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Scrigno marzo13 - Circolo Didattico Paolo Vetri

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FUTURO<br />

Anno<br />

XV<br />

n. 2<br />

Inchiesta:<br />

“La famiglia”<br />

Spazio-Ingese<br />

Sc. Infanzia<br />

Percorsi di lettura<br />

Recensioni<br />

Spiritualità<br />

Intercultura<br />

Musica<br />

Cronache<br />

Sport<br />

INSIEME<br />

Posta<br />

Cucina<br />

Ping Pong<br />

Notizie di rilievo:<br />

∗ FILODIRETTO<br />

∗ Natale solidale<br />

∗ “Caffè Letterario<br />

Quasimodo”<br />

∗ La Shoah<br />

IL<br />

2<br />

13<br />

13<br />

3<br />

4—5 5<br />

6<br />

7<br />

18<br />

28<br />

28<br />

30<br />

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35<br />

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39<br />

39<br />

∗ Visita ai laboratori di<br />

geognostica Prov. R.<br />

∗ L’intervista<br />

VERSO<br />

Aprile 2013<br />

Sommario:<br />

∗ Il teatro di F. Bisegna:<br />

“Crazy Boulevard”<br />

La famiglia per me<br />

è la cosa più importante che c’è,<br />

mi dà amore ed affetto<br />

e vuole solo un po’ di rispetto;<br />

mi dà aiuto e conforto<br />

proprio quando sono sconvolto.<br />

La mia mamma e il mio papà<br />

sono la mia felicità.<br />

Christian Lucifora 4^ A<br />

Mattia Tumino 5^ B<br />

Francisco Goya “Famiglia di Carlo IV”<br />

1893—Ritratto di famiglia


Pagina 2<br />

Cari bambini,<br />

INCHIESTA<br />

Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Dott.ssa Rita Tedesco<br />

Psicologa Equipe S.P.P.<br />

Sc. dell’Infanzia<br />

quando provo a domandare a qualcuno di voi “Cos’è una famiglia”, mi viene risposto:”Una<br />

casa, delle persone che si vogliono bene, qualcuno che fa da mangiare, qualcuno che compera<br />

i vestiti…” e quando domando di disegnare una casa e di metterci dentro le persone che<br />

più si amano, molti di voi disegnano i compagni più cari, facendomi intendere che possiamo<br />

sentirci famiglia in ogni luogo e con chi in quel momento risponde ai propri bisogni! E’<br />

stato detto così tanto sulla famiglia che sembra quasi che non si possa aggiungere più nulla!<br />

La prima cosa che apprendiamo venendo al mondo è quella di far parte di una famiglia,<br />

ma non possiamo certo sapere come questa sarà, che evoluzione potrebbe avere…Ciò che<br />

apprendiamo strada facendo è che si impara ad amare le persone che si dedicano a noi,<br />

che talvolta sono in due, talvolta soltanto una, talvolta sono altre figure che non hanno<br />

con noi alcun vincolo di sangue ma che ugualmente ci amano e ci fanno da genitori come<br />

se lo fossero per davvero.<br />

E’ cambiato qualcosa rispetto al passato, molti genitori preferiscono separarsi quando non<br />

si amano più perché non vogliono fingere tra loro e perché vorrebbero ricostruire in altro<br />

modo un clima di maggiore felicità. Ma non per questo si separano da voi.La sensazione è<br />

di grande perdita, ma siate certi che non si può perdere ciò che si è costruito: la famiglia è<br />

dentro ciascuno di voi e la si ricrea sedendosi a tavola, condividendo alcuni momenti della<br />

giornata, ottenendo aiuto e ascolto quando si ha bisogno.<br />

Quando due genitori si separano, la loro vita si trasforma totalmente, l’identità cambia,<br />

sembra che si ritaglino appositamente un angolo di solitudine, e proprio lì non devono dimenticarsi<br />

di voi, poiché restano sempre madri e padri, soltanto che dovranno imparare a<br />

trasformare la propria vita migliorando ciò che aveva difettato e tenendo conto dei bisogni<br />

di tutti. Se una famiglia non riesce a soddisfare i bisogni di ciascuno potrebbe diventare<br />

un contenitore pericoloso e distruttivo.<br />

Ogni famiglia va incontro a mutamenti, alle volte ne esce incolume, altre volte meno.<br />

Il bisogno di migliorare la qualità della vita talvolta passa per il dolore, la sofferenza, ma<br />

se questo bisogno è genuino, nel tempo darà risposta.<br />

Fare famiglia dunque e/o sentirsi parte di una famiglia è un bisogno quasi innato! Non<br />

potremmo mai dire “io non ho bisogno di una famiglia” poiché la famiglia per ciascuno è<br />

una realtà in qualche modo sperimentata: se non siamo marito o moglie, padre o madre<br />

comunque siamo sempre stati figli e in qualche momento della nostra vita, se non<br />

l’abbiamo costituita, abbiamo fatto parte di una famiglia.<br />

Sappiamo per certo che quando funziona, la famiglia è una realtà umana meravigliosa,<br />

ma dobbiamo pure sapere che qualora non fosse possibile farla funzionare nel modo più<br />

tradizionale, potremmo sforzarci di “riadattarla” ai bisogni di tutti, tenendo conto dei disagi,<br />

delle sofferenze di quanti vogliamo bene: se un abito non sta più indosso possiamo allungarlo,<br />

accorciarlo oppure ancora trasformarlo totalmente, magari conservando le<br />

guarnizioni e ciò che ci piaceva così tanto al momento in cui l’avevamo acquistato.<br />

Cari bambini e cari genitori, cari uomini e donne del nostro tempo, uniamo<br />

forze intelligenti e non moralistiche per salvare il più grande desiderio di<br />

ogni essere umano, la FAMIGLIA !<br />

RT


Anno XV n. 2<br />

LA FAMIGLIA<br />

Pagina 3<br />

LA FAMIGLIA<br />

IIII o sono molto legata ai miei familiari con i quali trascorro tanto tempo e<br />

mi piacerebbe che la mia famiglia fosse più numerosa. Questo desiderio lo<br />

avverto soprattutto durante le feste, quando si è riuniti per mangiare, quando<br />

si spacchettano i regali. So di genitori che si separano e i figli sono costretti<br />

a vivere in due case diverse, nei giorni e nelle ore stabilite. Mi accorgo<br />

che i loro occhi non brillano di gioia ma sono tristi. Conosco bambini ai<br />

quali sono morti il papà o la mamma e, sinceramente, non vorrei trovarmi nei loro panni, perché<br />

non riuscirei a colmare quel vuoto. Ho ascoltato storie di bambini orfani, che vengono adottati<br />

da coppie generose, che offrono il loro amore e li vedo tornare a sorridere perché si<br />

trovano nuovamente in famiglia.<br />

Né piccoli né adulti possono fare a meno della famiglia. Clelia Cutrone, IV B


Pagina 4<br />

LA FAMIGLIA<br />

La famiglia ti tratta con amore<br />

e ti riempie di gioia il cuore !<br />

La mamma ti ha messo al mondo,<br />

con un ciuffetto nero o biondo<br />

ti coccola e ti capisce<br />

e quasi sempre un desiderio ti esaudisce.<br />

Il papà: è anche lui molto prezioso,<br />

per te , nel suo lavoro è molto puntiglioso!<br />

Il fratellino è un grande tesoro<br />

il tuo portafortuna tutto d'oro!<br />

La famiglia è una cosa preziosa,<br />

a dir poco meravigliosa!!!<br />

Claudia Tumino 4° A<br />

LA FAMIGLIA<br />

IO SONO FORTUNATO<br />

Io sono fortunato,<br />

Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Sc. Infanzia<br />

“L’Aquilone”<br />

Sez. A e B<br />

perché una bellissima famiglia ho trovato,<br />

insieme intorno al camino ci riuniamo<br />

e tutti insieme la TV ci guardiamo.<br />

Quando siamo in vacanza<br />

non manca mai la speranza<br />

di andare in spiaggia<br />

e bagnarci la faccia.<br />

In quanto amore,<br />

sono il bimbo più fortunato del mondo.<br />

Andrea Antoci 4°A


LA FAMIGLIA<br />

Anno XV n. 2 Pagina 5<br />

La famiglia è mamma, papà, figlia<br />

grande e figlia piccola, io voglio bene<br />

alla mia famiglia perché mi trattano<br />

bene. Nicoletta<br />

La famiglia è quando siamo tutti insieme<br />

mamma, papà, Giulia e Nicolas.<br />

Nicolas<br />

Mi piace stare sempre con mamma e<br />

papà perché mi fanno le coccole.<br />

Sc. Infanzia<br />

“P. <strong>Vetri</strong>”<br />

3^ Sezione<br />

Mi piace stare sempre con la mia famiglia<br />

mamma, papà, Salvatore, perché<br />

voglio bene a queste persone; la<br />

mamma cucina, il papà si vede sempre<br />

la partita anche quando è notte,<br />

mio fratello ha sempre fame.<br />

Chiara<br />

Con la mia famiglia giochiamo a


Febbraio 2013<br />

Pagina 6 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Titolo : FAMIGLIA È...<br />

Autore : Renzo Sala - Editore: San <strong>Paolo</strong><br />

Descrizione<br />

Che cosa occorre alla famiglia di oggi? Condividere<br />

sogni e speranze, soccorrere chi è in<br />

difficoltà, e... se devi giudicare, prendi le misure<br />

intorno al cuore, non all'altezza del collo.<br />

Un libricino di frammenti di vita quotidiana.<br />

PERCORSI DI LETTURA<br />

Titolo : Danzando nell’ombra<br />

Autore : Theresa Tomlinson<br />

Editore : Mondadori<br />

In questa storia si racconta di una ragazzina<br />

di nome Ellen che parla della sua vita e della<br />

sua famiglia. Ellen aveva un hobby che era la<br />

danza. Una sera si accorse che i suoi genitori<br />

erano strani perché sua madre aveva scoperto<br />

di aver un tumore al seno. I medici le<br />

avevano detto che si doveva operare e a<br />

causa del problema dovevano rimandare le<br />

vacanze. L’intervento andò bene, ma la<br />

mamma non voleva fare il ciclo di chemio, poi con l’aiuto di sua<br />

figlia si convinse. E’ un libro significativo sulla forza della famiglia,realistico<br />

e ricco di emozioni. Lo consiglierei a chi ha compiuto<br />

dieci anni a chi adora danzare a piedi scalzi, a chi di fronte alla<br />

malattia e al dolore si chiede:cosa farei se succedesse a me? A<br />

chi vuole leggere una storia semplice e intensa, che ci insegna<br />

come affrontare un’esperienza difficile.<br />

Martina Trapani 5^ C<br />

Titolo : Gioca con Me L'Educazione Giocosa:<br />

un nuovo, entusiasmante modo di essere genitori<br />

Autore : Lawrence Cohen - Urra Edizioni<br />

Titolo : Cari genitori.<br />

Lettera ai genitori di oggi<br />

Autore : Philippe Jeammet<br />

Editore: Armando<br />

Collana: Bambini e genitori<br />

Genere: psicologia<br />

Descrizione<br />

Di fronte a un mondo incerto, divisi<br />

tra la preoccupazione di fare bene e<br />

la delusione, i genitori d'oggi si sentono<br />

un po' persi. Vengono rimproverati<br />

d'essere troppo permissivi o<br />

troppo in simbiosi con i loro figli,<br />

troppo amici o troppo assenti. Questo<br />

libro vuol ridar loro fiducia, li aiuta e<br />

li guida nel loro impegno quotidiano<br />

in famiglia.<br />

Descrizione<br />

Quando giocano, i bambini sono concentrati, cooperativi e creativi. Il gioco è il modo<br />

in cui essi s'impadroniscono del mondo, lo esplorano, apprendono dalle nuove esperienze<br />

e si riprendono dalle loro piccole o grandi sofferenze. Tuttavia, giocare non<br />

sempre è facile per noi adulti, poiché abbiamo dimenticato tanto. Non si tratta semplicemente<br />

di spegnere la tv e dedicare un po' di tempo a giocare con i bambini, si<br />

tratta piuttosto di adottare il gioco come modalità con cui ci si relaziona con loro.<br />

Cohen declina le varie modalità di partecipazione e di intervento sul gioco, considerando<br />

i modi attraverso i quali favorire l'autostima, disinnescare le "prese in giro" dei<br />

compagni, considerare le differenze e i punti di contatto fra maschi e femmine mentre<br />

giocano, fino a valorizzare anche il gioco "duro". Aiuta a gestire l'inversione dei ruoli nel gioco e a veicolare<br />

in tal modo contenuti profondi.


Anno XV n. 2<br />

IL PICCOLO LIBRO<br />

LE NOSTRE RECENSIONI<br />

DELLA PACE<br />

Autore: Geronimo Stilton<br />

Editore: Piemme<br />

Collana: Il battello a vapore<br />

TRAMA<br />

Il piccolo libro della pace racconta<br />

la storia di Geronimo Stilton che spiega al suo nipotino<br />

Benjamin Stilton che cos’ è la pace nel mondo.<br />

Questo libro è formato da nove capitoli, e quello<br />

che mi è piaciuto di più è stato proprio il nono che<br />

s’ intitola Tutti sotto lo stesso cielo, in cui parla che<br />

ormai era sera e Benjamin e Geronimo Stilton sono<br />

usciti di corsa e sdraiandosi sull’ erba. La brezza<br />

soffiava tra gli alberi, i fiori facevano un profumo<br />

bellissimo !!!! Le stelle brillavano nel cielo. Geronimo<br />

dice a Benjamin di guardare il cielo dove<br />

c’erano le stelle che erano su di loro e sugli altri<br />

abitanti. Io il libro lo consiglio a tutto il mondo così<br />

che capisca che cos’è la pace.<br />

Questo libro è molto educativo perché ti fa capire<br />

che non si fanno guerre, non bisogna litigare e dar-<br />

si botte. LA PACE E’ BELLISSIMA. W LA PACE<br />

Giambattista Giambattista Giambattista Giambattista Occhipinti Occhipinti Occhipinti Occhipinti V V V V C CC<br />

C<br />

Solo donne in famiglia<br />

Autore: Rhea Beth<br />

Ross<br />

Editrice: Mondadori<br />

Genere: Junior Gaia<br />

Trama in breve<br />

Una nonna autoritaria,<br />

una madre aspirante<br />

attrice, una giovanissima<br />

zia ribelle, un gruppo di vedove che<br />

governavano la vita sociale di Guthrie,<br />

sperduto paesetto dell’ Arkansas. E, infine lei, Laurie,<br />

15 anni e una gran confusione in testa: è meglio<br />

seguire regole di una comunità arretrata ma solidale<br />

e affettuosa, oppure tentare l’avventura nel vasto<br />

mondo? Un delizioso romanzo ambientato negli anni<br />

’30 che parla di musica, di amicizia ma soprattutto<br />

della necessità di accettare i cambiamenti e di ammettere<br />

i propri sbagli, insomma di crescere. Una<br />

necessità che si impone tanto alle ragazzine come<br />

Laurie, quanto alle madri e ai nonni. Il personaggio<br />

preferito è Laurie, la scena preferita è il 2° capitolo<br />

che inizia cosi: “ Mangiare alla tavola di Nannie era<br />

come addormentarsi dolcemente”. Il libro mi è piaciuto<br />

tanto perché parla di tante donne che non hanno<br />

nessuno. Mi ha insegnato che bisogna amare, fare<br />

amicizia, essere solidale e affettuosa. Io lo consiglierei<br />

a delle ragazze che non hanno amici. Il linguaggio<br />

era poco chiaro. Beatrice Beatrice Beatrice Beatrice Passalacqua Passalacqua Passalacqua Passalacqua 5^ 5^ 5^ 5^ C C C C<br />

IL POSTO DEI SOGNI<br />

Autore:Charles De Lint<br />

Editore:Mondadori<br />

Collana: Junior<br />

TRAMA<br />

Ash Ash era era una una ragazzina ragazzina piena piena di di<br />

di<br />

rabbia,perché rabbia,perché era era rimasta rimasta orfana<br />

orfana<br />

di di madre madre e e e non non andava andava d’accordo<br />

d’accordo<br />

con con il il il padre padre che che non non si si occupava occupava mai mai di di lei. lei. lei. Ash<br />

Ash<br />

era era guidata guidata dagli dagli dagli zii zii e e da da sua sua cugina cugina cugina Nina Nina con con cui<br />

cui<br />

hanno hanno la la stessa stessa età. età. Un Un giorno giorno Ash Ash incontra incontra un<br />

un<br />

giovane giovane sciamano sciamano sciamano pellerossa,lui pellerossa,lui aveva aveva dei dei poteri poteri<br />

poteri<br />

che che la la conducevano conducevano nel nel mondo mondo degli degli degli spiriti,qui spiriti,qui spiriti,qui è<br />

è<br />

un un luogo luogo luogo dove dove si si si può può perdere perdere o o o ritrovare ritrovare se se stessi. stessi.<br />

stessi.<br />

La La cugina cugina Nina Nina Nina cerca cerca cerca di di di frenare frenare Ash Ash ma ma ma Nina Nina Nina viene viene<br />

viene<br />

perseguitata perseguitata perseguitata da da incubi incubi e e e corre corre un un pericolo pericolo mortale. mortale.<br />

mortale.<br />

Questo Questo libro libro mi mi è è piaciuto piaciuto perché perché è è ben ben illustrato illustrato e<br />

e<br />

la la scena scena preferita preferita preferita è è quando quando quando lo lo lo sciamano sciamano sciamano sapeva sapeva sapeva i<br />

i<br />

poteri,poteri, invece invece invece il il il personaggio personaggio preferito preferito preferito è è Ash. Ash. Il Il lili-<br />

bro bro mi mi mi ha ha insegnato insegnato che che puoi puoi essere essere essere amico amico amico degli degli<br />

degli<br />

altri, altri, ma ma non non ti ti devi devi devi fidare fidare fidare troppo.<br />

troppo.<br />

Salvuccio Salvuccio Salvuccio Salvuccio Dipasquale Dipasquale Dipasquale Dipasquale 5^C 5^C 5^C 5^C<br />

Pagina 7<br />

DIARIO DI UNA SCHIAPPA<br />

Autore: Jeff Kinney<br />

Casa Editrice: Il Castoro<br />

TRAMA<br />

Il libro racconta con molta ironia le ridicole<br />

sfortunate vicende di un ragazzino di 11 anni di<br />

nome Gregory Heffley. La storia è ambientata a<br />

casa e nel quartiere. Il protagonista ha un fratello<br />

maggiore, prepotente, di 17 anni che suona con una<br />

band di ragazzi; il fratello minore, viziatissimo, ha<br />

3 anni e, pur essendo piccolo, è più furbo del protagonista<br />

che frequenta la 1^ media dove ci sono dei<br />

bulli che lo mettono in imbarazzo. Quando il suo<br />

amico Jefferson disse davanti a tutti:- Vuoi venire a<br />

casa mia a giocare? Tutti si misero a ridere prendendoli<br />

in giro. Quello fu il momento più imbarazzante<br />

della giornata. Insomma, Greg non è proprio<br />

un ragazzo modello, ma prende la vita con molta<br />

serenità e cerca anche di divertirsi il più possibile.<br />

Leggendo ho capito che andare in 1^ media sarà un<br />

po’ duro perché ci saranno dei bulletti che mi prenderanno<br />

in giro, ma è anche probabile che non accada.<br />

Carla Carla Carla Carla Mallo Mallo Mallo Mallo 5^ 5^ 5^ 5^ E EE<br />

E


LE GIOIE DELLA FAMIGLIA<br />

Pagina 8 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

L<br />

a famiglia per me è una cosa bella e speciale,<br />

perché ti aiuta quando sei in difficoltà e c’è<br />

sempre quando tu hai bisogno. Quando la domenica<br />

sto con la mia famiglia sono la bambina più felice del<br />

mondo perché giochiamo e ci divertiamo tanto. Que-<br />

sto mi fa capire quanto sia importante la famiglia<br />

perché non è farsi sempre regali , ma donarsi amore<br />

e gioia , stare sempre uniti. Ringrazio Dio per avermi<br />

donato una meravigliosa famiglia.<br />

Flavia Flavia Flavia Flavia Giannone Giannone Giannone Giannone 4°A 4°A 4°A 4°A<br />

