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brescia - La Voce del Popolo

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Non vi spaventate. Tra le mani<br />

non avete un nuovo giornale, e<br />

nemmeno un giornale riservato<br />

ai camuni. <strong>Voce</strong> è sempre la stessa.<br />

Girate con calma la prima pagina<br />

e troverete il settimanale di<br />

sempre. Questa “apertura” dedicata<br />

alla Valle Camonica è l’inizio<br />

di un tour in cui vorremmo<br />

dedicare ancora più attenzione<br />

a ciò che accade nei paesi e nelle<br />

parrocchie <strong>del</strong>la nostra terra.<br />

Il 120° di <strong>Voce</strong> ci stimola a starvi<br />

ancora più vicini e a farvi conoscere<br />

ciò che vale la pena di sapere.<br />

Da Ponte di Legno a Pontevico,<br />

da Ponte Caffaro a Pontoglio fino<br />

a Ponte San Marco vi accompagneremo<br />

con un’edizione zonale<br />

settimanale da staccare e leggere<br />

a parte. <strong>La</strong> diocesi di Brescia<br />

si sta muovendo sul fronte <strong>del</strong>le<br />

unità pastorali. Il Sinodo è finito<br />

e ora parte l’attuazione <strong>del</strong> progetto.<br />

Un’iniziativa che potrete<br />

seguire anche sul sito lavoce<strong>del</strong>popolo.it,<br />

sulla pagina www.facebook.it/sinodo<strong>brescia</strong><br />

e in twitter.<br />

com/vocemedia. Cosa si farà nella<br />

mia parrocchia? E nella mia zona?<br />

Quali attività, passi, eventi<br />

e ipotesi sono in campo? E poi i<br />

commenti, anche i vostri che potrete<br />

farci pervenire al giornale. Il<br />

cammino verso le unità pastorali<br />

è appena cominciato. Far sapere<br />

ciò che di bello cresce, e magari<br />

anche qualche errore da non ripetere,<br />

sarà certamente utile. Fin<br />

da questa settimana raggiungeremo<br />

circa 2500 membri dei consigli<br />

pastorali di 260 parrocchie.<br />

A loro chiediamo la pazienza di<br />

conoscerci e magari di sceglierci<br />

per mantenere viva la dimensione<br />

diocesana. Infine a ogni uscita<br />

1000 copie gratis nei mercati <strong>del</strong>la<br />

provincia. Sabato tocca a Darfo,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

I profili attivi di Facebook hanno<br />

superato il miliardo nel settembre<br />

scorso e papa Francesco, nei<br />

giorni scorsi, ha superato in<br />

Twitter i sei milioni di follower<br />

(discepoli). Dati a cui se ne<br />

potrebbero aggiungere moltissimi<br />

altri per raccontare cosa significa<br />

oggi essere nella rete. Intanto<br />

cresce la generazione dei cosidetti<br />

‘nativi digitali’: coloro che non<br />

hanno vissuto un tempo <strong>del</strong>la<br />

loro vita senza la navigazione<br />

in internet e nei social network.<br />

Benedetto XVI nel messaggio<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

è, infatti, un mondo in continua (smartphone) o gli viene regalato<br />

evoluzione e non è più ignorabile. il tablet per la cresima inizia a<br />

E anche se ancora oggi da un lato vivere digitalmente 24 ore su 24.<br />

esclude una fetta, non piccola, di Da ogni luogo e in ogni istante<br />

popolazione non ‘digitalmente’ è connesso e se solo qualche<br />

alfabetizzata, dall’altro trasforma tempo fa si decideva di passare<br />

tutto e fa sentire la sua influenza <strong>del</strong> tempo davanti al computer,<br />

sullo sviluppo <strong>del</strong>le idee e sulla oggi la rete è nelle tasche <strong>del</strong>le<br />

costruzione <strong>del</strong>le relazioni persone. Ne è prova il fatto che<br />

umane. Ciò vale nella società le vendite dei computer fissi per<br />

umana come nella Chiesa. Cosa la casa sono drasticamente calati<br />

significa questo cambiamento? e che la fruizione <strong>del</strong>la rete sia<br />

Come affrontare la sfida? Molto ormai sostanzialmente mobile<br />

si potrebbe dire dei rischi e da cellulari e tablet. Internet non<br />

<strong>del</strong>le possibilità. Ce ne sono, è uno strumento è un ambiente,<br />

come in tutte le cose. Preferisco una piazza dice il Papa, dentro<br />

concentrarmi su due parole: cui si possono condividere<br />

abitanti e testimoni. Anzitutto idee, pensieri e relazioni. Siamo<br />

<strong>del</strong>la rete noi siamo ormai abitanti. sempre meno utenti, e sempre<br />

Per un numero sempre maggiore più abitanti. Se poi la rete si abita<br />

di persone la navigazione in come tener conto <strong>del</strong>le regole che<br />

internet non è già più un tempo impone? <strong>La</strong> rete è un ambiente<br />

l t e contiene in sé<br />

a stare nel mondo da testimoni.<br />

Vale anche per la dimensione<br />

digitale. <strong>La</strong> comunicazione è oggi<br />

sostantanzialmente testimonianza<br />

e il criterio di efficacia è quello<br />

<strong>del</strong>l’autenticità. Se andate su<br />

Facebook, ad esempio, trovate<br />

almeno un centinaio di preti<br />

<strong>brescia</strong>ni. È interessante vedere<br />

come molti lo abitano esattamente<br />

nei termini di una carità pastorale<br />

digitalmente espressa. Scambiano<br />

idee, proposte, iniziative;<br />

commentano fatti <strong>del</strong>la vita,<br />

<strong>del</strong>la Chiesa e <strong>del</strong>la società;<br />

intercettano persone vicine o<br />

lontane e lasciano messaggi di<br />

speranza e di vicinanza evangelica.<br />

Con la rete integrano la relazione<br />

che con molte persone hanno<br />

nella vita reale. È bello e utile<br />

e dovrebbe valere anche per<br />

molti laici cristiani. I giovani dei<br />

i <strong>del</strong>le<br />

<br />

<br />

Primavera P a San Girolamo in un’aria di latte con le foglie<br />

nuove n sulle siepi, le rose che stanno per uscire, le pietre<br />

<strong>del</strong>l’aia dd al sole. Primavera rinchiusa nelle mura <strong>del</strong>la corte<br />

dove dd si sommano luce e calore <strong>del</strong>le cose antiche. Primavera<br />

vv vissuta dietro la finestra come se fosse l’inferriata<br />

<strong>del</strong>la d prigione, a sentire cosa può provocare un uccello in<br />

gabbia gg che, per forza, si accontenta e canta, anche se ha<br />

so ssolo<br />

voglia di volare. L’invidia è per il fiore che nasce sulla<br />

ter tterra<br />

e non si muove fino a quando muore, o viene colto. Si<br />

culla cculla<br />

soltanto se soffia il vento. Gli usignoli cantano lungo<br />

fossi ffossi<br />

di acqua chiare. Un albero morto nella foresta è triste<br />

in iin<br />

mezz mezzo al verde che ha intorno: è come un campanile senza<br />

campane ca campane. Quando piove gli uomini guardano solo in terra, forse<br />

perché pe perché sono sono tristi, o perché vogliono evitare le pozzanghere, così<br />

non no non guardano guardano il cielo. Quando il grano fa la spiga, i papaveri sulle ripe<br />

sono sono fioriti fioriti e i pprimi<br />

usciti sono già secchi, ma nei campi di grano più<br />

spesso spesso i papaveri papave non ci sono più. Con i diserbanti è cambiato il mondo.<br />

Ci sono sono ancora ancora le rondini, non si sa fino a quando.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Giro e Mille Miglia.<br />

Un sogno colorato<br />

di rosso e di rosa<br />

<br />

Palazzolo.<br />

S. Fe<strong>del</strong>e tra eventi,<br />

mostre e premi<br />

<br />

Missione oggi.<br />

Siamo davvero gli<br />

ultimi cristiani?<br />

<br />

Uno di noi.<br />

Il 12 maggio la<br />

raccolta <strong>del</strong>le firme<br />

<br />

Governo.<br />

<strong>La</strong> lista <strong>del</strong>la spesa<br />

<strong>del</strong> presidente Letta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Con il ritiro dalla vita politica<br />

e amministrativa attiva di Antonella<br />

Rivadossi, attuale sindaco in<br />

carica al suo primo mandato, si è<br />

aperta una sorta di voragine: Borno,<br />

infatti, ha ben quattro liste che si<br />

daranno battaglia per contendersi<br />

i 2.342 voti , divisi tra 1145 maschi<br />

e 1197 femmine. <strong>La</strong> maggioranza<br />

attuale si è divisa tra chi segue il vicesindaco<br />

Pierpaolo Franzoni, che<br />

ha dato origine alla sua lista “Borno<br />

per passione” e la naturale candidata<br />

post-Rivadossi, Vera Magnolini<br />

con la lista “Per il bene di Borno”,<br />

di cui fanno parte due importanti<br />

assessori <strong>del</strong>l’attuale giunta. Vera<br />

Magnolini, insegnante in pensione,<br />

è nota in paese per il suo impegno<br />

nell’associazionismo e in parrocchia.<br />

In corsa c’è anche Elio Arici,<br />

sindaco per un decennio negli anni<br />

2000, che ha dato vita ad una lista<br />

dal nome predittivo “Giovani con<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Prende forma un centro<br />

di livello europeo per la terapia<br />

<strong>del</strong> Parkinson grazie all’intuizione<br />

e alla caparbietà di Alex Reed, che<br />

vive da anni in Valle Camonica e<br />

che deve fare i conti proprio con<br />

la patologia <strong>del</strong> Parkinson. All’interno<br />

<strong>del</strong>le Terme ha creato un<br />

centro di eccellenza che garantisce<br />

terapie e consulenze attraverso<br />

l’attuazione di un protocollo chiamato<br />

“ReGenEuPaTh”. Per promuovere<br />

questo nuovo servizio,<br />

il Comune di Darfo ha promosso<br />

una serata il cui ricavato verrà de-<br />

voluto proprio al progetto di Reed.<br />

Venerdì 10 maggio alle 20.30 sul<br />

palco <strong>del</strong> Terme sale Gene Gnocchi<br />

con un suo show: il biglietto<br />

d’ingresso costa 10 euro. Sabato,<br />

invece, a partire dalle 8.30 viene<br />

promosso il convegno “Parkinson<br />

update: nuovi approcci diagnostici<br />

e terapeutici”. Tra i partecipanti, si<br />

segnala la presenza <strong>del</strong> ricercatore<br />

mondiale Jay Alberts. Per la città<br />

di Darfo è un’altra occasione per<br />

essere all’avanguardia a livello<br />

mondiale su un terreno come<br />

quello <strong>del</strong>la salute.<br />

<br />

Brescia calcio.<br />

ti a<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Arici per Borno”. <strong>La</strong> quarta lista,<br />

la più nuova, lavora in paese e si è<br />

organizzata da tempo con lo slogan<br />

“Ripartiamo con Borno” guidata dal<br />

giovane bornese Cristian Poma. Sono<br />

tre invece le liste a Berzo Inferiore:<br />

dopo la doppia tornata di Sergio<br />

Damiola, sindaco uscente e non più<br />

candidabile alla carica, ma attuale<br />

capolista <strong>del</strong>la compagine “Insieme<br />

per Berzo”, al ruolo di candidato<br />

sindaco sale Ruggero Bontempi. <strong>La</strong><br />

lista propone anche tre donne, tutte<br />

impegnate nel campo <strong>del</strong>la cultura<br />

e <strong>del</strong> sociale.


Don Giacomo Zani (vicario zonale<br />

e parroco di Edolo, Cortenedolo<br />

e Monno) sta percorrendo l’Alta<br />

Valle per portare a termine,<br />

entro l’estate, la visita vicariale<br />

in un territorio – quello camuno<br />

– che conosce da 20 anni. “Se<br />

la proposta iniziale – spiega<br />

don Giacomo – era di dividere<br />

l’Alta Valle in tre grandi blocchi,<br />

dalla consultazione è uscita una<br />

quarta: la Valsaviore una realtà<br />

lontana, geograficamente, dalle<br />

altre. Da questo punto di vista le<br />

<br />

istituzioni civili già raggruppano<br />

i Comuni <strong>del</strong>la Valsaviore”. Non<br />

ci sono erigende unità pastorali,<br />

ma da anni si fa un lavoro<br />

che può essere accomunato o<br />

associato alle unità pastorali. “Se<br />

pensiamo all’Alta Valle, mi viene<br />

in mente la collaborazione tra<br />

le parrocchie di Ponte di Legno,<br />

Pezzo, Precasaglio, Pontagna,<br />

Villa Dalegno, Vione, Stadolina e<br />

Canè: si trovano a fare, con una<br />

buona partecipazione, esperienze<br />

di incontri con i ragazzi, con i<br />

<br />

catechisti e con i genitori <strong>del</strong>l’Icfr.<br />

<strong>La</strong> stessa cosa potrei dirla di<br />

Edolo, Cortenedolo e Monno che<br />

hanno un parroco unico e due<br />

curati; per quanto riguarda la<br />

formazione dei catechisti e degli<br />

adolescenti (gli incontri sono<br />

itineranti) Edolo, Cortenedolo<br />

e Monno si allargano a Corteno<br />

Golgi e Santicolo”. Le unità<br />

pastorali non sono un’imposizione<br />

dall’oggi al domani. “Si tratta di<br />

fare un cammino che qui è già<br />

iniziato con la sensibilizzazione e<br />

<br />

embrerà strano, ma nella<br />

Zona pastorale I <strong>del</strong>l’Alta<br />

Valle Camonica le unità<br />

pastorali non saranno<br />

una novità. Anzi, probabilmente,<br />

almeno presso i laici,<br />

non susciteranno soverchie reazioni<br />

di sorpresa o tanto meno<br />

di ostilità. Il terreno, infatti, in<br />

cui si collocano le future strade<br />

<strong>del</strong>l’evangelizzazione, è stato in<br />

questi paesi vangato da tempo. <strong>La</strong><br />

sensibile diminuzione <strong>del</strong> numero<br />

di sacerdoti (oggi 25 di cui 12 ultrasettantenni)<br />

e religiose, si è fatta<br />

sentire per prima proprio in periferia,<br />

a partire dalle comunità numericamente<br />

più contenute e lontane<br />

dal centro. Stanno in Alta Valle<br />

alcune esperienze pionieristiche<br />

nella direzione e nella logica <strong>del</strong>le<br />

unità pastorali. Un primo esempio<br />

con l’individuazione geografica.<br />

Da dove partiamo? Nelle<br />

parrocchie rimangono i preti<br />

e i parroci nelle parrocchie<br />

<strong>del</strong>l’unità pastorale, ma si tratta di<br />

individuare un coordinatore. Dopo<br />

un percorso di discernimento, se<br />

si riterrà opportuno, il Vescovo<br />

farà il suo decreto dove erige<br />

l’unità pastorale. Noi, intanto,<br />

ci formiamo, ci sensibilizziamo,<br />

ci preghiamo sopra… quando il<br />

cammino sarà maturo, diremo sì,<br />

siamo pronti a partire”. (l.z.)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

è costituito dal numero stesso e<br />

dall’estensione <strong>del</strong>le unità. In effetti,<br />

sulla carta poteva sembrare<br />

naturale pensare ad una suddivisione<br />

in tre aree, centrate rispettivamente<br />

attorno a Ponte di Legno,<br />

Edolo e Malonno. L’esperienza di<br />

questi anni ha, invece, consigliato<br />

di orientarsi su una quadruplice<br />

articolazione: per le comunità<br />

<strong>del</strong>la Valsaviore e dei dintorni sarebbe<br />

stato poco agevole orbitare<br />

su Malonno. Ecco, di conseguenza,<br />

l’idea di una quarta unità per<br />

la parte più meridionale <strong>del</strong>la Zona.<br />

Un’altra questione per la gran<br />

parte superata, grazie alla serietà<br />

e concretezza <strong>del</strong> laicato è il fatto<br />

che due o tre comunità vicine e tradizionalmente<br />

ben distinte se non<br />

contrapposte, abbiano accettato di<br />

condividere la figura <strong>del</strong> parroco.<br />

Salvo eccezioni, la maturità <strong>del</strong>la<br />

gente ha superato inveterate voglie<br />

di campanilismo, optando per<br />

la massima valorizzazione <strong>del</strong>le<br />

iniziative e <strong>del</strong>le forze disponibili.<br />

Mo<strong>del</strong>li-pilota da queste parti si<br />

sprecano e molti sono gli esempi<br />

di pluri-parrocchie, da Malonno-<br />

Paisco (2001), Cedegolo-Grevo<br />

(2007), Monno-Edolo-Cortenedolo<br />

(2008) e Vezza d’Oglio-Incudine<br />

(2008) a quelle più recenti di Demo-Berzo-Monte<br />

(2012). In buona<br />

sostanza sono già molti i fe<strong>del</strong>i che<br />

nelle parrocchie <strong>del</strong>l’Alta Valle in<br />

questi anni hanno fatto l’esperienza<br />

di concreta unità circa molteplici<br />

proposte di carattere pastorale.<br />

<strong>La</strong>ddove i numeri lo hanno consigliato,<br />

sono state messe in cantiere<br />

iniziative infra-parrocchiali<br />

per gli adolescenti e per i giova-<br />

ni; lo stesso vale per i catechisti,<br />

i ministranti e così via. In questa<br />

direzione si collocano anche le<br />

collaborazioni fra comunità con<br />

parroci distinti, ma con differenti<br />

“specializzazioni”: il campo scuola<br />

lanciato da un parroco “giovanile”<br />

(di curati in Alta Valle ne è rimasto<br />

solo uno, a Edolo) viene “sfruttato”<br />

anche dai ragazzi <strong>del</strong>le parrocchie<br />

circonvicine. Non ha destato


I profili attivi di Facebook hanno<br />

superato il miliardo nel settembre<br />

scorso e papa Francesco, nei<br />

giorni scorsi, ha superato in<br />

Twitter i sei milioni di follower<br />

(discepoli). Dati a cui se ne<br />

potrebbero aggiungere moltissimi<br />

altri per raccontare cosa significa<br />

oggi essere nella rete. Intanto<br />

cresce la generazione dei cosidetti<br />

‘nativi digitali’: coloro che non<br />

hanno vissuto un tempo <strong>del</strong>la<br />

loro vita senza la navigazione<br />

in internet e nei social network.<br />

Benedetto XVI nel messaggio<br />

per la 47ª Giornata mondiale<br />

<strong>del</strong>le comunicazioni sociali, che<br />

si celebra domenica 12 maggio,<br />

le chiama reti sociali: porte di<br />

verità e di fede, nuovi spazi di<br />

evangelizzazione. Quello digitale<br />

<br />

è, infatti, un mondo in continua<br />

evoluzione e non è più ignorabile.<br />

E anche se ancora oggi da un lato<br />

esclude una fetta, non piccola, di<br />

popolazione non ‘digitalmente’<br />

alfabetizzata, dall’altro trasforma<br />

tutto e fa sentire la sua influenza<br />

sullo sviluppo <strong>del</strong>le idee e sulla<br />

costruzione <strong>del</strong>le relazioni<br />

umane. Ciò vale nella società<br />

umana come nella Chiesa. Cosa<br />

significa questo cambiamento?<br />

Come affrontare la sfida? Molto<br />

si potrebbe dire dei rischi e<br />

<strong>del</strong>le possibilità. Ce ne sono,<br />

come in tutte le cose. Preferisco<br />

concentrarmi su due parole:<br />

abitanti e testimoni. Anzitutto<br />

<strong>del</strong>la rete noi siamo ormai abitanti.<br />

Per un numero sempre maggiore<br />

di persone la navigazione in<br />

internet non è già più un tempo<br />

che occupa un momento <strong>del</strong>la<br />

giornata bensì è una condizione<br />

di vita. Mi spiego: quando un<br />

ragazzo ha in tasca uno dei<br />

telefonini di nuova generazione<br />

(smartphone) o gli viene regalato<br />

il tablet per la cresima inizia a<br />

vivere digitalmente 24 ore su 24.<br />

Da ogni luogo e in ogni istante<br />

è connesso e se solo qualche<br />

tempo fa si decideva di passare<br />

<strong>del</strong> tempo davanti al computer,<br />

oggi la rete è nelle tasche <strong>del</strong>le<br />

persone. Ne è prova il fatto che<br />

le vendite dei computer fissi per<br />

la casa sono drasticamente calati<br />

e che la fruizione <strong>del</strong>la rete sia<br />

ormai sostanzialmente mobile<br />

da cellulari e tablet. Internet non<br />

è uno strumento è un ambiente,<br />

una piazza dice il Papa, dentro<br />

cui si possono condividere<br />

idee, pensieri e relazioni. Siamo<br />

sempre meno utenti, e sempre<br />

più abitanti. Se poi la rete si abita<br />

come tener conto <strong>del</strong>le regole che<br />

impone? <strong>La</strong> rete è un ambiente<br />

adolescente e contiene in sé<br />

molte contraddizioni. Serve un<br />

po’ di maturità e senso critico per<br />

abitarla consapevolmente. Come<br />

abitarla allora? <strong>La</strong> Chiesa ci invita<br />

<br />

<br />

<br />

a stare nel mondo da testimoni.<br />

Vale anche per la dimensione<br />

digitale. <strong>La</strong> comunicazione è oggi<br />

sostantanzialmente testimonianza<br />

e il criterio di efficacia è quello<br />

<strong>del</strong>l’autenticità. Se andate su<br />

Facebook, ad esempio, trovate<br />

almeno un centinaio di preti<br />

<strong>brescia</strong>ni. È interessante vedere<br />

come molti lo abitano esattamente<br />

nei termini di una carità pastorale<br />

digitalmente espressa. Scambiano<br />

idee, proposte, iniziative;<br />

commentano fatti <strong>del</strong>la vita,<br />

<strong>del</strong>la Chiesa e <strong>del</strong>la società;<br />

intercettano persone vicine o<br />

lontane e lasciano messaggi di<br />

speranza e di vicinanza evangelica.<br />

Con la rete integrano la relazione<br />

che con molte persone hanno<br />

nella vita reale. È bello e utile<br />

e dovrebbe valere anche per<br />

molti laici cristiani. I giovani dei<br />

nostri oratori, dei gruppi e <strong>del</strong>le<br />

associazioni, ma pure molti adulti,<br />

cristiani testimoni nella rete, ma<br />

non schiavi <strong>del</strong>la rete.<br />

<br />

<br />

Primavera P a San Girolamo in un’aria di latte con le foglie<br />

nuove n sulle siepi, le rose che stanno per uscire, le pietre<br />

<strong>del</strong>l’aia d al sole. Primavera rinchiusa nelle mura <strong>del</strong>la corte<br />

dove d si sommano luce e calore <strong>del</strong>le cose antiche. Primavera<br />

v vissuta dietro la finestra come se fosse l’inferriata<br />

<strong>del</strong>la d prigione, a sentire cosa può provocare un uccello in<br />

gabbia g che, per forza, si accontenta e canta, anche se ha<br />

solo so s voglia di volare. L’invidia è per il fiore che nasce sulla<br />

terra ter t e non si muove fino a quando muore, o viene colto. Si<br />

culla cull c soltanto se soffia il vento. Gli usignoli cantano lungo<br />

fossi f di acqua chiare. Un albero morto nella foresta è triste<br />

in i mezzo mezz al verde che ha intorno: è come un campanile senza<br />

campane. campane c Quando piove gli uomini guardano solo in terra, forse<br />

perché pe sono<br />

tristi, o perché vogliono evitare le pozzanghere, così<br />

non no guardano<br />

il cielo. Quando il grano fa la spiga, i papaveri sulle ripe<br />

sono fioriti e i<br />

primi usciti sono già secchi, ma nei campi di grano più<br />

spesso i papaveri papave non ci sono più. Con i diserbanti è cambiato il mondo.<br />

Ci sono ancora le rondini, non si sa fino a quando.<br />

<br />

<br />

Giro e Mille Miglia.<br />

Un sogno colorato<br />

di rosso e di rosa<br />

<br />

Palazzolo.<br />

S. Fe<strong>del</strong>e tra eventi,<br />

mostre e premi<br />

<br />

Missione oggi.<br />

Siamo davvero gli<br />

ultimi cristiani?<br />

<br />

Uno di noi.<br />

Il 12 maggio la<br />

raccolta <strong>del</strong>le firme<br />

<br />

Governo.<br />

<strong>La</strong> lista <strong>del</strong>la spesa<br />

<strong>del</strong> presidente Letta<br />

<br />

Brescia calcio.<br />

Il sogno continua<br />

con l’Airone


al rosso al rosa… Passaggio<br />

cronomatico niente<br />

male per una città come<br />

Brescia che, come il resto<br />

<strong>del</strong> Paese, non sta vivendo<br />

un momento particolarmente<br />

“colorato”. Grazie alla freccia rossa<br />

<strong>del</strong>la Mille Miglia e, due settimane<br />

più tardi, alla carovana rosa <strong>del</strong> Giro<br />

d’Italia, la città e i <strong>brescia</strong>ni avranno<br />

modo di distrarsi dalle preoccupazioni<br />

di tutti i giorni (non ultima quella<br />

<strong>del</strong>la scelta <strong>del</strong> nuovo sindaco a cui<br />

saranno chiamati proprio il giorno<br />

<strong>del</strong>l’arrivo a Brescia <strong>del</strong> giro) grazie<br />

allo sport ai massimi livelli. Mille Miglia,<br />

prima e Giro d’Italia poi si apprestano<br />

a portare il nome di Brescia in<br />

giro per il mondo e la città nonostante<br />

la già ricordata stagione non eccezionale<br />

si sta preparando all’evento.<br />

È una preparazione che viaggia su un<br />

duplice binario: quello <strong>del</strong>la comunicazione,<br />

<strong>del</strong>la sensibilizzazione e <strong>del</strong><br />

coinvolgimento <strong>del</strong>la popolazione e<br />

quello più complesso, sotterraneo<br />

<br />

<br />

Sabato 11 maggio alle 17, presso il<br />

Best Western Hotel Master di via<br />

Apollonio 72 a Brescia, si inaugura<br />

la Mostra “L’Arte nella Mille Miglia”:<br />

un’affascinante esposizione di<br />

47 opere di pittura, scultura e<br />

fotografia dedicata alla “corsa<br />

più bella <strong>del</strong> mondo”. <strong>La</strong> Mostra<br />

ideata da Publisher, è patrocinata<br />

dal Comune di Brescia ed è<br />

organizzata con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>l’Associazione Culturale <strong>La</strong><br />

