Luglio-Agosto 2012 - ANB Tuscania

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ecensioni e ultime notizie Il Comandante della Base Logistico Addestrativa di Camignatello Matese in Provincia di Cosenza, Ten. Col. Antonio Quintieri, ha segnalato che il il prezzo della pensione completa con animazione diurna serale, in alta stagione è di € 35,20, in bassa stagione € 31,50. Giuseppe Resegotti Diario di guerra e di prigionia (1917) A cura di Ciro Giordano - “Bollettino della Società Pavese di Storia Patria” CX 2010 Un giovane, iscritto alla facoltà di Medicina dell’Università di Pavia, non ancora ventenne, viene chiamato alle armi il 2 marzo 1917 e assegnato al 20° Bersaglieri; disperso nel combattimento del 23 ottobre 1917 - 10 novembre 1917, è fatto prigioniero e morirà il 31 luglio 1918 dopo mesi di malattia nel lazzaretto di Celle, città tedesca della Bassa Sassonia. In breve tempo Giuseppe Resegotti, è questo il nome dello sfortunato ragazzo, dalla pace di un tranquillo paesino della provincia di Pavia viene proiettato in uno scenario di guerra, la Grande Guerra, nella sua fase più critica: Caporetto. Dice Angelo Rovati, Presidente provinciale dei Bersaglieri, nel presentare agli alunni del “Foscolo”, Liceo frequentato da Giuseppe Resegotti, la sua figura: “nel giro di pochi giorni, for- 54 se di poche ore, un giovane protetto dagli affetti familiari si trasforma in un uomo a causa delle drammatiche decisioni che è obbligato a prendere. Giuseppe Resegotti tenne un diario che va dal 9 ottobre all’11 novembre 1917 che, tornato ai parenti, viene ora pubblicato a cura di Ciro Giordano, con un’introduzione di Mino Milani e un’appendice di Davide M. Daccò.Si tratta di un documento che sottolinea ancora una volta il valore dei Bersaglieri ed è soprattutto una testimonianza dolorosa sulla guerra e sulla prigionia; un cammino costellato di freddo, fame, malattie e d’incertezza per il futuro. Il diario di Giuseppe Resegotti è un documento prezioso “di prima mano” come lo definisce Mino Milani, che apre uno spiraglio veritiero, scevro della retorica, sulla tragedia della guerra e sulla storia della provincia pavese che viene avvalorato dalle esaurienti e puntuali note al testo di Ciro Giordano, dall’appendice sull’apposizione di una lapide ai caduti del Liceo “Ugo Foscolo” di Pavia e dalle commosse e partecipate parole d’introduzione di Mino Milani. Alter Giovanni Silvio Govoni I nastrini delle decorazioni. Le Ricompense - Edizioni Youcanprint, Tricase, <strong>2012</strong>, € 22,00 - ISBN 978-88-66186-59-5 Spesso restiamo ammirati nel vedere l’uniforme di alcuni militari, anche giovani, il cui lato sinistro del petto, nello spazio compreso tra il risvolto del bavero e l’attaccatura della manica della giacca, è costellato da numerosi e variopinti nastrini corrispondenti ad eventi o ad onori che sono stati loro tributati e la curiosità ci assale. Bene ha fatto l’Autore, già Luogotenente dei Carabinieri, a riepilogare in questa interessante pubblicazione nastrini e decorazioni da portarsi sulle uniformi militari e delle quali è autorizzato l’uso. La materia indubbiamente è vasta, ma quanto riportato offre un facile strumento di consultazione non solo agli “addetti ai lavori” ma anche a chi, per ragioni diverse, non ultima mera curiosità, sia attratto dal volerne conoscere il significato. Opportunamente limitato alle decorazioni militari e, tra queste alle sole ricompense, il volume, agile e scorrevole, dopo una panoramica storica su Onorificenze ed Ordini cavallereschi, offre la visualizzazione dei nastrini per l’identificazione delle decorazioni che rappresentano ed anche l’ordine delle precedenze nell’edizione 2002 tra decorati al Valore Militare e al Valore Civile così come formulato dal regolamento per la disciplina delle uniformi (SMD - G 010). La pubblicazione può essere richiesta all’Autore via e-mail giangiovo1@libero.it oppure al numero 0184299190.
