Virginia Strano e la Chiave di Re Salomone - Caponata Meccanica
Virginia Strano e la Chiave di Re Salomone - Caponata Meccanica
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<strong>Virginia</strong> <strong>Strano</strong><br />
e <strong>la</strong> <strong>Chiave</strong> <strong>di</strong> <strong>Re</strong> <strong>Salomone</strong><br />
o<br />
Gli Scorridori delle Correnti Celesti<br />
Versione 2.2<br />
Cork - Settembre 2012
Messer Ludovico,<br />
dove mai avete trovato tante corbellerie?
1<br />
La luna era alta nel cielo notturno e il miraggio boreale<br />
<strong>la</strong> faceva sembrare molto più grande e vicina del reale,<br />
quasi fosse sfuggita al<strong>la</strong> propria orbita e galleggiasse<br />
adesso appena più in alto delle cime dei monti. I venti<br />
ascensionali erano stabili e <strong>la</strong> coltre nebu<strong>la</strong>re sotto <strong>di</strong><br />
loro sembrava un prato <strong>di</strong> cotone bianco dai riflessi<br />
argentati, su cui scivo<strong>la</strong>va silenziosa l'ombra<br />
dell'aeronave.<br />
Il Mammafalsa solcava le correnti celesti con un<br />
ronzio basso e rego<strong>la</strong>re e <strong>Virginia</strong> si godeva l'ultima<br />
parte del viaggio affacciata al<strong>la</strong> ba<strong>la</strong>ustra del ponte<br />
superiore, avvolta nel pesante tabarro e con il tricorno<br />
ben calcato in testa. L'aria era serena e pungente e non<br />
vi erano stelle in cielo, oscurate dal nitido chiaro <strong>di</strong><br />
luna.<br />
Ricaricò <strong>di</strong> misce<strong>la</strong> al<strong>la</strong> mandragora <strong>la</strong> nera pipa<br />
arcuata e tirò un paio <strong>di</strong> lunghe boccate, che finirono<br />
in anelli concentrici <strong>di</strong> fumo verdastro.<br />
Il Mammafalsa reggeva bene. Suo zio e il dottor<br />
Zenobi avevano mo<strong>di</strong>ficato al<strong>la</strong> perfezione quel vecchio<br />
peschereccio, omologato per <strong>la</strong> caccia ai buoi-pallone.<br />
La camera <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazione del pescato era stata<br />
trasformata in un locale <strong>di</strong> potenziamento dei bollitori<br />
<strong>di</strong> bordo ed erano state aggiunte due coppie <strong>di</strong> caldaie<br />
a oricalco <strong>di</strong> nuova generazione, nonché un <strong>di</strong>spositivo<br />
<strong>di</strong> mimetismo a foschia, per nascondersi all'occorrenza
in un manto <strong>di</strong> nuvole artificiali.<br />
“Madamigel<strong>la</strong> <strong>Strano</strong>!” Kadmos era arrivato alle sue<br />
spalle senza produrre il minimo rumore. “Il capitano<br />
<strong>di</strong>ce che stiamo per sorvo<strong>la</strong>re il nostro obiettivo.”<br />
La giovane si voltò. Kadmos <strong>la</strong> superava in altezza <strong>di</strong><br />
un piede e mezzo e aveva una mole colossale, prova<br />
inconfutabile, assieme al viso scimmiesco, del suo<br />
concepimento artificiale. Indossava calzoni a sbuffo<br />
neri che ce<strong>la</strong>vano <strong>la</strong> conformazione inumana delle<br />
gambe, stivali <strong>di</strong> cuoio a mezza coscia degni del miglior<br />
cicisbeo del<strong>la</strong> Corte del Sole e una giubba <strong>di</strong> pelle,<br />
rinforzata da uno spal<strong>la</strong>ccio <strong>di</strong> acciaio brunito. Lacci,<br />
fibbie e cinturoni completavano il suo vestiario,<br />
conferendogli l'aspetto <strong>di</strong> uno dei corsari dei sette cieli.<br />
L'aria fredda <strong>di</strong> mezza quota non sembrava<br />
minimamente infasti<strong>di</strong>rlo, grazie al folto pelo che lo<br />
ricopriva.<br />
<strong>Virginia</strong> annuì e si avviò verso <strong>la</strong> p<strong>la</strong>ncia. Un'ombra<br />
chiara p<strong>la</strong>nò su <strong>di</strong> lei e le artigliò <strong>la</strong> spal<strong>la</strong>. “Buonasera,<br />
Pannocchia” <strong>di</strong>sse <strong>la</strong> giovane, rivolta al suo<br />
pterominide. “Ci sei anche tu? Dove eri finito?” Lo<br />
scoiattolo vo<strong>la</strong>nte <strong>la</strong> guardò con curiosità e mosse i<br />
baffi, scivo<strong>la</strong>ndo poi dentro il bavero <strong>di</strong> <strong>la</strong>na e<br />
rintanandosi tra i risvolti del tabarro. <strong>Virginia</strong> lo<br />
ignorò ed entrò nel<strong>la</strong> cabina <strong>di</strong> comando, dove lei e<br />
Kadmos si unirono a Cinnabar e ai gemelli Grifone.<br />
Il capitano del Mammafalsa in<strong>di</strong>cò con un gesto del<br />
capo <strong>la</strong> carta del territorio sotto <strong>di</strong> loro, con le città<br />
principali evidenziate da segnalini circo<strong>la</strong>ri <strong>di</strong> cornio<strong>la</strong>
ossa. La rotta che avevano seguito era tracciata da<br />
spilloni dal<strong>la</strong> testa <strong>di</strong> celestina e passava ben lontano<br />
dalle fortezze e dai fari militari dell'Emiro. “Ci siamo,<br />
signorina <strong>Strano</strong>” <strong>di</strong>sse so<strong>la</strong>mente e infilzò l'ultimo<br />
spillone blu accanto al sigillo dorato posizionato in<br />
mezzo al<strong>la</strong> carta. La loro destinazione. Il Sepolcro <strong>di</strong><br />
A<strong>la</strong>rico.<br />
<strong>Virginia</strong> raggiunse il periscopio <strong>di</strong> chiglia, lo estrasse<br />
fino al<strong>la</strong> profon<strong>di</strong>tà massima e cercò <strong>di</strong> riconoscere ad<br />
occhio <strong>la</strong> catena montuosa che stavano sorvo<strong>la</strong>ndo, a<br />
quasi un miglio <strong>di</strong> altezza. Valli scure, contrafforti<br />
ricoperti <strong>di</strong> boschi e picchi bassi ma scoscesi,<br />
illuminati dal<strong>la</strong> luna. Era <strong>la</strong> prima volta che sorvo<strong>la</strong>va<br />
<strong>la</strong> terra dei Vatheq e non aveva punti <strong>di</strong> riferimento,<br />
ma confidava nell'esperienza <strong>di</strong> Cinnabar e nelle<br />
in<strong>di</strong>cazioni del<strong>la</strong> Mappa <strong>di</strong> Abu<strong>la</strong>fia: Lì dove due picchi<br />
si stagliano e un aspro torrente, eccetera eccetera...<br />
Ritirò il periscopio e chiese <strong>di</strong> nuovo il parere del<br />
capitano. “Siamo proprio sopra <strong>la</strong> valle che cercate”<br />
<strong>di</strong>sse quegli “e stiamo per passare in mezzo alle due<br />
cime. Meglio <strong>di</strong> così non avrei saputo portarvici.”<br />
“Ben fatto, Capitano Cinnabar. Trovate un ricovero<br />
tranquillo dove nascondere l'aeronave e restate in<br />
attesa del nostro rientro.”<br />
Si rivolse poi al suo gigantesco compagno. “Ebbene,<br />
Kadmos, <strong>la</strong> Mappa è alquanto esplicita da adesso in<br />
poi. Sul fondo del<strong>la</strong> go<strong>la</strong> scorre un ruscello freddo e<br />
impetuoso. Dobbiamo trovare un punto dove atterrare<br />
con gli ornitotteri, risalire a pie<strong>di</strong> le rapide e trovare<br />
l'accesso al sepolcro. Potremmo esser <strong>di</strong> ritorno in
poche ore e allontanarci prima dell'alba, evitando che<br />
gli aviogetti dell'Emiro ci comincino a ronzare<br />
attorno.”<br />
“Io sono pronto, Madamigel<strong>la</strong>.”<br />
“Si vada dunque.”
