br />

ottimo, da non perdere.


ROMA DI ROMA - Settimanale d’informazione e d’ arte – 30 Marzo 2006<br />

P<strong>la</strong>uto in scena al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong><br />

“Rudens”<br />

Quando il fascino delle suggestioni comiche conquista anche lo spettatore occasionale di<br />

una commedia del<strong>la</strong> <strong>la</strong>tinità antica, e senza l’ausilio di contestualizzazioni storicoletterarie,<br />

sul palcoscenico vibra l’anima di un c<strong>la</strong>ssico, un’opera che - a detta di Calvino –<br />

non ha mai finito di dire quel che ha da dire. Accompagnandoci in una dimensione<br />

fiabesca che cul<strong>la</strong> lo sguardo il “Rudens” di P<strong>la</strong>uto, in programmazione al <strong>Teatro</strong><br />

<strong>Arcobaleno</strong>, scivo<strong>la</strong> agilmente tra i sorrisi del pubblico sollecitandone <strong>la</strong> complice<br />

benevolenza: questo si realizza, in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> dove <strong>la</strong> vis comica si irradia attraverso<br />

espedienti che percepiamo come odierni, perché capaci di dissimu<strong>la</strong>re e vestire a nuovo<br />

originali invenzioni di matrice p<strong>la</strong>tina. Se, quindi, una delle risorse più preziose del<br />

Sarsinate fu quelle di “vertere barbara” (ossia tradurre e attingere dal patrimonio e dal<strong>la</strong><br />

lingua greci, sentiti come stranieri) attualizzando e <strong>la</strong>tinizzando intrecci e atmosfere,<br />

questo esperimento si ripete ora sotto i nostri occhi e ci rende eredi di un patrimonio che,<br />

pur arrivando da molto lontano, accoglie e valorizza tracce del nostro tempo. Non è<br />

dunque una rievocazione museale di capo<strong>la</strong>vori intoccabili, bensì un approccio rispettoso<br />

e insieme coraggioso e attuale ciò di cui, <strong>la</strong> Compagnia “Castalia”, si rende protagonista<br />

nel<strong>la</strong> messa in scena di opere del teatro antico… Nel caso in cui, a questo punto,<br />

soffermassimo l’attenzione sulle scelte registiche (firmate Vincenzo Zingaro) più vivaci e<br />

convincenti, ci renderemmo conto di come esse rispecchiano le sorprendenti e originali<br />

soluzioni del<strong>la</strong> creazione p<strong>la</strong>tina. La gara in cui i due pescatori si cimentano <strong>la</strong>nciando<br />

lenze tra il pubblico e solleticandone <strong>la</strong> partecipazione, si inserisce nel<strong>la</strong> scelta teatrale di<br />

rompere l’illusione scenica… Il gioco divertito, le sfilze di ingiurie e gli scambi di minacce,<br />

trasformano in gioielli di comicità scene che diventano entità quasi a se stanti, come<br />

avviene per l’acceso diverbio tra Pescatore e il lenone Squalo. D’altro canto <strong>la</strong> straordinaria<br />

inventiva linguistica di un autore che prendeva spunto dal sermo cotidianis per dispiegare<br />

<strong>la</strong> fertilità creativa in un caleidoscopico susseguirsi di diminutivi, locuzioni idiomatiche,<br />

grecismi e neologismi (e quant’altro), <strong>la</strong>scia traccia di sé nel girotondo di cadenze dialettali<br />

dalle diverse regioni italiane. Non si può, da ultimo, neppure trascurare l’inedita centralità<br />

attribuita da P<strong>la</strong>uto al<strong>la</strong> musica e al canto. Gioiosi brani stile musical, coreografie di<br />

gruppo e suggestioni disneyane sono le chiavi dell’attualizzazione di questo spirito<br />

plutoni: sfidando <strong>la</strong> ritrosia dello spettatore tradizionalista, lo spettacolo si rivolge,<br />

dunque, con l’audace originalità di un linguaggio noto e col<strong>la</strong>udato, a un pubblico che non<br />

è solo spettatore, ma diventa testimone ed erede attivo e partecipe di una tradizione<br />

insieme antica e moderna, c<strong>la</strong>ssica e contemporanea.


