Rivista dell'Azienda pubblica di servizi alla persona - Casadiriposo ...
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Gennaio - Febbraio | Febbraio - Marzo 2013 | Marzo 2013 80 L’OCIADA<br />
a e<strong>di</strong>zione<br />
L’ociada<br />
<strong>Rivista</strong> dell’Azienda <strong>pubblica</strong> <strong>di</strong> <strong>servizi</strong> <strong>alla</strong> <strong>persona</strong><br />
“Santo Spirito”<br />
www.casa<strong>di</strong>riposo-bressanone.it<br />
Casa <strong>di</strong> Riposo Bürgerheim<br />
Amministrazione<br />
Viale Mozart, 28 · 39042 Bressanone<br />
Tel. 0472 255 000 · Fax 0472 255 001<br />
E-mail: info@casa<strong>di</strong>riposo-bressanone.it<br />
Sanatorio<br />
Via Dante, 51 · 39042 Bressanone<br />
Tel. 0472 812 634 · Fax 0472 812 639<br />
Casa Eiseck<br />
Seebegg, 19 · 39043 Chiusa<br />
Tel. 0472 845 002 · Fax 0472 523 882<br />
Beato Artmanno<br />
Via Fienili, 1 · 39042 Bressanone<br />
Tel. 0472 835 761 · Fax 0472 835 736
2<br />
L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
Stimate lettrici<br />
e stimati lettori<br />
della nostra<br />
rivista,<br />
il team redazionale dell’”Ociada” ha deciso<br />
che nel 2013 l’argomento centrale che tratteremo,<br />
sarà il modello dei piccoli gruppi abitativi<br />
e delle comunità domestiche per anziani.<br />
Una delle motivazioni <strong>di</strong> questa scelta è dovuta<br />
al fatto che, nella pianificazione dell’imminente<br />
ristrutturazione della Casa <strong>di</strong> Riposo<br />
Bürgerheim, vorremmo porre una particolare<br />
attenzione alle tematiche “dell’abitare e del<br />
vivere nella casa <strong>di</strong> riposo”. L’intenzione è <strong>di</strong><br />
aumentare ulteriormente il benessere degli anziani,<br />
tramite la realizzazione <strong>di</strong> un nuovo modello<br />
abitativo.<br />
Nell’Europa settentrionale e centrale tali modelli<br />
costituiscono una realtà già consolidata<br />
avendo dato prova del loro impatto positivo sul<br />
benessere dei residenti.<br />
A mio avviso, la domanda fondamentale che<br />
dovremmo porci a tal riguardo è: quali con<strong>di</strong>zioni<br />
quadro dovremmo creare per proporre dei<br />
<strong>servizi</strong> <strong>di</strong> assistenza in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare alcuni<br />
dei bisogni basilari degli nostri utenti quali,<br />
quelli <strong>di</strong> sensatezza della vita, <strong>di</strong> protezione, <strong>di</strong><br />
partecipazione, <strong>di</strong> autonomia, <strong>di</strong> intimità e <strong>di</strong><br />
sicurezza?<br />
Mi rendo conto che queste idee potrebbero<br />
sembrare utopiche, ma non per questo sono<br />
meno auspicabili. Altresì, sono convinto che<br />
siamo noi a doverci impegnare per rendere<br />
queste visioni immaginabili e quin<strong>di</strong> realizzabili.<br />
Spesso ciò che ce lo impe<strong>di</strong>sce, sono<br />
delle barriere andate soli<strong>di</strong>ficandosi nel corso<br />
del tempo. Rimuovere queste barriere significa<br />
lasciarsi convincere da soluzioni alternative e<br />
da idee nuove.<br />
Per il 2013, desidererei poter aprire una vera<br />
breccia e prendere il nuovo modello dei piccoli<br />
gruppi abitativi e delle comunità domestiche<br />
come base <strong>di</strong> partenza per la pianificazione<br />
della ristrutturazione della Casa <strong>di</strong> Riposo Bürgerheim.<br />
Con l’occasione porgo a tutti Voi i migliori auguri<br />
<strong>di</strong> Buon Anno!<br />
Il <strong>di</strong>rettore Helmut Pranter<br />
INDICE<br />
Il progetto dei piccoli gruppi abitativi,<br />
ossia delle comunità domestiche .............. 3<br />
Dal Mali <strong>alla</strong> Residenza per Anziani<br />
<strong>di</strong> Bressanone ......................................... 6<br />
Sondaggio dei collaboratori 2012 ............. 8<br />
Dal Consiglio della Casa .......................... 8<br />
