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atlante delle opere di sistemazione di costiera - ARPA Lombardia

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Cap. 3.3<br />

Generalità<br />

Modelli<br />

matematici<br />

Modelli<br />

fisici<br />

Modellazione<br />

Per lo stu<strong>di</strong>o dei processi idro<strong>di</strong>namici e della <strong>di</strong>namica dei se<strong>di</strong>menti vengono<br />

utilizzati:<br />

• Modelli<br />

matematici<br />

•<br />

Modelli fisici<br />

I modelli matematici descrivono i fenomeni attraverso equazioni che vengono<br />

formulate in base ad opportune ipotesi risolte me<strong>di</strong>ante l'uso <strong>di</strong> calcolatori. In tali<br />

modelli la morfologia dell'area e le con<strong>di</strong>zioni al contorno sono descritte me<strong>di</strong>ante<br />

adeguate schematizzazioni numeriche.<br />

I modelli fisici si basano sulla riproduzione dei processi in laboratorio,<br />

normalmente in scala ridotta, adottando opportuni criteri <strong>di</strong> similitu<strong>di</strong>ne. La scala<br />

del modello con<strong>di</strong>ziona l'accuratezza dei risultati.<br />

I modelli matematici comunemente impiegati in campo idraulico-marittimo si<br />

possono sud<strong>di</strong>videre, a gran<strong>di</strong> linee, in modelli idro<strong>di</strong>namici e modelli morfologici<br />

I modelli idro<strong>di</strong>namici ipotizzano che il fondale sia rigido, e si adottano allo scopo <strong>di</strong><br />

valutare le mo<strong>di</strong>ficazioni del moto ondoso nella propagazione dal largo fino in<br />

prossimità <strong>di</strong> un'opera <strong>costiera</strong> o della costa, da impiegare per la valutazione del<br />

comportamento <strong>di</strong> <strong>opere</strong> <strong>di</strong> stabilizzazione o <strong>di</strong> ricostruzione <strong>di</strong> spiagge, o in<br />

presenza <strong>di</strong> <strong>opere</strong> <strong>di</strong> protezione. Questi modelli sono in grado <strong>di</strong> tenere conto <strong>di</strong><br />

tutti i più importanti fenomeni quali rifrazione, <strong>di</strong>ffrazione, riflessione e <strong>di</strong>ssipazioni<br />

per frangimento.<br />

Sono inoltre <strong>di</strong>sponibili modelli idro<strong>di</strong>namici in grado <strong>di</strong> descrivere i campi <strong>di</strong><br />

velocità <strong>di</strong> masse idriche in movimento sotto l'azione del vento, della marea e <strong>delle</strong><br />

<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> densità e temperatura. Tali modelli permettono inoltre <strong>di</strong> simulare le<br />

caratteristiche <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione all'interno <strong>di</strong> tali masse <strong>di</strong> elementi soli<strong>di</strong> o<br />

flui<strong>di</strong> presenti o rilasciati da effluenti nel corpo idrico.<br />

Una imme<strong>di</strong>ata estensione dei modelli matematici idro<strong>di</strong>namici sono i modelli<br />

morfologici che, sulla base dei risultati dell'applicazione dei primi in termini <strong>di</strong> azioni<br />

idro<strong>di</strong>namiche sui se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> fondo e <strong>delle</strong> caratteristiche fisiche <strong>di</strong> questi ultimi,<br />

sono in grado <strong>di</strong> prevedere eventuali fenomeni <strong>di</strong> erosione dei fondali e del litorale<br />

e quantificare il trasporto solido litoraneo.<br />

L'analisi <strong>di</strong> fenomeni idro<strong>di</strong>namici complessi che interessano piccole aree e sono<br />

legati a caratteristiche morfologiche locali, può richiedere l'uso del modello fisico in<br />

scala ridotta, che consente non solo <strong>di</strong> verificare l'atten<strong>di</strong>bilità <strong>delle</strong> ipotesi <strong>di</strong><br />

calcolo e <strong>di</strong> introdurre mo<strong>di</strong>fiche migliorative, ma anche <strong>di</strong> evidenziare ed<br />

osservare fenomeni che <strong>di</strong>fficilmente si prestano alla schematizzazione<br />

matematica.<br />

La tipologia dei modelli fisici che vengono applicati varia a seconda del settore <strong>di</strong><br />

applicazione, sia esso relativo alle <strong>opere</strong> portuali o alle <strong>opere</strong> <strong>di</strong> protezione <strong>delle</strong><br />

coste e dei fondali.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o del comportamento <strong>delle</strong> strutture costituenti le <strong>opere</strong> portuali richiede<br />

l'esecuzione <strong>di</strong> misure volte ad accertare la capacità <strong>delle</strong> <strong>opere</strong> stesse <strong>di</strong><br />

esercitare la loro funzione protettrice senza subire danneggiamenti provocati<br />

dall'azione del mare. Per tali stu<strong>di</strong> il fondale viene fissato rigidamente e la<br />

batimetria costruita con calcestruzzo lisciato (modelli fisici a fondo fisso), al fine <strong>di</strong><br />

riprodurre correttamente i fenomeni <strong>di</strong> propagazione del moto ondoso incidente,<br />

su modello bi<strong>di</strong>mensionale o tri<strong>di</strong>mensionale.<br />

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