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genitali femminili (metodologia chirurgica) - mediciunisa.it

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GENITALI FEMMINILI<br />

1. ANAMNESI GINECOLOGICA E OSTETRICA<br />

L’anamnesi ginecologica consiste nella raccolta dei dati riguardanti:<br />

- l’età di comparsa delle mestruazioni (menarca 12-13 anni),<br />

- l’età di scomparsa delle mestruazioni (menopausa 50 anni),<br />

- i caratteri dei cicli mestruali ossia frequenza (mensile), durata (in media tre o quattro giorni),<br />

quant<strong>it</strong>à (domandare il numero degli assorbenti bagnati di sangue mestruale in un giorno, in media<br />

tre o quattro), mestruazioni dolorose e dolori premestruali,<br />

- l’uso di contraccettivi o di una terapia ormonale,<br />

- possibili perd<strong>it</strong>e vaginali (leucorrea).<br />

All’anamnesi ostetrica si indaga:<br />

- il numero di gravidanze portate a termine,<br />

- le modal<strong>it</strong>à dei parti, eutocico (naturale) o distocico (cesareo, in tal caso il perchè),<br />

- il numero di parti abortivi (spontanei o da interruzione volontaria di gravidanza), gli aborti<br />

spontanei ripetuti possono essere indice di una malattia organica dell’utero o di disordini ormonali,<br />

- i possibili problemi di salute durante la gravidanza (ipertensione, diabete, anemia, infezioni delle<br />

vie urinarie),<br />

- la mancanza di figli deve porre il problema diagnostico di una possibile steril<strong>it</strong>à,<br />

- la notizia di parti distocici dovrà essere perfezionata con l’accertamento delle cause di distocia (se<br />

fetale per macrosomia o per malformazioni quali l’idrocefalo; se materna per contrattil<strong>it</strong>à<br />

dell’utero, placenta previa [la placenta si posiziona nel terzo inferiore dell’utero occludendo<br />

l’orifizio uterino, previa=al davanti della parte di presentazione fetale, testa e spalle del feto] o altre<br />

s<strong>it</strong>uazioni di patologia ostetrica).<br />

La vis<strong>it</strong>a ginecologica viene esegu<strong>it</strong>a con la paziente in posizione ginecologica, cioè sdraiata sul lettino a<br />

gambe divaricate e con le cosce appoggiate a dei reggicoscia. Se non si dispone dei reggicoscia le gambe<br />

vanno divaricate, flesse sulle cosce e queste flesse sul bacino mentre i piedi poggiano sul bordo del lettino.<br />

Si procede dapprima nell’esame dei <strong>gen<strong>it</strong>ali</strong> esterni e successivamente con l’esplorazione vaginale (o<br />

rettale) a quella dei <strong>gen<strong>it</strong>ali</strong> interni.<br />

2. VULVA<br />

All’ispezione si valutano:<br />

- la disposizione dei peli del pube, con forma triangolare, l’apice è inferiore e la base poco al di sopra<br />

dell’osso pubico;<br />

- le variazioni cromatiche (arrossamenti, iperpigmentazione da gravidanza, m.di Addison,<br />

tireotossicosi);<br />

- le lesioni da grattamento correlate al prur<strong>it</strong>o ad esempio per pediculosi del pube;<br />

- l’atrofia con cute anelastica, caratteristica della craurosi vulvare, ab<strong>it</strong>ualmente post-menopausale;<br />

- le modificazioni di volume a carico delle grandi labbra, anche di singolo grande labbro per ernia<br />

intestinale inguino-labiale o per versamento ematico;<br />

- il cl<strong>it</strong>oride può essere aumentato di volume in caso di virilismo, mentre nei casi di ipogonadismo<br />

può essere di volume inferiore alla norma.<br />

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L’edema molle delle grandi e piccole labbra è dovuto alle stesse condizioni patologiche responsabili di<br />

edema alle parti più declivi del corpo (scompenso cardiaco, sindrome nefrosica, cirrosi epatica). In questa<br />

sede la formazione di edema è favor<strong>it</strong>a a causa della particolare lass<strong>it</strong>à del tessuto connettivo. L’edema<br />

localizzato esclusivamente alle piccole labbra può essere causato da allergia da contatto secondaria<br />

all’applicazione di pannolini mestruali, deodoranti, ecc. In corso di gravidanza possono comparire a carico<br />

delle grandi e piccole labbra varicos<strong>it</strong>à venose che tendono a scomparire dopo il parto.<br />

