La Cicrespi e il suo secolo (ITA) - Cicrespi Spa

Dopoguerra
Il dopoguerra è eroico. Del Paese, delle aziende, dei singoli,
di tutti. La “Crespi” si è reinstallata nella sua sede di via
Spartaco, soltanto scalfi ta dalla guerra. Il palazzo è ristrutturato,
adeguato al futuro, perché, si sa, una guerra produce
sempre trasformazioni, progresso e incremento, devi saperli
cogliere. Il Piano Marshall sta aiutando la nazione e tutto
si sta sviluppando. L’Italia, come quasi tutti i Paesi, anche
quelli vincitori, è in ricostruzione. C’è una reciprocità favorevole,
si comincia a parlare di importazioni-esportazioni. E
si comincia ad agire. Il confronto di prodotti con altri Paesi
pone subito un problema, e un pericolo. I costi. E arriva il
momento in cui il nodo va affrontato e risolto, se si vuole
sopravvivere. E’ in questo quadro che la “Crespi” si rivela
azienda capace di capire ed evolversi, dichiarando la sua attitudine
internazionale.
Ed ecco che alla “Crespi” è il momento per una new entry
importante, quella di Carlo Monticelli, fi glio di Ugo e di Paola
Crespi.
Carlo sta per fi nire gli studi di ragioneria al Verri di Milano.
Ma è già irrequieto, studiare e basta non è suffi ciente, signifi
cherebbe arrivare ad essere attivo in ditta verso i ventitré
anni, troppo tempo perso. Ugo non è favorevole, anche se
ha già intuito che il fi glio possiede i giusti requisiti. Carlo
ha già in mente quella che sarà la sua vicenda di studente:
per cominciare si iscriverà all’ Università Cattolica corsi
serali in Economia e Commercio. Ma prima c’è qualcos’altro
da fare. Carlo intuisce che fra poco sarà indispensabile
conoscere l’inglese, siamo nei primi anni cinquanta, quasi
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