2<br />
Si <strong>di</strong>ressero alle scialuppe vo<strong>la</strong>nti e montarono<br />
ciascuno sul proprio velivolo, caricandoci dentro<br />
l'equipaggiamento necessario. <strong>Virginia</strong> si fissò al collo<br />
il tricorno per non farselo strappare via e abbassò gli<br />
occhiali da volo dal<strong>la</strong> falda anteriore, per riparare gli<br />
occhi dal vento. Si assicurarò che i gemelli staccassero<br />
tutti i ganci e le cime e verificassero i piccoli bollitori<br />
ad oricalco. Per p<strong>la</strong>nare nel<strong>la</strong> go<strong>la</strong> non ci sarebbe stato<br />
bisogno <strong>di</strong> accenderli, ma sarebbero stati<br />
in<strong>di</strong>spensabili durante <strong>la</strong> risalita. Le sferette rosse<br />
erano al loro posto, con due unità <strong>di</strong> scorta per far<br />
fronte a qualsiasi inconveniente.<br />
Al segnale convenuto, i gemelli <strong>di</strong>sattivarono i fermi<br />
magnetici e gli ornitotteri si staccarono con un colpo<br />
secco dallo scafo del Mammafalsa, p<strong>la</strong>nando via a<br />
destra e sinistra del<strong>la</strong> nave e subito accodandosi in<br />
<strong>di</strong>scesa verso <strong>la</strong> go<strong>la</strong>.<br />
Lo scafo dell'aeronave scomparve imme<strong>di</strong>atamente<br />
oltre <strong>la</strong> coltre nebu<strong>la</strong>re e i due avventurieri si<br />
<strong>la</strong>nciarono in picchiata, con le ali <strong>di</strong> paraseta gonfie al<br />
massimo e tutte le vele battenti che f<strong>la</strong>ppavano<br />
all'impazzata. <strong>Virginia</strong> si mise in testa e guidò <strong>la</strong><br />
<strong>di</strong>scesa verso <strong>la</strong> go<strong>la</strong>. Lasciò che il suo ornitottero<br />
perdesse quota velocemente, poi iniziò a rallentare a<br />
metà caduta, spostando <strong>la</strong> barra in modo da<br />
equilibrare impennaggi ed alettoni.
Veleggiò attraverso <strong>la</strong> stretta val<strong>la</strong>ta finché non scorse<br />
una picco<strong>la</strong> radura, abbastanza grande da poter<br />
atterrare all'asciutto. Azionò gli sfarfal<strong>la</strong>tori ed<br />
estrasse le zampe del velivolo, posandosi<br />
morbidamente sull'erba. Pannocchia non perse tempo:<br />
si fece <strong>la</strong>rgo fuori dal bavero del tabarro e si <strong>la</strong>nciò via<br />
vo<strong>la</strong>ndo verso il fiume, felice <strong>di</strong> ruzzo<strong>la</strong>re una volta<br />
tanto su terreno solido.<br />
La ragazza staccò le imbragature e scese dal velivolo. Si<br />
tolse il pesante tabarro da altitu<strong>di</strong>ne e rimase con <strong>la</strong><br />
sottoveste a tre bandoliere, i pantaloni aderenti <strong>di</strong> pelle<br />
e il giustacuore lungo fino a mezza coscia. Fissò il<br />
fodero del<strong>la</strong> spada sul<strong>la</strong> schiena, si attaccò al<strong>la</strong> vita <strong>la</strong><br />
fusciacca con i borselli e le scarselle e controllò che<br />
tutti i suoi gingilli fossero a posto. Infine estrasse il<br />
telo mimetico e ricoprì l'ornitottero, per nasconderlo<br />
agli sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> eventuali viaggiatori che si<br />
arrischiassero per quelle gole.<br />
Kadmos atterrò con un tonfo accanto a lei, facendo<br />
cigo<strong>la</strong>re le molle e gli stantuffi d'arresto. Lo scimmione<br />
pesava oltre venti pietre, ben al <strong>di</strong> sopra del<strong>la</strong> portata<br />
consigliata degli ornitotteri. Ma d'altra parte, Kadmos<br />
si era rive<strong>la</strong>to in<strong>di</strong>spensabile nelle ultime missioni ed<br />
era uno dei suoi compagni più fidati. <strong>Virginia</strong> non<br />
avrebbe saputo organizzare quel<strong>la</strong> spe<strong>di</strong>zione senza <strong>di</strong><br />
lui, né si sarebbe mai arrischiata in quel<strong>la</strong> valle da so<strong>la</strong>.<br />
Kadmos nascose il proprio ornitottero accanto all'altro<br />
e si fissò al<strong>la</strong> cintura i makhaira da <strong>la</strong>ncio e le due<br />
lunghe <strong>la</strong>me falcate.
