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chiesa - La Voce del Popolo

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I maligni dicono che nella<br />

Chiesa, quando non sappiamo<br />

cosa fare, costituiamo una bella<br />

commissione. Sarà vero. Ora,<br />

però, anche la politica prende<br />

la stessa strada. Il presidente<br />

Napolitano ha formato due<br />

commissioni di saggi, una<br />

economica e l’altra su temi<br />

istituzionali, per uscire dallo<br />

stallo politico. L’esito? Tutto da<br />

vedere. Certo è che l’impressione<br />

di una perdita di tempo causata<br />

dall’ennesima incapacità <strong>del</strong>la<br />

politica di dare una risposta alle<br />

esigenze <strong>del</strong> Paese è abbastanza<br />

palese. <strong>La</strong> rigidità e i veti incrociati<br />

non stanno portando a nulla se<br />

non a farci arrivare al 16 aprile<br />

quando il Parlamento inizierà a<br />

votare per il nuovo inquilino <strong>del</strong><br />

www.zerotrenta.eu<br />

<br />

Quirinale. Una volta eletto il nuovo<br />

presidente, Napolitano potrebbe<br />

dimettersi immediatamente senza<br />

arrivare alla scadenza naturale<br />

<strong>del</strong> 15 maggio favorendo così<br />

l’insediamento e la ripresa da<br />

parte <strong>del</strong> nuovo Capo <strong>del</strong>lo Stato<br />

<strong>del</strong>le consultazioni. Se ci sarà<br />

un incarico pieno per il governo<br />

(magari ancora a Bersani),<br />

questo potrebbe presentarsi<br />

in Parlamento, ma davanti a<br />

una bocciatura si aprirebbe<br />

inevitabilmente la strada verso<br />

nuove elezioni e con la stessa<br />

legge elettorale. Destino segnato,<br />

esiti incerti, prospettive nulle a<br />

meno di improbabili conversioni<br />

e convergenze. Intanto l’Italia<br />

boccheggia e all’orizzonte non c’è<br />

alcuna inversione di tendenza.<br />

L’economia reale è allo stremo. I<br />

dati raccontano la disoccupazione,<br />

non solo quella giovanile, ma<br />

anche quella dei 40/50enni padri<br />

e madri di famiglia, la chiusura<br />

continua di imprese anche nel<br />

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bresciano e l’ormai quasi esaurita<br />

capacità dei risparmi di una<br />

vita che finora hanno permesso<br />

di tirare avanti. Nonostante le<br />

previsioni il cambio di marcia non<br />

è ancora cominciato e anche il<br />

decreto <strong>del</strong> governo Monti, chiesto<br />

all’unanimità dal Parlamento, che<br />

dovrebbe permettere agli enti<br />

locali di pagare in due anni 40<br />

miliardi di credito alle imprese<br />

è un inizio con effetti a medio -<br />

lungo termine. Come sempre da<br />

subito invece bisognerà finanziare<br />

l’operazione. Come? Grazie<br />

ai cittadini che non potranno<br />

scampare, probabilmente, né<br />

all’aumento <strong>del</strong>l’addizionale Irpef<br />

su base regionale, né alla crescita<br />

di un punto <strong>del</strong>l’Iva su un’ampia<br />

serie di prodotti di consumo.<br />

Oltre al danno la beffa. Se ci andrà<br />

bene eviteremo a breve la famosa<br />

Tares, tassa comunale sui rifiuti<br />

e i servizi, istituita nell’ottobre<br />

2011 dal governo Berlusconi,<br />

che dovrebbe entrare in vigore<br />

<br />

a luglio di quest’anno. Insomma<br />

fatti e misfatti di ordinaria italica<br />

follia con il persistente e continuo<br />

dubbio che la politica sia altro<br />

rispetto alla vita reale dei cittadini.<br />

Per ora poche speranze anche<br />

da quei cittadini a 5 stelle che da<br />

quando sono in Parlamento non<br />

hanno fatto altro che agire per<br />

poter mantenere la loro immagine<br />

di duri e puri. Certo a tutti e anche<br />

a loro bisognerebbe far pervenire<br />

la richiesta d’aiuto che giunge<br />

quotidianamente alle parrocchie<br />

e alle Caritas e che non ha fine da<br />

quando i Comuni non sanno più<br />

cosa fare perché non hanno soldi<br />

per i servizi sociali. Ma ancora di<br />

più a tutti bisognerebbe ricordare<br />

che se non arriverà presto un<br />

segnale dalla politica di amore<br />

vero e disinteressato al Paese<br />

attraverso una idealità forte e<br />

concreta la corda <strong>del</strong>la concordia<br />

sociale potrebbe spezzarsi con<br />

conseguenze imprevedibili per<br />

tutti, politici compresi.<br />

<br />

<br />

<br />

Brescia.<br />

<strong>La</strong> politica e la città:<br />

percorsi paralleli<br />

4<br />

Fucine di Darfo.<br />

Gerry: senza Dio<br />

non posso più vivere<br />

<br />

Il caso “Sofia”.<br />

<strong>La</strong> libertà<br />

di cura fraintesa<br />

<br />

Crisi dei consumi.<br />

<strong>La</strong> classe media<br />

e gli hard discount<br />

<br />

Brescia calcio.<br />

Tutti uniti per<br />

il rush finale<br />

<br />

Ogni O volta che passo davanti alla Pallata mi si stringe il cuore.<br />

r Il “dissuasore” che hanno messo sul bordo <strong>del</strong>la fontana<br />

per p impedire di sedersi, prescindendo dai fiori, è fuori luogo,<br />

stonato. s Non commento le ragioni politico - sociali <strong>del</strong>l’intervento,<br />

t ma considero che quel bordo era nato con una sua<br />

funzione, f che era stata gradualmente assimilata e inserita<br />

nell’uso n che i cittadini avevano voluto farne, in quell’angolo<br />

an aantico<br />

<strong>del</strong>la città. Quella struttura si era amalgamata gradual-<br />

me mmente,<br />

diventando parte di un insieme in armonia. Togliere di<br />

colp ccolpo<br />

la funzione di appoggio e di “seduta” al bordo <strong>del</strong>la fonta-<br />

na, nna,<br />

funzione fu acquisita nei secoli, è stato come snaturarne l’insie-<br />

me mme<br />

perc perché si è tolto ciò che i cittadini avevano aggiunto all’opera<br />

<strong>del</strong>l’artist de <strong>del</strong>l’artista. È stato usare violenza a un bel monumento. Stesso di-<br />

scorso sc scorso si pu può fare per altri casi (cambiano le amministrazioni, i difetti<br />

restano) re restano) come,<br />

ad esempio, per quei merli ghibellini appiccicati sulla tor-<br />

re <strong>del</strong> Pegol in ppiazza<br />

<strong>del</strong> Duomo. Se proprio si volevano fare, possibile che<br />

non ci fosse modo mo di renderli meno invasivi, meno forzatamente nuovi su<br />

una struttura co così prestigiosa e così storicamente importante per la città?<br />

Lourdes<br />

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<br />

Dorotee di Brescia<br />

Don Luca Passi,<br />

beato tra noi


IL FATTO<br />

venturelli@lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Brescia Si avvicina la data <strong>del</strong>le elezioni amministrative<br />

<strong>La</strong> politica e la città:<br />

percorsi paralleli<br />

Del Bono (Pd) lancia le primarie di coalizione che si terranno il 14 aprile; una<br />

trasmissione televisiva riporta al centro <strong>del</strong> dibattito il tema ambientale. movimenti,<br />

gruppi, parrocchie non restano con le mani in mano e pungolano la politica<br />

DI mASSImO venTureLLI<br />

<strong>La</strong> corsa verso un appuntamento<br />

elettorale non è cadenzata<br />

dallo stesso passo.<br />

È piuttosto un percorso<br />

che conosce strappi e<br />

accelerazioni improvvise. Anche quella<br />

per palazzo Loggia, che chiamerà al<br />

voto i bresciani il 26 e 27 maggio prossimo,<br />

non fa eccezione. Anche perché<br />

si tratta di una volata lunga, lanciata<br />

con largo anticipo, soprattutto dagli<br />

avversari <strong>del</strong> sindaco uscente Adriano<br />

Paroli. Fenaroli e Del Bono hanno<br />

dichiarato la propria disponibilità più<br />

di un anno fa, <strong>La</strong>ura Castelletti e Francesco<br />

Onofri (già ai nastri di partenza<br />

nel 2008 insieme a Paroli e Del Bono)<br />

non sono mai usciti di scena. Per mesi<br />

gli sfidanti <strong>del</strong> sindaco hanno percorso<br />

in lungo e in largo la città per<br />

incontrare cittadini, associazioni, per<br />

conoscere il territorio e creare con<br />

questo una proposta credibile per la<br />

città. È stata la politica, in questa fase,<br />

ad imprimere tempi e ritmi <strong>del</strong>la corsa.<br />

Per settimane, nel centro-sinistra,<br />

Le PrImArIe DeL PD<br />

emilio Del Bono<br />

A capo di una proposta aperta alla città<br />

Il 27 marzo scorso Emilio Del Bono ha<br />

annunciato l'indizione <strong>del</strong>le primarie<br />

di coalizione. "L'ho fatto – afferma –<br />

dopo aver verificato una condivisione<br />

programmatica e avere lavorato per<br />

dare alla nostra coalizione i confini più<br />

ampi possibile"<br />

Quello che vi separa dal 14 aprile<br />

è un tempo sufficiente per far<br />

capire ai bresciani il senso di questo<br />

passaggio nella corsa a Palazzo<br />

Loggia?<br />

Non credo che si debba limitare<br />

questo tempo alle primarie. È il<br />

voto di fine maggio il vero termine<br />

entro cui dobbiamo cercare di far<br />

comprendere ai bresciani la bontà<br />

e la novità di una coalizione, che è<br />

molto più ampia, con le sue sette<br />

liste, <strong>del</strong>l’ambito <strong>del</strong> centro-sinistra, e<br />

che guarda con grande attenzione al<br />

mondo civico e a alla società civile.<br />

A questa coalizione manca però<br />

A poche settimane dal voto amministrativo<br />

il dibattito politico a Brescia si anima. Del<br />

Bono annuncia le primarie di coalizione<br />

e la trasmissione di rai 3 “Presadiretta”<br />

riporta in cima all’agenda <strong>del</strong>la politica il<br />

tema ambientale. Da “I cristiani e la città” il<br />

documento finale che sarà offerto ai candidati<br />

come contributo alla Brescia <strong>del</strong> futuro<br />

ha tenuto banco il tema <strong>del</strong>le primarie<br />

di coalizione, così come in tutta quella<br />

zona “civica” a cui guardano Onofri e<br />

la Castelletti si è continuato a lavorare<br />

su un progetto svincolato dai partiti,<br />

per altro evitando sino alla fine di<br />

chiudere la porta, almeno per quel che<br />

riguarda il primo turno, ad eventuali<br />

accordi con le principali forze politiche.<br />

Sul versante <strong>del</strong> centro-destra,<br />

soprattutto nel periodo a cavallo tra<br />

la fine <strong>del</strong> 2012 e le prime settimane di<br />

quest’anno quando a livello nazionale<br />

i rapporti tra Pdl e Lega erano ai minimi<br />

storici, si è molto discusso sulla<br />

possibilità di ripresentare per la Loggia<br />

quella stessa coalizione che nel<br />

2008 aveva permesso la vittoria di Paroli<br />

al primo turno. <strong>La</strong> parentesi <strong>del</strong>le<br />

elezioni politiche e <strong>del</strong>le regionali che,<br />

come era ovvio attendersi, ha finito<br />

col relegare in un angolo il dibattito<br />

amministrativo che ha trovato qualche<br />

motivo di interesse nella discesa<br />

in campo di due fratelli illustri: Gianfranco<br />

Paroli, fratello <strong>del</strong> sindaco, e<br />

<strong>La</strong>ura castelletti. Più <strong>del</strong>uso o<br />

amareggiato dalla scelta di correre<br />

da sola?<br />

Prevale il senso di amarezza. Sono<br />

certo che, proprio sulla base di<br />

quell’opposizione anche severa che<br />

in questi anni ha fatto alla giunta<br />

Paroli, il dialogo con <strong>La</strong>ura Castelletti<br />

sarà ripreso per un eventuale turno di<br />

ballottaggio.<br />

Perché gli elettori che si recheranno<br />

domenica 14 ai seggi dovrebbero<br />

scegliere emilio Del Bono?<br />

Innanzitutto perché la mia<br />

candidatura non è quella di un<br />

improvvisato, ma è stata costruita<br />

sulla base degli anni trascorsi alla<br />

guida <strong>del</strong>l’opposizione in Palazzo<br />

Loggia. Un'esperienza necessaria<br />

per fronteggiare Paroli sul fronte dei<br />

contenuti e per conoscere i bisogni, le<br />

attese e le priorità <strong>del</strong>la città.<br />

cioè?<br />

Roberto Margaroli, fratello di Maurizio,<br />

<strong>del</strong>l’assessore al Commercio, che<br />

insieme danno vita alla lista civica<br />

contro la movida (ma non solo) “Paroligianfrancosindacodibrescia”<br />

Poi,<br />

all’improvviso, nell’arco di pochi giorni<br />

un violento quanto improvviso scatto<br />

in avanti. <strong>La</strong>ura Castelletti, a lungo<br />

corteggiata dal Pd rompe gli indugi e,<br />

come raccontato anche su queste pagine,<br />

decide per la corsa in solitaria,<br />

convinta com’è che con la frammentazione<br />

di proposte e candidati, con il<br />

voto “grillino” le urne possano aprirle<br />

la strada per il ballottaggio magari ai<br />

danni di Del Bono e <strong>del</strong> Pd che, a suo<br />

dire, non hanno avuto il coraggio di<br />

battere la strada di una guida civica<br />

per la coalizione di centro-sinistra. A<br />

poche ore di distanza arrivano da Milano,<br />

dove nel frattempo il nuovo consiglio<br />

regionale si è messo al lavoro,<br />

le dimissioni <strong>del</strong> vice sindaco Fabio<br />

Rolfi che opta per la Regione. Il sindaco<br />

Paroli procede a un rimpasto<br />

di giunta che molti osservatori <strong>del</strong>le<br />

Credo che il tema ambientale sia una<br />

priorità e lo dico non sulla scorta <strong>del</strong><br />

clamore suscitato dalla puntata di<br />

Presadiretta dei giorni scorsi, ma sulla<br />

base di una denuncia operata senza<br />

soluzione di continuità in questi cinque<br />

anni di opposizione circa l’assenza di<br />

politiche ambientali sostenibili, così<br />

come le risposte che dobbiamo fornire<br />

alla situazione di difficoltà economiche<br />

che sta mettendo in ginocchio tante<br />

famiglie.<br />

vicende <strong>del</strong>la Loggia leggono come<br />

una sorta di “prova generale” di un<br />

nuovo mandato. Del Bono, incassato<br />

il no <strong>del</strong>la Castelletti, nel corso di un<br />

incontro pubblico con altri esponenti<br />

<strong>del</strong> centro-sinistra rompe gli indugi<br />

e apre alle primarie di coalizione: si<br />

terranno il 14 aprile. Per ultimo arriva<br />

il ciclone Pcb riversato sulla città<br />

dalla trasmissione “Presadiretta” che<br />

Rai 3 ha mandato in onda la sera di<br />

Pasqua. Due ore di informazione televisiva<br />

non sempre corretta (come<br />

si legge in altra parte <strong>del</strong> giornale)<br />

con dimenticanze e omissioni probabilmente<br />

usate ad arte per ragioni di<br />

“racconto televisivo”… Una bomba<br />

marco Fenaroli<br />

L'importante è la coalizione<br />

Sin dall’annuncio suo <strong>del</strong> impegno<br />

per la città Marco Fenaroli si era<br />

dichiarato non candidato sindaco,<br />

ma ad eventuali primarie <strong>del</strong> centrosinistra.<br />

Per questo è soddisfatto <strong>del</strong>la<br />

scelta di Del Bono “Sono sempre<br />

stato convinto – afferma al proposto<br />

il capofila <strong>del</strong> progetto che in questi<br />

mesi ha assunto il nome di “Al<br />

lavoro con Brescia” – che le primarie<br />

fossero lo strumento più indicato per<br />

coinvolgere i cittadini in uno sforzo<br />

di riflessione e per dire alla città<br />

le ragioni di un’alleanza di centrosinistra<br />

aperta al dialogo con Brescia”.<br />

<strong>La</strong> scelta <strong>del</strong> 14 aprile non rischia<br />

di fare <strong>del</strong>le primarie un'occasione<br />

condizionata da tempi troppo<br />

ristretti?<br />

I tempi sono oggettivamente<br />

ristretti. Mi piace però ricordare<br />

che il confronto con Del Bono in<br />

tutti questi mesi non è mai venuto<br />

mediatica che stravolge l’agenda di<br />

tutte le forze impegnate nella corsa<br />

per le elezioni <strong>del</strong> prossimo maggio,<br />

costrette a mettere il tema ambiente<br />

al primo posto <strong>del</strong>le priorità. Nelle ultime<br />

ore, infine, la notizia di un terzo<br />

candidato alle primarie <strong>del</strong> centrosinistra:<br />

con Del Bono e Fenaroli ci<br />

sarà anche Maria Cipriano, segretaria<br />

<strong>del</strong> Psi bresciano. <strong>La</strong> corsa all'interno<br />

<strong>del</strong> centro-sinistra sarà dunque a tre.<br />

Emilio Del Bono e Marco Fenaroli,<br />

in questa pagina, illustrano alla città<br />

le ragioni <strong>del</strong>la loro candidatura. Brescia<br />

risponde presentando le proposte<br />

elaborate nel percorso “I cristiani<br />

e la città”.<br />

meno, anche grazie all’interesse<br />

che tante associazioni e realtà <strong>del</strong><br />

territorio hanno dimostrato nei nostri<br />

confronti.<br />

e <strong>del</strong> percorso fatto in questi mesi<br />

con “Al lavoro con Brescia” che ne<br />

sarà? Troverà sintesi nel programma<br />

<strong>del</strong> centro-sinistra?<br />

<strong>La</strong> disponibilità al dialogo, al<br />

confronto e alla mediazione è alla<br />

base di ogni processo che porta alla<br />

creazione di un’alleanza. Per questo<br />

credo che il lavoro compiuto sia<br />

da “Al lavoro con Brescia”, dal Pd<br />

e dalle altre realtà che entreranno<br />

a fare parte <strong>del</strong>l’alleanza diventerà<br />

patrimonio comune e condiviso<br />

messo a disposizione <strong>del</strong>la città.<br />

Alla coalizione manca il nome di<br />

<strong>La</strong>ura castelletti…<br />

Riguardo alla scelta operata da <strong>La</strong>ura<br />

Castelletti spero che si possa trovare<br />

la strada per tornare a riannodare i fili


<strong>La</strong> presentazione a quelli che<br />

saranno i candidati alla carica di<br />

sindaco di Brescia <strong>del</strong> documento<br />

di sintesi è solo l’ultimo atto di<br />

un percorso che “I cristiani e la<br />

città” hanno intrapreso ancora<br />

nel novembre <strong>del</strong>lo scorso anno,<br />

quando, nella parrocchia di San<br />

Gaudenzio hanno gettato le basi<br />

per la creazione di un laboratorio<br />

in grado di formulare una parola<br />

cristiana sulla Brescia di oggi<br />

e di domani. L’idea di fondo<br />

che ha mosso il gruppo è stata<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Non è stata solo la politica a muoversi,<br />

con passo più o meno spedito,<br />

verso le elezioni amministrative <strong>del</strong><br />

prossimo maggio. Anche quella base<br />

a cui partiti, liste civiche e candidati<br />

spesso dichiarano di volersi rifare<br />

si è mossa per pensare e progettare<br />

un’idea di città da condividere con i<br />

futuri amministratori. Si è trattato di<br />

un movimento che in questi mesi a<br />

Brescia ha trovato la sua espressione<br />

più interessante nell’esperienza<br />

de “I cristiani e la città”. Un gruppo<br />

di cristiani, sacerdoti e laici, animati<br />

da una particolare passione per la<br />

Brescia che hanno voluto dare vita a<br />

un laboratorio di spunti e di idee in vista<br />

di una “parola cristiana sulla città”,<br />

in vista <strong>del</strong>le elezioni amministrative.<br />

Quattro incontri realizzati nello scorso<br />

mese di novembre hanno permesso<br />

di raccogliere idee e proposte su<br />

alcuni temi chiave come il welfare, la<br />

cultura, l’educazione, l’ambiente. <strong>La</strong><br />

ricchezza <strong>del</strong> confronto è diventata un<br />

documento pronto per essere offerto<br />

a chi si candiderà per palazzo Loggia.<br />

“Brescia, un patrimonio d’umanità” è<br />

il titolo <strong>del</strong>la parte di documento dedicato<br />

a cultura, università e saperi. Un<br />

campo molto vasto su cui lo specifico<br />

laboratorio d’idee de “I cristiani e la<br />

città” ha cercato di offrire proposte<br />

concrete e sostenibili, “buone prassi<br />

all’interno di un progetto più grande.<br />

Brescia si è rivelata una città attraversata<br />

da una straordinaria varietà<br />

nell’offerta culturale, da considerare<br />

come un territorio articolato chiamato<br />

a costruire e comunicare organicamente<br />

la propria offerta culturale.<br />

Come? <strong>La</strong>vorando per la tessitura di<br />

reti sempre più fitte, di circoli virtuosi<br />

di collaborazione tra i diversi attori<br />

<strong>del</strong>l’azione culturale; puntando sulla<br />

formazione di nuove professionalità,<br />

intensificando la concertazione tra<br />

enti pubblici e privati nella stesura di<br />

progetti concreti, avviando una partnership<br />

strategia in cui il privato non<br />

sia più un semplice finanziatore, da<br />

diventi parte attiva <strong>del</strong> progetto. Un<br />

posto di riguardo è stato riservato<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

quella di raccogliere idee, per<br />

favorire il dialogo nelle comunità<br />

cristiane <strong>del</strong>la città su alcuni temi<br />

di carattere sociale e politico (il<br />

welfare, la cultura, l’educazione,<br />

l’ambiente), alla luce <strong>del</strong>la Parola<br />

di Dio, in particolare <strong>del</strong> brano<br />

evangelico <strong>del</strong> buon samaritano.<br />

Le idee raccolte saranno offerte a<br />

tutta la città, in particolare a chi<br />

si candiderà per guidarla. Sin da<br />

principio hanno messo in chiaro<br />

che il progetto si sarebbe esaurito<br />

nell’animazione <strong>del</strong> dibattito nelle<br />

al ruolo <strong>del</strong>le università cittadine. <strong>La</strong><br />

collaborazione con gli atenei, si legge<br />

nel documento finale, deve mirare<br />

alla creazione di poli di eccellenza per<br />

fare diventare Brescia una vera città<br />

universitaria. In questa propettiva, è<br />

una <strong>del</strong>le proposte de “I cristiani e la<br />

città”, la Fondazione Eulo dovrebbe<br />

mettere maggiori fondi a disposizione<br />

per i centri di ricerca, maggiore<br />

attenzione dovrebbe avere il diritto<br />

allo studio perché, anche in un tempo<br />

di crisi come quello attuale, l’accesso<br />

all’università non diventi un privilegio<br />

per pochi. Grazie alla mediazione <strong>del</strong><br />

Comune andrebbe favorito l’incontro<br />

tra università e mondo <strong>del</strong> lavoro e<br />

una maggiore cooperazione con le<br />

università per fare in modo che gli atenei<br />

bresciani diventino “interessanti”<br />

per un numero sempre maggiore di<br />

studenti stranieri.<br />

Di territorio, ambiente e sviluppo<br />

tratta, invece, la parte di documento<br />

dedicata a “Brescia città sostenibile”<br />

Inquinamento da Pcb, contaminazione<br />

<strong>del</strong>le acque superficiali e sotterranee,<br />

qualità <strong>del</strong>l’aria e gestione dei<br />

rifiuti sono i nodi venuti al pettine di<br />

una città che per decenni ha seguito<br />

un mo<strong>del</strong>lo di sviluppo che aveva al<br />

centro la crescita. Come porre rimedio<br />

a questa situazione? <strong>La</strong> risposta<br />

individuata da “I cristiani e la città” è<br />

quella di un recupero <strong>del</strong>la dimensione<br />

relazionale anche con l’ambiente.<br />

Servono nuovi stili di vita che permettano<br />

la piena realizzazione <strong>del</strong>l’uomo<br />

nella sua dignità come essere umano<br />

e non come mero consumatore.<br />

I bresciani devono però assumere<br />

l’impegno di diventare cittadini attivi<br />

e solidali, disponibili a fare rete per<br />

realizzare modi possibili per un futuro<br />

ambientale sostenibile.<br />

Una città fraterna è quella immaginata<br />

dal laboratorio d’idee sul welfare per<br />

la quantità, la qualità, la diffusione e la<br />

sostenibilità dei servizi a garanzia <strong>del</strong>la<br />

persona e <strong>del</strong>le aggregazioni sociali,<br />

a partire dalla famiglia. Per “I cristiani<br />

e la città” è imperativo categorico, in<br />

questo campo, “mantenere un sistema<br />

universalistico capace di garantire<br />

alla persona servizi e prestazioni<br />

mediante la presa in carico integrale<br />

<strong>del</strong> suo bisogno e la conseguente organizzazione<br />

di una risposte integrata<br />

e adeguata al bisogno stesso anche in<br />

considerazione <strong>del</strong> contesto famigliare”.<br />

<strong>La</strong> città, in questa prospettiva, è<br />

chiamata non tanto a reperire le risorse<br />

ma a mettersi in gioco e a sviluppa-<br />

comunità e nella raccolta di buone<br />

idee. Il laboratorio non aveva<br />

dunque alcun fine politico: niente<br />

adesioni a partiti o costituzione di<br />

liste, neppure civiche.<br />

Celebrati i quattro incontri<br />

tematici, più un quinto conclusivo,<br />

“I cristiani e la città” hanno<br />

proceduto alla stesura <strong>del</strong><br />

documento finale da consegnare<br />

ai candidati in corsa per la carica<br />

di sindaco di Brescia perché ne<br />

traggano suggerimento per il<br />

proprio progetto di città.<br />

re solidarietà per fare in modo che il<br />

welfare non finisca per diventare un<br />

privilegio per pochi fortunati.<br />

Ai futuri amministratori “I cristiani e<br />

la città” consegnano la richiesta per<br />

una nuova stagione di politiche sociali<br />

attive, capaci cioè di progettualità<br />

future e pensate, come avvenuto<br />

sino a oggi, non solo per tamponare<br />

buchi <strong>del</strong> passato. Chiedono azioni<br />

che riescano a mobilitare meglio<br />

le attività di tutti coloro che sono in<br />

campo a produrre servizi di welfare.<br />

In questa parte di documento c’è anche<br />

la chiamata una assunzione di<br />

responsabilità dei cittadini, invitati a<br />

percorrere la strada <strong>del</strong>la coprogettazione<br />

con l’amministrazione pubblica,<br />

a riscoprire la capacità di collaborare:<br />

un invito alla creazione di un welfare<br />

partecipato e integrato. In tema di<br />

città fraterna non poteva mancare un<br />

contributo sull’immigrazione. A Brescia<br />

oggi vivono quasi 40mila stranieri.<br />

<strong>La</strong> dimensione <strong>del</strong> fenomeno e la<br />

sua eterogeneità pongono una serie di<br />

problemi che devono essere affrontati<br />

proprio a partire da un livello politico<br />

con una azione sul lungo periodo, non<br />

emergenziale, per creare le condizioni<br />

giuridiche, culturali, religiose e sociali<br />

atte a favorire un percorso chiaro, sul<br />

versante dei diritti e dei doveri, verso<br />

l’integrazione. È un territorio, quello<br />

<strong>del</strong>l’integrazione, che pone a chi vive<br />

da cristiano nella città un dovere<br />

inappellabile: favorire la creazione<br />

di spazi per la partecipazione alla vita<br />

<strong>del</strong>la città anche per questi nuovi<br />

bresciani, stimolandoli all’assunzione<br />

<strong>del</strong>le responsabilità che sono <strong>del</strong>la cittadinanza<br />

attiva. Prioritario, in questa<br />

prospettiva, diventa il conferimento<br />

<strong>del</strong>la cittadinanza ai giovani nati e cresciuti<br />

in Italia, al compimento <strong>del</strong> 18°<br />

anno d’età, come previsto dalla legge<br />

91 <strong>del</strong> 1992.<br />

Con “Brescia, città educativa” e la<br />

parte dedicata a famiglia, giovani e<br />

istruzione si chiude il documento che<br />

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<br />

“I cristiani e la città” intendono consegnare<br />

ai futuri amministratori. È un<br />

tema trasversale quello <strong>del</strong>l’educazione<br />

che chiede una visione d’insieme<br />

per una progettazione che parta da<br />

una attenta lettura <strong>del</strong> continui mutamento<br />

dei bisogni educativi <strong>del</strong>la<br />

città. L’educazione e le politiche per i<br />

minori diventano sempre più necessarie<br />

per l’integrazione e la cittadinanza.<br />

Non mancano, però, quelle che “I cristiani<br />

e la città”, in campo educativo,<br />

definiscono “ferite da curare”. Alcune<br />

sono dovute a politiche nazionali<br />

(classi troppo numerose, eliminazione<br />

<strong>del</strong>le compresenze, riduzione <strong>del</strong>le<br />

ore per il sostegno). Su queste l’amministrazione<br />

può intervenire con il<br />

rafforzamento dei servizi integrativi.<br />

Altre ferite sono locali, come l’impoverimento<br />

complessivo <strong>del</strong> servizio<br />

dei nidi e <strong>del</strong>le scuole <strong>del</strong>l’infanzia.<br />

Servono non tanto servizi importanti<br />

non tanto in termini quantitativi,<br />

quanto per la visione educativa che<br />

li caratterizza. Ai giovani, di cui a<br />

Brescia si interessano soprattutto i<br />

45 oratori, è dedicata l’ultima parte<br />

<strong>del</strong> documento. “I cristiani e la città”<br />

chiede l’istituzione di un assessorato<br />

che non pensi all’organizzazione di<br />

attività, ma crei piuttosto connessioni,<br />

assicurando senso e direzione. Chi<br />

ha partecipato al laboratorio d’idee<br />

ha chiesto. Infine, forme di coordinamento<br />

tra le diverse agenzie educative<br />

e un ruolo attivo <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

comunale nel potenziamento <strong>del</strong>la<br />

qualità <strong>del</strong>la scuola.


