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Prodotti pregiati con il metodo ibrido - KBA

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METODI | PRATICA | PROSPETTIVE<br />

L’applicazione di inchiostri ibridi, vernici a base oleosa e vernici a fotoreticolazione UV nella stampa offset a foglio<br />

<strong>Prodotti</strong> <strong>pregiati</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />

Il termine <strong>ibrido</strong> deriva dal latino e significa “composto<br />

da elementi diversi”. Questo termine si usa, ad<br />

esempio, negli incroci di piante (coltivazione ibrida)<br />

oppure nella costruzione di automob<strong>il</strong>i per indicare un<br />

sistema combinato a combustione ed elettricità (motore<br />

<strong>ibrido</strong>).<br />

Oggi, nell’offset a foglio <strong>con</strong> <strong>il</strong> termine macchine ibride<br />

si indicano solitamente macchine da stampa dotate<br />

di equipaggiamenti adatti sia alla stampa <strong>con</strong> inchiostri<br />

ibridi e verniciatura finale UV che <strong>con</strong> inchiostri offset<br />

standard e vernice a dispersione. Con questo <strong>metodo</strong><br />

si può sempre passare tra i due modi operativi <strong>con</strong><br />

semplicità, senza dover sostituire i rulli gommati, i<br />

caucciù e gli essiccatoi.<br />

Gli inchiostri ibridi sono <strong>il</strong> <strong>con</strong>nubio di due effetti chimici<br />

dell’essiccazione: come gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />

a base oleosa, si essiccano per ossidazione e vengono<br />

parzialmente assorbiti dal supporto, ma reagis<strong>con</strong>o<br />

all’azione dei raggi ultravioletti esattamente come<br />

gli inchiostri a fotoreticolazione UV. Per questo, e per<br />

<strong>il</strong> cambio di modo operativo, le macchine ibride sono<br />

munite di essiccatoi IR, termovent<strong>il</strong>ati e UV.<br />

La finitura ibrida è un processo di finitura in linea<br />

estremamente <strong>con</strong>veniente, versat<strong>il</strong>e e di altissima<br />

qualità che <strong>con</strong>sente di accedere <strong>con</strong>temporaneamente<br />

alla tecnologia UV. Oggi, <strong>con</strong> la sovraverniciatura<br />

degli inchiostri ibridi <strong>con</strong> vernice UV si ottengono<br />

valori di br<strong>il</strong>lantezza pari almeno a quelli della stampa<br />

puramente UV. Una verniciatura UV a piena copertura<br />

abbinata ad una vernice a base oleosa matt o granulare<br />

applicata nel registro offset permette di creare interessanti<br />

effetti a <strong>con</strong>trasto lucido in modo assolutamente<br />

<strong>con</strong>veniente. Non si pongono limiti alla fantasia<br />

e alla creatività del grafico e l’utente può scoprire<br />

nuovi settori di applicazione. Il <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è divenuto<br />

applicab<strong>il</strong>e alla maggior parte dei segmenti di<br />

mercato della stampa offset a foglio e rappresenta una<br />

valida opportunità per acquisire nuovi clienti.<br />

In parole povere, <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> <strong>con</strong>sente di creare<br />

effetti in linea straordinari e versat<strong>il</strong>i senza gli svantaggi<br />

della doppia verniciatura e senza doversi cimentare <strong>con</strong><br />

i problemi della stampa puramente UV. In questo<br />

numero di “<strong>KBA</strong> Process” si <strong>il</strong>lustrano obiettivamente<br />

i potenziali e<strong>con</strong>omici <strong>con</strong>creti, i vantaggi in termini di<br />

qualità ed i nuovi settori applicativi per lo stampatore,<br />

spiegando <strong>il</strong> livello attualmente raggiunto dalla tecnologia<br />

ibrida, la cui semplicità dipende soprattutto dalla<br />

scelta dei materiali giusti, ad esempio materiali testati<br />

e compatib<strong>il</strong>i tra loro. <strong>KBA</strong> ha svolto un ruolo decisivo<br />

nello sv<strong>il</strong>uppo della finitura ibrida sin dagli inizi. In questa<br />

brochure sono <strong>con</strong>fluiti l’enorme know-how e<br />

l’esperienza sia di <strong>KBA</strong> che dei suoi partner e clienti.<br />

www.kba-print.com<br />

Numero 1/2006<br />

3<br />

Indice del <strong>con</strong>tenuto<br />

<strong>KBA</strong><br />

Premessa 2<br />

Fondamenti di inchiostri e vernici<br />

Effetti dell'essiccazione 3<br />

I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong> 6<br />

F<strong>il</strong>osofie 10<br />

Interazioni 11<br />

Metodi di prova 14<br />

Tecnologia UV<br />

Irradiatori UV 15<br />

Requisiti di resistenza 18<br />

Caucciù e detergenti 22<br />

I requisiti della carta 24<br />

I requisiti degli inchiostri ibridi 26<br />

I requisiti delle vernici UV 28<br />

Processo di finitura lucida<br />

Br<strong>il</strong>lantezza 30<br />

Finitura fuori linea 31<br />

Finitura in linea 32<br />

Stato della tecnologia ibrida<br />

Retrospettiva 36<br />

Il test di fogra 39<br />

E<strong>con</strong>omicità 44<br />

Inchiostri ibridi senz’acqua 47<br />

Ambiente<br />

Controllo delle emissioni 49<br />

Liquido di bagnatura senza<br />

isopropanolo 51<br />

Handling<br />

Impiego e <strong>con</strong>sigli pratici 53<br />

Applicazioni<br />

Esempi pratici 58<br />

Sigla editoriale 63<br />

Risorse e collaboratori 29<br />

Product No.:<br />

Accredited For Hybrid Printing .


Editoriale<br />

Carissimi clienti ed amici<br />

della nostra azienda,<br />

visto l’enorme successo riscosso tra gli operatori del settore dalla pubblicazione<br />

<strong>KBA</strong> Process 2 sull’argomento “Offset senz’acqua e senza viti del<br />

calamaio”, andata davvero a ruba, <strong>il</strong> numero odierno “Finitura dello stampato<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>” di <strong>KBA</strong> Process 3 tratterà ancora una volta un<br />

tema di grande attualità al cui sv<strong>il</strong>uppo <strong>KBA</strong> ha <strong>con</strong>tribuito enormemente<br />

sia come iniziatore che come promotore scoprendo sempre più seguaci sul<br />

mercato e creando possib<strong>il</strong>ità tecnologiche nuove ed innovative per la<br />

stampa offset a foglio.<br />

Alla base del cosiddetto <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> vi è una combinazione di materiali<br />

di <strong>con</strong>sumo moderni (inchiostri ibridi e vernici adatte) <strong>con</strong> macchine<br />

tecnologicamente avanzatissime ed un know-how specifico della tecnica di<br />

stampa. <strong>KBA</strong> ha dato <strong>il</strong> via all’applicazione di questo <strong>metodo</strong> in Europa circa<br />

sei anni fa per poi perfezionarlo <strong>con</strong>tinuamente in stretta collaborazione<br />

<strong>con</strong> fidati partner dell’industria degli inchiostri e delle vernici, divulgandone<br />

i vantaggi e<strong>con</strong>omici e di tecnica di produzione per diversi anni in occasione<br />

di fiere, svariate manifestazioni e nella letteratura specializzata,<br />

nonostante la resistenza opposta dal settore e, finalmente, lanciandolo <strong>con</strong><br />

grande successo sul mercato. Dal lancio vero e proprio al drupa 2000 sino<br />

ad oggi sono state vendute oltre 250 macchine ibride <strong>KBA</strong> Rapida dal formato<br />

medio al formato supergrande. Già da tempo è in produzione la maggior<br />

parte delle Rapida ibride <strong>con</strong> cinque o più gruppi inchiostratori, torre<br />

di verniciatura per vernice UV e a dispersione e prolungamento dell’uscita<br />

per l’essiccazione finale IR/termovent<strong>il</strong>ata e UV. Grazie alle varianti di<br />

finitura straordinariamente versat<strong>il</strong>i e descritte in dettaglio in questo<br />

numero, numerosi utenti ibridi sono riusciti ad acquisire nuovi clienti, a<br />

<strong>con</strong>vincere della libertà creativa enorme e tuttavia pagab<strong>il</strong>e le agenzie che,<br />

talvolta, sono ricorse loro stesse a questi incredib<strong>il</strong>i campioni di stampa per<br />

acquisire <strong>con</strong> successo altri clienti.<br />

Ed oggi non sono certo più soltanto le macchine Rapida a produrre <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

<strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>! Nel frattempo, anche altre marche sono salite sul treno in<br />

corsa, sempre più veloce, dell’<strong>ibrido</strong> e reclamizzano i propri prodotti ibridi<br />

come non fosse mai esistito nessun’altro <strong>metodo</strong> prima. Quando hanno<br />

successo, i pionieri coraggiosi non restano soli a lungo .... Ed è giusto così,<br />

perché senza <strong>con</strong>correnza non ci sarebbero stati neppure i rapidissimi<br />

progressi degli ultimi trent’anni nell’offset a foglio e nella finitura in linea<br />

dei prodotti stampati. Il settore grafico ha bisogno di nuove idee e non<br />

solo di difendere a spada tratta e <strong>con</strong> cocciutaggine ricette obsolete certamente<br />

funzionanti, ma solo per produzioni standard ormai stra<strong>con</strong>osciute.<br />

Quello di cui ha bisogno sono utenti e fornitori <strong>con</strong> visioni chiare che non<br />

2 Process 3 | 2006<br />

si fermano impauriti al primo ostacolo, perché la stampa può avere un<br />

successo duraturo nel <strong>con</strong>certo dei media solo se riesce a portare su carta,<br />

cartone e plastica più del semplice inchiostro. La stampa può e deve<br />

destare emozioni e l’offset a foglio può e deve spiccare qualitativamente<br />

e visivamente dalla stampa sim<strong>il</strong>e alla fotocopia. Come potrete leggere alle<br />

pagine che seguiranno, la tecnologia ibrida ci fornisce spunti interessantissimi.<br />

Forse farete presto parte anche voi della sempre più vasta schiera<br />

di fan dell’<strong>ibrido</strong> e delle centinaia di utenti ed interessati che si scambiano<br />

idee ed informazioni ai meeting annuali di <strong>KBA</strong> per gli utenti ibridi, dove<br />

sarete sempre i benvenuti!<br />

Vostro<br />

Albrecht Bolza-Schünemann, Presidente del C.d.A. della Koenig & Bauer AG


Le formule sono studiate in base agli<br />

effetti dell'essiccazione<br />

La stampa offset a foglio ricorre ad<br />

inchiostri e vernici che presentano<br />

gradi di viscosità diversi. A velocità<br />

di produzione di ca. 18.000 fogli<br />

l'ora è possib<strong>il</strong>e stampare senza<br />

problemi anche inchiostri densi e<br />

vernici a base oleosa <strong>con</strong> una viscosità<br />

relativamente alta. Lo spettro<br />

di materiali viene completato dalle<br />

vernici UV a bassa viscosità e dalle<br />

vernici a dispersione a base acquosa.<br />

Nelle macchine ibride, le vernici<br />

a dispersione giocano un ruolo<br />

significativo solo quando si passa al<br />

modo operativo tradizionale. Le<br />

vernici UV e le vernici a dispersione<br />

vengono applicate preferib<strong>il</strong>mente<br />

ut<strong>il</strong>izzando c<strong>il</strong>indro retinato<br />

e racla a camera, dotazione di serie<br />

delle macchine a doppia verniciatura<br />

ed ibride <strong>KBA</strong> Rapida. Le vernici<br />

a base oleosa, invece, vengono<br />

lavorate come <strong>il</strong> normale inchiostro<br />

da stampa: attraverso <strong>il</strong> gruppo<br />

inchiostratore <strong>con</strong> lastra offset<br />

bagnata e quindi esattamente nel<br />

registro offset.<br />

Le formulazioni dei diversi inchiostri<br />

e vernici sono appositamente<br />

studiate per <strong>il</strong> principio tecnico più<br />

adatto a favorire o iniziare la reazione<br />

di essiccazione dall'esterno.<br />

Una panoramica dei principi chimico-fisici<br />

dell'essiccazione è riportata<br />

alla tabella “Effetti dell'essiccazione”.<br />

Gli inchiostri per la stampa offset a<br />

foglio sono formati da tre compo-<br />

nenti principali: leganti, coloranti e<br />

additivi. Questi componenti interagis<strong>con</strong>o<br />

anche tra loro e, quindi,<br />

esiste sempre la possib<strong>il</strong>ità che una<br />

sostanza inibisca l'azione dell'altra.<br />

È per questo che per <strong>il</strong> produttore<br />

di inchiostri non è sempre fac<strong>il</strong>e<br />

ottenere determinate proprietà e<br />

riuscire a soddisfare in breve tempo<br />

l'utente che esige una migliore<br />

essiccazione, compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> la<br />

stampa in bianca e volta, nebulizzazione,<br />

<strong>metodo</strong> sequenziale o proprietà<br />

inodori e insapori (ad esempio<br />

per <strong>il</strong> packaging alimentare).<br />

Un inchiostro per stampa offset a<br />

foglio è composto principalmente<br />

da agente legante, formato a sua<br />

volta da resine dure, oli minerali e<br />

vegetali nonché da un siccativo. Il<br />

legante è responsab<strong>il</strong>e del trasporto<br />

degli altri componenti nonché<br />

della formazione della pellicola<br />

sullo stampato ed è chiamato<br />

anche vernice, a dimostrazione<br />

della stretta parentela chimica <strong>con</strong><br />

la vernice incolore a base oleosa.<br />

Da quando si ut<strong>il</strong>izzano altri tipi di<br />

vernice per la sovrastampa, la tendenza<br />

all’ingiallimento della vernice<br />

a base oleosa non è più un problema<br />

primario. Nella finitura ibrida,<br />

la vernice a base oleosa si trasforma<br />

in un nuovo strumento per<br />

creare effetti a zone a <strong>con</strong>trasto<br />

lucido matt o granulari per i quali si<br />

sovrastampa l’intera faccia del<br />

foglio <strong>con</strong> vernice UV br<strong>il</strong>lante che<br />

non aderisce nei punti in cui è presente<br />

la vernice a base oleosa.<br />

Gli oli sciolgono le resine e disperdono<br />

i pigmenti<br />

Lo scopo degli oli minerali e vegetali<br />

è soprattutto quello di sciogliere<br />

le resine in partenza dure o<br />

viscose per <strong>con</strong>sentire all'inchiostro<br />

di assumere una <strong>con</strong>sistenza<br />

fluida. Gli oli che partecipano direttamente<br />

all'essiccazione ossidativa<br />

sono di origine vegetale. Se gli oli<br />

vegetali svolgono anche le funzioni<br />

degli oli minerali, l'inchiostro può<br />

essere dichiarato prodotto ecologico.<br />

Un'altra funzione degli oli<br />

è quella di distribuire uniformemente<br />

i coloranti, più precisamente<br />

di disperdere e di rivestire i pigmenti.<br />

Le resine produ<strong>con</strong>o pellicole<br />

La caratteristica comune a tutte le<br />

resine naturali e di sintesi è quella<br />

di essere i “registi” del processo di<br />

essiccazione, ovvero produ<strong>con</strong>o <strong>il</strong><br />

f<strong>il</strong>m. La scelta della resina giusta<br />

dipende dal tipo di essiccazione<br />

della serie di inchiostri. Gli inchiostri<br />

ad essiccazione per ossidazione/penetrazione<br />

e puramente ossidativa<br />

<strong>con</strong>tengono soprattutto resi-<br />

Principi di essiccazione | Effetti dell'essiccazione<br />

Composizione ed essiccazione di inchiostri<br />

e vernici nella stampa offset a foglio<br />

Nella stampa offset a foglio e, di <strong>con</strong>seguenza, nella tecnologia ibrida si ut<strong>il</strong>izzano<br />

inchiostri da stampa e vernici che formano una pellicola secca e dura se<strong>con</strong>do<br />

principi chimico-fisici diversi. La scelta di questi materiali non dipende solo<br />

dalla capacità di assorbimento del supporto di stampa, bensì anche dalle esigenze<br />

in termini di velocità ed integrità dell'essiccazione nonché di effetti ottici speciali,<br />

proprietà d'uso, innocuità per la salute ed impatto ambientale. Nella macchina<br />

da stampa, quindi, dovranno essere installati essiccatoi <strong>con</strong> una tecnologia<br />

capace di supportare efficacemente gli inchiostri e le vernici appositamente formulati<br />

per le applicazioni specifiche. Diversi componenti dell'inchiostro influis<strong>con</strong>o<br />

direttamente o indirettamente sul risultato dell'essiccazione.<br />

Il legante, o vernice, è <strong>il</strong> componente principale degli inchiostri offset<br />

ne alchidiche e colofonia, ma<br />

necessitano di oli come solvente e<br />

fluidificante. Gli inchiostri e le vernici<br />

essiccanti per irraggiamento<br />

non necessitano di oli né di altre<br />

sostanze volat<strong>il</strong>i. Gli inchiostri e le<br />

vernici a fotoreticolazione UV radicalica<br />

e gli inchiostri, raramente<br />

ut<strong>il</strong>izzati, ad essiccazione per irraggiamento<br />

<strong>con</strong> fasci di elettroni<br />

(“inchiostri EB”, “EB-curing inks”)<br />

si basano soprattutto su resine acr<strong>il</strong>iche<br />

(AC). Gli inchiostri a fotoreticolazione<br />

UV cationica presentano<br />

un'elevata quota di resine epossidiche<br />

(EP) e resine speciali.<br />

Nel legante degli inchiostri e delle<br />

vernici reticolati per irraggiamento<br />

sono le stesse molecole di resina a<br />

svolgere <strong>il</strong> lavoro delle resine e<br />

degli oli essendo presenti in struttura<br />

singola e multipla (più semplicemente<br />

definiti monomeri e oligomeri).<br />

Invece degli oli, nei sistemi<br />

UV ed EB sono i monomeri nel loro<br />

ruolo di “d<strong>il</strong>uenti” ad influire sulla<br />

viscosità, perché sono completamente<br />

liberi e non reticolati.Nelle<br />

vernici UV, i monomeri sono presenti<br />

ad alte <strong>con</strong>centrazioni per<br />

Process 3 | 2006<br />

3


Principi di essiccazione | Effetti dell'essiccazione<br />

Monomeri e oligomeri<br />

La letteratura specializzata <strong>con</strong>tinua ad adottare questi due termini in uso ormai da tempo anche per motivi di brevità. Più corretti, però,<br />

sarebbero i termini indicati nel protocollo comune delle associazioni di categoria europee (BG Druck & Papierverarbeitung/Germania,<br />

CNAMTS/Francia, HSE/Gran Bretagna e ISPESL/Italia) sul miglioramento delle <strong>con</strong>dizioni di lavoro tramite l'ut<strong>il</strong>izzo della tecnologia ai raggi<br />

UV nell'industria grafica di questi paesi, in breve “Protocollo UV 9/2001”. Se<strong>con</strong>do questo protocollo, i monomeri negli inchiostri UV vengono<br />

definiti come “acr<strong>il</strong>ati stenomerici a basso peso molecolare” e gli oligomeri come “acr<strong>il</strong>ati eurimerici ad alto peso molecolare” e sono presenti<br />

anche negli inchiostri ibridi.<br />

Nella polimerizzazione ossidativa delle molecole di resina, l'ossigeno<br />

nell'aria reagendo <strong>con</strong> <strong>il</strong> siccativo (ossidante) si scinde in<br />

ioni di ossido ad alta reattività che reticolano la resina mediante<br />

cosiddetti ponti a ossigeno. I catalizzatori favoris<strong>con</strong>o l'assorbimento<br />

di ossigeno nel legante, l’irraggiamento IR accelera la<br />

reazione di ossidazione<br />

garantire una fluidità ottimale. Gli<br />

oligomeri già prereticolati in piccole<br />

catene (“prepolimeri”) sono<br />

responsab<strong>il</strong>i di br<strong>il</strong>lantezza, durezza<br />

e resistenza all'abrasione nonché<br />

della stab<strong>il</strong>ità chimica del successivo<br />

polimero. Monomeri ed oligomeri<br />

restano separati nel liquido<br />

della vernice finché ai loro gruppi<br />

molecolari altamente reattivi non si<br />

legano radicali e cationi, gli elementi<br />

di collegamento per la reti-<br />

4 Process 3 | 2006<br />

colazione tridimensionale (polimerizzazione).<br />

Gli inchiostri ibridi possiedono<br />

resine sia degli inchiostri ad essiccazione<br />

per ossidazione/penetrazione<br />

che a fotoreticolazione UV<br />

radicalica e si può tranqu<strong>il</strong>lamente<br />

affermare che riunis<strong>con</strong>o <strong>il</strong> meglio<br />

dei due sistemi di essiccazione. Gli<br />

oli, ad esempio, impedis<strong>con</strong>o la formazione<br />

di nebbia d'inchiostro,<br />

uno degli svantaggi degli inchiostri<br />

Effetti dell'essiccazione di inchiostri e vernici e rispettive applicazioni<br />

Effetti dell'essiccazione Inizio o supporto degli effetti dell’essiccazione<br />

dall'esterno<br />

Se<strong>con</strong>do principi fisici::<br />

A se<strong>con</strong>da del tipo, i raggi ultravioletti nei processi di essiccazione provocano<br />

la decomposizione delle molecole del fotoiniziatore (PI) in radicali<br />

(PI-) o cationi complessi (PI+). I prodotti della decomposizione reticolano<br />

i monomeri (MM) e gli oligomeri (OM) formando un polimero<br />

UV. Gli inchiostri ibridi possono<br />

essere stampati sia <strong>con</strong> vernice UV<br />

che <strong>con</strong> una vernice a base oleosa<br />

speciale e, <strong>con</strong>trariamente alla<br />

stampa puramente all’ultravioletto<br />

per la quale occorre dotare la macchina<br />

di equipaggiamenti speciali<br />

resistenti agli inchiostri e ai detergenti<br />

UV aggressivi, gli inchiostri<br />

ibridi <strong>con</strong>sentono di ut<strong>il</strong>izzare rulli<br />

gommati standard e caucciù universali<br />

<strong>con</strong> resistenza chimico-fisi-<br />

Applicazioni<br />

ca sia nel modo operativo “<strong>ibrido</strong>”<br />

che in quello “<strong>con</strong>venzionale”.<br />

Durante la stampa, per gli inchiostri<br />

e le vernici UV e gli inchiostri<br />

ibridi occorre aspirare l'ozono nella<br />

zona dell'essiccatoio finale, per gli<br />

inchiostri EB occorre una schermatura<br />

<strong>con</strong>tro i raggi X.<br />

I siccativi favoris<strong>con</strong>o la polimerizzazione<br />

Dietro la parola “siccativo” si cela<br />

una sostanza responsab<strong>il</strong>e del<br />

rispettivo effetto chimico di essiccazione,<br />

ovvero l'essiccazione ossidativa<br />

graduale oppure l'essiccazione<br />

per irraggiamento visib<strong>il</strong>e immediatamente.<br />

In entrambi i casi si tratta<br />

di processi di polimerizzazione.<br />

Negli inchiostri ad essiccazione<br />

parzialmente o interamente ossidativa,<br />

<strong>il</strong> siccativo è un ossidante la<br />

cui <strong>con</strong>centrazione può essere<br />

aumentata dal tipografo se<strong>con</strong>do le<br />

necessità. Essendo coinvolto l'ossigeno<br />

dell'aria nel processo di ossidazione,<br />

lo strato d'inchiostro inizia<br />

ad essiccarsi gradualmente dall'alto<br />

verso <strong>il</strong> basso; la formazione<br />

di questa prima pellicola sulla<br />

superficie del f<strong>il</strong>m non <strong>con</strong>sente di<br />

dedurre <strong>il</strong> grado di essiccazione<br />

effettivo.<br />

Penetrazione del legante Irradiatore IR, limitatamente essiccatoio termovent<strong>il</strong>ato Inchiostri standard ed ibridi, sempre in combinazione <strong>con</strong> l'ossidazione, su supporti di stampa assorbenti;<br />

inchiostri coldset senz'acqua <strong>con</strong>venzionali essiccanti puramente per penetrazione<br />

Evaporazione di oli minerali volat<strong>il</strong>i ad alte temperature<br />

nel legante<br />

Essiccatoio flottante termovent<strong>il</strong>ato, irradiatore IR Inchiostri heatset; inchiostri offset senz'acqua per la stampa della plastica<br />

Evaporazione del liquido veicolante volat<strong>il</strong>e Essiccatoio termovent<strong>il</strong>ato (essiccatoio modulare, flottante,araggio<br />

riflesso), termofissaggio<br />

lInchiostri a base di solvente (rotocalco, serigrafia, stampa a tampone e flessografica), vernici (fuori linea) e inchiostri (per<br />

inkjet); toner liquidi (hp indigo/Toyo ElectroInk)<br />

Evaporazione del liquido veicolante altobollente Essiccatoio termovent<strong>il</strong>ato, limitatamente essiccatoio IR Vernici a base acquosa (vernici a dispersione), inchiostri da stampa (stampa flessografica e rotocalco) e inchiostri (per<br />

inkjet termico)<br />

Precipitati del legante e penetrazione del solvente per assorbimento<br />

di umidità<br />

Umidità nello stampato, immissione di vapore acqueo Stampa di cartone <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> moisture set o steam set<br />

Risolidificazione di cere fuse o evaporate<br />

Se<strong>con</strong>do principi chimici:<br />

Temperatura ambiente; termofissaggio Matite copiatrici a cambio di fase per la stampa a getto d'inchiostro; f<strong>il</strong>m di supporto dell'inchiostro per la stampa a sublimazione<br />

e a trasferimento termico; toner liquidi e a secco<br />

Polimerizzazione ossidativa del legante Ossigeno dell'aria, spruzzatura antiscartino (per una<br />

migliore vent<strong>il</strong>azione della p<strong>il</strong>a), accelerazione attraverso<br />

essiccatoi IR e termovent<strong>il</strong>ati, eventuale addizione di siccativo<br />

(nell'alimentazione dell'inchiostro)<br />

Polimerizzazione del legante a base di resina acr<strong>il</strong>ica indotta da<br />

raggi ultravioletti mediante fotoiniziatori che si decompongono<br />

in radicali<br />

Irradiatore UV permanente, laser excimer (excited dimer,<br />

solo nella stampa flessografica), eventuale inertizzazione<br />

in atmosfera di azoto<br />

Inchiostri offset standard, ibridi e senz'acqua e inchiostri serigrafici su supporti assorbenti nonché<br />

vernici a base oleosa su supporti di stampa e strati di inchiostro, sempre in combinazione <strong>con</strong> la penetrazione;<br />

inchiostri offset ad essiccazione puramente ossidativa per la stampa di f<strong>il</strong>m<br />

Inchiostri a fotoreticolazione UV radicalica e vernici nell'offset a foglio e nell'offset heatset e a bobina a nastro stretto,<br />

stampa serigrafica, flessografica e rotocalco e nella finitura fuori linea; inchiostri ibridi nell'offset a foglio;<br />

inchiostri offset UV senz'acqua per la stampa di f<strong>il</strong>m in plastica, tessere, CD e a nastro stretto (etichette, <strong>con</strong>fezioni)<br />

Polimerizzazione del legante a base di resina epossidica stimolata Irradiatore UV ad impulsi, eventuale irradiatore IR Inchiostri a fotoreticolazione UV cationica e vernici nell'offset a foglio, nella stampa flessografica/offset a bobina a nastro<br />

da raggi ultravioletti mediante fotoiniziatori che r<strong>il</strong>asciano cationi<br />

stretto; inchiostri dual cure nell'offset a foglio<br />

Polimerizzazione del legante a base di resina acr<strong>il</strong>ica indotta da<br />

fasci di elettroni mediante la scissione di radicali<br />

Polimerizzazione, poliaddizione o poli<strong>con</strong>densazione di due componenti<br />

leganti<br />

Irradiatore di elettroni <strong>con</strong> inertizzazione in atmosfera di<br />

azoto<br />

Eventuale addizione di solvente se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> meccanismo di<br />

reazione<br />

Inchiostri e vernici EB per offset a foglio, offset a bobina a nastro stretto e stampa flessografica<br />

Inchiostri bicomponenti e per stampa su plastica per la serigrafia


La pratica ha dimostrato che,<br />

apportando calore, è possib<strong>il</strong>e accelerare<br />

la progressione relativamente<br />

lenta del processo di polimerizzazione<br />

ed è per questo che varie<br />

macchine a più colori sono dotate<br />

di irradiatori all'infrarosso ed essiccatoi<br />

termovent<strong>il</strong>ati, non solo per<br />

la verniciatura a dispersione in<br />

linea.<br />

Nelle macchine ibride, l'essiccazione<br />

e l'indurimento si svolgono in<br />

più fasi. Già in uno o più punti, tra<br />

le unità di stampa sono installati<br />

essiccatoi UV intermedi che essiccano<br />

in superficie lo strato inferiore<br />

d'inchiostro senza ostacolare la<br />

penetrazione delle particelle di<br />

olio. Nell'essiccazione finale, prima<br />

si immette calore per accelerare<br />

l'ossidazione, poi si procede allo<br />

irraggiamento UV. I gruppi di essiccazione<br />

finale ad innesto flessib<strong>il</strong>e<br />

sono installati in un prolungamento<br />

doppio dell'uscita e nell'uscita<br />

stessa. In questo modo, alla vernice<br />

UV si <strong>con</strong>cedono la corsa ed <strong>il</strong><br />

tempo massimi per scorrere formando<br />

una superficie possib<strong>il</strong>mente<br />

liscia e molto br<strong>il</strong>lante. Per la<br />

tecnologia ibrida, <strong>KBA</strong> ha messo a<br />

punto l'essiccatoio IR Carbon-Twin<br />

che può essere installato anche<br />

nelle macchine tradizionali (si veda<br />

l'articolo successivo).<br />

Reticolazione per irraggiamento <strong>con</strong><br />

e senza fotoiniziatori<br />

Gli inchiostri e le vernici a fotoreticolazione<br />

UV nonché, in misura<br />

minore, gli inchiostri ibridi <strong>con</strong>tengono<br />

siccativi denominati fotoiniziatori<br />

che sotto l'azione dell'irraggiamento<br />

UV si decompongono in<br />

molecole residue altamente reattive.<br />

Durante l'essiccazione, i fotoiniziatori<br />

organici, mirati per un<br />

determinato tipo di resina, liberano<br />

radicali a carica negativa oppure<br />

ioni poliatomici a carica positiva<br />

(cationi complessi). Questi prodotti<br />

di decomposizione reagis<strong>con</strong>o<br />

<strong>con</strong> i gruppi molecolari liberi delle<br />

resine innescando così <strong>il</strong> processo<br />

di polimerizzazione. I fotoiniziatori<br />

sono già incorporati negli inchiostri<br />

e nelle vernici e, quindi, occorre<br />

<strong>con</strong>servare le <strong>con</strong>fezioni in un<br />

luogo protetto dalla luce.<br />

I fotoiniziatori sono <strong>con</strong>siderati<br />

componenti relativamente aggressivi.<br />

Contrariamente agli inchiostri<br />

UV e come i detergenti ibridi,<br />

essendo presenti in bassa <strong>con</strong>centrazione<br />

negli inchiostri ibridi non<br />

richiedono particolari equipaggiamenti<br />

di protezione per i gruppi di<br />

stampa della macchina. Resta<br />

comunque un problema “sensoriale”,<br />

ossia <strong>il</strong> tipico odore dei fotoiniziatori<br />

che, dopo l'essiccazione, si<br />

riduce negli inchiostri e nelle vernici<br />

a fotoreticolazione UV radicalica<br />

e scompare completamente<br />

negli inchiostri a fotoreticolazione<br />

UV cationica.<br />

Attualmente, negli inchiostri ibridi<br />

e nelle vernici UV dell'offset a<br />

foglio <strong>con</strong>fluis<strong>con</strong>o esclusivamente<br />

sostanze radicaliche. A partire da<br />

un determinato irraggiamento UV,<br />

<strong>il</strong> tempo di azione dell'essiccatoio<br />

UV finale è abbastanza lungo da<br />

indurire sufficientemente gli inchiostri<br />

e le vernici in pochi se<strong>con</strong>di. Le<br />

vernici a fotoreticolazione UV radicalica,<br />

inoltre, possono essere<br />

applicate anche <strong>con</strong> spessori maggiori<br />

rispetto a quelle cationiche,<br />

un argomento importante in termini<br />

di br<strong>il</strong>lantezza. Le formulazioni<br />

cationiche avrebbero <strong>il</strong> vantaggio di<br />

<strong>con</strong>tinuare ad indurire anche dopo<br />

l'azione dei raggi UV e, quindi, di<br />

reticolarsi sempre completamente,<br />

cosa che però avviene rapidamente<br />

solo se lo spessore d'inchiostro è<br />

sott<strong>il</strong>e, altrimenti può durare diverse<br />

ore. Inoltre, le elevate velocità<br />

di produzione richiedono durate di<br />

irraggiamento notevolmente maggiori<br />

e, quindi, occorrerebbe più di<br />

un essiccatoio UV finale, cosa che a<br />

sua volta riduce <strong>il</strong> tempo di d<strong>il</strong>atazione<br />

della vernice.<br />

Un aspetto degno di nota è la ricerca<br />

nel campo degli inchiostri cosiddetti<br />

“dual cure”, destinati solitamente<br />

ad applicazioni tradizionali<br />

(e che quindi non vengono sempre<br />

finiti come gli inchiostri ibridi) ma<br />

che, per velocizzare la lavorazione<br />

successiva, formano una superficie<br />

dura <strong>con</strong> una brevissima esposizione<br />

ai raggi UV ed essiccano per<br />

ossidazione/penetrazione. Se lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

avrà successo, questi inchiostri<br />

potrebbero <strong>con</strong>sentire un terzo<br />

modo operativo sulle macchine<br />

ibride e costituire una valida alternativa<br />

alla verniciatura protettiva<br />

sulle macchine tradizionali per una<br />

lavorazione successiva più rapida.<br />

Gli inchiostri EB non necessitano<br />

di siccativi. L'irraggiamento è talmente<br />

“potente” che la polimeriz-<br />

zazione inizia senza radicali. A<br />

causa dell'azione germicida dell'irraggiamento<br />

ionizzante, questo<br />

procedimento viene adottato principalmente<br />

per imballaggi che<br />

richiedono un elevato grado di ster<strong>il</strong>ità.<br />

Gli elevati costi di investimento<br />

non compensano <strong>il</strong> vantaggio<br />

che gli strati di inchiostro induris<strong>con</strong>o<br />

immediatamente su<br />

entrambi i lati anche se irradiati su<br />

uno solo.<br />

I coloranti non influis<strong>con</strong>o solo sull'aspetto<br />

I coloranti ut<strong>il</strong>izzati negli inchiostri<br />

per offset a foglio sono esclusivamente<br />

pigmenti, ovvero cristalli<br />

organici ed inorganici <strong>con</strong> i rispettivi<br />

raggruppamenti (agglomerazioni)<br />

distribuiti uniformemente nel<br />

legante in forma insoluta. Tanto più<br />

grandi sono le particelle dei pigmenti<br />

e tanto maggiore è la loro<br />

<strong>con</strong>centrazione nel legante, quanto<br />

più rapida sarà l'essiccazione o l'indurimento<br />

dell'inchiostro. Oltre ai<br />

pigmenti coloranti sono disponib<strong>il</strong>i<br />

anche pigmenti ad effetto (metallico,<br />

madreperla) integrati sia negli<br />

inchiostri che nelle vernici a<br />

dispersione.<br />

Gli inchiostri ibridi <strong>con</strong>tengono<br />

pigmenti molto sim<strong>il</strong>i per <strong>con</strong>centrazione,<br />

agglomerazione e parametri<br />

chimici a quelli degli inchiostri<br />

standard e, quindi, si avvicina-<br />

Principi di essiccazione | Effetti dell'essiccazione<br />

Tutto quello che dovreste sapere sugli inchiostri ibridi<br />

no maggiormente agli inchiostri<br />

standard che a quelli UV e mostrano<br />

lo stesso comportamento di<br />

incremento del punto degli inchiostri<br />

standard. Contrariamente agli<br />

inchiostri UV, non occorre modificare<br />

le caratteristiche e, quindi, si<br />

semplificano enormemente l'introduzione<br />

della tecnologia ibrida<br />

nella pratica ed <strong>il</strong> passaggio dal<br />

modo operativo “<strong>con</strong>venzionale” a<br />

quello “<strong>ibrido</strong>”.<br />

Tuttavia, come per gli inchiostri<br />

UV, la tonalità cromatica del pigmento<br />

influisce sul risultato dell'essiccazione<br />

UV degli inchiostri<br />

ibridi: tanto maggiore la lunghezza<br />

d'onda, cioè più distante dallo spettro<br />

UV (quindi soprattutto giallo di<br />

quadricromia e colori rossi speciali),<br />

tanto minore sarà l'effetto dell'essiccazione<br />

UV. Il motivo è l'elevato<br />

assorbimento di fattori spettrali<br />

ultravioletti da parte delle particelle<br />

gialle e rosse del pigmento,<br />

che quindi riflettono meno radiazioni<br />

UV oscurando letteralmente<br />

le particelle adiacenti.<br />

Contrariamente agli inchiostri UV,<br />

gli inchiostri ibridi ries<strong>con</strong>o a compensare<br />

questo effetto accelerando<br />

l'ossidazione prima dell'essiccazione<br />

UV finale.<br />

Effetti dell'essiccazione: sia per ossidazione/penetrazione che per reazione radicalica<br />

a fotoreticolazione UV – in sequenza o parallela; eventuali deficit di essiccazione UV<br />

(nei pigmenti gialli e rossi) vengono compensati per ossidazione<br />

Tecnologia dell’essiccatoio: a più livelli, da uno a due essiccatoi UV intermedi<br />

per l'asciugatura degli inchiostri ibridi,irradiatori IR ed essiccatoi termovent<strong>il</strong>ati nel prolungamento<br />

dell'uscita per accelerare l'ossidazione degli inchiostri ibridi e della vernice a base<br />

oleosa, essiccatoio UV finale per inchiostri ibridi e vernice UV nell'uscita<br />

Formulazioni: sono disponib<strong>il</strong>i inchiostri per stampa offset ad umido e senza acqua<br />

Pigmentazione: come gli inchiostri standard, sono disponib<strong>il</strong>i colori di quadricromia<br />

e speciali<br />

Incremento del punto: come gli inchiostri standard (vantaggioso per <strong>il</strong> cambio<br />

del modo operativo); <strong>con</strong>trariamente agli inchiostri UV non occorre generare una caratteristica<br />

specifica<br />

Stampab<strong>il</strong>ità: manipolazione ottimale, nessuna nebbia d'inchiostro<br />

Compatib<strong>il</strong>ità dei materiali: innocui e semplici se lavorati <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi<br />

<strong>KBA</strong>/FOGRA autorizzati e le rispettive vernici a base oleosa, vernici UV e detergenti compatib<strong>il</strong>i<br />

per <strong>il</strong> modo <strong>ibrido</strong> nonché <strong>con</strong> rulli gommati standard e caucciù universali per <strong>il</strong><br />

modo alternato <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong><br />

Verniciab<strong>il</strong>ità: diretta (cioè non solo su una sovrastampa di primer essiccata)<br />

<strong>con</strong> vernice UV; per ottenere effetti a <strong>con</strong>trasto lucido è possib<strong>il</strong>e anche una combinazione<br />

di vernice a base oleosa e vernice UV<br />

Convenienza: più costosi degli inchiostri standard e UV ma più e<strong>con</strong>omici e versat<strong>il</strong>i<br />

nell’applicazione<br />

Process 3 | 2006<br />

5


Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />

Essiccatoi ad alta prestazione<br />

e innovativi<br />

Come <strong>KBA</strong> riesce a garantire un'elevata<br />

flessib<strong>il</strong>ità e redditività <strong>con</strong> <strong>il</strong> sistema<br />

di essiccazione universale VariDry<br />

Soluzioni di essiccazione su misura<br />

per esigenze di finitura specifiche<br />

<strong>KBA</strong> è rinomata per le sue macchine<br />

customizzate, e le macchine per<br />

la stampa offset a foglio non fanno<br />

certo eccezione. Le macchine<br />

Rapida vengono <strong>con</strong>figurate <strong>con</strong><br />

moduli ottimizzati in base alle esigenze<br />

di ingegneria dei processi<br />

del cliente. In questo modo è possib<strong>il</strong>e<br />

offrire la soluzione giusta sia<br />

alle aziende grafiche generiche che<br />

agli specialisti.<br />

Ovviamente, <strong>KBA</strong> fornisce anche<br />

agli specialisti una macchina customizzata<br />

che non solo sia in grado di<br />

soddisfare le esigenze specifiche<br />

richieste, ma che rappresenti sempre<br />

una soluzione altamente flessi-<br />

<strong>con</strong>tinua da pagina 5<br />

Gli additivi <strong>con</strong>feris<strong>con</strong>o <strong>il</strong> tocco finale<br />

Oli, resine, siccativi, pigmenti: le<br />

possib<strong>il</strong>ità di combinazione sono<br />

davvero tante e, ovviamente, non è<br />

possib<strong>il</strong>e indicare <strong>con</strong> certezza le<br />

proprietà di stampab<strong>il</strong>ità, essiccazione,<br />

adesività e ottiche. Per <strong>con</strong>figurare<br />

<strong>con</strong> precisione gli inchiostri<br />

e le vernici in base a determinate<br />

<strong>con</strong>dizioni di stampa e di<br />

essiccazione e ai diversi supporti di<br />

stampa si possono aggiungere altre<br />

sostanze, ovvero gli additivi.<br />

Queste sostanze chimiche impedis<strong>con</strong>o,<br />

ad esempio, che l'inchiostro<br />

nel calamaio formi una pellicola o<br />

possa seccarsi sui rulli del gruppo<br />

inchiostratore; inoltre sono anche<br />

in grado di accelerare singoli effetti<br />

di essiccazione mediante catalizzatori<br />

ed altri siccativi. Gli agenti<br />

disperdenti aiutano gli oli a rivestire<br />

le particelle di pigmento ed<br />

impedis<strong>con</strong>o la formazione di<br />

grumi, mentre i d<strong>il</strong>uenti determinano<br />

la viscosità. Le sostanze che<br />

6 Process 3 | 2006<br />

b<strong>il</strong>e, perché tutti sanno che non<br />

esiste un ordine di stampa uguale<br />

all'altro. Inoltre, è proprio nell'essiccazione<br />

che si vede se la macchina<br />

è una combinazione ideale di<br />

processi oppure se <strong>il</strong> tipografo deve<br />

arrivare a compromessi in termini<br />

di qualità e redditività.<br />

Considerati questi aspetti, non c'è<br />

da stupirsi che <strong>KBA</strong> fornisca una<br />

soluzione di essiccazione ottimale<br />

anche per le macchine ibride e sia<br />

<strong>il</strong> numero uno nella finitura ibrida.<br />

Una soluzione di essiccazione è<br />

ottimale quando la macchina può<br />

essere regolata in modo esatto e<br />

flessib<strong>il</strong>e in base alle diverse combinazioni<br />

di inchiostro e vernice.<br />

Per gli inchiostri ibridi, la finitura<br />

avviene <strong>con</strong> vernice UV o <strong>con</strong> vernice<br />

a base oleosa e UV, mentre nel<br />

modo operativo <strong>con</strong>venzionale gli<br />

inchiostri standard si possono<br />

sovrastampare <strong>con</strong> vernice a<br />

dispersione. A se<strong>con</strong>da della com-<br />

I pigmenti gialli e rossi negli inchiostri UV ed ibridi produ<strong>con</strong>o un'essiccazione peggiore rispetto ai<br />

pigmenti blu, verdi e neri. Gli inchiostri ibridi compensano questa mancanza <strong>con</strong> l'essiccazione ossidativa<br />

(foto e grafici: Kleeberg)<br />

influis<strong>con</strong>o sul pH, sulla tendenza<br />

all'emulsificazione e sulla tensione<br />

superficiale, tra cui anche gli oli<br />

s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>ici e i rispettivi surrogati per<br />

la stampa offset senza acqua, ottimizzano<br />

le interazioni <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido<br />

di bagnatura, la superficie della<br />

lastra e la patinatura della carta. Gli<br />

agenti di coalescenza <strong>con</strong>sentono<br />

la rapida diffusione degli strati di<br />

inchiostro e vernice applicati per<br />

UV IR+TA<br />

Vista complessiva dell'essiccatoio VariDry su una macchina ibrida <strong>KBA</strong> Rapida 105 <strong>con</strong> essiccazione<br />

UV finale e sezione termica composta da irradiatori all’infrarosso (IR) e racla termovent<strong>il</strong>ata (TA)<br />

binazione di vernici e dell'ordine<br />

variano anche le percentuali di verniciatura<br />

a zone e a piena copertura<br />

ed anche l'inchiostrazione massima<br />

può variare enormemente. Per<br />

questi motivi, su una Rapida ibrida<br />

è possib<strong>il</strong>e <strong>con</strong>figurare in modo<br />

ottimale essiccatoi intermedi nonché<br />

essiccatoi nel prolungamento<br />

dell'uscita e nell'uscita (vedi anche<br />

<strong>il</strong> riquadro “Macchina ibrida stan-<br />

<strong>con</strong>ferire br<strong>il</strong>lantezza, mentre le<br />

cere aumentano la capacità di scorrimento<br />

e la qualità della br<strong>il</strong>lantezza.<br />

Ovviamente, a parte le cere,<br />

che non sono compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> le<br />

vernici UV, diversi di questi additivi<br />

sono <strong>con</strong>tenuti anche negli<br />

inchiostri ibridi.<br />

dard”). Lo stampatore può scambiare<br />

tra loro irradiatori IR e UV e la<br />

racla termovent<strong>il</strong>ata oppure integrarli<br />

negli innesti per i moduli.<br />

Da sempre rivolti ad una tecnologia<br />

all'avanguardia<br />

La tecnica di essiccazione ottimale<br />

non è pre<strong>con</strong>fezionata. In stretta<br />

collaborazione <strong>con</strong> i produttori di<br />

essiccatoi AdPhos-Eltosch, Grafix<br />

La complessità dei requisiti<br />

Le osservazioni finora <strong>il</strong>lustrate<br />

mostrano quanto complesse siano<br />

le esigenze pratiche in termini di<br />

formulazione e tecnica di essiccazione<br />

e <strong>con</strong>sentono di capire<br />

meglio quanto diffic<strong>il</strong>e sia ottimizzare<br />

le proprietà applicative degli<br />

inchiostri in genere e degli inchiostri<br />

ibridi in particolare. La stampa<br />

“<strong>ibrido</strong>” sull’etichetta di un fusto<br />

di inchiostro o di detergente, quindi,<br />

non garantisce una stampa o<br />

una finitura senza problemi. Se ne<br />

deduce che è assolutamente indispensab<strong>il</strong>e<br />

ut<strong>il</strong>izzare solo inchiostri,<br />

vernici e mezzi di produzione<br />

compatib<strong>il</strong>i tra loro e <strong>con</strong>sigliati da<br />

<strong>KBA</strong> oppure autorizzati da <strong>KBA</strong> e<br />

fogra. La finitura ibrida come soluzione<br />

factotum è possib<strong>il</strong>e solo <strong>con</strong><br />

una <strong>con</strong>sulenza competente.<br />

Dieter Kleeberg<br />

<strong>con</strong>tinua a pagina 7


La macchina ibrida standard di <strong>KBA</strong> e le sue opzioni<br />

6<br />

P<br />

5<br />

4<br />

e IST Metz, <strong>KBA</strong> è da sempre impegnata<br />

ad offrire ai propri clienti una<br />

tecnologia all'avanguardia affidab<strong>il</strong>e<br />

e flessib<strong>il</strong>e. Interfacce ed innesti<br />

per moduli sono stati ottimizzati, la<br />

corsa dei fogli è stata adattata alle<br />

dimensioni e alle prestazioni dei<br />

moduli di essiccazione.<br />

<strong>KBA</strong> ha avuto la possib<strong>il</strong>ità di adattare<br />

i sistemi di essiccazione alla<br />

tecnologia della macchina e di fornirli<br />

<strong>con</strong> la sua tecnologia grazie ad<br />

un <strong>con</strong>tratto di licenza del 2003<br />

stipulato <strong>con</strong> la Air Motion<br />

Systems Inc., Golden/Colorado.<br />

Dalla Graphexpo del 2003 di<br />

Chicago, <strong>KBA</strong> detiene i diritti<br />

esclusivi per la produzione, lo sv<strong>il</strong>uppo,<br />

la distribuzione e l'assistenza<br />

degli essiccatoi modulari UV, IR<br />

e termovent<strong>il</strong>ati della società americana<br />

ut<strong>il</strong>izzati nelle serie Rapida<br />

da 105 a 205. Il <strong>con</strong>cetto di essic-<br />

4<br />

3<br />

1<br />

1 – Cinque gruppi inchiostratori per inchiostri standard ed ibridi: si possono ut<strong>il</strong>izzare rulli gommati standard<br />

solo <strong>con</strong> i mezzi ed i mezzi aus<strong>il</strong>iari di produzione <strong>con</strong>sigliati da <strong>KBA</strong>. Dopo i quattro inchiostri di quadricromia, nell'ultimo gruppo di stampa<br />

si può stampare un colore supplementare o una vernice a base oleosa per ottenere effetti a <strong>con</strong>trasto lucido. Per maggiore flessib<strong>il</strong>ità, diversi<br />

utenti optano per l'installazione di un sesto gruppo inchiostratore supplementare.<br />

2 – Un essiccatoio UV intermedio: tra l'ultimo gruppo di stampa e la torre di verniciatura occorre un irradiatore UV. Con più di<br />

cinque gruppi inchiostratori, alta copertura di colore e soggetti ad alta diffusione, velocità di produzione elevatissime e <strong>con</strong> la prestampa a<br />

bianco coprente o <strong>con</strong> colori metallici si <strong>con</strong>siglia di installare un se<strong>con</strong>do essiccatoio intermedio liberamente innestab<strong>il</strong>e nella zona anteriore.<br />

Un essiccatoio intermedio dovrebbe disporre di un irradiatore da 160 - 200 W/cm ed essere possib<strong>il</strong>mente regolab<strong>il</strong>e in <strong>con</strong>tinuo.<br />

3 – Una torre di verniciatura <strong>con</strong> due circuiti di verniciatura separati: in questo modo si può passare comodamente<br />

da un tipo di vernice all'altro in caso di cambio dell'ordine. Ancor più rapido e comodo è <strong>il</strong> sistema accessorio di alimentazione della<br />

vernice completamente automatico per vernici a base acquosa e UV. Un sistema di pulizia integrato <strong>con</strong> programmi di lavaggio di durata<br />

regolab<strong>il</strong>e pulisce in pochi minuti tutti i componenti di <strong>con</strong>duzione della vernice automaticamente e quasi senza pulizia manuale successiva.Aqueste<br />

<strong>con</strong>dizioni, <strong>il</strong> cambio da vernice UV a vernice a dispersione o viceversa dura ca.10 minuti, tra vernici uguali (da UV a UV, da dispersione<br />

a dispersione) solo 1-2 minuti.<br />

4 – Prolungamento dell'uscita: <strong>il</strong> prolungamento del percorso di scorrimento della vernice è dotato di un essiccatoio combinato<br />

(infrarossi e aria calda) ut<strong>il</strong>izzato nella stampa di inchiostri standard e vernici a dispersione.<br />

5 – Essiccatoio UV finale: dispone di tre irradiatori da 160 - 200 W/cm e, come l'essiccatoio intermedio, deve essere possib<strong>il</strong>mente<br />

regolab<strong>il</strong>e in <strong>con</strong>tinuo per poter essere adattato in modo ottimale al supporto di stampa. Per evitare <strong>il</strong> cosiddetto effetto lastra di vetro, la<br />

barra di spolveratura (P) deve essere spostata in direzione frenafogli <strong>il</strong> più lontano possib<strong>il</strong>e dall'essiccatoio UV.<br />

4 e 5 insieme formano (dapprima sulla Rapida 105) l'essiccatoio VariDry.<br />

6 – ACS: <strong>il</strong> sistema ACS (Air Clean System) è un optional estremamente ut<strong>il</strong>e che integra l'obbligatoria aspirazione dell’ozono nell’area<br />

degli irradiatori UV aspirando residui di ozono e particelle di pigmenti libere sopra la p<strong>il</strong>a di uscita.<br />

1<br />

1<br />

catoio universale è commercializzato<br />

da <strong>KBA</strong> <strong>con</strong> <strong>il</strong> nome di VariDry.<br />

Come sempre, la gamma <strong>KBA</strong> comprende<br />

anche sistemi di essiccazione<br />

di altri produttori.<br />

VariDry – anche per le macchine<br />

ibride<br />

Con la produzione e l'evoluzione<br />

degli essiccatoi VariDry fino ai<br />

singoli moduli di essiccazione nello<br />

stab<strong>il</strong>imento di Radebeul, <strong>KBA</strong> può<br />

ampliare ulteriormente <strong>il</strong> proprio<br />

know-how nel settore della costruzione<br />

di macchine offset a foglio, in<br />

particolare nella <strong>con</strong>duzione del<br />

foglio nell'area dell'essiccatoio e<br />

nella scelta dei materiali e dei rivestimenti<br />

<strong>con</strong> la tecnologia di essiccazione.<br />

Lo si vede anche dall'elevata<br />

flessib<strong>il</strong>ità applicativa degli<br />

essiccatoi VariDry: ordine e posizione<br />

dei moduli di essiccazione<br />

1<br />

2 2<br />

1<br />

possono essere variate se<strong>con</strong>do <strong>il</strong><br />

principio di essiccazione (UV, IR,<br />

termovent<strong>il</strong>azione), numero e<br />

Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />

potenza dei moduli sono liberamente<br />

<strong>con</strong>figurab<strong>il</strong>i e, quindi, possono<br />

essere scelti in base al supporto<br />

di stampa, al soggetto, al tipo<br />

di inchiostro, all'applicazione della<br />

vernice e alla velocità di produzione.<br />

In un primo momento, <strong>il</strong><br />

VariDry verrà installato su tutte le<br />

macchine Rapida 105, successivamente<br />

anche su tutte le macchine<br />

ibride a formato medio, per poi<br />

essere esteso agli altri formati.<br />

Senza l'essiccazione UV finale, grazie<br />

al VariDry <strong>il</strong> prolungamento<br />

dell'uscita della nuova Rapida 105<br />

può alloggiare 18 posizioni <strong>con</strong>figurab<strong>il</strong>i<br />

a piacimento, ovvero 7 per gli<br />

infrarossi e 11 per racle termovent<strong>il</strong>ate.<br />

Un'altra novità è che i registri<br />

di riscaldamento dell'aria calda<br />

sono disposti direttamente su<br />

entrambi i lati dell'uscita. Dalla<br />

<strong>con</strong>solle di comando è possib<strong>il</strong>e<br />

regolare l'aspirazione di aria calda<br />

in <strong>con</strong>tinuo.<br />

Con l'essiccazione UV finale, quindi<br />

anche sulle macchine ibride, gli<br />

ultime tre innesti sono occupati da<br />

irradiatori UV <strong>con</strong> una potenza<br />

rispettivamente da 160 a 200<br />

W/cm. Anche la posizione di questi<br />

irradiatori può essere variata, cosa<br />

che si rende particolarmente ut<strong>il</strong>e<br />

<strong>con</strong> irradiatori di potenza diversa.<br />

Ogni irradiatore è innestab<strong>il</strong>e e<br />

può essere sostituito anche dal personale<br />

addetto alla macchina.<br />

L'essiccatoio VariDry offre spazio per l'installazione di sette irradiatori IR Carbon-Twin<br />

Process 3 | 2006<br />

7


Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />

Range di lunghezza d'onda nell'essiccazione<br />

IR<br />

La parte di acqua <strong>con</strong>tenuta nello strato di<br />

vernice a dispersione viene portata ad evaporazione<br />

quando lo strato di vernice<br />

applicato assorbe le radiazioni all’infrarosso<br />

riscaldandosi fortemente. Tuttavia, l'acqua<br />

evapora quasi completamente solo se<br />

ad una lunghezza d'onda attinica* della<br />

vernice di ca.3000 nanometri viene irradiata<br />

una determinata quantità di energia.<br />

Se<strong>con</strong>do la legge dello spostamento di<br />

Wien** vale quanto segue: l'input energetico<br />

deve essere tanto maggiore quanto<br />

minore è la lunghezza d'onda del massimo<br />

di intensità di un raggio, cioè tanto più<br />

questa lunghezza d'onda si scosta dal valore<br />

ideale di 3000 nm nello spettro elettromagnetico.<br />

Pertanto, gli irradiatori IR ad<br />

onde corte sono meno idonei rispetto a<br />

quelli ad onde medie.<br />

Gli irradiatori alogeni IR ad onde cortissime<br />

(HIR) e gli irradiatori IR raffreddati ad<br />

acqua non vengono neppure presi in <strong>con</strong>siderazione<br />

a causa del loro massimo di<br />

intensità nel range di infrarosso vicino (NIR -<br />

a ca. 800 nm la luce rossa visib<strong>il</strong>e si trasforma<br />

in irradiazione di calore invisib<strong>il</strong>e).Il <strong>con</strong>sumo<br />

di energia non sarebbe e<strong>con</strong>omico.<br />

Gli irradiatori IR ad onde corte (SIR) presentano<br />

un massimo di intensità di circa 1100<br />

nm. Ciò comporta un enorme <strong>con</strong>sumo di<br />

energia, poiché la distanza da 3000 nm è<br />

ancora notevole. Gran parte dell'energia<br />

apportata resta inut<strong>il</strong>izzata. Ridotta è<br />

anche la resa energetica relativa, ovvero <strong>il</strong><br />

rendimento dell'evaporazione dell'acqua.<br />

Inoltre, l'irradiazione di calore inut<strong>il</strong>izzata<br />

provoca un riscaldamento indesiderato del<br />

supporto di stampa.<br />

Racla termovent<strong>il</strong>ata (sinistra) e irradiatore all’infrarosso Carbon-Twin (destra) possono essere<br />

innestati liberamente per adattare <strong>il</strong> sistema VariDry al prodotto e alla velocità di produzione in<br />

modo ottimale<br />

8 Process 3 | 2006<br />

Il diagramma grande mostra la ripartizione della radiazione spettrale S(λ) (curva dell'intensità)<br />

degli essiccatoi IR ad onde corte (SIR), rapidi ad onde medie (FMIR) e Carbon Twin (CIR), standardizzati<br />

sulla loro potenza di essiccazione riferita alla superficie. Dal grafico piccolo blu del grado di<br />

assorbimento spettrale relativo α (λ) per vernice a dispersione (massimo <strong>con</strong> una lunghezza d'onda<br />

di 3000 nm) si nota che <strong>il</strong> tipo Carbon Twin favorisce maggiormente l'evaporazione dell'acqua<br />

rispetto ad altri irradiatori IR (parte azzurra sotto la curva CIR). Inoltre, dalla curva di intensità si<br />

capisce che alla temperatura minima (solo 1200° C), cioè <strong>con</strong> <strong>il</strong> minore input energetico possib<strong>il</strong>e, i<br />

CIR ottengono <strong>il</strong> risultato di assorbimento migliore, ovvero <strong>il</strong> rendimento più alto.<br />

(Fonte: Heraeus Noblelight)<br />

I massimi di intensità dei diversi irradiatori IR a onde medie vanno da circa 1500 a 2400 nm. Gli<br />

irradiatori funzionanti nel range dei 1500 nm si inseris<strong>con</strong>o molto rapidamente, ossia possono<br />

cedere la loro massima potenza di radiazione tempestivamente e reagis<strong>con</strong>o immediatamente<br />

ai segnali di comando. Nella pratica, questi “irradiatori IR a onde medie rapidi” (FMIR) vengono<br />

spesso abbinati a quelli ad onde corte (SIR) perché le loro curve di intensità nel range dei 3000<br />

nm si completano favorevolmente. Il rendimento, però, resta ancora insoddisfacente. Gli irradiatori<br />

IR Carbon-Twin (CIR) possiedono un massimo di intensità di 2000 nm e si avvicinano maggiormente<br />

ai 3000 nm rispetto agli altri irradiatori indicati e non devono essere abbinati a irradiatori<br />

SIR. Inoltre, i CIR si inseris<strong>con</strong>o quasi altrettanto rapidamente quanto i FMIR. Una caratteristica<br />

unica è l'elevata densità di radiazione dei CIR ed è proprio questa caratteristica che manca<br />

ai lenti irradiatori IR ad onde medie (SMIR) che, altrimenti, <strong>con</strong> un massimo di intensità di 2400<br />

nm fornirebbero un rendimento ancora maggiore. Gli irradiatori IR ad onde lunghe dovrebbero<br />

avere un'intensità massima compresa tra 5000 e 10.000 nm, cosa tecnicamente impossib<strong>il</strong>e da<br />

realizzare.<br />

Carbon Twin IR – una nuova generazione<br />

di essiccatoi<br />

Dopo <strong>il</strong> perfezionamento del <strong>con</strong>cetto<br />

VariDry, <strong>KBA</strong> punta su una<br />

nuova tecnologia per l'essiccazione<br />

all'infrarosso. Ut<strong>il</strong>izzando gli irradiatori<br />

Carbon-Twin è stata messa a<br />

punto una nuova generazione di<br />

essiccatoi IR <strong>con</strong> i quali <strong>KBA</strong> riesce<br />

ad aumentare notevolmente <strong>il</strong> rendimento<br />

dell'essiccazione all’infrarosso.<br />

Questa nuova soluzione<br />

innovativa incide notevolmente sul<br />

b<strong>il</strong>ancio energetico di una macchina<br />

offset a foglio, perché finora gli<br />

essiccatoi IR <strong>con</strong>sumavano una<br />

quantità di energia davvero inaccettab<strong>il</strong>e.<br />

In linea di principio, i nuovi moduli<br />

di essiccazione IR si possono<br />

installare in un essiccatoio VariDry<br />

laddove occorra irradiare calore:<br />

*) La lunghezza d'onda attinica di una<br />

sostanza è la lunghezza d'onda alla quale<br />

nella sostanza si innescano reazioni chimiche<br />

o fisiche. Le vernici a dispersione ed altre<br />

sostanze <strong>con</strong>tenenti polimeri o composte da<br />

polimeri, reagis<strong>con</strong>o in modo ottimale a<br />

radiazioni IR di 3000 nm.<br />

**) La legge dello spostamento di Wien della<br />

fisica delle radiazioni enuncia che <strong>il</strong> prodotto<br />

della lunghezza d'onda dell'intensità massima<br />

dell'irradiatore e della temperatura irradiata<br />

è sempre costante: T · λ= cost.<br />

Spostando la curva di intensità verso una<br />

lunghezza d'onda maggiore (nel nostro caso<br />

in direzione 3000 nm), l'andamento generale<br />

della curva si appiattisce, perché <strong>il</strong> valore<br />

dell'intensità in un prodotto costante deve<br />

essere minore. Quindi, se la temperatura<br />

massima o la potenza dell'irradiatore può<br />

essere più bassa, per un'essiccazione costante<br />

l'irradiatore ha bisogno di meno energia.<br />

Questo è l'effetto sfruttato dall'irradiatore IR<br />

Carbon-Twin<br />

per l'essiccazione dello strato di<br />

vernice a dispersione nelle macchine<br />

tradizionali e ibride nonché<br />

dello strato di primer nelle macchine<br />

a doppia verniciatura, ma anche<br />

per agevolare l'essiccazione ossidativa<br />

degli inchiostri standard, senz'acqua<br />

ed ibridi e l'evaporazione di<br />

solventi volat<strong>il</strong>i in altri processi di<br />

stampa. Con una sorgente di irraggiamento<br />

insolita come <strong>il</strong> Carbon<br />

Twin, <strong>KBA</strong> intende soprattutto<br />

garantire un'evaporazione <strong>il</strong> più<br />

rapida e completa possib<strong>il</strong>e delle<br />

parti di acqua delle vernici a dispersione<br />

<strong>con</strong> un input energetico<br />

minimale. Un rendimento così alto<br />

non è mai stato raggiunto prima.


