Come usare correttamente ranghinatori e voltafieno
Come usare correttamente ranghinatori e voltafieno
Come usare correttamente ranghinatori e voltafieno
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
VELOCITÀ DI AVANZAMENTO E REGOLAZIONE DELLE MACCHINE<br />
<strong>Come</strong> <strong>usare</strong> <strong>correttamente</strong><br />
<strong>ranghinatori</strong> e voltafi eno<br />
•<br />
La regolazione in campo<br />
di voltafi eno e <strong>ranghinatori</strong> riveste<br />
un ruolo fondamentale in quanto<br />
infl uenza la qualità del foraggio<br />
raccolto e incide sul rischio<br />
di inquinamento da corpi estranei<br />
•<br />
Foraggicoltura S<br />
di Alberto Assirelli<br />
La raccolta del foraggio tramite<br />
fi enagione rappresenta per<br />
molte realtà agricole il sistema<br />
preferenziale dove le condizioni<br />
climatiche lo consentono.<br />
Le modalità esecutive e l’attenzione<br />
riposte durante le varie operazioni infl<br />
uiscono signifi cativamente sul risultato<br />
fi nale specialmente in termini di qualità<br />
del foraggio e sulla possibilità di un<br />
suo eventuale inquinamento da sostanze<br />
estranee (terra, sassi, ecc.).<br />
Il rivoltamento, l’arieggiamento e l’andanatura<br />
pre-raccolta rappresentano interventi<br />
di notevole importanza che possono,<br />
se non condotti con le dovute attenzioni,<br />
ridurre fortemente la qualità<br />
anche di un ottimo foraggio.<br />
Un buon livello di essiccazione in campo<br />
e la formazione di andane di omogenea<br />
densità e di volume adeguato alle<br />
specifi che della<br />
macchina da raccolta<br />
interessata<br />
rappresentano solo<br />
le fasi conclusive<br />
del ciclo direttamente<br />
legate a<br />
tutte le operazioni<br />
precedenti.<br />
Il tipo di coltura, il livello produttivo<br />
e il suo contenuto di umidità rappresentano<br />
solo alcuni parametri che occorre<br />
sempre valutare prima di eff ettuare<br />
qualsiasi operazione di raccolta successiva<br />
allo sfalcio.<br />
Per quanto riguarda i rivoltamenti e<br />
l’andanatura fi nale è sempre molto im-<br />
54<br />
L’Informatore Agrario •<br />
12/2007<br />
Maggiori larghezze di lavoro rendono<br />
più complesse e articolate le operatrici,<br />
ma consentono una maggiore<br />
salvaguardia del foraggio grazie<br />
al contenimento delle velocità<br />
SPECIALE<br />
portante cercare di ridurre al minimo il<br />
numero di interventi in prossimità della<br />
raccolta, cioè con foraggi ormai pronti<br />
e quindi maggiormente suscettibili al<br />
danneggiamento.<br />
Voltafi eno e <strong>ranghinatori</strong><br />
Voltafieno e <strong>ranghinatori</strong> meritano<br />
una particolare attenzione nelle regolazioni<br />
in campo sia per il controllo dell’azione<br />
di contrasto e rimescolamento<br />
del foraggio, che per il ruolo che rivestono<br />
nel controllo del rischio di inquinamento<br />
da corpi estranei. Infatti, mentre<br />
il rivoltamento<br />
e l’arieggiamento<br />
possono essere<br />
utili anche per<br />
ridurre la presenza<br />
di corpi eventualmenteraccolti<br />
durante la<br />
falciatura, il materiale<br />
eventualmente prelevato durante<br />
l’andanatura o il rimescolamento per<br />
contatto fra organi di presa (molle) e<br />
terreno, rimanendo in sospensione nell’andana,<br />
diffi cilmente potrebbe essere<br />
espulso nelle fasi successive, fi nendo inevitabilmente<br />
nella razione alimentare di<br />
qualche allevamento.<br />
Quando, specialmente nei primi sfalci,<br />
non risulta praticabile l’andanatura<br />
