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Brescia - La Voce del Popolo

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Rito <strong>del</strong>l’esequie.<br />

Davanti al mistero<br />

<strong>del</strong>la morte<br />

<br />

<strong>La</strong> Cattolica<br />

aspetta una risposta<br />

dalla Loggia<br />

<br />

Voci nell’agorà.<br />

Monari apre il<br />

discernimento<br />

<br />

Piero Angela.<br />

<strong>La</strong> meraviglia <strong>del</strong>la<br />

conoscenza<br />

<br />

Disoccupazione<br />

giovanile: cosa fare<br />

per arginarla?<br />

<br />

Bragaglio: “Sarà<br />

una grande serata<br />

di basket e non solo”<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> strage familiare di <strong>Brescia</strong> ci<br />

interroga e invita alla preghiera.<br />

Un padre assassino e quattro<br />

persone uccise (la ex-moglie, il suo<br />

compagno, la figlia di lei e il suo<br />

fidanzatino) non possono lasciarci<br />

indifferenti. Sullo sfondo tre bimbe<br />

in tenera età: vere vittime di questo<br />

dramma che per tutta la vita<br />

porteranno nella memoria. Ora<br />

sole, con un padre in carcere e una<br />

madre e una sorella da piangere<br />

e, speriamo, qualcuno che possa<br />

prendersi cura di loro. San Polo<br />

è solo lo sfondo <strong>del</strong>l‘ultimo degli<br />

episodi di violenza familiare che in<br />

questi ultimi anni hanno riempito<br />

<br />

le cronache di giornali, telegiornali<br />

e talk show pomeridiani e<br />

serali. Ci tocca di più, perché è<br />

capitato da noi, in un quartiere<br />

che conosciamo, a persone che<br />

per tanti, soprattutto gli alunni<br />

<strong>del</strong>la maestra Francesca, erano<br />

volti amici <strong>del</strong>la vita quotidiana.<br />

Dalla strage di Novi Ligure, a<br />

Cogne l’elenco è però infinito. Si<br />

dirà: “<strong>La</strong> violenza nelle famiglie<br />

c’è sempre stata”. Forse. Un<br />

tempo certamente non era<br />

così spettacolarizzata. Oggi la<br />

percezione comune è però che<br />

l’orrore <strong>del</strong>la morte violenta abbia<br />

trovato stabile dimora tra le mura<br />

domestiche molto più di ieri. In<br />

famiglia: lì dove si dovrebbero<br />

custodire gli affetti più cari, lì<br />

dove la fiducia e il rispetto si<br />

dovrebbero fondare sull’amore<br />

reciproco, lì dove l’amore genera<br />

la vita, la educa, la fa crescere e<br />

la apre verso il futuro. Oggi, forse,<br />

è più chiaro che qualcosa si è<br />

spezzato. Ma cosa in particolare?<br />

Credo, anzitutto, il senso <strong>del</strong>la<br />

sacralità <strong>del</strong>l’amore umano che<br />

unisce un uomo e una donna,<br />

che li rende capaci di costruire<br />

insieme un progetto di vita “nella<br />

gioia e nel dolore, nella salute e<br />

nella malattia”. Si parla tanto di<br />

debolezza dei legami, di fragilità,<br />

di litigiosità crescente. Poco si<br />

dice <strong>del</strong>l’esclusione di Dio dalla<br />

vita di coppia. Poco si coglie che<br />

l’amore umano è reso sacro da<br />

quel Dio che nel matrimonio fa<br />

“dono” all’uomo <strong>del</strong>la donna e<br />

alla donna <strong>del</strong>l’uomo. Un dono<br />

prezioso da amare, da “onorare” e<br />

di cui avere cura ogni giorno “per<br />

tutti i giorni <strong>del</strong>la vita”. Coltivare<br />

la sacralità <strong>del</strong>l’amore umano,<br />

dono di Dio, sostiene i rapporti<br />

quotidiani, mette in circolo un<br />

antidoto potente all’inevitabile<br />

deterioramento <strong>del</strong>le relazioni.<br />

<br />

<br />

8 marzo: festa <strong>del</strong>la donna. Come dimenticarlo? Al di là degli<br />

aspetti consumistici, possiamo ben riflettere sulla vocazione<br />

e missione <strong>del</strong>la donna. Anche Benedetto XVI invita a<br />

pregare “perché sia adeguatamente riconosciuto in tutto il<br />

mondo il contributo <strong>del</strong>le donne allo sviluppo <strong>del</strong>la società”.<br />

Per il giusto progresso <strong>del</strong>la società è senza dubbio indispensabile<br />

l’apporto <strong>del</strong>le donne. Non mancano però problemi: in<br />

Occidente talvolta si realizza un “appiattimento” <strong>del</strong>la figura e<br />

<strong>del</strong>la missione <strong>del</strong>la donna su mo<strong>del</strong>li maschili, perdendo così<br />

la propria originalità e ricchezza; in altre parti <strong>del</strong> pianeta, invece<br />

- e non mancano purtroppo casi anche da noi - le donne sono<br />

ancora sfruttate, oggetto di violenza e di ingiustizie. È più che mai<br />

necessario che la donna sia rispettata e valorizzata, e che ella stessa<br />

custodisca e difenda la sua dignità. Maria, “donna <strong>del</strong> Paradiso”, sostenga<br />

con la sua preghiera ogni donna perché con la sua fede - speranza - carità<br />

possa far intravedere anche qui in terra un piccolo angolo di quel Paradiso<br />

di grazia e di bellezza, che Dio desidera per tutti noi.<br />

<br />

<br />

Quando accadono certi fatti<br />

violenti andiamo a cercare i<br />

colpevoli: sono solo gli esecutori<br />

materiali dei <strong>del</strong>itti? <strong>La</strong> gente<br />

si chiede giustamente: “Cosa è<br />

successo tra loro per arrivare<br />

a questo punto?” È probabile<br />

che certi raptus esistano e certi<br />

gesti siano imprevedibili, ma se<br />

nella coppia si trascura il dialogo<br />

prima o poi nasce la distanza,<br />

l’indifferenza, il risentimento, la<br />

rottura, l’odio e, Dio non voglia, la<br />

vendetta. Così gli sposi cristiani,<br />

il cui legame è sacramento, segno<br />

efficace <strong>del</strong>la presenza di Dio<br />

e sorgente a cui attingere forza<br />

nelle difficoltà, sono chiamati<br />

a innestare nella società buone<br />

prassi di vita familiare. Volgere<br />

lo sguardo a questi sposi ci aiuta<br />

anche nella tragedia. <strong>La</strong> loro<br />

preziosa testimonianza parla ai<br />

giovani e alla società di una vita<br />

che vince anche la morte violenta.


unerali “spettacolari” (l’ultimo<br />

in ordine di tempo<br />

quello di Lucio Dalla a<br />

Bologna) ed esequie che<br />

una volta venivano bollate<br />

di “quarta”, quasi anonime per numero<br />

di presenti e per qualità di partecipazione<br />

al dolore dei parenti <strong>del</strong><br />

de cuius. Come capita per tanti altri<br />

momenti <strong>del</strong>la vita (e ovviamente,<br />

<strong>del</strong>la morte), anche quello <strong>del</strong>l’ultimo<br />

saluto vive di situazioni estreme: dal<br />

troppo al niente. Anche se molti sembrano<br />

averlo dimenticato, però, il momento<br />

centrale <strong>del</strong> funerale cristiano<br />

è costituito dal rito <strong>del</strong>le esequie. A<br />

ribadirlo, nei giorni scorsi, la presentazione,<br />

nella sede di Radio Vaticana<br />

a Roma, <strong>del</strong>la seconda edizione <strong>del</strong><br />

Rito <strong>del</strong>le esequie, predisposta dalla<br />

Conferenza episcopale italiana, una<br />

risposta alla tendenza, diffusa soprattutto<br />

nei contesti urbani, a “privatizzare”<br />

l‘esperienza <strong>del</strong> morire e a “nascondere”<br />

i segni <strong>del</strong>la sepoltura e <strong>del</strong><br />

lutto. Il testo liturgico, il cui uso diverrà<br />

obbligatorio in Italia a partire dal<br />

2 novembre 2012, risponde appunto<br />

alla diffusa esigenza pastorale di annunciare<br />

il Vangelo <strong>del</strong>la risurrezione<br />

di Cristo in un contesto culturale ed<br />

ecclesiale caratterizzato da significativi<br />

mutamenti e che sembra mettere in<br />

secondo piano proprio questo aspetto<br />

centrale. Il volume offre una più<br />

ampia e articolata proposta rituale, a<br />

partire dal primo incontro <strong>del</strong> sacerdote<br />

con la famiglia <strong>del</strong> defunto fino<br />

alla tumulazione <strong>del</strong> feretro. E fornisce,<br />

in appendice, alcune indicazioni<br />

circa la cremazione dei corpi. Il tutto<br />

nel solco <strong>del</strong>l‘impegno nell‘applicazione<br />

<strong>del</strong>la riforma liturgica conciliare.<br />

<strong>La</strong> nuova pubblicazione in lingua<br />

italiana <strong>del</strong> Rito <strong>del</strong>le esequie, infatti,<br />

fa seguito alla prima edizione apparsa<br />

nel 1974 sulla base di quella tipica <strong>del</strong><br />

1969. Una prima novità, non presente<br />

nell‘edizione latina <strong>del</strong> 1969 e nemmeno<br />

in quella italiana <strong>del</strong> 1974, riguarda<br />

la “visita alla famiglia <strong>del</strong> defunto.<br />

Il primo incontro con la famiglia<br />

diventa per il parroco un momento<br />

di condivisione <strong>del</strong> dolore, di ascolto<br />

dei familiari, di conoscenza di alcuni<br />

aspetti <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong> defunto in vista<br />

di un corretto e personalizzato ricordo<br />

durante la celebrazione <strong>del</strong>le esequie.<br />

Una seconda novità riguarda la<br />

“Preghiera alla chiusura <strong>del</strong>la bara”:<br />

la sequenza rituale è stata rivista e<br />

arricchita per sottolineare e leggere<br />

alla luce <strong>del</strong>la Parola di Dio e <strong>del</strong>la<br />

speranza cristiana un momento molto<br />

doloroso. Quanto alla celebrazione<br />

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<br />

Una <strong>del</strong>le novità più significative è<br />

costituita dall‘appendice dedicata<br />

alle esequie in caso di cremazione,<br />

scelta in costante aumento anche<br />

nel <strong>Brescia</strong>no, come si evince amche<br />

dai dati presentati in questa pagina<br />

“<strong>La</strong> Chiesa accetta la cremazione,<br />

se non è decisa in odio alla fede,<br />

cioè per negare la risurrezione dei<br />

corpi proclamata nel Credo, ma non<br />

la incoraggia”, ha spiegato mons.<br />

Alceste Catella, vescovo di Casale<br />

<strong>del</strong>le esequie nella Messa o nella liturgia<br />

<strong>del</strong>la Parola, l‘arricchimento più<br />

significativo è dato da una più varia<br />

proposta di esortazioni per introdurre<br />

il rito <strong>del</strong>l‘ultima raccomandazione e<br />

commiato. Un rito che costituisce l‘ultimo<br />

saluto rivolto dalla comunità cristiana<br />

a un suo membro prima <strong>del</strong>la<br />

sepoltura. Nella seconda edizione non<br />

compare più il capitolo V <strong>del</strong>l‘edizione<br />

precedente, corrispondente all’Ordo<br />

exsequiarum: “Esequie nella casa <strong>del</strong><br />

defunto”. I Vescovi italiani hanno ritenuto<br />

questa possibilità estranea alla<br />

consuetudine locale e “non esente dal<br />

rischio di indulgere a una privatizzazione<br />

intimistica, o circoscritta al solo<br />

ambito familiare, di un significativo<br />

momento che di sua natura dovrebbe<br />

vedere coinvolta l‘intera comunità cristiana,<br />

radunata per la celebrazione”.<br />

Le esequie cristiane, dunque, non sono<br />

uno spettacolo, anche se utilizzano<br />

la ricchezza e la pluralità di codici<br />

<strong>del</strong>la liturgia. Lo ha ribadito anche<br />

mons. Domenico Pompili, sottosegretario<br />

<strong>del</strong>la Cei e direttore <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

nazionale per le comunicazioni sociali<br />

che ha partecipato alla presentazione<br />

romana. Il nuovo rito, ha continuato<br />

mons. Pompili, può essere “un contributo<br />

a umanizzare il momento <strong>del</strong>la<br />

morte, sottraendolo alla sua invisibilità<br />

e alla sua individualità, quando non<br />

alla sua spettacolarizzazione”. Grazie<br />

alla liturgia, infatti, “ritroviamo una<br />

grammatica e una sintassi in grado di<br />

dar voce alla morte, anzi di farne una<br />

parola che interpella la vita di tutti”. In<br />

una società in cui la morte è “rimossa<br />

dall’orizzonte <strong>del</strong>la vita quotidiana”, o<br />

al massimo intesa come “un evento<br />

che si affronta in solitudine”, un “fatto<br />

privato per le persone comuni o ‘pubblico’<br />

per le celebrità”, per il Sottosegretario<br />

<strong>del</strong>la Cei è urgente riscoprire<br />

il “carattere di mistero” e il “carattere<br />

collettivo” di questo evento.<br />

<br />

Monferrato e presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />

Cei per la liturgia, a margine<br />

<strong>del</strong>la presentazione <strong>del</strong>la seconda<br />

edizione <strong>del</strong> Rito <strong>del</strong>le esequie.<br />

Dietro l’aumento <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le<br />

cremazioni, ha aggiunto, “c’è anche<br />

il grande sforzo pubblicitario <strong>del</strong>le<br />

agenzie funebri che gestiscono queste<br />

pratiche”. Mons. Angelo <strong>La</strong>meri,<br />

collaboratore <strong>del</strong>l’Ufficio liturgico<br />

<strong>del</strong>la Cei, ha puntualizzato come “la<br />

stessa denominazione di appendi-<br />

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ce vuole richiamare il fatto che la<br />

Chiesa continua a ritenere la sepoltura<br />

<strong>del</strong> corpo dei defunti la forma<br />

più idonea a esprimere la fede nella<br />

risurrezione <strong>del</strong>la carne, ad alimentare<br />

la pietà dei fe<strong>del</strong>i verso coloro<br />

che sono passati da questo mondo al<br />

Padre e a favorire il ricordo e la preghiera<br />

di suffragio da parte di familiari<br />

e amici”. In questa prospettiva,<br />

è previsto che la celebrazione <strong>del</strong>le<br />

esequie preceda di norma la crema-<br />

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zione. Mentre, eccezionalmente, i riti<br />

previsti nella cappella <strong>del</strong> cimitero o<br />

presso la tomba si possono svolgere<br />

nella stessa sala crematoria. Particolarmente<br />

importante l‘affermazione<br />

che la cremazione si ritiene conclusa<br />

con la deposizione <strong>del</strong>l‘urna nel<br />

cimitero. Ciò soprattutto per contrastare<br />

la prassi di spargere le ceneri<br />

in natura o di conservarle in luoghi<br />

diversi dal cimitero. Tale prassi infatti<br />

“solleva non poche perplessità


sulla sua piena coerenza con la fede<br />

cristiana, soprattutto quando sottintende<br />

concezioni panteistiche o naturalistiche”.<br />

Il rituale offre, perciò,<br />

“sufficienti elementi per una catechesi<br />

e un‘azione pastorale che sappiano<br />

sapientemente educare il popolo di<br />

Dio alla fede nella risurrezione dei<br />

morti, alla dignità <strong>del</strong> corpo, all‘importanza<br />

<strong>del</strong>la memoria dei defunti,<br />

alla testimonianza <strong>del</strong>la speranza<br />

nella risurrezione”.<br />

<br />

<br />

Anche nel <strong>Brescia</strong>no, anche se con<br />

ritmi meno vorticosi di quelli <strong>del</strong>le<br />

grandi metropoli, il modo di vivere<br />

la morte e il distacco dai propri<br />

cari sta cambiando rapidamente.<br />

Lo sottolinea anche il teologo don<br />

Raffaele Maiolini in questa pagina.<br />

Sempre più numerosi, anche grazie<br />

a sforzi considerevoli per rendere<br />

gli obitori ambienti più umani, sono<br />

i funerali che partono direttamente<br />

dalle strutture ospedaliere in<br />

cui avvengono i decessi. Poche,<br />

pochissime, come per altro<br />

<br />

certificato anche dall’intervista al<br />

presidente <strong>del</strong>l’Asof (l’associazione<br />

sindacale <strong>del</strong>le onoranze funebri<br />

che fa capo ad Assopadana), le<br />

famiglie di <strong>Brescia</strong> che decidono di<br />

far ritornare a casa la salma di un<br />

parente morto in ospedale. Altro<br />

segnale di questo cambiamento è il<br />

numero sempre maggiore di case<br />

<strong>del</strong> commiato che stanno sorgendo<br />

in molti centri <strong>del</strong> <strong>Brescia</strong>no.<br />

Un servizio che le agenzie di<br />

onoranze funebri offrono ai loro<br />

clienti per rendere meno pesanti<br />

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i giorni <strong>del</strong> lutto che precedono<br />

la celebrazione dei funerali. Una<br />

tendenza importata dagli Stati<br />

Uniti che molti conoscono per<br />

averla vista in qualche film. Cresce<br />

anche il numero di quanti scelgono<br />

la cremazione. A <strong>Brescia</strong>, come<br />

testimoniano anche i dati riportati<br />

in questa pagina, sono ormai oltre il<br />

20% sul numero totale dei decessi.<br />

Percentuali che hanno indotto i<br />

Vescovi italiani a dedicare parte<br />

<strong>del</strong>la seconda edizione <strong>del</strong> Rito <strong>del</strong>le<br />

esequie al tema <strong>del</strong>la cremazione.


uello <strong>del</strong>la conciliazione<br />

tra lavoro e famiglia,<br />

indicato come una <strong>del</strong>le<br />

cause <strong>del</strong>l’ancora problematico<br />

rapporto tra donna<br />

e occupazione è divenuto in questo<br />

2012 forse il principale argomento di<br />

dibattito per la giornata <strong>del</strong>la donna.<br />

Pia Cittadini, imprenditrice e presidente<br />

<strong>del</strong>l’Ucid di <strong>Brescia</strong>, è una donna<br />

che da sempre ha vissuto in prima<br />

persona quella può essere definita come<br />

una battaglia di civiltà, ha cercato<br />

le vie <strong>del</strong>la conciliazione tra lavoro e<br />

famiglia ancora quando il problema<br />

non era stato tematizzato e riassunto<br />

nel vocabolo oggi di uso comune.<br />

“Quello <strong>del</strong>la conciliazione – afferma<br />

– è un tema da sempre centrale nella<br />

mia vita, non solo perché da madre<br />

di cinque figli impegnata in azienda,<br />

so bene cosa significhi”. L’imprenditrice<br />

bresciana ha sperimentato sulla<br />

sua persona la necessità di trovare<br />

un punto di equilibrio tra le esigenze<br />

professionali e gli impegni familiari e,<br />

trovatolo, ha cercato di portare nella<br />

sua azienda alcune buone prassi per<br />

fare in modo che tutte le donne impiegate<br />

in azienda potessero trovare vantaggio<br />

da questa esperienza. Non si<br />

trattava tanto di mettere a punto una<br />

strategia organizzativa che consentisse<br />

alla donna di lavorare e di essere<br />

madre e moglie, ma di quella che Pia<br />

Cittadini definisce una vera e propria<br />

svolta culturale. “Purtroppo – afferma<br />

<br />

<br />

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<br />

– non c’è ancora la consapevolezza, e<br />

di conseguenza la traduzione in atti<br />

concreti, <strong>del</strong> valore <strong>del</strong>l’occupazione<br />

femminile come leva di sviluppo e<br />

di crescita <strong>del</strong> Paese. Si tratta di una<br />

anomalia nel nostro sistema economi-<br />

<br />

co e sociale che non tiene nel dovuto<br />

conto il lavoro femminile come grande<br />

asset da giocare nella partita <strong>del</strong>lo<br />

sviluppo e <strong>del</strong> riposizionamento <strong>del</strong><br />

nostro Paese nel campo <strong>del</strong>la competitività”.<br />

Per larga parte <strong>del</strong>l’opinione<br />

pubblica la conciliazione continua a<br />

essere considerata impossibile, un<br />

problema, un costo e non piuttosto<br />

un investimento, un ritorno positivo<br />

per le aziende. “Per quella che è l’esperienza<br />

che vivo nella mia azienda posso<br />

– è la convizione <strong>del</strong>l’imprenditrice<br />

– dire che quella <strong>del</strong>la conciliazione è<br />

una strada che presenta tanti aspetti<br />

positivi nell’organizzazione aziendale.<br />

<br />

<br />

Non è un bell’8 marzo quello che la<br />

città di <strong>Brescia</strong> festeggia in questo<br />

2012. A fianco <strong>del</strong> tema <strong>del</strong> lavoro<br />

che manca o che è sempre più difficile<br />

conciliare con i tempi <strong>del</strong>la famiglia,<br />

come ricordato in questa da<br />

Pia Cittadini, la città ha dovuto brutalmente<br />

misurarsi con un problema<br />

forse sottovalutato, ma terribilmente<br />

presente. <strong>La</strong> mattanza, perché<br />

non c’è termine più approppriato<br />

per definire quanto è successo nei<br />

<br />

<br />

Non sembra esserci pace per<br />

l’ufficio di presidenza <strong>del</strong> consiglio<br />

regionale. Quella <strong>del</strong>la propensione<br />

al reato sembra (la formula<br />

dubitativa è dovuta sino a quando<br />

la magistratura non appurerà la<br />

fondatezza dei reati contestati,<br />

ndr.) una debolezza diffusa nei<br />

piani alti <strong>del</strong> Pirellone. Dopo le<br />

inchieste che hanno portato in<br />

stato di accusa i vicepresidenti<br />

Filippo Penati (Pd), Franco Nicoli<br />

Cristiani (Pdl) e Massimo Ponzoni<br />

(Pdl), nei giorni scorsi è toccato<br />

giorni scorsi, di San Polo ha messo<br />

drammaticamente in evidenza come<br />

la violenza sulle donne in ambito<br />

familiare sia di stringente attualità<br />

anche in una città come <strong>Brescia</strong> che<br />

da sempre ha messo in campo energie<br />

e risorse per limitare al minimo<br />

il fenomeno.<br />

<strong>La</strong> violenza cieca che ha spinto l’ex<br />

marito ad aprire il fuoco contro la<br />

madre <strong>del</strong>le sue figlie e su altre tre<br />

persone non è, purtroppo che la<br />

allo stesso presidente <strong>del</strong> consiglio<br />

regionale Davide Boni <strong>del</strong>la<br />

Lega Nord. L’esponente leghista<br />

sarebbe indagato per il reato di<br />

corruzione. I pubblici ministeri che<br />

si stanno occupando <strong>del</strong>l’indagine<br />

contesterebbero agli indagati (oltre<br />

al Presidente sono coinvolti altri<br />

esponenti politici e immobiliaristi)<br />

uno scambio di mazzette per un<br />

importo vicino al milione di euro,<br />

che sarebbe poi stato utilizzato<br />

per finanziare l’attività <strong>del</strong>la stessa<br />

Lega Nord. Di attacco politico,<br />

Le prassi adottate hanno consentito di<br />

diminuire gli indici di assenteismo, di<br />

fi<strong>del</strong>izzare i rapporti, di migliorare lo<br />

spirito di appartenenza e di ridurre i<br />

costi di formazione. In ultima analisi<br />

tutto questo si è tradotto in una maggiore<br />

efficienza e, conseguentemente,<br />

in maggiore produttività e redditività”.<br />

Le aziende, però, non possono<br />

essere lasciate sole. Servono altre assunzioni<br />

di impegno che chiamano in<br />

causa il legislatore, gli amministratori<br />

<strong>del</strong>le comunità locali perché facciano<br />

la loro parte: esattamente quel salto<br />

culturale che ancora il Paese non ha<br />

saputo fare.<br />

punta di un iceberg difficile da comprendere<br />

nelle sue reali dimensioni<br />

che restano sommerse.<br />

Eppure basta prendere contatto<br />

con le tante realtà che sul territorio<br />

di occupano di sensibilizzare e,<br />

laddove possibile, prevenire casi<br />

di violenza sulle donne che, anche<br />

quando non sfociano in eventi tragici<br />

come quelli di San Polo, creano<br />

sempre lacerazioni e situazioni<br />

di profondo disagio.<br />

orchestrato ad arte per far pagare<br />

alla Lega l’emendamento presentato<br />

pochi giorni fa sulla responsabilità<br />

civile dei magistrati, hanno subito<br />

parlato esponenti <strong>del</strong> partito di<br />

Bossi. In attesa che la giustizia<br />

faccia il suo corso accertando la<br />

veridicità dei fatti contestati agli<br />

indagati, si fa sempre più ampio<br />

il disagio e lo sconcerto per la<br />

frequenza con cui la Regione da<br />

qualche tempo a questa parte viene<br />

a trovarsi al centro di vicende<br />

giudiziarie.


È stato presentato il 1° marzo<br />

scorso, in concomitanza con il<br />

tradizionale messaggio per la<br />

“Collecta pro Terra Sancta” <strong>del</strong><br />

Venerdì Santo <strong>del</strong>la Congregazione<br />

per le Chiese orientali, firmato<br />

dal suo prefetto, card. Leonardo<br />

Sandri, il rapporto 2010/2011 <strong>del</strong>le<br />

opere sostenute dalla Custodia,<br />

con i proventi <strong>del</strong>la stessa colletta.<br />

Dal rapporto emerge un duplice<br />

impegno legato alla cura dei luoghi<br />

santi e dei pellegrini, combinato<br />

con quello verso la comunità locale.<br />

<br />

Numerosi sono stati i lavori di<br />

ristrutturazione e manutenzione<br />

di santuari, chiese e conventi<br />

dei luoghi santi, a Betlemme, a<br />

Gerusalemme (fra i quali Getsemani<br />

e Santuario <strong>del</strong>la Flagellazione),<br />

Jaffa, Magdala e Monte Tabor. Una<br />

parte importante dei fondi <strong>del</strong>la<br />

colletta è stata destinata a borse di<br />

studio per studenti universitari, ad<br />

aiuti a piccole imprese artigiane,<br />

costruzione di abitazioni, scuole<br />

e impianti sportivi per bambini.<br />

Destinatari degli aiuti, che hanno<br />

<br />

<br />

compreso anche istituzioni culturali,<br />

sono stati i bisognosi, le famiglie e le<br />

comunità parrocchiali. Significative<br />

sono le opere rivolte ai giovani: tra<br />

il 2010 e 2011 sono state finanziate<br />

420 borse di studio universitarie.<br />

Un’attenzione particolare la<br />

Custodia l’ha riservata alle famiglie.<br />

A Betlemme, si legge nel Rapporto,<br />

è stato dato sostegno al Consultorio<br />

familiare parrocchiale che supporta<br />

i bisogni principali <strong>del</strong>le famiglie,<br />

alla Casa <strong>del</strong> Fanciullo che ospita<br />

più di 20 ragazzi tra sei e 12 anni.<br />

<br />

<br />

<br />

primi giorni di Vladimir Putin<br />

da neoeletto presidente russo<br />

sono stati caratterizzati da<br />

centinaia di arresti e tafferugli<br />

tra oppositori e forze <strong>del</strong>l’ordine<br />

a Mosca. Come a dicembre, all’indomani<br />

<strong>del</strong>le legislative macchiate<br />

da denunce di brogli, anche stavolta,<br />

dopo il trionfo <strong>del</strong> premier russo alle<br />

urne, l’opposizione è scesa in piazza<br />

a manifestare, contro un voto ritenuto<br />

illegittimo. Al rifiuto di una parte di<br />

dimostranti di sgombrare piazza Pushkin,<br />

luogo <strong>del</strong> raduno, sono scoppiati<br />

i disordini finiti con 250 arresti,<br />

tra cui il blogger Alexei Navalny, tra i<br />

leader <strong>del</strong> movimento. I manifestanti<br />

hanno chiesto nuove elezioni presidenziali<br />

e promesso di andare avanti<br />

con le proteste, “fino alla vittoria”.<br />

Secondo la polizia i partecipanti alle<br />

manifestazioni sono stati 14mila,<br />

mentre gli organizzatori hanno parlato<br />

di 20-40mila. Tra i manifestanti<br />

anche figure esterne, come Mikhail<br />

Prokhorov, arrivato terzo alle urne.<br />

Il miliardario, intenzionato a fondare<br />

un partito che rappresenti gli interessi<br />

<strong>del</strong>la classe media, ha detto di volersi<br />

battere per un Paese libero, in<br />

cui i cittadini votano non per paura,<br />

ma secondo le proprie convinzioni”.<br />

“Oggi festeggiamo la nostra vittoria<br />

sulla paura”, ha detto l’ex campione<br />

di scacchi Garry Kasparov che si<br />

è poi detto convinto che quelle che<br />

scorrevano sul viso di Putin in piaz-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

za a festeggiare il suo trionfo, “non<br />

erano lacrime, ma botox”, con riferimento<br />

ai presunti interventi di chirurgia<br />

estetica a cui si è sottoposto il<br />

premier, che la rete ormai definisce<br />

“Mr Botox”. Il più applaudito è stato<br />

Navalny, ormai il sempre più papabile<br />

leader <strong>del</strong> movimento. “Non ci siamo<br />

stancati di venire in piazza perché<br />

abbiamo una coscienza, noi siamo<br />

il potere e li costringeremo a vivere<br />

secondo la legge – ha detto – avete<br />

derubato i nostri voti”. “Da domani<br />

creeremo una macchina <strong>del</strong>la propaganda<br />

universale, migliore <strong>del</strong> Primo<br />

canale tv e anche nel più piccolo villaggio<br />

russo verranno a conoscenza<br />

dei misfatti di Putin”, ha aggiunto<br />

l’avvocato-blogger. L’opposizione ha<br />

promesso di tornare in piazza il 10<br />

marzo, con un corteo lungo viale Kutuzovski,<br />

dal Parco <strong>del</strong>la Vittoria al<br />

Novi Arbat, passando quindi davanti<br />

alla sede <strong>del</strong> governo, lungo l’arteria<br />

usata normalmente dal premier Putin<br />

e dal presidente uscente, Dmitri<br />

Medvedev, per spostarsi dalle loro<br />

residenze ai luoghi di lavoro.


Molti collocano il governo Monti<br />

sul confine tra la seconda e<br />

la terza repubblica, oppure<br />

tra il berlusconismo e il postberlusconismo.<br />

Non credo che ci<br />

siano solo certezze su quel fronte.<br />

Certamente una cesura c’è stata,<br />

ma quello che ci aspetta oltre<br />

la parentesi attuale è tutto da<br />

scoprire. Nell’attesa può essere<br />

utile fare qualche riflessione<br />

sulle forze in campo. Sulla<br />

scena ci sono due importanti<br />

formazioni come il Pdl (risultato<br />

<strong>del</strong>la somma di Forza Italia e<br />

di Alleanza nazionale) e il Pd<br />

(Margherita più Democratici<br />

di sinistra), con il contorno di<br />

vari altri partiti più o meno<br />

consistenti, compresi quelli che si<br />

collocano idealmente al centro.<br />

Di fatto resto <strong>del</strong>l’opinione che<br />

se si escludono le frange estreme,<br />

a destra e a sinistra, gli altri<br />

partiti e partitini navigano nel<br />

mare comune <strong>del</strong>l’inadeguatezza<br />

rispetto ai problemi sollevati<br />

dalla crisi economica, con la<br />

politica succube <strong>del</strong>lo strapotere<br />

<strong>del</strong> sistema economicofinanziario.<br />

Perciò il dibattito<br />

politico fatica ad andare oltre la<br />

personalizzazione dei conflitti<br />

e le manovre contingenti che<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> parrocchia di Rudiano, in<br />

collaborazione con le altre<br />

<strong>del</strong>la zona pastorale VIII di San<br />

Filastrio, organizza una fiaccolata<br />

vocazionale per ragazzi, giovani<br />

e famiglie, per domenica 25<br />

marzo. <strong>La</strong> proposta prevede un<br />

pellegrinaggio di otto chilometri, tra<br />

il santuario <strong>del</strong>la Madonna in Pratis<br />

di Rudiano e la chiesa di S. Maria<br />

Maggiore di Chiari, dove si terrà<br />

l’affidamento alla Beata Vergine<br />

Maria. Il momento di preghiera,<br />

esteso anche alle parrocchie di<br />

<br />

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<br />

Castelcovati, Castrezzato, Chiari,<br />

Cizzago, Comezzano, Cossirano,<br />

Trenzano e Urago d’Oglio, è stato<br />

pensato anche come occasione di<br />

aggregazione comunitaria per le<br />

realtà <strong>del</strong>l’intera zona pastorale<br />

<strong>del</strong>la Bassa occidentale <strong>del</strong>l’Oglio.<br />

Il programma prevede l’avvio <strong>del</strong><br />

pellegrinaggio da Rudiano alle<br />

20.30 e la conclusione a Chiari<br />

alle 22.30. Per informazioni è<br />

possibile contattare don Sergio<br />

Merigo <strong>del</strong>l’oratorio di Rudiano<br />

339/6812834.<br />

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<br />

non mettono in discussione<br />

il sistema. <strong>La</strong> politica appare<br />

talmente impotente che<br />

nell’opinione pubblica italiana<br />

il consenso per i partiti è ridotto<br />

ai minimi termini (secondo<br />

sondaggi recenti oscilla tra il<br />

4% e l’8%, una miseria). Mentre<br />

Monti (cioè il governo dei<br />

tecnici) mantiene un’alta quota<br />

di consensi nonostante le lacrime<br />

e il sangue. È un problema che<br />

riguarda tutte le democrazie<br />

occidentali non solo l’Italia, ma<br />

se non si comincia da lì non si<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

va da nessuna parte.<br />

Su questo terreno il Pd è stato<br />

sinora molto <strong>del</strong>udente. Non tanto<br />

perché, come sostiene qualcuno,<br />

si è battuto contro il signor B<br />

(cosa doveva fare? sostenerlo?),<br />

quanto per la debolezza e la<br />

frammentarietà <strong>del</strong>la linea<br />

politica. Da sempre il Pd è<br />

impegnato a cucire, strappare,<br />

ricucire i rapporti interni. Anche<br />

dopo la netta vittoria <strong>del</strong> 1996<br />

e la mezza vittoria <strong>del</strong> 2006,<br />

il centro-sinistra non ha mai<br />

smesso di coltivare incontri<br />

<br />

Il 25 e 26 giugno 2012, a Shanghai,<br />

si svolge Matching Cina, l’evento<br />

promosso da Compagnia <strong>del</strong>le<br />

Opere per l’internazionalizzazione<br />

strategica e integrata <strong>del</strong>le piccole e<br />

medie imprese italiane in Cina.<br />

<strong>La</strong> manifestazione, organizzata in<br />

collaborazione con Cdo Network<br />

e d’intesa con il ministero<br />

<strong>del</strong>lo Sviluppo economico e<br />

Unioncamere, è volta a promuovere<br />

l’offerta italiana di prodotti e servizi<br />

di qualità presso buyer, distributori<br />

e imprese cinesi, oltre a offrire la<br />

e scontri in famiglia. Se così<br />

non fosse stato, il centro-destra<br />

non avrebbe potuto vivere di<br />

rendita in tutti questi anni,<br />

limitandosi a gestire il potere,<br />

con o senza crisi. Ancora oggi<br />

il Pd non offre un’immagine<br />

rassicurante, a causa <strong>del</strong>le<br />

ricorrenti incertezze e dei<br />

contrasti che si manifestano<br />

nelle sue file. È incredibile per<br />

esempio come riesca sempre a<br />

perdere le primarie nelle grandi<br />

città, a favore di candidati di<br />

minoranza. I sintomi orientano<br />

possibilità di incontrare produttori<br />

cinesi per l’importazione di prodotti.<br />

A Matching Cina saranno presenti<br />

250 operatori italiani e cinesi,<br />

che daranno vita a un migliaio di<br />

appuntamenti d’affari. Le imprese<br />

italiane saranno più di 100, con<br />

un numero limitato di 10/12 posti<br />

riservati alle imprese bresciane. Per<br />

informazioni contattare entro aprile<br />

la segreteria servizi e convenzioni<br />

<strong>del</strong>la Cdo <strong>Brescia</strong> (tel. 0303366919;<br />

e-mail: servizieconvenzioni@<br />

brescia.cdo.org).<br />

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<br />

<br />

più verso la malattia cronica che<br />

verso il malessere passeggero.<br />

Diagnosi? Ci vorrebbe un<br />

consulto. In attesa <strong>del</strong> parere<br />

dei sapienti di ogni genere<br />

possiamo avanzare <strong>del</strong>le ipotesi.<br />

Anzi, una ipotesi. L’ossatura<br />

<strong>del</strong> Pd è formata, come ho<br />

già ricordato, dai cattolici<br />

riformisti <strong>del</strong>la Margherita<br />

e dagli eredi <strong>del</strong> Partito<br />

comunista, passati attraverso<br />

sigle diverse: due anime non<br />

proprio sovrapponibili. Avrebbe<br />

dovuto nascere una terza anima,<br />

frutto <strong>del</strong>l’integrazione <strong>del</strong>le<br />

due originarie. L’operazione<br />

non è andata in porto perché<br />

la pressione <strong>del</strong>la quotidianità<br />

ha impedito lo sviluppo di un<br />

confronto in profondità. Quello<br />

che si vede è un matrimonio di<br />

convenienza che non è ancora<br />

sfociato in una convivenza<br />

prolifica. Non era e non è un<br />

processo facile. Soprattutto per<br />

i continui cambiamenti <strong>del</strong><br />

contesto socio-economico. Le<br />

domande e i problemi sovrastano<br />

le risposte e le soluzioni.<br />

Servirebbero lucidità nella<br />

lettura degli eventi e pazienza<br />

nella ricerca di nuove strade.<br />

Servirebbero, ma non ci sono.


