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10 Attualità na non ha fornito manodopera gratuita: nell’ambito delle varie autonomie, con la supervisione del Ministero, i progetti varati sono stati tutti di grande validità formativa. Questo ruolo va però rafforzato, e molto. Inoltre, vanno definiti standard, regole precostituite a livello nazionale. Oggi c’è un vuoto legislativo spaventoso, possiamo chiamare alternanza sia uno stage, anche brevissimo, sia un impegno di 3-400 ore. Di concerto con le Regioni bisogna dunque fissare riferimenti di qualità, per codificarne la validità formativa. Credo sia anche importante legare maggiormente scuole e mondo del lavoro, non nell’ottica di un ‘addestramento’ precoce, ma di inserimento nel meccanismo produttivo, nelle norme di sicurezza, nelle dinamiche di un posto di lavoro. Oggi le scuole non rendono un ragazzo preparato a ciò che lo aspetta. Primaria è però la stesura delle regole, perché il rischio ‘addestramento’ è sempre in agguato». Una piaga che affligge da tempo la scuola italiana è il fenomeno del ‘precariato storico’. Alcuni settori del mondo della scuola sono rimasti piuttosto seccati dal provvedimento che immette in ruolo, da settembre 2005 alla fine del 2006, quasi 15000 insegnanti di religione cattolica… «Il precariato è per il nostro sistema scolastico un’emergenza grave e come tale lo stiamo affrontando, con l’immissione di 20000 precari e 3500 ATA. Questo piano fu elaborato dal governo Berlusconi senza un’adeguata copertura finanziaria e pertanto la sua realizzazione è gravata esclusivamente sul governo Prodi, che lo ha realizzato proprio perché convinto delle necessità di un ricambio generazionale: i docenti che vanno in pensione devono essere rimpiazzati da personale di ruolo e non da eterni supplenti. È allo studio un piano per cui, nel giro fonte: Cittadinanzattiva Questa è la strada: ridurre sempre di più la promiscuità, anche finanziaria, con le scuole private e rafforzare invece la collaborazione con quelle paritarie di tre o quattro anni, il precariato storico verrà riassorbito. Riguardo agli insegnanti di religione, le immissioni di questo anno scolastico erano previste in un piano triennale fortemente voluto dalla Moratti e che sarebbe stato poco serio da parte nostra disattendere, anche in virtù del fatto che questa sarà l’ultima annualità prevista dal piano. Così come abbiamo rispettato i piani del precedente governo per quanto riguarda i precari, così abbiamo ritenuto opportuno farlo con gli insegnanti di religione, in quanto, va ricordato, il governo rappresenta lo Stato come istitu- zione, non una sola parte». Altro tema oggetto di polemiche è stato il famigerato esame di maturità con commissione esclusivamente interna: il sistema di competizione fra istituti che lei ricordava prima, la ‘classificazione’ delle scuole in base ai risultati, sommati all’autoreferenzialità della commissione, sollevavano parecchi dubbi sulla validità dell’esame stesso… «Sono convinta che da parte del centrodestra esistesse un preciso disegno nel campo dell’istruzione: l’abolizione del valore legale del titolo di studio. Questa sarebbe stata un’azione molto grave, visto che si sarebbe stabilito un mercato in cui solo le scuole con un certo nome avrebbero potuto rilasciare diplomi di un qualche valore, mentre gli altri istituti sarebbero stati malamente declassati. Trovo molto importante che questo disegno sia stato fermato, anche grazie ad un provvedimento (che è già stato approvato dal Consiglio dei Ministri e che a breve passerà al Senato) mirato a restituire serietà all’esame di Stato. Con queste nuove norme si reistituisce la commissione ‘mista’, arginando così il fenomeno dei ‘diplomifici’, scuole, private e non, che con criteri di valutazione decisamente troppo larghi rendevano estremamente facile il conseguimento di un diplo- ma di scuola superiore. Da notare anche il ripristino della valutazione di ammissione all’esame, per valorizzare maggiormente il percorso scolastico nella sua interezza. Norma di fondamentale importanza è, a mio avviso, l’obbligo di saldare tutti i debiti formativi contratti durante gli anni precedenti, pena la non ammissione all’esame». Già mi