Le lesioni della vulva possono passare inosservate fino a quando la paziente non si sottopone ad un esame<br />

ginecologico. Di sol<strong>it</strong>o la paziente nota le lesioni per i sintomi associati come prur<strong>it</strong>o, disuria e dispareunia.<br />

Varie malattie possono causare delle lesioni della vulva. Le malattie a trasmissione sessuale sono la causa<br />

della maggior parte delle lesioni vulvari nelle donne in premenopausa, mentre i tumori e le cisti della vulva<br />

cost<strong>it</strong>uiscono la maggior parte delle lesioni nelle donne di 50-70 anni di età. Le lesioni più comuni sono:<br />

- l’Herpes gen<strong>it</strong>ale = vescicole multiple, inizialmente indolori possono rompersi ed evolvere in ulcere<br />

estese circondate da un alone rosso e dolorose;<br />

- la sifilide primaria = il sifiloma appare come una lesione ulcerata con bordi sollevati;<br />

- il carcinoma epidermoide = grossa ulcera di aspetto granulomatoso;<br />

- le cisti epidermiche da inclusione = rigonfiamenti rotondi e asintomatici che di sol<strong>it</strong>o si localizzano<br />

sulle grandi labbra;<br />

- la cisti del dotto di Bartolini = rigonfiamento teso non dolente e localizzato sulle piccole labbra, può<br />

causare disagio durante il rapporto sessuale;<br />

- i condilomi acuminati = tumefazioni multiple peduncolate con superficie verrucosa (da<br />

papovavirus).<br />

Nelle uretr<strong>it</strong>i il meato esterno dell’uretra è arrossato e può gemere un secreto purulento. Nelle donne<br />

anziane o con pregressa alterazione uretrale, spesso secondaria a parto, è frequente l’eversione della<br />

mucosa uretrale (caruncola uretrale).<br />

3. VAGINA<br />

Nella vergine l’orifizio vaginale presenta una sottile piega, l’imene, che ne restringe l’ampiezza. L’imene<br />

presenta un orifizio centrale, le cui dimensioni e forma sono estremamente variabili (anulare, semilunare,<br />

sepimentato, cribriforme). Talvolta può mancare o presentarsi completo (imperforato). In caso di imene<br />

imperforato si può determinare l’ematocolpo (il sangue rilasciato con i flussi mestruali all’inizio della<br />

pubertà si raccoglie nella vagina causando periodiche crisi di dolore addominale). Nella donna che ha avuto<br />

il primo rapporto sessuale, di regola, l’imene si lacera presentando piccole fend<strong>it</strong>ure nel margine libero.<br />

Durante il parto, infine, l’imene subisce altre lacerazioni a causa del passaggio della testa fetale: residuano<br />

sul contorno dell’orifizio vaginale alcuni rilievi di forma irregolare sessili, detti caruncole imenali o<br />

mirtiformi.<br />

Per l’osservazione delle pareti della vagina e del collo dell’utero è possibile l’utilizzo dello speculum, uno<br />

strumento in metallo o in plastica cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da due valve articolate tra loro (come il becco di un uccello),<br />

che infilato nella vagina e divaricando le valve, consente di valutare visivamente se vi siano infiammazioni o<br />

lesioni. In corso di vagin<strong>it</strong>e la mucosa vaginale risulterà essere rosso accesa, inoltre la presenza di piccole<br />

macchie emorragiche depone per vagin<strong>it</strong>e da tricomonas. Una vagin<strong>it</strong>e con chiazze di abrasione ed<br />

aderenze che sanguinano facilmente può essere rifer<strong>it</strong>a alla vagin<strong>it</strong>e atrofica post-menopausale. La vagina<br />

può presentare cicatrici da lacerazione avvenute soprattutto in corso di parto. Le cisti del dotto del Gartner<br />

