22 63 Paolo Finoglio (Orta di Atella, Napoli 1590 – Conversano 1645) santa in preghiera olio su tela cm 113 x 91 Provenienza: Collezione di una nobile famiglia, Acerra, sul finire <strong>del</strong>l’Ottocento. Collezione privata, Roma, 2000. Esposizione: Battistello Caracciolo, Napoli, 9 novembre 1991 – 19 gennaio 1992, cat. n.2.47 Paolo Finoglio e il suo tempo, Conversano, 18 aprile – 30 settembre 2000, cat. n. 22 Bibliografia: F. Bologna, Battistello e gli altri: il primo tempo <strong>del</strong>la pittura caravaggesca a Napoli, in Battistello Caracciolo e il primo naturalismo a Napoli, a cura di F. Bologna, Napoli 1991, p. 69, fig. 43. Paolo Finoglio e il suo tempo: un pittore napoletano alla corte degli Acquaviva, catalogo <strong>del</strong>la mostra, Napoli 2000, scheda a cura di R. Mavelli, cat. n. 22, p. 154 (riproduzione a colori a p. 103). La luce incidente dall’alto a sinistra illumina la figura di una santa raccolta in preghiera e leggermente rivolta in avanti, assecondandone l’impostazione diagonale. Sullo sfondo campeggia un acquedotto romano diroccato e sconfinante in una montagna blu intenso. La sagoma <strong>del</strong>l’acquedotto accentua la linea obliqua <strong>del</strong> primo piano proiettandolo sull’orizzonte. La mo<strong>del</strong>la, donna <strong>del</strong> volgo, è di una bellezza <strong>moderna</strong>: il naso ed il mento assumono particolare rilievo e le dita grandi <strong>del</strong>le mani sono quelle di una contadina, non certo di una nobildonna. Se ciò rappresenta un omaggio creativo di Finoglio alla lezione di Caravaggio e agli umili protagonisti <strong>del</strong>le sue opere, per il tramite di Battistello Caracciolo, la semplicità arcaica che emana dalla giovane in preghiera ricorda la personale propensione <strong>del</strong> pittore napoletano a declinare il naturalismo in pacate geometrie rinvianti agli <strong>antichi</strong> maestri <strong>del</strong> Rinascimento, non ultimo qui ritorna il ricordo <strong>del</strong> sommo Antonello da Messina. Averla ritratta a grandezza naturale, d’altra p<strong>arte</strong>, fa sì che la santa ci appaia come in visione, appropriata quindi per la devozione privata di una ricca committenza, come sta ad attestare anche la provenienza <strong>del</strong>la tela. Il riferimento al mondo classico che diventa antico con BLOOMSBURY AUCTIONS il Cristianesimo è dato dall’architettura romana, non riconducibile ad un monumento preciso quanto piuttosto libera interpretazione dei <strong>dipinti</strong> d’architetture realizzati da Viviano Codazzi e Micco Spadaro, qui semplificati e resi con accenti quasi metafisici. Nel catalogo <strong>del</strong>la mostra monografica dedicata al pittore, Rita Mavelli definiva l’opera in esame “uno dei momenti più ispirati <strong>del</strong>la produzione di Finoglio”, ravvisando la similitudine <strong>del</strong>la santa con la Madonna <strong>del</strong> Matrimonio mistico di santa Caterina a Milano, collezione privata, a prova di un modus operandi proprio <strong>del</strong>l’artista nella sua maturità di reiterare mo<strong>del</strong>li compositivi consolidati e di forte impatto visivo (R. Mavelli, Paolo Finoglio, op. cit., p. 154). Ferdinando Bologna nel rendere noto il dipinto di Paolo Finoglio nella mostra Battistello Caracciolo e il primo naturalismo a Napoli <strong>del</strong> 1991, lo ha riferito all’attività <strong>del</strong> pittore sul finire gli anni Venti <strong>del</strong> Seicento, ravvisando la stretta vicinanza <strong>del</strong> dipinto offerto nel lotto con la Santa martire conservata nel Museo Cristiano di Esztergom. Raffaello Causa ha considerato la tela ungherese opera <strong>del</strong>la metà degli anni Trenta, unitamente alla Vergine col Bambino e santi <strong>del</strong>la chiesa dei Santi Bernardo e Margherita a Fonseca (R. Causa, La pittura <strong>del</strong> Seicento a Napoli dal naturalismo al barocco, in Storia di Napoli, V, Cava dei Tirreni 1972, p. 977, nota 81, fig. 303), mentre Nicola Spinosa ha proposto, sempre per il dipinto di Esztergom, una datazione alla seconda metà degli anni Venti, ravvisando affinità con lo Sposalizio <strong>del</strong>la Vergine in Santa Maria di Piedigrotta e con Giuseppe e la moglie di Putifarre a Cambridge, Fogg Museum (N. Spinosa, La pittura <strong>del</strong> Seicento a Napoli tra naturalismo, classicismo e barocco, Palermo 1997-98, p. 20). A proposito di un dipinto di Artemisia Gentileschi raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, apparsa a Christie’s, New York, 24 aprile 1995 (al lotto 66), Leonard J. Slatkes ha osservato <strong>del</strong>le assonanze con il presente dipinto per il preziosismo <strong>del</strong>le stoffe e la ricercatezza <strong>del</strong>la tavolozza impiegata nonché per il modo di dipingere le pieghe sottili scavate dalle ombre. Paolo Finoglio è figura di spicco nella cultura figurativa napoletana <strong>del</strong>la prima metà <strong>del</strong> Seicento, e si colloca tra i primi naturalisti informati sulle novità di Caravaggio nella capitale <strong>del</strong> Viceregno spagnolo. Originario di Orta d’Atella, si formò a Napoli presso la bottega di Battistello Caracciolo, secondo la testimonianza di De Dominici (1742-43, III, p. 115). Recenti ricerche documentarie hanno arricchito le notizie sul pittore che, a partire dal secondo decennio <strong>del</strong> Seicento, risulta attivo nel Salento, dove più evidente appare il suo legame con la tradizione tardomanierista di Ippolito Borghese. Alternò alle committenze realizzate nelle Puglie, nel Beneventano
Lotto 63 e in Molise [cfr. R. Lattuada, Un inedito di Paolo Finoglio, in “Conoscenze: rivista annuale <strong>del</strong>la Soprintendenza”, 1 (1984)], un’intensa attività a Napoli, passando dalla produzione di <strong>dipinti</strong> religiosi a scene profane. A quest’ultimo genere appartiene il più importante incarico <strong>del</strong>la maturità <strong>del</strong>l’artista, chiamato a Conversano dal conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona per eseguire dieci tele rappresentati episodi <strong>del</strong>la Gerusalemme Liberata nel Castello <strong>del</strong>la cittadina pugliese. È questa serie la sua grande ed ultima invenzione, terminata nel 1645, anno <strong>del</strong>la scomparsa <strong>del</strong>l’artista. €25000 – €35000 BLOOMSBURY AUCTIONS 23