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Luis Sepúlveda STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO ...

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gli occhi rossi, che non era affatto imbalsamato, gli sbarrò la strada.<br />

«Mamma! Aiuto!» stridette disperato.<br />

Il primo ad arrivare fu Zorba, e appena in tempo, perché in quel preciso<br />

istante un topo di fogna stava allungando le zampe anteriori verso il collo<br />

del pulcino.<br />

Quando vide Zorba, il ratto fuggì dentro una fessura del muro.<br />

«Mi voleva mangiare!» stridette il piccolo attaccandosi a Zorba.<br />

«Non avevamo pensato a questo pericolo. Credo che bisognerà<br />

miagolare seriamente coi topi» spiegò Zorba.<br />

«D'accordo. Ma non far troppe concessioni a quegli svergognati»<br />

consigliò Colonnello.<br />

Zorba si avvicinò alla fessura. Dentro era molto buio, ma riuscì a<br />

scorgere gli occhi rossi del ratto.<br />

«Voglio vedere il tuo capo» miagolò Zorba deciso.<br />

«Sono io il capo dei topi» si sentì rispondere dall'oscurità.<br />

«Se tu sei il capo, allora valete meno degli scarafaggi. Avvisa il tuo<br />

capo» insisté Zorba.<br />

Sentì che il topo si allontanava. I suoi artigli graffiavano i tubi su cui<br />

correva. Dopo qualche minuto vide ricomparire i suoi occhi rossi nella<br />

penombra.<br />

«Il capo ti riceverà. Nello scantinato delle conchiglie, dietro il baule dei<br />

pirati, c'è un'entrata» squittì il ratto.<br />

Zorba scese nello scantinato. Cercò dietro il baule e vide che nel muro<br />

c'era un foro dal quale poteva passare. Scostò le ragnatele ed entrò nel<br />

mondo dei topi. Puzzava di umidità e di sudiciume.<br />

«Segui i tubi di scarico» squittì un ratto che non riuscì a vedere.<br />

Obbedì. Man mano che si spingeva avanti strisciando sentiva che la<br />

pelliccia gli si riempiva di polvere e di sporco.<br />

Avanzò nell'oscurità finché non arrivò in un pozzetto illuminato a stento<br />

da un fioco fascio di luce del giorno. Zorba suppose di essere sotto la<br />

strada e che i raggi filtrassero dal tombino della fognatura. Il posto<br />

puzzava, ma era abbastanza alto da poter stare in piedi su tutte e quattro le<br />

zampe. In mezzo scorreva un rigagnolo di acque immonde. Poi scorse il<br />

capo dei topi, un grosso ratto dalla pelliccia scura, con il corpo pieno di<br />

cicatrici, che ammazzava il tempo passando e ripassando un artiglio sugli<br />

anelli della coda.<br />

«Questa è bella. Guardate un po' chi ci fa visita. Il gatto ciccione» squittì<br />

il capo dei topi.

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