Tecnologia al carbonio – Massimo<br />

rendimento, minimo riscaldamento<br />

del supporto di stampa<br />

La Heraeus Noblelight GmbH di<br />

Hanau, in Germania, una società<br />

del gruppo metalli preziosi e tecnologie<br />

Heraeus Holding e produttore<br />

di speciali sorgenti luminose e di<br />

radiazione per diversi settori industriali,<br />

è <strong>il</strong> fornitore dell'irradiatore<br />

IR Carbon-Twin, disponib<strong>il</strong>e solo<br />

dal 2002. Il termine “Twin” definisce<br />

la costruzione a cosiddetto irradiatore<br />

a tubo doppio, come anche<br />

la maggior parte degli altri irradiatori<br />

IR ad onde corte e medie. I<br />

suoi f<strong>il</strong>amenti devono essere installati<br />

in due tubi paralleli per raggiungere<br />

la potenza complessiva<br />

desiderata sulla larghezza del formato.<br />

<strong>KBA</strong> ut<strong>il</strong>izza tubi doppi <strong>con</strong><br />

una potenza di 80 W/cm <strong>con</strong> f<strong>il</strong>amenti<br />

che si riscaldano a 1200° C.<br />

La parte interna dei tubi in vetro al<br />

quarzo presenta un rivestimento in<br />

oro che riflette i raggi IR in modo<br />

ottimale.<br />

Il carbonio (Carbon) è <strong>il</strong> materiale<br />

dei f<strong>il</strong>amenti. Un irradiatore IR<br />

Carbon (CIR) emette nello spettro<br />

degli infrarossi a onde medie e raggiunge<br />

la sua intensità massima ad<br />

una lunghezza d'onda di 2000<br />

nanometri. Il CIR, quindi, rispetto<br />

agli altri essiccatoi si avvicina maggiormente<br />

alla lunghezza d'onda di<br />

3000 nm a cui evapora completamente<br />

l'acqua <strong>con</strong>tenuta nelle vernici<br />

a dispersione (vedi riquadro<br />

“Range di lunghezza d'onda ...”).<br />

Avvicinandosi maggiormente a questo<br />

valore ideale è logico che <strong>il</strong> CIR<br />

necessiti di meno energia sin dall'inizio<br />

per fare evaporare l'acqua.<br />

Dal minore input energetico e dalla<br />

minore quota di calore inut<strong>il</strong>izzato<br />

risultano un maggiore rendimento<br />

rispetto agli altri essiccatoi IR nonché<br />

un riscaldamento minimale del<br />

supporto di stampa. Inoltre, <strong>il</strong><br />

nuovo CIR ad innesco rapido <strong>con</strong>tribuisce<br />

in modo determinante<br />

alla stab<strong>il</strong>ità del processo e all'assicurazione<br />

della qualità poiché<br />

viene regolato misurando la temperatura<br />

nella p<strong>il</strong>a di uscita.<br />

Ma vi è un'altra peculiarità che<br />

qualifica <strong>il</strong> CIR all'applicazione nell'industria<br />

grafica: la sua densità di<br />

radiazione è talmente elevata, stab<strong>il</strong>e<br />

ed omogenea che è possib<strong>il</strong>e<br />

realizzare tubi doppi fino a tre<br />

metri di larghezza. Per l'impiego<br />

nella macchina offset a foglio più<br />

larga del mondo, la <strong>KBA</strong> Rapida<br />

205, <strong>il</strong> CIR non ha ancora esaurito<br />

le sue riserve.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Principi di essiccazione | I sistemi di essiccazione <strong>KBA</strong><br />

L'essiccatoio UV finale nel sistema VariDry può alloggiare tre irradiatori UV intercambiab<strong>il</strong>i <strong>con</strong> una<br />

potenza massima di 200 W/cm<br />

Per togliere un irradiatore UV, le <strong>con</strong>nessioni per alta tensione, tensione di comando e raffreddamento ad acqua devono trovarsi in posizione di parcheggio<br />

Grazie agli attacchi ad innesto, gli irradiatori UV possono essere sostituiti dal personale in modo semplice e rapido<br />

Process 3 | 2006<br />

9


Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />

Optare per una f<strong>il</strong>osofia<br />

Partendo dalla gamma di produzione<br />

di un'azienda grafica, nella <strong>con</strong>figurazione<br />

di una macchina da stampa<br />

sono decisivi i requisiti di adesività e<br />

compatib<strong>il</strong>ità dei materiali che verranno<br />

ut<strong>il</strong>izzati. Nella tabella è riportata<br />

una panoramica delle possib<strong>il</strong>ità<br />

di combinazione di inchiostri, vernici<br />

e supporti di stampa funzionanti e<br />

praticate nonché la rispettiva <strong>con</strong>figurazione<br />

di macchina idonea. Nella<br />

stampa di imballaggi, espositori ed<br />

etichette dove gli effetti di finitura<br />

superficiale visivi e tatt<strong>il</strong>i giocano un<br />

ruolo determinante, la verniciatura è<br />

perlopiù in linea. Nell'era del pre<strong>ibrido</strong>,<br />

lo stampatore poteva scegliere<br />

solo tra due f<strong>il</strong>osofie diametralmente<br />

opposte: UV totale o doppia<br />

verniciatura. Oggi, anche grazie<br />

all'enorme lavoro di sv<strong>il</strong>uppo di <strong>KBA</strong>,<br />

lo stampatore può optare per un'altra<br />

alternativa: l’<strong>ibrido</strong>.<br />

F<strong>il</strong>osofia “UV totale”<br />

Una br<strong>il</strong>lantezza elevatissima può<br />

essere ottenuta <strong>con</strong> una produzione<br />

puramente UV, ovvero <strong>con</strong> inchiostri<br />

UV più verniciatura finale all’ultravioletto.<br />

In questo caso è ut<strong>il</strong>e un<br />

doppio prolungamento dell'uscita la<br />

cui lunghezza <strong>con</strong>senta alla vernice<br />

10 Process 3 | 2006<br />

UV tempo sufficiente a formare una<br />

superficie omogenea e speculare.<br />

Tuttavia, una volta optato per una<br />

macchina puramente UV non è più<br />

possib<strong>il</strong>e adottare un altro modo<br />

operativo.<br />

F<strong>il</strong>osofia della “doppia verniciatura”<br />

Chi desidera <strong>con</strong>tinuare a stampare<br />

<strong>con</strong> inchiostri standard senza rinunciare<br />

alla br<strong>il</strong>lantezza delle vernici<br />

UV per determinati ordini, opta solitamente<br />

per una macchina <strong>con</strong> verniciatura<br />

doppia finale, perché per<br />

evitare o limitare al minimo <strong>il</strong> cosiddetto<br />

effetto drawback, prima della<br />

verniciatura UV finale occorre applicare<br />

uno strato di vernice a dispersione<br />

tra l'inchiostro offset umido e<br />

la vernice UV. Questo strato di sbarramento,<br />

chiamato primer, sig<strong>il</strong>la gli<br />

strati di inchiostro e dopo l'essiccazione<br />

intermedia IR e termovent<strong>il</strong>ata<br />

forma un rivestimento di fondo su<br />

cui la vernice UV aderisce senza problemi.<br />

A causa delle due torri di verniciatura<br />

e delle due torri di essiccazione<br />

integrate tra queste, le macchine<br />

a doppia verniciatura sono lunghissime<br />

e costose, ma <strong>con</strong>sentono<br />

di ottenere svariati effetti lucidi<br />

come le macchine UV. Così, per la<br />

Combinazioni di inchiostri, vernice e supporto di stampa adottate nella stampa offset a foglio<br />

finitura della vernice, invece di primer<br />

e UV si possono applicare due<br />

strati di vernice a dispersione per<br />

aumentare la br<strong>il</strong>lantezza <strong>con</strong> uno<br />

strato di vernice omogeneo più spesso<br />

oppure <strong>con</strong> pigmenti speciali<br />

incorporati nella se<strong>con</strong>da torre di<br />

verniciatura. Tra le macchine a doppia<br />

verniciatura finale rientrano<br />

anche le <strong>con</strong>figurazioni dotate di un<br />

gruppo di stampa flessografica a<br />

monte del primo gruppo di stampa<br />

offset più un essiccatoio intermedio<br />

per <strong>il</strong> fondo bianco coprente o ad<br />

effetto. Inoltre, le macchine possono<br />

essere equipaggiate anche per l'impiego<br />

di inchiostri UV. <strong>KBA</strong> ha già<br />

fornito macchine speciali Rapida di<br />

questo tipo. Questa insolita <strong>con</strong>figurazione,<br />

proposta anche da<br />

Heidelberg (Speedmaster CD 102<br />

Duo) e MAN (Roland 700 Ultima), è<br />

però interessante solo per un segmento<br />

di mercato molto ristretto.<br />

F<strong>il</strong>osofia “<strong>ibrido</strong>”<br />

Rispetto alle macchine UV, uno dei<br />

vantaggi delle macchine ibride è che<br />

riunis<strong>con</strong>o <strong>il</strong> meglio delle altre due<br />

f<strong>il</strong>osofie e, pertanto, sono più versat<strong>il</strong>i<br />

e richiedono una minore esperienza<br />

nel campo della tecnologia<br />

Prestampa Serie di inchiostri 1. Vernice di sovrastampa<br />

2. Vernice di sovrastampa Supporti di stampa Macchine <strong>KBA</strong><br />

Vernice a base oleosa* per ossidazione/penetrazione — — Carte estremamente assorbenti Rapida<br />

— per ossidazione/penetrazione Vernice a base oleosa* — Carta, cartone Rapida, Rapida “Hybrid”<br />

— per ossidazione/<br />

penetrazione**<br />

— per ossidazione/penetrazione Vernice a base oleosa* (a<br />

zone)<br />

Vernice a dispersione — Carta, cartone, (cartone ondulato) Rapida+L+ALV(2), Rapida “Hybrid”, Rapida 74 G+L+ALV(2) e<br />

74 Karat+L+T<br />

Vernice a dispersione drip off o twin<br />

effect (a piena copertura)<br />

— per ossidazione** Vernice a dispersione speciale — Materiali plastici selezionati,<br />

substrati metallizzati<br />

Carta, cartone, cartone ondulato Rapida+L+ALV(2)<br />

Rapida+L+ALV(2), Rapida 74 G+L+ALV(2) e 74 Karat+L+T<br />

<strong>con</strong> opzione per stampa su plastica<br />

— per ossidazione/penetrazione Vernice a dispersione (primer) Vernice metallica a dispersione Carta, cartone, cartone ondulato Rapida+L+T+T+L+ALV2<br />

(“doppia verniciatura”)<br />

(Vernice disp. ad effetto, bianco per ossidazione/penetrazione Vernice a dispersione (primer) Vernice UV Carta, cartone, cartone ondulato Rapida L+ZT(+ZT)+c+L+T+T+L+ALV2<br />

coprente)***<br />

(“doppia verniciatura”)<br />

(Vernice disp. ad effetto, bianco per ossidazione/penetrazione Vernice a dispersione Vernice a dispersione, vernice a disper- Carta, cartone, cartone ondulato Rapida L+ZT(+ZT)+c+L+T+T+L+ALV2<br />

coprente)***<br />

sione ad effetto<br />

(“doppia verniciatura”)<br />

(Vernice a dispersione ad effetto) fotoreticolazione UV Vernice metallica ad effetto Vernice UV o vernice a dispersione ad<br />

effetto<br />

— fotoreticolazione UV** Vernice UV — Carta, cartone, cartone ondulato, materie<br />

plastiche selezionate, metallizzati,<br />

lamiera<br />

Carta, cartone Rapida L+ZT(+ZT)+c+UVZT+c++UVZT+L+ T+T+L+ALV2<br />

(“doppia verniciatura”)<br />

— Ibrido** (oss./penetr.+UV) Vernice UV speciale — Carta, cartone, cartone ondulato Rapida”Hybrid”<br />

— Ibrido** (oss./penetr.+UV) Vernice a base oleosa speciale*<br />

(a zone)<br />

Vernice UV speciale (a piena copertura) Carta, cartone, cartone ondulato Rapida “Hybrid”<br />

UV rispetto alle macchine puramente<br />

UV. Proprio per questo le macchine<br />

ibride sono ideali anche per i<br />

principianti. Solitamente, <strong>il</strong> grado di<br />

br<strong>il</strong>lantezza degli inchiostri ibridi<br />

verniciati a UV supera nettamente<br />

quello delle verniciature doppie su<br />

inchiostri standard, avvicinandosi<br />

alle stampe puramente UV. Risultati<br />

stupefacenti si ottengono sulle macchine<br />

ibride <strong>con</strong> gli effetti matt/lucido<br />

che superano ampiamente <strong>il</strong> <strong>con</strong>trasto<br />

lucido della tecnologia drip off<br />

basata su vernici a termodispersione,<br />

per non parlare delle altre opportunità<br />

come gli effetti granulato/lucido.<br />

Il <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> riunisce diversi<br />

effetti di essiccazione: gli inchiostri<br />

ibridi si essiccano come gli inchiostri<br />

standard per ossidazione (e vengono<br />

parzialmente assorbiti dal supporto<br />

di stampa), tuttavia reagis<strong>con</strong>o<br />

all'azione dei raggi UV come gli<br />

inchiostri UV. Con questo <strong>metodo</strong> si<br />

può passare in qualsiasi momento al<br />

modo operativo <strong>con</strong>venzionale senza<br />

sostituire i rulli gommati, i caucciù e<br />

i moduli di essiccazione. Sulle macchine<br />

ibride si possono lavorare<br />

anche inchiostri standard e vernici a<br />

dispersione.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Rapida+c+UVZT+c+UVZT+c++UVZT+ L+ALV2<br />

(“UV totale”)<br />

*) La vernice a base oleosa viene solitamente stampata <strong>con</strong> un gruppo di stampa offset, tutte le altre vernici <strong>con</strong> un gruppo di verniciatura; **) anche in formulazioni per offset senza acqua;<br />

***) Prestampa in linea solo per macchine speciali; sigle della <strong>con</strong>figurazione: c = “Colour” (gruppi di stampa offset), L = gruppo di verniciatura, T = gruppo di essiccazione, ZT = essiccatoio intermedio,<br />

UVZT = essiccatoio UV intermedio, ALV = prolungamento uscita <strong>con</strong> essiccatoio finale, ALV2 = doppio ALV,“Hybrid” = c(+UVZT)+c+UVZT+L+ALV2


L’inchiostro deve aderire<br />

Un fondamento imprescindib<strong>il</strong>e<br />

per una produzione di qualità è<br />

l’adesione ottimale dell’inchiostro<br />

al supporto di stampa. Purtroppo,<br />

alcuni credono erroneamente che<br />

una verniciatura possa rafforzare<br />

l’adesione dell’inchiostro al supporto.<br />

In verità, invece, la vernice<br />

aderisce soltanto agli strati di<br />

inchiostro e se questi non sono<br />

ancorati al supporto di stampa, si<br />

stacca insieme a loro.<br />

Pertanto, la scelta della serie di<br />

inchiostro deve basarsi in primo<br />

luogo sulle proprietà chimico-fisiche<br />

del supporto di stampa, ovvero<br />

sulla capacità di assorbimento, le<br />

caratteristiche di reticolazione<br />

(ruvidezza, tensione interfacciale)<br />

e la resistenza agli infrarossi e<br />

agli ultravioletti. Solo dopo aver<br />

esaminato queste caratteristiche si<br />

possono <strong>con</strong>siderare altri requisiti<br />

come basso odore e sapore neutro.<br />

Alla fine si sceglieranno la vernice<br />

oppure <strong>il</strong> laminato e le carte speciali<br />

per impressioni. Anche qui la<br />

finitura deve aderire in modo<br />

ottimale agli strati di inchiostro, sia<br />

bagnati che asciutti. Per l’ulteriore<br />

finitura si dovrà verificare se<br />

lo strato di vernice <strong>con</strong>sente di realizzare<br />

r<strong>il</strong>ievi e cordonature<br />

senza problemi e se si può eventualmente<br />

stampare la carta per<br />

impressioni.<br />

Con le prestampe si può aumentare<br />

l’adesione dell’inchiostro al supporto<br />

di stampa, <strong>con</strong> una prestampa<br />

<strong>con</strong> vernice bianca coprente o a<br />

dispersione ad effetto su carta per<br />

etichette o cartone. Queste due<br />

fasi di lavoro servono in prima linea<br />

ad ottenere effetti speciali ma,<br />

dopo l’essiccazione intermedia, si<br />

crea un’imprimitura ideale anche<br />

per gli inchiostri successivi.<br />

Vernice a base oleosa e vernice UV<br />

nella finitura ibrida<br />

Le vernici a base oleosa, di semplice<br />

lavorazione, presentano diversi<br />

gradi di br<strong>il</strong>lantezza, opacità e<br />

struttura e sono compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong><br />

gli inchiostri standard e gli inchiostri<br />

non resistenti agli alcali ed<br />

ibridi. In ogni caso si dovranno<br />

osservare le raccomandazioni dei<br />

rispettivi produttori per sapere<br />

quale vernice oleosa ut<strong>il</strong>izzare <strong>con</strong><br />

la serie di inchiostri in uso.<br />

L’impiego delle vernici oleose è<br />

andato via, via diminuendo a causa<br />

della colorazione propria e della<br />

tendenza generalizzata delle stampe<br />

ad ingiallire, della lunga durata<br />

dell’essiccazione, della necessaria<br />

spolveratura nonché dello spessore<br />

notevolmente inferiore rispetto<br />

alle vernici applicate <strong>con</strong> i gruppi<br />

di verniciatura.<br />

Tuttavia, grazie agli inchiostri ibridi,<br />

le vernici a base oleosa stanno<br />

tornando in voga. La loro applicazione<br />

si limita esclusivamente<br />

all’ottenimento di vari effetti a <strong>con</strong>trasto<br />

lucido a zone: la verniciatura<br />

a zone molto br<strong>il</strong>lante si ottiene<br />

<strong>con</strong> la finestratura negativa del soggetto<br />

nella vernice oleosa: la vernice<br />

oleosa ancora umida viene completamente<br />

coperta in linea <strong>con</strong> la<br />

vernice UV ottenendo zone br<strong>il</strong>lanti<br />

solo nei punti negativi, perché la<br />

vernice UV penetra nella vernice<br />

oleosa umida provocando un voluto<br />

effetto drawback. L’effetto vernice<br />

a zone si ottiene quindi dall’interazione<br />

di sistemi di vernice <strong>con</strong>trari<br />

ed è possib<strong>il</strong>e anche nel registro<br />

offset.<br />

Effetti specifici possono essere<br />

creati sfruttando in modo mirato le<br />

diverse tensioni interfacciali delle<br />

varie vernici. Tanto maggiore la<br />

tensione interfacciale, tanto più<br />

marcato l’effetto granulato (cioè le<br />

strutture a grano reticolare) e viceversa,<br />

ovvero meno tensione, più<br />

opacità. I risultati sono discreti, ma<br />

non si avvicinano a quelli della verniciatura<br />

UV matt.<br />

Vernici a base oleosa e a dispersione<br />

Fenomeni interfacciali sim<strong>il</strong>i a<br />

quelli <strong>con</strong> la vernice a base oleosa<br />

più vernice UV si verificano anche<br />

nella verniciatura drip off e twin<br />

effect. Nel <strong>metodo</strong> “drip off” si ut<strong>il</strong>izzano<br />

una vernice oleosa matt<br />

che aderisce bene agli inchiostri<br />

standard ed una vernice a dispersione<br />

speciale che deve essere<br />

riscaldata <strong>con</strong> un riscaldatore, perché<br />

“gocciola” dalla vernice oleosa<br />

solo se applicata a caldo. Con le<br />

vernici “senolith twin effect” della<br />

We<strong>il</strong>burger Graphics non occorre<br />

riscaldare la vernice a dispersione.<br />

Poiché, però, la vernice a dispersione<br />

non raggiunge valori di br<strong>il</strong>lantezza<br />

elevati come la vernice UV, <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>trasto lucido ottenib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> i<br />

metodi “drip off” e “twin effect” è<br />

nettamente inferiore a quello degli<br />

inchiostri ibridi. Il <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è<br />

sicuramente la scelta migliore per<br />

Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />

Adesività e compatib<strong>il</strong>ità degli strati di<br />

inchiostro e di vernice<br />

Nessun inchiostro è idoneo a tutti i supporti di stampa. Inoltre, in un processo di stampa e nob<strong>il</strong>itazione non è possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzare<br />

<strong>con</strong>temporaneamente inchiostri e vernici che si essiccano <strong>con</strong> metodi diversi. I tipi di inchiostro e vernice devono<br />

essere compatib<strong>il</strong>i tra loro e <strong>con</strong> <strong>il</strong> supporto di stampa, la <strong>con</strong>figurazione degli essiccatoi deve essere ottimale e non vi<br />

devono essere sprechi di energia.<br />

Che cos’è l’effetto drawback?<br />

chi stampa frequentemente <strong>con</strong><br />

effetti a <strong>con</strong>trasto lucido.<br />

Vernice a dispersione da sola o <strong>con</strong><br />

vernice UV<br />

Oggi la verniciatura a dispersione è<br />

l’applicazione in linea più adottata.<br />

Sotto l’azione dell’infrarosso e dell’aria<br />

calda evapora in frazioni di<br />

se<strong>con</strong>do fino al 90% della base<br />

acquosa, almeno nelle vernici protettive;<br />

le vernici a dispersione per<br />

effetti matt o lucidi o le vernici <strong>con</strong><br />

pigmenti ad effetto incorporati non<br />

essiccano così velocemente. Dopo<br />

l’evaporazione dell’acqua, gli acr<strong>il</strong>ati<br />

finemente distribuiti formano<br />

immediatamente un f<strong>il</strong>m solido,<br />

pertanto la vernice a dispersione è<br />

sempre più ut<strong>il</strong>izzata anche per un<br />

rapido finissaggio delle stampe.<br />

Spolveratura e ingiallimento sono<br />

inevitab<strong>il</strong>i. In genere sono pochi i<br />

tipi di inchiostro non compatib<strong>il</strong>i<br />

<strong>con</strong> la vernice a dispersione, ad<br />

esempio quelli resistenti agli alcali.<br />

L’effetto drawback,ovvero l’improvvisa perdita di br<strong>il</strong>lantezza, è <strong>il</strong> motivo principale per cui<br />

esistono macchine a doppia verniciatura. Questo effetto si presenta quanto la vernice UV<br />

viene applicata umido su umido su inchiostri offset standard. Lo strato di vernice ermetico<br />

all’aria impedisce l’essiccazione ossidativa degli strati di inchiostro ancora bagnati.<br />

Alcuni componenti dell’inchiostro vengono comunque assorbiti dal supporto di stampa,<br />

ma altri si legano alla vernice, che apparirà tanto più opaca quanto maggiore è la presenza<br />

di inchiostro. Per questo, prima della vernice UV viene applicato un primer. Questo strato<br />

di vernice a dispersione impedisce <strong>il</strong> <strong>con</strong>tatto tra l’inchiostro e la vernice UV e, in seguito<br />

all’essiccazione intermedia IR ad aria calda tra la verniciatura a dispersione e UV, <strong>con</strong>tribuisce<br />

ad aumentare la br<strong>il</strong>lantezza. Se lo strato di primer non è sufficientemente asciutto,<br />

però, l’effetto drawback può verificarsi ugualmente.<br />

Con gli inchiostri ibridi che reagis<strong>con</strong>o anche alla fotoreticolazione UV, l’effetto è pressoché<br />

impossib<strong>il</strong>e.<br />

Process 3 | 2006<br />

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Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />

Bagnatura e distensione <strong>con</strong> <strong>il</strong> superamento delle tensioni interfacciali<br />

Le tensioni interfacciali e superficiali sono <strong>il</strong> risultato delle forze di attrazione tra le molecole.<br />

Grafico: Schmid Rhyner<br />

Le forze di attrazione tra le molecole di un<br />

mezzo (supporto di stampa, superficie<br />

della lastra, inchiostro, vernice, liquido di<br />

bagnatura, aria) assicurano la coesione del<br />

mezzo (forma solida, gocce).A <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong><br />

un altro mezzo (ad es. inchiostro su lastra,<br />

vernice su inchiostro), sulle interfacce dei<br />

due mezzi si innescano interazioni che vengono<br />

dominate tensioni interfacciali. Se<br />

uno dei mezzi è l’aria, per <strong>il</strong> mezzo più<br />

denso si parla anche di tensione superficiale.<br />

L’unità di misura SI è 1 m<strong>il</strong>linewton al<br />

metro (1 mN/m), che corrisponde alla vecchia<br />

unità di 1 dina/cm.<br />

Addirittura <strong>con</strong> gli inchiostri UV è<br />

adatta come vernice di prestampa e<br />

ad effetto. Inoltre, si ut<strong>il</strong>izzano vernici<br />

a dispersione speciali, cosiddette<br />

vernici blister, per incollare<br />

f<strong>il</strong>m sagomati sul supporto di stampa<br />

(perlopiù cartone o cartone<br />

pieno).<br />

L’applicazione di vernice a dispersione<br />

è necessaria <strong>con</strong> le macchine<br />

a doppia verniciatura, dove funge<br />

da strato di sbarramento tra gli<br />

strati bagnati di inchiostro ad essiccazione<br />

ossidativa e la vernice UV.<br />

In questo modo si cerca di evitare<br />

un effetto drawback (vedi riquadro)<br />

aumentando allo stesso tempo la<br />

br<strong>il</strong>lantezza dello strato di vernice<br />

UV. Una leggera spolveratura può<br />

essere necessaria, spesso però se<br />

ne fa a meno. In ogni caso si<br />

dovranno impiegare solo combinazioni<br />

di vernice a dispersione e UV<br />

autorizzate dal produttore.<br />

Alternative alla verniciatura UV<br />

finale sono una se<strong>con</strong>da verniciatura<br />

a dispersione o la laminazione<br />

<strong>con</strong> f<strong>il</strong>m, la cui qualità aumenta<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> primer.<br />

12 Process 3 | 2006<br />

Per <strong>il</strong> suo carattere molecolare dipolare, l’acqua<br />

presenta una tensione interfacciale elevatissima,<br />

come si nota dalla sua tendenza a<br />

formare gocce e a scivolare sulle superfici<br />

lisce. Nel liquido di bagnatura della stampa<br />

offset, la tensione interfacciale dell’acqua<br />

viene ridotta <strong>con</strong> alcol isoprop<strong>il</strong>ico o surrogati<br />

per ottenere una bagnatura ottimale della<br />

lastra, cioè <strong>il</strong> completo spandersi dell’acqua<br />

nelle parti non-stampanti.<br />

Aggiungendo mezzi di bagnatura e distensione,<br />

i produttori delle vernici a dispersione e<br />

UV a bassa viscosità raggiungono lo stesso<br />

effetto di spandimento. Questi mezzi <strong>con</strong>sen-<br />

Vernice UV su inchiostri UV ed ibridi<br />

Gli effetti ad alta br<strong>il</strong>lantezza delle<br />

vernici a fotoreticolazione UV sono<br />

ottimi e sono ancora migliori se le<br />

vernici vengono applicate su inchiostri<br />

UV ed ibridi invece che <strong>con</strong> la<br />

doppia verniciatura. La lucidezza e<br />

la durezza dello strato di inchiostro<br />

possono essere tali da produrre <strong>il</strong><br />

cosiddetto effetto lastra di vetro<br />

(vedi riquadro). L’immediato indurimento<br />

degli inchiostri UV e dello<br />

strato di vernice UV <strong>con</strong>sente <strong>il</strong><br />

finissaggio delle stampe anche se,<br />

come può avvenire nel caso degli<br />

inchiostri ibridi, gli strati di inchiostro<br />

sottostanti non si sono completamente<br />

essiccati. Dopo l’essiccazione,<br />

le vernici UV migrano poco<br />

o affatto e sono resistenti al bloccaggio,<br />

all’abrasione, agli alcali, agli<br />

agenti chimici e al calore. Oltre ad<br />

adattarsi in modo ottimale al tipo di<br />

inchiostro (UV, <strong>ibrido</strong>), le vernici<br />

UV sono disponib<strong>il</strong>i in formulazioni<br />

da impressione e da incollaggio.<br />

Il vantaggio principale degli inchiostri<br />

e delle vernici UV è la stampa<br />

di substrati non assorbenti, come<br />

tono uno scorrimento della vernice rapido e<br />

senza strutture sugli strati di inchiostro o<br />

direttamente sul supporto di stampa. Gli<br />

additivi antischiuma non solo garantis<strong>con</strong>o<br />

una quantità di vernice costante ed una applicazione<br />

priva di bolle, ma favoris<strong>con</strong>o anche<br />

l’omogeneità del f<strong>il</strong>m di vernice.Una resistenza<br />

ottimale della vernice liquida al taglio <strong>con</strong>sente<br />

un’applicazione perfetta anche ad elevate<br />

velocità di produzione. Tuttavia si possono<br />

verificare anomalie di bagnatura la cui<br />

causa non è fac<strong>il</strong>mente spiegab<strong>il</strong>e. Si può<br />

pellicole di plastica e lamiera, ma<br />

l’applicazione principale è nella<br />

stampa delle scatole ripiegab<strong>il</strong>i,<br />

dove è importante la neutralità<br />

organolettica. Essendo prive di solventi,<br />

le sostanze a fotoreticolazione<br />

UV soddisfano pienamente i<br />

requisiti di neutralità di sapore e,<br />

se correttamente ut<strong>il</strong>izzate, anche<br />

l’odore è estremamente ridotto.<br />

Come gli inchiostri standard, anche<br />

quelli ibridi aderis<strong>con</strong>o ottimamente<br />

a carta, cartone, cartone pieno e<br />

ondulato. Su questi supporti, infatti,<br />

possono soppiantare completamente<br />

gli inchiostri UV che presentano<br />

diversi svantaggi. Come gli<br />

inchiostri UV, gli inchiostri ibridi<br />

possono essere verniciati direttamente<br />

<strong>con</strong> vernice UV, cioè, al <strong>con</strong>trario<br />

degli inchiostri standard, non<br />

occorre alcuno strato di primer tra<br />

inchiostro e vernice UV. Poiché gli<br />

inchiostri ibridi, come gli UV,<br />

hanno già raggiunto un certo grado<br />

di essiccazione <strong>con</strong> l’essiccazione<br />

UV intermedia, la vernice UV può<br />

aderire senza problemi al f<strong>il</strong>m che<br />

si è formato.<br />

trattare, ad esempio, di finissimi fori a puntura<br />

di sp<strong>il</strong>lo nello strato di vernice.<br />

Per ottenere un’adesione ottimale di tutti<br />

gli strati di inchiostro e vernice, questi<br />

devono essere applicati in un gradiente di<br />

tensione interfacciale.<br />

Il supporto (patinatura della carta almeno<br />

35 mN/m, plastica 38 mN/m) o <strong>il</strong> primer<br />

devono presentare la massima tensione<br />

interfacciale, l’inchiostro una tensione<br />

media e la vernice una tensione minima.<br />

Affinché un mezzo liquido non sagomato (2) possa bagnare la superficie sagomata di un mezzo<br />

solido (1) per spandimento, la tensione interfacciale del mezzo 1 deve essere maggiore di quella<br />

del mezzo 2 (schema in basso), altrimenti <strong>il</strong> mezzo 2 scivola via (schema in alto)<br />

Grafico: We<strong>il</strong>burger Graphics<br />

Scelta degli inchiostri ibridi più adatti<br />

Per la scelta degli inchiostri ibridi<br />

idonei si devono osservare le raccomandazioni<br />

del produttore della<br />

macchina da stampa e del fogra.<br />

Oltre a perfetta stampab<strong>il</strong>ità,<br />

buona lavab<strong>il</strong>ità e, ovviamente,<br />

compatib<strong>il</strong>ità testata <strong>con</strong> rulli e<br />

caucciù, lo stampatore può essere<br />

sicuro che gli inchiostri autorizzati<br />

sono resistenti alla verniciatura,<br />

ovvero ai solventi e agli alcali come<br />

da norma DIN 16524 e non <strong>con</strong>tengono<br />

ritardanti di essiccazione<br />

né sono altamente resistenti<br />

all’abrasione. Pertanto, lo stampatore<br />

non dovrà aggiungere additivi,<br />

che potrebbero sempre essere<br />

fonte di rischi imprevedib<strong>il</strong>i.<br />

Per la stampa è necessario un<br />

corretto dosaggio degli additivi<br />

nel liquido di bagnatura.<br />

Normalmente non occorre spolveratura<br />

e laddove sia richiesta si<br />

dovrà scegliere una polvere a grana<br />

fine in base alla verniciatura.<br />

Supporti di stampa idonei sono<br />

solo carte, cartoni e cartoncini satinati<br />

a basso assorbimento.


Da una grammatura di 120 g/m 2 ,<br />

prima di piegare si deve cordonare,<br />

quindi va osservata la direzione<br />

delle fibre parallela alla cordonatura.<br />

Al supporto di stampa servono<br />

almeno dodici ore di <strong>con</strong>dizionatura<br />

in sala stampa.<br />

Scelta delle vernici UV più adatte<br />

Il fattore decisivo per la velocità di<br />

indurimento e l’adesione sia della<br />

vernice sull’inchiostro che dell’adesivo<br />

o della carta per impressioni<br />

sulla vernice, è la formulazione<br />

della vernice, perché la reattività<br />

delle vernici UV varia a se<strong>con</strong>da<br />

che si tratti di vernici per impressione<br />

e incollaggio oppure no.<br />

Inoltre, le vernici UV per inchiostri<br />

ibridi si distinguono dalle vernici<br />

UV per applicazioni di verniciatura<br />

doppia o puramente UV.<br />

L’adesione della vernice UV all’inchiostro<br />

dipende dalla presenza o<br />

meno di lubrificanti tensioattivi<br />

nell’inchiostro (ad esempio s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>i<br />

o cere) che possono ridurre talmente<br />

la tensione interfacciale dell’inchiostro<br />

da impedire alla vernice<br />

di scorrere nella qualità desiderata.<br />

Gli inchiostri ibridi per l’offset<br />

senz’acqua, quindi, rappresentano<br />

una vera sfida per i produttori di<br />

vernici. All’ultimo meeting degli<br />

utenti della tecnologia ibrida tenutosi<br />

ad apr<strong>il</strong>e 2005, però, <strong>KBA</strong> ha<br />

dimostrato che anche per questo<br />

esistono già soluzioni attuab<strong>il</strong>i.<br />

Anche la vernice UV dovrebbe <strong>con</strong>tenere<br />

poco s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e o esserne<br />

priva. Il s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e rende la vernice<br />

UV standard più resistente all’incollaggio,<br />

come dimostrato dalla<br />

“prova del nastro adesivo”, ma a<br />

causa delle anomalie di bagnatura<br />

ne risente la qualità del <strong>con</strong>trasto<br />

lucido. Le vernici UV speciali <strong>con</strong>trassegnate<br />

sull’etichetta come<br />

“idonee all’incollaggio” non <strong>con</strong>tengono<br />

s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e e sono da preferire<br />

alle vernici miscelate in azienda<br />

(a parte ciò, la finestratura delle<br />

superfici di incollaggio nella lastra<br />

di verniciatura è sempre più sicura<br />

dell’incollaggio di superfici verniciate).<br />

Aggiungere una piccola dose<br />

di s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e nella verniciatura<br />

UV b<strong>il</strong>aterale per evitare<br />

l’effetto lastra di vetro nel finissaggio<br />

che blocca <strong>il</strong> materiale tagliato<br />

durante <strong>il</strong> taglio di rif<strong>il</strong>atura.<br />

Solitamente, l’effetto lastra di<br />

vetro può essere evitato anche <strong>con</strong><br />

una leggera spolveratura o una idonea<br />

verniciatura parziale. Un altro<br />

rimedio <strong>con</strong>siste in un taglio tempestivo,<br />

prima che tra i fogli evacui<br />

l’aria a causa del raffreddamento<br />

della p<strong>il</strong>a.<br />

Fatale è quando la scelta di una vernice<br />

UV non idonea provoca la corrosione<br />

degli strati di inchiostro.<br />

Per cautelarsi da tali sorprese, <strong>con</strong><br />

una nuova combinazione inchiostro-vernice<br />

basta seguire sempre<br />

le raccomandazioni del produttore.<br />

La maggior parte dei produttori di<br />

vernici è disposta a testare la compatib<strong>il</strong>ità<br />

della vernice <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri mediante verniciature di<br />

prova nonché a modificare la vernice<br />

stessa.<br />

Per quanto riguarda la viscosità<br />

della vernice UV, basandosi sulle<br />

esperienze raccolte dagli utenti<br />

della Rapida e dal centro prove di<br />

Radebeul <strong>KBA</strong> <strong>con</strong>siglia quanto<br />

segue: si devono ut<strong>il</strong>izzare vernici<br />

UV <strong>con</strong> una viscosità dimostrata di<br />

70 s (bicchiere di deflusso DIN).<br />

L’inchiostrazione deve avvenire ad<br />

una velocità di deflusso di 50 s; la<br />

Che cos’è l’effetto lastra di vetro?<br />

Sistemi di verniciatura <strong>con</strong> racla a camera, rulli an<strong>il</strong>ox e lastre di verniciatura<br />

Tipo di sistema di verniciatura: i tempi dei sistemi a due rulli sono ormai passati.<br />

Oggi, <strong>con</strong> un sistema a rulli an<strong>il</strong>ox e racla a camera è possib<strong>il</strong>e ottenere spessori di vernice<br />

maggiori. Questa tecnologia derivata dalla stampa flessografica risolve i problemi di bassa<br />

viscosità delle vernici a dispersione e UV ed, inoltre, <strong>con</strong>sente di stampare vernici <strong>con</strong> una <strong>con</strong>centrazione<br />

maggiore di pigmenti ad effetto.<br />

Rullo an<strong>il</strong>ox: in fin dei <strong>con</strong>ti è <strong>il</strong> volume di immersione del rullo an<strong>il</strong>ox a determinare lo<br />

spessore di vernice. Per un esatto dosaggio della vernice, lo stampatore deve assicurarsi che <strong>il</strong><br />

rullo an<strong>il</strong>ox sia sempre libero da residui di vernice secca. La scelta della “retinatura” della<br />

superficie del rullo dipende dall’ut<strong>il</strong>izzo della vernice.La Praxair Surface Technologies, partner<br />

di <strong>KBA</strong> nella dotazione del sistema di verniciatura, <strong>con</strong>siglia la retinatura esagonale standard<br />

solo ancora per vernici <strong>con</strong> pigmenti metallici. Per tutte le altre vernici a dispersione e UV si<br />

ut<strong>il</strong>izzano strutture aperte che si distinguono per l’applicazione della vernice in assenza di<br />

schiuma. Le scanalature elicoidali incise “senza fine”, ad esempio, non sono già più l’ultimo<br />

ritrovato tecnico. Un’alternativa molto amata è la cosiddetta struttura ART (“An<strong>il</strong>ox Reverse<br />

Technology”),un retino negativo,per così dire,in cui non sono presenti cellule bensì “isole”che<br />

formano una rete di canali e gole in cui si raccoglie la vernice (vedi grafico). Per le verniciature<br />

molto br<strong>il</strong>lanti, la struttura ART viene spesso combinata alla struttura TIF (“Thin Ink F<strong>il</strong>m”)<br />

deformandosi in una direzione. La tabella riporta indicazioni per la scelta del rullo an<strong>il</strong>ox nel<br />

gruppo di verniciatura di una macchina ibrida per vernice a dispersione (modo <strong>con</strong>venzionale)<br />

e vernice UV (modo <strong>ibrido</strong>). Grazie al proprio know-how pluriennale nel settore della tecnica<br />

dei gruppi inchiostratori senza<br />

viti, <strong>KBA</strong> è l’unico costruttore di<br />

macchine da stampa a produrre in<br />

proprio rulli an<strong>il</strong>ox per gruppi<br />

inchiostratori senza viti del calamaio<br />

presso lo stab<strong>il</strong>imento di<br />

Radebeul.<br />

Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />

Sulle carte lisce, quindi anche verniciate a UV (e soprattutto <strong>con</strong> la verniciatura UV b<strong>il</strong>aterale)<br />

si può presentare l’effetto lastra di vetro. Questo effetto fa sì che sia quasi impossib<strong>il</strong>e<br />

staccare <strong>il</strong> foglio appoggiato sulla p<strong>il</strong>a da quelli sottostanti, quindi la p<strong>il</strong>a è bloccata.<br />

Venendo eliminata tutta l’aria tra le superfici dei fogli appoggiati uno sull’altro, si genera<br />

un vuoto spinto che ricorda l’effetto ventosa tra due lastre di vetro a <strong>con</strong>tatto.<br />

Una spolveratura leggera, <strong>il</strong> taglio tempestivo della p<strong>il</strong>a calda ancora ricca di aria ed una verniciatura<br />

parziale (strisce rosse) possono <strong>con</strong>trastare questo effetto.<br />

riduzione della viscosità si ottiene<br />

riscaldando <strong>con</strong> <strong>il</strong> sistema di termostatizzazione<br />

della vernice.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Lastra di verniciatura: per lavori<br />

di verniciatura complessi si ricorre ad una<br />

lastra flexo polimerica, solitamente prodotta<br />

da fornitori esterni. Per la maggior<br />

parte dei lavori di verniciatura, però, bastano<br />

anche lastre più e<strong>con</strong>omiche, ovvero<br />

matrici di taglio polimeriche ritagliate<br />

fuori dalla macchina <strong>con</strong> un plotter di<br />

taglio o manualmente, oppure composte<br />

da caucciù per verniciatura. Questi ultimi<br />

vengono ut<strong>il</strong>izzati soprattutto per le verniciature<br />

a piena copertura e possono restare<br />

nella macchina per più ordini. Inoltre,<br />

essi possono essere impiegati anche per<br />

verniciature a zona semplici ritagliando le<br />

parti non-stampanti dalla gomma di<br />

copertura, cosa possib<strong>il</strong>e sia manualmente<br />

(nella macchina) che <strong>con</strong> un plotter di<br />

taglio. I caucciù per verniciatura sono<br />

costruiti come i caucciù normali ma la loro<br />

superficie non tende ad accumulare vernice.<br />

Quando si scambiano i caucciù per verniciatura<br />

<strong>con</strong> le lastre occorre compensare<br />

la differenza di altezza.<br />

Struttura Frequenza strutturale Angolazione Volume di immersione Applicazione del rullo an<strong>il</strong>ox<br />

ART 120 L/cm 45° 9 cm 3 /m 2 Vernice UV e a dispersione su carta fino a 170 g/m 2<br />

ART 120 L/cm 45° 13 cm 3 /m 2 Vernice UV e a dispersione su cartone<br />

ART/TIF 100 L/cm 45°/75° da 16 a 20 cm 3 /m 2 Vernice a dispersione per verniciatura molto br<strong>il</strong>lante<br />

ART/TIF da 100 a 80 L/cm 45°/75° da 18 a 22 cm 3 /m 2 Vernice UV per verniciatura molto br<strong>il</strong>lante<br />

Process 3 | 2006<br />

13


Fondamenti di inchiostri e vernici | Interazioni<br />

Qual è <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> di prova giusto?<br />

Controllo dell’indurimento ottimale della vernice UV su inchiostri ibridi . Prima che una determinata combinazione di supporto di stampa, serie di inchiostri ibridi e vernice UV possa essere ut<strong>il</strong>izzata per la<br />

prima volta, occorre stab<strong>il</strong>ire la regolazione ottimale dell’essiccatoio UV finale.Anche poco prima di iniziare la stampa è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e <strong>con</strong>trollare ancora una volta l’indurimento e l’adesione della vernice, soprattutto<br />

se sotto la vernice UV vi sono estese aree coperte.“Regolazione ottimale” significa sempre non ut<strong>il</strong>izzare più energia del necessario, altrimenti non solo si provocano spese inut<strong>il</strong>i, ma l’elevato sv<strong>il</strong>uppo di<br />

calore di un irraggiamento UV eccessivo causa anche l’infrag<strong>il</strong>imento e l’emissione di odore della vernice UV e dello stampato, a volte anche la rottura della patinatura <strong>con</strong> la successiva piegatura. Le prove non<br />

servono per le vernici a fotoreticolazione UV cationica,poiché queste aderis<strong>con</strong>o a tutti i materiali ed essiccano completamente dopo un solo impulso UV.Le vernici UV ut<strong>il</strong>izzate attualmente insieme agli inchiostri<br />

ibridi, tuttavia, induris<strong>con</strong>o tutte per reazione radicalica come gli inchiostri. Per calcolare i valori limite e trovare la potenza di irraggiamento ottimale, gli stampatori adottano nella pratica diversi metodi<br />

di prova che, però, non sono tutti standardizzati e, quindi, dipendono sempre dall’esperienza personale dello stampatore. Inoltre, l’attendib<strong>il</strong>ità delle prove non è sempre certa, dipende dalla specifica della vernice<br />

(resistente all’impressione e all’incollaggio oppure no).<br />

Prova <strong>con</strong> <strong>il</strong> dito<br />

La “prova <strong>con</strong> <strong>il</strong> dito” fornisce risultati<br />

affidab<strong>il</strong>i e rapidi. Graffiando<br />

<strong>con</strong> un’unghia o un oggetto idoneo<br />

(da ut<strong>il</strong>izzare anche per le prove<br />

successive) si determina la durezza<br />

della superficie della vernice e se <strong>il</strong><br />

f<strong>il</strong>m di vernice aderisce agli strati<br />

di inchiostro in modo sufficientemente<br />

resistente allo sfregamento.<br />

In termini di rapidità del finissaggio<br />

delle stampe, questa prova è sufficientemente<br />

attendib<strong>il</strong>e.<br />

La capacità di scorrimento della<br />

vernice può essere <strong>con</strong>trollata<br />

manualmente e rapidamente anche<br />

spingendo alcuni fogli della p<strong>il</strong>a<br />

uno <strong>con</strong>tro l’altro <strong>con</strong> più o meno<br />

forza. In questo modo, lo stampatore<br />

nota anche se i fogli si bloccano<br />

a causa di un’eccessiva lucidezza<br />

(“effetto lastra di vetro”).<br />

Prova al talco<br />

La resistenza ai graffi si può stab<strong>il</strong>ire<br />

anche <strong>con</strong> la “prova al talco”, un<br />

po’ più complessa. Due fogli vengono<br />

verniciati a UV, uno si tiene a<br />

disposizione, l’altro passa nuovamente<br />

nella macchina, senza nuova<br />

verniciatura, sotto l’essiccatoio UV<br />

finale. Infine lo stampatore distribuisce<br />

una polvere fine (talco,<br />

borotalco per bambini) su entrambi<br />

i fogli e la strofina via di nuovo. Se<br />

su entrambi i fogli resta talco, significa<br />

che la potenza UV è insufficiente.<br />

Se resta talco solo sul f<strong>il</strong>m<br />

di vernice essiccato una volta, l’essiccazione<br />

è prossima al valore limite<br />

di irraggiamento desiderato, ma<br />

non è ancora sufficiente. Così ci si<br />

può avvicinare gradualmente al<br />

valore ottimale. Alcuni stampatori<br />

<strong>con</strong>du<strong>con</strong>o questa prova <strong>con</strong> un<br />

solo foglio e coprono una metà del<br />

formato al se<strong>con</strong>do passaggio nell’essiccatoio<br />

UV finale.<br />

14 Process 3 | 2006<br />

Sino ad un determinato spessore dello strato di inchiostro (misurab<strong>il</strong>e <strong>con</strong> la densità della tonalità<br />

massima DS, un parametro non lineare per lo spessore), gli inchiostri UV essiccano a sufficienza,<br />

oltre questo valore non più e, quindi, occorre aumentare la potenza dei raggi UV. Per gli inchiostri<br />

ibridi che essiccano anche per ossidazione/penetrazione, lo spessore critico è superiore<br />

Fonte: RadTech<br />

Prova del nastro adesivo<br />

Tra gli stampatori ibridi e UV è<br />

molto diffusa la “prova del nastro<br />

adesivo”. Poiché i nastri adesivi si<br />

differenziano per larghezza e adesività,<br />

anche qui non è possib<strong>il</strong>e stab<strong>il</strong>ire<br />

<strong>con</strong>dizioni di prova ripetib<strong>il</strong>i<br />

né ottenere risultati comparab<strong>il</strong>i<br />

tra loro. Inoltre, la velocità di strappo<br />

del nastro adesivo dalla superficie<br />

della vernice dipende unicamente<br />

dalle abitudini dello stampatore.<br />

Con la prova del nastro adesivo si<br />

definisce l’adesione della vernice<br />

UV sugli strati di inchiostro <strong>ibrido</strong><br />

e, quindi, indirettamente, l’indurimento.<br />

Più precisamente, però, si<br />

determinano le relazioni tra le<br />

diverse forze, perché dapprima si<br />

nota solo se la forza di adesione<br />

della vernice UV sul nastro adesivo<br />

è maggiore o inferiore che sull’inchiostro,<br />

ma lo stampatore vuole<br />

davvero sapere se la vernice può<br />

aderire meglio di un adesivo? Per la<br />

vernice UV <strong>con</strong> un tenore di s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e<br />

di 1-2% si r<strong>il</strong>everà certamente<br />

una maggiore resistenza rispetto ad<br />

un nastro adesivo, e quindi la prova<br />

è ut<strong>il</strong>e soprattutto per queste<br />

miscele di vernice; tuttavia, l’aggiunta<br />

di s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e alla vernice UV<br />

comporta svantaggi che, tendenzialmente,<br />

si possono evitare ut<strong>il</strong>izzando<br />

vernici speciali.<br />

Inoltre, staccando <strong>il</strong> nastro adesivo,<br />

invece della vernice si possono<br />

anche rompere la patinatura della<br />

carta o gli strati di inchiostro. Ciò<br />

lascerebbe supporre un’essiccazione<br />

e un’adesione della vernice ottimali,<br />

ma lo stampatore arriverebbe<br />

a <strong>con</strong>clusioni sbagliate sulle forze<br />

di adesione tra inchiostro e carta o<br />

sulle forze di coesione all’interno<br />

degli strati di inchiostro e della<br />

patinatura. Pertanto, la prova sembra<br />

<strong>il</strong>logica e può causare più dubbi<br />

che certezze.<br />

Prova dell’acetone<br />

Anche <strong>con</strong> la “prova dell’acetone”<br />

lo stampatore non <strong>con</strong>trolla l’indurimento<br />

superficiale della vernice<br />

UV, bensì la sua essiccazione in<br />

profondità e, quindi, la sua adesione<br />

all’inchiostro. Con questa prova<br />

si strofinano <strong>con</strong> un panno imbevuto<br />

di acetone le superfici verniciate<br />

di due fogli. Infine, strofinando una<br />

<strong>con</strong>tro l'altra le due superfici verniciate<br />

bagnate di acetone, gli strati<br />

di vernice non devono spostarsi. Si<br />

ottiene un risultato ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e<br />

solo <strong>con</strong> le normali vernici UV, ma<br />

non <strong>con</strong> le vernici per impressioni<br />

e incollaggio, che non si lascerebbero<br />

spostare nemmeno se l’indurimento<br />

non fosse completo. Per<br />

questo motivo, e poiché la quantità<br />

di acetone, <strong>il</strong> tempo di azione e la<br />

forza di sfregamento non sono definiti,<br />

questo <strong>metodo</strong> è alquanto<br />

inaffidab<strong>il</strong>e.<br />

Test chimico di laboratorio<br />

Le tipografie che devono testare<br />

numerose applicazioni e supporti<br />

di stampa di diffic<strong>il</strong>e lavorazione,<br />

soprattutto nel settore del packaging,<br />

ricorrono spesso al proprio<br />

laboratorio. Qui, infatti, si possono<br />

<strong>con</strong>durre test complessi e più<br />

approfonditi che uno stampatore<br />

non riuscirebbe ad eseguire su due<br />

piedi sulla macchina. Presso <strong>il</strong> laboratorio,<br />

una tipografia di questo<br />

tipo <strong>con</strong>durrà anche altre prove<br />

oltre ai test di indurimento, e quindi<br />

l’investimento risulta sensato.<br />

L’analisi chimica della fotoreticolazione<br />

UV della vernice avviene in<br />

<strong>con</strong>dizioni riproducib<strong>il</strong>i. Le varie<br />

colorazioni dello strato di vernice<br />

ottenute <strong>con</strong> una soluzione di<br />

agenti chimici colorati, ut<strong>il</strong>izzata<br />

esattamente se<strong>con</strong>do le indicazioni<br />

del produttore, fornisce informazioni<br />

esatte.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Controllo dell’adesione e dell’indurimento<br />

completo della vernice UV su un’area di inchiostro<br />

<strong>ibrido</strong> <strong>con</strong> la “prova del nastro adesivo”:<br />

qui si verifica davvero solo <strong>il</strong> distacco dello strato<br />

di vernice o anche una rottura indesiderata<br />

dello strato di inchiostro o della patinatura?<br />

Foto: VEGRA


Irraggiamento UV -<br />

nel punto giusto e <strong>con</strong><br />

un dosaggio ottimale<br />

Nella stampa puramente UV, come pure nella finitura ibrida, <strong>il</strong> fattore decisivo è<br />

l’esatto dosaggio dell’irraggiamento UV. Per garantirlo, gli irradiatori devono<br />

presentare una caratteristica spettrale idonea, essere posizionati correttamente<br />

come essiccatoi intermedi o raggruppati nell’essiccazione finale ed <strong>il</strong> dosaggio<br />

delle radiazioni deve essere ottimale e indurire inchiostro e vernice rapidamente<br />

senza un input energetico eccessivo. Inoltre si devono <strong>con</strong>siderare anche<br />

l’azione dei raggi IR collaterali sul supporto di stampa e l'indurimento. Gli utenti<br />

della macchina <strong>KBA</strong> Rapida possono optare per l’essiccatoio <strong>KBA</strong> VariDry o le<br />

soluzioni di altri produttori.<br />

La stampa <strong>con</strong> inchiostri e vernici a<br />

fotoreticolazione UV richiede grande<br />

esperienza. Se si ut<strong>il</strong>izzano<br />

inchiostri ibridi e vernice UV, non è<br />

indispensab<strong>il</strong>e disporre di un grande<br />

bagaglio di esperienza nel<br />

campo UV e, quindi, la finitura ibrida<br />

non è solo un’alternativa alla<br />

produzione UV, ma <strong>con</strong>sente di<br />

passare <strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità al <strong>metodo</strong> “UV<br />

totale”. Anche l’utente dell’<strong>ibrido</strong>,<br />

però, deve disporre di alcune<br />

nozioni bas<strong>il</strong>ari sulla tecnologia UV.<br />

C’è ultravioletto e ultravioletto<br />

Il campo invisib<strong>il</strong>e a onde corte che<br />

si allaccia ai raggi violetti visib<strong>il</strong>i<br />

nello spettro d’onda elettromagnetico<br />

a circa 380 nanometri viene<br />

definito “ultravioletto”. Questo<br />

campo arriva a circa 100 nm e si<br />

divide in tre “norme UV”: UV-A<br />

(onde lunghe), UV-B (onde medie)<br />

e UV-C (onde corte). Questi standard<br />

svolgono funzioni diverse<br />

nell’indurimento di vernici e<br />

inchiostri UV e di inchiostri ibridi<br />

(si veda la tabella), pertanto la<br />

caratteristica spettrale degli irradiatori<br />

UV, ossia lo spettro di emissione,<br />

deve essere adattata all’applicazione<br />

specifica.<br />

Attualmente, come sorgenti UV si<br />

ut<strong>il</strong>izzano solo lampade a scarico di<br />

gas: i loro bruciatori in vetro di<br />

quarzo sono riempiti <strong>con</strong> vapore di<br />

mercurio oppure un vapore di alogenuro<br />

(solitamente un legame di<br />

iodio). Negli essiccatoi UV si preferis<strong>con</strong>o<br />

i vapori di mercurio, mentre<br />

nella produzione delle lastre da<br />

stampa di ut<strong>il</strong>izzano lampade ad<br />

alogenuro metallico ad alta pressione.<br />

La pressione interna al bruciatore<br />

determina l’accentuazione dei<br />

picchi ad andamento ripido nella<br />

curva di emissione.<br />

Questi picchi esprimono una maggiore<br />

intensità di radiazione rispetto<br />

alle lunghezze d’onda adiacenti.<br />

Significato degli standard e delle ottave UV per la fotoreticolazione UV<br />

Per un elevato rendimento di indurimento<br />

degli inchiostri ibridi e<br />

della vernice UV, quindi, è logico<br />

che alcuni picchi si trovino nel<br />

campo di sensib<strong>il</strong>ità spettrale dei<br />

fotoiniziatori (UV-C), mentre altri<br />

nei campi di <strong>con</strong>tinuazione della<br />

reazione (UV-B) e dell’azione in<br />

profondità (UV-A). Per un adattamento<br />

ottimale, i produttori di irradiatori<br />

spostano lo spettro di emissione<br />

nel campo di lunghezza d’onda<br />

desiderato dotando gli elettrodi<br />

di atomi di metalli nob<strong>il</strong>i, ad esempio<br />

<strong>il</strong> gallio. Inoltre, le lastre di<br />

vetro di quarzo tra irradiatore e<br />

supporto di stampa f<strong>il</strong>trano le lunghezze<br />

d’onda perturbatrici.<br />

Suggerimento:“rinfrescare” gli UV-C<br />

Il campo UV-C è caratterizzato da<br />

pochi picchi ed è <strong>il</strong> “punto debole”<br />

della tecnica a irraggiamento UV<br />

perché, <strong>con</strong> <strong>il</strong> passare delle ore di<br />

funzionamento, lo spettro di emis-<br />

Tecnologia UV | Irradiatori UV<br />

Distribuzione spettrale relativa delle radiazioni (spettro di emissione) di una lampada al quarzo a<br />

scarico di gas a mercurio e rispettivo spostamento di lunghezza d’onda da UV-C fino al campo della<br />

radiazione visib<strong>il</strong>e (luce). La caratteristica identificativa del vapore di mercurio è <strong>il</strong> picco massimo a<br />