La famiglia è una cosa che per i bambini ha una straordinaria importanza. L’affetto è un<br />

valore che fa commuovere e non si può esprimere con le parole. Nella mia famiglia mi trovo mol-<br />

to bene, perché i miei genitori mi danno l’aiuto necessario per svolgere le mie azioni quotidiane.<br />

Io, Mamma e Papà ci aiutiamo a vicenda nei lavori di casa. Noi ci amiamo da sempre, perché le<br />

famiglie che si amano, non si lasciano mai. Salvatore Salvatore Salvatore Salvatore Mazza Mazza Mazza Mazza 4°A 4°A 4°A 4°A<br />

a mia famiglia è formata dai miei due fratelli, i miei genitori e natural-<br />

L mente io. Mia madre si chiama Pinuccia, mio padre Adamo e quei due<br />

“furfantelli” dei miei fratelli si chiamano <strong>Paolo</strong> e Francesco. Mio padre fa il<br />

maestro, mia madre lavora in un centro d’accoglienza; io e Francesco frequentiamo<br />

la scuola “<strong>Paolo</strong> <strong>Vetri</strong>” e <strong>Paolo</strong>, invece, frequenta la scuola media<br />

“Vann’ Antò”.Devo dire che sono molto fortunato ad avere una famiglia che mi<br />

sostiene e si prende cura di me. Comunque quel che voglio dire è: BEATO<br />

CHI HA UNA FAMIGLIA! Io ho una famiglia che mi ama e ogni volta che<br />

stringo i miei genitori sento una grande gioia nel mio cuore che non riesco a<br />

descriverla. Ci sono, però, bambini che non ricevono affetto e nessuno li abbraccia. Vorrei augurare<br />

a chi non ha una FAMIGLIA perché la possa trovare presto. .<br />

Daniele Daniele Daniele Daniele Nicastro Nicastro Nicastro Nicastro 4°A 4°A 4°A 4°A<br />

L<br />

a mia famiglia è composta da mia mamma Sandra, mio papà<br />

Enrico ed io. Inoltre io ho i nonni paterni e materni, tanti<br />

zii e tanti cugini. Per me la mia famiglia è molto importante per-<br />

ché all’interno di essa io mi sento protetto, mi aiutano a cresce-<br />

re bene, mi fanno fare i compiti, mi fanno fare gli sport; insom-<br />

ma mi sento voluto bene. Io voglio molto bene a tutti i compo-<br />

nenti della mia famiglia, ma soprattutto ai miei genitori. Per me<br />

è molto importante crescere in una famiglia sana come la mia<br />

perché mi insegna i buoni valori.<br />

Lorenzo Lorenzo Lorenzo Lorenzo Schembari Schembari Schembari Schembari 4 4 4 4 °A<br />

°A °A °A


LE GIOIE DELLA FAMIGLIA<br />

Anno XV n. 2 Pagina 9<br />

L a famiglia è importante perché<br />

si sta insieme. Tutti ci aiutiamo nei<br />

lavori di casa o con i compiti. Ognuno<br />

divide i propri giochi con l’altro. Noi<br />

bimbi aiutiamo la mamma ad apparec-<br />

chiare la tavola o il papà nel suo lavo-<br />

ro. La sera si cena tutti insieme, si<br />

parla e poi si va a dormire.<br />

Che momento fantastico! Gisella Battaglia 4°A<br />

I l calore che c’è in famiglia<br />

non lo trovi in nessun posto. La<br />

gioia più grande della famiglia<br />

sono i figli. A volte, in alcune fa-<br />

miglie non ci sono figli ma possono<br />

essere adottati, così questi bam-<br />

bini sfortunati potranno ritornare<br />

a sorridere allegramente.“Che<br />

cosa sarebbe una famiglia senza figli?”<br />

Nicoletta Galanti 4°A<br />

I o amo la mia famiglia anche se i miei genitori sono separati e ad entrambi li voglio un mondo di bene.<br />

Le persone più importanti della mia vita sono: mia mamma Marghereth, mio papà Angelo e mia so-<br />

rella Johanna con cui litigo e gioco. Anche i miei cugini Vanni e Carlo voglio tanto bene; penso sempre<br />

alla mia bisnonna Titty che vive in un istituto di suore. Io vorrei che lei ritornasse a casa.<br />

Giovanni Bellina 4°A<br />

S<br />

econdo me, avere una famiglia è la cosa più bella che c’è. Ci sono tanti bambini che soffrono e<br />

piangono perché vorrebbero avere una famiglia tutta per loro. Avere una mamma e un papà è molto<br />

bello perché ti coccolano tanto e se stai male ti curano finché non stai bene. Mia mamma mi raccon-<br />

ta che quando io e mia sorella siamo nate, lei e mio papà erano felicissimi perché noi siamo i gioielli più<br />

preziosi della loro vita, anche se qualche volta li facciamo arrabbiare.<br />

Giulia Capodici 4°A<br />

econdo noi, la famiglia è una cosa grandissi-<br />

S ma che ci serve e ci servirà sempre e anche<br />

se litighiamo resteremo sempre uniti. In fami-<br />

glia dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri. C’è un<br />

amore grande che cresce ogni giorno di più e ci<br />

tiene sempre stretti e vicini. E’ bellissimo!<br />

Schembari Marco e Smiraglia Giulio 4°A<br />

L a mia famiglia è composta da: papà, mamma, mio fratello ed io. Mio<br />

papà è impiegato in un ufficio, mia mamma fa la casalinga, quindi, è sem-<br />

pre in casa ed è presente quando abbiamo bisogno. Mio fratello è più<br />

grande di me e quando litighiamo, facciamo subito pace e giochiamo in-<br />

sieme. A volte, io faccio arrabbiare la mamma, ma subito cerco di farmi<br />

perdonare e così lei mi abbraccia forte e mi fa tante coccole. Mio papà,<br />

invece, non mi rimprovera mai perché noi siamo in sintonia. Quando sto<br />

male i miei genitori mi stanno sempre accanto e quando sono triste mi<br />

consolano e se voglio qualche cosa me la comprano. A volte penso ai bam-<br />

bini che non hanno una famiglia o che vengono maltrattati; allora capi-<br />

sco quanto sono fortunata perché ho una famiglia che mi vuole tanto<br />

bene e mi sta sempre vicino. Alessandra Digrandi 4° A<br />

N oi pensiamo che la famiglia sia la cosa più<br />

importante che c’è. La famiglia ci dà affetto e aiu-<br />

to in tutto quello che facciamo. Ma la cosa più bella<br />

che ci dà la famiglia è l’amore puro, sincero ed infi-<br />

nito. Mattia LoMagno e Andrea Dipasquale 4°A


Pagina 10<br />

BBBB ella la famiglia quando viene la notte,<br />

e con la mamma me ne sto .<br />

Bella la famiglia, è un trambusto<br />

quando viene il mattino,<br />

sveglia presto, a scuola bisogna andare<br />

e molte cose imparare.<br />

LA FAMIGLIA<br />

Bella la famiglia quando finalmente viene la sera,<br />

con il fratellino, la mamma e il papà.<br />

Tutti insieme la cena si farà!<br />

Sabrina Aprile 4^ A<br />

i chiamo Ottavia, sono nata a Ragu-<br />

M sa, ho dieci anni e vivo in un piccolo<br />

appartamento insieme a mia mamma e<br />

a mio papà. I miei genitori mi chiamano<br />

“Ciccina” “Ciccina” perchè non si vogliono abituare<br />

al fatto che io sto diventando grande e<br />

responsabile. Ora voglio iniziare a presentarvi<br />

la mia famiglia: mia madre si<br />

chiama Chiara ma io la chiamo “Mamma<br />

“Mamma<br />

agitata”, agitata”, perchè lei è sempre agitata nel<br />

fare tutto e perchè fa trecentomila cose<br />

in un attimo. Ella è un po' robusta, alta m<br />

1,70, ha gli occhi castani, i capelli a caschetto<br />

marroni, si veste sportiva nel<br />

tempo libero ma, quando usciamo si veste<br />

super elegante. Le piace cucinare torte<br />

di vari gusti ed è molto apprensiva. Poi<br />

c'è mio padre che si chiama Giuseppe,<br />

ma io lo chiamo “papà “papà tutto tutto fare” fare” perchè<br />

pure lui come mia madre fa tutto in fretta<br />

, ma solo quando si può. Egli è alto m<br />

1,75, è un po' magro, ha gli occhi marroni<br />

e anche i capelli, quando va al lavoro in-<br />

Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

LLLL a famiglia è qualcosa di speciale,<br />

puoi stare al sicuro.<br />

La famiglia ha un’importanza<br />

particolare perché c’è amore,<br />

pace e tranquillità.<br />

E’ bello avere una sorella o un fratello,<br />

stare con mamma e papà !<br />

Quando stai male loro stanno sempre con te<br />

e ti curano con il loro amore.<br />

E’ bello giocare la sera tutti insieme,<br />

fare la lotta con i cuscini,<br />

e andare in gita in loro compagnia.<br />

Chiara Ragusa 4^ A<br />

dossa vestiti vecchi e adatti alla sua attività<br />

invece quando usciamo si veste con<br />

camicia, giacca, cravatta, pantaloni e<br />

scarpe molto eleganti. Nel tempo libero<br />

come la domenica si dedica alla famiglia,<br />

invece in settimana, quando torna a casa,<br />

si dedica alle varie ricerche di lavoro e<br />

della casa al mare che vorremmo abbellire<br />

ancora di più ma non in modo eccessivo.<br />

Infine mi vorrei descrivere io e come<br />

mi vedono gli altri: sono alta m 1,48, ho gli<br />

occhi castani, i capelli neri e mi piace<br />

molto scherzare. Ora mi vorrei descrivere<br />

dal punto di vista delle mie amiche: esse<br />

mi definiscono una persona ben educata,<br />

carina, altruista e studiosa. Io penso<br />

che le mie amiche siano uniche. Adesso<br />

valuto la mia famiglia: essa è sempre<br />

nel mio cuore, nei miei pensieri. Io non<br />

riesco a dire a chi voglio più bene perchè<br />

l'amore tra noi è così profondo che non si<br />

può descrivere. Ottavia Bellio 5^ E


Anno XV n. 2 LA FAMIGLIA<br />

Pagina 11<br />

C iao,<br />

mi chiamo Marco, ho dieci anni e vivo<br />

a Ragusa, in una casa molto grande<br />

con due piani. La mia famiglia e'<br />

composta da mia mamma, mio padre<br />

e mia sorella; avrei voluto un fratello<br />

maggiore ma purtroppo ho una sorella<br />

più' piccola. Ai componenti della<br />

mia famiglia darei dei soprannomi:<br />

mia sorella la definirei " l'instancabile"<br />

perche' anche se ha trascorso<br />

tutto il giorno a giocare con gli amici<br />

non e' mai stanca, pero' al mattino<br />

non vuole svegliarsi per andare a<br />

scuola e tutto cio' rende nervosa mia<br />

madre perche' si fatica per non arrivare<br />

in ritardo. Io,infatti ,vado a<br />

scuola con mio padre. Dopo c'e' mia<br />

madre, la persona piu' ansiosa del<br />

mondo, io le darei il nome di<br />

"signora preoccupazione ". Si preoccupa<br />

per ogni cosa, se esco o gioco a<br />

La famiglia Acquanegra<br />

è molto allegra.<br />

La mattina si sveglia,<br />

ed è ancora in dormiveglia.<br />

Per colazione,<br />

inseguono un leone.<br />

Quando il pranzo è in tavola,<br />

raccontano una favola.<br />

Per merenda cosa c’è?<br />

Solo…. Un tè<br />

Ma la cena è sostanziosa<br />

è proprio deliziosa.<br />

Patatine, caramelle<br />

e un po’ di ciambelle.<br />

La famiglia Acquanegra<br />

è molto allegra.<br />

Marco Bracchitta 4^A<br />

calcio ha paura che mi ammali o mi<br />

possa fare male. Chiaramente si preoccupa<br />

anche per mia sorella e a volte<br />

anche per mio padre, che con il cattivo<br />

tempo non usa mai berretti e<br />

sciarpe. Secondo me dovrebbe capire<br />

che ormai sono un giovanotto. Lei<br />

sostiene che per rilassarsi dovrebbe<br />

stare intere settimane senza di noi,<br />

ma non ci abbandona mai. Io, comunque,<br />

quando vedo mia sorella fare dei<br />

capricci cerco di aiutarla. Infine, vi<br />

parlo di mio padre,che io soprannomino<br />

" l'esperto tecnologico ", perche'<br />

e' sempre al computer, e quando<br />

gli affidi un lavoro cerca di completarlo,<br />

anche di notte e poi la mattina<br />

alle sette e' pronto per andare a<br />

lavorare. Io non so come possa fare<br />

ma sono contento perche' se dovessi<br />

rompere una cosa o avere un problema,<br />

sono sicuro che lui troverebbe la<br />

soluzione. Lui se non sa fare una cosa<br />

L a famiglia a cui appartengo<br />

è per me un gran sostegno.<br />

La mia mamma e il mio papà<br />

mi regalano tanta felicità.<br />

E la monella di mia sorella<br />

è per me la bimba più bella.<br />

Mi ritengo fortunata<br />

perché sono tanto amata.<br />

Quando penso agli orfanelli<br />

mi si drizzano i capelli.<br />

Vorrei dargli una famiglia<br />

in un battere di ciglia.<br />

Ilenia Antonelli 4^ A<br />

“impazzisce” , la deve risolvere a<br />

tutti i costi. Io gli consiglierei di passare<br />

meno tempo al computer e rilassarsi<br />

un po' di piu' guardando la tv .<br />

Io condivido piu' interessi con mio<br />

padre, perche' anche io sono molto<br />

tecnologico, ma a parte questo anche<br />

perche' lui se puo' mi accontenta sempre.<br />

Sono molto legato anche alla mia<br />

mamma, che mi pensa sempre e la<br />

considero molto in gamba. A mia<br />

sorella imparero' a volere bene, per<br />

ora con lei litigo spesso , forse ancora<br />

non ci capiamo perfettamente.<br />

Il mio soprannome invece e' Marcuccio<br />

quando mi comporto bene, se invece<br />

mi comporto male mi chiamano<br />

Marcolone, e siccome mi comporto<br />

quasi sempre male mi devo sentire<br />

chiamare Marcolone !!!<br />

Marco Infurnari 5^ E<br />

P er me è importante<br />

avere una famiglia brillante;<br />

e anche se li faccio arrabbiare<br />

facciamo sempre pace per non peggiorare.<br />

La famiglia è,avere una mamma,<br />

un papà e una sorella.<br />

La mia mamma intelligente<br />

il mio papà paziente,<br />

e con una sorella che mi tiene compagnia<br />

la famiglia è la cosa più bella che ci sia.<br />

Mario Rosso 4^ A


LA FAMIGLIA<br />

Pagina 12 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

N ella mia famiglia siamo in<br />

quattro, mio papà Massimo che<br />

chiamiamo “lo “lo “lo “lo sbaciucchiatore<br />

sbaciucchiatore<br />

sbaciucchiatore<br />

sbaciucchiatore<br />

““““ perché non fa altro che baciarti,<br />

anche nei momenti meno opportuni.<br />

Ha un’altezza media,<br />

non si può dire che sia magro,<br />

ma per me è bello così. Io e mio<br />

papà giochiamo spesso insieme,<br />

poi però quando si arrabbia<br />

sono guai per tutti, ma nel mio<br />

caso basta solo lo sguardo dolce<br />

e la frase “ma “ma “ma “ma io io io io ti ti ti ti voglio voglio voglio voglio be- be- be- bene<br />

ne ne ne papino!”. papino!”. papino!”. papino!”.<br />

Lui è un fanatico di sport estremi<br />

e spericolati proprio come<br />

me.<br />

Mia mamma Francesca è soprannominata<br />

“D’Artagnan “D’Artagnan “D’Artagnan “D’Artagnan “ “ “ “<br />

perché è sempre molto isterica.<br />

È bionda, bassa e magra. La<br />

mamma è dolce ma quando si<br />

arrabbia o sei morto, o sei morto,<br />

non hai altra scelta, sembra<br />

che Ulk Ulk Ulk Ulk entri in lei, e i suoi occhi<br />

sembrano infuocati.<br />

Fa regali a non finire sia a me<br />

che a mia sorella.<br />

A proposito di sorella, vi presento<br />

la “furetta “furetta “furetta “furetta diavoletta”. diavoletta”.<br />

diavoletta”.<br />

diavoletta”. La piccola<br />

peste di due anni, la distruttrice<br />

della tranquillità, mia<br />

sorella Sofia è bassa magra<br />

bionda e monella non fa altro<br />

che stuzzicarci per attirare la<br />

nostra attenzione. Se ti metti<br />

contro di lei, ti fa qualche danno.<br />

Però è molto affettuosa.<br />

E ora mi presento.<br />

Sono Nicoletta la” ” ” ” dannosa dannosa dannosa dannosa “ “ “ “<br />

perché faccio cose talmente<br />

spericolate.<br />

Sono magra e mora con occhi<br />

grigi sfumati di azzurro e non<br />

azzurri o verdi, che sia chiaro.<br />

Sono molto vendicativa, simpatica<br />

e negli ultimi tempi mi irrito<br />

facilmente.<br />

Questa è la mia famiglia ed è la<br />

più bella che io potessi desiderare.<br />

Nicoletta Schembari 5^ E<br />

I o mi chiamo Luca, abito<br />

in un appartamento e sono<br />

il più piccolo di una famiglia<br />

di quattro persone.<br />

Il capo supremo è mio padre,<br />

è robusto e alto, molto<br />

scherzoso ( però io certe volte<br />

le sue battute non le capisco,<br />

ma per farlo felice mi<br />

metto comunque a ridere).<br />

Io lo chiamo semplicemente<br />

“papi”; “papi”; “papi”; “papi”; oltre a essere scherzoso<br />

è pure severo, ma solamente<br />

quando lo faccio arrabbiare.<br />

Dopo c’ è la mia<br />

mammina soprannominata<br />

da me e mia sorella<br />

“stimatissima “stimatissima “stimatissima “stimatissima Madre”. Madre”. Madre”. Madre”. Diciamo<br />

che è il “lasciapassare”: è<br />

gentile, affettuosa e ti risponde<br />

sempre e comunque<br />

“si”. E’ robusta perciò vuole<br />

fare una dieta ma è solamente<br />

un desiderio perché<br />

la comincia ma non la finisce<br />

mai. Il suo punto forte è la<br />

cucina: prepara paste al for-<br />

no, arancini, dolci….squisiti.<br />

Infine c’è mia sorella maggiore(unica):<br />

è Matilde. Secondo<br />

me è “malata”: mia<br />

sorella pensa di essere sempre<br />

grassa, ma in verità è<br />

magra.<br />

Fortunatamente per lei e per<br />

me non è un’ossessione. Matilde<br />

è una grande studiosa,<br />

va al liceo classico e le sue<br />

materie preferite sono: Italiano,<br />

Greco, Latino, Storia e<br />

Geografia. Sta dalle 14:30<br />

alle 21:30 a studiare e molte<br />

volte salta le tre ore di piscina<br />

(infatti non è una grande<br />

atleta). Io e lei litighiamo<br />

molto spesso, ma dopo siamo<br />

sempre i “migliori “migliori “migliori “migliori fratelli fratelli fratelli fratelli<br />

del del del del mondo”. mondo”. mondo”. mondo”. Ci vogliamo bene.<br />

Io vorrei spiegare solamente<br />

una cosa a mia sorella:<br />

“prendi prendi prendi prendi il il il il tuo tuo tuo tuo aereo aereo aereo aereo<br />

dell’amore dell’amore dell’amore dell’amore e e e e spicca spicca spicca spicca il il il il volo volo volo volo<br />

anzichéanziché anziché anziché restare restare restare restare in in in in aeroporaeroporaeroporaeropor- to”. to”. to”. to”.<br />

