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Transpadana Criticità dei valichi alpini.pdf - Confindustria

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LA CRITICITA’ DEI VALICHI ALPINI<br />

Il sistema <strong>dei</strong> <strong>valichi</strong> <strong>alpini</strong> connette l’Italia al resto dell’Europa e, per questa ragione, ha una<br />

rilevanza strategica sia dal punto di vista trasportistico e sia per i riflessi sullo sviluppo del<br />

territorio.<br />

La crisi <strong>dei</strong> <strong>valichi</strong> <strong>alpini</strong> è dovuta al fatto che queste infrastrutture, sia ferroviarie che stradali,<br />

hanno una capacità di trasporto non sufficiente a soddisfare la domanda di trasporto merci attesa<br />

nel prossimo decennio. Questo sistema, infatti, vedeva transitare nel 1991, su ferro e su gomma,<br />

circa 92 milioni di tonnellate di merci, nel 1999 129 milioni di tonnellate, nel 2000 più di 135<br />

milioni di tonnellate. Nell’arco <strong>dei</strong> prossimi 10 anni, secondo le previsioni del Piano Generale<br />

<strong>dei</strong> Trasporti (PGT), il traffico internazionale dell’Italia è destinato a raddoppiare.<br />

I VALICHI FERROVIARI:<br />

Oggi il 98% del traffico ferroviario pesante si concentra su cinque <strong>valichi</strong>:<br />

1) Traforo del Frèjus (Italia/Francia):<br />

Attualmente transitano 11 milioni di tonnellate di merci.<br />

Potenziamento della capacità attuale:<br />

- inserire tracce per 40 treni/giorno;<br />

- per la tratta italiana, interessata da traffico merci e passeggeri a lunga percorrenza, oltre<br />

che da forte traffico locale, si prevede la saturazione al 2014.<br />

L’unica soluzione per far fronte all’aumento <strong>dei</strong> traffici est-ovest e per evitare che gli stessi<br />

vengano dirottati su direttrici alternative a nord delle Alpi isolando l’Italia, per permettere<br />

l’effettivo riequilibrio modale strada-ferrovia e la riduzione delle emissioni nocive,<br />

dell’impatto acustico e del numero degli incidenti stradali è la realizzazione della nuova<br />

linea ferroviaria veloce Torino-Lione (entro il 2012). Eventuali ritardi nella costruzione di<br />

questa nuova linea potrebbero avere ripercussioni sulle strategie di sviluppo dell’intero<br />

sistema economico italiano.<br />

2) Traforo del Sempione (Italia/Svizzera):<br />

Attualmente transitano 5 milioni di tonnellate di merci (sagoma adatta al transito<br />

dell’autostrada viaggiante: B+).<br />

Potenziamento della capacità attuale:<br />

- la tratta di valico ammette ancora tracce per 80 treni/giorno, ma di queste soltanto 50<br />

possono essere assorbite dalle linee di adduzione a Domodossola.<br />

- in territorio svizzero è in costruzione il tunnel di base del Loetschberg (pronto nel 2015),<br />

che implica, a tempi brevi, l’adeguamento delle infrastrutture ferroviarie del nord-ovest,<br />

con la scelta <strong>dei</strong> realizzare un ulteriore collegamento tra la pianura padana e Briga.<br />

1


3) Traforo del San Gottardo (Italia/Svizzera):<br />

E’ il traforo più utilizzato e attualmente transitano 14 milioni di tonnellate. Sul versante<br />

italiano siamo al limite della saturazione.<br />

Potenziamento della capacità attuale:<br />

- Versante italiano: inserire tracce per 10 treni/giorno tra Chiasso e Monza e tracce per 40<br />

treni/giorno tra Luino e Laveno.<br />

- Versante svizzero: inserire tracce per 50 treni/giorno.<br />

Questa potenzialità, unita alla previsione di altri 250 treni/giorno possibili con l’esercizio del<br />

nuovo tunnel di base del San Gottardo (2014), metterà in crisi la capacità delle linee italiane<br />

e comporterà quindi interventi di potenziamento delle linee di adduzione e la realizzazione<br />

di nuove gronde a nord-est e a nord-ovest di Milano.<br />

4) Traforo del Brennero (Italia/Austria):<br />

Attualmente transitano 8 milioni di tonnellate di merci (sagoma adatta al transito<br />

dell’autostrada viaggiante: B+).<br />

Potenziamento della capacità attuale:<br />

- versante austriaco: la linea risulta satura tra Innsbruck e Worgl;<br />

- versante italiano: minima potenzialità residua tra Bolzano e Bivio Merano.<br />