diretta tramite falcia-andanatrici, occorrerà<br />
sempre cercare di privilegiare le<br />
soluzioni che, nel limite dell’operatività,<br />
utilizzano i sistemi meno aggressivi (ad<br />
esempio forma e sagomatura degli organi<br />
di lavoro, inclinazione dei rotori, adeguato<br />
regime di rotazione, ecc.).<br />
L’impegno costante investito dai costruttori<br />
per migliorare le capacità produttive<br />
delle macchine impiegate nella<br />
fi enagione, in particolar modo nei voltafi<br />
eno e negli andanatori, può aumentare<br />
le probabilità di ridurre la qualità<br />
del lavoro se non utilizzate con le dovute<br />
attenzioni anche e soprattutto da parte<br />
degli operatori fi nali.<br />
Gli allevatori possono avere immediata<br />
percezione del diverso grado di apprezzamento<br />
che esercitano gli animali<br />
su alimenti apparentemente simili, essendo<br />
frequentemente capaci di diff erenziare<br />
facilmente foraggi anche della<br />
stessa essenza sulla base di qualità non<br />
sempre ben identifi cabili. Alla luce anche<br />
di queste considerazioni si può giustifi<br />
care la frequente coesistenza, anche<br />
in condizioni simili, di diverse modalità<br />
di esecuzione di alcune operazioni riscontrabili<br />
fra operatori solo produttori<br />
di foraggio e altri anche allevatori. Ta-
le diff erenziazione spesso supera le sole<br />
modalità d’impiego delle macchine al<br />
punto che talvolta si arriva ad adottare<br />
anche attrezzature diverse per la medesima<br />
operazione.<br />
Gli aspetti maggiormente caratterizzanti<br />
la scelta delle modalità d’intervento<br />
riguardano in particolare lo stato effettivo<br />
delle condizioni di lavoro (tipo<br />
di essenza, volume, umidità, ecc.), fi no<br />
all’adozione di soluzioni che, eventualmente<br />
anche a discapito della produttività<br />
oraria, permettono un maggior rispetto<br />
del foraggio.<br />
Sia per le macchine voltafi eno sia per<br />
quelle utilizzate per l’andanatura, le soluzioni<br />
attualmente più diff use e apprezzate<br />
dagli operatori prevedono prevalentemente<br />
l’uso di organi rotanti azionati<br />
dalla presa di potenza in numero e<br />
dimensioni variabili in funzione della<br />
tipologia di lavoro da eff ettuare (rivoltamento-andanatura)<br />
e della capacità<br />
operativa, preferibilmente defi nita dalla<br />
larghezza di lavoro.<br />
Le macchine per il solo rivoltamento<br />
sono prevalentemente caratterizzate<br />
da un numero variabile di rotori (da 2<br />
a oltre 6) dotati alle estremità di bracci<br />
radiali muniti di molle, singole o in<br />
coppie, i quali per rotazione consentono<br />
il rimescolamento, il rivoltamento e<br />
l’arieggiamento del foraggio. La forma,<br />
lo spessore, la lunghezza e l’inclinazione<br />
delle molle rappresentano ormai specifi -<br />
che tipiche di ogni costruttore che, avendone<br />
studiato vantaggi e limiti nello specifi<br />
co prodotto e/o modello, non sempre<br />
può renderle generalizzabili.<br />
Il sistema rotativo già di per sé rende<br />
l’operazione piuttosto aggressiva; infatti,<br />
se questa non è condotta con le dovute<br />
cautele, (controllo velocità di rotazione,<br />
regolazione altezza da terra, regolazione<br />
angolo di incidenza con il profi lo superfi<br />
ciale), può infl uenzare negativamente la<br />
qualità con perdite di prodotto, danneggiamento<br />
del cotico e conseguente minor<br />
prontezza di ricaccio.<br />
Andanatrici<br />
Per quanto riguarda le macchine per<br />
l’andanatura le soluzioni più diff use prevedono<br />