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sono relativamente comuni lungo le pareti della vagina e derivano dai residui del dotto mesonefrico di<br />

Wolff. Altre cisti osservate soprattutto nel terzo superiore sono derivate da residui dei dotti mulleriani.<br />

Soprattutto in donne pluripare è frequente il prolasso in vagina della vescica (cistocele) o del retto<br />

(rettocele).<br />

4. ESPLORAZIONE VAGINALE, UTERO E OVAIO<br />

In condizioni normali le ovaie non sono apprezzabili alla palpazione dell’addome. In condizioni patologiche<br />

una o più raramente entrambe le ovaie possono aumentare di volume così da essere palpate al di sopra del<br />

pube, in regione ipogastrica. Le cisti ovariche danno tumefazioni palpabili in sede ipogastrica, globose e<br />

molli, quasi sempre spostabili con la palpazione (elemento differenziale rispetto alle tumefazioni uterine).<br />

Nelle voluminose cisti ovariche contenenti grandi quant<strong>it</strong>à di liquido incapsulato, le anse intestinali<br />

vengono spostate verso le regioni dei fianchi, ove la percussione fornisce un rumore timpanico, mentre<br />

sulla parete anteriore in corrispondenza della cisti, la percussione dimostra ottus<strong>it</strong>à verso l’alto.<br />

I tumori ovarici sono caratterizzati da una sintomatologia molto scarsa (vago dolore pelvico o addominale<br />

basso, sensazione di peso non definibile, versamento asc<strong>it</strong>ico); nelle fasi avanzate una neoplasia ovarica<br />

causa gonfiore e dolore addominale, ostruzione intestinale, edema unilaterale degli arti inferiori e<br />

sanguinamento vaginale.<br />

Anche gli aumenti di volume dell’utero possono determinare una massa palpabile in ipogastrio e le possibili<br />

cause sono: una gravidanza al IV-V mese (col progredire della gestazione la massa uterina raggiungerà<br />

dimensioni tali da occupare praticamente tutto l’addome), una metr<strong>it</strong>e parenchimatosa, un fibroma uterino<br />

o un ematometra (anomala raccolta di sangue all’interno dell’utero).<br />

L’esplorazione vaginale consente un accurato accertamento semeiologico delle ovaie e dello sviluppo dei<br />

<strong>gen<strong>it</strong>ali</strong> interni, si esegue con la paziente in posizione ginecologica (v.sopra). Il medico introduce l’indice o<br />

l’indice e il medio della mano destra nella vagina fino a toccare il collo dell’utero, mentre con la mano<br />

sinistra palpa la parte inferiore dell’addome. Se la paziente non ha ancora avuto rapporti e risulta doloroso<br />

inserire un d<strong>it</strong>o nella vagina, si può eseguire una vis<strong>it</strong>a rettale, inserendo l’indice nel retto. Tram<strong>it</strong>e la vis<strong>it</strong>a<br />

si possono valutare le dimensioni, la mobil<strong>it</strong>à degli organi sessuali interni (utero e ovaie), e l’eventuale<br />

presenza di dolore. La dolorabil<strong>it</strong>à di un fornice laterale in una donna che riferisce dolore alla fossa iliaca<br />

omolaterale confermerà una flogosi annessiale o una rottura della tuba omolaterale con raccolta<br />

emorragica nel legamento largo. Se è dolente il fornice posteriore si potrà trattare di una raccolta ematica o<br />

purulenta nello scavo del Douglas.<br />

Contestualmente alla vis<strong>it</strong>a si può eseguire un PAP TEST. Il test di Papanicolau si basa sulla raccolta con una<br />

spatola di cellule ep<strong>it</strong>eliali esfoliate (non in vicinanza del ciclo mestruale) dalla vagina, dalla cervice e<br />

