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Download - Panorami-vallate alpine

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La frazione<br />

di Mezzenile<br />

con le sue<br />

attività,<br />

i colori<br />

e i sapori<br />

di un tempo<br />

CASA ANTICA<br />

8<br />

I nostri paesi<br />

PIERGUIDO VOTTERO<br />

Bogliano<br />

nei ricordi<br />

Sono nato, cresciuto e vivo nelle Valli di<br />

Lanzo, valli con un’economia alpestre da<br />

sempre abbastanza povera, le realtà industriali<br />

locali o di bassa valle in grado di<br />

dare lavoro alla mano d’opera residente sono<br />

poche e col fiato corto, il turismo stanziale via<br />

via negli anni ha abbandonato i paesi di media<br />

e bassa valle, non ci sono blasonati impianti di<br />

risalita, non è la montagna di Heidi e nemmeno<br />

pascolano mucche che fanno cioccolato, però nel<br />

nostro piccolo qualcosa piano piano si stà muovendo,<br />

io le trovo belle e mi ci trovo bene, non<br />

le ho mai volute abbandonare neanche a fronte<br />

di offerte di lavoro economicamente interessanti<br />

che però mi avrebbero portato lontano.<br />

Gli anni della giovinezza della mia generazione<br />

sono stati per l’Italia i più importanti economicamente<br />

degli ultimi 50 anni del secolo scorso,<br />

parlo del favoloso boom degli anni 60, gli anni<br />

della rivoluzione culturale, del movimento operaio<br />

e studentesco del ‘68, anni dove nessuno<br />

nutriva il dubbio sul fatto che fosse possibile<br />

cambiare il mondo, in parte la cosa è anche riuscita,<br />

sia nel bene che nel male.<br />

In valle, in quegli anni, molte famiglie tra le quali<br />

la mia, approfittando di questo momento magico<br />

ed irripetibile decisero di investire tutti i loro<br />

risparmi nella casa, ovviamente questo impose<br />

alcuni sacrifici come ad esempio rinunciare alle<br />

ferie e rimandare l’acquisto della macchina di<br />

alcuni anni, cercando però nel contempo di non<br />

far pesare troppo la cosa ai figli, cercando di dar<br />

loro tutto quello che la guerra aveva impedito a<br />

molti di loro di avere: una giovinezza serena, un<br />

titolo di studio, la libertà di scegliere e di decidere…<br />

la pancia piena tutti i giorni.<br />

Fino all’età di 17 anni, ho passato quasi tutte<br />

le mie vacanze estive a casa dei nonni materni<br />

a Pessinetto, i nonni si sa, sono più inclini dei<br />

genitori a concedere qualche piccolo innocente<br />

vizio; i miei nonni (come tutti i nonni, credo)<br />

avevano inoltre la pazienza, la saggezza e<br />

la sagacia propria dell’età che ben si sposava<br />

con la mia irrequietezza e le mie immancabili,<br />

quotidiane, birichinate, per questo quando arrivava,<br />

finalmente, la sospirata estate anch’io…<br />

andavo in villeggiatura con grande sollievo per<br />

i miei genitori.<br />

Di fianco all’alloggio dove i miei nonni vivevano<br />

avevano anche un’aia con un gallo, qualche gallina<br />

e alcune anatre che si divertivano a sguazzare<br />

in una piccola pozza d’acqua che era stata<br />

ricavata contro il muro di cinta sfruttando una<br />

piccola sorgente, c’era anche una vite di uva<br />

fragola supportata da pali in legno ai quali mio<br />

nonno aveva legato due corde ad un’assicella in<br />

modo da ricavarne un’altalena, negli anni della<br />

mia fanciullezza questo era il mio terreno di<br />

gioco preferito, con l’immaginazione e la fan-<br />

tasia infantile era come vivere in un bellissimo<br />

romanzo di Kipling.<br />

Crescendo poi negli anni, maturando via via<br />

interessi diversi, aspettavo comunque sempre<br />

con gioia l’arrivo dell’estate per poter ritornare<br />

dai nonni, l’immenso affetto che mi davano, le<br />