Luca Francone 5^ E


LA FAMIGLIA<br />

Anno XV n. 2 Pagina 13<br />

I o sono Roberta e ho una<br />

famiglia formata da 4 persone:<br />

io, mio fratello, mio padre<br />

e mia madre. Io sono molto<br />

legata alla mia famiglia ma<br />

soprattutto a mio padre perché<br />

è stato un padre molto<br />

presente fin da quando ero<br />

piccolina , lui è stato e lo è<br />

ancora il migliore del mondo<br />

ma non perchè mi accontenta<br />

sempre, ma per tutte le attenzioni<br />

che ha avuto per me<br />

da quando sono nata. Per<br />

questo lo chiamo “Presente” “Presente” “Presente” “Presente” :<br />

ha i capelli mossi neri e un<br />

po’bianchi perche’ sta cominciando<br />

a invecchiare, ma ancora<br />

ce ne vuole di tempo. Ha<br />

gli occhi castani, ha un fisico<br />

regolare ne’ troppo magro<br />

M i chiamo Davide, ho 10 anni, vivo in campagna,<br />

precisamente a Bruscè in “via Alberto<br />

Sordi” e vivo con mia madre, mio padre e mia<br />

sorella.<br />

Io oggi vi vorrei raccontare della mia adorata<br />

famigliola che è composta da mia sorella Martina,<br />

una tipa sedicenne piuttosto in gamba. Io la<br />

chiamo sempre “Perfettina”, “Perfettina”,<br />

“Perfettina”,<br />

“Perfettina”, perché si sente<br />

perfetta in tutto anche nello studio, ma alcune<br />

volte non lo è proprio, perché fa le cose sempre<br />

in fretta e non rispetta il coprifuoco per le dieci<br />

in punto.<br />

Poi c’è il mio adorato papà, che fa sempre degli<br />

scherzi che fanno morire dalle risate che non<br />

ne’ troppo grosso, ed è molto<br />

sportivo. Poi c’è mia Mamma :<br />

lei e’ come dire, una mamma<br />

molto attiva ma è meno paziente<br />

rispetto a mio padre,<br />

ma e’ pur sempre una brava<br />

madre. Lei si e’ sempre sacrificata<br />

per noi e mio fratello<br />

per qualunque cosa: o lei<br />

non si compra i vestiti per<br />

comprarli a noi o non mangia<br />

per fare mangiare di più<br />

noi. La cosa che mi piace più<br />

di mia mamma è che mi vuole<br />

tanto bene per questo si<br />

sacrifica per me e quindi la<br />

chiamo l’Altruista”. l’Altruista”.<br />

l’Altruista”.<br />

l’Altruista”. Mia<br />

mamma è molto alta come<br />

mio padre, è bionda con capelli<br />

lisci lunghi, ha gli occhi<br />

verdi e di fisico pure lei regolare.<br />

Infine c’è il mio fratel-<br />

lino.Diciamo<br />

che<br />

rispetto<br />

agli altri<br />

e ‘ il<br />

“ “ “ “ paz- paz- paz- paz-<br />

zoide” zoide” zoide” zoide”<br />

perché<br />

è moltotestardo,<br />

mi fa arrabbiare , mi disturba<br />

sempre , ma gli voglio<br />

molto bene. Lui è il più magro<br />

della famiglia, ha i capelli<br />

elettrici castani e gli occhi castani.<br />

Io voglio bene alla mia<br />

famiglia e non dimentichero’<br />

mai nessuno di loro.<br />

Roberta Morgante 5^ E<br />

riesci a prendere fiato. Io lo chiamo sempre<br />

“Pigrone “Pigrone “Pigrone “Pigrone rubatore rubatore rubatore rubatore di di di di posti”, posti”, posti”, posti”, perché ogni volta<br />

che mi metto sul divano, precisamente nel mio<br />

posto preferito, lui mi fa il solletico e poi mi<br />

prende e mi lancia dall’altra parte, ed io mi devo<br />

mettere sempre il ghiaccio da tutte le parti.<br />

La cosa che mi fa innervosire di mio padre e che<br />

è sempre pigro e non vuole fare nulla, infatti io<br />

mi devo rompere la schiena, perché le sue cose<br />

le faccio io, beh tranne il lavoro, questo è ovvio.<br />

Poi c’è la mia adorata mamma, che mi aiuta a<br />

risolvere le situazioni andate male, e mi aiuta<br />

anche a fare i compiti, soprattutto le ripetizioni<br />

orali, ma il resto lo faccio io.<br />

Io la chiamo sempre “ “ “ “ La La La La schiava schiava schiava schiava Pulente”, Pulente”, Pulente”, Pulente”, perché<br />

alcune volte la tratto come schiava e la faccio<br />

pulire fino allo svenimento, ma altre volte lei<br />

fa la pausa ed io devo fare i suoi lavori fin quando<br />

non si riprende.<br />

E per ultimo c’è la mia adorata cagnolina di 6<br />

anni di nome “IVA” “IVA” che io chiamo “ “ “ “ Sbranatrice<br />

Sbranatrice<br />

Sbranatrice<br />

Sbranatrice<br />

dei dei dei dei piatti piatti piatti piatti di di di di plastica plastica plastica plastica e e e e di di di di palloni”, palloni”, palloni”, palloni”, perché appena<br />

le lancio un pallone o un piatto di plastica come<br />

frisbi, lei li rincorre per massacrarli di dentate.<br />

Beh, io che dovrei dire di questa famiglia? Questa<br />

famiglia è la più bella che ci sia.<br />

Davide Cascone 5^ E


SOLIDARIETA’<br />

Pagina 14 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Noi alunni delle classi 2^A, 2^B e<br />

5^B, abbiamo voluto festeggiare il<br />

Natale 2012 in maniera speciale,<br />

pensando agli anziani.<br />

Giorno 19 Dicembre, insieme alle nostre<br />

maestre e ai nostri genitori, siamo<br />

andati a trovare i “nonnini”<br />

dell’istituto Sacro Cuore in contrada<br />

Cento Pozzi.<br />

Con canti e musiche in tema natalizio<br />

abbiamo voluto donare loro la luce<br />

del nostro sorriso. In cambio noi abbiamo<br />

ricevuto molto di più: ci hanno<br />

ringraziato, hanno recitato per noi<br />

poesie della loro infanzia, hanno<br />

cantato con noi, ci hanno dimostrato<br />

affetto e tanta gratitudine per averli<br />

pensati.<br />

Il messaggio che ci portiamo nel<br />

cuore è che basta un piccolo gesto<br />

d’amore per far felici gli altri.<br />

Fra i tanti regali trovati sotto l’albero<br />

è stato questo il più bello.<br />

Dalle nostre riflessioni:<br />

NATALE E’…<br />

Natale è:<br />

volersi bene,<br />

darsi la mano,<br />

fare pace con gli altri,<br />

aiutare gli amici,<br />

regalare un sorriso,<br />

dare un bacio…<br />

Natale è:<br />

volersi bene!


Anno XV n. 2<br />

Un Natale solidale<br />

IL NATALE<br />

ALLA PAOLO VETRI<br />

La <strong>Paolo</strong> <strong>Vetri</strong>,<br />

in occasione del Natale,<br />

ha programmato vari<br />

avvenimenti solidali.<br />

a <strong>Paolo</strong> <strong>Vetri</strong> ha organiz- L zato un Natale speciale,<br />

pieno di azioni di solidarietà,<br />

per le persone bisognose. Tutte<br />

le classi della scuola primaria e<br />

dell’infanzia hanno contribuito<br />

a preparare dolci per la fiera e<br />

ad acquistarli al costo di 1 euro;<br />

hanno, inoltre, comprato gli<br />

oggettini della mostra mercato,<br />

offerti anche dalla Casa<br />

Famiglia Rosetta e dalla associazione<br />

animalista Lungo<br />

Baffo. Si sono anche impegnati<br />

a preparare originali presepi<br />

per abbellire la scuola nel periodo<br />

natalizio. Dopo l’Epifania<br />

SOLIDARIETA’<br />

sono state sorteggiate 2<br />

mountain bike, offerte dall’ins.<br />

Elena Giampiccolo. Il 20 Dicembre,<br />

nella biblioteca scolastica,<br />

ha avuto luogo la premiazione<br />

dei racconti e delle<br />

poesie di Natale scritte dagli<br />

alunni della scuola primaria, i<br />

quali sono stati premiati dal<br />

preside della scuola <strong>Paolo</strong> <strong>Vetri</strong><br />

e della scuola media<br />

Vann’Antò, e dall’onorevole<br />

Nello Dipasquale. Hanno ricevuto<br />

in dono un cesto offerto<br />

da” Iper le Dune” le famiglie<br />

più bisognose della scuola.<br />

Tutto il ricavato è stato donato<br />

in beneficenza, alle<br />

famiglie indigenti di Ragusa,<br />

e riconfermando il contributo<br />

alla Casa Famiglia Roset-<br />

ta, agli orfani di Suor Lucia<br />

in Perù e alle adozioni a di-<br />

stanza in Madagascar.<br />

Quello della scuola <strong>Paolo</strong><br />

<strong>Vetri</strong> è stato un Natale ve-<br />

In questo periodo di grande crisi economica, la solidarietà ha vinto<br />

ancora. E’ accaduto proprio nella nostra scuola in occasione della<br />

“Fiera del dolce e del salato”,della “Mostra mercato” e della<br />

“vendita dei biglietti per il sorteggio di due biciclette”, organizzate<br />

dai genitori dei nostri alunni con la collaborazione degli insegnanti.<br />

L’ammontare della raccolta è stato di 1.626,00 EURO.<br />

A questa cifra vanno aggiunti altri 42,050 EURO rimasti dal<br />

fondo solidarietà del precedente anno scolastico; pertanto la cifra<br />

complessiva è di 1.668,05 EURO<br />

DESTINAZIONE DONAZIONI:<br />

2 Adozioni Madagascar 622,00 EURO<br />

Monastero S.Teresa Ragusa 100,00 EURO<br />

Fondazione S.Giovanni Battista 100,00 EURO<br />

“Casa Famiglia Rosetta” 100,00 EURO<br />

Suor Lucia per il Perù 100,00 EURO<br />

Buoni Spesa 540,00 EURO<br />

Fondo Cassa per sostegno alunni 106,050 EURO<br />

Pagina 15<br />

ramente solidale, che ha aiutato<br />

molte famiglie in difficoltà<br />

e ha permesso anche a loro<br />

di trascorrere un felice Natale.<br />

Elena Elena Giudice<br />

Giudice<br />

e e Vanessa Vanessa Vanessa Criscione Criscione 5^ 5^ C<br />

C<br />

PRESEPE<br />

PRESEPE<br />

NEGLI NEGLI IBLEI<br />

IBLEI<br />

Il <strong>Circolo</strong> <strong>Didattico</strong> P. <strong>Vetri</strong><br />

ha ricevuto il 3° premio del<br />

Concorso “Il Presepe negli<br />

Iblei”grazie alla laboriosità<br />

e alla collaborazione fra le<br />

famiglie e i docenti che<br />

hanno coinvolto i nostri<br />

alunni nella diffusione del<br />

messaggio di speranza, solidarietà<br />

e pace fra i popoli<br />

secondo gli insegnamenti<br />

di Gesù Bambino.<br />

A conferire i premi ai vincitori,<br />

nella Sala Conferenze<br />

della Provincia, il Commissario<br />

straordinario Giovanni<br />

Scarso, il Vescovo di Ragusa<br />

monsignor <strong>Paolo</strong> Urso<br />

e i componenti della commissione<br />

giudicatrice, che<br />

si sono complimentati per<br />

l’originalità, la qualità e la<br />

quantità dei presepi realizzati<br />

nella nostra scuola


NATALE<br />

Pagina 16 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Natale<br />

Natale è una gran festa<br />

porta doni a tempesta.<br />

Si preparano il presepe e<br />

l’alberello<br />

che rendono tutto ancora più bello.<br />

Natale è stare insieme<br />

e volersi tutti bene.<br />

Pandoro, panettoni e torroni<br />

deliziano il palato dei golosoni:<br />

tra giochi e cenoni<br />

siamo tutti ancora più buoni.<br />

Antonio Noto<br />

Babbo Natale<br />

Babbo Natale<br />

è un gran vagabondo,<br />

porta regali in tutto il mondo.<br />

Con la slitta colma di doni<br />

vola su tutte le città<br />

per i bambini che sono stati buoni<br />

e lo aspettano di già.<br />

Isabella Grasso<br />

Il piccolo povero<br />

In un paese lontano viveva un<br />

bambino molto povero. Non conosceva<br />

il Natale e aveva tanta fame.<br />

Un giorno incontrò un vecchietto<br />

con la barba bianca,<br />

l’aspetto simpatico e anche lui<br />

molto povero. Il bambino gli fece<br />

un sorriso e gli offrì un po’ del panino<br />

che aveva in mano. Allora il<br />

vecchietto,che era Babbo Natale,<br />

capì che il bambino era buono e<br />

generoso, si nascose dietro un muretto<br />

e indossò il suo vestito rosso e<br />

bianco. Mentre il bambino dormiva<br />

al freddo lo coprì con una coperta<br />

per riscaldarlo e lo circondò<br />

di tante cose buone da mangiare e<br />

tanti regali. Quando il bambino si<br />

svegliò fu felicissimo!<br />

Gabriele Brullo<br />

I regali di Babbo Natale<br />

In una famiglia, dove ogni giorno tutti litigavano, durante<br />

la cena della Vigilia di Natale,sentirono bussare<br />

alla porta. I bambini aprirono e videro Babbo Natale,<br />

pensarono subito che gli avesse portato tanti regali,<br />

invece scoprirono che non era così. Infatti Babbo Natale<br />

gli disse che non aveva portato giocattoli, ma tanta<br />

Pace, Gioia, Amore e Allegria che in quella famiglia<br />

mancavano. Da quella sera cominciarono a volersi bene<br />

e cercarono di non litigare più. Carlotta Scribano<br />

Un Natale luccicante<br />

Un giorno un bel pupazzo di neve, che abitava in<br />

un cortile freddo e bianco, passeggiava felice. Il<br />

pupazzo tutto contento disse all’albero di Natale:<br />

“Chissà che vestito mi daranno quest’anno i bambini,<br />

il Natale è bello perché giocherò tutto il tempo<br />

con loro e non mi annoierò. L’albero rispose al pupazzo:<br />

“Lo sai<br />

che hai proprio<br />

ragione, anch’io<br />

sono contento<br />

perché sarò pieno<br />

di festoni e di<br />

luci che illumineranno<br />

tutto il viale,<br />

tutti saranno<br />

felici e rimarranno<br />

incantati dai<br />

nostri addobbi,<br />

perché il Natale<br />

è Luce, Gioia,<br />

Allegria, Pace e<br />

Amore.<br />

Simone<br />

Dimartino


NATALE<br />

Anno XV n. 2 Pagina 17<br />

La Befana e Babbo Natale<br />

Un giorno la Befana andò a trovare Babbo Natale perché si era stufata di volare sulla sua vecchia<br />

scopa e voleva chiedergli di fare cambio con la slitta. Babbo Natale si fece una grande risata e la Befana<br />

se ne andò triste. Ma quando arrivò la Vigilia di Natale Babbo Natale andò dalla Befana e la<br />

portò con sé a dividere i regali, poi le disse che non era importante avere una scopa o la slitta, la cosa<br />

più importante era fare felice tutti i bambini. Giulia Aprile 2^ D<br />

L’elfo felice<br />

La renna ferita<br />

C’era C’era C’era C’era una una una una volta volta volta volta in in in in un un un un paese paese paese paese lontanissimo, lontanissimo, lontanissimo, lontanissimo, la la la la Lappo- Lappo- Lappo- Lapponia,nia,nia,nia,<br />

una una una una renna renna renna renna di di di di nome nome nome nome Rudolph, Rudolph, Rudolph, Rudolph, era era era era felice felice felice felice e e e e correcorrecorrecorre- va va va va velocissima velocissima velocissima velocissima sulla sulla sulla sulla neve, neve, neve, neve, fin fin fin fin quando quando quando quando non non non non inciampò inciampò inciampò inciampò<br />

in in in in un un un un sasso, sasso, sasso, sasso, cadde cadde cadde cadde a a a a terra terra terra terra e e e e si si si si fece fece fece fece molto molto molto molto male male male male ad ad ad ad<br />

una una una una zampa. zampa. zampa. zampa. Rudolph Rudolph Rudolph Rudolph cercò cercò cercò cercò di di di di rialzarsi, rialzarsi, rialzarsi, rialzarsi, ma ma ma ma non non non non ci ci ci ci<br />

riuscì,riuscì, riuscì, riuscì, rimase rimase rimase rimase lì lì lì lì per per per per tanto tanto tanto tanto tempo, tempo, tempo, tempo, infreddolita infreddolita infreddolita infreddolita ed ed ed ed imimimim- paurita. paurita. paurita. paurita. Per Per Per Per sua sua sua sua fortuna fortuna fortuna fortuna passò passò passò passò di di di di lì lì lì lì Babbo Babbo Babbo Babbo Natale Natale Natale Natale<br />

che che che che stava stava stava stava addestrando addestrando addestrando addestrando le le le le sue sue sue sue renne renne renne renne per per per per la la la la notte notte notte notte di di di di<br />

Natale, Natale, Natale, Natale, vide vide vide vide Rudolph Rudolph Rudolph Rudolph e e e e gli gli gli gli chiese chiese chiese chiese come come come come si si si si chiamava chiamava chiamava chiamava<br />

e e e e cosa cosa cosa cosa gli gli gli gli era era era era successo, successo, successo, successo, e e e e la la la la renna renna renna renna gli gli gli gli raccontò raccontò raccontò raccontò la la la la<br />

suasua sua sua storia. storia. storia. storia. Con Con Con Con molta molta molta molta pazienza pazienza pazienza pazienza Babbo Babbo Babbo Babbo Natale Natale Natale Natale la la la la cucucucu- rò rò rò rò e e e e la la la la sfamò sfamò sfamò sfamò fino fino fino fino a a a a quando quando quando quando la la la la renna renna renna renna ritornò ritornò ritornò ritornò di di di di nuovo nuovo nuovo nuovo<br />

in in in in forma. forma. forma. forma. Così Così Così Così Rudolph Rudolph Rudolph Rudolph diventò diventò diventò diventò una una una una delle delle delle delle renne renne renne renne di di di di<br />

Babbo Babbo Babbo Natale Natale Natale e e e da da da<br />

Babbo Natale e da allora la notte di Natale corre<br />

felice nel cielo stellato. Angelo Scalone 2^ D<br />

Il sole generoso<br />

RACCONTI SOTTO L’ALBERO<br />

In un paese lontano vive Babbo<br />

Natale. Ad un mese dal Natale,<br />

il vecchietto con la barba lunga e<br />

bianca comincia a costruire i giocattoli<br />

per i bambini buoni. Ad<br />

aiutare Babbo Natale ci sono gli<br />

elfi che con tanto impegno fabbricano<br />

i giocattoli. L’anno scorso,<br />

tra gli elfi ce n’era uno di nome<br />

Luby, che invece di lavorare pensava a giocare,<br />

scherzare e ballare. Quando Babbo Natale si accorse<br />

che Luby non lavorava, gli disse che non gli avrebbe<br />

fatto guidare la slitta insieme a lui. Allora Luby capì<br />

che aveva sbagliato e che Babbo Natale lo avrebbe<br />

perdonato. Babbo Natale vide il suo impegno e per ricompensa<br />

gli fece guidare la slitta. Giulia Bruccoleri<br />

La renna Birichina<br />

Tanto Tanto Tanto Tanto tempo tempo tempo tempo fa fa fa fa al al al al Polo Polo Polo Polo Nord Nord Nord Nord era era era era quasi quasi quasi quasi<br />