Il gattino bianco ..................................... 9<br />
San Valentino ....................................... 10<br />
Santo Spirito celebra anniversario<br />
<strong>di</strong> <strong>servizi</strong>o delle collaboratrici ................. 12<br />
Lettera <strong>di</strong> un padre al figlio .................... 13<br />
Scatti dal Sanatorio .............................. 14<br />
La pagina <strong>di</strong>vertente ............................. 17
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
Il progetto dei piccoli gruppi abitativi,<br />
ossia delle comunità domestiche<br />
Origini<br />
Il modello dei piccoli gruppi abitativi, ossia<br />
delle comunità domestiche per anziani,<br />
ebbe origine da alcuni progetti avviati<br />
nei Paesi Bassi (Anton Pieck Hofie) e in<br />
Francia (Cantous). In seguito anche la Germania<br />
adottò e applicò gradualmente tale<br />
modello, già attuato con successo nei suddetti<br />
paesi.<br />
Attualmente, il tema dei gruppi abitativi<br />
e delle comunità domestiche occupa<br />
un posto <strong>di</strong> primo piano nel campo della<br />
letteratura specialistica. Il concetto è stato<br />
esportato anche in altri paesi, come ad<br />
esempio in Austria, dove la Residenza per<br />
Anziani Sant’Anna ha preso l’iniziativa attuando<br />
vari progetti abitativi (Gmunden,<br />
Guntramsdorf ecc.).<br />
Definizione<br />
e caratteristiche<br />
Le comunità domestiche sono delle strutture<br />
abitative per persone anziane bisognose<br />
d’assistenza, possibilmente collocate<br />
nelle vicinanze del loro luogo <strong>di</strong> residenza,<br />
i cui spazi sono meno numerosi e più raccolti<br />
rispetto <strong>alla</strong> “classica” casa <strong>di</strong> riposo,<br />
per fare in modo che gli anziani riescano<br />
ad orientarsi più facilmente.<br />
La vita quoti<strong>di</strong>ana nella comunità si basa<br />
3
4<br />
L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
principalmente sul concetto <strong>di</strong> umanità,<br />
<strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> facilità nell’orientamento,<br />
<strong>di</strong> protezione, <strong>di</strong> familiarità e <strong>di</strong><br />
normalità. Questo modello abitativo è particolarmente<br />
adatto per persone affette da<br />
demenza, senza peraltro assumere il carattere<br />
<strong>di</strong> un’architettura <strong>di</strong>versa da una normale<br />
abitazione.<br />
In una comunità domestica vivono insieme,<br />
come in una grande famiglia, da 8<br />
a 15 anziani, la <strong>di</strong>mensione del gruppo<br />
può variare a seconda delle esigenze e del<br />
target. L’architettura s’ispira a quella <strong>di</strong><br />
un’abitazione “normale”, creando un ambiente<br />
accogliente e con un alto standard<br />
qualitativo.<br />
Ogni residente ha la propria camera, preferibilmente<br />
con un piccolo ingresso, doccia<br />
e WC privati. I locali possono essere dotati<br />
<strong>di</strong> mobili e oggetti <strong>persona</strong>li e offrono ai<br />
residenti e ai loro familiari la possibilità <strong>di</strong><br />
ritirarsi nella loro privacy.<br />
Esempio <strong>di</strong> progetto <strong>di</strong> un gruppo abitativo<br />
Ogni comunità domestica <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> spazi<br />
comuni e se possibile anche <strong>di</strong> un’a<strong>di</strong>acente<br />
area protetta all’esterno (giar<strong>di</strong>no,<br />
terrazza, balcone). Il cuore della comunità<br />
è rappresentato da una spaziosa e accogliente<br />
cucina abitabile, che oltre allo svolgimento<br />
delle attività domestiche serve da<br />
stimolo e da centro <strong>di</strong> comunicazione.<br />
La quoti<strong>di</strong>anità dei residenti si orienta <strong>alla</strong><br />
“normalità” della vita quoti<strong>di</strong>ana e quin<strong>di</strong><br />
<strong>alla</strong> con<strong>di</strong>visione dei pasti e all’occuparsi<br />
