Prodotti pregiati con il metodo ibrido - KBA
Prodotti pregiati con il metodo ibrido - KBA
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METODI | PRATICA | PROSPETTIVE<br />
L’applicazione di inchiostri ibridi, vernici a base oleosa e vernici a fotoreticolazione UV nella stampa offset a foglio<br />
<strong>Prodotti</strong> <strong>pregiati</strong><br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />
Il termine <strong>ibrido</strong> deriva dal latino e significa “composto<br />
da elementi diversi”. Questo termine si usa, ad<br />
esempio, negli incroci di piante (coltivazione ibrida)<br />
oppure nella costruzione di automob<strong>il</strong>i per indicare un<br />
sistema combinato a combustione ed elettricità (motore<br />
<strong>ibrido</strong>).<br />
Oggi, nell’offset a foglio <strong>con</strong> <strong>il</strong> termine macchine ibride<br />
si indicano solitamente macchine da stampa dotate<br />
di equipaggiamenti adatti sia alla stampa <strong>con</strong> inchiostri<br />
ibridi e verniciatura finale UV che <strong>con</strong> inchiostri offset<br />
standard e vernice a dispersione. Con questo <strong>metodo</strong><br />
si può sempre passare tra i due modi operativi <strong>con</strong><br />
semplicità, senza dover sostituire i rulli gommati, i<br />
caucciù e gli essiccatoi.<br />
Gli inchiostri ibridi sono <strong>il</strong> <strong>con</strong>nubio di due effetti chimici<br />
dell’essiccazione: come gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />
a base oleosa, si essiccano per ossidazione e vengono<br />
parzialmente assorbiti dal supporto, ma reagis<strong>con</strong>o<br />
all’azione dei raggi ultravioletti esattamente come<br />
gli inchiostri a fotoreticolazione UV. Per questo, e per<br />
<strong>il</strong> cambio di modo operativo, le macchine ibride sono<br />
munite di essiccatoi IR, termovent<strong>il</strong>ati e UV.<br />
La finitura ibrida è un processo di finitura in linea<br />
estremamente <strong>con</strong>veniente, versat<strong>il</strong>e e di altissima<br />
qualità che <strong>con</strong>sente di accedere <strong>con</strong>temporaneamente<br />
alla tecnologia UV. Oggi, <strong>con</strong> la sovraverniciatura<br />
degli inchiostri ibridi <strong>con</strong> vernice UV si ottengono<br />
valori di br<strong>il</strong>lantezza pari almeno a quelli della stampa<br />
puramente UV. Una verniciatura UV a piena copertura<br />
abbinata ad una vernice a base oleosa matt o granulare<br />
applicata nel registro offset permette di creare interessanti<br />
effetti a <strong>con</strong>trasto lucido in modo assolutamente<br />
<strong>con</strong>veniente. Non si pongono limiti alla fantasia<br />
e alla creatività del grafico e l’utente può scoprire<br />
nuovi settori di applicazione. Il <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è divenuto<br />
applicab<strong>il</strong>e alla maggior parte dei segmenti di<br />
mercato della stampa offset a foglio e rappresenta una<br />
valida opportunità per acquisire nuovi clienti.<br />
In parole povere, <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> <strong>con</strong>sente di creare<br />
effetti in linea straordinari e versat<strong>il</strong>i senza gli svantaggi<br />
della doppia verniciatura e senza doversi cimentare <strong>con</strong><br />
i problemi della stampa puramente UV. In questo<br />
numero di “<strong>KBA</strong> Process” si <strong>il</strong>lustrano obiettivamente<br />
i potenziali e<strong>con</strong>omici <strong>con</strong>creti, i vantaggi in termini di<br />
qualità ed i nuovi settori applicativi per lo stampatore,<br />
spiegando <strong>il</strong> livello attualmente raggiunto dalla tecnologia<br />
ibrida, la cui semplicità dipende soprattutto dalla<br />
scelta dei materiali giusti, ad esempio materiali testati<br />
e compatib<strong>il</strong>i tra loro. <strong>KBA</strong> ha svolto un ruolo decisivo<br />
nello sv<strong>il</strong>uppo della finitura ibrida sin dagli inizi. In questa<br />
brochure sono <strong>con</strong>fluiti l’enorme know-how e<br />
l’esperienza sia di <strong>KBA</strong> che dei suoi partner e clienti.<br />
www.kba-print.com<br />
Numero 1/2006<br />
3<br />
Indice del <strong>con</strong>tenuto<br />
<strong>KBA</strong><br />
Premessa 2<br />
Fondamenti di inchiostri e vernici<br />
Effetti dell'essiccazione 3<br />
I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong> 6<br />
F<strong>il</strong>osofie 10<br />
Interazioni 11<br />
Metodi di prova 14<br />
Tecnologia UV<br />
Irradiatori UV 15<br />
Requisiti di resistenza 18<br />
Caucciù e detergenti 22<br />
I requisiti della carta 24<br />
I requisiti degli inchiostri ibridi 26<br />
I requisiti delle vernici UV 28<br />
Processo di finitura lucida<br />
Br<strong>il</strong>lantezza 30<br />
Finitura fuori linea 31<br />
Finitura in linea 32<br />
Stato della tecnologia ibrida<br />
Retrospettiva 36<br />
Il test di fogra 39<br />
E<strong>con</strong>omicità 44<br />
Inchiostri ibridi senz’acqua 47<br />
Ambiente<br />
Controllo delle emissioni 49<br />
Liquido di bagnatura senza<br />
isopropanolo 51<br />
Handling<br />
Impiego e <strong>con</strong>sigli pratici 53<br />
Applicazioni<br />
Esempi pratici 58<br />
Sigla editoriale 63<br />
Risorse e collaboratori 29<br />
Product No.:<br />
Accredited For Hybrid Printing .
Editoriale<br />
Carissimi clienti ed amici<br />
della nostra azienda,<br />
visto l’enorme successo riscosso tra gli operatori del settore dalla pubblicazione<br />
<strong>KBA</strong> Process 2 sull’argomento “Offset senz’acqua e senza viti del<br />
calamaio”, andata davvero a ruba, <strong>il</strong> numero odierno “Finitura dello stampato<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>” di <strong>KBA</strong> Process 3 tratterà ancora una volta un<br />
tema di grande attualità al cui sv<strong>il</strong>uppo <strong>KBA</strong> ha <strong>con</strong>tribuito enormemente<br />
sia come iniziatore che come promotore scoprendo sempre più seguaci sul<br />
mercato e creando possib<strong>il</strong>ità tecnologiche nuove ed innovative per la<br />
stampa offset a foglio.<br />
Alla base del cosiddetto <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> vi è una combinazione di materiali<br />
di <strong>con</strong>sumo moderni (inchiostri ibridi e vernici adatte) <strong>con</strong> macchine<br />
tecnologicamente avanzatissime ed un know-how specifico della tecnica di<br />
stampa. <strong>KBA</strong> ha dato <strong>il</strong> via all’applicazione di questo <strong>metodo</strong> in Europa circa<br />
sei anni fa per poi perfezionarlo <strong>con</strong>tinuamente in stretta collaborazione<br />
<strong>con</strong> fidati partner dell’industria degli inchiostri e delle vernici, divulgandone<br />
i vantaggi e<strong>con</strong>omici e di tecnica di produzione per diversi anni in occasione<br />
di fiere, svariate manifestazioni e nella letteratura specializzata,<br />
nonostante la resistenza opposta dal settore e, finalmente, lanciandolo <strong>con</strong><br />
grande successo sul mercato. Dal lancio vero e proprio al drupa 2000 sino<br />
ad oggi sono state vendute oltre 250 macchine ibride <strong>KBA</strong> Rapida dal formato<br />
medio al formato supergrande. Già da tempo è in produzione la maggior<br />
parte delle Rapida ibride <strong>con</strong> cinque o più gruppi inchiostratori, torre<br />
di verniciatura per vernice UV e a dispersione e prolungamento dell’uscita<br />
per l’essiccazione finale IR/termovent<strong>il</strong>ata e UV. Grazie alle varianti di<br />
finitura straordinariamente versat<strong>il</strong>i e descritte in dettaglio in questo<br />
numero, numerosi utenti ibridi sono riusciti ad acquisire nuovi clienti, a<br />
<strong>con</strong>vincere della libertà creativa enorme e tuttavia pagab<strong>il</strong>e le agenzie che,<br />
talvolta, sono ricorse loro stesse a questi incredib<strong>il</strong>i campioni di stampa per<br />
acquisire <strong>con</strong> successo altri clienti.<br />
Ed oggi non sono certo più soltanto le macchine Rapida a produrre <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
<strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>! Nel frattempo, anche altre marche sono salite sul treno in<br />
corsa, sempre più veloce, dell’<strong>ibrido</strong> e reclamizzano i propri prodotti ibridi<br />
come non fosse mai esistito nessun’altro <strong>metodo</strong> prima. Quando hanno<br />
successo, i pionieri coraggiosi non restano soli a lungo .... Ed è giusto così,<br />
perché senza <strong>con</strong>correnza non ci sarebbero stati neppure i rapidissimi<br />
progressi degli ultimi trent’anni nell’offset a foglio e nella finitura in linea<br />
dei prodotti stampati. Il settore grafico ha bisogno di nuove idee e non<br />
solo di difendere a spada tratta e <strong>con</strong> cocciutaggine ricette obsolete certamente<br />
funzionanti, ma solo per produzioni standard ormai stra<strong>con</strong>osciute.<br />
Quello di cui ha bisogno sono utenti e fornitori <strong>con</strong> visioni chiare che non<br />
2 Process 3 | 2006<br />
si fermano impauriti al primo ostacolo, perché la stampa può avere un<br />
successo duraturo nel <strong>con</strong>certo dei media solo se riesce a portare su carta,<br />
cartone e plastica più del semplice inchiostro. La stampa può e deve<br />
destare emozioni e l’offset a foglio può e deve spiccare qualitativamente<br />
e visivamente dalla stampa sim<strong>il</strong>e alla fotocopia. Come potrete leggere alle<br />
pagine che seguiranno, la tecnologia ibrida ci fornisce spunti interessantissimi.<br />
Forse farete presto parte anche voi della sempre più vasta schiera<br />
di fan dell’<strong>ibrido</strong> e delle centinaia di utenti ed interessati che si scambiano<br />
idee ed informazioni ai meeting annuali di <strong>KBA</strong> per gli utenti ibridi, dove<br />
sarete sempre i benvenuti!<br />
Vostro<br />
Albrecht Bolza-Schünemann, Presidente del C.d.A. della Koenig & Bauer AG
Le formule sono studiate in base agli<br />
effetti dell'essiccazione<br />
La stampa offset a foglio ricorre ad<br />
inchiostri e vernici che presentano<br />
gradi di viscosità diversi. A velocità<br />
di produzione di ca. 18.000 fogli<br />
l'ora è possib<strong>il</strong>e stampare senza<br />
problemi anche inchiostri densi e<br />
vernici a base oleosa <strong>con</strong> una viscosità<br />
relativamente alta. Lo spettro<br />
di materiali viene completato dalle<br />
vernici UV a bassa viscosità e dalle<br />
vernici a dispersione a base acquosa.<br />
Nelle macchine ibride, le vernici<br />
a dispersione giocano un ruolo<br />
significativo solo quando si passa al<br />
modo operativo tradizionale. Le<br />
vernici UV e le vernici a dispersione<br />
vengono applicate preferib<strong>il</strong>mente<br />
ut<strong>il</strong>izzando c<strong>il</strong>indro retinato<br />
e racla a camera, dotazione di serie<br />
delle macchine a doppia verniciatura<br />
ed ibride <strong>KBA</strong> Rapida. Le vernici<br />
a base oleosa, invece, vengono<br />
lavorate come <strong>il</strong> normale inchiostro<br />
da stampa: attraverso <strong>il</strong> gruppo<br />
inchiostratore <strong>con</strong> lastra offset<br />
bagnata e quindi esattamente nel<br />
registro offset.<br />
Le formulazioni dei diversi inchiostri<br />
e vernici sono appositamente<br />
studiate per <strong>il</strong> principio tecnico più<br />
adatto a favorire o iniziare la reazione<br />
di essiccazione dall'esterno.<br />
Una panoramica dei principi chimico-fisici<br />
dell'essiccazione è riportata<br />
alla tabella “Effetti dell'essiccazione”.<br />
Gli inchiostri per la stampa offset a<br />
foglio sono formati da tre compo-<br />
nenti principali: leganti, coloranti e<br />
additivi. Questi componenti interagis<strong>con</strong>o<br />
anche tra loro e, quindi,<br />
esiste sempre la possib<strong>il</strong>ità che una<br />
sostanza inibisca l'azione dell'altra.<br />
È per questo che per <strong>il</strong> produttore<br />
di inchiostri non è sempre fac<strong>il</strong>e<br />
ottenere determinate proprietà e<br />
riuscire a soddisfare in breve tempo<br />
l'utente che esige una migliore<br />
essiccazione, compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> la<br />
stampa in bianca e volta, nebulizzazione,<br />
<strong>metodo</strong> sequenziale o proprietà<br />
inodori e insapori (ad esempio<br />
per <strong>il</strong> packaging alimentare).<br />
Un inchiostro per stampa offset a<br />
foglio è composto principalmente<br />
da agente legante, formato a sua<br />
volta da resine dure, oli minerali e<br />
vegetali nonché da un siccativo. Il<br />
legante è responsab<strong>il</strong>e del trasporto<br />
degli altri componenti nonché<br />
della formazione della pellicola<br />
sullo stampato ed è chiamato<br />
anche vernice, a dimostrazione<br />
della stretta parentela chimica <strong>con</strong><br />
la vernice incolore a base oleosa.<br />
Da quando si ut<strong>il</strong>izzano altri tipi di<br />
vernice per la sovrastampa, la tendenza<br />
all’ingiallimento della vernice<br />
a base oleosa non è più un problema<br />
primario. Nella finitura ibrida,<br />
la vernice a base oleosa si trasforma<br />
in un nuovo strumento per<br />
creare effetti a zone a <strong>con</strong>trasto<br />
lucido matt o granulari per i quali si<br />
sovrastampa l’intera faccia del<br />
foglio <strong>con</strong> vernice UV br<strong>il</strong>lante che<br />
non aderisce nei punti in cui è presente<br />
la vernice a base oleosa.<br />
Gli oli sciolgono le resine e disperdono<br />
i pigmenti<br />
Lo scopo degli oli minerali e vegetali<br />
è soprattutto quello di sciogliere<br />
le resine in partenza dure o<br />
viscose per <strong>con</strong>sentire all'inchiostro<br />
di assumere una <strong>con</strong>sistenza<br />
fluida. Gli oli che partecipano direttamente<br />
all'essiccazione ossidativa<br />
sono di origine vegetale. Se gli oli<br />
vegetali svolgono anche le funzioni<br />
degli oli minerali, l'inchiostro può<br />
essere dichiarato prodotto ecologico.<br />
Un'altra funzione degli oli<br />
è quella di distribuire uniformemente<br />
i coloranti, più precisamente<br />
di disperdere e di rivestire i pigmenti.<br />
Le resine produ<strong>con</strong>o pellicole<br />
La caratteristica comune a tutte le<br />
resine naturali e di sintesi è quella<br />
di essere i “registi” del processo di<br />
essiccazione, ovvero produ<strong>con</strong>o <strong>il</strong><br />
f<strong>il</strong>m. La scelta della resina giusta<br />
dipende dal tipo di essiccazione<br />
della serie di inchiostri. Gli inchiostri<br />
ad essiccazione per ossidazione/penetrazione<br />
e puramente ossidativa<br />
<strong>con</strong>tengono soprattutto resi-<br />
Principi di essiccazione | Effetti dell'essiccazione<br />
Composizione ed essiccazione di inchiostri<br />
e vernici nella stampa offset a foglio<br />
Nella stampa offset a foglio e, di <strong>con</strong>seguenza, nella tecnologia ibrida si ut<strong>il</strong>izzano<br />
inchiostri da stampa e vernici che formano una pellicola secca e dura se<strong>con</strong>do<br />
principi chimico-fisici diversi. La scelta di questi materiali non dipende solo<br />
dalla capacità di assorbimento del supporto di stampa, bensì anche dalle esigenze<br />
in termini di velocità ed integrità dell'essiccazione nonché di effetti ottici speciali,<br />
proprietà d'uso, innocuità per la salute ed impatto ambientale. Nella macchina<br />
da stampa, quindi, dovranno essere installati essiccatoi <strong>con</strong> una tecnologia<br />
capace di supportare efficacemente gli inchiostri e le vernici appositamente formulati<br />
per le applicazioni specifiche. Diversi componenti dell'inchiostro influis<strong>con</strong>o<br />
direttamente o indirettamente sul risultato dell'essiccazione.<br />
Il legante, o vernice, è <strong>il</strong> componente principale degli inchiostri offset<br />
ne alchidiche e colofonia, ma<br />
necessitano di oli come solvente e<br />
fluidificante. Gli inchiostri e le vernici<br />
essiccanti per irraggiamento<br />
non necessitano di oli né di altre<br />
sostanze volat<strong>il</strong>i. Gli inchiostri e le<br />
vernici a fotoreticolazione UV radicalica<br />
e gli inchiostri, raramente<br />
ut<strong>il</strong>izzati, ad essiccazione per irraggiamento<br />
<strong>con</strong> fasci di elettroni<br />
(“inchiostri EB”, “EB-curing inks”)<br />
si basano soprattutto su resine acr<strong>il</strong>iche<br />
(AC). Gli inchiostri a fotoreticolazione<br />
UV cationica presentano<br />
un'elevata quota di resine epossidiche<br />
(EP) e resine speciali.<br />
Nel legante degli inchiostri e delle<br />
vernici reticolati per irraggiamento<br />
sono le stesse molecole di resina a<br />
svolgere <strong>il</strong> lavoro delle resine e<br />
degli oli essendo presenti in struttura<br />
singola e multipla (più semplicemente<br />
definiti monomeri e oligomeri).<br />
Invece degli oli, nei sistemi<br />
UV ed EB sono i monomeri nel loro<br />
ruolo di “d<strong>il</strong>uenti” ad influire sulla<br />
viscosità, perché sono completamente<br />
liberi e non reticolati.Nelle<br />
vernici UV, i monomeri sono presenti<br />
ad alte <strong>con</strong>centrazioni per<br />
Process 3 | 2006<br />
3
Principi di essiccazione | Effetti dell'essiccazione<br />
Monomeri e oligomeri<br />
La letteratura specializzata <strong>con</strong>tinua ad adottare questi due termini in uso ormai da tempo anche per motivi di brevità. Più corretti, però,<br />
sarebbero i termini indicati nel protocollo comune delle associazioni di categoria europee (BG Druck & Papierverarbeitung/Germania,<br />
CNAMTS/Francia, HSE/Gran Bretagna e ISPESL/Italia) sul miglioramento delle <strong>con</strong>dizioni di lavoro tramite l'ut<strong>il</strong>izzo della tecnologia ai raggi<br />
UV nell'industria grafica di questi paesi, in breve “Protocollo UV 9/2001”. Se<strong>con</strong>do questo protocollo, i monomeri negli inchiostri UV vengono<br />
definiti come “acr<strong>il</strong>ati stenomerici a basso peso molecolare” e gli oligomeri come “acr<strong>il</strong>ati eurimerici ad alto peso molecolare” e sono presenti<br />
anche negli inchiostri ibridi.<br />
Nella polimerizzazione ossidativa delle molecole di resina, l'ossigeno<br />
nell'aria reagendo <strong>con</strong> <strong>il</strong> siccativo (ossidante) si scinde in<br />
ioni di ossido ad alta reattività che reticolano la resina mediante<br />
cosiddetti ponti a ossigeno. I catalizzatori favoris<strong>con</strong>o l'assorbimento<br />
di ossigeno nel legante, l’irraggiamento IR accelera la<br />
reazione di ossidazione<br />
garantire una fluidità ottimale. Gli<br />
oligomeri già prereticolati in piccole<br />
catene (“prepolimeri”) sono<br />
responsab<strong>il</strong>i di br<strong>il</strong>lantezza, durezza<br />
e resistenza all'abrasione nonché<br />
della stab<strong>il</strong>ità chimica del successivo<br />
polimero. Monomeri ed oligomeri<br />
restano separati nel liquido<br />
della vernice finché ai loro gruppi<br />
molecolari altamente reattivi non si<br />
legano radicali e cationi, gli elementi<br />
di collegamento per la reti-<br />
4 Process 3 | 2006<br />
colazione tridimensionale (polimerizzazione).<br />
Gli inchiostri ibridi possiedono<br />
resine sia degli inchiostri ad essiccazione<br />
per ossidazione/penetrazione<br />
che a fotoreticolazione UV<br />
radicalica e si può tranqu<strong>il</strong>lamente<br />
affermare che riunis<strong>con</strong>o <strong>il</strong> meglio<br />
dei due sistemi di essiccazione. Gli<br />
oli, ad esempio, impedis<strong>con</strong>o la formazione<br />
di nebbia d'inchiostro,<br />
uno degli svantaggi degli inchiostri<br />
Effetti dell'essiccazione di inchiostri e vernici e rispettive applicazioni<br />
Effetti dell'essiccazione Inizio o supporto degli effetti dell’essiccazione<br />
dall'esterno<br />
Se<strong>con</strong>do principi fisici::<br />
A se<strong>con</strong>da del tipo, i raggi ultravioletti nei processi di essiccazione provocano<br />
la decomposizione delle molecole del fotoiniziatore (PI) in radicali<br />
(PI-) o cationi complessi (PI+). I prodotti della decomposizione reticolano<br />
i monomeri (MM) e gli oligomeri (OM) formando un polimero<br />
UV. Gli inchiostri ibridi possono<br />
essere stampati sia <strong>con</strong> vernice UV<br />
che <strong>con</strong> una vernice a base oleosa<br />
speciale e, <strong>con</strong>trariamente alla<br />
stampa puramente all’ultravioletto<br />
per la quale occorre dotare la macchina<br />
di equipaggiamenti speciali<br />
resistenti agli inchiostri e ai detergenti<br />
UV aggressivi, gli inchiostri<br />
ibridi <strong>con</strong>sentono di ut<strong>il</strong>izzare rulli<br />
gommati standard e caucciù universali<br />
<strong>con</strong> resistenza chimico-fisi-<br />
Applicazioni<br />
ca sia nel modo operativo “<strong>ibrido</strong>”<br />
che in quello “<strong>con</strong>venzionale”.<br />
Durante la stampa, per gli inchiostri<br />
e le vernici UV e gli inchiostri<br />
ibridi occorre aspirare l'ozono nella<br />
zona dell'essiccatoio finale, per gli<br />
inchiostri EB occorre una schermatura<br />
<strong>con</strong>tro i raggi X.<br />
I siccativi favoris<strong>con</strong>o la polimerizzazione<br />
Dietro la parola “siccativo” si cela<br />
una sostanza responsab<strong>il</strong>e del<br />
rispettivo effetto chimico di essiccazione,<br />
ovvero l'essiccazione ossidativa<br />
graduale oppure l'essiccazione<br />
per irraggiamento visib<strong>il</strong>e immediatamente.<br />
In entrambi i casi si tratta<br />
di processi di polimerizzazione.<br />
Negli inchiostri ad essiccazione<br />
parzialmente o interamente ossidativa,<br />
<strong>il</strong> siccativo è un ossidante la<br />
cui <strong>con</strong>centrazione può essere<br />
aumentata dal tipografo se<strong>con</strong>do le<br />
necessità. Essendo coinvolto l'ossigeno<br />
dell'aria nel processo di ossidazione,<br />
lo strato d'inchiostro inizia<br />
ad essiccarsi gradualmente dall'alto<br />
verso <strong>il</strong> basso; la formazione<br />
di questa prima pellicola sulla<br />
superficie del f<strong>il</strong>m non <strong>con</strong>sente di<br />
dedurre <strong>il</strong> grado di essiccazione<br />
effettivo.<br />
Penetrazione del legante Irradiatore IR, limitatamente essiccatoio termovent<strong>il</strong>ato Inchiostri standard ed ibridi, sempre in combinazione <strong>con</strong> l'ossidazione, su supporti di stampa assorbenti;<br />
inchiostri coldset senz'acqua <strong>con</strong>venzionali essiccanti puramente per penetrazione<br />
Evaporazione di oli minerali volat<strong>il</strong>i ad alte temperature<br />
nel legante<br />
Essiccatoio flottante termovent<strong>il</strong>ato, irradiatore IR Inchiostri heatset; inchiostri offset senz'acqua per la stampa della plastica<br />
Evaporazione del liquido veicolante volat<strong>il</strong>e Essiccatoio termovent<strong>il</strong>ato (essiccatoio modulare, flottante,araggio<br />
riflesso), termofissaggio<br />
lInchiostri a base di solvente (rotocalco, serigrafia, stampa a tampone e flessografica), vernici (fuori linea) e inchiostri (per<br />
inkjet); toner liquidi (hp indigo/Toyo ElectroInk)<br />
Evaporazione del liquido veicolante altobollente Essiccatoio termovent<strong>il</strong>ato, limitatamente essiccatoio IR Vernici a base acquosa (vernici a dispersione), inchiostri da stampa (stampa flessografica e rotocalco) e inchiostri (per<br />
inkjet termico)<br />
Precipitati del legante e penetrazione del solvente per assorbimento<br />
di umidità<br />
Umidità nello stampato, immissione di vapore acqueo Stampa di cartone <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> moisture set o steam set<br />
Risolidificazione di cere fuse o evaporate<br />
Se<strong>con</strong>do principi chimici:<br />
Temperatura ambiente; termofissaggio Matite copiatrici a cambio di fase per la stampa a getto d'inchiostro; f<strong>il</strong>m di supporto dell'inchiostro per la stampa a sublimazione<br />
e a trasferimento termico; toner liquidi e a secco<br />
Polimerizzazione ossidativa del legante Ossigeno dell'aria, spruzzatura antiscartino (per una<br />
migliore vent<strong>il</strong>azione della p<strong>il</strong>a), accelerazione attraverso<br />
essiccatoi IR e termovent<strong>il</strong>ati, eventuale addizione di siccativo<br />
(nell'alimentazione dell'inchiostro)<br />
Polimerizzazione del legante a base di resina acr<strong>il</strong>ica indotta da<br />
raggi ultravioletti mediante fotoiniziatori che si decompongono<br />
in radicali<br />
Irradiatore UV permanente, laser excimer (excited dimer,<br />
solo nella stampa flessografica), eventuale inertizzazione<br />
in atmosfera di azoto<br />
Inchiostri offset standard, ibridi e senz'acqua e inchiostri serigrafici su supporti assorbenti nonché<br />
vernici a base oleosa su supporti di stampa e strati di inchiostro, sempre in combinazione <strong>con</strong> la penetrazione;<br />
inchiostri offset ad essiccazione puramente ossidativa per la stampa di f<strong>il</strong>m<br />
Inchiostri a fotoreticolazione UV radicalica e vernici nell'offset a foglio e nell'offset heatset e a bobina a nastro stretto,<br />
stampa serigrafica, flessografica e rotocalco e nella finitura fuori linea; inchiostri ibridi nell'offset a foglio;<br />
inchiostri offset UV senz'acqua per la stampa di f<strong>il</strong>m in plastica, tessere, CD e a nastro stretto (etichette, <strong>con</strong>fezioni)<br />
Polimerizzazione del legante a base di resina epossidica stimolata Irradiatore UV ad impulsi, eventuale irradiatore IR Inchiostri a fotoreticolazione UV cationica e vernici nell'offset a foglio, nella stampa flessografica/offset a bobina a nastro<br />
da raggi ultravioletti mediante fotoiniziatori che r<strong>il</strong>asciano cationi<br />
stretto; inchiostri dual cure nell'offset a foglio<br />
Polimerizzazione del legante a base di resina acr<strong>il</strong>ica indotta da<br />
fasci di elettroni mediante la scissione di radicali<br />
Polimerizzazione, poliaddizione o poli<strong>con</strong>densazione di due componenti<br />
leganti<br />
Irradiatore di elettroni <strong>con</strong> inertizzazione in atmosfera di<br />
azoto<br />
Eventuale addizione di solvente se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> meccanismo di<br />
reazione<br />
Inchiostri e vernici EB per offset a foglio, offset a bobina a nastro stretto e stampa flessografica<br />
Inchiostri bicomponenti e per stampa su plastica per la serigrafia
La pratica ha dimostrato che,<br />
apportando calore, è possib<strong>il</strong>e accelerare<br />
la progressione relativamente<br />
lenta del processo di polimerizzazione<br />
ed è per questo che varie<br />
macchine a più colori sono dotate<br />
di irradiatori all'infrarosso ed essiccatoi<br />
termovent<strong>il</strong>ati, non solo per<br />
la verniciatura a dispersione in<br />
linea.<br />
Nelle macchine ibride, l'essiccazione<br />
e l'indurimento si svolgono in<br />
più fasi. Già in uno o più punti, tra<br />
le unità di stampa sono installati<br />
essiccatoi UV intermedi che essiccano<br />
in superficie lo strato inferiore<br />
d'inchiostro senza ostacolare la<br />
penetrazione delle particelle di<br />
olio. Nell'essiccazione finale, prima<br />
si immette calore per accelerare<br />
l'ossidazione, poi si procede allo<br />
irraggiamento UV. I gruppi di essiccazione<br />
finale ad innesto flessib<strong>il</strong>e<br />
sono installati in un prolungamento<br />
doppio dell'uscita e nell'uscita<br />
stessa. In questo modo, alla vernice<br />
UV si <strong>con</strong>cedono la corsa ed <strong>il</strong><br />
tempo massimi per scorrere formando<br />
una superficie possib<strong>il</strong>mente<br />
liscia e molto br<strong>il</strong>lante. Per la<br />
tecnologia ibrida, <strong>KBA</strong> ha messo a<br />
punto l'essiccatoio IR Carbon-Twin<br />
che può essere installato anche<br />
nelle macchine tradizionali (si veda<br />
l'articolo successivo).<br />
Reticolazione per irraggiamento <strong>con</strong><br />
e senza fotoiniziatori<br />
Gli inchiostri e le vernici a fotoreticolazione<br />
UV nonché, in misura<br />
minore, gli inchiostri ibridi <strong>con</strong>tengono<br />
siccativi denominati fotoiniziatori<br />
che sotto l'azione dell'irraggiamento<br />
UV si decompongono in<br />
molecole residue altamente reattive.<br />
Durante l'essiccazione, i fotoiniziatori<br />
organici, mirati per un<br />
determinato tipo di resina, liberano<br />
radicali a carica negativa oppure<br />
ioni poliatomici a carica positiva<br />
(cationi complessi). Questi prodotti<br />
di decomposizione reagis<strong>con</strong>o<br />
<strong>con</strong> i gruppi molecolari liberi delle<br />
resine innescando così <strong>il</strong> processo<br />
di polimerizzazione. I fotoiniziatori<br />
sono già incorporati negli inchiostri<br />
e nelle vernici e, quindi, occorre<br />
<strong>con</strong>servare le <strong>con</strong>fezioni in un<br />
luogo protetto dalla luce.<br />
I fotoiniziatori sono <strong>con</strong>siderati<br />
componenti relativamente aggressivi.<br />
Contrariamente agli inchiostri<br />
UV e come i detergenti ibridi,<br />
essendo presenti in bassa <strong>con</strong>centrazione<br />
negli inchiostri ibridi non<br />
richiedono particolari equipaggiamenti<br />
di protezione per i gruppi di<br />
stampa della macchina. Resta<br />
comunque un problema “sensoriale”,<br />
ossia <strong>il</strong> tipico odore dei fotoiniziatori<br />
che, dopo l'essiccazione, si<br />
riduce negli inchiostri e nelle vernici<br />
a fotoreticolazione UV radicalica<br />
e scompare completamente<br />
negli inchiostri a fotoreticolazione<br />
UV cationica.<br />
Attualmente, negli inchiostri ibridi<br />
e nelle vernici UV dell'offset a<br />
foglio <strong>con</strong>fluis<strong>con</strong>o esclusivamente<br />
sostanze radicaliche. A partire da<br />
un determinato irraggiamento UV,<br />
<strong>il</strong> tempo di azione dell'essiccatoio<br />
UV finale è abbastanza lungo da<br />
indurire sufficientemente gli inchiostri<br />
e le vernici in pochi se<strong>con</strong>di. Le<br />
vernici a fotoreticolazione UV radicalica,<br />
inoltre, possono essere<br />
applicate anche <strong>con</strong> spessori maggiori<br />
rispetto a quelle cationiche,<br />
un argomento importante in termini<br />
di br<strong>il</strong>lantezza. Le formulazioni<br />
cationiche avrebbero <strong>il</strong> vantaggio di<br />
<strong>con</strong>tinuare ad indurire anche dopo<br />
l'azione dei raggi UV e, quindi, di<br />
reticolarsi sempre completamente,<br />
cosa che però avviene rapidamente<br />
solo se lo spessore d'inchiostro è<br />
sott<strong>il</strong>e, altrimenti può durare diverse<br />
ore. Inoltre, le elevate velocità<br />
di produzione richiedono durate di<br />
irraggiamento notevolmente maggiori<br />
e, quindi, occorrerebbe più di<br />
un essiccatoio UV finale, cosa che a<br />
sua volta riduce <strong>il</strong> tempo di d<strong>il</strong>atazione<br />
della vernice.<br />
Un aspetto degno di nota è la ricerca<br />
nel campo degli inchiostri cosiddetti<br />
“dual cure”, destinati solitamente<br />
ad applicazioni tradizionali<br />
(e che quindi non vengono sempre<br />
finiti come gli inchiostri ibridi) ma<br />
che, per velocizzare la lavorazione<br />
successiva, formano una superficie<br />
dura <strong>con</strong> una brevissima esposizione<br />
ai raggi UV ed essiccano per<br />
ossidazione/penetrazione. Se lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
avrà successo, questi inchiostri<br />
potrebbero <strong>con</strong>sentire un terzo<br />
modo operativo sulle macchine<br />
ibride e costituire una valida alternativa<br />
alla verniciatura protettiva<br />
sulle macchine tradizionali per una<br />
lavorazione successiva più rapida.<br />
Gli inchiostri EB non necessitano<br />
di siccativi. L'irraggiamento è talmente<br />
“potente” che la polimeriz-<br />
zazione inizia senza radicali. A<br />
causa dell'azione germicida dell'irraggiamento<br />
ionizzante, questo<br />
procedimento viene adottato principalmente<br />
per imballaggi che<br />
richiedono un elevato grado di ster<strong>il</strong>ità.<br />
Gli elevati costi di investimento<br />
non compensano <strong>il</strong> vantaggio<br />
che gli strati di inchiostro induris<strong>con</strong>o<br />
immediatamente su<br />
entrambi i lati anche se irradiati su<br />
uno solo.<br />
I coloranti non influis<strong>con</strong>o solo sull'aspetto<br />
I coloranti ut<strong>il</strong>izzati negli inchiostri<br />
per offset a foglio sono esclusivamente<br />
pigmenti, ovvero cristalli<br />
organici ed inorganici <strong>con</strong> i rispettivi<br />
raggruppamenti (agglomerazioni)<br />
distribuiti uniformemente nel<br />
legante in forma insoluta. Tanto più<br />
grandi sono le particelle dei pigmenti<br />
e tanto maggiore è la loro<br />
<strong>con</strong>centrazione nel legante, quanto<br />
più rapida sarà l'essiccazione o l'indurimento<br />
dell'inchiostro. Oltre ai<br />
pigmenti coloranti sono disponib<strong>il</strong>i<br />
anche pigmenti ad effetto (metallico,<br />
madreperla) integrati sia negli<br />
inchiostri che nelle vernici a<br />
dispersione.<br />
Gli inchiostri ibridi <strong>con</strong>tengono<br />
pigmenti molto sim<strong>il</strong>i per <strong>con</strong>centrazione,<br />
agglomerazione e parametri<br />
chimici a quelli degli inchiostri<br />
standard e, quindi, si avvicina-<br />
Principi di essiccazione | Effetti dell'essiccazione<br />
Tutto quello che dovreste sapere sugli inchiostri ibridi<br />
no maggiormente agli inchiostri<br />
standard che a quelli UV e mostrano<br />
lo stesso comportamento di<br />
incremento del punto degli inchiostri<br />
standard. Contrariamente agli<br />
inchiostri UV, non occorre modificare<br />
le caratteristiche e, quindi, si<br />
semplificano enormemente l'introduzione<br />
della tecnologia ibrida<br />
nella pratica ed <strong>il</strong> passaggio dal<br />
modo operativo “<strong>con</strong>venzionale” a<br />
quello “<strong>ibrido</strong>”.<br />
Tuttavia, come per gli inchiostri<br />
UV, la tonalità cromatica del pigmento<br />
influisce sul risultato dell'essiccazione<br />
UV degli inchiostri<br />
ibridi: tanto maggiore la lunghezza<br />
d'onda, cioè più distante dallo spettro<br />
UV (quindi soprattutto giallo di<br />
quadricromia e colori rossi speciali),<br />
tanto minore sarà l'effetto dell'essiccazione<br />
UV. Il motivo è l'elevato<br />
assorbimento di fattori spettrali<br />
ultravioletti da parte delle particelle<br />
gialle e rosse del pigmento,<br />
che quindi riflettono meno radiazioni<br />
UV oscurando letteralmente<br />
le particelle adiacenti.<br />
Contrariamente agli inchiostri UV,<br />
gli inchiostri ibridi ries<strong>con</strong>o a compensare<br />
questo effetto accelerando<br />
l'ossidazione prima dell'essiccazione<br />
UV finale.<br />
Effetti dell'essiccazione: sia per ossidazione/penetrazione che per reazione radicalica<br />
a fotoreticolazione UV – in sequenza o parallela; eventuali deficit di essiccazione UV<br />
(nei pigmenti gialli e rossi) vengono compensati per ossidazione<br />
Tecnologia dell’essiccatoio: a più livelli, da uno a due essiccatoi UV intermedi<br />
per l'asciugatura degli inchiostri ibridi,irradiatori IR ed essiccatoi termovent<strong>il</strong>ati nel prolungamento<br />
dell'uscita per accelerare l'ossidazione degli inchiostri ibridi e della vernice a base<br />
oleosa, essiccatoio UV finale per inchiostri ibridi e vernice UV nell'uscita<br />
Formulazioni: sono disponib<strong>il</strong>i inchiostri per stampa offset ad umido e senza acqua<br />
Pigmentazione: come gli inchiostri standard, sono disponib<strong>il</strong>i colori di quadricromia<br />
e speciali<br />
Incremento del punto: come gli inchiostri standard (vantaggioso per <strong>il</strong> cambio<br />
del modo operativo); <strong>con</strong>trariamente agli inchiostri UV non occorre generare una caratteristica<br />
specifica<br />
Stampab<strong>il</strong>ità: manipolazione ottimale, nessuna nebbia d'inchiostro<br />
Compatib<strong>il</strong>ità dei materiali: innocui e semplici se lavorati <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi<br />
<strong>KBA</strong>/FOGRA autorizzati e le rispettive vernici a base oleosa, vernici UV e detergenti compatib<strong>il</strong>i<br />
per <strong>il</strong> modo <strong>ibrido</strong> nonché <strong>con</strong> rulli gommati standard e caucciù universali per <strong>il</strong><br />
modo alternato <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong><br />
Verniciab<strong>il</strong>ità: diretta (cioè non solo su una sovrastampa di primer essiccata)<br />
<strong>con</strong> vernice UV; per ottenere effetti a <strong>con</strong>trasto lucido è possib<strong>il</strong>e anche una combinazione<br />
di vernice a base oleosa e vernice UV<br />
Convenienza: più costosi degli inchiostri standard e UV ma più e<strong>con</strong>omici e versat<strong>il</strong>i<br />
nell’applicazione<br />
Process 3 | 2006<br />
5
Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />
Essiccatoi ad alta prestazione<br />
e innovativi<br />
Come <strong>KBA</strong> riesce a garantire un'elevata<br />
flessib<strong>il</strong>ità e redditività <strong>con</strong> <strong>il</strong> sistema<br />
di essiccazione universale VariDry<br />
Soluzioni di essiccazione su misura<br />
per esigenze di finitura specifiche<br />
<strong>KBA</strong> è rinomata per le sue macchine<br />
customizzate, e le macchine per<br />
la stampa offset a foglio non fanno<br />
certo eccezione. Le macchine<br />
Rapida vengono <strong>con</strong>figurate <strong>con</strong><br />
moduli ottimizzati in base alle esigenze<br />
di ingegneria dei processi<br />
del cliente. In questo modo è possib<strong>il</strong>e<br />
offrire la soluzione giusta sia<br />
alle aziende grafiche generiche che<br />
agli specialisti.<br />
Ovviamente, <strong>KBA</strong> fornisce anche<br />
agli specialisti una macchina customizzata<br />
che non solo sia in grado di<br />
soddisfare le esigenze specifiche<br />
richieste, ma che rappresenti sempre<br />
una soluzione altamente flessi-<br />
<strong>con</strong>tinua da pagina 5<br />
Gli additivi <strong>con</strong>feris<strong>con</strong>o <strong>il</strong> tocco finale<br />
Oli, resine, siccativi, pigmenti: le<br />
possib<strong>il</strong>ità di combinazione sono<br />
davvero tante e, ovviamente, non è<br />
possib<strong>il</strong>e indicare <strong>con</strong> certezza le<br />
proprietà di stampab<strong>il</strong>ità, essiccazione,<br />
adesività e ottiche. Per <strong>con</strong>figurare<br />
<strong>con</strong> precisione gli inchiostri<br />
e le vernici in base a determinate<br />
<strong>con</strong>dizioni di stampa e di<br />
essiccazione e ai diversi supporti di<br />
stampa si possono aggiungere altre<br />
sostanze, ovvero gli additivi.<br />
Queste sostanze chimiche impedis<strong>con</strong>o,<br />
ad esempio, che l'inchiostro<br />
nel calamaio formi una pellicola o<br />
possa seccarsi sui rulli del gruppo<br />
inchiostratore; inoltre sono anche<br />
in grado di accelerare singoli effetti<br />
di essiccazione mediante catalizzatori<br />
ed altri siccativi. Gli agenti<br />
disperdenti aiutano gli oli a rivestire<br />
le particelle di pigmento ed<br />
impedis<strong>con</strong>o la formazione di<br />
grumi, mentre i d<strong>il</strong>uenti determinano<br />
la viscosità. Le sostanze che<br />
6 Process 3 | 2006<br />
b<strong>il</strong>e, perché tutti sanno che non<br />
esiste un ordine di stampa uguale<br />
all'altro. Inoltre, è proprio nell'essiccazione<br />
che si vede se la macchina<br />
è una combinazione ideale di<br />
processi oppure se <strong>il</strong> tipografo deve<br />
arrivare a compromessi in termini<br />
di qualità e redditività.<br />
Considerati questi aspetti, non c'è<br />
da stupirsi che <strong>KBA</strong> fornisca una<br />
soluzione di essiccazione ottimale<br />
anche per le macchine ibride e sia<br />
<strong>il</strong> numero uno nella finitura ibrida.<br />
Una soluzione di essiccazione è<br />
ottimale quando la macchina può<br />
essere regolata in modo esatto e<br />
flessib<strong>il</strong>e in base alle diverse combinazioni<br />
di inchiostro e vernice.<br />
Per gli inchiostri ibridi, la finitura<br />
avviene <strong>con</strong> vernice UV o <strong>con</strong> vernice<br />
a base oleosa e UV, mentre nel<br />
modo operativo <strong>con</strong>venzionale gli<br />
inchiostri standard si possono<br />
sovrastampare <strong>con</strong> vernice a<br />
dispersione. A se<strong>con</strong>da della com-<br />
I pigmenti gialli e rossi negli inchiostri UV ed ibridi produ<strong>con</strong>o un'essiccazione peggiore rispetto ai<br />
pigmenti blu, verdi e neri. Gli inchiostri ibridi compensano questa mancanza <strong>con</strong> l'essiccazione ossidativa<br />
(foto e grafici: Kleeberg)<br />
influis<strong>con</strong>o sul pH, sulla tendenza<br />
all'emulsificazione e sulla tensione<br />
superficiale, tra cui anche gli oli<br />
s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>ici e i rispettivi surrogati per<br />
la stampa offset senza acqua, ottimizzano<br />
le interazioni <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido<br />
di bagnatura, la superficie della<br />
lastra e la patinatura della carta. Gli<br />
agenti di coalescenza <strong>con</strong>sentono<br />
la rapida diffusione degli strati di<br />
inchiostro e vernice applicati per<br />
UV IR+TA<br />
Vista complessiva dell'essiccatoio VariDry su una macchina ibrida <strong>KBA</strong> Rapida 105 <strong>con</strong> essiccazione<br />
UV finale e sezione termica composta da irradiatori all’infrarosso (IR) e racla termovent<strong>il</strong>ata (TA)<br />
binazione di vernici e dell'ordine<br />
variano anche le percentuali di verniciatura<br />
a zone e a piena copertura<br />
ed anche l'inchiostrazione massima<br />
può variare enormemente. Per<br />
questi motivi, su una Rapida ibrida<br />
è possib<strong>il</strong>e <strong>con</strong>figurare in modo<br />
ottimale essiccatoi intermedi nonché<br />
essiccatoi nel prolungamento<br />
dell'uscita e nell'uscita (vedi anche<br />
<strong>il</strong> riquadro “Macchina ibrida stan-<br />
<strong>con</strong>ferire br<strong>il</strong>lantezza, mentre le<br />
cere aumentano la capacità di scorrimento<br />
e la qualità della br<strong>il</strong>lantezza.<br />
Ovviamente, a parte le cere,<br />
che non sono compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> le<br />
vernici UV, diversi di questi additivi<br />
sono <strong>con</strong>tenuti anche negli<br />
inchiostri ibridi.<br />
dard”). Lo stampatore può scambiare<br />
tra loro irradiatori IR e UV e la<br />
racla termovent<strong>il</strong>ata oppure integrarli<br />
negli innesti per i moduli.<br />
Da sempre rivolti ad una tecnologia<br />
all'avanguardia<br />
La tecnica di essiccazione ottimale<br />
non è pre<strong>con</strong>fezionata. In stretta<br />
collaborazione <strong>con</strong> i produttori di<br />
essiccatoi AdPhos-Eltosch, Grafix<br />
La complessità dei requisiti<br />
Le osservazioni finora <strong>il</strong>lustrate<br />
mostrano quanto complesse siano<br />
le esigenze pratiche in termini di<br />
formulazione e tecnica di essiccazione<br />
e <strong>con</strong>sentono di capire<br />
meglio quanto diffic<strong>il</strong>e sia ottimizzare<br />
le proprietà applicative degli<br />
inchiostri in genere e degli inchiostri<br />
ibridi in particolare. La stampa<br />
“<strong>ibrido</strong>” sull’etichetta di un fusto<br />
di inchiostro o di detergente, quindi,<br />
non garantisce una stampa o<br />
una finitura senza problemi. Se ne<br />
deduce che è assolutamente indispensab<strong>il</strong>e<br />
ut<strong>il</strong>izzare solo inchiostri,<br />
vernici e mezzi di produzione<br />
compatib<strong>il</strong>i tra loro e <strong>con</strong>sigliati da<br />
<strong>KBA</strong> oppure autorizzati da <strong>KBA</strong> e<br />
fogra. La finitura ibrida come soluzione<br />
factotum è possib<strong>il</strong>e solo <strong>con</strong><br />
una <strong>con</strong>sulenza competente.<br />
Dieter Kleeberg<br />
<strong>con</strong>tinua a pagina 7
La macchina ibrida standard di <strong>KBA</strong> e le sue opzioni<br />
6<br />
P<br />
5<br />
4<br />
e IST Metz, <strong>KBA</strong> è da sempre impegnata<br />
ad offrire ai propri clienti una<br />
tecnologia all'avanguardia affidab<strong>il</strong>e<br />
e flessib<strong>il</strong>e. Interfacce ed innesti<br />
per moduli sono stati ottimizzati, la<br />
corsa dei fogli è stata adattata alle<br />
dimensioni e alle prestazioni dei<br />
moduli di essiccazione.<br />
<strong>KBA</strong> ha avuto la possib<strong>il</strong>ità di adattare<br />
i sistemi di essiccazione alla<br />
tecnologia della macchina e di fornirli<br />
<strong>con</strong> la sua tecnologia grazie ad<br />
un <strong>con</strong>tratto di licenza del 2003<br />
stipulato <strong>con</strong> la Air Motion<br />
Systems Inc., Golden/Colorado.<br />
Dalla Graphexpo del 2003 di<br />
Chicago, <strong>KBA</strong> detiene i diritti<br />
esclusivi per la produzione, lo sv<strong>il</strong>uppo,<br />
la distribuzione e l'assistenza<br />
degli essiccatoi modulari UV, IR<br />
e termovent<strong>il</strong>ati della società americana<br />
ut<strong>il</strong>izzati nelle serie Rapida<br />
da 105 a 205. Il <strong>con</strong>cetto di essic-<br />
4<br />
3<br />
1<br />
1 – Cinque gruppi inchiostratori per inchiostri standard ed ibridi: si possono ut<strong>il</strong>izzare rulli gommati standard<br />
solo <strong>con</strong> i mezzi ed i mezzi aus<strong>il</strong>iari di produzione <strong>con</strong>sigliati da <strong>KBA</strong>. Dopo i quattro inchiostri di quadricromia, nell'ultimo gruppo di stampa<br />
si può stampare un colore supplementare o una vernice a base oleosa per ottenere effetti a <strong>con</strong>trasto lucido. Per maggiore flessib<strong>il</strong>ità, diversi<br />
utenti optano per l'installazione di un sesto gruppo inchiostratore supplementare.<br />
2 – Un essiccatoio UV intermedio: tra l'ultimo gruppo di stampa e la torre di verniciatura occorre un irradiatore UV. Con più di<br />
cinque gruppi inchiostratori, alta copertura di colore e soggetti ad alta diffusione, velocità di produzione elevatissime e <strong>con</strong> la prestampa a<br />
bianco coprente o <strong>con</strong> colori metallici si <strong>con</strong>siglia di installare un se<strong>con</strong>do essiccatoio intermedio liberamente innestab<strong>il</strong>e nella zona anteriore.<br />
Un essiccatoio intermedio dovrebbe disporre di un irradiatore da 160 - 200 W/cm ed essere possib<strong>il</strong>mente regolab<strong>il</strong>e in <strong>con</strong>tinuo.<br />
3 – Una torre di verniciatura <strong>con</strong> due circuiti di verniciatura separati: in questo modo si può passare comodamente<br />
da un tipo di vernice all'altro in caso di cambio dell'ordine. Ancor più rapido e comodo è <strong>il</strong> sistema accessorio di alimentazione della<br />
vernice completamente automatico per vernici a base acquosa e UV. Un sistema di pulizia integrato <strong>con</strong> programmi di lavaggio di durata<br />
regolab<strong>il</strong>e pulisce in pochi minuti tutti i componenti di <strong>con</strong>duzione della vernice automaticamente e quasi senza pulizia manuale successiva.Aqueste<br />
<strong>con</strong>dizioni, <strong>il</strong> cambio da vernice UV a vernice a dispersione o viceversa dura ca.10 minuti, tra vernici uguali (da UV a UV, da dispersione<br />
a dispersione) solo 1-2 minuti.<br />
4 – Prolungamento dell'uscita: <strong>il</strong> prolungamento del percorso di scorrimento della vernice è dotato di un essiccatoio combinato<br />
(infrarossi e aria calda) ut<strong>il</strong>izzato nella stampa di inchiostri standard e vernici a dispersione.<br />
5 – Essiccatoio UV finale: dispone di tre irradiatori da 160 - 200 W/cm e, come l'essiccatoio intermedio, deve essere possib<strong>il</strong>mente<br />
regolab<strong>il</strong>e in <strong>con</strong>tinuo per poter essere adattato in modo ottimale al supporto di stampa. Per evitare <strong>il</strong> cosiddetto effetto lastra di vetro, la<br />
barra di spolveratura (P) deve essere spostata in direzione frenafogli <strong>il</strong> più lontano possib<strong>il</strong>e dall'essiccatoio UV.<br />
4 e 5 insieme formano (dapprima sulla Rapida 105) l'essiccatoio VariDry.<br />
6 – ACS: <strong>il</strong> sistema ACS (Air Clean System) è un optional estremamente ut<strong>il</strong>e che integra l'obbligatoria aspirazione dell’ozono nell’area<br />
degli irradiatori UV aspirando residui di ozono e particelle di pigmenti libere sopra la p<strong>il</strong>a di uscita.<br />
1<br />
1<br />
catoio universale è commercializzato<br />
da <strong>KBA</strong> <strong>con</strong> <strong>il</strong> nome di VariDry.<br />
Come sempre, la gamma <strong>KBA</strong> comprende<br />
anche sistemi di essiccazione<br />
di altri produttori.<br />
VariDry – anche per le macchine<br />
ibride<br />
Con la produzione e l'evoluzione<br />
degli essiccatoi VariDry fino ai<br />
singoli moduli di essiccazione nello<br />
stab<strong>il</strong>imento di Radebeul, <strong>KBA</strong> può<br />
ampliare ulteriormente <strong>il</strong> proprio<br />
know-how nel settore della costruzione<br />
di macchine offset a foglio, in<br />
particolare nella <strong>con</strong>duzione del<br />
foglio nell'area dell'essiccatoio e<br />
nella scelta dei materiali e dei rivestimenti<br />
<strong>con</strong> la tecnologia di essiccazione.<br />
Lo si vede anche dall'elevata<br />
flessib<strong>il</strong>ità applicativa degli<br />
essiccatoi VariDry: ordine e posizione<br />
dei moduli di essiccazione<br />
1<br />
2 2<br />
1<br />
possono essere variate se<strong>con</strong>do <strong>il</strong><br />
principio di essiccazione (UV, IR,<br />
termovent<strong>il</strong>azione), numero e<br />
Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />
potenza dei moduli sono liberamente<br />
<strong>con</strong>figurab<strong>il</strong>i e, quindi, possono<br />
essere scelti in base al supporto<br />
di stampa, al soggetto, al tipo<br />
di inchiostro, all'applicazione della<br />
vernice e alla velocità di produzione.<br />
In un primo momento, <strong>il</strong><br />
VariDry verrà installato su tutte le<br />
macchine Rapida 105, successivamente<br />
anche su tutte le macchine<br />
ibride a formato medio, per poi<br />
essere esteso agli altri formati.<br />
Senza l'essiccazione UV finale, grazie<br />
al VariDry <strong>il</strong> prolungamento<br />
dell'uscita della nuova Rapida 105<br />
può alloggiare 18 posizioni <strong>con</strong>figurab<strong>il</strong>i<br />
a piacimento, ovvero 7 per gli<br />
infrarossi e 11 per racle termovent<strong>il</strong>ate.<br />
Un'altra novità è che i registri<br />
di riscaldamento dell'aria calda<br />
sono disposti direttamente su<br />
entrambi i lati dell'uscita. Dalla<br />
<strong>con</strong>solle di comando è possib<strong>il</strong>e<br />
regolare l'aspirazione di aria calda<br />
in <strong>con</strong>tinuo.<br />
Con l'essiccazione UV finale, quindi<br />
anche sulle macchine ibride, gli<br />
ultime tre innesti sono occupati da<br />
irradiatori UV <strong>con</strong> una potenza<br />
rispettivamente da 160 a 200<br />
W/cm. Anche la posizione di questi<br />
irradiatori può essere variata, cosa<br />
che si rende particolarmente ut<strong>il</strong>e<br />
<strong>con</strong> irradiatori di potenza diversa.<br />
Ogni irradiatore è innestab<strong>il</strong>e e<br />
può essere sostituito anche dal personale<br />
addetto alla macchina.<br />
L'essiccatoio VariDry offre spazio per l'installazione di sette irradiatori IR Carbon-Twin<br />
Process 3 | 2006<br />
7
Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />
Range di lunghezza d'onda nell'essiccazione<br />
IR<br />
La parte di acqua <strong>con</strong>tenuta nello strato di<br />
vernice a dispersione viene portata ad evaporazione<br />
quando lo strato di vernice<br />
applicato assorbe le radiazioni all’infrarosso<br />
riscaldandosi fortemente. Tuttavia, l'acqua<br />
evapora quasi completamente solo se<br />
ad una lunghezza d'onda attinica* della<br />
vernice di ca.3000 nanometri viene irradiata<br />
una determinata quantità di energia.<br />
Se<strong>con</strong>do la legge dello spostamento di<br />
Wien** vale quanto segue: l'input energetico<br />
deve essere tanto maggiore quanto<br />
minore è la lunghezza d'onda del massimo<br />
di intensità di un raggio, cioè tanto più<br />
questa lunghezza d'onda si scosta dal valore<br />
ideale di 3000 nm nello spettro elettromagnetico.<br />
Pertanto, gli irradiatori IR ad<br />
onde corte sono meno idonei rispetto a<br />
quelli ad onde medie.<br />
Gli irradiatori alogeni IR ad onde cortissime<br />
(HIR) e gli irradiatori IR raffreddati ad<br />
acqua non vengono neppure presi in <strong>con</strong>siderazione<br />
a causa del loro massimo di<br />
intensità nel range di infrarosso vicino (NIR -<br />
a ca. 800 nm la luce rossa visib<strong>il</strong>e si trasforma<br />
in irradiazione di calore invisib<strong>il</strong>e).Il <strong>con</strong>sumo<br />
di energia non sarebbe e<strong>con</strong>omico.<br />
Gli irradiatori IR ad onde corte (SIR) presentano<br />
un massimo di intensità di circa 1100<br />
nm. Ciò comporta un enorme <strong>con</strong>sumo di<br />
energia, poiché la distanza da 3000 nm è<br />
ancora notevole. Gran parte dell'energia<br />
apportata resta inut<strong>il</strong>izzata. Ridotta è<br />
anche la resa energetica relativa, ovvero <strong>il</strong><br />
rendimento dell'evaporazione dell'acqua.<br />
Inoltre, l'irradiazione di calore inut<strong>il</strong>izzata<br />
provoca un riscaldamento indesiderato del<br />
supporto di stampa.<br />
Racla termovent<strong>il</strong>ata (sinistra) e irradiatore all’infrarosso Carbon-Twin (destra) possono essere<br />
innestati liberamente per adattare <strong>il</strong> sistema VariDry al prodotto e alla velocità di produzione in<br />
modo ottimale<br />
8 Process 3 | 2006<br />
Il diagramma grande mostra la ripartizione della radiazione spettrale S(λ) (curva dell'intensità)<br />
degli essiccatoi IR ad onde corte (SIR), rapidi ad onde medie (FMIR) e Carbon Twin (CIR), standardizzati<br />
sulla loro potenza di essiccazione riferita alla superficie. Dal grafico piccolo blu del grado di<br />
assorbimento spettrale relativo α (λ) per vernice a dispersione (massimo <strong>con</strong> una lunghezza d'onda<br />
di 3000 nm) si nota che <strong>il</strong> tipo Carbon Twin favorisce maggiormente l'evaporazione dell'acqua<br />
rispetto ad altri irradiatori IR (parte azzurra sotto la curva CIR). Inoltre, dalla curva di intensità si<br />
capisce che alla temperatura minima (solo 1200° C), cioè <strong>con</strong> <strong>il</strong> minore input energetico possib<strong>il</strong>e, i<br />
CIR ottengono <strong>il</strong> risultato di assorbimento migliore, ovvero <strong>il</strong> rendimento più alto.<br />
(Fonte: Heraeus Noblelight)<br />
I massimi di intensità dei diversi irradiatori IR a onde medie vanno da circa 1500 a 2400 nm. Gli<br />
irradiatori funzionanti nel range dei 1500 nm si inseris<strong>con</strong>o molto rapidamente, ossia possono<br />
cedere la loro massima potenza di radiazione tempestivamente e reagis<strong>con</strong>o immediatamente<br />
ai segnali di comando. Nella pratica, questi “irradiatori IR a onde medie rapidi” (FMIR) vengono<br />
spesso abbinati a quelli ad onde corte (SIR) perché le loro curve di intensità nel range dei 3000<br />
nm si completano favorevolmente. Il rendimento, però, resta ancora insoddisfacente. Gli irradiatori<br />
IR Carbon-Twin (CIR) possiedono un massimo di intensità di 2000 nm e si avvicinano maggiormente<br />
ai 3000 nm rispetto agli altri irradiatori indicati e non devono essere abbinati a irradiatori<br />
SIR. Inoltre, i CIR si inseris<strong>con</strong>o quasi altrettanto rapidamente quanto i FMIR. Una caratteristica<br />
unica è l'elevata densità di radiazione dei CIR ed è proprio questa caratteristica che manca<br />
ai lenti irradiatori IR ad onde medie (SMIR) che, altrimenti, <strong>con</strong> un massimo di intensità di 2400<br />
nm fornirebbero un rendimento ancora maggiore. Gli irradiatori IR ad onde lunghe dovrebbero<br />
avere un'intensità massima compresa tra 5000 e 10.000 nm, cosa tecnicamente impossib<strong>il</strong>e da<br />
realizzare.<br />
Carbon Twin IR – una nuova generazione<br />
di essiccatoi<br />
Dopo <strong>il</strong> perfezionamento del <strong>con</strong>cetto<br />
VariDry, <strong>KBA</strong> punta su una<br />
nuova tecnologia per l'essiccazione<br />
all'infrarosso. Ut<strong>il</strong>izzando gli irradiatori<br />
Carbon-Twin è stata messa a<br />
punto una nuova generazione di<br />
essiccatoi IR <strong>con</strong> i quali <strong>KBA</strong> riesce<br />
ad aumentare notevolmente <strong>il</strong> rendimento<br />
dell'essiccazione all’infrarosso.<br />
Questa nuova soluzione<br />
innovativa incide notevolmente sul<br />
b<strong>il</strong>ancio energetico di una macchina<br />
offset a foglio, perché finora gli<br />
essiccatoi IR <strong>con</strong>sumavano una<br />
quantità di energia davvero inaccettab<strong>il</strong>e.<br />
In linea di principio, i nuovi moduli<br />
di essiccazione IR si possono<br />
installare in un essiccatoio VariDry<br />
laddove occorra irradiare calore:<br />
*) La lunghezza d'onda attinica di una<br />
sostanza è la lunghezza d'onda alla quale<br />
nella sostanza si innescano reazioni chimiche<br />
o fisiche. Le vernici a dispersione ed altre<br />
sostanze <strong>con</strong>tenenti polimeri o composte da<br />
polimeri, reagis<strong>con</strong>o in modo ottimale a<br />
radiazioni IR di 3000 nm.<br />
**) La legge dello spostamento di Wien della<br />
fisica delle radiazioni enuncia che <strong>il</strong> prodotto<br />
della lunghezza d'onda dell'intensità massima<br />
dell'irradiatore e della temperatura irradiata<br />
è sempre costante: T · λ= cost.<br />
Spostando la curva di intensità verso una<br />
lunghezza d'onda maggiore (nel nostro caso<br />
in direzione 3000 nm), l'andamento generale<br />
della curva si appiattisce, perché <strong>il</strong> valore<br />
dell'intensità in un prodotto costante deve<br />
essere minore. Quindi, se la temperatura<br />
massima o la potenza dell'irradiatore può<br />
essere più bassa, per un'essiccazione costante<br />
l'irradiatore ha bisogno di meno energia.<br />
Questo è l'effetto sfruttato dall'irradiatore IR<br />
Carbon-Twin<br />
per l'essiccazione dello strato di<br />
vernice a dispersione nelle macchine<br />
tradizionali e ibride nonché<br />
dello strato di primer nelle macchine<br />
a doppia verniciatura, ma anche<br />
per agevolare l'essiccazione ossidativa<br />
degli inchiostri standard, senz'acqua<br />
ed ibridi e l'evaporazione di<br />
solventi volat<strong>il</strong>i in altri processi di<br />
stampa. Con una sorgente di irraggiamento<br />
insolita come <strong>il</strong> Carbon<br />
Twin, <strong>KBA</strong> intende soprattutto<br />
garantire un'evaporazione <strong>il</strong> più<br />
rapida e completa possib<strong>il</strong>e delle<br />
parti di acqua delle vernici a dispersione<br />
<strong>con</strong> un input energetico<br />
minimale. Un rendimento così alto<br />
non è mai stato raggiunto prima.