sembra di vedere i maturandi di quest’anno strapparsi i capelli! Sembra un esame decisamente più ostico di quello sostenuto dai loro predecessori… «Non è questione di difficoltà, o di severità fine a se stessa: senza una prova finale degna di questo nome, il titolo di studio perde notevolmente valore, a prescindere dalla valutazione… Basta pensare che le Università neanche chiedevano più il voto di maturità». A proposito di Università, va ricordato che spesso la scelta della facoltà da parte dei neo-diplomati avviene nella solitudine più totale, quasi saltando nel buio. Ci sono misure allo studio in questo senso, per facilitare la scelta? «Nel disegno di legge sugli esami di maturità vi è anche una maggiore valorizzazione dell’orientamento e più in generale un avvicinamento notevole delle Università alle scuole superiori, specie nell’ultimo anno». Tornando al pericolo ‘diplomifici’, in Italia esiste comunque un sistema di istruzione concorrenziale a quello statale: le scuole private. I giovani di Forza Italia hanno protestato con veeemenza contro l’abolizione dei ‘buoni scuola’. Si sente di rispondere? «Noi siamo fortemente contrari alla logica dei buoni, sia perché vengono attribuiti senza discriminazione in base al reddito (e quindi conferiti anche ai redditi più alti), sia perché, ancora una volta, la scuola veniva collocata in una logica di mercato, Un rapporto di collaborazione paritaria può essere ammissibile solo ove la rete di servizio pubblico sia carente, come nel caso delle scuola d’infanzia 11 in cui il buono veniva ‘speso’ per una scuola o per un’altra, con la stessa naturalezza con cui si spenderebbe un buono spesa per un detersivo. Un rapporto di collaborazione paritaria può essere ammissibile solo ove la rete di servizio pubblico sia carente, come nel caso delle scuole dell’infanzia, dove la rete di scuole pubbliche non copre ancora sufficientemente il territorio. In casi come questi le scuole paritarie (con un’offerta formativa conforme alle scuole statali, ndr) vanno a integrare l’offerta scolastica dello Stato, che in virtù di questo, infatti, le riconosce a pieno titolo (legge 62). Dall’altro lato abbiamo, invece, fermato le scuole totalmente private che, con le cosiddette ‘primine’ facevano saltare un intero anno ai bambini. Questa è la strada: ridurre sempre di più la promiscuità, anche finanziaria, con le scuole private e rafforzare invece la collaborazione con quelle paritarie, che vanno sfruttate come una risorsa importante». Lei è stata incaricata di stendere la proposta di riforma scolastica del Governo: la Moratti, a suo tempo, riunì una sorta di ‘parlamentino’ che includeva studenti, insegnanti, ATA, genitori e gli ‘esperti’ del Ministero, con i risultati che conosciamo. Lei si farà portatrice delle medesime istanze di ‘concertazione’? «La priorità assoluta per ridefinire la scuola che vogliamo è la riscrittura delle ‘indicazioni’, approvate dalla Moratti come legge e cancellabili da un nuovo regolamento. Le ‘indicazioni’ contengono gli obiettivi didattici del percorso formativo degli studenti - furono stese e raccolte dal prof. Bertagna in una sorta di ‘volumone’ di circa 250 pagine. Questo fu un ulteriore svilimento dell’autonomia scolastica, visto che Bertagna, a nome del Ministro, scendeva nei particolari più infinitesimali, illustrando anno per anno, minuto per minuto, cosa i docenti dovessero insegnare e cosa i ragazzi dovessero apprendere. La modifica di queste indicazioni è prioritaria, vanno trasformate in un vademecum per le scuole dell’autonomia; la stesura sarà curata da una commissione ministeriale coadiuvata da altre sottocommissioni che approfondiscano temi specifici, riguardo ai curricula (italiano, storia, lingue…) e agli indirizzi (scuola dell’infanzia, elementare, medie inferiori, medie superiori…). A questo processo di stesura seguirà uno di ascolto del mondo della scuola, con eventuale ‘concertazione’ con sindacati e forze della società interessate. Infine, come ultimo passo, un tavolo con le autonomie locali. Potrete trovarlo un sistema complesso, e in effetti lo è: prenderà all’incirca nove mesi, cosicché le nuove indicazioni siano pronte per il prossimo anno scolastico». M.M. J.L.