delle faccende domestiche <strong>di</strong> tutti i giorni.<br />
L’organizzazione delle attività casalinghe e<br />
l’assistenza <strong>di</strong>retta agli anziani sono nelle<br />
mani <strong>di</strong> una <strong>persona</strong> <strong>di</strong> riferimento fissa che<br />
deve avere un alto profilo <strong>di</strong> competenze<br />
<strong>persona</strong>li e sociali. Questo cosiddetto <strong>persona</strong>le<br />
<strong>di</strong> presenza accompagna e sostiene<br />
le persone anziane nella loro vita quoti<strong>di</strong>ana.<br />
Le aiuta ad iniziare ed a mantenere<br />
vive tra loro le relazioni sociali, quelle con<br />
i me<strong>di</strong>ci, con il <strong>persona</strong>le qualificato e con
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
gli amici e i parenti, il contributo dei quali<br />
è particolarmente importante per la realizzazione<br />
<strong>di</strong> questa forma abitativa.<br />
Le prestazioni <strong>di</strong> cura, a seconda delle esigenze<br />
in<strong>di</strong>viduali dei residenti, vengono<br />
garantite 24ore su 24 esclusivamente da<br />
<strong>persona</strong>le qualificato.<br />
Destinatari<br />
Una domanda che ricorre spesso, riguarda<br />
quale target sia il più adatto ad un simile<br />
modello abitativo. Tale modello è idoneo<br />
solo ad un target <strong>di</strong> anziani ancora abbastanza<br />
autonomi, come sostengono alcune<br />
voci critiche, oppure lo è anche a persone<br />
affette da demenza?<br />
Anche l’argomento dell’integrazione o della<br />
segregazione rappresenta una questione<br />
importante quando si parla <strong>di</strong> comunità<br />
domestiche: il gruppo dovrebbe essere<br />
omogeneo o misto? Esiste una tipologia<br />
<strong>di</strong> ospiti non adatta a questa formula abitativa?<br />
Un insieme <strong>di</strong> domande che confluiscono<br />
in una complessiva: quali possono essere<br />
i destinatari del modello della comunità<br />
domestica? Un esame più attento dello<br />
sviluppo e delle tendenze delle comunità<br />
domestiche rivela <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong>scordanti<br />
tra loro. In conclusione si deve però<br />
costatare che in una comunità domestica<br />
potrebbero abitare tutti coloro che vivono<br />
nelle tra<strong>di</strong>zionali residenze per anziani.<br />
Il “mix” <strong>di</strong> ospiti in una comunità domestica<br />
non sempre è facilmente gestibile,<br />
così come succede anche nelle classiche<br />
case <strong>di</strong> riposo, inoltre bisogna tenere conto<br />
della <strong>di</strong>namica delle patologie nella<br />
loro tipologia e nei termini d’impatto (ad<br />
esempio dell’improvviso peggioramento o<br />
miglioramento della salute). Quin<strong>di</strong>, i destinatari<br />
dovranno essere definiti dal prestatore<br />
<strong>di</strong> <strong>servizi</strong> in base <strong>alla</strong> sua visione<br />
organizzativa.<br />
Fonte: KDA – Planungshilfe 2004<br />
Helmut Pranter, <strong>di</strong>rettore<br />
Gruppo abitativo a Guntramsdorf in Austria<br />
5
6<br />
L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
Dal Mali <strong>alla</strong> Residenza per Anziani <strong>di</strong><br />
Bressanone ...<br />
Cambè, ciao, mi chiamo Madani, per gli<br />
amici Madan, vengo dal Mali, precisamente<br />
da Segou, una delle otto province del<br />
Mali che si affacciano sul mare.<br />
In famiglia siamo in tre fratelli, io sono<br />
l’ultimo e ho 25 anni. I miei genitori sono<br />
morti quando ero ancora piccolo. Prima<br />
dello scoppio della guerra ho lavorato con<br />
mio fratello in agricoltura. Nella situazione<br />
dolorosa <strong>di</strong> guerra in cui vivevo, ho appreso<br />
da alcuni concitta<strong>di</strong>ni della possibilità <strong>di</strong><br />
raggiungere l’Italia, paese ritenuto molto<br />
ospitale. Così ho deciso anch’io <strong>di</strong> partire.<br />
Il viaggio via terra mi ha portato in Algeria,<br />