Natale. Natale. Natale. Natale. Babbo Babbo Babbo Babbo Natale Natale Natale Natale era era era era disperato disperato disperato disperato<br />

perchéperché perché perché non non non non riusciva riusciva riusciva riusciva a a a a trovare trovare trovare trovare una una una una deldeldeldel- le le le le sue sue sue sue renne. renne. renne. renne. Era Era Era Era proprio proprio proprio proprio un un un un disastro! disastro! disastro! disastro!<br />

La La La La sua sua sua sua slitta slitta slitta slitta non non non non poteva poteva poteva poteva volare volare volare volare senza senza senza senza<br />

lala la la renna renna renna renna dispersa dispersa dispersa dispersa e e e e non non non non avrebbe avrebbe avrebbe avrebbe potupotupotupotu- to to to to consegnare consegnare consegnare consegnare i i i i regali. regali. regali. regali. La La La La cercò cercò cercò cercò per per per per<br />

tutto tutto tutto tutto il il il il Polo Polo Polo Polo Nord, Nord, Nord, Nord, ma ma ma ma niente niente niente niente da da da da fare. fare. fare. fare.<br />

Dopo Dopo Dopo Dopo tante tante tante tante ricerche ricerche ricerche ricerche finalmente finalmente finalmente finalmente la la la la tro- tro- tro- trovòvòvòvò<br />

nel nel nel nel bosco: bosco: bosco: bosco: aveva aveva aveva aveva le le le le corna corna corna corna impigliaimpigliaimpigliaimpiglia- te te te te in in in in un un un un cespuglio. cespuglio. cespuglio. cespuglio. Babbo Babbo Babbo Babbo Natale Natale Natale Natale la la la la<br />

liberò liberò liberò liberò rimproverandola rimproverandola rimproverandola rimproverandola per per per per non non non non aver aver aver aver<br />

rispettatorispettato rispettato rispettato il il il il divieto divieto divieto divieto di di di di andare andare andare andare nel nel nel nel bobobobosco.sco.sco.sco. Così Così Così Così tutti tutti tutti tutti i i i i regali regali regali regali vennero vennero vennero vennero conseconseconseconse- gnati gnati gnati gnati puntualmente<br />

puntualmente<br />

puntualmente<br />

puntualmente. . Mattia Rabito<br />

La Vigilia di Natale Babbo Natale doveva consegnare i regali. All’improvviso si spense la luce rossa<br />

del naso di Rudolph e quindi Babbo Natale non potè partire. Se ne accorse il sole che chiamò la renna<br />

e le disse:” Senti, vi aiuterò io, vi farò luce così Babbo Natale può consegnare i regali ai bambini<br />

di tutto il mondo”. Rudolph disse: “Bella idea, tu sei proprio generoso”. Così, grazie alla generosità<br />

del sole, Babbo Natale consegnò i regali e i bambini furono contentissimi dei doni ricevuti.<br />

Damiano Di Mauro 2^ D<br />

. .<br />

La Befana<br />

in mongolfiera<br />

Una volta la Befana, proprio<br />

alla vigilia della partenza,<br />

scoprì che la sua scopa<br />

aveva un guasto, provò<br />

ad aggiustarla in mille<br />

modi, ma non ci riuscì. Poi<br />

scoprì il guasto: la scopa<br />

era troppo vecchia e stanca<br />

di portare la Befana che tra l’altro aveva<br />

messo qualche chilo in più. Allora la<br />

Befana decise di far riposare la scopa<br />

per un po’e si costruì una bellissima<br />

mongolfiera. Così la Befana partì con la<br />

sua mongolfiera e portò lo stesso i regali<br />

a tutti i bambini.<br />

Matteo Platania 2^ D


Pagina 18<br />

SPIRITUALITÀ<br />

L’AMORE PER IL SAPERE E LA VERITA’ DI UNA<br />

FILOSOFA TROVA UN INASPETTATO APPRODO<br />

NELLA SCOPERTA DELLA FEDE CRISTIANA<br />

Dopo S, Teresa di Lisieux e la Beata<br />

Elisabetta dellaTrinità, il CARMELO<br />

CARMELO<br />

CARMELO<br />

TERESIANO TERESIANO ancora una volta dona<br />

alla chiesa e all’umanità un altissimo<br />

profilo di santità: quella di EDITH<br />

EDITH<br />

STEIN STEIN, STEIN<br />

ebrea tedesca convertita<br />

alla fede cristiana e morta il 9 Agosto<br />

1942 nel campo di sterminio di<br />

AUSCHSWITZ. La famiglia era di<br />

razza e fede ebraica della media borghesia. Nata a<br />

Breslavia il 12 ottobre del 1891, a 14 anni Edith perse<br />

la fede in Dio “ In piena coscienza e in libera scelta<br />

smisi di pregare “ Studia con passione, aperta a tutto<br />

ciò che l’aiuti a dare un senso alla vita. Nel 1913 frequenta<br />

le lezioni universitarie di Edmund Edmund Husserl Husserl, Husserl esponente<br />

del movimento fenomenologico, e ne diviene<br />

discepola e assistente. Successivamente<br />

s’impegna nel campo politico, sociale e della docenza<br />

universitaria. Una personalità complessa, dalla femminilità<br />

vitale, animata da propensione alla vita interiore<br />

e slancio per la verità. Scrive in una della sue<br />

opere più belle “SCIENTIA CRUCIS” “il cercatore della<br />

verità è più vicino a Dio che è la verità e quindi al<br />

suo più profondo interiore più di quanto egli stesso<br />

sappia”.<br />

CIO’ CHE NON ERA NEI MIEI PIANI,<br />

ERA NEI PIANI DI DIO<br />

A 26 anni Edith approda all’incontro con il Dio persona<br />

e si ritrova quindi a dover ripensare la sua personale<br />

filosofia. Un giorno osserva una popolana entrare<br />

con la borsa della spesa nel duomo di Francoforte.<br />

Nelle sinagoghe si entra solo per le funzioni. Una cattolica<br />

entra per un intimo colloquio. Nella chiesa vuota<br />

c’è un Dio che attende e il fatto gli si imprime nella<br />

coscienza. E’ il primo segno, il primo passo per ripensare<br />

alla fede. Il secondo segno: un giorno si reca a<br />

far visita ad una vedova credente pensando che fosse<br />

schiacciata dal dolore per la perdita<br />

dell’amatissimo marito ed è colpita invece nel vederla<br />

serena ed intuisce immediatamente la forza della fede<br />

in Cristo. La porta di un regno finora sconosciuto si<br />

apre davanti a lei. Dio ci cerca mettendo tanti piccoligrandi<br />

segni della sua presenza nella nostra vita. Così<br />

racconta l’esperienza:” Fu il mio primo incontro con la<br />

croce e con la forza divina che essa comunica a chi la<br />

porta. Vidi per la prima volta tangibile davanti a me la<br />

chiesa nata dal dolore del REDENTORE REDENTORE e dalla sua<br />

vittoria sul pugno della morte. Il terzo segno della presenza<br />

di Dio è percepito da Edith nel 1921 nella lettura<br />

dell’autobiografia di S. Teresa d’Avila. La legge per<br />

tutta la notte.” Quando rinchiusi il libro mi dissi: questa<br />

è la verità” Considerando la sua vita scriverà:” Il<br />

mio anelito verso la verità era un’unica preghiera”<br />

Nella ricerca di Dio, come S. Agostino, ha l’intuizione<br />

che”Non ti cercheremmo Dio se non ti avessimo già<br />

trovato” A lei che aveva cercato la verità filosofica si<br />

Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

fa incontro la verità come persona concreta: CRISTO CRISTO. CRISTO<br />

Arriva quindi a Dio non per dimostrazione ma per seduzione.<br />

E’ una persona che le viene incontro e che le<br />

offre intimità ed amicizia, mentre le addita una croce.<br />

Il 1° Gennaio 1922 si fa battezzare e aspira a ritirarsi<br />

nel CARMELO CARMELO come monaca di clausura. la famiglia<br />

la obbliga a stare nel mondo per 10 anni durante i<br />

quali profonderà la sua sapienza umana, filosofica,<br />

religiosa negli ambienti culturali dell’università e nelle<br />

numerose opere scritte. Il 30 Aprile 1933 decide definitivamente<br />

di entrare in clausura nel Carmelo di CO-<br />

CO-<br />

LONIA LONIA e di offrirsi per la salvezza del suo popolo. Si<br />

trova nel Carmelo di ECHT ECHT in Olanda dove si era rifugiata<br />

per sfuggire alle persecuzioni antisemite quando<br />

il 2 Agosto 1942 viene internata ad AUSCHSWITZ<br />

insieme alla sorella Rosa convertitasi<br />

anch’essa al cattolicesimo.<br />

Moriranno nella camera a gas il 9<br />

agosto. Canonizzata l’11 ottobre<br />

del 1998 è stata proclamata<br />

COPATRONA COPATRONA COPATRONA D’EUROPA D’EUROPA CON<br />

CON<br />

S. S. BRIGIDA BRIGIDA E E E S. S. CATERINA<br />

CATERINA<br />

DA DA DA SIENA.<br />

SIENA.<br />

UNA UNA COSA SOLA CON DIO<br />

“Essere una cosa sola con Dio: questa è la prima cosa.<br />

Ma una seconda ne segue immediatamente. Se nel<br />

corpo mistico Cristo è il capo e noi le membra, allora<br />

noi siamo gli uni degli altri e tutti insieme siamo una<br />

cosa sola in Dio, una vita divina. Se Dio è in noi e se<br />

egli è AMORE AMORE, AMORE allora non possiamo non amare i fratelli.<br />

Per questo l’amore del prossimo è la misura<br />

dell’amore di DIO. Ma si tratta di un amore diverso<br />

dall’amore naturale per gli uomini. L’amore naturale<br />

si dirige verso chi è a noi legato da vincoli comuni. Gli<br />

altri sono estranei, di essi non ci importa , anzi possiamo<br />

addirittura provare avversione nei loro riguardi .<br />

Per il cristiano non esiste alcun estraneo, nostro prossimo<br />

è chi sta davanti a noi e ha più bisogno di noi,<br />

sia egli più o meno nostro parente, ci piaccia o no.<br />

L’amore di Cristo non conosce confini , non si ritrae di<br />

fronte all’abiezione morale e fisica. Cristo è venuto<br />

per i peccatori e non per i giusti. E se il suo amore<br />

vive in noi, allora agiamo come lui e andiamo dietro la<br />

pecorella smarrita. Cristo è venuto per riportare al<br />

padre l’umanità perduta e chi ama con il suo amore<br />

vuole gli uomini per Dio e non per sé. Quando infatti<br />

abbiamo posto in salvo una persona in Dio, siamo con<br />

lei in Dio una cosa sola, mentre il desiderio di conquistarla,<br />

conduce spesso- anzi prima o poi sempre- alla<br />

sua perdita. Ciò vale per l’anima dell’altro come per la<br />

propria, così come per ogni bene esteriore: chi si dedica<br />

alle cose esteriori per conquistarle e conservarle<br />

le perde. Chi ne fa dono a Dio, le guadagna.<br />

S. Teresa Benedetta della Croce da “Il mistero del<br />

Natale”


Anno XV n.2<br />

PENSIERO SULL’IMBRUNIRE<br />

Oramai sugnu arridduttu<br />

comu na maccia ri milicuccu<br />

a capu ri mmiennu<br />

senza pampini e senza fruttu.<br />

Senza ri tia mi sientu persu.<br />

A sira prieju a Diu e mi va cuccu<br />

E aspiettu, aspiettu, aspiettu…<br />

Salvatore Paolino Paolino<br />

Santa Rusalia<br />

Primavera<br />

Primavera primavera<br />

tu ca cche to sciuri<br />

allumini u munnu,<br />

tu cche to farfalleddi<br />

c’abbuolunu nto cielu<br />

ansieme aucidduzzi durati<br />

m’arriali tanta sirenità<br />

e spiranza.<br />

Carola Scribano 5^ D<br />

POESIE<br />

INCONTRO CON I POETI DEL<br />

Pagina 19<br />

DI MODICA<br />

La nostra biblioteca ha ospitato i poeti Salvatore Paolino e<br />

Silvana Blandino che hanno incontrato gli alunni delle classi<br />

quarte e quinte. L’incontro-dibattito è stato molto interessante e<br />

coinvolgente sia per le bellissime poesie presentate dai due<br />

scrittori meritori di innumerevoli riconoscimenti in campo nazionale,<br />

sia per le riflessioni sull’importanza della valorizzazione<br />

del nostro patrimonio culturale e dialettale. Ringraziamo entrambi<br />

per la grande disponibilità dimostrata nei confronti dei<br />

ragazzi che hanno potuto soddisfare le loro curiosità e nello<br />

stesso tempo arricchirsi di emozioni e spunti di riflessioni.<br />

Sutta li baccuna<br />

testi ri liuni<br />

e facci beddi,<br />

ciuri ca piennunu<br />

e aruci raccami.<br />

E spingiti sta testa<br />

muricanu!<br />

Nun-llo viri<br />

chi biddizzi<br />

ai antuornu?<br />

SUTTA LI BACCUNA<br />

Nun-llo sienti<br />

lu ciantu<br />

ri dd’angilieddi<br />

ca rispittusi tienunu<br />

li ta baccuna?<br />

‘N zulu fauri<br />

iu t’addummannu:<br />

spingiti sta testa<br />

muricanu!<br />

E nun mi spiari quannu!<br />

Silvana Silvana Blandino<br />

A luna<br />

U tramuntu<br />

U tramuntu scinni, scinni<br />

ascidu ascidu,<br />

ittannisi nto mari p’arrufriscarisi.<br />

U mari u tratteni ppi nun fallu nesciri,<br />

ascidu, ascidu acciana,<br />

forti e prontu all’autra jurnata.<br />

Ivan Diquattro 5^ C<br />

A scuzzaria<br />

A luna spunta a sira<br />

Talia! Talia!<br />

A scuzzaria nta nu vasu<br />

bedda turciuta turciuta.<br />

Chi c’è na diga ri Santa Rusalia<br />

s’arrampica tuttu u juornu<br />

Avi na luci ranni<br />

c’è nu vuoscu fittu fittu<br />

a manciari viviri e ‘ngrassari<br />

ca nun smiettu ri taliarla.<br />

e nu sentieru rittu rittu<br />

comu u puorcu.<br />

A luna a sira m’aiuta addummiscirimi.<br />

cu pitruddi e irbicedda<br />

Gusciu tunnu<br />

Flavia Di Rosa 5^ D<br />

e tanti scursunedda<br />

a cudduredda ca rifiuta<br />

puoi c’è u mari, nu mari fintu<br />

‘nsunnuzzu.<br />

U mo cani<br />

ca finisci ‘nta nu puntu.<br />

A scuzzaria mia!<br />

Vi piaci chiddu ca vi cuntu?<br />

U mo cani è ranni e ruossu,<br />

Nu juornu,<br />

’Nta rui riga vi cuntai<br />

javi na criniera accussi bedda<br />

vurricata nta na gnuni,<br />

i biddizzi ri sta diga<br />

ca è u cani ciù bedddu ro munnu. vuogghiu virri se duormi!<br />

ca è veramenti truoppu antica.<br />

Quannu ci rugnu a manciari,<br />

Francesco Nicastro 5^ D<br />

iddu mi talia cche sa uocci aruci<br />

Federica Iacono 5^ E ca mi fannu ‘mpazziri<br />

U mmiernu<br />

e mi mannunu ‘npararisu.<br />

Keira Brafa 5^ D<br />

Era mmiernu niviru<br />

a casuzza era caura<br />

ciuvia, nivicava<br />

e u suli cuccatu pa notti<br />

era cummigghiatu re nuvuli<br />

comu se ddurmia.<br />

A ucidduzza si cauriaunu<br />

tra ri riddi ne nira.<br />

I vacchi, u sceccu, u cavaddu<br />

rurmieunu accucciati ca caluredda.<br />

Mattia Trovato 5^ C


Pagina 20 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

UN PASSAGGIO<br />

IMPORTANTE<br />

G li ultimi giorni di<br />

quinta sono stati terribili<br />

per me, perché immaginavo<br />

le medie come un inferno<br />

sulla terra. Ero davvero<br />

spaventata. Avevo paura<br />

di incontrare compagni e<br />

professori antipatici.<br />

Il giorno del sorteggio ero<br />

convinta che non avrei rivisto<br />

più i miei compagni delle<br />

elementari e invece, sorpresa!<br />

Siamo stati sorteggiati<br />

quasi tutti nella stessa<br />

classe. Eravamo tutti felicis-<br />

CONTINUITÀ<br />

Messaggi, pensieri, notizie & curiosità dalla scuola media Vann’Antò<br />

Care Care Care Care ragazze ragazze ragazze ragazze e e e e cari cari cari cari ragazzi ragazzi ragazzi ragazzi del del del del <strong>Circolo</strong> <strong>Circolo</strong> <strong>Circolo</strong> <strong>Circolo</strong> <strong>Didattico</strong> <strong>Didattico</strong> <strong>Didattico</strong> <strong>Didattico</strong> P.<strong>Vetri</strong>, P.<strong>Vetri</strong>, P.<strong>Vetri</strong>, P.<strong>Vetri</strong>,<br />

ancora ancora ancora ancora pochi pochi pochi pochi mesi mesi mesi mesi e e e e finalmente finalmente finalmente finalmente farete farete farete farete il il il il “salto”, “salto”, “salto”, “salto”, passerete passerete passerete passerete<br />

cioè cioè cioè cioè dalla dalla dalla dalla scuola scuola scuola scuola “primaria” “primaria” “primaria” “primaria” a a a a quella quella quella quella “secondaria”.Ognuno<br />

“secondaria”.Ognuno<br />

“secondaria”.Ognuno<br />

“secondaria”.Ognuno<br />

dididi di noi, noi, noi, noi, nel nel nel nel corso corso corso corso della della della della propria propria propria propria vita, vita, vita, vita, vive vive vive vive esperienze esperienze esperienze esperienze e e e e momomomo- mentimentimentimenti di di di di passaggio. passaggio. passaggio. passaggio. Sono Sono Sono Sono queste queste queste queste le le le le occasioni occasioni occasioni occasioni in in in in cui cui cui cui ci ci ci ci vuovuovuovuo- le le le le entusiasmo, entusiasmo, entusiasmo, entusiasmo, coraggio coraggio coraggio coraggio e e e e spirito spirito spirito spirito di di di di avventura. avventura. avventura. avventura. A A A A voi, voi, voi, voi, che che che che<br />

simi!<br />

Il primo giorno di<br />

scuola ero in<br />

gran fermento, tuttavia, sapevo<br />

di conoscere qualcuno<br />

nella mia nuova classe. Arrivata<br />

a scuola, i professori ci<br />

hanno accolti in modo stupendo<br />

e noi ragazzi ci siamo<br />

conosciuti subito e in men<br />

che non si dica siamo diventati<br />

tutti grandi amici. Par-<br />

presto presto presto presto inizierete inizierete inizierete inizierete a a a a frequentare frequentare frequentare frequentare la la la la classe classe classe classe 1°, 1°, 1°, 1°,<br />

dedichiamo dedichiamo dedichiamo dedichiamo i i i i nostri nostri nostri nostri pensieri pensieri pensieri pensieri …. …. …. ….<br />

Gli Gli Gli Gli alunni alunni alunni alunni delle delle delle delle prime prime prime prime classi classi classi classi della della della della Vann’Antò Vann’Antò<br />

Vann’Antò Vann’Antò<br />

lando dei<br />

professori<br />

della<br />

Vann’Antò posso dire che<br />

sono tutti molto preparati,<br />

bravi e simpatici.<br />

Sono solo pochi mesi che mi<br />

trovo qui e penso già che le<br />

medie sono un paradiso a<br />

“ tre metri sopra il cielo” !!!<br />

Gaia Campo (prima C)<br />

IO E LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO<br />

ll’inizio l’idea di cambiare scuola mi spaventava un po’, anzi…mi spaventava TANTO! Mi<br />