Parada. “L’Arte nella Mille Miglia”<br />

presenta in un accurato progetto<br />

Un sogno colorato<br />

di rosso e di rosa<br />

<br />

<br />

<br />

ma altrettanto prezioso, <strong>del</strong>l’organizzazione.<br />

Un lavoro meticoloso che<br />

sta coinvolgendo un gran numero di<br />

persone e il Comune perché sia in<br />

occasione <strong>del</strong>la gara automobilistica<br />

che Enzo Ferrari ebbe a definire<br />

come il più bello, il più prezioso fra<br />

i musei dei mondo, sia con la tappa<br />

conclusiva <strong>del</strong>la 96ª edizione <strong>del</strong> Giro<br />

d’Italia, in programma per domenica<br />

26 maggio, tutto possa girare al meglio.<br />

I dubbi al proposito sono pochi,<br />

perché quella che Brescia vanta con<br />

le due e la quattro ruote è una tradizione<br />

solida. Quella <strong>del</strong>la Mille Miglia,<br />

infatti è una macchina collaudata, che<br />

ha passato l’esame di edizioni competitive<br />

(quelle realizzate tra il 1927 e il<br />

1957, anno <strong>del</strong>lo stop dopo l’incidente<br />

di De Portago a Guidizzolo) e di 30 rievocative<br />

che si sono succedute che,<br />

come o forse più <strong>del</strong>la competizione<br />

sportiva, hanno contribuito a creare il<br />

mito Mille Miglia. Anche il Giro d’Italia<br />

non è nuovo alla frequentazione<br />

con la città. Brescia ha già accolto la<br />

espositivo i lavori di 33 artisti<br />

chiamati a interpretare il tema<br />

prescelto attraverso i diversi generi<br />

<strong>del</strong>la pittura, la concretezza <strong>del</strong>la<br />

scultura e la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong>la<br />

fotografia. <strong>La</strong> “Mille Miglia” è una<br />

corsa mitica e parte integrante<br />

<strong>del</strong>la ricerca di quella cultura <strong>del</strong><br />

bello e <strong>del</strong>la velocità che tanto<br />

ha affascinato sin dalle origini i<br />

movimenti artistici <strong>del</strong> ‘900, dal<br />

Futurismo in poi. <strong>La</strong> mostra è<br />

visitabile, dal 12 al 19 maggio dalle<br />

9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 20.<br />

carovana in rosa e dunque sa bene cosa<br />

voglia dire, in termini organizzativi,<br />

“aprirsi” ad un evento tanto importante.<br />

Il Giro, che transita con regolarità<br />

nel Bresciano ha fatto tappa per la<br />

prima volta in città è <strong>del</strong> 1930, 21 anni<br />

dopo la sua nascita. <strong>La</strong> città <strong>del</strong>la<br />

leonessa ospitò l’arrivo <strong>del</strong>la penultima<br />

tappa di quell’edizione. Si dovette<br />

però attendere 16 anni per la replica<br />

<strong>del</strong>l’evento. Il 13 giugno 1947, si conclude<br />

a Brescia la terzultima tappa di<br />

un’edizione vissuta sull’eterno duello<br />

tra Fausto Coppi e Gino Bartali. Da<br />

quell’anno Brescia e provincia divengono<br />

protagoniste stabili <strong>del</strong> Giro,<br />

grazie all’attenzione che un nuovo<br />

e giovane direttore <strong>del</strong>la corsa. Vincenzo<br />

Torriani, il patron per antonomasia<br />

<strong>del</strong>la corsa, è affascinato dalla<br />

terra <strong>brescia</strong>na e dai suoi percorsi.<br />

Nella sua gestione la corsa passa a<br />

più riprese nel Bresciano. E proprio<br />

sulle montagne di casa nostra si disputano<br />

duelli epici, spesso decisivi<br />

per la classifica finale. Nel rapporto<br />

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tra Brescia e il Giro c’è anche spazio<br />

per un record, anche se non sportivo.<br />

Nel 1983 Vincenzo Torriani aveva scelto<br />

piazza Loggia come cornice ideale<br />

per far partire il Giro con una cronometro<br />

a squadre. L’Italia, anche in<br />

quegli anni, era attraversata da pressanti<br />

problemi sociali. Nel Bresciano<br />

era particolarmente avvertito il tema<br />

occupazionale. Gruppi di operai metalmeccanici<br />

approfittarono <strong>del</strong>la ribalta<br />

mediatica offerta dalla corsa a<br />

tappe per manifestare il loro disagio.<br />

Le strade <strong>del</strong>la città vennero bloccate<br />

da sit-in di protesta contro i tagli occupazionali.<br />

Le trattative si trascinarono<br />

per le lunghe, finché, quasi per<br />

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tacita intesa, i ciclisti se ne tornarono<br />

in albergo con un gesto interpretabile<br />

come solidarietà con chi stava lottando<br />

per il lavoro. Polemiche e tensioni<br />

ben più gravi di quelli che hanno segnato<br />

anche la scelta di Brescia per<br />

l’edizione 2013. Al centro <strong>del</strong> dibattito<br />

e <strong>del</strong>la polemica politica i costi eccessivi<br />

<strong>del</strong>l’operazione in un momento in<br />

cui la città è costretta a una drastica<br />

riduzione <strong>del</strong>le sue spese… Questioni<br />

che fanno discutere la politica ma<br />

che non riescono a intaccare l’attesa<br />

<strong>del</strong>la città che, vuole vivere il suo sogno<br />

in technicolor, prima rosso e poi<br />

rosa. Perché sognare, per il momento,<br />

non costa ancora nulla…


Gli appassionati che il 26 maggio<br />

prenderanno d’assalto Brescia per<br />

la tappa finale <strong>del</strong> 96° Giro d’Italia<br />

potranno vedere da vicino gli atleti<br />

reduci da un percorso partito, il<br />

4 maggio scorso, da Napoli. <strong>La</strong><br />

21° tappa prenderà il via da Riese<br />

Pio X nel trevigiano, entrerà nel<br />

Bresciano nel territorio <strong>del</strong> Basso<br />

Garda transitando da Desenzano.<br />

Di qui prenderà il via la lunga volata<br />

che porterà la corsa a Brescia.<br />

Viale Venezia, piazzale Arnaldo,<br />

via Avogadro e il Castello saranno<br />

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Taglieranno il traguardo<br />

di Brescia, posto in piazzale<br />

Garibaldi, dopo aver<br />

percorso i 3454,8 km<br />

<strong>del</strong>l’edizione 2013 <strong>del</strong> Giro<br />

d’Italia. Per il vincitore <strong>del</strong>la gara<br />

a tappe sarà il momento <strong>del</strong>la consacrazione,<br />

per la città di Brescia e<br />

per i <strong>brescia</strong>ni l’ultimo atto di una<br />

bella festa, “di un evento straordinario,<br />

chissà quando ripetibile” come<br />

ha affermato da Marco Velo, ex professionista,<br />

<strong>del</strong> comitato organizzatore<br />

<strong>del</strong>l’arrivo di tappa a Brescia in<br />

una intervista concessa al magazine<br />

“<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>lo Sport” in distribuzione<br />

nei prossimi giorni. Che per Brescia<br />

la conclusione <strong>del</strong> Giro d’Italia<br />

sia una vera e propria festa lo si capisce<br />

anche soltanto guardando le<br />

“macchie” di rosa che in questi giorni<br />

stanno invadendo la città. Non<br />

c’è angolo o incrocio in cui non sia<br />

stato posizionato un cartellone che<br />

annuncia l’evento sportivo e il suo<br />

ricco corollario di manifestazioni<br />

pensate dal comitato di “Brescia in<br />

rosa”. L’aria di festa ha contagiato<br />

anche la provincia grazie alla manifestazione<br />

“Tutti in Giro” che nelle<br />

scorse settimane ha toccato diverse<br />

località <strong>del</strong> Bresciano per creare la<br />

giusta attesa in vista <strong>del</strong>l’appuntamento<br />

clou <strong>del</strong> 26 maggio. In questi<br />

giorni, invece è tempo di “Notte<br />

rosa”, articolata in due momenti<br />

nel Bresciano, a Desenzano sabato<br />

11, a Salò il 18, prima di quello che<br />

la cornice <strong>del</strong>l’ingresso in città.<br />

In via San Faustino incomincia<br />

invece un circuito che i ciclisti<br />

dovranno percorrere prima <strong>del</strong>lo<br />

sprint finale in piazzale Garibaldi.<br />

<strong>La</strong>rgo Formentone, piazza Loggia,<br />

via X Giornate, corso Zanar<strong>del</strong>li,<br />

via S. Martino <strong>del</strong>la Battaglia,<br />

via Vittorio Emanuele II, piazza<br />

<strong>del</strong>la Repubblica, via F.lli Ugoni,<br />

piazzale Garibaldi,via Tartaglia e<br />

via Leonardo da Vinci: questi gli<br />

angoli migliori di Brescia messi a<br />

disposizione <strong>del</strong> “Grande arrivo”.<br />

il 25 maggio porterà all’invasione<br />

<strong>del</strong> centro storico di Brescia con<br />

una nutrita serie di appuntamenti a<br />

partire dal concerto di Malika Ayane<br />

in piazza Loggia. Ma la festa vera e<br />

propria, soprattutto per le migliaia<br />

di <strong>brescia</strong>ni che seguono con passione<br />

il ciclismo, sarà la giornata di<br />

domenica 26 maggio con il “grande<br />

arrivo” di piazzale Garibaldi a cui i<br />

“superstiti” <strong>del</strong>le 20 tappe precedenti<br />

giungeranno dopo aver compiuto<br />

sette giri di un percorso che si snoda<br />

attraverso gli angoli più suggestivi<br />

di Brescia, Castello compreso. I superstiti<br />

<strong>del</strong> gruppo di 207 ciclisti che<br />

il 4 maggio scorso sono partiti da<br />

Napoli e hanno giorno dopo giorno<br />

risalito l’Italia arriveranno in città<br />

dopo essere partiti da Riese Pio X, in<br />

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provincia di Treviso, e aver percorso<br />

gli ultimi 199 km <strong>del</strong>la pedalata<br />

lungo lo stivale. Per tanti di loro sarà<br />

una passerella dopo tante fatiche<br />

e forse questo aspetto toglie un po’<br />

di sapore a quello che, comunque,<br />

resta un evento sportivo di grande<br />

prestigio. Alla causa <strong>del</strong> “Grande<br />

arrivo” sono state per quest’anno<br />

sacrificate le grandi montagne <strong>brescia</strong>ne<br />

che in quasi un secolo hanno<br />

contribuito a scrivere più di una pagina<br />

nella storia <strong>del</strong>la corsa in Rosa.<br />

Gavia, Mortirolo, Aprica, Passo <strong>del</strong><br />

Tonale, Montecampione sono nomi<br />

scolpiti nella mente di centinaia di<br />

migliaia di appassionati di ciclismo.<br />

Più e meglio di tante lezioni di geografia,<br />

di ore passate sui banchi di<br />

scuola, hanno potuto le gesta di Pan-<br />

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tani & co. per far conoscere località<br />

e orografia di questa parte d’Italia.<br />

Miracoli di una passione per uno<br />

sport che, nonostante i tanti scandali<br />

che l’hanno investito, continua<br />

a essere esaltazione <strong>del</strong>l’uomo e<br />

<strong>del</strong>la fatica fisica, di uno sport su<br />

cui nel 1964 Paolo VI, in occasione<br />

proprio di un’udienza concessa ai<br />

partecipanti al Giro, si pronunciava<br />

in questi termini “Lo sport è un<br />

simbolo d’una realtà spirituale che<br />

costituisce la trama nascosta, ma<br />

essenziale, <strong>del</strong>la nostra vita; la vita<br />

è uno sforzo, la vita è una gara, la<br />

vita è un rischio, la vita è una corsa,<br />

la vita è una speranza verso un<br />

traguardo che trascende la scena<br />

<strong>del</strong>l’esperienza comune, che l’anima<br />

intravede e la religione ci presenta”.


l duplice attacco missilistico<br />

condotto nei giorni scorsi da<br />

Israele nei pressi di Damasco<br />

ha aperto un nuovo capitolo<br />

<strong>del</strong>la complicata guerra civile<br />

siriana, prefigurando una sua possibile<br />

internazionalizzazione. Nei giorni<br />

scorsi però qualcosa è cambiato.<br />

L’Iran fornisce armi ad Hezbollah, il<br />

partito-milizia sciita libanese, affinché<br />

questo sostenga il regime di Assad<br />

contro gli insorti. Finora, però,<br />

Hezbollah non si era ancora impegnato<br />

a fondo nel sostegno ad Assad.<br />

Il governo israeliano, invece, teme<br />

un rafforzamento militare di Hezbollah,<br />

che diede già <strong>del</strong> filo da torcere<br />

al proprio esercito nel 2006. Israele<br />

non vuole che gli sciiti libanesi si dotino<br />

di missili terra-terra iraniani con<br />

i quali potrebbero minacciare seriamente<br />

tutto il nord <strong>del</strong> Paese, e infatti<br />

proprio questi missili sono stati<br />

l’obiettivo degli attacchi in territorio<br />

siriano dei giorni scorsi. Con la sua<br />

azione, inoltre, Israele ha lanciato<br />

anche due messaggi importanti. Uno<br />

all’Iran, per chiarire che non tollererà<br />

mosse di Teheran che possano mettere<br />

in pericolo la propria sicurezza.<br />

Il secondo invece è stato per gli Stati<br />

Uniti, che finora si sono tenuti fuori<br />

dal conflitto siriano e hanno recentemente<br />

ribadito di non volervi inviare<br />

soldati, nonostante la notizia sull’uso<br />

di armi chimiche. Israele sta mettendo<br />

pressione alla presidenza Obama<br />

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<br />

affinché faccia di più per proteggere<br />

il proprio alleato nella regione, ma<br />

esperti autorevoli negli Stati Uniti sono<br />

scettici circa l’esistenza di un effettivo<br />

interesse americano ad intervenire,<br />

fosse anche con l’uso di missili e<br />

<br />

<br />

L’alzarsi <strong>del</strong>la tensione in Medio<br />

Oriente con il rischio sempre più incombente<br />

di una internazionalizazione<br />

<strong>del</strong> conflitto siriano, ha fatto<br />

passare in secondo piano un altro<br />

focolaio di tensione che da tempo<br />

tiene la comunità internazionale<br />

con il fiato sospeso.<br />

Nonostante se ne parli poco resta<br />

alto lo stato d’allerta tra la Corea<br />

<strong>del</strong> Nord e quella <strong>del</strong> Sud che tiene<br />

da settimane sotto scacco l’intero<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> criminalità organizzata è un reato<br />

transnazionale ed è una minaccia<br />

per i cittadini e l’economia europea,<br />

per le sue imprese e le istituzioni<br />

statali. Per questo motivo va<br />

contrastata creando una positiva<br />

cooperazione a livello europeo<br />

e con i Paesi terzi, compresi i<br />

paradisi fiscali”: Salvatore Iacolino,<br />

eurodeputato italiano, è relatore<br />

permanente <strong>del</strong>la commissione<br />

speciale contro la criminalità<br />

organizzata, la corruzione e il<br />

riciclaggio di denaro, istituita<br />

<strong>del</strong>l’aviazione. Il quadro, infatti, non è<br />

così chiaro: da molte parti si invoca<br />

un intervento <strong>del</strong>la comunità internazionale<br />

che ponga fine agli scontri<br />

e alle sofferenze dei civili. Finora<br />

ogni iniziativa in questa direzione è<br />

stata impedita dal veto dichiarato di<br />

Cina e Russia al Consiglio di Sicurezza<br />

<strong>del</strong>l’Onu. Anche se il veto venisse<br />

meno, però, la situazione è talmente<br />

complessa da rendere molto difficoltoso<br />

qualsiasi intervento. Le posizioni<br />

<strong>del</strong>le parti che si combattono, infatti,<br />

non fanno prefigurare nessuna<br />

volontà di accordarsi e l’opposizione<br />

è frammentata. In queste condizioni,<br />

<br />

sud est asiatico. A soffiare sul fuoco<br />

<strong>del</strong> contrasto tra le due Coree la<br />

ripartenza <strong>del</strong>la zona industriale di<br />

Kaesong, il complesso industriale<br />

gestito dai due Paesi e laboratorio<br />

di convivenza nella penisola.<br />

Seul ha rigettato infatti una serie di<br />

richieste <strong>del</strong> regime di Pyongyang,<br />

prima fra tutte interrompere la sospensione<br />

<strong>del</strong>la politica ostile e <strong>del</strong>le<br />

esercitazioni militari provocatorie<br />

con gli Stati Uniti. <strong>La</strong> Corea <strong>del</strong><br />

dall’Assemblea Ue. <strong>La</strong> commissione<br />

ha approvato nei giorni scorsi un<br />

rapporto di medio termine sulla<br />

diffusione e il radicamento <strong>del</strong>le<br />

mafie in tutto il continente, le loro<br />

attività illecite, suggerendo quindi<br />

una serie di misure di contrasto,<br />

che partono da una maggiore<br />

cooperazione in campo legislativo,<br />

politico e <strong>del</strong>le forze <strong>del</strong>l’ordine.<br />

“Nessuno stato membro <strong>del</strong>l’Ue è<br />

ormai immune dalla presenza <strong>del</strong>le<br />

mafie e dalle loro attività sul proprio<br />

territorio – chiarisce Iacolino<br />

porre velocemente fine al conflitto<br />

appare difficile. L’altra via sarebbe<br />

un intervento di tipo “peacekeeping”<br />

neutrale. Questo però implicherebbe<br />

un grosso impegno <strong>del</strong>le truppe di terra,<br />

che dovrebbero presidiare in forze<br />

ogni angolo <strong>del</strong> territorio siriano.<br />

Se anche si andasse verso una divisione<br />

<strong>del</strong> Paese, che per ora le parti<br />

non vogliono, la missione dovrebbe<br />

rimanere in Siria per lunghi anni e i<br />

governi occidentali al momento non<br />

sembrano pronti ad accettare un simile<br />

carico. Se però il conflitto dovesse<br />

davvero allargarsi a Libano e Israele,<br />

potrebbero non esserci alternative.<br />

Nord, inoltre, aveva inserito fra le<br />

condizioni la gestione “totale” di<br />

alcuni fondi forniti dalla comunità<br />

internazionale al complesso e<br />

“l’immediata interruzione <strong>del</strong>le attività<br />

sovversive nei confronti <strong>del</strong><br />

governo <strong>del</strong> Nord, fra cui l’invio di<br />

volantini anti-Pyongyang che gli attivisti<br />

sudcoreani mandano attraverso<br />

palloni aerostatici.<br />

Il complesso industriale di Kaesong,<br />

che si trova in territorio nord-<br />

–. Questa è diventata una sfida<br />

europea che dobbiamo affrontare<br />

insieme”. Il rapporto segnala i nuovi<br />

settori in cui si infiltrano le attività<br />

<strong>del</strong>la criminalità organizzata, che si<br />

sta orientando verso il controllo <strong>del</strong><br />

gioco d’azzardo (anche on line) o le<br />

manipolazioni dei risultati sportivi.<br />

“Occorre rafforzare, sempre a<br />

livello europeo – specifica Iacolino<br />

– una legislazione che permetta la<br />

confisca dei beni <strong>del</strong>la criminalità<br />

permettendone il riutilizzo a fini<br />

sociali”.<br />

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coreano, è attualmente in uno stato<br />

di fermo. Al momento Seul fornisce<br />

“un minimo” di elettricità allo stabile,<br />

e nessuno dei due governi ha<br />

confermato in maniera ufficiale la<br />

chiusura <strong>del</strong>la zona.<br />

Il Sud ha dovuto però versare al<br />

Nord 13 milioni di dollari per “tasse<br />

e stipendi non pagati” dopo che<br />

il regime aveva bloccato nell’area<br />

sette dirigenti sudcoreani per “accertamenti<br />

fiscali”.


ndreotti è stato un uomo<br />

di intelligenza superiore,<br />

di grande intuito<br />

politico, pragmatico<br />

all’eccesso. Questo lo<br />

ha indotto a fare errori, anche gravi<br />

che gli sono stati non a torto attribuiti”.<br />

Così, senza mezzi termini, il senatore<br />

Fabiano De Zan, rappresentante<br />

di primo piano <strong>del</strong>la Dc <strong>brescia</strong>na e<br />

di quella nazionale, ha ricordato la figura<br />

<strong>del</strong> senatore a vita scomparso<br />

nei giorni scorsi. Nelle parole <strong>del</strong> politico<br />

<strong>brescia</strong>no non c’è falsa retorica.<br />

Quello che De Zan ha dato <strong>del</strong> più discusso<br />

tra i protagonisti <strong>del</strong>la Prima<br />

Repubblica è un ritratto lucido, senza<br />

sconti, in cui luci e ombre trovano il<br />

giusto spazio. Dell’Andreotti politico<br />

De Zan ricorda la capacità tattica, finalizzata<br />

ad ottenere sempre il massimo<br />

da ogni situazione. Una connotazione<br />

che riguarda, però, solo l’uomo<br />

politico, non certo la vita privata che<br />

lo stesso De Zan ricorda essere stata<br />

“irreprensibile”. Nonostante ciò,<br />

secondo De Zan, Andreotti sarebbe<br />

allora “colpevole” di un dualismo<br />

ambiguo: essere e apparire, profilo<br />

privato e profilo pubblico in Andreotti<br />

non coincidevano, offuscando,<br />

così, la figura <strong>del</strong>lo statista. Questo<br />

avrebbe influito anche nel confronto<br />

con l’altro gigante <strong>del</strong>la Democrazia<br />

Cristiana: Aldo Moro. Lui si limitava<br />

ad essere un tattico – riferisce De Zan<br />

parlando <strong>del</strong> senatore a via scompar-<br />

<br />

<br />

Giulio Andreotti era nato a Roma,<br />

il 14 gennaio 1919. È stato uno<br />

dei principali esponenti <strong>del</strong>la<br />

Democrazia cristiana, protagonista<br />

<strong>del</strong>la vita politica italiana per tutta la<br />

seconda metà <strong>del</strong> XX secolo.<br />

Senatore a vita dal 1991, è stato<br />

per sette volte Presidente <strong>del</strong><br />

Consiglio dei ministri (compresa<br />

la presidenza <strong>del</strong> governo di<br />

solidarietà nazionale varato il 16<br />

marzo <strong>del</strong> 1978 a poche ore dal<br />

rapimento di Aldo Moro) e ha<br />

ricoperto a più riprese numerosi<br />

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so – alla politica chiedeva soltanto<br />

quello che era possibile fare a differenza<br />

di Moro che ambiva soprattutto<br />

ad essere uno stratega”. Molti sono i<br />

meriti che De Zan attribuisce però ad<br />

Andreotti, a partire dal rapporto diretto<br />

con i propri elettori, alla capacità<br />

di tenere sempre la barra dritta <strong>del</strong> rispetto<br />

<strong>del</strong>le istituzioni democratiche<br />

<strong>del</strong> Paese. Fabiano De Zan, accanto a<br />

queste luci, non nasconde però alcune<br />

ombre, mai completamente dissolte<br />

che hanno caratterizzato la vicenda<br />

politica di Giulio Andreotti. Il rapporto<br />

mai <strong>del</strong> tutto chiarito con la mafia,<br />

con alcuni personaggi scomodi, il via<br />

libera, formalmente dato dal governo<br />

presieduto negli anni Ottanta, alla<br />

crescita impazzita e fuori controllo<br />

<strong>del</strong> debito pubblico, sono per De Zan<br />

macchie che hanno segnato, insieme<br />

all’eccessivo machiavellismo, la lunga<br />

vicenda politica di Andreotti, vissuta<br />

all’insegna <strong>del</strong>la massima “Meglio tirare<br />

a campare, che tirare le cuoia”.<br />

Solo un uomo straordinariamente<br />

intelligente e, probabilmente anche<br />

molto cinico, riesce ad attraversare<br />

una stagione politica lunga quasi un<br />

sessantennio, come ha fatto Giulio<br />

Andreotti, e il senatore Fabiano De<br />

Zan, protagonista di quella Democrazia<br />

Cristiana già lacerata da correnti<br />

interne ma che, a differenza <strong>del</strong>l’oggi,<br />

sapeva trovare sintesi nel bene <strong>del</strong> Paese,<br />

non ha dubbi nel riconoscere al<br />

“Divo Giulio” queste doti. Maggiore<br />

perplessità dimostra invece rispetto<br />

all’idea di un Andreotti “archetipo”<br />

<strong>del</strong> politico adatto alla stagione che<br />

l’Italia sta vivendo.<br />

incarichi di governo. Ha guidato<br />

anche il governo <strong>del</strong>la “nonsfiducia”<br />

(1976-1977), quello che ha<br />

visto la prima donna-ministro, Tina<br />

Anselmi (al dicastero <strong>del</strong> <strong>La</strong>voro).<br />

È sempre stato presente dal 1946<br />

in poi nelle assemblee legislative<br />

italiane: dalla Consulta nazionale<br />

all’Assemblea costituente, e poi<br />

nel Parlamento italiano dal 1948,<br />

come deputato fino al 1991 e<br />

successivamente come senatore<br />

a vita. Il 2 maggio 2003 è stato<br />

giudicato per concorso esterno in<br />

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associazione mafiosa dalla Corte<br />

d’Appello di Palermo, che lo ha<br />

assolto per i fatti successivi al<br />

1980 e ha dichiarato il non luogo<br />

a procedere per i fatti anteriori.<br />

Nell’ultimo grado di giudizio,<br />

la II sezione penale <strong>del</strong>la Corte<br />

di Cassazione ha confermato<br />

la sentenza di appello. Il reato<br />

“ravvisabile” non era però più<br />

perseguibile per sopravvenuta<br />

prescrizione e quindi si è dichiarato<br />

il “non luogo a procedere” nei suoi<br />

confronti.


Rev. Fra Ginepro,<br />

<strong>La</strong> Televisione (TV) va facendo<br />

passi da gigante e presto<br />

busserà alle porte anche <strong>del</strong><br />

ceto semplicemente agiato.<br />

Che atteggiamento dobbiamo<br />

assumere di fronte ad essa noi<br />

cattolici?... Ritirarci, condannare,<br />

proibire, interdire o ... scendere in<br />

campo, abbracciarne la causa, o<br />

propagandarla addirittura?... Con<br />

distinti doveri. M.A.<br />

Io penso che per risolvere<br />

il problema sia utilissima<br />

l’esperienza da noi fatta negli<br />

ultimi cinquant’anni nei riguardi<br />

<strong>del</strong> cinema. Quando esso è<br />

apparso, i cattolici hanno gridato<br />

allo scandalo e si son tirati in<br />

parte. E il cinema intanto ha fatto<br />

la sua strada senza di noi, contro<br />

di noi. Ora si sta rimontando<br />

la strada. Ma con quanta fatica<br />

e compromessi! L’esperienza ci<br />

dice che una nostra presenza<br />

immediata ed attiva è sempre<br />

la via preferibile. Io son <strong>del</strong><br />

parere sia la via da battere nei<br />

riguardi <strong>del</strong>la Televisione. Essa è<br />

lo spettacolo <strong>del</strong> domani. (...)Qui<br />

sta l’urgenza <strong>del</strong> nostro intervento<br />

come cattolici. <strong>La</strong> TV viene a<br />

toccare l’intimità <strong>del</strong>la famiglia, il<br />

punto nevralgico <strong>del</strong>la vita morale,<br />

quello attorno a quale gravita tutto<br />

<br />

<br />

Dopo l’omaggio a Ray Bradbury<br />

<strong>del</strong>l’anno scorso, realizzato a poca<br />

distanza <strong>del</strong>la sua morte, anche<br />

quest’anno il Teatro Telaio ha<br />

dedicato il laboratorio teatrale<br />

realizzato presso la Piastra<br />

Pendolina ad un altro protagonista<br />

<strong>del</strong>la letteratura mondiale: C. S.<br />

Lewis, noto ai più come autore<br />

<strong>del</strong>le “Cronache di Narnia”.<br />

L’esito, dal titolo “<strong>La</strong> macchina <strong>del</strong><br />

mondo”, sarà aperto al pubblico<br />

l’11 maggio alle ore 21.15 presso la<br />

Piastra Pendolina in via Ragazzi <strong>del</strong><br />

<br />

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<br />

’99, a Brescia. Dopo l’esperienza<br />

<strong>del</strong>lo scorso anno il laboratorio<br />

ha voluto tentare una crescita di<br />

livello, cimentandosi con argomenti<br />

e obiettivi un po’ più ampi. Quindi<br />

non più una semplice esercitazioneintroduzione<br />

a tecniche teatrali,<br />

ma uno studio vero e proprio che<br />

permettesse una sperimentazione<br />

più complessa e approfondita sul<br />

piano <strong>del</strong>l’analisi dei testi e sulla<br />

conseguente drammaturgia. Per<br />

informazioni 03046535 oppure<br />

www.teatrotelaio.it<br />

<br />

<br />

<br />

Prende il via il 14 maggio una<br />

nuova tappa <strong>del</strong> festival “I volti<br />

<strong>del</strong> Romanino. Rabbia e fede”<br />

promosso dall’associazione Cieli<br />

Vibranti. Si tratta di “Romanino<br />

express”, tre visite guidate a località<br />

fuori dalla provincia <strong>brescia</strong>na in<br />

cui si trovano tracce <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong><br />

grande artista. <strong>La</strong> prima visita è in<br />

programma per martedì 14 maggio<br />

con partenza alle 14.45 da <strong>La</strong>rgo<br />

Torre Lunga a Brescia, destinazione<br />

Cremona dove i partecipanti<br />

prenderanno parte alla conferenza<br />

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<br />

<strong>La</strong> televisione strumento di civiltà...<br />

quello che si cerca di costruire<br />

altrove: Scuola, Chiesa, Oratorio,<br />

opere educative. Naturalmente,<br />

la TV pone due serie di problemi:<br />

quelli all’interno <strong>del</strong>la famiglia,<br />

che vanno risolti dai singoli<br />

genitori. E quelli che devono<br />

essere risolti dalle organizzazioni<br />

nostre. A quest’ultime vorrei<br />

dire che l’azione più immediata<br />

e proficua e di fondare dei<br />

Tele-Club cattolici (...) a scopo<br />

soprattutto di seguire e con<br />

cognizione di causa intervenire<br />

sull’argomento. (...) Si tratta di<br />

questo in sostanza: in una <strong>del</strong>le<br />

sale <strong>del</strong>le attività ricreative si<br />

istalla un televisore. Gli uomini<br />

e le donne di A.C. hanno la<br />

possibilità di frequentare la sala e<br />

di discutere sui Programmi che di<br />

volta in volta vengono trasmessi.<br />

(...) Dopo ogni spettacolo,<br />

ed eventuale discussione, si<br />

distribuisce un foglio, o stampato<br />

o ciclostilato, da riempire con<br />

il giudizio estetico e morale,<br />

assieme ad indicazioni sulla<br />

ricezione più o meno buona<br />

<strong>del</strong>la trasmissione (...). Questi<br />

stampati, poi, debitamente<br />

riempiti e contrassegnati o<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

timbrati, si fanno pervenire alle<br />

sezioni direttive dei programmi<br />

TV. Ognuno rileverà quale azione<br />

efficace se ne possa avere, e<br />

quale carta in mano, che mostra<br />

il nostro interesse sia tecnico<br />

che artistico (e vicino ad ogni<br />

campanile, è stato già detto, c’è<br />

ben modo di trovare persone<br />

che sappiano cattolicamente<br />

e intelligentemente sentire!)<br />

interesse cui naturalmente<br />

aggiungiamo quello morale,<br />

per noi fondamentale, e che<br />

certamente dai Dirigenti TV<br />

non può essere sottovalutato. Se<br />

di Francesco Frangi, storico<br />

<strong>del</strong>l’arte, sugli affreschi realizzati<br />

dal Romanino a Cremona. Alle<br />

21, poi, il concerto “<strong>La</strong> musica dei<br />

maestri all’epoca <strong>del</strong> Romanino”,<br />

proposto dal coro <strong>del</strong>la Facoltà<br />

di musicologia diretto da Ingrid<br />

Pustijanac. Alle 23 la ripartenza<br />

per Brescia. Altre visite sono in<br />

programma il 19 maggio (Trento) e<br />

il 9 giugno (Asola). Per informazioni<br />

su quote di partecipazione e alti<br />

particolari: 030/395803 o info@<br />

cielivibranti.it<br />

<br />

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<br />

potessimo contare su parecchi di<br />

questi Tele-Club diventerebbe la<br />

nostra una voce non trascurabile<br />

ed un’arma con la quale difendere<br />

i principi morali. (...). Rimane,<br />

però il “busillis” <strong>del</strong>la difficoltà<br />

finanziaria per attrezzare una<br />

sala, un locale, ma più che tutto<br />

l’acquisto <strong>del</strong> televisore (...).<br />

Comunque, certo, la cosa non è<br />

facile e semplice; ma con un po’ di<br />

buona volontà, e la collaborazione<br />

di qualche Ente o anche tramite<br />

più persone, la cosa non sarebbe<br />

poi tanto disperata. Interessante<br />

la notizia di un paesino dove<br />

il colloquio con i “lontani” è<br />

stato ripreso in occasione di un<br />

televisore messo in una <strong>del</strong>le sale<br />

<strong>del</strong>l’Oratorio (...). Parecchie altre<br />

questioni dovrebbero venir poste<br />

in discussione come quella di<br />

utilizzare anche domani, per i<br />

propri cinema, le trasmissioni<br />

TV su grande schermo (...). Sta a<br />

noi seguire questa realtà, esserle<br />

vicino, aiutarla ad essere buona,<br />

(...) certi che ogni invenzione<br />

umana è pur sempre frutto (...)<br />

di una Superiore intelligenza<br />

che noi sentiamo sempre più<br />

viva ed operante nel mondo,<br />

(...), ma altresì attraverso queste<br />

meraviglie sempre crescenti <strong>del</strong>la<br />

scienza.


icco il calendario di appuntamenti<br />

per la festa<br />

patronale di San Fe<strong>del</strong>e<br />

martire. Con il patrocinio<br />

<strong>del</strong>l’Assessorato alla cultura,<br />

sabato 11 maggio alle ore 20.30<br />

presso l’Auditorium San Fe<strong>del</strong>e il coro<br />

“<strong>La</strong> Rocchetta”, offrirà una fiorita<br />

di canti popolari e folkloristici. Domenica<br />

19 maggio, ore 16, sarà la volta<br />

<strong>del</strong> Corpo musicale cittadino che, in<br />

collaborazione con il Centro di formazione<br />

musicale Riccardo Mosca,<br />

eseguirà un concerto in piazza Roma<br />

(in caso di maltempo presso l’Auditorium<br />

San Fe<strong>del</strong>e) con musiche sinfoniche<br />

seguite da solisti pop e rock. Il<br />

giorno <strong>del</strong> patrono, il 14 maggio alle<br />

ore 11, presso la Fondazione-Cicogna<br />

Rampana verrà inaugurata la mostra<br />

sul bicentenario <strong>del</strong>la Torre civica<br />

con visita guidata <strong>del</strong>le sale. Alle ore<br />

16 presso l’Auditorium San Fe<strong>del</strong>e, la<br />

cerimonia per l’assegnazione di premi<br />

e riconoscimenti civici. Ancora presso<br />

la Fondazione Cicogna-Rampana,<br />

lunedì 20 maggio, ore 20.30 incontro<br />

con il prof. Giovanni Zanni: “Personaggi<br />

che si muovono intorno alla torre”.<br />

Lunedì 27 maggio alle 20.30 l’arch.<br />

Stefano Barbò su “Gli stilisti <strong>del</strong>la<br />

Torre”. Lunedì 3 giugno, ore 20.30,<br />

lo storico locale Francesco Ghidotti<br />

parlerà sul tema: “Noi e la torre”. Gli<br />

orari di apertura <strong>del</strong>la mostra sono i<br />

seguenti: lunedì 20.30-22, martedì e<br />

giovedì 14.30-17; festivi 10-12, 16-19.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