ITALIA SERA – 5 Aprile 2006<br />

Sul palcoscenico dell’<strong>Arcobaleno</strong> fino a domenica<br />

Il “Rudens di P<strong>la</strong>uto”diretto da Zingaro<br />

(…) La godibilità dello spettacolo sta nell’insieme dei suoi elementi: nel racconto,<br />

ambientato su un’iso<strong>la</strong>, ai piedi del Tempio di Venere, farcito di musiche e colori fiabeschi<br />

al<strong>la</strong> maniera del<strong>la</strong> commedia disneyana; nei personaggi gagliardamente caratterizzati,<br />

l’uno diversissimo dall’altro, in una sorta di contaminazione culturale, a più strati<br />

sperimentata, in partico<strong>la</strong>re con i dialetti; nel<strong>la</strong> regia, stilizzata con modalità inusuali,<br />

variegando l’espressione scenica (a tratti in commedia musicale, a tratti in favole animate<br />

come <strong>la</strong> Sirenetta dei cartoni di Walt Disney e a tratti ancora come commedia più<br />

propriamente antica e caricata di valori del passato), che si contraddistingue per avere<br />

snellito, in un intreccio comico esi<strong>la</strong>rante, ogni elemento pregnante di quel modello antico<br />

culturale in un modello nuovo (…) Questa attenzione, perseguita con garbo e leggerezza,<br />

cerca di portare lo spettatore dal teatro greco a quello <strong>la</strong>tino, alle più moderne forme di<br />

spettacolo. Il rischio era di banalizzare nelle forme attuali, piuttosto che significare nel<strong>la</strong><br />

vis comica di quel modello. Invece Vincenzo Zingaro è riuscito nell’obiettivo di<br />

trasbordare in messaggi ancora <strong>la</strong>tenti, attraverso personaggi e paesaggi del passato,<br />

rendendoli vivi, riconoscibili. Bravi nell’interpretazione gli attori (…)


CINEMA E OLTRE – 6 Aprile 2006<br />

Al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong> di Roma è in scena una moderna fiaba di P<strong>la</strong>uto, tra<br />

colorati costumi ed improvvisazioni<br />

In un’atmosfera fiabesca, ma foriera di tante verità che ancora oggi assil<strong>la</strong>no l’uomo<br />

moderno, si ambienta <strong>la</strong> commedia “Rudens” di T. Maccio P<strong>la</strong>uto, riadattata e portata al<strong>la</strong><br />

regia da Vincenzo Zingaro, da sempre attento studioso del<strong>la</strong> commedia c<strong>la</strong>ssica. Il regista,<br />

nonché Direttore Artistico del <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong>, Centro Stabile del C<strong>la</strong>ssico, ha sempre<br />

prediletto commedie antiche evocatrici di divertenti e paradossali storie di vita (…) Una<br />

trama semplice ma dai buoni valori traspare dall’intera pièce e ad interpretar<strong>la</strong> sono attori<br />

bravissimi, in grado di incedere senza titubanze in una storia dove, a volte,<br />

l’improvvisazione <strong>la</strong> fa da padrona, per dare al pubblico <strong>la</strong> possibilità di interagire con<br />

i<strong>la</strong>rità. Le trovate sono continue, degne di una Compagnia di interpreti che sanno come far<br />

ridere e soprattutto sanno come osare recitativamente, senza sbavature. La regia è<br />

assolutamente ineccepibile, perché coniuga <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssicità di un testo evergreen con <strong>la</strong><br />

contemporaneità del linguaggio, attento alle evoluzioni mass-mediali del<strong>la</strong> nostra realtà,<br />

sviscerate dai caratteri che hanno nomi di pesci e vagano in un mare dove è difficile saper<br />

nuotare e sapersi destreggiare (…) Non mancano effetti speciali in uno spettacolo dove<br />

un’iso<strong>la</strong> rappresenta un luogo abitativo per le creature marine che devono conquistarsi<br />

ogni giorno <strong>la</strong> sopravvivenza, tra barche in movimento e quadri di ispirazione disneyana.<br />

Inoltre, a rendere tutto originale e inusuale è il coinvolgimento dello spettatore che, per<br />

l’occasione, si trasforma in un pesce, per essere preso da altri pesci, nel mare magnum del<br />

divertimento assoluto. Da vedere.<br />

VISUM - Quindicinale di informazione culturale e d’arte – 19 Aprile 2006<br />

Il “Rudens” di Tito Maccio P<strong>la</strong>uto<br />

La famosa Compagnia Castalda torna in scena con un nuovo spettacolo, facendo rivivere<br />

una delle più belle commedie antiche: il “Rudens” di Tito Maccio P<strong>la</strong>uto. Da ben 14 anni <strong>la</strong><br />

Compagnia, fondata da Vincenzo Zingaro e riconosciuta dal Ministero per i Beni e le<br />

Attività Culturali, svolge un’importante attività teatrale, tesa al<strong>la</strong> promozione e<br />

all’approfondimento del<strong>la</strong> Commedia C<strong>la</strong>ssica Antica.<br />