A giravano per la testa pensieri impossibili: immaginavo i professori come orchi che terrorizzavano<br />

i bambini e temevo di non trovare dei buoni amici. Nel mio cuore una lotta continua<br />

tra gioia e paura.<br />

Pensavo ai miei migliori amici e credevo che non ci saremmo più rivisti. E le maestre…<br />

pensavo anche alle maestre che mi hanno trasmesso il valore del rispetto e della lealtà e che<br />

ringrazio perché mi hanno anche aiutato ad aprire le ali della fantasia.<br />

I miei pensieri relativi alla scuola secondaria non diventarono mai realtà, FORTUNATAMEN-<br />

TE! Adesso, mentre scrivo queste poche parole, penso che sono arcifortunata per avere professori<br />

bravi e divertenti che insegnano senza annoiarci e per essere circondata da amici<br />

speciali, unici oserei dire.<br />

In poche parole, ho scoperto che anche se la scuola primaria mi manca, qui alla Vann’Antò<br />

ho trovato la mia seconda famiglia.<br />

Occhipinti Marianna I F


Anno XV n. 2<br />

Cambiare scuola…<br />

non è una tragedia!<br />

CONTINUITÀ<br />

Pagina 21<br />

Q uando un anno fa pensavo al fatto di dover cambiare scuola ero un po’ preoccupata<br />

perché non sapevo come mi sarei trovata; ero insicura e quasi non volevo cambiare. Volevo<br />

rimanere alla scuola elementare.<br />

Oggi so che cambiare scuola non è stato tragico e difficile come pensavo; è stato un po’ come<br />

entrare in una nuova famiglia. Quando sono in classe con i miei compagni mi sento protetta<br />

e sicura come quando sono in famiglia circondata da affetto e gioia.<br />

Distefano Sara I F<br />

La scuola secondaria è una scuola “normale”<br />

C ambiare non è male; puoi conoscere persone nuove e fartele<br />

amiche. Vedi me…io non conoscevo nessuno in questa nuova<br />

scuola, ma adesso mi sono tutti amici e se alle elementari hai<br />

costruito un’amicizia vera, non la perderai anche se non sarete<br />

più nella stessa classe.<br />

Certo…il primo giorno se non conosci nessuno può sembrare<br />

strano, puoi sentirti a disagio…ma subito dopo diventa tutto normale.<br />

La scuola secondaria è una scuola NORMALE; c’è un banco, una sedia, una …anzi …<br />

due lavagne… e degli insegnanti che di certo non ti obbligano a studiare (se tu non vuoi<br />

farlo) ma ti aiutano quando sei in difficoltà; tutto è normale, tutto è splendido. E’ come essere<br />

a casa perché gli insegnanti, come i genitori, ti aiutano a crescere educato e istruito.<br />

Cicciarella Rebecca I F<br />

Un passaggio fantastico<br />

E cco quello che vorrei dire a una mia amica che<br />

l’anno prossimo passerà alla scuola secondaria..<br />

Non aver paura di non essere accettata dai<br />

nuovi compagni, non temere di non poterti integrare<br />

nella nuova classe, non aver paura dei nuovi professori.<br />

Io ho trovato compagni fantastici, ho fatto<br />

subito amicizia con persone di cui potrò fidarmi<br />

sempre. ho trovato insegnanti bravi e sempre sorridenti.<br />

Non avrei potuto desiderare di trovare compagni,<br />

amici, insegnanti migliori. Certo ci saranno<br />

anche momenti difficili, litigheremo o piangeremo, ma ti assicuro che il passaggio<br />

sarà fantastico e super divertente. Telo garantisco io, Swami.<br />

Swami Tolosa prima C


FANTASY<br />

Pagina 22 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

I o vorrei un’isola che avesse la costa con pietre luccicanti e conchiglie<br />

multicolori, nell’acqua tanti pesci che guizzano festanti, delfini e uccelli<br />

che, con i loro versi, creano un’armonia straordinaria. Vorrei che almeno<br />

in quell’isola non ci fossero rumori di motori e di clacson per non danneggiare<br />

quel posto fantastico dove la natura trionfi. In mezzo a tanta bellezza<br />

ogni bruttura umana come guerre e prepotenze sarebbero impensabili<br />

e solo in pace con sé, ci si sente ricchi. Lorenzo Gulino IV B<br />

Q uando sono infastidita<br />

dal baccano, faccio un<br />

tuffo nella mia “isola che<br />

non c’è”, Storibook, che<br />

vista dall’alto sembra un<br />

libro, ma è più affascinante<br />

di una storia di avventura.<br />

E’ quasi interamente<br />

ricoperta di una foresta<br />

fitta, ma amica, perché<br />

non ci sono pericoli e gli<br />

stessi animali, vivono senza<br />

aggredirsi, visto che c’è<br />

spazio e cibo per tutti. Sarà<br />

l’aria mite e profumata<br />

di mare e di fiori a procurare<br />

un senso di duraturo<br />

benessere. La mia casa è<br />

l’unica , perché l’isola è<br />

mia, ma la mia famiglia ed<br />

io non siamo mai soli: infatti<br />

nel molo del porticciolo<br />

non c ‘è solo la mia barca<br />

, ma quelle dei tanti amici<br />

che vengono a trovarci.<br />

Nella mia casa, bellissima,<br />

accogliente, superconfortevole<br />

mi diverto con le<br />

mie amiche , fuori e dentro<br />

casa, ma il momento<br />

magico arriva di sera,<br />

quando sulla terrazza della<br />

mia camera ci stendiamo<br />

sul pavimento e guardiamo<br />

le stelle.<br />

Giada Piccitto 4^B<br />

NNNN ell’isola che non c’è vivono due naufraghi molto fortunati:<br />

l’isola è magica perché basta pensare a qualcosa che piace e questa<br />

si avvera. Io che sono una dei due naufraghi penso che occorra<br />

un riparo comodo e accogliente. Ecco che si materializza una<br />

casa con quello che fa per me. C’è un vulcano attivo, che comincia<br />

ad eruttare e mi dispiace pensare che la lava possa distruggere<br />

tanta bellezza. La magia dell’isola interviene e trasforma la lava in<br />

un tappeto di fiori e il vulcano in una tranquilla montagna.<br />

Martina Scapellato, IV^ B<br />

ella mia isola personale, N io sono il re. La popolazione<br />

è formata da tutti i miei<br />

amici, che sono miei consiglieri<br />

e, insieme, stabiliamo le regole.<br />

La prima è non fare entrare<br />

adulti: noi possiamo andare<br />

a trovarli ma loro non<br />

possono venire. La seconda<br />

regola vieta la frequenza della<br />

scuola; la terza regola vieta di<br />

litigare, pena l’espulsione<br />

dall’isola. Nell’isola vivono liberi<br />

cani, cavalli, pecore, galline<br />

e conigli; sugli alberi cre-<br />

L ’isola che non c’è<br />

esiste solo nella mia<br />

mente e se non posso<br />

viverci è lì che stanno<br />

tutti i miei desideri. Lì<br />

sicuramente non c’è<br />

scuola e quindi non ci<br />

sono compiti da fare; lì<br />

c’è magia e non esistono<br />

cattiverie, guerre,<br />

invidie e gelosie. C’è<br />

sempre il sole e gli uccelli<br />

sembrano danzare<br />

nell’aria al tramonto.<br />

Ogni tanto, quando sono<br />

triste, penso di vivere<br />

lì e mi torna il sorriso.<br />

Marika Olivieri,<br />

IV B<br />

scono bibite e dolciumi e ogni<br />

cibo è gratis e così non c’è<br />

crisi. Ci sono fiori profumati e,<br />

a nostra disposizione, bici,<br />

monopattini, palloni e, naturalmente,<br />

campi di calcio. Lungo<br />

la spiaggia, di sera, si fa festa<br />

come in discoteca; si mangia a<br />

volontà perché nessun cibo fa<br />

male alla salute e ci si augura<br />

la buonanotte con fuochi<br />

d’artificio. Peccato che la mia<br />

isola fantastica non esiste; se<br />

esistesse sarebbe bellissimo.<br />

Dennis Kodra, IV B


Anno XV n. 2<br />

Mago Inverno è arrivato<br />

E’ arrivato Mago Inverno con un<br />

cappello pieno di cristalli di ghiaccio.<br />

Ha il naso rosso, gli occhi neri,la<br />

bocca sorridente, le mani piccole.<br />

Indossa un vestito azzurro,<br />

pantaloni rossi e scarpe a punta<br />

nere In mano ha un sacco pieno di<br />

nuvole nere, vento gelido e fiocchi<br />

di neve. Ha pure una bacchetta<br />

gialla con cui fa arrossare tutti i<br />

nasi dei bambini e degli adulti. E’<br />

buono, simpatico e allegro, vive in<br />

un blocco di ghiaccio e fa ridere<br />

tutti perché quando passa porta<br />

gioia con la neve e ci regala il Carnevale.<br />

Marco Guastella 2^ D<br />

L’Inverno<br />

INVERNO<br />

Io Mago Inverno lo immagino<br />

con un cappello a punta bianco<br />

con delle palline argentate. Ha<br />

la testa rotonda e piccola, i capelli<br />

corti e neri, ha gli occhi<br />

azzurri come il mare, una bocca<br />

grande e sorridente. In mano<br />

ha una bacchetta gialla. Porta<br />

tanto freddo, neve e gelo, ma<br />

anche le feste più belle: Natale<br />

e Carnevale. Vive in un castello<br />

alto, grande, di ghiaccio, su<br />

una montagna tra le nuvole.<br />

Stefano Barrano 2^ D<br />

Pagina 23<br />

L’Inverno è una stagione fredda. Le giornate sono corte, gli alberi del bosco sono pieni di neve.<br />

Quando vado sull’Etna io indosso sciarpa, cappello, giubbotto pesante, doposci. A Ragusa, siccome<br />

non ho il giardino, gioco sempre a casa: quando sono sola coloro e disegno, quando c’è mio<br />

fratello gioco con lui a bigliardino o guardiamo la TV. Mamma e papà invitano la nonna a casa<br />

che ci racconta tante favole. Questa stagione mi piace perché resto a casa e perché porta la festa<br />

del Carnevale che è molto allegra e piena di colori.<br />

Giuliana Antoci 2^ D<br />

L’orso e il bruco<br />

Un giorno d’autunno un orso di nome Alex andò alla ricerca di foglie<br />

per costruire il suo lettino. Trovò tante foglie, rosse, gialle, arancioni,<br />

e le portò dentro la tana. Quando arrivò l’inverno, il lettino<br />

era già pronto e l’orso si sdraiò, ma non riusciva a chiudere occhio.<br />

Allora vide che su una foglia c’era un bruco, ma non lo ammazzò<br />

perché non aveva fatto niente di male. Fecero amicizia e trascorsero<br />

l’inverno insieme.<br />

Laura Valentina Ferrera 2^ D


Pagina 24<br />

La strega malvagia<br />

Classe 1^ C<br />

STORIELLE<br />

Strega-Castello-Grillo-Sbadiglio<br />

Tanto tempo fa in un castello abitava una strega malvagia. Una mattina<br />

vide un grillo e pensò di trasformarlo in rospo. Il grillo trasformato in rospo<br />

si arrabbiò, perciò fece uno sbadiglio grandissimo e arruffò i capelli<br />

della strega che prese una spazzola e si pettinò.<br />

Chiara Antoci- Dario Chessari- Gabriele Tomassini<br />

Squalo- Bambino/a-Acquario-Genitori<br />

La bambina e lo squalo<br />

C’era una volta una bambina di nome Ambra che<br />

amava tanto i pesciolini rossi. Allora un giorno i<br />

suoi genitori la portarono a visitare il grande acquario<br />

di Genova. Là vide tanti pesciolini colorati e<br />

bellissimi e rimase tanto affascinata che non voleva<br />

andare via. All’improvviso vide un pesce grandissimo e si spaventò. I suoi<br />

genitori le dissero che era lo squalo ed era molto pericoloso.<br />

Flavia Antonelli<br />

Una splendida giornata<br />

Un bambino andò con i suoi genitori a visitare<br />

un acquario.<br />

Vide pesci di tutti i tipi: squali, balene, delfini,<br />

granchi, aragoste.<br />

Quando tornò a casa decise di tenere nella<br />

sua cameretta una boccia con due pesciolini rossi per ricordare<br />

sempre quella splendida giornata.<br />

Anna Gennuso<br />

Lo squalo<br />

Un bambino va a visitare insieme ai<br />

suoi genitori un grande acquario.<br />

E’ felice, ma quando vede lo squalo,<br />

incomincia a piangere e scappa<br />

via.<br />

Gabriele Anfuso<br />

Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento


Anno XV n. 2<br />

AMBIENTE<br />

VISITA AI LABORATORI<br />

DI GEOGNOSTICA E GEOLOGIA DELLA PROVINCIA DI RAGUSA<br />

Pagina 25<br />

Venerdì 22 Febbraio siamo andati presso i laboratori della Provincia Regionale di Ragusa, settore di geologia<br />

e di geognostica. Quando siamo arrivati il relatore ci ha portato in una saletta e ci ha spiegato che la Provincia,<br />

prima di costruire case, palazzi, strade deve conoscere il terreno e che serve un ingegnere per costruire<br />

gli edifici ma anche un geologo per studiare il terreno.<br />

NEL LABORATORIO DI GEOLOGIA<br />

Nel laboratorio di geologia<br />

si analizza il terreno<br />

e le rocce. Il relatore ci<br />

ha detto che una roccia<br />

contiene minerali, frammenti,<br />

residui di esseri<br />

viventi. Ci sono vari tipi<br />

di rocce:<br />

• rocce sedimentarie<br />

• rocce marine ( originarie dal mare)<br />

• rocce magmatiche ( nate da una eruzione vulcanica)<br />

• rocce metamorfiche (nate dalla trasformazione di<br />

rocce diverse)<br />

• rocce evaporitiche (nate dall’evaporazione del mare)<br />

Le tipiche rocce di Ragusa sono formate da carbonato<br />

di calcio, hanno un colore biancastro e sono durissime<br />

ma anche delicate. Se mettiamo acido cloridrico si ha<br />

una reazione chimica tra il carbonato di calcio e questo<br />

acido e così la roccia si scioglie. Invece la roccia<br />

di Vittoria è formata dal quarzo e ha un colore azzurrino<br />

e se noi mettiamo acido nel quarzo non succede<br />

nulla a causa delle impurità. La durezza delle rocce si<br />

misura in kg su cm quadrato. Per rompere un cubetto<br />

di 49 kg si deve utilizzare un peso di 15 tonnellate.<br />

Alcuni milioni di anni fa, a causa di fenomeni naturali,<br />

l’oceano Atlantico si prosciugò e si formò il gesso<br />

naturale che contiene molte molecole di acqua; quando<br />

l’acqua va via si forma il gesso da lavagna. Il cloruro<br />

di sodio è simile al sale e forma un’altra roccia:<br />

il granito. Il granito è una roccia di origine magmatica.<br />

Quando il magma arriva in superficie si solidifica<br />

e si forma il granito che è una roccia “intrusiva”.<br />

L’”ossidiana” è una roccia molto utile per creare arnesi.<br />

Una roccia metamorfica si<br />

riconosce da tutte le ondulazioni<br />

che si trovano in superficie<br />

e queste ondulazioni<br />

derivano dalla trasformazione<br />

di una roccia preesistente.<br />

Per marmo si intende tutte le<br />

rocce che si possono tagliare.<br />

A cura di Gianna Guastella e Vanessa Criscione 5^ C<br />

TERREMOTI<br />

In un’altra sala ci hanno spiegato come si studia<br />

il terremoto e ci hanno anche detto quali terremoti<br />

sono stati catastrofici, come quello del 1693<br />

che distrusse l’antica Ragusa o quello del 1901 a<br />

Messina che causò anche un maremoto. Poi ci<br />

hanno fatto vedere il sismografo, un apparecchio<br />

che registra i movimenti della terra ed è in grado<br />

di registrare anche i terremoti più lontani come<br />

quello che accadde in<br />

Grecia, per esempio. Ci<br />

sono 5 sismografi nella<br />

provincia di Ragusa e<br />

sono: Ragusa, Santa<br />

Croce, Giarratana, Ispica,<br />

Acate. Il punto<br />

in cui nasce un terremoto<br />

si chiama IPOCENTRO, quando arriva in<br />

superficie si chiama EPICENTRO; a mano a mano<br />

che lo onde si allargano perdono potenza.<br />

LA CARTA<br />

GEOLOGICA<br />

Il relatore poi<br />

sul tavolo ha<br />

stirato la carta<br />

geologica dove<br />

è rappresentato il territorio della Provincia di Ragusa<br />

e in base ai colori si possono distinguere i<br />

vari tipi di rocce. Il marrone chiaro indica che il<br />

territorio è ricco di rocce carbonatiche; il colore<br />

giallo che la zona è sabbiosa; il colore rosso che<br />

ci sono rocce vulcaniche. La carta geologica<br />

fa vedere anche le faglie: sono le rotture immediate<br />

della roccia e il terremoto è l’energia<br />

liberata dalle faglie. In tutta la Sicilia orientale<br />

ci sono alte probabilità che si verifichino<br />

dei terremoti. Questa visita è stata molto bella<br />

e interessante e abbiamo imparato molte cose.


