05_kalos_libro - Liceo Artistico Preziosissimo Sangue Monza
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MArAn ATHA’<br />
Domenica delle Palme<br />
ripeteva la preghiera del mondo:<br />
“Padre, abbà, se possibile”…<br />
Solo un ramoscello d’olivo<br />
dondolava sopra il suo capo<br />
a un silenzioso vento…<br />
non una parola risponde all’invocazione tenerissima del Figlio, eppure<br />
il Padre è presente: è presente nel ramoscello d’olivo che, richiamando<br />
il ramo con cui la colomba ritorna a noè, dice che l’Alleanza continua,<br />
non è infranta; ed è presente nel vento silenzioso che aleggia, come<br />
alle origini, per ricordare che la creazione, e quindi anche l’uomo, non<br />
sono abbandonati a loro stessi, non sono destinati alla morte bensì<br />
alla vita. il silenzio del Padre è in realtà un silenzio pieno di presenza,<br />
di conferma assoluta della sua fedeltà.<br />
Trafitto anche il pensiero:<br />
non può, non può lassù<br />
il pensiero non sanguinare!<br />
La capacità evocativa del linguaggio poetico rende presente, nel<br />
dramma della passione, anche la Madre: compagna del redentore,<br />
condivide con lui quella trafittura che a suo tempo Simeone le aveva<br />
preannunziato. Quasi a suggerire un’altra, indispensabile e tuttavia<br />
discreta presenza nel dramma della passione: la figura materna.<br />
Tuttavia questo non basta ancora a rasserenare lo “spettacolo della<br />
croce”, ed il poeta insiste:<br />
44 45<br />
E non una mano<br />
gli schiodasti dal legno:<br />
che si tergesse<br />
dagli occhi il sangue<br />
e gli fosse dato<br />
di vedere<br />
almeno la Madre<br />
là,<br />
sola…<br />
www.liceoartisticomonza.net<br />
il tempo umano della passione si conclude, per Turoldo, dentro / la<br />
nuvola del divino / Nulla!, dentro il nulla mistico inteso come assenza<br />
È comunque difficile abbandonare la tentazione di voler vedere al-<br />
del Divino, come la “notte oscura” dei santi. Per il poeta il Cristo in<br />
l’opera un Dio diverso da come si manifesta ed agisce:<br />
croce sperimenta il vuoto, la ricerca di senso che nessun Dio sembra<br />
Non una spina Tu<br />
raccogliere, la radice necessaria del credere:<br />
Gli levasti dalla corona.<br />
No, credere a Pasqua non è / giusta fede: / troppo bello sei a Pasqua!<br />
Se il silenzio del Getsemani ha una sua eloquenza, nella successiva<br />
/ Fede vera / è al venerdì santo / quando Tu non c’eri / lassù! / Quando<br />
tappa della coronazione ci si aspettaterebbe un intervento diverso.<br />
non una eco / risponde / al suo alto grido / e a stento il Nulla / dà forma<br />
/ alla tua assenza.<br />
il confronto doloroso col nulla e con la morte permette al poeta di<br />
contemplare la Verità, che altra non è che il Verbo crocifisso nell’adesione<br />
ostinata ad una paternità che non è mai venuta meno e che<br />
contempleremo pienamente all’alba di Pasqua.<br />
È difficile dire a parole, ma… se il Padre avesse levato una spina, avesse<br />
schiodato una mano del figlio dal legno, probabilmente sarebbe<br />
stato meno padre ed il figlio stesso sarebbe stato meno figlio. nelle<br />
reciprocità inscindibile tra il Padre e il Figlio resta lo spazio ineliminabile<br />
della reciproca libertà per la reciproca pienezza del loro essere.<br />
MArAn ATHA’<br />
E tu non puoi rispondere