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Delibera n. 1_2009 Relazione - Europa

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CORTE DEI CONTI<br />

Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali<br />

RELAZIONE SPECIALE<br />

1/<strong>2009</strong><br />

Irregolarita’ e frodi in materia di<br />

Fondi strutturali con particolare riguardo<br />

al Fondo Sociale Europeo


Magistrato istruttore: Cons. Maria Teresa Polito<br />

Hanno collaborato: Francesca APICELLA, Vincenza CUSMAI,<br />

Domenico TOLOMEI.


DELIBERA


LA SEZIONE DI CONTROLLO<br />

PER GLI AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI<br />

composta dai Magistrati:<br />

Dott. Bartolomeo MANNA Presidente<br />

Dott. Franco FRANCESCHETTI Consigliere<br />

Dott. Ivan DE MUSSO Consigliere<br />

Dott. Giuseppe COGLIANDRO Consigliere<br />

Dott. Ennio COLASANTI Consigliere<br />

Dott.ssa Maria Teresa POLITO Consigliere<br />

Dott.ssa Maria Paola MARCIA Consigliere<br />

*****<br />

<strong>Delibera</strong> n. 1/<strong>2009</strong><br />

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti 12 luglio 1934, n.1214 e<br />

le successive modificazioni;<br />

vista la legge 14 gennaio 1994, n.20 e in particolare l’art. 3, comma 4,<br />

secondo il quale la Corte dei conti determina annualmente i programmi e i criteri di<br />

riferimento del controllo sui Fondi di provenienza comunitaria;<br />

Vista la deliberazione n.14/2000 delle Sezioni riunite della Corte dei conti,<br />

adottata nell’adunanza del 16 giugno 2000 concernente il regolamento per<br />

l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti ed in particolare<br />

l’art. 10 modificato dall’art. 12 della delibera n.229 del 19 giugno 2008 adottata dal<br />

Consiglio di Presidenza;<br />

vista la deliberazione n. 3/2007 in data 19 novembre 2007 di questa Sezione<br />

con la quale è stato approvato il programma per l’anno 2008 ed è stata autorizzata<br />

l’esecuzione dell’indagine “Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con<br />

particolare riguardo al Fondo Sociale Europeo”;<br />

vista la relazione in data 16 dicembre 2008 con la quale il consigliere Maria<br />

Teresa Polito ha riferito sull’esito dei controlli;


vista l’ordinanza del 19 dicembre 2008, con la quale il Presidente della<br />

Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali ha convocato il<br />

Collegio della Sezione per l’adunanza del 13 gennaio <strong>2009</strong> ai fini della pronuncia, ai<br />

sensi dell’articolo 3 comma 4 della legge 20/1994, sull’attività di gestione in<br />

argomento;<br />

vista la nota n.1572 del 22 dicembre 2008, con la quale è stata comunicata<br />

la data e l'ora dell’adunanza fissata per il 13 gennaio <strong>2009</strong> ed è stata trasmessa la<br />

relazione al Dipartimento per le Politiche comunitarie; alla Regione Basilicata –<br />

Autorità di gestione POR Basilicata; alla Regione Calabria – Autorità di gestione POR<br />

Calabria; alla Regione Lazio – Direzione Regione istruzione, Diritto allo studio; alla<br />

Regione Puglia – Assessorato bilancio e programmazione; al Ministero del lavoro e<br />

della previdenza sociale – Direzione generale politiche per l’orientamento e la<br />

formazione; al Ministero dell’università e della ricerca – Direzione generale per il<br />

coordinamento e lo sviluppo della ricerca; al Ministero dell’Interno – Dipartimento<br />

pubblica sicurezza; al Ministero della pubblica istruzione – Direzione generale per gli<br />

affari internazionali dell’istruzione scolastica; al Ministero degli affari esteri –<br />

Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie; al Ministero<br />

dello sviluppo economico – Direzione generale per il coordinamento degli incentivi<br />

alle imprese;<br />

viste le note pervenute il 5 gennaio <strong>2009</strong> dal Ministero degli affari esteri –<br />

Direzione generale per gli italiani all’estero; il 7 gennaio <strong>2009</strong> dal Ministero<br />

dell’interno – Dipartimento pubblica sicurezza; l’8 gennaio <strong>2009</strong> dal Ministero della<br />

pubblica istruzione e dal Ministero dello sviluppo economico; il 12 gennaio <strong>2009</strong><br />

dalla Regione Calabria autorità di gestione POR Calabria; e il 13 gennaio <strong>2009</strong> dalla<br />

Regione Lazio;<br />

udito il Consigliere Maria Teresa Polito;<br />

uditi, per il Ministero dello sviluppo economico – Direzione generale per il<br />

coordinamento degli incentivi alle imprese il dott. Paolo Rota; per il Ministero del<br />

lavoro e della previdenza sociale – Direzione generale politiche per l’orientamento e<br />

la formazione la dott.ssa Alessandra Tomai; per il Ministero dell’interno –<br />

Dipartimento pubblica sicurezza il dott. Domenico Piro; per il Ministero<br />

dell’università e la ricerca – Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo<br />

della ricerca la dott.ssa Paola Nucciarelli; per la Regione Lazio - Direzione regionale<br />

istruzione, diritto allo studio la dott.ssa Elisabetta Longo; per la Regione Basilicata –<br />

Autorità di gestione POR Basilicata la dott.ssa Vincenza Buccino; per il Ministero<br />

della pubblica istruzione – Direzione generale per gli affari internazionali<br />

dell’istruzione scolastica la dott.ssa Annamaria Leuzzi; per la Regione Calabria –


Autorità di gestione POR Calabria la dott.ssa Marinella Marino e per l’Organismo di<br />

controllo di II livello il dott. Antonio Sciumbata; per la Regione Puglia – Assessorato<br />

al bilancio e programmazione politiche comunitarie dott.ssa Angela Vincenti; per il<br />

Ministero degli affari esteri – Direzione generale per gli italiani all’estero e le<br />

politiche migratorie il Cons. d’ambasciata dott. Paolo De Nicolo;<br />

intervenuti, fra gli altri, per il Dipartimento per le Politiche comunitarie il<br />

colonnello Francesco Fallica e il Maresciallo capo Augusto Segnalini;<br />

DELIBERA<br />

di approvare la relazione allegata integrata con le osservazioni formulate dalle<br />

Amministrazioni;<br />

ORDINA<br />

che la presente deliberazione e l’unita relazione siano trasmesse:<br />

- alle Presidenze del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;<br />

- al Dipartimento per le politiche comunitarie;<br />

- al Ministero del lavoro e della previdenza sociale – Direzione generale politiche<br />

per l’orientamento e la formazione;<br />

- al Ministero dell’interno – Dipartimento pubblica sicurezza;<br />

- al Ministero della pubblica istruzione – Direzione generale per gli affari<br />

internazionali dell’istruzione scolastica;<br />

- al Ministero dell’università e della ricerca – Direzione generale per il<br />

coordinamento e lo sviluppo della ricerca;<br />

- alla Regione Basilicata – Autorità di gestione POR Basilicata;<br />

- alla Regione Calabria – Autorità di gestione POR Calabria;<br />

- alla Regione Lazio – Dipartimento sociale - Direzione regionale formazione<br />

professionale, FSE e altri interventi cofinanziati;<br />

- alla Regione Puglia – Assessorato bilancio e programmazione – settore<br />

programmazione e politiche comunitarie;<br />

- al Ministero degli affari esteri – Direzione generale per gli italiani all’estero e le<br />

politiche migratorie;<br />

- al Ministero dello sviluppo economico – Direzione generale per il coordinamento<br />

degli incentivi alle imprese;<br />

che le Amministrazioni interessate comunichino alla Corte dei conti e al Parlamento,<br />

entro sei mesi dalla data di ricevimento della presente relazione, le misure di


conseguenza adottate ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3 comma 6 della l.<br />

n.20/94, modificato dall’art. 1 comma 172 della legge 23 dicembre 2005, n.266;<br />

Il Consigliere relatore<br />

(f.to Maria Teresa Polito)<br />

Il Presidente<br />

(f.to Bartolomeo Manna)<br />

Depositata in Segreteria il 27 febbraio <strong>2009</strong><br />

Il Dirigente<br />

(f.to Maria Laura Iorio)


INDICE<br />

INTRODUZIONE 13<br />

CONSIDERAZIONI DI SINTESI 13<br />

OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL’INDAGINE 19<br />

I PARTE 22<br />

DISCIPLINA GIURIDICA DELLE IRREGOLARITÀ 22<br />

LA COMUNICAZIONE DELLE IRREGOLARITÀ 26<br />

LE IRREGOLARITÀ COMUNICATE 29<br />

I FONDI STRUTTURALI: IL FSE - I PROGRAMMI NAZIONALI E REGIONALI PON E POR 36<br />

LO STATO DI ATTUAZIONE DEI CONTROLLI E LE RELATIVE STRUTTURE 42<br />

LE ATTIVITÀ DI RECUPERO 51<br />

GLI ESITI DELLE GARANZIE 54<br />

II PARTE 57<br />

IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 58<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO PRESSO IL MINISTERO DEL LAVORO 58<br />

LA PROGRAMMAZIONE 1994-1999. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE 58<br />

IL PON “ASSISTENZA TECNICA ED AZIONI DI SISTEMA” OBIETTIVO 1 2000-2006 E IL<br />

PON “AZIONI DI SISTEMA” OBIETTIVO 3 2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO<br />

DI ATTUAZIONE 63<br />

IL PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA EQUAL 2000-2006. AMBITO FINANZIARIO<br />

E LIVELLO DI ATTUAZIONE<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE ED AL CONTROLLO DEI FONDI<br />

66<br />

COMUNITARI 67<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 73<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 82<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 85<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 89<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 95<br />

IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 98<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO PRESSO IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 98<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO MULTIREGIONALE “FORMAZIONE MIGRANTI” 1994-1999.<br />

AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE 98<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE “ASSISTENZA TECNICA E AZIONI DI SISTEMA”<br />

2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE 99<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE E AI CONTROLLI DEI FONDI<br />

COMUNITARI 100<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 103<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 104<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 105<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 107<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 110<br />

IL MINISTERO DELL’INTERNO 112


DESCRIZIONE DEL FENOMENO PRESSO IL MINISTERO DELL’INTERNO 112<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE “SICUREZZA PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO”<br />

2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE 112<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE E AI CONTROLLI DEI FONDI<br />

COMUNITARI 113<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 116<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 119<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 120<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 121<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 124<br />

IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE 125<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO PRESSO IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO PLURIFONDO “UN IMPEGNO PER LA QUALITÀ” 1994-1999.<br />

125<br />

AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE “LA SCUOLA PER LO SVILUPPO” 2000-2006.<br />

125<br />

AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE ED AL CONTROLLO DEI FONDI<br />

127<br />

COMUNITARI 127<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 131<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 133<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 135<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 136<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 138<br />

IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 140<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO PRESSO IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 140<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE “SVILUPPO IMPRENDITORIALE LOCALE” 2000-<br />

2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE 140<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE ED AI CONTROLLI DEI FONDI<br />

COMUNITARI 143<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 146<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 148<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 149<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 150<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 153<br />

IL MINISTERO DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA 155<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO PRESSO IL MINISTERO DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA 155<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO PLURIFONDO “RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO ED ALTA<br />

FORMAZIONE” 1994-1999. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE “RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO TECNOLOGICO<br />

155<br />

ED ALTA FORMAZIONE” 2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE ED AL CONTROLLO DEI FONDI<br />

156<br />

COMUNITARI 157<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 161<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 163<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 164<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 165<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 168<br />

LA REGIONE BASILICATA 169


DESCRIZIONE DEL FENOMENO NELLA REGIONE BASILICATA<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO PLURIFONDO 1994-1999. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

169<br />

REALIZZAZIONE 169<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

REALIZZAZIONE<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE ED AL CONTROLLO DEI FONDI<br />

170<br />

COMUNITARI 172<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 175<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 179<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 181<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 183<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 186<br />

LA REGIONE CALABRIA 188<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO NELLA REGIONE CALABRIA 188<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO PLURIFONDO 1994-1999. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

ATTUAZIONE 188<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

ATTUAZIONE 189<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE ED AL CONTROLLO DEI FONDI<br />

COMUNITARI 191<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 195<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 205<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 208<br />

IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LORO TIPOLOGIE 211<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 214<br />

LA REGIONE LAZIO 217<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO PRESSO LA REGIONE LAZIO<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO PLURIFONDO 1994-1999. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

217<br />

ATTUAZIONE<br />

IL PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA LEADER II 1994-1999. AMBITO<br />

217<br />

FINANZIARIO E LIVELLO DI ATTUAZIONE<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

218<br />

ATTUAZIONE<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE ED AL CONTROLLO DEI FONDI<br />

219<br />

COMUNITARI 220<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 231<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 231<br />

LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 233<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 238<br />

LA REGIONE PUGLIA 241<br />

DESCRIZIONE DEL FENOMENO NELLA REGIONE PUGLIA<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO PLURIFONDO 1994-1999. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

241<br />

ATTUAZIONE 241<br />

IL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2000-2006. AMBITO FINANZIARIO E LIVELLO DI<br />

ATTUAZIONE<br />

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PREPOSTA ALLA GESTIONE E AL CONTROLLO DEI FONDI<br />

243<br />

COMUNITARI 245<br />

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 248<br />

LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITÀ 255<br />

L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DI NATURA CAUTELARE. LE REVOCHE ED I RECUPERI 256


LE IRREGOLARITÀ ACCERTATE E LE LORO TIPOLOGIE 258<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 262<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO PER LA<br />

CAMPANIA 263<br />

IL POP 1994-1999 263<br />

IL POR 2000-2006: PROFILI FINANZIARI ED ORGANIZZATIVI 269<br />

IRREGOLARITÀ E FRODI IN AMBITO POR 2000-2006 275<br />

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 289<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO PER LA<br />

LOMBARDIA 293<br />

ORGANIZZAZIONE 295<br />

ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI 296<br />

CONTROLLI DI I LIVELLO 296<br />

CONTROLLI DI II LIVELLO 297<br />

ANALISI FINANZIARIA DEL PROGRAMMA E AVANZAMENTO FISICO DELLE MISURE 298<br />

IRREGOLARITÀ E FRODI NEI PROGETTI FINANZIATI DAL FSE: RECUPERI 299<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO PER LA<br />

SARDEGNA 303<br />

OGGETTO E FINALITÀ DELL’INDAGINE DI CONTROLLO.<br />

IL QUADRO ORGANIZZATIVO PREPOSTO ALL’ATTUAZIONE DEL POR 2000-2006: IL<br />

303<br />

QUADRO COMPLETO DELLE MISURE ATTUATE E DEI RELATIVI RESPONSABILI 303<br />

AVANZAMENTO FINANZIARIO DEL POR 2000-2006 304<br />

L’AVANZAMENTO FINANZIARIO DEL FSE AL 31.12.2007 E I PROGETTI COERENTI SUL FSE 306<br />

LE RISORSE UMANE PER I CONTROLLI NEL FSE AFFIDATI A SOGGETTO ESTERNO 306<br />

LE RISULTANZE DEL QUADRO DEI CONTROLLI DI II LIVELLO<br />

LE VALUTAZIONI DELLA COMMISSIONE SUL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE (RAE<br />

307<br />

2006)<br />

LE PREVISIONI NORMATIVE RELATIVE ALLE GARANZIE FIDEIUSSORIE PRESTATE DAI<br />

308<br />

BENEFICIARI DEI FONDI. POLIZZE ADOTTATE NEL POR SARDEGNA 308<br />

LE POLIZZE FIDEIUSSORIE NEL FSE 311<br />

L’ANALISI DELLE IRREGOLARITÀ, DELLE FRODI E DEI RECUPERI 312<br />

LE IRREGOLARITÀ E LE FRODI NEL POP SARDEGNA 1994-1999 313<br />

LE FRODI NEL POR SARDEGNA 2000-2006 313<br />

LE IRREGOLARITÀ NEL POR 2000-2006 314<br />

IL FSE: ANALISI DELLA SPESA “IRREGOLARE” E DEI RECUPERI 316<br />

LE PRECISAZIONI DELL’UFFICIO DI CONTROLLO DI II LIVELLO 317<br />

SINTETICHE CONCLUSIONI 319<br />

CONCLUSIONI FINALI 320<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO PER LA<br />

SICILIA 324<br />

PRINCIPALI OSSERVAZIONI FORMULATE DALLA SEZIONE 324<br />

I FONDI STRUTTURALI IN SICILIA: BREVI CENNI 325<br />

IL POP 1994-1999 325<br />

IL POR 2000-2006 327<br />

IL FSE 328<br />

L’ORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DI CONTROLLO NELLA REGIONE SICILIANA 331<br />

ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI 332<br />

I CONTROLLI DI II LIVELLO 334


ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NELL’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 335<br />

IL RUOLO DELL’AUTORITÀ DI PAGAMENTO 336<br />

STRUTTURA INFORMATICA 337<br />

L’ATTIVITÀ SVOLTA: IRREGOLARITÀ RISCONTRATE, INTERVENTI, RECUPERI 337<br />

LE TIPOLOGIE DI IRREGOLARITÀ RISCONTRATE 340<br />

L’ATTIVITÀ DI RECUPERO 341<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO PER LA<br />

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO 344<br />

IL SISTEMA DI GESTIONE DEL FSE 344<br />

I PROGRAMMI OPERATIVI 1994-1999 E 2000-2006 345<br />

LE FRODI E LE IRREGOLARITA’ NELL’UTILIZZO DEI FINANZIAMENTI COMUNITARI 348<br />

I PROVVEDIMENTI DI AUTOTUTELA, RECUPERI E GARANZIE 354<br />

IL SISTEMA DI CONTROLLO 355<br />

I CONTROLLI DI I LIVELLO 355<br />

I CONTROLLI DI II LIVELLO 356<br />

ALLEGATI 359


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Considerazioni di sintesi<br />

INTRODUZIONE<br />

L’attività di controllo ha avuto ad oggetto le irregolarità e le frodi in materia<br />

di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo.<br />

I principali problemi emersi sono di seguito indicati.<br />

Il controllo si è rivelato particolarmente complesso anche per l’estrema<br />

frammentazione delle competenze assegnate per l’attuazione dei programmi del<br />

FSE, peraltro, non sempre accompagnata da adeguate forme di coordinamento dei<br />

diversi responsabili e per la spiccata parcellizzazione dei progetti con notevole<br />

livello di rischio per l’attuazione del programma e difficoltà nell’individuazione degli<br />

organi su cui ricade l’obbligo della comunicazione delle irregolarità.<br />

Forti ritardi sono stati registrati nel processo di riorganizzazione delle<br />

strutture, in particolare di quelle regionali, per assicurare una gestione e un<br />

controllo efficace dei Fondi comunitari, anche in attuazione dei regg. 1260/1999 e<br />

438/2001, in alcuni casi solo a partire dal 2004 1 . Tali strutture, seppure rispondono<br />

attualmente ad una definizione più articolata delle competenze, volte a sancire la<br />

separazione dei ruoli, sono spesso carenti di risorse umane a fronte della gestione<br />

di considerevoli stanziamenti, con il rischio conseguente di vanificare la stessa<br />

funzione del controllo interno e di non garantire l’attuazione del principio della sana<br />

gestione finanziaria.<br />

L’esame delle situazioni concrete ha fatto registrare molti ritardi nelle<br />

segnalazioni delle irregolarità e ciò, oltre agli evidenti riflessi in ordine alla possibile<br />

adozione di tempestive iniziative di contrasto a livello regionale, nazionale, e<br />

comunitario, ha compromesso, in molti casi, le possibilità di effettivo recupero delle<br />

somme indebitamente erogate e, per ciò, il corretto utilizzo delle risorse per le<br />

finalità di coesione e sviluppo. Invero, in merito all’obbligo di comunicazione<br />

all’OLAF, la Sezione osserva come lo stesso sorga, in virtù dell’art. 3, par. 1, del<br />

reg. (CE) 1681/94, anche per tutte quelle irregolarità amministrative (prive cioè di<br />

intento fraudolento) dalle quali non derivi un danno al bilancio comunitario e al<br />

bilancio nazionale, in quanto l’art. 3 si riferisce anche a quelle “somme che<br />

sarebbero state pagate indebitamente ove non si fosse accertata l’irregolarità”.<br />

Pertanto, devono essere segnalate all’OLAF anche le irregolarità scoperte in sede<br />

ispettiva e soggette a decurtazioni contabili in corso di erogazione degli anticipi sul<br />

1 In alcuni casi anche successivamente, come può evincersi per la Sicilia e per la Calabria. Per la Regione<br />

Basilicata invece si rinvengono atti di rilievo organizzativo in tale settore anche nel 2003. Si rinvia alla II<br />

parte della relazione allo specifico paragrafo.<br />

13


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

costo totale del progetto e/o al momento del saldo, né le deroghe apportate dal<br />

reg. 2035/2005 hanno inciso su tale sistema.<br />

In ordine alle modalità di comunicazione alla Commissione, individuate dai<br />

regg. 1681/1994 e 2035/2005, l’Accordo tra Governo, Regioni, Province autonome,<br />

Province, Comuni e Comunità montane assunto in sede di Conferenza unificata in<br />

data 29 settembre 2007 (i cui contenuti sono stati ripresi in una circolare<br />

interministeriale del 12 ottobre 2007), ha inteso fornire una interpretazione<br />

restrittiva rispetto al passato dei richiamati regolamenti comunitari, individuando il<br />

momento in cui sorge l’obbligo di segnalazione agli organi comunitari soltanto dopo<br />

l’avvenuto riscontro, da parte degli organi decisionali interni preposti alle diverse<br />

provvidenze comunitarie, della fondatezza dell’ipotesi di violazione di una norma<br />

comunitaria o nazionale posta a tutela degli interessi comunitari. In virtù di detta<br />

interpretazione, alcune Amministrazioni hanno ritenuto di non dover comunicare<br />

all’organismo preposto (OLAF) le situazioni concernenti mere irregolarità<br />

amministrative. In ordine a tale orientamento interpretativo, che interpone un<br />

ulteriore momento valutativo unitario nell’accertamento immediato dell’esistenza di<br />

una irregolarità o frode, la Sezione osserva 2 che è necessario apprestare particolari<br />

cautele al fine di definire rapidamente l’iter delle comunicazioni anche per<br />

consentire in modo efficace l’adozione dei conseguenti provvedimenti di autotutela.<br />

La valutazione dei citati organi decisionali potrebbe, infatti, rischiare di<br />

compromettere (specie nei casi controversi) la tempestività dell’inoltro delle<br />

comunicazioni alla Commissione europea, il cui rispetto dei termini è essenziale per<br />

un’efficace azione di prevenzione e contrasto nella lotta alle frodi.<br />

Le irregolarità segnalate (ricollegabili sia alla programmazione 1994-1999<br />

che a quella 2000-2006) nel periodo 2003-2007 pari a 527 casi, si presentano<br />

mediamente di notevole rilevanza, sia per gli importi interessati e per il loro<br />

numero, che per le modalità di realizzazione. Queste sono spesso realizzate nel<br />

corso della fase istruttoria. In particolare, i momenti procedimentali più esposti<br />

appaiono quello del vaglio preventivo delle domande di partecipazione ai bandi e dei<br />

relativi requisiti e quello antecedente alla erogazione degli importi a titolo di<br />

contributi. A tali fasi, in termine di valutazione dei rischi, sarebbe opportuno<br />

dedicare maggiore attenzione prevedendo controlli mirati anche al fine di<br />

contrastare più efficacemente le pratiche fraudolente.<br />

Per quanto attiene alla tipologia delle irregolarità, come risulta dalla banca<br />

dati, si manifesta presso tutte le amministrazioni una sostanziale uniformità di<br />

pratiche. Sono prevalenti, fra i casi segnalati, le ipotesi di frode rispetto alle<br />

2 Si veda la relazione sul referto finanziario approvato dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari<br />

ed internazionali delibera 4/2007, pag. 269.<br />

14


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

irregolarità, spesso poste in essere con la falsa attestazione di attività di formazione<br />

mai realizzate o con altre modalità truffaldine.<br />

Le prassi individuate destano allarme e sottolineano l’esigenza non solo di<br />

dare attuazione a misure di autotutela incisive, indirizzate alla revoca totale<br />

dell’agevolazione, in linea con il disposto dell’art. 4 reg. (CE, Euratom) 2988 del 18<br />

dicembre 1995, ma, suggeriscono, con finalità di prevenzione, di escludere i<br />

soggetti che si sono resi colpevoli di pratiche irregolari, in conformità a quanto<br />

previsto dal Regolamento finanziario del Consiglio 1605/2002, così come modificato<br />

dal reg. 1995/2006. Al riguardo potrebbe rivelarsi utile indicare già nei relativi<br />

bandi questa particolare ipotesi di esclusione e, altresì, predisporre una sorta di<br />

lista degli imprenditori inaffidabili, da diffondere fra le autorità nazionali e regionali<br />

che gestiscono Fondi comunitari. Ciò potrebbe contribuire a rafforzare la cultura<br />

della legalità e indurre a pratiche dissuasive.<br />

La creazione di un sistema di accreditamento dei soggetti ammessi alle<br />

agevolazioni perché ritenuti idonei sulla base di predeterminati requisiti, previsto<br />

per i programmi nazionali, ha trovato limitata diffusione nei programmi regionali e<br />

solo di recente.<br />

Negli ultimi anni si registra una maggiore presenza di banche dati<br />

informatiche seppure prevalentemente ad uso interno da parte delle diverse<br />

amministrazioni di riferimento. La possibilità di utilizzare banche dati condivise<br />

potrebbe consentire, invece, una maggiore certezza ed affidabilità dei dati<br />

disponibili contribuirebbe efficacemente a contrastare molti dei fenomeni di<br />

irregolarità.<br />

Una valutazione più attenta delle modalità di realizzazione delle irregolarità<br />

farebbe evidenziare l’elemento sistemico di alcune delle stesse al fine di una<br />

ponderata ed approfondita analisi dei rischi.<br />

Con riguardo alla gestione delle iniziative per mezzo di organismi intermedi,<br />

l’esame delle modalità operative ha evidenziato specifici profili di criticità dovute a<br />

carenze di approfondimento nelle fasi dell’istruttoria, delle domande o dei<br />

pagamenti degli stati di avanzamento, poiché molte irregolarità si realizzano proprio<br />

mediante documenti falsi consegnati all’atto della presentazione della domanda o al<br />

momento dei pagamenti degli stati di avanzamento.<br />

Nonostante la sistematica presenza di garanzie accessorie, quali la<br />

fideiussione, a copertura di eventuali debiti dei soggetti beneficiari, le stesse non<br />

vengano immediatamente escusse in occasione del verificarsi di irregolarità,<br />

ovvero, a causa del notevole ritardo con cui alcune irregolarità emergono, le<br />

fideiussioni risultano già restituite o non più attive. Le forme di garanzia in esame,<br />

15


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

non si sono rivelate uno strumento utile per la tutela dell’amministrazione erogante.<br />

Pertanto, anche sotto tale profilo, appare opportuno un intervento volto a<br />

migliorare le clausole contrattuali con la previsione dell’irrevocabilità delle garanzie<br />

e della possibilità per l’amministrazione interessata di poterle escutere a semplice<br />

prima richiesta. In alternativa per i casi di più elevate erogazioni, si potrebbe<br />

pensare ad altre forme di garanzia a carattere reale, sui beni del beneficiario,<br />

analogamente a quanto richiesto dall’istituto bancario per l’accensione di un mutuo.<br />

Nel corso dell’istruttoria è emerso che, pur essendo stato avviato dalle<br />

amministrazioni un processo di riorganizzazione interno funzionale al miglioramento<br />

delle attività preposte all’attuazione della programmazione comunitaria, tuttavia,<br />

particolarmente critico si è rivelato il settore concernente gli adempimenti connessi<br />

con il recupero di somme. Si tratta di uno dei compiti di maggior rilievo ma,<br />

presumibilmente sottovalutato nelle sue oggettive difficoltà attuative. Infatti, al pari<br />

dell’ordinaria attività di recupero dei crediti in via amministrativa - che, appunto,<br />

registra forti criticità nell’ambito della PA - anche quello derivante dal pagamento<br />

indebito di risorse comunitarie non sembra avviato verso risultati positivi, bensì<br />

destinato a rimanere inefficace. Del resto, tale attività richiede specifica<br />

professionalità tecnico-giuridica e idonee strutture organizzative: ma le iniziative<br />

intraprese in tale settore non sembrano produrre risultati di rilievo, visto che sia<br />

l’ufficio del contenzioso, nelle amministrazioni centrali, sia i responsabili di Misura<br />

nell’ambito regionale, non si dedicano a tale attività in modo esclusivo. Pertanto, a<br />

fronte di una diffusa mancata attuazione di tali compiti e di gravi ritardi nello<br />

svolgimento delle relative procedure, anche a causa della loro complessità,<br />

sarebbero auspicabili nuove iniziative idonee ad assicurare l’effettività e la<br />

tempestività del recupero delle risorse comunitarie indebitamente erogate.<br />

Dall’istruttoria è emersa una diffusa inerzia da parte delle amministrazioni,<br />

che non attivano procedure amministrative di autotutela o azioni cautelari prima<br />

della conclusione dei contenziosi, mentre i ritardi nei procedimenti intesi al recupero<br />

possono causare pregiudizio alla reintegrazione dell’interesse subito, essendo<br />

risultati frequenti i casi di provvedimenti di recupero emessi dopo l’intervenuta<br />

dichiarazione di fallimento delle società beneficiarie.<br />

Sotto tale profilo assume un particolare interesse la modalità seguita da un<br />

ente regionale 3 che adotta il fermo amministrativo dei pagamenti come strumento<br />

volto ad accentuare le garanzie per le somme indebitamente erogate.<br />

E’ perciò auspicabile che siano poste in essere in modo più tempestivo i<br />

provvedimenti di autotutela nei casi in cui, pur in pendenza di procedimento penale,<br />

3 Si veda la relazione di sintesi della Sezione regionale Lombardia, pag. 307 di questa relazione.<br />

16


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

la mancanza di requisiti essenziali o, più in generale, la tipologia delle violazioni<br />

accertate, rendano incompatibile l’iniziativa selezionata con l’avvenuta concessione<br />

del contributo e ciò, anche nei casi in cui la gestione degli interventi sia affidata ad<br />

organismi intermedi. In alcune relazioni delle Sezioni regionali di controllo della<br />

Corte dei conti è stata rilevata l’esigenza di individuare specifiche strutture e risorse<br />

destinate all’attività di recupero degli importi indebitamente erogati.<br />

Con riferimento alla prevista dichiarazione di non recuperabilità, che<br />

conclude, seppure in negativo, il procedimento concernente una irregolarità<br />

riscontrata e segnalata, è necessario che l’Autorità di gestione proceda ad<br />

individuare parametri e linee guida volte alla definizione dei presupposti di tale<br />

dichiarazione, in modo da non lasciare le competenti strutture sprovviste di precisi<br />

punti di riferimento in materia.<br />

L’attività di controllo ha consentito poi di evidenziare alcuni risultati positivi.<br />

Un primo risultato può individuarsi nell’aver fornito alle diverse<br />

amministrazioni un quadro unitario del fenomeno, ricomponendo sia il sistema delle<br />

competenze che il quadro delle informazioni, assunte anche con la collaborazione<br />

del Dipartimento per le politiche comunitarie che ha messo a disposizione la propria<br />

banca dati, ciò ha consentito un coordinamento ragionato e critico degli elementi<br />

informativi e delle notizie inserite nel richiamato supporto informatico. Ha fatto<br />

seguito un contraddittorio articolato con le diverse amministrazioni da cui è<br />

scaturito non solo un arricchimento di elementi conoscitivi ma anche un rinvigorito<br />

interesse generale verso la cultura della sana gestione e della legalità dell’azione<br />

amministrativa. Il contrasto alle irregolarità non è solo inteso alla tutela degli<br />

interessi finanziari nazionali e comunitari, ma difende il principio di una<br />

amministrazione che esalta la correttezza e l’efficacia della propria azione a servizio<br />

dei cittadini contribuenti. La conoscenza, così acquisita, ha altresì dimostrato un<br />

effetto di particolare rilievo nell’analisi dei rischi ai fini della selezione del campione<br />

da sottoporre a controllo.<br />

Un secondo risultato sta nell’aver richiamato l’interesse per i controlli quale<br />

strumento di prevenzione. Ma è necessario il ripristino di controlli effettivi, svolti<br />

nelle fasi salienti dei procedimenti di concessione delle agevolazioni, controlli<br />

effettuati da personale adeguato sia in termini di qualificazione che di numero, in<br />

posizione di effettiva indipendenza. La separazione delle funzioni, in diversi casi,<br />

avrebbe garantito non solo un più corretto svolgimento delle operazioni di controllo,<br />

ma anche una più elevata probabilità di rilevazione delle irregolarità. Ed invero,<br />

l’esigenza di accelerare i processi di spesa può indurre i responsabili della gestione<br />

a sottostimare i tempi tecnici e le esigenze di approfondimento richiesti ai fini<br />

17


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dell’esercizio della funzione di controllo, per non parlare di possibili collusioni o<br />

devianze (corruzioni, concussioni, ecc.) che trovano in strutture di controllo interno<br />

approssimative e disorganiche il loro terreno più fertile. Va poi evidenziato il<br />

fenomeno sempre più ampio dell’esternalizzazione dei controlli (sotto forma di<br />

assistenza tecnica), che, seppure consentito dalla normativa comunitaria, andrebbe<br />

disciplinato attraverso specifiche linee di indirizzo e precise direttive da parte dei<br />

soggetti attuatori al fine di definire la predeterminazione di metodologie e di criteri<br />

oggettivi evitando di attribuire un peso preponderante alle azioni intraprese dalla<br />

struttura esterna riconducendo e assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle<br />

strategie che la supervisione e la diretta responsabilità del processo avviato.<br />

Si ritiene, infatti che le funzioni del controllo siano senz’altro qualificanti<br />

della missione dell’ente e, qualora il loro svolgimento sia disancorato da precise<br />

linee d’indirizzo, l’affidabilità e attendibilità delle risultanze ne possano risultare<br />

inficiate, rischiando di essere fortemente influenzate dai soggetti terzi con<br />

conseguenze negative sull’obiettività e imparzialità dei risultati conseguiti. In tali<br />

casi andrebbero esplicitate sia le tipologie di controlli da porre in essere che le<br />

connesse responsabilità, onde evitare che il concessionario si possa trovare in<br />

posizioni di potenziale conflitto di interesse rispetto all’eventuale individuazione di<br />

irregolarità a carico di particolari beneficiari di provvidenze pubbliche, in<br />

considerazione sia di una maggiore garanzia di obiettività nella selezione del<br />

campione che delle oggettive modalità di svolgimento, ciò con il rischio che una<br />

eccessiva standardizzazione e formalizzazione delle procedure sopravaluti gli aspetti<br />

esteriori a danno della sostanza dei comportamenti, con gravi conseguenze<br />

sull’efficacia dei controlli e sulla loro effettività. In tal senso sono state orientate le<br />

raccomandazioni indirizzate alle singole Amministrazioni. Estrema preoccupazione,<br />

anche alla luce della compatibilità con la legislazione comunitaria, suscitano le<br />

modalità di controllo definite in una regione 4 in cui il procedimento di controllo<br />

risulta drasticamente limitato avendo il legislatore regionale (L.R. n. 21/2007)<br />

ridotto la documentazione di spesa da presentare in sede di pagamento ad una<br />

autocertificazione, previa asseverazione di un professionista abilitato.<br />

In terzo luogo l’indagine ha posto l’attenzione sulla centralità della funzione<br />

di recupero dei crediti e di reintegrazione del Bilancio comunitario e nazionale,<br />

facendo leva sull’esigenza di monitorare costantemente il fenomeno, di attivare le<br />

azioni cautelari possibili sia in fase antecedente che successiva alle erogazioni,<br />

rendendo così più operose le amministrazioni.<br />

4 Vedi relazione speciale Sicilia, pag. 339 di questa relazione.<br />

18


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Obiettivi e metodologia dell’indagine<br />

Il referto speciale sulle irregolarità e frodi nel Fondo sociale europeo (FSE),<br />

inserito nel programma della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed<br />

internazionali per il 2007 5 , fa seguito al precedente referto di controllo sulle<br />

irregolarità e frodi sul Fondo di sviluppo regionale (FESR), approvato dalla Sezione<br />

con deliberazione n. 2/2007 ed è il corollario di una vigile e approfondita azione di<br />

analisi e costante monitoraggio che la Sezione riserva, da diversi anni (fin dall’anno<br />

2002), al fenomeno delle irregolarità e delle frodi anche nell’ambito dell’annuale<br />

referto finanziario 6 .<br />

La Sezione si è data carico di proseguire l’obiettivo, già rappresentato nella<br />

precedente relazione, di esaminare il fenomeno delle irregolarità e delle frodi sui<br />

Fondi strutturali, in particolare sul FSE, sui cui si è assistito, da una parte, ad un<br />

incremento progressivo, negli ultimi anni, delle risorse messe a disposizione dalla<br />

Commissione, e, dall’altra, ad una preoccupante accelerazione, sia sotto il profilo<br />

quantitativo, che qualitativo delle irregolarità e delle frodi, fenomeno che costituisce<br />

fattore di rischio per la buona riuscita della programmazione e della normale attività<br />

di gestione. Con la presente relazione il controllo è stato indirizzato all’ esame delle<br />

situazioni evidenziate in materia di Fondo sociale europeo (FSE) con particolare<br />

riguardo alle Regioni meridionali, e a tre ulteriori ambiti territoriali: una regione del<br />

Nord ed una provincia autonoma oltre ad una regione dell’Italia centrale.<br />

L’attività di controllo è stata svolta con la collaborazione di 4 Sezioni<br />

regionali e di 1 provinciale: Lombardia, Campania, Sardegna, Sicilia, PA Bolzano; le<br />

prime tre hanno inserito l’indagine nel programma annuale, seppure con diversa<br />

modalità (le Sezioni Lombardia e Campania hanno predisposto uno specifico<br />

capitolo nella relazione annuale sul rendiconto regionale; la Sardegna ha esaminato<br />

il fenomeno nel referto sui Fondi strutturali; la Sicilia e PA Bolzano hanno, invece,<br />

svolto specifica indagine, conclusasi con autonomo referto. Questa Sezione, alla<br />

luce di quanto disposto dal regolamento di organizzazione delle funzioni della Corte 7<br />

ha curato l’istruttoria nei confronti sia delle Amministrazioni centrali interessate<br />

(Ministero dello sviluppo economico, Ministero del lavoro e della previdenza sociale,<br />

Ministero degli affari esteri, Ministero della pubblica istruzione, Ministero<br />

5<br />

L’indagine è stata approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali con<br />

deliberazione n. 2/2006.<br />

6<br />

L’ultimo referto è stato approvato con deliberazione n. 4/2007. Si rammenta, altresì, che la Sezione di<br />

controllo per gli affari comunitari e internazionali sul tema delle irregolarità ha approvato nel 2002 due<br />

relazioni di controllo, una con deliberazione n. 2/2002 sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FSE e<br />

un’altra con deliberazione n. 4/2002 sullo stato di applicazione in Italia del reg. (CE) 1681/1994 e nel<br />

2007 una relazione sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FESR nelle regioni dell’Obiettivo 1 con<br />

deliberazione n. 2/2007.<br />

7<br />

art. 10, del. 14/2000 delle Sezioni Riunite, così come modificato dal regolamento approvato dal<br />

Consiglio di Presidenza dell’11 giugno 2008.<br />

19


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dell’università e della ricerca scientifica, Ministero dell’interno) che delle altre tre<br />

regioni meridionali, inserite nell’Obiettivo 1, Puglia, Basilicata, Calabria e per offrire<br />

uno spaccato territoriale più ampio ha altresì esaminato la Regione Lazio.<br />

La base informativa di partenza è stata costituita dai dati sulle irregolarità in<br />

materia di Fondi strutturali, presenti nella banca dati del Dipartimento per le<br />

politiche comunitarie, struttura preposta dalla legge a ricevere da tutte le<br />

Amministrazioni italiane, le comunicazioni, previste dal reg. (CE)1681/1994, per il<br />

successivo invio alla Commissione-Ufficio dell’OLAF 8 .<br />

I dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio contraddittorio con le<br />

amministrazioni interessate che hanno con disponibilità corrisposto alle richiesta<br />

istruttorie della Sezione.<br />

L’indagine ha avuto carattere comparativo utilizzando una metodologia<br />

espressamente prevista come modalità di controllo dalla deliberazione n. 4/2004 di<br />

questa Sezione, con la consapevolezza che il raffronto fra i modelli organizzativi ed i<br />

procedimenti seguiti nelle diverse realtà amministrative potesse offrire elementi di<br />

valutazione e di approfondimento complessivi, indirizzati sia a stimolare le<br />

amministrazioni ad interventi correttivi che a valorizzare le buone pratiche<br />

evidenziate.<br />

In tal modo l’istruttoria per l’acquisizione dei dati e la loro successiva<br />

elaborazione è stata effettuata, oltre che da questa Sezione, anche dalle Sezioni<br />

regionali di controllo menzionate.<br />

Presso la Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali è<br />

stato costituito un gruppo di lavoro composto da magistrati sia della Sezione<br />

centrale che delle Sezioni regionali di controllo per la Campania, la Sardegna, la<br />

Sicilia, la Lombardia e la Provincia di Bolzano, relatori dei referti di rispettiva<br />

competenza. Il gruppo ha individuato gli obiettivi, ha ricercato gli indicatori, ha<br />

definito, pur con le particolarità che ogni situazione territoriale riveste, gli elementi<br />

conoscitivi sui quali indirizzare l’istruttoria, ha predisposto un questionario con<br />

domande a risposta multipla e anche di tipo descrittivo, trasmesso a tutte le<br />

Amministrazioni interessate.<br />

Con le attività di controllo si è proceduto all’analisi delle strutture<br />

organizzative delle Amministrazioni sia centrali che regionali competenti nella<br />

gestione, nel pagamento e nei controlli delle risorse comunitarie, gli strumenti<br />

utilizzati per il monitoraggio delle irregolarità, le fasi procedimentali più coinvolte<br />

dal fenomeno, le tipologie e le modalità di svolgimento delle irregolarità, le azioni<br />

8 L’OLAF, istituito nel 1999, è l’Ufficio europeo per la lotta antifrode ed ha come compito quello di<br />

proteggere gli interessi finanziari dell’Unione europea nella lotta contro la frode, la corruzione ed ogni<br />

altra forma di attività illegale, comprese quelle perpetrate in seno alle istituzioni europee.<br />

20


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

intraprese successivamente agli eventi, i tempi per gli accertamenti, gli organi<br />

preposti a tale funzione, i controlli sistemici conseguenti, le azioni cautelari avviate,<br />

la gestione dei recuperi delle somme indebitamente corrisposte.<br />

Nelle Sezioni regionali citate il controllo è stato oggetto di referto ai Consigli<br />

regionali e per Bolzano al Consiglio provinciale, i referti sono stati approvati,<br />

rispettivamente con le <strong>Delibera</strong>zioni: n.149/2007 (28.12.2007) per la Sezione<br />

Campania; n. 7/2008 (25.07.2008) per la Sezione Sicilia; n. 20/2008 (11.03.2008)<br />

per la Sezione Sardegna; n. 8/2008, per la Sezione Lombardia (22.01.2008); e n.<br />

1/2008 (06.03.2008), per la Sezione della Provincia di Bolzano.<br />

Questa relazione nella prima parte, dopo un breve cenno sulla disciplina<br />

giuridica delle irregolarità e delle frodi e sulle relative modalità di comunicazione,<br />

definite in Italia, in attuazione dei regg. (CE) 1681/1994 e 2035/2005, analizza in<br />

sintesi le problematiche emerse e i risultati conseguiti, sia con riguardo alle<br />

modalità di monitoraggio delle irregolarità e ai relativi controlli che alle azioni<br />

cautelari e di recupero.<br />

Nella seconda parte risultano esaminati i diversi aspetti del fenomeno presso<br />

le amministrazioni centrali e presso le realtà regionali, evidenziando, per ognuna di<br />

esse, nelle conclusioni, particolarità e problematiche emerse con spunti critici di<br />

valutazione.<br />

Per gli ambiti territoriali menzionati, nei quali le Sezioni hanno approvato<br />

una specifica relazione di controllo, il presente referto riporta, nella III parte, una<br />

sintesi, predisposta dai magistrati relatori, degli elementi più significativi emersi<br />

dall’attività di controllo e presenti nelle relazioni approvate dalle singole Sezioni.<br />

21


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Disciplina giuridica delle irregolarità<br />

I PARTE<br />

Negli ultimi anni l’azione di protezione degli interessi finanziari della<br />

Comunità, si è notevolmente rafforzata con l’adozione di una serie di misure a<br />

livello comunitario e nazionale volte a contenere il fenomeno delle frodi e delle<br />

irregolarità. La strategia globale dell’ultimo decennio, si è caratterizzata, da una<br />

parte, con una politica normativa unitaria sempre più attenta a prevenire ed a<br />

contrastare il fenomeno in tutti i settori d’intervento, e dall’altra, con il<br />

rafforzamento della cultura della cooperazione non solo fra la Comunità e gli Stati<br />

membri, ma anche all’esterno della Comunità.<br />

L’art. 280 del Trattato CE (TCE) 9 stabilisce che la Comunità e gli Stati<br />

membri combattono la frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi<br />

finanziari della Comunità, mediante misure che devono essere dissuasive ma anche<br />

tali da favorire una protezione efficace negli Stati membri.<br />

La tutela degli interessi finanziari della Comunità europea e la lotta contro le<br />

frodi e le irregolarità rappresentano obiettivi strategici per i quali la responsabilità è<br />

condivisa fra la Comunità e gli Stati membri. Costituiscono principi fondamentali<br />

della materia, ai sensi dell’art. 280 del Trattato della Comunità europea, il principio<br />

di “assimilazione” e quello di “cooperazione”. In base al principio di assimilazione gli<br />