Tecnologia al carbonio – Massimo<br />
rendimento, minimo riscaldamento<br />
del supporto di stampa<br />
La Heraeus Noblelight GmbH di<br />
Hanau, in Germania, una società<br />
del gruppo metalli preziosi e tecnologie<br />
Heraeus Holding e produttore<br />
di speciali sorgenti luminose e di<br />
radiazione per diversi settori industriali,<br />
è <strong>il</strong> fornitore dell'irradiatore<br />
IR Carbon-Twin, disponib<strong>il</strong>e solo<br />
dal 2002. Il termine “Twin” definisce<br />
la costruzione a cosiddetto irradiatore<br />
a tubo doppio, come anche<br />
la maggior parte degli altri irradiatori<br />
IR ad onde corte e medie. I<br />
suoi f<strong>il</strong>amenti devono essere installati<br />
in due tubi paralleli per raggiungere<br />
la potenza complessiva<br />
desiderata sulla larghezza del formato.<br />
<strong>KBA</strong> ut<strong>il</strong>izza tubi doppi <strong>con</strong><br />
una potenza di 80 W/cm <strong>con</strong> f<strong>il</strong>amenti<br />
che si riscaldano a 1200° C.<br />
La parte interna dei tubi in vetro al<br />
quarzo presenta un rivestimento in<br />
oro che riflette i raggi IR in modo<br />
ottimale.<br />
Il carbonio (Carbon) è <strong>il</strong> materiale<br />
dei f<strong>il</strong>amenti. Un irradiatore IR<br />
Carbon (CIR) emette nello spettro<br />
degli infrarossi a onde medie e raggiunge<br />
la sua intensità massima ad<br />
una lunghezza d'onda di 2000<br />
nanometri. Il CIR, quindi, rispetto<br />
agli altri essiccatoi si avvicina maggiormente<br />
alla lunghezza d'onda di<br />
3000 nm a cui evapora completamente<br />
l'acqua <strong>con</strong>tenuta nelle vernici<br />
a dispersione (vedi riquadro<br />
“Range di lunghezza d'onda ...”).<br />
Avvicinandosi maggiormente a questo<br />
valore ideale è logico che <strong>il</strong> CIR<br />
necessiti di meno energia sin dall'inizio<br />
per fare evaporare l'acqua.<br />
Dal minore input energetico e dalla<br />
minore quota di calore inut<strong>il</strong>izzato<br />
risultano un maggiore rendimento<br />
rispetto agli altri essiccatoi IR nonché<br />
un riscaldamento minimale del<br />
supporto di stampa. Inoltre, <strong>il</strong><br />
nuovo CIR ad innesco rapido <strong>con</strong>tribuisce<br />
in modo determinante<br />
alla stab<strong>il</strong>ità del processo e all'assicurazione<br />
della qualità poiché<br />
viene regolato misurando la temperatura<br />
nella p<strong>il</strong>a di uscita.<br />
Ma vi è un'altra peculiarità che<br />
qualifica <strong>il</strong> CIR all'applicazione nell'industria<br />
grafica: la sua densità di<br />
radiazione è talmente elevata, stab<strong>il</strong>e<br />
ed omogenea che è possib<strong>il</strong>e<br />
realizzare tubi doppi fino a tre<br />
metri di larghezza. Per l'impiego<br />
nella macchina offset a foglio più<br />
larga del mondo, la <strong>KBA</strong> Rapida<br />
205, <strong>il</strong> CIR non ha ancora esaurito<br />
le sue riserve.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />
L'essiccatoio UV finale nel sistema VariDry può alloggiare tre irradiatori UV intercambiab<strong>il</strong>i <strong>con</strong> una<br />
potenza massima di 200 W/cm<br />
Per togliere un irradiatore UV, le <strong>con</strong>nessioni per alta tensione, tensione di comando e raffreddamento ad acqua devono trovarsi in posizione di parcheggio<br />
Grazie agli attacchi ad innesto, gli irradiatori UV possono essere sostituiti dal personale in modo semplice e rapido<br />
Process 3 | 2006<br />
9
Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />
Optare per una f<strong>il</strong>osofia<br />
Partendo dalla gamma di produzione<br />
di un'azienda grafica, nella <strong>con</strong>figurazione<br />
di una macchina da stampa<br />
sono decisivi i requisiti di adesività e<br />
compatib<strong>il</strong>ità dei materiali che verranno<br />
ut<strong>il</strong>izzati. Nella tabella è riportata<br />
una panoramica delle possib<strong>il</strong>ità<br />
di combinazione di inchiostri, vernici<br />
e supporti di stampa funzionanti e<br />
praticate nonché la rispettiva <strong>con</strong>figurazione<br />
di macchina idonea. Nella<br />
stampa di imballaggi, espositori ed<br />
etichette dove gli effetti di finitura<br />
superficiale visivi e tatt<strong>il</strong>i giocano un<br />
ruolo determinante, la verniciatura è<br />
perlopiù in linea. Nell'era del pre<strong>ibrido</strong>,<br />
lo stampatore poteva scegliere<br />
solo tra due f<strong>il</strong>osofie diametralmente<br />
opposte: UV totale o doppia<br />
verniciatura. Oggi, anche grazie<br />
all'enorme lavoro di sv<strong>il</strong>uppo di <strong>KBA</strong>,<br />
lo stampatore può optare per un'altra<br />
alternativa: l’<strong>ibrido</strong>.<br />
F<strong>il</strong>osofia “UV totale”<br />
Una br<strong>il</strong>lantezza elevatissima può<br />
essere ottenuta <strong>con</strong> una produzione<br />
puramente UV, ovvero <strong>con</strong> inchiostri<br />
UV più verniciatura finale all’ultravioletto.<br />
In questo caso è ut<strong>il</strong>e un<br />
doppio prolungamento dell'uscita la<br />
cui lunghezza <strong>con</strong>senta alla vernice<br />
10 Process 3 | 2006<br />
UV tempo sufficiente a formare una<br />
superficie omogenea e speculare.<br />
Tuttavia, una volta optato per una<br />
macchina puramente UV non è più<br />
possib<strong>il</strong>e adottare un altro modo<br />
operativo.<br />
F<strong>il</strong>osofia della “doppia verniciatura”<br />
Chi desidera <strong>con</strong>tinuare a stampare<br />
<strong>con</strong> inchiostri standard senza rinunciare<br />
alla br<strong>il</strong>lantezza delle vernici<br />
UV per determinati ordini, opta solitamente<br />
per una macchina <strong>con</strong> verniciatura<br />
doppia finale, perché per<br />
evitare o limitare al minimo <strong>il</strong> cosiddetto<br />
effetto drawback, prima della<br />
verniciatura UV finale occorre applicare<br />
uno strato di vernice a dispersione<br />
tra l'inchiostro offset umido e<br />
la vernice UV. Questo strato di sbarramento,<br />
chiamato primer, sig<strong>il</strong>la gli<br />
strati di inchiostro e dopo l'essiccazione<br />
intermedia IR e termovent<strong>il</strong>ata<br />
forma un rivestimento di fondo su<br />
cui la vernice UV aderisce senza problemi.<br />
A causa delle due torri di verniciatura<br />
e delle due torri di essiccazione<br />
integrate tra queste, le macchine<br />
a doppia verniciatura sono lunghissime<br />
e costose, ma <strong>con</strong>sentono<br />
di ottenere svariati effetti lucidi<br />
come le macchine UV. Così, per la<br />
Combinazioni di inchiostri, vernice e supporto di stampa adottate nella stampa offset a foglio<br />
finitura della vernice, invece di primer<br />
e UV si possono applicare due<br />
strati di vernice a dispersione per<br />
aumentare la br<strong>il</strong>lantezza <strong>con</strong> uno<br />
strato di vernice omogeneo più spesso<br />
oppure <strong>con</strong> pigmenti speciali<br />
incorporati nella se<strong>con</strong>da torre di<br />
verniciatura. Tra le macchine a doppia<br />
verniciatura finale rientrano<br />
anche le <strong>con</strong>figurazioni dotate di un<br />
gruppo di stampa flessografica a<br />
monte del primo gruppo di stampa<br />
offset più un essiccatoio intermedio<br />
per <strong>il</strong> fondo bianco coprente o ad<br />
effetto. Inoltre, le macchine possono<br />
essere equipaggiate anche per l'impiego<br />
di inchiostri UV. <strong>KBA</strong> ha già<br />
fornito macchine speciali Rapida di<br />
questo tipo. Questa insolita <strong>con</strong>figurazione,<br />
proposta anche da<br />
Heidelberg (Speedmaster CD 102<br />
Duo) e MAN (Roland 700 Ultima), è<br />
però interessante solo per un segmento<br />
di mercato molto ristretto.<br />
F<strong>il</strong>osofia “<strong>ibrido</strong>”<br />
Rispetto alle macchine UV, uno dei<br />
vantaggi delle macchine ibride è che<br />
riunis<strong>con</strong>o <strong>il</strong> meglio delle altre due<br />
f<strong>il</strong>osofie e, pertanto, sono più versat<strong>il</strong>i<br />
e richiedono una minore esperienza<br />
nel campo della tecnologia<br />
Prestampa Serie di inchiostri 1. Vernice di sovrastampa<br />
2. Vernice di sovrastampa Supporti di stampa Macchine <strong>KBA</strong><br />
Vernice a base oleosa* per ossidazione/penetrazione — — Carte estremamente assorbenti Rapida<br />
— per ossidazione/penetrazione Vernice a base oleosa* — Carta, cartone Rapida, Rapida “Hybrid”<br />
— per ossidazione/<br />
penetrazione**<br />
— per ossidazione/penetrazione Vernice a base oleosa* (a<br />
zone)<br />
Vernice a dispersione — Carta, cartone, (cartone ondulato) Rapida+L+ALV(2), Rapida “Hybrid”, Rapida 74 G+L+ALV(2) e<br />
74 Karat+L+T<br />
Vernice a dispersione drip off o twin<br />
effect (a piena copertura)<br />
— per ossidazione** Vernice a dispersione speciale — Materiali plastici selezionati,<br />
substrati metallizzati<br />
Carta, cartone, cartone ondulato Rapida+L+ALV(2)<br />
Rapida+L+ALV(2), Rapida 74 G+L+ALV(2) e 74 Karat+L+T<br />
<strong>con</strong> opzione per stampa su plastica<br />
— per ossidazione/penetrazione Vernice a dispersione (primer) Vernice metallica a dispersione Carta, cartone, cartone ondulato Rapida+L+T+T+L+ALV2<br />
(“doppia verniciatura”)<br />
(Vernice disp. ad effetto, bianco per ossidazione/penetrazione Vernice a dispersione (primer) Vernice UV Carta, cartone, cartone ondulato Rapida L+ZT(+ZT)+c+L+T+T+L+ALV2<br />
coprente)***<br />
(“doppia verniciatura”)<br />
(Vernice disp. ad effetto, bianco per ossidazione/penetrazione Vernice a dispersione Vernice a dispersione, vernice a disper- Carta, cartone, cartone ondulato Rapida L+ZT(+ZT)+c+L+T+T+L+ALV2<br />
coprente)***<br />
sione ad effetto<br />
(“doppia verniciatura”)<br />
(Vernice a dispersione ad effetto) fotoreticolazione UV Vernice metallica ad effetto Vernice UV o vernice a dispersione ad<br />
effetto<br />
— fotoreticolazione UV** Vernice UV — Carta, cartone, cartone ondulato, materie<br />
plastiche selezionate, metallizzati,<br />
lamiera<br />
Carta, cartone Rapida L+ZT(+ZT)+c+UVZT+c++UVZT+L+ T+T+L+ALV2<br />
(“doppia verniciatura”)<br />
— Ibrido** (oss./penetr.+UV) Vernice UV speciale — Carta, cartone, cartone ondulato Rapida”Hybrid”<br />
— Ibrido** (oss./penetr.+UV) Vernice a base oleosa speciale*<br />
(a zone)<br />
Vernice UV speciale (a piena copertura) Carta, cartone, cartone ondulato Rapida “Hybrid”<br />
UV rispetto alle macchine puramente<br />
UV. Proprio per questo le macchine<br />
ibride sono ideali anche per i<br />
principianti. Solitamente, <strong>il</strong> grado di<br />
br<strong>il</strong>lantezza degli inchiostri ibridi<br />
verniciati a UV supera nettamente<br />
quello delle verniciature doppie su<br />
inchiostri standard, avvicinandosi<br />
alle stampe puramente UV. Risultati<br />
stupefacenti si ottengono sulle macchine<br />
ibride <strong>con</strong> gli effetti matt/lucido<br />
che superano ampiamente <strong>il</strong> <strong>con</strong>trasto<br />
lucido della tecnologia drip off<br />
basata su vernici a termodispersione,<br />
per non parlare delle altre opportunità<br />
come gli effetti granulato/lucido.<br />
Il <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> riunisce diversi<br />
effetti di essiccazione: gli inchiostri<br />
ibridi si essiccano come gli inchiostri<br />
standard per ossidazione (e vengono<br />
parzialmente assorbiti dal supporto<br />
di stampa), tuttavia reagis<strong>con</strong>o<br />
all'azione dei raggi UV come gli<br />
inchiostri UV. Con questo <strong>metodo</strong> si<br />
può passare in qualsiasi momento al<br />
modo operativo <strong>con</strong>venzionale senza<br />
sostituire i rulli gommati, i caucciù e<br />
i moduli di essiccazione. Sulle macchine<br />
ibride si possono lavorare<br />
anche inchiostri standard e vernici a<br />
dispersione.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Rapida+c+UVZT+c+UVZT+c++UVZT+ L+ALV2<br />
(“UV totale”)<br />
*) La vernice a base oleosa viene solitamente stampata <strong>con</strong> un gruppo di stampa offset, tutte le altre vernici <strong>con</strong> un gruppo di verniciatura; **) anche in formulazioni per offset senza acqua;<br />
***) Prestampa in linea solo per macchine speciali; sigle della <strong>con</strong>figurazione: c = “Colour” (gruppi di stampa offset), L = gruppo di verniciatura, T = gruppo di essiccazione, ZT = essiccatoio intermedio,<br />
UVZT = essiccatoio UV intermedio, ALV = prolungamento uscita <strong>con</strong> essiccatoio finale, ALV2 = doppio ALV,“Hybrid” = c(+UVZT)+c+UVZT+L+ALV2
L’inchiostro deve aderire<br />
Un fondamento imprescindib<strong>il</strong>e<br />
per una produzione di qualità è<br />
l’adesione ottimale dell’inchiostro<br />
al supporto di stampa. Purtroppo,<br />
alcuni credono erroneamente che<br />
una verniciatura possa rafforzare<br />
l’adesione dell’inchiostro al supporto.<br />
In verità, invece, la vernice<br />
aderisce soltanto agli strati di<br />
inchiostro e se questi non sono<br />
ancorati al supporto di stampa, si<br />
stacca insieme a loro.<br />
Pertanto, la scelta della serie di<br />
inchiostro deve basarsi in primo<br />
luogo sulle proprietà chimico-fisiche<br />
del supporto di stampa, ovvero<br />
sulla capacità di assorbimento, le<br />
caratteristiche di reticolazione<br />
(ruvidezza, tensione interfacciale)<br />
e la resistenza agli infrarossi e<br />
agli ultravioletti. Solo dopo aver<br />
esaminato queste caratteristiche si<br />
possono <strong>con</strong>siderare altri requisiti<br />
come basso odore e sapore neutro.<br />
Alla fine si sceglieranno la vernice<br />
oppure <strong>il</strong> laminato e le carte speciali<br />
per impressioni. Anche qui la<br />
finitura deve aderire in modo<br />
ottimale agli strati di inchiostro, sia<br />
bagnati che asciutti. Per l’ulteriore<br />
finitura si dovrà verificare se<br />
lo strato di vernice <strong>con</strong>sente di realizzare<br />
r<strong>il</strong>ievi e cordonature<br />
senza problemi e se si può eventualmente<br />
stampare la carta per<br />
impressioni.<br />
Con le prestampe si può aumentare<br />
l’adesione dell’inchiostro al supporto<br />
di stampa, <strong>con</strong> una prestampa<br />
<strong>con</strong> vernice bianca coprente o a<br />
dispersione ad effetto su carta per<br />
etichette o cartone. Queste due<br />
fasi di lavoro servono in prima linea<br />
ad ottenere effetti speciali ma,<br />
dopo l’essiccazione intermedia, si<br />
crea un’imprimitura ideale anche<br />
per gli inchiostri successivi.<br />
Vernice a base oleosa e vernice UV<br />
nella finitura ibrida<br />
Le vernici a base oleosa, di semplice<br />
lavorazione, presentano diversi<br />
gradi di br<strong>il</strong>lantezza, opacità e<br />
struttura e sono compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong><br />
gli inchiostri standard e gli inchiostri<br />
non resistenti agli alcali ed<br />
ibridi. In ogni caso si dovranno<br />
osservare le raccomandazioni dei<br />
rispettivi produttori per sapere<br />
quale vernice oleosa ut<strong>il</strong>izzare <strong>con</strong><br />
la serie di inchiostri in uso.<br />
L’impiego delle vernici oleose è<br />
andato via, via diminuendo a causa<br />
della colorazione propria e della<br />
tendenza generalizzata delle stampe<br />
ad ingiallire, della lunga durata<br />
dell’essiccazione, della necessaria<br />
spolveratura nonché dello spessore<br />
notevolmente inferiore rispetto<br />
alle vernici applicate <strong>con</strong> i gruppi<br />
di verniciatura.<br />
Tuttavia, grazie agli inchiostri ibridi,<br />
le vernici a base oleosa stanno<br />
tornando in voga. La loro applicazione<br />
si limita esclusivamente<br />
all’ottenimento di vari effetti a <strong>con</strong>trasto<br />
lucido a zone: la verniciatura<br />
a zone molto br<strong>il</strong>lante si ottiene<br />
<strong>con</strong> la finestratura negativa del soggetto<br />
nella vernice oleosa: la vernice<br />
oleosa ancora umida viene completamente<br />
coperta in linea <strong>con</strong> la<br />
vernice UV ottenendo zone br<strong>il</strong>lanti<br />
solo nei punti negativi, perché la<br />
vernice UV penetra nella vernice<br />
oleosa umida provocando un voluto<br />
effetto drawback. L’effetto vernice<br />
a zone si ottiene quindi dall’interazione<br />
di sistemi di vernice <strong>con</strong>trari<br />
ed è possib<strong>il</strong>e anche nel registro<br />
offset.<br />
Effetti specifici possono essere<br />
creati sfruttando in modo mirato le<br />
diverse tensioni interfacciali delle<br />
varie vernici. Tanto maggiore la<br />
tensione interfacciale, tanto più<br />
marcato l’effetto granulato (cioè le<br />
strutture a grano reticolare) e viceversa,<br />
ovvero meno tensione, più<br />
opacità. I risultati sono discreti, ma<br />
non si avvicinano a quelli della verniciatura<br />
UV matt.<br />
Vernici a base oleosa e a dispersione<br />
Fenomeni interfacciali sim<strong>il</strong>i a<br />
quelli <strong>con</strong> la vernice a base oleosa<br />
più vernice UV si verificano anche<br />
nella verniciatura drip off e twin<br />
effect. Nel <strong>metodo</strong> “drip off” si ut<strong>il</strong>izzano<br />
una vernice oleosa matt<br />
che aderisce bene agli inchiostri<br />
standard ed una vernice a dispersione<br />
speciale che deve essere<br />
riscaldata <strong>con</strong> un riscaldatore, perché<br />
“gocciola” dalla vernice oleosa<br />
solo se applicata a caldo. Con le<br />
vernici “senolith twin effect” della<br />
We<strong>il</strong>burger Graphics non occorre<br />
riscaldare la vernice a dispersione.<br />
Poiché, però, la vernice a dispersione<br />
non raggiunge valori di br<strong>il</strong>lantezza<br />
elevati come la vernice UV, <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>trasto lucido ottenib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> i<br />
metodi “drip off” e “twin effect” è<br />
nettamente inferiore a quello degli<br />
inchiostri ibridi. Il <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è<br />
sicuramente la scelta migliore per<br />
Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />
Adesività e compatib<strong>il</strong>ità degli strati di<br />
inchiostro e di vernice<br />
Nessun inchiostro è idoneo a tutti i supporti di stampa. Inoltre, in un processo di stampa e nob<strong>il</strong>itazione non è possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzare<br />
<strong>con</strong>temporaneamente inchiostri e vernici che si essiccano <strong>con</strong> metodi diversi. I tipi di inchiostro e vernice devono<br />
essere compatib<strong>il</strong>i tra loro e <strong>con</strong> <strong>il</strong> supporto di stampa, la <strong>con</strong>figurazione degli essiccatoi deve essere ottimale e non vi<br />
devono essere sprechi di energia.<br />
Che cos’è l’effetto drawback?<br />
chi stampa frequentemente <strong>con</strong><br />
effetti a <strong>con</strong>trasto lucido.<br />
Vernice a dispersione da sola o <strong>con</strong><br />
vernice UV<br />
Oggi la verniciatura a dispersione è<br />
l’applicazione in linea più adottata.<br />
Sotto l’azione dell’infrarosso e dell’aria<br />
calda evapora in frazioni di<br />
se<strong>con</strong>do fino al 90% della base<br />
acquosa, almeno nelle vernici protettive;<br />
le vernici a dispersione per<br />
effetti matt o lucidi o le vernici <strong>con</strong><br />
pigmenti ad effetto incorporati non<br />
essiccano così velocemente. Dopo<br />
l’evaporazione dell’acqua, gli acr<strong>il</strong>ati<br />
finemente distribuiti formano<br />
immediatamente un f<strong>il</strong>m solido,<br />
pertanto la vernice a dispersione è<br />
sempre più ut<strong>il</strong>izzata anche per un<br />
rapido finissaggio delle stampe.<br />
Spolveratura e ingiallimento sono<br />
inevitab<strong>il</strong>i. In genere sono pochi i<br />
tipi di inchiostro non compatib<strong>il</strong>i<br />
<strong>con</strong> la vernice a dispersione, ad<br />
esempio quelli resistenti agli alcali.<br />
L’effetto drawback,ovvero l’improvvisa perdita di br<strong>il</strong>lantezza, è <strong>il</strong> motivo principale per cui<br />
esistono macchine a doppia verniciatura. Questo effetto si presenta quanto la vernice UV<br />
viene applicata umido su umido su inchiostri offset standard. Lo strato di vernice ermetico<br />
all’aria impedisce l’essiccazione ossidativa degli strati di inchiostro ancora bagnati.<br />
Alcuni componenti dell’inchiostro vengono comunque assorbiti dal supporto di stampa,<br />
ma altri si legano alla vernice, che apparirà tanto più opaca quanto maggiore è la presenza<br />
di inchiostro. Per questo, prima della vernice UV viene applicato un primer. Questo strato<br />
di vernice a dispersione impedisce <strong>il</strong> <strong>con</strong>tatto tra l’inchiostro e la vernice UV e, in seguito<br />
all’essiccazione intermedia IR ad aria calda tra la verniciatura a dispersione e UV, <strong>con</strong>tribuisce<br />
ad aumentare la br<strong>il</strong>lantezza. Se lo strato di primer non è sufficientemente asciutto,<br />
però, l’effetto drawback può verificarsi ugualmente.<br />
Con gli inchiostri ibridi che reagis<strong>con</strong>o anche alla fotoreticolazione UV, l’effetto è pressoché<br />
impossib<strong>il</strong>e.<br />
Process 3 | 2006<br />
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Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />
Bagnatura e distensione <strong>con</strong> <strong>il</strong> superamento delle tensioni interfacciali<br />
Le tensioni interfacciali e superficiali sono <strong>il</strong> risultato delle forze di attrazione tra le molecole.<br />
Grafico: Schmid Rhyner<br />
Le forze di attrazione tra le molecole di un<br />
mezzo (supporto di stampa, superficie<br />
della lastra, inchiostro, vernice, liquido di<br />
bagnatura, aria) assicurano la coesione del<br />
mezzo (forma solida, gocce).A <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong><br />
un altro mezzo (ad es. inchiostro su lastra,<br />
vernice su inchiostro), sulle interfacce dei<br />
due mezzi si innescano interazioni che vengono<br />
dominate tensioni interfacciali. Se<br />
uno dei mezzi è l’aria, per <strong>il</strong> mezzo più<br />
denso si parla anche di tensione superficiale.<br />
L’unità di misura SI è 1 m<strong>il</strong>linewton al<br />
metro (1 mN/m), che corrisponde alla vecchia<br />
unità di 1 dina/cm.<br />
Addirittura <strong>con</strong> gli inchiostri UV è<br />
adatta come vernice di prestampa e<br />
ad effetto. Inoltre, si ut<strong>il</strong>izzano vernici<br />
a dispersione speciali, cosiddette<br />
vernici blister, per incollare<br />
f<strong>il</strong>m sagomati sul supporto di stampa<br />
(perlopiù cartone o cartone<br />
pieno).<br />
L’applicazione di vernice a dispersione<br />
è necessaria <strong>con</strong> le macchine<br />
a doppia verniciatura, dove funge<br />
da strato di sbarramento tra gli<br />
strati bagnati di inchiostro ad essiccazione<br />
ossidativa e la vernice UV.<br />
In questo modo si cerca di evitare<br />
un effetto drawback (vedi riquadro)<br />
aumentando allo stesso tempo la<br />
br<strong>il</strong>lantezza dello strato di vernice<br />
UV. Una leggera spolveratura può<br />
essere necessaria, spesso però se<br />
ne fa a meno. In ogni caso si<br />
dovranno impiegare solo combinazioni<br />
di vernice a dispersione e UV<br />
autorizzate dal produttore.<br />
Alternative alla verniciatura UV<br />
finale sono una se<strong>con</strong>da verniciatura<br />
a dispersione o la laminazione<br />
<strong>con</strong> f<strong>il</strong>m, la cui qualità aumenta<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> primer.<br />
12 Process 3 | 2006<br />
Per <strong>il</strong> suo carattere molecolare dipolare, l’acqua<br />
presenta una tensione interfacciale elevatissima,<br />
come si nota dalla sua tendenza a<br />
formare gocce e a scivolare sulle superfici<br />
lisce. Nel liquido di bagnatura della stampa<br />
offset, la tensione interfacciale dell’acqua<br />
viene ridotta <strong>con</strong> alcol isoprop<strong>il</strong>ico o surrogati<br />
per ottenere una bagnatura ottimale della<br />
lastra, cioè <strong>il</strong> completo spandersi dell’acqua<br />
nelle parti non-stampanti.<br />
Aggiungendo mezzi di bagnatura e distensione,<br />
i produttori delle vernici a dispersione e<br />
UV a bassa viscosità raggiungono lo stesso<br />
effetto di spandimento. Questi mezzi <strong>con</strong>sen-<br />
Vernice UV su inchiostri UV ed ibridi<br />
Gli effetti ad alta br<strong>il</strong>lantezza delle<br />
vernici a fotoreticolazione UV sono<br />
ottimi e sono ancora migliori se le<br />
vernici vengono applicate su inchiostri<br />
UV ed ibridi invece che <strong>con</strong> la<br />
doppia verniciatura. La lucidezza e<br />
la durezza dello strato di inchiostro<br />
possono essere tali da produrre <strong>il</strong><br />
cosiddetto effetto lastra di vetro<br />
(vedi riquadro). L’immediato indurimento<br />
degli inchiostri UV e dello<br />
strato di vernice UV <strong>con</strong>sente <strong>il</strong><br />
finissaggio delle stampe anche se,<br />
come può avvenire nel caso degli<br />
inchiostri ibridi, gli strati di inchiostro<br />
sottostanti non si sono completamente<br />
essiccati. Dopo l’essiccazione,<br />
le vernici UV migrano poco<br />
o affatto e sono resistenti al bloccaggio,<br />
all’abrasione, agli alcali, agli<br />
agenti chimici e al calore. Oltre ad<br />
adattarsi in modo ottimale al tipo di<br />
inchiostro (UV, <strong>ibrido</strong>), le vernici<br />
UV sono disponib<strong>il</strong>i in formulazioni<br />
da impressione e da incollaggio.<br />
Il vantaggio principale degli inchiostri<br />
e delle vernici UV è la stampa<br />
di substrati non assorbenti, come<br />
tono uno scorrimento della vernice rapido e<br />
senza strutture sugli strati di inchiostro o<br />
direttamente sul supporto di stampa. Gli<br />
additivi antischiuma non solo garantis<strong>con</strong>o<br />
una quantità di vernice costante ed una applicazione<br />
priva di bolle, ma favoris<strong>con</strong>o anche<br />
l’omogeneità del f<strong>il</strong>m di vernice.Una resistenza<br />
ottimale della vernice liquida al taglio <strong>con</strong>sente<br />
un’applicazione perfetta anche ad elevate<br />
velocità di produzione. Tuttavia si possono<br />
verificare anomalie di bagnatura la cui<br />
causa non è fac<strong>il</strong>mente spiegab<strong>il</strong>e. Si può<br />
pellicole di plastica e lamiera, ma<br />
l’applicazione principale è nella<br />
stampa delle scatole ripiegab<strong>il</strong>i,<br />
dove è importante la neutralità<br />
organolettica. Essendo prive di solventi,<br />
le sostanze a fotoreticolazione<br />
UV soddisfano pienamente i<br />
requisiti di neutralità di sapore e,<br />
se correttamente ut<strong>il</strong>izzate, anche<br />
l’odore è estremamente ridotto.<br />
Come gli inchiostri standard, anche<br />
quelli ibridi aderis<strong>con</strong>o ottimamente<br />
a carta, cartone, cartone pieno e<br />
ondulato. Su questi supporti, infatti,<br />
possono soppiantare completamente<br />
gli inchiostri UV che presentano<br />
diversi svantaggi. Come gli<br />
inchiostri UV, gli inchiostri ibridi<br />
possono essere verniciati direttamente<br />
<strong>con</strong> vernice UV, cioè, al <strong>con</strong>trario<br />
degli inchiostri standard, non<br />
occorre alcuno strato di primer tra<br />
inchiostro e vernice UV. Poiché gli<br />
inchiostri ibridi, come gli UV,<br />
hanno già raggiunto un certo grado<br />
di essiccazione <strong>con</strong> l’essiccazione<br />
UV intermedia, la vernice UV può<br />
aderire senza problemi al f<strong>il</strong>m che<br />
si è formato.<br />
trattare, ad esempio, di finissimi fori a puntura<br />
di sp<strong>il</strong>lo nello strato di vernice.<br />
Per ottenere un’adesione ottimale di tutti<br />
gli strati di inchiostro e vernice, questi<br />
devono essere applicati in un gradiente di<br />
tensione interfacciale.<br />
Il supporto (patinatura della carta almeno<br />
35 mN/m, plastica 38 mN/m) o <strong>il</strong> primer<br />
devono presentare la massima tensione<br />
interfacciale, l’inchiostro una tensione<br />
media e la vernice una tensione minima.<br />
Affinché un mezzo liquido non sagomato (2) possa bagnare la superficie sagomata di un mezzo<br />
solido (1) per spandimento, la tensione interfacciale del mezzo 1 deve essere maggiore di quella<br />
del mezzo 2 (schema in basso), altrimenti <strong>il</strong> mezzo 2 scivola via (schema in alto)<br />
Grafico: We<strong>il</strong>burger Graphics<br />
Scelta degli inchiostri ibridi più adatti<br />
Per la scelta degli inchiostri ibridi<br />
idonei si devono osservare le raccomandazioni<br />
del produttore della<br />
macchina da stampa e del fogra.<br />
Oltre a perfetta stampab<strong>il</strong>ità,<br />
buona lavab<strong>il</strong>ità e, ovviamente,<br />
compatib<strong>il</strong>ità testata <strong>con</strong> rulli e<br />
caucciù, lo stampatore può essere<br />
sicuro che gli inchiostri autorizzati<br />
sono resistenti alla verniciatura,<br />
ovvero ai solventi e agli alcali come<br />
da norma DIN 16524 e non <strong>con</strong>tengono<br />
ritardanti di essiccazione<br />
né sono altamente resistenti<br />
all’abrasione. Pertanto, lo stampatore<br />
non dovrà aggiungere additivi,<br />
che potrebbero sempre essere<br />
fonte di rischi imprevedib<strong>il</strong>i.<br />
Per la stampa è necessario un<br />
corretto dosaggio degli additivi<br />
nel liquido di bagnatura.<br />
Normalmente non occorre spolveratura<br />
e laddove sia richiesta si<br />
dovrà scegliere una polvere a grana<br />
fine in base alla verniciatura.<br />
Supporti di stampa idonei sono<br />
solo carte, cartoni e cartoncini satinati<br />
a basso assorbimento.
Da una grammatura di 120 g/m 2 ,<br />
prima di piegare si deve cordonare,<br />
quindi va osservata la direzione<br />
delle fibre parallela alla cordonatura.<br />
Al supporto di stampa servono<br />
almeno dodici ore di <strong>con</strong>dizionatura<br />
in sala stampa.<br />
Scelta delle vernici UV più adatte<br />
Il fattore decisivo per la velocità di<br />
indurimento e l’adesione sia della<br />
vernice sull’inchiostro che dell’adesivo<br />
o della carta per impressioni<br />
sulla vernice, è la formulazione<br />
della vernice, perché la reattività<br />
delle vernici UV varia a se<strong>con</strong>da<br />
che si tratti di vernici per impressione<br />
e incollaggio oppure no.<br />
Inoltre, le vernici UV per inchiostri<br />
ibridi si distinguono dalle vernici<br />
UV per applicazioni di verniciatura<br />
doppia o puramente UV.<br />
L’adesione della vernice UV all’inchiostro<br />
dipende dalla presenza o<br />
meno di lubrificanti tensioattivi<br />
nell’inchiostro (ad esempio s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>i<br />
o cere) che possono ridurre talmente<br />
la tensione interfacciale dell’inchiostro<br />
da impedire alla vernice<br />
di scorrere nella qualità desiderata.<br />
Gli inchiostri ibridi per l’offset<br />
senz’acqua, quindi, rappresentano<br />
una vera sfida per i produttori di<br />
vernici. All’ultimo meeting degli<br />
utenti della tecnologia ibrida tenutosi<br />
ad apr<strong>il</strong>e 2005, però, <strong>KBA</strong> ha<br />
dimostrato che anche per questo<br />
esistono già soluzioni attuab<strong>il</strong>i.<br />
Anche la vernice UV dovrebbe <strong>con</strong>tenere<br />
poco s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e o esserne<br />
priva. Il s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e rende la vernice<br />
UV standard più resistente all’incollaggio,<br />
come dimostrato dalla<br />
“prova del nastro adesivo”, ma a<br />
causa delle anomalie di bagnatura<br />
ne risente la qualità del <strong>con</strong>trasto<br />
lucido. Le vernici UV speciali <strong>con</strong>trassegnate<br />
sull’etichetta come<br />
“idonee all’incollaggio” non <strong>con</strong>tengono<br />
s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e e sono da preferire<br />
alle vernici miscelate in azienda<br />
(a parte ciò, la finestratura delle<br />
superfici di incollaggio nella lastra<br />
di verniciatura è sempre più sicura<br />
dell’incollaggio di superfici verniciate).<br />
Aggiungere una piccola dose<br />
di s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e nella verniciatura<br />
UV b<strong>il</strong>aterale per evitare<br />
l’effetto lastra di vetro nel finissaggio<br />
che blocca <strong>il</strong> materiale tagliato<br />
durante <strong>il</strong> taglio di rif<strong>il</strong>atura.<br />
Solitamente, l’effetto lastra di<br />
vetro può essere evitato anche <strong>con</strong><br />
una leggera spolveratura o una idonea<br />
verniciatura parziale. Un altro<br />
rimedio <strong>con</strong>siste in un taglio tempestivo,<br />
prima che tra i fogli evacui<br />
l’aria a causa del raffreddamento<br />
della p<strong>il</strong>a.<br />
Fatale è quando la scelta di una vernice<br />
UV non idonea provoca la corrosione<br />
degli strati di inchiostro.<br />
Per cautelarsi da tali sorprese, <strong>con</strong><br />
una nuova combinazione inchiostro-vernice<br />
basta seguire sempre<br />
le raccomandazioni del produttore.<br />
La maggior parte dei produttori di<br />
vernici è disposta a testare la compatib<strong>il</strong>ità<br />
della vernice <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri mediante verniciature di<br />
prova nonché a modificare la vernice<br />
stessa.<br />
Per quanto riguarda la viscosità<br />
della vernice UV, basandosi sulle<br />
esperienze raccolte dagli utenti<br />
della Rapida e dal centro prove di<br />
Radebeul <strong>KBA</strong> <strong>con</strong>siglia quanto<br />
segue: si devono ut<strong>il</strong>izzare vernici<br />
UV <strong>con</strong> una viscosità dimostrata di<br />
70 s (bicchiere di deflusso DIN).<br />
L’inchiostrazione deve avvenire ad<br />
una velocità di deflusso di 50 s; la<br />
Che cos’è l’effetto lastra di vetro?<br />
Sistemi di verniciatura <strong>con</strong> racla a camera, rulli an<strong>il</strong>ox e lastre di verniciatura<br />
Tipo di sistema di verniciatura: i tempi dei sistemi a due rulli sono ormai passati.<br />
Oggi, <strong>con</strong> un sistema a rulli an<strong>il</strong>ox e racla a camera è possib<strong>il</strong>e ottenere spessori di vernice<br />
maggiori. Questa tecnologia derivata dalla stampa flessografica risolve i problemi di bassa<br />
viscosità delle vernici a dispersione e UV ed, inoltre, <strong>con</strong>sente di stampare vernici <strong>con</strong> una <strong>con</strong>centrazione<br />
maggiore di pigmenti ad effetto.<br />
Rullo an<strong>il</strong>ox: in fin dei <strong>con</strong>ti è <strong>il</strong> volume di immersione del rullo an<strong>il</strong>ox a determinare lo<br />
spessore di vernice. Per un esatto dosaggio della vernice, lo stampatore deve assicurarsi che <strong>il</strong><br />
rullo an<strong>il</strong>ox sia sempre libero da residui di vernice secca. La scelta della “retinatura” della<br />
superficie del rullo dipende dall’ut<strong>il</strong>izzo della vernice.La Praxair Surface Technologies, partner<br />
di <strong>KBA</strong> nella dotazione del sistema di verniciatura, <strong>con</strong>siglia la retinatura esagonale standard<br />
solo ancora per vernici <strong>con</strong> pigmenti metallici. Per tutte le altre vernici a dispersione e UV si<br />
ut<strong>il</strong>izzano strutture aperte che si distinguono per l’applicazione della vernice in assenza di<br />
schiuma. Le scanalature elicoidali incise “senza fine”, ad esempio, non sono già più l’ultimo<br />
ritrovato tecnico. Un’alternativa molto amata è la cosiddetta struttura ART (“An<strong>il</strong>ox Reverse<br />
Technology”),un retino negativo,per così dire,in cui non sono presenti cellule bensì “isole”che<br />
formano una rete di canali e gole in cui si raccoglie la vernice (vedi grafico). Per le verniciature<br />
molto br<strong>il</strong>lanti, la struttura ART viene spesso combinata alla struttura TIF (“Thin Ink F<strong>il</strong>m”)<br />
deformandosi in una direzione. La tabella riporta indicazioni per la scelta del rullo an<strong>il</strong>ox nel<br />
gruppo di verniciatura di una macchina ibrida per vernice a dispersione (modo <strong>con</strong>venzionale)<br />
e vernice UV (modo <strong>ibrido</strong>). Grazie al proprio know-how pluriennale nel settore della tecnica<br />
dei gruppi inchiostratori senza<br />
viti, <strong>KBA</strong> è l’unico costruttore di<br />
macchine da stampa a produrre in<br />
proprio rulli an<strong>il</strong>ox per gruppi<br />
inchiostratori senza viti del calamaio<br />
presso lo stab<strong>il</strong>imento di<br />
Radebeul.<br />
Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />
Sulle carte lisce, quindi anche verniciate a UV (e soprattutto <strong>con</strong> la verniciatura UV b<strong>il</strong>aterale)<br />
si può presentare l’effetto lastra di vetro. Questo effetto fa sì che sia quasi impossib<strong>il</strong>e<br />
staccare <strong>il</strong> foglio appoggiato sulla p<strong>il</strong>a da quelli sottostanti, quindi la p<strong>il</strong>a è bloccata.<br />
Venendo eliminata tutta l’aria tra le superfici dei fogli appoggiati uno sull’altro, si genera<br />
un vuoto spinto che ricorda l’effetto ventosa tra due lastre di vetro a <strong>con</strong>tatto.<br />
Una spolveratura leggera, <strong>il</strong> taglio tempestivo della p<strong>il</strong>a calda ancora ricca di aria ed una verniciatura<br />
parziale (strisce rosse) possono <strong>con</strong>trastare questo effetto.<br />
riduzione della viscosità si ottiene<br />
riscaldando <strong>con</strong> <strong>il</strong> sistema di termostatizzazione<br />
della vernice.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Lastra di verniciatura: per lavori<br />
di verniciatura complessi si ricorre ad una<br />
lastra flexo polimerica, solitamente prodotta<br />
da fornitori esterni. Per la maggior<br />
parte dei lavori di verniciatura, però, bastano<br />
anche lastre più e<strong>con</strong>omiche, ovvero<br />
matrici di taglio polimeriche ritagliate<br />
fuori dalla macchina <strong>con</strong> un plotter di<br />
taglio o manualmente, oppure composte<br />
da caucciù per verniciatura. Questi ultimi<br />
vengono ut<strong>il</strong>izzati soprattutto per le verniciature<br />
a piena copertura e possono restare<br />
nella macchina per più ordini. Inoltre,<br />
essi possono essere impiegati anche per<br />
verniciature a zona semplici ritagliando le<br />
parti non-stampanti dalla gomma di<br />
copertura, cosa possib<strong>il</strong>e sia manualmente<br />
(nella macchina) che <strong>con</strong> un plotter di<br />
taglio. I caucciù per verniciatura sono<br />
costruiti come i caucciù normali ma la loro<br />
superficie non tende ad accumulare vernice.<br />
Quando si scambiano i caucciù per verniciatura<br />
<strong>con</strong> le lastre occorre compensare<br />
la differenza di altezza.<br />
Struttura Frequenza strutturale Angolazione Volume di immersione Applicazione del rullo an<strong>il</strong>ox<br />
ART 120 L/cm 45° 9 cm 3 /m 2 Vernice UV e a dispersione su carta fino a 170 g/m 2<br />
ART 120 L/cm 45° 13 cm 3 /m 2 Vernice UV e a dispersione su cartone<br />
ART/TIF 100 L/cm 45°/75° da 16 a 20 cm 3 /m 2 Vernice a dispersione per verniciatura molto br<strong>il</strong>lante<br />
ART/TIF da 100 a 80 L/cm 45°/75° da 18 a 22 cm 3 /m 2 Vernice UV per verniciatura molto br<strong>il</strong>lante<br />
Process 3 | 2006<br />
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Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />
Qual è <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> di prova giusto?<br />
Controllo dell’indurimento ottimale della vernice UV su inchiostri ibridi . Prima che una determinata combinazione di supporto di stampa, serie di inchiostri ibridi e vernice UV possa essere ut<strong>il</strong>izzata per la<br />
prima volta, occorre stab<strong>il</strong>ire la regolazione ottimale dell’essiccatoio UV finale.Anche poco prima di iniziare la stampa è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e <strong>con</strong>trollare ancora una volta l’indurimento e l’adesione della vernice, soprattutto<br />
se sotto la vernice UV vi sono estese aree coperte.“Regolazione ottimale” significa sempre non ut<strong>il</strong>izzare più energia del necessario, altrimenti non solo si provocano spese inut<strong>il</strong>i, ma l’elevato sv<strong>il</strong>uppo di<br />
calore di un irraggiamento UV eccessivo causa anche l’infrag<strong>il</strong>imento e l’emissione di odore della vernice UV e dello stampato, a volte anche la rottura della patinatura <strong>con</strong> la successiva piegatura. Le prove non<br />
servono per le vernici a fotoreticolazione UV cationica,poiché queste aderis<strong>con</strong>o a tutti i materiali ed essiccano completamente dopo un solo impulso UV.Le vernici UV ut<strong>il</strong>izzate attualmente insieme agli inchiostri<br />
ibridi, tuttavia, induris<strong>con</strong>o tutte per reazione radicalica come gli inchiostri. Per calcolare i valori limite e trovare la potenza di irraggiamento ottimale, gli stampatori adottano nella pratica diversi metodi<br />
di prova che, però, non sono tutti standardizzati e, quindi, dipendono sempre dall’esperienza personale dello stampatore. Inoltre, l’attendib<strong>il</strong>ità delle prove non è sempre certa, dipende dalla specifica della vernice<br />
(resistente all’impressione e all’incollaggio oppure no).<br />
Prova <strong>con</strong> <strong>il</strong> dito<br />
La “prova <strong>con</strong> <strong>il</strong> dito” fornisce risultati<br />
affidab<strong>il</strong>i e rapidi. Graffiando<br />
<strong>con</strong> un’unghia o un oggetto idoneo<br />
(da ut<strong>il</strong>izzare anche per le prove<br />
successive) si determina la durezza<br />
della superficie della vernice e se <strong>il</strong><br />
f<strong>il</strong>m di vernice aderisce agli strati<br />
di inchiostro in modo sufficientemente<br />
resistente allo sfregamento.<br />
In termini di rapidità del finissaggio<br />
delle stampe, questa prova è sufficientemente<br />
attendib<strong>il</strong>e.<br />
La capacità di scorrimento della<br />
vernice può essere <strong>con</strong>trollata<br />
manualmente e rapidamente anche<br />
spingendo alcuni fogli della p<strong>il</strong>a<br />
uno <strong>con</strong>tro l’altro <strong>con</strong> più o meno<br />
forza. In questo modo, lo stampatore<br />
nota anche se i fogli si bloccano<br />
a causa di un’eccessiva lucidezza<br />
(“effetto lastra di vetro”).<br />
Prova al talco<br />
La resistenza ai graffi si può stab<strong>il</strong>ire<br />
anche <strong>con</strong> la “prova al talco”, un<br />
po’ più complessa. Due fogli vengono<br />
verniciati a UV, uno si tiene a<br />
disposizione, l’altro passa nuovamente<br />
nella macchina, senza nuova<br />
verniciatura, sotto l’essiccatoio UV<br />
finale. Infine lo stampatore distribuisce<br />
una polvere fine (talco,<br />
borotalco per bambini) su entrambi<br />
i fogli e la strofina via di nuovo. Se<br />
su entrambi i fogli resta talco, significa<br />
che la potenza UV è insufficiente.<br />
Se resta talco solo sul f<strong>il</strong>m<br />
di vernice essiccato una volta, l’essiccazione<br />
è prossima al valore limite<br />
di irraggiamento desiderato, ma<br />
non è ancora sufficiente. Così ci si<br />
può avvicinare gradualmente al<br />
valore ottimale. Alcuni stampatori<br />
<strong>con</strong>du<strong>con</strong>o questa prova <strong>con</strong> un<br />
solo foglio e coprono una metà del<br />
formato al se<strong>con</strong>do passaggio nell’essiccatoio<br />
UV finale.<br />
14 Process 3 | 2006<br />
Sino ad un determinato spessore dello strato di inchiostro (misurab<strong>il</strong>e <strong>con</strong> la densità della tonalità<br />
massima DS, un parametro non lineare per lo spessore), gli inchiostri UV essiccano a sufficienza,<br />
oltre questo valore non più e, quindi, occorre aumentare la potenza dei raggi UV. Per gli inchiostri<br />
ibridi che essiccano anche per ossidazione/penetrazione, lo spessore critico è superiore<br />
Fonte: RadTech<br />
Prova del nastro adesivo<br />
Tra gli stampatori ibridi e UV è<br />
molto diffusa la “prova del nastro<br />
adesivo”. Poiché i nastri adesivi si<br />
differenziano per larghezza e adesività,<br />
anche qui non è possib<strong>il</strong>e stab<strong>il</strong>ire<br />
<strong>con</strong>dizioni di prova ripetib<strong>il</strong>i<br />
né ottenere risultati comparab<strong>il</strong>i<br />
tra loro. Inoltre, la velocità di strappo<br />
del nastro adesivo dalla superficie<br />
della vernice dipende unicamente<br />
dalle abitudini dello stampatore.<br />
Con la prova del nastro adesivo si<br />
definisce l’adesione della vernice<br />
UV sugli strati di inchiostro <strong>ibrido</strong><br />
e, quindi, indirettamente, l’indurimento.<br />
Più precisamente, però, si<br />
determinano le relazioni tra le<br />
diverse forze, perché dapprima si<br />
nota solo se la forza di adesione<br />
della vernice UV sul nastro adesivo<br />
è maggiore o inferiore che sull’inchiostro,<br />
ma lo stampatore vuole<br />
davvero sapere se la vernice può<br />
aderire meglio di un adesivo? Per la<br />
vernice UV <strong>con</strong> un tenore di s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e<br />
di 1-2% si r<strong>il</strong>everà certamente<br />
una maggiore resistenza rispetto ad<br />
un nastro adesivo, e quindi la prova<br />
è ut<strong>il</strong>e soprattutto per queste<br />
miscele di vernice; tuttavia, l’aggiunta<br />
di s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e alla vernice UV<br />
comporta svantaggi che, tendenzialmente,<br />
si possono evitare ut<strong>il</strong>izzando<br />
vernici speciali.<br />
Inoltre, staccando <strong>il</strong> nastro adesivo,<br />
invece della vernice si possono<br />
anche rompere la patinatura della<br />
carta o gli strati di inchiostro. Ciò<br />
lascerebbe supporre un’essiccazione<br />
e un’adesione della vernice ottimali,<br />
ma lo stampatore arriverebbe<br />
a <strong>con</strong>clusioni sbagliate sulle forze<br />
di adesione tra inchiostro e carta o<br />
sulle forze di coesione all’interno<br />
degli strati di inchiostro e della<br />
patinatura. Pertanto, la prova sembra<br />
<strong>il</strong>logica e può causare più dubbi<br />
che certezze.<br />
Prova dell’acetone<br />
Anche <strong>con</strong> la “prova dell’acetone”<br />
lo stampatore non <strong>con</strong>trolla l’indurimento<br />
superficiale della vernice<br />
UV, bensì la sua essiccazione in<br />
profondità e, quindi, la sua adesione<br />
all’inchiostro. Con questa prova<br />
si strofinano <strong>con</strong> un panno imbevuto<br />
di acetone le superfici verniciate<br />
di due fogli. Infine, strofinando una<br />
<strong>con</strong>tro l'altra le due superfici verniciate<br />
bagnate di acetone, gli strati<br />
di vernice non devono spostarsi. Si<br />
ottiene un risultato ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e<br />
solo <strong>con</strong> le normali vernici UV, ma<br />
non <strong>con</strong> le vernici per impressioni<br />
e incollaggio, che non si lascerebbero<br />
spostare nemmeno se l’indurimento<br />
non fosse completo. Per<br />
questo motivo, e poiché la quantità<br />
di acetone, <strong>il</strong> tempo di azione e la<br />
forza di sfregamento non sono definiti,<br />
questo <strong>metodo</strong> è alquanto<br />
inaffidab<strong>il</strong>e.<br />
Test chimico di laboratorio<br />
Le tipografie che devono testare<br />
numerose applicazioni e supporti<br />
di stampa di diffic<strong>il</strong>e lavorazione,<br />
soprattutto nel settore del packaging,<br />
ricorrono spesso al proprio<br />
laboratorio. Qui, infatti, si possono<br />
<strong>con</strong>durre test complessi e più<br />
approfonditi che uno stampatore<br />
non riuscirebbe ad eseguire su due<br />
piedi sulla macchina. Presso <strong>il</strong> laboratorio,<br />
una tipografia di questo<br />
tipo <strong>con</strong>durrà anche altre prove<br />
oltre ai test di indurimento, e quindi<br />
l’investimento risulta sensato.<br />
L’analisi chimica della fotoreticolazione<br />
UV della vernice avviene in<br />
<strong>con</strong>dizioni riproducib<strong>il</strong>i. Le varie<br />
colorazioni dello strato di vernice<br />
ottenute <strong>con</strong> una soluzione di<br />
agenti chimici colorati, ut<strong>il</strong>izzata<br />
esattamente se<strong>con</strong>do le indicazioni<br />
del produttore, fornisce informazioni<br />
esatte.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Controllo dell’adesione e dell’indurimento<br />
completo della vernice UV su un’area di inchiostro<br />
<strong>ibrido</strong> <strong>con</strong> la “prova del nastro adesivo”:<br />
qui si verifica davvero solo <strong>il</strong> distacco dello strato<br />
di vernice o anche una rottura indesiderata<br />
dello strato di inchiostro o della patinatura?<br />
Foto: VEGRA
Irraggiamento UV -<br />
nel punto giusto e <strong>con</strong><br />
un dosaggio ottimale<br />
Nella stampa puramente UV, come pure nella finitura ibrida, <strong>il</strong> fattore decisivo è<br />
l’esatto dosaggio dell’irraggiamento UV. Per garantirlo, gli irradiatori devono<br />
presentare una caratteristica spettrale idonea, essere posizionati correttamente<br />
come essiccatoi intermedi o raggruppati nell’essiccazione finale ed <strong>il</strong> dosaggio<br />
delle radiazioni deve essere ottimale e indurire inchiostro e vernice rapidamente<br />
senza un input energetico eccessivo. Inoltre si devono <strong>con</strong>siderare anche<br />
l’azione dei raggi IR collaterali sul supporto di stampa e l'indurimento. Gli utenti<br />
della macchina <strong>KBA</strong> Rapida possono optare per l’essiccatoio <strong>KBA</strong> VariDry o le<br />
soluzioni di altri produttori.<br />
La stampa <strong>con</strong> inchiostri e vernici a<br />
fotoreticolazione UV richiede grande<br />
esperienza. Se si ut<strong>il</strong>izzano<br />
inchiostri ibridi e vernice UV, non è<br />
indispensab<strong>il</strong>e disporre di un grande<br />
bagaglio di esperienza nel<br />
campo UV e, quindi, la finitura ibrida<br />
non è solo un’alternativa alla<br />
produzione UV, ma <strong>con</strong>sente di<br />
passare <strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità al <strong>metodo</strong> “UV<br />
totale”. Anche l’utente dell’<strong>ibrido</strong>,<br />
però, deve disporre di alcune<br />
nozioni bas<strong>il</strong>ari sulla tecnologia UV.<br />
C’è ultravioletto e ultravioletto<br />
Il campo invisib<strong>il</strong>e a onde corte che<br />
si allaccia ai raggi violetti visib<strong>il</strong>i<br />
nello spettro d’onda elettromagnetico<br />
a circa 380 nanometri viene<br />
definito “ultravioletto”. Questo<br />
campo arriva a circa 100 nm e si<br />
divide in tre “norme UV”: UV-A<br />
(onde lunghe), UV-B (onde medie)<br />
e UV-C (onde corte). Questi standard<br />
svolgono funzioni diverse<br />
nell’indurimento di vernici e<br />
inchiostri UV e di inchiostri ibridi<br />
(si veda la tabella), pertanto la<br />
caratteristica spettrale degli irradiatori<br />
UV, ossia lo spettro di emissione,<br />
deve essere adattata all’applicazione<br />
specifica.<br />
Attualmente, come sorgenti UV si<br />
ut<strong>il</strong>izzano solo lampade a scarico di<br />
gas: i loro bruciatori in vetro di<br />
quarzo sono riempiti <strong>con</strong> vapore di<br />
mercurio oppure un vapore di alogenuro<br />
(solitamente un legame di<br />
iodio). Negli essiccatoi UV si preferis<strong>con</strong>o<br />
i vapori di mercurio, mentre<br />
nella produzione delle lastre da<br />
stampa di ut<strong>il</strong>izzano lampade ad<br />
alogenuro metallico ad alta pressione.<br />
La pressione interna al bruciatore<br />
determina l’accentuazione dei<br />
picchi ad andamento ripido nella<br />
curva di emissione.<br />
Questi picchi esprimono una maggiore<br />
intensità di radiazione rispetto<br />
alle lunghezze d’onda adiacenti.<br />
Significato degli standard e delle ottave UV per la fotoreticolazione UV<br />
Per un elevato rendimento di indurimento<br />
degli inchiostri ibridi e<br />
della vernice UV, quindi, è logico<br />
che alcuni picchi si trovino nel<br />
campo di sensib<strong>il</strong>ità spettrale dei<br />
fotoiniziatori (UV-C), mentre altri<br />
nei campi di <strong>con</strong>tinuazione della<br />
reazione (UV-B) e dell’azione in<br />
profondità (UV-A). Per un adattamento<br />
ottimale, i produttori di irradiatori<br />
spostano lo spettro di emissione<br />
nel campo di lunghezza d’onda<br />
desiderato dotando gli elettrodi<br />
di atomi di metalli nob<strong>il</strong>i, ad esempio<br />
<strong>il</strong> gallio. Inoltre, le lastre di<br />
vetro di quarzo tra irradiatore e<br />
supporto di stampa f<strong>il</strong>trano le lunghezze<br />
d’onda perturbatrici.<br />
Suggerimento:“rinfrescare” gli UV-C<br />
Il campo UV-C è caratterizzato da<br />
pochi picchi ed è <strong>il</strong> “punto debole”<br />
della tecnica a irraggiamento UV<br />
perché, <strong>con</strong> <strong>il</strong> passare delle ore di<br />
funzionamento, lo spettro di emis-<br />
Tecnologia UV | Irradiatori UV<br />
Distribuzione spettrale relativa delle radiazioni (spettro di emissione) di una lampada al quarzo a<br />
scarico di gas a mercurio e rispettivo spostamento di lunghezza d’onda da UV-C fino al campo della<br />
radiazione visib<strong>il</strong>e (luce). La caratteristica identificativa del vapore di mercurio è <strong>il</strong> picco massimo a<br />
365 nm. Lampade <strong>con</strong> picchi bassi nel campo UV-C generano quantità ridotte di ozono nell’aria circostante.<br />
Qui non rappresentati, i picchi nel range di infrarosso vicino (da 700 a 1000 nm)<br />
Norma UV Lunghezze d’onda Effetto nella fotoreticolazione UV Ambiente, salute<br />
sione migra nel campo ad onde lunghe.<br />
Durante questo processo di<br />
invecchiamento, quindi, occorre<br />
sempre più energia per iniziare la<br />
polimerizzazione. La durata di una<br />
lampada UV indicata dal produttore<br />
non è mai identica a quella di<br />
ut<strong>il</strong>izzo. È vero che anche nel<br />
campo UV-C alcuni picchi si spostano<br />
dal campo passivo vicino ai raggi<br />
X al campo che partecipa attivamente<br />
all’indurimento, ma questa<br />
“fodera” non compensa a sufficienza<br />
le perdite di invecchiamento.<br />
Come formula empirica vale che,<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> tempo, l’applicab<strong>il</strong>ità ottimale<br />
di un irradiatore UV si sposta dal<br />
campo UV-C al campo UV-B al<br />
campo UV-A.<br />
Da qui <strong>il</strong> nostro <strong>con</strong>siglio: sostituite<br />
sempre <strong>il</strong> primo dei tre irradiatori<br />
nell’essiccatoio UV finale del<br />
prolungamento dell’uscita. Alla<br />
prossima sostituzione lo inserirete<br />
nella posizione intermedia,<br />
UV-A (onde lunghe) 380 … 315 nm penetra strati spessi di inchiostro e vernice Invecchiamento della pelle, abbronzatura più rapida<br />
UV-B (onde medie) 315 … 280 nm mantiene la polimerizzazione radicalica Scottature, abbronzatura prolungata<br />
UV-C (onde corte) 280 … 100 nm inizia la polimerizzazione radicalica e cationica <strong>con</strong> la scissione dei fotoiniziatori Generazione di ozono<br />
Ottava UV Lunghezze d’onda Campi di ut<strong>il</strong>izzo degli irradiatori nella fotoreticolazione UV Differenziazione<br />
UV-1 (“UV quarzo”) 400 … 200 nm campo attivo; inizia e agevola la polimerizzazione 400/300 nm “UV vicino”, 300/200 nm “UV lontano”<br />
UV-2 (“UV sottovuoto”) 200 … 100 nm campo passivo;“compensa” <strong>il</strong> campo attivo spostando la lunghezza d’onda nel campo UV-1 —<br />
Process 3 | 2006<br />
15
Tecnologia UV | Irradiatori UV<br />
per far posto ad un nuovo irradiatore<br />
e alla sostituzione successiva<br />
ancora lo dovrete spostare nella<br />
terza posizione. In questo modo,<br />
nell’essiccatoio finale si avranno<br />
sempre radiazioni UV-C “fresche”!<br />
La maggior parte delle radiazioni<br />
UV-C serve al primo irradiatore,<br />
dove viene iniziata la reticolazione<br />
della vernice UV, mentre <strong>il</strong> compito<br />
degli altri due irradiatori è quello di<br />
mantenere e <strong>con</strong>durre in profondità<br />
la reazione di reticolazione così<br />
avviata. Nell’essiccatoio finale <strong>KBA</strong><br />
VariDry, solitamente questi tre irradiatori<br />
funzionano <strong>con</strong> un prof<strong>il</strong>o di<br />
potenza di 40 % -80 % -100 % (da<br />
davanti a dietro). Per alcuni lavori<br />
ad elevata presenza di inchiostro<br />
occorre aumentare soprattutto la<br />
potenza del se<strong>con</strong>do irradiatore.<br />
B<strong>il</strong>ancio energetico di una lampada UV<br />
Il <strong>KBA</strong> VariDry soddisfa al meglio<br />
queste esigenze<br />
Macchine da stampa ad alta prestazione<br />
come le <strong>KBA</strong> Rapida funzionano<br />
in modo e<strong>con</strong>omico <strong>con</strong> l’essiccazione<br />
UV solo se gli irradiatori<br />
UV soddisfano <strong>il</strong> requisito di alta<br />
potenza, sono flessib<strong>il</strong>i e semplici<br />
da usare e presentano un alto<br />
grado di rendimento, come nel<br />
caso del sistema <strong>KBA</strong> VariDry (si<br />
veda anche l’articolo “Essiccatoi<br />
altamente efficienti ed innovativi”<br />
16 Process 3 | 2006<br />
riportato di seguito). Considerando<br />
tutti i criteri richiesti <strong>il</strong> fatto che<br />
<strong>KBA</strong> costruisca e perfezioni da sé<br />
l’essiccatoio si è dimostrato intelligente,<br />
in questo modo non deve<br />
arrivare a compromessi in termini<br />
di costruzione degli irradiatori e<br />
della loro integrazione nella macchina<br />
da stampa. Il comfort di<br />
comando e di manutenzione e le<br />
posizioni di installazione degli irradiatori<br />
sono ottimali.<br />
Le lampade UV sono disponib<strong>il</strong>i<br />
<strong>con</strong> potenze comprese tra 160 e<br />
200 W/cm. Con <strong>il</strong> ballast si possono<br />
attivare rapidamente le lampade<br />
e stab<strong>il</strong>izzarne la potenza emessa,<br />
adattando in tempo reale anche la<br />
quantità di radiazione necessaria<br />
alla velocità di produzione. Dalla<br />
<strong>con</strong>solle di comando, lo stampatore<br />
Radiazione UV della lampada 30%<br />
Radiazione visib<strong>il</strong>e della lampada (luce) 10%<br />
Irradiazione di calore della lampada (IR) 40%<br />
Irradiazione di calore degli elettrodi del bruciatore 10%<br />
Conduzione termica del vetro di quarzo 10%<br />
Fonte: tecnica di spolveratura Grafix<br />
Assorbimento di intensità (%) della radiazione UV per invecchiamento<br />
può <strong>con</strong>trollare ogni singolo irradiatore<br />
e regolare la percentuale di<br />
potenza in <strong>con</strong>tinuo.<br />
Contrariamente ad altri irradiatori,<br />
i riflettori dell’irradiatore UV<br />
VariDry non si <strong>con</strong>centrano sulla<br />
superficie del supporto di stampa<br />
bensì riflettono per proiezione.<br />
Grazie alla distanza ottimale, questo<br />
semplice principio è applicab<strong>il</strong>e<br />
anche alla superficie del supporto<br />
di stampa. Rinunciando a speciali<br />
geometrie di irradiazione, <strong>KBA</strong> non<br />
è nemmeno legata alle varie geometrie<br />
per le diverse posizioni dell’essiccatoio.<br />
Per questo, gli irradiatori<br />
possono essere scambiati tra<br />
loro liberamente e fac<strong>il</strong>mente<br />
come essiccatoio intermedio e finale,<br />
una caratteristica unica nel<br />
campo degli essiccatoi per macchine<br />
da stampa che <strong>con</strong>sente di adattare<br />
l’essiccatoio in modo estremamente<br />
individuale!<br />
Un’altra caratteristica distintiva è<br />
che gli irradiatori UV VariDry non<br />
presentano un rivestimento dicroico,<br />
perché <strong>il</strong> pulviscolo può annullare<br />
l’effetto specchio freddo troppo<br />
rapidamente. Anche per questo<br />
possono essere scambiati senza<br />
problemi tra le posizioni essiccatoio<br />
intermedio e finale. Ciò nonostante,<br />
non si può comunque<br />
rinunciare ad un heat management:<br />
alloggiamento dell’irradiatore e<br />
schermi (shutter) sono muniti di<br />
fori di raffreddamento che <strong>con</strong>vogliano<br />
<strong>il</strong> calore in un circuito di raffreddamento<br />
ad acqua. Questo tipo<br />
di raffreddamento è talmente efficace<br />
che lo stampatore può toccare<br />
tranqu<strong>il</strong>lamente gli irradiatori<br />
senza attendere per sostituirli o<br />
cambiarne la posizione. Inoltre, gli<br />
schermi compatti dell’irradiatore<br />
UV VariDry svolgono <strong>con</strong>tempora-<br />
Irradiatore UV (principio Dr. Hönle) nell’essiccatoio<br />
<strong>KBA</strong> VariDry: quando i due schermi sono<br />
aperti fungono da riflettori (grafico in alto); se<br />
sono chiusi, fungono da otturatori (grafico in<br />
basso). Gli schermi muniti di alette sono raffreddati<br />
ad acqua (tubazioni in blu), verso <strong>il</strong> basso<br />
l’essiccatoio è protetto da un vetro di protezione<br />
neamente due funzioni: da chiusi<br />
fanno ombra e dopo <strong>il</strong> riposizionamento<br />
fungono da riflettori.<br />
Come si misura correttamente la<br />
radiazione UV?<br />
In base all’esecuzione dell’impianto,<br />
negli alloggiamenti degli irradiatori<br />
di alcuni produttori sono incorporate<br />
sonde UV che misurano più<br />
o meno affidab<strong>il</strong>mente la potenza<br />
delle lampade in W/cm 2 e <strong>con</strong>sentono<br />
di determinare la quantità di<br />
radiazioni UV durante la produzione.<br />
Con una sonda portat<strong>il</strong>e, lo<br />
stampatore può introdursi anche in<br />
altri punti dell’area di essiccazione.<br />
Solitamente si ut<strong>il</strong>izzano sensori<br />
intercambiab<strong>il</strong>i superficiali o ad<br />
asta la cui sensib<strong>il</strong>ità massima rientra<br />
nella media di UV-A, UV-B o UV-<br />
C. Tuttavia, l’affidab<strong>il</strong>ità di alcuni<br />
“metodi di misura” resta discutib<strong>il</strong>e.<br />
La misurazione dei radicali liberi,<br />
ad esempio, è inut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e.<br />
Più ut<strong>il</strong>e e auspicab<strong>il</strong>e sarebbe la<br />
misurazione della grandezza e della<br />
posizione dei picchi, ossia un<br />
<strong>metodo</strong> spettrometrico, perché<br />
solo così sarebbe possib<strong>il</strong>e <strong>con</strong>trollare<br />
permanentemente l’invecchiamento<br />
reale dell’irradiatore UV e,<br />
nel caso di una misurazione in<br />
linea, adattare <strong>il</strong> rendimento in<br />
tutti e tre gli standard UV <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
comando della macchina. In questo<br />
modo, però, l’essiccazione UV<br />
diverrebbe più costosa. Attualmente,<br />
la <strong>con</strong>solle di comando della<br />
Rapida <strong>con</strong>ta le ore di esercizio di<br />
ogni singolo irradiatore UV, <strong>con</strong>dizione<br />
essenziale per un ut<strong>il</strong>izzo affidab<strong>il</strong>e<br />
delle radiazioni. Un problema<br />