on era mai successo nella<br />

storia repubblicana<br />

che un presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica si vedesse<br />

costretto a nominare un<br />

gruppo di esperti per far fronte all’incapacità<br />

<strong>del</strong>la politica di dare un governo<br />

al Paese. Preso atto <strong>del</strong> fallimento<br />

di Bersani e <strong>del</strong> sostanziale buco<br />

nell’acqua <strong>del</strong> suo stesso tentativo<br />

di trovare una soluzione in extremis<br />

Giorgio Napolitano ha nominato due<br />

commissioni di saggi. 10 facilitatori,<br />

questa la qualifica che i saggi si sono<br />

dati, per indicare alle forze politiche<br />

vecchie e nuove alcune riforme su<br />

cui trovare un minimo di convergenza<br />

per dare al Paese un governo. <strong>La</strong>rgo<br />

spazio è stato dato nei giorni successivi<br />

alle reazioni <strong>del</strong>le forze politiche<br />

passate da un appoggio più o<br />

meno convinto a una totale presa di<br />

distanza dall’iniziativa di Napolitano.<br />

Il Presidente è stato accusato, in modo<br />

neppure troppo velato, dal Pdl di<br />

aver voluto in questo modo prendere<br />

tempo per cercare un accordo tra<br />

Pd, Movimento 5 Stelle e Scelta Civica<br />

per la formazione di un esecutivo<br />

e per la scelta <strong>del</strong> nuovo inquilino <strong>del</strong><br />

Quirinale. Sostanziale bocciatura per<br />

i saggi è giunta anche da Beppe Grillo<br />

che li ha definiti badanti <strong>del</strong>la democrazia.<br />

Anche in casa Pd c’è qualche<br />

malumore di troppo per una scelta<br />

che è sicuramente irrituale, così come<br />

irrituale è stata anche la decisio-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ne <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />

di affidare ad un comunicato stampa<br />

la replica alle critiche giuntegli dalla<br />

politica. Osservatori e politologi hanno<br />

passato ai raggi x i profili e le competenze<br />

dei 10 facilitatori, suddivisi in<br />

<br />

<br />

“L’augurio è che noi, come Chiesa,<br />

innanzitutto prendiamo coscienza<br />

e raccogliamo con gratitudine lo<br />

scossone, l’invito al risveglio, che<br />

ci viene da questo nuovo Pontificato.<br />

E, attraverso di noi, giunga alle<br />

classi dirigenti e al Paese tutto l’esigenza<br />

di smetterla con i giuochi di<br />

ruolo. Ognuno – secondo il proprio<br />

interesse e il proprio punto di vista<br />

– si sforzi, soprattutto in questo<br />

momento, di cercare il bene di tutti.<br />

<br />

<br />

In media le carceri italiane<br />

ospitano 140 detenuti ogni 100<br />

posti disponibili in base alla<br />

capienza regolamentare (dati<br />

primo bimestre 2013) ma in alcuni<br />

si supera anche quota 300, come<br />

a <strong>La</strong>mezia Terme (303,3). In 23<br />

istituti su 209 ci sono 200 detenuti<br />

per 100 posti, come ad esempio alla<br />

Dozza di Bologna (235) o al San<br />

Vittore di Milano (229,6). Nell’80%<br />

<strong>del</strong>le carceri ci sono più detenuti<br />

che posti disponibili. Un’indagine<br />

comparata a livello europeo (tra<br />

due diverse commissioni: una per le<br />

riforme di natura economico-sociale<br />

ed europea e l’altra per quelle istituzionali.<br />

In attesa che i saggi portino a<br />

termine il compito loro assegnato dal<br />

Presidente <strong>del</strong>la Repubblica (in otto/<br />

dieci giorni, ndr.) pochi hanno sottolineato<br />

che l’iniziativa di Napolitano<br />

suona come l’ennesima e forse decisiva<br />

bocciatura <strong>del</strong>la politica, di quella<br />

vecchia ma anche di quella nuova.<br />

Pesa su questo giudizio l’incapacità o<br />

la mancata volontà di saper anteporre<br />

alle ragioni di parte, a ruggini antiche<br />

e moderne, l’interesse di un Paese<br />

sempre più in difficoltà. Pesa l’inca-<br />

<br />

Perché non succeda che, per difendere<br />

l’interesse di una parte, la nave<br />

vada a picco o, comunque, incontri<br />

ulteriori e gravissime difficoltà. Bisogna<br />

fra l’altro trovare una soluzione<br />

politica – provvisoria per quanto<br />

si voglia –capace di far uscire il Paese<br />

dalle secche e dai pericoli che<br />

stiamo vivendo”. È questo l’augurio,<br />

che ha forse più i toni di un appello,<br />

che mons. Mariano Crociata (nella<br />

foto), segretario <strong>del</strong>la Conferenza<br />

Italia, Spagna, Francia, Regno<br />

Unito e Germania) realizzata<br />

dall’Istituto Cattaneo di Bologna<br />

rivela che le carceri in Italia<br />

sono più affollate oggi che prima<br />

<strong>del</strong>l’indulto <strong>del</strong> 2006 e lo sono più<br />

di quelle di altri Paesi europei,<br />

anche di quelli con livelli di crescita<br />

di detenzione sensibilmente più<br />

alti di quello italiano. Ma che,<br />

evidentemente, controllano meglio<br />

il sovraffollamento. Confrontando<br />

il tasso di densità carceraria<br />

(numero di detenuti per 100 posti<br />

pacità generale di interpretare quella<br />

voglia di cambiamento uscita <strong>del</strong>la<br />

urne come la disponibilità a mettersi<br />

finalmente a servizio <strong>del</strong>l’Italia e dei<br />

suoi problemi, senza no a prescindere<br />

e posizioni ideologiche e pregiudiziali<br />

<strong>La</strong> nomina dei 10 saggi e il compito<br />

loro affidato da Napolitano (che è poi<br />

quello di stendere un programma di<br />

governo) è una sonora bocciatura per<br />

tutti i parlamentari che è anche l’ennesima<br />

beffa da questi perpetrata ai<br />

danni di un Paese che voleva voltare<br />

pagina, che si illudeva che il generalizzato<br />

appello al senso di responsabilità<br />

potesse giungere sino a Roma...<br />

episcopale italiana, ha voluto indirizzare<br />

al mondo politico nazionale.<br />

Si tratta di parole che affondano<br />

nella drammatica situazione che il<br />

Paese sta attraversando. “I problemi<br />

che l’Italia vive in questo momento –<br />

sono state le considerazioni di mons.<br />

Crociata –assumono un carattere<br />

drammatico. Pensiamo a coloro che<br />

perdono il lavoro o l’hanno visto notevolmente<br />

ridotto: persone di mezza<br />

età, che intravedono il rischio di un<br />

disponibili) <strong>del</strong> 2012 si nota subito<br />

la differenza: in Italia è 146, mentre<br />

in Spagna 90, nel Regno Unito 96 e<br />

in Germania 87. In controtendenza<br />

rispetto a quanto avvenuto negli<br />

altri Paesi europei, in Italia il<br />

sovraffollamento carcerario è<br />

cresciuto sensibilmente dall’inizio<br />

di questo secolo, mentre negli<br />

altri Paesi è rimasto stabile o è<br />

diminuito. L’effetto <strong>del</strong>l’indulto<br />

<strong>del</strong> 2006, insomma, è durato poco,<br />

visto che dal 2008 i benefici <strong>del</strong><br />

provvedimento sono svaniti.<br />

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fallimento <strong>del</strong>la propria vita, senza<br />

possibilità o, comunque, con scarsa<br />

possibilità di rientrare nel mondo <strong>del</strong><br />

lavoro. Pensiamo anche al numero<br />

incalcolabile di giovani che ritardano<br />

l’ingresso nel ciclo produttivo o lo<br />

vedono come un miraggio irraggiungibile”.<br />

Per questo, per il segretario<br />

<strong>del</strong>la Cei, è necessario che la politica<br />

sappia rispondere a questioni cruciali<br />

senza impantanarsi in beghe tra le<br />

forze politiche.


li occhi preoccupati<br />

<strong>del</strong> mondo sono puntati<br />

sulla penisola coreana,<br />

dopo l’escalation di<br />

minaccie <strong>del</strong> regime di<br />

Pyongyang, che col passare dei giorni<br />

ha esteso le sue minacce belliche<br />

dalla vicina Corea <strong>del</strong> sud, con cui ha<br />

tagliato ogni linea di comunicazione<br />

militare, alle basi militari americane<br />

nelle isole Guam e Hawaii, nel Pacifico.<br />

Negli obiettivi nordcoreani è finito<br />

per ultimo il Giappone. Una crescita<br />

<strong>del</strong>la tensione che ha portato anche la<br />

Cina, tradizionale alleato <strong>del</strong>la Corea<br />

<strong>del</strong> Nord, a cercare di spegnere eventuali<br />

focolari di tensione, confidando<br />

nel buonsenso dei Paesi minacciati.<br />

Pyongyang sembra intenzionata a<br />

proseguire sulla strada <strong>del</strong>la provocazione<br />

militare. Dopo il ciclo di esercitazioni<br />

militari congiunte che si sono<br />

svolte fra Corea <strong>del</strong> Sud e Stati Uniti<br />

– e dopo l’approvazione di una nuova<br />

tornata di sanzioni economiche varate<br />

dall’Onu – il regime guidato da Kim<br />

Jong-un ha deciso di cancellare l’armistizio<br />

<strong>del</strong> 1953, sospendere la “linea<br />

rossa” al villaggio di Panmunjom usata<br />

anche per le comunicazioni umanitarie<br />

<strong>del</strong>la Croce Rossa, e lanciato la<br />

minaccia di attacco nucleare “spietato<br />

e preventivo” contro Washington e<br />

Seul. Nonostante gli appelli cinesi non<br />

si è fatta attendere la risposta alle minacce<br />

<strong>del</strong>la Corea <strong>del</strong> Nord. Giappone<br />

e Stati Uniti, in accordo con l’alleato<br />

<br />

<br />

In Siria, continua senza sosta<br />

la guerra civile tra esercito<br />

e insorti. Anche nei giorni di<br />

Pasqua si sono registrati violenti<br />

scontri a Damasco. I ribelli<br />

controllano vaste zone <strong>del</strong>la<br />

periferia e continuano l’avanzata<br />

verso i quartieri più centrali<br />

<strong>del</strong>la capitale. Intanto, nei giorni<br />

scorsi l’Osservatorio per i diritti<br />

umani, vicino all’opposizione,<br />

ha segnalato che il mese di<br />

marzo, con oltre 6000 vittime,<br />

tra le quali molti civili, è stato<br />

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sud-coreano, hanno spostato i caccia<br />

F-22, che normalmente fanno base in<br />

Giappone, a Kadena, come deterrente<br />

alle provocazioni che ci sono sta-<br />

te, annunciando anche che i marines<br />

<strong>del</strong>la Corea <strong>del</strong> Sud e americani compiranno<br />

un nuovo ciclo di manovre<br />

militari in aprile – nell’ambito <strong>del</strong>le<br />

esercitazioni annuali “Foal Eagle” –<br />

per “affinare le capacità nelle operazioni<br />

di sbarco e tattiche, e di manovra<br />

<strong>del</strong>le unità meccanizzate”.<br />

Il mondo intero si sta interrogano sulla<br />

reale consistenza <strong>del</strong>le provocazioni<br />

nord-coreane. Secondo una <strong>del</strong>le<br />

fonti più accreditate, l’Ispri, un istituto<br />

internazionale indipendente impegnato<br />

in ricerche nel settore dei conflitti,<br />

degli armamenti, <strong>del</strong> loro controllo e<br />

<strong>del</strong> disarmo, con sede a Stoccolma, la<br />

Corea <strong>del</strong> Nord ha dimostrato di essere<br />

in possesso di capacità nucleari<br />

militari. “Tuttavia – scrive l’Ispri – non<br />

ci sono informazioni pubbliche relative<br />

alla reale disponibilità di armi atomiche<br />

operative”. Alla fine <strong>del</strong> 2011 si<br />

stimava che la Corea <strong>del</strong> Nord fosse<br />

in possesso di circa 30 chilogrammi<br />

di plutonio, sufficienti a costruire fino<br />

a otto armi nucleari. Secondo un rapporto<br />

<strong>del</strong> 2011 prodotto da un gruppo<br />

di esperti incaricati dal Consiglio di<br />

sicurezza <strong>del</strong>l’Onu il Paese avrebbe<br />

lavorato a un programma di arricchimento<br />

<strong>del</strong>l’uranio “per diversi anni o<br />

addirittura decenni”. Non è noto se la<br />

Corea <strong>del</strong> Nord sia riuscita nella produzione<br />

di uranio arricchito a scopo<br />

militare. Resta il fatto che la politica<br />

<strong>del</strong> regime di Pyongyang costituisce<br />

fonte di destabilizzazione.<br />

il più sanguinoso dall’inizio <strong>del</strong><br />

conflitto.<br />

<strong>La</strong> guerra in Siria si è dunque<br />

trasformata in un “pozzo senza<br />

fondo”: il regime ha armi e le armi<br />

arrivano ai ribelli. Si tratta inoltre,<br />

di uno Stato estremamente<br />

composito in cui già le vecchie<br />

divisioni erano serie e che sono<br />

andate accentuandosi come<br />

capita sempre in situazioni di<br />

guerra civile totale. Nonostante la<br />

difficoltà di comunicazioni certe<br />

si sa che i combattimenti si sono<br />

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allargati anche al Sud <strong>del</strong> Paese.<br />

L’unica cosa certa è il sostanziale<br />

immobilismo <strong>del</strong>la comunità<br />

internazionale.<br />

L’unica vera presa di posizione<br />

assunta ad oggi dall’Onu è la<br />

dichiarazione di alcune “no-fly<br />

zone”, cioè aree in cui il governo<br />

di Assad non può intervenire<br />

bombardando. Una decusione che<br />

limita la capacità di intervento<br />

<strong>del</strong>le truppe governative che a<br />

lungo si sono affidate a elicotteri<br />

o missili.


L’acqua è alla gola: o si riesce a<br />

superare la situazione economica<br />

diventata quasi tragica, o qualche<br />

cosa salta per aria. Non c’è da<br />

nascondersi niente. <strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />

via ha dato le cifre dei bilanci,<br />

annunciate alla Camera, vi ha<br />

esposto i propositi <strong>del</strong> Governo, vi<br />

ha detto <strong>del</strong>le nuove imposte e dei<br />

prelievi sulle proprietà, per dare<br />

allo Stato i mezzi onde far fronte<br />

subito alla situazione. Ebbene,<br />

bisogna che tutti: istituzioni<br />

e cittadini la finiscano con le<br />

discordie e con lo spirito di parte,<br />

e imponendosi i sacrifici più<br />

generosi, facciano quest’ultimo<br />

sforzo per salvare il Paese. Salvare<br />

da che cosa? Non nascondiamoci<br />

niente: salvarlo dal fallimento<br />

che potrebbe poi condurlo al<br />

ritorno ad una dittatura sia<br />

fascista che comunista, ambedue<br />

pronte ad inghiottirlo, facendosi<br />

sgabello <strong>del</strong>la situazione tragica,<br />

la quale porterebbe il popolo alla<br />

disperazione: condizione di<br />

spirito che lo farebbe pronto a<br />

tutto accettare, a tutto sconvolgere<br />

nella lusinga di potersi d’un<br />

colpo salvare. Lo sappiamo e<br />

lo sentiamo: vi sono classi e<br />

categorie che fanno la fame e<br />

che non possono resistere più. Il<br />

Governo ha iniziato un’azione<br />

<br />

<br />

Dopo il debutto <strong>del</strong> lunedì 1 aprile,<br />

prosegue nei prossimi giorni il<br />

programma <strong>del</strong>la 16ª edizione di<br />

“Crucifixus”. Luciano Bertoli è in<br />

scena, alle 20.45 di giovedì 4 aprile,<br />

nella <strong>chiesa</strong> di San Giovanni Battista<br />

di Zone con “Il forgiatore di uomini”,<br />

una lettura <strong>del</strong>la passione di Cristo<br />

vista dagli occhi <strong>del</strong> fabbro a cui era<br />

stato affidato il compito di forgiare<br />

i chiodi usati per la crocifissione.<br />

Venerdì 5 aprile (20.45, 21.30,<br />

22.15), nella <strong>chiesa</strong> di Sant’Andrea<br />

a Malegno, Elea teatro propone<br />

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“Spine” una Via Crucis, scolpita<br />

nel legno che, ancora oggi, parla<br />

all’uomo. <strong>La</strong> storia di un Giobbe<br />

moderno è quella raccontata dalla<br />

compagnia teatrale Il Servomuto<br />

nello spettacolo omonimo previsto<br />

per sabato 6 (20.45) nella <strong>chiesa</strong> di<br />

S. Antonio a Breno. Ancora Luciano<br />

Bertoli, alle 20.45 di domenica 7<br />

aprile, propone nella <strong>chiesa</strong> dei Ss.<br />

Faustino e Giovita di Bienno “...mi<br />

piacerebbe, teminando, d’essere<br />

nella luce”, una trasposizione <strong>del</strong><br />

testamento spirituale di Paolo VI.<br />

O ci si decide o è la fine<br />

nazionale, allo scopo di far<br />

ribassare i prezzi. Era tempo;<br />

bisogna che il gesto non si<br />

converta in una nuova <strong>del</strong>usione:<br />

la responsabilità dei produttori e<br />

dei venditori, sotto questo aspetto,<br />

è enorme. Chi non capisce che,<br />

giocando all’azzardo su questo<br />

argomento, ancora divora la<br />

gente affamata, è un traditore e<br />

domani dovrà pagare caro, lui e<br />

il Paese, questa incomprensione<br />

o malvagità. Tutti, perciò sono<br />

impegnati a ottenere con energia<br />

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questa riduzione di costo che<br />

può esser fatta, che deve esser<br />

fatta, mozzando le unghie<br />

inesorabilmente ad ogni illecito<br />

guadagno. Si riuscirà? Noi lo<br />

crediamo ancora, noi lo speriamo.<br />

E perché a nessuno resti oscuro<br />

quello che occorre in quest’ora<br />

cruciale riassumiamo qui,<br />

schematicamente l’opera cui tutti<br />

e ciascuno, governo, popolo, classi<br />

e partiti devono votarsi:<br />

1) Occorre produrre di più<br />

e consumare di meno. Tale è<br />

<br />

Nell’auditorium <strong>del</strong> complesso<br />

museale di Santa Giulia in Brescia,<br />

il 19 aprile prossimo con inizio alle<br />

20.45, l’associazione culturale per la<br />

diffusione <strong>del</strong>la musica e <strong>del</strong>le arti<br />

“Pietro Massabò”, in collaborazione<br />

con l’Accademia <strong>del</strong>la chitarra<br />

di Brescia, porta in scena per la<br />

prima volta in Italia, lo spettacolo<br />

“Giulio Tampalini Classical Guitar<br />

Show for Note Parallele”. Il<br />

maestro Tampalini, direttore <strong>del</strong>la<br />

stessa Accademia <strong>del</strong>la chitarra,<br />

unitamente all’attore Dario<br />

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il punto di partenza, poiché<br />

alla radice <strong>del</strong> rincaro c’è la<br />

scarsità dei generi sul mercato.<br />

(...) Ogni maggior disciplina,<br />

presenza, dedizione giova a<br />

fugare la carestia e a strangolare<br />

la speculazione. Più prodotti<br />

saranno accessibili più facile il<br />

ribasso dei prezzi. <strong>La</strong>vorare: con<br />

continuità e con coraggio. Se la<br />

produzione aumenta, il mostro<br />

retrocede verso la tana.<br />

2) Occorre combattere gli egoismi,<br />

punire le esosità, sterminare le<br />

ingorde speculazioni. (...) Siamo<br />

in guerra: la guerra contro la<br />

miseria: la guerra contro la<br />

sperequazione e l’ingiustizia: e<br />

vigono leggi di guerra.<br />

3) Occorre una giusta<br />

distribuzione dei prodotti.<br />

(...) Inquadramento <strong>del</strong>la vita<br />

economica per i prodotti di<br />

prima necessità. L’indispensabile<br />

alla vita sia reso accessibile a<br />

tutti: nessuno escluso. E intanto<br />

puntare sul ribasso previsto dal<br />

Governo: un 5 per cento di meno.<br />

(...)<br />

4) Occorre una pronta<br />

applicazione dei provvedimenti<br />

governativi: provvedimenti<br />

tributari, imposta sul patrimonio,<br />

attivamento <strong>del</strong> gettito fiscale,<br />

diminuzione <strong>del</strong>le spese di<br />

Benedetto, aiuterà a capire<br />

l’importanza <strong>del</strong>la musica in questo<br />

periodo confuso e buio<br />

<strong>del</strong>la storia italiana.<br />

Lo spettacolo, diretto da Ugo<br />

Massabò, che ha prodotto il format<br />

teatrale “Note Parallele<br />

andato in scena al Teatro Nuovo<br />

di Milano, racconta la storia di un<br />

malato cronico che vede lo spiraglio<br />

<strong>del</strong>la guarigione grazie<br />

a un farmaco “generico” di<br />

vecchissima generazione, definito<br />

“Musicalide”.<br />

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Stato, battaglia contro i prezzi,<br />

prudenza nei nuovi aumenti<br />

inflazionistici di salari,<br />

distribuzione dei prodotti di<br />

prima necessità, graduale<br />

svincolo dai prezzi politici, senza<br />

tuttavia che il rincaro cada sulle<br />

classi più bisognose. E perciò:<br />

coesione, fiducia, collaborazione<br />

al Governo.<br />

5) Occorre realizzare un minimo<br />

di unità interna sul fronte<br />

<strong>del</strong>la battaglia economica. Le<br />

divisioni faziose, il cannibalismo<br />

polemico, il politicantismo<br />

dei miopi, indeboliscono quel<br />

fronte di energie indispensabili<br />

all’arginamento <strong>del</strong>la situazione.<br />

Una leva nazionale <strong>del</strong>le energie<br />

per la difesa <strong>del</strong>la moneta. Una<br />

tregua politica – se occorre – uno<br />

stato di emergenza, fino alla<br />

stabilizzazione.<br />

6) Occorre fare appello all’estero.<br />

Solo grandi prestiti stranieri<br />

potranno fortificarci, rimettendo<br />

in circolazione le latenti energie<br />

produttive, muovendo la<br />

macchina economica, procurando<br />

materie prime, crediti e sbocchi.<br />

Ma per far ciò dobbiamo meritarci<br />

la fiducia. Abbiamo scritto con<br />

l’animo in tempesta. O ci si piega<br />

tutti a questa lotta.<br />

o tutti si affoga.


Da alcuni giorni al bar si<br />

parla nuovamente <strong>del</strong><br />

caso Pcb. Il merito va a<br />

dato a “Presadiretta”, la<br />

trasmissione televisiva<br />

di Rai Tre che con Riccardo Iacona<br />

ha riportato l’attenzione su un’annosa<br />

vicenda. Il conduttore ha sottolineato<br />

più volte l’immobilismo <strong>del</strong>l’Asl e<br />

la scelta <strong>del</strong> Comune (allora guidato<br />

da Corsini) di non costituirsi parte civile<br />

nel processo. L’Asl di Brescia ha<br />

emesso, però, un duro comunicato<br />

nel quale prende le distanze dall’approfondimento<br />

giornalistico, chiedendosi<br />

come mai non siano state mandate<br />

in onda le interviste registrate<br />

al Direttore generale e al Direttore<br />

sanitario <strong>del</strong>l’Asl di Brescia: avevano<br />

descritto le azioni intraprese dall’Asl<br />

e i risultati degli studi condotti fin dagli<br />

anni Novanta. Il tema <strong>del</strong>l’inquinamento<br />

è forte in una città come Brescia<br />

e forse, finalmente, entra davvero<br />

nel dibattito politico con un lavoro di<br />

squadra che, al di là <strong>del</strong>le divisioni, dovrebbe<br />

portare a dei risultati. Sarà un<br />

argomento importante anche nell’ottica<br />

elettorale. Sull’area <strong>del</strong>la Caffaro<br />

pende un progetto di bonifica varato<br />

nel 2007: il Comune come ha ribadito<br />

l’assessore Vilardi ha già speso circa<br />

3 milioni di euro, mentre il Ministero<br />

nell’Ambiente ne ha stanziati altri sette<br />

che sono in attesa di essere sbloccati.<br />

<strong>La</strong> Procura si è mossa per capire,<br />

contattando il Ministero, quali siano<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

le responsabilità. Nel frattempo la Regione<br />

ha raggiunto un accordo con la<br />

Sogedit per l’avvio a ottobre <strong>del</strong>la prima<br />

fase <strong>del</strong>la bonifica, per un importo<br />

pari a 4,5 milioni di euro dei sette<br />

a suo tempo stanziati dal Ministero.<br />

<br />

Sull’argomento è intervenuto anche<br />

don Gabriele Scalmana, responsabile<br />

<strong>del</strong>la pastorale <strong>del</strong> creato: “Abbiamo<br />

bisogno <strong>del</strong> caso che scoppia in<br />

tv. Non siamo ancora abituati a riflettere<br />

abbastanza. Perché i problemi<br />

ambientali passano in secondo piano?<br />

Non pensiamo mai alla qualità<br />

<strong>del</strong>l’aria di tutto il territorio? Inoltre<br />

sono convinto che, se si facessero più<br />

indagini serie, si scoprirebbero in tutta<br />

la provincia casi analoghi a quello<br />

<strong>del</strong>la Caffaro”. Nello specifico “i suoli<br />

<strong>del</strong>la Bassa sono pieni di nitrati oltre i<br />

limiti consentiti dall’Ue. Ma serve far<br />

scoppiare il ‘caso’, se no non si inda-<br />

<br />

<br />

Scelto il nuovo presidente <strong>del</strong> Gal<br />

GardaValsabbia. Si tratta di Andrea<br />

Crescini, sindaco di Mura, che succede<br />

al dimissionario Dante Freddi.<br />

“Assumo questo incarico – spiega il<br />

neo presidente – grazie al pieno sostegno<br />

di tutto il Consiglio di amministrazione<br />

e dei due territori che questa<br />

società rappresenta. Le speranze che<br />

il territorio nutre nel processo di definizione<br />

<strong>del</strong> nuovo Piano di sviluppo<br />

locale sono l’energia da cui trarrò il<br />

<br />

<br />

Per conoscere meglio una realtà<br />

storica. Il Gruppo volontari<br />

Croce rossa di Brescia in<br />

occasione <strong>del</strong> 35° anniversario<br />

<strong>del</strong>la nascita promuove la<br />

rassegna cinematografica<br />

dal titolo “Persone in<br />

prima persona”. L’obiettivo<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa è diffondere la<br />

conoscenza <strong>del</strong>le attività sociali<br />

svolte dalla Croce Rossa locale<br />

a favore di anziani, disabili<br />

e migranti. <strong>La</strong> rassegna, ad<br />

ingresso libero, si terrà presso<br />

coraggio per essere all’altezza <strong>del</strong> mio<br />

nuovo incarico”. Il Gruppo di azione<br />

locale è nato per promuovere l’avvio<br />

di nuove iniziative economiche e favorire<br />

la valorizzazione <strong>del</strong>le risorse<br />

umane e materiali <strong>del</strong> territorio. Fonda<br />

la sua azione sulla collaborazione<br />

tra enti pubblici, imprenditorialità<br />

privata e associazionismo e si propone<br />

come punto di riferimento per<br />

la costruzione di collaborazioni e sinergie<br />

finalizzate allo sviluppo rurale<br />

l’auditorium <strong>del</strong> Museo di scienze<br />

naturali di via Ozanam, 12 a<br />

Brescia ed è articolata in quattro<br />

serate. Sono proposti titoli in<br />

gran parte inediti per Brescia,<br />

selezionati con l’obiettivo di<br />

unire il messaggio sociale con la<br />

qualità artistica <strong>del</strong>le pellicole.<br />

Il primo appuntamento è giovedì<br />

4 aprile 2013 alle ore 20.30 si<br />

proietta “Hanna e Violka”, di<br />

Rossella Piccinno. Lunedì 8<br />

aprile, ore 20.30 è in programma<br />

“Pauline & Paulette”, di Lieven<br />

ga”. A chi chiede soluzioni alle istituzioni<br />

per i problemi ambientali viene<br />

quasi sempre risposto che “mancano i<br />

soldi”... “Le risorse ci sono ma è sempre<br />

questione di come vengono utilizzate”.<br />

L’incidenza <strong>del</strong> Pcb è forte nei<br />

terreni tra le case, nei parchi pubblici,<br />

persino vicino alle scuole elementari<br />

che i bambini continuano a frequentare.<br />

Giusto ricordare che davanti al<br />

giudice civile è ancora aperta la causa<br />

intentata da 20 cittadini che chiedono<br />

alla Caffaro (ormai fallita) un risarcimento<br />

di 8 milioni di euro: l’azienda<br />

aveva chiamato in causa altre imprese<br />

responsabili di aver prodotto Pcb.<br />

partecipato. Per il raggiungimento di<br />

questi obiettivi si avvale di risorse appositamente<br />

predisposte dall’Unione<br />

europea attraverso il programma Leader<br />

nato per favorire la vitalità dei<br />

territori rurali <strong>del</strong>l’Europa. “L’obiettivo<br />

ambizioso è di trasformare questo<br />

organismo in una vera e propria Agenzia<br />

di sviluppo locale, dando seguito<br />

al processo già avviato da chi mi ha<br />

preceduto. Mi metterò in ascolto <strong>del</strong><br />

territorio”.<br />

Debrauwer. Lunedì 15 aprile,<br />

si anticipa alle ore 20.00 con<br />

la proiezione di “Oasis” di<br />

Lee Chang Dong. Il ciclo si<br />

concluderà lunedì 22 aprile,<br />

alle 20.30, con “Tempo vero” di<br />

Daniele Segre.<br />

Le proiezioni saranno introdotte<br />

dal critico Massimo Morelli.<br />

Per maggiori informazioni è<br />

possibile contattare il Comitato<br />

locale <strong>del</strong>la Croce rossa di<br />

Brescia, telefonando al numero<br />

0303531931. (a.t.)<br />

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<br />


el rapporto a due tra<br />

medico e paziente si<br />

fanno largo alcuni pericolosi<br />

intrusi: la tecnologia,<br />

i mass media,<br />

la comunicazione confusa <strong>del</strong>le<br />

conquiste in campo medico stanno<br />

progressivamente creando incomprensioni<br />

tra chi cura e chi ha<br />

viene assistito, provocando sempre<br />

più spesso contenziosi che si<br />

originano dalla mancanza di fiducia.<br />

Il tema sarà affrontato durante<br />

il convegno “Paziente, medico<br />

e medicina: i perché di un rapporto<br />

in crisi”, in programma sabato<br />

6 aprile alle ore 9 presso la sede<br />

<strong>del</strong>l’Ordine dei medici e odontoiatri<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Brescia, in<br />

via <strong>La</strong>marmora 167. “In questi anni<br />

– spiega la dott.ssa Adriana Loglio,<br />

coordinatrice <strong>del</strong>la commissione di<br />

Bioetica <strong>del</strong>l’Ordine – la medicina<br />

è cambiata, trovandosi ad avere a<br />

che fare molto più spesso con casi<br />

cronici piuttosto che acuti. Nel<br />

<br />

<br />

L’Associazione culturale “Aldo<br />

Moro”, guidata da Gianbattista<br />

Groli, prosegue nel 2013 la sua<br />

attività, giunta all’ottavo anno,<br />

con il ritorno <strong>del</strong> giornalista e<br />

scrittore <strong>del</strong> Corriere <strong>del</strong>la Sera,<br />

Aldo Cazzullo (nella foto) per la<br />

presentazione <strong>del</strong> volume “L’Italia<br />

s’è ridesta” (Mondadori), dopo le<br />

precedenti presentazioni dei suoi<br />

libri “Outlet Italia” nel 2008, “L’Italia<br />

de noantri” nel 2010,“Viva l’Italia”<br />

nel 2011 e il suo primo romanzo<br />

“<strong>La</strong> mia anima è ovunque tu sia”<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

nel 2012. “L’Italia oggi – scrive<br />

Cazzullo – è spaventata, di cattivo<br />

umore, impaurita dal futuro. Invece<br />

sono convinto che l’Italia abbia<br />

davanti a sé una grande occasione<br />

di ripresa e di sviluppo. Una chance<br />

di rinascita, una nuova stagione”.<br />

È possibile uscire da un viaggio<br />

nell’Italia <strong>del</strong>la grande crisi più<br />

ottimisti di prima. Perché c’è un<br />

Paese che alla crisi resiste, e che<br />

riparte. Perché il mondo globale,<br />

che consideriamo una sciagura,<br />

è una grande opportunità per un<br />

contempo, i media hanno spesso<br />

trasmesso l’idea che la medicina<br />

sia onnipotente. Al contrario, la<br />

cura serve a ritrovare equilibrio e<br />

convivere con le proprie limitazioni<br />

di persone umane”. Queste situa-<br />

Paese come il nostro, capitale <strong>del</strong>la<br />

bellezza e <strong>del</strong>l’arte, <strong>del</strong> design e<br />

<strong>del</strong>la creatività. “L’Italia s’è ridesta”<br />

non è un libro consolatorio.<br />

Denuncia scandali, critica cattive<br />

abitudini, ritrae personaggi negativi.<br />

Si addentra nelle piccole capitali<br />

in crisi, da Parma a Siena. Avverte<br />

che Palermo rischia di esplodere e<br />

Bologna di impoverirsi. Ma ovunque<br />

scopre storie di successo, trova<br />

motivi di speranza, vede i segni di<br />

un grande potenziale di sviluppo. A<br />

cominciare dalla lezione di dignità<br />

zioni di incomprensione, che vedono<br />

da un lato un paziente molto esigente,<br />

che cerca canali alternativi<br />

al medico per informarsi, e dall’altro<br />

lato il medico stesso, talvolta<br />

frettoloso ed intimorito dall’idea<br />

che il paziente non sia soddisfatto,<br />

generano spesso quella che si definisce<br />

“medicina difensiva”, ovvero<br />

un fenomeno che spinge il medico<br />

a prescrivere ricoveri ed esami<br />

anche laddove non siano strettamente<br />

necessari, pur di cautelarsi<br />

dal contenzioso medico-legale. Per<br />

fornire dei dati, la medicina difensiva<br />

genera ben l’11% <strong>del</strong>la spesa<br />

sanitaria totale, mentre le statistiche<br />

affermano che un medico<br />

ha l’80% di probabilità di ricevere<br />

almeno una richiesta risarcitoria<br />

nel corso <strong>del</strong>la carriera. Richieste<br />

che negli ultimi 15 anni sono aumentate<br />

<strong>del</strong> 250%. Tuttavia, solo il<br />

40% di esse va a buon fine e il 99%<br />

dei processi penali si conclude con<br />

l’assoluzione <strong>del</strong> medico.<br />

e riscatto che viene dall’Emilia e<br />

dall’Aquila colpite dal terremoto.<br />

E si conclude con il catalogo <strong>del</strong>le<br />

cose da fare, iniziando dalla più<br />

importante: ricominciare a credere<br />

in noi stessi e nel nostro Paese.<br />

L’appuntamento è per mercoledì<br />

10 aprile alle 20.45 nella sala civica<br />

dei Disciplini a Castenedolo. Oltre<br />

all’autore, intervengono Giuliano<br />

Amato, Mariastella Gelmini e<br />

Gregorio Gitti; il compito di<br />

moderatore è affidato a Monica<br />

Maggioni.


