Groppello, l'autoctono della Valtènesi - Centro Vitivinicolo Provinciale
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Groppello, l'autoctono della Valtènesi - Centro Vitivinicolo Provinciale
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<strong>Groppello</strong>, l’autoctono<br />
InQUadraMento genetIco<br />
Quaderni <strong>della</strong> Ricerca<br />
n. 124 - novembre 2010<br />
<strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
IndagInI terrItorIalI e<br />
caratterIstIche varIetalI<br />
www.regione.lombardia.com<br />
rIsposte a dIversI MetodI<br />
dI vInIfIcazIone
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong> <strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Sperimentazione condotta nell’ambito del progetto di ricerca n. 1230 “<strong>Groppello</strong>: valorizzare il vitigno<br />
autoctono attraverso lo studio <strong>della</strong> variabilità di origine genetica ed ambientale e delle attitudini enologiche<br />
- GAVE” (d.g.r. 2 aprile 2008 n. VIII/6924 - Piano per la ricerca e lo sviluppo 2008).<br />
Testi a cura di:<br />
Marco Tonni, Anna Piotti, Eduardo Rizzi<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia<br />
Foto a cura di:<br />
Anna Piotti, Marco Tonni<br />
Hanno realizzato le attività sperimentali:<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia<br />
Referente: Dott. Agr. Marco Tonni<br />
e-mail: tonni@centrovitivinicoloprovinciale.it<br />
Per Informazioni:<br />
Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura<br />
U.O. Interventi per la competitività e l’innovazione tecnologica delle aziende<br />
Struttura Ricerca e innovazione tecnologica<br />
Via Pola 12/14 - 20124 Milano<br />
Tel: +39.02.6765.2537 fax +39.02.6765.2757<br />
e-mail: agri_ricerca@regione.lombardia.it<br />
Referente: Rossana Tonesi - tel. +39.02.6765.3737<br />
e-mail: Rossana_Tonesi@regione.lombardia.it<br />
© Copyright Regione Lombardia
<strong>Groppello</strong><br />
L’ autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Inquadramento genetico: varietà, genotipi, cloni<br />
Risposte agli ambienti: indagini territoriali e caratteristiche varietali<br />
Risposte a diversi metodi di vinificazione<br />
1<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Groppell<br />
Lavoro realizzato e finanziato dal Consorzio di Tutela del Garda Classico e dal <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong><br />
di Brescia. Cofinanziato dal Fondo per la Ricerca <strong>della</strong> Regione Lombardia per gli anni 2008-2009.<br />
Si ringraziano per la fattiva collaborazione tutte le Aziende citate nel testo e i componenti del Comitato<br />
tecnico appositamente creato: Paolo Turina, Enol. Giuseppe Piotti, Enol. Mattia Vezzola, Sante Bonomo,<br />
Dott. Pierluigi Villa.<br />
Si ringraziano Regione Lombardia, ERSAF Lombardia, Ente Vini Bresciani, Istituto Mediterraneo di<br />
Certificazione per i dati forniti.<br />
Si ringraziano l’Enol. Giuseppe Piotti e il Dott. Agr. Pierluigi Villa per i loro contributi ai testi introduttivi<br />
dei capitoli 1 e 2.<br />
Si ringrazia Oenoitalia per il sostegno alla sperimentazione.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Regione Lombardia<br />
Da sempre la Direzione Generale Agricoltura supporta e incentiva la<br />
realizzazione di attività di ricerca sperimentale e applicata, al fine di<br />
permettere la crescita qualitativa e tecnica dei diversi settori agricoli.<br />
Il Progetto “<strong>Groppello</strong>: valorizzare il vitigno Autoctono attraverso lo<br />
studio <strong>della</strong> Variabilità di origine genetica ed ambientale e delle attitudini<br />
Enologiche - GAVE”, nato dalla collaborazione tra Consorzio Garda<br />
Classico e <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia, è stato ideato<br />
per rispondere all’esigenza del mondo produttivo di conoscere in modo<br />
compiuto le caratteristiche e le potenzialità di quei vitigni autoctoni,<br />
chiamati <strong>Groppello</strong>, che rappresentano la storia, la tradizione e l’anima<br />
<strong>della</strong> zona viticola del Garda Classico, sulla sponda bresciana dell’omonimo lago.<br />
Al fine di fare chiarezza sulla variabilità fenotipica, sulla risposta ambientale e sul comportamento<br />
enologico del vitigno, il progetto si è posto i seguenti obiettivi:<br />
• indagare la variabilità del <strong>Groppello</strong> in funzione del biotipo e delle caratteristiche dell’ambiente<br />
di coltivazione;<br />
• definire le influenze di diversi sistemi di vinificazione sulle qualità del vino;<br />
• divulgare le informazioni acquisite per garantire la crescita tecnica delle Aziende e l’incremento<br />
qualitativo dei loro prodotti.<br />
I risultati <strong>della</strong> sperimentazione, illustrati in questo Quaderno <strong>della</strong> Ricerca, forniscono ai viticoltori<br />
gardesani utili strumenti per decidere consapevolmente percorsi tecnici e approcci strategici.<br />
2<br />
Giulio De Capitani<br />
Assessore all’Agricoltura<br />
Regione Lombardia<br />
Consorzio di Tutela del Garda Classico<br />
3<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
“La rivincita del <strong>Groppello</strong>”: così titolava un articolo del Prof. Ottorino Milesi<br />
sul Giornale di Brescia del 21 luglio 1991, all’indomani <strong>della</strong> pubblicazione -<br />
sulla Gazzetta Ufficiale 247 del 22 ottobre 1990 - del disciplinare che includeva<br />
il <strong>Groppello</strong> tra le denominazioni di origine controllata.<br />
La pubblicazione rendeva giustizia alla verità storicamente documentata da<br />
un agronomo intenditore come Agostino Gallo che nel 1564 lodava l’impianto<br />
delle “Cropelle nere morbide” o dal Prof. Richini che nel 1926 stimava la<br />
produzione delle “Cropelle” pari a tre quarti <strong>della</strong> intera produzione viticola<br />
<strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong>: VALTÈNESI e GROPPELLO rappresentavano già un binomio<br />
secolare inscindibile che il Consorzio Garda Classico sta oggi rilanciando con<br />
il disciplinare del <strong>Valtènesi</strong> DOC in corso di approvazione.<br />
Restava tuttavia sospesa una necessità ineludibile: fare chiarezza tra le diverse tipologie e denominazioni del<br />
vitigno <strong>Groppello</strong> quale premessa per raggiungere risultati qualitativi in grado di esaltarne le caratteristiche<br />
e le inconfondibili connotazioni organolettiche, per poi mettere mano ai vigneti e all’aggiornamento delle<br />
tecniche enologiche, in presenza di interpretazioni disomogenee che ancora fanno discutere apprezzati<br />
viticoltori ed appassionati di questo vino prediletto.<br />
Serviva dunque avviarne la ricerca che qui ho l’onore e il piacere di presentare, iniziata dal mio predecessore<br />
Paolo Turina, fortemente voluta da tutti i consiglieri del Consorzio, condotta con la collaborazione<br />
indispensabile e appassionata dei tecnici del <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> <strong>della</strong> Provincia di Brescia,<br />
con il contributo economico <strong>della</strong> Regione Lombardia, con la collaborazione attiva delle aziende associate<br />
e <strong>della</strong> commissione tecnica del Consorzio: un grande lavoro di squadra di cui oggi possiamo andare fieri<br />
e del quale ringrazio anche a nome di tutti i produttori.<br />
Il <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> ha concertato con il Consorzio e con le realtà produttive le esigenze<br />
di indagine e procedendo con rigore tecnico ha delineato le strategie operative. Sono state coinvolte le<br />
aziende nel territorio e le riunioni e gli incontri di degustazione sono stati aperti sempre a chiunque volesse<br />
parteciparvi, così da creare un ampio gruppo di lavoro e coscienza partecipativa.<br />
Il lavoro di ricerca ha portato a delineare le caratteristiche e le differenze tra “i <strong>Groppello</strong>”, sia dal punto di<br />
vista viticolo che enologico. Il quadro emerso è che il <strong>Groppello</strong> nelle sue diverse tipologie fornisce risposte<br />
diversificate secondo le annate, i terreni, il microclima, i metodi di vinificazione, i cloni e i presunti cloni<br />
finora selezionati.<br />
Perciò i viticoltori devono porre molta attenzione alle scelte agronomiche ed enologiche ed agli andamenti<br />
stagionali, ma hanno anche l’importante opportunità di far risaltare l’abilità dell’uomo nell’impiegare e<br />
dirigere con saggezza gli strumenti naturali a disposizione.<br />
Grazie ai risultati dello studio, i viticoltori possono ora consapevolmente decidere strategie migliori per<br />
conseguire i risultati enologici desiderati, considerando i comportamenti dei vitigni e dei diversi cloni nelle<br />
svariate microaree del territorio e le diverse possibili strategie di vinificazione.<br />
I dati raccolti sul <strong>Groppello</strong> sono moltissimi e – ad esempio per quanto riguarda il comportamento dei<br />
vitigni nelle diverse micro aree – ancora in corso di interpretazione. Inoltre altri cloni, tecniche agronomiche<br />
ed enologiche ancora attendono di essere esplorate e potrebbero dare ulteriori interessanti risultati.<br />
Come Ottorino Milesi concludo con il motto dei viticoltori di Puegnago -“se insisti e resisti raggiungi<br />
e conquisti”- auspicando che la ricerca prosegua ininterrottamente per anni per trasmettere a nipoti e<br />
pronipoti risultati utili e storicamente tangibili a tutela delle tradizioni vitivinicole <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong> e <strong>della</strong><br />
splendida Riviera del Garda.<br />
Sante Bonomo<br />
Presidente del Consorzio di Tutela del Garda Classico
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
<strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia<br />
Il <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia,<br />
da sempre sostenuto dall’ Assessorato Agricoltura<br />
<strong>della</strong> Provincia di Brescia, CCIAA<br />
di Brescia e Istituzioni Agrarie Raggruppate,<br />
svolge dal lontano 1974 (e dal 1985 con l’attuale<br />
denominazione) un ruolo fondamentale di<br />
congiunzione tra il mondo Produttivo e quello<br />
Tecnico e Scientifico.<br />
Attraverso innumerevoli collaborazioni di lunga<br />
data rivitalizzate da continue e nuove sinergie<br />
con Enti locali, Regionali e Nazionali, il <strong>Centro</strong> promuove attività di ricerca, sperimentazione<br />
e assistenza tecnica a beneficio del settore vitivinicolo e di altri settori dell’agricoltura.<br />
Un <strong>Centro</strong> che voglia eccellere per qualità e possa aspirare ad essere stimato dal mondo produttivo,<br />
deve essere in grado di tracciare le direttrici per una evoluzione tecnica e operativa per la<br />
grande maggioranza delle Aziende, ma anche di stimolare la proficua discussione e lo sviluppo di<br />
un dibattito continuo riguardo a tematiche tecniche, ambientali, economiche.<br />
Il Progetto GAVE è conosciuto da tutti sul territorio con il più orecchiabile nome di “Progetto<br />
<strong>Groppello</strong>” e la trasformazione del suo nome ad immedesimarsi nella Varietà è sintomatica testimonianza<br />
delle aspettative del mondo produttivo riguardo agli esiti del Progetto. Esso nacque e<br />
crebbe dal Territorio, attraverso un processo di fusione tra le esigenze dei Produttori e le proposte<br />
dei Tecnici, per svilupparsi in un lavoro che ebbe ben chiari fin da subito obbiettivi, costi e tempi<br />
di realizzazione e conclusione.<br />
Questo lavoro ambisce a fornire elementi concreti e sufficientemente completi riguardo ai vitigni<br />
autoctoni <strong>della</strong> sponda bresciana del Lago di Garda, da sempre coltivati e custoditi nel fulcro <strong>della</strong><br />
zona chiamata <strong>Valtènesi</strong>, che rispondono ai nomi di <strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> di Mocasina.<br />
Per la prima volta si analizzano approfonditamente gli adattamenti territoriali, le interazioni ambientali<br />
e le potenzialità enologiche dei <strong>Groppello</strong>, oltre che tracciare un esaustivo riassunto delle<br />
ampie conoscenze genetiche già in essere e puntualizzare alcuni aspetti dell’inquadramento pedologico<br />
realizzato anni fa.<br />
Lo strumento di una conoscenza che diversamente o privatamente le Aziende non potrebbero mai<br />
conseguire, viene in questo modo messo a disposizione di chi vorrà fruirne per migliorare la propria<br />
preparazione e operare le proprie scelte produttive in modo oculato e ragionato.<br />
Questo lavoro non vuole essere un punto di arrivo, ma di partenza, da portare ad esempio di come,<br />
seppur con mezzi misurati, ma con buon coordinamento e molto impegno, si possano ottenere risultati<br />
apprezzabili e divulgabili, a beneficio di tutto il settore, in modo da garantirne una crescita<br />
qualitativa ed organica.<br />
Gian Francesco Tomasoni Mauro Tognoli<br />
Assessore all’Agricoltura Provincia di Brescia<br />
Presidente del <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong><br />
Vicepresidente del <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong><br />
4<br />
SOMMARIO<br />
1 Varietà, genotipi, cloni<br />
5<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Capitolo 1................................................................................................................................10<br />
1. Varietà, genotipi, cloni..........................................................................................................13<br />
1.1. Oggetto ed obbiettivi dello studio.........................................................................26<br />
1.2. Le analisi statistiche.............................................................................................26<br />
1.3. Materiali e metodi................................................................................................28<br />
1.4. Risultati e commenti............................................................................................33<br />
1.5. Considerazioni...................................................................................................52<br />
2 Risposte agli ambienti:<br />
indagini territoriali e caratteristiche varietali<br />
Capitolo 2............................................................................................................................... 54<br />
2. Risposte agli ambienti: indagini territoriali e caratteristiche varietali............................... 56<br />
2.1. Oggetto ed obbiettivi dello studio...................................................................... 56<br />
2.2. Le sostanze polifenoliche....................................................................................56<br />
2.3. Materiali e metodi...............................................................................................62<br />
2.4. Risultati e commenti...........................................................................................66<br />
2.5. Considerazioni...................................................................................................102<br />
3 Risposte a diversi metodi di vinificazione<br />
Capitolo 3............................................................................................................................. 104<br />
3. Risposte a diversi metodi di vinificazione....................................................................... 105<br />
3.1. Oggetto ed obbiettivi dello studio.................................................................... 105<br />
3.2. Materiali e metodi............................................................................................ 105<br />
3.3. Risultati e commenti........................................................................................ 112<br />
3.4. Considerazioni................................................................................................. 131<br />
4 Considerazioni finali........................................................................................ 132<br />
Appendice............................................................................................................................ 133<br />
Bibliografia.......................................................................................................................... 139<br />
Allegati: Carta dei suoli ERSAF<br />
Metodi per la visualizzazione del colore
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Piano dell’opera<br />
Riassumiamo di seguito il piano generale <strong>della</strong> presente pubblicazione<br />
1. Inquadramento genetico:<br />
varietà, genotipi, cloni<br />
1.1 Oggetto ed obbiettivi<br />
dello studio<br />
1.2 Le analisi statistiche<br />
1.3 Materiali e metodi<br />
1.4 Risultati e commenti<br />
1.5 Considerazioni<br />
<strong>Groppello</strong><br />
L’ autoctono <strong>della</strong><br />
<strong>Valtènesi</strong><br />
Introduzione generale<br />
2. Risposte agli ambienti:<br />
indagini territoriali e<br />
caratteristiche varietali<br />
2.1 Oggetto ed obbiettivi<br />
dello studio<br />
2.2 Le sostanze polifenoliche<br />
2.3 Materiali e metodi<br />
2.4 Risultati e commenti<br />
2.5 Considerazioni<br />
4. Conclusioni<br />
6<br />
3. Risposte a diversi<br />
metodi di vinificazione<br />
3.1 Oggetto ed obbiettivi<br />
dello studio<br />
3.2 Materiali e metodi<br />
3.3 Risultati e commenti<br />
3.4 Considerazioni<br />
Introduzione<br />
7<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Questo lavoro è nato da una proficua intesa tra il Consorzio di Tutela del Garda Classico e il <strong>Centro</strong><br />
<strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia durante le stagioni 2006 e 2007 e si è ampliato e concluso con le<br />
vendemmie 2008-2009 grazie alle possibilità offerte dal Piano <strong>della</strong> Ricerca <strong>della</strong> Regione Lombardia.<br />
Partendo dall’analisi delle esigenze del settore e delle conoscenze esistenti, si è definito un programma<br />
comune che aveva come obbiettivi conoscere meglio i <strong>Groppello</strong> (<strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> di<br />
Mocasina) coltivati nella zona bresciana del Lago di Garda e in particolare in <strong>Valtènesi</strong> e fornire alle<br />
Aziende quelle informazioni che permettessero loro di scegliere strategie viticole ed enologiche a partire<br />
da elementi conoscitivi consolidati sulla base di risultati <strong>della</strong> ricerca.<br />
Conoscere per decidere consapevolmente: questa frase riassume l’obbiettivo principale e lo spirito che ha<br />
animato la commissione tecnica di indirizzo generale ed il gruppo di lavoro che ha condotto le ricerche<br />
(Tab. 1). Non si trattava di individuare il miglior metodo di vinificazione o il miglior <strong>Groppello</strong>, il più adatto<br />
territorio o il clone più qualitativo, bensì di fornire alle Aziende gli strumenti conoscitivi per decidere dove<br />
e come operare per ottenere i risultati enologici più consoni alle aspettative del proprio mercato.<br />
Infatti, nel territorio bresciano del Lago di Garda a partire dai <strong>Groppello</strong> si ottengono vini rosati, rossi<br />
di pronta beva e rossi da medio invecchiamento, a seconda che il vitigno venga vinificato in uvaggio o in<br />
purezza, raccolto presto o tardi. Sarebbe pertanto una forzatura proporre una ricetta per ogni vino, oltre che<br />
un limite conoscitivo per le Aziende accettare senza spirito critico un tale responso.<br />
la commissione tecnica di indirizzo generale il gruppo di lavoro<br />
sante Bonomo presidente consorzio Garda classico Marco tonni<br />
paolo turina<br />
produttore, responsabile tecnico del consorzio e<br />
presidente di commissione<br />
anna piotti<br />
Marco tonni consulente cVp, agronomo eduardo rizzi<br />
pierluigi Villa consulente cVp, agronomo altri collaboratori saltuari<br />
Giuseppe piotti consulente privato, enologo<br />
Mattia Vezzola produttore, enologo<br />
Riteniamo che questo lavoro rappresenti un punto fermo nella conoscenza dei vitigni <strong>Groppello</strong>, perché<br />
riassume i punti chiave di quanto già realizzato ed analizza approfonditamente le caratteristiche del vitigno,<br />
le sue risposte ai siti di coltivazione ed ai diversi metodi di vinificazione. Potrà anche essere base per<br />
ulteriori indagini, in particolare se si volessero cogliere aspetti più dettagliati del rapporto vitigno-ambiente<br />
o del comportamento dei <strong>Groppello</strong> in uvaggio.<br />
Considerazioni preliminari<br />
Sotto il nome <strong>Groppello</strong> sono registrate al catalogo nazionale delle varietà due diverse varietà: il <strong>Groppello</strong><br />
Gentile ed il <strong>Groppello</strong> di Mocasina.<br />
La sinonimia, la coincidenza del territorio di coltivazione ed il fatto che storicamente non si siano mai<br />
distinte le due varietà in vinificazione, utilizzando indifferentemente l’una o l’altra per ottenere i vini non<br />
differenziati, fa sì che in <strong>Valtènesi</strong> si parli di “<strong>Groppello</strong>” come se fosse una sola varietà. A prescindere<br />
dalle precisazioni riportate nello specifico capitolo sull’inquadramento genetico, possiamo per ora e per<br />
semplicità parlare di “<strong>Groppello</strong>” come una varietà autoctona, le cui caratteristiche viticole ed enologiche<br />
verranno successivamente approfondite in queste pagine, diffusa localmente sulla sponda bresciana del<br />
Lago di Garda per una superficie complessiva di oltre 400 ettari (fonte dati: SIARL Regione Lombardia).<br />
Si deve considerare che, a fronte di questa estensione non particolarmente importante, il <strong>Groppello</strong> è<br />
comunque il vino più rappresentativo del Garda Classico, la varietà entra come componente principale<br />
anche nelle tipologie Garda Classico Chiaretto, Rosso, Rosso Superiore, ed è coltivata da praticamente tutte<br />
le Aziende vitivinicole <strong>della</strong> sponda occidentale del Garda. Proprio per questa fondamentale importanza<br />
vitivinicola, le sue caratteristiche genetiche sono state studiate dal <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di<br />
Brescia negli ultimi 20 anni, in collaborazione con vari Enti ed Istituti di Ricerca. Le sue caratteristiche<br />
agronomiche e le migliori tecniche di coltivazione sono state messe a punto e divulgate, in particolare<br />
nell’ultimo decennio, sempre a cura del <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia nell’ambito dei progetti<br />
di assistenza tecnica in viticoltura, rivolti alle Aziende Bresciane.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tuttavia, manca uno studio territoriale per la valutazione comportamento del <strong>Groppello</strong> nelle varie zone<br />
dell’areale, così come manca la conoscenza approfondita delle caratteristiche dei cloni presenti sul mercato<br />
e dei presunti cloni che potrebbero essere a breve omologati.<br />
A livello enologico, un importante aspetto da considerare è che il <strong>Groppello</strong> è una varietà molto particolare<br />
per la sua dotazione polifenolica non certo ricca e per l’impatto che questa caratteristica ha sul vino che<br />
viene prodotto, che risulta sempre gradevole, ma spesso carente in struttura o complessità e con limitata<br />
attitudine all’invecchiamento. Ciò ha indotto i viticoltori del Garda a ricercare sovente schemi di vinificazione<br />
innovativi o alternativi ai tradizionali e comunque a personalizzare le vinificazioni secondo le proprie<br />
abitudini o convinzioni, ma senza il supporto di dati <strong>della</strong> ricerca specifici per le varietà <strong>Groppello</strong>.<br />
Obbiettivi<br />
Possiamo quindi riassumere gli obbiettivi principali di questo lavoro come segue.<br />
1. Conoscere il comportamento del “<strong>Groppello</strong>” (o, meglio, dei “<strong>Groppello</strong>”) a livello territoriale<br />
2. Indagare meglio le differenze viticole ed enologiche tra le due varietà in parte omonime (<strong>Groppello</strong><br />
Gentile e <strong>Groppello</strong> di Mocasina)<br />
3. Valutare l’influenza di diversi metodi di vinificazione sulle caratteristiche dei vini da <strong>Groppello</strong>.<br />
4. Verificare le differenze viticole ed enologiche tra alcuni cloni omologati e altri in collezione ed<br />
omologabili, coltivati nello stesso ambiente, per accertarne il loro valore vitienologico.<br />
Il metodo di lavoro<br />
Il coinvolgimento delle Aziende è stato ritenuto uno dei passaggi fondamentali per garantire l’ottenimento<br />
dei risultati e la loro divulgazione sul territorio.<br />
Per questo si sono contattate e coinvolte numerose Aziende, condividendo con loro la scelta dei vigneti, e<br />
le degustazioni dei vini sono sempre state realizzate in doppio, sia con una commissione tecnica che con<br />
incontri aperti ai produttori durante i quali veniva relazionato il progredire del lavoro.<br />
28%<br />
1%<br />
2%<br />
Produzioni per tipologia di vino <strong>della</strong> D.O.C. Garda<br />
7% 4%<br />
Bianco<br />
29% Chiaretto<br />
<strong>Groppello</strong><br />
<strong>Groppello</strong> Riserva<br />
Novello<br />
Rosso<br />
29%<br />
Rosso Superiore<br />
8<br />
Prodotto<br />
TIPO VINO Sup Destinata Q.tà Kg. Prod Q.tà Lt. Prod<br />
Bianco 255211 154071 104768<br />
Chiaretto 1326414 1086957 739131<br />
<strong>Groppello</strong> 1438913 1098462 746952<br />
<strong>Groppello</strong> Riserva 76716 60630 41228<br />
Novello 31634,03 25663 17451<br />
Rosso 1275866 1026523 698032<br />
Rosso Superiore 391652,5 265854 180780<br />
Totale complessivo 4796407 3718160 2528342<br />
Superficie<br />
iscritta<br />
Kg Uva<br />
prodotta<br />
L vino<br />
prodotto<br />
GROPPELLO 1.438.913 1.098.462 746.952<br />
GROPPELLO<br />
RISERVA<br />
76.716 60.630 41.228<br />
Totale complessivo 1.515.629 1.159.092 788.180<br />
La diffusione del <strong>Groppello</strong><br />
GROPPELLO DI<br />
MOCASINA<br />
9<br />
GROPPELLO<br />
GENTILE<br />
Comune Ettari N° Ceppi Ettari N° Ceppi Ettari totale<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
N° Ceppi<br />
totali<br />
Puegnago sul Garda 7,8325 28505 91,6793 298270 99,5118 326775<br />
Polpenazze del Garda 7,0064 29553 54,6951 185769 61,7015 215322<br />
Manerba del Garda 3,0146 11964 35,2613 124745 38,2759 136709<br />
Desenzano del Garda 2,8634 11593 34,0241 121329 36,8875 132922<br />
Calvagese <strong>della</strong> Riviera 18,3282 60840 12,365 47825 30,6932 108665<br />
Lonato del Garda 2,4466 8163 23,9177 93186 26,3643 101349<br />
Muscoline 12,3315 40530 13,0896 40126 25,4211 80656<br />
Moniga del Garda 0,316 790 17,0691 63493 17,3851 64283<br />
Bedizzole 1,2395 4169 13,9741 56180 15,2136 60349<br />
Padenghe sul Garda 1,29 2877 14,8969 47219 16,1869 50096<br />
San Felice del Benaco 0,933 3073 13,3382 45912 14,2712 48985<br />
Gavardo 3,104 9924 9,0598 27927 12,1638 37851<br />
Roè Volciano 1,5184 2334 11,0442 32684 12,5626 35018<br />
Salò 0,23 560 4,4344 12707 4,6644 13267<br />
Pozzolengo 0,5344 2135 2,8106 8865 3,345 11000<br />
Soiano del Lago 0,255 1020 2,9518 9955 3,2068 10975<br />
Villanuova sul Clisi 0,22 419 2,73 6157 2,95 6576<br />
Botticino 0,364 420 1,892 5963 2,256 6383<br />
Sirmione 0 1,7514 5975 1,7514 5975<br />
Castenedolo 0 1,3852 2860 1,3852 2860<br />
Prevalle 0,67 2183 0,08 667 0,75 2850<br />
Rezzato 0 0,4 1330 0,4 1330<br />
Brescia 0,0237 95 0,4372 1145 0,4609 1240<br />
Nuvolera 0 0,3835 937 0,3835 937<br />
Serle 0 0,51 850 0,51 850<br />
Castegnato 0 0,19 790 0,19 790<br />
Barghe 0 0,247 659 0,247 659<br />
Collebeato 0 0,353 543 0,353 543<br />
Gargnano 0,309 515 0 0,309 515<br />
Vobarno 0 0,18 450 0,18 450<br />
Ome 0 0,2078 432 0,2078 432<br />
Remedello 0 0,19 271 0,19 271<br />
Caino 0 0,2 133 0,2 133<br />
Breno 0,045 83 0 0,045 83<br />
Totale complessivo 64,8752 221745 365,7483 1245354 430,6235 1467099<br />
fonte: SIARL Regione Lombardia
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CAPITOLO 1<br />
Varietà, genotipi, cloni<br />
1.1. Oggetto ed obbiettivi dello studio....................................................................... 26<br />
1.2. Le analisi statistiche............................................................................................ 26<br />
1.3. Materiali e metodi............................................................................................... 28<br />
1.3.1. Agrometeorologia....................................................................................... 28<br />
1.3.2. Il vigneto scelto............................................................................................28<br />
1.3.2.1 Analisi del suolo.................................................................................... 29<br />
1.3.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi............................ 29<br />
1.3.3.1 Rilievi agronomici................................................................................. 29<br />
1.3.3.2 Analisi delle uve..................................................................................... 29<br />
1.3.3.3 Analisi statistiche................................................................................... 29<br />
1.3.4. Vendemmia e Vinificazioni.......................................................................... 29<br />
1.3.4.1 Analisi sulle Uve.................................................................................... 29<br />
1.3.4.2 Analisi sui vini....................................................................................... 30<br />
1.3.4.3 Analisi statistiche................................................................................... 30<br />
1.3.5. Degustazioni................................................................................................. 30<br />
1.3.5.1 Analisi statistiche................................................................................... 30<br />
1.4. Risultati e commenti........................................................................................... 33<br />
1.4.1. Agrometeorologia......................................................................................... 33<br />
1.4.2. Il vigneto scelto............................................................................................ 33<br />
1.4.2.1 Analisi dei suoli...................................................................................... 33<br />
1.4.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi............................. 34<br />
1.4.3.1 Rilievi agronomici.................................................................................. 34<br />
1.4.3.2 Analisi sulle Uve.................................................................................... 35<br />
1.4.4. Vendemmia e vinificazioni..............,............................................................ 39<br />
1.4.4.1 Analisi sulle Uve.................................................................................... 39<br />
1.4.4.2 Analisi sui vini....................................................................................... 40<br />
1.4.4.3 Le sostanze polifenoliche nei vini.......................................................... 42<br />
1.4.5. Degustazioni................................................................................................. 46<br />
1.4.5.1 Interazioni.............................................................................................. 51<br />
1.5. Considerazioni.................................................................................................... 52<br />
10<br />
1<br />
Varietà, genotipi, cloni<br />
11<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Pretendere di far risalire storicamente il <strong>Groppello</strong>, oggi coltivato in <strong>Valtènesi</strong> ed altrove in Riviera<br />
del Garda, a nobili origini etrusche, romane o barbariche d’alto medioevo, significa giocare<br />
d’intuizione peraltro senza testimonianze certe o validi raffronti oggettivi.<br />
Gli ampelografi italiani si sono spesso cimentati nel tentativo di dare qualche razionale correlazione<br />
fra le varie denominazioni di <strong>Groppello</strong> e la corrispondente realtà viticola.<br />
Gli accostamenti che ne sono scaturiti nel contesto di vitigni disparati, depongono a favore ancor<br />
più dell’etimologia di natura morfologica <strong>della</strong> dizione <strong>Groppello</strong>. Con questo nome infatti sono<br />
state indicate di volta in volta, e in tempi e zone diverse, viti assai dissimili con frutti addirittura<br />
bianchi aventi peraltro sempre in comune il grappolo compatto a forma cilindroconica, con ali<br />
poco o punto pronunciate ed acini serrati.<br />
Il Molon, 1906, elenca 4 sinonimi di un <strong>Groppello</strong> bianco rispondenti ai nomi di Gropel, Gropel<br />
Cremones, Pignola bianca veronese e Gropela bianca e ben nove tipi di <strong>Groppello</strong> nero coi nomi di<br />
<strong>Groppello</strong>, Grapello, Gallazzone, Gropel, Gropel fi, Gropel Cremones, Grupela Veronese, Groppel<br />
e Grupello nero, rifacendosi ad una vasta bibliografia che parte da Agostino Gallo (1499/1570) e<br />
prosegue col Soderini (1600) con l’Acerbi (1825) col Mendola (1868) con l’Incisa (1869), con il<br />
Di Rovasenda (1877) col Goethe H. (1878), col bollettino del Ministero dell’Agricoltura del 1883<br />
(XVI) e poi ancora col Goethe (1887) e il Di Rovaseda (1887) col Tamaro (1893) col Tamaro e<br />
Cuzzoni (1898) e col Tamaro e Vermorel (1902).<br />
Italo Cosmo e Fabio Sardi nello studio ampelografico avviato per conto del MAF nel 1954,<br />
accennano anche ad una pignola nera di Valtellina che ha in comune con i “Groppelli” compattezza<br />
del grappolo.<br />
Il tutto a conferma che la denominazione <strong>Groppello</strong> e le sue plurime variazioni dialettali<br />
geografiche, sostanzialmente si rifanno ai caratteri morfologici del grappolo e quindi di volta in<br />
volta attribuite nel tempo (a partire dal XIII secolo e dal XVI in forma storicamente dimostrata)<br />
a vitigni diversi.<br />
Un caso di palese omonimia ortografica, non suffragata da corrispondenza ampelografica, è<br />
certamente quello del <strong>Groppello</strong> di S. Stefano a cui Cosmo e Sardi hanno dedicato una cospicua<br />
monografia. Già Pier Giovanni Garoglio aveva descritto questo vitigno dopo averne individuata<br />
la presenza in Provincia di Massa mentre i due autori dianzi citati ricordano un <strong>Groppello</strong> <strong>della</strong><br />
Val di Non a loro avviso lo stesso che sotto il nome <strong>Groppello</strong> di S. Stefano si ritrova in provincia<br />
di Brescia. E più oltre nel loro testo: “dai caratteri ampelografici che il Marzotto riporta (opera<br />
citata), il <strong>Groppello</strong>ne non sarebbe altro che una modificazione ambientale del <strong>Groppello</strong> <strong>della</strong><br />
Val di Non, nel bresciano divenuto ad un certo momento <strong>Groppello</strong> di S. Stefano. E poiché dai<br />
nostri rilievi in sito il <strong>Groppello</strong>ne sarebbe risultato una modificazione del <strong>Groppello</strong> Gentile,<br />
non si esclude che si sia creata una certa confusione per cui certi viticoltori chiamano <strong>Groppello</strong><br />
Gentile quello che altri chiamano <strong>Groppello</strong> di S. Stefano e viceversa”.<br />
La cosa più strana peraltro è che nella stessa monografia furono dettagliatamente descritte tanto<br />
le caratteristiche del <strong>Groppello</strong> di Santo Stefano che del <strong>Groppello</strong> Gentile mettendo ben in<br />
evidenza le pur macroscopiche differenziazioni morfologiche esistenti e ancor più le caratteristiche<br />
organolettiche assai dissimili dei rispettivi vini derivati.<br />
Da premesse e giudizi, basati su supposizioni, si giunge peraltro a conclusioni del tutto<br />
contraddittorie e non certo chiarificatrici rispetto alle classiche conoscenze del <strong>Groppello</strong><br />
tradizionale <strong>della</strong> Riviera del Garda.<br />
Ma per scendere ai dettagli <strong>della</strong> storia locale, è giocoforza rifarsi ad Agostino Gallo che nel<br />
dialogo fra Vincenzo Maggi e Giovan Battista Avogadro fa proporre al primo la secca domanda:<br />
“Quali viti sono migliori tra noi per fare delle uve assai?”<br />
Esemplare e chiarissima la risposta dell’Avogadro. “Lodo primamente, che si piantino le uve<br />
Cropelle Nere Morbide per renderne più delle gentili, le quali stanno bene accompagnate con<br />
tutte le altre uve nere e bianche. Vero è che le Cropelle gentili sono più delicate da mangiare e<br />
fanno miglior vino delle morbide, benché sia poco, ma patiscono i mali tempi e la fersa. Poi sono<br />
mediocremente buone le vernacce nere perocché non fallano a produrre frutto assai. Ma il proprio<br />
loro è da compagnarle con le Trebbiane bianche o con le Croppelle dette che altramente non<br />
farebbero vino saporito, né potente, e sarebbe anche carico di colore”.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Anche il Bacci scrive che nella plaga di Franciacorta fino alle rive del lago d’Idro era celebre il<br />
<strong>Groppello</strong> ottenuto dalle uve omonime simili alle pignole, che dava un vino gradevole e potente,<br />
esportato dentro otri in Germania.<br />
Una testimonianza importante è riferita dal Marzotto (1925) che riporta integralmente le notizie<br />
direttamente fornitegli dal professor Richini che afferma: «In Valtenesi si dinstinguono due qualità<br />
di <strong>Groppello</strong> nero: uno è chiamato <strong>Groppello</strong> Gentile (detto in dialetto anche fino) e l’altro è<br />
chiamato <strong>Groppello</strong>ne. Differenziano questi due Groppelli soprattutto nel grappolo; quello Gentile<br />
ha il grappolo piuttosto spargolo; il <strong>Groppello</strong>ne ha grappolo, invece, serrato, un po’ più grosso<br />
sempre però conico. Nel <strong>Groppello</strong> Gentile il picciolo è più lungo mentre le foglie sono poco o<br />
punto lobate; a differenza del <strong>Groppello</strong>ne le cui foglie sono sempre lobate (3-5 lobi). Il <strong>Groppello</strong><br />
detto Moliner non è altro che un <strong>Groppello</strong> Gentile. Si chiama Moliner precisamente per il colore<br />
più chiaro dei suoi tralci. Il <strong>Groppello</strong> Mocasina è un’altra subvarietà che ha somiglianze col<br />
<strong>Groppello</strong>ne, i suoi acini sono però un po’più duri e dà un vino meno garbato, grosso». Fa seguito<br />
una dettaglia descrizione del <strong>Groppello</strong>ne.<br />
Il Marzotto inviò una copia del volume citato al Richini e questi di suo pugno aggiunse al <strong>Groppello</strong><br />
di Mocasina il carattere acini “più piccoli” rispetto a quelli del <strong>Groppello</strong>ne.<br />
Come si può osservare molteplici sono state le descrizioni riguardanti i “Groppelli” la più fedele<br />
delle quali è ancora quella del Richini che si avvicina molto alla spiegazione del problema.<br />
Le descrizioni da noi effettuate su un vasto numero di presunti cloni delle suddette varietà ha<br />
portato alla individuazione e alla caratterizzazione di questi vitigni così come è stata proposta<br />
in questo studio. Secondo i nostri rilievi il <strong>Groppello</strong>ne non è altro che un biotipo del <strong>Groppello</strong><br />
Gentile che si differenzia da questo sostanzialmente per la dimensione del grappolo. Il <strong>Groppello</strong><br />
di Mocasina, che si differenzia dal precedente soprattutto per la tomentosità dell’apice e <strong>della</strong><br />
pagina inferiore <strong>della</strong> foglia, non a caso è detto Moliner (mugnaio, quindi infarinato, imbiancato)<br />
e dalla forma del grappolo praticamente sempre con un’ala, ha come sinonimo il <strong>Groppello</strong><br />
S. Stefano risultato assolutamente identico.<br />
Testo introduttivo a cura di Pierluigi Villa<br />
12<br />
Un inquadramento finalmente chiaro<br />
13<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Dal precedente testo si rileva come le sinonimie nate dalla tradizione e le discrepanze di valutazione in<br />
merito ai nomi dei <strong>Groppello</strong> ed alle loro corrispondenze di biotipo o di varietà riportate da vari autori<br />
storici non chiarissero definitivamente l’inquadramento genetico.<br />
Da una indagine del 1994 (P. Villa e G. Tedesco) dove si è effettuata la comparazione isoelettroforetica<br />
delle proteine degli apici radicali, si sono potute individuare oggettive differenze tra <strong>Groppello</strong> di<br />
Mocasina (e “di Santo Stefano”) da un lato e <strong>Groppello</strong> Gentile dall’altro, a loro volta apparentemente<br />
differenti dai “<strong>Groppello</strong>ne”. Per contro l’analisi isoelettroforetica dell’attività isoenzimatica <strong>della</strong><br />
fosfatasi acida degli apici radicali non differenziava tra loro i vari <strong>Groppello</strong>. La medesima analisi<br />
dell’attività di esterasi differenziava i “<strong>Groppello</strong>ne” con il grappolo alato ed i <strong>Groppello</strong> Gentile e di<br />
Mocasina dal resto <strong>della</strong> popolazione dei “<strong>Groppello</strong>ne” valutati. Tuttavia tale studio partiva da materiale<br />
raccolto con una corrispondenza varietale incerta e quindi non permetteva valutazioni chiare<br />
e definitive.<br />
Anche il libro di Calò et. al. (2001) che fa riferimento al Registro Nazionale, riporta ancora la sinonimia<br />
tra <strong>Groppello</strong> gentile e <strong>Groppello</strong> <strong>della</strong> Val di Non.<br />
Maggiore chiarezza si riscontra finalmente grazie ad un lavoro di Scienza e Valenti (1999) dove il<br />
<strong>Groppello</strong> Gentile raccoglie tra i sinonimi le voci <strong>Groppello</strong> comune, fino e <strong>Groppello</strong>ne, ed è distinto<br />
dal <strong>Groppello</strong> di Mocasina con i relativi sinonimi <strong>Groppello</strong> molinèr e di S. Stefano.<br />
Il <strong>Groppello</strong> Gentile si caratterizza per l’apice del germoglio semiaperto, pressoché glabro o al più<br />
leggermente vellutato e di colore giallo bronzato, il seno peziolare ad U poco aperto e a volte chiuso,<br />
foglia glabra sia nella pagina superiore che inferiore, spesso trilobata, superficie del lembo ondulata o<br />
leggermente bollosa. Grappolo compatto o molto compatto, conico-cilindrico senza ali. Acino sferoidale,<br />
colore blu violetto, buccia sottile, sapore neutro, PMG 242 g. Il tipo <strong>Groppello</strong>ne è da attribuirsi<br />
a varianti ambientali.<br />
Il <strong>Groppello</strong> di Mocasina, detto molinèr (mugnaio) per l’apice tormentoso, leggermente lanuginoso,<br />
semiaperto, verde biancastro, ha foglia spesso quinquelobata, seno a U spesso delimitato dalle nervature,<br />
pagina superiore glabra con lembo poco bolloso e pagina inferiore vellutata. Grappolo di media<br />
grandezza, cilindrico o cilindrico-conico, talvolta alato, molto compatto. Acino sferico, blu nero, pruinoso,<br />
sapore neutro. PMG 190 g.<br />
Questo inquadramento è stato definitivamente ed inequivocabilmente confermato dal lavoro di Costantini<br />
et. al. (2001), che ha cercato di chiarire cosa siano, da una parte, il <strong>Groppello</strong> di S. Stefano, ritenuto<br />
da alcuni autori coincidente con il <strong>Groppello</strong> <strong>della</strong> Val di Non e da altri con quello di Mocasina,<br />
e dall’altra, il <strong>Groppello</strong> gentile e il <strong>Groppello</strong>ne. L’analisi molecolare del DNA permette di ottenere<br />
un profilo genetico unico del materiale in esame, che può essere utilizzato per l’identificazione specifica.<br />
Lo stesso risultato non può essere assicurato dai tradizionali approcci descrittivi delle cultivar basati<br />
su ampelografia e ampelometria che, fondandosi sull’osservazione di caratteri fenotipici, possono<br />
essere influenzati da fattori ambientali, di sviluppo e dalla soggettività dell’analisi. Tra le tecniche che<br />
utilizzano marcatori del DNA per la caratterizzazione varietale e la definizione di relazioni genetiche<br />
tra i vitigni, la più informativa si basa sui marcatori molecolari microsatelliti amplificati via PCR.<br />
Gli autori giungono alle seguenti conclusioni:<br />
• Tutti i campioni provenienti dalla Val di Non (Revò), presentano lo stesso profilo caratteristico<br />
di marcatori molecolari, che li distingue dalle altre accessioni analizzate. Essi possono quindi<br />