poi in Libia, da lì per via mare e su<br />
un “barcone” con circa 400 persone, sono<br />
sbarcato a Lampedusa. Alcuni giorni dopo<br />
aver espletato le pratiche insieme ad altri<br />
compagni <strong>di</strong> “sventura” siamo arrivati in<br />
Alto A<strong>di</strong>ge, a Vandoies. In Alto A<strong>di</strong>ge mi<br />
trovo bene e mi ritengo fortunato <strong>di</strong> poter<br />
➤
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
lavorare presso questa Casa <strong>di</strong> Riposo. Fin<br />
dal primo giorno sono stato accolto con<br />
simpatia. Svolgo il mio lavoro soprattutto<br />
in cucina come inserviente.<br />
Ringrazio la Provincia <strong>di</strong> Bolzano per la<br />
possibilità che mi è stata offerta. Ora mi<br />
sto impegnando nello stu<strong>di</strong>o dell’italiano e<br />
del tedesco e spero <strong>di</strong> poter anch’io superare<br />
l’esame <strong>di</strong> bilinguismo.<br />
ANTIE, grazie a tutti.<br />
ANSOCOMA, buon giorno.<br />
ANULA, buona sera.<br />
ALCASUERA, buona notte.<br />
Madani Dameleh,<br />
Clau<strong>di</strong>o Capone Di Donfrancesco<br />
7
8<br />
L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
Sondaggio dei collaboratori 2012<br />
“La risorsa più importante è il <strong>persona</strong>le,<br />
nel quale investiamo e dal quale ci atten<strong>di</strong>amo<br />
impegno e ren<strong>di</strong>mento!” Questo<br />
è uno dei principi guida dell’Azienda e ne<br />
consegue che riteniamo importante ricevere<br />
da parte dei nostri <strong>di</strong>pendenti dei suggerimenti<br />
su come migliorare, inoltre riteniamo<br />
importante conoscere la loro opinione,<br />
che provve<strong>di</strong>amo a raccogliere tramite un<br />
sondaggio svolto perio<strong>di</strong>camente.<br />
Il 79% delle collaboratrici e dei collaboratori,<br />
che corrisponde a 203 persone, ha<br />
partecipato al sondaggio dell’anno 2012<br />
esprimendosi riguardo a temi inerenti la<br />
propria attività lavorativa, i rapporti con il<br />
team ed il <strong>di</strong>retto superiore, la comunicazione<br />
e i flussi informativi.<br />
Il grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione generale dei <strong>di</strong>pendenti<br />
delle strutture dell’APSP “Santo<br />
Spirito“ è riportato nel grafico sottostante.<br />
Un cor<strong>di</strong>ale Grazie a tutto il <strong>persona</strong>le per<br />
Dal Consiglio della Casa<br />
Riassunto del protocollo del verbale dell’11 ottobre 2012<br />
• La presidente sig.ra Margareth Mussner<br />
saluta tutti i membri presenti e viene esaminato<br />
ed approvato all’unanimità il verbale<br />
della seduta del 24 maggio 2012.<br />
• Il Direttore Helmut Pranter presenta il<br />
modello dei gruppi abitativi, ossia delle<br />
comunità domestiche, una formula abitativa<br />
che molto probabilmente verrà presa<br />
come base <strong>di</strong> partenza per la pianificazione<br />
della ristrutturazione della Casa <strong>di</strong><br />
Riposo Bürgerheim.<br />
• La sig.ra Mussner propone <strong>di</strong> prorogare<br />
il mandato del Consiglio della Casa per<br />
l’alta partecipazione. I risultati ottenuti<br />
rappresentano un’ottima situazione <strong>di</strong> partenza<br />
per avviare eventuali iniziative <strong>di</strong> miglioramento.<br />
Sylvia Dapunt,<br />
Incaricata della qualità<br />
Sono sod<strong>di</strong>sfatto/a del mio posto<br />
<strong>di</strong> lavoro ...<br />
la durata <strong>di</strong> un anno, dato che i membri<br />
starebbero cambiando continuamente<br />
e una nuova elezione non mo<strong>di</strong>ficherebbe<br />
questa situazione. I membri presenti<br />
concordano e la presidentessa richiede<br />
eventuali proposte per meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> elezione<br />
alternative.<br />
La prossima seduta del Consiglio della<br />
Casa viene fissata per il 18 gennaio 2013<br />
con inizio alle ore 17.