n cerca di una risposta dalla<br />

Loggia. Non lo chiedono solo i<br />

vertici <strong>del</strong>l’Università cattolica,<br />

ma lo esigono gli studenti <strong>del</strong>le<br />

facoltà inserite nel Piano formativo<br />

<strong>del</strong>la sede bresciana <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica che ogni anno, precisamente<br />

da 47, consegna alla città e al<br />

suo territorio laureati (900 nel 2011).<br />

Facciamo un passo indietro. Nel luglio<br />

2007 è stata siglata un’intesa tra<br />

l’allora vescovo, mons. Giulio Sanguineti,<br />

e il rettore Lorenzo Ornaghi, che<br />

prevede l’acquisto da parte <strong>del</strong>la Cattolica<br />

di una porzione <strong>del</strong> Seminario.<br />

<strong>La</strong> “Cattolica 2” sorgerà nella parte<br />

nord-est <strong>del</strong> complesso <strong>del</strong>l’ex Seminario<br />

con ingresso da via Garzetta. Al<br />

momento, dopo numerosi incontri e<br />

molteplici ripensamenti, la situazione<br />

è bloccata dalla giunta comunale. Si<br />

faticano a comprendere gli ostacoli a<br />

un progetto inserito in una zona <strong>del</strong>la<br />

città (già vocata alla formazione universitaria)<br />

e ben servita dalle reti <strong>del</strong><br />

trasporto pubblico (metropolitana<br />

compresa). Non vengono richieste<br />

deroghe alle normative urbanistiche,<br />

ma solo la formalizzazione <strong>del</strong>la destinazione<br />

d’uso: dalla zona contraddistinta<br />

dalla sigla “Si” (Scuole non<br />

<strong>del</strong>l’obbligo, Scuole speciali) alla sigla<br />

“Su” (Università e servizi universitari).<br />

Sgombera il campo dagli equivoci<br />

il direttore di sede Luigi Morgano:<br />

“<strong>La</strong> sede di via Trieste resta operativa,<br />

vengono lasciate le soluzioni provvi-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sorie (le affittanze) per realizzare una<br />

propria sede a carico <strong>del</strong>l’Università.<br />

Tutti sostengono <strong>Brescia</strong> città universitaria,<br />

ma è davvero un progetto<br />

politico? <strong>La</strong> volontà di collaborazione<br />

<strong>del</strong>la Cattolica è stata avanzata<br />

<br />

a più livelli. Abbiamo avuto ripetute<br />

garanzie, ma sorgono di volta in volta<br />

dei contrattempi. L’idea per cui possa<br />

essere applicata un’ipotesi diversa<br />

da quella alla quale si sta lavorando<br />

non è praticabile”. Inutile dire che il<br />

progetto <strong>del</strong>la “Cattolica 2” si pone in<br />

continuità culturale con l’aspetto formativo<br />

<strong>del</strong> luogo che per anni ha ospitato<br />

il Seminario. <strong>La</strong> localizzazione a<br />

Mompiano non risponde solo a un<br />

semplice reperimento degli spazi, ma<br />

a un preciso disegno che si articola su<br />

due sedi (quella centrale di via Trieste<br />

e quella appunto di Mompiano). Cosa<br />

significa? Che la Cattolica rinuncia<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> biblioteca comunale di Concesio<br />

ha inaugurato il bookcrossing a fine<br />

ottobre e continua a proporre con<br />

fortunato successo ogni primo sabato<br />

<strong>del</strong> mese. I lettori il 3 marzo sono<br />

accorsi numerosi alle bancarelle<br />

allestite alla biblioteca di via Mattei<br />

99 a Concesio a cercare un libro da<br />

portare a casa. “Un libero scambio<br />

di libri – dicono gli ideatori Giovanni<br />

Boccingher e Marco Ardesi –, con la<br />

gente che può prendere i volumi che<br />

<br />

<br />

Pochi mesi fa nasceva a Bovezzo<br />

la Consulta giovanile formata<br />

dai ragazzi <strong>del</strong> paese, che<br />

per esso vogliono impegnarsi<br />

civicamente. Un impegno<br />

culturale e sociale che dall’inizio<br />

vede muoversi in prima linea<br />

Diego Facondini, Federica<br />

Gheda, Alessandra Rabbi, Nicola<br />

Chiocchi, Belen Cornali, Paolo<br />

Pedrotti, presentatisi in rete<br />

con un video caricato a gennaio<br />

su Youtube. Una Consulta<br />

giovanile fortemente voluta<br />

desidera, decidendo liberamente se<br />

portarne in dote altri o se attingere<br />

soltanto ai banchetti, e da poco potendo<br />

rovistare anche fra videocassette<br />

e dvd”. Letteralmente significa<br />

“incrociare i libri”, ma quel che avviene<br />

col bookcrossing è un’intersezione<br />

di vite fra quelle dei lettori e quelle dei<br />

libri. Nel dettaglio si chiama “Più pila<br />

per tutti: Bookcrossing”. “All’esterno<br />

<strong>del</strong>la biblioteca – spiegano gli ideatori<br />

Marco Ardesi (bibliotecario) e Gio-<br />

dal vicesindaco e assessore<br />

all’Istruzione e alle Politiche<br />

giovanili Nicola Fiorin, e che<br />

proprio nei giorni scorsi si è<br />

impegnata per l’organizzazione<br />

<strong>del</strong>l’incontro con Sebastiano<br />

Luca Insinga e la proiezione di<br />

due documentari da lui realizzati<br />

per spiegare il fenomeno dei<br />

profughi sull’isola di <strong>La</strong>mpedusa<br />

(“Lo sconosciuto” e “Nulla<br />

è accaduto”). Fattivamente<br />

impegnati nella promozione di<br />

attività, i ragazzi <strong>del</strong>la Consulta<br />

alle attuali sedi in affitto (via Musei,<br />

via Aleardi, Contrada Santa Croce e<br />

via S. Martino), che erano state utilizzate<br />

nella contingenza, per costruire<br />

uno spazio (a sue spese) che affianchi<br />

la sede centrale. Uno spazio funzionale<br />

ai nuovi percorsi di ricerca e<br />

ai laboratori, che non possono trovare<br />

un’adeguata collocazione negli attuali<br />

edifici storici. Verrebbe da chiedersi,<br />

alla luce <strong>del</strong> principio di sussidiarietà,<br />

perché ostacolare una realtà come<br />

la Cattolica che, diffusa sul territorio<br />

nazionale, ha deciso di investire sulla<br />

Leonessa? Non va, forse, nella direzione<br />

di una <strong>Brescia</strong> città universitaria?<br />

vanni Boccingher (storico) – abbiamo<br />

allestito un gazebo dover poter prendere<br />

e portare libri. Tre ore di libero<br />

scambio (dalle 9.30 alle 12.30): all’inizio<br />

avevamo cominciato mettendo a<br />

disposizione <strong>del</strong>la gente accorsa i volumi<br />

scartati dalla biblioteca, ai quali<br />

sono andati poi aggiungendosi quelli<br />

portati da casa dai lettori”. Prossimo<br />

appuntamento con il bookcrossing<br />

per sabato 7 aprile. Per informazioni,<br />

www.biblioteca.concesio.bs.it.<br />

<br />

<br />

<br />

giovanile di Bovezzo hanno da<br />

poco raggiunto un’intesa con<br />

l’amministrazione comunale<br />

per avere uno spazio riservato<br />

e proprio dall’inizio <strong>del</strong> mese di<br />

marzo hanno ottenuto una nuova<br />

sede: si tratta di un’aula studio in<br />

via Vittorio Veneto dove potersi<br />

trovare per due pomeriggi alla<br />

settimana e programmare nuove<br />

attività “nella convinzione –<br />

dicono i responsabili – che<br />

solo dall’incontro di idee possa<br />

nascere qualcosa di valido”.<br />

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− <br />


e Acli bresciane rilanciano<br />

il loro impegno nelle parrocchie:<br />

“Il Sinodo − come<br />

ha detto il presidente<br />

provinciale Roberto Rossini<br />

− ci dà l’occasione per lavorare<br />

con le comunità parrocchiali per<br />

aprirci al territorio, al sociale, a tutta<br />

la città”. Nel suo intervento il presidente<br />

nazionale Andrea Olivero ha<br />

sottolineato tre elementi imprescindibili<br />

<strong>del</strong>l’essere Acli oggi: anzitutto,<br />

il bisogno di aggregazione che deve<br />

declinarsi nell’impegnarsi insieme in<br />

un progetto (dalla natura più diversificata,<br />

come sono d’altronde i circoli<br />

Acli); per evitare il rischio di comunità<br />

calde sì, ma escludenti o rancorose, il<br />

Presidente ha sottolineato il valore di<br />

un’aggregazione guidata da un senso<br />

condiviso <strong>del</strong> bene comune e da una<br />

visione. Perché è la visione, ha detto,<br />

che dà senso alle moltissime esperienze,<br />

ai servizi e alle testimonianze che<br />

nascono e si sviluppano nelle Acli.<br />

Solo la forza di una visione permette<br />

di andare oltre, di ricomprendere in<br />

un tutto le varie “parti” che altrimenti<br />

sarebbero semplicemente giustapposte<br />

una all’altra. Il rilievo sui valori<br />

– che non sono scomparsi, ma oggi<br />

sono relegati all’ambito <strong>del</strong> privato<br />

e che vanno invece rideclinati anche<br />

nella dimensione pubblica e politica<br />

– apre al tema <strong>del</strong> lavoro: le Acli sono<br />

chiamate a cercare nuove soluzioni in<br />

materia di tutele a tutti i settori lavora-<br />

<br />

<br />

Si è tenuta nei giorni scorsi una<br />

conferenza per presentare lo stato<br />

di avanzamento dei lavori legati alla<br />

realizzazione <strong>del</strong>la metropolitana<br />

e per fugare i dubbi di chi ritiene<br />

che la scadenza prevista, 31<br />

dicembre 2012, non sarà rispettata.<br />

L’assessore ai <strong>La</strong>vori pubblici<br />

Mario <strong>La</strong>bolani e Valerio Prignachi<br />

(nella foto), presidente di <strong>Brescia</strong><br />

Mobilità, hanno ripetutamente<br />

sostenuto l’uno la scadenza dei<br />

lavori per la fine <strong>del</strong>l’anno in<br />

corso e l’altro la presa in carico<br />

<strong>del</strong>l’esercizio con il primo giorno <strong>del</strong><br />

2013. Valerio Prignachi, inoltre, ha<br />

precisato che il cronoprogramma<br />

definito nel maggio 2011 (validato<br />

da un’apposita <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong> consiglio<br />

comunale <strong>del</strong> luglio scorso e,<br />

ancor più, da una serie di incontri<br />

e approfondimenti che si sono<br />

tenuti presso il ministero <strong>del</strong>le<br />

Infrastrutture e, in sede congiunta,<br />

con la Commissione collaudo e<br />

sicurezza) procede regolarmente.<br />

Al di là <strong>del</strong>le carte, i treni stanno<br />

cominciando a circolare e chi<br />

<br />

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<br />

<br />

tivi (non solo ad alcuni) e di occupazione,<br />

soprattutto giovanile. Perché,<br />

ha ricordato, i giovani che oggi non<br />

stanno lavorando sono una mina va-<br />

gante non solo per l’economia italiana,<br />

ma anche per la democrazia: uno<br />

spreco di risorse e di futuro, perché<br />

non è possibile costruire il domani se<br />

non si ha alcun punto fermo dal quale<br />

partire a edificare. Chiude con un<br />

affondo sul tema <strong>del</strong>l’economia civile:<br />

il welfare non è solo uno strumento<br />

di progresso, ma un fine capace di<br />

includere ciascuno in un mo<strong>del</strong>lo di<br />

sviluppo che tiene conto sì <strong>del</strong> Pil, ma<br />

anche <strong>del</strong>la dimensione qualitativa<br />

<strong>del</strong> benessere. Infatti, dopo una certa<br />

soglia di benessere materiale, ciò che<br />

fa la differenza sono i beni relazionali.<br />

Il presidente provinciale Roberto<br />

Rossini ha chiuso, invece, il dibattito<br />

con un augurio: “Le Acli non devono<br />

perdere la grazia: la capacità di udire<br />

il grido di chi non ha voce, una facoltà<br />

che non si studia, che si possiede o<br />

meno ma che un’associazione come<br />

le Acli non può dimenticare se vuole<br />

continuare a essere pietra viva nella<br />

‘piazza’ <strong>del</strong> mondo”. Superata la prova<br />

di democrazia <strong>del</strong> Congresso, le<br />

Acli provinciali guardano alle nuove<br />

sfide (potenziamento <strong>del</strong> terzo settore<br />

e impegno politico) così come ha<br />

affermato il primo giorno Roberto<br />

Rossini (il più votato, sarà riconfermato<br />

presidente): “L’economia civile<br />

e il terzo settore ci piacciono, perché<br />

coinvolgono il pubblico e il privato,<br />

non escludono il profitto, ma lo considerano<br />

solo uno strumento per realizzare<br />

finalità umane e sociali”.<br />

passa nella zona <strong>del</strong> deposito, può<br />

vedere il movimento quotidiano di<br />

carrozze. Prignachi ha specificato<br />

che non solo l’avanzamento<br />

<strong>del</strong>le opere in carico ad Ati è<br />

rigorosamente nei tempi ma<br />

che nel giro di poche settimane<br />

prenderanno il via le cosiddette<br />

opere “complementari” che saranno<br />

realizzate da <strong>Brescia</strong> Mobilità per<br />

conto di <strong>Brescia</strong> Infrastrutture e <strong>del</strong><br />

Comune, e cioè quelle opere che<br />

sistemeranno le aree esterne <strong>del</strong>la<br />

metropolitana. Ultimo chiarimento,<br />

<br />

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<br />

<br />

quello in merito alle stazioni di San<br />

Faustino e Vittoria, le due stazioni<br />

da sempre più complicate per la<br />

loro situazione specifica. “Operiamo<br />

in centro storico – ha concluso<br />

Prignachi –, in una situazione<br />

in cui gli interventi, già di per sé<br />

difficili, sono resi ancora più <strong>del</strong>icati<br />

dalla presenza di vincoli di natura<br />

ambientale, architettonica e storica,<br />

ma a oggi gli atti disponibili dicono<br />

che la scadenza sarà rispettata<br />

anche per quelle due stazioni”.<br />

(Mario Leombruno)


<strong>La</strong> mostra “<strong>La</strong> scienza e<br />

la matematica ai tempi di<br />

Archimede” realizzata dal<br />

Consiglio nazionale <strong>del</strong>le<br />

ricerche (Cnr), resta in<br />

esposizione fino al 29 maggio<br />

2012. Un percorso lungo il bacino<br />

<strong>del</strong> Mediterraneo e la storia<br />

<strong>del</strong> pensiero occidentale, per<br />

scoprire, una tappa dopo l’altra,<br />

dove e come si sono sviluppate<br />

le nostre conoscenze filosofiche,<br />

fisiche e matematiche. Questa<br />

l’essenza <strong>del</strong>la mostra “Agorà,<br />

<br />

ospitata ad AmbienteParco, a<br />

50 metri da piazza Arnaldo. In<br />

un viaggio ideale sono toccate<br />

le località più importanti <strong>del</strong><br />

bacino <strong>del</strong> Mediterraneo dove, di<br />

volta in volta, vengono illustrate<br />

le conquiste <strong>del</strong> pensiero<br />

umano e le soluzioni brillanti ai<br />

problemi di carattere pratico.<br />

Questa mostra può essere vista<br />

come un percorso attraverso<br />

Grecia, Libia, Egitto, Turchia,<br />

Italia, sfiorando i porti di città<br />

che divengono mete di un<br />

ideale viaggio nella storia <strong>del</strong>la<br />

scienza. Teorie e principi di<br />

matematica, studi di astronomia,<br />

teoremi di geometria, invenzioni<br />

di ingegneria civile e bellica<br />

possono essere compresi<br />

incontrando i personaggi che<br />

hanno fatto la storia <strong>del</strong>la<br />

cultura scientifica e filosofica<br />

occidentale, sperimentando<br />

quegli stessi giochi, strumenti<br />

e problemi usati nell’antichità<br />

per i loro studi. Per info, www.<br />

ambienteparco.it.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a Congregazione dei Figli<br />

di Maria Immacolata – Pavoniani<br />

vuole solennizzare<br />

il bicentenario <strong>del</strong>la fondazione<br />

<strong>del</strong>l’oratorio da<br />

parte <strong>del</strong> proprio fondatore, il beato<br />

Lodovico Pavoni (1784-1849). A ricordo<br />

<strong>del</strong> primo passo significativo compiuto<br />

da Lodovico Pavoni, la Congregazione<br />

religiosa che da lui ha avuto<br />

origine ha indetto per il 2012 un Anno<br />

<strong>del</strong>la missione educativa pavoniana,<br />

accompagnato da uno slogan, tratto<br />

da un’espressione <strong>del</strong>lo stesso padre<br />

Pavoni: “Concepiamo sui giovani le<br />

più belle speranze”. Sarà un anno<br />

caratterizzato da un rinnovato impegno<br />

di applicazione, in tutte le realtà<br />

educative <strong>del</strong>la Congregazione, <strong>del</strong><br />

progetto educativo pavoniano, ispirato<br />

all’esempio e all’insegnamento<br />

<strong>del</strong> beato Pavoni e adattato alle circostanze<br />

e alle necessità <strong>del</strong> mondo<br />

giovanile di oggi. Varie iniziative poi<br />

sono programmate, sia in Italia, e in<br />

particolare a <strong>Brescia</strong>, sia nelle altre<br />

nazioni dove la Congregazione ha<br />

esteso il carisma pavoniano. Domenica<br />

18 marzo, nell’ambito di un programma<br />

inserito nelle domeniche di<br />

Quaresima <strong>del</strong>la parrocchia di S. Agata<br />

nel centro storico di <strong>Brescia</strong>, verrà<br />

eseguito l’oratorio musicale “Lodovico<br />

Pavoni, diario di Dio”, composto<br />

nel 2002 in occasione <strong>del</strong>la beatificazione<br />

<strong>del</strong> Pavoni. Per il 1° aprile,<br />

domenica <strong>del</strong>le Palme, 163° anni-<br />

<br />

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<br />

versario <strong>del</strong>la morte di padre Pavoni<br />

(anche nel 1849 era la domenica <strong>del</strong>le<br />

Palme), è prevista l’inaugurazione<br />

<strong>del</strong> “restyling” <strong>del</strong>la stanza dove egli<br />

è morto, nel convento francescano<br />

al Calvario di Saiano in Franciacorta.<br />

Qui qualche giorno prima egli aveva<br />

accompagnato a piedi sotto la pioggia<br />

i ragazzi <strong>del</strong> suo Istituto di San Barnaba,<br />

per portarli in salvo dai pericoli<br />

e dalle violenze <strong>del</strong>le Dieci Giornate<br />

di resistenza <strong>del</strong>la popolazione bresciana<br />

agli austriaci. L’inaugurazione<br />

sarà preceduta, sabato 31 marzo,<br />

dalla Camminata Pavoniana da <strong>Brescia</strong><br />

a Saiano, percorso di 14 km per<br />

ricordare l’ultimo viaggio compiuto<br />

da padre Pavoni, prima <strong>del</strong>la morte.<br />

Il momento culminante <strong>del</strong>le iniziative<br />

sarà nei tre giorni tra il 13 e il 15<br />

aprile. Venerdì 13 verrà presentato<br />

presso Casa Foresti il libro sul bicentenario<br />

<strong>del</strong>l’oratorio fondato da<br />

Lodovico Pavoni, pubblicato dall’Àncora,<br />

l’editrice <strong>del</strong>la Congregazione<br />

pavoniana. Sabato 14 coincide con il<br />

10° anniversario <strong>del</strong>la beatificazione<br />

di padre Lodovico Pavoni, avvenuta<br />

nel 2002 a Roma per opera di papa<br />

Giovanni Paolo II. In tutte le comunità<br />

<strong>del</strong>la Congregazione si terrà una<br />

celebrazione di ringraziamento. Il 15<br />

aprile, per ricordare il duplice anniversario<br />

<strong>del</strong> bicentenario <strong>del</strong>l’oratorio<br />

e <strong>del</strong> decimo <strong>del</strong>la beatificazione,<br />

il vescovo Monari presiederà alle 10<br />

una solenne concelebrazione nella<br />

chiesa parrocchiale di S. Maria Immacolata<br />

in <strong>Brescia</strong>, dove si venera<br />

la tomba <strong>del</strong> beato Lodovico Pavoni.<br />

Ma di certo l’iniziativa più significativa<br />

è stata l’avvio, l’11 gennaio, <strong>del</strong>la<br />

nuova missione che la Congregazione<br />

ha assunto in Africa, in Burkina Faso,<br />

in favore di ragazzi sordomuti.<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Sono gli ultimi giorni per<br />

poter ammirare la tavola con<br />

l’Adorazione dei Magi <strong>del</strong> Sassetta,<br />

proveniente dalle collezioni <strong>del</strong>la<br />

Banca Monte dei Paschi di Siena.<br />

Nell’occasione giovedì 8 marzo alle<br />

17.30 si tiene una conferenza dal<br />

titolo “Sassetta” e l’Adorazione dei<br />

Magi <strong>del</strong>la collezione Chigi Saracini<br />

di Siena, relatore sarà il prof.<br />

Alessandro Angelini <strong>del</strong>l’Università<br />

degli Studi di Siena. Segue una<br />

degustazione di vini <strong>del</strong>la linea<br />

“Rosso 1472”.


stituzioni sociali e famiglia invocano<br />

un reciproco riconoscimento<br />

e devono aprirsi a una<br />

intensa collaborazione per la<br />

costruzione <strong>del</strong> bene comune”.<br />

Queste le parole <strong>del</strong> card. Dionigi Tettamanzi<br />

all’interno <strong>del</strong>la lettera <strong>del</strong><br />

2008, “Famiglia Anima <strong>del</strong> Mondo”.<br />

Profondamente convinti <strong>del</strong>la valenza<br />

di tali parole, Spazio Famiglia, Acli<br />

Lombardia e Associazione nazionale<br />

famiglie numerose si sono dunque fatti<br />

promotori, a partire da marzo 2011,<br />

di un’importante iniziativa, “Carovana<br />

per la famiglia” per diffondere sul<br />

territorio l’idea che la famiglia è una<br />

risorsa e un bene per la comunità e<br />

che quindi non deve essere solo sostenuta<br />

ma anche promossa. Nell’ottica<br />

di papa Paolo VI, che definì la politica<br />

come “la più alta forma di carità”,<br />

“Carovana per la famiglia” propone<br />

dunque l’istituzione di un tavolo per<br />

la famiglia in ogni ambito sociale di<br />

zona per cercare così di superare<br />

un mo<strong>del</strong>lo di welfare che riconosce<br />

nella famiglia una risorsa da spremere<br />

più che una valida collaboratrice.<br />

“Il lavoro fatto finora all’interno <strong>del</strong><br />

piano di zona in scadenza è figlio di<br />

una cultura che non dimentica le politiche<br />

<strong>del</strong>la promozione e <strong>del</strong>la prevenzione”<br />

ha detto Giorgio Maione,<br />

assessore comunale ai Servizi sociali<br />

durante la mattinata di confronto<br />

all’interno <strong>del</strong>la festa-convegno <strong>del</strong>le<br />

famiglie numerose, tenutasi sabato<br />

<br />

<br />

Puoi andare dove ti porta il cuore,<br />

ma puoi condurre il cuore dove si<br />

impara ad amare. Dopo un “duro”<br />

anno scolastico, molti ragazzi<br />

decidono di vivere una settimana<br />

di volontariato, formazione e<br />

preghiera, insieme ad altri ragazzi<br />

di Roma, Trieste o Catania.<br />

L’esperienza vuole permettere ai<br />

partecipanti di conoscere alcune<br />

realtà di povertà da capire e da<br />

servire, educandoci con il nostro<br />

impegno concreto alla giustizia e<br />

alla pace. Per chi si trova a vivere<br />

la prima esperienza di servizio sarà<br />

possibile partecipare alla settimana<br />

formativa a Roma, in cui ogni giorno<br />

dalle 17 alle 20.30 vi sarà il servizio<br />

presso la mensa Caritas <strong>del</strong>la<br />

stazione Termini.<br />

Chi ha già svolto esperienze di<br />

formazione al servizio cristiano<br />

potrà occuparsi <strong>del</strong>l’animazione dei<br />

bambini stranieri a Trieste, mentre<br />

per i più grandi sarà possibile<br />

sperimentare due servizi caritativi<br />

a Catania. Concretamente si può<br />

condividere una settimana con<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

scorso presso l’ex Seminario di <strong>Brescia</strong>.<br />

“Le famiglie dovrebbero essere<br />

messe al centro, come strumento<br />

di coesione sociale perché abbiamo<br />

veramente bisogno <strong>del</strong>la loro collaborazione:<br />

ritengo inoltre che i tempi<br />

siano ormai maturi per ipotizzare<br />

una vera e propria co-progettazione<br />

che veda protagonisti famiglie e Comune”,<br />

ha poi concluso. <strong>La</strong> mattinata,<br />

che si era aperta con l’intervento <strong>del</strong><br />

vescovo Monari, ha poi visto la presentazione<br />

dei progetti portati avanti<br />

da “Carovana per la famiglia”: tra le<br />

idee in cantiere, quella di affiancare<br />

ai Punti famiglia già nati, degli sportelli<br />

itineranti. Senza dimenticare che<br />

la famiglia in quanto istituzione fa politica<br />

quando vive e cioè spende le risorse<br />

a sua disposizione, è stata poi<br />

ipotizzata la realizzazione di altri tre<br />

progetti, in un’ottica di cooperazione<br />

e co-progettazione con le locali istituzioni<br />

lombarde. Un primo progetto,<br />

consiste nell’introduzione <strong>del</strong>le<br />

“Family card”, attraverso le quali gli<br />

utenti otterrebbero uno sconto <strong>del</strong> 5%<br />

sulla spesa, l’1% <strong>del</strong>la quale andrebbe<br />

a creare un fondo sociale per le famiglie;<br />

un secondo progetto, i Gruppi di<br />

acquisto familiare creerebbe una rete<br />

di prossimità tra famiglie che acquistando<br />

presso i Gaf andrebbero a donare<br />

sostegno a sei famiglie bisognose<br />

che ogni mese riceverebbero un<br />

buono spesa gratuito derivato dal 2%<br />

<strong>del</strong>la spesa di ogni famiglia <strong>del</strong> Gruppo.<br />

Infine, un progetto di microcredito<br />

a interesse zero, per giovani tra i<br />

18 e i 35 anni, finalizzato allo studio o<br />

all’avvio di un’attività imprenditoriale.<br />

coetanei provenienti da altri paesi<br />

d’Italia, imparando a vivere insieme<br />

momenti di formazione e preghiera.<br />

Per ragazzi dai 15 ai 18 anni la<br />

settimana è dal 23 al 30 giugno o dal<br />

30 giugno al 7 luglio a Roma<br />

Per ragazzi dal 17 al 19 anni la<br />

settimana è dal 14 al 21 luglio a<br />

Trieste. Per giovani dai 19 ai 30 anni<br />

la settimana è dal 21 al 29 luglio a<br />

Catania. Le iscrizioni si ricevono<br />

entro il 12 maggio; per informazioni<br />

o iscrizioni contattare madre<br />

Marisa Buffoli 030/901213 o marisa.<br />

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<br />

buffoli@libero.it oppure madre<br />

Liliana Chioda 3492380243 o madre.<br />

liliana@libero.it.<br />

A questo si aggiunge anche la<br />

proposta <strong>del</strong>la scuola di preghiera<br />

per giovani per imparare a dare<br />

<strong>del</strong> tu a Dio: come ricominciare a<br />

curare la relazione con il Signore,<br />

partecipando alla scuola di<br />

preghiera dal 4 al 7 agosto guidata<br />

dalle madri canossiane e da don<br />

Samuele a Roma. Per informazioni<br />

o iscrizioni contattare madre Marisa<br />

Buffoli 030/901213.


“<strong>La</strong> politica conta, ma la vita conta<br />

più <strong>del</strong>la politica”. L’Associazione<br />

culturale “Aldo Moro”, a sei mesi<br />

dalla scomparsa, rende omaggio a<br />

Mino Martinazzoli per anni ospite<br />

fisso <strong>del</strong>le serate di “Castenedolo…<br />

Incontra” nel corso <strong>del</strong>le quali<br />

il politico bresciano ha insegnato<br />

il valore <strong>del</strong>la riflessione, <strong>del</strong> pensiero,<br />

<strong>del</strong>lo studio e <strong>del</strong>l’approfondimento.<br />

Attraverso le sue parole<br />

abbiamo viaggiato nella storia che<br />

ha fatto grande l’Italia tornando<br />

sempre con atteggiamento critico<br />

<br />

all’attualità. Forse perché, come<br />

l’ex sindaco amava spesso ricordare,<br />

“… in verità, alla fine, si viaggia<br />

solo per tornare”. Mino Martinazzoli<br />

è nato a Orzinuovi nel 1931.<br />

Avvocato penalista, parlamentare<br />

dal 1972, ha presieduto la Commissione<br />

inquirente, è stato ministro<br />

di Grazia e Giustizia, presidente<br />

<strong>del</strong> gruppo parlamentare <strong>del</strong>la Democrazia<br />

cristiana, ministro <strong>del</strong>la<br />

Difesa, ministro per gli Affari<br />

regionali e le riforme istituzionali.<br />

È stato l’ultimo segretario <strong>del</strong>-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a comunità di Montirone<br />

è quasi alla fine di un<br />

percorso che consegnerà<br />

al territorio in continua<br />

espansione una sala<br />

polifunzionale. Lo sforzo, anche<br />

economico (si parla di 2,5 milioni<br />

di euro, di cui 1 milione finanziati<br />

dalla Regione), <strong>del</strong>la parrocchia è<br />

notevole, ma il parroco don Franco<br />

Bettinsoli e il curato, don Endrio<br />

Bosio, hanno a cuore questa infrastruttura<br />

che di fatto cambierà anche<br />

in meglio il volto <strong>del</strong>l’oratorio.<br />

Il nuovo spazio, che sarà inaugurato<br />

il 13 maggio dal vescovo Monari,<br />

ospiterà un teatro da 450 posti<br />

all’avanguardia dal punto di vista<br />

tecnologico con un palco lungo 11<br />

metri e profondo 9, ma anche una<br />

sala per le conferenze e, all’occorrenza,<br />

una palestra per il karate e<br />

per il ballo. All’interno ci sono anche<br />

la cucina e il bar. Diciamo che è<br />

stata pensata per l’attività culturali,<br />

ma la sua costruzione permette<br />

anche di rivedere l’organizzazione<br />

di tutta l’architettura <strong>del</strong>l’oratorio:<br />

una parte (la zona vecchia dove oggi<br />

c’è il bar e la cucina) dedicata<br />

alla catechesi, una sportiva e una<br />

aggregativa. Così facendo le attività<br />

formative trovano, finalmente<br />

un luogo appropriato, visto che<br />

a oggi erano presenti solo quattro<br />

aule di catechismo e bisognava fare<br />

di necessità virtù. Anche perché<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

fino a qualche anno fa la catechesi<br />

si faceva nel convento <strong>del</strong>le suore<br />

Ancelle, che oggi accolgono invece<br />

la scuola <strong>del</strong>l’infanzia Paola di<br />

Rosa. L’aspetto sportivo era stato<br />

sistemato cinque anni fa con il<br />

campo sintetico a sette giocatori,<br />

l’area gioco, le tribune e il cam-<br />

po da basket. Per quanto riguarda<br />

l’inaugurazione sono stati pensati<br />

una Messa e il coinvolgimento <strong>del</strong>la<br />

scuola musica che si ritrova abitualmente<br />

in oratorio.<br />

<strong>La</strong> conclusione <strong>del</strong>la sala è agli sgoccioli,<br />

anche se la comunità non sembra<br />

quasi accorgersi <strong>del</strong> gioiello a<br />

disposizione, che sarà capace di calamitare<br />

molte persone (sono tante<br />

le compagnie teatrali che cercano<br />

una “casa” per promuovere i loro<br />

spettacoli o semplicemente per fare<br />

le prove) dai paesi vicini. Forse<br />

sarebbe più corretto dire che il nucleo<br />

storico di Montirone ha compreso<br />

la portata <strong>del</strong>l’investimento<br />

per il futuro dei ragazzi, dei giovani<br />

e degli adulti, mentre quella fetta di<br />

persone che vivono il paese come<br />

un quartiere dormitorio <strong>del</strong>la città<br />

sono ancora un po’ ignari di tutto<br />

nonostante il grande plesso sia visibile<br />

dalla strada. Il compito <strong>del</strong>la<br />

comunità parrocchiale, come ricorda<br />

don Endrio, sarà proprio anche<br />

quello di riuscire a entusiasmare chi<br />

oggi vive Montirone come una tappa<br />

di passaggio. <strong>La</strong> sala è innanzitutto<br />

aperta al territorio e, quindi, a tutte<br />

le iniziative possibili, sempre nel rispetto<br />

dei valori e <strong>del</strong> luogo in cui è<br />

inserita. Non mancheranno le proposte<br />

per far vivere una realtà che<br />

ha grandi potenzialità da mettere in<br />

campo nell’ambito <strong>del</strong>la formazione<br />

e <strong>del</strong>l’aggregazione.<br />

la Dc e fondatore e primo segretario<br />

<strong>del</strong> Partito popolare italiano.<br />

Tra gli anni 1994 e 1998 ha ricoperto<br />

la carica di sindaco di <strong>Brescia</strong>.<br />

Martinazzoli è stato un punto<br />

di riferimento per una generazione<br />

politica. <strong>La</strong> serata di lunedì 12<br />

marzo, ore 20.45, sarà introdotta<br />

dalla proiezione di un filmato a cura<br />

di Rai Storia in cui Mino Martinazzoli,<br />

intervistato da Giovanni<br />

Minoli, attraversa oltre 30 anni di<br />

storia repubblicana cui seguirà il<br />

commento di autorevoli esponen-<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

ti <strong>del</strong> mondo politico-istituzionale<br />

nazionale. Durante la serata, ospitata<br />

nella sala civica dei Disciplini<br />

di via Matteotti 96, intervengono:<br />

il ministro <strong>del</strong>l’interno Anna Maria<br />

Cancellieri (nella foto), Pierferdinando<br />

Casini, Pierluigi Castagnetti<br />

e il presidente di Banca Intesa,<br />

Giovanni Bazoli. <strong>La</strong> serata è coordinata<br />

da Lucia Annunziata.<br />

In aprile (il 16), invece, verrà presentato<br />

il volume <strong>del</strong> giornalista<br />

Aldo Cazzullo “<strong>La</strong> mia anima è<br />

ovunque tu sia”.