essere considerati individui appartenenti alla stessa varietà. Questo materiale può essere chiamato<br />
<strong>Groppello</strong> di Revò.<br />
• Il <strong>Groppello</strong> gentile e il <strong>Groppello</strong>ne costituiscono un’unica varietà. L’identità dei loro profili<br />
dimostra l’origine del materiale dallo stesso seme. Le due tipologie potrebbero dipendere da<br />
influenze delle diverse aree di coltivazione o essere imputate all’esistenza di diversi cloni. Non<br />
vi è stretta parentela con il <strong>Groppello</strong> di Revò.<br />
• Il <strong>Groppello</strong> di Mocasina coincide con il <strong>Groppello</strong> di S. Stefano, anche se al registro nazionale<br />
delle varietà questi sono iscritti separatamente, ed è detto molinèr per la tomentosità dell’apice,<br />
a differenza di come sopra riportato dal Marzotto per affermazione di Richini. Il <strong>Groppello</strong> di<br />
Mocasina è geneticamente diverso dai precedenti, anche se mostra analogie genetiche maggiori<br />
verso il <strong>Groppello</strong> gentile che verso il <strong>Groppello</strong> di Revò.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
14<br />
Scheda ampelografica del <strong>Groppello</strong> Gentile<br />
15<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Fonte: Villa et al, 1997<br />
(Codici dei caratteri descrittivi secondo OIV)<br />
Con <strong>Groppello</strong> Gentile si fa riferimento anche ai sinonimi <strong>Groppello</strong> fine per la tipologia a bacca piccola e<br />
<strong>Groppello</strong>ne per quella a grappolo grande.<br />
GERMOGLIO, 10-30 cm<br />
001 – Forma dell’estremità, semiaperta (5)<br />
002 – Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica sull’apice, assente (1)<br />
003 – Intensità <strong>della</strong> pigmentazione antocianica dell’estremità, nulla o molto leggera (1)<br />
004 – Densità dei peli striscianti (lunghi) sull’apice, nulla o molto leggera (1)<br />
005 – Densità dei peli diritti (corti) sull’apice, nulla o leggerissima (1)<br />
- Colore dell’apice (escluso gli antociani), giallo dorato (3)<br />
- Asse del germoglio, eretto (1)<br />
Foglioline apicali (le prime tre a partire dall’apice)<br />
- Aspetto del lembo, spiegato (1)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima (1)<br />
- Densità dei peli diritti (corti), assenti (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo dorato (3)<br />
Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre)<br />
- Aspetto del lembo, leggermente a doccia (2)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima (1)<br />
- Densità dei peli diritti (corti), assenti (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo dorato (3)<br />
GERMOGLIO, alla fioritura<br />
006 – Portamento (su tralcio non palificato), semiricadente (7)<br />
007 – Colore <strong>della</strong> faccia dorsale degli internodi, verde (1)<br />
008 – Colore <strong>della</strong> faccia ventrale degli internodi, verde (1)<br />
009 – Colore <strong>della</strong> faccia dorsale dei nodi, verde (1)<br />
010 – Colore <strong>della</strong> faccia ventrale dei nodi, verde (1)<br />
011 – Densità dei peli diritti (corti) sui nodi, nulla o leggerissima (1)<br />
012 – Densità dei peli diritti (corti) sugli internodi, nulla o leggerissima (1)<br />
013 – Densità dei peli striscianti (lunghi) sui nodi, nulla o leggerissima (1)<br />
014 – Densità dei peli striscianti (lunghi) sugli internodi, nulla o leggerissima (1)<br />
015 – Pigmentazione antocianica delle gemme, leggera (3)<br />
CIRRI<br />
016 – Distribuzione sul tralcio, discontinua (1)<br />
017 – Lunghezza, medio lunghi (5/7)<br />
- Tipo, quadrifido (4)<br />
FOGLIA GIOVANE (prime sei figlie dell’apice, alla fioritura)<br />
051 – Colore <strong>della</strong> pagina superiore, verde (1)<br />
052 – Intensità <strong>della</strong> colorazione antocianica delle 6 foglie distali, nulla o leggerissima (1)<br />
053 – Densità dei peli striscianti tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
054 – Densità dei peli diritti (corti) tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
055 – Densità dei peli striscianti sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
056 – Densità dei peli diritti sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
APICE (Figure 1)<br />
- Forma dell’estremità, semiaperta (5)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Intensità <strong>della</strong> pigmentazione antocianica all’estremità, nulla o molto leggera (1)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi) sull’apice, nulla o molto leggera (1)<br />
- Densità dei peli diritti (corti) sull’apice, nulla o leggerissima (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato (4)<br />
- Asse del germoglio, eretto (1)
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Figura 1.<br />
Apice di <strong>Groppello</strong> Gentile<br />
16<br />
Figura 2.<br />
Foglia di <strong>Groppello</strong> Gentile<br />
Foglioline apicali (le prime tre a partire dall’apice)<br />
- Aspetto del lembo, a doccia semiaperto (5)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima (1)<br />
- Densità dei peli diritti (corti), nulla o leggerissima (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato (4)<br />
Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre)<br />
- Aspetto del lembo, spiegate (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
FOGLIA ADULTA (Figure 2)<br />
065 – Taglia, media (5)<br />
066 – Lunghezza, corta (3)<br />
067 – Forma del lembo, cordiforme rettangolare (2/3)<br />
068 – Numero dei lobi, tre-cinque (2/3)<br />
069 – Colore <strong>della</strong> pagina superiore del lembo verde scuro (7)<br />
070 – Pigmentazione antocianica delle nervature principali <strong>della</strong><br />
pagina superiore del lembo, nulla o leggerissima (1)<br />
071 – Pigmentazione antocianica delle nervature principali <strong>della</strong><br />
pagina inferiore del lembo, nulla o leggerissima (1)<br />
072 – Depressione sulla pagina superiore del lembo<br />
(tra le nervature secondarie e terziarie), assente (1)<br />
073 – Ondulazione del lembo tra le nervatura principali o secondarie, generalizzata (3)<br />
074 – Profilo del lembo (taglio trasversale), a gronda (2)<br />
075 – Bollosità <strong>della</strong> pagina superiore del lembo<br />
(tra le nervature d’ultimo ordine), leggera (3)<br />
076 – Forma dei denti, un lato concavo ed uno convesso (4)<br />
077 – Lunghezza dei denti, corti (3)<br />
078 – Lunghezza dei denti in rapporto alla larghezza <strong>della</strong> loro base, corti (3)<br />
079 – Forma del seno peziolare, da poco aperto a chiuso (4/5)<br />
080 – Forma <strong>della</strong> base del seno peziolare, sagomata a U (1)<br />
081 – Particolarità del seno peziolare, fondo spesso limitato da nervatura nel punto peziolare (2)<br />
082 – Forma dei seni laterali superiori, aperto (1)<br />
083 – Forma <strong>della</strong> base dei seni laterali superiori, sagomati a U (1)<br />
084 – Densità dei peli striscianti tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
085 – Densità dei peli diritti tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
086 – Densità dei peli striscianti sulle le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, leggera (3)<br />
087 – Densità dei peli diritti sulle le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, media (5/4)<br />
088 – Pelosità strisciante sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina superiore, assente (1)<br />
17<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
089 – Pelosità diritta sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina superiore, assente (1)<br />
- Densità dei peli striscianti sulla pagina superiore, nulla (1)<br />
- Densità dei peli diritti sulla pagina superiore, nulla (1)<br />
090 – Densità dei peli striscianti sul picciolo, nulla o leggerissima (1)<br />
091 – Densità dei peli diritti sul picciolo, nulla o leggerissima (1)<br />
092 – Lunghezza del picciolo, corto-medio (4)<br />
093 – Lunghezza del picciolo in rapporto alla nervatura media, uguale (5)<br />
- Grossezza del picciolo, medio-grosso (2)<br />
- Sezione trasversale del picciolo con canale, evidente (1)<br />
TRALCIO ERBACEO<br />
- Sezione trasversale, circolare (1)<br />
- Contorno, leggermente rugoso (2)<br />
- Tomentosità, liscio (1)<br />
- Distribuzione del tomento, assente (1)<br />
- Colore, verde con striature (1)<br />
- Diffusione del colore, solo su internodi (1)<br />
SARMENTO (tralcio legnoso dopo la caduta delle foglie)<br />
101 – Sezione trasversale, circolare (1)<br />
102 – Superficie, striata (3)<br />
103 – Colore generale, bruno rossiccio (4)<br />
- Distribuzione del colore, uniforme (1)<br />
- Superficie, non pruinosa (3)<br />
104 – lenticelle, assenti (1)<br />
- Corteccia, aderente (1)<br />
- Lunghezza, media (2)<br />
- Consistenza, mediamente robusto-elastico (4)<br />
- Aspetto, abbastanza ramificato (2)<br />
- Nodi, globosi evidenti (1)<br />
105 – Densità dei peli diritti sui nodi, nulla o leggerissima (1)<br />
106 – Densità dei peli diritti sugli internodi, nulla o leggerissima (1)<br />
- Diffusione <strong>della</strong> tomentosità, parzialmente diffusa (2)<br />
- Colore del tomento, tendenzialmente bianco (1)<br />
- Gemme, coniche (2)<br />
- Gemme, mediamente evidenti (2)<br />
- Cercine peziolare, ben evidenti (2)<br />
- Cercine peziolare, sporgente (1)<br />
TRONCO<br />
- Aspetto, mediamente robusto (3)<br />
INFIORESCENZA<br />
151 – Sesso del fiore, ermafrodita (3)<br />
152 – Livello d’inserzione <strong>della</strong> prima infiorescenza, terzo o quarto internodo (2)<br />
153 – Numero di infiorescenze per tralcio, 1.48 (2)<br />
154 – Lunghezza dell’ infiorescenza prossimale, 12-14 cm (3)<br />
- Forma del bottone fiorale, cilindro piriforme (3/2)<br />
- Dimensione del bottone fiorale, piccolo (1)<br />
- Fertilità del fiore, autofertile (1)<br />
GRAPPOLO (Figure 3 e 4)<br />
201 – Numero medio di grappoli per tralcio, 1.48 (2)<br />
202 – Taglia lunghezza + larghezza, 22.1 cm (3)<br />
203 – Lunghezza, 14.9 cm (3)<br />
- Forma del grappolo, cilindrico (2)<br />
- Forma del grappolo, non alato (1)<br />
204 – Compattezza del grappolo, da compatto a molto compatto (7/9)<br />
205 – Numero degli acini, 66.5 (1/3)<br />
206 – Lunghezza del peduncolo, 4.9 cm (3)<br />
207 – Lignificazione del peduncolo, media (1)
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Figura 3.<br />
Grappolo di <strong>Groppello</strong> Gentile<br />
18<br />
Figura 4.<br />
Grappolo di <strong>Groppello</strong> Gentile un<br />
tempo identificato erroneamente<br />
come <strong>Groppello</strong>ne<br />
ACINO (Figure 5)<br />
220 – Grossezza, 16.3-16.4 mm (5)<br />
221 – Lunghezza, 16.3 mm medio (3)<br />
222 – Uniformità <strong>della</strong> grossezza, uniforme (3)<br />
223 – Forma dell’acino, circolare (3)<br />
224 – Sezione trasversale, circolare (3)<br />
225 – Colore dell’epidermide, rosso-scura, violetta (5)<br />
226 – Uniformità del colore dell’epidermide, uniforme (2)<br />
227 – Pruina, medio forte (5)<br />
228 – Spessore <strong>della</strong> buccia, molto sottile (1/3)<br />
229 – Ombelico, apparente molto piccolo (2)<br />
230 – Colorazione <strong>della</strong> polpa, non colorata (1)<br />
231 – Intensità <strong>della</strong> colorazione <strong>della</strong> polpa, non colorata o leggermente (1)<br />
232 – Succulenza <strong>della</strong> polpa, succosa (2)<br />
233 – Rendimento in succo, elevato (70-75 %) (7)<br />
234 – Consistenza <strong>della</strong> polpa, molle (1)<br />
235 – Grado di consistenza <strong>della</strong> polpa, leggero (1)<br />
236 – Particolarità del sapore, nessuna (1)<br />
237 – Classificazione del sapore, neutro (1)<br />
238 – Lunghezza del pedicello, corto 6.4 mm (3)<br />
239 – Separazione del pedicello, difficile (2)<br />
- Colore del pedicello, verde (1)<br />
- Cercine, evidente (1)<br />
- Colore del cercine, verde (1)<br />
- Lunghezza del pennello, medio (2)<br />
- Colore del pennello, poco colorato (1/2)<br />
240 – Grado di separazione del pedicello, difficile (3)<br />
241 – Presenza dei semi, presenti (3)<br />
- Numero medio dei vinaccioli per acino, 2 (3)<br />
242 – Lunghezza dei semi, medi (5)<br />
243 – Peso medio di 100 semi da acini <strong>della</strong> parte centrale di 10 grappoli, medio (5)<br />
244 – Scanalatura (striature) sulla faccia dorsale dei semi, assenti (1)<br />
FENOLOGIA<br />
301 – Epoca di germogliamento, precoce (3)<br />
302 – Epoca di fioritura, media (5)<br />
303 – Epoca di invasatura, media (5)<br />
304 – Epoca di maturazione fisiologica, media (5)<br />
305 – Inizio dell’agostamento, medio (5)<br />
306 – Colore autunnale delle foglie, giallo (1)<br />
351 – Vigore del tralcio, elevato (7)<br />
19<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
352 – Crescita dei germogli pronti, forte (6/7)<br />
353 – Lunghezza degli internodi, media (5)<br />
354 – Diametro medio degli internodi, medio (5)<br />
502 – Peso medio del grappolo, basso 178.4 g (3)<br />
503 – Peso medio dell’acino, basso 2.68 g (5)<br />
504 – Produzione media di uva per ettaro, media 1200 kg (5)<br />
505 – Tenore in zuccheri nel mosto, medio 18.6 % (5)<br />
506 – Acidità totale del mosto, media 6.3 g/L in acido tartarico (5)<br />
RESISTENZE<br />
- Alle avversità climatiche, buona (3)<br />
- Agli agenti parassitari, buona (3)<br />
DIFFERENZE PRODUTTIVE TRA I BIOTIPI GROPPELLO GENTILE e GROPPELLONE<br />
Come già accennato, la differenza sostanziale tra i due biotipi riguarda la grandezza del grappolo. Si può<br />
infatti notare in Tabella 1 che il biotipo <strong>Groppello</strong>ne è caratterizzato da una produzione in chilogrammi per<br />
ceppo nettamente superiore, quasi il doppio rispetto al Gentile, nonostante il numero di grappoli per ceppo<br />
sia simile. Ciò è dovuto al fatto che i grappoli del <strong>Groppello</strong>ne pesano circa centottantacinque grammi in<br />
più rispetto a quelli del Gentile.<br />
Figura 5.<br />
Acini di <strong>Groppello</strong> Gentile<br />
Tabella 1. Differenze produttive tra i biotipi<br />
<strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> Gentile cosidetto<br />
“<strong>Groppello</strong>ne”<br />
Caratteri<br />
<strong>Groppello</strong><br />
Gentile<br />
<strong>Groppello</strong> Gentile<br />
“<strong>Groppello</strong>ne”<br />
Numero gemme/ceppo 14.08 17<br />
Fertilità gemme 1.48 1.12<br />
Numero grappoli/ceppo 20.83 19<br />
Produzione (kg/ceppo) 3.71 6.9<br />
Peso grappoli (g) 178.4 363<br />
Zuccheri (%) 18.6 17.6<br />
pH 3.5 3.41<br />
Acidità titolabile (g/l) 6.3 6.4<br />
Acido malico (g/l) 2.62 3.25<br />
Acido tartarico (g/l) 2.49 2.98<br />
La chemiotassonomia, riferita al contenuto in antociani, si è rivelata molto importante per comprendere la<br />
somiglianza tra il <strong>Groppello</strong> Gentile e il <strong>Groppello</strong>ne. Infatti, come mostrano le Figure 9 e 10, il contenuto<br />
in Antociani è pressoché identico.<br />
La Peonina è il pigmento dominante e precede la Malvidina (colorazione malva); seguono poi, a<br />
concentrazioni molto più basse, la Cianidina, la Petunidina e la Delfinidina. Gli esteri acetici e p-cumarici<br />
sono presenti in modeste quantità.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Figura 6.<br />
Cromatogramma di <strong>Groppello</strong> Gentile<br />
20<br />
Figura 7.<br />
Cromatogramma di “<strong>Groppello</strong>ne”<br />
Legenda. 1 = delfinina; 2 = cianidina; 3 = petunia; 4 = peonina; 5 = malvidina; 6-10 = 1-5 aciliate, nel<br />
corrispondente ordine di eluizione; 11-15 = 1-5 p-cumarate, nel corrispondente ordine di eluizione.<br />
Scheda ampelografica del <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
Fonte: Villa et al, 1997<br />
(Codici dei caratteri descrittivi secondo OIV)<br />
Il <strong>Groppello</strong> di Mocasina si differenzia dai precedenti soprattutto per la tomentosità dell’apice e <strong>della</strong> pagina<br />
inferiore <strong>della</strong> foglia; proprio per questo motivo, è detto anche Moliner (da mugnaio, quindi infarinato,<br />
imbiancato).<br />
Il <strong>Groppello</strong> di Santo Stefano è un sinonimo, infatti è risultato identico al Mocasina anche nei riscontri<br />
biochimici e molecolari.<br />
GERMOGLIO, 10-30 cm<br />
001 – Forma dell’estremità, semiaperta (5)<br />
002 – Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica sull’apice, assente (1)<br />
003 – Intensità <strong>della</strong> pigmentazione antocianica dell’estremità, nulla o molto leggera (1)<br />
004 – Densità dei peli striscianti (lunghi) sull’apice, forte (7)<br />
005 – Densità dei peli diritti (corti) sull’apice, nulla o leggerissima (1)<br />
- Colore dell’apice (escluso gli antociani), giallo bronzato (4)<br />
- Asse del germoglio, eretto (1)<br />
Foglioline apicali (le prime tre a partire dall’apice)<br />
- Aspetto del lembo, a doccia semiaperto (5)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi), forte (7)<br />
- Densità dei peli diritti (corti), assenti (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato (4)<br />
Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre)<br />
- Aspetto del lembo, leggermente a doccia (2)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi), forte (7)<br />
- Densità dei peli diritti (corti), assente (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato (4)<br />
21<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
GERMOGLIO, alla fioritura<br />
006 – Portamento (su tralcio non palificato), semiricadente (7)<br />
007 – Colore <strong>della</strong> faccia dorsale degli internodi, verde (1)<br />
008 – Colore <strong>della</strong> faccia ventrale degli internodi, verde (1)<br />
009 – Colore <strong>della</strong> faccia dorsale dei nodi, verde striato di rosso (2)<br />
010 – Colore <strong>della</strong> faccia ventrale dei nodi, verde (1)<br />
011 – Densità dei peli diritti (corti) sui nodi, nulla o leggerissima (1)<br />
012 – Densità dei peli diritti (corti) sugli internodi, nulla o leggerissima (1)<br />
013 – Densità dei peli striscianti (lunghi) sui nodi, nulla o leggerissima (1)<br />
014 – Densità dei peli striscianti (lunghi) sugli internodi, nulla o leggerissima (1)<br />
015 – Pigmentazione antocianica delle gemme, assente (1)<br />
CIRRI<br />
016 – Distribuzione sul tralcio, discontinua (1)<br />
017 – Lunghezza, media (5)<br />
- Tipo, bifido (2)<br />
FOGLIA GIOVANE (prime sei figlie dell’apice, alla fioritura)<br />
051 – Colore <strong>della</strong> pagina superiore, verde (1)<br />
052 – Intensità <strong>della</strong> colorazione antocianica delle 6 foglie distali, nulla o leggerissima (1)<br />
053 – Densità dei peli striscianti tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, leggera (3)<br />
054 – Densità dei peli diritti (corti) tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
055 – Densità dei peli striscianti sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina inferiore, leggera (2/3)<br />
056 – Densità dei peli diritti sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
APICE (Figura 7)<br />
- Forma dell’estremità, semiaperta (5)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Intensità <strong>della</strong> pigmentazione antocianica all’estremità, nulla o molto leggera (1)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi) sull’apice, forte (7)<br />
- Densità dei peli diritti (corti) sull’apice, nulla o leggerissima (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato (4)<br />
- Asse del germoglio, eretto (1)<br />
Foglioline apicali (le prime tre a partire dall’apice)<br />
- Aspetto del lembo, a doccia semiaperto (5)<br />
- Densità dei peli striscianti (lunghi), nulla o leggerissima (7)<br />
- Densità dei peli diritti (corti), nulla o leggerissima (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)<br />
- Colore (escluso gli antociani), giallo bronzato (4)<br />
Foglioline basali (quelle in accrescimento sotto le prime tre)<br />
- Aspetto del lembo, spiegato (1)<br />
- Distribuzione <strong>della</strong> pigmentazione antocianica, assente (1)
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Figura 8.<br />
Apice di <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
22<br />
Figura 9.<br />
Foglia di <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
FOGLIA ADULTA (Figura 9)<br />
065 – Taglia media (5)<br />
066 – Lunghezza, corta (3)<br />
067 – Forma del lembo, pentagonale (3)<br />
068 – Numero dei lobi, cinque (3)<br />
069 – Colore <strong>della</strong> pagina superiore del lembo, verde scuro (7)<br />
070 – Pigmentazione antocianica delle nervature principali <strong>della</strong><br />
pagina superiore del lembo, nulla o leggerissima (1)<br />
071 – Pigmentazione antocianica delle nervature principali <strong>della</strong><br />
pagina inferiore del lembo, nulla o leggerissima (1)<br />
072 – Depressione sulla pagina superiore del lembo (tra le<br />
nervature secondarie e terziarie), presente (9)<br />
073 – Ondulazione del lembo tra le nervatura principali o secondarie, generalizzata (3)<br />
074 – Profilo del lembo (taglio trasversale), a gronda (2)<br />
075 – Bollosità <strong>della</strong> pagina superiore del lembo<br />
(tra le nervature d’ultimo ordine), leggerissima (1)<br />
076 – Forma dei denti, un lato concavo ed uno convesso (4)<br />
077 – Lunghezza dei denti, medi (5)<br />
078 – Lunghezza dei denti in rapporto alla larghezza <strong>della</strong> loro base, medi (5)<br />
079 – Forma del seno peziolare, aperto (3)<br />
080 – Forma <strong>della</strong> base del seno peziolare, sagomata a U (1)<br />
081 – Particolarità del seno peziolare, fondo spesso limitato da nervatura nel punto peziolare (2)<br />
082 – Forma dei seni laterali superiori, da chiusi a leggermente sovrapposti (2/3)<br />
083 – Forma <strong>della</strong> base dei seni laterali superiori, sagomati a U (1)<br />
084 – Densità dei peli striscianti tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, leggera (3)<br />
085 – Densità dei peli diritti tra le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, nulla o leggerissima (1)<br />
086 – Densità dei peli striscianti sulle le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, leggera (3)<br />
087 – Densità dei peli diritti sulle le nervature <strong>della</strong> pagina inferiore, media (5)<br />
088 – Pelosità strisciante sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina superiore, assente (1)<br />
089 – Pelosità diritta sulle nervature principali <strong>della</strong> pagina superiore, assente (1)<br />
- Densità dei peli striscianti sulla pagina superiore, nulla (1)<br />
- Densità dei peli diritti sulla pagina superiore, nulla (1)<br />
090 – Densità dei peli striscianti sul picciolo, nulla o leggerissima (1)<br />
091 – Densità dei peli diritti sul picciolo, nulla o leggerissima (1)<br />
092 – Lunghezza del picciolo, corto (3)<br />
093 – Lunghezza del picciolo in rapporto alla nervatura media, più corto (3)<br />
- Grossezza del picciolo, medio-grosso (2)<br />
- Sezione trasversale del picciolo con canale, evidente (1)<br />
23<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
TRALCIO ERBACEO<br />
- Sezione trasversale, circolare (1)<br />
- Contorno, costoluto (3)<br />
- Tomentosità, presente (2)<br />
- Distribuzione del tomento, diffusa (2)<br />
- Colore, verde con striature (1)<br />
- Diffusione del colore, parzialmente diffuso (2)<br />
SARMENTO (tralcio legnoso dopo la caduta delle foglie)<br />
101 – Sezione trasversale, circolare (1)<br />
102 – Superficie, striata (3)<br />
103 – Colore generale, giallo marrone (2)<br />
- Distribuzione del colore, uniforme (1)<br />
- Superficie, non pruinosa (3)<br />
104 – lenticelle, assenti (1)<br />
- Corteccia, aderente (1)<br />
- Lunghezza, media (2)<br />
- Consistenza, mediamente robusto-elastico (2)<br />
- Aspetto, abbastanza ramificato (2)<br />
- Nodi, globosi evidenti (1)<br />
105 – Densità dei peli diritti sui nodi, nulla o leggerissima (1)<br />
106 – Densità dei peli diritti sugli internodi, nulla o leggerissima (1)<br />
- Diffusione <strong>della</strong> tomentosità, parzialmente diffusa (2)<br />
- Colore del tomento, tendenzialmente bianco (1)<br />
- Gemme, coniche (2)<br />
- Gemme, mediamente evidenti (2)<br />
- Cercine peziolare, ben evidenti (2)<br />
- Cercine peziolare, sporgente (1)<br />
TRONCO<br />
- Aspetto, mediamente robusto (3)<br />
INFIORESCENZA<br />
151 – Sesso del fiore, ermafrodita (3)<br />
152 – Livello d’inserzione <strong>della</strong> prima infiorescenza, terzo o quarto internodo (2)<br />
153 – Numero di infiorescenze per tralcio, 1.5 (2)<br />
154 – Lunghezza dell’ infiorescenza prossimale, 16-18 cm (5)<br />
- Forma del bottone fiorale, cilindro piriforme (3/2)<br />
- Dimensione del bottone fiorale, medio-grande (2/3)<br />
- Fertilità del fiore, autofertile (1)<br />
GRAPPOLO (Figura 10)<br />
201 – Numero medio di grappoli per tralcio, 1.56 (2)<br />
202 – Taglia lunghezza + larghezza, 24.9 cm (5)<br />
203 – Lunghezza, 16.1 cm (5)<br />
- Forma del grappolo, cilindrico (2)<br />
- Forma del grappolo, non alato (2)<br />
204 – Compattezza del grappolo, (7/9)<br />
205 – Numero degli acini, 99.8 (1/3)<br />
206 – Lunghezza del peduncolo, 3.2 cm (3)<br />
207 – Lignificazione del peduncolo, medio-leggera (3)
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
ACINO (Figure 11)<br />
220 – Grossezza, 16.3-16.4 mm (5)<br />
221 – Lunghezza, 16.3 mm medio (3)<br />
222 – Uniformità <strong>della</strong> grossezza, uniforme (3)<br />
223 – Forma dell’acino, circolare (3)<br />
224 – Sezione trasversale, circolare (3)<br />
225 – Colore dell’epidermide, rosso-blu (5/6)<br />
226 – Uniformità del colore dell’epidermide, uniforme (2)<br />
227 – Pruina, medio forte (5)<br />
228 – Spessore <strong>della</strong> buccia, mediamente sottile (3/5)<br />
229 – Ombelico, apparente molto piccolo (2)<br />
230 – Colorazione <strong>della</strong> polpa, non colorata (1)<br />
231 – Intensità <strong>della</strong> colorazione <strong>della</strong> polpa, non colorata o leggermente (1)<br />
232 – Succulenza <strong>della</strong> polpa, succosa (2)<br />
233 – Rendimento in succo, elevato (70-75 %) (7)<br />
234 – Consistenza <strong>della</strong> polpa, molle (1)<br />
235 – Grado di consistenza <strong>della</strong> polpa, leggero (1)<br />
236 – Particolarità del sapore, nessuna (1)<br />
237 – Classificazione del sapore, neutro (1)<br />
238 – Lunghezza del pedicello, corto 6.4 mm (3)<br />
239 – Separazione del pedicello, difficile (1)<br />
- Colore del pedicello, verde (1)<br />
- Cercine, evidente (1)<br />
- Colore del cercine, verde (1)<br />
- Lunghezza del pennello, corto (3)<br />
- Colore del pennello, poco colorato (1/2)<br />
240 – Grado di separazione del pedicello, difficile (3)<br />
241 – Presenza dei semi, presenti (3)<br />
- Numero medio dei vinaccioli per acino, 3-4 (4)<br />
242 – Lunghezza dei semi, medi (5)<br />
243 – Peso medio di 100 semi da acini <strong>della</strong> parte centrale di 10 grappoli, medio (5)<br />
244 – Scanalatura (striature) sulla faccia dorsale dei semi, assenti (1)<br />
FENOLOGIA<br />
301 – Epoca di germogliamento, precoce (3)<br />
302 – Epoca di fioritura, media (5)<br />
303 – Epoca di invasatura, media (5)<br />
304 – Epoca di maturazione fisiologica, media (5)<br />
305 – Inizio dell’agostamento, medio (5)<br />
306 – Colore autunnale delle foglie, giallo (1)<br />
351 – Vigore del tralcio, medio-buono (5)<br />
352 – Crescita dei germogli pronti, media (5)<br />
353 – Lunghezza degli internodi, media (5)<br />
354 – Diametro medio degli internodi, medio (5)<br />
502 – Peso medio del grappolo, basso 189.8 g (3)<br />
503 – Peso medio dell’acino, basso 1.90 g (3)<br />
504 – Produzione media di uva per ettaro, media 1200 kg (5)<br />
505 – Tenore in zuccheri nel mosto, medio 18.3 % (5)<br />
506 – Acidità totale del mosto, media 6.5 g/L in acido tartarico (5)<br />
RESISTENZE<br />
- Alle avversità climatiche, buona (3)<br />
- Agli agenti parassitari, buona (3)<br />
CARATTERISTICHE PRODUTTIVE (Tabella 2)<br />
24<br />
Figura 10.<br />
Grappolo di <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
Tabella 2. Caratteristiche produttive del <strong>Groppello</strong> di<br />
Mocasina<br />
Caratteri <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
Numero gemme/ceppo 17.32<br />
Fertilità gemme 1.56<br />
Numero grappoli/ceppo 27.66<br />
Produzione (kg/ceppo) 5.25<br />
Peso grappoli (g) 189.8<br />
Zuccheri (%) 18.3<br />
pH 3.27<br />
Acidità titolabile (g/l) 6.5<br />
Acido malico (g/l) 3.23<br />
Acido tartarico (g/l) 3.20<br />
25<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
L’analisi antocianica (Figura 12) ha mostrato una similitudine dei contenuti in Antociani tra le varietà,<br />
rimarcando l’incidenza delle diverse dimensioni <strong>della</strong> bacca, e quindi il differente rapporto buccia/polpa,<br />
sul risultato enologico.<br />
Figura 12. Cromatogramma del <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
Figura 11.<br />
Acini di <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
Legenda. 1 = delfinina; 2 = cianidina; 3 = petunia;<br />
4 = peonina; 5 = malvidina; 6-10 = 1-5 aciliate,<br />
nel corrispondente ordine di eluizione;<br />
11-15 = 1-5 p-cumarate, nel corrispondente ordine<br />
di eluizione
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1.1 OGGETTO ED OBBIETTIVI DELLO STUDIO<br />
L’obbiettivo del lavoro era confrontare tra loro 5 genotipi, di cui 2 cloni omologati e 3 in<br />
omologazione (c.d. “presunti cloni”) di <strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> di Mocasina coltivati sullo<br />
stesso terreno.<br />
Si sono realizzati rilievi durante le stagioni 2007-2009 per acquisire i principali parametri<br />
vegetoproduttivi, si sono monitorate le maturazioni e si è raccolta l’uva da 4 parcelle per ogni<br />
genotipo, in modo da disporre di circa 40 chili di uva per realizzare per ciascuna unità vitata una<br />
microvinificazione.<br />
Inoltre si sono condotte le analisi delle componenti polifenoliche su uve e vini.<br />
I vini così ottenuti sono stati degustati in più sedute.<br />
Al termine sono state effettuate le analisi statistiche per l’individuazione delle differenze<br />
significative, delle interazioni, del peso dei diversi fattori sulla variabilità complessiva.<br />
1.2 LE ANALISI STATISTICHE<br />
Questo paragrafo vuole fornire alcune informazioni sul significato e sull’utilità delle analisi<br />
statistiche condotte durante il lavoro, per agevolare il lettore nella comprensione di quanto verrà<br />
esposto in seguito. Ci vorrete perdonare se di seguito useremo più volte le “virgolette”, ma<br />
desideriamo porre l’accento su alcuni termini utilizzati.<br />
L’esito di un lavoro di ricerca deve essere sempre analizzato in modo rigoroso prima di essere<br />
commentato, al fine di evitare pericolose e fuorvianti interpretazioni basate su impressioni o<br />
pregiudizi personali. L’analisi statistica serve proprio a questo: evidenziare differenze, similitudini<br />
o tendenze suffragate dalla scienza statistica e che quindi, esclusivamente sulla base di numeri<br />
e calcoli, abbiano un “senso” logico, posseggano una “intensità” del loro messaggio che non<br />
sia casuale ma sia dovuta ad un effetto preciso, quantificabile e sufficientemente intenso da<br />
determinare un risultato. Tutto ciò si traduce con il termine statistico “significativo”, che quindi<br />
è un termine con una preciso contenuto semantico e non una “semplice” affermazione legata ad<br />
una sensazione personale.<br />
Dire che vi è una differenza significativa tra due o più gruppi osservati con probabilità del 5%<br />
o dell’1% significa affermare che la probabilità che essi siano uguali tra loro è solo del 5% o<br />
dell’1%.<br />
Facciamo un esempio. Per “tesi” si intendono prove diverse, ad esempio diversi livelli di<br />
concimazione che possono incidere sul peso del grappolo.<br />
Peso medio del grappolo Significatività 5% Peso medio del grappolo Significatività 5%<br />
Vigneto Borgo Vigneto Collina<br />
Tesi 1 150 a Tesi 1 150 a<br />
Tesi 2 200 a Tesi 2 200 ab<br />
Tesi 3 230 a Tesi 3 230 b<br />
Tesi 4 270 a Tesi 4 270 c<br />
Significatività > 5% non signif. Significatività
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
al modello fattoriale lo rende ideale per esaminare le relazioni tra le variabili e spiegare le tendenze<br />
di variazione di una variabile al variare dei fattori predittivi.<br />
Qualsiasi metodo di estrazione si utilizzi, le due domande a cui si dovrebbe cercare di rispondere<br />
sono “Quanti componenti (fattori) sono necessari per ben rappresentare le variabili?” e “Cosa<br />
questi componenti rappresentano?” Utilizzando il metodo dell’asse principale, si scoprono i<br />
fattori che descrivono che descrivono le relazioni tra le variabili.<br />
Quindi, in altre parole, l’analisi statistica fattoriale permette di capire quanto è il “peso” di ciascun<br />
componente (o fattore, che di fatto risulta un “descrittore” di ciò che accade) sulla variabilità<br />
rilevata, ossia ci dice quanto un componente da solo spiega la variabilità di una caratteristica. Così,<br />
dopo averli individuati, si possono scegliere i componenti più importanti, quelli che definiscono<br />
meglio e più sinteticamente le caratteristiche dei vini.<br />
Lo scopo in questo caso non è necessariamente descrivere in maniera precisa, ma magari poco<br />
chiara, il comportamento <strong>della</strong> variabile che ci interessa (es. la gradevolezza del vino), bensì<br />
ottenere una informazione sintetica e chiara sulle tendenze evolutive <strong>della</strong> variabile stessa,<br />
“accontentandoci” di un discreto livello di precisione.<br />
Concentrando l’attenzione sui componenti che, raggruppati, riescono a descrivere la quota<br />
maggiore <strong>della</strong> variabilità di una caratteristica (es. quali descrittori organolettici sono legati<br />
alla gradevolezza complessiva del vino), si può quindi verificare, oltre a che quota di quella<br />
caratteristica venga così descritta, anche come essa sia legata ai descrittori, ossia come essa cambi<br />
al loro variare: si definisce così il livello di correlazione (legame di un fattore al variare degli<br />
altri) e di regressione (direzione <strong>della</strong> variabilità, cioè se al crescere di uno crescano gli altri, o<br />
viceversa).<br />
1.3 Materiali e Metodi<br />
1.3.1. Agrometeorologia<br />
La capannina di riferimento per il vigneto in questione è digitale a rilevamento continuo, di<br />
proprietà dell’Assessorato all’Agricoltura <strong>della</strong> Provincia di Brescia, posizionata in:<br />
Lonato del Garda, Coordinate Gauss-Boaga Lat. 5031635 Long. 1619777 quota s.l.m.150<br />
Rileva la temperatura oraria, umidità relativa, pioggia e bagnatura fogliare. I dati sono disponibili<br />
online all’indirizzo http://meteo.provincia.brescia.it.<br />
1.3.2. Il vigneto scelto<br />
Si è deciso di scegliere un vigneto a Desenzano del Garda, ma situato in zona collinare a ridosso<br />
del comune di Lonato, dove erano coltivati i seguenti cloni:<br />
Comune Genotipo<br />
Codice<br />
micro<br />
Mocasina Gentile<br />
28<br />
Distanza<br />
sulla fila<br />
Distanza<br />
tra le file<br />
Piante/ha<br />
Desenzano ICA32 ICA32 GM x 0,90 2,56 4340,00<br />
Desenzano ICA33 ICA33 GG x 0,90 2,62 4240,00<br />
Desenzano ICA34 ICA34 GM x 0,90 2,56 4340,00<br />
Desenzano R3 R3 GG x 0,90 2,62 4240,00<br />
Desenzano VCR11 VCR11 GG x 0,90 2,62 4240,00<br />
Tab. 4<br />
Il vigneto era di impianto 2005. Le densità di impianto sostanzialmente uguali. La forma di<br />
allevamento era Guyot. I cloni R3 e VCR11 sono di proprietà dei Vivai Cooperativi di Rauscedo.<br />
1.3.2.1 Analisi del suolo<br />
Le analisi del suolo sono state condotte presso un laboratorio certificato.<br />
29<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1.3.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi<br />
Il vigneto è stato normalmente gestito dall’Azienda secondo consuetudine.<br />
Il carico produttivo è stato regolato con un diradamento ad inizio invaiatura, con l’obbiettivo di<br />
lasciare carichi abbastanza uniformi tra i genotipi.<br />
1.3.3.1 Rilievi agronomici<br />
Essendo il vigneto in prova molto giovane, i dati seguenti si sono rilevati in modo completo<br />
solo durante la stagione 2009, mentre nel 2008 si sono potuti rilevare solo alcuni dati<br />
vegetoproduttivi:<br />
• Conta gemme totali<br />
• Conta gemme cieche<br />
• Conta gemme latenti se germogliate e con grappoli<br />
• Grappoli totali per pianta e per ha<br />
• Rilievo <strong>della</strong> presenza di patologie sulle piante<br />
Inoltre, i dati vegeto-produttivi rilevati alla vendemmia sono stati:<br />
• Numero di grappoli per pianta<br />
• Fertilità potenziale e reale<br />
• Produttività per pianta e per ettaro<br />
• Peso medio grappolo (PMG)<br />
• Peso medio acino (PMA)<br />
1.3.3.2 Analisi delle uve<br />
Durante la fase di maturazione si sono raccolti campioni di almeno 100 acini da tutte le piante<br />
delle parcelle di ogni vigneto e sui mosti si sono effettuate le analisi per la determinazione di:<br />
• Acidità totale<br />
• Zuccheri<br />
• pH<br />
1.3.3.3 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS secondo il metodo ANOVA<br />
seguito da test di Duncan. I dati delle curve di maturazione sono stati elaborati utilizzando la<br />
procedura GLM (modello lineare generalizzato) multivariato a misure ripetute, utilizzando il<br />
pacchetto SPSS.<br />
1.3.4. Vendemmia e Vinificazioni<br />
La vendemmia è stata eseguita ogni anno in date diverse per ogni clone, allo scopo di raccogliere<br />
le uve ad uno stadio di maturazione abbastanza uniforme. Ci si è posti come obbiettivo il<br />
raggiungimento di una gradazione zuccherina di 19-20 ° Babo (216-229 g/l Zuccheri). Nel 2007<br />
le vendemmie sono state fatte tra il 13/09 e il 19/09, nel 2008 tra il 18/09 e il 14/10, nel 2009 tra<br />
il 24/09 e il 06/10.<br />
Si sono raccolti circa 40 Kg di uva immediatamente portati presso la cantina sperimentale del<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia e messi in cella frigo per una notte al fine di uniformare le<br />
temperature di vinificazione in partenza. Il protocollo di microvinificazione è riportato in fig. 13. Si<br />
sottolinea che, al fine di garantire la massima uniformità tra i vini e la migliore corrispondenza con<br />
le caratteristiche iniziali delle uve, si è deciso di non far avvenire la fermentazione malolattica.<br />
1.3.4.1 Analisi sulle Uve<br />
Oltre alle già citate analisi sulle uve per le curve di maturazione, alla raccolta si sono realizzate le<br />
analisi per la determinazione degli antociani e dei polifenoli totali secondo il metodo Di Stefano.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1.3.4.2 Analisi sui vini<br />
Per ogni vino così ottenuto si sono effettuate le seguenti analisi chimico-fisiche, attraverso l’utilizzo<br />
dello strumento Wine Scan <strong>della</strong> ditta Foss che effettua analisi all’infrarosso con trasformata di<br />
Fourier (FTIR):<br />
• Alcool<br />
• Zuccheri residui<br />
• Ac. totale<br />
• pH<br />
• Acidità volatile<br />
• Estratto secco<br />
• Acido Tartarico<br />
• Acido Malico<br />
• Acido Lattico<br />
• Analisi dei polifenoli<br />
• Inoltre sì è controllato il tenore di Anidride solforosa libera a totale, con analisi classica.<br />
1.3.4.3 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS, secondo il metodo ANOVA<br />
seguito da test di Duncan.<br />
1.3.5. Degustazioni<br />
Su tutti i vini si sono condotte degustazioni tecniche al fine di valutare la variabilità dovuta<br />
alla zona di produzione e alle tecniche di vinificazione, utilizzando una scheda descrittiva di<br />
degustazione appositamente predisposta (Fig. 14 a).<br />
Le degustazioni sono state realizzate da un panel esperto così formato:<br />
• un gruppo di almeno 9 degustatori esperti, convocati presso la sede del <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong><br />
<strong>Provinciale</strong> di Brescia, che hanno realizzato le degustazioni in una idonea sala. La<br />
composizione del panel variava tra le diverse sedute poiché la partecipazione era aperta a<br />
un ampio numero di tecnici ed esperti del settore, tuttavia si è ritenuto comunque affidabile<br />
il risultato delle degustazioni poiché vi era una sufficiente omogeneità esperienza e di<br />
valutazione tra i giudici partecipanti. Per garantire la qualità aumentare la robustezza delle<br />
analisi statistiche di significatività, ciò nondimeno si è deciso di utilizzare per l’elaborazione<br />
statistica dei risultati delle degustazioni solo quei giudici, tra i partecipanti al panel esperto,<br />
che garantissero costanza e affidabilità nel metro di giudizio.<br />
1.3.5.1 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS.<br />
I dati dei singoli descrittori sono poi stati confrontati al fine di individuare le differenze significative<br />
utilizzando, a seconda dei casi, ANOVA a una via o multivariata e applicando successivamente il<br />
test di Duncan.<br />
30<br />
Fig. 13: Protocollo di microvinificazione<br />
Metabisolfito di potassio<br />
Da 5 a 10 g/hl<br />
Lieviti<br />
20 g/hl<br />
Nutienti per lieviti<br />
20 g/hl<br />
Metabisolfito di potassio<br />
8 g/hl<br />
Metabisolfito di potassio<br />
2 g/hl<br />
Analisi SO2<br />
Metabisolfito di potassio<br />
MICROVINIFICAZIONE in ROSSO<br />
RACCOLTA UVA<br />
PIGIADIRASPATURA<br />
SVINATURA<br />
a contatto con l’aria<br />
TRAVASI Dopo 3 giorni<br />
Dopo 15 giorni<br />
Ogni 30 giorni<br />
TRAVASO<br />
IMBOTTIGLIAMENTO<br />
31<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1 Rimontaggi/giorno<br />
1 Follatura/giorno<br />
Macerazione > 5
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Fig. 14 a: Scheda del Panel esperto<br />
CENTRO VITIVINICOLO P ROVINCIALE DI B RESCIA<br />
SCHEDA DI TIPICIZZAZIONE GROPPELLO<br />
NOME DEGUSTATORE..…………………………………………………………………….. DATA.......................................<br />
CODIFICA VINO......................................………………………. TIPO PROVA ………………………………………….…<br />
COLORE<br />
TONALITÀ MARRONE ----- VIOLA I------------------------------------------------------------I +<br />
INTENSITÀ I------------------------------------------------------------I +<br />
DESCRITTORI AROMATICI<br />
INTENSITÀ OLFATTIVA I------------------------------------------------------------I +<br />
FRUTTA e FIORI<br />
(ciliegia, mora, lampone, ribes, uva, rosa, ecc)<br />
SPEZIATO<br />
(cannella, noce moscata, pepe, liquirizia, ecc.)<br />
TOSTATO<br />
(nocciola, tabacco, caffè, ecc.)<br />
VEGETALE VERDE<br />
(castagna, erba, raspo, ecc.)<br />
VEGETALE COTTO<br />
(fagiolino, spinaci, verze, ecc.)<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
(salvia, timo, alloro, eucalipto)<br />
CHIMICO<br />
(animale, muffa, sulfureo, terra bagnata, ecc)<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
ALTRO: ____________________________ I------------------------------------------------------------I +<br />
GUSTO<br />
ACIDITA’ I------------------------------------------------------------I +<br />
ALCOOLICITA’ I------------------------------------------------------------I +<br />
SAPIDITA’ I------------------------------------------------------------I +<br />
MORBIDEZZA I------------------------------------------------------------I +<br />
AMARO I------------------------------------------------------------I +<br />
INTENSITÀ TANNICA I------------------------------------------------------------I +<br />
QUALITÀ TANNICA I------------------------------------------------------------I +<br />
STRUTTURA I------------------------------------------------------------I +<br />
PERSISTENZA I------------------------------------------------------------I +<br />
EQUILIBRIO I------------------------------------------------------------I +<br />
GRADEVOLEZZA complessiva<br />
I------------------------------------------------------------I +<br />
NOTE<br />
______________________________________________________________________________________<br />
______________________________________________________________________________________<br />
32<br />
1.4<br />
Risultati e commenti<br />
1.4.1. Agrometeorologia<br />
I dati vengono riportati nel grafico 1<br />
Graf. 1<br />
precipitazioni (mm) - sommatoria decadale<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Lonato - Precipitazioni, temperature medie - anni 2007-2009<br />