L’intento è quello di recuperare le radici culturali italiane ed europee, portando in scena i<br />

grandi autori c<strong>la</strong>ssici greci, come Aristofane, per arrivare a quelli <strong>la</strong>tini altrettanto grandi,<br />

come P<strong>la</strong>uto.<br />

Il “Rudens” è una delle opere più affascinanti dell’autore <strong>la</strong>tino ed è caratterizzato da una<br />

grande freschezza, che fa risaltare un profondo messaggio morale, mitigando gli effetti<br />

farseschi e licenziosi tipici del suo teatro.<br />

La presenza di elementi etici rendono l’opera più intimista, senza nul<strong>la</strong> togliere al<strong>la</strong> vis<br />

comica tipica p<strong>la</strong>tina, spingendo gli studiosi ad ipotizzare una maggiore aderenza al<br />

modello greco, in partico<strong>la</strong>re al celebre autore del<strong>la</strong> Commedia Nuova: Defilo.


Il cast è composto da Vincenzo M. Battista, Ugo Cardinali, Rocco Militano, Fabrizio<br />

Passerini, F<strong>la</strong>minia Fegarotti e Anna Contieri.<br />

Il regista Vincenzo Zingaro in questo allestimento ha <strong>la</strong>vorato su tre aspetti strutturali<br />

del<strong>la</strong> commedia, per catturare cosi l’attenzione anche del pubblico più ostico, facendolo<br />

ridere di gusto. Il primo passo è stato quello di accentuare il carattere favolistica del testo<br />

teatrale, puntando innanzitutto sull’aspetto musicale dell’opera e per far questo ha preso<br />

spunto dai grandi film del<strong>la</strong> Walt Disney, come <strong>la</strong> “Sirenetta” e “Hercules” .<br />

Lo spirito musicale, già esistente nelle opere del <strong>la</strong>tino, considerato il precursore del<strong>la</strong><br />

commedia musicale, esplode in vari m omenti del<strong>la</strong> storia per presentare uno stato<br />

d’animo partico<strong>la</strong>re dei protagonisti.<br />

E’ allora che i personaggi salgono sul palco rega<strong>la</strong>ndo al pubblico una serie di stacchetti<br />

canori, come quando il personaggio Pescatore, avendo pescato un baule pieno d’oro, si<br />

abbandona ad un sogno ad occhi aperti bal<strong>la</strong>ndo insieme alle creature marine.<br />

Il secondo passo operato dal regista è quello di cercare di caratterizzare i personaggi,<br />

restando fedele ai “tipi” p<strong>la</strong>utini, le “maschere” infatti, sono persone che appartengono al<br />

popolo e il loro linguaggio è vicino a quello quotidiano, caratterizzato da neologismi,<br />

inflessioni dialettali e termini stranieri. Per far ciò Vincenzo Zingaro ha attinto al<br />

patrimonio culturale italiano e al conseguente straordinario patrimonio linguistico,<br />

portando sul palco i dialetti, infatti, ogni personaggio, usa un diletto diverso.<br />

Il terzo espediente usato per avvincere e coinvolgere il pubblico è stato quello di aver<br />

creato uno spazio “metateatrale”, in cui <strong>la</strong> famosa quarta parete che separa il palcoscenico<br />

dal<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea viene abbattuta. Lo spettatore si ritrova suo malgrado coinvolto nel<strong>la</strong><br />

rappresentazione, acquisendo anche lui un suo ruolo (quello del pesce!) e <strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea, a sua<br />

volta, diventa il grande mare solcato a volte dalle piccole barche a ve<strong>la</strong> dei pescatori.<br />

Lo s<strong>la</strong>ncio creativo è dirompente e il divertimento è assicurato, non si può che consigliare<br />

di correre a teatro, per passare una stupenda serata in allegria anche se immersi nel<strong>la</strong><br />

cultura (…)


NOTIZIEFAX.IT – 21 Marzo 2006<br />

“Rudens”, una fascinosa fiaba marina<br />

Il <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong> è ubicato a due passi da Porta Pia, un luogo scenico divenuto Centro<br />

Stabile del C<strong>la</strong>ssico. Lo dirige Vincenzo Zingaro, attore-regista con <strong>la</strong> passione per <strong>la</strong><br />

drammaturgia antica. In quest’occasione firma <strong>la</strong> regia di “Rudens” (Tito Maccio P<strong>la</strong>uto)<br />

riuscendo a costruire uno spettacolo onirico adatto a tutti. Ombrina, schiava-protagonista<br />

del<strong>la</strong> storia p<strong>la</strong>tina, riscatta <strong>la</strong> sua libertà e quel<strong>la</strong> dei suoi amici grazie ad un naufragio e<br />

all’amore di Cavallomarino. I colori del<strong>la</strong> scena evocano <strong>la</strong> tavolozza di un colorista<br />

dell’Ottocento. L’illuminotecnica è cangiante e permea i personaggi, tutti impegnati a dar<br />