sempre sistemi rotativi con rotori<br />
singoli o multipli, di maggiori dimensioni<br />
rispetto ai precedenti e con bracci<br />
mobili per la presa, il trasporto e il rilascio<br />
del prodotto.<br />
Anche queste macchine possono presentare<br />
i medesimi inconvenienti descritti<br />
per i voltafi eno se non correttamen-<br />
SPECIALE<br />
Una buona regolazione dell’altezza di lavoro può essere evidenziata anche dall’assenza<br />
di polvere<br />
te utilizzati e mantenuti in effi cienza.<br />
Fra le diverse modalità di utilizzo alcune<br />
pratiche sconsigliabili, comuni anche<br />
ai voltafi eno, riguardano i tentativi<br />
di sopperire alla non perfetta effi cienza<br />
delle molle, danneggiate o mancanti,<br />
aumentando i giri di rotazione, soluzione<br />
che può rendersi poi responsabile di<br />
danneggiamenti molto seri operando su<br />
leguminose, specialmente se a ridotto<br />
contenuto di umidità.<br />
Rimangono ancora disponibili sul<br />
mercato con particolare attenzione alla<br />
qualità fi nale, magari anche a leggero<br />
discapito della produttività, soprattutto<br />
per quanto riguarda l’andanatura, anche<br />
macchine a utensili folli azionati dalla<br />
velocità d’avanzamento (<strong>ranghinatori</strong><br />
stellari), che, grazie al notevole fronte<br />
di lavoro (> 10 m) e all’adozione di telai<br />
articolati permettono buone produttività<br />
orarie con buona salvaguardia dell’integrità<br />
del foraggio.<br />
Regolazioni di lavoro<br />
Premettendo che i danni potenzialmente<br />
arrecabili alle colture, specialmente<br />
se leguminose, sono direttamente<br />
proporzionali al grado di essiccazione,<br />
e quindi al tempo intercorso dopo lo<br />
sfalcio, è facile comprendere come anche<br />
il numero di interventi infl uenzi notevolmente<br />
il risultato fi nale.<br />
Sono attualmente riscontrabili percorsi<br />
di raccolta che in condizioni migliori<br />
non prevedono nessun intervento di rivoltamento<br />
accanto ad altri che in condizioni<br />
pressoché analoghe ne prevedono<br />
da due a tre prima di procedere all’andanatura<br />
con le ovvie conseguenze che<br />
si possono arrecare al prodotto.<br />
Il tentativo di aumentare le capacità di<br />
lavoro attraverso l’incremento delle velocità<br />
di rotazione degli organi per cercare<br />
di sopperire a ridotte larghezze di lavo-<br />
ro, aumentando di conseguenza anche<br />
la velocità d’avanzamento del cantiere,<br />
si rende spesso responsabile di maggiori<br />
maltrattamenti con conseguenti perdite<br />
in campo prevalentemente imputabili<br />
al distacco integrale delle foglie o<br />
alla loro rottura, per cui risulta sempre<br />
sconsigliabile.<br />
Pressoché analogo risultato viene a<br />
volte ottenuto cercando di allungare il<br />
calendario di lavoro spingendosi nelle<br />
ore più calde della giornata o intervenendo<br />
a livelli di essiccazione troppo elevati,<br />
fenomeno non raramente riscontrabile<br />
nelle realtà rivolte alla sola commercializzazione<br />
del prodotto raccolto.<br />
Altri aspetti, prevalentemente di tipo<br />
operativo, riguardano, oltre alla velocità<br />
di rotazione descritta, anche la regolazione<br />
dell’altezza di lavoro, che, se corretta,<br />
deve in ogni modo impedire il contatto<br />
a terra delle molle dei rotori posizionandoli<br />
indicativamente ad almeno 2-3 cm<br />
di altezza. Tale valore, se applicato successivamente<br />
a un’idonea altezza di taglio<br />
(> 6-7 cm), permette di non toccare<br />
con gli utensili di lavoro il profi lo e<br />