Per le visite guidate bisogna prenotarsi<br />

al numero 030731333. Gli attestati<br />

di benemerenza sono assegnati: alla<br />

memoria di Innocentina Arici, ved.<br />

Vavassori, per aver svolto un’opera<br />

sociale a favore degli immigrati; alla<br />

sezione di Palazzolo <strong>del</strong> Club alpino<br />

italiano; alla memoria di Omobono<br />

Carrara, primo cittadino dal 1975 al<br />

1980, particolarmente distintosi per<br />

aver saputo interpretare le istanze e<br />

i bisogni <strong>del</strong>la popolazione; a Mario<br />

Pedrali per il sostegno e la generosità<br />

dimostrata nei confronti <strong>del</strong>la Comunità<br />

Shalom, per l’attività imprenditoriale<br />

svolta con caparbietà e successo,<br />

che ha consentito di conoscere<br />

il nome <strong>del</strong>la Città di Palazzolo al di<br />

là dei confini nazionali; a Emanuele<br />

Sabadini e Giorgio Gambirasio per<br />

aver compiuto un gesto coraggioso,<br />

salvando la vita a due bambini in dif-<br />

<br />

Sulla figura <strong>del</strong> sacerdote, Benedetto<br />

XVI ebbe a dire: “Siate consapevoli<br />

<strong>del</strong> grande dono che i sacerdoti sono<br />

per la Chiesa e per il mondo; attraverso<br />

il loro ministero, il Signore continua<br />

a salvare gli uomini, a rendersi<br />

presente, a santificare. Sappiate ringraziare<br />

Dio e soprattutto siate vicini<br />

ai vostri sacerdoti con la preghiera e<br />

con il sostegno, specialmente nelle<br />

difficoltà, affinché siano sempre più<br />

pastori secondo il cuore di Dio”. Pa-<br />

<br />

<br />

L’associazione culturale “Il<br />

Maestrale” sceglie annualmente<br />

un artista <strong>del</strong> territorio <strong>brescia</strong>no<br />

nell’intento di valorizzarne le<br />

opere e le competenze e, per il<br />

2013, ha organizzato una Mostra<br />

<strong>del</strong> pittore colognese Mario<br />

Cucchi, inaugurata il 4 maggio,<br />

presso il salone espositivo <strong>del</strong>la<br />

Biblioteca civica di Palazzolo.<br />

Cucchi nasce a Chiari nel 1943,<br />

risiede a Cologne dove apre un<br />

proprio studio artistico.<br />

Per molti anni disegna e<br />

<br />

lazzolo si stringe attorno ai suoi sacerdoti<br />

che celebrano un particolare anniversario<br />

di ordinazione: il 50° di don<br />

Giuseppe Pozzi (coadiutore a Palazzolo<br />

rettoria di S. Giovanni), i 45 anni<br />

di don Ernesto Pozzi (guanelliano<br />

a Roma) e don Pierangelo Sanzogni<br />

(ex cappellano militare coadiutore<br />

a S. Giuseppe), il 25° di don Claudio<br />

Cittadini (nella foto) e il 25° di don<br />

Luigi Massetti (coadiutore a S. Maria<br />

Assunta di Palazzolo). Sabato 30 giu-<br />

dipinge da autodidatta quindi<br />

si iscrive alla scuola <strong>del</strong> pittore<br />

palazzolese Giuseppe Belotti<br />

che gli trasmette il suo amore<br />

per l’arte e dove finalmente<br />

apprende i rudimenti <strong>del</strong> disegno<br />

e <strong>del</strong>la pittura. Attraverso un<br />

assiduo studio <strong>del</strong>l’arte antica e<br />

moderna raggiunge un buon livello<br />

applicando le tecniche <strong>del</strong>le varie<br />

correnti pittoriche al suo personale<br />

sentire. Frequenta la scuola <strong>del</strong><br />

pittor professor Rik Soardi di<br />

Lovere, validissimo paesaggista<br />

ficoltà nelle acque <strong>del</strong> fiume Oglio. Il<br />

riconoscimento civico “Città di Palazzolo<br />

sull’Oglio” va a Enrico Bertoli, ordinario<br />

di biochimica medica presso<br />

la facoltà di medicina <strong>del</strong>l’Università<br />

di Ancona e direttore <strong>del</strong>la scuola di<br />

specializzazione in scienze <strong>del</strong>l’alimentazione<br />

<strong>del</strong>la medesima facoltà.<br />

Il premio “Ing. Gianpietro Metelli” a<br />

Enrica Demasi, per aver presentato<br />

e discusso la tesi di laurea “Stigma in<br />

Psichiatria: Follie in musica e poesia”<br />

presso la facoltà di medicina e chirurgia<br />

<strong>del</strong>l’Università di Brescia, evidenziando<br />

l’opera svolta dagli educatori<br />

<strong>del</strong> Centro diurno di Palazzolo.<br />

gno in loro onore ci sarà un concerto<br />

<strong>del</strong> coro <strong>La</strong> Rocchetta presso l’Auditorium<br />

San Fe<strong>del</strong>e. In particolare la<br />

comunità di San Giuseppe si unisce<br />

al suo parroco don Claudio Cittadini<br />

(nella foto) nella lieta ricorrenza <strong>del</strong><br />

suo 25° di sacerdozio: fu consacrato<br />

il 2 giugno <strong>del</strong> 1988. <strong>La</strong> comunità<br />

approfitta di questo anniversario per<br />

manifestare a don Claudio sentimenti<br />

di riconoscenza e stima per il prezioso<br />

servizio pastorale che svolge.<br />

e la scuola <strong>del</strong> professor John<br />

Piking di Cortefranca. Le opere<br />

più recenti evidenziano una<br />

maturazione artistica che lo vuole<br />

sensibile traduttore <strong>del</strong>la natura,<br />

in particolare <strong>del</strong>le figure degli<br />

animali “da salvare”, che sviluppa<br />

in un turbinare di linee e di<br />

colori. <strong>La</strong> mostra sarà visitabile dal<br />

pubblico nelle giornate di sabato<br />

e domenica fino al 19 maggio<br />

(compreso il 14 maggio, festa di S.<br />

Fe<strong>del</strong>e, patrono di Palazzolo) dalle<br />

10 alle 12 e dalle 15 alle 19.


andidati sindaco a confronto<br />

sui temi di lavoro,<br />

ambiente, decentramento<br />

e servizi sociali. Nella<br />

sala parrocchiale <strong>del</strong><br />

quartiere Violino, venerdì 3 maggio<br />

quattro dei pretendenti alla carica<br />

di primo cittadino (<strong>La</strong>ura Castelletti,<br />

Emilio Del Bono, Francesco Onofri<br />

e Adriano Paroli) hanno esposto<br />

la loro idea per Brescia. Una città<br />

che ha bisogno di una ricetta per superare<br />

la crisi <strong>del</strong> lavoro. Molti gli<br />

ingredienti sul piatto: per Onofri è<br />

necessario creare dei luoghi fisici<br />

di confronto per le imprese, investendo<br />

su studenti, formazione e<br />

puntando sull’industria <strong>del</strong>la bonifica,<br />

per la quale sarà necessario “reperire<br />

fondi in Europa e creare tecnologie<br />

per l’ambiente”. Castelletti<br />

vede la necessità di “ripartire dalle<br />

infrastrutture soprattutto digitali ed<br />

investire sul turismo”. Emilio Del<br />

Bono ha ricordato quelle che secondo<br />

lui sono state le occasioni perse<br />

negli ultimi anni: piccola velocità,<br />

banda larga, cessione <strong>del</strong>l’aeroporto<br />

di Montichiari, ruolo <strong>del</strong>la città<br />

nell’Expo 2015. Altrettanto puntuale<br />

la replica di Adriano Paroli, che<br />

ha ricordato la recentissima firma<br />

<strong>del</strong> protocollo d’intesa tra le associazioni<br />

<strong>brescia</strong>ne, in prima linea in<br />

vista proprio <strong>del</strong>l’appuntamento <strong>del</strong><br />

2015, la creazione <strong>del</strong>l’ufficio per<br />

<br />

<br />

Dopo l’ultimo aggiornamento <strong>del</strong><br />

Codice deontologico degli infermieri<br />

italiani, l’Ipasvi di Brescia – l’ordine<br />

provinciale degli infermieri e degli<br />

assistenti sanitari – ha deciso di<br />

porre l’attenzione sui dilemmi etici<br />

che vivono gli operatori non solo<br />

in situazioni cosiddette “estreme”<br />

(l’inizio o la fine <strong>del</strong>la vita), ma<br />

nella quotidianità <strong>del</strong> rapporto con<br />

le persone assistite. Il convegno di<br />

sabato 11 sarà l’occasione per dare<br />

avvio a un percorso di riflessione<br />

e approfondimento etico sul<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“Brescia Smart City” e <strong>del</strong>l’imminente<br />

associazione, i cui progetti sono<br />

valsi il primo premio allo Smau<br />

di Padova, oltre a una “continua attenzione<br />

alle aziende in crescita per<br />

creare occupazione”. Brescia che<br />

quotidiano lavoro di cura, che si<br />

concretizzerà con la realizzazione di<br />

altri quattro seminari, in diverse sedi<br />

<strong>del</strong>la provincia. ”Il messaggio che<br />

vorremmo far scaturire – dichiara<br />

Stefano Bazzana (nella foto),<br />

presidente Ipasvi <strong>del</strong>la Provincia di<br />

Brescia –, è quello di sottolineare il<br />

dovere e la necessità di confrontarsi<br />

apertamente, ricercare soluzioni in<br />

modo da garantire che l’autonomia,<br />

la dignità e l’interesse <strong>del</strong>la<br />

persona siano rispettati”. Anche<br />

quest’anno l’Icn (che riunisce oltre<br />

necessita sempre più di quei servizi<br />

sociali cui l’amministrazione Paroli<br />

ha destinato 42 milioni di euro “nonostante<br />

il taglio, rispetto al 2008,<br />

di 25 milioni di fondi statali e di 72<br />

milioni derivanti dai dividendi di<br />

A2A”, risorse che potranno essere<br />

rese ancora più efficienti “investendo<br />

sulle tante realtà che già si impegnano<br />

sul territorio”. In disaccordo<br />

Emilio <strong>del</strong> Bono che, oltre a lamentare<br />

un calo <strong>del</strong>la spesa sociale, ha<br />

sottolineato la necessità di riconvertire<br />

e di razionalizzare la spesa<br />

rafforzando l’assistenza domiciliare<br />

e l’housing sociale. Residenze<br />

13 milioni di infermieri nel mondo)<br />

dedica la giornata internazionale<br />

<strong>del</strong>l’infermiere al tema “colmare<br />

il divario” che impedisce a molti<br />

uomini, donne, anziani e bambini<br />

l’accesso alle cure. “Anche nel<br />

nostro lavoro di cura – aggiunge<br />

Ermellina Zanetti, vicepresidente<br />

Ipasvi – ogni giorno, ciascuno di<br />

noi contribuisce nel “qui ed ora” di<br />

una decisione presa o non presa,<br />

di un intervento attuato o meno, ad<br />

aumentare oppure a colmare questo<br />

divario”. Nella presa di decisioni<br />

semiprotette, albo <strong>del</strong>le badanti e<br />

responsabilizzazione degli anziani<br />

attivi sono i punti su cui si è soffermato<br />

Francesco Onofri, mentre<br />

<strong>La</strong>ura Castelletti ha invocato “nuovi<br />

mo<strong>del</strong>li per nuovi bisogni, come la<br />

badante condominiale o uno sportello<br />

geriatrico aperto sette giorni<br />

su sette”. Una città che sarà inoltre<br />

orfana <strong>del</strong>le circoscrizioni, abolite<br />

per le città sotto i 250mila abitanti,<br />

ma che, a detta di tutti i candidati<br />

presenti, potrà contare sul potenziamento<br />

dei comitati di quartiere,<br />

necessariamente eletti per Castelletti<br />

e Del Bono, di nomina comunale<br />

per Paroli, mentre Onofri sottolinea<br />

il bisogno che “i dipendenti<br />

comunali escano dai propri uffici ed<br />

ascoltino i bisogni <strong>del</strong>le persone”.<br />

Finale di serata dedicato all’emergenza<br />

Pcb. Per tutti, le bonifiche sono<br />

necessarie e “programmabili in<br />

molti anni” (Paroli), “partendo da<br />

scuole e parchi pubblici” (Del Bono),<br />

“individuando una sentinella<br />

per l’ambiente che raccolga risorse<br />

a Roma e in Europa” (Castelletti),<br />

“ricorrendo al Tar per nominare un<br />

commissario e agire contro il ritardo<br />

nell’intervento” (Onofri). Accenno<br />

anche sul tema <strong>del</strong> futuro <strong>del</strong>la<br />

mobilità nella zona ovest, sul quale<br />

i quattro candidati si sono detti<br />

pressoché concordi nell’individuare<br />

soluzioni a breve termine.<br />

etiche è inoltre fondamentale<br />

che le scelte non vengano prese<br />

unilateralmente, ma attraverso la<br />

discussione e il confronto, anche e<br />

soprattutto con la persona assistita.<br />

“Gli infermieri – conclude Bazzana<br />

– possono far diventare il confronto<br />

e il dialogo il loro principale<br />

oggetto di intervento, non perché<br />

hanno un’etica o una deontologia<br />

diversa da quella degli altri<br />

professionisti, ma – per la posizione<br />

in cui si trovano – possono meglio<br />

conoscere i bisogni <strong>del</strong>l’assistito”.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

–<br />


“Danzo e scompaio dalla quotidianità<br />

<strong>del</strong>la vita con un sorriso che<br />

mi fa sognare e viaggiare”. Questi i<br />

pensieri di un detenuto <strong>del</strong> carcere<br />

di Verziano affidati al direttore artistico<br />

<strong>del</strong>la Compagnia Lyria, Giulia<br />

Gussago. Già sperimentato con<br />

successo a partire dal 2011, il Progetto<br />

Verziano è approdato alla sua<br />

seconda edizione. <strong>La</strong>boratori creativi,<br />

stage di cucina e rappresentazioni<br />

teatrali costituiscono il programma<br />

di quest’anno. Partita a ottobre<br />

<strong>del</strong> 2012, l’iniziativa prevede la rea-<br />

<br />

lizzazione di un’ampia e articolata<br />

azione di sensibilizzazione sul tema<br />

<strong>del</strong>l’integrazione tra realtà carceraria<br />

e società civile, con particolare<br />

attenzione per i giovani. Spesso si<br />

pensa al carcere come una realtà a<br />

sé stante, isolata dalla cittadinanza.<br />

Proprio per sfatare ciò che la casa<br />

di reclusione rappresenta nell’immaginario<br />

collettivo è nato il Progetto<br />

Verziano che infatti, oltre a vedere<br />

impegnati i detenuti, coinvolge<br />

diversi ragazzi <strong>del</strong>la Piastra Pendolina,<br />

come ha ricordato il Presiden-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

l “mondo piccolo”di Giovannino<br />

Guareschi era molto più<br />

di una piazza dove prendevano<br />

vita le furibonde discussioni<br />

politiche fra Don Camillo e<br />

Peppone. Quello di Guareschi era un<br />

regno in cui si celavano scrigni preziosi<br />

contenenti salami, prosciutti, tondeggianti<br />

forme di Parmigiano e bottiglie<br />

di Fortana. Non è un caso che<br />

il giornalista Enrico Sisti, narrando<br />

la passione <strong>del</strong>l’oste di Roncole per<br />

la cucina, abbia così descritto quella<br />

terra di mezzo fra la via Emilia e il Po:<br />

“Una terra inafferrabile come un paesaggio<br />

nella nebbia; concreta quanto<br />

può esserlo pane e culatello”. Una<br />

semplicità che il mondo, con le sue<br />

frenesie urbane, sembra aver dimenticato.<br />

Eppure quella realtà agricola<br />

cara a Guareschi esiste ancora e grazie<br />

all’iniziativa “Per corti e cascine”<br />

torna a risplendere nei casolari <strong>del</strong>la<br />

pianura lombarda. Arrivata alla sua<br />

16ª edizione, da domenica 19 maggio,<br />

la rassegna culinaria apre le porte di<br />

96 aziende, distribuite lungo 14 itinerari.<br />

A questi se ne aggiungeranno altri.<br />

Di particolare interesse è l’itinerario<br />

previsto nella zona orientale <strong>del</strong>la<br />

Lombardia che andrà a percorrere la<br />

strada <strong>del</strong> vino e <strong>del</strong>l’olio nelle colline<br />

moreniche <strong>del</strong> Garda. Adulti e bambini<br />

avranno l’occasione di riscoprire<br />

gesti e sapori antichi. I padroni di casa,<br />

gli agricoltori, accompagneranno<br />

i visitatori in un percorso multisen-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

soriale che ha per fine la conoscenza<br />

diretta <strong>del</strong>la produzione agricola.<br />

Obiettivo principale è promuovere la<br />

conoscenza dei prodotti di fattoria,<br />

biologici e tradizionali, le loro varietà,<br />

la storia e l’identità territoriale che<br />

li caratterizza. Degustazioni e vendita<br />

diretta saranno quindi sempre pre-<br />

senti tra le attività che ogni azienda<br />

organizzerà per la giornata, secondo<br />

le proprie peculiarità produttive. Non<br />

mancheranno i percorsi nella natura,<br />

i giochi, i laboratori e molte altre proposte<br />

divertenti per grandi e piccoli.<br />

Fra Brescia e Mantova sono diciotto<br />

le aziende pronte ad accogliere le famiglie<br />

per passare una domenica diversa,<br />

una domenica salutare fra i sapori<br />

genuini e l’aria frizzantina <strong>del</strong>le<br />

colline moreniche. Nell’azienda agricola<br />

Fiorella Mellini, ad esempio, dalle<br />

11 alle 19, ci saranno le degustazioni<br />

guidate in abbinamento con i mieli<br />

e le confetture di produzione propria.<br />

Dalle 10 alle 17, invece, all’Agrigelateria<br />

sull’aia sarà possibile visitare il<br />

laboratorio <strong>del</strong> gelato, il caseificio e<br />

la stalla. Spostandosi nel mantovano,<br />

all’Azienda agricola Vojon, dalle 10 alle<br />

19, si potrà passeggiare tra i vigneti,<br />

gli ulivi e gli alberi da frutto. Sul versante<br />

<strong>brescia</strong>no, alla Cascina Balcarino<br />

di Orzinuovi, gli acquisti potranno<br />

essere effettuati cogliendo con mano i<br />

prodotti <strong>del</strong>la terra. Per gli amanti dei<br />

cani, alla Nuova Scardua di Cavriana,<br />

verrà illustrato il funzionamento e la<br />

regolamentazione <strong>del</strong>l’addestramento<br />

destinato agli amici a quattro zampe<br />

impegnati nelle battute di caccia.<br />

Infine, per i palati che prediligono i<br />

sapori antichi, la cucina <strong>del</strong>la Nuova<br />

Scardua propone i caponsèi, le trippe,<br />

sughi di selvaggina e lo stracotto di<br />

cavallo con polenta e altre specialità.<br />

te <strong>del</strong>la circoscrizione nord, Marco<br />

Rossi. Inclusione e partecipazione:<br />

queste le parole d’ordine <strong>del</strong> Progetto<br />

che si concluderà venerdì 21<br />

giugno con lo spettacolo – aperto<br />

al pubblico, presso la casa circondariale<br />

– “Invisibili respiri”, a coronamento<br />

di questi mesi di preparazione,<br />

sotto la direzione artistica di<br />

Giulia Gussago e con la collaborazione<br />

di Alessandro Siani per la sezione<br />

dedicata alla musica. In attesa<br />

<strong>del</strong>la serata finale – nei prossimi<br />

due mercoledì, alle ore 9.30, rispet-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tivamente, presso l’Accademia di<br />

belle arti di Santa Giulia e presso il<br />

Centro formativo provinciale “Giuseppe<br />

Zanar<strong>del</strong>li – si terranno gli<br />

incontri di LiberArte: due occasioni<br />

per confrontarsi con i responsabili<br />

<strong>del</strong> Progetto Verziano, compresa<br />

Francesca Lucrezi, direttrice <strong>del</strong>la<br />

casa di reclusione. Oggetto <strong>del</strong>le<br />

“conversazioni”, la sensibilizzazione<br />

alle problematiche carcerarie<br />

e l’importanza <strong>del</strong>l’arte all’interno<br />

<strong>del</strong> percorso riabilitativo. (Romano<br />

Guatta Caldini)


a solidarietà scende in<br />

campo sabato 18 maggio<br />

a Chiari. <strong>La</strong> Caritas<br />

parrocchiale ha lanciato<br />

un sos prontamente<br />

intercettato dall’amministrazione<br />

comunale, dai Servizi sociali, dalle<br />

associazioni di volontariato e dal<br />

terzo settore. L’emergenza è legata<br />

alla continua crescita di richiesta<br />

di aiuto da parte di quelle persone<br />

che vengono ormai definite “i nuovi<br />

poveri”. Si tratta principalmente di<br />

famiglie che prima <strong>del</strong>la crisi conducevano<br />

una vita più che dignitosa<br />

e che ora, a causa <strong>del</strong>la perdita <strong>del</strong><br />

lavoro, esaurita la cassa integrazione<br />

e venuti meno gli ammortizzatori<br />

sociali, faticano ad arrivare a fine<br />

mese. E sul bilancio famigliare è la<br />

spesa per la casa a incidere maggiormente.<br />

Preoccupanti anche i<br />

risvolti sociali legati al sorgere di<br />

insicurezze, malesseri psicologici<br />

che si traducono in difficoltà relazionali<br />

miste a un senso di vergogna<br />

per una situazione sino ad ora sconosciuta<br />

e inaspettata. Situazione<br />

ancor più drammatica se la famiglia<br />

è monoreddito. ”Sono molto soddisfatta<br />

per questo gesto che è prova<br />

<br />

<br />

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–<br />

– <br />

<br />

<br />

<br />

Si tornerà per una sera bambini sabato<br />

25 maggio alle 20.30 al Cinema<br />

Gloria di Montichiari grazie al nuovo<br />

musical realizzato dai ragazzi <strong>del</strong><br />

Centro giovanile dal titolo “Peter<br />

Pan”. A coordinare il gruppo composto<br />

da oltre 60 tra ragazzi e ragazze,<br />

anche questa volta, c’è il bravo<br />

Matteo Boldini, coadiuvato come<br />

sempre dal curato don Michele Bodei.<br />

“<strong>La</strong> storia che sta dietro a Peter<br />

Pan – ci spiega Matteo – è ben nota<br />

e conosciuta da tutti. All’interno,<br />

infatti, si trovano avventure di ogni<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di concretezza e di senso di appartenenza<br />

al territorio nella ricerca di<br />

soluzioni” ha dichiarato l’assessore<br />

ai Servizi sociali Annamaria Boifava.<br />

L’iniziativa che prende il nome<br />

di “Chiari solidale” prevede, presso<br />

i supermercati <strong>del</strong>la città (Conad,<br />

Italmark, Zerbimark e Interspar)<br />

una raccolta di derrate alimentari<br />

grazie alle quali la Caritas, in difficoltà<br />

nel soddisfare tutte le richieste<br />

di questo periodo, potrà aumentare<br />

la capacità di aiutare le famiglie<br />

bisognose attraverso generi alimentari<br />

di prima necessità. A oggi sono<br />

circa una quarantina i pacchi che<br />

ogni 15 giorni vengono distribuiti<br />

ma la domanda è in continua crescita.<br />

Stessa situazione al centro di accoglienza<br />

Auxilium di via Palazzolo<br />

1 dove il responsabile Urgnani non<br />

nasconde una forte preoccupazione<br />

parlando <strong>del</strong>la “crescita dei nume-<br />

genere, persone che non vogliono<br />

crescere oltre ad un’isola che non<br />

c’è verso la quale volare per non diventare<br />

mai grandi. Sappiamo che<br />

è impossibile restare per sempre<br />

bambini, ma questo rimane un desiderio<br />

che in fondo tutti noi proviamo<br />

almeno una volta nella vita,<br />

non è così?”. Ed in tempi particolarmente<br />

duri come gli attuali cosa c’è<br />

di meglio che rifugiarsi in una bella<br />

storia e farsi attrarre, almeno per<br />

un poco, nel rimanere bambini, cullati<br />

dalla fantasia e coccolati dai so-<br />

ri dall’inizio anno: un 25% in più di<br />

richieste tra pasti che distribuiamo<br />

quotidianamente e pacchi alimentari<br />

di generi di prima necessità”. Solo<br />

questi ultimi sono circa 480 ogni<br />

15 giorni. Numeri che non possono<br />

lasciar indifferenti e dietro ai quali<br />

si cela una situazione di emergenza<br />

straordinaria nella quale, chi chiede<br />

aiuto non è più solo l’extracomunitario<br />

spiazzato da una società che<br />

non è stata in grado di accoglierlo<br />

dignitosamente, ma famiglie locali<br />

costrette ad affrontare una povertà<br />

inaspettata e per la quale l’uscita<br />

dal tunnel è ancora lontana. Il territorio<br />

clarense negli ultimi tempi è<br />

stato particolarmente colpito dalla<br />

crisi e la chiusura di alcune grosse<br />

realtà imprenditoriali, ultima la Piceni<br />

serramenti, ha inferto un ulteriore<br />

colpo alla già drammatica<br />

situazione.<br />

<br />

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<br />

<br />

gni? Lo stesso Boldini ricorda come<br />

“non sia stato facile mettere in<br />

scena una commedia musicale così<br />

impegnativa, basti considerare solamente<br />

l’elevato numero di protagonisti:<br />

abbiamo passato tante sere<br />

a provare e riprovare, ma in tutti<br />

c’è stata molta voglia di divertirsi<br />

tra una canzone e un balletto, tra<br />

una recitazione ed una scenografia<br />

ed alla fine ciò che conta è aver<br />

lavorato con piacere e divertimento.<br />

<strong>La</strong> costanza di due anni di lavoro<br />

è stata accompagnata dall’idea di<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> Sala <strong>del</strong>la comunità “Gabbiano”<br />

di via <strong>La</strong>papasini 42 a Ghedi accoglie<br />

l’8ª edizione di “Inventari superiori”<br />

fino al 12 maggio: una rassegna<br />

di spettacoli degli istituti superiori e<br />

<strong>del</strong>l’immaginario giovanile. “Inventari<br />

superiori” è un progetto di Viandanze<br />

culture e pratiche teatrali, realizzato<br />

con il patrocinio <strong>del</strong> Comune di Ghedi,<br />

<strong>del</strong>la Provincia con il liceo scientifico<br />

“V. Capirola”. <strong>La</strong> manifestazione<br />

è stata aperta, mercoledì 8 maggio (la<br />

replica è in programma domenica 12),<br />

dal liceo scientifico Capirola di Ghedi<br />

che ha portato in scena “Pinocchio”<br />

per la regia di Fausto Ghirardini (nella<br />

foto), direttore artistico <strong>del</strong>la rassegna.<br />

Pinocchio è un classico così<br />

denso che si presta a tante possibili<br />

letture. “Abbiamo privilegiato – spiega<br />

il regista – quella <strong>del</strong> percorso di<br />

formazione e <strong>del</strong> complesso <strong>del</strong>l’opera<br />

abbiamo voluto utilizzare solo alcune<br />

<strong>del</strong>le ‘avventure’ <strong>del</strong> burattino di<br />

legno che voleva diventare un bravo<br />

bambino. Quelle che più si avvicinavano<br />

all’esperienza dei giovani allievi<br />

liceali con i quali abbiamo lavorato.<br />

Quelle che più si prestavano ad un<br />

percorso legato alla ricerca di una<br />

identità”. Giovedì 9, invece, la compagnia<br />

“Il quadrifoglio fiorito” porta<br />

sul palco “Western town”: attraverso<br />

un lavoro di improvvisazione seguito<br />

dalla regista Loredana De Luca è<br />

stato messo a punto un testo completamente<br />

originale appartenente<br />

al genere comico. <strong>La</strong> tranquillità di<br />

un paesino sperduto in qualche parte<br />

<strong>del</strong>l’Ovest, viene turbato dalle angherie<br />

di quattro Gringos fuorilegge che<br />

fondo di tenere uniti questi ragazzi,<br />

facendo loro riscoprire la bellezza<br />

<strong>del</strong>l’aggregazione al Centro giovanile.<br />

In chiusura, sono d’obbligo due<br />

ringraziamenti particolari: “A don<br />

Michele Bodei e a don Italo Uberti<br />

che, come sempre generosamente,<br />

ci mette a disposizione il Cinema<br />

Gloria per una serata che mi auguro<br />

di successo come le precedenti”.<br />

Quanto ai biglietti d’ingresso, il<br />

costo è fissato in 6 euro, con 1 euro<br />

di prevendita: informazioni allo<br />

030/9961897. (f.m.)<br />

mettono a dura prova la pazienza dei<br />

suoi abitanti e <strong>del</strong>le autorità. Venerdì<br />

10 maggio tocca all’Istituto don Milani<br />

di Montichiari (regia di Arrigoni) con<br />

“Le allegre comari di Windsor”: Sir<br />

John Falstaff, a corto di denaro, decide<br />

di corteggiare due ricche donne<br />

sposate. Sabato 11 si esibisce il Calini<br />

con “Un piccolo paese sotto le stelle”.<br />

Gli “Inventari superiori” di Brescia saranno<br />

invece ospitati al Prealpino dal<br />

15 al 23 maggio. L’ingresso (inizio alle<br />

21) è gratuito.