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
Il gattino bianco<br />
Molte erano le storie che quando ero piccola mia<br />
nonna mi raccontava; ma solo una mi piaceva veramente<br />
tanto che ogni volta pregavo insistente la<br />
nonna perché me la raccontasse.<br />
Una fredda sera d’inverno, un’anziana signora molto<br />
povera, uscì <strong>di</strong> casa per andare a tagliare la legna<br />
e procurarsi così dei rami secchi per accendere la<br />
stufa. Faceva molto freddo quella sera, la terra, ricoperta<br />
da una lastra <strong>di</strong> gelo, scricchiolava sotto i<br />
suoi pie<strong>di</strong> e la neve, adagiata come un velo su prati<br />
e boschi, scintillava <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> piccoli cristalli lucenti.<br />
La fascina <strong>di</strong> legna, che portava sulla schiena,<br />
si era fatta pesante. La donna camminava a fatica<br />
sotto quel grosso peso, trascinando i pie<strong>di</strong>. A forza<br />
<strong>di</strong> raccogliere legna, aveva ormai le punta delle <strong>di</strong>ta<br />
infreddolite. Cercò perciò <strong>di</strong> riscaldarsi soffiandoci<br />
sopra un po’ del suo fiato e fregandosi le mani sotto<br />
il grembiule. In quel momento sentì un debole miagolio<br />
e lungo il bordo della strada scorse un gattino,<br />
un bianco batuffolo, che giaceva sul ceppo <strong>di</strong> un<br />
albero. Il gattino sollevò la sua zampina color grigio<br />
argento, si stiracchiò e incominciò a fare tante <strong>di</strong><br />
quelle moine, che la donna, mossa a compassione,<br />
lo accarezzò e gli <strong>di</strong>sse: “Vieni con me, povero gattino,<br />
tu stai gelando, e mi sembri malato! Anche se<br />
siamo poveri, a casa ci sarà ancora qualcosa per te!”<br />
Così raccolse il piccolo animaletto miagolante, se lo<br />
avvolse nel grembiule e lo portò con cura fino a casa.<br />
A casa le corsero incontro i suoi due nipotini. Il più<br />
piccolino, sollevandosi sulla punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>, ficcò<br />
il nasino nel grembiule della nonna per curiosare.<br />
“Nonnina” <strong>di</strong>sse “cosa nascon<strong>di</strong> sotto il grembiule?”<br />
La povera donna con un nodo in gola accarezzò<br />
il piccolino sui capelli e <strong>di</strong>sse: “Un piccolo gatto<br />
molto malato e affamato!” Ma quando dal grembiule<br />
blu sgusciò fuori il piccolo micetto, can<strong>di</strong>do come<br />
un fiocco <strong>di</strong> neve, i bambini si misero a saltare d<strong>alla</strong><br />
gioia. Portarono il gattino malato davanti <strong>alla</strong> stufa,<br />
gli prepararono una cuccetta al caldo e <strong>di</strong>visero con<br />
lui la cena. L’animaletto pian piano si riprese e guarì.<br />
Ogni mattina giocava con i bambini ed essi gli si<br />
affezionarono tanto.<br />
Quando si leccava e si puliva le zampette, allora<br />
sapevano che sarebbe venuto a salutarli; quando la<br />
zuppa scottava troppo per il suo musetto affamato,<br />
allora soffiavano sul cucchiaio e <strong>di</strong>cevano: “Oggi c’è<br />
qualcosa nelle lenticchie che al micio proprio non<br />
piace! Insomma lo coccolavano proprio! E se uno <strong>di</strong><br />
loro cadeva e si faceva male al ginocchio e correva<br />
piangendo d<strong>alla</strong> nonna, bastava che lei gli cantasse:<br />
“Micino, micino, guarisci il mio nipotino...” che il<br />
bimbo già si sentiva meglio.<br />
Il gattino amava molto rotolarsi nella cenere<br />
della stufa e da bianco che era <strong>di</strong>ventava grigio<br />
come la nebbia. Poi scappava via, veloce<br />
come il vento facendosi rincorrere dai suoi due<br />
piccoli amici. Così passarono le lunghe giornate<br />
invernali giocando a rincorrersi allegramente.<br />
Quando arrivò la primavera, ed il fuoco nella stufa si<br />
spense del tutto, un mattino al loro risveglio i bambini<br />
non trovarono più il micetto, dal pelo can<strong>di</strong>do<br />
come la neve ad aspettarli. Il loro compagno <strong>di</strong> giochi<br />
era sparito, e per quanto lo cercassero dappertutto,<br />
non riuscirono a trovarlo. Il mattino dopo la loro<br />
nonna dovette andare <strong>di</strong> nuovo a prendere la legna<br />
nel bosco. E quando passò nel luogo in cui aveva trovato<br />
il gattino, quale fu la sua sorpresa, quando vide,<br />
proprio nello stesso punto, una figura alta <strong>di</strong> donna<br />