Non mi vergogno <strong>del</strong> Vangelo<br />

<br />

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<br />

<br />

Missione ecclesiale,<br />

unità pastorali e territorio<br />

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<br />

I miei vicini e i miei lontani<br />

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<br />

Unità pastorali<br />

e segni dei tempi<br />

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<br />

<strong>La</strong> mia e la tua unità pastorale<br />

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<br />

<strong>La</strong> fisionomia<br />

<strong>del</strong>le unità pastorali<br />

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<strong>La</strong> mia messa,<br />

il mio parroco,<br />

il mio oratorio<br />

Il mio catechismo,<br />

la mia messa e i miei poveri<br />

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<br />

Annuncio, liturgia e carità<br />

nelle unità pastorali<br />

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<br />

Le mie riunioni<br />

e il mio consiglio pastorale<br />

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<br />

<br />

Organismi di comunione<br />

e unità pastorali<br />

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<br />

Il mio parroco,<br />

la mia suora e i miei laici<br />

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<br />

<br />

I ministeri<br />

nelle unità pastorali<br />

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<br />

Il mio oratorio e i miei giovani<br />

<br />

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<br />

Pastorale giovanile e oratorio<br />

nelle unità pastorali<br />

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<br />

<br />

Il miei gruppi e le mie associazioni<br />

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Aggregazioni<br />

e unità pastorali<br />

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Il mio bollettino e il mio teatro<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Comunicazione e cultura<br />

nelle unità pastorali


Una serata importante sotto<br />

diversi aspetti, che riunisce<br />

alcune <strong>del</strong>le realtà più<br />

significative presenti nella<br />

comunità: così si potrebbe<br />

descrivere la serata di giovedì<br />

8 marzo a Rudiano intitolata<br />

“Donne: diritti e rovesci”. Dalle<br />

20.30 nell’auditorium <strong>del</strong>la<br />

scuola primaria, infatti, verranno<br />

eseguite una serie di musiche<br />

e letture dedicate alle donne,<br />

protagoniste alcune maestre<br />

<strong>del</strong>l’associazione musicale<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

l nome <strong>del</strong>lo stabile che ospita<br />

il Centro è rimasto quello da<br />

sempre noto a Orzinuovi: la<br />

“casa di don Pierino” la conoscono<br />

tutti e soprattutto è vivo<br />

il ricordo di quel prete rimasto per<br />

tanti anni a Orzinuovi, un ricordo<br />

che “sa di buono”, come qui amano<br />

ripetere. Stiamo parlando <strong>del</strong> Centro<br />

“per la famiglia”, il consultorio<br />

di dichiarata ispirazione cristiana<br />

che rappresenta una grande risorsa<br />

per i bisogni <strong>del</strong>la persona, <strong>del</strong>la<br />

coppia e <strong>del</strong>la famiglia in tutta<br />

la Bassa bresciana, in particolare<br />

per le 30 parrocchie che formano<br />

la zona pastorale IX. Il centro è nato<br />

nel maggio <strong>del</strong> 2004, inaugurato<br />

dall’allora vescovo mons. Sanguineti<br />

e in questi anni ha effettuato più<br />

di 13mila colloqui con 631 utenti,<br />

numeri che documentano il grande<br />

lavoro svolto nel corso <strong>del</strong> tempo.<br />

“<strong>La</strong> nostra équipe – racconta il coordinatore<br />

<strong>del</strong> centro Guido Marni<br />

– è formata da 30 persone, tra<br />

i quali 15 specialisti che coprono<br />

ogni campo <strong>del</strong>la cura <strong>del</strong>la persona,<br />

dalla pedagogia alla neuropsichiatria<br />

infantile, oltre a due legali.<br />

Vogliamo essere una risposta con-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

creta ai bisogni <strong>del</strong>le famiglie per la<br />

nostra zona”.<br />

Diverse le modalità di intervento <strong>del</strong><br />

centro, che spaziano dal supporto<br />

a situazioni di difficoltà a percorsi<br />

formativi offerti a tutti: “In questi<br />

anni c’è stato la richiesta classica<br />

di aiuto, per esempio da parte <strong>del</strong>le<br />

coppie – continua Guido Marni – ma<br />

anche la richiesta di una formazione<br />

per vivere momenti importanti<br />

<strong>del</strong>la vita di coppia, per esempio<br />

l’arrivo <strong>del</strong> primo figlio. Ora stiamo<br />

lavorando per creare un percorso<br />

permanente, che copra il divario<br />

temporale tra i corsi per fidanzati e<br />

i primi incontri <strong>del</strong>l’iniziazione cristiana.<br />

Non ci interessano i grandi<br />

nomi che riempiono le sale, ma il lavoro<br />

a piccoli gruppi, che permette<br />

un rapporto diretto e quindi un vero<br />

cambiamento”. Proprio questo rapporto<br />

diretto è una <strong>del</strong>le chiavi <strong>del</strong><br />

buon funzionamento <strong>del</strong> centro, ben<br />

inserito all’interno <strong>del</strong> territorio.<br />

“Tutti sanno dove trovarci – affer-<br />

“Rudiano e la sua musica” e le<br />

ragazze <strong>del</strong>le classi terze medie,<br />

coordinate dalle professoresse<br />

Raffaella Capitanio, Agnese<br />

Bersanini e Caterina Bosio.<br />

I testi, intercalati dai brani<br />

musicali, sono tratti dalla<br />

Convenzione sull’eliminazione<br />

<strong>del</strong>le discriminazioni nei confronti<br />

<strong>del</strong>le donne, calate nella vita<br />

quotidiana dai versi <strong>del</strong>la poetessa<br />

Daniela Margheriti. L’iniziativa è<br />

sostenuta anche dall’associazione<br />

anziani “Don Pietro Bianchi”<br />

<br />

ma al proposito il coordinatore <strong>del</strong><br />

centro – e la prossimità geografica<br />

è importante. Spesso il punto di partenza<br />

è un corso o una formazione<br />

fatti all’esterno, rispetto ai quali poi<br />

e dal Comune di Rudiano.<br />

Nella conferenza stampa di<br />

presentazione, tenutasi davanti ai<br />

rappresentanti degli enti coinvolti<br />

e ai ragazzi <strong>del</strong>le scuole, il sindaco<br />

Simona Moletta ha sottolineato<br />

soprattutto il valore comunitario<br />

<strong>del</strong>la serata e il suo risvolto<br />

educativo e culturale, lontano<br />

dagli stereotipi che a volte<br />

accompagnano questa ricorrenza,<br />

un’occasione per riflettere<br />

davvero sul ruolo fondamentale<br />

<strong>del</strong>la donna nella società. (f.u.)<br />

la gente chiede un approfondimento.<br />

Senza dimenticare il passaparola<br />

tra le persone. Inoltre collaboriamo<br />

molto anche con le realtà civili, per<br />

esempio la neuropsichiatria infan-<br />

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tile di Orzinuovi. È un rapporto di<br />

collaborazione vera, non semplicemente<br />

burocratico”. E per il futuro<br />

sono già in cantiere diversi progetti:<br />

“Oltre a continuare un corso rivolto<br />

agli insegnanti per approcciarsi<br />

con i disturbi specifici <strong>del</strong>l’apprendimento,<br />

stiamo partendo con ‘Genitori<br />

si cresce’ un progetto rivolto<br />

ai giovani genitori, con incontri a<br />

cadenza mensile. Un altro ambito<br />

molto importante, per la <strong>del</strong>icatezza<br />

<strong>del</strong>l’età, è l’adolescenza, per la quale<br />

abbiamo pensato a una “educazione<br />

al sentimento”.<br />

Chi arriva alla Map sa cosa sta<br />

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qualità <strong>del</strong> nostro lavoro.


o scorso 12 febbraio la<br />

pagina “Missione Giovani<br />

Verolanuova” ha preso<br />

avvio anche su facebook;<br />

il referente Padre<br />

GianMaria ha spiegato ai microfoni<br />

di Radio Basilica l’importante avvenimento<br />

che coinvolgerà i giovani<br />

di Verolanuova. Comunità piena di<br />

iniziative quella di Verolanuova che<br />

per la Quaresima organizza una serie<br />

di attività e incontri che puntano<br />

a coinvolgere i giovani. Il tema promosso<br />

dall’oratorio per il 2012 è “Vogliamo<br />

vedere Gesù”, un cammino<br />

diviso in otto tappe, scandite da un<br />

sussidio di preghiera quotidiano per<br />

le diverse fasce d’età. Di rilevante<br />

importanza è la tappa n° 4, che programma<br />

un appuntamento insolito<br />

per i giovani verolesi ossia la Missione<br />

giovani. Dal 17 al 25 marzo infatti<br />

la comunità bassaiola sarà animata<br />

da un’importante settimana di pastorale<br />

giovanile. L’evento sarà coordinato<br />

da padre Gianmaria Peretti<br />

<strong>del</strong>l’ordine dei Servi di Nazareth che<br />

lo scorso 24 gennaio in un’intervista<br />

alla radio locale di Verolanuova<br />

ha spiegato che cos’è una Missione<br />

giovani: “È un tentativo a 360 gradi<br />

di incontro con i ragazzi, per indurli<br />

a un incontro quotidiano in un<br />

punto neutro <strong>del</strong> paese; dando la<br />

possibilità anche a chi ha tralasciato<br />

l’argomento religioso di poterlo<br />

<br />

<br />

Conoscere la volta celeste in<br />

tutte le sue sfaccettature è un<br />

modo per avvicinare piccoli<br />

e grandi lettori al mondo<br />

<strong>del</strong>la biblioteca. Si rinnova<br />

l’appuntamento con la mostra<br />

organizzata dalla Biblioteca<br />

civica di Bagnolo Mella.<br />

Quest’anno la rassegna sarà<br />

intitolata “… e quindi uscimmo<br />

a riveder le stelle” frase di<br />

chiusura <strong>del</strong> canto <strong>del</strong>l’inferno<br />

<strong>del</strong>la Divina commedia. Iniziativa<br />

che è quindi dedicata alla volta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ridiscutere”. “Durante gli incontri<br />

− continua il sacerdote − ci sarà<br />

largo uso <strong>del</strong>la cinematografia, <strong>del</strong>la<br />

musica e <strong>del</strong>l’esperienza di molti<br />

ragazzi che oggi vivono la Missione<br />

giovani in Italia”. Tra il tentativo di<br />

celeste con tutti gli aspetti che<br />

possono riguardarla, sia sotto<br />

l’aspetto scientifico che dal<br />

punto di vista fantasioso.<br />

<strong>La</strong> mostra si è aperta<br />

ufficialmente domenica 4<br />

marzo, ma per le scuole erano<br />

in programma attività collegate<br />

in precedenza. Resta aperta<br />

fino alla successiva domenica<br />

18 marzo. Nei primi due giorni<br />

riservati alle scuole sono state<br />

programmate attività ludiche<br />

collegate con esposizioni<br />

“aggancio” rientra anche la pagina<br />

Missione giovani a Verolanuova attivatasi<br />

lo scorso 12 febbraio tra uno<br />

dei social network più di moda al<br />

momento. Lo spazio virtuale su Facebook<br />

non sarà semplicemente un<br />

modo per condividere l’evento, ma<br />

anche un sostegno per coinvolgere<br />

i giovani, aggiornare le persone e<br />

successivamente sarà una raccolta<br />

opinioni su quanto realizzato. “Il<br />

metodo di scomessa sui giovani di<br />

oggi − continua il coordinatore <strong>del</strong>la<br />

missione − è restare molto alla mano,<br />

avere una colloquialità semplice;<br />

i ragazzi di oggi non hanno bisogno<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di astronomia, proiezioni<br />

con il planetario itinerante,<br />

senza cupola, e laboratorio<br />

di astronomia con il sistema<br />

solare in miniatura. Le stesse<br />

attività, che hanno visto la<br />

partecipazione di numerosi<br />

bambini, possono anche essere<br />

ripetute nelle altre mattinate. Nel<br />

pomeriggio di sabato 10 marzo<br />

si tiene invece il laboratorio<br />

di astronomia sul sistema<br />

solare, alle 15.30 e alle 16.30<br />

e la proiezione per il pubblico<br />

<strong>del</strong> formalismo <strong>del</strong> baciamano, hanno<br />

bisogno di un contatto semplice”.<br />

<strong>La</strong> manifestazione si apre sabato 17<br />

marzo con un concerto di gruppi<br />

musicali locali, a partire dalle ore 21<br />

nella piazza principale <strong>del</strong> paese. <strong>La</strong><br />

giornata di domenica 18 sarà invece<br />

dedicata agli sportivi. Dalle ore<br />

15.30 in tre diversi punti <strong>del</strong> paese si<br />

disputeranno tornei di pallavolo, basket<br />

e calcio; in collaborazzione con<br />

le società sportive locali. Da lunedì<br />

19 a venerdì 23 marzo la concentrazione<br />

si sposterà sulle riflessione<br />

con degli incontri in luoghi religiosamente<br />

neutri <strong>del</strong> paese. <strong>La</strong> scansione<br />

per le fasce d’età è ore 16.30<br />

in biblioteca comunale incontro per<br />

i ragazzi <strong>del</strong>le elementari, ore 17.30<br />

in biblioteca comunale incontro per<br />

i ragazzi <strong>del</strong>le medie, ore 18.30 in<br />

biblioteca comunale incontro per<br />

gli adolescenti dalla prima alla terza<br />

superiore; ore 20.45 presso l’auditorium<br />

<strong>del</strong>l’Itc Mazzolari (via Rovetta)<br />

serate per gli adulti, ore 21 in<br />

biblioteca comunale incontro per i<br />

giovani dalla quarta superiore in su.<br />

<strong>La</strong> settimana di intensa preghiera si<br />

concluderà domenica 25 marzo con<br />

una festa curata dal gruppo animazione<br />

oratorio a partire dalle 15. in<br />

oratorio e con un concerto musicale<br />

conclusivo con i cantanti Massimo<br />

Guerini ed Ester Scarpa alle ore<br />

20.45 presso l’auditorium.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

con il planetario itinerante. <strong>La</strong><br />

mostra, allestita nella galleria<br />

di Palazzo Bertazzoli (via XXVI<br />

Aprile 48), vede l’esposizione di<br />

oltre 200 libri sulle diversificate<br />

diramazioni <strong>del</strong>la materia e sarà<br />

aperta nei giorni feriali per le<br />

scolaresche, su prenotazione,<br />

durante l’orario di apertura <strong>del</strong>la<br />

biblioteca, dal martedì al venerdì<br />

dalle 8.30 alle 12 e dalle 14 alle<br />

18. Apertura al pubblico il sabato<br />

dalle 15 alle 18 e la domenica alle<br />

10 alle 12 e dalle 15 alle 18.


Si rafforza a Lonato lo sportello<br />

“Areamamma”. Avviato nel 2006<br />

dall’assessorato ai Servizi sociali<br />

guidato da Ettore Prandini (nella<br />

foto) ha registrato lo scorso anno<br />

quasi 900 accessi nella sede di via<br />

Battisti 37 e 80 visite effettuate a<br />

domicilio. Le mamme ricevono un<br />

sostegno sanitario ed emotivo, dalla<br />

gestazione ai primi mesi di vita<br />

<strong>del</strong> figlio. Incontrano altre donne e<br />

si confidano, parlano dei loro problemi,<br />

chiedono consigli e si sentono<br />

più tranquille, grazie a un am-<br />

biente idoneo e umanamente accogliente<br />

che fa sembrare tutto ‘più<br />

normale e gestibile’. “Per loro è importante<br />

non sentirsi sole – spiega<br />

Ivana Pina, responsabile dei Servizi<br />

sociali – e ricevere consigli, essere<br />

ascoltate e capite”. “Nel 2011 – riferisce<br />

la coordinatrice Mara Padovani<br />

– si sono realizzati incontri a<br />

tema sulle fasi evolutive <strong>del</strong> bambino<br />

e sulla prevenzione degli incidenti<br />

domestici. Abbiamo anche<br />

riscontrato un maggiore intervento<br />

da parte dei padri nella richiesta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a un incontro organizzato<br />

dall’associazione commercianti<br />

di Ciliverghe,<br />

Mazzano, Molinetto, al<br />

fine di dar vita a una petizione<br />

popolare per la raccolta firme<br />

contro la realizzazione <strong>del</strong> progetto<br />

Portamb a Ciliverghe, è nato<br />

un comitato neutrale; è composto<br />

da cittadini di tutte le età e con varie<br />

esperienze che desiderano proteggere<br />

il loro territorio e soprattutto la<br />

loro salute rifiutando il progetto Portamb.<br />

<strong>La</strong> Portamb è un’azienda con<br />

sede a Ciliverghe in via San Rocco,<br />

attiva nel trattamento dei rifiuti. Nel<br />

2009 la Portamb ha richiesto l’autorizzazione<br />

a realizzare un impianto<br />

industriale per stoccaggio e trattamento<br />

rifiuti pericolosi e non pericolosi<br />

in zona San Valentino a Ciliverghe.<br />

Nel febbraio 2011 la Regione<br />

ha accolto la domanda <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

comunale di Mazzano affinché<br />

Portamb individuasse, per il<br />

proprio impianto, una zona diversa<br />

da San Valentino. Portamb ha ripresentato<br />

nel dicembre 2011 un nuovo<br />

progetto, spostando l’insediamento<br />

industriale di poche decine di metri<br />

rispetto alla prima richiesta, quindi<br />

sempre vicino al centro abitato. Ma<br />

la differenza rispetto al precedente<br />

progetto è il notevole ampliamento<br />

<strong>del</strong>le dimensioni <strong>del</strong>l’impianto che<br />

si intende realizzare. Quindi oltre a<br />

non essere stati risolti i problemi le-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

gati alla dislocazione, sono aumentati<br />

quelli che nascono dalla dimensione<br />

<strong>del</strong>l’intervento. Ora la Portamb<br />

vuole l’autorizzazione a realizzare un<br />

impianto industriale di stoccaggio e<br />

trattamento di 500 tipi di rifiuti, dei<br />

quali 234 sono classificati come pericolosi.<br />

Portamb intende realizzare<br />

l’impianto a Ciliverghe nella ex cava<br />

Florio/Felce, tra l’autostrada A4 e la<br />

tangenziale Est di <strong>Brescia</strong>. Uno stabilimento<br />

grande come 20 campi da<br />

calcio, con al suo interno capannoni<br />

alti 30 metri (come condomini da 10<br />

piani), a soli 125 metri da una cascina,<br />

la Fienile Madonnina a Ciliverghe.<br />

L’impianto avrà una cava profonda 22<br />

metri che creerà pericoli per la falda<br />

acquifera che si trova a soli 25 metri.<br />

Da non sottovalutare sono poi le conseguenze<br />

sulla viabilità (con il conseguente<br />

inquinamento atmosferico),<br />

visto che è previsto il transito di 430<br />

camion al giorno. Le conseguenze<br />

peggiori saranno ovviamente per gli<br />

abitanti di un territorio che è già sottoposto<br />

a un numero significativo di<br />

insediamenti industriali (anche pesanti)<br />

e discariche. I dati di Arpa e<br />

Asl più volte suonano il campanello<br />

d’allarme per un inquinamento che<br />

alla lunga provoca un aumento di malattie<br />

patologiche e tumorali di vario<br />

genere. Oltre ai Comuni anche la società<br />

civile e i semplici cittadini vogliono<br />

esprimere la loro contrarietà<br />

al progetto Portamb. Tutti i maggiorenni<br />

potranno firmare contro il progetto<br />

Portamb in questi momenti: il<br />

mercoledì mattina durante il mercato<br />

a Molinetto; il sabato e la domenica<br />

fuori dalle chiese parrocchiali di Ciliverghe,<br />

Molinetto e Mazzano; il martedì<br />

e venerdì fuori da scuole e asili<br />

di Ciliverghe, Molinetto e Mazzano.<br />

di supporto nel ruolo genitoriale”.<br />

“Areamamma” cerca di dare risposte<br />

concrete anche alle aumentate<br />

richieste di sostegno materiale.<br />

“Siamo molto orgogliose – continua<br />

Padovani – <strong>del</strong>la generosità<br />

che le nostre mamme hanno dimostrato<br />

portando spontaneamente<br />

accessori, vestiti e generi alimentari<br />

per condividerli o scambiarli con<br />

famiglie meno fortunate che, anche<br />

a seguito <strong>del</strong>la situazione economica<br />

contingente, hanno perso lavoro,<br />

subito trasferimenti, vissuto<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

difficoltà… È un patrimonio di solidarietà<br />

che si è radicato e che siamo<br />

certe continuerà”. Tra i nuovi<br />

obiettivi quello di creare una maggiore<br />

cultura <strong>del</strong> benessere, che vada<br />

controcorrente rispetto alla medicalizzazione<br />

<strong>del</strong>la gravidanza e<br />

<strong>del</strong>la prima infanzia. “Sosteniamo<br />

– conclude Padovani – come valore<br />

primario e imprescindibile l’unicità<br />

di ogni mamma e di ogni bambino,<br />

la forza di una relazione non mediata,<br />

ma focalizzata su ‘quel’ bambino<br />

in ‘quel’ momento evolutivo”. (v.b.)


ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA<br />

25125 <strong>Brescia</strong> – Via Dalmazia, 135 – Tel.030.348410 – Fax.030.3542433SITO<br />

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TRIBUNALE DI BRESCIA<br />

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NAULT LAGUNA BERLINA TG. CE507NJ ANNO 2003 ALIMENTAZIONE GASO-<br />

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INCIDENTATO), DEPOSITATA IN SALO’ VIA UMBERTO I° 10, PRESSO SOCCOR-<br />

SO ACI PELUCCHETTI POLO 1.9 DIESEL TG. AN307LR ANNO 1997 CON CHIA-<br />

VE, MANCANTE DI DOCUMENTI DI CIRCOLAZIONE, VEICOLO DEPOSITATO IN<br />

BRESCIA VIA BUOZZI PRESSO DEPOSITO AUTORIPARAZIONI FORNACI OPEL<br />

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TIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 6.500,00. FIAT PANDA 750 CC, KW<br />

25 TG. CB230017 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI<br />

PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 300,00. AUTOCARRO NISSAN TERRANO II TRE<br />

PORTE TG. BY362LJ ANNO 2001, CILINDRATA 2664 CC, KW 92, A GASOLIO, CON<br />

CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE<br />

ASTA EURO 2.500,00. SMART FORTWO COUPE’ CDI, 799 CC, KW 30, A GASOLIO<br />

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CABSTAR CON CASSONE TG. CP169TT ANNO 2004, CILINDRATA 2953 CC, KW<br />

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BRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO<br />

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TRIBUNALE DI BRESCIA FALL: 65/11<br />

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EURO 1.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 38 MACCHINA ATTACCABOT-<br />

TONI PFAFF CON BANCALE E MOTORE EURO 2.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIO-<br />

NI DI 1/5 54 MOBILE BASSO LEGNO CHIARO, MOBILE PENSILE LEGNO CHIARO<br />

CON TRE ANTE LEGNO, MOBILE SCAFFALE LEGNO NERO, DIVANO TRE POSTI<br />

STOFFA BLU, TAVOLINO BASSO RETTANGOLARE, TV COLOR SCHERMO PIAT-<br />

TO PHILIPS CON TELECOMANDO EURO 240,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI<br />

1/5 160 COMPUTER COMPOSTO DA UNITA’ CENTRALE IBM, MONITOR PIATTO,<br />

TASTIERA LOGITECH , MOUSE, STAMPANTE HP, STAMPANTE XEROX PE 220,<br />

TECNIGRAFO ELIOMEC EURO 640,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 95 MO-<br />

BILE SOGGIORNO COMPONIBILE A MURO LEGNO COLOR FAGGIO CON ANTA<br />

VETRO, ANTA RIBALTA, TRE ANTE LEGNO, DIVANO TRE POSTI STOFFA BIAN-<br />

CA, POLTRONA PELLE NERA ELETTRICA, TV COLOR LG SCHERMO PIATTO<br />

CON TELECOMANDO EURO 880,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 78 MOBI-<br />

LE SOGGIORNO COMPONIBILE IN LEGNO MARRONE CON 8 ANTE LEGNO, DUE<br />

ANTE VETRO, DUE CASSETTI, TAVOLO RETTANGOLARE IN CRISTALLO OPACO<br />

ALLUNGABILE CON SEI SEDIE IN PELLE NERA, DUE DIVANI A TRE E DUE POSTI<br />

STOFFA AZZURRA, TV COLOR SCHERMO PIATTO PANASONIC 32” CON TELECO-<br />

MANDO EURO 5.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5<br />

PROGRAMMA DELLE VENDITE IN LUOGO DEL 12/03/12 ORE 8.30 E SEGUENTI<br />

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EURO 5.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 123 ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI<br />

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35 QUINTALI, PONTE SOLLEVATORE AZZURRO MARCA RAVAGLIOLI 25 QUIN-<br />

TALI, BRUCIATORE MARCA BALTUR SPARK EURO 12.800,00 E PROGRESSIVE<br />

RIDUZIONI DI 1/5 64 ALLE ORE 9.15 E SEGUENTI IN CAINO VIA NAZIONALE 26<br />

BANCO FRIGO IN ACCIAIO LUNGO CIRCA 4 METRI E ALTO CIRCA METRI 1,30<br />

EURO 2.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 103 ALLE ORE 9.45 E SEGUENTI<br />

IN OME VIA DEL MIGLIO 18 SABBIATRICE PNGBORN EUROPE SPA MATRICOLA<br />

9804-1 ANNO 2002 EURO 24.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 31 ALLE<br />

ORE 10.15 E SEGUENTI IN MAZZANO VIA MATTEI 16 PRESSA AD INIEZIONE MO-<br />

DELLO BT550 NUOVA EURO 32.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 79 ALLE<br />

ORE 11.00 E SEGUENTI IN GOTTOLENGO VIA CERRETO 63/C DUE POLTRONE IN<br />

PELLE SENAPE, DIVANO IN PELLE SENAPE, TV MIVAR, VETRINA 4 ANTE, SPEC-<br />

CHIERA, DUE DIVANIEURO 1.280,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5<br />

TRIBUNALE DI BRESCIA FALL: 9/12<br />

LUNEDI 12/3/12 ALLE ORE 14.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA DELLA PALAZZINA<br />

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ANNO 2000, CILINDRATA 12816 CC, KW 338, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIR-<br />

COLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 12.000,00. SEMIRI-<br />

MORCHIO DUE ASSI PELLICANO S56, RIBALTABILE TRILATERALE TG. AB51317<br />

ANNO 2000 CON LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE BASE ASTA EURO 7.000,00. SE-<br />

MIRIMORCHIO TRE ASSI, PIANALE, BERTOJA, TG. BS031443 ANNO 1996 CON LI-<br />

BRETTO DI CIRCOLAZIONE BASE ASTA EURO 8.000,00. AUTOCARRO MAN 33-430<br />

FDC TG. CN526GT ANNO 2004, CILINDRATA 10518 CC, KW 316 CON CASSONE<br />

RIBALTABILE TRILATERALE CON CHIAVI, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CER-<br />

TIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 35.000,00. AUTOCARRO MAN 41-460F<br />

TG. CL496AY ANNO 2003, CILINDRATA 12816 CC, KW 338 CON CASSONE RIBAL-<br />

TABILE TRILATERALE, CON CHIAVI, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICA-<br />

TO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 40.000,00. AUTOCARRO IVECO MAGIRUS 330<br />

36H TG. BS/D23787 ANNO 1990, CILINDRATA 13798 CC, KW 365 CON CHIAVE, LI-<br />

BRETTO DI CIRCOLAZIONE, MANCANTE DI CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE<br />

ASTA EURO 5.000,00. ESCAVATORE CINGOLATO FIAT COBELCO E235 SR ANNO<br />

2003 CON CHIAVI BASE ASTA EURO 35.000,00. ESCAVATORE GOMMATO LIEBHER<br />

310L CON CHIAVE BASE ASTA EURO 10.000,00. PALA CARICATRICE GOMMATA<br />

LIEBHER 538 CON CHIAVE BASE ASTA EURO 15.000,00. VIBROFINITRICE BITEL-<br />

LI CON CHIAVE BASE ASTA EURO 15.000,00. DUE GENERATORI DI CORRENTE,<br />

COMPRESSORE CARRELLATO SILENZIATO MAGGIOR OFFERENTE DUE PINZE<br />

DEMOLITRICI PER ESCAVATORE, MARTELLO DEMOLITORE PER ESCAVATORE<br />

MAGGIOR OFFERENTE AUTOCARRO IVECO CON GRU TG. AD577WD ANNO 1995<br />

CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPIRETA’<br />

BASE ASTA EURO 5.000,00.


gennaio 2011 è stata aperta<br />

la sede <strong>del</strong>la Caritas parrocchiale<br />

San Marco alla presenza,<br />

col parroco, di mons. Federico<br />

23<br />

l<br />

Pellegrini, di Marco Danesi per<br />

la Caritas diocesana, e <strong>del</strong> sindaco Mi-<br />

chele Gussago con numerosi cittadini:<br />

circa 300 metri quadrati con luminosi<br />

ambienti, arredati per le diverse<br />

necessità (scaffali alimentari ecc.) risultato<br />

<strong>del</strong>la ristrutturazione <strong>del</strong>l’immobile<br />

di proprietà parrocchiale in<br />

via don Zanetti. Ora la Caritas S. Marco<br />

ha reso partecipi i cittadini <strong>del</strong>l’intensa<br />

opera <strong>del</strong> primo anno con un<br />

pregevole libretto diviso in due parti.<br />

Negli “Appunti memorialistici”, lo storico<br />

Francesco Trovati, sintetico ma<br />

efficace, ricorda un lungo filo rosso di<br />

generosità che si dipana da decenni.<br />

Nelle pagine conclusive si fornisce il<br />

bilancio <strong>del</strong>l’anno trascorso e il quadro<br />

<strong>del</strong>la struttura attuale con ben 52<br />

persone impegnate. Trovati individua<br />

le radici nella Conferenza <strong>del</strong>la S. Vincenzo<br />

locale costituita (dalle testimonianze<br />

orali esistenti) negli ultimi anni<br />

Quaranta, figlia <strong>del</strong>la Società di S. Vincenzo<br />

fondata a <strong>Brescia</strong> il 14 giugno<br />

<strong>del</strong> 1858 con l’approvazione <strong>del</strong> vescovo<br />

Girolamo Verzeri. Fin dall’inizio<br />

a Gardone c’è la sezione maschile e<br />

quella femminile con nomi storici come<br />

quello di Alfonso Rinaldini e Graziella<br />

Aimone, e assistenti ecclesiastici<br />

in successione i sacerdoti Guerino<br />

Dogali, Roberto Fè, Giacomo Bonet-<br />

<br />

<br />

Chi l’ha mai detto che tra parrocchie<br />

<strong>del</strong>lo stesso Comune non si possa<br />

collaborare e portare avanti<br />

iniziative più che interessanti?<br />

Tra lo scetticismo e lo sguardo un<br />

po’ perplesso dei più campanilisti<br />

lumezzanesi, i giovani e gli<br />

adolescenti valgobbini hanno unito<br />

le proprie forze per dar vita a una<br />

vera e propria “Scuola di preghiera”.<br />

Tutto è nato dopo la Gmg, che ha<br />

visto le tre parrocchie più popolate<br />

di Lumezzane (Pieve, Sant’Apollonio<br />

e San Sebastiano, ndr) partire<br />

<br />

insieme alla volta di Madrid, dove<br />

hanno incontrato Benedetto<br />

XVI. <strong>La</strong> voglia di collaborare e di<br />

rafforzare i rapporti sbocciati tra i<br />

vari oratori dopo il pellegrinaggio<br />

in terra iberica, ha fatto sì che per il<br />

cammino quaresimale i vari gruppi<br />

degli adolescenti abbiano sospeso le<br />

loro attività per dedicare l’incontro<br />

settimanale alla preghiera e alla<br />

riflessione sulla Parola. Ma come è<br />

strutturata la “Scuola di preghiera”?<br />

Quest’ora e mezza è divisa in due<br />

fasi: la prima parte è caratterizzata<br />

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ta. Sono anni in cui assieme a quelle<br />

ad ammalati e bisognosi la “visita ai<br />

carcerati” è ancora concreto precetto:<br />

fino al 1967 funzionò a Gardone<br />

Valtrompia il carcere mandamentale.<br />

<strong>La</strong> San Vincenzo finirà per dedicarsi<br />

prevalentemente agli anziani <strong>del</strong>la<br />

casa di riposo Beretta estinguendosi<br />

nel 2001. Da 10 anni, 18 febbraio <strong>del</strong><br />

1992, su invito <strong>del</strong> parroco don Severino<br />

Chiari si era costituito il gruppo<br />

denominato “Caritas” con presidente<br />

Mario Bondio e consiglieri un rappresentante<br />

di ogni associazione di<br />

volontariato, dalla ancora operante<br />

San Vincenzo, alla Croce Bianca. Crescevano<br />

i bisogni. Si apriva uno sportello<br />

pubblico gestito dalla nuova Cooperativa<br />

Karibù impegnata a livello<br />

zonale nella accoglienza dei migranti.<br />

Nel gennaio 2008 la sostituiva la “Cooperativa<br />

accoglienza migranti don<br />

Renato Monolo”: in sei mesi dà casa a<br />

nove famiglie, distribuisce abiti a 750<br />

persone. Quindi è su un terreno fertile,<br />

che si innesta, conservandone le<br />

risorse umane, la Caritas S. Marco assorbendo<br />

la cooperativa don Monolo,<br />

dando subito frutti abbondanti. Sono<br />

96 le schede al centro di ascolto di “bisognosi”<br />

di 17 nazionalità: con 12, gli<br />

italiani sono al 4° posto assoluto; 30 le<br />

schede raccolte allo sportello lavoro;<br />

398 i pacchi distribuiti dei quali 101<br />

a famiglie italiane. Nel particolare, si<br />

è passati dai 53 di ottobre ai 79 di dicembre:<br />

la situazione si aggrava. Sono<br />

676 le offerte di vestiario. Senza<br />

dimenticare il corso di lingua italiana<br />

per le donne immigrate con oltre<br />

30 iscrizioni.<br />

da nozioni teoriche ricche di<br />

preziosi consigli per aiutare a<br />

pregare meglio (l’importanza<br />

<strong>del</strong> silenzio...); nella seconda i<br />

ragazzi si spostano nella cappella<br />

<strong>del</strong>l’oratorio ospitante per pregare<br />

e vivere la Quaresima attraverso<br />

la spiegazione di un’icona sacra.<br />

Il primo appuntamento si è svolto<br />

presso l’oratorio San Filippo Neri di<br />

Piatucco, che negli anni ha già fatto<br />

l’esperienza grazie a un’idea nata di<br />

don Giuseppe Baccanelli. L’obiettivo<br />

è quello di aiutare i giovani a vivere<br />

<br />

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<br />

<br />

al meglio la Quaresima e attraverso<br />

un percoso individuale e di gruppo<br />

introdurre all’arte di pregare.<br />

Gli incontri, che si svolgeranno<br />

durante i mercoledì di Quaresima,<br />

toccheranno tutte le parrocchie di<br />

Lumezzane. Queste le date e le sedi<br />

<strong>del</strong>la “Scuola di preghiera: vieni alla<br />

mensa <strong>del</strong> Padre”: 14 marzo presso<br />

l’oratorio di Sant’Apollonio, il 21<br />

marzo presso l’oratorio di Fontana e<br />

la serata finale il 28 marzo presso il<br />

Centro giovanile di San Sebastiano.<br />

(Alessio Andreoli)


er il 2° anno la Citta<strong>del</strong>la<br />

<strong>del</strong>la cultura di Capo di<br />

Ponte ha ospitato gli Stati<br />

generali <strong>del</strong> turismo:<br />

un’occasione di confronto<br />

per discutere e <strong>del</strong>ineare strategie<br />

condivise. Coordina Riccardo Venchiarutti,<br />

che ha presentato la prolusione<br />

di Tino Bino: “Progetto Valcamonica:<br />

un mo<strong>del</strong>lo d’integrazione<br />

fra cultura e turismo”. <strong>La</strong> cultura ha<br />

una motivazione sempre sociale; il<br />

turismo un movente economico. <strong>La</strong><br />

vallata <strong>del</strong>l’Oglio ha bisogno di un<br />

progetto di marketing territoriale,<br />

realizzabile in tre fasi: progetto di<br />

comunicazione dal basso (capacità<br />

di coinvolgere la popolazione); fase<br />

progettuale; fase di contatto (bisogni,<br />

operatori), ovviamente rispettando<br />

il principio di sostenibilità. Le<br />

biblioteche potrebbero essere l’ossatura<br />

<strong>del</strong> marketing: sono tra i luoghi<br />

più visitati, veri punti di accoglienza.<br />

Grandi occasioni mancate sono:<br />

la valorizzazione <strong>del</strong>le incisioni<br />

rupestri; il Palacongressi di Boario;<br />

lo sviluppo <strong>del</strong>l’artigianato. Per fortuna<br />

il Distretto culturale ha saputo<br />

superare i mille campanilismi. Marco<br />

Tottoli, responsabile dei progetti<br />

d’impresa, ha trattato la sua “Indagine<br />

sulla conoscenza e fruizione<br />

<strong>del</strong> patrimonio culturale <strong>del</strong>la Valcamonica”,<br />

che ha visto coinvolte 584<br />

persone, provenienti per il 55% dal-<br />

<br />

<br />

Con Franco Monchieri, sindaco di<br />

Prestine, parliamo <strong>del</strong>l’Ecomuseo<br />

<strong>del</strong> “Vaso Re e <strong>del</strong>la Valle dei<br />

Magli”, costituito insieme a Bienno.<br />

L’iniziativa è riconosciuta dalla<br />

Regione ai sensi <strong>del</strong>la legge 13/2007<br />

(“Riconoscimento degli ecomusei<br />

per la valorizzazione <strong>del</strong>la cultura<br />

e <strong>del</strong>le tradizioni locali, ai fini<br />

ambientali, paesaggistici, culturali,<br />

turistici ed economici”). “Costituire<br />

un Ecomuseo – sottolinea<br />

Monchieri – significa promuovere il<br />

territorio, perseguendo un disegno<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

la Valle stessa; il 32% dalle province<br />

di <strong>Brescia</strong> e di Bergamo e il 13% da<br />

altre province. Dal sondaggio emerge<br />

una conoscenza diffusa <strong>del</strong>l’arte<br />

rupestre e <strong>del</strong>le Terme, mentre per<br />

il resto (archeologia romana, Musei,<br />

Romanino e Pietro da Cemmo) si rileva<br />

una minore conoscenza. Parzia-<br />

strategico e un filo conduttore<br />

che, per quanto ci riguarda, è stato<br />

individuato nel torrente Prestello.<br />

Il corso d’acqua in territorio di<br />

Prestine si unisce al torrente Valle<br />

<strong>del</strong>le Valli e a Bienno diventa<br />

torrente Grigna. <strong>La</strong> valorizzazione<br />

avviene attraverso forme diverse:<br />

coinvolgimento <strong>del</strong>la popolazione,<br />

studio e recupero <strong>del</strong>le tradizioni,<br />

ristrutturazione di immobili di<br />

pregio, o di interesse storicoeconomico,<br />

recupero di percorsi<br />

naturalistici, realizzazione di<br />

le consapevolezza dei festival “Dallo<br />

Sciamano allo Showman” e “Crucifixus”.<br />

Simona Ferrarini (assessore<br />

alla Cultura e al Turismo <strong>del</strong>la<br />

Comunità montana) ha proposto<br />

un consorzio pubblico/privato e ha<br />

sottolineato che le amministrazioni<br />

pubbliche sembrano essere d’accordo.<br />

Il turismo comincia a essere<br />

capito anche dai camuni. Le capacità<br />

ricettive ci sono, forse sarebbe<br />

necessaria una mentalità imprenditoriale<br />

nuova. Carlo Zani, infine, ha<br />

fatto un elenco dei “prodotti” già in<br />

via di sperimentazione: nuova cartografia,<br />

educational per giornalisti,<br />

segnaletica stradale. servizi televisivi,<br />

promozione all’estero.<br />

manufatti”. Quest’operazione ha<br />

permesso al Comune valgrignino<br />

di accedere ai finanziamenti<br />

per la raccolta e lo studio di<br />

documentazione presso vari<br />

archivi, acquisendo notizie<br />

sull’evoluzione <strong>del</strong>la zona e sullo<br />

sviluppo economico e sociale.<br />

Tra le iniziative, la realizzazione<br />

<strong>del</strong> “Costume popolare camuno”.<br />

L’esecuzione dei costumi di epoca<br />

sei-settecentesca è avvenuta<br />

attivando due tesi di laurea presso<br />

l’Accademia <strong>del</strong>le belle arti di<br />

<br />

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<br />

Brera a Milano e coinvolgendo le<br />

studentesse che hanno lavorato<br />

utilizzando prodotti locali e tecniche<br />

d’epoca. Una replica semplificata<br />

dei costumi è stata adottata<br />

quale abito di scena <strong>del</strong> gruppo<br />

folcloristico-musicale “Le Orège<br />

de Hòi” (gli stonati) di Bienno. Nel<br />

corso <strong>del</strong>l’anno 2011, grazie ad<br />

altri contributi, è stato possibile<br />

ristrutturare la “Ràzega” (segheria)<br />

di origine veneziana che funzionava<br />

con la forza motrice <strong>del</strong>l’acqua,<br />

incanalata nel “Vaso Re”.