Quando furono pronti, <strong>Virginia</strong> estrasse nuovamente<br />
<strong>la</strong> Mappa <strong>di</strong> Abu<strong>la</strong>fia e insieme stu<strong>di</strong>arono ancora il<br />
percorso. La carta era ingiallita e rovinata ai bor<strong>di</strong>, ma<br />
suo zio l'aveva spalmata <strong>di</strong> un composto fissante che<br />
avrebbe impe<strong>di</strong>to ulteriori danneggiamenti, compresi<br />
quelli da acqua, fuoco, strappi o aci<strong>di</strong>. La mappa<br />
segna<strong>la</strong>va <strong>la</strong> go<strong>la</strong> in maniera stilizzata e <strong>la</strong> maggior<br />
parte del foglio era occupata da simboli <strong>di</strong> caba<strong>la</strong><br />
mistica, schemi numerologici e versi in ebraico<br />
me<strong>di</strong>evale criptati tramite gematria. Il dottor <strong>Strano</strong><br />
aveva impiegato tre mesi per decifrar<strong>la</strong><br />
completamente. Abu<strong>la</strong>fia segna<strong>la</strong>va <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong><br />
linee sincroniche a meandro e artifici mistici <strong>di</strong><br />
protezione lungo tutta <strong>la</strong> go<strong>la</strong>, ma mostrava anche<br />
come aggirarli.<br />
“Ciò che appare stabile, è infido” <strong>di</strong>cevano le sue<br />
istruzioni. “Ciò che appare mutevole è sicuro. Non<br />
<strong>la</strong>sciarti trascinare dal flusso incessante delle cose ma<br />
percorrilo a ritroso fino al<strong>la</strong> ra<strong>di</strong>ce del suo scaturire.”<br />
Indovinelli cabalistici pensò <strong>Virginia</strong>. Abbastanza<br />
semplici, una volta che li si traduce in volgare.<br />
“Dobbiamo camminare in mezzo al torrente e risalirlo<br />
verso <strong>la</strong> sorgente” <strong>di</strong>sse al suo compagno.<br />
Si misero in marcia, sguazzando fino al ginocchio nelle<br />
acque gelide.<br />
Dopo circa un'ora il terreno iniziò a salire e il torrente<br />
a farsi più stretto e impetuoso. Un monolito nero,<br />
basso e coperto <strong>di</strong> geroglifici, giaceva abbattuto tra i
ovi accanto al<strong>la</strong> riva.<br />
“I guar<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong>ana ti mostreranno <strong>la</strong> via”<br />
<strong>di</strong>ceva ancora Abu<strong>la</strong>fia.<br />
Uscirono dal letto del ruscello e si avvicinarono al<strong>la</strong><br />
pietra, scolpita <strong>di</strong> rune goetiche <strong>di</strong> inibizione. Il<br />
monolito era stato spezzato al<strong>la</strong> base e le male<strong>di</strong>zioni<br />
esorcizzate tramite simboli scaramantici e schemi<br />
gematrici, che qualcuno aveva inciso emblema per<br />
emblema sopra i glifi precedenti.<br />
Bravo Abu<strong>la</strong>fia, continua a fare il <strong>la</strong>voro sporco per<br />
noi.<br />
La go<strong>la</strong> si restrinse e <strong>di</strong>venne una forra scoscesa e<br />
ricoperta <strong>di</strong> rovi, agrispini e alberi gorgone. Kadmos<br />
estrasse entrambe le falcate e iniziò ad aprirsi un<br />
sentiero nel<strong>la</strong> vegetazione. <strong>Virginia</strong> sentì il trillo <strong>di</strong><br />
Pannocchia e <strong>la</strong> bestio<strong>la</strong> le atterrò sul<strong>la</strong> spal<strong>la</strong>,<br />
strofinando affettuoso il muso contro <strong>la</strong> sua guancia.<br />
Continuarono ad avanzare lentamente, seguendo una<br />
pista contrassegnata da altri monoliti abbattuti, che<br />
giacevano sepolti dalle canne e dai cespugli. Dapprima<br />
terminarono gli alberi grifone, poi gli agrispini e infine<br />
si <strong>di</strong>radarono anche i rovi, fino a scomparire. Si<br />
trovarono <strong>di</strong> fronte una bassa piattaforma <strong>di</strong> basalto,<br />
<strong>di</strong> forma semicirco<strong>la</strong>re. La sorgente del ruscello si<br />
trovava proprio <strong>di</strong> fronte a loro ed era incassata in una<br />
nicchia scavata dall'uomo. Simboli geometrici e rilievi<br />
d'età ciclopica contornavano <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> grotta, mentre<br />
l'interno era decorato come <strong>la</strong> valva <strong>di</strong> una conchiglia.<br />
“Cultura megalitica” <strong>di</strong>sse <strong>Virginia</strong>. “Vecchia forse <strong>di</strong>
cinquemi<strong>la</strong> anni. Un antico santuario delle acque e<br />
quello che Abu<strong>la</strong>fia chiama <strong>la</strong> ra<strong>di</strong>ce del torrente. Ma<br />
non siamo qui per questo.”<br />
Kadmos annuì e in<strong>di</strong>cò qualcosa trenta pie<strong>di</strong> più in<br />
alto, quasi oltre <strong>la</strong> visuale <strong>di</strong> <strong>Virginia</strong>. Un varco<br />
trapezioidale si apriva nel<strong>la</strong> roccia, <strong>la</strong>rgo al<strong>la</strong> base e più<br />
stretto nel<strong>la</strong> parte superiore. Il nerboruto simiano si<br />
issò lungo <strong>la</strong> parete e raggiunse l'apertura in pochi<br />
istanti. Lanciò una fune al<strong>la</strong> compagna e <strong>la</strong> tirò su<br />
senza sforzo, mentre Pannocchia le si infi<strong>la</strong>va nel<strong>la</strong><br />
tasca interna del giustacuore.
