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Rapporto sullo stato delle foreste in liguria 2010 - Liguria Ricerche

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del c<strong>in</strong>ghiale, attualmente, come disposto dalla normativa vigente<br />

<strong>in</strong> materia, sono specie cacciabili esclusivamente <strong>in</strong> forma<br />

selettiva, sulla base cioè di piani numerici di prelievo, predisposti<br />

dalle Prov<strong>in</strong>ce, i cui cont<strong>in</strong>genti di abbattimento vengono<br />

determ<strong>in</strong>ati da specifici censimenti effettuati sul territorio da<br />

parte di soggetti allo scopo abilitati, coord<strong>in</strong>ati, molto spesso,<br />

da esperti dell’Università. Attualmente <strong>in</strong> <strong>Liguria</strong> la caccia di<br />

selezione agli ungulati viene autorizzata per il Capriolo, nelle<br />

prov<strong>in</strong>ce di Savona, Genova e Imperia, per il Camoscio nella<br />

prov<strong>in</strong>cia di Imperia, <strong>in</strong> piena zona Alpi, e per il Da<strong>in</strong>o nelle prov<strong>in</strong>cie<br />

di Savona e Genova. Detti piani, comprensivi dei periodi<br />

<strong>in</strong> cui è consentito il prelievo e del numero di capi che possono<br />

essere prelevati, per essere operativi, devono essere preventivamente<br />

sottoposti al parere dell’Istituto Superiore per la Protezione<br />

e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che è l’Istituto nazionale<br />

competente per il rilascio di pareri ed <strong>in</strong>dirizzi relativamente alla<br />

gestione della fauna selvatica sul territorio nazionale. Il parere<br />

favorevole dell’Istituto è impresc<strong>in</strong>dibile ai f<strong>in</strong>i dell’attività. I soli<br />

soggetti autorizzati al prelievo <strong>in</strong> forma selettiva di tali ungulati<br />

sono i “selecontrollori”, cacciatori <strong>in</strong> possesso di specifico atte<strong>stato</strong><br />

di idoneità rilasciato dalle Prov<strong>in</strong>ce e conseguito previa<br />

partecipazione e superamento di appositi corsi.<br />

Pesca - La pesca sportiva nelle acque <strong>in</strong>terne è attualmente<br />

materia delegata all’Assessore all’Ambiente; <strong>in</strong> particolare, la<br />

pesca è discipl<strong>in</strong>ata tenendo conto dei pr<strong>in</strong>cìpi di conservazione<br />

e gestione della risorsa naturale r<strong>in</strong>novabile, quale è da considerare<br />

la fauna ittica, <strong>in</strong> funzione non più di un mero prelievo<br />

bensì ponendosi l’obiettivo della preservazione della risorsa nel<br />

tempo. Dal punto di vista della tutela del territorio <strong>in</strong> tutte le sue<br />

componenti, la Regione <strong>Liguria</strong> ritiene strategico coniugare le<br />

esigenze di tutela ambientale con le <strong>in</strong>iziative che favoriscono la<br />

valorizzazione dell’entroterra, al f<strong>in</strong>e di arrestarne l’abbandono;<br />

<strong>in</strong> tale contesto, la pesca sportiva rappresenta una attività cui la<br />

regione deve dare nuovo impulso quale strumento utile per una<br />

corretta fruizione <strong>delle</strong> risorse naturali ed uno sviluppo sostenibile<br />

del turismo nell’entroterra della Regione. Negli ultimi anni<br />

l’attività di pesca sportiva nelle acque <strong>in</strong>terne, analogamente ad<br />