<strong>La</strong> Regione Lombardia ha varato<br />

la graduatoria stilata in seguito<br />

al bando per il finanziamenti ai<br />

rifugi escursionistici e alpinistici.<br />

In base alla graduatoria<br />

regionale, i rifugi possono<br />

accedere al contributo pari al<br />

50% <strong>del</strong>l’ammontare complessivo<br />

<strong>del</strong> costo relativo alle opere<br />

previste dal bando e autorizzate<br />

dalla Regione. Tra essi figurano<br />

tutti i nove rifugi <strong>del</strong>la Valle<br />

Camonica che hanno fatto<br />

domanda. Due sono classificati<br />

come escursionistici, il Tassara<br />

in Bazena e il Petit Pierre a<br />

Ponte di Legno, che hanno<br />

ottenuto complessivamente<br />

174mila euro e sette sono<br />

rifugi alpinistici: il Tonolini,<br />

il Tita Secchi, il Valmalza,<br />

il Prudenzini (nella foto), il<br />

Garibaldi, il Torsoleto e il Val<br />

Brandet, che complessivamente<br />

hanno ottenuto 470mila euro.<br />

Ora devono iniziare i lavori<br />

previsti nei rifugi assegnatari <strong>del</strong><br />

contributo; per la maggior parte<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

nni fa c’era stato chi<br />

per ottenere un maggiore<br />

consenso elettorale<br />

aveva proposto la<br />

creazione di una provincia<br />

di Valle Camonica. Oggi i<br />

tempi, almeno apparentemente, sono<br />

cambiati e pensare a una schiera<br />

di presidenti, assessori, consiglieri,<br />

portaborse, non è di moda. Tuttavia,<br />

mentre le Province giorno sì, giorno<br />

no rischiano di scomparire, c’è chi<br />

se ne fa un baffo, forse sapendo che<br />

tutto si sistemerà. Così l’associazione<br />

“Incontri Tramontani”, fondata<br />

e guidata da Giancarlo Maculotti,<br />

ex-assessore in Comunità montana<br />

per il Pd e dalignese d’origine nonché<br />

sindaco di Cerveno, ha lanciato<br />

l’idea di una “provincia alpina” che<br />

unisca Valcamonica e Valtellina. Nella<br />

Valle <strong>del</strong>l’Adda la cosa ha trovato<br />

rispondenza nell’associazione ‘Valtellina<br />

nel futuro’. Se ne è parlato a<br />

Sondrio il 18 febbraio scorso e se ne<br />

torna a parlare a Edolo il prossimo<br />

sabato 10 marzo col sociologo Aldo<br />

Bonomi. Un modo per discutere di<br />

come convivere con la marginalità.<br />

Tuttavia certe volte essere ai margini<br />

può essere un vantaggio. Dato che<br />

l’Alta Valle sta a pochi chilometri dal<br />

confine svizzero, è ripreso alla grande<br />

il movimento di lavoratori pendolari<br />

e gitanti, che fanno una capatina<br />

nel Canton Grigione per il pieno di<br />

super. Il decreto ‘SalvaItalia’, vara-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

to agli inizi di dicembre dal governo<br />

Monti, ha stabilito l’aumento <strong>del</strong>le<br />

accise sui carburanti. A quel punto la<br />

super svizzera (1,4 euro), ma anche<br />

il gasolio (1,6 euro) sono diventati<br />

concorrenziali: come nel 2000 ecco<br />

il ritorno <strong>del</strong>le code al confine vicino<br />

a Tirano. Non pochi sono i camuni<br />

<strong>del</strong>la zona di Edolo, distante 35 km<br />

dal confine, e di Corteno Golgi (a 27<br />

km) che considerano vantaggioso<br />

fare una puntata nei numerosi distributori<br />

di Campocologno appena<br />

oltre la dogana. Pare che i benzinai<br />

italiani registrino un considerevole<br />

calo dei clienti e perciò chiedono alla<br />

Regione Lombardia l’estensione<br />

degli sconti, introdotti a suo tempo<br />

per contrastare questi ‘pieni selvaggi’,<br />

anche al gasolio, l’ampliamento<br />

<strong>del</strong>la fascia di Comuni interessati<br />

da 20 a 35 km dalla frontiera e l’aumento<br />

stesso <strong>del</strong>lo sconto che oscilla<br />

oggi fra 10 e 18 centesimi al litro.<br />

Il problema sono i soldi: la Regione<br />

dovrebbe trovare altri 40 milioni di<br />

euro oltre i 20 che già destina agli<br />

sconti per i carburanti in favore dei<br />

residenti in zone frontaliere. A proposito<br />

di soldi, pare proprio che siano<br />

in arrivo dai 350 agli 800mila euro<br />

per ognuno dei Comuni di Ponte di<br />

Legno, Saviore <strong>del</strong>l’Adamello e Cevo<br />

(oltre a Ceto e Breno fra i camuni, ad<br />

altri sei bresciani e 88 nel resto d’Italia)<br />

grazie al Decreto <strong>del</strong> Presidente<br />

<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong> 23 gennaio scorso<br />

in cui si dispongono finanziamenti<br />

per progetti sociali, turistici, di difesa<br />

ambientale e di supporto alle<br />

imprese, allo scopo di valorizzare e<br />

promuovere aree svantaggiate perché<br />

confinano con territori a statuto<br />

speciale, nella fattispecie il Trentino-<br />

Alto Adige.<br />

sono <strong>del</strong>le varie sezioni <strong>del</strong> Cai,<br />

gestiti da diversi gestori: c’erano<br />

due parametri che dovevano<br />

essere rispettati per accedere al<br />

contributo previsto.<br />

<strong>La</strong> Comunità montana di Valle<br />

Camonica, che nel settore<br />

<strong>del</strong>la montagna, dei boschi,<br />

<strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong>l’agricoltura<br />

di montagna è sempre in<br />

prima fila nel seguire pratiche<br />

e, con orgoglio, nell’ottenere<br />

anche adeguati finanziamenti,<br />

continuerà a seguire le attività<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

previste dal bando tramite<br />

l’apposito ufficio. L’apertura <strong>del</strong>la<br />

stagione dei rifugi è prevista già<br />

a maggio, iniziando da quelli<br />

escursionistici, mentre l’alta<br />

montagna si prepara alla sua<br />

stagione. Alla maggior parte dei<br />

rifugisti, per lavorare in modo<br />

adeguato ai tempi, manca ancora<br />

la possibilità di un collegamento<br />

in tempo reale via internet:<br />

potrebbe essere il prossimo<br />

passo che Assorifugi si appresta<br />

a compiere. (Franco Garattini)


Uno stage a Dortmund come<br />

premio. Si chiama Antonella<br />

Turla la 19enne che abita<br />

nella frazione di Olzano a<br />

Monte Isola e che ha vinto il<br />

premio come miglior poster<br />

scientifico <strong>del</strong>l’anno messo in<br />

palio dalla Fondazione Istituto<br />

Firc di oncologia di Milano.<br />

Lo scorso 18 febbraio erano<br />

in 25 i partecipanti radunatisi<br />

presso la sede milanese di<br />

Ifom per l’evento conclusivo<br />

di un progetto giunto alla 7<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ono 40 anni di attività e 20<br />

di Primavera culturale. Sono<br />

le cifre tonde che scandiscono<br />

l’esistenza <strong>del</strong><br />

Centro culturale artistico<br />

di Franciacorta e Sebino, con sede<br />

a Bornato di Cazzago San Martino<br />

e nato nel 1972 come gruppo spontaneo<br />

con lo scopo di promuovere<br />

una migliore conoscenza e salvaguardia<br />

dei valori, <strong>del</strong>le persone e<br />

<strong>del</strong>le tradizioni locali, attraverso la<br />

promozione di convegni, biennali,<br />

pubblicazioni e... Primavere culturali.<br />

“<strong>La</strong> rassegna di quest’anno –<br />

ha spiegato il presidente Giovanni<br />

Castellini – è stata concepita non<br />

solo per incontri di riflessione e di<br />

studio intesi a creare interesse per<br />

la storia locale, ma anche per dare<br />

la possibilità a giovani laureati di<br />

presentare il risultato dei loro studi<br />

in serate esclusivamente organizzate<br />

per loro, dalle quali poi emergeranno<br />

le tesi premiate (tra le 16<br />

pervenute) nell’ambito <strong>del</strong> nostro<br />

edizione e che ha visto studenti<br />

lombardi, veneti, piemontesi<br />

e siciliani lavorare accanto a<br />

ricercatori provenienti da Italia,<br />

Svezia, Germania, Spagna,<br />

Francia e Olanda per uno<br />

stage estivo di due settimane,<br />

proseguito poi con un percorso<br />

di comunicazione <strong>del</strong>la scienza.<br />

Così, insieme a uno studente<br />

siciliano ha vinto il premio per il<br />

miglior poster scientifico proprio<br />

la bresciana Alessandra Turla: ad<br />

attendere i due uno stage di una<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

settimana presso il Max Institute<br />

for Molecular Physiology,<br />

prestigioso istituto di ricerca che<br />

si trova a Dortmund in Germania.<br />

All’ultimo anno <strong>del</strong> liceo<br />

classico “Delio Celeri” di<br />

Lovere, Antonella Turla<br />

ha elaborato il progetto su<br />

incoraggiamento <strong>del</strong>l’insegnante<br />

di scienze Elisabetta Ceribelli,<br />

presentandolo in un’originale<br />

forma esplicativa di mo<strong>del</strong>lo<br />

classico, ossia sfruttando la<br />

metafora <strong>del</strong> ‘filo’ di Arianna per<br />

Concorso a premi per tesi di laurea<br />

sulla Franciacorta e sul Sebino bresciano<br />

e bergamasco”. <strong>La</strong> serie di<br />

incontri prende avvio l’8 marzo alle<br />

20.30 con l’appuntamento nella sala<br />

civica <strong>del</strong> Castello Oldofredi d’Iseo<br />

dal titolo “Il nodo di Salomone. Le<br />

origini e la sua diffusione nell’area<br />

sebino-camuna” e proseguirà fino<br />

al 24 maggio, in sedi di rilevante interesse<br />

artistico e storico e coinvolgendo<br />

non solo l’area bresciana, ma<br />

anche quella bergamasca <strong>del</strong> Sebino<br />

e <strong>del</strong>la Franciacorta, fino a culminare<br />

con la presentazione <strong>del</strong> volume<br />

che raccoglie gli atti <strong>del</strong> convegno<br />

di studio <strong>del</strong>l’11 Biennale “Il senso<br />

<strong>del</strong> luogo − Paesaggi di Franciacorta<br />

e Sebino”. Si proseguirà poi (stesso<br />

posto stessa ora) giovedì 15 marzo<br />

trattando “Il complesso di Canzanica<br />

e l’edilizia medievale <strong>del</strong> Sebino<br />

bergamasco”; giovedì 22 parlando<br />

di “San Bartolomeo di Bornato, archeologia<br />

e storia di una pieve <strong>del</strong>la<br />

Franciacorta” e giovedì 29 discutendo<br />

su “San Vitale di Borgonato,<br />

il quadro finale <strong>del</strong>le ricerche”. Mercoledì<br />

11 aprile alle 20.30 ci si trasfe-<br />

spiegare i difficili concetti tecnici<br />

presenti all’interno <strong>del</strong>la ricerca.<br />

Una ricerca che si è sviluppata<br />

focalizzandosi sullo studio <strong>del</strong>lo<br />

Zebrafish e sulle dinamiche<br />

molecolari che legano questo<br />

pesce al percorso scientifico<br />

che la medicina porta avanti<br />

per combattere il cancro, in<br />

particolare grazie al ruolo<br />

di una proteina coinvolta<br />

nell’angiogenesi (lo sviluppo di<br />

nuovi vasi sanguigni a partire da<br />

altri già esistenti).<br />

rirà invece nella cantina “Al Rocol”<br />

di Ome per parlare di enoturismo e<br />

Strada <strong>del</strong> vino; il 14 alle 16 ci si ritroverà<br />

nel Monastero di San Pietro<br />

in <strong>La</strong>mosa a Provaglio per concentrarsi<br />

sull’eutrofizzazione nel lago<br />

d’Iseo; il 21 (sempre alle 16) nel Convento<br />

di Rovato sul Monte Orfano,<br />

per meditare sul concetto di “uomopaesaggio:<br />

uno sguardo per scoprire<br />

e capire la Franciacorta” e il 28<br />

alle 16 nella chiesa di San Lorenzo a<br />

Gussago per discorrere di chiese alto-medievali.<br />

Il programma completo<br />

degli incontri è comunque visibile<br />

sul sito www.infranciacorta.com,<br />

mentre il Centro resta aperto a tutti<br />

(assessori alla cultura, presidenti di<br />

biblioteche <strong>del</strong>la zona, esperti e appassionati<br />

di cultura e archivistica),<br />

ed è senza fine di lucro: le varie attività<br />

sono possibili esclusivamente<br />

con il contributo di soci (30 euro di<br />

iscrizione), simpatizzanti, volontari<br />

ed enti pubblici e privati. Al termine<br />

di ogni manifestazione seguirà un<br />

piacevole momento di convivialità,<br />

accompagnato dalla degustazione<br />

di Franciacorta e tipiche genuinità.


È iniziata lunedì 5 marzo la sessione<br />

primaverile <strong>del</strong>la 12ª edizione di<br />

“Cristiani nella città”. Il percorso<br />

formativo è diventato uno dei<br />

momenti più attesi per la vita<br />

culturale rovatese grazie al riuscito<br />

mix fra appuntamenti dedicati a<br />

temi di attualità, rappresentazioni<br />

teatrali e spazi aperti al ruolo<br />

che le forze cattoliche devono<br />

avere sul territorio. A organizzare<br />

“Cristiani nella città” è infatti un<br />

nutrito gruppo di realtà vicine alla<br />

parrocchia Santa Maria Assunta<br />

<br />

e all’oratorio San Giovanni<br />

Bosco di Rovato centro: Azione<br />

cattolica, Acli, Caritas, Convento<br />

<strong>del</strong>l’Annunciata, laici Giuseppini<br />

e Marelliani e Uno per Tutti. “Il<br />

tema di quest’anno – spiegano gli<br />

organizzatori, Giorgio Baioni e<br />

Sergio Manenti – è ‘Terra nuova<br />

cieli nuovi’: vivere la speranza<br />

dentro le paure”. Proprio a questo<br />

tema è stato dedicato il primo<br />

incontro, lunedì 5 marzo, quando<br />

in Franciacorta è arrivato Brunetto<br />

Salvarani, direttore di Cem<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ell’era <strong>del</strong>l’alta velocità,<br />

in un mondo sempre<br />

più veloce, la Giornata<br />

nazionale <strong>del</strong>le ferrovie<br />

dimenticate, la cui<br />

quinta edizione si è svolta domenica<br />

scorsa, costituisce un’iniziativa<br />

in controtendenza, il cui obiettivo<br />

è dare spazio a quel mondo ferroviario<br />

di reti e mezzi dismessi, altrimenti<br />

destinati all’abbandono, e<br />

recuperati a fini turistici. Anche la<br />

provincia di <strong>Brescia</strong> possiede una<br />

realtà di primo piano che si propone<br />

di tenere viva l’attenzione per<br />

le strade ferrate secondarie, la Fti<br />

(Ferrovie turistiche italiane) che,<br />

per l’occasione, ha messo in mostra<br />

durante l’intera giornata <strong>del</strong><br />

4 marzo alla stazione di Palazzolo<br />

sull’Oglio i veicoli storici in dotazione<br />

sulla Palazzolo-Paratico. Ad<br />

attirare il pubblico di appassionati<br />

che si sono succeduti tra mattina<br />

e pomeriggio c’era soprattutto la<br />

Draisina C964, un originale mezzo<br />

utilizzato per le ispezioni sulla<br />

linea, assemblato con motore di<br />

una Fiat 500 e carrozzeria bifronte<br />

di Fiat 850T. Diversi i curiosi che si<br />

sono avvicendati per un breve tour<br />

all’interno <strong>del</strong>la piccola cabina, appositamente<br />

messa a disposizione<br />

dal personale <strong>del</strong>l’associazione.<br />

Accanto a essa sono rombati anche<br />

i motori <strong>del</strong>la “Sogliola” (restaurata<br />

e presentata ufficialmente<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

nel maggio 2011), <strong>del</strong> Badoni 209 e<br />

216 oltre a quello <strong>del</strong>la D143, possente<br />

locomotiva diesel di cui alcuni<br />

mo<strong>del</strong>li sono ancora utilizzati<br />

su altre linee. <strong>La</strong> Giornata <strong>del</strong>le<br />

ferrovie dimenticate è stata anche<br />

l’occasione per la presentazione<br />

<strong>del</strong> calendario <strong>del</strong>le iniziative di<br />

Trenoblu, un insieme di appuntamenti<br />

ormai divenuti tradizione.<br />

Sotto l’egida di Fti e di Fbs, Ferrovie<br />

<strong>del</strong> basso Sebino, il primo<br />

evento si terrà domenica 25 marzo<br />

con la Festa <strong>del</strong> manzo all’olio di<br />

Rovato: il tour ferroviario partirà<br />

alle 8.40 da Milano <strong>La</strong>mbrate, con<br />

un treno a vapore guidato dalla locomotiva<br />

625, e arrivo alla stazione<br />

rovatese con visita agli stand<br />

<strong>del</strong>la Fiera e <strong>del</strong> centro storico; il<br />

rientro è previsto alle 19.35 a <strong>La</strong>mbrate.<br />

A Pasquetta, lunedì 9 aprile,<br />

si partirà da Bergamo con gita<br />

sul Sebino. Nei mesi successivi si<br />

terranno altri tre appuntamenti: il<br />

25 aprile da Milano alla scoperta di<br />

Palazzolo e <strong>del</strong> lago a Paratico, il<br />

1° maggio da Bergamo con il “Treno<br />

di primavera” e il 27 maggio da<br />

Milano con il “Treno dei laghi italiani”.<br />

Dopo la pausa estiva, la Fti<br />

ha programmato altri tour ferroviari<br />

tra i quali un cenno lo merita<br />

la visita alla città di Cremona per la<br />

Fiera <strong>del</strong> torrone (il 17 novembre),<br />

effettuata con un apposito treno a<br />

vapore in partenza da Milano. Per<br />

tutti gli appuntamenti è necessaria<br />

la prenotazione alcuni giorni<br />

prima; informazioni chiamando il<br />

numero 030/7402851 o consultando<br />

il sito internet www.ferrovieturistiche.it<br />

oppure inviando una<br />

e-mail all’indirizzo trenoblu@ferrovieturistiche.it.<br />

Mondialità, il centro educazione<br />

alla mondialità situato nella<br />

chiesa di San Cristo a <strong>Brescia</strong> e<br />

<strong>del</strong>la rivista “Qol” per la ricerca<br />

biblica e il dialogo ecumenico ed<br />

ebraico-cristiano”. Il prossimo<br />

appuntamento è fissato per sabato<br />

10 marzo, alle 20.45, quando la<br />

chiesa di Santo Stefano, in via<br />

Montorfano, ospiterà “Confiteor”,<br />

una rappresentazione teatrale tratta<br />

da “<strong>La</strong> più bella avventura” di don<br />

Primo Mazzolari, a cura di Maria<br />

Filippini e con la regia di Giuseppe<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Pasotti. Mercoledì 21 marzo alle<br />

20.30 la sala “Zenucchini” sarà lo<br />

spazio che ospiterà “Gioie e paure<br />

<strong>del</strong>la famiglia che accoglie”. Sul<br />

palco dei relatori suor Carla Fiori,<br />

da anni impegnata nel campo <strong>del</strong>le<br />

gravi marginalità con il gruppo<br />

“Nuovo Sentiero” e alcune coppie<br />

affidatarie di minori. Chiusura<br />

prevista per venerdì 13 aprile alle<br />

20.30, ancora alla sala “Zenucchini”<br />

con don Fabio Corazzina: parlerà di<br />

“Beati voi poveri. <strong>La</strong> povertà via di<br />

Cristo e <strong>del</strong>la Chiesa”. (d.p.)


“Persone e comunità rinnovate<br />

dallo Spirito Santo” è il titolo<br />

<strong>del</strong>l’incontro di sabato 3 marzo<br />

<strong>del</strong> vescovo Monari con i ragazzi<br />

di seconda media <strong>del</strong>la zona VII<br />

di San Filastrio che a maggio<br />

riceveranno il sacramento <strong>del</strong>la<br />

cresima. Ogni gruppo parrocchiale<br />

ha raccontato con le proprie<br />

parole al Vescovo la figura di un<br />

beato o di un santo. I cresimandi<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Palosco<br />

hanno presentato il Beato Luigi<br />

Maria Palazzolo, testimone di<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

carità verso i poveri; quelli di San<br />

Pancrazio il Beato Giuseppe<br />

Tovini, atto nella politica e società;<br />

Santa Gertrude Comensoli,<br />

che ha avuto nella liturgia la<br />

fonte <strong>del</strong>la sua ricchezza, è<br />

stata illustrata dalla parrocchia<br />

di Capriolo; i cresimandi <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di Santa Maria<br />

Assunta hanno descritto la Beata<br />

Annunciata Cocchetti, animatrice<br />

<strong>del</strong>l’educazione; i cresimandi<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Pontoglio il<br />

Beato Ludovico Pavoni, apostolo<br />

tra i giovani; i cresimandi <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di San Rocco hanno<br />

narrato l’esperienza di San Daniele<br />

Comboni, che ha speso la vita<br />

per le missioni; i cresimandi<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Sacro Cuore<br />

hanno approfondito la figura di<br />

Sant’Angela Merici, che ha saputo<br />

annunciare con novità Cristo al<br />

suo tempo; i cresimandi <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di San Giuseppe,<br />

invece, Santa Maria Crocifissa di<br />

Rosa, che ha portato luce nella<br />

sofferenza.


nche a Palazzolo, come<br />

in tutti i Comuni in cui<br />

si vota il 6 e 7 maggio, la<br />

macchina elettorale s’è<br />

messa in moto; riunioni<br />

dei vari partiti e sostenitori di liste civiche,<br />

conferenze stampa, comunicati<br />

si sono via via susseguiti; non è stato<br />

tralasciato nulla, compresa l’apparizione<br />

di nuove aggregazioni, partiti<br />

rimasti a oggi un po’ nell’ombra, come<br />

quello <strong>del</strong>la Democrazia cristiana<br />

per le autonomie e l’inaugurazione di<br />

nuove sedi di partito e di gruppi civici,<br />

come nel caso <strong>del</strong> Pdl, <strong>del</strong> Gruppo giovanile<br />

“Palazzolo-Città in testa”; già il<br />

partito <strong>del</strong>la Lega Nord, poco prima<br />

<strong>del</strong>la crisi che ha visto lo scioglimento<br />

<strong>del</strong> consiglio comunale palazzolese,<br />

aveva inaugurato la nuova sede.<br />

All’appello mancano ancora alcuni<br />

partiti che non hanno definito il loro<br />

candidato sindaco, mentre la formazione<br />

<strong>del</strong>le liste deve essere presentata<br />

a inizio aprile. L’eventuale ballottaggio<br />

è fissato per il 20 e 21 maggio.<br />

Per il momento il panorama <strong>del</strong>le candidature<br />

è ancora incompleto; nell’attesa<br />

che movimenti e partiti che non<br />

l’hanno ancora fatto le presentino agli<br />

elettori, possiamo solo indicare quelle<br />

già annunciate e le indiscrezioni che<br />

trapelano, con il beneficio di verifica<br />

e con i cronisti dei giornali locali alla<br />

ricerca di notizie sempre più attendibili<br />

e aggiornate. Il Pdl presenterà<br />

Carnazzi o Rubagotti anche se si è<br />

<br />

<br />

Giovedì 1 marzo presso il Salone<br />

Bordogna <strong>del</strong>la Fondazione<br />

Cicogna Rampana, gremito di un<br />

folto pubblico, è stato presentato<br />

il libro curato da Carlo e Marco<br />

Bonari, edito da Massetti-Ro<strong>del</strong>la<br />

Editori: “Mai tardi” - fotografie,<br />

documenti e diari dal fronte di<br />

Emilio Bonari 1940-1945: Francia,<br />

Albania e Grecia, Russia, Italia. Il<br />

volume di oltre 400 pagine con la<br />

riproduzione di 250 fotografie in<br />

bianco e nero scattate nel periodo<br />

bellico dal 1939 al 1945, offre una<br />

ricca testimonianza <strong>del</strong>l’ufficiale<br />

alpino palazzolese che ha operato<br />

sul fronte occidentale, albanese,<br />

russo e nella lotta partigiana: uno<br />

spaccato completo composto<br />

da messaggi militari, cartoline,<br />

disegni e lettere, oltre ai diari<br />

dal fronte greco-albanese, russo<br />

e <strong>del</strong>l’esperienza partigiana tra<br />

<strong>Brescia</strong> e Bergamo, provenienti<br />

dall’archivio <strong>del</strong> maggiore Emilio<br />

Bonari che è stato per lunghi<br />

anni e più volte capogruppo degli<br />

alpini palazzolesi. Dopo un lungo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sentito parlare di una possibile candidatura<br />

di Margherita Peroni. Il Pd<br />

ha già lanciato la corsa per la poltrona<br />

di sindaco <strong>del</strong>l’avv. Gabriele Zanni.<br />

L’Udc presenterà Angelo Cima o indicherà<br />

un altro candidato <strong>del</strong>lo schieramento<br />

di centro. <strong>La</strong> Lega, da quanto<br />

si sente in giro, appoggerà la candidatura<br />

<strong>del</strong>l’ex sindaco Alessandro<br />

Sala che, dimessosi dal Pdl, assieme<br />

ad altri compagni di squadra presenterà<br />

una sua lista civica. <strong>La</strong> componente<br />

<strong>del</strong> Pdl che faceva riferimento<br />

agli ex An, se non rientrerà nella linea<br />

<strong>del</strong> partito, sembra orientata a sostenere<br />

la candidatura di Selina Grasso,<br />

assieme ad altri gruppi. “Palazzolo<br />

Cambia” avrà il nome di Selina Grasso<br />

nel suo simbolo e potrebbe raccogliere<br />

anche l’appoggio di altre liste.<br />

Il “Movimento 5 stelle”, che fa capo a<br />

Giuseppe Grillo, attraverso le primarie,<br />

ha indicato come candidato sindaco<br />

il geom. Angelo Scaratti. “Palazzolo<br />

- Città in testa” o correrà da solo o<br />

potrebbe appoggiare, in caso di convergenza<br />

programmatica, la candidatura<br />

di Gabriele Zanni. Il Partito <strong>del</strong>la<br />

Dc per le autonomie sta valutando di<br />

sostenere la candidatura di Alessandro<br />

Sala. All’appuntamento <strong>del</strong>le liste<br />

è pure attesa la frazione di S. Pancrazio<br />

che solitamente ne presenta alcune<br />

locali. Intanto c’è anche da notare<br />

un’insolita vivacità dei vari personaggi<br />

rappresentativi dei raggruppamenti,<br />

che evidentemente stanno affilando<br />

le loro strategie per essere pronti<br />

all’appuntamento di maggio, con la<br />

vigile attenzione <strong>del</strong> commissario prefettizio<br />

Roberta Verrusio.<br />

e paziente lavoro di trascrizione<br />

e sistemazione, è stato dato alle<br />

stampe quale piccolo contributo<br />

alla grande storia, all’epopea degli<br />

Alpini e di tutti i soldati italiani.<br />

<strong>La</strong> serata è stata animata dal<br />

ricco repertorio di canti <strong>del</strong> Coro<br />

alpino palazzolese, diretto dal<br />

maestro Francesco Rota e dalle<br />

letture teatrali di alcuni brani<br />

significativi <strong>del</strong> diario e <strong>del</strong>le lettere<br />

da parte di Costanzo Gatta, Lella<br />

Viola, Sergio Isonni. Interessanti<br />

e rievocativi <strong>del</strong>l’epopea degli<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

alpini, <strong>del</strong> loro sentito spirito di<br />

corpo e <strong>del</strong> recente Raduno <strong>del</strong><br />

2° Raggruppamento, gli interventi<br />

dei presidenti <strong>del</strong>la sezione Ana di<br />

<strong>Brescia</strong> Davide Forlani e di Lecco<br />

Luca Ripamonti che ha rievocato<br />

una bella pagina <strong>del</strong>la solidarietà<br />

alpina: la vicenda <strong>del</strong>la costruzione<br />

nel dopoguerra <strong>del</strong>la cappella degli<br />

alpini <strong>del</strong> Pian <strong>del</strong>le Betulle in<br />

Valsassina da parte degli ufficiali<br />

<strong>del</strong> Btg Morbegno, a scioglimento di<br />

un voto espresso sui fronti grecoalbanese<br />

e russo.


Per avere i DVD:<br />

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Parrocchia di Santa Maria Assunata in Montichiari<br />

IL DUOMO<br />

DI MONTICHIARI<br />

Anno 2009<br />

<br />

Parrocchia Conversione di S. Paolo in Flero<br />

CHIESA<br />

PARROCCHIALE DI<br />

FLERO<br />

Anno 2010<br />

<br />

Parrocchie di Botticino<br />

CHIESE PARROCCHIALI<br />

DI BOTTICINO<br />

Anno 2010<br />

<br />

Parrocchia di San Lorenzo martire - Verolanuova (BS)<br />

LA BASILICA DI<br />

SAN LORENZO<br />

A VEROLANUOVA<br />

Anno 2010<br />

<br />

Parrocchia di San Marco - Gardone Valtrompia (BS)<br />

CHIESA<br />

PARROCCHIALE<br />

DI SAN MARCO<br />

GARDONE VALTROMPIA<br />

Anno 2011<br />

<br />

Parrocchia di S. Maria Assunta in Ghedi (Bs)<br />

LA CHIESA<br />

PARROCCHIALE<br />

DI GHEDI<br />

Anno 2011


“Una volta Francesco andava solingo<br />

nei pressi <strong>del</strong>la chiesa di Santa<br />

Maria <strong>del</strong>la Porziuncola, piangendo<br />

e lamentandosi ad alta voce. Un<br />

uomo pio e spirituale, udendolo,<br />

suppose ch’egli soffrisse di qualche<br />

malattia o dispiacere e, mosso<br />

da compassione verso di lui, gli<br />

chiese perché piangeva così. Disse<br />

Francesco: ‘Piango la passione<br />

<strong>del</strong> mio Signore, e per amore di Lui<br />

non dovrei vergognarmi di andare<br />

gemendo ad alta voce per tutto il<br />

mondo’. Allora anche quell’uomo<br />

cominciò a piangere insieme a lui<br />

ad alta voce”. Questo breve passo<br />

è preso dalla Leggenda dei tre compagni,<br />

biografia <strong>del</strong> Santo di Assisi,<br />

accreditata perché raccoglie i ricordi<br />

dei suoi primi compagni. Alcuni<br />

anni fa mi commosse perché qui incontriamo<br />

il vero Francesco, emotivo,<br />

sentimentale, affettuoso. Nella<br />

preghiera si immedesimava tanto in<br />

quello che contemplava che anche<br />

il suo corpo ne viveva una trasformazione:<br />

le lacrime bagnavano il<br />

suo volto e i singhiozzi ne rompevano<br />

il respiro. Le stimmate saranno<br />

la meta <strong>del</strong>la sua preghiera, ma<br />

San Bonaventura, nella Leggenda<br />

Maggiore, sottolinea che prima <strong>del</strong><br />

corpo fu il suo cuore a esserne sigillato<br />

Accadde nei primi anni <strong>del</strong>la<br />

vocazione quando Francesco aveva<br />

iniziato a contemplarne giornalmente<br />

la passione di Nostro Signore.<br />

Più tardi arrivò a comporre l’Ufficio<br />

<strong>del</strong>la Passione, dove spigolando<br />

nella Scrittura colse soprattutto<br />

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a<br />

Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi,<br />

pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece<br />

una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con<br />

le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete<br />

e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse:<br />

“Portate via di qui queste cose e non fate <strong>del</strong>la casa <strong>del</strong><br />

Padre mio un mercato!”. I suoi discepoli si ricordarono<br />

che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora<br />

i Giudei presero la parola e gli dissero: “Quale segno<br />

ci mostri per fare queste cose?”. Rispose loro Gesù:<br />

“Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.<br />

Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito<br />

in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?”. Ma<br />

egli parlava <strong>del</strong> tempio <strong>del</strong> suo corpo. (...)<br />

<br />

<br />

nteriorità. In Giovanni i segni<br />

esteriori sono simbolo <strong>del</strong>la<br />

realtà interiore, sono il modo<br />

per rendere visibile e dare testimonianza<br />

a ciò che è di Dio. Il<br />

tempio fisico è segno <strong>del</strong> tempio <strong>del</strong><br />

corpo di Cristo, lo zelo per la casa è<br />

immagine <strong>del</strong> vero e giusto atteggiamento<br />

verso Colui che è mandato. Come<br />

si disprezza il tempio fisico, così<br />

non si accoglie il tempio di Cristo e<br />

l’atteggiamento di “mercato” nel tempio<br />

fisico rende impossibile la comprensione<br />

<strong>del</strong> mandato di Cristo. È<br />

inconciliabile il chiasso dei venditori<br />

con la Parola che vive e annuncia la<br />

venuta <strong>del</strong> Regno; chi sta nel tempio a<br />

far mercato ha una visione consolidata<br />

<strong>del</strong> suo stare nella religione, <strong>del</strong> suo<br />

rapporto con Dio. Per questo non capisce<br />

il gesto di Gesù e, sebbene questo<br />

si ispiri alla Scrittura, non è compreso<br />

come segno ma come bizzarria.<br />

Drammaticamente per quei venditori<br />

e per gli specialisti <strong>del</strong> tempio il segno<br />

<strong>del</strong>lo zelo di Gesù non significa nulla;<br />

e chiedono il segno e l’autorità. Non a<br />

caso Gesù usa ambiguamente il termi-<br />

dai Salmi, quei passi che si adattavano<br />

a esprimere i sentimenti che<br />

attraversarono il cuore di Gesù<br />

sulla Croce. Il cristiano non è solo<br />

un uomo che ha fede o che pratica<br />

una religione, che partecipa a culti<br />

e a riti. Prima di tutto il cristiano è<br />

chiamato ad essere contemplativo.<br />

<strong>La</strong> contemplazione è l’essenza <strong>del</strong><br />

cristiano, perché da essa nascono<br />

la caritas e la pietas. Il cristiano o<br />

è contemplativo o non è cristiano.<br />

Lo dico anche come provocazione,<br />

ma la nostra fede ha il suo centro<br />

propulsore in una persona: Gesù.<br />

Di Lui ci sono state tramandate parole,<br />

gesti e sentimenti. Lui stesso<br />

ci ha lasciato l’eucaristia per poter<br />

continuare a “vederLo” e conformare<br />

alla sua la nostra vita.<br />

ne “tempio”, perché in esso c’è l’unico<br />

campo comune di comprensione:<br />

distruggere il tempio è bestemmia.<br />

Questo possono comprendere. Ma<br />

non comprendono che l’altro tempio,<br />

quello <strong>del</strong> corpo di Cristo sarà distrutto<br />

da loro, dalla mancanza <strong>del</strong>lo “zelo<br />

per la casa”’ che non appartiene più<br />

al tempio di pietre. È questo vuoto<br />

nelle cose fisiche che riguardano Dio<br />

che rende impossibile penetrare nel<br />

mistero <strong>del</strong> simbolo e <strong>del</strong> segno: non<br />

comprendono e non accettano perché<br />

il loro tempio è un muro di sicurezze<br />

che circonda il divino e ne definisce<br />

il campo. Quel chiasso che si produce<br />

con l’attività dei venditori di animali e<br />

con i cambiavalute nasconde il vuoto<br />

di un silenzio che non è più il silenzio<br />

di attesa di Dio. Ed è un rischio che<br />

sempre si corre quando si definisce il<br />

campo di azione di Dio e si costruiscono<br />

templi per contenere (per sicurezza)<br />

il trasbordare <strong>del</strong>la sua presenza.<br />

Gesù sta fuori e provoca dicendo di<br />

distruggere questi templi e di credere,<br />

ma l’unico tempio che viene distrutto<br />

è ancora il suo corpo e a essere soffo-<br />

cata dal chiasso di chi sa, continua a<br />

essere la sua voce. Sono lunghi quei<br />

tre giorni che ci vogliono perché il suo<br />

tempio sia ricostruito e sono i tre giorni<br />

<strong>del</strong>la tentazione <strong>del</strong>la nostra storia<br />

che cerca sicurezze per la sua fede, e<br />

segni e autorità, e si assorda con quelle<br />

certezze che sono materialmente<br />

possibili, rituali umani e religiosi che<br />

liberano dal pensiero di credere, che<br />

lo danno per scontato o per inutile. È<br />

una ressa di pensieri e parole che occupano<br />

il silenzio di quel tempio che<br />

continua a essere distrutto nel suo<br />

stare nella storia, ma che contesta e<br />

supera proprio la certezza <strong>del</strong>la storia<br />

ricostruendosi come speranza di Dio<br />

in Gesù non solo morto, ma davvero<br />

risorto. È questa la fede rischiosa e<br />

impossibile per gli uomini, ma unica<br />

possibile quando ci si accosti al silenzio<br />

di quella casa, di quel tempio che<br />

sempre si ricostruisce, quando il gorgoglìo<br />

leggero <strong>del</strong>la Sua fonte ripete<br />

le parole <strong>del</strong>la speranza che continuano<br />

a essere dette e fatte anche se in<br />

mezzo al rumore <strong>del</strong>le certezze altre.<br />

Silenzio.