Ègiunto il momento che<br />

venga scritto un patto<br />

di civile convivenza fra<br />

esercenti, utenti e residenti<br />

dei luoghi <strong>del</strong> divertimento<br />

cittadino, quelli che danno<br />

vita alla così detta ‘movida’, affinché i<br />

diritti di ognuno trovino il modo di essere<br />

tutelati nella miglior forma possibile”.<br />

Questo, in sintesi, il pensiero<br />

che l’assessore al Centro storico <strong>del</strong><br />

Comune di Brescia Mario <strong>La</strong>bolani<br />

ha espresso attraverso un documento<br />

contenente “Proposte e nuovi regolamenti<br />

per una nuova vivibilità <strong>del</strong> centro<br />

storico cittadino”. “I provvedimenti<br />

che l’Amministrazione ha assunto<br />

negli ultimi anni hanno permesso di<br />

rivitalizzare un’area in cui stava prendendo<br />

piede un deserto commerciale<br />

– ha detto <strong>La</strong>bolani – che si andava<br />

espandendo in maniera inaccettabile<br />

per una città come la nostra, che però,<br />

di contro, hanno creato una situazione<br />

di vivo contrasto fra soggetti che<br />

devono avere pari dignità nel diritto<br />

ad una serena convivenza. Per tale<br />

ragione il documento, che verrà presentato<br />

formalmente al candidato <strong>del</strong><br />

centro-destra che si proporrà alla guida<br />

<strong>del</strong>la città affinché lo inserisca fra<br />

i punti programmatici <strong>del</strong>la proprio<br />

candidatura – ha sottolineato Mario<br />

<strong>La</strong>bolani – è già stato consegnato, a<br />

che trovi motivi di ampio confronto,<br />

agli assessori con le diverse competenze<br />

di riferimento ed ha quali punti<br />

chiave la tutela <strong>del</strong>la salute, la prevenzione<br />

<strong>del</strong> degrado e il rispetto dei residenti”.<br />

Sul sito www.mariolabolani.<br />

it si possono trovare i 15 articoli che<br />

compongono la proposta, chiamata<br />

<br />

<br />

A Castel Mella questa settimana è<br />

entrato in vigore il nuovo sistema<br />

di raccolta di rifiuti: “E come<br />

prevede il programma – spiega<br />

l’assessore ai Servizi ambientali<br />

Alessandro Prudenzi – sarà subito<br />

un giorno molto intenso, visto<br />

che, come accadrà ogni primo<br />

mercoledì <strong>del</strong> mese, nell’occasione<br />

verrà effettuata anche la raccolta<br />

di materiali particolari come<br />

olii vegetali, neon, batterie per<br />

automobili e recipienti per vernici<br />

e pitture. Un impegnativo banco di<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“Patto per la notte”, in cui emergono<br />

i precisi obblighi che ognuno sarà<br />

tenuto a rispettare, anche per non<br />

incorrere nelle sanzioni. A solo titolo<br />

di esempio, ne richiamiamo alcuni,<br />

quali l’adozione di bicchieri in plastica<br />

con il logo <strong>del</strong> locale, consegnati<br />

all’utente dietro versamento di una<br />

cauzione, per salvaguardare ambiente<br />

e pulizia <strong>del</strong>le strade. I gestori dei<br />

locali dovranno curare pulizia e deco-<br />

ro nel raggio di 10 metri dall’ingresso<br />

dei propri locali e a coloro che rispetteranno<br />

il ‘patto’, verrà concessa l’autorizzazione<br />

alla “movida in trasloco”,<br />

ovvero la possibilità di installare dei<br />

chioschi in alcuni parchi cittadini. Alla<br />

Polizia Municipale il compito di sorveglianza<br />

con etilometro, assieme ad<br />

iniziative, condotte con i Servizi sanitari,<br />

tese alla prevenzione circa l’abuso<br />

di alcolici. “Verrà istituito un ‘Tavolo<br />

di confronto’ – ha aggiunto <strong>La</strong>bolani<br />

– cui siederanno rappresentanti<br />

<strong>del</strong> Comune, degli esercenti, <strong>del</strong>le associazioni<br />

di categoria e dei residenti,<br />

affinché il monitoraggio <strong>del</strong>l’osservanza<br />

<strong>del</strong> ‘patto’ sia continuo, al fine<br />

di rafforzarne i contenuti, attraverso<br />

una conciliazione frutto <strong>del</strong> senso di<br />

responsabilità di tutti”.<br />

<br />

<br />

Domenica 7 aprile alle ore 16.30<br />

l’auditorium “Giorgio Gaber” di Castel<br />

Mella ospiterà uno spettacolo<br />

assolutamente speciale, un’allegra<br />

rappresentazione che vuole essere<br />

anche e soprattutto uno strumento<br />

per raccogliere fondi da devolvere<br />

all’Aism. “Claunocchio” è il titolo<br />

<strong>del</strong>la favola che i volontari “claun di<br />

corsia” di “Risvegliati Vip Brescia”<br />

onlus metteranno in scena, invitando<br />

il maggior numero possibile di<br />

prova per il nuovo sistema”. Quali<br />

sono le diverse categorie di raccolta<br />

che il nuovo sistema prevede? “Ogni<br />

venerdì verrà effettuata la raccolta<br />

<strong>del</strong>la plastica (da inserire negli<br />

appositi sacchetti gialli), di vetro,<br />

lattine e scatolame (da inserire<br />

nel contenitore blu), e di carta e<br />

tetrapack (da collocare sempre al di<br />

fuori <strong>del</strong>la propria abitazione, sulla<br />

pubblica via, legati tutti insieme<br />

o inseriti in scatole, sacchetti o<br />

contenitori rigidi per un peso totale<br />

non superiore ai 15 kg). Come già<br />

persone a condividere questo momento<br />

di solidarietà e di divertimento<br />

al tempo stesso. L’iniziativa,<br />

che si avvale <strong>del</strong> patrocinio e <strong>del</strong>la<br />

collaborazione <strong>del</strong> Comune di Castel<br />

Mella, sarà preceduta, a partire<br />

dalle 16, da un intrattenimento<br />

con baby dance proposto, sia per i<br />

piccoli che per gli adulti, dallo staff<br />

“Ballo Bello” dei volontari “claun<br />

di corsia”. L’ingresso è ad offerta<br />

libera e tutto il ricavato sarà devo-<br />

detto il primo mercoledì di ogni<br />

mese verrà effettuata la raccolta di<br />

neon, batterie, olii vegetali esausti,<br />

recipienti per vernici e pitture e<br />

rifiuti di apparecchiature elettriche<br />

ed elettroniche (inferiori ai 5 kg,<br />

quelli superiori verranno raccolti<br />

l’ultimo giovedì <strong>del</strong> mese tramite<br />

prenotazione) che dovranno essere<br />

collocati negli appositi sacchetti<br />

trasparenti. Il lunedì, il mercoledì<br />

ed il venerdì verrà effettuata la<br />

raccolta dei pannolini per bambini,<br />

anziani e disabili (sacchetti<br />

<br />

luto alla sezione di Brescia <strong>del</strong>l’Aism:<br />

“Un’occasione molto bella – ha<br />

sintetizzato l’assessore ai servizi<br />

sociali <strong>del</strong> Comune di Castel Mella,<br />

Mafalda Gritti – sia per trasformare<br />

il divertimento in uno strumento<br />

prezioso per costruire qualcosa di<br />

positivo, sia per valorizzare e dire il<br />

nostro grazie per l’impegno di questi<br />

volontari che con grande entusiasmo<br />

si mettono al servizio <strong>del</strong>la<br />

vita e <strong>del</strong>le persone che soffrono.<br />

<br />

<br />

<br />

viola), insieme ai cosiddetti Rsu<br />

e Forsu, che dovranno essere<br />

inseriti, ben chiusi, rispettivamente<br />

nell’apposito contenitore grigio<br />

e in quello marrone”. Da non<br />

dimenticare, infine, il Centro di<br />

raccolta comunale che si trova in<br />

via don Bergomi; in questo caso,<br />

presentandosi semplicemente con<br />

la propria tessera sanitaria, sarà<br />

possibile conferire ferro, frigoriferi,<br />

legno, verde, inerti, televisori,<br />

computer e tutti gli altri rifiuti che<br />

già sono compresi nel porta a porta.<br />

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Proprio per questo è importante<br />

che il nostro Auditorium domenica<br />

7 aprile sia affollato dal maggior<br />

numero possibile di persone<br />

perché la voglia di aiutare gli altri<br />

e di sostenere la vita deve coinvolgere<br />

direttamente ciascuno di noi.<br />

Venire a Castel Mella ed assistere<br />

a questo spettacolo costituisce un<br />

esempio concreto ed efficace per<br />

unirsi a questo bellissimo disegno<br />

di solidarietà e di voglia di vivere”.


asce a Rudiano un evento<br />

che mette al centro il rapporto<br />

tra malattia e musica,<br />

con i benefici effetti<br />

terapeutici che quest’ultima<br />

può avere. Nel paese <strong>del</strong>la Bassa<br />

arriva l’esperienza di “Donatori di<br />

musica”, una rete di musicisti, medici,<br />

infermieri, psicologi e volontari, nata<br />

nel 2009 per realizzare e coordinare<br />

stagioni di concerti nei reparti di oncologia,<br />

diretti ai pazienti, ai loro familiari<br />

e al personale. Il trait-d’union<br />

è Emanuele Cominelli, vicepresidente<br />

<strong>del</strong>l’associazione “Rudiano e la sua<br />

musica”, grazie al quale si realizza l’incontro<br />

con la realtà locale. Viene così<br />

“Sorridere alla vita” – questo il nome<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa – un concerto a ingresso<br />

libero in programma sabato 6 aprile<br />

alle 20.30 presso l’auditorium <strong>del</strong>la<br />

scuola primaria, nel quale si esibirà<br />

al pianoforte il maestro Nicolò Ronchi.<br />

L’iniziativa per la prima volta vede<br />

l’uscita dalle mura ospedaliere: si<br />

va dal patrocinio di 11 Comuni confi-<br />

<br />

<br />

Per i cittadini di Mairano il<br />

lunedì <strong>del</strong>l’Angelo è stato un<br />

giorno speciale. Non solo perché<br />

era il giorno dopo Pasqua e<br />

quindi un giorno comunque di<br />

festa, ma perché c’è stata anche<br />

l’inaugurazione di un’opera<br />

viabilistica molto attesa: la pista<br />

ciclo-pedonale ecocompatibile<br />

che collega il centro abitato di<br />

Mairano con il santuario <strong>del</strong>la<br />

Madonna <strong>del</strong>la <strong>La</strong>ma, chiesetta a<br />

cui i mairanesi sono molto devoti.<br />

Alla presenza <strong>del</strong> sindaco<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Vincenzo <strong>La</strong>nzoni, degli assessori<br />

Frittoli, Sbaraini e Colosio, si è<br />

così inaugurata questo tratto di<br />

strada di circa 500 metri. Al taglio<br />

<strong>del</strong> nastro era presente anche il<br />

parrocco don Amatore Guerini,<br />

che ha benedetto il vialetto.<br />

“Quest’opera – ha detto il sindaco<br />

Vincenzo <strong>La</strong>nzoni – costata circa<br />

300mila euro, era particolarmente<br />

attesa dalla cittadinanza per il<br />

considerevole afflusso di pedoni<br />

e ciclisti che ogni giorno vanno<br />

a far visita alla loro Madonnina.<br />

nanti a quello <strong>del</strong>l’azienda ospedaliera<br />

“Mellino Mellini”, dal coinvolgimento<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>la corsa benefica<br />

“Di corsa con Eli”, nata per ricordare<br />

una cittadina rudianese scomparsa<br />

due anni fa dopo lunga malattia, fino<br />

Nella realizzazione di questa<br />

pista ciclo-pedonale, realizzata<br />

in tre mesi e mezzo, si è voluto<br />

dare una particolare attenzione<br />

all’ambiente – ha precisato il<br />

primo cittadino –. Considerato<br />

il contesto nel quale è stata<br />

realizzata abbiamo voluto<br />

privilegiare alcune soluzioni<br />

tecniche, che non fossero<br />

in contrasto con l’ambiente<br />

circostante. Da qui la scelta di<br />

materiale come il levostab per<br />

la pavimentazione, un materiale<br />

alle donazioni di semplici cittadini rimasti<br />

anonimi. “È bello che un evento<br />

come questo – commenta il dott. Tagliani,<br />

psicoterapeuta presso il reparto<br />

di Oncologia degli Spedali civili e<br />

socio fondatore di ‘Donatori di musica’<br />

– si realizzi fuori dalle mura ospedaliere,<br />

questo è importante per farlo<br />

conoscere e far sì che anche altre realtà<br />

lo facciano proprio”. Da parte sua<br />

il sindaco di Rudiano Simona Moletta<br />

ha sottolineato come l’associazione<br />

<strong>del</strong>la musica al percorso di malattia<br />

“Fa scaturire sentimenti non di compassione<br />

negativa, ma di riscatto”.<br />

Inoltre il presidente <strong>del</strong>l’associazione<br />

“Rudiano e la sua musica”, Nicola<br />

Marenzi, ha ricordato la positiva accoglienza<br />

incontrata da parte di tutti<br />

gli enti locali. Il vicesindaco di Urago<br />

d’Oglio, Luca Squarzoni Balestra, ha<br />

affermato: “<strong>La</strong> capacità di uscire e<br />

di fare rete è importante anche per<br />

i Comuni. Forse è possibile pensare<br />

a qualcosa <strong>del</strong> genere per altre situazioni<br />

di disagio, come quello sociale”.<br />

drenante, ecologico e innovativo”.<br />

Anche per quanto riguarda<br />

l’illuminazione verrà istallato un<br />

sistema a led. “Con quest’opera<br />

– ha concluso il sindaco <strong>La</strong>nzoni<br />

– abbiamo realizzato un antico<br />

desiderio <strong>del</strong>la comunità”. Questa<br />

pista ciclo pedonale, in realtà,<br />

è già utilizzata da alcuni giorni<br />

dai cittadini mairanesi. Questo<br />

dimostra l’apprezzamento di<br />

coloro che quotidianamente<br />

vanno alla <strong>La</strong>ma per un momento<br />

di preghiera. (mtm)


nche quest’anno l’Associazione<br />

Amici <strong>del</strong>la<br />

Pieve in occasione <strong>del</strong>la<br />

Pasqua si è fatta promotrice<br />

di un’iniziativa<br />

culturale che invita alla riflessione.<br />

L’Associazione in collaborazione<br />

con la parrocchia San Giacomo di<br />

Corticelle e con il Comune di Dello<br />

organizza “Arte e fede come sorelle”,<br />

opere di Cesare Monaco, Enrico<br />

Schinetti, Virgilio Mafessoni. Dove?<br />

Presso la Pieve <strong>del</strong>la Formigula a<br />

Corticelle Pieve dal 6 all’8 aprile.<br />

L’occasione è nata dal rinnovato interesse<br />

che si sta sviluppando nei<br />

confronti <strong>del</strong>l’arte liturgica tutta<br />

protesa alla grandezza <strong>del</strong> Mistero<br />

celebrato. Si è pensato quindi di invitare<br />

a esporre nella Pieve di Santa<br />

Maria Nascente tre opere realizzate<br />

dai maestri Monaco, Mafessoni e<br />

Schinetti con l’intento di confrontare<br />

come la diversa poetica narrativa<br />

si compenetri con l’aspetto<br />

catechetico e devozionale. “Arte e<br />

fede come sorelle’’, questo concetto<br />

mutuato dal card. Gianfranco<br />

Ravasi, riesce a sintetizzare in una<br />

sola frase quell’intimo rapporto che<br />

accomuna l’arte all’autentica fede.<br />

È commovente pensare che i padri<br />

conciliari tra i vari messaggi destinati<br />

alle diverse categorie sociali<br />

e professionali si rivolgevano agli<br />

artisti con questo accorato appello:<br />

“Il mondo in cui viviamo ha bisogno<br />

di bellezza per non oscurarsi<br />

nella disperazione. <strong>La</strong> bellezza, come<br />

la verità, è ciò che mette la gioia<br />

nel cuore degli uomini è il frutto<br />

prezioso che resiste all’usura <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

Diritto di superficie in cambio<br />

di nuovi parcheggi: è questa la<br />

soluzione <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

comunale per risolvere l’ormai<br />

annosa questione <strong>del</strong>le buche,<br />

meglio sarebbe dire voragini, che<br />

“costellano” il piazzale antistante<br />

la palazzina Asl di via Falcone. È<br />

Massimo Gelmini, assessore all<br />

Bilancio di Montichiari, a ricordare<br />

che “abbiamo aggiudicato dei bandi<br />

comunali per la realizzazione, da<br />

parte di privati, di strutture ad<br />

alto risparmio energetico come gli<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tempo, che unisce le generazioni e<br />

le congiunge nell’ammirazione. E<br />

ciò grazie alle vostre mani’’. “L’arte<br />

liturgica in particolare – spiega il<br />

presidente <strong>del</strong>l’Associazione, Cesare<br />

Monaco – deve concorrere alla<br />

formazione <strong>del</strong> cuore, guidare con<br />

il suo linguaggio all’incontro con<br />

Dio; perché è l’assenza di quest’ultimo<br />

la radice più profonda di sofferenza.<br />

In ultima analisi credo che<br />

<br />

l’arte debba essere testimonianza<br />

credibile di Cristo, in essa si deve<br />

percepire l’amore per l’uomo che si<br />

vivifica nell’incontro con Dio. Solo<br />

se l’arte si fa preghiera diventa linfa<br />

vitale, è venuto quindi il momento<br />

di riaffermare la sua importanza<br />

come espressione autenticamente<br />

religiosa al servizio <strong>del</strong>l’uomo, che<br />

i pregiudizi materialistici vorrebbero<br />

rassegnato a perdere se stesso<br />

mentre è sempre più evidente<br />

che ‘non di solo pane vive l’uomo’”.<br />

<strong>La</strong> sede è a Corticelle Pieve in via<br />

Manzoni. www.amici<strong>del</strong>lapieve.<br />

org - info@amici<strong>del</strong>lapieve.org. Alle<br />

20.30 il “Recital pianistico” con<br />

Maria Grazia Petrali che interpreta<br />

Robert Schumann, Franz Liszt, F.<br />

Schubert e Maurice Ravel.<br />

<br />

L’Associazione Talismano con il patrocinio<br />

dei Comuni di Orzinuovi e<br />

Villachiara presentano, giovedì 5 aprile<br />

alle 20.30 presso il Centro culturale<br />

Aldo Moro di Orzinuovi, il progetto<br />

“Costruiamo una scuola di agricoltura<br />

in Tanzania” con i lavori realizzati<br />

fino ad oggi. Sarà presente fra Paolo<br />

dei frati francescani minoriti in missione<br />

a Pomerini, in Tanzania. A fine<br />

2006 dall’incontro <strong>del</strong>la scuola Dandolo<br />

con fra Paolo che vive in Africa è<br />

impianti fotovoltaici: attualmente<br />

sono due i più consistenti, quello<br />

relativo al PalaGeorge ormai<br />

praticamente concluso, e quello<br />

<strong>del</strong> Centro fiera, che riguarderà per<br />

ora un capannone. <strong>La</strong> soluzione<br />

utilizzata è la seguente: il Comune<br />

concede il diritto di superficie a quei<br />

privati vincitori dei bandi i quali,<br />

a loro spese e quindi a costo zero<br />

per l’amministrazione comunale,<br />

provvederanno a realizzare gli<br />

impianti sui tetti <strong>del</strong>le due strutture.<br />

Il Comune, come contropartita<br />

nato il progetto: realizzare per la gente<br />

di Pomerini un’opera che potesse<br />

essere utile al loro sviluppo, e cosa<br />

meglio <strong>del</strong>l’istruzione spinta di una<br />

onda che consegna in mano ai protagonisti<br />

la possibilità di avere iniziative<br />

autonome. <strong>La</strong> zona di Pomerini ha<br />

una economia agricola rudimentale, il<br />

cibo, l’acqua, l’elettricità sono problemi<br />

quotidiani e non è possibile inviare<br />

mezzi tecnologici avanzati in quella<br />

realtà. Infatti la gente non è preparata<br />

dalla concessione <strong>del</strong>la superficie<br />

pubblica, incamererà dei canoni<br />

che andranno a finanziare la<br />

sistemazione <strong>del</strong>la zona adibita a<br />

parcheggi presso la citta<strong>del</strong>la <strong>del</strong>lo<br />

sport e <strong>del</strong>l’Asl, un problema che<br />

troverà finalmente una soluzione”.<br />

Ma c’è un altro settore che sarà<br />

coinvolto nell’ammodernamento:<br />

si tratta <strong>del</strong>l’intero impianto<br />

<strong>del</strong>l’illuminazione pubblica<br />

comunale che ogni anno costa<br />

al Municipio monteclarense oltre<br />

500 mila euro per i 4000 punti luce<br />

<br />

ad usarli, a ripararli a essere insomma<br />

in minima parte autosufficiente per<br />

poter dare una svolta di concreto sviluppo<br />

all’economia <strong>del</strong>la zona. Partire<br />

dall’istruzione è programmare i risultati<br />

a lungo termine, ma noi crediamo<br />

tutti nel valore <strong>del</strong>l’istruzione come<br />

primo grande passo verso l’autonomia<br />

e la consapevolezza. Fra Paolo e<br />

la scuola quindi si sono adoperati per<br />

progettare sia a livello didattico che<br />

strutturale una scuola di agricoltura<br />

<br />

<br />

<br />

presenti sul territorio e la cui spesa<br />

sarà in parte coperta proprio dai<br />

canoni derivanti dalla concessione<br />

<strong>del</strong> diritto di superficie. Quanto alle<br />

nuove soluzioni energetiche meno<br />

dispendiose, “valuteremo caso per<br />

caso come intervenire – conclude<br />

Gelmini – cioè quale tipologia di<br />

illuminazione installare: di certo<br />

la nostra ottica è quella di andare<br />

verso un notevole risparmio sia in<br />

termini economici sia in termini<br />

ambientali con beneficio per l’intera<br />

collettività”. (f.m.)<br />

<br />

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<br />

<br />

che si inserisce nel percorso educativo<br />

statale come biennio oltre l’obbligo<br />

scolastico. L’obiettivo <strong>del</strong> secondo<br />

viaggio compiuto da una <strong>del</strong>egazione<br />

<strong>del</strong>la scuola Dandolo, a luglio 2007,<br />

è stato quello di focalizzare la localizzazione<br />

<strong>del</strong>la struttura scolastica.<br />

<strong>La</strong> scuola ospiterà 40 alunni e date le<br />

distanze sarà predisposta anche per<br />

l’ospitalità dei ragazzi. Si prevedono<br />

oltre le aule laboratori tecnico- scientifici,<br />

il convitto e la mensa.


È nato a Roè Volciano un nuovo<br />

spazio di lavoro ideale per liberi<br />

professionisti, studi professionali<br />

e micro-piccole imprese, oltre che<br />

per le medie e grandi aziende in<br />

cerca di uffici di rappresentanza.<br />

Ecco First Floor, spazio che si basa<br />

sul concetto, ormai diffusissimo<br />

a livello internazionale, <strong>del</strong> coworking.<br />

Che cos’è il co-working? Si<br />

tratta di un approccio organizzativo<br />

degli spazi lavorativi che consente<br />

la condivisione da parte di più<br />

soggetti, operanti però per aziende<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

resso il Ministero <strong>del</strong>le politiche<br />

agricole è stata depositata<br />

l’istanza da parte<br />

dei 10 produttori <strong>del</strong> San<br />

Martino Battaglia per l’accreditamento<br />

<strong>del</strong> nuovo nome <strong>del</strong> vitigno,<br />

di antica tradizione locale, “Tocai<br />

Friulano”. Nella piccola nicchia,<br />

12 ettari in tutto, sparsi tra Lonato,<br />

Desenzano, San Martino, Pozzolengo<br />

e Sirmione, famosa per le eroiche vicende<br />

storiche che l’hanno segnata,<br />

al confine tra le colline moreniche e<br />

l’entroterra a sud <strong>del</strong> Garda, il “Tocai<br />

Friulano” ha trovato il suo ambiente<br />

di elezione. E i viticoltori locali<br />

lo hanno conservato, con passione,<br />

affetto e attenzione, a motivo <strong>del</strong>le<br />

soddisfazioni qualitative che questo<br />

vitigno fornisce e non certo per<br />

l’aspetto quantitativo <strong>del</strong>le produzioni,<br />

sempre molto limitate (560 ettolitri<br />

vinificati e 50mila bottiglie prodotte<br />

nel 2012). Ma è proprio grazie<br />

alle basse produzioni e alle raffinate<br />

tecniche di vinificazione che si ottengono<br />

vini bianchi, secchi o liquorosi,<br />

dalle piacevolissime caratteristiche<br />

aromatiche. Ai primi <strong>del</strong>l’800 questo<br />

vino era conosciuto come il “vin de<br />

liqueur” a cui si doveva la ricchezza<br />

<strong>del</strong>la viticoltura <strong>del</strong> territorio già allora<br />

chiamato Riviera <strong>del</strong> Garda. <strong>La</strong><br />

fama crebbe ancora quando la sua<br />

qualità attrasse l’attenzione <strong>del</strong>l’Imperatore<br />

di Austria-Ungheria che lo<br />

volle, all’epoca <strong>del</strong>la famosa batta-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

glia <strong>del</strong> 1859, paragonare al vino “Tokaji”<br />

<strong>del</strong>le sue terre ungheresi. Da allora<br />

i vignaioli locali abbandonarono<br />

altri vitigni per diffondere quello che<br />

chiamarono col nome dialettale di<br />

“Tuchì” (che forse diventerà “Tukì”<br />

più internazionale) che voleva anche<br />

significare piacevole tocco, piccola<br />

cosa, quasi un gesto di protezione nei<br />

confronti di altri vitigni più produttivi<br />

e vigorosi. Nel 1993 un accordo sottoscritto<br />

tra la Comunità europea e<br />

l’Ungheria, per salvaguardare e proteggere<br />

la denominazione territoriale<br />

“Tokaji”, ha consentito dapprima<br />

la coesistenza di questa denominazione<br />

con quelle <strong>del</strong>la varietà di viti<br />

“Tocai” coltivate in Italia e in Francia,<br />

ma dal 31 marzo 2007 tale vitigno<br />

non poteva più essere indicato nella<br />

designazione e presentazione dei vini.<br />

Di conseguenza, era impossibile<br />

menzionare nelle etichette il nome<br />

“Tocai” venendo così a mancare un<br />

importante elemento di caratterizzazione,<br />

valorizzazione e promozione<br />

<strong>del</strong>la Doc. Ma la tenacia dei produttori,<br />

che chiedevano, per salvare<br />

un’altra <strong>del</strong>le eccellenze <strong>del</strong> nostro<br />

territorio, un nome nuovo, ha avuto<br />

la meglio, pescando ancora una volta<br />

nella tradizione. Il prossimo Vinitaly,<br />

in programma a Verona da domenica<br />

7 a mercoledì 10, vedrà la prima<br />

uscita <strong>del</strong>la piccola Doc gardesana<br />

con un proprio stand istituzionale.<br />

Nel corso <strong>del</strong>la manifestazione verrà<br />

ufficializzato il nome alternativo<br />

che sarà assegnato alla zona per indicare<br />

in etichetta il vitigno “Tocai”<br />

che è alla base <strong>del</strong> vino prodotto sul<br />

territorio, che sempre maggiore e<br />

rinnovato interesse sta suscitando<br />

per la sua indiscussa storicità e la<br />

sua particolare qualità.<br />

o imprese distinte, di un unico<br />

spazio fisico dove organizzare e<br />

svolgere le proprie attività. Ciò<br />

rappresenta per i professionisti una<br />

risposta concreta alle esigenze di<br />

contenimento dei costi basandosi<br />

sulla condivisione. <strong>La</strong> dimensione<br />

<strong>del</strong> co-working in First Floor<br />

consente soluzioni flessibili<br />

(dalla singola postazione, alla<br />

personalizzazione di uffici privati<br />

o in open space), modularità dei<br />

servizi correlati (dotazioni tecniche,<br />

sale riunioni, segreteria, aree relax,<br />

<br />

<br />

<br />

spazio eventi…), garantendo una<br />

dimensione di privacy aziendale<br />

che i luoghi di lavoro condivisi<br />

tradizionali solitamente non<br />

tutelano. First Floor si pone<br />

inoltre sul territorio come punto<br />

di riferimento con un progetto di<br />

formazione costante, rivolto sia ai<br />

soggetti che aderiscono al network,<br />

sia agli utenti esterni. First Floor<br />

occupa l’open space di 1500 mq al<br />

primo piano di un cotonificio <strong>del</strong><br />

1882 a Roè Volciano, articolato su<br />

tre livelli.


