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viaggio tra i mistral-ironman - Chi siamo

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Tirrenia 28.5.2000<br />

Questa volta non si fa la gara ma la si organizza. È dura ragazzi! Un po’ scoraggiati dall’andamento della gara Ironkid del<br />

giorno prima, delusi dal comportamento dell’ambiente che ci circonda, che sembra far di tutto per dissuaderti dal fare manifestazioni<br />

sportive, ci ritroviamo in piazza Belvedere a Tirrenia alle ore 8 per iniziare i preparativi. Nonostante i cartelli<br />

di divieto di sosta, dove dobbiamo costruire la zona cambio ci sono dei veicoli che vengono rimossi con il carro-attrezzi<br />

umano (senno’ che atleti <strong>siamo</strong>). Il montaggio dei tubi Innocenti è a ritmo di gara e meno male che è domenica, altrimenti,<br />

se ci vedeva qualcuno, un lavoro come montatori di impalcature non ce lo levava nessuno. Poi si passa alle boe in mare.<br />

Una vera avventura: abbiamo due boe e 750 m di cima galleggiante da piazzare. Partono due equipaggi con i patini,<br />

Stefano ed Enrico, Luciano e Graziano.<br />

Il lavoro è disumano, la cima prende vento e sposta<br />

patini e boe verso terra. Dopo un lungo sforzo<br />

e risultati quasi nulli si torna verso terra e si decide<br />

di mettere le boe senza la cima: è ovvio che sono i 750 m più precisi mai misurati in mare: a occhio. Fatto questo sono già<br />

arrivati numerosi atleti che hanno ritirato il loro pacco gara. I cronometristi con Alice ed Enrico stanno sistemando l’elenco<br />

dei partenti, il presidente chiama in adunata coloro che andranno a sorvegliare il percorso di bici, vengono distribuite<br />

casacche e palette e viene fatta la foto di rito, ci aiuta anche un motoclub con 10 moto. Ma, attenzione, sono le 11.45, gli<br />

atleti devono en<strong>tra</strong>re nella zona cambio, e i giudici dove sono? Scattano le telefonate e alle 12.30 arriva da Roma un giudice,<br />

dice che ne avevano previsti due, ma uno è malato: forza e coraggio. Per tenere buoni gli atleti alle 12.45 si apre la<br />

zona cambio ed il giudice, con il nostro aiuto, fa en<strong>tra</strong>re gli atleti. Tiziana con la sua amica francese, felicissime, numerano<br />

gli atleti. A causa di un capriccio da parte di Emanuele (Bottiglia), Giovanni si ritrova a fare lo speaker. Fa il briefing e<br />

gli atleti si spostano verso la spiaggia per la partenza, sembra di avercela fatta, sono le 13, <strong>siamo</strong> in orario, ma il giudice<br />

dov’è? Sta cercando l’ambulanza con il medico, gli atleti sulla spiaggia scalpitano, ma dobbiamo aspettare fino alle 13.35<br />

per vedere l’ambulanza. OK, si parte, viene fatta la spunta a cura di Cristiana; a Graziano gli viene data la tromba per dare<br />

il via e lì i commenti si sprecano (“sai come si fa?”, “ti si insegna noi”, “hai trombato meglio con gli uomini che con le<br />

donne”, ecc.). Comunque la gara è finalmente partita. La frazione di nuoto si svolge regolarmente, il percorso di bici è ottimamente<br />

sorvegliato, sugli incroci ci sono Vigili e Carabinieri ed il nostro personale sul resto del percorso. 10 moto gli<br />

atleti ci fanno i complimenti, unico intoppo all’imbocco del viale a mare di Marina dove la domenica si va a passeggio: ci<br />

sono due <strong>tra</strong>nsenne che vietano il <strong>tra</strong>ffico. Il percorso in bici è aperto da Graziano che decide di at<strong>tra</strong>versare le <strong>tra</strong>nsenne,<br />

seguito dall’atleta in testa, poi sposta le <strong>tra</strong>nsenne e avverte i Vigili. Anche questa è superata. Rimane la corsa. Al giro di<br />

boa c’è Doranna che fa da boa. La sera è frastornata: le hanno girato intorno 100 atleti. Maria Enrica ferma il <strong>tra</strong>ffico fino<br />

all’arrivo dei Vigili. Tiziana e Rosaria fanno la spunta. La ragazza francese dà le bevande. Il primo a tagliare il <strong>tra</strong>guardo<br />

è Martin Matula , l’ultimo è un dentista,<br />

al suo esordio nel Triathlon. Nel mezzo ci sono<br />

gli altri. Si sono ritirati solo in 3 per problemi<br />

tecnici alla bici, fortunatamente è andato tutto<br />

bene. Ed ora, quando sembrava di aver superato<br />

tutte le difficoltà, arriva l’ultima: la classifica. Ci<br />

vuole un pò ad averla, ma questo si sa, è così<br />

quasi ovunque, nel frattempo gli atleti fanno la<br />

doccia, mangiano il riso freddo, prendono un<br />

po’ di sole ed ecco Giovanni con la classifica:<br />

partono le premiazioni. Sembra andare tutto bene<br />

per i primi arrivati degli uomini, ma poi la<br />

sorpresa: la classifica femminile e di alcune categorie<br />

uomini non torna. Nell’imbarazzo generale<br />

si supera l’impasse con la bontà degli atleti<br />

che vengono a dirci il loro ordine di arrivo. I<br />

cronometristi sono poi rimasti altre due ore chiusi<br />

dando i numeri.<br />

Lo staff della gara ( ma che belle palettine … )<br />

Comunque sono le 18.30, sul volto di tutti aleggia il cavaliere nero, si sciolgono le righe, ci ritroviamo alle 21.00 a casa<br />

Bellinvia per mangiare una pizza e fare due risate sulla giornata che finalmente è finita.<br />

Un solo commento: è molto più stancante organizzare che fare una gara di Triathlon.<br />

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