Rivista dell'Azienda pubblica di servizi alla persona - Casadiriposo ...

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L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013
principalmente sul concetto di umanità,
di qualità di vita, di facilità nell’orientamento,
di protezione, di familiarità e di
normalità. Questo modello abitativo è particolarmente
adatto per persone affette da
demenza, senza peraltro assumere il carattere
di un’architettura diversa da una normale
abitazione.
In una comunità domestica vivono insieme,
come in una grande famiglia, da 8
a 15 anziani, la dimensione del gruppo
può variare a seconda delle esigenze e del
target. L’architettura s’ispira a quella di
un’abitazione “normale”, creando un ambiente
accogliente e con un alto standard
qualitativo.
Ogni residente ha la propria camera, preferibilmente
con un piccolo ingresso, doccia
e WC privati. I locali possono essere dotati
di mobili e oggetti personali e offrono ai
residenti e ai loro familiari la possibilità di
ritirarsi nella loro privacy.
Esempio di progetto di un gruppo abitativo
Ogni comunità domestica dispone di spazi
comuni e se possibile anche di un’adiacente
area protetta all’esterno (giardino,
terrazza, balcone). Il cuore della comunità
è rappresentato da una spaziosa e accogliente
cucina abitabile, che oltre allo svolgimento
delle attività domestiche serve da
stimolo e da centro di comunicazione.
La quotidianità dei residenti si orienta alla
“normalità” della vita quotidiana e quindi
alla condivisione dei pasti e all’occuparsi
delle faccende domestiche di tutti i giorni.
L’organizzazione delle attività casalinghe e
l’assistenza diretta agli anziani sono nelle
mani di una persona di riferimento fissa che
deve avere un alto profilo di competenze
personali e sociali. Questo cosiddetto personale
di presenza accompagna e sostiene
le persone anziane nella loro vita quotidiana.
Le aiuta ad iniziare ed a mantenere
vive tra loro le relazioni sociali, quelle con
i medici, con il personale qualificato e con