uando giunsero in Valle<br />

Camonica il 3 luglio<br />

2011 i profughi in fuga<br />

dalla guerra di Libia non<br />

immaginavano nulla sul<br />

loro futuro. Il gruppo ospitato dalla<br />

Caritas di Darfo fu immediatamente<br />

integrato con le attività associative<br />

mese in campo dalla Caritas,<br />

tra cui i corsi di alfabetizzazione di<br />

italiano, alcune attività manuali di<br />

manutenzione <strong>del</strong>lo stabile, l’inserimento<br />

in piccoli gruppi nelle attività<br />

oratoriali di Darfo e di Fucine.<br />

Certo Gerry Justice, allora 24enne<br />

(attualmente ha 26 anni), sposato<br />

con una donna che ha una grave infermità<br />

a causa <strong>del</strong>l’amputazione di<br />

una gamba, con un bambino che ha<br />

compiuto i tre anni, ghanese di origine,<br />

non immaginava che avrebbe<br />

incontrato Dio, come ha dichiarato<br />

lui stesso. “Senza Dio non posso più<br />

vivere”, ha detto nel suo discorso di<br />

saluto all’assemblea liturgica <strong>del</strong>la<br />

notte <strong>del</strong> Sabato Santo nella <strong>chiesa</strong><br />

parrocchiale di Fucine. Poco prima<br />

aveva ricevuto i sacramenti <strong>del</strong> battesimo,<br />

<strong>del</strong>la cresima e <strong>del</strong>l’eucarestia<br />

ed in mattinata anche quello<br />

<strong>del</strong>la Riconciliazione. Mentre altri<br />

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<br />

Alla vivace bibliografia dedicata alla<br />

Valsaviore si è venuto ad aggiungere<br />

il volume di Andrea Belotti “Note<br />

di storia religiosa relative alla Parrocchia<br />

di Cevo e ai suoi luoghi di<br />

culto e di devozione”. Si tratta di 285<br />

pagine arricchite da un ampio apparato<br />

iconografico che utilizza gli archivi<br />

d’epoca, ma che si fregia <strong>del</strong>la<br />

qualità <strong>del</strong> lavoro, per altro gratuito,<br />

<strong>del</strong> fotografo bresciano Basilio Ro<strong>del</strong>la.<br />

<strong>La</strong> sua casa editrice, la Bams,<br />

ha curato anche grafica e pubblicazione.<br />

Il parroco don Filippo Stefani<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

catecumeni adulti provenienti da<br />

altre parti <strong>del</strong> mondo sono stati battezzati<br />

nella stessa notte in Cattedrale<br />

a Brescia, per Gerry il Vescovo ha<br />

concesso una deroga, incaricando il<br />

parroco di Fucine e presidente <strong>del</strong>la<br />

Caritas zonale di Vallecamonica,<br />

don Danilo Vezzoli, di amministrargli<br />

i sacramenti. Quando il Vescovo<br />

Luciano inaugurò il Dormitorio S.<br />

Martino alla Caritas di Darfo il 18<br />

dicembre scorso, celebrò anche la<br />

cerimonia di ammissione di Gerry<br />

al percorso di iniziazione cristiana,<br />

seguito dal diacono permanente Felice<br />

Pedersoli di Montecchio. Quel<br />

percorso ha dato i suoi frutti: sabato<br />

30 marzo nella <strong>chiesa</strong> dei Santi Anna<br />

e Rocco di Fucine di Darfo Gerry<br />

Justice ha ricevuto i sacramenti<br />

ed è diventato cristiano. Oltre alla<br />

solennità <strong>del</strong>la veglia pasquale, Fucine<br />

ha vissuto anche la solennità<br />

spiega che “voluto dalla parrocchia,<br />

il libro intende offrire alle famiglie,<br />

ma anche ai ‘curiosi d’arte’, un’utile<br />

occasione per visitare e conoscere<br />

meglio quanto di sacro e di bello vi<br />

è nel nostro territorio”. Nel volume<br />

l’autore discute la documentazione<br />

disponibile e disegna un quadro<br />

che va ben oltre il semplice ambito<br />

religioso, sfociando in un affresco a<br />

tratti molto efficace <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>la<br />

mentalità d’un tempo nelle piccole<br />

comunità <strong>del</strong>la Valsaviore. Ne emergono<br />

i gesti di generosità come i<br />

di un battesimo ad un adulto che ha<br />

partecipato, pregato, cantato, gioito<br />

con tutta l’assemblea e alla fine<br />

ha ringraziato tutti: don Danilo, la<br />

Caritas, il diacono Felice che gli ha<br />

fatto da padrino, gli amici di questi<br />

anni, i compagni <strong>del</strong>le partite di calcio<br />

all’oratorio, le suore <strong>del</strong> Centro<br />

d’ascolto. “Senza Dio non potrei più<br />

vivere”, ha ribadito Gerry commosso<br />

asciugandosi l’acqua battesimale tra<br />

i foltissimi capelli crespi, ma anche<br />

il sudore <strong>del</strong>la sua emozione e qualche<br />

lacrima. “Qui ho trovato la fede,<br />

la pace ed una nuova famiglia – ha<br />

proseguito nel suo italiano pulito –<br />

e se Dio vorrà nel futuro voglio dedicarmi<br />

ad aiutare i bambini senza<br />

genitori, come don Danilo ha fatto<br />

con me”. Il coro parrocchiale lo ha<br />

salutato con il canto “Le tue mani”:<br />

quelle di Gerry, nella notte <strong>del</strong> sabato<br />

santo, erano davvero piene di gioia.<br />

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contrasti e le ritrosie, i difetti e i pregi,<br />

le gioie e le sofferenze, che rendono<br />

sapida la storia degli uomini<br />

e utile la lettura. Dopo un capitolo<br />

sulle vicende <strong>del</strong>la parrocchia di Cevo<br />

(che dal 1991 ha “perso” Andrista<br />

e “acquisito” Fresine e Isola), dei<br />

parroci e dei curati (fra cui il futuro<br />

Beato Innocenzo), vengono passate<br />

in rassegna le chiese principali (S.<br />

Vigilio, S. Sisto, S. Antonio), quelle<br />

minori e le numerose santelle, dando<br />

spazio al dosso <strong>del</strong>l’Androla che<br />

ospita la Croce <strong>del</strong> Papa, la cappella<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Recentemente, in quel di Breno,<br />

presso il Palazzo <strong>del</strong>la cultura, con<br />

un convegno, è stato ricordato il medico<br />

Giuseppe Castagna, che, oltre<br />

alla notevole attività professionale,<br />

ha servito con dedizione la cosa<br />

pubblica. Nato a Cividate Camuno il<br />

5 novembre 1922 fu dapprima primo<br />

cittadino <strong>del</strong> borgo <strong>del</strong> beato Tovini,<br />

poi sindaco di Breno dal 1960 al 1965,<br />

ove si era trasferito per il tirocinio<br />

presso l’ospedale “Rizzieri” e per il<br />

fatto che aveva sposato una brenese.<br />

L’incontro di cui s’è detto ha offerto<br />

tra l’altro lo spunto per la presentazione<br />

de “Il diario partigiano” (1945)<br />

pubblicazione di una testimonianza<br />

<strong>del</strong> Castagna edita a cura <strong>del</strong>l’archivio<br />

storico <strong>del</strong>la Resistenza bresciana<br />

e <strong>del</strong>l’Università cattolica <strong>del</strong> Sacro<br />

Cuore di Brescia. Sulla rivista<br />

parrocchiale “L’Eco di Breno” Nicola<br />

Stivala scrive: “ [L’autore <strong>del</strong>lo scritto]<br />

ci fa capire lo stato d’animo dei<br />

giovani di allora di fronte al bivio che<br />

la realtà metteva loro dinanzi: cedere<br />

alle minacciose chiamate alle armi<br />

dei nazi-fascisti e <strong>del</strong>la Repubblica<br />

di Salò, o ribellarsi ad esse a rischio<br />

<strong>del</strong>la propria vita e quindi entrare<br />

nella clandestinità”. In ospedale il<br />

28 giugno 1944 assiste ad una vera e<br />

propria esecuzione capitale da parte<br />

dei militari tedeschi: questo evento<br />

tragico cambia il corso <strong>del</strong>la sua vita.<br />

Si arruola tra i “ribelli per amore”<br />

ed assume il nome di battaglia di Silvano.<br />

Dal 1944 al 1945 stende il suo<br />

diario. Viene inviato in alta Valle al<br />

Mortirolo e partecipa agli eventi bellici<br />

che si svolgono lassù. Toccante la<br />

<strong>del</strong>la Madonna di Caravaggio e, ultima<br />

in ordine di tempo, Casa Kairòs.<br />

Il testo conferma l’efficacia <strong>del</strong><br />

lavoro di ricerca <strong>del</strong> 75enne professore<br />

cevese, di cui vanno rammentati<br />

i recenti “Valsaviore: 1915-1918<br />

- <strong>La</strong> guerra sull’uscio di casa” (2002);<br />

“Il carbone bianco <strong>del</strong>la Valsaviore:<br />

nascita, sviluppo e declino <strong>del</strong>l’industria<br />

idroelettrica in Valsaviore”<br />

(2003); “I Barolcc de Sef: immagini,<br />

testimonianze e ricordi degli ultimi<br />

pastori di Cevo in Valcamonica”<br />

(2009). (g.c.)<br />

lettera dedicata al padre: “[Ti scrivo<br />

queste cose] perché ti appaia evidente<br />

che se non ti ho ascoltato quando<br />

mi consigliavi di consegnarmi, non<br />

l’ho fatto per disobbedienza, ma solo<br />

per mantenermi coerente con le<br />

mie idee e per non venir meno alla<br />

parola data”. Dopo la guerra si laurea<br />

in medicina il 5 novembre 1947<br />

ed incomincia l’impegno pubblico,<br />

che tra l’altro lo vede anche presidente<br />

provinciale <strong>del</strong> Partito liberale<br />

italiano. (e.g.)


a sicurezza sul lavoro<br />

non è un optional e non<br />

si tratta di un semplice<br />

slogan, ma di una ferma<br />

constatazione che,<br />

oggigiorno, è bene ricordare e testimoniare.<br />

Una buona massima su cui verterà<br />

anche la sempre tanto sentita e partecipata<br />

Giornata zonale <strong>del</strong> mutilato<br />

e invalido <strong>del</strong> lavoro che, dopo<br />

sei anni, torna a radunare a Cologne<br />

(la precedente si era svolta a Coccaglio)<br />

ben sei gruppi: oltre a quella<br />

locale parteciperanno infatti anche<br />

le sezioni di Chiari, Coccaglio, Capriolo,<br />

Erbusco e Rovato, ma l’invito<br />

è aperto a tutti.<br />

L’appuntamento è fissato per domenica<br />

7 aprile e prevede il ritrovo<br />

alle 8.30 nella sala <strong>del</strong>la comuninità<br />

parrocchiale di via Martinelli,<br />

dove sarà imbandito un rinfresco<br />

di benvenuto, che introdurrà al<br />

momento clou <strong>del</strong>la giornata: la<br />

grande tavola rotonda incentrata<br />

<br />

<br />

Di fronte alla complessità e alla<br />

vastità dei problemi legati all’uso<br />

<strong>del</strong>le bevande alcoliche, esiste<br />

una esperienza innovativa e di<br />

grande valore, ormai radicata<br />

anche a Castegnato dove da alcuni<br />

anni è operativo in via Agostino<br />

Gallo dove ha sede l’Associazione<br />

anziani e pensionati <strong>del</strong> paese, il<br />

Club degli alcolisti in trattamento.<br />

Per presentarsi alla cittadinanza<br />

il Club, che opera in sinergia con<br />

l’Amministrazione comunale,<br />

propone per domenica 13 aprile<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

(ore 16.30 nella sala conferenze<br />

<strong>del</strong> Centro civico) uno spettacolo<br />

teatrale dal titolo “Ethylicon - la<br />

crisi e l’occasione”. Il Club degli<br />

alcolisti in trattamento “Alba”,<br />

che si riunisce tutti i martedì<br />

alle 20.30, è una comunità<br />

multifamiliare autonoma,<br />

inserita e aperta nella comunità<br />

locale, costituita da famiglie<br />

che partendo dalla sofferenza<br />

legata a problemi alcolcorrelati<br />

e complessi si impegnano in un<br />

percorso di cambiamento, di<br />

proprio sul tema degli infortuni sul<br />

lavoro e a cui prenderanno parte<br />

diversi ospiti e autorità, tra i quali:<br />

il presidente nazionale Franco<br />

Bettoni; quello provinciale Angelo<br />

Piovanelli insieme al vice Roberto<br />

Valentini; il consigliere nazionale<br />

Noris Riva, provinciale Romolo<br />

Mercuri e regionale Alessandro Sala;<br />

i responsabili Inail di Palazzolo<br />

Francesco Bellucci e Stefano Ferriani,<br />

Andrea Falsina <strong>del</strong> Progetto<br />

Servizi s.r.l., oltre al comandante<br />

dei Carabinieri Pasquale Pastore,<br />

al dirigente scolastico Roberto Orlandi<br />

e al primo cittadino di Cologne<br />

Danilo Verzelletti.<br />

Al termine <strong>del</strong>la conferenza, sarà<br />

offerta la possibilità d’intervento<br />

e dibattito e poi la giornata proseguirà<br />

avviandosi in corteo verso la<br />

parrocchiale dei Santi Gervasio e<br />

Protasio dove il parroco don Agostino<br />

presiederà la celebrazione<br />

eucaristica <strong>del</strong>le 11, allietata per<br />

l’occasione dalla Corale Montorfano<br />

e dedicata in modo particolare<br />

a tutte le vittime di infortuni avvenuti<br />

sul posto di lavoro.<br />

crescita e di maturazione, assieme<br />

al servitore-insegnante. Da questa<br />

esperienza è nato lo spettacolo<br />

teatrale “Ethylicon - la crisi e<br />

l’occasione”dove il testo, costruito<br />

con parole vere tratte dalla vita<br />

di molte famiglie, è interpretato<br />

dai protagonisti <strong>del</strong>le storie che<br />

con questa attività fanno ulteriore<br />

occasione di crescita. “Nel dibattito<br />

che seguirà lo spettacolo – dice<br />

Giovanni Monesi, coordinatore <strong>del</strong><br />

gruppo – porteremo la comunità a<br />

ragionare su un ‘dolore’ sentito di<br />

Terminata la Santa Messa, il corteo<br />

commemorativo, accompagnato<br />

dal Corpo musicale di Cologne,<br />

proseguirà poi verso via Facchetti<br />

per sostare davanti alla Stele ai<br />

Caduti Anmil, alla base <strong>del</strong>la quale<br />

sarà deposta una corona di fiori<br />

e si terrà un momento di ricordo.<br />

I saluti ufficiali e informali alla<br />

prossima Giornata annuale in<br />

programma a Erbusco slitteranno<br />

invece all’ora di pranzo: alle<br />

12.45 appuntamento al ristorante<br />

Conchiglia d’Oro di Cologne dove<br />

sarà servito il tradizionale pranzo<br />

conviviale per soci e simpatizzanti<br />

(prenotazione telefonica obbligatoria<br />

allo 030/715235).<br />

Grande l’impegno <strong>del</strong> <strong>del</strong>egato comunale<br />

Gianluigi Astori, responsabile<br />

<strong>del</strong>la sezione Anmil colognese<br />

che vanta oggi 100 tesserati, ma<br />

che punta al coinvolgimento anche<br />

dei circa 60 che ancora non<br />

lo sono, attraverso la massima disponibilità<br />

nel fornire informazioni<br />

e ragguagli inerenti soprattutto<br />

sgravi e benefici riservati agli associati.<br />

<br />

<br />

enorme attualità (i problemi legati<br />

all’uso <strong>del</strong>le bevande alcoliche),<br />

a leggerlo con chiarezza e, con<br />

altrettanta chiarezza, a sviluppare<br />

la fiducia su un suo superamento,<br />

avendo a disposizione il desiderio<br />

<strong>del</strong> cambiamento e le qualità, a<br />

volte negate e spesso non utilizzate<br />

e sottovalutate, che ognuno di noi<br />

può esprimere quando si trova in<br />

un contesto culturale, emozionale<br />

ed esperienziale favorevole, come<br />

quello che il Club degli alcolisti in<br />

trattamento può offrire.


l 23 aprile si festeggia la Giornata<br />

mondiale <strong>del</strong> libro.<br />

Per l’occasione, e non è la prima<br />

volta, la Città di Lumezzane,<br />

con l’Assessorato alla<br />

cultura e la biblioteca Felice Saleri,<br />

organizza “Apriti libro”, una serie di<br />

appuntamenti che iniziano il 20 aprile<br />

e finiscono il 29 giugno.<br />

Un’iniziativa che pone al centro il<br />

libro nelle sue forme; il programma<br />

è suddiviso in cinque sezioni.<br />

<strong>La</strong> prima, a dare il via agli appuntamenti,<br />

è quella dedicata ai libri in<br />

senso stretto incontrando gli autori<br />

e le loro opere. Un’occasione per<br />

incontrare chi sta dietro alle pagine<br />

e alle storie: sabato 20 aprile<br />

alle 10 presso la Biblioteca Civica<br />

Felice Saleri, presenterà “Io, papà?<br />

9 mesi coi baffi” <strong>del</strong>la casa editrice<br />

Meccanica <strong>del</strong>le idee; il racconto/diario<br />

<strong>del</strong>la gravidanza, ma dal<br />

punto di vista maschile, con l’insert<br />

di alcuni pensieri femminili.<br />

Si continua il 16 maggio alle 20.45,<br />

nella sede Uasl (interno <strong>del</strong>lo stadio)<br />

con Carla Boroni e il libro<br />

“Gli scrittori italiani e lo sport”<br />

edizioni Ghenomena. <strong>La</strong> sezione<br />

dedicata all’incontro con autori di<br />

libri si chiude il 29 giugno alle 19<br />

nella sede degli alpini di San Sebastiano<br />

con Gabriele Babini , autore<br />

<strong>del</strong> libro “Un soldato semplice”,<br />

edizioni Caldera. C’è poi una<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sezione dedicata alle tesi: martedì<br />

23 aprile alle 20.45 al teatro Odeon<br />

con la presentazione <strong>del</strong> lavoro di<br />

Alberto Donati “Arte a Lumezzane<br />

nel Sei e Settecento” con l’introduzione<br />

di Andrea Crescini, storico<br />

<br />

<br />

Sei incontri per esplorare il<br />

rapporto tra parole e immagini<br />

nel mondo <strong>del</strong>l’arte. Sono aperte<br />

le iscrizioni per il corso <strong>del</strong>la<br />

Università per adulti “Parola<br />

d’artista: disegnare parole,<br />

scrivere immagini!” che prende<br />

il via lunedì 8 aprile nelle sale<br />

di Villa Glisenti secondo un<br />

percorso di sei lezioni con<br />

cadenza settimanale. Si cercano<br />

di fornire ai partecipanti gli<br />

elementi per comprendere<br />

attraverso l’arte. I corsi sono<br />

<strong>del</strong>l’arte e l’intervento di don Giuseppe<br />

Fusari, direttore <strong>del</strong> Museo<br />

diocesano.<br />

Martedì 7 maggio alle 20.45 nella<br />

sede <strong>del</strong> Confartigianato di Lumezzane<br />

(via Monsuello 45/e) presentazione<br />

<strong>del</strong>la tesi di Flavia Raggi “Il<br />

distetto industriale di Lumezzane<br />

e la globalizzazione”, intervista il<br />

giornalista Matteo Salvatti.<br />

Venerdì 17 maggio alle 20.45 alla<br />

Torre Avogadro è la volta <strong>del</strong>la tesi<br />

di Stefania Ravelli dal titolo “Aladino<br />

nella Torre <strong>del</strong>le favole. Un<br />

percorso didattico”.<br />

Sempre presso la Torre Avogadro,<br />

<br />

organizzati dal Centro territoriale<br />

di educazione permanente <strong>del</strong>la<br />

Valtrompia. Le lezioni si tengono<br />

ogni lunedì alle 20.30 presso le<br />

sale di Villa Glisenti secondo il<br />

seguente calendario: 8 aprile,<br />

Parole scritte nei quadri, relatori<br />

Vigo, Sacchini; 15 aprile, Quadri<br />

di parole, relatori Sacchini,<br />

Vigo; 22 aprile, <strong>La</strong>boratorio<br />

di grafia, relatori Ghidini,<br />

Martinelli; 29 aprile, visita<br />

guidata al Museo “Fondazione<br />

Berar<strong>del</strong>li” di Brescia, relatori<br />

diventata un po’ il simbolo <strong>del</strong>le<br />

iniziative culturali <strong>del</strong>la cittadina<br />

valgobbina, martedì 21 maggio alle<br />

20.45 sarà presentata la tesi di<br />

Anna Palladino intitolata “<strong>La</strong> biblioteca<br />

<strong>del</strong>le favole. Un’esposizione<br />

bibliografica per bambini a<br />

Lumezzane di Brescia”, intervistata<br />

da Marco G. Palladino.<br />

Durante la manifestazione da sabato<br />

20 a sabato 27 aprile c’è la<br />

“Settimana <strong>del</strong> lib(e)ro scambio -<br />

regala un libro e scegline un altro<br />

tra quelli donati dai nostri lettori”.<br />

L’iniziativa si svolge nella biblioteca<br />

civica Felice Saleri.<br />

Ma ci sono in programma anche<br />

appuntamenti per le scuole medie<br />

inferiori: come il campionato di<br />

lettura per la seconda media inferiore<br />

e Amico libro: gara di lettura<br />

e non solo... per la prima inferiore.<br />

Giovedì 9 maggio è in programma<br />

“L’evento speciale” al teatro comunale<br />

Odeon alle 20.30 “Gaber<br />

se fosse Gaber”, un incontro spettacolo<br />

di Andrea Scanzi, presentato<br />

e condotto dall’autore per la<br />

produzione di Fondazione Giorgio<br />

Gaber.<br />

Tutti gli eventi e gli incontri sono<br />

ad ingresso libero. Per informazioni<br />

e contatti Ufficio cultura<br />

0308929251 o comune.lumezzane.<br />

brescia.it o presso la Biblioteca civica<br />

0308929259.<br />

<br />

Da alcuni mesi anche nel Comune di<br />

Concesio è iniziata la bella e salutare<br />

iniziativa <strong>del</strong>la “Ginnastica a domicilio”,<br />

che già da alcuni anni è praticata<br />

in alcune province italiane fra cui<br />

Ravenna, Varese, Torino e Bolzano.<br />

Il progetto ha come obiettivo la riattivazione<br />

psico-fisica, cioè il recupero<br />

anche solo parziale <strong>del</strong>le capacità di<br />

autonomia nelle attività quotidiane e<br />

l’incremento <strong>del</strong>le relazioni e attività<br />

sociali anche per coloro che pur non<br />

essendo portatori di particolari patologie<br />

non si muovono più di casa.<br />

Gli obiettivi prioritari sono la promozione<br />

<strong>del</strong>l’autonomia <strong>del</strong>la persona<br />

(anziano o con difficoltà motorie), il<br />

rafforzamento <strong>del</strong>le reti sociali di vicinato,<br />

la valorizzazione di momenti<br />

di socialità nei quali accanto alla pratica<br />

motoria si possono anche creare<br />

e condividere nuovi legami di amicizia<br />

e collaborazione fra persone residenti<br />

nello stesso quartiere. I laboratori di<br />

attività motoria possono coinvolgere<br />

nell’abitazione di uno dei partecipanti<br />

gli amici i vicini e i famigliari (anche<br />

piccoli gruppi di cinque-sei persone)<br />

che non possono o non intendono più<br />

frequentare i normali corsi di ginnastica<br />

promossi dalle varie palestre;<br />

assieme all’educatore per 45 minuti<br />

o un’ora si praticherà una o più volte<br />

alla settimana <strong>del</strong>la ginnastica dolce<br />

personalizzata con l’aiuto di piccoli<br />

attrezzi e rimanendo “comodamente<br />

in casa”. Fino a 30 anni fa il fare ginnastica<br />

era considerata un’attività riservata<br />

ai ragazzi e quasi una perdita<br />

di tempo, quasi rubato ai lavori domestici;<br />

oggi è una grossa opportunità,<br />

soprattutto per gli anziani, per<br />

mantenersi in buona salute e quelli<br />

che lo possono già attuano la passeggiata<br />

quotidiana. Per chi invece ha<br />

difficoltà ad uscire di casa può essere<br />

Sacchini, Gazzotti; 6 maggio,<br />

<strong>La</strong>boratorio di poesia visiva,<br />

relatori Martinelli, Ghidini; 13<br />

maggio, Incontro conclusivo,<br />

relatori Vigo, Sacchini, Ghidini,<br />

Martinelli. Il costo per la<br />

partecipazione al corso è di 15<br />

euro (10 euro per minorenni,<br />

anziani - gratis per gli studenti<br />

<strong>del</strong>le superiori). Per iscrizioni<br />

e informazioni è possibile<br />

contattare l’Ufficio cultura <strong>del</strong><br />

Comune di Villa Carcina (tel. 030<br />

89 84 304 ).<br />

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<br />

<br />

una valida soluzione la “Ginnastica a<br />

domicilio”, anche solo per il periodo<br />

sufficiente a permettere loro una sufficiente<br />

vita relazionale. Chi volesse<br />

fare una lezione di prova può telefonare<br />

all’insegnante Giuseppe Belleri<br />

(347.059.59.40) che oltre a insegnare<br />

da più di 30 anni ginnastica dolce è anche<br />

istruttore Uisp; si può contattare<br />

il comitato provinciale Uisp, rivolgersi<br />

ai servizi sociali <strong>del</strong> proprio comune<br />

o rivolgersi all’Asl. Quella bresciana è<br />

particolarmente sensibile a stimolare<br />

nelle persone una buona pratica motoria:<br />

dal 2009 ha promosso la nascita<br />

dei “Gruppi di cammino” al fine di<br />

incentivare l’attività fisica e prevenire<br />

le malattie croniche e nel maggio <strong>del</strong><br />

2012 ha indetto a Toscolano Maderno<br />

la bella giornata di “Gruppi di cammino<br />

day”, che ha visto la partecipazione<br />

di oltre 400 partecipanti, provenienti<br />

dagli oltre 20 gruppi provinciali.


Il comprensorio Maniva Ski e i<br />

suoi impianti restano aperti, il<br />

sabato e la domenica, fino al 14<br />

aprile dopo una stagione più che<br />

favorevole grazie alle numerose<br />

precipitazioni e all’ottima<br />

organizzazione. Le temperature<br />

restano abbastanza basse da<br />

permettere il mantenimento<br />

<strong>del</strong>le condizioni <strong>del</strong>le piste sia al<br />

mattino che nel pomeriggio.<br />

Quella che a bassa quota è<br />

risultata essere una pioggia<br />

fastidiosa, in alta quota si<br />

<br />

<br />

<br />

a parrocchia di Magno con<br />

patrono S. Martino conta<br />

oggi 1428 abitanti: erano<br />

438 nel 1921, quando il paese<br />

era Comune autonomo,<br />

con il nome di Magno Sopra Inzino.<br />

Lo fu, ricordiamo, fino ad ottobre<br />

1927, anno <strong>del</strong>la sua aggregazione<br />

per regio decreto a Gardone. <strong>La</strong> sua<br />

comunità è orgogliosa <strong>del</strong>la sua indipendenza<br />

unita ad attenzione e generosità:<br />

tra l’altro nel dopoguerra si è<br />

dotata di un teatro parrocchiale (ora<br />

chiuso per le stringenti normative);<br />

vicino è sorta una moderna struttura<br />

oratoriale. Lo sviluppo urbanistico e<br />

incremento <strong>del</strong>la popolazione fattosi<br />

impetuoso negli anni Settanta, prima<br />

attorno al nucleo antico e poi in Padile,<br />

ha fortemente modificato il tessuto<br />

sociale. Con questa realtà si confronta<br />

quotidianamente don Davide Ferrari,<br />

inviato lassù dal Vescovo a ottobre<br />

<strong>del</strong> 2011 come amministratore<br />

parrocchiale e a marzo di quest’anno<br />

nominato parroco. Classe 1974, diploma<br />

tecnico industriale al Moretto,<br />

dopo una breve esperienza lavorativa<br />

alla Sip (ora Telecom), è entrato in<br />

Seminario: è stato consacrato sacerdote<br />

nel 2002. Prima curato a Botticino<br />

Sera (due anni), poi per quattro a<br />

Collebeato, è stato un anno come fidei<br />

donum a Rivoli. Infine a Idro collaborando<br />

in tre nelle parrocchie di<br />

Anfo, Capovalle, <strong>La</strong>venone e Treviso<br />

Bresciano. Che cosa ha “colto” in que-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sti 10 anni? ”Abbandono alla volontà<br />

di Dio; bisogna sforzarsi di cogliere e<br />

maturare in ogni momento l’azione di<br />

Dio, che invita a porsi nella dimensione<br />

<strong>del</strong> servizio, in sintonia col ministero<br />

pastorale <strong>del</strong> Vescovo; vedere<br />

nell’altro lo strumento nelle mani di<br />

Dio per lasciarsi educare; vedere nei<br />

confratelli un dono”. E ora? “<strong>La</strong> dimensione<br />

<strong>del</strong>le relazioni coi confratelli<br />

chiede a ciascuno di interagire,<br />

non per le diverse mansioni regolamentate<br />

dal diritto canonico, ma per<br />

l’edificazione <strong>del</strong>l’unico Regno di Dio.<br />

<strong>La</strong> comunità di Magno nella storia è<br />

sempre stata molto legata alla sua<br />

identità, com’è attualmente? “Si sta<br />

maturando un nuovo modo di unione,<br />

cercando di fare spazio alle persone<br />

provenienti da altre culture e altri paesi<br />

con esperienze aggregative e formative.<br />

Sono presenti nelle comunità<br />

varie associazioni molto dinamiche<br />

che cercano di aiutarla a camminare<br />

verso quello che colgono come ‘suo<br />

bene’, favorendone lo sviluppo aggregativo<br />

e culturale-spirituale a 360° in<br />

quella che è la vita quotidiana (a livello<br />

educativo, ludico, formativo, ricreativo)<br />

. Su questo fronte <strong>del</strong>la ricerca<br />

<strong>del</strong> bene, l’azione pastorale si è concretizzata<br />

in modi diversi: coi ragazzi<br />

abbiamo conosciuto il Cottolengo di<br />

Torino e siamo stati ad Assisi; continuano<br />

i centri d’ascolto, cerchiamo di<br />

mettere Cristo al centro con l’ascolto<br />

<strong>del</strong>la Parola, l’adorazione eucaristica<br />

mensile. Credo che il compito affidatomi<br />

dal Vescovo sia quello di amare<br />

questa comunità servendola con<br />

l’ascolto che cerca di suscitare nei<br />

suoi membri proposte di possibili soluzioni<br />

<strong>del</strong>le situazioni, favorendone<br />

così la crescita, nel confronto sincero<br />

con Cristo unica verità”.<br />

è trasformata in neve per<br />

gli appassionati di sci e di<br />

snowboard. <strong>La</strong> notizia è stata<br />

annunciata da Stefano Lucchini,<br />

responsabile <strong>del</strong>la stazione, a<br />

“Bresciaoggi”. Il comprensorio<br />

<strong>del</strong> Maniva Ski si presenta come<br />

una stazione sciistica in crescita<br />

e dalle grandi prospettive. <strong>La</strong><br />

recente costruzione <strong>del</strong> nuovo<br />

impianto Persole-Dasdana, con i<br />

suoi 2088 m di altezza, proietta il<br />

Maniva a diventare regina <strong>del</strong>le<br />

stazioni prealpine. Il comprensorio<br />

<br />

<br />

<br />

può contare su quasi 40 chilometri<br />

sciabili per un totale di 17 piste<br />

(due baby, nove blu, quattro rosse<br />

e due nere). Si sta confermando<br />

una meta importante. Nel 2006<br />

(sono cifre ufficiali <strong>del</strong> presidente<br />

Imerio Lucchini), dopo quattro<br />

anni di chiusura, la nuova società<br />

aveva riaperto la stazione con<br />

15mila presenze. Nella stagione<br />

scorsa, dimezzata, chiusa a<br />

inizio marzo per temperature<br />

che impedivano l’innevamento<br />

artificiale, sono state circa 80mila.


€ <br />

Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione <strong>del</strong> sostegno economico alla Chiesa cattolica<br />

in collaborazione con l’Ufficio Nazionale C.E.I. per l’educazione, la scuola e l’università e con i Caf Acli.