n tunnel oscuro. Ma<br />

nell’oscurità si vedeva<br />

un po’ di luce e si sentiva<br />

bella musica. È il racconto<br />

di un amico in coma<br />

che il cardinale di Kinshasa <strong>La</strong>urent<br />

Monsengwo Pasinya ha proposto<br />

in una meditazione durante la settimana<br />

di ritiro <strong>del</strong>la Curia romana.<br />

Immagine che Benedetto XVI ripropone,<br />

definendola una parabola <strong>del</strong>la<br />

nostra vita: “Spesso ci troviamo in un<br />

tunnel oscuro in piena notte, ma, per<br />

la fede, alla fine vediamo luce, sentiamo<br />

una bella musica, percepiamo la<br />

bellezza di Dio, <strong>del</strong> cielo e <strong>del</strong>la terra,<br />

di Dio creatore e <strong>del</strong>la creatura”.<br />

Cos’è la Quaresima se non un tempo<br />

per leggere e per leggersi; un tempo<br />

per ritrovare la specificità <strong>del</strong> cristiano<br />

che è non-conformismo rispetto<br />

alle cose <strong>del</strong> mondo. Una specificità<br />

che richiama il silenzio <strong>del</strong> deserto,<br />

il luogo <strong>del</strong>la prova e <strong>del</strong>l’ascolto <strong>del</strong>la<br />

parola. Rispolveriamo i documenti<br />

conciliari. Il Vaticano II è stato il punto<br />

di arrivo di una vivacità ecclesiale<br />

e teologica che aveva caratterizzato<br />

la vita dei cattolici fin dall’inizio <strong>del</strong><br />

Novecento e che aveva come fulcro<br />

il rinnovamento <strong>del</strong>la Chiesa per renderla<br />

sempre più capace di pensare<br />

nuovi stili di presenza nel mondo e<br />

nuove strade di dialogo. Anche con<br />

questa semplice immagine <strong>del</strong>la luce<br />

in fondo al tunnel, il Papa ci aiuta con<br />

i suoi riferimenti, a togliere un po’ di<br />

polvere. E l’immagine <strong>del</strong>la luce richiama<br />

subito l’incipit <strong>del</strong>la costituzione<br />

dogmatica sulla chiesa, quella<br />

Lumen gentium – promulgata il 21<br />

novembre 1964, con 2151 voti favo-<br />

<br />

<br />

Buon per noi che gli apostoli<br />

non hanno capito quanto Gesù<br />

annunciava! Balza, infatti, sempre in<br />

primo piano e con vigore il dissidio<br />

fra la nostra logica umana e la<br />

logica evangelica che Gesù incarna:<br />

“...perché non ragionano secondo<br />

Dio, ma secondo gli uomini”.<br />

Non solo possiamo sentirci simili<br />

nel nostro cammino, ma trovare<br />

anche conforto e ragione, perché il<br />

Maestro ha donato quella chiave che<br />

consente di passare per ogni evento,<br />

per ogni difficoltà, trasfigurandola.<br />

revoli e solo cinque contrari – che indica<br />

Cristo luce <strong>del</strong>le genti, la cui “luce<br />

splendente sul volto <strong>del</strong>la Chiesa”<br />

illumini “tutti gli uomini annunciando<br />

il Vangelo a ogni creatura”. Se la<br />

Chiesa è chiamata a condividere le<br />

gioie e le speranze, ma anche i dolori<br />

e le angosce <strong>del</strong>l’uomo di oggi, può<br />

farlo solo andando alla radice <strong>del</strong> suo<br />

essere madre e maestra, compagna<br />

nel cammino <strong>del</strong>l’umanità pellegrina<br />

su questa terra. Andare alla radice<br />

significa anche riscoprire un linguaggio<br />

che è nella nostra memoria<br />

ma che fatica a tornare in superficie.<br />

<strong>La</strong> testimonianza di quanti, nelle più<br />

sperdute latitudini o nelle nostre confuse<br />

città, ascoltano i segni dei tempi<br />

e mettono in pratica quelle parole an-<br />

Che cosa significa “trasfigurare”?<br />

Non far quadrare il cerchio e<br />

risolvere dubbi, agitazioni, problemi<br />

con il colore rosa, una superficialità<br />

emotiva e parole persuasive, ma<br />

indicare in Sé stesso un mistero in<br />

due battute che si compenetrano:<br />

il presente, gravido <strong>del</strong>la sua<br />

Passione Morte, che attende solo<br />

di essere trapassato dalla Luce <strong>del</strong><br />

futuro, su cui ci è dato di gettare<br />

uno sguardo per restarne colpiti<br />

una volta per sempre. Uno squarcio<br />

inatteso, come un dono inaudito che<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tiche e nuove, ci può essere di aiuto.<br />

Ricordiamo don Andrea Santoro, che<br />

aveva come scopo <strong>del</strong>la sua missione<br />

“essere luce <strong>del</strong> mondo”. Ci sono<br />

sacerdoti che hanno dato un grande<br />

contributo nella vigna <strong>del</strong> Signore.<br />

sorprende, strappa perciò la nostra<br />

storia, in cui “il buio fitto <strong>del</strong>la sua<br />

passione e morte” provocherà<br />

sgomento, timore e scandalo, con<br />

un’anticipazione luminosa che può<br />

mo<strong>del</strong>lare diversamente l’esistenza.<br />

Sul monte alto, dinanzi ai discepoli<br />

Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù<br />

“fu trasfigurato”, narrano i Vangeli.<br />

Anche noi conosciamo una qualche<br />

esperienza di “trasfigurazione”<br />

quando la gioia rende diversi i<br />

tratti <strong>del</strong> volto di una persona,<br />

quando una forte ispirazione<br />

<br />

<br />

<br />

Il Papa sarà presente a Milano da venerdì<br />

1 a domenica 3 giugno, in occasione<br />

<strong>del</strong>l’Incontro mondiale <strong>del</strong>le<br />

famiglie (www.family2012.com). Lo<br />

ha annunciato l’arcivescovo di Milano<br />

Angelo Scola. Benedetto XVI arriverà<br />

all’aeroporto di Milano Linate; dopo<br />

un primo incontro con la cittadinanza<br />

in piazza Duomo, avrà modo di assistere<br />

a un concerto al Teatro alla Scala<br />

diretto dal maestro Daniel Barenboim.<br />

Sabato mattina reciterà le lodi<br />

Un’altra espressione che Benedetto<br />

XVI, nel giorno <strong>del</strong>la sua elezione ha<br />

offerto al mondo, e che leggiamo proprio<br />

nel primo capitolo <strong>del</strong>la Lumen<br />

gentium. È proprio di pochi giorni<br />

fa la notizia che in un Paese dove i<br />

cristiani sono perseguitati da un dilagante<br />

fondamentalismo islamico<br />

e da leggi che mettono a morte chi<br />

viene accusato di blasfemia, un missionario<br />

è stato premiato dal governo<br />

pakistano per i servizi alla salute,<br />

all’educazione e alla cura dei rapporti<br />

interreligiosi. Si tratta di padre<br />

Robert McCulloch che ha lavorato<br />

in Pakistan per oltre 30 anni e che è<br />

stato insignito <strong>del</strong>la Sitara-e-Quaid-e-<br />

Azam, la più alta onorificenza civile<br />

<strong>del</strong>la nazione. Durante le inondazioni<br />

<strong>del</strong>lo scorso anno che sconvolsero il<br />

Pakistan, il missionario ha prestato<br />

soccorso a oltre un migliaio di famiglie<br />

<strong>del</strong> Pakistan meridionale, aiutando<br />

nella costruzione di abitazioni<br />

per dare riparo alle vittime <strong>del</strong>la catastrofe.<br />

Un impegno e una testimonianza<br />

che trovano eco nelle parole<br />

<strong>del</strong>la Lumen gentium che parla di<br />

una Chiesa che “circonda di affettuosa<br />

premura quanti sono afflitti dalla<br />

umana debolezza, anzi riconosce nei<br />

poveri e nei sofferenti l’immagine <strong>del</strong><br />

suo fondatore, povero e sofferente,<br />

e si premura di sollevarne l’indigenza,<br />

e in loro intende servire Cristo”.<br />

Una testimonianza che spetta anche<br />

ai laici, chiamati a vivere nelle normali<br />

condizioni <strong>del</strong>la vita, familiare<br />

e sociale, e a “illuminare e ordinare<br />

tutte le cose temporali, alle quali sono<br />

strettamente legati, in modo che<br />

siano sempre fatte secondo Cristo”.<br />

in Duomo assieme a sacerdoti, religiosi<br />

e religiose. Quindi, l’incontro con i<br />

cresimandi allo stadio Meazza. Infine,<br />

i due momenti clou: la Festa <strong>del</strong>le testimonianze<br />

di sabato sera e la Messa<br />

di domenica mattina (3 giugno). “Una<br />

visita di tre giorni è un evento dal carattere<br />

straordinario, eccezionale per<br />

un viaggio in Italia”, ha detto il card.<br />

Angelo Scola. L’arcivescovo ha parlato<br />

di un “evento di grande rilevanza<br />

ecclesiale e civile”, che in questo<br />

artistica colpisce e si trasmette<br />

con e attraverso una persona<br />

particolarmente comunicativa.<br />

L’arte è stata, nel corso <strong>del</strong>l’umanità<br />

peregrinante, sempre una grande<br />

mediatrice di spiritualità e di<br />

speranza. <strong>La</strong> “luce sfolgorante”<br />

però che si irradia dal Volto e dalle<br />

vesti di Gesù possiede una valenza<br />

diversa: è Luce da Luce, Luce<br />

eterna e immutabile, dono di grazia.<br />

In questa luce noi possiamo già<br />

vederci come il Padre ci vede, nella<br />

pienezza.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“tempo di travaglio” può costituire<br />

un “contributo significativo” per “far<br />

crescere la vita buona <strong>del</strong> Vangelo e<br />

la vita buona <strong>del</strong>la comunità umana”.<br />

Il cardinale ha invitato la città di Milano<br />

e tutta la Lombardia a “guardare<br />

con interesse” all’appuntamento ecclesiale,<br />

che richiamerà “non meno di<br />

300mila persone da tutto il mondo” (e<br />

alla messa conclusiva con Benedetto<br />

XVI è prevista la partecipazione di un<br />

milione di fe<strong>del</strong>i).


uando si parla <strong>del</strong>le<br />

unità pastorali, viene<br />

evidenziato che non si<br />

tratta di semplice strategia<br />

dovuta alla mancanza<br />

di clero, ma di una opportunità<br />

per ripensare l’evangelizzazione<br />

e l’incidenza <strong>del</strong> cristianesimo<br />

nell’attuale contesto sociale. Si<br />

tratta cioè di riprendere tutto a<br />

partire dallo scopo: testimoniare<br />

e mostrare una Chiesa viva e presente<br />

nella storia concreta degli<br />

uomini.<br />

Questa nuovo impulso missionario<br />

ha una conseguenza: allarga i<br />

confini <strong>del</strong>la parrocchia. <strong>La</strong> parrocchia<br />

non coincide più con le<br />

sue “istituzioni”, ma si sviluppa<br />

con il movimento di fede e di vita<br />

dei suoi fe<strong>del</strong>i. Certamente rimane<br />

come un punto “territorialmente”<br />

significativo, ma con uno sguardo<br />

e una passione che vanno oltre.<br />

Resta “Chiesa locale”, ma con una<br />

coscienza più consapevole <strong>del</strong>la<br />

“cattolicità” e <strong>del</strong>l’“universalità”.<br />

Da questo punto di vista i “movimenti”<br />

e le “nuove aggregazioni”<br />

non costituiscono un problema,<br />

ma una risorsa.<br />

E saranno tanto più una risorsa<br />

quanto più si metteranno concretamente<br />

al servizio <strong>del</strong>l’unica missione<br />

per cui un prete è un prete<br />

e un laico è un laico. Certamente<br />

esiste anche un problema di giuste<br />

relazioni. E la voce <strong>del</strong> Magistero<br />

si è già più volte espressa su questa<br />

questione. Come semplice contributo<br />

a me preme ricordare che<br />

quando si usa la parola movimento<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

più ancora che una realtà sociologicamente<br />

identificata si descrive<br />

quel dinamismo globale in base al<br />

quale la Chiesa continuamente si<br />

edifica: è il movimento <strong>del</strong>l’Amore<br />

<strong>del</strong> Dio-Trinità che viene incontro<br />

all’uomo; è il movimento <strong>del</strong>l’uomo<br />

che va incontro al Figlio di Dio<br />

che viene; è il movimento <strong>del</strong>l’uomo<br />

che, guidato dallo Spirito Santo,<br />

aderisce alla convocazione<br />

ecclesiale entrando in comunione<br />

con i suoi fratelli di fede; è il<br />

movimento <strong>del</strong>la comunità cristiana<br />

verso il mondo che ancora<br />

non conosce il Signore <strong>del</strong>la vita;<br />

è il movimento <strong>del</strong> credente che,<br />

aiutato dalla grazia, penetra nelle<br />

misteriose profondità <strong>del</strong>la realtà<br />

tutta, di cui Cristo stesso è il centro;<br />

è il movimento <strong>del</strong> fe<strong>del</strong>e che<br />

scende sempre più addentro alle<br />

misteriose profondità <strong>del</strong> proprio<br />

cuore dove Dio abita.<br />

In nessun caso può essere giustificato<br />

un conflitto tra unità pastorali<br />

e movimenti. Ci possono essere<br />

momenti di fatica, di incomprensione<br />

o di peccato.<br />

L’incomunicabilità totale, se c’è, è<br />

perché nell’una o nell’altro sono<br />

all’opera germi di settarismo.<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> nascita <strong>del</strong> quartiere di Sanpolino<br />

ha segnato un punto di svolta per le<br />

parrocchie di Sant’Angela Merici,<br />

Sant’Eufemia e Conversione di San<br />

Paolo, le quali hanno dovuto mettersi<br />

nuovamente in gioco per progettare<br />

una pastorale condivisa. Sono state<br />

chiamate a occuparsi insieme <strong>del</strong><br />

nuovo quartiere, con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>le Suore Operaie e <strong>del</strong> diacono<br />

Vittorio Cotelli. Fondamentale<br />

la convinzione dei tre parroci di tro-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

varsi insieme in vista <strong>del</strong> progetto.<br />

Per abitare il territorio la Chiesa deve<br />

essere calata nella vita concreta,<br />

che nel quartiere comprende tra le<br />

altre cose, il disagio sociale, la questione<br />

ecologica, le dipendenze, la<br />

multiculturalità e il dialogo interreligioso,<br />

il secolarismo dilagante. Don<br />

Flavio Saleri (nella foto), parroco<br />

di Sant’Angela Merici dal 2009 ha le<br />

idee chiare sulla condizione necessaria<br />

per favorire il clima di missiona-<br />

<br />

<br />

Caro direttore, il “lancio” <strong>del</strong> sinodo<br />

è articolato. Le schede inviate alla<br />

diocesi dovrebbero rispondere a<br />

un criterio di coinvolgimento totale<br />

in spirito di comunione, oltre che<br />

soddisfare le esigenze dei cultori<br />

<strong>del</strong>la democraticità nella Chiesa.<br />

Secondo me il vero problema, però,<br />

è dato dal grado di conoscenza che<br />

le nostre comunità hanno dei temi<br />

proposti. Quanti cristiani sanno cosa<br />

significa la parola “sinodo”? Quanti<br />

possono articolare riflessioni decenti<br />

sulle “unità pastorali”? Quanti<br />

rietà <strong>del</strong>la Chiesa: la comunione tra i<br />

presbiteri, i laici e i consacrati. “Tutti<br />

devono valorizzare questo punto di<br />

forza e devono poter trovare il proprio<br />

ruolo nella vita <strong>del</strong>la comunità,<br />

secondo la propria vocazione”. Per<br />

quanto riguarda l’erigenda unità pastorale<br />

<strong>del</strong>la Visitazione, il quartiere<br />

di Sanpolino ha aiutato le tre parrocchie<br />

ad avere una linea pastorale<br />

che si va definendo. Ancora una volta<br />

determinante nella nostra esperienza<br />

riescono a valutare, concretamente,<br />

la vera realtà <strong>del</strong> “calo” <strong>del</strong> numero<br />

dei sacerdoti? È impossibile<br />

liberarsi dalla fastidiosa sensazione<br />

che già si è provata a proposito di<br />

certi “referendum civili” quando la<br />

formulazione totalmente criptica dei<br />

quesiti faceva di quelle consultazioni<br />

atti formalmente corretti, ma nella<br />

sostanza inutili. Sul versante <strong>del</strong>la<br />

riflessione, poi, sembra vistosa una<br />

carenza: la scarsa attenzione alla<br />

figura <strong>del</strong> prete. Sembra a chi scrive<br />

che il vero nodo <strong>del</strong>le crisi ecclesiali<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

è la fraternità che si respira tra i sacerdoti,<br />

che precede quella dei fe<strong>del</strong>i.<br />

C’è una équipe (prima si chiamava<br />

di Sanpolino ora <strong>del</strong>la Visitazione),<br />

formata dai tre parroci, da laici e da<br />

consacrati <strong>del</strong>le tre parrocchie che<br />

mensilmente si trovano e preparano<br />

le tre riunioni all’anno <strong>del</strong> consiglio<br />

di unità pastorale. In questo modo<br />

si sono raggiunti notevoli risultati,<br />

frutto di un cammino che dura ormai<br />

da 10 anni.<br />

<br />

<br />

sia proprio la figura <strong>del</strong> prete,<br />

<strong>del</strong> suo ruolo e soprattutto <strong>del</strong>la<br />

sua caratura spirituale. Di fronte<br />

all’attivismo di qualche presbitero<br />

ricordo l’amaro giudizio che un prete<br />

bresciano, stimato a suo tempo per<br />

la febbrile attività, espresse sul letto<br />

morte:”Pensavo fosse fede, invece<br />

era soltanto salute”. Per questo,<br />

anche in vista <strong>del</strong>le unità pastorali,<br />

resta essenziale la cura paterna <strong>del</strong><br />

Vescovo per i suoi preti, come pure<br />

la cura <strong>del</strong>le relazioni tra di noi.<br />

(Lettera firmata)


a per voi giovani si<br />

aprono possibilità molto<br />

più grandi, ma perché<br />

siete chiamati a esigenze<br />

molto più grandi.<br />

Cercate di conoscere voi stessi e<br />

i bisogni degli altri. Siate creativi,<br />

diventate costruttori e gestori <strong>del</strong><br />

vostro lavoro, <strong>del</strong>la vostra vita”.<br />

Così il vescovo Luciano Monari<br />

si è rivolto ai giovani maturandi<br />

<strong>del</strong>le scuole cattoliche bresciane<br />

che giovedì 1 marzo hanno voluto<br />

incontrarlo presso il teatro<br />

<strong>del</strong>l’Istituto Piamarta di via Cremona.<br />

L’evento, come da tradizione,<br />

è divenuto l’occasione di un<br />

dialogo diretto tra gli studenti e<br />

mons. Monari. L’incontro, introdotto<br />

e coordinato da suor Alba<br />

Comolatti, <strong>del</strong>egata provinciale<br />

<strong>del</strong>la Fidae (Federazione istituti<br />

di attività educative), ha trovato<br />

la sua struttura portante in una<br />

dinamica interazione tra i ragazzi<br />

e il Vescovo. Gli studenti hanno<br />

<br />

<br />

Giovedì 8 marzo<br />

Ore 10 - <strong>Brescia</strong> -<br />

Santa Messa di chiusura <strong>del</strong>l’anno<br />

giubilare dedicato a San Giovanni<br />

di Dio presso i Fatebenefratelli.<br />

Ore 20.30 - <strong>Brescia</strong> -<br />

Scuola di preghiera in Cattedrale.<br />

Sabato 10 marzo<br />

Ore 10 - <strong>Brescia</strong> -<br />

Incontro con le persone impegnate<br />

nel sociale e in politica al Centro<br />

pastorale Paolo VI.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

formulato 12 domande incentrate<br />

sui due testi chiave <strong>del</strong>l’incontro:<br />

la lettera alle comunità cristiane<br />

“Stranieri, ospiti, concittadini”,<br />

scritta da Monari nel febbraio <strong>del</strong><br />

2011, e il messaggio di Benedetto<br />

XVI in occasione <strong>del</strong>la 45 Giornata<br />

mondiale <strong>del</strong>la pace “Educare i<br />

giovani alla giustizia e alla pace”.<br />

In poco più di un’ora, mons. Luciano<br />

Monari ha messo a disposizione<br />

il proprio bagaglio di spiritualità,<br />

cultura ed esperienze a favore<br />

dei giovani maturandi sui temi <strong>del</strong><br />

dialogo, a partire dall’immigrazione.<br />

“Come può avvenire l’integra-<br />

Lunedì 12 marzo<br />

Ore 20.30 - <strong>Brescia</strong> - Presentazione<br />

<strong>del</strong>le schede sinodali presso la Sala<br />

Piamarta <strong>del</strong>la parrocchia di San<br />

Faustino.<br />

Martedì 13 marzo<br />

Ore 18.30 - <strong>Brescia</strong> - S. Messa<br />

con il giovane clero al Centro<br />

pastorale Paolo VI.<br />

Mercoledì 14 marzo<br />

Ore 20.30 - Lumezzane Sant’Apollonio<br />

- Catechesi per le famiglie.<br />

zione <strong>del</strong>lo straniero?”, ha chiesto<br />

un rappresentante degli studenti.<br />

Con chiarezza e concretezza, il Vescovo<br />

ha elencato quali devono essere<br />

gli elementi fondamentali di<br />

una corretta integrazione ponendo<br />

l’accento sull’apprendimento <strong>del</strong>la<br />

lingua da parte <strong>del</strong>l’immigrato, indispensabile<br />

per la comunicazione<br />

con gli altri. Ed è la comunicazione<br />

la chiave di una vera accoglienza,<br />

poiché rende possibile il dialogo<br />

interpersonale. “È necessario rendersi<br />

disponibili e desiderosi di accogliere<br />

persone − spiega Monari<br />

− con una storia alle spalle diversa<br />

dalla nostra, condividere con<br />

loro esperienze, costruire azioni<br />

comuni”. Centrale è il ruolo <strong>del</strong>le<br />

parrocchie, perché “la fede −<br />

continua il Vescovo − crea nelle<br />

persone un legame profondissimo<br />

che va al di là <strong>del</strong>le differenze culturali,<br />

di interessi, di sesso”. Nella<br />

seconda parte <strong>del</strong> suo intervento,<br />

i riflettori si spostano dal Vesco-<br />

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In collaborazione con l’Azione<br />

cattolica viene proposto il training<br />

spirituale per giovanissimi (15-18<br />

anni) da sabato 10 marzo (ore<br />

15.30) a domenica 11 marzo 2012<br />

(ore 16.30) presso Villa Pace a<br />

Gussago. Continua domenica 11<br />

marzo, dalle 9 alle 17, il percorso<br />

vocazionale “Sì, per tutta la Vita”,<br />

proposto al gruppo vocazionale<br />

diocesano “Sichar”. L’incontro si<br />

svolgerà sempre presso la nuova<br />

sede <strong>del</strong> Seminario diocesano<br />

<br />

vo ai giovani e viene adottato un<br />

nuovo copione: non più l’immigrazione,<br />

ma il problema <strong>del</strong> lavoro e<br />

<strong>del</strong>l’educazione. “Come possono<br />

i giovani sperare in un futuro migliore,<br />

senza avere alcuna certezza<br />

di un posto di lavoro?”. Con un forte<br />

riferimento all’attualità, mons.<br />

Monari ha esortato i ragazzi a non<br />

sperare più nel mito <strong>del</strong> posto fisso<br />

poiché “in una realtà dinamica<br />

come la nostra, tutto ciò che è rigido<br />

si distrugge. I giovani devono<br />

guardare al mondo <strong>del</strong> lavoro<br />

con una nuova ottica, studiando<br />

e aggiornandosi continuamente”.<br />

Infine, l’attenzione <strong>del</strong> Vescovo si<br />

è rivolto all’educazione, la quale<br />

deve coinvolgere l’integralità <strong>del</strong>la<br />

persona umana: non un’educazione<br />

puramente tecnica, ma un’educazione<br />

all’uso responsabile <strong>del</strong>la<br />

tecnologia. “Imparate tutto, ma imparate<br />

− questa la chiosa finale − a<br />

essere persone umane nel pensare<br />

e nell’agire”.<br />

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<br />

in via Razziche 4. Tema <strong>del</strong>la<br />

giornata: “Affettività redenta: tu<br />

conosci tutto, tu sai che ti voglio<br />

bene” (Giovanni 21,15-19). Per<br />

l’itinerario annuale di discernimento<br />

vocazionale proposto al gruppo<br />

diocesano “Emmaus”, il prossimo<br />

appuntamento presso il Seminario<br />

diocesano in via Razziche 4, è<br />

domenica 18 marzo, dal pranzo<br />

previsto alle 12.30 fino alle 18,<br />

meditando il tema: “<strong>La</strong> Parola<br />

annunciata” (Luca 1, 26-38).


“Preti di frontiera” è un ciclo di incontri<br />

alle ore 18 Palazzo San Paolo<br />

in via Tosio nel cuore <strong>del</strong>la città su<br />

tre figure significative di sacerdoti<br />

<strong>del</strong> Novecento che, in ambiti differenti,<br />

hanno caratterizzato la loro vita<br />

nell’incontro con “i lontani”. Questi<br />

tre incontri si svolgono in maniera<br />

parallela rispetto a quelli portati<br />

avanti da alcuni mesi sul versante<br />

amministrativo, sempre a Palazzo<br />

San Paolo. Il primo appuntamento<br />

è per giovedì 15 marzo su don Lui-<br />

gi Orione “Incontro con uno strano<br />

prete” in collaborazione con il Gruppo<br />

studi orionini. Intervengono don<br />

Paolo Clerici, docente di teologia<br />

presso la sede di Cremona <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica, e Michele Busi, <strong>del</strong><br />

comitato scientifico <strong>del</strong>l’istituto “G.<br />

De Luca” per la storia <strong>del</strong> prete.<br />

<strong>La</strong> figura di don Giuseppe De Luca<br />

è la protagonista <strong>del</strong> secondo appuntamento<br />

(giovedì 22 marzo) “In<br />

partibus infi<strong>del</strong>ium” in collaborazione<br />

con l’istituto “G. De Luca”. Por-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

erché la consultazione sul<br />

Sinodo possa essere ampia<br />

e coinvolgente, come<br />

nelle indicazioni <strong>del</strong> Vescovo,<br />

la diocesi ha pensato<br />

l’iniziativa “Voci nell’Agorà”, degli<br />

incontri sul territorio dal titolo “<strong>La</strong><br />

mia messa, il mio parroco, il mio oratorio”:<br />

dal 12 marzo al 22 maggio nove<br />

serate con inizio alle 20.30, nove come<br />

il numero <strong>del</strong>le schede in preparazione<br />

al Sinodo, cercheranno di presentare<br />

i diversi ambiti. Giusto ricordare<br />

che le schede di consultazione individuali<br />

vanno riconsegnate entro fine<br />

marzo, mentre quelle di gruppo entro<br />

giugno. Il primo appuntamento (il 12<br />

marzo nella sala Piamarta di via San<br />

Faustino) vede la partecipazione <strong>del</strong><br />

vescovo Monari; don Angelo Maffeis<br />

(docente di ecclesiologia in Seminario)<br />

e Riccardo Venchiarutti (sindaco<br />

di Iseo) dialogano su “Missione ecclesiale,<br />

unità pastorali e territorio”. Il<br />

19 marzo a Palazzolo, nella Sala <strong>del</strong>la<br />

comunità Aurora, per affrontare<br />

le “Unità pastorali e i segni dei tempi”<br />

con padre Mario Toffari (direttore<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio migranti), Diego Mesa<br />

(sociologo) e Silvano Corli (direttore<br />

<strong>del</strong> Consultorio familiare diocesano).<br />

<strong>La</strong> Sala <strong>del</strong>la comunità di Bienno<br />

tano il loro contributo Marco Roncalli,<br />

giornalista e presidente <strong>del</strong>la<br />

Fondazione papa Giovanni XXIII di<br />

Bergamo, e mons. Antonio Fappani<br />

(nella foto, presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />

civiltà bresciana). Giovedì 29<br />

marzo, infine, a 20 anni dalla morte<br />

viene raccontato padre David Maria<br />

Turoldo “Educare alla libertà umana<br />

e cristiana”: l’incontro è promosso<br />

dal Movimento eccclesiale di impegno<br />

culturale in collaborazione con<br />

l’Azione cattolica, Fuci, città <strong>del</strong>l’uo-<br />

ospita il 26 marzo mons. Marco Alba<br />

(cancelliere diocesano), Annachiara<br />

Valle (direttrice di “Madre”) e Attilio<br />

Rossi (responsabile <strong>del</strong> Centro culturale<br />

Il Chiostro) che si confrontano su<br />

“<strong>La</strong> fisionomia <strong>del</strong>le unità pastorali”.<br />

A Odolo, il 16 aprile nella Sala <strong>del</strong>la<br />

comunità Splendor, tocca a mons.<br />

Renato Tononi (vicario episcopale<br />

per i laici e la pastorale), ad Angelo<br />

Onger (presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />

San Francesco di Sales) e a don Renato<br />

Musatti (parroco di Ospitaletto)<br />

parlare di “Annuncio, liturgia e carità<br />

nelle unità pastorali”. Su “Organismi<br />

di comunione e unità pastorali” l’oratorio<br />

Jolly di Orzinuovi, il 23 aprile,<br />

accoglie don Antonio <strong>La</strong>nzoni (direttore<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio organismi ecclesiali<br />

di partecipazione), Renato Zaltieri<br />

(presidente regionale Ial Cisl) e don<br />

Ermanno Turla (parroco di Pisogne).<br />

Don Massimo Orizio (assistente diocesano<br />

Azione cattolica), Mauro Salvatore<br />

(economo diocesano) e suor<br />

Sabrina Pianta (suora operaia) riflettono,<br />

il 26 aprile, su “I ministeri nelle<br />

unità pastorali” nelle scuole medie di<br />

Villa Carcina. Il 7 maggio nell’auditorium<br />

Bertini di Calcinato al centro <strong>del</strong><br />

dibattito la pastorale giovanile e l’oratorio<br />

nelle unità pastorali con don<br />

<br />

<br />

<br />

mo e Convento <strong>del</strong>l’Annunciata. Intervengono:<br />

Maria Cristina Bartolomei<br />

(docente di filosofia e curatrice<br />

<strong>del</strong> volume “Turoldo. Educare alla libertà<br />

umana e cristiana”), mons. Angelo<br />

Casati (già parroco <strong>del</strong>la comunità<br />

parrocchiale di San Giovanni in<br />

<strong>La</strong>terano a Milano, e il prof. Luciano<br />

Pazzaglia, già docente di storia <strong>del</strong>la<br />

scuola e <strong>del</strong>le istituzioni educative<br />

presso l’Università cattolica e direttore<br />

<strong>del</strong>la collana “Maestri” <strong>del</strong>l’Editrice<br />

<strong>La</strong> Scuola.<br />

Marco Mori (direttore <strong>del</strong>l’Ufficio oratori),<br />

Mauro Toninelli (ex educatore<br />

professionale in oratorio) e don Francesco<br />

Bezzi (coordinatore <strong>del</strong>l’unità<br />

di pastorale giovanile di Palazzolo).<br />

“Le aggregazioni e le unità pastorali”<br />

sono affrontate il 14 maggio nel teatro<br />

<strong>del</strong>l’oratorio di Maderno da don Mario<br />

Benedini (direttore <strong>del</strong>l’Ufficio di pastorale<br />

sociale e <strong>del</strong> lavoro), Roberto<br />

Rossini (presidente Acli provinciali) e<br />

Rosaria Facchinetti (Agesci <strong>Brescia</strong>).<br />

Il 22 maggio, infine, nell’auditorium<br />

di Botticino don Adriano Bianchi<br />

(direttore <strong>del</strong>l’Ufficio comunicazioni<br />

sociali), Adalberto Migliorati (giornalista<br />

de “Il Giornale di <strong>Brescia</strong>”) e<br />

don Gianluigi Carminati (parroco di<br />

Nave) approfondiscono “<strong>La</strong> comunicazione<br />

e la cultura nelle unità pastorali”.<br />

Ogni sera, moderata da Adriano<br />

Bianchi, la conclusione sarà affidata<br />

a mons. Cesare Polvara, provicario<br />

generale. Ogni martedì don Adriano<br />

Bianchi conduce – dal 13 marzo alle<br />

ore 13 – la trasmissione “<strong>Brescia</strong> in diretta<br />

speciale Sinodo” con i commenti<br />

(telefonando allo 0303774592, via sms<br />

al 3389722994 o su Facebook all’indirizzo<br />

www.facebook.com/radiovoce)<br />

degli ascoltatori sugli appuntamenti<br />

di “Voci nell’Agorà”.