La linea ha raggiunto la sua massima potenzialità con l’adeguamento della sagoma, l’unica<br />

risposta all’incremento di traffico è la realizzazione della nuova linea ferroviaria veloce tra<br />

Verona e Kufstein.<br />

5) Traforo del Tarvisio (Italia/Austria):<br />

Attualmente transitano 6 milioni di tonnellate di merci (sagoma adatta al transito<br />

dell’autostrada viaggiante: B+).<br />

La linea ha vocazione di traffico sia merci che passeggeri a lunga percorrenza.<br />

Potenziamento della capacità attuale:<br />

- potenzialità residua di 120 treni/giorno.<br />

Altri <strong>valichi</strong> <strong>alpini</strong>:<br />

- Trieste-Villa Opicina (Italia/Slovenia)<br />

La limitazione delle sagome su questa tratta non permette l’instradamento di tutti i tipi di<br />

merci, che scelgono ovviamente <strong>dei</strong> percorsi alternativi.<br />

Soluzione:<br />

Realizzazione della nuova linea veloce Trieste-Lubiana, primo segmento del più ampio<br />

Corridoio V: tratta ad elevata strategicità nazionale ed europea per le relazioni con i<br />

Paesi dell’Europa Centro-Orientale.<br />

- Ventimiglia-Breil (Italia/Francia)<br />

Con il raddoppio della linea (2007), non sarà possibile superare i 180 treni/giorno e<br />

quindi saranno disponibili tracce per 45 treni/giorno.<br />

INTERVENTI IN CORSO E PREVISTI SUI VALICHI FERROVIARI:<br />

• Ventimiglia-Breil (Italia/Francia):<br />

Contratti di Programma 1994-2000 e 2001-2005/Legge obiettivo: completamento del<br />

raddoppio e potenziamento dell’intera linea.<br />

2


• Traforo del Frèjus (Italia/Francia):<br />

a) adeguamento della linea storica Torino-Modane<br />

Nel breve periodo (2002-2006), in attesa della realizzazione della nuova linea veloce<br />

Torino-Lione, RFI prevede un insieme di interventi per l’ammodernamento della linea<br />

storica tra Torino e Modane. Questi sono:<br />

- incremento della sagoma delle gallerie (B+);<br />

- adeguamento della galleria del Frèjus per la messa in sicurezza;<br />

- adeguamento del modulo delle stazioni di Salbertrand e Oulx a 750 mt.;<br />

- potenziamento degli apparati tecnologici per il segnalamento e per l’alimentazione<br />

elettrica <strong>dei</strong> treni;<br />

- mitigazione ambientale.<br />

b) realizzazione della nuova linea ferroviaria veloce Torino-Lione<br />

Contratto di programma 2001-2005: finanzia parzialmente la progettazione della nuova<br />

linea veloce Torino-Lione.<br />

Legge obiettivo: inserisce tra le priorità infrastrutturali la Torino-Lione (realizzazione della<br />

galleria di base, delle linee di accesso e della gronda nord di Torino per il collegamento con<br />

la Torino-Milano).<br />

LA NUOVA LINEA FERROVIARIA TORINO-LIONE<br />

Sezione internazionale (Tunnel di base):<br />

29 gennaio 2001: i Governi italiano e francese al Vertice di Torino hanno sottoscritto un accordo per la sua<br />

realizzazione.<br />

3 ottobre 2001: costituzione della “Lyon-Turin Ferroviarie” (LTF) società di diritto francese composta al 50%<br />

da RFI e 50% da RFF, incaricata degli studi relativi alla sezione internazionale del progetto.<br />

Entro il 2002: conclusi gli studi relativi alla progettazione preliminare dal tunnel di base, attualmente in corso,<br />

si procederà alla loro approvazione (Conferenza <strong>dei</strong> Servizi consultoria).<br />

2004: approvazione sia urbanistica che ambientale completa dell’opera e ,quindi, ratifica di un apposito trattato<br />

internazionale, che permetterà di avviare la fase di gara per l’affidamento <strong>dei</strong> lavori.<br />

1 gennaio 2006: avvio <strong>dei</strong> lavori.<br />

Entro il 2012: conclusione <strong>dei</strong> lavori e messa in esercizio.<br />