Dalla rivoluzione industriale alla<br />

rivoluzione digitale. Passando per<br />

una crisi altrettanto epocale che<br />

ha messo in serissima difficoltà il<br />

settore <strong>del</strong>la tipografia artigianale.<br />

Il tipografo e gli addetti di questo<br />

settore sono oggi, una “specie in via<br />

d’estinzione”. Lo sa bene Eugenio<br />

Massetti (nella foto), presidente<br />

di Confartigianato imprese unione<br />

di Brescia, che tipografo lo è<br />

ancora, ma non solo. In particolare<br />

è da decenni un editore che da<br />

argomenti di nicchia e di interesse<br />

locale si è fatto largo nel mare<br />

magnum <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> libro,<br />

con pubblicazioni di particolare<br />

successo. “Perché il futuro è nella<br />

specializzazione mirata. Penso al<br />

caso <strong>del</strong> packaging, che ancora<br />

offre interessanti sbocchi. Ma<br />

se pensiamo alla stampa vera e<br />

propria, dagli opuscoli alle riviste,<br />

alle attività di copisteria o di<br />

grafica, il settore è indubbiamente<br />

in uno stallo dovuto anche al<br />

fatto che sono in molti oggi ad<br />

improvvisarsi addetti <strong>del</strong> settore e,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

el contesto economico attuale<br />

non è semplice “fare<br />

impresa”, molti sono i<br />

problemi che quotidianamente<br />

vanno affrontati,<br />

ma che ormai ben conosciamo tutti.<br />

Tre fratelli uniti in una piccola realtà<br />

artigianale locale, la Tipolitografia<br />

Berardi di Bedizzole, hanno<br />

deciso di puntare sulla qualità, con<br />

l’inserimento di una macchina da<br />

stampa digitale, che permetta la<br />

realizzazione di formati fuori dallo<br />

standard per potersi diversificare<br />

sul mercato, proponendosi anche<br />

da service per altre tipografie o<br />

agenzie grafiche, nel pieno rispetto<br />

<strong>del</strong>la privacy verso i clienti finali.<br />

Ogni progetto è curato dalla scelta<br />

dei materiali, sempre più ricercati<br />

e diversificati, alla realizzazione<br />

grafica. <strong>La</strong> cura nella stampa e<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

nella confezione, con l’aggiunta di<br />

finiture particolari, come la plastificazione<br />

effetto touch e tessuto, o<br />

la spiralatura anche fino a 3 cm di<br />

dorso, hanno la medesima importanza:<br />

tutto concorre alla realizzazione<br />

di un prodotto con i requisiti<br />

richiesti ed in linea con la filosofia<br />

aziendale. Purtroppo fra i mille<br />

pensieri di un artigiano vi è anche il<br />

confronto con la concorrenza poco<br />

veritiera, dove ormai con un com-<br />

puter ed una stampante si è autorizzati<br />

a proporsi come stampatori,<br />

tipografi e grafici.<br />

Nonostante tutto, ciò che muove<br />

ancora lo spirito di questi giovani<br />

tipografi è la passione per un lavoro<br />

che, dopo 33 anni di presenza sul<br />

mercato, ancora è viva.<br />

Ciò che in cuor loro si augurano è<br />

che la nostra società possa uscire<br />

presto da questa crisi, che colpisce<br />

non solo a livello pratico ed<br />

economico, ma anche purtroppo a<br />

livello morale, di identità e di etica<br />

professionale.<br />

Un invito alle aziende e a chi opera<br />

nel settore, aggiungono, è quello di<br />

dar valore e non svendere un’arte,<br />

una competenza che si acquisisce<br />

con anni di esperienza, di studio,<br />

e confermare con forza i valori di<br />

professionalità, cura e ricerca.<br />

con parco macchine e attrezzature<br />

minime, oggi offrono un servizio<br />

che un tempo era di competenza<br />

di pochi specializzati operatori,<br />

ma con una qualità decisamente<br />

inferiore”. Quella <strong>del</strong> tipografo<br />

è una professione che rischia di<br />

scomparire. I dati indicano un calo<br />

<strong>del</strong>le imprese artigiane bresciane<br />

<strong>del</strong> comparto stampa, comprensivo<br />

dei tipografi: dalle 175 imprese<br />

artigiane <strong>del</strong> 2011 si è passati alle<br />

169 <strong>del</strong> 2012 con una variazione<br />

percentuale <strong>del</strong> 3,4%, considerando<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

che le imprese artigiane bresciane<br />

<strong>del</strong> settore rappresentano il 65,5%<br />

<strong>del</strong>le 258 totali. “Ormai non si lavora<br />

più per vivere, ma per sopravvivere,<br />

ed è proprio questo che non va<br />

bene – aggiunge Massetti –. Si<br />

lavora con prezzi ormai stracciati e<br />

per clienti che pagano a distanza di<br />

mesi o magari non pagano proprio.<br />

Inoltre oggi ci si scontra anche con<br />

la concorrenza dall’est Europa e<br />

<strong>del</strong>l’Oriente dove sono <strong>del</strong>ocalizzate<br />

le realtà produttive che offrono<br />

prezzi fuori mercato”.


<strong>La</strong> sera di quel giorno, il primo <strong>del</strong>la settimana,<br />

mentre erano chiuse le porte <strong>del</strong> luogo dove si<br />

trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne<br />

Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”.<br />

Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i<br />

discepoli gioirono al vedere il Signore.<br />

Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il<br />

Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto<br />

questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito<br />

Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno<br />

perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non<br />

saranno perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici,<br />

chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne<br />

Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo<br />

visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo<br />

nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio<br />

dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano<br />

nel suo fianco, io non credo”. Otto giorni dopo i<br />

discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro<br />

anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette<br />

in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso:<br />

“Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi<br />

la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere<br />

incredulo, ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio<br />

Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai<br />

veduto, tu hai creduto” (...).<br />

Cercasi la fede<br />

<br />

redere. Quello che è stato<br />

scritto è il necessario<br />

per credere. Non è fatto<br />

per soddisfare la curiosità;<br />

non è fatto per essere<br />

esaustivo. <strong>La</strong> prospettiva <strong>del</strong> Vangelo<br />

è quella di portare alla fede: se lo si<br />

guarda da altre angolazioni non potrà<br />

che essere <strong>del</strong>udente o criticabile. E il<br />

necessario per credere non riguarda<br />

solo le cose raccontate, preferite ad<br />

altre, ma anche il modo con il quale<br />

sono state raccontate. <strong>La</strong> prospettiva<br />

è quella di insegnare a credere.<br />

Come per i primi discepoli che avevano<br />

camminato con lui: avevano imparato<br />

a conoscerlo e a credere alle<br />

sue parole; e l’ostacolo <strong>del</strong>la croce<br />

che si scioglieva nel giorno dopo il<br />

sabato diventava il modo per capire<br />

finalmente e pienamente quelle parole<br />

sentite stando dietro a lui. Ecco: il<br />

Vangelo cerca di riprodurre questo<br />

cammino che si risolve nella possibilità<br />

di credere; ma non tutto d’un<br />

tratto. <strong>La</strong> fede si impara a conoscerla,<br />

come si impara a conoscere Gesù.<br />

Non si può dire: “Ho la fede” o “Non<br />

<br />

<br />

<br />

Nei racconti <strong>del</strong>la Passione ci sono<br />

molte mani. Proviamo a contemplarle<br />

senza la pretesa di essere esaustivi.<br />

Giuda: le sue mani intingono il pane<br />

nella stessa coppa di Gesù, prendono<br />

i trenta denari, li contano, afferrano<br />

Gesù per baciarlo, poi gettano il denaro<br />

e preparano il cappio. Pietro a<br />

Getsemani afferra la spada e taglia<br />

l’orecchio <strong>del</strong> soldato, le muove per<br />

negare e rinnegare, col loro dorso si<br />

asciuga le lacrime dopo il canto <strong>del</strong><br />

gallo e poi tornano a pescare. Quelle<br />

<strong>del</strong> Sommo Sacerdote che si strappa<br />

le vesti, quelle <strong>del</strong>la folla che incita e<br />

urla “Crocifiggilo!” e vuole salvo Barabba.<br />

I soldati: catturano, schiaffeggiano,<br />

frustano, intrecciano la corona<br />

di spine, gettano sulle spalle il mantello<br />

scarlatto, strappano le vesti al Mae-<br />

ho la fede”. È comodo dire sia l’una<br />

che l’altra cosa. Forse dire “fede” rende<br />

statico questo cammino: è meglio<br />

usare il verbo “credere” per indicare<br />

questo movimento che va verso Gesù<br />

e affronta ostacoli, incomprensioni,<br />

slanci e certezze. Ma credere in cosa?<br />

Perché anche questo è difficile. Come<br />

per Tommaso che pensava di credere<br />

e poi, alla prova <strong>del</strong>la croce, si era accorto<br />

che quel modo di credere non<br />

era più valido. E quando gli altri gli<br />

dicono di aver visto il Signore non ha<br />

misure per credere e tenta di aggrapparsi<br />

a quella fede che lo aveva fatto<br />

camminare fino a quel momento: al<br />

corpo e alle ferite. Al rimasuglio <strong>del</strong><br />

“suo” Gesù. Riesce a credere ancora<br />

perché a lui è concesso di vedere ancora<br />

quel corpo e, forse, di toccarlo<br />

(ma il Vangelo non lo dice) ma solo<br />

a lui perché quelli che non hanno visto<br />

ma hanno creduto – già da quel<br />

momento – sono beati, sono cioè incamminati<br />

su una strada più spedita<br />

perché non si fermano al passato ma<br />

guardano al futuro. E possono immaginare<br />

la loro fede come vita che si<br />

stro, giocano ai dadi e fanno sberleffi<br />

dopo aver inchiodato mani e piedi,<br />

e uno di loro con la lancia trafigge il<br />

Suo costato. Pilato le lava. Anche <strong>La</strong>dy<br />

Macbeth dopo gli omicidi tenta in<br />

tutti i modi di levarsi via le macchie<br />

di sangue ma invano. <strong>La</strong> colpa si lava<br />

col perdono non con l’acqua comune,<br />

ma con l’acqua e con il sangue. Quelle<br />

<strong>del</strong> Cireneo che portano per un po’ la<br />

croce. Le mani femminili di Maria che<br />

a Betania ha profumato Gesù, quelle<br />

<strong>del</strong>le donne che accompagnano la<br />

salita al calvario battendosi il petto e<br />

alzando lamenti. Quelle <strong>del</strong>la Veronica,<br />

pietose e amorose. Sempre tenere<br />

le mani femminili nella Passione.<br />

Quelle <strong>del</strong>la Madre di Gesù al petto,<br />

quelle <strong>del</strong>la Maddalena aggrappata ai<br />

piedi <strong>del</strong> Crocifisso. Quelle che con lei<br />

trasforma (non ancora la vita eterna,<br />

ma la vita “nel suo nome” che è una<br />

prospettiva di vivere diversa da quella<br />

di accontentarsi di quello che si è<br />

e di quello che si fa. È la vita che accetta<br />

la pace <strong>del</strong>lo Spirito). Il far<strong>del</strong>lo<br />

<strong>del</strong>le cose successe e <strong>del</strong>l’esperienza<br />

con Gesù sulle strade di Israele, la<br />

nostalgia <strong>del</strong> corpo, sono il passato<br />

rispetto al credere in quel momento.<br />

Possono tenere legati a qualcosa (o<br />

qualcuno) che può anche non essere<br />

il Signore. Tentazione che prende<br />

Tommaso ma anche tutti quelli che si<br />

accontentano di ammirare un grande<br />

personaggio <strong>del</strong>la storia, un uomo<br />

buono, un uomo santo. Che vorrebbero<br />

toccare solo quella parte di Gesù<br />

senza riconoscere la forza <strong>del</strong> suo<br />

futuro, la forza <strong>del</strong>lo Spirito. In breve:<br />

si accontentano di non cambiare e di<br />

guardare solo, senza sentire che è lui<br />

a trasformare le cose, lui a dare la forza<br />

dentro – lo Spirito –, lui a donare<br />

la pace come possibilità assoluta di<br />

stare dalla parte di Dio e non come<br />

semplice desiderio e aspirazione di<br />

uomini e donne. Solo lui.<br />

corrono al mattino al sepolcro con unguenti<br />

e olii profumati. Quelle decise<br />

di Giuseppe d’Arimatea, che schioda,<br />

cala, avvolge e seppellisce il corpo<br />

di Gesù aiutato dal silenzioso Nicodemo.<br />

Infine quelle di Gesù prima<br />

e dopo la risurrezione che spezzano<br />

il pane, passano il calice, implorano,<br />

riattaccano l’orecchio al soldato, poi<br />

legate e sollevate a portare la Croce.<br />

Inchiodate e sanguinanti. Composte<br />

dopo la morte. Infine mostrate a Tommaso<br />

e agli altri, ma poi mani semplici,<br />

umili: nuovo spezzano il pane a<br />

Emmaus e cucinano qualcosa ai pochi<br />

rimasti tornati con Pietro a pescare.<br />

Le mani <strong>del</strong> Risorto sono disarmanti<br />

per la loro <strong>del</strong>icatezza e attenzione,<br />

perché il Risorto è là dove ci sono i<br />

gesti ordinari resi grandi dall’amore.


<strong>La</strong> sera di quel giorno, il primo <strong>del</strong>la settimana,<br />

mentre erano chiuse le porte <strong>del</strong> luogo dove si<br />

trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne<br />

Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”.<br />

Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i<br />

discepoli gioirono al vedere il Signore.<br />

Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il<br />

Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto<br />

questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito<br />

Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno<br />

perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non<br />

saranno perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici,<br />

chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne<br />

Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo<br />

visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo<br />

nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio<br />

dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano<br />

nel suo fianco, io non credo”. Otto giorni dopo i<br />

discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro<br />

anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette<br />

in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso:<br />

“Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi<br />

la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere<br />

incredulo, ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio<br />

Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai<br />

veduto, tu hai creduto” (...).<br />

Cercasi la fede<br />

<br />

redere. Quello che è stato<br />

scritto è il necessario<br />

per credere. Non è fatto<br />

per soddisfare la curiosità;<br />

non è fatto per essere<br />

esaustivo. <strong>La</strong> prospettiva <strong>del</strong> Vangelo<br />

è quella di portare alla fede: se lo si<br />

guarda da altre angolazioni non potrà<br />

che essere <strong>del</strong>udente o criticabile. E il<br />

necessario per credere non riguarda<br />

solo le cose raccontate, preferite ad<br />

altre, ma anche il modo con il quale<br />

sono state raccontate. <strong>La</strong> prospettiva<br />

è quella di insegnare a credere.<br />

Come per i primi discepoli che avevano<br />

camminato con lui: avevano imparato<br />

a conoscerlo e a credere alle<br />

sue parole; e l’ostacolo <strong>del</strong>la croce<br />

che si scioglieva nel giorno dopo il<br />

sabato diventava il modo per capire<br />

finalmente e pienamente quelle parole<br />

sentite stando dietro a lui. Ecco: il<br />

Vangelo cerca di riprodurre questo<br />

cammino che si risolve nella possibilità<br />

di credere; ma non tutto d’un<br />

tratto. <strong>La</strong> fede si impara a conoscerla,<br />

come si impara a conoscere Gesù.<br />

Non si può dire: “Ho la fede” o “Non<br />

<br />

<br />

<br />

Nei racconti <strong>del</strong>la Passione ci sono<br />

molte mani. Proviamo a contemplarle<br />

senza la pretesa di essere esaustivi.<br />

Giuda: le sue mani intingono il pane<br />

nella stessa coppa di Gesù, prendono<br />

i trenta denari, li contano, afferrano<br />

Gesù per baciarlo, poi gettano il denaro<br />

e preparano il cappio. Pietro a<br />

Getsemani afferra la spada e taglia<br />

l’orecchio <strong>del</strong> soldato, le muove per<br />

negare e rinnegare, col loro dorso si<br />

asciuga le lacrime dopo il canto <strong>del</strong><br />

gallo e poi tornano a pescare. Quelle<br />

<strong>del</strong> Sommo Sacerdote che si strappa<br />

le vesti, quelle <strong>del</strong>la folla che incita e<br />

urla “Crocifiggilo!” e vuole salvo Barabba.<br />

I soldati: catturano, schiaffeggiano,<br />

frustano, intrecciano la corona<br />

di spine, gettano sulle spalle il mantello<br />

scarlatto, strappano le vesti al Mae-<br />

ho la fede”. È comodo dire sia l’una<br />

che l’altra cosa. Forse dire “fede” rende<br />

statico questo cammino: è meglio<br />

usare il verbo “credere” per indicare<br />

questo movimento che va verso Gesù<br />

e affronta ostacoli, incomprensioni,<br />

slanci e certezze. Ma credere in cosa?<br />

Perché anche questo è difficile. Come<br />

per Tommaso che pensava di credere<br />

e poi, alla prova <strong>del</strong>la croce, si era accorto<br />

che quel modo di credere non<br />

era più valido. E quando gli altri gli<br />

dicono di aver visto il Signore non ha<br />

misure per credere e tenta di aggrapparsi<br />

a quella fede che lo aveva fatto<br />

camminare fino a quel momento: al<br />

corpo e alle ferite. Al rimasuglio <strong>del</strong><br />

“suo” Gesù. Riesce a credere ancora<br />

perché a lui è concesso di vedere ancora<br />

quel corpo e, forse, di toccarlo<br />

(ma il Vangelo non lo dice) ma solo<br />

a lui perché quelli che non hanno visto<br />

ma hanno creduto – già da quel<br />

momento – sono beati, sono cioè incamminati<br />

su una strada più spedita<br />

perché non si fermano al passato ma<br />

guardano al futuro. E possono immaginare<br />

la loro fede come vita che si<br />

stro, giocano ai dadi e fanno sberleffi<br />

dopo aver inchiodato mani e piedi,<br />

e uno di loro con la lancia trafigge il<br />

Suo costato. Pilato le lava. Anche <strong>La</strong>dy<br />

Macbeth dopo gli omicidi tenta in<br />

tutti i modi di levarsi via le macchie<br />

di sangue ma invano. <strong>La</strong> colpa si lava<br />

col perdono non con l’acqua comune,<br />

ma con l’acqua e con il sangue. Quelle<br />

<strong>del</strong> Cireneo che portano per un po’ la<br />

croce. Le mani femminili di Maria che<br />

a Betania ha profumato Gesù, quelle<br />

<strong>del</strong>le donne che accompagnano la<br />

salita al calvario battendosi il petto e<br />

alzando lamenti. Quelle <strong>del</strong>la Veronica,<br />

pietose e amorose. Sempre tenere<br />

le mani femminili nella Passione.<br />

Quelle <strong>del</strong>la Madre di Gesù al petto,<br />

quelle <strong>del</strong>la Maddalena aggrappata ai<br />

piedi <strong>del</strong> Crocifisso. Quelle che con lei<br />

trasforma (non ancora la vita eterna,<br />

ma la vita “nel suo nome” che è una<br />

prospettiva di vivere diversa da quella<br />

di accontentarsi di quello che si è<br />

e di quello che si fa. È la vita che accetta<br />

la pace <strong>del</strong>lo Spirito). Il far<strong>del</strong>lo<br />

<strong>del</strong>le cose successe e <strong>del</strong>l’esperienza<br />

con Gesù sulle strade di Israele, la<br />

nostalgia <strong>del</strong> corpo, sono il passato<br />

rispetto al credere in quel momento.<br />

Possono tenere legati a qualcosa (o<br />

qualcuno) che può anche non essere<br />

il Signore. Tentazione che prende<br />

Tommaso ma anche tutti quelli che si<br />

accontentano di ammirare un grande<br />

personaggio <strong>del</strong>la storia, un uomo<br />

buono, un uomo santo. Che vorrebbero<br />

toccare solo quella parte di Gesù<br />

senza riconoscere la forza <strong>del</strong> suo<br />

futuro, la forza <strong>del</strong>lo Spirito. In breve:<br />

si accontentano di non cambiare e di<br />

guardare solo, senza sentire che è lui<br />

a trasformare le cose, lui a dare la forza<br />

dentro – lo Spirito –, lui a donare<br />

la pace come possibilità assoluta di<br />

stare dalla parte di Dio e non come<br />

semplice desiderio e aspirazione di<br />

uomini e donne. Solo lui.<br />

corrono al mattino al sepolcro con unguenti<br />

e olii profumati. Quelle decise<br />

di Giuseppe d’Arimatea, che schioda,<br />

cala, avvolge e seppellisce il corpo<br />

di Gesù aiutato dal silenzioso Nicodemo.<br />

Infine quelle di Gesù prima<br />

e dopo la risurrezione che spezzano<br />

il pane, passano il calice, implorano,<br />

riattaccano l’orecchio al soldato, poi<br />

legate e sollevate a portare la Croce.<br />

Inchiodate e sanguinanti. Composte<br />

dopo la morte. Infine mostrate a Tommaso<br />

e agli altri, ma poi mani semplici,<br />

umili: nuovo spezzano il pane a<br />

Emmaus e cucinano qualcosa ai pochi<br />

rimasti tornati con Pietro a pescare.<br />

Le mani <strong>del</strong> Risorto sono disarmanti<br />

per la loro <strong>del</strong>icatezza e attenzione,<br />

perché il Risorto è là dove ci sono i<br />

gesti ordinari resi grandi dall’amore.


Il brano per la Gmg di Rio si intitola<br />

“Come puoi”. Il pezzo è disponibile<br />

al momento in due versioni:<br />

italiana e portoghese-brasiliano. Il<br />

compositore Maurizio Scicchitano,<br />

di Catanzaro, è l’ideatore ed il<br />

promotore di una iniziativa benefica<br />

“centrata sulla gratuità”. L’autore<br />

ha offerto liberamente l’accesso<br />

al nuovo brano, mettendolo<br />

a disposizione tramite video<br />

condivisibile sul web. Nessun utente<br />

dovrà quindi far fronte a spese per<br />

ascoltare la canzone”.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

’erano tutte le bandiere<br />

<strong>del</strong> mondo a piazza<br />

San Pietro il giorno di<br />

Pasqua. <strong>La</strong> benedizione<br />

Urbi et Orbi – se possibile<br />

– è stata ancor più universale,<br />

di fronte ad una folla multicolore.<br />

Come in tutta la Settimana Santa i<br />

gesti e le parole di papa Francesco,<br />

con profonda coerenza e dunque<br />

grande forza comunicativa, hanno<br />

trasmesso un messaggio univoco:<br />

“Non chiudiamoci alla novità nella<br />

nostra vita, non chiudiamoci in<br />

noi stessi, non rassegniamoci”.<br />

Sono le parole di un padre: non<br />

dobbiamo avere paura <strong>del</strong>la novità.<br />

Un padre per ciascuno e per<br />

tutto il mondo. E tutti sappiamo<br />

quanto oggi ce n’è bisogno, a tutte<br />

le latitudini e specialmente per<br />

noi, qui in Italia. È un messaggio<br />

di gioia, per tutti i cuori, che si radica<br />

su una parola di speranza per<br />

ciascuno: “Sempre vince la misericordia<br />

di Dio”, ripete il Papa. E<br />

spiega: questo può farlo l’amore di<br />

Dio. Dio ci ha aperto ad un futuro<br />

di speranza proprio con la Pasqua,<br />

perché la risurrezione di Cristo e<br />

più ampiamente il passaggio dalla<br />

schiavitù <strong>del</strong> male alla forza <strong>del</strong><br />

bene, è un messaggio per tutti e<br />

per ogni giorno.<br />

I discorsi di papa Francesco sono<br />

brevi, semplici, nel senso di una<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

semplicità potente che mostra la<br />

sostanza. Così nel messaggio a<br />

Roma e al mondo: mette a disposizione<br />

una (grandissima) risorsa,<br />

la fede, e la declina, da ogni singolo<br />

uomo al mondo intero. Con<br />

<br />

<br />

<br />

Arrivano i primi beati di papa<br />

Francesco. Il Pontefice ha<br />

autorizzato la promulgazione dei<br />

decreti riguardanti 63 nuovi beati<br />

e sette nuovi venerabili, tra i quali<br />

ci sono martiri <strong>del</strong>la guerra civile<br />

spagnola, dei regimi comunisti<br />

<strong>del</strong>l’Europa orientale e <strong>del</strong><br />

nazismo. Fra i beati c’è anche Maria<br />

Teresa Bonzel (al secolo Regina<br />

Cristina Guglielmina), nata il 17<br />

settembre 1830 a Olpe (Germania),<br />

che ha fondato le Povere Suore<br />

francescane <strong>del</strong>l’Adorazione<br />

un’immagine classica ricorda che<br />

Dio “parte dal deserto che c’è in<br />

ciascuno, e lo fa fiorire”, ripete<br />

l’invito, incalzante e pacato: “lasciamoci<br />

rinnovare dalla misericordia<br />

di Dio” e conclude: “Cristo<br />

è la nostra pace”. Quello che vale<br />

per l’uomo, gli uomini e le donne di<br />

oggi, vale anche per i popoli. Così,<br />

con tratti essenziali, ci fa percorrere<br />

un itinerario tra le sofferenze,<br />

le tensioni, le crisi <strong>del</strong> mondo di<br />

oggi, partendo dal Medio Oriente,<br />

passando per l’Africa con le sue<br />

guerre e le sue persecuzioni, per<br />

<br />

Papa Giovanni XXIII e Paolo VI risplendono<br />

nella storia <strong>del</strong>la Chiesa<br />

<strong>del</strong> XX secolo come due alberi maestosi.<br />

Ciascuno presenta caratteristiche<br />

proprie, ma le loro radici affondano<br />

in un terreno comune e le rispettive<br />

fronde si intrecciano in modo<br />

così stretto da proiettare un’ombra<br />

unica, pur diversa nei toni. Agli occhi<br />

di Giovanni XXIII il card. Montini<br />

rappresenta tutti i Vescovi <strong>del</strong> mondo,<br />

quell’episcopato che egli ha voluto<br />

coinvolgere nell’esercizio <strong>del</strong> suo<br />

ministero. Da parte sua, fin dall’inizio<br />

<strong>del</strong> suo pontificato Paolo VI si riferisce<br />

al predecessore come alla voce<br />

profetica che ha tracciato il cammino<br />

da seguire. Nel 50° anniversario <strong>del</strong>la<br />

morte di papa Roncalli e <strong>del</strong>l’elezione<br />

di papa Montini, il Convegno,<br />

promosso dalla Fondazione Giovanni<br />

XXIII di Bergamo e dall’Istituto Paolo<br />

VI di Brescia, intende studiare la<br />

linfa spirituale che, per strade distinte<br />

ma spesso intersecate, ha nutrito<br />

questi due grandi Papi facendone i<br />

protagonisti <strong>del</strong> Concilio. L’analisi<br />

dei loro rapporti offre un contributo<br />

essenziale per un’interpretazione<br />

complessiva <strong>del</strong>l’evento conciliare,<br />

fa emergere il contributo personale<br />

dato da entrambi al Vaticano II, pensato<br />

e vissuto con sensibilità e in congiunture<br />

storiche differenti, ma con il<br />

medesimo intento di “aggiornare” la<br />

Chiesa e di rilanciare il suo dialogo<br />

con il mondo. A illustrare un tema<br />

dai molti risvolti storici, teologici ed<br />

ermeneutici, sono state chiamate personalità<br />

di grande rilevanza ecclesiale<br />

e studiosi di fama internazionale. <strong>La</strong><br />

partecipazione al Convegno è gratuita<br />

previa iscrizione sul sito www.congresscenter.bg.it.<br />

Per info, contattare<br />

la segreteria <strong>del</strong> Centro Congressi al<br />

numero 035/236435 da lunedì a ve-<br />

nerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14<br />

alle 18. Il programma al Centro Congressi<br />

Giovanni XXIII di Bergamo è<br />

il seguente: sabato 12 aprile alle 10<br />

l’intervento <strong>del</strong> card. Walter Kasper,<br />

già presidente <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />

per l’unità dei cristiani, su “Giovanni<br />

XXIII e Paolo VI: i papi <strong>del</strong> Vaticano<br />

II”. Alle 11.30 il prof. Goffredo Zanchi,<br />

docente alla Facoltà teologica di Milano,<br />

e il prof. Luciano Pazzaglia, docente<br />

all’Università cattolica di Milano,<br />

propongono “L’incidenza <strong>del</strong>l’ambiente<br />

lombardo sulla formazione di<br />

Roncalli e di Montini”: Nel pomeriggio,<br />

alle 15, “L’attività diplomatica<br />

di Roncalli e Montini nella Seconda<br />

guerra mondiale” viene presentata<br />

dal prof. Roberto Morozzo <strong>del</strong>la Rocca<br />

docente all’Università di Roma III.<br />

Don Luca Bressan presenta “Roncalli<br />

a Venezia e Montini a Milano: mo<strong>del</strong>li<br />

pastorali a confronto”; mentre alle 17<br />

perpetua di Olpe. Emanuele Basulto<br />

Jiménez, vescovo di Jaén (Spagna),<br />

e cinque compagni, assassinati<br />

in odio alla fede in Spagna tra il<br />

1936 e il 1937. Giuseppe Massimo<br />

Moro Briz e quattro compagni,<br />

sacerdoti <strong>del</strong>la diocesi di Ávila<br />

(Spagna), uccisi in odio alla fede in<br />

Spagna nel 1936; Vladimiro Ghika<br />

(Istanbul, Turchia, 25 dicembre<br />

1873 – Bucarest, 16 maggio 1954),<br />

sacerdote martirizzato. Gioacchino<br />

Jovaní Marín e 14 Compagni <strong>del</strong>la<br />

Società dei Sacerdoti Operai<br />

arrivare in Asia, alla nuova crisi in<br />

Corea. Ma oltre ai conflitti tra gli<br />

Stati e dentro gli Stati, il Papa non<br />

manca di ricordare, mentre invoca<br />

“pace e giustizia a tutto il mondo”,<br />

i grandi problemi trasversali<br />

che erano stati definiti “strutture<br />

di peccato”. Prima di tutto l’“avidità<br />

di chi cerca facili guadagni”,<br />

e poi “l’egoismo che minaccia la<br />

vita umana e la famiglia”. “Pace<br />

a tutto il mondo – ha proseguito<br />

–, dilaniato dalla violenza legata<br />

al narcotraffico e dallo sfruttamento<br />

iniquo <strong>del</strong>le risorse naturali”.<br />

Denuncia con parole forti le<br />

schiavitù, la tratta <strong>del</strong>le persone,<br />

schiavitù <strong>del</strong> XXI secolo, e rinnova<br />

l’appello a essere custodi e responsabili<br />

<strong>del</strong> creato. <strong>La</strong> cifra di questa<br />

prima Pasqua di papa Francesco è<br />

dunque “la novità di Dio”, che radica<br />

quelle prospettive di “gioia,<br />

speranza, pace”, cui tutti aspirano.<br />

Ogni anno la Pasqua è l’occasione<br />

per ripartire, ricorda il Papa.<br />

E questa “ripartenza” è forse proprio<br />

il senso di questo pontificato,<br />

che sta iniziando e già è un punto<br />

di riferimento sicuro e dinamico,<br />

per tutti. Così le novità, che così<br />

chiaramente papa Francesco ha<br />

radicate e dispiegate, certo non<br />

mancheranno. Per riportarci al<br />

senso autentico <strong>del</strong>le cose e <strong>del</strong>le<br />

persone, con le porte aperte e<br />

il passo svelto, incontrando e abbracciando<br />

tutti. Come il Papa ha<br />

fatto con gioia e semplicità.<br />

“I rapporti tra Roncalli e Montini alla<br />

luce <strong>del</strong>l’epistolario” sono illustrati<br />

da Marco Roncalli, presidente <strong>del</strong>la<br />

Fondazione Papa Giovanni XXIII.<br />

Il 13 aprile, alle 9.30, il prof. Mathijs<br />

<strong>La</strong>mberigts, docente alla Facoltà teologica<br />

di Lovanio, parla de “Il Concilio<br />

nell’idea di Giovanni XXIII e<br />

nell’atteggiamento <strong>del</strong> card. Montini”.<br />

“L’eredità di Giovanni XXIII nell’azione<br />

conciliare e nel magistero di Paolo<br />

VI” è l’argomento affrontato da don<br />

Angelo Maffeis, docente alla Facoltà<br />

teologica di Milano. Il prof. Prof. Philippe<br />

Chenaux, direttore <strong>del</strong> Centro<br />

studi sul Vaticano II presso la Pontificia<br />

università lateranense, mette in<br />

luce “<strong>La</strong> relazione tra i pontificati di<br />

Giovanni XXIII e di Paolo VI: proposta<br />

interpretativa”. Le conclusioni sono<br />

affidate al card. Paul Poupard, già presidente<br />

<strong>del</strong> Pontificio consiglio per la<br />

cultura e per il dialogo interreligioso.<br />

diocesani, morti martiri in Spagna<br />

tra il 1936 e il 1938. Andrea da<br />

Palazuelo (al secolo: Michele<br />

Francesco González Ganzález),<br />

sacerdote professo <strong>del</strong>l’Ordine<br />

dei Frati minori Cappuccini, e 31<br />

Compagni, martiri in Spagna tra<br />

il 1936 e il 1937. Giuseppe Girotti,<br />

sacerdote professo <strong>del</strong>l’Ordine<br />

dei Frati predicatori, nato ad Alba<br />

il 19 luglio 1905 e morto martire<br />

a Dachau nel 1945. Rolando Rivi<br />

ucciso in odio alla fede a Piane di<br />

Monchio il 13 aprile 1945.<br />

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–<br />


io ha risuscitato Gesù<br />

dai morti e lo ha posto<br />

accanto a sé nella gloria;<br />

la morte è stata inghiottita<br />

nella vittoria.<br />

Questo è il messaggio pasquale, un<br />

messaggio che annuncia qualcosa<br />

di decisivo su Dio, su Gesù Cristo,<br />

sull’uomo, sulla storia, sul cosmo”.<br />

Parte da questa considerazione il<br />

vescovo Monari nel solenne pontificale<br />

<strong>del</strong> giorno di Pasqua. <strong>La</strong> Pasqua<br />

ci rivela che Dio è più forte<br />

<strong>del</strong>la morte e che l’ultima parola<br />

è proprio di Dio. “Non solo: la Pasqua<br />

dice anche – spiega Monari –<br />

che l’ultima parola di Dio è una parola<br />

di amore, a favore <strong>del</strong> mondo,<br />

<strong>del</strong>l’uomo”. Ma chi è dunque Dio?<br />

“È il Padre che ha risuscitato Gesù<br />

dai morti e lo ha reso partecipe<br />

<strong>del</strong>la sua vita, una vita immune<br />

dal peccato e dalla morte. E chi è<br />

Gesù? È uomo autentico – corpo,<br />

anima, libertà umana – ma un uomo<br />

la cui esistenza viene da Dio e<br />

<br />

<br />

Venerdì 5 aprile<br />

Ore 9 - Brescia -<br />

Intervento al convegno<br />

vocazionale nazionale presso il<br />

Centro pastorale Paolo VI.<br />

Ore 18 - Brescia - Incontro con<br />

Emanuele Severino presso il<br />

Museo diocesano.<br />

Sabato 6 aprile<br />

Ore 16 - Brescia - Santa Messa<br />

con rito di professione solenne<br />

presso le Clarisse cappuccine.<br />

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ha quindi la caratteristica di Dio,<br />