generale è che gli inchiostri<br />
e le vernici UV dei diversi produttori<br />
Dispositivo per la misurazione approssimativa<br />
della potenza UV della lampada di Dr. Hönle
Quanto deve essere “fredda” la<br />
fotoreticolazione UV?<br />
Tutto è relativo, anche <strong>il</strong> freddo della fotoreticolazione<br />
UV “fredda”: sulla superficie di<br />
una lampada UV si misurano oltre 900° C<br />
anche negli “irradiatori freddi”.Tuttavia, esistono<br />
vari tipi di irradiatore UV che ridu<strong>con</strong>o<br />
in modo molto diverso <strong>il</strong> calore (IR) generatosi.<br />
Più sensato, e in parte praticato, è combinare<br />
i vari metodi di raffreddamento.<br />
Il <strong>metodo</strong> più semplice è asportare <strong>il</strong> calore<br />
mediante l’aria fredda.Su una macchina da<br />
stampa è sempre presente aria fredda e<br />
non deve essere generata appositamente.<br />
Lo svantaggio è che l’irradiatore irradia<br />
l’intera quantità di calore da subito. Con gli<br />
essiccatoi intermedi, l’aria insufflata viene<br />
<strong>con</strong>vogliata nell’area dell’irradiatore e del<br />
c<strong>il</strong>indro di <strong>con</strong>tropressione (che viene raffreddato),<br />
mentre <strong>con</strong> gli essiccatoi UV<br />
finali ciò avviene solo dopo, per raffreddare<br />
di nuovo immediatamente <strong>il</strong> supporto di<br />
stampa. <strong>KBA</strong> non adotta questo <strong>metodo</strong><br />
per <strong>il</strong> sistema VariDry, ma <strong>con</strong>sente di<br />
installare in alternativa anche la soluzione<br />
di altri produttori: ampiamente diffuso è <strong>il</strong><br />
raffreddamento ad acqua. Anche <strong>KBA</strong><br />
adotta questo <strong>metodo</strong> di raffreddamento<br />
per l’essiccatoio VariDry. Sul supporto di<br />
stampa arriva ancora sempre una determinata<br />
quantità residua di calore, cosa<br />
comunque voluta, perché <strong>il</strong> calore agevola<br />
la reazione di reticolazione.Il calore irradiato<br />
ut<strong>il</strong>izzando una vernice UV <strong>con</strong> una temperatura<br />
superiore garantisce risultati di<br />
scorrimento e indurimento ottimali.<br />
Gruppo di inertizzazione su una Rapida 105<br />
sono regolati su determinate lunghezze<br />
d’onda e, quindi, non deve<br />
per forza essere decisivo <strong>il</strong> picco<br />
massimo o la potenza di radiazione<br />
massima, bensì lo spettro dell’irradiatore,<br />
motivo per cui, purtroppo,<br />
nella pratica viene ut<strong>il</strong>izzata molta<br />
più energia del necessario.<br />
Meno commutazioni incrementano la<br />
durata ut<strong>il</strong>e<br />
<strong>KBA</strong> VariDry o altri essiccatoi: la<br />
Rapida <strong>con</strong>trolla automaticamente<br />
che gli irradiatori non siano esposti<br />
ad inut<strong>il</strong>i commutazioni. Il coman-<br />
L’ut<strong>il</strong>izzo di un se<strong>con</strong>do irradiatore IR a monte<br />
dell’essiccatoio UV finale,invece,non ha avuto<br />
successo; questo input di radiazioni IR mirato<br />
stacca di nuovo gli inchiostri già essiccati che<br />
a loro volta aggredis<strong>con</strong>o la vernice UV provocando<br />
un bloccaggio.<br />
Nella tecnologia UV inerte si sfrutta l’effetto<br />
per cui un’atmosfera di azoto agevola la reazione<br />
di reticolazione. Complessivamente<br />
viene immessa una quantità di energia nettamente<br />
inferiore e, quindi, fino all’80% in<br />
meno di calore. Una soluzione ideale per la<br />
stampa di substrati sensib<strong>il</strong>i al calore come i<br />
fogli di plastica, perché così si abbassa la temperatura<br />
della p<strong>il</strong>a di 15 gradi. Ma si può<br />
aumentare anche la velocità di stampa, perché<br />
i fogli possono sostare meno sotto gli irradiatori.<br />
L’inertizzazione avviene in una camera<br />
speciale posta sopra <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro di <strong>con</strong>tropressione.<br />
La tecnologia per l’offset a foglio è<br />
Combinazione di raffreddamento ad acqua e<br />
rivestimento dicroico<br />
Grafico: IST-Metz<br />
più complessa rispetto all’offset a bobina a<br />
nastro stretto (dove si è affermata <strong>con</strong> successo<br />
la tecnologia UV inerte) perché vi sono<br />
barre portapinze che passano ad alta velocità<br />
nella camera di inertizzazione disturbando la<br />
tenuta, e lo spessore dei supporti di stampa è<br />
maggiore.<strong>KBA</strong> ha installato per la prima volta<br />
nel 2002 la soluzione sv<strong>il</strong>uppata insieme alla<br />
AdPhos-Eltosch e al Sächsische Institut der<br />
Druckindustrie (SID) su una Rapida 105 dello<br />
stampatore di materie plastiche belga Crea.<br />
Agli stampatori di pellicole <strong>con</strong>viene in ogni<br />
caso affrontare gli elevati costi di investimento<br />
per la tecnologia UV, ed i costi per lo stoccaggio<br />
dell’azoto sono minori. Ultimamente,<br />
do e l’adattamento in <strong>con</strong>tinuo<br />
della potenza alla velocità della<br />
macchina non sollecita gli irradiatori.<br />
Gli schermi impedis<strong>con</strong>o che gli<br />
irradiatori si spengano all’arresto<br />
della macchina e si riaccendano al<br />
suo riavvio. Gli irradiatori restano<br />
accesi anche durante <strong>il</strong> lavaggio dei<br />
caucciù, <strong>con</strong> una potenza di standby<br />
pari alla metà della potenza massima<br />
impostata sulla <strong>con</strong>solle di<br />
comando. In questo modo si riduce<br />
al minimo <strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo di corrente<br />
aumentando notevolmente la durata<br />
ut<strong>il</strong>e degli irradiatori. Durata<br />
un’alternativa “inerte” la offre anche AdPhos-<br />
Eltosch <strong>con</strong> <strong>il</strong> modulo TwinRay, costruito in<br />
modo che <strong>il</strong> supporto di stampa venga colpito<br />
solo da radiazioni riflesse dicroiche e,quindi,la<br />
temperatura della p<strong>il</strong>a resti pressoché stab<strong>il</strong>e.<br />
Gli irradiatori dicroici sono un tipo di irradiatore<br />
freddo frequentemente ut<strong>il</strong>izzato nell’offset<br />
a foglio.“Dicroico” significa che alcune<br />
lunghezze d’onda (UV) vengono riflesse, altre<br />
(IR) assorbite, un fenomeno che comporta<br />
comunque una parziale perdita di lunghezze<br />
d’onda ut<strong>il</strong>i. I riflettori sono muniti di un rivestimento<br />
dicroico oppure i raggi vengono<br />
deviati mediante uno specchio freddo semipermeab<strong>il</strong>e.Inoltre,<br />
<strong>con</strong> una lastra di vetro di<br />
quarzo si possono f<strong>il</strong>trare le radiazioni IR che<br />
altrimenti troverebbero direttamente una via<br />
sul supporto di stampa. Nonostante <strong>il</strong> ridotto<br />
spazio di installazione, gli irradiatori dicroici<br />
vengono spesso ut<strong>il</strong>izzati come essiccatoi UV<br />
intermedi. Nell’essiccatoio UV finale, invece,<br />
non vengono installati, e non solo per <strong>il</strong> riscaldamento<br />
che qui è intenzionale (vedi sopra),<br />
ma anche perché la formazione di pulviscolo<br />
influisce negativamente sui supporti di stampa.Se<br />
la polvere si deposita sullo strato dicroico<br />
e non viene rimossa regolarmente, l’acqua<br />
non viene più assorbita. Per questo <strong>KBA</strong> ricor-<br />
Rivestimento dicroico, integrato da un vetro di<br />
quarzo f<strong>il</strong>trante (verde)<br />
re esclusivamente al raffreddamento ad<br />
acqua per gli irradiatori VariDry. Come accessori<br />
sono disponib<strong>il</strong>i come sempre anche<br />
essiccatoi <strong>con</strong> e senza rivestimento dicroico di<br />
altri produttori (AdPhos-Eltosch, Grafix, Dr.<br />
Hönle ed IST-Metz) che abbinano i propri irradiatori<br />
al raffreddamento ad aria o ad acqua.<br />
ut<strong>il</strong>e e spettro UV delle lampade di<br />
essiccazione UV quickstart (ad<br />
accensione rapida) progettate dalla<br />
Kühnast Strahlungstechnik e dalla<br />
Baldwin <strong>con</strong> <strong>il</strong> nome di GraphiCure<br />
GC9 non sono ancora noti; le lampade<br />
GC9 non fanno uso di schermi<br />
e l’irradiatore di risparmio energetico<br />
si spegne in caso di arresto.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Tecnologia UV | Irradiatori UV<br />
Almeno nella stampa flessografica, per la<br />
stampa di nastri di pellicola delicati è disponib<strong>il</strong>e<br />
un altro tipo di irradiatore freddo: <strong>il</strong><br />
laser excimer. “Excimer” è una parola<br />
inventata derivata da “excited” (eccitato, ad<br />
esempio <strong>con</strong> un fascio di elettroni) e<br />
“dimer”(dimero,legame di due atomi, a differenza<br />
di “polimero”). Per la loro bassa<br />
intensità, questi irradiatori UV sim<strong>il</strong>i al laser<br />
vengono installati insieme ad una camera<br />
di inertizzazione. Per l’offset a foglio non<br />
sono ancora disponib<strong>il</strong>i sistemi più potenti.<br />
Il grande vantaggio è che i laser excimer<br />
irradiano solo un’unica lunghezza d’onda<br />
(nel packaging solitamente i 308 nm del<br />
legame xeno e cloro) e non <strong>con</strong>sentono la<br />
formazione di radiazioni IR. Il grande svantaggio<br />
è che questa singola lunghezza<br />
d’onda non soddisfa l’ampiezza di spettro<br />
da UV-A a UV-C necessaria e, quindi, sono<br />
necessari fotoiniziatori, inchiostri e vernici<br />
molto particolari. Per questo motivo, questa<br />
alternativa non viene <strong>con</strong>siderata per le<br />
applicazioni UV nell’offset a foglio compresa<br />
la finitura ibrida.<br />
Principio di funzionamento dello specchio<br />
freddo<br />
Process 3 | 2006<br />
17
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Requisiti di resistenza<br />
nella finitura ibrida<br />
Per la stampa UV si devono scegliere componenti macchina, rulli gommati, caucciù e caucciù per verniciatura, lastre e<br />
supporti di stampa resistenti agli inchiostri e ai detergenti speciali aggressivi nonché all’irraggiamento ad ultravioletti.<br />
Per la finitura ibrida, invece, tutti questi accorgimenti servono solo in parte, perché gli inchiostri e le sostanze chimiche<br />
ut<strong>il</strong>izzati per questo processo non sono così aggressivi. Pertanto, i materiali sono adatti anche al funzionamento misto<br />
di finitura ibrida e stampa <strong>con</strong>venzionale <strong>con</strong> vernici a dispersione, mentre nella stampa puramente UV non è possib<strong>il</strong>e<br />
passare ad un’altra modalità operativa.<br />
Caucciù e caucciù di verniciatura per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Agosto 2005)<br />
Caucciù, caucciù di verniciatura<br />
Atécé<br />
Applicazioni inchiostro e vernice Applicazioni supporto di stampa Spellicolab<strong>il</strong>e?<br />
PrintCare SF-A Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo no<br />
PrintCare SP/SS/N Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />
PrintStrip R606<br />
Böttcher<br />
Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone sì<br />
TOP 1001/1002/1003 Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a 0,7/0,8/0,8 mm)<br />
TOP 4400 Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, metallo no<br />
TOP 5400-N<br />
Contitech, Phoenix Xtra Print<br />
Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Metallo (UV anche carta, cartone) no<br />
Conti-Air Ebony Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, metallo no<br />
Conti-Air Spectral Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta sì<br />
Phoenix Ruby Carat Modo <strong>ibrido</strong> o UV Carta, cartone no<br />
Phoenix Topaz Carat Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, cartoncino, metallo no<br />
Phoenix Opal/Canyon<br />
Day International, Day Bras<strong>il</strong><br />
Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (ca. 0,9 mm)<br />
davidM QL Stripper Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />
dayGraphica 3610/EU 03 Modo misto normale/<strong>ibrido</strong> Carta, cartone, cartoncino no<br />
dayGraphica NSP 03 Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Cartone, cartoncino, plastica, metallo no<br />
Printec max Modo misto normale/<strong>ibrido</strong> Carta, cartone, cartoncino no<br />
Printec coater/stick ’n’ strip<br />
Duco, Birkan<br />
Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a. 0,8 mm)<br />
Multi Hybrid Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone no<br />
Superflex Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Cartoncino ondulato no<br />
Superstrip FB/FB longer run Una volta vernice a dispersione o UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a. 0,8 mm)<br />
Superstrip PB/UVPB Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a 0,95/0,8 mm)<br />
Superstrip SB Adhesive Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />
TR Turquiose Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta no<br />
UV Compressible EPDM<br />
Folex<br />
Modo UV, alcuni inchiostri ibridi Carta, cartone, plastica, metallo no<br />
Folacoat UV LT-D/LT-P<br />
Fujikura Graphics<br />
Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />
Luminus<br />
I.M.C.<br />
Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone no<br />
Perfect Dot 4-SR<br />
Kinyo<br />
Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, plastica, metallo no<br />
Airtack M Adhesive<br />
MacDermid (ex Rollin)<br />
Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta no<br />
Elastostrip Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />
Metro<br />
Prisco<br />
Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Cartone, cartoncino, plastica, metallo no<br />
Priscolith Ebony Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, metallo no<br />
Priscolith Hybrid<br />
Reeves<br />
Modo misto normale/<strong>ibrido</strong> Cartone, cartoncino, metallo no<br />
Vulcan Combo Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, metallo no<br />
Vulcan Folio Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta no<br />
Vulcan Image4U Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone no<br />
18 Process 3 | 2006<br />
Resistenza al rigonfiamento di rulli e<br />
caucciù<br />
Dalla stampa puramente UV si sa<br />
che i rivestimenti e gli strati gommati<br />
dei rulli, dei caucciù e dei<br />
caucciù di verniciatura devono<br />
essere resistenti al rigonfiamento.<br />
Gli inchiostri UV e gli altrettanto<br />
aggressivi detergenti UV non devono<br />
provocare <strong>il</strong> rigonfiamento della<br />
gomma oltre un limite di tolleranza<br />
accettab<strong>il</strong>e.<br />
Nella finitura ibrida, invece, si ut<strong>il</strong>izzano<br />
inchiostri la cui composizione<br />
chimica assomiglia più a quella<br />
degli inchiostri standard che a<br />
quella degli inchiostri UV ma che,<br />
pur tuttavia, possono sempre pene-<br />
Osserva. Alcuni produttori di caucciù ab<strong>il</strong>itano i propri prodotti per formulazioni di detergenti selezionate. Si declina qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità per la completezza e la correttezza delle informazioni; non<br />
tutti i caucciù sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo, la loro produzione può essere sospesa in qualsiasi momento. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di raccomandare o non raccomandare determinati prodotti.
Tipica struttura di un caucciù per <strong>il</strong> funzionamento<br />
misto normale/<strong>ibrido</strong> sull’esempio del<br />
Duco Multi Hybrid: su uno strato di rivestimento<br />
in gomma nitr<strong>il</strong>ica NBR (qui in verde) rettificato<br />
<strong>con</strong> rugosità da 1 µm <strong>con</strong> rapido r<strong>il</strong>ascio di carta<br />
e inchiostro, basso incremento del punto ed elevata<br />
resistenza alla stampa a r<strong>il</strong>ievo e alla lacerazione;<br />
sott<strong>il</strong>e strato di struttura stab<strong>il</strong>izzante;<br />
strato fortemente comprimib<strong>il</strong>e (qui in nero,<br />
oggi spesso dotato di innumerevoli microsfere);<br />
carcassa di supporto non estensib<strong>il</strong>e<br />
Grafico: Duco<br />
Caucciù di verniciatura idonei al funzionamento<br />
misto vernice UV/vernice a dispersione come<br />
<strong>il</strong> Duco Superstrip sono muniti di un rivestimento<br />
liscio, uno strato composito fac<strong>il</strong>mente<br />
spellicolab<strong>il</strong>e ed una carcassa non estensib<strong>il</strong>e.<br />
Solitamente, le profondità di taglio sono di<br />
ca.0,8 mm Grafico: Duco<br />
trare relativamente a fondo nei<br />
materiali plastici e negli strati polimerici<br />
delle lastre di stampa.<br />
Questi inchiostri possono essere<br />
rimossi dalle superfici dei rulli, dei<br />
caucciù e delle lastre <strong>con</strong> speciali<br />
detergenti ibridi che, a loro volta,<br />
possono essere ut<strong>il</strong>izzati anche per<br />
Se termoindurita mediante cottura, la lastra termica<br />
KPG Sword Ultra può raddoppiare la sua<br />
resistenza alla tiratura portandola ad 1 m<strong>il</strong>ione<br />
di passate ma, grazie al suo strato di materiale<br />
sensib<strong>il</strong>e anti-penetrazione, è resistente alle<br />
sostanze chimiche ibride e UV anche senza termoindurimento.<br />
Foto: KPG<br />
<strong>il</strong> lavaggio degli inchiostri standard<br />
dopo <strong>il</strong> cambio del modo operativo.<br />
Dopo un periodo di <strong>con</strong>tatto prolungato<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> detergente, <strong>il</strong> volume<br />
della gomma e dei polimeri non<br />
vulcanizzati deve variare solo lievemente<br />
(rigonfiamento dovuto al<br />
deposito di sostanze chimiche o al<br />
ritiro per eluizione). Il fenomeno di<br />
rigonfiamento e ritiro, ad esempio<br />
passando dagli inchiostri ibridi a<br />
quelli normali oppure da inchiostro<br />
a detergente, è inevitab<strong>il</strong>e, ma ciò<br />
che importa è che avvenga entro<br />
determinati valori limite.<br />
I materiali dei rulli e dei caucciù<br />
reagis<strong>con</strong>o più o meno sensib<strong>il</strong>mente<br />
ai vari inchiostri e detergenti<br />
ibridi disponib<strong>il</strong>i in commercio,<br />
quindi occorre osservare le raccomandazioni<br />
<strong>KBA</strong> “Accredited for<br />
Hybrid printing” per sapere quali<br />
inchiostri si possono ut<strong>il</strong>izzare e<br />
<strong>con</strong> quali detergenti senza problemi<br />
di rigonfiamento. <strong>KBA</strong> <strong>con</strong>siglia<br />
solo inchiostri e detergenti che<br />
non provocano variazioni di volume<br />
o solo variazioni limitate dei rulli<br />
standard, ossia rulli ut<strong>il</strong>izzati anche<br />
<strong>con</strong> gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali,<br />
cosa attualmente applicab<strong>il</strong>e solo ai<br />
rulli della ditta Felix Böttcher di<br />
Colonia. Negli altri casi si dovrebbe<br />
ricorrere a rulli misti o combinati,<br />
come richiedono alcuni <strong>con</strong>correnti,<br />
ma ciò non corrisponderebbe<br />
più alla tecnologia ibrida come la<br />
definisce <strong>KBA</strong>. Indipendentemente<br />
da ciò, i caucciù per <strong>il</strong> funzionamento<br />
<strong>ibrido</strong> e misto normale/<strong>ibrido</strong><br />
devono essere espressamente<br />
identificati. Gli strati di rivestimento<br />
di questi caucciù sono solitamente<br />
realizzati in gomma nitr<strong>il</strong>ica<br />
NBR.<br />
Alcuni caucciù <strong>con</strong> un rivestimento<br />
polimerico composto nitr<strong>il</strong>e/PCV<br />
estendono <strong>il</strong> proprio settore di<br />
applicazione anche all’UV, mentre i<br />
caucciù <strong>con</strong> strati di rivestimento in<br />
EPDM (monomero/terpolimero di<br />
et<strong>il</strong>ene, prop<strong>il</strong>ene, diene”, gomma<br />
EPD) possono essere ut<strong>il</strong>izzati<br />
esclusivamente per gli inchiostri<br />
UV. Che i caucciù “factotum” comportino<br />
svantaggi in termini di qualità<br />
rispetto ai caucciù speciali ibridi<br />
o UV è una favola del marketing di<br />
alcuni produttori ed è vera soltanto<br />
in alcuni casi isolati. È vero, però,<br />
che, <strong>con</strong> <strong>il</strong> tempo, un funzionamento<br />
misto <strong>con</strong> inchiostri UV e<br />
<strong>con</strong>venzionali non è ottimale per i<br />
materiali in gomma, un problema<br />
che invece non si presenta nel funzionamento<br />
misto <strong>ibrido</strong>/standard.<br />
Tuttavia, nell’impiego UV <strong>con</strong>tinuato<br />
non esiste ancora un caucciù<br />
universale capace di sostituire<br />
l’EPDM, che in un certo senso è <strong>il</strong><br />
compromesso migliore. Per quanto<br />
riguarda i detergenti ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i,<br />
vale la seguente formula empirica:<br />
i detergenti ibridi sono compatib<strong>il</strong>i<br />
solo <strong>con</strong> materiali a base di nitr<strong>il</strong>e<br />
per <strong>il</strong> modo <strong>ibrido</strong> e <strong>con</strong>venzionale,<br />
mentre provocherebbero <strong>il</strong> rigonfiamento<br />
dell’EPDM. L’EPDM esige<br />
inchiostri UV e detergenti puramente<br />
UV!<br />
Resistenza delle lastre di stampa alla<br />
tiratura<br />
Nelle macchine ibride, come lastre<br />
offset si sono affermati in linea di<br />
massima tutti i fabbricati la cui<br />
resistenza alla tiratura, come anche<br />
nella stampa UV, può essere incrementata<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> “termoindurimento<br />
mediante cottura”, ad eccezione<br />
delle lastre <strong>con</strong> potere risolvente<br />
insufficiente ut<strong>il</strong>izzate per la stampa<br />
dei quotidiani. Soltanto le piastre<br />
analogiche e digitali <strong>con</strong> uno<br />
strato fotopolimerico o termopolimerico<br />
possono idonee termoindurite<br />
mediante cottura. Oltre ad un<br />
netto incremento della durezza, <strong>il</strong><br />
riscaldamento dello strato polimerico<br />
“sig<strong>il</strong>la” la superficie polimerica<br />
impedendo così la penetrazione<br />
di componenti dell’inchiostro e dei<br />
detergenti. In questo modo si evitano<br />
sia la corrosione dello strato<br />
(durante i lavaggi intermedi dei<br />
caucciù o per effetto dell’inchiostro)<br />
sia un eventuale effetto fotocopia<br />
(causato dalla radiazione termica<br />
o UV in prossimità dell’essiccatoio<br />
intermedio).<br />
La maggior parte delle lastre CtP<br />
termoindurib<strong>il</strong>i sono termiche.<br />
Con la Fujif<strong>il</strong>m Br<strong>il</strong>lia LP-NV è<br />
disponib<strong>il</strong>e addirittura la prima<br />
lastra CtP a laser viola termoindurib<strong>il</strong>e<br />
mediante cottura. Inoltre,<br />
alcune lastre termiche sono resistenti<br />
alla penetrazione, e quindi<br />
anche compatib<strong>il</strong>i al <strong>metodo</strong> UV e<br />
<strong>ibrido</strong>, anche senza essere termoindurite,<br />
ad esempio la Fujif<strong>il</strong>m VPU<br />
appositamente studiata per le<br />
applicazioni UV. Alcune delle lastre<br />
resistenti alla penetrazione possono<br />
comunque essere termofissate<br />
per sostenere tirature maggiori.<br />
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Spellicolamento di un caucciù per verniciatura:<br />
taglio <strong>con</strong> un plotter CAD, sollevamento delle<br />
parti non-stampanti Foto: Folex<br />
Nella pratica, <strong>con</strong> gli inchiostri UV<br />
ed ibridi si è affermata anche la<br />
lastra no process Presstek Anthem.<br />
Già oggi, <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi<br />
adatti è possib<strong>il</strong>e realizzare anche<br />
la stampa offset senz’acqua. Le<br />
lastre waterless non possono essere<br />
termoindurite, cosa comunque non<br />
necessaria per le tirature piccole e<br />
medie. Come da anni nella stampa<br />
UV senz’acqua, si <strong>con</strong>sigliano le<br />
lastre Toray, ma sono idonee anche<br />
le lastre waterless di KPG (attualmente<br />
disponib<strong>il</strong>i solo in Nord<br />
America), mentre tutti i prodotti a<br />
base di poliestere non sono sufficientemente<br />
resistenti. Non sono<br />
ancora state raccolte esperienze<br />
pratiche sull’uso delle lastre ablative,<br />
come la Presstek PEARLdry a<br />
base di alluminio, <strong>con</strong> gli inchiostri<br />
ibridi senz’acqua.<br />
Resistenza chimica delle lastre di verniciatura<br />
La sovraverniciatura UV finale nel<br />
modo operativo <strong>ibrido</strong> avviene <strong>con</strong><br />
vernici UV compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri ibridi e parzialmente<br />
compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> le vernici a base<br />
oleosa per <strong>con</strong>trasti gloss. Le vernici<br />
UV richiedono ovviamente un<br />
caucciù di verniciatura resistente<br />
alla vernice UV e al detergente UV.<br />
Questi caucciù sono idonei anche<br />
alle vernici a dispersione, un aspetto<br />
importante per <strong>il</strong> loro impiego in<br />
entrambi i modi operativi <strong>ibrido</strong> e<br />
<strong>con</strong>venzionale. Per la verniciatura<br />
parziale <strong>con</strong> vernice a base oleosa,<br />
invece, si ut<strong>il</strong>izza una lastra offset<br />
<strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>e.<br />
Process 3 | 2006<br />
19
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Lastre analogiche e CtP per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Novembre 2005)<br />
Lastra di stampa<br />
Agfa-Gevaert<br />
Esposizione Sv<strong>il</strong>uppo Applicazione ibrida Termoindurire per l’<strong>ibrido</strong>? Larghezza max.<br />
Meridian P51/P71 pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
N91 neg., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
N91v neg., laser viola umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Thermostar P970/971<br />
Anoco<strong>il</strong><br />
pos., termica (830/1064 nm) umido Commerciale sì 2000 mm<br />
830 T-Plate<br />
First Graphics (Kodak)<br />
pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
FGN<br />
Fuji Photo F<strong>il</strong>m<br />
neg., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Br<strong>il</strong>lia LH-PCE/PSE pos., termica Preheat, umido Commerciale sì 2050 mm<br />
Br<strong>il</strong>lia LH-PIE/PJ pos., termica Preheat, umido Commerciale no 2050 mm<br />
Br<strong>il</strong>lia LP-N3 neg., Argon o Fd:YAG Preheat, umido Commerciale sì 1230 mm<br />
Br<strong>il</strong>lia LP-NV neg., laser viola Preheat, umido Commerciale no 1230 mm<br />
VPS-E/VPL-E pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
VPU<br />
Huaguang (licenza KPG)<br />
pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging no dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
TN neg., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
TP<br />
Indústria Bras<strong>il</strong>eira de F<strong>il</strong>mes<br />
pos., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
IBF-M<strong>il</strong>lion 2<br />
Ipagsa<br />
pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Arte IP-21 pos., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Eco 88 pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Rubi T-50 pos., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Kodak Graphic Communications Group (ex Creo)<br />
Mirus PN<br />
Kodak Polychrome Graphics<br />
neg., termica o UV (an./CTcP) umido Commerciale, packaging no, ma possib<strong>il</strong>e 2080 mm<br />
KPG DITP Thermal neg., termica o UV (an./CTcP) Preheat, umido Commerciale, packaging sì 1560 mm<br />
KPG EasyPrint pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
KPG Electra Excel pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
KPG Sword Excel pos., termica Preheat, umido Commerciale, packaging sì 1512 mm<br />
KPG Sword Ultra pos., termica umido Commerciale, packaging no, ma possib<strong>il</strong>e 1512 mm<br />
KPG X54 Scorpion/Sc.+<br />
Konica Minolta<br />
neg., termica umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Duros HST<br />
Lastra (Agfa-Gevaert)<br />
pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
LT2 pos., termica umido Commerciale no, ma possib<strong>il</strong>e 1660 mm<br />
LVX neg., laser viola umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Futura Oro<br />
PDI<br />
pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Prisma 830/Steel 830<br />
Presstek<br />
pos., termica umido Commerciale, packaging no (base bimetallica) dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Anthem<br />
Saverio Rief<br />
pos., termica no process Commerciale no 1118 mm<br />
Therma<br />
Southern Lithoplate<br />
pos., termica o UV (an./CTcP) umido Commerciale sì 1660 mm<br />
Cobra<br />
TechNova<br />
neg., termica o UV (an./CTcP) Preheat, umido Commerciale, packaging sì 1500 mm<br />
Gemini Plus pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale sì 1030 mm<br />
Taurus pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Thermostar TN (Agfa P970)<br />
Toray<br />
pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Waterless TAC-RG5/RL7 neg., termica umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) 1610 mm<br />
Waterless TAN-E neg., analogica UV umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) 1610 mm<br />
Waterless TAPD-G1/H-G2<br />
Verona Lastre<br />
pos., analogica UV umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) 1610 mm<br />
VELA LPN-100/LPV-100 pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
VELA Universal pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />
Osserva. Alcuni produttori di lastre ab<strong>il</strong>itano i propri prodotti per agenti di esposizione e rivelatori selezionati. Si declina qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità per la completezza e la correttezza delle informazioni; non<br />
tutte le lastre da stampa sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo, la loro produzione può essere sospesa in qualsiasi momento. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di raccomandare o non raccomandare determinati prodotti.<br />
CTcP – qui ut<strong>il</strong>izzato come sinonimo di esposizione UV di lastre da stampa <strong>con</strong>venzionali <strong>con</strong> un recorder CtP – è un marchio registrato della basysPrint GmbH, Boizenburg (Germania)!<br />
Chi non intende far uso di costose<br />
lastre flexo fotopolimeriche per una<br />
verniciatura finale parziale, ricorre<br />
20 Process 3 | 2006<br />
ad un caucciù di verniciatura spellicolab<strong>il</strong>e<br />
o a un caucciù normale prestando<br />
particolare attenzione alla<br />
profondità massima di taglio prestab<strong>il</strong>ita<br />
dalla barriera antistrip sotto lo<br />
strato di rivestimento. Inoltre, i pro-<br />
duttori di caucciù <strong>con</strong>sigliano di tendere<br />
moderatamente <strong>il</strong> caucciù per<br />
verniciatura <strong>con</strong> una chiave dinamo-
metrica qualora dovesse essere riut<strong>il</strong>izzato<br />
successivamente. La pressione<br />
di stampa deve essere <strong>il</strong> più<br />
ridotta possib<strong>il</strong>e per <strong>con</strong>sentire alla<br />
vernice di distribuirsi uniformemente<br />
sul supporto di stampa.<br />
Resistenza dei supporti di stampa<br />
agli ultravioletti<br />
La stampa di plastica e metallo è un<br />
dominio soprattutto della stampa<br />
UV e, pertanto, per la finitura ibrida<br />
sono determinanti soprattutto i<br />
requisiti di carta, cartone e cartoncino<br />
che, in linea di massima, sono<br />
gli stessi della stampa puramente<br />
UV, poiché i problemi maggiori li<br />
causano gli ultravioletti. Per questo<br />
motivo, lo stampatore <strong>ibrido</strong> deve<br />
fidarsi delle esperienze e delle indicazioni<br />
di lavorazione dei fornitori<br />
di carta. Come già per l’essiccazione<br />
IR, anche per l’UV vale generalmente<br />
quanto segue: regolare la<br />
potenza dell’essiccatoio sul minimo<br />
indispensab<strong>il</strong>e, perché la carta,<br />
si sa, è estremamente delicata! Un<br />
apporto di calore indesiderato<br />
durante l’essiccazione ne provoca <strong>il</strong><br />
restringimento e i raggi UV la sottopongono<br />
a diverse alterazioni<br />
chimiche, ad esempio all’ingiallimento.<br />
Un altro problema può essere la rottura<br />
della patinatura durante la successiva<br />
piegatura della carta, del cartone<br />
o del cartoncino. Due misure<br />
impedis<strong>con</strong>o la rottura della patina:<br />
1. d’accordo <strong>con</strong> <strong>il</strong> fornitore di<br />
inchiostri si dovrà scegliere una vernice<br />
UV flessib<strong>il</strong>e. 2. Per cartoni e<br />
cartoncini da 150 g/m 2 si <strong>con</strong>siglia<br />
assolutamente la cordonatura, ma<br />
anche così si dovranno evitare utens<strong>il</strong>i<br />
usurati o non correttamente allineati<br />
per non cacciare un diavolo<br />
<strong>con</strong> un altro. La resistenza alla cordonatura<br />
di un cartone patinato può<br />
essere verificata in modo rapido e<br />
semplice <strong>con</strong> una platina da stampa<br />
e alcune aziende grafiche giurano<br />
sull’efficacia della nebulizzazione<br />
dei punti di cordonatura <strong>con</strong> una<br />
miscela di acqua e alcool.<br />
Il terzo fenomeno, dovuto alla<br />
decomposizione chimica del legante<br />
nella patina della carta per effetto<br />
degli ultravioletti, può essere l’emanazione<br />
di cattivo odore. Tuttavia,<br />
solo di rado si può stab<strong>il</strong>ire immediatamente<br />
se la causa del cattivo odore<br />
è la patina o la serie di inchiostri o la<br />
vernice. Anche combinazioni di<br />
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Il test di Robinson evita eventuali reclami<br />
I vizi olfattivi ed organolettici del prodotto causati dagli imballaggi di cartone o cartoncino sono uno dei motivi di reclamo più frequenti,<br />
e non solo nella stampa UV. Prima che ciò avvenga, e vengano sprecati materiali costosi, si <strong>con</strong>siglia di eseguire <strong>il</strong> test di Robinson. Questo<br />
test sensoriale è indicato per tutti i supporti di stampa e le combinazioni di supporto/inchiostro/vernice mai usati prima. Il test dovrebbe<br />
<strong>con</strong>trollare i componenti in due fasi: singolarmente prima e <strong>con</strong>giuntamente dopo la stampa di una piccola tiratura ibrida autentica. Nella<br />
prova successiva si dovrà ricordare che l’odore viene emanato solo molto tempo dopo per effetto dell’ossigeno presente nell’aria. Per <strong>il</strong> test<br />
di Robinson si riprodu<strong>con</strong>o diversi campioni per <strong>con</strong>sentire a più persone di partecipare alla prova. A loro volta, gli sperimentatori devono<br />
eseguire prove comparative olfattive tra i campioni nonché tra i campioni ed i riferimenti (sostanza o materiale imballato inodore). I<br />
campioni e i riferimenti vengono posti in <strong>con</strong>tenitori ermetici in vetro al cui interno una piccola riserva d’acqua mantiene un’umidità<br />
relativa del 75 %. In un processo di invecchiamento accelerato nelle 48 ore si genera un potenziale olfattivo definito. Al termine, gli<br />
sperimentatori dovranno giudicare le differenze olfattive su una scala da 0 a 5: 0 = inodore; 1 = quasi impercettib<strong>il</strong>e; 2 = leggero, quasi<br />
definib<strong>il</strong>e; 3 = definib<strong>il</strong>e; 4 = forte (sono <strong>con</strong>sentiti anche mezzi punti). In seno alla commissione di sperimentatori, riunita all’occorrenza,<br />
vengono nominati alcuni esperti reclutati dalla cerchia di fornitori di inchiostri, produttori di cartone e cartoncino, dipendenti della<br />
tipografia, committenti e ut<strong>il</strong>izzatori dei prodotti stampati (imballatori, catene commerciali, <strong>con</strong>sumatori).<br />
Inchiostri per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Novembre 2005)<br />
Produttore Serie di inchiostri Osservazioni<br />
Arets Graphics EXC Process Hybrid non <strong>con</strong>sigliato perché troppo aggressivo (carattere UV)<br />
Eckart America MetalStar Hybrid inchiostro metallico per ultimo gruppo di stampa,non ancora testato<br />
Epple Starbrite ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />
Gans Ink & Supply OS UV-Hybrid 4-Color Process non ancora testato<br />
Huber Group Hostmann-St. Reflecta Hybrid si <strong>con</strong>siglia la modifica dopo <strong>il</strong> test fogra<br />
Jänecke+Schneemann Supra UV Hybrid testato da fogra e preparato per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />
Sicolor Sico Brite testato da fogra e preparato per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />
SunChemical/DIC Sun Cure Hy-Bryte/Daicure Hy-Bryte ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />
SunChemical Sun Cure Hy-Bryte Max come Sun Cure Hy-Bryte, ma non ancora ab<strong>il</strong>itato<br />
Toyo Ink FD Hybrid Aqualess SOY inchiostro offset senz’acqua, testato senza problemi da <strong>KBA</strong><br />
Toyo Ink FD Hybrid Eco-SOY non ancora testato<br />
Unionprint VersaCure non ancora testato<br />
Van Son Quickson UV Coatable non ancora testato<br />
XSYS Print Solutions Flint-Schmidt Gemini Process ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />
XSYS Print Solutions K+E Novabryte BF Process ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />
Si declina qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità per la completezza e la correttezza delle informazioni; non tutte le<br />
serie di inchiostri sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di raccomandare o non<br />
raccomandare determinati prodotti. Il prodotto viene ab<strong>il</strong>itato dopo la modifica della formulazione.<br />
Detergenti per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Novembre 2005)<br />
Detergente<br />
Felix Böttcher<br />
Test di ab<strong>il</strong>itazione fogra<br />
Böttcherin Hybrid<br />
Day International<br />
test superato<br />
Varn Hybrid-Wash<br />
DC DruckChemie<br />
non ancora testato<br />
Hybrid 1.0 test superato<br />
Hybrid 3,0<br />
Fuji Hunt/DS Druckerei Service<br />
non ancora testato<br />
Novasol HB 8 test superato<br />
Novasol HB 10 test superato<br />
VEGRA test superato; le formulazioni vengono attualmente<br />
Detergente rapido E 939 modificate e nuovamente testate.<br />
Non tutti i detergenti sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo. La compatib<strong>il</strong>ità del detergente non dipende<br />
solo dal tipo di inchiostro, ma anche dalla rispettiva serie di inchiostri da stampa e dalla gomma<br />
del caucciù e dei rulli. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di <strong>con</strong>sigliare o non <strong>con</strong>sigliare determinati prodotti. Il<br />
fogra <strong>con</strong>cede l’approvazione ai sensi dell’accordo di categoria sulla riduzione dei solventi. Nei test<br />
<strong>con</strong>dotti finora ci si è <strong>con</strong>centrati soprattutto sulla compatib<strong>il</strong>ità dei materiali per le macchine offset<br />
a foglio. I test futuri terranno anche maggiormente in <strong>con</strong>siderazione l’azione pulente. Alla fine del<br />
2005 sono state approntate le istruzioni di lavoro e sono stati testati 5 prodotti detergenti. L’ab<strong>il</strong>itazione<br />
viene data dopo la modifica della formulazione.<br />
Riferimenti (sinistra) e campioni di supporto<br />
(destra) nel test di Robinson<br />
Foto: M-real<br />
componenti altrimenti inodori possono<br />
emanare odore sgradevole.<br />
Anche <strong>il</strong> liquido di bagnatura e la<br />
polvere antiscartino possono <strong>con</strong>tribuire<br />
al cattivo odore. Altre cause<br />
sono l’infestazione microbica causata<br />
da <strong>con</strong>dizioni di trasporto e<br />
stoccaggio non favorevoli o da un<br />
imballaggio non idoneo del supporto<br />
di stampa, componenti di pastalegno<br />
troppo resinose oppure macchine di<br />
lavorazione della carta imbrattate.<br />
Quando lo stampatore sceglie un<br />
idoneo supporto testato per UV<br />
insieme al produttore di carta, deve<br />
escludere sin dall’inizio <strong>il</strong> legante<br />
(molti produttori testano su richiesta<br />
anche combinazioni di materiali<br />
specifiche del cliente). Inoltre,<br />
dovrà accertarsi che vengano effettuate<br />
eventuali prove di qualità <strong>con</strong>trollata<br />
durante la produzione e la<br />
fornitura del supporto.<br />
Grazie agli effetti combinati dell’essiccazione<br />
degli inchiostri ibridi,<br />
<strong>con</strong>trariamente alla stampa UV <strong>il</strong><br />
grado di assorbenza del supporto di<br />
stampa è determinante solo in termini<br />
di vernice UV, peraltro marginalmente<br />
visto lo spessore già di per<br />
sé elevato dello strato di vernice.<br />
L’esaurimento del legante causato da<br />
una penetrazione troppo rapida<br />
della vernice e, di <strong>con</strong>seguenza,<br />
l’eventuale scarso indurimento, non<br />
sono fondamentali.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Process 3 | 2006<br />
21
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Caucciù e detergenti compatib<strong>il</strong>i<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />
Assolutamente in linea <strong>con</strong> la f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>, gli inchiostri ibridi dovrebbero poter essere stampati su caucciù e rulli<br />
gommati idonei anche alle applicazioni <strong>con</strong> gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali. Lo stesso dicasi per <strong>il</strong> detergente <strong>ibrido</strong>, che deve<br />
essere in grado di detergere sia gli inchiostri ibridi che quelli <strong>con</strong>venzionali. In alcuni casi, nella scelta dei caucciù gli stampatori<br />
optano per una maggiore resistenza agli inchiostri puramente UV. Tuttavia, non è indispensab<strong>il</strong>e una compatib<strong>il</strong>ità<br />
assoluta. Molto più importante è un comportamento stab<strong>il</strong>e a lungo termine nel funzionamento misto. Quindi, anche nel<br />
funzionamento alternato tra <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>con</strong>venzionale e quello <strong>ibrido</strong>, gli inchiostri ed i detergenti ut<strong>il</strong>izzati non devono<br />
provocare un eccessivo rigonfiamento o ritiro delle parti in gomma presenti sul caucciù e sui rulli. Pertanto è vantaggioso<br />
sv<strong>il</strong>uppare caucciù <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>i insieme a detergenti appositamente studiati e compatib<strong>il</strong>i, come ad esempio quelli<br />
della Day International.<br />
Presenti sin dall’inizio<br />
Oggi le aziende che <strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o<br />
al perfezionamento della stampa<br />
ibrida si stanno fortemente impegnando<br />
in un processo di innovazione<br />
finalizzato a garantire le<br />
caratteristiche necessarie per la<br />
tecnologia ibrida. La Day<br />
International si è <strong>con</strong>centrata sin<br />
dall’inizio sulle sfide poste dalle<br />
innumerevoli possib<strong>il</strong>ità applicative<br />
del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>. Questo impegno<br />
ha portato enormi frutti.<br />
Infatti, oggi, gli utenti del <strong>metodo</strong><br />
<strong>ibrido</strong> possono fare affidamento su<br />
una vasta gamma di prodotti collaudati<br />
ed <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>i di Casa<br />
Day International.<br />
Ma anche se questi prodotti, presi<br />
singolarmente, sono efficaci, in<br />
combinazione <strong>con</strong> altri possono<br />
causare problemi e<strong>con</strong>omicamente<br />
costosi. Il caucciù deve soddisfare<br />
criteri essenziali di particolare versat<strong>il</strong>ità<br />
e flessib<strong>il</strong>ità. Solo collaborando<br />
fianco a fianco <strong>con</strong> i produttori<br />
di macchine da stampa, gli<br />
utenti della tecnologia UV e l’industria<br />
degli inchiostri sarà possib<strong>il</strong>e<br />
mettere a punto mescole di gomma<br />
che <strong>con</strong>sentono di ottenere risultati<br />
ottimali <strong>con</strong> le varie combinazioni<br />
di inchiostri e vernici sui supporti<br />
di stampa più disparati.<br />
Caucciù per lo stampatore <strong>ibrido</strong><br />
La Day International ha sv<strong>il</strong>uppato<br />
tre caucciù che trovano applicazione<br />
in tutto <strong>il</strong> mondo tra gli stampatori<br />
ibridi, ovvero <strong>il</strong> dayGraphica<br />
3610, <strong>il</strong> dayGraphica EU 03 e <strong>il</strong><br />
22 Process 3 | 2006<br />
dayGraphica NSP 03. A questi si<br />
aggiunge <strong>il</strong> caucciù per verniciatura<br />
spellicolab<strong>il</strong>e davidM QL Stripper<br />
che può essere ut<strong>il</strong>izzato per una<br />
vasta gamma di supporti di stampa<br />
per <strong>il</strong> passaggio da vernice a dispersione<br />
<strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>venzionali a<br />
vernice UV <strong>con</strong> inchiostri ibridi, frequente<br />
nelle macchine ibride.<br />
Il prodotto più diffuso è, comunque,<br />
<strong>il</strong> dayGraphica 3610. Oltre al minore<br />
sv<strong>il</strong>uppo di calore e alla maggiore<br />
compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi,<br />
questo caucciù dotato di rivestimento<br />
in gomma nitr<strong>il</strong>e <strong>con</strong>sente di<br />
ottenere una gamma di <strong>con</strong>trasti sul<br />
foglio ideale. La stessa sottostruttura,<br />
ma non lo stesso rivestimento, la<br />
presenta anche <strong>il</strong> dayGraphica EU<br />
03. Questo caucciù offre vantaggi<br />
soprattutto agli utenti ibridi che<br />
devono far fronte ad una enorme<br />
varietà di ordini sui più diversi substrati<br />
di stampa. Lo straordinario trasferimento<br />
dell’inchiostro e la lunga<br />
durata sono le note distintive di<br />
questo caucciù.<br />
Con <strong>il</strong> suo speciale rivestimento<br />
composto da una mescola di nitr<strong>il</strong>e<br />
e PVC, l’ultimo caucciù <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>e,<br />
<strong>il</strong> dayGraphica NSP 03, è<br />
un vero factotum. Il suo spettro di<br />
applicazione va dall’offset a foglio<br />
<strong>con</strong>venzionale alla stampa ibrida<br />
fino alla stampa puramente UV. Con<br />
questa esigente e flessib<strong>il</strong>e combinazione,<br />
lo stampatore può lavorare<br />
nel modo misto di sua scelta, <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong><br />
o <strong>con</strong>venzionale/UV,<br />
senza compromessi in termini<br />
di qualità.<br />
Sinergia nello sv<strong>il</strong>uppo dei detergenti<br />
e dei caucciù<br />
Gli ingrandimenti al microscopio<br />
elettronico di questo articolo<br />
mostrano alcuni esempi di come i<br />
detergenti possano modificare o<br />
preservare la struttura della<br />
gomma di un caucciù. Ovviamente,<br />
<strong>con</strong> un detergente aggressivo la<br />
variazione di volume della gomma<br />
comporta anche la distruzione<br />
della struttura molecolare originaria<br />
della lastra di caucciù, perché<br />
<strong>con</strong> prodotti detergenti aggressivi o<br />
non idonei si possono eluire o<br />
distruggere determinati additivi<br />
che sono stati aggiunti alla mescola<br />
di gomma a scopi, ad esempio, di<br />
elasticità e durezza. Nella pratica<br />
ciò può avere effetti devastanti, da<br />
un lato sulle prestazioni e sulla<br />
durata del caucciù e dei rulli<br />
inchiostratori e, dall’altro, sulla<br />
qualità della separazione del f<strong>il</strong>m di<br />
inchiostro e, di <strong>con</strong>seguenza, della<br />
stampa in generale. Al <strong>con</strong>trario,<br />
<strong>con</strong> un detergente idoneo alla formulazione<br />
della gomma si preservano<br />
anche le caratteristiche di<br />
partenza del caucciù.<br />
Collaborando ad un progetto comune<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> produttore di agenti chimici<br />
per la stampa Varn Products,<br />
un’azienda del gruppo Day, è stato<br />
possib<strong>il</strong>e ottenere nuove sinergie<br />
tra <strong>il</strong> caucciù e i prodotti chimici.<br />
Day International e Varn, infatti, si<br />
<strong>con</strong>centrano sulla compatib<strong>il</strong>ità tra<br />
i vari prodotti sin dalle prime fasi<br />
dello sv<strong>il</strong>uppo. In questo modo, i<br />
detergenti e i caucciù perfettamen-<br />
dayGraphica 3610: ormai uno standard nella<br />
stampa ibrida<br />
dayGraphica EU 03: per una vasta diversificazione<br />
degli ordini<br />
te compatib<strong>il</strong>i possono offrire<br />
all’utente massima qualità e sicurezza<br />
ottimale nel processo di<br />
stampa (vedi tabella).<br />
Detergenti per lo stampatore <strong>ibrido</strong><br />
Per un ut<strong>il</strong>izzo e<strong>con</strong>omico è importante<br />
che i detergenti non solo<br />
garantiscano una pulizia ottimale<br />
dei rulli gommati e della superficie<br />
del caucciù, ma riescano anche a<br />
ripristinare <strong>con</strong> rapidità la capacità<br />
dei componenti lavati di trasportare<br />
l'inchiostro dopo la reinchiostrazione.<br />
Per <strong>il</strong> settore <strong>ibrido</strong>, la Varn<br />
Products offre tre diversi detergenti<br />
dotati di queste straordinarie<br />
caratteristiche: V60+ Wash, AIII<br />
Hydrosolv e Hybrid-Wash.<br />
Mentre i primi due soddisfano già i<br />
criteri di approvazione di tutti i<br />
principali produttori di macchine<br />
da stampa e di impianti lavacaucciù<br />
nonché del fogra, <strong>il</strong> prodotto<br />
Hybrid-Wash si trova ancora in una<br />
fase di perfezionamento dopo che<br />
<strong>KBA</strong> ha fornito alcune indicazioni<br />
volte al miglioramento (nota del<br />
redattore: in seguito ai test di<br />
approvazione degli inchiostri ibridi<br />
<strong>con</strong>dotti dal fogra (si veda <strong>il</strong> codice<br />
detergente W6 dell’articolo “fogra
dayGraphica NSP 03: per <strong>il</strong> funzionamento alternato <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong> oppure<br />
<strong>con</strong>venzionale/UV oppure per la stampa <strong>con</strong> inchiostri puramente ibridi insieme ad Hybrid-Wash<br />
Settori di applicazione dei prodotti ibridi e UV della Day International e della Varn Products<br />
Caucciù, detergenti Inchiostri <strong>con</strong>venzionali Inchiostri ibridi Inchiostri puramente UV<br />
Base in gomma del rivestimento<br />
Caucciù dayGraphica<br />
Detergente Varn<br />
Base in gomma del rivestimento<br />
Caucciù dayGraphica<br />
Detergente Varn<br />
testa gli inchiostri ibridi”), <strong>il</strong> prodotto<br />
Hybrid-Wash ha soddisfatto<br />
nella maggior parte dei casi i requisiti<br />
minimi di lavab<strong>il</strong>ità; l’effetto<br />
rigonfiamento dei detergenti, però,<br />
non era oggetto dei test sugli<br />
inchiostri da stampa. I test sui<br />
detergenti, premessa essenziale<br />
Gomma nitr<strong>il</strong>ica (NBR)<br />
3610, EU 03<br />
V60+ Wash, AIII Hydrosolv<br />
Mescola di nitr<strong>il</strong>e e PVC<br />
NSP 03<br />
AIII Hydrosolv, Hybrid-Wash<br />
per la loro autorizzazione, comprendono<br />
l’effetto rigonfiamento<br />
sui rulli gommati, sulla gomma<br />
negli impianti di lavaggio e sui rivestimenti<br />
in gomma dei caucciù.<br />
L’Hybrid-Wash mira al gruppo di<br />
utenti <strong>con</strong> una strutturazione degli<br />
ordini che non prevede alcun fun-<br />
EPDM<br />
Eclipse<br />
UV-Wash<br />
zionamento alternato <strong>con</strong> inchiostri<br />
<strong>con</strong>venzionali, cioè aziende<br />
che stampano al 100% <strong>con</strong> inchiostri<br />
ibridi. Gli agenti ad azione solvente<br />
sono oli vegetali che armonizzano<br />
<strong>con</strong> le mescole di gomma<br />
nitr<strong>il</strong>e e PVC. I caucciù e i rulli<br />
gommati per <strong>il</strong> funzionamento<br />
Ingrandimenti al microscopio elettronico di gomme di rivestimento di un caucciù: superficie e volume del campione di sinistra restano ampiamente<br />
inalterati dopo 88 ore in un detergente di formulazione idonea ad una temperatura di 60° C. Il campione di destra, invece, è rimasto<br />
immerso in un detergente più aggressivo, e comunque diffuso in commercio, e già dopo 16 ore a temperatura ambiente mostra nette alterazioni<br />
nella struttura della gomma.<br />
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Prima che un detergente sia immesso sul mercato deve superare numerosi<br />
test di laboratorio e pratici<br />
misto <strong>con</strong>venzionale/UV devono<br />
essere espressamente identificati.<br />
Questo detergente, non <strong>con</strong>siderato<br />
sostanza pericolosa se<strong>con</strong>do la<br />
legislazione UE, non <strong>con</strong>tiene<br />
sostanze organiche volat<strong>il</strong>i (SOV) e,<br />
pertanto, presenta un odore particolarmente<br />
basso. Il suo punto di<br />
infiammab<strong>il</strong>ità supera i 100° C.<br />
V60+ Wash è un detergente e<strong>con</strong>omico<br />
della classe di pericolosità<br />
AIII sv<strong>il</strong>uppato per <strong>il</strong> funzionamento<br />
misto <strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />
e ibridi, quindi che viene ut<strong>il</strong>izzato<br />
in combinazione <strong>con</strong> la<br />
gomma nitr<strong>il</strong>ica (NBR). Rientra<br />
nella classe di pericolosità AIII<br />
anche l’AIII Hydrosolv , sv<strong>il</strong>uppato<br />
sulla base del detergente AII<br />
Hydrosolv. AIII Hydrosolv è un prodotto<br />
universale vantaggioso per<br />
tutti i tipi di inchiostro offset, dagli<br />
inchiostri <strong>con</strong>venzionali a quelli<br />
ibridi fino agli inchiostri puramente<br />
UV, e <strong>con</strong>trariamente alla maggior<br />
parte dei detergenti ibridi, è a<br />
base di dist<strong>il</strong>lati del petrolio. Anche<br />
per questo motivo è idoneo sia alla<br />
gomma nitr<strong>il</strong>e che alle mescole di<br />
gomma nitr<strong>il</strong>e e PVC su rulli e<br />
caucciù. Come rivela <strong>il</strong> nome, AIII<br />
Hydrosolv è miscelab<strong>il</strong>e all’acqua.<br />
Il suo punto di infiammab<strong>il</strong>ità supera<br />
i 62° C e non occorre trasportarlo<br />
e stoccarlo come sostanza pericolosa<br />
Simon Bornfleth, Georg Fritz,<br />
Day International/Varn Products, Reutlingen<br />
Process 3 | 2006<br />
23
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Supporti di stampa per<br />
le applicazioni ibride<br />
Per la finitura ibrida sono adatti soprattutto le carte ed i cartoni patinati lucidi, poiché enfatizzano l’effetto lucido della vernice UV. La formulazione della miscela<br />
per patinatura da un lato e la calandratura dall’altro <strong>con</strong>feris<strong>con</strong>o al supporto particolari proprietà chimico-fisiche e meccaniche che influis<strong>con</strong>o sulla compatib<strong>il</strong>ità<br />
del supporto <strong>con</strong> la fotoreticolazione UV ad inchiostri ibridi e vernici UV nonché <strong>con</strong> la sua capacità di cordonatura e piegatura nell’elaborazione successiva. Il gruppo<br />
aziendale Schneidersöhne elenca di seguito i requisiti a sua opinione necessari per i supporti di stampa.<br />
Trovare la combinazione ottimale<br />
Il risultato di stampa dipende<br />
essenzialmente dal supporto prescelto,<br />
poiché è la carta che rende<br />
visib<strong>il</strong>e ciò che si stampa. Non tutti<br />
i tipi di carta offrono le premesse<br />
migliori per poter applicare senza<br />
problemi la tecnologia ibrida.<br />
Nell’interazione <strong>con</strong> gli inchiostri e<br />
le vernici del processo <strong>ibrido</strong>, le<br />
proprietà del supporto di stampa<br />
influis<strong>con</strong>o in modo determinante<br />
sull’adesione dell’inchiostro da<br />
stampa alla carta, sulla resistenza<br />
all’abrasione e ai graffi della pellicola<br />
di inchiostro e sulla br<strong>il</strong>lantezza<br />
delle vernici a base oleosa e UV<br />
che vengono ut<strong>il</strong>izzate. Per questo,<br />
ottimizzare la combinazione supporto/inchiostro/vernice<br />
può<br />
migliorare nettamente <strong>il</strong> risultato<br />
generale, perché non tutte le combinazioni<br />
sono parimenti adatte.<br />
Per trovare l’equ<strong>il</strong>ibrio ottimale si<br />
<strong>con</strong>siglia di effettuare prove di<br />
stampa adottando combinazioni<br />
diverse per i sistemi coinvolti nel<br />
processo.<br />
Fattori meccanici <strong>con</strong> le qualità di<br />
carta lucide<br />
Numerose applicazioni pratiche<br />
hanno dimostrato che i supporti di<br />
stampa <strong>con</strong> una superficie particolarmente<br />
liscia fornis<strong>con</strong>o anche i<br />
valori di br<strong>il</strong>lantezza maggiori<br />
durante la verniciatura. Le carte<br />
patinate lucide come la<br />
Schneidersöhne LuxoMagic offrono<br />
le premesse migliori.<br />
LuxoMagic era già stata ut<strong>il</strong>izzata<br />
nel test di br<strong>il</strong>lantezza <strong>con</strong> la tecnologia<br />
ibrida di <strong>KBA</strong> (si veda l’articolo<br />
“La br<strong>il</strong>lantezza e la sua classificazione<br />
<strong>con</strong> la lastra di prova<br />
<strong>KBA</strong>”). La gamma di carte patinate<br />
24 Process 3 | 2006<br />
lucide presenti in commercio propone<br />
le qualità più disparate, diverse<br />
tra loro essenzialmente per br<strong>il</strong>lantezza<br />
della carta del materiale<br />
non stampato. La diversa br<strong>il</strong>lantezza<br />
si può ottenere scegliendo pigmenti<br />
colorati per patina oppure<br />
per effetto della calandratura.<br />
Per ottenere la br<strong>il</strong>lantezza richiesta,<br />
queste qualità vengono finite<br />
in superficie sotto forma di nastro<br />
di carta <strong>con</strong> una tecnologia a patinatura<br />
multipla ed una calandratura<br />
finale. La br<strong>il</strong>lantezza viene ottenuta<br />
in supercalandre ad elevati<br />
valori di pressione, temperatura e<br />
umidità. Numerosi martinetti di<br />
pressione meccanici nel cosiddetto<br />
nip, ovvero la luce tra i c<strong>il</strong>indri<br />
della calandra, garantis<strong>con</strong>o la compattazione<br />
e l’uniformazione della<br />
superficie patinata della carta. Per<br />
le carte patinate lucide, la br<strong>il</strong>lantezza<br />
desiderata si regola scegliendo<br />
i pigmenti colorati per patina<br />
giusti e <strong>con</strong> un’elevata pressione<br />
meccanica durante <strong>il</strong> processo di<br />
calandratura. La compattazione del<br />
supporto stampa che ne deriva<br />
deve essere <strong>con</strong>siderata tipicamente<br />
dipendente dallo spessore e dal<br />
volume specifico di queste carte.<br />
I problemi di piegatura provocati<br />
da un’insufficiente resistenza della<br />
patina alla rottura possono essere<br />
<strong>con</strong>trastati anche <strong>con</strong> una tecnologia<br />
di produzione delle carte patinate<br />
lucide adatta, pertanto le<br />
grammature più elevate (a partire<br />
da 150 g/m 2 ) dovrebbero sempre<br />
essere preparate alla piegatura,<br />
cioè alla cordonatura per eliminare<br />
una piega mob<strong>il</strong>e. I supporti altamente<br />
compattati presentano forze<br />
antagoniste elastiche inferiori (resistenza<br />
alla piega) rispetto ad altre<br />
carte meno satinate <strong>con</strong> una soft<br />
calandra. Inoltre, la vernice UV ut<strong>il</strong>izzata<br />
deve formare una pellicola<br />
possib<strong>il</strong>mente flessib<strong>il</strong>e che non si<br />
infrag<strong>il</strong>isca compromettendo ulteriormente<br />
la piega.<br />
Infrag<strong>il</strong>imento e stab<strong>il</strong>ità dimensionale<br />
Quando si ut<strong>il</strong>izzano carte patinate<br />
nella tecnologia ibrida <strong>con</strong> successiva<br />
essiccazione per irraggiamento<br />
che, oltre alle reazioni chimico-fisiche<br />
dell’essiccazione dell’inchiostro,<br />
libera anche calore, si possono<br />
manifestare determinati fenomeni<br />
di infrag<strong>il</strong>imento dei supporti<br />
di stampa. Aumentando la temperatura,<br />
infatti, si sottrae umidità<br />
alla carta disidratandone le singole<br />
fibre che, di <strong>con</strong>seguenza, si<br />
restringono e perdono elasticità.<br />
Contemporaneamente, la pellicola<br />
di inchiostro si compatta e si verifica<br />
un fissaggio della dimensione<br />
del foglio. In casi sfavorevoli si presentano<br />
stab<strong>il</strong>ità dimensionali che<br />
possono essere causate sia dall’assorbimento<br />
di umidità da parte del<br />
supporto nel tradizionale processo<br />
offset che dalla parziale estrazione<br />
di umidità durante l’essiccazione<br />
per irraggiamento. La stab<strong>il</strong>ità<br />
dimensionale del supporto è<br />
influenzata soprattutto dalle fibre<br />
prescelte, dal rapporto longitudinale/trasversale<br />
delle fibre, dalla composizione<br />
della carta greggia da<br />
patinare e dall’umidità di finissaggio<br />
della carta stessa.<br />
Qualità patinate semiopache e matt<br />
Oltre alle carte patinate lucide, <strong>con</strong><br />
gli inchiostri ibridi e le vernici si<br />
possono ut<strong>il</strong>izzare anche carte patinate<br />
semiopache. La tecnologia<br />
adottata per la loro produzione è<br />
quasi del tutto sim<strong>il</strong>e a quella delle<br />
carte patinate lucide. Fattori decisivi<br />
per <strong>il</strong> carattere semiopaco sono<br />
la scelta dei pigmenti colorati per<br />
patina e la stampa satinata. Nella<br />
maggior parte dei casi si ut<strong>il</strong>izzano<br />
soft calandre che satinano completamente<br />
o parzialmente la superficie<br />
in modo delicato e <strong>con</strong> un<br />
numero di martinetti di pressione<br />
meccanici nettamente inferiore. In<br />
casi eccezionali si lavora <strong>con</strong> speciali<br />
c<strong>il</strong>indri per stampa a disegno<br />
per l’opacizzazione della superficie.<br />
Solitamente occorre una satinatura<br />
multipla anche <strong>con</strong> queste<br />
qualità per ottenere una superficie<br />
uniforme e chiusa.<br />
A causa della loro composizione grafica,<br />
le carte patinate matt sono<br />
compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> la tecnologia ibrida<br />
solo in parte. Il carattere matt viene<br />
ottenuto scegliendo miratamente i<br />
pigmenti colorati per patina. Per<br />
creare l’effetto matt in superficie si<br />
ut<strong>il</strong>izza solitamente un pigmento al<br />
carbonato di calcio <strong>con</strong> una struttura<br />
geometrica spigolosa e davvero<br />
bizzarra. Grazie alla distribuzione<br />
uniforme dei pigmenti sulla superficie<br />
del supporto di stampa è possib<strong>il</strong>e<br />
ottenere una riflessione diffusa<br />
per cui chi guarda percepisce una<br />
sensazione di opacità. La superficie,<br />
quindi, è finemente strutturata,<br />
piuttosto aperta e porosa. Le carte<br />
patinate matt non sono satinate e<br />
non sempre devono essere sottoposte<br />
a una patinatura multipla.<br />
Le applicazioni UV e ibride su carte<br />
patinate matt devono essere testate<br />
prima di iniziare i lavori, ad esempio<br />
<strong>con</strong> uno speciale trattamento preliminare<br />
<strong>con</strong> primer o aggiungendo<br />
agenti antipenetrazione.