365 nm. Lampade <strong>con</strong> picchi bassi nel campo UV-C generano quantità ridotte di ozono nell’aria circostante.<br />

Qui non rappresentati, i picchi nel range di infrarosso vicino (da 700 a 1000 nm)<br />

Norma UV Lunghezze d’onda Effetto nella fotoreticolazione UV Ambiente, salute<br />

sione migra nel campo ad onde lunghe.<br />

Durante questo processo di<br />

invecchiamento, quindi, occorre<br />

sempre più energia per iniziare la<br />

polimerizzazione. La durata di una<br />

lampada UV indicata dal produttore<br />

non è mai identica a quella di<br />

ut<strong>il</strong>izzo. È vero che anche nel<br />

campo UV-C alcuni picchi si spostano<br />

dal campo passivo vicino ai raggi<br />

X al campo che partecipa attivamente<br />

all’indurimento, ma questa<br />

“fodera” non compensa a sufficienza<br />

le perdite di invecchiamento.<br />

Come formula empirica vale che,<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> tempo, l’applicab<strong>il</strong>ità ottimale<br />

di un irradiatore UV si sposta dal<br />

campo UV-C al campo UV-B al<br />

campo UV-A.<br />

Da qui <strong>il</strong> nostro <strong>con</strong>siglio: sostituite<br />

sempre <strong>il</strong> primo dei tre irradiatori<br />

nell’essiccatoio UV finale del<br />

prolungamento dell’uscita. Alla<br />

prossima sostituzione lo inserirete<br />

nella posizione intermedia,<br />

UV-A (onde lunghe) 380 … 315 nm penetra strati spessi di inchiostro e vernice Invecchiamento della pelle, abbronzatura più rapida<br />

UV-B (onde medie) 315 … 280 nm mantiene la polimerizzazione radicalica Scottature, abbronzatura prolungata<br />

UV-C (onde corte) 280 … 100 nm inizia la polimerizzazione radicalica e cationica <strong>con</strong> la scissione dei fotoiniziatori Generazione di ozono<br />

Ottava UV Lunghezze d’onda Campi di ut<strong>il</strong>izzo degli irradiatori nella fotoreticolazione UV Differenziazione<br />

UV-1 (“UV quarzo”) 400 … 200 nm campo attivo; inizia e agevola la polimerizzazione 400/300 nm “UV vicino”, 300/200 nm “UV lontano”<br />

UV-2 (“UV sottovuoto”) 200 … 100 nm campo passivo;“compensa” <strong>il</strong> campo attivo spostando la lunghezza d’onda nel campo UV-1 —<br />

Process 3 | 2006<br />

15


Tecnologia UV | Irradiatori UV<br />

per far posto ad un nuovo irradiatore<br />

e alla sostituzione successiva<br />

ancora lo dovrete spostare nella<br />

terza posizione. In questo modo,<br />

nell’essiccatoio finale si avranno<br />

sempre radiazioni UV-C “fresche”!<br />

La maggior parte delle radiazioni<br />

UV-C serve al primo irradiatore,<br />

dove viene iniziata la reticolazione<br />

della vernice UV, mentre <strong>il</strong> compito<br />

degli altri due irradiatori è quello di<br />

mantenere e <strong>con</strong>durre in profondità<br />

la reazione di reticolazione così<br />

avviata. Nell’essiccatoio finale <strong>KBA</strong><br />

VariDry, solitamente questi tre irradiatori<br />

funzionano <strong>con</strong> un prof<strong>il</strong>o di<br />

potenza di 40 % -80 % -100 % (da<br />

davanti a dietro). Per alcuni lavori<br />

ad elevata presenza di inchiostro<br />

occorre aumentare soprattutto la<br />

potenza del se<strong>con</strong>do irradiatore.<br />

B<strong>il</strong>ancio energetico di una lampada UV<br />

Il <strong>KBA</strong> VariDry soddisfa al meglio<br />

queste esigenze<br />

Macchine da stampa ad alta prestazione<br />

come le <strong>KBA</strong> Rapida funzionano<br />

in modo e<strong>con</strong>omico <strong>con</strong> l’essiccazione<br />

UV solo se gli irradiatori<br />

UV soddisfano <strong>il</strong> requisito di alta<br />

potenza, sono flessib<strong>il</strong>i e semplici<br />

da usare e presentano un alto<br />

grado di rendimento, come nel<br />

caso del sistema <strong>KBA</strong> VariDry (si<br />

veda anche l’articolo “Essiccatoi<br />

altamente efficienti ed innovativi”<br />

16 Process 3 | 2006<br />

riportato di seguito). Considerando<br />

tutti i criteri richiesti <strong>il</strong> fatto che<br />

<strong>KBA</strong> costruisca e perfezioni da sé<br />

l’essiccatoio si è dimostrato intelligente,<br />

in questo modo non deve<br />

arrivare a compromessi in termini<br />

di costruzione degli irradiatori e<br />

della loro integrazione nella macchina<br />

da stampa. Il comfort di<br />

comando e di manutenzione e le<br />

posizioni di installazione degli irradiatori<br />

sono ottimali.<br />

Le lampade UV sono disponib<strong>il</strong>i<br />

<strong>con</strong> potenze comprese tra 160 e<br />

200 W/cm. Con <strong>il</strong> ballast si possono<br />

attivare rapidamente le lampade<br />

e stab<strong>il</strong>izzarne la potenza emessa,<br />

adattando in tempo reale anche la<br />

quantità di radiazione necessaria<br />

alla velocità di produzione. Dalla<br />

<strong>con</strong>solle di comando, lo stampatore<br />

Radiazione UV della lampada 30%<br />

Radiazione visib<strong>il</strong>e della lampada (luce) 10%<br />

Irradiazione di calore della lampada (IR) 40%<br />

Irradiazione di calore degli elettrodi del bruciatore 10%<br />

Conduzione termica del vetro di quarzo 10%<br />

Fonte: tecnica di spolveratura Grafix<br />

Assorbimento di intensità (%) della radiazione UV per invecchiamento<br />

può <strong>con</strong>trollare ogni singolo irradiatore<br />

e regolare la percentuale di<br />

potenza in <strong>con</strong>tinuo.<br />

Contrariamente ad altri irradiatori,<br />

i riflettori dell’irradiatore UV<br />

VariDry non si <strong>con</strong>centrano sulla<br />

superficie del supporto di stampa<br />

bensì riflettono per proiezione.<br />

Grazie alla distanza ottimale, questo<br />

semplice principio è applicab<strong>il</strong>e<br />

anche alla superficie del supporto<br />

di stampa. Rinunciando a speciali<br />

geometrie di irradiazione, <strong>KBA</strong> non<br />

è nemmeno legata alle varie geometrie<br />

per le diverse posizioni dell’essiccatoio.<br />

Per questo, gli irradiatori<br />

possono essere scambiati tra<br />

loro liberamente e fac<strong>il</strong>mente<br />

come essiccatoio intermedio e finale,<br />

una caratteristica unica nel<br />

campo degli essiccatoi per macchine<br />

da stampa che <strong>con</strong>sente di adattare<br />

l’essiccatoio in modo estremamente<br />

individuale!<br />

Un’altra caratteristica distintiva è<br />

che gli irradiatori UV VariDry non<br />

presentano un rivestimento dicroico,<br />

perché <strong>il</strong> pulviscolo può annullare<br />

l’effetto specchio freddo troppo<br />

rapidamente. Anche per questo<br />

possono essere scambiati senza<br />

problemi tra le posizioni essiccatoio<br />

intermedio e finale. Ciò nonostante,<br />

non si può comunque<br />

rinunciare ad un heat management:<br />

alloggiamento dell’irradiatore e<br />

schermi (shutter) sono muniti di<br />

fori di raffreddamento che <strong>con</strong>vogliano<br />

<strong>il</strong> calore in un circuito di raffreddamento<br />

ad acqua. Questo tipo<br />

di raffreddamento è talmente efficace<br />

che lo stampatore può toccare<br />

tranqu<strong>il</strong>lamente gli irradiatori<br />

senza attendere per sostituirli o<br />

cambiarne la posizione. Inoltre, gli<br />

schermi compatti dell’irradiatore<br />

UV VariDry svolgono <strong>con</strong>tempora-<br />

Irradiatore UV (principio Dr. Hönle) nell’essiccatoio<br />

<strong>KBA</strong> VariDry: quando i due schermi sono<br />

aperti fungono da riflettori (grafico in alto); se<br />

sono chiusi, fungono da otturatori (grafico in<br />

basso). Gli schermi muniti di alette sono raffreddati<br />

ad acqua (tubazioni in blu), verso <strong>il</strong> basso<br />

l’essiccatoio è protetto da un vetro di protezione<br />

neamente due funzioni: da chiusi<br />

fanno ombra e dopo <strong>il</strong> riposizionamento<br />

fungono da riflettori.<br />

Come si misura correttamente la<br />

radiazione UV?<br />

In base all’esecuzione dell’impianto,<br />

negli alloggiamenti degli irradiatori<br />

di alcuni produttori sono incorporate<br />

sonde UV che misurano più<br />

o meno affidab<strong>il</strong>mente la potenza<br />

delle lampade in W/cm 2 e <strong>con</strong>sentono<br />

di determinare la quantità di<br />

radiazioni UV durante la produzione.<br />

Con una sonda portat<strong>il</strong>e, lo<br />

stampatore può introdursi anche in<br />

altri punti dell’area di essiccazione.<br />

Solitamente si ut<strong>il</strong>izzano sensori<br />

intercambiab<strong>il</strong>i superficiali o ad<br />

asta la cui sensib<strong>il</strong>ità massima rientra<br />

nella media di UV-A, UV-B o UV-<br />

C. Tuttavia, l’affidab<strong>il</strong>ità di alcuni<br />

“metodi di misura” resta discutib<strong>il</strong>e.<br />

La misurazione dei radicali liberi,<br />

ad esempio, è inut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e.<br />

Più ut<strong>il</strong>e e auspicab<strong>il</strong>e sarebbe la<br />

misurazione della grandezza e della<br />

posizione dei picchi, ossia un<br />

<strong>metodo</strong> spettrometrico, perché<br />

solo così sarebbe possib<strong>il</strong>e <strong>con</strong>trollare<br />

permanentemente l’invecchiamento<br />

reale dell’irradiatore UV e,<br />

nel caso di una misurazione in<br />

linea, adattare <strong>il</strong> rendimento in<br />

tutti e tre gli standard UV <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

comando della macchina. In questo<br />

modo, però, l’essiccazione UV<br />

diverrebbe più costosa. Attualmente,<br />

la <strong>con</strong>solle di comando della<br />

Rapida <strong>con</strong>ta le ore di esercizio di<br />

ogni singolo irradiatore UV, <strong>con</strong>dizione<br />

essenziale per un ut<strong>il</strong>izzo affidab<strong>il</strong>e<br />

delle radiazioni. Un problema<br />

generale è che gli inchiostri<br />

e le vernici UV dei diversi produttori<br />

Dispositivo per la misurazione approssimativa<br />

della potenza UV della lampada di Dr. Hönle


Quanto deve essere “fredda” la<br />

fotoreticolazione UV?<br />

Tutto è relativo, anche <strong>il</strong> freddo della fotoreticolazione<br />

UV “fredda”: sulla superficie di<br />

una lampada UV si misurano oltre 900° C<br />

anche negli “irradiatori freddi”.Tuttavia, esistono<br />

vari tipi di irradiatore UV che ridu<strong>con</strong>o<br />

in modo molto diverso <strong>il</strong> calore (IR) generatosi.<br />

Più sensato, e in parte praticato, è combinare<br />

i vari metodi di raffreddamento.<br />

Il <strong>metodo</strong> più semplice è asportare <strong>il</strong> calore<br />

mediante l’aria fredda.Su una macchina da<br />

stampa è sempre presente aria fredda e<br />

non deve essere generata appositamente.<br />

Lo svantaggio è che l’irradiatore irradia<br />

l’intera quantità di calore da subito. Con gli<br />

essiccatoi intermedi, l’aria insufflata viene<br />

<strong>con</strong>vogliata nell’area dell’irradiatore e del<br />

c<strong>il</strong>indro di <strong>con</strong>tropressione (che viene raffreddato),<br />

mentre <strong>con</strong> gli essiccatoi UV<br />

finali ciò avviene solo dopo, per raffreddare<br />

di nuovo immediatamente <strong>il</strong> supporto di<br />

stampa. <strong>KBA</strong> non adotta questo <strong>metodo</strong><br />

per <strong>il</strong> sistema VariDry, ma <strong>con</strong>sente di<br />

installare in alternativa anche la soluzione<br />

di altri produttori: ampiamente diffuso è <strong>il</strong><br />

raffreddamento ad acqua. Anche <strong>KBA</strong><br />

adotta questo <strong>metodo</strong> di raffreddamento<br />

per l’essiccatoio VariDry. Sul supporto di<br />

stampa arriva ancora sempre una determinata<br />

quantità residua di calore, cosa<br />

comunque voluta, perché <strong>il</strong> calore agevola<br />

la reazione di reticolazione.Il calore irradiato<br />

ut<strong>il</strong>izzando una vernice UV <strong>con</strong> una temperatura<br />

superiore garantisce risultati di<br />

scorrimento e indurimento ottimali.<br />

Gruppo di inertizzazione su una Rapida 105<br />

sono regolati su determinate lunghezze<br />

d’onda e, quindi, non deve<br />

per forza essere decisivo <strong>il</strong> picco<br />

massimo o la potenza di radiazione<br />

massima, bensì lo spettro dell’irradiatore,<br />

motivo per cui, purtroppo,<br />

nella pratica viene ut<strong>il</strong>izzata molta<br />

più energia del necessario.<br />

Meno commutazioni incrementano la<br />

durata ut<strong>il</strong>e<br />

<strong>KBA</strong> VariDry o altri essiccatoi: la<br />

Rapida <strong>con</strong>trolla automaticamente<br />

che gli irradiatori non siano esposti<br />

ad inut<strong>il</strong>i commutazioni. Il coman-<br />

L’ut<strong>il</strong>izzo di un se<strong>con</strong>do irradiatore IR a monte<br />

dell’essiccatoio UV finale,invece,non ha avuto<br />

successo; questo input di radiazioni IR mirato<br />

stacca di nuovo gli inchiostri già essiccati che<br />

a loro volta aggredis<strong>con</strong>o la vernice UV provocando<br />

un bloccaggio.<br />

Nella tecnologia UV inerte si sfrutta l’effetto<br />

per cui un’atmosfera di azoto agevola la reazione<br />

di reticolazione. Complessivamente<br />

viene immessa una quantità di energia nettamente<br />

inferiore e, quindi, fino all’80% in<br />

meno di calore. Una soluzione ideale per la<br />

stampa di substrati sensib<strong>il</strong>i al calore come i<br />

fogli di plastica, perché così si abbassa la temperatura<br />

della p<strong>il</strong>a di 15 gradi. Ma si può<br />

aumentare anche la velocità di stampa, perché<br />

i fogli possono sostare meno sotto gli irradiatori.<br />

L’inertizzazione avviene in una camera<br />

speciale posta sopra <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro di <strong>con</strong>tropressione.<br />

La tecnologia per l’offset a foglio è<br />

Combinazione di raffreddamento ad acqua e<br />

rivestimento dicroico<br />

Grafico: IST-Metz<br />

più complessa rispetto all’offset a bobina a<br />

nastro stretto (dove si è affermata <strong>con</strong> successo<br />

la tecnologia UV inerte) perché vi sono<br />

barre portapinze che passano ad alta velocità<br />

nella camera di inertizzazione disturbando la<br />

tenuta, e lo spessore dei supporti di stampa è<br />

maggiore.<strong>KBA</strong> ha installato per la prima volta<br />

nel 2002 la soluzione sv<strong>il</strong>uppata insieme alla<br />

AdPhos-Eltosch e al Sächsische Institut der<br />

Druckindustrie (SID) su una Rapida 105 dello<br />

stampatore di materie plastiche belga Crea.<br />

Agli stampatori di pellicole <strong>con</strong>viene in ogni<br />

caso affrontare gli elevati costi di investimento<br />

per la tecnologia UV, ed i costi per lo stoccaggio<br />

dell’azoto sono minori. Ultimamente,<br />

do e l’adattamento in <strong>con</strong>tinuo<br />

della potenza alla velocità della<br />

macchina non sollecita gli irradiatori.<br />

Gli schermi impedis<strong>con</strong>o che gli<br />

irradiatori si spengano all’arresto<br />

della macchina e si riaccendano al<br />

suo riavvio. Gli irradiatori restano<br />

accesi anche durante <strong>il</strong> lavaggio dei<br />

caucciù, <strong>con</strong> una potenza di standby<br />

pari alla metà della potenza massima<br />

impostata sulla <strong>con</strong>solle di<br />

comando. In questo modo si riduce<br />

al minimo <strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo di corrente<br />

aumentando notevolmente la durata<br />

ut<strong>il</strong>e degli irradiatori. Durata<br />

un’alternativa “inerte” la offre anche AdPhos-<br />

Eltosch <strong>con</strong> <strong>il</strong> modulo TwinRay, costruito in<br />

modo che <strong>il</strong> supporto di stampa venga colpito<br />

solo da radiazioni riflesse dicroiche e,quindi,la<br />

temperatura della p<strong>il</strong>a resti pressoché stab<strong>il</strong>e.<br />

Gli irradiatori dicroici sono un tipo di irradiatore<br />

freddo frequentemente ut<strong>il</strong>izzato nell’offset<br />

a foglio.“Dicroico” significa che alcune<br />

lunghezze d’onda (UV) vengono riflesse, altre<br />

(IR) assorbite, un fenomeno che comporta<br />

comunque una parziale perdita di lunghezze<br />

d’onda ut<strong>il</strong>i. I riflettori sono muniti di un rivestimento<br />

dicroico oppure i raggi vengono<br />

deviati mediante uno specchio freddo semipermeab<strong>il</strong>e.Inoltre,<br />

<strong>con</strong> una lastra di vetro di<br />

quarzo si possono f<strong>il</strong>trare le radiazioni IR che<br />

altrimenti troverebbero direttamente una via<br />

sul supporto di stampa. Nonostante <strong>il</strong> ridotto<br />

spazio di installazione, gli irradiatori dicroici<br />

vengono spesso ut<strong>il</strong>izzati come essiccatoi UV<br />

intermedi. Nell’essiccatoio UV finale, invece,<br />

non vengono installati, e non solo per <strong>il</strong> riscaldamento<br />

che qui è intenzionale (vedi sopra),<br />

ma anche perché la formazione di pulviscolo<br />

influisce negativamente sui supporti di stampa.Se<br />

la polvere si deposita sullo strato dicroico<br />

e non viene rimossa regolarmente, l’acqua<br />

non viene più assorbita. Per questo <strong>KBA</strong> ricor-<br />

Rivestimento dicroico, integrato da un vetro di<br />

quarzo f<strong>il</strong>trante (verde)<br />

re esclusivamente al raffreddamento ad<br />

acqua per gli irradiatori VariDry. Come accessori<br />

sono disponib<strong>il</strong>i come sempre anche<br />

essiccatoi <strong>con</strong> e senza rivestimento dicroico di<br />

altri produttori (AdPhos-Eltosch, Grafix, Dr.<br />

Hönle ed IST-Metz) che abbinano i propri irradiatori<br />

al raffreddamento ad aria o ad acqua.<br />

ut<strong>il</strong>e e spettro UV delle lampade di<br />

essiccazione UV quickstart (ad<br />

accensione rapida) progettate dalla<br />

Kühnast Strahlungstechnik e dalla<br />

Baldwin <strong>con</strong> <strong>il</strong> nome di GraphiCure<br />

GC9 non sono ancora noti; le lampade<br />

GC9 non fanno uso di schermi<br />

e l’irradiatore di risparmio energetico<br />

si spegne in caso di arresto.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Tecnologia UV | Irradiatori UV<br />

Almeno nella stampa flessografica, per la<br />

stampa di nastri di pellicola delicati è disponib<strong>il</strong>e<br />

un altro tipo di irradiatore freddo: <strong>il</strong><br />

laser excimer. “Excimer” è una parola<br />

inventata derivata da “excited” (eccitato, ad<br />

esempio <strong>con</strong> un fascio di elettroni) e<br />

“dimer”(dimero,legame di due atomi, a differenza<br />

di “polimero”). Per la loro bassa<br />

intensità, questi irradiatori UV sim<strong>il</strong>i al laser<br />

vengono installati insieme ad una camera<br />

di inertizzazione. Per l’offset a foglio non<br />

sono ancora disponib<strong>il</strong>i sistemi più potenti.<br />

Il grande vantaggio è che i laser excimer<br />

irradiano solo un’unica lunghezza d’onda<br />

(nel packaging solitamente i 308 nm del<br />

legame xeno e cloro) e non <strong>con</strong>sentono la<br />

formazione di radiazioni IR. Il grande svantaggio<br />

è che questa singola lunghezza<br />

d’onda non soddisfa l’ampiezza di spettro<br />

da UV-A a UV-C necessaria e, quindi, sono<br />

necessari fotoiniziatori, inchiostri e vernici<br />

molto particolari. Per questo motivo, questa<br />

alternativa non viene <strong>con</strong>siderata per le<br />

applicazioni UV nell’offset a foglio compresa<br />

la finitura ibrida.<br />

Principio di funzionamento dello specchio<br />

freddo<br />

Process 3 | 2006<br />

17


Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Requisiti di resistenza<br />

nella finitura ibrida<br />

Per la stampa UV si devono scegliere componenti macchina, rulli gommati, caucciù e caucciù per verniciatura, lastre e<br />

supporti di stampa resistenti agli inchiostri e ai detergenti speciali aggressivi nonché all’irraggiamento ad ultravioletti.<br />

Per la finitura ibrida, invece, tutti questi accorgimenti servono solo in parte, perché gli inchiostri e le sostanze chimiche<br />

ut<strong>il</strong>izzati per questo processo non sono così aggressivi. Pertanto, i materiali sono adatti anche al funzionamento misto<br />

di finitura ibrida e stampa <strong>con</strong>venzionale <strong>con</strong> vernici a dispersione, mentre nella stampa puramente UV non è possib<strong>il</strong>e<br />

passare ad un’altra modalità operativa.<br />

Caucciù e caucciù di verniciatura per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Agosto 2005)<br />

Caucciù, caucciù di verniciatura<br />

Atécé<br />

Applicazioni inchiostro e vernice Applicazioni supporto di stampa Spellicolab<strong>il</strong>e?<br />

PrintCare SF-A Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo no<br />

PrintCare SP/SS/N Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />

PrintStrip R606<br />

Böttcher<br />

Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone sì<br />

TOP 1001/1002/1003 Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a 0,7/0,8/0,8 mm)<br />

TOP 4400 Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, metallo no<br />

TOP 5400-N<br />

Contitech, Phoenix Xtra Print<br />

Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Metallo (UV anche carta, cartone) no<br />

Conti-Air Ebony Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, metallo no<br />

Conti-Air Spectral Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta sì<br />

Phoenix Ruby Carat Modo <strong>ibrido</strong> o UV Carta, cartone no<br />

Phoenix Topaz Carat Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, cartoncino, metallo no<br />

Phoenix Opal/Canyon<br />

Day International, Day Bras<strong>il</strong><br />

Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (ca. 0,9 mm)<br />

davidM QL Stripper Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />

dayGraphica 3610/EU 03 Modo misto normale/<strong>ibrido</strong> Carta, cartone, cartoncino no<br />

dayGraphica NSP 03 Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Cartone, cartoncino, plastica, metallo no<br />

Printec max Modo misto normale/<strong>ibrido</strong> Carta, cartone, cartoncino no<br />

Printec coater/stick ’n’ strip<br />

Duco, Birkan<br />

Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a. 0,8 mm)<br />

Multi Hybrid Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone no<br />

Superflex Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Cartoncino ondulato no<br />

Superstrip FB/FB longer run Una volta vernice a dispersione o UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a. 0,8 mm)<br />

Superstrip PB/UVPB Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì (fino a 0,95/0,8 mm)<br />

Superstrip SB Adhesive Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />

TR Turquiose Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta no<br />

UV Compressible EPDM<br />

Folex<br />

Modo UV, alcuni inchiostri ibridi Carta, cartone, plastica, metallo no<br />

Folacoat UV LT-D/LT-P<br />

Fujikura Graphics<br />

Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />

Luminus<br />

I.M.C.<br />

Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone no<br />

Perfect Dot 4-SR<br />

Kinyo<br />

Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, plastica, metallo no<br />

Airtack M Adhesive<br />

MacDermid (ex Rollin)<br />

Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta no<br />

Elastostrip Modo misto vernice a dispersione/vernice UV Carta, cartone, cartoncino, plastica, metallo sì<br />

Metro<br />

Prisco<br />

Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Cartone, cartoncino, plastica, metallo no<br />

Priscolith Ebony Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, metallo no<br />

Priscolith Hybrid<br />

Reeves<br />

Modo misto normale/<strong>ibrido</strong> Cartone, cartoncino, metallo no<br />

Vulcan Combo Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone, metallo no<br />

Vulcan Folio Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta no<br />

Vulcan Image4U Modo misto normale/<strong>ibrido</strong>, modo UV o misto Carta, cartone no<br />

18 Process 3 | 2006<br />

Resistenza al rigonfiamento di rulli e<br />

caucciù<br />

Dalla stampa puramente UV si sa<br />

che i rivestimenti e gli strati gommati<br />

dei rulli, dei caucciù e dei<br />

caucciù di verniciatura devono<br />

essere resistenti al rigonfiamento.<br />

Gli inchiostri UV e gli altrettanto<br />

aggressivi detergenti UV non devono<br />

provocare <strong>il</strong> rigonfiamento della<br />

gomma oltre un limite di tolleranza<br />

accettab<strong>il</strong>e.<br />

Nella finitura ibrida, invece, si ut<strong>il</strong>izzano<br />

inchiostri la cui composizione<br />

chimica assomiglia più a quella<br />

degli inchiostri standard che a<br />

quella degli inchiostri UV ma che,<br />

pur tuttavia, possono sempre pene-<br />

Osserva. Alcuni produttori di caucciù ab<strong>il</strong>itano i propri prodotti per formulazioni di detergenti selezionate. Si declina qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità per la completezza e la correttezza delle informazioni; non<br />

tutti i caucciù sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo, la loro produzione può essere sospesa in qualsiasi momento. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di raccomandare o non raccomandare determinati prodotti.


Tipica struttura di un caucciù per <strong>il</strong> funzionamento<br />

misto normale/<strong>ibrido</strong> sull’esempio del<br />

Duco Multi Hybrid: su uno strato di rivestimento<br />

in gomma nitr<strong>il</strong>ica NBR (qui in verde) rettificato<br />

<strong>con</strong> rugosità da 1 µm <strong>con</strong> rapido r<strong>il</strong>ascio di carta<br />

e inchiostro, basso incremento del punto ed elevata<br />

resistenza alla stampa a r<strong>il</strong>ievo e alla lacerazione;<br />

sott<strong>il</strong>e strato di struttura stab<strong>il</strong>izzante;<br />

strato fortemente comprimib<strong>il</strong>e (qui in nero,<br />

oggi spesso dotato di innumerevoli microsfere);<br />

carcassa di supporto non estensib<strong>il</strong>e<br />

Grafico: Duco<br />

Caucciù di verniciatura idonei al funzionamento<br />

misto vernice UV/vernice a dispersione come<br />

<strong>il</strong> Duco Superstrip sono muniti di un rivestimento<br />

liscio, uno strato composito fac<strong>il</strong>mente<br />

spellicolab<strong>il</strong>e ed una carcassa non estensib<strong>il</strong>e.<br />

Solitamente, le profondità di taglio sono di<br />

ca.0,8 mm Grafico: Duco<br />

trare relativamente a fondo nei<br />

materiali plastici e negli strati polimerici<br />

delle lastre di stampa.<br />

Questi inchiostri possono essere<br />

rimossi dalle superfici dei rulli, dei<br />

caucciù e delle lastre <strong>con</strong> speciali<br />

detergenti ibridi che, a loro volta,<br />

possono essere ut<strong>il</strong>izzati anche per<br />

Se termoindurita mediante cottura, la lastra termica<br />

KPG Sword Ultra può raddoppiare la sua<br />

resistenza alla tiratura portandola ad 1 m<strong>il</strong>ione<br />

di passate ma, grazie al suo strato di materiale<br />

sensib<strong>il</strong>e anti-penetrazione, è resistente alle<br />

sostanze chimiche ibride e UV anche senza termoindurimento.<br />

Foto: KPG<br />

<strong>il</strong> lavaggio degli inchiostri standard<br />

dopo <strong>il</strong> cambio del modo operativo.<br />

Dopo un periodo di <strong>con</strong>tatto prolungato<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> detergente, <strong>il</strong> volume<br />

della gomma e dei polimeri non<br />

vulcanizzati deve variare solo lievemente<br />

(rigonfiamento dovuto al<br />

deposito di sostanze chimiche o al<br />

ritiro per eluizione). Il fenomeno di<br />

rigonfiamento e ritiro, ad esempio<br />

passando dagli inchiostri ibridi a<br />

quelli normali oppure da inchiostro<br />

a detergente, è inevitab<strong>il</strong>e, ma ciò<br />

che importa è che avvenga entro<br />

determinati valori limite.<br />

I materiali dei rulli e dei caucciù<br />

reagis<strong>con</strong>o più o meno sensib<strong>il</strong>mente<br />

ai vari inchiostri e detergenti<br />

ibridi disponib<strong>il</strong>i in commercio,<br />

quindi occorre osservare le raccomandazioni<br />

<strong>KBA</strong> “Accredited for<br />

Hybrid printing” per sapere quali<br />

inchiostri si possono ut<strong>il</strong>izzare e<br />

<strong>con</strong> quali detergenti senza problemi<br />

di rigonfiamento. <strong>KBA</strong> <strong>con</strong>siglia<br />

solo inchiostri e detergenti che<br />

non provocano variazioni di volume<br />

o solo variazioni limitate dei rulli<br />

standard, ossia rulli ut<strong>il</strong>izzati anche<br />

<strong>con</strong> gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali,<br />

cosa attualmente applicab<strong>il</strong>e solo ai<br />

rulli della ditta Felix Böttcher di<br />

Colonia. Negli altri casi si dovrebbe<br />

ricorrere a rulli misti o combinati,<br />

come richiedono alcuni <strong>con</strong>correnti,<br />

ma ciò non corrisponderebbe<br />

più alla tecnologia ibrida come la<br />

definisce <strong>KBA</strong>. Indipendentemente<br />

da ciò, i caucciù per <strong>il</strong> funzionamento<br />

<strong>ibrido</strong> e misto normale/<strong>ibrido</strong><br />

devono essere espressamente<br />

identificati. Gli strati di rivestimento<br />

di questi caucciù sono solitamente<br />

realizzati in gomma nitr<strong>il</strong>ica<br />

NBR.<br />

Alcuni caucciù <strong>con</strong> un rivestimento<br />

polimerico composto nitr<strong>il</strong>e/PCV<br />

estendono <strong>il</strong> proprio settore di<br />

applicazione anche all’UV, mentre i<br />

caucciù <strong>con</strong> strati di rivestimento in<br />

EPDM (monomero/terpolimero di<br />

et<strong>il</strong>ene, prop<strong>il</strong>ene, diene”, gomma<br />

EPD) possono essere ut<strong>il</strong>izzati<br />

esclusivamente per gli inchiostri<br />

UV. Che i caucciù “factotum” comportino<br />

svantaggi in termini di qualità<br />

rispetto ai caucciù speciali ibridi<br />

o UV è una favola del marketing di<br />

alcuni produttori ed è vera soltanto<br />

in alcuni casi isolati. È vero, però,<br />

che, <strong>con</strong> <strong>il</strong> tempo, un funzionamento<br />

misto <strong>con</strong> inchiostri UV e<br />

<strong>con</strong>venzionali non è ottimale per i<br />

materiali in gomma, un problema<br />

che invece non si presenta nel funzionamento<br />

misto <strong>ibrido</strong>/standard.<br />

Tuttavia, nell’impiego UV <strong>con</strong>tinuato<br />

non esiste ancora un caucciù<br />

universale capace di sostituire<br />

l’EPDM, che in un certo senso è <strong>il</strong><br />

compromesso migliore. Per quanto<br />

riguarda i detergenti ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i,<br />

vale la seguente formula empirica:<br />

i detergenti ibridi sono compatib<strong>il</strong>i<br />

solo <strong>con</strong> materiali a base di nitr<strong>il</strong>e<br />

per <strong>il</strong> modo <strong>ibrido</strong> e <strong>con</strong>venzionale,<br />

mentre provocherebbero <strong>il</strong> rigonfiamento<br />

dell’EPDM. L’EPDM esige<br />

inchiostri UV e detergenti puramente<br />

UV!<br />

Resistenza delle lastre di stampa alla<br />

tiratura<br />

Nelle macchine ibride, come lastre<br />

offset si sono affermati in linea di<br />

massima tutti i fabbricati la cui<br />

resistenza alla tiratura, come anche<br />

nella stampa UV, può essere incrementata<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> “termoindurimento<br />

mediante cottura”, ad eccezione<br />

delle lastre <strong>con</strong> potere risolvente<br />

insufficiente ut<strong>il</strong>izzate per la stampa<br />

dei quotidiani. Soltanto le piastre<br />

analogiche e digitali <strong>con</strong> uno<br />

strato fotopolimerico o termopolimerico<br />

possono idonee termoindurite<br />

mediante cottura. Oltre ad un<br />

netto incremento della durezza, <strong>il</strong><br />

riscaldamento dello strato polimerico<br />

“sig<strong>il</strong>la” la superficie polimerica<br />

impedendo così la penetrazione<br />

di componenti dell’inchiostro e dei<br />

detergenti. In questo modo si evitano<br />

sia la corrosione dello strato<br />

(durante i lavaggi intermedi dei<br />

caucciù o per effetto dell’inchiostro)<br />

sia un eventuale effetto fotocopia<br />

(causato dalla radiazione termica<br />

o UV in prossimità dell’essiccatoio<br />

intermedio).<br />

La maggior parte delle lastre CtP<br />

termoindurib<strong>il</strong>i sono termiche.<br />

Con la Fujif<strong>il</strong>m Br<strong>il</strong>lia LP-NV è<br />

disponib<strong>il</strong>e addirittura la prima<br />

lastra CtP a laser viola termoindurib<strong>il</strong>e<br />

mediante cottura. Inoltre,<br />

alcune lastre termiche sono resistenti<br />

alla penetrazione, e quindi<br />

anche compatib<strong>il</strong>i al <strong>metodo</strong> UV e<br />

<strong>ibrido</strong>, anche senza essere termoindurite,<br />

ad esempio la Fujif<strong>il</strong>m VPU<br />

appositamente studiata per le<br />

applicazioni UV. Alcune delle lastre<br />

resistenti alla penetrazione possono<br />

comunque essere termofissate<br />

per sostenere tirature maggiori.<br />

Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Spellicolamento di un caucciù per verniciatura:<br />

taglio <strong>con</strong> un plotter CAD, sollevamento delle<br />

parti non-stampanti Foto: Folex<br />

Nella pratica, <strong>con</strong> gli inchiostri UV<br />

ed ibridi si è affermata anche la<br />

lastra no process Presstek Anthem.<br />

Già oggi, <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi<br />

adatti è possib<strong>il</strong>e realizzare anche<br />

la stampa offset senz’acqua. Le<br />

lastre waterless non possono essere<br />

termoindurite, cosa comunque non<br />

necessaria per le tirature piccole e<br />

medie. Come da anni nella stampa<br />

UV senz’acqua, si <strong>con</strong>sigliano le<br />

lastre Toray, ma sono idonee anche<br />

le lastre waterless di KPG (attualmente<br />

disponib<strong>il</strong>i solo in Nord<br />

America), mentre tutti i prodotti a<br />

base di poliestere non sono sufficientemente<br />

resistenti. Non sono<br />

ancora state raccolte esperienze<br />

pratiche sull’uso delle lastre ablative,<br />

come la Presstek PEARLdry a<br />

base di alluminio, <strong>con</strong> gli inchiostri<br />

ibridi senz’acqua.<br />

Resistenza chimica delle lastre di verniciatura<br />

La sovraverniciatura UV finale nel<br />

modo operativo <strong>ibrido</strong> avviene <strong>con</strong><br />

vernici UV compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri ibridi e parzialmente<br />

compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> le vernici a base<br />

oleosa per <strong>con</strong>trasti gloss. Le vernici<br />

UV richiedono ovviamente un<br />

caucciù di verniciatura resistente<br />

alla vernice UV e al detergente UV.<br />

Questi caucciù sono idonei anche<br />

alle vernici a dispersione, un aspetto<br />

importante per <strong>il</strong> loro impiego in<br />

entrambi i modi operativi <strong>ibrido</strong> e<br />

<strong>con</strong>venzionale. Per la verniciatura<br />

parziale <strong>con</strong> vernice a base oleosa,<br />

invece, si ut<strong>il</strong>izza una lastra offset<br />

<strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>e.<br />

Process 3 | 2006<br />

19


Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Lastre analogiche e CtP per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Novembre 2005)<br />

Lastra di stampa<br />

Agfa-Gevaert<br />

Esposizione Sv<strong>il</strong>uppo Applicazione ibrida Termoindurire per l’<strong>ibrido</strong>? Larghezza max.<br />

Meridian P51/P71 pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

N91 neg., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

N91v neg., laser viola umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Thermostar P970/971<br />

Anoco<strong>il</strong><br />

pos., termica (830/1064 nm) umido Commerciale sì 2000 mm<br />

830 T-Plate<br />

First Graphics (Kodak)<br />

pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

FGN<br />

Fuji Photo F<strong>il</strong>m<br />

neg., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Br<strong>il</strong>lia LH-PCE/PSE pos., termica Preheat, umido Commerciale sì 2050 mm<br />

Br<strong>il</strong>lia LH-PIE/PJ pos., termica Preheat, umido Commerciale no 2050 mm<br />

Br<strong>il</strong>lia LP-N3 neg., Argon o Fd:YAG Preheat, umido Commerciale sì 1230 mm<br />

Br<strong>il</strong>lia LP-NV neg., laser viola Preheat, umido Commerciale no 1230 mm<br />

VPS-E/VPL-E pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

VPU<br />

Huaguang (licenza KPG)<br />

pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging no dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

TN neg., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

TP<br />

Indústria Bras<strong>il</strong>eira de F<strong>il</strong>mes<br />

pos., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

IBF-M<strong>il</strong>lion 2<br />

Ipagsa<br />

pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Arte IP-21 pos., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Eco 88 pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Rubi T-50 pos., termica umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Kodak Graphic Communications Group (ex Creo)<br />

Mirus PN<br />

Kodak Polychrome Graphics<br />

neg., termica o UV (an./CTcP) umido Commerciale, packaging no, ma possib<strong>il</strong>e 2080 mm<br />

KPG DITP Thermal neg., termica o UV (an./CTcP) Preheat, umido Commerciale, packaging sì 1560 mm<br />

KPG EasyPrint pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

KPG Electra Excel pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

KPG Sword Excel pos., termica Preheat, umido Commerciale, packaging sì 1512 mm<br />

KPG Sword Ultra pos., termica umido Commerciale, packaging no, ma possib<strong>il</strong>e 1512 mm<br />

KPG X54 Scorpion/Sc.+<br />

Konica Minolta<br />

neg., termica umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Duros HST<br />

Lastra (Agfa-Gevaert)<br />

pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

LT2 pos., termica umido Commerciale no, ma possib<strong>il</strong>e 1660 mm<br />

LVX neg., laser viola umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Futura Oro<br />

PDI<br />

pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Prisma 830/Steel 830<br />

Presstek<br />

pos., termica umido Commerciale, packaging no (base bimetallica) dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Anthem<br />

Saverio Rief<br />

pos., termica no process Commerciale no 1118 mm<br />

Therma<br />

Southern Lithoplate<br />

pos., termica o UV (an./CTcP) umido Commerciale sì 1660 mm<br />

Cobra<br />

TechNova<br />

neg., termica o UV (an./CTcP) Preheat, umido Commerciale, packaging sì 1500 mm<br />

Gemini Plus pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale sì 1030 mm<br />

Taurus pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Thermostar TN (Agfa P970)<br />

Toray<br />

pos., termica umido Commerciale sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Waterless TAC-RG5/RL7 neg., termica umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) 1610 mm<br />

Waterless TAN-E neg., analogica UV umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) 1610 mm<br />

Waterless TAPD-G1/H-G2<br />

Verona Lastre<br />

pos., analogica UV umido Commerciale, packaging no (offset senz’acqua) 1610 mm<br />

VELA LPN-100/LPV-100 pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

VELA Universal pos., UV (analogica o CTcP) umido Commerciale, packaging sì dati non disponib<strong>il</strong>i<br />

Osserva. Alcuni produttori di lastre ab<strong>il</strong>itano i propri prodotti per agenti di esposizione e rivelatori selezionati. Si declina qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità per la completezza e la correttezza delle informazioni; non<br />

tutte le lastre da stampa sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo, la loro produzione può essere sospesa in qualsiasi momento. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di raccomandare o non raccomandare determinati prodotti.<br />

CTcP – qui ut<strong>il</strong>izzato come sinonimo di esposizione UV di lastre da stampa <strong>con</strong>venzionali <strong>con</strong> un recorder CtP – è un marchio registrato della basysPrint GmbH, Boizenburg (Germania)!<br />

Chi non intende far uso di costose<br />

lastre flexo fotopolimeriche per una<br />

verniciatura finale parziale, ricorre<br />

20 Process 3 | 2006<br />

ad un caucciù di verniciatura spellicolab<strong>il</strong>e<br />

o a un caucciù normale prestando<br />

particolare attenzione alla<br />

profondità massima di taglio prestab<strong>il</strong>ita<br />

dalla barriera antistrip sotto lo<br />

strato di rivestimento. Inoltre, i pro-<br />

duttori di caucciù <strong>con</strong>sigliano di tendere<br />

moderatamente <strong>il</strong> caucciù per<br />

verniciatura <strong>con</strong> una chiave dinamo-


metrica qualora dovesse essere riut<strong>il</strong>izzato<br />

successivamente. La pressione<br />

di stampa deve essere <strong>il</strong> più<br />

ridotta possib<strong>il</strong>e per <strong>con</strong>sentire alla<br />

vernice di distribuirsi uniformemente<br />

sul supporto di stampa.<br />

Resistenza dei supporti di stampa<br />

agli ultravioletti<br />

La stampa di plastica e metallo è un<br />

dominio soprattutto della stampa<br />

UV e, pertanto, per la finitura ibrida<br />

sono determinanti soprattutto i<br />

requisiti di carta, cartone e cartoncino<br />

che, in linea di massima, sono<br />

gli stessi della stampa puramente<br />

UV, poiché i problemi maggiori li<br />

causano gli ultravioletti. Per questo<br />

motivo, lo stampatore <strong>ibrido</strong> deve<br />

fidarsi delle esperienze e delle indicazioni<br />

di lavorazione dei fornitori<br />

di carta. Come già per l’essiccazione<br />

IR, anche per l’UV vale generalmente<br />

quanto segue: regolare la<br />

potenza dell’essiccatoio sul minimo<br />

indispensab<strong>il</strong>e, perché la carta,<br />

si sa, è estremamente delicata! Un<br />

apporto di calore indesiderato<br />

durante l’essiccazione ne provoca <strong>il</strong><br />

restringimento e i raggi UV la sottopongono<br />

a diverse alterazioni<br />

chimiche, ad esempio all’ingiallimento.<br />

Un altro problema può essere la rottura<br />

della patinatura durante la successiva<br />

piegatura della carta, del cartone<br />

o del cartoncino. Due misure<br />

impedis<strong>con</strong>o la rottura della patina:<br />

1. d’accordo <strong>con</strong> <strong>il</strong> fornitore di<br />

inchiostri si dovrà scegliere una vernice<br />

UV flessib<strong>il</strong>e. 2. Per cartoni e<br />

cartoncini da 150 g/m 2 si <strong>con</strong>siglia<br />

assolutamente la cordonatura, ma<br />

anche così si dovranno evitare utens<strong>il</strong>i<br />

usurati o non correttamente allineati<br />

per non cacciare un diavolo<br />

<strong>con</strong> un altro. La resistenza alla cordonatura<br />

di un cartone patinato può<br />

essere verificata in modo rapido e<br />

semplice <strong>con</strong> una platina da stampa<br />

e alcune aziende grafiche giurano<br />

sull’efficacia della nebulizzazione<br />

dei punti di cordonatura <strong>con</strong> una<br />

miscela di acqua e alcool.<br />

Il terzo fenomeno, dovuto alla<br />

decomposizione chimica del legante<br />

nella patina della carta per effetto<br />

degli ultravioletti, può essere l’emanazione<br />

di cattivo odore. Tuttavia,<br />

solo di rado si può stab<strong>il</strong>ire immediatamente<br />

se la causa del cattivo odore<br />

è la patina o la serie di inchiostri o la<br />

vernice. Anche combinazioni di<br />

Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Il test di Robinson evita eventuali reclami<br />

I vizi olfattivi ed organolettici del prodotto causati dagli imballaggi di cartone o cartoncino sono uno dei motivi di reclamo più frequenti,<br />

e non solo nella stampa UV. Prima che ciò avvenga, e vengano sprecati materiali costosi, si <strong>con</strong>siglia di eseguire <strong>il</strong> test di Robinson. Questo<br />

test sensoriale è indicato per tutti i supporti di stampa e le combinazioni di supporto/inchiostro/vernice mai usati prima. Il test dovrebbe<br />

<strong>con</strong>trollare i componenti in due fasi: singolarmente prima e <strong>con</strong>giuntamente dopo la stampa di una piccola tiratura ibrida autentica. Nella<br />

prova successiva si dovrà ricordare che l’odore viene emanato solo molto tempo dopo per effetto dell’ossigeno presente nell’aria. Per <strong>il</strong> test<br />

di Robinson si riprodu<strong>con</strong>o diversi campioni per <strong>con</strong>sentire a più persone di partecipare alla prova. A loro volta, gli sperimentatori devono<br />

eseguire prove comparative olfattive tra i campioni nonché tra i campioni ed i riferimenti (sostanza o materiale imballato inodore). I<br />

campioni e i riferimenti vengono posti in <strong>con</strong>tenitori ermetici in vetro al cui interno una piccola riserva d’acqua mantiene un’umidità<br />

relativa del 75 %. In un processo di invecchiamento accelerato nelle 48 ore si genera un potenziale olfattivo definito. Al termine, gli<br />

sperimentatori dovranno giudicare le differenze olfattive su una scala da 0 a 5: 0 = inodore; 1 = quasi impercettib<strong>il</strong>e; 2 = leggero, quasi<br />

definib<strong>il</strong>e; 3 = definib<strong>il</strong>e; 4 = forte (sono <strong>con</strong>sentiti anche mezzi punti). In seno alla commissione di sperimentatori, riunita all’occorrenza,<br />

vengono nominati alcuni esperti reclutati dalla cerchia di fornitori di inchiostri, produttori di cartone e cartoncino, dipendenti della<br />

tipografia, committenti e ut<strong>il</strong>izzatori dei prodotti stampati (imballatori, catene commerciali, <strong>con</strong>sumatori).<br />

Inchiostri per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Novembre 2005)<br />

Produttore Serie di inchiostri Osservazioni<br />

Arets Graphics EXC Process Hybrid non <strong>con</strong>sigliato perché troppo aggressivo (carattere UV)<br />

Eckart America MetalStar Hybrid inchiostro metallico per ultimo gruppo di stampa,non ancora testato<br />

Epple Starbrite ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />

Gans Ink & Supply OS UV-Hybrid 4-Color Process non ancora testato<br />

Huber Group Hostmann-St. Reflecta Hybrid si <strong>con</strong>siglia la modifica dopo <strong>il</strong> test fogra<br />

Jänecke+Schneemann Supra UV Hybrid testato da fogra e preparato per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />

Sicolor Sico Brite testato da fogra e preparato per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />

SunChemical/DIC Sun Cure Hy-Bryte/Daicure Hy-Bryte ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />

SunChemical Sun Cure Hy-Bryte Max come Sun Cure Hy-Bryte, ma non ancora ab<strong>il</strong>itato<br />

Toyo Ink FD Hybrid Aqualess SOY inchiostro offset senz’acqua, testato senza problemi da <strong>KBA</strong><br />

Toyo Ink FD Hybrid Eco-SOY non ancora testato<br />

Unionprint VersaCure non ancora testato<br />

Van Son Quickson UV Coatable non ancora testato<br />

XSYS Print Solutions Flint-Schmidt Gemini Process ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />

XSYS Print Solutions K+E Novabryte BF Process ab<strong>il</strong>itazione <strong>KBA</strong>/fogra<br />

Si declina qualsiasi responsab<strong>il</strong>ità per la completezza e la correttezza delle informazioni; non tutte le<br />

serie di inchiostri sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di raccomandare o non<br />

raccomandare determinati prodotti. Il prodotto viene ab<strong>il</strong>itato dopo la modifica della formulazione.<br />

Detergenti per lo stampatore <strong>ibrido</strong> (ultimo aggiornamento: Novembre 2005)<br />

Detergente<br />

Felix Böttcher<br />

Test di ab<strong>il</strong>itazione fogra<br />

Böttcherin Hybrid<br />

Day International<br />

test superato<br />

Varn Hybrid-Wash<br />

DC DruckChemie<br />

non ancora testato<br />

Hybrid 1.0 test superato<br />

Hybrid 3,0<br />

Fuji Hunt/DS Druckerei Service<br />

non ancora testato<br />

Novasol HB 8 test superato<br />

Novasol HB 10 test superato<br />

VEGRA test superato; le formulazioni vengono attualmente<br />

Detergente rapido E 939 modificate e nuovamente testate.<br />

Non tutti i detergenti sono disponib<strong>il</strong>i in tutto <strong>il</strong> mondo. La compatib<strong>il</strong>ità del detergente non dipende<br />

solo dal tipo di inchiostro, ma anche dalla rispettiva serie di inchiostri da stampa e dalla gomma<br />

del caucciù e dei rulli. <strong>KBA</strong> si riserva <strong>il</strong> diritto di <strong>con</strong>sigliare o non <strong>con</strong>sigliare determinati prodotti. Il<br />

fogra <strong>con</strong>cede l’approvazione ai sensi dell’accordo di categoria sulla riduzione dei solventi. Nei test<br />

<strong>con</strong>dotti finora ci si è <strong>con</strong>centrati soprattutto sulla compatib<strong>il</strong>ità dei materiali per le macchine offset<br />

a foglio. I test futuri terranno anche maggiormente in <strong>con</strong>siderazione l’azione pulente. Alla fine del<br />

2005 sono state approntate le istruzioni di lavoro e sono stati testati 5 prodotti detergenti. L’ab<strong>il</strong>itazione<br />

viene data dopo la modifica della formulazione.<br />

Riferimenti (sinistra) e campioni di supporto<br />

(destra) nel test di Robinson<br />

Foto: M-real<br />

componenti altrimenti inodori possono<br />

emanare odore sgradevole.<br />

Anche <strong>il</strong> liquido di bagnatura e la<br />

polvere antiscartino possono <strong>con</strong>tribuire<br />

al cattivo odore. Altre cause<br />

sono l’infestazione microbica causata<br />

da <strong>con</strong>dizioni di trasporto e<br />

stoccaggio non favorevoli o da un<br />

imballaggio non idoneo del supporto<br />

di stampa, componenti di pastalegno<br />

troppo resinose oppure macchine di<br />

lavorazione della carta imbrattate.<br />

Quando lo stampatore sceglie un<br />

idoneo supporto testato per UV<br />

insieme al produttore di carta, deve<br />

escludere sin dall’inizio <strong>il</strong> legante<br />

(molti produttori testano su richiesta<br />

anche combinazioni di materiali<br />

specifiche del cliente). Inoltre,<br />

dovrà accertarsi che vengano effettuate<br />

eventuali prove di qualità <strong>con</strong>trollata<br />

durante la produzione e la<br />

fornitura del supporto.<br />

Grazie agli effetti combinati dell’essiccazione<br />

degli inchiostri ibridi,<br />

<strong>con</strong>trariamente alla stampa UV <strong>il</strong><br />

grado di assorbenza del supporto di<br />

stampa è determinante solo in termini<br />

di vernice UV, peraltro marginalmente<br />

visto lo spessore già di per<br />

sé elevato dello strato di vernice.<br />

L’esaurimento del legante causato da<br />

una penetrazione troppo rapida<br />

della vernice e, di <strong>con</strong>seguenza,<br />

l’eventuale scarso indurimento, non<br />

sono fondamentali.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Process 3 | 2006<br />

21


Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Caucciù e detergenti compatib<strong>il</strong>i<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />

Assolutamente in linea <strong>con</strong> la f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>, gli inchiostri ibridi dovrebbero poter essere stampati su caucciù e rulli<br />

gommati idonei anche alle applicazioni <strong>con</strong> gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali. Lo stesso dicasi per <strong>il</strong> detergente <strong>ibrido</strong>, che deve<br />

essere in grado di detergere sia gli inchiostri ibridi che quelli <strong>con</strong>venzionali. In alcuni casi, nella scelta dei caucciù gli stampatori<br />

optano per una maggiore resistenza agli inchiostri puramente UV. Tuttavia, non è indispensab<strong>il</strong>e una compatib<strong>il</strong>ità<br />

assoluta. Molto più importante è un comportamento stab<strong>il</strong>e a lungo termine nel funzionamento misto. Quindi, anche nel<br />

funzionamento alternato tra <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>con</strong>venzionale e quello <strong>ibrido</strong>, gli inchiostri ed i detergenti ut<strong>il</strong>izzati non devono<br />

provocare un eccessivo rigonfiamento o ritiro delle parti in gomma presenti sul caucciù e sui rulli. Pertanto è vantaggioso<br />

sv<strong>il</strong>uppare caucciù <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>i insieme a detergenti appositamente studiati e compatib<strong>il</strong>i, come ad esempio quelli<br />

della Day International.<br />

Presenti sin dall’inizio<br />

Oggi le aziende che <strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o<br />

al perfezionamento della stampa<br />

ibrida si stanno fortemente impegnando<br />

in un processo di innovazione<br />

finalizzato a garantire le<br />

caratteristiche necessarie per la<br />

tecnologia ibrida. La Day<br />

International si è <strong>con</strong>centrata sin<br />

dall’inizio sulle sfide poste dalle<br />

innumerevoli possib<strong>il</strong>ità applicative<br />

del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>. Questo impegno<br />

ha portato enormi frutti.<br />

Infatti, oggi, gli utenti del <strong>metodo</strong><br />

<strong>ibrido</strong> possono fare affidamento su<br />

una vasta gamma di prodotti collaudati<br />

ed <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>i di Casa<br />

Day International.<br />

Ma anche se questi prodotti, presi<br />

singolarmente, sono efficaci, in<br />

combinazione <strong>con</strong> altri possono<br />

causare problemi e<strong>con</strong>omicamente<br />

costosi. Il caucciù deve soddisfare<br />

criteri essenziali di particolare versat<strong>il</strong>ità<br />

e flessib<strong>il</strong>ità. Solo collaborando<br />

fianco a fianco <strong>con</strong> i produttori<br />

di macchine da stampa, gli<br />

utenti della tecnologia UV e l’industria<br />

degli inchiostri sarà possib<strong>il</strong>e<br />

mettere a punto mescole di gomma<br />

che <strong>con</strong>sentono di ottenere risultati<br />

ottimali <strong>con</strong> le varie combinazioni<br />

di inchiostri e vernici sui supporti<br />

di stampa più disparati.<br />

Caucciù per lo stampatore <strong>ibrido</strong><br />

La Day International ha sv<strong>il</strong>uppato<br />

tre caucciù che trovano applicazione<br />

in tutto <strong>il</strong> mondo tra gli stampatori<br />

ibridi, ovvero <strong>il</strong> dayGraphica<br />

3610, <strong>il</strong> dayGraphica EU 03 e <strong>il</strong><br />

22 Process 3 | 2006<br />

dayGraphica NSP 03. A questi si<br />

aggiunge <strong>il</strong> caucciù per verniciatura<br />

spellicolab<strong>il</strong>e davidM QL Stripper<br />

che può essere ut<strong>il</strong>izzato per una<br />

vasta gamma di supporti di stampa<br />

per <strong>il</strong> passaggio da vernice a dispersione<br />

<strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>venzionali a<br />

vernice UV <strong>con</strong> inchiostri ibridi, frequente<br />

nelle macchine ibride.<br />

Il prodotto più diffuso è, comunque,<br />

<strong>il</strong> dayGraphica 3610. Oltre al minore<br />

sv<strong>il</strong>uppo di calore e alla maggiore<br />

compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi,<br />

questo caucciù dotato di rivestimento<br />

in gomma nitr<strong>il</strong>e <strong>con</strong>sente di<br />

ottenere una gamma di <strong>con</strong>trasti sul<br />

foglio ideale. La stessa sottostruttura,<br />

ma non lo stesso rivestimento, la<br />

presenta anche <strong>il</strong> dayGraphica EU<br />

03. Questo caucciù offre vantaggi<br />

soprattutto agli utenti ibridi che<br />

devono far fronte ad una enorme<br />

varietà di ordini sui più diversi substrati<br />

di stampa. Lo straordinario trasferimento<br />

dell’inchiostro e la lunga<br />

durata sono le note distintive di<br />

questo caucciù.<br />

Con <strong>il</strong> suo speciale rivestimento<br />

composto da una mescola di nitr<strong>il</strong>e<br />

e PVC, l’ultimo caucciù <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>e,<br />

