Rapporto sullo stato delle foreste in liguria 2010 - Liguria Ricerche

tutela e valorizzazione
pino d’aleppo: morie
lungo la costa
Foto: Jennifer Slot - Wikimedia Commons
A partire dal 2003-2004 una diffusa moria
ha interessato “a macchia di leopardo” i pini
d’Aleppo della costa ligure, intensificandosi
negli anni successivi. In misura minore tale
fenomeno ha colpito anche i pini domestici,
andando ad aggiungersi alla moria dei pini
marittimi, attaccati ormai da decenni dal parassita
specifico Matsucoccus feytaudi.
Per diversi anni non si è compresa la causa
della moria del pino d’Aleppo, fino a che,
nell’ambito delle indagini condotte dall’Ente
Parco di Portofino, con monitoraggi e ricerche
in collaborazione con l’Istituto Sperimentale
per la Zoologia Agraria di Firenze
(I.S.Z.A.), si è scoperto che il danno è riconducibile
a Tomicus destruens, coleottero
scolitide (detto il “blastofago dei pini”), un
insetto xilofago responsabile delle morie di
pini in molte aree del mediterraneo.
Fonte: Gruppo Avversità degli alberi e delle foreste
Approfondimenti:
Antonio Battolla - Libero Professionista e Funzionario Ente Parco di Portofino,
antonio.battolla@libero.it
Le infestazioni sono state messe in correlazioni
con le anomali condizioni meteo-climatiche
delle estati dell’ultimo
decennio, caratterizzate da temperature
medie sopra la norma e soprattutto da precipitazioni
scarse o assenti per lunghi periodi,
alternate a prolungati periodi piovosi
e umidi: condizioni sfavorevoli che hanno
determinato situazioni di stress e progressivo
indebolito dei popolamenti. Sono queste
le condizioni ottimali per l’accrescimento di
questo insetto, “specializzato” nell’attaccare
piante deperienti e in precarie condizioni
vegetative (da qui il soprannome di “giardiniere
dei boschi”), in presenza delle quali
muta il proprio comportamento arrivando
a portare attacchi devastanti nelle pinete,
causando imponenti e radicali cambiamenti
negli equilibri di interi ecosistemi forestali.
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Monitoraggio
dei lepidotteri
defogliatori
Negli inverni 2009/2010 e 2010/2011 sono stati svolti dal
Laboratorio Regionale di Analisi Fitopatologica (LaRAF),
sede di Sarzana, i monitoraggi annuali delle ovature di
processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea)
e di limantria (Limantria dispar) dei boschi del promontorio
del monte Carpione, un territorio di circa 1.000
ettari facente parte del Parco di Montemarcello-Magra.
L’attività di monitoraggio viene svolta in questa zona fin
dall’estate 2005, anno in cui si verificò il picco delle popolazioni
dei due insetti, con conseguenti intense defogliazioni
ai querceti e forti disagi di natura sanitaria alle
popolazioni residenti.
Scopo del monitoraggio è proprio quello di prevedere l’andamento
dell’infestazione nella primavera successiva in modo
tale da permettere ai Comuni interessati di predisporre con
anticipo le adeguate contromisure.
Tali monitoraggi hanno evidenziato, dopo il 2006, una naturale
e progressiva diminuzione dell’entità dell’infestazione
e attualmente entrambe le popolazioni sembrano attraversare
una fase di latenza, con il numero delle ovature stabilmente
prossimo allo zero nelle sei stazioni monitorate.
Fonte: Gruppo Avversità degli alberi e delle foreste
Approfondimenti: Damiano Di Mauro - LaRAF Sarzana,
damiano.dimauro@regione.liguria.it
Stefano Pini - LaRAF Sarzana, stefano.pini@regione.liguria.it
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Foto: Italo Franceschini