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Non solo gli eterosessuali hanno timori e paure per quanto riguarda
il sesso anale, ma anche molti gay, in particolare se ancora alle
prime armi. Ciò non stupisce, visto che la nostra cultura ha un rapporto
contraddittorio con l’ano: che l’orifizio dal quale escono le feci
possa essere fonte d’insospettato piacere è inimmaginabile per
più di una persona.
E invece ciò è possibile, eccome! Sia per colui che vi introduce il proprio
pene (partner insertivo o attivo), sia per chi «porge» il proprio
sedere (partner ricettivo o passivo). Le preferenze per l’uno o l’altro
ruolo variano da persona a persona e la maggioranza dei gay non ha
«ruoli esclusivi» ma decide a seconda della situazione.
Sul sedere, nella periferia dell’apertura anale (tratto terminale dell’intestino,
retto) e nell’apertura stessa, si trovano innumerevoli
terminazioni nervose estremamente sensibili, analogamente a
quelle del glande. La regione, se toccata, accarezzata o leccata,
reagisce con una girandola di piacevolissime sensazioni (indipendentemente
dal fatto che si tratti del culo di un omosessuale o di
un eterosessuale).
vescica urinaria
pene
uretra
epididimo
testicolo
> Visione sul dietro
retto
prostata
perineo
Più all’interno, verso la parte
anteriore del corpo, vicino alla
vescica urinaria, si trova la
prostata, una ghiandola
delle dimensioni di una castagna,
che produce un elemento
costituente del liquido seminale.
Anche la prostata è molto
sensibile alle stimolazioni. Se
spingi il tuo dito nell’ano e
premi verso la parte anteriore
del corpo (senza dimenticare
il lubrificante!), puoi percepirla.
Durante l’atto sessuale, il
pene stimola la prostata, cosa
che la maggior parte degli
uomini trova molto piacevole.
Alcuni raggiungono così l’orgasmo
senza nemmeno toccare
il pene.
Ma far sesso ha anche a che
fare con il fondersi con il partner,
con la reciproca fiducia,
con il lasciarsi andare, con il
predominio o la sottomissione.
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