Le carte patinate garantis<strong>con</strong>o sicurezza<br />
al processo<br />
La qualità delle carte patinate dei<br />
diversi produttori dipende fortemente<br />
dalla composizione della<br />
carta greggia da patinare, dalla formulazione<br />
dell’inchiostro da patina<br />
e dalla tecnologia di produzione. In<br />
linea di massima, oggi sono disponib<strong>il</strong>i<br />
carte patinate straordinarie<br />
che soddisfano pienamente le esigenze<br />
del mercato nonché quelle<br />
della tecnologia. Queste carte,<br />
infatti, <strong>con</strong> <strong>il</strong> loro comportamento<br />
ottimale di penetrazione non solo<br />
ries<strong>con</strong>o a soddisfare le esigenze di<br />
rapidità di rovesciamento del foglio<br />
per la stampa in volta <strong>con</strong> <strong>il</strong> massimo<br />
incremento di br<strong>il</strong>lantezza dell’inchiostro,<br />
ma garantis<strong>con</strong>o anche<br />
la completa sicurezza del processo<br />
anche alle elevate velocità di produzione<br />
della generazione da<br />
18.000 fogli/h o nelle applicazioni<br />
ibride.<br />
Le carte non patinate non sono idonee<br />
Le carte non patinate, invece, a<br />
causa del loro grado di assorbenza<br />
e della caratteristica della superficie,<br />
non sono idonee alla stampa<br />
<strong>con</strong> inchiostri e vernici ibridi. La<br />
verniciatura UV su carte non patinate<br />
richiede uno speciale trattamento<br />
preliminare <strong>con</strong> un primer<br />
sulla superficie intera o parziale<br />
della carta per regolare o ridurre <strong>il</strong><br />
grado di assorbenza del supporto di<br />
stampa. Il comportamento di penetrazione<br />
delle carte non patinate è<br />
completamente diverso da quello<br />
delle qualità patinate. Bagnando le<br />
carte patinate <strong>con</strong> un inchiostro<br />
denso si provoca una separazione<br />
di fase durante la quale i componenti<br />
liquidi si separano dall’inchiostro<br />
da stampa (oli minerali o<br />
vegetali) penetrando nella superficie<br />
patinata. Sulle carte non patinate,<br />
questa separazione di fase non<br />
avviene, bensì si verifica una progressiva<br />
essiccazione <strong>con</strong>tinua dell’inchiostro<br />
che dura nettamente di<br />
più che sulle carte patinate.<br />
Interazioni nelle applicazioni ibride<br />
Durante le applicazioni ibride sono<br />
state registrate tante altre reazioni<br />
Carta ingrandita al microscopio elettronico a scansione<br />
Superficie di una carta patinata lucida Superficie di una carta patinata semiopaca<br />
I due ingrandimenti in sezione di due tipi diversi di carta <strong>con</strong> la stessa grammatura di 135 g/m 2<br />
evidenziano la differenza di spessore e di compattazione in seguito alla calandratura<br />
Superficie di una carta patinata matt Superficie aperta di una carta non patinata<br />
nell’interazione tra <strong>il</strong> supporto di<br />
stampa ed i componenti coinvolti<br />
nel processo. Non solo è di particolare<br />
interesse l’adesione degli<br />
inchiostri ibridi e delle vernici alla<br />
carta, ma nella fotoreticolazione<br />
UV occorre tenere in <strong>con</strong>siderazione<br />
anche l’area non-stampante del<br />
foglio.<br />
Tanto maggiore è la bianchezza di<br />
base del supporto, tanto minore<br />
sarà la percentuale di candeggianti<br />
ottici, e tanto meno bianchezza<br />
andrà persa. Contrariamente a ciò,<br />
<strong>con</strong> la fotoreticolazione UV e l’adduzione<br />
di calore che questa comporta<br />
carte e cartoni <strong>con</strong> una percentuale<br />
elevata di correttori ottici<br />
tendono maggiormente ad ingiallire.<br />
L’essiccazione UV distrugge<br />
questi legami chimici nella patina<br />
che, quindi, <strong>con</strong> <strong>il</strong> passare del<br />
tempo perdono sempre più <strong>il</strong> loro<br />
effetto ottico e, in quei punti,<br />
riportano la carta alla sua naturale<br />
bianchezza di base. Proprio per<br />
questo motivo, la qualità dei candeggianti<br />
ottici e la loro stab<strong>il</strong>ità ai<br />
raggi ultravioletti sono di grande<br />
importanza per la qualità del prodotto<br />
stampato.<br />
Un’altra forma di ingiallimento,<br />
causata dalla vernice a base oleosa,<br />
si r<strong>il</strong>eva soprattutto sul retro del<br />
foglio oppure <strong>con</strong> la <strong>con</strong>figurazione<br />
grafica nella stampa in bianca e in<br />
volta; qui l’area coperta dall’ingiallimento<br />
è paragonab<strong>il</strong>e alle aree<br />
verniciate. Anche in questo effetto<br />
negativo vengono distrutti candeggianti<br />
ottici in parte o su tutta la<br />
superficie e, quindi, la perdita di<br />
bianchezza viene ritenuta scarsa<br />
qualità.<br />
Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />
Spessori dello strato di inchiostro o<br />
di vernice elevati si riflettono<br />
altrettanto negativamente quanto<br />
una radiazione UV eccessiva.<br />
Indipendentemente dall’odore<br />
intrinseco degli inchiostri e delle<br />
vernici UV, <strong>il</strong> tipico odore persistente<br />
dei prodotti ibridi non piace<br />
a tutti. A volte, alcuni prodotti<br />
stampati <strong>con</strong> la tecnica UV emanano<br />
un odore talmente sgradevole<br />
che si può già parlare di inquinamento<br />
dell’aria. La causa sono le<br />
sostanze volat<strong>il</strong>i di dissociazione<br />
dei componenti UV che vanno a<br />
depositarsi sotto forma di monomeri<br />
gassosi sui leganti integrati<br />
nell’inchiostro da patina della<br />
superficie del supporto di stampa. I<br />
monomeri liberati durante la polimerizzazione<br />
radicalica di sistemi<br />
di inchiostro UV diversi reagis<strong>con</strong>o<br />
altrettanto diversamente. Allo stesso<br />
modo, tipi diversi di sistemi<br />
leganti trattengono i monomeri UV<br />
volat<strong>il</strong>i per un arco di tempo diverso<br />
oppure vengono distrutti. La<br />
<strong>con</strong>dizione essenziale per ottenere<br />
un prodotto stampato dall’odore<br />
neutro senza inquinamento dell’aria<br />
è una sufficiente fotoreticolazione<br />
ed essiccazione degli inchiostri<br />
e delle vernici UV.<br />
Con una scelta mirata di combinazioni<br />
di materiali idonee ed informandone<br />
chi si occupa della tecnologia<br />
coinvolta nel processo, si possono<br />
realizzare già oggi prodotti stampati<br />
<strong>con</strong> finitura ibrida qualitativamente<br />
straordinari e a basso odore.<br />
Dipl.-Ing. Christoph Weinert<br />
Schneidersöhne Unternehmensgruppe<br />
www.schneidersoehne.de<br />
Per ricevere maggiori informazioni potete <strong>con</strong>tattare l’autore dell’articolo al numero di<br />
telefono +49 (0) 22 36 606-237 oppure all’indirizzo<br />
e-ma<strong>il</strong> christoph.weinert@schneidersoehne.de<br />
Process 3 | 2006<br />
25
Tecnologia UV | Inchiostri ibridi<br />
I requisiti degli<br />
inchiostri ibridi<br />
Elevata br<strong>il</strong>lantezza <strong>con</strong> la verniciatura<br />
UV<br />
Per <strong>con</strong>ferire agli stampati una br<strong>il</strong>lantezza<br />
elevata superiore a 85 punti<br />
è inevitab<strong>il</strong>e ricorrere alla finitura<br />
<strong>con</strong> vernice UV come unica alternativa<br />
alla laminazione <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m.<br />
Tuttavia, la vernice UV apporta una<br />
br<strong>il</strong>lantezza così elevata solo se <strong>il</strong><br />
fondo su cui si effettua la verniciatura<br />
è completamente asciutto, per<br />
evitare che la vernice penetri nella<br />
pellicola di inchiostro. Inoltre, affinché<br />
possa formarsi una superficie<br />
liscia e lucida dopo l’applicazione si<br />
deve lasciare alla vernice tempo sufficiente<br />
per scorrere correttamente.<br />
Per l’applicazione della vernice UV si<br />
può scegliere tra quattro metodi:<br />
1. verniciatura UV fuori linea sullo<br />
strato essiccato di un inchiostro<br />
di qualsiasi tipo<br />
2. primer in linea + verniciatura<br />
UV sullo strato ancora bagnato di<br />
un inchiostro standard <strong>con</strong> una<br />
biverniciatura che applica dapprima<br />
un primer a base acquosa<br />
che viene immediatamente<br />
essiccato per fornire alla successiva<br />
vernice UV un’imprimitura<br />
asciutta<br />
3. verniciatura UV in linea su uno<br />
strato di inchiostro UV prereticola<br />
to a UV<br />
4. verniciatura UV in linea su uno<br />
strato di inchiostro <strong>ibrido</strong> prereticolato<br />
a UV.<br />
Epple propone inchiostri, detergenti e<br />
vernici a base oleosa adatti<br />
Starbrite è già da diversi anni <strong>il</strong> sistema<br />
di inchiostri ibridi collaudato<br />
della Epple Druckfarben AG di<br />
Neusäß. Questa serie riunisce le<br />
proprietà degli inchiostri tradizionali<br />
e UV per <strong>con</strong>sentire di realizzare la<br />
finitura in linea <strong>con</strong> una vernice UV<br />
molto br<strong>il</strong>lante. In questo modo si<br />
possono sfruttare tutti i vantaggi<br />
degli inchiostri UV, ovvero la rapida<br />
essiccazione e l’ottima compatib<strong>il</strong>ità<br />
del sistema legante <strong>con</strong> la vernice<br />
UV, senza dover disporre di una macchina<br />
puramente UV. Con questo<br />
26 Process 3 | 2006<br />
<strong>metodo</strong>, ut<strong>il</strong>izzando gli inchiostri<br />
Starbrite ed <strong>il</strong> detergente <strong>ibrido</strong><br />
Starbrite 1300 è possib<strong>il</strong>e lavorare<br />
• <strong>con</strong> rulli gommati e caucciù normali<br />
• senza dover preparare i gruppi di<br />
stampa per <strong>il</strong> processo UV e<br />
• anche ut<strong>il</strong>izzando un liquido di<br />
bagnatura senza isopropanolo.<br />
Numerose prove di rigonfiamento<br />
<strong>con</strong>dotte sui prodotti di tutti i produttori<br />
di rulli più rinomati hanno<br />
dimostrato che, per la stampa <strong>con</strong><br />
Starbrite, i risultati migliori li fornis<strong>con</strong>o<br />
i rulli ed i caucciù tradizionali.<br />
Inoltre, la sicurezza di impiego<br />
degli inchiostri Starbrite nella produzione<br />
è stata <strong>con</strong>fermata anche in<br />
apr<strong>il</strong>e 2005 al se<strong>con</strong>do meeting<br />
degli utenti ibridi <strong>con</strong> <strong>il</strong> certificato<br />
<strong>KBA</strong>/fogra. Indipendentemente dal<br />
comportamento sui materiali in<br />
gomma, le lastre offset devono essere<br />
termoindurite o essere compatib<strong>il</strong>i<br />
agli ultravioletti. Per quanto riguarda<br />
la br<strong>il</strong>lantezza ottenuta, <strong>il</strong> supporto<br />
di stampa, <strong>il</strong> grado di copertura e<br />
la presenza di inchiostro non svolgono<br />
un ruolo degno di nota. Come<br />
per tutti gli inchiostri, subito dopo la<br />
stampa si notano lievi variazioni del<br />
coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza. Gli utenti<br />
registrano addirittura variazioni di<br />
br<strong>il</strong>lantezza in positivo durante l’essiccazione<br />
ossidativa nella p<strong>il</strong>a. Per<br />
ottenere effetti a <strong>con</strong>trasto lucido,<br />
Starbrite è compatib<strong>il</strong>e anche <strong>con</strong><br />
diverse vernici matt a base oleosa<br />
che possono essere applicate prima<br />
della verniciatura UV a piena copertura<br />
come vernici a zone nel registro<br />
offset. Per questo tipo di verniciatura,<br />
Epple propone le vernici<br />
Starbrite 1290 e 1579 a basso ingiallimento,<br />
entrambe per effetti a buccia<br />
d’arancia, nonché la 1523 per la<br />
finitura matt liscia.<br />
Stoccaggio ed accantonamento<br />
La stab<strong>il</strong>ità di stoccaggio degli<br />
inchiostri ibridi dipende dalla temperatura<br />
e dalla qualità chimica dei pigmenti.<br />
Tanto più alta è la temperatura<br />
di stoccaggio, tanto minore sarà la<br />
La chiave per applicare <strong>con</strong> successo <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è soprattutto, oltre ad una<br />
macchina tecnologicamente adatta, l’inchiostro <strong>ibrido</strong> ut<strong>il</strong>izzato. Questo inchiostro<br />
essicca sia per ossidazione/penetrazione che per fotoreticolazione UV ed è<br />
direttamente verniciab<strong>il</strong>e a UV. Sull’esempio della serie di inchiostri Epple<br />
Starbrite, che rientra tra le serie di inchiostri ibridi approvate da <strong>KBA</strong>/fogra,<br />
andiamo ad <strong>il</strong>lustrare i tratti ed requisiti tipici di questo tipo di inchiostro. La<br />
gamma Starbrite comprende anche detergenti e vernici a base oleosa compatib<strong>il</strong>i<br />
<strong>con</strong> gli inchiostri ibridi.<br />
95<br />
90<br />
85<br />
80<br />
75<br />
70<br />
70% 70% 70% 100% 100% 70% 100% 100%<br />
M+K C+M CMY M+K C+M CMYK CMY CMYK<br />
=40% =140% =210% =200% =200% =280% =300% =400% 0%<br />
Br<strong>il</strong>lantezza dopo 72 ore su un foglio di cartone bipatinato lucido (cartone GD2) stampato ad una<br />
velocità di 10.000 fogli/h <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi Starbrite più vernice UV (verde) e <strong>con</strong> inchiostri<br />
tradizionali più vernice a dispersione e vernice UV (blu) a se<strong>con</strong>da della presenza di inchiostro e<br />
della copertura dell’area. Con la finitura ibrida, le interdipendenze sono nettamente inferiori (osc<strong>il</strong>lazioni<br />
lievissime del coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza) e <strong>il</strong> coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza è mediamente<br />
superiore (90,7) rispetto alla biverniciatura (88,3). Per la prova è stata presa la lastra di prova <strong>KBA</strong><br />
(si veda <strong>il</strong> se<strong>con</strong>do articolo)<br />
stab<strong>il</strong>ità. Con una serie di prove su<br />
vasta scala, Epple ha individuato pigmenti<br />
per colori di processo e speciali<br />
che possono essere <strong>con</strong>servati<br />
per almeno sei mesi ad una temperatura<br />
massima di 25° C. I colori di<br />
processo Starbrite sono pronti per la<br />
stampa nella sequenza nero-cianomagenta-giallo.<br />
L’ingrossamento del<br />
punto e la qualità della stampa sono<br />
ampiamente paragonab<strong>il</strong>i ai parametri<br />
degli inchiostri tradizionali.<br />
Un equ<strong>il</strong>ibrio senza problemi<br />
Nell’equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro, gli<br />
inchiostri Starbrite devono essere<br />
classificati come gli inchiostri standard.<br />
La tendenza ad un’eccessiva<br />
idroricettività come quella cui si era<br />
abituati un tempo <strong>con</strong> gli inchiostri<br />
UV non esiste più. La tendenza<br />
all’emulsificazione e <strong>il</strong> pericolo di<br />
velatura sono nettamente diminuiti.<br />
Ciò che si <strong>con</strong>siglia sempre è una<br />
analisi dell’acqua industriale perché,<br />
a se<strong>con</strong>da della sua qualità, potrebbe<br />
essere necessario modificare la composizione<br />
del liquido di bagnatura.<br />
In linea di massima si può ut<strong>il</strong>izzare<br />
qualsiasi additivo per liquido di<br />
bagnatura in commercio, compreso<br />
<strong>il</strong> surrogato di isopropanolo, ad eccezione<br />
degli additivi di essiccazione.<br />
In alcune prove di stampa si è notato<br />
che i liquidi di bagnatura <strong>con</strong> siccativo<br />
possono causare una specie di<br />
essiccamento dei rulli che pregiudica<br />
la tiratura. Per <strong>il</strong> processo <strong>con</strong><br />
inchiostri ibridi, Epple suggerisce<br />
l’additivo per liquido di bagnatura<br />
Waterfit 1239.<br />
Il tiro è diverso rispetto agli inchiostri<br />
tradizionali<br />
Anche per gli inchiostri ibridi esiste<br />
uno stretto legame tra le proprietà<br />
reologiche dell’inchiostro da stampa,<br />
soprattutto tra viscosità, tiro<br />
(“tack”) e scorrimento (“flow”), pertanto<br />
risulta estremamente diffic<strong>il</strong>e
Test di rigonfiamento:<br />
materiali per applicazioni standard nella tolleranza<br />
Nei test sono stati analizzati <strong>il</strong> rigonfiamento (+) ed <strong>il</strong> ritiro (–) dei materiali in gomma a<br />
<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la serie di inchiostri ibridi Epple Starbrite e <strong>con</strong> <strong>il</strong> detergente Epple Starbrite<br />
1300. In tutti i casi, i materiali per applicazioni <strong>con</strong> inchiostri tradizionali si sono dimostrati<br />
pienamente compatib<strong>il</strong>i, in linea <strong>con</strong> la f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>. Poiché, quindi, gli inchiostri<br />
Starbrite ed <strong>il</strong> detergente Starbrite armonizzano al meglio <strong>con</strong> gli stessi materiali, entrambi<br />
i prodotti rappresentano una combinazione ottimale.<br />
Risultati dei test <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi:<br />
Esempio di rivestimenti in gomma su rulli Westland: Werograph (standard), Weromix (tradizionale/UV),Wero-UV<br />
Risultati dei test <strong>con</strong> detergente <strong>ibrido</strong>:<br />
1. Rivestimenti in gomma su rulli Böttcher: rulli standard +0,25%, rulli combinati (standard/UV)<br />
+0,65%, rulli UV +0,45%<br />
2. Rivestimenti in gomma su rulli Westland: rulli standard -0,2%, rulli combinati (standard/UV)<br />
–0,5%, rulli UV +30,5%<br />
3. Guarnizioni in gomma negli impianti di lavaggio automatico Baldwin: valori di rigonfiamento<br />
dopo <strong>il</strong> 1° giorno +0,02%, dopo <strong>il</strong> 2° giorno 0% e dopo <strong>il</strong> 7° giorno +0,04% (criterio<br />
KO: <strong>il</strong> rigonfiamento dopo 7 giorni deve essere inferiore all’1% di variazione<br />
dimensionale)<br />
modificare un valore senza influire<br />
sugli altri due. Delle tre grandezze<br />
misurab<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> tiro è quella più importante<br />
perché misura la forza che<br />
deve essere esercitata per separare<br />
<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di inchiostro durante <strong>il</strong> trasporto<br />
dell’inchiostro dal calamaio<br />
attraverso <strong>il</strong> gruppo inchiostratore,<br />
la lastra e <strong>il</strong> caucciù fino al supporto<br />
di stampa. Nei sistemi ibridi, <strong>il</strong> tiro a<br />
secco (inchiostro senz’acqua) è leggermente<br />
superiore che <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri tradizionali, mentre <strong>il</strong> tiro<br />
a umido (inchiostro <strong>con</strong> acqua) è lievemente<br />
inferiore. Per ottenere un<br />
risultato perfetto si devono scegliere<br />
<strong>con</strong> cura un tiro a secco ed un<br />
tiro ad umido compatib<strong>il</strong>i tra loro.<br />
La viscosità, cioè la densità dell’inchiostro,<br />
si riferisce all’attrito interno<br />
che si oppone ad una sollecita-<br />
zione a compressione o tangenziale.<br />
Sotto l’azione di una tensione tangenziale<br />
di questo tipo, l’inchiostro<br />
è soggetto ad una spinta <strong>con</strong> un gradiente<br />
di velocità costante. Il quoziente<br />
tra tensione tangenziale e<br />
gradiente di velocità viene definito<br />
viscosità dinamica, misurata in<br />
pascal al se<strong>con</strong>do. Per specificare ed<br />
ottimizzare miratamente altre caratteristiche<br />
come scorrimento, limite<br />
di snervamento, tempo di r<strong>il</strong>assamento<br />
eccetera, la misurazione<br />
della viscosità è estremamente<br />
importante anche per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
del prodotto.<br />
Carico sensoriale misurato in gascromatografia<br />
I principali responsab<strong>il</strong>i del carico<br />
sensoriale degli stampati sono gli<br />
L’analisi gascromatografica ha dimostrato che la <strong>con</strong>centrazione di aldeidi (in mg/mÇ) degli inchiostri<br />
Starbrite compresa la vernice a base oleosa (rappresentata in blu) è inferiore a quella di un supporto<br />
di stampa tipico (cartone cromo solfato Iggesund Invercote da 200 g/m 2 ) e, quindi, non si r<strong>il</strong>eva<br />
alcun carico di aldeidi degno di nota<br />
aldeidi volat<strong>il</strong>i. Gli aldeidi e gli alcani<br />
sono legami idrocarburici <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
gruppo molecolare funzionale —<br />
CHO. Per calcolare la quota di<br />
aldeidi, gli inchiostri e la vernice a<br />
base oleosa Starbrite sono stati<br />
analizzati in gascromatografia insieme<br />
ad un cartone cromo solfato. In<br />
un primo test è stata messa a <strong>con</strong>fronto<br />
una scala Starbrite dichiarata<br />
a basso odore <strong>con</strong> una scala ad<br />
essiccazione ossidativa. Una se<strong>con</strong>da<br />
prova metteva a <strong>con</strong>fronto una<br />
scala Starbrite a basso odore <strong>con</strong><br />
una scala a basso odore tradizionale.<br />
Gli aldeidi volat<strong>il</strong>i che si volevano<br />
trovare sono <strong>il</strong> butanale (<strong>con</strong> 4<br />
atomi di carbonio = 4 C), <strong>il</strong> pentanale<br />
(5 C), l’esanale (6 C) e l’eptanale<br />
(7 C). L’aldeide maggiormente<br />
responsab<strong>il</strong>e dell’emanazione di<br />
cattivo odore è l’esanale. Negli<br />
inchiostri tradizionali, <strong>il</strong> picco di<br />
esanale è chiaramente ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>e,<br />
negli inchiostri Starbrite a basso<br />
odore, invece, è nettamente inferiore.<br />
Nel caso delle due scale a<br />
basso odore, le quantità di esanale<br />
liberate erano identiche. Le differenze<br />
nel tenore di esanale della<br />
Tecnologia UV | Inchiostri ibridi<br />
Curve caratteristiche di stampa nero, ciano, magenta e giallo (<strong>con</strong> densità dei fondi pieni di 1.89,<br />
1.56, 1.54 e 1.40) della serie di inchiostri ibridi Epple Starbrite misurate su una Rapida 105 presso <strong>il</strong><br />
Centro Clienti <strong>KBA</strong> di Radebeul. Le differenze di incremento del punto rispetto ad una serie standard<br />
presente in commercio sono talmente ridotte che, nel funzionamento misto, occorre adattare<br />
solo lievemente le caratteristiche nella fase di prestampa<br />
scala Starbrite non a basso odore,<br />
quindi, si avvicinavano al range<br />
degli inchiostri standard a basso<br />
odore, mentre vi rientravano esattamente<br />
per la scala Starbrite a<br />
basso odore. Ciò nonostante, nella<br />
produzione di packaging alimentare<br />
occorre osservare che, proprio<br />
come <strong>con</strong> gli inchiostri tradizionali,<br />
<strong>il</strong> prodotto riempito non deve venire<br />
a diretto <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la superficie<br />
stampata.<br />
Contrariamente alla gascromatografia<br />
a misurazione assoluta, <strong>il</strong> test di<br />
Robinson (si veda l’articolo “Requisiti<br />
di resistenza nella finitura<br />
ibrida”) è un <strong>metodo</strong> di prova del<br />
carico sensoriale a misurazione<br />
relativa, fortemente influenzab<strong>il</strong>e<br />
soggettivamente e, quindi, non<br />
esattamente riproducib<strong>il</strong>e. Tuttavia,<br />
la prova <strong>con</strong>sidera <strong>il</strong> prodotto completo<br />
(carta, inchiostro, vernice,<br />
liquido di bagnatura e anche lo<br />
stoccaggio) e, quindi, a se<strong>con</strong>da dei<br />
casi può essere ut<strong>il</strong>e <strong>con</strong>durre un<br />
test di Robinson.<br />
Norbert Lenzgeiger, Epple Druckfarben<br />
Gascromatogramma: negli inchiostri tradizionali (in rosso), l’esanale, principale responsab<strong>il</strong>e dell’emanazione<br />
di cattivo odore, è nettamente superiore che negli inchiostri Starbrite non a basso<br />
odore (in blu). Gli inchiostri standard a basso odore (in verde) e gli inchiostri Starbrite a basso odore<br />
(in nero) non si differenziano nella percentuale di esanale<br />
Process 3 | 2006<br />
27
Tecnologia UV | Vernici UV<br />
I requisiti delle vernici UV<br />
Nella finitura ibrida, per la verniciatura finale molto br<strong>il</strong>lante vengono ut<strong>il</strong>izzate vernici a fotoreticolazione UV applicate<br />
umido su umido su tutta la superficie direttamente sugli inchiostri ibridi oppure sulla vernice a base oleosa che funge da<br />
vernice a zone. Grazie all’interazione tra i sistemi di verniciatura <strong>con</strong>trari vernice oleosa e vernice UV si ottengono diversi<br />
effetti a zone. Sfruttando in modo mirato le diverse tensioni interfacciali delle varie vernici, si possono creare strutture<br />
superficiali ed effetti tatt<strong>il</strong>i diversi che, però, richiedono caratteristiche ben precise della vernice UV o delle combinazioni<br />
di vernice.<br />
Compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi<br />
Il primo requisito riguarda la verniciab<strong>il</strong>ità<br />
degli inchiostri ibridi che<br />
<strong>con</strong>tengono leganti sia a reticolazione<br />
ossidativa che UV. Rispetto agli<br />
inchiostri standard, i sistemi ibridi si<br />
distinguono nella tecnica di applicazione<br />
per la loro migliore verniciab<strong>il</strong>ità<br />
br<strong>il</strong>lante, per la quale occorre<br />
comunque ut<strong>il</strong>izzare vernici UV <strong>con</strong><br />
una formulazione speciale e vernici<br />
a dispersione idonee qualora nel<br />
modo operativo <strong>con</strong>venzionale della<br />
macchina ibrida vengano ut<strong>il</strong>izzati<br />
anche inchiostri ibridi.<br />
Essendo un sistema puramente UV,<br />
nella macchina viene lavorata solo<br />
la vernice e, quindi, l’equipaggiamento<br />
delle restanti sezioni non<br />
deve essere particolarmente resistente.<br />
Uno dei vantaggi principali<br />
degli inchiostri ibridi è che (almeno<br />
nella f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>) i rulli<br />
possono essere rivestiti in modo<br />
standard e non occorrono rivestimenti<br />
in EPDM come per la stampa<br />
puramente UV.<br />
Nella pratica, la verniciatura UV in<br />
linea viene effettuata <strong>con</strong> tre diversi<br />
tipi di inchiostro: inchiostri stan-<br />
28 Process 3 | 2006<br />
dard, ibridi e UV. Sugli inchiostri<br />
standard, ovvero inchiostri a reticolazione<br />
per ossidazione/penetrazione,<br />
la verniciatura UV è possib<strong>il</strong>e<br />
solo <strong>con</strong> l’intervento di un primer a<br />
base acqua. Per questo <strong>metodo</strong><br />
occorre una macchina a doppia verniciatura<br />
ed <strong>il</strong> valore di br<strong>il</strong>lantezza<br />
medio ottenib<strong>il</strong>e è di ca. 70. Con<br />
gli inchiostri ibridi non serve <strong>il</strong> primer,<br />
quindi si può fare a meno di<br />
un gruppo di verniciatura ed <strong>il</strong> valore<br />
di br<strong>il</strong>lantezza è di ca. 90. Per la<br />
verniciatura UV diretta di inchiostri<br />
a fotoreticolazione UV, nettamente<br />
Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore del marketing offset a foglio <strong>KBA</strong> (destra) e <strong>il</strong> product manager<br />
Anne-Kathrin Gerlach <strong>con</strong>statano gli elevati valori di br<strong>il</strong>lantezza ottenuti <strong>con</strong> la vernice UV VEGRA<br />
nella finitura ibrida<br />
più diffic<strong>il</strong>i da stampare rispetto agli<br />
inchiostri ibridi, i valori di br<strong>il</strong>lantezza<br />
salgono ad oltre 80. La maggiore<br />
br<strong>il</strong>lantezza della vernice UV<br />
si ottiene <strong>con</strong> la verniciatura fuori<br />
linea, dove <strong>il</strong> tipo di inchiostro<br />
essiccato non è r<strong>il</strong>evante.<br />
Per tutti i metodi di lavorazione, <strong>il</strong><br />
grado di br<strong>il</strong>lantezza di una vernice<br />
UV dipende dal tempo di scorrimento<br />
che, a sua volta, dipende<br />
dalla velocità di produzione e dalla<br />
lunghezza del percorso di scorrimento<br />
disponib<strong>il</strong>e. Per questo<br />
motivo è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e un doppio<br />
prolungamento dell’uscita. Altri<br />
fattori decisivi sono <strong>il</strong> supporto di<br />
stampa, la quantità di vernice applicata<br />
e la posizione, <strong>il</strong> numero e la<br />
potenza dei singoli irradiatori UV.<br />
Combinazioni di vernice per gli effetti<br />
a <strong>con</strong>trasto lucido<br />
Oltre alla compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri ibridi, la vernice UV<br />
molto br<strong>il</strong>lante deve essere idonea<br />
alle vernici a base oleosa prodotte<br />
appositamente per la verniciatura<br />
ibrida ad effetto. Qui, <strong>il</strong> comportamento<br />
di assorbimento e repulsione<br />
di vernice viene ottimizzato<br />
regolando le tensioni interfacciali<br />
di entrambi i tipi di vernice. In questo<br />
modo, nell’ultimo gruppo di<br />
stampa si può ut<strong>il</strong>izzare una vernice<br />
a base oleosa che repelle la vernice<br />
UV <strong>con</strong> una lastra offset inumidita<br />
nei punti in cui, ad esempio,<br />
si desidera un effetto matt o a<br />
Viscosità della vernice UV<br />
La viscosità è determinab<strong>il</strong>e <strong>con</strong> un bicchiere<br />
di deflusso ad immersione DIN (vedi<br />
grafico). Ad una temperatura ambiente di<br />
20° C si misura <strong>il</strong> tempo che occorre alla<br />
vernice per defluire completamente attraverso<br />
un foro di 4 mm di diametro partendo<br />
dalla tacca di livello di riempimento. Le<br />
vernici UV non devono impiegare meno di<br />
25 se<strong>con</strong>di (verniciatura non omogenea) e<br />
non devono superare i 65 se<strong>con</strong>di (pericolo<br />
di spruzzi).Poiché la viscosità dipende dalla<br />
temperatura e sotto carico <strong>con</strong>tinuo diminuisce<br />
all’aumentare della temperatura nel<br />
gruppo di verniciatura, occorre <strong>con</strong>siderare<br />
<strong>il</strong> calo di viscosità. Al meeting degli utenti<br />
della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> si è discusso sul<br />
fatto che una vernice UV più calda di 45° C<br />
porta risultati ottimali. Tuttavia, la vernice<br />
UV può essere portata a temperatura solo<br />
nell’alimentazione, perché la temperatura<br />
di stoccaggio è inferiore.<br />
VEGRA sostiene e promuove la finitura ibrida<br />
sin dall’inizio.“Crediamo che la tecnologia ad<br />
effetto e ibrida sia uno degli sv<strong>il</strong>uppi più intelligenti<br />
dell’industria grafica degli ultimi cinquant’anni”,<br />
<strong>con</strong>statava l’autore, Albert<br />
Uhlemayr, già in occasione del primo meeting<br />
degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> del<br />
Settembre 2003<br />
grano reticolare. Quando si effettua<br />
la sovrastampa integrale, la vernice<br />
UV molto br<strong>il</strong>lante non aderisce<br />
in questi punti e genera così<br />
l’effetto a <strong>con</strong>trasto tra vernice a<br />
base oleosa opaca o granulare e le<br />
restanti zone br<strong>il</strong>lanti. Poiché si<br />
tratta sempre di vernici tra loro<br />
compatib<strong>il</strong>i, si dovrebbero ut<strong>il</strong>izzare<br />
insieme solo vernici di un unico<br />
produttore oppure richiedere un<br />
elenco delle vernici di altri produttori<br />
che possono essere abbinate.<br />
Il Gruppo VEGRA, ad esempio,<br />
offre per la finitura ibrida la combinazione<br />
di vernice ad effetto 3606<br />
(vernice a base oleosa) e vernice
Risorse e collaboratori<br />
Desideriamo cogliere l’occasione per ringraziare cordialmente tutti i nostri<br />
collaboratori e i partner che ci hanno sostenuti <strong>con</strong> enorme impegno nello<br />
sv<strong>il</strong>uppo e nel perfezionamento della tecnologia ibrida nella pratica.<br />
Enti di <strong>con</strong>sulenza e certificazione<br />
•Berufsgenossenschaft Druck u. Papierverarbeitung, D-Wiesbaden<br />
(www.bgdp.de)<br />
•fogra Forschungsgesellschaft Druck e.V., D-München (www.fogra.org)<br />
Inchiostri e vernici<br />
•Epple Druckfarben AG, D-Neusäß (www.epple-druckfarben.de)<br />
•Flint-Schmidt GmbH & Co KG, D-Frankfurt/M (www.flint-schmidt.de)<br />
•Huber Group/Hostmann-Steinberg GmbH, D-Celle (www.mhm.de,<br />
www.hostmann-steinberg.de)<br />
•Jänecke+Schneemann Druckfarben GmbH, D-Hannover<br />
(www.js-druckfarben.de)<br />
•Schmid Rhyner AG Print Finishing, CH-Adlisw<strong>il</strong> (www.schmid-rhyner.ch)<br />
•Sicolor GmbH, D-Neusäß (www.sicolor.de)<br />
•SunChemical Hartmann Druckfarben GmbH, D-Frankfurt/M<br />
(www.sunchemical.com)<br />
•Terra Lacke GmbH, D-Lehrte (www.terralacke.de)<br />
•Toyo Ink Co. Ltd., J-Tokyo<br />
•VEGRA GmbH, D-Aschau am Inn (www.vegra.de)<br />
•We<strong>il</strong>burger Graphics GmbH, D-Gerhardshofen<br />
(www.we<strong>il</strong>burger-graphics.de)<br />
•XSYS Print Solutions Deutschland GmbH, D-Stuttgart<br />
(www.xsys-printsolutions.com)<br />
Detergenti<br />
•Varn Products GmbH, D-Reutlingen (www.day-intl.com)<br />
•DC DruckChemie, D-Ammerbuch (www.druckchemie.com)<br />
•DS Druckerei Service, D-Reutlingen (www.dsgroup.de,<br />
www.fujihunt.com)<br />
•VEGRA GmbH, D-Aschau am Inn (www.vegra.de)<br />
La vernice UV VEGRA 1038 per la finitura ibrida<br />
si distingue per ottima resistenza all’abrasione,<br />
adesività, resistenza alla cordonatura e alla<br />
piegatura nonché compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> l’incollaggio<br />
(<strong>con</strong> adesivi a dispersione), resistenza alla<br />
termosig<strong>il</strong>latura (a PVC e PP) e la compatib<strong>il</strong>ità<br />
<strong>con</strong> l’impressione a caldo<br />
UV molto br<strong>il</strong>lante 1038. In alternativa<br />
è disponib<strong>il</strong>e la combinazione<br />
drip off formata da vernice ad<br />
effetto 3606/1 e vernice speciale<br />
DL 1188 per verniciatura ad effetto<br />
(vernice a dispersione) su inchiostri<br />
ibridi (per maggiori informazioni<br />
sui prodotti VEGRA, <strong>con</strong>sultate <strong>il</strong><br />
sito Internet www.vegra.com).<br />
In ogni caso è importante che la<br />
vernice UV venga applicata in<br />
modo costante e in quantità sufficiente.<br />
La quantità di vernice applicata<br />
non deve essere inferiore a<br />
5 g/m 2 , che corrispondono ad un<br />
volume di immersione dei c<strong>il</strong>indri<br />
retinati di 15 g/m 2 . Prima di iniziare<br />
la stampa è assolutamente<br />
necessario pulire i c<strong>il</strong>indri retinati<br />
e <strong>con</strong>trollarne <strong>il</strong> volume di immersione<br />
in base al codice dei c<strong>il</strong>indri.<br />
Tutte le vernici sono lavorab<strong>il</strong>i alla<br />
massima velocità di produzione.<br />
Come per le vernici a dispersione,<br />
anche nella verniciatura UV la temperatura<br />
della p<strong>il</strong>a è un indice degli<br />
eventuali problemi nelle successive<br />
fasi di piegatura e cordonatura.<br />
Applicazione nella stampa di packaging<br />
alimentari e non<br />
Nelle prove <strong>con</strong>dotte su stampe a<br />
finitura ibrida <strong>con</strong> vernice UV<br />
molto br<strong>il</strong>lante VEGRA 1038, nel<br />
processo di estrazione <strong>con</strong> alcool e<br />
cloruro di met<strong>il</strong>ene non sono stati<br />
r<strong>il</strong>evati monomeri residui né fotoiniziatori.<br />
Inoltre, tutte le vernici<br />
UV VEGRA sono a basso odore e<br />
dotate di certificazione ISEGA.*<br />
Tecnologia UV | Vernici UV<br />
Caucciù e caucciù per verniciatura<br />
•Birkan Drucktechnik GmbH, D-Eching am Ammersee<br />
(www.birkan.de, www.duco.co.uk)<br />
•Day International GmbH, D-Reutlingen (www.day-intl.com)<br />
•Phoenix Xtra Print GmbH, D-Hamburg (www.pxp.de,<br />
www.<strong>con</strong>tiair.com)<br />
Lastre da stampa e di verniciatura<br />
•Kodak Polychrome Graphics, D-Osterode (www.kpgraphics.com)<br />
•Rudolf Reproflex GmbH, D-Goslar (www.rudolf-reproflex.de)<br />
•XSYS Print Solutions Deutschland, D-Stuttgart<br />
(www.xsys-printsolutions.com)<br />
Tecnologia rulli gommati e c<strong>il</strong>indri retinati<br />
•Felix Böttcher GmbH & Co. KG, D-Köln (www.boettcher.de)<br />
•Praxair Surface Technologies, D-Schlüchtern (www.praxair.com)<br />
Tecnica di essiccazione e irraggiamento<br />
•adphos Eltosch Torsten Schmidt GmbH, D-Norderstedt<br />
(www.adphos.de, www.eltosch.de)<br />
•Grafix GmbH Zerstäubungstechnik, D-Stuttgart (www.grafix-online.de)<br />
•Dr. Hönle AG UV Technology, D-Gräfelfing (www.hoenle.de)<br />
•IST Metz GmbH, D-Nürtingen (www.ist-uv.com)<br />
•RadTech Europe, NL-Den Haag (www.radtech-europe.com)<br />
Supporti di stampa<br />
•m-real Technical Sales and Marketing, D-Hamburg (www.m-real.com)<br />
•Schneidersöhne Unternehmensgruppe, D-Ettlingen<br />
(www.schneidersoehne.de)<br />
•UPM-Kymmene Sales GmbH, D-Hamburg (www.upm-kymmene.com)<br />
Pertanto, questo rivestimento br<strong>il</strong>lante<br />
può essere ut<strong>il</strong>izzato anche<br />
per stampati destinati all’imballaggio<br />
di prodotti alimentari purché,<br />
però, gli irradiatori UV dispongano<br />
di una potenza sufficiente ai fini<br />
della buona reticolazione della vernice<br />
e vengano puliti e sostituiti ad<br />
intervalli regolari. La vernice UV<br />
1038 può essere ut<strong>il</strong>izzata ottimamente<br />
nella stampa di packaging e<br />
etichette anche per la sua compatib<strong>il</strong>ità<br />
<strong>con</strong> l’impressione (sono<br />
disponib<strong>il</strong>i speciali foglie d’oro per<br />
l’impressione a caldo).<br />
Albert Uhlemayr, Presidente del Gruppo VEGRA<br />
*) ISEGA Forschungs- und Untersuchungsgesellschaft mbH, D-Aschaffenburg (www.isega.de):<br />
istituto di <strong>con</strong>sulenza e collaudo indipendente, operante in tutto <strong>il</strong> mondo per l’industria e <strong>il</strong><br />
commercio, anche nei settori cellulosa/carta/cartone/cartoncino, materie plastiche, packaging,<br />
inchiostri/vernici/prodotti chimici; appronta perizie e autorizzazioni di prodotti ri<strong>con</strong>osciute a<br />
livello internazionale <strong>con</strong>formemente alla normativa ISO 17025 in tedesco, inglese, francese ed<br />
altre lingue; dal 1990 vengono certificate anche le soluzioni dei produttori di imballaggi sulla<br />
gestione dell’igiene<br />
Process 3 | 2006<br />
29
Processo di finitura lucida | Br<strong>il</strong>lantezza<br />
La br<strong>il</strong>lantezza e la sua classificazione<br />
<strong>con</strong> la lastra di prova <strong>KBA</strong><br />
La br<strong>il</strong>lantezza è l’effetto ottico che<br />
lascia desumere la rugosità o la<br />
lucidezza di una superficie. Questo<br />
effetto nasce dalla riflessione della<br />
luce che viene diffusa dalla superficie<br />
sotto forma di cosiddetta indicatrice<br />
in quasi tutte le direzioni di<br />
spazio. La parte diffusa di luce<br />
riflessa è meno intensa rispetto alla<br />
parte orientata che si crea principalmente<br />
nel campo dell’angolo di<br />
br<strong>il</strong>lantezza, ossia dell’angolo di<br />
emergenza della luce, posizionato<br />
simmetricamente rispetto all’angolo<br />
di incidenza della luce. Tanto<br />
maggiore è la quota di riflessione<br />
orientata, tanto più sott<strong>il</strong>e e lunga<br />
sarà l’indicatrice e tanto maggiore<br />
sarà l’effetto br<strong>il</strong>lantezza. La quota<br />
diffusa diminuisce quando le intercapedini<br />
nella topografia superficiale<br />
rugosa vengono riempite o<br />
completamente coperte da un<br />
mezzo omogeneo (ad esempio la<br />
30 Process 3 | 2006<br />
vernice). Metrologicamente, la<br />
br<strong>il</strong>lantezza viene analizzata <strong>con</strong><br />
una misurazione dell’intensità<br />
luminosa relativa sotto l’angolo di<br />
br<strong>il</strong>lantezza. Gli standard <strong>con</strong>sentono<br />
di regolare diversi angoli sui<br />
glossmetri (riflettometri) e, pertanto,<br />
insieme ai valori misurati si<br />
dovrà sempre registrare anche la<br />
geometria di misurazione. La<br />
norma ISO 2813 (DIN 67530) prescrive<br />
angolazioni di 20°/20° per<br />
finiture molto br<strong>il</strong>lanti, 60°/60° per<br />
finiture normali e 85°/85° per finiture<br />
matt. Da anni, l’industria grafica<br />
e del packaging preferisce però<br />
la 45°/45°, anche se per valutare le<br />
Il fenomeno br<strong>il</strong>lantezza può essere rappresentato come indicatrice della luce riflessa (distribuzione<br />
dell’intensità, qui in giallo)<br />
Punti di br<strong>il</strong>lantezza di metodi di verniciatura frequenti<br />
Vernice UV matt su inchiostri ibridi R = 10…20<br />
Vernice UV matt su inchiostri UV R = 20<br />
Inchiostri (a se<strong>con</strong>da del supporto di stampa) R = 30…50<br />
Vernice a base oleosa su inchiostri standard e ibridi R = 60<br />
Vernice a dispersione su inchiostri standard R = 70<br />
Doppia verniciatura (vernice UV br<strong>il</strong>lante su primer) R = 65…85<br />
Vernice UV br<strong>il</strong>lante su inchiostri UV R = 85…90<br />
Vernice UV br<strong>il</strong>lante su inchiostri ibridi R = 85…95<br />
Vernice UV fuori linea su inchiostro essiccato R = 90…98<br />
stampe verniciate si ricorre sempre<br />
più frequentemente alla 60°/60°.<br />
Con un’<strong>il</strong>luminazione fissa (a 60° o<br />
45°) ed un angolo di misurazione<br />
variab<strong>il</strong>e è possib<strong>il</strong>e definire anche<br />
la forma dell’indicatrice.<br />
I valori misurati dipendenti dall’an-<br />
golo di br<strong>il</strong>lantezza vengono definiti<br />
indifferentemente come “valori<br />
di riflettometro”, “punti di br<strong>il</strong>lantezza”,<br />
“valori di br<strong>il</strong>lantezza” o<br />
“gradi di br<strong>il</strong>lantezza” e sono compresi<br />
tra 0 (riflessione completamente<br />
diffusa, matt assoluto) e<br />
100 (riflessione completamente<br />
orientata, br<strong>il</strong>lantezza assoluta).<br />
Come regola empirica valgono i<br />
valori di riflettometro della tabella.<br />
Eccetto per la vernice a base oleosa<br />
e la verniciatura fuori linea, la<br />
vernice viene applicata <strong>con</strong> un<br />
gruppo flexo. Poco diffuso nella<br />
pratica è <strong>il</strong> “coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza<br />
visiva” a norma DIN 16537<br />
compreso tra 0 (matt) e 10 (br<strong>il</strong>lante).<br />
Diffuso in America, invece, è <strong>il</strong><br />
valore di br<strong>il</strong>lantezza Haze come da<br />
norma ASTM D 4035 generato<br />
dalla differenza dei valori di riflettometro<br />
inferiori a 60°/60° e<br />
20°/20°: H = R60 – R20. Questo<br />
valore <strong>con</strong>sente di classificare<br />
meglio la velatura, soprattutto su<br />
campioni a br<strong>il</strong>lantezza normale ed<br />
elevata.<br />
Sinora non esistevano lastre di prova standardizzate per determinare <strong>con</strong> esattezza <strong>il</strong> punto di br<strong>il</strong>lantezza.<br />
Per questo motivo, <strong>KBA</strong> ha messo a punto una lastra di prova che <strong>con</strong>sente di calcolare i<br />
gradi di br<strong>il</strong>lantezza su quasi tutti i substrati a velocità di produzione diverse e per diversi gradi di<br />
copertura dell’area e tipi di vernice. Lo stampatore può misurare senza problemi i punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />
sulle superfici tonali <strong>con</strong> un glossmetro e <strong>con</strong>trollare la riproducib<strong>il</strong>ità degli ordini di stampa<br />
più disparati. I due motivi sono perfetti per la valutazione visiva della br<strong>il</strong>lantezza ottenuta, poiché<br />
sia le tonalità chiare che gli elementi ad elevata copertura dell’area sono parte integrante del soggetto<br />
(perché, almeno <strong>con</strong> la tecnologia a doppia verniciatura, <strong>il</strong> passaggio da copertura alta a<br />
bassa comporta una riduzione della br<strong>il</strong>lantezza).<br />
100<br />
95<br />
90<br />
85<br />
80<br />
75<br />
70<br />
65<br />
Inchiostri ibridi <strong>con</strong> verniciatura finale UV<br />
Misurazione della br<strong>il</strong>lantezza immediata e dopo 72 ore<br />
MK 70% CM 70% CMY 70% MK 100% CM 100% CMYK 70% CMY 100% CMYK 100% non stampato<br />
140% 140% 210% 200% 200% 280% 300% 400%<br />
Misurazione immediata, 10.000 f/h<br />
Misurazione immediata, 12.000 f/h<br />
Misurazione dopo 72 h, 10.000 f/h<br />
Misurazione dopo 72 h, 12.000 f/h<br />
Risultati dei test <strong>con</strong> tecnologia ibrida<br />
I parametri di base <strong>con</strong> questa serie di test erano identici a quelli della serie di test <strong>con</strong> doppia<br />
verniciatura eseguita. I risultati mostrano un grado di br<strong>il</strong>lantezza chiaramente superiore.<br />
Perfino nelle misurazioni dopo 72 ore è stato registrato un effetto “draw-back” minimo. Sulla<br />
base dei risultati della misurazione si può dedurre che la tecnologia ibrida <strong>con</strong>sente una qualità<br />
di verniciatura UV elevatissima e riproducib<strong>il</strong>e.