no spazio per accogliere,<br />

informare e<br />

dialogare con i cittadini;<br />

uno spazio per<br />

rispondere ancora di<br />

più al mandato originario <strong>del</strong>l’Associazione.<br />

Il circolo Acli, associazione<br />

di laici cristiani, attraverso<br />

una rete di servizi contribuisce a<br />

tessere legami nella società favorendo<br />

forme di partecipazione e<br />

di democrazia. A Manerbio, fin dal<br />

momento <strong>del</strong>la costituzione oltre<br />

40 anni fa, le Acli si sono caratterizzate<br />

per un gran numero di iniziative,<br />

la più recente fra le quali è<br />

il recupero in pieno centro storico<br />

di un edificio in degrado nel quale<br />

si sono creati spazi che hanno<br />

consentito di ampliare le attività<br />

<strong>del</strong> circolo.<br />

All’insegna <strong>del</strong> volontariato è stato<br />

realizzato un concreto esempio di<br />

rivitalizzazione <strong>del</strong> costruito che<br />

è stato inaugurato nella giornata<br />

<strong>del</strong> Primo Maggio, festa di San<br />

<br />

<br />

Sulle orme e sull’esempio degli<br />

apostoli, inviati da Cristo, l’annuncio<br />

<strong>del</strong>la Buona novella continua<br />

ancora oggi attraverso i nuovi<br />

discepoli. È una risposta al mandato<br />

di Gesù, ma anche una risposta<br />

alle esigenze di evangelizzazione<br />

<strong>del</strong>la società odierna, multietnica<br />

e multi religiosa, che ha indotto la<br />

comunità <strong>del</strong>le Suore Betlemite<br />

di Manerbio ad organizzare la<br />

catechesi in lingua inglese, che si<br />

tiene per tutte le domeniche <strong>del</strong><br />

mese di maggio alle ore 16 nel<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

convento di via Santa di Rosa a<br />

Manerbio. <strong>La</strong> catechista è suor Lina,<br />

indiana di Madras, che si trova a<br />

Manerbio da quattro mesi dopo<br />

aver svolto il proprio ministero<br />

in India per otto anni e dopo<br />

aver ricevuto una preparazione<br />

scolastico-religiosa divisa fra il<br />

Paese d’origine e quello di adozione.<br />

Suor Lina è già integrata nella<br />

società manerbiese: è catechista,<br />

oltre ad essere impegnata al Cag<br />

ogni pomeriggio. Aiuta i bambini<br />

a fare i compiti: sono tanti, sono<br />

Giuseppe <strong>La</strong>voratore, con la presenza<br />

di Roberto Rossini (presidente<br />

provinciale Acli), di Davide<br />

Bellini (segretario giovani aclisti)<br />

e <strong>del</strong>la neoparlamentare <strong>brescia</strong>na<br />

Marina Berlinghieri. Il parroco<br />

mons. Tino Clementi ha benedetto<br />

i rinnovati locali, Angelo Bertelli<br />

presidente <strong>del</strong> circolo, in collaborazione<br />

con il vice Angelo Fredi,<br />

ha accolto gli ospiti.<br />

All’interno <strong>del</strong>la vecchia casa che<br />

fu residenza dei curati, in vicolo<br />

Coro 14, ha così stabilito il nuovo<br />

“Punto famiglia” nel quale il circolo<br />

apre ogni giorno dalle 9 alle<br />

12 e dalle 15 alle 18 per dare libero<br />

accesso a quanti sono interessati<br />

a leggere quotidiani, sfogliare<br />

pubblicazioni periodiche, consultare<br />

libri, scambiarsi idee sulla<br />

quotidianità.<br />

Il martedì dalle 15 alle 18 è presente<br />

il <strong>del</strong>egato <strong>del</strong>la Lega consumatori<br />

per la difesa e il sostegno al<br />

potere di acquisto <strong>del</strong>le famiglie,<br />

raccogliere istanze e reclami, risolvere<br />

extragiudizialmente controversie<br />

legate ad affitti e con-<br />

stranieri, europei ed extraeuropei,<br />

ed hanno bisogno di una mano. È<br />

dall’incontro con questa realtà e<br />

dalla constatazione <strong>del</strong>la presenza<br />

di tanti stranieri a Manerbio che<br />

è sorta l’idea <strong>del</strong>la catechesi.<br />

Non ci sono indiani cristiani a<br />

Manerbio, afferma suor Lina; anche<br />

gli africani sono principalmente<br />

musulmani ed i cristiani sono<br />

evangelici e frequentano la chiesa<br />

cittadina. Ci sono però alcune<br />

famiglie cristiane, africane. Queste<br />

sono state contattate ed invitate<br />

tratti, raccogliere problematiche<br />

proposte relativamente ai servizi<br />

pubblici.<br />

Il lunedì, inoltre, dalle 20.30 alle<br />

22.30 si svolgono le riunioni <strong>del</strong><br />

Gas per la raccolta di ordini in consegna<br />

il venerdì dalle 18 alle 19.<br />

Dalle ore 15 alle 17 si riuniscono<br />

gli esponenti <strong>del</strong> Chirone, gruppo<br />

di turismo responsabile.<br />

Nella vecchia sede in via San Martino,<br />

7, di fronte all’oratorio San<br />

Filippo Neri, restano attivi i servizi<br />

<strong>del</strong> circolo aperti ogni martedì<br />

dalle 9 alle 12, il giovedì e venerdì<br />

dalle 8.30 alle 12.30. L’assistenza<br />

fiscale è erogata su appuntamento<br />

(telefono 0302409883).<br />

Negli altri giorni svolgono attività<br />

il Patronato, gratuito per le<br />

pratiche di pensione <strong>del</strong> comparto<br />

pubblico e privato; gli sportelli<br />

immigrati e colf-badanti per dare<br />

informazioni sul contratto di lavoro,<br />

svolgere pratiche di assunzione<br />

e cessazione <strong>del</strong> rapporto di<br />

lavoro, compilazione buste paga e<br />

bollettini Inps e il versamento di<br />

contributi.<br />

a prendere parte alla catechesi<br />

che, programmata per un mese,<br />

prende avvio in modo sperimentale.<br />

Eppure l’impegno di suor Lina va<br />

ben oltre: l’intenzione è di far visita<br />

alle famiglie insieme a don Antonio,<br />

africano, anch’egli “missionario” a<br />

Manerbio. Insieme andranno di casa<br />

in casa e parleranno con i cristiani<br />

stranieri per convincerli a prendere<br />

parte alla catechesi. Un impegno<br />

importante per offrire il pane<br />

spirituale e continuare la missione<br />

apostolica indicata da Cristo. (e.u.)


a crisi non rallenta, colpisce<br />

duramente. È netta<br />

la valutazione dei responsabili<br />

<strong>del</strong>la Caritas<br />

zonale: “Quando citiamo<br />

le 210 famiglie che settimanalmente<br />

si rivolgono alla nostra dispensa<br />

(3360 persone al mese) o rendiamo<br />

noti i dati, qualcuno si preoccupa<br />

per l’immagine non positiva che<br />

esce <strong>del</strong>la comunità lumezzanese...<br />

Il problema non si risolve, nascondendolo<br />

sotto il tappeto”. Loro lo<br />

affrontano con una montagna di generosità<br />

solidale. I 110 volontari sono<br />

preziosi nel loro impegno calcolato<br />

in 10mila ore annue: 2600 ore i<br />

dispensatori, 2400 ore i selezionatori,<br />

200 ore nell’emporio, 600 ore<br />

nel centro di ascolto, 150 ore per<br />

accoglienza e animazione in sede.<br />

Si aggiungono la sensibilizzazione,<br />

la formazione, la ricerca fondi e il<br />

recupero alimenti. Al riguardo è<br />

recente (febbraio) un accordo tra<br />

Comune, Sarca Catering e “Spalla<br />

<br />

<br />

Il 13 maggio ricorre il 20°<br />

anniversario <strong>del</strong>la morte di don<br />

Elio Bonomi, abba Elio come lo<br />

chiamavano i suoi giovani nelle<br />

missioni in Etiopia. Don Elio<br />

nasce a Sarezzo il 31 luglio 1942,<br />

cresce in una famiglia numerosa,<br />

frequenta l’oratorio e mostra<br />

una grande sensibilità interiore<br />

orientata alla dimensione religiosa<br />

<strong>del</strong>la vita, al messaggio di giustizia<br />

<strong>del</strong> Vangelo e nel 1953 lascia<br />

Sarezzo per frequentare la scuola<br />

media dai Salesiani di Chiari.<br />

<br />

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<br />

<br />

Ha inizio così il suo cammino<br />

di vocazione sacerdotale che lo<br />

porterà attraverso diverse tappe<br />

all’ordinazione sacerdotale <strong>del</strong> 21<br />

marzo 1970. <strong>La</strong> sua passione per i<br />

giovani gli fa incontrare il gruppo<br />

missionario Operazione Mato<br />

Grosso: i poveri <strong>del</strong>l’America <strong>La</strong>tina<br />

entrano nel suo cuore e nelle sue<br />

scelte. Ma nel 1981 l’Ispettore <strong>del</strong>la<br />

sua congregazione gli chiede di<br />

partire per la missione in Africa,<br />

una nuova missione da aprire in<br />

Etiopia a Dilla; inizia una nuova<br />

a Spalla” perché i pasti in eccesso<br />

non consumati dagli studenti nelle<br />

mense <strong>del</strong>le tre scuole elementari<br />

vengano consegnati alla Caritas<br />

valgobbina. Il risultato è una rete<br />

di “solidarietà” che vede insieme<br />

parte <strong>del</strong>la sua vita al servizio dei<br />

poveri e dei giovani. È proprio<br />

a questi ultimi che si rivolge per<br />

chiedere sostegno e aiuto nella<br />

nuova scelta. Nasce il gruppo<br />

missionario Amici <strong>del</strong> Sidamo (dal<br />

nome <strong>del</strong>la regione <strong>del</strong>la prima<br />

missione) aperto a tutti coloro che<br />

vogliono prepararsi alla missione,<br />

che tengono in cuore il desiderio<br />

di spendere un po’ di tempo, di<br />

vita per gli altri. Iniziano i campi<br />

di lavoro per sostenere i progetti<br />

e iniziano le spedizioni estive di<br />

altre associazioni, Comune e in<br />

particolare la Cooperativa il Mosaico<br />

che da 21 anni è vicina alle<br />

povertà <strong>del</strong> territorio. Ci sono anche<br />

nonni che portano le primizie<br />

<strong>del</strong> loro orto. “Nulla viene lasciato<br />

al caso – ribadiscono –.È un mito<br />

da sfatare che tutti possano accedere<br />

alla dispensa Caritas attiva<br />

dal 2007. Tutti possono accedere<br />

al centro di ascolto: lì si cerca di<br />

dare una risposta complessiva al<br />

disagio, la borsa spesa è un supporto<br />

a chi non ce la fa, per un periodo<br />

definito, con verifica periodica<br />

fisica dei volontari nelle abitazioni<br />

<strong>del</strong>le famiglie che ne usufruiscono.<br />

I numeri sono importanti ma “non<br />

sono l’essenza – si legge nella relazione<br />

– <strong>del</strong>la nostra azione. Nell’ultima<br />

cena, Gesù chiede ai suoi di<br />

amarsi gli uni gli altri. Per gli operatori<br />

Caritas significa un volto <strong>del</strong>la<br />

Chiesa più fraterna, significa un<br />

volontariato di prossimità e non di<br />

sola prestazione”.<br />

un mese durante le quali i ragazzi<br />

vanno in Etiopia e seguiti da abba<br />

Elio si misurano sul “campo”. Da<br />

queste brevi esperienze nascono<br />

vocazioni di volontari che ancora<br />

oggi sono in missione, con i loro<br />

figli, a portare avanti i progetti<br />

iniziati da abba Elio. Domenica<br />

12 maggio una Messa in Etiopia<br />

lo ricorderà, mentre venerdì 17<br />

alle 20 ci sarà una Messa nella<br />

parrocchiale di Sarezzo con la<br />

presentazione <strong>del</strong> libro sulle lettere<br />

e sui discorsi di abba Elio.<br />

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robe di caccia a VILLA GLISENTI - Villa Carcina, fino al 19 maggio 2013<br />

Prosegue con successo la mostra inaugurata sabato 27 aprile<br />

organizzata da Valtrompiacuore, che vede esposti dipinti di<br />

Eugenio Busi e oggettistica, appartenenti alle collezioni di<br />

Roberto Baggio e Angelo Piceni.<br />

Valtrompiacuore è un’associazione informativa per la<br />

prevenzione <strong>del</strong>le malattie cardiovascolari, nata a supporto<br />

dei reparti di cardiologia e radiologia <strong>del</strong> P. O. di Gardone<br />

Valtrompia. L’associazione è impegnata nell’organizzazione<br />

di eventi per promuovere sul territorio i propri valori.<br />

Comune di<br />

Villa Carcina<br />

Azienda Ospedaliera<br />

Spedali Civili di Brescia<br />

Ospedale di Gardone V.T.<br />

Ministero Istruzione<br />

Università e Ricerca<br />

Agricoltura<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00<br />

Lunedì e martedì chiuso - venerdì fino alle ore 21.00<br />

Ingresso libero - Catalogo in mostra<br />

Per la devoluzione <strong>del</strong> <br />

indicare il codice fiscale <strong>del</strong>l’Associazione 02945430987<br />

www.valtrompiacuore.it<br />

Associazione<br />

MARTINO DOLCI<br />

Associazione Amici Istituto<br />

<strong>del</strong> Radio “O. Alberti”


a comunità di Ciliverghe<br />

è pronta ad accogliere il<br />

nuovo parroco don Roberto<br />

Rovaris, che saluta<br />

Porzano di Leno dopo 13<br />

anni di permanenza come parroco.<br />

Don Roberto, originario <strong>del</strong>la parrocchia<br />

di Palazzolo Sacro Cuore,<br />

in precedenza era stato curato a<br />

Zanano (dal 1982 al 1986), Palosco<br />

(1986-1994) e Pontevico (1994-<br />

2000). In questi anni ha sempre<br />

cercato di mettere al centro <strong>del</strong><br />

suo apostolato l’attenzione alle<br />

famiglie, ai giovani e agli anziani.<br />

<strong>La</strong> famiglia, come suggerisce don<br />

Roberto, è la cartina di tornasole<br />

<strong>del</strong>la comunità: “Ho sempre posto<br />

l’attenzione alla famiglia come<br />

Chiesa tra le case”; la preghiera<br />

in famiglia è l’esempio per tutta<br />

la comunità. Guida una piccola<br />

comunità vivace dove le famiglie<br />

sono protagoniste consapevoli<br />

<strong>del</strong>la vita ecclesiale e civile <strong>del</strong>la<br />

frazione di Leno: non si può dire<br />

che manchino iniziative culturali<br />

e proposte, soprattutto all’interno<br />

<strong>del</strong>l’oratorio. Sono gli stessi genitori<br />

che scelgono di condividere<br />

prima <strong>del</strong>le celebrazioni eucaristiche<br />

la recita <strong>del</strong>le lodi e dei vespri.<br />

Una comunità rinnovata anche<br />

nelle strutture con la rimessa<br />

a nuovo <strong>del</strong>l’oratorio (teatro, sala<br />

polivalente e aule di catechismo).<br />

<br />

<br />

Nel mese di maggio, l’Assessorato<br />

ai servizi sociali <strong>del</strong> Comune di<br />

Bedizzole, in collaborazione con<br />

l’Asl di Brescia e la cooperativa<br />

sociale “<strong>La</strong> Rondine”, offre un<br />

percorso di formazione e supporto<br />

a chi assiste a domicilio persone<br />

anziane o non autosufficienti. Gli<br />

incontri, che si terranno presso<br />

il Centro sociale in viale Libertà<br />

36, sono fissati per giovedì 16 e<br />

23 maggio. Il tema è “Il percorso<br />

<strong>del</strong> paziente nell’assistenza<br />

domiciliare”. Il corso ha come<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Se l’ingresso a Ciliverghe è fissato<br />

per domenica 5 giugno alle 17, per<br />

il momento don Roberto ha già incontrato<br />

il consiglio pastorale che<br />

ha chiaro il messaggio <strong>del</strong>le unità<br />

obiettivo la formazione di nuove<br />

figure operative sul territorio<br />

come quella degli assistenti<br />

familiari: l’assistente familiare<br />

deve possedere caratteristiche<br />

pratico-operative poiché la sua<br />

attività garantisce assistenza<br />

a persone nelle loro necessità<br />

primarie, favorendone l’autonomia<br />

quotidiana e il benessere nel proprio<br />

clima domestico-familiare. Tra<br />

le principali capacità richieste vi<br />

sono il relazionarsi con l’assistito<br />

e con la famiglia; il sapersi<br />

pastorali cioè la collaborazione<br />

con le parrocchie di Molinetto e<br />

Mazzano. Non è certo un’esperienza<br />

nuova per don Rovaris che a Leno<br />

aveva già contribuito ad allestire<br />

giornate di preghiera e di gioco<br />

con le famiglie o i momenti estivi<br />

(Grest e campi scuola). Anche se<br />

va detto che, storicamente, la frazione<br />

di Porzano ha sempre gravitato<br />

di più sul territorio di Bagnolo<br />

Mella: questo oggi si può ritrovare<br />

nelle comuni feste quinquennali<br />

ma anche nel fatto che gli abitanti<br />

di Porzano accedono ai servizi<br />

<br />

orientare nel contesto sociale e<br />

istituzionale <strong>del</strong> territorio senza<br />

dimenticare la capacità di fornire<br />

cura e assistenza nel rispetto<br />

dei bisogni e <strong>del</strong>la condizione<br />

psico-fisica <strong>del</strong>l’individuo. Agli<br />

incontri parteciperanno in qualità<br />

di relatori ed esperti <strong>del</strong> settore<br />

il responsabile Uoi anziani<br />

e cure domiciliari Gianpiero<br />

Montagnoli; il dott. Giovanni<br />

Superti; l’infermiera Roberta Leali;<br />

la psicologa Mariarosa Lombardi;<br />

la fisioterapista Daniela Lusic;<br />

(pensiamo a quello postale) nel vicino<br />

Comune di Bagnolo; bisogna<br />

anche aggiungere che fino a 25 anni<br />

fa Porzano faceva parte proprio<br />

<strong>del</strong>la vicaria di Bagnolo. Ecco allora<br />

che, staccata geograficamente<br />

dal Comune di appartenenza (Leno),<br />

la frazione si affida al parroco<br />

come punto di riferimento. “Porto<br />

negli occhi i volti dei bambini, degli<br />

anziani e degli ammalati che<br />

hanno tanto da insegnare. Il mio<br />

ricordo e ringraziamento va a tutte<br />

le persone che mi hanno aiutato<br />

a crescere, dai sacristi con il loro<br />

prezioso servizio al consiglio pastorale<br />

e atutti quelli che ho incontrato<br />

lungo questo cammino”.<br />

Il suo unico desiderio è quello di<br />

“aiutare le persone a incontrare<br />

Cristo: mi sono fatto debole per<br />

i deboli. <strong>La</strong> comunità cristiana è<br />

una famiglia dove tutti cercando<br />

di testimoniare Gesù. Sono tre le<br />

realtà fondamentali in una comunità<br />

parrocchiale: la preghiera, le<br />

persone e la partecipazione”.<br />

l’assistente sociale <strong>del</strong> Comune<br />

di Bedizzole Barbara Almici e<br />

l’assistente sociale <strong>del</strong>l’Asl Paola<br />

Mangiagli. L’incontro conclusivo<br />

di giovedì 30 maggio, sempre<br />

alle 20.15, con titolo “Il prendersi<br />

cura di sé e degli altri” vede il<br />

coinvolgimento <strong>del</strong>la psicologa<br />

<strong>del</strong>l’Asl Lombardi. <strong>La</strong> partecipazione<br />

è gratuita. Per informazioni<br />

contattare i servizi sociali<br />

telefonando al numero 030/6871700<br />

o scrivere a servisociali@<br />

comunebedizzole.it. (g.d.m.)<br />

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<br />

Con l’arrivo <strong>del</strong>la primavera si scoglie<br />

la neve, si riaprono quelle stradine che<br />

i mesi invernali avevano reso impervie.<br />

Così avviene anche per la stradina<br />

che conduce al santuario <strong>del</strong>la Beata<br />

Vergine di Rio Secco. Ora la bella<br />

stagione invoglia ad aprire gli antichi<br />

portali <strong>del</strong>la chiesetta arroccata sulla<br />

roccia, favorendo un movimento di<br />

idee e possibili iniziative, volte a mantenere<br />

viva la devozione mariana che<br />

da decenni connota la vallata. <strong>La</strong> peculiare<br />

posizione <strong>del</strong>la chiesa immersa<br />

in un faggeto, distante dai rumori<br />

<strong>del</strong>la quotidianità e l’atmosfera carica<br />

di spiritualità, offrono l’occasione per<br />

una proficua meditazione sul proprio<br />

cammino verso una maggiore consapevolezza<br />

di sé e <strong>del</strong>la propria dimensione<br />

religiosa. Già dalla scorsa<br />

estate, al fine di poter cogliere la bellezza<br />

artistica <strong>del</strong>l’edificio è stato predisposto<br />

un foglietto riassuntivo (per<br />

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<br />

<br />

<br />

ora in italiano e tedesco) che, oltre<br />

alla tradizione legata alla nascita <strong>del</strong><br />

santuario e le radici <strong>del</strong>la devozione<br />

mariana, ne descrive gli elementi architettonici.<br />

In seguito all’esperienza positiva <strong>del</strong>lo<br />

scorso anno, dal mese di maggio<br />

fino alla fine <strong>del</strong> mese di settembre, il<br />

santuario rimarrà aperto tutte le domeniche<br />

dalle 14 alle 17.30. Le celebrazioni,<br />

iniziate mercoledì 1 maggio,<br />

continueranno per tutto il mese con la<br />

Messa domenicale che verrà celebrata<br />

alle 17. A conclusione <strong>del</strong> mese mariano<br />

è previsto un pellegrinaggio per<br />

tutte le parrocchie <strong>del</strong>l’unità pastorale<br />

che vedrà confluire al santuario i<br />

partecipanti <strong>del</strong>le diverse comunità.<br />

Rimangono, come di consueto, l’appuntamento<br />

infrasettimanale con la<br />

celebrazione eucaristica <strong>del</strong> martedì<br />

mattina alle ore 8.30 e alle 17 per la<br />

seconda domenica dei mesi di giu-<br />

<br />

<br />

<br />

gno, la prima domenica di luglio, agosto<br />

e settembre. Gli orari relativi alla<br />

festività <strong>del</strong>l’Assunzione <strong>del</strong>la Beata<br />

Vergine Maria (15 agosto) verranno<br />

comunicati in seguito. Le proposte<br />

presentate sono possibili grazie alla<br />

generosità di diverse persone che, a<br />

vario titolo, mettono a disposizione i<br />

loro carismi e il loro tempo per il bene<br />

di tutti. Per informazioni o richiesta<br />

di visite in orari diversi è possibile<br />

contattare il numero 0365/750026<br />

oppure inviare una e-mail all’indirizzo<br />

parrocchia.capovalle@gmail.com. <strong>La</strong><br />

leggenda narra che nella prima metà<br />

<strong>del</strong> XVII secolo (non si sa di preciso<br />

l’anno), alcuni montanari carbonai e<br />

custodi d’armamenti, videro fra il buio<br />

<strong>del</strong>la notte, un vivo e arcano splendore<br />

circondare la roccia di Rio Secco:<br />

videro tra gli abeti e sopra un muretto,<br />

mai osservato prima, un grazioso<br />

dipinto raffigurante la Vergine.


e celebrazioni per il patrono<br />

di Castegnato, San<br />

Vitale martire, che si terranno<br />

dal 9 al 13 maggio,<br />

sono l’occasione per far<br />

conoscere questo paese <strong>del</strong>la Franciacorta,<br />

la sua storia, le sue tradizioni<br />

religiose e anche la sua gente. Le<br />

notizie certe su San Vitale risalgono<br />

al 1685 quando, in coincidenza con la<br />

costruzione <strong>del</strong>la nuova chiesa di Castegnato<br />

il cappuccino fra Giocondo<br />

da Padenghe donò le reliquie al nobile<br />

Girolamo Clera, marito di sua sorella<br />

Orsola Clera Zadei. L’autenticità <strong>del</strong>la<br />

reliquia è attestata da un atto <strong>del</strong> 15<br />

ottobre 1685 <strong>del</strong> notaio <strong>del</strong>la Curia<br />

vescovile nel quale si attesta che il<br />

sacro corpo giunse per varie vie fino<br />

a padre Giocondo, dopo che “venne<br />

estratto dal Cimitero di San Callisto in<br />

Roma per ordine <strong>del</strong> Papa. Le reliquie<br />

di questo martire subirono non poche<br />

traversie per lo più dovute a chi ne<br />

vantava tempo per tempo la proprietà;<br />

divenne <strong>del</strong>la comunità di Castegnato<br />

solo dopo la morte <strong>del</strong>la signora<br />

Zadei, anche se a riguardo non esiste<br />

alcun atto legale di donazione. Solo<br />

ogni 25 anni, in occasione <strong>del</strong> Giubileo,<br />

le spoglie di San Vitale sono porta-<br />

<br />

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Sono sempre di più a Castegnato le<br />

famiglie e i singoli che a seguito di<br />

condizioni economiche difficili, fanno<br />

fatica ad affrontare le spese di<br />

riscaldamento, sanitarie e raccolta<br />

rifiuti e per questa ragione la giunta<br />

comunale, anche a seguito <strong>del</strong><br />

protocollo d’intesa sottoscritto con<br />

le organizzazioni sindacali dei pensionati<br />

Cgil, Cisl e Uil, ha stanziato<br />

10mila euro che verranno ripartiti<br />

a seguito di bando, già pubblicato<br />

sul sito <strong>del</strong> Comune, che scade<br />

a fine maggio. L’amministrazione<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

te in processione per le vie <strong>del</strong> paese;<br />

l’ultima volta è stato nel 2000. L’urna<br />

con le spoglie <strong>del</strong> martire è collocata<br />

nell’apposito altare nella chiesa parrocchiale<br />

di San Giovanni Battista. Si<br />

parte giovedì 9 maggio con il concerto<br />

<strong>del</strong>l’associazione Dodicinote al Centro<br />

civico. Venerdì 10 maggio, alle 20,<br />

si inaugura al Centro civico la mostra<br />

concorso estemporanea di pittura Dino<br />

Decca sul tema “Gente e terra di<br />

Franciacorta”. Alle 20.45, nel polivalente<br />

<strong>del</strong>l’oratorio, si terrà l’incontro<br />

dei castegnatesi con maestre e professori<br />

d’altri tempi dal titolo “Buongiorno<br />

signora maestra”. Sabato 11 maggio,<br />

alle 14.30, spettacolo in Convento<br />

per le Suore con il Gruppo Anni Sessanta.<br />

Al centro civico si inaugurano<br />

alle 16 i mercatini <strong>del</strong>l’hobbystica e<br />

alle 16.30 la mostra di biciclette storiche<br />

e moderne e <strong>del</strong> percorso didattico<br />

“Percorrere la terra” sulla cono-<br />

comunale, nell’intento di soccorrere<br />

situazioni di emergenza o di alleviare<br />

difficoltà che potrebbero<br />

ostacolare un’adeguata tutela <strong>del</strong>la<br />

salute, si impegna a riconoscere<br />

un rimborso <strong>del</strong>le spese sanitarie a<br />

tutti i residenti sostenute nel 2012,<br />

con un massimo di 250 euro per nucleo<br />

familiare. Esclusivamente per<br />

gli anziani ultrasessantacinquenni è<br />

possibile presentare anche ricevute<br />

fiscali per spese dentistiche e oculistiche.<br />

Il contributo riscaldamento<br />

ha la finalità di contribuire parzial-<br />

scenza <strong>del</strong>la bici e di educazione alla<br />

mobilità sostenibile”curata da Bici di<br />

Pace e classi Quarte <strong>del</strong>la scuola primaria.<br />

Alle 17 la consegna dei premi ai<br />

vincitori <strong>del</strong> concorso estemporaneo<br />

di pittura “Dino Decca”. <strong>La</strong> cerimonia<br />

religiosa con l’esposizione <strong>del</strong>l’urna<br />

di San Vitale è nella chiesa parrocchiale<br />

alle 20.30. Seguirà, in oratorio,<br />

l’apertura <strong>del</strong>la “Pesca di san Vitale”.<br />

Domenica 12 maggio, alle 17.30, la<br />

processione. Il tutto si conclude lunedì<br />

13 maggio con la chiusura <strong>del</strong>le<br />

mostre e dei mercatini alle ore 18 e<br />

la cerimonia religiosa alle 20.30 per<br />

la reposizione <strong>del</strong>l’urna <strong>del</strong> Santo<br />

patrono. Viene riproposta anche nel<br />

2013 l’iniziativa avviata dal Comune di<br />

coinvolgere cinque tra agriturismo, ristoranti<br />

e trattorie locali che propongono<br />

menù al prezzo fisso nei giorni<br />

<strong>del</strong>la festa <strong>del</strong> patrono. Tutti i dettagli<br />

sul sito www.comunecastegnato.org.<br />

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<br />

mente alle spese di riscaldamento<br />

ed è erogato a favore di nuclei familiari<br />

composti da uno o più membri.<br />

L’agevolazione, è puntualizzato<br />

nel bando, fino ad un massimo <strong>del</strong><br />

30%, vale solo per il gas metano distribuito<br />

a rete, il teleriscaldamento<br />

(e non per il gas in bombola o per<br />

il gpl), per i consumi nell’abitazione<br />

di residenza. L’amministrazione<br />

comunale si impegna a rimborsare<br />

la Tarsu anno 2012 ai cittadini ultrasessantacinquenni<br />

che abitano da<br />

soli o con il coniuge in abitazioni<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Torna il nuovo appuntamento, il 15°<br />

per “Franciacorta in fiore”, rassegna<br />

e mostra-mercato itinerante di fiori e<br />

piante, rare e classiche, fragranze e sapori<br />

di Franciacorta. Dal 17 al 19 maggio<br />

2013, e per il quinto anno, la fiera<br />

itinerante è ospite presso Palazzo<br />

Bettoni-Cazzago e Palazzo Guarneri a<br />

Cazzago San Martino ed è organizzata<br />

dal Comune di Cazzago San Martino e<br />

dalla Pro Loco comunale. <strong>La</strong> sede <strong>del</strong>la<br />

manifestazione offre uno dei parterre<br />

più ambiti che i visitatori possano<br />

desiderare. Il piccolo borgo medioevale<br />

che funge da ingresso principale<br />

si apre in un amplissimo spazio verde,<br />

incorniciato da pittoreschi parchi e<br />

vigneti, in prossimità dei due palazzi<br />

signorili: Palazzo Bettoni-Cazzago e<br />

Palazzo Guarneri, visitabili con la collaborazione<br />

<strong>del</strong> Fai, e che conferiscono<br />

alla manifestazione la loro nobiltà<br />

e bellezza senza tempo. <strong>La</strong> rassegna,<br />

che attrae alcune decine di migliaia di<br />

visitatori ogni anno, è animata, come<br />

da tradizione, da molte iniziative collaterali:<br />

i Concorsi: Il primo si intitola<br />

“Filosofia e emozioni in giardino”,<br />

il secondo “Miglior stand espositivo<br />

dei florovivaisti”, il terzo “<strong>La</strong> rosa più<br />

bella”. Sono previste anche lezioni<br />

di decorazioni floreale, dimostrazioni<br />

pratiche di giardinaggio, seminari,<br />

presentazione di libri, mostre d’arte,<br />

l’annullo filatelico e infine la “Franciacorta<br />

Sullalbero”. Sulla scia <strong>del</strong><br />

successo <strong>del</strong>la scorsa edizione si ripropongono<br />

le degustazioni guidate<br />

<strong>del</strong> Franciacorta a cura di Ais (Associazione<br />

italiana sommelier) presso la<br />

Vineria e le visite guidate in cantina, il<br />

con superficie inferiore a 100 metri<br />

quadrati. Il bando approvato dalla<br />

giunta di Castegnato, puntualizza i<br />

redditi e le condizioni per l’accesso<br />

alle diverse proposte di contributo<br />

e rimborso e prevedere rigidi<br />

controlli sia a campione, sia in tutti<br />

i casi di dubbio sulla veridicità <strong>del</strong>le<br />

dichiarazioni presentate. Qualora<br />

infatti si riscontrassero <strong>del</strong>le incongruità<br />

o non venisse prodotta<br />

l’eventuale documentazione aggiuntiva<br />

richiesta, il contributo non sarà<br />

erogato.<br />

“Campo dei Sapori” dove le Condotte<br />

Slow Food Oglio Franciacorta <strong>La</strong>go<br />

d’Iseo e Bassa Bresciana propongono<br />

“Il Mercato di Slow Food” a cura<br />

di produttori rispettosi <strong>del</strong>l’ambiente<br />

e <strong>del</strong>la biodiversità che consigliano un<br />

cibo sano, buono ed equilibrato con<br />

alcuni momenti conviviali ed educativi<br />

per ragazzi ed adulti. Il ricavato<br />

servirà a finanziare un orto, nell’ambito<br />

<strong>del</strong> progetto di Slow Food “Mille<br />

orti in Africa”.


