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Relazione Finale Titolo: 3.2.4 Il controllo naturale ... - Ricercaforestale

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Nel complesso le indagini sono state pertanto mirate a definire tecniche di monitoraggio delle<br />

specie nocive e ad individuare strategie idonee a favorire l’azione di <strong>controllo</strong> <strong>naturale</strong> dei<br />

fitofagi nocivi.<br />

Obiettivi specifici<br />

1) elaborare protocolli di monitoraggio efficienti e non eccessivamente onerosi per seguire le<br />

dinamiche di popolazione di lepidotteri defogliatori in grado di dare luogo ad attacchi massali e<br />

consentire ove necessario tempestivi e corretti interventi di <strong>controllo</strong> fitosanitario; quanto<br />

sopra con particolare attenzione alla processionaria della quercia specie i cui attacchi da alcuni<br />

anni vengono segnalati con frequenza crescente in molti ambienti delle Penisola italiana<br />

soprattutto in ambienti di ecotono e in cedui avviati all’altofusto.<br />

2) studiare i meccanismi di omeostasi dei sistemi indagati con riferimento alle dinamiche di<br />

popolazione dei lepidotteri defogliatori e dei loro antagonisti naturali in grado di esercitare la<br />

loro azione sulle uova.<br />

3) definire strategie per evitare l'insorgere nei querceti di pullulazioni di defogliatori o<br />

quantomeno contenerne le infestazioni favorendo il <strong>controllo</strong> <strong>naturale</strong> e/o individuando<br />

modalità di lotta biologica attuabili in ambiente di querceto.<br />

2) Materiali, metodi e organizzazione del lavoro<br />

Messa a punto di tecniche di monitoraggio<br />

La ricerca è stata portata avanti in collaborazione con la Direzione Generale dello Sviluppo<br />

Economico della Regione Toscana, l’Arsia e le Università di Sassari e Firenze, ed ha<br />

interessato prevalentemente tre ampie aree sperimentali, rappresentate da comprensori<br />

boschivi con cerrete o formazioni a prevalenza di cerro localizzati nel territorio del Chianti<br />

Fiorentino, sulle colline Pisane e nell’area della Comunità Montana del Cetona in provincia di<br />

Siena.<br />

In cedui del Chianti in evoluzione <strong>naturale</strong> sono stati individuati ambienti con boschi misti di<br />

cerro e roverella intercalati ad aree coltivate con olivo e vite, nei quali fin dalla seconda metà<br />

degli anni 80 vengono condotte indagini sulla dinamica di popolazione della Tortrice verde<br />

delle querce (Tortrix viridana L.) e sulle tecniche di monitoraggio di questa specie con mezzi<br />

biotecnici. Nelle colline Pisane l’area di studio comprende la Foresta di S. Luce, con prevalenza<br />

di querce termofile o mesotermofile, nelle quali particolarmente evidente risulta<br />

l’intersecazione tra le varie tipologie vegetazionali. La maggior parte dei soprassuoli della<br />

Foresta di S. Luce sono stati in passato interessati dal governo a ceduo, ma dopo l’acquisto da<br />

parte della Regione Toscana si è proceduto su di un’ampia parte della foresta all’avviamento<br />

all’altofusto, principalmente delle cerrete, con il metodo del diradamento dal basso della<br />

componente pollonifera e diradamento dall’alto per la selezione operata nel piano dominante.<br />

In quest’ultima area a partire dalla metà degli anni ’90 sono stati registrate intense gradazioni<br />

della Processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea L.), temibile lepidottero<br />

taumetopeide le cui infestazioni sono causa non solo di gravi danni ai soprassuoli ma anche di<br />

pericolose ricadute di carattere igienico-sanitario per la grande quantità di peli urticanti portati<br />

sul dorso dalle larve. L’ampia area di studio scelta nel territorio della Comunità Montana del<br />

Cetona ed interessante i territori di 5 Comuni, comprende estese cerrete avviate all’alto fusto<br />

confinanti con cedui matricinati è stata scelta per le recenti infestazioni massali di un'altra<br />

specie con larve provviste di strutture urticanti di difesa, Euproctis chrysorrhoea L.<br />

In aree di saggio permanenti rappresentative delle diverse situazioni presenti in questi<br />

ambienti si è provveduto alla raccolta di campioni di rami con ovature e uova isolate o<br />

deposte in piccoli cluster delle tre specie sopracitate e di altre specie satelliti di lepidotteri<br />

defogliatori. Per quanto attiene le ricerche svolte nella Foresta di S. Luce le ricerche finalizzate<br />

a definire la distribuzione spaziale delle ovature della processionaria della quercia ed<br />

ottimizzare le operazioni di campionamento nell’ambito di un monitoraggio di routine, hanno<br />

richiesto l’abbattimento in cedui avviati di 200 piante di altezza compresa tra 8 e 15 metri.<br />

Con riferimento alle indagini afferenti la messa a punto di una tecnica di monitoraggio precoce<br />

utilizzabile per i rilievi sui livelli di infestazione iniziale di Euproctis chrysorrhoea (L.),<br />

condotti nelle cerrete della Comunità Montana del Cetona, gli studi sono stati incentrati principalmente<br />

sulle possibilità di definire già a fine estate i livelli di infestazione. A tale scopo in<br />

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