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Dicembre 2012 - Proloco Certaldo

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CORSA PODISTICA<br />

CALVINO CANTINI<br />

Anche questo anno si è svolto il 5° trofeo Calvino Cantini<br />

corsa podistica competitiva di km. 11,750.<br />

La corsa ricorda Calvino Cantini storica<br />

figura dello sport certaldese e grande<br />

appassionato di atletica leggera. Il percorso<br />

con partenza ed arrivo in Piazza della<br />

Libertà, si snodava fra le colline intorno al<br />

paese con splendidi passaggi dal Parco di<br />

Canonica e <strong>Certaldo</strong> Alto.<br />

Fra gli assoluti vittoria di Maurizio Cito dell'Atletica<br />

Futura, atleta di livello nazionale;<br />

fra le donne ha vinto Emma Iozzelli dell'Atletica<br />

Vinci. Primo fra i veterani Bouzid<br />

Ridha della Nuova Lastra e fra le veterane<br />

DIMITRI GORI<br />

In questo numero vorremmo<br />

farvi conoscere meglio il lavoro<br />

del nostro vignettista.<br />

Dimitri, classe 1982, disegna dai primi<br />

anni dell'asilo, una passione che<br />

ha sempre esercitato fino a che non<br />

si è trasformata in un lavoro. Dopo avere<br />

frequentato l’istituto d'arte a Siena e successivamente<br />

la scuola di Comics di Firenze,<br />

ha iniziato a collaborare con alcuni disegnatori<br />

professionisti nel settore del fumetto<br />

realizzando un cartone animato per warner<br />

bros visibile su internet. Attualmente lavora<br />

come disegnatore di giochi e rebus per la<br />

casa editrice Corrado Tedeschi (l’editore<br />

della “Settimana enigmistica"); sul “Calandrino”<br />

Dimitri è conosciuto per le sue esuberanti<br />

vignette, dedicate a fatti accaduti a<br />

<strong>Certaldo</strong>; il protagonista ufficiale di queste<br />

vignette è immancabilmente il nostro sindaco.<br />

Dimitri recentemente si è proposto come<br />

pittore, esponendo i suoi lavori nella<br />

torre Salvucci di San Gimignano, e qui ve<br />

ne presentiamo alcuni. Nella fantasia di Dimitri<br />

la torre è diventata “maledetta”, e su<br />

di essa il nostro artista ha scritto anche una<br />

fiaba. Questo il riassunto:<br />

Durante il Medioevo due nobili famiglie si contendevano<br />

il dominio sull'antico borgo di San<br />

Gimignano, gli Ardinghelli, di fazione ghibellina,<br />

e i Salvucci, invece guelfi.<br />

Le loro continue lotte per il dominio del paese li<br />

portarono a sfidarsi nella costruzione di alte torri<br />

per dimostrare la propria potenza ; proprio i Salvucci,<br />

infatti, eressero due torri identiche dal-<br />

ALE IMMOBILIARE<br />

di Valentina Bagni<br />

Via XX Settembre, 45 - 50052 CERTALDO (FI)<br />

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Fustella Elena dell'Atletica Lecco<br />