e strategie <strong>del</strong>la Azienda<br />

sanitaria camuna circa<br />

l’Ospedale <strong>del</strong>l’Alta Valcamonica<br />

sono chiare: la<br />

sede di Edolo verrà mantenuta,<br />

ma a condizione di una riorganizzazione<br />

<strong>del</strong>le sue funzioni. Ecco<br />

i fatti: la dirigenza <strong>del</strong>la Asl ha finalmente<br />

deciso di affidare a un’unica<br />

figura la responsabilità sul nosocomio<br />

edolese; si tratta <strong>del</strong> dott. Giambattista<br />

Bulferetti. Toccherà a lui<br />

gestire la <strong>del</strong>icata fase di trasformazione<br />

strutturale che farà di due sedi,<br />

quella di Esine e quella di Edolo,<br />

un’unica entità ospedaliera. Si parla<br />

di flusso bidirezionale fra Esine e<br />

Edolo, il che, tradotto in altri termini,<br />

significa che certe attività che prima<br />

venivano gestite a Esine o, peggio,<br />

in ospedali esterni all’Asl, ora verranno<br />

dirottati in Alta Valle. Se ne<br />

sono accorti, ad esempio, i pazienti<br />

di ortopedia provenienti da Darfo o<br />

dintorni, che negli ultimi mesi si sono<br />

ritrovati ricoverati per le cure e la<br />

<br />

<br />

Il mese <strong>del</strong>le rose ha avuto la sua<br />

inaugurazione con l’8ª edizione<br />

<strong>del</strong> concorso internazionale di<br />

esecuzione musicale per clarinetto<br />

“Giacomo Mensi”. Da sabato 11<br />

maggio al 2 giugno premio d’arte<br />

“Città di Breno”, un concorso<br />

di pittura estemporanea a tema<br />

libero, ceramica, ecc. inventato<br />

dall’artista brenese Carlo Alberto<br />

Gobbetti più di 30 anni fa. Le opere<br />

partecipanti verranno esposte<br />

all’interno <strong>del</strong>la quattrocentesca<br />

chiesa di Sant’Antonio abate<br />

<br />

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<br />

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<br />

nella piazza omonima. Venerdì<br />

17 maggio alle ore 20.30, presso<br />

il ristorante “Giardino” sfilata di<br />

moda, organizzata dall’associazione<br />

“Commercianti brenesi”.<br />

Domenica 19 maggio, in Castello,<br />

“Giochiamo insieme”, laboratori<br />

e mercatini. Dal 19 maggio al 10<br />

giugno, in piazza Mercato “Mostra<br />

di bonsai e di artigianato locale”.<br />

Da venerdì 24 a domenica 26,<br />

dalle 19 in poi, presso la contrada<br />

di Mezzarro festa <strong>del</strong>la patrona<br />

Santissima Maria Ausiliatrice.<br />

rieducazione a Edolo. Lo stesso vale<br />

per esami, visite specialistiche e<br />

quant’altro. In buona sostanza l’ospedale<br />

edolese è a rischio se vengono a<br />

mancare i numeri, cioè se resta sotto<br />

certi parametri di ‘produttività’ a cui<br />

la sanità lombarda deve adeguarsi.<br />

Il direttore sanitario Fabio Besozzi,<br />

in un recente summit con politici e<br />

amministratori, lo ha spiegato con<br />

chiarezza a proposito <strong>del</strong>le prospettive<br />

per il reparto di Chirurgia: “Le<br />

due strutture devono lavorare come<br />

un ospedale unico, dove gli interventi<br />

più <strong>del</strong>icati si eseguono a Esine e i<br />

meno impegnativi a Edolo”. Anzi, per<br />

non lasciare adito a inutili illusioni,<br />

ha affermato che il reparto chirurgico<br />

edolese, dove non sono mancati<br />

investimenti significativi negli<br />

ultimi anni, è destinato a “spegnersi<br />

progressivamente”. Quindi, non due<br />

ospedali, ma un ospedale unico con<br />

una succursale. A maggior ragione lo<br />

stesso discorso vale per ortopedia.<br />

<strong>La</strong> vocazione turistica locale ed in<br />

particolare la vicinanza <strong>del</strong>le stazioni<br />

sciistiche <strong>del</strong> comprensorio Ponte<br />

di Legno-Tonale cui si aggiunge<br />

Accanto a manifestazioni artistiche<br />

non poteva mancare l’aspetto<br />

culturale <strong>del</strong> “Maggio”: presso<br />

il “Palazzo <strong>del</strong>la Cultura” (via<br />

Garibaldi), a cura di Gabriella<br />

Giovanardi, il 25, con inizio alle ore<br />

17 apertura <strong>del</strong>la mostra “Pì e Pìne”<br />

(bambini e bambine). Sempre il 25<br />

alle 20.30, in piazza Sant’Antonio,<br />

presso l’abitazione <strong>del</strong> Capitano<br />

di Valle “Mostra e vendita di abiti<br />

vintage”. Il mercatino si protrarrà<br />

sino al 2 giugno. Domenica 26<br />

maggio, dalle 11 in poi, in Castello<br />

Aprica, avevano messo sulla bocca<br />

di alcuni amministratori la proposta<br />

di promuovere addirittura in loco un<br />

centro di eccellenza nel settore traumatologico.<br />

<strong>La</strong> direzione Asl non ha<br />

espresso un diniego esplicito, che<br />

avrebbe portato ad un’alzata di scudi,<br />

ma ha chiarito che il percorso<br />

dovrà essere “a tappe”, senza il superamento<br />

<strong>del</strong>le quali non avrebbe<br />

senso un investimento consistente<br />

per questo scopo. Ora, la prima tappa<br />

fondamentale è recuperare i numeri,<br />

cioè l’utenza: se non ci sono i malati<br />

da curare normalmente, inutile<br />

pensare alle eccellenze. Come dire:<br />

giusto pensare in grande, ma prima<br />

recuperiamo quel 50% di camuni che<br />

vanno a curarsi fuori Valle. Nel frattempo<br />

fra le cose concrete spicca a<br />

Edolo il raddoppio dei posti letto per<br />

la riabilitazione geriatrica, che arriveranno<br />

a 26, con la promozione da<br />

posti ‘autorizzati’ a posti ‘accreditati’.<br />

<strong>La</strong> Conferenza dei sindaci, che ha<br />

voce in capitolo sull’operato <strong>del</strong>l’Asl,<br />

sembra divisa fra insistere sui desiderata<br />

e lo “stare coi piedi per terra”,<br />

accontentandosi.<br />

animazione e attività ludiche.<br />

Sabato 1 giugno, alle 20.45, in<br />

piazza Mercato, concerto <strong>del</strong>la<br />

civica banda musicale di Breno.<br />

Ovviamente Breno è sempre sede<br />

di tre capolavori che non vanno<br />

dimenticati in ogni occasione:<br />

il Castello (nella foto), carico di<br />

storia: al suo interno il “Centro<br />

d’informazione e di divulgazione<br />

archeologica”; il santuario di<br />

Minerva, in località “Spinera”: uno<br />

dei siti archeologici più suggestivi;<br />

il Museo camuno. (e.g.)


I contributi che raccoglieremo<br />

settimana dopo settimana<br />

in queste pagine saranno<br />

consultabili anche sul sito<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it dove<br />

ospitiamo proprio una sezione<br />

“Comunità in cammino” nella<br />

quale inseriremo i diversi<br />

interventi. Aspettiamo anche<br />

segnalazioni e idee; prenderemo<br />

come esempio anche quelle realtà<br />

che già da anni (sia in diocesi<br />

che fuori dai confini diocesani)<br />

lavorano con le unità pastorali.<br />

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<br />

significative obiezioni nemmeno<br />

la scelta di taluni bi- o tri-parroci<br />

di stabilire un unico cammino di<br />

preparazione verso i sacramenti,<br />

con incontri comuni alle differenti<br />

comunità. Certo, le distanze geografiche<br />

talora si fanno sentire, ma<br />

spesso si è visto che non risultano<br />

decisive, quando le iniziative sono<br />

condivise. Talora si è addirittura<br />

sperimentato con successo la rotazione<br />

<strong>del</strong>le sedi d’incontro, vedi il<br />

caso degli incontri per adolescenti<br />

<strong>del</strong>le parrocchie che gravitano su<br />

Edolo. <strong>La</strong> bontà <strong>del</strong> lavoro svolto<br />

dai parroci per responsabilizzare<br />

i laici, attraverso l’assunzione di<br />

incarichi, che vanno dai consigli<br />

pastorali alla catechesi, dalla distribuzione<br />

<strong>del</strong>l’eucaristia alla visita<br />

agli ammalati, dalla liturgia agli<br />

affari economici, dalla tutela <strong>del</strong><br />

patrimonio artistico alla gestione<br />

<strong>del</strong>l’oratorio, potrà godere di una<br />

controprova nei prossimi anni,<br />

proprio grazie al proseguimento<br />

di un percorso oggi nelle terre alte<br />

camune già avviato.<br />

di Magnolini Giovanni<br />

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DARFO BOARIO TERME (BS)<br />

Piazza Donatori di Sangue, 14<br />

Tel. 0364 531790


<strong>del</strong> Sebino<br />

Lombardia


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Così<br />

sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il<br />

terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a<br />

tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati,<br />

cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete<br />

testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che<br />

il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città,<br />

finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”.<br />

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani,<br />

li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro<br />

e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono<br />

davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con<br />

grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando<br />

Dio.<br />

Testimoniarlo...<br />

<br />

estimoniare. Non si può<br />

ridurre il destino <strong>del</strong> Cristo.<br />

Era già scritto. Paradossale.<br />

Sia per i Giudei<br />

che per i Greci, come dice<br />

Paolo. Ma era già scritto e non capirlo,<br />

ridurlo, renderlo meno difficile<br />

è tradirlo, è darne una lettura parziale<br />

che distrugge il paradosso e la verità.<br />

Tradire invece di testimoniare. È il pericolo<br />

di ogni tempo e di ogni lettura<br />

che si tenta di fare di Gesù. Ogni epoca<br />

ha cercato di capirlo e ogni epoca<br />

ha cercato di farlo entrare nel suo sistema<br />

di idee e di comprensione. Ma<br />

ogni epoca ha rischiato di eliminare<br />

un pezzo di questo tutto che è il Cristo<br />

così com’è, senza compromessi.<br />

E ogni epoca, anche la nostra, l’ha visto<br />

e raccontato per quella parte che<br />

non gli sfuggiva. Non devo fare una<br />

rassegna dei modi nei quali è stato<br />

letto Gesù durante i secoli. Leggerlo;<br />

appunto. Accontentarsi di leggerlo<br />

e quindi di ridurlo a quello che possiamo.<br />

Come per un libro <strong>del</strong> quale<br />

comprendiamo a seconda <strong>del</strong>la cultura<br />

e <strong>del</strong>la padronanza <strong>del</strong>la lingua.<br />

<br />

<br />

<br />

Intorno agli otto anni, con il mio amico<br />

Marco, dopo aver fatto da chierichetti,<br />

ci siamo recati nella conigliera,<br />

una specie di garage con tanti conigli<br />

nelle gabbie e con un forte senso <strong>del</strong><br />

mistero abbiamo preparato su di una<br />

gabbia il necessario per la messa: tovaglia<br />

bianca, un piattino con qualche<br />

scarto di particola regalataci dal sacrestano<br />

e un bicchiere come calice<br />

ma senza vino, solo acqua. Abbiamo<br />

fatto una concelebrazione e i conigli<br />

erano l’assemblea. Il tutto in segreto<br />

perché avevamo paura di venire scoperti.<br />

Come Vangelo ci siamo raccontati,<br />

integrandoci a vicenda, una parabola<br />

di Gesù. Giunti al momento <strong>del</strong>la<br />

consacrazione ci siamo fermati, guardati<br />

negli occhi: tutti e due eravamo<br />

giunti alla stessa conclusione: oltre<br />

Ma Gesù non ha detto di leggerlo ma<br />

di testimoniarlo e ha aggiunto la forza<br />

<strong>del</strong>lo Spirito come modo per superare<br />

il nostro personale e limitato modo<br />

di comprenderlo. Pensiamo cosa<br />

significa testimoniare in tribunale: è<br />

rispondere a domande che costringono<br />

a ricordare particolari e momenti<br />

che la visione sintetica <strong>del</strong>le cose<br />

sembra aver inghiottito. Emergono<br />

particolari che si credevano dimenticati,<br />

frammenti di verità che si erano<br />

persi nelle pieghe <strong>del</strong>l’emozione, anche<br />

elementi traumatici che si preferirebbe<br />

aver cancellato. Testimoniare<br />

è uno sforzo perché non permette di<br />

accontentarsi di ricordare superficialmente;<br />

testimoniare è una faccenda<br />

vitale, che distingue la verità dalla<br />

menzogna e dall’errore. Testimoniare<br />

è rischio di far condannare o di far rilasciare<br />

ingiustamente. È faccenda seria<br />

che chiede di entrare nel profondo<br />

di se stessi perché si attacca alla vita<br />

propria e degli altri. E testimoniare è<br />

l’unico modo possibile per tramandare<br />

quel paradosso che è Gesù. Leggere<br />

e raccontare Gesù significa sezionarlo<br />

non ci era concesso di andare: da lì<br />

in poi la cosa si faceva troppo seria<br />

e troppo grande per noi. Sapevamo<br />

e ne eravamo consapevoli che quel<br />

momento spettava solo al sacerdote<br />

e che il gioco, anche se per noi, molto<br />

serio, doveva fermarsi. Poi siamo andati<br />

a parlarne con il curato, ci aspettavamo<br />

una sgridata, invece don Carlo<br />

ci disse che forse quel gioco esprimeva<br />

un nostro desiderio, un barlume<br />

di vocazione… Un’altra volta, non riesco<br />

bene a collocarla nel tempo, ma<br />

penso più o meno intorno alla stessa<br />

età, con mia sorella Simona ci siamo<br />

consultati e decisi che era bene “battezzare”<br />

i nostri animali per mandarli<br />

in Paradiso. Così, con molta meticolosità<br />

abbiamo raccolto la nostra “Arca<br />

di Noè”: due capre, alcune galline, due<br />

secondo i criteri <strong>del</strong>le scienze umane<br />

e teologiche, collocarlo da una parte<br />

o dall’altra. Significa fermarsi a una<br />

parte, quella visibile. Che serve a conoscerlo<br />

dall’esterno. A sapere cosa<br />

è scritto. Ma non ancora a trovare, nel<br />

labirinto <strong>del</strong>la propria storia personale,<br />

quell’incontro che avviene solo attraverso<br />

la testimonianza e che, con<br />

facce diverse e figure diverse, lascia<br />

trasparire quell’unico volto. Ai discepoli<br />

Gesù consegna questo compito<br />

fondamentale perché non vada perduto<br />

l’essenziale <strong>del</strong>la sua storia, perché<br />

la forza <strong>del</strong>l’esperienza di Lui superi<br />

la freddezza <strong>del</strong>le pagine e <strong>del</strong>le narrazioni.<br />

Chiede paradossalmente di<br />

non essere mai a sufficienza consci di<br />

questa esperienza e di lasciare aperto<br />

sempre lo spiraglio che rende la testimonianza<br />

l’unico modo per balbettare<br />

quel di più che non si potrà mai scrivere.<br />

Così è per ogni testimone che<br />

vede le sue parole rotolare dietro a<br />

quello che ha visto e ha sperimentato.<br />

E che gli rimane dentro nonostante<br />

mille domande e mille risposte. Incomunicabile.<br />

cani e i gatti. Siccome in casa i genitori<br />

ci avevano raccontato le trame<br />

<strong>del</strong>le opere liriche invece <strong>del</strong>le fiabe,<br />

i gatti si chiamavano Leonora (Trovatore),<br />

Liù (Turandot) e Mimì (Bohéme).<br />

C’era anche un’intrusa: Zemira;<br />

aveva ereditato il nome da una cugina<br />

<strong>del</strong>la mamma dalla voce stridula. Anche<br />

la gattina, mezza selvatica, aveva<br />

un miagolio selvaggio. In processione<br />

davanti al lavabo abbiamo battezzato<br />

gli animali uno per uno, con segno di<br />

croce e acqua <strong>del</strong> rubinetto. In alcuni<br />

casi, battesimo per immersione (poveri<br />

gattini!). Gioco? No. Lo facevamo<br />

convinti come spesso i bambini<br />

vivono i loro giochi. Certo questi momenti<br />

dicevano tutto un sottofondo<br />

di cultura cristiana che nelle strade,<br />

nelle famiglie si respirava.


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Così<br />

sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il<br />

terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a<br />

tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati,<br />

cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete<br />

testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che<br />

il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città,<br />

finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”.<br />

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani,<br />

li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro<br />

e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono<br />

davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con<br />

grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando<br />

Dio.<br />

Testimoniarlo...<br />

<br />

estimoniare. Non si può<br />

ridurre il destino <strong>del</strong> Cristo.<br />

Era già scritto. Paradossale.<br />

Sia per i Giudei<br />

che per i Greci, come dice<br />

Paolo. Ma era già scritto e non capirlo,<br />

ridurlo, renderlo meno difficile<br />

è tradirlo, è darne una lettura parziale<br />

che distrugge il paradosso e la verità.<br />

Tradire invece di testimoniare. È il pericolo<br />

di ogni tempo e di ogni lettura<br />

che si tenta di fare di Gesù. Ogni epoca<br />

ha cercato di capirlo e ogni epoca<br />

ha cercato di farlo entrare nel suo sistema<br />

di idee e di comprensione. Ma<br />

ogni epoca ha rischiato di eliminare<br />

un pezzo di questo tutto che è il Cristo<br />

così com’è, senza compromessi.<br />

E ogni epoca, anche la nostra, l’ha visto<br />

e raccontato per quella parte che<br />

non gli sfuggiva. Non devo fare una<br />

rassegna dei modi nei quali è stato<br />

letto Gesù durante i secoli. Leggerlo;<br />

appunto. Accontentarsi di leggerlo<br />

e quindi di ridurlo a quello che possiamo.<br />

Come per un libro <strong>del</strong> quale<br />

comprendiamo a seconda <strong>del</strong>la cultura<br />

e <strong>del</strong>la padronanza <strong>del</strong>la lingua.<br />

<br />

<br />

<br />

Intorno agli otto anni, con il mio amico<br />

Marco, dopo aver fatto da chierichetti,<br />

ci siamo recati nella conigliera,<br />

una specie di garage con tanti conigli<br />

nelle gabbie e con un forte senso <strong>del</strong><br />

mistero abbiamo preparato su di una<br />

gabbia il necessario per la messa: tovaglia<br />

bianca, un piattino con qualche<br />

scarto di particola regalataci dal sacrestano<br />

e un bicchiere come calice<br />

ma senza vino, solo acqua. Abbiamo<br />

fatto una concelebrazione e i conigli<br />

erano l’assemblea. Il tutto in segreto<br />

perché avevamo paura di venire scoperti.<br />

Come Vangelo ci siamo raccontati,<br />

integrandoci a vicenda, una parabola<br />

di Gesù. Giunti al momento <strong>del</strong>la<br />

consacrazione ci siamo fermati, guardati<br />

negli occhi: tutti e due eravamo<br />

giunti alla stessa conclusione: oltre<br />

Ma Gesù non ha detto di leggerlo ma<br />

di testimoniarlo e ha aggiunto la forza<br />

<strong>del</strong>lo Spirito come modo per superare<br />

il nostro personale e limitato modo<br />

di comprenderlo. Pensiamo cosa<br />

significa testimoniare in tribunale: è<br />

rispondere a domande che costringono<br />

a ricordare particolari e momenti<br />

che la visione sintetica <strong>del</strong>le cose<br />

sembra aver inghiottito. Emergono<br />

particolari che si credevano dimenticati,<br />

frammenti di verità che si erano<br />

persi nelle pieghe <strong>del</strong>l’emozione, anche<br />

elementi traumatici che si preferirebbe<br />

aver cancellato. Testimoniare<br />

è uno sforzo perché non permette di<br />

accontentarsi di ricordare superficialmente;<br />

testimoniare è una faccenda<br />

vitale, che distingue la verità dalla<br />

menzogna e dall’errore. Testimoniare<br />

è rischio di far condannare o di far rilasciare<br />

ingiustamente. È faccenda seria<br />

che chiede di entrare nel profondo<br />

di se stessi perché si attacca alla vita<br />

propria e degli altri. E testimoniare è<br />

l’unico modo possibile per tramandare<br />

quel paradosso che è Gesù. Leggere<br />

e raccontare Gesù significa sezionarlo<br />

non ci era concesso di andare: da lì<br />

in poi la cosa si faceva troppo seria<br />

e troppo grande per noi. Sapevamo<br />

e ne eravamo consapevoli che quel<br />

momento spettava solo al sacerdote<br />

e che il gioco, anche se per noi, molto<br />

serio, doveva fermarsi. Poi siamo andati<br />

a parlarne con il curato, ci aspettavamo<br />

una sgridata, invece don Carlo<br />

ci disse che forse quel gioco esprimeva<br />

un nostro desiderio, un barlume<br />

di vocazione… Un’altra volta, non riesco<br />

bene a collocarla nel tempo, ma<br />

penso più o meno intorno alla stessa<br />

età, con mia sorella Simona ci siamo<br />

consultati e decisi che era bene “battezzare”<br />

i nostri animali per mandarli<br />

in Paradiso. Così, con molta meticolosità<br />

abbiamo raccolto la nostra “Arca<br />

di Noè”: due capre, alcune galline, due<br />

secondo i criteri <strong>del</strong>le scienze umane<br />

e teologiche, collocarlo da una parte<br />

o dall’altra. Significa fermarsi a una<br />

parte, quella visibile. Che serve a conoscerlo<br />

dall’esterno. A sapere cosa<br />

è scritto. Ma non ancora a trovare, nel<br />

labirinto <strong>del</strong>la propria storia personale,<br />

quell’incontro che avviene solo attraverso<br />

la testimonianza e che, con<br />

facce diverse e figure diverse, lascia<br />

trasparire quell’unico volto. Ai discepoli<br />

Gesù consegna questo compito<br />

fondamentale perché non vada perduto<br />

l’essenziale <strong>del</strong>la sua storia, perché<br />

la forza <strong>del</strong>l’esperienza di Lui superi<br />

la freddezza <strong>del</strong>le pagine e <strong>del</strong>le narrazioni.<br />

Chiede paradossalmente di<br />

non essere mai a sufficienza consci di<br />

questa esperienza e di lasciare aperto<br />

sempre lo spiraglio che rende la testimonianza<br />

l’unico modo per balbettare<br />

quel di più che non si potrà mai scrivere.<br />

Così è per ogni testimone che<br />

vede le sue parole rotolare dietro a<br />

quello che ha visto e ha sperimentato.<br />

E che gli rimane dentro nonostante<br />

mille domande e mille risposte. Incomunicabile.<br />

cani e i gatti. Siccome in casa i genitori<br />

ci avevano raccontato le trame<br />

<strong>del</strong>le opere liriche invece <strong>del</strong>le fiabe,<br />

i gatti si chiamavano Leonora (Trovatore),<br />

Liù (Turandot) e Mimì (Bohéme).<br />

C’era anche un’intrusa: Zemira;<br />

aveva ereditato il nome da una cugina<br />

<strong>del</strong>la mamma dalla voce stridula. Anche<br />

la gattina, mezza selvatica, aveva<br />

un miagolio selvaggio. In processione<br />

davanti al lavabo abbiamo battezzato<br />

gli animali uno per uno, con segno di<br />

croce e acqua <strong>del</strong> rubinetto. In alcuni<br />

casi, battesimo per immersione (poveri<br />

gattini!). Gioco? No. Lo facevamo<br />

convinti come spesso i bambini<br />

vivono i loro giochi. Certo questi momenti<br />

dicevano tutto un sottofondo<br />

di cultura cristiana che nelle strade,<br />

nelle famiglie si respirava.


eti sociali: porte di verità<br />

e di fede; nuovi spazi<br />

di evangelizzazione”.<br />

È questo il tema per la<br />

47ª Giornata mondiale<br />

<strong>del</strong>le comunicazioni sociali. Non si<br />

tratta più di utilizzare internet come<br />

un mezzo di evangelizzazione ma di<br />

evangelizzare considerando che la vita<br />

<strong>del</strong>l’uomo di oggi si esprime anche<br />

nell’ambiente digitale. Molti ritengono<br />

che i social network siano forme<br />

di condivisione, altri invece che siano<br />

un pericolo. Può la tecnologia <strong>del</strong>la<br />

comunicazione aiutare gli uomini a<br />

incontrare Cristo nella fede? Su Twitter<br />

hanno superato quota sei milioni<br />

i follower (i seguaci) <strong>del</strong> Papa se si<br />

sommano gli account nelle nove lingue.<br />

Quello principale, in inglese, ne<br />

conta 2.474.133; è seguito dallo spagnolo<br />

con circa 2.256.837. Poi vengono<br />

l’italiano (704.911), il portoghese<br />

(299.301), il francese (133.319), il tedesco<br />

(102.160), il polacco (84.046) e<br />

l’arabo (57.387); ma prima di questi ul-<br />

<br />

<br />

Mons. Luigi Novarese (1914 – 1984),<br />

fondatore dei Silenziosi operai <strong>del</strong>la<br />

croce e <strong>del</strong> Centro volontari <strong>del</strong>la<br />

sofferenza viene beatificato l’11<br />

maggio a Roma nella basilica di<br />

San Paolo fuori le Mura alle 10.30.<br />

Il nuovo libro “Luigi Novarese. Lo<br />

spirito che cura il corpo” di Mauro<br />

Anselmo (Edizioni Cvs, 8 euro)<br />

racconta la biografia <strong>del</strong> sacerdote<br />

che dedicò la vita agli ammalati,<br />

insegnando loro a pensare e a<br />

vivere in modo nuovo il proprio<br />

ruolo e la malattia. Novarese nasce<br />

<br />

<br />

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<br />

a Casale Monferrato il 29 luglio<br />

1914. Papa Giovanni Paolo II lo<br />

definisce “l’apostolo degli malati”.<br />

Impegnò tutto se stesso nella lotta<br />

contro l’emarginazione dei disabili,<br />

dialogò senza complessi con la<br />

medicina, dimostrando l’efficacia<br />

terapeutica <strong>del</strong>la motivazione<br />

spirituale nella cura <strong>del</strong> malato.<br />

Fondò case di cura, centri di<br />

assistenza, corsi professionali<br />

per disabili e infermi, insegnando<br />

loro a pensare e a vivere in modo<br />

nuovo la malattia. Nel 1943<br />

timi due ci sono i “seguaci” <strong>del</strong> latino:<br />

92.813. “Bisogna capire cosa significa<br />

e quali bisogni e domande porta con<br />

sé l’esplosione <strong>del</strong>le Reti sociali. Sta<br />

cambiando non solo il nostro modo di<br />

pensare e lavorare, ma anche – spiega<br />

diede vita alla Lega sacerdotale<br />

mariana per venire in aiuto ai preti<br />

infermi, feriti o in gravi condizioni<br />

economiche a causa <strong>del</strong>la guerra;<br />

quattro anni dopo avviò il Centro<br />

volontari <strong>del</strong>la sofferenza.<br />

Nel 1950 tenne a battesimo la<br />

fondazione dei Silenziosi operai<br />

<strong>del</strong>la croce, “un’associazione di<br />

anime consacrate impegnate a<br />

illuminare gli ammalati sul senso<br />

cristiano <strong>del</strong> dolore e a sostenerli<br />

attraverso opere assistenziali e di<br />

recupero professionale”. Nel 1952<br />

mons. Domenico Pompili, sottosegretario<br />

<strong>del</strong>la Cei e direttore <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

nazionale <strong>del</strong>le comunicazioni sociali<br />

– il nostro modo di stabilire relazioni<br />

e alimentarle nel tempo. Ecco perché<br />

è opportuna una riflessione su questo<br />

territorio così centrale per la vita di<br />

tanti, soprattutto dei più giovani. Dal<br />

messaggio, poi, emerge anche l’invito<br />

a vivere il nuovo ambiente non in<br />

maniera impaurita o acritica, ma in<br />

modo consapevole: la tecnica non si<br />

sostituisce alla persona, non la determina<br />

né la impoverisce; a fare la differenza,<br />

anche in questi nuovi ambienti,<br />

è sempre la qualità umana”. Le Reti<br />

sociali non sono semplicemente un<br />

luogo “altro” dove attingere informazioni<br />

o da sfruttare a fini economici.<br />

“Esse rappresentano un ambiente vitale;<br />

sono vissute dalle persone come<br />

occasione di sviluppo <strong>del</strong>le relazioni;<br />

‘sono parte <strong>del</strong> tessuto stesso <strong>del</strong>la società’.<br />

E questo spiega perché la Chiesa<br />

non può non avere a cuore anche<br />

questo ambito”.<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

inizia la costruzione <strong>del</strong>la Casa<br />

Cuore Immacolato di Maria a Re<br />

(Verbania) che dal 1960 ospita ogni<br />

anno migliaia di ammalati per i<br />

corsi di esercizi spirituali. Sempre<br />

nel 1952, allo scopo di rendere più<br />

efficace l’accompagnamento degli<br />

infermi, Novarese creò la quarta<br />

associazione, i Fratelli e Sorelle<br />

degli ammalati, persone sane che<br />

si inseriscono nell’apostolato<br />

<strong>del</strong> malato condividendo lo<br />

stesso programma spirituale e<br />

sostenendolo nelle sue necessità.