quindi il cotico superfi ciale riducendo<br />
al minimo i danneggiamenti e quindi i<br />
tempi di ricaccio.<br />
I voltafi eno e i <strong>ranghinatori</strong> più moderni<br />
presentano accorgimenti tali da<br />
permettere di seguire effi cacemente il<br />
profi lo del terreno anche se non perfettamente<br />
livellato; alcune soluzioni prevedono<br />
anche la possibilità di superare<br />
ostacoli quali pali, alberi, ecc. soprattutto<br />
mediante spostamento laterale e/o sollevamento<br />
idraulico integrale o di determinati<br />
settori articolati.<br />
Tenendo presente l’infl uenza esercitata<br />
sulle macchine e sulla qualità del lavoro<br />
svolto dai diversi volumi di foraggio trattati<br />
nel periodo di fi enagione, specialmente<br />
passando dai primi agli ultimi sfalci,<br />
una buona regolazione dovrebbe essere<br />
12/2007 • L’Informatore Agrario<br />
S<br />
55<br />
Foraggicoltura
defi nita dalla buona integrità della pianta<br />
falciata e dall’assenza di polveri e terra<br />
frammiste. A tal proposito può essere<br />
utile aumentare progressivamentel’altezza<br />
di lavoro fi no alla comparsa di una minima<br />
presenza di steli non raccolti a terra;<br />
fondamentale però, per potersi spingere a<br />
queste considerazioni, risulta l’effi cienza<br />
della macchina, che deve essere integra in<br />
tutte le sue parti, specialmente gli organi<br />
di lavoro e senza deformazioni permanenti<br />
delle molle e dei bracci. Anche l’omogeneo<br />
consumo esterno del profi lo delle<br />
molle, parallelo al profi lo superfi ciale,<br />
contribuisce a migliorare la presa a terra<br />
del foraggio con riduzione delle perdite.<br />
Si può a tal proposito ribadire l’erroneo<br />
tentativo di rimediare a queste relativamente<br />
semplici mancanze, aumentando<br />
le velocità di rotazione dei rotori e quindi<br />
dei bracci e l’avanzamento.<br />
I modelli caratterizzati da medio-elevate<br />
larghezze di lavoro presentano oggi<br />
una certa capacità di seguire il profi lo del<br />
terreno anche a velocità sostenute grazie<br />
all’adozione di telai articolati e di rotori<br />
dotati di movimento verticale indipendente<br />
con controllo singolo dell’altezza<br />
di lavoro e, spesso, limitatamente ai voltafi<br />
eno, dell’inclinazione dell’angolo di<br />
incidenza a terra per il miglioramento<br />
della presa. Le migliori performance sotto<br />
questo punto di vista sono quasi sempre<br />
ottenibili da strutture leggere, con ridotta<br />
massa in movimento, anche per la salvaguardia<br />
dell’affi dabilità strutturale, variamente<br />
articolate fra loro e integrate con<br />
accorgimenti volti ad attutire/assorbire<br />
gli urti. Si può comprendere come strutture<br />
con dimensionamenti molto precisi<br />
possono essere facilmente compromesse<br />
da contatti o urti con il terreno o elementi<br />
estranei (pali, fossi, siepi, ecc.), per cui<br />
anche la qualità del lavoro e l’affi dabilità<br />
nel tempo risentono frequentemente della<br />
velocità d’avanzamento e della frequenza<br />
con cui possono manifestarsi impre-<br />
Foraggicoltura S<br />
56<br />
L’Informatore Agrario •<br />
12/2007<br />
L’aumento delle larghezza di lavoro permette di ridurre il calpestamento da parte della<br />
trattrice anche senza l’adozione di percorsi mirati<br />
visti legati alle modalità di conduzione.<br />
Un corretto dimensionamento aziendale<br />
delle macchine per il rivoltamento e l’andanatura<br />
dovrebbe tenere soprattutto in<br />
considerazione il tempo disponibile per<br />