quella di un amore oblativo (che<br />

si fa dono di sé, nda). Indicando<br />

Gesù, Pilato dice: “Ecco l’uomo!”:<br />

Pilato ha detto la verità anche se<br />

non pensava di dirla. Gesù è davvero<br />

l’uomo fatto a immagine e<br />

somiglianza di Dio. Lo era prima<br />

quando ridava la vista al cieco o<br />

quando risuscitava <strong>La</strong>zzaro dal sepolcro;<br />

ma lo è soprattutto quando<br />

è condannato e condotto al patibolo<br />

Cosa significa, allora, di fronte<br />

a Gesù, essere ‘uomo’? “Non significa<br />

rendere sempre più esteso il<br />

proprio potere, sempre più grande<br />

Domenica 7 aprile<br />

Ore 10.30 - Cailina - Cresime.<br />

Ore 16 - Brescia - Santa Messa in<br />

Cattedrale.<br />

Lunedì 8 aprile<br />

Ore 20.30 - Rovato - Santa<br />

Messa presso il Convento<br />

<strong>del</strong>l’Annunciata.<br />

Martedì 9 aprile partecipa<br />

a Caravaggio alla Conferenza<br />

episcopale lombarda.<br />

Dal 10 al 16 aprile visita i<br />

sacerdoti bresciani in Germania.<br />

la propria ricchezza, sempre più<br />

clamoroso il proprio successo; significa<br />

invece imparare ad amare,<br />

farsi carico <strong>del</strong> bene degli altri come<br />

ci si fa carico <strong>del</strong> proprio bene;<br />

portare il male <strong>del</strong> mondo senza diventare<br />

cattivi; essere responsabili<br />

<strong>del</strong> bene <strong>del</strong>le generazioni future.<br />

<strong>La</strong> vita <strong>del</strong>l’uomo è un lungo, incessante<br />

apprendistato <strong>del</strong>l’amore<br />

e <strong>del</strong>la bontà”. Tutto questo ci<br />

dice qualcosa anche sul senso e<br />

sull’evoluzione <strong>del</strong>la storia umana.<br />

“Le ideologie che hanno preteso<br />

di rinchiudere la storia dentro a<br />

schemi prefissati sono miseramente<br />

fallite; così come hanno perso<br />

ogni credibilità le profezie che vorrebbero<br />

raccontare il futuro come<br />

fosse già avvenuto”. Restano aperte<br />

alcune domande. Dobbiamo allora<br />

rimanere nel buio e non poter<br />

dire nulla su ciò che ci sta davanti?<br />

<strong>La</strong> storia <strong>del</strong>l’uomo maturerà<br />

verso un futuro di comunione e di<br />

fraternità? O esploderà con la ma-<br />

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Venerdì 5 aprile alle ore 18, presso<br />

il Museo diocesano di Brescia,<br />

il Vescovo dialoga con il prof.<br />

Emanuele Severino sul “Senso <strong>del</strong><br />

Sacro”. Partendo dagli spunti che la<br />

mostra “L’età <strong>del</strong> Rame: la Pianura<br />

Padana e le Alpi al tempo di Ötzi”<br />

promuove, si proseguirà a trattare il<br />

tema <strong>del</strong> sacro che coinvolge anche<br />

l’uomo di oggi. Nel corso <strong>del</strong>l’età<br />

<strong>del</strong> rame si diffusero nuove forme<br />

di religiosità, con la comparsa dei<br />

primi santuari per i culti.<br />

<br />

nifestazione di un odio illimitato?<br />

“Nessun uomo può rispondere a<br />

questa domanda. Ma quello che la<br />

risurrezione di Gesù dice è che il<br />

futuro è possibile solo per una società<br />

che faccia <strong>del</strong>l’amore fraterno<br />

la sua scelta di fondo; che impari<br />

a praticare questo amore con<br />

sempre maggiore coerenza e intelligenza”.<br />

È questo il messaggio<br />

pasquale di Monari che sottolinea<br />

una volta di più quanto sia importante<br />

l’amore fraterno per crescere<br />

come comunità. E di questo si<br />

sente un profondo bisogno.<br />

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Mercoledì 10 aprile 2013, dalle ore<br />

14.30 alle 17, presso il Seminario<br />

diocesano (via Razziche 4 Brescia),<br />

l’Apostolato <strong>del</strong>la preghiera guidato<br />

da don Diego Facchetti incontra<br />

il Seminario: è un’occasione<br />

di conoscenza e di preghiera<br />

per le vocazioni. Il pomeriggio<br />

si concluderà con la S. Messa.<br />

L’incontro è aperto a tutti.<br />

<strong>La</strong> data è anticipata rispetto al<br />

calendario iniziale <strong>del</strong>l’Apostolato<br />

<strong>del</strong>la preghiera.


Il papa emerito Benedetto XVI<br />

ha aperto nell’ottobre scorso<br />

l’Anno <strong>del</strong>la fede con una lettera<br />

intitolata “Porta fidei”, la porta<br />

<strong>del</strong>la fede. All’Eremo dei Santi<br />

Pietro e Paolo nasce un itinerario<br />

di fede attraverso le opere <strong>del</strong><br />

brenese Carlo Alberto Gobbetti.<br />

L’arte introduce nella Porta <strong>del</strong>la<br />

fede. <strong>La</strong> fede trova nell’arte<br />

il suo linguaggio preferito. Il<br />

Chiostro <strong>del</strong>l’Eremo diventa un<br />

prolungamento <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

<strong>La</strong> contemplazione <strong>del</strong> volto di<br />

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ono tornati il 2 aprile i 700<br />

volontari che, partiti da Brescia,<br />

hanno partecipato a<br />

Lourdes al 40° pellegrinaggio<br />

organizzato dal Centro<br />

volontari sofferenza di Brescia e dalla<br />

Comunità dei silenziosi operai <strong>del</strong>la<br />

croce di Montichiari. Durante il pellegrinaggio,<br />

guidato da mons. Bruno<br />

Foresti sul tema pastorale: “Lourdes:<br />

una porta per la fede”, è stata fatta memoria<br />

<strong>del</strong> fondatore mons. Luigi Novarese<br />

a pochi giorni dalla data in cui<br />

verrà riconosciuto Beato dalla Chiesa.<br />

I pellegrini hanno preso parte con devozione<br />

alle celebrazioni <strong>del</strong> Santuario<br />

per la Santa Pasqua. Un pellegrinaggio<br />

pasquale dunque che ha fatto<br />

riecheggiare la gioia per la vicina beatificazione<br />

<strong>del</strong> venerabile mons. Luigi<br />

Novarese, un pellegrinaggio che ha<br />

celebrato la riconoscenza al Signore<br />

e alla Madonna per essere giunto alla<br />

40ª edizione. Un pellegrinaggio che<br />

vuole e deve esaltare la comunione, la<br />

partecipazione alla preghiera di tutta<br />

la Chiesa che celebra la Pasqua <strong>del</strong><br />

Signore. Un pellegrinaggio che vuole<br />

rilanciare il messaggio <strong>del</strong>l’Immacolata:<br />

preghiera e penitenza, per la conversione<br />

dei peccatori e la riparazione<br />

per le innumerevoli e indicibili offese<br />

a Dio. Un pellegrinaggio che vuol fare<br />

sentire il vivo desiderio di giungere<br />

alla mèta e incoraggia a camminare<br />

nella gioia e nel canto per la speranza<br />

viva di Cristo vittorioso sul peccato e<br />

<br />

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sulla morte. Manca poco ormai all’11<br />

maggio, data <strong>del</strong>la beatificazione <strong>del</strong><br />

venerabile Luigi Novarese. Dal “Decreto<br />

di beatificazione” piace sottolineare<br />

l’immagine con cui viene descritta<br />

“l’Opera <strong>del</strong> Servo di Dio: una<br />

<br />

pianta ricca di rami e di frutti”. Oggi i<br />

volontari sono quei frutti identificati<br />

dal Decreto come “i vari aspetti <strong>del</strong><br />

carisma <strong>del</strong> Servo di Dio” che egli ha<br />

visto rilevati e riconosciuti, già durante<br />

la sua vita, “dai Sommi Pontefici<br />

con i quali il Servo di Dio, con umiltà,<br />

sincerità e obbedienza, ha collaborato:<br />

Pio XII ha rilevato nel carisma la<br />

missione dei malati nella Chiesa, Giovanni<br />

XXIII il valore penitenziale <strong>del</strong>la<br />

sofferenza e <strong>del</strong> lavoro, Paolo VI la<br />

volontarietà <strong>del</strong>la sofferenza (“se voi<br />

volete salvate il mondo”), Giovanni<br />

Paolo II la vocazione alla sofferenza<br />

come espressione <strong>del</strong>l’Amore stesso<br />

<br />

L’Ufficio per la famiglia sabato 13<br />

aprile, dalle 9 alle 16.30, organizza<br />

il convegno “Dalla differenza alla<br />

in-differenza sessuale. Gli equivoci<br />

<strong>del</strong> Gender”. Al convegno intervengono<br />

come relatori Walt Heyer<br />

(ha pubblicato, partendo dalla<br />

sua esperienza personale, il libro<br />

“Paper Genders, il mito <strong>del</strong> cambiamento<br />

di sesso”), Dale O’Leary<br />

(scrittrice americana) e <strong>La</strong>ura Palazzani<br />

(professore ordinario di fi-<br />

Cristo nelle opere di Gobbetti<br />

prosegue la liturgia celebrata<br />

dai credenti. Il fascino <strong>del</strong>la<br />

forma e dei colori risveglia la<br />

consapevolezza che l’uomo ha<br />

un’anima immortale e quindi è<br />

fatto per Dio. E Dio ha un volto<br />

preciso, quello <strong>del</strong>l’uomo e Dio<br />

Gesù Cristo, il “Crucifixus”<br />

risorto. Ed è possibile<br />

incontrarlo. È possibile entrare<br />

nella fede, per la porta <strong>del</strong>l’Arte.<br />

L’esposizione “Anno <strong>del</strong>la fede<br />

2013” di Carlo Alberto Gobbetti<br />

<br />

losofia <strong>del</strong> diritto e bioeticista). Si<br />

rifletterà sull’origine e sulle finalità<br />

<strong>del</strong>l’Agenda Gender, sulle aspettative<br />

e sulle promesse di felicità<br />

legate al cambiamento chirurgico<br />

<strong>del</strong> sesso, sulle conseguenze per<br />

la famiglia e sui figli di alcuni cambiamenti<br />

legislativi recenti e sulle<br />

strade possibili per un accompagnamento<br />

pastorale a cui la Chiesa<br />

non può mancare. Nel discorso alla<br />

Curia romana <strong>del</strong> 21 dicembre 2012,<br />

sarà inaugurata all’Eremo dei<br />

Santi Pietro e Paolo domenica<br />

7 aprile alle ore 17 con la<br />

celebrazione <strong>del</strong>la Santa Messa.<br />

L’Eremo di Bienno propone<br />

anche “<strong>La</strong> fede di Pietro”, tre<br />

conferenze in onore <strong>del</strong> santo<br />

Padre Francesco sabato 6, 13 e<br />

20 aprile alle ore 15.30. Sabato<br />

6 intervengono su “<strong>La</strong> fede di<br />

Paolo VI” mons. Ettore Malnati,<br />

curatore <strong>del</strong> volume “Paolo VI.<br />

Riflessioni sulla fede” (Edizioni<br />

Cantagalli Siena) e don Angelo<br />

Benedetto XVI, citando il Gran Rabbino<br />

di Francia Gilles Bernheim,<br />

disse che “se finora avevamo visto<br />

come causa <strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong>la famiglia<br />

un fraintendimento <strong>del</strong>l’essenza<br />

<strong>del</strong>la libertà umana, ora diventa<br />

chiaro che qui è in gioco la visione<br />

<strong>del</strong>l’essere stesso, di ciò che in realtà<br />

significa l’essere uomini”. Secondo<br />

la filosofia Gender, il sesso<br />

“non è più un dato originario <strong>del</strong>la<br />

natura che l’uomo deve accettare e<br />

Maffeis, curatore <strong>del</strong> volume<br />

“L’anno <strong>del</strong>la fede” (Edizioni<br />

Studium); “<strong>La</strong> fede dei successori<br />

di Pietro” viene affrontata il 13<br />

aprile da mons. Gaetano Bonicelli,<br />

autore <strong>del</strong> volume “I miei papi”<br />

(Edizioni Studio Marciano) e da<br />

don Tiberio Cantaboni. Il 20, infine,<br />

Marco Roncalli, autore <strong>del</strong> volume<br />

“Albino Luciani – Giovanni Paolo<br />

I” (Edizioni San Paolo) e Gabriele<br />

Archetti, storico <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica parlano di “<strong>La</strong> fede di<br />

papa Giovanni Paolo I”.<br />

di Cristo. Proprio Giovanni Paolo II<br />

nel 50° di fondazione (6 settembre<br />

1997) ha detto di aver inserito nella<br />

Christifi<strong>del</strong>es laici il carisma <strong>del</strong> Servo<br />

di Dio nell’“azione pastorale per e<br />

con i malati e i sofferenti”, e ha ringraziato<br />

l’Opera di aver testimoniato<br />

la Salvifici doloris: “Voi vi inserite in<br />

quel grande movimento di rinnovamento<br />

ecclesiale che, fe<strong>del</strong>e al Concilio<br />

Vaticano II e attento ai segni dei<br />

tempi, ha trovato nuove energie per<br />

operare coraggiosamente nel campo<br />

<strong>del</strong>l’evangelizzazione in un ambito,<br />

quello <strong>del</strong>la sofferenza, sicuramente<br />

non facile e pieno di interrogativi”.<br />

riempire personalmente di senso,<br />

bensì un ruolo sociale <strong>del</strong> quale si<br />

decide autonomamente, mentre finora<br />

era la società a decidervi. <strong>La</strong><br />

profonda erroneità di questa teoria<br />

e <strong>del</strong>la rivoluzione antropologica in<br />

essa soggiacente – conclude Benedetto<br />

XVI – è evidente”. Maggiori<br />

informazioni si possono ottenere<br />

contattando la segreteria <strong>del</strong> Convegno<br />

all’indirizzo maschioefemmina@gmail.com.<br />

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Giovedì 18 aprile è in programma<br />

l’incontro di formazione <strong>del</strong> Vescovo<br />

con i sacerdoti presso il Seminario<br />

(ingresso da via Scuole 5). Questo<br />

il programma: alle 9.30 l’ora Terza,<br />

alle 9.45 la relazione <strong>del</strong> Vescovo su<br />

“Poiché sono figli <strong>del</strong>la risurrezione,<br />

sono figli di Dio” (Lc 20, 36); alle<br />

11.30 don Alessandro Tuccinardi<br />

presenta “<strong>La</strong> Giornata mondiale<br />

di preghiera per le vocazioni a<br />

Brescia”. <strong>La</strong> partecipazione al<br />

buffet va segnalata in portineria<br />

(030.7741131).


a storia <strong>del</strong>le Suore Maestre<br />

di Santa Dorotea,<br />

presenti in diocesi da 170<br />

anni, registra un evento<br />

atteso: la beatificazione<br />

<strong>del</strong> Fondatore. Primogenito <strong>del</strong>la nobile<br />

veneziana Caterina Corner e <strong>del</strong><br />

conte Enrico Passi di Bergamo, Luca<br />

nacque a Bergamo il 22 gennaio 1789.<br />

Divenne sacerdote il 13 marzo 1813:<br />

dotato di una singolare capacità di<br />

annunciare il Vangelo, il 16 maggio<br />

1815 entrò a far parte dei sacerdoti <strong>del</strong><br />

“Collegio apostolico” di Bergamo e divenne<br />

predicatore di missioni popolari<br />

inizialmente nella propria diocesi e<br />

poi in tutta la Penisola, raggiungendo<br />

oltralpe anche parrocchie <strong>del</strong>l’attuale<br />

Francia e Svizzera per oltre 50 anni<br />

di ministero (oltre che in molte parrocchie<br />

<strong>del</strong>la diocesi, in Cattedrale a<br />

Brescia predicò i quaresimali per la<br />

prima volta nel 1825). Papa Gregorio<br />

XVI, nel 1836 lo nominò predicatore<br />

apostolico. In un periodo in cui non<br />

era facile varcare i confini tra gli Sta-<br />

<br />

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“Don Luca Passi. Il predicatore che<br />

accendeva e conquistava” è il libro<br />

scritto dalla giornalista Cristina<br />

Siccardi ed edito dall’Editrice San<br />

Paolo. Un predicatore? Preferibile<br />

definirlo: il predicatore. Don<br />

Luca Passi (Bergamo, 22 gennaio<br />

1789-Venezia, 18 aprile 1866) trascorse<br />

la sua vita ad annunciare<br />

sulle strade d’Italia la Parola di Dio.<br />

Evangelizzatore diurno e notturno,<br />

perché, se era necessario, predicava<br />

anche di notte per quelle persone<br />

che di giorno erano impedite a<br />

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Vogliamo Credere.<br />

causa <strong>del</strong> la voro. Per 50 anni, sotto<br />

il sole e la neve, sotto il vento e la<br />

pioggia, per pianure e mulattiere,<br />

instancabilmente e ostinata mente<br />

spiegò al mondo come salvare la<br />

propria vita. Lottò, vero soldato di<br />

Cristo, contro le idee rivoluzionarie<br />

e illuministe che dalla Francia<br />

mietevano vittime, scristianizzando<br />

e ateizzando le genti. E contribuì,<br />

vero uomo <strong>del</strong> Risorgimento, a<br />

unire moralmente e spi ritualmente<br />

gli italiani in una nazione che unita<br />

non era ancora. Tutto ciò grazie ai<br />

ti <strong>del</strong>la penisola, e in cui difficilmente<br />

le autorità concedevano comizi o<br />

raduni pubblici, don Luca riusciva ad<br />

avere autorizzazioni per parlare nelle<br />

pubbliche piazze, perché non sempre<br />

le chiese erano sufficienti per conte-<br />

suoi convincenti discorsi, profondi<br />

e comprensi bili, ricchi di sapienza<br />

e di studio, grazie al l’Opera che<br />

dalle sue mani nacque, quella dì<br />

Santa Dorotea, e grazie alle sue<br />

suore, che ancora oggi, coadiuvate<br />

da numerosi coo peratori, portano<br />

avanti il suo messaggio e il suo<br />

carisma. L’autrice Cristina Siccardi,<br />

laureata in lettere moderne con<br />

indirizzo storico, ha collaborato<br />

con vari quotidiani e scrive per<br />

diversi periodici di carattere<br />

culturale e religioso. Fra le sue più<br />

nere la gente. Perché l’annuncio <strong>del</strong><br />

Vangelo fosse accompagnato e sostenuto<br />

nella vita quotidiana <strong>del</strong>le giovani<br />

generazioni, fondò nel 1815 a Calcinate<br />

(Bg) l’Opera di Santa Dorotea, e<br />

successivamente, nel 1838 a Venezia<br />

l’Istituto <strong>del</strong>le Suore Maestre di Santa<br />

Dorotea, chiamate ad essere “anima”<br />

<strong>del</strong>l’Opera che è tuttora costituita da<br />

laici a servizio <strong>del</strong>le giovani generazioni,<br />

attraverso la “santa amicizia”. Morì<br />

il 18 aprile 1866: il testamento offerto<br />

alle suore invitava a fare di tutta la<br />

propria vita un’esperienza pasquale,<br />

adoperandosi per essere “seconde<br />

madri” per le giovani povere e abbandonate,<br />

e ricordando che vale la pena<br />

di dare anche la vita per la salvezza di<br />

un’anima. In questo stesso clima pasquale<br />

sarà riconosciuto Beato dalla<br />

Chiesa. L’iter per la Beatificazione<br />

è stato avviato nel 1972: il miracolo<br />

<strong>del</strong>la guarigione scientificamente inspiegabile<br />

da tumore maligno di suor<br />

Brunamaria Ghi<strong>del</strong>li avvenne a Venezia<br />

nel 1970.<br />

di 40 opere, si ricordano: “Giulia<br />

dei poveri e dei re. <strong>La</strong> straordinaria<br />

vita <strong>del</strong>la marchesa di Barolo”;<br />

“Elena. <strong>La</strong> regina mai dimenticata”;<br />

“Giovanna di Savoia. Dagli<br />

splendori <strong>del</strong>la reggia alle amarezze<br />

<strong>del</strong>l’esilio”; “Maria Josè, Umberto di<br />

Savoia. Gli ultimi sovrani d’Italia”;<br />

“Mafalda di Savoia. Dalla reggia al<br />

lager di Buchenwald”; “Santa Rita<br />

da Cascia e il suo tempo”; “Fratel<br />

Silvestro. <strong>La</strong> vite di Dio”; “Paolo VI.<br />

Il papa <strong>del</strong>la luce”; “Madre Teresa.<br />

Tutto iniziò nella mia terra”.<br />

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È nato Credere, il settimanale per riscoprire la nostra fede<br />

e viverla meglio.<br />

100 pagine di racconti di fede vissuta in ampi reportage ed esclusivi servizi. Tante rubriche e curiosità<br />

sui santi, sulle feste e le tradizioni popolari. Il tutto con un linguaggio semplice e uno stile fresco e<br />

moderno. Credere è la guida e lo strumento per chi vuole emozioni forti e valori veri; per chi cerca<br />

speranza e amore profondo; per chi sente la gioia <strong>del</strong>la fede.<br />

Da giovedì 4 aprile<br />

in edicola e in parrocchia.<br />

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IL LIBRO DEL PAPA<br />

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Fede da leggere, fede da vivere.


na mucca che dice a un<br />

gatto: “Per Grillo i dieci<br />

saggi sono badanti <strong>del</strong>la<br />

democrazia”. E il gatto<br />

risponde: “Un lavoro<br />

che in Italia non vuol fare più nessuno”.<br />

Sottile satira di una vignetta pescata<br />

nella rete. E come nella miglior<br />

satira che si rispetti, un po’ di verità<br />

c’è sempre. Il gatto ha ragione: il mestiere<br />

<strong>del</strong> saggio è proprio in via di<br />

estinzione.<br />

Ci ha provato qualcuno, nei giorni<br />

scorsi, a indossare i panni <strong>del</strong> saggio,<br />

ma andavano troppo stretti: questione<br />

di numeri o di stoffa o forse di entrambi.<br />

L’abito è stato momentaneamente<br />

riposto. Così si è pensato ad<br />

altri saggi, i “saggi a progetto”. Sono<br />

10, notabili anche se non tutti famosi,<br />

di grande esperienza, ma, ahimè, tutti<br />

uomini, assunti con un “incarico a<br />

progetto” direttamente dal Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica. Il loro lavoro sarà<br />

sbloccare l’impasse politico agendo<br />

su due fronti, quello economico-so-<br />

<br />

<br />

Se le Acli vogliono continuare<br />

ad essere un’associazione<br />

significativa per i territori nei<br />

quali sono inserite, è necessario<br />

che continuino a mettersi in<br />

discussione per capire come<br />

attualizzare e concretizzare le<br />

storiche fe<strong>del</strong>tà alla Chiesa, ai<br />

lavoratori e alla democrazia.<br />

Per questo, a distanza di due anni<br />

dall’incontro che si è tenuto a<br />

Sirmione, i dirigenti dei circoli<br />

<strong>del</strong>le Acli bresciane vivranno un<br />

nuovo appuntamento nel quale<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ciale e quello istituzionale. Durata<br />

<strong>del</strong>l’incarico: incerta. Prima i tecnici,<br />

ora i saggi. Pensati come supplenti<br />

dei partiti, entrambi hanno giocato e<br />

giocheranno un ruolo comunque decisivo<br />

in questa <strong>del</strong>icata fase politica.<br />

Si guarda a loro con la trepidazione di<br />

chi non sa immaginare altro di diverso<br />

dalle elezioni.<br />

Il voto ora è un rischio: non lo si dovrebbe<br />

pensare, considerato che è<br />

l’unico vero strumento democratico<br />

in mano ai cittadini, ma i presupposti<br />

questa volta sono davvero scoraggianti,<br />

considerato che la responsabilità<br />

maggiore di questo caos grava su<br />

promuovere una riflessione<br />

sul nostro “fare pensato”, per<br />

aprire nuovi orizzonti di lavoro<br />

e di impegno e diffondere la<br />

conoscenza di alcune esperienze<br />

significative generate nel “mondo<br />

aclista”. <strong>La</strong> “quadri dirigenti”<br />

questa volta cambia lago;<br />

saremo infatti a Pisogne dalle<br />

17 di venerdì 5 aprile alle 17 di<br />

sabato 6 aprile. L’incontro – dal<br />

titolo “Al centro i circoli” – si<br />

svolgerà presso la sala civica<br />

“De Lisi”, e sarà guidato da Gino<br />

una legge elettorale vergognosa che,<br />

se non cambiata, la farebbe nuovamente<br />

da padrona rendendoci nuovamente<br />

schiavi.<br />

Non ci rimane che attendere i primi<br />

risultati messi a segno dai magnifici<br />

dieci. Fare previsioni non sarebbe<br />

da saggi. Entriamo in un altro palazzo<br />

romano, Montecitorio, sede <strong>del</strong>la<br />

Camera dei deputati. Qui ci sono 630<br />

lavoratori, quando si lavora a pieno<br />

regime, anche questi precari, perché<br />

la loro sorte dipende in parte dai saggi<br />

<strong>del</strong> Quirinale. Stesso infausto destino<br />

per i 315 senatori di Palazzo Madama.<br />

Fanno quello che possono in questi<br />

giorni convulsi, per esempio cercano<br />

di far quadrare i conti, almeno quelli<br />

di una parte <strong>del</strong> Paese: mentre scrivo,<br />

infatti, in entrambe le Camere è<br />

in discussione, tra gli altri, il tema <strong>del</strong><br />

pagamento dei debiti <strong>del</strong>la pubblica<br />

amministrazione nei confronti <strong>del</strong>le<br />

imprese. Doveroso ricordare che da<br />

quando è insediata la “presidente-ragioniera”<br />

<strong>La</strong>ura Boldrini sono stati:<br />

Mazzoli (nella foto), sociologo<br />

ed esperto di welfare e processi<br />

formativi. Obiettivo di queste<br />

24 ore non sarà solo quello di<br />

vivere una significativa esperienza<br />

formativa: la modalità residenziale<br />

offre infatti la possibilità di<br />

conoscersi e di socializzare tra i<br />

partecipanti, creando un maggior<br />

senso di appartenenza anche<br />

all’associazione. Inoltre è prevista<br />

la visita guidata agli affreschi <strong>del</strong><br />

Romanino in S. Maria <strong>del</strong>la Neve a<br />

Pisogne. (Roberto Toninelli)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tagliati 500mila euro al giorno, decisi<br />

risparmi che ammontano complessivamente<br />

a 8 milioni e mezzo di euro,<br />

introdotte norme più restrittive per<br />

l’uso <strong>del</strong>le autovetture e degli appartamenti<br />

di servizio. Passi piccoli, probabilmente<br />

non decisivi per risollevare<br />

l’economia, ma comunque utili almeno<br />

per rendere il Parlamento la “casa<br />

<strong>del</strong>la buona politica”. Mi perdonerà il<br />

presidente Pietro Grasso se ho dato<br />

rilevanza soprattutto all’operato <strong>del</strong>la<br />

sua collega, ma pare che essere uomini<br />

sia già una prerogativa <strong>del</strong>l’essere<br />

saggi, quantomeno “saggi a progetto”.


