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Biodiversità a rischio - Legambiente

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Rapporto di <strong>Legambiente</strong> <strong>Biodiversità</strong> a <strong>rischio</strong><br />

difficile evitare il persistere dei comportamenti<br />

umani e l’individuazione delle<br />

fonti inquinanti. I cd metalli pesanti<br />

sono probabilmente quelli più a lungo<br />

studiati ed hanno effetti tossici su<br />

flora e fauna. Quest’ultima è quella che<br />

ne risente in maniera più immediata a<br />

causa della fisiologia, con conseguenze<br />

anche gravi sulla salute umana e sulla<br />

conservazione delle specie.<br />

Le cause di questo inquinante sono<br />

sicuramente le industrie. Il cadmio,<br />

infatti, è largamente utilizzato per la<br />

creazione di leghe e grazie alla sua<br />

resistenza all’usura è utilizzato per<br />

produrre pigmenti e coloranti, rivestimenti<br />

e come stabilizzatore per molte<br />

plastiche. Associato al Nichel, anch’esso<br />

fortemente inquinante, è largamente<br />

usato per la produzione di batterie al<br />

Nichel-Cadmio. Il bioaccumulo ha una<br />

sorta di “amplificazione” lungo la catena<br />

alimentare attraverso il fenomeno<br />

della biomagnificazione, che consiste<br />

nell’amplificazione della concentrazione<br />

di sostanze tossiche all’interno delle<br />

reti trofiche dai livelli più bassi a quelli<br />

più elevati. Conseguenza di questo<br />

processo è il bioaccumulo di notevoli<br />

quantità di sostanze chimiche nocive<br />

Il futuro delle api<br />

negli organismi che si trovano in cima<br />

alla catena trofica (rapaci, grandi carnivori<br />

terrestri, grandi pesci pelagici ed<br />

infine l’uomo) che sono quindi quelli<br />

più esposti e sensibili agli inquinanti.<br />

Altri inquinanti che sono capaci di<br />

influenzare la biodiversità sono sicuramente<br />

le deposizioni azotate e quelli<br />

legati al fenomeno delle piogge acide.<br />

Questi eventi comportano un’anomala<br />

acidificazione dei suoli e un danno<br />

diretto per grandi porzioni di territori.<br />

In particolare, le deposizione azotate,<br />

causano seri problemi ai biomi caratterizzati<br />

da carenza di azoto perché favoriscono<br />

la competizione invece a favore<br />

di quelle specie che hanno più elevati<br />

tassi di accrescimento in presenza di<br />

più azoto; fenomeno questo legato alle<br />

diverse tipologie di espletamento della<br />

fotosintesi.<br />

I componenti maggiori presenti nelle<br />

piogge “acide” sono gli ossidi di zolfo<br />

(SOx) e gli ossidi d’azoto (NOx) che<br />

a contatto con l’acqua si trasformano<br />

rispettivamente in acido solforico ed in<br />

acido nitrico danneggiando a volte in<br />

maniera irrimediabile l’apparato fogliare<br />

di intere foreste.<br />

Importanti insetti dal punto di vista dell’equilibrio degli ecosistemi, visto che<br />

sono responsabili di circa il 50% delle piante impollinate del mondo, ma anche<br />

da punto di vista economico: se non svolgessero più il loro lavoro, infatti, il<br />

settore agricolo perderebbe circa 150 miliardi di euro. Per questa loro importanza<br />

in Italia dal 2008 56 è stato sospeso l’uso di neonicotinoidi, antiparassitari<br />

usati per proteggere le coltivazioni di cereali, colza e girasoli. L’uso di questi<br />

pesticidi aveva infatti provocato una moria di api senza precedenti in quanto<br />

questi antiparassitari causano un disorientamento che impedisce alle api di<br />

ritrovare l’alveare.<br />

56 Il divieto scade anche quest’anno il mese di giugno.

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