scampagnate con loro, ma anche piccoli lavori<br />

che potevo fare per aiutarli hanno sempre sopperito,<br />

alla grande, al fatto di andare in ferie in<br />

qualche località turistica e la mancanza del mare,<br />

per la verità, non l’ho mai sentita, anche perché<br />

all’epoca a Pessinetto veniva in villeggiatura<br />

parecchia gente, per noi ragazzi significava una<br />

cosa sola: ragazze nuove da conoscere!<br />

Nelle vacanze estive della quarta e quinta elementare<br />

i miei genitori, convinti di fare cosa<br />

buona e giusta per la mia salute e la mia formazione<br />

morale, decisero di mandarmi in colonia,<br />

al mare a Riccione, mi sentii crollare il mondo<br />

addosso, ancora oggi, a distanza di tanto tempo,<br />

coi ricordi della mia fanciullezza che vanno via<br />

via affievolendosi, quello che è ancora vivo ed<br />

indelebile in me è il ricordo di quelle due estati<br />

passate in colonia: il cibo insipido, tanta sete e<br />

con l’acqua da bere calda che sapeva di cloro, la<br />

doccia di gruppo con lo sciampo che colando negli<br />

occhi bruciava terribilmente, quanto magone<br />

dentro, quanta nostalgia, quanta voglia di ritornare<br />

tra le mie montagne, nella mia jungla.<br />

Poi, dopo un tempo ne viene un altro (diceva<br />

sempre mio nonno), ed il mare oggi mi piace, però<br />

non quello di Rimini e Riccione!! (non me ne<br />

vogliano i Romagnoli), ma neanche quello della<br />

Liguria (non me ne vogliano nemmeno i Liguri,<br />

almeno una parte) ma adoro il mare selvaggio<br />

delle Cinque Terre, le spiagge del Gargano e<br />

della Calabria, la costiera Amalfitana… però la<br />

montagna è nel mio cuore.<br />

All’epoca i miei nonni per riscaldare il piccolo<br />

alloggio di proprietà che avevano al terzo piano<br />

dell’ultima casa di Pessinetto, la casa dove<br />

siamo nati sia io che mia sorella, usavano un<br />

putagè a legna, in estate era quindi gioco forza<br />

fare di necessità virtù e, siccome avevano alcuni<br />

appezzamenti boscosi a Bogliano, andare colà<br />

ad approvvigionarsi la legna.<br />

Bogliano è una ridente e soleggiata frazione di<br />

Mezzenile situata difronte all’Uja di Calcante<br />

(1614 mt) ad una quota di 850 mt, raggiungibile<br />

dal capoluogo attraverso una carrabile è stato,<br />

nel passato, rinomato per la qualità delle sue castagne,<br />

ora la maggior parte dei secolari castani,<br />

sono seccati sia per “il male dell’inchiostro” che<br />

per il “cancro della corteccia” dovuti principalmente<br />

all’abbandono della montagna, i terreni<br />

che circondano l’abitato, essendo esposti a sud,<br />

da sempre si sono ben prestati ad essere coltivati<br />

a campo, pascolo e frutteto dove, ancora<br />

oggi, numerosi meli, peri e ciliegi sopravvivono<br />

all’abbraccio soffocante delle erbacce.<br />

A monte dell’abitato solo montagne impervie,<br />

molto ripide, eppure qui, fin poco dopo la fine<br />

della seconda guerra mondiale, i prati venivano<br />

ancora accuratamente falciati e concimati,<br />

alcuni appezzamenti erano coltivati a campo,<br />

un sistema di terrazzamenti sostenuti da mura<br />

in pietra a secco permettevano alla terra di rimanere<br />

aggrappata ai ripidi pendii, il bosco era<br />

molto rado e prevalentemente era composto da<br />

castani, faggi, tigli e frassini.<br />

È inutile dire che oggi questi luoghi sono diventati<br />

una foresta impenetrabile proprio in<br />

virtù del fatto che alberi rovi e sterpaglie sono<br />

cresciuti a dismisura perché hanno trovato nel<br />

terreno una volta fertile l’abitat ideale, i muri<br />

CHIESA DI BOGLIANO<br />

L’UJA DI CALCANTE<br />

VISTA DA BOGLIANO<br />

9

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