ecensioni e ultime notizie Per i soci dell’Associazione Nazionale Bersaglieri e i militari in servizio viene praticato uno sconto del 10% sul prezzo di copertina- € 22,00 nonché imballaggio e spedizione gratuita a mezzo posta prioritaria. Sono accettate, come forma di pagamento, Paypal e Postepay. Per ulteriori informazioni contattare i numeri suindicati. Alter Gaetano Tuoro Italiani Soldati in Afghanistan Controvento Editrice 225 pagine - euro 15,00 ISBN 978-88-96870-16-7 - www.controventoeditrice.eu Secondo alcuni esperti di questioni internazionali, quello dell’Afghanistan è diventato uno dei “conflitti senza padri” che sono in corso nel mondo. Una lunga guerra civile, che dura ormai senza interruzione da oltre trentanni e che finora ha fatto contare oltre due milioni di morti. In questo scenario, dal 2002 l’Italia è coinvolta nel contingente ISAF, voluto dalla NATO per la lotta al terrorismo internazionale e per contribuire allo sviluppo politico, economico e sociale dell’Afghanistan. Di questo impegno delle nostre Forze Armate parla Gaetano Tuoro nel suo “Italiani soldati in Afghanistan”, edito dalla Controvento Editrice di Loreto. Un romanzo tratto dal diario di missione dell’autore, sottufficiale dell’Esercito in servizio presso il 28° reggimento “Pavia” di Pesaro, che nel suo periodo di permanenza in territorio afghano ha conosciuto da vicino i caratteri di un popolo dalle enormi contraddizioni, ma altrettanto desideroso di trovare una strada che possa condurlo finalmente alla pace. Il racconto di Tuoro offre così l’opportunità di entrare nella realtà di una nazione nella quale sono presenti larghe sacche di povertà, con villaggi che con grandissima difficoltà e solo grazie all’aiuto portato proprio dai militari italiani riescono a raggiungere traguardi fondamentali, come può essere quello del funzionamento di una scuola o dell’assistenza sanitaria di base. Accanto a questo c’è il sostegno a coloro che vogliono far conoscere le questioni della società afghana al mondo. Come avviene per due giovani registe impegnate sul terreno dell’emancipazione della donna, che ancora una recentissima legge approvata dal governo Karzai considera quale componente “secondaria” della nazione. Gaetano Tuoro parla di questo popolo mettendosi al suo fianco, con la voglia di conoscere per raccontare agli altri aspetti di vita lontani, anche lui consapevole del desiderio di normalità di tanti uomini, donne, bambini, anziani, così come dei personaggi di rilievo delle diverse comunità che incontra durante la. sua attività di soldato italiano, cui è stato affidato un compito che in tanti, forse in troppi, in patria trovano più comodo dimenticare. Nelle pagine di “Italiani soldati in Afghanistan” naturalmente c’è la descrizione del lavoro quotidiano del contingente italiano, anche questo presentato al lettore in un’ottica di normalità, senza concessioni a toni retorici o, peggio, a “rambismi” inesistenti e fuori luogo. Gli uomini e le donne che operano in Afghanistan si muovono con la piena consapevolezza di essere militari, chiamati a rispetta- re regole che hanno al primo posto la sicurezza propria e di quanti sono sotto la loro responsabilità. Sanno anche di rappresentare una nazione, l’Italia, che nella tradizione degli interventi armati nei diversi teatri internazionali non ha mai dimenticato la propria cultura, la propria mentalità, la propria intima attenzione verso i più deboli. Sensazioni e sentimenti che Gaetano Tuoro delinea in maniera leggera, diretta, fluida, facendo trapelare dalla pagine del suo romanzo, tra l’altro corredato da un ricco inserto fotografico, anche un pizzico di nostalgia per gente che lui ha conosciuto da soldato, a volte solo per il tempo di una stretta di mano. Una testimonianza che si trasforma in un appello a non abbandonare l’Afghanistan e il suo popolo nelle mani di una guerra eterna, per restituirlo finalmente alla pace. Giuseppe Amato L’eco dei miei passi a Kabul Pag. 176 - EAN 978-88-425-4676-4 Ugo Mursia Editore, Milano, € 15,00 Collana: Testimonianze fra cronaca e storia - Le nuove guerre, con inserto fotografico. «Tante cose mi sono portato dall’Afghanistan: le lacrime di un bambino che piange per il suo aquilone, l’orma di piedi nudi impressi nella terra, il profumo del pane, un granello di sabbia intriso di sangue, il calvario di Cristo.» Nel 2008 il Capitano dell’Esercito Italiano Giuseppe Amato viene assegnato presso il Comando NATO a Kabul nell’ambito della missione ISAF. Si apre per lui un’avventura umana e professionale durante la quale avrà modo di vivere in prima persona tutte le contraddizioni dell’incontro con una cultura diversa e le difficoltà di un Paese diviso tra guerra e tentativi di rinascita. Il giovane militare italiano annota su pezzi di carta di fortuna le sue esperienze: gli incontri con militari, con ministri, con rappresentanti delle organizzazioni internazionali e naturalmente con la popolazione afghana, i momenti tragici come l’attentato in cui morirono sei militari della Folgore, gli episodi curiosi, la fatica quotidiana. Il quadro che compone è vivido, articolato e pieno di straordinaria umanità; momenti leggeri si alternano ai drammi in una realtà, a volte difficile da decifrare, spesso sorprendente e ricca di sfumature. Una testimonianza quasi in presa diretta che aiuta a capire meglio il lavoro e la missione dei nostri soldati in Afghanistan. L’autore Giuseppe Amato, nato a Matera nel 1975, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione a Torino. Laureato in Scienze Strategiche e Informatica, ha partecipato a diverse missioni all’estero e attualmente presta servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa. 55
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