3<br />
Si ritrovarono in un passaggio <strong>di</strong>ritto che proseguiva<br />
entro il cuore del<strong>la</strong> rupe. Un portale <strong>di</strong> pietra doveva<br />
chiudere un tempo quell'ingresso, ma era stato<br />
sfondato secoli orsono e giaceva ora in pezzi sul<br />
pavimento <strong>di</strong> roccia levigata. Un cartiglio inciso sul<br />
muro mostrava il nome Abu<strong>la</strong>fia e il simbolo del<strong>la</strong><br />
Menorah, il cande<strong>la</strong>bro a sette bracci che gli<br />
imperatori romani avevano trafugato dal Tempio <strong>di</strong><br />
Gerusalemme e che A<strong>la</strong>rico aveva preso a Roma.<br />
Seicento anni prima il cabalista spagnolo aveva<br />
organizzato una spe<strong>di</strong>zione per ritrovare quel mistico<br />
artefatto, che egli considerava il più prezioso dei tesori<br />
custo<strong>di</strong>ti nel Sepolcro <strong>di</strong> A<strong>la</strong>rico. A quanto pareva,<br />
qualcosa gli aveva impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> portare a compimento<br />
l'impresa ed egli era fuggito via da solo, dopo <strong>la</strong> morte<br />
<strong>di</strong> tutti gli altri membri del<strong>la</strong> missione, riportando poi<br />
su una Mappa tutte le in<strong>di</strong>cazioni per ritornare un<br />
giorno o l'altro sui propri passi. Ma le cose erano<br />
andate <strong>di</strong>versamente. Abu<strong>la</strong>fia era morto prima <strong>di</strong><br />
potersi impossessare del Tesoro <strong>di</strong> A<strong>la</strong>rico e solo <strong>la</strong><br />
Mappa gli era sopravvissuta, tramandata segretamente<br />
attraverso i secoli fin quando lei e suo zio, il Dottor<br />
<strong>Strano</strong>, non l'avevano recuperata dagli abissi gremiti <strong>di</strong><br />
orrori delle Carceri <strong>di</strong> Gerusalemme.<br />
<strong>Virginia</strong> prese da una tasca due bastoncini avvolti <strong>di</strong>
carta <strong>di</strong> mummia vergata <strong>di</strong> sortilegi e li accese.<br />
Aspettò che il fuoco le consumasse per metà e che le<br />
essenze <strong>di</strong> assenzio, papiro ed alloro impregnassero<br />
bene l'aria del passaggio, poi le spense e soffiò innanzi<br />
il fumo.<br />
Nessun sigillo, niente stregoneria goetica, nessun<br />
pericolo.<br />
Prese <strong>la</strong> <strong>la</strong>nterna, <strong>la</strong> accese e aprì lo schermo anteriore,<br />
per <strong>di</strong>rigere in avanti il fascio <strong>di</strong> luce. Avanzò con<br />
caute<strong>la</strong>, scoprendo i resti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse trappole<br />
meccaniche e male<strong>di</strong>zioni visigote <strong>di</strong>sseminate nel<br />
passaggio, tutte azionate, fatte saltare o messe fuori<br />
uso da tempo. “Lame rotanti, fuoco greco, glifi <strong>di</strong><br />
inibizione, spore carnivore” <strong>di</strong>sse sottovoce, rivolta al<br />
suo compagno. “Chi ha <strong>di</strong>sposto le protezioni del<br />
Tesoro <strong>di</strong> A<strong>la</strong>rico non mancava <strong>di</strong> ingegno. La<br />
spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Abu<strong>la</strong>fia deve essere però riuscita a<br />
superarle, almeno fino a questo punto.”<br />
Il passaggio si aprì su una scalinata a ventaglio che<br />
conduceva verso il basso.<br />
Ossa umane. Qualcuno invece qui ci ha rimesso <strong>la</strong><br />
pel<strong>la</strong>ccia...<br />
La camera davanti a loro era spoglia e vuota, se non<br />
per una decina <strong>di</strong> scheletri sparsi al suolo e una serie <strong>di</strong><br />
pi<strong>la</strong>stri <strong>di</strong> pietra che salivano fino al tetto, secondo una<br />
<strong>di</strong>sposizione geometrica che <strong>Virginia</strong> non riconosceva.<br />
Li contò: tre<strong>di</strong>ci pi<strong>la</strong>stri, tutti <strong>di</strong> granito. Anche le<br />
pareti erano dello stesso materiale e il perimetro<br />
contava sette <strong>la</strong>ti, <strong>di</strong>ssimili per inclinazione e
lunghezza. Controllò ancora <strong>la</strong> Mappa. Un'ultima<br />
annotazione <strong>di</strong> Abu<strong>la</strong>fia: “Il saggio non si <strong>la</strong>scia<br />
ingannare dalle cose terrene ma si concentra su<br />
quelle impalpabili.”<br />
“Ci sono delle punte <strong>di</strong> metallo tra le ossa.” le in<strong>di</strong>cò<br />
Kadmos. <strong>Virginia</strong> spostò <strong>la</strong> <strong>la</strong>mpada e illuminò con<br />
attenzione i cadaveri. Ognuno <strong>di</strong> essi era stato colpito<br />
da una o più <strong>la</strong>me triango<strong>la</strong>ri <strong>di</strong> metallo. Un'altra<br />
decina <strong>di</strong> esse erano sparse sul pavimento, <strong>di</strong>fficili da<br />
<strong>di</strong>stinguere a causa del colore del<strong>la</strong> roccia.<br />
Un'altra trappo<strong>la</strong>, stavolta letale. Fili invisibili?<br />
Piastrelle a pressione? No. Abu<strong>la</strong>fia non si sarebbe<br />
fatto sorprendere da banalità del genere.<br />
<strong>Virginia</strong> si sedette sulle scale a riflettere. Forse<br />
qualcosa <strong>di</strong> ancora più impalpabile.<br />
Prese <strong>la</strong> pipa, riempì il fornello e l'accese. Fece lunghe<br />
boccate e soffiò via tutto il fumo verso <strong>la</strong> stanza,<br />
illuminandolo poi con <strong>la</strong> <strong>la</strong>nterna. La camera era<br />
percorsa da sottili correnti d'aria compressa, che <strong>la</strong><br />
attraversavano in <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>rezioni come l'intreccio <strong>di</strong><br />
una ragnate<strong>la</strong> a tre <strong>di</strong>mensioni. Notò che essi avevano<br />
origine e fine in punti delle pareti che non erano<br />
visibili dalle scale, grazie all'astrusa <strong>di</strong>sposizione dei<br />
pi<strong>la</strong>stri. Uno <strong>di</strong> quei getti sottilissimi passava a meno<br />
<strong>di</strong> cinque pie<strong>di</strong> dal suo punto <strong>di</strong> osservazione.<br />