In una lettera di auguri per la<br />

Pasqua rivolta alle famiglie dei<br />

bambini frequentanti le scuole<br />

associate, la Fism condivide e<br />

sottolinea come l’elezione di<br />

papa Francesco abbia fatto vivere<br />

“momenti emozionanti e carichi<br />

di speranza, che ci hanno fatto<br />

sentire la Chiesa una realtà viva<br />

che continua ad offrire al mondo<br />

quella luce e quel coraggio di<br />

vivere di cui esso ha bisogno.<br />

Papa Francesco ci sta offrendo<br />

parole e gesti di sapore antico,<br />

<br />

ma che abbiamo bisogno di<br />

sentire e vedere sempre. Tra<br />

le parole: poveri, misericordia,<br />

bontà, tenerezza, custodia. Tra<br />

i gesti: i saluti alla gente alla<br />

porta <strong>del</strong>la <strong>chiesa</strong>, la rinuncia ad<br />

alcuni ornamenti cerimoniali, la<br />

benedizione silenziosa a persone<br />

non credenti. (…)<br />

Ispirandosi alla figura di San<br />

Giuseppe, papa Francesco<br />

ha invitato tutti noi a sentirci<br />

“custodi” dei nostri fratelli,<br />

‘specialmente dei bambini, dei<br />

<br />

<br />

<br />

anno Seridò arriva,<br />

puntuale, sul binario <strong>del</strong>la<br />

festa e <strong>del</strong>l’allegria.<br />

con i suoi giochi, i suoi<br />

gni<br />

spettacoli, gli spazi per<br />

la creatività, il trenino, gli scivoloni,<br />

le barchette e, soprattutto, con i suoi<br />

bambini. Seridò è una grande manifestazione<br />

no profit, promossa per<br />

il 17° anno consecutivo dall’Adasm-<br />

Fism di Brescia, che nel corso degli<br />

anni ha coinvolto sempre più bambini<br />

e famiglie.<br />

Giocare è la cosa che i bambini sanno<br />

fare meglio, è la dimensione nella<br />

quale scoprono le cose, le emozioni,<br />

il mondo intorno, le persone. Attraverso<br />

il gioco i bambini imparano a<br />

crescere, imparano tantissimo di sé<br />

e anche degli altri. Il gioco è il modo<br />

migliore che i bambini hanno a<br />

disposizione per diventare grandi<br />

senza fretta.<br />

Seridò è il luogo dove colorare un<br />

disegno insieme a papà o guardare<br />

uno spettacolo teatrale in braccio<br />

a mamma è proprio un bel momento.<br />

A Seridò si gioca con tutto e con<br />

tutti e, intanto, si diventa un po’ più<br />

grandi… ma sempre senza fretta.<br />

Seridò 2013 si svolgerà nei giorni 25,<br />

26, 27, 28, 30 aprile e 1, 4, 5 maggio<br />

al Centro Fiera <strong>del</strong> Garda di Montichiari.<br />

Tutti i giorni, dalle 9.30 alle<br />

19, potrete vivere la grande festa<br />

negli ampi padiglioni <strong>del</strong>la fiera, allestiti<br />

con aree gioco, teatri, gonfiabili,<br />

laboratori creativi e tanto altro<br />

ancora. I giochi di Seridò sono prevalentemente<br />

al coperto e non temono<br />

pioggia o brutto tempo.<br />

Sui “sempreverdi” laboratori creati-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

vi, sulle aree sportive dove giocare<br />

a calcio e basket o provare l’atletica<br />

leggera, il golf, il tiro con l’arco, sui<br />

maxi e mini gonfiabili fino al truccabimbi<br />

e alla sperimentata area<br />

dove “Liberare un libro” vigila come<br />

sempre un “esercito” di giovani<br />

volontari, provenienti dalle scuole e<br />

dal mondo <strong>del</strong>le associazioni, a di-<br />

sposizione per la sicurezza e la serenità<br />

di bambini e famiglie. E per<br />

una pausa, sarà possibile scegliere<br />

fra due grandi aree pic-nic con posti<br />

a sedere coperti.<br />

Infine, Seridò è anche cultura: la<br />

mattina di sabato 4 maggio nella<br />

sala conferenze <strong>del</strong> Centro fiera <strong>del</strong><br />

Garda di Montichiari si svolgerà un<br />

convegno dedicato alle educatrici di<br />

scuola materna e ai genitori, insieme.<br />

Perché il gioco, questo è il tema<br />

<strong>del</strong>l’incontro, non è una materia<br />

scolastica e nemmeno un semplice<br />

passatempo... ma il “posto” migliore<br />

dove i bambini possono crescere.<br />

Per maggiori dettagli su tutte le iniziative<br />

in programma e sulle ultime<br />

novità: www.serido.it<br />

vecchi, di coloro che sono più<br />

fragili e che spesso sono nella<br />

periferia <strong>del</strong> nostro cuore’.<br />

E’ con gioia dunque che le<br />

famiglie e gli educatori <strong>del</strong>le<br />

scuole <strong>del</strong>l’infanzia di ispirazione<br />

cristiana accolgono l’invito di<br />

papa Francesco a ‘custodire’ in<br />

particolare i bambini con quella<br />

fe<strong>del</strong>tà, bontà, fortezza e tenerezza<br />

che sono testimoniate da San<br />

Giuseppe, sotto la cui protezione<br />

amiamo metterci in letizia e<br />

speranza”.


orna alla ribalta <strong>del</strong>la<br />

cronaca il tema, peraltro<br />

non nuovo, <strong>del</strong>la cosiddetta<br />

“libertà di cura”.<br />

Il caso <strong>del</strong>la piccola Sofia<br />

– bimba di quattro anni affetta da una<br />

rara e gravissima malattia neurodegenerativa<br />

per la quale non esiste una<br />

terapia efficace e, quindi, destinata a<br />

un esito infausto – ha riaperto il <strong>del</strong>icato<br />

dibattito fra le esigenze <strong>del</strong>la<br />

sperimentazione clinica in ambito<br />

medico e l’utilizzo in casi estremi<br />

di terapie non validate né in ordine<br />

all’efficacia né in ordine alla non-pericolosità.<br />

Porre la questione in termini<br />

di “ultima spiaggia”, secondo<br />

cui non esistendo alcuna reale possibilità<br />

terapeutica, tanto vale tentare<br />

il tutto per tutto, è inaccettabilmente<br />

semplicistico. Si impone, quindi, una<br />

riflessione più rigorosa e razionale.<br />

<strong>La</strong> ricerca di nuove terapie esige un<br />

percorso sperimentale rigoroso, fatto<br />

di tappe successive che non possono<br />

e non devono essere eluse. Si<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

parte da tappe denominate “precliniche”,<br />

in laboratorio e su cavie animali,<br />

e si approda alla sperimentazione<br />

sull’uomo, regolata da criteri codificati,<br />

atti ad attestare i due cardini<br />

fondamentali di ogni terapia medica:<br />

la sicurezza <strong>del</strong>la persona trattata<br />

(principio di non maleficità) e l’effettiva<br />

efficacia terapeutica. Infine,<br />

il metodo sperimentale, che sta alla<br />

base <strong>del</strong>la ricerca scientifica, esige la<br />

riproducibilità dei risultati e la conferma<br />

da parte di scienziati competenti<br />

diversi dagli sperimentatori, al<br />

fine di assicurare l’assoluta imparzialità<br />

<strong>del</strong>le conclusioni. Si giunge,<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

così, alla certificazione di idoneità<br />

all’uso clinico, rilasciata dagli organismi<br />

pubblici di controllo ad essa<br />

preposti (Emea a livello europeo ed<br />

Aifa a livello nazionale)<br />

Il tutto viene, infine, condiviso con<br />

l’intera comunità scientifica mondiale,<br />

che deve conoscere ogni aspetto<br />

favorevole o sfavorevole <strong>del</strong>la terapia<br />

innovativa. Tutti questi passaggi<br />

sono imprescindibili e non possono<br />

essere elusi neppure quando si tratti<br />

di affrontare casi clinici “disperati”.<br />

Nei casi che la cronaca ci propone<br />

in questi giorni, a Brescia e non solo,<br />

di trattamenti medici con cellule<br />

staminali adulte (quindi, si prescinde<br />

dal grave tema etico <strong>del</strong>l’uso di<br />

staminali di origine embrionale, che<br />

richiedono la distruzioni di embrioni<br />

umani, cioè di esseri umani viventi),<br />

si segue un protocollo chiamato<br />

“metodo Stamina” che non ha ricevuto<br />

alcuna validazione da parte <strong>del</strong>la<br />

comunità scientifica internazionale<br />

né autorizzazione da parte <strong>del</strong>l’auto-<br />

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rità competente. Il diritto alla libera<br />

scelta di come curarsi deve essere<br />

coniugato entro questi precisi limiti<br />

al fine di evitare pericolosi abusi.<br />

L’impotenza che nasce di fronte ad<br />

un figlio inesorabilmente votato alla<br />

morte genera un dolore straziante<br />

che spinge ad accettare e a tentare<br />

tutto, anche a bere un veleno, nella<br />

speranza o nell’illusione – il confine<br />

è tragicamente labile – che possa servire<br />

a qualcosa. Non è per nulla in discussione<br />

il naturale ed umanissimo<br />

“grido d’aiuto” che si leva alla società<br />

scientifica e civile da parte dei malati<br />

e dei familiari; è in discussione e<br />

sotto processo la liceità di proporre<br />

da parte di medici terapie prive <strong>del</strong><br />

requisito minimo <strong>del</strong>la validità scientifica.<br />

Sono testimone di decine di<br />

“viaggi <strong>del</strong>la speranza”, dalla Cina<br />

all’Ucraina o alla Russia, per sottoporsi<br />

a terapie con cellule staminali<br />

per la cura <strong>del</strong> Parkinson o di qualche<br />

altra malattia neurodegenerativa...<br />

Con l’aggiunta di costi che richiedo-<br />

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<br />

no, spesso, sacrifici enormi, a fronte<br />

di risultati fallimentari.<br />

Qualche parola, infine, sul cosiddetto<br />

“uso compassionevole”. Con questo<br />

termine s’intende la legittimazione<br />

a utilizzare terapie la cui efficacia<br />

non è stata rigorosamente provata,<br />

a fronte di patologie avanzate non<br />

guaribili. Erroneamente, si pensa che<br />

questa condizione legittimi ogni tentativo<br />

terapeutico. Così non è. L’uso<br />

compassionevole – peraltro regolato<br />

per legge (legge Turco-Fazio, 2006)<br />

– consente l’uso di terapie già sottoposte<br />

a verifiche precliniche e di fase<br />

I-II che ne hanno testato la non pericolosità.<br />

In conclusione, vorrei non<br />

dimenticassimo che la vera terapia<br />

“compassionevole” risiede nella relazione<br />

di cura fra medico e paziente,<br />

che esige di lottare insieme, sperare<br />

insieme e, per certi versi, anche soffrire<br />

insieme. Ogni abbandono, compreso<br />

quello <strong>del</strong>le chimere illusorie,<br />

svilisce la nostra professione e rende<br />

la società meno civile.


opo l’omaggio ad Angelo<br />

Canossi, il Ctb ha<br />

promosso una nuova<br />

iniziativa dedicata alla<br />

brescianità, volta a mettere<br />

in luce alcune personalità che<br />

esprimono modi di essere e di vivere,<br />

oltre che di scrivere, e sono rappresentative,<br />

oggi, <strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong>la<br />

nostra comunità. <strong>La</strong> rassegna, a cura<br />

di Elena Bonometti e Mauro Barcellandi<br />

con il coordinamento di Sonia<br />

Mangoni, è articolata in sei incontri<br />

nel mese di aprile, ospitata nel foyer<br />

<strong>del</strong> teatro Sociale,<br />

Gli “Incontri sulla brescianità” si sono<br />

aperti con un appuntamento dedicato<br />

a Sergio Gianani, e alla sua<br />

produzione, sia in lingua italiana che<br />

dialettale, con la presenza <strong>del</strong> nipote<br />

Alceo Gianani e di Delfino Tinelli,<br />

fondatore <strong>del</strong>l’editrice Desca di Manerbio<br />

che ha pubblicato opere di<br />

Sergio Gianani. Agostino Mantovani,<br />

già europarlamentare e a capo di<br />

importanti istituti culturali cittadini,<br />

è segretario <strong>del</strong>la Fondazione Cab,<br />

vice presidente <strong>del</strong>la onlus Mus-e<br />

Brescia, direttore <strong>del</strong> periodico nazionale<br />

“Volontari e Terzo Mondo”,<br />

giovedì 4 aprile racconta <strong>del</strong> suo im-<br />

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Dopo “Il nipote di Rameau” con<br />

Silvio Orlando, la Stagione <strong>del</strong><br />

teatro Odeon di Lumezzane ha in<br />

serbo ancora tre appuntamenti: due<br />

spettacoli di prosa, con Maurizio<br />

<strong>La</strong>strico (nella foto) in “Facciamo<br />

che ero io” (10 aprile) e con il<br />

Teatro <strong>del</strong>le Albe in “Pantani” (30<br />

aprile), e la serata lirica “Traviata”<br />

dedicata al tenore lumezzanese<br />

Giacinto Pran<strong>del</strong>li nel terzo<br />

anniversario <strong>del</strong>la scomparsa,<br />

il 14 giugno. Maurizio <strong>La</strong>strico<br />

(la prevendita dei biglietti per il<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

pegno civile, ma soprattutto <strong>del</strong>la sua<br />

produzione di ballate e di racconti<br />

che rivelano una vena di narratore<br />

fine ed elegante. Noto avvocato, uomo<br />

di antica famiglia bresciana, Flaminio<br />

Valseriati, affiancato da Mauro<br />

Barcellandi, attore e regista fondatore<br />

<strong>del</strong> Teatro <strong>del</strong> Tè, è invitato a parlare<br />

<strong>del</strong>la “sua” Brescia, di sé, <strong>del</strong>le<br />

sue molteplici passioni, dal teatro alla<br />

musica, alla poesia, all’automobilismo<br />

storico (mercoledì 10 aprile).<br />

Egidio Bonomi, personalità poliedrica,<br />

colta e arguta, capace di spaziare<br />

dalla cronaca al romanzo alla ricerca<br />

storica, racconta la sua esperienza di<br />

giornalista e di scrittore, sollecitato<br />

dalle domande <strong>del</strong>l’amico e collega<br />

Tonino Zana (giovedì 11 aprile).<br />

Mente brillante e sempre al passo<br />

con i tempi, blogger a 83 anni, Renata<br />

Mucci è stata definita “la signora<br />

<strong>del</strong>le lettere” per le sue riflessioni<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

suo spettacolo ha preso il via nei<br />

giorni scorsi presso il botteghino<br />

<strong>del</strong>l’Odeon, ndr.) è uno dei comici di<br />

punta <strong>del</strong>le ultime edizioni di Zelig<br />

in cui ha conquistato il pubblico<br />

con la sua energia comunicativa<br />

e una vis comica che gli permette<br />

di far ridere grazie a parole che<br />

prendono letteralmente corpo in<br />

endecasillabi danteschi. Il comico<br />

si presenta al pubblico <strong>del</strong>l’Odeon<br />

“Facciamo che io ero io”, con la<br />

regia di Gioele Dix. Info: www.<br />

teatro-odeon.it<br />

pubblicate su quotidiani locali e nazionali,<br />

raccolte poi in vari volumi, e<br />

recentemente oggetto di una tesi di<br />

laurea su indirizzo specifico <strong>del</strong>la docente<br />

universitaria Carla Boroni, che<br />

la accompagna in questa conversazione<br />

nel foyer (mercoledì 17 aprile).<br />

Chiude la rassegna l’incontro condotto<br />

da Elena Bonometti, docente<br />

di psicologia, già vice presidente per<br />

due mandati consecutivi <strong>del</strong> consiglio<br />

di amministrazione <strong>del</strong> Conservatorio<br />

Luca Marenzio: due medici<br />

e poeti, Ombretta Piana e Giuseppe<br />

Tavormina, sono i protagonisti di<br />

uno specialissimo e lirico “Ricettario<br />

<strong>del</strong>l’anima” (giovedì 18 aprile). Tra le<br />

emozioni di storie vissute e narrate<br />

trovano spazio importante le letture,<br />

con la partecipazione amichevole di<br />

Cesira Giovanardi, Mauro Barcellandi,<br />

Sergio Isonni, Luciano Bertoli,<br />

Lella Viola.<br />

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L’Associazione culturale “Colchidea”<br />

di Lumezzane presenta sabato 13<br />

aprile presso il teatro Odeon, la sua<br />

ultima produzione teatrale. Si tratta<br />

de “<strong>La</strong> trilogia <strong>del</strong>l’Orso”, tre atti<br />

unici da Anton Cechov che vedono<br />

la presenza in scena di Manuela<br />

Misiti, Anna Palladino e Marco<br />

G. Palladino e la partecipazione<br />

straordinaria di Samuel Partito<br />

con la collaborazione di Sara<br />

Chillemi, musiche di Claudio<br />

Schivalocchi, Marco Schivalocchi<br />

e Alessia Valzelli. L’associazione,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Un altro grandissimo nome quello<br />

scelto dal “Festival <strong>del</strong> Vittoriale<br />

tener-a-mente” per la sua anteprima<br />

primaverile, dopo quella invernale<br />

con il concerto di Battiato al Grande:<br />

tornano a Brescia i Momix, con il<br />

nuovo spettacolo “Alchemy” (nella<br />

foto), presentato in Italia in anteprima<br />

mondiale nel febbraio scorso. Un<br />

atteso ritorno, quello <strong>del</strong> gruppo di<br />

Moses Pendleton, che segna anche<br />

l’inizio di una nuova collaborazione<br />

con il PalaBrescia scelto per ospitare<br />

il doppio appuntamento di sabato<br />

6 e domenica 7 aprile con i Momix.<br />

Alchemy è l’ultima creazione firmata<br />

Moses Pendleton, tratta <strong>del</strong>l’arte<br />

<strong>del</strong>l’alchimia, e <strong>del</strong>l’alchimia <strong>del</strong>l’arte.<br />

Si tratta di uno spettacolo multimediale<br />

realizzato dai suoi superbi<br />

ballerini, un lavoro pieno di fantasia,<br />

di ironia, di bellezza, di mistero.<br />

Dopo l’attesa anteprima dei Momix il<br />

“Festival <strong>del</strong> Vittoriale tener-a-mente”<br />

si sposterà nella sua sede naturale<br />

di Gardone Riviera per una serie di<br />

appuntamenti estivi di grande livello,<br />

a partire da “Sun”, in programma il 28<br />

giugno. Si tratta <strong>del</strong> concerto con cui<br />

Mario Biondi prresenta la sua ultima<br />

fatica discografica in testa alle classifiche<br />

in numerosi Paesi <strong>del</strong> mondo.<br />

Il Festival proseguirà il giorno successivo<br />

con il ritorno al Vittoriale di<br />

Filippo Timi, protagonista lo scorso<br />

anno, con Ugo Pagliai e Luca Marinelli<br />

<strong>del</strong>lo spettacolo inagurale dedicato<br />

alla figura di D’Annunzio. Timi<br />

tornerà ad indossare i panni <strong>del</strong><br />

“Vate” per una nuova produzione teatrale<br />

ancora in fase di allestimento.<br />

nata nel 2007, ha legato la propria<br />

attività a “<strong>La</strong> torre <strong>del</strong>le favole”<br />

ospitata da anni da Torre Avogadro,<br />

a Lumezzane, con l’esperienza <strong>del</strong>le<br />

letture teatralizzate nelle scuole<br />

elementari per le edizioni <strong>del</strong>la<br />

“Torre” dedicate ad Hänsel e Gretel<br />

e Il Gigante Egoista. Con l’edizione ,<br />

ispirata a Biancaneve ha preso il via<br />

invece il lavoro di drammatizzazione<br />

nella Torre stessa, per le scuole e le<br />

famiglie. Lo spettacolo <strong>del</strong> 13 aprile,<br />

con inizio alle 20.45, è a ingresso<br />

libero<br />

Il ricco cartellone si completa, poi,<br />

<strong>del</strong>le presenza di Ludovico Einaudi<br />

(3 luglio), di Elio e le storie tese (13<br />

luglio), Ale&Franz e Enrico Ruggeri<br />

(14 luglio), Luciano Cannito (Amarcord,<br />

18 luglio),Gino Paoli e Danilo<br />

rea (20 luglio), Jarrett, Peacock e<br />

DeJohnette (21 luglio), Miguel Angel<br />

Zotto (2 agosto), Stefano Bollani<br />

(3 agosto), Opera di Vienna (11 agosto)<br />

e David Byrne e St. Vincent (9<br />

settembre). Per informazioni: cell.<br />

340/1392446


“Sulle orme di Respirabuffo” è<br />

il tema <strong>del</strong> laboratorio musicale<br />

a cura di di Elisa Vincenzi<br />

(Suoninmovimento), in programma<br />

sabato 6 aprile presso “<strong>La</strong> Libreria<br />

dei Ragazzi”, in via S. Bartolomeo<br />

15 a Brescia. <strong>La</strong>sciando spazio<br />

all’immaginazione, il laboratorio<br />

si sviluppa in un mondo incantato,<br />

dove scoprire come giocare con<br />

il respiro, la voce, il corpo in<br />

movimento e i suoni degli strumenti<br />

musicali. I piccoli partecipanti<br />

potranno accostarsi al fare musica<br />

insieme, ascoltando l’altro e<br />

approcciandosi ad alcuni strumenti<br />

musicali (tamburi djembè, tamburi<br />

a fessura, crepitacoli, cimbali,<br />

kalimba, …). Durante l’attività,<br />

i bambini e le bambine saranno<br />

accompagnati nell’esecuzione di<br />

strutture ritmiche e melodiche, con<br />

l’obiettivo di portarli a conoscere,<br />

discriminare e rielaborare i<br />

parametri musicali di base.<br />

Per informazioni e iscrizioni: al<br />

numero 030/3099737 o brescia@<br />

lalibreriadeiragazzi.it<br />

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in programmazione dal<br />

18 al 20 aprile al Teatro<br />

Grande “Brimborium –<br />

favola per musica” che<br />

la Fondazione <strong>del</strong> massimo<br />

cittadino ha voluto allestire<br />

in nuova versione, con la collaborazione<br />

di Mus-e Brescia onlus.<br />

Si tratta di un’opera lirica contemporanea<br />

scritta tra il 2011 e il 2012<br />

dal compositore bresciano Mauro<br />

Montalbetti (il libretto è di Francesco<br />

Peri) su commissione <strong>del</strong> Cantiere<br />

di Montepulciano, e portata in<br />

scena per la prima volta al festival<br />

<strong>del</strong> Cantiere nel luglio <strong>del</strong> 2012, con<br />

la regia di Robert Nemack e l’allestimento<br />

scenico di Domenico Franchi,<br />

coadiuvato dagli allievi <strong>del</strong>l’Accademia<br />

SantaGiulia di Brescia).<br />

L’opera viene presentata al Grande<br />

il 18 e 19 per le scuole e il 20 per la<br />

città. <strong>La</strong> partitura, presentata in una<br />

speciale riduzione per 13 strumenti,<br />

sarà eseguita dai giovani talenti<br />

bresciani di Aura Ensemble sotto<br />

la direzione <strong>del</strong> maestro Carlo Boccadoro,<br />

ad accompagnamento <strong>del</strong><br />

cast di cantanti professionisti già<br />

protagonisti a Montepulciano, Luisa<br />

Cipolla (Nicoletta), Annarita Romagnoli<br />

(Madame Cliquot), Francesco<br />

Salvadori (Ottavio), Emma Bernar-<br />

<br />

dini (Pavel). A questi si aggiunge<br />

la danzatrice bresciana Alessandra<br />

Bortolato nel ruolo di Quick.<br />

<strong>La</strong> regia è di Barbara Di Lieto, la<br />

scenografia di Domenico Franchi<br />

(ancora una volta affiancato dagli<br />

allievi <strong>del</strong>l’Accademia Santa Giulia).<br />

I costumi sono a cura di Area<br />

Bianca Concept Factory, L’idea di<br />

“Brimborium!” segue l’esempio<br />

<strong>del</strong>l’indimenticato “Pollicino” di<br />

Henze, con l’unica ambizione di<br />

coinvolgere i più giovani e i professionisti<br />

in un allestimento operistico<br />

che si riveli genuino come<br />

una favola. Decine di alunni <strong>del</strong>le<br />

scuole primarie bresciane hanno<br />

partecipato ai laboratori dedicati<br />

a “Brimborium!” tenuti dagli artisti<br />

di Mus-e. Oltre a collaborare alla<br />

scenografia, saranno loro i personaggi<br />

dei cucchiaini che, alternandosi<br />

in parti di recita, di canto, di<br />

sonorizzazioni e di movimentodanza,<br />

porteranno in scena i risultati<br />

di un significativo percorso<br />

didattico e artistico.“Brimborium”<br />

è un esempio unico di collaborazione<br />

a tutto campo per la realizzazione<br />

di un’opera lirica contemporanea:<br />

un’importante realtà<br />

culturale bresciana (la Fondazione<br />

<strong>del</strong> Teatro Grande), professio-<br />

nisti <strong>del</strong> teatro operistico, un’istituzione<br />

universitaria (l’Accademia<br />

di SantaGiulia) e un’associazione<br />

onlus, Mus-e di Brescia che mira<br />

a integrare i bambini <strong>del</strong>la scuola<br />

primaria per mezzo <strong>del</strong>l’arte e far<br />

vivere i linguaggi artistici nel territorio,<br />

promuovendo iniziative di<br />

particolare spessore culturale. In<br />

questo caso i bambini avranno il<br />

privilegio di vivere la musica <strong>del</strong><br />

loro tempo, scritta da un giovane<br />

compositore che ha avuto riconoscimenti<br />

nel mondo Tre sono le<br />

scuole <strong>del</strong>la città che sono state<br />

coinvolte nel progetto. Si tratta<br />

<strong>del</strong>la Ungaretti, <strong>del</strong>la Ugolini e <strong>del</strong>la<br />

Don Milani. Quasi 170 sono stati<br />

invece i bambini coinvolti nel lavoro<br />

chge ha portato all’allestimento<br />

che andrà in scena la Grande, supportati<br />

da 10 insegnanti, dai dirigenti<br />

e da numerosi i collaboratori.


Da lunedì al venerdì, a partire<br />

dalle 7, Radio <strong>Voce</strong> vi informa<br />

sui principali fatti da Brescia,<br />

dall’Italia e dal mondo. Nell’arco<br />

di oltre due ore in diretta, potrete<br />

seguire rassegne stampa locali<br />

e nazionali, ed approfondimenti<br />

sulle notizie principali.<br />

Per cominciare la giornata col<br />

piede giusto, ascoltando la<br />

musica migliore e costantemente<br />

informati, l’appuntamento è con<br />

Brescia in diretta. Seguite il nostro<br />

consiglio e buon ascolto.<br />

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<strong>La</strong> Messa <strong>del</strong> sabato alle 18.30,<br />

viene trasmessa in diretta dalla<br />

<strong>chiesa</strong> parrocchiale di Cristo Re<br />

in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e<br />

Super Tv (92-115).


Le Suore Maestre di Santa Dorotea<br />

(che in città hanno sede nella<br />

casa di via Marsala) festeggiano la<br />

beatificazione <strong>del</strong> loro fondatore<br />

don Luca Passi, in programma<br />

sabato 13 aprile nella Basilica di<br />

San Marco a Venezia. In Primo<br />

Piano (alle 9.20) interviene suor<br />

Maria Elisa. Il commento al<br />

Vangelo festivo da questa domenica<br />

è a cura di don Marco Busca,<br />

docente in Seminario. In aprile,<br />

in vista <strong>del</strong>le prossime iniziative<br />

estive, la rubrica Ecclesia (ore 11)<br />

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Lo scorso febbraio, in una fredda serata<br />

invernale, la Nrk, il secondo canale<br />

<strong>del</strong>la tv pubblica <strong>del</strong>la Norvegia,<br />

ha trasmesso per 12 ore consecutive<br />

l’inquadratura fissa, in alta definizione,<br />

di un caminetto acceso. Lo show<br />

è stato completato da voci fuori campo<br />

che hanno spiegato i segreti per<br />

ottenere un fuoco impeccabile, le<br />

modalità di conservazione <strong>del</strong>la legna,<br />

e i consigli di come tagliarla e impilarla.<br />

Il tutto intervallato da musica<br />

di sottofondo e poesie, per rendere<br />

l’esperienza ancora più rilassante. I<br />

telespettatori norvegesi sanno bene<br />

quanto la loro vita sia strettamente<br />

legata al consumo di legna, uno degli<br />

si occupa di pastorale giovanile<br />

e oratori in collaborazione con<br />

l’Ufficio diretto da don Marco Mori<br />

che interviene nella prima puntata.<br />

Il programma domenicale<br />

prodotto da <strong>Voce</strong>Media e curato<br />

da Betty Cattaneo, va in onda (in<br />

differita e in diversi orari) anche<br />

su Radio <strong>Voce</strong> Camuna, Ecz,<br />

Radio Claronda, Radio Basilica<br />

Verolanuova, Radio Ponte di<br />

Manerbio e Radio Raphaël. Le<br />

rubriche si possono riascoltare in<br />

podcast sul sito radiovoce.it.<br />

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elementi fondamentali <strong>del</strong>la vita nei<br />

Paesi scandinavi. In questa occasione<br />

hanno avuto la possibilità di approfondire<br />

il tema ma soprattutto di<br />

prendersi una pausa dal vortice quotidiano<br />

<strong>del</strong>la comunicazione televisiva.<br />

Il responsabile <strong>del</strong>la rete ha definito<br />

questa esperienza con le parole<br />

“televisione lenta ma nobile”. E questo<br />

non è il primo esperimento <strong>del</strong><br />

genere: nel 2011 la Nrk mandò in onda<br />

la traversata <strong>del</strong>l’Artico vista dalla<br />

prua di una nave da crociera, tutto il<br />

tragitto, <strong>del</strong>la durata di ben 134 ore.<br />

Si guadagnò il riconoscimento <strong>del</strong><br />

Guinnes dei primati come il più lungo<br />

documentario mandato in onda<br />

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integralmente e senza interruzioni.<br />

Tornando alla sopracitata maratona<br />

<strong>del</strong> caminetto, fa sorridere il fatto che<br />

a sostituire il vero focolare, che fin<br />

dalla notte dei tempi è stato il catalizzatore<br />

<strong>del</strong>la quotidianità serale, sia<br />

ora uno schermo digitale ultrapiatto.<br />

Del resto la televisione gode di una<br />

forte “eredità antropologica”: da una<br />

parte sfrutta il fascino <strong>del</strong>l’immagine<br />

in movimento, dall’altro fa leva<br />

sull’abitudine ancestrale degli esseri<br />

umani di riunirsi intorno a qualcosa<br />

di luminoso una volta terminata<br />

la giornata.<br />

Sembra quasi che l’esperimento <strong>del</strong>la<br />

Nrk voglia proprio stuzzicarci su que-<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la rubrica<br />

“<strong>La</strong> Buona Notizia” apre con il<br />

servizio “<strong>La</strong> Veglia pasquale” che<br />

si è tenuta sabato 30 marzo in<br />

Cattedrale. A seguire: “Il seminario<br />

vocazionale”, un ciclo di incontri<br />

sul tema <strong>del</strong>le vocazioni; “Prove<br />

di pastorale giovanile”, su come<br />

sviluppare la pastorale giovanile<br />

in un’erigenda unità pastorale<br />

cittadina; “Crucifixus” 2013 con<br />

una intervista alla direttrice<br />

artistica Carla Bino. <strong>La</strong> rubrica<br />

“4 parole...” è con suor Maria<br />

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ste componenti socio-culturali. Allo<br />

stesso tempo però, al di là dei consigli<br />

di economia domestica, offre la<br />

possibilità di considerare la televisione<br />

in un’ottica diversa da quella<br />

a cui siamo abituati da decenni. Una<br />

tv di un’altra dimensione, che in questo<br />

caso risponde alla velocità con la<br />

lentezza, pur mantenendo un senso.<br />

Chissà come verrebbe presa una trasmissione<br />

simile in Italia. Sicuramente<br />

l’argomento trattato non potrebbe<br />

essere un caminetto acceso, magari<br />

qualcosa di più “mediterraneo”… Il<br />

fatto è che una volta partiti di corsa,<br />

rallentare è più difficile. Una volta<br />

abituato il pubblico a un consumo<br />

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Elisa che racconta l’attesa per la<br />

beatificazione di don Luca Passi,<br />

fondatore <strong>del</strong>le suore maestre<br />

dorotee. “<strong>La</strong> Buona Notizia” va<br />

in onda: la domenica alle 13.05<br />

su Teletutto e alle 18.30 su Tt2<br />

Teletutto; su Super TV la domenica<br />

e il martedì alle 20; su Più Valli TV<br />

la domenica alle 8; su Teleboario<br />

la domenica alle 8.15 e alle 10; e su<br />

www.vocemedia.tv che manderà<br />

in onda anche lo speciale “Croce e<br />

riconciliazione” con relatore don<br />

Antonio Zani.<br />

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frenetico <strong>del</strong>la programmazione,<br />

permettergli di fermarsi di punto in<br />

bianco è pericoloso. E se poi cambia<br />

canale? Certo che quando non<br />

si dipende dai dati di ascolto (come<br />

accade per la tv pubblica norvegese<br />

che non rincorre gli spazi pubblicitari<br />

perché è finanziata per il 94% dal<br />

canone annuale) ci si può anche permettere<br />

di sperimentare e abituare il<br />

pubblico a uno sguardo più aperto in<br />

fatto di intrattenimento.<br />

E poi, diciamola tutta: che differenza<br />

c’è tra un caminetto acceso e i partecipanti<br />

<strong>del</strong> Grande Fratello spalmati<br />

sulle sdraio che prendono il sole tutto<br />

il giorno?