vita ad uno spettacolo capace di catalizzare l’attenzione del pubblico che app<strong>la</strong>ude<br />

ripetutamente. In queste righe vogliamo cercare di descrivere “l’atmosfera del<strong>la</strong> prima”,<br />

quell’atmosfera che si respira tra il pubblico che assiste ad uno spettacolo teatrale, del tutto<br />

singo<strong>la</strong>re e diversa dalle altre. Vincenzo Zingaro <strong>la</strong> conosce; per questo “abbatte “ <strong>la</strong><br />

quarta parete (l’attore non deve farlo mai, il regista sempre), cercando di intercettare<br />

quell’altra “area scenica” che diventa una sorta di specchio dove riflettere le immagini di<br />

una “pellico<strong>la</strong> tridimensionale”. Quelle teatrali, appunto, che Vincenzo Zingaro “ritrae”<br />

poeticamente. Gli interpreti, in rigoroso ordine alfabetico sono: Vincenzo M. Battista, Ugo<br />

Cardinali, Anna Contieri, F<strong>la</strong>minia Fegarotti, Rocco Militano e Fabrizio Passerini. Le<br />

musiche e le scene sono rispettivamente di Giovanni Zappalorto e Lorenzo Zapelloni. Le<br />

luci di Giovanna Venzi, i costumi di Pao<strong>la</strong> Pani.<br />

CINEMA E OLTRE – Febbraio 2001<br />

Al <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong>: “Rudens” con <strong>la</strong> regia di Vincenzo Zingaro<br />

(…) Vincenzo Zingaro, attore, autore e regista, da sempre fedele al<strong>la</strong> successione<br />

irriverente e sferzante del<strong>la</strong> commedia c<strong>la</strong>ssica antica, si cimenta in un universo p<strong>la</strong>teale<br />

cangiante che ben si adatta al racconto scenico del<strong>la</strong> “Rudens”, fondendo così <strong>la</strong><br />

contemporaneità con <strong>la</strong> cultura comica umanista (…) La rappresentazione è giocosamente<br />

e<strong>la</strong>rgita anche grazie al<strong>la</strong> versatilità degli attori che, a volte, sembrano siano guidati da un<br />

tracciato del<strong>la</strong> reminiscenza, spinti come sono nell’improvvisare una verbosità sopra le<br />

righe, da commedia dell’arte, partendo da un testo ma diversificando per il gusto ludico di<br />

osare l’inosabile (…) Il tutto però è astutamente congegnato per rendere più fruibile il<br />

discorso p<strong>la</strong>tino (…) La punta di diamante di questa trasposizione che viaggia sulle ali<br />

del<strong>la</strong> libertà d’espressione è l’avvicinamento al<strong>la</strong> fumettistica raffigurazione disneyana,<br />

con siparietti che ricreano l’atmosfera de “La Sirenetta”, donati dall’arguta sensibilità del<br />

regista che ha saputo divagare ottimamente, per poi rial<strong>la</strong>cciarsi al<strong>la</strong> trama p<strong>la</strong>tina (…)


VISUM - Quindicinale di informazione culturale e d’arte – Febbraio 2001<br />

Un’ intelligente e coloratissima versione del<strong>la</strong> “RUDENS” di P<strong>la</strong>uto<br />

(…) Un’intelligente operazione quel<strong>la</strong> di Vincenzo Zingaro che ha adattato, curandone<br />

splendidamente anche <strong>la</strong> regia, “Rudens” di P<strong>la</strong>uto, riuscendo a coniugare cultura e<br />

divertimento. Lo spettacolo suscita grande interesse nei giovani, per <strong>la</strong> vivace comicità<br />

delle sue caratterizzazioni, per <strong>la</strong> creazione di un piano metateatrale, dove il pubblico<br />

viene coinvolto interagendo con gli attori (come quando i pescatori, armati di canna,<br />

gettano le lenze tra gli spettatori che diventano tanti pesci dal volto umano) e per le<br />

sorprese che certo non mancano: barche a ve<strong>la</strong> che “solcano” <strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea per attraccare ad un<br />

moletto a ridosso del<strong>la</strong> scogliera, dal<strong>la</strong> quale emergono l’imponente tempio di Venere e <strong>la</strong><br />

caratteristica spelonca del vecchio Mormora; l’originale trasformazione del coro dei<br />

pescatori che diventa un divertente coro sardo; il continuo cangiare dei colori del cielo<br />

prima e dopo <strong>la</strong> tempesta, (…) tanti elementi che fanno di questa “Rudens” una vera e<br />

propria fiaba. Bravi tutti gli attori (…) le musiche (…) le scene (…) le coreografie (…) i<br />

costumi (…) e le luci fanno il resto (…)

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