Boccagli eolici. Le bizzarrie del<strong>la</strong> stanza servono solo<br />
a <strong>di</strong>strarre. La minaccia è nel vuoto in mezzo ai<br />
pi<strong>la</strong>stri. Ingegnoso.<br />
“Caute<strong>la</strong>, Kadmos” spiegò al suo compagno, che
attendeva <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> lei. “Sospetto vi siano mantici<br />
occultati che insuff<strong>la</strong>no aria nel<strong>la</strong> stanza attraverso<br />
condotti a doppio cannello, verso <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> grande<br />
sensibilità. Se qualcosa dovesse attraversare i getti e<br />
interrompere il passaggio dell'aria, i <strong>di</strong>spositivi<br />
cambieranno posizione e innescheranno il <strong>la</strong>ncio <strong>di</strong><br />
quelle punte <strong>di</strong> metallo. Per nostra fortuna, son venuta<br />
all'avventura provvista <strong>di</strong> ogni aggeggio che possa<br />
aggirare queste antiche trappole. Ricor<strong>di</strong> gli<br />
Icosaedri?”<br />
<strong>Virginia</strong> estrasse da una delle scarselle un pugno <strong>di</strong><br />
soli<strong>di</strong> metallici a venti facce, gran<strong>di</strong> ciascuno quanto il<br />
suo pollice. Unì le mani a coppa, li attivò e li <strong>la</strong>nciò<br />
tutti insieme nel<strong>la</strong> stanza.<br />
Gli icosaedri caddero a terra e cominciarono a<br />
scoppiettare. Ogni volta che uno <strong>di</strong> essi colpiva il<br />
pavimento, sul <strong>la</strong>to interno del<strong>la</strong> faccia che toccava il<br />
suolo si accendeva una miccetta che lo faceva<br />
rimbalzare in un'altra <strong>di</strong>rezione, roto<strong>la</strong>ndo, saltel<strong>la</strong>ndo<br />
e sbattendo contro i pi<strong>la</strong>stri e le pareti.<br />
Uno ad uno gli icosaedri passarono in mezzo ai getti<br />
d'aria compressa e azionarono i <strong>di</strong>spositivi. Una decina<br />
<strong>di</strong> poliboli <strong>di</strong> metallo apparvero in alto da <strong>di</strong>etro ai<br />
pi<strong>la</strong>stri, balestre a ripetizione con argano azionato da<br />
oscil<strong>la</strong>tori elicoidali, che iniziarono a sparare le <strong>la</strong>me<br />
triango<strong>la</strong>ri verso i punti <strong>di</strong> attivazione del<strong>la</strong> trappo<strong>la</strong>.<br />
La traiettoria delle punte pareva stu<strong>di</strong>ata affinché non<br />
attivasse altri inneschi, ma i triangoli rimbalzavano più<br />
volte sulle pareti, a terra e contro i pi<strong>la</strong>stri, cambiando<br />
<strong>di</strong>rezione una decina <strong>di</strong> volte prima <strong>di</strong> fermarsi.
Gli icosaedri rol<strong>la</strong>rono e rimbalzarono per un minuto,<br />
con botti, fischi e fili <strong>di</strong> fumo, e per tutto quel tempo <strong>la</strong><br />
stanza fu avvolta da una nube <strong>di</strong> punte d'acciaio che<br />
sfrecciavano in ogni <strong>di</strong>rezione, intersecandosi su linee<br />
stereometriche impeccabili e cadenze <strong>di</strong> fuoco perfette.<br />
Al<strong>la</strong> fine i poliboli esaurirono <strong>la</strong> loro scorta <strong>di</strong> proiettili<br />
e si quietarono.<br />
<strong>Virginia</strong> e Kadmos si mossero rapidamente lungo <strong>la</strong><br />
camera e raggiunsero l'uscita, camminando sulle punte<br />
metalliche. Un varco a trapezio conduceva ad un<br />
ulteriore passaggio scavato nel<strong>la</strong> roccia. Su una parete<br />
c'era un'iscrizione veloce. Huc Usque Abu<strong>la</strong>fia. Fin qui<br />
Abu<strong>la</strong>fia. Quel<strong>la</strong> stanza era l'ultima raggiunta dallo<br />
stu<strong>di</strong>oso. Da allora in avanti non ci sarebbero state<br />
altre in<strong>di</strong>cazioni o suggerimenti.
4<br />
Oltre il passaggio, una lunga scalinata scendeva <strong>di</strong>ritta<br />
nel<strong>la</strong> roccia. Una luce vio<strong>la</strong>cea sembrava provenire dal<br />
fondo e risalire lugubre verso <strong>di</strong> loro. Anche<br />
Pannocchia rimaneva in silenzio e solo ogni tanto<br />
faceva capolino dal<strong>la</strong> sua tasca, fiutando <strong>la</strong> caute<strong>la</strong><br />
del<strong>la</strong> sua padrona. I due avventurieri giunsero ben<br />
presto ad una balconata, che sovrastava un'ampia sa<strong>la</strong><br />
a volta <strong>la</strong>rga oltre cento pie<strong>di</strong>.<br />
Si appoggiarono a una ba<strong>la</strong>ustra <strong>di</strong> marmo che dava<br />
sul<strong>la</strong> grotta. Avevano trovato il Sepolcro <strong>di</strong> A<strong>la</strong>rico.<br />
C’eri arrivato vicino, Abu<strong>la</strong>fia rifletté <strong>Virginia</strong>.<br />
Bastava un po’ <strong>di</strong> coraggio in più.<br />
Cristalli <strong>di</strong> rocca con venature <strong>di</strong> ametista lo<br />
rischiaravano <strong>di</strong> una perenne luminescenza. Nel mezzo<br />
del<strong>la</strong> camera, su una predel<strong>la</strong> rettango<strong>la</strong>re, era<br />
posizionato un sarcofago <strong>di</strong> pietra scolpito con le<br />
fattezze del re barbaro. Una picco<strong>la</strong> montagna <strong>di</strong> aurei,<br />
denari, sesterzi, casse <strong>di</strong> gemme, pendenti, <strong>di</strong>ademi e<br />
statue <strong>di</strong> onice era accumu<strong>la</strong>ta ai pie<strong>di</strong> del sarcofago,<br />
occupava i cinque gra<strong>di</strong>ni del<strong>la</strong> predel<strong>la</strong> e proseguiva<br />
per metà del pavimento. Anche <strong>la</strong> Menorah si trovava<br />
lì: un cande<strong>la</strong>bro d’oro istoriato posto accanto al<strong>la</strong><br />
testata del<strong>la</strong> tomba. Stendar<strong>di</strong> e orifiamme con le<br />
insegne visigote erano <strong>di</strong>sposti tutto intorno e sul<strong>la</strong><br />
parete in fondo incombeva una gigantesca statua del<br />
sovrano defunto, costruita in oro massiccio e completa
<strong>di</strong> elmo, spade e armatura.<br />
<strong>Virginia</strong> non si fece <strong>di</strong>strarre dal<strong>la</strong> ricchezza sconfinata<br />