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3<br />
3 4 5 6 7 8 9 10<br />
Un’analisi più approfondita dell’andamento climatico territoriale viene riportata nel Cap.2.<br />
1.4.2. Il vigneto scelto<br />
1.4.2.1 Analisi dei suoli<br />
I dati analitici dei suoli sono riassunti in Tab. 6<br />
Tab. 6: Risultati delle analisi del suolo<br />
Terra fine (g/Kg)<br />
Sabbia (g/Kg)<br />
Limo (g/Kg)<br />
Argilla (g/Kg)<br />
pH in acqua<br />
Calcare totale (g/Kg)<br />
Calcare attivo (g/Kg)<br />
(g/Kg)<br />
Scheletro<br />
codice<br />
ICA32 GM 484 516 180 637 183 7,92 43,2 1,8 7 13 0,48 17 15 63 145 390 23,7 7,4<br />
ICA33 GG 536 463 210 596 194 7,86 104 1,8 7 13 0,52 15,6 41 124 143 56 18,5 3,7<br />
ICA34 GM 484 516 180 637 183 7,92 43,2 1,8 7 13 0,48 17 15 63 145 390 23,7 7,4<br />
R3 GG 536 463 210 596 194 7,86 10,4 1,8 7 13 0,52 15,6 41 124 143 56 18,5 3,7<br />
VCR11 GG 536 463 210 596 194 7,86 10,4 1,8 7 13 0,52 15,6 41 124 143 56 18,5 3,7<br />
Carbonio organico (g/Kg)<br />
33<br />
Sostanza organica (g/Kg)<br />
Azoto totale (g/Kg)<br />
C/N<br />
P2O5 assim. (mg/Kg)<br />
K2O scamb. (mg/Kg)<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Terreno tendenzialmente pesante a prevalenza decisamente limosa, con abbondante dotazione di<br />
scheletro grossolano di origine morenica. Contenuto basso in sostanza organica, tendenzialmente<br />
povero in Fosforo. L’inquadramento nelle classi pedologiche secondo quanto riportato in ERSAF<br />
(1997 - 2006) è riportato nel praragrafo 2.4.2.<br />
MgO scamb. (mg/Kg)<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
temperatura media giornaliera (°C) - media decadale<br />
Na2O scamb. (mg/Kg)<br />
C.S.C. meq/100 g<br />
2007 Prec.<br />
Tot<br />
2008 Prec.<br />
Tot<br />
2009 Prec.<br />
Tot<br />
2007 T Med<br />
2008 T Med<br />
2009 T Med<br />
Mg/K meq/meq
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1.4.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi<br />
1.4.3.1 Rilievi agronomici<br />
Si riportano nelle Tab. 7 e 8 i dati relativi ai rilievi agronomici effettuati ed ai risultati delle analisi<br />
statistiche condotte.<br />
Seppur non si possa effettuare una analisi statistica completa a causa <strong>della</strong> mancanza di ripetizioni<br />
su diverse annate, si possono tuttavia evidenziare alcuni aspetti peculiari dei diversi cloni o presunti<br />
cloni, per come si sono comportati nel vigneto oggetto di studio.<br />
ICA32 – <strong>Groppello</strong> di Mocasina (non omologato): produce più grappoli di tutti, con PMA<br />
tendenzialmente basso e PMG decisamente più basso degli altri. Pertanto la produzione ettaro<br />
risulta più bassa.<br />
ICA33 – <strong>Groppello</strong> Gentile (non omologato): non risalta per nessuna caratteristica particolare,<br />
solo il PMA è tendenzialmente alto.<br />
ICA34 – GM (non omologato): Mostra il quantitativo più basso di gemme cieche, un elevato<br />
numero di grappoli e la fertilità reale più alta (1.46 grappoli/gemma), PMG medio-basso ed il più<br />
basso PMA. La produzione ad ettaro risulta la più alta.<br />
(VCR) R3 – GG: è caratterizzato dal maggior numero di gemme cieche e dalla fertilità decisamente<br />
più bassa degli altri genotipi in confronto (0,48 gr/ge), ma il PMA ed il PMG estremamente alti<br />
fanno sì che la produzione si attesti a livelli intermedi.<br />
VCR11 – GG: non risalta per nessuna particolare caratteristica vegetoproduttiva, sebbene sia<br />
caratterizzato da bassa fertilità e da un PMG tendenzialmente alto.<br />
Tab. 7 Caratteristiche del vigneto e caratteri produttivi<br />
Vendemmia<br />
Codice micro<br />
M<br />
G<br />
Dist. sulla fila<br />
Dist. tra le file<br />
Piante / ha<br />
Produzione<br />
uva / pianta<br />
2007 VCR 11 x 0,90 2,62 4240 2,38<br />
2007 R 3 x 0,90 2,62 4240 2,72<br />
2007 ICA 32 x 0,90 2,56 4340 1,61<br />
2007 ICA 33 x 0,90 2,62 4240 2,35<br />
2007 ICA 34 x 0,90 2,56 4340 1,35<br />
2008 VCR 11 x 0,90 2,62 4240 171,78 1,92<br />
2008 R 3 x 0,90 2,62 4240 283,10 2,07<br />
2008 ICA 32 x 0,90 2,56 4340 3015,73 199,84 15,09 2,21 130,88<br />
2008 ICA 33 x 0,90 2,62 4240 152,31 2,21<br />
2008 ICA 34 x 0,90 2,56 4340 3779,00 172,08 23,40 2,02 164,01<br />
2009 VCR 11 x 0,90 2,62 4240 2417,75 337,36 7,17 2,74 102,51<br />
2009 R 3 x 0,90 2,62 4240 2336,36 430,38 5,43 2,87 99,06<br />
2009 ICA 32 x 0,90 2,56 4340 1872,44 142,66 13,13 1,99 81,26<br />
2009 ICA 33 x 0,90 2,62 4240 2387,64 315,35 7,57 2,90 101,24<br />
2009 ICA 34 x 0,90 2,56 4340 2644,42 220,37 12,00 1,92 114,77<br />
Tab. 8 Caratteri vegetativi cloni Anno 2009<br />
Codice<br />
micro<br />
M G Gemme<br />
tot.<br />
Gemme<br />
Cieche<br />
Gemme<br />
Cieche %<br />
PMG<br />
Grapp.<br />
tot.<br />
34<br />
N° grap / pianta<br />
Medie per pianta<br />
Gemme<br />
Latenti<br />
PMA<br />
G.L. con<br />
Grapp.<br />
Grap.su<br />
G.Lat.<br />
Pruduzione / ha<br />
Fertilità<br />
reale<br />
Fertilità<br />
potenziale<br />
VCR 11 x 7,70 0,95 12,34 5,15 2,15 0,43 0,45 0,67 0,76<br />
R 3 x 8,48 1,50 17,69 4,05 2,00 0,38 0,38 0,48 0,58<br />
ICA 32 x 8,78 0,53 6,04 10,33 2,25 1,15 1,45 1,18 1,25<br />
ICA 33 x 7,43 0,20 2,69 7,53 2,68 1,00 1,10 1,01 1,04<br />
ICA 34 x 7,70 0,05 0,65 11,25 2,40 1,15 1,50 1,46 1,47<br />
35<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1.4.3.2 Analisi sulle Uve<br />
I dati delle curve di maturazione e di vendemmia sono riportati nelle Tab. 9 e 10 e nei Graf. da 2<br />
a 10<br />
Ogni anno dal 2006 si sono eseguite le curve di maturazione e raccolti i dati produttivi. I dati del<br />
2006 non vengono riportati perché, a causa <strong>della</strong> giovane età del vigneto, non si sono ritenuti<br />
significativi. L’elaborazione dei dati Dal 2007 al 2009 mostra chiaramente il comportamento<br />
differenziato dei genotipi di GM rispetto a quelli di GG.<br />
Nei Graf. 11 e 12 mostriamo le curve di maturazione di tre anni dopo aver calcolato la media<br />
triennale raggruppando i dati per “epoca” di campionamento I dati delle curve di maturazione<br />
sono stati elaborati utilizzando la procedura GLM (modello lineare generalizzato) multivariato<br />
a misure ripetute. Di fatto ciò permette di slittare le curve temporalmente in modo da poterle<br />
affiancare lungo punti che rappresentano la sequenza temporale delle raccolte, a prescindere dalla<br />
data reale di campionamento. Quindi la prima raccolta rappresenta il primo campionamento di<br />
ciascun anno, indipendentemente dal fato che sia stato eseguito a fine luglio o a metà agosto.<br />
ICA33 e VCR11, entrambi GG, hanno comportamenti del tutto simili per le dinamiche di<br />
maturazione. Raggiungono sempre gradazioni maggiori degli altri genotipi e mostrano acidità più<br />
alte e pH più bassi, risultando così più interessanti in prospettiva enologica.<br />
ICA34 e ICA32, entrambi GM, si mostrano appaiati per l’andamento dell’acidità, decisamente più<br />
bassa dei GG, ma ICA34 manifesta migliore attitudine all’accumulo zuccherino e al mantenimento<br />
di un pH leggermente più basso.<br />
R3, GG, mostra comportamento intermedio e comunque non migliore dei due GM.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong> <strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Curve maturazione 2007<br />
22<br />
21<br />
20<br />
19<br />
18<br />
17<br />
16<br />
15<br />
14<br />
13<br />
12<br />
Graf. 3<br />
4<br />
3,9<br />
3,8<br />
3,7<br />
3,6<br />
3,5<br />
3,4<br />
3,3<br />
3,2<br />
3,1<br />
3<br />
Curve maturazione °Babo '07<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
14-08-2007<br />
16-08-2007<br />
18-08-2007<br />
20-08-2007<br />
22-08-2007<br />
24-08-2007<br />
26-08-2007<br />
28-08-2007<br />
30-08-2007<br />
1-09-2007<br />
3-09-2007<br />
5-09-2007<br />
36<br />
VCR 11 GG<br />
R 3 GG<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
Curve maturazione Ac. Totale '07<br />
Curve maturazione pH '07<br />
14-08-2007<br />
16-08-2007<br />
18-08-2007<br />
20-08-2007<br />
22-08-2007<br />
24-08-2007<br />
26-08-2007<br />
28-08-2007<br />
30-08-2007<br />
1-09-2007<br />
3-09-2007<br />
5-09-2007<br />
14-08-2007<br />
16-08-2007<br />
18-08-2007<br />
20-08-2007<br />
22-08-2007<br />
24-08-2007<br />
26-08-2007<br />
28-08-2007<br />
30-08-2007<br />
1-09-2007<br />
3-09-2007<br />
5-09-2007<br />
VCR 11 GG<br />
R 3 GG<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
Graf. 2<br />
VCR 11 GG<br />
R 3 GG<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
Graf. 4<br />
Tab. 9<br />
Mosti<br />
2008<br />
Curve maturazione 2008<br />
22,00<br />
20,00<br />
18,00<br />
16,00<br />
14,00<br />
12,00<br />
26-08-2008<br />
Graf. 6<br />
°Babo Ac. Tit pH<br />
VCR 11 20,4 5,79 3,35<br />
R 3 17,6 6,67 3,37<br />
ICA 32 18,7 3,71 3,63<br />
ICA 33 18,5 7,26 3,41<br />
ICA 34 18,1 3,98 3,60<br />
3,70<br />
3,60<br />
3,50<br />
3,40<br />
3,30<br />
3,20<br />
3,10<br />
3,00<br />
26-08-2008<br />
2-09-2008<br />
2-09-2008<br />
Curve maturazione °Babo '08<br />
9-09-2008<br />
13,00<br />
12,00<br />
11,00<br />
10,00<br />
9,00<br />
8,00<br />
7,00<br />
6,00<br />
5,00<br />
4,00<br />
3,00<br />
26-08-2008<br />
16-09-2008<br />
2-09-2008<br />
23-09-2008<br />
37<br />
30-09-2008<br />
VCR 11 GG<br />
R 3 GG<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
Curve maturazione Ac. Totale '08<br />
9-09-2008<br />
16-09-2008<br />
Curve maturazione pH '08<br />
9-09-2008<br />
16-09-2008<br />
23-09-2008<br />
30-09-2008<br />
23-09-2008<br />
30-09-2008<br />
VCR 11 GG<br />
R 3 GG<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
Graf. 5<br />
VCR 11 GG<br />
R 3 GG<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
Graf. 7
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong> <strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 10<br />
Mosti<br />
2009<br />
Curve maturazione 2009<br />
19,0<br />
18,0<br />
17,0<br />
16,0<br />
15,0<br />
14,0<br />
13,0<br />
12,0<br />
18-08-2009<br />
Graf. 9<br />
°Babo Ac. Tit pH<br />
VCR 11 18,6 5,34 3,48<br />
R 3 16,2 5,31 3,56<br />
ICA 32 16,0 3,84 3,74<br />
ICA 33 18,0 5,49 3,52<br />
ICA 34 16,4 3,67 3,76<br />
4,00<br />
3,90<br />
3,80<br />
3,70<br />
3,60<br />
3,50<br />
3,40<br />
3,30<br />
3,20<br />
3,10<br />
3,00<br />
18-08-2009<br />
25-08-2009<br />
25-08-2009<br />
12,00<br />
11,00<br />
10,00<br />
9,00<br />
8,00<br />
7,00<br />
6,00<br />
5,00<br />
4,00<br />
3,00<br />
2,00<br />
Curve maturazione °Babo '09<br />
18-08-2009<br />
1-09-2009<br />
25-08-2009<br />
8-09-2009<br />
15-09-2009<br />
38<br />
22-09-2009<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
Curve maturazione Ac. Totale '09<br />
1-09-2009<br />
Curve maturazione pH '09<br />
1-09-2009<br />
8-09-2009<br />
15-09-2009<br />
8-09-2009<br />
22-09-2009<br />
15-09-2009<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
22-09-2009<br />
Graf. 8<br />
Graf. 10<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
Estimated Marginal Means<br />
19,0<br />
18,0<br />
17,0<br />
16,0<br />
15,0<br />
14,0<br />
13,0<br />
1<br />
Estimated Marginal Means of babo<br />
2<br />
3<br />
Epoca di raccolte campionamento<br />
Estimated Marginal Means<br />
10,0<br />
8,0<br />
6,0<br />
4,0<br />
1<br />
4<br />
2<br />
5<br />
1.4.4. Vendemmia e vinificazioni<br />
Per una commento più dettagliato del significato delle componenti polifenoliche descritte di<br />
seguito si rimanda al Cap. 2.<br />
1.4.4.1 Analisi sulle Uve<br />
Alla raccolta gli Antociani sul peso fresco delle uve ed i Polifenoli totali in mg/g di Catechina<br />
sono elevati per VCR11 e ICA34 (non sono stati determinati i dati per R3 e ICA32).<br />
39<br />
3<br />
genotipi<br />
ica33 GG<br />
Vcr11 GG<br />
ica34 GM<br />
ica32 GM<br />
r3 GG<br />
Estimated Marginal Means of acidità<br />
Epoca di raccolte campionamento<br />
4<br />
5<br />
Graf. 11 e 12<br />
Medie triennali<br />
delle curve di<br />
maturazione allineate<br />
temporalmente<br />
per sequenza di<br />
campionamento<br />
genotipi<br />
ica33 GG<br />
Vcr11 GG<br />
r3 GG<br />
ica34 GM<br />
ica32 GM
totali ml/l<br />
hina<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 13<br />
mg/l catechina<br />
2500 1800<br />
2000<br />
1400<br />
1200<br />
1500<br />
1000<br />
800<br />
1000<br />
600<br />
0<br />
Polifenoli totali Folin<br />
mg/l catechina<br />
(calcolato)<br />
1.4.4.2 Analisi sui vini<br />
Seppur per poco, non vi sono differenze significative per l’alcol svolto, comunque R3 mostra<br />
chiaramente una minore attitudine all’accumulo e VCR11 viceversa mostra maggiore potenzialità.<br />
L’acidità di ICA34 è significativamente più bassa e quella di VCR11 significativamente più alta,<br />
dato questo interessante perché normalmente garantisce equilibrio al vino, in combinazione con<br />
il tenore alcolico alto. Il pH conferma i dati acidici.<br />
I Graf. da 13 a 16 sono i dati dell’analisi dei vini del 2007<br />
I Graf. da 17 a 20 sono i dati dell’analisi dei vini del 2008<br />
I Graf. da 21 a 24 sono i dati dell’analisi dei vini del 2009<br />
14<br />
13,5<br />
13<br />
12,5<br />
12<br />
11,5<br />
11<br />
10,5<br />
1600<br />
10<br />
500<br />
400<br />
200<br />
CLONI<br />
Antociani Flavonoidi mg/gr totali p.f. ml/l<br />
uva Polifenoli totali tutali Folin<br />
catechina<br />
mg/gr mg/l catechina<br />
p.f.<br />
(calcolato)<br />
uva<br />
Analis i vini cloni '07<br />
Titolo alcolom etrico tot.<br />
VCR 11<br />
R3<br />
CLONI<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
R 3 GG<br />
VCR 11 GG<br />
Antociani Flavonoidi mg/gr totali p.f. ml/l uva Polifenoli totali tutali Folin<br />
catechina mg/gr mg/l catechina p.f.<br />
(calcolato) uva<br />
2008 2008 2009 2008 2009<br />
40<br />
g/l ac. tartarico<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Analis i vini cloni '07<br />
Ac. Totale<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
ICA 34 GM<br />
R 3 GG<br />
VCR 11 GG<br />
VCR 11 GG<br />
VCR 11<br />
R3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
4<br />
3,8<br />
3,6<br />
3,4<br />
3,2<br />
3<br />
14,5<br />
14<br />
13,5<br />
13<br />
12,5<br />
12<br />
11,5<br />
11<br />
10,5<br />
10<br />
4<br />
3,8<br />
3,6<br />
3,4<br />
3,2<br />
3<br />
14<br />
13,5<br />
13<br />
12,5<br />
12<br />
11,5<br />
11<br />
10,5<br />
10<br />
Analis i vini cloni '07<br />
pH<br />
Analis i vini cloni '08<br />
Titolo alcolom etrico tot.<br />
Analis i vini cloni '08<br />
pH<br />
Analis i vini cloni '09<br />
Titolo alcolom etrico tot.<br />
VCR 11<br />
R3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
41<br />
g/l<br />
g/l ac. tartarico<br />
g/l<br />
g/l ac. tartarico<br />
32<br />
31<br />
30<br />
29<br />
28<br />
27<br />
26<br />
25<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
32<br />
31<br />
30<br />
29<br />
28<br />
27<br />
26<br />
25<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Analis i vini cloni '07<br />
Es tratto Secco<br />
Analis i vini cloni '08<br />
Ac. Totale<br />
Analis i vini cloni '08<br />
Es tratto Secco<br />
Analis i vini cloni '09<br />
Ac. Totale<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
VCR 11<br />
R3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
4<br />
3,8<br />
3,6<br />
3,4<br />
3,2<br />
3<br />
Tab. 11<br />
Analis i vini cloni '09<br />
pH<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
42<br />
27<br />
26<br />
25<br />
24<br />
23<br />
22<br />
Analis i vini cloni '09<br />
Es tratto Secco<br />
Alcol svolto Acidità totale pH<br />
ICA 34 GM a 12,3 a 5,4 b 3,59<br />
ICA 32 GM a 11,9 ab 5,6 ab 3,46<br />
R 3 GG a 11,1 bc 6,5 ab 3,43<br />
ICA 33 GG a 12,4 bc 6,6 b 3,61<br />
VCR 11 GG a 13,0 c 6,8 a 3,36<br />
1.4.4.3 Le sostanze polifenoliche nei vini<br />
Salvo diverse indicazioni, i commenti si riferiscono ai dati medi degli anni 2008 e 2009.<br />
Antociani<br />
Gli Antociani totali espressi come mg/l di Malvidina sono significativamente bassi per ICA34 e<br />
alti per VRC11, gli altri cloni si piazzano in posizione intermedia.<br />
Altre componenti con differenze non significative<br />
Nessuna delle seguenti analisi ha mostrato differenze significative, tuttavia si deve ricordare che<br />
l’analisi su soli 2 anni è poco robusta e con un maggior numero di anni si potrebbero fornire<br />
maggiori elementi a supporto delle affermazioni.<br />
L’analisi delle componenti polifenoliche evidenzia un tenore basso in Flavonoidi totali espressi<br />
come mg/l di Catechina per ICA32 e ICA34, intermedio per ICA33 e R3, alto per VCR11. Il<br />
2009 è stata annata molto calda a fine agosto e probabilmente la difficoltà metabolica nella sintesi<br />
dei Polifenoli ha determinato dati più bassi rispetto al 2008. VCR11 ha contenuto più alto ma non<br />
significativamente diverso in polifenoli totali (mg/l Catechina).<br />
VCR11 si differenzia nettamente dagli altri per il maggior contenuto in Antociani liberi ed in<br />
Polifenoli totali (mg/l ac. Gallico), mentre ICA33 è caratterizzato da un tenore in Flavonoidi non<br />
antocianici (in mg/l di Catechina) molto maggiore degli altri genotipi.<br />
Per le Catechine e Proantocianidine reattive alla Vanillina, in mg/l di Catechina, i valori maggiori<br />
sono per ICA33 e VCR11, intermedi per R3 e bassi per ICA32 e ICA34. Anche qui è interessante<br />
notare che, nonostante i minori contenuti in Polifenoli totali il 2009, annata di forte calore e<br />
conseguente stress a fine Agosto, ha determinato un tenore maggiore di questo parametro, che<br />
rappresenta il livello di sensazione astringente ed amara dovuta alle componenti polifenoliche<br />
immature.<br />
Le Proantocianidine in mg/l di Catechina vedono i tenori più alti per VCR11 e minori per gli<br />
ICA, medio-alti per R3.<br />
g/l<br />
VCR 11<br />
R 3<br />
ICA 32<br />
ICA 33<br />
ICA 34<br />
43<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Densità ottica 420 nm, 520 nm, 620 nm<br />
La densità ottica a 420 nm differenzia significativamente i maggiori valori di VCR11 e quelli più<br />
bassi di ICA32 ed ICA34.<br />
A 520 nm sono significativamente più basso ICA32 e più alto VCR11.<br />
A 620 nm spicca solo il valore alto di VCR11.<br />
Intensità ottica<br />
L’intensità ottica di VCR11 è statisticamente superiore agli altri. ICA34 ha il valore<br />
significativamente più basso ed è raggruppato con ICA32, quest’ultimo tuttavia non è diverso da<br />
R3 e ICA33, che hanno valori intermedi.<br />
Tonalità<br />
VCR11 possiede una tonalità più vivace, mentre la tonalità di ICA33 può considerarsi più vicina<br />
a quella dei GM, piuttosto che tipica di un GG. Tuttavia questa analisi non mostra significatività.<br />
Graf. 25<br />
mg/l catechina<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
500<br />
0<br />
Flavonoidi totali ml/l<br />
catechina<br />
Polifenoli totali Folin<br />
mg/l catechina<br />
(calcolato)<br />
CLONI<br />
Flavonoidi totali ml/l<br />
catechina<br />
2008 2009<br />
Polifenoli totali Folin<br />
mg/l catechina<br />
(calcolato)<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
R 3 GG<br />
VCR 11 GG
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 26<br />
mg/l malvidina<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
Graf. 27<br />
mg/ cianidina o catechina<br />
3000<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
500<br />
0<br />
Antociani mg/l<br />
malvidina<br />
catechine e<br />
proantocianidine<br />
reattive alla vanillina<br />
mg/l catechina<br />
CLONI<br />
Antociani liberi mg/l Antociani mg/l<br />
malvidina<br />
2008 2009<br />
proantocianidine mg/l<br />
cianidina<br />
CLONI<br />
catechine e<br />
proantocianidine<br />
reattive alla vanillina<br />
mg/l catechina<br />
2008 2009<br />
44<br />
Antociani liberi mg/l<br />
proantocianidine mg/l<br />
cianidina<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
R 3 GG<br />
VCR 11 GG<br />
ICA 32 GM<br />
ICA 33 GG<br />
ICA 34 GM<br />
R 3 GG<br />
VCR 11 GG<br />
Graf. 28<br />
5<br />
4,5<br />
4<br />
3,5<br />
3<br />
2,5<br />
2<br />
1,5<br />
1<br />
0,5<br />
0<br />
Graf. 29<br />
Tonalità (viola
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 12<br />
Antociani mg/l<br />
malvidina<br />
OD 420 OD 520 OD 620 intensità<br />
ICA 34 GM a 106 a 0,98 a 0,94 a 0,18 a 2,11<br />
ICA 32 GM ab 132 a 1,03 ab 1,21 a 0,20 ab 2,45<br />
R 3 GG b 150 ab 1,21 b 1,50 a 0,25 b 2,97<br />
ICA 33 GG b 141 ab 1,31 b 1,39 a 0,26 b 2,96<br />
VCR 11 GG c 199 b 1,63 c 2,16 b 0,39 c 4,20<br />
1.4.5. Degustazioni<br />
Si riportano nei Graff. da 30 a 37 e nelle Tabb. 13 e 14 i risultati delle degustazioni del panel esperto.<br />
Da segnalare la notevole corrispondenza di risultati tra i risultati analitici e quelli delle degustazioni,<br />
ad indicare che il panel esperto ha ben interpretato le caratteristiche dei vini. Proprio per questo,<br />
si deve attribuire la massima importanza ai risultati delle degustazioni prima che ai risultati<br />
analitici.<br />
Variabilità tra gli anni: Non si notano differenze significative tra gli anni per i vari descrittori.<br />
Variabilità tra i cloni: La tonalità evidenzia ben 4 gruppi tra i cloni, con VCR11 più vivace<br />
e ICA34 meno vivace, l’intensità distingue 3 gruppi, laddove nell’ordine VCR11 seguito da<br />
ICA33 sono i più intensi. Anche per intensità olfattiva e frutta e fiori VCR11 seguito da ICA33<br />
si differenziano significativamente. R3 si distingue per minore speziato rispetto a VCR11 e per<br />
minore tostato rispetto a ICA33. Vegetale verde e balsamico non distinguono gruppi e anche<br />
chimico e vegetale cotto sono poco discriminanti. L’acidità più elevata si riscontra in VCR11<br />
seguito da R3 e da ICA33. L’alcolicità è alta e significativamente superiore per VCR11 e ICA33.<br />
La sapidità distingue solo VCR11 in alto, mentre R3 si dimostra il meno amaro. Struttura,<br />
persistenza, equilibrio e gradevolezza complessiva di ICA33 e VCR11 sono sempre superiori.<br />
Descrizione per clone, con commenti sull’annata<br />
VCR11: Tonalità sempre vivace, intensità colorante elevata. Intensità olfattiva elevata,<br />
caratterizzata dai descrittori frutta e fiori e speziato. Acidità, alcolicità e sapidità sostenute,<br />
amaro medio-basso, morbidezza medio alta. Struttura, qualità ed intensità tanniche, persistenza,<br />
equilibrio e gradevolezza alti.<br />
R3: tonalità intermedia o leggermente verso il violaceo, probabilmente anche a causa dell’acidità<br />
sostenuta, intensità colorante media o bassa. Caratteristiche olfattive nella media. Tranne che nel<br />
2009, R3 evidenzia sensazione acida alta ed alcolica bassa, poca sapidità ed amaro basso. Scarsa<br />
morbidezza, intensità tannica media ma qualità tannica, equilibrio e gradevolezza medio-basse.<br />
ICA32 ed ICA34: mostrano tonalità meno vivaci dei GG, in due anni su tre è più vivace ed<br />
intenso ICA32. Normalmente i descrittori olfattivi procedono vicini per i due genotipi, che si<br />
caratterizzano per una componente fruttata e floreale medio bassa ed sentori speziati e balsamici<br />
medio alti (nel 2009 questi due descrittori risaltano meno, ma si può ragionevolmente ipotizzare<br />
che la giovane età dei vini (degustazione fatta a gennaio 2010 su vini <strong>della</strong> vendemmia 2009)<br />
possa aver influito sulla percezione di alcune classi di sentori. Per quasi tutti i descrittori gustativi<br />
i due GM mostrano valori bassi o medio bassi, tranne che per il descrittore morbidezza dove<br />
risaltano. ICA32 è pressoché sempre meglio di ICA34 ed in particolare nel 2008 spicca per la<br />
buona prestazione complessiva.<br />
ICA33: Intensità medio buona, anche se nel 2008, annata piovosa, ha denunciato scarsità di<br />
colore. Tonalità discretamente vivace. Nel 2007 e 2008 non ha prestazioni olfattive interessanti,<br />
mentre nel 2009 si segnala per l’ottima intensità ed una complessità interessante. La descrizione<br />
gustativa lo premia nel 2007, annata estremamente calda, dove si dimostra il genotipo con<br />
maggiore alcolicità, morbidezza, struttura, persistenza, equilibrio e gradevolezza complessiva.<br />
Nel 2008 queste caratteristiche non sono per nulla confermate ed ICA33 si allinea ai valori più<br />
bassi del gruppo. Nel 2009 torna ad essere il migliore dell’annata, assieme a VCR11. Struttura,<br />
persistenza, equilibrio e gradevolezza alti.<br />
46<br />
Graf. 30<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
Graf. 31<br />
EQUILIBRIO<br />
GRADEVOLEZZA<br />
PERSISTENZA<br />
CHIMICO<br />
VEGETALE COTTO<br />
STRUTTURA<br />
GRADEVOLEZZA<br />
Deg. 11-12-08 Micro cloni '07 vista olfatto<br />
VEGETALE VERDE<br />
TONALITA' (arancio
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 32<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
Graf. 33<br />
PERSISTENZA<br />
VEGETALE COTTO<br />
GRADEVOLEZZA<br />
EQUILIBRIO<br />
STRUTTURA<br />
Deg. 18-11-09 Micro cloni '08 vista e olfatto<br />
GRADEVOLEZZA<br />
CHIMICO<br />
QUALITA' TANNICA<br />
VEGETALE VERDE<br />
TONALITA' (marrone
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 36<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
Graf. 37<br />
PERSISTENZA<br />
VEGETALE COTTO<br />
GRADEVOLEZZA<br />
EQUILIBRIO<br />
STRUTTURA<br />
Media degustazioni Micro cloni'07-'08-'09 vista-olfatto<br />
GRADEVOLEZZA<br />
CHIMICO<br />
QUALITA' TANNICA<br />
VEGETALE VERDE<br />
TONALITA' (marrone
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1.5 Considerazioni<br />
Le microvinificazioni si utilizzano perché permettono di confrontare su uno standard di<br />
vinificazione numerose tesi per le quali si vogliano evidenziare differenze generatesi durante le fasi<br />
di coltivazione <strong>della</strong> vite. Si eliminano così le influenze di vinificazione e ci si può concentrare sulle<br />
cause viticole delle differenze tra i vini. Nel caso di materiali geneticamente diversi, ovviamente è<br />
necessario coltivarli nelle stesse condizioni per poterli confrontare.<br />
L’analisi delle caratteristiche dei genotipi disponibili per un vitigno, siano essi cloni omologati,<br />
oppure individui non ancora sottoposti al processo di omologazione, è un passo di fondamentale<br />
importanza per la conoscenza delle potenzialità di una realtà viticola.<br />
Quanto esposto in questo capitolo delinea le caratteristiche genetiche ed ampelografiche<br />
fondamentali delle varietà <strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> di Mocasina e descrive il comportamento<br />
dei cloni e presunti cloni dei GG e GM coltivati in un vigneto a Desenzano del Garda.<br />
Sebbene il vigneto in questione fosse molto giovane e quindi le caratteristiche descritte possano<br />
potenzialmente variare progressivamente nel tempo con l’età delle piante, si ritiene che le<br />
informazioni desunte da questo lavoro possano essere sufficienti per esprimere le seguenti<br />
sintetiche considerazioni:<br />
a. Tra i cloni omologati, VCR11 si dimostra più completo ed equilibrato sia dal punto di vista<br />
viticolo che enologico rispetto a R3, che per le sue caratteristiche potrebbe essere indicato per<br />
la produzione di Garda Classico Chiaretto. Tuttavia, quest’ultimo aspetto merita sicuramente<br />
una ulteriore indagine<br />
b. Tra i non omologati, ICA33, GG, si dimostra genotipo estremamente valido, che meriterebbe<br />
maggiore diffusione e che dovrebbe essere oggetto di ulteriori indagini mirate a valutarne<br />
l’elasticità qualitativa in più ambienti ed annate.<br />
c. I due genotipi GM mostrano limiti enologici da comprendere meglio. Da osservazioni di<br />
campo e considerazioni legate all’esperienza nella pratica viticola, ancorché non misurate<br />
con riferimenti precisi, si ritiene che GM possa essere varietà che necessita di qualche anno<br />
di coltivazione per palesarsi in modo più completo ed uniforme e quindi esprimere al meglio<br />
le proprie potenzialità. Se così fosse, l’analisi condotta sul giovane vigneto <strong>della</strong> CIVIELLE<br />
potrebbe essere insufficiente per formulare un giudizio definitivo. In ogni caso, tra i due,<br />
ICA32 ha dato prova di possedere caratteristiche più interessanti.<br />
d. Di certo si può affermare che, per fornire strumenti validi e competitivi allo sviluppo viticolo<br />
ed enologico di <strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> di Mocasina sul dinamico mercato del vino, si<br />
devono aumentare le attuali disponibilità clonali.<br />
e. Complessivamente, tre anni di degustazioni dimostrano che il clone VCR11 è molto costante<br />
nella qualità complessiva, sia olfattiva che gustativa. ICA33 si segnala per interessanti<br />
caratteristiche e spicca in ben due annate su tre testate, tuttavia rimane da chiarire se nell’annata<br />
2008 si è comportato in modo mediocre a causa <strong>della</strong> giovane età o se si tratta di un genotipo<br />
con scarsa elasticità. Tra i due GM, ICA32 si comporta meglio.<br />
52 53
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CAPITOLO 2<br />
Risposte agli ambienti:<br />
indagini territoriali e caratteristiche varietali<br />
2.1. Oggetto ed obbiettivi dello studio....................................................................... 56<br />
2.2. Le sostanze polifenoliche.................................................................................... 56<br />
2.2.1. Polifenoli totali............................................................................................. 57<br />
2.2.2. Flavonoidi totali........................................................................................... 58<br />
2.2.2.1 Tannini.................................................................................................... 58<br />
2.2.2.2 Antociani................................................................................................ 60<br />
2.2.3. Acidi Idrossicinnamici................................................................................. 61<br />
2.2.4. Caratteristiche cromatiche............................................................................ 61<br />
2.2.4.1 Intensità del colore................................................................................. 61<br />
2.2.4.2 Tonalità del colore.................................................................................. 61<br />
2.3. Materiali e metodi.............................................................................................. 62<br />
2.3.1. Agrometeorologia......................................................................................... 62<br />
2.3.2. Vigneti.......................................................................................................... 62<br />
2.3.2.1 Inquadramento territoriale attraverso il “Progetto carta pedologica”<br />
e “La Zonazione del Garda Bresciano”.................................................. 62<br />
2.3.2.2 Scelta degli impianti vitati......................................................................... 63<br />
2.3.2.3 Analisi dei suoli...................................................................................... 63<br />
2.3.2.4 Analisi statistiche................................................................................... 63<br />
2.3.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi............................. 64<br />
2.3.3.1 Rilievi agronomici...................................................................................... 64<br />
2.3.3.2 Analisi delle uve..................................................................................... 64<br />
2.3.3.3 Analisi statistiche................................................................................... 64<br />
2.3.4. Vendemmia e vinificazioni........................................................................... 64<br />
2.3.4.1 Analisi sulle Uve.................................................................................... 64<br />
2.3.4.2 Le sostanze polifenoliche nelle uve....................................................... 64<br />
2.3.4.3 Analisi sui vini....................................................................................... 64<br />
2.3.4.4 Le sostanze polifenoliche nei vini.......................................................... 65<br />
2.3.4.5 Analisi statistiche................................................................................... 65<br />
2.3.5. Degustazioni................................................................................................. 65<br />
2.3.5.1 Analisi statistiche................................................................................... 66<br />
2.4. Risultati e commenti........................................................................................... 66<br />
2.4.1. Agrometeorologia......................................................................................... 66<br />
2.4.2. I Vigneti campione....................................................................................... 70<br />
2.4.2.1 Inquadramento territoriale attraverso il “Progetto carta pedologica”<br />
e “La Zonazione del Garda Bresciano”.................................................. 70<br />
2.4.2.2 Analisi dei suoli...................................................................................... 72<br />
2.4.2.3Analisi statistiche.................................................................................... 73<br />
2.4.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi............................. 74<br />
2.4.3.1 Rilievi agronomici.................................................................................. 74<br />
2.4.3.2 Analisi delle Uve.................................................................................... 79<br />
54<br />
55<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.4.4. Vendemmia e vinificazioni........................................................................... 84<br />
2.4.4.1 Le sostanze polifenoliche delle uve alla raccolta................................... 84<br />
2.4.4.2 Le analisi dei vini................................................................................... 86<br />
2.4.4.3 Le sostanze polifenoliche nei vini.......................................................... 92<br />
2.4.5. Degustazioni................................................................................................. 94<br />
2.4.5.1 Interazioni.............................................................................................. 98<br />
2.4.5.2 Correlazioni............................................................................................ 98<br />
2.4.6. Analisi dei componenti principali................................................................ 99<br />
2.5. Considerazioni.................................................................................................. 102
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2<br />
2.1<br />
2.2<br />
Risposte agli ambienti:<br />
indagini territoriali e caratteristiche varietali<br />
La conoscenza del territorio viticolo e delle risposte del vitigno all’ambiente è un argomento di risaputa<br />
importanza nell’ambito <strong>della</strong> programmazione viticola, sia a livello aziendale che di Enti, Associazioni o<br />
Cantine sociali. Disporre di informazioni al riguardo permette di indirizzare scelte agronomiche, enologiche,<br />
commerciali (Scienza et al., 1984; Bogoni, Panont, 1992; Villa et al., 1997; Falcetti et al., 1998).<br />
Oggetto ed obbiettivi dello studio<br />
L’obbiettivo del lavoro era ottenere informazioni riguardo al comportamento del <strong>Groppello</strong> in vari ambienti<br />
e confrontare tra loro le caratteristiche dei <strong>Groppello</strong> Gentile e Mocasina coltivati e vinificati in modo<br />
simile.<br />
Per conoscere il territorio e la risposta del vitigno all’ambiente di coltivazione, si è deciso di scegliere<br />
alcuni vigneti sparsi in diversi Comuni <strong>della</strong> zona viticola. Per ogni ambito amministrativo sono stati scelti<br />
2 vigneti, uno con <strong>Groppello</strong> Gentile e l’altro con <strong>Groppello</strong> di Mocasina. Si sono raccolti i dati relativi ai<br />
suoli, sia facendo riferimento ad un precedente lavoro di zonazione, che inquadrava con buona precisione<br />
il territorio secondo criteri pedologici oltre che viticoli e vocazionali, sia acquisendo più recenti analisi<br />
chimiche dei suoli, specifiche di ciascun vigneto. I dati climatici sono stati raccolti grazie alla presenza di<br />
quattro capannine meteorologiche digitali a rilevamento continuo, di proprietà <strong>della</strong> Provincia di Brescia,<br />
site nei comuni di Lonato del Garda, Calvagese <strong>della</strong> Riviera, Puegnago del Garda e Sirmione.<br />
I vigneti, scelti in modo che fossero il più possibile omogenei per età, sesto di impianto, forma di allevamento,<br />
sono stati uniformati per il carico di gemme e di uva e per le operazioni di gestione agronomica, come descritto<br />
più avanti. Si sono realizzati rilievi durante la stagione per acquisire i principali parametri vegetoproduttivi,<br />
si sono monitorate le maturazioni e si è raccolta l’uva da 4 parcelle distribuite in ogni vigneto, in modo da<br />
disporre di circa 40 Kg di uva al fine di realizzare per ciascuna unità vitata una microvinificazione.<br />
I vini così ottenuti sono stati degustati in più sedute e da diversi panel.<br />
Al termine sono state effettuate le analisi statistiche per l’individuazione delle differenze significative, delle<br />
interazioni, del peso dei diversi fattori sulla variabilità complessiva, delle correlazioni e regressioni. Infine<br />
è stata proposta l’analisi delle componenti principali, una interpretazione statistica che abbiamo ritenuto<br />
particolarmente utile a valutare sinteticamente ed efficacemente i dati ottenuti.<br />
Le sostanze polifenoliche<br />
(a cura di: Enol. Giuseppe Piotti)<br />
In questo paragrafo approfondiamo la conoscenza delle sostanze polifenoliche del <strong>Groppello</strong>, poiché la loro<br />
comprensione è propedeutica alla giusta interpretazione dei dati ottenuti durante lo studio territoriale con<br />
le microvinificazioni e, proprio grazie alle microvinificazioni, si possono capire meglio le caratteristiche<br />
di fondo delle varietà, che verranno ulteriormente declinate su un piano operativo nel prossimo capitolo<br />
quando affronteremo il tema delle diverse strategie di vinificazione.<br />
56<br />
fig. 13: Classificazione polifenoliche del vino (da Lanati et al., 2002, modificato)<br />
57<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
La buona conoscenza <strong>della</strong> dotazione fenolica dell’uva da vinificare è fondamentale per programmare una<br />
razionale gestione <strong>della</strong> vinificazione.<br />
I composti fenolici e tra questi gli Antociani e i Tannini, svolgono un ruolo fondamentale nel determinare la<br />
componente cromatica, la struttura, le caratteristiche organolettiche, nonché la longevità dei vini rossi.<br />
Il patrimonio fenolico di una varietà di uva dipende dai suoi caratteri genetici, ma è in parte modificato dalla<br />
interazione vitigno-ambiente, dalle pratiche agronomiche, dalla fertilità del suolo, dall’andamento climatico,<br />
dalle condizioni di sanità <strong>della</strong> vite, ecc. E’ opportuno sottolineare che tutte le pratiche agronomiche volte<br />
a spingere il vigore vegetativo <strong>della</strong> pianta rallentano i processi di maturazione, dirottando i prodotti<br />
<strong>della</strong> fotosintesi verso la sintesi proteica, piuttosto che verso quella di accumulo delle sostanze coloranti<br />
e dei polifenoli nobili, contribuendo alla diminuzione <strong>della</strong> struttura e del corpo del vino e alla crescita<br />
dell’astringenza.<br />
La dotazione polifenolica del vino sarà poi determinata dalle pratiche di cantina.<br />
L’intensità dei rimontaggi, la loro periodicità, la durata <strong>della</strong> macerazione, la temperatura sono parametri<br />
che vanno modulati in funzione <strong>della</strong> composizione <strong>della</strong> materia prima che si va a lavorare. Solamente<br />
conoscendo a fondo gli elementi chimici presenti nell’uva e le trasformazioni che avvengono durante il<br />
processo produttivo sarà possibile sfruttare al meglio il suo potenziale, estraendo nel modo più conveniente<br />
i componenti desiderabili.<br />
2.2.1. Polifenoli totali<br />
Le sostanze polifenoliche sono caratterizzate dall’avere almeno un gruppo funzionale ossidrilico (-OH)<br />
legato ad un anello benzoico. Questo anello aromatico presenta un massimo di assorbimento a 280 nm.<br />
L’indice dei Polifenoli totali dell’uva, determinato misurando la densità ottica a questa lunghezza d’onda,<br />
rappresenta l’entità di tutte le sostanze polifenoliche (Flavonoidi e non Flavonoidi) presenti nel prodotto e<br />
si esprime in mg/kg di acido Gallico equivalente, o in mg/Kg di Catechina equivalente.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab 15: Contenuto medio in Polifenoli estraibili totali mg/kg p.f. Catechina (Mattivi et al., 2003):<br />
58<br />
Dato medio<br />
Pinot Nero 3242<br />
Sangiovese 2333<br />
Merlot 2326<br />
Rebo 2297<br />
Marzemino 2217<br />
<strong>Groppello</strong> 2188<br />
Cabernet sauvignon 2091<br />
Nebbiolo 2056<br />
Syrah 1742<br />
Barbera 1741<br />
Schiava 1533<br />
2.2.2. Flavonoidi totali<br />
I Flavonoidi totali sono l’insieme dei Flavanoli ( catechine, epicatechine e polimeri ad esse correlati, questi<br />
ultimi detti tannini condensati), Flavonoli (pigmenti gialli), Procianidoli dimeri e degli Antociani e si<br />
esprimono in mg/kg di Catechina.<br />
Tab. 16: Contenuto medio di alcune uve in Flavonoidi totali mg/kg p.f. Catechina (da articoli scentifici<br />
riportati in bibliografia):<br />
Dato minimo Dato massimo Dato medio<br />
Uva di Troia 2500 2900 2700<br />
Cesanese di Affile 2000 2900 2450<br />
Media uve in letteratura 800 3600 2200<br />
<strong>Groppello</strong> 733 1624 1100<br />
2.2.2.1 Tannini<br />
I Flavonoidi non antocianici sono costituiti dai Flavanoli, Flavonoli e Procianidoli dimeri e si esprimono in<br />
mg/l di Catechina.<br />
I Tannini dell’uva (Flavonoidi non antocianici) sono composti risultanti dalla polimerizzazione di molecole<br />
fenoliche elementari di 3-flavonoli (catechine) e di 3,4-flavandioli (leucoantocianidine) e la loro entità si<br />
esprime in mg/l di Cianidina.<br />
L’indice di Proantocianidine è la stima <strong>della</strong> presenza dei Tannini a maggior grado di polimerizzazione.<br />
L’indice di Vanillina è la stima <strong>della</strong> presenza dei Tannini a più basso peso molecolare (poco polimerizzati).<br />
I Flavani reattivi alla Vanillina sono quei polimeri delle Catechine e delle Leucoantocianidine reattivi con<br />
la Vanillina, più astringenti ed amari. Il gusto amaro quindi dipende dalla cessione di Flavani a basso<br />
peso molecolare da parte dei vinaccioli. Questo carattere, così diffuso da essere stato considerato una<br />
caratteristica varietale, si manifesta soprattutto quando le uve non hanno raggiunto lo stato di maturità<br />
fenolica identificabile con la fine <strong>della</strong> sintesi degli antociani e con la lignificazione dei vinaccioli.<br />
Tab. 17: Contenuto medio in Flavonoidi non antocianici mg/l catechina (Mattivi et al., 2003):<br />
Dato medio<br />
Pinot nero 1235<br />
<strong>Groppello</strong> 915<br />
Sangiovese 700<br />
59<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 18: Contenuto medio in Proantocianidine mg/kg p.f. in cianidina nell’uva (Mattivi et al., 2003):<br />
Dato medio<br />
Pinot nero 3044<br />
Teroldego 2979<br />
Nebbiolo 2800<br />
Cabernet Sauvignon 2533<br />
Sangiovese 2526<br />
Merlot 2502<br />
Rebo 2413<br />
<strong>Groppello</strong> 2293<br />
Marzemino 2230<br />
Barbera 1896<br />
Schiava 1737<br />
Tab. 19: Indice di Vanillina. Contenuto medio in (+) Catechina mg/kg p.f. (Mattivi et al., 2003):<br />
Dato medio<br />
Pinot Nero 3381<br />
Primitivo 2385<br />
Nero d’Avola 1988<br />
Lagrein 1937<br />
Teroldego 1723<br />
Merlot 1722<br />
Nebbiolo 1722<br />
Montepulciano 1696<br />
Sangiovese 1609<br />
<strong>Groppello</strong> 1554<br />
Cabernet sauvignon 1552<br />
Rebo 1500<br />
Schiava 1372<br />
Marzemino 1257<br />
Barbera 865
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.2.2.2 Antociani<br />
Gli Antociani sono pigmenti contenuti nella buccia dell’uva, che conferiscono il colore rosso al vino. Nel<br />