<strong>il</strong> dayGraphica NSP 03, è<br />

un vero factotum. Il suo spettro di<br />

applicazione va dall’offset a foglio<br />

<strong>con</strong>venzionale alla stampa ibrida<br />

fino alla stampa puramente UV. Con<br />

questa esigente e flessib<strong>il</strong>e combinazione,<br />

lo stampatore può lavorare<br />

nel modo misto di sua scelta, <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong><br />

o <strong>con</strong>venzionale/UV,<br />

senza compromessi in termini<br />

di qualità.<br />

Sinergia nello sv<strong>il</strong>uppo dei detergenti<br />

e dei caucciù<br />

Gli ingrandimenti al microscopio<br />

elettronico di questo articolo<br />

mostrano alcuni esempi di come i<br />

detergenti possano modificare o<br />

preservare la struttura della<br />

gomma di un caucciù. Ovviamente,<br />

<strong>con</strong> un detergente aggressivo la<br />

variazione di volume della gomma<br />

comporta anche la distruzione<br />

della struttura molecolare originaria<br />

della lastra di caucciù, perché<br />

<strong>con</strong> prodotti detergenti aggressivi o<br />

non idonei si possono eluire o<br />

distruggere determinati additivi<br />

che sono stati aggiunti alla mescola<br />

di gomma a scopi, ad esempio, di<br />

elasticità e durezza. Nella pratica<br />

ciò può avere effetti devastanti, da<br />

un lato sulle prestazioni e sulla<br />

durata del caucciù e dei rulli<br />

inchiostratori e, dall’altro, sulla<br />

qualità della separazione del f<strong>il</strong>m di<br />

inchiostro e, di <strong>con</strong>seguenza, della<br />

stampa in generale. Al <strong>con</strong>trario,<br />

<strong>con</strong> un detergente idoneo alla formulazione<br />

della gomma si preservano<br />

anche le caratteristiche di<br />

partenza del caucciù.<br />

Collaborando ad un progetto comune<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> produttore di agenti chimici<br />

per la stampa Varn Products,<br />

un’azienda del gruppo Day, è stato<br />

possib<strong>il</strong>e ottenere nuove sinergie<br />

tra <strong>il</strong> caucciù e i prodotti chimici.<br />

Day International e Varn, infatti, si<br />

<strong>con</strong>centrano sulla compatib<strong>il</strong>ità tra<br />

i vari prodotti sin dalle prime fasi<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo. In questo modo, i<br />

detergenti e i caucciù perfettamen-<br />

dayGraphica 3610: ormai uno standard nella<br />

stampa ibrida<br />

dayGraphica EU 03: per una vasta diversificazione<br />

degli ordini<br />

te compatib<strong>il</strong>i possono offrire<br />

all’utente massima qualità e sicurezza<br />

ottimale nel processo di<br />

stampa (vedi tabella).<br />

Detergenti per lo stampatore <strong>ibrido</strong><br />

Per un ut<strong>il</strong>izzo e<strong>con</strong>omico è importante<br />

che i detergenti non solo<br />

garantiscano una pulizia ottimale<br />

dei rulli gommati e della superficie<br />

del caucciù, ma riescano anche a<br />

ripristinare <strong>con</strong> rapidità la capacità<br />

dei componenti lavati di trasportare<br />

l'inchiostro dopo la reinchiostrazione.<br />

Per <strong>il</strong> settore <strong>ibrido</strong>, la Varn<br />

Products offre tre diversi detergenti<br />

dotati di queste straordinarie<br />

caratteristiche: V60+ Wash, AIII<br />

Hydrosolv e Hybrid-Wash.<br />

Mentre i primi due soddisfano già i<br />

criteri di approvazione di tutti i<br />

principali produttori di macchine<br />

da stampa e di impianti lavacaucciù<br />

nonché del fogra, <strong>il</strong> prodotto<br />

Hybrid-Wash si trova ancora in una<br />

fase di perfezionamento dopo che<br />

<strong>KBA</strong> ha fornito alcune indicazioni<br />

volte al miglioramento (nota del<br />

redattore: in seguito ai test di<br />

approvazione degli inchiostri ibridi<br />

<strong>con</strong>dotti dal fogra (si veda <strong>il</strong> codice<br />

detergente W6 dell’articolo “fogra


dayGraphica NSP 03: per <strong>il</strong> funzionamento alternato <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong> oppure<br />

<strong>con</strong>venzionale/UV oppure per la stampa <strong>con</strong> inchiostri puramente ibridi insieme ad Hybrid-Wash<br />

Settori di applicazione dei prodotti ibridi e UV della Day International e della Varn Products<br />

Caucciù, detergenti Inchiostri <strong>con</strong>venzionali Inchiostri ibridi Inchiostri puramente UV<br />

Base in gomma del rivestimento<br />

Caucciù dayGraphica<br />

Detergente Varn<br />

Base in gomma del rivestimento<br />

Caucciù dayGraphica<br />

Detergente Varn<br />

testa gli inchiostri ibridi”), <strong>il</strong> prodotto<br />

Hybrid-Wash ha soddisfatto<br />

nella maggior parte dei casi i requisiti<br />

minimi di lavab<strong>il</strong>ità; l’effetto<br />

rigonfiamento dei detergenti, però,<br />

non era oggetto dei test sugli<br />

inchiostri da stampa. I test sui<br />

detergenti, premessa essenziale<br />

Gomma nitr<strong>il</strong>ica (NBR)<br />

3610, EU 03<br />

V60+ Wash, AIII Hydrosolv<br />

Mescola di nitr<strong>il</strong>e e PVC<br />

NSP 03<br />

AIII Hydrosolv, Hybrid-Wash<br />

per la loro autorizzazione, comprendono<br />

l’effetto rigonfiamento<br />

sui rulli gommati, sulla gomma<br />

negli impianti di lavaggio e sui rivestimenti<br />

in gomma dei caucciù.<br />

L’Hybrid-Wash mira al gruppo di<br />

utenti <strong>con</strong> una strutturazione degli<br />

ordini che non prevede alcun fun-<br />

EPDM<br />

Eclipse<br />

UV-Wash<br />

zionamento alternato <strong>con</strong> inchiostri<br />

<strong>con</strong>venzionali, cioè aziende<br />

che stampano al 100% <strong>con</strong> inchiostri<br />

ibridi. Gli agenti ad azione solvente<br />

sono oli vegetali che armonizzano<br />

<strong>con</strong> le mescole di gomma<br />

nitr<strong>il</strong>e e PVC. I caucciù e i rulli<br />

gommati per <strong>il</strong> funzionamento<br />

Ingrandimenti al microscopio elettronico di gomme di rivestimento di un caucciù: superficie e volume del campione di sinistra restano ampiamente<br />

inalterati dopo 88 ore in un detergente di formulazione idonea ad una temperatura di 60° C. Il campione di destra, invece, è rimasto<br />

immerso in un detergente più aggressivo, e comunque diffuso in commercio, e già dopo 16 ore a temperatura ambiente mostra nette alterazioni<br />

nella struttura della gomma.<br />

Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Prima che un detergente sia immesso sul mercato deve superare numerosi<br />

test di laboratorio e pratici<br />

misto <strong>con</strong>venzionale/UV devono<br />

essere espressamente identificati.<br />

Questo detergente, non <strong>con</strong>siderato<br />

sostanza pericolosa se<strong>con</strong>do la<br />

legislazione UE, non <strong>con</strong>tiene<br />

sostanze organiche volat<strong>il</strong>i (SOV) e,<br />

pertanto, presenta un odore particolarmente<br />

basso. Il suo punto di<br />

infiammab<strong>il</strong>ità supera i 100° C.<br />

V60+ Wash è un detergente e<strong>con</strong>omico<br />

della classe di pericolosità<br />

AIII sv<strong>il</strong>uppato per <strong>il</strong> funzionamento<br />

misto <strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />

e ibridi, quindi che viene ut<strong>il</strong>izzato<br />

in combinazione <strong>con</strong> la<br />

gomma nitr<strong>il</strong>ica (NBR). Rientra<br />

nella classe di pericolosità AIII<br />

anche l’AIII Hydrosolv , sv<strong>il</strong>uppato<br />

sulla base del detergente AII<br />

Hydrosolv. AIII Hydrosolv è un prodotto<br />

universale vantaggioso per<br />

tutti i tipi di inchiostro offset, dagli<br />

inchiostri <strong>con</strong>venzionali a quelli<br />

ibridi fino agli inchiostri puramente<br />

UV, e <strong>con</strong>trariamente alla maggior<br />

parte dei detergenti ibridi, è a<br />

base di dist<strong>il</strong>lati del petrolio. Anche<br />

per questo motivo è idoneo sia alla<br />

gomma nitr<strong>il</strong>e che alle mescole di<br />

gomma nitr<strong>il</strong>e e PVC su rulli e<br />

caucciù. Come rivela <strong>il</strong> nome, AIII<br />

Hydrosolv è miscelab<strong>il</strong>e all’acqua.<br />

Il suo punto di infiammab<strong>il</strong>ità supera<br />

i 62° C e non occorre trasportarlo<br />

e stoccarlo come sostanza pericolosa<br />

Simon Bornfleth, Georg Fritz,<br />

Day International/Varn Products, Reutlingen<br />

Process 3 | 2006<br />

23


Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Supporti di stampa per<br />

le applicazioni ibride<br />

Per la finitura ibrida sono adatti soprattutto le carte ed i cartoni patinati lucidi, poiché enfatizzano l’effetto lucido della vernice UV. La formulazione della miscela<br />

per patinatura da un lato e la calandratura dall’altro <strong>con</strong>feris<strong>con</strong>o al supporto particolari proprietà chimico-fisiche e meccaniche che influis<strong>con</strong>o sulla compatib<strong>il</strong>ità<br />

del supporto <strong>con</strong> la fotoreticolazione UV ad inchiostri ibridi e vernici UV nonché <strong>con</strong> la sua capacità di cordonatura e piegatura nell’elaborazione successiva. Il gruppo<br />

aziendale Schneidersöhne elenca di seguito i requisiti a sua opinione necessari per i supporti di stampa.<br />

Trovare la combinazione ottimale<br />

Il risultato di stampa dipende<br />

essenzialmente dal supporto prescelto,<br />

poiché è la carta che rende<br />

visib<strong>il</strong>e ciò che si stampa. Non tutti<br />

i tipi di carta offrono le premesse<br />

migliori per poter applicare senza<br />

problemi la tecnologia ibrida.<br />

Nell’interazione <strong>con</strong> gli inchiostri e<br />

le vernici del processo <strong>ibrido</strong>, le<br />

proprietà del supporto di stampa<br />

influis<strong>con</strong>o in modo determinante<br />

sull’adesione dell’inchiostro da<br />

stampa alla carta, sulla resistenza<br />

all’abrasione e ai graffi della pellicola<br />

di inchiostro e sulla br<strong>il</strong>lantezza<br />

delle vernici a base oleosa e UV<br />

che vengono ut<strong>il</strong>izzate. Per questo,<br />

ottimizzare la combinazione supporto/inchiostro/vernice<br />

può<br />

migliorare nettamente <strong>il</strong> risultato<br />

generale, perché non tutte le combinazioni<br />

sono parimenti adatte.<br />

Per trovare l’equ<strong>il</strong>ibrio ottimale si<br />

<strong>con</strong>siglia di effettuare prove di<br />

stampa adottando combinazioni<br />

diverse per i sistemi coinvolti nel<br />

processo.<br />

Fattori meccanici <strong>con</strong> le qualità di<br />

carta lucide<br />

Numerose applicazioni pratiche<br />

hanno dimostrato che i supporti di<br />

stampa <strong>con</strong> una superficie particolarmente<br />

liscia fornis<strong>con</strong>o anche i<br />

valori di br<strong>il</strong>lantezza maggiori<br />

durante la verniciatura. Le carte<br />

patinate lucide come la<br />

Schneidersöhne LuxoMagic offrono<br />

le premesse migliori.<br />

LuxoMagic era già stata ut<strong>il</strong>izzata<br />

nel test di br<strong>il</strong>lantezza <strong>con</strong> la tecnologia<br />

ibrida di <strong>KBA</strong> (si veda l’articolo<br />

“La br<strong>il</strong>lantezza e la sua classificazione<br />

<strong>con</strong> la lastra di prova<br />

<strong>KBA</strong>”). La gamma di carte patinate<br />

24 Process 3 | 2006<br />

lucide presenti in commercio propone<br />

le qualità più disparate, diverse<br />

tra loro essenzialmente per br<strong>il</strong>lantezza<br />

della carta del materiale<br />

non stampato. La diversa br<strong>il</strong>lantezza<br />

si può ottenere scegliendo pigmenti<br />

colorati per patina oppure<br />

per effetto della calandratura.<br />

Per ottenere la br<strong>il</strong>lantezza richiesta,<br />

queste qualità vengono finite<br />

in superficie sotto forma di nastro<br />

di carta <strong>con</strong> una tecnologia a patinatura<br />

multipla ed una calandratura<br />

finale. La br<strong>il</strong>lantezza viene ottenuta<br />

in supercalandre ad elevati<br />

valori di pressione, temperatura e<br />

umidità. Numerosi martinetti di<br />

pressione meccanici nel cosiddetto<br />

nip, ovvero la luce tra i c<strong>il</strong>indri<br />

della calandra, garantis<strong>con</strong>o la compattazione<br />

e l’uniformazione della<br />

superficie patinata della carta. Per<br />

le carte patinate lucide, la br<strong>il</strong>lantezza<br />

desiderata si regola scegliendo<br />

i pigmenti colorati per patina<br />

giusti e <strong>con</strong> un’elevata pressione<br />

meccanica durante <strong>il</strong> processo di<br />

calandratura. La compattazione del<br />

supporto stampa che ne deriva<br />

deve essere <strong>con</strong>siderata tipicamente<br />

dipendente dallo spessore e dal<br />

volume specifico di queste carte.<br />

I problemi di piegatura provocati<br />

da un’insufficiente resistenza della<br />

patina alla rottura possono essere<br />

<strong>con</strong>trastati anche <strong>con</strong> una tecnologia<br />

di produzione delle carte patinate<br />

lucide adatta, pertanto le<br />

grammature più elevate (a partire<br />

da 150 g/m 2 ) dovrebbero sempre<br />

essere preparate alla piegatura,<br />

cioè alla cordonatura per eliminare<br />

una piega mob<strong>il</strong>e. I supporti altamente<br />

compattati presentano forze<br />

antagoniste elastiche inferiori (resistenza<br />

alla piega) rispetto ad altre<br />

carte meno satinate <strong>con</strong> una soft<br />

calandra. Inoltre, la vernice UV ut<strong>il</strong>izzata<br />

deve formare una pellicola<br />

possib<strong>il</strong>mente flessib<strong>il</strong>e che non si<br />

infrag<strong>il</strong>isca compromettendo ulteriormente<br />

la piega.<br />

Infrag<strong>il</strong>imento e stab<strong>il</strong>ità dimensionale<br />

Quando si ut<strong>il</strong>izzano carte patinate<br />

nella tecnologia ibrida <strong>con</strong> successiva<br />

essiccazione per irraggiamento<br />

che, oltre alle reazioni chimico-fisiche<br />

dell’essiccazione dell’inchiostro,<br />

libera anche calore, si possono<br />

manifestare determinati fenomeni<br />

di infrag<strong>il</strong>imento dei supporti<br />

di stampa. Aumentando la temperatura,<br />

infatti, si sottrae umidità<br />

alla carta disidratandone le singole<br />

fibre che, di <strong>con</strong>seguenza, si<br />

restringono e perdono elasticità.<br />

Contemporaneamente, la pellicola<br />

di inchiostro si compatta e si verifica<br />

un fissaggio della dimensione<br />

del foglio. In casi sfavorevoli si presentano<br />

stab<strong>il</strong>ità dimensionali che<br />

possono essere causate sia dall’assorbimento<br />

di umidità da parte del<br />

supporto nel tradizionale processo<br />

offset che dalla parziale estrazione<br />

di umidità durante l’essiccazione<br />

per irraggiamento. La stab<strong>il</strong>ità<br />

dimensionale del supporto è<br />

influenzata soprattutto dalle fibre<br />

prescelte, dal rapporto longitudinale/trasversale<br />

delle fibre, dalla composizione<br />

della carta greggia da<br />

patinare e dall’umidità di finissaggio<br />

della carta stessa.<br />

Qualità patinate semiopache e matt<br />

Oltre alle carte patinate lucide, <strong>con</strong><br />

gli inchiostri ibridi e le vernici si<br />

possono ut<strong>il</strong>izzare anche carte patinate<br />

semiopache. La tecnologia<br />

adottata per la loro produzione è<br />

quasi del tutto sim<strong>il</strong>e a quella delle<br />

carte patinate lucide. Fattori decisivi<br />

per <strong>il</strong> carattere semiopaco sono<br />

la scelta dei pigmenti colorati per<br />

patina e la stampa satinata. Nella<br />

maggior parte dei casi si ut<strong>il</strong>izzano<br />

soft calandre che satinano completamente<br />

o parzialmente la superficie<br />

in modo delicato e <strong>con</strong> un<br />

numero di martinetti di pressione<br />

meccanici nettamente inferiore. In<br />

casi eccezionali si lavora <strong>con</strong> speciali<br />

c<strong>il</strong>indri per stampa a disegno<br />

per l’opacizzazione della superficie.<br />

Solitamente occorre una satinatura<br />

multipla anche <strong>con</strong> queste<br />

qualità per ottenere una superficie<br />

uniforme e chiusa.<br />

A causa della loro composizione grafica,<br />

le carte patinate matt sono<br />

compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> la tecnologia ibrida<br />

solo in parte. Il carattere matt viene<br />

ottenuto scegliendo miratamente i<br />

pigmenti colorati per patina. Per<br />

creare l’effetto matt in superficie si<br />

ut<strong>il</strong>izza solitamente un pigmento al<br />

carbonato di calcio <strong>con</strong> una struttura<br />

geometrica spigolosa e davvero<br />

bizzarra. Grazie alla distribuzione<br />

uniforme dei pigmenti sulla superficie<br />

del supporto di stampa è possib<strong>il</strong>e<br />

ottenere una riflessione diffusa<br />

per cui chi guarda percepisce una<br />

sensazione di opacità. La superficie,<br />

quindi, è finemente strutturata,<br />

piuttosto aperta e porosa. Le carte<br />

patinate matt non sono satinate e<br />

non sempre devono essere sottoposte<br />

a una patinatura multipla.<br />

Le applicazioni UV e ibride su carte<br />

patinate matt devono essere testate<br />

prima di iniziare i lavori, ad esempio<br />

<strong>con</strong> uno speciale trattamento preliminare<br />

<strong>con</strong> primer o aggiungendo<br />

agenti antipenetrazione.


Le carte patinate garantis<strong>con</strong>o sicurezza<br />

al processo<br />

La qualità delle carte patinate dei<br />

diversi produttori dipende fortemente<br />

dalla composizione della<br />

carta greggia da patinare, dalla formulazione<br />

dell’inchiostro da patina<br />

e dalla tecnologia di produzione. In<br />

linea di massima, oggi sono disponib<strong>il</strong>i<br />

carte patinate straordinarie<br />

che soddisfano pienamente le esigenze<br />

del mercato nonché quelle<br />

della tecnologia. Queste carte,<br />

infatti, <strong>con</strong> <strong>il</strong> loro comportamento<br />

ottimale di penetrazione non solo<br />

ries<strong>con</strong>o a soddisfare le esigenze di<br />

rapidità di rovesciamento del foglio<br />

per la stampa in volta <strong>con</strong> <strong>il</strong> massimo<br />

incremento di br<strong>il</strong>lantezza dell’inchiostro,<br />

ma garantis<strong>con</strong>o anche<br />

la completa sicurezza del processo<br />

anche alle elevate velocità di produzione<br />

della generazione da<br />

18.000 fogli/h o nelle applicazioni<br />

ibride.<br />

Le carte non patinate non sono idonee<br />

Le carte non patinate, invece, a<br />

causa del loro grado di assorbenza<br />

e della caratteristica della superficie,<br />

non sono idonee alla stampa<br />

<strong>con</strong> inchiostri e vernici ibridi. La<br />

verniciatura UV su carte non patinate<br />

richiede uno speciale trattamento<br />

preliminare <strong>con</strong> un primer<br />

sulla superficie intera o parziale<br />

della carta per regolare o ridurre <strong>il</strong><br />

grado di assorbenza del supporto di<br />

stampa. Il comportamento di penetrazione<br />

delle carte non patinate è<br />

completamente diverso da quello<br />

delle qualità patinate. Bagnando le<br />

carte patinate <strong>con</strong> un inchiostro<br />

denso si provoca una separazione<br />

di fase durante la quale i componenti<br />

liquidi si separano dall’inchiostro<br />

da stampa (oli minerali o<br />

vegetali) penetrando nella superficie<br />

patinata. Sulle carte non patinate,<br />

questa separazione di fase non<br />

avviene, bensì si verifica una progressiva<br />

essiccazione <strong>con</strong>tinua dell’inchiostro<br />

che dura nettamente di<br />

più che sulle carte patinate.<br />

Interazioni nelle applicazioni ibride<br />

Durante le applicazioni ibride sono<br />

state registrate tante altre reazioni<br />

Carta ingrandita al microscopio elettronico a scansione<br />

Superficie di una carta patinata lucida Superficie di una carta patinata semiopaca<br />

I due ingrandimenti in sezione di due tipi diversi di carta <strong>con</strong> la stessa grammatura di 135 g/m 2<br />

evidenziano la differenza di spessore e di compattazione in seguito alla calandratura<br />

Superficie di una carta patinata matt Superficie aperta di una carta non patinata<br />

nell’interazione tra <strong>il</strong> supporto di<br />

stampa ed i componenti coinvolti<br />

nel processo. Non solo è di particolare<br />

interesse l’adesione degli<br />

inchiostri ibridi e delle vernici alla<br />

carta, ma nella fotoreticolazione<br />

UV occorre tenere in <strong>con</strong>siderazione<br />

anche l’area non-stampante del<br />

foglio.<br />

Tanto maggiore è la bianchezza di<br />

base del supporto, tanto minore<br />

sarà la percentuale di candeggianti<br />

ottici, e tanto meno bianchezza<br />

andrà persa. Contrariamente a ciò,<br />

<strong>con</strong> la fotoreticolazione UV e l’adduzione<br />

di calore che questa comporta<br />

carte e cartoni <strong>con</strong> una percentuale<br />

elevata di correttori ottici<br />

tendono maggiormente ad ingiallire.<br />

L’essiccazione UV distrugge<br />

questi legami chimici nella patina<br />

che, quindi, <strong>con</strong> <strong>il</strong> passare del<br />

tempo perdono sempre più <strong>il</strong> loro<br />

effetto ottico e, in quei punti,<br />

riportano la carta alla sua naturale<br />

bianchezza di base. Proprio per<br />

questo motivo, la qualità dei candeggianti<br />

ottici e la loro stab<strong>il</strong>ità ai<br />

raggi ultravioletti sono di grande<br />

importanza per la qualità del prodotto<br />

stampato.<br />

Un’altra forma di ingiallimento,<br />

causata dalla vernice a base oleosa,<br />

si r<strong>il</strong>eva soprattutto sul retro del<br />

foglio oppure <strong>con</strong> la <strong>con</strong>figurazione<br />

grafica nella stampa in bianca e in<br />

volta; qui l’area coperta dall’ingiallimento<br />

è paragonab<strong>il</strong>e alle aree<br />

verniciate. Anche in questo effetto<br />

negativo vengono distrutti candeggianti<br />

ottici in parte o su tutta la<br />

superficie e, quindi, la perdita di<br />

bianchezza viene ritenuta scarsa<br />

qualità.<br />

Tecnologia UV | Resistenza di rulli, caucciù, lastre, carta<br />

Spessori dello strato di inchiostro o<br />

di vernice elevati si riflettono<br />

altrettanto negativamente quanto<br />

una radiazione UV eccessiva.<br />

Indipendentemente dall’odore<br />

intrinseco degli inchiostri e delle<br />

vernici UV, <strong>il</strong> tipico odore persistente<br />

dei prodotti ibridi non piace<br />

a tutti. A volte, alcuni prodotti<br />

stampati <strong>con</strong> la tecnica UV emanano<br />

un odore talmente sgradevole<br />

che si può già parlare di inquinamento<br />

dell’aria. La causa sono le<br />

sostanze volat<strong>il</strong>i di dissociazione<br />

dei componenti UV che vanno a<br />

depositarsi sotto forma di monomeri<br />

gassosi sui leganti integrati<br />

nell’inchiostro da patina della<br />

superficie del supporto di stampa. I<br />

monomeri liberati durante la polimerizzazione<br />

radicalica di sistemi<br />

di inchiostro UV diversi reagis<strong>con</strong>o<br />

altrettanto diversamente. Allo stesso<br />

modo, tipi diversi di sistemi<br />

leganti trattengono i monomeri UV<br />

volat<strong>il</strong>i per un arco di tempo diverso<br />

oppure vengono distrutti. La<br />

<strong>con</strong>dizione essenziale per ottenere<br />

un prodotto stampato dall’odore<br />

neutro senza inquinamento dell’aria<br />

è una sufficiente fotoreticolazione<br />

ed essiccazione degli inchiostri<br />

e delle vernici UV.<br />

Con una scelta mirata di combinazioni<br />

di materiali idonee ed informandone<br />

chi si occupa della tecnologia<br />

coinvolta nel processo, si possono<br />

realizzare già oggi prodotti stampati<br />

<strong>con</strong> finitura ibrida qualitativamente<br />

straordinari e a basso odore.<br />

Dipl.-Ing. Christoph Weinert<br />

Schneidersöhne Unternehmensgruppe<br />

www.schneidersoehne.de<br />

Per ricevere maggiori informazioni potete <strong>con</strong>tattare l’autore dell’articolo al numero di<br />

telefono +49 (0) 22 36 606-237 oppure all’indirizzo<br />

e-ma<strong>il</strong> christoph.weinert@schneidersoehne.de<br />

Process 3 | 2006<br />

25


Tecnologia UV | Inchiostri ibridi<br />

I requisiti degli<br />

inchiostri ibridi<br />

Elevata br<strong>il</strong>lantezza <strong>con</strong> la verniciatura<br />

UV<br />

Per <strong>con</strong>ferire agli stampati una br<strong>il</strong>lantezza<br />

elevata superiore a 85 punti<br />

è inevitab<strong>il</strong>e ricorrere alla finitura<br />

<strong>con</strong> vernice UV come unica alternativa<br />

alla laminazione <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m.<br />

Tuttavia, la vernice UV apporta una<br />

br<strong>il</strong>lantezza così elevata solo se <strong>il</strong><br />

fondo su cui si effettua la verniciatura<br />

è completamente asciutto, per<br />

evitare che la vernice penetri nella<br />

pellicola di inchiostro. Inoltre, affinché<br />

possa formarsi una superficie<br />

liscia e lucida dopo l’applicazione si<br />

deve lasciare alla vernice tempo sufficiente<br />

per scorrere correttamente.<br />

Per l’applicazione della vernice UV si<br />

può scegliere tra quattro metodi:<br />

1. verniciatura UV fuori linea sullo<br />

strato essiccato di un inchiostro<br />

di qualsiasi tipo<br />

2. primer in linea + verniciatura<br />

UV sullo strato ancora bagnato di<br />

un inchiostro standard <strong>con</strong> una<br />

biverniciatura che applica dapprima<br />

un primer a base acquosa<br />

che viene immediatamente<br />

essiccato per fornire alla successiva<br />

vernice UV un’imprimitura<br />

asciutta<br />

3. verniciatura UV in linea su uno<br />

strato di inchiostro UV prereticola<br />

to a UV<br />

4. verniciatura UV in linea su uno<br />

strato di inchiostro <strong>ibrido</strong> prereticolato<br />

a UV.<br />

Epple propone inchiostri, detergenti e<br />

vernici a base oleosa adatti<br />

Starbrite è già da diversi anni <strong>il</strong> sistema<br />

di inchiostri ibridi collaudato<br />

della Epple Druckfarben AG di<br />

Neusäß. Questa serie riunisce le<br />

proprietà degli inchiostri tradizionali<br />

e UV per <strong>con</strong>sentire di realizzare la<br />

finitura in linea <strong>con</strong> una vernice UV<br />

molto br<strong>il</strong>lante. In questo modo si<br />

possono sfruttare tutti i vantaggi<br />

degli inchiostri UV, ovvero la rapida<br />

essiccazione e l’ottima compatib<strong>il</strong>ità<br />

del sistema legante <strong>con</strong> la vernice<br />

UV, senza dover disporre di una macchina<br />

puramente UV. Con questo<br />

26 Process 3 | 2006<br />

<strong>metodo</strong>, ut<strong>il</strong>izzando gli inchiostri<br />

Starbrite ed <strong>il</strong> detergente <strong>ibrido</strong><br />

Starbrite 1300 è possib<strong>il</strong>e lavorare<br />

• <strong>con</strong> rulli gommati e caucciù normali<br />

• senza dover preparare i gruppi di<br />

stampa per <strong>il</strong> processo UV e<br />

• anche ut<strong>il</strong>izzando un liquido di<br />

bagnatura senza isopropanolo.<br />

Numerose prove di rigonfiamento<br />

<strong>con</strong>dotte sui prodotti di tutti i produttori<br />

di rulli più rinomati hanno<br />

dimostrato che, per la stampa <strong>con</strong><br />

Starbrite, i risultati migliori li fornis<strong>con</strong>o<br />

i rulli ed i caucciù tradizionali.<br />

Inoltre, la sicurezza di impiego<br />

degli inchiostri Starbrite nella produzione<br />

è stata <strong>con</strong>fermata anche in<br />

apr<strong>il</strong>e 2005 al se<strong>con</strong>do meeting<br />

degli utenti ibridi <strong>con</strong> <strong>il</strong> certificato<br />

<strong>KBA</strong>/fogra. Indipendentemente dal<br />

comportamento sui materiali in<br />

gomma, le lastre offset devono essere<br />

termoindurite o essere compatib<strong>il</strong>i<br />

agli ultravioletti. Per quanto riguarda<br />

la br<strong>il</strong>lantezza ottenuta, <strong>il</strong> supporto<br />

di stampa, <strong>il</strong> grado di copertura e<br />

la presenza di inchiostro non svolgono<br />

un ruolo degno di nota. Come<br />

per tutti gli inchiostri, subito dopo la<br />

stampa si notano lievi variazioni del<br />

coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza. Gli utenti<br />

registrano addirittura variazioni di<br />

br<strong>il</strong>lantezza in positivo durante l’essiccazione<br />

ossidativa nella p<strong>il</strong>a. Per<br />

ottenere effetti a <strong>con</strong>trasto lucido,<br />

Starbrite è compatib<strong>il</strong>e anche <strong>con</strong><br />

diverse vernici matt a base oleosa<br />

che possono essere applicate prima<br />

della verniciatura UV a piena copertura<br />

come vernici a zone nel registro<br />

offset. Per questo tipo di verniciatura,<br />

Epple propone le vernici<br />

Starbrite 1290 e 1579 a basso ingiallimento,<br />

entrambe per effetti a buccia<br />

d’arancia, nonché la 1523 per la<br />

finitura matt liscia.<br />

Stoccaggio ed accantonamento<br />

La stab<strong>il</strong>ità di stoccaggio degli<br />

inchiostri ibridi dipende dalla temperatura<br />

e dalla qualità chimica dei pigmenti.<br />

Tanto più alta è la temperatura<br />

di stoccaggio, tanto minore sarà la<br />

La chiave per applicare <strong>con</strong> successo <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è soprattutto, oltre ad una<br />

macchina tecnologicamente adatta, l’inchiostro <strong>ibrido</strong> ut<strong>il</strong>izzato. Questo inchiostro<br />

essicca sia per ossidazione/penetrazione che per fotoreticolazione UV ed è<br />

direttamente verniciab<strong>il</strong>e a UV. Sull’esempio della serie di inchiostri Epple<br />

Starbrite, che rientra tra le serie di inchiostri ibridi approvate da <strong>KBA</strong>/fogra,<br />

andiamo ad <strong>il</strong>lustrare i tratti ed requisiti tipici di questo tipo di inchiostro. La<br />

gamma Starbrite comprende anche detergenti e vernici a base oleosa compatib<strong>il</strong>i<br />

<strong>con</strong> gli inchiostri ibridi.<br />

95<br />

90<br />

85<br />

80<br />

75<br />

70<br />

70% 70% 70% 100% 100% 70% 100% 100%<br />

M+K C+M CMY M+K C+M CMYK CMY CMYK<br />

=40% =140% =210% =200% =200% =280% =300% =400% 0%<br />

Br<strong>il</strong>lantezza dopo 72 ore su un foglio di cartone bipatinato lucido (cartone GD2) stampato ad una<br />

velocità di 10.000 fogli/h <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi Starbrite più vernice UV (verde) e <strong>con</strong> inchiostri<br />

tradizionali più vernice a dispersione e vernice UV (blu) a se<strong>con</strong>da della presenza di inchiostro e<br />

della copertura dell’area. Con la finitura ibrida, le interdipendenze sono nettamente inferiori (osc<strong>il</strong>lazioni<br />

lievissime del coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza) e <strong>il</strong> coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza è mediamente<br />

superiore (90,7) rispetto alla biverniciatura (88,3). Per la prova è stata presa la lastra di prova <strong>KBA</strong><br />

(si veda <strong>il</strong> se<strong>con</strong>do articolo)<br />

stab<strong>il</strong>ità. Con una serie di prove su<br />

vasta scala, Epple ha individuato pigmenti<br />

per colori di processo e speciali<br />

che possono essere <strong>con</strong>servati<br />

per almeno sei mesi ad una temperatura<br />

massima di 25° C. I colori di<br />

processo Starbrite sono pronti per la<br />

stampa nella sequenza nero-cianomagenta-giallo.<br />

L’ingrossamento del<br />

punto e la qualità della stampa sono<br />

ampiamente paragonab<strong>il</strong>i ai parametri<br />

degli inchiostri tradizionali.<br />

Un equ<strong>il</strong>ibrio senza problemi<br />

Nell’equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro, gli<br />

inchiostri Starbrite devono essere<br />

classificati come gli inchiostri standard.<br />

La tendenza ad un’eccessiva<br />

idroricettività come quella cui si era<br />

abituati un tempo <strong>con</strong> gli inchiostri<br />

UV non esiste più. La tendenza<br />

all’emulsificazione e <strong>il</strong> pericolo di<br />

velatura sono nettamente diminuiti.<br />

Ciò che si <strong>con</strong>siglia sempre è una<br />

analisi dell’acqua industriale perché,<br />

a se<strong>con</strong>da della sua qualità, potrebbe<br />

essere necessario modificare la composizione<br />

del liquido di bagnatura.<br />

In linea di massima si può ut<strong>il</strong>izzare<br />

qualsiasi additivo per liquido di<br />

bagnatura in commercio, compreso<br />

<strong>il</strong> surrogato di isopropanolo, ad eccezione<br />

degli additivi di essiccazione.<br />

In alcune prove di stampa si è notato<br />

che i liquidi di bagnatura <strong>con</strong> siccativo<br />

possono causare una specie di<br />

essiccamento dei rulli che pregiudica<br />

la tiratura. Per <strong>il</strong> processo <strong>con</strong><br />

inchiostri ibridi, Epple suggerisce<br />

l’additivo per liquido di bagnatura<br />

Waterfit 1239.<br />

Il tiro è diverso rispetto agli inchiostri<br />

tradizionali<br />

Anche per gli inchiostri ibridi esiste<br />

uno stretto legame tra le proprietà<br />

reologiche dell’inchiostro da stampa,<br />

soprattutto tra viscosità, tiro<br />

(“tack”) e scorrimento (“flow”), pertanto<br />

risulta estremamente diffic<strong>il</strong>e


Test di rigonfiamento:<br />

materiali per applicazioni standard nella tolleranza<br />

Nei test sono stati analizzati <strong>il</strong> rigonfiamento (+) ed <strong>il</strong> ritiro (–) dei materiali in gomma a<br />

<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la serie di inchiostri ibridi Epple Starbrite e <strong>con</strong> <strong>il</strong> detergente Epple Starbrite<br />

1300. In tutti i casi, i materiali per applicazioni <strong>con</strong> inchiostri tradizionali si sono dimostrati<br />

pienamente compatib<strong>il</strong>i, in linea <strong>con</strong> la f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>. Poiché, quindi, gli inchiostri<br />

Starbrite ed <strong>il</strong> detergente Starbrite armonizzano al meglio <strong>con</strong> gli stessi materiali, entrambi<br />

i prodotti rappresentano una combinazione ottimale.<br />

Risultati dei test <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi:<br />

Esempio di rivestimenti in gomma su rulli Westland: Werograph (standard), Weromix (tradizionale/UV),Wero-UV<br />

Risultati dei test <strong>con</strong> detergente <strong>ibrido</strong>:<br />

1. Rivestimenti in gomma su rulli Böttcher: rulli standard +0,25%, rulli combinati (standard/UV)<br />

+0,65%, rulli UV +0,45%<br />

2. Rivestimenti in gomma su rulli Westland: rulli standard -0,2%, rulli combinati (standard/UV)<br />

–0,5%, rulli UV +30,5%<br />

3. Guarnizioni in gomma negli impianti di lavaggio automatico Baldwin: valori di rigonfiamento<br />

dopo <strong>il</strong> 1° giorno +0,02%, dopo <strong>il</strong> 2° giorno 0% e dopo <strong>il</strong> 7° giorno +0,04% (criterio<br />

KO: <strong>il</strong> rigonfiamento dopo 7 giorni deve essere inferiore all’1% di variazione<br />

dimensionale)<br />

modificare un valore senza influire<br />

sugli altri due. Delle tre grandezze<br />

misurab<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> tiro è quella più importante<br />

perché misura la forza che<br />

deve essere esercitata per separare<br />

<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di inchiostro durante <strong>il</strong> trasporto<br />

dell’inchiostro dal calamaio<br />

attraverso <strong>il</strong> gruppo inchiostratore,<br />

la lastra e <strong>il</strong> caucciù fino al supporto<br />

di stampa. Nei sistemi ibridi, <strong>il</strong> tiro a<br />

secco (inchiostro senz’acqua) è leggermente<br />

superiore che <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri tradizionali, mentre <strong>il</strong> tiro<br />

a umido (inchiostro <strong>con</strong> acqua) è lievemente<br />

inferiore. Per ottenere un<br />

risultato perfetto si devono scegliere<br />

<strong>con</strong> cura un tiro a secco ed un<br />

tiro ad umido compatib<strong>il</strong>i tra loro.<br />

La viscosità, cioè la densità dell’inchiostro,<br />

si riferisce all’attrito interno<br />

che si oppone ad una sollecita-<br />

zione a compressione o tangenziale.<br />

Sotto l’azione di una tensione tangenziale<br />

di questo tipo, l’inchiostro<br />

è soggetto ad una spinta <strong>con</strong> un gradiente<br />

di velocità costante. Il quoziente<br />

tra tensione tangenziale e<br />

gradiente di velocità viene definito<br />

viscosità dinamica, misurata in<br />

pascal al se<strong>con</strong>do. Per specificare ed<br />

ottimizzare miratamente altre caratteristiche<br />

come scorrimento, limite<br />

di snervamento, tempo di r<strong>il</strong>assamento<br />

eccetera, la misurazione<br />

della viscosità è estremamente<br />

importante anche per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

del prodotto.<br />

Carico sensoriale misurato in gascromatografia<br />

I principali responsab<strong>il</strong>i del carico<br />

sensoriale degli stampati sono gli<br />

L’analisi gascromatografica ha dimostrato che la <strong>con</strong>centrazione di aldeidi (in mg/mÇ) degli inchiostri<br />

Starbrite compresa la vernice a base oleosa (rappresentata in blu) è inferiore a quella di un supporto<br />

di stampa tipico (cartone cromo solfato Iggesund Invercote da 200 g/m 2 ) e, quindi, non si r<strong>il</strong>eva<br />

alcun carico di aldeidi degno di nota<br />

aldeidi volat<strong>il</strong>i. Gli aldeidi e gli alcani<br />

sono legami idrocarburici <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

gruppo molecolare funzionale —<br />

CHO. Per calcolare la quota di<br />

aldeidi, gli inchiostri e la vernice a<br />

base oleosa Starbrite sono stati<br />

analizzati in gascromatografia insieme<br />

ad un cartone cromo solfato. In<br />

un primo test è stata messa a <strong>con</strong>fronto<br />

una scala Starbrite dichiarata<br />

a basso odore <strong>con</strong> una scala ad<br />

essiccazione ossidativa. Una se<strong>con</strong>da<br />

prova metteva a <strong>con</strong>fronto una<br />

scala Starbrite a basso odore <strong>con</strong><br />

una scala a basso odore tradizionale.<br />

Gli aldeidi volat<strong>il</strong>i che si volevano<br />

trovare sono <strong>il</strong> butanale (<strong>con</strong> 4<br />

atomi di carbonio = 4 C), <strong>il</strong> pentanale<br />

(5 C), l’esanale (6 C) e l’eptanale<br />

(7 C). L’aldeide maggiormente<br />

responsab<strong>il</strong>e dell’emanazione di<br />

cattivo odore è l’esanale. Negli<br />

inchiostri tradizionali, <strong>il</strong> picco di<br />

esanale è chiaramente ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>e,<br />

negli inchiostri Starbrite a basso<br />

odore, invece, è nettamente inferiore.<br />

Nel caso delle due scale a<br />

basso odore, le quantità di esanale<br />

liberate erano identiche. Le differenze<br />

nel tenore di esanale della<br />

Tecnologia UV | Inchiostri ibridi<br />

Curve caratteristiche di stampa nero, ciano, magenta e giallo (<strong>con</strong> densità dei fondi pieni di 1.89,<br />

1.56, 1.54 e 1.40) della serie di inchiostri ibridi Epple Starbrite misurate su una Rapida 105 presso <strong>il</strong><br />

Centro Clienti <strong>KBA</strong> di Radebeul. Le differenze di incremento del punto rispetto ad una serie standard<br />

presente in commercio sono talmente ridotte che, nel funzionamento misto, occorre adattare<br />

solo lievemente le caratteristiche nella fase di prestampa<br />

scala Starbrite non a basso odore,<br />

quindi, si avvicinavano al range<br />

degli inchiostri standard a basso<br />

odore, mentre vi rientravano esattamente<br />

per la scala Starbrite a<br />

basso odore. Ciò nonostante, nella<br />

produzione di packaging alimentare<br />

occorre osservare che, proprio<br />

come <strong>con</strong> gli inchiostri tradizionali,<br />

<strong>il</strong> prodotto riempito non deve venire<br />

a diretto <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> la superficie<br />

stampata.<br />

Contrariamente alla gascromatografia<br />

a misurazione assoluta, <strong>il</strong> test di<br />

Robinson (si veda l’articolo “Requisiti<br />

di resistenza nella finitura<br />

ibrida”) è un <strong>metodo</strong> di prova del<br />

carico sensoriale a misurazione<br />

relativa, fortemente influenzab<strong>il</strong>e<br />

soggettivamente e, quindi, non<br />

esattamente riproducib<strong>il</strong>e. Tuttavia,<br />

la prova <strong>con</strong>sidera <strong>il</strong> prodotto completo<br />

(carta, inchiostro, vernice,<br />

liquido di bagnatura e anche lo<br />

stoccaggio) e, quindi, a se<strong>con</strong>da dei<br />

casi può essere ut<strong>il</strong>e <strong>con</strong>durre un<br />

test di Robinson.<br />

Norbert Lenzgeiger, Epple Druckfarben<br />

Gascromatogramma: negli inchiostri tradizionali (in rosso), l’esanale, principale responsab<strong>il</strong>e dell’emanazione<br />

di cattivo odore, è nettamente superiore che negli inchiostri Starbrite non a basso<br />

odore (in blu). Gli inchiostri standard a basso odore (in verde) e gli inchiostri Starbrite a basso odore<br />

(in nero) non si differenziano nella percentuale di esanale<br />

Process 3 | 2006<br />

27


Tecnologia UV | Vernici UV<br />

I requisiti delle vernici UV<br />

Nella finitura ibrida, per la verniciatura finale molto br<strong>il</strong>lante vengono ut<strong>il</strong>izzate vernici a fotoreticolazione UV applicate<br />

umido su umido su tutta la superficie direttamente sugli inchiostri ibridi oppure sulla vernice a base oleosa che funge da<br />

vernice a zone. Grazie all’interazione tra i sistemi di verniciatura <strong>con</strong>trari vernice oleosa e vernice UV si ottengono diversi<br />

effetti a zone. Sfruttando in modo mirato le diverse tensioni interfacciali delle varie vernici, si possono creare strutture<br />

superficiali ed effetti tatt<strong>il</strong>i diversi che, però, richiedono caratteristiche ben precise della vernice UV o delle combinazioni<br />

di vernice.<br />

Compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi<br />

Il primo requisito riguarda la verniciab<strong>il</strong>ità<br />

degli inchiostri ibridi che<br />

<strong>con</strong>tengono leganti sia a reticolazione<br />

ossidativa che UV. Rispetto agli<br />

inchiostri standard, i sistemi ibridi si<br />

distinguono nella tecnica di applicazione<br />

per la loro migliore verniciab<strong>il</strong>ità<br />

br<strong>il</strong>lante, per la quale occorre<br />

comunque ut<strong>il</strong>izzare vernici UV <strong>con</strong><br />

una formulazione speciale e vernici<br />

a dispersione idonee qualora nel<br />

modo operativo <strong>con</strong>venzionale della<br />

macchina ibrida vengano ut<strong>il</strong>izzati<br />

anche inchiostri ibridi.<br />

Essendo un sistema puramente UV,<br />

nella macchina viene lavorata solo<br />

la vernice e, quindi, l’equipaggiamento<br />

delle restanti sezioni non<br />

deve essere particolarmente resistente.<br />

Uno dei vantaggi principali<br />

degli inchiostri ibridi è che (almeno<br />

nella f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>) i rulli<br />

possono essere rivestiti in modo<br />

standard e non occorrono rivestimenti<br />

in EPDM come per la stampa<br />

puramente UV.<br />

Nella pratica, la verniciatura UV in<br />

linea viene effettuata <strong>con</strong> tre diversi<br />

tipi di inchiostro: inchiostri stan-<br />

28 Process 3 | 2006<br />

dard, ibridi e UV. Sugli inchiostri<br />

standard, ovvero inchiostri a reticolazione<br />

per ossidazione/penetrazione,<br />

la verniciatura UV è possib<strong>il</strong>e<br />

solo <strong>con</strong> l’intervento di un primer a<br />

base acqua. Per questo <strong>metodo</strong><br />

occorre una macchina a doppia verniciatura<br />

ed <strong>il</strong> valore di br<strong>il</strong>lantezza<br />

medio ottenib<strong>il</strong>e è di ca. 70. Con<br />

gli inchiostri ibridi non serve <strong>il</strong> primer,<br />

quindi si può fare a meno di<br />

un gruppo di verniciatura ed <strong>il</strong> valore<br />

di br<strong>il</strong>lantezza è di ca. 90. Per la<br />

verniciatura UV diretta di inchiostri<br />

a fotoreticolazione UV, nettamente<br />

Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore del marketing offset a foglio <strong>KBA</strong> (destra) e <strong>il</strong> product manager<br />

Anne-Kathrin Gerlach <strong>con</strong>statano gli elevati valori di br<strong>il</strong>lantezza ottenuti <strong>con</strong> la vernice UV VEGRA<br />

nella finitura ibrida<br />

più diffic<strong>il</strong>i da stampare rispetto agli<br />

inchiostri ibridi, i valori di br<strong>il</strong>lantezza<br />

salgono ad oltre 80. La maggiore<br />

br<strong>il</strong>lantezza della vernice UV<br />

si ottiene <strong>con</strong> la verniciatura fuori<br />

linea, dove <strong>il</strong> tipo di inchiostro<br />

essiccato non è r<strong>il</strong>evante.<br />

Per tutti i metodi di lavorazione, <strong>il</strong><br />

grado di br<strong>il</strong>lantezza di una vernice<br />

UV dipende dal tempo di scorrimento<br />

che, a sua volta, dipende<br />

dalla velocità di produzione e dalla<br />

lunghezza del percorso di scorrimento<br />

disponib<strong>il</strong>e. Per questo<br />

motivo è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e un doppio<br />

prolungamento dell’uscita. Altri<br />

fattori decisivi sono <strong>il</strong> supporto di<br />

stampa, la quantità di vernice applicata<br />

e la posizione, <strong>il</strong> numero e la<br />

potenza dei singoli irradiatori UV.<br />

Combinazioni di vernice per gli effetti<br />

a <strong>con</strong>trasto lucido<br />

Oltre alla compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri ibridi, la vernice UV<br />

molto br<strong>il</strong>lante deve essere idonea<br />

alle vernici a base oleosa prodotte<br />

appositamente per la verniciatura<br />

ibrida ad effetto. Qui, <strong>il</strong> comportamento<br />

di assorbimento e repulsione<br />

di vernice viene ottimizzato<br />

regolando le tensioni interfacciali<br />

di entrambi i tipi di vernice. In questo<br />

modo, nell’ultimo gruppo di<br />

stampa si può ut<strong>il</strong>izzare una vernice<br />

a base oleosa che repelle la vernice<br />

UV <strong>con</strong> una lastra offset inumidita<br />

nei punti in cui, ad esempio,<br />

si desidera un effetto matt o a<br />

Viscosità della vernice UV<br />

La viscosità è determinab<strong>il</strong>e <strong>con</strong> un bicchiere<br />

di deflusso ad immersione DIN (vedi<br />

grafico). Ad una temperatura ambiente di<br />

20° C si misura <strong>il</strong> tempo che occorre alla<br />

vernice per defluire completamente attraverso<br />

un foro di 4 mm di diametro partendo<br />

dalla tacca di livello di riempimento. Le<br />

vernici UV non devono impiegare meno di<br />

25 se<strong>con</strong>di (verniciatura non omogenea) e<br />

non devono superare i 65 se<strong>con</strong>di (pericolo<br />

di spruzzi).Poiché la viscosità dipende dalla<br />

temperatura e sotto carico <strong>con</strong>tinuo diminuisce<br />

all’aumentare della temperatura nel<br />

gruppo di verniciatura, occorre <strong>con</strong>siderare<br />

<strong>il</strong> calo di viscosità. Al meeting degli utenti<br />

della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> si è discusso sul<br />

fatto che una vernice UV più calda di 45° C<br />

porta risultati ottimali. Tuttavia, la vernice<br />

UV può essere portata a temperatura solo<br />

nell’alimentazione, perché la temperatura<br />

di stoccaggio è inferiore.<br />

VEGRA sostiene e promuove la finitura ibrida<br />

sin dall’inizio.“Crediamo che la tecnologia ad<br />

effetto e ibrida sia uno degli sv<strong>il</strong>uppi più intelligenti<br />

dell’industria grafica degli ultimi cinquant’anni”,<br />

<strong>con</strong>statava l’autore, Albert<br />

Uhlemayr, già in occasione del primo meeting<br />

degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> del<br />

Settembre 2003<br />

grano reticolare. Quando si effettua<br />

la sovrastampa integrale, la vernice<br />

UV molto br<strong>il</strong>lante non aderisce<br />

in questi punti e genera così<br />

l’effetto a <strong>con</strong>trasto tra vernice a<br />

base oleosa opaca o granulare e le<br />

restanti zone br<strong>il</strong>lanti. Poiché si<br />

tratta sempre di vernici tra loro<br />

compatib<strong>il</strong>i, si dovrebbero ut<strong>il</strong>izzare<br />

insieme solo vernici di un unico<br />

produttore oppure richiedere un<br />

elenco delle vernici di altri produttori<br />

che possono essere abbinate.<br />

Il Gruppo VEGRA, ad esempio,<br />

offre per la finitura ibrida la combinazione<br />

di vernice ad effetto 3606<br />

(vernice a base oleosa) e vernice


Risorse e collaboratori<br />

Desideriamo cogliere l’occasione per ringraziare cordialmente tutti i nostri<br />

collaboratori e i partner che ci hanno sostenuti <strong>con</strong> enorme impegno nello<br />

sv<strong>il</strong>uppo e nel perfezionamento della tecnologia ibrida nella pratica.<br />

Enti di <strong>con</strong>sulenza e certificazione<br />

•Berufsgenossenschaft Druck u. Papierverarbeitung, D-Wiesbaden<br />

(www.bgdp.de)<br />

•fogra Forschungsgesellschaft Druck e.V., D-München (www.fogra.org)<br />

Inchiostri e vernici<br />

•Epple Druckfarben AG, D-Neusäß (www.epple-druckfarben.de)<br />

•Flint-Schmidt GmbH & Co KG, D-Frankfurt/M (www.flint-schmidt.de)<br />

•Huber Group/Hostmann-Steinberg GmbH, D-Celle (www.mhm.de,<br />

www.hostmann-steinberg.de)<br />

•Jänecke+Schneemann Druckfarben GmbH, D-Hannover<br />

(www.js-druckfarben.de)<br />

•Schmid Rhyner AG Print Finishing, CH-Adlisw<strong>il</strong> (www.schmid-rhyner.ch)<br />

•Sicolor GmbH, D-Neusäß (www.sicolor.de)<br />

•SunChemical Hartmann Druckfarben GmbH, D-Frankfurt/M<br />

(www.sunchemical.com)<br />

•Terra Lacke GmbH, D-Lehrte (www.terralacke.de)<br />

•Toyo Ink Co. Ltd., J-Tokyo<br />

•VEGRA GmbH, D-Aschau am Inn (www.vegra.de)<br />

•We<strong>il</strong>burger Graphics GmbH, D-Gerhardshofen<br />

(www.we<strong>il</strong>burger-graphics.de)<br />

•XSYS Print Solutions Deutschland GmbH, D-Stuttgart<br />

(www.xsys-printsolutions.com)<br />

Detergenti<br />

•Varn Products GmbH, D-Reutlingen (www.day-intl.com)<br />

•DC DruckChemie, D-Ammerbuch (www.druckchemie.com)<br />

•DS Druckerei Service, D-Reutlingen (www.dsgroup.de,<br />

www.fujihunt.com)<br />

•VEGRA GmbH, D-Aschau am Inn (www.vegra.de)<br />

La vernice UV VEGRA 1038 per la finitura ibrida<br />

si distingue per ottima resistenza all’abrasione,<br />

adesività, resistenza alla cordonatura e alla<br />

piegatura nonché compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> l’incollaggio<br />

(<strong>con</strong> adesivi a dispersione), resistenza alla<br />

termosig<strong>il</strong>latura (a PVC e PP) e la compatib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>con</strong> l’impressione a caldo<br />

UV molto br<strong>il</strong>lante 1038. In alternativa<br />

è disponib<strong>il</strong>e la combinazione<br />

drip off formata da vernice ad<br />

effetto 3606/1 e vernice speciale<br />

DL 1188 per verniciatura ad effetto<br />

(vernice a dispersione) su inchiostri<br />

ibridi (per maggiori informazioni<br />

sui prodotti VEGRA, <strong>con</strong>sultate <strong>il</strong><br />

sito Internet www.vegra.com).<br />

In ogni caso è importante che la<br />

vernice UV venga applicata in<br />

modo costante e in quantità sufficiente.<br />

La quantità di vernice applicata<br />

non deve essere inferiore a<br />

5 g/m 2 , che corrispondono ad un<br />

volume di immersione dei c<strong>il</strong>indri<br />

retinati di 15 g/m 2 . Prima di iniziare<br />

la stampa è assolutamente<br />

necessario pulire i c<strong>il</strong>indri retinati<br />

e <strong>con</strong>trollarne <strong>il</strong> volume di immersione<br />

in base al codice dei c<strong>il</strong>indri.<br />

Tutte le vernici sono lavorab<strong>il</strong>i alla<br />

massima velocità di produzione.<br />

Come per le vernici a dispersione,<br />

anche nella verniciatura UV la temperatura<br />

della p<strong>il</strong>a è un indice degli<br />

eventuali problemi nelle successive<br />

fasi di piegatura e cordonatura.<br />

Applicazione nella stampa di packaging<br />

alimentari e non<br />

Nelle prove <strong>con</strong>dotte su stampe a<br />

finitura ibrida <strong>con</strong> vernice UV<br />

molto br<strong>il</strong>lante VEGRA 1038, nel<br />

processo di estrazione <strong>con</strong> alcool e<br />

cloruro di met<strong>il</strong>ene non sono stati<br />

r<strong>il</strong>evati monomeri residui né fotoiniziatori.<br />

Inoltre, tutte le vernici<br />

UV VEGRA sono a basso odore e<br />

dotate di certificazione ISEGA.*<br />

Tecnologia UV | Vernici UV<br />

Caucciù e caucciù per verniciatura<br />

•Birkan Drucktechnik GmbH, D-Eching am Ammersee<br />

(www.birkan.de, www.duco.co.uk)<br />

•Day International GmbH, D-Reutlingen (www.day-intl.com)<br />

•Phoenix Xtra Print GmbH, D-Hamburg (www.pxp.de,<br />

www.<strong>con</strong>tiair.com)<br />

Lastre da stampa e di verniciatura<br />

•Kodak Polychrome Graphics, D-Osterode (www.kpgraphics.com)<br />

•Rudolf Reproflex GmbH, D-Goslar (www.rudolf-reproflex.de)<br />

•XSYS Print Solutions Deutschland, D-Stuttgart<br />

(www.xsys-printsolutions.com)<br />

Tecnologia rulli gommati e c<strong>il</strong>indri retinati<br />

•Felix Böttcher GmbH & Co. KG, D-Köln (www.boettcher.de)<br />

•Praxair Surface Technologies, D-Schlüchtern (www.praxair.com)<br />

Tecnica di essiccazione e irraggiamento<br />

•adphos Eltosch Torsten Schmidt GmbH, D-Norderstedt<br />

(www.adphos.de, www.eltosch.de)<br />

•Grafix GmbH Zerstäubungstechnik, D-Stuttgart (www.grafix-online.de)<br />

•Dr. Hönle AG UV Technology, D-Gräfelfing (www.hoenle.de)<br />

•IST Metz GmbH, D-Nürtingen (www.ist-uv.com)<br />

•RadTech Europe, NL-Den Haag (www.radtech-europe.com)<br />

Supporti di stampa<br />

•m-real Technical Sales and Marketing, D-Hamburg (www.m-real.com)<br />

•Schneidersöhne Unternehmensgruppe, D-Ettlingen<br />

(www.schneidersoehne.de)<br />

•UPM-Kymmene Sales GmbH, D-Hamburg (www.upm-kymmene.com)<br />

Pertanto, questo rivestimento br<strong>il</strong>lante<br />

può essere ut<strong>il</strong>izzato anche<br />

per stampati destinati all’imballaggio<br />

di prodotti alimentari purché,<br />

però, gli irradiatori UV dispongano<br />

di una potenza sufficiente ai fini<br />

della buona reticolazione della vernice<br />

e vengano puliti e sostituiti ad<br />

intervalli regolari. La vernice UV<br />

1038 può essere ut<strong>il</strong>izzata ottimamente<br />

nella stampa di packaging e<br />

etichette anche per la sua compatib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>con</strong> l’impressione (sono<br />

disponib<strong>il</strong>i speciali foglie d’oro per<br />

l’impressione a caldo).<br />

Albert Uhlemayr, Presidente del Gruppo VEGRA<br />

*) ISEGA Forschungs- und Untersuchungsgesellschaft mbH, D-Aschaffenburg (www.isega.de):<br />

istituto di <strong>con</strong>sulenza e collaudo indipendente, operante in tutto <strong>il</strong> mondo per l’industria e <strong>il</strong><br />

commercio, anche nei settori cellulosa/carta/cartone/cartoncino, materie plastiche, packaging,<br />

inchiostri/vernici/prodotti chimici; appronta perizie e autorizzazioni di prodotti ri<strong>con</strong>osciute a<br />

livello internazionale <strong>con</strong>formemente alla normativa ISO 17025 in tedesco, inglese, francese ed<br />

altre lingue; dal 1990 vengono certificate anche le soluzioni dei produttori di imballaggi sulla<br />

gestione dell’igiene<br />

Process 3 | 2006<br />

29


Processo di finitura lucida | Br<strong>il</strong>lantezza<br />

La br<strong>il</strong>lantezza e la sua classificazione<br />

<strong>con</strong> la lastra di prova <strong>KBA</strong><br />

La br<strong>il</strong>lantezza è l’effetto ottico che<br />

lascia desumere la rugosità o la<br />

lucidezza di una superficie. Questo<br />

effetto nasce dalla riflessione della<br />

luce che viene diffusa dalla superficie<br />

sotto forma di cosiddetta indicatrice<br />

in quasi tutte le direzioni di<br />

spazio. La parte diffusa di luce<br />

riflessa è meno intensa rispetto alla<br />

parte orientata che si crea principalmente<br />

nel campo dell’angolo di<br />

br<strong>il</strong>lantezza, ossia dell’angolo di<br />

emergenza della luce, posizionato<br />

simmetricamente rispetto all’angolo<br />

di incidenza della luce. Tanto<br />

maggiore è la quota di riflessione<br />

orientata, tanto più sott<strong>il</strong>e e lunga<br />

sarà l’indicatrice e tanto maggiore<br />

sarà l’effetto br<strong>il</strong>lantezza. La quota<br />

diffusa diminuisce quando le intercapedini<br />

nella topografia superficiale<br />

rugosa vengono riempite o<br />

completamente coperte da un<br />

mezzo omogeneo (ad esempio la<br />

30 Process 3 | 2006<br />

vernice). Metrologicamente, la<br />

br<strong>il</strong>lantezza viene analizzata <strong>con</strong><br />

una misurazione dell’intensità<br />

luminosa relativa sotto l’angolo di<br />

br<strong>il</strong>lantezza. Gli standard <strong>con</strong>sentono<br />

di regolare diversi angoli sui<br />

glossmetri (riflettometri) e, pertanto,<br />

insieme ai valori misurati si<br />

dovrà sempre registrare anche la<br />

geometria di misurazione. La<br />

norma ISO 2813 (DIN 67530) prescrive<br />

angolazioni di 20°/20° per<br />

finiture molto br<strong>il</strong>lanti, 60°/60° per<br />

finiture normali e 85°/85° per finiture<br />

matt. Da anni, l’industria grafica<br />

e del packaging preferisce però<br />

la 45°/45°, anche se per valutare le<br />

Il fenomeno br<strong>il</strong>lantezza può essere rappresentato come indicatrice della luce riflessa (distribuzione<br />

dell’intensità, qui in giallo)<br />

Punti di br<strong>il</strong>lantezza di metodi di verniciatura frequenti<br />

Vernice UV matt su inchiostri ibridi R = 10…20<br />

Vernice UV matt su inchiostri UV R = 20<br />

Inchiostri (a se<strong>con</strong>da del supporto di stampa) R = 30…50<br />

Vernice a base oleosa su inchiostri standard e ibridi R = 60<br />

Vernice a dispersione su inchiostri standard R = 70<br />

Doppia verniciatura (vernice UV br<strong>il</strong>lante su primer) R = 65…85<br />

Vernice UV br<strong>il</strong>lante su inchiostri UV R = 85…90<br />

Vernice UV br<strong>il</strong>lante su inchiostri ibridi R = 85…95<br />

Vernice UV fuori linea su inchiostro essiccato R = 90…98<br />

stampe verniciate si ricorre sempre<br />

più frequentemente alla 60°/60°.<br />

Con un’<strong>il</strong>luminazione fissa (a 60° o<br />

45°) ed un angolo di misurazione<br />

variab<strong>il</strong>e è possib<strong>il</strong>e definire anche<br />

la forma dell’indicatrice.<br />

I valori misurati dipendenti dall’an-<br />

golo di br<strong>il</strong>lantezza vengono definiti<br />

indifferentemente come “valori<br />

di riflettometro”, “punti di br<strong>il</strong>lantezza”,<br />

“valori di br<strong>il</strong>lantezza” o<br />

“gradi di br<strong>il</strong>lantezza” e sono compresi<br />

tra 0 (riflessione completamente<br />

diffusa, matt assoluto) e<br />

100 (riflessione completamente<br />

orientata, br<strong>il</strong>lantezza assoluta).<br />

Come regola empirica valgono i<br />

valori di riflettometro della tabella.<br />

Eccetto per la vernice a base oleosa<br />

e la verniciatura fuori linea, la<br />

vernice viene applicata <strong>con</strong> un<br />

gruppo flexo. Poco diffuso nella<br />

pratica è <strong>il</strong> “coefficiente di br<strong>il</strong>lantezza<br />

visiva” a norma DIN 16537<br />

compreso tra 0 (matt) e 10 (br<strong>il</strong>lante).<br />

Diffuso in America, invece, è <strong>il</strong><br />

valore di br<strong>il</strong>lantezza Haze come da<br />

norma ASTM D 4035 generato<br />

dalla differenza dei valori di riflettometro<br />

inferiori a 60°/60° e<br />

20°/20°: H = R60 – R20. Questo<br />

valore <strong>con</strong>sente di classificare<br />

meglio la velatura, soprattutto su<br />

campioni a br<strong>il</strong>lantezza normale ed<br />

elevata.<br />

Sinora non esistevano lastre di prova standardizzate per determinare <strong>con</strong> esattezza <strong>il</strong> punto di br<strong>il</strong>lantezza.<br />

Per questo motivo, <strong>KBA</strong> ha messo a punto una lastra di prova che <strong>con</strong>sente di calcolare i<br />

gradi di br<strong>il</strong>lantezza su quasi tutti i substrati a velocità di produzione diverse e per diversi gradi di<br />

copertura dell’area e tipi di vernice. Lo stampatore può misurare senza problemi i punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />

sulle superfici tonali <strong>con</strong> un glossmetro e <strong>con</strong>trollare la riproducib<strong>il</strong>ità degli ordini di stampa<br />

più disparati. I due motivi sono perfetti per la valutazione visiva della br<strong>il</strong>lantezza ottenuta, poiché<br />

sia le tonalità chiare che gli elementi ad elevata copertura dell’area sono parte integrante del soggetto<br />

(perché, almeno <strong>con</strong> la tecnologia a doppia verniciatura, <strong>il</strong> passaggio da copertura alta a<br />

bassa comporta una riduzione della br<strong>il</strong>lantezza).<br />

100<br />

95<br />

90<br />

85<br />

80<br />

75<br />

70<br />

65<br />

Inchiostri ibridi <strong>con</strong> verniciatura finale UV<br />

Misurazione della br<strong>il</strong>lantezza immediata e dopo 72 ore<br />

MK 70% CM 70% CMY 70% MK 100% CM 100% CMYK 70% CMY 100% CMYK 100% non stampato<br />

140% 140% 210% 200% 200% 280% 300% 400%<br />

Misurazione immediata, 10.000 f/h<br />

Misurazione immediata, 12.000 f/h<br />

Misurazione dopo 72 h, 10.000 f/h<br />

Misurazione dopo 72 h, 12.000 f/h<br />

Risultati dei test <strong>con</strong> tecnologia ibrida<br />

I parametri di base <strong>con</strong> questa serie di test erano identici a quelli della serie di test <strong>con</strong> doppia<br />

verniciatura eseguita. I risultati mostrano un grado di br<strong>il</strong>lantezza chiaramente superiore.<br />

Perfino nelle misurazioni dopo 72 ore è stato registrato un effetto “draw-back” minimo. Sulla<br />

base dei risultati della misurazione si può dedurre che la tecnologia ibrida <strong>con</strong>sente una qualità<br />

di verniciatura UV elevatissima e riproducib<strong>il</strong>e.