ammucchiata nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>. Si sdraiò a terra e si sporse a<br />
guardare dall'alto i gra<strong>di</strong>ni che dal<strong>la</strong> ba<strong>la</strong>ustra<br />
<strong>di</strong>scendevano fino al<strong>la</strong> camera sepolcrale. Sul piano<br />
orizzontale non c'era nul<strong>la</strong>, ma sul <strong>la</strong>to verticale del<br />
terzo scalino, invisibile a chi provenisse dal<strong>la</strong><br />
balconata, erano incisi altri glifi goetici <strong>di</strong> proibizione.<br />
Senza cambiare posizione, <strong>Virginia</strong> infilò un paio <strong>di</strong><br />
guanti da scaramante, rossi e con il simbolo <strong>di</strong> Horus<br />
inciso a fuoco sui palmi, estrasse da un contenitore<br />
uno scalpello <strong>di</strong> piombo e un piccolo maglio e iniziò a<br />
colpire i simboli, dall'esterno verso l'interno. Ci mise<br />
almeno venti minuti, ma al<strong>la</strong> fine rese i glifi inefficaci.<br />
Guardò gli attrezzi che aveva utilizzato. Nonostante<br />
fossero stati realizzati in un metallo inerte al<strong>la</strong><br />
stregoneria, lo scalpello si era crepato per <strong>la</strong> lunghezza<br />
e il metallo del martello sembrava fuso, co<strong>la</strong>to sul<br />
manico e poi rappreso nuovamente.<br />
Li gettò via.<br />
Discesero le scale che dal<strong>la</strong> balconata portavano al<strong>la</strong><br />
sa<strong>la</strong>, muovendosi con estrema attenzione per evitare<br />
ulteriori sorprese. <strong>Virginia</strong> si avvicinò al<strong>la</strong> parete<br />
circo<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> camera e sfiorò con le <strong>di</strong>ta il<br />
bassorilievo che correva lungo tutto il perimetro.<br />
L'epopea del sovrano defunto, dal<strong>la</strong> nascita al<strong>la</strong> morte.<br />
Millecinquecento anni prima, A<strong>la</strong>rico I <strong>Re</strong> dei Visigoti<br />
aveva saccheggiato Roma e aveva svuotato in tre giorni
<strong>la</strong> città eterna da ogni suo tesoro, portandolo con sé<br />
verso il nuovo regno <strong>di</strong> cui gli stregoni al suo seguito<br />
avevano vaticinato. Ma durante il viaggio verso<br />
meri<strong>di</strong>one egli era rimasto ucciso. Per onorarlo, i suoi<br />
generali e gli stregoni al seguito dell'armata avevano<br />
costruito quel sepolcro e avevano inumato lì dentro il<br />
sovrano con i suoi tesori.<br />
<strong>Virginia</strong> salì <strong>la</strong> predel<strong>la</strong> misurando ogni passo, mentre<br />
Kadmos si guardava attorno, abbagliato dal mucchio<br />
d'oro e gemme preziose. Con quel bottino sconfinato<br />
avrebbero potuto riempire il <strong>la</strong>boratorio <strong>di</strong> suo zio <strong>di</strong><br />
qualsiasi congegno a vapore o a petrolio fosse mai<br />
stato inventato. O comprarsi un regno. O ritirarsi per<br />
sempre su Antilia o alle Isole Beate.<br />
O fare tutte le tre cose assieme.<br />
Ma <strong>Virginia</strong> non aveva occhi che per <strong>la</strong> Menorah. Per<br />
molti era so<strong>la</strong>mente un artefatto mistico <strong>di</strong> incre<strong>di</strong>bile<br />
potere, ma lei conosceva anche il suo segreto più<br />
nascosto. Il cande<strong>la</strong>bro d'oro del Tempio <strong>di</strong><br />
Gerusalemme era anche <strong>la</strong> vera <strong>Chiave</strong> <strong>di</strong> <strong>Re</strong><br />
<strong>Salomone</strong>, il <strong>di</strong>spositivo che avrebbe aperto il portale<br />
del <strong>Re</strong>gno Segreto del<strong>la</strong> <strong>Re</strong>gina <strong>di</strong> Saba, penultimo<br />
passo nel<strong>la</strong> missione che <strong>la</strong> sua famiglia portava avanti<br />
da tre secoli, al<strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong> At<strong>la</strong>ntide.<br />
Stava quasi per poggiare il piede sul gradone più alto<br />
del<strong>la</strong> predel<strong>la</strong>. Fermò <strong>la</strong> gamba a mezz'aria.<br />
Trappo<strong>la</strong>!<br />
Una intercape<strong>di</strong>ne sottile come un capello correva
tutto attorno allo scalino superiore. Se avesse fatto un<br />
altro passo o toccato il sarcofago sarebbe caduta<br />
vittima dell'ultima insi<strong>di</strong>a che i generali <strong>di</strong> A<strong>la</strong>rico<br />
avevano or<strong>di</strong>to contro i profanatori del<strong>la</strong> tomba. Un<br />
meccanismo a pressione che avrebbe attivato chissà<br />
cosa...<br />
Ci vorrà solo un po' <strong>di</strong> tempo, pensò <strong>Virginia</strong>,<br />
prendendo da una scarsel<strong>la</strong> una serie <strong>di</strong> cunei <strong>di</strong><br />
piombo. Solo qualche...<br />
Pannocchia uscì dal<strong>la</strong> tasca, le si arrampicò sul<strong>la</strong> spal<strong>la</strong><br />
e si sporse con il muso in avanti, verso l'ingresso del<strong>la</strong><br />
camera. Squittì qualcosa spaventato e poi corse <strong>di</strong><br />
nuovo a nascondersi tra le federe del giustacuore.<br />
Kadmos si voltò <strong>di</strong> scatto verso <strong>la</strong> stessa <strong>di</strong>rezione,<br />
fiutando qualcosa nell'aria. “Rhesus!” ringhiò,<br />
snudando le zanne.<br />
In un'esplosione <strong>di</strong> ur<strong>la</strong> belluine, una dozzina <strong>di</strong><br />
simiani balzò dentro <strong>la</strong> stanza, correndo e saltando a<br />
quattro mani tutto intorno. Erano più piccoli e irsuti <strong>di</strong><br />
Kadmos e i loro tratti animaleschi molto più marcati:<br />
un feroce branco <strong>di</strong> scimmie umanoi<strong>di</strong> assassine,<br />
coperte <strong>di</strong> aderenti vesti <strong>di</strong> cuoio e dalle zanne roride<br />
<strong>di</strong> bava.<br />
Dietro <strong>di</strong> loro, con il passo lento e stu<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> un<br />
teatrante da operetta apparve un uomo dai lunghi<br />
capelli neri, abbigliato con una zimarra dello stesso<br />
colore.
