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Scarica la Dichiarazione Ambientale 2008 (PDF, 4.33 MB) - E.On

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utilizza il DMV, ha portato il ri<strong>la</strong>scio da 0,5 a 2.46 m 3 /s.<br />

- Modifica degli apporti naturali all’alveo del fiume<br />

Con <strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> quantità di acqua che defluisce<br />

nell’alveo di valle si riducono anche le sostanze naturali<br />

trasportate. Si tratta sia di materiale in sospensione<br />

sia di composti disciolti, materiale in genere ricco di<br />

sostanze organiche nutrienti che vengono così sottratte<br />

ai fiumi modificando l’equilibrio dell’ecosistema con<br />

partico<strong>la</strong>re riferimento al<strong>la</strong> flora e al<strong>la</strong> fauna del corso<br />

d’acqua. Gli sbarramenti, interrompendo <strong>la</strong> continuità tra<br />

monte e valle, limitano <strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione delle specie<br />

ittiche lungo il fiume.<br />

Sensibile a questa problematica, il Nucleo contribuisce<br />

al ripopo<strong>la</strong>mento dei corsi d’acqua mediante accordi<br />

economici con le Province interessate che provvedono<br />

materialmente a periodiche semine ittiche. Detta attività<br />

prevede annualmente l’immissione nei corpi idrici<br />

di determinate quantità di specie ittiche. In partico<strong>la</strong>re<br />

nel <strong>2008</strong> le Province di Perugia e Terni hanno attuato<br />

le seguenti semine:<br />

Terni<br />

Trote 5.370 kg e 24.000 avannotti<br />

Carpe 400 kg e 5.000 esemp<strong>la</strong>ri<br />

Tinche 5.000 esemp<strong>la</strong>ri<br />

Anguil<strong>la</strong> 2.000 kg<br />

Perugia<br />

Trote 1.820 kg<br />

Trotelle 500 kg e 120.000 esemp<strong>la</strong>ri<br />

- Modifica del trasporto solido lungo l’alveo del fiume<br />

Le opere di sbarramento trattengono, in prossimità delle<br />

strutture, il materiale solido trasportato dal corso<br />

d’acqua. Questo può provocare, nel corso degli anni,<br />

da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> diminuzione del volume utile dell’invaso<br />

e, dall’altro, il mancato apporto di sedimento nel corso<br />

d’acqua a valle dello sbarramento.<br />

Per gli impianti del Nucleo, il problema dell’interrimento<br />

assume rilevanza nel caso dei bacini del Ratto sul<br />

torrente omonimo, dell’Aia e di Alviano rispettivamente<br />

sul torrente Aia e sul fiume Tevere.<br />

Nel <strong>2008</strong> non sono stati effettuati interventi di dragaggio.<br />

L’art. 114, comma 4 del D.Lgs. 152/06 (per l’applicazione<br />

del quale, in attesa del nuovo Decreto, rimane valido<br />

il Decreto Ministeriale del 30 giugno 2004) prevede<br />

<strong>la</strong> predisposizione di un “Progetto di Gestione” per ogni<br />

invaso “finalizzato a definire il quadro previsionale delle<br />

operazioni di svaso, sfangamento e spurgo, (…)<br />

da eseguirsi anche per stralci, per assicurare il<br />

mantenimento e il graduale ripristino del<strong>la</strong> capacità<br />

utile propria dell’invaso (…), nonché a definire<br />

i provvedimenti da porre in essere durante le suddette<br />

operazioni per <strong>la</strong> prevenzione e <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle risorse<br />

idriche invasate e ri<strong>la</strong>sciate a valle dello sbarramento,<br />

(…) nel rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici<br />

interessati”.<br />

Per i grandi invasi, è stata da tempo conclusa l’attività<br />

di predisposizione dei “Piani di gestione” e<strong>la</strong>borati<br />

da ditte specializzate. Detti Piani comprendono uno<br />

studio di dettaglio sulle caratteristiche morfologiche<br />

e idrologiche del bacino imbrifero, sul volume, sul<strong>la</strong><br />

quantità e qualità fisico-chimica e biologica dei<br />

sedimenti, sul<strong>la</strong> qualità delle acque invasate e di quelle<br />

del corso d’acqua intercettato. Con il supporto di tali<br />

informazioni e l’esperienza nell’attività di esercizio sono<br />

state quindi individuate le modalità operative<br />

da adottare per eventuali interventi di svaso dei bacini<br />

e/o per <strong>la</strong> rimozione del materiale sedimentato e il suo<br />

smaltimento/recupero.<br />

Tutti i Piani di gestione dei grandi invasi (Corbara,<br />

Alviano, Aia, La Morica, Marmore, Turano, Salto) sono<br />

stati trasmessi alle Regioni competenti per le valutazioni<br />

del caso.<br />

Figura 6 – Opera di presa Marmore<br />

- Modifica del carico inquinante<br />

La modifica del carico inquinante si può avere nel caso<br />

in cui vengano riversate acque di processo industriale<br />

in un corpo idrico; nel Nucleo di Terni non esistono<br />

scarichi di acque reflue da processo industriale.<br />

Come si dirà nel seguito le acque reflue di natura<br />

domestica sono convogliate in apposite vasche a tenuta<br />

o in fogna pubblica o smaltite in impianti autorizzati<br />

a dispersione al suolo o in corpi idrici superficiali.

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