Finitura fuori linea o in linea?<br />

La finitura “fuori linea”, cioè operazioni<br />

di finitura effettuate in una o<br />

più passate autonome su macchine<br />

speciali, è ovviamente più costosa<br />

di quella “in linea”, ovvero la finitura<br />

in una sola passata insieme al<br />

processo di stampa. Proprio per<br />

questo, oggi è quasi s<strong>con</strong>tato che le<br />

macchine offset a foglio siano dotate<br />

di gruppi di verniciatura. Ciò<br />

nonostante, la finitura lucida fuori<br />

linea ha una sua giustificazione.<br />

Questa finitura è richiesta quando:<br />

• si devono ottenere punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />

particolarmente elevati,<br />

ad esempio <strong>con</strong> strati di vernice<br />

più spessi o <strong>con</strong> la calandratura<br />

• occorre aumentare la protezione<br />

<strong>con</strong>tro l’abrasione e la resistenza,<br />

ad esempio per le copertine<br />

dei libri<br />

• la tipografia deve rivolgersi a<br />

terzi per la finitura, ad esempio<br />

se non dispone di una verniciatura<br />

in linea o di una <strong>con</strong>figurazione<br />

a b<strong>il</strong>accatura<br />

• la tipografia effettua finiture<br />

lucide solo occasionalmente o<br />

“on demand” e, quindi, <strong>il</strong> <strong>con</strong>ti-<br />

nuo funzionamento di un gruppo<br />

di verniciatura in linea risulterebbe<br />

troppo costoso<br />

• la finitura lucida fuori linea<br />

deve essere abbinata ad altri<br />

processi di nob<strong>il</strong>itazione, ad<br />

esempio un rivestimento adesivo<br />

• occorre verniciare l’intero formato,<br />

cosa impossib<strong>il</strong>e nella<br />

macchina da stampa a causa del<br />

margine di pinza.<br />

La stragrande maggioranza delle<br />

finiture lucide e di protezione<br />

avviene in linea, ma entrambe i<br />

metodi, in linea e fuori linea, vanno<br />

aumentando in seguito alla crescente<br />

necessità di prodotti <strong>con</strong><br />

finiture sempre più complesse.<br />

Verniciatura<br />

Rispetto alla verniciatura in linea,<br />

la verniciatura fuori linea presenta<br />

<strong>il</strong> vantaggio che avviene sull’inchiostro<br />

essiccato e, quindi, non importa<br />

quale tipo di inchiostro venga<br />

ut<strong>il</strong>izzato. Le verniciatrici adottano<br />

diverse tecnologie. Le macchine<br />

verniciatrici certificate applicano la<br />

vernice tramite rulli regolando lo<br />

spessore dello strato in base alla<br />

linea di <strong>con</strong>tatto tra i rulli e la<br />

viscosità. Si fa una distinzione tra<br />

macchine <strong>con</strong> verniciatura su uno<br />

o due lati e macchine <strong>con</strong> e senza<br />

pinze, queste ultime <strong>con</strong>sentono<br />

anche di verniciare <strong>il</strong> foglio sino ai<br />

quattro margini estremi. Per la verniciatura<br />

fuori linea sono adatte<br />

anche le macchine a foglio munite<br />

di sistema di verniciatura ed essiccatoio<br />

come gruppo unico (oltre a<br />

mettifoglio e uscita, le cosiddette<br />

“stand-alone coater”) oppure <strong>il</strong> cui<br />

gruppo di stampa viene ut<strong>il</strong>izzato<br />

esclusivamente per la verniciatura,<br />

ovvero macchine rotocalcografiche<br />

a foglio e stampatrici serigrafiche.<br />

Oltre alle vernici a dispersione e<br />

UV, le verniciatrici ut<strong>il</strong>izzano ancora<br />

vernici nitro <strong>con</strong>tenenti solvente<br />

che, però, vanno gradualmente<br />

scomparendo a causa del loro elevato<br />

impatto ambientale. Nella produzione<br />

di packaging si sono affermate<br />

vernici speciali dotate di particolari<br />

resistenze, ad esempio alle<br />

basse temperature e al vapore<br />

acqueo, e le vernici adesive per la<br />

produzione di tessere in plastica<br />

vengono spesso applicate da stampatrici<br />

serigrafiche e<strong>con</strong>omiche.<br />

Un ruolo principe lo giocano le vernici<br />

per calandratura a caldo,<br />

essendo le uniche a raggiungere i<br />

punti di br<strong>il</strong>lantezza di un f<strong>il</strong>m per<br />

laminazione senza però gli stessi<br />

svantaggi (vedi alla voce “laminazione”).<br />

Con l’effetto del calore,<br />

queste vernici vengono applicate<br />

<strong>con</strong> uno strato di spessore doppio<br />

rispetto alle altre e poi compressi<br />

in linea da rulli di calandra lucidati<br />

a specchio.<br />

Laminazione<br />

La laminazione degli stampati <strong>con</strong><br />

f<strong>il</strong>m è <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> di finitura lucida<br />

più complesso. Come per le vernici,<br />

sono disponib<strong>il</strong>i qualità di f<strong>il</strong>m<br />

br<strong>il</strong>lanti e opache nonché a struttura<br />

goffrata, ad esempio le imitazioni<br />

del lino per le copertine rigide, e<br />

<strong>con</strong> speciali rivestimenti funzionali,<br />

ad esempio per una maggiore<br />

resistenza ai graffi. Il materiale prevalentemente<br />

ut<strong>il</strong>izzato per <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m<br />

è <strong>il</strong> poliprop<strong>il</strong>ene orientato (OPP),<br />

estremamente resistente allo strappo<br />

e strutturab<strong>il</strong>e nonché lavorab<strong>il</strong>e<br />

anche a caldo. I f<strong>il</strong>m di acetato<br />

vengono ut<strong>il</strong>izzati occasionalmente<br />

per l’impressione successiva o l’incollaggio<br />

parziale dei fogli. Non<br />

molto tempo fa si ut<strong>il</strong>izzavano<br />

ancora f<strong>il</strong>m di poliestere (PET), che<br />

si distinguono per la migliore ade-<br />

Processo di finitura lucida | Fuori linea<br />

Quando si deve optare per <strong>il</strong> “fuori linea”?<br />

Configurazioni del sistema di verniciatura sull’esempio<br />

di B<strong>il</strong>lhöfer: 1 Sistema a tre rulli, 2<br />

Sistema a due rulli, 3 B<strong>il</strong>accatura <strong>con</strong> sistemi a<br />

due rulli, 4 Calandra<br />

Le prestazioni di finitura fuori linea sono solitamente offerte da aziende grafiche specializzate. Nell’offset a foglio, però,<br />

alcune tipografie di scatole ripiegab<strong>il</strong>i oltre alla tecnologia di stampa a r<strong>il</strong>ievo e fustellatura sono dotate anche di macchine<br />

per la finitura lucida fuori linea. Verniciatura e laminazione <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m sono le due tecnologie di prima scelta, a se<strong>con</strong>da<br />

del tipo di prodotto che si vuole stampare. Nella maggior parte dei casi, i risultati di br<strong>il</strong>lantezza superano quelli ottenuti<br />

<strong>con</strong> la finitura in linea, vantaggio che non giustifica tuttavia gli elevati costi di questo procedimento. Ma si devono verificare<br />

anche altri criteri.<br />

renza (lay-flat) alla superficie della<br />

carta e del cartone e sono più sott<strong>il</strong>i.<br />

Come per la verniciatura fuori<br />

linea, anche nella laminazione <strong>con</strong><br />

f<strong>il</strong>m <strong>il</strong> tipo di inchiostro essiccato<br />

non è determinante. Tuttavia, la<br />

laminazione ha anche alcuni svantaggi:<br />

è nettamente più costosa<br />

della verniciatura, i prodotti sono<br />

più diffic<strong>il</strong>mente riciclab<strong>il</strong>i, la durab<strong>il</strong>ità<br />

del f<strong>il</strong>m può essere inferiore<br />

a quella dello strato di vernice e<br />

anche lo spessore degli strati è<br />

mediamente superiore a quello<br />

della verniciatura. L’ultimo svantaggio,<br />

però, apporta maggiore resistenza<br />

alle intemperie, trasformandosi<br />

così in vantaggio nelle applicazioni<br />

per esterni (display, pareti<br />

pubblicitarie, pubblicità allo stadio<br />

ecc.). I metodi di laminazione sono<br />

tre: la laminazione a dispersione<br />

<strong>con</strong> un adesivo applicato a freddo<br />

(<strong>con</strong> o senza solvente), la laminazione<br />

a caldo mediante collante hot<br />

melt ed <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> relativamente<br />

nuovo della termolaminazione di<br />

f<strong>il</strong>m già preadesivizzati <strong>con</strong> un adesivo<br />

termoreattivo. La termolaminazione<br />

è ampiamente diffusa perché<br />

non prevede solventi, <strong>il</strong> cambio<br />

dell’ordine sull’accoppiatrice è più<br />

rapido, si possono raggiungere<br />

velocità di laminazione elevate, la<br />

riproducib<strong>il</strong>ità della qualità di laminazione<br />

è maggiore ed i prodotti<br />

sono più fac<strong>il</strong>mente riciclab<strong>il</strong>i.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Process 3 | 2006<br />

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Processo di finitura lucida | In linea<br />

Varianti della verniciatura in linea<br />

Nell’offset a foglio, la verniciatura è l’unica tecnologia della finitura lucida in linea. A se<strong>con</strong>da del tipo di inchiostro e della <strong>con</strong>figurazione della macchina si possono<br />

scegliere diversi tipi di verniciatura in linea. Le macchine ibride possono ut<strong>il</strong>izzare tre tipi di vernice in due modalità operative e, pertanto, sono più flessib<strong>il</strong>i delle<br />

macchine a doppia verniciatura, su cui però si possono verniciare a UV anche gli inchiostri standard. Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> in<br />

Apr<strong>il</strong>e 2005 si sono scambiate le varie esperienze sulla verniciatura in linea degli inchiostri ibridi.<br />

Verniciare <strong>con</strong> e senza torre di verniciatura<br />

e <strong>con</strong> <strong>il</strong> rovesciamento<br />

La tabella delle combinazioni di<br />

inchiostro/vernice/supporto di<br />

stampa riportata nell’articolo<br />

“Optare per una f<strong>il</strong>osofia”, in cui<br />

sono stati messi a <strong>con</strong>fronto i vantaggi<br />

della tecnologia ibrida <strong>con</strong><br />

quelli della stampa puramente UV<br />

e della doppia verniciatura, indica<br />

anche le corrispondenti <strong>con</strong>figurazioni<br />

per la macchina da stampa. La<br />

tabella riportata di seguito, basata<br />

sulla tabella delle combinazioni,<br />

descrive le possib<strong>il</strong>ità di tre dota-<br />

32 Process 3 | 2006<br />

zioni di base, ossia senza, <strong>con</strong> una<br />

o <strong>con</strong> due torri di verniciatura a<br />

valle dell’ultimo gruppo di stampa.<br />

Anche le macchine senza torre di<br />

verniciatura possono verniciare,<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> gruppo inchiostratore o <strong>con</strong><br />

quello di bagnatura. Per <strong>con</strong>tro, la<br />

verniciatura a dispersione senza<br />

gruppo di verniciatura non risponde<br />

più agli odierni standard qualitativi.<br />

Proprio per questo motivo, la<br />

vecchia soluzione a suo tempo<br />

offerta anche da <strong>KBA</strong> <strong>con</strong> cui la<br />

“lacca per vaschetta di bagnatura”<br />

poteva essere stampata dal gruppo<br />

Finitura in linea <strong>con</strong> vernice - Possib<strong>il</strong>ità nelle macchine offset a foglio<br />

di bagnatura, non è quasi più<br />

richiesta. Anche l’applicazione<br />

della vernice a dispersione <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

gruppo inchiostratore dotato di un<br />

attacco per racla a camera, promossa<br />

da alcuni <strong>con</strong>correnti come<br />

“soluzione di accesso”, si dimostra<br />

problematica se non viene seguita<br />

da un’essiccazione IR o termovent<strong>il</strong>ata<br />

o è installato solo un irradiatore<br />

IR dimensionato per l’essiccazione<br />

dell’inchiostro. Ne <strong>con</strong>segue<br />

una limitazione della quantità di<br />

vernice applicata.<br />

Torri di verniciatura Tipi di vernice (copertura) Inchiostro da stampa Verniciatura Osservazioni<br />

nessuna Vernice a base oleosa (piena, a zone) per ossidazione/penetrazione Umido su umido dal gruppo inchiostratore <strong>con</strong> lastra<br />

esposta e caucciù<br />

nessuna Vernice a dispersione (piena) per ossidazione/penetrazione Umido su umido dal gruppo inchiostratore <strong>con</strong> lastra<br />

in alluminio non sensib<strong>il</strong>izzata e caucciù<br />

nessuna “Lacca per vaschetta di<br />

bagnatura”(piena)<br />

per ossidazione/penetrazione Umido su umido dal gruppo di bagnatura <strong>con</strong> lastra<br />

in alluminio non sensib<strong>il</strong>izzata e caucciù<br />

Fino a 60 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />

A livelli di potenziamento maggiori<br />

vi sono macchine capaci di verniciare<br />

entrambe le facce, quindi di<br />

applicare vernice br<strong>il</strong>lante o protettiva<br />

a monte del dispositivo di rovesciamento<br />

del foglio. A se<strong>con</strong>da del<br />

tipo di vernice occorre un’essiccazione<br />

intermedia anche per la verniciatura<br />

in bianca sotto forma di<br />

moduli inserib<strong>il</strong>i o meglio di gruppi<br />

di essiccazione. <strong>KBA</strong> aveva già<br />

installato diverse Rapida 105 universal<br />

e Rapida 105 dell’ultima<br />

generazione <strong>con</strong> questa <strong>con</strong>figurazione.<br />

Alcune macchine speciali<br />

Solo strato di vernice sott<strong>il</strong>e, leggermente più spesso <strong>con</strong> attacco per racla<br />

a camera (non <strong>con</strong> <strong>KBA</strong>, problemi senza l’essiccazione IR/termovent<strong>il</strong>ata)<br />

Solo strato sott<strong>il</strong>e di vernice a dispersione a bassa <strong>con</strong>centrazione; la soluzione<br />

di verniciatura a norma VDL non è più richiesta<br />

una Vernice a dispersione* (piena, a zone) per ossidazione/penetrazione o <strong>ibrido</strong> Umido su umido <strong>con</strong> torre di verniciatura Gruppo flexo per verniciatura e prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio<br />

IR/termovent<strong>il</strong>ato; anche nel modo operativo standard di macchine ibride;<br />

fino a 70 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />

una Vernice UV (piena**) fotoreticolazione UV Su inchiostri essiccati <strong>con</strong> torre di verniciatura Essiccatoio UV intermedio, materiali d’uso resistenti agli UV, gruppo flexo<br />

per verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio UV<br />

finale; fino a 90 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />

una Vernice UV (piena**) <strong>ibrido</strong> (ossidazione/penetrazione +<br />

fotoreticolazione UV)<br />

una Vernice a base oleosa (a zone) + vernice<br />

UV (piena**)<br />

una Vernice a base oleosa (a zone) +<br />

vernice a dispersione drip off/<br />

twin effect (piena)<br />

due Vernice a dispersione* (a zone, piena)<br />

+ vernice a dispersione (piena**)<br />

due Vernice a dispersione primer<br />

(piena**) + Vernice UV<br />

(piena**)<br />

due Vernice metallizzata (piena) + vernice<br />

UV o a dispersione ad<br />

effetto (piena)<br />

<strong>ibrido</strong> (ossidazione/penetrazione +<br />

fotoreticolazione UV)<br />

Su inchiostri essiccati <strong>con</strong> torre di verniciatura Gruppo flexo per verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong><br />

essiccatoio IR ed UV nel modo operativo “<strong>ibrido</strong>” delle macchine ibride;<br />

fino a 95 punti di br<strong>il</strong>lantezza<br />

Vernice a base oleosa umido su umido <strong>con</strong> l’ultimo<br />

gruppo inchiostratore, vernice UV su vernice a base<br />

oleosa essiccata <strong>con</strong> torre di verniciatura<br />

Gruppo flexo per verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong><br />

essiccatoio IR ed UV (modo operativo “<strong>ibrido</strong>” delle macchine ibride); fino a<br />

95 punti di br<strong>il</strong>lantezza; effetti a <strong>con</strong>trasto lucido ottimali<br />

per ossidazione/penetrazione o <strong>ibrido</strong> Vernice a base oleosa umido su umido <strong>con</strong> l’ultimo Gruppo flexo per verniciatura e prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio<br />

gruppo inchiostratore, vernice a dispersione <strong>con</strong> torre IR/termovent<strong>il</strong>ato; eventuale riscaldamento della vernice a dispersione;<br />

di verniciatura<br />

effetti a <strong>con</strong>trasto lucido mediocri<br />

per ossidazione/penetrazione Umido su umido <strong>con</strong> la prima torre di verniciatura, su Dotazione “doppia verniciatura” (2 gruppi flexo per verniciatura <strong>con</strong> doppio<br />

vernice essiccata <strong>con</strong> la se<strong>con</strong>da torre di verniciatura essiccatoio IR/termovent<strong>il</strong>ato/intermedio, doppio prolungamento dell’uscita)<br />

<strong>con</strong> essiccatoio finale IR/termovent<strong>il</strong>ato; fino a 80 punti di br<strong>il</strong>lantezza,<br />

effetti interessanti<br />

per ossidazione/penetrazione Primer umido su umido <strong>con</strong> la prima torre di verni- Dotazione “doppia verniciatura” <strong>con</strong> essiccatoio UV finale; fino a 85 punti di<br />

ciatura, vernice UV su primer essiccato <strong>con</strong> la se<strong>con</strong>da br<strong>il</strong>lantezza<br />

torre di verniciatura<br />

fotoreticolazione UV Vernice metallizzata su inchiostri essiccati <strong>con</strong> la prima Essiccatoio UV intermedio, materiali d’uso resistenti agli UV, dotazione<br />

torre di verniciatura, se<strong>con</strong>da vernice su vernice metal- “doppia verniciatura” <strong>con</strong> essiccatoio finale IR/termovent<strong>il</strong>ato; effetti intelizzata<br />

essiccata <strong>con</strong> la se<strong>con</strong>da torre di verniciatura ressanti<br />

*) anche <strong>con</strong> pigmenti ad effetto; **) eventuali punti di incollaggio liberi<br />

Significato dei codici colore nel grafico dei moduli della macchina: bianco = inchiostri ad essiccazione per ossidazione/penetrazione; verde = inchiostri ibridi; viola = inchiostri UV; giallo = vernice a base<br />

oleosa; blu = vernice a dispersione; grigio = vernice a dispersione <strong>con</strong> pigmenti ad effetto; viola chiaro = vernice UV; rosso = torre di verniciatura IR/termovent<strong>il</strong>ata


prevedono una torre di verniciatura<br />

già a monte del primo gruppo di<br />

stampa per l’applicazione di un<br />

fondo bianco coprente o ad effetto,<br />

ad esempio vernice MetalFX o<br />

Iriodin ad effetto perlato.<br />

Verniciatura a dispersione<br />

La verniciatura a dispersione è <strong>il</strong><br />

<strong>metodo</strong> di verniciatura in linea più<br />

adottato nell’offset a foglio. Si applicano<br />

senza problemi sia vernici br<strong>il</strong>lanti,<br />

matt e protettive che, grazie<br />

alla tecnica ormai standard della<br />

camera racla, vernici <strong>con</strong> pigmenti<br />

ad effetto. Per un’essiccazione affidab<strong>il</strong>e<br />

è necessario un essiccatoio<br />

combinato <strong>con</strong> irradiatori all’infrarosso<br />

e racla termovent<strong>il</strong>ata per<br />

l’estrazione dell’umidità (vedi anche<br />

l’articolo su <strong>KBA</strong> VariDry).<br />

L’obbligatoria applicazione della<br />

vernice br<strong>il</strong>lante a dispersione<br />

umido su umido comporta sin dall’inizio<br />

una perdita di br<strong>il</strong>lantezza,<br />

perché parti della vernice penetrano<br />

nell’inchiostro. In linea di principio<br />

si tratta di un effetto drawback,<br />

anche se non nella misura<br />

che si ris<strong>con</strong>tra sovrastampando<br />

direttamente gli inchiostri standard<br />

<strong>con</strong> la vernice UV oppure applicando<br />

la vernice UV su un primer non<br />

ancora completamente asciutto.<br />

Nel modo operativo tradizionale,<br />

sulle macchine ibride è possib<strong>il</strong>e<br />

stendere vernice a dispersione<br />

sugli inchiostri standard, cosa che<br />

funzionerebbe anche <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri ibridi, ma per una buona<br />

br<strong>il</strong>lantezza sarebbe <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e<br />

ut<strong>il</strong>izzare una vernice UV br<strong>il</strong>lante.<br />

Verniciatura UV<br />

A differenza della vernice a dispersione,<br />

che deve essere essiccata<br />

Cambio della vernice <strong>con</strong> circuiti separati<br />

immediatamente, la vernice br<strong>il</strong>lante<br />

a fotoreticolazione UV ha<br />

bisogno di tempo per scorrere e<br />

formare una superficie liscia e<br />

molto br<strong>il</strong>lante. Mentre per la vernice<br />

a dispersione <strong>il</strong> prolungamento<br />

dell’uscita, previsto in entrambi<br />

i casi, ut<strong>il</strong>izza potenti essiccatoi IR<br />

e termovent<strong>il</strong>ati, per la vernice UV<br />

si prolunga la corsa fino all’essiccatoio<br />

finale per un migliore scorrimento.<br />

Nelle macchine odierne<br />

che arrivano sino a 18.000 fogli/h<br />

si <strong>con</strong>siglia addirittura un doppio<br />

prolungamento dell’uscita.<br />

Non venendo mai applicata umido<br />

su umido, bensì sempre su uno<br />

strato di inchiostro o di vernice a<br />

dispersione semiessiccato, la vernice<br />

UV non può penetrare negli<br />

strati più profondi. Anche per questo<br />

motivo si ottengono solitamente<br />

valori di br<strong>il</strong>lantezza superiori<br />

rispetto alla vernice a dispersione.<br />

Il grado di assorbenza del supporto<br />

di stampa è r<strong>il</strong>evante solo se l’inchiostro<br />

ha formato una superficie<br />

liscia oppure compromessa dalla<br />

penetrazione.<br />

Tra le stesse vernici UV si ris<strong>con</strong>trano<br />

differenze in termini di caratteristiche<br />

apportate dal produttore<br />

in base all’applicazione. Nelle vernici<br />

UV per applicazioni a UV totale<br />

sono fondamentali le caratteristiche<br />

di elevata br<strong>il</strong>lantezza e fluidi-<br />

Processo di finitura lucida | In linea<br />

Per motivi di <strong>con</strong>venienza, <strong>il</strong> cambio di modalità operativa sulle macchine ibride richiede anche un rapido cambio del tipo di vernice.<br />

Per questo, la <strong>con</strong>figurazione standard della macchina ibrida <strong>KBA</strong> Rapida prevede una torre di verniciatura a due circuiti separati per passare<br />

tranqu<strong>il</strong>lamente da un tipo di vernice all’altro in caso di cambio dell’ordine. In alternativa si può collegare un sistema di alimentazione<br />

della vernice completamente automatico e autopulente per vernici a dispersione e UV. Con questa <strong>con</strong>figurazione, <strong>il</strong> cambio dalla vernice UV<br />

alla vernice a dispersione e viceversa dura da 7 a 10 minuti, tra vernici uguali (da UV a UV, da dispersione a dispersione) solo 1-2 minuti.<br />

Schema dell’alimentazione automatica della vernice LithoCoat della Harris & Bruno. Dai serbatoi<br />

“coating 1” e “coating 2” vengono pompate a scelta la vernice UV o la vernice a dispersione che<br />

vengono poi <strong>con</strong>vogliate alla <strong>con</strong>dizionatura attraverso un aggregato prima che raggiungano la<br />

camera racla<br />

La <strong>con</strong>figurazione qui raffigurata rappresenta <strong>il</strong> massimo livello di ampliamento della versione ibrida <strong>KBA</strong> Rapida 105 <strong>con</strong> elevata flessib<strong>il</strong>ità di finitura.<br />

Si tratta di una macchina a rovesciamento a 5/5 colori <strong>con</strong> b<strong>il</strong>accatura: la stampa in bianca prevede cinque gruppi di stampa per gli inchiostri normali<br />

o ibridi, una torre di verniciatura per vernice a dispersione o UV e due torri di essiccazione intermedia <strong>con</strong> irradiatori termovent<strong>il</strong>ati e UV. A valle<br />

del rovesciamento del foglio seguono cinque gruppi di stampa e una torre di verniciatura. A monte e a valle del rovesciamento si possono inserire ulteriori<br />

irradiatori UV come essiccatoi interdeck. La parte terminale è formata da un doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoi IR e termovent<strong>il</strong>ati ed<br />

un essiccatoio UV finale direttamente a monte dell’uscita del foglio. I gruppi target possono essere l’industria cosmetica, della moda e automob<strong>il</strong>istica,<br />

per cui sono interessanti la b<strong>il</strong>accatura dorata e argentata oppure vernice br<strong>il</strong>lante o matt oltre alla normale verniciatura a dispersione o UV<br />

L30 Combi Circulator (sinistra) e X10<br />

Conditioner – due componenti del sistema<br />

di alimentazione automatica di vernice a<br />

due circuiti Coating Concept di Tresu<br />

tà. Per le macchine a doppia verniciatura,<br />

la vernice UV viene ulteriormente<br />

ottimizzata per aderire<br />

al primer a dispersione. Nella finitura<br />

ibrida, la formulazione di vernice<br />

UV deve prevedere un’adesione<br />

ottimale agli inchiostri ibridi e la<br />

repulsione sulle zone di vernice a<br />

base oleosa.<br />

Nonostante l’essiccazione UV<br />

intermedia degli inchiostri e la verniciatura<br />

UV molto br<strong>il</strong>lante, le<br />

macchine ibride restano comunque<br />

le macchine ideali per i “potenziali”<br />

utenti UV, perché non occorrono<br />

<strong>con</strong>oscenze approfondite della<br />

tecnica UV, visto che<br />

• si può stampare <strong>con</strong> le stesse<br />

caratteristiche di trasferimento<br />

dei valori tonali delle macchine<br />

standard<br />

• si può <strong>con</strong>tare su un comportamento<br />

di tiratura stab<strong>il</strong>e come<br />

nella stampa puramente UV,<br />

soprattutto per <strong>il</strong> dosaggio di<br />

inchiostro e liquido di bagnatura<br />

•nell’area dei gruppi di stampa<br />

non occorre una dotazione resistente<br />

agli ultravioletti e, quindi,<br />

si può passare tranqu<strong>il</strong>lamente<br />

dal modo “<strong>con</strong>venzionale” a<br />

quello “<strong>ibrido</strong>” e viceversa nonché<br />

da vernice a dispersione a<br />

vernice a base oleosa più<br />

vernice UV.<br />

Process 3 | 2006<br />

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Processo di finitura lucida | In linea<br />

Stato dell’arte della tecnologia a racla a camera<br />

Con l’aus<strong>il</strong>io della moderna tecnologia di verniciatura flessografica è possib<strong>il</strong>e applicare grandi<br />

quantità di vernice per ottenere valori di br<strong>il</strong>lantezza straordinari. La funzione dei sistemi<br />

di verniciatura a due rulli di un tempo, ovvero quella di poter variare immediatamente la<br />

quantità di vernice, è divenuta superflua perché spesso si mira ad un solo spessore determinato.<br />

All’occorrenza si può comunque variare la quantità di vernice ut<strong>il</strong>izzando un rullo an<strong>il</strong>ox<br />

<strong>con</strong> un altro volume di immersione o una specifica ottimale, ad esempio per pigmenti madreperlati.<br />

<strong>KBA</strong> offre allo stampatore una tecnica a rulli di fac<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzo: essendo estremamente<br />

leggero, <strong>il</strong> rullo an<strong>il</strong>ox in formato medio e intermedio può essere sostituito senza ricorrere ad<br />

attrezzi di sollevamento.<br />

Come già <strong>il</strong>lustrato nell’articolo “Adesione e compatib<strong>il</strong>ità degli strati di inchiostro e di vernice”,<br />

nei gruppi flexo per verniciatura sono installati rulli an<strong>il</strong>ox a struttura aperta <strong>con</strong> una<br />

maggiore lineatura del retino.Tanto maggiore è la lineatura, tanto meglio scorre la vernice e<br />

tante più strutture a zone di precisione si possono riprodurre.Oggi,gli incroci delle pareti delle<br />

cellette comunemente ut<strong>il</strong>izzate prima si sono ridotti a piramidi tronche. Con questa incisione<br />

fac<strong>il</strong>e da pulire detta ART (An<strong>il</strong>ox Reverse Technology), <strong>il</strong> rullo an<strong>il</strong>ox raggiunge da 3 a 5<br />

punti di br<strong>il</strong>lantezza in più, perché la tendenza della vernice a formare la “buccia d’arancia” o<br />

i “fori a puntura di sp<strong>il</strong>lo” è inferiore. L’incisione ART-TIF (Thin Ink F<strong>il</strong>m”) migliora la fluidità<br />

della vernice UV nonostante uno strato meno spesso. Le scanalature elicoidali non si sono<br />

affermate, anche perché la “scanalatura senza fine” trasporta la vernice da un lato all’altro<br />

della macchina.<br />

Anche la racla a camera si è evoluta. Finora, un punto critico era rappresentato dalla rapidità<br />

di usura delle due racle d’acciaio. Come per <strong>il</strong> rivestimento dei rulli an<strong>il</strong>ox, la ceramica si<br />

afferma anche come materiale per la racla, perché può aumentarne di circa otto volte la dura-<br />

ta ut<strong>il</strong>e. Sulle racle ad angolazione negativa e positiva, la rotazione dei rulli an<strong>il</strong>ox causa diversi segni di<br />

usura, qui ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>i su due racle ceramiche della BTG dopo una settimana di ut<strong>il</strong>izzo<br />

Doppia verniciatura<br />

Nonostante <strong>il</strong> maggiore <strong>con</strong>sumo<br />

di energia per l’essiccazione ed una<br />

più ampia superficie di appoggio<br />

rispetto alle macchine ibride, le<br />

macchine a doppia verniciatura<br />

sono <strong>con</strong>venienti e, quindi, restano<br />

nel portafoglio <strong>KBA</strong>. Queste macchine<br />

<strong>con</strong>sentono<br />

• la verniciatura UV di inchiostri<br />

standard, anche se solo indirettamente<br />

sig<strong>il</strong>lando precedentemente<br />

in linea lo strato di inchiostro<br />

<strong>con</strong> uno strato di vernice a<br />

dispersione<br />

• di ottenere effetti creativi<br />

variando l’ut<strong>il</strong>izzo della vernice<br />

a dispersione.<br />

Procedimento di pulizia dei rulli an<strong>il</strong>ox<br />

34 Process 3 | 2006<br />

Tuttavia, lo strato di vernice a dispersione<br />

applicato prima della vernice<br />

UV, chiamato primer, non solo permette<br />

un’adesione ottimale della<br />

vernice UV ma, venendo sottoposto<br />

ad un’essiccazione intermedia che<br />

limita <strong>il</strong> grado di assorbenza del supporto<br />

di stampa prima della se<strong>con</strong>da<br />

verniciatura UV, aumenta anche la<br />

br<strong>il</strong>lantezza complessiva. Inoltre,<br />

grazie alla sua proprietà stab<strong>il</strong>izzante,<br />

<strong>il</strong> primer <strong>con</strong>sente di effettuare al<br />

meglio la successiva laminazione <strong>con</strong><br />

f<strong>il</strong>m. Per lavorare senza problemi<br />

entrambi i tipi di vernice è necessario<br />

ut<strong>il</strong>izzare due prodotti perfettamente<br />

compatib<strong>il</strong>i dello stesso produttore.<br />

La versat<strong>il</strong>ità della <strong>con</strong>figurazione a<br />

doppia verniciatura <strong>con</strong>siste nel<br />

fatto che le due torri di verniciatura<br />

non sono idonee solo alle combinazioni<br />

di primer e vernice UV, ma<br />

anche alle verniciature a dispersione<br />

doppie. Un doppio strato di vernice<br />

br<strong>il</strong>lante a dispersione garantisce<br />

elevati valori di br<strong>il</strong>lantezza anche<br />

senza se<strong>con</strong>da verniciatura UV.<br />

Molto più interessante, però, è<br />

quando una delle due vernici a<br />

dispersione <strong>con</strong>tiene pigmenti<br />

metallici o ad effetto madreperlato o<br />

è semplicemente colorata. In questo<br />

modo si possono ottenere effetti<br />

accattivanti che lasciano ampio spazio<br />

alla creatività.<br />

Procedimento, prodotti aus<strong>il</strong>iari Osservazioni<br />

Dispositivo di pulizia automatico integrato nel sistema di alimentazio- Programmi di lavaggio a durata variab<strong>il</strong>e per tutti i componenti di trasporto della vernice; non occorre ripassare<br />

ne della vernice<br />

manualmente; estrema rapidità<br />

Pedana di pulizia Agisce al posto del caucciù per verniciatura o su di esso <strong>con</strong> movimenti di follatura; <strong>con</strong>sigliato da Praxair<br />

Spazzola in acciaio inox Molto efficace se la pulizia avviene subito dopo la stampa; un prodotto detergente possib<strong>il</strong>mente biodegradab<strong>il</strong>e<br />

viene applicato per la vernice a base acqua e/o UV e “massaggiato” <strong>con</strong> movimenti circolari da una spazzola; asciugatura<br />

<strong>con</strong> un panno che non lascia peli; spazzole in rame o in ottone non sono idonee per la reazione chimica <strong>con</strong><br />

la ceramica; prodotti aggressivi possono provocare la corrosione del rullo<br />

Ultrasuoni Il rullo deve essere smontato; un ut<strong>il</strong>izzo errato può danneggiare la ceramica; relativamente costoso<br />

Irradiazione <strong>con</strong><br />

Il rullo deve essere smontato; un ut<strong>il</strong>izzo errato può danneggiare la ceramica; relativamente costoso<br />

- bicarbonato di sodio<br />

- anidride carbonica (ghiaccio secco)<br />

- sferette di plastica<br />

Laser IR Consigliab<strong>il</strong>e a partire da una lineatura del retino di 300 L/cm; <strong>il</strong> rullo deve essere smontato;<br />

un ut<strong>il</strong>izzo errato può danneggiare la ceramica; relativamente costoso<br />

Racle ceramiche ad angolazione negativa e<br />

positiva dopo undici settimane ad una velocità<br />

di produzione di 8000 fogli/h<br />

Foto:Praxair<br />

Verniciatura a <strong>con</strong>trasto lucido<br />

Gli effetti a <strong>con</strong>trasto lucido si possono<br />

ottenere in tre modi diversi<br />

che portano <strong>il</strong> nome di “verniciatura<br />

drip off”, “verniciatura twin<br />

effect” e “finitura ibrida”. In comune<br />

hanno la verniciatura a zone <strong>con</strong><br />

una vernice a base oleosa matt o<br />

strutturante, <strong>con</strong> l’ultimo gruppo<br />

di stampa, e la se<strong>con</strong>da verniciatura<br />

finale molto br<strong>il</strong>lante a piena<br />

copertura, in cui la vernice br<strong>il</strong>lante<br />

per la sua tensione interfacciale<br />

notevolmente maggiore non aderisce<br />

e “scivola via”.<br />

Le differenze risiedono nel tipo di<br />

vernice br<strong>il</strong>lante: <strong>con</strong> la verniciatura<br />

drip off si ut<strong>il</strong>izza una vernice a<br />

dispersione riscaldata, <strong>con</strong> la verniciatura<br />

twin effect una vernice a<br />

dispersione a temperatura ambiente<br />

e <strong>con</strong> la finitura ibrida una vernice<br />

UV. I sistemi twin effect sono disponib<strong>il</strong>i<br />

anche per gli inchiostri ibridi.<br />

La differenza principale <strong>con</strong>siste<br />

nella qualità di <strong>con</strong>trasto lucido<br />

ottenib<strong>il</strong>e: <strong>il</strong> sistema ad inchiostri<br />

ibridi/vernice a base oleosa/vernice<br />

UV è imbattib<strong>il</strong>e e supera di gran<br />

lunga <strong>il</strong> <strong>con</strong>trasto lucido degli altri<br />

due metodi. Oltre alla possib<strong>il</strong>ità di<br />

cambiare modalità operativa, questo<br />

è <strong>il</strong> se<strong>con</strong>do motivo principale per<br />

cui la produzione <strong>con</strong> le macchine<br />

ibride è ut<strong>il</strong>e in molti casi!


Verniciatura UV di inchiostri ibridi<br />

speciali<br />

Il fatto che solo una parte degli<br />

inchiostri ibridi in commercio sia<br />

stata testata dal fogra e poi approvata<br />

da <strong>KBA</strong> per l’impiego sulle<br />

macchine Rapida non significa che<br />

anche altre serie di inchiostri non<br />

siano adatte. Lo stesso dicasi per<br />

gli inchiostri speciali, <strong>il</strong> cui pericolo<br />

di applicazione dovrebbe essere<br />

limitato, soprattutto quelli dei produttori<br />

già muniti di un certificato<br />

per le loro serie CMYK. In linea di<br />

massima, gli inchiostri speciali del<br />

Pantone Matching System (PMS)<br />

ed alcuni inchiostri ad effetto<br />

metallico sono disponib<strong>il</strong>i anche in<br />

formulazioni ibride e, quindi, da<br />

questo punto di vista non dovrebbero<br />

sorgere perplessità nei <strong>con</strong>fronti<br />

della f<strong>il</strong>osofia ibrida.<br />

Durante la verniciatura UV br<strong>il</strong>lante<br />

degli inchiostri speciali si può<br />

verificare un effetto drawback se<br />

l’essiccazione UV intermedia non li<br />

asciuga sufficientemente. Poiché<br />

alcuni inchiostri del ventaglio PMS<br />

sono molto intensi, diversi stampatori<br />

tendono a sovrainchiostrare. In<br />

questo caso, lo spessore dello strato<br />

di inchiostro è troppo grande<br />

per poter essiccare <strong>con</strong> un solo<br />

irradiatore UV. Per questo motivo,<br />

<strong>con</strong> gli inchiostri PMS speciali è<br />

<strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e un se<strong>con</strong>do essiccatoio<br />

UV intermedio. A questo proposito,<br />

anche per una separazione<br />

CMYK a composizione acromatica<br />

viene spesso sovrainchiostrato <strong>il</strong><br />

nero, motivo per cui in questi casi<br />

occorre verificare l’efficacia dell’essiccazione<br />

UV intermedia. Spessori<br />

eccessivi possono anche essere<br />

causa di problemi durante <strong>il</strong> taglio,<br />

la cordonatura e la punzonatura.<br />

Qui sarebbe ut<strong>il</strong>e se <strong>il</strong> produttore<br />

di inchiostri in futuro dotasse i suoi<br />

inchiostri speciali di una <strong>con</strong>centrazione<br />

di pigmenti più elevata,<br />

perché un’intensità di colore maggiore<br />

ridurrebbe lo spessore. I produttori<br />

di inchiostri, invece, sottolineano<br />

che possono intervenire<br />

solo limitatamente sulla formulazione<br />

degli ibridi.<br />

Gli inchiostri ibridi <strong>con</strong> pigmenti<br />

metallici sono già disponib<strong>il</strong>i in<br />

diverse tonalità di bronzo, argento<br />

e oro. Problemi di stampab<strong>il</strong>ità<br />

sono stati registrati da alcuni utenti<br />

solo per l’oro. Inoltre non si può<br />

prevedere se la vernice UV prescelta<br />

può eventualmente ridurre l’effetto<br />

metallizzato voluto dell’inchiostro<br />

in questione. Esperienze<br />

positive sono già state registrate<br />

nella prestampa <strong>con</strong> MetalFX<br />

S<strong>il</strong>ver Base Ink della SunChemical<br />

e della Huber su cui vengono poi<br />

stampati inchiostri ibridi o UV in<br />

CMYK e viene applicata una verniciatura<br />

UV br<strong>il</strong>lante finale. Con<br />

uno spessore di inchiostro nero<br />

minore, la vernice UV aumenta la<br />

br<strong>il</strong>lantezza metallica in modo<br />

Il calendario <strong>KBA</strong> 2002 “Michael Freudenberg:<br />

Paesaggi astratti” è un esempio lampante della<br />

straordinaria qualità degli effetti a <strong>con</strong>trasto<br />

lucido della finitura ibrida. Sigla dell’artista,<br />

calendario e logo <strong>KBA</strong> sono br<strong>il</strong>lantissimi, l’imitazione<br />

di passepartout nero presenta una finitura<br />

granulata e, c<strong>il</strong>iegina sulla torta, su ognuna<br />

delle riproduzioni dei dipinti è stata evidenziata<br />

plasticamente la struttura superficiale<br />

della pennellata <strong>con</strong> finissimi effetti granulato/br<strong>il</strong>lante.<br />

Sono stati ut<strong>il</strong>izzati inchiostri ibridi<br />

Starbrite e vernice a base oleosa di Epple<br />

insieme alla vernice ibrida UV ad effetto<br />

Senolith 360053 della We<strong>il</strong>burger Graphics su<br />

carta GardaMatt 170 g/m 2 delle Cartiere del<br />

Garda<br />

accattivante, comunque <strong>con</strong>viene<br />

sempre effettuare una stampa di<br />

prova, perché, al momento del<br />

taglio, un’essiccazione insufficiente<br />

può far spellicolare gli inchiostri<br />

insieme alla vernice.<br />

Processo di finitura lucida | In linea<br />

Per la verniciatura serve pianificazione<br />

Nella pianificazione di scadenze e<br />

materiali, la verniciatura è un fattore<br />

importantissimo.<br />

•La preparazione di lastre per verniciatura<br />

a zone aumenta i tempi<br />

di allestimento<br />

• Una semplice verniciatura a<br />

dispersione può spostare in<br />

avanti <strong>il</strong> momento dell’elaborazione<br />

successiva<br />

•Acausa di un eventuale effetto<br />

lastra di vetro, nella b<strong>il</strong>accatura<br />

UV occorre tagliare la p<strong>il</strong>a ancora<br />

calda<br />

•L’ut<strong>il</strong>izzo di vernice comporta<br />

una quota di eccedenze maggiore<br />

•Per la verniciatura fuori linea,<br />

includere la pianificazione dei<br />

fornitori di finitura (disponib<strong>il</strong>ità<br />

delle macchine, margine di<br />

pinza, stoccaggio intermedio<br />

per operazioni di finitura successive,<br />

ad esempio la goffratura)<br />

Dieter Kleeberg<br />

<strong>KBA</strong> Rapida 105 in <strong>con</strong>figurazione a doppia verniciatura composta da una torre di verniciatura, due<br />

torri di essiccazione intermedia ed una se<strong>con</strong>da torre di verniciatura nonché un doppio prolungamento<br />

dell’uscita<br />

Inchiostri ibridi senza verniciatura?<br />

All’ultimo meeting degli utenti della tecnologia ibrida, ci si è chiesti se gli inchiostri ibridi<br />

siano ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i anche senza verniciatura. Indipendentemente dal fatto che non sarebbe<br />

e<strong>con</strong>omicamente ragionevole ut<strong>il</strong>izzare inchiostri ibridi costosi invece che inchiostri standard<br />

più a buon mercato, questa variante non può essere presa in <strong>con</strong>siderazione neppure<br />

dal punto di vista tecnologico. Gli inchiostri ibridi, infatti, sono studiati per la sovraverniciatura<br />

e, quindi, produrrebbero una stampa piuttosto opaca, <strong>con</strong> una br<strong>il</strong>lantezza addirittura<br />

inferiore a quella degli inchiostri standard.Inoltre, la stampa in volta sarebbe sprovvista<br />

di protezione <strong>con</strong>tro l’abrasione (per la presenza di vernice, gli inchiostri ibridi non<br />

possono <strong>con</strong>tenere cere né s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>i) e pertanto si potrebbe graffiare la stampa in bianca.<br />

Process 3 | 2006<br />

35


Tecnologia ibrida | Retrospettiva<br />

<strong>KBA</strong> ha <strong>con</strong>tribuito al successo<br />

della tecnologia ibrida<br />

Dalla fine degli anni novanta, gli specialisti dell’offset a foglio di <strong>KBA</strong> iniziarono ad ottimizzare l’ingegneria dei processi mirata all’impiego degli inchiostri ibridi. Ed<br />

è proprio grazie al loro enorme impegno che la tecnica delle macchine, gli inchiostri da stampa, le vernici, i detergenti e i caucciù per la finitura ibrida e <strong>il</strong> funzionamento<br />

misto hanno raggiunto <strong>il</strong> livello attuale. <strong>KBA</strong> ha saputo ri<strong>con</strong>oscere in tempo <strong>il</strong> potenziale della tecnologia ibrida e non si è limitata a dubitarne l’implementazione,<br />

bensì ha investito come nessun altro costruttore di macchine da stampa nello sv<strong>il</strong>uppo e nel perfezionamento di questo processo collaborando fianco a fianco<br />

<strong>con</strong> diversi produttori di inchiostri, vernici e forni di essiccazione. Così, oggi, chi ut<strong>il</strong>izza i sistemi <strong>KBA</strong> può fruire dei vantaggi di processi di finitura brevettati per<br />

effetti di verniciatura innovativi. Circa 250 macchine Rapida installate in tutto <strong>il</strong> mondo applicano <strong>il</strong> processo <strong>ibrido</strong> o <strong>il</strong> funzionamento misto <strong>con</strong>venzionale/<strong>ibrido</strong>.<br />

Per questo <strong>KBA</strong> è <strong>il</strong> leader dell’applicazione dell’<strong>ibrido</strong>.<br />

L’insicurezza iniziale<br />

Agli inizi degli anni novanta, la<br />

casuale scoperta dell’effetto dell’essiccazione<br />

ibrida di un tecnico della<br />

Grafix portò a sv<strong>il</strong>uppare in modo<br />

mirato inchiostri da stampa sia ad<br />

essiccazione per ossidazione/penetrazione<br />

che a fotoreticolazione UV.<br />

Come scoperto poco dopo, la formulazione<br />

non è un gioco da ragazzi<br />

(non si tratta di mescolare l’inchiostro<br />

standard <strong>con</strong> l’inchiostro<br />

UV e basta...). Purtroppo a tutt’oggi,<br />

in alcuni casi eccezionali la stampa<br />

“<strong>ibrido</strong>” sull’etichetta dei <strong>con</strong>tenitori<br />

di inchiostro non è giustificata, ed<br />

anche <strong>il</strong> detergente deve essere<br />

compatib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> l’inchiostro. In passato,<br />

la mancata osservanza di queste<br />

premesse elementari ha provocato<br />

diversi casi di reclamo e gravi<br />

danni all’equipaggiamento delle<br />

macchine. <strong>KBA</strong> ne ha tratto le <strong>con</strong>seguenze<br />

<strong>con</strong>sigliando ed installando<br />

unicamente inchiostri e mezzi<br />

aus<strong>il</strong>iari composti da materiali testati.<br />

Grazie a ciò, negli ultimi tempi si<br />

36 Process 3 | 2006<br />

è andato nettamente riducendo<br />

anche <strong>il</strong> numero degli oppositori<br />

della tecnologia ibrida che, a prova<br />

dell’inidoneità del processo, ogni<br />

volta riferivano di casi di danno.<br />

<strong>KBA</strong> precursore su tutti<br />

Nonostante gli scettici, gli specialisti<br />

dell’offset a foglio di <strong>KBA</strong> non si<br />

lasciarono intimorire e nel novembre<br />

del 2000 depositarono diversi<br />

brevetti per la finitura ibrida. Da<br />

quel momento, <strong>KBA</strong> ha definito<br />

come “Tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>” l’applicazione<br />

della tecnologia ibrida<br />

sulle macchine <strong>KBA</strong> Rapida nella<br />

scrupolosa osservanza delle raccomandazioni<br />

di <strong>con</strong>figurazione, funzionamento<br />

e prodotti aus<strong>il</strong>iari. Le<br />

raccomandazioni per la “dotazione<br />

ibrida standard <strong>KBA</strong>” vengono<br />

costantemente adattate in base agli<br />

ultimi ritrovati della tecnica. Già<br />

l’11 maggio 1999, <strong>KBA</strong> forniva la<br />

primissima macchina capace di<br />

stampare senza problemi <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri ibridi: una Rapida 162a-<br />

Il risultato pubblicato al drupa 2000 sul collaudo delle emissioni della Rapida<br />

105 ibrida a doppia verniciatura<br />

Fonte di emissione Valore limite Risultato del test<br />

SOV (sostanze organiche volat<strong>il</strong>i):<br />

• Isopropanolo<br />

• Idrocarburi<br />

500 mg/m 3<br />

500 mg/m 3<br />

nettamente inferiore<br />

nettamente inferiore<br />

Nebbia d’inchiostro in discussione non dimostrab<strong>il</strong>e<br />

Ozono 0,2 mg/m 3 nettamente inferiore<br />

Radiazione UV <strong>con</strong>forme alla prEN 1010-2 nettamente inferiore<br />

Polvere di stampa 6 mg/m 3<br />

(1,5 mg/m 3 in discussione)<br />

nettamente inferiore<br />

Rumorosità 84 dB (A) ampiamente rispettato<br />

Su questa Rapida 105 a doppia verniciatura, <strong>KBA</strong> dimostrò la finitura ibrida per la prima volta ad<br />

una fiera del settore, <strong>il</strong> drupa 2000. Le due torri di verniciatura funzionano a vernice UV, tutte le<br />

altre caratteristiche di dotazione erano rimaste uguali: fu così che <strong>KBA</strong> dimostrò che era possib<strong>il</strong>e<br />

ut<strong>il</strong>izzare inchiostri ibridi anche sulle macchine tradizionali<br />

6+L SW1 per la Unimac Graphics<br />

negli Stati Uniti. La prima Rapida<br />

105 universal per le applicazioni<br />

<strong>con</strong> inchiostri ibridi, una macchina a<br />

cinque colori, seguiva già a fine<br />

luglio dello stesso anno per la De<br />

Montligeon in Francia. Anche nel<br />

formato medio si adotta la finitura<br />

ibrida, da quando nel dicembre<br />

2000 venne <strong>con</strong>segnata una Rapida<br />

74-5+L a “La Moderna Stampa” in<br />

Italia. Il primo utente della tecnologia<br />

ibrida della nuova generazione di<br />

Rapida 105 è la Challenge Printing<br />

degli Stati Uniti da settembre 2004.<br />

Sempre negli Stati Uniti, nel<br />

novembre 2005 è stata <strong>con</strong>segnata<br />

la prima superjumbo ibrida del<br />

mondo, una Rapida 205-6+L+T<br />

per la Ph<strong>il</strong>lip Lithographing.<br />

Albrecht Bolza-Schünemann, Presidente del <strong>con</strong>siglio di amministrazione <strong>KBA</strong>, appone <strong>il</strong> sig<strong>il</strong>lo BG<br />

“emissione testata” alla Rapida 105 <strong>ibrido</strong>-compatib<strong>il</strong>e al drupa 2000


Ovviamente, <strong>KBA</strong> dimostrò <strong>il</strong> successo<br />

del proprio lavoro di sv<strong>il</strong>uppo al<br />

drupa 2000 e, per la prima volta ad<br />

una fiera del settore, i visitatori poterono<br />

toccare <strong>con</strong> mano la finitura<br />

ibrida. Tra lo stupore del pubblico,<br />

su una Rapida 105 <strong>con</strong> tecnologia a<br />

verniciatura doppia venne dimostrata<br />

<strong>con</strong> una torre la verniciatura UV<br />

finale a piena copertura senza <strong>il</strong> primer.<br />

La se<strong>con</strong>da torre di verniciatura<br />

venne ut<strong>il</strong>izzata alternativamente<br />

per una verniciatura a zone UV<br />

molto br<strong>il</strong>lante, dimostrando allo<br />

stesso tempo che la finitura ibrida<br />

funziona anche <strong>con</strong> gruppi di stampa<br />

dotati di equipaggiamento tradizionale!<br />

Quella Rapida 105 fu la prima<br />

macchina offset a foglio del mondo a<br />

ricevere <strong>il</strong> certificato ambientale<br />

ri<strong>con</strong>osciuto a livello internazionale<br />

“emissione testata” dell’associazione<br />

di categoria della stampa e della lavorazione<br />

della carta. Al drupa 2004,<br />

<strong>KBA</strong> ed i suoi partner presentarono<br />

altri nuovi sv<strong>il</strong>uppi nel campo della<br />

finitura ibrida. Con grande interesse,<br />

i visitatori raccolsero informazioni<br />

sugli inchiostri ibridi, nel frattempo<br />

divenuti quasi inodore e, quindi,<br />

adatti anche ad altre applicazioni<br />

della stampa di packaging. Il funzionamento<br />

misto venne dimostrato su<br />

una Rapida 105 della nuova generazione<br />

da 18.000 fogli/h, che come la<br />

sorella ha ricevuto nel 2005 <strong>il</strong> sig<strong>il</strong>lo<br />

“emissione testata”. Nel corso del<br />

2005 si sono potute equipaggiare le<br />

prime Rapida 105, e quindi anche le<br />

macchine ibride, <strong>con</strong> l’essiccatoio<br />

VariDry (si veda più avanti nella<br />

brochure). Questa tecnologia di<br />

essiccazione su misura rappresenta<br />

un altro passo decisivo verso <strong>il</strong> perfezionamento<br />

del processo <strong>ibrido</strong>.<br />

Nello stesso anno, <strong>KBA</strong> iniziò l’accreditamento<br />

degli inchiostri ibridi,<br />

testati dal fogra insieme ad altri<br />

materiali e prodotti aus<strong>il</strong>iari in termini<br />

di compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> i materiali e<br />

di performance. L’autorizzazione è<br />

un processo infinito che deve affermarsi<br />

come <strong>metodo</strong> di prova standard.<br />

In questo modo, <strong>KBA</strong> <strong>con</strong>tribuisce<br />

in modo decisivo alla sicurezza<br />

della produzione e alla riduzione<br />

dei rischi <strong>con</strong>nessi alle applicazioni<br />

ibride.<br />

<strong>KBA</strong> promuove lo scambio di esperienze<br />

Nel settembre 2005, oltre 150<br />

utenti e rappresentanti dell’industria<br />

complementare si sono scambiati<br />

per la prima volta informazioni<br />

e nozioni sulla pratica quotidiana di<br />

stampa e di finitura in occasione del<br />

primo meeting degli utenti della<br />

tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>. A questa<br />

manifestazione, <strong>KBA</strong> ed altri rinomati<br />

fornitori si sono impegnati a<br />

perseguire un perfezionamento<br />

<strong>con</strong>tinuo e sistematico della tecnologia<br />

ibrida, ancora relativamente<br />

nuova, promettendo agli utenti che,<br />

per l’impiego di questo processo<br />

innovativo, avrebbero potuto affidarsi<br />

completamente a loro.<br />

Tecnologia ibrida | Retrospettiva<br />

Al nono simposio della Mayr-Melnhof Karton del 2004, <strong>KBA</strong> ha dimostrato l’applicazione della finitura ibrida nel settore della protezione del marchio di fabbrica a prova di <strong>con</strong>traffazione<br />