Stati membri devono adottare, per combattere le irregolarità e le frodi ai danni<br />

degli interessi finanziari della Comunità, le stesse misure, di prevenzione e di<br />

contrasto previste per combattere quelle ai danni dei propri interessi finanziari. Per<br />

il principio di cooperazione, gli Stati membri devono cooperare insieme alla<br />

Commissione, al fine di assicurare la convergenza degli sforzi di tutte le autorità<br />

nazionali e delle istituzioni interessate alla prevenzione.<br />

La disciplina giuridica trae fondamento oltre che dall’art. 280 TCE 10 già<br />

citato, dalla Convenzione sulla Protezione degli Interessi Finanziari (PIF) 11 del 26<br />

luglio 1995, dal reg. 2988/1995 del Consiglio del 19 dicembre 1995, dal reg.<br />

2185/1996 del Consiglio dell’11 novembre 1996.<br />

9 L’art. 280 TCE, introdotto il 28 ottobre 2000 con il Trattato di Amsterdam, rappresenta un’evoluzione<br />

del precedente art. 209 A, introdotto dal Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992, entrato in vigore il<br />

1° novembre 1993.<br />

10 L’art. 280 TCE, come modificato dal Trattato di Amsterdam del 1997, entrato in vigore il 1° maggio<br />

1999 introduce anche il “principio di efficacia” della sanzione, già noto fin dal 1988 nella giurisprudenza<br />

della Corte di Giustizia. In base ad esso gli Stati membri devono adottare misure dissuasive tali da<br />

permettere una protezione efficace nei confronti delle frodi. La norma stabilisce che il Consiglio adotta,<br />

secondo le procedure previste dall’art. 251, le misure necessarie per la prevenzione e la lotta contro le<br />

frodi, misure che devono essere equivalenti in tutti gli Stati membri.<br />

11 Convenzione adottata in base all’art. K3, del Trattato sull’Unione europea relativa alla tutela degli<br />

interessi finanziari della Comunità europea - GUCE C 316 del 27.11.95 (atto del Consiglio 95/C 316/03).<br />

22


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’art. 280 non dà alcuna definizione di frode. E’ la Convenzione PIF del 26<br />

luglio 1995, relativa alla protezione degli interessi finanziari comunitari che dà una<br />

specifica definizione. Essa, nell’introdurre un obbligo per tutti gli Stati membri di<br />

perseguire i comportamenti fraudolenti ai danni degli interessi finanziari comunitari<br />

con ”sanzioni penali, effettive, proporzionate e dissuasive” fornisce una definizione<br />

armonizzata di frode sia sul fronte delle spese che delle entrate della Comunità.<br />

Costituisce frode, lesiva degli interessi finanziari della Comunità, “qualsiasi<br />

azione o omissione intenzionale relativa all’utilizzo o alla presentazione di<br />

dichiarazioni o di documenti falsi, inesatti o incompleti cui consegua il percepimento<br />

o la ritenzione illecita di fondi provenienti dal bilancio generale delle Comunità<br />

europee (con riguardo alle spese)…o la diminuzione illegittima (con riguardo alle<br />

entrate) di risorse del bilancio generale delle Comunità europee “; o “alla mancata<br />

comunicazione di una informazione in violazione di un obbligo specifico”… o “alla<br />

distrazione di tali fondi per fini diversi da quelli per cui sono stati concessi…o alla<br />

distrazione di un beneficio lecitamente ottenuto cui consegue lo stesso effetto” (art.<br />

1.1).<br />

La nozione di irregolarità, invece, si ritrova nel reg. 2988/1995 del 18<br />

dicembre 1995 che, relativamente alla tutela degli interessi finanziari della Comunità,<br />

per la prima volta detta una normativa generale sui controlli omogenei e sulle misure<br />

e sanzioni amministrative in materia di irregolarità.<br />

“Irregolarità” è “qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario<br />

derivante da un’azione od omissione di un operatore economico che abbia o possa<br />

avere come conseguenza un pregiudizio al bilancio comunitario attraverso la<br />

diminuzione o la soppressione di entrate provenienti da risorse proprie percepite<br />

direttamente per conto della Comunità o a causa di una spesa indebita.<br />

L’atto lesivo degli interessi finanziari della Comunità è innanzitutto una<br />

irregolarità nell’ambito della quale è ricompresa anche la frode che altro non è che<br />

una irregolarità qualificata dall’intenzionalità dell’azione od omissione e dalle<br />

modalità di esecuzione.<br />

Nel caso di semplici irregolarità si applicano solo “misure” amministrative,<br />

nel caso di irregolarità intenzionali (frodi) “sanzioni” amministrative, nel caso di<br />

frodi gravi 12 lo Stato membro è tenuto a prevedere sanzioni penali.<br />

La Convenzione sugli interessi finanziari citata è stata seguita rapidamente da<br />

un primo protocollo 13 del 27 settembre 1996, il quale ha introdotto l’obbligo per gli<br />

12 E’ frode grave qualsiasi frode relativa ad un importo minimo che in ciascuno Stato membro non può<br />

essere inferiore a 50.000 euro. E’ invece frode di lieve entità quella il cui importo sia inferiore ai 4000<br />

euro e non presenti aspetti di gravità, gli Stati possono prevedere sanzioni diverse da quelle penali.<br />

13 Protocollo del 27 settembre 1996, in GUCE C 313, del 23 ottobre 1996, pag. 1, atto del Consiglio (96/C<br />

e 313/01).<br />

23


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Stati di incriminare le condotte di corruzione, attiva e passiva, che vedano coinvolti i<br />

funzionari comunitari e di un qualsiasi Stato membro e che siano suscettibili di recare<br />

pregiudizio agli interessi finanziari comunitari. Un secondo protocollo 14 del 19 giugno<br />

1997 ha previsto, invece, obblighi in materia di incriminazione del riciclaggio, nonché<br />

di confisca dei proventi derivanti da tali reati e della corruzione passiva e di<br />

responsabilità delle persone giuridiche per frodi, corruzione attiva e riciclaggio. Un<br />

ulteriore protocollo del 29 novembre 1996 15 , sull’interpretazione pregiudiziale della<br />

convenzione da parte della Corte di Giustizia, ha arricchito il descritto quadro<br />

normativo.<br />

Va altresì menzionata la Convenzione del 26 maggio 1997 16 , relativa alla<br />

lotta contro la corruzione, nella quale sono coinvolti i funzionari della Comunità<br />

europea o degli Stati membri.<br />

Il 17 ottobre 2002, in tutti gli Stati membri sono entrati in vigore 17 , la<br />

Convenzione PIF del 26 luglio 1995, nonché il primo protocollo del 27 settembre<br />

1996 e il protocollo del 29 novembre 1996, l’Italia 18 ha ratificato il secondo<br />

protocollo solo di recente in data 4 agosto 2008 19 .<br />

Il reg. 2185/1996 completa il quadro, disciplinando i controlli e le verifiche in<br />

loco della Commissione per la protezione degli interessi finanziari della Comunità<br />

contro le frodi e le altre irregolarità.<br />

Gli Stati membri devono comunicare alla Commissione, oltre alle frodi, ogni<br />

altra irregolarità che abbia un effetto sul bilancio superiore ai 10.000 euro (art.<br />

1.10 reg. 2035/2005 della Commissione 20 che ha sostituito il reg. 1681/1994) per i<br />

Fondi strutturali, per i Fondi di coesione (l’art. 12 del reg. 2168/2005) e per le<br />

Risorse proprie (l’art. 6.3 del reg. 1552/1989) per i fondi in agricoltura (l’art. 6 reg.<br />

1848/2006).<br />

Il reg. 2035/2005, con riguardo ai Fondi strutturali, dà una definizione di<br />

irregolarità, in linea con l’art. 1, par. 2, del reg. (CE, Euratom) 2988/1995, nel<br />

senso che “irregolarità è qualunque violazione di una disposizione del diritto<br />

14<br />

Protocollo del 19 giugno 1997, in GUCE C 221, del 19 luglio 1997, pag. 11. Tale protocollo, sotto lo<br />

specifico profilo della cooperazione giudiziaria, invita gli Stati membri a cooperare strettamente con la<br />

Commissione, scambiando informazioni al fine di facilitare l’accertamento dei fatti e garantire un’azione<br />

efficace contro la frode, la corruzione, il riciclaggio di denaro.<br />

15<br />

Del 29 novembre 1996, in GUCE C 151, del 20 maggio 1997, pag. 1.<br />

16<br />

In GUCE C 195 del 25 giugno 1997.<br />

17<br />

Tali elementi sono tratti dalla relazione sulla tutela degli interessi finanziari della Commissione al<br />

Parlamento europeo e al Consiglio, relativa all’anno 2005, pag. 20.<br />

18<br />

In Italia, la legge 300 del 29 settembre 2000, ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione PIF, al<br />

Primo protocollo del 26 settembre 1996 e alla Convenzione del 26 maggio 1997, sulla lotta alla<br />

corruzione nella quale sono coinvolti funzionari comunitari o degli Stati membri.<br />

19<br />

La legge di ratifica citata è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n 206 del 30 agosto 2008.<br />

20<br />

Il limite indicato dal reg. 1681/1994 di 4.000 euro è stato ridefinito dall’art. 1.10, reg. 2035/2005, per<br />

tutti i Fondi strutturali compresi i PIC (Programmi di iniziativa comunitaria). Tale atto normativo, nel<br />

modificare il reg. 1681/1994 ha individuato l’obbligo di comunicazione alla Commissione, a partire dal 28<br />

febbraio 2006, solo per le irregolarità superiori ai 10.000 euro, mentre per le irregolarità segnalate prima<br />

di tale data e per somme inferiori, continua ad applicarsi l’art. 5 del reg. 1681/1994.<br />

24


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

comunitario, derivante dall’azione o omissione di un operatore economico, che ha o<br />

avrebbe l’effetto di arrecare un pregiudizio al bilancio generale delle Comunità<br />

europee attraverso l’imputazione al bilancio comunitario di una spesa indebita”. La<br />

definizione ribadisce anche il concetto di pericolo di danno, importante ai fini della<br />

segnalazione tempestiva dei fenomeni accertati e di sospetta frode 21 .<br />

Alle iniziative assunte sul piano normativo, la Commissione ha aggiunto<br />

misure organizzative con la creazione, a novembre 1996, di una propria struttura<br />

amministrativa, l’Unità di coordinamento della lotta antifrode (UCLAF), sostituita,<br />

nel 1999, dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) 22 .<br />

Il Consiglio, con decisione 2002/187/GAI del 28 febbraio 2002, per<br />

rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità, ha istituito Eurojust.<br />

Tale nuovo organismo, insieme all’estensione del mandato europeo a tutte le<br />

forme gravi di criminalità internazionale, tra cui la frode e la corruzione, ha<br />

consentito di potenziare la collaborazione fra la Commissione e gli organismi<br />

nazionali di cooperazione giudiziaria e di polizia.<br />

Il memorandum d’intesa, firmato il 14 aprile 2003, fra OLAF e Eurojust, ha<br />

previsto uno stretto coordinamento fra “l’Unità Magistrati’’ dell’OLAF e i membri di<br />

Eurojust al fine di rafforzare la cooperazione indicata dall’art. 280 del Trattato CE.<br />

La Corte dei conti italiana 23 e l’OLAF hanno sottoscritto, nel 2006, un accordo di<br />

cooperazione per la reciproca assistenza amministrativa, in particolare per quanto<br />

concerne lo scambio spontaneo o su richiesta di informazioni rilevanti per la<br />

prevenzione e l’individuazione delle frodi e di tutte le attività illecite lesive degli<br />

interessi finanziari della Comunità a danno degli interessi finanziari della Repubblica<br />

italiana.<br />

Nel sistema italiano va segnalato che, l’art. 4 della legge 300 del 29<br />

settembre 2000 24 , nell’introdurre nel codice penale il reato di cui all’art. 316 ter<br />

(Indebita percezione di erogazioni concesse dallo Stato, dagli Enti pubblici, dalla<br />

Comunità europea, a danno dello Stato), ha previsto, nel caso di “somma<br />

indebitamente percepita pari o inferiore a 3.999,96 euro” l’applicazione della sola<br />

21 Si rinvia per l’esame di alcuni aspetti problematici alle considerazioni formulate nella precedente<br />

relazione finanziaria – anno 2006 Sezione affari comunitari ed internazionali deliberazione n 1/2007.<br />

22 Decisione 1999/352/CE,CECA, Euratom del 29.4.1999 in GUCE, I, 136 del 31.5.1999, pag. 20. Si<br />

vedano altresì i regg. 1073/1999 e Euratom 1074/1999 del 25 maggio 1999; Accordo interistituzionale<br />

del 25 maggio 1999 fra Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea e la Commissione delle<br />

Comunità europee; decisione Commissione 1999/352/CE, CECA e Euratom del 28 aprile 1999.<br />

23 Vedi accordo Procura generale – OLAF del 23.6.2006.<br />

24 “Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall’art. 640 bis, chiunque, mediante l’utilizzo o la<br />

presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante<br />

l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti,<br />

mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate,concessi o erogati dallo<br />

Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.<br />

25


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

“sanzione amministrativa con il pagamento di una somma di denaro da euro 5.168<br />

a euro 25.822. Tale sanzione non può superare il triplo del beneficio conseguito.<br />

Il d.lgs 231 dell’8 giugno 2001, in attuazione della delega prevista nell’art. 11<br />

della legge 300 del 29 settembre 2000, ha introdotto la responsabilità amministrativa<br />

delle persone giuridiche e delle società e associazioni anche senza personalità<br />

giuridica per i reati commessi dagli organi societari.<br />

Tra questi reati vanno inclusi la frode (artt. 640 n.1, 640 bis, 640 ter.2, 316<br />

bis e 316 ter c.p.) e la corruzione (artt. 318, 319, 319 bis e ter, 320, 321, 322, 322<br />

bis c.p.). La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche è prevista sia nel<br />

caso in cui i reati siano commessi dagli organi al vertice della gerarchia dell’ente, che<br />

nel caso in cui i reati siano stati commessi da organi che svolgano funzione di<br />

direzione e controllo.<br />

La comunicazione delle irregolarità<br />

Nell’ambito nazionale, grazie alla presenza di numerosi organismi di controllo<br />

sia amministrativo che di polizia giudiziaria, vi è stata una attenta azione volta<br />

all’individuazione dei casi di irregolarità e frode da comunicare alla Commissione, ai<br />

sensi del reg. 1681/1994 e del reg. 595/1991 (ora reg 1848/2006).<br />

In proposito va ricordato che l’art. 30 della legge 526 del 21.12.1999 ha<br />

attribuito alla Guardia di finanza, per la tutela degli interessi finanziari della<br />

Comunità, gli stessi poteri di indagine previsti per l’accertamento dell’imposta sul<br />

valore aggiunto e sul reddito. Il d.lgs n. 68 del 2001 ha rafforzato e ridefinito le<br />

competenze della Guardia di finanza, indicata come forza di polizia nelle materie<br />

economiche e finanziarie.<br />

Da ultimo, l’assetto organizzativo dei reparti speciali è stato ridefinito dal<br />

Comando Generale della Guardia di finanza con due circolari (nn. 162141/317 del<br />

19 maggio 2005 e 340000/317 del 22 ottobre 2004) con la costituzione, nell’ambito<br />

del Comando tutela della finanza pubblica, di un nucleo speciale spesa pubblica e<br />

repressione delle frodi comunitarie.<br />

Presso il Dipartimento politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei<br />

Ministri opera un nucleo della Guardia di finanza, istituito con il dPCM 11.1.95, con il<br />

compito di supportare il Comitato interministeriale per la lotta alle frodi comunitarie,<br />

istituito dall’art. 76.2, della legge 142 del 19 febbraio 1992. Le competenze del<br />

Nucleo della Guardia di finanza sono state confermate dal dPCM 2317/2002, art.<br />

10.2. Ma il menzionato Comitato, dopo diversi anni di inerzia, con il dPR 91 del 14<br />

maggio 2007, su impulso del Ministro per le politiche europee è stato ricostituito in<br />

una rinnovata composizione.<br />

26


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Nel settore agricolo e agroalimentare, il 5 dicembre 1994, è stato istituito un<br />

Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri “Comando Carabinieri Politiche<br />

Agricole”. Il d.m. 20 agosto 2001, oltre a potenziarne l’organico, ha istituito tre<br />

Nuclei Antifrode Carabinieri (NAC) a Parma, Roma e Salerno, che svolgono la loro<br />

attività rispettivamente nel nord, nel centro e nel sud del territorio nazionale.<br />

Il Comando svolge controlli straordinari per la prevenzione e la repressione<br />

dei reati in violazione di norme comunitarie nel settore agricolo e agroalimentare e<br />

concorre all’esecuzione di controlli sugli aiuti alimentari ai Paesi in via di sviluppo.<br />

Le Regioni, le Province autonome e la Guardia di finanza hanno definito una<br />

“Convenzione Quadro” per la stipula di protocolli d’intesa fra le Amministrazioni<br />

regionali e i Comandi regionali della Guardia di finanza, allo scopo di coordinare<br />

tutti i controlli e gli scambi di informazioni nel settore degli interventi per finalità<br />

strutturali. Recentemente, anche nella materia del FEAOG-Garanzia, la Guardia di<br />

finanza ha siglato alcuni analoghi protocolli d’intesa con alcune Regioni.<br />

I Fondi strutturali hanno inoltre formato oggetto di monitoraggio da parte di<br />

un Comitato centrale e di 20 Comitati regionali di coordinamento finanziario,<br />

costituiti dai rappresentanti della Guardia di finanza, della Ragioneria generale dello<br />

Stato e dell’Agenzia delle entrate.<br />

Va altresì segnalato che la legge 296 del 27 dicembre 2006 “Disposizioni per<br />

la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge finanziaria<br />

2007) 25 , ha previsto (commi da 1213 a 1222) che eventuali conseguenze finanziarie<br />

derivanti dalla violazione della legge comunitaria siano oggetto di rivalsa statale nei<br />

confronti degli enti pubblici non statali responsabili, riferendosi in particolare alle<br />

seguenti ipotesi:<br />

• condanna pronunciata dalla Corte di Giustizia della Comunità europea, ai sensi<br />

dell’art. 228, paragrafo 2, del Trattato istitutivo della Comunità europea;<br />

• regolazioni finanziarie operate dalla Commissione europea in base alle<br />

specifiche normative sopranazionali nei casi di riscontrate gravi negligenze nella<br />

gestione a livello nazionale di fondi strutturali comunitari.<br />

In merito all’obbligo di comunicazione all’OLAF, la Sezione osserva come lo<br />

stesso sorga, in virtù dell’art. 3, paragrafo. 1, del reg. (CE) 1681/94, anche per<br />

tutte quelle irregolarità amministrative (prive cioè di intento fraudolento) dalle quali<br />

non derivi né un danno al bilancio comunitario né un reale esborso di somme<br />

indebite, in quanto l’art. 3 si riferisce anche a quelle “somme che sarebbero state<br />

pagate indebitamente ove non si fosse accertata l’irregolarità”. Pertanto, devono<br />

essere segnalate all’OLAF anche le irregolarità scoperte in sede ispettiva e soggette<br />

25 La legge è stata pubblicata in GURI 299 del 27 dicembre 2006 Supplemento ordinario n. 244.<br />

27


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

a decurtazioni contabili in corso di erogazione degli anticipi sul costo totale del<br />

progetto e/o al momento del saldo. Sul punto, va inoltre, osservato che la predetta<br />

disposizione del reg. (CE) 1681/94 non è stata modificata dal reg. (CE) 2035/2005,<br />

il quale, nel dettare una nuova disciplina in materia di comunicazione di irregolarità<br />

alla Commissione, ha introdotto le seguenti tre specifiche deroghe al predetto<br />

obbligo di comunicazione:<br />

- irregolarità consistenti nella mancata esecuzione, in tutto o in parte, di<br />

un’operazione cofinanziata dal bilancio comunitario in seguito al fallimento del<br />

beneficiario finale;<br />

- irregolarità corrette prima della concessione del contributo e consistenti nella<br />

assenza dei presupposti per la finanziabilità del progetto;<br />

- irregolarità segnalate spontaneamente dal beneficiario finale prima della loro<br />

scoperta da parte degli organi dell’Amministrazione.<br />

In ordine a siffatte modalità di comunicazione alla Commissione, tuttavia, un<br />

Accordo tra Governo, Regioni, Province autonome, Province, Comuni e Comunità<br />

montane assunto in sede di Conferenza unificata in data 29 settembre 2007 (i cui<br />

contenuti sono stati ripresi in una circolare interministeriale del 12 ottobre 2007 26 ),<br />

ha inteso fornire una interpretazione restrittiva rispetto al passato dei richiamati<br />

regolamenti comunitari, individuando il momento in cui sorge l’obbligo di<br />

segnalazione agli organi comunitari soltanto dopo l’avvenuto riscontro, da parte<br />

degli organi decisionali interni preposti alle diverse provvidenze comunitarie, della<br />

fondatezza dell’ipotesi di violazione di una norma comunitaria o nazionale posta a<br />

tutela degli interessi comunitari.<br />

In virtù di detta interpretazione, i predetti organi decisionali sarebbero,<br />

dunque, tenuti a redigere gli appositi modelli OLAF di comunicazione alla<br />

Commissione solo qualora ritenessero di confermare che i fatti dedotti nel verbale<br />

di segnalazione integrino un caso di irregolarità e che ricorrano i presupposti<br />

stabiliti dalla normativa vigente.<br />

Anche in base a tali considerazioni, alcune Amministrazioni 27 hanno ritenuto<br />

di non dover comunicare all’organismo preposto (OLAF) le situazioni concernenti<br />

26 Il 12 ottobre 2007 la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento politiche europee, in accordo con<br />

altri Ministeri (economia e finanze, politiche agricole e forestali, sviluppo economico e lavoro e previdenza<br />

sociale), ha emanato una circolare relativa alle modalità di comunicazione alla Commissione europea delle<br />

irregolarità e frodi a danno del bilancio comunitario. Al riguardo, al fine di delineare esattamente il<br />

momento in cui sorge l’obbligo di comunicazione alla Commissione, ha stabilito di considerare il primo<br />

verbale amministrativo o giudiziario, definito dai regolamenti comunitari (art. 1 bis reg. 1681/1994, art. 27<br />

reg. 1828/2006, art. 2 reg. 1848/2006), come la prima valutazione scritta stilata dalle diverse<br />

amministrazioni preposte alla gestione delle provvidenze comunitarie, che, in base a fatti concreti o<br />

specifici, accerti l’esistenza di un’irregolarità, ferma restando la possibilità di rivedere o revocare tale<br />

accertamento alla luce degli sviluppi del procedimento amministrativo o giudiziario.<br />

27 Si veda la relazione di controllo della Sezione di controllo per la Regione Campania deliberazione<br />

149/2007 pag. 287 di questa relazione.<br />

28


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

mere irregolarità amministrative. La descritta nuova modalità operativa, se da un<br />

lato risponde all’intento di evitare la segnalazione alla Commissione su presunte<br />

irregolarità che si rivelino successivamente inesistenti, allontana i tempi delle<br />

comunicazioni e riserva tale adempimento a valutazioni discrezionali, di esclusiva<br />

competenza dell’Autorità di gestione, con possibili effetti su quelle finalità di<br />

prevenzione individuabili nel concetto di sospetta frode di cui all’art. 1 bis reg.<br />

1681/1994.<br />

In ordine a tale orientamento interpretativo, che interpone un ulteriore<br />

momento valutativo unitario nell’accertamento immediato dell’esistenza di una<br />

irregolarità o frode, la Sezione osserva 28 che la tutela delle provvidenze comunitarie<br />

non può essere indebolita in ragione di una malintesa prudenza nella comunicazione<br />

delle presunte irregolarità e nell’adozione dei conseguenti provvedimenti di<br />

autotutela. La valutazione degli organi decisionali potrebbe, infatti, rischiare di<br />

compromettere (specie nei casi controversi) la tempestività dell’inoltro delle<br />

comunicazioni alla Commissione europea, il cui rispetto dei termini è essenziale per<br />

un’efficace azione di prevenzione e contrasto nella lotta alle frodi.<br />

E’ pertanto auspicabile che il Dipartimento delle politiche europee, organo<br />

preposto per lo Stato italiano ad effettuare, periodicamente, le comunicazioni alla<br />

Commissione delle irregolarità e frodi rilevate, svolga un costante ed attento<br />

monitoraggio nei confronti delle amministrazioni al fine di evitare che i<br />

comportamenti omissivi delle Amministrazioni che hanno la gestione dei fondi<br />

possano produrre danno agli interessi finanziari comunitari ed a quelli nazionali.<br />

Le irregolarità comunicate<br />

Le irregolarità esaminate sono quelle comunicate nel periodo 2003-2007.<br />

Esse sono state tratte dalla banca dati del Dipartimento per le politiche comunitarie<br />

presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e richiamate annualmente dalla<br />

Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali nelle Relazioni annuali<br />

a cui si fa rinvio 29 .<br />

Per una ricognizione complessiva del fenomeno delle irregolarità nelle<br />

diverse annualità considerate, sotto il profilo dell’individuazione finanziaria, si rinvia<br />

all’appendice di questa <strong>Relazione</strong>.<br />

Con particolare riguardo al Fondo sociale europeo si rileva un’incremento,<br />

nei diversi anni, delle irregolarità sia per numero di casi (passati dai 26 del 2003 ai<br />

28<br />

Si veda la <strong>Relazione</strong> finanziaria approvato dalla Sezione affari comunitari ed internazionali delibera<br />

4/2007, pag. 269.<br />

29<br />

Cfr. <strong>Relazione</strong> finanziaria sugli esercizi dal 2002 al 2007.<br />

29


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

180 del 2007 30 ) che per importi da recuperare, relativamente ai quali risulta un<br />

incremento del 535%, con punte particolarmente elevate nel 2005 (per importi<br />

superiori ai 52.000.000,00 euro). L’entità delle somme da recuperare per le<br />

irregolarità segnalate sul FSE, rappresenta, mediamente, una percentuale del 15,4<br />

rispetto alle irregolarità segnalate su tutti gli altri Fondi comunitari nel periodo<br />

considerato.<br />

Anno di<br />

comunicazione<br />

Importo da<br />

recuperare<br />

comprensivo di<br />

tutti i Fondi<br />

Importo da<br />

recuperare solo<br />

FSE<br />

2003 55.811.837,00 7.226.251,00 12,9<br />

2004 80.452.438,00 14.363.501,00 17,9<br />

2005 140.375.540,00 52.115.039,00 37,1<br />

2006 239.359.580,00 13.108.371,00 5,5<br />

2007 252.456.660,00 31.343.223,00 12,4<br />

Totale 768.456.055,00 118.156.385,00 15,4<br />

Elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento politiche comunitarie<br />

Fin dall’inizio del periodo l’incidenza delle irregolarità nei programmi<br />

regionali, non solo nelle Regioni dell’Ob. 1, si è presentata di notevole rilievo,<br />

rappresentando i fenomeni regionali, sia per numero di casi sia per gli importi da<br />

recuperare, una percentuale molto elevata pari a circa il 92%; ciò anche in ragione<br />

della quantità di risorse che con la programmazione 2000-2006 sono state<br />

indirizzate ai POR regionali.<br />

30 Tale dato si riferisce alla situazione delle irregolarità accertate in tutto il territorio nazionale.<br />

30<br />

%


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

2007<br />

2006<br />

2005<br />

2004<br />

2003<br />

grafico - rapporto fra importi irregolari da recuperare sul FSE<br />

e su tutti i Fondi compreso il FEAOG-G<br />

31.343.223<br />

13.108.371<br />

14.363.501<br />

52.115.039<br />

80.452.438<br />

55.811.837<br />

7.226.251<br />

140.375.540<br />

31<br />

252.456.660<br />

239.359.580<br />

tutti i Fondi<br />

Sotto il profilo degli importi da recuperare dal 2003 al 2007 si registrano<br />

relativamente al FSE euro 118.156.385, mentre per le sole Amministrazioni definite<br />

nella presente indagine tali importi sono indicati in euro 90.587.448, di cui euro<br />

82.060.782 nelle 9 Regioni esaminate.<br />

Il sopradescritto importo, pari al 76,66% delle irregolarità accertate su tutto<br />

il territorio nazionale, costituisce pertanto una realtà altamente significativa del<br />

fenomeno.<br />

Per i Programmi gestiti dalle amministrazioni centrali, nelle diverse<br />

annualità, si osserva che i maggiori importi da recuperare sono costituiti da quelli<br />

relativi a programmi del Ministero del lavoro.<br />

FSE


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

FSE - Amm.ni nazionali - incidenza % delle irregolarità per anni<br />

di comunicazione dal 2003 al 2007<br />

Ministero<br />

istruzione<br />

1%<br />

Ministero<br />

interno<br />

3%<br />

Ministero<br />

università<br />

7%<br />

Ministero<br />

esteri<br />

4%<br />

MSE- ex MAP<br />

6%<br />

32<br />

Ministero lavoro<br />

78%


FSE – Andamento delle irregolarità per anno di comunicazione nelle Amministrazioni interessate dall’indagine (al 31.12.2007) 31 (euro)<br />

ENTI<br />

n.<br />

2003 2004 2005 2006 2007 TOTALE<br />

importo da<br />

recuperare<br />

n.<br />

importo da<br />

recuperare<br />

n.<br />

importo da<br />

recuperare<br />

33<br />

n.<br />

importo da<br />

recuperare<br />

n.<br />

importo da<br />

recuperare<br />

n.<br />

importo da<br />

recuperare<br />

Lombardia 3 60.708 13 5.268.579 45 3.614.921 21 1.775.784 87 9.611.237 169 20.331.228<br />

P.A. Bolzano 0 0 0 0 1 30.168 2 123.879 8 244.424 11 398.470<br />

Lazio 0 0 7 91.840 2 2.850.842 7 2.836.389 29 7.494.191 45 13.273.262<br />

Campania 0 0 1 53.866 1 512.160 39 5.058.712 11 422.431 52 6.047.169<br />

Basilicata 1 32.227 0 0 1 97.488 0 0 0 0 2 129.715<br />

Puglia 0 0 1 9.155 4 0 1 395.361 0 0 6 404.516<br />

Calabria 5 582.513 10 1.766.031 11 4.879.932 5 918.486 0 0 31 8.146.963<br />

Sicilia 0 0 23 2.921.271 19 28.760.778 2 526.336 1 438.616 45 32.647.000<br />

Sardegna 0 0 0 0 0 0 0 0 9 682.458 9 682.458<br />

REGIONI 9 675.448 55 10.110.742 84 40.746.289 77 11.634.946 145 18.893.357 370 82.060.782<br />

Ministero lavoro 2 1.819.820 5 318.246 9 1.768.330 2 355.796 5 2.423.850 23 6.686.041<br />

Ministero interno 2 170.599 2 134.265 4 304.864<br />

Ministero pubblica<br />

istruzione<br />

1 26.198 1 26.080 2 52.278<br />

Ministero università e<br />

ricerca scientifica<br />

1 569.717 1 0 2 569.717<br />

Ministero affari esteri 2 362.591 2 362.591<br />

Ministero sviluppo<br />

economico - ex MAP<br />

4 246.900 6 304.058(*) 10 550.598<br />

AMM. CENTRALI 5 2.752.128 5 318.246 9 1.768.330 9 799.492 15 2.888.253 43 8.526.448<br />

TOTALE 14 3.427.576 60 10.428.988 93 42.514.619 86 12.434.438 160 21.781.610 413 90.587.231<br />

(*) somma comprensiva di un importo recuperato il 16 maggio 2008 pari a 81.000 euro.<br />

Elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento politiche comunitarie<br />

31 I dati sono forniti dal Dipartimento delle politiche comunitarie e possono differire dai dati riportati nel testo della relazione (in particolare per le Regioni trattate<br />

dalle Sezioni regionali di controllo: Campania, Lombardia, Sardegna, Sicilia e PA Bolzano).


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Per i programmi regionali delle regioni esaminate,invece, l’incidenza<br />

maggiore del fenomeno è individuabile in Sicilia con circa il 40%, nella Lombardia<br />

con circa il 25%, nel Lazio con il 16 % ed in Calabria con il 10% del totale<br />

regionale.<br />

grafico - FSE - Regioni - incidenza % delle irregolarità per il periodo<br />

2003 - 2007<br />

Sicilia<br />

39,78%<br />

Calabria<br />

9,93%<br />

Sardegna<br />

0,83%<br />

Puglia<br />

0,49%<br />

34<br />

Basilicata<br />

0,16%<br />

Lombardia<br />

24,78%<br />

P.A. Bolzano<br />

0,49%<br />

Campania<br />

7,37%<br />

Lazio<br />

16,17%<br />

Sotto il profilo della quantità dei casi segnalati si osserva che sul FSE la<br />

banca dati del Dipartimento per le politiche comunitarie ne registra 693, mentre i<br />

casi chiusi dalla Commissione o in attesa di chiusura a vario titolo sono 167; in tal<br />

modo i casi ancora esistenti risultano 526 (cfr prospetto che segue), con un<br />

incremento dal 2003 al 2007 di circa 7 volte, anche con riguardo agli importi da<br />

recuperare.


anno di<br />

comunicazione<br />

Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Situazione delle irregolarita' e frodi del FSE per anno di comunicazione<br />

(al 31 dicembre 2007)<br />

TOTALE CASI<br />

SEGNALATI<br />

a<br />

n. casi aperti<br />

b=(ai)<br />

definiti dalla<br />

Commissione<br />

in attesa di<br />

definizione<br />

dalla<br />

Commissione<br />

tentativi<br />

35<br />

FSE<br />

non<br />

rendicontati<br />

nessuna<br />

irregolarità<br />

annullate<br />

n.casi definiti<br />

o in attesa di<br />

definizione<br />

c d e f g h I<br />

2003 44 26 15 2 0 0 1 0 18<br />

2004 125 88 17 13 0 3 2 2 37<br />

2005 172 134 9 12 0 5 7 5 38<br />

2006 142 98 8 12 6 10 2 6 44<br />

2007 210 180 0 22 7 1 0 0 30<br />

693 526 49 61 13 19 12 13 167<br />

Elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento politiche comunitarie<br />

Il Dipartimento per le politiche comunitarie ha comunicato a tutte le<br />

amministrazioni, con nota del 21 aprile 2008 DCPC 0003003, che la Commissione<br />

europea – ufficio europeo per la lotta antifrode – OLAF, in data 7 febbraio 2008 32 ha<br />

definitivamente chiuso, a vario titolo, 573 fattispecie di irregolarità di cui 49 33<br />

relative al FSE, pari a circa il 9% dei casi complessivamente definiti.<br />

Le fattispecie di interesse per la presente indagine sono state 514 ed i casi<br />

chiusi dalla Commissione o in attesa di chiusura sono stati 101 di cui 21 chiusi<br />

definitivamente, 35 in attesa di definizione, 17 non rendicontati, 13 casi di tentativo<br />

e 15 chiusi per assenza di irregolarità o annullati.<br />

Il prospetto che segue evidenzia in modo analitico le diverse situazioni:<br />

32<br />

Con la nota 7 febbraio 2008 D/01166, che ha fatto seguito alla specifica richiesta di chiusura di 817<br />

casi.<br />

33<br />

Il numero si riferisce alla casistica in possesso del Dipartimento anche per annualità antecedenti il<br />

2003.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto sintetico dei casi segnalati e di quelli chiusi in attesa di chiusura o "eliminati" per<br />

altri motivi, nelle Amministrazioni interessate dall’indagine (al 31.12.2007) 34<br />

Amministrazioni<br />

TOTALE CASI<br />

SEGNALATI<br />

TOTALE CASI<br />

APERTI<br />

definiti dalla<br />

Commissione<br />

in attesa di<br />

definizione dalla<br />

Commissione<br />

36<br />

tentativo<br />

non rendicontato<br />

nessuna<br />

irregolarità<br />

annullata<br />

TOTALE casi definiti<br />

o in attesa di<br />

definizione dalla<br />

Commissione<br />

a b=(a-i) c d f e g h i<br />

LOMBARDIA 219 169 9 9 10 17 2 3 50<br />

P.A. BOLZANO 12 11 1 1<br />

LAZIO 49 45 1 3 4<br />

BASILICATA 4 2 2 2<br />

CAMPANIA 55 52 1 2 3<br />

PUGLIA 6 6 0<br />

CALABRIA 31 31 0<br />

SICILIA 48 45 1 1 1 3<br />

SARDEGNA 18 9 9 9<br />

TOTALE REGIONI<br />

442 370 12 23 12 17 2 6 72<br />

MLPS 41 23 7 7 1 3 18<br />

MSE 19 10 1 4 4 9<br />

MIUR 3 2 1 1<br />

M.INTERNO 5 4 1 1<br />

M.ISTRUZIONE 2 2 0<br />

M.ESTERI 2 2 0<br />

TOT.AMM.CENTRALI<br />

TOTALE GENERALE<br />

72 43 9 12 1 0 3 4 29<br />

514 413 21 35 13 17 5 10 101<br />

Elaborazione Corte dei conti su dati Dipartimento politiche comunitarie<br />

I Fondi strutturali: il FSE - i programmi nazionali e regionali PON e POR<br />

La maggior parte dell'azione strutturale della Comunità è finanziata dai Fondi<br />

strutturali. Infatti, il 23% del bilancio della Comunità nel periodo di<br />

programmazione 2000-2006 è stato devoluto ai fondi strutturali per un totale di<br />

circa 213 miliardi di euro, dei quali il 70% è stato destinato alle regioni<br />

dell’Obiettivo 1 (151 miliardi di euro).<br />

Nel periodo di programmazione 2000-2006 (cosiddetta “Agenda 2000”)<br />

l’Italia ha ricevuto finanziamenti per 28.901 milioni di euro, importo che è stato<br />

ridimensionato nella programmazione 2007-2013 (euro 25.583), in ragione<br />

dell’aumentato numero delle Regioni dell’Obiettivo 1, conseguente alla presenza di<br />

Stati di nuova adesione.<br />

I Fondi strutturali nel periodo 2000-2006 sono stati il FSE (Fondo sociale<br />

europeo), il FESR (Fondo europeo per lo sviluppo regionale), il FEAOG (Fondo<br />

34 I dati sono forniti dal Dipartimento delle politiche comunitarie e possono differire dai dati riportati nel<br />

testo della relazione (in particolare per le Regioni trattate dalle Sezioni regionali di controllo: Campania,<br />

Lombardia, Sardegna, Sicilia e PA Bolzano).


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

europeo agricolo di Orientamento e Garanzia) e lo SFOP (Strumento finanziario di<br />

orientamento per la pesca). Tra il 2005 e il 2006 sono poi stati adottati nuovi<br />

regolamenti che hanno ridisegnato l’organizzazione dei Fondi strutturali e ne hanno<br />

stabilito anche nuovi aspetti normativi.<br />

In particolare, non è più ricompresso nei Fondi strutturali il fondo per la<br />

pesca, e in parte sono stati ridisegnati i confini dei Fondi FESR e FSE ed è stato<br />

introdotto il fondo Convergenza.<br />

Lo stanziamento dei Fondi passa attraverso la definizione di una serie di atti<br />

di programmazione 35 .<br />

In Italia, per la programmazione 2000-2006, sono stati approvati due Quadri<br />

Comunitari di Sostegno (QCS), uno relativo all'Obiettivo 1 36 e l'altro all'Obiettivo<br />

3 37 . Il FSE contribuisce all'attuazione di entrambi i QCS. In particolare, il FSE<br />

finanzia integralmente il QCS Obiettivo 3.<br />

Il Quadro comunitario di sostegno (QCS) Obiettivo 1 è gestito dal Ministero<br />

dell'economia e delle finanze: gli interventi previsti sono in funzione dello sviluppo<br />

delle risorse umane e riguardano un più generale quadro di sviluppo delle Regioni<br />

del mezzogiorno, volto a recuperare il ritardo di queste ultime rispetto agli standard<br />

comunitari, mediante un sistema di interventi che contempla la presenza integrata<br />

di tutti i Fondi a finalità strutturale.<br />

Il QCS Obiettivo 1 ha la finalità di far raggiungere un tasso di crescita<br />

superiore ai Paesi dell'Unione e la riduzione drastica del disagio sociale; fanno<br />

comunque riferimento a tale obiettivo generale finalità tipicamente perseguite dal<br />

FSE, quali il conseguimento di un forte aumento dell'occupazione regolare,<br />

l'aumento dei tassi di attività, la tendenziale eliminazione del lavoro sommerso e la<br />

riduzione della disoccupazione.<br />

Nello sviluppo delle strategie del QCS Obiettivo 3 e dell'Asse III del QCS<br />

Obiettivo 1, è data una rilevanza particolare al perseguimento dei campi trasversali<br />

35 Essi sono: a) il Piano che viene presentato dallo Stato membro. Esso rappresenta un'analisi della<br />

situazione regionale o nazionale ed elabora una strategia ed obiettivi specifici; b) il Quadro Comunitario<br />

di Sostegno- QCS, che viene predisposto congiuntamente dallo Stato membro e dalla Commissione.<br />

Indica le priorità di intervento, l'importo dei finanziamenti necessari e pone le basi per la stesura dei<br />

Programmi operativi (PO) garantendo il coordinamento dell'insieme degli aiuti strutturali comunitari nelle<br />

regioni interessate dai vari PO; c) il Programma operativo: nazionale (PON) o regionale (POR) specifica<br />

le azioni pluriennali (Misure) che verranno realizzate per il conseguimento di una o più priorità<br />

strategiche (Assi); d) infine viene adottato il documento di programmazione che rappresenta per ogni<br />

piano operativo lo strumento di attuazione delle strategie e degli assi prioritari: il documento viene<br />

approvato dalla Commissione europea ed è ulteriormente completato dai diversi “complementi di<br />

programmazione” necessari per la revisione della programmazione operativa; che sono anch’essi oggetto<br />

di approvazione.<br />

36 Obiettivo 1: promuovere lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle Regioni arretrate (in Italia per il<br />

periodo 2000-2006 Campania, Calabria, Puglia, Sardegna, Basilicata, Sicilia e Molise in fasing out; le<br />

stesse Regioni sono interessate per il periodo 2007-2013, ma la Basilicata è in fasing out).<br />

37 Obiettivo 3: relativo allo sviluppo e all'adeguamento di nuovi sistemi di formazione professionale<br />

nell'ambito delle politiche relativa all'istruzione, alla formazione e all'occupazione (rientrano in questo<br />

Obiettivo tutte le Regioni che non fanno parte dell’Obiettivo 1).<br />

37


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

del Fondo sociale europeo (FSE) e cioè lo sviluppo locale, la società<br />

dell'informazione e le pari opportunità.<br />

Il QCS Obiettivo 1 è stato approvato dalla Commissione con la Decisione<br />

2050 del 1 agosto 2000, seguito dall'approvazione dei relativi Piani Operativi<br />

Nazionali e Regionali. Il 70% circa delle risorse finanziarie del QCS è assegnato ai<br />

sette programmi operativi delle regioni ammissibili (Basilicata, Calabria, Campania,<br />

Puglia, Sardegna, Sicilia) e della regione Molise che beneficia del sostegno<br />

transitorio. La riprogrammazione 2004-2006 è stata approvata con Decisione<br />

C(2004) 4689 del 30 novembre 2004.<br />

La strategia perseguita si basa sui alcuni principi, quali la concentrazione ,<br />

l’integrazione dei programmi regionali, il decentramento e l’individuazione delle<br />

responsabilità di attuazione, la verificabilità dei risultati, l'applicazione sistematica e<br />

diffusa del monitoraggio finanziario, l’urgenza connessa ai tempi stretti di<br />

conseguimento dell'obiettivo.<br />

Il QCS 2000-2006 Obiettivo 1 si articola in 6 Assi prioritari di intervento 38<br />

coerenti con i principi generali di coerenza, contrazione e integrazione.<br />

La strategia degli Assi si ispira ai principi generali trasversali della<br />

sostenibilità ambientale e della parità uomo-donna. I progetti previsti sono<br />

imperniati sulla valorizzazione delle risorse naturali, culturali e umane, sulla<br />

produzione locale, l'ambiente urbano, i trasporti e la società dell'informazione.<br />

I Programmi operativi nazionali (PON) per il periodo di Agenda 2000 sono<br />

stati i seguenti: 1 Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione; 2.<br />

Scuola per lo sviluppo; 3. Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno; 4. Sviluppo<br />

locale; 5. Trasporti; 6. Pesca; 7. Assistenza tecnica e azioni di sistema.<br />

I regolamenti comunitari (art. 11 del regolamento CE 1260/1999 nel periodo<br />

di programmazione 2000-2006 e art. 9 del regolamento CEE 2082/1993 nel periodo<br />

di programmazione 1994-1999) hanno previsto che le risorse con cui tali Fondi<br />

concorrono al conseguimento degli obiettivi della politica comunitaria abbiano<br />

carattere aggiuntivo rispetto alle risorse pubbliche nazionali destinate ai medesimi<br />

obiettivi.<br />

Il QCS, con riferimento alle Regioni dell’Obiettivo 3, nel periodo di<br />

Programmazione 2000-2006, è stato approvato con decisione della Commissione<br />

europea 1120 del 18 luglio 2000. La riprogrammazione 2004-2006 è stata<br />

approvata con decisione della Commissione C(2004)1967 del 25 maggio 2004.<br />

38 Asse I - Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali (Risorse Naturali); Asse II - Valorizzazione<br />

delle risorse culturali e storiche (Risorse Culturali); Asse III - Valorizzazione delle risorse umane (Risorse<br />