dall’endometrio a cui segue la preparazione di tre vetrini su cui si striscia il materiale prelevato; dopo<br />

fissazione in alcol e successiva colorazione con metodo Papanicolau si valuta la presenza di lesioni<br />

precancerose e cancerose della cervice. È utilizzato come metodica di screening per il cancro della cervice e<br />

dovrebbe essere esegu<strong>it</strong>o 3 anni dopo l’inizio dell’attiv<strong>it</strong>à sessuale o all’età di 21 anni. L’esecuzione del test<br />

andrebbe interrotta quando la donna ha compiuto i 70 anni di età.<br />

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5. SEGNI E SINTOMI<br />

TEMPERATURA BASALE: la temperatura corporea subisce nelle 24-36 ore che precedono l’ovulazione un<br />

brusco rialzo di circa 0,5°C, che perdura per tutta la durata della fase luteinica. Solo con la comparsa del<br />

flusso mestruale la temperatura riassume il livello della fase follicolinica. Sul rilievo del momento del rialzo<br />

termico è basato il metodo anticoncezionale di Ogino Knaus, che suggerisce di ev<strong>it</strong>are i rapporti sessuali nei<br />

4-5 giorni successivi.<br />

CICLO ANOVULATORIO: Nella donna sessualmente matura può accadere che tra i cicli normali se ne<br />

presenti uno nel quale non si ha ovulazione. Il ciclo mestruale non subisce alterazioni sensibili nella sua<br />

durata, ma si conclude con una perd<strong>it</strong>a ematica defin<strong>it</strong>a pseudomestruale, generalmente di scarsa ent<strong>it</strong>à. Il<br />

follicolo che non espelle l’ovoc<strong>it</strong>a va in atrofia, talvolta però sopravvive per qualche mese determinando la<br />

comparsa nell’ovaio di una cisti follicolare. I cicli anovulatori possono verificarsi in corso di allattamento.<br />

SINDROME PREMESTRUALE: è l’insieme dei sintomi soggettivi che compaiono nella settimana che precede<br />

l’inizio delle mestruazioni e comprendono: cefalea, dolore pelvico o dorsale, edemi al viso e agli arti,<br />

aumento di peso, irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, depressione e ag<strong>it</strong>azione. La sindrome è causata da un alterato rapporto tra<br />

estrogeni e progesterone o da un’incrementata recettiv<strong>it</strong>à estrogenica.<br />

ALTERAZIONI DEL CICLO MESTRUALE: possono essere distinte in anomalie che riguardano la durata e la<br />

quant<strong>it</strong>à del flusso mestruale o la comparsa di emorragie nel corso del ciclo.<br />

- OLIGOMENORREA: minor frequenza e maggior durata del ciclo tra i 30 e i 90 giorni.<br />

- POLIMENORREA: maggior frequenza e minor durata del ciclo < 21 giorni.<br />

- IPOMENORREA: flusso mestruale ridotto e di breve durata.<br />

- IPERMENORREA: flusso mestruale di maggior durata (fino a 7 giorni) e perd<strong>it</strong>a ematica maggiore<br />

della norma.<br />

- AMENORREA: assenza dei flussi mestruali. È fisiologica prima del menarca, dopo la menopausa,<br />

durante la gravidanza e l’allattamento. L’amenorrea patologica può essere primaria o secondaria:<br />

o l’amenorrea primaria è la mancanza dei flussi mestruali in donna mai mestruata, può<br />

essere dovuta ad alterazioni anatomiche dell’apparato gen<strong>it</strong>ale (imene imperforato,<br />

assenza congen<strong>it</strong>a della vagina o dell’utero, pseudoermafrod<strong>it</strong>ismo), ad aplasia delle ovaie<br />