12 Test SCUOLA: PIU' SERENA SENZA LETIZIA? di Emanuele Colonnese, 22 anni - Roma Il Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni pare aver dissotterrato l’ascia di guerra e prepara sostanziali novità nella gestione delle scuole italiane – in alcuni casi in netto contrasto col suo predecessore, la famigerata Moratti… Ne uscirà davvero qualcosa di buono e di nuovo? Ai posteri l’ardua sentenza… ma voi cos’è che cambiereste e come? Ma soprattutto, quanto siete aperti alle novità nel campo dell’istruzione? 1. Aboliamo la primina… A Non ho una posizione precisa al riguardo B Un po’ mi rode, se non fosse stata la primina a portarmi avanti di un anno terminerei il liceo a ben trentadue anni invece che a trentuno. C Pure io fatto la primina, ma non ho mai terminato la scuola elementare. Non so neanche leggere in realtà, di Zai.net guardo solo le figure e ho risposto C a caso. 2. Esami di maturità e Commissione ESCLUSIVAMENTE Interna: A Boh, in effetti non fa che acuire la competizione tra scuole, perciò… B Meglio se vai bene – peggio se non sei particolarmente simpatico a qualche professore. C Mi sono diplomato l’anno scorso, per cui non mi importa molto. 3. Scuola dell’obbligo fino a 16 anni: A Credo sia meglio – mi piacciono gli obblighi! B Credo che sia giusto tutelare più a lungo il futuro di noi ragazzi, quindi sono favorevole. C Sfavorevole, ma solo perché si tratta di un obbligo – sarebbe meglio la sensibilizzazione, non credete? 3. …E all’Università che farai? A Ho due o tre idee per la testa, ma ci sto ancora pensando; in effetti, a scuola non è che ci diano ‘sta grande mano a compiere una scelta migliore o più congeniale. B Ho scelto di non scegliere, perciò niente Università – non voglio fare la fine di mio fratello trentenne e laureato col massimo dei voti e che ora lavora in un call-center! C Non ho ancora deciso. 4. Stai seguendo il Campionato di Serie A? A No. B Sì, quest’anno è un campionato decisamente migliore. C Che c’entra ’sta domanda? 6. La Scuola del futuro. A Programmi migliori, più risorse e insegnanti qualificati e costantemente aggiornati – realizzare queste ragionevoli premesse non sarebbe chiedere molto. B Dovrebbe essere gestita dai Vulcaniani, in quanto specie umanoide più saggia dell’intero universo. C Per essere perfetta, dovrebbe rimanere sempre chiusa! LEGGI IL TUO PROFILO A PAG. 42 L’ORA DI GLI ATTENTATI TERRORISTICI CHE HANNO CARATTERIZZATO QUESTI ANNI RISCHIANO DI ADDOSSARE LE COLPE DELLE FRANGE FONDAMENTALISTE ISLAMICHE A TUTTA LA COMUNITÀ MUSULMANA, PRESENTE ANCHE IN ITALIA, CHE AL CONTRARIO SI TIRA FUORI RIMARCANDO LA SUA ADESIONE AI PRINCIPI DELLA CIVILE CONVIVENZA. NE ABBIAMO PARLATO CON MAGDI ALLAM, VICEDIRETTORE DEL CORRIERE DELLA SERA ED ESPERTO DI MONDO ARABO 2001: una data che resterà per sempre nella storia e che ha impresso una grande svolta in questo inizio di millennio. La svolta della guerra al terrorismo. È, infatti, a partire da quel terribile giorno che 11settembre nell'Occidente si sono accesi la rabbia e l'odio verso un non ben definito Islam fatto di terroristi. Sembra assurdo generalizzare ed estendere alla totalità dei fedeli di Maometto colpe così gravi, fatti così sanguinari e pensieri così devastanti, ma è proprio quello che è avvenuto. Almeno per i primi anni che hanno seguito il crollo delle Twin Towers. E tutto ciò ha portato il governo USA, con l'appoggio internazionale, a muovere prima guerra all'Afghanistan, covo di Bin Laden e della sua organizzazione terroristica Al Qaeda, quindi all'Iraq, presunto sostenitore della stessa organizzazione e detentore di pericolose armi chimiche e batteriologiche. Alle prove dei fatti, purtroppo, Bin Laden non è stato trovato, delle pericolose armi chimiche non c'è stata traccia e l'Iraq resta un paese fortemente instabile, dove gli attentati a civili e a truppe militari lì impegnate sono all'ordine del giorno. Il tutto mentre gli attentati, anche in Europa, hanno continuato a fare stragi di civili innocenti: prima Madrid, poi Londra, e proprio in quest'ultima città è stato sventato un piano di dirottamento di numerosi aerei. Attualità integrazione 13 di Giovanni Battaglio, 19 anni - Savona e Francesco Testi, 19 anni - Roma In questi anni si sono alzate molte voci a difesa dell'operato statunitense. Una su tutte quella di Oriana Fallaci, recentemente scomparsa, che ha dedicato l'ultima parte della sua carriera di scrittrice proprio alla lotta totale ai “figli di Allah”, come li definiva lei. “La Rabbia e l'Orgoglio”, “La forza della Ragione”, “Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci” parlano proprio di questo: dell'arrendevolezza dell'Europa di fronte al tentativo di conquista dell'Occidente da parte degli islamici. Ma ad oggi, fatti salvi il cordoglio alle vittime e la con
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