Finitura fuori linea o in linea?<br />
La finitura “fuori linea”, cioè operazioni<br />
di finitura effettuate in una o<br />
più passate autonome su macchine<br />
speciali, è ovviamente più costosa<br />
di quella “in linea”, ovvero la finitura<br />
in una sola passata insieme al<br />
processo di stampa. Proprio per<br />
questo, oggi è quasi s<strong>con</strong>tato che le<br />
macchine offset a foglio siano dotate<br />
di gruppi di verniciatura. Ciò<br />
nonostante, la finitura lucida fuori<br />
linea ha una sua giustificazione.<br />
Questa finitura è richiesta quando:<br />
• si devono ottenere punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />
particolarmente elevati,<br />
ad esempio <strong>con</strong> strati di vernice<br />
più spessi o <strong>con</strong> la calandratura<br />
• occorre aumentare la protezione<br />
<strong>con</strong>tro l’abrasione e la resistenza,<br />
ad esempio per le copertine<br />
dei libri<br />
• la tipografia deve rivolgersi a<br />
terzi per la finitura, ad esempio<br />
se non dispone di una verniciatura<br />
in linea o di una <strong>con</strong>figurazione<br />
a b<strong>il</strong>accatura<br />
• la tipografia effettua finiture<br />
lucide solo occasionalmente o<br />
“on demand” e, quindi, <strong>il</strong> <strong>con</strong>ti-<br />
nuo funzionamento di un gruppo<br />
di verniciatura in linea risulterebbe<br />
troppo costoso<br />
• la finitura lucida fuori linea<br />
deve essere abbinata ad altri<br />
processi di nob<strong>il</strong>itazione, ad<br />
esempio un rivestimento adesivo<br />
• occorre verniciare l’intero formato,<br />
cosa impossib<strong>il</strong>e nella<br />
macchina da stampa a causa del<br />
margine di pinza.<br />
La stragrande maggioranza delle<br />
finiture lucide e di protezione<br />
avviene in linea, ma entrambe i<br />
metodi, in linea e fuori linea, vanno<br />
aumentando in seguito alla crescente<br />
necessità di prodotti <strong>con</strong><br />
finiture sempre più complesse.<br />
Verniciatura<br />
Rispetto alla verniciatura in linea,<br />
la verniciatura fuori linea presenta<br />
<strong>il</strong> vantaggio che avviene sull’inchiostro<br />
essiccato e, quindi, non importa<br />
quale tipo di inchiostro venga<br />
ut<strong>il</strong>izzato. Le verniciatrici adottano<br />
diverse tecnologie. Le macchine<br />
verniciatrici certificate applicano la<br />
vernice tramite rulli regolando lo<br />
spessore dello strato in base alla<br />
linea di <strong>con</strong>tatto tra i rulli e la<br />
viscosità. Si fa una distinzione tra<br />
macchine <strong>con</strong> verniciatura su uno<br />
o due lati e macchine <strong>con</strong> e senza<br />
pinze, queste ultime <strong>con</strong>sentono<br />
anche di verniciare <strong>il</strong> foglio sino ai<br />
quattro margini estremi. Per la verniciatura<br />
fuori linea sono adatte<br />
anche le macchine a foglio munite<br />
di sistema di verniciatura ed essiccatoio<br />
come gruppo unico (oltre a<br />
mettifoglio e uscita, le cosiddette<br />
“stand-alone coater”) oppure <strong>il</strong> cui<br />
gruppo di stampa viene ut<strong>il</strong>izzato<br />
esclusivamente per la verniciatura,<br />
ovvero macchine rotocalcografiche<br />
a foglio e stampatrici serigrafiche.<br />
Oltre alle vernici a dispersione e<br />
UV, le verniciatrici ut<strong>il</strong>izzano ancora<br />
vernici nitro <strong>con</strong>tenenti solvente<br />
che, però, vanno gradualmente<br />
scomparendo a causa del loro elevato<br />
impatto ambientale. Nella produzione<br />
di packaging si sono affermate<br />
vernici speciali dotate di particolari<br />
resistenze, ad esempio alle<br />
basse temperature e al vapore<br />
acqueo, e le vernici adesive per la<br />
produzione di tessere in plastica<br />
vengono spesso applicate da stampatrici<br />
serigrafiche e<strong>con</strong>omiche.<br />
Un ruolo principe lo giocano le vernici<br />
per calandratura a caldo,<br />
essendo le uniche a raggiungere i<br />
punti di br<strong>il</strong>lantezza di un f<strong>il</strong>m per<br />
laminazione senza però gli stessi<br />
svantaggi (vedi alla voce “laminazione”).<br />
Con l’effetto del calore,<br />
queste vernici vengono applicate<br />
<strong>con</strong> uno strato di spessore doppio<br />
rispetto alle altre e poi compressi<br />
in linea da rulli di calandra lucidati<br />
a specchio.<br />
Laminazione<br />
La laminazione degli stampati <strong>con</strong><br />
f<strong>il</strong>m è <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> di finitura lucida<br />
più complesso. Come per le vernici,<br />
sono disponib<strong>il</strong>i qualità di f<strong>il</strong>m<br />
br<strong>il</strong>lanti e opache nonché a struttura<br />
goffrata, ad esempio le imitazioni<br />
del lino per le copertine rigide, e<br />
<strong>con</strong> speciali rivestimenti funzionali,<br />
ad esempio per una maggiore<br />
resistenza ai graffi. Il materiale prevalentemente<br />
ut<strong>il</strong>izzato per <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m<br />
è <strong>il</strong> poliprop<strong>il</strong>ene orientato (OPP),<br />
estremamente resistente allo strappo<br />
e strutturab<strong>il</strong>e nonché lavorab<strong>il</strong>e<br />
anche a caldo. I f<strong>il</strong>m di acetato<br />
vengono ut<strong>il</strong>izzati occasionalmente<br />
per l’impressione successiva o l’incollaggio<br />
parziale dei fogli. Non<br />
molto tempo fa si ut<strong>il</strong>izzavano<br />
ancora f<strong>il</strong>m di poliestere (PET), che<br />
si distinguono per la migliore ade-<br />
Processo di finitura lucida | Fuori linea<br />
Quando si deve optare per <strong>il</strong> “fuori linea”?<br />
Configurazioni del sistema di verniciatura sull’esempio<br />
di B<strong>il</strong>lhöfer: 1 Sistema a tre rulli, 2<br />
Sistema a due rulli, 3 B<strong>il</strong>accatura <strong>con</strong> sistemi a<br />
due rulli, 4 Calandra<br />
Le prestazioni di finitura fuori linea sono solitamente offerte da aziende grafiche specializzate. Nell’offset a foglio, però,<br />
alcune tipografie di scatole ripiegab<strong>il</strong>i oltre alla tecnologia di stampa a r<strong>il</strong>ievo e fustellatura sono dotate anche di macchine<br />
per la finitura lucida fuori linea. Verniciatura e laminazione <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m sono le due tecnologie di prima scelta, a se<strong>con</strong>da<br />
del tipo di prodotto che si vuole stampare. Nella maggior parte dei casi, i risultati di br<strong>il</strong>lantezza superano quelli ottenuti<br />
<strong>con</strong> la finitura in linea, vantaggio che non giustifica tuttavia gli elevati costi di questo procedimento. Ma si devono verificare<br />
anche altri criteri.<br />
renza (lay-flat) alla superficie della<br />
carta e del cartone e sono più sott<strong>il</strong>i.<br />
Come per la verniciatura fuori<br />
linea, anche nella laminazione <strong>con</strong><br />
f<strong>il</strong>m <strong>il</strong> tipo di inchiostro essiccato<br />
non è determinante. Tuttavia, la<br />
laminazione ha anche alcuni svantaggi:<br />
è nettamente più costosa<br />
della verniciatura, i prodotti sono<br />
più diffic<strong>il</strong>mente riciclab<strong>il</strong>i, la durab<strong>il</strong>ità<br />
del f<strong>il</strong>m può essere inferiore<br />
a quella dello strato di vernice e<br />
anche lo spessore degli strati è<br />
mediamente superiore a quello<br />
della verniciatura. L’ultimo svantaggio,<br />
però, apporta maggiore resistenza<br />
alle intemperie, trasformandosi<br />
così in vantaggio nelle applicazioni<br />
per esterni (display, pareti<br />
pubblicitarie, pubblicità allo stadio<br />
ecc.). I metodi di laminazione sono<br />
tre: la laminazione a dispersione<br />
<strong>con</strong> un adesivo applicato a freddo<br />
(<strong>con</strong> o senza solvente), la laminazione<br />
a caldo mediante collante hot<br />
melt ed <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> relativamente<br />
nuovo della termolaminazione di<br />
f<strong>il</strong>m già preadesivizzati <strong>con</strong> un adesivo<br />
termoreattivo. La termolaminazione<br />
è ampiamente diffusa perché<br />
non prevede solventi, <strong>il</strong> cambio<br />
dell’ordine sull’accoppiatrice è più<br />
rapido, si possono raggiungere<br />
velocità di laminazione elevate, la<br />
riproducib<strong>il</strong>ità della qualità di laminazione<br />
è maggiore ed i prodotti<br />
sono più fac<strong>il</strong>mente riciclab<strong>il</strong>i.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Process 3 | 2006<br />
31
Processo di finitura lucida | In linea<br />
Varianti della verniciatura in linea<br />
Nell’offset a foglio, la verniciatura è l’unica tecnologia della finitura lucida in linea. A se<strong>con</strong>da del tipo di inchiostro e della <strong>con</strong>figurazione della macchina si possono<br />
scegliere diversi tipi di verniciatura in linea. Le macchine ibride possono ut<strong>il</strong>izzare tre tipi di vernice in due modalità operative e, pertanto, sono più flessib<strong>il</strong>i delle<br />
macchine a doppia verniciatura, su cui però si possono verniciare a UV anche gli inchiostri standard. Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> in<br />
Apr<strong>il</strong>e 2005 si sono scambiate le varie esperienze sulla verniciatura in linea degli inchiostri ibridi.<br />
Verniciare <strong>con</strong> e senza torre di verniciatura<br />
e <strong>con</strong> <strong>il</strong> rovesciamento<br />
La tabella delle combinazioni di<br />
inchiostro/vernice/supporto di<br />
stampa riportata nell’articolo<br />
“Optare per una f<strong>il</strong>osofia”, in cui<br />
sono stati messi a <strong>con</strong>fronto i vantaggi<br />
della tecnologia ibrida <strong>con</strong><br />
quelli della stampa puramente UV<br />
e della doppia verniciatura, indica<br />
anche le corrispondenti <strong>con</strong>figurazioni<br />
per la macchina da stampa. La<br />
tabella riportata di seguito, basata<br />
sulla tabella delle combinazioni,<br />
descrive le possib<strong>il</strong>ità di tre dota-<br />
32 Process 3 | 2006<br />
zioni di base, ossia senza, <strong>con</strong> una<br />
o <strong>con</strong> due torri di verniciatura a<br />
valle dell’ultimo gruppo di stampa.<br />
Anche le macchine senza torre di<br />
verniciatura possono verniciare,<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> gruppo inchiostratore o <strong>con</strong><br />
quello di bagnatura. Per <strong>con</strong>tro, la<br />
verniciatura a dispersione senza<br />
gruppo di verniciatura non risponde<br />
più agli odierni standard qualitativi.<br />
Proprio per questo motivo, la<br />
vecchia soluzione a suo tempo<br />
offerta anche da <strong>KBA</strong> <strong>con</strong> cui la<br />
“lacca per vaschetta di bagnatura”<br />
poteva essere stampata dal gruppo<br />
Finitura in linea <strong>con</strong> vernice - Possib<strong>il</strong>ità nelle macchine offset a foglio<br />
di bagnatura, non è quasi più<br />
richiesta. Anche l’applicazione<br />
della vernice a dispersione <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
gruppo inchiostratore dotato di un<br />
attacco per racla a camera, promossa<br />
da alcuni <strong>con</strong>correnti come<br />
“soluzione di accesso”, si dimostra<br />
problematica se non viene seguita<br />
da un’essiccazione IR o termovent<strong>il</strong>ata<br />
o è installato solo un irradiatore<br />
IR dimensionato per l’essiccazione<br />
dell’inchiostro. Ne <strong>con</strong>segue<br />
una limitazione della quantità di<br />
vernice applicata.<br />
Torri di verniciatura Tipi di vernice (copertura) Inchiostro da stampa Verniciatura Osservazioni<br />
nessuna Vernice a base oleosa (piena, a zone) per ossidazione/penetrazione Umido su umido dal gruppo inchiostratore <strong>con</strong> lastra<br />
esposta e caucciù<br />
nessuna Vernice a dispersione (piena) per ossidazione/penetrazione Umido su umido dal gruppo inchiostratore <strong>con</strong> lastra<br />
in alluminio non sensib<strong>il</strong>izzata e caucciù<br />
nessuna “Lacca per vaschetta di<br />
bagnatura”(piena)<br />
per ossidazione/penetrazione Umido su umido dal gruppo di bagnatura <strong>con</strong> lastra<br />
in alluminio non sensib<strong>il</strong>izzata e caucciù<br />
Fino a 60 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />
A livelli di potenziamento maggiori<br />
vi sono macchine capaci di verniciare<br />
entrambe le facce, quindi di<br />
applicare vernice br<strong>il</strong>lante o protettiva<br />
a monte del dispositivo di rovesciamento<br />
del foglio. A se<strong>con</strong>da del<br />
tipo di vernice occorre un’essiccazione<br />
intermedia anche per la verniciatura<br />
in bianca sotto forma di<br />
moduli inserib<strong>il</strong>i o meglio di gruppi<br />
di essiccazione. <strong>KBA</strong> aveva già<br />
installato diverse Rapida 105 universal<br />
e Rapida 105 dell’ultima<br />
generazione <strong>con</strong> questa <strong>con</strong>figurazione.<br />
Alcune macchine speciali<br />
Solo strato di vernice sott<strong>il</strong>e, leggermente più spesso <strong>con</strong> attacco per racla<br />
a camera (non <strong>con</strong> <strong>KBA</strong>, problemi senza l’essiccazione IR/termovent<strong>il</strong>ata)<br />
Solo strato sott<strong>il</strong>e di vernice a dispersione a bassa <strong>con</strong>centrazione; la soluzione<br />
di verniciatura a norma VDL non è più richiesta<br />
una Vernice a dispersione* (piena, a zone) per ossidazione/penetrazione o <strong>ibrido</strong> Umido su umido <strong>con</strong> torre di verniciatura Gruppo flexo per verniciatura e prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio<br />
IR/termovent<strong>il</strong>ato; anche nel modo operativo standard di macchine ibride;<br />
fino a 70 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />
una Vernice UV (piena**) fotoreticolazione UV Su inchiostri essiccati <strong>con</strong> torre di verniciatura Essiccatoio UV intermedio, materiali d’uso resistenti agli UV, gruppo flexo<br />
per verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio UV<br />
finale; fino a 90 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />
una Vernice UV (piena**) <strong>ibrido</strong> (ossidazione/penetrazione +<br />
fotoreticolazione UV)<br />
una Vernice a base oleosa (a zone) + vernice<br />
UV (piena**)<br />
una Vernice a base oleosa (a zone) +<br />
vernice a dispersione drip off/<br />
twin effect (piena)<br />
due Vernice a dispersione* (a zone, piena)<br />
+ vernice a dispersione (piena**)<br />
due Vernice a dispersione primer<br />
(piena**) + Vernice UV<br />
(piena**)<br />
due Vernice metallizzata (piena) + vernice<br />
UV o a dispersione ad<br />
effetto (piena)<br />
<strong>ibrido</strong> (ossidazione/penetrazione +<br />
fotoreticolazione UV)<br />
Su inchiostri essiccati <strong>con</strong> torre di verniciatura Gruppo flexo per verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong><br />
essiccatoio IR ed UV nel modo operativo “<strong>ibrido</strong>” delle macchine ibride;<br />
fino a 95 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />
Vernice a base oleosa umido su umido <strong>con</strong> l’ultimo<br />
gruppo inchiostratore, vernice UV su vernice a base<br />
oleosa essiccata <strong>con</strong> torre di verniciatura<br />
Gruppo flexo per verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong><br />
essiccatoio IR ed UV (modo operativo “<strong>ibrido</strong>” delle macchine ibride); fino a<br />
95 punti di br<strong>il</strong>lantezza; effetti a <strong>con</strong>trasto lucido ottimali<br />
per ossidazione/penetrazione o <strong>ibrido</strong> Vernice a base oleosa umido su umido <strong>con</strong> l’ultimo Gruppo flexo per verniciatura e prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio<br />
gruppo inchiostratore, vernice a dispersione <strong>con</strong> torre IR/termovent<strong>il</strong>ato; eventuale riscaldamento della vernice a dispersione;<br />
di verniciatura<br />
effetti a <strong>con</strong>trasto lucido mediocri<br />
per ossidazione/penetrazione Umido su umido <strong>con</strong> la prima torre di verniciatura, su Dotazione “doppia verniciatura” (2 gruppi flexo per verniciatura <strong>con</strong> doppio<br />
vernice essiccata <strong>con</strong> la se<strong>con</strong>da torre di verniciatura essiccatoio IR/termovent<strong>il</strong>ato/intermedio, doppio prolungamento dell’uscita)<br />
<strong>con</strong> essiccatoio finale IR/termovent<strong>il</strong>ato; fino a 80 punti di br<strong>il</strong>lantezza,<br />
effetti interessanti<br />
per ossidazione/penetrazione Primer umido su umido <strong>con</strong> la prima torre di verni- Dotazione “doppia verniciatura” <strong>con</strong> essiccatoio UV finale; fino a 85 punti di<br />
ciatura, vernice UV su primer essiccato <strong>con</strong> la se<strong>con</strong>da br<strong>il</strong>lantezza<br />
torre di verniciatura<br />
fotoreticolazione UV Vernice metallizzata su inchiostri essiccati <strong>con</strong> la prima Essiccatoio UV intermedio, materiali d’uso resistenti agli UV, dotazione<br />
torre di verniciatura, se<strong>con</strong>da vernice su vernice metal- “doppia verniciatura” <strong>con</strong> essiccatoio finale IR/termovent<strong>il</strong>ato; effetti intelizzata<br />
essiccata <strong>con</strong> la se<strong>con</strong>da torre di verniciatura ressanti<br />
*) anche <strong>con</strong> pigmenti ad effetto; **) eventuali punti di incollaggio liberi<br />
Significato dei codici colore nel grafico dei moduli della macchina: bianco = inchiostri ad essiccazione per ossidazione/penetrazione; verde = inchiostri ibridi; viola = inchiostri UV; giallo = vernice a base<br />
oleosa; blu = vernice a dispersione; grigio = vernice a dispersione <strong>con</strong> pigmenti ad effetto; viola chiaro = vernice UV; rosso = torre di verniciatura IR/termovent<strong>il</strong>ata
prevedono una torre di verniciatura<br />
già a monte del primo gruppo di<br />
stampa per l’applicazione di un<br />
fondo bianco coprente o ad effetto,<br />
ad esempio vernice MetalFX o<br />
Iriodin ad effetto perlato.<br />
Verniciatura a dispersione<br />
La verniciatura a dispersione è <strong>il</strong><br />
<strong>metodo</strong> di verniciatura in linea più<br />
adottato nell’offset a foglio. Si applicano<br />
senza problemi sia vernici br<strong>il</strong>lanti,<br />
matt e protettive che, grazie<br />
alla tecnica ormai standard della<br />
camera racla, vernici <strong>con</strong> pigmenti<br />
ad effetto. Per un’essiccazione affidab<strong>il</strong>e<br />
è necessario un essiccatoio<br />
combinato <strong>con</strong> irradiatori all’infrarosso<br />
e racla termovent<strong>il</strong>ata per<br />
l’estrazione dell’umidità (vedi anche<br />
l’articolo su <strong>KBA</strong> VariDry).<br />
L’obbligatoria applicazione della<br />
vernice br<strong>il</strong>lante a dispersione<br />
umido su umido comporta sin dall’inizio<br />
una perdita di br<strong>il</strong>lantezza,<br />
perché parti della vernice penetrano<br />
nell’inchiostro. In linea di principio<br />
si tratta di un effetto drawback,<br />
anche se non nella misura<br />
che si ris<strong>con</strong>tra sovrastampando<br />
direttamente gli inchiostri standard<br />
<strong>con</strong> la vernice UV oppure applicando<br />
la vernice UV su un primer non<br />
ancora completamente asciutto.<br />
Nel modo operativo tradizionale,<br />
sulle macchine ibride è possib<strong>il</strong>e<br />
stendere vernice a dispersione<br />
sugli inchiostri standard, cosa che<br />
funzionerebbe anche <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri ibridi, ma per una buona<br />
br<strong>il</strong>lantezza sarebbe <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e<br />
ut<strong>il</strong>izzare una vernice UV br<strong>il</strong>lante.<br />
Verniciatura UV<br />
A differenza della vernice a dispersione,<br />
che deve essere essiccata<br />
Cambio della vernice <strong>con</strong> circuiti separati<br />
immediatamente, la vernice br<strong>il</strong>lante<br />
a fotoreticolazione UV ha<br />
bisogno di tempo per scorrere e<br />
formare una superficie liscia e<br />
molto br<strong>il</strong>lante. Mentre per la vernice<br />
a dispersione <strong>il</strong> prolungamento<br />
dell’uscita, previsto in entrambi<br />
i casi, ut<strong>il</strong>izza potenti essiccatoi IR<br />
e termovent<strong>il</strong>ati, per la vernice UV<br />
si prolunga la corsa fino all’essiccatoio<br />
finale per un migliore scorrimento.<br />
Nelle macchine odierne<br />
che arrivano sino a 18.000 fogli/h<br />
si <strong>con</strong>siglia addirittura un doppio<br />
prolungamento dell’uscita.<br />
Non venendo mai applicata umido<br />
su umido, bensì sempre su uno<br />
strato di inchiostro o di vernice a<br />
dispersione semiessiccato, la vernice<br />
UV non può penetrare negli<br />
strati più profondi. Anche per questo<br />
motivo si ottengono solitamente<br />
valori di br<strong>il</strong>lantezza superiori<br />
rispetto alla vernice a dispersione.<br />
Il grado di assorbenza del supporto<br />
di stampa è r<strong>il</strong>evante solo se l’inchiostro<br />
ha formato una superficie<br />
liscia oppure compromessa dalla<br />
penetrazione.<br />
Tra le stesse vernici UV si ris<strong>con</strong>trano<br />
differenze in termini di caratteristiche<br />
apportate dal produttore<br />
in base all’applicazione. Nelle vernici<br />
UV per applicazioni a UV totale<br />
sono fondamentali le caratteristiche<br />
di elevata br<strong>il</strong>lantezza e fluidi-<br />
Processo di finitura lucida | In linea<br />
Per motivi di <strong>con</strong>venienza, <strong>il</strong> cambio di modalità operativa sulle macchine ibride richiede anche un rapido cambio del tipo di vernice.<br />
Per questo, la <strong>con</strong>figurazione standard della macchina ibrida <strong>KBA</strong> Rapida prevede una torre di verniciatura a due circuiti separati per passare<br />
tranqu<strong>il</strong>lamente da un tipo di vernice all’altro in caso di cambio dell’ordine. In alternativa si può collegare un sistema di alimentazione<br />
della vernice completamente automatico e autopulente per vernici a dispersione e UV. Con questa <strong>con</strong>figurazione, <strong>il</strong> cambio dalla vernice UV<br />
alla vernice a dispersione e viceversa dura da 7 a 10 minuti, tra vernici uguali (da UV a UV, da dispersione a dispersione) solo 1-2 minuti.<br />
Schema dell’alimentazione automatica della vernice LithoCoat della Harris & Bruno. Dai serbatoi<br />
“coating 1” e “coating 2” vengono pompate a scelta la vernice UV o la vernice a dispersione che<br />
vengono poi <strong>con</strong>vogliate alla <strong>con</strong>dizionatura attraverso un aggregato prima che raggiungano la<br />
camera racla<br />
La <strong>con</strong>figurazione qui raffigurata rappresenta <strong>il</strong> massimo livello di ampliamento della versione ibrida <strong>KBA</strong> Rapida 105 <strong>con</strong> elevata flessib<strong>il</strong>ità di finitura.<br />
Si tratta di una macchina a rovesciamento a 5/5 colori <strong>con</strong> b<strong>il</strong>accatura: la stampa in bianca prevede cinque gruppi di stampa per gli inchiostri normali<br />
o ibridi, una torre di verniciatura per vernice a dispersione o UV e due torri di essiccazione intermedia <strong>con</strong> irradiatori termovent<strong>il</strong>ati e UV. A valle<br />
del rovesciamento del foglio seguono cinque gruppi di stampa e una torre di verniciatura. A monte e a valle del rovesciamento si possono inserire ulteriori<br />
irradiatori UV come essiccatoi interdeck. La parte terminale è formata da un doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoi IR e termovent<strong>il</strong>ati ed<br />
un essiccatoio UV finale direttamente a monte dell’uscita del foglio. I gruppi target possono essere l’industria cosmetica, della moda e automob<strong>il</strong>istica,<br />
per cui sono interessanti la b<strong>il</strong>accatura dorata e argentata oppure vernice br<strong>il</strong>lante o matt oltre alla normale verniciatura a dispersione o UV<br />
L30 Combi Circulator (sinistra) e X10<br />
Conditioner – due componenti del sistema<br />
di alimentazione automatica di vernice a<br />
due circuiti Coating Concept di Tresu<br />
tà. Per le macchine a doppia verniciatura,<br />
la vernice UV viene ulteriormente<br />
ottimizzata per aderire<br />
al primer a dispersione. Nella finitura<br />
ibrida, la formulazione di vernice<br />
UV deve prevedere un’adesione<br />
ottimale agli inchiostri ibridi e la<br />
repulsione sulle zone di vernice a<br />
base oleosa.<br />
Nonostante l’essiccazione UV<br />
intermedia degli inchiostri e la verniciatura<br />
UV molto br<strong>il</strong>lante, le<br />
macchine ibride restano comunque<br />
le macchine ideali per i “potenziali”<br />
utenti UV, perché non occorrono<br />
<strong>con</strong>oscenze approfondite della<br />
tecnica UV, visto che<br />
• si può stampare <strong>con</strong> le stesse<br />
caratteristiche di trasferimento<br />
dei valori tonali delle macchine<br />
standard<br />
• si può <strong>con</strong>tare su un comportamento<br />
di tiratura stab<strong>il</strong>e come<br />
nella stampa puramente UV,<br />
soprattutto per <strong>il</strong> dosaggio di<br />
inchiostro e liquido di bagnatura<br />
•nell’area dei gruppi di stampa<br />
non occorre una dotazione resistente<br />
agli ultravioletti e, quindi,<br />
si può passare tranqu<strong>il</strong>lamente<br />
dal modo “<strong>con</strong>venzionale” a<br />
quello “<strong>ibrido</strong>” e viceversa nonché<br />
da vernice a dispersione a<br />
vernice a base oleosa più<br />
vernice UV.<br />
Process 3 | 2006<br />
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Processo di finitura lucida | In linea<br />
Stato dell’arte della tecnologia a racla a camera<br />
Con l’aus<strong>il</strong>io della moderna tecnologia di verniciatura flessografica è possib<strong>il</strong>e applicare grandi<br />
quantità di vernice per ottenere valori di br<strong>il</strong>lantezza straordinari. La funzione dei sistemi<br />
di verniciatura a due rulli di un tempo, ovvero quella di poter variare immediatamente la<br />
quantità di vernice, è divenuta superflua perché spesso si mira ad un solo spessore determinato.<br />
All’occorrenza si può comunque variare la quantità di vernice ut<strong>il</strong>izzando un rullo an<strong>il</strong>ox<br />
<strong>con</strong> un altro volume di immersione o una specifica ottimale, ad esempio per pigmenti madreperlati.<br />
<strong>KBA</strong> offre allo stampatore una tecnica a rulli di fac<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzo: essendo estremamente<br />
leggero, <strong>il</strong> rullo an<strong>il</strong>ox in formato medio e intermedio può essere sostituito senza ricorrere ad<br />
attrezzi di sollevamento.<br />
Come già <strong>il</strong>lustrato nell’articolo “Adesione e compatib<strong>il</strong>ità degli strati di inchiostro e di vernice”,<br />
nei gruppi flexo per verniciatura sono installati rulli an<strong>il</strong>ox a struttura aperta <strong>con</strong> una<br />
maggiore lineatura del retino.Tanto maggiore è la lineatura, tanto meglio scorre la vernice e<br />
tante più strutture a zone di precisione si possono riprodurre.Oggi,gli incroci delle pareti delle<br />
cellette comunemente ut<strong>il</strong>izzate prima si sono ridotti a piramidi tronche. Con questa incisione<br />
fac<strong>il</strong>e da pulire detta ART (An<strong>il</strong>ox Reverse Technology), <strong>il</strong> rullo an<strong>il</strong>ox raggiunge da 3 a 5<br />
punti di br<strong>il</strong>lantezza in più, perché la tendenza della vernice a formare la “buccia d’arancia” o<br />
i “fori a puntura di sp<strong>il</strong>lo” è inferiore. L’incisione ART-TIF (Thin Ink F<strong>il</strong>m”) migliora la fluidità<br />
della vernice UV nonostante uno strato meno spesso. Le scanalature elicoidali non si sono<br />
affermate, anche perché la “scanalatura senza fine” trasporta la vernice da un lato all’altro<br />
della macchina.<br />
Anche la racla a camera si è evoluta. Finora, un punto critico era rappresentato dalla rapidità<br />
di usura delle due racle d’acciaio. Come per <strong>il</strong> rivestimento dei rulli an<strong>il</strong>ox, la ceramica si<br />
afferma anche come materiale per la racla, perché può aumentarne di circa otto volte la dura-<br />
ta ut<strong>il</strong>e. Sulle racle ad angolazione negativa e positiva, la rotazione dei rulli an<strong>il</strong>ox causa diversi segni di<br />
usura, qui ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>i su due racle ceramiche della BTG dopo una settimana di ut<strong>il</strong>izzo<br />
Doppia verniciatura<br />
Nonostante <strong>il</strong> maggiore <strong>con</strong>sumo<br />
di energia per l’essiccazione ed una<br />
più ampia superficie di appoggio<br />
rispetto alle macchine ibride, le<br />
macchine a doppia verniciatura<br />
sono <strong>con</strong>venienti e, quindi, restano<br />
nel portafoglio <strong>KBA</strong>. Queste macchine<br />
<strong>con</strong>sentono<br />
• la verniciatura UV di inchiostri<br />
standard, anche se solo indirettamente<br />
sig<strong>il</strong>lando precedentemente<br />
in linea lo strato di inchiostro<br />
<strong>con</strong> uno strato di vernice a<br />
dispersione<br />
• di ottenere effetti creativi<br />
variando l’ut<strong>il</strong>izzo della vernice<br />
a dispersione.<br />
Procedimento di pulizia dei rulli an<strong>il</strong>ox<br />
34 Process 3 | 2006<br />
Tuttavia, lo strato di vernice a dispersione<br />
applicato prima della vernice<br />
UV, chiamato primer, non solo permette<br />
un’adesione ottimale della<br />
vernice UV ma, venendo sottoposto<br />
ad un’essiccazione intermedia che<br />
limita <strong>il</strong> grado di assorbenza del supporto<br />
di stampa prima della se<strong>con</strong>da<br />
verniciatura UV, aumenta anche la<br />
br<strong>il</strong>lantezza complessiva. Inoltre,<br />
grazie alla sua proprietà stab<strong>il</strong>izzante,<br />
<strong>il</strong> primer <strong>con</strong>sente di effettuare al<br />
meglio la successiva laminazione <strong>con</strong><br />
f<strong>il</strong>m. Per lavorare senza problemi<br />
entrambi i tipi di vernice è necessario<br />
ut<strong>il</strong>izzare due prodotti perfettamente<br />
compatib<strong>il</strong>i dello stesso produttore.<br />
La versat<strong>il</strong>ità della <strong>con</strong>figurazione a<br />
doppia verniciatura <strong>con</strong>siste nel<br />
fatto che le due torri di verniciatura<br />
non sono idonee solo alle combinazioni<br />
di primer e vernice UV, ma<br />
anche alle verniciature a dispersione<br />
doppie. Un doppio strato di vernice<br />
br<strong>il</strong>lante a dispersione garantisce<br />
elevati valori di br<strong>il</strong>lantezza anche<br />
senza se<strong>con</strong>da verniciatura UV.<br />
Molto più interessante, però, è<br />
quando una delle due vernici a<br />
dispersione <strong>con</strong>tiene pigmenti<br />
metallici o ad effetto madreperlato o<br />
è semplicemente colorata. In questo<br />
modo si possono ottenere effetti<br />
accattivanti che lasciano ampio spazio<br />
alla creatività.<br />
Procedimento, prodotti aus<strong>il</strong>iari Osservazioni<br />
Dispositivo di pulizia automatico integrato nel sistema di alimentazio- Programmi di lavaggio a durata variab<strong>il</strong>e per tutti i componenti di trasporto della vernice; non occorre ripassare<br />
ne della vernice<br />
manualmente; estrema rapidità<br />
Pedana di pulizia Agisce al posto del caucciù per verniciatura o su di esso <strong>con</strong> movimenti di follatura; <strong>con</strong>sigliato da Praxair<br />
Spazzola in acciaio inox Molto efficace se la pulizia avviene subito dopo la stampa; un prodotto detergente possib<strong>il</strong>mente biodegradab<strong>il</strong>e<br />
viene applicato per la vernice a base acqua e/o UV e “massaggiato” <strong>con</strong> movimenti circolari da una spazzola; asciugatura<br />
<strong>con</strong> un panno che non lascia peli; spazzole in rame o in ottone non sono idonee per la reazione chimica <strong>con</strong><br />
la ceramica; prodotti aggressivi possono provocare la corrosione del rullo<br />
Ultrasuoni Il rullo deve essere smontato; un ut<strong>il</strong>izzo errato può danneggiare la ceramica; relativamente costoso<br />
Irradiazione <strong>con</strong><br />
Il rullo deve essere smontato; un ut<strong>il</strong>izzo errato può danneggiare la ceramica; relativamente costoso<br />
- bicarbonato di sodio<br />
- anidride carbonica (ghiaccio secco)<br />
- sferette di plastica<br />
Laser IR Consigliab<strong>il</strong>e a partire da una lineatura del retino di 300 L/cm; <strong>il</strong> rullo deve essere smontato;<br />
un ut<strong>il</strong>izzo errato può danneggiare la ceramica; relativamente costoso<br />
Racle ceramiche ad angolazione negativa e<br />
positiva dopo undici settimane ad una velocità<br />
di produzione di 8000 fogli/h<br />
Foto:Praxair<br />
Verniciatura a <strong>con</strong>trasto lucido<br />
Gli effetti a <strong>con</strong>trasto lucido si possono<br />
ottenere in tre modi diversi<br />
che portano <strong>il</strong> nome di “verniciatura<br />
drip off”, “verniciatura twin<br />
effect” e “finitura ibrida”. In comune<br />
hanno la verniciatura a zone <strong>con</strong><br />
una vernice a base oleosa matt o<br />
strutturante, <strong>con</strong> l’ultimo gruppo<br />
di stampa, e la se<strong>con</strong>da verniciatura<br />
finale molto br<strong>il</strong>lante a piena<br />
copertura, in cui la vernice br<strong>il</strong>lante<br />
per la sua tensione interfacciale<br />
notevolmente maggiore non aderisce<br />
e “scivola via”.<br />
Le differenze risiedono nel tipo di<br />
vernice br<strong>il</strong>lante: <strong>con</strong> la verniciatura<br />
drip off si ut<strong>il</strong>izza una vernice a<br />
dispersione riscaldata, <strong>con</strong> la verniciatura<br />
twin effect una vernice a<br />
dispersione a temperatura ambiente<br />
e <strong>con</strong> la finitura ibrida una vernice<br />
UV. I sistemi twin effect sono disponib<strong>il</strong>i<br />
anche per gli inchiostri ibridi.<br />
La differenza principale <strong>con</strong>siste<br />
nella qualità di <strong>con</strong>trasto lucido<br />
ottenib<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> sistema ad inchiostri<br />
ibridi/vernice a base oleosa/vernice<br />
UV è imbattib<strong>il</strong>e e supera di gran<br />
lunga <strong>il</strong> <strong>con</strong>trasto lucido degli altri<br />
due metodi. Oltre alla possib<strong>il</strong>ità di<br />
cambiare modalità operativa, questo<br />
è <strong>il</strong> se<strong>con</strong>do motivo principale per<br />
cui la produzione <strong>con</strong> le macchine<br />
ibride è ut<strong>il</strong>e in molti casi!