5<br />
“Sergej Voronoff, male<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> nuovo voi!” gli gridò<br />
contro <strong>Virginia</strong>, estraendo <strong>la</strong> spada dal fodero. “Prima<br />
le Miniere <strong>di</strong> <strong>Salomone</strong>, poi le Carceri <strong>di</strong><br />
Gerusalemme. Dovreste proprio rive<strong>la</strong>rmi chi è <strong>la</strong> spia<br />
che vi rive<strong>la</strong> ogni nostra mossa e dove trovate così<br />
tante navi vo<strong>la</strong>nti da farvi abbattere!”<br />
Dall'alto del<strong>la</strong> ba<strong>la</strong>ustra, il Professor Voronoff ghignò.<br />
“Non ho bisogno <strong>di</strong> informatori terreni, Madamigel<strong>la</strong><br />
<strong>Strano</strong>” <strong>di</strong>sse con pesante cadenza dello Zarato.<br />
“Adotto semplicemente quei privilegi che <strong>la</strong><br />
conoscenza delle arti oscure mi conferisce. Per quanto<br />
riguarda i mezzi a mia <strong>di</strong>sposizione, il mio alleato a<br />
capo del Si Fan mi ha fornito qualche piroga a<strong>la</strong>ta<br />
dell'Impero Celeste per sostituire <strong>la</strong> nave che mi avete<br />
abbattuto sui cieli <strong>di</strong> Babilonia. A proposito, come sta<br />
il mio caro amico Baldasar, colpevole <strong>di</strong><br />
quell’episo<strong>di</strong>o?”<br />
“Non credo che mio zio sarebbe d’accordo nel <strong>di</strong>rsi<br />
vostro amico. In ogni caso anche lui come voi si è<br />
rimesso completamente da quell’incidente, grazie.”<br />
“Mi fa molto piacere. Vi <strong>di</strong>rei <strong>di</strong> portargli i miei saluti<br />
ma temo che le vostre formidabili scorribande si stiano<br />
per concludere in maniera nefasta. D'altra parte quale<br />
luogo migliore del<strong>la</strong> tomba <strong>di</strong> un <strong>Re</strong>, per morire?”<br />
“Ditecelo voi, ubludok” Kadmos fece un passo avanti e
scagliò uno dei makhaira contro l'uomo in nero. La<br />
<strong>la</strong>ma roteò in aria imp<strong>la</strong>cabile, ma all'ultimo istante<br />
uno dei Rhesus si <strong>la</strong>nciò avanti e l'arma lo trafisse. La<br />
bestia cadde a terra senza un <strong>la</strong>mento.<br />
Voronoff si volse verso il gigantesco avventuriero.<br />
“Adam, figlio mio, come osi rivolgere <strong>la</strong> mano contro il<br />
tuo Creatore? Hai osservato come i miei nuovi<br />
esperimenti siano molto più fedeli e devoti <strong>di</strong> te?”<br />
“Non chiamatemi figlio, e non chiamatemi Adam.”<br />
Quando era furioso, l'ibrido simiano si incurvava in<br />
avanti e appariva davvero un mostruoso uomoscimmia.<br />
“Sono un uomo libero e il mio nome adesso è<br />
Kadmos.”<br />
“Un uomo libero, ah!” lo derise Voronoff. “Due<br />
imprecisioni nel<strong>la</strong> stessa affermazione. Non perderò il<br />
mio tempo tentando <strong>di</strong> convincerti a tornare al mio<br />
servizio, benché conservi ancora <strong>la</strong> tua gabbia. I miei<br />
nuovi Rhesus mi danno tutte le sod<strong>di</strong>sfazioni <strong>di</strong> cui<br />
necessito.” Si rivolse alle scimmie umanoi<strong>di</strong> che erano<br />
sciamate per <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>, incrociò le mani <strong>di</strong>etro <strong>la</strong> schiena<br />
e <strong>di</strong>sse so<strong>la</strong>mente “Uccideteli!”<br />
“Al<strong>la</strong> malora!” imprecò <strong>Virginia</strong>. Cinque simiani<br />
correvano verso <strong>di</strong> lei e un numero quasi doppio si<br />
stava <strong>la</strong>nciando contro Kadmos. Troppi, senza contare<br />
lo stramaledetto Voronoff.<br />
I Rhesus <strong>la</strong> circondarono e cominciarono a salire sul<strong>la</strong><br />
predel<strong>la</strong>. Uno dei più grossi si <strong>la</strong>nciò in avanti e atterrò<br />
con le zampe posteriori sul sarcofago.<br />
Oh, no!
L'ultimo gradone si abbassò leggermente e <strong>la</strong> giovane<br />
avvertì <strong>di</strong>stintamente un rumore <strong>di</strong> ingranaggi<br />
provenire da sotto il pavimento del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>.<br />
Un fischio acutissimo li assordò. <strong>Virginia</strong> lo riconobbe.<br />
Era il rumore <strong>di</strong> una pasticca <strong>di</strong> oricalco che cadeva in<br />
un generatore <strong>di</strong> vapore e ne mandava<br />
imme<strong>di</strong>atamente in ebollizione l'acqua contenuta. A<br />
giu<strong>di</strong>care dall'intensità del sibilo, <strong>la</strong> pasticca doveva<br />
essere bel<strong>la</strong> grossa e <strong>la</strong> massa liquida pesare <strong>di</strong>verse<br />
tonnel<strong>la</strong>te. Anche i Rhesus si fermarono, confusi.<br />
Il rumore sembrava ora provenire dal<strong>la</strong> sua destra, da<br />
<strong>di</strong>etro <strong>la</strong> statua <strong>di</strong> metallo.<br />
Che non era una statua.<br />
Un automa alessandrino! riuscì a pensare <strong>Virginia</strong> con<br />
stupita ammirazione.<br />
Da un bocchettone <strong>di</strong> alimentazione un flusso bollente<br />
penetrò nel colosso in armatura con le fattezze <strong>di</strong><br />
A<strong>la</strong>rico e lo attivò in un istante, caricando le pile<br />
eoliche all'interno e il motore eroniano alloggiato nel<br />
torace. L'automa d'oro si staccò dai sostegni e iniziò a<br />
muoversi. Nelle gambe aveva odometri rotanti rivestiti<br />
<strong>di</strong> resina e dentro l'elmo erano collocate <strong>di</strong>ottre<br />
pentaprismatiche in quarzo che interagivano con <strong>la</strong><br />
luce e il movimento delle creature nel<strong>la</strong> stanza. Con il<br />
primo colpo <strong>di</strong> spada abbatté due Rhesus, mentre un<br />
pannello dell'addome si apriva e due balestre a<br />
ripetizione collocate all'interno iniziavano a scagliare<br />
giganteschi quadrelli d'oro su qualsiasi cosa si<br />
muovesse.<br />
“Va sempre a finire così, dannazione!” <strong>di</strong>sse <strong>Virginia</strong>,
chinandosi <strong>di</strong>etro il sarcofago <strong>di</strong> A<strong>la</strong>rico, mentre un<br />
dardo gigantesco colpiva il Rhesus in pie<strong>di</strong> sul<strong>la</strong> tomba<br />
e lo scagliava via. “D'altra parte, se non rischi <strong>la</strong> vita,<br />
non ti <strong>di</strong>verti...”<br />
Afferrò <strong>la</strong> <strong>Chiave</strong> <strong>di</strong> <strong>Re</strong> <strong>Salomone</strong> con <strong>la</strong> mano sinistra,<br />
strinse <strong>la</strong> spada nel<strong>la</strong> destra e si <strong>la</strong>nciò nel<strong>la</strong> mischia.
