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Consumo di energia elettrica
L’autoconsumo della Centrale di Rivalta è dovuto al funzionamento degli impianti di compressione del gas
metano, all’attivazione delle pompe per il sistema delle acque di raffreddamento degli impianti, e al
funzionamento degli altri servizi ausiliari.
I consumi di energia elettrica sono monitorati con frequenza giornaliera da parte dell’operatore della società
Fenice S.p.A., che mensilmente invia un report a BG Italia Power S.p.A.
www.bg-group.com/italiapower
Unità di Misura 2004 2005 2006 2007
Energia elettrica autoconsumata(°) MWh 10.235 8.564 9.096 9.081
(°): al netto delle perdite
L’andamento degli autoconsumi indica una tendenza leggermente crescente nel periodo 2003-2004, per poi
diminuire nel 2005 ed aumentare di nuovo nel 2006: ciò è congruente con l’andamento di produzione di
energia elettrica e delle ore di funzionamento di Centrale (vedi tabella paragrafo 8.2).
Rilascio sostanze lesive della fascia di ozono
Questo aspetto ambientale è stato considerato in condizioni di emergenza, poiché nell’attività di produzione
di acqua refrigerata per il condizionamento delle sale controllo e degli edifici, sono utilizzati impianti
contenenti liquido refrigerante R 22.
Detenzione sostanze lesive della fascia di ozono
L’R 22 è soggetto agli adempimenti della Legge 179/97 “Modifiche alla Legge 28 Dicembre 1993, n°549, recante
misure a tutela dell’ozono stratosferico” che impone la scadenza per la sostituzione di tale sostanza il
31/12/2008.
I quantitativi di R 22 presenti in Centrale ammontano a circa 46,6 kg.
I quantitativi di SF6 ammontano a circa 9,4 kg totali.
Il SF6 è utilizzato negli interruttori di media ed alta tensione di Centrale.
Rischio di inquinamento suolo, sottosuolo
Il terreno su cui è ubicata la Centrale è di proprietà di BG Italia Power, né durante la costruzione né durante
l’esercizio sono stati registrati incidenti con inquinamento del terreno ai sensi del D.M. 471/99.
I possibili rischi di contaminazione del suolo, sottosuolo sono legati a condizioni di emergenza e possono
essere dovuti alle attività di stoccaggio/movimentazione/utilizzo di reagenti chimici e oli, alla perdita
accidentale di oli minerali dai trasformatori, all’accumulo acque di scarico/lavaggio nelle vasche/pozzetti, al
deposito temporaneo dei rifiuti.