Manuale relativo ai danni da tempesta: Strategia ... - Waldwissen.net
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RIPRISTINO DELLE FORESTE COLPITE DA TEMPESTA<br />
RIMBOSCHIMENTO DOPO DANNI DA TEMPESTA<br />
<strong>Manuale</strong> <strong>relativo</strong> <strong>ai</strong> <strong><strong>da</strong>nni</strong> <strong>da</strong> <strong>tempesta</strong><br />
2.8<br />
Anche quando inizialmente non c’è nessuna rinnovazione, questa si sviluppa naturalmente<br />
col passare del tempo. Quindi se non sussistono ragioni imperative per<br />
un immediato rimboschimento, si deve sempre prediligere la rinnovazione naturale,<br />
sebbene richie<strong>da</strong> pazienza.<br />
Soprattutto nei boschi di montagna la rinnovazione naturale necessita di molto tempo:<br />
su aree di studio «Vivian» senza rinnovazione preesistente, la piantagione precedeva<br />
di circa dieci anni la rinnovazione naturale, in termini di numero e dimensioni<br />
degli alberi presenti.<br />
Se ancora presenti, gli alberi <strong>da</strong> seme rimasti in piedi contribuiscono alla rinnovazione<br />
naturale; per questo motivo su grosse superfici è necessario avere cura di tutti<br />
gli alberi sopravvissuti in qualità di future fonti di seme.<br />
Rinnovazione artificiale<br />
Il rimboschimento artificiale tramite piantagione, eventualmente solo come piantagione<br />
complementare con determinate specie, è giustificato là dove gli obiettivi<br />
selvicolturali risulterebbero minacciati. Questo è in particolare il caso:<br />
• dove vi è una necessità urgente di protezione in una zona di stacco di valanghe<br />
e / o caduta sassi, che impone una rapi<strong>da</strong> chiusura del manto forestale (in particolare<br />
nelle zone ripide, d’alta quota, con neve abbon<strong>da</strong>nte e come complemento a<br />
opere di premunizione temporanee);<br />
• dove specie arboree a<strong>da</strong>tte alla stazione mancano nelle immediate vicinanze e<br />
quindi non sono in grado di insediarsi in modo naturale;<br />
• dove in quota, in particolare nell’orizzonte subalpino, una pre-rinnovazione manca<br />
in gran parte e / o la sementazione è ostacolata <strong>da</strong>lla vegetazione concorrente<br />
(rovi, felce aquilina, megaforbie);<br />
•<br />
dove mancano alberi madre e la superficie è troppo grande per l’arrivo naturale<br />
dei semi (superficie > 3 ha, distanza alberi di margine > 50 m).<br />
La rinnovazione artificiale avviene tramite piantagione oppure semina (ev. combinazione<br />
con <strong>ai</strong>uti alla germinazione, ossia piccoli coni di plastica che fanno <strong>da</strong> «microserra»).<br />
I costi possono essere ridotti grazie a delle piantagioni a ciuffi.<br />
La scelta di provenienze a<strong>da</strong>tte è estremamente importante. Piccole aree sfavorevoli<br />
non dovrebbero essere oggetto di piantagione. Al fine di creare dei popolamenti<br />
strutturati, le piantagioni, le semine e le cure selvicolturali possono essere eventualmente<br />
intercalate per lunghi periodi.<br />
Nel caso in cui fossero necessarie delle piantagioni, dopo la <strong>tempesta</strong>, è assolutamente<br />
indispensabile procurarsi per tempo le piante che occorrono, ricercandole nei<br />
viv<strong>ai</strong> o nei luoghi di provenienza propri. L’importazione di materiale vegetale dovrebbe<br />
essere ridotta al minimo.<br />
Capitolo 2. - Pagina 3