frutto <strong>della</strong> Vitis Vinifera europea gli antociani sono rappresentati da cinque antocianidine: Malvidina<br />
,Peonidina, Petunidina, Cianidina e Delfinidina, che, glicosilate in posizione 3 da una molecola di Glucosio,<br />
danno origine alle corrispondenti antocianine, o più comunemente Antociani (Malvina, Peonina, Petunina,<br />
Cianina e Delfinina).<br />
Gli Antociani in forma libera (quelli non ancora coinvolti nelle reazioni di combinazione con i tannini<br />
e quindi più facilmente degradabili) costituiscono pigmenti meno stabili nel tempo, rispetto a quelli in<br />
forma combinata. Il rapporto quantitativo tra queste cinque molecole è un carattere genetico cioè è una<br />
caratteristica specifica e peculiare di ogni varietà, paragonabile alla sua impronta digitale. Ogni antocianina<br />
possiede una caratteristica tonalità cromatica e un diverso grado di stabilità chimica.<br />
La Delfinina conferisce una colorazione rosso-vivo ed è relativamente disponibile all’ossidazione. La<br />
Cianina conferisce una colorazione rosso-aranciata ed è facilmente ossidabile. La Petunina apporta un<br />
colore rosso-porpora ed è altrettanto facilmente ossidabile. La Peonina conferisce una tinta aranciata,<br />
ma è meno facilmente ossidabile. La Malvina apporta un colore rosso-porpora ed è piuttosto resistente<br />
all’ossidazione, quindi più stabile nel tempo, tanto che dopo sette mesi dalla vinificazione essa costituisce<br />
normalmente l’85% delle antocianine.<br />
Tab. 20: Contenuto medio in antociani totali estraibili nelle uve mg/kg p.f. Malvidina (Mattivi et al., 2003):<br />
Dato medio<br />
Rebo 1183<br />
Marzemino 1157<br />
Merlot 949<br />
Barbera 887<br />
Cabernet sauvignon 871<br />
<strong>Groppello</strong> 621<br />
Sangiovese 569<br />
Pinot nero 473<br />
Schiava 406<br />
Tab. 21: Ripartizione media delle antocianidine nell’uva <strong>Groppello</strong> (* e ** consultare la bibliografia)<br />
Delfinidina<br />
%<br />
Cianina<br />
%<br />
Petunina<br />
%<br />
60<br />
Peonina<br />
%<br />
Malvina<br />
%<br />
Antocianine<br />
Acilate<br />
%<br />
<strong>Groppello</strong>* 5 32 4 37 13 9<br />
<strong>Groppello</strong>** 4 9 5 40 22 20<br />
Questi dati sulla dotazione antocianica <strong>della</strong> varietà <strong>Groppello</strong> Gentile risultano abbastanza prossimi a<br />
quelli <strong>della</strong> Schiava, del Grignolino, del Gaglioppo e del Nebbiolo. Essendo preponderanti i pigmenti rossoaranciato<br />
rispetto a quelli rosso-porpora, essendo prevalenti le molecole facilmente ossidabili rispetto a<br />
quelle stabili ed essendo modesta la presenza di antocianidine acilate, si comprendono le dinamiche che<br />
determinano la caratteristica cromatica di questa varietà. Infatti i vini prodotti da uve fresche di <strong>Groppello</strong><br />
Gentile sono dotati, appena svinati, di un colore rosso rubino di media intensità, ma durante i primi mesi<br />
di maturazione e affinamento esso perde una discreta quota di intensità e abbastanza precocemente vira<br />
dal rosso rubino al rosso granato, per l’aumento <strong>della</strong> componente aranciata. Questo comportamento si<br />
manifesta anche più accentuato per il <strong>Groppello</strong> di Mocasina.<br />
61<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.2.3. Acidi Idrossicinnamici<br />
Questi composti, in particolare l’acido Trans-Caffeil-Tartarico, sono importanti anche perchè rappresentano<br />
i substrati delle polifenol-ossidasi dell’uva e sono corresponsabili dei processi di imbrunimento dei mosti.<br />
Sul piano sensoriale non presentano né odore né sapore particolari, ma per azione di alcuni lieviti appartenenti<br />
al genere Brettanomyces possono dare origine a fenoli volatili particolarmente sgradevoli.<br />
2.2.4. Caratteristiche cromatiche<br />
2.2.4.1 Intensità del colore<br />
Consiste nella somma delle densità ottiche lette a 420 nm (giallo), a 520 nm (rosso) e a 620 nm ( blu ).<br />
Tab. 22: Intensità di colore (da articoli scentifici riportati in bibliografia):<br />
Dato minimo Dato massimo Dato medio<br />
Nero di Troia 12,5 16,7 14.60<br />
Aglianico 4,71 15,17 9,40<br />
Sangiovese 2,11 5,60 3,73<br />
Pinot nero 1,94 3,90 2,79<br />
2.2.4.2 Tonalità del colore<br />
Nei vini giovani gli Antociani e i Tannini prendono parte simultaneamente alla costituzione del colore. Nel<br />
corso <strong>della</strong> conservazione e dell’invecchiamento gli Antociani si riducono drasticamente, mentre i Tannini<br />
subiscono una trasformazione del colore che assume la tipica tinta rosso mattone.<br />
La misura <strong>della</strong> tonalità consiste nel rapporto esistente tra le densità ottiche a 420 nm e 520 nm. Questo<br />
parametro indica la ricchezza di colore giallo di un vino in rapporto al suo contenuto in rosso porpora,<br />
pertanto fornisce una informazione sul grado di evoluzione del tipo di colore del prodotto.<br />
Questo rapporto è piccolo (inferiore a 0,7 circa) per un vino giovane di colore rosso vivo con tonalità<br />
violacea, ed elevato (fino ad 1,7) per un vino vecchio color mattone, nel quale la componente gialla è<br />
dominante su quella rossa.<br />
La tonalità del colore è definita ancora meglio con l’indice OD (420-520)/420. Questo rapporto è in relazione<br />
con la presenza di note blu, dovute soprattutto alle forme di combinazione Antociani-Acetaldeide-Flavani.<br />
Più è elevato il valore negativo dell’indice, più è presente la tonalità blu.<br />
Tab. 23: Tonalità di colore (da articoli scentifici riportati in bibliografia):<br />
Dato medio<br />
Aglianico 0,49<br />
Nero di Troia 0,50<br />
Sangiovese 0,97<br />
Pinot nero 1,13
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.3<br />
Materiali e Metodi<br />
2.3.1. Agrometeorologia<br />
Si disponeva di 4 capannine agrometeorologiche digitali a rilevamento continuo, di proprietà dell’Assessorato<br />
all’Agricoltura <strong>della</strong> Provincia di Brescia, piazzate nelle seguenti località:<br />
a. Calvagese <strong>della</strong> Riviera, località Torre di Mocasina, Coordinate Gauss-Boaga Lat. 5043322 Long.<br />
1612357 quota s.l.m. 210.<br />
b. Lonato del Garda, Coordinate Gauss-Boaga Lat. 5031635 Long. 1619777 quota s.l.m.150<br />
c. Puegnago del Garda, Coordinate Gauss-Boaga Lat. 5048354 Long. 1619456, quota s.l.m. 142<br />
d. Sirmione, Coordinate Gauss-Boaga Lat. 5034807 Long. 1626584 quota s.l.m. 59<br />
Ogni capannina rileva la Temperatura oraria, umidità relativa, pioggia e bagnatura fogliare; la capannina di<br />
Puegnago dispone anche di sensore di radiazione globale.<br />
I dati sono disponibili online all’indirizzo http://meteo.provincia.brescia.it.<br />
2.3.2. Vigneti<br />
2.3.2.1 Inquadramento territoriale attraverso il “Progetto carta pedologica”<br />
e “La Zonazione del Garda Bresciano”<br />
Si è attinto alle informazioni desunte dal già citato lavoro di Villa et al. (1997) e dalla Carta Pedologica<br />
dei suoli Lombardi (ERSAF, 1997), a cui si rimanda per ogni ulteriore approfondimento. Riportiamo i<br />
gruppi pedologici proposti, che sono stati utilizzati come linea guida per l’individuazione di alcuni vigneti<br />
dell’indagine.<br />
Tabella 24: Gruppi pedologici individuati dal lavoro di zonazione del Garda Bresciano (Villa et al., 1997).<br />
Gruppo<br />
Nome del profilo<br />
rappresentativo<br />
1 Sottocimitero<br />
2 Perlino<br />
3 Valcade<br />
4 Costalunga<br />
5 Monte Mondero<br />
6 Desenzano<br />
7 Valle<br />
Caratteristiche principali<br />
Valli e piane alluvionali intermoreniche ribassate rispetto alle piane fluvioglaciali. Da acque<br />
superficiali che hanno ridepositato materiali recenti. Idromorfia nelle parti basse del profilo<br />
ed entro il primo metro. Substrato sabbio-limoso con poco scheletro. Tessitura franca o francosabbiosa<br />
o franco grossolana sabbioso-limosa. Calcare non troppo elevato. CSC media e suoli<br />
idromorfi freddi, poco ospitali in profondità<br />
Piane idromoreniche ondulate maldrenate, da sedimenti fini limo-argillosi addensati, senza<br />
scheletro. Tipico dei versanti degradanti verso il lago, a Est di Moniga. Carbonati elevati.<br />
Drenaggio lento e idromorfia abbastanza superficiale (40-60 cm), suoli molto freddi. CSC ed<br />
elementi nutritivi medio alti.<br />
Cordoni medio morenici a pendenza medio alta, con depositi grossolani immersi in matrice<br />
fine. Unità tipica dell’anfiteatro morenico (collina alta e pendente). Intervento antropico con la<br />
creazione di gradoni con suoli troncati (raramente ricoperti) per la coltivazione di vite ed olivo.<br />
Forte presenza di scheletro e suolo sabbioso. Ritenzione idrica medio bassa, elevata presenza<br />
di Calcare, Sostanza organica medio-bassa, CSC bassa, suoli caldi.<br />
Terrazzi subpianeggianti rilevati, materiali medio fini quasi privi di pietrosità superficiale,<br />
dovuti a depositi di contatto glaciale originati da fasi successive di stasi e ritiro del ghiacciaio.<br />
Prevalenti suoli sabbiosi, franco-argillosi in profondità, scheletro da scarso a comune, Calcare<br />
scarso in superficie, abbondante in profondità. Buon drenaggio e CSC medio alta con buona<br />
disponibilità di elementi nutritivi.<br />
Piane, valli e scaricatori pluvioglaciali intermorenici ondulati, ben drenati, costituiti da depositi<br />
grossolani. Suolo abbastanza sottile franco argilloso, substrato sabbio-ghiaioso. CSC medio<br />
alta e buona sostanza organica, drenaggio elevato per il substrato permeabile, suoli caldi.<br />
Tipico <strong>della</strong> D.O. Lugana. Piane retromoreniche ondulate e mal drenate, costituite da sedimenti<br />
fini addensati. Costante presenza di fossi di scolo. Terreni franco limosi limosi o franco-limoargillosi<br />
a scheletro assente ed elevato tenore in carbonati (60-70%), superficiali perché limitati<br />
in profondità dal substrato idromorfo a dominante limosa. Drenaggio difficile, con erosione<br />
delle baulature che può portare a compromettere la funzionalità <strong>della</strong> rete drenante.<br />
Area di San Martino <strong>della</strong> Battaglia. Simile a Valcade, anche se con rilievo inferiore e cresta<br />
più appiattita con versanti meno pendenti. Tessitura franca o franco sabbiosa, scheletro dal 10<br />
al 30%, suolo e substrato ricchi in calcare e con CSC medio-bassa.<br />
62<br />
63<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.3.2.2 Scelta degli impianti vitati<br />
La Commissione Tecnica di indirizzo ha stabilito in quali Comuni estendere l’indagine, sulla base di<br />
valutazioni tecniche e di esigenze conoscitive.<br />
In <strong>Valtènesi</strong> si sono scelti vigneti nei Comuni di Manerba del Garda, Moniga del Garda, Polpenazze del<br />
Garda, Puegnago del Garda, San Felice del Benaco, nell’ entroterra si sono scelti Calvagese <strong>della</strong> Riviera,<br />
Muscoline e Bedizzole e in Lugana il Comune di Desenzano.<br />
Inoltre in un vigneto di Desenzano si sono confrontati 5 cloni e presunti cloni, le cui caratteristiche e risultati<br />
sono già stati descritti dettagliatamente nel capitolo 1, ma che qui verranno sommariamente ripresi per poter<br />
delineare una comparazione completa, anche se quest’ultimo vigneto era di impianto più recente.<br />
Gli appezzamenti sono stati scelti in modo che fossero abbastanza uniformi per quanto riguarda l’età<br />
(10-15 anni), il sesto di impianto, la forma di allevamento (Guyot), la produttività (regolata anche attraverso<br />
opportuni diradamenti in inizio invaiatura) e la gestione agronomica (terreno inerbito, interventi di gestione<br />
<strong>della</strong> chioma simili tra loro). Si sono scelti vigneti sia di <strong>Groppello</strong> di Mocasina che di <strong>Groppello</strong> Gentile.<br />
In tutti i vigneti il carico in potatura era di circa 12 gemme per pianta.<br />
Tab: 25<br />
Comune Produttore Codice micro M G<br />
Distanza<br />
sulla fila<br />
Distanza<br />
tra le file<br />
Piante/ha<br />
Bedizzole Averoldi BED CAN GG x 1,40 2,80 2551<br />
Calvagese Redaelli CAL BEL GM x 0,95 2,58 4080<br />
Desenzano Franzoni DES DEM GM x 0,91 2,64 4162<br />
Manerba Taver MAN CRO GG x 1,00 2,50 4000<br />
Manerba Turina MAN SES GM x 1,00 2,76 3623<br />
Moniga Turina MON BAL GG x 1,00 2,56 3906<br />
Moniga Turina MON BAL GM x 1,00 2,56 3906<br />
Moniga Costaripa MON COS GG x 1,09 2,62 3502<br />
Muscoline La Guarda MUS GUA GM x 1,00 2,57 3891<br />
Muscoline Pietta MUS PIA GG x 0,90 2,40 4629<br />
Polpenazze Pasini Prod POL PIC GG x 0,99 2,52 4009<br />
Polpenazze Pasini Prod POL PIC GM x 0,99 2,52 4009<br />
Puegnago La Basia PUE BAS GG x 0,97 2,66 3876<br />
Puegnago La Basia PUE BAS GM x 0,97 2,66 3876<br />
Puegnago Comincioli PUE PED GG x 1,00 2,80 3571<br />
S. Felice Le Chiusure SFE POR GG x 1,00 2,50 4000<br />
In questi appezzamenti si sono selezionate 4 parcelle da 10 piante ciascuna su cui si sono fatti rilievi dei<br />
caratteri vegeto-produttivi e sanitari e si sono rilevate le curve di maturazione, oltre che le analisi del<br />
terreno.<br />
2.3.2.3 Analisi dei suoli<br />
Si sono reperite o eseguite le analisi dei suoli al fine di determinarne le principali caratteristiche e dotazioni.<br />
Come minimo si sono rilevati i seguenti parametri:<br />
• Granulometria: scheletro, sabbia, limo, argilla.<br />
• Parametri chimici: pH, calcare attivo e tot, carbonio organico, sostanza organica, N, P, K, Mg, Na e<br />
capacità di scambio cationico.<br />
2.3.2.1 Analisi statistiche<br />
I dati sono stati sottoposti all’analisi statistica Cluster Gerarchica. Lo scopo dell’analisi dei cluster, o analisi<br />
dei gruppi, è quello di classificare casi sui quali sono state misurate differenti variabili in un numero inferiore<br />
e relativamente contenuto di classi, dette appunto cluster o gruppi. Le tecniche <strong>della</strong> cluster analysis
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
consentono quindi di individuare dei raggruppamenti statisticamente significativi. Il metodo gerarchico è<br />
un procedimento che genera un insieme di partizioni ordinate gerarchicamente, nelle quali ogni cluster ad<br />
un qualunque livello fa parte di un cluster più ampio ad un livello successivo, il quale a sua volta appartiene<br />
ad un cluster ancora più ampio ad un livello ulteriore.<br />
2.3.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi<br />
I vigneti sono stati normalmente gestiti dalle Aziende secondo un criterio il più possibile uniforme (potature,<br />
difesa, interventi a verde, gestione del suolo) e come da consuetudine aziendale (concimazioni). Solo un<br />
vigneto era irriguo (Az. Franzoni, Desenzano, irrigazione a goccia).<br />
Il carico produttivo è stato regolato con un diradamento ad inizio invaiatura, con l’obbiettivo di ridurre il<br />
numero di grappoli a massimo 10 per pianta.<br />
2.3.3.1 Rilievi agronomici<br />
In tutti i vigneti per ogni anno di prova si sono rilevati i dati già elencati nel par. 1.3.3.1.<br />
2.3.3.2 Analisi delle uve<br />
Analisi dell’andamento <strong>della</strong> maturazione, realizzate come descritto nel par. 1.3.3.2.<br />
2.3.3.3 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS secondo il metodo ANOVA seguito da test<br />
di Duncan. I dati delle curve di maturazione sono stati elaborati con il metodo di stima delle medie marginali<br />
per serie continue; ciò permette di slittare le curve temporalmente in modo da poterle affiancare lungo punti<br />
che rappresentano la sequenza temporale delle raccolte, a prescindere dalla date reale di campionamento.<br />
Quindi la prima raccolta rappresenta il primo campionamento di ciascun anno, indipendentemente dal fatto<br />
che sia stato eseguito a fine luglio o a metà agosto.<br />
2.3.4. Vendemmia e vinificazioni<br />
La vendemmia è stata eseguita ogni anno in date diverse per ogni vigneto, allo scopo di raccogliere le uve<br />
ad uno stadio di maturazione abbastanza uniforme. Ci si è posti come obbiettivo il raggiungimento di una<br />
gradazione zuccherina di 19-20 ° Babo (216-229 g/l Zuccheri). Nel 2006 le vendemmie sono state fatte tra<br />
il 13/09 e il 09/10, nel 2007 tra il 03/09 e il 25/09, nel 2008 tra il 16/09 e il 14/10, nel 2009 tra il 08/09 e il<br />
06/10.<br />
Modalità di lavoro ed analisi realizzate sono già state descritte nel Par. 1.3.4.<br />
Inoltre si sono fatte analisi su alcune componenti polifenoliche e si è controllato il contenuto di Anidride<br />
solforosa libera e totale, con analisi classica.<br />
2.3.4.1 Analisi sulle Uve<br />
Oltre alle già citate analisi sulle uve per le curve di maturazione, alla raccolta si sono realizzate le analisi<br />
per la determinazione degli Antociani e dei Polifenoli totali secondo il metodo Mattivi.<br />
2.3.4.2 Le sostanze polifenoliche nelle uve<br />
Sulle uve e sui vini sono state condotte dal 2006 al 2009 una serie di analisi per delineare un quadro<br />
abbastanza ampio delle caratteristiche polifenoliche dei <strong>Groppello</strong>.<br />
Sulle uve si sono realizzate le seguenti analisi:<br />
• Antociani e Polifenoli totali nelle vendemmie ’08-‘09<br />
• Analisi spettrofotometriche su cinque campioni raccolti nella vendemmia ‘06: Antociani totali<br />
sulle bucce, Flavonoidi totali sulle bucce, Flavonoidi totali sui semi, Proantocianidine sulle buccie,<br />
Proantocianidine sui semi.<br />
• Analisi HPLC su cinque campioni raccolti nella vendemmia ‘06: acidi idrossicinnamici legati<br />
all’acido Tartarico, Flavonoli, Antociani monomeri e Catechine.<br />
2.3.4.1 Analisi sui vini<br />
Per ogni vino così ottenuto si sono effettuate le analisi chimico-fisiche, attraverso l’utilizzo dello strumento<br />
Wine Scan <strong>della</strong> ditta Foss che effettua analisi all’infrarosso con trasformata di Fourier (FTIR), come<br />
descritto nel Cap. 1.<br />
64<br />
65<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.3.4.2 Le sostanze polifenoliche nei vini<br />
Sui vini si sono realizzate le seguenti analisi: Flavonoidi totali, Antociani liberi e totali, Flavonoidi non<br />
antocianici, Polifenoli totali, Catechine e Proantocianidine reattive alla Vanillina, Proantocianidine, intensità<br />
e tonalità colorante secondo i metodi descritti da Di Stefano.<br />
Oltre alle analisi previste e classiche per la descrizione quantitativa delle componenti, abbiamo pensato di<br />
utilizzare un metodo per la visualizzazione del colore, riportando in fotografie l’aspetto dei vini da <strong>Groppello</strong>,<br />
anche per mostrare la corrispondenza tra analisi chimiche, aspetto visivo e risultati delle degustazioni.<br />
2.3.4.3 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS secondo il metodo ANOVA seguito da test<br />
di Duncan.<br />
2.3.5. Degustazioni<br />
Su tutti i vini si sono condotte degustazioni tecniche al fine di valutare la variabilità dovuta alla zona di<br />
produzione ed alla varietà, utilizzando schede descrittive di degustazione appositamente predisposte.<br />
Le degustazioni sono state realizzate da due distinti panel, che utilizzavano due diverse schede. Le<br />
degustazioni dei vini ottenuti sono state ripetute più volte ed in questo modo si è anche potuta valutare<br />
l’evoluzione dei caratteri del vino nel tempo.<br />
• Panel esperto: come già descritto nel par. 1.2.5.<br />
• Panel aziendale (Fig. 14 b): queste degustazioni sono state realizzate durante incontri tecnici<br />
pubblici, istituzionali o promozionali, ai quali hanno partecipato per lo più i Produttori locali delle<br />
Aziende sede dei vigneti sperimentali. Allo scopo è stata elaborata una scheda di degustazione dalla<br />
struttura più semplice e di compilazione più intuitiva, caratterizzata da descrittori identificati da una<br />
terminologia di uso comune. Si è deciso di modificare la scheda UIE, riconoscibile e già utilizzata, in<br />
modo da renderla adatta ad una successiva rielaborazione statistica. Queste degustazioni non possono<br />
essere considerate condotte da un panel omogeneo, tuttavia attraverso adeguata standardizzazione<br />
dei dati si è comunque voluto analizzare i giudizi espressi, in quanto si sono ritenuti di notevole<br />
interesse poiché espressione del mondo produttivo e omologabili a una impostazione consuetudinaria<br />
<strong>della</strong> degustazione del vino. Infatti, un Panel di questo tipo può essere considerato comunque<br />
rappresentativo di una realtà simile a quella di un pubblico di consumatori e di produttori.<br />
Da notare che nella nostra scheda a valori bassi ti tonalità corrisponde il marrone, mentre a valori alti<br />
corrispondono le tonalità vivaci e violacee. Abbiamo operato questa scelta a nostro parere “intuitiva” anche<br />
se tra i descrittori ottici i valori alti del rapporto D.O. 420/520 indicano tonalità più spente.<br />
Fig. 14 b: Scheda del Panel aziendale<br />
Fornire un giudizio sulla INTENSITA’ <strong>della</strong> percezione, NON sulla QUALITA’<br />
<strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia<br />
SCHEDA PER L’ANALISI SENSORIALE DEI VINI ROSSI<br />
Nome Giudice_________________________________________________________________________________________________________________________<br />
Data<br />
__________________<br />
Campione Designazione del Vino<br />
n ° _______ ___________________________________________<br />
VISTA MARRONEVIOLA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
INTENSITà 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
OLFATTO INTENSITà 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
COMPLESSITà 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
FINEZZA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
GUSTO MORBID.-ROTONDITà 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
ACIDITà 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
SAPIDITà 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
INTENSITà TANNICA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
QUALITà TANNICA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
ALCOOL 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
PERSISTENZA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100<br />
GRADEVOLEZZA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.4<br />
2.3.5.1 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS secondo quanto descritto nel par. 1.2.5.1.<br />
Inoltre si sono valutate correlazioni per comprendere eventuali influenze del terreno e/o del genotipo sui<br />
caratteri organolettici.<br />
Infine, i dati sono stati sottoposti a regressione lineare multipla su variabili complesse estratte attraverso<br />
l’analisi fattoriale con il metodo di rotazione Varimax, per individuare quali fossero i fattori più significativi<br />
per la descrizione dei vini (analogamente a quanto riportato in Villa et. al., 1997 e in Scalabrelli et. al.,<br />
2010).<br />
Risultati e Commenti<br />
2.4.1. Agrometeorologia<br />
L’andamento meteorologico del triennio 2007-2009 è commentato sulla base dei dati raccolti dalla stazione<br />
di rilevamento situata a Puegnago, appartenente alla rete di monitoraggio <strong>della</strong> Provincia di Brescia.<br />
Abbiamo ritenuto sufficiente considerare un solo punto d’osservazione, non sono state quindi analizzate le<br />
variazioni meteorologiche legate al territorio descritto nell’indagine.<br />
Per inquadrare il clima <strong>della</strong> zona interessata dall’indagine ricorriamo all’uso dell’indice climatico di<br />
Huglin. Questo indice è largamente utilizzato negli studi di viticoltura, si dispone quindi di un ampio<br />
numero di dati per un confronto con altre zone viticole.<br />
L’indice di Huglin è un indice eliometrico calcolato, per il periodo che va da aprile a settembre, secondo la<br />
seguente formula:<br />
IH= ∑(Tmg-10)+(Txg-10)/2*(K),<br />
dove: Tmg è la temperatura media mensile, Txg è la temperatuta massima mensile, K è un coefficiente che<br />
varia in funzione <strong>della</strong> latitudine ed è pari a 1,047 per la zona del Garda.<br />
Riportiamo, nella tabella seguente, un confronto tra gli indici di Huglin rilevati per stazione di Puegnago,<br />
negli anni 2007-2009 e gli indici medi del periodo 1959-1988 calcolati per alcune aree viticole mondiali<br />
tratte da Falcetti et al., 1998.<br />
Tab. 30<br />
Zona viticola Località Latitudine Nord Indice di Huglin<br />
Champagne (F) Reims 49° 2’ 1.550<br />
Valle <strong>della</strong> Loira (F) Angers 47° 5’ 1.650<br />
Borgogna (F) Dijon 47° 4’ 1.710<br />
Alsazia (F) Colmar 48° 1’ 1.730<br />
Trentino (I) S. Michele a/A 46° 1’ 2.003<br />
Bordeaux (F) Bordeaux 44° 9’ 2.100<br />
Napa Vgalley (USA) Napa 38° 2’ 2.126<br />
Languedoc (F) Montpellier 43° 4’ 2.250<br />
Valpolicella (I) Verona 45° 3’ 2.250<br />
Garda anno 2007 Puegnago d/G 45° 3’ 2.272<br />
Garda anno 2008 Puegnago d/G 45° 3’ 2.119<br />
Garda anno 2009 Puegnago d/G 45° 3’ 2.398<br />
L’indice di Huglin del Garda Bresciano è simile ha quello <strong>della</strong> vicina Valpolicella, gli anni in esame<br />
mostrano valori crescenti nella sequenza 2008, 2007, 2009.<br />
Un esame più approfondito delle campagne vitivinicole 2007-2009, è condotto considerando alcuni indici<br />
che possono evidenziare con chiarezza maggiore l’effetto delle condizioni meteorologiche annuali sulle<br />
diverse fasi di sviluppo <strong>della</strong> coltura.<br />
66<br />
67<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Sono stati presi in esame:<br />
• l’indice termico orario (Nhh), la traspirazione massima, la traspirazione reale, la temperatura<br />
massima giornaliera, le precipitazioni.<br />
L’indice termico è stato calcolato sulla scorta delle indicazione fornite da recenti studi (Failla e Mariani,<br />
2009) considerando le ore normali di caldo (Nhh Normal heat hours). Il contributo allo sviluppo <strong>della</strong><br />
coltura da parte del calore, misurato come temperatura oraria media, è stimato da una funzione che individua<br />
i cardinali massimi e minimi per la vite (temperature al di sopra e al di sotto delle quali non si ha sviluppo)<br />
rispettivamente in 7°C e 36°C, e la temperatura ottimale in 26°C.<br />
• Gli indici di traspirazione sono stati calcolati utilizzando la versione “puntuale” di un sistema<br />
modellistico di bilancio idrico sviluppato da ARPA SIM denominato CRITeRIA (Zinoni, Marletto et<br />
al., 1998). Il sistema utilizza dati pedologici, meteorologici e agronomici per determinare il contenuto<br />
di umidità del terreno, considerando tutti gli apporti idrici e le perdite derivanti dai processi che hanno<br />
luogo nel profilo di suolo. Il modello contiene un modulo numerico di infiltrazione, l’algoritmo è<br />
basato sulla risoluzione dell’equazione di Richards e utilizza le equazioni empiriche di Darcy, la<br />
curva di ritenzione di Van Genuchten (1980) e la curva di conducibilità idraulica di Mualem (1976).<br />
Per il calcolo <strong>della</strong> traspirazione <strong>della</strong> coltura viene utilizzato un algoritmo basato sulla trattazione<br />
di Driessen (1986).<br />
Per una dettagliata descrizione di CRITeRIA rimandiamo al manuale tecnico disponibile sul sito<br />
http://www.arpa.emr.it/dettaglio_documento.asp?id=708&idlivello=64. E’ stato considerato<br />
un unico profilo pedologico, corrispondente al suolo dove è ubicata la stazione meteorologica di<br />
Puegnago, così come descritto dal Progetto carta pedologica <strong>della</strong> Regione Lombardia nel Volume<br />
“I suoli dell’Area Morenica gardesana Settore Bresciano” e nella tabella che segue si trovano i<br />
parametri descrittivi del suolo.<br />
Tab. 31<br />
oriz.<br />
lim. sup.<br />
(cm)<br />
lim. inf.<br />
(cm)<br />
sabbia<br />
%<br />
limo<br />
%<br />
argilla<br />
%<br />
pH<br />
H 2 O<br />
CaCO 3<br />
%<br />
S.O.<br />
%<br />
CSC<br />
(meq/100g)<br />
Ap1 0 20 55,7 26,7 17,6 8,1 22 2,92 17,1<br />
Ap2 20 50 57,1 25,5 17,4 8,2 27 1,72 14,7<br />
Bt1 50 70 46,5 29,4 24,1 8,3 11 1,08 17,5<br />
Bt2 70 105 42,1 30,0 27,9 8,3 10 1,29 17,0<br />
Bc 105 130 67,9 23,2 8,9 8,5 45 0,57 5,9<br />
Ck 130 150 75,8 20,2 4,1 8,5 57 0,60 3,3<br />
Si assume che l’entità <strong>della</strong> riduzione <strong>della</strong> traspirazione massima sia rappresentativa dello stato idrico <strong>della</strong><br />
pianta e che differenze elevate tra traspirazione massima e reale protratte per lunghi periodi corrispondano<br />
a condizioni di elevato stress idrico.<br />
Nel grafico 38 è riportata la media decadale dei valori giornalieri delle ore normali di caldo degli anni in<br />
esame.<br />
Nel 2007 le temperature utili in marzo e aprile sono state insolitamente elevate. In marzo si sono osservati<br />
valori massimi di 6 Nhh; dopo un picco negativo a fine mese, l’indice è cresciuto repentinamente<br />
raggiungendo alla fine del mese successivo i 18 Nhh, dato simile a quelli rilevati nel periodo estivo. Il<br />
valore giornaliero di Nhh è andato crescendo, mantenendosi sopra i 20 Nhh fino alla fine di agosto con<br />
una flessione di notevole entità, nella seconda e terza decade di luglio, per le temperature eccessivamente<br />
elevate. In settembre si è registrato un forte calo delle Nhh nella terza decade, seguito da un periodo con<br />
andamento termico favorevole nella prima decade di ottobre.<br />
I valori registrati nel marzo e nell’aprile 2008 sono stati particolarmente bassi, inferiori ai 7 Nhh fino<br />
alla terza decade di aprile. L’accumulo termico giornaliero è cresciuto gradualmente raggiungendo i 21<br />
Nhh ad inizio luglio, solo nella seconda decade di settembre l’indice è bruscamente calato, mantenendosi<br />
comunque sopra i 10 Nhh sino a fine ottobre.<br />
Nel 2009, dopo un mese di marzo nella norma, nelle due decadi iniziali del mese di aprile si sono raggiunti<br />
valori prossimi a 11 Nhh. E’ seguito un periodo freddo, durato sino alla seconda decade di maggio; poi<br />
i valori dell’indice sono rimasti pressoché invariati, attorno ai 20 Nhh, fino a tutta la seconda decade di<br />
ottobre.<br />
Nel grafico 39 sono riportate le precipitazioni decadali e le medie decadali delle differenze giornaliere fra<br />
traspirazione massima e traspirazione reale degli anni in esame.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Nel 2007 le precipitazioni sono state sufficienti a soddisfare il fabbisogno idrico <strong>della</strong> coltura fino alla<br />
prima decade di luglio. Nella terza decade il deficit di traspirazione si è innalzato rapidamente, è stato<br />
parzialmente attenuato dalle piogge verificatesi intorno nella seconda decade del mese di agosto ma solo a<br />
fine ottobre si è definitivamente annullato. Le osservazioni in campo confermavano un leggero stress idrico<br />
ad inizio luglio, annullato dalle successive piogge. Stress da medi a intensi si sono registrati verso fine<br />
luglio e, in seguito, dalla metà di agosto fino alle piogge <strong>della</strong> seconda decade.<br />
Nel 2008 il deficit di traspirazione non ha mai raggiunto livelli elevati, infatti le precipitazioni sono state<br />
frequenti ed elevate dall’inizio dell’anno sino agli inizi di agosto. Dopo un periodo di totale assenza sono<br />
riprese con eventi di particolare intensità nella seconda decade di settembre. Le osservazioni in campo<br />
hanno confermato queste valutazioni, evidenziando leggeri stress localizzati e solo qualche problema in più<br />
su vigneti molto giovani a inizio settembre.<br />
Nel 2009 le precipitazioni di fine aprile e inizio luglio hanno assicurato una riserva idrica sufficiente fino<br />
alla prima decade di agosto. Infatti, tra la prima e la seconda decade di questo mese si è osservato un<br />
repentino incremento del deficit di traspirazione che si è mantenuto su valori elevati fino alle piogge di metà<br />
settembre. In campagna si sono parallelamente notati da moderati a forti segnali di stress idrico a partire<br />
dalla metà di agosto, anche in corrispondenza delle temperature elevate.<br />
Graf. 38<br />
Graf. 39<br />
gradi giorno -<br />
media decadale<br />
precipitazioni (mm) - sommatoria decadale<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
22<br />
20<br />
18<br />
16<br />
14<br />
12<br />
10<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
Indice termico Nhh - anni 2007-2009<br />
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3<br />
3 4 5 6 7 8 9 10<br />
Precipitazioni e Deficit traspirativo - anni 2007-2009<br />
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3<br />
3 4 5 6 7 8 9 10<br />
mese - decade<br />
mese - decade<br />
68<br />
2,5<br />
2<br />
1,5<br />
1<br />
0,5<br />
0<br />
deficit traspirativo giornaliero (mm)<br />
- media decadale<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
p 2007<br />
p 2008<br />
p 2009<br />
d t 2007<br />
d t 2008<br />
d t 2009<br />
69<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Nel grafico 40 sono riportate la media decadale delle temperature massime degli anni in esame.<br />
Nel 2007 nelle ultime decadi di luglio la temperatura massima giornaliera è stata particolarmente elevata,<br />
il valore medio decadale è superiore a 34° C. Un dato analogo è stato raggiunto nel 2008 solo nella terza<br />
decade di giugno; nel 2009 il periodo più caldo è stato agosto, dall’ultima decade di luglio all’ultima di<br />
agosto la media decadale <strong>della</strong> temperatura massima è oscillata tra i 33 e i 34 °C.<br />
A conferma degli andamenti meteorologici annuali descritti, riportiamo nei grafici 41 - 42 - 43 le temperature<br />
medie e le precipitazioni decadali relative a tutte le stazioni del Garda bresciano, Puegnago inclusa.<br />
Per l’esiguo numero di punti di rilievo, non è possibile, come detto, fare un’analisi dettagliata circa le<br />
variazioni meteorologiche legate al territorio, tuttavia si possono cogliere alcune differenze macroscopiche<br />
che meritano di essere sottolineate. La stazione di Sirmione ha, rispetto a Lonato e Puegnago, temperature<br />
più basse, inoltre le differenze tra gli anni appaiono di minore entità. La stazione di Calvagese ha un<br />
comportamento intermedio. Le precipitazioni appaiono di minore entità nelle stazioni di Sirmione e Lonato,<br />
rispetto a quanto osservato a Calvagese e Puegnago.<br />
Graf. 40<br />
Graf. 41<br />
T max ° C - media decadale<br />
precipitazioni (mm) - sommatoria decadale<br />
36<br />
34<br />
32<br />
30<br />
28<br />
26<br />
24<br />
22<br />
20<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Temperature massime - anni 2007-2009<br />
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3<br />
3 4 5 6 7 8 9 10<br />
90<br />
mese - decade<br />
Sirmione - Precipitazioni, temperature medie - anni 2007-2009<br />
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3<br />
3 4 5 6 7 8 9 10<br />
mese - decade<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
temperatura media giornaliera (°C) - media decadale<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
2007 Prec.<br />
Tot<br />
2008 Prec.<br />
Tot<br />
2009 Prec.<br />
Tot<br />
2007 T Med<br />
2008 T Med<br />
2009 T Med
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 42<br />
Graf. 43<br />
precipitazioni (mm) - sommatoria decadale<br />
Tprecipitazioni (mm) - sommatoria decadale<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
2.4.2. Vigneti campione<br />
Calvagese - Precipitazioni, temperature medie - anni 2007-2009<br />
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3<br />
3 4 5 6 7 8 9 10<br />
mese - decade<br />
Puegnago - Precipitazioni, temperature medie - anni 2007-2009<br />
1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3<br />
3 4 5 6 7 8 9 10<br />
mese - decade<br />
2.4.2.1 Inquadramento territoriale attraverso il “Progetto carta pedologica”<br />
e “La Zonazione del Garda Bresciano”<br />
Sulla base delle informazioni desunte dal lavoro di Zonazione del Garda Bresciano, si è potuta attribuire la<br />
maggioranza dei vigneti scelti ai gruppi pedologici a suo tempo individuati.<br />
Nella tabella seguente vengono confrontati in modo riassuntivo i dati <strong>della</strong> zonazione con quelli del “progetto<br />
carta pedologica” (ERSAF, 1997 - 2006). (Tab. 32 e allegati).<br />
70<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
temperatura media giornaliera (°C) - media decadale<br />
temperatura media giornaliera (°C) - media decadale<br />
2007 Prec.<br />
Tot<br />
2008 Prec.<br />
Tot<br />
2009 Prec.<br />
Tot<br />
2007 T Med<br />
2008 T Med<br />
2009 T Med<br />
2007 Prec.<br />
Tot<br />
2008 Prec.<br />
Tot<br />
2009 Prec.<br />
Tot<br />
2007 T Med<br />
2008 T Med<br />
2009 T Med<br />
71<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 32: Unità di paesaggio e pedotipi dei vigneti oggetti dello studio, sulla base del lavoro di zonazione<br />
e dell’inquadramento pedologico di ERSAF. Confrontare le nuove corrispondenze pedologiche negli<br />
allegati.<br />
Nominativo<br />
azienda<br />
AVEROLDI<br />
REDAELLI DE<br />
ZINIS<br />
FRANZONI<br />
CIVIELLE<br />
TAVER<br />
TURINA F.LLI<br />
TURINA F.LLI<br />
COSTARIPA<br />
LA GUARDA<br />
PIETTA<br />
PASINI<br />
PRODUTTORI<br />
LA BASIA<br />
COMINCIOLI<br />
LE CHIUSURE<br />
SPIA D’ITALIA<br />
Vigneto Comune<br />
BED CAN<br />
GG<br />
CAL BEL<br />
GG<br />
DES DEM<br />
GM<br />
DES FEN<br />
GG GM<br />
MAN<br />
CRO GG<br />
MAN SES<br />
GM<br />
MON BAL<br />
GG GM<br />
MON COS<br />
GG<br />
MUS GUA<br />
GM<br />
MUS PIA<br />
GG<br />
POL PIC<br />
GG GM<br />
PUE BAS<br />
GG GM<br />
PUE PED<br />
GG<br />
SFE POR<br />
GG<br />
VEDASI<br />
CAP. 3<br />
MESO<br />
Coordinate Gauss<br />
Boaga<br />
zonazione Garda<br />
Classificazione secondo ERSAF<br />
Unità di Paesaggio<br />
U.C.<br />
BEDIZZOLE 1611020 5041770 no MI 3 PAZ 1<br />
CALVAGESE<br />
DELLA<br />
RIVIERA<br />
1612915 5044445 no MI 2 MGP 1<br />
DESENZANO 1626109 5033238<br />
MONIGA DEL<br />
GARDA<br />
MANERBA<br />
DEL GARDA<br />
MANERBA<br />
DEL GARDA<br />
MONIGA DEL<br />
GARDA<br />
MONIGA DEL<br />
GARDA<br />
MR 5<br />
MR 6<br />
MR 7 DES 1<br />
1617898 5036323 MR 1 MR 1 VAO 1<br />
1619834 5044746 MR 5<br />
MR 6<br />
MR 8<br />
MR 7 DES 1<br />
1618730 5042354 MR 1 MR 2 MZB 1<br />
STS 1<br />
1618684 5042338 MR 1 MR 2<br />
1619877 5043285<br />
MR 3<br />
MR 2<br />
MR 1<br />
MUSCOLINE 1615194 5044889 no MR 4<br />
MZB 1<br />
STS 1<br />
TSI1<br />
PDA1<br />
TIR1<br />
PED 1<br />
GHS 1<br />
MUSCOLINE 1615129 5045280 no MI 1 ROC 1<br />
PUEGNAGO<br />
DEL GARDA<br />
PUEGNAGO<br />
DEL GARDA<br />
PUEGNAGO<br />
DEL GARDA<br />
SAN FELICE<br />
DEL BENACO<br />
1619094 5045969 MR 1 MR 2 MZB 1<br />
STS 1<br />
1616573 5046494 no MR 1 VAO 1<br />
1618292 5046772 no MR 2 STS 1<br />
1621609 5050068 no MR 1<br />
LONATO 1617939 5032523 MR 1 MR 1<br />
TSI1<br />
PDA1<br />
TIR1<br />
TSI 1<br />
PDA1<br />
TIR1<br />
Tipo U.C.<br />
Semplice/<br />
consociazione<br />
Semplice/<br />
consociazione<br />
Semplice/<br />
consociazione<br />
Composta/<br />
gruppo<br />
indifferenziato<br />
Semplice/<br />
consociazione<br />
Composta/<br />
complessa<br />
Composta/<br />
complessa<br />
Semplice/<br />
consociazione<br />
Composta/<br />
complessa<br />
Semplice/<br />
consociazione<br />
Composta/<br />
complessa<br />
Semplice/<br />
consociazione<br />
Composta/<br />
complessa<br />
Composta/<br />
gruppo<br />
indifferenziato<br />
Composta/<br />
gruppo<br />
indifferenziato<br />
descrizione paesaggio<br />
Valli, scaricatori e piane, a morfologia subpianeggiante o<br />
concava, in cui prevalgono depositi fluvioglaciali, localmente<br />
sepolti da coperture eoliche o colluviali<br />
Superfici di raccordo con le piane fluvioglaciali limitrofe,<br />
con pendenze da basse a moderate, costituite da sedimenti<br />
di origine colluviale; comprendono le scarpate erosive con<br />
pendenze anche molto elevate in prossimità dei principali<br />
solchi vallivi<br />
Piane retromoreniche ondulate e mal drenate, costituite da<br />
sedimenti fini addensati derivanti da depositi morenici di<br />
fondo. Costante presenza di fossi drenanti per favorire lo scolo<br />
delle acque.<br />
Cordoni morenici principali e secondari, compresi quelli<br />
addossati ai versanti muontosi generalmente a morfologia<br />
netta con pendenze da basse a molto elevate costituiti da<br />
depositi grossolani poco classati immersi in matrice fine<br />
(sabbie e limi)<br />
Piane retromoreniche ondulate e mal drenate, costituite da<br />
sedimenti fini addensati derivanti da depositi morenici di fondo.<br />
Costante presenza di fossi drenanti per favorire lo scolo delle<br />
acque.<br />
Superfici di raccordo con rilievi morenici e piane fluvioglaciali<br />
o fluviolacustri, con pendenze da basse a moderate, costituite<br />
da depositi colluviali di piede versante eo da materiali che sno<br />
tipici di ambienti deposizionali con cui fanno da transizione<br />
Superfici di raccordo con rilievi morenici e piane fluvioglaciali<br />
o fluviolacustri, con pendenze da basse a moderate, costituite<br />
da depositi colluviali di piede versante eo da materiali che sno<br />
tipici di ambienti deposizionali con cui fanno da transizione<br />
Cordoni morenici principali e secondari, compresi quelli<br />
addossati ai versanti muontosi generalmente a morfologia<br />
netta con pendenze da basse a molto elevate costituiti da<br />
depositi grossolani poco classati immersi in matrice fine<br />
(sabbie e limi)<br />
Piane e valli a morfologia subpianeggiante o lievemente<br />
ondulata, in cui prevalgono depositi fluvioglaciali<br />
generalmente ben classati, grossolani e permeabili, correlabili<br />
ai depositi dell’”alta pianura ghiaiosa”.<br />
Cordoni morenici principali e secondari, a morfologia<br />
collinosa, con versanti che generalmente hanno pendenze da<br />
basse ad elevate.<br />
Superfici di raccordo con rilievi morenici e piane fluvioglaciali<br />
o fluviolacustri, con pendenze da basse a moderate, costituite<br />
da depositi colluviali di piede versante eo da materiali che sno<br />
tipici di ambienti deposizionali con cui fanno da transizione<br />
Cordoni morenici principali e secondari, compresi quelli<br />
addossati ai versanti muontosi generalmente a morfologia<br />
netta con pendenze da basse a molto elevate costituiti da<br />
depositi grossolani poco classati immersi in matrice fine<br />
(sabbie e limi)<br />
Superfici di raccordo con rilievi morenici e piane fluvioglaciali<br />
o fluviolacustri, con pendenze da basse a moderate, costituite<br />
da depositi colluviali di piede versante eo da materiali che sno<br />
tipici di ambienti deposizionali con cui fanno da transizione<br />
Cordoni morenici principali e secondari, compresi quelli<br />
addossati ai versanti muontosi generalmente a morfologia<br />
netta con pendenze da basse a molto elevate costituiti da<br />
depositi grossolani poco classati immersi in matrice fine<br />
(sabbie e limi)<br />
Cordoni morenici principali e secondari, compresi quelli<br />
addossati ai versanti muontosi generalmente a morfologia<br />
netta con pendenze da basse a molto elevate costituiti da<br />
depositi grossolani poco classati immersi in matrice fine<br />
(sabbie e limi)
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.4.2.2 Analisi dei suoli<br />
I dati analitici principali sono riportati in Tab. 33<br />
Tab. 33: Risultati delle analisi del suolo<br />
codice<br />
Scheletro (g/Kg)<br />
Terra fine (g/Kg)<br />
Sabbia (g/Kg)<br />
Limo (g/Kg)<br />
Argilla (g/Kg)<br />
pH in acqua<br />
Calcare totale (g/Kg)<br />
72<br />
Calcare attivo (g/Kg)<br />
BED CAN GG 27 973 550 240 210 7,8 40 4 14 23 1,5 9,1 84 226 214 17 9 3,1<br />
CAL BEL GM 199 801 551 207 245 6,9 10 0 10,64 18,34 1,26 8,47 63 157 340 13 12,5 6 5,1<br />
DES DEM GM 9 991 131 320 549 8,4 150 103 13,72 23,66 1,38 9,95 28 167 788 11 16,1 10,4 11<br />
MAN CRO GG 46 954 288 342 370 7,9 190 109 15,43 26,6 1,76 8,78 40 320 497 9 13 10,8 3,6<br />
MAN SES GM 44 956 301 391 308 8,2 470 84 12,94 22,32 1,43 9,03 8 149 415 13 11,9 6,5 6,5<br />
MON BAL GG 69 931 438 269 294 7,7 270 55 15,77 27,19 2,08 7,57 18 179 332 17 18,3 13,4 4,3<br />
MON BAL GM 69 931 438 269 294 7,7 270 55 15,77 27,19 2,08 7,57 18 179 332 17 18,3 13,4 4,3<br />
MON COS GG 109 891 536 216 248 8,2 200 41 13,42 23,13 1,5 8,96 57 135 390 15 11,4 10,7 6,8<br />
MUS GUA GM 231 769 568 185 247 8,1 320 35 12,67 21,84 1,26 10,08 11 181 323 8 10,6 9,3 4,2<br />
MUS PIA GG 43 957 610 360 30 6,84 16,2 27,9 1,7 9,47 9 61 160 18 10,45 8,46<br />
POL PIC GG 344 656 635 132 232 8,3 550 48 15,84 27,3 1,64 9,68 24 218 406 25 13,9 6,5 4,4<br />