Costruzioni Colombo.<br />

Ben novanta sono stati gli atleti<br />

premiati grazie al contributo di<br />

aziende ed esercenti locali.<br />

Perfetta l'organizzazione curata<br />

dall'ASD Palestra Oasi con il<br />

suo presidente Angelo Brogi ed alcuni volontari<br />

fra i quali si citano Franco Simoncini,<br />

Manuela Monciatti, Vincenzo Giglioli e Sandro<br />

Bardotti. All'evento ha dato il suo patrocinio<br />

il Comune di <strong>Certaldo</strong> che ha anche<br />

l'aspetto imponente, emblema della loro supremazia,<br />

oggi conosciute con l'appellativo di “Torri<br />

Gemelle”, tanto che ancora sono uno dei simboli<br />

del paese.<br />

Tanto tempo fa nella nobile famiglia dei Salvucci<br />

nacque una bellissima bambina dal nome Era.<br />

Il padre però ben presto morì, e la moglie dovette<br />

occuparsi da sola della figlia. Crescendo la<br />

bambina divenne una giovane donna ma talmente<br />

malvagia e perfida che, appena raggiunti i<br />

sedici anni, avvelenò la madre per ereditarne tutte<br />

le proprietà. Era andò ad abitare nell'imponente<br />

torre di famiglia, da tutti conosciuta come<br />

la torre Maledetta poichè vi giustiziavano gli eretici.<br />

La ragazza era talmente cattiva che rapì dalla<br />

strada, per farne una sua schiava, una giovane<br />

orfana di nome Penelope che venne rinchiusa<br />

nella torre per mai più uscire. Un giorno però la<br />

guardia distrattasi perse le chiavi della cella e<br />

Penelope riuscì a scappare, ma si perse nelle<br />

fredde e buie segrete della torre. All'improvviso,<br />

nella penombra, le comparve davanti un fantasma<br />

in frac senza testa. Penelope impaurita cercò<br />

di scappare ma il fantasma, per dimostrarle<br />

che non voleva farle alcun male, le porse una rosa<br />

; lei allungò la mano ma appena lo toccò, il<br />

fiore appassì. La giovane capì la bontà dei quel<br />

dolce gesto e il fantasma potè raccontarle la sua<br />

struggente storia: in vita era stato un giovane duca<br />

che Era aveva fatto decapitare, dopo la morte<br />

la sua anima era rimasta bloccata nella torre<br />

insieme tutte quelle di coloro che erano stati uc-<br />

fattivamente partecipato alla sua realizzazione<br />

insieme all'Istituto Comprensivo che ha<br />

messo a disposizione i locali per le premiazioni,<br />

ristoro e spogliatoi. Appuntamento al<br />

2013 per la sesta edizione. S.B.. u.s.C.C.<br />

cisi ingiustamente. Penelope così gli propose un<br />

patto: se i fantasmi l'avessero aiutata ad uscire,<br />

avrebbe trovato il modo di liberare tutte le anime<br />

imprigionate. Il fantasma senza testa e gli altri<br />

decisero di accettare la proposta. Penelope infatti<br />

riuscì a trovare in fondo ad un pozzo la magica<br />

chiave che avrebbe liberato i fantasmi, ma<br />

le guardie arrivarono e la giovane fanciulla fu<br />

catturata. Era, furiosa di rabbia, decise di giustiziarla<br />

in piazza delle Erbe ma mentre il boia stava<br />

per sferrare il colpo, il fantasma del duca senza<br />

testa e tutti gli altri assalirono le guardie e<br />

riuscirono a liberarla. Catturarono Era e la rinchiusero<br />

per l'eternità nelle buie celle della torre.<br />

Penelope e i fantasmi si diressero sul terrazzo<br />

della torre e la magica chiave aprì l'accesso al<br />

Paradiso. Erano finalmente tutti liberi.<br />

Nei giorni seguenti la ragazza raccontò a tutto il<br />

paese quello che era successo e da quel momento<br />

la torre no fu più chiamata“MALEDETTA” , ma<br />

fu amata al tal punto che dopo secoli questa storia<br />

ispirò un giovane a raccontarne la fiaba.<br />

LE NOVELLE DEL BOCCACCIO rubrica a cura di Andrea Morandi<br />

LA NOVELLA INFINITA<br />

Andreuccio da Perugia, venuto a Napoli a comperar<br />

cavalli, in una notte da tre gravi accidenti soprapreso,<br />

da tutti scampato con un rubino si torna a casa sua.<br />

(Decameron, II 5)<br />

Quello dei rifiuti è un tema<br />

di forte attualità, ma<br />

vecchio come la storia<br />

dell’uomo. In questo senso è emblematico<br />

che tanto il numero di<br />

Calandrino che stringete fra le<br />

mani quanto il capolavoro del<br />

nostro più illustre concittadino<br />

non manchino di farne menzione.<br />

E questo perché i rifiuti esistono<br />

da sempre, ma sono cambiati<br />

nel tempo e, di conseguenza,<br />

è cambiato il modo di gestirli.<br />

Prima della rivoluzione industriale,<br />

per fare un esempio, per<br />

rifiuti si intendevano principalmente<br />

i resti organici dell'uomo<br />

che venivano smaltiti nelle fogne,<br />

dal momento che tutti gli altri<br />

scarti (artigianali, domestici,<br />

ecc.) erano in gran parte riciclati.<br />

L’abilità degli antichi romani, de-<br />

cisamente innovativi e precorritori,<br />

soprattutto se si pensa all’estensione<br />

e al numero degli<br />

abitanti della capitale dell’Impero,<br />

non conobbe a lungo rivali.<br />

Nel Medioevo il sistema di smaltimento<br />

torna ad essere assai elementare.<br />

Per averne un'idea basta<br />

leggere una delle novelle più<br />

fortunate e spassose del Decameron:<br />

quella di Andreuccio da<br />

Perugia, «cozzone (cioè “sensale”,<br />

“mercante”) di cavalli». L’incauto<br />

protagonista, sedotto a Napoli<br />

da una «giovane ciciliana» e<br />

rimpinzato ben bene, viene condotto<br />

in un bugigattolo che sporge<br />

sulla strada per «deporre il superfluo<br />

peso del ventre». Ma a<br />

causa di una tavola schiodata, il<br />

pavimento crolla e lo sventurato<br />

si ritrova in strada, nel punto di<br />

PUBBL/FEDERIGHI<br />

accumulo delle deiezioni.<br />

Deiezioni che<br />

poi la pioggia provvidenziale,<br />

aiutata dalla<br />

pendenza della strada,<br />

avrebbe sospinto fuori<br />

delle mura. Così venivano<br />

accumulati e<br />

smaltiti i resti organici<br />

umani. Insomma, complice<br />

anche la mancanza<br />

di una educazione<br />

igienico-sanitaria, le situazioni<br />

di degrado<br />

ambientale non furono<br />

completamente risolte.<br />

Nei secoli successivi la<br />

crescita economica e<br />

demografica comportò<br />

una maggiore pianificazione e<br />

consapevolezza delle città, incentrata<br />

sulla fondazione di nuovi<br />

insediamenti e sulla riqualificazione<br />

dei centri già esistenti.<br />

Per riqualificare e ridare decoro<br />

alle città era necessario affrontare<br />

il problema della raccolta e<br />

dello smaltimento dei rifiuti e migliorare<br />

la salubrità dell’aria.<br />

Tecnologia, fondi (non i 500 fiorini<br />

d’oro soffiati via al povero<br />

Andreuccio…) e volontà politica:<br />

una ricetta valida allora come<br />

ora. Curiosamente l’ironia della<br />

sorte come sempre fa il suo gioco,<br />

tracciando un filo immaginario<br />

tra la Napoli vista con gli occhi<br />

del Boccaccio e quella dei<br />

nostri giorni. E <strong>Certaldo</strong>?<br />

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