Pagina 26<br />

RICORRENZE<br />

L’importanza L’importanza di di ricordare ricordare affinchè affinchè eventi eventi simili simili non non debbano debbano mai mai più più accadere<br />

accadere<br />

Disegno di Alessandro Colombo<br />

La farfalla<br />

Una farfalla vola<br />

su un campo di concentramento,<br />

tra il fumo grigio dei crematoi.<br />

Vede tanto filo spinato e poveri bambini.<br />

Baracche di legno sporche e buie.<br />

La farfalla si sente male<br />

e cade sull’unico filo d’erba.<br />

Mattia<br />

La morte ad Auschwitz<br />

Un posto che sembra normale<br />

si trasforma in un inferno.<br />

Attorno filo spinato,<br />

dentro letti di legno ,<br />

dove le persone dormono<br />

e non vogliono aprire gli occhi<br />

per non vedere la morte<br />

che lì incombe.<br />

Liborio, Giada, Mattia, Manfredi.<br />

GLI GLI ALUNNI ALUNNI ALUNNI DELLA DELLA QUINTA QUINTA B<br />

B<br />

"Giorno della Memoria" è una ricorrenza istituita con la legge 211 del 20 luglio<br />

2000, dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale<br />

di dichiarare il 27 gennaio come giornata per ricordare la data dell'abbattimento<br />

dei cancelli di Auschwitz e commemorare la Shoah ,cioè lo sterminio<br />

del popolo ebraico, Tra il 1938 e il 1939 furono emanate , in molti paesi<br />

dell’Europa ,leggi razziali per allontanare gli ebrei, gli zingari, i testimoni di<br />

Geova e i disabili dai posti pubblici e dalle scuole. Più avanti molto di loro vennero<br />

arrestati e deportati nei campi di sterminio e di concentramento. Il cibo era<br />

scarso e vivevano in baracche di legno. Non c’era nessuna pietà per costoro,che<br />

non avevano fatto nulla di male. Più di sei milioni di ebrei non tornarono più<br />

nelle loro case e tra questi moltissimi furono i bambini. Nel campo di Terezin,<br />

sul territorio della Cecoslovacchia a circa 60 Km da Praga ,vivevano 15.000<br />

bambini .Non ne sono sopravvissuti nemmeno 100. Uomini, donne , bambini e<br />

vecchi furono uccisi nelle camere a gas o sotto ai colpi dei fucili e i loro corpi bruciati<br />

nei forni crematoi.<br />

Dopo Dopo la la lettura lettura di di documenti documenti e e testimonianze testimonianze sulla sulla Shoah, Shoah, ALCUNE ALCUNE NOSTRE NOSTRE PRODUZIONI.<br />

PRODUZIONI.<br />

La vita ad Auschwitz<br />

La vita ad Auschwitz<br />

è stata molto dura per gli ebrei,<br />

morti di fame hanno vissuto<br />

e i sogni dei bambini<br />

hanno distrutto!<br />

Non hanno conosciuto pace,<br />

dormendo senza volersi svegliare.<br />

Sognare che quell’incubo finisse,<br />

con la speranza di poter vivere<br />

il domani.<br />

Auschwitz<br />

Solo chi ha vissuto ad Auschwtz<br />

sa com’è stata la vita nel campo.<br />

Io mi chiedo come un uomo<br />

possa dare tante sofferenze<br />

a un fratello.<br />

Sajros, Carlotta,<br />

Morena, Andreea<br />

Giacche numerate, sudice<br />

per il lavoro e la fatica.<br />

Poco cibo e poca libertà,<br />

che vergogna c’era là!<br />

Chiara C. Chiara<br />

L. Alessandro, Matteo<br />

Un po’ di pace!<br />

Un po’ di pace, è chiedere troppo?<br />

Vorrei vedere il cielo azzurro ,<br />

senza vedere persone morire.<br />

Morire di freddo e nel fango.<br />

Una farfalla vola sul campo,<br />

Che gioia!<br />

Immaginando di essere<br />

una delle bambine di Terezin.<br />

Carlotta<br />

Nel campo di concentramento<br />

Nel campo di concentramento non ci sono colori,<br />

nel campo di concentramento non ci sono emozioni,<br />

nel campo di concentramento non ci sono sorrisi,<br />

non ci sono sapori ,ma solo la paura di morire<br />

e il terrore di vivere un’altra giornata<br />

in quel campo circondato da filo spinato.<br />

Giovanni


EMOZIONI<br />

Anno XV n. 2 Pagina 27<br />

Classe 4^ C<br />

L a mia Ragusa è bellissima, con i suoi colori<br />

allegri, il verde delle colline e delle cave che circondano<br />

la città, caotica nelle ore di punta ma<br />

serena e accogliente sempre. In inverno nonostante<br />

il freddo spesso si alternano giornate soleggiate<br />

e il sole fa risplendere i monumenti e le<br />

vecchie case mentre nei giardini brillano le foglie<br />

gialle degli alberi e il bruno dei campi. E’<br />

molto bello vedere i tenui raggi del sole posarsi<br />

sui visini dei bimbi che giocano nei giardini o<br />

nelle villette comunali. Le giornate d’inverno<br />

sono anche grigie, piovose ed è triste il mantello<br />

cupo della nebbia che ricopre tutta la città. Si<br />

intravedono appena gli alberi, le macchine e la<br />

gente che si sposta velocemente lungo i marciapiedi.<br />

Nella mia città è raro vedere cadere la<br />

neve soffice e bianca, ma quelle poche volte è<br />

stupendo ammirare il paesaggio innevato. Noi<br />

bambini siamo entusiasti ed io rimango affascinata<br />

nel vedere tutta la vallata, dove si affaccia<br />

gran parte della mia casa, tutta bianca e fredda.<br />

La gente è super<br />

agitata perché<br />

non siamo<br />

abituati alla neve,<br />

soprattutto<br />

nell’orario scolastico<br />

c’è un<br />

intreccio di clacson e di suoni. Io preferisco stare<br />

a casa al calduccio, lontano dalla pioggia fastidiosa<br />

e dal vento freddo che porta tanti malanni.<br />

Amo ammirare dalle finestre di casa mia il<br />

tramonto con i suoi splendidi colori: arancio,<br />

rosso, giallo che a poco a poco si allontanano<br />

verso ovest fino a scomparire nel nulla. Spero di<br />

non lasciare mai la mia Ragusa e tutto ciò che la<br />

rende speciale, le sue colline e le cave, il fiume<br />

Irminio ricco di vegetazione ma soprattutto le<br />

splendide chiese barocche, i palazzi con le balconate<br />

ornate da facce buffe o splendide sirene<br />

e musicisti, le nostre campagne che la circondano<br />

e il mare che anche in pieno inverno le regala<br />

un dolce tepore. Benedetta<br />

La mia casa<br />

L a mia casa è situata a Marina di Ragusa, dove il sole non smette mai di sorridere.<br />

E’ molto grande ma il suo colore è sbiadito nel tempo. Il tetto è rosso con tegole antiche e fragili. La<br />

porta d’ingresso è decorata e le finestre sembrano occhi che guardano in segreto. E’ la casa che hanno<br />

costruito i miei nonni così ha mobili antichi. Io amo una vecchia credenza dove fanno bella mostra bicchieri<br />

e piatti di vetro: mi sembra di ammirare e rivivere tempi lontani. Dalla mia terrazza si vede il mare che si<br />

infrange tra gli scogli pieni di alghe. Dalla mia soffitta, la sera, si vedono le stelle d’argento che danzano<br />

nella notte come ballerine sulle punte, si vedono anche mille lucine che si accendono e spengono: sono le<br />

barche. L’angolo che preferisco è il giardino do- ve curo le mie piantine sotto<br />

il caldo sole d’estate. Caterina<br />

Un angolo del mio<br />

giardino<br />

icino casa c’è un<br />

V grande salice piangente.<br />

In estate l’albero è<br />

verde, pieno di foglie e<br />

rami che scendono fino a<br />

terra. E’ talmente grande<br />

che sembra una capanna,<br />

così io e le mie amiche ci rifugiamo là sotto e<br />

non ci vede nessuno. E’ la nostra casa segreta,<br />

con un pezzo di tronco abbiamo costruito<br />

il tavolo e con la corda abbiamo realizzato<br />

un’altalena. Il pomeriggio portiamo la merenda<br />

e ci impegniamo in tanti giochi.<br />

L’albero è il nostro rifugio e il nostro regno, lì<br />

sotto le ore passano in fretta a chiacchierare<br />

e a stare insieme. Alice<br />

Il mondo a colori<br />

IIII o ho un passione per il disegno: dipingere il<br />

mondo intero,i fiori e le piante. Colorerei i volti<br />

della gente amareggiata portando la pace, dipingerei<br />

un cuore rosso nelle vetrine dei negozi, e<br />

per gli innamorati disegnerei un mazzo di rose<br />

fiorite e colorate, e per me tutti i giocattoli del<br />

mondo. Infine penso alla mia mamma il suo colore<br />

preferito e’ il rosso allora voglio pitturare<br />

tante cose di colore rosso: un abito da sera , una<br />

borsetta ricamata,delle scarpe decorate e infine<br />

un bel fermaglio. Al mio fratellino Enrico una<br />

moto di colore blu, il colore della notte fonda .<br />

Per concludere disegnerò a tutti i bambini che<br />

ne hanno bisogno una casa in cui vivere e una<br />

famiglia con cui abitare. E a tutto il mondo un<br />

arcobaleno di mille colori dorati. Daria


INTERCULTURALITA’<br />

Pagina 28 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

F requentare la scuola si sa, ci costa non poca fatica per via dei compiti, della fretta della mattina e di certi<br />

compagni dispettosi, però a scuola ci si diverte e tra i compagni a volte, nascono vere amicizie. Può succedere,<br />

come è capitato a noi, di sentirci più importanti con un compagno arrivato da lontano, ad anno scolastico iniziato.<br />

A metà gennaio nelle nostre classi sono stati inseriti due fratelli Emailin e Giovanni,nati in un posto splendido per<br />

la natura e la vivacità della gente, dov’ è sempre estate. Emailin e Giovanni nati nella Repubblica Dominicana,<br />

ci piacciono : parlano il castigliano, ma sanno farsi capire con i loro modi gentili e allegri e sono bravissimi a<br />

far canestro e capriole acrobatiche. I compagni di Giovanni ed Emailin delle classi 3^A e 4^B<br />

La Repubblica Dominicana è una democrazia rappresentativa<br />

situata nell'isola caraibica di Hispaniola, nelle Grandi<br />

Antille Il clima è prevalentemente tropicale, con piogge abbondanti,<br />

ed una temperatura tra 25 e 30 °C.<br />

Capitale: Santo Domingo Valuta: Peso dominicano Presidente:<br />

Danilo Medina Lingua ufficiale: Lingua spagnola.<br />

L’arte dominicana risente dei vari influssi che si sono succeduti<br />

nel corso dei secoli sull’isola, e presenta elementi della<br />

cultura africana mescolati a quella ispanica ed americana. La R. Dominicana vanta una grandissima<br />

tradizione nel campo del ballo e della musica, con ritmi tropicali di successo mondiale come la salsa ,<br />

il merengue e la bachata, il vero ritmo dominicano che negli ultimi anni è stato oggetto<br />

di riscoperta. Verso la fine dell’estate nella capitale Santo Domingo si svolge<br />

un importante Festival del Merengue. I dominicani hanno un grande interesse nei<br />

confronti dello sport, e vantano una grande tradizione nel campo del baseball, portato<br />

qui dagli americani La Repubblica Dominicana è uno dei paesi più religiosi del<br />

continente americano, nel paese infatti la maggior parte della popolazione professa<br />

la religione cristiana e la Pasqua ed il Natale sono vissute con grande partecipazione.<br />

ARIA ARIA DI DI<br />

CARNEVALE<br />

CARNEVALE<br />

Il mese di febbraio in Repubblica Dominicana è il mese più<br />

adatto per conoscere lo spirito più vero di questo Paese. Il<br />

Carnevale viene festeggiato ogni domenica del mese nelle<br />

principali città: da La Vega a Santo Domingo, da Bonao a<br />

San Cristóbal passando per Barahona e Samaná, turisti e<br />

dominicani si lasciano coinvolgere da questa atmosfera di<br />

divertimento e spensieratezza in cui tutti si possono permettere<br />

di lasciarsi andare al loro spirito più vero. Le origini<br />

del Carnevale dominicano risalgono al 1520 e si tratterebbe,<br />

quindi, del più antico di tutto il Nuovo Mondo. Oltre alle consuete sfilate e alle danze<br />

che in Repubblica Dominicana non mancano mai, caratteristiche del carnevale dominicano<br />

sono le maschere del diablo diablo cojuelo e del Robalagallina. In tutto il Paese il Carnevale è una<br />

manifestazione molto sentita: sono ben 13 13 13 13 i i i i Carnevali Carnevali Carnevali Carnevali ufficiali. ufficiali ufficiali ufficiali


Anno XV n. 2<br />

Mercoledì 13<br />

Marzo abbiamo<br />

osservato<br />

con gioia la<br />

fumata bianca<br />

che simboleggia la scelta del successore di Benedetto<br />

XVI: il suo nome è Jorge Mario Bergoglio,<br />

Arcivescovo di Buenos Aires, primo pontefice<br />

sudamericano della storia; egli ha scelto di chiamarsi<br />

PAPA FRANCESCO ispirandosi alla figura di<br />

S. Francesco d’Assisi, come simbolo di povertà e<br />

umiltà. Le sue prime parole sono state: “ I cardinali<br />

hanno cercato il Papa alla fine del mondo.<br />

Pregate per me e per la chiesa cattolica di tutto<br />

il mondo”. Papa Francesco ha subito conquistato<br />

tutti con la sua semplicità, la sua bontà e la sua<br />

L a visita al museo di Kamarina<br />

ci ha fatto scoprire<br />

molte cose interessanti. Kamarina<br />

era una colonia greca<br />

fondata da due siracusani nel<br />

598 a.C. che scelsero questo<br />

promontorio per visualizzare<br />

tutto il mare antistante da<br />

dove si vede anche il golfo di<br />

Gela e l'Etna e quindi era un<br />

punto strategico per avvistare<br />

i nemici. Siamo stati nell'Acropoli,<br />

cioè la parte più alta della<br />

città, che è rimasta l'unica<br />

area che non fu quasi distrutta<br />

e nel 1948 addirittura vi fu<br />

costruita una chiesetta a ridosso<br />

del Tempio dedicato alla<br />

Madonna di Cammarano, poi<br />

questa chiesa fu distrutta da<br />

un incendio e adesso la statua<br />

si trova vicino alla chiesa di<br />

Scoglitti. Kamarina aveva anche<br />

il suo porto-canale infatti<br />

era delimitato da due fiumi, il<br />

fiume Oanis e il fiume Ippari<br />

che all'epoca era un fiume<br />

navigabile e le navi, prove-<br />

NOTIZIE<br />

nienti da Roma, Cartagine,<br />

Siracusa, Atene potevano entrare,<br />

attraccare e commerciare<br />

con i Kamarinensi. La città<br />

fu distrutta, poi venne edificata<br />

la chiesetta e nell' 800 a.C.<br />

fu costruita una fattoria che<br />

nel 1885 fu trasformata da<br />

due architetti in museo. Abbiamo<br />

visto nel museo, in ordine<br />

cronologico dal 598 al 258<br />

a.C., tutta la storia e i reperti<br />

di Kamarina. Il museo ospita<br />

la più grande collezione di<br />

anfore commerciali del Mediterraneo,<br />

circa 4700; ossa di<br />

animali preistorici, il basamento<br />

a gradoni dei templi,<br />

carte d'identità dei Kamarinensi,<br />

sarcofagi, fossili, oggetti<br />

di uso quotidiano, plastici,<br />

cartine e...occorre veramente<br />

andarlo a visitare per rendersi<br />

conto del grande patrimonio<br />

storico che custodiamo!<br />

Andrea Burzichelli e<br />

Anna Moncada 5^ D<br />

umiltà, rinunciando a<br />

molti dei privilegi di<br />

cui gode un papa,<br />

andando fra la gente<br />

a distribuire sorrisi,<br />

carezze e strette di<br />

mano e, soprattutto,<br />

regalandoci parole di<br />

incoraggiamento, di<br />

speranza, che ci esortano<br />

a non abbandonarci<br />

al pessimismo<br />

e ci insegnano<br />

ad amare tutti senza<br />

riserve.<br />

Anna Iapichino e M. Rita Rabbito 5^ C<br />

Pagina 29<br />

T utte le notti, sui tetti di ogni città, gira<br />

un’ombra nera, fatta di fumi velenosi e di<br />

gas sporchi. Ogni u cello si rifugia nel<br />

proprio nido, le nuvole scure ricoprono la<br />

luce della luna, colorando il cielo di grigio;<br />

l’aria diventa i respirabile ed ha un cattivo<br />

odore. Tutte le persone chiudono porte e<br />

finestre, per non fare entrare l’ombra.<br />

Non si sentono i grilli cantare e non ci sono<br />

più lucciole. L’ombra nera allunga i<br />

suoi tentacoli in tutte le vie di ogni città,<br />

nei boschi, nei mari, fino ad a rivare sotto<br />

te ra, nelle falde acquifere. Lei non ama i<br />

colori e copre tutto, ma non sa che noi siamo<br />

gli uomini e le do ne del domani e che<br />

faremo di tutto per sconfi gerla .<br />

Alessandra Puntillo 4^ D<br />

U Papa<br />

Erumu tutti ravanti a televisioni<br />

a San Pietru ciuvia<br />

ma a ghenti co paracqua aspittava<br />

… u papa<br />

Finalmenti a fumata bianca<br />

… saidu cu è u papa nuovu?<br />

Veni ri luntanu<br />

Parra spagnolo<br />

ma è assancato<br />

e si ciama comu o santu mportanti<br />

FRANCESCO<br />

LLORIA… A DIU … E O PAPA!<br />

Enrico Massari 5^ E


MUSICA<br />

Pagina 30 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Costruiamo… la musica!<br />

Salve amici abbiamo pensato che, per chi ama la musica,<br />

può essere utile qualche suggerimento creativo... provate a<br />

seguire i nostri consigli e scoprirete che è possibile suonare<br />

anche se non avete a casa un costoso strumento musicale!<br />

Materiale occorrente:<br />

• plastilina;<br />

plastilina;<br />

• un un metro metro di di tubo tubo di di gomma;<br />

gomma;<br />

• forbici;<br />

forbici;<br />

• nastro nastro adesivo.<br />

adesivo.<br />

DO = 17,5 cm<br />

RE = 15,5 cm<br />

MI = 13,5 cm<br />

FA = 12,5 cm<br />

SOL = 11 cm<br />

LA = 10 cm<br />

SI = 9 cm<br />

DO = 8,5 cm<br />

IL FLAUTO DI PAN<br />

Procedimento<br />

1. 1. Taglia Taglia il il tubo tubo in in otto otto pezzi. pezzi. pezzi. Segui Segui le le misure<br />

misure<br />

indicate indicate sotto.<br />

sotto.<br />

2. 2. Allinea Allinea i i tubi tubi in in ordine ordine decrescente decrescente e e fissali<br />

fissali<br />

con con il il il nastro nastro adesivo.<br />

adesivo.<br />

3. 3. 3. Ora Ora Ora chiudi chiudi l’estremità l’estremità di di ogni ogni tubo tubo tubo (sul (sul (sul lato lato<br />

lato<br />

dove dove i i tubi tubi sono sono allineati) allineati) con con delle delle palline palline<br />

palline<br />

di di plastilina.<br />

plastilina.<br />

CURIOSITA’<br />

CURIOSITA’<br />

Il flauto di Pan è anche detto siringa siringa di di Pan Pan. Pan Secondo la leggenda, il<br />

dio Pan era innamorato di una ninfa di nome Syrinx (Siringa) che non<br />

ricambiava però il suo amore. Siringa, per sfuggire a Pan, si fece trasformare<br />

in canna. Disperato, Pan tagliòtagliò la canna in pezzi di lunghez-<br />

za za diversa diversa e e li li legò legò insieme insieme, insieme ottenendo uno strumento musicale.<br />

Materiale Materiale Materiale occorrente:<br />

occorrente:<br />

• otto otto otto bottiglie bottiglie bottiglie di di vetro vetro vetro uguali; uguali;<br />

uguali;<br />

• un un un mestolo mestolo di di legno;<br />

legno;<br />

• acqua acqua del del rubinetto.<br />

rubinetto.<br />

LO XILOFONO<br />

Cioffi Matteo, Galesi<br />

Giorgia,Incremona Marco<br />

e Termini Gaia 3^D<br />

Il tubo funziona da<br />

risuonatore<br />

e la lunghezza determina<br />

il tono.<br />

Procedimento<br />

Procedimento<br />

1. 1. Metti Metti in in fila fila le le bottiglie bottiglie e e riempile<br />

riempile<br />

con con una una quantità quantità sempre<br />

sempre<br />

maggiore maggiore di di acqua.<br />

acqua.<br />

2. 2. 2. Percuoti Percuoti Percuoti ciascuna ciascuna ciascuna bottiglia bottiglia<br />

bottiglia<br />

con con il il mestolo mestolo e e ascolta ascolta il<br />

il<br />

suono suono suono prodotto. prodotto.<br />

prodotto.