POL PIC GM 344 656 635 132 232 8,3 550 48 15,84 27,3 1,64 9,68 24 218 406 25 13,9 6,5 4,4<br />
PUE BAS GG 41 959 222 484 295 8,7 640 94 6,83 11,77 0,82 8,34 163 222 522 19 11,1 4,1 5,5<br />
PUE BAS GM 41 959 222 484 295 8,7 640 94 6,83 11,77 0,82 8,34 163 222 522 19 11,1 4,1 5,5<br />
PUE PED GG 32 968 750 139 111 8,1 150 8 24 41 2,7 8,7 113 170 250 130 13 6,9 4,8<br />
SFE POR GG 231 769 527 215 259 8,4 450 68 11,63 20,05 1,33 8,73 28 229 340 21 13,2 8,3 3,5<br />
Tab. 34: Commento alle analisi del suolo<br />
Si riportano in sintesi i principali caratteri distintivi dei vari suoli<br />
Comune Produttore Note alle analisi del suolo<br />
S. Felice Le Chiusure Sub alcalino<br />
Polpenazze Pasini Produttori Sabbioso<br />
Moniga Turina Povero in Fosforo<br />
Moniga Costaripa Nulla da segnalare<br />
Manerba Taver Il più ricco di potassio scambiabile<br />
Manerba Turina Povero in Fosforo<br />
Puegnago Comincioli Il più ricco in sabbia, con calcare attivo basso<br />
Puegnago La Basia Tendenzialmente limoso, molto povero in sostanza organica, il più ricco in calcare totale e con il pH più elevato<br />
Muscoline La Guarda Povero in Fosforo<br />
Muscoline Pietta Sabbioso limoso, con il pH più elevato<br />
Sirmione Franzoni Argillo-limoso, ricco in Magnesio e con rapporto Mg/K sbilanciato.<br />
Calvagese Redaelli Il meno calcareo<br />
Bedizzole Averoldi Franco, con calcare attivo basso<br />
Desenzano ICA32-ICA 34 Limo-Argilloso, povero in Sostanza Organica<br />
Desenzano ICA33-R3-VCR11 Limo-Argilloso, povero in Sostanza Organica<br />
Carbonio organico (g/Kg)<br />
Sostanza organica (g/Kg)<br />
Azoto totale (g/Kg)<br />
C/N<br />
P2O5 assim. (mg/Kg)<br />
K2O scamb. (mg/Kg)<br />
MgO scamb. (mg/Kg)<br />
Na2O scamb. (mg/Kg)<br />
C.S.C. meq/100 g<br />
Ca/Mg meq/meq<br />
Mg/K meq/meq<br />
2.4.2.3 Analisi statistiche<br />
Fig. 15<br />
73<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
* * * * * * H I E R A R C H I C A L C L U S T E R A N A L Y S I S * * * * * *<br />
Dendrogram using Average Linkage (Between Groups)<br />
Rescaled Distance Cluster Combine<br />
C A S E 0 5 10 15 20 25<br />
Label Num +---------+---------+---------+---------+---------+<br />
MR 4 - MUS GUA GM 6 <br />
MR 1 - SFE POR GG 7 <br />
MR 2 - POL PIC GG GM 8 <br />
MR 1 - MON COS GG 3 <br />
MR 1 - MON BAL GG GM 13 <br />
MI 3 - BED CAN GG 1 <br />
MI 2 - CAL BEL GG 10 <br />
MR 2 - PUE PED GG 2 <br />
MI 1 - MUS PIA GG 9 <br />
MR 1 - PUE BAS GG GM 5 <br />
MR 2 - MAN SES GM 12 <br />
MR 7 - DES DEM GM 4 <br />
MR 7 - MAN CRO GG 11 <br />
MR 1 - DES FEN GM 14 <br />
MR 1 - DES FEN GG 15 <br />
L’analisi Cluster eseguita sulla base delle analisi pedologiche classiche (quelle che non prevedono indagini<br />
in profondità ma solo sullo strato più facilmente esplorabile dalle radici) raggruppa i terreni secondo una<br />
logica difficilmente comprensibile. Infatti, i terreni più vicini sono spesso di zone eterogenee per altimetria<br />
e localizzazione geografica. Talvolta ricadono nello stesso gruppo (cluster) vigneti da entrambi i lati <strong>della</strong><br />
dorsale collinare (fronte lago ed entroterra, oppure situati a quote diverse, o con esposizioni diverse).<br />
Soprattutto, è di difficile interpretazione la famigliarità tra i terreni MUS-GUA, SFE-POR, POL-PIC,<br />
situati in zone molto diverse tra loro, ma anche MAN-SES e PUE-BAS sono lontani e apparentemente<br />
diversi. Viceversa, BED-CAN e CAL-BEL sono già più facili ed intuitivamente accomunabili, così come i<br />
due terreni adiacenti di DES (GG e GM). Per poter approfondire le conoscenze sui terreni sarebbe quindi<br />
necessaria una ulteriore specifica indagine.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.4.3. Operazioni di campo, rilievi agronomici, dati produttivi<br />
2.4.3.1 Rilievi agronomici<br />
Si riportano nelle Tab. 35 - 36 - 37 i dati relativi ai rilievi agronomici effettuati ed ai risultati delle analisi<br />
statistiche condotte.<br />
Tab. 35: CARATTERI VEGETO PRODUTTIVI dei Vigneti per le MICROVINIFICAZIONI ‘07<br />
Codice micro M G<br />
Medie per pianta<br />
Gemme<br />
tot.<br />
Gemme<br />
Cieche<br />
Gemme<br />
Cieche<br />
%<br />
Grapp.<br />
tot.<br />
74<br />
Gemme<br />
Latenti<br />
G.L. con<br />
Grapp.<br />
Grap.su<br />
G.Lat.<br />
Fertilità<br />
reale<br />
Fertilità<br />
potenziale<br />
BED CAN GG x<br />
CAL BEL GM x 7,53 0,68 9,03 9,50 1,55 0,55 0,70 1,26 1,39<br />
DES DEM GM x 9,98 0,98 9,82 6,25 1,33 1,20 1,60 0,63 0,69<br />
MAN CRO GG x 10,98 1,48 13,48 9,72 1,40 0,62 0,72 0,89 1,02<br />
MAN SES GM x 8,53 1,45 17,00 6,43 1,78 0,78 0,93 0,75 0,91<br />
MON BAL GG x 9,69 1,15 11,87 7,49 1,62 0,64 0,72 0,77 0,88<br />
MON BAL GM x 8,55 1,18 13,80 9,65 2,03 0,95 1,25 1,13 1,31<br />
MON COS GG x 9,13 0,88 9,64 10,88 2,08 1,10 1,53 1,19 1,32<br />
MUS GUA GM x 8,20 1,08 13,17 11,40 1,78 0,78 1,40 1,39 1,60<br />
MUS PIA GG x 9,33 1,65 17,68 6,70 1,05 0,20 1,60 0,72 0,87<br />
POL PIC GG x 10,40 2,55 24,52 8,93 2,05 1,08 1,55 0,86 1,14<br />
POL PIC GM x 9,65 2,65 27,46 11,03 1,83 1,18 1,50 1,14 1,58<br />
PUE BAS GG x 9,60 1,05 10,94 8,63 2,25 0,73 0,78 0,90 1,01<br />
PUE BAS GM x 10,43 0,75 7,19 13,78 2,45 1,63 2,10 1,32 1,42<br />
PUE PED GG x<br />
SFE POR GG x 12,76 2,00 15,67 10,21 1,15 0,31 0,31 0,80 0,95<br />
Tab. 36: CARATTERI VEGETO PRODUTTIVI dei Vigneti per le MICROVINIFICAZIONI ‘08<br />
Codice micro M G<br />
Medie per pianta<br />
Gemme<br />
tot.<br />
Gemme<br />
Cieche<br />
Gemme<br />
Cieche<br />
%<br />
Grapp.<br />
tot.<br />
Gemme<br />
Latenti<br />
G.L. con<br />
Grapp.<br />
Grap.su<br />
G.Lat.<br />
Fertilità<br />
reale<br />
Fertilità<br />
potenziale<br />
BED CAN GG x 11,18 2,05 18,34 13,25 1,38 0,53 0,55 1,19 1,45<br />
CAL BEL GM x 7,73 0,55 7,12 11,90 2,20 0,90 1,25 1,54 1,66<br />
DES DEM GM x 9,15 0,50 5,46 16,08 2,88 2,28 3,48 1,76 1,86<br />
MAN CRO GG x 10,48 1,18 11,22 13,73 2,33 1,05 1,25 1,31 1,48<br />
MAN SES GM x 8,68 0,65 7,49 13,35 1,50 0,58 0,85 1,54 1,66<br />
MON BAL GG x 9,20 0,63 6,79 9,50 1,83 0,63 0,68 1,03 1,11<br />
MON BAL GM x 8,63 1,50 17,39 10,20 2,40 1,10 1,25 1,18 1,43<br />
MON COS GG x 8,98 0,83 9,19 12,75 2,40 0,90 1,13 1,42 1,56<br />
MUS GUA GM x 7,18 1,58 21,95 8,10 1,70 0,90 1,23 1,13 1,45<br />
MUS PIA GG x 8,83 1,55 17,56 5,78 1,83 0,45 0,50 0,65 0,79<br />
POL PIC GG x 10,30 4,25 41,26 9,85 1,18 0,73 0,93 0,96 1,63<br />
POL PIC GM x 9,35 2,97 31,76 11,05 1,43 0,93 0,78 1,18 1,73<br />
PUE BAS GG x 8,75 1,00 11,43 9,75 2,05 0,78 0,88 1,11 1,26<br />
PUE BAS GM x 9,45 0,80 8,47 14,48 2,48 76,00 2,98 1,53 1,67<br />
PUE PED GG x 10,43 0,85 8,15 10,95 1,53 0,33 0,45 1,05 1,14<br />
SFE POR GG x 10,13 3,53 34,81 9,23 1,13 0,15 0,15 0,91 1,40<br />
Tab. 37: CARATTERI VEGETO PRODUTTIVI dei Vigneti per le MICROVINIFICAZIONI ‘09<br />
Codice micro M G<br />
Medie per pianta<br />
Gemme<br />
tot.<br />
Gemme<br />
Cieche<br />
Gemme<br />
Cieche<br />
%<br />
Grapp.<br />
tot.<br />
75<br />
Gemme<br />
Latenti<br />
G.L. con<br />
Grapp.<br />
Grap.su<br />
G.Lat.<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Fertilità<br />
reale<br />
Fertilità<br />
potenziale<br />
BED CAN GG x 10,60 1,67 15,75 9,60 1,75 0,45 0,50 0,91 1,08<br />
CAL BEL GM x 6,93 0,65 9,38 8,30 0,65 0,25 0,38 1,20 1,32<br />
DES DEM GM x 8,18 0,58 7,09 14,03 2,43 1,40 1,83 1,72 1,85<br />
MAN CRO GG x 10,40 2,15 20,67 6,77 2,60 0,37 0,45 0,65 0,82<br />
MAN SES GM x 8,30 0,95 11,45 10,48 2,40 0,85 1,00 1,26 1,43<br />
MON BAL GG x 8,02 0,92 11,47 5,60 1,55 0,37 0,45 0,70 0,79<br />
MON BAL GM x 8,50 0,82 9,65 8,22 3,32 0,80 1,65 0,97 1,07<br />
MON COS GG x 8,07 0,52 6,44 11,75 3,82 1,05 1,30 1,46 1,56<br />
MUS GUA GM x 6,95 0,93 13,38 8,60 1,80 0,63 0,73 1,24 1,43<br />
MUS PIA GG x 8,45 1,25 14,79 1,63 2,18 0,33 0,33 0,19 0,23<br />
POL PIC GG x 8,05 2,05 25,47 7,17 2,15 0,75 0,90 0,89 1,20<br />
POL PIC GM x 7,62 2,85 37,40 7,10 3,90 1,45 1,62 0,93 1,49<br />
PUE BAS GG x 9,33 1,43 15,33 6,75 3,43 0,53 0,53 0,72 0,85<br />
PUE BAS GM x 9,23 1,00 10,83 12,73 2,95 1,80 2,33 1,38 1,55<br />
PUE PED GG x 9,98 1,35 13,53 7,03 2,35 0,40 0,45 0,70 0,81<br />
SFE POR GG x 8,90 1,25 14,04 6,30 1,45 0,17 0,17 0,71 0,82<br />
Tab. 38: CARATTERI PRODUTTIVI<br />
Codice micro<br />
Dati produttivi ‘07 Dati produttivi ‘08 Dati produttivi ‘09<br />
P uva<br />
/pianta<br />
PMG PMA<br />
Prod.<br />
/ha<br />
Piante<br />
/ha<br />
PMG PMA<br />
Prod.<br />
/ha<br />
P uva<br />
/pianta<br />
PMG PMA<br />
g. g. g. q. g. g. q. g. g. g. q.<br />
BED CAN GG 3216,18 357,35 2,50 82,04 2551 238,97 2,14 68,72 3235,67 327,20 3,14 82,54<br />
CAL BEL GM 3359,92 298,66 2,60 137,08 4080 259,20 2,45 108,78 2444,68 318,14 2,77 99,74<br />
DES DEM GM 3334,10 347,30 2,27 138,77 4162 229,25 1,96 109,73 3394,73 298,74 2,09 141,29<br />
MAN CRO GG 3207,36 340,17 128,29 4000 253,78 2,05 102,29 2299,62 264,56 2,55 91,98<br />
MAN SES GM 3046,46 332,81 110,37 3623 230,54 2,40 82,33 2470,62 297,39 2,56 89,51<br />
MON BAL GG 2907,71 318,25 2,80 113,58 3906 190,60 2,28 72,38 2356,78 294,60 3,08 92,06<br />
MON BAL GM 2018,98 119,66 1,64 78,86 3906 201,73 1,94 73,54 2548,18 268,60 2,27 99,53<br />
MON COS GG 3502 312,50 2,50 118,21 4059,67 392,87 2,61 142,17<br />
MUS GUA GM 3318,54 341,16 2,12 129,12 3891 2589,14 289,98 2,34 100,74<br />
MUS PIA GG 2419,50 322,60 112,00 4629 155,65 2,54 47,91 1928,44 357,86 3,09 89,27<br />
POL PIC GG 3589,17 358,92 2,20 143,89 4009 326,79 2,44 115,89 3639,56 359,96 3,32 145,91<br />
POL PIC GM 2739,00 269,41 2,71 109,81 4009 205,13 2,31 74,93 3198,09 335,04 2,34 128,21<br />
PUE BAS GG 2859,79 320,29 2,54 110,85 3876 298,87 2,69 102,33 3602,78 531,56 3,11 139,64<br />
PUE BAS GM 3028,82 277,64 1,81 117,40 3876 213,43 1,99 88,63 3136,64 289,94 2,53 121,58<br />
PUE PED GG 3616,82 437,19 2,90 129,16 3571 334,39 2,70 128,95 2172,10 294,98 3,36 77,57<br />
SFE POR GG 2942,13 317,49 117,69 4000 247,96 2,29 83,60 2345,38 301,88 2,69 93,82<br />
Prod.<br />
/ha
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 39: CARATTERI VEGETO PRODUTTIVI medi dei Vigneti 2007-2008-2009<br />
Codice micro M G Gemme/pianta<br />
Gemme Cieche<br />
/pianta<br />
76<br />
Fertilità reale Fertilità potenziale<br />
BED CAN GG x 10,89 f 1,86 bc 1,05 bcde 1,26 bcd<br />
CAL BEL GM x 7,40 a 0,63 a 1,33 cde 1,46 bcd<br />
DES DEM GM x 9,10 bcde 0,69 a 1,37 de 1,47 bcd<br />
MAN CRO GG x 10,62 ef 1,60 abc 0,95 abcde 1,11 abcd<br />
MAN SES GM x 8,50 ab 1,02 ab 1,19 bcde 1,33 bcd<br />
MON BAL GG x 8,97 abcd 0,90 ab 0,83 abc 0,92 ab<br />
MON BAL GM x 8,56 abc 1,17 ab 1,09 bcde 1,27 bcd<br />
MON COS GG x 8,73 abc 0,74 a 1,36 cde 1,48 bcd<br />
MUS GUA GM x 7,44 a 1,20 ab 1,25 bcde 1,49 bcd<br />
MUS PIA GG x 8,87 abc 1,48 abc 0,52 a 0,63 a<br />
POL PIC GG x 9,58 bcdef 2,95 d 0,90 abcde 1,32 bcd<br />
POL PIC GM x 8,87 abc 2,82 d 1,09 bcde 1,60 d<br />
PUE BAS GG x 9,23 bcde 1,16 ab 0,91 abcde 1,04 abcd<br />
PUE BAS GM x 9,70 bcdef 0,85 a 1,41 e 1,55 cd<br />
PUE PED GG x 10,20 cdef 1,10 ab 0,88 abcd 0,98 abc<br />
SFE POR GG x 10,60 def 2,26 cd 0,81 ab 1,06 abcd<br />
Tab. 40: CARATTERI PRODUTTIVI medi dei Vigneti 2007-2008-2009<br />
Codice micro M G P uva /pianta N° grap /pianta PMG PMA<br />
Kg. g. g.<br />
BED CAN GG x 3,04 bc 10,05 cde 308 ab 2,6 abcd<br />
CAL BEL GM x 2,82 abc 9,74 bcde 292 ab 2,61 abcd<br />
DES DEM GM x 3,24 bc 11,15 e 292 ab 2,11 ab<br />
MAN CRO GG x 2,68 ab 9,40 bcde 286 ab 2,30 abc<br />
MAN SES GM x 2,60 ab 9,11 bcd 287 ab 2,48 abcd<br />
MON BAL GG x 2,37 ab 8,95 bcd 268 ab 2,72 bcd<br />
MON BAL GM x 1,90 a 9,71 bcde 197 a 1,95 a<br />
MUS PIA GG x 1,79 a 6,51 a 279 ab 2,82 cd<br />
POL PIC GG x 3,37 bc 9,64 bcde 349 b 2,65 bcd<br />
POL PIC GM x 2,60 ab 9,61 bcde 270 ab 2,45 abcd<br />
PUE BAS GG x 3,03 bc 8,17 b 384 b 2,78 bcd<br />
PUE BAS GM x 2,82 abc 10,81 de 260 ab 2,11 ab<br />
PUE PED GG x 3,13 bc 8,81 bc 356 b 2,99 d<br />
SFE POR GG x 2,46 ab 8,49 bc 289 ab 2,49 abcd<br />
77<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Si possono riportare le seguenti osservazioni:<br />
Commento ai dati complessivi medi per anno: l’anno non influenza il numero di gemme cieche. Influenza<br />
il numero di grappoli totali conteggiati prima del diradamento, la fertilità reale e quella potenziale (più<br />
grappoli e fertilità nel 2008, annata seguita all’estate 2007 molto calda e soleggiata, che aveva indotto<br />
le piante a differenziare un maggior numero di grappoli per l’anno successivo). Il PMG varia molto con<br />
l’annata, infatti il dato medio di tutti i <strong>Groppello</strong> considerati è andato da un minimo di 242 g nel 2008 ad un<br />
massimo di 331 nel 2009, così come con lo stesso andamento varia il PMA, da 2,3 g nel 2008 a 2,82 g nel<br />
2009. Nel 2008 si deve ricordare la primavera particolarmente piovosa, che ha determinato gravi problemi<br />
in allegagione. È più difficile spiegare il basso PMA del 2008, dato che in teoria un’ annata piovosa e non<br />
calda dovrebbe determinare dimensioni degli acini maggiori. In realtà, tuttavia, da una conta (non riportata)<br />
del numero di vinaccioli, si è evidenziato che nel 2008 i vinaccioli erano meno numerosi rispetto al 2009,<br />
probabilmente a causa delle condizioni climatiche avverse, e questa potrebbe essere una delle cause per<br />
cui l’acino è rimasto più piccolo. Nel 2007 invece il PMA era basso per l’annata particolarmente calda e<br />
siccitosa.<br />
Tab. 41<br />
Gemme tot. Grapp. Tot. P. Grapp. ha PMG PMA Fertilità reale Fertilità potenziale<br />
2007 9.79 b 9.12 a 35254 ab 312 b 2.40 a 0.98 a 1.15 a<br />
2008 9.43 ab 11.00 b 42218 b 241 a 2.31 a 1.22 b 1.46 b<br />
2009 8.65 a 7.87 ab 30107 ab 331 b 2.82 b 0.97 a 1.14 a<br />
Commento ai dati distinti per varietà: Raggruppando i dati per varietà, si ottiene il dato medio per GG e<br />
GM. Fertilità reale e potenziale sono significativamente maggiori per GM, che è caratterizzato dal PMG e<br />
PMA decisamente inferiori.<br />
In aggiunta alle indagini di routine, si è voluto eseguire un controllo sul numero di vinaccioli per acino<br />
in tre vigneti con presenza di GM e GG. Da tale rilievo si è avuta conferma di quanto già accennato in<br />
bibliografia, ossia del diverso numero di vinaccioli tra GM e GG, come riportato nel grafico 44. Questo<br />
risultato, seppur evidentemente differenziale, tuttavia non spiega il diverso PMA, dato che risultano più<br />
numerosi i vinaccioli di GM rispetto a quelli di GG.<br />
Tab. 42<br />
Codice micro Gemme tot. Grapp.tot. PMG PMA<br />
Fertilità<br />
reale<br />
Fertilità<br />
potenziale<br />
Media GG 9.43 b 8.52 a 318 b 2,73 b 0.95 a 1.13 a<br />
Media GM 8.70 a 10.73 b 262 a 2,24 a 1.23 b 1.45 b<br />
Commento ai dati per zona: L’analisi statistica finalizzata a individuare eventuali differenze di<br />
comportamento vegetoproduttivo in base alle classi pedologiche, ha evidenziato poche differenze,<br />
probabilmente anche a causa delle diverse numerosità dei terreni per classe, elemento che riduce la capacità<br />
discriminante dell’analisi. Tuttavia, si può segnalare per la classe MI1 una produttività minore, dovuta alla<br />
bassa fertilità, accompagnata da una altrettanto bassa capacità di accumulo zuccherino (contenuto alcolico<br />
dei vini), mentre la MI3 mostra maggiore capacità di accumulo e contemporaneamente più attitudine al<br />
mantenimento di acidità alte.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 43<br />
Classi<br />
pedologiche<br />
Gemme tot. Grapp.tot. Pruduzione/pianta<br />
MI1 b 8.87 a 4.70 a 1.79<br />
MI2 a 7.40 b 9.90 b 2.82<br />
MI3 c 10.93 b 10.62 b 3.05<br />
MR1 bc 9.99 b 9.24 b 2.79<br />
MR2 b 9.15 b 9.37 ab 2.68<br />
MR7 b 9.10 b 12.12 b 3.24<br />
Le gemme cieche % sono più alte a Polpenazze e a San Felice, su terreni peraltro diversi, e molto inferiori<br />
nel vigneto di PUE-PED. Osservando il dato dei grappoli totali, di FR e FP e di GC% si possono evidenziare<br />
più gruppi significativamente diversi (questo dato è ottenuto prima del diradamento scegliendo 10 piante<br />
a caso nella parcella; è diverso dal numero di grappoli per pianta, dato quest’ultimo ottenuto alla raccolta<br />
scegliendo le piante più rappresentative delle parcelle). Osservando solamente la disposizione geografica<br />
e, come già fatto, il tipo di terreno il dato non trova spiegazione; probabilmente si dovrebbe integrare con<br />
osservazioni relative alla diffusione di Escoriosi, vigoria, possibilità d’ irrigazione, in modo da comprendere<br />
più a fondo le possibili cause delle differenze. Il PMG varia molto tra le zone, ma è scarsa la significatività<br />
del dato, tuttavia è interessante notare ad esempio che nei vigneti dove il PMG è più basso si trovino spesso<br />
grappoli in numero superiore.<br />
Graf. 44<br />
Numero di acini<br />
160<br />
140<br />
120<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Numero di vinaccioli in <strong>Groppello</strong> di Mocasina e Gentile<br />
Media GG = 1,59 Vinaccioli/acino<br />
Media GM = 3,13 Vinaccioli/acino<br />
1 2 3 4 5 6<br />
Numero di v inaccioli per acino<br />
78<br />
Moc 1<br />
Moc 2<br />
Moc 3<br />
Moc 4<br />
Moc 5<br />
Gen 1<br />
Gen 2<br />
Gen 3<br />
Gen 4<br />
Gen 5<br />
2.4.3.2 Analisi delle Uve<br />
I dati delle curve di maturazione sono riportati nei Graff. 45 a 56.<br />
Graf. 45<br />
Graf. 46<br />
Graf. 47<br />
20<br />
19<br />
18<br />
17<br />
16<br />
15<br />
14<br />
13<br />
12<br />
11<br />
10<br />
31-07-2008<br />
15<br />
13<br />
11<br />
9<br />
7<br />
5<br />
3<br />
31-07-2008<br />
3,8<br />
3,7<br />
3,6<br />
3,5<br />
3,4<br />
3,3<br />
3,2<br />
3,1<br />
3<br />
2,9<br />
2,8<br />
31-07-2008<br />
2-08-2008<br />
2-08-2008<br />
2-08-2008<br />
4-08-2008<br />
4-08-2008<br />
4-08-2008<br />
6-08-2008<br />
6-08-2008<br />
6-08-2008<br />
8-08-2008<br />
8-08-2008<br />
8-08-2008<br />
10-08-2008<br />
10-08-2008<br />
10-08-2008<br />
12-08-2008<br />
12-08-2008<br />
12-08-2008<br />
14-08-2008<br />
16-08-2008<br />
Curve maturazione °Babo '07<br />
18-08-2008<br />
20-08-2008<br />
22-08-2008<br />
79<br />
24-08-2008<br />
Curve maturazione Ac. Totale '07<br />
14-08-2008<br />
14-08-2008<br />
16-08-2008<br />
16-08-2008<br />
18-08-2008<br />
20-08-2008<br />
22-08-2008<br />
24-08-2008<br />
26-08-2008<br />
26-08-2008<br />
Curve maturazione pH '07<br />
18-08-2008<br />
20-08-2008<br />
22-08-2008<br />
24-08-2008<br />
26-08-2008<br />
28-08-2008<br />
28-08-2008<br />
28-08-2008<br />
30-08-2008<br />
30-08-2008<br />
30-08-2008<br />
1-09-2008<br />
1-09-2008<br />
1-09-2008<br />
3-09-2008<br />
3-09-2008<br />
3-09-2008<br />
5-09-2008<br />
5-09-2008<br />
5-09-2008<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE MAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE MAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE MAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 48<br />
Graf. 49<br />
Graf. 50<br />
20<br />
19<br />
18<br />
17<br />
16<br />
15<br />
14<br />
13<br />
12<br />
11<br />
10<br />
3,7<br />
3,6<br />
3,5<br />
3,4<br />
3,3<br />
3,2<br />
3,1<br />
3<br />
2,9<br />
2,8<br />
2,7<br />
21<br />
19<br />
17<br />
15<br />
13<br />
11<br />
9<br />
7<br />
5<br />
3<br />
Curve maturazione °Babo '08<br />
26-08-2008<br />
27-08-2008<br />
28-08-2008<br />
29-08-2008<br />
30-08-2008<br />
31-08-2008<br />
1-09-2008<br />
2-09-2008<br />
3-09-2008<br />
4-09-2008<br />
5-09-2008<br />
6-09-2008<br />
7-09-2008<br />
8-09-2008<br />
9-09-2008<br />
10-09-2008<br />
11-09-2008<br />
12-09-2008<br />
13-09-2008<br />
14-09-2008<br />
15-09-2008<br />
16-09-2008<br />
17-09-2008<br />
18-09-2008<br />
19-09-2008<br />
20-09-2008<br />
21-09-2008<br />
22-09-2008<br />
23-09-2008<br />
24-09-2008<br />
25-09-2008<br />
26-09-2008<br />
27-09-2008<br />
28-09-2008<br />
29-09-2008<br />
30-09-2008<br />
Curve maturazione pH '08<br />
26-08-2008<br />
27-08-2008<br />
28-08-2008<br />
29-08-2008<br />
30-08-2008<br />
31-08-2008<br />
1-09-2008<br />
2-09-2008<br />
3-09-2008<br />
4-09-2008<br />
5-09-2008<br />
6-09-2008<br />
7-09-2008<br />
8-09-2008<br />
9-09-2008<br />
10-09-2008<br />
11-09-2008<br />
12-09-2008<br />
13-09-2008<br />
14-09-2008<br />
15-09-2008<br />
16-09-2008<br />
17-09-2008<br />
18-09-2008<br />
19-09-2008<br />
20-09-2008<br />
21-09-2008<br />
22-09-2008<br />
23-09-2008<br />
24-09-2008<br />
25-09-2008<br />
26-09-2008<br />
27-09-2008<br />
28-09-2008<br />
29-09-2008<br />
30-09-2008<br />
Curve maturazione Ac. Totale '08<br />
26-08-2008<br />
27-08-2008<br />
28-08-2008<br />
29-08-2008<br />
30-08-2008<br />
31-08-2008<br />
1-09-2008<br />
2-09-2008<br />
3-09-2008<br />
4-09-2008<br />
5-09-2008<br />
6-09-2008<br />
7-09-2008<br />
8-09-2008<br />
9-09-2008<br />
10-09-2008<br />
11-09-2008<br />
12-09-2008<br />
13-09-2008<br />
14-09-2008<br />
15-09-2008<br />
16-09-2008<br />
17-09-2008<br />
18-09-2008<br />
19-09-2008<br />
20-09-2008<br />
21-09-2008<br />
22-09-2008<br />
23-09-2008<br />
24-09-2008<br />
25-09-2008<br />
26-09-2008<br />
27-09-2008<br />
28-09-2008<br />
29-09-2008<br />
30-09-2008<br />
80<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
Graf. 51<br />
Graf. 52<br />
Graf. 53<br />
20,0<br />
19,0<br />
18,0<br />
17,0<br />
16,0<br />
15,0<br />
14,0<br />
13,0<br />
12,0<br />
11,0<br />
10,0<br />
10-08-2009<br />
18,00<br />
16,00<br />
14,00<br />
12,00<br />
10,00<br />
8,00<br />
6,00<br />
4,00<br />
2,00<br />
10-08-2009<br />
4,00<br />
3,80<br />
3,60<br />
3,40<br />
3,20<br />
3,00<br />
2,80<br />
12-08-2009<br />
12-08-2009<br />
14-08-2009<br />
14-08-2009<br />
16-08-2009<br />
16-08-2009<br />
18-08-2009<br />
18-08-2009<br />
20-08-2009<br />
20-08-2009<br />
22-08-2009<br />
22-08-2009<br />
24-08-2009<br />
24-08-2009<br />
26-08-2009<br />
26-08-2009<br />
Curve maturazione °Babo '09<br />
28-08-2009<br />
30-08-2009<br />
1-09-2009<br />
81<br />
3-09-2009<br />
5-09-2009<br />
Curve maturazione Ac. tot. '09<br />
28-08-2009<br />
30-08-2009<br />
1-09-2009<br />
3-09-2009<br />
5-09-2009<br />
Curve maturazione pH '09<br />
7-09-2009<br />
7-09-2009<br />
9-09-2009<br />
9-09-2009<br />
11-09-2009<br />
11-09-2009<br />
13-09-2009<br />
13-09-2009<br />
15-09-2009<br />
15-09-2009<br />
17-09-2009<br />
17-09-2009<br />
10-08-2009<br />
12-08-2009<br />
14-08-2009<br />
16-08-2009<br />
18-08-2009<br />
20-08-2009<br />
22-08-2009<br />
24-08-2009<br />
26-08-2009<br />
28-08-2009<br />
30-08-2009<br />
1-09-2009<br />
3-09-2009<br />
5-09-2009<br />
7-09-2009<br />
9-09-2009<br />
11-09-2009<br />
13-09-2009<br />
15-09-2009<br />
17-09-2009<br />
19-09-2009<br />
21-09-2009<br />
23-09-2009<br />
25-09-2009<br />
27-09-2009<br />
29-09-2009<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MON COS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 54<br />
Graf. 55<br />
Graf. 56<br />
°Babo<br />
Ac. Totale<br />
pH<br />
19<br />
18<br />
17<br />
16<br />
15<br />
14<br />
13<br />
12<br />
15<br />
13<br />
11<br />
9<br />
7<br />
5<br />
3<br />
31-7<br />
31-7<br />
4<br />
3,8<br />
3,6<br />
3,4<br />
3,2<br />
3<br />
2,8<br />
4,00<br />
3,80<br />
3,60<br />
3,40<br />
3,20<br />
3,00<br />
2,80<br />
7-8<br />
7-8<br />
14-8<br />
14-8<br />
21-8<br />
21-8<br />
Medie Maturazione Biotipi °Babo<br />
28-8<br />
4-9<br />
82<br />
11-9<br />
Medie Maturazione Biotipi Ac.Totale<br />
28-8<br />
4-9<br />
11-9<br />
Medie Curve Maturazione maturazione Biotipi pH '09<br />
18-9<br />
18-9<br />
31-7<br />
10-08-2009<br />
12-08-2009<br />
14-08-2009 7-8<br />
16-08-2009<br />
18-08-2009<br />
20-08-2009 14-8<br />
22-08-2009<br />
24-08-2009<br />
26-08-2009 21-8<br />
28-08-2009<br />
30-08-2009<br />
1-09-2009 28-8<br />
3-09-2009<br />
5-09-2009<br />
7-09-2009<br />
4-9<br />
9-09-2009<br />
11-09-2009<br />
13-09-2009<br />
11-9<br />
15-09-2009<br />
17-09-2009<br />
18-9<br />
19-09-2009<br />
21-09-2009<br />
23-09-2009<br />
25-9<br />
25-09-2009<br />
27-09-2009<br />
29-09-2009<br />
25-9<br />
25-9<br />
°BABO GM '06<br />
°BABO GG '06<br />
°BABO GM '07<br />
°BABO GG '07<br />
°BABO GM '08<br />
°BABO GG '08<br />
°BABO GM '09<br />
°BABO GG '09<br />
AC.TIT GM '06<br />
AC.TIT GG '06<br />
AC.TIT GM '07<br />
AC.TIT GG '07<br />
AC.TIT GM '08<br />
AC.TIT GG '08<br />
AC.TIT GM '09<br />
AC.TIT GG '09<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
pH GM '06<br />
MON BAL GG<br />
pH GG '06<br />
MON BAL GM<br />
pH GM '07<br />
MON COS GG<br />
pH GG '07<br />
MUS GUA GM<br />
pH GM '08<br />
MUS PIA GG<br />
pH GG '08<br />
POL PIC GG<br />
pH GM '09<br />
POL PIC GM<br />
pH GG '09<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
Estimated Marginal Means<br />
Estimated Marginal Means<br />
16,0<br />
14,0<br />
12,0<br />
10,0<br />
8,0<br />
6,0<br />
4,0<br />
2,0<br />
3,7<br />
3,6<br />
3,5<br />
3,4<br />
3,3<br />
3,2<br />
3,1<br />
3,0<br />
2,9<br />
83<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Commento ai dati complessivi medi per anno (graf 60 e 61): a parità di produzione e di gradazione, nel<br />
2009 l’acidità totale è stata di quasi 1 punto più bassa, probabilmente a causa delle alte temperature di fine<br />
agosto, in fase di piena maturazione.<br />
Commento ai dati distinti per varietà (graf 57, 58 e 59): L’analisi comparata delle curve di maturazione<br />
allineate per rilievo come descritto nel par. 1.3.3.2 mostra una maggiore capacità del GG di mantenere<br />
l’acidità ed il pH. Non vi sono differenze significative nella capacità di accumulo degli zuccheri.<br />
1<br />
1<br />
Estimated Marginal Means of acidità<br />
2<br />
2<br />
3<br />
4<br />
n° campionamento<br />
3<br />
4<br />
n° campionamento<br />
5<br />
5<br />
6<br />
6<br />
eco<br />
<strong>Groppello</strong> gentile<br />
<strong>Groppello</strong> mocasina<br />
Graf. 58: pH Estimated Marginal Means of ph<br />
Graf. 60: babo<br />
Estimated Marginal Means<br />
18,0<br />
17,0<br />
16,0<br />
15,0<br />
14,0<br />
13,0<br />
12,0<br />
11,0<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
n° campionamento<br />
5<br />
6<br />
eco<br />
<strong>Groppello</strong> gentile<br />
<strong>Groppello</strong> mocasina<br />
Graf. 59: babo Estimated Marginal Means of babo<br />
Graf. 61: acidità<br />
eco<br />
<strong>Groppello</strong> gentile<br />
<strong>Groppello</strong> mocasina<br />
Commento ai dati per zona e per vigneto:<br />
l’acidità varia in modo poco significativo tra le<br />
classi pedologiche e andando nel dettaglio dei<br />
singoli vigneti si nota che il vigneto di Bedizzole<br />
(classe MI3) mostra i maggiori tenori acidici ed<br />
alta capacità di accumulo zuccherino. Per il pH si<br />
possono creare ben 5 gruppi omogenei di vigneti,<br />
anche se, come vedremo più avanti, pesa molto la<br />
differenza tra <strong>Groppello</strong> di Mocasina e Gentile.<br />
Estimated Marginal Means<br />
Estimated Marginal Means<br />
20,0<br />
18,0<br />
16,0<br />
14,0<br />
12,0<br />
10,0<br />
14,0<br />
12,0<br />
10,0<br />
8,0<br />
6,0<br />
4,0<br />
1<br />
1<br />
2<br />
Estimated Marginal Means of babo<br />
3<br />
4<br />
n° campionamento<br />
2<br />
3<br />
4<br />
n° campionamento<br />
5<br />
Estimated Marginal Means of acidità<br />
6<br />
5<br />
6<br />
Anno<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
Anno<br />
2007<br />
2008<br />
2009
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.4.4. Vendemmia e vinificazioni<br />
2.4.4.1 Le sostanze polifenoliche delle uve alla raccolta<br />
Su alcuni campioni di uva si sono effettuate le analisi delle componenti polifenoliche presso un laboratorio<br />
certificato, i cui risultati sono riportati in tab. 44, mentre nelle annate 2008 e 2009 si sono analizzati<br />
Antociani e Ponifenoli su tutte le tesi.<br />
Tab. 44<br />
ANALISI GROPPELLO VENDEMMIA 2006<br />
MAN SES<br />
Gropp<br />
MOCASINA<br />
MON BAL<br />
Gropp<br />
MOCASINA<br />
84<br />
MON BAL<br />
Gropp<br />
GENTILE<br />
POL PIC<br />
Gropp<br />
GENTILE<br />
MAN CRO<br />
Gropp<br />
GENTILE<br />
Analisi spettrofotometriche (mg/kg uva)<br />
** antociani totali bucce 518,0 449,0 623,0 594,0 601,0<br />
flavonoidi totali bucce 1832,0 1654,0 1983,0 1885,0 1731,0<br />
flavonoidi totali semi 1623,0 1491,0 1756,0 1683,0 1407,0<br />
** proantocianidine bucce 2442,0 2344,0 2549,0 2604,0 2537,0<br />
proantocianidine semi 3315,0 2926,0 3498,0 3269,0 3204,0<br />
Analisi HPLC<br />
HCTA (mg/kg uva)<br />
cis caffeiltartarico 1,2 0,9 0,6 0,8 0,5<br />
** trans caffeiltartarico 48,4 39,6 25,6 32,5 20,2<br />
cis p-cumariltartarico 1,6 1,4 1,3 1,2 0,9<br />
** trans p-cumariltartarico 7,8 6,5 5,9 5,5 3,1<br />
Cis feruliltartarico 0,3 n.d. 0,3 n.d. 0,3<br />
Trans feruliltartarico<br />
HCTA espressi in %<br />
0,7 0,7 0,5 0,6 0,4<br />
CAF (%) 82,8 82,6 76,8 81,9 81,2<br />
CUM (%) 15,6 16,0 20,9 16,5 16,0<br />
FER (%)<br />
Flavonoli (mg/kg uva)<br />
1,6 1,4 2,3 1,5 2,8<br />
Miricetina 3,6 3,5 3,0 5,3 5,0<br />
quercetina glucuronide 6,8 9,1 11,0 13,7 7,8<br />
** quercetina glucoside 18,8 20,8 26,9 46,1 33,7<br />
Kaempferolo glucuronide 0,7 1,4 1,8 2,4 1,6<br />
** Kaempferolo glucoside<br />
Flavonoli espressi in %<br />
3,1 5,5 10,7 17,5 11,8<br />
MIR (%) 10,9 8,6 5,6 6,2 8,4<br />
QUERC (%) 77,6 74,2 71,0 70,4 69,3<br />
KAEMPF (%)<br />
Antociani Mon.(%)<br />
11,5 17,2 23,4 23,4 22,3<br />
** delfinidina 3-gl 7,1 6,2 4,8 4,3 4,8<br />
** cianidina 3-gl 27,2 24,1 15,1 12,3 13,3<br />
petunidina 3-gl 5,6 4,5 4,8 4,8 5,0<br />
peonidina 3-gl 35,5 37,9 37,3 39,8 37,9<br />
** malvidina 3-gl 13,8 15,0 23,0 26,2 26,2<br />
esteri acetati 3,0 3,9 6,2 4,2 4,5<br />
esteri cumarati<br />
Catechine<br />
7,9 8,3 8,8 8,5 8,3<br />
catechina (mg/kg) 26,3 27,6 32,5 26,1 27,3<br />
epicatechina (mg/kg) 18,6 20,0 19,6 16,5 15,3<br />
** Nelle righe indicate, vi è differenza significativa al 5% tra la media dei dati per GG e quella per GM.<br />
Graf. 62<br />
mg/l catechina<br />
1600<br />
1400<br />
1200<br />
1000<br />
800<br />
600<br />
400<br />
200<br />
0<br />
Antociani mg/gr p.f. uva Polifenoli totali Folin<br />
mg/gr catechina<br />
(calcolato) p.f. uva<br />
Tab. 45: Dati medi 2008/2009<br />
Dati per vigneto<br />
Antociani mg<br />
/gr p.f. uva<br />
MICROVINIFICAZIONE<br />
Antociani mg/gr p.f. uva Polifenoli totali Folin<br />
mg/gr catechina<br />
(calcolato) p.f. uva<br />
2008 2009<br />
Polifenoli totali Folin mg<br />
/gr catechina (calcolato)<br />
BED CAN GG 420 912<br />
CAL BEL GM 408 1004<br />
DES DEM GM 509 1025<br />
MAN CRO GG 404 938<br />
MAN SES GM 459 1047<br />
MON BAL GG 367 943<br />
MON BAL GM 271 694<br />
MUS PIA GG 439 834<br />
POL PIC GG 402 845<br />
POL PIC GM 398 876<br />
PUE BAS GG 433 1000<br />
PUE BAS GM 518 922<br />
PUE PED GG 375 782<br />
SFE POR GG 499 978<br />
Polifenoli totali<br />
I dati da noi riscontrati tramite le analisi con il<br />
metodo Mattivi sono riportati in Tab. 46<br />
85<br />
Tab. 46<br />
Media di polifenoli<br />
folin mg/Kg p.f. gallico<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
anno<br />
VARIETà 2008 2009<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GG<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MONCOS GG<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
MUS GUA GM<br />
Totale<br />
complessivo<br />
GG 989 726 864<br />
GM 985 793 889<br />
Totale complessivo 988 752 873
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Flavonoidi<br />
Dati per varietà: Tra questi, i flavonoli (pigmenti gialli) Quercetina glucoside e Kaempferolo glucoside<br />
sono decisamente più alti in GG, ma non in modo significativo, anche se per Kaempferolo siamo molto<br />
vicini alla significatività (0,051, Tab. 44).<br />
I dati da noi riscontrati tramite le analisi con il metodo Mattivi e riportati in Tab. 47 risultano inferiori a<br />
quelli <strong>della</strong> Tab. 16.<br />
Tab. 47 Media di flavonoidi mg/Kg p.f catechina anno<br />
VAR 2008 2009 Totale complessivo<br />
GG 1120 688 914<br />
GM 1104 752 928<br />
Totale complessivo 1114 713 919<br />
Antociani monomeri<br />
Dati per varietà (Tab. 44): nelle bucce gli antociani totali e le proantocianidine sono significativamente<br />
più alti nei GG. La Cianidina e la Delfinidina sono presenti in quantitativi molto più alti tra i GM rispetto ai<br />
GG, mentre viceversa la Malvidina è contenuta in quantità quasi doppie tra i GG; i dati sono significativi.<br />
I dati da noi riscontrati tramite le analisi con il metodo Mattivi sono riportati in Tab. 48.<br />
Tab. 48 Media di mg/Kg p.f. antociani anno<br />
VAR 2008 2009 Totale complessivo<br />
GG 556 394 478<br />
GM 546 426 486<br />
Totale complessivo 552 406 481<br />
Acidi Idrossicinnamici<br />
Si nota che nei due GM l’ac. trans-Caffeiltartarico (<strong>della</strong> classe degli ac. idrossicinnamici, ac. fenolici<br />
non flavonoidi, HCTA) è contenuti a livelli significativamente più alti che nei GG. Ciò spiega la maggiore<br />
tendenza dei GM all’incupimento del colore dei vini. (Tab. 44)<br />
2.4.4.2 Le analisi dei vini<br />
Si riportano nella Tab. 49 i dati dell’andamento delle microvinificazioni e nei Graf. da 63 a 74 le analisi<br />
sui vini.<br />
Tab. 49 DURATA MACERAZIONE in gg Temp media di fermentazione Data di raccolta<br />
2007 2008 2009 2007 2008 2009 2007 2008 2009<br />
BED CAN GG 8 8 8 21,92 20,28 23,25 19-Sep 30-Sep 23-Sep<br />
CAL BEL GM 8 9 7 21,71 19,86 23,21 19-Sep 7-Oct 18-Sep<br />
DES DEM GM 13 12 9 20,45 20,37 23,38 3-Sep 16-Sep 8-Sep<br />
MAN CRO GG 10 7 8 20,39 20 23,36 13-Sep 22-Sep 18-Sep<br />
MAN SES GM 12 10 11 20,65 19,25 22,38 13-Sep 22-Sep 18-Sep<br />
MON BAL GG 5 6 5 23,87 21,75 24 19-Sep 18-Sep 18-Sep<br />
MON BAL GM 7 7 5 22,08 20,8 24 13-Sep 16-Sep 18-Sep<br />
MON COS GG 9 8 20,37 23,21 30-Sep 18-Sep<br />
MUS GUA GM 11 6 21,25 22,7 14-Sep 23-Sep<br />
MUS PIA GG 6 9 7 21,7 19,71 21,92 25-Sep 13-Oct 5-Oct<br />
POL PIC GG 6 10 7 22 19,75 21,08 18-Sep 7-Oct 30-Sep<br />
POL PIC GM 6 8 6 22,6 19,83 20,4 19-Sep 7-Oct 30-Sep<br />
PUE BAS GG 8 9 8 21,29 20 21,14 19-Sep 7-Oct 5-Oct<br />
PUE BAS GM 9 9 10 21,19 19,87 21,06 19-Sep 30-Sep 5-Oct<br />
PUE MAS GM<br />
PUE PED GG 7 8 7 20,25 20,33 21,83 19-Sep 13-Oct 5-Oct<br />
SFE POR GG 12 9 8 20,77 19,28 23,29 13-Sep 22-Sep 18-Sep<br />
86<br />
Graf. 63<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
Graf. 64<br />
14,10<br />
14,00<br />
14,00<br />
13,40<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Analisi vino microvinificazioni '07<br />
13,40<br />
13,40<br />
13,40<br />
13,40<br />
13,3<br />
13,20<br />
12,60<br />
12,60<br />
12,40<br />
12,30<br />
Graf. 65<br />
7,40<br />
7,30<br />
Tit. alcol<br />
7,30<br />
7,1<br />
7,00<br />
Analisi vino microvinificazioni '07<br />
4<br />
3,9<br />
3,8<br />
3,7<br />
3,6<br />
3,5<br />
3,4<br />
3,3<br />
3,2<br />
3,1<br />
3<br />
6,70<br />
6,30<br />
6,20<br />
6,20<br />
6,10<br />
Graf. 66<br />
3,98<br />
ac. tot.<br />
3,85<br />
12,20<br />
3,78<br />
3,76<br />
5,40<br />
5,30<br />
5,20<br />
5,10<br />
87<br />
4,50<br />
POL PIC GM<br />
BED CAN GG<br />
PUE PED GG<br />
MUS PIA GG<br />
PUE BAS GG<br />
CAL BEL GM<br />
POL PIC GG<br />
PUE BAS GM<br />
MON BAL GG<br />
MAN SES GM<br />
MAN CRO GG<br />
SFE POR GG<br />
DES DEM GM<br />
MUS GUA GM<br />
MON BAL GM<br />
Analisi vino microvinificazioni '07<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
3,74<br />
3,70<br />
MAN SES GM<br />
MUS GUA GM<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MAN CRO GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE BAS GG<br />
MUS PIA GG<br />
PUE PED GG<br />
POL PIC GM<br />
POL PIC GG<br />
34,40<br />
3,68<br />
3,66<br />
pH<br />
3,64<br />
3,59<br />
31,5<br />
30,80<br />
30,50<br />
3,58<br />
3,57<br />
3,49<br />
3,46<br />
3,40<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
MON BAL GM<br />
MAN CRO GG<br />
POL PIC GG<br />
PUE BAS GM<br />
CAL BEL GM<br />
PUE BAS GG<br />
MUS GUA GM<br />
DES DEM GM<br />
MAN SES GM<br />
POL PIC GM<br />
MUS PIA GG<br />
SFE POR GG<br />
MON BAL GG<br />
BED CAN GG<br />
PUE PED GG<br />
Analisi vino microvinificazioni '07<br />
30,30<br />
30,20<br />
30,10<br />
30,00<br />
29,80<br />
29,00<br />
estr. sec.<br />
28,60<br />
28,20<br />
28,10<br />
27,70<br />
27,60<br />
MAN SES GM<br />
MUS PIA GG<br />
CAL BEL GM<br />
PUE BAS GG<br />
POL PIC GG<br />
MUS GUA GM<br />
POL PIC GM<br />
MON BAL GM<br />
BED CAN GG<br />
MAN CRO GG<br />
MON BAL GG<br />
PUE BAS GM<br />
DES DEM GM<br />
SFE POR GG<br />
PUE PED GG
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 67<br />
14<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
Graf. 68<br />
14,00<br />
13,80<br />
13,80<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Analisi vino microvinificazioni '08<br />
13,5<br />
13,30<br />
13,30<br />
13,00<br />
12,90<br />
Graf. 69<br />
7,50<br />
7,30<br />
12,70<br />
12,70<br />
12,60<br />
12,60<br />
12,60<br />
11,70<br />
11,20<br />
Tit. alcool<br />
7,00<br />
Analisi vino microvinificazioni '08<br />
6,90<br />
6,90<br />
6,70<br />
6,70<br />
6,50<br />
6,50<br />
6,40<br />
6,20<br />
6,1<br />
4<br />
3,9<br />
3,8<br />
3,7<br />
3,6<br />
3,5<br />
3,4<br />
3,3<br />
3,2<br />
3,1<br />
3<br />
Graf. 70<br />
ac. tot.<br />
3,85<br />
3,80<br />
3,77<br />
5,80<br />
5,80<br />
5,80<br />
88<br />
PUE BAS GG<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
BED CAN GG<br />
PUE PED GG<br />
MON BAL GG<br />
SFE POR GG<br />
CAL BEL GM<br />
MAN CRO GG<br />
POL PIC GM<br />
MAN SES GM<br />
MON COS GG<br />
DES DEM GM<br />
MON BAL GM<br />
PUE BAS GM<br />
MUS GUA GM<br />
Analisi vino microvinificazioni '08<br />
3,67<br />
3,66<br />
3,64<br />
3,64<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
MAN SES GM<br />
BED CAN GG<br />
DES DEM GM<br />
MON COS GG<br />
MON BAL GG<br />
POL PIC GG<br />
SFE POR GG<br />
MAN CRO GG<br />
CAL BEL GM<br />
PUE PED GG<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GM<br />
PUE BAS GG<br />
MON BAL GM<br />
MUS GUA GM<br />
3,62<br />
3,60<br />
pH<br />
3,52<br />
3,51<br />
3,47<br />
3,47<br />
3,46<br />
32,90<br />
32,50<br />
32,20<br />
32,20<br />
31,10<br />
30,70<br />
3,41<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GM<br />
MAN SES GM<br />
MAN CRO GG<br />
CAL BEL GM<br />
DES DEM GM<br />
MON BAL GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE PED GG<br />
POL PIC GG<br />
MUS PIA GG<br />
MON BAL GG<br />
SFE POR GG<br />
MON COS GG<br />
BED CAN GG<br />
MUS GUA GM<br />
Analisi vino microvinificazioni '08<br />
30,50<br />
30,10<br />
29,50<br />
29,50<br />
29,30<br />
27,90<br />
27,10<br />
27,10<br />
26,9<br />
estr. sec.<br />
POL PIC GG<br />
MAN SES GM<br />
PUE PED GG<br />
POL PIC GM<br />
MUS PIA GG<br />
CAL BEL GM<br />
BED CAN GG<br />
PUE BAS GG<br />
MAN CRO GG<br />
MON BAL GG<br />
PUE BAS GM<br />
MON BAL GM<br />
DES DEM GM<br />
SFE POR GG<br />
MON COS GG<br />
MUS GUA GM<br />
Graf. 71<br />
14,00<br />
12,00<br />
10,00<br />
8,00<br />
6,00<br />
4,00<br />
2,00<br />
0,00<br />
Graf. 72<br />
13,90<br />
13,80<br />
8,00<br />
7,00<br />
6,00<br />
5,00<br />
4,00<br />
3,00<br />
2,00<br />
1,00<br />
0,00<br />
Analisi vini microvinificazioni '09<br />
13,10<br />
13,10<br />
13,00<br />
13,00<br />
12,90<br />
12,70<br />
12,60<br />
12,60<br />
Graf. 73<br />
Tit. alcol.<br />
6,70<br />
6,40<br />
6,30<br />
12,30<br />
Analisi vino microvinificazioni '09<br />
6,00<br />
6,00<br />
5,90<br />
5,80<br />
5,60<br />
4,00<br />
3,90<br />
3,80<br />
3,70<br />
3,60<br />
3,50<br />
3,40<br />
3,30<br />
3,20<br />
3,10<br />
3,00<br />
Graf. 74<br />
12,10<br />
12,00<br />
12,00<br />
11,80<br />
11,70<br />
5,50<br />
5,50<br />
5,40<br />
5,30<br />
5,20<br />
5,20<br />
5,10<br />
4,80<br />
Ac. tot.<br />
3,84<br />
3,81<br />
3,79<br />
3,72<br />
89<br />
MON BAL GG<br />
POL PIC GG<br />
BED CAN GG<br />
MAN CRO GG<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
POL PIC GM<br />
CAL BEL GM<br />
PUE BAS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MON COS GG<br />
MAN SES GM<br />
MUS PIA GG<br />
MON BAL GM<br />
DES DEM GM<br />
PUE BAS GM<br />
Analisi vini microvinificazioni '09<br />
3,72<br />
3,72<br />
35,00<br />
30,00<br />
25,00<br />
20,00<br />
15,00<br />
10,00<br />
5,00<br />
0,00<br />
DES DEM GM<br />
MAN SES GM<br />
BED CAN GG<br />
MON BAL GG<br />
CAL BEL GM<br />
MUS GUA GM<br />
SFE POR GG<br />
MAN CRO GG<br />
POL PIC GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
MON COS GG<br />
PUE BAS GG<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GM<br />
MON BAL GM<br />
3,69<br />
3,61<br />
3,58<br />
3,53<br />
3,50<br />
3,48<br />
pH<br />
30,40<br />
29,50<br />
28,70<br />
28,00<br />
27,40<br />
27,30<br />
3,44<br />
3,41<br />
3,40<br />
3,36<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
PUE BAS GM<br />
MUS GUA GM<br />
POL PIC GM<br />
CAL BEL GM<br />
MON BAL GM<br />
MUS PIA GG<br />
PUE BAS GG<br />
MAN SES GM<br />
PUE PED GG<br />
MAN CRO GG<br />
POL PIC GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
MON COS GG<br />
MON BAL GG<br />
DES DEM GM<br />
Analisi vino microvinificazioni '09<br />
26,80<br />
26,60<br />
26,50<br />
26,30<br />
25,90<br />
25,80<br />
25,60<br />
25,10<br />
24,90<br />
Estr. sec.<br />
21,60<br />
MUS GUA GM<br />
MON BAL GG<br />
CAL BEL GM<br />
POL PIC GM<br />
BED CAN GG<br />
PUE PED GG<br />
MAN SES GM<br />
MUS PIA GG<br />
PUE BAS GM<br />
POL PIC GG<br />
MON BAL GM<br />
PUE BAS GG<br />
MAN CRO GG<br />
DES DEM GM<br />
SFE POR GG<br />
MON COS GG
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
• Dati per anno (Tab. 50): Solo per il 2009 si evidenziano acidità ed estratto secco significativamente più<br />
bassi.<br />
Tab. 50: Dati medi per anno Tab. 51: Dati medi per varietà<br />
Dati per<br />
anno<br />
Acidità tot.<br />
Estratto<br />
secco<br />
Dati per<br />
varietà<br />
90<br />
Acidità<br />
2007 b 6,6 b 29,8 GM a 5,81<br />
2008 b 6,6 b 30,0 GG b 6,68<br />
2009 a 5,7 a 26,8<br />
• Dati per varietà (Tab. 51): GG manifesta capacità significativamente maggiore di mantenere l’acidità a<br />
parità di gradazione.<br />
• Dati per zona e per vigneto (Tab. 52 e 53): MI1 è zona con contenuto alcolico più basso, che si differenzia<br />
significativamente da MI3 e MR7, e quest’ultima ha i tenori più alti in assoluto. L’acidità totale distingue<br />
solo MR7 (bassa) da MI3 (alta). Il pH invece distingue MI3 (basso) da MI2 (alto). A livello di vigneti, l’alcol<br />
distingue 4 gruppi. L’acidità differenzia tra loro pochi vigneti, mentre il pH crea ben 5 gruppi.<br />
Tab. 52 Tab. 53<br />
mg/l catechina<br />
Dati per<br />
zona<br />
Alcol tot. Acidità tot. pH<br />
Dati per<br />
vigneto<br />
Alcol tot. Acidità pH<br />
MI 1 a 12,4 ab 6,7 ab 3,62 PUE BAS GG a 12,1 bc 6,7 cde 3,70<br />
MR 2 ab 12,6 ab 6,3 ab 3,64 POL PIC GM a 12,2 abc 6,2 e 3,81<br />
MR 1 ab 12,7 ab 6,4 ab 3,63 MON BAL GM a 12,2 a 5,3 de 3,75<br />
MI 2 abc 13,2 ab 6,3 b 3,75 MUS PIA GG ab 12,4 abc 6,7 bcd 3,62<br />
MI 3 bc 13,4 b 6,9 a 3,47 PUE PED GG ab 12,5 bc 6,8 abc 3,57<br />
MR 7 c 13,9 a 5,5 ab 3,52 PUE BAS GM abc 12,7 abc 5,7 e 3,83<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
500<br />
0<br />
Flavonoidi totali ml/l<br />
catechina<br />
Polifenoli totali Folin mg/l<br />
catechina (calcolato)<br />
MICROVINIFICAZIONE<br />
POL PIC GG abc 12,7 c 7,0 ab 3,53<br />
CAL BEL GM bcd 13,2 abc 6,3 de 3,75<br />
MON BAL GG bcd 13,2 abc 6,7 a 3,45<br />
SFE POR GG bcd 13,3 abc 6,0 ab 3,50<br />
BED CAN GG cd 13,4 c 6,9 ab 3,47<br />
DES DEM GM d 13,9 ab 5,5 ab 3,52<br />
Flavonoidi totali ml/l<br />
catechina<br />
2008 2009<br />
Polifenoli totali Folin mg/l<br />
catechina (calcolato)<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GG<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MONCOS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
Graf. 76<br />
mg/l malvidina<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
Graf. 77<br />
mg/l cianidina o catechina<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
500<br />
0<br />
MICROVINIFICAZIONE<br />
Antociani mg/l malvidina Antociani liberi mg/l Antociani mg/l malvidina Antociani liberi mg/l<br />
catechine e<br />
proantocianidine reattive<br />
alla vanillina mg/l<br />
catechina<br />
2008 2009<br />
proantocianidine mg/l<br />
cianidina<br />
MICROVINIFICAZIONE<br />
catechine e<br />
proantocianidine reattive<br />
alla vanillina mg/l<br />
catechina<br />
2008 2009<br />
91<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
proantocianidine mg/l<br />