Contro lo scetticismo<br />

Mentre <strong>KBA</strong> già nel 1999 <strong>con</strong>segnava macchine ibride <strong>con</strong> rulli inchiostratori tradizionali<br />

(vale a dire senza rulli per <strong>il</strong> funzionamento misto né speciali per UV) e un po’ ovunque si<br />

faceva a meno di protezioni UV particolari per i gruppi di stampa e si poteva già produrre<br />

<strong>con</strong> meno alcool isoprop<strong>il</strong>ico, le opinioni di altri costruttori andavano in un’altra direzione.<br />

Non si trattava solo del maggiore livello di know-how di <strong>KBA</strong>, peraltro documentato dai<br />

brevetti depositati e dal numero di installazioni, bensì dello scetticismo che si doveva<br />

affrontare, all’epoca diffuso da altri tra gli operatori del settore.<br />

Un <strong>con</strong>corrente, ad esempio, pubblicò nel 2001 i risultati di alcune prove di stampa ibrida<br />

in cui era stato stampato del cartone per scatole ripiegab<strong>il</strong>i nei modi operativi UV totale,<br />

doppia verniciatura e <strong>ibrido</strong> su una macchina a otto colori. In termini di rapporto<br />

ut<strong>il</strong>ità/prezzo, per i problemi <strong>il</strong>lustrati ed anche per l’ampio spettro di applicazione, gli sperimentatori<br />

dello studio si pronunciavano <strong>con</strong>tro la tecnologia ibrida ma a favore della tecnica<br />

a doppia verniciatura (questa valutazione è in netto <strong>con</strong>trasto <strong>con</strong> lo studio sulla redditività<br />

presentato per la prima volta nell’ottobre 2001 in occasione della manifestazione a<br />

porte aperte “Processi di stampa orientati alla salvaguardia dell’ambiente”dal direttore del<br />

marketing <strong>KBA</strong>, Klaus Schmidt). Nel modo operativo <strong>ibrido</strong> ci sarebbe un’eccessiva tendenza<br />

degli inchiostri all’emulsione e, in presenza di aree coperte maggiori, sarebbe stata<br />

accertata la necessità di installare ulteriori essiccatoi UV intermedi. L’inidoneità dei detergenti<br />

sarebbe dimostrata dal fatto che la pulizia dei gruppi di stampa risultava più diffic<strong>il</strong>e<br />

che <strong>con</strong> gli inchiostri UV e si dovevano effettuare un lavaggio supplementare ed una pulizia<br />

intermedia. Per ottenere la necessaria densità di stampa, durante l’inchiostrazione si<br />

sarebbe dovuta applicare una quantità di inchiostro superiore a quella del <strong>metodo</strong> tradizionale<br />

pertanto, oltre ai maggiori costi per i detergenti, occorreva <strong>con</strong>siderare anche <strong>il</strong> maggior<br />

<strong>con</strong>sumo d’inchiostro.Affinché gli inchiostri ibridi potessero essere ut<strong>il</strong>izzati senza problemi,<br />

si <strong>con</strong>sigliava di equipaggiare la macchina <strong>con</strong> speciali rivestimenti UV per i rulli e<br />

caucciù a prova di UV; <strong>con</strong> una percentuale di <strong>ibrido</strong> del 10% nel funzionamento misto,<br />

invece, si potevano lasciare i rulli normali.<br />

Nel frattempo, anche i <strong>con</strong>correnti <strong>con</strong>cordano <strong>con</strong> le opinioni di <strong>KBA</strong> sulla tecnologia ibrida,<br />

anche se in una brochure di tecnologia al drupa 2004 veniva ancora espresso qualche<br />

dubbio: “(...) e poiché tutti gli inchiostri ibridi analizzati da (...) <strong>con</strong>tengono una notevole<br />

<strong>con</strong>centrazione di fotoiniziatori, per un corretto allestimento dei gruppi di stampa e dell’uscita<br />

occorrono materiali resistenti agli ultravioletti. In linea di massima, come rulli<br />

inchiostratori e di bagnatura si <strong>con</strong>sigliano i cosiddetti rulli misti. Un equipaggiamento<br />

ridotto come quello promosso da alcuni <strong>con</strong>correnti, produttori di essiccatoi e fornitori di<br />

inchiostri limita la flessib<strong>il</strong>ità della macchina e genera costi di manutenzione e rivendita<br />

della macchina elevati a causa di componenti macchina e di materiali scarsamente idonei.”<br />

Process 3 | 2006<br />

37


Tecnologia ibrida | Retrospettiva<br />

La stab<strong>il</strong>ità del processo della tecnologia ibrida è garantita dall’impiego di inchiostri e prodotti aus<strong>il</strong>iari di stampa <strong>con</strong>sigliati da <strong>KBA</strong> e dai suoi partner, come hanno già dimostrato innumerevoli esempi<br />

pratici. Per <strong>il</strong> cambio di ordine, lo stampatore <strong>ibrido</strong> può tranqu<strong>il</strong>lamente mantenere l’equipaggiamento standard delle unità di stampa. La tipica <strong>con</strong>figurazione ibrida standard è composta da una macchina<br />

offset a foglio a cinque colori <strong>con</strong> torre di verniciatura, essiccatoio UV intermedio, prolungamento doppio dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoi all’infrarosso e termovent<strong>il</strong>ati ed un essiccatoio UV finale. A se<strong>con</strong>da<br />

dell’applicazione si può installare anche un se<strong>con</strong>do essiccatoio UV intermedio. La Rapida 105 della nuova generazione da 18.000 fogli/h presso <strong>il</strong> Centro Clienti dello stab<strong>il</strong>imento <strong>KBA</strong> di Radebeul è<br />

munita di un se<strong>con</strong>do gruppo inchiostratore che <strong>con</strong>sente di stampare anche un inchiostro speciale oppure la stampa tradizionale a sei colori (ad esempio hexachrome). La somma investita nel formato<br />

3b, quindi, è circa <strong>il</strong> 20% in meno di quella di una macchina a doppia verniciatura, costi per energia e ingombro diminuis<strong>con</strong>o nettamente e, per di più, una macchina ibrida si distingue per la maggiore<br />

flessib<strong>il</strong>ità. Oggi, <strong>KBA</strong> fornisce macchine ibride dalla Rapida 74 nel formato medio fino alla Rapida 205 superjumbo.<br />

L’enorme potenziale di flessib<strong>il</strong>ità<br />

di finitura e di applicab<strong>il</strong>ità non<br />

veniva sfruttato appieno, e non lo è<br />

neppure tuttora, e richiede un dialogo<br />

più intenso tra chi sv<strong>il</strong>uppa e<br />

chi ut<strong>il</strong>izza. In questo processo,<br />

<strong>KBA</strong> si <strong>con</strong>sidera un innovatore ed<br />

un coordinatore orientato al mercato,<br />

e questo suo ruolo è ri<strong>con</strong>osciuto<br />

anche dagli operatori del settore.<br />

Con una risonanza ancora maggiore<br />

(280 partecipanti da dodici<br />

paesi), nell’apr<strong>il</strong>e 2005 si è tenuto<br />

<strong>il</strong> se<strong>con</strong>do meeting degli utenti<br />

della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>, cui<br />

fanno riferimento diverse delle<br />

citazioni riportate in questa brochure.<br />

Le discussioni dal podio<br />

hanno evidenziato i passi da gigante<br />

compiuti dalla tecnologia ibrida<br />

in pochissimi anni. Gli ordini un<br />

tempo irrealizzab<strong>il</strong>i sono oggi<br />

la <strong>con</strong>ferma di quanto fosse stato<br />

giusto investire nell’<strong>ibrido</strong>.<br />

Nonostante alcuni problemi che si<br />

presentano per ordini complessi ed<br />

utenti “amanti della sperimentazione”,<br />

gli utenti della tecnologia ibrida<br />

<strong>KBA</strong> sono soddisfatti della macchina<br />

e dell’assistenza da parte di<br />

produttore e fornitori.<br />

Come piattaforma di lancio della<br />

tecnologia ibrida, <strong>KBA</strong> ricorre<br />

anche ad altre manifestazioni sfondando,<br />

per così dire, le porte già<br />

38 Process 3 | 2006<br />

aperte degli stampatori, perché la<br />

necessità di informazione sulla f<strong>il</strong>osofia<br />

dell’<strong>ibrido</strong> è davvero enorme.<br />

Al forum della stampa 2002, alcuni<br />

utenti dell’<strong>ibrido</strong> <strong>KBA</strong> hanno <strong>il</strong>lustrato<br />

per la prima volta in pubblico<br />

i motivi che li hanno spinti ad<br />

optare per questa tecnologia e le<br />

loro esperienze e al nono simposio<br />

della Mayr-Melnhof Karton (MMK)<br />

alla <strong>KBA</strong> nel 2004, quando si parlava<br />

soprattutto delle possib<strong>il</strong>ità di<br />

nob<strong>il</strong>itazione per la protezione dei<br />

marchi di fabbrica, venne dimostrato<br />

che anche in questo settore la<br />

Rapida 105 ibrida può essere ut<strong>il</strong>izzata<br />

per esigenze insolite. Jürgen<br />

Ve<strong>il</strong>, direttore del marketing offset<br />

a foglio <strong>KBA</strong>, ha mostrato un <strong>metodo</strong><br />

e<strong>con</strong>omico messo a punto da lui<br />

e dal suo team <strong>con</strong> cui è possib<strong>il</strong>e<br />

implementare un’immagine CIT<br />

(“Concealed Image Technologies”,<br />

“tecnologia dell’immagine nascosta”,<br />

“Hidden Image”) in modo<br />

assolutamente a prova di <strong>con</strong>traffazione<br />

anche su superfici non retinate<br />

grazie all’effetto <strong>con</strong>trasto di<br />

vernici <strong>con</strong> trasparenze diverse.<br />

La tecnologia ibrida trova sempre più<br />

seguaci<br />

La sola <strong>KBA</strong> ha fornito oltre 200<br />

macchine <strong>con</strong> pacchetto <strong>ibrido</strong> in<br />

tutte le classi di formato standard<br />

in tutti i <strong>con</strong>tinenti ed ha <strong>con</strong>verti-<br />

to una serie di macchine per la produzione<br />

ibrida. Tendenza: in<br />

aumento. Attualmente, ogni anno<br />

si vendono più macchine ibride<br />

rispetto all’anno precedente. Il successo<br />

dà ragione a <strong>KBA</strong>.<br />

Dopo un lungo periodo in cui <strong>il</strong><br />

mercato ha tentato in vari modi di<br />

mettere in serio dubbio la validità<br />

del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>, quelli che un<br />

tempo nell’industria complementare<br />

si dichiaravano acerrimi nemici<br />

di questa tecnologia oggi <strong>con</strong>dividono<br />

le opinioni di <strong>KBA</strong> e riferis<strong>con</strong>o<br />

addirittura le installazioni effettuate<br />

nella stampa specializzata.<br />

Già, perché la comprovata redditività<br />

e la semplicità d’uso della tecnologia<br />

ibrida rendono diffic<strong>il</strong>e<br />

opporsi ad oltranza, anche se come<br />

costruttori si deve rinunciare all’installazione<br />

di questa o quella torre<br />

di verniciatura...<br />

Dieter Kleeberg<br />

In occasione dei meeting organizzati presso <strong>il</strong> Centro Clienti <strong>KBA</strong>, qui <strong>con</strong> un gruppo di tipografi italiani,<br />

gli operatori del settore hanno assistito a varie dimostrazioni pratiche della tecnologia ibrida


fogra testa gli inchiostri ibridi<br />

Più sicurezza <strong>con</strong> i test e la standardizzazione<br />

Il motivo della prova dei materiali<br />

commissionata da <strong>KBA</strong> al fogra per<br />

i mezzi di produzione ibridi è che<br />

nella produzione ibrida di alcune<br />

tipografie <strong>con</strong> le macchine Rapida<br />

vengono ut<strong>il</strong>izzati materiali sì dotati<br />

dell’etichettatura “<strong>ibrido</strong>”, ma<br />

che si sono rivelati essere praticamente<br />

dei mezzi di produzione<br />

quasi puramente UV, provocando<br />

danni ai rulli e ai caucciù ed, inoltre,<br />

compromettendo notevolmente<br />

la fiducia degli utenti in questo<br />

processo di finitura innovativo e<br />

assolutamente sicuro se, invece, si<br />

scelgono mezzi di produzione idonei.<br />

La prova e la successiva ab<strong>il</strong>itazione<br />

di mezzi di produzione ibridi<br />

idonei da parte del fogra volgevano<br />

a fornire standard chiaramente<br />

definiti per prodotti compatib<strong>il</strong>i<br />

nell’interesse degli utenti.<br />

L’intenzione non era tanto quella di<br />

spingere i produttori a rivelare le<br />

proprie formulazioni, quanto quel-<br />

la di far sì che i mezzi di produzione<br />

ibridi <strong>con</strong>sentissero un processo<br />

di stampa e di finitura sicuro e prevedib<strong>il</strong>e<br />

in base alle loro caratteristiche<br />

ed un funzionamento della<br />

macchina da stampa senza problemi<br />

di sorta.<br />

<strong>KBA</strong> ha commissionato al fogra <strong>il</strong><br />

test delle seguenti sei serie di<br />

inchiostri da stampa (scala europea<br />

CMYK) di sei produttori:<br />

Serie A: Print Solutions K+E<br />

Novabryte BF Process (in passato<br />

un prodotto dei sistemi di stampa<br />

BASF)<br />

Serie B: SunChemical Sun Cure<br />

Hy-Bryte<br />

Serie C: Epple Starbrite<br />

Serie D: Hostmann-Steinberg<br />

(Huber Group) Reflecta Hybrid<br />

Serie E: Arets Graphics EXC<br />

Process Hybrid<br />

Serie F: XSYS Print Solutions<br />

Gemini Process (in passato un prodotto<br />

della Flint-Schmidt).<br />

Effetto rigonfiamento degli inchiostri<br />

ibridi sui rulli gommati<br />

Per i test di rigonfiamento come da<br />

normativa DIN 53521, la ditta<br />

Felix Böttcher di Colonia ha fornito<br />

campioni di tre mescole di gomma<br />

per rulli:<br />

M1: tipo 179 25 (rullo di inchiostrazione<br />

lastra)<br />

M2: tipo 479 40 (rullo vibratore di<br />

inchiostrazione)<br />

M3: tipo 220 22 (rullo di bagnatura<br />

lastra).<br />

Dopo che i campioni sono rimasti<br />

immersi negli inchiostri ibridi per<br />

sette giorni ad una temperatura di<br />

40° C, si è misurata la variazione<br />

percentuale del volume, della<br />

massa e della durezza Shore A della<br />

gomma. Per ottenere risultati di<br />

rigonfiamento comparab<strong>il</strong>i anche<br />

in futuro <strong>con</strong> le prove standard dei<br />

costruttori di rulli gommati, <strong>il</strong> fogra<br />

suggerisce una temperatura di 50°<br />

C. Poiché una perdita di durezza<br />

non si riflette proporzionalmente<br />

sugli altri parametri, per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />

degli inchiostri si dovrebbero<br />

tenere in <strong>con</strong>siderazione le variazioni<br />

di volume, massa e durezza.<br />

Gli inchiostri C ed F hanno provocato<br />

<strong>il</strong> rigonfiamento minore, mentre<br />

non è stato possib<strong>il</strong>e ab<strong>il</strong>itare<br />

l’inchiostro E a causa degli elevati<br />

valori di variazione del volume e<br />

della massa. L’azione dell’inchiostro<br />

D sulla perdita di durezza della<br />

mescola di gomma 2 era critica.<br />

Effetto rigonfiamento degli inchiostri<br />

ibridi sui caucciù<br />

I test di rigonfiamento del caucciù<br />

sono stati <strong>con</strong>dotti se<strong>con</strong>do la normativa<br />

DIN 53521 <strong>con</strong> campioni di<br />

sei caucciù di tre produttori:<br />

1: Phoenix Xtra Print Topaz Carat<br />

(caucciù per inchiostri normali,<br />

ibridi e UV)<br />

2: Phoenix Xtra Print Tourmaline<br />

Carat (caucciù per inchiostri normali)<br />

3: Phoenix Xtra Print Ruby Carat<br />

(caucciù per inchiostri UV e ibridi)<br />

Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />

Nel 2004, <strong>KBA</strong> ha commissionato al “fogra Forschungsgesellschaft Druck e.V.” di Monaco di Baviera <strong>il</strong> test di sei serie di inchiostri ibridi. In circa seicento prove isolate<br />

sono stati stab<strong>il</strong>iti <strong>il</strong> comportamento di rigonfiamento dei rulli gommati e dei caucciù <strong>con</strong> questi inchiostri nonché la lavab<strong>il</strong>ità dei singoli inchiostri da stampa.<br />

L’obiettivo era quello di individuare gli inchiostri da stampa più adatti al processo di stampa ibrida e di <strong>con</strong>trassegnarli <strong>con</strong> l’etichetta “accredited for hybrid printing”,<br />

ossia “<strong>ibrido</strong>”. Questa etichetta <strong>con</strong>ferita <strong>con</strong>giuntamente da fogra e <strong>KBA</strong> rappresenta una raccomandazione per un impiego pratico e senza problemi delle serie di<br />

inchiostri che hanno superato i test, a <strong>con</strong>dizione che vengano ut<strong>il</strong>izzate insieme ai rulli gommati, ai caucciù ed ai detergenti ut<strong>il</strong>izzati anche nelle prove. Sulla base<br />

dei metodi di prova, <strong>il</strong> fogra ha anche proposto di <strong>con</strong>durre prove future finalizzate ad evitare i danni e ad ab<strong>il</strong>itare altri prodotti.<br />

Durante i test di rigonfiamento, i lembi di<br />

prova a norma (36 x 6 mm) dei rulli gommati<br />

sono rimasti immersi negli inchiostri ibridi per<br />

sette giorni a 40° C<br />

4: Day International dayGraphica<br />

Equalizer 3610 (caucciù per<br />

inchiostri normali e ibridi)<br />

5: Day International NSP 03<br />

(caucciù per inchiostri normali,<br />

ibridi e UV)<br />

6: Duco/Birkan Multi Hybrid<br />

(caucciù per inchiostri normali,<br />

ibridi e UV).<br />

Durante i test doveva venire a <strong>con</strong>tatto<br />

<strong>con</strong> l’inchiostro <strong>ibrido</strong> soltanto<br />

la superficie in gomma superiore<br />

del caucciù. Come per i rulli, gli<br />

inchiostri hanno agito per sette<br />

giorni ad una temperatura di 40° C,<br />

però per i caucciù è stata determinata<br />

la variazione assoluta di spessore<br />

e massa. Come previsto, le<br />

alterazioni si sono dimostrate sim<strong>il</strong>i<br />

a quelle dei rulli gommati.<br />

Il più resistente a tutte le serie di<br />

inchiostri è stato <strong>il</strong> caucciù 3, un<br />

telo ottimizzato soprattutto per la<br />

stampa UV e dotato di un rivestimento<br />

in EPDM. Gli inchiostri C<br />

ed F hanno causato un rigonfiamento<br />

estremamente ridotto su<br />

tutti i tipi di caucciù. Tutti gli altri<br />

caucciù si rigonfiano <strong>con</strong> gli inchiostri<br />

A, B, D e, soprattutto <strong>con</strong> E.<br />

Come per <strong>il</strong> collaudo dei detergenti,<br />

Mezzo di prova per la standardizzazione delle variazioni di spessore, qui su un caucciù<br />

Process 3 | 2006<br />

39


Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />

i valori limite per la variazione di<br />

spessore (±0,04 mm) e le variazioni<br />

di massa (±100g/m 2 e ±0,0707<br />

g/corpo in prova) sembrano però<br />

eccessivi e, quindi, per definire<br />

l’azione degli inchiostri <strong>il</strong> fogra<br />

<strong>con</strong>siglia ai produttori di caucciù di<br />

arrivare ad altri valori limite più<br />

sensati.<br />

Azione pulente dei detergenti sugli<br />

inchiostri ibridi<br />

La lavab<strong>il</strong>ità degli inchiostri ibridi è<br />

stata testata <strong>con</strong> cinque detergenti<br />

presenti in commercio e <strong>con</strong> una<br />

formulazione campione:<br />

W1: DC DruckChemie Hybrid 1.0<br />

W2: DC DruckChemie Hybrid 3.0<br />

W3: DC DruckChemie Multi UV<br />

(formulazione campione)<br />

W4: DS Druckerei Service (Fuji<br />

Hunt) Service Novasol HB 10<br />

W5: VEGRA E 939 e<br />

W6: Day International Hybrid-<br />

Wash.<br />

Tutti i detergenti erano prodotti<br />

altobollenti a base di olio vegetale<br />

non tanto aggressivi quanto i detergenti<br />

UV. Per produrre i campioni<br />

(stampe su strisce di carta prima e<br />

40 Process 3 | 2006<br />

dopo <strong>il</strong> lavaggio di 0,17 g di inchiostro<br />

spalmato <strong>con</strong> 0,3 ml di detergente)<br />

è stato ut<strong>il</strong>izzato un apparecchio<br />

per prove di stampa della<br />

ditta Prüfbau. Le stampe sono state<br />

essiccate sotto un irradiatore UV e<br />

quindi sottoposte alla misurazione<br />

densitometrica. Come grandezza di<br />

valutazione della lavab<strong>il</strong>ità di un<br />

inchiostro <strong>ibrido</strong> è stata presa la<br />

riduzione percentuale della densità<br />

ottica.<br />

Gli inchiostri B e C erano più diffic<strong>il</strong>mente<br />

lavab<strong>il</strong>i rispetto a A, D, E<br />

ed F. In generale, i valori peggiori<br />

sono stati misurati per gli inchiostri<br />

Yellow. Un detergente che ha riportato<br />

ottimi risultati di lavaggio per<br />

una determinata serie di inchiostri<br />

può comunque presentare un comportamento<br />

di lavaggio inaccettab<strong>il</strong>e<br />

per un’altra serie. Il W5, ad<br />

esempio, ha lavato efficacemente<br />

gli inchiostri A ed E, ma ha fallito<br />

<strong>con</strong> gli inchiostri B e C. La formulazione<br />

campione, invece, ha dimostrato<br />

un’azione pulente costantemente<br />

buona, risultando quindi <strong>il</strong><br />

detergente standard <strong>con</strong>sigliato per<br />

le prove di ab<strong>il</strong>itazione future.<br />

Ab<strong>il</strong>itazione e procedimento futuro<br />

Delle sei serie di inchiostri citate<br />

inizialmente, quattro hanno superato<br />

i collaudi fogra qui <strong>il</strong>lustrati e<br />

sono stati quindi ab<strong>il</strong>itati da <strong>KBA</strong><br />

<strong>con</strong> l’etichettatura <strong>KBA</strong>/fogra:<br />

Serie A: XSYS Print Solutions<br />

K+E Novabryte BF Process<br />

Serie B: SunChemical Sun Cure<br />

Hy-Bryte<br />

Serie C: Epple Starbrite e<br />

Serie F: XSYS Print Solutions<br />

Gemini Process.<br />

Se <strong>il</strong> produttore modifica la composizione<br />

del prodotto ab<strong>il</strong>itato, per<br />

riottenere l’etichettatura <strong>il</strong> nuovo<br />

prodotto dovrà superare <strong>con</strong> successo<br />

una nuova serie di test.<br />

Le serie di inchiostri testate che<br />

non si sono potute <strong>con</strong>sigliare subito<br />

possono comunque essere sottoposte<br />

ad una nuova prova di ab<strong>il</strong>itazione<br />

dopo essere state debitamente<br />

modificate, cosa che sembra promettere<br />

molto bene per la serie D.<br />

Per la serie E, invece, una riprova<br />

non è realistica a causa del comportamento<br />

tipico degli inchiostri UV.<br />

Poiché la prima serie di prove era<br />

limitata a sei inchiostri scelti a<br />

La lavab<strong>il</strong>ità delle sei serie di inchiostri ibridi<br />

<strong>con</strong> i sei diversi detergenti ibridi è stata testata<br />

ut<strong>il</strong>izzando un apparecchio per stampe di prova<br />

della ditta Prüfbau<br />

Comportamento di rigonfiamento delle mescole di gomma dei rulli M1-M3: variazione di massa (in %) dei rulli gommati dopo un tempo di azione di sette<br />

giorni delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore limite: ±4%)<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Black<br />

M1<br />

M2 M3<br />

A B C D E F<br />

Yellow<br />

M2<br />

M1<br />

M3<br />

A B C D E F<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

-1<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Magenta<br />

caso, l’ab<strong>il</strong>itazione non significa<br />

affatto che tutte le serie di inchiostri<br />

non testate siano inidonee. La<br />

serie di inchiostri FD HB Eco-SOY<br />

della Toyo Ink, ad esempio, è stata<br />

ut<strong>il</strong>izzata <strong>con</strong> successo nelle dimostrazioni<br />

di stampa al forum degli<br />

utenti della tecnologia ibrida<br />

dell’Apr<strong>il</strong>e 2005. Anche per quanto<br />

riguarda caucciù, rulli e detergenti<br />

è stata effettuata solo una prima<br />

selezione. <strong>KBA</strong>, quindi, può <strong>con</strong>sigliare<br />

unicamente i prodotti ut<strong>il</strong>izzati<br />

nella prima prova, senza valutazione<br />

dei prodotti non selezionati<br />

M1<br />

A<br />

Cyan<br />

B C D E F<br />

M2<br />

M1<br />

M3<br />

A B C D E F<br />

M2<br />

M3


chi ut<strong>il</strong>izza altri prodotti nel processo<br />

<strong>ibrido</strong> agisce a proprio rischio e<br />

pericolo. Nella scelta dei componenti<br />

di processo, comunque, è<br />

sempre <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e farsi assistere<br />

da un esperto. In futuro, dietro<br />

pagamento ogni produttore potrà<br />

incaricare <strong>il</strong> fogra di sottoporre i<br />

propri prodotti ad una prova di ab<strong>il</strong>itazione,<br />

senza ordine di collaudo<br />

di <strong>KBA</strong>. Al termine ultimo di accettazione<br />

della presente brochure<br />

avevano superato <strong>con</strong> successo la<br />

prova fogra le serie di inchiostri<br />

Jänecke+Schneemann Supra UV<br />

Hybrid e Sicolor Sicobrite.<br />

Suggerimenti per i criteri di prova<br />

Nel loro verbale di collaudo, gli<br />

autori del fogra hanno elaborato<br />

alcune proposte interessanti. In<br />

futuro, quindi, per evitare di danneggiare<br />

i materiali in gomma si<br />

potrebbero tenere in <strong>con</strong>siderazione<br />

le prove di laboratorio, visto che<br />

Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />

Comportamento di rigonfiamento delle mescole di gomma dei rulli M1-M3: variazione di volume (in %) dei rulli gommati dopo un tempo di azione di sette<br />

giorni delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore limite: ±4%)<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Comportamento di rigonfiamento delle mescole di gomma dei rulli M1-M3: variazione di durezza (in Shore A) dei rulli dopo un tempo di azione di sette giorni<br />

delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore limite: ±5 Shore A)<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

-4<br />

-5<br />

-6<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

-4<br />

-5<br />

-6<br />

Black<br />

A B C D E F<br />

Yellow<br />

A B C D E F<br />

Black<br />

M1<br />

M2<br />

M3<br />

A B C D E F<br />

Yellow<br />

M1<br />

M2 M3<br />

M2<br />

M1 M3<br />

A B C D E F<br />

M1<br />

M2<br />

M3<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

-1<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

-4<br />

-5<br />

-6<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

-4<br />

-5<br />

-6<br />

Magenta<br />

A<br />

Cyan<br />

B C D E F<br />

A B C D E F<br />

Magenta<br />

M1<br />

A B C D E F<br />

Cyan<br />

in caso di carico permanente alcuni<br />

valori di rigonfiamento indicano<br />

pericolo di danno. Inoltre, gli autori<br />

<strong>con</strong>sigliano di testare la lavab<strong>il</strong>ità<br />

di una serie di inchiostri da collaudare<br />

<strong>con</strong> una formulazione di<br />

detergente standard (che metterebbe<br />

a punto <strong>il</strong> fogra) e di prescrivere<br />

M2<br />

M1<br />

M1<br />

M2<br />

M3<br />

M3<br />

M1<br />

A B C D E F<br />

M2<br />

M2<br />

M3<br />

M3<br />

Process 3 | 2006<br />

41


Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />

una lavab<strong>il</strong>ità minima se<strong>con</strong>do <strong>il</strong><br />

<strong>metodo</strong> sopra descritto. Allo<br />

stesso tempo si potrebbero testare<br />

e <strong>con</strong>sigliare nello stesso modo<br />

anche nuovi detergenti, purché<br />

dimostrino o superino la lavab<strong>il</strong>ità<br />

minima di una serie di inchiostri<br />

standard. Le prove di lavab<strong>il</strong>ità, che<br />

in parte hanno rivelato differenze<br />

42 Process 3 | 2006<br />

notevoli (sia per la lavab<strong>il</strong>ità di singoli<br />

inchiostri che per l’azione<br />

pulente dei singoli detergenti)<br />

sono state <strong>con</strong>fermate anche da<br />

rapporti di esperienze pratiche, ma<br />

hanno anche dimostrato che i problemi<br />

di lavaggio si presentano solo<br />

<strong>con</strong> determinate combinazioni.<br />

Se si vuole ottenere una standar-<br />

dizzazione della stampa <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri ibridi, la lavab<strong>il</strong>ità è un<br />

criterio importantissimo, perché i<br />

tempi di lavaggio influis<strong>con</strong>o enormemente<br />

sulla produttività. Le<br />

prove di lavab<strong>il</strong>ità potrebbero portare<br />

a tempi di lavaggio più brevi e,<br />

quindi, ad una migliore redditività,<br />

<strong>con</strong>tribuendo al <strong>con</strong>tempo ad una<br />

Comportamento di rigonfiamento dei caucciù da 1 a 6: variazione di spessore (in mm) dopo un tempo di azione di sette giorni delle serie di inchiostri ibridi da<br />

A ad F (valore limite: ±0,04 mm)<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

0<br />

-0.02<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

0<br />

-0.02<br />

Black<br />

Yellow<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

Magenta<br />

Cyan<br />

migliore standardizzazione del processo<br />

di stampa. Attualmente, i<br />

detergenti devono essere abbinati<br />

agli inchiostri ibridi in base alla loro<br />

azione pulente.<br />

Dr. Wolfgang Rauh, fogra<br />

Alexander Sch<strong>il</strong>ler, fogra<br />

123456<br />

0<br />

123456<br />

-0.02<br />

A B C D E F<br />

A B C D E F<br />

123456<br />

0<br />

-0.02<br />

123456<br />

A B C D E F<br />

A B C D E F<br />

Comportamento di rigonfiamento dei caucciù da 1 a 6: variazione di massa (in g) dopo un tempo di azione di sette giorni delle serie di inchiostri ibridi da A ad<br />

F (valore limite: ±0,0707 g/superficie del corpo di prova)<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

0<br />

-0.02<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

0<br />

-0.02<br />

Black<br />

Yellow<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

Magenta<br />

123456<br />

0<br />

123456<br />

-0.02<br />

A B C D E F<br />

A B C D E F<br />

123456<br />

0<br />

-0.02<br />

123456<br />

A B C D E F<br />

A B C D E F<br />

0.10<br />

0.08<br />

0.06<br />

0.04<br />

0.02<br />

Cyan


Al meeting degli utenti della tecnologia ibrida nell’apr<strong>il</strong>e 2005, Jürgen Ve<strong>il</strong> (destra), direttore del<br />

marketing offset a foglio <strong>KBA</strong>, ha <strong>con</strong>segnato i primi certificati di ab<strong>il</strong>itazione ai produttori di<br />

inchiostri ibridi. Soddisfatti della certificazione <strong>KBA</strong>/fogra (da sinistra a destra): Joachim Erlach<br />

(Epple Druckfarben), Gerrit Wemken (SunChemical Hartmann Druckfarben) ed Harold Terwal (Flint-<br />

Schmidt/XSYS Printing Solutions)<br />

Al termine ultimo di accettazione della presente pubblicazione “<strong>KBA</strong> Process” sono state approvate<br />

complessivamente sei serie di inchiostri ibridi da <strong>KBA</strong>/fogra (vedi tabella a pagina 21).<br />

Tecnologia ibrida | Ab<strong>il</strong>itazione<br />

Azione pulente (in %) dei detergenti W1 - W6 su nero, magenta, giallo e ciano delle serie di inchiostri ibridi da A ad F (valore ideale: 100%; valore minimo: 50%)<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

A<br />

W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />

C<br />

E<br />

K<br />

M<br />

Y<br />

C<br />

C<br />

K M<br />

Y<br />

W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />

K C<br />

M Y<br />

W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />

La certificazione di prova assegnata dal fogra al<br />

superamento dei test è la premessa per l’ab<strong>il</strong>itazione<br />

definitiva del prodotto da parte di <strong>KBA</strong><br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

B<br />

W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />

D<br />

W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />

F<br />

K M<br />

C<br />

Y<br />

M<br />

C<br />

K Y<br />

Product No.:<br />

W1 W2 W3 W4 W5 W6<br />

Accredited For Hybrid Printing .<br />

La stampa “<strong>ibrido</strong>”, in cui viene riportato <strong>il</strong><br />

numero della serie di inchiostri ab<strong>il</strong>itata, può<br />

essere indicata dai produttori di inchiostro sull’etichetta<br />

dell’inchiostro <strong>ibrido</strong><br />

K<br />

M<br />

Y<br />

C<br />

Process 3 | 2006<br />

43


Tecnologia ibrida | Redditività<br />

Confronto di redditività <strong>con</strong> UV<br />

totale e doppia verniciatura<br />

“Meno costi e più flessib<strong>il</strong>ità per prodotti più attraenti”: è questo <strong>il</strong> risultato di uno studio sulla redditività della macchina<br />

ibrida pubblicato nel 2003 da <strong>KBA</strong> nel numero 1 di Process,“Oggetto dello studio: stampa offset diretta su cartone ondulato”.<br />

In questo studio sono state messe a <strong>con</strong>fronto tre <strong>con</strong>figurazioni di Rapida 105 a cinque colori (doppia verniciatura,<br />

<strong>ibrido</strong> e UV totale). Come dimostrano gli ultimi nuovi calcoli, i risultati sono validi anche per la nuova generazione di macchine<br />

da 18.000 fogli. Per alcune posizioni, gli svantaggi in termini di costi assoluti della macchina a doppia verniciatura<br />

sono addirittura aumentati, effetto in parte dovuto al <strong>con</strong>siderevole aumento del prezzo del petrolio. Le differenze di costo<br />

tra la macchina ibrida e quella UV si sono quasi annullate ed è pertanto giustificata la scelta del processo <strong>ibrido</strong>, soprattutto<br />

<strong>con</strong>siderando <strong>il</strong> plusvalore che i prodotti stampati acquistano <strong>con</strong> effetti ottici insoliti ed innovativi.<br />

Modelli di calcolo e dati base orientati<br />

alla pratica<br />

Alla base di questo <strong>con</strong>fronto di<br />

redditività ci sono modelli di calcolo<br />

orientati alla pratica. Si è partiti<br />

da una dotazione base della macchina<br />

a formato medio Rapida 105:<br />

cinque gruppi di stampa, una torre<br />

di verniciatura, doppio prolungamento<br />

dell’uscita, lavacaucciù e<br />

dispositivo lavarulli. Aggiungendo<br />

altre caratteristiche di dotazione si<br />

distinguono tre <strong>con</strong>figurazioni derivate<br />

da questa che vengono poi<br />

messe a <strong>con</strong>fronto tra loro: una<br />

classica macchina a doppia verniciatura,<br />

una macchina ibrida ed<br />

una macchina puramente UV (vedi<br />

riquadro). Sia allora sia per <strong>il</strong> nuovo<br />

calcolo, per le tre <strong>con</strong>figurazioni<br />

sono stati misurati l’ingombro<br />

necessario, le spese di investimento,<br />

<strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo di energia ed i costi<br />

per i materiali di <strong>con</strong>sumo, ovvero<br />

inchiostro, vernice, lastre di verniciatura<br />

ed, infine, l’efficacia sotto<br />

forma di produzione annua e spese<br />

di tiratura. <strong>KBA</strong> parte dai seguenti<br />

dati base aggiornati solo in termini<br />

di velocità di produzione:<br />

• tempo di produzione: 3000 ore<br />

all’anno nel funzionamento a<br />

due turni<br />

• grado di impiego della macchina:<br />

85% del tempo di lavorazione<br />

(un valore molto prossimo alla<br />

pratica, perché <strong>il</strong> grado di impiego<br />

è lievemente inferiore alla<br />

disponib<strong>il</strong>ità tecnica specifica di<br />

ogni tipografia di 92 - 95%)<br />

•ut<strong>il</strong>izzazione del formato: soggetto<br />

di stampa a formato pieno<br />

70 x 100 cm<br />

44 Process 3 | 2006<br />

Tre <strong>con</strong>figurazioni a <strong>con</strong>fronto<br />

Macchina di base: <strong>KBA</strong> Rapida 105 <strong>con</strong> una torre di verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita (compresi barra di spolveratura e sistema<br />

Air Clean System) nonché dispositivi di lavaggio dei c<strong>il</strong>indri di <strong>con</strong>tropressione, lavacaucciù e lavarulli<br />

D<br />

H<br />

UV<br />

10 10<br />

10<br />

10 10<br />

10<br />

8+9<br />

1+9<br />

7<br />

7<br />

Doppia verniciatura (D): Alla macchina base viene aggiunto quanto segue:<br />

7 – due torri di essiccazione intermedia <strong>con</strong> essiccazione IR e termovent<strong>il</strong>ata<br />

8 – una se<strong>con</strong>da torre di verniciatura <strong>con</strong> racla a camera e pacchetto UV<br />

9 – un sistema di alimentazione a due circuiti per vernice a dispersione e vernice UV<br />

10 – diversi essiccatoi finali che vengono attivati a se<strong>con</strong>da dell’applicazione per inchiostri <strong>con</strong>venzionali e vernice protettiva,inchiostri tradizionali<br />

e vernice br<strong>il</strong>lante nonché vernice UV<br />

6<br />

4 4<br />

Ibrido (H): Alla macchina base viene aggiunto quanto segue:<br />

1 – un pacchetto UV per la torre di verniciatura<br />

4 – due essiccatoi UV intermedi<br />

9 – un sistema di alimentazione a due circuiti per vernice a dispersione e vernice UV<br />

10 – diversi essiccatoi finali per inchiostri tradizionali e vernice a dispersione nonché per inchiostri ibridi e vernice UV<br />

1+3<br />

1+2 1+2 1+2 1+2 1+2<br />

4 5 5 5 4<br />

UV totale (UV): Alla macchina base viene aggiunto quanto segue:<br />

1 – un pacchetto UV per tutti i gruppi di stampa e la torre di verniciatura<br />

2 – rulli <strong>con</strong> rivestimento UV e agitatori di inchiostro per tutti i gruppi di stampa<br />

3 – un sistema di alimentazione per vernice UV<br />

4 – due essiccatoi UV intermedi<br />

5 – altre tre posizioni di innesto per essiccatoi UV intermedi<br />

6 – un essiccatoio finale per inchiostri UV e vernice UV<br />

•Spessore dello strato di inchiostro:<br />

1 µm <strong>con</strong> un valore tonale<br />

medio del 30% per ogni gruppo<br />

di stampa<br />

• Quantità di vernice: 4 g/m 2<br />

(umido) <strong>con</strong> l’80% di copertura<br />

anche se, per motivi di praticità,<br />

si è calcolato <strong>con</strong> le stesse quantità<br />

di vernice per primer, vernice<br />

a dispersione e vernice UV<br />

•Volume di tiratura medio:<br />

10.000 fogli che, <strong>con</strong> un tempo<br />

di lavorazione disponib<strong>il</strong>e di<br />

3000 ore, e <strong>con</strong>siderando i tempi<br />

di allestimento e le velocità di<br />

produzione compresi in media tra<br />

11.500 fogli/h per la macchina a<br />

doppia verniciatura e 13.000<br />

fogli/h per la macchina UV e la<br />

macchina ibrida, corrisponde a<br />

1500 e 1800 tirature l’anno


Nel <strong>con</strong>fronto delle superfici di appoggio, la Rapida a doppia verniciatura occupa <strong>il</strong> 20% di spazio in più della Rapida ibrida<br />

•Tempo di allestimento intermedio:<br />

da 45 a 55 minuti; per essere<br />

vicini alla pratica sono stati<br />

aggiunti in proporzione i tempi<br />

necessari al cambio dell’inchiostro,<br />

al lavaggio dei c<strong>il</strong>indri di <strong>con</strong>tropressione<br />

ed altro; mentre per<br />

le macchine ibride e UV i tempi di<br />

allestimento in caso di cambio dell’ordine<br />

sono nettamente inferiori<br />

(di circa 25 minuti), <strong>il</strong> tempo di<br />

allestimento di una macchina a<br />

doppia verniciatura <strong>con</strong> lo stesso<br />

impiego di personale è di circa 10<br />

- 20 minuti in più rispetto alla<br />

media, perché occorre posizionare<br />

perfettamente a registro le due<br />

lastre di verniciatura, soprattutto<br />

per lavori di verniciatura a zone<br />

più complessi.<br />

Ingombro: l’<strong>ibrido</strong> risparmia <strong>il</strong> 15 %<br />

rispetto alla verniciatura doppia<br />

Una Rapida 105 da cinque colori<br />

nella versione a doppia verniciatura<br />

è circa 3,5 metri più lunga di una<br />

macchina ibrida o UV a cinque<br />

colori. Mentre una macchina a<br />

doppia verniciatura occupa una<br />

superficie di 160 m 2 , una macchina<br />

120%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0<br />

8%<br />

23%<br />

4%<br />

8%<br />

8%<br />

4%<br />

88% 88% 88%<br />

D H UV<br />

Spese di investimento: la doppia verniciatura<br />

costa oltre <strong>il</strong> 19% = 320.000 Euro in più dell’<strong>ibrido</strong>.<br />

Macchina ibrida = 100%; giallo (88%) =<br />

macchina di base; blu (23%) = due gruppi di<br />

essiccazione intermedia ed una torre di verniciatura<br />

supplementare; rosso (8%) = sistema di circolazione<br />

vernice ed essiccatoio finale per vernice<br />

a dispersione e UV; viola (4%) = essiccatoio<br />

UV intermedio; verde (8%) = pacchetto UV (agitatore<br />

d’inchiostro, rulli <strong>con</strong> rivestimento UV, circolazione<br />

vernice UV, essiccatoio UV finale)<br />

ibrida ne occupa solo 135. Il risparmio<br />

effettivo di spazio è quindi<br />

circa del 15 %.<br />

Spese di investimento: doppia verniciatura<br />

20% in più dell’<strong>ibrido</strong><br />

Supponendo che le spese di investimento<br />

per la macchina ibrida<br />

siano del 100 %, la macchina UV<br />

raggiunge quasi la stessa percentuale.<br />

Se la macchina ibrida, che<br />

oltretutto può lavorare <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri standard anche vernice<br />

UV e a dispersione, prevede una<br />

dotazione extra di essiccatoi, la<br />

macchina UV deve essere dotata di<br />

rulli speciali, agitatore di inchiostro<br />

e posizioni alternative per gli essiccatoi<br />

intermedi. La macchina a<br />

doppia verniciatura, invece, è più<br />

costosa del 20 %, vale a dire circa<br />

320.000 Euro, soprattutto perché<br />

<strong>con</strong> questo <strong>metodo</strong> servono una<br />

se<strong>con</strong>da torre di verniciatura e due<br />

torri di essiccazione intermedia.<br />

Consumo di energia: per la doppia<br />

verniciatura, fino al 70 % in più<br />

Nel calcolo del <strong>con</strong>sumo energetico<br />

sono <strong>con</strong>fluiti motore, attuatori, cen-<br />

180%<br />

160%<br />

140%<br />

120%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0<br />

27%<br />

16%<br />

65%<br />

27% 27%<br />

18% 18%<br />

62% 55% 55%<br />

0<br />

D H UV D H UV<br />

Consumo di energia: la doppia verniciatura<br />

costa oltre <strong>il</strong> 70% = 60.000 Euro/anno in più<br />

dell’<strong>ibrido</strong> e del UV totale (<strong>con</strong> 0,18 Euro/kWh).<br />

Macchina ibrida = 100%; blu (62% doppia verniciatura<br />

o 55% <strong>ibrido</strong> e UV) = energia per<br />

attuatori e centrale di bagnatura, viola (18%)<br />

= energia per l’essiccazione UV intermedia,<br />

rosso (65%) = energia per IR e termovent<strong>il</strong>azione<br />

nelle torri di essiccazione, arancio (16%)<br />

= energia per essiccazione IR finale, verde<br />

(27%) = energia per l’essiccazione UV finale<br />

trale di bagnatura, essiccatoi intermedi<br />

e finali. Anche in termini di<br />

<strong>con</strong>sumo di energia, che non è certo<br />

una grandezza se<strong>con</strong>daria per i costi<br />

di produzione annuali di una tipografia,<br />

la macchina a doppia verniciatura<br />

costa circa <strong>il</strong> 70 % in più rispetto<br />

alle macchine ibride e UV. Nella<br />

macchina a doppia verniciatura,<br />

oltre alla maggiore potenza motrice<br />

necessaria per la <strong>con</strong>figurazione nettamente<br />

più lunga della macchina<br />

gioca un ruolo decisivo soprattutto <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>sumo relativamente elevato di<br />

energia dei due gruppi di essiccazione<br />

IR e termovent<strong>il</strong>ato e dell’essiccatoio<br />

IR finale. Supponendo un prezzo<br />

di 0,18 Euro al kWh, <strong>con</strong> la macchina<br />

a doppia verniciatura risulterebbero<br />

circa 60.000 Euro di spese<br />

addizionali annue per l’energia. Si<br />

tratta di un cespite di spesa davvero<br />

notevole che deve essere trasferito<br />

ai clienti oppure andare a discapito<br />

del risultato e<strong>con</strong>omico.<br />

Costi di materiale: per la doppia verniciatura,<br />

fino al 60 % in più<br />

Se si <strong>con</strong>sidera <strong>il</strong> costo dei materiali<br />

di <strong>con</strong>sumo necessari per i tre<br />

160%<br />

140%<br />

120%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

15%<br />

1,1%<br />

6,6%<br />

2,9%<br />

27% 25%<br />

6,6% 6,6%<br />

133% 66% 66%<br />

Costi del materiale necessario: la doppia verniciatura<br />

costa oltre <strong>il</strong> 58,6% = 490.000 Euro/<br />

anno in più dell’<strong>ibrido</strong>. Macchina ibrida =<br />

100%; verde = lastre di verniciatura (133%,<br />

66% e 66%), rosso (2,9%) = fogliacci per adattamento<br />

a vernice a zone, viola (6,6%) = vernice<br />

UV, blu (1,1%) = primer, giallo (15%, 27% e<br />

25%) = inchiostro<br />

Tecnologia ibrida | Redditività<br />

diversi metodi (vedi grafico “Costi<br />

del materiale necessario”), anche<br />

in questo caso la macchina a doppia<br />

verniciatura, soprattutto a<br />

causa dei prezzi elevatissimi delle<br />

lastre di verniciatura, costa circa <strong>il</strong><br />

58 % in più rispetto alla macchina<br />

ibrida e circa <strong>il</strong> 60 % in più della<br />

macchina UV. In casi estremi, la differenza<br />

di costi per la sola voce<br />

materiali può aggirarsi su circa<br />

mezzo m<strong>il</strong>ione di Euro l’anno.<br />

Per <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> a doppia verniciatura<br />

si è supposta la necessità di rispettivamente<br />

due lastre di verniciatura<br />

(finitura matt/finitura molto br<strong>il</strong>lante).<br />

Ovviamente, se <strong>il</strong> primer<br />

per la verniciatura a piena copertura<br />

si può stendere <strong>con</strong> un caucciù,<br />

ad esempio, la quota di costi delle<br />

lastre si riduce enormemente.<br />

Senza lastre di verniciatura, la macchina<br />

a doppia verniciatura è quella<br />

che <strong>con</strong>suma meno materiale,<br />

anche se incidono positivamente i<br />

prezzi al momento ancora nettamente<br />

inferiori degli inchiostri offset<br />

normali rispetto agli inchiostri<br />

ibridi e UV (circa la metà). Qui si<br />

richiede ai produttori di inchiostri<br />

ibridi di <strong>con</strong>tinuare a promuovere<br />

la nuova tecnologia offrendo prezzi<br />

più <strong>con</strong>venienti ai clienti che procurano<br />

un maggiore fatturato.<br />

Negli ultimi tempi si è potuto<br />

osservare un movimento in tal<br />

senso. Naturalmente, <strong>con</strong> determinati<br />

ordini anche la macchina ibrida<br />

può funzionare senza problemi<br />

<strong>con</strong> inchiostri standard e vernice a<br />

dispersione, cosicché <strong>il</strong> vantaggio<br />

in termini di costi della macchina a<br />

doppia verniciatura sussiste solo se<br />

si mettono a <strong>con</strong>fronto “mele e<br />

pere”. Inoltre, per una stampa a<br />

colori puramente occasionale la<br />

macchina ibrida è notevolmente<br />

più efficace di una macchina a doppia<br />

verniciatura dotata di una serie<br />

di gruppi extra non necessari per<br />

questo tipo di stampa, ma che<br />

comunque restano in funzione.<br />

Efficacia: l’<strong>ibrido</strong> in vantaggio<br />

Alla fine è stata messa a <strong>con</strong>fronto<br />

l’efficacia dei tre metodi doppia<br />

verniciatura, <strong>ibrido</strong> e UV. Circa <strong>il</strong><br />

grafico di “Efficacia”:<br />

•nelle colonne “Somma di investimento”<br />

(I) sono stati ripresi gli<br />

stessi importi del grafico “Spese<br />

di investimento”.<br />

Process 3 | 2006<br />

45


Tecnologia ibrida | Redditività<br />

L’ingombro e <strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo di energia del processo a doppia verniciatura sono nettamente superiori, ciò nonostante vi sono applicazioni in cui la doppia verniciatura è giustificata<br />

•La “performance assoluta” (A) è<br />

una prestazione media fittizia in<br />

cui sono <strong>con</strong>siderati tutti i tempi<br />

di tiratura, di allestimento e di<br />

inattività presunti.<br />

•Le colonne “Tempo di allestimento”<br />

(M) <strong>con</strong>siderano solo i<br />

tempi di allestimento medi, vale<br />

a dire che <strong>il</strong> tempo delle fasi di<br />

lavoro non necessarie ad ogni<br />

cambio di ordine viene distribuito<br />

uniformemente tra più ordini.<br />

Nel grafico, per la macchina a<br />

doppia verniciatura sono stati<br />

presupposti in media solo dieci<br />

minuti di tempo di allestimento<br />

in più rispetto alle macchine ibrida<br />

e UV, ammesso che si lavori<br />

<strong>con</strong>temporaneamente su<br />

entrambe le torri di verniciatura,<br />

cosa che significa un maggiore<br />

impiego di personale.<br />

•La “produzione” possib<strong>il</strong>e (P),<br />

ovvero <strong>il</strong> numero di fogli prodotti<br />

all’anno, risulta da volume di<br />

140%<br />

120%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0<br />

46 Process 3 | 2006<br />

tiratura, tempo di allestimento,<br />

velocità di produzione e capacità<br />

di lavorazione disponib<strong>il</strong>e di<br />

3000 ore l’anno.<br />

Dal grafico “Costi di produzione” si<br />

può notare che i costi per 1000 fogli<br />

(compreso l’allestimento) sono praticamente<br />

uguali per la macchina ibrida<br />

e la macchina UV, mentre per la<br />

macchina a doppia verniciatura salgono<br />

del 18 - 20% a se<strong>con</strong>da del<br />

volume di tiratura.<br />

Il netto vantaggio della macchina<br />

ibrida in termini di costi di produzione<br />

diminuisce all’aumentare della<br />

tiratura, poiché sia i maggiori tempi<br />

di allestimento che i maggiori costi<br />

per le lastre di verniciatura della<br />

macchina a doppia verniciatura sono<br />

insignificanti se aumenta la tiratura.<br />

Se si <strong>con</strong>siderano i volumi di tiratura<br />

dominanti, però, i costi di produzione<br />

<strong>con</strong> inchiostri ibridi e verniciatura<br />

UV finale sono complessiva-<br />

D 119,2 %<br />

D 122 %<br />

H UV H UV H UV H UV<br />

D 85,8%<br />

D 85,8%<br />

I A M P<br />

Efficacia (macchina ibrida = 100%): I = somma di investimento (119,2%, 100% e 99,9%), A = performance<br />

assoluta (85,8%, 100% e 100%), M = tempo di allestimento (122%, 100% e 100%, rispettivamente<br />

<strong>con</strong> ulteriore impiego di personale per l’allestimento del registro della vernice sulla<br />

macchina a doppia verniciatura), P = produzione (85,8%, 100% e 100%)<br />

mente inferiori rispetto al <strong>metodo</strong><br />

a doppia verniciatura.<br />

La curva del grafico “Costi di produzione”<br />

mostra i costi di produzione<br />

effettivi in Euro (senza i costi<br />

della carta) per 1000 fogli per la<br />

macchina ibrida a se<strong>con</strong>da del volume<br />

di tiratura. All’inizio, ovviamente,<br />

questi costi si ridu<strong>con</strong>o fortemente<br />

all’aumentare della tiratura<br />

per poi osc<strong>il</strong>lare appena sotto i 50<br />

Euro per 20.000 fogli. Per questo,<br />

nel decidere se optare o meno per<br />

l’investimento occorrerebbe sempre<br />

chiarire in precedenza cosa si<br />

intende produrre soprattutto <strong>con</strong><br />

la macchina.<br />

Conclusione: la tecnologia ibrida è più<br />

flessib<strong>il</strong>e e più <strong>con</strong>veniente<br />

Nonostante l’aspetto esteriormente<br />

uguale, la macchina ibrida già<br />

per la sua dotazione è nettamente<br />

più flessib<strong>il</strong>e della macchina UV,<br />

senza che questo incida maggior-<br />

140%<br />

120%<br />

100%<br />

80%<br />

60%<br />

40%<br />

20%<br />

0<br />

186 Euro<br />

mente sulle spese di investimento.<br />

Grazie all’elevato livello di sv<strong>il</strong>uppo<br />

degli inchiostri ibridi, per determinate<br />

applicazioni la macchina ibrida<br />

riesce ad unire <strong>con</strong>venientemente<br />

i vantaggi del <strong>metodo</strong> UV,<br />

ossia una <strong>con</strong>figurazione della macchina<br />

meno complessa e meno<br />

costosa ed un elevato grado di br<strong>il</strong>lantezza<br />

della verniciatura, ai vantaggi<br />

degli inchiostri e delle vernici<br />

standard. Il modo di funzionamento<br />

può essere cambiato senza<br />

modificare la dotazione della macchina<br />

e, se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> tipo di ordine,<br />

senza grandi <strong>con</strong>versioni. A costi<br />

quasi uguali è proprio questo <strong>il</strong> vantaggio<br />

principale dell’<strong>ibrido</strong> rispetto<br />

all’UV.<br />

Rispetto alla macchina a doppia<br />

verniciatura, la macchina ibrida<br />

occupa meno spazio, <strong>con</strong>suma nettamente<br />

di meno e richiede spese<br />

di materiale inferiori.<br />

Dr. Roland Reichenberger<br />

97<br />

67 58 53<br />

D 142,1 %<br />

48<br />

D 140 % D 138 % D 136,9 % D 136,2 % D 135,4 %<br />

H UV H UV H UV H UV H UV H UV<br />

2000 5000 10000 15000 20000 30000<br />

Costi di produzione relativi compreso l’allestimento (in %) per 1000 fogli a se<strong>con</strong>da del volume di<br />

tiratura: Macchina ibrida = 100%. Curva: costi di produzione assoluti (in Euro) per 1000 fogli su una<br />

macchina ibrida


Stampa offset senza<br />

acqua <strong>con</strong> gli inchiostri<br />

ibridi<br />

<strong>KBA</strong> pioniere dell’<strong>ibrido</strong> e del senza<br />

acqua<br />

Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della<br />

tecnologia ibrida <strong>KBA</strong>, tenutosi a<br />

Dresda e a Radebeul dal 20 al 21<br />

apr<strong>il</strong>e 2005, <strong>KBA</strong> e la European<br />

Waterless Printing Association e.V.<br />

(EWPA) hanno dimostrato la stampa<br />

offset senza acqua <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong>.<br />

Il se<strong>con</strong>do giorno della manifestazione,<br />

presso <strong>il</strong> Centro Clienti è<br />

stato dimostrato su una <strong>KBA</strong> Rapida<br />

74 che <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> funziona<br />

anche senza liquido di bagnatura, e<br />

<strong>con</strong> una qualità che non è certo da<br />

meno a quella dell’offset ad umido.<br />

Già due giorni prima, durante i preparativi<br />

della dimostrazione di stampa,<br />

erano stati stampati diversi effetti<br />

a <strong>con</strong>trasto lucido <strong>con</strong> vari soggetti.<br />

Anche queste stampe hanno destato<br />

grande interesse tra gli operatori del<br />

settore.<br />

<strong>KBA</strong> ha dimostrato ancora una volta<br />

<strong>il</strong> proprio ruolo di pioniere, non solo<br />

nel campo della finitura ibrida, ma<br />

anche di quello dell’offset senza<br />

acqua, mettendo a punto una tecnologia<br />

unica nel suo genere <strong>con</strong> gruppi<br />

inchiostratori senza acqua e senza<br />

viti del calamaio. Venendo a mancare<br />

<strong>il</strong> parametro relativamente instab<strong>il</strong>e<br />

della bagnatura e quello dell’inchiostrazione<br />

a zone, che varia in<br />

modo soggettivo, questi gruppi<br />

inchiostratori rappresentano uno<br />

strumento straordinario per la produzione<br />

standardizzata. Questa tecnologia<br />

viene implementata sia nell’offset<br />

a foglio (nel gruppo inchiostratore<br />

Gravuflow della 74 Karat e<br />

della Rapida 74 G nonché nel gruppo<br />

inchiostratore senza viti della<br />

Genius 52 e delle macchine di <strong>KBA</strong><br />

Metronic per la stampa di f<strong>il</strong>m e supporti<br />

dati) che nella stampa dei giornali<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> gruppo inchiostratore<br />