(come nella S. di Turner), a una condizione ered<strong>it</strong>aria per cui il menarca in tutte le donne<br />

della famiglia si realizza con sensibile r<strong>it</strong>ardo.<br />

o l’amenorrea secondaria è la mancanza dei flussi mestruali in donna già mestruata (dopo<br />

almeno 3 mesi dall’ultima mestruazione) e può avere come causa: una malattia ipofisaria<br />

come la s.di Sheean, una patologia tiroidea (sia ipo che ipertiroidismo), trattamento<br />

radiante uterino e/o ovarico, d<strong>it</strong>urbi metabolici (diabete mell<strong>it</strong>o, obes<strong>it</strong>à, magrezze<br />

patologiche).<br />

- DISMENORREA: etimologicamente significa alterazione del flusso mestruale, ma il termine viene<br />

usato per indicare l’algomenorrea, ovvero le mestruazioni dolorose. Il dolore è crampiforme e<br />

localizzato nella pelvi o nell’addome inferiore con irradiazione in direzione sacro-lombare o alle<br />

cosce. È spesso associato a cefalea, nausea, vom<strong>it</strong>o e ipotensione. Questo dolore può precedere le<br />

mestruazioni di diversi giorni o può accompagnarle, regredisce quando il sanguinamento si arresta.<br />

Può essere primaria quando compare in assenza di patologie dell’apparato riproduttivo o<br />

secondaria se associata alla presenza di una malattia ginecologica (endometriosi, leiomiomi uterini,<br />

malattia infiammatoria pelvica).<br />

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- MENORRAGIA: è un’emorragia uterina ciclica ma molto abbondante; la mestruazione è a volume di<br />

sangue giornaliero maggiore dell’ab<strong>it</strong>uale e può persistere più a lungo (7-14 giorni). Può verificarsi<br />

per cause <strong>gen<strong>it</strong>ali</strong> (endometr<strong>it</strong>e, salping<strong>it</strong>e, poliposi, endometriosi) o per cause ematologiche<br />

(tromboc<strong>it</strong>openia, defic<strong>it</strong> di protrombina, scorbuto, leucemie acute).<br />

- METRORRAGIA: è un emorragia uterina aciclica, che non si manifesta cioè nella regolare sequenza<br />

delle mestruazioni ma può comparire in ogni momento del ciclo. In genere è causata da patologie<br />

intrinseche dell’utero (neoplasie, erosioni cervicali, tubercolosi dell’utero). Se lieve riflette il<br />

fisiologico sanguinamento dell’endometrio durante l’ovulazione.<br />

LEUCORREA: fuoriusc<strong>it</strong>a di abbondanti secrezioni vaginali più o meno vischiose di colore biancotrasparente.<br />

Le perd<strong>it</strong>e vaginali fisiologiche sono mucoidi, chiare o bianche, non ematiche e inodori; sono<br />

comuni nelle donne in età fertile, durante la gravidanza, l’ovulazione e il periodo puberale. Un aumento<br />

cospicuo delle perd<strong>it</strong>e o un cambiamento del colore, dell’odore o della consistenza può segnalare una<br />

malattia (infiammatoria o neoplastica), in tal caso saranno accompagnate da evidenti sintomi locali, come<br />

bruciore e prur<strong>it</strong>o. A seconda delle caratteristiche delle perd<strong>it</strong>e si può risalire alla possibile malattia di base.<br />

Perd<strong>it</strong>e bianche simile a latte cagliato inodori = Candidosi<br />

Perd<strong>it</strong>e gialle o verdi maleodoranti = Gonorrea<br />

Perd<strong>it</strong>e schiumose giallo-verdastre maleodoranti = Tricomoniasi<br />

Perd<strong>it</strong>e gialle mucopurulente inodori o acri = Infezione da Clamidia<br />

Perd<strong>it</strong>e mucoidi profuse = Herpes Gen<strong>it</strong>ale e Verruche <strong>gen<strong>it</strong>ali</strong><br />

Perd<strong>it</strong>e croniche, acquose, ematiche o purulente = Tumore maligno ginecologico<br />

Perd<strong>it</strong>e scarse acquose = Vagin<strong>it</strong>e atrofica<br />

Perd<strong>it</strong>e fluide aderenti alla parete vaginale e con odore di pesce avariato = Vaginosi (Gardnerella)<br />