tutta vestita <strong>di</strong> bianco, che la salutava con un lembo<br />
del velo, che sembrava tessuto <strong>di</strong> aria. Poi la signora<br />
bianca gettò nel grembiule della povera donna una<br />
p<strong>alla</strong> bianca e <strong>di</strong>sse: “Questo è per il gatto bianco!”<br />
Accortasi che si trattava <strong>di</strong> un gomitolo <strong>di</strong> lana, la<br />
donna alzò la testa per ringraziare, ma la bianca apparizione<br />
era già scomparsa.<br />
Arrivata a casa, la donna mise il regalo della donna<br />
bianca sul tavolo della cucina. E quale fu la sua<br />
sorpresa, quando il mattino dopo accanto al gomitolo<br />
trovò un bel paio <strong>di</strong> calze bianche, morbide, già<br />
belle pronte e confezionate! E nel gomitolo vi erano<br />
infilati dei ferri da calza: erano dei ferri magici, ed<br />
pure il gomitolo era un gomitolo magico, perché non<br />
si esauriva mai. Ed ogni notte mani invisibili confezionavano<br />
delle nuove calze, prima per i bambini,<br />
poi per la nonna.<br />
Alla fine in quella casa c’era una tale abbondanza <strong>di</strong><br />
calze e calzini, che poterono anche venderne al mercato<br />
e con il ricavato riuscirono a comprare pane,<br />
carne e vestiti cal<strong>di</strong>. Così finalmente le preoccupazioni<br />
della povera nonna svanirono, per il bene che<br />
aveva fatto al gattino malato.<br />
Cristina Bertante<br />
9
10<br />
L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
San Valentino<br />
La Festa <strong>di</strong> San Valentino è una ricorrenza<br />
de<strong>di</strong>cata agli innamorati e celebrata in<br />
gran parte del mondo. Una festa che esiste<br />
da tempo, della quale pochi sembrano<br />
chiedersi l’origine.<br />
Una delle tesi più note è che<br />
l’interpretazione <strong>di</strong> “San Valentino”<br />
come festa degli innamorati<br />
si debba ricondurre al circolo<br />
del poeta inglese Chaucer, che nel “Parlamento<br />
degli uccelli” associa la ricorrenza<br />
al fidanzamento <strong>di</strong> Riccardo II.<br />
d’Inghilterra con Anna <strong>di</strong> Boemia. Non v’è<br />
dubbio tuttavia che a metà <strong>di</strong> febbraio si<br />
riscontrino i primi segni <strong>di</strong> risveglio della<br />
natura e nel Me<strong>di</strong>oevo si riteneva che in<br />
quella data iniziasse l’accoppiamento degli<br />
uccelli e quin<strong>di</strong> l’evento si prestava a considerare<br />
questa la festa degli innamorati.<br />
Altrettanto <strong>di</strong>ffusa è la festa della dea romana<br />
Juno (greco Hera), protettrice del<br />
matrimonio e della famiglia. A quanto pare<br />
aiutava con un oracolo d’amore le donne<br />
nella scelta del partner giusto. Fu venerata<br />
ogni 14 febbraio con doni floreali, successivamente<br />
trasmesso a tutte le donne.<br />
Un altro rito pagano dei romani fin dal quarto<br />
secolo a.C. era quello in cui annualmente<br />
verso metà febbraio si rendeva omaggio<br />
al <strong>di</strong>o Lupercus. I Luperici, l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> sacerdoti<br />
addetti a questo culto, si recavano<br />
<strong>alla</strong> grotta in cui, secondo la leggenda, la<br />
lupa aveva <strong>alla</strong>ttato Romolo e Remo e qui<br />
compivano i sacrifici propiziatori. Ma il vero<br />
e proprio rituale consisteva in una specie<br />
<strong>di</strong> lotteria dell’amore. I nomi delle donne e<br />
degli uomini che adoravano questo <strong>di</strong>o venivano<br />
messi in un’urna e opportunamente<br />
mescolati. Quin<strong>di</strong> un bambino sceglieva a<br />
caso alcune coppie che per un intero anno<br />
avrebbero vissuto assieme affinché il rito<br />
della fertilità fosse concluso.<br />
I padri precursori della chiesa, determinati<br />
a mettere fine a questa pratica licenziosa,<br />
hanno cercato un Santo “degli innamorati”.<br />
Nel 496 d.C. Papa Gelasio annullò questa<br />
festa pagana ed iniziò il culto <strong>di</strong> San Valentino,<br />
un vescovo che era stato martirizzato<br />
circa duecento anni prima. San Valentino<br />
<strong>di</strong> Terni <strong>di</strong>venne così il patrono dell’amore<br />
e protettore degli innamorati in tutto il<br />
mondo.<br />
Si narra che durante una passeggiata, Valentino<br />
si sia imbattuto in due giovani intenti<br />