vocazione nel sociale ha<br />

omenica 21 ottobre 2012<br />

avrà luogo a Roma la canonizzazione<br />

di Giovanni<br />

Battista Piamarta la cui<br />

fruttato per la comunità scuole, laboratori,<br />

operai tra i più preparati,<br />

contribuendo a creare quel tessuto<br />

produttivo nel territorio che ha dispensato<br />

opportunità per le famiglie<br />

e coesione sociale. Questa passione<br />

è comune a molti altri animatori cattolici<br />

tra ‘800 e primo ‘900: Pavoni,<br />

Tovini, Montini…; dalle loro opere<br />

nascono associazioni, casse di mutuo<br />

soccorso, banche di credito cooperativo.<br />

Una responsabilità che li ha spinti<br />

a raccogliere i problemi <strong>del</strong>le persone<br />

e trovare soluzioni innovative<br />

e alternative che si sono rivelate<br />

efficaci, foriere di una cultura capace<br />

di durare nel tempo. Questa<br />

responsabilità e competenza oggi<br />

viene declinata in sussidiarietà: una<br />

modalità di stare nel territorio e rispondere<br />

ai problemi che vanta importanti<br />

risultati (anche se la storia<br />

non rende ancora giustizia ai meriti<br />

<strong>del</strong>l’opera cattolica nel sociale). <strong>La</strong><br />

sussidiarietà è non sottrarsi alla responsabilità<br />

<strong>del</strong> prossimo, è il perno<br />

di una mo<strong>del</strong>lo sociale ed economico.<br />

Facendosi carico <strong>del</strong> prossimo<br />

si possono dare risposte risolutive,<br />

veloci ed economicamente vantaggiose.<br />

Rispondendo al proprio territorio<br />

si muovono persone, famiglie,<br />

si formano gruppi, associazioni: sono<br />

i cosiddetti “corpi intermedi” che<br />

nella loro azione dovrebbero meglio<br />

essere sostenuti (sussidiati) dallo<br />

<br />

<br />

Si terrà sabato 19 maggio l’atteso<br />

incontro <strong>del</strong> Papa con tutti i<br />

dirigenti e gli associati Mcl.<br />

Si tratta di una udienza speciale<br />

concessa nell’ambito degli<br />

appuntamenti organizzati<br />

per ricordare i 40 anni di vita<br />

<strong>del</strong> Movimento. L’incontro<br />

segna, anche visibilmente, la<br />

particolare vicinanza di Mcl ai<br />

pontefici che si sono succeduti<br />

in questi quattro decenni e<br />

quella fe<strong>del</strong>tà al magistero che<br />

contraddistingue lo Statuto e la<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Stato. Questo è il mondo <strong>del</strong> “terzo<br />

settore” che dà lavoro a centinaia<br />

di migliaia di persone e coinvolge<br />

altrettanti collaboratori e volontari<br />

che, nella loro attività sociale, partecipano<br />

<strong>del</strong>la cosa pubblica; che<br />

spontaneamente si associano e lavorano<br />

nel territorio in cui vivono,<br />

rappresentandolo nella verità dei<br />

stessa vita associativa. Paolo<br />

VI, il cui particolare affetto,<br />

soprattutto negli anni difficili<br />

<strong>del</strong>l’inizio, è stato testimoniato<br />

dal card. Re all’ultimo<br />

congresso. Giovanni Paolo II,<br />

con i numerosi incontri e quella<br />

storica visita che compì alla<br />

vecchia sede nazionale nel 1983.<br />

Ora l’incontro con Benedetto<br />

XVI per rinsaldare un<br />

vincolo filiale e di devozione<br />

proprio a poche settimane<br />

dall’avvio <strong>del</strong>l’Anno <strong>del</strong>la fede,<br />

problemi a cui cercano di dare risposta.<br />

Se tutto questo è vero se tale<br />

radicamento e rappresentanza sono<br />

genuini e consistenti, non si capisce<br />

perché il terzo settore non sia considerato<br />

a pieno titolo come “parte<br />

sociale” e non sia sentito dal governo<br />

con la stessa frequenza e dignità<br />

<strong>del</strong>le associazioni di imprenditori<br />

e dei sindacati. È ora di prendere<br />

coscienza <strong>del</strong>la forza economica,<br />

sociale <strong>del</strong> mondo non-profit, e,<br />

nell’attesa <strong>del</strong>la canonizzazione di<br />

padre Piamarta, che riconosce le<br />

sue virtù sociali, perseguire questa<br />

fondamentale battaglia culturale di<br />

rappresentanza insieme con le altre<br />

associazioni cattoliche nel terzo<br />

settore.<br />

caratterizzato dalla particolare<br />

responsabilità a cui il Papa<br />

chiama i laici associati.<br />

Mcl di <strong>Brescia</strong>, in occasione<br />

<strong>del</strong>l’udienza <strong>del</strong> 19 maggio, ha<br />

previsto diverse possibilità<br />

di partecipazione. Tra queste<br />

un viaggio di due giorni (18 e<br />

19) al costo di euro 125 tutto<br />

compreso e di tre giorni (18,<br />

19 e 20) con spesa di 190 euro.<br />

Per informazioni: segreteria<br />

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Nel corso <strong>del</strong>l’assemblea <strong>del</strong> 25<br />

febbraio scorso Marco Menni<br />

è stato eletto presidente di<br />

Confcooperative <strong>Brescia</strong> per<br />

i prossimi 4 anni. Succede a<br />

Roberto Marcelli, <strong>del</strong> quale è<br />

stato vice presidente. Proviene<br />

da una lunga esperienza<br />

cooperativa, trasversale a<br />

tutti i settori. Da sempre è<br />

impegnato nel settore lavoro<br />

servizi cultura attraverso il<br />

Con.Ast, che ha contribuito<br />

a costituire, e il sistema<br />

<br />

<br />

<br />

l tema <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le risorse<br />

dedicate alle politiche sociali<br />

è al centro <strong>del</strong> dibattito pubblico<br />

e genera preoccupazioni tra le<br />

forze sociali e i cittadini. Mentre<br />

la situazione si aggrava e aumenta la<br />

domanda d’interventi sociali, i Fondi<br />

sociali nazionali sono stati drammaticamente<br />

ridimensionati. Le politiche<br />

regionali <strong>del</strong>la Lombardia prevedono<br />

per il 2012 un finanziamento inferiore<br />

a quello <strong>del</strong> 2011. Nei Comuni si assiste<br />

a una situazione diversificata: alcune<br />

municipalità perseguono la logica <strong>del</strong><br />

taglio lineare dei servizi, che incide in<br />

modo indifferenziato sui diversi comparti<br />

<strong>del</strong>l’amministrazione, in altri casi<br />

si assiste a interventi, prioritariamente<br />

orientati alla tutela <strong>del</strong>le fasce più<br />

deboli. Se il welfare locale arretra si<br />

rischia di innescare fenomeni di degrado<br />

<strong>del</strong>la qualità dei rapporti umani, per<br />

l’aumento dei processi di esclusione<br />

e per la disgregazione dei processi di<br />

solidarietà, vanificando le sperimentazioni<br />

degli ultimi anni alla ricerca di un<br />

nuovo mo<strong>del</strong>lo di welfare. <strong>La</strong> crescita<br />

di soggettività politica e culturale registrata<br />

dal terzo settore negli ultimi<br />

trae significatività dalla sua capacità<br />

di rappresentare le recenti profonde<br />

trasformazioni <strong>del</strong>la società civile. In<br />

questo contesto la cooperazione sociale<br />

si è dimostrata un efficace strumento<br />

di crescita economica e sociale,<br />

consolidandosi come un sistema<br />

d’imprese che nella nostra provincia<br />

conta circa 10mila addetti e gestisce<br />

servizi rivolti a decine di migliaia di<br />

cittadini; imprese sociali capaci di organizzarsi<br />

per far fronte ai bisogni in<br />

un sistema integrato tra sociale e sa-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

nitario, tra pubblico e privato, basato<br />

sulla condivisione <strong>del</strong>la responsabilità<br />

pubblica. Ma a fronte <strong>del</strong>l’impoverimento<br />

<strong>del</strong>le risorse per le politiche<br />

sociali, è inevitabile la penalizzazione<br />

dei servizi gestiti dalla cooperazione<br />

sociale che andranno a colpire, anziché<br />

evidenti sperequazioni di risorse,<br />

forme virtuose di gestione di servizi<br />

alla comunità. Le cooperative sociali<br />

si sono dimostrate organizzazioni solide,<br />

in grado di garantire una tenuta<br />

occupazionale maggiore rispetto ad<br />

altre forme d’impresa: oggi però si<br />

teme che anche queste realtà si troveranno<br />

di fronte a inedite difficoltà.<br />

Quali possono essere, quindi, le<br />

prospettive di sviluppo <strong>del</strong> sistema<br />

di welfare e quale può essere il ruolo<br />

<strong>del</strong>la cooperazione sociale? <strong>La</strong> necessità<br />

sarebbe di un dialogo aperto con<br />

gli attori istituzionali impegnati nel sistema<br />

di welfare che, anche nella nostra<br />

provincia, vada oltre la retorica e<br />

prenda in seria considerazione le pesanti<br />

ricadute <strong>del</strong>l’attuale situazione<br />

sugli attori concretamente impegnati<br />

per il benessere <strong>del</strong>la società.<br />

cooperativo <strong>del</strong> gruppo Acli,<br />

che ha promosso e rafforzato.<br />

È inoltre da tempo presidente<br />

<strong>del</strong>la cooperativa sociale<br />

“Il Vomere” di Travagliato.<br />

Nel corso <strong>del</strong>l’assemblea è<br />

stato eletto anche il consiglio<br />

provinciale così composto:<br />

Marco Baresi, Cristiano Belli,<br />

Gianfranco Bergamaschi, Luigi<br />

Bruno Bianchi, Nerina Carlotti,<br />

Dario Ciapetti, Vincenza<br />

Corsini, Rosangela Donzelli,<br />

Alberto Fe<strong>del</strong>i, Alessandro<br />

<br />

<br />

Fenaroli, Vincenzo Gaspari,<br />

Davide Guaianazzi, Angelo<br />

Linetti, Vittorino Losio, Valerio<br />

Luterotti, Massimiliano Malè,<br />

Roberto Marcelli, Giovita Fausto<br />

Marchini, Fabio Mensi, Giuseppe<br />

Mulè, Luigi Pace, Paolo Percassi,<br />

Luca Perna, Massimo Piva,<br />

Mauro Porazzi, Gisella Pricoco,<br />

Maria Rauzi, Rosa Rossi,<br />

Carlo Ruggeri, Felice Scalvini,<br />

Giacomo Tomasini, Pietro<br />

Tomasini, Clara Vitale, Fabio<br />

Volpi, Maurizio Zani.<br />

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a scena è simile a quella<br />

<strong>del</strong> crimine: un omicidio,<br />

un indiziato, <strong>del</strong>le<br />

tracce disseminate qua e<br />

là. Compito <strong>del</strong>l’investigatore<br />

è risalire all’individuazione<br />

<strong>del</strong> colpevole. È questa la singolare<br />

attività didattica svolta nei giorni<br />

scorsi dalle classi <strong>del</strong> triennio <strong>del</strong><br />

liceo, sfruttando il ben fornito laboratorio<br />

di chimica, che ben si adatta<br />

all’esecuzione di un esperimento come<br />

questo. <strong>La</strong> classe, sotto la guida<br />

<strong>del</strong>la prof.ssa Roberta Gatta, titolare<br />

<strong>del</strong>la cattedra di scienze e biologia,<br />

ha compiuto quella che, in termine<br />

tecnico, si definisce dna fingerprinting<br />

una metodica molto moderna,<br />

che consente di caratterizzare un<br />

individuo in base alla sua impronta<br />

digitale scritta nel dna. Il dna prelevato<br />

dalla scena <strong>del</strong> crimine viene<br />

confrontato con quello prelevato da<br />

alcuni sospettati al fine di individuare<br />

il colpevole.<br />

Le motivazioni didattiche di questo<br />

esperimento sono illustrate dalla<br />

stessa docente. “<strong>La</strong> biologia molecolare<br />

è parte integrante <strong>del</strong> percorso<br />

di scienze che viene svolto al liceo.<br />

<strong>La</strong> possibilità di condurre esperimenti,<br />

purtroppo, è fortemente limitata<br />

poiché i materiali necessari<br />

per questo tipo di esperimenti sono<br />

molto costosi. Il kit che abbiamo noleggiato<br />

grazie alla collaborazione<br />

con il CusMiBio <strong>del</strong>l’Università degli<br />

Studi di Milano ha permesso di<br />

agganciare la teoria alla pratica e di<br />

far toccare con mano agli studenti<br />

concetti che rischiavano di rimanere<br />

confinati solo a simulazioni fatte<br />

<br />

<br />

Che cosa pensano i ragazzi <strong>del</strong>la<br />

letteratura per ragazzi, un mondo<br />

in cui sono considerati solo come<br />

utenti finali? Ecco alcune <strong>del</strong>le<br />

loro riflessioni emerse durante una<br />

discussione in classe su questo<br />

argomento.<br />

Francesca: “Io credo che nella<br />

letteratura per ragazzi ci sia<br />

l’aspetto commerciale, ma anche<br />

una certa attenzione al nostro bene,<br />

penso ad esempio al consiglio dei<br />

genitori e degli insegnanti su questo<br />

o quel libro da leggere”.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

al computer”. Agli studenti vengono<br />

forniti campioni di dna prelevati<br />

dalla scena <strong>del</strong> crimine e di cui<br />

sono state amplificate specifiche<br />

regioni polimorfiche <strong>del</strong> genoma,<br />

utilizzate nella pratica di laboratorio<br />

per costruire il profilo genetico<br />

di un individuo. I gruppi eseguono<br />

l’esperimento di elettroforesi <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

Valentina: “Io mi baso sui consigli<br />

alla pari dei miei amici e coetanei”.<br />

Marco: “Il marketing non è vietato!<br />

Prima mi leggo il libro, poi mi<br />

compro il dvd”. Sofia, Stefano,<br />

Valentina: “Alcuni libri creano una<br />

specie di dipendenza (come la<br />

nutella!): ti fai prendere dalla storia,<br />

li divori uno dietro l’altro e alla fine<br />

ti senti triste perché hai un vuoto<br />

da colmare. A noi è successo con<br />

i libri di Harry Potter, le Cronache<br />

di Narnia oppure Nina e il segreto<br />

<strong>del</strong>la sesta luna”. Jennifer e Carlotta:<br />

<br />

dna, utilizzando un comodo apparecchio<br />

per elettroforesi portatile,<br />

rapido e sicuro, detto FlashGel. Gli<br />

studenti, osservando la distribuzione<br />

<strong>del</strong>le bande corrispondenti ai<br />

polimorfismi <strong>del</strong> dna analizzato e<br />

confrontando i diversi profili genetici,<br />

hanno potuto ricostruire la dinamica<br />

<strong>del</strong> crimine e identificare il<br />

“colpevole”.<br />

Nel frattempo proseguono, in collaborazione<br />

con l’Ufficio comunicazioni<br />

sociali <strong>del</strong>la diocesi, gli incontri<br />

sul tema <strong>del</strong>l’educazione ai media<br />

dei giovani. Mercoledì 14 alle 20.30<br />

nella Sala Bonini si parlerà de “<strong>La</strong><br />

scuola dei nativi digitali”, con don<br />

Adriano Bianchi, direttore di questa<br />

testata, nei panni di relatore.<br />

“Noi non siamo tristi quando<br />

finiamo di leggere un libro, ma felici<br />

e curiose di iniziarne un altro. <strong>La</strong><br />

curiosità è importante”.<br />

Stefano e Samanta: “Alcuni ragazzi<br />

leggono tanti libri per vantarsi con<br />

gli amici e sentirsi superiori”.<br />

Sofia: “Secondo me i libri più belli<br />

non sono quelli proposti dalla<br />

pubblicità martellante, ma quelli<br />

che nessuno conosce”. Francesca:<br />

“Forse dovremmo leggere di più<br />

classici come ‘Il piccolo principe’ e<br />

‘Il giardino segreto’”.


escia è una piazza importante<br />

per la sua storia<br />

e per la sua attualità nel<br />

campo <strong>del</strong>la comunicazione.<br />

Lo sa bene mons.<br />

Domenico Pompili, che la scorsa settimana<br />

ha visitato il Centro diocesano<br />

per le comunicazioni sociali. Si è messo<br />

in ascolto <strong>del</strong>le numerose attività<br />

presenti e ha lanciato un messaggio<br />

di incoraggiamento a quanti operano<br />

nel settore <strong>del</strong>le comunicazioni sociali<br />

(radio, Sale <strong>del</strong>la comunità, siti<br />

web, audiovisivo, carta stampata).<br />

Mons. Pompili ha ricordato come la<br />

comunicazione non sia un “un affare<br />

di tipo tecnico, ma una questione di<br />

tipo culturale che ha a che fare con<br />

la capacità <strong>del</strong>la Chiesa di abitare o<br />

meno il nostro territorio”. Per abitare<br />

il territorio bisogna sì saper parlare,<br />

ma bisogna altresì sapersi mettere in<br />

ascolto: “Quando parola e silenzio si<br />

escludono a vicenda, la comunicazione<br />

si deteriora, o perché provoca un<br />

certo stordimento, o perché, al con-<br />

<br />

<br />

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<br />

trario, crea un clima di freddezza;<br />

quando, invece, si integrano reciprocamente,<br />

la comunicazione acquista<br />

valore e significato” (dal messaggio<br />

di Benedetto XVI per la 46ª Giornata<br />

mondiale <strong>del</strong>le comunicazioni sociali).<br />

“<strong>La</strong> comunicazione – ha aggiunto il<br />

direttore <strong>del</strong>l’Ufficio nazionale per le<br />

comunicazioni sociali – è quella linea<br />

di frontiera che permette alla Chiesa<br />

di stare dentro i cambiamenti vertiginosi,<br />

le consente di introiettare quello<br />

che sta accadendo ma anche di saperlo<br />

discernere”. Ciò significa anche avvicinarsi<br />

a tutti i nuovi strumenti, non<br />

solo dal punto di vista tecnico, ma<br />

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compresi dal punto di vista antropologico<br />

perché “incidono radicalmente<br />

nel vissuto di ogni persona; l’uomo è<br />

segnato da questi cambiamenti”. <strong>La</strong><br />

dimensione antropologica giustifica<br />

ancora di più la presenza sul territorio<br />

dei media diocesani sulla scorta<br />

degli insegnamenti e <strong>del</strong>le intuizioni<br />

dei predecessori che hanno pensato a<br />

questi strumenti. Persone che hanno<br />

saputo affrontare una situazione che<br />

non era pianificabile; erano profeti<br />

<strong>del</strong> loro tempo in grado di dire qualcosa<br />

di significativo anche all’uomo<br />

di oggi. Rispetto a qualche decennio<br />

fa stiamo vivendo una nuova stagione<br />

definita <strong>del</strong>la “post durezza”: siamo<br />

stati cresciuti in un ambiente tranquillo<br />

e, a differenza dei pionieri, non abbiamo<br />

sperimentato l’incertezza. “Il<br />

clima di incertezza resta e sarebbe<br />

poco corretto fare finta che non ci<br />

fosse, piuttosto è decisivo non smarrire<br />

l’eredità dei padri nobili”. Ecco<br />

allora che bisogna “vivere la stagione<br />

senza arrestarsi di fronte alle difficol-<br />

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tà, per trovare nella difficoltà ciò che<br />

aguzza l’ingegno”. È un tempo che ci<br />

consegna anche straordinarie potenzialità,<br />

perché, sempre dal Messaggio<br />

<strong>del</strong> Papa, “sono da considerare con<br />

interesse le varie forme di siti, applicazioni<br />

e reti sociali che possono aiutare<br />

l’uomo di oggi a vivere momenti<br />

di riflessione e di autentica domanda,<br />

ma anche a trovare spazi di silenzio,<br />

occasioni di preghiera, meditazione<br />

o condivisione <strong>del</strong>la Parola di Dio.<br />

Nella essenzialità di brevi messaggi,<br />

spesso non più lunghi di un versetto<br />

biblico, si possono esprimere pensieri<br />

profondi se ciascuno non trascura<br />

di coltivare la propria interiorità”. 10<br />

anni fa c’era un’ingenua apertura <strong>del</strong><br />

mondo ecclesiale di fronte al mondo<br />

<strong>del</strong>la comunicazione, oggi quelle intuizioni<br />

devono essere ratificate o messe<br />

a latere: “Spesso si respira un atteggiamento<br />

che dice che ci sono <strong>del</strong>le<br />

priorità rispetto alla comunicazione”.<br />

Ma come deve essere l’informazione?<br />

“Libera e sana. Libera è ovvio, sana<br />

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perché sostenibile. <strong>La</strong> libertà è assolutamente<br />

correlativa a questa forma di<br />

sostenibilità economica”. <strong>La</strong> strada da<br />

intraprendere non è facile, ma mons.<br />

Pompili ha le idee chiare: “Oggi ciò<br />

che fa appeal non è leagenericità dei<br />

propri riferimenti, ma la coerenza <strong>del</strong><br />

proprio punto di osservazione. È necessario<br />

cercare un profilo capace di<br />

offrire un punto di vista cattolico, che<br />

non significa confessionale, ma integrale:<br />

il bipolarismo è entrato nelle<br />

vene, serve, quindi, una chiave di lettura<br />

che introduca un po’ di ossigeno<br />

in questa dialettica che francamente<br />

ci ha un po’ stufato”.


andi nomi e grandi appuntamenti.<br />

<strong>La</strong> seconda<br />

edizione <strong>del</strong> festival<br />

“Tener-a-mente” è stata<br />

presentata in questi<br />

giorni dal presidente <strong>del</strong> Vittoriale<br />

Giordano Bruno Guerri e dalla direttrice<br />

artistica Viola Costa. Dietro<br />

le quinte si muove ancora Re:thinkart,<br />

dopo il successo <strong>del</strong>la passata<br />

stagione che ha visto un incremento<br />

di pubblico rispetto al 2010 <strong>del</strong> 44%.<br />

Il cartellone si snoda tra musica,<br />

danza, circo e teatro. Si comincia<br />

l’1 luglio e si chiude il 12 agosto, con<br />

anteprima al Grande il 14 marzo con<br />

James Taylor.<br />

L’apertura sarà con il Gran gala tener-a-mente<br />

in cui Filippo Timi, Luca<br />

Marinelli e Ugo Pagliai rileggeranno<br />

il Vate secondo la loro generazione<br />

e il loro stile. Sarà ancora teatro, in<br />

una declinazione particolare, quello<br />

proposto dall’attrice Ute Lemper (9<br />

agosto). <strong>La</strong> cantante e attrice tedesca<br />

condurrà il pubblico in nun viag-<br />

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gio da Brecht a Piazzolla, raccontando<br />

il tango accompagnata da Vana<br />

Gierig al pianoforte, Tito Castro al<br />

bandoneon (una fisarmonica) e Steve<br />

Millhouse al contrabasso.<br />

<strong>La</strong> musica ricoprirà una parte significativa<br />

<strong>del</strong> cartellone; musica in<br />

tutte le sue forme; la grande musica<br />

d’autore italiana con Francesco De<br />

Gregori (6 luglio), Paolo Conte (28<br />

luglio) e Samuele Bersani (3 agosto).<br />

Anche il pop-rock cin Yann Tiersen,<br />

autore <strong>del</strong>la colonna sonora <strong>del</strong> film<br />

“Il favoloso mondo di Amelie” (15<br />

luglio) e Patti Smith (20 luglio). Anche<br />

il jazz, con altre contaminazio-<br />

Si chiude il 10 marzo all’Università<br />

cattolica di Milano il Gran premio <strong>del</strong>la<br />

matematica applicata, giunto alla<br />

sua 11ª edizione. I ragazzi concorrenti,<br />

soprattutto quelli più bravi, sono spinti<br />

a scegliere facoltà scientifiche, e in<br />

particolar modo il percorso per diventare<br />

un matematico attuariale, la professione<br />

che calcola i rischi, qualsiasi<br />

tipo di rischio, ma che non ne corre a<br />

sua volta nessuno, essendo una <strong>del</strong>le<br />

professioni più cercate al mondo (la<br />

più cercata nel 2010 secondo una ricerca<br />

statunitense). L’iscrizione alla<br />

gara è stata gratuita. Alla gara hanno<br />

potuto partecipare esclusivamente gli<br />

studenti <strong>del</strong> IV e V anno degli istituti<br />

di istruzione secondaria di secondo<br />

grado statali e non statali <strong>del</strong>la Lombardia.<br />

I premi, almeno <strong>del</strong>la stessa<br />

entità <strong>del</strong>l’anno scorso, saranno com-<br />

<br />

<br />

Fino a domenica 11 marzo al<br />

Teatro Sociale andrà in scena “Il<br />

malato immaginario” di Mòliere,<br />

per la regia di Marco Bernard,<br />

che ripropone una commedia<br />

colma di eccellenti spunti comici,<br />

ma al contempo, la storia di un<br />

uomo smarrito dalle <strong>del</strong>usioni<br />

<strong>del</strong>la vita, un uomo che ha perso<br />

la fiducia in se stesso, nei propri<br />

simili e la stessa voglia di vivere.<br />

<strong>La</strong> storia <strong>del</strong> malato immaginario,<br />

che ha più paura di vivere che di<br />

morire, è il testamento di Molière.<br />

ni, risuonerà nell’anfiteatro: il 17 luglio<br />

arriva Pat Metheny, fresco <strong>del</strong><br />

19° Grammy Awards come miglior<br />

album new age; il 25 luglio si terrà<br />

il concerto <strong>del</strong>l’Orquestra Buena Vista<br />

Social Club; Walter Beltrami e il<br />

Postural vertigo Quintet in concerto<br />

con l’icona jazz newyorkese Jim<br />

Black; il connubio Benni-Fresu si<br />

esibirà il 31 luglio.<br />

Per quanto riguarda la danza, anche<br />

lo scorso anno arte esaltata nel panorama<br />

<strong>del</strong> Vittoriale si esibirà Carla<br />

Fracci su musiche di Nino Rota.<br />

Con lei anche Rossella <strong>Brescia</strong>. I<br />

Kataklò saranno con il loro physical<br />

theatre guidati da Giulia Staccioli.<br />

Il 5 agosto con il gran gala di Danza<br />

e Danza, curato da Daniele Cipriani,<br />

si ripercorre la storia <strong>del</strong> balletto, da<br />

quello classico con il Bolshoi Ballet<br />

Accademy, al contemporaneo con il<br />

Balletto teatro di Torino, dal tango<br />

dei Los Hermanos Macana fino al<br />

flamenco e alla street dance. Come<br />

nella scorsa stagione toccherà an-<br />

<br />

<br />

<br />

posti da materiali elettronici/informatici<br />

per gli studenti e da buoni-libro<br />

per i docenti dei concorrenti vincitori.<br />

Ci sono anche dei bresciani: Istituto<br />

Antonietti di Iseo, Cerebotani di Lonato,<br />

Fermi di Salò, Cossali di Orzinuovi,<br />

Calini, Castelli, Don Bosco e<br />

Leonardo di <strong>Brescia</strong>.<br />

Per la sede di <strong>Brescia</strong>, il Dies academicus<br />

si svolgerà il 22 marzo. Il programma<br />

vede alle 9.30 la celebrazione<br />

eucaristica da parte <strong>del</strong> vescovo<br />

Luciano Monari. Alle 10.45 Franco<br />

Anelli, prorettore vicario <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore, terrà<br />

un intervento seguito dalla relazione<br />

“<strong>La</strong> priorità <strong>del</strong>lo sviluppo e <strong>del</strong> lavoro:<br />

investire nella formazione e nella<br />

ricerca” di Corrado Passera, ministro<br />

<strong>del</strong>lo Sviluppo economico, <strong>del</strong>le infrastrutture<br />

e trasporti.<br />

Nei panni <strong>del</strong> protagonista<br />

Argante l’eccezionale Paolo<br />

Bonacelli. <strong>La</strong> vicenda narra<br />

<strong>del</strong> padre di una bella ragazza,<br />

marito di una donna avida e<br />

fedifraga e vittima di uno sciame<br />

di dottori avvoltoi, salassatori<br />

e ciarlatani. Il protagonista<br />

rasenta la follia, sospeso tra<br />

letto e bagno, nella sua dimora<br />

appartata, trasformata in una<br />

sorta di ospedale. Bonacelli ha<br />

vinto nel 2011 il premio “Renato<br />

Simoni per la fe<strong>del</strong>tà al teatro<br />

cora alla danza chiudere l’edizione<br />

2012: Tiler Peck, Gonzalo Garcia e<br />

Joaquin De Luz, primi ballerini <strong>del</strong><br />

New York city ballet, proporranno<br />

alcune coreografie di George Balanchine,<br />

Jerome Robbins e Christopher<br />

Wheeldon.<br />

Spazio anche per le risate nelle serate<br />

<strong>del</strong> Vittoriale: il 6 agosto David<br />

<strong>La</strong>rible, colui che la critica definisce<br />

il più simpatico clown al mondo, calcherà<br />

le assi <strong>del</strong> palco <strong>del</strong> Vittoriale.<br />

Grande novità di quest’anno per gli<br />

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di prosa”, riconoscimento<br />

assegnato ai più importanti<br />

protagonisti <strong>del</strong>la scena italiana.<br />

Accanto al mattatore Patrizia<br />

Milani e Carlo Simoni, anche<br />

loro bravi nelle caratterizzazioni,<br />

rispettivamente Tonina e Beraldo.<br />

Uno spettacolo con cui il teatro<br />

stabile di Bolzano sta ottenendo<br />

successo. Ingresso da 12 a 26<br />

euro, con possibili riduzioni.<br />

Fino a sabato lo spettacolo è alle<br />

20.30, domenica alle 17.30. Info:<br />

ctbteatrostabile.it<br />

<br />

affezionati sarà la “Tener-a-mente<br />

card”, la carta fe<strong>del</strong>tà acquistabile<br />

on line a 30 euro. Tra i vantaggi<br />

l’acquisto di due biglietti per ogni<br />

spettacolo in cartellone senza costi<br />

di prevendita, la spedizione a domicilio<br />

dei biglietti acquistati on line,<br />

lo sconto sull’ingresso al Vittoriale,<br />

sul parcheggio <strong>del</strong> teatro e in esercizi<br />

commerciali.<br />

Tutti gli spettacoli inizieranno alle<br />

21.15. Info, per tutto, e prevendite:<br />

anfiteatro<strong>del</strong>vittoriale.it


È una iniziativa <strong>del</strong>l’associazione<br />

culturale “Il gonfalone” promossa<br />

e patrocinata dal Comune con<br />

un duplice obiettivo: accendere i<br />

riflettori su giovani talenti bresciani,<br />

e sostenere una storica realtà <strong>del</strong><br />

volontariato locale. Ma andiamo per<br />

ordine. L’evento è “<strong>Brescia</strong> racconta.<br />

Storie di musica, arte e letteratura” e<br />

si terrà nel Teatro Grande lunedì 12<br />

marzo alle ore 20.30. Intervengono<br />

per la parte teatrale l’affermata<br />

attrice comica Simona Marchini e<br />

l’attore bresciano Luca Micheletti<br />

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on solo 8 marzo”. Una<br />

giornata, quella dedicata<br />

alle donne, che si<br />

estende idealmente, attraverso<br />

le iniziative patrocinate<br />

dalla Commissione pari<br />

opportunità <strong>del</strong> Comune di <strong>Brescia</strong>,<br />

fino al mese di aprile. “Si tratta di una<br />

giornata e non di una festa – precisa<br />

la Presidente <strong>del</strong> consiglio comunale<br />

Simona Bordonali – perché alla luce<br />

degli eventi di cronaca che in particolare<br />

negli ultimi tempi hanno toccato<br />

proprio la nostra città, emerge<br />

un quadro molto negativo <strong>del</strong>la condizione<br />

femminile”.<br />

Per questa ragione, numerose associazioni<br />

hanno proposto per questo<br />

periodo un’amplissima offerta di incontri,<br />

spettacoli e manifestazioni,<br />

rigorosamente a tinte rosa, per stimolare<br />

la discussione in merito a un<br />

tema, purtroppo, ancora molto attuale.<br />

Si comincia appunto l’8 marzo<br />

con un fitto calendario di incontri:<br />

alle 17, nel Salone Vanvitelliano<br />

<strong>del</strong>la Loggia, avverrà la premiazione<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la 10° edizione <strong>del</strong><br />

Premio Leonessa, dedicato alle atlete<br />

bresciane che si sono distinte in diverse<br />

discipline. Ospite d’eccezione<br />

sarà Francesca Porcellato, fondista<br />

paraplegica, vincitrice di 11 medaglie<br />

in diverse edizioni <strong>del</strong>le Paralimpiadi.<br />

Sempre alle 17, al cinema Nuovo<br />

Eden, la Cgil organizza un incontro<br />

tra donne italiane e donne straniere<br />

dal titolo “Donne <strong>del</strong> mondo, donne<br />

nel mondo”, occasione di confronto<br />

interculturale tra lavoratrici. Alle<br />

17.30, invece, alla Libreria Paoline<br />

di via Trieste si svolgerà il primo dei<br />

(classe 1985, premio Ubu 2011 come<br />

miglior attore non protagonista).<br />

Per la musica: la Rossini Chamber<br />

Orchestra diretta da Mario Pan;<br />

il violoncello Paolo Bonomini e il<br />

violino Daniele Richiedei. Conduce<br />

la serata lo storico <strong>del</strong>l’arte Paolo<br />

Bolpagni. <strong>La</strong> serata ha finalità<br />

benefiche: l’intero ricavato sarà<br />

devoluto alla locale associazione<br />

Dormitorio San Vincenzo. Biglietti:<br />

platea e palchi <strong>del</strong> 1°, 2° e 3° ordine<br />

15 euro; 4° ordine e galleria 10 euro;<br />

loggione 5 euro. (m.l.)<br />

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tre incontri sul tema “<strong>La</strong> voce <strong>del</strong>le<br />

donne”, dal titolo “<strong>La</strong> parola che difende<br />

la vita”, durante il quale verrà<br />

presentato il libro “Maternità interrotte”<br />

(presentato a pag. 37) alla presenza<br />

di una <strong>del</strong>le autrici, Elisabetta<br />

Pittino. Venerdì 9 marzo sarà un’altra<br />

giornata ricca di incontri: alle 18,<br />

presso l’Auditorium <strong>del</strong> Museo degli<br />

Strumenti Musicali di via Trieste avrà<br />

luogo la prima edizione <strong>del</strong> “Premio<br />

Donna”, proposta da Fondazione<br />

Cab e Nuova Accademia degli Erranti.<br />

Tre i riconoscimenti assegnati: il<br />

premio “Lydia Conter” per la musica,<br />

“Ansa Regina <strong>Brescia</strong>na” per l’impe-<br />

gno civile e “Veronica Gambara” per<br />

l’arte e la letteratura. Di tutt’altro tenore,<br />

invece, lo spettacolo che alle<br />

20.30 sarà messo in scena da Contatto<br />

Diretto e Filorosso Teatro al<br />

Santa Giulia, al Villaggio Prealpino:<br />

“I monologhi <strong>del</strong>la vagina”, pièce di<br />

origine statunitense, il cui titolo è “un<br />

pugno in faccia – come spiega Leana<br />

Palmieri, che con Francesca Romanò<br />

ne cura la regia – ma che intende<br />

raccontare in modo comico, ma mai<br />

volgare il mondo femminile, portando<br />

in scena 20 donne che parlano<br />

con leggerezza di tematiche molto<br />

profonde”.<br />

Le iniziative proseguono per tutto il<br />

mese di marzo. A chiudere il calendario<br />

in simpatia sarà invece il 13<br />

aprile lo spettacolo “Donna cosa succederà,<br />

ovvero il mondo <strong>del</strong>le donne<br />

visto dagli uomini”, con Enrico Zani,<br />

Alex Rusconi e Sergio Benzoni (sede<br />

e orario in via di definizione).<br />

<br />

<br />

Per “Teatro a Merenda” rassegna<br />

organizzata dal Comune di<br />

Villanuova sul Clisi per le famiglie<br />

va in scena lo spettacolo “Alfabeto”<br />

<strong>del</strong>la compagnia Aldabra Teatro,<br />

un modo originale per imparare (o<br />

ripassare) i primi rudimenti <strong>del</strong>la<br />

scrittura grazie a oggetti e pupazzi.<br />

Sulla scena andrà l’alfabeto. Il<br />

suo teatro è fatto da lettere che<br />

diventano personaggi. Le lettere<br />

<strong>del</strong>l’alfabeto raccontano, grazie alla<br />

complicità di una “presentatricenarratrice”,<br />

le lore storie poetiche<br />

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e divertenti. Libri come magici e<br />

sorprendenti teatri prendono vita e<br />

diventano scene dove si animano le<br />

lettere-personaggio di un alfabeto<br />

originale. Filastrocche e giochi<br />

linguistici sono il filo conduttore<br />

dei racconti che sono presentati<br />

con l’ausilio <strong>del</strong>le tecniche <strong>del</strong><br />

teatro di figura e l’utilizzo <strong>del</strong> libro<br />

gioco. Lo spettacolo nasce e si<br />

ispira all’esperienza dei laboratori<br />

“Lib(e)ro la fantasia”.<br />

Ingresso al teatro Corallo 5 euro.<br />

Inizio alle 16.30


<strong>Brescia</strong>, Salò e Cremona alleate<br />

in nome <strong>del</strong>la liuteria, arte<br />

antica tanto quanto il dibattito<br />

che negli anni ha contrapposto<br />

il territorio di Gasparo a quello<br />

di Stradivari, oggi riuniti per<br />

diffondere il proprio patrimonio<br />

artistico e far conoscere il violino<br />

come strumento di comunanza<br />

tra i popoli d’Europa. Per questa<br />

ragione, l’Associazione culturale<br />

Acuto, con <strong>Brescia</strong>story e le<br />

amministrazioni comunali e<br />

provinciali ha organizzato una<br />

mostra che ha per oggetto “Il<br />

violino tra <strong>Brescia</strong> e Cremona”.<br />

“Si tratta di un itinerario tematico<br />

– ha spiegato Amanda Mazzucchi,<br />

portavoce <strong>del</strong>l’Associazione –<br />

per il quale non si presuppone<br />

di concentrare le opere in un<br />

unico luogo, ma di far spostare<br />

i visitatori nei posti in cui esse<br />

si trovano e nelle quali sono<br />

state realizzate”. Un’occasione<br />

per veicolare turisti in zone<br />

poco conosciute, ma anche per<br />

far scoprire ai cittadini realtà<br />

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iero Angela, nelle scorse<br />

settimane, è stato a Castenedolo<br />

per presentare<br />

il suo ultimo libro “ A cosa<br />

serve la politica?”<br />

Che cosa l’ha spinta, dopo anni<br />

di racconto di cultura e scienza,<br />

a occuparsi di politica?<br />

In realtà in questo libro riprendo molti<br />

temi che ho trattato, solo che qui li<br />

ho messi in un involucro differente. Ci<br />

si dimentica che in realtà lo sviluppo<br />

comporta cose che non sono strettamente<br />

politiche, nel senso di partiti,<br />

votazioni ed elezioni. Se in un Paese<br />

come la Turchia, che ha un reddito di<br />

9000 euro pro capite, mentre la Svezia<br />

ha un reddito di 28mila euro pro capite,<br />

un politico turco dicesse: se mi<br />

eleggerete avrete salari svedesi, asili<br />

nidi e via dicendo, non potrebbe farlo.<br />

Il libro cerca di rispondere al perché.<br />

Se due milioni di olandesi rimanessero<br />

senza casa e venissero portati,<br />

senza niente, in una parte disabitata<br />

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<strong>del</strong> mondo e lasciati lì, dopo 25 anni<br />

troveremmo gli scheletri o università<br />

e campi da tennis? Io sono per la seconda,<br />

perché hanno con sé la macchina<br />

<strong>del</strong>la ricchezza, che è dentro il<br />

cervello: la conoscenza, la capacità<br />

organizzativa, l’imprenditorialità, i valori,<br />

le regole, l’educazione. <strong>La</strong> politica<br />

senza queste cose è paralizzata. Spesso<br />

cerchiamo in un programma elettorale<br />

la soluzione dei nostri problemi,<br />

ma senza le gambe non cammina.<br />

Uomo di scienza o di cultura?<br />

Solitamente le pagine culturali dei<br />

giornali sono letterarie, difficilmente<br />

troviamo un approfondimento culturale<br />

sui temi <strong>del</strong>la scienza. <strong>La</strong> cultura è<br />

unica, non letteraria o scientifica; sono<br />

cose che in modo diverso si compenetrano<br />

e completano. Nel nostro<br />

Paese abbiamo una cultura scientifica<br />

carente; non è colpa dei letterati, ma<br />

degli scienziati, che sono preoccupati<br />

di fare le loro cose e non abituati a<br />

usare le parole; quindi sono poco pre-<br />

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senti nel dibattito culturale. È un errore<br />

perché la società in cui viviamo<br />

è legata all’innovazione tecnologica,<br />

a sua volta legata alla ricerca scientifica.<br />

<strong>La</strong> cultura di oggi è in ritardo sul<br />

suo tempo, perché non si occupa <strong>del</strong>la<br />

macchina che trasforma la società.<br />

Le piace <strong>Brescia</strong>?<br />

Sono venuto una sola volta e ho visto<br />

bellissimi mosaici romani e il tempio.<br />

Mi ha sorpreso vedere resti romani<br />

così importanti a <strong>Brescia</strong>.<br />

Molti laureati, ma...<br />

È un problema. In Italia la maggior<br />

parte dei laureati è letterato, economico<br />

e giuridico. Abbiamo una carenza<br />

di ingegneri, di tecnici; non solo<br />

laureati, ma anche di esperti e periti.<br />

<strong>La</strong> società non assorbe il numero di<br />

laureati. I Paesi emergenti hanno pochi<br />

letterati e molti tecnici. Noi siamo<br />

passati da una società contadina<br />

a una industriale e postindustriale.<br />

Tutte le professioni, a misura d’uomo,<br />

si reggono su una società capace di<br />

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che non avrebbero visitato. Il<br />

progetto è articolato in una parte<br />

editoriale, un catalogo bilingue<br />

italiano-inglese con saggi, schede<br />

tecniche e suggerimenti di luoghi<br />

da visitare, e in una parte legata<br />

a visite guidate e concerti. <strong>La</strong><br />

terza domenica di ogni mese<br />

sarà possibile partecipare a un<br />

percorso che, partendo dalla<br />

Loggia, prosegue lungo le vie<br />

<strong>del</strong>le botteghe scomparse dei<br />

liutai per approdare al Museo<br />

degli strumenti musicali e <strong>del</strong>la<br />

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liuteria bresciana di via Trieste (10<br />

euro, posti limitati; prenotazioni<br />

e informazioni info@bresciastory.<br />

it o 340.5084747). In aprile,<br />

nella settimana <strong>del</strong>la cultura,<br />

saranno esposti nell’Archivio di<br />

Stato documenti sull’attività dei<br />

liutai; in luglio e agosto, saranno<br />

organizzate visite guidate a Salò<br />

per “L’estate musicale <strong>del</strong> Garda”.<br />

Altre iniziative coinvolgeranno le<br />

scuole. Altrettanti appuntamenti<br />

anche su Cremona. Info:<br />

acutoweb.net. (a.g.)<br />

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produrre cibo, servizi, oggetti per tutti.<br />