Umane); Asse IV - Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi Locali di<br />

Sviluppo); Asse V - Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata<br />

(Città); Asse VI - Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e Nodi di Servizio).<br />

38


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Gli ambiti di intervento della strategia riguardano i percorsi di<br />

apprendimento e di inserimento lavorativo della popolazione, il soddisfacimento<br />

della domanda di lavoro, nonché gli strumenti ed i servizi diretti ad agevolare<br />

l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro ed a potenziare la qualificazione della<br />

forza lavoro.<br />

Le risorse stanziate dal QCS vengono ripartite tra sei Assi 39 - corrispondenti<br />

ai campi di intervento del FSE - all'interno dei quali sono stati individuati uno o più<br />

obiettivi specifici.<br />

Per i territori inseriti negli Obiettivo 2 40 e Obiettivo 3, considerati<br />

complessivamente, la Commissione e lo Stato membro interessato stabiliscono il<br />

livello delle spese da destinare alla politica attiva a favore del mercato del lavoro e,<br />

in casi giustificati, alle altre azioni volte a consentire di raggiungere i risultati<br />

perseguiti da tali due obiettivi, che lo Stato membro conserva a livello nazionale nel<br />

corso del periodo di programmazione. Per i territori inseriti nell’Obiettivo 1 ogni<br />

Stato membro deve mantenere il totale delle proprie spese, pubbliche o assimilabili,<br />

per finalità strutturali (quelle definite come spese connesse allo sviluppo) ad un<br />

livello pari almeno all'importo delle spese medie annue in termini reali, raggiunto<br />

durante il periodo di programmazione precedente.<br />

Il Fondo sociale europeo 41 è uno dei più importanti strumenti finanziari<br />

dell'Unione europea ed esplica la sua azione nello sviluppo e nel finanziamento di<br />

progetti volti all’incremento ed alla promozione della coesione tra i diversi stati<br />

membri, nel quadro del Trattato di Roma siglato nel 1957. E’ qualificato dai<br />

regolamenti come lo strumento finanziario che "fornisce il proprio sostegno a<br />

misure volte a prevenire e a combattere la disoccupazione nonché a sviluppare le<br />

risorse umane e l'integrazione sociale nel mercato del lavoro al fine di promuovere<br />

un livello elevato di occupazione, la parità tra uomini e donne, uno sviluppo sociale<br />

duraturo e la coesione economica e sociale" 42 .<br />

39<br />

Asse A Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro; Asse B Integrazione nel<br />

mercato del lavoro delle persone più esposte al rischio di esclusione sociale; Asse C Promozione e<br />

miglioramento della formazione professionale, dell'istruzione e dell'orientamento, nell'ambito di una<br />

politica di apprendimento lungo l'intero arco di vita; Asse D Promozione di una forza lavoro competente,<br />

qualificata e adattabile; sostegno all'imprenditorialità; sviluppo del potenziale umano nei settori della<br />

ricerca e dello sviluppo tecnologico; Asse E Sostegno alle pari opportunità per le donne sul mercato del<br />

lavoro; Asse F Accompagnamento del QCS e dei Programmi operativi.<br />

40<br />

Obiettivo 2: supporto ai fini della riconversione economica e sociale delle aree con difficoltà strutturali,<br />

comprende anche le zone che in passato rientravano nei vecchi Obiettivi 2 e 5b.<br />

41<br />

Regolamento (CE) 1784/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999, relativo al<br />

Fondo sociale europeo<br />

42<br />

Articolo 2 regolamento (CE) 1784/1999:<br />

1.Il Fondo sostiene e completa le attività degli Stati membri volte a sviluppare il mercato del lavoro<br />

nonché le risorse umane nei seguenti settori politici, in particolare nel contesto dei rispettivi Piani<br />

pluriennali nazionali di azione per l'occupazione: a) sviluppo e promozione di politiche attive del mercato<br />

del lavoro per combattere e prevenire la disoccupazione, evitare a donne e uomini la disoccupazione di<br />

lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro e<br />

sostenere l'inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che si<br />

39


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Le linee di intervento si basano su una piattaforma di programmazione,<br />

risultato dalla collaborazione sinergica di diversi enti: i Ministeri competenti, la<br />

Commissione europea, le Regioni e le parti sociali.<br />

Le principali linee d'intervento del FSE sono:<br />

- predisposizione e sviluppo di politiche finalizzate al reinserimento nel mercato del<br />

lavoro dei disoccupati di lungo periodo;<br />

- definizione di politiche volte alla promozione delle pari opportunità tra uomini e<br />

donne;<br />

- ricerca di interventi e misure ai fini dell'incremento delle opportunità<br />

occupazionali;<br />

- predisposizione di politiche di prevenzione della disoccupazione, tramite<br />

l'introduzione di misure formative miranti a favorire la flessibilità e l'adattabilità<br />

dei lavoratori in rapporto alle nuove esigenze provenienti dal mercato del lavoro;<br />

- potenziamento del patrimonio tecnico-cognitivo dei soggetti in cerca di<br />

occupazione;<br />

- predisposizione di interventi miranti all'evoluzione e allo sviluppo dei sistemi<br />

scolastici e formativi.<br />

La strategia e il budget del FSE vengono decisi congiuntamente dagli Stati<br />

membri, dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea. Su queste basi e in<br />

collaborazione con la Commissione, gli Stati membri definiscono i Programmi<br />

operativi di durata settennale.<br />

Tali programmi sono poi attuati da soggetti pubblici o privati, tra i quali le<br />

autorità nazionali, regionali e locali, enti di istruzione e formazione, ONG e il settore<br />

del volontariato, parti sociali (sindacati e organismi di rappresentanza), la<br />

componente industriale, associazioni di categoria e le singole aziende.<br />

I campi di intervento individuati dalla strategia del QCS 2000-2006<br />

riguardano i percorsi di apprendimento e di inserimento lavorativo della<br />

reinseriscono nel mercato del lavoro; b) promozione di pari opportunità per tutti nell'accesso al mercato<br />

del lavoro, con particolare attenzione per le persone che rischiano l'esclusione sociale;<br />

c) promozione e miglioramento - della formazione professionale - dell'istruzione - e della consulenza<br />

nell'ambito di una politica di apprendimento nell'intero arco della vita, al fine di: - agevolare e migliorare<br />

l'accesso e l'integrazione nel mercato del lavoro, - migliorare e sostenere l'occupabilità e - promuovere la<br />

mobilità professionale; d) promozione di una forza lavoro competente, qualificata e adattabile,<br />

dell'innovazione e dell'adattabilità nell'organizzazione del lavoro, dello sviluppo dello spirito<br />

imprenditoriale, di condizioni che agevolino la creazione di posti di lavoro nonché della qualificazione e<br />

del rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia; e) misure<br />

specifiche intese a migliorare l'accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, compreso<br />

lo sviluppo delle carriere e l'accesso a nuove opportunità di lavoro e all'attività imprenditoriale, e a<br />

ridurre la segregazione verticale ed orizzontale fondata sul sesso nel mercato del lavoro.<br />

2. Nell'ambito dei settori di cui al paragrafo 1, il Fondo tiene conto dei seguenti elementi: a) promozione<br />

di iniziative locali in materia di occupazione, segnatamente iniziative locali per promuovere l'occupazione<br />

e patti territoriali per l'occupazione; b) dimensione sociale e aspetti occupazionali della società<br />

dell'informazione, in particolare attraverso l'attuazione di politiche e programmi destinati a sfruttare il<br />

potenziale in materia di occupazione della società dell'informazione garantendo un accesso equo alle<br />

possibilità e ai vantaggi che essa offre; c) parità tra uomini e donne nel senso dell'integrazione delle<br />

politiche in materia di pari opportunità.<br />

40


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

popolazione, la risposta ai fabbisogni manifestati dal mercato da parte della<br />

domanda di lavoro, gli strumenti ed i servizi diretti a facilitare l'incontro tra<br />

domanda ed offerta di lavoro ed a migliorare la qualificazione della forza lavoro.<br />

I Programmi operativi possono essere a titolarità nazionale (PON) o<br />

regionale (POR) ed usufruiscono delle risorse di uno o più Fondi strutturali. Gli<br />

interventi previsti dal PO sono ulteriormente dettagliati in un Complemento di<br />

programmazione.<br />

Il Programma operativo nazionale (PON) "Azioni di Sistema" costituisce il<br />

documento di programmazione la cui responsabilità è intestata al Ministero del<br />

lavoro e delle politiche sociali per l'Obiettivo 3. Per l'Obiettivo 1, invece, sono stati<br />

elaborati 7 Programmi operativi nazionali a diversa titolarità.<br />

Fra questi si evidenzia per ciò che qui interessa, il Programma operativo<br />

nazionale - Assistenza tecnica e azioni di sistema - Obiettivo 1, di cui il<br />

Dipartimento politiche di sviluppo del Ministero dell'economia e delle finanze è<br />

Autorità di gestione e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è Autorità di<br />

gestione delegata dell'Asse II - Formazione della pubblica amministrazione ed azioni<br />

di sistema per le politiche per l'inserimento al lavoro e l'adeguamento del sistema<br />

formativo (FSE).<br />

La selezione e il cofinanziamento dei progetti è stata affidata alle autorità<br />

competenti di ogni Stato membro; in questo compito sono state assistite dai<br />

Comitati di Sorveglianza, formati su base nazionale e regionale in coerenza con la<br />

strategia generale dello Stato membro.<br />

41


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Attuazione finanziaria al 31.12.2007 - FSE 2000-2006 - Ob.1 e Ob.3 euro<br />

Programma<br />

Costo totale<br />

(a)<br />

42<br />

Impegni<br />

(b)<br />

Attuazione finanziaria<br />

Pagamenti<br />

(c)<br />

%<br />

(b/a)<br />

%<br />

(c/a)<br />

PON ATAS 251.596.215,00 249.676.936,69 225.820.513,90 99,2 89,8<br />

PON Ricerca 727.288.571,00 886.620.792,40 667.802.850,00 121,9 91,8<br />

PON Scuola per lo<br />

sviluppo 610.382.570,94 665.810.733,24 546.109.358,02 109,1 89,5<br />

PON Sicurezza 88.428.571,00 87.221.037,15 72.673.873,96 98,6 82,2<br />

PON Sviluppo 90.104.857,00 110.143.632,00 71.164.080,35 122,2 79,0<br />

TOTALE PON 1.767.800.784,94 1.999.473.131,48 1.583.570.676,23 113,1 89,6<br />

POR Molise 66.617.924,00 61.931.622,55 51.420.754,79 93,0 77,2<br />

POR Basilicata 441.800.000,00 453.908.601,93 323.576.289,40 102,7 73,2<br />

POR Campania 1.003.482.527,00 1.059.698.853,75 792.750.311,95 105,6 79,0<br />

POR Puglia 877.460.285,00 880.609.640,91 675.073.235,41 100,4 76,9<br />

POR Calabria 606.976.000,00 536.392.845,11 481.611.959,32 88,4 79,3<br />

POR Sicilia 1.209.241.572,00 1.317.332.444,37 957.455.511,96 108,9 79,2<br />

POR Sardegna 744.428.000,00 700.831.333,84 553.369.993,36 94,1 74,3<br />

TOTALE POR 4.950.006.308,00 5.010.705.342,46 3.835.258.056,19 101,2 77,5<br />

TOTALE QCS OB.1 6.717.807.092,94 7.010.178.473,94 5.418.828.732,42 104,4 80,7<br />

POR Valle d'Aosta 93.248.981,00 105.515.438,70 73.739.047,67 113,2 79,1<br />

POR Piemonte 1.065.330.775,00 1.049.328.678,28 857.017.462,61 98,5 80,4<br />

POR Lombardia 1.582.862.830,00 1.569.731.837,18 1.441.005.014,77 99,2 91,0<br />

POR Friuli V.G. 371.831.680,00 430.910.147,82 399.098.838,56 115,9 107,3<br />

POR Trento 230.381.834,00 283.282.832,18 230.748.177,62 123,0 100,2<br />

POR Bolzano 207.864.926,00 240.301.665,36 199.244.797,55 115,6 95,9<br />

POR Veneto 872.405.697,00 893.612.158,93 713.116.937,57 102,4 81,7<br />

POR Liguria 371.379.460,00 393.829.393,99 337.307.640,27 106,0 90,8<br />

POR Emilia<br />

Romagna 1.324.194.714,00 1.417.466.146,41 1.251.590.325,98 107,0 94,5<br />

POR Toscana 705.004.230,00 700.008.237,33 598.628.563,70 99,3 84,9<br />

POR Abruzzo 406.567.379,00 409.460.186,57 318.246.411,93 100,7 78,3<br />

POR Umbria 232.164.044,00 246.928.956,64 189.850.739,75 106,4 81,8<br />

POR Marche 291.951.816,02 273.344.059,74 236.573.265,71 93,6 81,0<br />

POR Lazio 902.041.981,00 844.732.691,85 682.300.917,99 93,6 75,6<br />

Totale POR 8.657.230.347,02 8.858.452.430,98 7.528.468.141,68 102,3 87,0<br />

PON Azioni di<br />

Sistema 440.442.855,65 425.587.924,10 353.824.130,05 96,6 80,3<br />

TOTALE QCS OB.3 9.097.673.202,67 9.284.040.355,08 7.882.292.271,73 102,0 86,6<br />

TOTALE OB. 1 +<br />

OB.3 15.815.480.295,61 16.294.218.829,02 13.301.121.004,15 103,0 84,1<br />

Elaborazione su dati SIRGS-IGRUE<br />

Lo stato di attuazione dei controlli e le relative strutture<br />

Sono emerse dall’indagine, in relazione a tutti i programmi, forti carenze sia<br />

qualitative che quantitative nell’organizzazione della funzione di controllo, in<br />

particolare per i controlli di II livello, solo in parte risolta negli anni più recenti.<br />

I controlli di I livello, ai sensi dell’art. 2 del reg. (CE) n. 438/2001, sono<br />

affidati alle Autorità di gestione e a quelle di pagamento e debbono garantire la<br />

sana gestione finanziaria dei fondi, la loro correttezza e la regolarità. Per quanto


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

concerne i programmi gestiti dai Ministeri sottoposti all’indagine, la relativa<br />

funzione risulta affidata prevalentemente a strutture interne, seppur diversamente<br />

articolate. I controlli sono svolti sia sulla documentazione amministrativa (anche<br />

con modalità informatiche) che tramite verifiche in loco a base campionaria<br />

(verifiche in itinere sul 100% delle spese dichiarate sono effettuate ad esempio<br />

presso il Ministero del lavoro e il Ministero della pubblica istruzione. Presso il<br />

Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell’università e della<br />

ricerca i controlli in argomento sono affidati anche a soggetti terzi: esperti (in base<br />

ad un criterio di rotazione) ed istituti bancari (indicati dalle imprese richiedenti), in<br />

tale ultimo caso l’istituto di credito è scelto direttamente dal beneficiario. Suscita<br />

perplessità tale riscontrato trasferimento a terzi di funzioni caratteristiche e<br />

pregnanti (es. la rendicontazione): una tale esternalizzazione potrebbe infatti<br />

rendere difficile l’assunzione di responsabilità dello Stato membro a cui fa cenno<br />

l’art. 38 lett. f del reg. 1260/1999.<br />

Il Ministero degli affari esteri, per la Programmazione 1994-1999, aveva<br />

affidato ad una società di revisione l’incarico di svolgere la relazione sui rendiconti e<br />

di certificazione contabile della spesa sostenuta ed il rapporto di esecuzione. Tale<br />

modalità, con riguardo alla Programmazione 2000-2006, ha subito consistenti<br />

modifiche, visto che i controlli di II livello sono stati attribuiti all’interno alla<br />

competenza del Ministero dello sviluppo economico – Unità di verifica degli<br />

investimento pubblici (UVER).<br />

Più variegata invece l’organizzazione dei controlli in ambito regionale.<br />

Nel Lazio l’apposita struttura regionale svolge controlli in itinere (5% degli<br />

interventi finanziati per ogni misura) e verifiche sulla spesa rendicontata (10% per<br />

ogni misura ed attività). Sono in uso strumenti standardizzati (check-list e verbali).<br />

L’esame dei rendiconti finali è svolto invece da revisori contabili iscritti all’Albo<br />

professionale, scelti ed incaricati dagli stessi enti attuatori, ciò, ha avuto modo di<br />

osservare la Corte dei conti 43 , non garantisce appieno il principio di alterità della<br />

relativa funzione. Il controllo contabile della rendicontazione da parte<br />

dell’Amministrazione è di tipo formale e solo in caso di errori sulle certificazioni la<br />

verifica diventa sostanziale (il controllo ha riferito l’Amministrazione ha riguardato il<br />

100% delle spese effettuate). Dal 2007 la funzione di controllo di I livello è stata<br />

affidata a terzi (con gara).<br />

In Basilicata nessuna delle attività di gestione (compresi i controlli di I<br />

livello) è svolta da terzi e spetta all’Autorità di pagamento valutare l’opportunità di<br />

43 Si richiamano le osservazioni contenute nella II parte relative alla Regione Lazio, pag. 237.<br />

43


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

esperire controlli più penetranti laddove riscontri anomalie contabili o di<br />

ammissibilità delle spese.<br />

In Calabria, dopo il sollecito delle Autorità comunitarie e la segnalazione di<br />

diverse criticità nel corso delle missioni di controllo della Commissione europea e<br />

della Corte dei conti 44 , la Regione ha costituito, peraltro successivamente al 2003,<br />

un apposito servizio, affiancato da un servizio di assistenza tecnica esterna (verifica<br />

dell’ attività di controllo ordinario sui Fondi POR 2000-2006) affidato a società di<br />

revisione (a seguito di gara) e da liberi professionisti. I controlli in essere<br />

prevedono: controlli periodici a campione, report semestrali,verifica delle piste di<br />

controllo. I responsabili di Misura dispongono di check- list e di un apposito sistema<br />

informatico che rileva gli stati di avanzamento fisico, finanziario e procedurale dei<br />

progetti. Per superare i rilievi delle Autorità comunitarie l’Amministrazione ha<br />

disposto che il controllo (tecnico/amministrativo e contabile/finanziario) riguardi il<br />

100% delle operazioni saldate e da saldare. I controlli in loco riguardano tutti i<br />

progetti conclusi (qualora il beneficiario finale sia la regione), mentre nel caso di<br />

beneficiario diverso si ricorre ad un campione rappresentativo (almeno il 10% della<br />

spesa rendicontata).<br />

In Lombardia sono state controllate il 100% delle misure contenute nel<br />

programma, redatte 4 relazioni, sottoposte a verifica 14 misure ed effettuati 4<br />

controlli di sistema. I controlli di I livello comprendono sia verifiche amministrative<br />

ex ante (in essere un sistema di accreditamento degli enti), sia riscontri<br />

amministrativi ex post. In particolare il controllo d’ufficio degli interventi e l’attività<br />

amministrativa sono passati dal 1° luglio 2007 sotto la supervisione diretta<br />

dell’Autorità di gestione, che dal novembre 2006 si avvale (ai sensi della L.R. n.<br />

16/2005) dell’apporto di una società esterna che certifica i rendiconti e le<br />

dichiarazioni intermedie di spesa presentate dai beneficiari finali. In precedenza le<br />

certificazioni erano affidate a revisori contabili nominati dai beneficiari finali, prassi<br />

che aveva suscitato anche perplessità da parte delle Autorità comunitarie. La<br />

società esterna esamina la documentazione e trasmette alla Regione le relazioni di<br />

certificazione, in base alle quali vengono approvate le dichiarazioni intermedie e i<br />

rendiconti finali. Sussiste apposito sistema informativo e si effettuano anche<br />

verifiche in loco su base campionaria (circa il 5% del contributo pubblico<br />

cofinanziato), grazie al supporto dell’Agenzia regionale per l’istruzione, formazione<br />

e lavoro.<br />

In Campania i controlli di I livello sono svolti sotto la direzione dei n. 16<br />

responsabili di Misura, che si avvalgono di appositi Servizi di controllo interni e, dal<br />

44 <strong>Relazione</strong> della Sezione affari comunitari ed internazionali sul FESR nelle regioni dell’Obiettivo 1<br />

approvata con deliberazione 2/2007 e <strong>Relazione</strong> Sezione Calabria approvata con deliberazione 2/2006.<br />

44


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

luglio 2006, dell’ ulteriore assistenza tecnica fornita da una società esterna che<br />

predispone procedure e strumenti di controllo omogenei e realizza una formazione<br />

specialistica (in media effettua 2 verifiche a progetto). Sono svolte verifiche in<br />

itinere sul 100% delle spese sostenute (peraltro dal 29.08.2005) e verifiche ex post<br />

(in loco) su di un campione rappresentativo. L’attuale modalità del controllo di I<br />

livello ha sostituito il precedente sistema, basato sull’ autocertificazione della spesa<br />

a mezzo di revisori contabili. Anche l’Autorità di pagamento effettua verifiche a<br />

campione.<br />

In Sicilia il procedimento di controllo risulta drasticamente limitato avendo il<br />

legislatore regionale (L.R. n. 21/2007) ridotto la documentazione di spesa da<br />

presentare in sede di pagamento ad una autocertificazione di spesa, previa<br />

asseverazione di un professionista abilitato. I controlli sistematici di I livello, sulla<br />

base di un programma annuale, sono affidati al personale delle articolazioni<br />

periferiche del Dipartimento regionale del lavoro; ciò comporta un ampio numero di<br />

unità coinvolte (anche fino a 500 addetti con professionalità non necessariamente<br />

adeguata). Peraltro si registra una limitata presenza di irregolarità che, secondo<br />

l’Ufficio di controllo di II livello, sono intorno al 2% della spesa per l’ intero periodo<br />

di programmazione. In genere, viene redatta una relazione finale o un consuntivo<br />

che viene inviato al responsabile di Misura. Una parte del personale (300 unità),<br />

formata con un corso di aggiornamento sulle tecniche di rendicontazione, riscontra<br />

regolarmente la documentazione di progetto e di spesa, effettua i controlli in loco e<br />

verifica i registri di presenza.<br />

Anche in Sardegna il controllo sulla rendicontazione dei contributi avviene a<br />

mezzo di una società esterna (che impiega nel servizio circa 50 unità), stante<br />

l’assenza di risorse interne appositamente qualificate. I controlli sono sia in itinere,<br />

sia a conclusione degli interventi, ridotta invece l’attività ispettiva da parte dei<br />

responsabili di Misura. La società trasmette gli esiti delle verifiche ai servizi<br />

regionali per la conseguente approvazione e ha in corso – secondo quanto<br />

l’Amministrazione ha tenuto a puntualizzare – “…una sperimentazione del modello<br />

di rendicontazione degli interventi basati sul bilancio di esercizio, al fine di<br />

consentire una quadratura dei costi generali di funzionamento del soggetto<br />

attuatore con le risultanze del bilancio d’esercizio del soggetto stesso...come accade<br />

attualmente in altre realtà regionali quali l’Emilia Romagna.” In ogni caso – ha<br />

puntualizzato l’Autorità di gestione - i regimi dei controlli di I livello permangono<br />

parzialmente operativi e la loro attività è limitata al riscontro contabile, ciò che ha<br />

portato la Sezione del controllo per la Regione autonoma della Sardegna ad<br />

esprimere pesanti perplessità di ordine generale (del. n. 20/2008).<br />

45


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Nella Provincia autonoma di Bolzano il controllo risulta prevalentemente<br />

svolto dall’apposito servizio interno con l’affidamento ad un soggetto esterno<br />

(revisore dei conti) di attività di supporto contabile e l’effettuazione di ispezioni su<br />

progetti specifici e particolarmente complessi, stante l’assenza di adeguate risorse<br />

interne. Secondo quanto attestato dall’Amministrazione il controllo (in essere anche<br />

un sistema di accreditamento degli enti formativi), ha riguardato il 100% dei<br />

progetti finanziati, mentre le visite in loco risultano mediamente due per ogni<br />

progetto (controllo di conformità amministrativa, di qualità e controllo contabile).<br />

*********<br />

Anche i controlli di cui al Capo IV del reg. (CE) n.438/2001 (controlli a<br />

campione delle operazioni cd. controllo di II livello) volti a verificare l’efficacia dei<br />

sistemi di gestione e di controllo, le relative dichiarazioni di spesa nonché ad<br />

effettuare le verifiche a campione (in ragione minima del 5% ) delle iniziative<br />

finanziate sono svolti - per quanto concerne i programmi gestiti dai Ministeri – con<br />

modalità eterogenee. Dai relativi esiti si rileva la presenza di controlli sia a carattere<br />

amministrativo e contabile sulla documentazione, sia tramite accertamenti in loco<br />

con esiti di rapporto (Ministero dell’interno, Ministero dell’università e della<br />

ricerca). Sono altresì emerse, fra l’altro, difficoltà di coordinamento, criticità di tipo<br />

organizzativo, carenza o non conformità della documentazione giustificativa<br />

(Ministero dell’interno, Ministero degli affari esteri), mancanza<br />

dell’obliterazione di alcuni titoli di spesa (Ministero dell’università e della<br />

ricerca). Presso il Ministero del lavoro la relativa funzione è stata affidata a una<br />

società esterna con apposita procedura di gara. Il campione verificato è stato pari al<br />

10% delle spese certificate.<br />

Passando ad analizzare l’organizzazione della funzione a livello regionale, si<br />

evidenzia che nella Regione Lazio, quanto meno fino al 2006, la struttura di staff<br />

all’uopo creata, ha evidenziato nelle proprie relazioni diverse criticità, fra le quali: la<br />

quantità di controlli effettuati è stata esigua rispetto alle spese certificate e al<br />

numero dei progetti; carenza nella tenuta della documentazione; imputazione di<br />

spese non pertinenti; fatture non quietanzate; mancata adozione delle procedure<br />

per la segnalazione delle irregolarità; il predetto organo ha raccomandato pertanto<br />

l’intensificazione dell’attività di controllo di I livello e l’introduzione di un nuovo<br />

sistema di revisione contabile a garanzia della terzietà della funzione.<br />

In Basilicata a seguito dello studio delle attività di campionamento, è stato<br />

posto alla base delle verifiche la valutazione dei principali fattori di rischio legati alle<br />

modalità di attuazione e di controllo nonché alla natura delle attività finanziate ed<br />

46


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

all’importo delle spese. Il controllo (documentale e in loco) si basa pertanto sui<br />

seguenti fattori di rischio: complessità della normativa europea, nazionale e<br />

regionale, tipologia di documentazione, presenza di un livello intermedio di<br />

gestione, tipologia del destinatario,incidenza del contributo pubblico, modalità di<br />

gestione e tipologia di controlli di primo livello. A fine 2006 risultava raggiunta una<br />

percentuale di spesa sottoposta a controlli del 7,74% rispetto alla spesa certificata.<br />

Particolare interesse ha suscitato la deliberazione della Giunta regionale con<br />

cui è stata definita la metodologia per la scelta del campione.<br />

In Calabria l’Amministrazione ha riferito che per i controlli di I livello è stata<br />

predisposta l’attuazione obbligatoria delle check list che i beneficiari finali<br />

trasmettono insieme al rendiconto di ogni pagamento intermedio, e alla copia<br />

conforme dei verbali di verifica documentale e di controllo in loco.<br />

In Puglia la struttura organizzativa, particolarmente esigua, costituita da<br />

quattro unità, è supportata da una società di consulenza con compiti di assistenza<br />

tecnica e di ausilio all’attività connessa con il controllo finanziario.<br />

Anche in Lombardia risulta istituita apposita struttura interna nell’ambito<br />

della Presidenza regionale. L’aggiornamento dell’analisi dei rischi ha modificato<br />

l’ampiezza del campione teorico predeterminato nel 6,5% dell’importo certificato<br />

per l’insieme di tutte le tipologie di azione; tali tipologie di azione sono state<br />

rappresentate nel campione per una percentuale pari al coefficiente di<br />

campionamento aumentato in base all’analisi dei rischi: perciò la soglia del 5%<br />

subisce variazioni in base alle probabilità dei rischi di ogni singola misura (rischi<br />

emersi da precedenti controlli, localizzazione geografica, volumi di costo, tipologia<br />

dei beneficiari, destinatari e numero dei progetti gestiti). E’ stata riscontrata:<br />

l’adeguatezza dei controlli, la validità delle piste di controllo e delle procedure di<br />

certificazione.<br />

In Campania l’apposito Servizio POR controllo di II livello sovraintende a<br />

tutti i Fondi strutturali, utilizzando modalità omogenee di selezione dei campioni dei<br />

progetti da esaminare. Anteriormente al 2004 la Giunta regionale (del. n.<br />

1505/2004) aveva affidato ad un servizio tecnico esterno a supporto della relativa<br />

funzione di controllo che concerneva, fra l’altro, la definizione dei campioni statistici<br />

(tecnica MUS con ausilio del software ACL), l’indicazione dei fattori di rischio, il<br />

supporto e la formazione del personale addetto. Si evidenzia che la Sezione<br />

regionale di controllo della Campania con delibera n. 149/2007 ha sottolineato in<br />

argomento come l’esternalizzazione delle funzioni di controllo (costo complessivo<br />

del servizio di assistenza e rendicontazione euro 1.382.000,00) ”...potrebbe<br />

concorrere ad accentuare la standardizzazione delle procedure a deterioramento<br />

47


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

della sostanza dei comportamenti potenzialmente dannosi, con conseguenze<br />

pregiudizievoli per l’efficacia dei controlli sulle condotte fraudolente”. Il Servizio POR<br />

ha peraltro potuto avviare la propria attività di controllo solo dall’aprile 2005,<br />

avvalendosi oltre al supporto dell’assistenza tecnica esterna di 6 unità di personale<br />

interno.<br />

In Calabria, con riferimento all’organizzazione dei controlli di II livello,<br />

l’Amministrazione regionale comunica che il relativo Organismo è stato istituito con<br />

d.g.r. 493 del 30 giugno 2003. A supporto dello stesso ha operato un’associazione<br />

temporanea di imprese, aggiudicataria del servizio di Assistenza tecnica per<br />

l’espletamento dei controlli di II livello fino al 30.06.2006. Nel corso del 2004 e del<br />

2005 tale Organismo è stato potenziato nella sua dotazione, mediante personale<br />

interno regionale composto da 7 unità, oltre al Dirigente responsabile, di cui 6<br />

commercialisti 45 che prestano la loro attività con contratti semestrali rinnovabili e di<br />

1 revisore dei conti.<br />

Tale organo è posto fuori dall’organizzazione dipartimentale, per il<br />

particolare ruolo dallo stesso rivestito di struttura indipendente dall’Autorità di<br />

gestione e da quella di pagamento. L’Amministrazione ha fatto fronte alle carenza<br />

di personale delle strutture interne con l’affidamento, nel 2007, ad una società di<br />

Assistenza tecnica a cui ha trasferito tutti i controlli sia di I che di II livello,<br />

comprese le certificazioni finali di spesa e le verifiche ispettive sulle irregolarità.<br />

Riguardo all’organizzazione dei controlli di II livello in Sicilia, in sede di<br />

Adunanza pubblica presso la Sezione di controllo per la Regione Sicilia, sia la<br />

rappresentante regionale del Dipartimento formazione, sia il rappresentante<br />

dell’Ufficio speciale per i controlli di II livello hanno riconosciuto l’incompatibilità<br />

delle attuali disposizioni regionali con i regolamenti comunitari, dichiarandone la<br />

sostanziale inapplicabilità e la disapplicazione di fatto. L’apposito Ufficio speciale per<br />

i controlli di II livello è posto alle dirette dipendenze del Presidente della Regione e<br />

ha concretamente cominciato a funzionare a decorrere dal 20 novembre 2001. Nel<br />

2006 ha effettuato controlli su 18 misure e 5 sottomisure su di un campione<br />

rappresentativo della spesa che nel totale ha riguardato il 10,08% dei Fondi FSE,<br />

quindi al di sopra della percentuale obbligatoria (pari al 5%).<br />

L’Ufficio di controllo di II. livello in Sardegna, istituito presso la Presidenza<br />

della Giunta regionale, è stato di recente ristrutturato. La percentuale dei controlli<br />

del 2007 si è attestata al 15,30%. A decorrere dal 2006 l’Ufficio si avvale anche del<br />

supporto tecnico di una società esterna, con metodologie di revisione internazionali.<br />

Gli audit hanno riguardato tutte le misure; i controlli a campione considerano il<br />

45 Esperti contrattualizzati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, nota della Regione<br />

Calabria prot. 5157 del 31.07.2008.<br />

48


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

volume dei costi, la tipologia dei destinatari e i risultati di controlli precedenti. Il<br />

sistema è in grado di assicurare il controllo del 5% della spesa rendicontata.<br />

Infine anche nella Provincia autonoma di Bolzano i controlli sono stati<br />

condotti da un Nucleo di valutazione, attivo presso la Direzione Generale e in<br />

posizione di autonomia funzionale, peraltro composto da 2 soli membri a fronte dei<br />

3 previsti dalla legge, ciò che ha suscitato forti perplessità in termini di efficacia ed<br />

incisività da parte della Sezione di controllo di Bolzano (del. 1/2008). A fronte<br />

dell’obbligo di verifica di almeno il 5% della spesa totale ammissibile, al 31<br />

dicembre 2006 i controlli a campione avevano raggiunto una percentuale pari al<br />

3,8% (fra gli esiti si segnalano: conteggi inesatti, conguagli, integrazioni, errata<br />

messa in conto dell’IVA, ore di insegnamento in eccesso, mancate contabilizzazione,<br />

costi superiori a quelli ammissibili, spese non sufficientemente documentate). I<br />

campioni sono selezionati sulla base dell’esigenza di controllare operazioni di vario<br />

tipo; diversi fattori di rischio e la concentrazione delle operazioni, tenuto conto dell’<br />

analisi del rischio effettuata con un programma informatico all’uopo predisposto<br />

dall’Istituto provinciale di statistica.<br />

49


ENTE GESTORE DI<br />

FONDI FSE<br />

Ministero lavoro<br />

Importi stanziati<br />

2000-2006<br />

692.039.070,00<br />

+<br />

802.729.614,00<br />

Importi irregolarità<br />

46<br />

Risorse umane<br />

preposte ai controlli<br />

di I livello<br />

6.686.040,51 circa 30<br />

Risorse umane<br />

preposte ai controlli<br />

di II livello<br />

2+ 36 (di cui 8<br />

consulenti esperti e 28<br />

consulenti junior)<br />

Regione Sicilia 8.459.909.318,00 32.647.000,00 fino a 300 7 (e) 8 - Società esterna per il controllo di I. livello per il periodo 1994-1999<br />

- Revisori contabili per il controllo di I livello<br />

P.A. Bolzano 204.088.692,00 398.470,00 15 2 4<br />

- Commissione provinciale FSE<br />

(a) in servizio presso i Servizi ispettivi su incarico dall’Autorità di controllo (UFF. A7 + A2), di cui 14 per attività di contenzioso ed altre unità di ausilio anche dell’IPI che svolge assistenza tecnica.<br />

(b) di cui 1 coordinatore indipendente e 2 liberi professionisti di società di consulenza.<br />

(c) ufficio in riorganizzazione.<br />

(d) Unità di personale che si avvale anche dell’apporto dell’assistenza tecnica.<br />

(e) UMC (unità di monitoraggio sui controlli) del Dipartimento della Formazione.<br />

46 Tali importi considerano le irregolarità relative alle diverse Programmazioni (1994-1999 e 2000-2006) e sono forniti dal Dipartimento delle politiche comunitarie e<br />

possono differire, solo per alcune Amministrazioni, dai dati riportati nel testo della relazione (in particolare le Regioni trattate dalle Sezioni regionali di controllo:<br />

Campania, Lombardia, Sardegna, Sicilia e PA Bolzano).<br />

50<br />

Risorse umane<br />

preposte<br />

all’Autorità di<br />

pagamento<br />

dipendono da MSE<br />

Ulteriori organismi con funzioni di controllo<br />

- Commissioni di indirizzo e verifica<br />

- Servizi ispettivi del lavoro (SIL)<br />

- uffici delle Regioni e Province autonome<br />

- Assistenza tecnica<br />

- società esterna per i controlli di II livello<br />

- società di revisione incaricata della revisione dei rendiconti e della<br />

certificazione contabile<br />

Ministero<br />

affari esteri<br />

31.521.936,33 362.591,00 2 + 8 consulenti esterni UVER<br />

Ministero interno 88.428.571,00 304.864,00 18 + 4 7 4 - controlli di I livello delegati anche a uffici territoriali<br />

Ministero pubblica<br />

istruzione<br />

610.382.571,00 52.277,68 15 7 20<br />

-Ufficio I e 2 revisori dei conti per ogni singola istituzione scolastica<br />

per il controllo di II livello + 50 ispettori per verifiche in loco.<br />

- i controlli di I livello sono affidati alle Banche, così come la<br />

Ministero<br />

sviluppo economico<br />

90.104.857,00 550.958,00 72 60 (a) 8<br />

gestione;<br />

- i controlli di II livello sono affidati all’interno all’UVER (Uff. A 7 e<br />

A2)<br />

- La fase istruttoria,i controlli di I livello compresa la certificazione<br />

degli esiti e la rendicontazione sono affidati a Istituti bancari, per la<br />

Ministero dell’<br />

università e della<br />

ricerca<br />

727.288.571,00 569.717,00<br />

24 di cui 10 di Assistenza<br />

tecnica.<br />

10 UCFC 5<br />

Mis.I.1, I.3 e III.1, nelle altre Misure, invece, dall’UPOC.<br />

La valutazione tecnico-economica è svolta dagli Istituti bancari,<br />

quella tecnico-scientifica da esperti;<br />

- il controllo di II livello è svolto da organo esterno UCFC con 8<br />

esperti esterni.<br />

Regione Basilicata 441.000.000,00 129.715,12 40 2 3<br />

Regione Calabria 606.976.000,00 8.146.962,91 6 8 16<br />

Regione Lazio 894.734.519,00 13.273.237,13 20+ 11 (task force) 8 5<br />

- società esterna di revisione e 7 liberi professionisti (6<br />

commercialisti e 1 revisore dei conti) per il controllo di I e II livello<br />

- Agenzia Lavoro Lazio<br />

- revisori contabili per il controllo di I livello<br />

Regione Puglia 877.460.285,00 404.516,00 44 4 (b) 2 (c) - 13 esperti di Società esterna per controlli II livello<br />

Regione Campania 1.003.482.527,00 6.047.169,00 161<br />

Regione Lombardia 1.582.862.830,00 20.331.228,00 33+7 12<br />

6 (d) 3 - Società esterna per il controllo di I. e II livello<br />

- società esterna per il controllo di I livello<br />

- Agenzia regionale per l’istruzione, formazione e lavoro<br />

Regione Sardegna 4.258.555.040,00 682.458,00 circa 50 13 - Società esterna per il controllo di I e II livello


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Le attività di recupero<br />

Il fenomeno delle frodi e delle irregolarità, cresciuto negli ultimi anni,<br />

secondo le risultanze degli accertamenti ufficiali ai danni del bilancio comunitario 47<br />

per quel che attiene ai Fondi strutturali e nazionali, si concretizza nella sottrazione<br />

di ingenti risorse alla finalità della coesione economico e sociale, compromettendo<br />

la “missione” dei Fondi e il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del divario di<br />

sviluppo tra le diverse Regioni.<br />

Di qui l’importanza da assegnare alla normativa comunitaria che dispone il<br />

recupero delle somme indebitamente sottratte o pagate nell’ambito del<br />

finanziamento delle politiche strutturali (regolamento CE 1681/1994 modificato dal<br />

regolamento 2035/2005) e le azioni e gli interventi a carico degli Stati membri in<br />

attuazione della stessa.<br />

A fronte di un esaustivo quadro di riferimento comunitario, ampiamente già<br />

riferito e commentato dai referti di questa Sezione 48 , cui ha fatto seguito la<br />

specifica normativa nazionale, espressamente dettata a tutela degli interessi<br />

finanziari in argomento 49 , nonché le innovative acquisizioni giurisdizionali,<br />

influenzate dai principi generali sin qui richiamati 50 , tuttavia le finalità del recupero<br />

delle somme indebitamente sottratte al finanziamento delle politiche strutturali –<br />

per effetto della spesa “irregolare” – non registrano alcun significativo<br />

miglioramento, restando in conseguenza totalmente frustate le esigenze restitutorie<br />

di tutela finanziaria delle risorse comunitarie (e di quelle nazionali addizionali).<br />

Le norme prescrivono che l’Autorità preposta (Responsabile di Misura,<br />

Autorità di pagamento o di gestione a seconda delle previsioni contenute nei<br />

Complementi di programmazione attuatori dei POR nelle diverse Regioni, o nei<br />

restanti Programmi nazionali) tiene la contabilità degli importi da recuperare e<br />

garantisce il tempestivo recupero di tali importi attraverso la revoca dei<br />

finanziamenti presso i percettori indebitamente beneficiati per la successiva<br />

47<br />

v. in tal senso gli esiti esposti nella relazione 2005 della Sezione di controllo per gli affari comunitari e<br />

internazionali, v. nota 3 pag. 3.<br />

48<br />

v. la relazione annuale per il 2005, cap. IV “irregolarità e frodi del bilancio comunitario”, pag. 355 e<br />

seg.; v. la relazione speciale 2/2007 “irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare<br />

riguardo al FESR nelle Regioni Obiettivo 1”, consultabili sul sito web istituzionale, www.corteconti.it.<br />

49<br />

A tal fine si richiamano le disposizioni recate dalla legge finanziaria per il 2007 (art. 1.1213 e seguenti,<br />

legge 296 del 27 dicembre 2006) che riconoscono il diritto di rivalsa dello Stato nelle regolarizzazioni<br />

finanziarie operate dalla Commissione a carico dell’Italia per erogazioni a valere sulle risorse di tutti i<br />

Fondi strutturali (v. cit. art. 1, comma 1215). Si richiamano, infine, le norme penali che hanno<br />

definitivamente assimilato la tutela della finanza nazionale a quella della finanza comunitaria (art. 640<br />

bis, 316 bis e seguenti c.p. e legge 300 del 29 settembre 2000 per quel che riguarda il ruolo delle<br />

persone giuridiche).<br />

50<br />

Anche il panorama giurisdizionale registra significativi nuovi orientamenti, influenzati dai principi<br />

generali in argomento, laddove si intesta la responsabilità amministrativa in capo a qualsiasi soggetto<br />

percettore di finanziamenti comunitari o nazionali distolti dalla loro corretta destinazione<br />

(indipendentemente dalla sussistenza del rapporto di servizio pubblico), ammettendosi in tal caso la<br />

giurisdizione della Corte dei conti, v. in ultimo Cassazione a sezioni riunite ord. n. 4511 del 1 marzo<br />

2006.<br />

51


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

restituzione al bilancio generale dell’UE, ossia alla Commissione. La restituzione può<br />

operare anche come deduzione dell’importo dalla prima utile dichiarazione delle<br />

spese di cui si propone la rendicontazione (al fine della loro ammissibilità definitiva<br />

al contributo comunitario).<br />

corso 51 .<br />

Pertanto, detta Autorità deve trasmettere l’elenco dei recuperi effettuati o in<br />

Le indagini di controllo assunte e concluse dalla Corte dei conti a livello<br />

centrale e nelle sue articolazioni regionali espongono sul punto risultanze<br />

sostanzialmente analoghe quanto al livello di efficacia e criticità delle attività<br />

amministrative poste in essere dai diversi soggetti attuatori delle misure di<br />

finanziamento comunitario, nonché sulle loro caratteristiche operativo-gestionali,<br />

consentendo di tracciare le seguenti valutazioni di sintesi:<br />

l’implementazione quantitativa e qualitativa dei controlli di I e II livello<br />

apportata nelle procedure di spesa ha comportato l’aumento del numero delle<br />

irregolarità riscontrate 52 ;<br />

sono stati accertati nuovi casi di irregolarità in relazione a<br />

finanziamenti risalenti negli anni. Considerato, infatti, che il miglioramento delle<br />

attività di controllo è stato registrato negli ultimi 2 anni (2006-2007),<br />

sostanzialmente in chiusura della Programmazione 2000-2006, ciò ha determinato<br />

qualche sovrapposizione con gli accertamenti delle irregolarità riferite al POP 1994-<br />

1999, nonché con le nuove iniziative da riferirsi all’Agenda 2007-2013;<br />

seppure le strutture amministrative deputate ai controlli di I e II livello<br />

(che in talune realtà sono stati affidati con convenzione a soggetto esterno alla<br />

