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Biodiversità a rischio - Legambiente

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44<br />

Rapporto di <strong>Legambiente</strong> <strong>Biodiversità</strong> a <strong>rischio</strong><br />

I numeri delle foreste<br />

4 MILIARDI DI ETTARI la superficie forestale del mondo (circa il 31% della superficie totale)<br />

10% la percentuale globale di foreste che ricadono nelle aree protette<br />

289 MILIARDI le tonnellate di anidride carbonica assorbita ogni anno dalle foreste<br />

80% la percentuale globale di biodiversità protetta dalle foreste<br />

350 KMQ<br />

30%<br />

6 MILIONI DI KMQ<br />

10.467.533 ETTARI<br />

1.100.000 ETTARI<br />

le foreste distrutte ogni giorno dal taglio indiscriminato del legname,<br />

dalla cattiva gestione della terra e dalla conversione in terreni<br />

agricoli<br />

la percentuale globale di foreste usata per la produzione di prodotti<br />

legnosi e non<br />

l’estensione della foresta Amazzonica, la maggiore foresta pluviale<br />

del mondo e la regione nella quale si concentra la maggiore diversità<br />

biologica del Pianeta<br />

la superficie italiana coperta da boschi e foreste (circa il 35% dell’interno<br />

territorio nazionale)<br />

la superficie boschiva italiana distrutta dagli incendi negli ultimi 20<br />

anni<br />

1,6 MILIARDI le persone nel mondo che vivono grazie ai prodotti delle foreste<br />

Le foreste in Italia<br />

Il patrimonio forestale italiano è aumentato<br />

di circa 1,7 milioni di ettari<br />

negli ultimi 20 anni, raggiungendo<br />

oltre 10 milioni e 400 mila ettari di<br />

superficie, con 12 miliardi di alberi che<br />

ricoprono un terzo dell’intero territorio<br />

nazionale 67 .<br />

Malgrado la superficie forestale copra<br />

oltre il 35% del territorio nazionale,<br />

con una importante variabilità di comunità<br />

forestali alle quali si associa<br />

una componente floristica e faunistica<br />

estremamente ricca, dal punto di vista<br />

strutturale questo patrimonio ha però<br />

una ridotta variabilità di età e stadi<br />

successionali. La sua crescita, inoltre, è<br />

spesso a discapito delle aree agricole e<br />

pastorali.<br />

Infatti, mentre in alcuni paesi del medio<br />

Oriente, Asia ma anche negli Stati<br />

67 Dati del Corpo Forestale dello Stato, aprile 2012.<br />

Uniti i boschi nell’ultimo periodo registrano<br />

un aumento grazie a piantagioni<br />

forestali per scopi produttivi e di protezione<br />

del suolo, al contrario nei paesi<br />

europei (tra questi anche l’Italia) l’attuale<br />

fase di espansione deriva soprattutto<br />

dall’abbandono degli spazi rurali,<br />

con un aumento di circa 100 mila ettari<br />

all’anno dovuto all’abbandono dell’agricoltura<br />

e alla conversione naturale di<br />

pascoli e terreni coltivati in foresta.<br />

Nel nostro Paese sono quindi rari i<br />

boschi vetusti, ritenuti hot spot per<br />

la conservazione della biodiversità, in<br />

grado di garantire un habitat idoneo<br />

alla conservazione di comunità ricche e<br />

diversificate. Le foreste primarie, ovvero<br />

quelle aree di foresta nelle quali non<br />

vi sono segni di alterazione antropica<br />

e in cui i processi ecologici risultano<br />

inalterati, ammontano a circa 160 mila

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