Newsflow della Cortina.<br />

Prospettive del procedimento<br />

Come serie di inchiostri si è ut<strong>il</strong>izzata<br />

la FD Hybrid Aqualess SOY M<br />

della Toyo Ink. Questo prodotto<br />

giapponese è finora l’unica serie di<br />

inchiostri ibridi al mondo per la<br />

stampa senz’acqua. Alcuni produttori<br />

europei stanno studiando<br />

inchiostri sim<strong>il</strong>i e, quindi, in un<br />

prossimo futuro questa variante<br />

della stampa offset potrà diventare<br />

interessante per le tipografie,<br />

soprattutto in vista dell’ulteriore<br />

diffusione delle macchine Rapida<br />

<strong>con</strong> i gruppi inchiostratori<br />

L’autore è uno specialista della<br />

stampa UV senz’acqua<br />

L’autore, Detlef Braun, non è solo attivo<br />

all’interno della EWPA, ma è anche proprietario<br />

della società Druck & Beratung, <strong>il</strong> cui<br />

settore principe è prestare <strong>con</strong>sulenza sulla<br />

tecnica di applicazione della stampa offset<br />

senza acqua <strong>con</strong> inchiostri UV, un segmento<br />

in costante crescita nella stampa di packaging<br />

e materiali plastici.Proprio per questo,<br />

ultimamente la D & B ha dovuto traslocare<br />

in uffici più grandi (Lahnstraße 31, D-<br />

45478 Mülheim/Ruhr, Tel. +49(0)208<br />

594482-10, Fax -12, www.wluv.de). Il complesso<br />

<strong>metodo</strong> di stampa offset UV senz’acqua<br />

necessita di una <strong>con</strong>sulenza preventiva<br />

o di accompagnamento per evitare<br />

investimenti sbagliati e reclami dei clienti.<br />

Braun sa bene di cosa parla <strong>con</strong> gli utenti:<br />

alla Druck & Beratung, una macchina stampa<br />

schede in plastica <strong>con</strong> successo da anni.<br />

Considerate le proprietà duali dell’essiccazione,<br />

anche gli inchiostri ibridi per la<br />

stampa senz’acqua rientrano nella sua<br />

sfera di competenza.<br />

Uno strumento importante nella stampa è<br />

la striscia di <strong>con</strong>trollo della densità e del<br />

trapping H-1/04, creata dallo stesso Braun,<br />

la cui forma a campo triangolare riesce a<br />

<strong>con</strong>siderare anche <strong>il</strong> particolare comportamento<br />

di separazione del f<strong>il</strong>m degli inchiostri<br />

UV ad alta viscosità per la stampa senza<br />

acqua. Resta da vedere se in futuro sia<br />

necessario ut<strong>il</strong>izzare questa striscia anche<br />

per gli inchiostri ibridi per la stampa senza<br />

acqua.<br />

Tecnologia ibrida | Stampa offset senza acqua<br />

L’inaugurazione <strong>il</strong> 21 apr<strong>il</strong>e 2005: per la prima volta in Europa, una macchina offset<br />

a foglio ha stampato senza acqua <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi.Presso <strong>il</strong> Centro Clienti<br />

<strong>KBA</strong> di Radebeul , davanti agli occhi increduli di oltre 280 partecipanti al se<strong>con</strong>do<br />

meeting degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> è stato dimostrato sulla <strong>KBA</strong><br />

Rapida 74 che gli inchiostri ibridi formulati per la stampa offset senz’acqua presentano<br />

caratteristiche di stampab<strong>il</strong>ità eccezionali. Allo stesso modo ha <strong>con</strong>vinto<br />

anche la verniciatura in linea per gli effetti a <strong>con</strong>trasto matt/br<strong>il</strong>lante.<br />

Gravuflow che già oggi <strong>con</strong>sentono<br />

di realizzare una miriade di nuove<br />

idee. I partecipanti al forum hanno<br />

colto l’occasione per porre alcune<br />

domande sulla stampa offset senza<br />

liquido di bagnatura al primo<br />

Presidente del EWPA, Detlef<br />

Braun. La domanda più frequente<br />

era quella se fosse possib<strong>il</strong>e stampare<br />

<strong>con</strong> gli inchiostri ibridi anche<br />

le pellicole. Attualmente, la stampa<br />

di f<strong>il</strong>m, dominio della stampa UV<br />

<strong>con</strong> inchiostri UV per stampa senz’acqua,<br />

rappresenta ancora una<br />

sfida per <strong>il</strong> processo <strong>ibrido</strong>.<br />

Considerato l’attuale livello di sv<strong>il</strong>uppo<br />

degli inchiostri, tutti gli<br />

esperti di inchiostri, come pure <strong>il</strong><br />

signor Braun, <strong>con</strong>sigliano di non<br />

stampare f<strong>il</strong>m <strong>con</strong> gli inchiostri<br />

ibridi.<br />

Process 3 | 2006<br />

47


Tecnologia ibrida | Stampa offset senza acqua<br />

Il primo inchiostro <strong>ibrido</strong> al mondo per la stampa senz’acqua arriva dal<br />

Giappone<br />

Con i suoi prodotti FD Hybrid Aqualess SOY, la Toyo Ink Mfg. Co. Ltd. di Tokio è <strong>il</strong> primo produttore<br />

al mondo ad offrire una serie di inchiostri ibridi per la stampa offset senz’acqua. Il<br />

Giappone è da sempre la roccaforte della stampa offset senza liquido di bagnatura. Già nel<br />

1977, la Toray produceva lastre per stampa senz’acqua, sul mercato degli inchiostri per stampa<br />

senz’acqua sono attivi, oltre alla Toyo Ink, altri tre produttori e nel “sol levante”, la quota di<br />

macchine offset a foglio per la stampa senz’acqua è la più elevata del mondo (senza macchine<br />

direct imaging).<br />

Il portafoglio di prodotti waterless della Toyo Ink comprende cinque serie di inchiostri:<br />

• Aqualess Ultra L/M per le macchine offset a foglio standard<br />

• Aqualess Karat per macchine <strong>con</strong> gruppi inchiostratori senza viti (certificato <strong>KBA</strong> per 74<br />

Karat, Rapida 74 G e Genius 52)<br />

• Aqualess Ecoo per le macchine offset “direct imaging”(certificato <strong>KBA</strong> per la 46 Karat)<br />

• Aqualess UV per la stampa UV su schede di plastica, pellicole e CD/DVD<br />

• FDHB Aqualess SOY L/M per la finitura ibrida<br />

Che la Toyo Ink sia riuscita nella sintesi di “<strong>ibrido</strong>” e “waterless” non è certo una sorpresa, visto<br />

che l’azienda non solo ha raccolto esperienze nel campo degli inchiostri per la stampa senz’acqua,<br />

ma da tempo produce anche inchiostri a fotoreticolazione UV e a fasci di elettroni<br />

nonché la serie di inchiostri ibridi per la stampa offset ad umido FDHB Eco-SOY.<br />

Alcune delle sfide nello sv<strong>il</strong>uppo della serie FDHB Aqualess SOY erano la miscelazione di resine<br />

completamente diverse tra loro, caratteristica tipica degli inchiostri ibridi e per <strong>il</strong> senz’acqua,<br />

e la compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> <strong>il</strong> surrogato dell’olio s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>ico (gli inchiostri ibridi non devono <strong>con</strong>tenere<br />

s<strong>il</strong>i<strong>con</strong>i, perché compromettono la verniciab<strong>il</strong>ità UV). Per risolvere <strong>il</strong> problema si è ricorsi, <strong>con</strong><br />

successo,all’olio di soia (“SOY”) che la Toyo Ink ha ut<strong>il</strong>izzato come componente di olio vegetale.<br />

Nella stampa offset senz’acqua, la viscosità dell’inchiostro gioca un ruolo decisivo per le<br />

caratteristiche di stampab<strong>il</strong>ità. Generalmente, la viscosità e <strong>il</strong> tiro degli inchiostri senz’acqua<br />

sono maggiori che nell’offset ad umido, e sono massimi negli inchiostri UV senz’acqua.<br />

Riuscendo a ridurre la viscosità dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> rispetto a quella di un inchiostro UV<br />

senz’acqua, la serie FDHB Aqualess SOY può essere formulata addirittura in due versioni a<br />

temperatura ottimizzata:“L” per temperature di c<strong>il</strong>indri portalastra basse ed “M” per quelle<br />

medie (vedi tabella).Le regolazioni di temperatura delle macchine <strong>KBA</strong> sono programmate su<br />

valori elevati, che <strong>con</strong>sentono di stampare meglio gli inchiostri.<br />

Attualmente, per la serie FDHB Aqualess SOY non sono ancora disponib<strong>il</strong>i tonalità speciali, ma<br />

per le separazioni a composizione acromatica si può sostituire <strong>il</strong> nero della scala standard <strong>con</strong><br />

un nero più <strong>con</strong>centrato. Ovviamente, anche la serie FDHB Aqualess SOY ha dovuto sottoporsi<br />

ai <strong>con</strong>sueti test. La carta stampata umido su umido è stata irradiata <strong>con</strong> una lampada UV<br />

da 120 W/cm ad una velocità di produzione di 50 m/min. ed è stata <strong>con</strong>trollata spostandola<br />

sulla p<strong>il</strong>a già dopo 15 se<strong>con</strong>di.Il risultato? L’inchiostro <strong>ibrido</strong> senz’acqua non ha assolutamente<br />

imbrattato e l’inchiostro <strong>ibrido</strong> per offset a umido FDHB Eco-SOY solo minimamente.<br />

La resistenza all’abrasione è stata misurata due ore dopo la stampa in un osc<strong>il</strong>latore <strong>il</strong> cui<br />

corpo di prova da 500 g di peso scivolava 200 volte sull’inchiostro: la resistenza all’abrasione<br />

è rimasta un solo livello (4 = buono) sotto quello degli inchiostri UV (5 = eccellente).<br />

Si è <strong>con</strong>trollata anche la disinchiostrazione tramite flottazione alcalina, un problema fondamentale<br />

degli inchiostri a fotoreticolazione UV. Su carta stampata <strong>con</strong> inchiostri ibridi, la Toyo<br />

Ink ha misurato residui quasi altrettanto ridotti come <strong>con</strong> gli inchiostri standard: meno di<br />

5 mm 2 /m 2 rispetto a ca. 85 mm 2 /m 2 dell’inchiostro UV.<br />

Per quel che riguarda la stampa di<br />

carta, cartone e cartoncino, la<br />

dimostrazione ha provato che questo<br />

<strong>metodo</strong> è assolutamente praticab<strong>il</strong>e.<br />

Gli inchiostri per la stampa<br />

senz’acqua si distinguono per la<br />

loro elevata br<strong>il</strong>lantezza proprio<br />

per l’assenza di liquido di bagnatura,<br />

quindi si <strong>con</strong>siglia di combinare<br />

<strong>il</strong> <strong>metodo</strong> senz’acqua a quello <strong>ibrido</strong><br />

perché, in questo modo, si<br />

potrebbero ottenere risultati di<br />

br<strong>il</strong>lantezza della vernice UV più<br />

elevati ed effetti matt/br<strong>il</strong>lante<br />

48 Process 3 | 2006<br />

ancor più estremi. Per entrambi i<br />

metodi esistono quindi nuove possib<strong>il</strong>ità.<br />

Insieme a <strong>KBA</strong>, la EWPA<br />

sarà lieta di assistere i propri membri<br />

nell’applicazione di questa tecnologia.<br />

Detlef Braun<br />

Inchiostro <strong>ibrido</strong> per la stampa offset senza<br />

acqua del produttore giapponese Toyo Ink<br />

Nel cosiddetto “bleeding test ”, in cui si testa<br />

l’imbrattamento dell’inchiostro essiccato<br />

spostando <strong>il</strong> foglio nella p<strong>il</strong>a, l’inchiostro<br />

<strong>ibrido</strong> senz’acqua FDHB Aqualess SOY (a<br />

destra) si è dimostrato assolutamente<br />

resistente allo sfregamento. L’inchiostro<br />

<strong>ibrido</strong> per offset ad umido FDHB Eco-SOY<br />

(a sinistra) ha lasciato tracce leggerissime.<br />

La serie di immagini inferiori mostra <strong>il</strong> soggetto<br />

di prova <strong>con</strong> tracce di sfregamento,<br />

mentre le immagini superiori mostrano<br />

l’inchiostro macchiato sulla parte inferiore<br />

del foglio superiore.<br />

Foto:Toyo Ink<br />

Proprietà reologiche e termiche dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> senz’acqua<br />

Parametri FDHB Aqualess SOY M FDHB Aqualess SOY L<br />

Tiro (tack) a 30° C 11.0 … 13.0 9.0 … 11.0<br />

Scorrimento (flow) a 25° C 16.0 … 17.0 17.0 … 19.0<br />

Viscosità dinamica a 25° C 70 … 80 Pa s 50 … 60 Pa s<br />

Intervallo di temperatura del c<strong>il</strong>indro<br />

portalastra<br />

28 … 32 °C 24 … 28 °C


Controllo delle emissioni<br />

delle macchine<br />

da stampa<br />

Una crescente coscienza ambientale<br />

Nella società odierna, la salvaguardia<br />

dell’ambiente, e soprattutto la riduzione<br />

delle emissioni, assume un<br />

valore sempre più importante. Le<br />

discussioni perpetrate negli ultimi<br />

mesi in parte anche dai mass-media<br />

sul cosiddetto “commercio delle<br />

emissioni” hanno riportato l’argomento<br />

al centro dell’attenzione sottolineandone<br />

l’interesse pubblico. In<br />

effetti, la protezione ambientale è<br />

un argomento scottante da oltre<br />

trent’anni, basti pensare a studi<br />

come quelli del “Club of Rome” sui<br />

limiti della crescita (1973) o al<br />

Global 2000 del Governo americano<br />

<strong>con</strong>dotto nell’anno 1980 ed alcuni<br />

altri. Sebbene gli obiettivi e le misure<br />

finalizzate alla salvaguardia dell’ambiente<br />

siano spesso estremamente<br />

<strong>con</strong>troversi, alla fine va<br />

comunque da ricordato che tra tutti<br />

i responsab<strong>il</strong>i del mondo politico vi è<br />

una forte volontà a ridurre e <strong>con</strong>tenere<br />

le emissioni in futuro.<br />

Il comportamento generale della<br />

società nei <strong>con</strong>fronti della salvaguardia<br />

dell’ambiente è cambiato in<br />

modo decisivo, come si nota dal <strong>con</strong>tinuo<br />

aumento della domanda di<br />

prodotti cosiddetti ecologici.<br />

Inizialmente, nell’industria grafica<br />

questa esigenza si è manifestata <strong>con</strong><br />

<strong>il</strong> desiderio di produrre carte aventi<br />

un minore impatto ambientale, ad<br />

esempio carte riciclate ed, in seguito<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo sociale avvenuto, sempre<br />

più clienti esigono che una tipografia<br />

moderna si impegni nell’applicazione<br />

di misure di sicurezza attive<br />

volte alla protezione dell’ambiente.<br />

Salvaguardare l’ambiente, però,<br />

significa anche proteggere la salute<br />

sia dei dipendenti durante i lavoro<br />

che della comunità. Già agli inizi<br />

degli anni novanta, l’associazione di<br />

categoria stampa e lavorazione della<br />

carta ha affrontato la sfida assumendo<br />

un ruolo guida e di precursore<br />

nell’industria grafica. Con l’iniziativa<br />

settoriale “Solventi nella stampa offset”<br />

si è affrontato attivamente <strong>il</strong><br />

problema delle emissioni di solvente<br />

nel campo dell’industria grafica.<br />

L’associazione ha fatto suo <strong>il</strong> principio<br />

guida della minimizzazione delle<br />

emissioni, perché <strong>il</strong> tipografo deve<br />

<strong>con</strong>frontarsi ogni giorno <strong>con</strong> emissioni<br />

sia fisiche, come rumore o<br />

radiazioni, che materiali, ad esempio<br />

sotto forma di scartino o solventi.<br />

Queste emissioni comportano in<br />

parte anche un inquinamento dell’aria<br />

respirata in sala macchine e<br />

depositi di vario tipo sulla macchina.<br />

L’ottimizzazione del processo di<br />

stampa <strong>con</strong> macchine perfezionate e<br />

meno emissioni è un punto di partenza<br />

importante per risolvere efficacemente<br />

questi problemi.<br />

Il certificato “Emission geprüft”<br />

(emissione testata)<br />

L’ente di collaudo e certificazione<br />

del comitato tecnico Stampa e lavorazione<br />

della carta dell’associazione<br />

di categoria ha <strong>con</strong>ferito per la prima<br />

volta al drupa 2000 <strong>il</strong> certificato BG-<br />

PRÜFZERT “Emission geprüft”<br />

(emissione testata) per tecnologie<br />

<strong>con</strong> emissioni particolarmente ridotte<br />

alla <strong>KBA</strong> Rapida 105, la macchina<br />

precedente alla nuova Rapida 105 da<br />

18.000 fogli/h presentata al drupa<br />

2004. Per ricevere questo certificato<br />

occorre dimostrare che la macchina<br />

è costruita e funziona in modo tale<br />

da mantenere i diversi valori di emissione<br />

nettamente al di sotto delle<br />

raccomandazioni o dei valori limite<br />

minimi vigenti nei paesi dell’Unione<br />

Europea. Si misurano l’emissione di<br />

solventi (idrocarburi volat<strong>il</strong>i da detergenti<br />

e prodotti per la pulizia, liquidi<br />

di bagnatura, inchiostri e vernici),<br />

aerosol (ad esempio nebbia d’inchiostro<br />

o di vernice), polveri (polvere<br />

antiscartino), ozono, radiazioni UV e<br />

rumorosità. Premessa essenziale per<br />

la prova è ottenere nella pratica<br />

risultati sui diversi requisiti nella<br />

stampa offset. A tale scopo, durante<br />

<strong>il</strong> collaudo vengono stampate serie<br />

di prova su diversi tipi di supporto di<br />

stampa. Come inchiostri si possono<br />

ut<strong>il</strong>izzare inchiostri standard, UV e<br />

speciali (ad esempio gli inchiostri<br />

Impatto ambientale | Controllo delle emissioni<br />

Da cinque anni, l’associazione di categoria tedesca della stampa e della lavorazione<br />

della carta (BG) promuove le tecnologie ad emissioni particolarmente<br />

ridotte mediante l’ente di collaudo e certificazione del comitato tecnico stampa<br />

e lavorazione della carta <strong>con</strong>ferendo <strong>il</strong> certificato BG-PRÜFZERT “Emission<br />

geprüft ”, ovvero “emissione testata”, alle soluzioni più meritevoli dell’industria<br />

grafica. La <strong>KBA</strong> Rapida 105 è stata la prima macchina della generazione 18.000<br />

a ricevere questo certificato. Tra i materiali ut<strong>il</strong>izzati per <strong>il</strong> collaudo c’erano<br />

anche due serie di inchiostri ibridi ed i rispettivi prodotti detergenti.<br />

Durante le prove dell’associazione di categoria sulla nuova Rapida 105 sono stati misurati i valori di<br />

emissione su tutti i gruppi di stampa e nell’area dell’uscita<br />

ibridi). Inoltre si testano applicazioni<br />

<strong>con</strong> vernici a base acquosa o vernici<br />

a fotoreticolazione UV. Il certificato<br />

che viene r<strong>il</strong>asciato fornisce informazioni<br />

sulle applicazioni testate <strong>con</strong><br />

successo per <strong>il</strong> rispettivo tipo di macchina<br />

da stampa.<br />

Ovviamente, in questo certificato<br />

<strong>con</strong>fluis<strong>con</strong>o anche gli aspetti della<br />

tecnica di sicurezza. La verifica dell’ottemperanza<br />

alle disposizioni di<br />

sicurezza europee (collaudo GS,<br />

sicurezza <strong>con</strong>trollata) da parte dell’ente<br />

di collaudo e certificazione del<br />

comitato tecnico Stampa e lavorazione<br />

della carta è premessa essenziale<br />

per ottenere <strong>il</strong> certificato “emissione<br />

testata”.<br />

Controllo delle emissioni sulla nuova<br />

<strong>KBA</strong> Rapida 105<br />

La nuova Rapida 105 della generazione<br />

da 18.000 fogli/h è stata sottoposta<br />

a diverse prove dall’associazione<br />

di categoria al fine di stab<strong>il</strong>ire se<br />

esistevano le <strong>con</strong>dizioni per <strong>il</strong> <strong>con</strong>ferimento<br />

del certificato “emissione<br />

testata”. Durante la prova metrologica,<br />

avvenuta alla fine del 2004, sono<br />

state <strong>con</strong>dotte serie di test sia su<br />

carta che su cartone. Come inchiostri<br />

sono stati ut<strong>il</strong>izzati due sistemi<br />

di inchiostri ibridi, un sistema di<br />

inchiostri UV ed un sistema di<br />

inchiostri standard. Inoltre sono<br />

state impiegate diverse vernici UV,<br />

Process 3 | 2006<br />

49


Impatto ambientale | Controllo delle emissioni<br />

una vernice a base acquosa nonché<br />

vari detergenti diversi.<br />

Soprattutto, va ricordato che tutte<br />

le prove di stampa sono state <strong>con</strong>dotte<br />

senza alcool nell’acqua di<br />

bagnatura ad una velocità di produzione<br />

di 14.400 fogli/h, corrispondente<br />

all’80 % della produzione<br />

massima della macchina.<br />

Oggi, dopo l’approntamento e<br />

l’analisi dei campioni analitici si<br />

può affermare quanto segue:<br />

•tutti i valori misurati riguardanti<br />

la nebbia d’inchiostro su ogni<br />

gruppo di stampa sono nettamente<br />

inferiori al limite stab<strong>il</strong>ito<br />

di 1,5 mg/m 3 , restando ampiamente<br />

al di sotto di tale limite<br />

addirittura di oltre <strong>il</strong> 30%.<br />

•Come previsto è stato superato<br />

egregiamente anche l’ostacolo<br />

della “<strong>con</strong>centrazione di isopropanolo”;<br />

la mancanza di alcool<br />

nell’acqua di bagnatura rende<br />

naturalmente superflua la<br />

domanda sulle emissioni che ne<br />

derivano. Per l’operatore, tutto<br />

ciò comporta anche vantaggi in<br />

termini di costi. È vero, infatti,<br />

che finora è stato possib<strong>il</strong>e ottenere<br />

buoni risultati anche solo<br />

riducendo la quantità di isopropanolo,<br />

ma un suo impiego comporta,<br />

oltre alla tutela della salute<br />

e ai semplici costi dell’isopropanolo,<br />

anche spese di stoccaggio<br />

e di investimento in misure<br />

di protezione antincendio ed<br />

antideflagrante.<br />

• Anche i risultati della misurazione<br />

delle altre fonti di emissione<br />

testate, come idrocarburi, ozono,<br />

radiazioni UV, polvere antiscartino<br />

e rumorosità sono rimasti,<br />

come richiesto, al di sotto dei<br />

valori prestab<strong>il</strong>iti.<br />

È <strong>con</strong>fortante ris<strong>con</strong>trare che<br />

anche la nuova generazione di macchine<br />

<strong>KBA</strong> da 18.000 fogli l’ora a<br />

massima velocità di produzione riesce<br />

a soddisfare i severi requisiti<br />

del certificato “emissione testata”.<br />

Ciò è ancor più sorprendente se si<br />

pensa che, solitamente, elevate<br />

velocità di produzione comportano<br />

già di per sé un aumento delle<br />

emissioni materiali e fisiche,<br />

soprattutto della rumorosità.<br />

Stab<strong>il</strong>ità del processo della tecnologia<br />

ibrida<br />

Con la prova approfondita della<br />

nuova Rapida 105 da parte dell’en-<br />

50 Process 3 | 2006<br />

te di collaudo e certificazione si<br />

perseguono due obiettivi: <strong>il</strong> primo<br />

è assicurare l’ottemperanza a tutti<br />

gli standard nazionali ed europei<br />

riguardanti salute, ambiente e sicurezza.<br />

Inoltre, insieme alle prove<br />

dei materiali, ad esempio la prova<br />

dell’azione degli inchiostri e dei<br />

detergenti sul volume dei materiali<br />

in gomma eseguita dal fogra su<br />

commissione di <strong>KBA</strong>, si vogliono<br />

garantire la stab<strong>il</strong>ità del processo<br />

nonché la sicurezza dell’applicazione<br />

della tecnologia ibrida.<br />

In futuro, l’operatore dovrà poter<br />

ri<strong>con</strong>oscere quali prodotti soddisfano<br />

i criteri necessari alla tecnologia<br />

ibrida. Inoltre, si intende evitare<br />

che vengano ut<strong>il</strong>izzati prodotti <strong>con</strong><br />

effetti collaterali dannosi per l’uomo<br />

e/o i materiali.<br />

Tutela della salute è protezione<br />

ambientale, e viceversa<br />

Oggi, non solo le autorità, ma anche<br />

sempre più clienti esigono da una<br />

tipografia moderna l’applicazione di<br />

misure di sicurezza attive per la salvaguardia<br />

dell’ambiente. Le macchine<br />

da stampa <strong>con</strong>trassegnate dal sig<strong>il</strong>lo<br />

di qualità BG-PRÜFZERT “Emission<br />

geprüft” rappresentano un elemento<br />

essenziale in questa direzione, perché<br />

sono munite delle necessarie premesse<br />

tecnologiche.<br />

La chiave per <strong>il</strong> successo, però, è la<br />

responsab<strong>il</strong>ità di comportamento<br />

dell’operatore. È importante che sia<br />

sufficientemente addestrato e qualificato<br />

per saper scegliere i mezzi di<br />

produzione tecnici e chimici più<br />

adatti e sfruttarne appieno e professionalmente<br />

tutte le qualità.<br />

Oggi, le macchine <strong>con</strong> <strong>il</strong> marchio<br />

BG-PRÜFZERT “Emission geprüft”<br />

vengono spesso definite “eco-macchine<br />

da stampa”, dove “eco” sta, da<br />

un lato, per ecologia e, dall’altro, per<br />

e<strong>con</strong>omia. Ecologia perché queste<br />

macchine <strong>con</strong>sentono al tipografo di<br />

stampare a basse emissioni ottimizzando<br />

<strong>il</strong> processo di stampa, e<strong>con</strong>omicità<br />

perché presentano le <strong>con</strong>dizioni<br />

tecniche necessarie per poter<br />

ut<strong>il</strong>izzare i materiali aus<strong>il</strong>iari in<br />

modo più efficace rispetto a prima<br />

riducendo drasticamente i costi <strong>con</strong>nessi.<br />

Il processo di stampa, quindi,<br />

può essere strutturato <strong>con</strong> maggiore<br />

redditività. Inoltre, in alcuni paesi<br />

europei vi è la possib<strong>il</strong>ità di ricevere<br />

incentivi statali per gli investimenti<br />

in queste macchine a basso impatto<br />

ambientale. Oltre al loro obiettivo<br />

primario, una tutela della salute e<br />

una salvaguardia dell’ambiente correttamente<br />

applicate ridu<strong>con</strong>o i<br />

costi ed aumentano la produttività.<br />

Dr.-Ing. Bernhard Küter, Dr. Axel Mayer,<br />

Associazione di categoria Stampa e lavorazione<br />

della carta<br />

Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della tecnologia ibrida in apr<strong>il</strong>e 2005, Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore del<br />

marketing offset a foglio di <strong>KBA</strong>, ha ricevuto <strong>il</strong> certificato BG-PRÜFZERT “Emission geprüft” dalle<br />

mani di Albrecht H. Glöckle<br />

Nero su bianco: la generazione da 18.000 fogli della <strong>KBA</strong> Rapida 105 soddisfa i requisiti dell’associazione<br />

di categoria Stampa e lavorazione della carta e riceve <strong>il</strong> sig<strong>il</strong>lo di prova “Emission geprüft”


Tutti sanno che, in termini di equ<strong>il</strong>ibrio<br />

acqua-inchiostro, la stampa offset<br />

è molto più sensib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri UV che <strong>con</strong> gli inchiostri<br />

a reticolazione standard. Ciò si<br />

manifesta <strong>con</strong> quantità di fogliacci<br />

più elevate all’avviamento ed un<br />

gap di bagnatura in parte estremamente<br />

ridotto durante la tiratura<br />

che richiede un costante <strong>con</strong>trollo<br />

del processo di stampa e, quindi,<br />

l’adozione di misure di correzione<br />

delle regolazioni dei gruppi di<br />

bagnatura e inchiostratore. In<br />

numerosi casi, ciò provoca la riduzione<br />

della velocità di tiratura, cosa<br />

che si riflette negativamente sull’e<strong>con</strong>omia<br />

aziendale. Per questo<br />

motivo, <strong>il</strong> “fogra Forschungsgesellschaft<br />

Druck e.V.” di Monaco di<br />

Baviera ha analizzato la problematica<br />

sia per gli inchiostri UV che per<br />

quelli ibridi in un progetto di ricerca<br />

promosso dallo stato “Miglioramento<br />

dell’equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro<br />

nella stampa offset <strong>con</strong> inchiostri<br />

a fotoreticolazione UV”.<br />

Regolazione del gruppo di bagnatura<br />

<strong>con</strong> una nuova lastra di prova<br />

All’inizio delle prove ci si domandava<br />

quanto fosse misurab<strong>il</strong>e la stab<strong>il</strong>ità<br />

del processo di bagnatura nella<br />

macchina da stampa. Essendo regolati<br />

individualmente, i gruppi di<br />

stampa della macchina reagis<strong>con</strong>o<br />

in modo diverso. Sebbene gli stampatori<br />

avessero regolato i gruppi di<br />

bagnatura della macchina <strong>con</strong> la<br />

massima precisione seguendo <strong>il</strong> ben<br />

noto <strong>metodo</strong> dell’impronta del<br />

c<strong>il</strong>indro, le prove rivelavano enormi<br />

differenze tra un gruppo di stampa<br />

e l’altro. Ben presto si è <strong>con</strong>statato<br />

che per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo e la regolazione<br />

del gruppo di bagnatura occorreva<br />

uno strumento più nuovo e sensib<strong>il</strong>e.<br />

Con lo sv<strong>il</strong>uppo della lastra di<br />

prova fogra per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo della<br />

bagnatura si è finalmente arrivati ad<br />

uno strumento più efficace (vedi<br />

riquadro).<br />

Grazie a questa lastra, nelle prove<br />

di stampa è stato possib<strong>il</strong>e ottenere<br />

curve di incremento del punto affidab<strong>il</strong>i<br />

(cioè l’incremento del punto<br />

[%] nella stampa rispetto ai valori<br />

tonali [%] del record dati della lastra<br />

di prova). Si sono messe a <strong>con</strong>fronto<br />

una serie di inchiostri UV e due<br />

serie di inchiostri ibridi nelle loro<br />

rispettive combinazioni <strong>con</strong> un<br />

liquido di bagnatura <strong>con</strong>centrato<br />

<strong>con</strong>tenente alcool molto diffuso sul<br />

mercato (<strong>con</strong>centrazione di isopropanolo<br />

100 %) ed un liquido di<br />

bagnatura senz’alcool (<strong>con</strong>centrazione<br />

di isopropanolo 0).<br />

Stampare a UV <strong>con</strong> un liquido di<br />

bagnatura all’isopropanolo è come<br />

camminare sul f<strong>il</strong>o<br />

Confrontando i grafici 1 e 2 si notano<br />

chiaramente le differenze di<br />

comportamento dei valori tonali. Il<br />

grafico 1 mostra in modo evidente<br />

perché l’equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro<br />

di questa combinazione<br />

inchiostro UV e liquido di bagnatura<br />

all’isopropanolo sia così critico.<br />

Solo regolando <strong>il</strong> rullo del calamaio<br />

a 60 risulta una curva di valore<br />

tonale rispondente ai requisiti previsti<br />

dal “bvdm ProzessStandard<br />

Offsetdruck”. Alterazioni anche<br />

minimali del trasporto del liquido<br />

Impatto ambientale | Liquido di bagnatura<br />

Azione del liquido di bagnatura sulla stampa<br />

<strong>con</strong> inchiostri ibridi<br />

A piena potenza della macchina, gli inchiostri ibridi possono essere stampati<br />

senza problemi senza isopropanolo nel liquido di bagnatura, perché <strong>il</strong> gap di<br />

bagnatura non è così basso come per gli inchiostri UV. Lo <strong>con</strong>fermano anche gli<br />

studi del fogra <strong>con</strong>dotti ut<strong>il</strong>izzando un nuovo liquido di bagnatura bicomponente<br />

senza isopropanolo della ditta DC DruckChemie.<br />

La lastra di prova per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo<br />

della bagnatura di fogra<br />

La lastra di prova <strong>con</strong>tiene elementi di misura<br />

estremamente sensib<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> <strong>con</strong>trollo<br />

dell’uniformità della bagnatura su tutta la<br />

superficie della lastra. Con essa è possib<strong>il</strong>e<br />

regolare tutti i gruppi di bagnatura uniformemente<br />

e monitorare e documentare <strong>con</strong>temporaneamente<br />

lo stato della macchina<br />

da stampa. Con questa lastra di prova è possib<strong>il</strong>e<br />

ri<strong>con</strong>oscere rapidamente e <strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità<br />

problemi di carattere tecnico come la <strong>con</strong>trazione<br />

dei rulli gommati nel gruppo<br />

inchiostratore, potenziometri non correttamente<br />

regolati nei gruppi di stampa, rulli di<br />

bagnatura deformati o usurati nelle singole<br />

unità di stampa e differenze di stampa tra le<br />

combinazioni di inchiostri e liquidi di<br />

bagnatura diversi.<br />

Per misurare l’equ<strong>il</strong>ibrio tra inchiostro e<br />

liquido di bagnatura occorre procedere<br />

come segue:dopo aver montato la lastra <strong>con</strong><br />

la lastra di prova, si stampa come <strong>con</strong>sueto<br />

finché nella tonalità massima non si ottiene<br />

una densità nominale dell’inchiostro (solitamente<br />

1,4). Nell’operazione successiva si<br />

riduce gradualmente la velocità del rullo del<br />

calamaio (e quindi la quantità di liquido di<br />

bagnatura sulla lastra) finché la stampa non<br />

comincia ad imbrattarsi. In genere, gli effet-<br />

ti di sbavatura ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>i sul foglio si presentano<br />

solo su un lato del foglio ed è proprio su<br />

questo lato che lo stampatore dovrà aumentare<br />

la luce tra i rulli del gruppo di bagnatura,<br />

dopodiché si stampa di nuovo e si riduce la<br />

velocità del rullo del calamaio fino all’inizio<br />

dell’imbrattamento. Se le macchie sono omogeneamente<br />

distribuite su tutta la larghezza<br />

del foglio, significa che la quantità di liquido di<br />

bagnatura che arriva alla lastra di stampa è<br />

uguale ovunque e, quindi, <strong>il</strong> gruppo di bagnatura<br />

è regolato correttamente.Nelle operazioni<br />

successive, lo stampatore dovrà aumentare la<br />

velocità dei rulli della vaschetta di bagnatura a<br />

passi definiti, tirare più fogli su cui poi misure-<br />

di bagnatura, come quelle che<br />

risultano a macchina in funzione a<br />

causa della formazione di depositi<br />

di vario tipo sui rulli o in seguito a<br />

osc<strong>il</strong>lazioni di temperatura, provocano<br />

quasi immediatamente drastiche<br />

deviazioni della resa del colore<br />

nello stampato. Per produrre stampati<br />

vendib<strong>il</strong>i, qui lo stampatore<br />

deve monitorare e regolare costantemente<br />

l’andamento del processo.<br />

Molto meno critico è <strong>il</strong> comportamento<br />

dello stesso inchiostro UV<br />

<strong>con</strong> un liquido di bagnatura senza<br />

isopropanolo (grafico 2). Qui, le<br />

curve di incremento del punto<br />

sono più ravvicinate nel range vicino<br />

allo standard in tutte le regolazioni<br />

del rullo del calamaio.<br />

Intanto, <strong>il</strong> liquido di bagnatura ut<strong>il</strong>izzato,<br />

prodotto dalla ditta DC<br />

DruckChemie di Ammerbruch, è<br />

entrato in produzione.<br />

rà gli incrementi del punto e mettere a <strong>con</strong>fronto<br />

i risultati della misurazione della<br />

combinazione inchiostro-liquido di bagnatura<br />

<strong>con</strong> quelli di altre combinazioni.Inoltre,<br />

la lastra di prova <strong>con</strong>sente di valutare gli<br />

effetti di <strong>con</strong>trostampa ed altri difetti di tecnica<br />

di stampa che non verranno però esaminati<br />

in questa sede. Il record dati della<br />

lastra di prova è disponib<strong>il</strong>e per membri<br />

fogra e non (www.fogra.org) come parte<br />

integrante di un servizio di assistenza che<br />

prevede l’addestramento pratico all’uso<br />

della lastra di prova e l’impostazione di base<br />

della macchina da stampa sul posto da<br />

parte dei tecnici fogra.<br />

Process 3 | 2006<br />

51


Impatto ambientale | Liquido di bagnatura<br />

1 Curve di incremento del punto dell’inchiostro UV <strong>con</strong> un liquido di bagnatura <strong>con</strong> isopropanolo al<br />

10% in sei regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 35 e 99<br />

Disponib<strong>il</strong>e come versione bicomponente<br />

innocua per la salute: la<br />

componente AlkoGreen sostituisce<br />

l’isopropanolo, la componente<br />

FountGreen è <strong>il</strong> liquido di bagnatura<br />

<strong>con</strong>centrato compatib<strong>il</strong>e.<br />

Inchiostri ibridi non critici <strong>con</strong> e senza<br />

isopropanolo<br />

Adottando lo stesso <strong>metodo</strong> degli<br />

inchiostri UV, <strong>il</strong> fogra ha testato<br />

anche due serie di inchiostri ibridi.<br />

L’inchiostro <strong>ibrido</strong> 1 (anch’esso<br />

dello stesso produttore della serie<br />

di inchiostri UV) è molto più semplice<br />

da stampare già ut<strong>il</strong>izzando<br />

52 Process 3 | 2006<br />

un liquido di bagnatura <strong>con</strong>centrato<br />

all’isopropanolo standard (grafico<br />

3). Anche per questa combinazione<br />

di inchiostro e liquido di<br />

bagnatura si verificano alterazioni<br />

dell’incremento del punto al variare<br />

del trasporto del liquido di<br />

bagnatura, ma sono molto più<br />

ridotte che <strong>con</strong> l’inchiostro UV. In<br />

combinazione <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di<br />

bagnatura DC AlkoGreen/Fount<br />

Green, ottimizzato soprattutto per<br />

la stampa UV senza alcool, per l’inchiostro<br />

<strong>ibrido</strong> 1 si ottengono<br />

curve di incremento del punto nettamente<br />

più ridotte ed anche più<br />

3 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 1 <strong>con</strong> un liquido di bagnatura <strong>con</strong> isopropanolo<br />

al 10% in sette regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 18 e 75%<br />

5 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 2 <strong>con</strong> un liquido di bagnatura <strong>con</strong> isopropanolo<br />

al 10% in sette regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 18 e 75%<br />

2 Curve di incremento del punto dell’inchiostro UV <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di bagnatura senza isopropanolo ottimizzato<br />

per la stampa UV in cinque regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese tra 60 e 99<br />

ravvicinate (grafico 4). Anche nell’analisi<br />

dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 2 di<br />

un altro produttore leader (grafici<br />

5 e 6) si è r<strong>il</strong>evato un comportamento<br />

molto sim<strong>il</strong>e a quello dell’inchiostro<br />

<strong>ibrido</strong> 1.<br />

Compendio<br />

Rispetto agli inchiostri UV, gli<br />

inchiostri ibridi presentano generalmente<br />

un comportamento di<br />

tecnica di stampa meno critico e<br />

possono essere stampati senza problemi<br />

anche senza isopropanolo,<br />

come è stato dimostrato ut<strong>il</strong>izzando<br />

<strong>il</strong> liquido di bagnatura senza iso-<br />

propanolo AlkoGreen/FountGreen.<br />

In questo modo è possib<strong>il</strong>e sfruttare<br />

appieno le prestazioni e la<br />

potenza delle macchine. Alko<br />

Green/FountGreen è stato ut<strong>il</strong>izzato<br />

come liquido di bagnatura già<br />

per la certificazione “emissione<br />

testata” della <strong>KBA</strong> Rapida 105 da<br />

parte dell’associazione di categoria<br />

stampa e lavorazione della carta ed<br />

ha funzionato senza problemi ad<br />

una velocità di produzione di<br />

14.000 fogli l’ora.<br />

Dr. Wolfgang Rauh, fogra<br />

4 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 1 <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di bagnatura senza isopropanolo<br />

ottimizzato per la stampa UV in dieci regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese<br />

tra 27 e 75%<br />

6 Curve di incremento del punto dell’inchiostro <strong>ibrido</strong> 2 <strong>con</strong> <strong>il</strong> liquido di bagnatura senza isopropanolo<br />

ottimizzato per la stampa UV in sette regolazioni del rullo della vaschetta di bagnatura comprese<br />

tra 30 e 75%


Complicata, ma si impara in fretta<br />

La finitura ibrida trova sempre più seguaci in tutto <strong>il</strong> mondo. Per la sua semplicità, alcuni utenti la <strong>con</strong>siderano l’approccio<br />

ideale alla diffic<strong>il</strong>e tecnologia UV, mentre per altri è fondamentale <strong>il</strong> fatto che si riescano ad ottenere effetti speciali e di<br />

diffic<strong>il</strong>e lavorazione in modo relativamente semplice ma <strong>con</strong> una qualità eccellente. Un altro vantaggio <strong>con</strong>vincente è la<br />

semplicità nel passare da un modo operativo all’altro che <strong>con</strong>sente di elaborare ordini normali e più elaborati su<br />

un’unica macchina. Opportunità, vantaggi ma anche limiti del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> sono stati discussi esaurientemente al<br />

se<strong>con</strong>do meeting degli utenti della tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> svoltosi ad apr<strong>il</strong>e 2005, dove diversi utenti ibridi e partner <strong>KBA</strong><br />

si sono scambiati preziose esperienze e <strong>con</strong>sigli pratici.<br />

Cambio del modo operativo:<br />

rapido e comodo<br />

Le macchine ibride di <strong>KBA</strong> sono<br />

dotate di diverse funzioni intelligenti<br />

che <strong>con</strong>sentono di lavorare<br />

<strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità, rapidità e sicurezza<br />

durante l’allestimento, la pulizia e<br />

<strong>il</strong> cambio del modo operativo, a<br />

<strong>con</strong>dizione che, come più volte<br />

ricordato, vengano ut<strong>il</strong>izzati i<br />

mezzi d’esercizio e gli equipaggiamenti<br />

aus<strong>il</strong>iari <strong>con</strong>sigliati ed approvati<br />

da <strong>KBA</strong>. Uno dei maggiori vantaggi<br />

è e resta quello che, per passare<br />

dal modo “<strong>ibrido</strong>” a quello<br />

“<strong>con</strong>venzionale”, lo stampatore<br />

non deve più sostituire né caucciù<br />

né rulli.<br />

Il modo operativo <strong>ibrido</strong> si distingue<br />

per l’impiego di inchiostri ibridi<br />

(<strong>con</strong> o senza verniciatura matt a<br />

zone <strong>con</strong> vernice a base oleosa nell’ultimo<br />

gruppo di stampa) più vernice<br />

UV br<strong>il</strong>lante per la verniciatura<br />

finale nella torre di verniciatura.<br />

Nel modo operativo <strong>con</strong>venzionale<br />

si ut<strong>il</strong>izzano inchiostri standard più<br />

una vernice a dispersione <strong>con</strong>tenente<br />

anche pigmenti ad effetto. In<br />

base al modo operativo adottato, si<br />

possono aggiungere o togliere<br />

essiccatoi intermedi o finali che,<br />

all’occorrenza, possono essere<br />

installati <strong>con</strong> la massima semplicità<br />

anche in un’altra posizione (si veda<br />

l’articolo “Essiccatoi ad alta prestazione<br />

ed innovativi”). Un sistema<br />

di alimentazione della vernice di<br />

serie <strong>con</strong> due circuiti separati e<br />

programmi di lavaggio a durata<br />

regolab<strong>il</strong>e (l’acqua di lavaggio della<br />

vernice viene raccolta in due serbatoi<br />

separati) semplifica enormemente<br />

<strong>il</strong> cambio di modalità: <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

sistema LithoCoat della Harris &<br />

Bruno, ad esempio, <strong>il</strong> passaggio da<br />

vernice UV a vernice a dispersione<br />

e viceversa dura solo sette minuti e<br />

per <strong>il</strong> passaggio tra due vernici a<br />

dispersione occorrono solo due<br />

minuti.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: per aumentare la<br />

durata ut<strong>il</strong>e dei rulli gommati, puliteli<br />

regolarmente togliendo i residui<br />

di inchiostro e i depositi di calcare.<br />

Di tanto in tanto è ut<strong>il</strong>e lavare<br />

a fondo i rulli. Con qualsiasi<br />

modo operativo, i rulli gommati<br />

sono sempre soggetti a rigonfiamento<br />

e ritiro, anche <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri ed i detergenti ibridi<br />

<strong>con</strong>sigliati da <strong>KBA</strong>, sebbene entro i<br />

valori limite prescritti (si veda l’articolo<br />

“fogra testa gli inchiostri<br />

ibridi”). Ciò nonostante, a se<strong>con</strong>da<br />

degli inchiostri e dei detergenti<br />

prescelti e della frequenza dei<br />

cambi di modo operativo, <strong>il</strong> modo<br />

misto di produzione <strong>con</strong>venzionale<br />

e ibrida può rappresentare per i<br />

rulli una sollecitazione maggiore<br />

rispetto a quella cui sono sottoposti<br />

nel modo solo <strong>con</strong>venzionale.<br />

Flessib<strong>il</strong>ità:<br />

sfruttarla in modo intelligente<br />

Tra i 250 utenti Rapida di tutto <strong>il</strong><br />

mondo che produ<strong>con</strong>o <strong>con</strong> una<br />

<strong>con</strong>figurazione di macchina ibrida,<br />

la quota di ordini stampati <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

<strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è compresa tra <strong>il</strong> 30<br />

e <strong>il</strong> 70%. In una produzione di<br />

stampa flessib<strong>il</strong>e, quindi, <strong>il</strong> rapido<br />

cambio del modo operativo rappresenta<br />

un aspetto importante nell’ottimizzazione<br />

dei tempi di allestimento.<br />

Tuttavia, per motivi e<strong>con</strong>omico-aziendali,<br />

quando si pianifica<br />

la produzione si <strong>con</strong>siglia, purché<br />

le scadenze lo <strong>con</strong>sentano, di<br />

raggruppare gli ordini dello stesso<br />

tipo, per non dover <strong>con</strong>tinuamente<br />

passare da un modo all’altro.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: provate a pensare se<br />

per la vostra gamma di ordini sia<br />

ut<strong>il</strong>e introdurre una settimana divi-<br />

sa per “giorni ibridi” e “giorni normali”<br />

fissi. I clienti che si atterranno<br />

a questo sistema fornendo i dati<br />

necessari in tempo <strong>con</strong>tribuiranno<br />

al <strong>con</strong>tenimento dei costi e, a titolo<br />

di incoraggiamento, potrebbero<br />

usufruire di prezzi s<strong>con</strong>tati.<br />

Curve caratteristiche di stampa:<br />

quasi identiche per entrambi i modi<br />

operativi<br />

Una tipografia che acceda alla tecnologia<br />

UV installando una macchina<br />

ibrida non deve per forza adatta-<br />

Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />

Ovviamente, <strong>il</strong> touch-screen non può mancare<br />

neppure sulla <strong>con</strong>solle di comando di una<br />

Rapida ibrida Foto: Kleeberg<br />

re <strong>il</strong> trasferimento dei valori tonali.<br />

Con una macchina puramente UV<br />

che funziona <strong>con</strong> inchiostri UV ut<strong>il</strong>izzando<br />

caucciù in EPDM e rulli<br />

gommati resistenti a questo tipo di<br />

stampa, nella fase di prestampa<br />

sarebbe necessario riadattare completamente<br />

le curve caratteristiche<br />

di stampa ed i valori di correzione<br />

per la compensazione dell’incremento<br />

del punto.<br />

Presso <strong>il</strong> Centro Clienti <strong>KBA</strong> di Radebeul, per la stampa ibrida vengono ut<strong>il</strong>izzate lastre Excel della<br />

Kodak Polychrome Graphics<br />

Una curva dell’incremento del punto altrettanto piatta quanto quella della stampa <strong>con</strong> inchiostri<br />

tradizionali semplifica l’introduzione del <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> nell’azienda grafica e <strong>il</strong> frequente cambio<br />

del modo operativo. La famiglia di curve qui <strong>il</strong>lustrata è stata calcolata ut<strong>il</strong>izzando la nuova lastra<br />

termica KPG Sword Ultra che non deve essere termoindurita per poter essere impiegata <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri UV ed ibridi<br />

Process 3 | 2006<br />

53


Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />

Al <strong>con</strong>trario, quando si ut<strong>il</strong>izzano gli<br />

inchiostri ibridi si può comunque<br />

<strong>con</strong>tinuare ad applicare i <strong>con</strong>sueti<br />

bassi incrementi del punto della<br />

produzione <strong>con</strong>venzionale. Ovviamente,<br />

come per ogni macchina<br />

nuova occorre creare o modificare<br />

la curva caratteristica di stampa<br />

nonché generare un prof<strong>il</strong>o della<br />

macchina da stampa ICC per la<br />

gestione degli inchiostri e, come<br />

per ogni cambio della serie di<br />

inchiostri, del supporto di stampa e<br />

del caucciù, si <strong>con</strong>siglia di <strong>con</strong>trollare<br />

la curva caratteristica anche<br />

quando si passa dal modo <strong>con</strong>venzionale<br />

a quello <strong>ibrido</strong>, soprattutto<br />

se i motivi di routine sono soggetti<br />

a variazioni di tonalità. Se si lavora<br />

<strong>con</strong> mezzi di esercizio ab<strong>il</strong>itati ed<br />

osservando le <strong>con</strong>dizioni previste<br />

da <strong>KBA</strong>, però, le operazioni necessarie<br />

per adattare le curve caratteristiche<br />

e gli incrementi del punto<br />

dovrebbero essere pochissime.<br />

Questo vantaggio semplifica enormemente<br />

non solo l’approccio alla<br />

nuova tecnologia, ma anche <strong>il</strong> funzionamento<br />

misto <strong>ibrido</strong>/<strong>con</strong>venzionale.<br />

L’unica novità per la prestampa<br />

è rappresentata dalle lastre che,<br />

sia termoindurite che non, devono<br />

essere resistenti agli ultravioletti<br />

(panoramica nell’articolo “Requisiti<br />

di resistenza nella finitura ibrida”).<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: per entrambi i modi<br />

operativi, ut<strong>il</strong>izzate lastre dello stesso<br />

produttore per dover variare i parametri<br />

<strong>il</strong> minimo possib<strong>il</strong>e.<br />

Equ<strong>il</strong>ibrio acqua-inchiostro:<br />

più stab<strong>il</strong>e che nella stampa UV,<br />

semplice anche senza isopropanolo<br />

Riportando le loro esperienze, i partecipanti<br />

al meeting degli utenti<br />

ibridi <strong>KBA</strong> hanno <strong>con</strong>fermato ancora<br />

una volta che l’equ<strong>il</strong>ibrio acquainchiostro<br />

nel <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> è notevolmente<br />

più stab<strong>il</strong>e che nella<br />

stampa puramente UV, anche se<br />

richiede un po’ più di attenzione che<br />

nell’offset a foglio <strong>con</strong>venzionale.<br />

Lo stampatore, quindi, non deve<br />

essere particolarmente qualificato<br />

né disporre di esperienze particolari.<br />

Come spiegato nell’articolo<br />

“Azione del liquido di bagnatura<br />

sulla stampa <strong>con</strong> inchiostri ibridi”,<br />

l’equ<strong>il</strong>ibrio tra bagnatura ed inchiostrazione<br />

può essere ulteriormente<br />

stab<strong>il</strong>izzato ut<strong>il</strong>izzando un liquido di<br />

bagnatura idoneo e privo di alcol isoprop<strong>il</strong>ico.<br />

A queste <strong>con</strong>dizioni gli<br />

54 Process 3 | 2006<br />

inchiostri ibridi possono essere<br />

stampati senza problemi. Inoltre, gli<br />

inchiostri ibridi si distinguono per<br />

l’assoluta assenza di nebbia e, al <strong>con</strong>trario<br />

degli inchiostri UV, non<br />

imbrattano la macchina.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: limitate ulteriormente<br />

le emissioni di SOV della<br />

vostra macchina ibrida <strong>con</strong> un<br />

liquido di bagnatura senza alcol isoprop<strong>il</strong>ico.<br />

Sebbene tutte le Rapida<br />

ibride siano già munite del sig<strong>il</strong>lo<br />

“emissione testata”, in questo modo<br />

<strong>con</strong>tribuirete ad una maggiore salvaguardia<br />

dell’ambiente e garantirete<br />

un clima sano in sala stampa.<br />

C<strong>il</strong>indro retinato: fac<strong>il</strong>e da pulire<br />

A parte i moduli di automazione oggi<br />

quasi s<strong>con</strong>tati, come <strong>il</strong> cambio della<br />

lastra <strong>con</strong>trollato da programma, la<br />

<strong>con</strong>nessione CIP3/4, <strong>il</strong> riut<strong>il</strong>izzo dei<br />

parametri di impostazione della<br />

macchina già memorizzati, lavacaucciù<br />

e lavarulli automatici, i costruttori<br />

hanno dato grande importanza a<br />

dettagli e <strong>con</strong>figurazioni capaci di far<br />

risparmiare tempo e lavoro. E così,<br />

chi vuole andare sul sicuro anche<br />

quando si cambia vernice, in due<br />

minuti può pulire manualmente <strong>il</strong><br />

c<strong>il</strong>indro retinato e la camera racla<br />

accedendo <strong>con</strong> fac<strong>il</strong>ità a tutti i componenti.<br />

Solitamente, però, è sufficiente<br />

<strong>il</strong> lavaggio automatico del<br />

Le cassette racla degli impianti di lavaggio<br />

automatici (sopra) non si imbrattano se si ut<strong>il</strong>izza<br />

un detergente <strong>ibrido</strong> ad emulsificazione<br />

stab<strong>il</strong>e (sotto)<br />

Foto:Fuji Hunt DS Druckerei Service<br />

gruppo di verniciatura e dell’alimentazione<br />

di vernice.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: <strong>con</strong> un test rapido si<br />

può sapere se occorre lavare di<br />

nuovo <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro retinato. Colorate la<br />

vernice <strong>con</strong> un colorante per alimenti<br />

e verificate visivamente o <strong>con</strong><br />

<strong>il</strong> densitometro che la verniciatura a<br />

piena copertura presenti una qualità<br />

omogenea.<br />

Normalmente, <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro retinato<br />

nella torre di verniciatura deve<br />

essere sostituito solo in caso di<br />

usura, fenomeno che, <strong>con</strong> i materiali<br />

e le incisioni di oggi, si presenta solo<br />

molto tardi. La sostituzione dei rulli,<br />

però, può rendersi necessaria anche<br />

per un diverso volume di immersione<br />

o un tipo di vernice a dispersione<br />

<strong>con</strong> particelle di pigmenti ad<br />

effetto di grandi dimensioni. Il cambio<br />

avviene in pochi minuti manualmente,<br />

cioè senza gru, perché <strong>KBA</strong><br />

ut<strong>il</strong>izza c<strong>il</strong>indri retinati in lega di<br />

alluminio leggera. Per la sostitu-<br />

zione, lo stampatore deve solo svitare<br />

la vite dalla camera racla, spostare<br />

quest’ultima, aprire le bronzine,<br />

sollevare manualmente <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro<br />

e sf<strong>il</strong>arlo, quindi inserire <strong>il</strong><br />

c<strong>il</strong>indro nuovo nello stesso modo.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: anche se <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro<br />

retinato è talmente leggero che lo si<br />

può sollevare da soli, sollevatelo e trasportatelo<br />

sempre in due. A causa<br />

del formato della macchina, <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro<br />

può essere talmente largo che, da<br />

soli, non potreste abbracciare i due<br />

mandrini. Se si afferra <strong>il</strong> c<strong>il</strong>indro nel<br />

mezzo <strong>con</strong> una sola mano, si possono<br />

causare danni, perché potreste<br />

urtare da qualche parte ancor prima<br />

di accorgervene.<br />

I c<strong>il</strong>indri leggeri non sono se<strong>con</strong>di<br />

per stab<strong>il</strong>ità e robustezza ai c<strong>il</strong>indri<br />

pesanti <strong>con</strong>venzionali e, inoltre,<br />

<strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o al risparmio energetico<br />

alle massime velocità di produzione<br />

della nuova generazione di<br />

Rapida da 18.000 fogli l’ora.<br />

Gli inchiostri ibridi sono disponib<strong>il</strong>i anche in cartucce, come quelle ut<strong>il</strong>izzate, ad esempio, dalla<br />