P.A.), parrebbero, in alcuni casi, essere state potenziate, non altrettanto è avvenuto<br />

per quelle deputate a conseguire il recupero dei finanziamenti irregolari e a<br />

promuovere le procedure bonarie o contenziose, portandole a proficua conclusione;<br />

va adeguatamente rilevato che le strutture in questione – come già<br />

evidenziato da questa Corte e dalle Sezioni regionali nei diversi referti – oltre a<br />

difettare di competenza tecnico-legale specifica per le questioni contenziose, sono<br />

gravate dalle molteplici funzioni relative all’attuazione delle “Misure” (trattandosi<br />

nella prevalenza dei casi dei responsabili di Misura o delle Autorità di pagamento),<br />

non solo ma nella generalità delle Amministrazioni non risultano in via esclusiva<br />

addette a tali compiti. Le rilevazioni di cui si dispone, effettuate in alcune realtà,<br />

attestano che il personale viene contemporaneamente addetto alle ordinarie<br />

51 v. art. 3 reg. 1681/1994 della Commissione come modificato dal regolamento 2035/2005; v. anche<br />

l’art. 61, lett. f regolamento 1083/2006 del Consiglio.<br />

52 In tal senso v. relazione per la Regione Sicilia (Sez. controllo Sicilia, del. 7/2008, pag. 33 e seg.); per<br />

la Regione Sardegna (Sez. controllo Sardegna, del. 20/2008, pag. 84).<br />

52


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

funzioni di servizio e solo marginalmente ai compiti derivanti dall’attuazione dei<br />

programmi comunitari;<br />

le descritte condizioni operative comportano ritardo nell’assunzione<br />

degli adempimenti per il recupero, talché si riducono le concrete possibilità di<br />

rimediare ottenendo la restituzione spontanea, mentre pure quella coattiva ne<br />

risulta indebolita per effetto della mancata tempestività dell’intervento cautelare o<br />

contenzioso. Tali procedure, assoggettate agli ordinari strumenti civilistici,<br />

subiscono gli stessi noti inconvenienti della lentezza dei processi nazionali. A tale<br />

ultimo riguardo deve, invece essere rammentata la norma secondo cui “…al<br />

recupero si applicano le norme vigenti per la riscossione esattoriale delle imposte<br />

dirette dello stato …”, espressamente dettata per le erogazioni dal Fondo di<br />

rotazione, istituito per il versamento e la gestione delle risorse nazionali e<br />

comunitarie, legge 193 del 16 aprile 1987 53 . Non risulta che a tale norma sia stata<br />

data attuazione nell’ambito dei programmi comunitari oggetto della presente<br />

indagine;<br />

l’insufficienza, nella maggior parte dei casi, delle iniziative<br />

amministrative abitualmente adottate per il recupero dei finanziamenti<br />

indebitamente erogati.<br />

non risultano esplicitate - da parte dei diversi Soggetti attuatori<br />

responsabili – le ragioni del mancato ricorso alle previste procedure per la<br />

dichiarazione di “irrecuperabilità”, sistematicamente contemplate dalle fonti<br />

comunitarie, atte ad introdurre i necessari elementi di certezza delle quantificazioni<br />

finanziarie in essere 54 .<br />

Sul piano strettamente finanziario-quantitativo, infatti, emerge la<br />

disomogeneità delle notizie e dei dati afferenti alle contabilità dei recuperi:<br />

frequentemente nell’ambito della medesima Amministrazione si forniscono dati<br />

diversi da parte dei Soggetti del procedimento (responsabili di Misura, Autorità di<br />

pagamento, Autorità di gestione, Uffici di controllo di II livello) 55 .<br />

E’ stato, inoltre, comunemente acclarato, nelle diverse realtà gestionali, che<br />

le diverse Amministrazioni, a seguito di casi di irregolarità o sospetta frode, pur<br />

sospendendo i pagamenti, attendono la definizione delle procedure contenziose<br />

prima di addivenire alla revoca delle agevolazioni già concesse 56 .<br />

53<br />

, la legge ha disciplinato il coordinamento delle politiche riguardanti l’appartenenza dell’Italia alla<br />

Comunità europea.<br />

54<br />

si veda parte premessa e art. 5 cit. reg. 1681/1994; v. parte premessa, punto 12 e art. 1, punto 4<br />

lett. n cit. reg. 2035/2005; v. art 29 , comma 2 cit. reg. 1829/2006.<br />

55<br />

in tal senso, per la Regione Lombardia (Sez. controllo Lombardia, del. 8/2008, pag. 42); per la<br />

Regione Campania (Sezione controllo Campania, del. 149/2007, pag. 120 e seg.); per la Regione<br />

Sardegna (Sezione controllo Sardegna, cit. del. 20/2008); per la Regione Sicilia (Sezione controllo Sicilia<br />

cit. del. 7/2008 pag. 34).<br />

56<br />

In tal senso per la Regione Sardegna v. del. 1/2008, Sezione controllo Bolzano del 1/2008.<br />

53


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In definitiva, quindi, le fattispecie della spesa “irregolare”, connotata dalla<br />

volontaria violazione della norma positiva, eventualmente anche a titolo di frode,<br />

viene sanzionata più lievemente che non la spesa “erroneamente” erogata.<br />

Quest’ultima, infatti, è immediatamente assoggettata alle contabilità di rettifica con<br />

tempestivi risultati correttivi, assicurando maggiore trasparenza e certezza alle<br />

scritture attraverso la sua contabilizzazione negli speciali “registri” per le revoche,<br />

compensazioni, soppressioni…, i quali risultano in genere regolarmente istituiti.<br />

Gli esiti delle garanzie<br />

Le indagini programmate e concluse dalla Corte dei conti hanno svolto uno<br />

specifico approfondimento sulla tematica delle “garanzie” a tutela delle erogazioni<br />

finanziarie a carico delle quote di bilancio comunitario e nazionale.<br />

La normativa comunitaria prevede, infatti, che si adottino misure<br />

conservative da parte degli Stati membri a salvaguardia degli importi indebitamente<br />

pagati (v. art. 5.1 cit. reg. 1681/1994 della Commissione e art. 4 e 5 cit. reg.<br />

2988/1995 del Consiglio).<br />

Per la precisione si prescrive che ogni irregolarità, in linea generale,<br />

comporta la revoca del vantaggio indebitamente ottenuto mediante l’obbligo di<br />

rimborsare gli importi,oppure la perdita totale o parziale della garanzia costituita a<br />

sostegno della domanda del beneficio ottenuto o al momento della percezione<br />

dell’anticipo (v. cit. art. 5 reg. 2988/1995).<br />

La normativa nazionale, in conseguenza, prevede che si possa procedere<br />

all’erogazione degli “anticipi” in favore dei soggetti privati sulla quota nazionale di<br />

cofinanziamento – e che grava sulle risorse del Fondo di rotazione di cui all’art. 5<br />

della legge 183 del 16 aprile 1987 – previo rilascio di garanzia fideiussoria (legge<br />

52 del 6 febbraio 1996 art. 2, legge comunitaria 1994).<br />

Lo schema della garanzia contrattuale da predisporsi è rimesso dalla citata<br />

norma ad apposito decreto del Ministero del tesoro.<br />

La citata normativa circoscrive l’assunzione della garanzia ai “soggetti<br />

privati” beneficiari delle erogazioni e pare coprire solo i rischi inerenti alle quote<br />

“nazionali” che gravano sul “Fondo di rotazione” o, in altri termini, che sono<br />

finanziate dal suddetto Fondo presso il Ministero del tesoro per l’attuazione delle<br />

politiche comunitarie.<br />

Va precisato che sul Fondo (in un apposito conto corrente) affluiscono sia le<br />

risorse nazionali annualmente individuate per le finalità all’esame, sia le somme<br />

erogate dalle istituzioni della Comunità europea per contributi e sovvenzioni in<br />

favore dell’Italia (cfr. cit. art. 5.2 lett. b) e c), legge 16 aprile 1987 n. 183).<br />

54


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il decreto 20 settembre 1996 del Ministero del tesoro ha successivamente<br />

previsto all’art. 2 che la garanzia in argomento può essere prestata dalle banche,<br />

dalle imprese di assicurazioni e dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco<br />

speciale previsto dall’art. 107 del TU delle leggi in materia bancaria e creditizia<br />

(D.lgs. 385 del 1 settembre 1993) e ha approvato apposito schema per la<br />

costituzione della garanzia fideiussoria.<br />

Detto decreto è stato parzialmente modificato dall’ulteriore Decreto<br />

ministeriale 22 aprile 1997 recante modalità di rimborso delle somme garantite e<br />

specificazioni circa la durata della garanzia.<br />

I contratti generalmente adottati si caratterizzano per l’irrevocabile ed<br />

incondizionata obbligazione a carico del soggetto fideiussore di rimborsare<br />

all’Amministrazione gli importi garantiti “…a fronte del non corretto utilizzo delle<br />

somme anticipate…”. Il rimborso – il cui ammontare viene previsto con le dovute<br />

maggiorazioni degli interessi conteggiati per il periodo che va dall’erogazione al<br />

rimborso stesso – avviene a “…prima e semplice richiesta scritta e non oltre quindici<br />

giorni dalla ricezione della richiesta…” senza poter apporre alcuna eccezione<br />

all’Amministrazione e anche nel caso in cui il soggetto garantito (beneficiario dei<br />

contributi comunitari) sia eventualmente fallito o sottoposto a procedure giudiziali.<br />

Il soggetto garante dichiara di rinunciare espressamente al beneficio della<br />

preventiva escussione e, infine, in qualche caso accetta l’inopponibilità del mancato<br />

pagamento dei premi pattuiti.<br />

Alcune differenti clausole si osservano con riguardo all’efficacia temporale<br />

della garanzia, ovvero al momento cui disporre lo svincolo delle polizze.<br />

A parte consistenti reticenze e difficoltà di reperire notizie esaustive sulla<br />

problematica, le risultanze degli accertamenti istruttori – con cui si è anche disposta<br />

l’acquisizione agli atti delle polizze tipo – provano che nelle diverse realtà gestionali<br />

sono stati assunti schemi-contrattuali del tutto analoghi, aderenti allo schema<br />

ministeriale.<br />

Le risposte inizialmente pervenute dalle Amministrazioni attesterebbero che<br />

la garanzia fideiussoria viene abitualmente domandata al beneficiario e da questi<br />

regolarmente presentata.<br />

La garanzia viene prestata per importo pari all’anticipazione concessa al<br />

primo atto di erogazione del finanziamento (v. cit. art. 56.2 legge 52 del 6 febbraio<br />

1996).<br />

Sono risultati decisamente preoccupanti, viceversa, i riscontri in ordine<br />

all’efficacia delle procedure in concreto adottate per conseguire le garanzie<br />

finanziarie.<br />

55


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Infatti è risultato che nella maggioranza dei casi, pur in presenza delle<br />

condizioni contrattualmente previste, le garanzie non vengono attivate, vanificando<br />

la funzione di tutela riparatrice cui avrebbero dovuto far fronte 57 . Per la Regione<br />

Campania risultano in corso 17 casi di escussione delle polizze 58 e per il Ministero<br />

del lavoro sono 54 i casi di escussione, 20 dei quali oggetto di contenzioso, mentre<br />

nei confronti di altre Amministrazioni 59 le polizze non sono state proprio stipulate.<br />

In alcuni casi le Autorità amministrative hanno riferito difficoltà<br />

relativamente alle condizioni dei Soggetti garanti (banche, assicurazioni e<br />

intermediari finanziari) e alla loro affidabilità patrimoniale venuta meno nelle more<br />

dell’attivazione della procedura di escussione.<br />

Ma per il resto, ossia circa le Regioni che in concreto abbiano impedito di<br />

avvalersi delle fideiussioni, non si dispone di esaurienti risposte se si esclude quella<br />

che rimanda alla brevità della durata della polizza rispetto ai tempi occorrenti per<br />

acclarare l’irregolarità in via definitiva.<br />

Va messo in evidenza, perciò, che la situazione così come descritta si<br />

appalesa allo stato del tutto critica, tenuto conto da un lato del cospicuo esborso di<br />

risorse inutilmente avvenuto – seppure sostenuto dai privati beneficiari dei<br />

finanziamenti – e dall’altro del danno subito dalle Amministrazioni nazionali e da<br />

quella comunitaria, costrette ad attivarsi aggiuntivamente per le procedure di<br />

recupero in via amministrativa o giudiziale. In disparte ogni ulteriore ragionamento<br />

per il caso in cui non si dovesse definitivamente pervenire ad alcun recupero e si<br />

fossero nelle more vanificate le condizioni per l’attivazione delle garanzie. Trattasi,<br />

tra l’altro, di comportamenti con profili omissivi potenzialmente dannosi.<br />

Pertanto, a fronte di clausole contrattuali piuttosto lineari e di favore per<br />

l’Amministrazione, sembrerebbe, invece, che siano ben pochi i casi di escussione<br />

del Soggetto garante, pur a fronte di cospicue partite di spesa da recuperare.<br />

Vale evidenziare come tale stato di cose, evitando l’accollo delle perdite ai<br />

Soggetti contrattualmente pacificamente tenuti, comporti l’effetto di scaricarle sulle<br />

pubbliche risorse (comunitarie, statali e regionali), oltre all’ulteriore aggravio<br />

finanziario già sostenuto dai soggetti beneficiari dei finanziamenti POR, che avevano<br />

provveduto al pagamento dei premi assicurativi al momento del ricevimento della<br />

prima anticipazione.<br />

57<br />

In tal senso per la Regione Sicilia v. cit. del. 7/2008 della Sezione del controllo, pag. 36 e segg.; per la<br />

Regione Sardegna v. cit. del. 20/2008 pag. 47.<br />

58<br />

v. cit. del. 149/2007 Sezione di controllo Campania, pag. 140.<br />

59<br />

Si ha riguardo al Ministero dello sviluppo economico, per gli interventi previsti dall’Asse IV Misura 3<br />

1a.<br />

56


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

II PARTE<br />

57


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE<br />

Descrizione del fenomeno presso il Ministero del lavoro<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale che con<br />

disponibilità ha corrisposto alle richieste istruttorie della Corte dei conti compilando,<br />

altresì, il questionario predisposto dalla Sezione 60 .<br />

La programmazione 1994-1999. Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Il periodo di programmazione 1994-1999 è stato caratterizzato da riforme<br />

strutturali che hanno interessato la liberalizzazione e la regolamentazione dei<br />

mercati, la riduzione del ruolo dello Stato nella gestione diretta delle attività<br />

produttive ed il riassetto normativo del sistema finanziario. Tali riforme hanno<br />

prodotto una revisione delle politiche regionali dedicate alla formazione<br />

professionale ed alla formazione continua. Si ricordano, a tal proposito, la legge<br />

236/1993 che ha previsto, tra le altre azioni, interventi di formazione continua per<br />

operatori della formazione professionale, dipendenti degli enti di formazione,<br />

lavoratori occupati in aziende beneficiarie dell’intervento straordinario di<br />

integrazione salariale, la legge 196/1997 che ha avviato il processo di riforma della<br />

formazione professionale attraverso azioni attive per il lavoro interinale, tirocini,<br />

apprendistato, e il d.lgs. 112/1998 che ha disposto un trasferimento delle<br />

competenze in materia di formazione professionale con riconoscimento alle Regioni<br />

di tutte le funzioni ed i controlli amministrativi in materia. L’attuazione dei<br />

Programmi comunitari cofinanziati dal FSE nel corso del sessennio 1994-1999, in<br />

particolare dei Programmi operativi multiregionali (POM) a titolarità del Ministero<br />

del lavoro, si è realizzata mediante la concertazione di numerosi soggetti che hanno<br />

agito nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali, nonché nel rispetto delle<br />

norme interne regolanti le varie strutture che hanno interagito nei Programmi<br />

operativi medesimi. In ordine alla programmazione 1994-1999, appare utile<br />

procedere ad una sintetica descrizione dei programmi di diretta competenza.<br />

Con riguardo all’Obiettivo 1, il POM 970033/I/1 Parco progetti Sud “Una rete<br />

per lo sviluppo locale” ha avuto ad oggetto l’attivazione dei processi di animazione<br />

territoriale e di creazione di impresa mediante il coinvolgimento delle autonomie<br />

60 Nota prot. 17/SEGR/0019231 (06.07.2007) Ministero del lavoro e della previdenza sociale – Direzione<br />

generale per le politiche per l’orientamento e la formazione, in risposta alla nota prot. 635 del<br />

10.05.2007 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali; nota prot.<br />

17/SEGR/0015892 del 30.05.2008 Ministero del lavoro e della previdenza sociale – Direzione generale<br />

per le politiche per l’orientamento e la formazione, in risposta alla nota prot. 496 del 05.05.2008 della<br />

Corte dei conti.<br />

58


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

locali, nonché l’attivazione di nuovi bacini di impiego nei sistemi di progetti nord-<br />

sud.<br />

Per il POM 940022/I/1 “Formazione formatori e funzionari di PA”, si è<br />

realizzato l’obiettivo di aumentare l’efficienza e l’efficacia del sistema formativo<br />

delle Regioni Ob.1 per favorire il cambiamento ed il miglioramento qualitativo dei<br />

sistemi di formazione regionali, attraverso la riconversione delle strutture di<br />

formazione, la qualificazione, l’aggiornamento e la riqualificazione professionale<br />

degli operatori di sistema; e di accrescere le competenze professionali individuali,<br />

immettere elementi di cambiamento negli assetti organizzativi, sviluppare sistemi di<br />

interazione, formale ed informale tra le Amministrazioni.<br />

Per il POM 940026/I/1 “Emergenza occupazione Sud”, il cui obiettivo è stato<br />

quello di agire con strumenti formativi sulle cause del fenomeno della<br />

disoccupazione, mediante strumenti e meccanismi coordinati su scala<br />

multiregionale, assicurando attenzione all’articolazione locale del mercato del<br />

lavoro. Nell’ambito di tale Programma operativo, nelle annualità 1997-1999 sono<br />

state finanziate dal Ministero del lavoro le iniziative formative previste per la<br />

formazione degli italiani e delle loro famiglie residenti nei paesi dell’Unione europea.<br />

Per il POM 940027/I/1 “Formazione italiani all’estero”, l’obiettivo è stato<br />

quello di sostenere l’adeguamento professionale degli italiani emigrati nei paesi<br />

dell’Unione europea. La titolarità del programma è stata trasferita nel 2007-2008 al<br />

Ministero degli affari esteri.<br />

Per il POM 940028/I/1 “Assistenza tecnica ed azioni innovative Sud”, sono<br />

state perseguite iniziative di sperimentazione ed innovazione rivolte a disoccupati<br />

di lunga durata ed a giovani per la realizzazione di azioni di supporto alle attività<br />

previste dal Quadro comunitario di sostegno contribuendo alla creazione di un<br />

sistema di formazione continua.<br />

Con riguardo all’Obiettivo 3, il POM 940029/I/3 “Interventi per l’occupazione<br />

e la formazione” ha rivolto la propria attenzione alla lotta contro la disoccupazione<br />

di lunga durata, all’inserimento professionale dei giovani e all’integrazione delle<br />

persone minacciate di esclusione dal mercato del lavoro.<br />

Per il POM 940030/I/3 “Azioni innovative”, l’obiettivo è stato quello di<br />

promuovere azioni innovative per la formazione professionale, l’orientamento e<br />

l’inserimento occupazionale dei lavoratori disoccupati e dei giovani nel loro primo<br />

inserimento lavorativo alternando la formazione al lavoro, con la formazione a<br />

distanza, la promozione e la qualificazione della formazione superiore, il sostegno<br />

della creazione di reti di orientamento e preformazione.<br />

59


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Per il POM 940031/I/3, l’obiettivo è stato rivolto al rafforzamento della<br />

formazione professionale. L’Amministrazione, a tal proposito, ha comunicato che nel<br />

periodo tra l’anno 1994 e l’anno 1999 la spesa iscritta nel bilancio delle Regioni per<br />

la formazione professionale si è raddoppiata.<br />

Per il POM 940034/I/3 Parco progetti Nord “Una rete per lo sviluppo locale”,<br />

l’obiettivo è stato finalizzato al riorientamento delle politiche ed alla concertazione<br />

degli interventi per rispondere alle esigenze di innovazione del sistema di intervento<br />

della Regioni in tema di formazione.<br />

Il DOCUP Ob. 4 ha previsto interventi per lavoratori occupati in aziende che<br />

beneficiavano dell’intervento straordinario di integrazione salariale con le risorse<br />

della legge 845/1978 confluenti nel fondo previsto dalla legge 236/1993 per la<br />

formazione professionale e l’accesso al FSE. Con il POM 94032/I/1 è stata<br />

disciplinata la materia della riconversione e riqualificazione degli occupati del<br />

Centro-Nord.<br />

L’Iniziativa ADAPT PO 946001/I/8 ha inteso contribuire all’adattamento della<br />

forza lavoro ai mutamenti industriali, al miglioramento del funzionamento del<br />

mercato del lavoro al fine di sostenere la crescita, l’occupazione e la competitività<br />

delle imprese nell’Unione europea 61 . L’Iniziativa Occupazione e valorizzazione delle<br />

risorse umane PO 941001/I/8 è stata rivolta al miglioramento dei sistemi di<br />

formazione, d’inserimento professionale e di creazione di posti di lavoro attraverso<br />

l’adozione di misure a livello locale, nazionale ed europeo, al fine di sostenere i<br />

soggetti che incontrano specifiche difficoltà sul mercato del lavoro 62 . Tali Iniziative<br />

comunitarie hanno finanziato progetti la cui realizzazione è stata affidata, in regime<br />

di concessione, ad Enti gestori, soggetti pubblici e privati. I progetti sono stati<br />

finanziati con risorse comunitarie (FSE) e con risorse nazionali (Fondo di rotazione).<br />

seguente:<br />

L’attuazione finanziaria della programmazione 1994-1999 è stata la<br />

61 L’Iniziativa si è articolata in 4 Assi: Asse 1 azioni di formazione, orientamento e consulenza; Asse 2<br />

anticipazione, promozione dei collegamenti in rete e delle nuove opportunità di lavoro; Asse 3<br />

adattamento delle strutture e dei sistemi di sostegno; Asse 4 azioni di informazione, diffusione e<br />

sensibilizzazione.<br />

62 L’Iniziativa si è articolata in 4 settori (Volet) strettamente collegati. Volet Horizon: miglioramento delle<br />

prospettive occupazionali dei portatori di handicap; Volet Horizon svantaggiati/Integra: miglioramento<br />

per l’accesso al mercato del lavoro dei gruppi vulnerabili; Volet Now: promozione delle pari opportunità<br />

di occupazione per le donne attraverso azioni formative e misure di accesso a posti di lavoro che abbiano<br />

la prospettiva di crescita futura; Volet Youthstart: inserimento dei giovani sul mercato del lavoro, in<br />

particolare di coloro che erano privi di qualifiche o di formazioni di base.<br />

60


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria programmazione 1994-1999 (euro)<br />

Ministero del lavoro<br />

Risorse<br />

Programmazione FSE 1994-1999 complessive<br />

(a)<br />

Ob.1<br />

Ob.2<br />

Ob.3<br />

61<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

(b)<br />

Pagamenti al<br />

31.03.2003<br />

(c)<br />

PO 970033/I/1 69.884.000,00 52.413.000,00 62.854.414,00<br />

PO 940028/I/1 106.133.336,00 79.600.000,00 89.500.452,00<br />

PO 940026/I/1 454.266.667,00 340.700.000,00 411.256.192,00<br />

PO 940022/I/1 192.933.334,00 144.700.000,00 176.690.990,00<br />

PO 940027/I/1 37.333.333,00 28.000.000,00 32.889.900,00<br />

Totale 860.550.670,00645.413.000,00 773.191.948,0<br />

0<br />

PO 970001/I/2 Valle d'Aosta 733.000,00 330.000,00 264.000,00<br />

PO 970002/I/2 Piemonte 98.231.115,00 44.204.000,00 39.194.094,00<br />

PO 970003/I/2 Lombardia 17.296.000,00 7.760.000,00 6.208.000,00<br />

PO 970006/I/2 Friuli Venezia<br />

Giulia<br />

25.018.000,00 11.269.000,00 5.605.000,00<br />

PO 970007/I/3 Veneto 34.484.839,00 15.462.808,00 8.328.461,00<br />

PO 970008/I/2 Liguria 73.337.331,00 33.001.800,00 18.719.746,00<br />

PO 970009/I/2 Emilia Romagna 6.297.000,00 2.834.000,00 1.417.000,00<br />

PO 970010/I/2 Toscana 59.671.710,00 26.787.000,00 11.352.829,00<br />

PO 970011/I/2 Umbria 21.869.000,00 9.841.000,00 0,00<br />

PO 970012/I/2 Marche 6.654.000,00 3.345.000,00 1.672.500,00<br />

PO 970013/I/2 Lazio 28.775.576,00 12.980.504,00 2.888.491,00<br />

Totale 372.367.571,00167.815.112,00 95.650.121,00<br />

POM 940029/I/3 482.443.808,00 217.099.703,00 207.166.671,80<br />

POM 940030/I/3 118.888.889,00 53.500.000,00 47.621.239,53<br />

POM 940031/I/3 52.190.669,00 23.485.801,00 22.075.302,06<br />

POM 940034/I/3 76.550.862,00 34.447.888,00 26.489.241,24<br />

Totale POM 730.074.228,00328.533.392,00303.352.454,63<br />

PO 940001/I/3 Valle d'Aosta 30.808.462,00 12.417.000,00 11.421.866,00<br />

PO 940002/I/3 Piemonte 281.982.220,00 126.891.998,00 120.492.141,00<br />

PO 940003/I/3 Lombardia 389.146.667,00 175.116.000,00 153.846.250,00<br />

PO 940004/I/3 P.A. Trento 69.437.924,00 31.247.066,00 29.838.572,00<br />

PO 940005/I/3 P.A. Bolzano 54.435.555,00 24.496.000,00 22.709.082,00<br />

PO 940006/I/3 Friuli Venezia<br />

Giulia<br />

118.593.341,00 53.367.000,00 31.392.839,00<br />

PO 940007/I/3 Veneto 240.700.651,00 108.315.000,00 98.767.506,00<br />

PO 940008/I/3 Liguria 93.960.000,00 42.282.000,00 33.480.247,00<br />

PO 940009/I/3 Emilia Romagna 423.391.829,00 190.526.322,00 172.343.926,00<br />

PO 940010/I/3 Toscana 145.795.549,00 65.608.000,00 59.948.496,00<br />

PO 940011/I/3 Umbria 67.728.889,00 30.478.000,00 27.375.850,00<br />

PO 940012/I/3 Marche 81.666.667,00 36.750.000,00 12.823.347,00<br />

PO 940013/I/3 Lazio 278.353.075,00 122.287.000,00 75.733.229,00<br />

PO 940014/I/3 Abruzzo 47.111.112,00 21.200.000,00 13.021.896,00<br />

Totale<br />

Totale PO<br />

2.323.111.941,0 1.040.981.386,0<br />

0<br />

0 863.195.247,00<br />

2.323.111.941, 1.040.981.386,<br />

00<br />

00<br />

863.195.247,0<br />

0<br />

Elaborazione su dati Ministero del lavoro


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria programmazione 1994-1999 (euro)<br />

Ob.4<br />

Docup<br />

940032/I/4<br />

Ob.5b<br />

Ministero del lavoro (segue)<br />

Risorse<br />

Programmazione FSE 1994-1999<br />

complessive (a)<br />

62<br />

Quota<br />

comunitaria (b)<br />

Pagamenti al<br />

31.03.2003 (c)<br />

Valle d'Aosta 8.155.671,00 3.670.052,00 3.512.651,00<br />

Piemonte 106.639.503,00 47.987.776,00 44.718.292,00<br />

Lombardia 160.338.229,00 72.152.203,00 68.299.465,00<br />

P.A. Trento 21.312.358,00 9.590.562,00 9.590.562,00<br />

P.A. Bolzano 27.071.358,00 12.182.111,00 12.182.111,00<br />

Friuli Venezia Giulia 35.634.407,00 16.035.484,00 12.544.615,00<br />

Veneto 92.400.708,00 41.580.319,00 33.962.275,00<br />

Liguria 29.534.777,00 13.290.650,00 10.579.778,00<br />

Emilia Romagna 160.457.068,00 72.205.695,00 63.516.628,00<br />

Toscana 50.463.772,00 22.708.698,00 20.052.981,00<br />

Umbria 20.702.240,00 9.316.039,00 9.316.039,00<br />

Marche 28.896.289,00 13.003.437,00 8.263.314,00<br />

Lazio 62.362.389,00 28.063.075,00 23.725.463,00<br />

Abruzzo 8.700.821,00 3.915.369,00 2.405.552,00<br />

Azioni innovative 8.563.358,00 3.853.511,00 3,004.106,00<br />

Riconversione e riqualificazione 94.313.403,00 42.441.031,00 38.101.038,00<br />

Rafforzamento sistemi 5.547.844,00 2.496.530,00 2.496.530,00<br />

Totale 921.094.195,00 414.492.542,00 363.267.294,00<br />

PO 940001/I/5 Valle d'Aosta 265.376,00 119.419,00 264.659,00<br />

PO 940002/I/5 Piemonte 19.459.664,00 8.756.849,00 8.237.937,00<br />

PO 940003/I/5 Lombardia 7.991.839,00 3.606.001,00 3.089.986,00<br />

PO 940004/I/5 P.A Trento 5.782.295,00 2.529.320,00 2.317.373,00<br />

PO 940005/I/5 P.A. Bolzano 10.258.136,00 4.614.027,00 4.195.207,00<br />

PO 940006/I/5 Friuli Venezia Giulia 12.567.931,00 3.106.483,00 1.833.304,00<br />

PO 940007/I/5 Veneto 46.353.456,00 20.820.120,00 18.182.497,00<br />

PO 940008/I/5 Liguria 8.353.075,00 3.758.884,00 2.220.670,00<br />

PO 940009/I/5 Emilia Romagna 14.757.362,00 6.365.798,00 5.863.639,00<br />

PO 940010/I/5 Toscana 36.735.775,00 16.600.418,00 11.601.983,00<br />

PO 940011/I/5 Umbria 39.247.800,00 19.623.900,00 12.513.174,00<br />

PO 940012/I/5 Marche 32.600.102,00 14.622.860,00 4.959.268,00<br />

PO 940013/I/5 Lazio 42.881.117,00 19.302.000,00 3.105.677,00<br />

Totale 277.253.928,00 123.826.079,00 78.385.374,00<br />

Occupazione e Totale HORIZON 175.560.821,00 110.187.818,00 92.603.135,00<br />

valorizzazione<br />

delle risorse<br />

Totale Integra 137.348.495,00 82.694.592,00 73.101.690,00<br />

umane PO Totale Now 174.183.110,00 104.229.883,00 91.695.705,00<br />

9410001/I/8<br />

codice arinco IT<br />

Totale Youthstart 147.709.496,00 94.722.897,00 78.169.462,00<br />

05075 Assistenza tecnica 19.895.774,00 18.728.984,00 17.765.932,00<br />

Adapt PO<br />

946001/I/8<br />

codice arinco 94<br />

IT 05077<br />

Totale 654.697.696,00 410.564.174,00 353.335.924,00 63<br />

Asse 1,2,3,4 402.711.168,00 213.939.219,00 185.581.272,00<br />

Assistenza tecnica 11.407.408,00 10.797.051,00 9.780.963,00<br />

Totale Italia 414.118.576,00 224.736.270,00 195.362.235,00 64<br />

Totale generale 6.553.268.805,00 3.356.361.955,00 3.025.740.597,63<br />

Elaborazione su dati Ministero del lavoro<br />

63 Importo da considerarsi provvisorio poiché soggetto ad aggiornamento a seguito delle risoluzioni del<br />

contenzioso giudiziario, ai sensi dell’art. 24 del reg. 2082/1993.<br />

64 Vedi nota precedente.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il PON “Assistenza tecnica ed Azioni di sistema” Obiettivo 1 2000-2006 e il<br />

PON “Azioni di sistema” Obiettivo 3 2000-2006. Ambito finanziario e livello<br />

di attuazione<br />

Il PON Assistenza tecnica ed azioni di sistema Obiettivo 1, il PON Assistenza<br />

tecnica Obiettivo 3 sono stati gestiti all’interno del Ministero del lavoro con strutture<br />

organizzative diverse ed articolate nella loro suddivisione. Il PON “Assistenza<br />

tecnica e azioni di sistema” del Quadro comunitario si sostegno Obiettivo 1<br />

Programmazione 2000-2006, approvato con decisione C (2004) 5189 del<br />

15.12.2004 ha avuto ad oggetto una strategia di rafforzamento degli strumenti<br />

rivolti al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’attuazione degli interventi<br />

cofinanziati dai Fondi strutturali, al fine di potenziare la capacità gestionale delle<br />

Amministrazioni responsabili delle azioni cofinanziate e di dare soluzione alle<br />

criticità riscontrate nel ciclo di programmazione 1994-1999. Tale periodo di<br />

programmazione, infatti, è stato caratterizzato da sensibili ritardi attuativi nell’avvio<br />

di alcuni programmi per i quali si sono resi necessari alcuni interventi di<br />

ridimensionamento finanziario a favore dei programmi dotati di particolari<br />

performance esecutive. Per il raggiungimento delle finalità sopra accennate sono<br />

state previste, tra l’altro, azioni di affiancamento, assistenza tecnica e azioni di<br />

sistema per numerose Amministrazioni a livello centrale e regionale, nonché<br />

iniziative mirate alla definizione di standard e linee guida, alla realizzazione di studi<br />

e ricerche, all’individuazione di indicatori, al potenziamento di database, allo<br />

sviluppo degli scambi di esperienze tra Amministrazioni pubbliche, al sostegno al<br />

partenariato.<br />

Per semplificare l’architettura del Programma, dare coerenza all’impianto<br />

della strategia, snellire il sistema gestionale, rendere omogeneo il sistema<br />

finanziario, le Misure sono state ricondotte a soli due Assi di intervento, dedicati alle<br />

azioni finanziate rispettivamente dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e<br />

dal Fondo sociale europeo (FSE), e precisamente: Asse I - Assistenza tecnica e<br />

coordinamento delle politiche di sviluppo regionale (FESR)65; Asse II - Formazione<br />

della Pubblica Amministrazione ed azioni di sistema per le politiche per l’inserimento<br />

al lavoro e l’adeguamento del sistema formativo (FSE).<br />

65 L’Asse I ha incluso le attività tradizionali (es. valutazione, comunicazione, ecc.), l’assistenza tecnica, a<br />

supporto dell’Autorità di gestione del PON e del QCS, nonché le attività di coordinamento delle<br />

Amministrazioni centrali non titolari di programmi cofinanziati. Le attività programmate sono state anche<br />

finalizzate a rafforzare ed a migliorare l’efficacia della cooperazione istituzionale fra Amministrazioni<br />

centrali e regionali, irrobustire e qualificare le competenze tecniche specialistiche delle Amministrazioni,<br />

migliorare la qualità e incisività delle relazioni con le parti economiche e sociali. Nel contempo è stato<br />

sostenuto il processo di decentramento che ha determinato l’attuale assetto del sistema di governo e<br />

rafforzato le competenze non solo delle Regioni Ob. 1 e delle Amministrazioni centrali, ma anche degli<br />

altri soggetti istituzionali territoriali che sono stati chiamati a concorrere all’attuazione dei diversi Assi del<br />

QCS.<br />

63


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’articolazione del Programma operativo nazionale in due Assi monofondo si<br />

differenzia dalla struttura del Quadro comunitario di sostegno in cui gli Assi<br />

prioritari corrispondono, ad aree strategiche di intervento. Gli interventi di<br />

Assistenza tecnica e azioni di sistema previsti nel PON sono stati rivolti<br />

essenzialmente alle Regioni Ob. 1, alle Amministrazioni centrali, in particolare per il<br />

ruolo di coordinamento proprio di queste ultime ed anche ad altri soggetti<br />

istituzionali territoriali chiamati a concorrere all’attuazione dei diversi Assi del QCS.<br />

L’Asse II del Programma, agendo congiuntamente agli interventi del primo asse, è<br />

stato rivolto, in primo luogo, a proseguire lo sforzo di miglioramento delle politiche<br />

per l’inserimento al lavoro e l’adeguamento del sistema formativo, nonché di<br />

cambiamento organizzativo della Pubblica Amministrazione, attraverso sia attività<br />

di formazione, orientamento, coordinamento e supporto sia “azioni orizzontali” a<br />

carattere sistemico, in piena sinergia con le linee d’intervento del primo asse. In<br />

tale ambito, hanno agito, fra l’altro, le azioni formative, di supporto e di<br />

trasferimento di buone prassi rivolte alla Pubblica Amministrazione, soprattutto per<br />

accompagnare la programmazione cofinanziata a livello territoriale e la conseguente<br />

domanda di rafforzamento del nuovo ruolo dei soggetti centrali titolari di compiti di<br />

indirizzo, orientamento e coordinamento.<br />

Nella Programmazione 2000-2006 il Programma operativo nazionale “Azioni<br />

di sistema” Ob. 3, - approvato con decisione C(2004) n. 2913 del 20.07.2004 e con<br />

decisione (C) n. 7007 del 18.12.2006 - ha risposto ad una finalità generale, che è<br />

stata quella di sostenere, con una serie di interventi gestiti a livello nazionale, i<br />

principali processi di riforma e di innovazione nel campo delle politiche del lavoro e<br />

della formazione, garantendo ad esse una diffusione omogenea sul territorio<br />

nazionale, il necessario monitoraggio e l’interconnessione dei diversi dispositivi. Il<br />

Programma ha contribuito ad inserire i sistemi regionali, sui quali si incardina la<br />

concreta attuazione degli interventi programmati nei POR, in un quadro nazionale<br />

coerente con quanto richiesto dalla più generale Strategia europea per<br />

l’occupazione (SEO). Le azioni individuate nel PON hanno costituito l’attuazione, nel<br />

Centro Nord, delle linee strategiche di riforma e rafforzamento dei sistemi formativi<br />

e dell’impiego concordate politicamente nell’ambito del Patto sociale per lo sviluppo<br />

e l’occupazione e al Masterplan. Come tali, esse hanno avuto una valenza<br />

nazionale, e si sono raccordate strettamente con quelle previste nel Piano di<br />

assistenza tecnica del Ministero del lavoro all’interno dell’Obiettivo 1.<br />

Le Azioni di sistema si sono fondate sia sugli obiettivi globali e specifici<br />

definiti nel “Quadro di riferimento per sviluppare le risorse umane, aumentare e<br />

migliorare l’occupazione”, sia sugli obiettivi globali e specifici degli Assi prioritari del<br />

64


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Piano nazionale per l’Obiettivo 3. Tre sono, in particolare, le priorità strategiche<br />

sulle quali si è imperniato il PON: la riforma dei servizi per l’impiego, il cui<br />

funzionamento costituisce un presupposto indispensabile per l’efficacia delle<br />

politiche preventive del lavoro; la riforma della formazione professionale;<br />

l’integrazione tra il sistema della formazione professionale, dell’istruzione e<br />

università e del lavoro. Accanto a queste priorità, il Programma operativo ha<br />

valorizzato altri cinque aspetti: il sostegno ad una strategia nazionale di indirizzo e<br />

coordinamento delle politiche per l’inserimento sociale e professionale dei soggetti<br />

svantaggiati; il sostegno allo sviluppo e al consolidamento di un sistema nazionale<br />

di formazione continua; la promozione dell’adeguamento delle competenze della<br />

Pubblica Amministrazione; la necessità di definire e rendere operativa la strategia<br />

delle pari opportunità; la necessità di disporre di una sfera nazionale di conoscenza<br />

e valutazione del FSE.<br />

Gli Assi del PON Ob. 3 sono stati 6 e 9 le Misure 66 . L’attuazione finanziaria<br />

del PON Azioni di sistema ed assistenza tecnica Obiettivo 1 e del PON Azioni di<br />

sistema Obiettivo 3 alla data del 31.12.2007 è stata pari rispettivamente all’87% ed<br />

al 73% delle risorse complessive destinate alle richiamate finalità, evidenziando una<br />

maggiore capacità di realizzazione per il PON Azioni di sistema Obiettivo 3.<br />

Il prospetto 3 ne da rappresentazione:<br />

66 Asse A, Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e prevenire la<br />

disoccupazione, evitare a donne e uomini la disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento<br />

dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro e sostenere l’inserimento nella vita professionale<br />

dei giovani e di coloro, uomini e donne, che si reinseriscono nel mercato del lavoro (Misura A.1 Azioni di<br />

sistema per rendere operativa la riforma del mercato del lavoro e sostenere il nuovo sistema a rete<br />

pubblico-privato per l’incontro domanda offerta); Asse B, Promozione di pari opportunità per tutti<br />

nell’accesso al mercato del lavoro, con particolare attenzione per le persone che rischiano l’esclusione<br />

sociale (Misura B.1 Azioni di sistema per l’inclusione sociale); Asse C, Promozione e miglioramento della<br />

formazione professionale, dell’istruzione, e dell’orientamento, nell’ambito di una politica di<br />

apprendimento nell’intero arco della vita, al fine di: agevolare e migliorare l’accesso e l’integrazione nel<br />

mercato del lavoro, migliorare e sostenere l’occupabilità e promuovere la mobilità professionale (Misura<br />

C.1 Azioni di sistema per sostenere la riforma della formazione professionale, innalzare la qualità e<br />

promuovere l’apprendimento permanente; Misura C.2 Azioni di sistema per lo sviluppo del sistema<br />

nazionale di analisi e valutazione); Asse D, Promozione di una forza lavoro competente, qualificata e<br />

adattabile, dell’innovazione e dell’adattabilità nell’organizzazione del lavoro, dello sviluppo dello spirito<br />

imprenditoriale, di condizioni che agevolino la creazione di posti di lavoro nonché della qualificazione e<br />

del rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia (Misura D.1<br />

Sostegno allo sviluppo di un sistema nazionale di formazione continua; Misura D.2 Promozione di un<br />

sistema di formazione continua nella Pubblica amministrazione a sostegno dell’innovazione e dei processi<br />

di governance); Asse E, Misure specifiche intese a migliorare l’accesso e la partecipazione delle donne al<br />

mercato del lavoro, compreso lo sviluppo delle carriere e l’accesso a nuove opportunità di lavoro e<br />

all’attività imprenditoriale, e a ridurre la segregazione verticale ed orizzontale fondata sul sesso nel<br />

mercato del lavoro (Misura E.1 Azioni di sistema per sostenere il mainstreaming e le azioni positive per<br />

le pari opportunità tra donne e uomini); Asse F, Accompagnamento del Quadro comunitario di sostegno<br />

e dei Programmi operativi (Misura F.1 Spese di gestione, esecuzione, monitoraggio, controllo del QCS e<br />

del PON; Misura F.2. Altre spese di assistenza tecnica del QCS e del PON).<br />

65


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 3 – Attuazione finanziaria PON ATAS Ob. 1 e PON Azioni di sistema Ob. 3<br />

(euro)<br />

Programmazione FSE<br />

2000-2006<br />

Ministero del lavoro<br />

Risorse<br />

Quota<br />

complessive (a) comunitaria (b)<br />

66<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

PON ATAS Misura II.1 166.563.915,00 116.594.740,50 164.644.636,63 147.157.704,62<br />

Ob.1 Asse<br />

II Misura II.2 85.032.300,00 59.522.610,00 85.032.300,00 72.685.016,37<br />

PON<br />

Azioni di<br />

sistema<br />

Ob.3<br />

Totale Asse II 251.596.215,00 176.117.350,50 249.676.936,63 219.842.720,99<br />

Misura A.1 86.410.322,00 38.884.644,90 85.721.839,08 75.438.394,24<br />

Totale Asse A 86.410.322,00 38.884.644,90 85.721.839,08 75.438.394,24<br />

Misura B.1 12.961.547,00 5.832.696,15 12.880.571,08 9.836.871,84<br />

Totale Asse B 12.961.547,00 5.832.696,15 12.880.571,08 9.836.871,84<br />

Misura C.1 200.337.312,00 90.151.790,40 196.474.760,53 135.501.520,85<br />

Misura C.2 20.000.000,00 9.000.000,00 18.567.248,95 14.911.808,07<br />

Totale Asse C 220.337.312,00 99.151.790,40 215.042.009,48 150.413.328,92<br />

Misura D.1 66.171.567,00 29.777.205,15 59.506.917,43 39.689.900,32<br />

Misura D.2 18.499.999,00 8.324.999,55 18.477.034,02 15.126.331,44<br />

Totale Asse D 84.671.566,00 38.102.204,70 77.983.951,45 54.816.231,76<br />

Misura E.1 17.285.980,00 7.778.691,00 16.616.773,25 15.108.642,42<br />

Totale Asse E 17.285.980,00 7.778.691,00 16.616.773,25 15.108.642,42<br />

Misura F.1 9.919.842,00 4.463.928,90 9.231.131,82 8.222.673,42<br />

Misura F.2 8.856.286,00 3.985.328,70 8.111.647,94 8.034.565,97<br />

Totale Asse F 18.776.128,00 8.449.257,60 17.342.779,76 16.257.239,39<br />

Totale Assi 440.442.855,00 198.199.284,75 425.587.924,10 321.870.708,57<br />

Totale generale 692.039.070,00 374.316.635,25 675.264.860,73 541.713.429,56<br />

Elaborazione su dati Ministero del lavoro<br />

Il Programma di iniziativa comunitaria EQUAL 2000-2006. Ambito<br />

finanziario e livello di attuazione<br />

L’Iniziativa comunitaria EQUAL, nata nell’ambito della Strategia europea per<br />

l’occupazione (SEO) e cofinanziata dal Fondo sociale europeo per la<br />

programmazione 2000-2006, ha promosso la sperimentazione di approcci e<br />

politiche innovative per contrastare il fenomeno della discriminazione e della<br />

disuguaglianza nel mercato del lavoro. Le sperimentazioni, caratterizzate da<br />

un’importante dimensione transnazionale, sono incentrate su cinque priorità<br />

tematiche: occupabilità, imprenditorialità, adattabilità, pari opportunità e sostegno<br />

ai richiedenti asilo; esse fanno riferimento, oltre alla transnazionalità, ai principi di<br />

partenariato, innovazione, partecipazione attiva, e mainstreaming 67 che ne<br />

rappresentano il valore aggiunto. L’Iniziativa finanzia Partenariati di sviluppo (PS)<br />

geografici, la cui gestione è di competenza delle Regioni/Province autonome, e<br />