COSTO: 5,9 miliardi di Euro.<br />

DISPONIBILITA’: - 2002: 143 milioni di Euro;<br />

- 2003: 154 milioni di Euro;<br />

- 2004: 325 milioni di Euro.<br />

Linea d’accesso al tunnel di base (versante italiano):<br />

La progettazione delle linee di accesso al tunnel di base è competenza, sul versante italiano, di RFI.<br />

Attualmente è in corso di progettazione la cintura merci di Torino (Gronda Nord) tra Condove e Settimo,<br />

permettendo alle merci non destinate al nodo di non interessare l’ambito urbano della città.<br />

2008: conclusione <strong>dei</strong> lavori della Gronda Nord, tra Settimo e Condove (37 Km.).<br />

COSTO: 1.000 milioni di Euro.<br />

2012: programmazione del completamento della linea d’accesso al tunnel di base tra Condove e Bruzolo (9<br />

Km.), probabilmente anticipato all’orizzonte temporale del 2008.<br />

COSTO: 350 milioni di Euro.<br />

DISPONIBILITA’ PER L’INTERA LINEA D’ACCESSO:<br />

- Contratto di programma 1994-2000: 20 milioni di Euro;<br />

- Legge 354/98: 10 milioni di Euro;<br />

- Legge Finanziaria 2001: 32 milioni di Euro;<br />

- Contratto di programma 2001-2005: 75 milioni di Euro per ulteriori fabbisogni.<br />

Dicembre 2001: completato lo studio di fattibilità.<br />

Fine 2002: Conferenza <strong>dei</strong> Servizi istruttoria.<br />

3


• Traforo del Sempione (Italia/Svizzera):<br />

Contratto di Programma 1994-2000: adeguamento al traffico merci della Domodossola-<br />

Luino-Ovada-Genova;<br />

Legge obiettivo: - realizzazione della nuova Iselle-Domodossola,<br />

- potenziamento della Novara-Domodossola,<br />

- soppressione <strong>dei</strong> passaggi a livello.<br />

• Traforo del San Gottardo (Italia/Svizzera):<br />

Contratto di programma 1994-2000: potenziamento degli impianti (gronda nord-est);<br />

Contratto di programma 2001-2005: interventi sulla tratta Bergamo-Seregno;<br />

Legge obiettivo: - quadruplicamento della Chiasso-Monza (separazione del traffico<br />

passeggeri da quello merci: ad est = gronda Seregno-Bergamo di nuova<br />

costruzione, ad ovest = attraverso il valico Luino-Pino, accesso all’area<br />

industriale di Rho),<br />

- accessibilità all’aeroporto della Malpensa e <strong>dei</strong> collegamenti verso i<br />

<strong>valichi</strong> del Sempione e del Gottardo.<br />

- Tunnel di base del San Gottardo (progetto Alptransit).<br />

• Traforo del Brennero (Italia/Austria):<br />

Legge obiettivo/Contratto di programma 1994-2000/C.di P. 2001/2005:<br />

- quadruplicamento della Verona-Brennero,<br />

- realizzazione della galleria di base,<br />

- raddoppio della Bologna-Verona.<br />

I finanziamenti sono relativi alla sola progettazione.<br />

• Trieste-Villa Opicina (Italia/Slovenia):<br />

E’ il primo tassello del Corridoio V verso i Paesi dell’Europa Centro Orientale ed è l’ultimo<br />

fondamentale segmento della <strong>Transpadana</strong>, Lione-Torino-Milano-Venezia-Trieste-Lubiana.<br />

La tratta Trieste-Lubiana è inserita nel Contratto di Programma 2001-2005 per la parte<br />

relativa alla progettazione, ma la sua realizzazione non è per il momento finanziata.<br />

PORTI:<br />

Anche i porti si possono considerare <strong>dei</strong> <strong>valichi</strong>. La Legge obiettivo inserisce infatti tra gli<br />

interventi infrastrutturali prioritari la realizzazione del Terzo Valico Appenninico (Genova-<br />

Arquata) e la Pontremolese (La Spezia-Parma), quali opere determinanti per il<br />

potenziamento <strong>dei</strong> collegamenti dell’Italia con il resto dell’Europa.<br />