Il gruppo di lavoro<br />

Coord<strong>in</strong>atore Caccia<br />

Roberto Teggi, Regione <strong>Liguria</strong> - Servizio Politiche della<br />

Montagna e della Fauna Selvatica<br />

Coord<strong>in</strong>atore Pesca<br />

Mirvana Feletti, Regione <strong>Liguria</strong> - Ufficio Produzioni<br />

Agroalimentari<br />

Gruppo di lavoro<br />

Claudio Aristarchi, Prov<strong>in</strong>cia di Genova<br />

altre attività turistiche e ricreative svolte nell’entroterra ligure, ha<br />

avuto un decremento sostanziale, <strong>in</strong> quanto dal 2000, <strong>in</strong> cui i<br />

pescatori sportivi attivi nella pesca <strong>delle</strong> acque <strong>in</strong>terne<br />

sul territorio regionale erano circa 10.000, sono scesi a<br />

meno di 6.000 nel <strong>2010</strong>. Tale decremento ha comportato una<br />

forte riduzione di afflusso ricreativo e turistico nelle zone <strong>in</strong>terne<br />

che ha causato un decremento <strong>delle</strong> strutture ed <strong>in</strong>frastrutture<br />

turistico-ricettive ed un conseguente progressivo abbandono<br />

dell’entroterra. In questo panorama poco felice della situazione<br />

attuale, occorre avviare tutte quelle attività <strong>in</strong> grado di creare<br />

nuove forme di valorizzazione del territorio rurale anche legate<br />

al turismo e alla ristorazione, al f<strong>in</strong>e di dare nuovo <strong>in</strong>teresse a<br />

queste zone e di favorirne il presidio. Nel contempo, occorre<br />

preservare e valorizzare quelle realtà turistico-ricreative tuttora<br />

esistenti che, con enorme fatica ed impegno, garantiscono un<br />

presidio sicuro e cont<strong>in</strong>uo del tempo <strong>delle</strong> zone dell’entroterra.<br />

Sarà pertanto prioritario studiare ed <strong>in</strong>centivare al massimo forme<br />

di ecoturismo legate alla pesca sportiva e ricreativa <strong>in</strong>tervenendo<br />

su diversi aspetti e con diverse attività:<br />

• aggiornamento della legislazione attuale al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>trodurre<br />

semplificazioni ed agevolazioni per favorire lo sviluppo<br />

della pesca sportiva, come ad esempio agevolazioni<br />

per nuclei familiari o per attività didattiche; occorre <strong>in</strong>fatti<br />

sottol<strong>in</strong>eare che la pesca nelle acque <strong>in</strong>terne assolve anche<br />

ad un’altra importante funzione, ossia quella socio-educativa,<br />

attraverso molteplici <strong>in</strong>iziative a favore dei portatori di<br />

handicap e <strong>delle</strong> scuole di diverso ord<strong>in</strong>e e grado;<br />

• avvio di progetti (anche avvalendosi di programmi comunitari)<br />

volti alla valorizzazione turistica dei territori rurali e<br />

all’<strong>in</strong>centivazione di attività ludico-ricreative legate allo sviluppo<br />

sostenibile della pesca nelle acque <strong>in</strong>terne.<br />

In questo nuovo processo di riorganizzazione dell’attività di pesca,<br />

un ruolo fondamentale è svolto dalle Prov<strong>in</strong>ce, che rappresentano<br />

i soggetti cui le Regioni riconoscono un ruolo <strong>in</strong>sostituibile<br />

di raccordo territoriale, e che, disponendo di dati storici<br />

sulla gestione della pesca nelle acque <strong>in</strong>terne, sono portatrici<br />

di pluriennali esperienze cui affidare lo sviluppo sostenibile di<br />

questa attività anche per le generazioni future.<br />

Silvio Borrelli, Prov<strong>in</strong>cia di Genova<br />

Crist<strong>in</strong>a Ferro, Prov<strong>in</strong>cia di Savona<br />

Paolo Genta, Prov<strong>in</strong>cia di Savona<br />

Sant<strong>in</strong>a Ierardi, Regione <strong>Liguria</strong> - Ufficio Produzioni<br />

Agroalimentari<br />

Andrea Marsan, Università degli Studi di Genova, Dip.Ter.Ris.<br />

Fernando Paciolla, Prov<strong>in</strong>cia della Spezia<br />

Andrea Seu, Prov<strong>in</strong>cia di Genova<br />

Gianfranco Torello, Prov<strong>in</strong>cia di Imperia<br />

111 Indicatori <strong>2010</strong>

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