Verniciatura UV di inchiostri ibridi<br />
speciali<br />
Il fatto che solo una parte degli<br />
inchiostri ibridi in commercio sia<br />
stata testata dal fogra e poi approvata<br />
da <strong>KBA</strong> per l’impiego sulle<br />
macchine Rapida non significa che<br />
anche altre serie di inchiostri non<br />
siano adatte. Lo stesso dicasi per<br />
gli inchiostri speciali, <strong>il</strong> cui pericolo<br />
di applicazione dovrebbe essere<br />
limitato, soprattutto quelli dei produttori<br />
già muniti di un certificato<br />
per le loro serie CMYK. In linea di<br />
massima, gli inchiostri speciali del<br />
Pantone Matching System (PMS)<br />
ed alcuni inchiostri ad effetto<br />
metallico sono disponib<strong>il</strong>i anche in<br />
formulazioni ibride e, quindi, da<br />
questo punto di vista non dovrebbero<br />
sorgere perplessità nei <strong>con</strong>fronti<br />
della f<strong>il</strong>osofia ibrida.<br />
Durante la verniciatura UV br<strong>il</strong>lante<br />
degli inchiostri speciali si può<br />
verificare un effetto drawback se<br />
l’essiccazione UV intermedia non li<br />
asciuga sufficientemente. Poiché<br />
alcuni inchiostri del ventaglio PMS<br />
sono molto intensi, diversi stampatori<br />
tendono a sovrainchiostrare. In<br />
questo caso, lo spessore dello strato<br />
di inchiostro è troppo grande<br />
per poter essiccare <strong>con</strong> un solo<br />
irradiatore UV. Per questo motivo,<br />
<strong>con</strong> gli inchiostri PMS speciali è<br />
<strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e un se<strong>con</strong>do essiccatoio<br />
UV intermedio. A questo proposito,<br />
anche per una separazione<br />
CMYK a composizione acromatica<br />
viene spesso sovrainchiostrato <strong>il</strong><br />
nero, motivo per cui in questi casi<br />
occorre verificare l’efficacia dell’essiccazione<br />
UV intermedia. Spessori<br />
eccessivi possono anche essere<br />
causa di problemi durante <strong>il</strong> taglio,<br />
la cordonatura e la punzonatura.<br />
Qui sarebbe ut<strong>il</strong>e se <strong>il</strong> produttore<br />
di inchiostri in futuro dotasse i suoi<br />
inchiostri speciali di una <strong>con</strong>centrazione<br />
di pigmenti più elevata,<br />
perché un’intensità di colore maggiore<br />
ridurrebbe lo spessore. I produttori<br />
di inchiostri, invece, sottolineano<br />
che possono intervenire<br />
solo limitatamente sulla formulazione<br />
degli ibridi.<br />
Gli inchiostri ibridi <strong>con</strong> pigmenti<br />
metallici sono già disponib<strong>il</strong>i in<br />
diverse tonalità di bronzo, argento<br />
e oro. Problemi di stampab<strong>il</strong>ità<br />
sono stati registrati da alcuni utenti<br />
solo per l’oro. Inoltre non si può<br />
prevedere se la vernice UV prescelta<br />
può eventualmente ridurre l’effetto<br />
metallizzato voluto dell’inchiostro<br />
in questione. Esperienze<br />
positive sono già state registrate<br />
nella prestampa <strong>con</strong> MetalFX<br />
S<strong>il</strong>ver Base Ink della SunChemical<br />
e della Huber su cui vengono poi<br />
stampati inchiostri ibridi o UV in<br />
CMYK e viene applicata una verniciatura<br />
UV br<strong>il</strong>lante finale. Con<br />
uno spessore di inchiostro nero<br />
minore, la vernice UV aumenta la<br />
br<strong>il</strong>lantezza metallica in modo<br />
Il calendario <strong>KBA</strong> 2002 “Michael Freudenberg:<br />
Paesaggi astratti” è un esempio lampante della<br />
straordinaria qualità degli effetti a <strong>con</strong>trasto<br />
lucido della finitura ibrida. Sigla dell’artista,<br />
calendario e logo <strong>KBA</strong> sono br<strong>il</strong>lantissimi, l’imitazione<br />
di passepartout nero presenta una finitura<br />
granulata e, c<strong>il</strong>iegina sulla torta, su ognuna<br />
delle riproduzioni dei dipinti è stata evidenziata<br />
plasticamente la struttura superficiale<br />
della pennellata <strong>con</strong> finissimi effetti granulato/br<strong>il</strong>lante.<br />
Sono stati ut<strong>il</strong>izzati inchiostri ibridi<br />
Starbrite e vernice a base oleosa di Epple<br />
insieme alla vernice ibrida UV ad effetto<br />
Senolith 360053 della We<strong>il</strong>burger Graphics su<br />
carta GardaMatt 170 g/m 2 delle Cartiere del<br />
Garda<br />
accattivante, comunque <strong>con</strong>viene<br />
sempre effettuare una stampa di<br />
prova, perché, al momento del<br />
taglio, un’essiccazione insufficiente<br />
può far spellicolare gli inchiostri<br />
insieme alla vernice.<br />
Processo di finitura lucida | In linea<br />
Per la verniciatura serve pianificazione<br />
Nella pianificazione di scadenze e<br />
materiali, la verniciatura è un fattore<br />
importantissimo.<br />
•La preparazione di lastre per verniciatura<br />
a zone aumenta i tempi<br />
di allestimento<br />
• Una semplice verniciatura a<br />
dispersione può spostare in<br />
avanti <strong>il</strong> momento dell’elaborazione<br />
successiva<br />
•Acausa di un eventuale effetto<br />
lastra di vetro, nella b<strong>il</strong>accatura<br />
UV occorre tagliare la p<strong>il</strong>a ancora<br />
calda<br />
•L’ut<strong>il</strong>izzo di vernice comporta<br />
una quota di eccedenze maggiore<br />
•Per la verniciatura fuori linea,<br />
includere la pianificazione dei<br />
fornitori di finitura (disponib<strong>il</strong>ità<br />
delle macchine, margine di<br />
pinza, stoccaggio intermedio<br />
per operazioni di finitura successive,<br />
ad esempio la goffratura)<br />
Dieter Kleeberg<br />
<strong>KBA</strong> Rapida 105 in <strong>con</strong>figurazione a doppia verniciatura composta da una torre di verniciatura, due<br />
torri di essiccazione intermedia ed una se<strong>con</strong>da torre di verniciatura nonché un doppio prolungamento<br />
dell’uscita<br />
Inchiostri ibridi senza verniciatura?<br />
All’ultimo meeting degli utenti della tecnologia ibrida, ci si è chiesti se gli inchiostri ibridi<br />
siano ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i anche senza verniciatura. Indipendentemente dal fatto che non sarebbe<br />
e<strong>con</strong>omicamente ragionevole ut<strong>il</strong>izzare inchiostri ibridi costosi invece che inchiostri standard<br />
più a buon mercato, questa variante non può essere presa in <strong>con</strong>siderazione neppure<br />
dal punto di vista tecnologico. Gli inchiostri ibridi, infatti, sono studiati per la sovraverniciatura<br />
e, quindi, produrrebbero una stampa piuttosto opaca, <strong>con</strong> una br<strong>il</strong>lantezza addirittura<br />
inferiore a quella degli inchiostri standard.Inoltre, la stampa in volta sarebbe sprovvista<br />
di protezione <strong>con</strong>tro l’abrasione (per la presenza di vernice, gli inchiostri ibridi non<br />
possono <strong>con</strong>tenere cere né s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>i) e pertanto si potrebbe graffiare la stampa in bianca.<br />
Process 3 | 2006<br />
35
Tecnologia ibrida | Retrospettiva<br />
<strong>KBA</strong> ha <strong>con</strong>tribuito al successo<br />
della tecnologia ibrida<br />
Dalla fine degli anni novanta, gli specialisti dell’offset a foglio di <strong>KBA</strong> iniziarono ad ottimizzare l’ingegneria dei processi mirata all’impiego degli inchiostri ibridi. Ed<br />
è proprio grazie al loro enorme impegno che la tecnica delle macchine, gli inchiostri da stampa, le vernici, i detergenti e i caucciù per la finitura ibrida e <strong>il</strong> funzionamento<br />
misto hanno raggiunto <strong>il</strong> livello attuale. <strong>KBA</strong> ha saputo ri<strong>con</strong>oscere in tempo <strong>il</strong> potenziale della tecnologia ibrida e non si è limitata a dubitarne l’implementazione,<br />
bensì ha investito come nessun altro costruttore di macchine da stampa nello sv<strong>il</strong>uppo e nel perfezionamento di questo processo collaborando fianco a fianco<br />
<strong>con</strong> diversi produttori di inchiostri, vernici e forni di essiccazione. Così, oggi, chi ut<strong>il</strong>izza i sistemi <strong>KBA</strong> può fruire dei vantaggi di processi di finitura brevettati per<br />
effetti di verniciatura innovativi. Circa 250 macchine Rapida installate in tutto <strong>il</strong> mondo applicano <strong>il</strong> processo <strong>ibrido</strong> o <strong>il</strong> funzionamento misto <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong>.<br />
Per questo <strong>KBA</strong> è <strong>il</strong> leader dell’applicazione dell’<strong>ibrido</strong>.<br />
L’insicurezza iniziale<br />
Agli inizi degli anni novanta, la<br />
casuale scoperta dell’effetto dell’essiccazione<br />
ibrida di un tecnico della<br />
Grafix portò a sv<strong>il</strong>uppare in modo<br />
mirato inchiostri da stampa sia ad<br />
essiccazione per ossidazione/penetrazione<br />
che a fotoreticolazione UV.<br />
Come scoperto poco dopo, la formulazione<br />
non è un gioco da ragazzi<br />
(non si tratta di mescolare l’inchiostro<br />
standard <strong>con</strong> l’inchiostro<br />
UV e basta...). Purtroppo a tutt’oggi,<br />
in alcuni casi eccezionali la stampa<br />
“<strong>ibrido</strong>” sull’etichetta dei <strong>con</strong>tenitori<br />
di inchiostro non è giustificata, ed<br />
anche <strong>il</strong> detergente deve essere<br />
compatib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> l’inchiostro. In passato,<br />
la mancata osservanza di queste<br />
premesse elementari ha provocato<br />
diversi casi di reclamo e gravi<br />
danni all’equipaggiamento delle<br />
macchine. <strong>KBA</strong> ne ha tratto le <strong>con</strong>seguenze<br />
<strong>con</strong>sigliando ed installando<br />
unicamente inchiostri e mezzi<br />
aus<strong>il</strong>iari composti da materiali testati.<br />
Grazie a ciò, negli ultimi tempi si<br />
36 Process 3 | 2006<br />
è andato nettamente riducendo<br />
anche <strong>il</strong> numero degli oppositori<br />
della tecnologia ibrida che, a prova<br />
dell’inidoneità del processo, ogni<br />
volta riferivano di casi di danno.<br />
<strong>KBA</strong> precursore su tutti<br />
Nonostante gli scettici, gli specialisti<br />
dell’offset a foglio di <strong>KBA</strong> non si<br />
lasciarono intimorire e nel novembre<br />
del 2000 depositarono diversi<br />
brevetti per la finitura ibrida. Da<br />
quel momento, <strong>KBA</strong> ha definito<br />
come “Tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>” l’applicazione<br />
della tecnologia ibrida<br />
sulle macchine <strong>KBA</strong> Rapida nella<br />
scrupolosa osservanza delle raccomandazioni<br />
di <strong>con</strong>figurazione, funzionamento<br />
e prodotti aus<strong>il</strong>iari. Le<br />
raccomandazioni per la “dotazione<br />
ibrida standard <strong>KBA</strong>” vengono<br />
costantemente adattate in base agli<br />
ultimi ritrovati della tecnica. Già<br />
l’11 maggio 1999, <strong>KBA</strong> forniva la<br />
primissima macchina capace di<br />
stampare senza problemi <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri ibridi: una Rapida 162a-<br />
Il risultato pubblicato al drupa 2000 sul collaudo delle emissioni della Rapida<br />
105 ibrida a doppia verniciatura<br />
Fonte di emissione Valore limite Risultato del test<br />
SOV (sostanze organiche volat<strong>il</strong>i):<br />
• Isopropanolo<br />
• Idrocarburi<br />
500 mg/m 3<br />
500 mg/m 3<br />
nettamente inferiore<br />
nettamente inferiore<br />
Nebbia d’inchiostro in discussione non dimostrab<strong>il</strong>e<br />
Ozono 0,2 mg/m 3 nettamente inferiore<br />
Radiazione UV <strong>con</strong>forme alla prEN 1010-2 nettamente inferiore<br />
Polvere di stampa 6 mg/m 3<br />
(1,5 mg/m 3 in discussione)<br />
nettamente inferiore<br />
Rumorosità 84 dB (A) ampiamente rispettato<br />
Su questa Rapida 105 a doppia verniciatura, <strong>KBA</strong> dimostrò la finitura ibrida per la prima volta ad<br />
una fiera del settore, <strong>il</strong> drupa 2000. Le due torri di verniciatura funzionano a vernice UV, tutte le<br />
altre caratteristiche di dotazione erano rimaste uguali: fu così che <strong>KBA</strong> dimostrò che era possib<strong>il</strong>e<br />
ut<strong>il</strong>izzare inchiostri ibridi anche sulle macchine tradizionali<br />
6+L SW1 per la Unimac Graphics<br />
negli Stati Uniti. La prima Rapida<br />
105 universal per le applicazioni<br />
<strong>con</strong> inchiostri ibridi, una macchina a<br />
cinque colori, seguiva già a fine<br />
luglio dello stesso anno per la De<br />
Montligeon in Francia. Anche nel<br />
formato medio si adotta la finitura<br />
ibrida, da quando nel dicembre<br />
2000 venne <strong>con</strong>segnata una Rapida<br />
74-5+L a “La Moderna Stampa” in<br />
Italia. Il primo utente della tecnologia<br />
ibrida della nuova generazione di<br />
Rapida 105 è la Challenge Printing<br />
degli Stati Uniti da settembre 2004.<br />
Sempre negli Stati Uniti, nel<br />
novembre 2005 è stata <strong>con</strong>segnata<br />
la prima superjumbo ibrida del<br />
mondo, una Rapida 205-6+L+T<br />
per la Ph<strong>il</strong>lip Lithographing.<br />
Albrecht Bolza-Schünemann, Presidente del <strong>con</strong>siglio di amministrazione <strong>KBA</strong>, appone <strong>il</strong> sig<strong>il</strong>lo BG<br />
“emissione testata” alla Rapida 105 <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>e al drupa 2000
Ovviamente, <strong>KBA</strong> dimostrò <strong>il</strong> successo<br />
del proprio lavoro di sv<strong>il</strong>uppo al<br />
drupa 2000 e, per la prima volta ad<br />
una fiera del settore, i visitatori poterono<br />
toccare <strong>con</strong> mano la finitura<br />
ibrida. Tra lo stupore del pubblico,<br />
su una Rapida 105 <strong>con</strong> tecnologia a<br />
verniciatura doppia venne dimostrata<br />
<strong>con</strong> una torre la verniciatura UV<br />
finale a piena copertura senza <strong>il</strong> primer.<br />
La se<strong>con</strong>da torre di verniciatura<br />
venne ut<strong>il</strong>izzata alternativamente<br />
per una verniciatura a zone UV<br />
molto br<strong>il</strong>lante, dimostrando allo<br />
stesso tempo che la finitura ibrida<br />
funziona anche <strong>con</strong> gruppi di stampa<br />
dotati di equipaggiamento tradizionale!<br />
Quella Rapida 105 fu la prima<br />
macchina offset a foglio del mondo a<br />
ricevere <strong>il</strong> certificato ambientale<br />
ri<strong>con</strong>osciuto a livello internazionale<br />
“emissione testata” dell’associazione<br />
di categoria della stampa e della lavorazione<br />
della carta. Al drupa 2004,<br />
<strong>KBA</strong> ed i suoi partner presentarono<br />
altri nuovi sv<strong>il</strong>uppi nel campo della<br />
finitura ibrida. Con grande interesse,<br />
i visitatori raccolsero informazioni<br />
sugli inchiostri ibridi, nel frattempo<br />
divenuti quasi inodore e, quindi,<br />
adatti anche ad altre applicazioni<br />
della stampa di packaging. Il funzionamento<br />
misto venne dimostrato su<br />
una Rapida 105 della nuova generazione<br />
da 18.000 fogli/h, che come la<br />
sorella ha ricevuto nel 2005 <strong>il</strong> sig<strong>il</strong>lo<br />
“emissione testata”. Nel corso del<br />
2005 si sono potute equipaggiare le<br />
prime Rapida 105, e quindi anche le<br />
macchine ibride, <strong>con</strong> l’essiccatoio<br />
VariDry (si veda più avanti nella<br />
brochure). Questa tecnologia di<br />
essiccazione su misura rappresenta<br />
un altro passo decisivo verso <strong>il</strong> perfezionamento<br />
del processo <strong>ibrido</strong>.<br />
Nello stesso anno, <strong>KBA</strong> iniziò l’accreditamento<br />
degli inchiostri ibridi,<br />
testati dal fogra insieme ad altri<br />
materiali e prodotti aus<strong>il</strong>iari in termini<br />
di compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> i materiali e<br />
di performance. L’autorizzazione è<br />
un processo infinito che deve affermarsi<br />
come <strong>metodo</strong> di prova standard.<br />
In questo modo, <strong>KBA</strong> <strong>con</strong>tribuisce<br />
in modo decisivo alla sicurezza<br />
della produzione e alla riduzione<br />
dei rischi <strong>con</strong>nessi alle applicazioni<br />
ibride.<br />
<strong>KBA</strong> promuove lo scambio di esperienze<br />
Nel settembre 2005, oltre 150<br />
utenti e rappresentanti dell’industria<br />
complementare si sono scambiati<br />
per la prima volta informazioni<br />
e nozioni sulla pratica quotidiana di<br />
stampa e di finitura in occasione del<br />
primo meeting degli utenti della<br />
tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>. A questa<br />
manifestazione, <strong>KBA</strong> ed altri rinomati<br />
fornitori si sono impegnati a<br />
perseguire un perfezionamento<br />
<strong>con</strong>tinuo e sistematico della tecnologia<br />
ibrida, ancora relativamente<br />
nuova, promettendo agli utenti che,<br />
per l’impiego di questo processo<br />
innovativo, avrebbero potuto affidarsi<br />
completamente a loro.<br />
Tecnologia ibrida | Retrospettiva<br />
Al nono simposio della Mayr-Melnhof Karton del 2004, <strong>KBA</strong> ha dimostrato l’applicazione della finitura ibrida nel settore della protezione del marchio di fabbrica a prova di <strong>con</strong>traffazione<br />
Contro lo scetticismo<br />
Mentre <strong>KBA</strong> già nel 1999 <strong>con</strong>segnava macchine ibride <strong>con</strong> rulli inchiostratori tradizionali<br />
(vale a dire senza rulli per <strong>il</strong> funzionamento misto né speciali per UV) e un po’ ovunque si<br />
faceva a meno di protezioni UV particolari per i gruppi di stampa e si poteva già produrre<br />
<strong>con</strong> meno alcool isoprop<strong>il</strong>ico, le opinioni di altri costruttori andavano in un’altra direzione.<br />
Non si trattava solo del maggiore livello di know-how di <strong>KBA</strong>, peraltro documentato dai<br />
brevetti depositati e dal numero di installazioni, bensì dello scetticismo che si doveva<br />
affrontare, all’epoca diffuso da altri tra gli operatori del settore.<br />
Un <strong>con</strong>corrente, ad esempio, pubblicò nel 2001 i risultati di alcune prove di stampa ibrida<br />
in cui era stato stampato del cartone per scatole ripiegab<strong>il</strong>i nei modi operativi UV totale,<br />
doppia verniciatura e <strong>ibrido</strong> su una macchina a otto colori. In termini di rapporto<br />
ut<strong>il</strong>ità/prezzo, per i problemi <strong>il</strong>lustrati ed anche per l’ampio spettro di applicazione, gli sperimentatori<br />
dello studio si pronunciavano <strong>con</strong>tro la tecnologia ibrida ma a favore della tecnica<br />
a doppia verniciatura (questa valutazione è in netto <strong>con</strong>trasto <strong>con</strong> lo studio sulla redditività<br />
presentato per la prima volta nell’ottobre 2001 in occasione della manifestazione a<br />
porte aperte “Processi di stampa orientati alla salvaguardia dell’ambiente”dal direttore del<br />
marketing <strong>KBA</strong>, Klaus Schmidt). Nel modo operativo <strong>ibrido</strong> ci sarebbe un’eccessiva tendenza<br />
degli inchiostri all’emulsione e, in presenza di aree coperte maggiori, sarebbe stata<br />
accertata la necessità di installare ulteriori essiccatoi UV intermedi. L’inidoneità dei detergenti<br />
sarebbe dimostrata dal fatto che la pulizia dei gruppi di stampa risultava più diffic<strong>il</strong>e<br />
che <strong>con</strong> gli inchiostri UV e si dovevano effettuare un lavaggio supplementare ed una pulizia<br />
intermedia. Per ottenere la necessaria densità di stampa, durante l’inchiostrazione si<br />
sarebbe dovuta applicare una quantità di inchiostro superiore a quella del <strong>metodo</strong> tradizionale<br />
pertanto, oltre ai maggiori costi per i detergenti, occorreva <strong>con</strong>siderare anche <strong>il</strong> maggior<br />
<strong>con</strong>sumo d’inchiostro.Affinché gli inchiostri ibridi potessero essere ut<strong>il</strong>izzati senza problemi,<br />
si <strong>con</strong>sigliava di equipaggiare la macchina <strong>con</strong> speciali rivestimenti UV per i rulli e<br />
caucciù a prova di UV; <strong>con</strong> una percentuale di <strong>ibrido</strong> del 10% nel funzionamento misto,<br />
invece, si potevano lasciare i rulli normali.<br />
Nel frattempo, anche i <strong>con</strong>correnti <strong>con</strong>cordano <strong>con</strong> le opinioni di <strong>KBA</strong> sulla tecnologia ibrida,<br />
anche se in una brochure di tecnologia al drupa 2004 veniva ancora espresso qualche<br />
dubbio: “(...) e poiché tutti gli inchiostri ibridi analizzati da (...) <strong>con</strong>tengono una notevole<br />
<strong>con</strong>centrazione di fotoiniziatori, per un corretto allestimento dei gruppi di stampa e dell’uscita<br />
occorrono materiali resistenti agli ultravioletti. In linea di massima, come rulli<br />
inchiostratori e di bagnatura si <strong>con</strong>sigliano i cosiddetti rulli misti. Un equipaggiamento<br />
ridotto come quello promosso da alcuni <strong>con</strong>correnti, produttori di essiccatoi e fornitori di<br />
inchiostri limita la flessib<strong>il</strong>ità della macchina e genera costi di manutenzione e rivendita<br />
della macchina elevati a causa di componenti macchina e di materiali scarsamente idonei.”<br />
Process 3 | 2006<br />
37
Tecnologia ibrida | Retrospettiva<br />
La stab<strong>il</strong>ità del processo della tecnologia ibrida è garantita dall’impiego di inchiostri e prodotti aus<strong>il</strong>iari di stampa <strong>con</strong>sigliati da <strong>KBA</strong> e dai suoi partner, come hanno già dimostrato innumerevoli esempi<br />
pratici. Per <strong>il</strong> cambio di ordine, lo stampatore <strong>ibrido</strong> può tranqu<strong>il</strong>lamente mantenere l’equipaggiamento standard delle unità di stampa. La tipica <strong>con</strong>figurazione ibrida standard è composta da una macchina<br />
offset a foglio a cinque colori <strong>con</strong> torre di verniciatura, essiccatoio UV intermedio, prolungamento doppio dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoi all’infrarosso e termovent<strong>il</strong>ati ed un essiccatoio UV finale. A se<strong>con</strong>da<br />
dell’applicazione si può installare anche un se<strong>con</strong>do essiccatoio UV intermedio. La Rapida 105 della nuova generazione da 18.000 fogli/h presso <strong>il</strong> Centro Clienti dello stab<strong>il</strong>imento <strong>KBA</strong> di Radebeul è<br />
munita di un se<strong>con</strong>do gruppo inchiostratore che <strong>con</strong>sente di stampare anche un inchiostro speciale oppure la stampa tradizionale a sei colori (ad esempio hexachrome). La somma investita nel formato<br />
3b, quindi, è circa <strong>il</strong> 20% in meno di quella di una macchina a doppia verniciatura, costi per energia e ingombro diminuis<strong>con</strong>o nettamente e, per di più, una macchina ibrida si distingue per la maggiore<br />
flessib<strong>il</strong>ità. Oggi, <strong>KBA</strong> fornisce macchine ibride dalla Rapida 74 nel formato medio fino alla Rapida 205 superjumbo.<br />
L’enorme potenziale di flessib<strong>il</strong>ità<br />
di finitura e di applicab<strong>il</strong>ità non<br />
veniva sfruttato appieno, e non lo è<br />
neppure tuttora, e richiede un dialogo<br />
più intenso tra chi sv<strong>il</strong>uppa e<br />
chi ut<strong>il</strong>izza. In questo processo,<br />
<strong>KBA</strong> si <strong>con</strong>sidera un innovatore ed<br />
un coordinatore orientato al mercato,<br />
e questo suo ruolo è ri<strong>con</strong>osciuto<br />
anche dagli operatori del settore.<br />
Con una risonanza ancora maggiore<br />
(280 partecipanti da dodici<br />
paesi), nell’apr<strong>il</strong>e 2005 si è tenuto<br />
<strong>il</strong> se<strong>con</strong>do meeting degli utenti<br />
della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>, cui<br />
fanno riferimento diverse delle<br />
citazioni riportate in questa brochure.<br />
Le discussioni dal podio<br />
hanno evidenziato i passi da gigante<br />
compiuti dalla tecnologia ibrida<br />
in pochissimi anni. Gli ordini un<br />
tempo irrealizzab<strong>il</strong>i sono oggi<br />
la <strong>con</strong>ferma di quanto fosse stato<br />
giusto investire nell’<strong>ibrido</strong>.<br />
Nonostante alcuni problemi che si<br />
presentano per ordini complessi ed<br />
utenti “amanti della sperimentazione”,<br />
gli utenti della tecnologia ibrida<br />
<strong>KBA</strong> sono soddisfatti della macchina<br />
e dell’assistenza da parte di<br />
produttore e fornitori.<br />
Come piattaforma di lancio della<br />
tecnologia ibrida, <strong>KBA</strong> ricorre<br />
anche ad altre manifestazioni sfondando,<br />
per così dire, le porte già<br />
38 Process 3 | 2006<br />
aperte degli stampatori, perché la<br />
necessità di informazione sulla f<strong>il</strong>osofia<br />
dell’<strong>ibrido</strong> è davvero enorme.<br />
Al forum della stampa 2002, alcuni<br />
utenti dell’<strong>ibrido</strong> <strong>KBA</strong> hanno <strong>il</strong>lustrato<br />
per la prima volta in pubblico<br />
i motivi che li hanno spinti ad<br />
optare per questa tecnologia e le<br />
loro esperienze e al nono simposio<br />
della Mayr-Melnhof Karton (MMK)<br />
alla <strong>KBA</strong> nel 2004, quando si parlava<br />
soprattutto delle possib<strong>il</strong>ità di<br />
nob<strong>il</strong>itazione per la protezione dei<br />
marchi di fabbrica, venne dimostrato<br />
che anche in questo settore la<br />
Rapida 105 ibrida può essere ut<strong>il</strong>izzata<br />
per esigenze insolite. Jürgen<br />
Ve<strong>il</strong>, direttore del marketing offset<br />
a foglio <strong>KBA</strong>, ha mostrato un <strong>metodo</strong><br />
e<strong>con</strong>omico messo a punto da lui<br />
e dal suo team <strong>con</strong> cui è possib<strong>il</strong>e<br />
implementare un’immagine CIT<br />
(“Concealed Image Technologies”,<br />
“tecnologia dell’immagine nascosta”,<br />
“Hidden Image”) in modo<br />
assolutamente a prova di <strong>con</strong>traffazione<br />
anche su superfici non retinate<br />
grazie all’effetto <strong>con</strong>trasto di<br />
vernici <strong>con</strong> trasparenze diverse.<br />
La tecnologia ibrida trova sempre più<br />
seguaci<br />
La sola <strong>KBA</strong> ha fornito oltre 200<br />
macchine <strong>con</strong> pacchetto <strong>ibrido</strong> in<br />
tutte le classi di formato standard<br />
in tutti i <strong>con</strong>tinenti ed ha <strong>con</strong>verti-<br />
to una serie di macchine per la produzione<br />
ibrida. Tendenza: in<br />
aumento. Attualmente, ogni anno<br />
si vendono più macchine ibride<br />
rispetto all’anno precedente. Il successo<br />
dà ragione a <strong>KBA</strong>.<br />
Dopo un lungo periodo in cui <strong>il</strong><br />
mercato ha tentato in vari modi di<br />
mettere in serio dubbio la validità<br />
del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>, quelli che un<br />
tempo nell’industria complementare<br />
si dichiaravano acerrimi nemici<br />
di questa tecnologia oggi <strong>con</strong>dividono<br />
le opinioni di <strong>KBA</strong> e riferis<strong>con</strong>o<br />
addirittura le installazioni effettuate<br />
nella stampa specializzata.<br />
Già, perché la comprovata redditività<br />
e la semplicità d’uso della tecnologia<br />
ibrida rendono diffic<strong>il</strong>e<br />
opporsi ad oltranza, anche se come<br />
costruttori si deve rinunciare all’installazione<br />
di questa o quella torre<br />
di verniciatura...<br />
Dieter Kleeberg<br />
In occasione dei meeting organizzati presso <strong>il</strong> Centro Clienti <strong>KBA</strong>, qui <strong>con</strong> un gruppo di tipografi italiani,<br />
gli operatori del settore hanno assistito a varie dimostrazioni pratiche della tecnologia ibrida
fogra testa gli inchiostri ibridi<br />
Più sicurezza <strong>con</strong> i test e la standardizzazione<br />
Il motivo della prova dei materiali<br />
commissionata da <strong>KBA</strong> al fogra per<br />
i mezzi di produzione ibridi è che<br />
nella produzione ibrida di alcune<br />
tipografie <strong>con</strong> le macchine Rapida<br />
vengono ut<strong>il</strong>izzati materiali sì dotati<br />
dell’etichettatura “<strong>ibrido</strong>”, ma<br />
che si sono rivelati essere praticamente<br />
dei mezzi di produzione<br />
quasi puramente UV, provocando<br />
danni ai rulli e ai caucciù ed, inoltre,<br />
compromettendo notevolmente<br />
la fiducia degli utenti in questo<br />
processo di finitura innovativo e<br />
assolutamente sicuro se, invece, si<br />
scelgono mezzi di produzione idonei.<br />
La prova e la successiva ab<strong>il</strong>itazione<br />
di mezzi di produzione ibridi<br />
idonei da parte del fogra volgevano<br />
a fornire standard chiaramente<br />
definiti per prodotti compatib<strong>il</strong>i<br />
nell’interesse degli utenti.<br />
L’intenzione non era tanto quella di<br />
spingere i produttori a rivelare le<br />
proprie formulazioni, quanto quel-<br />
la di far sì che i mezzi di produzione<br />
ibridi <strong>con</strong>sentissero un processo<br />
di stampa e di finitura sicuro e prevedib<strong>il</strong>e<br />
in base alle loro caratteristiche<br />
ed un funzionamento della<br />
macchina da stampa senza problemi<br />
di sorta.<br />
<strong>KBA</strong> ha commissionato al fogra <strong>il</strong><br />
test delle seguenti sei serie di<br />
inchiostri da stampa (scala europea<br />
CMYK) di sei produttori:<br />
Serie A: Print Solutions K+E<br />
Novabryte BF Process (in passato<br />
un prodotto dei sistemi di stampa<br />
BASF)<br />
Serie B: SunChemical Sun Cure<br />
Hy-Bryte<br />
Serie C: Epple Starbrite<br />
Serie D: Hostmann-Steinberg<br />
(Huber Group) Reflecta Hybrid<br />
Serie E: Arets Graphics EXC<br />
Process Hybrid<br />
Serie F: XSYS Print Solutions<br />
Gemini Process (in passato un prodotto<br />
della Flint-Schmidt).<br />
Effetto rigonfiamento degli inchiostri<br />
ibridi sui rulli gommati<br />
Per i test di rigonfiamento come da<br />
normativa DIN 53521, la ditta<br />
Felix Böttcher di Colonia ha fornito<br />
campioni di tre mescole di gomma<br />
per rulli:<br />
M1: tipo 179 25 (rullo di inchiostrazione<br />
lastra)<br />
M2: tipo 479 40 (rullo vibratore di<br />
inchiostrazione)<br />
M3: tipo 220 22 (rullo di bagnatura<br />
lastra).<br />
Dopo che i campioni sono rimasti<br />
immersi negli inchiostri ibridi per<br />
sette giorni ad una temperatura di<br />
40° C, si è misurata la variazione<br />
percentuale del volume, della<br />
massa e della durezza Shore A della<br />
gomma. Per ottenere risultati di<br />
rigonfiamento comparab<strong>il</strong>i anche<br />
in futuro <strong>con</strong> le prove standard dei<br />
costruttori di rulli gommati, <strong>il</strong> fogra<br />
suggerisce una temperatura di 50°<br />
C. Poiché una perdita di durezza<br />
non si riflette proporzionalmente<br />
sugli altri parametri, per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />
degli inchiostri si dovrebbero<br />
tenere in <strong>con</strong>siderazione le variazioni<br />
di volume, massa e durezza.<br />
Gli inchiostri C ed F hanno provocato<br />
<strong>il</strong> rigonfiamento minore, mentre<br />
non è stato possib<strong>il</strong>e ab<strong>il</strong>itare<br />
l’inchiostro E a causa degli elevati<br />
valori di variazione del volume e<br />
della massa. L’azione dell’inchiostro<br />
D sulla perdita di durezza della<br />
mescola di gomma 2 era critica.<br />
Effetto rigonfiamento degli inchiostri<br />
ibridi sui caucciù<br />
I test di rigonfiamento del caucciù<br />
sono stati <strong>con</strong>dotti se<strong>con</strong>do la normativa<br />
DIN 53521 <strong>con</strong> campioni di<br />
sei caucciù di tre produttori:<br />
1: Phoenix Xtra Print Topaz Carat<br />
(caucciù per inchiostri normali,<br />
ibridi e UV)<br />
2: Phoenix Xtra Print Tourmaline<br />
Carat (caucciù per inchiostri normali)<br />
3: Phoenix Xtra Print Ruby Carat<br />
(caucciù per inchiostri UV e ibridi)<br />
Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />
Nel 2004, <strong>KBA</strong> ha commissionato al “fogra Forschungsgesellschaft Druck e.V.” di Monaco di Baviera <strong>il</strong> test di sei serie di inchiostri ibridi. In circa seicento prove isolate<br />
sono stati stab<strong>il</strong>iti <strong>il</strong> comportamento di rigonfiamento dei rulli gommati e dei caucciù <strong>con</strong> questi inchiostri nonché la lavab<strong>il</strong>ità dei singoli inchiostri da stampa.<br />
L’obiettivo era quello di individuare gli inchiostri da stampa più adatti al processo di stampa ibrida e di <strong>con</strong>trassegnarli <strong>con</strong> l’etichetta “accredited for hybrid printing”,<br />
ossia “<strong>ibrido</strong>”. Questa etichetta <strong>con</strong>ferita <strong>con</strong>giuntamente da fogra e <strong>KBA</strong> rappresenta una raccomandazione per un impiego pratico e senza problemi delle serie di<br />
inchiostri che hanno superato i test, a <strong>con</strong>dizione che vengano ut<strong>il</strong>izzate insieme ai rulli gommati, ai caucciù ed ai detergenti ut<strong>il</strong>izzati anche nelle prove. Sulla base<br />
dei metodi di prova, <strong>il</strong> fogra ha anche proposto di <strong>con</strong>durre prove future finalizzate ad evitare i danni e ad ab<strong>il</strong>itare altri prodotti.<br />
Durante i test di rigonfiamento, i lembi di<br />
prova a norma (36 x 6 mm) dei rulli gommati<br />
sono rimasti immersi negli inchiostri ibridi per<br />
sette giorni a 40° C<br />
4: Day International dayGraphica<br />
Equalizer 3610 (caucciù per<br />
inchiostri normali e ibridi)<br />
5: Day International NSP 03<br />
(caucciù per inchiostri normali,<br />
ibridi e UV)<br />
6: Duco/Birkan Multi Hybrid<br />
(caucciù per inchiostri normali,<br />
ibridi e UV).<br />
Durante i test doveva venire a <strong>con</strong>tatto<br />
<strong>con</strong> l’inchiostro <strong>ibrido</strong> soltanto<br />
la superficie in gomma superiore<br />
del caucciù. Come per i rulli, gli<br />
inchiostri hanno agito per sette<br />
giorni ad una temperatura di 40° C,<br />
però per i caucciù è stata determinata<br />
la variazione assoluta di spessore<br />
e massa. Come previsto, le<br />
alterazioni si sono dimostrate sim<strong>il</strong>i<br />
a quelle dei rulli gommati.<br />
Il più resistente a tutte le serie di<br />
inchiostri è stato <strong>il</strong> caucciù 3, un<br />
telo ottimizzato soprattutto per la<br />
stampa UV e dotato di un rivestimento<br />
in EPDM. Gli inchiostri C<br />
ed F hanno causato un rigonfiamento<br />
estremamente ridotto su<br />
tutti i tipi di caucciù. Tutti gli altri<br />
caucciù si rigonfiano <strong>con</strong> gli inchiostri<br />
A, B, D e, soprattutto <strong>con</strong> E.<br />
Come per <strong>il</strong> collaudo dei detergenti,<br />
Mezzo di prova per la standardizzazione delle variazioni di spessore, qui su un caucciù<br />
Process 3 | 2006<br />
39
Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />
i valori limite per la variazione di<br />
spessore (±0,04 mm) e le variazioni<br />
di massa (±100g/m 2 e ±0,0707<br />
g/corpo in prova) sembrano però<br />
eccessivi e, quindi, per definire<br />
l’azione degli inchiostri <strong>il</strong> fogra<br />
<strong>con</strong>siglia ai produttori di caucciù di<br />
arrivare ad altri valori limite più<br />
sensati.<br />
Azione pulente dei detergenti sugli<br />
inchiostri ibridi<br />
La lavab<strong>il</strong>ità degli inchiostri ibridi è<br />
stata testata <strong>con</strong> cinque detergenti<br />
presenti in commercio e <strong>con</strong> una<br />
formulazione campione:<br />
W1: DC DruckChemie Hybrid 1.0<br />
W2: DC DruckChemie Hybrid 3.0<br />
W3: DC DruckChemie Multi UV<br />
(formulazione campione)<br />
W4: DS Druckerei Service (Fuji<br />
Hunt) Service Novasol HB 10<br />
W5: VEGRA E 939 e<br />
W6: Day International Hybrid-<br />
Wash.<br />
Tutti i detergenti erano prodotti<br />
altobollenti a base di olio vegetale<br />
non tanto aggressivi quanto i detergenti<br />
UV. Per produrre i campioni<br />
(stampe su strisce di carta prima e<br />
40 Process 3 | 2006<br />
dopo <strong>il</strong> lavaggio di 0,17 g di inchiostro<br />
spalmato <strong>con</strong> 0,3 ml di detergente)<br />
è stato ut<strong>il</strong>izzato un apparecchio<br />
per prove di stampa della<br />
ditta Prüfbau. Le stampe sono state<br />
essiccate sotto un irradiatore UV e<br />
quindi sottoposte alla misurazione<br />
densitometrica. Come grandezza di<br />
valutazione della lavab<strong>il</strong>ità di un<br />
inchiostro <strong>ibrido</strong> è stata presa la<br />
riduzione percentuale della densità<br />
ottica.<br />
Gli inchiostri B e C erano più diffic<strong>il</strong>mente<br />
lavab<strong>il</strong>i rispetto a A, D, E<br />
ed F. In generale, i valori peggiori<br />
sono stati misurati per gli inchiostri<br />
Yellow. Un detergente che ha riportato<br />
ottimi risultati di lavaggio per<br />
una determinata serie di inchiostri<br />
può comunque presentare un comportamento<br />
di lavaggio inaccettab<strong>il</strong>e<br />
per un’altra serie. Il W5, ad<br />
esempio, ha lavato efficacemente<br />
gli inchiostri A ed E, ma ha fallito<br />
<strong>con</strong> gli inchiostri B e C. La formulazione<br />
campione, invece, ha dimostrato<br />
un’azione pulente costantemente<br />
buona, risultando quindi <strong>il</strong><br />
detergente standard <strong>con</strong>sigliato per<br />
le prove di ab<strong>il</strong>itazione future.<br />
Ab<strong>il</strong>itazione e procedimento futuro<br />
Delle sei serie di inchiostri citate<br />
inizialmente, quattro hanno superato<br />
i collaudi fogra qui <strong>il</strong>lustrati e<br />
sono stati quindi ab<strong>il</strong>itati da <strong>KBA</strong><br />
<strong>con</strong> l’etichettatura <strong>KBA</strong>/fogra:<br />
Serie A: XSYS Print Solutions<br />
K+E Novabryte BF Process<br />
Serie B: SunChemical Sun Cure<br />
Hy-Bryte<br />
Serie C: Epple Starbrite e<br />
Serie F: XSYS Print Solutions<br />
Gemini Process.<br />
Se <strong>il</strong> produttore modifica la composizione<br />
del prodotto ab<strong>il</strong>itato, per<br />
riottenere l’etichettatura <strong>il</strong> nuovo<br />
prodotto dovrà superare <strong>con</strong> successo<br />
una nuova serie di test.<br />
Le serie di inchiostri testate che<br />
non si sono potute <strong>con</strong>sigliare subito<br />
possono comunque essere sottoposte<br />
ad una nuova prova di ab<strong>il</strong>itazione<br />
dopo essere state debitamente<br />
modificate, cosa che sembra promettere<br />
molto bene per la serie D.<br />
Per la serie E, invece, una riprova<br />
non è realistica a causa del comportamento<br />
tipico degli inchiostri UV.<br />
Poiché la prima serie di prove era<br />
limitata a sei inchiostri scelti a<br />
La lavab<strong>il</strong>ità delle sei serie di inchiostri ibridi<br />
<strong>con</strong> i sei diversi detergenti ibridi è stata testata<br />
ut<strong>il</strong>izzando un apparecchio per stampe di prova<br />
della ditta Prüfbau<br />
Comportamento di rigonfiamento delle mescole di gomma dei rulli M1-M3: variazione di massa (in %) dei rulli gommati dopo un tempo di azione di sette<br />
giorni delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore limite: ±4%)<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Black<br />
M1<br />
M2 M3<br />
A B C D E F<br />
Yellow<br />
M2<br />
M1<br />
M3<br />
A B C D E F<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
-1<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Magenta<br />
caso, l’ab<strong>il</strong>itazione non significa<br />
affatto che tutte le serie di inchiostri<br />
non testate siano inidonee. La<br />
serie di inchiostri FD HB Eco-SOY<br />
della Toyo Ink, ad esempio, è stata<br />
ut<strong>il</strong>izzata <strong>con</strong> successo nelle dimostrazioni<br />
di stampa al forum degli<br />
utenti della tecnologia ibrida<br />
dell’Apr<strong>il</strong>e 2005. Anche per quanto<br />
riguarda caucciù, rulli e detergenti<br />
è stata effettuata solo una prima<br />
selezione. <strong>KBA</strong>, quindi, può <strong>con</strong>sigliare<br />
unicamente i prodotti ut<strong>il</strong>izzati<br />
nella prima prova, senza valutazione<br />
dei prodotti non selezionati<br />
M1<br />
A<br />
Cyan<br />
B C D E F<br />
M2<br />
M1<br />
M3<br />
A B C D E F<br />
M2<br />
M3
chi ut<strong>il</strong>izza altri prodotti nel processo<br />
<strong>ibrido</strong> agisce a proprio rischio e<br />
pericolo. Nella scelta dei componenti<br />
di processo, comunque, è<br />
sempre <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e farsi assistere<br />
da un esperto. In futuro, dietro<br />
pagamento ogni produttore potrà<br />
incaricare <strong>il</strong> fogra di sottoporre i<br />
propri prodotti ad una prova di ab<strong>il</strong>itazione,<br />
senza ordine di collaudo<br />
di <strong>KBA</strong>. Al termine ultimo di accettazione<br />
della presente brochure<br />
avevano superato <strong>con</strong> successo la<br />
prova fogra le serie di inchiostri<br />
Jänecke+Schneemann Supra UV<br />
Hybrid e Sicolor Sicobrite.<br />
Suggerimenti per i criteri di prova<br />
Nel loro verbale di collaudo, gli<br />
autori del fogra hanno elaborato<br />
alcune proposte interessanti. In<br />
futuro, quindi, per evitare di danneggiare<br />
i materiali in gomma si<br />
potrebbero tenere in <strong>con</strong>siderazione<br />
le prove di laboratorio, visto che<br />
Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />
Comportamento di rigonfiamento delle mescole di gomma dei rulli M1-M3: variazione di volume (in %) dei rulli gommati dopo un tempo di azione di sette<br />
giorni delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore limite: ±4%)<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
Comportamento di rigonfiamento delle mescole di gomma dei rulli M1-M3: variazione di durezza (in Shore A) dei rulli dopo un tempo di azione di sette giorni<br />
delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore limite: ±5 Shore A)<br />
0<br />
-1<br />
-2<br />
-3<br />
-4<br />
-5<br />
-6<br />
0<br />
-1<br />
-2<br />
-3<br />
-4<br />
-5<br />
-6<br />
Black<br />
A B C D E F<br />
Yellow<br />
A B C D E F<br />
Black<br />
M1<br />
M2<br />
M3<br />
A B C D E F<br />
Yellow<br />
M1<br />
M2 M3<br />
M2<br />
M1 M3<br />
A B C D E F<br />
M1<br />
M2<br />
M3<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
-1<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
0<br />
-1<br />
-2<br />
-3<br />
-4<br />
-5<br />
-6<br />
0<br />
-1<br />
-2<br />
-3<br />
-4<br />
-5<br />
-6<br />
Magenta<br />
A<br />
Cyan<br />
B C D E F<br />
A B C D E F<br />
Magenta<br />
M1<br />
A B C D E F<br />
Cyan<br />
in caso di carico permanente alcuni<br />
valori di rigonfiamento indicano<br />
pericolo di danno. Inoltre, gli autori<br />
<strong>con</strong>sigliano di testare la lavab<strong>il</strong>ità<br />
di una serie di inchiostri da collaudare<br />
<strong>con</strong> una formulazione di<br />
detergente standard (che metterebbe<br />
a punto <strong>il</strong> fogra) e di prescrivere<br />
M2<br />
M1<br />
M1<br />
M2<br />
M3<br />
M3<br />
M1<br />
A B C D E F<br />
M2<br />
M2<br />
M3<br />
M3<br />
Process 3 | 2006<br />
41
Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />
una lavab<strong>il</strong>ità minima se<strong>con</strong>do <strong>il</strong><br />
<strong>metodo</strong> sopra descritto. Allo<br />
stesso tempo si potrebbero testare<br />
e <strong>con</strong>sigliare nello stesso modo<br />
anche nuovi detergenti, purché<br />
dimostrino o superino la lavab<strong>il</strong>ità<br />
minima di una serie di inchiostri<br />
standard. Le prove di lavab<strong>il</strong>ità, che<br />
in parte hanno rivelato differenze<br />
42 Process 3 | 2006<br />
notevoli (sia per la lavab<strong>il</strong>ità di singoli<br />
inchiostri che per l’azione<br />
pulente dei singoli detergenti)<br />
sono state <strong>con</strong>fermate anche da<br />
rapporti di esperienze pratiche, ma<br />
hanno anche dimostrato che i problemi<br />
di lavaggio si presentano solo<br />
<strong>con</strong> determinate combinazioni.<br />
Se si vuole ottenere una standar-<br />
dizzazione della stampa <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri ibridi, la lavab<strong>il</strong>ità è un<br />
criterio importantissimo, perché i<br />
tempi di lavaggio influis<strong>con</strong>o enormemente<br />
sulla produttività. Le<br />
prove di lavab<strong>il</strong>ità potrebbero portare<br />
a tempi di lavaggio più brevi e,<br />
quindi, ad una migliore redditività,<br />
<strong>con</strong>tribuendo al <strong>con</strong>tempo ad una<br />
Comportamento di rigonfiamento dei caucciù da 1 a 6: variazione di spessore (in mm) dopo un tempo di azione di sette giorni delle serie di inchiostri ibridi da<br />
A ad F (valore limite: ±0,04 mm)<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
0<br />
-0.02<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
0<br />
-0.02<br />
Black<br />
Yellow<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
Magenta<br />
Cyan<br />
migliore standardizzazione del processo<br />
di stampa. Attualmente, i<br />
detergenti devono essere abbinati<br />
agli inchiostri ibridi in base alla loro<br />
azione pulente.<br />
Dr. Wolfgang Rauh, fogra<br />
Alexander Sch<strong>il</strong>ler, fogra<br />
123456<br />
0<br />
123456<br />
-0.02<br />
A B C D E F<br />
A B C D E F<br />
123456<br />
0<br />
-0.02<br />
123456<br />
A B C D E F<br />
A B C D E F<br />
Comportamento di rigonfiamento dei caucciù da 1 a 6: variazione di massa (in g) dopo un tempo di azione di sette giorni delle serie di inchiostri ibridi da A ad<br />
F (valore limite: ±0,0707 g/superficie del corpo di prova)<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
0<br />
-0.02<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
0<br />
-0.02<br />
Black<br />
Yellow<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
Magenta<br />
123456<br />
0<br />
123456<br />
-0.02<br />
A B C D E F<br />
A B C D E F<br />
123456<br />
0<br />
-0.02<br />
123456<br />
A B C D E F<br />
A B C D E F<br />
0.10<br />
0.08<br />
0.06<br />
0.04<br />
0.02<br />
Cyan
Al meeting degli utenti della tecnologia ibrida nell’apr<strong>il</strong>e 2005, Jürgen Ve<strong>il</strong> (destra), direttore del<br />
marketing offset a foglio <strong>KBA</strong>, ha <strong>con</strong>segnato i primi certificati di ab<strong>il</strong>itazione ai produttori di<br />
inchiostri ibridi. Soddisfatti della certificazione <strong>KBA</strong>/fogra (da sinistra a destra): Joachim Erlach<br />
(Epple Druckfarben), Gerrit Wemken (SunChemical Hartmann Druckfarben) ed Harold Terwal (Flint-<br />
Schmidt/XSYS Printing Solutions)<br />
Al termine ultimo di accettazione della presente pubblicazione “<strong>KBA</strong> Process” sono state approvate<br />
complessivamente sei serie di inchiostri ibridi da <strong>KBA</strong>/fogra (vedi tabella a pagina 21).<br />
Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />
Azione pulente (in %) dei detergenti W1 - W6 su nero, magenta, giallo e ciano delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore ideale: 100%; valore minimo: 50%)<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
A<br />
W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />
C<br />
E<br />
K<br />
M<br />
Y<br />
C<br />
C<br />
K M<br />
Y<br />
W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />
K C<br />
M Y<br />
W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />
La certificazione di prova assegnata dal fogra al<br />
superamento dei test è la premessa per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />
definitiva del prodotto da parte di <strong>KBA</strong><br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
B<br />
W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />
D<br />
W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />
F<br />
K M<br />
C<br />
Y<br />
M<br />
C<br />
K Y<br />
Product No.:<br />
W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />
Accredited For Hybrid Printing .<br />
La stampa “<strong>ibrido</strong>”, in cui viene riportato <strong>il</strong><br />
numero della serie di inchiostri ab<strong>il</strong>itata, può<br />
essere indicata dai produttori di inchiostro sull’etichetta<br />
dell’inchiostro <strong>ibrido</strong><br />
K<br />
M<br />
Y<br />
C<br />
Process 3 | 2006<br />
43
Tecnologia ibrida | Redditività<br />
Confronto di redditività <strong>con</strong> UV<br />
totale e doppia verniciatura<br />
“Meno costi e più flessib<strong>il</strong>ità per prodotti più attraenti”: è questo <strong>il</strong> risultato di uno studio sulla redditività della macchina<br />
ibrida pubblicato nel 2003 da <strong>KBA</strong> nel numero 1 di Process,“Oggetto dello studio: stampa offset diretta su cartone ondulato”.<br />
In questo studio sono state messe a <strong>con</strong>fronto tre <strong>con</strong>figurazioni di Rapida 105 a cinque colori (doppia verniciatura,<br />
<strong>ibrido</strong> e UV totale). Come dimostrano gli ultimi nuovi calcoli, i risultati sono validi anche per la nuova generazione di macchine<br />
da 18.000 fogli. Per alcune posizioni, gli svantaggi in termini di costi assoluti della macchina a doppia verniciatura<br />
sono addirittura aumentati, effetto in parte dovuto al <strong>con</strong>siderevole aumento del prezzo del petrolio. Le differenze di costo<br />
tra la macchina ibrida e quella UV si sono quasi annullate ed è pertanto giustificata la scelta del processo <strong>ibrido</strong>, soprattutto<br />
<strong>con</strong>siderando <strong>il</strong> plusvalore che i prodotti stampati acquistano <strong>con</strong> effetti ottici insoliti ed innovativi.<br />
Modelli di calcolo e dati base orientati<br />
alla pratica<br />
Alla base di questo <strong>con</strong>fronto di<br />
redditività ci sono modelli di calcolo<br />
orientati alla pratica. Si è partiti<br />
da una dotazione base della macchina<br />
a formato medio Rapida 105:<br />
cinque gruppi di stampa, una torre<br />
di verniciatura, doppio prolungamento<br />
dell’uscita, lavacaucciù e<br />
dispositivo lavarulli. Aggiungendo<br />
altre caratteristiche di dotazione si<br />
distinguono tre <strong>con</strong>figurazioni derivate<br />
da questa che vengono poi<br />
messe a <strong>con</strong>fronto tra loro: una<br />
classica macchina a doppia verniciatura,<br />
una macchina ibrida ed<br />
una macchina puramente UV (vedi<br />
riquadro). Sia allora sia per <strong>il</strong> nuovo<br />
calcolo, per le tre <strong>con</strong>figurazioni<br />
sono stati misurati l’ingombro<br />
necessario, le spese di investimento,<br />
<strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo di energia ed i costi<br />
per i materiali di <strong>con</strong>sumo, ovvero<br />
inchiostro, vernice, lastre di verniciatura<br />
ed, infine, l’efficacia sotto<br />
forma di produzione annua e spese<br />
di tiratura. <strong>KBA</strong> parte dai seguenti<br />
dati base aggiornati solo in termini<br />
di velocità di produzione:<br />
• tempo di produzione: 3000 ore<br />
all’anno nel funzionamento a<br />
due turni<br />
• grado di impiego della macchina:<br />
85% del tempo di lavorazione<br />
(un valore molto prossimo alla<br />
pratica, perché <strong>il</strong> grado di impiego<br />
è lievemente inferiore alla<br />
disponib<strong>il</strong>ità tecnica specifica di<br />
ogni tipografia di 92 - 95%)<br />
•ut<strong>il</strong>izzazione del formato: soggetto<br />
di stampa a formato pieno<br />
70 x 100 cm<br />
44 Process 3 | 2006<br />
Tre <strong>con</strong>figurazioni a <strong>con</strong>fronto<br />
Macchina di base: <strong>KBA</strong> Rapida 105 <strong>con</strong> una torre di verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita (compresi barra di spolveratura e sistema<br />
Air Clean System) nonché dispositivi di lavaggio dei c<strong>il</strong>indri di <strong>con</strong>tropressione, lavacaucciù e lavarulli<br />
D<br />
H<br />
UV<br />
10 10<br />
10<br />
10 10<br />
10<br />
8+9<br />
1+9<br />
7<br />
7<br />
Doppia verniciatura (D): Alla macchina base viene aggiunto quanto segue:<br />
7 – due torri di essiccazione intermedia <strong>con</strong> essiccazione IR e termovent<strong>il</strong>ata<br />
8 – una se<strong>con</strong>da torre di verniciatura <strong>con</strong> racla a camera e pacchetto UV<br />
9 – un sistema di alimentazione a due circuiti per vernice a dispersione e vernice UV<br />
10 – diversi essiccatoi finali che vengono attivati a se<strong>con</strong>da dell’applicazione per inchiostri <strong>con</strong>venzionali e vernice protettiva,inchiostri tradizionali<br />
e vernice br<strong>il</strong>lante nonché vernice UV<br />
6<br />
4 4<br />
Ibrido (H): Alla macchina base viene aggiunto quanto segue:<br />
1 – un pacchetto UV per la torre di verniciatura<br />
4 – due essiccatoi UV intermedi<br />
9 – un sistema di alimentazione a due circuiti per vernice a dispersione e vernice UV<br />
10 – diversi essiccatoi finali per inchiostri tradizionali e vernice a dispersione nonché per inchiostri ibridi e vernice UV<br />
1+3<br />
1+2 1+2 1+2 1+2 1+2<br />
4 5 5 5 4<br />
UV totale (UV): Alla macchina base viene aggiunto quanto segue:<br />
1 – un pacchetto UV per tutti i gruppi di stampa e la torre di verniciatura<br />
2 – rulli <strong>con</strong> rivestimento UV e agitatori di inchiostro per tutti i gruppi di stampa<br />
3 – un sistema di alimentazione per vernice UV<br />
4 – due essiccatoi UV intermedi<br />
5 – altre tre posizioni di innesto per essiccatoi UV intermedi<br />
6 – un essiccatoio finale per inchiostri UV e vernice UV<br />
•Spessore dello strato di inchiostro:<br />
1 µm <strong>con</strong> un valore tonale<br />
medio del 30% per ogni gruppo<br />
di stampa<br />
• Quantità di vernice: 4 g/m 2<br />
(umido) <strong>con</strong> l’80% di copertura<br />
anche se, per motivi di praticità,<br />
si è calcolato <strong>con</strong> le stesse quantità<br />
di vernice per primer, vernice<br />
a dispersione e vernice UV<br />
•Volume di tiratura medio:<br />
10.000 fogli che, <strong>con</strong> un tempo<br />
di lavorazione disponib<strong>il</strong>e di<br />
3000 ore, e <strong>con</strong>siderando i tempi<br />
di allestimento e le velocità di<br />
produzione compresi in media tra<br />
11.500 fogli/h per la macchina a<br />
doppia verniciatura e 13.000<br />
fogli/h per la macchina UV e la<br />
macchina ibrida, corrisponde a<br />
1500 e 1800 tirature l’anno
Nel <strong>con</strong>fronto delle superfici di appoggio, la Rapida a doppia verniciatura occupa <strong>il</strong> 20% di spazio in più della Rapida ibrida<br />
•Tempo di allestimento intermedio:<br />
da 45 a 55 minuti; per essere<br />
vicini alla pratica sono stati<br />
aggiunti in proporzione i tempi<br />
necessari al cambio dell’inchiostro,<br />
al lavaggio dei c<strong>il</strong>indri di <strong>con</strong>tropressione<br />
ed altro; mentre per<br />
le macchine ibride e UV i tempi di<br />
allestimento in caso di cambio dell’ordine<br />
sono nettamente inferiori<br />
(di circa 25 minuti), <strong>il</strong> tempo di<br />
allestimento di una macchina a<br />
doppia verniciatura <strong>con</strong> lo stesso<br />
impiego di personale è di circa 10<br />
- 20 minuti in più rispetto alla<br />
media, perché occorre posizionare<br />
perfettamente a registro le due<br />
lastre di verniciatura, soprattutto<br />
per lavori di verniciatura a zone<br />
più complessi.<br />
Ingombro: l’<strong>ibrido</strong> risparmia <strong>il</strong> 15 %<br />
rispetto alla verniciatura doppia<br />
Una Rapida 105 da cinque colori<br />
nella versione a doppia verniciatura<br />
è circa 3,5 metri più lunga di una<br />
macchina ibrida o UV a cinque<br />
colori. Mentre una macchina a<br />
doppia verniciatura occupa una<br />
superficie di 160 m 2 , una macchina<br />
120%<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
0<br />
8%<br />
23%<br />
4%<br />
8%<br />
8%<br />
4%<br />
88% 88% 88%<br />
D H UV<br />
Spese di investimento: la doppia verniciatura<br />
costa oltre <strong>il</strong> 19% = 320.000 Euro in più dell’<strong>ibrido</strong>.<br />
Macchina ibrida = 100%; giallo (88%) =<br />
macchina di base; blu (23%) = due gruppi di<br />
essiccazione intermedia ed una torre di verniciatura<br />
supplementare; rosso (8%) = sistema di circolazione<br />
vernice ed essiccatoio finale per vernice<br />
a dispersione e UV; viola (4%) = essiccatoio<br />
UV intermedio; verde (8%) = pacchetto UV (agitatore<br />
d’inchiostro, rulli <strong>con</strong> rivestimento UV, circolazione<br />
vernice UV, essiccatoio UV finale)<br />
ibrida ne occupa solo 135. Il risparmio<br />
effettivo di spazio è quindi<br />
circa del 15 %.<br />
Spese di investimento: doppia verniciatura<br />
20% in più dell’<strong>ibrido</strong><br />
Supponendo che le spese di investimento<br />
per la macchina ibrida<br />
siano del 100 %, la macchina UV<br />
raggiunge quasi la stessa percentuale.<br />
Se la macchina ibrida, che<br />
oltretutto può lavorare <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri standard anche vernice<br />
UV e a dispersione, prevede una<br />
dotazione extra di essiccatoi, la<br />
macchina UV deve essere dotata di<br />
rulli speciali, agitatore di inchiostro<br />
e posizioni alternative per gli essiccatoi<br />
intermedi. La macchina a<br />
doppia verniciatura, invece, è più<br />
costosa del 20 %, vale a dire circa<br />
320.000 Euro, soprattutto perché<br />
<strong>con</strong> questo <strong>metodo</strong> servono una<br />
se<strong>con</strong>da torre di verniciatura e due<br />
torri di essiccazione intermedia.<br />
Consumo di energia: per la doppia<br />
verniciatura, fino al 70 % in più<br />
Nel calcolo del <strong>con</strong>sumo energetico<br />
sono <strong>con</strong>fluiti motore, attuatori, cen-<br />
180%<br />
160%<br />
140%<br />
120%<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
0<br />
27%<br />
16%<br />
65%<br />
27% 27%<br />
18% 18%<br />
62% 55% 55%<br />
0<br />
D H UV D H UV<br />
Consumo di energia: la doppia verniciatura<br />
costa oltre <strong>il</strong> 70% = 60.000 Euro/anno in più<br />
dell’<strong>ibrido</strong> e del UV totale (<strong>con</strong> 0,18 Euro/kWh).<br />
Macchina ibrida = 100%; blu (62% doppia verniciatura<br />
o 55% <strong>ibrido</strong> e UV) = energia per<br />
attuatori e centrale di bagnatura, viola (18%)<br />
= energia per l’essiccazione UV intermedia,<br />
rosso (65%) = energia per IR e termovent<strong>il</strong>azione<br />
nelle torri di essiccazione, arancio (16%)<br />
= energia per essiccazione IR finale, verde<br />
(27%) = energia per l’essiccazione UV finale<br />
trale di bagnatura, essiccatoi intermedi<br />
e finali. Anche in termini di<br />
<strong>con</strong>sumo di energia, che non è certo<br />
una grandezza se<strong>con</strong>daria per i costi<br />
di produzione annuali di una tipografia,<br />
la macchina a doppia verniciatura<br />
costa circa <strong>il</strong> 70 % in più rispetto<br />
alle macchine ibride e UV. Nella<br />
macchina a doppia verniciatura,<br />
oltre alla maggiore potenza motrice<br />
necessaria per la <strong>con</strong>figurazione nettamente<br />
più lunga della macchina<br />
gioca un ruolo decisivo soprattutto <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>sumo relativamente elevato di<br />
energia dei due gruppi di essiccazione<br />
IR e termovent<strong>il</strong>ato e dell’essiccatoio<br />
IR finale. Supponendo un prezzo<br />
di 0,18 Euro al kWh, <strong>con</strong> la macchina<br />
a doppia verniciatura risulterebbero<br />
circa 60.000 Euro di spese<br />
addizionali annue per l’energia. Si<br />
tratta di un cespite di spesa davvero<br />
notevole che deve essere trasferito<br />
ai clienti oppure andare a discapito<br />
del risultato e<strong>con</strong>omico.<br />
Costi di materiale: per la doppia verniciatura,<br />
fino al 60 % in più<br />
Se si <strong>con</strong>sidera <strong>il</strong> costo dei materiali<br />
di <strong>con</strong>sumo necessari per i tre<br />
160%<br />
140%<br />
120%<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
15%<br />
1,1%<br />
6,6%<br />
2,9%<br />
27% 25%<br />
6,6% 6,6%<br />
133% 66% 66%<br />
Costi del materiale necessario: la doppia verniciatura<br />
costa oltre <strong>il</strong> 58,6% = 490.000 Euro/<br />
anno in più dell’<strong>ibrido</strong>. Macchina ibrida =<br />
100%; verde = lastre di verniciatura (133%,<br />
66% e 66%), rosso (2,9%) = fogliacci per adattamento<br />
a vernice a zone, viola (6,6%) = vernice<br />
UV, blu (1,1%) = primer, giallo (15%, 27% e<br />
25%) = inchiostro<br />
Tecnologia ibrida | Redditività<br />
diversi metodi (vedi grafico “Costi<br />
del materiale necessario”), anche<br />
in questo caso la macchina a doppia<br />
verniciatura, soprattutto a<br />
causa dei prezzi elevatissimi delle<br />
lastre di verniciatura, costa circa <strong>il</strong><br />
58 % in più rispetto alla macchina<br />
ibrida e circa <strong>il</strong> 60 % in più della<br />
macchina UV. In casi estremi, la differenza<br />
di costi per la sola voce<br />
materiali può aggirarsi su circa<br />
mezzo m<strong>il</strong>ione di Euro l’anno.<br />
Per <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> a doppia verniciatura<br />
si è supposta la necessità di rispettivamente<br />
due lastre di verniciatura<br />
(finitura matt/finitura molto br<strong>il</strong>lante).<br />
Ovviamente, se <strong>il</strong> primer<br />
per la verniciatura a piena copertura<br />
si può stendere <strong>con</strong> un caucciù,<br />
ad esempio, la quota di costi delle<br />
lastre si riduce enormemente.<br />
Senza lastre di verniciatura, la macchina<br />
a doppia verniciatura è quella<br />