NODI:<br />

I nodi possono rappresentare un problema: infatti, qualora si progetti la creazione di nuove<br />

linee, occorre anche pensare all’incremento della capacità di trasporto connessa e quindi a<br />

soluzioni per evitare la congestione nei nodi. La soluzione di questo problema è la<br />

realizzazione di by-pass (il progetto della Gronda Nord di Torino né è un esempio) che<br />

permettano l’instradamento <strong>dei</strong> treni, soprattutto delle merci, senza interessare i centri<br />

metropolitani.<br />

4


VALICHI STRADALI:<br />

1) Ventimiglia (Italia/Francia):<br />

Il collegamento autostradale Ventimiglia-Mentone è interessato da un intenso traffico di<br />

veicoli leggeri e pesanti.<br />

I problemi sorti nell’inverno 2000-2001 (frana in territorio francese) hanno evidenziato la<br />

criticità di questo collegamento.<br />

2) Fréjus (Italia/Francia):<br />

E’ stato aperto al traffico nei primi anni ’80 ed ha una lunghezza di 12,8 km.<br />

Conseguentemente all’incidente che ha portato alla chiusura del Monte Bianco, sono stati<br />

rideterminati il limite di velocità e la distanza di sicurezza tra i veicoli. E’ stato attuato un<br />

cadenzamento <strong>dei</strong> veicoli in ingresso determinando un transito massimo di circa 400 veicoli<br />

all’ora per senso di marcia. Dopo l’incidente del Monte Bianco, la maggior parte del traffico<br />

pesante tra Italia e Francia si è riversato su questo traforo, determinando l’incremento<br />

dell’inquinamento atmosferico, oltre che il rischio di collasso dell’unico collegamento<br />

stradale del nord-ovest funzionante a pieno regime.<br />

3) Monte Bianco (Italia/Francia):<br />

Chiuso al transito dal 24 marzo 1999 al 9 marzo 2002, quando, ultimati i lavori di messa in<br />

sicurezza, il traforo è stato riaperto alla circolazione delle autovetture. Soltanto<br />

successivamente, il 25 giugno, il Monte Bianco ha aperto il transito ai veicoli pesanti,<br />

sebbene contingentati.<br />

4) Chiasso (Italia/Svizzera):<br />

- versante italiano: collegamento garantito dall’autostrada Milano-Varese-Chiasso, con un<br />

elevato volume di traffico (prossima alla saturazione),<br />

- versante svizzero: transito nel traforo del San Gottardo, recentemente riaperto al traffico<br />

dopo l’incidente dell’ottobre 2001: incidente che ha comportato un ulteriore incremento<br />

del transito attraverso il traforo del Frèjus.<br />

5) Brennero (Italia/Austria):<br />

Il traffico transfrontaliero tra Italia ed Austria è limitato, a causa delle note restrizioni al<br />

traffico pesante imposte dal Governo austriaco. Ciò comporta da parte <strong>dei</strong> vettori stradali la<br />

scelta di alternativi passaggi dell’arco alpino con le conseguenze a tutti note.<br />

6) Tarvisio (Italia/Austria-Paesi dell’Est):<br />

I traffici a lunga percorrenza provenienti dall’Italia sono fortemente condizionati dal<br />

passaggio obbligato, per l’accesso a tale valico, dal nodo di Mestre, al quale di sta cercando<br />

di porre rimedio con la realizzazione di un passante.<br />

Valichi minori:<br />

Si tratta di <strong>valichi</strong> che sono caratterizzati da bassi volumi di traffico, poichè generalmente<br />

sono transitabili soltanto in alcuni periodi dell’anno (estate) e sono accessibili difficilmente<br />

per via della tortuosità delle strade statali che vi accedono.<br />

Questi sono:<br />

- Colle di Tenda (Italia/Francia),<br />

- Monginevro (Italia/Francia),<br />

- Moncenisio (Italia/Francia),<br />

- Piccolo San Bernardo (Italia/Francia),<br />

- Gran San Bernardo (Italia/Svizzera),<br />

5


- Passo del Sempione (Italia/Svizzera),<br />

- Prato alla Drava (Italia/Austria).<br />

CONCLUSIONI:<br />

In considerazione del raddoppio della domanda di trasporto complessivo tra l’Italia ed i Paesi<br />

confinanti attesa all’orizzonte del 2015 la criticità <strong>dei</strong> <strong>valichi</strong> ferroviari e stradali attuali è<br />

evidente. L’unica soluzione è il potenziamento del sistema ferroviario transfrontaliero e quindi<br />

la realizzazione di nuove infrastrutture che consentiranno di soddisfare la domanda di trasporto<br />

attesa ed allo stesso tempo il trasferimento di ingenti quote di traffico dalla strada alla ferrovia,<br />

al fine di ottenere un effettivo riequilibrio modale con notevoli vantaggi dal punto di vista<br />

ambientale e della sicurezza, oltre che economico.<br />

Novembre 2002<br />

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