DISPAREUNIA: è un dolore che la donna avverte nell'area della vagina o della pelvi durante un rapporto<br />

sessuale. Non va confusa con la vulvodinia, un disturbo che si manifesta anche in assenza di contatti<br />

sessuali di coppia.<br />

VAGINISMO: contrazioni patologiche delle pareti della vagina che impediscono l’introduzione del pene e<br />

che derivano per lo più da fattori psicoemotivi (timore della gravidanza, confl<strong>it</strong>ti con il partner).<br />

ALTERAZIONI DELLA LIBIDO: Si parla di frigid<strong>it</strong>à (ipoerotismo) per indicare la riduzione del desiderio di<br />

compiere l’atto sessuale. Fisiologicamente la libido si deprime con l’avanzare dell’età, però ipoerotismo si<br />

può avere anche in età giovanile o adulta per fattori organici (ipogonadismo, insufficienza ipofisaria, iperipotiroidismo,<br />

Cushing, Addison) o per fattori psicoemotivi. Si definisce ninfomania invece l’ipererotismo<br />

femminile e si può manifestare sin dall’infanzia in caso di pubertà precoce, nell’adulto ha una base<br />

psicologica o nervosa (affezioni del pavimento del terzo ventricolo da aterosclerosi cerebrale o mening<strong>it</strong>e).<br />

PUBERTÀ: è il periodo in cui, per la maturazione anatomo-funzionale delle gonadi l’individuo acquista la<br />

capac<strong>it</strong>à di procreare, durante questo periodo avvengono, inoltre, modificazioni sia del comportamento<br />

che dell’intelligenza e della struttura corporea. Il segnale della maturazione gonadale è rappresentato nella<br />

donna dal menarca (primo flusso mestruale spesso a ciclo anovulatorio) e nell’uomo dall’emissione del<br />

primo sperma (spesso ancora infecondo, per mancanza in esso di spermatozoi). Nella donna l’inizio della<br />

pubertà in realtà precede di due-tre anni il menarca e si manifesta con il telarca, cioè con la comparsa del<br />

bottone mammario, il quale tende poi progressivamente a svilupparsi.<br />

MENOPAUSA E CLIMATERIO: con il termine menopausa si intende la cessazione delle mestruazioni come<br />

risultato della diminu<strong>it</strong>a funzione ovarica, con eventuale comparsa di manifestazioni vasomotorie e nervose<br />

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più o meno rilevanti (vampe di calore, crisi di sudorazione, episodi di cardiopalmo, ipertensione arteriosa e<br />

alterazioni dell’umore). La scomparsa del segnale estrogenico è responsabile anche di alterazioni della<br />

matrice ossea che porta all’osteoporosi. Si verifica intorno ai 50 anni di età, se prima dei 40 anni si parla di<br />

menopausa precoce, dopo i 55 di menopausa tardiva. È preceduta di poco da un periodo transizionale<br />

detto climaterio caratterizzato da cicli più brevi spesso anovulatori e maggiormente irregolari per la ridotta<br />

produzione di progesterone. Reperto ab<strong>it</strong>uale durante la menopausa sono:<br />

- l’atrofia della mucosa vaginale e della vulva che può raggiungere il grado della craurosi<br />

vulvovaginale: il canale vaginale si restringe, la mucosa arida, rigida e scabra cost<strong>it</strong>uisce un ostacolo<br />

meccanico al co<strong>it</strong>o che se si realizza cost<strong>it</strong>uisce un’intollerabile sofferenza.<br />

- Riduzione del tono degli sfinteri vescicali, da cui l’incrementata incidenza di incontinenza urinaria<br />

nelle donne anziane.<br />

STERILITÀ E INFERTILITÀ: La steril<strong>it</strong>à femminile è l’incapac<strong>it</strong>à biologica da parte della donna di contribuire al<br />

concepimento. Per infertil<strong>it</strong>à invece si intende l’incapac<strong>it</strong>à di portare a termine una gravidanza da parte di<br />

una donna in grado di concepire normalmente.<br />

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