cianidina<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GG<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MONCOS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GG<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MONCOS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 78 MICROVINIFICAZIONE<br />
Densità ottica 420 nm<br />
5<br />
4,5<br />
4<br />
3,5<br />
3<br />
2,5<br />
2<br />
1,5<br />
1<br />
0,5<br />
0<br />
intensità tonalità intensità tonalità<br />
2008 2009<br />
2.4.4.3 Le sostanze polifenoliche nei vini<br />
Si riportano nei Graff. da 75 a 78 e nelle Tab. 54 e 55 i risultati delle analisi sulle sostanze polifenoliche<br />
dei vini.<br />
Trovate le immagini del metodo per la visualizzazione del colore nelle fotografie riportate nell’apposito<br />
allegato.<br />
Di seguito si trova il commento dei risultati analitici e delle analisi statistiche.<br />
Polifenoli totali (Graf. 75 e Tab. 54)<br />
Dati per anno: Differenza significativa a favore del 2008. Gli elementi possibili cause potrebbero essere<br />
l’andamento climatico generale, comunque difficile da associare inequivocabilmente al dato (una buona<br />
disponibilità idrica come durante la stagione 2008 permette un efficiente metabolismo polifenolico), l’altro<br />
il PMA, che era significativamente più basso e quindi vi era un rapporto tra buccia e polpa più alto. In<br />
generale, tutte le sostanze polifenoliche nel 2008 sono risultate più elevate probabilmente grazie al più<br />
costante rifornimento idrico e all’assenza di stress.<br />
Antociani (Graf. 76 e Tab 54 e 55)<br />
Dati per anno: si possono confrontare le due annate 2008 e 2009. Verificando i dati in tab. 54 l’analisi<br />
statistica conferma un dato significativamente più alto per il 2008. Il dato non è correlabile in modo<br />
inequivocabile all’andamento climatico, tuttavia si può ricordare che il mese di agosto 2009 è stato molto<br />
caldo.<br />
Dati per varietà: Verificando i dati in tab. 55 l’analisi statistica conferma un dato significativamente più<br />
alto per i GG.<br />
Dati per vigneto: sono un elemento di forte distinzione tra vigneti (verificare in tab. 56 dove si riportano i<br />
gruppi differenziati significativamente dall’analisi statistica).<br />
Catechine e proantocianidine reattive alla Vanillina (Graf. 77)<br />
Dati per anno: Differenza significativa a favore del 2009. Ricordiamo che sono considerate indice di minore<br />
maturità. L’eccessivo caldo agostano potrebbe aver condizionato negativamente la maturità fenolica.<br />
Proantocianidine (Graf. 77)<br />
Dati per anno: Differenza significativa a favore del 2008. Ricordiamo che rappresentano i Tannini a<br />
maggior grado di polimerizzazione, quindi in teoria caratteristici di uve meglio mature.<br />
92<br />
BED CAN GG<br />
CAL BEL GG<br />
DES DEM GM<br />
MAN CRO GG<br />
MAN SES GM<br />
MON BAL GG<br />
MON BAL GM<br />
MONCOS GG<br />
MUS GUA GM<br />
MUS PIA GG<br />
POL PIC GG<br />
POL PIC GM<br />
PUE BAS GG<br />
PUE BAS GM<br />
PUE PED GG<br />
SFE POR GG<br />
93<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Dati per anno: Differenza significativa a favore del 2008, che sta ad indicare una maggiore componente<br />
gialla (ma va ricordato che le analisi sono state eseguite ad un anno in più di affinamento rispetto a quelli<br />
del 2009).<br />
Dati per varietà: Significativamente maggiore per GG.<br />
Densità ottica a 520 nm<br />
Dati per varietà: Significativamente maggiore per GG.<br />
Dati per vigneto: sono un elemento di forte distinzione tra vigneti (verificare in tab. 55 dove di riportano i<br />
gruppi differenziati significativamente dall’analisi statistica).<br />
Densità ottica a 620 nm<br />
Dati per varietà: Significativamente maggiore per GG.<br />
Dati per vigneto: sono un elemento di forte distinzione tra vigneti (verificare in tab. 55 dove di riportano i<br />
gruppi differenziati significativamente dall’analisi statistica).<br />
Intensità ottica (Graf. 76)<br />
Dati per varietà: Significativamente maggiore per GG.<br />
Dati per vigneto: sono un elemento di forte distinzione tra vigneti (verificare in tab. 55 dove di riportano i<br />
gruppi differenziati significativamente dall’analisi statistica).<br />
Tonalità (Graf. 76)<br />
Dati per anno: Significativamente più alta nel 2008, a conferma del dato di OD420: i vini del 2008 hanno<br />
tonalità più evoluta in quanto sono stati analizzati ad un anno in più di affinamento.<br />
Dati per varietà: Significativamente maggiore per GM, a conferma <strong>della</strong> tonalità meno vivace.<br />
Dati per vigneto: sono un elemento di forte distinzione tra vigneti (verificare in tab. 56 dove di riportano i<br />
gruppi differenziati significativamente dall’analisi statistica).<br />
Tab. 54 Tab. 55<br />
Dati<br />
per<br />
anno<br />
Polifenoli<br />
totali<br />
(mg/l<br />
catechina)<br />
Antociani<br />
liberi<br />
(mg/l)<br />
Catechine e<br />
proantocianidine<br />
reattive alla<br />
Vanillina (mg/l<br />
catechina)<br />
Proantocianidine<br />
(mg/l cianidina)<br />
Dati<br />
per<br />
varietà<br />
Antociani<br />
liberi<br />
(mg/l)<br />
DO<br />
420<br />
DO<br />
520<br />
DO<br />
620<br />
Intensità<br />
ottica<br />
2008 b 1595 b 45,8 a 438 b 1875 GM a 37 1442 a 1,05 a 0,22 a 2,46 a 1,15 b<br />
2009 a 1387 a 43,6 b 658 a 1378 GG b 49 1517 b 1,60 b 0,31 b 3,29 b 0,88 a<br />
Tab. 56 Antociani liberi<br />
mg/l<br />
OD 520 OD 620 intensità tonalità<br />
BED CAN GG cde 54.0 ef 1.79 cde 0.35 de 3.58 a 0.79<br />
CAL BEL GM bcde 48.7 bc 1.15 bcd 0.25 bcd 2.75 cde 1.18<br />
DES DEM GM a 25.2 ab 1.00 abc 0.20 bc 2.47 de 1.26<br />
MAN CRO GG e 63.1 ef 1.82 e 0.42 de 3.75 abc 0.84<br />
MAN SES GM abc 38.0 bcde 1.48 bcde 0.32 cde 3.36 abcde 1.04<br />
MON BAL GG abcd 41.8 bcde 1.40 ab 0.19 bcd 2.74 abc 0.81<br />
MON BAL GM a 23.9 a 0.58 a 0.10 a 1.44 e 1.36<br />
MUS PIA GG cde 54.0 ef 1.80 cde 0.35 de 3.60 ab 0.80<br />
POL PIC GG bcd 43.9 cdef 1.63 bcde 0.33 cde 3.37 abc 0.85<br />
POL PIC GM bcde 53.0 bcd 1.20 bcde 0.29 bcd 2.89 bcde 1.16<br />
PUE BAS GG ab 34.6 bcde 1.32 bcd 0.26 bcd 2.84 abcd 0.96<br />
PUE BAS GM bcde 45.2 ab 1.07 0.24 bc 2.46 abcde 1.04<br />
PUE PED GG cde 55.3 def 1.70 bcde 0.30 cde 3.35 abc 0.81<br />
SFE POR GG bcde 45.4 bcde 1.45 bcde 0.28 bcd 3.03 abcd 0.89<br />
Tonalità
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.4.5. Degustazioni<br />
Si riportano nei Graff. 82, 83, 84 e 85 i risultati delle degustazioni del panel esperto e nel Graff. 81 e nelle<br />
i risultati delle degustazioni del panel aziendale.<br />
Come per il capitolo 1, anche per questo capitolo è da segnalare la notevole corrispondenza di risultati<br />
tra i risultati analitici e quelli delle degustazioni, ad indicare che il panel esperto ha ben interpretato le<br />
caratteristiche dei vini. Proprio per questo, si deve attribuire la massima importanza ai risultati delle<br />
degustazioni prima che ai risultati analitici.<br />
Dati per anno: Sostanzialmente non si evidenziano differenze tra gli anni. Questo significa che, anche<br />
cambiando l’annata, non si riescono a trovare differenze significative nell’espressione dei vini tra gli anni.<br />
Graf. 79<br />
Graf. 80<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
GRADEVOLEZZA<br />
EQUILIBRIO<br />
PERSISTENZA<br />
GRADEVOLEZZA<br />
CHIMICO<br />
VEGETALE COTTO<br />
Degustazione panel esperto - media anni 2007- 09 vista e olfatto<br />
VEGETALE VERDE<br />
TONALITA' (arancio
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 83<br />
Graf. 84<br />
PERSISTENZA<br />
GRADEVOLEZZA<br />
EQUILIBRIO<br />
STRUTTURA<br />
QUALITA' TANNICA<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
GRADEVOLEZZA<br />
CHIMICO<br />
VEGETALE COTTO<br />
Deg. 02-02-09 Micro '08 gusto<br />
ACIDITA'<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
VEGETALE VERDE<br />
Deg. 11-01-10 Micro '09 vista olfatto<br />
TONALITA' (arancio
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 57<br />
Codice<br />
Tonalità di colore<br />
Intensità di colore<br />
Intensità olfattiva<br />
Frutta e fiori<br />
Speziato<br />
Tostato<br />
Vegetale verde<br />
Vegetale cotto<br />
98<br />
Balsamico & erbe aromatiche<br />
BED CAN GG g g ef cd bc a b a ab a fg cde d ab ab ef bc c ef<br />
CAL BEL GM bc b ab bc abc ab ab ab ab ab bcde bcde bc bcd ab bcde bc bc bcde<br />
DES DEM GM c b bcd c abc ab ab ab ab abc abc e cd cd cd def bc bc cdef<br />
MON BAL GG d bc def d ab ab ab a ab abc efg bcd cd bcd a bc bc abc bcde<br />
MON BAL GM a a abc a a ab a c a bcd a a a bcd abc a a a a<br />
MUS PIA GG ef def de cd bc ab b abc ab ab fg abc cd abc a bcdef bc abc bcde<br />
POL PIC GG de efg ef cd bc ab b abc ab bcd def bcde bc bcd abc cdef bc c def<br />
POL PIC GM ab b a a bc b ab c ab cd ab bcd ab bcd bcd bcd b abc bc<br />
PUE BAS GG de de def cd c ab c ab b abc g ab cd a abcd bcd bc ab b<br />
PUE BAS GM bc bc abc ab c ab ab bc ab ab abcd cde bc bcd d bcdef bc abc bcd<br />
PUE PED GG f cd f bc a a ab c ab d fg ab bc ab abc b bc abc bcd<br />
SFE POR GG ef fg cde cd c ab ab a ab a cde de cd d abc f c d f<br />
Tab. 58<br />
unità di paesaggio<br />
carta regionale<br />
Tonalità colorante<br />
Intensità colorante<br />
Intensità olfattiva<br />
Frutta e fiori<br />
Tostato<br />
MI 1 d c bc bc a abc ab c a abc ab ab<br />
MI 2 a a a b a ab ab b ab bc b ab<br />
MI 3 e d c bc a a a c ab c a b<br />
MR 1 cd bc b bc a ab ab bc ab abc ab ab<br />
MR 2 b ab b b a bc bc b ab a ab a<br />
MR 4 a ab a a b a c a ab bc c a<br />
MR 7 bc bc bc c a ab ab b b bc b ab<br />
Vegetale cotto<br />
Chimico<br />
2.4.5.1 Interazioni<br />
Ricordiamo che l’interazione tra vitigno ed annata per i descrittori indica una forte dipendenza del carattere<br />
dall’anno. Verificando l’interazione tra anno e vigneto per tutti i vigneti riuniti, si nota che quasi tutti i<br />
descrittori organolettici mostrano significatività. Solo vegetale verde, balsamico, alcolicità e sapidità non<br />
variano significativamente negli anni tra i vari vigneti. Ciò dimostra che in ogni vigneto vi possono essere<br />
risultati disuguali dei vini per ogni anno.<br />
Distinguendo GG da GM, si osservano i seguenti comportamenti. GM subisce l’influenza significativa<br />
dell’anno esattamente come GG per i descrittori visivi, per frutta e fiori e per morbidezza, struttura,<br />
persistenza, equilibrio e gradevolezza, ricordandoci così l’estrema variabilità dei vitigni come detto sopra.<br />
Le differenze di comportamento tra i due vitigni risiedono nella variabilità dei descrittori tostato e amaro,<br />
che interagiscono significativamente con l’anno solo per GM, e vegetale cotto, chimico e acidità, significativi<br />
(quindi più variabili) solo per GG.<br />
2.4.5.2 Correlazioni<br />
Segnalando solo le correlazioni statisticamente significative, troviamo correlazione negativa tra il numero<br />
di grappoli ed il PMA, positiva tra la produzione per pianta ed il PMG, tra il PMG ed il PMA.<br />
A livello analitico sui vini, è particolare la correlazione fortemente positiva tra acidità e estratto secco.<br />
I dati delle degustazioni mostrano correlazioni fortemente positive tra intensità e tonalità di colore (quindi<br />
a intensità più elevate le tonalità sono spesso più cupe).<br />
Acidità<br />
Chimico<br />
Alcolicità<br />
Acidità<br />
Alcolicità<br />
Sapidità<br />
Sapidità<br />
Morbidezza<br />
Morbidezza<br />
Gradevolezza<br />
Amaro<br />
Struttura<br />
Persistenza<br />
Equilibrio<br />
Gradevolezza<br />
99<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
L’alcolicità percepita è legata in modo forte e positivo con la struttura e abbastanza forte con intensità, equilibrio<br />
e gradevolezza. La sapidità è legata in modo significativo e positivo, con l’acidità e con la persistenza.<br />
L’amaro è un elemento a sé stante, la cui tendenza è indipendente dagli altri descrittori gustativi. Struttura<br />
e persistenza sono legate in modo positivo con alcolicità e sapidità. L’equilibrio è legato positivamente a<br />
struttura, persistenza, morbidezza e in misura minore all’alcolicità. La gradevolezza complessiva ha andamento<br />
positivo con equilibrio, struttura e persistenza, oltre che con frutta e fiori, alcolicità e sapidità, meno<br />
evidente con la morbidezza, negativo con il vegetale cotto.<br />
Il pH dei vini è legato negativamente, in modo significativo con la tonalità, come atteso, ma anche con<br />
frutta e fiori, sapidità e gradevolezza complessiva, ad indicare l’importanza di questo parametro nel determinismo<br />
delle sensazioni organolettiche.<br />
Tab. 59: Correlazioni, coefficienti di Pearson<br />
TONALITACOLORE<br />
INTENSITACOLORE<br />
INTENSITAOLFATTIVA<br />
FRUTTAEFIORI<br />
VEGETALECOTTO<br />
ALCOLICITA<br />
SAPIDITA<br />
TONALITACOLORE 0,55 -0,42<br />
INTENSITACOLORE 0,55<br />
MORBIDEZZA<br />
INTENSITAOLFATTIVA<br />
FRUTTAEFIORI 0,38 -0,32<br />
VEGETALECOTTO -0,30<br />
ALCOLICITA 0,46 0,39 0,38 0,42<br />
SAPIDITA 0,37 0,41 0,41 -0,21<br />
MORBIDEZZA 0,53 0,36<br />
STRUTTURA 0,46 0,37 0,54 0,61<br />
PERSISTENZA 0,39 0,41 0,52 0,62<br />
EQUILIBRIO 0,38 0,53 0,54 0,52 0,69<br />
GRADEVOLEZZA 0,38 -0,30 0,42 0,41 0,36 0,61 0,62 0,69 -0,23<br />
P uva /pianta 0,74<br />
PMG 0,74 0,58<br />
N° grap /pianta -0,56<br />
PMA 0,58 -0,56<br />
ac. tot. 0,66<br />
pH -0,42 -0,32 -0,21 -0,23<br />
estr. sec. 0,66<br />
2.4.6. Analisi dei componenti principali<br />
Attraverso il metodo dei fattori dell’asse principale, come descritto nel par. 1.2, si possono creare variabili<br />
complesse “fattori”o “componenti” che semplificano il profilo organolettico descrittivo, mirando in primo<br />
luogo a spiegare le correlazioni esistenti dei descrittori originariamente utilizzati. Successivamente è stata<br />
eseguita un’analisi di regressione multipla per il carattere gradevolezza in funzione dei descrittori complessi<br />
determinati. Il software SPSS individua 6 “fattori” che riescono a descrivere oltre il 60,8% <strong>della</strong> variabilità<br />
osservata nelle degustazioni dei vini e che quindi possono essere considerati i più importanti.<br />
Nella tabella 60 sono riportati i coefficienti di correlazione tra i fattori e i descrittori ed evidenziati solo le<br />
correlazioni con coefficiente maggiore di 0,3; in verde sono indicate le correlazioni positive, in rosso quelle<br />
negative.<br />
STRUTTURA<br />
PERSISTENZA<br />
EQUILIBRIO<br />
GRADEVOLEZZA<br />
P uva /pianta<br />
PMG<br />
N° grap /pianta<br />
PMA<br />
ac. tot.<br />
pH<br />
estr. sec.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab 60<br />
Graf. 86<br />
100%<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
+ morbidezza, equilibrio<br />
- acidità.<br />
+ balsamico, vegetale verde<br />
+ tostato, speziato<br />
+ Frutta e fiori<br />
- vegetale cotto, chimico<br />
+ Tonalità ed intensità colore,<br />
intensità olfattiva<br />
struttura, persistenza, alcolicità,<br />
equilibrio e sapidità<br />
Component<br />
100<br />
Altro<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
101<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Il componente numero 1 è il più importante, descrive il 21,1% <strong>della</strong> variabilità osservata e risulta fortemente<br />
correlato, rappresentandoli, ai descrittori: struttura, persistenza, equilibrio, alcolicità, e sapidità. Come si<br />
nota, sono tutti descrittori aspecifici delle qualità gustative.<br />
Il componente 2 spiega l’11,4% <strong>della</strong> variabilità ed in esso ricoprono un ruolo importante tonalità ed<br />
intensità del colore e intensità olfattiva.<br />
Il componente 3 spiega l’8,5% <strong>della</strong> variabilità ed in esso pesano maggiormente i descrittori olfattivi. Tra<br />
questi, frutta e fiori in modo positivo mentre vegetale cotto e chimico in senso negativo.<br />
I componenti 4, 5 e 6 spiegano ciascuno tra il 6,8 ed il 5,9% <strong>della</strong> variabilità. Nel 4 sono positivi morbidezza<br />
ed equilibrio, in contrapposizione con acidità. Nel 5 sono importanti speziato e tostato. Infine nel 6 sono<br />
raggruppati balsamico e vegetale verde.<br />
Riteniamo che l’esito di questa analisi sia particolarmente interessante, perché con essa vengono raggruppati<br />
quei descrittori che anche in modo “intuitivo” sono assimilabili tra loro in degustazione.<br />
Inoltre, attraverso una successiva analisi di regressione lineare, si riesce a capire quali siano i descrittori più<br />
importanti per “riassumere” il concetto di gradevolezza complessiva di un vino.<br />
Nella tabella 61 vengono riportati i coefficienti dell’analisi di regressione multipla per il carattere<br />
gradevolezza in funzione dei fattori determinati<br />
Tab 61<br />
Regressione lineare multipla per il carattere gradevolezza<br />
in funzione dei descrittori complessi (fattori o componenti)<br />
Coefficienti Significatività<br />
Fattore 1 0,607942858 0,00<br />
Fattore 2 0,18664556 0,00<br />
Fattore 3 0,312156567 0,00<br />
Fattore 4 0,238761902 0,00<br />
Fattore 5 -0,032887726 0,26<br />
Fattore 6 -0,023281544 0,41<br />
Per il primo fattore si evidenzia un coefficiente di regressione elevato, indice di un elevato grado di<br />
dipendenza <strong>della</strong> gradevolezza dei descrittori aspecifici <strong>della</strong> qualità gustativa.<br />
L’indice di correlazione per il terzo componente è il secondo in ordine di grandezza, a significare che<br />
i descrittori olfattivi intesi in senso qualitativo (frutta e fiori, assenza di chimico e vegetale cotto) sono<br />
maggiormente legati alla gradevolezza del vino rispetto a quelli visivi e all’intensità olfattiva intesa in senso<br />
quantitativo, per i quali è stata riscontrata una maggiore variabilità.<br />
Il quarto componente, che riassume i descrittori positivi <strong>della</strong> qualità gustativa, ossia morbidezza, equilibrio<br />
e assenza di eccessiva acidità, è pure correlato in maniera significativa alla gradevolezza complessiva del<br />
vino, ma appare secondario rispetto al componente che descrive i descrittori principali dell’olfatto.<br />
Il quinto e il sesto fattore non sono significativamente correlati con la gradevolezza, indicando che, in<br />
questa sperimentazione, i descrittori speziato-tostato e vegetale verde- balsamico sono stati percepiti come<br />
elementi neutri a determinare il gradimento dei vini <strong>Groppello</strong>, pur esprimendo una parte rilevante <strong>della</strong><br />
variabilità nella degustazione dei vini.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
2.5 Considerazioni<br />
<strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> di Mocasina sono due varietà poco elastiche. Con questo termine intendiamo<br />
dire che esse mostrano scarsa adattabilità al mutare delle condizioni climatiche e pedologiche e ciò spiega,<br />
almeno in parte, il fatto che siano rimaste relegate al territorio bresciano. Da un altro punto di vista,<br />
possiamo anche dire che i <strong>Groppello</strong> modificano fortemente le loro risposte al variare delle condizioni<br />
esterne, il che determina comportamenti poco regolari negli anni o in ambienti diversi.<br />
Prima di analizzare i risultati sulle uve e sui vini, abbiamo condotto un inquadramento climatico del<br />
territorio di indagine, al fine di delinearne le caratteristiche macro per paragonarlo ad altri territori<br />
viticoli più conosciuti, ed in seguito siamo scesi in dettaglio maggiore per facilitare la lettura degli eventi<br />
climatici delle annate in studio. Inoltre, abbiamo cercato di evidenziare eventuali analogie pedologiche<br />
tra i siti attraverso l’analisi delle caratteristiche chimico-fisiche dei terreni dove lo studio si è realizzato.<br />
In particolare, si è colta l’occasione per confrontare in modo definitivo i precedenti e gli attuali studi<br />
pedologici del territorio, per delinearne un quadro completo. Anche da tale analisi si evidenzia la difficoltà<br />
dovuta alle variegate situazioni pedoclimatiche <strong>della</strong> sponda bresciana del Garda. L’analisi Cluster (par.<br />
2.4.2.3) mostra talvolta aggregazioni per similitudine chimico fisica tra terreni provenienti da microzone<br />
climatiche ed orografiche anche diverse.<br />
Dal punto di vista viticolo, il PMG è un parametro che varia molto negli anni e tra le zone, confermando<br />
quanto sopra detto relativamente alla scarsa elasticità dei <strong>Groppello</strong>. Anche il PMA varia negli anni ed<br />
entrambi, insieme al numero di grappoli, determinano forti variazioni sulla resa potenziale. Da segnalare<br />
che i dati di PMG e PMA decisamente inferiori per il GM confermano studi precedenti. A fronte di questo,<br />
GM è varietà con maggiore fertilità, oltre che maggiore suscettibilità alla Botrite soprattutto nei primi anni<br />
di vita (dati non riportati).<br />
L’analisi per zona dei dati produttivi non ci fornisce indicazioni chiare, perché probabilmente si dovrebbe<br />
integrare con osservazioni relative alla diffusione di Escoriosi, vigoria, possibilità di irrigazione, in modo<br />
da comprendere più a fondo le possibili cause delle differenze.<br />
GG riesce a mantenere meglio l’acidità rispetto a GM, ma per entrambi la capacità di accumulo zuccherino<br />
non è elevata. Questo fatto non necessariamente deve condurre a considerazioni negative. In tempi in cui<br />
la gradazione alcolica dei vini viene vista come un problema, disporre di una varietà che non accumula<br />
troppo zucchero può essere un vantaggio, a patto di saperne esaltare altre caratteristiche positive. Anche<br />
per quanto riguarda i dati analitici delle uve, i vigneti di origine non sono differenziabili tra loro in modo<br />
chiaro.<br />
Le uve di GG hanno contenuti maggiori di sostanze coloranti e maggiore propensione a colori più intensi<br />
e vivaci dei vini. Le due varietà si differenziano nettamente per le componenti polifenoliche delle bucce,<br />
che influenzano poi le caratteristiche visive dei vini. In generale, vi sono più antociani e proantocianidine<br />
in GG, con più Quercitina e Kaempferolo glucosidi, più trans-Caffeiltartatico e trans-Cumariltartatico<br />
in GM i cui vini così risulteranno alla vista più cupi e per quanto riguarda l’olfatto saranno più a rischio<br />
di produzione di composti odorosi sgradevoli (par. 2.2.3). Tra gli antociani monomeri, in percentuale<br />
la Delfinidina è più presente in GM (essa è più ossidabile e quindi incupisce precocemente) mentre la<br />
Malvidina è più abbondante in GG e questo spiega la maggiore vivacità del colore di GG (la Malvidina è la<br />
meno reattiva tra gli antociani). Ulteriori dettagli di questi fenomeni si trovano nel par. 2.2.2.2. ed i risultati<br />
sono nel par. 2.4.4.1.<br />
Relativamente ai risultati delle degustazioni, il fatto che non si riscontrino differenze significative tra gli<br />
anni va considerato attentamente. I degustatori non erano chiamati a confrontare gli anni tra loro, bensì<br />
solamente a descrivere i vini <strong>della</strong> stessa annata tra loro. Ciò permette una buona discriminazione dei<br />
campioni dello stesso anno, ma determina un livellamento dei giudizi tra le diverse serie di campioni.<br />
In altre parole, non è corretto confrontare annate diverse tra loro a posteriori, si dovrebbero prevedere<br />
degustazioni verticali in anni successivi a quelli dello studio, al fine di verificare l’evoluzione dei vini nel<br />
tempo ed eventualmente confrontarli tra loro con degustazioni appositamente predisposte.<br />
GG e GM si differenziano, seppur di poco, per le loro caratteristiche olfattive e gustative, come descritto nel<br />
par. 2.4.5. GG è varietà che sembra più gradita in generale, caratterizzata da maggiore intensità colorante<br />
e tonalità più vivaci, e con più sentori di frutta e fiori, ma anche di vegetale verde (che non è di per sé<br />
positivo), mentre al gusto garantisce più acidità, sapidità e persistenza. GM, per contro, si contraddistingue<br />
per sentori più intensi di tostato, sensazione alcolica e morbidezza, ma anche per una più intensa sensazione<br />
amara.<br />
L’insieme di queste osservazioni non deve condurre a conclusioni affrettate: ogni varietà potrà avere un<br />
utilizzo più appropriato in funzione del tipo di vino desiderato. Ovviamente, per i limiti di tempo imposti<br />
dalla realizzazione del Progetto, non si sono potute fare considerazioni sulla potenzialità evolutiva dei<br />
vini, argomento che quindi necessita di future indagini. Tuttavia, possiamo immaginare una attitudine<br />
migliore di GG per la produzione di Chiaretto e <strong>Groppello</strong> di pronta beva, mentre su vini da medio o lungo<br />
102<br />
103<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
affinamento, un contributo importante in termini di complessità olfattiva potrebbe essere fornito dalla<br />
presenza nel taglio di una certa percentuale di GM.<br />
Notevole, ma estremamente complessa e variegata, è l’influenza delle UPR e dei loro sottoinsiemi.<br />
Probabilmente i dati meriterebbero di essere integrati da una analisi microclimatica per comprendere<br />
meglio alcuni aspetti che non possono essere sufficientemente spiegati considerando solo il terreno.<br />
L’interazione tra anno e vigneto mostra stabilità solo per il descrittore olfattivo balsamico, e al gusto per<br />
sapidità ed alcolicità. GM differisce da GG solo per il fatto che mostra più variabilità in base all’anno per<br />
i descrittori tostato ed amaro, mentre GG interagisce maggiormente con l’anno per i descrittori vegetale<br />
cotto, chimico e acidità. Come detto nel paragrafo 2.4.5.1., ciò dimostra che in ogni vigneto vi possono<br />
essere risultati disuguali dei vini per ogni anno. Dal punto di vista operativo questa è una notizia che rende<br />
l’approccio alla coltivazione ed alla vinificazione abbastanza complesso. Infatti, se ogni anno abbiamo<br />
comportamenti diversi significa che il risultato enologico può essere difforme, se non si intraprendono<br />
scelte opportune in fase di coltivazione e vinificazione al fine di evitare di essere completamente in balia<br />
dell’annata.<br />
Le interazioni con le annate confermano la notevole variabilità di entrambi i vitigni, mentre le correlazioni<br />
tra i componenti organolettici aiutano ad interpretare meglio le dinamiche <strong>della</strong> degustazione, come<br />
descritto nel par. 2.4.5.2.<br />
Non ci siamo tuttavia fermati alla descrizione del comportamento dei vitigni negli anni e negli<br />
ambienti, ma, utilizzando la grande massa di dati raccolti, abbiamo voluto cercare un ulteriore livello di<br />
informazione. Approfondendo i risultati delle degustazioni, attraverso il metodo statistico dell’analisi dei<br />
fattori, che riteniamo estremamente interessante, siamo riusciti ad individuare descrittori riassuntivi delle<br />
caratteristiche dei vini, riunendoli in gruppi, chiamati “componenti”, che riescono a spiegare sinteticamente<br />
le caratteristiche organolettiche e a correlarle con il descrittore “gradevolezza”. In questo modo abbiamo<br />
individuato quali fossero i componenti correlati alla gradevolezza del <strong>Groppello</strong>: questo è uno strumento<br />
fondamentale per poter prendere decisioni riguardo alle caratteristiche essenziali su cui porre l’attenzione nel<br />
momento in cui si voglia programmare una strategia produttiva a partire dalle caratteristiche organolettiche<br />
desiderate.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CAPITOLO 3 3 Risposte a diversi metodi di vinificazione<br />
Risposte a diversi metodi di vinificazione<br />
3. Risposte a diversi metodi di vinificazione....................................................................... 105<br />
3.1. Oggetto ed obbiettivi dello studio..................................................................... 105<br />
3.2. Materiali e metodi............................................................................................. 105<br />
3.2.1. Agrometeorologia....................................................................................... 105<br />
3.2.2. Vigneto........................................................................................................ 105<br />
3.2.3. Operazioni di campo e vendemmia............................................................ 105<br />
3.2.3.1 Analisi delle uve................................................................................... 105<br />
3.2.3.2 Vendemmia........................................................................................... 105<br />
3.2.4. Vinificazioni................................................................................................ 106<br />
3.2.4.1 Andamento delle vinificazioni ed analisi sui vini................................. 106<br />
3.2.4.2 Le sostanze polifenoliche nei vini........................................................ 106<br />
3.2.4.3 Analisi statistiche.................................................................................. 106<br />
3.2.5. Degustazioni............................................................................................... 106<br />
3.2.5.1 Analisi statistiche.................................................................................. 106<br />
3.3. Risultati e commenti.......................................................................................... 112<br />
3.3.1. Agrometeorologia....................................................................................... 112<br />
3.3.2. Vigneto........................................................................................................ 112<br />
3.3.3. Operazioni di campo e vendemmia............................................................ 112<br />
3.3.3.1 Analisi delle uve................................................................................... 112<br />
3.3.4. Vinificazioni................................................................................................ 112<br />
3.3.4.1 Andamento delle vinificazioni e analisi sui vini................................... 112<br />
3.3.4.2 Le sostanze polifenoliche nei vini........................................................ 114<br />
3.3.5. Degustazioni............................................................................................... 118<br />
3.3.5.1 Interazioni............................................................................................ 128<br />
3.3.5.2 Correlazioni.......................................................................................... 128<br />
3.3.5.3 Evoluzione dei vini nel tempo............................................................. 128<br />
3.3.6 Analisi dei fattori principali........................................................................ 129<br />
3.4. Considerazioni................................................................................................... 131<br />
4. Considerazioni finali........................................................................................................ 132<br />
104<br />
3.1<br />
3.2<br />
105<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Conoscere un vitigno significa anche sapere come risponde a diversi criteri di vinificazione. Parallelamente<br />
alle indagini esposte nei capitoli 1 e 2, si è deciso quindi di indagare la risposta enologica dei <strong>Groppello</strong>, per<br />
fornire alle Aziende gli elementi informativi utili a decidere quali potessero essere i metodi di vinificazione<br />
più adatti per i diversi obbiettivi enologici.<br />
Oggetto ed obbiettivi dello studio<br />
L’obbiettivo del lavoro era ottenere informazioni riguardo alle risposte enologiche del <strong>Groppello</strong> in funzione<br />
dell’applicazione di diverse strategie di vinificazione in varie annate.<br />
Si è deciso quindi di effettuare per i tre anni di prova una serie di mesovinificazioni di circa 200 Kg di uva<br />
provenienti da un unico vigneto dove fossero presenti in egual misura <strong>Groppello</strong> Gentile e <strong>Groppello</strong> di<br />
Mocasina. Il vigneto oggetto dello studio ed i diversi protocolli per le mesovinificazioni sono descritti più<br />
avanti.<br />
I vini così ottenuti sono stati degustati in più sedute e da diversi panel.<br />
Al termine sono state effettuate le analisi statistiche per l’individuazione delle differenze significative, delle<br />
interazioni, del peso dei diversi fattori sulla variabilità complessiva, delle correlazioni. Infine è stata proposta<br />
l’analisi delle componenti principali, una interpretazione statistica che abbiamo ritenuto particolarmente<br />
utile a valutare sinteticamente ed efficacemente i dati ottenuti.<br />
Materiali e metodi<br />
3.2.1. Agrometereologia<br />
Si è utilizzata la capannina agrometeorologica di Lonato del Garda descritta nel Cap. 1.<br />
3.2.2. Vigneto<br />
Il vigneto, di proprietà dell’Azienda Agricola La Torretta Spia d’Italia, anno d’impianto 1985 e sesto<br />
d’impianto 1,50 x 2,80 m. Presso un laboratorio certificato sono state eseguite le analisi del suolo.<br />
Il vigneto riunisce in modo randomizzato numerosi gruppi di piante frutto di una preselezione clonale<br />
condotta nel territorio durante la seconda metà degli anni ottanta. Si ritrova la presenza uniforme di<br />
<strong>Groppello</strong> Gentile e di <strong>Groppello</strong> di Mocasina.<br />
La forma di allevamento è a cortina alta con tralcio rinnovato (Guyot ad altezza m. 1,50, con vegetazione<br />
assurgente per circa 80 cm e poi a ricadere dalla sommità); non è tipica del territorio, ma la sua gestione,<br />
il sito favorevole e l’età delle piante hanno garantito comunque ottimi risultati qualitativi, che si possono<br />
ritenere coerenti con le caratteristiche delle uve territoriali.<br />
3.2.3. Operazioni di campo e vendemmia<br />
Il vigneto è stato gestito in modo ordinario dalla proprietà.<br />
3.2.3.1 Analisi delle uve<br />
Analisi dell’andamento <strong>della</strong> maturazione, realizzate come descritto nel par. 1.3.3.2.<br />
3.2.3.2 Vendemmia<br />
La vendemmia è stata eseguita ogni anno in date diverse, allo scopo di raccogliere le uve ad uno stadio di<br />
maturazione adeguato all’ottenimento di vini di qualità. Ci si è posti come obbiettivo il raggiungimento di<br />
una gradazione zuccherina di 19-20 ° Babo (216-229 g/l Zuccheri). Nel 2007 la vendemmia è stata fatta il<br />
19/09/07, nel 2008 il 30/09/08, nel 2009 il 30/09/09.<br />
Si sono raccolti circa 200 Kg di uva in cassette da 18 Kg, immediatamente portate presso la cantina<br />
sperimentale del <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia e messe in cella frigo per una notte al fine di<br />
uniformare le temperature di vinificazione in partenza.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
3.2.4. Vinificazioni<br />
Un elenco delle vinificazioni effettuate con relativo codice di riferimento è riportato in tab. 62, mentre i<br />
protocolli di microvinificazione sono riportati in dettaglio nelle fig. da 16 a 22.<br />
Le temperature dei vini sono state regolate attraverso l’utilizzo di attrezzature gentilmente concesse da<br />
Oenoitalia.<br />
3.2.4.1 Andamento delle vinificazioni ed analisi sui vini<br />
L’andamento delle vinificazioni è stato costantemente monitorato, rilevando la progressione del °Babo e<br />
la temperatura di fermentazione. Per ogni vino così ottenuto si sono effettuate le analisi chimico-fisiche,<br />
attraverso l’utilizzo dello strumento Wine scan <strong>della</strong> ditta Foss che effettua analisi all’infrarosso con<br />
trasformata di Fourier (FTIR), come descritto nel Cap. 1.<br />
Tab. 62: Diversi metodi di vinificazione testati dal 2007 al 2009<br />
Vinificazione Codice<br />
Mesovinificazione Test TEST<br />
Mesovinificazione con macerazione lunga LONG<br />
Mesovinificazione con macerazione prefermentativa a freddo PREF<br />
Mesovinificazione con macerazione prefermentativa a caldo PREC<br />
Mesovinificazione con macerazione postfermentativa a caldo POSTC<br />
Mesovinificazione con uva sovramatura (15 giorni in più delle altre) SOVR<br />
Mesovinificazione con uva passita (15 giorni di appassimento in pianta tramite taglio del tralcio) PASS<br />
3.2.4.2 Le sostanze polifenoliche nei vini<br />
Sui vini si sono realizzate le seguenti analisi: flavonoidi totali, antociani liberi e totali, flavonoidi non<br />
antocianici, polifenoli totali, catechine e proantocianidine reattive alla vanillina, proantocianidine, intensità<br />
e tonalità colorante con metodo Di Stefano.<br />
Come descritto nel Cap. 2, abbiamo pensato di utilizzare un metodo per la visualizzazione del colore,<br />
riportando in fotografie l’aspetto dei vini da <strong>Groppello</strong>, anche per mostrare la corrispondenza tra analisi<br />
chimiche, aspetto visivo e risultati delle degustazioni.<br />
3.2.4.3 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS secondo il metodo ANOVA seguito da test<br />
di Duncan.<br />
3.2.5. Degustazioni<br />
Su tutti i vini si sono condotte degustazioni tecniche al fine di valutare la variabilità dovuta alle tecniche<br />
di vinificazione ed all’annata, utilizzando schede descrittive di degustazione appositamente predisposte<br />
(Fig. 14 a - 14 b). Le degustazioni sono state condotte con i due panel “esperto” ed “aziendale”, come già<br />
descritto nei Cap. 1 e 2.<br />
3.2.5.1 Analisi statistiche<br />
Le analisi statistiche sono state realizzate con il pacchetto SPSS secondo quanto descritto nel par. 1.2.5.1<br />
e 2.3.5.1<br />
106<br />
Fig. 16: Protocolli di vinificazione applicati: TeST, SOVR, PASS<br />
Metabisolfito di potassio<br />
10 g/hl<br />
Lieviti<br />
Saccharomyces cerevisiae<br />
20 g/hl<br />
Nutienti per lieviti<br />
10 g/hl<br />
Bateri Malolattici<br />
1 g/hl<br />
Metabisolfito di potassio<br />
8 g/hl<br />
MESOVINIFICAZIONE TEST<br />
RACCOLTA UVA<br />
PIGIADIRASPATURA<br />
SVINATURA<br />
a contatto con l’aria<br />
(resa 60-65% circa)<br />
TRAVASO<br />
dopo 10 gg.<br />
TRAVASO<br />
IMBOTTIGLIAMENTO<br />
107<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
FOLLATURE<br />
e RIMONTAGGI<br />
Fino a 15° Babo: 1 F/gg<br />
da 15° a 5° Babo: 2 F/gg<br />
1 RA/gg<br />
da 5° a 3° Babo: 1 F/gg<br />
1 RA/gg<br />
da 3° a 0,5°Babo: 1F/gg
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Fig. 17: Protocolli di vinificazione applicati: LONG<br />
Bateri Malolattici<br />
1 g/hl<br />
Metabisolfito di potassio<br />
8 g/hl<br />
MESOVINIFICAZIONE<br />
MACERAZIONE LUNGA<br />
RACCOLTA UVA<br />
PIGIADIRASPATURA<br />
FERMENTAZIONE<br />
come<br />
TEST<br />
a °Babo 0,5 sigillare la vasca<br />
MACERAZIONE<br />
15gg.<br />
SVINATURA<br />
a contatto con l’aria<br />
(resa 60-65% circa)<br />
TRAVASO<br />
dopo 10 gg.<br />
TRAVASO<br />
a termine FML<br />
IMBOTTIGLIAMENTO<br />
108<br />
Fig. 18: Protocolli di vinificazione applicati: PReF<br />
Bateri Malolattici<br />
1 g/hl<br />
Metabisolfito di potassio<br />
8 g/hl<br />
MESOVINIFICAZIONE con MACERAZIONE<br />
PREFERMENTATIVA A FREDDO<br />
RACCOLTA UVA<br />
PIGIADIRASPATURA<br />
MACERAZIONE<br />
6° C<br />
4gg.<br />
FERMENTAZIONE<br />
come<br />
TEST<br />
SVINATURA<br />
a contatto con l’aria<br />
(resa 60-65% circa)<br />
TRAVASO<br />
dopo 10 gg.<br />
TRAVASO<br />
a termine FML<br />
IMBOTTIGLIAMENTO<br />
109<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
1 F/gg
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Fig. 19: Protocolli di vinificazione applicati: PReC<br />
Bateri Malolattici<br />
1 g/hl<br />
Metabisolfito di potassio<br />
8 g/hl<br />
MESOVINIFICAZIONE con MACERAZIONE<br />
PREFERMENTATIVA A CALDO<br />
RACCOLTA UVA<br />
PIGIADIRASPATURA<br />
MACERAZIONE<br />
40° C per 24 h<br />
FERMENTAZIONE<br />
come<br />
TEST<br />
SVINATURA<br />
a contatto con l’aria<br />
(resa 60-65% circa)<br />
TRAVASO<br />
dopo 10 gg.<br />
TRAVASO<br />
a termine FML<br />
IMBOTTIGLIAMENTO<br />
110<br />
Fig. 20: Protocolli di vinificazione applicati: POSTC<br />
Bateri Malolattici<br />
1 g/hl<br />
Metabisolfito di potassio<br />
8 g/hl<br />
MESOVINIFICAZIONE con MACERAZIONE<br />
POSTFERMENTATIVA A CALDO<br />
RACCOLTA UVA<br />
PIGIADIRASPATURA<br />
FERMENTAZIONE<br />
come<br />
TEST<br />
MACERAZIONE<br />
40° C per 12 h<br />
SVINATURA<br />
a contatto con l’aria<br />
(resa 60-65% circa)<br />
TRAVASO<br />
dopo 10 gg.<br />
TRAVASO<br />
a termine FML<br />
IMBOTTIGLIAMENTO<br />
111<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong>
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
3.3 Risultati e commenti<br />
3.3.1. Agrometeorologia<br />
Si faccia riferimento ai dati <strong>della</strong> capannina agrometeorologica di Lonato del Garda riportati nel Cap. 1.<br />
3.3.2. Vigneto<br />
Le analisi del suolo sono riportate in tab. 63<br />
Tab. 63<br />
Sabbia (g/Kg)<br />
Limo (g/Kg)<br />
Argilla (g/Kg)<br />
pH in acqua<br />
Calcare totale (g/Kg)<br />
Calcare attivo (g/Kg)<br />
Carbonio organico (g/Kg)<br />
LONATO 790 100 110 8,2 450 50 4 0,4 10,9 16 90 110 41 9 10,2 3,9<br />
Il terreno in oggetto è sciolto, molto profondo e moderatamente fertile, quindi particolarmente adatto alla<br />
coltivazione <strong>della</strong> vite.<br />
3.3.3. Operazioni di campo e vendemmia<br />
3.3.3.1 Analisi delle uve<br />
I dati delle uve alla raccolta sono riportati nelle Tabb. 64 e 65<br />
Tab. 64 Tab. 65<br />
ANALISI MOSTI Meso ‘08 ANALISI MOSTI Meso ‘09<br />
DATA codice °Babo Ac. Tit pH DATA codice °Babo Ac. Tit pH<br />
01/10/2008 Test 19,0 5,26 3,55 01/10/2009 Test 18,5 4,92 3,71<br />
01/10/2008 Long 19,0 4,58 3,57 01/10/2009 Long 18,7 4,84 3,63<br />
01/10/2008 PreF 18,4 4,41 3,59 01/10/2009 PreF 18,6 5,49 3,61<br />
07/10/2008 PreC 19,6 4,21 3,66 01/10/2009 PreC 18,9 4,72 3,65<br />
03/10/2008 PostC 19,4 4,85 3,66 06/10/2009 PostC 18,4 5,65 3,61<br />
15/10/2008 Sovr 20,2 4,68 3,59 20/10/2009 Sovr 18,4 4,26 3,83<br />
15/10/2008 Pass 21,7 4,87 3,60 20/10/2009 Pass 19,0 4,32 3,85<br />
3.3.4. Vinificazioni<br />
3.3.4.1 Andamento delle vinificazioni e analisi sui vini<br />
Si riportano nelle Tabb. 66, 67 e 68 i dati dell’analisi del vino e nel Graf. 87 a titolo d’esempio l’andamento<br />
delle fermentazioni nell’anno 2009.<br />
ANALISI VINI meso ‘07 ANALISI VINI meso ‘08 ANALISI VINI meso ‘09<br />
Tab. 66<br />
alcol. tot.<br />
ac. tot.<br />
pH<br />
estr. sec.<br />
Tab. 67<br />
alcol. tot.<br />
112<br />
Azoto totale (g/Kg)<br />
ac. tot.<br />
C/N<br />
pH<br />
P2O5 assim. (mg/Kg)<br />
estr. sec.<br />
K2O scamb. (mg/Kg)<br />
MgO scamb. (mg/Kg)<br />
Tab. 68<br />
Test 13,4 6,8 3,64 30,3 Test 13,4 4,4 3,70 26,7 Test 13,0 4,9 3,79 30,2<br />
Long 13,1 6,8 3,64 29,9 Long 13,3 4,6 3,67 25,5 Long 13,1 5,1 3,61 29,2<br />
PreF 13,1 6,6 3,59 30,5 PreF 13,3 4,5 3,61 26,3 PreF 12,8 5,0 3,67 29,6<br />
PreC 13,4 6,4 3,63 31,5 PreC 13,9 4,3 3,66 28,4 PreC 13,7 4,9 3,68 31,3<br />
PostC 13,5 7,2 3,72 32,9 PostC 13,6 4,6 3,67 28,1 PostC 12,6 4,9 3,79 29,7<br />
Sovr 13,5 7,4 3,50 30,7 Sovr 14,4 4,8 3,69 28,6 Sovr 13,1 4,9 3,63 29,9<br />
Pass 14,2 7,4 3,63 33,1 Pass 15,5 4,8 3,75 34,5 Pass 13,7 5,2 3,61 31,2<br />
Na2O scamb. (mg/Kg)<br />
alcol. tot.<br />
C.S.C. meq/100 g<br />
ac. tot.<br />
Ca/Mg meq/meq<br />
pH<br />
Mg/K meq/meq<br />
estr. sec.<br />
Graf. 87<br />
°Babo<br />
45<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
-5<br />
Graf. 88<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Curve Fermentazioni Meso<br />
1 4 7 10 13 16 19 22 25 28 31<br />
ac. tot. g/l pH ac. tart.<br />
g/l<br />
Giorni di fermentazione<br />
MESOVINIFICAZIONI<br />
ac. tot. g/l pH ac. tart.<br />
g/l<br />
ac. tot. g/l pH ac. tart.<br />
g/l<br />
2007 2008 2009<br />
Dati per vinificazione: Dal punto di vista analitico, non si<br />
riscontrano differenze significative tra i diversi metodi valutando<br />
la media di tre anni i dati. Si deve tuttavia tenere presente che<br />
l’ampia variabilità annuale diminuisce la capacità discriminante<br />
del test statistico.<br />
I dati significativamente più alti sono l’alcol totale e l’estratto<br />
secco, che vedono differenziarsi rispettivamente le tesi SOVR e<br />
PASS per l’alcol e la PRE-C e PASS per l’estratto secco.<br />
113<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
Test °Babo<br />
Test Temp°C<br />
Long °Babo<br />
Long Temp°C<br />
PreF °Babo<br />
PreF Temp°C<br />
PreC °Babo<br />
PreC Temp°C<br />
PostC °Babo<br />
PostC Temp°C<br />
Sovr °Babo<br />
Sovr Temp°C<br />
Pass °Babo<br />
Pass Temp°C<br />
MESOVINIFICAZIONI<br />
estr.<br />
sec. g/l<br />
estr.<br />
sec. g/l<br />
estr.<br />
sec. g/l<br />
2007 2008 2009<br />