a litigare ai quali è però riuscito ad<br />
ispirare il sentimento dell’amore dopo aver<br />
fatto volare intorno a loro alcuni piccioni<br />
che si scambiavano segni d’affetto. O ancora,<br />
sono molto numerosi i racconti, secondo<br />
i quali il Santo avrebbe salvato dalle<br />
persecuzioni molti innamorati o abbia aiutato<br />
le coppie ispirate da un amore sincero<br />
a superare il classico veto dei genitori.<br />
Comunque sia, la festa <strong>di</strong> S.Valentino è una<br />
giornata perfetta per scambiarsi promesse<br />
d’amore, baci appassionati, fiori e regali <strong>di</strong><br />
ogni tipo, ma anche poesie, cene a lume
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
<strong>di</strong> candela e passeggiate romantiche mano<br />
nella mano tra le strade delle città più suggestive<br />
del nostro pianeta.<br />
In ogni caso sarebbe importante non sprofondare<br />
nel consumismo e riscoprire il sentimento<br />
dell’amore vero e sincero per ritrovare<br />
un po’ dell’antica autenticità legata a<br />
questa festa.<br />
Usanze e tra<strong>di</strong>zioni internazionali per<br />
San Valentino<br />
In Portogallo l’uomo porta la donna a cena<br />
al ristorante. Esistono pacchetti completi<br />
con tanto <strong>di</strong> candele, champagne e musica<br />
ma anche soluzioni più economiche per<br />
studenti.<br />
In Inghilterra persiste la tra<strong>di</strong>zione dei fiori,<br />
insieme a letterine romantiche contenenti<br />
poesie a volte anche composte d<strong>alla</strong><br />
propria ispirazione.<br />
Negli USA, nel giorno ufficiale degli amanti<br />
e anche nei giorni precedenti, non ci si<br />
ferma davanti al Kitsch romantico e ai cuori<br />
in tanti colori e misure e si trova <strong>di</strong> tutto<br />
e <strong>di</strong> più. Periodo non facile per i Single!<br />
In Giappone le donne regalano a tutti gli<br />
uomini del loro giro <strong>di</strong> conoscenze del<br />
cioccolato fondente. Esattamente un mese<br />
dopo viene celebrato il White Day dove<br />
viene restituito alle donne del cioccolato<br />
bianco.<br />
In Italia gli uomini donano alle donne, da<br />
loro considerate speciali, mazzetti <strong>di</strong> mimose<br />
o altri fiori. Gli amanti invece, s’incontrano<br />
sui ponti, per chiudere, sulle<br />
ringhiere, dei lucchetti con le loro iniziali<br />
simboleggianti la loro unione. Poi, esprimendo<br />
un desiderio, insieme si getta la<br />
chiave nelle acque sottostanti.<br />
“Se hai la fortuna <strong>di</strong> aver trovato<br />
qualcuno a cui poter <strong>di</strong>re TI AMO, non<br />
perdere occasione per <strong>di</strong>mostrarglielo.”<br />
Michaela Mussner • Fonti <strong>di</strong>verse<br />
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L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
Santo Spirito celebra anniversario<br />
<strong>di</strong> <strong>servizi</strong>o delle collaboratrici<br />
L’8 novembre 2012 la nostra Azienda per<br />
la terza volta ha invitato le collaboratrici da<br />
premiare per gli anniversari <strong>di</strong> <strong>servizi</strong>o prestati.<br />
Il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione ed il<br />
Consiglio <strong>di</strong>rettivo hanno ringraziato le 7<br />
festeggiate per la loro prestazione ed il loro<br />
impegno lavorativo. Nel corso del festeggiamento,<br />
il presidente dell’Associazione<br />
delle Residenze per Anziani dell’Alto A<strong>di</strong>ge<br />
(ARpA), il Signor Norbert Bertignoll, ha<br />
espresso alle <strong>di</strong>pendenti il proprio apprezzamento<br />
per i molti anni <strong>di</strong> <strong>servizi</strong>o prestati<br />
Grazie Barbara!<br />
e ha consegnato loro una spilla <strong>di</strong> riconoscimento<br />
da parte dell’associazione.<br />
Sono state premiate per 15 anni <strong>di</strong> <strong>servizi</strong>o:<br />
✤ Nora De Bernar<strong>di</strong>n<br />
✤ Karin Innerebner<br />
✤ Verena Lechner<br />
✤ Barbara Ploner<br />
✤ Gertrud Putzer<br />
✤ Anita Torggler<br />
✤ Bernadetta Untersteiner<br />
Sara Marmsoler<br />
La Signora Barbara Winkler il 31 ottobre 2012 ha concluso<br />
i suoi 8 mesi <strong>di</strong> <strong>servizi</strong>o volontario sociale presso il 3° piano<br />
della Casa <strong>di</strong> Riposo Bürgerheim. Carissima Barbara, grazie <strong>di</strong><br />
cuore, siamo felici che rimarrai con noi come volontaria.<br />
