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Atti_congressuali_Congresso_Aversa 2010.pdf - SIPO - Società ...

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50<br />

RELAZIONI<br />

SECONDA SESSIONE<br />

iLbaMbinO cOn PrObLeMi neurOLOgici<br />

R. Domenici, E. Spadoni, R. Ancarola<br />

UO Pediatria, Ospedale di Lucca<br />

La patologia neurologica rappresenta la terza causa di consultazione e di ricovero in pediatria, dopo la<br />

patologia respiratoria e quella gastroenterologica.<br />

La finalità di questa rassegna è la descrizione dei principali segni e sintomi di allarme per patologia<br />

neurologica che spesso sono motivo di richiesta di visita pediatrica di pronto soccorso. Nella casistica<br />

di Garcias-Penas su 93469 casi consecutivi di consultazioni per emergenze/urgenze pediatriche 1760<br />

sono avvenute per condizioni neurologiche: episodi parossistici acuti 48%, mal di testa 41%, disturbi dell’<br />

equilibrio 5% (1). Le diagnosi più comuni sono state: cefalea 39%, episodi parossistici acuti non epilettici<br />

20%, convulsioni/ crisi epilettiche 15% .<br />

I sintomi di impegno neurologico più comuni sono i seguenti:<br />

alterazione dello stato di coscienza, cefalea, convulsioni/crisi epilettiche, deficit dei nervi cranici,<br />

alterazione del tono muscolare, forza, riflessi osteotendinei, disturbi dell’equilibrio, del movimento,della<br />

coordinazione,vertigini, segni focali, afasia.<br />

Spesso alcuni di questi sintomi sono tra loro associati: la tipologia dei sintomi e le loro associazioni<br />

possono consentire anche di formulare ipotesi sulla sede di interessamento del sistema nervoso centrale<br />

o periferico.<br />

Uno dei sintomi più comuni in età pediatrica è la cefalea. Gli scenari possibili sono i seguenti:<br />

• cefalea acuta come singolo episodio di dolore alla testa in assenza di anamnesi positiva per precedenti<br />

episodi analoghi<br />

• cefalea acuta nell’ ambito di episodi ricorrenti di dolore, separati da intervalli di benessere privi di sintomi<br />

• riacutizzazione di una cefalea con precedente andamento cronico<br />

• cefalea cronica progressiva con graduale aumento di frequenza e intensità<br />

• cefalea cronica non progressiva<br />

Per l’ inquadramento diagnostico corretto della cefalea, che si differenzia in primaria o essenziale e<br />

secondaria o sintomatica, sono fondamentali l’anamnesi e l’esame obbiettivo, che deve comprendere<br />

la rilevazione dei parametri vitali e della pressione arteriosa. L’anamnesi deve essere rivolta a precisare<br />

quando è iniziato il dolore, le modalità di insorgenza, le caratteristiche, la tipologia, la sede, l’ora di<br />

presentazione, l’andamento temporale, l’associazione eventuale con altri sintomi, l’esacerbazione con<br />

tosse, sforzi fisici, cambiamenti di posizione. Un dolore acuto può far pensare a una cefalea primaria<br />

(primo attacco di emicrania o attacco ricorrente) o a una forma secondaria (cefalea da problema vascolare,<br />

trombosi dei seni venosi, stroke trombo-embolico, emorragia sub- aracnoidea, cefalea da infezioni,<br />

meningite, encefalite).<br />

La cefalea cronica stabile è di solito benigna, attribuibile essenzialmente a forme di cefalea primaria,<br />

spesso tensiva. Al contrario, la cefalea cronica progressiva con aumento graduale della frequenza e dell’<br />

intensità del dolore deve far sospettare una possibile patologia endocranica espansiva (tumori, idrocefalo)<br />

e l’anamnesi deve essere condotta in modo mirato per evidenziare gli eventuali sintomi di allarme.<br />

Uno studio effettuato dai colleghi dell’Ospedale Regina Margherita di Torino durante 1 anno di<br />

osservazione ha dimostrato che su 53794 pazienti che avevano avuto accesso al PS pediatrico 550 (1%)<br />

avevano il mal di testa come motivo di richiesta della visita: di questi 312 (56.7%) avevano una cefalea<br />

primaria (emicrania o cefalea tensiva), 231(42 %) una cefalea secondaria. Di questi 231 pazienti il 90.5 %<br />

presentava flogosi delle alte vie respiratorie e i restanti 22 pazienti presentavano: 2 un tumore cerebrale,<br />

3 un accidente vascolare, 2 una meningite asettica, 5 un’epilessia, 3 una neurite vestibolare, 2 una<br />

disfunzione dello shunt VP, 4 un’ intossicazione da CO, 1 una crisi ipertensiva. Tutti i bambini con forme<br />

secondarie avevano un’ anamnesi suggestiva e presentavano anomalie all’esame obbiettivo. In tutti la<br />

diagnosi è stata posta al primo accesso al DEA.

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