Tab. 69 Alcol tot. Estratto secco<br />
Test a 13,2 a 28,4<br />
Long a 13,3 a 28,6<br />
PreF a 13,1 a 28,8<br />
PreC a 13,7 ab 30,53<br />
PostC a 13,2 a 29,37<br />
Sovr ab 13,7 a 29,6<br />
Pass b 14,5 b 33,13
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
3.3.4.2 Le sostanze polifenoliche nei vini<br />
I dati confermano chiaramente i risultati che si sono illustrati a proposito delle microvinificazioni nel Cap.2,<br />
quando il 2008 si è evidenziato anno con vini più ricchi in polifenoli, antociani e proantocianidine. Come<br />
detto nel Cap. 2, probabilmente il 2008 ha permesso alle piante di accumulare più sostanze polifenoliche<br />
grazie al minore stress idrico rispetto alle altre annate.<br />
Dati per vinificazione: Dal punto di vista analitico, non si riscontrano differenze significative tra i diversi<br />
metodi valutando per le diverse componenti polifenoliche la media di tre anni. Dal confronto di queste tre<br />
annate si deduce che solamente la tesi PRE-C mostra un contenuto in Antociani leggermente superiore<br />
alla media. Questa tecnica consentirebbe una estrazione intensa e precoce degli antociani, rapidamente<br />
combinati con i tannini in composti colorati stabili.<br />
Graf. 89<br />
mg/l catechina<br />
Graf. 90<br />
mg/l catechina<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
500<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
0<br />
MESOVINIFICAZIONI media 07-09<br />
Flavonoidi totali ml/l catechina polifenoli totali Folin mg/l catechina (calcolato)<br />
MESOVINIFICAZIONI media 07-09<br />
mg/l catechina<br />
antociani mg/l malvidina 0 antociani liberi mg/l<br />
antociani mg/l malvidina antociani liberi mg/l<br />
114<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass<br />
MESOVINIFICAZIONI media 07-09<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass<br />
Graf. 91<br />
test<br />
lunga<br />
mg/l catechina<br />
Graf. 92<br />
mg/l catechina<br />
3000<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
500<br />
0<br />
catechine e proantocianidine reattive alla vanillina<br />
mg/l catechina<br />
MESOVINIFICAZIONI media 07-09<br />
MESOVINIFICAZIONI media 07-09<br />
preF<br />
prec Tab. 70<br />
postc<br />
2007<br />
sovr<br />
2008<br />
pass<br />
2009<br />
Antociani mg/l<br />
Malvidina<br />
a 177<br />
b 323<br />
c 262<br />
Polifenoli tot. mg/l Ac.<br />
Gallico<br />
a 2077<br />
b 2440<br />
a 2067<br />
Proantocianidine mg/l<br />
Cianidina<br />
b 2300<br />
c 2849<br />
a 2046<br />
Polifenoli totali<br />
Dati per anno: Risultano maggiori nel 2008.<br />
115<br />
proantocianidine mg/l cianidina<br />
intensità tonalità x2<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Antociani totali e liberi, proantocianidine, intensità e tonalità coloranti<br />
Dati per anno: Anche l’intensità colorante è superiore per i vini del 2008. Tuttavia, considerando la quantità<br />
di antociani liberi bassa nel 2007, per quell’anno si può presumere una maggiore stabilità del colore rispetto<br />
al 2008 e soprattutto rispetto al 2009, perché quest’ultima annata è quella con la percentuale più elevata di<br />
antociani liberi sui totali. Anche se i dati analitici non confermano la tonalità più vivace del 2007, attraverso<br />
le degustazioni invece si verifica che la tonalità del 2007 è più vivace di quella del 2008. Per il 2008 risulta<br />
significativamente più elevato anche il contenuto in proantocianidine.<br />
Catechine e proantocianidine reattive alla Vanillina<br />
Dati per anno: sono minori nel 2007, come era lecito attendersi per il fatto che la stagione molto anticipata<br />
e calda ha permesso migliori maturazioni delle uve.<br />
Graf. 93<br />
mg/l catechina<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
3000<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
500<br />
0<br />
Graf. 94<br />
Flavonoidi totali ml/l<br />
catechina<br />
polifenoli totali Folin<br />
mg/l catechina<br />
(calcolato)<br />
MESOVINIFICAZIONI<br />
Flavonoidi totali ml/l<br />
catechina<br />
116<br />
polifenoli totali Folin<br />
mg/l catechina<br />
(calcolato)<br />
Flavonoidi totali ml/l<br />
cat echina<br />
2007 2008 2009<br />
MESOVINIFICAZIONI<br />
polifenoli totali Folin<br />
mg/l catechina<br />
(calcolato)<br />
intensità tonalità intensità tonalità intensità tonalità<br />
2007 2008 2009<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
post c<br />
sovr<br />
pass<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass<br />
Graf. 95<br />
400<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
Graf. 96<br />
3500<br />
3000<br />
2500<br />
2000<br />
1500<br />
1000<br />
500<br />
0<br />
400<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
MESOVINIFICAZIONI<br />
MESOVINIFICAZIONI<br />
117<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
antociani mg/l 0 antociani liberi antociani mg/l antociani liberi antociani mg/l antociani liberi<br />
malvidina antociani mg/l mg/l antociani malvidina liberi antociani mg/l mg/l antociani malvidina liberi antociani mg/l mg/l antociani liberi<br />
2007<br />
malvidina<br />
mg/l<br />
2008<br />
malvidina<br />
mg/l<br />
2009<br />
malvidina<br />
mg/l<br />
2007 2008 2009<br />
catechine e<br />
proantocianidine<br />
reattive alla<br />
vanillina mg/l<br />
catechina<br />
proantocianidine<br />
mg/l cianidina<br />
catechine e<br />
proantocianidine<br />
reattive alla<br />
vanillina mg/l<br />
catechina<br />
MESOVINIFICAZIONI<br />
proantocianidine<br />
mg/l cianidina<br />
catechine e<br />
proantocianidine<br />
reattive alla<br />
vanillina mg/l<br />
catechina<br />
2007 2008 2009<br />
proantocianidine<br />
mg/l cianidina<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass<br />
test<br />
lunga<br />
preF<br />
prec<br />
postc<br />
sovr<br />
pass
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 97<br />
Tonalità (viola
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 72<br />
Intensità colorante<br />
Tonalità colorante<br />
frutta e fiori<br />
speziato<br />
tostato<br />
vegetale verde<br />
2007 - 2009 Test a a bc ab ab b ab ab ab ab ab abcd ab bcd a<br />
2007 - 2009 Long a ab c ab ab a a a ab a a ab ab ab a<br />
2007 - 2009 PreF a abc ab a a ab b ab a ab ab a ab a a<br />
2007 - 2009 PreC b c a a b ab b c abc ab ab cd b abc a<br />
2007 - 2009 postC b bc bc a ab ab b abc a ab ab abc a abcd a<br />
2007 - 2009 Sovr b abc abc a ab b ab ab bc ab ab bcd b d b<br />
2007 -2009 Pass b abc bc b b ab ab bc c b b d c cd b<br />
• Scomponendo il dato per singole annate, si scopre che nel 2007 (annata particolarmente calda e<br />
anticipata) SOVR ha mostrato gradevolezza complessiva inferiore, dato che ha inciso sul risultato triennale,<br />
poiché nel 2008 e nel 2009 la sua gradevolezza era più alta. Si può ipotizzare che SOVR sia la migliore<br />
strategia per annate fredde o non troppo anticipate, come appunto il 2008 ed il 2009. POST-C si comporta<br />
bene sia nel 2007 che nel 2008, indicando questa strategia come interessante per l’approccio sia ad annate<br />
calde (come il 2007) che tardive (come il 2008). Inoltre, insieme a SOVR questa tesi mostra i massimi<br />
livelli di intensità colorante nel 2008. PRE-C sia nel 2007 che nel 2008 mostra scarso equilibrio gustativo<br />
e tendenza ad esaltare le note olfattive di chimico e vegetale cotto a scapito di frutta e fiori, che come<br />
abbiamo già visto su <strong>Groppello</strong> non sono collegabili a sensazioni positive. Nel 2008 anche PRE-F e LONG<br />
mostrano scarso equilibrio, avvalorando così l’ipotesi che possano essere vinificazioni adatte solo ad annate<br />
di uva perfettamente matura. Nel 2009 si comporta molto bene il TEST (ottime performance gustative),<br />
così come PRE-C (la tesi con maggiore intensità colorante), PASS e SOVR (caratterizzate da intensità<br />
colorante, struttura e persistenza elevate), seguiti da LONG (frutta e fiori, equilibrio gustativo).<br />
120<br />
vegetale cotto<br />
chimico<br />
alcolicità<br />
sapidità<br />
morbidezza<br />
struttura<br />
persistenza<br />
equilibrio<br />
gradevolezza<br />
7<br />
CHIMICO<br />
6<br />
CHIMICO 5<br />
4<br />
3<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE 2<br />
1<br />
0<br />
PERSISTENZA<br />
VEGETALE COTTO<br />
Tab. 73: Degustazione Panel esperto 2007<br />
Cod. vino<br />
Graf. 100<br />
Graf. 101<br />
Intensità di colore<br />
VEGETALE COTTO<br />
VEGETALE COTTO<br />
Speziato<br />
VEGETALE VERDE<br />
VEGETALE VERDE<br />
Tostato<br />
Deg. 05-11-08 Meso '07 vista olfatto<br />
Alcolicità<br />
Deg. 05-11-08 Meso '07 vista olfatto<br />
TONALITA' (arancio
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 74: Degustazione Panel esperto 2008<br />
Cod. vino<br />
Graf. 102<br />
Graf. 103<br />
Tonalità di colore<br />
Intensità di colore<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
PERSISTENZA<br />
Vegetale cotto<br />
VEGETALE COTTO<br />
Frutta e fiori<br />
GRADEVOLEZZA<br />
CHIMICO<br />
GRADEVOLEZZA<br />
EQUILIBRIO<br />
STRUTTURA<br />
QUALITA' TANNICA<br />
Test a a a bc a ab ab a ab a<br />
Long a ab a bc ab bc a ab a ab<br />
Pre C ab abc b a b ab b ab b a<br />
Pass ab abc ab bc a a b c ab b<br />
Sovr ab c a ab a abc ab bc b b<br />
Pre F ab bc ab c a abc ab ab ab b<br />
Post C b c a abc a c ab ab b ab<br />
Chimico<br />
Deg. 20-05-09 Meso '08 vista olfatto<br />
VEGETALE VERDE<br />
Acidità<br />
122<br />
TONALITA' (arancio
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
• Degustazioni del Panel aziendale: Queste degustazioni riescono a individuare un maggior numero di<br />
gruppi per quasi tutti i descrittori, forse grazie all’approccio più semplice e schematico, che affatica meno<br />
il degustatore. Pur perdendo in qualità descrittiva, questi dati possono essere interessanti dal punto di vista<br />
applicativo, poiché permettono di avere un’idea <strong>della</strong> valutazione dei vini più diretta e più vicina a quella<br />
del consumatore. È comunque interessante notare che i dati, quando riferiti a descrittori confrontabili tra<br />
loro, confermano di fatto le degustazioni precedenti del panel esperto. Si distinguono ben 5 gruppi per<br />
l’intensità colorante e 3 gruppi di tonalità, 2 per l’intensità olfattiva, 3 per la complessità e la finezza<br />
olfattiva. Per la gradevolezza si possono distinguere 4 gruppi, e se si accorpano i descrittori contraddistinti<br />
da caratteri che sono sempre “positivi” per il gusto all’aumentare del voto (persistenza, equilibrio, struttura)<br />
si evidenzia chiaramente la migliore prestazione di PASS. Per agevolare l’interpretazione di questo<br />
descrittore, si consideri che ad esempio acidità e morbidezza sono state escluse perché si tratta di descrittori<br />
che non necessariamente risultano gradevoli a livelli alti o bassi (un vino troppo morbido non è equilibrato,<br />
così come non lo è un vino esageratamente poco acido o troppo acido).<br />
Graf. 106<br />
BALSAMICO E ERBE AROMATICHE<br />
VEGETALE COTTO<br />
Graf. 107<br />
CHIMICO<br />
GRADEVOLEZZA<br />
GUSTO<br />
MORBIDEZZA/ROTONDITA'<br />
VEGETALE VERDE<br />
MESOVINIFICAZIONI media 07-09 PANEL AZIENDE<br />
FINEZZA<br />
Deg. 16-04-08 Meso '07<br />
124<br />
COMPLESSITA'<br />
TONALITA' (arancio
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 110 la media di tutte le vinificazioni nei tre anni<br />
GradeVoleZZa<br />
Gusto<br />
MorBideZZa/rotondita'<br />
MESOVINIFICAZIONI media PANEL AZIENDALE<br />
tonalita' colore<br />
75<br />
Graf. 111: PRE-F è tecnica che mostra forti differenze tra gli anni e quindi pessima adattabilità.<br />
GradeVoleZZa<br />
Gusto<br />
MorBideZZa/rotondita'<br />
70<br />
65<br />
60<br />
55<br />
50<br />
45<br />
40<br />
FineZZa<br />
MESOVINIFICAZIONI PreF PANEL AZIENDALE<br />
tonalita' colore<br />
75<br />
70<br />
65<br />
60<br />
55<br />
50<br />
45<br />
40<br />
FineZZa<br />
126<br />
intensita' colore<br />
intensita'<br />
coMplessita'<br />
intensita' colore<br />
intensita'<br />
coMplessita'<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
127<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 112: PRE-C è tecnica che tende a creare vini sbilanciati verso il colore e meno interessanti per altri<br />
aspetti. Stranamente 2007 e 2009 sono molto simili anche a partire da uve molto diverse.<br />
GradeVoleZZa<br />
Gusto<br />
MorBideZZa/rotondita'<br />
MESOVINIFICAZIONI PreC PANEL AZIENDALE<br />
tonalita' colore<br />
75<br />
Graf. 113: SOVR tende a “aprire” il cerchio descrittivo, anche se il 2009 ne trae beneficio limitato.<br />
GradeVoleZZa<br />
Gusto<br />
MorBideZZa/rotondita'<br />
70<br />
65<br />
60<br />
55<br />
50<br />
45<br />
40<br />
FineZZa<br />
MESOVINIFICAZIONI PreC Sovr PANEL AZIENDALE<br />
tonalita' colore<br />
75 75<br />
70 70<br />
65 65<br />
60 60<br />
55 55<br />
50 50<br />
45 45<br />
40 40<br />
FineZZa<br />
intensita' colore<br />
intensita'<br />
coMplessita'<br />
intensita' colore<br />
intensita'<br />
coMplessita'<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
2007 serie1<br />
2008 serie2<br />
2009<br />
serie3
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Graf. 114: Molto interessante notare che PASS nel 2009 supera in finezza le altre annate. Evidentemente<br />
l’uva di annate difficili trae beneficio a appassire. Rimane importante però sottolineare che la morbidezza<br />
e il gusto del 2009 sono comunque inferiori (quindi è necessario comunque puntare ad avere uve mature<br />
prima di un eventuale appassimento, che altrimenti rischierebbe di determinare durezza al gusto).<br />
GradeVoleZZa<br />
Gusto<br />
MorBideZZa/rotondita'<br />
MESOVINIFICAZIONI Pass PANEL AZIENDALE<br />
tonalita' colore<br />
75<br />
70<br />
65<br />
60<br />
55<br />
50<br />
45<br />
40<br />
FineZZa<br />
3.3.5.1 Interazioni<br />
Verificando l’interazione tra anno e vinificazione, si nota che parecchi descrittori organolettici mostrano<br />
significatività; ciò dimostra che i vini variano le proprie risposte ai metodi di vinificazione a seconda<br />
dell’annata, a conferma <strong>della</strong> variabilità delle risposta enologica dei <strong>Groppello</strong> all’andamento stagionale.<br />
In pratica, possiamo dire che c’è un’invarianza <strong>della</strong> risposta organolettica per l’interazione anno*vinificazione<br />
solo per i descrittori intensità olfattiva, tostato, balsamico, acidità, sapidità, persistenza e, al limite <strong>della</strong><br />
significatività, morbidezza. Tuttavia, di questi, solo tostato riesce a discriminare PRE-F da Pre-C e PASS<br />
sulla media dei tre anni (le altre tesi sono tutte indifferenziate), sapidità distingue solo LONG da PASS, e<br />
persistenza, sulla media dei tre anni, permette di creare 3 gruppi distinguendo POST-C da PASS. Questi<br />
ultimi descrittori pertanto sono costanti ed anche utili a distinguere tra loro i vini delle vinificazioni nel<br />
corso degli anni.<br />
3.3.5.2 Correlazioni<br />
Segnalando solo le poche correlazioni statisticamente significative e che abbiano un coefficiente di Pearson<br />
oltre i ±0,5 (dati non riportati) troviamo correlazioni che confermano i legami positivi tra i descrittori generici<br />
del gusto: l’equilibrio è legato positivamente a morbidezza e gradevolezza, la struttura alla persistenza.<br />
Tra le numerose correlazioni che legano i componenti polifenolici ed i relativi riscontri organolettici o<br />
analitici, ricordiamo ad esempio gli antociani totali e liberi che sono legati negativamente al descrittore<br />
tonalità: nelle schede di degustazione valori bassi di tonalità corrispondono alla tonalità marrone, e quindi il<br />
significato in questo caso è che all’aumentare <strong>della</strong> presenza di antociani totali e liberi diminuisce in modo<br />
evidente la vivacità del colore, mentre l’intensità è legata positivamente ai contenuti in flavonoidi, antociani,<br />
polifenoli, proantocianidine e ai dati di D.O.<br />
3.3.5.3 evoluzione dei vini nel tempo<br />
Sui vini del 2008 si è deciso di valutare l’evoluzione nel tempo delle sensazioni organolettiche, confrontando<br />
tra loro i vini degustati in momenti successivi <strong>della</strong> loro evoluzione.<br />
L’interazione di vinificazione*data è significativa solo per la componente olfattiva tostato e per il descrittore<br />
gradevolezza complessiva. La cosa è curiosa ed interessante, poiché il tostato è normalmente un descrittore<br />
poco importante nel <strong>Groppello</strong> ma il tempo gioca a suo favore, mentre la gradevolezza è interessante da<br />
considerare qualora si vogliano valutare vini diversi in funzione <strong>della</strong> loro potenzialità evolutiva.<br />
128<br />
intensita' colore<br />
intensita'<br />
coMplessita'<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
129<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
L’insieme dei profili descrittivi di tutte le meso del 2008 degustate in due momenti diversi evidenzia che<br />
nel tempo si hanno le seguenti variazioni significative: la tonalità vira verso il marrone, il tostato aumenta,<br />
la sensazione alcolica aumenta, così come aumenta l’amaro, tuttavia accompagnato da un aumento molto<br />
vicino alla significatività <strong>della</strong> morbidezza, pertanto equilibrio e gradevolezza non subiscono variazioni<br />
importanti sulla media dei vini.<br />
E’ riportato solo il grafico <strong>della</strong> PreF , per le altre vinificazioni verrà solo spiegata l’evoluzione.<br />
Per la LONG nel tempo aumenta l’equilibrio, dimostrando così di essere vinificazione per vini da<br />
affinamento, per la PRE-F diminuisce la gradevolezza, a dimostrazione che si tratta di una vinificazione non<br />
adatta a produrre vini longevi, per il TEST migliorano molto tutti i parametri gustativi e significativamente<br />
il tostato, la PRE-C e la POST-C non cambiamo di molto, anche se la prima sembra dare risultati migliori<br />
nel tempo, per la SOVR aumenta significativamente il tostato e in misura minore l’equilibrio.<br />
Graff. 115<br />
persistenza<br />
struttura<br />
morbidezza<br />
amaro<br />
sapidità<br />
MESOVINIFICAZIONI 2008 Evoluzione PreF<br />
gradevolezza<br />
equilibrio<br />
alcolicità<br />
acidità<br />
intensità<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
chimico<br />
tonalità<br />
intensità olfattiva<br />
frutta e fiori<br />
speziato<br />
tostato<br />
vegetale verde<br />
vegetale cotto<br />
balsamico e erbe aromatiche<br />
3.3.6. Analisi dei fattori principali<br />
Attraverso il metodo dei fattori dell’asse principale, come più estesamente descritto nel Cap.1 e nel Cap.<br />
2, e una successiva analisi di regressione lineare multipla, abbiamo voluto raggruppare ed individuare i<br />
descrittori organolettici che riassumano meglio il carattere “gradevolezza complessiva”. I valori calcolati<br />
per le nuove variabili “fattori” sono stati poi sottoposti ad analisi multivariata e al test di Duncan per<br />
definire meglio e comprendere il rapporto tra le diverse tesi di vinificazione.<br />
Il software SPSS individua 5 componenti o fattori che riescono a descrivere oltre il 53,6% <strong>della</strong> variabilità<br />
osservata nelle degustazioni dei vini e quindi possono essere considerati i più importanti.<br />
In tab. 76 si riporta la matrice ruotata dei fattori che riporta per ogni coppia descrittore-fattore i il rispettivo<br />
coefficiente di correlazione. Sono evidenziate solo le correlazioni con coefficiente maggiore di 0,3; in<br />
giallo sono indicate le correlazioni positive, in arancio quelle negative.<br />
02/09<br />
01/10
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Tab. 76: mesovinificazioni degustazione descrittiva 07-09. Metodo di estrazione dei fattori: fattorizzazione<br />
dell’asse principale Metodo di rotazione: Varimax con normalizzazione secondo Kaiser.<br />
130<br />
Fattori<br />
Matrice ruotata dei fattori 1 2 3 4 5<br />
TONALITA COLORE 0,046098693 0,058276765 0,151869628 -0,133315703 0,466656952<br />
INTENSITA COLORE 0,174186762 -0,047871775 -0,036491307 0,223247146 0,673859953<br />
INTENSITàOLFATTIVA 0,282724054 0,285085585 0,155126973 0,004021376 0,163013543<br />
FRUTTAEFIORI 0,084892834 0,163892984 0,495156385 -0,140629756 0,025230695<br />
SPEZIATO 0,114426178 0,052700541 0,296473948 0,445949812 0,013897885<br />
TOSTATO 0,144534042 0,090455162 -0,008462232 0,480792859 0,002708595<br />
VEGETALEVERDE 0,047112209 0,04520915 -0,27558977 -0,15212765 0,060273752<br />
VEGETALECOTTO -0,084104115 -0,05788833 -0,56137121 -0,030198656 -0,069426334<br />
BALSAMICOEERBEAROMATICHE 0,123390756 0,095248971 0,239165715 -0,016051432 0,109365327<br />
CHIMICO -0,00801493 -0,054732928 -0,515398672 -0,093844738 -0,056021781<br />
ACIDITà 0,333263465 -0,083493814 0,046027849 -0,307079522 -0,041728347<br />
ALCOLICITà 0,606743463 -0,103744817 0,142392495 0,17806033 0,124706633<br />
SAPIDITà 0,571473863 0,284614033 0,054071571 0,078181448 -0,08987686<br />
MORBIDEZZA 0,206089781 0,644426368 -0,017768154 0,307909049 -0,038481546<br />
AMARO 0,012971032 -0,617627237 -0,238285387 0,091200735 0,011338151<br />
STRUTTURA 0,735551275 0,253449111 0,028733783 0,143799884 0,16375308<br />
PERSISTENZA 0,720491085 0,16719758 0,021846772 0,046476096 0,184070794<br />
EQUILIBRIO 0,341953222 0,592300183 0,092315353 0,362578499 0,125741415<br />
Percentuale di variabilità spiegata 21,04 9,78 8,58 7,59 6,68<br />
Metodo di estrazione dei fattori: fattorizzazione dell’asse principale Metodo di rotazione:<br />
Varimax con normalizzazione secondo Kaiser.<br />
In tab. 77 vengono riportati i coefficienti di correlazione <strong>della</strong> regressione lineare multipla per il descrittore<br />
gradevolezza in funzione dei fattori calcolati. Tutti i fattori sono correlati positivamente con la gradevolezza.<br />
In tab. 78 viene riportato il risultato del test di Duncan.<br />
Tab. 77: Regressione lineare multipla per<br />
il carattere gradevolezza in funzione dei<br />
descrittori complessi. Tab. 78: Test di Duncan<br />
Regressione lineare cod vino fattore 1 fattore 2 fattore 3 fattore 4 fattore 5<br />
Pre F a n.s. b a a<br />
Coefficienti standardizzati Significatività Long a c a a<br />
Fattore 1 0,443 0,00 Post C a ab ab b<br />
Fattore 2 0,417 0,00 Test ab b ab a<br />
Fattore 3 0,208 0,00 Pre C bc a ab b<br />
Fattore 4 0,168 0,00 Sovr bc b ab b<br />
Fattore 5 0,132 0,00 Pass c b b b<br />
Il fattore numero 1 è il più importante e descrive il 21% <strong>della</strong> variabilità totale. In esso gli elementi che<br />
hanno maggiore peso sono, nell’ordine, struttura, persistenza, alcolicità e sapidità, tutti descrittori delle<br />
qualità gustative. Esso è ben correlato con la gradevolezza (coeff. 0,443), e riesce a distinguere 3 gruppi<br />
omogenei di tesi (tabella test di Duncan).<br />
3.4.<br />
131<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Il fattore 2 spiega il 9,8% <strong>della</strong> variabilità ed in esso ricoprono un ruolo importante morbidezza ed<br />
equilibrio in positivo, mentre l’amaro è legato negativamente. Il fattore è altamente correlato con il fattore<br />
gradevolezza, ma non permette tuttavia di differenziare significativamente gruppi omogenei.<br />
Il fattore 3 spiega l’8,6% e riguarda i descrittori olfattivi, descrive frutta e fiori, e con correlazione negativa<br />
chimico e vegetale cotto. la correlazione con il fattore gradevolezza è minore rispetto a quanto osservato<br />
per i fattori precedenti. Si individuano con esso 3 gruppi di vini, in cui i valore più alto è raggiunto da<br />
LONG.<br />
Il componente 4 spiega il 7,6% <strong>della</strong> variabilità e qui i valori <strong>della</strong> matrice sono tutti inferiori a 0,5. I più alti<br />
in positivo sono tostato, speziato e in misura minore equilibrio e morbidezza, mentre l’acidità è in negativo.<br />
È interessante notare che il componente 4, pur avendo il limite appena evidenziato, è l’unico che differenzia<br />
significativamente gli anni tra loro, nell’ordine dal massimo valore del 2008, seguito dal 2007 e poi dal<br />
2009 (dati non riportati), mentre distingue poco le tesi.<br />
Il componente 5 spiega il 6,7% e descrive intensità e tonalità colorante, individuando due gruppi ben<br />
distinti.<br />
Considerazioni<br />
Realizzare mesovinificazioni è un metodo impegnativo ma importante per acquisire informazioni vicine<br />
alla realtà <strong>della</strong> pratica enologica. La sintesi dei dati climatici permette di avere un’idea dell’andamento<br />
stagionale, mentre le analisi del suolo ci aiutano a capire meglio le caratteristiche del vigneto. Ci troviamo<br />
in una zona vocata e tendenzialmente asciutta, su terreno ben drenato e non troppo fertile. Siamo partiti da<br />
una massa di uva uniforme e rappresentativa dei <strong>Groppello</strong>, per capire come le tecniche di vinificazione<br />
possano influenzare il risultato enologico. Si consideri tuttavia che i risultati qui esposti non possono e non<br />
devono essere reputati come una verità assoluta e incontrovertibile, perché sono comunque frutto di sole<br />
tre annate di vinificazione e figli di una variabilità sperimentale che è ineluttabile e che può influire sul<br />
risultato finale.<br />
Valutando i risultati ottenuti, possiamo riportare le seguenti osservazioni:<br />
Il 2008 è stato l’anno con maggiori contenuti in polifenoli totali ed intensità colorante, mentre dal 2009, che<br />
ha più antociani liberi, ci si attendono vini con minore stabilità del colore. I vini del 2007 mostrano minore<br />
reattività alla Vanillina, a dimostrazione che l’annata calda ha permesso maggiore maturazione delle uve.<br />
Il panel esperto ha espresso i seguenti risultati:<br />
• PASS: Un leggero appassimento (ricordiamo che la tesi era frutto di due settimane di permanenza<br />
in pianta dopo il taglio del tralcio, pertanto più che di “appassimento” sarebbe più corretto parlare di<br />
“asciugatura” delle uve) può portare a importanti passi avanti nella complessità olfattiva del vino, nella<br />
pienezza gustativa, nella persistenza e nella gradevolezza, il tutto anche grazie all’incremento di tenore<br />
alcolico, che si percepisce in degustazione. Non va dimenticato però che, se indubbiamente dai risultati<br />
ottenuti l’asciugatura dell’uva può essere utile in alcune annate (meno calde), in altre, come il 2007, la<br />
tesi si è comportata bene ma ha lasciato alcuni dubbi e gradevolezza non massima. Inoltre la calibrazione<br />
dell’utilizzo di una tecnica è fondamentale in funzione del risultato atteso: questa tecnica esalta le note<br />
speziate e la struttura, quindi sarà adatta a vini dove si ricercano questi aspetti.<br />
• SOVR: Mediamente alla degustazione mostra ottima intensità colorante e sensazione alcolica, così come<br />
mostra struttura elevata ed il massimo equilibrio gustativo, a dimostrazione che uve ben mature producono<br />
sempre vini interessanti. Esattamente come PASS è la tesi che mostra maggiore gradevolezza complessiva<br />
• LONG: Alla degustazione mostra buona componente olfattiva di frutta e fiori, meno intenso il vegetale<br />
verde (a differenza di quanto ci si potrebbe attendere da macerazione lunga) e basso vegetale cotto, ma<br />
necessita di uve ben mature per dare i risultati migliori. Nel tempo questo metodo aumenta la sensazione di<br />
equilibrio, facendoci intuire la sua attitudine nella produzione di vini da affinamento.<br />
• PRE-C: è la tesi con maggiore contenuto antocianico medio sui tre anni, a dimostrazione <strong>della</strong> buona<br />
capacità estrattiva di questo metodo e ciò alla vista determina la più alta intensità colorante media sui tre<br />
anni, tuttavia risulta anche la tesi con colore meno vivace e ciò deve farci riflettere qualora si desideri un<br />
vino dai colori sempre vivaci. Inoltre purtroppo questa tecnica tende ad esaltare il vegetale cotto, sentore<br />
associato a scarsa gradevolezza dei vini. Mostra struttura elevata, ma in due anni su tre è poco equilibrata.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
4<br />
• POST-C: anche questa tesi alla vista mostra buona intensità colorante ma con sentori sostenuti di vegetale<br />
cotto e scarsa struttura. Avendo mostrato buoni risultati sia nel 2007 che nel 2008, questa tesi merita<br />
sicuramente attenzione ed ulteriori approfondimenti.<br />
• PRE-F: Tende a mostrare sentori di vegetale cotto, bassa struttura ed equilibrio, probabilmente a causa<br />
<strong>della</strong> limitata estrazione macerativi. L’affinamento (test sull’annata 2008) fa diminuire la gradevolezza di<br />
questi vini.<br />
• TEST: Mediamente mostra tonalità non particolarmente vivace ed alto livello di vegetale verde, per il<br />
resto è “giustamente” spesso in media rispetto alle altre vinificazioni, anche se mostra buon riscontro in<br />
affinamento.<br />
Il panel Aziendale ha complessivamente gradito nella media degli anni SOVR, PASS e POST-C, confermando<br />
di fatto i risultati del panel esperto, sebbene con l’utilizzo di una scheda diversa.<br />
Complessivamente, valutando le interazioni con le annate, anche qui come nel Cap. 2 confermiamo che vi<br />
è una forte variabilità annuale dovuta all’influenza climatica sulle varietà e quindi si dovrà costantemente<br />
prestare attenzione allo stato di maturazione delle uve ed alle loro caratteristiche chimiche, organolettiche<br />
e sanitarie, prima di decidere il metodo di vinificazione, che non potrà essere sempre uguale a sé stesso<br />
se si desidera esaltare al meglio il <strong>Groppello</strong>. Solamente i descrittori tostato, sapidità e persistenza sono<br />
abbastanza stabili negli anni e con sufficiente capacità discriminante da aiutarci a trovare risposte nella<br />
ricerca di differenze tra i metodi.<br />
L’evoluzione dei vini nel tempo mostra che in un arco temporale limitato non vi è variazione di gradevolezza<br />
ed equilibrio, mentre ovviamente si registrano diverse variazioni visive, olfattive e gustative, che abbiamo<br />
citato poco sopra nel commento delle singole metodiche.<br />
Considerazioni finali<br />
Il lavoro sviluppato in questi quattro anni, iniziato con molte difficoltà nella vendemmia 2006 e<br />
progressivamente ampliato fino ad assumere le dimensioni esposte in questa pubblicazione, spazia in<br />
numerosi aspetti del comportamento viticolo ed enologico dei <strong>Groppello</strong>, ne indaga approfonditamente le<br />
caratteristiche, illustra in modo sufficientemente chiaro ed esaustivo le dinamiche ambientali e varietali.<br />
Molto può essere ancora fatto e non si deve compiere l’errore di estendere i risultati e le considerazioni qui<br />
esposte all’uso di pratiche pressoché sconosciute per il territorio e le varietà, solo perché qui forniscono<br />
buoni risultati. L’applicazione aziendale di strategie innovative deve necessariamente comportare una serie<br />
di riflessioni preliminari estremamente approfondite, di studi e ricerche pluriennali, per valutare modalità<br />
operative, vantaggi, svantaggi, difficoltà, soluzioni e ripercussioni sulla qualità ottenuta, sul riscontro<br />
organolettico nel breve e nel lungo periodo e sulle risposte commerciali.<br />
Ciò nondimeno, possiamo affermare senza tema di smentita che questo lavoro rappresenta un caposaldo mai<br />
raggiunto finora nella conoscenza del comportamento viticolo ed enologico dei <strong>Groppello</strong> ed una traccia da<br />
considerare attentamente prima di ulteriori sviluppi <strong>della</strong> ricerca e <strong>della</strong> pratica operativa. Abbiamo cercato<br />
inoltre di lavorare sempre secondo un buon approccio scientifico e statistico per la raccolta, l’elaborazione<br />
e la valutazione oggettiva dei dati.<br />
Proprio per queste ragioni, l’esito di questo studio potrà essere utilmente considerato come base di partenza<br />
per ulteriori approfondimenti finalizzati a indagare dettagli che qui non si è potuto considerare appieno.<br />
Ad esempio, la valutazione delle risposte ai diversi microclimi ed ai vari livelli di disponibilità idrica e<br />
drenaggio può meritare altre indagini, che riguardino anche aspetti sanitari come la Botrite ed il Marciume<br />
acido, che sono avversità particolarmente pericolose per i <strong>Groppello</strong>; anche le attitudini enologiche di<br />
Mocasina e Gentile vinificati separatamente secondo i metodi più appropriati per ciascuna varietà e per<br />
progressivi stadi di maturazione potrebbe riservare interessanti risvolti applicativi. Senza dimenticare che<br />
sarebbe utile raccogliere altre informazioni in merito alla capacità evolutiva dei vini da <strong>Groppello</strong> e dei loro<br />
eventuali tagli.<br />
132<br />
133<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
La carta dei suoli presentata è un’elaborazione <strong>della</strong> “Carta dei Suoli in scala 1:50000 <strong>della</strong> pianura e collina<br />
lombarda” dell’ERSAF, realizzata a cura dei tecnici pedologi dell’ente, questa elaborazione ha comportato<br />
l’accorpamento delle unità cartografiche <strong>della</strong> carta che condividono lo stesso paesaggio sulla base<br />
dell’assomiglianza dei caratteri funzionali dei suoli, al fine di ridurre la grande complessità presente.<br />
UDP unità di paesaggio<br />
N°UC numero progressivo dell’UC nella carta e nel nostro DB correlato(es: UC n° 304)<br />
SIGLA UC sigla dell’UC costituita dalla o dalle sigle dei suoli presenti (es: BON1/CFC1)<br />
TIPO tipo di UC (es: complesso); le celle del campo TPO hanno tutte un commento che descrive il<br />
significato delle sigle CN, CO, GI<br />
DESCRIZIONE UC ACCORPATA descrizione estesa degli aspetti ambientali e pedologici dell’UC (es:<br />
L’unità è formata da 4 delineazioni; la superficie complessiva è di<br />
5222 ettari. Il pedopaesaggio è quello dell’alta pianura ghiaiosa,<br />
dove questi suoli sono presenti sulle…….etc)<br />
CENTRO VITIVINICOLO: RIFERIMENTO TAB. 32<br />
UDP N°UC SIGLA<br />
UC<br />
PB1 1 LRO1<br />
MP1<br />
Appendice<br />
2 BEG1<br />
3 ELL1<br />
4 ROC1<br />
DESCRIZIONE UC ACCORPATA N°UC<br />
L’unità è formata da 4 delineazioni; la superficie complessiva è di 1860 ettari.<br />
Tale unità ccupa i versanti a pendenza elevata, poco rocciosi, poste a quota di circa 120 m, a<br />
pendenza molto elevata e pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito da materiale<br />
colluviato e di alterazione del substrato roccioso (rocce sedimentaree marnose o calcaree). Uso<br />
del suolo prevalente: bosco ceduo, pascolo.<br />
I suoli LRO1 sono sottili, limitati da roccia o detrito scheletrico, a tessitura moderatamente<br />
fine, scheletro comune, drenaggio moderatamente rapido e permeabilità moderata; AWC bassa<br />
nel primo metro; sono suoli subalcalini, molto scarsamente calcarei, con tasso di saturazione<br />
in basi alto.<br />
L’unità è formata da 7 delineazioni; la superficie complessiva è di 353 ettari.<br />
Occupa i cordoni morenici e le zone rilevate ricoperte da materiale di origine glaciale, a<br />
pendenza da bassa a moderatamente elevata, poste a quote di circa 170 m.s.l. e presenta<br />
pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito da depositi glaciali caotici, diamicton<br />
(limi ghiaiosi, ghiaie sabbiose). Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati, bosco ceduo.<br />
I suoli BEG1 sono molto sottili limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura media,<br />
estremamente calcarei, alcalini, a drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC molto bassa<br />
e tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 3 delineazioni; la superficie complessiva è di 165 ettari.<br />
Interessa i cordoni morenici e le zone rilevate ricoperte da materiale di origine glaciale, a<br />
pendenza moderata, poste a quote di circa 180 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale comune.<br />
Il substrato è costituito da depositi glaciali caotici, diamicton (limi ghiaiosi, ghiaie sabbiose).<br />
Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli ELL1 sono profondi su orizzonti fortemente calcarei, a tessitura moderatamente fine e<br />
scheletro comune, subalcalini, da non calcarei a moderatamente calcarei, a drenaggio buono e<br />
permeabilità bassa; AWC alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 83 ettari.<br />
Tale unità interessa i dossi e cordoni morenici antichi, con superficia morfologia ondulata, a<br />
pendenza da debole a moderata, poste a circa 200 m di quota. Substrati costituiti da depositi<br />
morenici massivi ad alterazione spinta, non calcarei, con coperture loessiche (ghiaie limose).<br />
Pietrosità superficiale comune; uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli SLE1 sono molto profondi, a tessitura da media a moderatamente grossolana in superficie<br />
( 50 cm), media in profondità, scheletro frequente; pH acido, permeabilità moderata e drenaggio<br />
buono; AWC moderata e tasso di saturazione in basi basso.<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 382 ettari.<br />
Occupa i dossi morenici antichi, generalmente spianati e isolati da fenomeni erosivi, a pendenza<br />
da moderata a moderatamente elevata, poste a quote di circa 180 m.s.l. e presenta pietrosità<br />
superficiale moderata. Il substrato è costituito da diamicton glaciale molto alterato (ghiaie e<br />
sabbie ghiaiose). Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli TER1 sono poco profondi limitati da orizzonti fortemente induriti (pan), a tessitura<br />
media, scheletro scarso, subalcalini, a drenaggio buono e permeabilità da moderatamente bassa<br />
a bassa; AWC alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 7 delineazioni; la superficie complessiva è di 1319 ettari.<br />
Interessa i cordoni morenici e zone rilevate ricoperte da materiale di origine glaciale, a<br />
pendenza bassa o moderata, poste a quote di circa 180 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale<br />
scarsa o nulla. Il substrato è costituito da depositi glaciali caotici, diamicton (limi ghiaiosi,<br />
ghiaie sabbiose). Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli ROC1 sono molto profondi, a tessitura moderatamente fine e scheletro scarso fino a 75 cm,<br />
frequente al di sotto, alcalini, non calcarei, a drenaggio buono e permeabilità moderatamente<br />
bassa o moderata; AWC alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
CARTA DEI SUOLI 1:50.000 PIANURA E COLLINA<br />
LOMBARDA - ERSAF<br />
SIGLA<br />
UC<br />
220 LRO1 CN<br />
292 BEG1 CN<br />
293 ELL1 CN<br />
211 SLE1 CN<br />
291 TER1 CN<br />
294 ROC1 CN<br />
TIPO CLASSIFICAZIONE<br />
S.T. 2010<br />
loamy, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Lithic Eutrudepts<br />
fine loamy, carbonatic,<br />
mesic, Rendollic<br />
Eutrudepts<br />
fine, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Paleudalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Fragiudalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Fragiudalfs
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CENTRO VITIVINICOLO: RIFERIMENTO TAB. 32<br />
UDP N°UC SIGLA<br />
UC<br />
MP2 4 ROC1<br />
MW1<br />
6<br />
7<br />
MZB1/<br />
STS1<br />
TSI1 e<br />
PDA1<br />
DESCRIZIONE UC ACCORPATA N°UC<br />
L’unità è formata da 5 delineazioni; la superficie complessiva è di 271 ettari.<br />
Occupa le superfici pianeggianti o debolmente ondulate di origine fluvioglaciale, a pendenza<br />
bassa, poste a quote di circa 230 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale scarsa o nulla. Il<br />
substrato è costituito da depositi di contatto glaciale non calcarei (ghiaie limose). Uso del suolo<br />
prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli PAZ1 sono molto profondi, a tessitura media, scheletro da assente a comune, alcalini,<br />
non calcarei, a drenaggio mediocre e permeabilità bassa; AWC alta e tasso di saturazione in<br />
basi alto.<br />
L’unità è formata da 13 delineazioni; la superficie complessiva è di 991 ettari.<br />
Occupa i dossi morenici parzialmente spianati, versanti ondulati dei cordoni meglio definiti,<br />
poste a quota di circa 120 m, a pendenza bassa o moderata e pietrosità superficiale moderata. Il<br />
substrato è costituito da diamicton glaciale calcareo e depositi fluvioglaciali (ghiaie e sabbie, in<br />
alcuni casi in lenti). Uso del suolo prevalente: colture foraggiere, vigneto.<br />
I suoli VAL1 sono poco profondi o moderatamente profondi, limitati da orizzonti fortemente<br />
calcarei, a tessitura media, scheletro frequente, drenaggio buono e permeabilità moderata;<br />
AWC moderata; sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 7 delineazioni; la superficie complessiva è di 1146 ettari.<br />
Interessa i dossi morenici parzialmente spianati, i versanti ondulati dei cordoni meglio definiti,<br />
poste a quota di circa 140 m, a pendenza bassa o moderata e pietrosità superficiale moderata. Il<br />
substrato è costituito da diamicton glaciale calcareo e depositi fluvioglaciali (ghiaie e sabbie, in<br />
alcuni casi in lenti). Uso del suolo prevalente: colture foraggiere.<br />
I suoli STS1 sono poco o moderatamente profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei<br />
e con scheletro molto abbondante, a tessitura moderatamente grossolana, scheletro comune,<br />
drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC bassa; sono suoli alcalini, molto calcarei, con<br />
tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 34 delineazioni; la superficie complessiva è di 6569 ettari.<br />
Tale unità occupa i dossi morenici parzialmente spianati, i versanti ondulati dei cordoni meglio<br />
definiti, poste a quota di circa 120 m, a pendenza bassa o moderata e pietrosità superficiale<br />
moderata. Il substrato è costituito da diamicton glaciale calcareo e depositi fluvioglaciali<br />
(ghiaie e sabbie, in alcuni casi in lenti) . Uso del suolo prevalente: colture foraggiere.<br />
I suoli MZB1 sono molto profondi, a tessitura moderatamente grossolana, scheletro frequente,<br />
drenaggio buono e permeabilità moderatamente elevata; AWC bassa; sono suoli alcalini, molto<br />
calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
I suoli STS1 sono da poco a moderatamente profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei<br />
e ghiaiosi, a tessitura moderatamente grossolana, scheletro comune, drenaggio buono e<br />
permeabilità moderata; AWC bassa; sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione<br />
in basi alto.<br />
L’unità è formata da 28 delineazioni; la superficie complessiva è di 6853 ettari.<br />
Interessa i dossi e cordoni morenici recenti, posti a quota di circa 150 m, debolmente erodibili,<br />
a pendenza moderatamente elevata e pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito da<br />
diamicton glaciale calcareo, in alcuni casi sovraconsolidato (sabbie con ghiaia e limo) . Uso del<br />
suolo prevalente: bosco ceduo, pascolo.<br />
I suoli TSI1 sono sottili o poco profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura<br />
moderatamente grossolana, scheletro frequente, drenaggio buono e permeabilità moderata;<br />
AWC alta; sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto. I suoli<br />
TSI1 si rinvengono nelle zone a pendenza più blanda, dove è meno intensa l’azione erosiva<br />
e di scivolamento gravitazionale; i suoli TIR1 sono comuni nelle fasce boschive, mentre i<br />
PDA1 in genere si rinvengono su pendii più ripidi o sulle creste. I suoli PDA1 sono da sottili a<br />
poco profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei e ghiaiosi, a tessitura moderatamente<br />
grossolana, scheletro comune, drenaggio buono più raramente moderatamente rapido, alcalini,<br />
molto calcarei, tasso di saturazione in basi alto e AWC da bassa a moderata; i suoli TIR1 sono<br />
sottili o poco profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura moderatamente<br />
grossolana, scheletro frequente, drenaggio buono, permeabilità moderatamente elevata; sono<br />
alcalini, molto calcarei, e con tasso di saturazione in basi alto, con AWC molto bassa.<br />
134<br />
CARTA DEI SUOLI 1:50.000 PIANURA E COLLINA<br />
LOMBARDA - ERSAF<br />
SIGLA<br />
UC<br />
295 PAZ1 CN<br />
222 VAL1 CN<br />
223 STS1 CN<br />
224<br />
221<br />
MZB1/<br />
STS1<br />
TSI1 e<br />
PDA1 e<br />
TIR1<br />
TIPO CLASSIFICAZIONE<br />
S.T. 2010<br />
CO<br />
GI<br />
fine silty, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Paleudalfs<br />
coarse loamy,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Eutrudept<br />