Gli ospiti e le collaboratrici della 3° area abitativa, Bürgerheim
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
Lettera <strong>di</strong> un padre al figlio<br />
Se un giorno mi vedrai vecchio, se mi<br />
sporco quando mangio e non riesco a<br />
vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo<br />
che ho trascorso ad insegnartelo.<br />
Se quando parlo con te ripeto sempre<br />
le stesse cose, non mi interrompere...<br />
ascoltami, quando eri piccolo dovevo<br />
raccontarti ogni sera la stessa storia finché<br />
non ti addormentavi.<br />
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi<br />
e non farmi vergognare... ricordati<br />
quando dovevo correrti <strong>di</strong>etro inventando<br />
delle scuse perché non volevi fare<br />
il bagno. Quando ve<strong>di</strong> la mia ignoranza<br />
per le nuove tecnologie, dammi il tempo<br />
necessario e non guardarmi con quel<br />
sorrisetto ironico, ho avuto tutta la pazienza<br />
per insegnarti l‘abc; quando ad<br />
un certo punto non riesco a ricordare<br />
o perdo il filo del <strong>di</strong>scorso... dammi il<br />
tempo necessario per ricordare e se non<br />
ci riesco non ti innervosire: la cosa più<br />
importante non è quello che <strong>di</strong>co ma il<br />
mio bisogno <strong>di</strong> essere con te ed averti li<br />
che mi ascolti.<br />
Quando le mie gambe stanche non mi<br />
consentono <strong>di</strong> tenere il tuo passo… non<br />
trattarmi come fossi un peso, vieni verso<br />
<strong>di</strong> me con le tue mani forti nello stesso<br />
modo con cui io l‘ho fatto con te quando<br />
muovevi i tuoi primi passi. Quando <strong>di</strong>co<br />
che vorrei essere morto... non arrabbiarti,<br />
un giorno comprenderai che cosa mi<br />
spinge a <strong>di</strong>rlo.<br />
Cerca <strong>di</strong> capire che <strong>alla</strong> mia età non si<br />
vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai<br />
che nonostante i miei errori ho sempre<br />
voluto il meglio per te e che ho tentato<br />
<strong>di</strong> spianarti la strada. Dammi un po’<br />
del tuo tempo, dammi un po’ della tua<br />
pazienza, dammi una sp<strong>alla</strong> su cui poggiare<br />
la testa, allo stesso modo in cui io<br />
l‘ho fatto per te. Aiutami a camminare,<br />
aiutami a finire i miei giorni con amore e<br />
pazienza. In cambio io ti darò un sorriso<br />
e l‘immenso amore che ho sempre avuto<br />
per te.<br />
Ti amo figlio mio.<br />
Anonimo<br />
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L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
Scatti dal Sanatorio<br />
La fiamma dello spirito risiede nella danza.<br />
“Io e Barbara siamo un team<br />
imbattibile!”<br />
Non c’è niente <strong>di</strong> meglio, che avere il<br />
fratello o la sorella amata vicino!
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
“Devo far vedere a Diana come si preparano<br />
i Tirtlan tirolesi!”<br />
Scatti dal Sanatorio<br />
Gita all’Alpe <strong>di</strong> Funes luglio 2012.<br />
I carnevali passano, certe maschere restano.<br />
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L’OCIADA Gennaio - Febbraio - Marzo 2013<br />
Il team redazionale<br />
augura a tutte le<br />
lettrici e a tutti i lettori<br />
un felice 2013!<br />
COLOFONE:<br />
Team redazionale: Cristina Bertante, Martha Kofler,<br />
Sandra Kusstatscher, Annemarie Lanz, Michaela Mussner,<br />
Helmut Pranter, Magdalena Ralser, Anneliese Rigger,<br />
Na<strong>di</strong>a Vivaldo, Sonja Wiedenhofer<br />
Direzione della redazione: Sara Marmsoler<br />
Traduzione: Herta Anvidalfarei, Cinzia Brunialti,<br />
Clau<strong>di</strong>o De Nigro, Laura Martinelli, Natalie Aquila,<br />
Na<strong>di</strong>a Vivaldo, Manuela Barbara Hentrich,<br />
Magdalena Ralser<br />
Foto Copertina: Klara Regina Vötter<br />
E<strong>di</strong>tore: APSP “Santo Spirito” con sede a Bressanone,<br />
Viale Mozart 28<br />
Grafica e stampa: Kraler Druck, Bressanone/Varna<br />
Distribuzione gratuita<br />
Croce all’Alpe <strong>di</strong> Villandro<br />
AVVISO:<br />
Per facilitare una lettura scorrevole del tes to abbiamo scelto la forma grammaticale maschile. La forma<br />
femminile è sottintesa.
Gennaio - Febbraio - Marzo 2013 L’OCIADA<br />
La pagina <strong>di</strong>vertente<br />
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