che <strong>con</strong>suma meno materiale,<br />
anche se incidono positivamente i<br />
prezzi al momento ancora nettamente<br />
inferiori degli inchiostri offset<br />
normali rispetto agli inchiostri<br />
ibridi e UV (circa la metà). Qui si<br />
richiede ai produttori di inchiostri<br />
ibridi di <strong>con</strong>tinuare a promuovere<br />
la nuova tecnologia offrendo prezzi<br />
più <strong>con</strong>venienti ai clienti che procurano<br />
un maggiore fatturato.<br />
Negli ultimi tempi si è potuto<br />
osservare un movimento in tal<br />
senso. Naturalmente, <strong>con</strong> determinati<br />
ordini anche la macchina ibrida<br />
può funzionare senza problemi<br />
<strong>con</strong> inchiostri standard e vernice a<br />
dispersione, cosicché <strong>il</strong> vantaggio<br />
in termini di costi della macchina a<br />
doppia verniciatura sussiste solo se<br />
si mettono a <strong>con</strong>fronto “mele e<br />
pere”. Inoltre, per una stampa a<br />
colori puramente occasionale la<br />
macchina ibrida è notevolmente<br />
più efficace di una macchina a doppia<br />
verniciatura dotata di una serie<br />
di gruppi extra non necessari per<br />
questo tipo di stampa, ma che<br />
comunque restano in funzione.<br />
Efficacia: l’<strong>ibrido</strong> in vantaggio<br />
Alla fine è stata messa a <strong>con</strong>fronto<br />
l’efficacia dei tre metodi doppia<br />
verniciatura, <strong>ibrido</strong> e UV. Circa <strong>il</strong><br />
grafico di “Efficacia”:<br />
•nelle colonne “Somma di investimento”<br />
(I) sono stati ripresi gli<br />
stessi importi del grafico “Spese<br />
di investimento”.<br />
Process 3 | 2006<br />
45
Tecnologia ibrida | Redditività<br />
L’ingombro e <strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo di energia del processo a doppia verniciatura sono nettamente superiori, ciò nonostante vi sono applicazioni in cui la doppia verniciatura è giustificata<br />
•La “performance assoluta” (A) è<br />
una prestazione media fittizia in<br />
cui sono <strong>con</strong>siderati tutti i tempi<br />
di tiratura, di allestimento e di<br />
inattività presunti.<br />
•Le colonne “Tempo di allestimento”<br />
(M) <strong>con</strong>siderano solo i<br />
tempi di allestimento medi, vale<br />
a dire che <strong>il</strong> tempo delle fasi di<br />
lavoro non necessarie ad ogni<br />
cambio di ordine viene distribuito<br />
uniformemente tra più ordini.<br />
Nel grafico, per la macchina a<br />
doppia verniciatura sono stati<br />
presupposti in media solo dieci<br />
minuti di tempo di allestimento<br />
in più rispetto alle macchine ibrida<br />
e UV, ammesso che si lavori<br />
<strong>con</strong>temporaneamente su<br />
entrambe le torri di verniciatura,<br />
cosa che significa un maggiore<br />
impiego di personale.<br />
•La “produzione” possib<strong>il</strong>e (P),<br />
ovvero <strong>il</strong> numero di fogli prodotti<br />
all’anno, risulta da volume di<br />
140%<br />
120%<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
0<br />
46 Process 3 | 2006<br />
tiratura, tempo di allestimento,<br />
velocità di produzione e capacità<br />
di lavorazione disponib<strong>il</strong>e di<br />
3000 ore l’anno.<br />
Dal grafico “Costi di produzione” si<br />
può notare che i costi per 1000 fogli<br />
(compreso l’allestimento) sono praticamente<br />
uguali per la macchina ibrida<br />
e la macchina UV, mentre per la<br />
macchina a doppia verniciatura salgono<br />
del 18 - 20% a se<strong>con</strong>da del<br />
volume di tiratura.<br />
Il netto vantaggio della macchina<br />
ibrida in termini di costi di produzione<br />
diminuisce all’aumentare della<br />
tiratura, poiché sia i maggiori tempi<br />
di allestimento che i maggiori costi<br />
per le lastre di verniciatura della<br />
macchina a doppia verniciatura sono<br />
insignificanti se aumenta la tiratura.<br />
Se si <strong>con</strong>siderano i volumi di tiratura<br />
dominanti, però, i costi di produzione<br />
<strong>con</strong> inchiostri ibridi e verniciatura<br />
UV finale sono complessiva-<br />
D 119,2 %<br />
D 122 %<br />
H UV H UV H UV H UV<br />
D 85,8%<br />
D 85,8%<br />
I A M P<br />
Efficacia (macchina ibrida = 100%): I = somma di investimento (119,2%, 100% e 99,9%), A = performance<br />
assoluta (85,8%, 100% e 100%), M = tempo di allestimento (122%, 100% e 100%, rispettivamente<br />
<strong>con</strong> ulteriore impiego di personale per l’allestimento del registro della vernice sulla<br />
macchina a doppia verniciatura), P = produzione (85,8%, 100% e 100%)<br />
mente inferiori rispetto al <strong>metodo</strong><br />
a doppia verniciatura.<br />
La curva del grafico “Costi di produzione”<br />
mostra i costi di produzione<br />
effettivi in Euro (senza i costi<br />
della carta) per 1000 fogli per la<br />
macchina ibrida a se<strong>con</strong>da del volume<br />
di tiratura. All’inizio, ovviamente,<br />
questi costi si ridu<strong>con</strong>o fortemente<br />
all’aumentare della tiratura<br />
per poi osc<strong>il</strong>lare appena sotto i 50<br />
Euro per 20.000 fogli. Per questo,<br />
nel decidere se optare o meno per<br />
l’investimento occorrerebbe sempre<br />
chiarire in precedenza cosa si<br />
intende produrre soprattutto <strong>con</strong><br />
la macchina.<br />
Conclusione: la tecnologia ibrida è più<br />
flessib<strong>il</strong>e e più <strong>con</strong>veniente<br />
Nonostante l’aspetto esteriormente<br />
uguale, la macchina ibrida già<br />
per la sua dotazione è nettamente<br />
più flessib<strong>il</strong>e della macchina UV,<br />
senza che questo incida maggior-<br />
140%<br />
120%<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
0<br />
186 Euro<br />
mente sulle spese di investimento.<br />
Grazie all’elevato livello di sv<strong>il</strong>uppo<br />
degli inchiostri ibridi, per determinate<br />
applicazioni la macchina ibrida<br />
riesce ad unire <strong>con</strong>venientemente<br />
i vantaggi del <strong>metodo</strong> UV,<br />
ossia una <strong>con</strong>figurazione della macchina<br />
meno complessa e meno<br />
costosa ed un elevato grado di br<strong>il</strong>lantezza<br />
della verniciatura, ai vantaggi<br />
degli inchiostri e delle vernici<br />
standard. Il modo di funzionamento<br />
può essere cambiato senza<br />
modificare la dotazione della macchina<br />
e, se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> tipo di ordine,<br />
senza grandi <strong>con</strong>versioni. A costi<br />
quasi uguali è proprio questo <strong>il</strong> vantaggio<br />
principale dell’<strong>ibrido</strong> rispetto<br />
all’UV.<br />
Rispetto alla macchina a doppia<br />
verniciatura, la macchina ibrida<br />
occupa meno spazio, <strong>con</strong>suma nettamente<br />
di meno e richiede spese<br />
di materiale inferiori.<br />
Dr. Roland Reichenberger<br />
97<br />
67 58 53<br />
D 142,1 %<br />
48<br />
D 140 % D 138 % D 136,9 % D 136,2 % D 135,4 %<br />
H UV H UV H UV H UV H UV H UV<br />
2000 5000 10000 15000 20000 30000<br />
Costi di produzione relativi compreso l’allestimento (in %) per 1000 fogli a se<strong>con</strong>da del volume di<br />
tiratura: Macchina ibrida = 100%. Curva: costi di produzione assoluti (in Euro) per 1000 fogli su una<br />
macchina ibrida
Stampa offset senza<br />
acqua <strong>con</strong> gli inchiostri<br />
ibridi<br />
<strong>KBA</strong> pioniere dell’<strong>ibrido</strong> e del senza<br />
acqua<br />
Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della<br />
tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>, tenutosi a<br />
Dresda e a Radebeul dal 20 al 21<br />
apr<strong>il</strong>e 2005, <strong>KBA</strong> e la European<br />
Waterless Printing Association e.V.<br />
(EWPA) hanno dimostrato la stampa<br />
offset senza acqua <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>.<br />
Il se<strong>con</strong>do giorno della manifestazione,<br />
presso <strong>il</strong> Centro Clienti è<br />
stato dimostrato su una <strong>KBA</strong> Rapida<br />
74 che <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> funziona<br />
anche senza liquido di bagnatura, e<br />
<strong>con</strong> una qualità che non è certo da<br />
meno a quella dell’offset ad umido.<br />
Già due giorni prima, durante i preparativi<br />
della dimostrazione di stampa,<br />
erano stati stampati diversi effetti<br />
a <strong>con</strong>trasto lucido <strong>con</strong> vari soggetti.<br />
Anche queste stampe hanno destato<br />
grande interesse tra gli operatori del<br />
settore.<br />
<strong>KBA</strong> ha dimostrato ancora una volta<br />
<strong>il</strong> proprio ruolo di pioniere, non solo<br />
nel campo della finitura ibrida, ma<br />
anche di quello dell’offset senza<br />
acqua, mettendo a punto una tecnologia<br />
unica nel suo genere <strong>con</strong> gruppi<br />
inchiostratori senza acqua e senza<br />
viti del calamaio. Venendo a mancare<br />
<strong>il</strong> parametro relativamente instab<strong>il</strong>e<br />
della bagnatura e quello dell’inchiostrazione<br />
a zone, che varia in<br />
modo soggettivo, questi gruppi<br />
inchiostratori rappresentano uno<br />
strumento straordinario per la produzione<br />
standardizzata. Questa tecnologia<br />
viene implementata sia nell’offset<br />
a foglio (nel gruppo inchiostratore<br />
Gravuflow della 74 Karat e<br />
della Rapida 74 G nonché nel gruppo<br />
inchiostratore senza viti della<br />
Genius 52 e delle macchine di <strong>KBA</strong><br />
Metronic per la stampa di f<strong>il</strong>m e supporti<br />
dati) che nella stampa dei giornali<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> gruppo inchiostratore<br />
Newsflow della Cortina.<br />
Prospettive del procedimento<br />
Come serie di inchiostri si è ut<strong>il</strong>izzata<br />
la FD Hybrid Aqualess SOY M<br />
della Toyo Ink. Questo prodotto<br />
giapponese è finora l’unica serie di<br />
inchiostri ibridi al mondo per la<br />
stampa senz’acqua. Alcuni produttori<br />
europei stanno studiando<br />
inchiostri sim<strong>il</strong>i e, quindi, in un<br />
prossimo futuro questa variante<br />
della stampa offset potrà diventare<br />
interessante per le tipografie,<br />
soprattutto in vista dell’ulteriore<br />
diffusione delle macchine Rapida<br />
<strong>con</strong> i gruppi inchiostratori<br />
L’autore è uno specialista della<br />
stampa UV senz’acqua<br />
L’autore, Detlef Braun, non è solo attivo<br />
all’interno della EWPA, ma è anche proprietario<br />
della società Druck & Beratung, <strong>il</strong> cui<br />
settore principe è prestare <strong>con</strong>sulenza sulla<br />
tecnica di applicazione della stampa offset<br />
senza acqua <strong>con</strong> inchiostri UV, un segmento<br />
in costante crescita nella stampa di packaging<br />
e materiali plastici.Proprio per questo,<br />
ultimamente la D & B ha dovuto traslocare<br />
in uffici più grandi (Lahnstraße 31, D-<br />
45478 Mülheim/Ruhr, Tel. +49(0)208<br />
594482-10, Fax -12, www.wluv.de). Il complesso<br />
<strong>metodo</strong> di stampa offset UV senz’acqua<br />
necessita di una <strong>con</strong>sulenza preventiva<br />
o di accompagnamento per evitare<br />
investimenti sbagliati e reclami dei clienti.<br />
Braun sa bene di cosa parla <strong>con</strong> gli utenti:<br />
alla Druck & Beratung, una macchina stampa<br />
schede in plastica <strong>con</strong> successo da anni.<br />
Considerate le proprietà duali dell’essiccazione,<br />
anche gli inchiostri ibridi per la<br />
stampa senz’acqua rientrano nella sua<br />
sfera di competenza.<br />
Uno strumento importante nella stampa è<br />
la striscia di <strong>con</strong>trollo della densità e del<br />
trapping H-1/04, creata dallo stesso Braun,<br />
la cui forma a campo triangolare riesce a<br />
<strong>con</strong>siderare anche <strong>il</strong> particolare comportamento<br />
di separazione del f<strong>il</strong>m degli inchiostri<br />
UV ad alta viscosità per la stampa senza<br />
acqua. Resta da vedere se in futuro sia<br />
necessario ut<strong>il</strong>izzare questa striscia anche<br />
per gli inchiostri ibridi per la stampa senza<br />
acqua.<br />
Tecnologia ibrida | Stampa offset senza acqua<br />
L’inaugurazione <strong>il</strong> 21 apr<strong>il</strong>e 2005: per la prima volta in Europa, una macchina offset<br />
a foglio ha stampato senza acqua <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi.Presso <strong>il</strong> Centro Clienti<br />
<strong>KBA</strong> di Radebeul , davanti agli occhi increduli di oltre 280 partecipanti al se<strong>con</strong>do<br />
meeting degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> è stato dimostrato sulla <strong>KBA</strong><br />
Rapida 74 che gli inchiostri ibridi formulati per la stampa offset senz’acqua presentano<br />
caratteristiche di stampab<strong>il</strong>ità eccezionali. Allo stesso modo ha <strong>con</strong>vinto<br />
anche la verniciatura in linea per gli effetti a <strong>con</strong>trasto matt/br<strong>il</strong>lante.<br />
Gravuflow che già oggi <strong>con</strong>sentono<br />
di realizzare una miriade di nuove<br />
idee. I partecipanti al forum hanno<br />
colto l’occasione per porre alcune<br />
domande sulla stampa offset senza<br />
liquido di bagnatura al primo<br />
Presidente del EWPA, Detlef<br />
Braun. La domanda più frequente<br />
era quella se fosse possib<strong>il</strong>e stampare<br />
<strong>con</strong> gli inchiostri ibridi anche<br />
le pellicole. Attualmente, la stampa<br />
di f<strong>il</strong>m, dominio della stampa UV<br />
<strong>con</strong> inchiostri UV per stampa senz’acqua,<br />
rappresenta ancora una<br />
sfida per <strong>il</strong> processo <strong>ibrido</strong>.<br />
Considerato l’attuale livello di sv<strong>il</strong>uppo<br />
degli inchiostri, tutti gli<br />
esperti di inchiostri, come pure <strong>il</strong><br />
signor Braun, <strong>con</strong>sigliano di non<br />
stampare f<strong>il</strong>m <strong>con</strong> gli inchiostri<br />
ibridi.<br />
Process 3 | 2006<br />
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Tecnologia ibrida | Stampa offset senza acqua<br />
Il primo inchiostro <strong>ibrido</strong> al mondo per la stampa senz’acqua arriva dal<br />
Giappone<br />
Con i suoi prodotti FD Hybrid Aqualess SOY, la Toyo Ink Mfg. Co. Ltd. di Tokio è <strong>il</strong> primo produttore<br />
al mondo ad offrire una serie di inchiostri ibridi per la stampa offset senz’acqua. Il<br />
Giappone è da sempre la roccaforte della stampa offset senza liquido di bagnatura. Già nel<br />
1977, la Toray produceva lastre per stampa senz’acqua, sul mercato degli inchiostri per stampa<br />
senz’acqua sono attivi, oltre alla Toyo Ink, altri tre produttori e nel “sol levante”, la quota di<br />
macchine offset a foglio per la stampa senz’acqua è la più elevata del mondo (senza macchine<br />
direct imaging).<br />
Il portafoglio di prodotti waterless della Toyo Ink comprende cinque serie di inchiostri:<br />
• Aqualess Ultra L/M per le macchine offset a foglio standard<br />
• Aqualess Karat per macchine <strong>con</strong> gruppi inchiostratori senza viti (certificato <strong>KBA</strong> per 74<br />
Karat, Rapida 74 G e Genius 52)<br />
• Aqualess Ecoo per le macchine offset “direct imaging”(certificato <strong>KBA</strong> per la 46 Karat)<br />
• Aqualess UV per la stampa UV su schede di plastica, pellicole e CD/DVD<br />
• FDHB Aqualess SOY L/M per la finitura ibrida<br />
Che la Toyo Ink sia riuscita nella sintesi di “<strong>ibrido</strong>” e “waterless” non è certo una sorpresa, visto<br />
che l’azienda non solo ha raccolto esperienze nel campo degli inchiostri per la stampa senz’acqua,<br />
ma da tempo produce anche inchiostri a fotoreticolazione UV e a fasci di elettroni<br />
nonché la serie di inchiostri ibridi per la stampa offset ad umido FDHB Eco-SOY.<br />
Alcune delle sfide nello sv<strong>il</strong>uppo della serie FDHB Aqualess SOY erano la miscelazione di resine<br />
completamente diverse tra loro, caratteristica tipica degli inchiostri ibridi e per <strong>il</strong> senz’acqua,<br />
e la compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> <strong>il</strong> surrogato dell’olio s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>ico (gli inchiostri ibridi non devono <strong>con</strong>tenere<br />
s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>i, perché compromettono la verniciab<strong>il</strong>ità UV). Per risolvere <strong>il</strong> problema si è ricorsi, <strong>con</strong><br />
successo,all’olio di soia (“SOY”) che la Toyo Ink ha ut<strong>il</strong>izzato come componente di olio vegetale.<br />
Nella stampa offset senz’acqua, la viscosità dell’inchiostro gioca un ruolo decisivo per le<br />
caratteristiche di stampab<strong>il</strong>ità. Generalmente, la viscosità e <strong>il</strong> tiro degli inchiostri senz’acqua<br />
sono maggiori che nell’offset ad umido, e sono massimi negli inchiostri UV senz’acqua.<br />
Riuscendo a ridurre la viscosità dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> rispetto a quella di un inchiostro UV<br />
senz’acqua, la serie FDHB Aqualess SOY può essere formulata addirittura in due versioni a<br />
temperatura ottimizzata:“L” per temperature di c<strong>il</strong>indri portalastra basse ed “M” per quelle<br />
medie (vedi tabella).Le regolazioni di temperatura delle macchine <strong>KBA</strong> sono programmate su<br />
valori elevati, che <strong>con</strong>sentono di stampare meglio gli inchiostri.<br />
Attualmente, per la serie FDHB Aqualess SOY non sono ancora disponib<strong>il</strong>i tonalità speciali, ma<br />
per le separazioni a composizione acromatica si può sostituire <strong>il</strong> nero della scala standard <strong>con</strong><br />
un nero più <strong>con</strong>centrato. Ovviamente, anche la serie FDHB Aqualess SOY ha dovuto sottoporsi<br />
ai <strong>con</strong>sueti test. La carta stampata umido su umido è stata irradiata <strong>con</strong> una lampada UV<br />
da 120 W/cm ad una velocità di produzione di 50 m/min. ed è stata <strong>con</strong>trollata spostandola<br />
sulla p<strong>il</strong>a già dopo 15 se<strong>con</strong>di.Il risultato? L’inchiostro <strong>ibrido</strong> senz’acqua non ha assolutamente<br />
imbrattato e l’inchiostro <strong>ibrido</strong> per offset a umido FDHB Eco-SOY solo minimamente.<br />
La resistenza all’abrasione è stata misurata due ore dopo la stampa in un osc<strong>il</strong>latore <strong>il</strong> cui<br />
corpo di prova da 500 g di peso scivolava 200 volte sull’inchiostro: la resistenza all’abrasione<br />
è rimasta un solo livello (4 = buono) sotto quello degli inchiostri UV (5 = eccellente).<br />
Si è <strong>con</strong>trollata anche la disinchiostrazione tramite flottazione alcalina, un problema fondamentale<br />
degli inchiostri a fotoreticolazione UV. Su carta stampata <strong>con</strong> inchiostri ibridi, la Toyo<br />
Ink ha misurato residui quasi altrettanto ridotti come <strong>con</strong> gli inchiostri standard: meno di<br />
5 mm 2 /m 2 rispetto a ca. 85 mm 2 /m 2 dell’inchiostro UV.<br />
Per quel che riguarda la stampa di<br />
carta, cartone e cartoncino, la<br />
dimostrazione ha provato che questo<br />
<strong>metodo</strong> è assolutamente praticab<strong>il</strong>e.<br />
Gli inchiostri per la stampa<br />
senz’acqua si distinguono per la<br />
loro elevata br<strong>il</strong>lantezza proprio<br />
per l’assenza di liquido di bagnatura,<br />
quindi si <strong>con</strong>siglia di combinare<br />
<strong>il</strong> <strong>metodo</strong> senz’acqua a quello <strong>ibrido</strong><br />
perché, in questo modo, si<br />
potrebbero ottenere risultati di<br />
br<strong>il</strong>lantezza della vernice UV più<br />
elevati ed effetti matt/br<strong>il</strong>lante<br />
48 Process 3 | 2006<br />
ancor più estremi. Per entrambi i<br />
metodi esistono quindi nuove possib<strong>il</strong>ità.<br />
Insieme a <strong>KBA</strong>, la EWPA<br />
sarà lieta di assistere i propri membri<br />
nell’applicazione di questa tecnologia.<br />
Detlef Braun<br />
Inchiostro <strong>ibrido</strong> per la stampa offset senza<br />
acqua del produttore giapponese Toyo Ink<br />
Nel cosiddetto “bleeding test ”, in cui si testa<br />
l’imbrattamento dell’inchiostro essiccato<br />
spostando <strong>il</strong> foglio nella p<strong>il</strong>a, l’inchiostro<br />
<strong>ibrido</strong> senz’acqua FDHB Aqualess SOY (a<br />
destra) si è dimostrato assolutamente<br />
resistente allo sfregamento. L’inchiostro<br />
<strong>ibrido</strong> per offset ad umido FDHB Eco-SOY<br />
(a sinistra) ha lasciato tracce leggerissime.<br />
La serie di immagini inferiori mostra <strong>il</strong> soggetto<br />
di prova <strong>con</strong> tracce di sfregamento,<br />
mentre le immagini superiori mostrano<br />
l’inchiostro macchiato sulla parte inferiore<br />
del foglio superiore.<br />
Foto:Toyo Ink<br />
Proprietà reologiche e termiche dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> senz’acqua<br />
Parametri FDHB Aqualess SOY M FDHB Aqualess SOY L<br />
Tiro (tack) a 30° C 11.0 … 13.0 9.0 … 11.0<br />
Scorrimento (flow) a 25° C 16.0 … 17.0 17.0 … 19.0<br />
Viscosità dinamica a 25° C 70 … 80 Pa s 50 … 60 Pa s<br />
Intervallo di temperatura del c<strong>il</strong>indro<br />
portalastra<br />
28 … 32 °C 24 … 28 °C
Controllo delle emissioni<br />
delle macchine<br />
da stampa<br />
Una crescente coscienza ambientale<br />
Nella società odierna, la salvaguardia<br />
dell’ambiente, e soprattutto la riduzione<br />
delle emissioni, assume un<br />
valore sempre più importante. Le<br />
discussioni perpetrate negli ultimi<br />
mesi in parte anche dai mass-media<br />
sul cosiddetto “commercio delle<br />
emissioni” hanno riportato l’argomento<br />
al centro dell’attenzione sottolineandone<br />
l’interesse pubblico. In<br />
effetti, la protezione ambientale è<br />
un argomento scottante da oltre<br />
trent’anni, basti pensare a studi<br />
come quelli del “Club of Rome” sui<br />
limiti della crescita (1973) o al<br />
Global 2000 del Governo americano<br />
<strong>con</strong>dotto nell’anno 1980 ed alcuni<br />
altri. Sebbene gli obiettivi e le misure<br />
finalizzate alla salvaguardia dell’ambiente<br />
siano spesso estremamente<br />
<strong>con</strong>troversi, alla fine va<br />
comunque da ricordato che tra tutti<br />
i responsab<strong>il</strong>i del mondo politico vi è<br />
una forte volontà a ridurre e <strong>con</strong>tenere<br />
le emissioni in futuro.<br />
Il comportamento generale della<br />
società nei <strong>con</strong>fronti della salvaguardia<br />
dell’ambiente è cambiato in<br />
modo decisivo, come si nota dal <strong>con</strong>tinuo<br />
aumento della domanda di<br />
prodotti cosiddetti ecologici.<br />
Inizialmente, nell’industria grafica<br />
questa esigenza si è manifestata <strong>con</strong><br />
<strong>il</strong> desiderio di produrre carte aventi<br />
un minore impatto ambientale, ad<br />
esempio carte riciclate ed, in seguito<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo sociale avvenuto, sempre<br />
più clienti esigono che una tipografia<br />
moderna si impegni nell’applicazione<br />
di misure di sicurezza attive<br />
volte alla protezione dell’ambiente.<br />
Salvaguardare l’ambiente, però,<br />
significa anche proteggere la salute<br />
sia dei dipendenti durante i lavoro<br />
che della comunità. Già agli inizi<br />
degli anni novanta, l’associazione di<br />
categoria stampa e lavorazione della<br />
carta ha affrontato la sfida assumendo<br />
un ruolo guida e di precursore<br />
nell’industria grafica. Con l’iniziativa<br />
settoriale “Solventi nella stampa offset”<br />
si è affrontato attivamente <strong>il</strong><br />
problema delle emissioni di solvente<br />
nel campo dell’industria grafica.<br />
L’associazione ha fatto suo <strong>il</strong> principio<br />
guida della minimizzazione delle<br />
emissioni, perché <strong>il</strong> tipografo deve<br />
<strong>con</strong>frontarsi ogni giorno <strong>con</strong> emissioni<br />
sia fisiche, come rumore o<br />
radiazioni, che materiali, ad esempio<br />
sotto forma di scartino o solventi.<br />
Queste emissioni comportano in<br />
parte anche un inquinamento dell’aria<br />
respirata in sala macchine e<br />
depositi di vario tipo sulla macchina.<br />
L’ottimizzazione del processo di<br />
stampa <strong>con</strong> macchine perfezionate e<br />
meno emissioni è un punto di partenza<br />
importante per risolvere efficacemente<br />
questi problemi.<br />
Il certificato “Emission geprüft”<br />
(emissione testata)<br />
L’ente di collaudo e certificazione<br />
del comitato tecnico Stampa e lavorazione<br />
della carta dell’associazione<br />
di categoria ha <strong>con</strong>ferito per la prima<br />
volta al drupa 2000 <strong>il</strong> certificato BG-<br />
PRÜFZERT “Emission geprüft”<br />
(emissione testata) per tecnologie<br />
<strong>con</strong> emissioni particolarmente ridotte<br />
alla <strong>KBA</strong> Rapida 105, la macchina<br />
precedente alla nuova Rapida 105 da<br />
18.000 fogli/h presentata al drupa<br />
2004. Per ricevere questo certificato<br />
occorre dimostrare che la macchina<br />
è costruita e funziona in modo tale<br />
da mantenere i diversi valori di emissione<br />
nettamente al di sotto delle<br />
raccomandazioni o dei valori limite<br />
minimi vigenti nei paesi dell’Unione<br />
Europea. Si misurano l’emissione di<br />
solventi (idrocarburi volat<strong>il</strong>i da detergenti<br />
e prodotti per la pulizia, liquidi<br />
di bagnatura, inchiostri e vernici),<br />
aerosol (ad esempio nebbia d’inchiostro<br />
o di vernice), polveri (polvere<br />
antiscartino), ozono, radiazioni UV e<br />
rumorosità. Premessa essenziale per<br />
la prova è ottenere nella pratica<br />
risultati sui diversi requisiti nella<br />
stampa offset. A tale scopo, durante<br />
<strong>il</strong> collaudo vengono stampate serie<br />
di prova su diversi tipi di supporto di<br />
stampa. Come inchiostri si possono<br />
ut<strong>il</strong>izzare inchiostri standard, UV e<br />
speciali (ad esempio gli inchiostri<br />
Impatto ambientale | Controllo delle emissioni<br />
Da cinque anni, l’associazione di categoria tedesca della stampa e della lavorazione<br />
della carta (BG) promuove le tecnologie ad emissioni particolarmente<br />
ridotte mediante l’ente di collaudo e certificazione del comitato tecnico stampa<br />
e lavorazione della carta <strong>con</strong>ferendo <strong>il</strong> certificato BG-PRÜFZERT “Emission<br />
geprüft ”, ovvero “emissione testata”, alle soluzioni più meritevoli dell’industria<br />
grafica. La <strong>KBA</strong> Rapida 105 è stata la prima macchina della generazione 18.000<br />
a ricevere questo certificato. Tra i materiali ut<strong>il</strong>izzati per <strong>il</strong> collaudo c’erano<br />
anche due serie di inchiostri ibridi ed i rispettivi prodotti detergenti.<br />
Durante le prove dell’associazione di categoria sulla nuova Rapida 105 sono stati misurati i valori di<br />
emissione su tutti i gruppi di stampa e nell’area dell’uscita<br />
ibridi). Inoltre si testano applicazioni<br />
<strong>con</strong> vernici a base acquosa o vernici<br />
a fotoreticolazione UV. Il certificato<br />
che viene r<strong>il</strong>asciato fornisce informazioni<br />
sulle applicazioni testate <strong>con</strong><br />
successo per <strong>il</strong> rispettivo tipo di macchina<br />
da stampa.<br />
Ovviamente, in questo certificato<br />
<strong>con</strong>fluis<strong>con</strong>o anche gli aspetti della<br />
tecnica di sicurezza. La verifica dell’ottemperanza<br />
alle disposizioni di<br />
sicurezza europee (collaudo GS,<br />
sicurezza <strong>con</strong>trollata) da parte dell’ente<br />
di collaudo e certificazione del<br />
comitato tecnico Stampa e lavorazione<br />
della carta è premessa essenziale<br />
per ottenere <strong>il</strong> certificato “emissione<br />
testata”.<br />
Controllo delle emissioni sulla nuova<br />
<strong>KBA</strong> Rapida 105<br />
La nuova Rapida 105 della generazione<br />
da 18.000 fogli/h è stata sottoposta<br />
a diverse prove dall’associazione<br />
di categoria al fine di stab<strong>il</strong>ire se<br />
esistevano le <strong>con</strong>dizioni per <strong>il</strong> <strong>con</strong>ferimento<br />
del certificato “emissione<br />
testata”. Durante la prova metrologica,<br />
avvenuta alla fine del 2004, sono<br />
state <strong>con</strong>dotte serie di test sia su<br />
carta che su cartone. Come inchiostri<br />
sono stati ut<strong>il</strong>izzati due sistemi<br />
di inchiostri ibridi, un sistema di<br />
inchiostri UV ed un sistema di<br />
inchiostri standard. Inoltre sono<br />
state impiegate diverse vernici UV,<br />
Process 3 | 2006<br />
49
Impatto ambientale | Controllo delle emissioni<br />
una vernice a base acquosa nonché<br />
vari detergenti diversi.<br />
Soprattutto, va ricordato che tutte<br />
le prove di stampa sono state <strong>con</strong>dotte<br />
senza alcool nell’acqua di<br />
bagnatura ad una velocità di produzione<br />
di 14.400 fogli/h, corrispondente<br />
all’80 % della produzione<br />
massima della macchina.<br />
Oggi, dopo l’approntamento e<br />
l’analisi dei campioni analitici si<br />
può affermare quanto segue:<br />
•tutti i valori misurati riguardanti<br />
la nebbia d’inchiostro su ogni<br />
gruppo di stampa sono nettamente<br />
inferiori al limite stab<strong>il</strong>ito<br />
di 1,5 mg/m 3 , restando ampiamente<br />
al di sotto di tale limite<br />
addirittura di oltre <strong>il</strong> 30%.<br />
•Come previsto è stato superato<br />
egregiamente anche l’ostacolo<br />
della “<strong>con</strong>centrazione di isopropanolo”;<br />
la mancanza di alcool<br />
nell’acqua di bagnatura rende<br />
naturalmente superflua la<br />
domanda sulle emissioni che ne<br />
derivano. Per l’operatore, tutto<br />
ciò comporta anche vantaggi in<br />
termini di costi. È vero, infatti,<br />
che finora è stato possib<strong>il</strong>e ottenere<br />
buoni risultati anche solo<br />
riducendo la quantità di isopropanolo,<br />
ma un suo impiego comporta,<br />
oltre alla tutela della salute<br />
e ai semplici costi dell’isopropanolo,<br />
anche spese di stoccaggio<br />
e di investimento in misure<br />
di protezione antincendio ed<br />
antideflagrante.<br />
• Anche i risultati della misurazione<br />
delle altre fonti di emissione<br />
testate, come idrocarburi, ozono,<br />
radiazioni UV, polvere antiscartino<br />
e rumorosità sono rimasti,<br />
come richiesto, al di sotto dei<br />
valori prestab<strong>il</strong>iti.<br />
È <strong>con</strong>fortante ris<strong>con</strong>trare che<br />
anche la nuova generazione di macchine<br />
<strong>KBA</strong> da 18.000 fogli l’ora a<br />
massima velocità di produzione riesce<br />
a soddisfare i severi requisiti<br />
del certificato “emissione testata”.<br />
Ciò è ancor più sorprendente se si<br />
pensa che, solitamente, elevate<br />
velocità di produzione comportano<br />
già di per sé un aumento delle<br />
emissioni materiali e fisiche,<br />
soprattutto della rumorosità.<br />
Stab<strong>il</strong>ità del processo della tecnologia<br />
ibrida<br />
Con la prova approfondita della<br />
nuova Rapida 105 da parte dell’en-<br />
50 Process 3 | 2006<br />
te di collaudo e certificazione si<br />
perseguono due obiettivi: <strong>il</strong> primo<br />
è assicurare l’ottemperanza a tutti<br />
gli standard nazionali ed europei<br />
riguardanti salute, ambiente e sicurezza.<br />
Inoltre, insieme alle prove<br />
dei materiali, ad esempio la prova<br />
dell’azione degli inchiostri e dei<br />
detergenti sul volume dei materiali<br />
in gomma eseguita dal fogra su<br />
commissione di <strong>KBA</strong>, si vogliono<br />
garantire la stab<strong>il</strong>ità del processo<br />
nonché la sicurezza dell’applicazione<br />
della tecnologia ibrida.<br />
In futuro, l’operatore dovrà poter<br />
ri<strong>con</strong>oscere quali prodotti soddisfano<br />
i criteri necessari alla tecnologia<br />
ibrida. Inoltre, si intende evitare<br />
che vengano ut<strong>il</strong>izzati prodotti <strong>con</strong><br />
effetti collaterali dannosi per l’uomo<br />
e/o i materiali.<br />
Tutela della salute è protezione<br />
ambientale, e viceversa<br />
Oggi, non solo le autorità, ma anche<br />
sempre più clienti esigono da una<br />
tipografia moderna l’applicazione di<br />
misure di sicurezza attive per la salvaguardia<br />
dell’ambiente. Le macchine<br />
da stampa <strong>con</strong>trassegnate dal sig<strong>il</strong>lo<br />
di qualità BG-PRÜFZERT “Emission<br />
geprüft” rappresentano un elemento<br />
essenziale in questa direzione, perché<br />
sono munite delle necessarie premesse<br />
tecnologiche.<br />
La chiave per <strong>il</strong> successo, però, è la<br />
responsab<strong>il</strong>ità di comportamento<br />
dell’operatore. È importante che sia<br />
sufficientemente addestrato e qualificato<br />
per saper scegliere i mezzi di<br />
produzione tecnici e chimici più<br />
adatti e sfruttarne appieno e professionalmente<br />
tutte le qualità.<br />
Oggi, le macchine <strong>con</strong> <strong>il</strong> marchio<br />
BG-PRÜFZERT “Emission geprüft”<br />
vengono spesso definite “eco-macchine<br />
da stampa”, dove “eco” sta, da<br />
un lato, per ecologia e, dall’altro, per<br />
e<strong>con</strong>omia. Ecologia perché queste<br />
macchine <strong>con</strong>sentono al tipografo di<br />
stampare a basse emissioni ottimizzando<br />
<strong>il</strong> processo di stampa, e<strong>con</strong>omicità<br />
perché presentano le <strong>con</strong>dizioni<br />
tecniche necessarie per poter<br />
ut<strong>il</strong>izzare i materiali aus<strong>il</strong>iari in<br />
modo più efficace rispetto a prima<br />
riducendo drasticamente i costi <strong>con</strong>nessi.<br />
Il processo di stampa, quindi,<br />
può essere strutturato <strong>con</strong> maggiore<br />
redditività. Inoltre, in alcuni paesi<br />
europei vi è la possib<strong>il</strong>ità di ricevere<br />
incentivi statali per gli investimenti<br />
in queste macchine a basso impatto<br />
ambientale. Oltre al loro obiettivo<br />
primario, una tutela della salute e<br />
una salvaguardia dell’ambiente correttamente<br />
applicate ridu<strong>con</strong>o i<br />
costi ed aumentano la produttività.<br />
Dr.-Ing. Bernhard Küter, Dr. Axel Mayer,<br />
Associazione di categoria Stampa e lavorazione<br />
della carta<br />
Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della tecnologia ibrida in apr<strong>il</strong>e 2005, Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore del<br />
marketing offset a foglio di <strong>KBA</strong>, ha ricevuto <strong>il</strong> certificato BG-PRÜFZERT “Emission geprüft” dalle<br />
mani di Albrecht H. Glöckle<br />
Nero su bianco: la generazione da 18.000 fogli della <strong>KBA</strong> Rapida 105 soddisfa i requisiti dell’associazione<br />
di categoria Stampa e lavorazione della carta e riceve <strong>il</strong> sig<strong>il</strong>lo di prova “Emission geprüft”
Tutti sanno che, in termini di equ<strong>il</strong>ibrio<br />
acqua-inchiostro, la stampa offset<br />
è molto più sensib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri UV che <strong>con</strong> gli inchiostri<br />
a reticolazione standard. Ciò si<br />
manifesta <strong>con</strong> quantità di fogliacci<br />
più elevate all’avviamento ed un<br />
gap di bagnatura in parte estremamente<br />
ridotto durante la tiratura<br />
che richiede un costante <strong>con</strong>trollo<br />
del processo di stampa e, quindi,<br />
l’adozione di misure di correzione<br />
delle regolazioni dei gruppi di<br />
bagnatura e inchiostratore. In<br />
numerosi casi, ciò provoca la riduzione<br />
della velocità di tiratura, cosa<br />
che si riflette negativamente sull’e<strong>con</strong>omia<br />
aziendale. Per questo<br />
motivo, <strong>il</strong> “fogra Forschungsgesellschaft<br />
Druck e.V.” di Monaco di<br />
Baviera ha analizzato la problematica<br />
sia per gli inchiostri UV che per<br />
quelli ibridi in un progetto di ricerca<br />
promosso dallo stato “Miglioramento<br />
dell’equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro<br />
nella stampa offset <strong>con</strong> inchiostri<br />
a fotoreticolazione UV”.<br />
Regolazione del gruppo di bagnatura<br />
<strong>con</strong> una nuova lastra di prova<br />
All’inizio delle prove ci si domandava<br />
quanto fosse misurab<strong>il</strong>e la stab<strong>il</strong>ità<br />
del processo di bagnatura nella<br />
macchina da stampa. Essendo regolati<br />
individualmente, i gruppi di<br />
stampa della macchina reagis<strong>con</strong>o<br />
in modo diverso. Sebbene gli stampatori<br />
avessero regolato i gruppi di<br />
bagnatura della macchina <strong>con</strong> la<br />
massima precisione seguendo <strong>il</strong> ben<br />
noto <strong>metodo</strong> dell’impronta del<br />
c<strong>il</strong>indro, le prove rivelavano enormi<br />
differenze tra un gruppo di stampa<br />
e l’altro. Ben presto si è <strong>con</strong>statato<br />
che per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo e la regolazione<br />
del gruppo di bagnatura occorreva<br />
uno strumento più nuovo e sensib<strong>il</strong>e.<br />
Con lo sv<strong>il</strong>uppo della lastra di<br />
prova fogra per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo della<br />
bagnatura si è finalmente arrivati ad<br />
uno strumento più efficace (vedi<br />
riquadro).<br />
Grazie a questa lastra, nelle prove<br />
di stampa è stato possib<strong>il</strong>e ottenere<br />
curve di incremento del punto affidab<strong>il</strong>i<br />
(cioè l’incremento del punto<br />
[%] nella stampa rispetto ai valori<br />
tonali [%] del record dati della lastra<br />
di prova). Si sono messe a <strong>con</strong>fronto<br />
una serie di inchiostri UV e due<br />
serie di inchiostri ibridi nelle loro<br />
rispettive combinazioni <strong>con</strong> un<br />
liquido di bagnatura <strong>con</strong>centrato<br />
<strong>con</strong>tenente alcool molto diffuso sul<br />
mercato (<strong>con</strong>centrazione di isopropanolo<br />
100 %) ed un liquido di<br />
bagnatura senz’alcool (<strong>con</strong>centrazione<br />
di isopropanolo 0).<br />
Stampare a UV <strong>con</strong> un liquido di<br />
bagnatura all’isopropanolo è come<br />
camminare sul f<strong>il</strong>o<br />
Confrontando i grafici 1 e 2 si notano<br />
chiaramente le differenze di<br />
comportamento dei valori tonali. Il<br />
grafico 1 mostra in modo evidente<br />
perché l’equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro<br />
di questa combinazione<br />
inchiostro UV e liquido di bagnatura<br />
all’isopropanolo sia così critico.<br />
Solo regolando <strong>il</strong> rullo del calamaio<br />
a 60 risulta una curva di valore<br />
tonale rispondente ai requisiti previsti<br />
dal “bvdm ProzessStandard<br />
Offsetdruck”. Alterazioni anche<br />
minimali del trasporto del liquido<br />
Impatto ambientale | Liquido di bagnatura<br />
Azione del liquido di bagnatura sulla stampa<br />
<strong>con</strong> inchiostri ibridi<br />
A piena potenza della macchina, gli inchiostri ibridi possono essere stampati<br />
senza problemi senza isopropanolo nel liquido di bagnatura, perché <strong>il</strong> gap di<br />
bagnatura non è così basso come per gli inchiostri UV. Lo <strong>con</strong>fermano anche gli<br />
studi del fogra <strong>con</strong>dotti ut<strong>il</strong>izzando un nuovo liquido di bagnatura bicomponente<br />
senza isopropanolo della ditta DC DruckChemie.<br />
La lastra di prova per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo<br />
della bagnatura di fogra<br />
La lastra di prova <strong>con</strong>tiene elementi di misura<br />
estremamente sensib<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo<br />
dell’uniformità della bagnatura su tutta la<br />
superficie della lastra. Con essa è possib<strong>il</strong>e<br />
regolare tutti i gruppi di bagnatura uniformemente<br />
e monitorare e documentare <strong>con</strong>temporaneamente<br />
lo stato della macchina<br />
da stampa. Con questa lastra di prova è possib<strong>il</strong>e<br />
ri<strong>con</strong>oscere rapidamente e <strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità<br />
problemi di carattere tecnico come la <strong>con</strong>trazione<br />
dei rulli gommati nel gruppo<br />
inchiostratore, potenziometri non correttamente<br />
regolati nei gruppi di stampa, rulli di<br />
bagnatura deformati o usurati nelle singole<br />
unità di stampa e differenze di stampa tra le<br />
combinazioni di inchiostri e liquidi di<br />
bagnatura diversi.<br />
Per misurare l’equ<strong>il</strong>ibrio tra inchiostro e<br />
liquido di bagnatura occorre procedere<br />
come segue:dopo aver montato la lastra <strong>con</strong><br />
la lastra di prova, si stampa come <strong>con</strong>sueto<br />
finché nella tonalità massima non si ottiene<br />
una densità nominale dell’inchiostro (solitamente<br />
1,4). Nell’operazione successiva si<br />
riduce gradualmente la velocità del rullo del<br />
calamaio (e quindi la quantità di liquido di<br />
bagnatura sulla lastra) finché la stampa non<br />
comincia ad imbrattarsi. In genere, gli effet-<br />
ti di sbavatura ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>i sul foglio si presentano<br />
solo su un lato del foglio ed è proprio su<br />
questo lato che lo stampatore dovrà aumentare<br />
la luce tra i rulli del gruppo di bagnatura,<br />
dopodiché si stampa di nuovo e si riduce la<br />
velocità del rullo del calamaio fino all’inizio<br />
dell’imbrattamento. Se le macchie sono omogeneamente<br />
distribuite su tutta la larghezza<br />
del foglio, significa che la quantità di liquido di<br />
bagnatura che arriva alla lastra di stampa è<br />
uguale ovunque e, quindi, <strong>il</strong> gruppo di bagnatura<br />
è regolato correttamente.Nelle operazioni<br />
successive, lo stampatore dovrà aumentare la<br />
velocità dei rulli della vaschetta di bagnatura a<br />
passi definiti, tirare più fogli su cui poi misure-<br />
di bagnatura, come quelle che<br />
risultano a macchina in funzione a<br />
causa della formazione di depositi<br />
di vario tipo sui rulli o in seguito a<br />
osc<strong>il</strong>lazioni di temperatura, provocano<br />
quasi immediatamente drastiche<br />
deviazioni della resa del colore<br />
nello stampato. Per produrre stampati<br />
vendib<strong>il</strong>i, qui lo stampatore<br />
deve monitorare e regolare costantemente<br />
l’andamento del processo.<br />
Molto meno critico è <strong>il</strong> comportamento<br />
dello stesso inchiostro UV<br />
<strong>con</strong> un liquido di bagnatura senza<br />
isopropanolo (grafico 2). Qui, le<br />
curve di incremento del punto<br />
sono più ravvicinate nel range vicino<br />
allo standard in tutte le regolazioni<br />
del rullo del calamaio.<br />
Intanto, <strong>il</strong> liquido di bagnatura ut<strong>il</strong>izzato,<br />
prodotto dalla ditta DC<br />
DruckChemie di Ammerbruch, è<br />
entrato in produzione.<br />
rà gli incrementi del punto e mettere a <strong>con</strong>fronto<br />
i risultati della misurazione della<br />
combinazione inchiostro-liquido di bagnatura<br />
<strong>con</strong> quelli di altre combinazioni.Inoltre,<br />
la lastra di prova <strong>con</strong>sente di valutare gli<br />
effetti di <strong>con</strong>trostampa ed altri difetti di tecnica<br />
di stampa che non verranno però esaminati<br />
in questa sede. Il record dati della<br />
lastra di prova è disponib<strong>il</strong>e per membri<br />
fogra e non (www.fogra.org) come parte<br />
integrante di un servizio di assistenza che<br />
prevede l’addestramento pratico all’uso<br />
della lastra di prova e l’impostazione di base<br />
della macchina da stampa sul posto da<br />
parte dei tecnici fogra.<br />
Process 3 | 2006<br />
51
Impatto ambientale | Liquido di bagnatura<br />
1 Curve di incremento del punto dell’inchiostro UV <strong>con</strong> un liquido di bagnatura <strong>con</strong> isopropanolo al<br />
10% in sei regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 35 e 99<br />
Disponib<strong>il</strong>e come versione bicomponente<br />
innocua per la salute: la<br />
componente AlkoGreen sostituisce<br />
l’isopropanolo, la componente<br />
FountGreen è <strong>il</strong> liquido di bagnatura<br />
<strong>con</strong>centrato compatib<strong>il</strong>e.<br />
Inchiostri ibridi non critici <strong>con</strong> e senza<br />
isopropanolo<br />
Adottando lo stesso <strong>metodo</strong> degli<br />
inchiostri UV, <strong>il</strong> fogra ha testato<br />
anche due serie di inchiostri ibridi.<br />
L’inchiostro <strong>ibrido</strong> 1 (anch’esso<br />
dello stesso produttore della serie<br />
di inchiostri UV) è molto più semplice<br />
da stampare già ut<strong>il</strong>izzando<br />
52 Process 3 | 2006<br />
un liquido di bagnatura <strong>con</strong>centrato<br />
all’isopropanolo standard (grafico<br />
3). Anche per questa combinazione<br />
di inchiostro e liquido di<br />
bagnatura si verificano alterazioni<br />
dell’incremento del punto al variare<br />
del trasporto del liquido di<br />
bagnatura, ma sono molto più<br />
ridotte che <strong>con</strong> l’inchiostro UV. In<br />
combinazione <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di<br />
bagnatura DC AlkoGreen/Fount<br />
Green, ottimizzato soprattutto per<br />
la stampa UV senza alcool, per l’inchiostro<br />
<strong>ibrido</strong> 1 si ottengono<br />
curve di incremento del punto nettamente<br />
più ridotte ed anche più<br />
3 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 1 <strong>con</strong> un liquido di bagnatura <strong>con</strong> isopropanolo<br />
al 10% in sette regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 18 e 75%<br />
5 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 2 <strong>con</strong> un liquido di bagnatura <strong>con</strong> isopropanolo<br />
al 10% in sette regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 18 e 75%<br />
2 Curve di incremento del punto dell’inchiostro UV <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di bagnatura senza isopropanolo ottimizzato<br />
per la stampa UV in cinque regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 60 e 99<br />
ravvicinate (grafico 4). Anche nell’analisi<br />
dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 2 di<br />
un altro produttore leader (grafici<br />
5 e 6) si è r<strong>il</strong>evato un comportamento<br />
molto sim<strong>il</strong>e a quello dell’inchiostro<br />
<strong>ibrido</strong> 1.<br />
Compendio<br />
Rispetto agli inchiostri UV, gli<br />
inchiostri ibridi presentano generalmente<br />
un comportamento di<br />
tecnica di stampa meno critico e<br />
possono essere stampati senza problemi<br />
anche senza isopropanolo,<br />
come è stato dimostrato ut<strong>il</strong>izzando<br />
<strong>il</strong> liquido di bagnatura senza iso-<br />
propanolo AlkoGreen/FountGreen.<br />
In questo modo è possib<strong>il</strong>e sfruttare<br />
appieno le prestazioni e la<br />
potenza delle macchine. Alko<br />
Green/FountGreen è stato ut<strong>il</strong>izzato<br />
come liquido di bagnatura già<br />
per la certificazione “emissione<br />
testata” della <strong>KBA</strong> Rapida 105 da<br />
parte dell’associazione di categoria<br />
stampa e lavorazione della carta ed<br />
ha funzionato senza problemi ad<br />
una velocità di produzione di<br />
14.000 fogli l’ora.<br />
Dr. Wolfgang Rauh, fogra<br />
4 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 1 <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di bagnatura senza isopropanolo<br />
ottimizzato per la stampa UV in dieci regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese<br />
tra 27 e 75%<br />
6 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 2 <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di bagnatura senza isopropanolo<br />
ottimizzato per la stampa UV in sette regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese<br />
tra 30 e 75%
Complicata, ma si impara in fretta<br />
La finitura ibrida trova sempre più seguaci in tutto <strong>il</strong> mondo. Per la sua semplicità, alcuni utenti la <strong>con</strong>siderano l’approccio<br />
ideale alla diffic<strong>il</strong>e tecnologia UV, mentre per altri è fondamentale <strong>il</strong> fatto che si riescano ad ottenere effetti speciali e di<br />
diffic<strong>il</strong>e lavorazione in modo relativamente semplice ma <strong>con</strong> una qualità eccellente. Un altro vantaggio <strong>con</strong>vincente è la<br />
semplicità nel passare da un modo operativo all’altro che <strong>con</strong>sente di elaborare ordini normali e più elaborati su<br />
un’unica macchina. Opportunità, vantaggi ma anche limiti del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> sono stati discussi esaurientemente al<br />
se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> svoltosi ad apr<strong>il</strong>e 2005, dove diversi utenti ibridi e partner <strong>KBA</strong><br />
si sono scambiati preziose esperienze e <strong>con</strong>sigli pratici.<br />
Cambio del modo operativo:<br />
rapido e comodo<br />
Le macchine ibride di <strong>KBA</strong> sono<br />
dotate di diverse funzioni intelligenti<br />
che <strong>con</strong>sentono di lavorare<br />
<strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità, rapidità e sicurezza<br />
durante l’allestimento, la pulizia e<br />
<strong>il</strong> cambio del modo operativo, a<br />
<strong>con</strong>dizione che, come più volte<br />
ricordato, vengano ut<strong>il</strong>izzati i<br />
mezzi d’esercizio e gli equipaggiamenti<br />
aus<strong>il</strong>iari <strong>con</strong>sigliati ed approvati<br />
da <strong>KBA</strong>. Uno dei maggiori vantaggi<br />
è e resta quello che, per passare<br />
dal modo “<strong>ibrido</strong>” a quello<br />
“<strong>con</strong>venzionale”, lo stampatore<br />
non deve più sostituire né caucciù<br />
né rulli.<br />
Il modo operativo <strong>ibrido</strong> si distingue<br />
per l’impiego di inchiostri ibridi<br />
(<strong>con</strong> o senza verniciatura matt a<br />
zone <strong>con</strong> vernice a base oleosa nell’ultimo<br />
gruppo di stampa) più vernice<br />
UV br<strong>il</strong>lante per la verniciatura<br />
finale nella torre di verniciatura.<br />
Nel modo operativo <strong>con</strong>venzionale<br />
si ut<strong>il</strong>izzano inchiostri standard più<br />
una vernice a dispersione <strong>con</strong>tenente<br />
anche pigmenti ad effetto. In<br />
base al modo operativo adottato, si<br />
possono aggiungere o togliere<br />
essiccatoi intermedi o finali che,<br />
all’occorrenza, possono essere<br />
installati <strong>con</strong> la massima semplicità<br />
anche in un’altra posizione (si veda<br />
l’articolo “Essiccatoi ad alta prestazione<br />
ed innovativi”). Un sistema<br />
di alimentazione della vernice di<br />
serie <strong>con</strong> due circuiti separati e<br />
programmi di lavaggio a durata<br />
regolab<strong>il</strong>e (l’acqua di lavaggio della<br />
vernice viene raccolta in due serbatoi<br />
separati) semplifica enormemente<br />
<strong>il</strong> cambio di modalità: <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
sistema LithoCoat della Harris &<br />
Bruno, ad esempio, <strong>il</strong> passaggio da<br />
vernice UV a vernice a dispersione<br />
e viceversa dura solo sette minuti e<br />
per <strong>il</strong> passaggio tra due vernici a<br />
dispersione occorrono solo due<br />
minuti.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: per aumentare la<br />
durata ut<strong>il</strong>e dei rulli gommati, puliteli<br />
regolarmente togliendo i residui<br />
di inchiostro e i depositi di calcare.<br />
Di tanto in tanto è ut<strong>il</strong>e lavare<br />
a fondo i rulli. Con qualsiasi<br />
modo operativo, i rulli gommati<br />
sono sempre soggetti a rigonfiamento<br />
e ritiro, anche <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri ed i detergenti ibridi<br />
<strong>con</strong>sigliati da <strong>KBA</strong>, sebbene entro i<br />
valori limite prescritti (si veda l’articolo<br />
“fogra testa gli inchiostri<br />
ibridi”). Ciò nonostante, a se<strong>con</strong>da<br />
degli inchiostri e dei detergenti<br />
prescelti e della frequenza dei<br />
cambi di modo operativo, <strong>il</strong> modo<br />
misto di produzione <strong>con</strong>venzionale<br />
e ibrida può rappresentare per i<br />
rulli una sollecitazione maggiore<br />
rispetto a quella cui sono sottoposti<br />
nel modo solo <strong>con</strong>venzionale.<br />
Flessib<strong>il</strong>ità:<br />
sfruttarla in modo intelligente<br />
Tra i 250 utenti Rapida di tutto <strong>il</strong><br />
mondo che produ<strong>con</strong>o <strong>con</strong> una<br />
<strong>con</strong>figurazione di macchina ibrida,<br />
la quota di ordini stampati <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
<strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è compresa tra <strong>il</strong> 30<br />
e <strong>il</strong> 70%. In una produzione di<br />
stampa flessib<strong>il</strong>e, quindi, <strong>il</strong> rapido<br />
cambio del modo operativo rappresenta<br />
un aspetto importante nell’ottimizzazione<br />
dei tempi di allestimento.<br />
Tuttavia, per motivi e<strong>con</strong>omico-aziendali,<br />
quando si pianifica<br />
la produzione si <strong>con</strong>siglia, purché<br />
le scadenze lo <strong>con</strong>sentano, di<br />
raggruppare gli ordini dello stesso<br />
tipo, per non dover <strong>con</strong>tinuamente<br />
passare da un modo all’altro.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: provate a pensare se<br />
per la vostra gamma di ordini sia<br />
ut<strong>il</strong>e introdurre una settimana divi-<br />
sa per “giorni ibridi” e “giorni normali”<br />
fissi. I clienti che si atterranno<br />
a questo sistema fornendo i dati<br />
necessari in tempo <strong>con</strong>tribuiranno<br />
al <strong>con</strong>tenimento dei costi e, a titolo<br />
di incoraggiamento, potrebbero<br />
usufruire di prezzi s<strong>con</strong>tati.<br />
Curve caratteristiche di stampa:<br />
quasi identiche per entrambi i modi<br />
operativi<br />
Una tipografia che acceda alla tecnologia<br />
UV installando una macchina<br />
ibrida non deve per forza adatta-<br />
Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />
Ovviamente, <strong>il</strong> touch-screen non può mancare<br />
neppure sulla <strong>con</strong>solle di comando di una<br />
Rapida ibrida Foto: Kleeberg<br />
re <strong>il</strong> trasferimento dei valori tonali.<br />
Con una macchina puramente UV<br />
che funziona <strong>con</strong> inchiostri UV ut<strong>il</strong>izzando<br />
caucciù in EPDM e rulli<br />
gommati resistenti a questo tipo di<br />
stampa, nella fase di prestampa<br />
sarebbe necessario riadattare completamente<br />
le curve caratteristiche<br />
di stampa ed i valori di correzione<br />
per la compensazione dell’incremento<br />
del punto.<br />
Presso <strong>il</strong> Centro Clienti <strong>KBA</strong> di Radebeul, per la stampa ibrida vengono ut<strong>il</strong>izzate lastre Excel della<br />
Kodak Polychrome Graphics<br />
Una curva dell’incremento del punto altrettanto piatta quanto quella della stampa <strong>con</strong> inchiostri<br />
tradizionali semplifica l’introduzione del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> nell’azienda grafica e <strong>il</strong> frequente cambio<br />
del modo operativo. La famiglia di curve qui <strong>il</strong>lustrata è stata calcolata ut<strong>il</strong>izzando la nuova lastra<br />
termica KPG Sword Ultra che non deve essere termoindurita per poter essere impiegata <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri UV ed ibridi<br />
Process 3 | 2006<br />
53
Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />
Al <strong>con</strong>trario, quando si ut<strong>il</strong>izzano gli<br />
inchiostri ibridi si può comunque<br />
<strong>con</strong>tinuare ad applicare i <strong>con</strong>sueti<br />
bassi incrementi del punto della<br />
produzione <strong>con</strong>venzionale. Ovviamente,<br />
come per ogni macchina<br />
nuova occorre creare o modificare<br />
la curva caratteristica di stampa<br />
nonché generare un prof<strong>il</strong>o della<br />
macchina da stampa ICC per la<br />
gestione degli inchiostri e, come<br />
per ogni cambio della serie di<br />
inchiostri, del supporto di stampa e<br />
del caucciù, si <strong>con</strong>siglia di <strong>con</strong>trollare<br />
la curva caratteristica anche<br />
quando si passa dal modo <strong>con</strong>venzionale<br />
a quello <strong>ibrido</strong>, soprattutto<br />
se i motivi di routine sono soggetti<br />
a variazioni di tonalità. Se si lavora<br />
<strong>con</strong> mezzi di esercizio ab<strong>il</strong>itati ed<br />
osservando le <strong>con</strong>dizioni previste<br />
da <strong>KBA</strong>, però, le operazioni necessarie<br />
per adattare le curve caratteristiche<br />
e gli incrementi del punto<br />
dovrebbero essere pochissime.<br />
Questo vantaggio semplifica enormemente<br />
non solo l’approccio alla<br />
nuova tecnologia, ma anche <strong>il</strong> funzionamento<br />
misto <strong>ibrido</strong>/<strong>con</strong>venzionale.<br />
L’unica novità per la prestampa<br />
è rappresentata dalle lastre che,<br />
sia termoindurite che non, devono<br />
essere resistenti agli ultravioletti<br />
(panoramica nell’articolo “Requisiti<br />
di resistenza nella finitura ibrida”).<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: per entrambi i modi<br />
operativi, ut<strong>il</strong>izzate lastre dello stesso<br />
produttore per dover variare i parametri<br />
<strong>il</strong> minimo possib<strong>il</strong>e.<br />
Equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro:<br />
più stab<strong>il</strong>e che nella stampa UV,<br />
semplice anche senza isopropanolo<br />
Riportando le loro esperienze, i partecipanti<br />
al meeting degli utenti<br />
ibridi <strong>KBA</strong> hanno <strong>con</strong>fermato ancora<br />
una volta che l’equ<strong>il</strong>ibrio acquainchiostro<br />
nel <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è notevolmente<br />
più stab<strong>il</strong>e che nella<br />
stampa puramente UV, anche se<br />
richiede un po’ più di attenzione che<br />
nell’offset a foglio <strong>con</strong>venzionale.<br />
Lo stampatore, quindi, non deve<br />
essere particolarmente qualificato<br />
né disporre di esperienze particolari.<br />
Come spiegato nell’articolo<br />
“Azione del liquido di bagnatura<br />
sulla stampa <strong>con</strong> inchiostri ibridi”,<br />
l’equ<strong>il</strong>ibrio tra bagnatura ed inchiostrazione<br />
può essere ulteriormente<br />
stab<strong>il</strong>izzato ut<strong>il</strong>izzando un liquido di<br />
bagnatura idoneo e privo di alcol isoprop<strong>il</strong>ico.<br />
A queste <strong>con</strong>dizioni gli<br />
54 Process 3 | 2006<br />
inchiostri ibridi possono essere<br />
stampati senza problemi. Inoltre, gli<br />
inchiostri ibridi si distinguono per<br />
l’assoluta assenza di nebbia e, al <strong>con</strong>trario<br />
degli inchiostri UV, non<br />
imbrattano la macchina.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: limitate ulteriormente<br />
le emissioni di SOV della<br />
vostra macchina ibrida <strong>con</strong> un<br />
liquido di bagnatura senza alcol isoprop<strong>il</strong>ico.<br />
Sebbene tutte le Rapida<br />
ibride siano già munite del sig<strong>il</strong>lo<br />
“emissione testata”, in questo modo<br />
<strong>con</strong>tribuirete ad una maggiore salvaguardia<br />
dell’ambiente e garantirete<br />
un clima sano in sala stampa.<br />
C<strong>il</strong>indro retinato: fac<strong>il</strong>e da pulire<br />
A parte i moduli di automazione oggi<br />
quasi s<strong>con</strong>tati, come <strong>il</strong> cambio della<br />
lastra <strong>con</strong>trollato da programma, la<br />
<strong>con</strong>nessione CIP3/4, <strong>il</strong> riut<strong>il</strong>izzo dei<br />
parametri di impostazione della<br />
macchina già memorizzati, lavacaucciù<br />
e lavarulli automatici, i costruttori<br />
hanno dato grande importanza a<br />
dettagli e <strong>con</strong>figurazioni capaci di far<br />
risparmiare tempo e lavoro. E così,<br />
chi vuole andare sul sicuro anche<br />
quando si cambia vernice, in due<br />
minuti può pulire manualmente <strong>il</strong><br />
c<strong>il</strong>indro retinato e la camera racla<br />
accedendo <strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità a tutti i componenti.<br />
Solitamente, però, è sufficiente<br />
<strong>il</strong> lavaggio automatico del<br />
Le cassette racla degli impianti di lavaggio<br />
automatici (sopra) non si imbrattano se si ut<strong>il</strong>izza<br />
un detergente <strong>ibrido</strong> ad emulsificazione<br />
stab<strong>il</strong>e (sotto)<br />
Foto:Fuji Hunt DS Druckerei Service<br />
gruppo di verniciatura e dell’alimentazione<br />
di vernice.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: <strong>con</strong> un test rapido si<br />
può sapere se occorre lavare di<br />
nuovo <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro retinato. Colorate la<br />
vernice <strong>con</strong> un colorante per alimenti<br />
e verificate visivamente o <strong>con</strong><br />
<strong>il</strong> densitometro che la verniciatura a<br />
piena copertura presenti una qualità<br />
omogenea.<br />
Normalmente, <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro retinato<br />
nella torre di verniciatura deve<br />
essere sostituito solo in caso di<br />
usura, fenomeno che, <strong>con</strong> i materiali<br />
e le incisioni di oggi, si presenta solo<br />
