La Cicrespi e il suo secolo (ITA) - Cicrespi Spa

Ottocento
E torniamo a via Spartaco, esattamente al 2, dove Carlo e Matilde
fondano la ditta Carlo Crespi & C. Nonostante i movimenti
in embrione, quasi sotterranei che stanno nascendo, Milano è
ancora una città dell’ottocento. Il commercio è un piccolo commercio.
Si tratta di accontentarsi, rimanere nella tradizione e
nel piccolo cabotaggio oppure di capire e migliorare, appunto.
Carlo è un ottimo venditore e vende. Ha la sua valigia coi
prodotti dentro. Cartoleria, legatoria, tipografi a. E ha un suo
progetto, certo non semplice ma al quale si attiene: quando la
sera torna a casa la valigia deve essere vuota. Ed è vuota. Per
un comune commesso viaggiatore questo sarebbe più che
suffi ciente, ma non per Crespi che non vuole ozio o tempi
morti, c’è anche la notte, una parte almeno, per “migliorare”.
Nei decenni a venire la “Crespi” si distinguerà per la capacità
di capire/prevenire, nelle intuizioni rispetto a quel momento:
per esempio il passaggio dalla fase artigianale a quella industriale,
oppure decifrare mercati e culture di altri paesi e poi
… conquistarli, oppure di buttarsi nella tecnologia.
In quel momento Carlo comincia con ciò che ha a portata
di mano, piccole cose ma che si evolveranno. Nota la vita
degli studenti, le cartelle e i libri, i quaderni troppo grandi o
troppi piccoli, rigidi o morbidi, le penne e i compassi. Tutti
oggetti sui quali interverrà. E’ la genetica di imprenditore/
sognatore. E’ la sicurezza di essere nel giusto, di crederci.
Guadagna già bene, ma siamo sempre nella fase artigianale,
per il salto di qualità, per entrare di fatto nell’industria e nel
novecento occorre denaro diverso, più pesante.
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