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approccio alla disfagia nel paziente demente - Associazione Geriatri ...

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SCALA DI GRAVITA’ DELLA GESTIONE DELLA DISFAGIA<br />

(A. Baretter, A. Bosco, F. Gaio, V. Leoci, 2001) 1)<br />

Scopo di questa scala è di quantificare l’impegno e il bisogno dell’anziano<br />

relativa all’assunzione del cibo e permette di capire quali strategie<br />

adottare per fargli mantenere, il più possibile, una buona capacità di<br />

alimentazione : è composta da tre colonne che comprendono lo<br />

SPMSQ e due questionari da somministrare all’anziano e/o ai<br />

familiari. La prima colonna viene compilata osservando l’anziano<br />

durante i pasti per valutare se la sua difficoltà è <strong>nel</strong>l’assunzione<br />

dei solidi, liquidi o entrambi; esso non intende scoprire quale<br />

delle fasi è alterata (che potrà essere indagata con le metodiche<br />

diagnostiche più opportune) piuttosto, dato per certo che una<br />

delle fasi è alterata, capire quali alimenti l’anziano è ancora in<br />

grado di assumere e quali è meglio evitare. La seconda colonna si<br />

riferisce allo stato cognitivo che influisce sul suo grado di<br />

collaborazione al momento del pasto e <strong>alla</strong> sua capacità di<br />

percepire le proprie difficoltà. Questo aspetto è determinante<br />

per scegliere strategie alimentari vicarianti o compensatorie e<br />

uso di ausili.

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