67 Il concetto di mainstreaming fa riferimento al processo attraverso il quale le innovazioni sperimentate<br />

in un ambito circoscritto (sociale, economico ed istituzionale) vengono trasposte a livello di sistema. Si<br />

tratta di un percorso di acquisizione, da parte delle politiche e delle normative locali, nazionali e<br />

comunitarie, delle buone prassi sperimentate a livello di singolo progetto pilota, ovvero delle innovazioni<br />

che hanno dimostrato la loro efficacia.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

settoriali, di diretta gestione del Ministero del lavoro. I progetti sono realizzati in un<br />

arco temporale che va dai 2 ai 3 anni e si articolano in 3 Azioni 68 . Particolare<br />

attenzione è stata dedicata alle attività di diffusione e trasferimento delle buone<br />

pratiche, condotte in parte dall’Autorità di gestione e dagli Organismi intermedi<br />

attraverso le assistenze tecniche, e in parte realizzate direttamente dai Partenariati<br />

di sviluppo attraverso l’Azione 3. Al 31.12.2007 i pagamenti segnalati<br />

dall’Amministrazione sono stati pari a circa al 79% delle risorse complessive poste a<br />

disposizione.<br />

Il prospetto 4 ne da rappresentazione:<br />

Prospetto 4 – Attuazione finanziaria 2000-2006 PIC EQUAL 69 (euro)<br />

PIC EQUAL 2000-2006<br />

Risorse<br />

complessive<br />

(a)<br />

67<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

(b)<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

(c)<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

(d)<br />

Asse 1 Occupabilità 240.818.884,00 120.409.442,00 212.257.371,14 192.111.937,93<br />

Asse 2 Imprenditorialità 200.682.404,00 100.341.202,00 174.921.062,26 160.957.287,78<br />

Asse 3 Adattabilità 216.736.996,00 108.368.498,00 188.468.009,01 171.379.714,35<br />

Asse 4 Pari opportunità fra uomini<br />

e donne<br />

Asse 5 Azione a favore dei<br />

richiedenti asilo<br />

80.272.962,00 40.136.481,00 69.474.542,23 61.723.711,80<br />

24.081.888,00 12.040.944,00 22.549.443,77 18.029.778,29<br />

Asse 6 Assistenza tecnica 40.136.480,00 20.068.240,00 31.477.040,50 27.432.680,44<br />

Totale<br />

802.729.614,0<br />

0<br />

401.364.807,0<br />

0<br />

699.147.468,9 631.635.110,5<br />

1<br />

9<br />

Elaborazione su dati Ministero del lavoro<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione ed al controllo dei Fondi<br />

comunitari<br />

Dalle informazioni comunicate dall’Amministrazione nel questionario, si<br />

evince che gli Uffici del Ministero del lavoro competenti per la gestione del FSE sono<br />

individuati nella Direzione generale per le politiche e l’orientamento e la formazione.<br />

Con riguardo alla Programmazione 1994-1999, tali uffici sono stati individuati nella<br />

Divisione III, per gli Obiettivi 2, 3, 4, 5b; nella Divisione IV e nella Divisione VII per<br />

l’Ob. 1. Per la Programmazione 2000-2006 è stata invece individuata la Divisione I<br />

quale organismo intermedio di gestione delegato per l’Asse II dell’Ob. 1, la<br />

Divisione III quale Autorità di gestione del PON Ob. 3 e la Divisione IV, quale<br />

Autorità di gestione per l’Iniziativa comunitaria EQUAL. L’Autorità di pagamento per<br />

68 Azione 1: Creazione del Partenariato di sviluppo e della cooperazione transnazionale; Azione 2:<br />

Realizzazione del programma di lavoro; Azione 3: Messa in rete tematica, diffusione di buone prassi e<br />

impatto sulle politiche nazionali.<br />

69 La nota prot. 17/VII/0030964 del Ministero del lavoro ha segnalato che il totale pagamenti del PIC<br />

EQUAL è comprensivo non solo del FSE e del Fondo di rotazione, ma anche degli altri Fondi nazionali:<br />

Finanziamento regionale, Pubblico locale, Altro pubblico, Finanziamento privato.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

tutti gli interventi citati è stata individuata nella Divisione VI della stessa Direzione<br />

generale.<br />

L’Autorità di gestione del PON Assistenza tecnica e azioni di sistema (PON<br />

ATAS) è la stessa del QCS Ob. 1, il Ministero dell’economia e delle finanze,<br />

Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione – Servizio per le politiche dei<br />

Fondi strutturali comunitari, ora Ministero dello sviluppo economico.<br />

Nell’ambito di tale Amministrazione - Servizio per le politiche dei fondi<br />

strutturali e comunitari - per la gestione del Programma, sono stati individuati due<br />

Uffici: l’Ufficio I con funzioni di Autorità di gestione del PON e responsabile del<br />

coordinamento della Misura I.2; l’Ufficio VIII, responsabile del coordinamento e<br />

dell’attuazione delle Misure I.1, I.3 e I.4.<br />

La gestione dell’Asse II del PON ATAS Ob. 1 è stata delegata, in qualità di<br />

Organismo intermedio 70 , al Ministero del lavoro - Direzione generale per le politiche<br />

per l’orientamento e la formazione che si occupa della “Formazione della Pubblica<br />

amministrazione e delle azioni di sistema per le politiche per l’inserimento al lavoro<br />

e l’adeguamento del sistema formativo FSE”.<br />

Tale Asse prevede per la sua realizzazione due Misure:<br />

- Misura II.1 (Azione B, Azione C, Sottoazione B1 “Orientamento”, Sottoazione B2<br />

e C4) “Azioni di sistema per le politiche per l’inserimento al lavoro,<br />

l’adeguamento del sistema formativo e la valorizzazione degli italiani all’estero<br />

(di competenza della Direzione generale per le politiche per l’orientamento e la<br />

formazione – Divisione I 71 );<br />

- Misura II.2 – (Azione B, C, E) “Sviluppo ed adeguamento delle strutture e del<br />

personale impegnati, con funzioni diverse, nelle attività di programmazione,<br />

coordinamento, gestione, sorveglianza e controllo dei programmi dei Fondi<br />

strutturali” (di competenza della Presidenza del consiglio dei ministri –<br />

Dipartimento della funzione pubblica).<br />

L’Autorità di Gestione del PON, al fine di assicurare un adeguato flusso di<br />

informazioni a supporto del coordinamento delle azioni previste dal programma, si è<br />

70 Qualsiasi organismo o servizio pubblico o privato che agisce sotto la responsabilità di un’Autorità di<br />

gestione o di certificazione o che svolge mansioni per conto di tale Autorità nei confronti dei beneficiari<br />

che attuano le operazioni (definizione normativa da art. 2 – reg. 1083/2006 del consiglio dell’11 luglio<br />

2006 recante disposizioni generali sul FESR, sul FSE, e sul Fondo di coesione e che abroga il reg.<br />

1260/1999).<br />

71 La Direzione generale per le politiche per l’orientamento e la formazione è organizzata in sette<br />

Divisioni. La Divisione I “Fondo di rotazione e affari generali” svolge i seguenti compiti: attività di<br />

coordinamento, gestione e controllo del Fondo di rotazione per la formazione professionale e l’accesso al<br />

Fondo sociale europeo (FSE). Attività di informazione e comunicazione interna ed esterna del FSE in<br />

raccordo con la Direzione generale della comunicazione. Segreteria del Sottocomitato per la formazione<br />

professionale. Gestione stralcio delle programmazioni comunitarie e degli interventi nazionali pregressi.<br />

Attività di supporto alle funzioni di vertice. Affari generali e di segreteria. Raccordo nei rapporti con<br />

l’Ufficio legislativo nelle materie con competenza plurima, ferma restando la competenza delle altre<br />

Divisioni sulle rispettive specifiche materie. Ogni altra funzione non specificamente attribuita ad altre<br />

Divisioni (decreto ministeriale del 01.12.2004).<br />

68


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

impegnata a comunicare tempestivamente e con regolarità al Ministero del lavoro,<br />

capofila del FSE, e alle Amministrazioni responsabili dell’attuazione delle Azioni<br />

cofinanziate eventuali elementi e/o posizioni di carattere generale a livello di PON<br />

che hanno avuto ripercussioni “orizzontali” sulle operazioni incluse nel PON.<br />

Considerata la molteplicità di soggetti istituzionali coinvolti nell’attuazione<br />

del programma, ciascuno dei quali con specifiche mansioni delegate, l’Autorità di<br />

gestione (individuata nel Ministero dello sviluppo economico) ha assicurato il<br />

coordinamento dell’attuazione del PON “Assistenza tecnica e azioni di sistema” e,<br />

conformemente a quanto previsto nel QCS ha coordinato, in qualità di<br />

Amministrazione capofila, le attività cofinanziate dal FESR, anche attraverso la<br />

rilevazione trimestrale degli interventi eseguiti per tutte le Misure e Azioni del<br />

programma. Tale rilevazione è stata comunicata a tutte le Autorità di gestione<br />

regionali.<br />

Per quel che concerne la funzione di Autorità di pagamento, essa è stata<br />

attribuita: per le Misure cofinanziate dal FESR, al Ministero dell’economia e delle<br />

finanze, Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione, Servizio per le<br />

politiche dei Fondi strutturali comunitari. Le funzioni di Autorità di pagamento<br />

dell’Asse I sono state esercitate, in conformità agli artt. 5 e 9 del reg. 438/2001,<br />

dall’Ufficio VI del Servizio per le politiche dei fondi strutturali e comunitari; per le<br />

Misure cofinanziate dal FSE, al Ministero del lavoro, Ufficio centrale per<br />

l’orientamento e la formazione professionale (UCOFPL) – Divisione VI 72 .<br />

L’Autorità di gestione del PON Azioni di sistema Ob. 3, definita di comune<br />

accordo nell’ambito del partenariato con le Regioni, le Province Autonome, le<br />

Amministrazioni centrali interessate e competenti per materia e i partners sociali, è<br />

il Ministero del lavoro e della previdenza sociale – Direzione generale per<br />

l’orientamento e la formazione (DGPOF) – Divisione III. L’Autorità di gestione si<br />

occupa della diretta gestione delle seguenti Misure e Azioni: Asse C Misura C1<br />

72 La Divisione VI “Attività di pagamento, certificazione del FSE. Vigilanza e contenzioso” della Direzione<br />

generale per le politiche per l’orientamento e la formazione è organizzata in sette Divisioni, svolge i<br />

seguenti compiti: attività di certificazione delle rendicontazioni delle forme di intervento finanziate dal<br />

FSE, contabilizzazione e recupero dei flussi finanziari assegnati dal FSE e dei relativi cofinanziamenti<br />

nazionali; controllo di conformità dei finanziamenti connessi alla normativa comunitaria e nazionale ed al<br />

rispetto della decisione comunitaria di approvazione delle forme di intervento, ai sensi della normativa<br />

comunitaria di riferimento. Attività di coordinamento delle azioni relative all’applicazione della normativa<br />

comunitaria in materia di aiuti di Stato alla formazione. Attività di coordinamento dei compiti di vigilanza<br />

svolti dagli uffici periferici nel settore della formazione professionale. Attività di finanziamento e vigilanza<br />

dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL). Attività di<br />

finanziamento e vigilanza degli enti di formazione professionale ai sensi dell’art. 1.2 e dell’art. 3.2 della<br />

legge 40 del 14 febbraio 1987. Attività di vigilanza sulla gestione dei Fondi interprofessionali per la<br />

formazione continua ai sensi dell’art. 118 della legge 388 del 23 dicembre 2000 e successive<br />

modificazioni. Attività di vigilanza, per le materie di competenza, sugli Organismi costituiti ai sensi<br />

dell’art. 5 della legge 196 del 24 giugno 1997 e successive modificazioni. Attività giuridico-legali e<br />

contenzioso nelle materie di competenza della Direzione generale. Gestione stralcio delle<br />

programmazioni comunitarie e degli interventi nazionali pregressi (decreto ministeriale del 01.12.2004).<br />

69


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Azioni 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9 e 10; Asse C Misura C2 Azioni 1, 2, 3; Asse D Misura D1<br />

Azioni 1, 2, 3; Asse F Misura F1 Azioni 1 e 2; Asse F Misura F2 Azioni 1 e 2.<br />

Ai fini dell’attuazione delle Misure e Azioni indicate, la Divisione III, ha<br />

individuato gli Organismi intermedi di seguito riportati:<br />

- Ministero del lavoro – DGPOF – Divisione I per la gestione dei seguenti Assi,<br />

Misure e Azioni: Asse C Misura C1 Azioni 2, 4 e 5; Asse F Misura F2 Azioni 1, 3 e<br />

4.<br />

- Ministero del lavoro – Direzione generale del mercato del lavoro per la gestione<br />

dei seguenti Assi, Misure e Azioni: Asse A Misura A1 Azioni 1, 2 e 3; Asse E<br />

Misura E1 Azione 2; Asse F Misura F1 Azione 1.<br />

- Ministero del lavoro – Direzione generale per il volontariato, l’associazionismo e<br />

le formazioni sociali per la gestione dei seguenti Assi, Misure e Azioni: Asse B<br />

Misura B1 Azioni 1 e 2; Asse F1 Azione 1.<br />

- Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica<br />

Ufficio per la formazione del personale delle Pubbliche amministrazioni per la<br />

gestione dei seguenti Assi, Misure e Azioni: Asse D Misura D2 Azioni 1, 2, 3, 4;<br />

Asse F Misura F1 Azione 1.<br />

- Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità –<br />

Ufficio per gli interventi in campo economico e sociale per la gestione dei<br />

seguenti Assi, Misure e Azioni: Asse E Misura E1 Azione 1; Asse F Misura F1<br />

Azione 2.<br />

Inoltre, per la realizzazione di un percorso sperimentale in attuazione<br />

dell’art. 50 del d.lgs. 276/2003 – apprendistato per l’acquisizione di un diploma o<br />

per percorsi di alta formazione, finanziato a valere sulla Misura C.1 – Azione 6,<br />

l’Autorità di gestione ha individuato come organismi intermedi la Provincia<br />

autonoma di Bolzano e le Regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,<br />

Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto.<br />

Per la realizzazione di azioni rivolte all’adattabilità dei soggetti interessati a<br />

situazioni di crisi settoriali e locali, finanziate a valere sulla Misura D.1 – Azione 3,<br />

l’Autorità di gestione ha individuato come Organismi intermedi la Provincia<br />

autonoma di Trento e le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,<br />

Marche, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto.<br />

L’Autorità di pagamento del PON Azioni di sistema è il Ministero del lavoro –<br />

Direzione generale per le politiche e l’orientamento e la formazione (DGPOF) –<br />

Divisione VI.<br />

70


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Per il PIC Equal l’Autorità di gestione, come definita dall’art. 9, lettera n) del<br />

reg. 1260/1999, è il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ufficio centrale per<br />

l’orientamento e la formazione professionale dei lavoratori, Divisione IV 73 .<br />

L’Autorità di pagamento (ai sensi dell’art. 9 del reg. 1260/99, lettera o), è il<br />

Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ufficio centrale per l’orientamento e la<br />

formazione professionale dei lavoratori – Divisione VI.<br />

Al fine di consentire una gestione efficace dell’iniziativa nel pieno rispetto<br />

delle competenze territoriali degli Enti regionali, alcune delle funzioni riservate dal<br />

reg. 1260/99 all’Autorità di gestione sono state assegnate alle Regioni e Province<br />

autonome in qualità di Organismi intermedi; in particolare, tali Amministrazioni<br />

sono responsabili: a) della programmazione degli interventi sul territorio regionale;<br />

b) della definizione delle specifiche iniziative regionali indicate nei bandi; c) della<br />

promozione delle Partnership di sviluppo geografiche 74 (Asse 1 Misura 1.1, Asse 2<br />

Misura 2.2, Asse 3 Misura 3.1, Asse 4 Misura 4.2); d) della valutazione e<br />

dell’approvazione delle stesse e della gestione dei relativi interventi; e) della<br />

verifica dei rendiconti; f) dei controlli sull’andamento dei singoli interventi<br />

approvati; g) della collaborazione nei confronti dell’Autorità di gestione per la<br />

realizzazione dell’Azione 3.<br />

Le Regioni e le Province autonome partecipano con l’Autorità di gestione alla<br />

elaborazione dei documenti programmatici e attuativi dell’iniziativa, ivi compreso il<br />

processo di negoziato con la Commissione europea. Nello svolgimento di tali<br />

compiti, le Amministrazioni si fanno carico di informare tempestivamente il<br />

Ministero sull’esito dei controlli e sulle attività di vigilanza e garantiscono, altresì, il<br />

supporto necessario per l’espletamento delle attività svolte direttamente dal<br />

Ministero. L’Autorità di gestione è, comunque, responsabile del coordinamento<br />

dell’intervento nel suo complesso.<br />

Il Ministero cura direttamente la gestione ed il controllo amministrativo -<br />

contabile degli interventi realizzati dalle Partnership di sviluppo settoriali 75 , dell’Asse<br />

1 Occupabilità - Misura1.1, 1.2, dell’Asse 2 Imprenditorialità - Misura 2.2, dell’Asse<br />

73 La Divisione IV “Programmi innovativi e di iniziativa comunitaria” della Direzione generale per le<br />

politiche per l’orientamento e la formazione, svolge i seguenti compiti: attività di programmazione e di<br />

coordinamento delle politiche innovative e transnazionali del FSE; attività di gestione del programma di<br />

iniziativa comunitaria EQUAL e di indirizzo e di coordinamento degli organismi intermedi gestori di quota<br />

parte del programma; attività di cooperazione con l’Unione europea per lo sviluppo delle politiche di<br />

innovazione; attività di monitoraggio, valutazione e diffusione delle buone pratiche; attività di<br />

integrazione con il Piano d’azione nazionale di inclusione; gestione stralcio delle programmazioni<br />

comunitarie e degli interventi nazionali pregressi (decreto ministeriale del 01.12.2004).<br />

74 La Partnership di sviluppo geografico è una modalità operativa di EQUAL, caratterizzata da un<br />

raggruppamento di soggetti operanti in un determinato territorio per rispondere ad un problema di<br />

discriminazione nel mercato del lavoro, rilevato nel proprio ambito geografico.<br />

75 La partnership di sviluppo settoriale è una modalità operativa di EQUAL, caratterizzata da un<br />

raggruppamento di soggetti operanti in un determinato settore economico o ambito tematico, che<br />

cooperano per risolvere un problema di discriminazione nel mercato del lavoro o in relazione a gruppi<br />

specifici dello svantaggio.<br />

71


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

3 Adattabilità - Misura 3.1, dell’Asse 4 Pari Opportunità - Misura 4.2, dell’Asse 5<br />

Richiedenti Asilo - Misura 5.1, dell’Azione 3.<br />

Periodicamente l’Autorità di gestione riceve dagli Organismi intermedi le<br />

rendicontazioni delle spese sostenute ai fini delle certificazioni di spesa. Dopo aver<br />

aggregato le rendicontazioni predispone il rendiconto complessivo che viene<br />

trasmesso all’Autorità di pagamento per la certificazione di spesa periodica da<br />

inviare alla Commissione europea.<br />

L’Autorità di gestione trasferisce alle Amministrazioni regionali e alle<br />

Province autonome le risorse per lo svolgimento degli interventi realizzati dalle PS<br />

geografiche. Per garantire il raccordo tra tutte le Amministrazioni interessate alla<br />

gestione del DOCUP, è istituito un Gruppo tecnico di gestione 76 composto da<br />

rappresentanti dell’Autorità di gestione, del Ministero dell’economia e delle finanze e<br />

delle Regioni e Province autonome.<br />

L’Autorità di gestione subentra automaticamente nella gestione<br />

amministrativa e finanziaria nei confronti delle PS geografiche, nei seguenti casi: a)<br />

qualora le erogazioni effettuate dalle Amministrazioni regionali a favore dei<br />

beneficiari finali risultino, durante le verifiche da effettuarsi a scadenze convenute,<br />

inferiori al 50% dei pagamenti certificati dai beneficiari medesimi; b) per il mancato<br />

rispetto del calendario, da concordare tra Autorità di gestione e Regioni/Province<br />

autonome, relativo alle procedure di competenza; c) per il mancato rispetto delle<br />

scadenze relative alle comunicazioni attestanti gli importi trasferiti ai beneficiari<br />

finali.<br />

L’Assistenza tecnica 77 fornisce all’Autorità di gestione, individuata nella<br />

Divisione IV del Ministero del lavoro - Ufficio centrale per l’orientamento e la<br />

formazione professionale dei lavoratori, il supporto per curare la gestione di EQUAL.<br />

Nell’ambito dell’Assistenza tecnica, apposito Raggruppamento temporaneo di<br />

imprese (RTI), fornisce servizi di supporto al Ministero del lavoro sia nell’area<br />

informatica, sia nell’area gestionale - procedurale 78 . In particolare, il servizio è<br />

76 Il Gruppo interviene, tra l’altro, nella trattazione dei seguenti temi: a) semplificazione ed<br />

omogeneizzazione delle procedure, con particolare attenzione per gli aspetti riconducibili alla vigilanza<br />

degli interventi, alla formalizzazione degli atti di concessione del finanziamento ed agli obblighi delle PS<br />

in generale; b) flussi finanziari (erogazione fondi ai beneficiari finali, recupero fondi, rettifiche,<br />

certificazioni di spesa, ecc.); c) facilitazione del trasferimento di informazioni e di “buone prassi”.<br />

77 L’Asse VI Assistenza tecnica si articola in tre Misure: Misura 6.1 – Sostegno alle attività di networking<br />

tematico, diffusione dei risultati, mainstreaming, creazione e consolidamento delle partnership,<br />

cooperazione transnazionale; Misura 6.2 – Sostegno alla gestione, all’attuazione, alla sorveglianza ed al<br />

controllo dell’Iniziativa, con particolare riferimento alle azioni di preparazione, selezione, valutazione e<br />

sorveglianza delle operazioni, ai lavori del Comitato di sorveglianza, alle attività di vigilanza e controllo<br />

amministrativo-contabile; Misura 6.3 – Studi, seminari, attività informative, valutazione, acquisizione e<br />

installazione di sistemi informatizzati per la gestione, la sorveglianza e la valutazione.<br />

78 Nell’area informatica: attraverso la predisposizione e la manutenzione del Sistema informativo EQUAL<br />

(SIEQ) e di ulteriori applicativi rilasciati on-line nel corso della realizzazione degli interventi (fase di<br />

candidatura, monitoraggio qualitativo, rilevamento dei dati annuali). Il SIEQ è un sistema basato su web<br />

che consente agli utenti abilitati (le PS e gli organismi intermedi) di certificare on-line le spese di<br />

72


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

organizzato attraverso le seguenti aree di attività: Coordinamento generale 79 ;<br />

Informazione e comunicazione 80 ; Attività a sostegno dell'Autorità di gestione e degli<br />

Organismi intermedi 81 ; Sostegno ai Partenariati di sviluppo (PS) 82 .<br />

L’Amministrazione segnala che nel corso delle Programmazioni sono<br />

intervenute modificazioni che hanno inciso non solo sulle disponibilità delle unità,<br />

ma anche nell’assetto organizzativo dell’Ufficio e quindi sulle competenze (d.m. del<br />

1 dicembre 2004). Attualmente sono stabilmente impegnate nella gestione della<br />

corrente Programmazione un totale di 67 unità ministeriali a cui sono state aggiunte<br />

le risorse esterne delle diverse Assistenze tecniche, impiegate dalla Direzione<br />

generale.<br />

L’attività di controllo<br />

Con riferimento all’organizzazione dei controlli di I livello riguardanti<br />

l’Autorità di gestione e l’Autorità di pagamento, riferisce l’Amministrazione che<br />

nell’ambito della Programmazione 2000-2006, sono coinvolti una pluralità di<br />

soggetti:<br />

1) personale delle diverse Direzioni regionali e provinciali del lavoro territorialmente<br />

competenti (il cui numero di unità non è disponibile);<br />

competenza attraverso un’apposita area intranet. L’accesso alla intranet consente, inoltre, a tutti gli<br />

attori chiave della gestione di EQUAL (PS, OI, membri del comitato di sorveglianza e del gruppo tecnico<br />

di gestione, valutatore indipendente) di consultare i documenti riservati, pubblicati dall’Autorità di<br />

gestione nelle rispettive aree documentali.<br />

Il Raggruppamento, in tale contesto, assiste il Ministero del lavoro nella rilevazione dei dati finanziari e<br />

progettuali e nell’elaborazione degli stessi allo scopo di facilitare il monitoraggio delle azioni finanziate e<br />

di provvedere agli adempimenti informativi nei confronti delle amministrazioni nazionali e comunitarie<br />

coinvolte nella gestione del programma. Inoltre, fornisce agli utenti un valido supporto di help-desk<br />

specializzato che opera attraverso un numero verde ed una casella di posta elettronica. Nell’area<br />

gestionale-procedurale: il Raggruppamento assiste il Ministero nella trattazione di problematiche<br />

gestionali e procedurali riguardanti l’intero ciclo di vita del Programma (dalla definizione del DOCUP, alla<br />

chiusura contabile del medesimo).<br />

All’interno di tale ambito trova collocazione specifica l’attività di supporto alla gestione della<br />

cooperazione transnazionale ed in particolare all’utilizzo dell’applicativo ECTIM (Equal transnational<br />

cooperation internet module). Inoltre viene svolta un’attività di raccordo a livello europeo, realizzata<br />

attraverso la collaborazione con le altre strutture di Assistenza tecnica nazionali ed europee, secondo le<br />

direttive impartite dal Ministero. L’attività della Struttura nazionale di supporto (SNS) EQUAL dell’Istituto<br />

per lo sviluppo della formazione dei lavoratori (ISFOL) è finalizzata all’erogazione di un servizio<br />

funzionale di consulenza e assistenza tecnica che supporti la dimensione informativa e gestionale<br />

dell’Iniziativa comunitaria e, parallelamente, ne assicuri l’impatto innovativo e strategico sui sistemi e<br />

sulle politiche.<br />

79 L’area contempla le attività di tipo organizzativo e amministrativo funzionali alla gestione efficiente<br />

della SNS EQUAL. Interagisce con le aree operative della struttura e le altre assistenze tecniche<br />

dell’Iniziativa.<br />

80 Obiettivo dell’area Informazione e comunicazione è garantire all’Iniziativa comunitaria la massima<br />

visibilità e supporto informativo e promozionale - a livello regionale, nazionale e comunitario - verso tutti<br />

i soggetti che, a vario titolo, partecipano ad EQUAL.<br />

81 Rientrano in quest’area il complesso insieme delle attività volte a sostegno dell’Autorità di gestione<br />

dell’Iniziativa in Italia, finalizzate a supportare il Ministero del lavoro e le Regioni e Province autonome in<br />

alcuni aspetti di gestione dell’Iniziativa e in particolare: Monitoraggio qualitativo; Reti tematiche<br />

nazionali; Tavolo tecnico sulle “Buone prassi”; Azione 3; Mainstreaming europeo.<br />

82 Quest’area comprende le attività di sostegno previste per le PS durante il ciclo di vita degli interventi<br />

sia dal punto di vista informativo e procedurale/gestionale sia tecnico, contenutistico e metodologico.<br />

Tali attività si esplicano nei confronti delle PS settoriali, mentre per le PS geografiche potranno essere<br />

attivate su richiesta e in raccordo con gli Organismi intermedi (Regioni e Province autonome).<br />

73


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

2) personale interno dell’Autorità di gestione e di pagamento (circa 30 unità,<br />

diversamente quindi dal numero di quelle complessivamente assegnate a<br />

ciascuna Divisione) validamente supportato dai servizi di Assistenza tecnica della<br />

Direzione, l’Amministrazione ha evidenziato, inoltre, che ad una stessa persona<br />

possono essere attribuite più funzioni/attività purché non incompatibili;<br />

3) personale degli uffici responsabili dei controlli e delle verifiche amministrative di<br />

Regioni e Province autonome. Inoltre, in caso di appalti di servizi, il controllo di<br />

primo livello è svolto dalle Commissioni di indirizzo e verifica, organi autonomi<br />

che agiscono sotto l’indirizzo dell’Amministrazione, i cui membri interni sono<br />

diversi dal referente di Divisione incaricato della gestione dell’intervento.<br />

La Commissione opera un controllo di tipo tecnico-economico sugli stati di<br />

avanzamento lavori in particolare:<br />

- verifica la corrispondenza e l’adeguatezza dell’impegno delle risorse umane, sulla<br />

base delle previsioni (in termini di giornate/persona) contenute nelle offerte<br />

tecnica ed economica di gara;<br />

- verifica la corrispondenza e la compatibilità con riferimento a tutte le altre<br />

componenti del servizio dichiarate nell’offerta tecnica ed economica di gara;<br />

- verifica la corrispondenza, l’adeguatezza e la tempestività nella fornitura di tutti i<br />

singoli prodotti e servizi offerti, con riferimento alle disposizioni del capitolato<br />

d’oneri e delle offerte tecnica ed economica alle previsioni dei piani di lavoro,<br />

nonché ai canoni tecnici applicabili al settore interessato 83 .<br />

Con riferimento all’accreditamento dei soggetti attuatori, l’Amministrazione<br />

ha segnalato nella comunicazione inviata 84 , la valenza strategica dell’azione di<br />

sistema relativa all’accreditamento delle strutture formative ed orientative. Sono<br />

stati, infatti avviati ed implementati i sistemi a livello regionale attraverso<br />

dispositivi di accreditamento specifici, ispirati al modello base proposto dal D.M.<br />

166/01, di organismi e/o sedi formative in grado di garantire standard minimi di<br />

qualità ai destinatari della formazione (giovani in diritto e dovere all’istruzione,<br />

formazione continua in azienda, formazione superiore ecc.).<br />

Le Regioni hanno definito i propri sistemi di accreditamento secondo una<br />

concezione operativa della qualità delle strutture e dei processi formativi che si<br />

sostanzia in un set di indicatori di tipo finanziario, logistico e gestionale, intesi come<br />

requisiti-soglia per l’accesso al sistema dell’offerta a finanziamento pubblico.<br />

Le Regioni in una logica evolutiva hanno inoltre attuato processi di verifica<br />

della rispondenza dei soggetti formatori rispetto al raggiungimento dei requisiti<br />

previsti nell’ambito del modello di qualità. La declinazione operativa del modello in<br />

83 Modalità indicate dall’Amministrazione nel questionario trasmesso con nota del 06.07.2007 gia citata.<br />

84 Vedi nota prot. 17/SEGR/0015892 del 30.05.2008 Ministero del lavoro.<br />

74


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sistemi di indicatori ha comportato una differenziazione dello stesso a livello di<br />

singoli territori, riconducibile alla necessità di contestualizzare i sistemi di<br />

accreditamento alla peculiarità dell’offerta formativa ed ai diversi approcci culturali<br />

con cui le varie Amministrazioni hanno concepito la crescita qualitativa del sistema.<br />

Il processo di implementazione dei sistemi regionali va completato in base<br />

ad un modello di riferimento nazionale che vada oltre il controllo afferente ambiti di<br />

tipo logico strutturale ed economico amministrativo, ma che si orienti verso<br />

standard di qualità del servizio e alla valutazione delle performance e dei risultati<br />

conseguiti.<br />

L’Autorità di gestione (Divisioni I, II, IV) svolge un controllo di conformità<br />

formale, in particolare in merito al rispetto dei termini contrattuali previsti per la<br />

trasmissione dello stato di avanzamento dei lavori e alla completezza della<br />

documentazione ricevuta, con riguardo: alla relazione sulle attività svolte; ai tempi<br />

di impegno (in termini di giornate/persona) per singola voce di servizio;<br />

all’avanzamento finanziario; alla relazione conclusiva (per l’ultimo SAL).<br />

Le Divisioni gestionali svolgono, inoltre, un controllo di tipo formale sulla<br />

documentazione amministrativa per il pagamento con cui è verificata la<br />

completezza e correttezza dei dati riportati nelle fatture (riferimenti dell’intervento,<br />

dell’emittente, delle coordinate bancarie).<br />

In ordine ai soggetti con i quali sono state sottoscritte concessioni<br />

amministrative, il Ministero ha comunicato 85 che si tratta dei destinatari<br />

(beneficiari) dei singoli finanziamenti, ovvero di Enti, pubblici e privati, che<br />

realizzano il progetto approvato. A tale proposito l’Amministrazione ha inteso<br />

chiarire le procedure in funzione delle due programmazioni 1994-1999 e 2000-2006<br />

che si distinguono soprattutto in ragione di un cambiamento sostanziale: nella<br />

programmazione 1994-1999 il Ministero del lavoro ha finanziato prevalentemente<br />

azioni rivolte alle persone (formazione, orientamento, ecc.); nella programmazione<br />

2000-2006 il Ministero del lavoro ha finanziato, prevalentemente se non<br />

esclusivamente, azioni rivolte ai sistemi (analisi, ricerche, monitoraggi, ecc.).<br />

In ragione di tale differenza, è derivato che la procedura di selezione<br />

prevalentemente utilizzata, nel primo caso, è stata l’avviso di chiamata dei progetti,<br />

mentre nel secondo caso è stata l’appalto per l’acquisizione di servizi. Dunque<br />

nell’ambito della programmazione 1994-1999, ai fini dell’attuazione dei POM e delle<br />

Iniziative comunitarie del Ministero, di norma si è proceduto alla selezione dei<br />

soggetti attuatori attraverso avviso pubblico nel rispetto del principio della<br />

trasparenza prescritto dalla legge 241/1990. A seguito della selezione con avviso di<br />

85 Vedi nota prot. 17/SEGR/0015892 del 30.05.2008 Ministero del lavoro.<br />

75


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

chiamata, l’Amministrazione ha provveduto a trasmettere l’approvazione dei<br />

progetti agli enti gestori con lettera nella quale sono state fissate alcune regole<br />

fondamentali per la realizzazione dell’intervento.<br />

Nella stessa sono stati allegati appositi modelli, da compilare ai fini dell’avvio<br />

delle attività progettuali. L’Ente finanziato ha poi trasmesso le citate dichiarazioni<br />

sotto la responsabilità del proprio legale rappresentante e contestualmente ha<br />

comunicato l’avvio delle azioni progettuali anche alla Direzione provinciale del<br />

lavoro (DPL) del luogo ove sarebbero state realizzate.<br />

Le prime anticipazioni per un importo fino al 50% del FSE e del Fondo di<br />

rotazione del contributo pubblico approvato, sono state erogate dopo aver acquisito<br />

idonea garanzia fideiussoria di pari importo e a seguito di presentazione della<br />

dichiarazione di inizio attività. Le seconde anticipazioni, pari ad un importo del 30%<br />

del FSE e del Fondo di rotazione sull’impegno approvato, sono state erogate a<br />

seguito di acquisizione di idonea garanzia fideiussoria e dichiarazione del<br />

rappresentante legale dello stesso ente di aver speso almeno metà di quanto<br />

percepito.<br />

Durante lo svolgimento delle attività sono stati effettuati controlli in itinere<br />

allo scopo di assicurare la conformità delle attività realizzate al progetto approvato.<br />

In particolare, terminate le attività, l’Ente ha trasmesso al Ministero ed alla<br />

Direzione provinciale del lavoro di competenza il rendiconto finale delle spese e<br />

l’Organo ispettivo ha proceduto alla verifica ex post (amministrativo-contabile<br />

finale) alla scopo di controllare la regolarità e congruità delle spese rendicontate dal<br />

destinatario del finanziamento. A seguito delle risultanze della verifica<br />

amministrativo-contabile ex post è stato predisposto dall’Amministrazione<br />

l’eventuale saldo di chiusura o la richiesta la restituzione delle somme erogate in<br />

eccedenza rispetto a quelle già riconosciute in sede di verifica.<br />

Relativamente alla periodicità dei controlli, l’Amministrazione precisa che gli<br />

stessi sono stati effettuati dai Servizi ispettivi ministeriali secondo quanto previsto<br />

dalla circolare ministeriale n. 32 del 02.04.1990 in materia di vigilanza sulle attività<br />

formative e che per ogni singolo fascicolo di finanziamento, all’esito dello<br />

svolgimento della verifica amministrativo-contabile finale sul rendiconto e sui<br />

documenti giustificativi di spesa, è stata adottata dall’Amministrazione la<br />

determinazione definitiva del finanziamento.<br />

Per la Programmazione 2000-2006, la procedura normalmente utilizzata per<br />

le azioni di sistema è stata l’appalto pubblico in conformità alla normativa vigente;<br />

si è quindi proceduto alla selezione dei progetti attuatori in base a quanto disposto<br />

dai bandi di gara e dai relativi capitolati d’oneri per i requisiti generali, tecnico-<br />

76


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

organizzativi ed economico finanziari di cui dovevano essere in possesso i soggetti<br />

partecipanti.<br />

In materia di controlli, con riferimento ai controlli di I livello riguardanti<br />

l’Autorità di gestione del PON Azioni di sistema Ob. 3 e l’Organismo intermedio di<br />

gestione delegato del PON Assistenza tecnica e Azioni di sistema Ob. 1, riferisce<br />

l’Amministrazione che sono stati coinvolti sia il personale delle diverse Direzioni<br />

regionali e provinciali del lavoro, territorialmente competenti, che il personale<br />

interno dell’Autorità di gestione e di pagamento supportato dai servizi di assistenza<br />

tecnica della Direzione.<br />

In caso di appalti di pubblici servizi 86 , il controllo di I livello è svolto dalle<br />

Commissioni di indirizzo e verifica, organi autonomi, nominati con decreto<br />

direttoriale, composti da personale interno ed esterno all’Amministrazione. La<br />

Commissione opera un controllo sostanziale di tipo tecnico-amministrativo sugli<br />

stati di avanzamento lavori. Oltre al controllo di tipo sostanziale, l’Autorità di<br />

gestione (Divisione I, III, IV) sui progetti affidati tramite appalti pubblici di servizi<br />

svolge un controllo di conformità formale, in merito al rispetto dei termini<br />

contrattuali previsti per la trasmissione dello stato di avanzamento dei lavori e alla<br />

completezza della documentazione ricevuta, con riguardo alla relazione sulle attività<br />

svolte; ai tempi di impegno (in termini di giornate/persona) per singola voce di<br />

servizio; all’avanzamento finanziario; alla relazione conclusiva (per l’ultimo SAL).<br />

Le Divisioni gestionali svolgono, inoltre, un controllo di tipo formale sulla<br />

documentazione amministrativa necessaria per il pagamento, è verificata la<br />

completezza e la correttezza dei dati riportati nelle fatture (riferimento<br />

dell’intervento, dell’emittente, delle coordinate bancarie).<br />

Per le fattispecie rientranti nella concessione amministrativa e per gli<br />

affidamenti diretti ed assimilati, i controlli di I livello, ex art. 4 reg. 438/2001, sono<br />

svolti dalle Divisioni e dai Servizi ispettivi del lavoro (SIL) delle Direzioni provinciali<br />

del lavoro (DPL), organi periferici del Ministero del lavoro di cui si avvale per le<br />

verifiche amministrativo-contabili e in loco.<br />

Secondo le procedure adottate, ai fini del rimborso delle spese sostenute,<br />

l’ente presenta con periodicità trimestrale ed entro i termini previsti dall’atto di<br />

concessione la dichiarazione di spesa, in forma di dichiarazione di responsabilità del<br />

rappresentante legale, ai sensi del d.P.R. 445/2000, con allegato l’elenco dei<br />

giustificativi delle spese sostenute e inserite in SIPRO 87 , una relazione sulle attività<br />

86 Secondo le procedure adottate, ai fini del pagamento per i servizi forniti, il soggetto aggiudicatario<br />

presenta con periodicità trimestrale ed entro i termini previsti dal contratto gli stati di avanzamento<br />

lavori (SAL). A seguito della valutazione da parte della Commissione di indirizzo e verifica e<br />

dell’approvazione del SAL da parte dell’Amministrazione, si procede all’erogazione del pagamento.<br />

87 Sistema informatico gestionale.<br />

77


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

svolte, nonché una polizza fideiussoria a garanzia del pagamento richiesto. Il<br />

riconoscimento definitivo delle spese sostenute ai fini della realizzazione del<br />

progetto è subordinato all’esito della verifica amministrativo contabile finale,<br />

effettuata dalla Direzione provinciale del lavoro competente. A seguito di tale<br />

verifica è disposto il saldo del progetto.<br />

In particolare per l’Iniziativa comunitaria EQUAL, il controllo formale è<br />

effettuato tramite il sistema informatico SIEQ, verificando la coerenza delle<br />

richieste di rimborso sia rispetto al piano finanziario autorizzato, sia rispetto<br />

all’importo garantito dalle polizze fideiussorie, fino alla concorrenza del 95%<br />

(EQUAL Fase I) e del 90% (EQUAL Fase II) dell’intero finanziamento approvato. La<br />

procedura si riferisce all’attuazione di Avvisi (per la precisione 2: uno per la Fase I<br />

ed uno per la Fase II).<br />

Per il corretto ed integrale inserimento delle spese richieste a rimborso nel<br />

sistema informatico 88 , l’ammissibilità delle spese autorizzate, il controllo incrociato<br />

tra importi richiesti a rimborso (attraverso il sistema SIPRO o la trasmissione della<br />

richiesta cartacea), autocertificazione, importi oggetto delle polizze fideiussorie, e<br />

coerenza con il piano finanziario approvato, l’Amministrazione ha comunicato 89 che<br />

il sistema gestionale SIPRO prevede il collegamento informatico con gli Enti per la<br />

trasmissione in tempo reale delle spese effettivamente sostenute nell’ambito dei<br />

progetti approvati. L’accesso al sistema informativo, avviene con apposita<br />

password, attraverso un collegamento via internet. Tale struttura di controlli è<br />

presente anche presso gli Organismi intermedi 90 .<br />

Con riferimento al livello professionale in possesso del personale che svolge<br />

tali controlli, l’amministrazione segnala che tutte le risorse ministeriali (le Autorità<br />

di gestione, Divisioni I, III e IV, e l’Autorità di pagamento, Divisione VI, oltre il<br />

personale dei Servizi dell’Ispettorato del lavoro) dispongono di pluriennale<br />

esperienza e di livello professionale adeguato (iscrizione nel Registro dei revisori<br />

contabili, appartenenza alle aree C e B), gli stessi, inoltre, contano, mediamente,<br />

un lungo periodo di permanenza nel settore (8/10 anni e più).<br />

88 Sistema denominato SIPRO.<br />

89 Vedi nota prot. 17/SEGR/0015892 del 30.05.2008 Ministero del lavoro.<br />

90 Sono Organismi intermedi della Direzione generale per le politiche per l’orientamento e la formazione<br />

– Autorità di gestione del Ministero del lavoro e previdenza sociale per l’Obiettivo 3: la Direzione<br />

generale del mercato del lavoro del Ministero del lavoro e previdenza sociale; la Direzione generale per il<br />

volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali del Ministero del lavoro e previdenza sociale; il<br />

Dipartimento pari opportunità della Presidenza del consiglio; il Dipartimento della funzione pubblica della<br />

Presidenza del consiglio. Sono Organismi intermedi della Direzione generale per le politiche per<br />

l’orientamento e la formazione – Autorità di gestione del Ministero del lavoro e politiche sociali per<br />

l’Obiettivo 1: la Direzione generale del mercato del lavoro del Ministero del lavoro e delle politiche<br />

sociali; la Direzione generale per gli italiani all’estero e politiche migratorie del Ministero degli Affari<br />

esteri; il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri (tratto da<br />

http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/<strong>Europa</strong>lavoro/SezioneOperatori/ProgrammazioneFSE20002006/Organis<br />

miIntermedi).<br />

78


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’organismo responsabile dei controlli di II livello nella programmazione<br />

2000-2006 sul PON “Azioni di sistema” Ob. 3 e sull’Iniziativa comunitaria EQUAL è<br />

costituito dalla Divisione VII della D.G. Politiche per l’orientamento e formazione. In<br />

tale attività sono impegnate stabilmente due unità individuate nel dirigente della<br />

Divisione, con sette anni di permanenza nel settore, ed un accertatore del lavoro,<br />

con quattro anni di esperienza. L’attività esecutiva è stata invece affidata ad una<br />

società esterna attraverso l’espletamento di una procedura di gara (pubblico<br />

incanto ex art. 6 comma 1 lett. a del d.lgs. 157/1995). La predetta società si avvale<br />

di 36 risorse di assistenza tecnica, di cui 8 consulenti esperti e 28 consulenti junior.<br />

Per il PON “Assistenza tecnica ed azioni di sistema” ATAS Ob. 1 i controlli di<br />

II livello sono svolti dall’Unità di verifica degli Investimenti Pubblici - UVER,<br />

struttura costituita presso il Dipartimento per le politiche di sviluppo del Ministero<br />

dello sviluppo economico.<br />

Relativamente alla periodicità dei controlli effettuati dalle strutture sopra<br />

indicate, l’Amministrazione segnala che per la Programmazione 1994-1999 i diversi<br />

tipi di controlli (ex ante, in itinere ed ex post) sono stati prevalentemente effettuati<br />

dai Servizi ispettivi ministeriali, visto che la decisione dell’Amministrazione,<br />

presupponeva il verbale di verifica amministrativo contabile, redatto dall’Ispettorato<br />

competente. Riguardo alla “decisione ministeriale” di definizione dei progetti a<br />

conclusione delle attività di controllo di I livello, premesse le modalità procedurali<br />

della circolare 32/90, l’Amministrazione ha comunicato 91 che su ogni singolo<br />

finanziamento, ciascuna Autorità di gestione sulla base dei risultati dei controlli<br />

svolti, ha assunto una decisione.<br />

L’Amministrazione ha emesso diverse determinazioni per ciascuna<br />

sovvenzione ammessa, ovvero una decisione per ogni ente attuatore, destinatario<br />

di finanziamento, assunta nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale e<br />

nell’osservanza delle procedure indicate dalla circolare n. 32/90 citata.<br />

Anche per la Programmazione 2000-2006 si sono adottate le stesse<br />

modalità, ma rilevano anche altre tipologie di controlli, come le relazioni sulle<br />

verifiche svolte presso Regioni/Province autonome da parte dell’Autorità di gestione<br />

per assicurare l’adeguatezza delle modalità di gestione e controllo in essere (i cui<br />

esiti sono stati oggetto di relazione); le check list di verifica della documentazione<br />

trimestrale nella rendicontazione trasmessa dagli Organismi intermedi (Regioni e<br />

dai soggetti attuatori se direttamente finanziati dall’Autorità di gestione); i verbali<br />

di verifica in itinere e i verbali amministrativo-contabili ex post, redatti dal<br />

personale della Regione/Provincia autonoma responsabile dei controlli effettuati o<br />