Per esempio il filosofo non produce<br />

oggetti, cibo o servizi; vive perché<br />

una società produttiva gli offre tutto<br />

il necessario; vale anche per gli studenti.<br />

Nella società <strong>del</strong>l’ ‘800 due terzi<br />

degli italiani era nei campi, e quasi<br />

due terzi era analfabeta. Oggi abbia-


mo 10milioni di studenti e un milione<br />

di insegnanti. Possono trovare lavoro<br />

e vivere se dietro c’è una società che<br />

produce. Più una società è capace di<br />

produrre ricchezza, più riesce a mantenere<br />

chi non produce direttamente<br />

il bene, ma crea una società ricca.<br />

Come è arrivato “Quark”? Qual è<br />

la chiave vincente?<br />

Il fatto che la gente capisca quello che<br />

si dice. Ciò di cui mi occupo sono interessanti<br />

e ritengo che chiunque sia interessato<br />

a capire le cose <strong>del</strong>la scienza,<br />

<strong>del</strong>la società, <strong>del</strong>la tecnologia. Se<br />

a casa, quando uno parla, si accende<br />

anche il cervello oltre al televisore, allora<br />

i neuroni cominciano a lavorare.<br />

Non ci sono segreti. Se si espongono<br />

le cose in modo chiaro e avvincente,<br />

allora il pubblico viene.<br />

Sette telegatti, otto lauree honoris<br />

causa, un premio Unesco e altri<br />

riconoscimenti. A quale è più<br />

legato?<br />

Ciascuno rappresenta qualcosa. I telegatti<br />

dimostrano che il pubblico recepisce;<br />

al tempo stesso l’Accademia<br />

riconosce la qualità <strong>del</strong> contenuto.<br />

E <strong>del</strong>l’asteroide con il suo nome?<br />

È stato un astronomo, che cortesemente<br />

ha dato il mio nome a un asteroide<br />

che aveva scoperto.<br />

Come fare giornalismo credibile?<br />

Dipende dal giornalismo che si fa.<br />

Quello che faccio io è un giornalismo<br />

che cerca di spiegare i grandi movimenti<br />

di fondo che cambiano la società.<br />

Spesso mi riferisco al passato,<br />

perché viviamo in un film, fatto di tanti<br />

fotogrammi. Guardando al passato<br />

si capiscono le traiettorie e le linee di<br />

sviluppo verso cui ci avviamo. Il mio<br />

lavoro consiste nel cercare di spiegare<br />

le cose <strong>del</strong>la scienza, come in una<br />

scacchiera. Ogni pezzo ha un valore:<br />

demografia, energia, scienza, politica,<br />

cultura... Ogni volta che si sposta un<br />

pezzo, cambiano i sensi relativi a ogni<br />

altro. Un giornalista li deve spiegare.<br />

<br />

<br />

Cosa l’affascina degli scacchi?<br />

Sono un modestissimo giocatore. Ma<br />

il gioco degli scacchi è un po’ come la<br />

vita, non si sa come finirà la partita.<br />

Si sa che se si imposta male il gioco,<br />

avrà dei problemi. Gli scacchi insegnano<br />

la sistemistica <strong>del</strong>la società e<br />

la previsione a lungo termine. Noi giochiamo<br />

molto sul breve termine e dimentichiamo<br />

il medio/lungo termine.<br />

Questo è tipico <strong>del</strong>la politica. Qualcuno<br />

ha detto che come in un orologio<br />

la lancetta dei secondi è la politica,<br />

quella dei minuti l’economia e quella<br />

<strong>del</strong>le ore è la demografia. Va tenuta<br />

presente. Nel 2050 avremo 20milioni<br />

di anziani e 10milioni di immigrati, in<br />

gran parte badanti, un grande numero<br />

di studenti e una fascia molto piccola<br />

che produrrà reddito per tutti.<br />

Che libro ha sul comodino?<br />

“Regole” di Roger Abravanel, un economista,<br />

che insiste molto sul concetto<br />

che dobbiamo avere buone regole,<br />

ma dobbiamo saperle far rispettare.<br />

Dice che si devono mettere gli uomini<br />

giusti nei posti giusti. Lo facciamo<br />

nelle nostre cose, ma non nella società.<br />

Nei posti chiave non si mettono<br />

sempre le persone giuste; si premia<br />

molto di più l’appartenenza politica,<br />

soprattutto in Italia.<br />

C’è qualcosa che non sa?<br />

So niente, ma di tutto. Oggi è importante<br />

avere un panorama di quello<br />

che accade e captare le connessioni.<br />

Questa è la vera cultura. Bisogna che<br />

questo approccio sia diffuso.<br />

Come convivono fede e scienza?<br />

Sono due modi diversi di conoscere,<br />

ma che non sono in contraddizione.<br />

Cosa la meraviglia ancora?<br />

Nella scienza è come andare in cima<br />

a una collina. Quando si è capito una<br />

cosa, si vedono altre colline; allora si<br />

va sulle altre e si vede un paesaggio;<br />

questo paesaggio non finisce mai.<br />

Questo è quello che stimo: la conoscenza,<br />

che non finisce mai.<br />

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Riscoprire un artista <strong>del</strong> passato<br />

in chiave moderna: Lorenzo Lotto,<br />

genio incompreso <strong>del</strong>la pittura<br />

<strong>del</strong>la prima metà <strong>del</strong> ’500, tra i<br />

primi a rappresentare la realtà<br />

in modo sincero, a penetrare<br />

nell’intimo dei soggetti, con<br />

religiosità autentica e inquieta,<br />

come affermava il critico Bernard<br />

Berenson. “Lorenzo Lotto. Artista<br />

contemporaneo”, di Mario Dal<br />

Bello (Libreria Editrice Vaticana),<br />

ripercorre la tormentata carriera<br />

<br />

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artistica <strong>del</strong> maestro veneziano, la<br />

cui abilità viene all’epoca oscurata<br />

dalla presenza di Tiziano, che<br />

lo costringe a lasciare Venezia<br />

e a peregrinare per la penisola.<br />

Viaggi che richiamano l’immagine<br />

<strong>del</strong>l’uomo moderno, inquieto e in<br />

fuga da sé, come l’Ulisse joyciano,<br />

osserva Maurizio Bernar<strong>del</strong>li<br />

Curuz, o Agilulfo, il cavaliere<br />

inesistente di Calvino, talmente<br />

in crisi da sembrare privo di<br />

identità, ma mai privo di speranze,<br />

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e alla ricerca di un’identità.<br />

Artista attivo lontano dai grandi<br />

centri <strong>del</strong> Rinascimento, Lotto<br />

lavorò soprattutto nelle Marche<br />

(Polittico di Recanati) e Bergamo.<br />

A <strong>Brescia</strong>, “<strong>La</strong> natività” (nella<br />

foto). Pittore “provinciale” non<br />

solo per i luoghi in cui visse, ma<br />

anche per la continua ricerca<br />

di naturalismo e semplicità che<br />

emerge nelle sue tele, cariche di<br />

pathos, nel tentativo di esprimere<br />

la quotidianità dei moti e degli<br />

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affetti <strong>del</strong>la gente comune. Negli<br />

sgargianti colori che il Lotto<br />

utilizzò, sta il segreto <strong>del</strong>la sua<br />

modernità, per il forte senso di<br />

spiritualità dato da un’intensa<br />

luce, a richiamare la presenza<br />

di Dio in mezzo all’uomo, un<br />

divino che si identifica nei<br />

volti dei personaggi dipinti,<br />

contro la pittura avallata dalla<br />

Controriforma, mantenendo<br />

una netta separazione tra natura<br />

umana e divina. (l.b.)


Dal lunedì al venerdì alle 10.40 non<br />

perdete il contenitore in diretta<br />

condotto da Marco Vignoletti.<br />

Oltre alle canzoni più belle,<br />

potrete seguire gli interventi <strong>del</strong>la<br />

psicologa Anna Grasso Rossetti, i<br />

consigli di Gabriele <strong>del</strong>la libreria<br />

Paoline, i trucchi in cucina <strong>del</strong>lo<br />

chef Riccardo Cominardi e,<br />

perché no, vincere i premi che<br />

Marco mette in palio nel corso <strong>del</strong><br />

programma. Per entrare nel mondo<br />

di <strong>Voce</strong> mattina basta un sms al<br />

3383636104.<br />

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Sono ripresi in Cattedrale i<br />

Quaresimali, promossi dalla<br />

Compagnia dei Custodi <strong>del</strong>le Sante<br />

Croci nei venerdì di Quaresima.<br />

Le meditazioni sul tema “Le figure<br />

veterotestamentarie <strong>del</strong> Cristo”<br />

propongono venerdì 9 marzo<br />

l’intervento di Andrea Tornielli,<br />

giornalista di “Avvenire” su “Abele il<br />

giusto”. Le meditazioni proseguono<br />

fino al 30 marzo con don Angelo<br />

Maffeis, mons. Vincenzo Zani e<br />

padre Enzo Bianchi. Diretta su<br />

Radiovoce a partire dalle 20.30.


<strong>La</strong> Messa <strong>del</strong> sabato alle 18.30 è<br />

trasmessa dalla parrocchia <strong>del</strong><br />

Divin Redentore di via Pendolina<br />

su TT 2 Teletutto (82) e Super Tv<br />

(92-115).<br />

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Doveva arrivare Panariello in soccorso<br />

al lunedì di Canale 5? Evidentemente<br />

sì, visti i risultati auditel <strong>del</strong><br />

suo nuovo show, “Panariello non<br />

esiste”: i sei milioni di spettatori per<br />

la prima <strong>del</strong>le quattro serate in programma<br />

hanno rigenerato gli ascolti<br />

<strong>del</strong>la rete ammiraglia Mediaset.<br />

Ovviamente ciò non significa che la<br />

trasmissione in questione se lo meriti:<br />

lo spettacolo di Panariello-chevorrebbe-essere-Fiorello<br />

va in onda<br />

proprio dallo Studio 5 di Cinecittà, lo<br />

stesso usato per “IlPiùGrandeSpettacoloDopoIlWeekend”.<br />

Ma benché<br />

il comico si sforzi in monologhi, gag<br />

e parodie, conferma che, almeno per<br />

<br />

<br />

In Primo Piano continua<br />

l’approfondimento <strong>del</strong>le schede<br />

di consultazione, predisposte<br />

dalla diocesi in preparazione al<br />

Sinodo. Domenica 11 marzo (alle<br />

9.30) l’approfondimento <strong>del</strong>la<br />

sesta scheda con don Leonardo<br />

Farina, coordinatore <strong>del</strong>l’erigenda<br />

unità pastorale di Maderno. In<br />

Ecclesia (ore 11 in collaborazione<br />

con l’Ufficio pastorale sociale<br />

e <strong>del</strong> lavoro) puntata dedicata<br />

alla pastorale carceriaria con il<br />

presidente <strong>del</strong> Vol.Ca (Volontari<br />

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quanto riguarda i grandi show d’intrattenimento,<br />

la Rai sarà sempre un<br />

passo avanti a Mediaset.<br />

Da Panariello fioccano ospiti, canzoncine,<br />

balletti e sketch comici. Ma<br />

a farla da padrone è sempre il gobbo<br />

elettronico: è tutto talmente scritto<br />

(male) e predisposto (a casaccio)<br />

che risulta più spassoso annotare<br />

le innumerevoli situazioni in cui chi<br />

calca il palco ha bisogno di leggere<br />

pedissequamente le battute. Pochissimo<br />

spazio all’improvvisazione e<br />

molta ansia da prestazione. Il comico<br />

toscano continua a riproporre i suoi<br />

vecchi personaggi di qualche anno fa,<br />

risultando artificioso e fuori luogo.<br />

Carcere) Angelo Canori. Nel<br />

tempo di Quaresima il commento<br />

al Vangelo è <strong>del</strong> nostro vescovo<br />

Luciano Monari. Il programma,<br />

prodotto da <strong>Voce</strong>Media e curato<br />

da Betty Cattaneo, va in onda la<br />

domenica anche su Radio <strong>Voce</strong><br />

Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio<br />

Claronda alle 16; Radio Basilica<br />

Verolanuova alle 10.30; Radio<br />

Ponte Manerbio alle 12.30; Radio<br />

Raphaël alle 9. Le rubriche sono<br />

disponibili in podcast sul sito<br />

www.radiovoce.it<br />

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Fortuna che al suo fianco c’è la cantante<br />

Nina Zilli, che esordisce in tv<br />

dopo una gavetta di 10 anni nel mondo<br />

<strong>del</strong>la musica: una presenza femminile<br />

che perlomeno va oltre gli stereotipi<br />

sanremesi <strong>del</strong>la donna in tv.<br />

Il governo tecnico di Panariello arriva<br />

per infondere un po’ di speranza<br />

nella serata <strong>del</strong> lunedì di Canale 5, distrutta<br />

in questi mesi dallo zoppicante<br />

“Grande Fratello 12”, che è stato<br />

spostato dal lunedì alla domenica, e<br />

nemmeno nella sua nuova collocazione<br />

è riuscito a guadagnare ascolti,<br />

perdendo immancabilmente la sfida<br />

con Rai Uno. Iniziare con i fuochi<br />

d’artificio e spegnersi nel disinte-<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la rubrica<br />

settimanale “<strong>La</strong> Buona Notizia”<br />

apre con il servizio “<strong>La</strong> carovana<br />

per la famiglia”, evento promozione<br />

di respiro nazionale giunto a<br />

<strong>Brescia</strong> sabato 3 marzo e che si è<br />

aperto con l’intervento <strong>del</strong> vescovo<br />

Monari. A seguire: il congresso<br />

<strong>del</strong>le Acli; “Mons. Pompili a <strong>Voce</strong>”<br />

per una visita conoscitiva e di<br />

incoraggiamento a quanti operano<br />

nel settore <strong>del</strong>le comunicazioni<br />

sociali; il Vescovo con i cresimandi<br />

a Palosco. <strong>La</strong> rubrica “4 parole...”<br />

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resse generale: non c’è vergogna più<br />

scottante per un reality-show. Finalmente<br />

giustizia è fatta. In questa 12ª<br />

edizione il Gf ha sbagliato tutto: ha<br />

voluto replicare lo stesso canovaccio<br />

degli scorsi anni. Riproponendo per<br />

l’ennesima edizione ciò che di più<br />

meschino si può trovare in Italia, non<br />

ha fatto altro che perdere pubblico.<br />

Ciò che resta è un museo <strong>del</strong>le cere,<br />

una noiosa notte dei morti viventi,<br />

che litigano per un barattolo di nutella<br />

o per il posto da occupare a tavola.<br />

Vedere quelle impotenti, sfigurate<br />

divinità che non credono nemmeno<br />

più in se stesse e che si fanno guerra<br />

a ogni occasione, pronte a mangia-<br />

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è con mons. Cesare Polvara per<br />

presentare Voci nell’Agorà evento<br />

itinerante che prenderà il via il<br />

12 marzo. “<strong>La</strong> Buona Notizia” va<br />

in onda: la domenica alle 13.05<br />

su Teletutto e alle 18.30 su Tt2<br />

Teletutto; su Super TV la domenica<br />

e il martedì alle 20; su Più Valli TV<br />

la domenica alle 8; su Teleboario<br />

la domenica alle 8.15 e alle 10; e su<br />

www.vocemedia.tv che manderà<br />

in onda anche “<strong>La</strong> grandezza <strong>del</strong>la<br />

carità”, nuovo appuntamento con<br />

la Scuola di preghiera per i giovani.<br />

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re tutti, anche il proprio corpo, per<br />

alimentare un’inoculata ossessione<br />

di fama. Una nave che ha impiegato<br />

mesi a colare a picco, ma ora finalmente<br />

ci siamo: fra meno di un mese<br />

il Gf dovrà raccogliere i suoi stracci<br />

e tornare nella sua tana, forse per<br />

sempre. È infatti questa, con molta<br />

probabilità, l’ultima edizione italiana<br />

<strong>del</strong> padre di tutti i reality-show.<br />

Magra consolazione, visto lo scempio<br />

che si lascia alle spalle: milioni<br />

di italiani che ambiscono al ruolo di<br />

pupazzi sul lettone <strong>del</strong>la tv.<br />

Alla luce di questo, benvenuto Panariello:<br />

non sarà un fenomeno, ma almeno<br />

non fa male a nessuno.


orse non è stato la voce<br />

di una generazione, ma<br />

– questo è certo – ha accompagnato<br />

più di una generazione.<br />

Lucio Dalla se<br />

ne è andato improvvisamente, con un<br />

battito d’ali, il 1° marzo 2012. Avrebbe<br />

compiuto 69 anni il 4 marzo scorso, e<br />

quel giorno sarebbe stata festa grande,<br />

con le mille versioni di una canzone<br />

eccezionale a inondare l’etere.<br />

Invece il 4 marzo 2012 sarà ricordato<br />

come il gran giorno dei suoi funerali,<br />

che hanno visto la sua Bologna<br />

inondata di concittadini e di fe<strong>del</strong>issimi<br />

giunti da ogni latitudine. <strong>La</strong> sua<br />

morte lascia sicuramente un vuoto,<br />

ma è bello ricordare Lucio attraverso<br />

le sue canzoni immediate e prive di<br />

quella retorica che spesso circonda<br />

i cantautori. Lucio era e rimane unico,<br />

musicista e cantautore originale<br />

e per questo difficilmente ripetibile.<br />

Le sue canzoni erano ricche di umanità<br />

perché erano tratte dalla strada<br />

e dalle piazze, nelle quali Lucio amava<br />

tuffarsi proprio per cogliere i sapori<br />

<strong>del</strong> mondo. Ed è per questo che<br />

“Piazza Grande” rimane una <strong>del</strong>le sue<br />

canzoni più significative. <strong>La</strong> forza di<br />

Lucio Dalla stava nella sua piena gioia<br />

di vivere come piena è stata la vita<br />

di questo musicista dotato e intelligente,<br />

per il quale la provocazione,<br />

<br />

<br />

Sarà Ettore Giuradei, vincitore <strong>del</strong>la<br />

prima edizione di Musica da bere,<br />

ad aprire le danze e dare il via ad<br />

“Aspettando Musica da bere 2012”.<br />

Organizzate dall’Associazione<br />

Culturale “Il Graffio” di Vobarno,<br />

anticipano la rassegna che andrà in<br />

scena a giugno.<br />

Ettore Giuradei si esibirà in<br />

concerto venerdì 9 marzo al Teatro<br />

Lucia di Botticino. Ingresso 10<br />

euro. Sabato 10 marzo sarà la volta<br />

di Jet Set Roger, finalista <strong>del</strong>la<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ammorbiditasi con il trascorrere degli<br />

anni, era un vestito che indossava<br />

con straordinaria naturalezza. Aveva<br />

cominciato con il jazz, per poi passare<br />

alla canzone e presentarsi al Festival<br />

di Sanremo nel 1966 con il brano<br />

”Paff…Bum!”, cantato in duetto con<br />

i grandi Yardbirds. Dopo quegli esordi<br />

un po’ timidi arrivò nei primi anni<br />

Settanta la collaborazione con il poeta<br />

Roberto Roversi, da cui scaturi-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

rono album impegnati e sociali come<br />

“Il giorno aveva cinque teste “, “Anidride<br />

solforosa” e “Automobili”, con<br />

l’indimenticabile “Nuvolari”. Ma il tris<br />

d’assi giunse sul finire degli anni Settanta,<br />

con l’infilata di “Com’è profondo<br />

il mare” (che segna il suo esordio<br />

nella scrittura dei testi), “Lucio Dalla”<br />

e “Dalla”, un trittico inarrivabile<br />

nella storia <strong>del</strong>la canzone d’autore.<br />

“Com’è profondo il mare”, “L’anno<br />

che verrà “, “Stella di mare”, “Anna e<br />

prima edizione, che in concerto<br />

al Pub Birreria “<strong>La</strong> Vigna” di Roè<br />

Volciano. Prima di lui sul palco,<br />

Claudio Gurra, finalista <strong>del</strong>la<br />

scorsa edizione. <strong>La</strong> serata è ad<br />

ingresso gratuito. Domenica 11<br />

marzo, Stefano Vergani, vincitore<br />

<strong>del</strong>l’ultima edizione, si esibirà al<br />

pub “Ai Tri Bucù” di Idro. Gli farà<br />

da spalla Stefano Pace. <strong>La</strong> serata<br />

è a ingresso gratuito. I concerti<br />

inizieranno tutti alle 21. Info:<br />

musicadabere.it<br />

Marco”,“Balla balla ballerino”, “Futura”,<br />

sono canzoni tra le migliori in<br />

assoluto <strong>del</strong>la musica italiana, capaci<br />

di far esplodere la popolarità di Lucio<br />

Dalla, che da oggetto misterioso,<br />

originale e anticonformista, divenne<br />

un fenomeno musicale. Quello fu il<br />

vertice <strong>del</strong>la sua produzione, insieme<br />

al progetto ”Banana Republic”<br />

con Francesco De Gregori (1979, poi<br />

riproposto con uguali consensi 30 anni<br />

dopo), ma Lucio continuerà a sfornare<br />

canzoni straordinarie e memorabili<br />

anche dopo: “Caruso”, ”Attenti<br />

al lupo” (scritta da Ron), ”Canzone”<br />

e la bellissima “Amore disperato”,<br />

composta per l’opera “Tosca” e cantata<br />

in coppia con Mina. Ci ha lasciati<br />

la mattina dopo un concerto tenuto<br />

a Montreaux, tappa di un tour europeo<br />

con molte date già sold out, che<br />

aveva intrapreso dopo la sua recente<br />

partecipazione al Festival di Sanremo,<br />

nel quale aveva coadiuvato e<br />

accompagnato Pierdavide Carone.<br />

Ma Lucio Dalla, come hanno testimoniato<br />

moltissimi colleghi, amici, concittadini,<br />

continua a essere tra noi,<br />

presente nelle nostre storie, nei nostri<br />

ricordi, nei pezzetti <strong>del</strong>le nostre<br />

vite e a farci compagnia rimangono<br />

le sue canzoni trasversali e quotidiane<br />

che, come “la polvere dei sogni”<br />

ci aiutano a volare.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Nessuno lo voleva distribuire. Ha<br />

avuto buon fiuto – e un po’ di fortuna<br />

– Nanni Moretti che, con la<br />

sua Sacher Film, ha preso sulle<br />

spalle “Cesare deve morire” accompagnandolo<br />

al Festival di Berlino,<br />

dal quale è ritornato con il premio<br />

maggiore, l’Orso d’oro. Una grande<br />

gioia per Paolo e Vittorio Taviani,<br />

ennesimi alfieri di una generazione<br />

di artisti e intellettuali ultraottantenni<br />

che appare fiorente per vivacità<br />

ed estro creativo. E l’ulteriore


iconoscimento al più grande degli<br />

sceneggiatori, William Shakespeare,<br />

autore di copioni in grado di reggere<br />

a qualunque manipolazione.<br />

<strong>La</strong> potenza <strong>del</strong> “Giulio Cesare”<br />

shakespeariano esplode, nel film,<br />

entro i confini di un mondo compresso:<br />

il carcere romano di massima<br />

sicurezza di Rebibbia, dove un<br />

gruppo di detenuti allestisce una<br />

messinscena <strong>del</strong>la tragedia, sotto<br />

la direzione <strong>del</strong> regista Fabio Cavalli.<br />

Costumi e scenografie essen-<br />

<br />

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ziali, spade e pugnali di cartone, gli<br />

attori che recitano il testo nei loro<br />

dialetti d’origine, con una scelta<br />

che avvicina le parole <strong>del</strong> poeta alla<br />

realtà quotidiana e nello stesso<br />

tempo le carica di un’inattesa forza<br />

espressiva. Il “docufilm” dei Taviani<br />

non è la passiva registrazione<br />

di uno spettacolo teatrale. Si apre<br />

con l’ultima scena <strong>del</strong> dramma, gli<br />

applausi, i carcerati ricondotti nelle<br />

loro celle. Poi, calando il racconto<br />

nel bianco e nero, ripercorre con<br />

<br />

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<br />

libertà creativa le fasi <strong>del</strong>la preparazione,<br />

dai provini per scegliere gli<br />

interpreti alle prove condotte in diversi<br />

ambienti <strong>del</strong> carcere.<br />

Si impongono subito volti e gesti<br />

dei detenuti, e anche la loro fedina<br />

penale, esibita durante la presentazione.<br />

Alcuni hanno compiuto omicidi,<br />

sono condannati all’ergastolo.<br />

Il film non ignora la loro storia: cala<br />

anzi il racconto <strong>del</strong> tradimento di<br />

Bruto e <strong>del</strong>la vendetta di Antonio<br />

nella realtà spoglia <strong>del</strong>l’universo<br />

<br />

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<br />

<br />

carcerario, lasciando scorrere uno<br />

sguardo – a volte un po’ troppo didascalico<br />

– sulle analogie tra quanto<br />

viene narrato e la vita vissuta. I<br />

crimini compiuti rimangono, ma<br />

tutti in qualche modo sono toccati<br />

dalla forza rigeneratrice <strong>del</strong> teatro.<br />

“Da quando ho scoperto l’arte, questa<br />

cella mi sembra una prigione”<br />

è la battuta finale di Cosimo Rega<br />

quando smette i panni di Cassio: il<br />

toccante appello di un’umanità che<br />

sfugge sempre all’annullamento.


o spazio di lavoro per i giovani<br />

sembra continuare a<br />

contrarsi. Ancora una volta<br />

le rilevazioni trimestrali<br />

Istat mostrano che la<br />

crescita <strong>del</strong> tasso di disoccupazione<br />

giovanile in Italia ha raggiunto quota<br />

31,1% nel 2011. In uno scenario critico<br />

dove la disoccupazione complessiva è<br />

arrivata al 9,2%, si evidenzia una forte<br />

sofferenza <strong>del</strong> nostro sistema produttivo.<br />

Risuonano voci che chiedono<br />

misure per la crescita, nell’Unione europea,<br />

in Italia. Però, alla fine, sembrano<br />

un po’ affannate e, soprattutto, più<br />

attente agli “spread” e agli indici dei<br />

listini borsistici che alle prospettive di<br />

nuovo lavoro. Anzi sembra quasi che<br />

nuovi occupati siano importanti soprattutto<br />

per garantire e incentivare la<br />

crescita <strong>del</strong>la domanda di consumo.<br />

Sono i dati che mostrano l’inefficacia<br />

<strong>del</strong>le attuali politiche economiche.<br />

Per intraprendere strade percorribili<br />

verso un’occupazione giovanile ci vogliono<br />

idee nuove. Non si può pretendere<br />

che i giovani possano inserirsi in<br />

un mercato <strong>del</strong> lavoro dove nemmeno<br />

gli adulti riescono a mantenere la<br />

loro quota di presenza. Tuttavia, uno<br />

spazio va creato. C’è bisogno di una<br />

svolta culturale per uscire dalla palude<br />

nella quale siamo finiti. Non si può<br />

chiedere a un imprenditore di assumere,<br />

se non vende. Il percorso forse<br />

sarà lungo. Bisogna comprendere che<br />

la società <strong>del</strong> consumo ha raggiunto<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

il suo limite. Si rende sempre più attuale<br />

il richiamo di Benedetto XVI nella<br />

Caritas in veritate dove richiede<br />

“una nuova e approfondita riflessione<br />

sul senso <strong>del</strong>l’economia e dei suoi<br />

fini, nonché una revisione profonda<br />

<br />

e lungimirante <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo di sviluppo,<br />

per correggerne le disfunzioni e<br />

le distorsioni. Lo esige, in realtà, lo<br />

stato di salute ecologica <strong>del</strong> pianeta;<br />

soprattutto lo richiede la crisi culturale<br />

e morale <strong>del</strong>l’uomo, i cui sintomi<br />

da tempo sono evidenti in ogni parte<br />

<strong>del</strong> mondo”. Non siamo più in grado<br />

di assorbire i bisogni indotti, e spesso<br />

surreali. Gli italiani non hanno più la<br />

stessa disponibilità economica, tant’è<br />

che anche i nostri consumi si stanno<br />

riducendo. Non si può più chiedere<br />

al mondo di produrre per fare utile,<br />

ma per essere utile. Alcune esperienze<br />

stanno emergendo. S’intravedono<br />

<br />

<br />

Le cattive abitudini che regnano sul<br />

mercato <strong>del</strong> credito fanno parte <strong>del</strong>le<br />

cause che spiegano la crisi finanziaria.<br />

<strong>La</strong> relazione di Antolín Sánchez<br />

Presedo (nella foto), membro <strong>del</strong><br />

Parlamento europeo, studia quali<br />

siano i modi migliori per proteggere i<br />

beneficiari di un prestito e ricostruire<br />

su basi più solide l’industria finanziaria<br />

europea. L’attribuzione di prestiti<br />

bancari a condizioni troppo permissive<br />

è uno dei fattori che ha portato<br />

<br />

<br />

È stato presentato nei<br />

giorni scorsi presso la sede<br />

<strong>del</strong>l’Associazione industriale<br />

bresciana lo studio “Misurarsi per<br />

crescere” in cui sono stati messi<br />

a confronto i principali indicatori<br />

economico-finanziari di imprese<br />

metallurgiche e meccaniche<br />

bresciane (con fatturati tra i<br />

10 e i 250 milioni di euro) e<br />

aziende tedesche concorrenti.<br />

<strong>La</strong> ricerca, realizzata dal Centro<br />

studi <strong>del</strong>la stessa associazione<br />

in collaborazione con Reconta<br />

alla crisi finanziaria nel 2008. <strong>La</strong> sua<br />

relazione si basa su una proposta <strong>del</strong>la<br />

Commissione europea. Tre capitoli<br />

sono particolarmente importanti, il<br />

primo si concentra sull’ “educazione<br />

finanziaria”, quello che le persone<br />

devono sapere prima di chiedere un<br />

prestito. In seguito, si considera ciò<br />

che succede alle persone dopo che il<br />

prestito è stato accordato. È ciò che<br />

si chiama “la buona riuscita dei contratti<br />

di credito”. L’ultimo capitolo si<br />

Ernst&Young, ha consentito di<br />

identificare le principali differenze<br />

nelle performance reddituali, di<br />

individuarne le cause sottostanti<br />

e tracciare alcune ipotesi di<br />

miglioramento. L’analisi, condotta<br />

sui bilanci 2007-2010, è stata<br />

arricchita con informazioni<br />

qualitative e quantitative su una<br />

parte <strong>del</strong>l’esercizio 2011.<br />

Quattro i capitoli che compongono<br />

l’interessante ricerca che, come<br />

affermato da Fabio Astori<br />

presidente <strong>del</strong> settore meccanica<br />

proprio nell’esperienza di alcuni giovani,<br />

che investono in nuove forme<br />

lavorative che vanno dalla cura degli<br />

altri alle nuove forme di agricoltura<br />

biologica che si strutturano legandosi<br />

a gruppi di acquisto solidale formati<br />

da famiglie. Le esperienze sono diverse<br />

però si potrebbe sottolineare che<br />

funzionano quando quei ragazzi sono<br />

riusciti a individuare i loro talenti e<br />

se questi hanno investito e trovato<br />

una rete familiare e comunitaria che<br />

li sostiene. Vedere i giovani al lavoro<br />

potrebbe essere istruttivo per investire<br />

su un nuovo scenario per il<br />

nostro futuro.<br />

occupa <strong>del</strong>la trasparenza <strong>del</strong> mercato.<br />

L’idea è di facilitare la tracciabilità<br />

di ogni credito e di creare, per esempio,<br />

un registro dei crediti. Bisogna<br />

mettere in atto <strong>del</strong>le norme per evitare<br />

pratiche di prestito sbagliate.<br />

Servono mercati più trasparenti e<br />

più stabili, così chi vorrà prendersi<br />

dei rischi, dovrà tenere anche conto<br />

<strong>del</strong>le potenziali conseguenze. Bisogna<br />

eliminare le barriere esistenti<br />

tra i mercati nazionali.<br />

di Aib, “non deve essere letta<br />

come una sfida tra i due sistemi.<br />

Si tratta piuttosto di un confronto<br />

costruttivo, finalizzato per fare<br />

emergere i punti di debolezza<br />

di ciascun insieme di imprese”.<br />

<strong>La</strong> strada <strong>del</strong> confronto è stata<br />

assunta per individuare, invece,<br />

quelle strade attraverso cui le<br />

imprese bresciane possono ridurre<br />

il gap che, oggi, le distanzia<br />

dalle aziende tedesche leader in<br />

Europa per il settore meccanico e<br />

metallurgico.


