atlante delle opere di sistemazione di costiera - ARPA Lombardia
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Cap. 4.0<br />
Generalità<br />
OPERE PER LA PROTEZIONE<br />
DALL'EROSIONE MARINA<br />
Da <strong>di</strong>versi decenni una <strong>di</strong>screta parte <strong>delle</strong> coste sabbiose italiane è interessata<br />
da fenomeni erosivi. L'arretramento della linea <strong>di</strong> riva ha messo in crisi la sicurezza<br />
<strong>di</strong> numerose arterie stradali e ferroviarie e ha seriamente pregiu<strong>di</strong>cato l'attività<br />
turistica balneare, che nella nostra nazione costituisce un cespite non in<strong>di</strong>fferente<br />
per l'intera comunità. Ciò ha incentivato lo sviluppo <strong>di</strong> tecniche sempre più<br />
sofisticate per la progettazione e l'esecuzione <strong>di</strong> <strong>opere</strong> <strong>di</strong> protezione dei litorali, che<br />
non sempre hanno, però, portato alla risoluzione del problema, soprattutto nel<br />
me<strong>di</strong>o-lungo termine.<br />
Si possono <strong>di</strong>stinguere due tipi principali <strong>di</strong> fenomeni erosivi: l'erosione “a breve<br />
termine”, <strong>di</strong> tipo reversibile, prodotta generalmente dal trasporto <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti verso<br />
il largo, associata alle mareggiate (con perio<strong>di</strong>cità stagionale), e l'erosione “a lungo<br />
termine”, dovuta normalmente a squilibri nel bilancio se<strong>di</strong>mentario originati dal<br />
trasporto solido litoraneo<br />
La necessità <strong>di</strong> definire i limiti all'interno dei quali sviluppare gli stu<strong>di</strong> sugli effetti<br />
evolutivi della <strong>di</strong>namica <strong>costiera</strong> ha portato all'in<strong>di</strong>viduazione dell'unità fisiografica,<br />
quale unità territoriale <strong>di</strong> riferimento.<br />
Come già evidenziato l'equilibrio <strong>di</strong>namico che si instaura all'interno dell'unità<br />
fisiografica è regolato da una complessa sovrapposizione <strong>di</strong> fattori sia <strong>di</strong> origine<br />
naturale (correnti litoranee, moto ondoso, apporti se<strong>di</strong>mentari, etc.) che antropica<br />
(attività estrattive, costruzione <strong>di</strong> porti o <strong>di</strong>fese costiere, etc.).<br />
Figura 4.0.1: Comune <strong>di</strong> Capo d'Orlando (ME). Effetti dell'azione erosiva del mare sul litorale sabbioso antropizzato. La <strong>di</strong>namica naturale,<br />
mo<strong>di</strong>ficata dall'uomo me<strong>di</strong>ante una non appropriata gestione <strong>delle</strong> coste ed un abusivismo incontrollato, comporta conseguenze negative<br />
sui litorali, con ingenti danni economici alle strutture. Per mitigare gli effetti dell'arretramento della linea <strong>di</strong> riva, si interviene con <strong>opere</strong> <strong>di</strong><br />
protezione, che devono essere progettate tenendo conto dei fattori meteomarini locali, della batimetria, della morfologia <strong>costiera</strong> e del<br />
contesto geoambientale.<br />
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