molto tardi. La sostituzione dei rulli,<br />
però, può rendersi necessaria anche<br />
per un diverso volume di immersione<br />
o un tipo di vernice a dispersione<br />
<strong>con</strong> particelle di pigmenti ad<br />
effetto di grandi dimensioni. Il cambio<br />
avviene in pochi minuti manualmente,<br />
cioè senza gru, perché <strong>KBA</strong><br />
ut<strong>il</strong>izza c<strong>il</strong>indri retinati in lega di<br />
alluminio leggera. Per la sostitu-<br />
zione, lo stampatore deve solo svitare<br />
la vite dalla camera racla, spostare<br />
quest’ultima, aprire le bronzine,<br />
sollevare manualmente <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro<br />
e sf<strong>il</strong>arlo, quindi inserire <strong>il</strong><br />
c<strong>il</strong>indro nuovo nello stesso modo.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: anche se <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro<br />
retinato è talmente leggero che lo si<br />
può sollevare da soli, sollevatelo e trasportatelo<br />
sempre in due. A causa<br />
del formato della macchina, <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro<br />
può essere talmente largo che, da<br />
soli, non potreste abbracciare i due<br />
mandrini. Se si afferra <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro nel<br />
mezzo <strong>con</strong> una sola mano, si possono<br />
causare danni, perché potreste<br />
urtare da qualche parte ancor prima<br />
di accorgervene.<br />
I c<strong>il</strong>indri leggeri non sono se<strong>con</strong>di<br />
per stab<strong>il</strong>ità e robustezza ai c<strong>il</strong>indri<br />
pesanti <strong>con</strong>venzionali e, inoltre,<br />
<strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o al risparmio energetico<br />
alle massime velocità di produzione<br />
della nuova generazione di<br />
Rapida da 18.000 fogli l’ora.<br />
Gli inchiostri ibridi sono disponib<strong>il</strong>i anche in cartucce, come quelle ut<strong>il</strong>izzate, ad esempio, dalla<br />
Industriedruck di Dresda sulla Rapida 105 ibrida<br />
Il c<strong>il</strong>indro retinato di alluminio nella torre di verniciatura sv<strong>il</strong>uppato da <strong>KBA</strong> è talmente leggero da<br />
poter essere sostituito senza ricorrere ad una gru
Detergenti: ottima azione pulente<br />
nonostante <strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo ridotto<br />
I detergenti ibridi sono idonei al<br />
lavaggio sia degli inchiostri ibridi<br />
che <strong>con</strong>venzionali presenti su rulli,<br />
caucciù e c<strong>il</strong>indri di <strong>con</strong>tropressione.<br />
Per i chimici, la sfida <strong>con</strong>siste<br />
nel superare <strong>il</strong> problema delle polarità<br />
opposte: gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />
e la rispettiva quota in<br />
inchiostri ibridi sono non polari, la<br />
quota UV, invece, è polare.<br />
La maggior parte dei prodotti ibridi<br />
è costituita dagli ultimi ritrovati del<br />
settore chimico ed è in grado di<br />
favorire la lavab<strong>il</strong>ità della gomma<br />
tramite l’emulsificazione spontanea<br />
<strong>con</strong> acqua, ricordando che la<br />
stab<strong>il</strong>ità dell’emulsione di detergente<br />
in acqua non solo garantisce<br />
un’ottima azione pulente e <strong>con</strong>sumi<br />
ridotti, ma non imbratta nemmeno<br />
i sistemi di lavaggio. Le particelle<br />
di inchiostro e la polvere di<br />
carta restano nell’emulsione che, a<br />
sua volta, li trascina via impedendo<br />
quasi completamente l’imbrattamento<br />
di tubazioni, cassette racla e<br />
vasca di raccolta. Generalmente, i<br />
detergenti migliori si distinguono<br />
anche perché, dopo <strong>il</strong> lavaggio, le<br />
superfici dei caucciù e dei rulli si<br />
riasciugano e sono subito pronte<br />
per <strong>il</strong> prelievo e la separazione ottimali<br />
dell’inchiostro, <strong>con</strong>tribuendo<br />
a ridurre notevolmente la quota di<br />
fogliacci.<br />
L’importante è l’idoneità del detergente<br />
agli impianti di lavaggio automatici<br />
installati da <strong>KBA</strong> nella <strong>con</strong>figurazione<br />
standard delle macchine<br />
Le <strong>con</strong>dotte dell’aria nel sistema Air Clean System<br />
ibride. La compatib<strong>il</strong>ità dei detergenti<br />
<strong>con</strong> la gomma (nessun rigonfiamento/ritiro)<br />
è oggetto di studio<br />
per l’ab<strong>il</strong>itazione, mentre non lo è<br />
<strong>il</strong> rischio di corrosione che, tuttavia,<br />
nei moderni detergenti dovrebbe<br />
essere minimo.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: ciò che vale per gli<br />
inchiostri ibridi, vale anche per i<br />
detergenti ibridi. Ut<strong>il</strong>izzate unicamente<br />
prodotti ab<strong>il</strong>itati dal test di<br />
fogra e raccomandati da <strong>KBA</strong>. Ciò<br />
premesso, osservate sempre anche<br />
le raccomandazioni fornite dai produttori<br />
degli inchiostri sulla lavab<strong>il</strong>ità<br />
dei vostri prodotti <strong>con</strong> determinati<br />
detergenti ibridi.<br />
Uscita:<br />
<strong>il</strong> minor imbrattamento possib<strong>il</strong>e<br />
Per poter installare e <strong>con</strong>figurare<br />
liberamente tutti i moduli di essiccazione<br />
finale per i diversi modi<br />
operativi (sistema VariDry), <strong>il</strong> doppio<br />
prolungamento dell’uscita delle<br />
nuove macchine Rapida 105 è stato<br />
spostato verso l’alto. Ciò apporta<br />
alcuni vantaggi ergonomici nel<br />
posizionamento dei moduli di<br />
essiccazione ed, inoltre, <strong>con</strong>siderata<br />
la nuova <strong>con</strong>duzione dei fogli, si<br />
è potuta aumentare la distanza tra<br />
la barra di spolveratura e l’essiccatoio<br />
UV finale riducendo così <strong>il</strong><br />
pericolo di imbrattamento dei<br />
riflettori degli irradiatori UV. In<br />
questo modo si può ut<strong>il</strong>izzare un<br />
po’ più di scartino anche sulle macchine<br />
per biverniciatura per evitare<br />
<strong>il</strong> cosiddetto “effetto lastra di<br />
vetro”. Solitamente, nella stampa<br />
Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />
Gli essiccatoi UV interdeck delle macchine ibride <strong>KBA</strong> Rapida sono fac<strong>il</strong>mente accessib<strong>il</strong>i e,<br />
all’occorrenza, riposizionab<strong>il</strong>i in pochissimi minuti<br />
Foto:Kleeberg<br />
in bianca puramente ibrida non si<br />
ricorre alla spolveratura o solo in<br />
misura ridotta, come per gli effetti<br />
a <strong>con</strong>trasto lucido a zone <strong>con</strong> vernice<br />
a base oleosa e UV.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: quando si pulis<strong>con</strong>o<br />
i riflettori, attenzione a non toccare<br />
le superfici a specchio, perché sulle<br />
impronte si possono depositare polvere<br />
e scartino più velocemente e in<br />
modo duraturo.<br />
Per questo è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e installare<br />
<strong>il</strong> sistema accessorio Air Clean<br />
System (ACS) per l’uscita che,<br />
montato direttamente sulla p<strong>il</strong>a di<br />
uscita, impedisce alle particelle di<br />
scartino e di carta di inf<strong>il</strong>trarsi nell’area<br />
di essiccazione, tiene pulite<br />
le catene delle pinze e i pareggiatori<br />
ed elimina le esalazioni residue<br />
che possono formarsi sopra l’essiccatoio<br />
UV finale a valle dell’aspirazione<br />
di ozono. In un’uscita <strong>con</strong><br />
sistema ACS, quindi, lo stampatore<br />
non sentirà <strong>il</strong> tipico odore di<br />
ammoniaca della vernice a disper-<br />
sione né quello di ozono della fotoreticolazione<br />
UV.<br />
Potenza degli essiccatoi IR:<br />
meno è di più!<br />
Ogni stampatore sa che la carta è<br />
un materiale estremamente delicato:<br />
si ondula dai bordi verso l’interno<br />
quando assorbe in<strong>con</strong>trollatamente<br />
umidità dall’aria circostante<br />
e si restringe e si indebolisce quando<br />
le viene sottratta umidità. Le<br />
differenze di clima all’interno delle<br />
sale stampa di tutto <strong>il</strong> mondo sono<br />
enormi e altrettanto diverse sono<br />
anche le <strong>con</strong>dizioni di partenza<br />
necessarie per l’acclimatazione<br />
della carta o del cartone.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: dovreste stab<strong>il</strong>ire<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> vostro fornitore di carta che<br />
non accettate merce in fogli sig<strong>il</strong>lata<br />
in pellicola. Il f<strong>il</strong>m, infatti, può<br />
provocare la formazione di <strong>con</strong>densa<br />
che, a sua volta, causa ondulazioni<br />
non più compensab<strong>il</strong>i, neppure<br />
<strong>con</strong> una lunga acclimatazione.<br />
Process 3 | 2006<br />
55
Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />
Ritiro ed infrag<strong>il</strong>imento causati<br />
dalle radiazioni IR e UV sono stati<br />
oggetto di accesa discussione al<br />
meeting degli utenti ibridi <strong>KBA</strong>,<br />
perché nella pratica ibrida non si<br />
ut<strong>il</strong>izza solo l’essiccatoio UV finale<br />
bensì, talvolta, anche l’essiccatoio<br />
IR finale, anch’esso presente sulla<br />
macchina ibrida ma che serve<br />
soprattutto all’essiccazione della<br />
vernice a dispersione nel modo<br />
operativo <strong>con</strong>venzionale. Certo, <strong>il</strong><br />
calore assorbito dagli irradiatori a<br />
infrarosso favorisce l’essiccazione<br />
ossidativa degli inchiostri ibridi, ma<br />
per l’ossidazione nella p<strong>il</strong>a di uscita<br />
spesso bastano le radiazioni IR<br />
emesse dagli irradiatori UV, anche<br />
<strong>con</strong> un elevato grado di copertura<br />
di inchiostro. Purché non si stampi<br />
una pellicola di plastica termosensib<strong>il</strong>e,<br />
si tratta di un effetto assolutamente<br />
voluto, perché favorisce<br />
anche la fotoreticolazione UV degli<br />
inchiostri ibridi e della vernice UV.<br />
La quantità di calore assorbita,<br />
soprattutto in presenza di numerose<br />
zone scure sul soggetto, è sufficiente<br />
per l’ossidazione. In questo<br />
caso, un input di radiazioni IR mirato<br />
a monte dell’essiccatoio UV finale<br />
staccherebbe di nuovo gli inchiostri<br />
ibridi già essiccati che, quindi,<br />
aggredirebbero lo strato di vernice<br />
UV dal basso, ossia dal lato non<br />
ancora reticolato, provocando <strong>il</strong><br />
bloccaggio della p<strong>il</strong>a. L’attivazione<br />
dell’essiccatoio IR si può rendere<br />
davvero ut<strong>il</strong>e, invece, per soggetti<br />
chiari o <strong>con</strong> un grado di copertura<br />
ridotto o un’ampia superficie che<br />
resta non stampata. Qui, però, vale<br />
la regola del “meno è di più”, cioè<br />
l’irradiatore IR deve funzionare alla<br />
potenza minima.<br />
56 Process 3 | 2006<br />
Alcuni stampatori misurano la percentuale<br />
di acqua evaporata nell’aria<br />
tra i fogli della p<strong>il</strong>a di alimentazione<br />
e di uscita <strong>con</strong> l’igrometro ad asta<br />
per valutare i limiti di input di IR<br />
dalla differenza di umidità. L’umidità<br />
relativa nella p<strong>il</strong>a di uscita, però, è in<br />
equ<strong>il</strong>ibrio <strong>con</strong> l’umidità residua della<br />
carta o del cartone dopo un arco di<br />
tempo piuttosto lungo e solo uno<br />
stampatore molto esperto è in grado<br />
di trarne <strong>con</strong>clusioni ut<strong>il</strong>i. Un<br />
<strong>metodo</strong> affidab<strong>il</strong>e, ma non realizzab<strong>il</strong>e<br />
sulla macchina, sarebbe la misurazione<br />
assoluta del tenore di acqua<br />
nel supporto di stampa, che<br />
dovrebbe essere almeno del 5 %.<br />
<strong>KBA</strong> <strong>con</strong>siglia di ut<strong>il</strong>izzare gli irradiatori<br />
IR Carbon-Twin capaci di fornire<br />
<strong>il</strong> massimo rendimento in termini di<br />
input energetico.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: molto più sensata<br />
della misurazione dell’umidità è la<br />
misurazione della temperatura della<br />
p<strong>il</strong>a.<br />
Irradiatori UV:<br />
non più energia del necessario!<br />
Come un’eccessiva radiazione IR<br />
danneggia <strong>il</strong> supporto di stampa,<br />
anche un input eccessivo di radiazioni<br />
UV danneggia <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di vernice.<br />
Alla successiva piegatura, a causa<br />
dell’infrag<strong>il</strong>imento possono rompersi<br />
<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di vernice e la<br />
patinatura sottostante della carta.<br />
Per questo motivo, anche l’essiccatoio<br />
UV finale deve funzionare alla<br />
potenza minima necessaria. Nell’articolo<br />
“Qual è <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> di prova<br />
giusto?” avete già letto come stab<strong>il</strong>ire<br />
<strong>con</strong> più o meno affidab<strong>il</strong>ità quando<br />
la reticolazione della vernice UV<br />
è sufficiente. Ciò che non è stato<br />
ricordato, perché non adatte, sono<br />
le misurazioni di intensità UV tramite<br />
speciali strisce reattive che<br />
reagis<strong>con</strong>o non solo alle radiazioni<br />
UV ma, se<strong>con</strong>do i produttori di<br />
essiccatoi, anche alle radiazioni IR.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: per l’input energetico<br />
dell’essiccazione IR e UV vale la<br />
regola: non più del necessario! La<br />
causa di una scarsa essiccazione<br />
possono essere anche irradiatori<br />
UV troppo vecchi, perché le vernici<br />
UV e gli inchiostri ibridi non sono<br />
compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> determinate lunghezze<br />
d’onda e, quindi, nello spettro<br />
dell’irradiatore UV non deve per<br />
forza essere <strong>il</strong> picco più alto a definire<br />
<strong>il</strong> grado di rendimento.<br />
Assicuratevi sempre che <strong>il</strong> vostro<br />
essiccatore UV finale emetta radiazioni<br />
UV-C “fresche”, perché <strong>con</strong><br />
l’invecchiare dell’irradiatore si spostano<br />
anche le sue quote UV.<br />
Sostituite sempre dapprima <strong>il</strong> primo<br />
dei tre irradiatori che, alle successive<br />
due sostituzioni, installerete una<br />
posizione più indietro. La maggior<br />
parte delle radiazioni UV-C serve al<br />
primo irradiatore, dove viene iniziata<br />
la reticolazione della vernice UV,<br />
mentre <strong>il</strong> compito degli altri due<br />
irradiatori è quello di mantenere e<br />
<strong>con</strong>durre in profondità la reazione<br />
di reticolazione.<br />
Con una <strong>con</strong>figurazione UV non<br />
idonea, in alcuni casi può rompersi<br />
anche la stessa patinatura della<br />
carta a causa di reazioni di reticolazione<br />
indesiderate nonché durante<br />
la piegatura. La maggior parte dei<br />
produttori di carta <strong>con</strong>osce <strong>il</strong> problema<br />
e fornisce informazioni sulla<br />
compatib<strong>il</strong>ità UV della carta e del<br />
cartone prescelti. Con meno leganti<br />
o leganti più flessib<strong>il</strong>i si peggiorerebbe<br />
la stampab<strong>il</strong>ità, e quindi <strong>il</strong><br />
problema non si risolve dall’oggi al<br />
domani.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: per evitare di rompere<br />
la patina, in genere si dovrebbero<br />
cordonare le carte a partire da<br />
150 g/m 2 prima della piegatura.<br />
Inoltre, si devono evitare impostazioni<br />
errate nell’elaborazione successiva.<br />
Per materiali problematici,<br />
alcuni utenti <strong>con</strong>sigliano la nebulizzazione<br />
dei punti di cordonatura<br />
<strong>con</strong> una miscela di acqua e alcool.<br />
Come gli stampati UV, anche i fogli stampati e<br />
finiti <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> possono essere lavorati<br />
immediatamente, ad esempio su una<br />
fustellatrice piatta come questa di una Bobst<br />
SP 142-CER II presso la Leopold Verpackungen<br />
di Ludwigsburg<br />
Emissione di cattivi odori: informare<br />
tempestivamente o provare<br />
Anche i leganti, si sa, sono responsab<strong>il</strong>i<br />
del cattivo odore della patina<br />
sotto l’azione degli ultravioletti.<br />
Negli ultimi anni, l’emanazione di<br />
odore degli inchiostri ibridi è andata<br />
notevolmente diminuendo e le<br />
vernici UV sono da tempo classificate<br />
come inodori per <strong>il</strong> packaging<br />
alimentare. Presi singolarmente, <strong>il</strong><br />
supporto di stampa, l’inchiostro<br />
<strong>ibrido</strong> e la vernice UV possono reagire<br />
nel modo desiderato alle radiazioni<br />
UV senza sv<strong>il</strong>uppare odori o<br />
sv<strong>il</strong>uppando odori tollerab<strong>il</strong>i. Per<br />
questo ci si sorprende molto quando<br />
si verificano ancora problemi<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> cattivo odore.<br />
Consiglio ut<strong>il</strong>e: per evitare spiacevoli<br />
sorprese e nell’interesse dell’utente,<br />
numerosi produttori di carta<br />
sono disposti a testare le combinazioni<br />
di supporto/inchiostro/vernice,<br />
perché <strong>il</strong> problema del cattivo<br />
odore può essere provocato da reazioni<br />
innescate solo da certe combinazioni<br />
di materiali.<br />
Conclusione: la tecnologia ibrida non<br />
rappresenta una grande sfida<br />
Come già al meeting degli utenti<br />
ibridi <strong>KBA</strong> del 2003, anche al meeting<br />
del 2005 gli utenti si sono<br />
dichiarati <strong>con</strong>vinti di aver fatto la<br />
cosa giusta nell’investire in questo<br />
procedimento. La grande curiosità<br />
che spinge a ricercare nuove possib<strong>il</strong>ità<br />
di applicazione per la finitura<br />
ibrida testimonia che gli operatori<br />
sanno applicare correttamente <strong>il</strong><br />
procedimento e che questo è fonte<br />
di ispirazione per nuove idee creative.<br />
L’approccio al <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />
non costituisce alcun problema per<br />
l’utente, perché essenzialmente<br />
può <strong>con</strong>tinuare la sua solita produzione;<br />
sono cresciute “solo” le possib<strong>il</strong>ità<br />
della finitura in linea.<br />
Un’eventuale emissione di cattivo<br />
odore della patinatura è dovuta allo<br />
stesso fenomeno che si presenta<br />
nella stampa UV, ma in generale lo<br />
stampatore deve affrontare meno<br />
problemi che <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> UV<br />
totale.<br />
Dieter Kleeberg
Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />
Impressioni del 2° meeting degli utenti<br />
ibridi in Apr<strong>il</strong>e 2005 a Dresda e Radebeul<br />
Insieme al suo team, Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore del marketing offset a foglio <strong>KBA</strong>, ha avuto una parte determinante<br />
nel raggiungimento dell’attuale livello della tecnologia ibrida.Ha coordinato <strong>il</strong> meeting in<br />
modo egregio e spiritoso, sfoggiando anche una straordinaria <strong>con</strong>oscenza degli argomenti collegati<br />
Gli oltre 280 partecipanti erano d’accordo nell’affermare che la tecnologia ibrida è divenuta<br />
un’alternativa valida e assolutamente fattib<strong>il</strong>e alla doppia verniciatura e all’UV totale <strong>con</strong><br />
caratteristiche uniche<br />
Le discussioni dal podio (qui <strong>con</strong> gli esperti di essiccatoi dei produttori di irradiatori e di <strong>KBA</strong>)<br />
<strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o ad intensificare lo scambio di informazioni ed esperienze<br />
I tanti ordini di stampa autentici <strong>con</strong> svariati effetti di finitura ibrida davvero spettacolari hanno<br />
destato grande interesse tra i partecipanti al meeting Foto: Kleeberg<br />
Sulla Rapida 105 a sei colori <strong>con</strong> torre di verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita è stata<br />
dimostrata presso <strong>il</strong> Centro Clienti <strong>KBA</strong> di Radebeul la stampa senza problemi <strong>con</strong> inchiostri ibridi,<br />
vernice matt a base oleosa e vernice UV molto br<strong>il</strong>lante<br />
Di grande effetto è stata la dimostrazione di stampa <strong>con</strong> inchiostri ibridi senz’acqua su una<br />
<strong>KBA</strong> Rapida 74<br />
Process 3 | 2006<br />
57
Applicazioni | Esempi<br />
Possib<strong>il</strong>ità quasi infinite<br />
La finitura ibrida si è trasformata, soprattutto grazie alla creatività dei tanti stampatori Rapida e dei loro partner di agenzia, in una vera alternativa <strong>con</strong><br />
caratteristiche intrinseche uniche e straordinarie. All’inizio, la tecnologia ibrida ha destato l’interesse soprattutto degli stampatori di packaging che hanno scoperto<br />
<strong>il</strong> processo per la stampa diretta di scatole ripiegab<strong>il</strong>i, espositori e cartone ondulato. Gli insoliti effetti a <strong>con</strong>trasto lucido, però, hanno <strong>con</strong>tagiato anche la creatività<br />
dei designer grafici per ordini commerciali altamente nob<strong>il</strong>itati che, da allora, hanno scoperto nuove dimensioni soprattutto nella vistosa progettazione dei<br />
materiali pubblicitari. Nel frattempo si sono registrate le prime applicazioni ibride anche nella stampa di pellicole. Un altro settore applicativo è la stampa di<br />
caratteristiche a prova di <strong>con</strong>traffazione su <strong>con</strong>fezioni ed etichette. Interessanti sono anche gli esempi in cui la tecnologia ibrida è stata estesa alle macchine<br />
compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> la doppia verniciatura e l’UV.<br />
Considerare la finitura ibrida una<br />
chance<br />
La stampa <strong>con</strong> inchiostri ibridi e<br />
vernice UV br<strong>il</strong>lante in linea è<br />
molto più di un semplice approccio<br />
alla tecnologia UV, perché, rispetto<br />
agli altri procedimenti, presenta<br />
alcune caratteristiche uniche che<br />
giustificano pienamente la decisione<br />
per la f<strong>il</strong>osofia ibrida.<br />
Verniciatura molto br<strong>il</strong>lante: in modo<br />
nettamente più <strong>con</strong>veniente della<br />
doppia verniciatura e <strong>con</strong> costi<br />
quasi identici a quelli di una macchina<br />
UV, lo stampatore <strong>ibrido</strong> può<br />
raggiungere risultati di br<strong>il</strong>lantezza<br />
quasi altrettanto elevati.<br />
Contrasti lucidi: <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />
è possib<strong>il</strong>e realizzare <strong>con</strong>trasti tra<br />
due tipi di vernice in modo più<br />
semplice che sulle macchine a doppia<br />
verniciatura ed, inoltre, in modo<br />
ottimale nel registro offset, soprattutto<br />
i <strong>con</strong>trasti lucidi tra vernice a<br />
base oleosa matt o strutturata<br />
Come nasce una lastra di verniciatura<br />
a zone nel registro offset?<br />
Non importa se gli elementi pagina sono<br />
disponib<strong>il</strong>i sotto forma di f<strong>il</strong>e di immagini,<br />
f<strong>il</strong>e grafico o f<strong>il</strong>e layout: <strong>il</strong> soggetto <strong>con</strong><br />
vernice a zone viene generato semplicemente<br />
dai f<strong>il</strong>e del rispettivo programma di<br />
publishing. Si può trattare di singoli livelli<br />
di un f<strong>il</strong>e Photoshop o Illustrator oppure di<br />
diversi elementi di una pagina intera,<br />
58 Process 3 | 2006<br />
(come vernice a zone) e vernice UV<br />
br<strong>il</strong>lante (come sovraverniciatura a<br />
piena copertura <strong>con</strong> repulsione nei<br />
punti parzialmente verniciati). Questi<br />
risultati eclissano presunte alternative<br />
come la verniciatura drip off<br />
e twin effect sulle macchine <strong>con</strong>venzionali<br />
<strong>con</strong> gruppo per vernice a<br />
dispersione. Con questa funzione,<br />
lo stampatore <strong>ibrido</strong> può distinguersi<br />
dai <strong>con</strong>correnti personalizzando i<br />
prodotti. Molte agenzie pubblicitarie<br />
<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o la versat<strong>il</strong>ità e l’esclusività<br />
di questo strumento, ma trovano<br />
solo poche tipografie adatte.<br />
È soprattutto così che l’<strong>ibrido</strong> <strong>con</strong>sente<br />
di acquisire nuovi clienti.<br />
A prova di <strong>con</strong>traffazione: <strong>con</strong> i vantaggi<br />
della finitura a <strong>con</strong>trasto lucido<br />
citati, <strong>KBA</strong> apre ai suoi clienti ibridi<br />
nuove nicchie di mercato incaricando<br />
un team di specialisti dello<br />
sv<strong>il</strong>uppo di un <strong>metodo</strong> ad immagini<br />
nascoste nella vernice presso <strong>il</strong> suo<br />
stab<strong>il</strong>imento di Radebeul.<br />
come qui sull’esempio di un foglio del calendario<br />
<strong>KBA</strong>. La riproduzione del dipinto e<br />
l’iscrizione/ Calendario sono disponib<strong>il</strong>i come<br />
documento QuarkXPress e vengono stampati<br />
in un f<strong>il</strong>e EPS (Fig. 1). In questo modo, <strong>il</strong> foglio<br />
di calendario si può aprire ed elaborare come<br />
qualsiasi altro f<strong>il</strong>e immagine <strong>con</strong> Adobe<br />
Photoshop. All’inizio viene <strong>con</strong>vertito in<br />
un’immagine in scala di grigi per poter<br />
espandere tutti i valori tonali principali come<br />
desiderato. La Figura 2 mostra come <strong>il</strong> ripro-<br />
Versat<strong>il</strong>ità: la finitura ibrida è applicab<strong>il</strong>e<br />
a quasi tutti i segmenti di<br />
mercato della stampa offset a<br />
foglio. Addirittura alcune materie<br />
plastiche, carte metallizzate e<br />
anche la diffic<strong>il</strong>e carta trasparente<br />
sono idonee all’<strong>ibrido</strong>. L’unica eccezione<br />
è la stampa di scatole pieghevoli<br />
per i generi alimentari. Anche<br />
se l’industria degli inchiostri ha già<br />
messo a punto inchiostri ibridi a<br />
basso odore, oggi non esistono<br />
inchiostri ibridi o combinazioni di<br />
inchiostro, vernice e supporto di<br />
stampa assolutamente inodori,<br />
cosicché questo segmento di mercato<br />
resterà dominio della stampa<br />
UV. Anche qui, però, le vernici UV<br />
possono emanare cattivo odore se<br />
la reticolazione dell’acr<strong>il</strong>ato è<br />
insufficiente. Anche nella stampa<br />
della plastica <strong>con</strong>tinuerà a spadroneggiare<br />
la stampa UV, perché gli<br />
inchiostri ibridi aderis<strong>con</strong>o solo a<br />
determinati tipi di plastica.<br />
duttore avvicini alte luci, toni medi e zone<br />
d’ombra comprimendoli nel range tonale a<br />
tre quarti (evidenziato in rosso). Con <strong>il</strong> tool<br />
bacchetta magica (freccia rossa in Fig. 3) si<br />
possono mascherare, copiare ed aggiungere<br />
in un nuovo f<strong>il</strong>e le parti di immagine in nero<br />
(Fig. 4). Queste sono gli elementi di vernice a<br />
zone <strong>con</strong> cui deve essere applicata la vernice<br />
a base oleosa nella finitura ibrida. A questo<br />
punto, <strong>con</strong> la sovraverniciatura a piena copertura<br />
la vernice UV br<strong>il</strong>lante aderisce alle parti<br />
Flessib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> <strong>il</strong> funzionamento misto:<br />
se <strong>il</strong> carico massimo <strong>con</strong> i soli ordini<br />
ibridi non è realistico, lo stampatore<br />
<strong>ibrido</strong> può evadere gli ordini di routine<br />
<strong>con</strong> inchiostri e vernice a dispersione<br />
<strong>con</strong>venzionali sulla stessa macchina,<br />
senza speciali accorgimenti e<br />
senza dover tenere in <strong>con</strong>siderazione<br />
particolari incrementi del<br />
punto. La possib<strong>il</strong>ità di applicare le<br />
curve caratteristiche <strong>con</strong>suete, inoltre,<br />
semplifica l’introduzione della<br />
tecnologia ibrida in azienda. Negli<br />
USA si ut<strong>il</strong>izzano spesso formulazioni<br />
di inchiostro <strong>ibrido</strong> diverse,<br />
motivo per cui le macchine ibride<br />
devono essere munite di rulli combinati<br />
e caucciù adatti. Tali modifiche,<br />
però, non sono certo in linea<br />
<strong>con</strong> la f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>. Ciò<br />
nonostante, come fa <strong>con</strong> tutti gli<br />
altri suoi clienti, <strong>KBA</strong> affianca anche<br />
le tipografie americane affinché <strong>il</strong><br />
<strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> venga introdotto <strong>con</strong><br />
successo nell’azienda.<br />
qui indicate in rosso. A se<strong>con</strong>da che <strong>il</strong> soggetto<br />
<strong>con</strong> vernice a zone <strong>con</strong>tenga o meno<br />
scale dei grigi autentiche, <strong>con</strong> Photoshop<br />
si può attivare la funzione di sicurezza<br />
come immagine in scala di grigi rasterizzab<strong>il</strong>e<br />
o come bitmap linework. Infine, <strong>il</strong><br />
f<strong>il</strong>e viene posizionato nel programma di<br />
layout e, quindi, trasferito <strong>con</strong> precisione<br />
nel workflow di produzione.
Stampa di scatole pieghevoli ed<br />
espositori<br />
Il cartone duplex al cromo spopola<br />
Sin dagli inizi, la tecnologia ibrida è<br />
stata applicata <strong>con</strong> successo insieme<br />
a tipi di cartone monopatinato.<br />
Il materiale più usato in assoluto<br />
per le scatole pieghevoli, ossia <strong>il</strong><br />
cartone duplex al cromo a volume<br />
medio (GD 2) è <strong>con</strong>sigliato anche<br />
per gli inchiostri ibridi, perché<br />
apporta straordinari risultati di br<strong>il</strong>lantezza<br />
nella finitura ibrida.<br />
Questo cartone è più pesante del<br />
cartone duplex ad alto volume GD<br />
1 che, a sua volta, non presenta<br />
strati così saldamente satinati e,<br />
quindi, è un po’ più idoneo alla cordonatura<br />
effettuata per prevenire<br />
l’eventuale rottura della patinatura<br />
verniciata durante la piegatura.<br />
<strong>Prodotti</strong> esclusivi giustificano l’impiego<br />
del cartone cast coated GG,<br />
perché la sua superficie altamente<br />
lucida garantisce la massima br<strong>il</strong>lantezza<br />
della vernice. Non di rado<br />
i fogli per scatole pieghevoli ed<br />
espositori sono finiti <strong>con</strong> effetti<br />
goffrati che esigono una vernice<br />
UV particolarmente flessib<strong>il</strong>e e<br />
compatib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> la carta per<br />
impressioni.<br />
Circa un quarto dei 250 utenti ibridi<br />
<strong>KBA</strong> produce nel formato grande.<br />
Questo settore è coperto in<br />
parti uguali dalla Rapida 142 e<br />
162/162a, mentre la Rapida 130a e<br />
la 205 jumbo sono ancora un’eccezione<br />
nella <strong>con</strong>figurazione ibrida.<br />
La Rapida 130a a sette colori instal-<br />
Applicazioni | Esempi<br />
Uno scorcio del vasto spettro di prodotti ibridi della tipografia di scatole pieghevoli ed espositori Hager Papprint di Kirkel. Da metà 2005, su una Rapida 105 a sei colori vengono stampati e finiti a <strong>ibrido</strong><br />
cartoni pieni e ondulati fino a 700 g/m 2 di grammatura. Come tante altre aziende grafiche, anche l’azienda del Saarland ha organizzato un porte aperte in occasione dell’inaugurazione della macchina,<br />
allestendo uno showroom <strong>con</strong> i prodotti ibridi più tipici e distribuendo brochure volte ad informare esaurientemente i clienti sulle possib<strong>il</strong>ità creative della tecnologia ibrida<br />
L’utente <strong>ibrido</strong> p<strong>il</strong>ota STI di Lauterbach ut<strong>il</strong>izza la sua Rapida 142 a doppia verniciatura e a sei<br />
colori anche <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi, ad esempio per stampare sul cartone laminato <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m per<br />
scatole pieghevoli. Rainer Buchholz (STI, a destra) discute <strong>con</strong> Horst Hörning (<strong>KBA</strong>) sulle<br />
possib<strong>il</strong>ità di applicazione.<br />
Foto in basso: sulla sua Rapida 130a, la Wall AG di Graz abbina la tecnologia a doppia verniciatura<br />
a quella ibrida<br />
lata presso la Wall AG di Graz, in<br />
Austria, è comunque diversa, perché<br />
questo impianto, installato nell’ottobre<br />
del 2000, è una macchina<br />
a doppia verniciatura equipaggiata<br />
anche per l’impiego di inchiostri<br />
ibridi. Questo insolito mix <strong>con</strong>sente<br />
un’applicazione molto più versat<strong>il</strong>e<br />
delle vernici matt, molto br<strong>il</strong>lanti,<br />
madreperlate e metalliche<br />
come quelle richieste dall’industria<br />
del tabacco, dei dolciumi e della<br />
cosmesi. Una Rapida 142 a doppia<br />
verniciatura e a sei colori sim<strong>il</strong>e a<br />
questa si trova presso la STI di<br />
Lauterbach, in Germania, specialista<br />
in scatole pieghevoli e cartone<br />
ondulato <strong>con</strong>osciuta in tutto <strong>il</strong><br />
mondo.<br />
Dopo l’installazione di svariate Rapida, nel 2004 è stata la volta di una Rapida 142 a sei colori da<br />
15.000 fogli/h, la prima macchina ibrida della tipografia per imballaggi Leopold di Ludwigsburg. Da<br />
sinistra a destra: Marcus Weber (<strong>KBA</strong>), Jürgen Leopold (amministratore delegato della Leopold<br />
Imballaggi), Michael Stürmer (<strong>KBA</strong>) e Hans-Joachim Gonnermann (caporeparto stampa alla Leopold)<br />
Process 3 | 2006<br />
59
Applicazioni | Esempi<br />
Stampa diretta del cartone ondulato:<br />
tutti <strong>con</strong>os<strong>con</strong>o <strong>il</strong> tubo portaposter <strong>KBA</strong>!<br />
La stampa diretta ibrida sul cartone<br />
ondulato non stupisce ormai più<br />
nessuno. L’esempio migliore e più<br />
noto? L’amato tubo portaposter di<br />
<strong>KBA</strong> alle fiere grafiche, realizzato<br />
in cartone microonda G dalle straordinarie<br />
caratteristiche di qualità<br />
di taglio e planarità. Il cartone<br />
ondulato G viene stampato <strong>con</strong> un<br />
caucciù morbido. Maggiore è lo<br />
spessore dell’onda (onde E ed F),<br />
maggiore deve essere anche la<br />
comprimib<strong>il</strong>ità del caucciù ut<strong>il</strong>izzato,<br />
anche a se<strong>con</strong>da della variazione<br />
dello spessore del rivestimento.<br />
Per poter stampare senza problemi<br />
sono indispensab<strong>il</strong>i una buona lavorazione<br />
del foglio di rivestimento e<br />
dell’onda nonché una sufficiente<br />
acclimatazione del cartone ondulato.<br />
Ancor più importante che <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
cartone duplex al cromo è l’impostazione<br />
dell’essiccatoio UV sulla<br />
potenza minima, perché dal cartone<br />
ondulato l’umidità fuoriesce più<br />
in fretta che dal cartone.<br />
60 Process 3 | 2006<br />
Stampa di etichette:<br />
puro divertimento per i creativi<br />
Gli stampatori di etichette devono<br />
spesso far fronte ad un ampio spettro<br />
di idee di design e, per questo,<br />
anch’essi sono predestinati a diventare<br />
utenti ibridi. L’elemento<br />
essenziale è una macchina compatib<strong>il</strong>e<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> funzionamento misto<br />
capace di stampare carte non patinate<br />
ruvide o strutturate <strong>con</strong> gli<br />
inchiostri <strong>con</strong>venzionali nonché<br />
carte patinate lucide <strong>con</strong> gli inchiostri<br />
ibridi e la vernice UV. Una verniciatura<br />
UV speciale a piena<br />
copertura <strong>con</strong>ferisce all’etichetta<br />
una superficie impermeab<strong>il</strong>e, ideale<br />
quindi per le etichette di barattoli<br />
e bottiglie. Richiestissimi sono<br />
gli effetti f<strong>il</strong>igranati matt/gloss che,<br />
grazie al registro offset della verniciatura<br />
a zone <strong>con</strong> vernice a base<br />
oleosa, risaltano in modo particolare<br />
sulle etichette di piccole dimensioni.<br />
Inoltre, le etichette finite<br />
<strong>con</strong> vernice UV flessib<strong>il</strong>e possono<br />
essere abbinate a carte per impressioni<br />
e impressioni a caldo.<br />
Carte, cartoni e cartoncini particolarmente adatti al <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />
In genere si ut<strong>il</strong>izzano qualità patinate lucide. Maggiore è <strong>il</strong> gloss di patinatura, maggiore la<br />
br<strong>il</strong>lantezza della vernice <strong>con</strong> la finitura ibrida. Per questo solitamente si escludono sin dall’inizio<br />
le qualità patinate matt e non patinate (carte non patinate, cartoncino duplex, imitazione<br />
di cartone al cromo).Vanno <strong>con</strong>siderati anche criteri se<strong>con</strong>dari come l’emissione di cattivo<br />
odore per effetto degli UV, le fasi di elaborazione successiva (cordonatura, tracciatura,<br />
incollaggio) e la finitura (impressione e laminazione). Inoltre, si deve sempre verificare la<br />
compatib<strong>il</strong>ità di questi processi <strong>con</strong> lo strato di vernice UV.<br />
Qualità, quantità della patina Denominazione del tipo Applicazioni<br />
monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, ca. 18 g/m2 monopatinata racla, > 20 g/m2 monopatinata racla, > 20 g/m2 monopatinata cast coated, > 24 g/m2 monopatinata cast coated, > 24 g/m2 monopatinata cast coated, > 24 g/m2 bipatinata rulli, 5 - 20 g/m2 bipatinata rulli, 5 - 20 g/m2 Cartone duplex al cromo, da 1,45 cm3 /g (GD 1)<br />
Cartone duplex al cromo,1,3-1,45 cm3 /g (GD2)<br />
Cartone duplex al cromo,fino a1,3 cm3 Scatole pieghevoli/Espositori<br />
Scatole pieghevoli/Espositori<br />
/g (GD3) Scatole pieghevoli/Espositori<br />
Cartone triplex al cromo (GT 1, GT 2, GT 3) Scatole pieghevoli/Espositori<br />
Cartone al cromo (GC 1, GC 2, GC 3)<br />
Scatole pieg./Espositori, comm.<br />
Carta al cromo<br />
Commerciale, etichette<br />
Cartone cellulosa tecnica patinato (GZ) Scatole pieghevoli/Espositori<br />
Cartone cast coated al cromo (GG 1, GG 2) Scatole pieghevoli/Espositori<br />
Carta lucida non calandrata<br />
Commerciale, etichette<br />
Cartone cellulosa tecnica cast coated (GGZ) Scatole pieghevoli/Espositori<br />
Carta per stampa di <strong>il</strong>lustrazioni<br />
Commerciale, volumi <strong>il</strong>lustrati<br />
Carta ad alta lucidatura<br />
Commerciale, volumi <strong>il</strong>lustrati<br />
Tipo di onda Passo dell’onda Numero di onde Altezza dell’onda<br />
Onda E (standard)<br />
Onda F<br />
Onda G<br />
Onda N<br />
Onda O<br />
3,0 - 3,5 mm<br />
2,4 mm tipico<br />
1,8 mm tipico<br />
< 1,7 mm<br />
ca. 1,4 mm<br />
283 - 333/m<br />
415/m tipico<br />
555/m tipico<br />
> 600/m<br />
ca. 700/m<br />
1,0 - 1,8 mm<br />
0,75 mm tipico<br />
0,55 mm tipico<br />
0,5 - 0,55 mm<br />
0,3 mm<br />
Con la spalmatura a racla, la patinatura di carbonato di calcio applicata <strong>con</strong> un rullo bagnino<br />
viene raclata ad uno spessore inferiore, sottoposta ad essiccazione intermedia ed, infine, lucidata<br />
<strong>con</strong> spazzole. La massima br<strong>il</strong>lantezza la offre la patinatura cost coated <strong>con</strong> cui si <strong>con</strong>ferisce<br />
lucidezza tramite un c<strong>il</strong>indro al cromo riscaldato ed estremamente liscio. Il rivestimento<br />
a rullo di carta per stampa di <strong>il</strong>lustrazioni e ad alta lucidatura avviene, se<strong>con</strong>do la quantità di<br />
Le etichette per <strong>con</strong>serve <strong>con</strong> la finitura ibrida di una Rapida 74 a sei colori sono una delle<br />
specialità della LitoGrafia La Nueva Latina di Città del Messico<br />
Le figurine da collezione <strong>con</strong> retro rifrattore o olografico, stampate <strong>con</strong> inchiostri ibridi e vernice UV<br />
ed infine laminate <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m sono la specialità della Mainline Printing di Topeka/Kansas (USA)<br />
Foto: HoopsCollector.com<br />
patina, in linea nella macchina per la carta<br />
o fuori linea. Il cartone duplex al cromo si<br />
basa su cartone duplex composto da un<br />
lato da un rivestimento senza o povero di<br />
legno (<strong>il</strong> supporto della patina) e dall’altro<br />
da un inserto <strong>con</strong>tenente fibre riciclate<br />
(molto voluminoso) e da una base (di solito<br />
<strong>il</strong> retro che resta non stampato), anche se<br />
sotto <strong>il</strong> rivestimento vi è spesso un ulteriore<br />
strato intermedio che impedisce alle fibre<br />
più scure di trasparire.Il cartone triplex presenta<br />
tre diverse quote di pastalegno per<br />
rivestimento, inserto e base, rispettivamente<br />
senza fibre riciclate.Il cartone e la carta al<br />
cromo si basano su qualità a pigmentazione<br />
bianca.<br />
Il cartone duplex al cromo è idoneo anche<br />
per laminare cartone pieno di qualsiasi<br />
spessore o cartone ondulato di qualsiasi<br />
ondulazione dopo <strong>il</strong> trattamento <strong>ibrido</strong>. A<br />
causa della necessaria piegab<strong>il</strong>ità,<strong>il</strong> cartone<br />
ondulato per la stampa diretta deve avere<br />
un solo foglio ondulato (a onda semplice),<br />
oltretutto microonda, e per la finitura ibrida<br />
deve essere dotato di un topliner (rivestimento<br />
monopatinato) di ca. 200 g/m 2 .<br />
Il tubo portaposter <strong>KBA</strong> - Un esempio di<br />
stampa diretta su cartone ondulato <strong>con</strong><br />
finitura ibrida noto a molti
La prima macchina offset a foglio del mondo a 13 gruppi in formato medio installata nel 2001, la<br />
Rapida 105 della Ultra Litho di Johannesburg: 1 – Alimentatore da bobina a foglio mob<strong>il</strong>e;<br />
2 e 6 – Cinque gruppi di stampa per inchiostri <strong>con</strong>venzionali e ibridi; 3 e 7 – Torre di verniciatura<br />
per vernice a dispersione e UV; 4 – Torre di essiccazione intermedia IR/termovent<strong>il</strong>ata/UV;<br />
5 – Inversione del foglio; 8 – Doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio IR e termovent<strong>il</strong>ato;<br />
9 – Essiccatoio UV finale nell’uscita<br />
Stampa commerciale:<br />
una pubblicità incisiva<br />
Da tempo, ormai, per realizzare<br />
insoliti materiali pubblicitari,<br />
volumi <strong>il</strong>lustrati, copertine di libri,<br />
calendari e relazioni di b<strong>il</strong>ancio si<br />
ricorre spesso alla verniciatura br<strong>il</strong>lante<br />
a zone come strumento decorativo<br />
per evidenziare immagini,<br />
loghi ed iscrizioni. La finitura ibrida<br />
arricchisce i già esistenti effetti di<br />
verniciatura aggiungendo i <strong>con</strong>trasti<br />
matt-gloss e granulato-gloss.<br />
Koenig & Bauer li ha dimostrati in<br />
modo straordinario <strong>con</strong> <strong>il</strong> Calendario<br />
2005 <strong>KBA</strong> (vedi esempio e<br />
descrizione nell’articolo “Varianti<br />
della verniciatura in linea”) dove le<br />
strutture della pennellata e della<br />
tela di lino risultano visib<strong>il</strong>i e tatt<strong>il</strong>i<br />
grazie agli effetti granulato-gloss.<br />
Su una macchina a doppia verniciatura<br />
nella precisione del registro<br />
offset non sarebbe stato possib<strong>il</strong>e<br />
ottenere un risultato di questa plasticità,<br />
a costi altrettanto esigui per<br />
la lastra di verniciatura e in così<br />
breve tempo.<br />
Con questa verniciatura nob<strong>il</strong>itata<br />
di grande effetto vorrebbe posizionarsi,<br />
ad esempio, la tipografia<br />
Benteli Hallwag Druckerei AG<br />
(BHD) di Wabern, nei pressi di<br />
Berna, in Svizzera, <strong>con</strong>osciuta per i<br />
suoi stampati high-end. Per questo,<br />
l’amministratore Martin Brawand<br />
ha scartato sin dall’inizio l’opzione<br />
“macchina lunga” a favore di una<br />
Rapida 105 a sei colori nella <strong>con</strong>figurazione<br />
ibrida standard.<br />
Dall’inizio del 2005, la PressR3 di<br />
Almenno San Bartolomeo ut<strong>il</strong>izza la<br />
sua Rapida 105 a sei colori <strong>con</strong> <strong>con</strong>figurazione<br />
ibrida altamente automatizzata<br />
per la stampa di brochure pubblicitarie,<br />
volumi <strong>il</strong>lustrati, poster,<br />
espositori (anche in cartone ondulato)<br />
e borse di marche esclusive.<br />
Ovviamente, per <strong>il</strong> posizionamento<br />
sul mercato di questa macchina non<br />
è r<strong>il</strong>evante la specializzazione nella<br />
stampa commerciale o di imballaggi,<br />
bensì la finitura di alta qualità.<br />
Stampa di riviste:<br />
copertine di grande effetto<br />
Come per gli imballaggi, anche per i<br />
periodici si è scatenata sugli scaffali<br />
una vera e propria battaglia “visiva”.<br />
Le copertine a verniciatura br<strong>il</strong>lante<br />
sono una nicchia di mercato straordinaria<br />
<strong>con</strong> un enorme potenziale di<br />
crescita. Per chi produce come la<br />
Industriedruck Dresden (Germania),<br />
che stampa copertine per periodici<br />
di grande tiratura (come Gala)<br />
sulla sua Rapida 105 a cinque colori<br />
installata alla fine del 2004, una<br />
macchina ibrida della generazione<br />
da 18.000 fogli/h rappresenta la<br />
soluzione ideale rispetto ad una<br />
macchina UV che può stampare solo<br />
in UV.<br />
Alla fine del 2001, presso la rinomata<br />
azienda grafica sudafricana<br />
Ultra Litho di Johannesburg è stata<br />
messa in funzione la prima macchina<br />
offset a foglio del mondo a 13<br />
gruppi in formato medio. Questa<br />
Rapida 105 può stampare sia in<br />
bianca dieci colori più la vernice<br />
che 5 su 5 colori <strong>con</strong> la biverniciatura.<br />
La sfida rappresentata da questa<br />
<strong>con</strong>figurazione, pensata dal<br />
direttore alla produzione UL Hans<br />
Kieslich, <strong>con</strong>sisteva nel garantire<br />
un’essiccazione sufficiente della<br />
stampa in bianca finita <strong>con</strong> vernice<br />
a dispersione (inchiostri standard)<br />
o della vernice UV (inchiostri ibridi)<br />
prima della stampa in volta.<br />
Pertanto, a monte dell’inversione<br />
del foglio è stata integrata una<br />
torre di essiccazione intermedia<br />
<strong>con</strong> essiccatoi IR, termovent<strong>il</strong>ati e<br />
UV. La Ultra Litho produce in questo<br />
modo copertine per relazioni di<br />
b<strong>il</strong>ancio e riviste, ut<strong>il</strong>izzando anche<br />
inchiostri <strong>con</strong>venzionali e ibridi in<br />
una passata, ad esempio quando la<br />
copertina viene finita esternamente<br />
<strong>con</strong> una verniciatura molto br<strong>il</strong>lante<br />
ed internamente, in linea <strong>con</strong><br />
<strong>il</strong> <strong>con</strong>tenuto, matt oppure <strong>con</strong> una<br />
vernice protettiva a dispersione.<br />
Applicazioni | Esempi<br />
Settimana dopo settimana, alla Industriedruck Dresden si produ<strong>con</strong>o copertine di riviste a verniciatura<br />
molto br<strong>il</strong>lante <strong>con</strong> tirature elevate e pochissimo tempo a disposizione (sopra). – Le <strong>con</strong>fezioni<br />
dei farmaci rappresentano l’attività principale della Eldruk di Varsavia, uno dei tre utenti ibridi <strong>KBA</strong><br />
in Polonia, ma sulla Rapida 105 universal vengono sottoposte a finitura ibrida anche le copertine di<br />
vari periodici (sotto)<br />
La Grafica Artistica Meridionale s.r.l. (GAM) di<br />
Roccapiemonte nei pressi di Salerno produce<br />
brochure pubblicitarie a finitura ibrida di<br />
altissima qualità che vengono ut<strong>il</strong>izzate <strong>con</strong><br />
successo dai produttori di <strong>con</strong>serve per la<br />
commercializzazione di specialità regionali.<br />
Inoltre, la GAM stampa <strong>con</strong>temporaneamente<br />
<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> e a verniciatura doppia<br />
anche le circa 18.000 etichette diverse per<br />
vasetti e barattoli<br />
Process 3 | 2006<br />
61
Applicazioni | Esempi<br />
Stampa di pellicole:<br />
su materiali selezionati<br />
Nella stampa di pellicole di plastica<br />
esistono già esperienze positive<br />
<strong>con</strong> i f<strong>il</strong>m di poliprop<strong>il</strong>ene e polistirene.<br />
La Ultraprint Impressora di<br />
São Paulo, ad esempio, ut<strong>il</strong>izza due<br />
Rapida 105 ed una Rapida 74 nel<br />
funzionamento misto <strong>con</strong> inchiostri<br />
ibridi e vernice UV su f<strong>il</strong>m di<br />
plastica nonché <strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />
e vernice a dispersione<br />
su carta e cartone. La tipografia<br />
commerciale bras<strong>il</strong>iana produce<br />
anche cosiddetti promotionals, tessere<br />
ed etichette in plastica ottimamente<br />
inserib<strong>il</strong>i in sacchetti e scatole<br />
insieme alla merce imballata.<br />
Su una Rapida 142 a sei colori, la<br />
Ivy H<strong>il</strong>l Packaging di Louisv<strong>il</strong>le in<br />
Kentucky applica anch’essa la tecnologia<br />
ibrida a diverse pellicole in<br />
plastica, ricordando comunque la<br />
tendenza all’UV nella formulazione<br />
degli inchiostri ibridi molto diffusa<br />
negli USA.<br />
Per la stampa di f<strong>il</strong>m di PVC, allo<br />
stato attuale del loro sv<strong>il</strong>uppo non<br />
sono adatti né gli inchiostri ibridi<br />
né le vernici <strong>con</strong> essi compatib<strong>il</strong>i. I<br />
produttori di inchiostri non mirano<br />
neppure alla stampab<strong>il</strong>ità del PVC,<br />
perché per questo esistono già gli<br />
inchiostri puramente UV. A tale<br />
proposito, la berle:druck di Kaarst<br />
62 Process 3 | 2006<br />
(Germania) segue una propria strategia<br />
all’insegna della flessib<strong>il</strong>ità.<br />
La Rapida 74 a cinque colori <strong>con</strong><br />
gruppo di verniciatura è munita di<br />
un equipaggiamento UV e combinato<br />
e, oltre agli inchiostri UV per<br />
la stampa del retro di pellicole lenticolari,<br />
stampa anche <strong>con</strong> inchiostri<br />
ibridi e standard.<br />
Una soluzione interessante, chiamata<br />
Curt-CHROME, è la Rapida<br />
130a della Curtis Packaging di<br />
Sandy Hook in Connecticut (USA).<br />
Una prestampa metallica in linea<br />
simula un rivestimento metallico<br />
del f<strong>il</strong>m di plastica o del cartone e<br />
crea una imprimitura ideale per la<br />
stampa di fino a otto inchiostri ibridi<br />
<strong>con</strong> sovraverniciatura.<br />
Numerosi utenti ibridi riportano<br />
ottimi risultati nella stampa e nella<br />
finitura di supporti realmente<br />
metallizzati, cioè pellicole in plastica<br />
sottoposte a metallizzazione e<br />
carte e cartoni <strong>con</strong> lamina metallica.<br />
Un settore particolare è la stampa<br />
di f<strong>il</strong>m metallici ad effetto. Per<br />
f<strong>il</strong>m metallici ad effetto si intendono<br />
pellicole rifrangenti o per<br />
microimpressione di ologramma<br />
che possono presentare caratteristiche<br />
di design particolari. La<br />
Mainline Printing, uno stampatore<br />
commerciale e di etichette di<br />
Topeka, in Kansas (USA), si è spe-<br />
Requisiti particolari della vernice<br />
Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti ibridi <strong>KBA</strong> si è discusso anche dei requisiti particolari delle<br />
vernici citando vari esempi. Non solo la vernice UV deve essere compatib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> la serie di<br />
inchiostri ibridi, anche la vernice a base oleosa per gli effetti a <strong>con</strong>trasto lucido deve essere<br />
stampata in modo che <strong>il</strong> soggetto a vernice a zone non si estenda fino al supporto bianco,<br />
perché gli ultravioletti dell’essiccatoio finale favoris<strong>con</strong>o l’ingiallimento della vernice da<br />
sovrastampa.Le vernici da sovrastampa che non ingiallis<strong>con</strong>o mantengono questa proprietà<br />
solo <strong>con</strong> l’essiccazione ossidativa. I produttori di vernici avranno bisogno di altro tempo<br />
per realizzare una formulazione di vernice a base oleosa veramente UV. A parte ciò, alcuni<br />
utenti ibridi amanti della sperimentazione hanno rac<strong>con</strong>tato di aver trovato miscele resistenti<br />
all’ingiallimento.<br />
La vernice UV reticolata è sensib<strong>il</strong>e all’azione del calore, che può causare l’infrag<strong>il</strong>imento<br />
del f<strong>il</strong>m di vernice UV. Si deve evitare soprattutto l’incollaggio <strong>con</strong> collante a caldo; le zone<br />
non verniciate non possono risolvere <strong>il</strong> problema, perché viene esposta alla sorgente di<br />
calore l’intera sezione di scatola pieghevole.<br />
Gli stampatori di etichette per bevande sono soprattutto interessati alla resistenza all’acqua<br />
delle vernici UV.Realmente lavab<strong>il</strong>i sono solo le vernici speciali,di cui si dovrebbe testare<br />
la compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi sovraverniciati. Inoltre, sono disponib<strong>il</strong>i vernici<br />
speciali stampab<strong>il</strong>i <strong>con</strong> inchiostro offset. Le normali vernici UV potrebbero essere stampate<br />
solo in serigrafia <strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>tenenti solvente.<br />
Si possono combinare vernice metallica a base acquosa e vernice UV? I costruttori di essiccatoi<br />
mettono in guardia dalle riflessioni sulle particelle metalliche a causa delle quali la vernice<br />
UV riceve una quantità di radiazioni UV-C troppo esigua.Con l’oro,però,sarebbero stati<br />
ottenuti buoni risultati. Un’alternativa più semplice è lavorare <strong>con</strong> pigmenti madreperlacei<br />
invece che metallici.Almeno in America, la Eckart offre la serie di inchiostri ibridi MetalSart<br />
verniciab<strong>il</strong>e a UV. In linea di massima, ovviamente, sulle macchine ibride è possib<strong>il</strong>e sovrastampare<br />
gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali <strong>con</strong> una vernice ad effetto metallico a base acquosa.<br />
cializzata in questo campo e, oggi,<br />
fa parte degli stampatori leader di<br />
memorab<strong>il</strong>ia, ossia figurine da collezione<br />
<strong>con</strong> i ritratti dei campioni<br />
dello sport. Per questo mercato in<br />
crescita, la Mainline Printing produce<br />
le figurine su due macchine<br />
Rapida 105 universal. <strong>KBA</strong> ha <strong>con</strong>tribuito<br />
enormemente ad eliminare<br />
tutti gli ostacoli tecnici e di processo<br />
della stampa di fino a dieci<br />
inchiostri ibridi e vernice UV sul<br />
retro metallico dell’immagine.<br />
Ancor prima di essere stampati, i<br />
f<strong>il</strong>m ad effetto vengono laminati su<br />
substrati di cartone o plastica senza<br />
supporto intermedio <strong>con</strong> un procedimento<br />
brevettato della stessa<br />
tipografia. Come spesso avviene<br />
nella stampa di tessere, sulla vernice<br />
UV viene laminata una pellicola<br />
trasparente dopo la stampa. Da un<br />
foglio a formato medio è possib<strong>il</strong>e<br />
fustellare circa 100 tessere.<br />
Stampa di carte valori:<br />
immagini nascoste nella vernice<br />
Uno degli argomenti principali al 9°<br />
simposio della Mayr-Melnhof Karton<br />
(MMK) alla <strong>KBA</strong> di Radebeul<br />
del novembre 2004 era la “brand<br />
protection come finitura del prodotto”.<br />
Tra i metodi presentati ce<br />
n’erano due del settore “Concealed<br />
Image Technologies” (CIT, “hidden<br />
images”, “tecnologia dell’immagine<br />
nascosta”). Il <strong>metodo</strong> della StarBoard<br />
Technologies di Or Akiva<br />
(Israele) sfrutta la possib<strong>il</strong>ità di<br />
inserire in strutture retinate omogenee<br />
immagini bi e tridimensio-<br />
Ultraprint Impressora in Bras<strong>il</strong>e stampa <strong>con</strong><br />
successo pellicole in plastica e carta su tre<br />
Rapida ibride<br />
nali che possono essere rese visib<strong>il</strong>i<br />
solo <strong>con</strong> la giusta chiave, una lente<br />
decoder apposita per quella codifica<br />
specifica. L’altro <strong>metodo</strong> è stato<br />
messo a punto da Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore<br />
del marketing offset a foglio<br />
<strong>KBA</strong>, e dal suo team di tecnici dei<br />
processi e rappresenta una vera<br />
rivoluzione nel CIT. Per la prima<br />
volta si possono nas<strong>con</strong>dere “hidden<br />
images” anche su fondi pieni<br />
senza dover più ricorrere alle<br />
superfici retinate. In questo modo,<br />
<strong>il</strong> <strong>metodo</strong> CIT è applicab<strong>il</strong>e anche<br />
agli imballaggi stampati <strong>con</strong> colori<br />
di processo o speciali. Questo progresso<br />
è stato possib<strong>il</strong>e grazie all’effetto<br />
<strong>con</strong>trasto di vernici <strong>con</strong> trasparenze<br />
diverse. Questo <strong>metodo</strong> a<br />
prova di <strong>con</strong>traffazione è applicab<strong>il</strong>e<br />
anche sulle macchine ibride.<br />
Dieter Kleeberg<br />
Finora, le “hidden images” potevano essere inserite solo in strutture retinate per la protezione<br />
degli imballaggi a prova di <strong>con</strong>traffazione (in alto a destra). Grazie ad un <strong>metodo</strong> sv<strong>il</strong>uppato da<br />
<strong>KBA</strong>, si è riusciti per la prima volta ad inserire un’immagine nascosta anche sul fondo pieno nero di<br />
una <strong>con</strong>fezione di cosmetici tramite <strong>il</strong> <strong>con</strong>trasto generato dall’applicazione di vernice
Koenig & Bauer AG, Würzburg<br />
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Web: www.kba-planeta.de<br />
E-Ma<strong>il</strong>: office@kba-planeta.de<br />
<strong>KBA</strong>-Metronic AG<br />
Benzstraße 11<br />
D-97209 Veitshöchheim<br />
Telefono: +49 (0)931 9085-0<br />
Telefax: +49 (0)931 9085-100<br />
Web: www.kba-metronic.com<br />
E-Ma<strong>il</strong>: info@kba-metronic.com<br />
Sigla editoriale<br />
<strong>KBA</strong> Process<br />
è una pubblicazione non periodica che riep<strong>il</strong>oga ed <strong>il</strong>lustra dettagliatamente<br />
e in modo fondato sulla prassi l’attuale stato e le prospettive di sv<strong>il</strong>uppo<br />
di tecnologie innovative <strong>con</strong> l’intento di offrire un valido strumento<br />
nelle scelte strategiche delle aziende del settore.<br />
Numeri precedenti:<br />
“<strong>KBA</strong> Process” n. 1 “Focus: stampa offset diretta su cartone ondulato”<br />
(2002),<br />
“<strong>KBA</strong> Process” n. 2 “Senza acqua e senza viti del calamaio” (2005).<br />
Editore:<br />
Gruppo imprenditoriale Koenig & Bauer<br />
(www.kba-print.de)<br />
Redazione:<br />
Jürgen Ve<strong>il</strong> (direttore del marketing offset a foglio, responsab<strong>il</strong>e<br />
dei <strong>con</strong>tenuti, ve<strong>il</strong>@kba-planeta.de)<br />
Klaus Schmidt (direttore del marketing, klaus.schmidt@kba-print.de)<br />
Dieter Kleeberg (Kleeberg & Stein, giornalista specializzato/servizi PR<br />
per l’industria grafica, kleeberg.stein@t-online.de)<br />
Autori:<br />
Simon Bornfleth (Day International/Varn Products)<br />
Detlef Braun (Druck & Beratung/EWPA)<br />
Georg Fritz (Day International/Varn Products)<br />
Dr. Bernd Küter (Berufsgenossenschaft Druck und Papierverarbeitung)<br />
Norbert Lenzgeiger(Epple)<br />
Dr. Axel Mayer (Berufsgenossenschaft Druck und Papierverarbeitung)<br />
Dr. Wolfgang Rauh (fogra)<br />
Dr. Roland Reichenberger (<strong>KBA</strong>)<br />
Alexander Sch<strong>il</strong>ler (fogra)<br />
Albert Uhlemayr (VEGRA)<br />
Jürgen Ve<strong>il</strong> (<strong>KBA</strong>)<br />
Christoph Weinert (Schneidersöhne)<br />
Layout:<br />
Margret H<strong>il</strong>lmann (<strong>KBA</strong>)<br />
Cenni giudirici:<br />
Con riserva di apportare modifiche alle caratteristiche e alle specifiche dei<br />
prodotti senza preavviso. Qualsiasi ristampa e riproduzione, anche di singoli<br />
<strong>con</strong>tributi, esige l’autorizzazione dell’editore nonché l’indicazione esatta<br />
delle fonti. Marchi registrati, modelli depositati e brevetti di <strong>KBA</strong> e di<br />
altre aziende non sono stati espressamente indicati all’interno dell’opera.<br />
Ciò non significa che le rispettive denominazioni siano libere o comunque<br />
liberamente ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i.<br />
Se non <strong>con</strong>oscete ancora la nostra rivista “<strong>KBA</strong>-Report” per i clienti e<br />
non l’avete ancora ricevuta, mettetevi in <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> noi rivolgendovi alla<br />
Signora Anja Enders, che sarà lieta di aiutarvi:<br />
e-ma<strong>il</strong> anja.enders@kba-print.de<br />
Telefono: +49 (0)931 909-4518<br />
Telefax: +49 (0)931 909-6015<br />
Printed in Federal Republic of Germany<br />
Process 3 | 2006<br />
63
<strong>KBA</strong>.P.326 i<br />
People & Print<br />
Tecnologia ibrida <strong>KBA</strong><br />
Un br<strong>il</strong>lante modello e<strong>con</strong>omico<br />
Con la tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> si risparmia da tutte le parti: 20% di spazio in<br />
meno, 20% di costi in meno rispetto a una macchina paragonab<strong>il</strong>e <strong>con</strong> doppia<br />
verniciatura, tempi ridotti di avviamento e di tiratura, meno scarti. Solo in<br />
una cosa non si fanno risparmi: un br<strong>il</strong>lante risultato di stampa. Volete<br />
saperne di più?<br />
Koenig & Bauer AG, Stab<strong>il</strong>imento di Radebeul presso Dresda<br />
Tel: (+49) 351 833-2552, E-Ma<strong>il</strong>: office@kba-planeta.de, www.kba-print.com