eseguire <strong>correttamente</strong> le operazioni nelle<br />
migliori condizioni operative (giorni<br />
dallo sfalcio, umidità, ecc.), con un numero<br />
di interventi valutato in funzione<br />
dell’umidità del prodotto, della superfi cie<br />
totale da coprire e della velocità di avanzamento<br />
corretta e tale da non ca<strong>usare</strong><br />
maltrattamenti o imbrattamenti. Un discorso<br />
leggermente più specifi co riguarda<br />
i <strong>ranghinatori</strong> in quanto, dovendo realizzare<br />
andane di determinate caratteristiche<br />
(adeguate all’imballatrice o al carro<br />
autocaricante se si esegue la fi enagione in<br />
due tempi) e operare con volumi di foraggio<br />
molto eterogenei fra i singoli sfalci, il<br />
fronte di lavoro può divenire un limite,<br />
specialmente nei primi sfalci più produttivi,<br />
non permettendo sempre di eccedere<br />
in larghezza anche a parità di velocità<br />
d’avanzamento.<br />
Ribadendo l’importanza di un buon<br />
livellamento del profi lo superfi ciale dell’appezzamento,<br />
sia i <strong>ranghinatori</strong> a rotori<br />
multipli sia quelli a elementi folli stellari,<br />
purché a settori basculanti, permettono<br />
buoni risultati anche nelle realtà meno favorevoli.Parametri<br />
quasi essenziali<br />
rimangono sempre<br />
una corretta rego-<br />
L’esecuzione<br />
del rivoltamento<br />
arreca il minor<br />
maltrattamento<br />
possibile<br />
al foraggio per cui<br />
il contenuto<br />
in umidità durante<br />
l’operazione<br />
riveste notevole<br />
importanza<br />
lazione e un buono stato d’effi cienza della<br />
macchina. Soprattutto le macchine di<br />
recente produzione, caratterizzate da riduzione<br />
delle masse sia per ridurre le potenze<br />
necessarie per l’azionamento sia per<br />
seguire meglio il profi lo superfi ciale, adottano<br />
anche soluzioni per ridurre il costipamento<br />
del cotico e per non sovraccaricare<br />
troppo la trattrice, di per sé raramente<br />
leggera.<br />
L’elevata dotazione di sistemi di controllo<br />
delle macchine più recenti e la presenza<br />
di varie articolazioni più o meno<br />
comandate, sia meccaniche sia idrauliche<br />
(azionamento dei bracci, spostamento e<br />
inclinazione dei rotori, dispositivi di sicurezza,<br />
ecc.), su singoli settori di lavoro<br />
o sull’intero fronte rendono l’operatività<br />
molto migliorata sotto molteplici aspetti<br />
(apertura e chiusura degli appezzamenti,<br />
gestione di forme irregolari, presenza di<br />
ostacoli, interventi parziali, ecc.), limitando<br />
i tempi improduttivi prevalentemente<br />
a fattori imprevisti.<br />
La maggior parte dei voltafi eno e dei<br />
<strong>ranghinatori</strong>, come ormai quasi tutte le<br />
operatrici, presentano velocità di rotazione<br />
e di avanzamento in lavoro ben defi -<br />
nite, che, se non rispettate, specialmente<br />
se risultano eccessive, possono infl uire<br />
signifi cativamente sull’affi dabilità anche<br />
strutturale della macchina; qualora le<br />
condizioni di lavoro lo consentano (volume<br />
del foraggio, regolarità del profi lo<br />
superfi ciale, ecc.), può essere invece consigliabile<br />
scendere anche sotto tali valori,<br />
essendo sempre la qualità del lavoro<br />
il principale parametro di riferimento<br />
su cui impostare anche le regolazioni dei<br />
cantieri in quanto l’apprezzamento del<br />
mercato sta progressivamente selezionando<br />
foraggi con requisiti qualitativi<br />
sempre più elevati. •<br />
Alberto Assirelli<br />
Crpa - Reggio Emilia<br />
a.assirelli@crpa.it