Ac Production e Teatro Verdi di<br />

Montecatini Terme presentano<br />

“Albano: è la mia vita. Una storia<br />

da cantare”. Il tour teatrale<br />

arriva, giovedì 11 aprile alle 21,<br />

al PalaBrescia. <strong>La</strong> sua musica<br />

approda in teatro e sarà l’ideale<br />

colonna sonora di una storia tutta<br />

da raccontare: quella <strong>del</strong>la sua<br />

vita. Un concerto insolito fatto<br />

di canzoni, ma ricco anche di<br />

aneddoti che ripercorrono 45 anni<br />

di carriera e che si intrecciano<br />

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con la storia musicale – e non<br />

solo – di un’Italia cambiata dagli<br />

anni Sessanta ad oggi. Per la<br />

prima volta Albano è impegnato<br />

in uno spettacolo teatrale a tutti<br />

gli effetti, sia pure basato sempre<br />

sulla musica, durante il quale non<br />

si limita a cantare ma si sofferma<br />

su alcuni episodi che riguardano<br />

la sua vita e la sua carriera:<br />

dagli esordi pieni di difficoltà e<br />

incertezze alla “Felicità” dei grandi<br />

successi.<br />

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e ne sono andati due grandi<br />

protagonisti <strong>del</strong>la canzone<br />

italiana: Enzo Jannacci<br />

è morto la sera <strong>del</strong><br />

Venerdì Santo, il 30 marzo<br />

scorso, mentre il giorno successivo<br />

ci ha lasciati Franco Califano.<br />

Entrambi erano malati da tempo e<br />

la Pasqua li ha portati con sé. Ma<br />

se il destino li ha accomunati nella<br />

morte, le loro vicende artistiche sono<br />

sempre state molto distanti, tanto<br />

quanto lo sono le due città che li<br />

hanno eletti a loro simboli, Milano<br />

e Roma. Enzo Jannacci era nato<br />

proprio a Milano nel 1935, in tempi<br />

nei quali la canzone d’autore era<br />

ancora solo un’idea, ed è per questo<br />

che Jannacci, prima di diventare<br />

cantautore conobbe il rock ‘n’ roll<br />

e il cabaret, lavorando con straordinari<br />

talenti come Giorgio Gaber,<br />

Dario Fo, Renato Pozzetto e Cochi<br />

Ponzoni. Indimenticabili sono<br />

i suoi primi successi, scritti e cantati<br />

con Giorgio Gaber, “ Tintarella<br />

di Luna” e “Una fetta di limone”. Il<br />

primo mattone angolare <strong>del</strong>la sua<br />

carriera divenne la satirica “Vengo<br />

anch’io, no tu no”(1967), che gli diede<br />

successo e notorietà. Molti i suoi<br />

hit, che contemplano anche “Quelli<br />

che” e “Via <strong>del</strong> Campo”, per anni<br />

attribuita al solo Fabrizio De An-<br />

<br />

drè, di cui Jannacci firmò il testo.<br />

Jannacci è stato artista vero, geniale<br />

e libero come pochi, diplomato<br />

in direzione d’orchestra, armonia<br />

e composizione, otto anni di Conservatorio<br />

pianistico alle spalle,<br />

capace di destreggiarsi con grande<br />

sicurezza anche in ambito jazz. Ma<br />

Enzo Jannacci è stato anche tante<br />

altre cose, cantante-autore, compositore<br />

di colonne sonore, cabaretti-<br />

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sta, attore di teatro e di cinema e,<br />

last but not least, medico chirurgo,<br />

professione che esercitò con grande<br />

competenza fino a pochi anni<br />

fa. Un gigante <strong>del</strong>l’arte italiana, un<br />

caposcuola <strong>del</strong> quale stiamo ancora<br />

attendendo l’erede. Con un dono<br />

speciale, quello di riservare un<br />

posto privilegiato nelle sue canzoni<br />

agli “ultimi”, come il “Soldato<br />

Nencini”, il barbone di “El portava<br />

i scarp <strong>del</strong> tenis”, il condannato a<br />

morte di “Sei minuti all’alba”, il tossicodipendente<br />

di “Se me lo dicevi<br />

prima”, la “Vincenzina” con la sua<br />

fabbrica. Su piani opposti il tragitto<br />

artistico di Franco Califano, salernitano<br />

d’origine nato però a Tripoli<br />

nel 1938, trapiantato e cresciuto<br />

come musicista nel <strong>La</strong>zio. Califano,<br />

più di Jannacci, ha patito momenti<br />

di buio, a causa anche di alcune accuse<br />

(sempre smentite e dalle quali<br />

è stato sempre assolto) di possesso<br />

di stupefacenti e di armi. Di sicuro<br />

non ha mai rinnegato la sua vita di<br />

artista e poeta “maledetto”, amava<br />

la bella vita e le belle donne, preferendo<br />

vivere alla giornata che programmarsi<br />

la carriera. Meno dotato<br />

di Jannacci e dal linguaggio più<br />

populista – per questo il pubblico<br />

lo ha sempre amato – ha patito alti<br />

e bassi, ma è stato rivalutato dalla<br />

critica negli ultimi anni. Alcune<br />

sue gemme però rimangono in<strong>del</strong>ebili,<br />

come “E la chiamano Estate”<br />

e “Tutto il resto è noia”, canzone<br />

che Franco ha sempre considerato<br />

come il brano che meglio lo rappresentasse.<br />

Un artista innamorato<br />

<strong>del</strong>la sua professione, alla quale ha<br />

dedicato tutta la vita e che lo aveva<br />

visto impegnato in concerto l’ultima<br />

volta il 18 marzo scorso al Teatro<br />

Sistina di Roma.<br />

Nel mondo ci sono le produzioni indipendenti.<br />

tanto nella musica, quanto<br />

nell’editoria, così come nel cinema.<br />

E spesso la difficoltà di questi buoni<br />

prodotti è quella di trovare chi dia la<br />

possibilità di farsi notare, nonostante<br />

tutto. È così per il film “Una domenica<br />

notte” <strong>del</strong> giovane regista italiano (27<br />

anni) Giuseppe Marco Albano. Il film,<br />

il primo lungometraggio <strong>del</strong> giovane<br />

regista lucano (già nastro d’argento<br />

nel 2012 e candidato al David di Donatello<br />

<strong>del</strong> 2011 con il cortometraggio


“Stand by me”), è girato interamente<br />

in Basilicata; l’omaggio alla sua terra<br />

traspare nei provini che, in bianco e<br />

nero, omaggiano il cinema italiano<br />

d’altri tempi e le Passioni ambientate<br />

a Matera. Ai cinefili questi spaccati<br />

piaceranno un sacco, forse un po’<br />

meno agli altri. <strong>La</strong> trama <strong>del</strong> film, prodotto<br />

dalla Camarda Film, e inserito<br />

nelle uscite nazionali, racconta di un<br />

regista di film horror che a 46 anni<br />

prova a trovare i finanziamenti per il<br />

suo secondo film, dopo aver abban-<br />

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donato la carriera a 26 anni. Antonio<br />

Colucci, questo è il nome <strong>del</strong> protagonista<br />

<strong>del</strong>la pellicola, che nella realtà si<br />

chiama Antonio Adrisani (autore <strong>del</strong><br />

soggetto), si dimena tra situazioni al<br />

limite <strong>del</strong>l’assurdo e <strong>del</strong> drammatico,<br />

ma che sembrano tanto reali. È<br />

così che si trova a districarsi tra un<br />

matrimonio finito, con una mogliemadre<br />

di suo figlio che ama ancora,<br />

una relazione, con la sorella <strong>del</strong>la ex<br />

moglie, che forse non ha mai amato,<br />

una serie di lavoretti in cui la sua ar-<br />

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te registica deve piegarsi al desiderio<br />

di chi paga o a quelli di un bambino<br />

viziato, alla vana ricerca dei fondi necessari,<br />

quelli che nemmeno il politico<br />

che ha votato gli ha poi dato. E in<br />

questo rincorrere un sogno che ogni<br />

tanto fa capolino nel film, come una<br />

sorta di scatola cinese che si apre su<br />

un altro, il ritmo, il montaggio e la<br />

recitazione degli attori, così come la<br />

colonna sonora <strong>del</strong> cantante romano<br />

Brunori Sas compongono un oggetto<br />

degno di nota, che mostra un regista<br />

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italiano che avrà <strong>del</strong> futuro. A volte il<br />

ritmo rallenta e a tratti sembra troppo,<br />

ma pochi attimi per riprendersi.<br />

Qualche peccato, a un’opera prima,<br />

è concesso. Favolosi i comprimari<br />

come l’imprenditore interpretato da<br />

Ernesto Mahieux. Il film sarà proiettato,<br />

forse l’unica occasione in terra<br />

bresciana, alla sala Sereno <strong>del</strong> Villaggio<br />

Sereno il 7, 8 e 9 aprile alle 20.45.<br />

Occasione da non perdere per chi<br />

ama il cinema. Augurando a Giuseppe<br />

Marco Albano di continuare così.


e c’è un nome che, più di altri,<br />

negli ultimi anni ha rappresentato<br />

per gli italiani il<br />

paradigma stesso <strong>del</strong> prodotto<br />

a basso costo, ebbene<br />

questo è Ikea. E certo non fa sorridere<br />

nessuno – estimatori o meno dei<br />

mobili svedesi – la notizia che pure il<br />

tempio <strong>del</strong> low cost ha registrato un<br />

calo <strong>del</strong> fatturato e addirittura il segno<br />

rosso nei conti <strong>del</strong> 2012. Mai era successo<br />

nella storia italiana <strong>del</strong> colosso<br />

scandinavo, ma questa crisi sta continuamente<br />

segnando primati negativi<br />

che ci risparmieremmo volentieri.<br />

Come quello <strong>del</strong> calo dei consumi<br />

alimentari. È la prima volta che capita<br />

dal Dopoguerra, anche se ciò non<br />

significa che le pance siano più vuote,<br />

ma solo che gli italiani stanno diventando<br />

assai attenti ai prezzi. I responsabili<br />

<strong>del</strong>la grande distribuzione<br />

raccontano di boom dei prodotti<br />

senza etichetta (“no label”), di vendite<br />

buone solo con le promozioni e gli<br />

sconti, di forte “infe<strong>del</strong>tà” <strong>del</strong> consumatore<br />

disponibile a girovagare tra<br />

supermercati per inseguire le occasioni<br />

migliori.<br />

Alla crisi non sfuggono nemmeno<br />

gli hard discount, quei punti vendita<br />

che fanno <strong>del</strong> basso prezzo la filosofia<br />

aziendale. Alle loro porte, secondo<br />

le più recenti rilevazioni statistiche,<br />

arriva quella classe media oggi sempre<br />

più in difficoltà, ma dalle stesse<br />

escono i clienti “tradizionali”, quelli<br />

<br />

che da sempre cercano di spendere il<br />

meno possibile. Sono quelli che non<br />

si stanno impoverendo perché... sono<br />

realmente poveri. Non si immagini<br />

solo il clochard o l’immigrato. <strong>La</strong> vera<br />

povertà in Italia – non quella <strong>del</strong>le<br />

statistiche sulle denunce dei redditi,<br />

secondo le quali qui ci sarebbe un’indigenza<br />

di massa – è quella che sta<br />

complicando le vite di moltissimi anziani,<br />

di pensionati da meno di 1000<br />

<br />

<br />

euro al mese, le cui indennità anno<br />

dopo anno perdono potere di acquisto<br />

rispetto a un costo <strong>del</strong>la vita in crescita<br />

nelle sue componenti imprescindibili:<br />

riscaldamento, benzina, energia<br />

elettrica, ticket e prestazioni sanitarie.<br />

Sono i padri, i nonni con il contributo<br />

dei quali si sostiene la famiglia; anche<br />

se sempre di più è il resto <strong>del</strong>la famiglia<br />

che ora deve dare sostegno a loro.<br />

Eppure questi dati, queste situazioni<br />

<br />

<br />

Uno strumento creditizio a favore<br />

<strong>del</strong>le nuove aziende. È questa<br />

l’iniziative che nei giorni scorsi ha<br />

messo intorno a un tavolo Banca di<br />

Valle Camonica, Bacino imbrifero<br />

montano di Valle Camonica e<br />

Confapi Lombarda Fidi con l’intento<br />

di dare un fattivo contributo alle<br />

imprese in fase di “start up”, o non<br />

iscritte al Registro imprese da più<br />

di tre anni (a partire dal 1 gennaio<br />

2010), con sede operativa e<br />

legale nell’ambito <strong>del</strong> territorio<br />

dei Comuni facenti parte <strong>del</strong> Bim<br />

<br />

Qualche giorno fa aveva lanciato un<br />

grido d’allarme. “I fondi per la Cassa<br />

integrazione in deroga sono finiti”.<br />

Giorgio Bontempi (nella foto), assessore<br />

provinciale al <strong>La</strong>voro, formazione<br />

professionale, attività produttive<br />

ed economia, era stato drammaticamente<br />

chiaro. Una boccata di ossigeno,<br />

fortunatamente, è arrivata poco<br />

prima di Pasqua: la Conferenza Stato-<br />

Regione ha sbloccato 260 milioni per<br />

ovviare al problema. “Ma quelli desti-<br />

nati alla nostra provincia spostano il<br />

problema al massimo di un mese” ha<br />

chiosato Bontempi. Per questo, come<br />

annunciato, l’Assessore ha convocato<br />

la Commissione provinciale per le<br />

politiche <strong>del</strong> lavoro, di cui fanno parte<br />

i rappresentanti <strong>del</strong>le sigle sindacali,<br />

<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>le imprese, <strong>del</strong>le<br />

associazioni di categoria e degli ordini<br />

professionali, per esaminare la<br />

situazione e individuare possibili soluzioni.<br />

“Non creiamo allarmismi, ma<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

fanno a pugni con altri numeri che invece<br />

testimoniano lo stato di salute di<br />

chi vende prodotti di lusso; la buona<br />

tenuta <strong>del</strong> turismo d’élite; le vendite<br />

boom di prodotti tecnologici all’avanguardia;<br />

il proliferare di trattamenti<br />

estetici e di centri benessere, e così<br />

via. Perché c’è una fetta d’Italia a cui<br />

le cose vanno (ancora) bene. <strong>La</strong> verità,<br />

però, è che sta mancando una forte<br />

reazione <strong>del</strong> sistema-Paese, politiche<br />

radicali di incentivo all’economia che<br />

invertirebbero la spirale in cui siamo<br />

avvolti. Le politiche ormai si conoscono<br />

e sono unanimemente condivise<br />

(pagamenti più celeri <strong>del</strong>la pubblica<br />

amministrazione, sblocco <strong>del</strong> credito<br />

bancario, allentamento <strong>del</strong>la fiscalità<br />

sui redditi da lavoro, investimenti<br />

che comprendano anche quelle decine<br />

di miliardi di euro comunitari che<br />

ci ostiniamo a non spendere, ecc.);<br />

manca – incredibilmente visto il momento<br />

– una lucidità politica e sociale<br />

che aggiri i profeti <strong>del</strong> pauperismo<br />

felice e le sirene <strong>del</strong>la distribuzione<br />

gratuita di pane.<br />

raccontiamo le cose come stanno e<br />

soprattutto continuiamo a lavorare<br />

per dare concretezza e continuità alle<br />

iniziative messe in campo già da qualche<br />

anno”. Si sono innanzitutto analizzati<br />

i dati, allarmanti, che arrivano dal<br />

Centro per l’impiego <strong>del</strong>la Provincia.<br />

A fronte di 52mila richieste di lavoro<br />

registrate nel 2012 (l’anno precedente<br />

erano state 41mila) le imprese hanno<br />

messo a disposizione poco più di 1100<br />

posti. <strong>La</strong> situazione peggiora in tempi<br />

di Valle Camonica. Con questo<br />

strumento la Banca mette a<br />

disposizione 5 milioni di euro<br />

di plafond per l’erogazione di<br />

finanziamenti fino al limite massimo<br />

omnicomprensivo di 100mila<br />

euro per ciascuna impresa, con<br />

durata massima di 60 mesi, di<br />

cui 12 mesi eventualmente di<br />

preammortamento. Per Stefano<br />

Vittorio Kuhn, direttore generale di<br />

Banca Valle Stefano si tratta di uno<br />

strumento per valorizzare la vivacità<br />

<strong>del</strong> territorio.<br />

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sempre più brevi ed occorre adeguare<br />

le strategie. Enzo Torri, segretario<br />

generale <strong>del</strong>la Cisl, ha sottolineato<br />

come non sia sufficiente dare sostegno<br />

al reddito, “servono politiche<br />

attive”. Per Silvia Spera, <strong>del</strong>la segreteria<br />

Cgil, occorre lavorare a nuove<br />

proposte. “Possono essere i contratti<br />

di solidarietà estensivi, che si attuano<br />

riducendo l’orario di lavoro e coprendo<br />

la differenza salariale, per creare<br />

assunzioni”.


l magic moment si interrompe<br />

sul più bello. Ora resta da<br />

stabilire se si tratta di uno<br />

stop temporaneo o se alcune<br />

carenze già messe in luce<br />

da qualche tempo rischieranno di<br />

pregiudicare il cammino che porta<br />

da qui alla fine <strong>del</strong>la stagione.<br />

Già, perché il Brescia è tornato da<br />

Terni non solo senza punti nel sacco,<br />

ma anche con qualche dubbio<br />

in più.<br />

Certo, per questa sconfitta bisogna<br />

tener conto di alcuni fattori, come<br />

l’espulsione subita da Caldirola al<br />

20’ <strong>del</strong> secondo tempo, seguita pochi<br />

minuti più tardi dal fallo in area<br />

di rigore di Antonio Caracciolo su<br />

Vitale, che ha ribadito in rete il penalty<br />

dopo la ribattuta di Arcari.<br />

Di fatto la partita si è decisa intorno<br />

a questi due episodi, tuttavia la prova<br />

<strong>del</strong>le Rondinelle impone qualche<br />

riflessione.<br />

Innanzitutto permangono i dubbi<br />

sulla tenuta difensiva, che purtroppo<br />

appaiono una costante di questa<br />

stagione: alcuni giocatori stanno<br />

rendendo al di sotto <strong>del</strong>le aspettative,<br />

per esempio Caldirola, tornato<br />

a Brescia da Cesena nel mercato di<br />

Gennaio, e accanto a ciò c’è anche<br />

un discorso complessivo di organizzazione<br />

difensiva, come sottolinea<br />

anche mister Calori: “Ad esempio<br />

l’anno scorso giocavamo con la difesa<br />

a tre, perciò la differenza di rendi-<br />

<br />

mento può essere dettata anche dal<br />

modulo che adottiamo. Quando una<br />

squadra gioca con la difesa a quattro<br />

come quest’anno e cerca di costruire<br />

il gioco, capita che si creino più<br />

spazi e le difficoltà per un difensore<br />

aumentano, anche se a volte però<br />

facciamo degli errori evitabili”.<br />

Passando dalla difesa al reparto<br />

avanzato, la mancanza di reti nella<br />

<br />

<br />

gara di Terni ha evidenziato non tanto<br />

una sterilità offensiva tout-court,<br />

quanto piuttosto una mancanza di<br />

concretezza, con poche realizzazioni<br />

a fronte <strong>del</strong>la mole di gioco prodotta:<br />

resta negli occhi per esempio<br />

il palo colpito nel primo tempo da<br />

Scaglia, che forse avrebbe dato alla<br />

partita un andamento diverso.<br />

Non è comunque il caso di recrimi-<br />

<br />

<strong>La</strong> Centrale <strong>del</strong> latte si prepara ad<br />

affrontare la sfida <strong>del</strong> 7 aprile contro<br />

l’ultima <strong>del</strong>la classe Imola, dopo una<br />

Pasqua serena grazie ai risultati ottenuti<br />

nelle scorse settimane. In particolare<br />

ha entusiasmato la rotonda<br />

vittoria contro Capo d’Orlando, guidata<br />

dall’indimenticata “mosca atomica”<br />

Gianmarco Pozzecco, che alla<br />

sua prima esperienza come allenatore<br />

ha saputo infondere alla squadra<br />

messinese ritmo e valori importanti<br />

per la classifica. Tuttavia questo non<br />

è bastato ai siciliani, che per qualche<br />

giorno si sono allenati a Orzinuovi per<br />

preparare la sfida, usufruendo degli<br />

impianti comunali.<br />

Sono infatti stati sconfitti con un 109<br />

a 87 che non lascia spazio a dubbi<br />

di sorta.<br />

Al di là <strong>del</strong> punteggio, però, a rappresentare<br />

un ottimo viatico per la conclusione<br />

<strong>del</strong>la stagione, sono le prestazioni<br />

di diversi elementi <strong>del</strong> roster,<br />

<br />

<br />

L’appuntamento è per il 24<br />

maggio, ma già da ora sono<br />

aperte le iscrizioni per la<br />

seconda edizione di “Di corsa<br />

con Eli”, la manifestazione<br />

podistica non competitiva<br />

che si correrà a Rudiano con<br />

l’intento di raccogliere fondi per<br />

l’Associazione italiana per la<br />

ricerca sul cancro.<br />

<strong>La</strong> corsa benefica è nata lo<br />

scorso anno per ricordare Eliana<br />

Grandini, scomparsa dopo<br />

lunga malattia: la famiglia ha<br />

nare sugli espisodi, anche se Calori<br />

conta molto sul rientro a pieni giri<br />

di Sodinha e di Saba, che potrebbero<br />

regalare soluzioni diverse all’attacco<br />

<strong>del</strong>le Rondinelle, soprattutto con<br />

l’opzione <strong>del</strong> doppio trequartista.<br />

Al di là <strong>del</strong>le valutazioni tecniche,<br />

però, ciò che serve ora per un buon<br />

proseguimento <strong>del</strong>la stagione, a aprtire<br />

dalla prossima partita contro il<br />

Cesena, sarà mantenere i nervi saldi<br />

e crederci fino in fondo, perché<br />

guardando la classifica si scopre che<br />

se il campionato finisse oggi i playoff<br />

si giocherebbero, ma il Brescia<br />

non vi prenderebbe parte, scavalcato<br />

al sesto posto dall’arrembante<br />

Novaro, che ha travolto in trasferta<br />

il Citta<strong>del</strong>la. “Ci vuole più senso di<br />

appartenenza – ha detto Calori – come<br />

possono averla i vari Zambelli,<br />

Arcari, Bu<strong>del</strong>, perché spesso sono<br />

le motivazioni a fare la differenza”.<br />

L’impressione è che abbia centrato<br />

il punto.<br />

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<br />

che, quasi completamente rinnovato<br />

dopo la scorsa stagione, sta mettendo<br />

in luce individualità importanti come<br />

i due americani Jenkins e Giddens e<br />

il greco Nikos Barlos, senza dimenticare<br />

il cecchino Federico Loschi e il<br />

play Juan Fernandez.<br />

Su tutti però domani David Brkic, con<br />

una partita maiuscola da 32 punti e soprattutto<br />

una presenza in campo che<br />

ne fa un vero e proprio riferimento<br />

per la squadra.<br />

<br />

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<br />

organizzato la manifestazione<br />

ricordandone la passione per lo<br />

sport. Quest’anno si rinnoverà<br />

quindi la corsa su tre tracciati da<br />

tre, sei e 11,5 km.<br />

Saranno premiati ragazzi e<br />

singoli atleti, scolaresche<br />

e gruppi più numerosi. Il<br />

contributo di partecipazione è<br />

di tre euro con riconoscimento,<br />

di un euro invece per i ragazzi.<br />

Contemporaneamente alla corsa<br />

è stata organizzata anche una<br />

sottoscrizione a premi. (f.u.)<br />

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Con questi uomini, oltre al resto <strong>del</strong><br />

roster, coach Martelossi darà l’assalto<br />

alle ultime sei partite <strong>del</strong>la regular<br />

season, forte <strong>del</strong>le sei vittorie su otto<br />

partite nel giorno di ritorno, otto su<br />

dieci dall’inizio <strong>del</strong>l’anno.<br />

Il calendario non è semplice, tra le<br />

sfide in programma Brescia sarà opposta<br />

anche alle prime due <strong>del</strong>la classe<br />

Pistoia e Barcellona, ma intanto la<br />

Leonessa è lì in alto e può guardare<br />

anche al secondo posto.


arà un’assemblea provinciale<br />

rinnovata nella forma<br />

e nei contenuti quella<br />

che si svolgerà domenica<br />

alle 9.15 in via Asti, alla<br />

Cascina Foret.<br />

Le finalità <strong>del</strong>l’evento ciessino resteranno<br />

le medesime: confronto<br />

diretto con le società e approvazione<br />

<strong>del</strong> bilancio, oltre alla tradizionale<br />

relazione <strong>del</strong>la presidente<br />

Amelia Morgano, che farà il punto<br />

su quanto è stato fatto negli ultimi<br />

dodici mesi e anticiperà le linee<br />

guida per quello che sarà il prossimo<br />

futuro.<br />

<strong>La</strong> sostanza è quella di sempre, ma<br />

c’è <strong>del</strong>l’altro.<br />

Nel “salotto” arancioblù il conduttore<br />

Luca Bertelli accoglierà<br />

il direttore tecnico Emiliano Scalfi,<br />

che illustrerà il nuovo progetto<br />

giovanile dedicato agli sport di<br />

squadra, ma anche Matteo Passeri,<br />

responsabile <strong>del</strong> progetto per<br />

diversamente abili “Cinque modi<br />

per crescere”.<br />

<strong>La</strong> mattinata avrà anche un ospite<br />

d’onore: l’allenatore di basket<br />

Fabio Fossati, che verrà ufficialmente<br />

insignito dei “gradi” di ambasciatore<br />

<strong>del</strong>lo sport in oratorio.<br />

Sul palco anche i vincitori <strong>del</strong> Discobolo<br />

d’oro, massima onorificenza<br />

<strong>del</strong> Csi.<br />

Quest’anno saranno premiati il<br />

presidente <strong>del</strong>la commissione giudicante<br />

Franco Greci e la società<br />

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Asd Oratorio Tremosine, ma sono<br />

previste anche menzioni speciali<br />

a sorpresa.<br />

Tra intermezzi musicali e un contributi<br />

video spazio anche per la riflessione,<br />

con l’intervento dei don<br />

<strong>del</strong> comitato Marco Mori e Flavio<br />

Raineri, che porranno l’accento<br />

sul significato <strong>del</strong> motto scelto dal<br />

nazionale in linea con l’anno <strong>del</strong>la<br />

<br />

<br />

Il Csi Brescia attracca nel porto di<br />

Facebook. A partire da oggi i 35mila<br />

tesserati e le 500 società arancioblù<br />

potranno fare affidamento sul social<br />

network per avere un contatto<br />

diretto ed essere aggiornati sugli<br />

appuntamenti più importanti,<br />

in sinergia con il portale csi.<br />

brescia.it. L’intento è di ridurre le<br />

distanze tra la sede provinciale,<br />

i dirigenti e gli atleti. <strong>La</strong> pagina<br />

Facebook aumenterà l’interazione<br />

con le squadre e lo scambio di<br />

contenuti riguardanti l’immenso<br />

fede: “Giocare per credere”.<br />

<strong>La</strong> democrazia sarà ovviamente<br />

protagonista.<br />

Porte aperte a tutte le società e ai<br />

tesserati, che avranno la possibilità<br />

di partecipare all’evento e di<br />

intervenire arricchendo i punti di<br />

vista e condividendo varie esperienze.<br />

Il Csi Brescia – tra l’altro – premierà<br />

la presenza.<br />

Tra le società in platea, infatti, ne<br />

verrà estratta a sorte una che avrà<br />

diritto ad un buono sconto in vista<br />

<strong>del</strong>la stagione 2013/2014.<br />

Un motivo in più – insieme a ricco<br />

buffet conclusivo – per non<br />

mancare.<br />

panorama sportivo che costituisce<br />

l’attività <strong>del</strong>l’associazione, ma<br />

sarà soprattutto uno strumento<br />

prezioso per migliorare la qualità<br />

<strong>del</strong>le relazioni. Obiettivo non<br />

secondario è moltiplicare quella<br />

passione educativa che è insita<br />

nella missione <strong>del</strong> Csi, e che va<br />

raccontata conferendole il giusto<br />

risalto, perché dietro a un pallone,<br />

tra i raggi di una bici o su un<br />

tatami si nascondono storie di vita<br />

straordinarie e progetti. Non vi resta<br />

che cliccare “mi piace”.


Verso una Chiesa<br />

più radicata nel Vangelo<br />

Egr. direttore,<br />

il modo con il quale papa Francesco<br />

si è presentato al mondo intero, mi<br />

ha creato tali e tante sollecitazioni<br />

che sento l’esigenza di parteciparle<br />

anche ai lettori di “<strong>Voce</strong>”. Già la coraggiosa<br />

scelta di Benedetto XVI di<br />

rimettere il suo mandato e le motivazioni<br />

da lui esplicitate, avviavano un<br />

processo innovatore di grande portata<br />

all’interno <strong>del</strong>la Chiesa e l’avete<br />

bene evidenziato nei vari interventi<br />

apparsi sui numeri precedenti. Lo Spirito<br />

che aveva ispirato Benedetto XVI<br />

nella preghiera ha certamente contagiato<br />

il Conclave nella scelta di un<br />

successore che potesse rendere concretamente<br />

visibile e sperimentabile<br />

un deciso impulso verso una Chiesa<br />

radicata nel Vangelo. <strong>La</strong> testimonianza<br />

<strong>del</strong>le parole e dei gesti <strong>del</strong> nuovo<br />

“Vescovo di Roma” non rappresenta<br />

una novità evangelica, ma certamente<br />

una novità ecclesiale ed è per questo<br />

che crea meraviglia, produce aspettative,<br />

risveglia speranze dentro e<br />

soprattutto fuori i confini <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

Sarà capitato a tutti di percepire<br />

in questi giorni la grande attenzione<br />

a papa Francesco da parte di persone<br />

che non frequentano ambienti ecclesiali,<br />

ma che sono in ricerca di un<br />

senso autentico e compiuto <strong>del</strong>la vita.<br />

Per troppo tempo si è sottovalutata<br />

l’incidenza negativa che alcune forme<br />

e manifestazioni esteriori, in aperto<br />

contrasto con la sobrietà evangelica,<br />

potevano avere sulla capacità di<br />

avvicinamento di ampie fasce di persone.<br />

Ce ne accorgiamo ora con l’arrivo<br />

di papa Francesco: sono bastati<br />

pochi e spesso banali, ma significativi,<br />

comportamenti per creare tutta<br />

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quell’attenzione che stiamo cogliendo<br />

intorno alla figura <strong>del</strong> papa; “finalmente”,<br />

“era ora”, sono le semplici e<br />

spontanee espressioni che si sentono<br />

a commento dei comportamenti<br />

di papa Francesco. Per ora abbiamo<br />

potuto cogliere da papa Francesco il<br />

rifiuto degli orpelli che erano segno<br />

<strong>del</strong> potere e manifestazione di fasto;<br />

il superamento di una concezione sacrale<br />

<strong>del</strong>la figura <strong>del</strong> papa per una sua<br />

piena umanizzazione e vicinanza al<br />

popolo; una grande e umile attenzione<br />

alle altre religioni e ai non credenti;<br />

una impostazione decisamente e<br />

radicalmente evangelica e pastorale e<br />

non prioritariamente dottrinale. Sono<br />

premesse che non potranno che influire<br />

in modo radicale sui problemi che<br />

hanno afflitto la Chiesa in questi decenni<br />

post conciliari e che hanno portato<br />

Benedetto XVI a fare quella scelta<br />

<strong>del</strong>la rinuncia che ha aperto prospettive<br />

completamente nuove e finora inesplorate:<br />

un cammino di liberazione<br />

<strong>del</strong>la Chiesa dal potere e dal denaro<br />

ed un deciso riavvicinamento alla radicalità<br />

<strong>del</strong> Vangelo. Una cosa però è<br />

certa: non potrà essere un cammino<br />

che interessi solo il Vaticano; tutte le<br />

Chiese locali saranno chiamate a fare<br />

lo stesso percorso di spoliazione<br />

di tutti gli orpelli che rendono quantomeno<br />

faticoso il cammino evangelico<br />

e la stessa evangelizzazione. Il<br />

ritorno ad una autentica sobrietà dei<br />

segni liturgici, dei paramenti, dei luoghi,<br />

degli stili di vita degli uomini di<br />

Chiesa e dei laici cristiani saranno le<br />

premesse indispensabili per la evangelizzazione;<br />

una evangelizzazione<br />

che parte essenzialmente dai cristiani<br />

e dalle loro manifestazioni anche<br />

esteriori. Dovremo ripensare quindi<br />

le nostre liturgie, le nostre scelte di vita,<br />

i nostri centri pastorali diocesani e<br />

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locali, i nostri oratori, le nostre chiese<br />

per rendere tutto coerente allo spirito<br />

di sobrietà, di semplicità, di essenzialità,<br />

di povertà che per i cristiani e<br />

per le comunità cristiane dovrebbero<br />

essere scelte ordinarie anche se non<br />

facili nel mondo in cui siamo collocati.<br />

Non sarà quindi sufficiente e risolutivo<br />

per la Chiesa che il papa rinunci<br />

alla croce d’oro o alle scarpette rosse<br />

o ai paramenti pregiati o alla macchina<br />

di lusso… ma occorrerà che il suo<br />

diventi uno stile diffuso e generalizzato<br />

dentro la Chiesa e tra i cristiani.<br />

Questo Papa ci sta quindi addossando<br />

di responsabilità che già avevamo in<br />

quanto seguaci di Cristo, ma che tendavamo<br />

tutti, in una sorta di complicità<br />

generale, a scansare e a rinviare<br />

continuamente nel tempo. Non sarà<br />

facile né indolore, ma è un cammino<br />

che papa Francesco, ma prima di lui<br />

il Vangelo, i documenti conciliari e le<br />

encicliche post concilio, ci addita. <strong>La</strong><br />

vera novità è che questo Papa, oltre<br />

ad indicarci la strada, è lui per primo<br />

che la percorre e questa è la vera rivoluzione<br />

da lui avviata. Gli apprezzamenti<br />

manifestati dai non credenti<br />

per papa Francesco ci confermano<br />

che la testimonianza è la vera evangelizzazione.<br />

Dante Mantovani<br />

Un ringraziamento<br />

da Angone<br />

Egr. direttore,<br />

utilizzo questo spazio di dialogo con i<br />

lettori per far giungere a lei e a tutta la<br />

redazione di “<strong>Voce</strong>” il ringraziamento<br />

per l’edizione speciale <strong>del</strong> settimanale<br />

dedicata a papa Francesco. Un grazie<br />

che accomuna tutti gli abbonati<br />

di Angone, anche se non sono mille...<br />

Marco Pedersoli<br />

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Associato Associato<br />

UNIONE STAMPA<br />

PERIODICA ITALIANA<br />

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<br />

<br />

FEDERAZIONE ITALIANA<br />

SETTIMANALI CATTOLICI

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