Missionari Saveriani di Brescia<br />

presentano il convegno annuale,<br />

organizzato dal mensile “Missione<br />

Oggi”, in collaborazione<br />

con “Cem Mondialità”. L’evento<br />

è in programma sabato 18 maggio<br />

presso la chiesa di San Cristo a<br />

Brescia, con inizio alle ore 9. Dopo<br />

i temi <strong>del</strong>l’immigrazione e <strong>del</strong>la povertà,<br />

il convegno affronterà la crisi<br />

di civiltà, che sta drammaticamente<br />

attraversando anche il nostro Paese<br />

e che ci fa sentire come “sulla soglia<br />

di un nuovo mondo”. Sarà il filosofo<br />

<strong>del</strong>l’Università di Bergamo, Mauro<br />

Ceruti, a tracciare un’analisi <strong>del</strong>la<br />

<br />

<br />

Venerdì 10 maggio<br />

Ore 6.50 - Brescia -<br />

Santa Messa presso il Seminario<br />

minore.<br />

Ore 20.30 - Pontevico -<br />

Incontro<br />

di preghiera per i giovani presso<br />

la chiesa parrocchiale.<br />

Sabato 11 maggio<br />

Ore 9.30 - Brescia -<br />

Rito di ammissione<br />

tra i candidati<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

complessità in cui viviamo, con particolare<br />

riguardo all’Europa multiculturale,<br />

per aiutarci a costruire nuove<br />

visioni di civiltà, anche politica, e un<br />

nuovo ethos pubblico. Ma in questa<br />

crisi anche le Chiese e i cristiani stan-<br />

al diaconato e al presbiterato<br />

presso la chiesa di S. Bartolomeo.<br />

Ore 15.30 - Brescia -<br />

Cresime in Cattedrale.<br />

Domenica 12 maggio<br />

Ore 10.30 - Villanuova sul Clisi -<br />

Cresime e prime comunioni.<br />

Ore 17 - Brescia -<br />

Incontro con i collaboratori<br />

e Santa Messa presso la Volta<br />

Bresciana.<br />

Martedì 14 maggio<br />

Ore 18.30 - Brescia -<br />

S. Messa con il giovane clero<br />

presso il Centro<br />

pastorale Paolo VI.<br />

no soffrendo una metamorfosi inedita,<br />

a tal punto che un grande teologo,<br />

Jean Marie Tillard, è giunto a chiedersi<br />

se non “siamo gli ultimi cristiani”.<br />

Per rispondere alla questione, “Missione<br />

Oggi” ha interpellato il teologo<br />

spagnolo Andrés Torres Queiruga<br />

<strong>del</strong>l’Università di Santiago de Compostela;<br />

il saveriano Francesco Marini<br />

(missionario saveriano e teologo),<br />

da anni in Indonesia; il domenicano<br />

Carlos Mendoza-Álvarez (teologo<br />

domenicano, docente alla Facoltà di<br />

teologia di Città <strong>del</strong> Messico e di Friburgo/Svizzera);<br />

l’insegnante di Roma<br />

Antonella Fucecchi. Il confronto sarà<br />

facilitato da Paolo Boschini, parroco<br />

e filosofo <strong>del</strong>la Facoltà teologica di<br />

Bologna; le conclusioni saranno affidate<br />

a Cristina Simonelli, teologa,<br />

presidente <strong>del</strong> Coordinamento <strong>del</strong>le<br />

teologhe italiane. In occasione <strong>del</strong><br />

convegno, è stato pensato anche un<br />

seminario di studio, dal titolo: “Dio in<br />

tutte le religioni. Ripensare la rivelazione<br />

in tempo di pluralismo religio-<br />

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Mercoledì 15 maggio<br />

Ore 9.30 - Brescia -<br />

Consiglio presbiterale.<br />

Ore 20.30 - Pisogne -<br />

S. Messa<br />

per il centenario<br />

<strong>del</strong>la morte di<br />

mons. Corna Pellegrini.<br />

Giovedì 16 maggio<br />

Ore 10.30 - Brescia -<br />

S. Messa<br />

per le scuole cattoliche<br />

in Cattedrale.<br />

Ore 20 - Cossirano -<br />

Liturgia <strong>del</strong>la Parola<br />

presso la chiesa<br />

parrocchiale.<br />

so”, che avrà luogo il 16 e 17 maggio.<br />

Il seminario sarà a numero chiuso,<br />

fino a un massimo di 30 persone; è<br />

possibile iscriversi fino al 10 maggio<br />

presso la segreteria di Missione Oggi<br />

(0303772780). Il Seminario si articola<br />

in due momenti: il primo, di carattere<br />

introduttivo e fondativo, con la relazione<br />

di don Flavio Dalla Vecchia che<br />

farà il punto sul tema <strong>del</strong>la rivelazione<br />

in prospettiva conciliare, e con quella<br />

di Andrés torres Queiruga (filosofo e<br />

teologo, professore emerito <strong>del</strong>l’Università<br />

di Santiago de Compostela e<br />

professore invitato in Messico e in<br />

Brasile) che ci presenterà il suo punto<br />

di vista, già sviluppato soprattutto<br />

nell’opera “<strong>La</strong> rivelazione di Dio nella<br />

realizzazione <strong>del</strong>l’uomo” (Borla, Roma<br />

1991), in prospettiva postmoderna<br />

e pluralista, ripensare la rivelazione in<br />

tempo di pluralismo religioso. Il secondo<br />

momento di approfondimento<br />

avrà lo scopo di precisare il rapporto<br />

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<strong>La</strong> Cancelleria<br />

<strong>del</strong>la curia diocesana<br />

annuncia i seguenti<br />

provvedimenti <strong>del</strong>l’ordinario:<br />

<strong>La</strong> nomina a vicario zonale<br />

<strong>del</strong>la Zona XIV –<br />

Bassa Orientale <strong>del</strong> Chiese –<br />

<strong>del</strong> rev.do sac. don Bernardo<br />

Chiodaroli.<br />

<br />

<strong>del</strong>la rivelazione biblica giudaico-cristiana<br />

con le prospettive religiose altre.<br />

Al Seminario portano il loro contributo<br />

due dei relatori <strong>del</strong> Convegno<br />

<strong>del</strong> 19 maggio: padre Francesco Marini<br />

che parte dall’esperienza e riflessione<br />

maturata nel contesto asiatico,<br />

soprattutto nel Paese con più musulmani<br />

al mondo come l’Indonesia; Carlos<br />

Mendoza Álvarez, che si sofferma<br />

sulla teologia <strong>del</strong>la liberazione; di don<br />

Paolo Boschini che prende in analisi il<br />

contesto italiano ed europeo.


“Abbiate in voi gli stessi<br />

sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,<br />

5). Sabato 11 maggio, alle 9.30,<br />

il vescovo Monari celebra il rito<br />

di ammissione tra i candidati<br />

al diaconato e al presbiterato:<br />

Federico Corsini (SS. Trinità<br />

- Irma) e Manuel Valetti (S.<br />

Stefano - Sale di Gussago). I due<br />

candidati hanno scelto come<br />

icona l’immagine “Il ritorno <strong>del</strong><br />

figliol prodigo” di Rembrandt<br />

ospitata all’Ermitage di San<br />

Pietroburgo.<br />

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<br />

a giornata <strong>del</strong> 1° maggio<br />

è stata un occasione di<br />

grazia, a partire dal tempo<br />

che ha permesso a più<br />

di 400 persone di raggiungere<br />

a piedi con passeggini e carrozzine<br />

e in bici il bellissimo Santuario<br />

<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong>la Pieve a Corticelle,<br />

in una campagna accogliente<br />

per i grandi spazi e per l’organizzazione<br />

<strong>del</strong>la parrocchia. Scavi recenti<br />

visitabili hanno rivelato che le<br />

fondamenta <strong>del</strong> santuario poggiano<br />

su una villa romana di convertiti al<br />

cristianesimo che aveva anche un<br />

fonte battesimale, essendo probabilmente<br />

una Domus Ecclesiae. Famiglie<br />

non solo <strong>del</strong>la zona, ma anche<br />

di altre molto distanti, hanno potuto<br />

godere di una pausa in fraternità,<br />

riflessione e preghiera, con uno<br />

tempo dedicato agli adulti mentre i<br />

bambini erano con gli animatori ma<br />

con uno spazio anche per ritrovarsi<br />

tutti insieme come famiglia insieme<br />

ad altre famiglie. Salutando i pellegrini<br />

arrivati alla meta il vescovo<br />

Luciano ha offerto una riflessione a<br />

partire dal testo di Matteo <strong>del</strong>la casa<br />

costruita sulla roccia, lasciando<br />

come consegna l’importanza <strong>del</strong>la<br />

Parola di Dio che accolta e vissuta<br />

orienta la nostra vita come una bussola<br />

e permette di fare agli altri quello<br />

che vorremmo fosse fatto a noi.<br />

<strong>La</strong> Parola che umanizza sempre più<br />

le nostre relazioni a partire da quel-<br />

<br />

<br />

Sabato 11 maggio alle ore 18 nella<br />

sala Piamarta di via San Faustino a<br />

Brescia è in programma un incontro<br />

dal titolo “Ecco io faccio nuove tutte<br />

le cose”: un viaggio in compagnia<br />

dei seminaristi <strong>del</strong>la Fraternità San<br />

Carlo alla scoperta <strong>del</strong>la passione di<br />

Dio per l’uomo, raccontando il libro<br />

<strong>del</strong>l’Apocalisse. <strong>La</strong> presentazione è<br />

curata da Luca Montini, seminarista<br />

<strong>brescia</strong>no <strong>del</strong>la San Carlo. I<br />

seminaristi stanno presentando in<br />

diverse diocesi le figure bibliche di<br />

San Paolo, Ezechiele...<br />

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<br />

le di casa. Don Giorgio Comini nel<br />

pomeriggio ha proposto agli adulti<br />

la lettura di un’icona, frutto <strong>del</strong>la<br />

riflessione di un cammino biennale<br />

di un gruppo di famiglie, sulla risposta<br />

di Gesù a Maria e Giuseppe<br />

<br />

<br />

“Vi sono diversi ministeri,<br />

ma uno solo è il Signore”. <strong>La</strong><br />

parrocchiale di S. Bartolomeo,<br />

sabato 18 maggio, ospita alle<br />

9.30 il rito di istituzione dei<br />

ministri lettori e accoliti. I<br />

ministri lettori sono: Stefano<br />

Ambrosini (S. Bartolomeo,<br />

Bornato), Luca Biondi (S. Carlo,<br />

Rezzato); Marco Cavazzoni 8S.<br />

Lorenzo, Manerbio), Gianmaria<br />

Frusca (SS. Tirso ed Emiliano,<br />

Monticelli Brusati), Francesco<br />

Gussago (S. Maria Assunta,<br />

in Luca 2: “Non sapevate che io devo<br />

occuparmi <strong>del</strong>le cose <strong>del</strong> Padre<br />

mio?”. Dall’icona la riflessione si è<br />

spostata sulla vita concreta per dire<br />

come è possibile vivere la famiglia<br />

“stando nelle cose <strong>del</strong> Padre” nostro<br />

– anche quando ci sono ferite<br />

non sanabili – e quanto questo faccia<br />

bene alla nostre vite come figli,<br />

genitori, nonni, zii… Abbiamo concluso<br />

la giornata con la Messa ritornando<br />

poi alla spicciolata, sperimentando<br />

cosa significhi celebrare<br />

la festa insieme, quanto sia prezioso<br />

concedersi uno spazio per guardare<br />

l’altro negli occhi e per guardarsi in<br />

Forniture per pesche<br />

di beneficenza<br />

A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente<br />

ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela<br />

operante nel mondo <strong>del</strong>le festività e <strong>del</strong>le manifestazioni che valorizzano il<br />

territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili<br />

e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualificato,<br />

saprà interpretare ogni richiesta con professionatà e spirito di innovazione.<br />

Orzinuovi), Davide Podestà<br />

(S. Lorenzo, Manerbio),<br />

Andrea Regonaschi (S. Maria<br />

Annunciata, Isorella), Luca<br />

Sabatti (Regina <strong>del</strong>la Pace,<br />

Zanano); Alessandro Savio (S.<br />

Lorenzo Manerbio). Quattro,<br />

invece, i ministri accoliti:<br />

Marco Forti (SS. Zeno e Rocco,<br />

Mazzano), Marco Mondinini (S.<br />

Michele Arcangelo, Gianico),<br />

Massimo Pucci (S. Maria<br />

Assunta, Orzinuovi), Giorgio<br />

Tonolini (S. Pietro, Serle).<br />

Dio e ai nostri figli abbiamo regalato<br />

un’esperienza di fede e di gioco<br />

insieme alla bellezza di essere con<br />

altri. È un dono che nessuno potrà<br />

togliere loro.<br />

Un ultimo appuntamento aperto a<br />

tutti per quest’anno pastorale: il<br />

Simposio di pastorale familiare <strong>del</strong>la<br />

mattina <strong>del</strong> 15 giugno con mons.<br />

Carlo Rocchetta sul tema “Famiglia:<br />

pietra viva <strong>del</strong>la comunità cristiana”.<br />

Lo stesso relatore il 14 giugno<br />

alle ore 16.30 presenterà il suo testo<br />

“Teologia <strong>del</strong>la famiglia”. Entrambi<br />

gli appuntamenti sono a Brescia al<br />

Centro pastorale Paolo VI.<br />

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All’interno <strong>del</strong>le iniziative<br />

riguardanti la riflessione sul<br />

Concilio Vaticano II a 50 anni<br />

dalla sua apertura, il Movimento<br />

ecclesiale di impegno culturale di<br />

Brescia promuove per lunedì 13<br />

maggio alle 20.45 presso l’oratorio<br />

<strong>del</strong>la Pace (via Pace, 10) un<br />

incontro-confronto dal titolo “Per<br />

una Chiesa aperta e conviviale”,<br />

a partire dalla testimonianza di<br />

mons. Piero Gabella, già direttore<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio nazionale <strong>del</strong>la Cei per<br />

la pastorale dei rom e dei sinti.<br />

F.lli Fabian s.a.s.<br />

Via <strong>del</strong>la Meccanica 3 - 35014 Fontaniva (PD) - Tel. 049.5940533 - Fax 049.5940994 - E-mail: f.llifabianlibero.it - fllifabianemail.it


a comunità parrocchiale<br />

di Manerbio ha reso<br />

un commosso saluto a<br />

don Michele Portesani<br />

nel giorno <strong>del</strong> suo funerale<br />

officiato nella chiesa di San<br />

Lorenzo martire dove il sacerdote<br />

aveva celebrato la sua prima Messa<br />

all’indomani <strong>del</strong>l’ordinazione<br />

sacerdotale nel Duomo <strong>del</strong>la diocesi,<br />

il 14 giugno 1953. È stato un<br />

sacerdote generoso. A testimoniare<br />

la sua solerte dedizione alla<br />

missione che aveva abbracciato in<br />

gioventù si sono alternati i vescovi<br />

emeriti, mons. Mario Vigilio Olmi<br />

(intervenuto alla veglia di preghiera)<br />

e mons. Giacomo Capuzzi (che<br />

lo ebbe grande amico) il quale ha<br />

presieduto la concelebrazione per<br />

le esequie con sacerdoti coi quali<br />

aveva condiviso gli anni <strong>del</strong> Seminario<br />

(i parroci emeriti mons.<br />

Osvaldo Mingotti e mons. Luigi<br />

Corrini) e altri in servizio a Manerbio<br />

e nella zona che ne hanno<br />

conosciuto la disponibilità. Don<br />

Portesani ha concluso la sua vita<br />

terrena il 2 maggio. Era nato a<br />

Manerbio l’11 agosto 1925. Dopo<br />

l’ordinazione era stato designato<br />

vicario cooperatore a Barbariga<br />

(1953-1957) e Urago Mella (1957-<br />

1973) per diventare parroco di Porzano<br />

fino al 2000. In seguito era<br />

tornato a Manerbio come presbitero<br />

collaboratore, ma l’aggravarsi<br />

di una infermità l’aveva costretto<br />

a trasferirsi nella Casa <strong>del</strong> Clero<br />

di Mompiano. Nell’elogio funebre<br />

il parroco mons. Tino Clementi ne<br />

ha tracciato la figura partendo dal-<br />

<br />

<br />

L’Eremo di Bienno organizza gli<br />

esercizi spirituali per sacerdoti,<br />

religiosi e laici.<br />

Per i sacerdoti (a richiesta<br />

aperti anche ad altri):<br />

dal 16 al 21 giugno 2013 con<br />

mons. Ettore Malnati, <strong>del</strong>la<br />

diocesi di Trieste, docente di<br />

teologia e studioso <strong>del</strong> pontefice<br />

<strong>brescia</strong>no: “L’amore di Dio si<br />

manifesta in noi dapprima con la<br />

vocazione alla fede” (Paolo VI, 21<br />

giugno 1967);<br />

dal 7 al 12 luglio 2013 “Il Cantico<br />

<br />

la “sua infanzia caratterizzata dalla<br />

presenza di una comunità cristiana<br />

vivace che con la sua famiglia lo ha<br />

educato alla fede”. Amava la montagna,<br />

con attenzione ai piccoli fiori<br />

che non trascurava di coltivare<br />

nel suo giardino dove ce n’erano<br />

sempre in abbondanza. “Questo<br />

amore – il commento di mons.<br />

Clementi – verso le vette, verso<br />

orizzonti lontani lo avvicinava al<br />

Creatore ed era indice di una sua<br />

specifica attenzione al bello”. Ancora:<br />

“Don Michele aveva una vena<br />

artistica e nelle case ha lasciato<br />

in dono qualche suo lavoretto,<br />

ritratti e paesaggi descrivendo le<br />

sue sensazioni nel mondo che lo<br />

circondava”. Il sacerdote generoso<br />

dei Cantici” con mons. Marco<br />

Frisina <strong>del</strong>la diocesi di Roma,<br />

musicista e biblista;<br />

dal 25 al 30 agosto 2013 “<strong>La</strong> Porta<br />

<strong>del</strong>la fede” con mons. Francesco<br />

Cattadori, <strong>del</strong>la diocesi di<br />

Piacenza;<br />

dal 10 al 15 novembre 2013<br />

(anche per i laici) “<strong>La</strong> fede<br />

nel catechismo <strong>del</strong>la Chiesa<br />

cattolica” con mons. Raffaello<br />

Martinelli, vescovo di Frascati.<br />

Per laici, ma aperti a tutti:<br />

dal 5 al 10 agosto 2013 “Chi<br />

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<br />

<br />

<br />

e scrupoloso nell’adempiere il suo<br />

ministero è stato testimoniato in<br />

numerosi messaggi: da don Domenico<br />

Battaglia, suo coetaneo e don<br />

Franco Tambalotti. Mons. Luciano<br />

Baronio ha voluto esprimere la sua<br />

ha il Figlio, ha la vita (1Gv<br />

5,12): Come vivere secondo<br />

l’uomo nuovo” con don Marco<br />

Busca, don Sergio Passeri e<br />

collaboratori;<br />

dall’1 al 5 luglio “L’intimità<br />

<strong>del</strong>la fede” con padre Giuseppe<br />

Barzaghi, filosofo e domenicano.<br />

Per le religiose è previsto dal<br />

7 al 15 giugno un corso di otto<br />

giorni con padre Fiorenzo Reati<br />

(Ofm): “Cerchiamo il tuo volto:<br />

una riflessione sulla vita religiosa<br />

nell’Anno <strong>del</strong>la fede”.<br />

ammirazione per don Michele. Riconoscenza<br />

ed apprezzamento anche<br />

da don Roberto Ravasi che ne<br />

ha raccolto il testimone alla guida<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Porzano. Nel<br />

saluto finale l’auspicio di mons.<br />

Clementi a don Michele: “Non dimenticare<br />

il posto vuoto che lasci<br />

qui, nell’aldilà uno sguardo particolare<br />

rivolgilo al nostro Seminario<br />

che possa conoscere tante<br />

vocazioni, anche manerbiesi, vocazioni<br />

generose capaci di dire il<br />

proprio ‘si’ al Signore per tutta la<br />

vita perché le comunità cristiane<br />

possano avere come te altri ministri<br />

che annunciano la Pasqua vivendola<br />

giorno per giorno nel nome<br />

<strong>del</strong> Cristo Risorto”.<br />

<br />

<br />

I giovani per un mondo unito <strong>del</strong><br />

Movimento dei focolari si ritrovano<br />

in Piazza Loggia sabato 11 maggio<br />

dalle 16 alle 18 per costruire<br />

insieme ponti di unità: stand di<br />

musica e danza per promuovere<br />

il “United World Project”(www.<br />

unitedworldproject.org) che,<br />

con una raccolta firme, punta al<br />

riconoscimento di un Osservatorio<br />

internazionale permanente per<br />

promuovere e verificare quanto la<br />

fraternità universale sia messa in<br />

atto da singoli, gruppi e nazioni.


I pilastri <strong>del</strong>la pace<br />

di Giovanni XXIII<br />

<br />

ssistere agli innumerevoli<br />

conflitti <strong>del</strong> nostro<br />

tempo” nella “presunzione<br />

che una guerra<br />

mondiale sia ormai un<br />

rischio lontano nel tempo” mentre<br />

“<strong>del</strong>la pace non possiamo mai presumere<br />

nulla, perché è un dono di Dio,<br />

ma anche un’opera quotidiana degli<br />

uomini”. Così il vescovo di Bergamo<br />

Francesco Beschi ha introdotto il convegno<br />

organizzato dal Mcl e dall’Ufficio<br />

di pastorale sociale e <strong>del</strong> lavoro<br />

<strong>del</strong>la diocesi di Bergamo in occasione<br />

<strong>del</strong> 50° <strong>del</strong>l’enciclica di Giovanni XXIII,<br />

la Pacem in terris, celebrato sabato<br />

27 aprile al Teatro <strong>del</strong>le Grazie <strong>del</strong>la<br />

città orobica. Il compito di diffondere<br />

l’attualità <strong>del</strong> pensiero giovanneo è<br />

affidato al card. Peter Kodwo Appiah<br />

Turkson, presidente <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />

<strong>del</strong>la giustizia e <strong>del</strong>la pace, che<br />

ha ricordato il ruolo internazionale <strong>del</strong><br />

“Papa buono” nel dirimere nel 1962 la<br />

crisi di Cuba: l’influenza <strong>del</strong> Papa ha<br />

contribuito alla distensione. L’enciclica<br />

è indirizzata prima ai popoli, alle genti,<br />

poi alle nazioni, perché queste, perseguendo<br />

prima il loro interesse, sono in<br />

contrapposizione tra loro. È la prima<br />

enciclica rivolta a tutti, non solo ai cattolici.<br />

Ciò che è diritto deriva dalla dignità<br />

<strong>del</strong>l’uomo, dalla sua natura, cioè<br />

dall’ordine voluto da Dio. Tra i diritti<br />

intrinseci spicca quello all’esistenza e<br />

a un tenore di vita dignitoso, dai quali<br />

derivano i diritti sociali, i diritti di libera<br />

iniziativa e il diritto al lavoro. Spiega<br />

il cardinale: “<strong>La</strong> storia ha prodotto<br />

nuove forme di guerra come la guerra<br />

sociale, la guerra finanziaria, la guerra<br />

sui beni, la guerra sulla mobilità e<br />

<br />

<br />

“Famiglia, speranza e futuro per<br />

la società italiana” è il tema <strong>del</strong>la<br />

47ª Settimana sociale che si terrà a<br />

Torino dal 12 al 15 settembre.<br />

Nella consapevolezza che passa<br />

proprio dalla famiglia la nostra<br />

possibilità di rinascita, Mcl<br />

intende prepararsi con tre distinti<br />

seminari nazionali, ciascuno su<br />

un aspetto specifico: a Torino il<br />

25 maggio sulla famiglia quale<br />

soggetto sociale, a Milano dal<br />

19 al 22 giugno prendendo in<br />

esame la famiglia quale risorsa<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sull’immigrazione. Molto importante è<br />

anche l’enfasi posta dall’enciclica sulla<br />

guerra interiore di ciascun uomo”. Le<br />

multiformi manifestazioni <strong>del</strong>le guerre<br />

sono state ricordate anche da Carlo<br />

Costalli, presidente nazionale Mcl: “ la<br />

Pacem in terris è una lettura istruttiva<br />

per chi è ancora convinto che il necessario<br />

risanamento dei conti pubblici<br />

e la crescita debbano avvenire con il<br />

per la società nel suo complesso,<br />

a Senigallia dal 5 al 7 settembre<br />

sulla difficile armonizzazione tra<br />

famiglia e lavoro. Il primo evento<br />

sarà, appunto, a Torino sabato 25<br />

maggio alle ore 15 presso il teatro<br />

Spazio+Incontri di via Saccarelli<br />

18 per aiutare a considerare la<br />

famiglia nella sua dimensione di<br />

“soggetto” sociale protagonista<br />

nella società: in ciò richiamando<br />

quanto espressamente indicato<br />

nella Familiaris Consortio.<br />

Interverranno Luca Antonini,<br />

sacrificio dei diritti sociali” che “sempre<br />

più spesso non vengono rivendicati<br />

come diritti e il dogma <strong>del</strong> mercato<br />

appare dominante e inattaccabile”.<br />

L’economista Simona Beretta afferma<br />

come rispetto a 50 anni fa “si sono accorciate<br />

le distanze tra i Paesi poveri<br />

e quelli ricchi, ma dentro tutti i Paesi<br />

sono cresciute le divergenze sociali.<br />

L’accentuazione degli squilibri era già<br />

messa a tema dall’enciclica”. Per don<br />

Francesco Poli, direttore <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

diocesano per la pastorale sociale e<br />

<strong>del</strong> lavoro, la costruzione <strong>del</strong>la pace<br />

“ha un valore dinamico perché interpella<br />

la libertà”. In un messaggio l’arcivescovo<br />

Loris Capovilla, già segretario<br />

di papa Giovanni XXIII dichiara “ ogni<br />

credente dev’essere scintilla di luce<br />

e fermento vivificatore <strong>del</strong>la pace”.<br />

presidente <strong>del</strong>la commissione<br />

paritetica sul federalismo <strong>del</strong>la<br />

Presidenza <strong>del</strong> Consiglio, Simona<br />

Beretta <strong>del</strong>l’Università cattolica<br />

e componente <strong>del</strong> Comitato<br />

scientifico/organizzatore<br />

<strong>del</strong>le Settimane sociali, don<br />

Flavio Luciano, membro <strong>del</strong>la<br />

commissione Pastorale sociale<br />

e lavoro <strong>del</strong>la Conferenza<br />

episcopale piemontese. Con questi<br />

appuntamenti Mcl intende porsi<br />

in continuità con la precedente<br />

settimana di Reggio Calabria.


Il card. Bagnasco in un<br />

recente convegno su scuola<br />

ed educazione ha detto: “<strong>La</strong><br />

nostra è una società che stenta a<br />

educare perché per molto tempo<br />

si è sentita paga <strong>del</strong> benessere<br />

raggiunto e <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

conseguito; perché si è pensata<br />

autonoma dalle sue radici e dai<br />

suoi valori più alti.<br />

È necessario quindi che la società<br />

nel suo insieme, tanto più in<br />

un contesto in cui l’educazione<br />

è sempre più concepita come<br />

<br />

<br />

<br />

sorta sotto la guida forte<br />

el 1963 si costituisce a<br />

Roè Volciano la prima cooperativa<br />

sociale italiana.<br />

Si tratta <strong>del</strong>la S.Giuseppe,<br />

e discreta di Giuseppe Filippini. Grazie<br />

ad un artificio legale la S.Giuseppe<br />

per prima riuscì ad aggirare il vincolo<br />

<strong>del</strong>la ‘mutualità interna’. Questa venne<br />

sostanzialmente dilatata oltre la<br />

tradizionale cerchia dei soci, prevedendo<br />

nel proprio statuto come scopo<br />

<strong>del</strong>la cooperativa “l’elevazione morale<br />

dei soci, dei loro figli nati o nascituri,<br />

loro parenti fino al 4° grado mediante<br />

lo svolgimento di ogni attività formativa,<br />

educativa, ricreativa, assistenziale<br />

e caritativa (art.3)”. Ancor di più faceva<br />

l’art.4, consentendo l’ammissione<br />

quali soci di “tutte le persone che intendono<br />

concorrere al raggiungimento<br />

degli scopi sociali”. Inoltre, recitava<br />

ancora l’art.4 <strong>del</strong>la S.Giuseppe, “a giudizio<br />

esclusivo <strong>del</strong> consiglio di amministrazione<br />

potranno essere ammessi<br />

a beneficiare comunque <strong>del</strong>l’attività<br />

sociale anche i non soci e non parenti<br />

dei soci, purché provenienti ed<br />

operanti in zone da cui provengono,<br />

in cui risiedono o dove operano i soci<br />

e i loro parenti indicati nell’art.3”.<br />

È evidente lo slalom: far apparire come<br />

mutualistica – cioè diretta a soddisfare<br />

un interesse dei soci – un’attività<br />

che successivamente si allarga<br />

al mondo intero. Ed è così che, in seguito,<br />

grazie all’appoggio <strong>del</strong>l’Unione<br />

provinciale <strong>del</strong>le cooperative,<br />

oggi Confcooperative Brescia, e poi<br />

di Confcooperative Lombardia e nazionale<br />

e al sostegno di parlamentari<br />

<strong>brescia</strong>ni come Franco Salvi, un’idea<br />

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che a molti sembrava utopistica incominciò<br />

a farsi strada, fin tanto che<br />

nel 1991 l’approvazione <strong>del</strong>la Legge n°<br />

381 ha espressamente riconosciuto lo<br />

specifico di questa particolare forma<br />

di sodalizio sociale. Attualmente la<br />

cooperativa è gestore <strong>del</strong> Cfpa Roè<br />

Volciano, <strong>del</strong>la Scuola Primaria “San<br />

Giuseppe” a Salò, <strong>del</strong>la Scuola <strong>del</strong>l’In-<br />

fanzia “Paola di Rosa” sempre a Salò,<br />

<strong>del</strong> campeggio estivo e di varie attività<br />

culturali ed educative. Il 1° maggio<br />

scorso presso la sede <strong>del</strong>la cooperativa<br />

a Roè Volciano si è tenuta la celebrazione<br />

<strong>del</strong> 50° anno di fondazione.<br />

L’incontro è stato un’occasione di<br />

festa con quanti hanno vissuto questi<br />

anni nella cooperativa e nelle scuole e<br />

con quanti hanno consentito alla cooperativa<br />

e alle scuole di radicarsi nel<br />

tessuto sociale <strong>del</strong> territorio. Il programma<br />

ha previsto alle ore 10.30 la<br />

S. Messa e poi i saluti <strong>del</strong>le Autorità.<br />

Sono tra gli altri intervenuti Valeria<br />

Negrini, presidente settore solidarietà<br />

sociale di Confcooperative Brescia e<br />

Felice Scalvini co-presidente di Coop<br />

Eu e vice presidente Ica.<br />

trasmissione di saperi volti a uno<br />

sviluppo esclusivamente tecnico,<br />

impari a concepirsi come una<br />

comunità che educa, che forma<br />

persone e le accompagna nella<br />

vita.<br />

Si può far questo solo se<br />

l’educazione è trasmissione<br />

<strong>del</strong>l’immenso patrimonio valoriale<br />

e culturale <strong>del</strong>la tradizione”.<br />

Anche il mondo <strong>del</strong>le imprese<br />

cooperative – il 50° <strong>del</strong>la S.<br />

Giuseppe ne è una storica<br />

testimonianza –, per i suoi valori e<br />

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per il suo mo<strong>del</strong>lo organizzativo,<br />

ha una dimensione educativa<br />

intrinseca: al primo posto la<br />

persona, che deve interagire con<br />

altre persone in una logica di<br />

corresponsabilità condivisa; mai<br />

paga dei risultati raggiunti; non si<br />

esaurisce nell’aspetto tecnico e<br />

trasmette il patrimonio culturale<br />

e valoriale <strong>del</strong>la tradizione.<br />

Per questo il messaggio rivolto ai<br />

giovani: la cooperazione per voi<br />

ha le porte spalancate!<br />

(Angelo Chiappa)


unto primo: sensibilizzare<br />

le singole coscienze<br />

e l’opinione pubblica.<br />

Punto secondo: organizzarsi<br />

e agire per coinvolgere<br />

attivamente almeno un milione<br />

di cittadini. Punto terzo: seguire<br />

gli sviluppi <strong>del</strong>la proposta in sede<br />

istituzionale. Sono le tre fasi che<br />

deve attraversare ciascuna “Iniziativa<br />

dei cittadini europei” (Ice),<br />

nuovo istituto di partecipazione democratica<br />

predisposto dal Trattato<br />

di Lisbona ed entrato in vigore un<br />

anno fa, il 1° aprile 2012.<br />

Attualmente sono una quindicina le<br />

Ice attivate, la più nota è “Uno di<br />

noi” (che domenica 12 maggio celebra<br />

la sua giornata italiana) per<br />

la difesa <strong>del</strong>l’embrione umano, sostenuta<br />

da una vasta gamma di soggetti<br />

pro-life diffusi in tutto il continente.<br />

Va rilevato come questa modalità<br />

predisposta per far risuonare<br />

la voce dei cittadini nelle sedi istituzionali<br />

di Bruxelles e Strasburgo<br />

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stia muovendo non poche energie<br />