91 Vedi nota prot. 17/SEGR/0015892 del 30.05.2008 Ministero del lavoro.<br />

79


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sulla verifica dei rendiconti; i verbali delle Commissioni di indirizzo e verifica che<br />

sintetizzano gli esiti dell’analisi sull’avanzamento del progetto, presentata dagli<br />

aggiudicatari di gare d’appalto; i verbali dei Comitati incaricati dell’analisi strategica<br />

degli interventi rispetto alle finalità del PON e delle politiche comunitarie e nazionali<br />

di riferimento). Tutti i controlli di I livello svolti dalle varie strutture sono<br />

documentati.<br />

Nell’ambito del programma EQUAL l’Autorità di gestione (Divisione IV) invia<br />

con cadenza semestrale all’Autorità di pagamento (Divisione VI) una relazione sulle<br />

attività di controllo svolte. L’Autorità di pagamento predispone relazioni periodiche<br />

sui controlli effettuati, per ogni controllo elabora un resoconto contenente le<br />

risultanze delle verifiche, e trasmette agli interessati gli esiti delle verifiche<br />

effettuate.<br />

I controlli di I livello, (Programmazione 2000-2006), sono stati demandati<br />

alla Commissione di indirizzo e verifica per gli appalti pubblici dei servizi alle Regioni<br />

e Province autonome a seguito dei protocolli di intesa stipulati. L’Amministrazione<br />

segnala, inoltre, che una Commissione di valutazione 92 , interamente o parzialmente<br />

esterna è incaricata, prima dell’avvio dell’istruttoria del procedimento, della<br />

selezione delle istanza dei proponenti, valutazione finalizzata all’aggiudicazione<br />

della gara nei casi di appalto di servizi. Le procedure utilizzate per scegliere tali<br />

soggetti prevedono che nei controlli di I livello, la Commissione di indirizzo e<br />

verifica, incaricata di svolgere tale tipo di controlli per i progetti rientranti<br />

nell’acquisizione di beni e servizi, sia composta da almeno un membro esterno<br />

all’Amministrazione, mentre i membri interni debbono essere necessariamente<br />

diversi dal referente incaricato della gestione del progetto verificato. La<br />

Commissione è nominata con decreto direttoriale secondo i principi di trasparenza,<br />

buona amministrazione, terzietà.<br />

Sia per il PON “Azioni di sistema” Ob. 3 che per l’Iniziativa comunitaria<br />

“EQUAL”, a seguito dei controlli di II livello sono stati elaborati rapporti annuali.<br />

Emerge dal rapporto relativo all’anno 2006 (pag. 36) che una parte della spesa<br />

sostenuta dagli enti attuatori non è stata dichiarata ammissibile per incompletezza<br />

della documentazione giustificativa delle spese sostenute dagli enti, ma<br />

l’Amministrazione non ha fornito elementi in ordine ad eventuali controlli che<br />

abbiano consentito di rendere ammissibili le predette spese.<br />

92 Prima dell’avvio dell’istruttoria del procedimento, con decreto direttoriale secondo i principi di<br />

trasparenza, buona amministrazione e terzietà, è nominata la Commissione di valutazione composta da<br />

un numero dispari di membri.<br />

80


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’Amministrazione ha segnalato, nell’attività di erogazione del FSE,<br />

l’esistenza di fasi del procedimento amministrativo gestite da terzi, con riguardo sia<br />

ai controlli di I livello, sia a quelli di II livello.<br />

Ha riferito l’Amministrazione 93 che il controllo di II livello è stato effettuato a<br />

campione sulle annualità 2003-2005 sul 10% delle spese certificate, tenuto conto di<br />

quanto indicato dall’art. 10 del reg. 438/01 che prevede che le operazioni da<br />

controllare debbano rappresentare almeno il 5% della spesa totale ammissibile.<br />

Per quanto concerne l’Asse II del PON ATAS Ob. 1 l’importo complessivo<br />

verificato dai controllori di II livello, al 31.12.2006, è pari ad euro 18.739.356,27 e<br />

l’importo, invece, verificato al 31.12.2007 risulta essere pari ad euro<br />

23.615.688,67. I controlli hanno riguardato finora l’11,61% della spesa totale<br />

ammissibile dichiarata al 31.12.2007. Per tale PON, il Ministero dello sviluppo<br />

economico ha individuato per lo svolgimento delle verifiche di II livello l’UVER ufficio<br />

appartenente al Dipartimento per le politiche di sviluppo e preposto ad effettuare<br />

controlli sugli investimenti pubblici.<br />

L’Amministrazione ha fornito 94 ulteriori informazioni, in particolare per il<br />

PON Azioni di sistema Ob. 3, i controlli effettuati dall’inizio del periodo al<br />

31.12.2007, sono stati pari al 17,72% della spesa totale ammissibile (dichiarata al<br />

31.12.2006): la spesa verificata è stata quindi pari ad euro 50.932.053,62 e la<br />

percentuale di errore rilevato è stato pari allo 0,23%. Ha dichiarato di avere in<br />

corso i controlli relativi al campionamento effettuato sulla spesa certificata al<br />

31.12.2007, nonché le operazioni di follow up sulle controdeduzioni dell’Autorità di<br />

gestione e/o degli Organismi intermediari rispetto ai rilievi comunicati.<br />

Per l’Iniziativa comunitaria EQUAL, sulla spesa totale ammissibile dichiarata<br />

al 31.12.2006, i controlli hanno riguardato il 6,86%, percentuale corrispondente ad<br />

euro 33.831.947,36 di spesa verificata. I controlli campionari hanno fatto rilevare<br />

un tasso di errore pari allo 0,63%. Anche per tali fondi sono in corso i controlli<br />

relativi al campionamento effettuato sulla spesa certificata al 31.12.2007, nonché le<br />

operazioni di follow up sulle contro deduzioni dell’Autorità di gestione e/o degli<br />

Organismi intermedi rispetto ai rilievi comunicati ed il tasso il tasso di errore dovrà<br />

essere rivisto a seguito delle risultanze delle suddette operazioni di follow up 95 .<br />

93 Nel questionario inviato in data 06.07.2007.<br />

94 Vedi nota prot. 17/SEGR/0015892 del 30.05.2008 Ministero del lavoro.<br />

95 Per i dati EQUAL e del PON Ob. 3 si fa riferimento ai questionari art. 13 inviati al MEF RGS IGRUE in<br />

quanto dati più aggiornati. I rapporti di controllo previsti per luglio 2008 conterranno a loro volta i dati<br />

aggiornati a seguito delle operazioni di follow up, nonché i risultati dei controlli sul campione riferito alla<br />

spesa certificata al 31.12.2007.<br />

81


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La gestione delle irregolarità<br />

Nella programmazione 1994-1999 i casi di irregolarità accertati costituiscono<br />

oggetto di procedura di sospensione ex art. 24 reg. 2082/1993. Conformemente<br />

alle procedure di controllo adottate nell’ambito dei programmi FSE a titolarità del<br />

Ministero del lavoro – Divisione generale per l’orientamento e la formazione<br />

professionale dei lavoratori, le irregolarità-frodi sono segnalate attraverso la<br />

redazione della scheda OLAF in relazione alla procedura adottata da soggetti<br />

diversi:<br />

- ispettori del lavoro territorialmente competenti incaricati della verifica<br />

amministrativo-contabile a conclusione dell’intervento, Autorità di gestione ed<br />

Organismi intermedi per i progetti selezionati attraverso avviso pubblico e<br />

affidamento diretto assimilato ad avviso;<br />

- Autorità di gestione od Organismo intermedio responsabile dell’attuazione<br />

dell’intervento (eventualmente su segnalazione della Commissione di indirizzo e<br />

verifica) per i progetti affidati tramite appalto pubblico di servizi e affidamento<br />

diretto assimilato ad appalto;<br />

- dai controllori di II livello.<br />

Le irregolarità sono, altresì, accertate dai servizi competenti della Guardia di<br />

finanza nel corso delle proprie verifiche presso enti finanziati nell’ambito dei<br />

programmi FSE. Al fine di prevenire le irregolarità e le frodi sistematiche,<br />

l’Amministrazione ha comunicato che la competente Direzione generale adotta le<br />

seguenti misure:<br />

a) per i progetti di diretta gestione:<br />

- sulla base degli esiti delle analisi sulle irregolarità rilevate adegua le proprie<br />

procedure di gestione e controllo;<br />

- aggiorna le procedure di gestione e controllo adottate rispetto alle<br />

modifiche intervenute nella normativa di riferimento;<br />

b) nei confronti degli Organismi intermedi:<br />

- diffonde l’informazione in merito ad eventuali casi di irregolarità che<br />

possono interessare anche altre Amministrazioni, alle modifiche intervenute nella<br />

normativa di riferimento e su ogni altro elemento utile;<br />

- verifica, con cadenza periodica (di norma, annualmente), i sistemi di<br />

gestione e controllo adottati dagli Organismi intermedi attraverso l’esame delle<br />

relative piste di controllo. In base agli esiti di tali verifiche, registrati in specifiche<br />

check list, sono individuati i possibili ambiti di miglioramento/aggiornamento ed<br />

adottati gli opportuni adeguamenti. Sono, inoltre, raccolte le comunicazioni di<br />

irregolarità trasmesse dagli Organismi intermedi per il successivo inoltro<br />

82


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

all’Autorità di gestione titolare del programma e per l’invio delle relative schede<br />

OLAF al Dipartimento per le politiche comunitarie presso la Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri.<br />

L’Autorità di pagamento (Divisione VI) riceve l’elenco delle irregolarità<br />

dall’Autorità di gestione (Divisione I, III e IV), dagli Organismi intermedi e<br />

dall’Organismo preposto al controllo di II livello. Nel caso in cui le irregolarità siano<br />

oggetto di primo atto di accertamento amministrativo e presentino un livello<br />

significativo di incidenza tale da compromettere la regolare realizzazione<br />

dell’intervento, l’Autorità di pagamento sospende cautelativamente la certificazione<br />

delle operazioni oggetto di accertamento e valuta l’opportunità di procedere a<br />

verifiche presso il beneficiario del finanziamento.<br />

In caso di frodi o irregolarità accertate su alcune Misure ovvero su progetti<br />

rientranti su una certa Misura, l’Amministrazione segnala che l’Autorità di gestione<br />

provvede a: eliminare la spesa irregolare dalle spese dichiarate, predisponendo,<br />

eventuali provvedimenti di recupero; comunicare l’irregolarità, ove ne ricorrano i<br />

presupposti, attraverso la compilazione della scheda OLAF; valutare se l’irregolarità<br />

ha carattere isolato o sistematico adeguando, il proprio sistema di gestione e<br />

controllo; predisporre specifiche note informative indirizzate ai soggetti interessati<br />

(Organismi intermedi e beneficiari) ai fini del trattamento dell’irregolarità accertata<br />

e dell’adozione delle necessarie misure correttive. L’Amministrazione precisa che i<br />

controlli sono generalmente operati sul 100% della spesa, e che in caso di<br />

rilevazione di irregolarità non è solitamente necessario estenderne l’ambito.<br />

L’Amministrazione segnala, inoltre, che qualora per particolari tipologie di<br />

soggetti 96 siano svolti controlli in itinere a campione, in presenza di irregolarità si è<br />

provveduto ad estendere il campione delle spese verificate, fino al 100%.<br />

Per quel che concerne la gestione dei dati riguardanti le irregolarità, essi<br />

sono raccolti in un database informatico gestito dall’Autorità di gestione. Dal mese<br />

di gennaio 2007 la Divisione III è stata dotata di apposito strumento informatico di<br />

supporto alla gestione dei principali processi operati dalla Direzione inerenti al<br />

trattamento delle irregolarità. Tale strumento consente la rilevazione e la gestione<br />

delle informazioni e dei dati relativi ai progetti finanziati nell’ambito di programmi a<br />

titolarità del Ministero del lavoro – Direzione generale POF – Divisione III,<br />

interessati da segnalazioni di irregolarità ai sensi del reg. 1681/1994 e successive<br />

modifiche, da procedimenti giudiziari e/o procedure di recupero delle somme<br />

indebitamente pagate, nonché dalla predisposizione dell’analisi del rischio mediante<br />

l’aggregazione dei dati disponibili e l’estrazioni trimestrale degli stessi.<br />

96 Società in house.<br />

83


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Per le attività di competenza della Divisione I è in corso l’implementazione<br />

dell’applicazione informatica in adozione presso la Divisione III. Sulla gestione<br />

informatica delle irregolarità, l’Amministrazione ha precisato 97 che tale sistema<br />

(presso Divisione I e III), è accessibile dal personale interno secondo i permessi di<br />

ogni profilo di utenza, e nello specifico dai seguenti soggetti: in modalità di<br />

scrittura, dal referente della Divisone in materia di irregolarità, recuperi e<br />

contenziosi; in modalità di lettura dal Dirigente della Divisione, dal responsabile di<br />

Misura, dal referente incaricato della gestione del progetto, dal referente della<br />

Divisione per i controlli, dal responsabile della rendicontazione delle spese<br />

sostenute dall’Autorità di pagamento e dall’addetto al pagamento.<br />

Per quanto riguarda l’organizzazione dell’Ufficio, la Divisione III Autorità di<br />

gestione dell’Ob. 3 ha individuato al suo interno, un referente in materia di<br />

irregolarità, recuperi e contenziosi, incaricato degli adempimenti inerenti al<br />

trattamento delle irregolarità.<br />

In particolare, tale figura svolge i seguenti compiti:<br />

- supportare l’elaborazione/revisione della procedura riguardante la gestione dei<br />

casi di irregolarità, recupero e contenzioso;<br />

- adottare, in coordinamento con la funzione di gestione interessata, gli opportuni<br />

provvedimenti a fronte di carenze/irregolarità rilevate dalla funzione di controllo;<br />

- infornare la funzione rendicontazione e l’Autorità di pagamento in merito ad<br />

eventuali irregolarità emerse dai controlli di I livello che possono essere rilevanti<br />

ai fini della dichiarazione di spesa (es. recuperi);<br />

- registrare i casi di irregolarità nel sistema informativo gestionale dell’Autorità di<br />

gestione;<br />

- raccogliere e verificare le comunicazioni in merito alle irregolarità riscontrate<br />

trasmesse agli Organismi intermedi relativamente agli interventi di competenza,<br />

ai fini della notifica alla Commissione europea (artt. 28 e 30 ex reg. 1828/2006);<br />

- predisporre le comunicazioni alla Commissione europea di segnalazione delle<br />

irregolarità oggetto di un primo verbale amministrativo o giudiziario e sul seguito<br />

dato alle stesse (artt. 28 e 30 ex reg. 1828/2006);<br />

- effettuare, con cadenza trimestrale, l’analisi delle irregolarità accertate, la<br />

ricognizione dello stato dei recuperi e dei procedimenti giudiziari, mirate alla<br />

individuazione di eventuali errori sistemici e, conseguentemente, all’adozione di<br />

interventi migliorativi del sistema di gestione e controllo.<br />

Le Divisioni IV e VII invece non dispongono di una vera e propria banca dati<br />

informaticamente strutturata, laddove per la gestione ed il monitoraggio delle<br />

97 Vedi nota prot. 17/SEGR/0015892 del 30.05.2008.<br />

84


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

irregolarità si avvalgono di fogli excel, ad uso interno, in cui sono descritti i dati<br />

anagrafici e finanziari non solo dei progetti che presentano irregolarità comunitarie,<br />

ma anche quelli che presentano un qualche livello (es. verifica amministrativo<br />

contabile, controdeduzioni, etc.), di rischio di irregolarità.<br />

Il data base su fogli excel vuole infatti essere un ausilio nella prevenzione e<br />

nel monitoraggio delle irregolarità comunitarie, e vi accede solo il personale interno<br />

alla Divisione; vi figurano l’ente, la sua natura giuridica, la persona giuridica cui è<br />

imputato il comportamento irregolare, le persone giuridiche legate a quella<br />

imputata, le persone fisiche implicate, le circostanze dell’avvio della procedura<br />

giudiziaria e/o amministrativa, la tipologia di sanzione, la normativa nazionale e<br />

comunitaria violata e la specificazione dei dati finanziari e delle somme che devono<br />

essere eventualmente recuperate.<br />

Il data base, negli aspetti procedurali/amministrativi e finanziari, è<br />

aggiornato sia sulla base del lavoro gestionale che delle comunicazioni ricevute<br />

dalle Direzioni provinciali del lavoro coinvolte e/o dalle autorità giudiziarie<br />

competenti, che trasmettono inoltre le informazioni necessarie per procedere alla<br />

chiusura del caso. La Divisione VII, inoltre, raccoglie ed assembla i dati e le<br />

informazioni relativi alle irregolarità per tutta la Direzione generale ed inoltra le<br />

schede OLAF pervenute alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per<br />

le politiche comunitarie - Ufficio antifrode.<br />

L’Amministrazione ha segnalato che non vi sono altri database da cui<br />

acquisire informazioni per l’attività di controllo e verifica delle irregolarità. E’ altresì<br />

presente un registro informatizzato dei recuperi ed apposito libro contabile<br />

informatizzato nel quale, sulla base delle comunicazioni effettuate dalle Autorità di<br />

gestione e dagli Organismi intermedi, vengono registrate tutte le informazioni<br />

necessarie all’adempimento di quanto statuito dall’art. 8 reg. 438/2001.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

Con riferimento alle strutture organizzative preposte al monitoraggio dei<br />

recuperi, si individuano:<br />

recuperate;<br />

1) la Divisione VI competente per l’attivazione dei recuperi;<br />

2) la Divisione I che conferma l’effettiva acquisizione delle somme<br />

3) la Divisione gestionale che avvia il procedimento di recupero nei confronti<br />

del beneficiario/soggetto attuatore delle somme indebitamente versate e, nei casi<br />

pertinenti, attiva la Divisione VI ai fini del recupero forzoso.<br />

85


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’Amministrazione ha comunicato che il tempo intercorrente tra<br />

l’individuazione dell’irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero è<br />

superiore ai sei mesi e che i tempi medi di recupero delle somme oggetto di frode<br />

vanno fino a un massimo di due anni. In ordine alle misure rivolte all’attuazione<br />

dell’art. 1, c. 1218, della legge finanziaria per il 2007, la Direzione generale per le<br />

politiche per l’orientamento e la formazione adotta ogni strumento per l’esercizio<br />

del diritto di rivalsa 98 .<br />

Nel caso in cui l’obbligato sia un ente territoriale, gli importi dovuti a titolo di<br />

rivalsa sono stabiliti con decreto del Ministero dell’economia e finanze, entro tre<br />

mesi dalla notifica della sentenza esecutiva di condanna della Repubblica italiana.<br />

Per tutti gli enti e gli organismi pubblici, diversi dagli enti territoriali assoggettati al<br />

sistema di tesoreria unica, il diritto di rivalsa è esercitato, mediante prelevamento<br />

diretto, sulle contabilità speciali obbligatorie istituite presso le sezioni di Tesoreria<br />

provinciale dello Stato. In tutti gli altri casi, detto diritto è esercitato attraverso le<br />

vie ordinarie. Talvolta, secondo i regolamenti comunitari relativi alle due<br />

programmazioni, ai fini dei recuperi sono state operate compensazioni.<br />

Per quel che concerne gli obblighi dei soggetti gestori in tema di garanzie<br />

finanziarie rispetto ai contributi percepiti, l’Amministrazione segnala che sono<br />

previsti:<br />

- la cauzione provvisoria in fase di selezione degli appalti di servizi, laddove<br />

conformemente alle disposizioni del modello di capitolato d’oneri, il soggetto<br />

proponente è tenuto a costituire un deposito cauzionale provvisorio, anche<br />

mediante fideiussione bancaria, normalmente pari al 2% del valore messo a<br />

bando. Tale cauzione copre il periodo di validità dell’offerta presentata (minimo<br />

180 giorni) come garanzia dell’esatto e puntuale adempimento di tutte le<br />

obbligazioni contenute nell’offerta;<br />

- l’applicazione di penali per l’inadempimento nella fase di attuazione<br />

dell’intervento finanziato. Secondo quanto disposto dal contratto stipulato dalle<br />

parti, l’Amministrazione ha la facoltà di applicare una penale in caso di ritardo<br />

nella consegna dei prodotti o svolgimento delle attività rispetto ai termini previsti<br />

o in caso di consegna di prodotti e l’espletamento di attività non corrispondenti a<br />

98 Il diritto di rivalsa è previsto per: porre tempestivamente rimedio alle violazioni di cui agli artt. 226 e<br />

seguenti del Trattato istitutivo della Comunità europea, nonché dare esecuzione agli obblighi derivanti<br />

dalle sentenze rese dalla Corte di giustizia delle comunità europee, ai sensi dell’art. 228, par. 1, del<br />

citato Trattato; rivalersi sui soggetti responsabili di dette violazioni degli oneri finanziari derivanti dalle<br />

sentenze di condanna rese dalla Corte di giustizia delle Comunità europee ai sensi dell’art. 228,<br />

paragrafo 2, del Trattato istitutivo; rivalersi sulle Regioni, sulle Province autonome, sugli enti territoriali,<br />

sugli altri enti pubblici e sui soggetti equiparati responsabili di violazioni delle disposizioni internazionali<br />

in materia di tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali degli oneri finanziari sostenuti per<br />

dare esecuzione alle sentenze di condanna rese dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nei confronti<br />

dello Stato in conseguenza delle suddette violazioni.<br />

86


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

quanto previsto o comunque inadeguati allo scopo. Inoltre ai sensi dell’art. 1328<br />

c.c. l’Amministrazione si riserva di richiedere il maggior danno nonché la<br />

risoluzione di diritto del contratto nell’ipotesi di grave e/o reiterato<br />

inadempimento.<br />

In ordine alle fideiussioni, esse sono richieste in tutti i bandi che si<br />

riferiscono al FSE e corrispondono al 10% del valore contrattuale nella fase di<br />

esecuzione del contratto, a fronte di acconti per anticipazioni equivalenti al 45% 99 e<br />

al 75% 100 del costo complessivo del progetto per quel che concerne la<br />

programmazione 1994-1999 e pari rispettivamente al 45% 101 e al 70% 102 del costo<br />

complessivo del progetto per la programmazione 2000-2006.<br />

Per quanto concerne le percentuali di copertura delle polizze fideiussorie,<br />

l’Amministrazione ha comunicato 103 che è necessario distinguere in base alla<br />

procedura di selezione utilizzata. Nel caso dei PON e delle Iniziative comunitarie<br />

ADAPT e Occupazione, laddove vi siano stati avvisi di chiamata dei progetti, per la<br />

programmazione 1994-1999 le polizze hanno garantito completamente le somme<br />

erogate a titolo di primo e secondo anticipo e le garanzie sono state di norma<br />

richieste negli avvisi stessi.<br />

Per la Programmazione 2000-2006 dei PON, nel caso di concessioni a<br />

seguito di avvisi di chiamate, l’ente, dopo aver ricevuto un anticipo pari al 7%<br />

dell’importo impegnato, ai fini del rimborso delle spese sostenute, ha presentato<br />

con periodicità trimestrale ed entro i termini previsti dall’atto di concessione, la<br />

dichiarazione di spesa, con allegato l’elenco dei giustificativi delle spese sostenute<br />

(inserite in SIPRO), con i relativi documenti, nonché le polizze fideiussorie emesse a<br />

garanzia del pagamento richiesto, suddivise per FSE e Fondo di rotazione, secondo<br />

uno schema fornito dal Ministero stesso 104 .<br />

Viceversa nel caso di progetti selezionati tramite gara di appalto,<br />

l’ammontare della copertura è quella prevista a titolo di cauzione, normalmente pari<br />

99 Dato indicato nella convenzione (atto di concessione del contributo) stipulata dal Ministero con il<br />

contraente (Ente) in data 03.04.1997, inviata dal Ministero del lavoro con nota prot. 17/SGR/0019231<br />

del 06.07.2007.<br />

100 Dato indicato nelle convenzioni (atto di concessione del contributo) stipulate dal Ministero con il<br />

contraente (Ente)rispettivamente in data 05.10.1998 e 09.10.1998, inviata dal Ministero del lavoro con<br />

nota prot. 17/SGR/0019231 del 06.07.2007.<br />

101 Dato indicato nella convenzione (atto di concessione del contributo) stipulata dal Ministero con il<br />

contraente (Ente, ATS, ATI e mandatario) in data 29.07.2002, inviata dal Ministero del lavoro con nota<br />

prot. 17/SGR/0019231 del 06.07.2007.<br />

102 Dato indicato nella convenzione (atto di concessione del contributo) stipulata dal Ministero con il<br />

contraente (Ente, ATS, ATI e mandatario) in data 29.05.2002, inviata dal Ministero del lavoro con nota<br />

prot. 17/SGR/0019231 del 06.07.2007.<br />

103 Vedi nota prot. 17/SEGR/0015892 del 30.05.2008.<br />

104 In alternativa l’ente poteva presentare dall’inizio dell’attività un’unica polizza fideiussoria per ciascun<br />

Fondo fino ad una copertura del 93% degli importi impegnati, misura massima per la richiesta di<br />

rimborso delle spese sostenute, a fronte di un saldo uguale o superiore all’anticipo erogato da liquidare a<br />

seguito della verifica amministrativo contabile da parte della Direzione provinciale del lavoro competente<br />

al termine dell’intervento, che determinava il riconoscimento definitivo delle spese sostenute. A seguito<br />

di tale verifica era disposto il saldo del progetto.<br />

87


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

al 10% del valore contrattuale a fronte di un acconto pari di norma, al 10%<br />

dell’intera sovvenzione. Gli altri pagamenti avvengono in corrispondenza degli stati<br />

di avanzamento lavori e rappresentano rimborsi di spese sostenute.<br />

Lo svincolo della polizza fideiussoria (cauzione) avviene dopo la verifica del<br />

verbale della Commissione di indirizzo che convalida l’ultimo stato di avanzamento<br />

lavori, nonché dopo la verifica della decisione finale relativa allo specifico<br />

finanziamento.<br />

Nell’ambito dell’Iniziativa comunitaria EQUAL la garanzia fideiussoria copre<br />

l’importo da erogare a titolo di anticipo, pari al 7% del finanziamento concesso; le<br />

richieste di pagamento successive avvengono a titolo di rimborso di spese<br />

effettivamente sostenute e le polizze coprono quindi gli importi corrispondenti ai<br />

pagamenti intermedi oppure, in taluni casi, all’intero finanziamento concesso.<br />

La garanzie cessa ogni effetto 24 mesi dopo la chiusura delle attività.<br />

L’Amministrazione segnala che già i bandi del periodo 1994-1999, in analogia con lo<br />

schema di garanzia fideiussoria allegato al decreto del Ministro del tesoro del 22<br />

aprile 1997 e secondo il decreto 122 del 9 maggio 1997 del Dirigente generale<br />

dell’Ufficio centrale OFPL (attuale Direzione generale), prevedevano la durata della<br />

garanzia fino ad un anno dal termine delle attività finanziate con proroga<br />

semestrale automatica per non più di due successivi rinnovi salvo eventuale<br />

svincolo anticipato.<br />

I soggetti deputati a prestare la detta garanzia sono le banche, le imprese di<br />

assicurazioni indicate dalla legge n. 348 del 10 giugno 1982, gli intermediari<br />

finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del d.lgs. 385 del 1 settembre<br />

1993.<br />

Per svincolare la polizza fideiussoria l’Amministrazione indirizza una nota<br />

all’Ente ed alla banca e/o assicurazione con cui, a seguito degli esiti positivi dei<br />

controlli effettuati, si procede alla restituzione della garanzia in originale. Per<br />

procedere allo svincolo della polizza fideiussoria la Divisione di gestione, in quanto<br />

responsabile, provvede ad una serie di adempimenti:<br />

- verifica la decisione finale relativa allo specifico finanziamento ed, in caso di<br />

restituzione, solo dopo aver accertato l’effettiva acquisizione delle somme<br />

dovute, restituisce al destinatario del finanziamento la garanzia; diversamente<br />

trattiene/chiede rinnovo della garanzia fino al momento di effettiva acquisizione<br />

degli importi dovuti in restituzione;<br />

- verifica il verbale della Commissione di indirizzo e verifica che convalida l’ultimo<br />

SAL per i progetti selezionati tramite gara di appalto o affidamento diretto<br />

assimilato ad appalto;<br />

88


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

- verifica le note di liquidazione, le polizze ed eventuali contabilità bancarie.<br />

Al fine di verificare la permanenza nel corso del tempo della polizza<br />

fideiussoria, le Divisioni interessate effettuano due tipologie di controlli che si<br />

indirizzano, da un lato sui soggetti (banche, assicurazioni, intermediari finanziari)<br />

che prestano la garanzia in particolare laddove si è venuti a conoscenza del<br />

fallimento degli stessi; dall’altro periodicamente sulla validità temporale della<br />

garanzia fideiussoria agli atti per assicurarsi della sua permanenza.<br />

Nel caso di approssimarsi della scadenza, se non è stato definito il<br />

finanziamento oppure se non è stata ancora effettuata la restituzione richiesta, è<br />

chiesto entro il termine prefissato il rinnovo della garanzia ed, in mancanza di<br />

quest’ultimo, a titolo cautelativo, si procede all’apertura del sinistro.<br />

L’Amministrazione ha comunicato che, per la programmazione 1994-1999, la<br />

Divisione VI che si occupa del contenzioso ha effettuato 54 escussioni di garanzia<br />

fideiussoria, di cui 34 si riferiscono ad importi recuperati e 20 sono relative ad<br />

importi oggetto di contenzioso, attualmente in corso. Al 30.06.2007 gli importi<br />

complessivi recuperati tramite garanzia sono stati di euro 1.160.541,82 per il FSE<br />

ed euro 894.424,15 per il Fondo di rotazione.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

I casi di irregolarità e frodi comunicate al Dipartimento per le politiche<br />

comunitarie, ai sensi del reg. 1681/1994 e successive modifiche ed integrazioni,<br />

negli anni 2003-2007 sono stati 23 per un importo complessivo da recuperare di<br />

euro 6.686.040,51 105 .<br />

L’incidenza percentuale degli importi da recuperare nelle diverse annualità,<br />

segnala nel 2007 la consistenza più elevata (euro 2.423.850,00) con il 36,25%<br />

degli importi complessivi (vedi grafico seguente e prospetto 5).<br />

105 Solo in un caso (IT/05/052/FS/0) la scoperta dell’irregolarità, è avvenuta prima del pagamento di un<br />

qualunque importo. Si segnala, altresì, che il caso è indicato nel prospetto 5 poiché, pur se da<br />

considerarsi chiuso, non è stato eliminato dalla Banca dati del Dipartimento delle politiche comunitarie.<br />

89


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Ministero del lavoro - andamento degli importi delle irregolarità<br />

da recuperare per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2007<br />

36,25<br />

2006<br />

5,32<br />

90<br />

2005<br />

26,45<br />

2003<br />

27,22<br />

2004<br />

4,76


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 5 - Frodi ed irregolarità al 31.12.2007 (euro)<br />

Frodi ed irregolarità Ministero del lavoro al 31.12.2007<br />

Casi<br />

Quota<br />

Comunitari<br />

a<br />

Quota<br />

Nazionale<br />

91<br />

Importo<br />

totale<br />

recuperato<br />

Importo<br />

totale da<br />

recuperare<br />

Importo della<br />

spesa<br />

sospeso<br />

Programmazio<br />

IT/05/009/FS/<br />

0<br />

145.773,34 25.668,54 0,00 171.441,87 0,00<br />

ne 1988-1993 IT/05/134/FS/<br />

0 29.088,65 35.552,79<br />

0,00 64.641,45 0,00<br />

Totale<br />

1988-1993<br />

2 174.861,99 61.221,33 0,00 236.083,32 0,00<br />

IT/03/038/FS/<br />

0<br />

697.217,00<br />

743.698,00<br />

0,00 1.440.915,00 0,00<br />

IT/03/040/FS/<br />

0<br />

378.904,67 0,00 0,00 378.904,67 0,00<br />

IT/05/051/FS/<br />

0<br />

19.170,47 8.215,92 0,00 27.386,38 0,00<br />

IT/05/052/FS/<br />

134.820,96 57.747,14 0,00 192.568,10 0,00<br />

0 106<br />

IT/07/055/FS/<br />

0<br />

71.013,00 71.013,00 0,00 142.026,00 0,00<br />

IT/04/060/FS/<br />

0<br />

68.739,00<br />

84.013,64<br />

0,00 152.752,64 0,00<br />

Programmazio IT/05/061/FS/<br />

ne 1994-1999 0<br />

17.140,03<br />

17.308,68<br />

0,00 34.448,71 0,00<br />

IT/04/067/FS/<br />

0<br />

27.081,14<br />

33.099,17<br />

0,00 60.180,31 0,00<br />

IT/05/047/FS/<br />

0<br />

101.293,68<br />

101.293,68<br />

0,00 225.097,07 0,00<br />

IT/05/121/FS/<br />

0<br />

203.400,00<br />

248.599,00<br />

0,00 451.999,00 0,00<br />

IT/05/122/FS/<br />

0<br />

165.650,00<br />

202.461,00<br />

0,00 368.111,00 0,00<br />

IT/05/123/FS/<br />

0<br />

78.711,00<br />

153.925,00<br />

0,00 232.636,00 0,00<br />

IT/06/036/FS/<br />

0<br />

118.732,73<br />

145.117,78<br />

0,00 263.850,51 0,00<br />

Totale<br />

1994-1999<br />

13<br />

IT/06/043/FS/<br />

2.081.873,<br />

68<br />

1.866.492,<br />

01<br />

0,00 3.970.875,39 0,00<br />

1<br />

IT/04/046/FS/<br />

45.972,00 75.973,00 0,00 91.945,00 0,00<br />

0 22.428,65 27.412,79 0,00 49.841,44 0,00<br />

IT/04/114/FS/<br />

1 19.634,78 23.998,06 1.956,57<br />

43.632,84 0,00<br />

Programmazio<br />

IT/04/115/FS/<br />

1 5.327,33 6.511,18 2.662,59<br />

11.838,52 0,00<br />

ne 2000-2006 IT/07/119/FS/<br />

1 92.936,00 113.589,00 0,00 206.525,00<br />

0,00<br />

IT/07/120/FS/<br />

1 94.931,00 94.931,00 0,00 199.324,00<br />

0,00<br />

IT/07/132/FS/<br />

0<br />

2.191.560,0<br />

0<br />

939.240,00 0,00 0,00 0,00<br />

IT/07/204/FS/<br />

1<br />

844.189,00 1.031.786,0<br />

0<br />

0,00 1.875.975,00 0,00<br />

Totale<br />

2000-2006<br />

8<br />

3.316.978,<br />

76<br />

2.313.441,<br />

03<br />

4.619,16 2.479.081,80 0,00<br />

Totale<br />

23<br />

5.573.714,<br />

43<br />

4.241.154,<br />

37<br />

4.619,16 6.686.040,51 0,00<br />

106 Vedi nota precedente.<br />

Elaborazione su dati Ministero del lavoro e Dipartimento per le politiche comunitarie


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Dei casi segnalati, due hanno avuto ad oggetto la Programmazione 1988-<br />

1993 (Ob. 3 e Ob. 4), tredici, hanno avuto ad oggetto la Programmazione 1994-<br />

1999, di cui cinque casi l’Ob. 3, 4 PIC (n. 3 URBAN, n. 1 ADAPT) e 4 programmi di<br />

intervento (n. 1 Gioventù per l’<strong>Europa</strong>”, n. 2 NOW, n. 1 INTEGRA). Le fattispecie<br />

della Programmazione 2000-2006, sono state otto, di cui 1 relativa all’Ob. 1, sette<br />

a casi dell’Ob. 3 ed 1 relativa al PIC EQUAL.<br />

Molte delle irregolarità sono state accertate in seguito a indagini di polizia<br />

giudiziaria o fiscali da parte della guardia di Finanza e solo in minima parte, a cura<br />

della Direzione provinciale del lavoro, durante le verifiche amministrative contabili.<br />

Esse hanno riguardato diverse tipologie che vanno dai documenti<br />

giustificativi mancanti, o falsi relativi a spese non inerenti all’azione, o mai<br />

sostenute o sostenute per importi di gran lunga inferiore, o attraverso l’utilizzo di<br />

documenti fittizi, la corresponsione di diaria oraria in assenza di effettiva presenza,<br />

la contabilizzazione delle attrezzature a noleggio per importi superiori a quelli di<br />

acquisto dei relativi beni, la mancata ed incompleta documentazione relativa al<br />

costo, la certificazioni di costi non avvenuti, irregolare tenuta dei registri di<br />

presenza, l’inosservanza dei termini; l’infrazione alle norme sull’aggiudicazione degli<br />

appalti pubblici, la realizzazione incompleta dell’azione, nonché la realizzazione non<br />

conforme dell’azione.<br />

In particolare, la prassi seguita per commettere le irregolarità ha evidenziato<br />

impegni assunti dopo i termini previsti dalla disciplina comunitaria; la<br />

rendicontazione per spese non riconducibili alle attività del progetto approvato e, in<br />

alcuni casi, superiore rispetto alle attività realizzate; domande contenenti dati falsi<br />

o non veri e documenti giustificativi incompleti, mancato svolgimento dei corsi a<br />

distanza da parte degli utenti e falsa dichiarazione dell’ente erogatore o nella<br />

mancata assunzione da parte del soggetto beneficiario quando la proposta<br />

formativa aveva ottenuto il finanziamento proprio in virtù di tale finalità di impiego;<br />

la sussistenza di documenti commerciali falsificati e di contabilità non corretta. In<br />

alcuni casi l’irregolarità, è stata perpetrata con lo specifico scopo di rendicontare<br />

un’entità di spesa notevolmente superiore a quella effettivamente sostenuta per<br />

l’esecuzione del corso di formazione tramite l’utilizzo di fatture per operazioni<br />

inesistenti emesse da organismi no profit che avrebbero dovuto certificare spese<br />

per prestazioni specialistiche di docenza/tutoraggio e collaborazione ausiliaria<br />

notevolmente superiori rispetto a quelle effettive.<br />

Medesima procedura è stata utilizzata per certificare spese per l’acquisto e il<br />

noleggio di attrezzature informatiche; in altri corsi di formazione sono stati<br />

rendicontati costi fittizi e/o maggiorati, mediante l’utilizzo di fatture per operazioni<br />

92


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

inesistenti, prodotte da enti o imprese associate alla società attuatrice, nonché<br />

indebitamente percepiti per funzioni di docente mai prestate, così come dichiarato<br />

da vari frequentatori; la rendicontazione di spese varie, indicate su fatture e<br />

ricevute fiscali afferenti la ristorazione, non adeguatamente documentate per<br />

identificare i beneficiari di tali prestazioni; l’irregolare tenuta del registro “presenza<br />

allievi” che ha consentito l’apposizione di firme “a posteriori e/o apocrife”; la<br />

sottoscrizione di autocertificazioni false; l’utilizzo di una fattura per operazioni<br />

inesistenti; falsificazione di timbri e sigle sui registri obbligatori previsti dalla<br />

normativa vigente in termini di gestione e rendicontazione, sono state rendicontate<br />

spese la cui documentazione giustificativa non è stata annotata in contabilità, non è<br />

stata annotata né sul libro giornale, né sul libro degli inventari; la redazione, da<br />

parte delle commissioni esaminatrici, di verbali riportanti dati non veritieri;<br />

l’alterazione di numerose domande di ammissione ai corsi; l’ammissione agli esami<br />

finali di alcuni allievi che non ne avevano diritto; l’utilizzo di fatture per operazioni<br />

inesistenti; vendita di un progetto di formazione a prezzo inferiore rispetto a quello<br />

rendicontato ed a quello stimato.<br />

L’organismo di controllo ha, in alcuni casi, incontrato notevoli difficoltà nel<br />

reperire il rappresentante legale dell’ente e nell’avere in generale contatti con l’ente<br />

perché irrintracciabile.<br />

Nella maggior parte dei casi vanno segnalati forti ritardi fra l’individuazione<br />

delle irregolarità, gli accertamenti ispettivi e la relativa comunicazione ai sensi del<br />

reg. 1681/94. Tale ritardo ha inciso negativamente sulla possibilità di soddisfazione<br />

del credito, anche perché, in molti casi, l’ente, costituito unicamente per lo<br />

svolgimento dei corsi di formazione, aveva cessato la propria attività ancora prima<br />

della scoperta delle irregolarità (casi 122-123 del 2005), seppure l’Amministrazione<br />

abbia predisposto provvedimenti di revoca e ingiunzioni coattive ed iscrizioni al<br />

ruolo esattoriale spesso soggette a contenziosi.<br />

In un caso (IT/05/009/FS/0) si è avuto un recupero avvenuto tramite<br />

compensazione, mentre nel caso (IT/03/038/FS/0) la Divisione IV ha adottato, in<br />

data 23.12.2004, decreto n. 350/IV/2004 di revoca del finanziamento. Sulla base<br />

dell’ingiunzione notificata e non sospesa dal Tribunale di Roma, presso cui pende<br />

giudizio di opposizione (attualmente in corso), sono stati resi esecutivi in data<br />

16.06.2006 i ruoli per la riscossione esattoriale. In un caso (IT/05/121/FS/0) è<br />

stato emesso provvedimento di ingiunzione nei confronti della società assicuratrice<br />

garante a cui la società ha proposto opposizione (18.04.2007).<br />

L’Amministrazione ha comunicato che in molti casi sono pendenti ricorsi<br />

davanti al giudice amministrativo avverso i provvedimenti di sospensione. Si<br />

93


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

segnala, altresì, che per il caso (IT/06/041/FS/0) che non è presente nella banca<br />

dati del Dipartimento per le politiche comunitarie alla data del 31.12.2007, perché<br />

definito 107 dalla Commissione nel febbraio 2008, si è nella fase istruttoria del<br />

procedimento instaurato presso la Corte dei conti, Procura regionale della Regione<br />

Lazio.<br />

Un particolare cenno meritano i casi di irregolarità per il PIC URBAN 108 .<br />

Il Ministero del lavoro ha comunicato, recentemente, con nota prot.<br />

17/IV/0014259/08.03.04 del 15.05.2008, Sottoprogramma 7 di Bari (IT/05/51/FS),<br />

che è pendente dinanzi al TAR Puglia un contenzioso tra la Direzione provinciale del<br />

lavoro di Bari ed altro soggetto per l’annullamento dei provvedimenti di<br />

decurtazione e di non corresponsione delle spese riconosciute dalla Direzione<br />

provinciale del lavoro di Bari in sede di verifica finale. Il ricorso, allo stato attuale, è<br />

pendente ancora indiscusso presso il TAR Puglia è non è stato dichiarato perento.<br />

Sullo stesso sottoprogramma è pendente, inoltre, presso la Corte d’appello di Bari<br />

un contenzioso tra il Comune di Bari e altro soggetto attuatore avente ad oggetto la<br />

risoluzione del contratto di appalto con relativa richiesta dell’Amministrazione<br />

comunale di risarcimento danni, per l’impugnazione della sentenza di primo grado<br />

del 16.05.2006 di condanna del soggetto attuatore a pagare , a titolo di<br />

risarcimento danni, all’Amministrazione comunale la somma di euro 71.968,30. Per<br />

tale procedimento è stata fissata ulteriore udienza in data 11.02.2011. E’ da<br />

segnalare, inoltre, che il soggetto attuare ha dichiarato fallimento ed è pendente<br />

anche dinanzi al Tribunale civile di Bari, sezione fallimentare, l’opposizione<br />

dell’Amministrazione comunale allo stato passivo per mancata accettazione<br />

dell’istanza di ammissione.<br />

Per il caso (IT/05/52/FS) PIC URBAN di Reggio Calabria programmazione<br />

1994-1999, l’Amministrazione ha comunicato che la Commissione europea in data<br />

03.05.2005, ha disimpegnato l’intero importo dell’operazione a causa del mancato<br />

rispetto del termine perentorio di trasmissione della domanda di saldo. In tale<br />

ambito, in sede di verifica amministrativo-contabile da parte dell'Ispettorato del<br />

lavoro di Reggio Calabria è stata riscontrata un'irregolarità per la quale il soggetto<br />

attuatore si è sempre rifiutato di esibire gli originali documenti giustificativi di spesa<br />

inviandoli, invece, semplicemente in copia conforme 109 . Alla luce delle<br />

considerazioni svolte e delle risultanze derivanti dalla banca dati del Dipartimento<br />

107<br />

Per tale ragione non è stato riportato nel prospetto 5.<br />

108<br />

Si rammenta che il menzionato Programma comunitario era inserito nella Programmazione 1994-<br />