MUSICA<br />

Anno XV n.2 Pagina 31<br />

Lo sapevi che...<br />

Lo xilofono è uno strumento antico: lo troviamo in Asia dal<br />

XIV secolo. Successivamente si diffuse in Africa, da dove gli<br />

schiavi lo portarono in America Latina. In Europa arrivò intorno<br />

al 1500. È È È È uno uno uno uno strumento strumento strumento strumento a a a a percussione, percussione, percussione, percussione, formato formato formato formato da da da da<br />

barre barre barre barre di di di di legno legno legno legno di di di di misura misura misura misura e e e e spessore spessore spessore spessore diversi, diversi, diversi, diversi, montate montate montate montate su su su su una una una una<br />

cassa cassa cassa cassa armonica; armonica; armonica; armonica; viene viene viene viene suonato suonato suonato suonato con con con con due due due due martelletti martelletti martelletti martelletti di di di di legno. legno. legno. legno.<br />

IL TELEFONO A SPAGO<br />

Materiale occorrente:<br />

• due bicchieri di plastica;<br />

• spago (almeno 10 m).<br />

Procedimento<br />

1. Fora entrambi i bicchieri;<br />

2. Fai passare lo spago tra i due fori;<br />

3. Poi fissalo con un nodo a ciascuna estremità.<br />

4. Ricorda: lo spago deve essere teso e non deve<br />

toccare alcun ostacolo. La tua voce viaggia attraverso<br />

lo spago.<br />

Il Il suono suono viaggia viaggia meglio meglio e e più più velocemente<br />

velocemente<br />

attraverso attraverso i i solidi solidi che che non non nell’aria.<br />

nell’aria.<br />

CORSO DI INGLESE<br />

RIVOLTO AGLI ALUNNI DELLE<br />

CLASSI QUARTE E QUINTE<br />

PER LA CERTIFICAZIONE CAM-<br />

BRIDGE YOUNG LEARNERS<br />

ORGANIZZATO DALLA SCUOLA<br />

IN COLLABORAZIONE CON LA<br />

OXFORD GROUP DI RAGUSA.<br />

Maggiore<br />

quantità<br />

d’acqua nella<br />

bottiglia = suono più acuto.<br />

Maggiore<br />

quantità d’acqua significa meno<br />

aria nella bottiglia, quindi una<br />

minore colonna d’aria vibrante.<br />

CORSO DI<br />

GIORNALISMO<br />

RIVOLTO AGLI<br />

ALUNNI DELLE<br />

CLASSI QUARTE E QUINTE OR-<br />

GANIZZATO DALLA SCUOLA IN<br />

COLLABORAZIONE CON LA<br />

DOTT.SSA GIOVANNELLA GAL-<br />

LIANO, GIORNALISTA DEL<br />

QUOTIDIANO “GIORNALE DI<br />

SICILIA”. FINALITA’: UTILIZ-<br />

ZARE LE DISCIPLINE IN FOR-<br />

MA DINAMICA E COME FONTE<br />

DI CONOSCENZA.<br />

CORSO DI STORIA LOCALE<br />

RIVOLTO AGLI ALUNNI DELLE<br />

CLASSI TERZE ORGANIZZATO<br />

DALLA SCUOLA IN COLLABO-<br />

RAZIONE CON IL PROF. GINO<br />

BAGLIERI. FINALITA': FAVO-<br />

RIRE LA CONOSCENZA DEL<br />

PROPRIO TERRITORIO AT-<br />

TRAVERSO L'INDIVIDUAZIO-<br />

NE DI TRACCE STORICHE.


Pagina 32 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

L<br />

’uomo primitivo si espanse nel<br />

cuore dell’Africa. Era molto abile<br />

nel raschiare pelli di animali, appuntiva<br />

bastoni, sfregava pietre ottenendo<br />

scintille e rumori. Era nomade e viveva<br />

in piccoli gruppi. Circa un milione e<br />

mezzo di anni fa sviluppò e migliorò la<br />

scheggiatura delle pietre in entrambi i<br />

lati, potendo uccidere<br />

animali più grossi, avendo<br />

perciò una buona<br />

caccia<br />

C ol passare del tempo<br />

l’uomo primitivo iniziò<br />

ad usare le parti del corpo,<br />

la voce ed alcuni oggetti<br />

per imitare la natura.<br />

Per amplificare la voce e mandare<br />

richiami a distanza, gli uomini primitivi<br />

usavano grandi conchiglie o trombe<br />

fatte di scorza d’albero e furono, dunque,<br />

i primi strumenti<br />

a fiato.<br />

• Percuotevano tronchi<br />

cavi o su pelli tese<br />

sopra un recipiente<br />

vuoto,<br />

• Soffiavano ossa forate<br />

oppure canne forate<br />

• Pizzicavano le corde dell’arco.<br />

L’uomo primitivo oltre a suonare questi<br />

oggetti imparò ad accendere il fuoco<br />

(il primo fu l’uomo Erectus Erectus). Erectus L’uomo<br />

primitivo imparando a suonare gli oggetti<br />

della natura sperava di mettersi<br />

in contatto con essa e con gli dei.<br />

MUSICA<br />

Classe 5^ B<br />

A l calar del sole si riunivano infondo ad<br />

una caverna per celebrare i riti che li avrebbero<br />

messo in contatto con gli dei. I primi<br />

strumenti furono: idiofoni (bacchette, aste<br />

di legno, pietre e argilla), membranofoni,<br />

aerofoni e cordofoni. Ogni popolo, ogni tribù,<br />

ogni paese, secondo l’etnologo Curt<br />

Sachs possedevano un proprio<br />

materiale timbrico, che distingueva<br />

e caratterizzava i vari siti<br />

musicali.<br />

N<br />

el lungo cammino<br />

dell’umanità, dalle sue remote<br />

origini ai giorni nostri, la<br />

preistoria rappresenta la prima infanzia. Sino<br />

al secolo scorso, non era possibile conoscere<br />

canti e musiche poiché queste erano<br />

tramandate oralmente la difficoltà sussisteva<br />

anche per il fatto che i ritmi, scale ed intervalli<br />

non erano riducibili con la nostra<br />

scrittura e con il sistema musicale<br />

d’occidente. L’arte primitiva, sia figurativa<br />

(come la pittura e la scultura) sia temporale<br />

(come la danza ed il canto), non<br />

aveva fini estetici, ma piuttosto lo scopo<br />

preciso era di influenzare la realtà: propiziare<br />

una buona caccia o un buon raccolto<br />

o sconfiggere un nemico.<br />

L a musica, il canto, la danza avevano anche<br />

lo scopo di guarire o di evocare. Per tutti<br />

questi motivi essa era prerogativa solo<br />

dello stregone o dello stesso sciamano, il<br />

solo conoscitore di melodie, di ritmi, di strumenti,<br />

così come di ingredienti magici che,<br />

inseriti in un rituale appropriato, potevano<br />

ottenere lo scopo desiderato. Ad esempio il<br />

tuono preannuncia la tempesta ed era motivo<br />

di profondo terrore; lo scrosciare delle<br />

onde rispecchiava la voce della divinità dagli<br />

abissi; l’eco segnava la presenza soprannaturale<br />

degli spiriti.


Anno XV n. 2<br />

Ai Salesiani, domenica 10 febbraio,<br />

si è festeggiato il Carnevale.<br />

I bambini si sono travestiti<br />

con tante mascherine: i genitori<br />

hanno comprato dei biglietti per<br />

farli partecipare a dei giochi. La<br />

vincita dava diritto ad un biglietto<br />

con cui alla fine si prendevano<br />

i regali. Per colpa del vento i giochi<br />

si sono tenuti dentro<br />

l’oratorio. Quest’anno nonostante<br />

il vento i bimbi che hanno partecipato<br />

sono stati tantissimi. G. B.<br />

A Ispica una donna anziana è stata<br />

aggredita, finendo all’ ospedale. L’<br />

hanno ricoverata per una frattura<br />

alla spalla . La donna adesso sta<br />

meglio. Qualche giorno prima un<br />

giovane ragazzo a viso scoperto al<br />

centro della città ha tentato di fregarle<br />

la borsetta, ma la donna ha<br />

resistito tirando un grosso strattone.<br />

I carabinieri stanno cercando l’<br />

autore del colpo in tutta la città<br />

aiutandosi con i ricordi dell’ anziana<br />

signora.<br />

Gisella Battaglia IV A<br />

GIORNALISMO<br />

AUTUNNO<br />

Pagina 33<br />

La magnifica gara di Sanremo ha portato almeno uno spicchio di felicita all’<br />

Italia, che sta passando un brutto periodo: le dimissione del papa e la crisi che<br />

non smette di pesare sugli italiani. La gara è stata presentata da Luciana Littizzetto e Fabio Fazio, una coppia<br />

che ha fatto la storia e che con comicità ha toccato argomenti seri senza farne scandalo. Molta gente<br />

pensa che il discorso tenuto da Luciana Littizzetto sui diritti delle donne sia stato molto bello e profondo,<br />

nessuno si aspettava che una donna con un carattere così forte provasse sentimenti cosi dolci e significativi.<br />

Quest’ hanno é stato ricordato il famosissimo Mike Buongiorno ed è stata istituita una statua in suo<br />

onore. In oltre sono state ricordate alcune canzoni vincitrici degli scorsi festival di Sanremo e questa è<br />

stata un’iniziativa che sicuramente sarà piaciuta anche ai più anziani. Il televoto è stato molto diverso da<br />

quello degli altri anni e i vincitori sono stati eletti anche in base a una giuria tecnica. I vincitori: il 1° è stato<br />

Marco Mengoni con la canzone ”l’ Essenziale”, i secondi invece sono stati Elio e le Storie Tese con” La canzone<br />

mononota” e i terzi sono stati i Modà con la canzone”Se si potesse non morire”. Lucia Mineo 5^ C<br />

CARNEVALE<br />

A RAGUSA:<br />

Sfilata di mascherine<br />

Ispica: Scippata<br />

un’anziana signora<br />

Ancora libero il truffatore<br />

Sanremo 2013<br />

Canzoni nuove, cantanti migliori<br />

A Sanremo nuovi cantanti più giovani,<br />

hanno presentato al pubblico le loro canzoni.<br />

REDAZIONE<br />

REDAZIONE—CRONACHE<br />

REDAZIONE<br />

REDAZIONE CRONACHE<br />

CRONACHE<br />

CRONACHE<br />

Elezioni 2013<br />

Oggi voglio commentare i risultati<br />

delle elezioni che hanno decretato un<br />

pareggio fra tre partiti politici: il<br />

PD, il PDL e il movimento Cinque<br />

stelle che è stato il vero protagonista<br />

delle elezioni, perché quasi tutti i<br />

giovani che sono disoccupati e senza<br />

speranze per il loro futuro, hanno<br />

seguito le parole di Peppe Grillo contro<br />

la corruzione e il malgoverno.<br />

Tutti i grillini sono uniti nel web e<br />

comunicano fra loro restando uniti<br />

nelle loro idee. Peppe Grillo dice che<br />

se il movimento Cinque stelle potrà<br />

governare si<br />

può passare<br />

alla lira. Gli<br />

italiani non<br />

sono contenti<br />

di vivere ancora<br />

senze certezze<br />

per il<br />

futuro influenzati dai condizionamenti<br />

del premier Silvio Berlusconi che<br />

Grillo definisce “ polpetta avvelenata”.<br />

Mi auguro che il presidente della<br />

Repubblica, Napolitano sappia trovare<br />

il giusto equilibrio fra le forze politiche<br />

per dare stabilità all’Italia.<br />

Sara Leggio 4^ C<br />

Rapina a Santa Maria del Focallo<br />

Furto di 60 mila euro in una villetta di Santa Maria<br />

del Focallo. I ladri sono tre uomini: Rosario Tamburello<br />

messinese di 54 anni, Giovanni Alosi 25 anni<br />

anche egli di origine messinese, e Ion Plopis rumeno<br />

di 28 anni. I delinquenti sono stati arrestati dalla<br />

Squadra Mobile di Ragusa, giovedì sera insieme ai colleghi dell’ufficio<br />

di Messina. I poliziotti hanno fermato l’auto con all’interno i tre ladri,<br />

e la refurtiva rinvenuta nel bagagliaio: era una borsa piena di monili<br />

in oro. I fermati non hanno voluto fornire informazioni su dove provenisse<br />

quel materiale, ma lo ha scoperto ugualmente la polizia. Tuttavia<br />

il materiale rubato è stato consegnato ai proprietari. Poplis, si<br />

pensa che lavorasse nel ristorante dei derubati, ciò lo dimostra il fatto<br />

che si è allontanato improvvisamente dalle vittime. Sembra proprio<br />

che sia stato lui il basista del furto, infatti conosceva le abitudini<br />

dei proprietari e sapeva dove cercare. Roberta Costa V C


Pagina 34<br />

Gli allievi del laboratorio junior<br />

sono stati bravissimi, alcuni<br />

pezzi mi hanno colpita perchè<br />

avevano un significato vero e<br />

profondo, che mi rendeva felice<br />

e pensierosa per capire, se anche<br />

io certe volte sono pettegola<br />

o/e vanitosa. Un provino mi colpì<br />

molto, e parlava di una signora<br />

di nome Stella che<br />

un giorno andò dal dottore per<br />

farsi mettere altri nasi, altri occhi,<br />

altre gambe, per farsi trapiantare<br />

quello che voleva,<br />

pensate, desiderava pure due<br />

ali! Il dottore diceva che non si<br />

poteva fare, ma lei gli assicurava<br />

che l'avrebbe pagato con<br />

una bella cifra. Questo provino,<br />

mi fa capire che, le<br />

persone per la bellezza esteriore<br />

farebbero di tutto, ma per la<br />

bellezza interiore? Mi è piaciuta<br />

TEATRO<br />

Le classi quarte e quinte hanno<br />

assistito al teatro Lumière allo<br />

spettacolo “Crazy Boulevard –<br />

provini folli” scritto da Federica<br />

Bisegna con la regia di Vittorio<br />

Bonaccorso e interpretato dagli<br />

allievi del laboratorio junior tenuto<br />

dalla compagnia<br />

G.o.D.o.T.<br />

anche un’altra ragazza che si è<br />

esibita nella ”Pettegola”. Infatti<br />

questo nome è proprio azzeccato!<br />

Si parlava di una ragazza<br />

che ha detto ad una amica che<br />

aveva dato il primo bacio ad un<br />

ragazzo. Questa amica l’ha<br />

detto ad un’altra ragazza, aggiungendo<br />

che la sua amica era<br />

incinta! Questa ragazza l’ha<br />

detto ad un’altra, la ragazza<br />

alla nonna, la nonna al prete, il<br />

prete ad una parrocchiana! Infine<br />

è risultato che la ragazza<br />

aveva dato il primo bacio, è<br />

rimasta incinta, è andata in<br />

Australia, si è sposata con un<br />

canguro e ha avuto due gemelli!<br />

Questa scenetta dimostra che<br />

nella vita le persone ingrandiscono<br />

le notizie, alcune volte<br />

anche involontariamente e però<br />

possono causare disagi. Poi c’è<br />

A A A A cura cura cura cura di di di di Alessia Alessia Alessia Alessia Tumino Tumino Tumino Tumino<br />

e e e e Francesca Francesca Francesca Francesca Giglio Giglio Giglio Giglio 5^ 5^ 5^ 5^ E<br />

EE<br />

E<br />

Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Voi, potete dire che senso ha questo titolo? "Crazy", è una parola inglese che vuol dire "pazzo", mentre<br />

"Boulevard" è una parola francese, con il significato di "viale", quindi "Viale pazzo"o meglio<br />

“Viale della Follia” che richiama un grande classico del cinema, “Viale del Tramonto” del 1950. Perché,<br />

secondo voi questo titolo? Lo spettacolo parlava di un regista che deve scegliere gli attori giusti<br />

per il suo film. Infatti fa dei provini, in cui ci sono persone che vogliono portare a compimento il loro<br />

sogno per diventare dei veri artisti e mostrano le loro qualità in modi diversi. Tra questi aspiranti<br />

attori c’erano alcuni che ci sono piaciuti particolarmente! Essi, dovevano fare un provino, per mettere<br />

in risalto il loro talento. Chi lavora nel mondo dello spettacolo, a volte, però non riesce più a distinguere<br />

i propri limiti cadendo, il più delle volte, nel ridicolo come nei famosi “provini” che ogni<br />

buon attore deve affrontare. Noi tutti, fin dalla nascita, abbiamo qualcosa dentro il nostro animo,<br />

un qualcosa, che ci sembra impossibile realizzare, ma, i sogni si devono mettere in pratica, per stare<br />

bene con se stessi e con gli altri, se no la vita sarebbe triste, senza senso, senza sogni nè speranza.<br />

stato un duo formato da una<br />

bambina e un bambino. La<br />

bambina recitava:<br />

- Eh, bei ricordi quando eravamo<br />

giovani … a scuola … sai che<br />

dopo il mio matrimonio io e mio<br />

marito siamo andati a casa nostra,<br />

lui prima si è tolto il parrucchino,<br />

dopo l’occhio di vetro<br />

e infine la protesi alla gamba<br />

destra. - In quel momento tra il<br />

pubblico si sono scatenate risate,<br />

esclamazioni di stupore, espressioni<br />

di disgusto …<br />

Ci sono stati altri attori<br />

anch’essi molto bravi e divertenti.<br />

Questo spettacolo ci è<br />

piaciuto perché oltre a fare riferimento<br />

ad alcuni attori del<br />

passato, ha anche rappresentato<br />

ironicamente dei particolari<br />

difetti della nostra società!<br />

Ciao, alla prossima!


Anno XV n. 2<br />

SPORT<br />

Pagina 35<br />

S i a m o Federica, Federica, Eulalia, Eulalia, Miriam Miriam e e Giuseppe,<br />

Giuseppe,<br />

quattroquattroquattro amici amici amici che che frequentano frequentano equitazione, equitazione, e e abbiamo abbiamo iniini-<br />

ziato ziato a a cavalcare cavalcare quando quando avevamo avevamo circa circa 7 7 anni, anni, già già allora<br />

allora<br />

il il cavallo cavallo era era l’animale l’animale che che adoravamo! adoravamo! Ricordiamo Ricordiamo ancora ancora oggi oggi quando quando andammo andammo al al maneggio maneggio<br />

maneggio<br />

perperper la la prima prima prima volta volta e e da da allora allora non non abbiamo abbiamo più più smesso smesso di di cavalcare. cavalcare. La La prima prima lezione lezione non non la la scordescorde-<br />

remo remo mai mai e e la la sensazione sensazione sensazione di di stare stare in in groppa groppa a a un un cavallo cavallo cavallo è è unica unica ed ed entusiasmante!<br />

entusiasmante!<br />

I<br />

cavalli sono animali bellissimi e come<br />

per le persone ogni esemplare è<br />

diverso dall’altro e ha un carattere<br />

unico…<br />

Il maneggio è il campo dove si va a<br />

cavallo. Noi frequentiamo il Centro<br />

Ippico di Ragusa (S.I.R., Società Ippica<br />

Ragusana, fondata nel 1960). Le attività<br />

equestri che vi si svolgono sono:<br />

salto ad ostacoli e dressage. La nostra<br />

istruttrice si chiama Carmen Tumino,<br />

ma ce ne sono altri tra cui Rodolfo<br />

e Maria Luisa. Essi, oltre ad insegnarci<br />

a cavalcare e a darci le indicazioni<br />

su come muoverci, ci insegnano<br />

a prenderci cura di loro, a sellarli e<br />

a conoscere le varie razze. Ecco i nostri<br />

cavalli preferiti : Federica adora<br />

Isabella, ad Eulalia piace tanto Elettra,<br />

Miriam preferisce Hermes e a Giuseppe<br />

piace Querven; noi li adoriamo<br />

e a loro diamo di solito carote, pane<br />

duro, biscotti alle mele e alle carote e<br />

zuccherini che loro adorano e ci ricambiano<br />

con una leccata sulla mano.<br />

Essi hanno mantelli di diversi colori,<br />

ma tutti sono bellissimi!<br />

La nostra scuola di equitazione ha<br />

due campi coperti in cui facciamo le<br />

lezioni in inverno ed un campo<br />

all’aperto per le belle giornate.<br />

L a nostra lezione inizia con la scelta da parte<br />

del’istruttrice del cavallo, ad ognuno di noi assegna un<br />

cavallo che spesso non è il nostro preferito; poi iniziamo<br />

a fare cinque minuti di passo, che è l’andatura più<br />

lenta, poi cominciamo a trottare per venti minuti, il<br />

trotto è l’andatura che nel corso della lezione si pratica<br />

di più e poi galoppiamo, che è il movimento più veloce,<br />

e infine saltiamo crocette e verticali. Una cosa molto<br />

importante in una lezione di equitazione è avere un<br />

buon assetto, che è importante per cavalcare bene, infatti<br />

questo si acquisisce fin dalle prime lezioni in cui<br />

l’istruttore ci continua a ripetere come tenere gambe,<br />

mani e schiena, e solo dopo si può iniziare a fare i salti.<br />

Regola importante per cavalcare è indossare sempre il<br />

CAP, casco protettivo per la testa, e poi avere sempre<br />

vestiti comodi, e indossare<br />

guanti e stivali.<br />

Noi abbiamo partecipato<br />

già a due concorsi<br />

ippici che si chiamano<br />

“Sociali”, perché sono<br />

organizzati dalla S.I.R.<br />

nei quali abbiamo vinto<br />

guanti, zainetti e coccarde.<br />

L’equitazione L’equitazione è è è per per tutti tutti tutti noi noi non non solo solo solo uno uno uno sport<br />

sport<br />

bellissimobellissimo e e speciale, speciale, ma ma un un un mondo mondo fatto fatto di di aamiciziamicizia<br />

e e condivisione, condivisione, in in cui cui passiamo passiamo ore ore sese-<br />

rene rene e e divertenti. divertenti. Consigliamo Consigliamo a a a tutti tutti tutti gli gli amici<br />

amici<br />

di di frequentare frequentare un un ambiente ambiente sano sano e e naturale<br />

naturale<br />

come come come quello quello del del maneggio!<br />

maneggio!<br />

maneggio!<br />

A cura di Eulalia Guccione, Miriam La Rocca,<br />

Federica Corallo, Giuseppe Cappadonna Cl. 5^ D


Pagina 36<br />

L’INTERVISTA<br />

Abbiamo intervistato in<br />

maniera molto originale e<br />

avventurosa, ma soprattutto<br />

divertente, i collaboratori<br />

scolastici della nostra scuola:<br />

Giorgio Giorgio Assenza, Assenza, Emma Emma Fidone, Fidone, Antonio Antonio Girgenti,<br />