“di base”; in tal senso la mobilitazione<br />

a favore di “Uno di noi” (“One<br />

of us” nella versione inglese; www.<br />

oneofus.eu) si può ben considerare<br />

in pole position. A seconda dei Paesi,<br />

si sta puntando alla raccolta di<br />

firme con banchetti e gazebo nelle<br />

piazze <strong>del</strong>le città, all’uscita di messa,<br />

nei ritrovi giovanili, a margine<br />

di convegni di associazioni laicali.<br />

Si tenta anche di non limitare il<br />

campo di azione alle realtà confessionali,<br />

perché ovviamente la vita è<br />

patrimonio universale. Il milione di<br />

firme è solo un “traguardo volante”<br />

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per condurre fino in fondo l’impegno<br />

a tutela <strong>del</strong>l’embrione. E ciò<br />

per vari motivi. Anzitutto bisogna<br />

ricordare che gli stessi promotori<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa fanno riferimento –<br />

come è necessario – alle esclusive<br />

materie comunitarie: “Uno di noi”<br />

è intesa “a estendere la protezione<br />

giuridica <strong>del</strong>la dignità, <strong>del</strong> diritto alla<br />

vita e <strong>del</strong>l’integrità di ogni essere<br />

umano fin dal concepimento in tutte<br />

le aree di competenza <strong>del</strong>l’Ue”.<br />

Essa domanda in particolare all’Ue<br />

di “porre fine al finanziamento di<br />

attività che presuppongono la distruzione<br />

di embrioni umani nei<br />

settori <strong>del</strong>la ricerca, nei programmi<br />

di riduzione <strong>del</strong>le nascite e nella<br />

pratiche di sanità pubblica che presuppongono<br />

la violazione <strong>del</strong> diritto<br />

alla vita” (è fra l’altro il campo<br />

<strong>del</strong>la cooperazione internazionale).<br />

Non ci si può dunque attendere, per<br />

fare un esempio, che l’Ue intervenga<br />

sulle legislazioni riguardanti le<br />

interruzioni di gravidanza in vigo-<br />

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re nei singoli Paesi, che sono di<br />

esclusiva competenza giuridica nazionale.<br />

In secondo luogo, occorre<br />

prestare attenzione alle procedure.<br />

Infatti non è sufficiente raccogliere<br />

indistintamente un milione di firme<br />

(entro il 1° novembre 2013), ma occorre<br />

farlo mediante criteri predefiniti<br />

per quanto riguarda la validità<br />

<strong>del</strong>le dichiarazioni di sostegno:<br />

quindi le firme passeranno al vaglio<br />

<strong>del</strong>le autorità nazionali prima di essere<br />

trasmesse a Bruxelles. Ancora:<br />

le firme devono provenire da almeno<br />

sette Paesi, rispettando quorum<br />

minimi a secondo <strong>del</strong>le dimensioni<br />

demografiche: in Germania la quota<br />

è 74.500 firme, in Francia 55.500,<br />

in Italia e Regno Unito 54.750, per<br />

scendere a 38.250 in Polonia, 15milain<br />

Svezia, 13.500 in Bulgaria, 4.500<br />

a Malta… Quando si giungerà al milione<br />

di firme “certificate”, “Uno di<br />

noi” arriverà finalmente alla Commissione,<br />

la quale incontrerà il Comitato<br />

promotore per consentire di<br />

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esporre nel dettaglio le tematiche<br />

sollevate dall’Ice, che saranno presentate<br />

anche nel corso di un’audizione<br />

pubblica al Parlamento<br />

europeo. L’Esecutivo Ue avrà tre<br />

mesi di tempo per decidere e far<br />

sapere (mediante una “comunicazione”<br />

pubblica) se intende formulare<br />

un’iniziativa legislativa oppure<br />

motivare un’eventuale risposta<br />

contraria. Se poi si dovesse effettivamente<br />

giungere a un’iniziativa<br />

legislativa <strong>del</strong>la Commissione, la<br />

palla passerà nel campo <strong>del</strong> Parlamento<br />

europeo e <strong>del</strong> Consiglio Ue,<br />

che sono le due autorità legislative<br />

<strong>del</strong>l’Unione europea, le quali a loro<br />

volta potranno stabilire di legiferare<br />

secondo la richiesta dei cittadini<br />

oppure non legiferare o, anche,<br />

paradossalmente, legiferare discostandosi<br />

dalle attese dei promotori<br />

<strong>del</strong>l’Ice. Il percorso, come si vede, è<br />

lungo, ma la posta in gioco è la vita:<br />

ecco perché occorre procedere con<br />

assoluta determinazione.


stato il vescovo di Brescia,<br />

Luciano Monari, con un<br />

sintetico quanto efficace<br />

intervento sul significato<br />

<strong>del</strong>la cattedrale a aprire<br />

la presentazione <strong>del</strong> dvd “<strong>La</strong> chiesa<br />

cattedrale di Brescia” ultimo arrivato<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa editoriale che la sottocommissione<br />

per la catechesi attraverso<br />

l’arte e il Centro diocesano per<br />

le comunicazioni sociali avevano lanciato<br />

qualche anno fa per la valorizzazione<br />

<strong>del</strong>l’immenso patrimonio storico,<br />

artistico e culturale rappresentato<br />

dalle chiese <strong>del</strong>la diocesi. Un patrimonio<br />

che, se adeguatamente documentato<br />

e valorizzato, poteva diventare<br />

uno strumento importante per la catechesi<br />

e l’annuncio. Il dvd dedicato<br />

alla Cattedrale di Brescia presenta in<br />

realtà un triplice percorso. Il suo racconto,<br />

infatti, è diviso tra il Duomo<br />

Vecchio, probabilmente edificato sul<br />

mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong> Sacro sepolcro di Gerusalemme<br />

o <strong>del</strong>la Cappella palatina<br />

di Aquisgrana, come ha sottolineato<br />

Fabio <strong>La</strong>rovere, curatore <strong>del</strong> progetto<br />

nel corso <strong>del</strong>la presentazione, e il<br />

Duomo Nuovo sotto le cui volte sono<br />

conservate singificative opere d’arte<br />

connotate da importanti caratteristi-<br />

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Due poeti <strong>brescia</strong>ni si sono<br />

affermati al 7° concorso nazionale<br />

“<strong>La</strong> Carica” di Pastrengo nel<br />

Veronese, promosso dal Comune<br />

nell’ambito <strong>del</strong>le annuali<br />

celebrazioni <strong>del</strong>la storica carica dei<br />

Carabinieri, con la partecipazione<br />

di centinaia di concorrenti di quasi<br />

tutte le regioni italiane.<br />

<strong>La</strong> commissione giudicatrice<br />

formata da cattedratici e docenti<br />

<strong>del</strong>l’Università di Verona ha<br />

assegnato nella sezione lingua<br />

italiana il secondo premio a Eros<br />

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<br />

che teologiche. Completa il dvd anche<br />

un approfondimento dedicato al<br />

Tesoro <strong>del</strong>le Sante Croci per spiegare<br />

origini modalità di esposizione di<br />

questo suggestivo rito a cui i <strong>brescia</strong>ni<br />

possono assistere soltanto in Quaresima<br />

e in poche altre occasioni nel<br />

corso <strong>del</strong>l’anno. Il senso ultimo di una<br />

iniziativa editoriale che non può essere<br />

riassunta in una semplice opera<br />

documentaristica è stato tratteggiato<br />

dal vescovo Monari che ha ricordato<br />

il significato cristiano <strong>del</strong> tempio,<br />

luogo fisico in cui il popolo di Dio, la<br />

vera Chiesa in Cristo, si riunisce per<br />

pregare. <strong>La</strong> cattedrale, ha proseguito<br />

ancora mons. Monari, diventa il luogo<br />

simbolo, lo spazio di riferimento<br />

sul territorio a cui il popolo, Chiesa di<br />

persone, guarda per sentirsi un’unica<br />

comunità. Per questo motivo, e intenti<br />

che non siano diversi dalla volontà<br />

<strong>del</strong>l’uomo di dare gloria a Dio, la catte-<br />

Nava di Calcinato per la lirica “<strong>La</strong><br />

beccaccia”. Il secondo <strong>brescia</strong>no<br />

premiato al concorso di Pastrengo<br />

è <strong>La</strong>zzaro Mutti di Montichiari, a<br />

cui è stato assegnata la medaglia<br />

<strong>del</strong> Pontefice. I due poeti <strong>brescia</strong>ni<br />

hanno ricevuto l’ambito premio<br />

domenica entrambi dalle mani <strong>del</strong><br />

Procuratore capo <strong>del</strong>la Repubblica<br />

Mario Giulio Schinaia nel corso<br />

<strong>del</strong>la cerimonia conclusiva <strong>del</strong>la<br />

manifestazione alla presenza <strong>del</strong>le<br />

massime autorità istituzionali <strong>del</strong>la<br />

provincia di Verona.<br />

drale è diventata nel tempo la più importante,<br />

anche da un punto di vista<br />

storico e culturale, di tutte le chiese di<br />

una diocesi. Il dvd “<strong>La</strong> chiesa cattedrale<br />

di Brescia”, risponde dunque anche<br />

a questo intento che ha saldi fondamenti<br />

teologici. Questo non significa<br />

che dall’opera, affidata alla regia di<br />

Claudio Uberti, non risalti la meraviglia<br />

<strong>del</strong>le due chiese madri <strong>del</strong> Bresciano,<br />

con il loro apparato artisticoarchitettonico<br />

che lascia senza parole<br />

chi si trovi a varcare per la prima volta<br />

la porta d’ingresso <strong>del</strong>la Cattedrale o<br />

<strong>del</strong>la Rotonda. Il dvd sulle cattedrali,<br />

realizzato anche con il sostegno <strong>del</strong>la<br />

Fondazione Asm, è, dunque, l’ultimo<br />

capitolo di un progetto che ha già portato<br />

alla realizzazione di opere analoghe<br />

sulle parrocchiali di Montichiari,<br />

Flero, Bedizzole, Verolanuova, Gardone<br />

Valtrompia, Ghedi e <strong>del</strong>l’unità<br />

pastorale di Botticino.<br />

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Il liceo statale “Gambara” di<br />

Brescia, su iniziativa dei docenti<br />

<strong>del</strong>la Commissione “Stage” e <strong>del</strong><br />

Dipartimento di scienze umane<br />

<strong>del</strong>lo stesso liceo, in collaborazione<br />

con il Ctrh (Centro territoriale<br />

risorse per l’handicap) provinciale<br />

in via dei Mille 4/b, ha inaugurato<br />

il 6 maggio scorso, nell’aula magna<br />

<strong>del</strong>la scuola in via Gambara 3,<br />

una mostra documentaria dal<br />

titolo: “Un passo dopo l’altro… il<br />

cammino <strong>del</strong>l’integrazione dalla<br />

separazione all’inclusione nelle<br />

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Torna “Musica da bere” concorso musicale<br />

che si svolge in terra <strong>brescia</strong>na,<br />

giunto alla 4ª edizione. Le date <strong>del</strong>le<br />

finali sono il 17, il 18 e il 19 maggio,<br />

rispettivamente al Ctm di Rezzato, al<br />

Teatro Corallo di Villanuova sul Clisi e<br />

al Centro sportivo di Vobarno. A contendersi<br />

la vittoria sei gruppi, selezionati<br />

tra 130 iscritti provenienti da tutta<br />

Italia: Arcane of Souls, Alberto Gesù,<br />

Fadà, <strong>La</strong> Metralli, <strong>La</strong>ula <strong>La</strong>lla Domeneghini<br />

e Tablo. A presiedere la giuria<br />

Enrico De Angelis, responsabile<br />

artistico <strong>del</strong> Club Tenco di Sanremo,<br />

affiancato dal giornalista Massimo Pirotta,<br />

dall’organizzatore Enrico Faccio<br />

e dai musicisti Giorgia Poli (nota<br />

bassista degli Scisma) e Cesare Basile,<br />

bravo cantautore siciliano. Le tre<br />

serate finali saranno arricchite dalla<br />

presenza di tre nomi importanti <strong>del</strong>la<br />

canzone italiana. Al Ctm di Rezzato,<br />

assieme ai finalisti, si esibirà Cristina<br />

Donà, cantautrice tra le più intelligenti<br />

e all’avanguardia <strong>del</strong>la canzone<br />

italiana; l’ultimo album di Cristina è<br />

“Torno a casa a piedi” <strong>del</strong> 2011. Sabato<br />

18 a Villanuova si esibirà invece Shel<br />

Shapiro, nato a Londra e indimenticabile<br />

leader dei Rockes negli anni<br />

’70, straordinario testimone di una<br />

mondo (non solo musicale) che pare<br />

non tramontare mai. <strong>La</strong> conclusione<br />

<strong>del</strong>la rassegna vedrà come ospite un<br />

cantautore particolare come Davide<br />

Van De Sfroos (nella foto), nato come<br />

songwriter dialettale ma capace di<br />

competere in quanto a notorietà con i<br />

migliori rappresentanti italiani. Onore<br />

al merito quindi per gli organizzatori<br />

di questo importante Festival, che con<br />

istituzioni scolastiche <strong>brescia</strong>ne”.<br />

L’iniziativa, visitabile sino all’11<br />

maggio, è particolarmente<br />

significativa per la realtà<br />

<strong>brescia</strong>na, in quanto ripercorre<br />

con testimonianze documentarie e<br />

fotografiche le principali tappe <strong>del</strong><br />

processo di integrazione didattica<br />

e culturale <strong>del</strong>la scuola <strong>brescia</strong>na a<br />

partire dalla seconda metà <strong>del</strong> ‘700<br />

ai primi anni Settanta <strong>del</strong> ‘900 con<br />

il passaggio dalle scuole “speciali<br />

e differenziali” alla “scuola statale<br />

pubblica”.<br />

coraggio e caparbietà continuano a investire<br />

tempo, energie e idee per far<br />

crescere la musica di qualità. L’anima<br />

di questo concorso è Davide Vedovelli,<br />

artefice anche <strong>del</strong> blog Spaccadischi,<br />

che mantiene alta l’attenzione<br />

sulle vicende musicali italiane. Un<br />

ringraziamento ai Comuni che hanno<br />

sostenuto questa iniziativa (Rezzato,<br />

Villanuova, Vobarno) oltre alla<br />

Provincia e alla Comunità montana<br />

di Vallesabbia. Info Davide Vedovelli<br />

377/4578845, www.musicadabere.it.


Anche Brescia, con il Grande,<br />

partecipa all’“European opera<br />

days”, l’iniziativa che da sei anni<br />

coinvolge in due giornate più di<br />

80 compagnie d’opera e teatri,<br />

europei e non solo, organizzando<br />

eventi gratuiti aperti al pubblico<br />

per far scoprire l’arte <strong>del</strong>l’opera in<br />

tutte le sue diverse sfaccettature.<br />

<strong>La</strong> Fondazione <strong>del</strong> Teatro Grande<br />

ha coinvolto il Conservatorio<br />

Luca Marenzio, dedicando al tema<br />

<strong>del</strong>l’opera il secondo appuntamento<br />

<strong>del</strong>la rassegna dei “Concerti <strong>del</strong><br />

Conservatorio al Teatro Grande”<br />

in programma per domenica 12<br />

maggio alle 11 presso<br />

il Ridotto <strong>del</strong> Teatro Grande. Nel<br />

concerto Omaggio all’Opera i<br />

giovani cantanti <strong>del</strong> Conservatorio<br />

<strong>del</strong>le classi di canto <strong>del</strong>le prof.sse<br />

Cristina Pastorello, Silvia Dalla<br />

Benetta, Donatella Lombardi e<br />

Vittoria Licari, accompagnati al<br />

pianoforte dal prof. Damiano<br />

Carissoni ed eseguiranno alcune<br />

<strong>del</strong>le arie più celebri <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong><br />

melodramma.<br />

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a tempo tanti amici mi<br />

chiedevano di raccogliere<br />

in un libro di tutte le<br />

mie canzoni. Ma per un<br />

motivo o per l’altro continuavo<br />

a rinviare. Poi, grazie anche<br />

all’aiuto <strong>del</strong>l’amico scout Battista<br />

Cavagna, una vita di musica ha trovato<br />

spazio in un volume di oltre 220<br />

pagine”. Così Francesco Braghini, il<br />

cantautore <strong>brescia</strong>no per eccellenza,<br />

parla di “Le sue 80 canzoni popolari<br />

e dialettali” un volume che raccoglie<br />

gran parte <strong>del</strong>la sua produzione dedicata<br />

a cantare la <strong>brescia</strong>nità. Braghini,<br />

a 82 anni, non ha ancora smesso di<br />

divertire e di divertirsi con il dialetto<br />

che considera una vera e propria lingua<br />

che se oggi non gode di grande<br />

salute (“sempre in meno lo parlano e<br />

quei pochi tendono a italianizzarlo”<br />

è la constatazione <strong>del</strong> cantautore)<br />

ma che è uno straordinario veicolo<br />

per trasmettere sentimenti ed emozioni.<br />

E così Francesco Braghini non<br />

dice mai di no a chi lo invita. D’altra<br />

parte mettere a sordina alla musica<br />

sarebbe come rinunciare a una parte<br />

importante <strong>del</strong>la sua vita. Una parte<br />

messa nero su bianco nelle pagine<br />

<strong>del</strong>l’opera fresca di stampa. Sfogliare<br />

il volume, soffermarsi a leggere<br />

le brevi note che raccontano la ge-<br />

<br />

nesi di ogni singola canzone è come<br />

entrare in punta di piedi nella vita di<br />

Francesco Braghini e, tramite la sua<br />

musica, nella storia di Brescia e <strong>del</strong>la<br />

<strong>brescia</strong>nità. Una storia che si apre<br />

con “Bressa, me bela città”, composta<br />

nel 1960 in un impeto di orgoglio tutto<br />

<strong>brescia</strong>no. Se Milano aveva la sua<br />

“Bela Madunina”, è la riflessione di<br />

Braghini, perché Brescia non poteva<br />

avere una canzone che ne esaltasse la<br />

capacità di mantenere la barra dritta<br />

su sentimenti e valori che nemmeno<br />

la “modernità <strong>del</strong> tempo” poteva scalfire?<br />

E dopo l’ode all’amata città molte<br />

altre sono state le canzoni che Braghini<br />

ha dedicato a un mondo sempre<br />

in bilico tra propensione al futuro e<br />

una sguardo al passato qualche volta<br />

velato di nostalgia. E come capita<br />

nella migliore tradizione cantautorale<br />

i testi finiscono spesso col diventare<br />

poesia. Si schernisce, Braghini, se<br />

qualcuno gli fa notare che le sue non<br />

sono semplici ballate popolari, ma testi<br />

che hanno la dignità <strong>del</strong>la migliore<br />

poesia popolare. Non ne vuole sapere,<br />

si considera soltanto il primo cantautore<br />

dialettale <strong>del</strong> Bresciano che con<br />

le sue canzoni ha voluto raccontare<br />

momenti belli e meno belli <strong>del</strong>la sua<br />

città, <strong>del</strong>la sua vita, consegnando alle<br />

generazioni future un importante pa-<br />

trimonio artistico e culturale. Charlie<br />

Cinelli, Piergiorgio Zanetti e Daniele<br />

Gozzetti considerino Francesco Braghini<br />

il loro maestro, il capostipite <strong>del</strong>la<br />

scuola <strong>del</strong>la canzone dialettale <strong>brescia</strong>na.<br />

Per questo era importante che<br />

prima o poi Braghini accettasse l’idea<br />

di mettere mano a una raccolta di tutte<br />

le sue canzoni, corredandola, come<br />

ha fatto, di una parte dedicata a chi ha<br />

cantato il dialetto prima di lui. L’opera<br />

ora è compiuta, ma non è il canto<br />

<strong>del</strong> cigno di Braghini che continua a<br />

cantare e che a dispetto di tutto e di<br />

tutti considera ancora “Bressa” una<br />

bella città. “Certo – afferma – i tempi<br />

sono cambiati. Il centro storico è stato<br />

per troppo tempo abbandonato a<br />

se stesso”. Cosa canterebbe, allora,<br />

se dovesse riscrivere oggi la canzone<br />

che l’ha lanciato nel panorama <strong>del</strong>la<br />

musica dialettale. Braghini non ha<br />

dubbi: la metropolitana.


Da lunedì al venerdì, a partire<br />

dalle 7, Radio <strong>Voce</strong> vi informa<br />

sui principali fatti da Brescia,<br />

dall’Italia e dal mondo. Nell’arco<br />

di oltre due ore in diretta, potrete<br />

seguire rassegne stampa locali<br />

e nazionali, ed approfondimenti<br />

sulle notizie principali.<br />

Per cominciare la giornata col<br />

piede giusto, ascoltando la<br />

musica migliore e costantemente<br />

informati, l’appuntamento è con<br />

Brescia in diretta. Seguite il nostro<br />

consiglio e buon ascolto.<br />

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Dall’11 maggio la Messa <strong>del</strong> sabato<br />

alle 18.30, viene trasmessa in<br />

diretta dalla chiesa <strong>del</strong>la Natività<br />

di Maria in Brescia su TT 2<br />

Teletutto (87) e Super Tv (92-115).


Si celebra questa domenica la<br />

47ª Giornata mondiale per le<br />

comunicazioni sociali. Il messaggio<br />

di papa Benedetto XVI (annunciato<br />

come tradizione il 24 gennaio<br />

scorso, festa di S. Francesco di<br />

Sales, patrono dei giornalisti)<br />

riguarda dunque i social network<br />

da considerare, nel contesto<br />

<strong>del</strong>l’Anno <strong>del</strong>la fede, porte di<br />

verità e di fede, nuovi spazi di<br />

evangelizzazione e fattore di<br />

sviluppo umano. Ne parliamo in<br />

Primo Piano (ore 9.20) con il nostro<br />

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<strong>La</strong> scorsa domenica Rai Uno ha proprio<br />

toccato il fondo, e speriamo che<br />

più in basso non si possa andare. Una<br />

bestemmia urlata davanti al portone<br />

<strong>del</strong>la Basilica di Santa Maria in Aracoeli,<br />

a Roma, alle ore 17, in diretta<br />

nazionale, isole comprese.<br />

Una scivolone inaccettabile trasmesso<br />

durante la trasmissione “Domenica<br />

in – Così è la vita”, che seguiva<br />

minuto per minuto il matrimonio<br />

<strong>del</strong>l’ex soubrette Valeria Marini, evento<br />

mondano e pesantemente pubblicizzato,<br />

migliaia di persone, centinaia<br />

di vip. Insomma, ancora una volta<br />

il circo in tv.<br />

Dallo studio le gentildonne di turno<br />

direttore don Adriano Bianchi.<br />

Ecclesia (ore 11) si occupa ancora<br />

di Pastorale universitaria con don<br />

Raffaele Maiolini. Il commento al<br />

Vangelo è di don Marco Busca. Il<br />

programma domenicale prodotto<br />

da <strong>Voce</strong>Media e curato da Betty<br />

Cattaneo, va in onda (in differita)<br />

anche su Radio <strong>Voce</strong> Camuna, Ecz,<br />

Radio Claronda, Radio Basilica<br />

Verolanuova, Radio Ponte di<br />

Manerbio e Radio Raphaël. Le<br />

rubriche si possono riascoltare in<br />

podcast sul sito www.radiovoce.it<br />

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commentano qualsiasi cosa si muova,<br />

ma ovviamente il protagonista <strong>del</strong>la<br />

frittura mista è il vestito <strong>del</strong>la sposa:<br />

il pizzo pregiato, il velo lungo ben otto<br />

metri, i diamanti un po’ ovunque...<br />

le mancano solo i petardi nei capelli.<br />

Nulla di tutto ciò può salvare questo<br />

evento dal qualunquismo di una<br />

grottesca farsa televisiva, che risulta<br />

volgare ancor prima <strong>del</strong> fatto <strong>del</strong>la<br />

bestemmia. Una sposa che sfila nascosta<br />

da numerosi grandi ombrelli<br />

bianchi, per non fare vedere il vestito<br />

al transennato pubblico <strong>del</strong>irante<br />

e alle telecamere, perché ovviamente<br />

qualche agenzia ha pagato profumatamente<br />

per avere l’esclusiva. Una sce-<br />

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na che ricorda gli arresti dei latitanti<br />

mafiosi: scortati dalla polizia, a testa<br />

bassa, con il volto coperto dai vestiti.<br />

E questa sarebbe la bellezza di una<br />

sposa il giorno <strong>del</strong> suo matrimonio?<br />

Povera Valeria, schiava <strong>del</strong>la sua immagine<br />

ancor più dei suoi fan, prigioniera<br />

<strong>del</strong>lo spettacolo che sempre deve<br />

offrire al pubblico affamato. Sarà<br />

certo vantaggioso per la sua notorietà<br />

sposarsi in pubblico in stile festa da<br />

scudetto, ma che tristezza vedere una<br />

donna schiacciata, spintonata, braccata<br />

dalla folla e dai giornalisti. È proprio<br />

durante questa calca primordiale<br />

che i bodyguard <strong>del</strong>la Marini spintonano<br />

i cameraman e i paparazzi, e<br />

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<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la<br />

rubrica “<strong>La</strong> Buona Notizia” apre<br />

con il servizio su “<strong>La</strong> Giornata<br />

per le comunicazioni sociali”<br />

che si festeggia domenica. A<br />

seguire: “Gli esercizi spirituali<br />

per giovani” guidati dal Vescovo<br />

all’Eremo di Bienno; il “Convegno<br />

<strong>del</strong>le Ancelle <strong>del</strong>la carità” per il<br />

bicentenario <strong>del</strong>la nascita <strong>del</strong>la<br />

fondatrice; “Grestival”, l’incontro<br />

degli animatori <strong>del</strong> Grest al<br />

PalaBanco di Brescia. <strong>La</strong> rubrica<br />

“4 parole...” è con don Adriano<br />

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nella tensione generale arriva, nitida<br />

e scandita, la bestemmia in questione.<br />

Bando ai moralismi e ai contro-moralismi:<br />

di bestemmie purtroppo ne<br />

sentiamo spesso un po’ ovunque. Ma<br />

ascoltarle in diretta nazionale è troppo.<br />

Si è trattato di una miopia televisiva<br />

a livello di produzione, di ideazione:<br />

è ovvio che se si decide di seguire<br />

in diretta un evento di tale bassezza<br />

culturale il rischio di incappare in scene<br />

o frasi offensive o sconvenienti è<br />

alto. Chi cerca trova.<br />

Ma se errare è umano, perseverare è<br />

diabolico. E infatti su una pagina <strong>del</strong><br />

sito internet ufficiale <strong>del</strong>la Rai, (nello<br />

specifico Rai Replay, dove si trovano<br />

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Bianchi per presentare la nuova<br />

sovra-copertina <strong>del</strong> settimanale<br />

diocesano “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”.<br />

“<strong>La</strong> Buona Notizia” va in onda: la<br />

domenica alle 13.05 su Teletutto<br />

e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su<br />

Super TV la domenica e il martedì<br />

alle 20; su Più Valli TV la domenica<br />

alle 8; su Teleboario la domenica<br />

alle 8.15 e alle 10; e su www.<br />

vocemedia.tv che manderà in<br />

onda anche lo speciale “Il Corpo<br />

ecclesiale” <strong>del</strong>la sezione “Terre di<br />

Fede” <strong>del</strong>l’Agorà.<br />

le repliche <strong>del</strong>le trasmissioni <strong>del</strong>la settimana<br />

precedente) nessuno si è preso<br />

la briga di censurare la bestemmia:<br />

si può riascoltare a piacimento, come<br />

se niente fosse.<br />

Colpa <strong>del</strong>la tv. E colpa <strong>del</strong> pubblico.<br />

Chi affida il suo tempo libero a una<br />

televisione di pessima qualità deve<br />

aspettarsi il peggio.<br />

<strong>La</strong>sciamo da sola questa televisione.<br />

<strong>La</strong>sciamoli soli nei loro studi sgargianti<br />

a ridersi e piangersi addosso.<br />

Basterebbero poche ore di scelta critica,<br />

di boicottaggio mediatico, per<br />

cancellare per sempre questa brutta<br />

tv: se non dai palinsesti, almeno da<br />

casa nostra.