Industriedruck di Dresda sulla Rapida 105 ibrida<br />

Il c<strong>il</strong>indro retinato di alluminio nella torre di verniciatura sv<strong>il</strong>uppato da <strong>KBA</strong> è talmente leggero da<br />

poter essere sostituito senza ricorrere ad una gru


Detergenti: ottima azione pulente<br />

nonostante <strong>il</strong> <strong>con</strong>sumo ridotto<br />

I detergenti ibridi sono idonei al<br />

lavaggio sia degli inchiostri ibridi<br />

che <strong>con</strong>venzionali presenti su rulli,<br />

caucciù e c<strong>il</strong>indri di <strong>con</strong>tropressione.<br />

Per i chimici, la sfida <strong>con</strong>siste<br />

nel superare <strong>il</strong> problema delle polarità<br />

opposte: gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />

e la rispettiva quota in<br />

inchiostri ibridi sono non polari, la<br />

quota UV, invece, è polare.<br />

La maggior parte dei prodotti ibridi<br />

è costituita dagli ultimi ritrovati del<br />

settore chimico ed è in grado di<br />

favorire la lavab<strong>il</strong>ità della gomma<br />

tramite l’emulsificazione spontanea<br />

<strong>con</strong> acqua, ricordando che la<br />

stab<strong>il</strong>ità dell’emulsione di detergente<br />

in acqua non solo garantisce<br />

un’ottima azione pulente e <strong>con</strong>sumi<br />

ridotti, ma non imbratta nemmeno<br />

i sistemi di lavaggio. Le particelle<br />

di inchiostro e la polvere di<br />

carta restano nell’emulsione che, a<br />

sua volta, li trascina via impedendo<br />

quasi completamente l’imbrattamento<br />

di tubazioni, cassette racla e<br />

vasca di raccolta. Generalmente, i<br />

detergenti migliori si distinguono<br />

anche perché, dopo <strong>il</strong> lavaggio, le<br />

superfici dei caucciù e dei rulli si<br />

riasciugano e sono subito pronte<br />

per <strong>il</strong> prelievo e la separazione ottimali<br />

dell’inchiostro, <strong>con</strong>tribuendo<br />

a ridurre notevolmente la quota di<br />

fogliacci.<br />

L’importante è l’idoneità del detergente<br />

agli impianti di lavaggio automatici<br />

installati da <strong>KBA</strong> nella <strong>con</strong>figurazione<br />

standard delle macchine<br />

Le <strong>con</strong>dotte dell’aria nel sistema Air Clean System<br />

ibride. La compatib<strong>il</strong>ità dei detergenti<br />

<strong>con</strong> la gomma (nessun rigonfiamento/ritiro)<br />

è oggetto di studio<br />

per l’ab<strong>il</strong>itazione, mentre non lo è<br />

<strong>il</strong> rischio di corrosione che, tuttavia,<br />

nei moderni detergenti dovrebbe<br />

essere minimo.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: ciò che vale per gli<br />

inchiostri ibridi, vale anche per i<br />

detergenti ibridi. Ut<strong>il</strong>izzate unicamente<br />

prodotti ab<strong>il</strong>itati dal test di<br />

fogra e raccomandati da <strong>KBA</strong>. Ciò<br />

premesso, osservate sempre anche<br />

le raccomandazioni fornite dai produttori<br />

degli inchiostri sulla lavab<strong>il</strong>ità<br />

dei vostri prodotti <strong>con</strong> determinati<br />

detergenti ibridi.<br />

Uscita:<br />

<strong>il</strong> minor imbrattamento possib<strong>il</strong>e<br />

Per poter installare e <strong>con</strong>figurare<br />

liberamente tutti i moduli di essiccazione<br />

finale per i diversi modi<br />

operativi (sistema VariDry), <strong>il</strong> doppio<br />

prolungamento dell’uscita delle<br />

nuove macchine Rapida 105 è stato<br />

spostato verso l’alto. Ciò apporta<br />

alcuni vantaggi ergonomici nel<br />

posizionamento dei moduli di<br />

essiccazione ed, inoltre, <strong>con</strong>siderata<br />

la nuova <strong>con</strong>duzione dei fogli, si<br />

è potuta aumentare la distanza tra<br />

la barra di spolveratura e l’essiccatoio<br />

UV finale riducendo così <strong>il</strong><br />

pericolo di imbrattamento dei<br />

riflettori degli irradiatori UV. In<br />

questo modo si può ut<strong>il</strong>izzare un<br />

po’ più di scartino anche sulle macchine<br />

per biverniciatura per evitare<br />

<strong>il</strong> cosiddetto “effetto lastra di<br />

vetro”. Solitamente, nella stampa<br />

Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />

Gli essiccatoi UV interdeck delle macchine ibride <strong>KBA</strong> Rapida sono fac<strong>il</strong>mente accessib<strong>il</strong>i e,<br />

all’occorrenza, riposizionab<strong>il</strong>i in pochissimi minuti<br />

Foto:Kleeberg<br />

in bianca puramente ibrida non si<br />

ricorre alla spolveratura o solo in<br />

misura ridotta, come per gli effetti<br />

a <strong>con</strong>trasto lucido a zone <strong>con</strong> vernice<br />

a base oleosa e UV.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: quando si pulis<strong>con</strong>o<br />

i riflettori, attenzione a non toccare<br />

le superfici a specchio, perché sulle<br />

impronte si possono depositare polvere<br />

e scartino più velocemente e in<br />

modo duraturo.<br />

Per questo è <strong>con</strong>sigliab<strong>il</strong>e installare<br />

<strong>il</strong> sistema accessorio Air Clean<br />

System (ACS) per l’uscita che,<br />

montato direttamente sulla p<strong>il</strong>a di<br />

uscita, impedisce alle particelle di<br />

scartino e di carta di inf<strong>il</strong>trarsi nell’area<br />

di essiccazione, tiene pulite<br />

le catene delle pinze e i pareggiatori<br />

ed elimina le esalazioni residue<br />

che possono formarsi sopra l’essiccatoio<br />

UV finale a valle dell’aspirazione<br />

di ozono. In un’uscita <strong>con</strong><br />

sistema ACS, quindi, lo stampatore<br />

non sentirà <strong>il</strong> tipico odore di<br />

ammoniaca della vernice a disper-<br />

sione né quello di ozono della fotoreticolazione<br />

UV.<br />

Potenza degli essiccatoi IR:<br />

meno è di più!<br />

Ogni stampatore sa che la carta è<br />

un materiale estremamente delicato:<br />

si ondula dai bordi verso l’interno<br />

quando assorbe in<strong>con</strong>trollatamente<br />

umidità dall’aria circostante<br />

e si restringe e si indebolisce quando<br />

le viene sottratta umidità. Le<br />

differenze di clima all’interno delle<br />

sale stampa di tutto <strong>il</strong> mondo sono<br />

enormi e altrettanto diverse sono<br />

anche le <strong>con</strong>dizioni di partenza<br />

necessarie per l’acclimatazione<br />

della carta o del cartone.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: dovreste stab<strong>il</strong>ire<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> vostro fornitore di carta che<br />

non accettate merce in fogli sig<strong>il</strong>lata<br />

in pellicola. Il f<strong>il</strong>m, infatti, può<br />

provocare la formazione di <strong>con</strong>densa<br />

che, a sua volta, causa ondulazioni<br />

non più compensab<strong>il</strong>i, neppure<br />

<strong>con</strong> una lunga acclimatazione.<br />

Process 3 | 2006<br />

55


Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />

Ritiro ed infrag<strong>il</strong>imento causati<br />

dalle radiazioni IR e UV sono stati<br />

oggetto di accesa discussione al<br />

meeting degli utenti ibridi <strong>KBA</strong>,<br />

perché nella pratica ibrida non si<br />

ut<strong>il</strong>izza solo l’essiccatoio UV finale<br />

bensì, talvolta, anche l’essiccatoio<br />

IR finale, anch’esso presente sulla<br />

macchina ibrida ma che serve<br />

soprattutto all’essiccazione della<br />

vernice a dispersione nel modo<br />

operativo <strong>con</strong>venzionale. Certo, <strong>il</strong><br />

calore assorbito dagli irradiatori a<br />

infrarosso favorisce l’essiccazione<br />

ossidativa degli inchiostri ibridi, ma<br />

per l’ossidazione nella p<strong>il</strong>a di uscita<br />

spesso bastano le radiazioni IR<br />

emesse dagli irradiatori UV, anche<br />

<strong>con</strong> un elevato grado di copertura<br />

di inchiostro. Purché non si stampi<br />

una pellicola di plastica termosensib<strong>il</strong>e,<br />

si tratta di un effetto assolutamente<br />

voluto, perché favorisce<br />

anche la fotoreticolazione UV degli<br />

inchiostri ibridi e della vernice UV.<br />

La quantità di calore assorbita,<br />

soprattutto in presenza di numerose<br />

zone scure sul soggetto, è sufficiente<br />

per l’ossidazione. In questo<br />

caso, un input di radiazioni IR mirato<br />

a monte dell’essiccatoio UV finale<br />

staccherebbe di nuovo gli inchiostri<br />

ibridi già essiccati che, quindi,<br />

aggredirebbero lo strato di vernice<br />

UV dal basso, ossia dal lato non<br />

ancora reticolato, provocando <strong>il</strong><br />

bloccaggio della p<strong>il</strong>a. L’attivazione<br />

dell’essiccatoio IR si può rendere<br />

davvero ut<strong>il</strong>e, invece, per soggetti<br />

chiari o <strong>con</strong> un grado di copertura<br />

ridotto o un’ampia superficie che<br />

resta non stampata. Qui, però, vale<br />

la regola del “meno è di più”, cioè<br />

l’irradiatore IR deve funzionare alla<br />

potenza minima.<br />

56 Process 3 | 2006<br />

Alcuni stampatori misurano la percentuale<br />

di acqua evaporata nell’aria<br />

tra i fogli della p<strong>il</strong>a di alimentazione<br />

e di uscita <strong>con</strong> l’igrometro ad asta<br />

per valutare i limiti di input di IR<br />

dalla differenza di umidità. L’umidità<br />

relativa nella p<strong>il</strong>a di uscita, però, è in<br />

equ<strong>il</strong>ibrio <strong>con</strong> l’umidità residua della<br />

carta o del cartone dopo un arco di<br />

tempo piuttosto lungo e solo uno<br />

stampatore molto esperto è in grado<br />

di trarne <strong>con</strong>clusioni ut<strong>il</strong>i. Un<br />

<strong>metodo</strong> affidab<strong>il</strong>e, ma non realizzab<strong>il</strong>e<br />

sulla macchina, sarebbe la misurazione<br />

assoluta del tenore di acqua<br />

nel supporto di stampa, che<br />

dovrebbe essere almeno del 5 %.<br />

<strong>KBA</strong> <strong>con</strong>siglia di ut<strong>il</strong>izzare gli irradiatori<br />

IR Carbon-Twin capaci di fornire<br />

<strong>il</strong> massimo rendimento in termini di<br />

input energetico.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: molto più sensata<br />

della misurazione dell’umidità è la<br />

misurazione della temperatura della<br />

p<strong>il</strong>a.<br />

Irradiatori UV:<br />

non più energia del necessario!<br />

Come un’eccessiva radiazione IR<br />

danneggia <strong>il</strong> supporto di stampa,<br />

anche un input eccessivo di radiazioni<br />

UV danneggia <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di vernice.<br />

Alla successiva piegatura, a causa<br />

dell’infrag<strong>il</strong>imento possono rompersi<br />

<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m di vernice e la<br />

patinatura sottostante della carta.<br />

Per questo motivo, anche l’essiccatoio<br />

UV finale deve funzionare alla<br />

potenza minima necessaria. Nell’articolo<br />

“Qual è <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> di prova<br />

giusto?” avete già letto come stab<strong>il</strong>ire<br />

<strong>con</strong> più o meno affidab<strong>il</strong>ità quando<br />

la reticolazione della vernice UV<br />

è sufficiente. Ciò che non è stato<br />

ricordato, perché non adatte, sono<br />

le misurazioni di intensità UV tramite<br />

speciali strisce reattive che<br />

reagis<strong>con</strong>o non solo alle radiazioni<br />

UV ma, se<strong>con</strong>do i produttori di<br />

essiccatoi, anche alle radiazioni IR.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: per l’input energetico<br />

dell’essiccazione IR e UV vale la<br />

regola: non più del necessario! La<br />

causa di una scarsa essiccazione<br />

possono essere anche irradiatori<br />

UV troppo vecchi, perché le vernici<br />

UV e gli inchiostri ibridi non sono<br />

compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> determinate lunghezze<br />

d’onda e, quindi, nello spettro<br />

dell’irradiatore UV non deve per<br />

forza essere <strong>il</strong> picco più alto a definire<br />

<strong>il</strong> grado di rendimento.<br />

Assicuratevi sempre che <strong>il</strong> vostro<br />

essiccatore UV finale emetta radiazioni<br />

UV-C “fresche”, perché <strong>con</strong><br />

l’invecchiare dell’irradiatore si spostano<br />

anche le sue quote UV.<br />

Sostituite sempre dapprima <strong>il</strong> primo<br />

dei tre irradiatori che, alle successive<br />

due sostituzioni, installerete una<br />

posizione più indietro. La maggior<br />

parte delle radiazioni UV-C serve al<br />

primo irradiatore, dove viene iniziata<br />

la reticolazione della vernice UV,<br />

mentre <strong>il</strong> compito degli altri due<br />

irradiatori è quello di mantenere e<br />

<strong>con</strong>durre in profondità la reazione<br />

di reticolazione.<br />

Con una <strong>con</strong>figurazione UV non<br />

idonea, in alcuni casi può rompersi<br />

anche la stessa patinatura della<br />

carta a causa di reazioni di reticolazione<br />

indesiderate nonché durante<br />

la piegatura. La maggior parte dei<br />

produttori di carta <strong>con</strong>osce <strong>il</strong> problema<br />

e fornisce informazioni sulla<br />

compatib<strong>il</strong>ità UV della carta e del<br />

cartone prescelti. Con meno leganti<br />

o leganti più flessib<strong>il</strong>i si peggiorerebbe<br />

la stampab<strong>il</strong>ità, e quindi <strong>il</strong><br />

problema non si risolve dall’oggi al<br />

domani.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: per evitare di rompere<br />

la patina, in genere si dovrebbero<br />

cordonare le carte a partire da<br />

150 g/m 2 prima della piegatura.<br />

Inoltre, si devono evitare impostazioni<br />

errate nell’elaborazione successiva.<br />

Per materiali problematici,<br />

alcuni utenti <strong>con</strong>sigliano la nebulizzazione<br />

dei punti di cordonatura<br />

<strong>con</strong> una miscela di acqua e alcool.<br />

Come gli stampati UV, anche i fogli stampati e<br />

finiti <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> possono essere lavorati<br />

immediatamente, ad esempio su una<br />

fustellatrice piatta come questa di una Bobst<br />

SP 142-CER II presso la Leopold Verpackungen<br />

di Ludwigsburg<br />

Emissione di cattivi odori: informare<br />

tempestivamente o provare<br />

Anche i leganti, si sa, sono responsab<strong>il</strong>i<br />

del cattivo odore della patina<br />

sotto l’azione degli ultravioletti.<br />

Negli ultimi anni, l’emanazione di<br />

odore degli inchiostri ibridi è andata<br />

notevolmente diminuendo e le<br />

vernici UV sono da tempo classificate<br />

come inodori per <strong>il</strong> packaging<br />

alimentare. Presi singolarmente, <strong>il</strong><br />

supporto di stampa, l’inchiostro<br />

<strong>ibrido</strong> e la vernice UV possono reagire<br />

nel modo desiderato alle radiazioni<br />

UV senza sv<strong>il</strong>uppare odori o<br />

sv<strong>il</strong>uppando odori tollerab<strong>il</strong>i. Per<br />

questo ci si sorprende molto quando<br />

si verificano ancora problemi<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> cattivo odore.<br />

Consiglio ut<strong>il</strong>e: per evitare spiacevoli<br />

sorprese e nell’interesse dell’utente,<br />

numerosi produttori di carta<br />

sono disposti a testare le combinazioni<br />

di supporto/inchiostro/vernice,<br />

perché <strong>il</strong> problema del cattivo<br />

odore può essere provocato da reazioni<br />

innescate solo da certe combinazioni<br />

di materiali.<br />

Conclusione: la tecnologia ibrida non<br />

rappresenta una grande sfida<br />

Come già al meeting degli utenti<br />

ibridi <strong>KBA</strong> del 2003, anche al meeting<br />

del 2005 gli utenti si sono<br />

dichiarati <strong>con</strong>vinti di aver fatto la<br />

cosa giusta nell’investire in questo<br />

procedimento. La grande curiosità<br />

che spinge a ricercare nuove possib<strong>il</strong>ità<br />

di applicazione per la finitura<br />

ibrida testimonia che gli operatori<br />

sanno applicare correttamente <strong>il</strong><br />

procedimento e che questo è fonte<br />

di ispirazione per nuove idee creative.<br />

L’approccio al <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />

non costituisce alcun problema per<br />

l’utente, perché essenzialmente<br />

può <strong>con</strong>tinuare la sua solita produzione;<br />

sono cresciute “solo” le possib<strong>il</strong>ità<br />

della finitura in linea.<br />

Un’eventuale emissione di cattivo<br />

odore della patinatura è dovuta allo<br />

stesso fenomeno che si presenta<br />

nella stampa UV, ma in generale lo<br />

stampatore deve affrontare meno<br />

problemi che <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> UV<br />

totale.<br />

Dieter Kleeberg


Handling | Vantaggi e <strong>con</strong>sigli pratici<br />

Impressioni del 2° meeting degli utenti<br />

ibridi in Apr<strong>il</strong>e 2005 a Dresda e Radebeul<br />

Insieme al suo team, Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore del marketing offset a foglio <strong>KBA</strong>, ha avuto una parte determinante<br />

nel raggiungimento dell’attuale livello della tecnologia ibrida.Ha coordinato <strong>il</strong> meeting in<br />

modo egregio e spiritoso, sfoggiando anche una straordinaria <strong>con</strong>oscenza degli argomenti collegati<br />

Gli oltre 280 partecipanti erano d’accordo nell’affermare che la tecnologia ibrida è divenuta<br />

un’alternativa valida e assolutamente fattib<strong>il</strong>e alla doppia verniciatura e all’UV totale <strong>con</strong><br />

caratteristiche uniche<br />

Le discussioni dal podio (qui <strong>con</strong> gli esperti di essiccatoi dei produttori di irradiatori e di <strong>KBA</strong>)<br />

<strong>con</strong>tribuis<strong>con</strong>o ad intensificare lo scambio di informazioni ed esperienze<br />

I tanti ordini di stampa autentici <strong>con</strong> svariati effetti di finitura ibrida davvero spettacolari hanno<br />

destato grande interesse tra i partecipanti al meeting Foto: Kleeberg<br />

Sulla Rapida 105 a sei colori <strong>con</strong> torre di verniciatura e doppio prolungamento dell’uscita è stata<br />

dimostrata presso <strong>il</strong> Centro Clienti <strong>KBA</strong> di Radebeul la stampa senza problemi <strong>con</strong> inchiostri ibridi,<br />

vernice matt a base oleosa e vernice UV molto br<strong>il</strong>lante<br />

Di grande effetto è stata la dimostrazione di stampa <strong>con</strong> inchiostri ibridi senz’acqua su una<br />

<strong>KBA</strong> Rapida 74<br />

Process 3 | 2006<br />

57


Applicazioni | Esempi<br />

Possib<strong>il</strong>ità quasi infinite<br />

La finitura ibrida si è trasformata, soprattutto grazie alla creatività dei tanti stampatori Rapida e dei loro partner di agenzia, in una vera alternativa <strong>con</strong><br />

caratteristiche intrinseche uniche e straordinarie. All’inizio, la tecnologia ibrida ha destato l’interesse soprattutto degli stampatori di packaging che hanno scoperto<br />

<strong>il</strong> processo per la stampa diretta di scatole ripiegab<strong>il</strong>i, espositori e cartone ondulato. Gli insoliti effetti a <strong>con</strong>trasto lucido, però, hanno <strong>con</strong>tagiato anche la creatività<br />

dei designer grafici per ordini commerciali altamente nob<strong>il</strong>itati che, da allora, hanno scoperto nuove dimensioni soprattutto nella vistosa progettazione dei<br />

materiali pubblicitari. Nel frattempo si sono registrate le prime applicazioni ibride anche nella stampa di pellicole. Un altro settore applicativo è la stampa di<br />

caratteristiche a prova di <strong>con</strong>traffazione su <strong>con</strong>fezioni ed etichette. Interessanti sono anche gli esempi in cui la tecnologia ibrida è stata estesa alle macchine<br />

compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong> la doppia verniciatura e l’UV.<br />

Considerare la finitura ibrida una<br />

chance<br />

La stampa <strong>con</strong> inchiostri ibridi e<br />

vernice UV br<strong>il</strong>lante in linea è<br />

molto più di un semplice approccio<br />

alla tecnologia UV, perché, rispetto<br />

agli altri procedimenti, presenta<br />

alcune caratteristiche uniche che<br />

giustificano pienamente la decisione<br />

per la f<strong>il</strong>osofia ibrida.<br />

Verniciatura molto br<strong>il</strong>lante: in modo<br />

nettamente più <strong>con</strong>veniente della<br />

doppia verniciatura e <strong>con</strong> costi<br />

quasi identici a quelli di una macchina<br />

UV, lo stampatore <strong>ibrido</strong> può<br />

raggiungere risultati di br<strong>il</strong>lantezza<br />

quasi altrettanto elevati.<br />

Contrasti lucidi: <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />

è possib<strong>il</strong>e realizzare <strong>con</strong>trasti tra<br />

due tipi di vernice in modo più<br />

semplice che sulle macchine a doppia<br />

verniciatura ed, inoltre, in modo<br />

ottimale nel registro offset, soprattutto<br />

i <strong>con</strong>trasti lucidi tra vernice a<br />

base oleosa matt o strutturata<br />

Come nasce una lastra di verniciatura<br />

a zone nel registro offset?<br />

Non importa se gli elementi pagina sono<br />

disponib<strong>il</strong>i sotto forma di f<strong>il</strong>e di immagini,<br />

f<strong>il</strong>e grafico o f<strong>il</strong>e layout: <strong>il</strong> soggetto <strong>con</strong><br />

vernice a zone viene generato semplicemente<br />

dai f<strong>il</strong>e del rispettivo programma di<br />

publishing. Si può trattare di singoli livelli<br />

di un f<strong>il</strong>e Photoshop o Illustrator oppure di<br />

diversi elementi di una pagina intera,<br />

58 Process 3 | 2006<br />

(come vernice a zone) e vernice UV<br />

br<strong>il</strong>lante (come sovraverniciatura a<br />

piena copertura <strong>con</strong> repulsione nei<br />

punti parzialmente verniciati). Questi<br />

risultati eclissano presunte alternative<br />

come la verniciatura drip off<br />

e twin effect sulle macchine <strong>con</strong>venzionali<br />

<strong>con</strong> gruppo per vernice a<br />

dispersione. Con questa funzione,<br />

lo stampatore <strong>ibrido</strong> può distinguersi<br />

dai <strong>con</strong>correnti personalizzando i<br />

prodotti. Molte agenzie pubblicitarie<br />

<strong>con</strong>os<strong>con</strong>o la versat<strong>il</strong>ità e l’esclusività<br />

di questo strumento, ma trovano<br />

solo poche tipografie adatte.<br />

È soprattutto così che l’<strong>ibrido</strong> <strong>con</strong>sente<br />

di acquisire nuovi clienti.<br />

A prova di <strong>con</strong>traffazione: <strong>con</strong> i vantaggi<br />

della finitura a <strong>con</strong>trasto lucido<br />

citati, <strong>KBA</strong> apre ai suoi clienti ibridi<br />

nuove nicchie di mercato incaricando<br />

un team di specialisti dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo di un <strong>metodo</strong> ad immagini<br />

nascoste nella vernice presso <strong>il</strong> suo<br />

stab<strong>il</strong>imento di Radebeul.<br />

come qui sull’esempio di un foglio del calendario<br />

<strong>KBA</strong>. La riproduzione del dipinto e<br />

l’iscrizione/ Calendario sono disponib<strong>il</strong>i come<br />

documento QuarkXPress e vengono stampati<br />

in un f<strong>il</strong>e EPS (Fig. 1). In questo modo, <strong>il</strong> foglio<br />

di calendario si può aprire ed elaborare come<br />

qualsiasi altro f<strong>il</strong>e immagine <strong>con</strong> Adobe<br />

Photoshop. All’inizio viene <strong>con</strong>vertito in<br />

un’immagine in scala di grigi per poter<br />

espandere tutti i valori tonali principali come<br />

desiderato. La Figura 2 mostra come <strong>il</strong> ripro-<br />

Versat<strong>il</strong>ità: la finitura ibrida è applicab<strong>il</strong>e<br />

a quasi tutti i segmenti di<br />

mercato della stampa offset a<br />

foglio. Addirittura alcune materie<br />

plastiche, carte metallizzate e<br />

anche la diffic<strong>il</strong>e carta trasparente<br />

sono idonee all’<strong>ibrido</strong>. L’unica eccezione<br />

è la stampa di scatole pieghevoli<br />

per i generi alimentari. Anche<br />

se l’industria degli inchiostri ha già<br />

messo a punto inchiostri ibridi a<br />

basso odore, oggi non esistono<br />

inchiostri ibridi o combinazioni di<br />

inchiostro, vernice e supporto di<br />

stampa assolutamente inodori,<br />

cosicché questo segmento di mercato<br />

resterà dominio della stampa<br />

UV. Anche qui, però, le vernici UV<br />

possono emanare cattivo odore se<br />

la reticolazione dell’acr<strong>il</strong>ato è<br />

insufficiente. Anche nella stampa<br />

della plastica <strong>con</strong>tinuerà a spadroneggiare<br />

la stampa UV, perché gli<br />

inchiostri ibridi aderis<strong>con</strong>o solo a<br />

determinati tipi di plastica.<br />

duttore avvicini alte luci, toni medi e zone<br />

d’ombra comprimendoli nel range tonale a<br />

tre quarti (evidenziato in rosso). Con <strong>il</strong> tool<br />

bacchetta magica (freccia rossa in Fig. 3) si<br />

possono mascherare, copiare ed aggiungere<br />

in un nuovo f<strong>il</strong>e le parti di immagine in nero<br />

(Fig. 4). Queste sono gli elementi di vernice a<br />

zone <strong>con</strong> cui deve essere applicata la vernice<br />

a base oleosa nella finitura ibrida. A questo<br />

punto, <strong>con</strong> la sovraverniciatura a piena copertura<br />

la vernice UV br<strong>il</strong>lante aderisce alle parti<br />

Flessib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> <strong>il</strong> funzionamento misto:<br />

se <strong>il</strong> carico massimo <strong>con</strong> i soli ordini<br />

ibridi non è realistico, lo stampatore<br />

<strong>ibrido</strong> può evadere gli ordini di routine<br />

<strong>con</strong> inchiostri e vernice a dispersione<br />

<strong>con</strong>venzionali sulla stessa macchina,<br />

senza speciali accorgimenti e<br />

senza dover tenere in <strong>con</strong>siderazione<br />

particolari incrementi del<br />

punto. La possib<strong>il</strong>ità di applicare le<br />

curve caratteristiche <strong>con</strong>suete, inoltre,<br />

semplifica l’introduzione della<br />

tecnologia ibrida in azienda. Negli<br />

USA si ut<strong>il</strong>izzano spesso formulazioni<br />

di inchiostro <strong>ibrido</strong> diverse,<br />

motivo per cui le macchine ibride<br />

devono essere munite di rulli combinati<br />

e caucciù adatti. Tali modifiche,<br />

però, non sono certo in linea<br />

<strong>con</strong> la f<strong>il</strong>osofia ibrida di <strong>KBA</strong>. Ciò<br />

nonostante, come fa <strong>con</strong> tutti gli<br />

altri suoi clienti, <strong>KBA</strong> affianca anche<br />

le tipografie americane affinché <strong>il</strong><br />

<strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> venga introdotto <strong>con</strong><br />

successo nell’azienda.<br />

qui indicate in rosso. A se<strong>con</strong>da che <strong>il</strong> soggetto<br />

<strong>con</strong> vernice a zone <strong>con</strong>tenga o meno<br />

scale dei grigi autentiche, <strong>con</strong> Photoshop<br />

si può attivare la funzione di sicurezza<br />

come immagine in scala di grigi rasterizzab<strong>il</strong>e<br />

o come bitmap linework. Infine, <strong>il</strong><br />

f<strong>il</strong>e viene posizionato nel programma di<br />

layout e, quindi, trasferito <strong>con</strong> precisione<br />

nel workflow di produzione.


Stampa di scatole pieghevoli ed<br />

espositori<br />

Il cartone duplex al cromo spopola<br />

Sin dagli inizi, la tecnologia ibrida è<br />

stata applicata <strong>con</strong> successo insieme<br />

a tipi di cartone monopatinato.<br />

Il materiale più usato in assoluto<br />

per le scatole pieghevoli, ossia <strong>il</strong><br />

cartone duplex al cromo a volume<br />

medio (GD 2) è <strong>con</strong>sigliato anche<br />

per gli inchiostri ibridi, perché<br />

apporta straordinari risultati di br<strong>il</strong>lantezza<br />

nella finitura ibrida.<br />

Questo cartone è più pesante del<br />

cartone duplex ad alto volume GD<br />

1 che, a sua volta, non presenta<br />

strati così saldamente satinati e,<br />

quindi, è un po’ più idoneo alla cordonatura<br />

effettuata per prevenire<br />

l’eventuale rottura della patinatura<br />

verniciata durante la piegatura.<br />

<strong>Prodotti</strong> esclusivi giustificano l’impiego<br />

del cartone cast coated GG,<br />

perché la sua superficie altamente<br />

lucida garantisce la massima br<strong>il</strong>lantezza<br />

della vernice. Non di rado<br />

i fogli per scatole pieghevoli ed<br />

espositori sono finiti <strong>con</strong> effetti<br />

goffrati che esigono una vernice<br />

UV particolarmente flessib<strong>il</strong>e e<br />

compatib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> la carta per<br />

impressioni.<br />

Circa un quarto dei 250 utenti ibridi<br />

<strong>KBA</strong> produce nel formato grande.<br />

Questo settore è coperto in<br />

parti uguali dalla Rapida 142 e<br />

162/162a, mentre la Rapida 130a e<br />

la 205 jumbo sono ancora un’eccezione<br />

nella <strong>con</strong>figurazione ibrida.<br />

La Rapida 130a a sette colori instal-<br />

Applicazioni | Esempi<br />

Uno scorcio del vasto spettro di prodotti ibridi della tipografia di scatole pieghevoli ed espositori Hager Papprint di Kirkel. Da metà 2005, su una Rapida 105 a sei colori vengono stampati e finiti a <strong>ibrido</strong><br />

cartoni pieni e ondulati fino a 700 g/m 2 di grammatura. Come tante altre aziende grafiche, anche l’azienda del Saarland ha organizzato un porte aperte in occasione dell’inaugurazione della macchina,<br />

allestendo uno showroom <strong>con</strong> i prodotti ibridi più tipici e distribuendo brochure volte ad informare esaurientemente i clienti sulle possib<strong>il</strong>ità creative della tecnologia ibrida<br />

L’utente <strong>ibrido</strong> p<strong>il</strong>ota STI di Lauterbach ut<strong>il</strong>izza la sua Rapida 142 a doppia verniciatura e a sei<br />

colori anche <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi, ad esempio per stampare sul cartone laminato <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m per<br />

scatole pieghevoli. Rainer Buchholz (STI, a destra) discute <strong>con</strong> Horst Hörning (<strong>KBA</strong>) sulle<br />

possib<strong>il</strong>ità di applicazione.<br />

Foto in basso: sulla sua Rapida 130a, la Wall AG di Graz abbina la tecnologia a doppia verniciatura<br />

a quella ibrida<br />

lata presso la Wall AG di Graz, in<br />

Austria, è comunque diversa, perché<br />

questo impianto, installato nell’ottobre<br />

del 2000, è una macchina<br />

a doppia verniciatura equipaggiata<br />

anche per l’impiego di inchiostri<br />

ibridi. Questo insolito mix <strong>con</strong>sente<br />

un’applicazione molto più versat<strong>il</strong>e<br />

delle vernici matt, molto br<strong>il</strong>lanti,<br />

madreperlate e metalliche<br />

come quelle richieste dall’industria<br />

del tabacco, dei dolciumi e della<br />

cosmesi. Una Rapida 142 a doppia<br />

verniciatura e a sei colori sim<strong>il</strong>e a<br />

questa si trova presso la STI di<br />

Lauterbach, in Germania, specialista<br />

in scatole pieghevoli e cartone<br />

ondulato <strong>con</strong>osciuta in tutto <strong>il</strong><br />

mondo.<br />

Dopo l’installazione di svariate Rapida, nel 2004 è stata la volta di una Rapida 142 a sei colori da<br />

15.000 fogli/h, la prima macchina ibrida della tipografia per imballaggi Leopold di Ludwigsburg. Da<br />

sinistra a destra: Marcus Weber (<strong>KBA</strong>), Jürgen Leopold (amministratore delegato della Leopold<br />

Imballaggi), Michael Stürmer (<strong>KBA</strong>) e Hans-Joachim Gonnermann (caporeparto stampa alla Leopold)<br />

Process 3 | 2006<br />

59


Applicazioni | Esempi<br />

Stampa diretta del cartone ondulato:<br />

tutti <strong>con</strong>os<strong>con</strong>o <strong>il</strong> tubo portaposter <strong>KBA</strong>!<br />

La stampa diretta ibrida sul cartone<br />

ondulato non stupisce ormai più<br />

nessuno. L’esempio migliore e più<br />

noto? L’amato tubo portaposter di<br />

<strong>KBA</strong> alle fiere grafiche, realizzato<br />

in cartone microonda G dalle straordinarie<br />

caratteristiche di qualità<br />

di taglio e planarità. Il cartone<br />

ondulato G viene stampato <strong>con</strong> un<br />

caucciù morbido. Maggiore è lo<br />

spessore dell’onda (onde E ed F),<br />

maggiore deve essere anche la<br />

comprimib<strong>il</strong>ità del caucciù ut<strong>il</strong>izzato,<br />

anche a se<strong>con</strong>da della variazione<br />

dello spessore del rivestimento.<br />

Per poter stampare senza problemi<br />

sono indispensab<strong>il</strong>i una buona lavorazione<br />

del foglio di rivestimento e<br />

dell’onda nonché una sufficiente<br />

acclimatazione del cartone ondulato.<br />

Ancor più importante che <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

cartone duplex al cromo è l’impostazione<br />

dell’essiccatoio UV sulla<br />

potenza minima, perché dal cartone<br />

ondulato l’umidità fuoriesce più<br />

in fretta che dal cartone.<br />

60 Process 3 | 2006<br />

Stampa di etichette:<br />

puro divertimento per i creativi<br />

Gli stampatori di etichette devono<br />

spesso far fronte ad un ampio spettro<br />

di idee di design e, per questo,<br />

anch’essi sono predestinati a diventare<br />

utenti ibridi. L’elemento<br />

essenziale è una macchina compatib<strong>il</strong>e<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> funzionamento misto<br />

capace di stampare carte non patinate<br />

ruvide o strutturate <strong>con</strong> gli<br />

inchiostri <strong>con</strong>venzionali nonché<br />

carte patinate lucide <strong>con</strong> gli inchiostri<br />

ibridi e la vernice UV. Una verniciatura<br />

UV speciale a piena<br />

copertura <strong>con</strong>ferisce all’etichetta<br />

una superficie impermeab<strong>il</strong>e, ideale<br />

quindi per le etichette di barattoli<br />

e bottiglie. Richiestissimi sono<br />

gli effetti f<strong>il</strong>igranati matt/gloss che,<br />

grazie al registro offset della verniciatura<br />

a zone <strong>con</strong> vernice a base<br />

oleosa, risaltano in modo particolare<br />

sulle etichette di piccole dimensioni.<br />

Inoltre, le etichette finite<br />

<strong>con</strong> vernice UV flessib<strong>il</strong>e possono<br />

essere abbinate a carte per impressioni<br />

e impressioni a caldo.<br />

Carte, cartoni e cartoncini particolarmente adatti al <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong><br />

In genere si ut<strong>il</strong>izzano qualità patinate lucide. Maggiore è <strong>il</strong> gloss di patinatura, maggiore la<br />

br<strong>il</strong>lantezza della vernice <strong>con</strong> la finitura ibrida. Per questo solitamente si escludono sin dall’inizio<br />

le qualità patinate matt e non patinate (carte non patinate, cartoncino duplex, imitazione<br />

di cartone al cromo).Vanno <strong>con</strong>siderati anche criteri se<strong>con</strong>dari come l’emissione di cattivo<br />

odore per effetto degli UV, le fasi di elaborazione successiva (cordonatura, tracciatura,<br />

incollaggio) e la finitura (impressione e laminazione). Inoltre, si deve sempre verificare la<br />

compatib<strong>il</strong>ità di questi processi <strong>con</strong> lo strato di vernice UV.<br />

Qualità, quantità della patina Denominazione del tipo Applicazioni<br />

monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, > 12 g/m2 monopatinata racla, ca. 18 g/m2 monopatinata racla, > 20 g/m2 monopatinata racla, > 20 g/m2 monopatinata cast coated, > 24 g/m2 monopatinata cast coated, > 24 g/m2 monopatinata cast coated, > 24 g/m2 bipatinata rulli, 5 - 20 g/m2 bipatinata rulli, 5 - 20 g/m2 Cartone duplex al cromo, da 1,45 cm3 /g (GD 1)<br />

Cartone duplex al cromo,1,3-1,45 cm3 /g (GD2)<br />

Cartone duplex al cromo,fino a1,3 cm3 Scatole pieghevoli/Espositori<br />

Scatole pieghevoli/Espositori<br />

/g (GD3) Scatole pieghevoli/Espositori<br />

Cartone triplex al cromo (GT 1, GT 2, GT 3) Scatole pieghevoli/Espositori<br />

Cartone al cromo (GC 1, GC 2, GC 3)<br />

Scatole pieg./Espositori, comm.<br />

Carta al cromo<br />

Commerciale, etichette<br />

Cartone cellulosa tecnica patinato (GZ) Scatole pieghevoli/Espositori<br />

Cartone cast coated al cromo (GG 1, GG 2) Scatole pieghevoli/Espositori<br />

Carta lucida non calandrata<br />

Commerciale, etichette<br />

Cartone cellulosa tecnica cast coated (GGZ) Scatole pieghevoli/Espositori<br />

Carta per stampa di <strong>il</strong>lustrazioni<br />

Commerciale, volumi <strong>il</strong>lustrati<br />

Carta ad alta lucidatura<br />

Commerciale, volumi <strong>il</strong>lustrati<br />

Tipo di onda Passo dell’onda Numero di onde Altezza dell’onda<br />

Onda E (standard)<br />

Onda F<br />

Onda G<br />

Onda N<br />

Onda O<br />

3,0 - 3,5 mm<br />

2,4 mm tipico<br />

1,8 mm tipico<br />

< 1,7 mm<br />

ca. 1,4 mm<br />

283 - 333/m<br />

415/m tipico<br />

555/m tipico<br />

> 600/m<br />

ca. 700/m<br />

1,0 - 1,8 mm<br />

0,75 mm tipico<br />

0,55 mm tipico<br />

0,5 - 0,55 mm<br />

0,3 mm<br />

Con la spalmatura a racla, la patinatura di carbonato di calcio applicata <strong>con</strong> un rullo bagnino<br />

viene raclata ad uno spessore inferiore, sottoposta ad essiccazione intermedia ed, infine, lucidata<br />

<strong>con</strong> spazzole. La massima br<strong>il</strong>lantezza la offre la patinatura cost coated <strong>con</strong> cui si <strong>con</strong>ferisce<br />

lucidezza tramite un c<strong>il</strong>indro al cromo riscaldato ed estremamente liscio. Il rivestimento<br />

a rullo di carta per stampa di <strong>il</strong>lustrazioni e ad alta lucidatura avviene, se<strong>con</strong>do la quantità di<br />

Le etichette per <strong>con</strong>serve <strong>con</strong> la finitura ibrida di una Rapida 74 a sei colori sono una delle<br />

specialità della LitoGrafia La Nueva Latina di Città del Messico<br />

Le figurine da collezione <strong>con</strong> retro rifrattore o olografico, stampate <strong>con</strong> inchiostri ibridi e vernice UV<br />

ed infine laminate <strong>con</strong> f<strong>il</strong>m sono la specialità della Mainline Printing di Topeka/Kansas (USA)<br />

Foto: HoopsCollector.com<br />

patina, in linea nella macchina per la carta<br />

o fuori linea. Il cartone duplex al cromo si<br />

basa su cartone duplex composto da un<br />

lato da un rivestimento senza o povero di<br />

legno (<strong>il</strong> supporto della patina) e dall’altro<br />

da un inserto <strong>con</strong>tenente fibre riciclate<br />

(molto voluminoso) e da una base (di solito<br />

<strong>il</strong> retro che resta non stampato), anche se<br />

sotto <strong>il</strong> rivestimento vi è spesso un ulteriore<br />

strato intermedio che impedisce alle fibre<br />

più scure di trasparire.Il cartone triplex presenta<br />

tre diverse quote di pastalegno per<br />

rivestimento, inserto e base, rispettivamente<br />

senza fibre riciclate.Il cartone e la carta al<br />

cromo si basano su qualità a pigmentazione<br />

bianca.<br />

Il cartone duplex al cromo è idoneo anche<br />

per laminare cartone pieno di qualsiasi<br />

spessore o cartone ondulato di qualsiasi<br />

ondulazione dopo <strong>il</strong> trattamento <strong>ibrido</strong>. A<br />

causa della necessaria piegab<strong>il</strong>ità,<strong>il</strong> cartone<br />

ondulato per la stampa diretta deve avere<br />

un solo foglio ondulato (a onda semplice),<br />

oltretutto microonda, e per la finitura ibrida<br />

deve essere dotato di un topliner (rivestimento<br />

monopatinato) di ca. 200 g/m 2 .<br />

Il tubo portaposter <strong>KBA</strong> - Un esempio di<br />

stampa diretta su cartone ondulato <strong>con</strong><br />

finitura ibrida noto a molti


La prima macchina offset a foglio del mondo a 13 gruppi in formato medio installata nel 2001, la<br />

Rapida 105 della Ultra Litho di Johannesburg: 1 – Alimentatore da bobina a foglio mob<strong>il</strong>e;<br />

2 e 6 – Cinque gruppi di stampa per inchiostri <strong>con</strong>venzionali e ibridi; 3 e 7 – Torre di verniciatura<br />

per vernice a dispersione e UV; 4 – Torre di essiccazione intermedia IR/termovent<strong>il</strong>ata/UV;<br />

5 – Inversione del foglio; 8 – Doppio prolungamento dell’uscita <strong>con</strong> essiccatoio IR e termovent<strong>il</strong>ato;<br />

9 – Essiccatoio UV finale nell’uscita<br />

Stampa commerciale:<br />

una pubblicità incisiva<br />

Da tempo, ormai, per realizzare<br />

insoliti materiali pubblicitari,<br />

volumi <strong>il</strong>lustrati, copertine di libri,<br />

calendari e relazioni di b<strong>il</strong>ancio si<br />

ricorre spesso alla verniciatura br<strong>il</strong>lante<br />

a zone come strumento decorativo<br />

per evidenziare immagini,<br />

loghi ed iscrizioni. La finitura ibrida<br />

arricchisce i già esistenti effetti di<br />

verniciatura aggiungendo i <strong>con</strong>trasti<br />

matt-gloss e granulato-gloss.<br />

Koenig & Bauer li ha dimostrati in<br />

modo straordinario <strong>con</strong> <strong>il</strong> Calendario<br />

2005 <strong>KBA</strong> (vedi esempio e<br />

descrizione nell’articolo “Varianti<br />

della verniciatura in linea”) dove le<br />

strutture della pennellata e della<br />

tela di lino risultano visib<strong>il</strong>i e tatt<strong>il</strong>i<br />

grazie agli effetti granulato-gloss.<br />

Su una macchina a doppia verniciatura<br />

nella precisione del registro<br />

offset non sarebbe stato possib<strong>il</strong>e<br />

ottenere un risultato di questa plasticità,<br />

a costi altrettanto esigui per<br />

la lastra di verniciatura e in così<br />

breve tempo.<br />

Con questa verniciatura nob<strong>il</strong>itata<br />

di grande effetto vorrebbe posizionarsi,<br />

ad esempio, la tipografia<br />

Benteli Hallwag Druckerei AG<br />

(BHD) di Wabern, nei pressi di<br />

Berna, in Svizzera, <strong>con</strong>osciuta per i<br />

suoi stampati high-end. Per questo,<br />

l’amministratore Martin Brawand<br />

ha scartato sin dall’inizio l’opzione<br />

“macchina lunga” a favore di una<br />

Rapida 105 a sei colori nella <strong>con</strong>figurazione<br />

ibrida standard.<br />

Dall’inizio del 2005, la PressR3 di<br />

Almenno San Bartolomeo ut<strong>il</strong>izza la<br />

sua Rapida 105 a sei colori <strong>con</strong> <strong>con</strong>figurazione<br />

ibrida altamente automatizzata<br />

per la stampa di brochure pubblicitarie,<br />

volumi <strong>il</strong>lustrati, poster,<br />

espositori (anche in cartone ondulato)<br />

e borse di marche esclusive.<br />

Ovviamente, per <strong>il</strong> posizionamento<br />

sul mercato di questa macchina non<br />

è r<strong>il</strong>evante la specializzazione nella<br />

stampa commerciale o di imballaggi,<br />

bensì la finitura di alta qualità.<br />

Stampa di riviste:<br />

copertine di grande effetto<br />

Come per gli imballaggi, anche per i<br />

periodici si è scatenata sugli scaffali<br />

una vera e propria battaglia “visiva”.<br />

Le copertine a verniciatura br<strong>il</strong>lante<br />

sono una nicchia di mercato straordinaria<br />

<strong>con</strong> un enorme potenziale di<br />

crescita. Per chi produce come la<br />

Industriedruck Dresden (Germania),<br />

che stampa copertine per periodici<br />

di grande tiratura (come Gala)<br />

sulla sua Rapida 105 a cinque colori<br />

installata alla fine del 2004, una<br />

macchina ibrida della generazione<br />

da 18.000 fogli/h rappresenta la<br />

soluzione ideale rispetto ad una<br />

macchina UV che può stampare solo<br />

in UV.<br />

Alla fine del 2001, presso la rinomata<br />

azienda grafica sudafricana<br />

Ultra Litho di Johannesburg è stata<br />

messa in funzione la prima macchina<br />

offset a foglio del mondo a 13<br />

gruppi in formato medio. Questa<br />

Rapida 105 può stampare sia in<br />

bianca dieci colori più la vernice<br />

che 5 su 5 colori <strong>con</strong> la biverniciatura.<br />

La sfida rappresentata da questa<br />

<strong>con</strong>figurazione, pensata dal<br />

direttore alla produzione UL Hans<br />

Kieslich, <strong>con</strong>sisteva nel garantire<br />

un’essiccazione sufficiente della<br />

stampa in bianca finita <strong>con</strong> vernice<br />

a dispersione (inchiostri standard)<br />

o della vernice UV (inchiostri ibridi)<br />

prima della stampa in volta.<br />

Pertanto, a monte dell’inversione<br />

del foglio è stata integrata una<br />

torre di essiccazione intermedia<br />

<strong>con</strong> essiccatoi IR, termovent<strong>il</strong>ati e<br />

UV. La Ultra Litho produce in questo<br />

modo copertine per relazioni di<br />

b<strong>il</strong>ancio e riviste, ut<strong>il</strong>izzando anche<br />

inchiostri <strong>con</strong>venzionali e ibridi in<br />

una passata, ad esempio quando la<br />

copertina viene finita esternamente<br />

<strong>con</strong> una verniciatura molto br<strong>il</strong>lante<br />

ed internamente, in linea <strong>con</strong><br />

<strong>il</strong> <strong>con</strong>tenuto, matt oppure <strong>con</strong> una<br />

vernice protettiva a dispersione.<br />

Applicazioni | Esempi<br />

Settimana dopo settimana, alla Industriedruck Dresden si produ<strong>con</strong>o copertine di riviste a verniciatura<br />

molto br<strong>il</strong>lante <strong>con</strong> tirature elevate e pochissimo tempo a disposizione (sopra). – Le <strong>con</strong>fezioni<br />

dei farmaci rappresentano l’attività principale della Eldruk di Varsavia, uno dei tre utenti ibridi <strong>KBA</strong><br />

in Polonia, ma sulla Rapida 105 universal vengono sottoposte a finitura ibrida anche le copertine di<br />

vari periodici (sotto)<br />

La Grafica Artistica Meridionale s.r.l. (GAM) di<br />

Roccapiemonte nei pressi di Salerno produce<br />

brochure pubblicitarie a finitura ibrida di<br />

altissima qualità che vengono ut<strong>il</strong>izzate <strong>con</strong><br />

successo dai produttori di <strong>con</strong>serve per la<br />

commercializzazione di specialità regionali.<br />

Inoltre, la GAM stampa <strong>con</strong>temporaneamente<br />

<strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>metodo</strong> <strong>ibrido</strong> e a verniciatura doppia<br />

anche le circa 18.000 etichette diverse per<br />

vasetti e barattoli<br />

Process 3 | 2006<br />

61


Applicazioni | Esempi<br />

Stampa di pellicole:<br />

su materiali selezionati<br />

Nella stampa di pellicole di plastica<br />

esistono già esperienze positive<br />

<strong>con</strong> i f<strong>il</strong>m di poliprop<strong>il</strong>ene e polistirene.<br />

La Ultraprint Impressora di<br />

São Paulo, ad esempio, ut<strong>il</strong>izza due<br />

Rapida 105 ed una Rapida 74 nel<br />

funzionamento misto <strong>con</strong> inchiostri<br />

ibridi e vernice UV su f<strong>il</strong>m di<br />

plastica nonché <strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>venzionali<br />

e vernice a dispersione<br />

su carta e cartone. La tipografia<br />

commerciale bras<strong>il</strong>iana produce<br />

anche cosiddetti promotionals, tessere<br />

ed etichette in plastica ottimamente<br />

inserib<strong>il</strong>i in sacchetti e scatole<br />

insieme alla merce imballata.<br />

Su una Rapida 142 a sei colori, la<br />

Ivy H<strong>il</strong>l Packaging di Louisv<strong>il</strong>le in<br />

Kentucky applica anch’essa la tecnologia<br />

ibrida a diverse pellicole in<br />

plastica, ricordando comunque la<br />

tendenza all’UV nella formulazione<br />

degli inchiostri ibridi molto diffusa<br />

negli USA.<br />

Per la stampa di f<strong>il</strong>m di PVC, allo<br />

stato attuale del loro sv<strong>il</strong>uppo non<br />

sono adatti né gli inchiostri ibridi<br />

né le vernici <strong>con</strong> essi compatib<strong>il</strong>i. I<br />

produttori di inchiostri non mirano<br />

neppure alla stampab<strong>il</strong>ità del PVC,<br />

perché per questo esistono già gli<br />

inchiostri puramente UV. A tale<br />

proposito, la berle:druck di Kaarst<br />

62 Process 3 | 2006<br />

(Germania) segue una propria strategia<br />

all’insegna della flessib<strong>il</strong>ità.<br />

La Rapida 74 a cinque colori <strong>con</strong><br />

gruppo di verniciatura è munita di<br />

un equipaggiamento UV e combinato<br />

e, oltre agli inchiostri UV per<br />

la stampa del retro di pellicole lenticolari,<br />

stampa anche <strong>con</strong> inchiostri<br />

ibridi e standard.<br />

Una soluzione interessante, chiamata<br />

Curt-CHROME, è la Rapida<br />

130a della Curtis Packaging di<br />

Sandy Hook in Connecticut (USA).<br />

Una prestampa metallica in linea<br />

simula un rivestimento metallico<br />

del f<strong>il</strong>m di plastica o del cartone e<br />

crea una imprimitura ideale per la<br />

stampa di fino a otto inchiostri ibridi<br />

<strong>con</strong> sovraverniciatura.<br />

Numerosi utenti ibridi riportano<br />

ottimi risultati nella stampa e nella<br />

finitura di supporti realmente<br />

metallizzati, cioè pellicole in plastica<br />

sottoposte a metallizzazione e<br />

carte e cartoni <strong>con</strong> lamina metallica.<br />

Un settore particolare è la stampa<br />

di f<strong>il</strong>m metallici ad effetto. Per<br />

f<strong>il</strong>m metallici ad effetto si intendono<br />

pellicole rifrangenti o per<br />

microimpressione di ologramma<br />

che possono presentare caratteristiche<br />

di design particolari. La<br />

Mainline Printing, uno stampatore<br />

commerciale e di etichette di<br />

Topeka, in Kansas (USA), si è spe-<br />

Requisiti particolari della vernice<br />

Al se<strong>con</strong>do meeting degli utenti ibridi <strong>KBA</strong> si è discusso anche dei requisiti particolari delle<br />

vernici citando vari esempi. Non solo la vernice UV deve essere compatib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> la serie di<br />

inchiostri ibridi, anche la vernice a base oleosa per gli effetti a <strong>con</strong>trasto lucido deve essere<br />

stampata in modo che <strong>il</strong> soggetto a vernice a zone non si estenda fino al supporto bianco,<br />

perché gli ultravioletti dell’essiccatoio finale favoris<strong>con</strong>o l’ingiallimento della vernice da<br />

sovrastampa.Le vernici da sovrastampa che non ingiallis<strong>con</strong>o mantengono questa proprietà<br />

solo <strong>con</strong> l’essiccazione ossidativa. I produttori di vernici avranno bisogno di altro tempo<br />

per realizzare una formulazione di vernice a base oleosa veramente UV. A parte ciò, alcuni<br />

utenti ibridi amanti della sperimentazione hanno rac<strong>con</strong>tato di aver trovato miscele resistenti<br />

all’ingiallimento.<br />

La vernice UV reticolata è sensib<strong>il</strong>e all’azione del calore, che può causare l’infrag<strong>il</strong>imento<br />

del f<strong>il</strong>m di vernice UV. Si deve evitare soprattutto l’incollaggio <strong>con</strong> collante a caldo; le zone<br />

non verniciate non possono risolvere <strong>il</strong> problema, perché viene esposta alla sorgente di<br />

calore l’intera sezione di scatola pieghevole.<br />

Gli stampatori di etichette per bevande sono soprattutto interessati alla resistenza all’acqua<br />

delle vernici UV.Realmente lavab<strong>il</strong>i sono solo le vernici speciali,di cui si dovrebbe testare<br />

la compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> gli inchiostri ibridi sovraverniciati. Inoltre, sono disponib<strong>il</strong>i vernici<br />

speciali stampab<strong>il</strong>i <strong>con</strong> inchiostro offset. Le normali vernici UV potrebbero essere stampate<br />

solo in serigrafia <strong>con</strong> inchiostri <strong>con</strong>tenenti solvente.<br />

Si possono combinare vernice metallica a base acquosa e vernice UV? I costruttori di essiccatoi<br />

mettono in guardia dalle riflessioni sulle particelle metalliche a causa delle quali la vernice<br />

UV riceve una quantità di radiazioni UV-C troppo esigua.Con l’oro,però,sarebbero stati<br />

ottenuti buoni risultati. Un’alternativa più semplice è lavorare <strong>con</strong> pigmenti madreperlacei<br />

invece che metallici.Almeno in America, la Eckart offre la serie di inchiostri ibridi MetalSart<br />

verniciab<strong>il</strong>e a UV. In linea di massima, ovviamente, sulle macchine ibride è possib<strong>il</strong>e sovrastampare<br />

gli inchiostri <strong>con</strong>venzionali <strong>con</strong> una vernice ad effetto metallico a base acquosa.<br />

cializzata in questo campo e, oggi,<br />

fa parte degli stampatori leader di<br />

memorab<strong>il</strong>ia, ossia figurine da collezione<br />

<strong>con</strong> i ritratti dei campioni<br />

dello sport. Per questo mercato in<br />

crescita, la Mainline Printing produce<br />

le figurine su due macchine<br />

Rapida 105 universal. <strong>KBA</strong> ha <strong>con</strong>tribuito<br />

enormemente ad eliminare<br />

tutti gli ostacoli tecnici e di processo<br />

della stampa di fino a dieci<br />

inchiostri ibridi e vernice UV sul<br />

retro metallico dell’immagine.<br />

Ancor prima di essere stampati, i<br />

f<strong>il</strong>m ad effetto vengono laminati su<br />

substrati di cartone o plastica senza<br />

supporto intermedio <strong>con</strong> un procedimento<br />

brevettato della stessa<br />

tipografia. Come spesso avviene<br />

nella stampa di tessere, sulla vernice<br />

UV viene laminata una pellicola<br />

trasparente dopo la stampa. Da un<br />

foglio a formato medio è possib<strong>il</strong>e<br />

fustellare circa 100 tessere.<br />

Stampa di carte valori:<br />

immagini nascoste nella vernice<br />

Uno degli argomenti principali al 9°<br />

simposio della Mayr-Melnhof Karton<br />

(MMK) alla <strong>KBA</strong> di Radebeul<br />

del novembre 2004 era la “brand<br />

protection come finitura del prodotto”.<br />

Tra i metodi presentati ce<br />

n’erano due del settore “Concealed<br />

Image Technologies” (CIT, “hidden<br />

images”, “tecnologia dell’immagine<br />

nascosta”). Il <strong>metodo</strong> della StarBoard<br />

Technologies di Or Akiva<br />

(Israele) sfrutta la possib<strong>il</strong>ità di<br />

inserire in strutture retinate omogenee<br />

immagini bi e tridimensio-<br />

Ultraprint Impressora in Bras<strong>il</strong>e stampa <strong>con</strong><br />

successo pellicole in plastica e carta su tre<br />

Rapida ibride<br />

nali che possono essere rese visib<strong>il</strong>i<br />

solo <strong>con</strong> la giusta chiave, una lente<br />

decoder apposita per quella codifica<br />

specifica. L’altro <strong>metodo</strong> è stato<br />

messo a punto da Jürgen Ve<strong>il</strong>, direttore<br />

del marketing offset a foglio<br />

<strong>KBA</strong>, e dal suo team di tecnici dei<br />

processi e rappresenta una vera<br />

rivoluzione nel CIT. Per la prima<br />

volta si possono nas<strong>con</strong>dere “hidden<br />

images” anche su fondi pieni<br />

senza dover più ricorrere alle<br />

superfici retinate. In questo modo,<br />

<strong>il</strong> <strong>metodo</strong> CIT è applicab<strong>il</strong>e anche<br />

agli imballaggi stampati <strong>con</strong> colori<br />

di processo o speciali. Questo progresso<br />

è stato possib<strong>il</strong>e grazie all’effetto<br />

<strong>con</strong>trasto di vernici <strong>con</strong> trasparenze<br />

diverse. Questo <strong>metodo</strong> a<br />

prova di <strong>con</strong>traffazione è applicab<strong>il</strong>e<br />

anche sulle macchine ibride.<br />

Dieter Kleeberg<br />

Finora, le “hidden images” potevano essere inserite solo in strutture retinate per la protezione<br />

degli imballaggi a prova di <strong>con</strong>traffazione (in alto a destra). Grazie ad un <strong>metodo</strong> sv<strong>il</strong>uppato da<br />

<strong>KBA</strong>, si è riusciti per la prima volta ad inserire un’immagine nascosta anche sul fondo pieno nero di<br />

una <strong>con</strong>fezione di cosmetici tramite <strong>il</strong> <strong>con</strong>trasto generato dall’applicazione di vernice


Koenig & Bauer AG, Würzburg<br />

Friedrich-Koenig-Straße 4<br />

D-97080 Würzburg<br />

Telefono: +49 (0) 931 909-0<br />

Telefax: +49 (0) 931 909-4101<br />

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E-Ma<strong>il</strong>: kba-wuerzburg@kba-print.de<br />

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D-67227 Frankenthal<br />

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Telefax: +49 (0)351 833-1001<br />

Web: www.kba-planeta.de<br />

E-Ma<strong>il</strong>: office@kba-planeta.de<br />

<strong>KBA</strong>-Metronic AG<br />

Benzstraße 11<br />

D-97209 Veitshöchheim<br />

Telefono: +49 (0)931 9085-0<br />

Telefax: +49 (0)931 9085-100<br />

Web: www.kba-metronic.com<br />

E-Ma<strong>il</strong>: info@kba-metronic.com<br />

Sigla editoriale<br />

<strong>KBA</strong> Process<br />

è una pubblicazione non periodica che riep<strong>il</strong>oga ed <strong>il</strong>lustra dettagliatamente<br />

e in modo fondato sulla prassi l’attuale stato e le prospettive di sv<strong>il</strong>uppo<br />

di tecnologie innovative <strong>con</strong> l’intento di offrire un valido strumento<br />

nelle scelte strategiche delle aziende del settore.<br />

Numeri precedenti:<br />

“<strong>KBA</strong> Process” n. 1 “Focus: stampa offset diretta su cartone ondulato”<br />

(2002),<br />

“<strong>KBA</strong> Process” n. 2 “Senza acqua e senza viti del calamaio” (2005).<br />

Editore:<br />

Gruppo imprenditoriale Koenig & Bauer<br />

(www.kba-print.de)<br />

Redazione:<br />

Jürgen Ve<strong>il</strong> (direttore del marketing offset a foglio, responsab<strong>il</strong>e<br />

dei <strong>con</strong>tenuti, ve<strong>il</strong>@kba-planeta.de)<br />

Klaus Schmidt (direttore del marketing, klaus.schmidt@kba-print.de)<br />

Dieter Kleeberg (Kleeberg & Stein, giornalista specializzato/servizi PR<br />

per l’industria grafica, kleeberg.stein@t-online.de)<br />

Autori:<br />

Simon Bornfleth (Day International/Varn Products)<br />

Detlef Braun (Druck & Beratung/EWPA)<br />

Georg Fritz (Day International/Varn Products)<br />

Dr. Bernd Küter (Berufsgenossenschaft Druck und Papierverarbeitung)<br />

Norbert Lenzgeiger(Epple)<br />

Dr. Axel Mayer (Berufsgenossenschaft Druck und Papierverarbeitung)<br />

Dr. Wolfgang Rauh (fogra)<br />

Dr. Roland Reichenberger (<strong>KBA</strong>)<br />

Alexander Sch<strong>il</strong>ler (fogra)<br />

Albert Uhlemayr (VEGRA)<br />

Jürgen Ve<strong>il</strong> (<strong>KBA</strong>)<br />

Christoph Weinert (Schneidersöhne)<br />

Layout:<br />

Margret H<strong>il</strong>lmann (<strong>KBA</strong>)<br />

Cenni giudirici:<br />

Con riserva di apportare modifiche alle caratteristiche e alle specifiche dei<br />

prodotti senza preavviso. Qualsiasi ristampa e riproduzione, anche di singoli<br />

<strong>con</strong>tributi, esige l’autorizzazione dell’editore nonché l’indicazione esatta<br />

delle fonti. Marchi registrati, modelli depositati e brevetti di <strong>KBA</strong> e di<br />

altre aziende non sono stati espressamente indicati all’interno dell’opera.<br />

Ciò non significa che le rispettive denominazioni siano libere o comunque<br />

liberamente ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i.<br />

Se non <strong>con</strong>oscete ancora la nostra rivista “<strong>KBA</strong>-Report” per i clienti e<br />

non l’avete ancora ricevuta, mettetevi in <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> noi rivolgendovi alla<br />

Signora Anja Enders, che sarà lieta di aiutarvi:<br />

e-ma<strong>il</strong> anja.enders@kba-print.de<br />

Telefono: +49 (0)931 909-4518<br />

Telefax: +49 (0)931 909-6015<br />

Printed in Federal Republic of Germany<br />

Process 3 | 2006<br />

63


<strong>KBA</strong>.P.326 i<br />

People & Print<br />

Tecnologia ibrida <strong>KBA</strong><br />

Un br<strong>il</strong>lante modello e<strong>con</strong>omico<br />

Con la tecnologia ibrida <strong>KBA</strong> si risparmia da tutte le parti: 20% di spazio in<br />

meno, 20% di costi in meno rispetto a una macchina paragonab<strong>il</strong>e <strong>con</strong> doppia<br />

verniciatura, tempi ridotti di avviamento e di tiratura, meno scarti. Solo in<br />

una cosa non si fanno risparmi: un br<strong>il</strong>lante risultato di stampa. Volete<br />

saperne di più?<br />

Koenig & Bauer AG, Stab<strong>il</strong>imento di Radebeul presso Dresda<br />

Tel: (+49) 351 833-2552, E-Ma<strong>il</strong>: office@kba-planeta.de, www.kba-print.com

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