Girgenti,<br />

Pietro Pietro Ereddia, Ereddia, Vincenzo Vincenzo Cannizzaro<br />

Cannizzaro. Cannizzaro<br />

Cannizzaro Ecco cosa ci hanno risposto:<br />

D: Cosa ne pensate di questa scuola?<br />

R: La maggior parte dei bidelli adora questa<br />

scuola e pensa che ci lavorano delle ottime insegnanti.<br />

D: I ragazzi sono disciplinati?<br />

R: I ragazzi sono disciplinati eccetto alcuni che<br />

non rispettano le regole.<br />

D: Ci sono stati momenti di scherzo nel la-<br />

voro?<br />

R: Naturalmente ci sono alunni con cui si può<br />

scherzare altri un po’ più suscettibili con cui è<br />

meglio essere seri. Anche con le insegnanti c’è il<br />

momento dello scherzo perché in fondo siamo<br />

come una grande famiglia e tutti, svolgendo il<br />

nostro compito con responsabilità, collaboriamo<br />

Abbiamo intervistato una<br />

signora anziana sulle tradizioni pasquali di una<br />

volta, dalle risposte abbiamo capito che i tempi<br />

cambiano e molte tradizioni non esistono più.<br />

D: Ai suoi tempi cosa si faceva il giorno di Pasqua?<br />

D: Cosa si usava<br />

mangiare a Pasqua?<br />

R: A Pasqua si mangiava:<br />

agnello a spezzatino,<br />

pastieri di carne,<br />

cassate di ricotta,<br />

biscotti di mandorla, burro o latte.<br />

D: Con chi festeggiava la Pasqua?<br />

Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

a far “star bene” l’utenza. I momenti più divertenti<br />

sono quando per un breve periodo suppliamo<br />

le insegnanti.<br />

D: E’ difficoltoso il vostro lavoro?<br />

R: Purtroppo non siamo in numero sufficiente e<br />

oltre il lavoro ordinario spesso dobbiamo far<br />

fronte alle urgenze e ai tanti imprevisti.<br />

Che dire? Hanno proprio ragione! Oltre ad accogliere<br />

con un sorriso i nostri genitori, spesso i<br />

collaboratori si trasformano “come per magia”<br />

in infermieri, confidenti, falegnami, idraulici…<br />

ecco perché li abbiamo soprannominati<br />

“GLI ANGELI DELLA SCUOLA”<br />

Roberta Costa, Marta Cappello,<br />

Raffaele Antoci 5^ C/E (Redazione Giornale)<br />

R: La Pasqua quando ero piccola, la festeggiavo,<br />

con i miei genitori, i nonni, la zia e mio fratello.<br />

D: Quando era bambina cosa riceveva?<br />

R: Il giorno di Pasqua si andava a messa, la predica<br />

la faceva un missionario. Il lunedì di Pasqua si R:Quando ero bambina ricevevo una pasta dolce<br />

andava in campagna, i bambini giocavano e poi si a forma di colomba o cestino, con l' uovo sodo<br />

mangiava.<br />

dentro.<br />

Daria Battaglia 5^ C (Redazione Giornale)<br />

Salvatore ci racconta<br />

Intervista sulle<br />

antiche<br />

tradizioni<br />

di Pasqua<br />

Ho iniziato a frequentare la scuola “P. <strong>Vetri</strong>” da quest’anno scolastico e, il primo giorno, ho visto i nuovi<br />

compagni contenti per me e le maestre accoglienti. Al secondo giorno Lorenzo mi ha aiutato nel compito<br />

di matematica, al terzo giorno pensavo ai compagni lasciati nella scuola di Santa Croce dove avevo<br />

molti amici. Mi trovavo in palestra, quando la signora Emma comunicò che Carlotta, che ancora non<br />

conoscevo, sarebbe ritornata nella nostra classe: vidi i miei compagni felicissimi e in quel momento mi<br />

sentii trascurato da loro. Quando Carlotta arrivò e mi salutò con un sorriso prima di abbracciarmi,<br />

provai tanta gioia. Salvatore Adamo, IV B


POSTA<br />

GIM74: Cari Eugenio e Gabriele ,ho litigato con mia mamma perché volevo acquistare un<br />

gioco per la Wii ma mia madre non mi accontentò e arrabbiata le gridai contro che la odiavo.<br />

Ora sono pentita e vorrei chiederle scusa. Come posso farle capire che ho sbagliato?<br />

RISPOSTA:Cara Gim74 ,i genitori sono la cosa più bella che un bambino possa desiderare,quindi<br />

tienili stretta!<br />

QATAR59: QATAR59:<br />

Cari Eugenio e Gabriele faccio parte di una nuova scuola e mi trovo a disagio<br />

con i nuovi compagni, e vorrei fare amicizia con loro. Come faccio?<br />

RISPOSTA:caro Qatar59 prendi coraggio e fatti conoscere facendo il simpatico per guadagnarti<br />

la loro fiducia.<br />

GENO02: GENO02: Cari Eugenio e Gabriele , oggi ho traslocato in un condominio , sotto di me c’è<br />

una ragazza straniera che mi piace, e ho paura che non sappia la nostra lingua e sono un<br />

po’ timido. Che cosa posso fare?<br />

RISPOSTA:Caro Geno02,cerca di fartela amica e tutto d’un fiato prendi coraggio e le dici<br />

quello che pensi di lei.<br />

FRANKIST@8: FRANKIST@8:<br />

Cari Eugenio e Gabriele,da due settimane non vedo il mio fratellino e sono<br />

un po’ triste perché vorrei riabbracciarlo. Come posso far finta che lui sia con me?<br />

RISPOSTA:CARO Frankestin@8 la notte sogna che tuo fratello sia lì con te e<br />

abbraccia un pupazzo!<br />

La moda è la particolare maniera di vestirsi e può essere realizzata con poco. La<br />

cosa più importante è scegliere ciò che ci sta meglio dando un pizzico di originalità.<br />

Così si può indossare nel nostro stile personale anche qualcosa che non è assolutamente<br />

di moda, anzi che sembra fuori tempo, ma che ci piace. Quando scelgo i vestiti<br />

da comprare non guardo la marca ma cerco i capi che più mi<br />

piacciono, peccato che costano troppo. Penso che la vera moda<br />

sia quella creata da noi stessi, dalle nostre esigenze e dai gusti personali.<br />

La moda ci deve rendere uniche. Stefania Giulia Vitale, IV B<br />

La moda secondo me è un’attrazione che proprio non si riesce a controllare. E’<br />

come se quei vestiti ammirati nelle vetrine, nelle pagine delle riviste, in televisione,<br />

mi rimanessero in mente attaccati come calamite. Vestire secondo le<br />

tendenze ci fa sentire più eleganti e belle. Per alcune ragazze vestire alla moda<br />

vuol dire essere notate a scuola, fra gli amici e magari farsi notare dai ragazzi.<br />

Federica Novara, IV B


Pagina 38 Lo <strong>Scrigno</strong> d’Argento<br />

Tiramisù<br />

Ingredienti<br />

Savoiardi<br />

150g di zucchero a velo<br />

Mezzo litro di panna fresca<br />

3 tuorli d’uova - 200g di mascarpone<br />

Caffè - Cacao amaro in polvere<br />

Preparazione:<br />

Miscelare lo zucchero a velo, la panna,<br />

le uova e il mascarpone e mettere<br />

per pochi minuti nel freezer. Nel frattempo<br />

bagnare i savoiardi nel caffè.<br />

Nel contenitore mettere prima il mascarpone<br />

poi i savoiardi e infine nuovamente<br />

il mascarpone e il cacao amaro.<br />

E adesso siamo pronti a mangiarlo!!!!!!<br />

Eliana Basile 5^ A<br />

Il PAN DI<br />

SPAGNA<br />

della mia<br />

NONNA LUCIA<br />

Ingredienti<br />

10 uova<br />

400gr di zucchero<br />

300gr di farina 00<br />

100gr di fecola di patate<br />

una bustina di vaniglia<br />

Preparazione:<br />

Sbattere a lungo le uova con lo<br />

zucchero, mescolare la farina<br />

con la fecola di patate e versarla<br />

nelle uova cercando di non formare<br />

grumi e mescolando ancora<br />

per un po'; versare l' impasto<br />

in una teglia precedentemente<br />

imburrata e spolverata di<br />

farina. Infornare a 180° per 25-30<br />

minuti, alla fine della cottura fare<br />

raffreddare e poi cospargere<br />

di zucchero a velo.<br />

Nunzio Licalzi - V D<br />

CUCINA<br />

Cuore di cioccolato<br />

Ingredienti<br />

100 g di cioccolato fondente<br />

- 100 g di burro - 4 uova -<br />

100 g di zucchero - 50 g di farina.<br />

Preparazione:<br />

1) spezzettate 100 g di cioccolato fondente<br />

in una casseruola e scioglietelo a bagnomaria.<br />

Aggiungete 100 g di burro a<br />

quadratini al cioccolato amalgamando fino<br />

a ottenere una crema omogenea.<br />

2) Sbattete 4 uova con la frusta elettrica<br />

insieme a100 g di zucchero creando un<br />

impasto spumoso. Aggiungete un po' alla<br />

volta 50 g di farina mescolando.<br />

3) Versate il cioccolato fuso nell'impasto<br />

di uova e zucchero. Quando il composto è<br />

perfettamente omogeneo mettetelo in frigorifero<br />

per 4 ore.<br />

4) Imburrate e infarinate 10 piccoli stampi.<br />

Riempiteli per 3/4 con la vostra preparazione.<br />

Fate cuocere per circa 5-6 minuti<br />

in forno a 200 gradi. Sfornateli e servite<br />

immediatamente. Anna Moncada 5°D<br />

RICETTA SCOUTS CON I PAVESINI<br />

Ingredienti<br />

-1 pacco di pavesini<br />

-90g di mascarpone - 50g di nutella<br />

-1 confezione di scaglie di cocco<br />

-1-2 cucchiaini di caffè d'orzo<br />

-1 tazza di latte tiepido- 2 cucchiaini di zucchero<br />

Preparazione:<br />

Mettete 2 pavesini con la pancia rivolta verso l'alto,<br />

spalmate la nutella sulla pancia di un pavesino<br />

e sull'altro il mascarpone addolcito con lo zucchero.<br />

Unite i due pavesini formando una specie di<br />

"panino imbottito". Intiepidite il latte, versatelo in<br />

una tazza con il caffè d'orzo e immergete il nostro<br />

"pavesino panino"per 40 O 50 secondi. Infine uscite<br />

la vostra creazione dal latte e infarinatelo con le<br />

scaglie di cocco. Ripetete questo procedimento<br />

tante volte quanti altri "panini pavesini" volete pre-<br />

parare e .... Buon Appetito! Giuseppe Mallo 5°D


GIOCHI E RISATINE<br />

Anno XV n. 2 Pagina 39<br />

-Come si fa a dare la caccia a un elefante?<br />

Ci si nasconde dietro l’ erba e si fa il verso<br />

della nocciolina!!!<br />

-Il maresciallo all’appuntato:”Che bel cane<br />

,come si chiama?””Stop” come mai<br />

stop?Perché mi hanno detto che è un<br />

incrocio!<br />

-“Sono tutto orecchie”, disse l’elefante.<br />

(Leonardo Masala 5^A)<br />

Son buona,son dolce<br />

una carta mi avvolge<br />

io dentro il cestino<br />

lei dentro il pancino,<br />

chi sono?<br />

(la caramella)<br />

Agosta Vanessa 5^A<br />

SUGNU SUGNU IAUTA IAUTA QUANTU<br />

QUANTU<br />

M’PALAZZO<br />

M’PALAZZO<br />

BIANCA BIANCA E E E NIVIRA NIVIRA<br />

NIVIRA<br />

MI MI CI CI CI FAZZU<br />

FAZZU<br />

CARU CARU CARU N’TERRA<br />

N’TERRA<br />

E E NENTI NENTI MI MI FAZZU<br />

FAZZU<br />

TRASU TRASU TRASU INTRA<br />

INTRA<br />

E E MI MI SCRAVAZZU<br />

SCRAVAZZU<br />

CU CU SUGNU?<br />

SUGNU?<br />

(A (A (A ULIVA)<br />

ULIVA)<br />

Davide Cascone 5^ E<br />

Mi ni vaiu masculu e<br />

tuornu fimmina.<br />

CU SUGNU?<br />

(U FRUMMIENTU)<br />

Mi scantu a pigghialla,<br />

mi scantu a lassalla,<br />

cci tagghiu a testa,<br />

cci tagghiu a cura,<br />

rintra cci truovu<br />

‘na bedda signura.<br />

CU E’? (A FICUPALA)<br />

Miniminagghia fa l’uovu<br />

ntà pagghia.<br />

CU E’? (A IADDINA)<br />

Carlo Schembari 5° E<br />

U Cuntu<br />

NA NA VOTA<br />

VOTA<br />

C’ERA C’ERA N’ N’ VIECCIU<br />

VIECCIU<br />

CA AVIA<br />

N’ N’ SACCU SACCU VIECCU<br />

VIECCU<br />

CI CI VULIEVUNI<br />

VULIEVUNI<br />

TRI TRI CUNTI<br />

CUNTI<br />

ASPETTA ASPETTA CA CA CA TU TU TU CUNTU CUNTU. CUNTU .<br />

Nicole Stracquadanio 5^ E<br />

Filastrocca<br />

Filastrocca<br />

Rumani Rumani è è duminica,<br />

duminica,<br />

ci ci tagliamu tagliamu tagliamu a a testa testa a a Minica,<br />

Minica,<br />

Minuca Minuca nun nun c'è,<br />

c'è,<br />

ci ci tagghiamu tagghiamu a a testa testa o o re,<br />

re,<br />

u u re re è è malatu,<br />

malatu,<br />

ci ci tagliamu tagliamu a a a testa testa o o surdatu,<br />

surdatu,<br />

u u u surdatu surdatu è è a a guerra,<br />

guerra,<br />

ni ni 'ntappamu 'ntappamu che che natichi natichi n'terra!!!<br />

n'terra!!!<br />

( Martina Cappuzzello 5^ E)<br />

CRUCIVERBA<br />

Elena Diquattro 5^ A<br />

CU LU TUPPU UN T’APPI,SENZA TUPPU T’APPI,<br />

CU LU TUPPU O SENZA TUPPU, BASTA CHI T’APPI E CO-<br />

MU T’APPI T’APPI.<br />

Con i capelli raccolti sulla nuca non ti ho avuta, senza capelli<br />

raccolti sulla nuca ti ho avuta. Con i capelli raccolti o senza<br />

capelli raccolti, basta che ti abbia avuta, comunque ti abbia<br />

avuta. (Nicole Stracquadanio 5^ E)<br />

APRU U STIPU E PIJIU U SPICCHIU, POSU U SPICCHIU E<br />

CIURU U STIPU.<br />

Apro l’armadietto e prendo lo spicchio, poso lo spicchio e chiudo<br />

l’armadietto. (Davide Cascone5^ E)<br />

TRASITI ZA TRESA ‘NTRIZZATIMI I TRIZZI.<br />

‘NTRIZZATIMI I TRIZZI ZA TRESA.<br />

Entrate zia Teresa intrecciatemi le trecce. Intrecciatemi le trecce<br />

zia Teresa ( Martina Cappuzzello 5^ E)<br />

GIOCO<br />

Oplincella ,oplincella<br />

A mamma nun c’è.<br />

E unnè?<br />

E’ ghiuta o mulino<br />

Ca porta u saccu cinu<br />

Cinu ri stuppagghia<br />

Ca vena a carcarazza<br />

ca ti mancia<br />

ti mancia<br />

ti mancia<br />

CIU-CIU-<br />

CIU- CIAUH.<br />

(Matteo Spata<br />

5^ E)<br />

NINNA NANNA<br />

NT’ALALO’<br />

NT’A LA NINNA<br />

STU FIGHIU CHIANCI<br />

CA VOLI LA MINNA.<br />

E SI STU FIGHIU NUN VOLI<br />

DURMIRI,<br />

ITTAMULU NTERRA E<br />

ASSAMULU IRI.<br />

(Nicole Stracquadanio 5^ E)


Via Via Delle Delle Palme, Palme, 13 13 - Ragusa<br />

Ragusa<br />

Tel.: Tel.: 0932 0932 0932 228151<br />

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Tel/Fax: Tel/Fax: 0932 0932 228158<br />

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<strong>Paolo</strong> <strong>Vetri</strong><br />

hip hip hurrà<br />

con te<br />

ogni bimbo sorriderà ”<br />

Gli alunni della scuola dell’infanzia<br />

e primaria del <strong>Circolo</strong> <strong>Didattico</strong><br />

“<strong>Paolo</strong> <strong>Vetri</strong>”. I docenti: M. Agolino,<br />

A. Bufardeci, C. Campo, G. Cappello, C. Cavalieri,<br />

S. Di Carlo, S. Galanti, E. Gurrieri, G. Gurrieri, M. Gurrieri,<br />

A. Iacono, A. Marrella, G. Moltisanti, G. Palermo, L. Pluchino, M.<br />

Amato Occhipinti, A. Rovella, M. Salonia, S. Scribano, S. Tumino,<br />

A. Trovato. La psicologa R. Tedesco. La giornalista G. Galliano<br />

Direttore Responsabile: Preside Prof. Giovanni Giaquinta<br />

Responsabile coordinamento e grafica: Ins. G. Moltisanti<br />

RINGRAZIAMO PER LA GENTILE COLLABORAZIONE<br />

I DOCENTI E GLI ALUNNI DEL GRUPPO CONTINUITA’<br />

DELLA SCUOLA Secondaria di Primo Grado<br />

“ VANN’ANTO’ ”<br />

VENDITA E NOLEGGIO MACCHINE PER UFFICIO<br />

V.le Dei Platani, 68 97100 Ragusa tel. 0932-642433<br />

E-mail: spazio ufficio@tin.it<br />

A primavera<br />

Na’ Na’ primavera<br />

primavera<br />

u u tirrinu tirrinu si si sponza sponza ri ri rosa,<br />

rosa,<br />

i i parpagghiuna parpagghiuna acculuranu<br />

acculuranu<br />

u u cielu cielu ri ri paci.<br />

paci.<br />

Spunta Spunta Spunta n’arcu n’arcu ri ri ri Noè Noè<br />

Noè<br />

dduoppu dduoppu na na sbrizziata<br />

sbrizziata<br />

e e u u munnu munnu addiventa addiventa serenu.<br />

serenu.<br />

Liliana Lorusso 5^ D

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