1999.<br />

109<br />

L’Amministrazione comunale ha posto un quesito al Ministero del lavoro in merito al riconoscimento<br />

delle spese suddette ed il Ministero ha giudicato insufficiente, per giustificare le spese, la<br />

documentazione esibita in copia conforme.<br />

94


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

per le politiche comunitarie, per il caso 52 sussiste una somma da recuperare pari<br />

ad euro 192.568,10.<br />

Per il caso (IT/05/61/FS) PIC URBAN di Cagliari, Misura 1, Lotto 2- tirocini<br />

formativi, l’Amministrazione ha comunicato che è pendente presso il TAR Sardegna<br />

un contenzioso tra il Comune di Cagliari ed altro soggetto per l’annullamento del<br />

provvedimento con cui, in sede di verifica finale, sono state decurtate e non<br />

corrisposte alcune spese ritenute inammissibili. In ordine al caso l’Amministrazione<br />

ha, inoltre, evidenziato di aver richiesto aggiornamenti successivi alla favorevole<br />

ordinanza n. 21 del 05.05.2004 di rigetto del ricorso.<br />

Considerazioni conclusive<br />

In via conclusiva è necessario formulare alcune considerazioni. La complessa<br />

articolazione delle azioni e la molteplicità dei soggetti coinvolti nella realizzazione<br />

degli interventi previsti, hanno influenzato l’organizzazione ponendo l’accento,<br />

anche del valutatore, sull’esigenza di forme più strutturate di coordinamento fra<br />

l’Autorità di gestione e le Autorità di controllo.<br />

Le modalità organizzative delle strutture, in particolare di quelle di controllo<br />

sia di I che di II livello, a causa di carenze strutturali, hanno privilegiato la<br />

copertura di funzioni dell’Amministrazione con risorse esterne senza un concreto<br />

rafforzamento delle competenze interne. Ciò si evidenzia, in modo inequivoco con<br />

riguardo alla Programmazione 2000-2006, in particolare, per le funzioni di controllo,<br />

molto esiguo è, infatti, il contingente di personale interno assegnato alle funzioni di<br />

controllo di II livello (2 unità), a fronte dei 36 addetti della struttura esterna di<br />

supporto convenzionata per l’Assistenza tecnica, ciò ha assegnato un peso<br />

preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna.<br />

Quanto al primo profilo, infatti, il controllo finanziario sui rendiconti è stato<br />

effettuato, attraverso forme di autocontrollo, da parte dei beneficiari finali, i quali<br />

hanno controllato l’ammissibilità delle spese e la correttezza della procedura della<br />

domanda di rimborso. Ma su tale modalità si sollevano dubbi circa l’affidabilità e<br />

l’attendibilità delle risultanze restando in ombra l’obiettività delle operazioni di<br />

controllo indispensabile per una corretta gestione contabile delle attività.<br />

I menzionati profili hanno senz’altro influito sulla gestione (molte sono state<br />

le spese che per carenza di documentazione non sono state dichiarate ammissibili)<br />

e sulle irregolarità riscontrate, alcune delle quali di particolare gravità.<br />

L’Amministrazione, nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong>, ha precisato che, con<br />

riguardo al controllo di II livello, sono stati posti in essere una serie di controlli in<br />

loco da parte di una società esterna e che la predetta società “è un mero esecutore<br />

95


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

professionalmente di rilievo di direttive” che sono impartite dall’Amministrazione,<br />

peraltro in una materia estremamente regolamentata che non lascia spazi di<br />

discrezionalità. Riguardo al PON 2000-2006 e all’Iniziativa comunitaria, la<br />

situazione si presentava particolarmente complessa, poiché si trattava di verificare<br />

non solo i sistemi di gestione e controllo dell’Amministrazione centrale e dei<br />

numerosi Organismi intermedi centrali, ma quelli di tutte le Regioni, cioè 22 sistemi<br />

di gestione e controllo, attività che si aggiunge alle verifiche in loco per i relativi<br />

progetti. Il Ministero non aveva le strutture interne per affrontare un tale gravoso<br />

impegno. La scelta strategica dell’esternalizzazione è riconducibile a tali motivi. In<br />

merito alle auto-certificazioni l’Amministrazione ha sottolineato che tale modalità<br />

era abituale nella Programmazione 1994-1999, mentre invece ha avuto meno<br />

rilievo nella Programmazione 2000-2006. Sempre più spesso l’auto-certificazione è<br />

stata accompagnata da una serie di documenti e, prima di effettuare i pagamenti,<br />

su di essi sono stati effettuati controllo di I livello. Pertanto, sotto il profilo<br />

documentale i controlli sono sempre stati effettuati sul 100% dei pagamenti. Il<br />

tasso di errore nei controlli di II livello si è rivelato molto basso e pure in presenza<br />

di fatti patologici ne è stata sottolineata la limitata incidenza. Peraltro varie audit da<br />

parte della Commissione hanno dato atto che il sistema di gestione e di controllo di<br />

I e di II livello sui Fondi comunitari può rivelarsi affidabile e positivo.<br />

Alla luce delle considerazioni dell’Amministrazione pur ritenendo difficile un<br />

ripensamento sulla necessità di una maggiore internalizzazione delle funzioni, in<br />

particolare di quelle di controllo, che allo stato attuale si sono rivelate inadeguate,<br />

sia quantitativamente che qualitativamente, in rapporto alla spesa certificata, va<br />

invece necessariamente indirizzata all’Amministrazione specifica raccomandazione<br />

volta a definire in modo chiaro il ruolo del soggetto esterno attraverso la<br />

predeterminazione di direttive e di criteri oggettivi evitando di attribuire un peso<br />

preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna e assegnando al<br />

soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la diretta responsabilità del<br />

processo avviato.<br />

Inoltre In merito all’applicazione del reg. 1681/1994, vanno segnalati forti<br />

ritardi fra l’individuazione delle irregolarità, gli accertamenti ispettivi e la relativa<br />

comunicazione. Tale ritardo ha inciso negativamente sulla possibilità di<br />

soddisfazione del credito anche perché, in molti casi, è sopravvenuta<br />

l’irrintracciabilità del beneficiario, o la cessazione della relativa attività.<br />

Carenze sono state riscontrate nella documentazione, sia da parte<br />

dell’Autorità di gestione che dei beneficiari finali, ciò ha influito sulla validità dei<br />

riscontri effettuati e sul formarsi di specifiche irregolarità (spese non eligibili,<br />

96


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

rendicontazione per spese non riconducibili al progetto approvato, o superiori a<br />

quelle effettivamente sostenute).<br />

In merito alle irregolarità un elevato numero è stato accertato a seguito di<br />

indagini di polizia giudiziaria da parte della Guardia di finanza e solo in minima<br />

parte a cura dell’Amministrazione.<br />

Significativa appare la circostanza che l’Autorità di gestione (Div III) abbia<br />

organizzato, a partire dal gennaio 2007, una banca dati informatica delle<br />

informazioni raccolte sulle irregolarità ma è indispensabile che tale modalità<br />

conoscitiva si estenda a tutte le altre Direzioni ministeriali competenti in materia,<br />

oltre che agli organismi intermedi.<br />

Va con interesse segnalata l’attenzione prestata dall’Amministrazione alle<br />

misure cautelari. In particolare all’escussione delle fideiussioni che ha costituito un<br />

mezzo efficace di reintegra delle somme illegittimamente percepite, seppure lascia<br />

perplessi l’entità degli importi oggetto di fideiussione, pari al 10% del valore<br />

contrattuale, a fronte di acconti erogati ai beneficiari, a titolo di anticipazione, nella<br />

misura anche del 70%. Limitato, invece, è stato (2 soli casi segnalati) il ricorso alla<br />

sospensione di pagamenti irregolari.<br />

Con riguardo ai recuperi si può osservare che sono stati costituiti, con<br />

modalità informatiche, il registro dei recuperi ed un apposito libro contabile nel<br />

quale sono registrate tutte le informazioni necessarie agli adempimenti previsti<br />

dall’art. 8 reg. 438/2001, ma limitati sono stati gli importi restituiti in media dopo<br />

diversi anni.<br />

In alcune fattispecie l’Amministrazione ha predisposto provvedimenti di<br />

revoca e di restituzione delle somme indebitamente percepite, ma anche in tali casi<br />

limitate sono state le restituzioni volontarie, spesso soggette a contenziosi pendenti<br />

da diversi anni.<br />

97


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI<br />

Descrizione del fenomeno presso il Ministero degli affari esteri<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con il Ministero degli affari esteri che con disponibilità ha corrisposto<br />

alle richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario<br />

predisposto dalla Sezione 110 .<br />

Il Programma operativo multiregionale “Formazione migranti” 1994-1999.<br />

Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Per la programmazione 1994-1999, il Programma operativo denominato<br />

inizialmente “Formazione migranti” è stato approvato con decisione della<br />

Commissione europea C(94) 3243 del 16.12.1994, sull’Asse 7.2 del QCS Ob. 1, con<br />

l’obiettivo di intervenire a favore dei lavoratori migranti italiani e dei loro figli. Il<br />

Programma operativo si è articolato in tre Misure.<br />

La Misura 1 si è riferita alla formazione linguistica e culturale degli italiani<br />

all’estero. Per quanto concerne il triennio 1994-1997 il Ministero degli affari esteri<br />

ha gestito direttamente gli interventi della Misura 1 utilizzando completamente le<br />

risorse a propria disposizione. Le attività previste dalla Misura 1 di tipo scolastico<br />

sono state effettuate dal Ministero degli affari esteri attraverso affidamento diretto<br />

ad Enti, comitati, scuole locali, associazioni di italiani all’estero, operanti presso le<br />

singole Circoscrizioni consolari dei Paesi europei beneficiari.<br />

Le Misure 2 e 3 hanno riguardato la formazione professionale, l’orientamento<br />

e le azioni formative di tipo innovativo e sono state attribuite alla competenza del<br />

Ministero del lavoro che ne ha disciplinato l’attuazione.<br />

Dopo il primo triennio di attuazione del POM, nel luglio del 1997, la<br />

Commissione europea, con decisione C(97) 1746 del 17.07.1997, ha formalizzato<br />

l’assunzione dell’intera titolarità del Programma operativo multiregionale n.<br />

940027/I/1 da parte del Ministero degli affari esteri, attribuendogli un nuovo titolo<br />

“Formazione italiani all’estero”. Il nuovo Programma operativo che si è riferito al<br />

periodo 1997-1999, si è articolato in due Misure sempre comprese nell’Asse 7.2.C<br />

Formazione giovani: Misura 1 Formazione linguistica e culturale; Misura 3 (attuale<br />

110 Nota prot. 302/251871 (05.07.2007) del Ministero degli affari esteri – Direzione generale per gli<br />

italiani all’estero e le politiche migratorie – Ufficio II, in risposta alla nota prot. 680 del 16.05.2007 della<br />

Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali; nota prot. 302/201394 del<br />

09.06.2008 del Ministero degli affari esteri – Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche<br />

migratorie – Ufficio II, in risposta alla nota prot. 613 del 28.05.2008 della Corte dei conti – Sezione di<br />

controllo affari comunitari ed internazionali; nota prot. 302/459076 del 21.12.2008 del Ministero degli<br />

affari esteri – Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – Ufficio II, in risposta<br />

alla nota prot. 1572 del 22.12.2008 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed<br />

internazionali.<br />

98


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Misura 2) Azioni innovative. La Misura relativa alle “Iniziative di formazione<br />

professionale” dei lavoratori all’estero è rimasta, anche per il triennio 1997-1999, di<br />

titolarità del Ministero del lavoro, proseguendo all’interno delle risorse del POM<br />

940026/I/1 “Emergenza occupazione sud” come “Interventi per la formazione degli<br />

italiani residenti nei Paesi dell’Unione europea”. L’attuazione finanziaria dell’Asse<br />

7.2.C POM 1994-1999 di interesse per la presente indagine, è stata la seguente:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria POM 1994-1999 (euro)<br />

Programmazione<br />

FSE 1994-1999<br />

PO 940027/I/1<br />

Asse 7.2.C<br />

Risorse<br />

complessive<br />

(a)<br />

99<br />

Elaborazione su dati Ministero degli affari esteri<br />

Il Programma operativo nazionale “Assistenza tecnica e azioni di sistema”<br />

2000-2006. Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Il PON Assistenza tecnica e azioni di sistema 2000-2006, è stato finalizzato<br />

all’obiettivo generale di “contribuire al conseguimento di risultati in termini di<br />

soddisfacimento dei bisogni dei soggetti istituzionali coinvolti nel processo di<br />

programmazione ed attuazione degli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali”. Il<br />

conseguimento di tale obiettivo è stato correlato al contributo delle attività serventi<br />

le politiche di sviluppo e dei Programmi operativi regionali attraverso azioni di<br />

coordinamento settoriale e azioni di sistema per la formazione della Pubblica<br />

Amministrazione, l’inserimento al lavoro e l’adeguamento del sistema formativo. Il<br />

PON si è articolato nei seguenti Assi: Asse I – Assistenza tecnica e coordinamento<br />

delle politiche di sviluppo regionale (FESR); Asse II – Formazione della Pubblica<br />

Amministrazione ed azioni di sistema per le politiche per l’inserimento al lavoro e<br />

l’adeguamento del sistema formativo (FSE).<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

(b)<br />

Pagamenti<br />

(c)<br />

1 31.208.570,00 23.406.427,00 27.080.155,00<br />

2 1.796.760,00 1.347.570,00 1.668.723,00<br />

3 4.328.003,00 3.246.003,00 4.141.022,00<br />

Totale 37.333.333,00 28.000.000,00 32.889.900,00<br />

L’Asse I, cofinanziato dal FESR, ha compreso attività tradizionali di<br />

accompagnamento all’attuazione del PON e del QCS quali valutazione,<br />

monitoraggio, ecc. (Misura 1.1) e comunicazione, informazione e pubblicità (Misura<br />

1.4), o attività di indirizzo, di coordinamento e orientamento delle Amministrazioni<br />

centrali non titolari di PON ma con competenze “trasversali” (Misura 1.2), nonché<br />

azioni per il supporto dei conti pubblici territoriali e per l’ampliamento e<br />

l’approfondimento della conoscenza economico statistica del territorio (Misura 1.3).<br />

Tali linee d’intervento hanno contribuito, in maniera prioritaria, al conseguimento<br />

dei primi quattro obiettivi specifici del PON, volti ad assicurare una più efficace ed


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

efficiente gestione del QCS attraverso l’azione di accompagnamento, indirizzo e<br />

assistenza tecnica alle Regioni.<br />

L’Asse 2, cofinanziato dal FSE, ha previsto azioni di sistema per le politiche<br />

per l’inserimento al lavoro e per l’adeguamento del sistema formativo nonché la<br />

valorizzazione degli italiani all’estero (Misura II.1) e azioni di sviluppo ed<br />

adeguamento delle strutture e del personale impegnati, con funzioni diverse, nelle<br />

attività di programmazione, coordinamento, gestione, sorveglianza e controllo dei<br />

programmi dei Fondi strutturali (Misura II.2). Le iniziative programmate hanno<br />

contribuito al conseguimento del secondo, del quinto e del sesto obiettivo specifico<br />

del PON, volti a perseguire la semplificazione amministrativa, il rinnovamento del<br />

sistema delle politiche del lavoro e della formazione attraverso l’incremento del<br />

rendimento economico e sociale degli investimenti in tali politiche e l’accrescimento<br />

dell’efficacia degli interventi di formazione, informazione ed assistenza al<br />

cambiamento organizzativo della Pubblica Amministrazione, anche alla luce delle<br />

riforme costituzionali (riforma Titolo V della Costituzione) e legislative (soprattutto<br />

con riferimento alla riorganizzazione dei Ministeri). L’attuazione finanziaria del PON<br />

2000-2006 di interesse per la presente indagine è stata la seguente:<br />

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria PON 2000-2006 (euro)<br />

PON 2000-2006<br />

Misure FSE<br />

Asse I Misura 1.1 Azioni di<br />

preparazione, sorveglianza,<br />

monitoraggio, valutazione,<br />

controllo ed assistenza tecnica<br />

Asse II Misura 2.1 Azioni di<br />

sistema per le politiche per<br />

l’inserimento al lavoro,<br />

l’adeguamento del sistema<br />

formativo e la valorizzazione degli<br />

italiani all’estero<br />

Totale Asse I<br />

Ministero degli affari esteri<br />

Risorse<br />

complessive<br />

100<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

FSE<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

1.290.000,00 954.600,00 1.290.000,00 1.148.398,63<br />

30.231.936,33 21.162.355,43 30.231.936,33 28.311.509,16<br />

31.521.936,3<br />

3<br />

22.116.955,4 31.521.936,3<br />

3<br />

3<br />

29.459.907,7<br />

9<br />

Elaborazione su dati Ministero degli affari esteri<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione e ai controlli dei Fondi<br />

comunitari<br />

La struttura organizzativa di seguito descritta si riferisce alla<br />

programmazione 2000-2006. In conformità con quanto previsto dal reg. 1260/1999<br />

(artt. 9, 32, 34 e 38) e dal relativo reg. 438/2001, modificato dal reg. 2355/2002,<br />

ai fini dell’attuazione del PON Azioni di sistema ed assistenza tecnica (ATAS) sono<br />

state effettuate:


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

- l’individuazione dei soggetti relativi allo svolgimento delle funzioni, in<br />

particolare, l’Autorità di gestione (art. 9 lett. n.) e art. 34 del reg. 1260/99 e<br />

art. 5 par. 2 del reg. 438/2001) e l’Autorità di pagamento (art. 9 lett. o) e art.<br />

32 del reg. 1260/99 e art. 5 par. 2 e 7 del reg. 438/2001, modificato dal reg.<br />

2355/2002), la definizione degli Assi, le Misure e le Azioni; ed i soggetti o uffici<br />

cui vengono affidate singole azioni all’interno delle Misure (art. 5, par. 2b del<br />

reg. 438/2001);<br />

- la definizione delle procedure di gestione delle domande di rimborso delle spese<br />

e dell’accreditamento dei fondi nazionali e comunitari (art. 32 reg. 1260/99 e<br />

art. 5, par. 2c e art. 9 lett. o del reg. 1260/99), definita “circuito finanziario”,<br />

nel rispetto del principio di indipendenza tra Autorità di gestione e Autorità di<br />

pagamento (reg. 1260/99, ribadito dall’art. 9 del reg. 438/2001);<br />

- la definizione delle strutture per la verifica dei sistemi di gestione e di controllo<br />

(art. 38 par.1f del reg. 1260/99 e artt. 10 e 15 del reg. 438/2001).<br />

L’attuazione della richiamata normativa tiene conto della particolare<br />

struttura del PON Azioni di sistema ed assistenza tecnica, articolato in due Assi.<br />

La distinzione delle Amministrazioni responsabili dei due Assi del PON, pone<br />

l’Asse I in capo alla responsabilità del Ministero dello sviluppo economico, Servizio<br />

per le politiche dei Fondi strutturali comunitari (anche come Autorità di gestione del<br />

QCS e Amministrazione nazionale capofila del FESR) e l’Asse II, in capo al Ministero<br />

del lavoro e della previdenza sociale – Direzione generale per le politiche per<br />

l’orientamento e la formazione (DG POF) – cui compete il ruolo di Amministrazione<br />

nazionale responsabile delle politiche del lavoro e dell’occupazione nonché di<br />

capofila del FSE.<br />

Conseguentemente, l’Autorità di gestione del PON – individuata nel Direttore<br />

pro-tempore del Servizio per le politiche dei Fondi strutturali comunitari (cui fa capo<br />

il coordinamento del PON in quanto strumento di supporto e accompagnamento del<br />

QCS) – ha strutturato nell’ambito dell’Asse I le funzioni di gestione e di controllo<br />

nell’Ufficio I, che esercita le funzioni di Autorità di gestione per l’Asse I (FESR) ed è<br />

responsabile del coordinamento della Misura 1.2, e nell’Ufficio VIII, responsabile del<br />

coordinamento e dell’attuazione delle Misure 1.1, 1.3 e 1.4.<br />

Le funzioni di pagamento sono state, invece, attribuite all’Ufficio VI dello<br />

stesso Servizio, in modo da assicurare l’indipendenza funzionale tra l’Ufficio che<br />

esercita le funzioni di Autorità di gestione e l’Ufficio che esercita le funzioni di<br />

Autorità di pagamento.<br />

101


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Riferisce l’Amministrazione 111 che essendo tale Asse strutturato in 4 Misure<br />

(1.1, 1.2, 1.3, 1.4), tutte direttamente gestite dallo stesso Servizio, sub articolate<br />

in linee di intervento e azioni che prefigurano i rispettivi titolari come beneficiari<br />

finali, non è emersa l’esigenza di prevedere nel suo ambito la creazione di<br />

Organismi intermedi 112 .<br />

Quanto all’Asse II, invece, le funzioni di gestione e di controllo proprie<br />

dell’Autorità di gestione sono state delegate al Direttore pro-tempore della<br />

Direzione generale per le politiche per l’orientamento e la formazione (DG POF) (cui<br />

fa capo anche il ruolo di capofila del FSE e pertanto di Autorità di pagamento del<br />

FSE) che, come Organismo intermedio di gestione, assume la responsabilità del<br />

rispetto della normativa relativa alla separazione delle funzioni di gestione, e<br />

controllo, da un lato, e di pagamento, dall’altro.<br />

All’articolazione dell’Asse in due Misure – una a titolarità del Ministero del<br />

lavoro e della previdenza sociale e una a titolarità del Dipartimento della funzione<br />

pubblica – ha fatto seguito anche il ricorso alla sub delega delle funzioni ad altri<br />

Organismi intermedi (di secondo livello) come di seguito individuati.<br />

Per la Misura II.1, a seguito della prevista sub-delega dell’esercizio delle<br />

funzioni di gestione da parte della Direzione generale per le politiche per<br />

l’orientamento e la formazione (DG POF), esse state sono attribuite alla DG Mercato<br />

del lavoro del Ministero del lavoro e della previdenza sociale ed al Ministero degli<br />

affari esteri, DG per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – Ufficio II –<br />

titolare quest’ultimo dell’Azione “D” denominata “Iniziative specifiche di animazione<br />

e promozione di legami stabili per lo sviluppo integrato del territorio”.<br />

Per la Misura II.2, per delega del Ministero del lavoro e della previdenza<br />

sociale, è individuato come Organismo intermedio per le sole funzioni di gestione e<br />

controllo il Dipartimento della funzione pubblica – Ufficio per la formazione del<br />

personale delle Pubbliche amministrazioni.<br />

Per quanto riguarda il Ministero degli affari esteri, la competenza della<br />

gestione di tale fondo è della Direzione generale per gli italiani all’estero e le<br />

politiche migratorie – Ufficio II -, Organismo intermedio dell’Asse II.1. E’ utile<br />

rammentare, comunque, che le principali funzioni amministrative e di controllo del<br />

PON sono di competenza dell’Autorità di gestione del Ministero del lavoro e<br />

dell’Autorità di pagamento del Ministero dello sviluppo economico.<br />

111<br />

Complemento di programmazione – PON Assistenza tecnica ed azioni di sistema 2000-2006, pag. 15<br />

ultimo capoverso.<br />

112<br />

Qualsiasi organismo o servizio pubblico o privato che agisce sotto la responsabilità di un’Autorità di<br />

gestione o di certificazione o che svolge mansioni per conto di tale Autorità nei confronti dei beneficiari<br />

che attuano le operazioni (definizione normativa da art. 2 – reg. 1083/2006 del consiglio dell’11 luglio<br />

2006 recante disposizioni generali sul FESR, sul FSE, e sul Fondo di coesione e che abroga il reg.<br />

1260/1999).<br />

102


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie –<br />

Ufficio II, dispone di 2 unità di livello dirigenziale e di 8 unità in qualità di consulenti<br />

esterni a supporto dell’Amministrazione; queste ultime unità, dal 30 novembre<br />

2008, in conformità alle istruzioni formulate dall’Autorità di gestione in merito alle<br />

modalità di chiusura del PON ATAS 2000-2006, non sono più disponibili presso<br />

l’Ufficio 113 .<br />

Nella fattispecie per la fase dedicata ai pagamenti, l’Ufficio II della Direzione<br />

generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, predispone l’invio<br />

informatico dei dati relativi ai beneficiari finali al Ministero dell’economia – IGRUE<br />

Ufficio IX – per richiedere il pagamento delle competenze indicate.<br />

L’attività di controllo<br />

Nella Programmazione 2000-2006, per i controlli di I livello, la competenza è<br />

dell’Autorità di gestione. Il Ministero del lavoro DG POF Div. I, in collaborazione con<br />

le Direzioni provinciali del lavoro competenti territorialmente, effettua controlli<br />

amministrativi contabili in itinere ed ex post, per i progetti e le attività poste in<br />

essere.<br />

Per i controlli di II livello si ha la competenza del Ministero dello sviluppo<br />

economico attraverso l’UVER 114 , organismo responsabile dei controlli a campione e<br />

del rilascio della dichiarazione di cui all’art. 38, paragrafo 1, lettera f) del reg.<br />

1260/1999. In tutte le convenzioni è riportato l’obbligo per tutti i sottoscrittori di<br />

sottoporsi ai controlli che l’UVER vorrà eseguire in applicazione della normativa<br />

comunitaria.<br />

Nel caso della rendicontazione, sulla base degli esiti dei controlli di I livello,<br />

l’Ufficio II della Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie<br />

prepara la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute per le singole<br />

attività, invia la documentazione al Ministero del lavoro DG POF Div. VII, che dopo<br />

aver effettuato i controlli previsti dall’art. 32 par. 3 del reg. 1260/1999, certifica i<br />

suddetti dati finanziari alla Commissione europea.<br />

Nel caso quindi dei soggetti esterni, la scelta avviene all’inizio della<br />

programmazione nel Quadro comunitario di sostegno e nel PON ATAS.<br />

113 Tale elemento è tratto dalla nota dell’Amministrazione del 31.12.2008 prot. n. 302/459076.<br />

114 L’UVER – Unità di verifica degli investimenti pubblici – è una struttura alle dirette dipendenze del capo<br />

Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione del Ministero dello sviluppo economico. Fa parte,<br />

insieme all’Unità di valutazione (UVAL), del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici.<br />

L’UVER verifica e dà impulso all’attuazione dei programmi e dei progetti di investimento delle<br />

amministrazioni, enti e soggetti operanti con finanziamento pubblico, con particolare riferimento ai<br />

programmi comunitari ed agli Accordi di programma quadro. La verifica, da attuarsi in modo coordinato<br />

alle procedure di monitoraggio coordinate dal Servizio competente, concerne l’osservanza delle previsioni<br />

di spesa e gli effetti socio-economici connessi all’attuazione degli investimenti. Le iniziative proposte<br />

riguardano la rimozione degli ostacoli all’attuazione e all’accelerazione della spesa (decreto ministeriale<br />

19 gennaio 2006).<br />

103


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Con riferimento all’organizzazione dei controlli di II livello si fa riferimento<br />

all’Autorità di gestione del PON, nella fattispecie, il Ministero dello sviluppo<br />

economico.<br />

L’Amministrazione ha segnalato 115 che, invece, per la Programmazione<br />

1994-1999, l’Ufficio II aveva affidato a società di revisione esterna l’incarico di<br />

effettuare i servizi di revisione e certificazione contabile di cui all’art. 8 del reg.<br />

2064/97 e, successivamente, l’elaborazione del Rapporto di esecuzione del POM<br />

940027/I/1 su cui basare la dichiarazione finale di spesa e la domanda di<br />

pagamento del saldo.<br />

La gestione delle irregolarità<br />

Con riguardo alle attività poste in essere dall’Amministrazione per<br />

individuare le irregolarità e le frodi sistematiche, nonché sulle procedure poste in<br />

essere per prevenirle e sui soggetti preposti, precisa l’Amministrazione che, a<br />

seguito delle attività di verifica da parte dei Servizi ispettivi territorialmente<br />

competenti del Ministero del lavoro, sono sempre state segnalate al Ministero degli<br />

affari esteri, DG per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – Ufficio II – le<br />

irregolarità, o meglio le difformità riscontrate, ed in particolare è stato possibile<br />

apprestare controlli in tre fasi:<br />

- prima dell’avvio: la rete consolare ha verificato l’effettiva sussistenza dei<br />

partenariati esteri dichiarati negli stessi progetti;<br />

- in itinere: i Servizi ispettivi del Ministero del lavoro sono stati posti a<br />

conoscenza delle attività in modo da consentire gli eventuali controlli;<br />

- ex post: i Servizi ispettivi del Ministero del lavoro hanno effettuato la verifica<br />

amministrativo contabile esaminando la rendicontazione presentata dall’ente<br />

attuatore delle spese effettivamente sostenute per lo svolgimento delle attività<br />

di progetto.<br />

A conclusione dell’attività di controllo è predisposto un verbale che evidenzia<br />

ciò che è stato controllato con la segnalazione delle eventuali difformità o<br />

irregolarità riscontrate. Tale verbale è trasmesso al Ministero degli affari esteri, DG<br />

per gli italiani all’estero e le politiche migratorie – Ufficio II – ed all’Autorità di<br />

gestione del Ministero del lavoro. Alla luce di quanto affermato, ne consegue che<br />

tutte le fasi dell’attività progettuale sono monitorate attraverso le verifiche<br />

descritte. Ma va peraltro, segnalata la mancanza di controlli complessivi sull’intera<br />

Misura in caso di frodi od irregolarità accertate su alcuni progetti della stessa.<br />

115 Nota prot. 302/108228 del 19.03.2007 e nota prot. 302/459076 del 31.12.2008.<br />

104


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In ordine alla gestione dei dati riguardanti le irregolarità è presente un data<br />

base informatico, gestito dall’Autorità di gestione e dall’Autorità di pagamento .<br />

Per quel che concerne la condivisione dei dati contenuti nel data base<br />

informatico e la tenuta di un registro informatizzato dei recuperi, essi sono gestiti<br />

dall’Autorità di gestione e da quella di pagamento, poiché l’Ufficio II del Ministero<br />

degli affari esteri, DG per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, è<br />

Organismo intermedio che agisce sotto la responsabilità di un’Autorità di gestione o<br />

di certificazione o che svolge mansioni per conto di tale Autorità nei confronti dei<br />

beneficiari che attuano le operazioni, anche a tale soggetto è consentito l’accesso al<br />

data base informatico (art. 2 del reg. 1083/2006 recante disposizioni generali sul<br />

FESR, sul FSE, e sul Fondo di coesione e che abroga il reg. 1260/1999).<br />

L’Amministrazione ha comunicato 116 , per quel che concerne il FSE PON ATAS<br />

2000-2006, di non avere conoscenza dei soggetti che possono accedere alla banca<br />

dati, avendo, essa, solo l’obbligo di segnalare le eventuali irregolarità al Ministero<br />

del lavoro che è responsabile della gestione del FSE nell’ambito del PON ATAS<br />

2000-2006.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

Per quel che concerne le revoche ed i recuperi, ha riferito l’Amministrazione<br />

che l’Ufficio II è in attesa degli esiti dei procedimenti penali relativi ai casi<br />

individuati. In ordine alle garanzie richieste per i contributi percepiti e la<br />

realizzazione dei progetti, è prevista la stipula di polizze fideiussorie da parte dei<br />

soggetti privati e sono richieste per tutti i bandi che si riferiscono ai Fondi FSE. La<br />

validità delle polizze fideiussorie permane fino alla fine della verifica della<br />

rendicontazione di tutte le spese presentate dall’Ente attuatore.<br />

Per verificare la permanenza nel tempo della polizza fideiussoria, si procede<br />

al monitoraggio delle scadenze ed a sollecitare i rinnovi delle medesime per i<br />

periodi necessari a completare le verifiche amministrativo contabili sulle spese. Per<br />

lo svincolo della polizza fideiussoria è richiesta la restituzione della medesima con la<br />

liberatoria che avviene sulla base degli esiti delle verifiche amministrative-contabili<br />

su tutte le spese rendicontate effettuate dai Servizi ispettivi territorialmente<br />

competenti del Ministero del lavoro. Riferisce l’Amministrazione 117 che non sono<br />

state escusse polizze fideiussorie, né sono stati recuperati importi con tale forma di<br />

garanzia.<br />

116 Nota prot. 0000613-28/05/2008.<br />

117 Elementi riportati nel questionario trasmesso dal Ministero degli esteri con nota prot. 302/251871del<br />

05.07.2007 su richiesta della Corte dei conti con nota del 16.05.2007.<br />

105


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Per le misure da porre in essere per dare attuazione all’art. 1, c.1218, della<br />

legge 296/2006, si segnala che la disposizione in questione non è applicata dal<br />

Ministero degli affari esteri poiché Organismo intermedio, bensì dalle Autorità di<br />

gestione sopra descritte.<br />

Con riguardo alla rendicontazione di chiusura della Programmazione 1994-<br />

1999, tenuto conto delle difficoltà (rendiconti in parte inattendibili o non presentati<br />

nei termini stabiliti dalla normativa) nelle quali si è trovata ad operare la società di<br />

revisione incaricata dei rendiconti, quest’ultima ha comunque redatto e consegnato<br />

nei termini stabiliti la dichiarazione finale di spesa e la domanda di pagamento del<br />

saldo. Sulla base della stessa, l’Ufficio II ha presentato la domanda complessiva di<br />

saldo (euro 21.065.331,00) alla Commissione europea, la quale per suo conto ha<br />

richiesto una serie di chiarimenti riguardo la relazione finale e la domanda di saldo.<br />

L’Ufficio II, tenendo conto delle precisazioni fornite dalla società di revisione,<br />

ha definito i chiarimenti sollecitati e sottoposto alla Commissione una richiesta volta<br />

all’inserimento nella domanda di saldo anche degli importi relativi ai progetti<br />

oggetto di contenzioso per un importo di 22.296.808,00 ai sensi dell’art. 52.2 del<br />

reg. 1260/99.<br />

L’Ufficio II, nel corso dell’anno 2004, ha chiesto alla società di revisione una<br />

verifica dei pagamenti corrisposti agli enti beneficiari dall’IGRUE - Ragioneria<br />

generale dello Stato, verifica che ha evidenziato una difformità negli importi indicati<br />

nel Rapporto di esecuzione elaborato dalla società di revisione e già in possesso<br />

della Commissione europea e quanto effettivamente corrisposto ai vari Enti per il<br />

tramite della Ragioneria generale dello Stato.<br />

Sulla base di tali riscontri, l’Ufficio II ha proceduto ad interrompere, nel<br />

marzo 2004, i termini di prescrizione di tali progetti e ad avviare le iniziative di<br />

recupero di tali somme a vario titolo indebitamente percepite (attività tutt’ora in<br />

corso con il recupero di alcune somme da parte degli Enti percettori e, nella<br />

maggior parte dei casi, già versate all’IGRUE).<br />

La Commissione europea 118 ha provveduto alla chiusura parziale della<br />

programmazione, ammettendo la domanda di saldo così come integrata ed<br />

incrementata dall’Ufficio II 119 e lasciando sospesi alcuni fascicoli (per attività<br />

giudiziarie in corso), il cui valore ammonta ad euro 1.165.947,00. In tale somma và<br />

ricompresso l’importo di euro 362.462,00 relativo ai due casi di irregolarità<br />

accertati n. 19 e 20.<br />

La domanda di saldo presentata dal Ministero, pari ad euro 22.296.808,00<br />

(compresi gli importi oggetto di sospensione), ha fatto emergere una differenza<br />

118 Nota n. 8506 del 13.06.2006.<br />

119 Nota n. 302/212735 del 03.05.2004.<br />

106


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

pari ad euro 1.510.672,00 tra quanto erogato dalla Commissione nel corso della<br />

programmazione e quanto dichiarato come complessivamente speso sullo stesso<br />

POM. Il detto importo, che potrebbe subire incrementi all’esito della chiusura totale<br />

della procedura e della definizione di tutti i progetti sospesi, è da riferirsi alle Misure<br />

del POM e deve essere restituito alla Commissione in tempi diversi. A tale somma<br />

potrebbero aggiungersi alcuni saldi ancora non erogati agli Enti e finanziati<br />

nell’ambito delle Misure del POM (l’importo dei saldi, ove in linea con le verifiche del<br />

caso, ammonterebbero ad euro 1.558.620,00).<br />

Si evince dalla documentazione trasmessa che il Ministero degli affari esteri<br />

è chiamato a restituire alla Commissione europea un importo complessivo di euro<br />

1.766.672,00.<br />

A fronte di ciò, alla data del 17 novembre 2006, risultavano giacenti presso<br />

l’IGRUE euro 1.163.750,57, immediatamente utilizzabili per fronteggiare le<br />

restituzioni da effettuare.<br />

La Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie si è<br />

trovata a dover accantonare e ad erogare a favore dell’IGRUE l’importo pari ad euro<br />

602.921,00 a valere sul capitolo di bilancio nazionale n. 3153 120 .<br />

Nel contempo l’Amministrazione ha informato la Procura regionale presso la<br />

Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della complessa situazione verificatesi<br />

nel periodo gennaio 1999 – marzo 2003 per assumere le conseguenti iniziative.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

Dagli elementi conoscitivi presenti nella Banca dati del Dipartimento per le<br />

politiche comunitarie, risultano accertati due casi di irregolarità per un importo<br />

complessivo di euro 362.462,00 121 . Le fattispecie segnalate si rifanno entrambe al<br />

POM 1994-1999.<br />

Il prospetto 3 espone i casi di irregolarità accertati:<br />

Prospetto 3 – Frodi ed irregolarità (euro)<br />

Casi<br />

Frodi ed irregolarità Ministero degli affari esteri<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

107<br />

Quota<br />

nazionale<br />

Importo<br />

totale<br />

recupera<br />

to<br />

Importo<br />

totale da<br />

recuperare<br />

Importo<br />

spesa<br />

sospeso<br />

Programmazione<br />

IT/03/019/FS/<br />

0 72.520,00 39.049,00 0,00 111.570,00 18.964,00<br />

1994-1999 IT/03/020/FS/<br />

0 163.163,00 87.858,00 0,00 250.892,00 44.521,00<br />

120 In data 12 marzo 2007, a seguito della nota di addebito della Commissione europea, si è chiesto al<br />

competente Ufficio dell’IGRUE di riversare alla Commissione europea stessa la somma richiesta.<br />

121 L’Amministrazione ha comunicato che tale somma è leggermente diversa da quella indicata nelle<br />

schede di segnalazione delle irregolarità (pari ad euro 362.590), in ragione dei diversi tassi di cambio<br />

applicati nel tempo.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Totale<br />

1994-1999<br />

2 235.683,00 126.907,00 0,00 362.462,00 63.485,0<br />

0<br />

Elaborazione su dati Ministero degli affari esteri<br />

Il caso 19, Ob. 1 Formazione italiani all’estero - progetto “<strong>Europa</strong>-Era-Dea”<br />

in cui è inserito un sottoprogetto definito “L’arte pittorica italiana sul tema<br />

dell’<strong>Europa</strong>, dea di ieri e di oggi”, attività formativa che ha avuto luogo in Marsiglia,<br />

è stato accertato mediante attività di indagine della Polizia giudiziaria. L’irregolarità<br />

è stata posta in essere con la presentazione di documenti giustificativi falsi<br />

attestanti spese non veritiere e/o non attinenti al progetto, adducendo elementi<br />

giustificativi antecedenti o successivi allo stesso, la mancanza di documentazione<br />

necessaria alla rendicontazione delle spese sostenute e fatture per operazioni<br />

inesistenti.<br />

E’ in corso procedimento penale iniziato il 19.09.2002, presso la Procura<br />

della Repubblica di Roma. L’Amministrazione ha comunicato 122 di non essere a<br />

conoscenza degli esiti di tale procedimento.<br />

Il procedimento avviato presso la Procura regionale delle Corte dei conti per<br />

la Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio è stato archiviato con provvedimento<br />

prot. n. 02/01057/SIL in data 23.06.2008.<br />

L’importo totale da recuperare è di euro 111.570,00 ed è stato sospeso<br />

l’importo di euro 18.164,00.<br />

Il caso 20, Ob. 1 - Formazione italiana all’estero, è stato caratterizzato da<br />

due progetti: “La dimensione europea dell’educazione”, attività formativa che ha<br />

avuto luogo a Colonia per euro 121.028,00 e altra attività didattica “In difesa della<br />

lingua italiana” realizzata a Londra per 129.864,00 euro per un totale di euro<br />

250.892,00 con l’importo sospeso di euro 44.521,00.<br />

La data di prima informazione in cui le irregolarità sono state evidenziate è<br />

stata quella del 05.04.2002, mentre il periodo nel quale sono state commesse è<br />

compreso fra il 10.07.1998 ed il 01.03.1999. Si rileva che la società beneficiaria del<br />

finanziamento ha la medesima sede sociale di quella che ha beneficiato del<br />

contributo oggetto di irregolarità indicate per il caso 19 sopra descritto.<br />

Le irregolarità di entrambi i progetti sono state accertate mediante attività di<br />

indagine di Polizia giudiziaria e la prassi per compierle è consistita nella<br />

presentazione di documenti giustificativi falsi attestanti spese non veritiere e/o non<br />

attinenti al progetto, giustificativi antecedenti o successivi allo stesso, mancanza di<br />

documentazione necessaria alla rendicontazione delle spese sostenute e fatture per<br />

operazioni inesistenti. Dalle indagini di Polizia giudiziaria, sono emerse gravi<br />

122 Vedi nota 115.<br />

108


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

irregolarità relative al mancato rispetto della normativa comunitaria e nazionale sul<br />

FSE, costituendo altresì ipotesi di reato di truffa aggravata e falso in atto pubblico.<br />

L’esame della documentazione amministrativo-contabile, sottoposta a sequestro,<br />

con l’esecuzione di controlli incrociati, ha permesso di accertare false fatturazioni e<br />

la mancanza diffusa di quietanze di pagamento, oltre a una generale confusione e<br />

in alcuni casi la non leggibilità dei documenti giustificativi, tale da non consentire la<br />

ricostruzione delle fasi del progetto. Tale condotta è risultata essere finalizzata al<br />

conseguimento dell’ingiusto profitto dei fondi indicati.<br />

Anche per il caso 20 è in corso un procedimento penale, presso la Procura<br />

della Repubblica di Roma. L’Amministrazione ha comunicato 123 di non essere a<br />

conoscenza degli esiti di tale procedimento.<br />

Sono stati avviati presso la Procura regionale delle Corte dei conti presso la<br />

Regione Lazio due procedimenti che risultano archiviati rispettivamente con<br />

provvedimento prot. n. 03/00020/SIL in data 23.06.2008 per il progetto “La<br />

dimensione europea dell’educazione” (attività formativa che ha avuto luogo a<br />

Colonia) e con provvedimento prot. n. 03/00021/SIL in data 23.06.2008 per il<br />

progetto “In difesa della lingua italiana” realizzato a Londra.<br />

Và altresì rilevato che l’Amministrazione ha comunicato 124 diversi casi non<br />

presenti nella banca dati del Dipartimento per le politiche comunitarie per i quali<br />

sono state accertate, viceversa, irregolarità.<br />

L’ammontare dell’importo totale relativo a questi casi è di euro 479.706,00,<br />

che in minima parte (euro 61.221,00) concerne somme già recuperate o per le<br />

quali è stata effettuata compensazione con crediti vantati da enti su diverse<br />

annualità della programmazione. Per l’importo restante, invece, l’Amministrazione<br />

ha reso noto che nei confronti di un ente (Ente scuola e cultura) non è stato<br />

possibile provvedere al recupero a causa del fallimento dichiarato dalla competente<br />

Autorità giudiziaria tedesca. Al riguardo, l’Amministrazione ha reso noto di aver più<br />

volte reiterato l’istanza di ammissione al fallimento che, tuttavia, è stata dichiarata<br />

inammissibile dal Tribunale tedesco. In ragione di ciò, l’Amministrazione ha<br />

desistito dal procedere ad un’azione per l’inserimento al passivo del fallimento, viste<br />

le osservazioni formulate dall’avvocato di fiducia dell’Ambasciata (possibilità di<br />

recupero non superiore al 2% dell’intero) e dopo aver acquisito un parere in tal<br />

senso dall’Avvocatura dello Stato 125 . Per tale irregolarità la vertenza pendente<br />

123 Vedi nota 115.<br />

124 Nota 302/201394 del 09.06.2008.<br />

125 Dell’andamento del fallimento è stata fornita comunicazione alla Procura regionale della Corte dei<br />

conti presso la Sezione giurisdizionale per il Lazio con nota n. 302/176081 del 11.05.2006. Per<br />

connessione di argomento, è stato comunicato che è stata notificata in data 04.06.2008 al Ministero<br />

degli esteri – Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie una sentenza di<br />

condanna della Corte dei conti (Lazio) avverso il medesimo soggetto beneficiario.<br />

109


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

presso la Procura Lazio presso la Corte dei conti è stata archiviata in data 11 luglio<br />

2005.<br />

Nei confronti del medesimo ente, per diverse fattispecie di irregolarità, si è<br />

accertato che in data 28.04.2008, la Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la<br />

Regione Lazio, ha condannato l’ente (Ente Scuola e cultura), con sentenza n.<br />