6<br />
<strong>Virginia</strong> <strong>Strano</strong> attaccò l'ornitottero al fermo<br />
magnetico e balzò sul ponte del Mammafalsa,<br />
abbandonando nel<strong>la</strong> minusco<strong>la</strong> cabina del velivolo il<br />
cande<strong>la</strong>bro d'oro a sette bracci. Corse all'altro <strong>la</strong>to del<br />
parapetto e assistette il rientro del<strong>la</strong> scialuppa <strong>di</strong><br />
Kadmos. Il gigantesco simiano era pallido e dal fianco<br />
perdeva molto sangue. Si aggrappò al<strong>la</strong> giovane e si<br />
trascinò a bordo, per poi <strong>la</strong>sciarsi cadere sul fasciame<br />
in preda ai capogiri. Erano riusciti a scampar<strong>la</strong>, ma il<br />
suo compagno era rimasto ferito e aveva bisogno <strong>di</strong><br />
cure imme<strong>di</strong>ate.<br />
<strong>Virginia</strong> si voltò verso <strong>la</strong> p<strong>la</strong>ncia, ma non scorse<br />
nessuno.<br />
“Ehi, <strong>di</strong> bordo! Capitano! Calibar! Non c'è nessuno<br />
qui?”<br />
“Invero essi sono sul<strong>la</strong> nave” <strong>di</strong>sse una voce femminile<br />
che <strong>Virginia</strong> non conosceva. “Ma sono già stati<br />
assicurati ai ceppi. Vogliate seguire il loro esempio<br />
senza provocare tafferugli e non verrà sparso altro<br />
sangue.”<br />
Dal<strong>la</strong> porta del<strong>la</strong> cabina emerse una donna ve<strong>la</strong>ta, con<br />
vesti a sbuffo color nero e zafferano e le insegne dei<br />
generali-odalisca dell'Emirato. Dietro <strong>di</strong> lei<br />
spuntarono sei giannizzeri, armati <strong>di</strong> scimitarre e<br />
bocche da fuoco.<br />
“Per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Myriana I Vatheq, gioiello <strong>di</strong> Dio e
eneamata sovrana <strong>di</strong> queste terre, vi <strong>di</strong>chiaro in<br />
arresto e confisco questa aeronave.”<br />
Al<strong>la</strong> malora, pensò <strong>Virginia</strong>, ci risiamo...
Cre<strong>di</strong>ti<br />
Questo racconto è statto realizzato contemporaneamente in due<br />
versioni, per due concorsi <strong>di</strong>versi.<br />
Se <strong>la</strong> trama è pressoché uguale in entrambi i casi, i termini e i temi dei<br />
due concorsi richiedevano alcune varianti. Per il concorso "Pirati" <strong>di</strong><br />
Limana Umanita e Scriptorama, si è posto maggiormente l'accento<br />
sull'aspetto filibustiere <strong>di</strong> <strong>Virginia</strong> e del<strong>la</strong> sua ciurma <strong>di</strong> canaglie<br />
vo<strong>la</strong>nti e <strong>la</strong> storia si chiamava Gli Scorridori delle Correnti<br />
Celesti.<br />
L'altra versione è stata invece pensata per il concorso "Steampunk<br />
vs Dieselpunk" <strong>di</strong> Scrittevolmente e si spinge <strong>di</strong> più su<br />
marchingegni a vapore, a mol<strong>la</strong> e a oricalco. Il titolo utilizzato e il<br />
testo presentato sono essenzialmente quelli <strong>di</strong> questa versione, che è<br />
anche entrata nel<strong>la</strong> rosa dei vincitori del concorso.<br />
Per quanto riguarda ispirazioni e citazioni varie, a parte<br />
un'ambientazione piena <strong>di</strong> corsari dei cieli e navi vo<strong>la</strong>nti (mutuata<br />
dal<strong>la</strong> ampia letteratura del settore e dal setting Eberron per D&D 3za<br />
e 4rta e<strong>di</strong>zione), il tono vorrebbe essere genericamente salgariano con<br />
delle punte <strong>di</strong> estetica steampunk propinate un tanto al chilo.<br />
I riferimenti storici, archeologici e geografici al<strong>la</strong> Menorah, al Sacco <strong>di</strong><br />
Roma e al<strong>la</strong> Tomba <strong>di</strong> A<strong>la</strong>rico sono grossomodo corretti. Abu<strong>la</strong>fia è<br />
ovviamente un personaggio storico realmente esistito e così Sergej<br />
Voronoff, il folle scenziato del secolo scorso che stu<strong>di</strong>ava ibri<strong>di</strong> uomoscimmia<br />
per allungare <strong>la</strong> vita dei suoi pazienti e oscure altre finalità.<br />
Anche alcune tecnologie presenti nel racconto hanno un retroscena<br />
reale: ad esempio gli ornitotteri progettati da Leonardo da Vinci, i<br />
meccanismi eolici dell'inventore greco Erone <strong>di</strong> Alessandria e i<br />
poliboli (balestre automatiche <strong>di</strong> età c<strong>la</strong>ssica).<br />
Il racconto era apparso a puntate su <strong>Caponata</strong> <strong>Meccanica</strong> ed era già<br />
possibile scaricarlo in pdf. Questa nuova versione è in A5 e dovrebbe<br />
essere perfetta per essere visualizzata anche su Kindle.<br />
Mauro Longo