L’occupazione di manodopera in<br />

provincia di <strong>Brescia</strong>, da una decina<br />

di anni, non presenta grandi<br />

oscillazioni. Tra fissi e avventizi le<br />

unità lavorative in carico alle<br />

aziende veleggiano attorno alle<br />

4500. Nel 2011 i lavoratori a tempo<br />

indeterminato sono aumentati<br />

di 37 unità per un totale di 2177<br />

dipendenti fissi. Anche per gli<br />

avventizi si registra una aumento<br />

di 36 unità che porta a 2.448<br />

il numero totale di lavoratori<br />

stagionali. Nel complesso la forza<br />

<br />

<br />

lavoro dipendente occupata in<br />

agricoltura si attesta su 46mila<br />

252 unità (+ 73). Se è vero che<br />

in zootecnia e nelle aziende a<br />

monocoltura la dinamica<br />

dei lavoratori è pressoché ferma, se<br />

non in diminuzione, sono le<br />

attività come i vivaisti, i<br />

manutentori <strong>del</strong> verde, i viticoltori,<br />

le aziende agrituristiche che<br />

richiedono, magari solo per certi<br />

periodi, il ricorso a collaboratori<br />

esterni. È in aumento la presenza<br />

nelle nostre aziende di personale<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

elebrata la 96ª assemblea<br />

<strong>del</strong>l’Unione agricoltori.<br />

Tantissimi gli ospiti <strong>del</strong><br />

mondo imprenditoriale,<br />

politico e rappresentanti<br />

<strong>del</strong>le istituzioni che hanno assistito<br />

alla assise per ascoltare dal presidente<br />

Francesco Bettoni la relazione<br />

che ha toccato a 360 gradi l’universo<br />

agricolo. Determinato il Presidente<br />

nell’affermare che “noi siamo per la<br />

politica <strong>del</strong>lo sviluppo, per gli investimenti,<br />

per la valorizzazione <strong>del</strong>le<br />

produzioni tipiche”. Aggiungendo<br />

che occorre trovare una simbiosi<br />

con l’artigianato locale per valorizzare<br />

tutto il territorio. Sulla situazione<br />

economica, che nonostante i buoni<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

risultati mercantili <strong>del</strong> 2011 (ma è<br />

stata una boccata d’ossigeno che ha<br />

in parte sanato precedenti annate<br />

pessime) il Presidente ha rivolto un<br />

appello alle banche spronandole ad<br />

aiutare le imprese “che sono pronte<br />

a investire”. Nella relazione di Bet-<br />

<br />

<br />

<br />

Sul palco con i vice presidenti<br />

<strong>del</strong>l’Unione Maurizio Zanella, Sergio<br />

Visini, Luigi Barbieri, il direttore Annibale<br />

Feroldi, il presidente di Confagricoltura<br />

Mario Guidi, l’on. Paolo De<br />

Castro (presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />

agricoltura <strong>del</strong>l’Unione europea),<br />

il sociologo Mauro Magatti , <strong>del</strong>l’Universita<br />

cattolica di Milano, Giulio De<br />

Capitani, assessore regionale all’Agricoltura.<br />

Hanno portato il loro saluto<br />

<br />

Gianfranco Tomasoni, assessore provinciale<br />

all’Agricoltura e il sindaco<br />

di <strong>Brescia</strong> Adriano Paroli. Nel corso<br />

<strong>del</strong>l’assemblea a Candido Mondini,<br />

di Verolanuova, è stato consegnato<br />

il riconoscimento di “Galantuomo<br />

<strong>del</strong>l’agricoltura”. Ai dipendenti Maria<br />

Rosa Danesi, Maria Grazia Berar<strong>del</strong>li<br />

e Daniela Orlandi sono state consegnate<br />

le medaglie d’oro per i loro<br />

30 anni di lavoro nell’organizzazione.<br />

toni sono emersi anche appunti per<br />

le guardie ecologiche, fortemente<br />

criticati non per il loro lavoro, legittimo,<br />

ma per gli atteggiamenti vessatori<br />

quando entrano nelle aziende.<br />

“Dovrebbero aiutarci a lavorare,<br />

invece sventolano minacciosamente<br />

solamente dei verbali”. Bettoni non<br />

dimentica la necessità per l’agricoltura<br />

di avvalersi di ricerca e nuove<br />

tecnologie ma, sostiene, sembra<br />

quasi che si abbia paura <strong>del</strong> nuovo.<br />

Il riferimento evidente è sugli ogm<br />

un tema che sembra evocare in coloro<br />

che sono contro grandi tragedie<br />

e così viene tutto insabbiato a<br />

scapito <strong>del</strong>la ricerca e <strong>del</strong>l’innovazione,<br />

senza considerare che la mag-<br />

extracomunitario, impegnato<br />

soprattutto nelle stalle, la cui quota<br />

ha superato il 30%.<br />

Sul fronte <strong>del</strong>le aziende agricole ,<br />

si registra la presenza di 11.018<br />

(- 149) imprese attive, dato rilevato<br />

dalla Camera di commercio di<br />

<strong>Brescia</strong>, aggiornato al 31 dicembre<br />

2011. Si è dunque fermata<br />

l’emorragia <strong>del</strong>le aziende uscite dal<br />

sistema che aveva caratterizzato<br />

gli ultimi tre anni con ben 1330<br />

imprenditori che avevano chiuso<br />

l’attività. Cresce l’agriturismo ne<br />

<br />

gior parte degli alimenti importati<br />

non sono free-ogm. Un passaggio<br />

sulla nuova tassazione non poteva<br />

mancare nella relazione di Bettoni<br />

dove ha avuto l’occasione di ribadire<br />

l’assoluta necessità di rivedere<br />

l’entità <strong>del</strong>la tassa che per certi<br />

versi è assurda e soprattutto impossibile<br />

da sostenere per le imprese.<br />

Senza con questo voler venire meno<br />

all’impegno <strong>del</strong> mondo agricolo<br />

nel dare “una mano” al governo per<br />

sistemare i conti. Non ha dimenticato,<br />

Bettoni, la questione quote<br />

latte. Ci sono ancora 1500 furbetti<br />

che devono versare 4 miliardi di<br />

euro per gli splafonamenti e che<br />

forti di qualche copertura politica,<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>Brescia</strong>no. Al 31 dicembre 2011,<br />

secondo i dati forniti dal settore<br />

Agricoltura provinciale, sono<br />

attive 314 aziende (+ 39 rispetto<br />

all’anno precedente). Altre 116<br />

hanno avviato le procedure per<br />

entrare nell’operatività<br />

agrituristica. Delle 314 realtà<br />

agrituristiche 182 sono dislocate<br />

nelle zone di pianura e collinari,<br />

32 nell’area <strong>del</strong>l’Alto Garda, , 21<br />

in quella <strong>del</strong> Sebino, 34 in Valle<br />

Camonica, 23 in Valtrompia e 22 in<br />

Valsabbia.<br />

<br />

cercano in tutti i modi una moratoria.<br />

Il recente impegno <strong>del</strong> governo<br />

per sistemare la partita viene salutata<br />

positivamente. <strong>La</strong> conclusione<br />

è ottimistica: la passione, la voglia<br />

di lavorare, la fantasia, la creatività,<br />

la capacità di adattamento, le idee,<br />

non mancano. Le difficoltà sono tante,<br />

ma le opportunità sono maggiori.<br />

Non c’è spazio per i vittimismi e<br />

i piagnistei. Gli agricoltori, è stato<br />

ribadito nel corso <strong>del</strong>l’assemblea,<br />

sono imprenditori, con una grande<br />

storia che inorgoglisce, l’Unione è<br />

la loro famiglia, stimolo costante<br />

per la competitività, la modernità,<br />

l’efficienza, la qualità <strong>del</strong>la nostra<br />

agricoltura.


esidente Bragaglio,<br />

l’Olimpia Milano sul<br />

parquet bresciano è<br />

un grande evento. Che<br />

cosa si aspetta da questa<br />

serata?<br />

Indubbiamente si tratta di una serata<br />

importante sotto molti aspetti:<br />

l’Olimpia ha scritto la storia <strong>del</strong><br />

basket italiano, negli anni ne hanno<br />

vestito la casacca grandissimi campioni<br />

e in panchina si sono succeduti<br />

allenatori di grande livello. Per<br />

noi è quindi motivo di grande soddisfazione<br />

essere riusciti a portare<br />

questa squadra a <strong>Brescia</strong>, che tra<br />

l’altro è allenata da questa stagione<br />

dal bresciano Sergio Scariolo: la<br />

serata rappresenta un avvenimento<br />

straordinario.<br />

Gran parte <strong>del</strong> merito va al nostro<br />

direttore generale Ario Costa, che si<br />

è molto prodigato per la realizzazione<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa. Vogliamo che sia<br />

una serata importante per il pubblico<br />

e per la città, per i tifosi e gli addetti<br />

ai lavori.<br />

Quest’iniziativa ha anche un importante<br />

risvolto benefico: per<br />

ogni biglietto, verrà devoluto<br />

un euro all’Anffas di <strong>Brescia</strong>...<br />

Il Basket <strong>Brescia</strong> è da sempre vicino<br />

al mondo <strong>del</strong> sociale, già a partire<br />

dal settore giovanile in cui abbiamo<br />

a che fare con moltissimi ragazzi e le<br />

loro famiglie. Abbiamo messo in atto<br />

nel tempo diversi progetti di aiu-<br />

<br />

to, tra cui quello in favore <strong>del</strong>l’Anffas.<br />

Sosteniamo inoltre la ricerca<br />

contro le malattie rare e la sclerodermia,<br />

senza dimenticare la partnership<br />

avviata con l’Avis per avvicinare<br />

i ragazzi <strong>del</strong> nostro settore<br />

giovanile al mondo <strong>del</strong>la donazione.<br />

<strong>La</strong> data <strong>del</strong>l’amichevole coincide<br />

con quella <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>la<br />

donna, per il pubblico femminile<br />

l’ingresso è gratuito (verrà<br />

richiesto solo un euro per la beneficenza)<br />

quale messaggio volete<br />

lanciare?<br />

Questo per me è un aspetto importante,<br />

come donna e come presidente<br />

allo stesso tempo.<br />

Vogliamo proporre alle donne qualcosa<br />

di diverso dalla solita serata a<br />

base di pizza discoteca o altro. Offriamo<br />

perciò una serata di grande<br />

basket, dai contenuti sicuramente<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> Nazionale azzurra di rugby<br />

torna a fare visita a Calvisano.<br />

L’appuntamento con l’Under 20<br />

maschile è fissato per venerdì 16<br />

marzo alle ore 19 in occasione<br />

<strong>del</strong>la quinta e ultima giornata <strong>del</strong><br />

prestigioso torneo <strong>del</strong> Sei Nazioni.<br />

Avversario degli azzurrini sarà la<br />

Scozia. Tra i convocati da Craig<br />

Green, responsabile tecnico <strong>del</strong>la<br />

nazionale, anche Giovanni Maistri<br />

che indosserà la fascia di capitano.<br />

“Confidiamo nel tutto esaurito<br />

– confessa Gianluigi Vaccari,<br />

<br />

È un <strong>Brescia</strong> da 10 e lode in pagella.<br />

Passa anche a Gubbio nel posticipo<br />

di campionato e mette a segno un’altra<br />

striscia di record. Giù il cappello<br />

di fronte a mister Calori: da quando è<br />

arrivato non si perde da 10 giornate e<br />

dalla zona retrocessione si è passati a<br />

tre lunghezze di ritardo da quella play<br />

off. Jonathas per i suoi 23 anni si regala<br />

il 13° centro stagionale, anche El<br />

Kaddouri gli va dietro con sei reti. Che<br />

dire di Michele Arcari: non prende gol<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

importanti: ci aspettiamo grande<br />

partecipazione.<br />

Ritornando all’aspetto sportivo,<br />

quest’amichevole è un test<br />

di grande livello che cade per<br />

la Leonessa in un momento di<br />

pausa dalle competizioni. Che<br />

effetto può avere nell’immediato<br />

futuro?<br />

Innanzitutto ci tengo a ringraziare<br />

l’EA7 Milano per la disponibilità dimostrata.<br />

Sarà molto importante per<br />

i nostri ragazzi confrontarsi con una<br />

squadra di questo livello.<br />

In questo momento in cui per una<br />

serie di ragioni siamo fermi in campionato,<br />

una sfida così non può che<br />

dare una scarica di adrenalina che<br />

farà bene anche per il futuro.<br />

Un avversario <strong>del</strong> genere dà la scossa,<br />

non sarà difficile trovare le motivazioni.<br />

Qual è, quindi, il suo augurio per<br />

la serata?<br />

Il mio augurio va specialmente a<br />

tutte le donne e a quanti saranno<br />

sugli spalti per questa sfida. Invito<br />

ancora una volta alla più ampia partecipazione<br />

anche per sostenere la<br />

campagna di beneficenza.<br />

da 10 giornate, vale a dire 900 minuti<br />

tondi tondi e primato europeo. In questa<br />

stagione nessuno ha fatto meglio<br />

di lui. <strong>La</strong> difesa impenetrabile ritrova<br />

anche Zoboli, tornato in campo nel<br />

finale proprio di Gubbio dopo quasi<br />

sei mesi: l’ultima presenza risale al 22<br />

settembre a Torino. Sempre per il reparto<br />

arretrato, Martinez diventa capitano<br />

per una sera. Giusto il tempo per<br />

celebrare le 212 presenze diventando<br />

il giocatore straniero con più gettoni<br />

presidente <strong>del</strong> Calvisano e tra gli<br />

organizzatori <strong>del</strong>l’evento – siamo<br />

onorati di ospitare una partita <strong>del</strong>la<br />

Nazionale.<br />

L’avversario è decisamente alla<br />

nostra portata coinvolgeremo<br />

anche i ragazzi <strong>del</strong>le scuole <strong>del</strong><br />

territorio affinché sia una vera e<br />

propria festa”. <strong>La</strong> partecipazione<br />

di rappresentanze scozzesi e<br />

gruppi folkloristici animeranno il<br />

paese prima <strong>del</strong>la partita per poi<br />

trasformarsi in sostenitori e tifosi<br />

sulle tribune. (ma.ric.)<br />

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con la V bianca. Ma non è finita perché<br />

l’ennesimo record arriva dalle partite<br />

in trasferta: mai nei 101 anni di storia<br />

il <strong>Brescia</strong> aveva vinto cinque partite<br />

di fila lontano dal Rigamonti. Che tutto<br />

ciò sia di buon auspicio: ora con il<br />

Padova sabato alle 18 a Mompiano e<br />

il Pescara in riva all’Adriatico. Due<br />

scontri diretti che dopo il 10 e lode<br />

valgono la maturità: in caso di risultato<br />

pieno, questo <strong>Brescia</strong> sì che meriterebbe<br />

la promozione.


Diversamente abili, ugualmente<br />

sportivi. È questo lo slogan <strong>del</strong>la<br />

campagna “Uno sport su misura per<br />

tutti” promossa dal Csi Lombardia<br />

con il patrocinio <strong>del</strong> Comitato<br />

italiano paralimpico e <strong>del</strong> Coni,<br />

iniziativa che darà vita ad una<br />

giornata di formazione sul tema.<br />

“Vogliamo fare in modo che le<br />

società sportive e il territorio siano<br />

attenti ai disabili – ha affermato<br />

il responsabile regionale <strong>del</strong>la<br />

formazione Davide Iacchetti – e che<br />

trovino il modo per garantire loro il<br />

<br />

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<br />

el mondo <strong>del</strong> “presunto”<br />

sport <strong>del</strong> calcio professionistico<br />

non si fa altro<br />

che parlare, da alcuni<br />

giorni di microchips, telecamere,<br />

quinto e sesto uomo per definire<br />

se un pallone è entrato o meno<br />

in rete. Parlo di presunto sport perché<br />

nella logica di questo ragionamento<br />

una spiegazione l’ha già data un autorevolissimo<br />

presidente. “Bisogna<br />

salvaguardare gli interessi <strong>del</strong>le Spa o<br />

simili (squadre di calcio) che investono<br />

milioni di euro” (che di sport − che<br />

significa divertimento − non hanno<br />

più nulla). Dove al primo posto ci va<br />

l’interesse si può produrre uno spettacolo<br />

per chi assiste, ma non il divertimento<br />

per chi gioca. Qui sorgono due<br />

osservazioni. Punto primo. <strong>La</strong> logica<br />

(non la tecnologia) per salvaguardare<br />

questa grossa azienda. Salvo poi scoprire<br />

che nella giornata successiva<br />

a quella di Milan–Juventus, due reti<br />

simili sono state concesse. Quindi la<br />

svista di un guardalinee (disattento o<br />

concentrato altrove) e l’errore di un<br />

arbitro che aveva già indicato il centro<br />

<strong>del</strong> campo, ma poi non se l’è sentita<br />

di convalidare una rete sacrosanta, ha<br />

fatto nascere una serie di considerazioni<br />

che ha scomodato perfino l’Ifab,<br />

che sarebbe disposta anche a modificare<br />

il regolamento. Peccato. Anche<br />

perché la “mano de dios” di Maradona<br />

non sarebbe stata punita, fuorigioco<br />

che vedono tutti tranne chi dovrebbe,<br />

o viceversa, resterebbero errori.<br />

diritto allo sport”. L’appuntamento<br />

è fissato per domenica 1 aprile<br />

al centro pastorale diocesano<br />

di Cremona. <strong>La</strong> mattinata sarà<br />

dedicata agli interventi in aula<br />

insieme alle testimonianze degli<br />

atleti paralimpici Giusy Versace e<br />

Giuseppe Signore. Nel pomeriggio si<br />

passerà dalla teoria alla pratica, con<br />

le esercitazioni di basket integrato e<br />

in carrozzina, judo, atletica leggera,<br />

ginnastica artistica e nuoto. Le<br />

iscrizioni vanno sottoscritte entro<br />

martedì 20 marzo.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Insomma, ben venga l’errore umano,<br />

altrimenti perché tolleriamo la papera<br />

<strong>del</strong> portiere, o gli errori dei difensori<br />

e degli attaccanti e non quelli degli<br />

arbitri? Punto secondo. <strong>La</strong> tecnologia<br />

arriverebbe solo fin dove sono gli interessi?<br />

Spero, data la mia visione forse<br />

utopistica <strong>del</strong>lo sport, che gli interessi<br />

si fermino prima <strong>del</strong> Csi e di altri enti<br />

e federazioni sane, per consentire<br />

a chi vuole divertirsi di continuare a<br />

farlo sapendo che nello sport c’è anche<br />

chi sbaglia e chi fa cose eccellenti<br />

e, riguardo agli arbitri, ci rendiamo<br />

conto (da queste inutili lamentele)<br />

che non potremmo fare sport senza<br />

di loro. Nel Csi si gioca anche se manca<br />

l’arbitro, ma quando c’è è meglio.<br />

Allora mettiamoci un po’ di pudore e<br />

serietà e smettiamo di condannare il<br />

loro operato. Sappiamo sbagliare tutti<br />

e mi auguro anche rimediare agli errori.<br />

Spero solo che non venga invocata<br />

anche da noi la prova televisiva,<br />

ormai le videocamere le vediamo anche<br />

al polisportivo… Anni fa si diceva<br />

semplicemente che basterebbe essere<br />

più sportivi, credo valga anche oggi.


Una battaglia di civiltà<br />

Egr. direttore,<br />

l’Associazione italiana familiari e vittime<br />

<strong>del</strong>la strada, insieme all’associazione<br />

“Condividere la strada <strong>del</strong>la vita”<br />

di <strong>Brescia</strong>, con grande soddisfazione<br />

apprende l’impegno <strong>del</strong> governo<br />

tecnico Monti di portare avanti quella<br />

battaglia di civiltà che risulta oggi essere<br />

l’introduzione <strong>del</strong> reato di omicidio<br />

stradale per chi uccide in strada<br />

dopo aver assunto sostanze stupefacenti<br />

e/o alcoliche. Pur risultando<br />

meno organica <strong>del</strong> suddetto disegno<br />

di legge, l’apertura <strong>del</strong> governo è un<br />

segnale positivo: c’è molto da fare in<br />

questo campo, le divisioni non pagano,<br />

il confronto permette di rendere<br />

più complete le proposte e di ritrovare<br />

in una battaglia di civiltà le radici<br />

di un faticoso percorso, che culmina<br />

nella richiesta di modifica <strong>del</strong>l’articolo<br />

111 <strong>del</strong>la Costituzione per il riconoscimento<br />

<strong>del</strong>la dignità processuale<br />

<strong>del</strong>la vittima. Restiamo pertanto in<br />

attesa di altri passi concreti.<br />

Roberto Merli<br />

Commesso lo stesso<br />

errore di Celentano<br />

Egr. direttore,<br />

ho letto l’articolo de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”<br />

<strong>del</strong> 23 febbraio, di Angelo Onger<br />

che critica l’intervento di Adriano Celentano<br />

al Festival di Sanremo. Condivido<br />

il pensiero <strong>del</strong> giornalista, ma<br />

purtroppo anche lui, come Celentano<br />

cade nello stesso errore quando dice:<br />

“...E a quello degli intercalari inutilmente<br />

volgari che i bambini imparano<br />

all’asilo nido”. Io non so che asili nido<br />

questa persona frequenti. Io che negli<br />

asili nido ci vivo quotidianamente<br />

dico che il personale tutto, educatri-<br />

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ci, ausiliari e cuochi che lavorano nei<br />

nidi sono professionisti preparati che<br />

conoscono bene l’impatto <strong>del</strong>le loro<br />

parole sui piccoli che accudiscono e<br />

curano e che il loro linguaggio è consono<br />

ai bambini che hanno davanti.<br />

Non ho mai sentito, in 35 anni di lavoro,<br />

un operatore degli asili nido usare<br />

parole volgari davanti ai bambini. Probabilmente<br />

anche il signor Onger, come<br />

Celentano a volte “derf bòca fòra<br />

òra”. Cordiali saluti<br />

Nadia Pelizzari, coordinatrice<br />

degli asili nido <strong>del</strong> Comune<br />

di <strong>Brescia</strong><br />

Quale classe dirigente<br />

per il nostro Paese?<br />

Egr. direttore,<br />

ho letto con interesse l’editoriale di<br />

Adriano Bianche sugli stipendi dei<br />

manager. Premetto che l’ho trovato<br />

comunque equilibrato, sapendo quanto<br />

oggi sia difficile su questo argomento<br />

sottrarsi al qualunquismo imperante,<br />

per cui i soldi guadagnati dagli altri<br />

sono sempre troppi. Questa deriva la<br />

dobbiamo in gran parte al Corriere<br />

<strong>del</strong>la sera, quotidiano tra i più influenti<br />

<strong>del</strong> nostro Paese, che ha inaugurato<br />

un nuovo filone <strong>del</strong> giornalismo di inchiesta::<br />

il giornalista naviga in internet<br />

sui siti <strong>del</strong>le amministrazioni pubbliche<br />

e con un semplice taglia e incolla<br />

informa i lettori degli emolumenti<br />

percepiti dai vari dirigenti, tenuti per<br />

legge a dichiarare quanto guadagnano.<br />

Vera inchiesta sarebbe verificare<br />

se chi percepisce detti emolumenti<br />

ha titoli, curriculum, competenza e<br />

produttività: ma questo è un po’ più<br />

complicato e opinabile, soprattutto<br />

faticoso perché obbliga a entrare nel<br />

merito <strong>del</strong>le cose. A meno che il fine<br />

reale non sia tutt’altro (ad esempio<br />

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colpire le classi dirigenti pubbliche).<br />

Nell’editoriale però si tocca anche un<br />

altro argomento e cioè la modulazione<br />

degli stipendi tra le diverse categorie<br />

professionali. È facile osservare<br />

che le proporzioni sono completamente<br />

ribaltate rispetto al passato:<br />

oggi un operaio guadagna come un<br />

impiegato e più di un insegnante, per<br />

restare su categorie ovviamente che<br />

dichiarano i propri redditi. Se verificassimo<br />

quanto guadagnano i diplomati<br />

e i laureati potremmo constatare<br />

facilmente che abbisognano di anni<br />

per rientrare <strong>del</strong>le spese per l’istruzione<br />

e poi per raggiungere soltanto<br />

(insegnanti) o superare (medici,<br />

farmacisti, avvocati) le retribuzioni<br />

degli operai. In altri termini, l’istruzione<br />

non paga nell’immediato e, in<br />

molti casi, nemmeno in futuro (vale<br />

la pena ricordare che quando si parla<br />

di dirigenti si fa riferimento a persone<br />

che hanno raggiunto la maturità<br />

professionale). Evitiamo per carità<br />

di patria il confronto con altre categorie<br />

notoriamente di evasori. A questo<br />

punto si pone però il problema <strong>del</strong>le<br />

classi dirigenti, che sono a rischio non<br />

essendo immediatamente produttive:<br />

infatti il binomio “contenimento degli<br />

stipendi” e “scarsa redditività <strong>del</strong> titolo<br />

di studio” rischia di rendere da un<br />

lato indistinguibile la classe dirigente<br />

e dall’altro ne fa una categoria poco<br />

interessante, poiché il gioco (responsabilità,<br />

stress, capacità decisionali,<br />

competenze) non vale, per così dire,<br />

la can<strong>del</strong>a. Sarebbe allora il caso di<br />

capire come e da chi questo nostro<br />

Paese intende essere amministrato,<br />

guidato e anche formato (penso ai<br />

poveri insegnanti pagati poco più di<br />

un bi<strong>del</strong>lo). Nemmeno le democrazie<br />

popolari (Urss, Cina, Albania, etc.)<br />

hanno livellato nei riconoscimenti i


diversi gradi di responsabilità, pur<br />

tenendo in somma considerazione il<br />

lavoro operaio.<br />

lettera firmata<br />

Una doverosa<br />

precisazione<br />

Egr. direttore,<br />

a rettifica di erronee notizie giornalistiche,<br />

l’Opera per l’educazione cristiana<br />

di <strong>Brescia</strong>, ente ecclesiastico<br />

civilmente riconosciuto, con finalità<br />

formative, educative e culturali, precisa<br />

di non aver mai ricevuto donazioni,<br />

né dirette né indirette, dal sen. Riccardo<br />

Conti. L’assegno di un milione di<br />

euro, citato in vari servizi stampa, fu<br />

versato a quest’Opera da una società<br />

facente capo al dottor Conti (noto<br />

immobiliarista cittadino, per tradizione<br />

sua famigliare) quale acconto/caparra<br />

di un contratto preliminare <strong>del</strong><br />

2011, avente per oggetto la cessione<br />

di “Casa Moro”. Essendo mancato, al<br />

termine pattuito, il puntuale adempimento<br />

<strong>del</strong> contratto, per cause non<br />

imputabili all’Opera, fu consensualmente<br />

constatata la sopravvenuta<br />

risoluzione, rimanendo conseguentemente<br />

<strong>del</strong>l’Opera stessa quanto a<br />

suo tempo versatole.<br />

Opera per l’educazione<br />

cristiana<br />

Il femminismo<br />

di Karol Wojtyla<br />

Egr. direttore,<br />

Karol Wojtyla ha guardato alle donne<br />

e alle loro aspirazioni senza averne<br />

paura fin dall’inizio <strong>del</strong>la sua missione<br />

petrina. Nei suoi 26 anni di pontificato,<br />

Giovanni Paolo II è stato il primo<br />

a baciare sulla fronte una donna<br />

abbattendo barriere discriminatorie,<br />

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ha stretto al petto ragazze africane e<br />

asiatiche, prendendole per mano fino<br />

quasi ad accennare passi di danza.<br />

Nell’enciclica “Mulieris dignitatem”<br />

<strong>del</strong> 1988 ne ha esaltato il genio, la sensibilità<br />

e la <strong>del</strong>icatezza. Durante una<br />

Giornata mondiale <strong>del</strong>la gioventù,<br />

una donna nera ha pianto sulla spalla<br />

di Giovanni Paolo II, affidando al successore<br />

di Pietro le speranze e i sogni<br />

di un’intera generazione. Nel 1995, per<br />

la prima volta, mise una donna, la statunitense<br />

Mary Ann Glendon, a capo<br />

di una <strong>del</strong>egazione ufficiale <strong>del</strong> Vaticano,<br />

in occasione <strong>del</strong>la Conferenza<br />

<strong>del</strong>le Nazioni Unite sulla donna che<br />

si tenne a Pechino. <strong>La</strong> Glendon era<br />

stata nominata presidente <strong>del</strong>l’Accademia<br />

pontificia <strong>del</strong>le scienze sociali<br />

nel marzo <strong>del</strong> 2004, la prima donna a<br />

ricoprire un incarico <strong>del</strong> genere. <strong>La</strong><br />

Chiesa apre finalmente le porte alle<br />

donne. Un Papa dunque che si è sempre<br />

battuto affinché anche le donne<br />

ricoprano un giusto ruolo nella Chiesa<br />

e nella società, senza discriminazioni<br />

e con pari dignità all’uomo. “Lettera<br />

alle donne” Il 10 luglio 1995, otto anni<br />

più tardi <strong>del</strong>la lettera apostolica, il<br />

Papa pubblica una “Lettera alle donne”,<br />

un’esaltazione <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>l’altra<br />

metà <strong>del</strong> creato e la testimonianza <strong>del</strong>la<br />

sua fiducia nel “genio femminile”.<br />

“Grazie a te, donna, per il fatto stesso<br />

che sei donna! con la percezione<br />

che è propria <strong>del</strong>la tua femminilità tu<br />

arricchisci la comprensione <strong>del</strong> mondo<br />

e contribuisci alla piena verità dei<br />

rapporti umani”, così il Santo Padre<br />

conclude il secondo paragrafo <strong>del</strong>la<br />

sua lettera, scritta in occasione <strong>del</strong>la<br />

IV Conferenza mondiale sulla donna,<br />

tenutasi a Pechino. Egli ha espresso in<br />

questo documento la gratitudine <strong>del</strong>la<br />

Chiesa “per il mistero <strong>del</strong>la donna, e,<br />

per ogni donna, per ciò che costitui-<br />

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sce l’eterna misura <strong>del</strong>la sua dignità<br />

femminile”, ben consapevole <strong>del</strong> suo<br />

difficile cammino lungo la storia, essendo<br />

essa “misconosciuta nella sua<br />

dignità, travisata nelle sue prerogative,<br />

non di rado emarginata e persino<br />

ridotta in servitù”. Egli ha auspicato<br />

nella Chiesa una rinnovata fe<strong>del</strong>tà<br />

al Vangelo, il cui atteggiamento verso<br />

la donna è quello di Cristo stesso,<br />

che “superando i canoni vigenti nella<br />

cultura <strong>del</strong> suo tempo, ebbe nei confronti<br />

<strong>del</strong>le donne un atteggiamento<br />

di apertura, di rispetto, di accoglienza,<br />

di tenerezza. Onorava così nella<br />

donna la dignità che essa ha da sempre<br />

nel progetto e nell’amore di Dio”.<br />

Un apprezzamento che non mira alla<br />

vuota lusinga, ma che guardava concretamente<br />

agli ostacoli c che vanno<br />

rimossi e che intralciano il pieno inserimento<br />

<strong>del</strong>la donna nella vita sociale,<br />

politica ed economica. “Basti pensare<br />

a come viene spesso penalizzato, più<br />

che gratificato, il dono <strong>del</strong>la maternità,<br />

– affermava di fatto – a cui pur deve<br />

l’umanità la sua stessa sopravvivenza.<br />

Certo molto ancora resta da fare perché<br />

l’essere donna e madre non comporti<br />

una discriminazione. È urgente<br />

ottenere dappertutto l’effettiva uguaglianza<br />

dei diritti <strong>del</strong>la persona e dunque<br />

parità di salario rispetto a parità<br />

di lavoro, tutela <strong>del</strong>la lavoratricemadre,<br />

giuste progressioni nella<br />

carriera, uguaglianza fra i coniugi<br />

nel diritto di famiglia”. “<strong>La</strong> donna<br />

– asserì ancora Wojtyla – è il complemento<br />

<strong>del</strong>l’uomo, come l’uomo<br />

è il complemento <strong>del</strong>la donna:<br />

donna e uomo sono tra loro complementari.<br />

<strong>La</strong> femminilità realizza<br />

l’“umano” quanto la mascolinità,<br />

ma con una modulazione diversa<br />

[...] È soltanto grazie alla dualità<br />

<strong>del</strong> “maschile” e <strong>del</strong> “femminile”<br />

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che l’umano si realizza appieno”.<br />

<strong>La</strong> donna e l’uomo sono dunque diversi,<br />

ma tale differenza non essere<br />

interpretata come un handicap<br />

per la donna, bensì si dovrebbe<br />

parlare di “unità dei due”, in cui<br />

il rapporto interpersonale e reciproco<br />

risulta come “un dono arricchente<br />

e responsabilizzante” e al<br />

quale Dio ha affidato “non soltanto<br />

l’opera <strong>del</strong>la procreazione e la vita<br />

<strong>del</strong>la famiglia, ma la costruzione<br />

stessa <strong>del</strong>la storia”. Pertanto il<br />

Pontefice invitava a prendere coscienza<br />

“<strong>del</strong> molteplice contributo<br />

che la donna offre alla vita di intere<br />

società e nazioni”.<br />

<strong>La</strong> lettera di Giovanni Paolo II vuole<br />

mettere in risalto in special modo<br />

il fatto che i destini <strong>del</strong>l’umanità<br />

<strong>del</strong> Terzo Millennio si giocheranno<br />

“nel cuore e nella mente”<br />

<strong>del</strong>la donna, ringraziando le figlie<br />

di Eva che hanno arricchito con il<br />

loro contributo la storia dei popoli<br />

e <strong>del</strong>la Chiesa. E quest’ultima non<br />

può nascondere le “responsabilità<br />

oggettive di non pochi dei suoi<br />

figli” che hanno tradito l’atteggiamento<br />

di Cristo nei confronti <strong>del</strong>le<br />

donne.<br />

Celso Vassalini<br />

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Associato Associato<br />

UNIONE STAMPA<br />

PERIODICA ITALIANA<br />

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FEDERAZIONE ITALIANA<br />

SETTIMANALI CATTOLICI


diversi gradi di responsabilità, pur<br />

tenendo in somma considerazione il<br />

lavoro operaio.<br />

lettera firmata<br />

Una doverosa<br />

precisazione<br />

Egr. direttore,<br />

a rettifica di erronee notizie giornalistiche,<br />

l’Opera per l’educazione cristiana<br />

di <strong>Brescia</strong>, ente ecclesiastico<br />

civilmente riconosciuto, con finalità<br />

formative, educative e culturali, precisa<br />

di non aver mai ricevuto donazioni,<br />

né dirette né indirette, dal sen. Riccardo<br />

Conti. L’assegno di un milione di<br />

euro, citato in vari servizi stampa, fu<br />

versato a quest’Opera da una società<br />

facente capo al dottor Conti (noto<br />

immobiliarista cittadino, per tradizione<br />

sua famigliare) quale acconto/caparra<br />

di un contratto preliminare <strong>del</strong><br />

2011, avente per oggetto la cessione<br />

di “Casa Moro”. Essendo mancato, al<br />

termine pattuito, il puntuale adempimento<br />

<strong>del</strong> contratto, per cause non<br />

imputabili all’Opera, fu consensualmente<br />

constatata la sopravvenuta<br />

risoluzione, rimanendo conseguentemente<br />

<strong>del</strong>l’Opera stessa quanto a<br />

suo tempo versatole.<br />

Opera per l’educazione<br />

cristiana<br />

Il femminismo<br />

di Karol Wojtyla<br />

Egr. direttore,<br />

Karol Wojtyla ha guardato alle donne<br />

e alle loro aspirazioni senza averne<br />

paura fin dall’inizio <strong>del</strong>la sua missione<br />

petrina. Nei suoi 26 anni di pontificato,<br />

Giovanni Paolo II è stato il primo<br />

a baciare sulla fronte una donna<br />

abbattendo barriere discriminatorie,<br />

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ha stretto al petto ragazze africane e<br />

asiatiche, prendendole per mano fino<br />

quasi ad accennare passi di danza.<br />

Nell’enciclica “Mulieris dignitatem”<br />

<strong>del</strong> 1988 ne ha esaltato il genio, la sensibilità<br />

e la <strong>del</strong>icatezza. Durante una<br />

Giornata mondiale <strong>del</strong>la gioventù,<br />

una donna nera ha pianto sulla spalla<br />

di Giovanni Paolo II, affidando al successore<br />

di Pietro le speranze e i sogni<br />

di un’intera generazione. Nel 1995, per<br />

la prima volta, mise una donna, la statunitense<br />

Mary Ann Glendon, a capo<br />

di una <strong>del</strong>egazione ufficiale <strong>del</strong> Vaticano,<br />

in occasione <strong>del</strong>la Conferenza<br />

<strong>del</strong>le Nazioni Unite sulla donna che<br />

si tenne a Pechino. <strong>La</strong> Glendon era<br />

stata nominata presidente <strong>del</strong>l’Accademia<br />

pontificia <strong>del</strong>le scienze sociali<br />

nel marzo <strong>del</strong> 2004, la prima donna a<br />

ricoprire un incarico <strong>del</strong> genere. <strong>La</strong><br />

Chiesa apre finalmente le porte alle<br />

donne. Un Papa dunque che si è sempre<br />

battuto affinché anche le donne<br />

ricoprano un giusto ruolo nella Chiesa<br />

e nella società, senza discriminazioni<br />

e con pari dignità all’uomo. “Lettera<br />

alle donne” Il 10 luglio 1995, otto anni<br />

più tardi <strong>del</strong>la lettera apostolica, il<br />

Papa pubblica una “Lettera alle donne”,<br />

un’esaltazione <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>l’altra<br />

metà <strong>del</strong> creato e la testimonianza <strong>del</strong>la<br />

sua fiducia nel “genio femminile”.<br />

“Grazie a te, donna, per il fatto stesso<br />

che sei donna! con la percezione<br />

che è propria <strong>del</strong>la tua femminilità tu<br />

arricchisci la comprensione <strong>del</strong> mondo<br />

e contribuisci alla piena verità dei<br />

rapporti umani”, così il Santo Padre<br />

conclude il secondo paragrafo <strong>del</strong>la<br />

sua lettera, scritta in occasione <strong>del</strong>la<br />

IV Conferenza mondiale sulla donna,<br />

tenutasi a Pechino. Egli ha espresso in<br />

questo documento la gratitudine <strong>del</strong>la<br />

Chiesa “per il mistero <strong>del</strong>la donna, e,<br />

per ogni donna, per ciò che costitui-<br />

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sce l’eterna misura <strong>del</strong>la sua dignità<br />

femminile”, ben consapevole <strong>del</strong> suo<br />

difficile cammino lungo la storia, essendo<br />

essa “misconosciuta nella sua<br />

dignità, travisata nelle sue prerogative,<br />

non di rado emarginata e persino<br />

ridotta in servitù”. Egli ha auspicato<br />

nella Chiesa una rinnovata fe<strong>del</strong>tà<br />

al Vangelo, il cui atteggiamento verso<br />

la donna è quello di Cristo stesso,<br />

che “superando i canoni vigenti nella<br />

cultura <strong>del</strong> suo tempo, ebbe nei confronti<br />

<strong>del</strong>le donne un atteggiamento<br />

di apertura, di rispetto, di accoglienza,<br />

di tenerezza. Onorava così nella<br />

donna la dignità che essa ha da sempre<br />

nel progetto e nell’amore di Dio”.<br />

Un apprezzamento che non mira alla<br />

vuota lusinga, ma che guardava concretamente<br />

agli ostacoli c che vanno<br />

rimossi e che intralciano il pieno inserimento<br />

<strong>del</strong>la donna nella vita sociale,<br />

politica ed economica. “Basti pensare<br />

a come viene spesso penalizzato, più<br />

che gratificato, il dono <strong>del</strong>la maternità,<br />

– affermava di fatto – a cui pur deve<br />

l’umanità la sua stessa sopravvivenza.<br />

Certo molto ancora resta da fare perché<br />

l’essere donna e madre non comporti<br />

una discriminazione. È urgente<br />

ottenere dappertutto l’effettiva uguaglianza<br />

dei diritti <strong>del</strong>la persona e dunque<br />

parità di salario rispetto a parità<br />

di lavoro, tutela <strong>del</strong>la lavoratricemadre,<br />

giuste progressioni nella<br />

carriera, uguaglianza fra i coniugi<br />

nel diritto di famiglia”. “<strong>La</strong> donna<br />

– asserì ancora Wojtyla – è il complemento<br />

<strong>del</strong>l’uomo, come l’uomo<br />

è il complemento <strong>del</strong>la donna:<br />

donna e uomo sono tra loro complementari.<br />

<strong>La</strong> femminilità realizza<br />

l’“umano” quanto la mascolinità,<br />

ma con una modulazione diversa<br />

[...] È soltanto grazie alla dualità<br />

<strong>del</strong> “maschile” e <strong>del</strong> “femminile”<br />

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che l’umano si realizza appieno”.<br />

<strong>La</strong> donna e l’uomo sono dunque diversi,<br />

ma tale differenza non essere<br />

interpretata come un handicap<br />

per la donna, bensì si dovrebbe<br />

parlare di “unità dei due”, in cui<br />

il rapporto interpersonale e reciproco<br />

risulta come “un dono arricchente<br />

e responsabilizzante” e al<br />

quale Dio ha affidato “non soltanto<br />

l’opera <strong>del</strong>la procreazione e la vita<br />

<strong>del</strong>la famiglia, ma la costruzione<br />

stessa <strong>del</strong>la storia”. Pertanto il<br />

Pontefice invitava a prendere coscienza<br />

“<strong>del</strong> molteplice contributo<br />

che la donna offre alla vita di intere<br />

società e nazioni”.<br />

<strong>La</strong> lettera di Giovanni Paolo II vuole<br />

mettere in risalto in special modo<br />

il fatto che i destini <strong>del</strong>l’umanità<br />

<strong>del</strong> Terzo Millennio si giocheranno<br />

“nel cuore e nella mente”<br />

<strong>del</strong>la donna, ringraziando le figlie<br />

di Eva che hanno arricchito con il<br />

loro contributo la storia dei popoli<br />

e <strong>del</strong>la Chiesa. E quest’ultima non<br />

può nascondere le “responsabilità<br />

oggettive di non pochi dei suoi<br />

figli” che hanno tradito l’atteggiamento<br />

di Cristo nei confronti <strong>del</strong>le<br />

donne.<br />

Celso Vassalini<br />

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