fine loamy, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
coarse loamy,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Udorthents<br />
fine loamy, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
coarse loamy,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Udorthents<br />
coarse loamy,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Calcic Hapludolls<br />
CENTRO VITIVINICOLO: RIFERIMENTO TAB. 32<br />
UDP N°UC SIGLA<br />
UC<br />
MW2<br />
6<br />
MZB1/<br />
STS1<br />
8 ALB1<br />
9 DES1<br />
10 GHS1<br />
11 LAV1<br />
12 RER1<br />
DESCRIZIONE UC ACCORPATA N°UC<br />
L’unità è formata da 6 delineazioni; la superficie complessiva è di 200 ettari.<br />
Occupa i terrazzi e piane di contatto glaciale, debolmente ondulati, compresi tra i dossi morenici<br />
e piane a quote inferiori, poste a quota di circa 120 m, a pendenza da debole a bassa e pietrosità<br />
superficiale moderata. Il substrato è costituito da depositi di contatto glaciale calcarei (ghiaie e<br />
sabbie limose) . Uso del suolo prevalente: vigneto, seminativo. I suoli MZB1 sono sottili o poco<br />
profondi, limitati da orizzonti ghiaiosi spesso fortemente calcarei, a tessitura moderatamente<br />
grossolana, talvolta grossolana in profondità, scheletro comune, con drenaggio da buono a<br />
moderatamente rapido e permeabilità moderatamente elevata; AWC da bassa a moderata; sono<br />
suoli da subalcalini ad alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 6 delineazioni; la superficie complessiva è di 458 ettari.<br />
Occupa le valli intramoreniche, poste a quota di circa 110 m, a pendenza debole e pietrosità<br />
superficiale comune. Il substrato è costituito da depositi fluviali o fluvioglaciali ricoperti da<br />
materiale eluvio colluviale rimaneggiato dal corso d’acqua (sabbie limose e limi sabbiosi).<br />
Falda a circa 120 cm . Uso del suolo prevalente: seminativo avvicendati, prati.<br />
I suoli ALB1 sono poco profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei, massivi e a tessitura<br />
fine, la tessitura è moderatamente fine, lo scheletro scarso, drenaggio lento e permeabilità<br />
bassa; AWC moderata; sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 4 delineazioni; la superficie complessiva è di 4962 ettari.<br />
Occupa le piane retromoreniche a sedimenti fini, poste a quota di circa 100 m, a pendenza debole<br />
e pietrosità superficiale scarsa o nulla. Il substrato è costituito da depositi fini di decantazione,<br />
depositi lacustri, depositi di fondo glaciali (argille e limi) mal drenati. Uso del suolo prevalente:<br />
vigneto, seminativo.<br />
I suoli DES1 sono da poco profondi a sottili limitati da orizzonti fortemente calcarei e con<br />
evidenze di idromorfia, a tessitura media, scheletro assente, drenaggio mediocre e permeabilità<br />
moderatamente bassa; AWC moderata; sono suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di<br />
saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 8 delineazioni; la superficie complessiva è di 216 ettari.<br />
Occupa i terrazzi e piane di contatto glaciale, debolmente ondulati, compresi tra i dossi morenici<br />
e piane a quote inferiori, poste a quota di circa 100 m, a pendenza da debole a bassa e pietrosità<br />
superficiale comune. Il substrato è costituito da depositi di contatto glaciale, fluvioglaciali e<br />
gravitativi, calcarei (ghiaie e sabbie limose) . Uso del suolo prevalente: seminativo, vigneto.<br />
I suoli TSI2 sono molto profondi, a tessitura media, scheletro comune, drenaggio buono e<br />
permeabilità moderata; AWC molto alta; sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di<br />
saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 17 delineazioni; la superficie complessiva è di 2348 ettari.<br />
Occupa i solchi vallivi e piane intramoreniche, poste a quota di circa 120 m, a pendenza<br />
nulla o debole e pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito da depositi fluviali o<br />
fluvioglaciali ricoperti da materiale eluvio colluviale rimaneggiato dal corso d’acqua (sabbie<br />
limose e limi sabbiosi) . Uso del suolo prevalente: colture foraggiere.<br />
I suoli PED1 sono poco profondi o sottili, limitati da orizzonti ghiaiosi spesso fortemente<br />
calcarei, a tessitura moderatamente grossolana, scheletro frequente, drenaggio buono e<br />
permeabilità moderata; AWC bassa; sono suoli subalcalini, non calcarei, (alcalini e molto<br />
calcarei nel substrato), tasso di saturazione in basi alto.<br />
I suoli GHS1 sono molto profondi su orizzonti fortemente calcarei e ghiaiosi, a tessitura media,<br />
scheletro scarso, drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC molto alta; sono suoli non<br />
calcarei (alcalini e molto calcarei nel substrato), con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 6 delineazioni; la superficie complessiva è di 1000 ettari.<br />
Occupa i solchi vallivi e piane intramoreniche, poste a quota di circa 120 m, a pendenza<br />
debole e pietrosità superficiale elevata. Il substrato è costituito da depositi fluvioglaciali e<br />
fluviali grossolani calcarei, spesso in lenti (ghiaie e sabbie). Uso del suolo prevalente: colture<br />
foraggiere.<br />
I suoli LAV1 sono poco profondi o sottili, limitati da orizzonti a scheletro molto abbondante<br />
e fortemente calcarei, a tessitura moderatamente grossolana o media, scheletro abbondante,<br />
drenaggio moderatamente rapido e permeabilità moderatamente elevata; AWC molto bassa;<br />
sono suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 3 delineazioni; la superficie complessiva è di 474 ettari.<br />
Occupa le piane retromoreniche a sedimenti fini, poste a quota di circa 90 m, a pendenza debole<br />
e pietrosità superficiale moderata. Il substrato è costituito da depositi fini di decantazione,<br />
depositi lacustri, depositi di fondo glaciali (limi e limi sabbiosi) mal drenati. Uso del suolo<br />
prevalente: colture foraggiere.<br />
I suoli RER1 sono profondi, limitati da orizzonti idromorfi, fortemente calcarei e idromorfi,<br />
a tessitura fine, scheletro scarso, drenaggio lento e permeabilità molto bassa; AWC moderata;<br />
sono suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
135<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CARTA DEI SUOLI 1:50.000 PIANURA E COLLINA<br />
LOMBARDA - ERSAF<br />
SIGLA<br />
UC<br />
225 MZB1 CN<br />
228 ALB1 CN<br />
230 DES1 CN<br />
226 TSI2 CN<br />
227 GHS1 CN<br />
229 LAV1 CN<br />
231 RER1 CN<br />
TIPO CLASSIFICAZIONE<br />
S.T. 2010<br />
coarse loamy,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Udorthents<br />
fine, carbonatic, mesic,<br />
Typic Endoaquepts<br />
fine silty, carbonatic,<br />
mesic, Aquic<br />
Eutrudepts<br />
fine loamy, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
sandy skeletal,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Eutrudepts<br />
fine, mixed, active,<br />
mesic, Aquic<br />
Hapluderts
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CENTRO VITIVINICOLO: RIFERIMENTO TAB. 32<br />
UDP N°UC SIGLA<br />
UC<br />
MW3<br />
13 CCH1<br />
14 MSE1<br />
TA1 15 FLO1<br />
LC1 16 BTU1<br />
DESCRIZIONE UC ACCORPATA N°UC<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 86 ettari.<br />
Occupa le piane intramoreniche a depositi fini, poste a quota di circa 130 m, a pendenza debole<br />
e pietrosità superficiale scarsa o nulla. Il substrato è costituito da depositi di decantazione o<br />
lacustri, calcarei (argille, spesso con limo e sabbia, alternate a torba) con problemi di ristagno<br />
idrico. Uso del suolo prevalente: seminativo avvicendati, prati.<br />
I suoli CCH1 sono poco o moderatamente profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei e<br />
idromorfi, a tessitura moderatamente fine, scheletro scarso, drenaggio mediocre e permeabilità<br />
bassa; AWC moderata; sono suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi<br />
alto.<br />
L’unità è formata da 5 delineazioni; la superficie complessiva è di 310 ettari.<br />
Occupa principalmente le conche di decantazione, zone a ristagno idrico superficiale, poste<br />
a quota di circa 100 m, a pendenza debole e pietrosità superficiale moderata. Il substrato è<br />
costituito da depositi fini di decantazione spesso intercalati a materiale organico (limi sabbiosi<br />
alternati a torbe) spesso in falda (120 cm)o con problemi di ristagno idrico. Uso del suolo<br />
prevalente: seminativi ed erbai.<br />
I suoli VEN1 sono moderatamente profondi, su orizzonti idromorfi, spesso torbosi e in falda, a<br />
tessitura media, scheletro scarso, drenaggio mediocre e permeabilità moderata; AWC alta; sono<br />
suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 88 ettari.<br />
Occupa le conche di decantazione, le zone a ristagno idrico superficiale, poste a quota di circa<br />
100 m, a pendenza debole e pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito da depositi<br />
di decantazione, depositi lacustri (limi e limi sabbiosi), spesso con falda oscillante a circa 150<br />
cm di profondità o con problemi di ristagno idrico. Uso del suolo prevalente: colture foraggiere,<br />
prato.<br />
I suoli MSE1 sono sottili o poco profondi, limitati da fortemente calcarei e ghiaiosi, a tessitura<br />
media, scheletro comune, drenaggio lento e permeabilità bassa; AWC bassa; sono suoli alcalini<br />
e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 208 ettari.<br />
Occupa le superfici modali di origine fluviale o fluvioglaciale, dei pianalti, a pendenza bassa<br />
o moderata, poste a quote di circa 160 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale scarsa o nulla.<br />
Il substrato è costituito da depositi fluviali o fluvioglaciali alterati, non calcarei o debolmente<br />
calcarei (ghiaie argilloso sabbiose). Uso del suolo seminativi avvicendati.<br />
I suoli FLO1 sono molto profondi, a tessitura moderatamente fine, scheletro scarso in superficie<br />
(100 cm circa), frequente in profondità, neutri, raramente subalcalini, scarsamente calcarei, a<br />
drenaggio da lento a mediocre e permeabilità bassa; AWC molto alta e tasso di saturazione in<br />
basi alto.<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 133 ettari. Il pedopaesaggio<br />
è quello dell?alta pianura ghiaiosa, dove questi suoli sono presenti sulle superfici pianeggianti<br />
modali del LfP con quota media di 224 m. slm e pendenza media del 0,5%. Il substrato è<br />
costituito da materiale ghiaioso arenaceo alterato non calcareo. L’utilizzazione prevalente<br />
del suolo è il seminativo (grano). I suoli BON1 sono profondi su substrati a scheletro molto<br />
abbondante, con scheletro frequente, tessitura da media a moderatamente fine, reazione<br />
subacida o neutra in superficie e subacida in profondità, saturazione bassa in superficie e da<br />
bassa ad alta con la profondità, scarsamente calcarei a grande profondità, AWC da moderata ad<br />
alta, con drenaggio buono e permeabilità moderata. I suoli CFC1 sono moderatamente profondi<br />
limitati da orizzonti fortemente scheletrici, a tessitura da moderatamente grossolana a media,<br />
scheletro abbondante, neutri o subalcalini, a drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC<br />
bassa, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 4 delineazioni; la superficie complessiva è di 1541 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate, a pendenza nulla o debole, poste<br />
a quote di circa 100 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale moderata. Il substrato è costituito da<br />
alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e ghiaie con sabbia). Uso del suolo prevalente: seminativi<br />
avvicendati.<br />
I suoli CVR1 sono poco profondi limitati da orizzonti a scheletro abbondante o fortemente<br />
calcarei, a tessitura moderatamente fine e scheletro comune o frequente, da subalcalini ad<br />
alcalini, a drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC moderata; tasso di saturazione in<br />
basi alto.<br />
I suoli APO1 sono moderatamente profondi limitati da scheletro e orizzonti fortemente calcarei,<br />
a tessitura media e scheletro frequente in superficie (70 cm circa), tessitura grossolana con<br />
scheletro abbondante o molto abbondante in profondità; da neutri ad alcalini, da non calcarei a<br />
scarsamente calcarei in superficie (70 cm) fortemente calcarei al di sotto, a drenaggio buono e<br />
permeabilità moderata; AWC moderata; tasso di saturazione in basi alto.<br />
136<br />
CARTA DEI SUOLI 1:50.000 PIANURA E COLLINA<br />
LOMBARDA - ERSAF<br />
SIGLA<br />
UC<br />
232 CCH1 CN<br />
233 VEN1 CN<br />
234 MSE1 CN<br />
297 FLO1 CN<br />
304<br />
309<br />
BON1/<br />
CFC1<br />
CVR1/<br />
APO1<br />
TIPO CLASSIFICAZIONE<br />
S.T. 2010<br />
CO<br />
CO<br />
fine, mixed, active,<br />
mesic, Typic<br />
Eutrudepts<br />
loamy, mixed,<br />
superactive, calcareous,<br />
mesic, Thapto-histic<br />
Endoaquolls<br />
coarse loamy,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Fluvaquents<br />
fine, mixed,<br />
semiactive, mesic,<br />
Rhodic Paleudalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
loamy skeletal, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Inceptic Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Inceptic<br />
Hapludalfs<br />
fine loamy over sandy<br />
or sandy skeletal,<br />
mixed, superactive,<br />
mesic, Inceptic<br />
Hapludalfs<br />
CENTRO VITIVINICOLO: RIFERIMENTO TAB. 32<br />
UDP N°UC SIGLA<br />
UC<br />
LC1<br />
16 BTU1<br />
17<br />
BTU1/<br />
MAC1<br />
18 MAP1<br />
19 MUR1<br />
DESCRIZIONE UC ACCORPATA N°UC<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 92 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate dell’alta pianura ghiaiosa, a<br />
pendenza nulla o debole, poste a quote di circa 140 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale<br />
moderata. Il substrato è costituito da alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e ghiaie con sabbia).<br />
Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli LEO1 sono profondi o moderatamente profondi limitati da orizzonti a tessitura<br />
fortemente contrastante, a tessitura moderatamente fine, scheletro da assente a comune, da<br />
neutri ad alcalini, a drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC alta; tasso di saturazione<br />
in basi alto.<br />
L’unità è formata da 3 delineazioni; la superficie complessiva è di 1482 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, piane o poco ondulate; alvei di antichi corsi d’acqua sul LFdP,<br />
a pendenza nulla o debole, poste a quote di circa 130 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale<br />
comune. Il substrato è costituito da alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e sabbie ghiaiose). Uso<br />
del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli APO1 sono moderatamente profondi limitati da scheletro e orizzonti fortemente calcarei,<br />
a tessitura media e scheletro frequente in superficie (70 cm circa), tessitura grossolana con<br />
scheletro abbondante o molto abbondante in profondità; da neutri ad alcalini, da non calcarei a<br />
scarsamente calcarei in superficie (70 cm) fortemente calcarei al di sotto, a drenaggio buono e<br />
permeabilità moderata; AWC moderata, tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 375 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate, a pendenza nulla o debole, poste<br />
a quote di circa 130 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito<br />
da alluvioni grossolane calcaree (ghiaie con sabbia). Uso del suolo prevalente: seminativi<br />
avvicendati.<br />
I suoli BTU1 sono da moderatamente profondi a profondi su orizzonti scheletrici e fortemente<br />
calcarei, a tessitura moderatamente fine in superficie, grossolana in profondità, scheletro<br />
frequente in superficie (90-120 cm), abbondante in profondità, da subacidi a subalcalini in<br />
superficie (40 cm), da neutri ad alcalini in profondità, non calcarei in superficie (100 cm circa),<br />
fortemente calcarei in profondità, a drenaggio buono e permeabilità moderatamente; AWC alta;<br />
tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 119 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate dell’alta pianura ghiaiosa, a<br />
pendenza nulla o debole, poste a quote di circa 150 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale<br />
moderata. Il substrato è costituito da alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e ghiaie con sabbia).<br />
Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli LEO2 sono molto profondi, a tessitura media, scheletro scarso, da neutri ad alcalini, a<br />
drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 3841 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate dell’alta pianura ghiaiosa, a<br />
pendenza nulla o debole, poste a quote di circa 130 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale<br />
moderata. Il substrato è costituito da alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e ghiaie con sabbia).<br />
Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli LEO1 sono profondi o moderatamente profondi limitati da orizzonti a tessitura<br />
fortemente contrastante, a tessitura moderatamente fine, scheletro da assente a comune, da<br />
neutri ad alcalini, a drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC alta; tasso di saturazione<br />
in basi alto.<br />
I suoli MAC1 sono profondi limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura moderatamente<br />
fine, scheletro comune o scarso in superficie, abbondante in profondità; pH alcalino, da calcarei<br />
a estremamente calcarei; drenaggio buono e permeabilità moderatamente bassa; AWC alta;<br />
tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 238 ettari.<br />
Queste aree fanno parte <strong>della</strong> superficie modale livello fondamentale <strong>della</strong> pianura nell?ambito<br />
del sottosistema dell?alta pianura ghiaiosa caratterizzate da superfici pianeggianti con quota<br />
media di 247 m. slm e pendenza media del 0,4%. Il substrato è costituito da ghiaie limose con<br />
sabbia, non calcareo. L’uso del suolo prevalente è a seminativo.<br />
I suoli MAP1 sono mlto profondi su substrato ciottoloso arenaceo, con scheletro comune in<br />
superficie ed abbondante in profondità, tessitura media, reazione subacida, saturazione media<br />
in superficie e da media ad alta in profondità, AWC moderata, drenaggio da buono a rapido e<br />
permeabilità moderata.<br />
L’unità è formata da 5 delineazioni; la superficie complessiva è di 2131 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate, a pendenza nulla o debole, poste<br />
a quote di circa 120 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito da<br />
alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e ghiaie con sabbia). Uso del suolo prevalente: seminativi<br />
avvicendati.<br />
I suoli MUR1 sono sottili limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura grossolana,<br />
scheletro da comune a frequente in superficie (40 cm) abbondante in profondità, subalcalini<br />
e scarsamente calcarei in superficie (40 cm), estremamente alcalini e fortemente calcarei al di<br />
sotto, a drenaggio moderatamente rapido e permeabilità moderatamente elevata; AWC bassa;<br />
tasso di saturazione in basi alto.<br />
137<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CARTA DEI SUOLI 1:50.000 PIANURA E COLLINA<br />
LOMBARDA - ERSAF<br />
SIGLA<br />
UC<br />
310 LEO1 CN<br />
315 APO1 CN<br />
318 BTU1 CN<br />
322 LEO2 CN<br />
311<br />
LEO1/<br />
MAC1<br />
TIPO CLASSIFICAZIONE<br />
S.T. 2010<br />
CO<br />
301 MAP1 CN<br />
314 MUR1 CN<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
fine loamy over sandy<br />
or sandy skeletal,<br />
mixed, superactive,<br />
mesic, Inceptic<br />
Hapludalfs<br />
fine loamy over sandy<br />
or sandy skeletal,<br />
mixed, active, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
fine, mixed, active,<br />
mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
loamy skeletal, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
sandy skeletal,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Udarents
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
CENTRO VITIVINICOLO: RIFERIMENTO TAB. 32<br />
UDP N°UC SIGLA<br />
UC<br />
LC3<br />
VN1<br />
VN2<br />
20 APO2<br />
21 TAR3<br />
22 DER1<br />
23 ORE1<br />
23 ORE1<br />
24 ROL1<br />
DESCRIZIONE UC ACCORPATA N°UC<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 465 ettari. Interessa le<br />
superfici alluvionali, stabili, piane o poco ondulate, a pendenza nulla o debole, poste a quote<br />
di circa 90 m.s.l. e presenta pietrosità superficiale moderata. Il substrato è costituito da<br />
alluvioni grossolane calcaree (ghiaie e ghiaie con sabbia). Uso del suolo prevalente: seminativi<br />
avvicendati. I suoli APO2 sono moderatamente profondi limitati da orizzonti molto scheletrici<br />
e fortemente calcarei, a tessitura media con comune o frequente, neutri o subalcalini, a<br />
drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC bassa, tasso di saturazione in basi medio. I<br />
suoli LEO3 sono profondi su orizzonti molto scheletrici e a tessitura contrastante, a tessitura<br />
media con scheletro scarso o comune in superficie, moderatamente fine con scheletro da assente<br />
a comune in profondità; neutri o subalcalini, a drenaggio da buono a mediocre e permeabilità<br />
moderatamente bassa; AWC alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 423 ettari.<br />
Occupa le superfici alluvionali, del LFdP, a pendenza nulla o debole, poste a quote di circa 150<br />
m.s.l. e presenta pietrosità superficiale comune. Il substrato è costituito da alluvioni grossolane<br />
calcaree (ghiaie e sabbie ghiaiose). Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati.<br />
I suoli TAR3 sono sottili limitati da orizzonti a scheletro molto abbondante, a tessitura<br />
grossolana e scheletro abbondante fino a 45 cm, molto abbondante al di sotto, da subalcalini ad<br />
alcalini, da scarsamente calcarei a calcarei, a drenaggio moderatamente rapido e permeabilità<br />
moderatamente elevata; AWC molto bassa, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 392 ettari.<br />
ll pedopaesaggio di riferimento è quello delle valli alluvionali, dove si ritrovano sulle superfici<br />
terrazzate costituite da alluvioni antiche e medie, stabili, con quota media di 233 m. slm e<br />
pendenza media del 1,7%. Sono stati riconosciuti sulle alluvioni antiche del fiume Brembo,<br />
ricchi in scheletro carbonatico, su substrato costituito da ghiaie e ciottoli in matrice limosa,<br />
calcareo e di origine fluviale. L?utilizzazione prevalente del suolo è il seminativo avvicendato,<br />
con dominanza del frumento, con presenza anche di prati avvicendati e lembi di boschi cedui<br />
di robinia.<br />
I suoli DER1 sono molto profondi su substrato ciottoloso calcareo con scheletro da comune a<br />
frequente in superficie e da comune ad abbondante in profondità, tessitura media in superficie e<br />
da media a moderatamente fine in profondità, reazione da neutra a subalcalina in superficie e da<br />
subalcalina ad alcalina in profondità, saturazione molto alta, CSC media, AWC alta, drenaggio<br />
buono e permeabilità moderata.<br />
L’unità è formata da 1 delineazioni; la superficie complessiva è di 121 ettari.<br />
Il pedopaesaggio è quello delle valli alluvionali, corrispondenti ai piani di divagazione dei corsi<br />
d?acqua attivi o fossili del reticolato idrografico olocenico su terrazzi fluviali stabili delimitati<br />
da scarpate erosive evidenti, a morfologia pianeggiante o ondulata, con suoli sviluppatisi su<br />
substrati limoso-sabbiosi con ghiaia, calcarei. Quota media di 198 m. slm e pendenza media del<br />
0,4%. L?uso del suolo prevalente è costituito da seminativi.<br />
I suoli VTT2 sono molto profondi, a tessitura media in superficie e moderatamente fine in<br />
profondità, scheletro assente o scarso. Sono suoli scarsamente calcarei, saturi, CSC media<br />
in superficie ed alta in profondità, AWC molto alta, con drenaggio buono e permeabilità<br />
moderata.<br />
L’unità è formata da 2 delineazioni; la superficie complessiva è di 114 ettari.<br />
Occupa le superfici che delimitano i solchi vallivi generalmente mo<strong>della</strong>te dall’intervento<br />
antropico, a pendenza nulla o debole, poste a quote di circa 90 m.s.l. e presenta pietrosità<br />
superficiale moderata. Il substrato è costituito da depositi alluvionali grossolani calcarei (ghiaie<br />
con sabbia). Uso del suolo prevalente: seminativi avvicendati e boschi cedui.<br />
I suoli ORE1 sono sottili o poco profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso fortemente<br />
calcareo, a tessitura media, scheletro abbondante, da subalcalini ad alcalini, da scarsamente<br />
calcarei a calcarei, a drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC bassa e tasso di<br />
saturazione in basi alto.<br />
L’unità è formata da 6 delineazioni; la superficie complessiva è di 412 ettari.<br />
Occupa le valli legate a scaricatori glaciali, poste a quota di circa 120 m, a pendenza debole e<br />
pietrosità superficiale moderata. Il substrato è costituito da depositi fluvioglaciali e fluviali,<br />
calcarei, in lenti (limi sabbiosi e sabbie limose). Uso del suolo prevalente: colture foraggiere.<br />
I suoli ROL1 sono sottili, limitati da orizzonti con accumulo di carbonati e in falda, a tessitura<br />
media, scheletro scarso, drenaggio mediocre e permeabilità moderatamente bassa; AWC bassa;<br />
sono suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
A cura <strong>della</strong> Dott.ssa Vanna Maria Sale ERSAF<br />
138<br />
CARTA DEI SUOLI 1:50.000 PIANURA E COLLINA<br />
LOMBARDA - ERSAF<br />
335<br />
SIGLA<br />
UC<br />
APO2/<br />
LEO3<br />
TIPO CLASSIFICAZIONE<br />
S.T. 2010<br />
CO<br />
336 TAR3 CN<br />
342 DER1 CN<br />
344 VTT2 CN<br />
347 ORE1 CN<br />
235 ROL1 CN<br />
fine loamy over sandy<br />
or sandy skeletal,<br />
mixed, superactive,<br />
mesic, Inceptic<br />
Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
sandy skeletal,<br />
carbonatic, mesic,<br />
Typic Eutrudepts<br />
fine loamy, mixed,<br />
active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
loamy skeletal, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Fluventic Eutrudepts<br />
loamy skeletal, mixed,<br />
superactive, mesic,<br />
Typic Eutrudepts<br />
fine loamy, carbonatic,<br />
mesic, Fluvaquentic<br />
Eutrudepts<br />
Bibliografia<br />
139<br />
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
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Kountoudakis N., Departament de bioquimica i biotecnologia Aprile 2009: Maturità fenolica delle uve e<br />
l’astringenza del vino; Vino e Tecnica.<br />
Mattivi F., Buzzon R., Vrhovsek U., Stefanini M., Velasco R., 2006: Metabolite Profiling of Grape, J.Agric.<br />
Food Chem. 2006, 54,7692-7702 (<strong>Groppello</strong> *)<br />
Mattivi F., Prast A., Nicolini G., Valenti L., Ottobre 2003: Il potenziale polifenolico delle uve rosse;<br />
L’Enologo.<br />
Mattivi F., Prast A., Nicolini G., Valenti L., 2003: Il potenziale polifenolico delle uve rosse; L’Enologo<br />
Milesi O. 1991: Appunti per la storia de’ “Il <strong>Groppello</strong>” Vitigno e vino del Garda Bresciano.<br />
Papucci A., D’Agostino S., Riotto M.R., Montano G., Cappadonia C., Raccuglia G.L. , Marzo 2001: Il vino<br />
Cerasuolo di Vittoria DOC e i vini monovarietali da uve Frappato e Nero d’Avola: polifenoli e caratteristiche<br />
cromatiche; VigneVini.<br />
Peyron D., Gonzales E. 8 Juillet 2003: Le point sur les recherches concernant les polyphénols du Pinot noir<br />
de Bourgogne; XIII Séminaire de la C.R.E.C.E.P.<br />
Piva A., Dimitri G., Arfelli G. Novembre 2009: La caratterizzazione delle uve Montepulciano d’Abruzzo;<br />
Vino e Tecnica.<br />
Scalabrelli G., D’Onofrio C., Ferrosi C, 2010: Vermentino a wine grape variety for the Mediterraneum<br />
area. Atti International IVIF Congress, Stuttgart 2010.
<strong>Groppello</strong>, l’autoctono <strong>della</strong> <strong>Valtènesi</strong><br />
Scienza A., Casassa M.T., Conca E., Boselli M., Dorotea G., Montesani G., Volpe B., Zamboni M., 1984:<br />
L’interazione tra vitigno ed ambiente nella definizione dei parametri <strong>della</strong> qualità delle basi spumante<br />
nell’Italia settentrionale. Atti Acc. Ital. Vite e Vino, vol. 46, pp 71-87.<br />
Scienza A., Valenti L., 1999: Vitigni Antichi di Lombardia; Ed. Facoltà di Agraria di Milano, Provincia<br />
di Pavia.<br />
Suriano S., Lovino R., Ceci G. Maggio 2008: Nero di Troia: cinetiche di fermentazione a confronto con<br />
varie tecniche di macerazione; L’Enologo.<br />
Suriano S., Tarricone L., Savino M. Gennaio/Febbraio 2010: Costituenti Fenolici di due cloni e un biotipo<br />
di Aglianico, coltivati nell’area DOC Castel del Monte; VigneVini.<br />
Tamborra P., Dimitri P., Gianfrate C., Trotta L. Marzo 2000: Caratterizzazione delle produzioni viticole<br />
pugliesi , primi risultati <strong>della</strong> zonazione; VigneVini.<br />
Van Ghenuchten, M.T., 1980: A closed-form equation for predictin the Hidraulic conductivity of unsatured<br />
soil. Soil sci. Soc. Am. J., 44: 892-898.<br />
Villa P., Milesi O., Scienza A., 1997: Vecchi vitigni Bresciani, <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia,<br />
Ed. Queriniana.<br />
Villa P., Milesi O., Scienza A., 1997: Vecchi vitigni Bresciani; <strong>Centro</strong> <strong>Vitivinicolo</strong> <strong>Provinciale</strong> di Brescia,<br />
Ed. Queriniana. (<strong>Groppello</strong>**)<br />
Villa P., Minelli R., Iacono F., Milesi O., Scienza A., 1997: La zonazione del Garda Bresciano, ed. Provincia<br />
di Brescia, Assessorato Agricoltura.<br />
Zecca O., Cola G., Mariani L., Failla O. 11 Marzo 2006: Maturità fenolica del Nebbiolo in Valtellina:<br />
effetto dell’annata e del sito; Nebbiolo Grapes.<br />
Zinoni F., Marletto V., Ducco G. 1998 CRITERIA- un sistema per la gestione territoriale del bilancio<br />
idrico. Atti Seminario AIAM ’98, Firenze 2 aprile 1998: 67-74<br />
Abbreviazioni<br />
• GM: <strong>Groppello</strong> di Mocasina<br />
• GG: <strong>Groppello</strong> Gentile<br />
• PMG: Peso medio grappolo<br />
• PMA: Peso medio acino<br />
• FR: Fertilità reale, ottenuta dal rapporto tra gemme totali lasciate in potatura e grappoli totali<br />
contati sulla pianta<br />
• FP: fertilità potenziale, ottenuta dal rapporto tra gemme germogliate (gemme totali – gemme cieche)<br />
e grappoli totali contati sulla pianta<br />
• AC. TIT. e AC. TOT.: Acidità Titolabile e Acidità Totale<br />
• UPR: Unità di paesaggio <strong>della</strong> carta regionale<br />
140
LEGENDA DELLA CARTA DEI SUOLI<br />
AMBITO SOTTOAMBITO N° DESCRIZIONE DEI SUOLI CLASSIFICAZIONE S.T. 2010<br />
Unità dei Versanti ripidi (pendenza ≥25%), a<br />
rilievi prealpini prevalente esposizione sud<br />
Unità<br />
dell'apparato<br />
glaciale<br />
gardesano<br />
Apparati würmiani costituiti da sedimenti<br />
glaciali, fluvioglaciali e glaciolacustri,<br />
poco alterati.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
LEGENDA DELLA CARTA DEI SUOLI<br />
PAESAGGIO UNITÀ CARTOGRAFICHE<br />
Apparati pre‐würmiani costituiti da<br />
sedimenti glaciali, fluvioglaciali e<br />
glaciolacustri, da molto a mediamente<br />
alterati<br />
Suoli sottili, limitati da roccia o detrito scheletrico, a tessitura moderatamente fine, scheletro<br />
comune, drenaggio moderatamente rapido e permeabilità moderata; AWC bassa nel primo metro;<br />
sono suoli subalcalini, molto scarsamente calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli molto sottili limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura media, estremamente calcarei,<br />
alcalini, a drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC molto bassa e tasso di saturazione in basi<br />
alto.<br />
Suoli profondi su orizzonti fortemente calcarei, a tessitura moderatamente fine e scheletro comune,<br />
subalcalini, da non calcarei a moderatamente calcarei, a drenaggio buono e permeabilità bassa; AWC<br />
alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli molto profondi, a tessitura moderatamente fine e scheletro scarso fino a 75 cm, frequente al di<br />
sotto, alcalini, non calcarei, a drenaggio buono e permeabilità moderatamente bassa o moderata;<br />
AWC alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli molto profondi, a tessitura media, scheletro da assente a comune, alcalini, non calcarei, a<br />
drenaggio mediocre e permeabilità bassa; AWC alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli molto profondi, a tessitura moderatamente grossolana, scheletro frequente, drenaggio buono e<br />
permeabilità moderatamente elevata; AWC bassa; sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di<br />
saturazione in basi alto.<br />
e<br />
Suoli da poco a moderatamente profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei e ghiaiosi, a<br />
tessitura moderatamente grossolana, scheletro comune, drenaggio buono e permeabilità moderata;<br />
AWC bassa; sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli sottili o poco profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura moderatamente<br />
grossolana, scheletro frequente, drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC alta; sono suoli<br />
alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
e<br />
Suoli da sottili a poco profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei e ghiaiosi, a tessitura<br />
moderatamente grossolana, scheletro comune, drenaggio buono più raramente moderatamente<br />
rapido, alcalini, molto calcarei, tasso di saturazione in basi alto e AWC da bassa a moderata<br />
Suoli poco profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei, massivi e a tessitura fine, la tessitura è<br />
moderatamente fine, lo scheletro scarso, drenaggio lento e permeabilità bassa; AWC moderata;<br />
sono suoli alcalini, molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suolio da poco profondi a sottili limitati da orizzonti fortemente calcarei e con evidenze di<br />
idromorfia, a tessitura media, scheletro assente, drenaggio mediocre e permeabilità moderatamente<br />
bassa; AWC moderata; sono suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
loamy, mixed, superactive, mesic,<br />
Lithic Eutrudepts<br />
fine loamy, carbonatic, mesic,<br />
Rendollic Eutrudepts<br />
fine, mixed, superactive, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed, active, mesic, Typic<br />
Paleudalfs<br />
fine silty, mixed, active, mesic, Typic<br />
Paleudalfs<br />
coarse loamy, carbonatic, mesic, Typic<br />
Eutrudepts<br />
fine loamy, mixed, superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
fine loamy, mixed, superactive, mesic,<br />
Typic Hapludalfs<br />
coarse loamy, carbonatic, mesic, Typic<br />
Udorthents<br />
fine, carbonatic, mesic, Typic<br />
Endoaquepts<br />
fine silty, carbonatic, mesic, Aquic<br />
Eutrudepts<br />
SISTEMA SOTTOSISTEMA N° DESCRIZIONE DEI SUOLI CLASSIFICAZIONE S.T. 2010<br />
Unità<br />
dell'apparato<br />
glaciale<br />
gardesano<br />
Unità dei<br />
terrazzi<br />
fluvioglaciali<br />
Unità del<br />
livello<br />
fondamentale<br />
<strong>della</strong> pianura<br />
PAESAGGIO UNITÀ CARTOGRAFICHE<br />
Apparati würmiani costituiti da sedimenti<br />
glaciali, fluvioglaciali e glaciolacustri,<br />
poco alterati.<br />
Lembi residui di piane fluvioglaciali pre‐<br />
würmiane costituenti superfici terrazzate<br />
sulla pianura, formati da sedimenti<br />
grossolani molto alterati, ricoperti da<br />
coltri eoliche e/o colluviali.<br />
Settore apicale <strong>della</strong> piana proglaciale<br />
würmiana, formata dalla coalescenza dei<br />
conoidi alluvionali, a morfologia<br />
subpianeggiante o leggermente<br />
convessa, costituiti da sedimenti<br />
fluvioglaciali grossolani non alterati.<br />
10<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15<br />
16<br />
Suoli molto profondi su orizzonti fortemente calcarei e ghiaiosi, a tessitura media, scheletro scarso,<br />
drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC molto alta; sono suoli non calcarei (alcalini e molto<br />
calcarei nel substrato), con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli poco profondi o sottili, limitati da orizzonti a scheletro molto abbondante e fortemente<br />
calcarei, a tessitura moderatamente grossolana o media, scheletro abbondante, drenaggio<br />
moderatamente rapido e permeabilità moderatamente elevata; AWC molto bassa; sono suoli alcalini<br />
e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli profondi, limitati da orizzonti idromorfi, fortemente calcarei e idromorfi, a tessitura fine,<br />
scheletro scarso, drenaggio lento e permeabilità molto bassa; AWC moderata; sono suoli alcalini e<br />
molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli poco o moderatamente profondi, limitati da orizzonti fortemente calcarei e idromorfi, a<br />
tessitura moderatamente fine, scheletro scarso, drenaggio mediocre e permeabilità bassa; AWC<br />
moderata; sono suoli alcalini e molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli sottili o poco profondi, limitati da fortemente calcarei e ghiaiosi, a tessitura media, scheletro<br />
comune, drenaggio lento e permeabilità bassa; AWC bassa; sono suoli alcalini e molto calcarei, con<br />
tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli molto profondi, a tessitura moderatamente fine, scheletro scarso in superficie (100 cm circa),<br />
frequente in profondità, neutri, raramente subalcalini, scarsamente calcarei, a drenaggio da lento a<br />
mediocre e permeabilità bassa; AWC molto alta e tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli da moderatamente profondi a profondi su orizzonti scheletrici e fortemente calcarei, a tessitura<br />
moderatamente fine in superficie, grossolana in profondità, scheletro frequente in superficie (90‐120<br />
cm), abbondante in profondità, da subacidi a subalcalini in superficie (40 cm), da neutri ad alcalini in<br />
profondità, non calcarei in superficie (100 cm circa), fortemente calcarei in profondità, a drenaggio<br />
buono e permeabilità moderatamente; AWC alta; tasso di saturazione in basi alto.<br />
fine loamy, mixed, active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
sandy skeletal, carbonatic, mesic,<br />
Typic Eutrudepts<br />
fine, mixed, active, mesic, Aquic<br />
Hapluderts<br />
fine, mixed, active, mesic, Typic<br />
Eutrudepts<br />
coarse loamy, carbonatic, mesic, Typic<br />
Fluvaquents<br />
fine, mixed, semiactive, mesic, Rhodic<br />
Paleudalfs<br />
fine loamy over sandy or sandy<br />
skeletal, mixed, active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
AMBITO SOTTOAMBITO N° DESCRIZIONE DEI SUOLI CLASSIFICAZIONE S.T. 2010<br />
Unità del<br />
livello<br />
fondamentale<br />
<strong>della</strong> pianura<br />
Unità dei<br />
sistemi fluviali<br />
recenti<br />
PAESAGGIO UNITÀ CARTOGRAFICHE<br />
Settore apicale <strong>della</strong> piana proglaciale<br />
würmiana, formata dalla coalescenza dei<br />
conoidi alluvionali, a morfologia<br />
subpianeggiante o leggermente<br />
convessa, costituiti da sedimenti<br />
fluvioglaciali grossolani non alterati.<br />
terrazzi fluviali in rilievo sulle piane<br />
attuali, da cui sono delimitati tramite<br />
scarpate d’erosione<br />
17<br />
18<br />
19<br />
20<br />
21<br />
22<br />
23<br />
24<br />
Suoli moderatamente profondi su orizzonti scheletrici e fortemente calcarei, a tessitura<br />
moderatamente fine in superficie, grossolana in profondità, scheletro frequente in superficie,<br />
abbondante in profondità, da subacidi a subalcalini, non calcarei in superficie, fortemente calcarei in<br />
profondità, a drenaggio buono e permeabilità moderatamente; AWC alta; tasso di saturazione in basi<br />
alto.<br />
e<br />
Suoli profondi su orizzonti fortemente calcarei, a tessitura moderatamente fine, scheletro comune o<br />
scarso in superficie, abbondante in profondità; pH alcalino, da calcarei a estremamente calcarei;<br />
drenaggio buono e permeabilità moderatamente bassa; AWC alta; tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli molto profondi su substrato ciottoloso arenaceo, con scheletro comune in superficie ed<br />
abbondante in profondità, tessitura media, reazione subacida, saturazione media in superficie e da<br />
media ad alta in profondità, AWC moderata, drenaggio da buono a rapido e permeabilità moderata.<br />
Suoli sottili limitati da orizzonti fortemente calcarei, a tessitura grossolana, scheletro da comune a<br />
frequente in superficie (40 cm) abbondante in profondità, subalcalini e scarsamente calcarei in<br />
superficie (40 cm), estremamente alcalini e fortemente calcarei al di sotto, a drenaggio<br />
moderatamente rapido e permeabilità moderatamente elevata; AWC bassa; tasso di saturazione in<br />
basi alto.<br />
Suoli moderatamente profondi limitati da orizzonti molto scheletrici e fortemente calcarei, a<br />
tessitura media con comune o frequente, neutri o subalcalini, a drenaggio buono e permeabilità<br />
moderata; AWC bassa, tasso di saturazione in basi medio.<br />
Suoli sottili limitati da orizzonti a scheletro molto abbondante, a tessitura grossolana e scheletro<br />
abbondante fino a 45 cm, molto abbondante al di sotto, da subalcalini ad alcalini, da scarsamente<br />
calcarei a calcarei, a drenaggio moderatamente rapido e permeabilità moderatamente elevata; AWC<br />
molto bassa, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli molto profondi su substrato ciottoloso calcareo con scheletro da comune a frequente in<br />
superficie e da comune ad abbondante in profondità, tessitura media in superficie e da media a<br />
moderatamente fine in profondità, reazione da neutra a subalcalina in superficie e da subalcalina ad<br />
alcalina in profondità, saturazione molto alta, CSC media, AWC alta, drenaggio buono e permeabilità<br />
moderata.<br />
Suoli sottili o poco profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso fortemente calcareo, a tessitura<br />
media, scheletro abbondante, da subalcalini ad alcalini, da scarsamente calcarei a calcarei, a<br />
drenaggio buono e permeabilità moderata; AWC bassa e tasso di saturazione in basi alto.<br />
Suoli sottili, limitati da orizzonti con accumulo di carbonati e in falda, a tessitura media, scheletro<br />
scarso, drenaggio mediocre e permeabilità moderatamente bassa; AWC bassa; sono suoli alcalini e<br />
molto calcarei, con tasso di saturazione in basi alto.<br />
fine loamy over sandy or sandy<br />
skeletal, mixed, active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
fine, mixed, active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
loamy skeletal, mixed, superactive,<br />
mesic, Typic Hapludalfs<br />
sandy skeletal, carbonatic, mesic,<br />
Typic Udarents<br />
fine loamy over sandy or sandy<br />
skeletal, mixed, superactive, mesic,<br />
Inceptic Hapludalfs<br />
sandy skeletal, carbonatic, mesic,<br />
Typic Eutrudepts<br />
fine loamy, mixed, active, mesic, Typic<br />
Hapludalfs<br />
loamy skeletal, mixed, superactive,<br />
mesic, Typic Eutrudepts<br />
fine loamy, carbonatic, mesic,<br />
Fluvaquentic Eutrudepts
1,6<br />
1,4<br />
1,2<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
0<br />
1<br />
0,8<br />
Metodo per la visualizzazione del colore<br />
In questa rappresentazione grafica vengono riportate le foto dei vini delle vendemmie 08/09 con relativo grafico <strong>della</strong> tonalità ed intensità<br />
0,6<br />
1,2 2,2 3,2 4,2<br />
1,6<br />
1,4<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
1,2 2,2 3,2 4,2<br />
1,6<br />
1,4<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
1,2 2,2 3,2 4,2<br />
Foto dei vini <strong>della</strong> vendemmia ‘08<br />
in ordine di intensità<br />
1,8 2,3 2,8 3,3 3,8 4,3 4,8<br />
BED CA N GG '08<br />
BED CA N GG '09<br />
MAN SES GM '08<br />
MAN SES GM '09<br />
POL PIC GG '08<br />
POL PIC GG '09<br />
VCR 11 GG '0<br />
VCR 11 GG '0<br />
1,6<br />
1,4<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
1,2 2,2 3,2 4,2<br />
1,6<br />
1,4<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
1,2 2,2 3,2 4,2<br />
1,6<br />
1,4<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
1,2 2,2 3,2 4,2<br />
1,2<br />
1<br />
0,8<br />
0,6<br />
0,4<br />
0,2<br />
0<br />
CAL BEL GM '08<br />
CAL BEL GM '09<br />
MON BAL GG '08<br />
MON BAL GG '09<br />
POL PIC GM '08<br />
POL PIC GM '09<br />
1,8 2,3 2,8 3,3 3,8 4,3 4,8<br />
Tonalità (viola