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"l'Arbitro" in PDF - Associazione Italiana Arbitri

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Quesiti<br />

Tecnici<br />

A cura del Modulo “Regolamento, Guida Pratica<br />

e materiale didattico” del Settore Tecnico AIA<br />

Un attaccante, <strong>in</strong> possesso del pallone<br />

e affiancato da un compagno di squadra<br />

si dirige verso il portiere avversario,<br />

ultimo difendente; essi si trovano nei<br />

pressi della “lunetta” dell’area di rigore.<br />

Un difendente colpisce l’attaccante<br />

<strong>in</strong> possesso del pallone <strong>in</strong> modo falloso<br />

nel tentativo di impedire una chiara occasione<br />

da rete. L’attaccante cade, ma<br />

il pallone f<strong>in</strong>isce al compagno che lo<br />

affiancava <strong>in</strong> posizione regolare, che si<br />

trova dunque al limite dell’area di rigore<br />

“uno contro uno” con il portiere. <strong>in</strong> queste<br />

ipotesi:<br />

1) È giusto applicare il vantaggio o è<br />

necessario fischiare subito, espellere il<br />

difendente e riprendere con un calcio di<br />

punizione diretto?<br />

2) Nel caso <strong>in</strong> cui si applichi il vantaggio,<br />

quale deve essere il provvedimento discipl<strong>in</strong>are<br />

da adottare nei confronti del<br />

difendente che ha commesso il fallo?<br />

50 n. 2/2011<br />

C’è dist<strong>in</strong>zione tra il caso <strong>in</strong> cui la rete<br />

viene realizzata o meno dal compagno?<br />

Nel caso <strong>in</strong> cui non è realizzata, <strong>in</strong> che<br />

momento bisogna adottare il provvedimento<br />

discipl<strong>in</strong>are nei confronti del difendente?<br />

L’applicazione del “vantaggio” nei casi di<br />

scorrettezze passibili di espulsione (come nel<br />

caso descritto) deve essere limitata esclusivamente<br />

all’ipotesi che si del<strong>in</strong>ei un’evidente<br />

occasione di segnare una rete, ovviamente<br />

contro la squadra il cui calciatore ha commesso<br />

la scorrettezza.<br />

Dalla descrizione dell’episodio, sembrerebbe<br />

che, <strong>in</strong> seguito al fallo, l’evidente occasione<br />

di segnare una rete si sia “trasferita” dal primo<br />

al secondo attaccante, che “si trova al<br />

limite dell’area di rigore uno contro uno con<br />

il portiere”.<br />

In tali circostanze, l’arbitro potrà applicare<br />

il “vantaggio” (ritenendo ancora esistente<br />

l’evidente occasione) ed una volta che il<br />

pallone non sarà più <strong>in</strong> gioco ammonirà il<br />

calciatore, reo del fallo (tranne che non fosse<br />

un grave fallo di gioco, nel qual caso il<br />

calciatore andrebbe comunque espulso). Il<br />

fatto che, eventualmente, la rete non venga<br />

segnata, o per un errore del secondo calciatore<br />

(ad esempio, nel tirare) o per un efficace<br />

<strong>in</strong>tervento del portiere, sarebbe irrilevante<br />

ai f<strong>in</strong>i del provvedimento discipl<strong>in</strong>are<br />

da assumere.<br />

Preso atto delle disposizioni <strong>in</strong> merito ai<br />

casi di un difensore che esce <strong>in</strong>volontariamente<br />

dal terreno di gioco vorrei proporre<br />

un episodio.<br />

<strong>in</strong> seguito all’effettuazione di un calcio<br />

d’angolo, la difesa “libera” avviando<br />

un contropiede. all’<strong>in</strong>terno dell’area di<br />

porta resta un difendente a terra. L’assistente<br />

arbitrale si all<strong>in</strong>ea al penultimo<br />

difendente, <strong>in</strong> questo caso il portiere,<br />

che si trova al limite dell’area (l’ultimo difendente<br />

è il calciatore rimasto a terra).<br />

il gioco non viene <strong>in</strong>terrotto e, pertanto,<br />

l’assistente resta all<strong>in</strong>eato col portiere.<br />

il giocatore a terra si alza, si allarga sulla<br />

fascia oltrepassando il portiere e l’assistente<br />

si all<strong>in</strong>ea con lui. Non riuscendo,<br />

però, a giocare, questo calciatore si porta<br />

fuori dalla l<strong>in</strong>ea laterale e si accascia<br />

a terra. a questo punto l’assistente si va<br />

ad all<strong>in</strong>eare col penultimo difendente<br />

“<strong>in</strong> campo”. Considerando che saranno<br />

passati 30 secondi dal momento <strong>in</strong> cui il<br />

calciatore è rimasto a terra, vi chiedo:<br />

1) Non essendo uscito dal terreno di<br />

gioco per antisportività o per d<strong>in</strong>amica<br />

d’azione si resta ugualmente all<strong>in</strong>eati<br />

sul giocatore che è uscito o si fa come<br />

l’assistente di questo racconto?<br />

2) Se l’arbitro cont<strong>in</strong>ua a non avvedersi<br />

dell’<strong>in</strong>fortunio ed il gioco si <strong>in</strong>terrompe<br />

per altre cause, si può considerare da<br />

quel momento il giocatore autorizzato<br />

ad uscire dal terreno di gioco o deve<br />

considerarsi “<strong>in</strong> campo”?<br />

Riteniamo che la questione possa essere<br />

risolta alla luce dell’<strong>in</strong>terpretazione ufficiale<br />

alla Regola 11 (approvata dall’IFAB nel corso<br />

del suo 123° meet<strong>in</strong>g annuale, tenutosi il 28

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