utto pronto, o quasi, per la<br />

66ª edizione <strong>del</strong> Festival<br />

di Cannes che apre mercoledì<br />

15 maggio e chiude<br />

domenica 26 maggio.<br />

Nell’immaginario collettivo, e non solo,<br />

il festival francese se la gioca quasi<br />

alla pari per importanza mondiale<br />

con la Mostra <strong>del</strong> cinema di Venezia;<br />

ma forse più di questa, proprio per la<br />

sua collocazione oltralpe, racchiude<br />

anche un po’ di quell’aria naïf, di bellezza<br />

quasi d’altri tempi, di eleganza<br />

e glamour. E l’apertura è nel rispetto<br />

<strong>del</strong>la sua immagine più classica con<br />

“Il Grande Gatsby” (fuori concorso)<br />

<strong>del</strong> regista Baz Luhrman e un fenomenale<br />

Leonardo Di Caprio che dovrebbe<br />

calpestare (condizionale d’obbligo<br />

fino all’ultimo momento) il red carpet.<br />

E c’è anche un po’ di Italia a Cannes.<br />

Torna per la quinta volta Paolo Sorrentino<br />

con “<strong>La</strong> grande bellezza” (in<br />

concorso) suo ultimo lavoro che annovera<br />

nel cast Toni Servillo, protagonista,<br />

e fra gli altri Carlo Verdone,<br />

Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia<br />

Forte, Pamela Villoresi, Isabella Ferrari,<br />

Giorgio Pasotti e Roberto Hertlizka.<br />

il film è un viaggio nel fascino<br />

eterno di Roma fra un’umanità decadente.<br />

<strong>La</strong> guida di questo viaggio è un<br />

giornalista e scrittore, Servillo, amaro<br />

e disilluso. L’Italia c’è anche con<br />

il primo lavoro alla regia di Valeria<br />

Golino “Miele”, con Jasmine Trinca<br />

nei panni di Irene, una ragazza che<br />

per guadagnarsi da vivere favorisce<br />

la dolce morte a malati terminali che<br />

non ce la fanno più a sopportare i dolori.<br />

“Miele” non è in concorso, ma è in<br />

“Un certain regard”, sezione parallela<br />

al concorso ufficiale. Un pezzo di cinema<br />

nostrano anche nella “Semaine<br />

de la Critique” con il lungometraggio<br />

“Salvo” di Fabio Gassandonia e Antonio<br />

Piazza. Fra le proiezioni speciali<br />

c’è poi Roberto Minervini con “Stop<br />

the pounding heart”.<br />

Italia a parte, scorrendo i film si nota<br />

come gli Stati Uniti sembrano un po’<br />

farla da padroni. Emma Watson, ormai<br />

molto ex maghetta di Harry Potter,<br />

è la protagonista <strong>del</strong> film diretto<br />

da Sofia Coppola “The Bling ring” che<br />

aprirà “Un certain regard”. Il film, tratto<br />

da una storia vera, racconta di alcu-<br />

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ni adolescenti che si introducono nelle<br />

case dei vip per rapinarli. Non mancano,<br />

in gara, i fratelli Coen “Inside<br />

Llewyn Davis” con una storia ispirata<br />

a Dave Van Ronk. Dopo “Drive” continua<br />

la collaborazione tra il regista<br />

Nicolas Winding Refn e Ryan Gosling<br />

in “Only God forgive”. In concorso anche<br />

Steven Soderbergh con “Behind<br />

the can<strong>del</strong>abra” con la biografia <strong>del</strong><br />

pianista Liberace; interpreti Michael<br />

Douglas e Matt Damon. Chiusura <strong>del</strong><br />

festival con “Zulu” di Jérôme Salle<br />

con Orlando Bloom e Forest Whitaker.<br />

Da ricordare ancora in concorso<br />

“The immigrant” di James Gray con<br />

Marion Cotillard e Joaquin Phoenix,<br />

“<strong>La</strong> Vènusà la fourrure” di Roman Polanski<br />

con Emanuelle Seigner, “<strong>La</strong> vie<br />

d’Adèle” di Ab<strong>del</strong>latif Kechiche e “Le<br />

passè” di Asghar Farhadi, già premio<br />

Oscar per “Una separazione”.<br />

Assaggi di nomi e titoli noti, ma lo<br />

spazio è anche per quelli che il grande<br />

pubblico conosce meno o non conosce<br />

affatto, tra cui potrebbe nascondersi<br />

il vincitore <strong>del</strong>la Palma d’oro. A<br />

giudicare, la giuria presieduta da Steven<br />

Spielberg, tra cui spiccano Nicole<br />

Kidman, Ang Lee e Christoph Waltz.<br />

<strong>La</strong> madrina <strong>del</strong>la 66ª edizione è Audrey<br />

Tatou, diventata celebre grazie<br />

al ruolo ne “Il favoloso mondo di<br />

Amélie”.


u come spendere i denari<br />

pubblici, la lista che ha di<br />

fronte il nuovo governo Letta<br />

è lunga, continuamente<br />

aggiornata da più parti<br />

e incessantemente promossa da chi<br />

intende beneficiarne. Incentivi alle<br />

aziende, all’export, all’occupazione,<br />

agli esodati e a chi ha perso il lavoro;<br />

alle energie pulite e alle spese degli<br />

enti locali. E poi i pagamenti arretrati<br />

<strong>del</strong>la pubblica amministrazione, le<br />

opere pubbliche da finanziare, le famiglie<br />

da sostenere… Se aggiungiamo<br />

pure la voce: “togli quelle tasse”,<br />

la lista si fa fitta fitta. Questo non<br />

vuol dire che queste richieste siano<br />

ingiuste, immotivate, assurde. Anzi.<br />

Solo che a tale lista si contrappone<br />

quella in cui sono elencati i modi per<br />

reperire tali risorse: ad oggi assai striminzita.<br />

Posti due limiti estremi (da<br />

una parte aumentare ancora la già<br />

esorbitante pressione fiscale; dall’altra<br />

affidarsi a ciò che c’è nel cilindro<br />

<strong>del</strong> prestigiatore), dentro questo spazio<br />

il governo per forza di cose dovrà<br />

muoversi. Già da subito qualcosa si<br />

può fare, a costo zero o penalizzando<br />

pochi a vantaggio di tutti. A cominciare<br />

dall’abolizione di certe imposte o<br />

normative che hanno fatto più danni<br />

che vantaggi. <strong>La</strong> necessaria fretta con<br />

cui ha agito, soprattutto all’inizio, il<br />

governo Monti, ha prodotto anche alcune<br />

storture dannose ma facilmente<br />

rimediabili. Con lo scopo di raggranel-<br />

<br />

lare subito qualche decina di milioni<br />

di euro, si è fortemente penalizzato il<br />

settore automobilistico: il taglio dei<br />

costi deducibili ha fatto risparmiare<br />

qualcosina alle casse <strong>del</strong>lo Stato, ma<br />

ha letteralmente messo in ginocchio<br />

un comparto già in difficoltà. Le immatricolazioni<br />

sono scese a livelli da<br />

anni Sessanta e decine di migliaia i<br />

posti di lavoro nella filiera <strong>del</strong>l’automobile<br />

sono andati in fumo. Abbiamo<br />

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<br />

risparmiato10, abbiamo perso 10mila.<br />

Va da sé che cambiare sinfonia farà la<br />

fortuna di tutti, Stato compreso. Prendendo<br />

spunto dall’agenda Giavazzi –<br />

lo studio fatto dall’omonimo economista<br />

per vedere come e dove tagliare<br />

la spesa pubblica – si può adottare in<br />

un amen il proposito di limare gli incentivi<br />

troppo generosamente accordati<br />

alle fonti energetiche alternative.<br />

Un salasso da diversi miliardi di euro<br />

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L’Assocazione industriale <strong>brescia</strong>na<br />

ha dato avvio alla road map <strong>del</strong>le<br />

assemblee che porteranno a quella<br />

di fine maggio in cui la maggiore<br />

organizzazione imprenditoriale<br />

locale eleggerà i suoi nuovi vertici.<br />

Il 6 maggio scorso è toccato al<br />

Comitato piccola industria che,<br />

nel corso <strong>del</strong>la sua assemblea ha<br />

individuato in Giancarlo Turati,<br />

amministratore <strong>del</strong>egato di<br />

Fasternet, il nuovo presidente che<br />

succede nella carica a Francesco<br />

Franceschetti, non più rieleggibile<br />

<br />

Valorizzare il territorio a 360 gradi:<br />

dalla ristorazione all’agricoltura, dal<br />

turismo alla cultura, portando all’interno<br />

di sedi prestigiose le opportunità,<br />

le tradizioni, i colori e i sapori <strong>del</strong><br />

nostro territorio. È la ‘mission’ che si<br />

propone “Made in Provincia di Brescia<br />

– Territorio da Vivere”, evento<br />

promosso dalla Provincia, in collaborazione<br />

con il Centro vitivinicolo<br />

provinciale e il Comune di Rodengo<br />

Saiano. Tre giorni, dal 31 maggio al 2<br />

giugno, nella cornice <strong>del</strong>l’abbazia olivetana<br />

di San Nicola, dedicati all’economia<br />

locale, per far incontrare il<br />

produttore con il consumatore. Una<br />

occasione per promuovere il marchio<br />

d’impresa “Made in Provincia di Brescia”,<br />

“uno strumento – spiega Daniele<br />

Molgora (nella foto), presidente<br />

<strong>del</strong>l’ente – che consentisse alle nostre<br />

imprese radicate sul territorio di farsi<br />

conoscere. <strong>La</strong> nostra provincia è un<br />

territorio ricco di cultura, di storia e di<br />

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all’anno che tutti pagano in bolletta ai<br />

pochi che ne hanno approfittato. Non<br />

si dice di togliere, ma di limare sì. E<br />

un’altra cosuccia che, con una legge<br />

di poche righe, ridarebbe fiato all’intera<br />

società italiana, è la riformulazione<br />

<strong>del</strong>la riforma previdenziale Fornero<br />

in senso più elastico. Enrico Letta<br />

l’ha già preannunciata: una norma<br />

che permette più flessibilità nell’età<br />

pensionabile, in cambio di una penalizzazione<br />

<strong>del</strong> trattamento pensionistico.<br />

Andare in pensione prima, percependo<br />

meno, non altererebbe i conti<br />

previdenziali, risolverebbe il dramma<br />

degli esodati, libererebbe posti di lavoro<br />

a favore <strong>del</strong>le giovani generazioni.<br />

Si tratta solo di alcuni suggerimenti<br />

che si possono fare subito e senza<br />

grandi costi. <strong>La</strong> vendita di beni <strong>del</strong>lo<br />

Stato abbisogna di tempi lunghi e di<br />

favorevoli circostanze di mercato; il<br />

recupero <strong>del</strong>l’evasione fiscale non è<br />

pianificabile per decreto; le grandi<br />

riforme (a cominciare dalla giustizia<br />

civile) necessitano di grandi risposte<br />

<strong>del</strong>la politica.<br />

attrazioni, ma conta anche su un mercato<br />

fatto da 1milioni e 300mila residenti<br />

e su un indotto di oltre 9 milioni<br />

di presenze turistiche”. L’evento di<br />

Rodengo propone a partire dalle 18 di<br />

venerdì una serie di laboratori <strong>del</strong> gusto,<br />

assaggi e degustazioni di prodotti<br />

tipici, aperitivi ‘locali’. “Mettiamo<br />

in rete le attività produttive – precisa<br />

Mauro Tognoli, <strong>del</strong> Centro vitivinicolo<br />

– per mostrare le eccellenze e la qualità<br />

che la nostra provincia può offrire”.<br />

secondo il regolamento associativo.<br />

Paolo Franceschetti (Camuna<br />

Idroelettrica) e Maddalena<br />

Nocivelli (S 4 Win) sono i nuovi<br />

vice presidenti, in carica come<br />

il presidente per il quadriennio<br />

2013/2017. I Componenti il consiglio<br />

direttivo sono: Paolo Franceschetti<br />

(Camuna Idroelettrica), Piermatteo<br />

Ghitti (Barone Pizzini), Maddalena<br />

Nocivelli (S 4 Win), Luca Roda<br />

(Luca Roda), Mauro Tininini (Thre),<br />

Elisa Torchiani (Torchiani) e<br />

Giancarlo Turati (Fasternet).<br />

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Nelle serate di sabato e di domenica<br />

nella zona ristorazione saranno servite<br />

le prelibatezze locali per una cena<br />

“Made in Provincia di Brescia” con<br />

menu bio e di territorio. Durante la<br />

‘tre giorni’ i visitatori troveranno uno<br />

spazio libri, con le produzioni di case<br />

editrici <strong>brescia</strong>ne dedicate all’enogastronomia,<br />

itinerari artistici, intrattenimenti<br />

musicali, zona animazione e<br />

giochi per i più piccoli e momenti dedicati<br />

alla solidarietà e al volontariato.


nuovo showroom<br />

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lla fine ci voleva lui.<br />

L’Airone che per buona<br />

parte <strong>del</strong>la stagione<br />

ha stentato nel suo<br />

volo e che per un certo<br />

periodo è sembrato più simile a<br />

un anatroccolo, troppo brutto per<br />

essere vero, finalmente è tornato<br />

alle altezze che gli competono.<br />

L’ha fatto dopo i segnali di risveglio<br />

<strong>del</strong>le scorse giornate, prendendosi<br />

la squadra sulle spalle,<br />

anzi sulle ali, imprimendo il suo<br />

marchio su una gara appassionante<br />

e segnata da continui cambi di<br />

risultato.<br />

Il match di sabato contro l’Ascoli,<br />

infatti, ha visto il Brescia andare<br />

per due volte in vantaggio proprio<br />

con Caracciolo, salvo poi essere<br />

raggiunto in entrambi i casi da<br />

un’autorete di De Maio e da un rigore<br />

realizzato dall’ex di giornata<br />

Robert Feczesin.<br />

Il Brescia arriva anche a temere<br />

nel finale la beffa dei marchigiani,<br />

ma ancora una volta è il suo cannoniere<br />

a rimettere a posto le cose,<br />

trafiggendo di testa Gomis su<br />

punizione di Scaglia, sul finire <strong>del</strong><br />

secondo tempo.<br />

Andrea Caracciolo sale così a 15<br />

gol in stagione, superando anche<br />

quota 100 con la maglia <strong>del</strong> Brescia,<br />

arrivando quindi con 101 reti<br />

ad una sola lunghezza dal record<br />

di sempre di De Paoli.<br />

<br />

L’augurio è ovviamente quello che<br />

possa superarlo già in questa stagione,<br />

continuando a contribuire<br />

alla causa <strong>del</strong>le Rondinelle che<br />

nella giornata appena trascorsa<br />

ha avuto risvolti positivi: il pareggio<br />

<strong>del</strong> Varese ha consentito ai ragazzi<br />

di Calori l’aggancio al 6° posto<br />

a quota 59 e la contemporanea<br />

sconfitta <strong>del</strong> Novara contro il Bari<br />

<br />

<br />

lascia la 5ª posizione, occupata dai<br />

piemontesi a un solo punto. Anche<br />

la distanza tra Empoli e Livorno,<br />

rispettivamente in 4ª e 3ª posizione<br />

è ridotta a 8 punti, lasciando quindi<br />

aperta la possibilità di disputare<br />

i playoff.<br />

Brescia quindi ancora padrone <strong>del</strong><br />

proprio destino, soprattutto tenendo<br />

conto <strong>del</strong>l’anticipo di venerdì,<br />

<br />

<strong>La</strong> festa è archiviata. Le bandiere bianconere<br />

in tutta Italia stanno lì a ricordare<br />

il nuovo successo in campionato<br />

<strong>del</strong>la Juventus di Antonio Conte. Il<br />

secondo in due anni. Non è un caso<br />

se persino Zeman, nemico giurato <strong>del</strong>la<br />

Vecchia Signora, l’abbia definito il<br />

miglior allenatore d’Italia. <strong>La</strong> stagione<br />

2012/2013 non ha più molti verdetti<br />

ancora da sancire, tra retrocessioni<br />

e accessi alle coppe. Resta invece da<br />

dire sul fatto che i conti, nonostante<br />

Conte, non tornino. Il calcio nostrano<br />

rimane indietro, relegato ancora<br />

all’idea che il campione (top player)<br />

sia colui al quale la squadra debba<br />

mettersi a servizio, colui che deve<br />

primeggiare, immagine <strong>del</strong>la squadra.<br />

Non così la Juve di Conte, che<br />

ha chiesto più di un top player per rimanere;<br />

ha anche spiegato che il suo<br />

riferimento resta il Bayer in cui i top<br />

player sono al servizio <strong>del</strong> gruppo e,<br />

di contro, il gruppo esalta le doti <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

Un’opera prima dedicata alla grande<br />

passione per la squadra <strong>del</strong>la<br />

nostra città, una passione che non<br />

indietreggia nemmeno di fronte al<br />

purgatorio <strong>del</strong>la serie cadetta.<br />

Verrà presentato sabato 11 maggio<br />

alle 18 presso il centro culturale<br />

“Aldo Moro” di Orzinuovi il libro<br />

di Giannino Palumbo intitolato<br />

“Una vita in B. Brescia calcio nel<br />

cuore (e calci al cuore)”.<br />

Il libro racconta <strong>del</strong>la vita di un<br />

uomo e di quella di un tifoso: 40<br />

anni di passione per una squadra<br />

che si giocherà in trasferta proprio<br />

contro il Livorno. <strong>La</strong> sfida è difficile,<br />

contro una <strong>del</strong>le migliori formazioni<br />

<strong>del</strong> campionato, che già<br />

fece piangere il Brescia nel 2009,<br />

soffiandogli la promozione in serie<br />

A proprio in una finale playoff.<br />

In vista di una sfida che si preannuncia<br />

altrettanto importante per<br />

la stagione <strong>del</strong> Brescia, il capitano<br />

Marco Zambelli afferma in proposito:<br />

“Sappiamo di affrontare una<br />

gara difficile, sotto tanti punti di<br />

vista, ma andremo a giocarcela<br />

serenamente e consapevoli <strong>del</strong>le<br />

nostre capacità.<br />

<strong>La</strong> cosa più bella però è che arriviamo<br />

a questa partita con la possibilità<br />

di giocarci ancora il raggiungimento<br />

di un traguardo importante”.<br />

Il sogno continua, insomma, e<br />

sarà più facile da raggiungere se<br />

l’Airone continuerà a volare ad<br />

ali spiegate<br />

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top player. Credo predicato in Italia<br />

in passato da Arrigo Sacchi che fece<br />

grande il Milan pieno di campioni che<br />

giocavano per la squadra. Ma la strada<br />

tracciata dal Bayern va al di là <strong>del</strong><br />

gioco in campo, guarda a strutture e<br />

società all’avanguardia che mirano al<br />

futuro. E se Conte se ne andrà dalla<br />

Juve non sarà solo una questione di<br />

calciomercato ma anche perché il calcio<br />

in Italia è ancora fermo a un concetto<br />

di gioco e di strutture antiche.<br />

<br />

<br />

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<br />

di calcio, il Brescia, con la “B”<br />

nel suo destino. Squarci di luce,<br />

ma soprattutto ombre; speranze,<br />

ma soprattutto illusioni. Nei<br />

numerosi viaggi e nei mille<br />

incontri per l’Italia (e non<br />

solo). Partendo da un piccolo<br />

paese <strong>del</strong>la Bassa, dove sempre<br />

ritornare.<br />

Alla presentazione <strong>del</strong> libro<br />

interverranno anche il curatore<br />

Tarcisio Muratore e l’assessore<br />

allo Sport <strong>del</strong> Comune orceano<br />

Alessandro Battaglia.<br />

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E perché le squadre italiane possano<br />

riprendere a dire qualcosa in Europa<br />

non servono necessariamente i soldi<br />

(la Juve con Conte ha speso 156 milioni<br />

contro i 115 <strong>del</strong> Bayern) ma una<br />

mentalità. Quella che in Italia una volta<br />

funzionava: investire sulle persone<br />

e sulle idee. Basti pensare al citato<br />

Milan di Sacchi o alla Juve in cui giocava<br />

Conte. Non sempre si compravano<br />

campioni, li si cresceva. Allora i<br />

conti tornavano, così come i successi.


arà la partita <strong>del</strong>l’anno. In<br />

certi casi perfino la partita<br />

<strong>del</strong>la vita, perché arrivare<br />

a giocarsi una finale provinciale<br />

non capita tutti i<br />

giorni. Giovedì 9 maggio l’inizio <strong>del</strong><br />

“pellegrinaggio” sportivo a San Zeno,<br />

dove le squadre <strong>del</strong> calcio targato Csi<br />

sperano di ricevere come grazia uno<br />

scudetto. L’antipasto, però, viene servito<br />

nella vicina Folzano, al palazzetto<br />

Vittorio Mero. Alle 20.30 Calcinato<br />

e Orzinuovi si affrontano per il bronzo.<br />

Alle 21.30 riflettori puntati su Bcc<br />

Caffè Danesi e Real Futsal, pronte a<br />

contendersi il titolo. Venerdì si passa<br />

al calcio a 11 (ore 19 al Comunale di<br />

via Moro). Da una parte il Fuorimisura,<br />

dall’altra una tra Young Boys<br />

Chiari e Sporting Montichiari. Sabato<br />

trasferimento all’oratorio sanzenese<br />

di via Roma. Alle 17 il faccia a faccia<br />

<strong>del</strong>l’under 14 tra Giaffa Clusane e Augusta<br />

A, mentre alle 18.30 sarà la volta<br />

di Asco Vestone e San Rocco A, le<br />

big <strong>del</strong>la categoria allievi. Chiusura di<br />

giornata dedicata al calcio femminile,<br />

con la sfida tra Sale Gussago e Lions<br />

(ore 20). Piatto ricchissimo anche<br />

quello domenicale. Alle 17 in campo<br />

gli juniores di B. Rock e Borgonato,<br />

alle 18.30 in palio il titolo top junior tra<br />

Nave e Gussago. Alle 20.30 chiusura<br />

con la finalissima open di Élite. Due<br />

Effe Liquori e Bevande l’ha già conquistata<br />

a spese <strong>del</strong> Ponte Zanano, Duomo<br />

Rovato e Folgore se la contenderanno<br />

dopo il 3-3 <strong>del</strong>l’andata. Anche<br />

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nel volley a San Zeno si alza il sipario<br />

giovedì sulle finali provinciali, con la<br />

sfida di open maschile tra Castenedolo<br />

e Solferino. Appuntamento venerdì<br />

anche per l’open femminile tra Nave<br />

e Castenedolo. Sabato fitto di gare.<br />

Alle 16 Franciacorta Team e Cartoleria<br />

Scarabocchio si contenderanno<br />

il bronzo juniores; Offlaghese e Ponte<br />

Zanano quello under 14. Per l’oro<br />

<br />

<br />

Il Csi partecipa al cordoglio per<br />

la scomparsa <strong>del</strong> senatore a vita<br />

Giulio Andreotti, ricordando in<br />

lui un sincero amico, oltre che un<br />

politico attento ai problemi <strong>del</strong>lo<br />

sport. Negli anni <strong>del</strong> dopoguerra<br />

i suoi interventi furono<br />

essenziali per la rifondazione<br />

<strong>del</strong> sistema sportivo nazionale<br />

secondo criteri di pluralismo, di<br />

democrazia interna e di piena<br />

autonomia, nella convinzione<br />

che Coni, Federazioni ed Enti<br />

di promozione dovessero<br />

faccia a faccia tra S. Angela Merici e<br />

Paolo VI Concesio alle 18 (juniores)<br />

e tra Pezzaze e Fionda alle 18.30 (under<br />

14). L’under 14 mini, invece, scenderà<br />

in campo alle 17.30 con Bassa<br />

Bresciana - Castel Mella. Domenica<br />

mattina largo alle top junior. Alle 10<br />

Abcf Comero – S. Giacinto per il titolo,<br />

Paolo VI Mura – Rs Volley per il<br />

podio. Nel pomeriggio l’open misto.<br />

Alle 15 la finalina, alle 17 la finalissima.<br />

In gara Olimpia Paitone, All Star,<br />

Camignone e Cortefranca.<br />

Basket di scena sabato sera alle 21.<br />

Prima <strong>del</strong>la sfida per il titolo Team<br />

75 Lograto e i ragazzi di San Zeno<br />

giocheranno nel ricordo <strong>del</strong>l’amico<br />

Daniele Tira.<br />

operare in “stretta intesa e<br />

unità collaborativa”, essendo<br />

“omogenei e complementari”. <strong>La</strong><br />

vicinanza e l’amicizia tra Giulio<br />

Andreotti e il Csi, anche dopo<br />

la presidenza di Luigi Gedda, è<br />

testimoniata dai tanti preziosi<br />

interventi ai congressi, dai<br />

messaggi di stima, dalla presenza<br />

alla storica inaugurazione <strong>del</strong>la<br />

sede in via <strong>del</strong>la Conciliazione.<br />

Il Csi ne celebra la memoria con<br />

un minuto di silenzio sui propri<br />

campi per tutta la settimana.


Contro la Rai per<br />

una blasfema esibizione<br />

Egr. direttore,<br />

in merito alla scandalosa e blasfema<br />

esibizione avvenuta durante il concerto<br />

<strong>del</strong> 1 Maggio trasmesso da Rai<br />

3 ho ritenuto di inviare alla Rai la lettera<br />

di protesta in cui ho espresso la<br />

mia indignazione per gli atti blasfemi<br />

avvenuti e tollerati nel concerto<br />

<strong>del</strong> 1 maggio di Piazza San Giovanni<br />

a Roma, promosso da Cgil, Cisl e Uil,<br />

e trasmesso da Rai3. Ancora una volta<br />

la Rai si rende strumento massmediatico<br />

di inqualificabili esibizioni che<br />

ledono e offendono gravemente la dignità<br />

e la fede religiosa di milioni di<br />

cittadini italiani che oltretutto devono<br />

pagare il canone. È una beffa, pagare<br />

una tassa per subire un servizio pubblico<br />

che irride i valori religiosi fondamentali<br />

<strong>del</strong>la nostra nazione. Nella<br />

lettera di protesta ho chiesto pertanto<br />

che la Rai prenda dei provvedimenti<br />

esemplari nella gestione dei rapporti<br />

con la suddetta manifestazione e<br />

nei confronti dei responsabili <strong>del</strong>la<br />

diffusione <strong>del</strong>le immagini. Ho chiesto,<br />

altresì, che tali provvedimenti<br />

siano resi pubblici. Ho auspicato infine<br />

vivamente che tali atti inqualificabili<br />

non vengano più diffusi dalla<br />

Rai nel modo più assoluto. Chiudo<br />

questa lettera ricordando che tutti<br />

possiamo farci sentire scrivendo alla<br />

Rai collegandosi al seguente link:<br />

http://www.scriverai.rai.it/eService_<br />

ita/&SWEHo=www.scriverai.rai.it<br />

Giorgio Marusi<br />

Pellegrini <strong>del</strong>la gioia<br />

Egr. direttore,<br />

le proposte <strong>del</strong>l’Anno <strong>del</strong>la fede hanno<br />

arricchito di novità il tradizionale<br />

<br />

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pellegrinaggio “Roma express” e lo<br />

“Start-up” o “Festa <strong>del</strong>la fede” rivolto<br />

ai ragazzi che stanno completando<br />

l’Icfr con l’anno <strong>del</strong>la mistagogia.<br />

Il Papa ha fissato per i giorni 26-28<br />

aprile il Pellegrinaggio dei cresimandi<br />

e dei cresimati a Roma. È stata la<br />

buona occasione per unire le due iniziative<br />

promosse dall’Ufficio per gli<br />

oratori e i giovani e dall’Ufficio per la<br />

catechesi, con l’apporto prezioso di<br />

un’équipe di animazione coordinata<br />

dalle Suore Operaie.<br />

Indimenticabile il momento <strong>del</strong>l’arrivo<br />

dei pullman con a bordo più di<br />

1500 preadolescenti sullo spiazzo <strong>del</strong><br />

santuario <strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> Divino<br />

Amore a Roma, per il primo momento<br />

<strong>del</strong> pellegrinaggio. Ad attenderli<br />

le Suore Operaie con canti, danze e<br />

un’animazione dinamica e festosa.<br />

Dopo un primo momento di timidezza,<br />

i ragazzi si sono lasciati coinvolgere<br />

con l’entusiasmo, l’immediatezza<br />

e la semplicità che li caratterizza.<br />

<strong>La</strong> festa <strong>del</strong>la fede, che aveva come<br />

tema conduttore lo slogan “Rimanete<br />

nel mio amore xkè la vs gioia sia<br />

piena!”, è continuata in santuario,<br />

con un momento di preghiera viva<br />

e dinamica, animata fra l’altro dalla<br />

“scuola di danza moderna cristiana<br />

Holy Dance”. Un modo inedito di pregare<br />

che con semplici scenografie<br />

ed eleganti passi di danza ha saputo<br />

evocare, tra lo stupore dei ragazzi,<br />

la bellezza e il fascino <strong>del</strong>la fede.<br />

L’ascolto <strong>del</strong>la Parola non poteva<br />

che avere al centro il Vangelo da cui<br />

è stato tratto lo slogan <strong>del</strong>la festa:<br />

“Io sono la vite voi i tralci, rimanere<br />

nel mio amore perché la vostra gioia<br />

sia piena”. Il vescovo Luciano ha<br />

invitato i ragazzi ad essere persone<br />

capaci di portare frutti buoni e ha<br />

indicato alcune caratteristiche che<br />

qualificano le persone autentiche,<br />

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come la responsabilità e la capacità<br />

di amare. <strong>La</strong> professione di fede e la<br />

preghiera <strong>del</strong> mandato hanno concluso<br />

la celebrazione.<br />

Durante il viaggio di andata i ragazzi<br />

sono stati invitati a fare una piccola<br />

offerta per sostenere papa Francesco<br />

nel suo servizio ai poveri, e, nella<br />

stessa occasione, sono state consegnate<br />

loro <strong>del</strong>le cartoline speciali,<br />

appositamente realizzate per l’occasione,<br />

con le quali avrebbero potuto<br />

raggiungere persone care e donare<br />

loro la gioia di un ricordo da Roma.<br />

L’assegno ricavato dalle offerte è stato<br />

poi consegnato personalmente al<br />

papa da Paolo, il ragazzo <strong>brescia</strong>no<br />

che ha ricevuto la Cresima dallo<br />

stesso Pontefice.<br />

Il momento più desiderato è intenso<br />

è stato l’incontro con papa Francesco,<br />

durante la celebrazione eucaristica<br />

di domenica. Già dalle prime<br />

ore <strong>del</strong> mattino decine di migliaia di<br />

ragazzi hanno riempito Piazza San<br />

Pietro. In mezzo ad essi i <strong>brescia</strong>ni,<br />

riconoscibili dal cappellino bianco<br />

e dal pass con lo slogan: “Xkè la vs<br />

gioia sia piena”. Papa Francesco ha<br />

ricordato ai cresimandi che il Signore<br />

non ci sceglie per “cosine piccole”,<br />

ma affinché giochiamo la nostra vita<br />

su grandi ideali. Emozionante il rito<br />

<strong>del</strong>la crismazione presieduto dal papa,<br />

con una cinquantina di cresimandi<br />

provenienti da tutti i continenti.<br />

A concludere la celebrazione, l’atteso<br />

e ormai consueto giro <strong>del</strong>la piazza<br />

<strong>del</strong> Papa, con le toccanti fermate per<br />

salutare ammalati e bambini. Subito<br />

dopo la ripartenza per Brescia. Nelle<br />

aree di servizio in autostrada, poche<br />

battute con i nostri ragazzi sono state<br />

sufficienti per cogliere la gioia che si<br />

portavano dentro per quei tre giorni<br />

indimenticabili di festa <strong>del</strong>la fede.<br />

suor Stefania Nadai<br />

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Associato Associato<br />

UNIONE STAMPA<br />

PERIODICA ITALIANA<br />

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FEDERAZIONE ITALIANA<br />

SETTIMANALI CATTOLICI

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