727/2008, a pagare la somma di euro 301.514,14, importo da rivalutare e con in<br />

aggiunta gli interessi legali dal deposito fino al soddisfo, ritenendo le spese<br />

effettuate estranee alle finalità del progetto, o, seppure connesse, non eleggibili.<br />

definite:<br />

L’Amministrazione ha comunicato, inoltre, le seguenti procedure non<br />

- per euro 194.779,00: somme non erogate, per le quali è stata richiesta la<br />

sospensione alla Commissione. Tali somme si trovano attualmente presso<br />

l’IGRUE (MEF);<br />

- per euro 491.462,00: si tratta di somme per le quali sono in corso procedimenti<br />

giudiziari. In particolare l’importo di euro 129.000,000 si riferisce ad una<br />

irregolarità posta in essere dall’ente COASCIT per un progetto realizzato da un<br />

istituto scolastico con sede a Charleroi (Belgio).<br />

L’Amministrazione con la nota del 31.12.2008, e nell’intervento orale<br />

durante l’adunanza della Sezione degli affari comunitari ed internazionali, ha reso<br />

noto che, in via cautelativa era stata aperta una specifica scheda OLAF<br />

relativamente ad una contratto di studi e ricerche per un consulente utilizzato fino<br />

al 30 novembre 2008, nell’ambito di un “Programma di partenariato territoriale con<br />

gli italiani all’estero” (Pptie – fase 2004-2006). Tale scheda è stata altresì<br />

trasmessa all’Autorità di gestione del PON ATAS.<br />

Considerazioni conclusive<br />

Le irregolarità riscontrate, seppur limitate nel numero ma caratterizzate da<br />

fattispecie complesse, espongono modalità gestorie che destano allarme e fanno<br />

risaltare una frammentazione dei soggetti beneficiari che, in assenza di adeguati<br />

controlli anche in itinere, ha facilitato la presenza di irregolarità caratterizzate da<br />

modalità di svolgimento particolarmente gravi e reiterate in diverse fattispecie.<br />

Pur tenendo conto delle difficoltà gestorie, stante il livello di rischio<br />

rappresentato, l’Amministrazione avrebbe dovuto assicurare, con continuità,<br />

controlli più incisivi nella fase istruttoria e nella fase esecutiva e comunque<br />

anteriormente ai pagamenti al fine di evitare la dispersione delle risorse.<br />

Si rammenta al riguardo che in un caso di irregolarità, l’apparente<br />

differenziazione del soggetto beneficiario, pur in presenza della medesima sede<br />

110


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sociale, avrebbe dovuto indurre ad approfondire le ricerche e le valutazioni<br />

istruttorie.<br />

Va, altresì, rilevato che solo in alcune fattispecie l’azione cautelare di<br />

sospensione dei pagamenti è stata intrapresa, mentre limitate sono state le<br />

possibilità di recupero, visto che in alcuni casi la reintegra non è più praticabile a<br />

causa del fallimento dell’ente.<br />

111


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

IL MINISTERO DELL’INTERNO<br />

Descrizione del fenomeno presso il Ministero dell’interno<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con il Ministero dell’interno che con disponibilità ha corrisposto alle<br />

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario<br />

predisposto dalla Sezione 126 .<br />

Il programma operativo nazionale “Sicurezza per lo sviluppo del<br />

Mezzogiorno” 2000-2006. Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Con riguardo al periodo di Programmazione 1994-1999, l’Amministrazione<br />

ha reso noto che il Programma gestito dal Ministero dell’interno, non ha previsto<br />

Misure sul FSE. Per la Programmazione 2000-2006, invece, il FSE trova utilizzazione<br />

nel PON Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno, programma finalizzato<br />

all’innalzamento degli standard di sicurezza nelle Regioni Ob. 1, per rafforzare e<br />

rendere più efficaci le condizioni di legalità come garanzia per un progresso sociale,<br />

economico e civile rivolto al raggiungimento dei parametri europei. Tale finalità è<br />

stata perseguita attraverso: l’intensificazione del controllo del territorio; l’impiego di<br />

tecnologie avanzate; gli interventi per gestire il fenomeno dell’immigrazione che<br />

richiede l’interazione tra sicurezza, solidarietà, tutela delle risorse ambientali e<br />

culturali; l’incentivazione dell’incontro tra istituzioni e cittadini; la sensibilizzazione<br />

della popolazione sui temi della legalità. L’attuazione finanziaria al 31.12.2007 è<br />

stata la seguente:<br />

126 Nota prot. 555/SM/U/431/2007 del 10.07.2007 del Ministero dell’interno – Dipartimento della<br />

pubblica sicurezza – Segreteria del dipartimento – Programma operativo “Sicurezza per lo sviluppo del<br />

Mezzogiorno d’Italia”, in risposta alla nota prot. 680 del 16.05.2007 della Corte dei conti – Sezione di<br />

controllo affari comunitari ed internazionali; nota prot. 555/SM/U/362/2008 del 09.07.2008del Ministero<br />

dell’interno – Dipartimento della pubblica sicurezza – Segreteria del dipartimento – Programma operativo<br />

“Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, in risposta alla nota prot. 658 del 06.06.2008 della<br />

Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali; nota prot. 555/SM/U/003/<strong>2009</strong><br />

del 07.01.<strong>2009</strong>del Ministero dell’interno – Dipartimento della pubblica sicurezza – Segreteria del<br />

dipartimento – Programma operativo “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, in risposta alla<br />

nota prot. 1572 del 22.12.2008 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed<br />

internazionali.<br />

112


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria PON Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno<br />

FSE (euro)<br />

PON 2000-2006<br />

Misure FSE<br />

Asse I Misura I.5 Risorse umane per la<br />

sicurezza<br />

Asse II Misura II.3 Risorse umane per la<br />

diffusione della legalità<br />

Totale<br />

Ministero dell'interno<br />

Risorse<br />

complessive<br />

113<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

FSE<br />

Impegni al<br />

31.07.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.07.2007<br />

127<br />

49.102.857,00 34.371.999,90 48.275.109,08 43.414.898,34<br />

39.325.714,00 27.527.999,80 38.945.928,01 31.725.625,66<br />

88.428.571,0<br />

0<br />

61.899.999,7 87.221.037,0<br />

0 9<br />

75.140.524,0<br />

0<br />

Elaborazione su dati Ministero dell’interno<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione e ai controlli dei Fondi<br />

comunitari<br />

L’Autorità responsabile della gestione e del coordinamento del PON Sicurezza<br />

per lo sviluppo del Mezzogiorno è il Ministero dell’interno, Dipartimento della<br />

pubblica sicurezza, che si avvale di strutture che operano secondo deleghe<br />

specifiche con direttiva del Capo della Polizia o del Ministro.<br />

Il Dipartimento di pubblica sicurezza, in qualità di Autorità di gestione, ha<br />

individuato un responsabile che cura la realizzazione degli interventi nell’ambito di<br />

ciascuna Misura del PON e vigila affinché tutte le fasi previste siano realizzate<br />

efficacemente dai Responsabili di progetto.<br />

La struttura organizzativa dedicata alla gestione e controllo del PON ha<br />

previsto, presso la Segreteria del Dipartimento per la pubblica sicurezza, una<br />

Segreteria operativa del PON posta a supporto dell’Autorità di gestione medesima<br />

Nell’ambito delle Misure cofinanziate sul FSE, ovvero le Misure I.5 e II.3, il<br />

responsabile della gestione è il Direttore della Direzione centrale degli istituti di<br />

istruzione. Il coordinamento dei progetti ricadenti nelle Misure sopra indicate è<br />

stato affidato al Direttore dell’Ufficio per la promozione dell’innovazione, già<br />

denominato Servizio scuole, che è stato suddiviso nei seguenti settori di attività:<br />

Settore coordinamento progetti assegnati alle Misure; Struttura di rendicontazione;<br />

Struttura di monitoraggio; Responsabili di progetto (RdP) 128 ; Responsabili di<br />

procedimento. A tali settori sono state assegnate le seguenti dotazioni di personale:<br />

alla struttura di coordinamento dei progetti sono assegnate 8 unità (2 vice questori<br />

aggiunti, della Polizia di Stato, 1 direttore amministrativo contabile, 2 funzionari<br />

amministrativi, 2 collaboratori amministrativi, 1 sostituto commissario); alla<br />

struttura di rendicontazione sono assegnate 10 unità (1 direttore amministrativo<br />

127 I pagamenti sono comprensivi sia degli importi già liquidati con mandato di pagamento sia degli<br />

importi relativi alle fatture/intestazioni di spesa pervenute all'Autorità di gestione.<br />

128 Per i progetti i cui beneficiari finali sono strutture esterne all’Amministrazione dell’interno, i<br />

responsabili di progetto sono individuati nell’ambito delle stesse strutture.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

contabile, 2 funzionari amministrativi contabili, 7 consulenti); alla struttura di<br />

monitoraggio sono assegnate 4 unità (1 dirigente della Polizia di Stato, 1 operatore<br />

tecnico, 2 consulenti).<br />

Per le attività di controllo di I livello le strutture coinvolte sono : l’Ufficio per<br />

la promozione dell’innovazione (con le sue articolazioni interne); i Gruppi di lavoro<br />

istituiti presso le Prefetture; i Gruppi di lavoro istituiti presso gli uffici territoriali dei<br />

beneficiari finali; i Responsabili di progetto. La struttura impegnata nell’attività di<br />

verifica ha un organico che varia dalle 12 alle 20 unità, in base al tipo di attività.<br />

In merito ai progetti assegnati alla Direzione centrale degli istituti<br />

d’istruzione, l’attività di controllo di I livello, così come prevista dall’art. 4 del reg.<br />

438/01, è svolta dal Direttore dell’Ufficio per la promozione dell’innovazione con il<br />

supporto di tutto il personale.<br />

Per quanto riguarda i progetti della Direzione centrale che hanno<br />

un’articolazione territoriale, l’attività di controllo è delegata anche agli Uffici<br />

territoriali di governo ed agli altri uffici territoriali delle amministrazioni coinvolte<br />

nella realizzazione dei progetti, ed è sempre coordinata dall’Ufficio per la<br />

promozione e l’innovazione. Inoltre, per questa tipologia di progetti il responsabile<br />

di Misura, attraverso atti di indirizzo (circolari, comunicazioni, riunioni periodiche),<br />

indica gli obiettivi e le modalità attuative ed informa tutti gli uffici territoriali delle<br />

amministrazioni coinvolte nell’attuazione dei progetti delle caratteristiche che il<br />

sistema di gestione e controllo deve prevedere 129 .<br />

Con riguardo alle attività dei responsabili di Misura, strettamente connesse<br />

alla programmazione degli interventi, è stato istituito con d.m. del 3 marzo 2004 un<br />

Comitato tecnico, le cui funzioni sono state specificate nella direttiva del Ministro<br />

del 6 luglio 2004.<br />

In particolare tale organo collegiale, presieduto dal Vice capo per il<br />

coordinamento e la pianificazione delle Forze di Polizia (al quale è stata attribuita la<br />

Presidenza del Comitato di sorveglianza) e composto dai responsabili di Misura e dal<br />

prefetto coordinatore e Referente conoscitivo del PON Sicurezza, nell’ambito del<br />

Dipartimento di pubblica sicurezza, persegue l’integrazione delle iniziative facenti<br />

capo alle singole Misure, anche con riguardo alle priorità operative esplicitate<br />

dall’Autorità di gestione, in attuazione delle priorità strategiche contenute nella<br />

direttiva annuale del Ministro sull’attività amministrativa e sulla gestione. Ha,<br />

altresì, la funzione di selezionare i progetti presentati dalla Segreteria del<br />

programma, attribuendo a ciascuno una valutazione; può proporre all’Autorità di<br />

129 Secondo quanto previsto nel Manuale operativo punto 7.3.6.<br />

114


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

gestione l’eventuale spostamento di risorse tra le diverse Misure relative al<br />

Programma operativo.<br />

Nei primi mesi del 2007, la funzione di Autorità di gestione, delegata dal<br />

Programma operativo, è passata dal Vice capo per il coordinamento e la<br />

pianificazione delle Forze di Polizia al Direttore centrale dell’Ufficio per il<br />

coordinamento e la pianificazione delle Forze di Polizia. In conseguenza di ciò le<br />

Misure I.2 e II.1 sono state riassegnate rispettivamente al Direttore centrale pro-<br />

tempore della Direzione centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione<br />

patrimoniale (Dipartimento della pubblica sicurezza) e al Direttore pro-tempore del<br />

Servizio I dell’Ufficio per il Coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia<br />

(Dipartimento della pubblica sicurezza).<br />

L’Autorità di pagamento del PON, sia per le operazioni cofinanziate dal FESR,<br />

sia per quelle cofinanziate dal FSE, è individuata nel Dipartimento della Pubblica<br />

Sicurezza - Direzione Centrale per i Servizi di Ragioneria 130 . Tale ufficio si avvale<br />

della Divisione III del Servizio gestioni contabili, per l’autorizzazione dei pagamenti<br />

e della Divisione II del Servizio del bilancio e della programmazione per la<br />

certificazione delle spese.<br />

L’organismo deputato a svolgere i controlli di II livello è stato individuato,<br />

nell’ambito del Dipartimento per le politiche del personale dell’amministrazione<br />

civile e per le risorse strumentali e finanziarie, nella Direzione centrale per le risorse<br />

finanziarie e strumentali. Le strutture individuate per lo svolgimento del controllo di<br />

II livello sono: l’Ufficio I (decreto del 8 settembre 2005) e l’Area II, il cui dirigente è<br />

responsabile dei controlli operativi.<br />

Le unità di personale assegnate allo svolgimento delle attività di controllo di<br />

II livello sono 7 di cui:<br />

- un responsabile dell’Autorità di controllo di II livello: Direttore Ufficio I –<br />

Dirigente di II fascia (17 anni di attività di controllo e/o programmazione Fondi<br />

strutturali);<br />

- un responsabile dei controlli operativi: Direttore Area II – Dirigente di II fascia<br />

(con 5 anni di attività di controllo e/o programmazione Fondi strutturali);<br />

- un coordinatore del gruppo di lavoro per lo svolgimento dei controlli: Direttore<br />

amministrativo (con 5 anni di attività di controllo e/o programmazione fondi<br />

strutturali);<br />

- quattro membri del gruppo di lavoro per lo svolgimento dei controlli (dai 3 ai 10<br />

anni di attività di controllo e/o programmazione Fondi strutturali).<br />

130 Così come approvato dal Comitato di Sorveglianza con procedura scritta conclusasi il 14 gennaio 2004<br />

e notificato alla Commissione Europea in data 6 febbraio 2004.<br />

115


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In data 27 agosto 2007 l’Autorità di controllo di II livello è stata individuata<br />

nella Direzione centrale per le risorse finanziarie e strumentali del Dipartimento per<br />

le politiche del personale dell’Amministrazione civile e per le risorse finanziarie e<br />

strumentali e in data 22 ottobre 2007 con decreto il Direttore centrale ha delegato<br />

le funzioni di audit di II livello del PON al Dirigente pro tempore dell’Ufficio I 131 :<br />

L’attività di controllo<br />

Le attività di controllo hanno riguardato, prioritariamente, l’aggiornamento<br />

delle Piste di controllo in vigore e la successiva trasmissione delle stesse all’Autorità<br />

di controllo di II livello. Successivamente, si è proceduto ad effettuare l’analisi dei<br />

rischi e l’estrazione, per ciascuna Misura, del campione di progetti da sottoporre a<br />

controllo.<br />

Il controllore di II livello ha effettuato sia controlli amministrativi-contabili<br />

della documentazione relativamente ai progetti, sia visite in loco per accertare le<br />

realizzazioni fisiche. Gli esiti del controllo sono indicati nelle check list compilate<br />

durante lo svolgimento delle verifiche o nei resoconti dei controlli in loco effettuati<br />

presso i destinatari finali.<br />

Sulla base delle indicazioni contenute nel Rapporto annuale di esecuzione 132<br />

al 31.12.2006 risulta effettuata l’attività di controllo a campione sulle spese<br />

certificate nelle annualità che vanno dal 2001 al 2005, secondo quanto previsto<br />

dall’art. 10 del reg. 438/2001. Nel corso del 2006, infine, l’Autorità di gestione ha<br />

proseguito le attività, già avviate nel 2005. In particolare, per quanto riguarda il<br />

FSE, il campione selezionato ha rappresentato il 14,39% (pari ad euro<br />

1.876.266,25) della spesa totale certificata nel 2005 (per euro 13.038.928,72).<br />

L’Autorità di controllo di II livello, con riferimento al FSE, nel Rapporto di<br />

esecuzione citato, ha riscontrato 133 criticità di tipo organizzativo rinvenibili nel<br />

limitato organico degli uffici, nel personale preposto, in carenze nel coordinamento<br />

dei progetti assegnati a molteplici responsabili appartenenti ad Amministrazioni<br />

diverse, insieme a rilevanti problematiche individuate nella fase della<br />

rendicontazione degli interventi. Infatti, l’attività di controllo a campione ha<br />

evidenziato la carenza o la non conformità alla normativa di riferimento della<br />

documentazione giustificativa della spesa erogata.<br />

L’Autorità di controllo di II livello ha, altresì, sottolineato nel Rapporto di<br />

audit di sistema 134 , la necessità che il Dipartimento per le pari opportunità, non<br />

essendo stato individuato dalla Autorità di gestione quale Organismo intermedio,<br />

131 Comunicazione del Ministero dell’interno del 07/01/<strong>2009</strong> prot. n.555.<br />

132 Si veda relazione relativa pag. 38 e segg.<br />

133 Rapporto annuale di esecuzione anno 2006 pag. 39.<br />

134 <strong>Relazione</strong> del maggio 2006 (Misura II.3).<br />

116


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

fornisca gli atti inerenti la rendicontazione delle spese sostenute al responsabile di<br />

Misura , al fine di consentire i controlli di rito sulla documentazione, propedeutici<br />

alla predisposizione dell’attestazione di spesa; detto adempimento risulta<br />

imprescindibile in virtù del ruolo di responsabile di progetto esercitato dal suddetto<br />

Dipartimento, atteso che la possibilità di conservare in via esclusiva la<br />

documentazione originale giustificativa della spesa è una prerogativa che la<br />

normativa europea riserva agli Organismi intermedi.<br />

L’Autorità ha segnalato, inoltre, difficoltà nel coordinare progetti assegnati a<br />

molteplici responsabili, appartenenti ad altre Amministrazioni. Per quanto riguarda i<br />

Progetti Pilota, sono state evidenziate problematiche nella realizzazione di progetti<br />

cofinanziati dal FSE la cui effettuazione è successiva alla propedeutica realizzazione<br />

di un progetto cofinanziato dal FESR. Alla luce di quanto affermato, sono state<br />

evidenziate rilevanti complessità nelle attività di gestione, controllo e monitoraggio<br />

delle Misure che determinano un notevole livello di rischio delle stesse.<br />

Con il “Rapporto di audit di sistema 135 svolto presso il responsabile della<br />

Misura I.5 “Risorse umane per al sicurezza” e della Misura II. 3 “Risorse umane per<br />

la diffusione della legalità” per l’attività di controllo nel febbraio 2008, si è<br />

proceduto ad una verifica dei sistemi di gestione e controllo – system audit e ad un<br />

follow up di quanto emerso in seguito al precedente report di controllo dianzi citato.<br />

Anche in questo caso sono stati trattati gli argomenti per quattro macro aree:<br />

organizzazione, monitoraggio, controlli, archiviazione 136 .<br />

135 <strong>Relazione</strong> di audit del 19.05.2008, all.1 alla nota del Ministero dell’interno del 09.07.2008 citata.<br />

136 In ordine all’organizzazione della struttura di cui si è dotato il responsabile delle Misure è emerso che:<br />

in data 3 gennaio 2008 è stato formalizzato il decreto di nomina del nuovo responsabile di Misura; nel<br />

corso della verifica è stato riferito che l’organizzazione di cui si avvale il responsabile di Misura è rimasta<br />

invariata rispetto a quella esistente al momento della precedente verifica di system audit; nelle annualità<br />

2006-2007 sono stati avviati nuovi progetti ed in particolare il progetto “Anticontraffazione”, il progetto<br />

“Percezione della contraffazione” e progetto “Cultura e lingua araba”. In merito all’attività di<br />

monitoraggio dei progetti inseriti nelle Misure si è rilevato che: il monitoraggio è effettuato mediante<br />

l’utilizzo di apposite schede (report cartaceo) che vengono aggiornate bimestralmente, fatta eccezione<br />

per i progetti pilota per i quali l’aggiornamento avviene con cadenza mensile; attraverso riunioni con i<br />

responsabili di progetto vengono comunicate le procedure per la realizzazione degli interventi e per la<br />

formalizzazione dei contratti; i cronogrammi dei progetti vengono aggiornati dai responsabili di progetto<br />

con cadenza bimestrale. A seguito di tale attività, con la stessa cadenza, viene aggiornato il<br />

cronogramma di misura; nel caso in cui il cronogramma di progetto non venga rispettato, si sollecitano i<br />

beneficiari finali invitandoli al rispetto dei tempi stabiliti, si richiedono informazioni circa i motivi del<br />

ritardo nella realizzazione del progetto e , se necessario, si differisce il termine di conclusione del<br />

progetto stesso; il monitoraggio dei progetti affidati a responsabili di progetto esterni al Ministero<br />

dell’interno avviene con le stesse modalità e tempistiche previste per i progetti affidati a responsabili di<br />

progetto interni. Tuttavia, si rilevano ritardi nella trasmissione delle schede; il responsabile di Misura<br />

riscontra difficoltà di carattere organizzativo in ordine alla partecipazione da parte dei responsabili di<br />

progetto esterni alle riunioni indette al fine di valutare le problematiche emerse nelle fasi di realizzazione<br />

dei progetti loro affidati.<br />

Per quanto concerne l’attività di controllo svolta sui progetti, il responsabile di Misura ha riferito che: per<br />

gli interventi gestiti da responsabili di progetto interni vengono effettuati sopralluoghi ed ispezioni<br />

durante le fasi di realizzazione degli stessi. Per i progetti affidati a responsabili di progetto esterni, il<br />

monitoraggio della realizzazione degli interventi avviene esclusivamente tramite l’esame della<br />

documentazione trasmessa al responsabile di Misura; la verifica della documentazione trasmessa<br />

avviene con l’ausilio di check list, che vengono inviate ai responsabili di progetto al fine dell’indicazione<br />

della documentazione da acquisire; in seguito ai rilievi segnalati dall’Autorità di controllo di II livello o nel<br />

117


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Anche dal rapporto di audit del 2008 emergono:<br />

- difficoltà nella coordinazione delle attività inerenti la gestione dei progetti<br />

assegnati a responsabili appartenenti ad altre Amministrazioni, soprattutto per<br />

quanto concerne l’acquisizione dagli stessi della documentazione necessaria alle<br />

richieste di pagamento;<br />

- con riguardo ai Progetti Pilota, si registrano problemi di coordinamento con i<br />

referenti dei progetti cofinanziati dal FESR;<br />

- la notevole frammentazione della documentazione inerente i progetti assegnati a<br />

responsabili esterni al ministero dell’interno, così come la mancanza di direttive<br />

univoche in ordine alla sua conservazione e archiviazione, rende talvolta,<br />

disagevole la consultazione della stessa da parte degli organismi competenti.<br />

A seguito della formalizzazione degli esiti delle verifiche effettuate da parte<br />

del controllore di II livello, l’Autorità di gestione del PON ha sollecitato i responsabili<br />

di Misura a fornire la documentazione mancante e/o i chiarimenti richiesti”.<br />

Il Ministero dell’interno ha inviato 137 alla Corte dei conti, in data 09.07.2008,<br />

i rapporti di sistema svolti presso i responsabili di Misura (Misure I.5 e II.3)<br />

relativamente alle attività di controllo svolte negli anni 2006 e 2008. In tali rapporti<br />

sono stati esaminati vari aspetti inerenti l’attività di gestione e controllo<br />

raggruppandoli in quattro macro aree: organizzazione, monitoraggio, controlli,<br />

archiviazione 138 . Anche da tali relazioni è possibile ravvisare la complessità nelle<br />

caso in cui venga rilevata un’irregolarità della spesa, sono interpellati i responsabili di progetto al fine<br />

della trasmissione della documentazione richiesta/mancante ricorrendo, se necessario, anche a solleciti.<br />

137 Nota prot. n. 555/SM7U7362/2008 del 09.07.2008.<br />

138 La struttura è costituita da: una funzionaria Responsabile dei progetti assegnati alla Direzione<br />

centrale degli istituti d’istruzione – (Responsabile del coordinamento dei progetti inseriti nelle Misure) –<br />

Coordinatrice dell’Ufficio rendicontazione; a un funzionario – Responsabile del monitoraggio; a personale<br />

assegnato all’Ufficio rendicontazione; ai Responsabili di progetto (R d P); ai Responsabili del<br />

procedimento. E’ emerso che i provvedimenti di nomina dei Responsabili di progetto, inizialmente non<br />

siano stati formalizzati. Attualmente, invece, alcuni incarichi relativi ai progetti “esterni” (gestiti da<br />

responsabili di Amministrazioni diverse dal Ministero dell’interno) hanno ricevuto formalizzazione. Si<br />

precisa che non è stato prodotto un elenco dei progetti inseriti nelle Misure, comprensivo dell’indicazione<br />

dei relativi Responsabili. In merito all’attività di monitoraggio dei progetti inseriti nelle Misure si è<br />

rilevato che: è stato nominato un responsabile per il monitoraggio dei dati che pervengono dai<br />

beneficiari finali. E’, inoltre, stato utilizzato dalle Prefetture un portale ove sono inseriti i dati anagrafici<br />

dei partecipanti ai corsi organizzati dalle stesse; i suddetti dati sono trasmessi tramite il sistema MONIT<br />

al Ministero del lavoro; si effettuano controlli sugli stati di avanzamento della spesa; si registrano<br />

difficoltà ad acquisire dati del monitoraggio, spesso per problemi di natura giuridica (es. rispetto privacy<br />

per il “Progetto Minori”); è stato dichiarato che si provvede ad aggiornare i cronogrammi dei progetti<br />

inseriti nelle Misure.<br />

In ordine all’attività di controllo svolta dal responsabile di Misura è emerso che: l’approvazione della<br />

spesa è preceduta dai controlli di rito sulla documentazione contrattuale, effettuati dallo staff del<br />

responsabile di Misura. A tale scopo, ci si avvale delle verifiche svolte dagli Ufficiali roganti<br />

preventivamente alla stipula dei contratti; con i responsabili di progetto “esterni” esistono rapporti<br />

informali; al fine di emettere l’attestazione di spesa, le verifiche amministrativo-contabili sono effettuate<br />

dall’Ufficio rendicontazione, che redige l’attestazione; le verifiche in loco, previste dall’art. 4 del reg.<br />

438/01, sono effettuate dalla funzionaria Responsabile – (Responsabile del coordinamento dei progetti<br />

inseriti nelle Misure) – Coordinatrice dell’Ufficio rendicontazione, per i progetti di cui la stessa è<br />

responsabile. Per gli altri progetti (progetti assegnati alla Direzione centrale degli istituti d’istruzione), il<br />

responsabile di Misura viene invitato dai responsabili di progetto a partecipare ad incontri iniziali e/o<br />

finali.<br />

118


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

attività di gestione, controllo e monitoraggio delle Misure con il conseguente<br />

notevole livello di rischio per le stesse.<br />

Per i casi in cui le irregolarità riscontrate non abbiano ancora trovato<br />

risoluzione, l’Autorità di controllo ha proceduto ad informare la Commissione<br />

europea, ai sensi dell’art. 3 del reg. 1681/94, in merito alle irregolarità riscontrate.<br />

Con riguardo ai rimedi predisposti, a seguito delle criticità sollevate dagli<br />

audit, l’Amministrazione ha precisato 139 , che per porre in essere le necessarie azioni<br />

correttive, è stato attivato un raccordo con le diverse Amministrazioni beneficiarie.<br />

In particolare il responsabile di Misura ha posto in essere un’attività di<br />

programmazione e controllo della gestione con atti di indirizzo, circolari, riunioni<br />

periodiche con i responsabili di progetto e con i referenti presso gli Uffici territoriali<br />

di Governo. L’Ufficio di rendicontazione svolge attività di raccordo con i gruppi di<br />

lavoro istituiti presso le Prefetture e presso gli Uffici territoriali dei beneficiari finali,<br />

con la finalità di risolvere le diverse problematiche, anche per supportare con una<br />

continua assistenza i piccoli Comuni consorziati identificati quali beneficiari finali dai<br />

progetti pilota. “Nonostante tale attività, si riscontrano ritardi nella chiusura<br />

finanziaria dei progetti pilota causati da una molteplicità di problematiche<br />

contingenti a realtà territoriali particolarmente difficili”.<br />

Si sottolinea che l’Ufficio di monitoraggio ha iniziato ad operare, in modo<br />

organico e strutturato, nel gennaio 2006 e nella fase iniziale, l’attività si è<br />

concentrata nel recupero, elaborazione e archiviazione dei dati finanziari a partire<br />

dall’anno 2000. Successivamente tale settore ha curato l’attività di coordinamento e<br />

di raccordo fra i dati dei responsabili di progetto, quelli prodotti dall’Autorità di<br />

pagamento attraverso i mandati e quelli attestati dall’Ufficio rendicontazione.<br />

La gestione delle irregolarità<br />

Al fine di individuare le irregolarità e le frodi sistematiche, l’Amministrazione<br />

ha segnalato che l’attività posta in essere si articola nel controllo della<br />

documentazione pre-contrattuale e contrattuale ed in quella giustificativa delle<br />

spese cofinanziate; inoltre, si effettuano anche delle verifiche in loco presso i<br />

beneficiari finali. Inoltre il responsabile di Misura, attraverso atti di indirizzo,<br />

circolari, comunicazioni, riunioni periodiche con i responsabili di Progetto, pone in<br />

essere una costante attività di programmazione e controllo della gestione.<br />

L’Amministrazione comunica, altresì, che ha posto in essere controlli<br />

complessivi sulle Misure, in presenza di frodi o di irregolarità su alcune particolari<br />

Misure o su alcuni progetti di una certa Misura, precisando che le procedure di<br />

139 Con nota del Ministero dell’interno del 09.07.2008 già citata.<br />

119


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

gestione e controllo poste in essere dall’Autorità di gestione prevedono, in caso di<br />

presunta irregolarità, sia l’attivazione di indagini di approfondimento al fine di<br />

valutare l’opportunità di sospendere l’operazione della certificazione, sia il<br />

potenziamento delle attività di monitoraggio attraverso riunioni periodiche con i<br />

responsabili di Misura, di Progetto e beneficiari finali esterni.<br />

In seguito all’avvenuto riscontro di irregolarità, aumenta il livello di rischio<br />

associato alla Misura interessata. Conseguentemente, aumenta il campione di<br />

contratti da sottoporre all’attività di controllo di II livello, estendendosi a tutti i<br />

contratti appartenenti allo stesso progetto nel quale l’irregolarità è stata rilevata e/o<br />

ad altri progetti inseriti nella stessa Misura.<br />

In ordine alla gestione dei dati riguardanti le irregolarità e/o frodi,<br />

l’Amministrazione segnala che gli stessi sono raccolti in database informatici ed in<br />

particolare in file excel. La gestione del database è intestata all’Autorità di gestione<br />

presso la Segreteria del PON ed i dati medesimi sono condivisi con l’Autorità di II<br />

livello nonché con i responsabili di Misura. Esiste, altresì, un registro dei recuperi<br />

informatizzato mentre non sono previsti strumenti di monitoraggio informatizzati.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

In relazione alle irregolarità accertate ha dichiarato l’Amministrazione che<br />

non è stato emesso alcun provvedimento di recupero, mentre con riguardo alle<br />

azioni di autotutela 140 , solo nei riguardi del caso 42, per il quale è pendente<br />

procedimento penale, in data 16.04.2008 è stato emesso dal Ministero dell’interno,<br />

dal responsabile di Misura il provvedimento cautelare di sospensione dell’efficacia<br />

della relativa convenzione. L’Autorità preposta alla gestione dei recuperi è l’Autorità<br />

di pagamento.<br />

Per quel che concerne le garanzie ed in particolare per le polizze fideiussorie,<br />

l’Amministrazione ha precisato che esse sono richieste per tutti i bandi relativi al<br />

FSE e sono previste per il periodo relativo all’intera realizzazione del programma. I<br />

soggetti deputati alla concessione di polizze fideiussorie sono individuati in banche,<br />

assicurazioni e società specializzate. I provvedimenti amministrativi assunti per<br />

svincolare le polizze suddette sono costituiti da decreti di svincolo emanati una<br />

volta avvenuta la regolare esecuzione della fornitura e/o dei lavori secondo quanto<br />

stabilito dai documenti di collaudo. E’, peraltro, realizzato anche un controllo<br />

documentale in “itinere” per verificare la permanenza nel tempo della fideiussione.<br />

140 Con nota del 09.07.2008 n. 555 (All. 11), il Ministero dell’interno ha trasmesso decreto di sospensione<br />

del 16.04.2008 della convenzione stipulata tra la Prefettura di Cagliari ed una scuola di lingue del<br />

18.07.2002.<br />

120


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’Amministrazione segnala di non aver effettuato alcuna escussione e di non aver<br />

recuperato importi tramite tale forma di garanzia.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

Sono state rilevate 4 irregolarità relative al periodo di Programmazione<br />

2000-2006, di cui 3 individuate dalle strutture di controllo dell’Amministrazione, in<br />

particolare dall’autorità di controllo di II livello, con un importo complessivo da<br />

recuperare pari ad euro 304.864,00.<br />

Il prospetto 2 ne da rappresentazione:<br />

Prospetto 2 – Frodi ed irregolarità (euro)<br />

Programmazione<br />

2000-2006<br />

Totale<br />

2000-2006<br />

Casi<br />

121<br />

Elaborazione su dati del Ministero dell’interno<br />

Ministero dell'interno - andamento degli importi delle irregolarità da<br />

recuperare per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2007<br />

44%<br />

Frodi ed irregolarità Ministero dell'interno<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Quota<br />

nazionale<br />

Importo<br />

totale<br />

recuperato<br />

2006<br />

56%<br />

Importo totale<br />

da<br />

recuperare<br />

IT/06/042/FS/0 83.267,00 35.686,00 0,00 118.953,00<br />

IT/06/064/FS/0 36.152,00 15.494,00 0,00 51.646,00<br />

IT/07/133/FS/0 29.089,00 12.467,00 0,00 41.556,00<br />

IT/07/134/FS/0 64.896,00 27.813,00 0,00 92.709,00<br />

4 213.404,00 91.460,00 0,00 304.864,00<br />

I quattro casi individuati si riferiscono alla Programmazione 2000-2006 Ob. 1<br />

PON “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, uno dei quali ha riguardo<br />

alla Misura 1.5, Corsi di formazione multimediale diretti a consentire l’acquisizione<br />

di elevate capacità d’uso delle ITC da parte degli operatori di Polizia in servizio nelle


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Regioni Ob. 1 – Polizia on-line, relativo ad un corso di lingua inglese erogato a<br />

personale della Prefettura di Cagliari (caso 42). Gli altri tre casi, si riferiscono alla<br />

Misura II.3 – Interventi contro la tratta di donne e minori: servizio di consulenza<br />

gestionale, beneficiario finale è stato il Dipartimento per le pari opportunità, con<br />

diversi soggetti attuatori (casi 64, 133, 134).<br />

118.953,00.<br />

51.646,00.<br />

Nel primo caso (IT 06/042/FS/0) l’importo totale da recuperare è di euro<br />

Nel secondo (IT 06/064/FS/0) l’importo totale da recuperare è di euro<br />

Nel terzo (IT 07/133/FS/0) l’importo totale da recuperare è pari ad euro<br />

41.556,00 e nel quarto (IT 07/134/FS/0) ad euro 92.709,00.<br />

Nel caso 42 l’irregolarità è derivata da un controllo documentale a posteriori<br />

a cura dell’Autorità di controllo di II livello che ha potuto effettuare soltanto una<br />

verifica parziale della rendicontazione in ragione della mancanza di alcuni<br />

documenti necessari per l’ammissibilità delle spese. In tale caso è pendente<br />

procedimento penale, seppure in fase preliminare, stante lo spostamento della<br />

competenza territoriale presso la Procura della Repubblica di Roma. In data<br />

16.04.2008 il Ministero dell’interno – responsabile della Misura I.5 ha sospeso<br />

l’efficacia della convenzione vista la pendenza del procedimento penale.<br />

Nel caso 64 la fattispecie è relativa ad un’attività svolta dalla Croce Rossa<br />

italiana la cui rendicontazione è stata predisposta dal Comune di Palermo a seguito<br />

di convenzione della Presidenza del Consiglio del 10.06.2001 per l’attivazione di un<br />

numero verde anti tratta. La fattispecie è caratterizzata dall’incompletezza dei<br />

documenti di supporto e spese non eleggibili, in particolare mancano le indicazioni<br />

del progetto, del cofinanziamento, le dichiarazioni dei collaboratori, con l’indicazione<br />

di giorni, delle ore e delle attività rese, la quietanza delle spese, alcune delle quali si<br />

riferiscono a periodi antecedenti all’inizio del progetto, in alcuni casi sono, altresì,<br />

addebitabili a spese straordinarie mentre il progetto prevedeva solo quelle<br />

ordinarie. L’Amministrazione ha in corso l’esame della documentazione integrativa<br />

trasmessa al fine di valutare l’eleggibilità della spesa, ma non ci sono in atto<br />

contenziosi.<br />

Il caso 133, programmazione 2000-2006 Ob. 1 PON “Sicurezza per lo<br />

sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, riguarda un progetto svolto dal Comune di<br />

Cagliari per la gestione di un servizio di attivazione di un numero verde anti tratta.<br />

L’accertamento dell’irregolarità è avvenuto in data 27.06.2007 con una nota della<br />

Direzione centrale per gli istituti di istruzione. Il periodo nel quale è stata<br />

122


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

commessa l’irregolarità è compreso tra il 21.05.2002 (data stipula proroga<br />

convenzione), l’01.07.2002 (inizio attività), e il 30.06.2003 (termine attività).<br />

La tipologia dell’irregolarità è consistita nell’assenza e incompletezza di<br />

documenti di supporto e in spese non eleggibili ed in particolare nella mancata<br />

indicazione del progetto; nell’assenza della lettera di incarico; nella mancata<br />

predisposizione dei registri di firma delle presenze e delle relazioni dell’attività<br />

svolta; nell’assenza di evidenza di pagamento delle spese; nell’assenza della<br />

documentazione giustificativa della spesa. Nessuna delle spese oggetto del caso<br />

citato, è risultata ammissibile nell’ambito del progetto.<br />

L’importo totale da recuperare è pari ad euro 41.556,00 (quota comunitaria<br />

29.089,00; quota nazionale euro 12.467,00).<br />

Per il caso 134, programmazione 2000-2006 Ob. 1 PON “Sicurezza per lo<br />

sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, la fonte di prima informazione che ha fatto<br />

sospettare l’esistenza dell’irregolarità è derivata da un controllo a cura dell’Autorità<br />

di controllo di II livello.<br />

L’accertamento dell’irregolarità è avvenuto in data 01.02.2007, mentre il<br />

periodo nel quale è stata commessa l’irregolarità è compreso tra il 27.02.2002<br />

(data di pubblicazione del bando di gara), al 31.12.2003 (termine del contratto –<br />

attività dal 01.07.2002 al 31.12.2003).<br />

La tipologia dell’irregolarità è consistita in spese non eleggibili e nella<br />

violazione delle norme concernenti i pubblici appalti. In particolare, nel contratto<br />

nell’annesso capitolato tecnico e nelle fatture emesse dal soggetto beneficiario, è<br />

risultato che le prestazioni rese si riferiscono ad attività di assistenza tecnica. A<br />

fronte della tipologia delle prestazioni risultante dalla documentazione, tali spese<br />

non possono rientrare nella Misura II.3 “Rafforzamento dei sistemi sociali locali” ma<br />

nella specifica Misura – la III.1 – denominata “Assistenza tecnica, studi, valutazione<br />

consulenza”. Inoltre sono state riscontrate irregolarità nella procedura di gara: in<br />

particolare alcuni dirigenti, membri della Commissione valutatrice, hanno poi<br />

attestato la regolare esecuzione delle prestazioni, in quanto anche destinatari del<br />

servizio. Gli stessi, tra l’altro, avevano già partecipato, in qualità di membri della<br />

Commissione aggiudicatrice, all’aggiudicazione precedente del servizio della stessa<br />

società, avvenuto un anno prima circa. L’inconciliabile sovrapposizione tra<br />

controllato e controllore ha determinato una invalida composizione della<br />

Commissione aggiudicatrice, in palese conflitto di interessi.<br />

L’importo totale da recuperare è pari ad euro 92.709,00 (quota comunitaria<br />

64.896,00; quota nazionale euro 27.814,00).<br />

123


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Nell’adunanza del 13 gennaio <strong>2009</strong>, il rappresentante del Ministerno<br />

dell’interno - Dipartimento pubblica sicurezza, ha dichiarato che per il caso 134, a<br />

seguito di un più accurato esame, è stata proposta la chiusura in quanto la spesa è<br />

da considerarsi ammissibile, e per i casi 133 e 64, essendo la spesa solo<br />

parzialmente inammissibile, gli importi da recuperare sono rispettivamente di 4.547<br />

euro e di 734 euro.<br />

Considerazioni conclusive<br />

La complessità emersa nell’attività di gestione, riconducibile, altresì, alla<br />

difficoltà di coordinare progetti assegnati a molteplici responsabili appartenenti ad<br />

altre Amministrazioni in realtà territoriali con problematiche particolarmente difficili,<br />

anche con riguardo alla presentazione della documentazione necessaria a valutare<br />

l’eleggibilità delle spese, il ritardo con cui hanno iniziato ad operare le strutture<br />

preposte al monitoraggio delle due Misure d’interesse (I.5 e II.3), la ritardata<br />

attuazione delle azioni correttive, già segnalate nell’audit dell’anno 2006, sono tutti<br />

elementi che oltre a delineare il rischio di ostacoli al riconoscimento del saldo finale,<br />

hanno in qualche misura potuto incidere sulle irregolarità riscontrate. Le quali,<br />

peraltro, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo, individuano un fenomeno di<br />

limitata rilevanza. Va segnalato al riguardo che quasi tutte le irregolarità sono state<br />

accertate dalle strutture dell’Amministrazione.<br />

Va inoltre rilevata la limitata attività di autotutela, sia sotto il profilo dei<br />

provvedimenti di revoca dei finanziamenti irregolari che delle azioni cautelari,<br />

queste ultime, poste in essere in un solo caso, recentemente, per una fattispecie<br />

per la quale è pendente procedimento penale.<br />

Così pure non è stata segnalata nessuna escussione di polizze fideiussorie<br />

nei casi di irregolarità accertate.<br />

124


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE<br />

Descrizione del fenomeno presso il Ministero della pubblica istruzione<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con il Ministero della pubblica istruzione che con disponibilità ha<br />

corrisposto alle richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il<br />

questionario predisposto dalla Sezione 141 .<br />

Il Programma operativo plurifondo “Un impegno per la qualità” 1994-1999.<br />

Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Il Programma operativo plurifondo “Un impegno per la qualità” a titolarità<br />

del Ministero della pubblica istruzione è stato articolato, fino all’ultima<br />

riprogrammazione, recepita nella Decisione C(97) del 17.09.97 e nella Decisione<br />

C(98) del 25.01.1999, in 17 Sottoprogrammi, ulteriormente organizzati al loro<br />

interno in Misure ed Azioni. Con la riprogrammazione conclusiva il Programma è<br />

stato razionalizzato in sette Misure che hanno accorpato i precedenti 17<br />

sottoprogrammi. L’importo complessivo programmato è stato pari ad euro<br />

531.743.211,00 (euro 360.393.610,00 FSE – euro 171.349.601,00 FESR). Tutte le<br />

operazioni di pagamento e rendicontazione sono state concluse nei termini previsti.<br />

Il livello di attuazione si riscontra nel prospetto 1:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria POP 1994-1999 (euro)<br />

POP 1994-1999<br />

Ministero della pubblica istruzione<br />

Risorse<br />

complessive<br />

125<br />

Quota comunitaria<br />

FSE<br />

Pagamenti al<br />

31.03.2003<br />

Misure FSE 360.393.610,00 254.848.000,00 362.177.138,00<br />

Elaborazione su dati Ministero della pubblica istruzione<br />

Le linee strategiche della programmazione 1994-1999 hanno definito il<br />

primo livello di Obiettivi assegnati al PO del Ministero della pubblica istruzione. Nel<br />

QCS dell’Obiettivo 1 le grandi finalità di mantenimento e allargamento della base<br />

occupazionale e di una formazione per lo sviluppo sono stati, infatti, associate a<br />

specifiche direttrici di intervento, tra le quali ha assunto particolare rilievo il<br />

141 Nota prot. AOODGAI/1765 del 19.09.2007 del Ministero della pubblica istruzione – Dipartimento<br />

dell’istruzione – Direzione generale per gli affari internazionali – Ufficio V, in risposta alla nota prot.<br />

0001106 del 24.07.2007 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali;<br />

nota prot. AOODGAI/7075 del 25.06.2008 del Ministero della pubblica istruzione – Dipartimento per la<br />

programmazione – Direzione generale per gli affari internazionali – Ufficio IV – Programmazione e<br />

gestione dei fondi strutturali europei e nazionali per lo sviluppo e la coesione sociale, in risposta alla nota<br />

prot. 657 del 06.06.2008 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali;<br />

nota del 02.01.<strong>2009</strong> del Ministero della pubblica istruzione – Dipartimento per la programmazione –<br />

Direzione generale per gli affari internazionali – Ufficio IV – Programmazione e gestione dei fondi<br />

strutturali europei e nazionali per lo sviluppo e la coesione sociale, in risposta alla nota prot. 1572 del<br />

22.12.2008 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

rafforzamento della formazione iniziale (sub Asse 7.1) assegnato all’azione<br />

multiregionale dei due programmi operativi a titolarità del Ministero della pubblica<br />

istruzione (qualificazione dell’offerta formativa post - obbligo) e del Ministero<br />

dell’università e della ricerca (qualificazione dell’offerta formativa post-diploma e di<br />

eccellenza).<br />

In particolare nel caso del PO “Un impegno per la qualità” l’azione congiunta<br />

dei Fondi strutturali è stata mirata:<br />

- per il FSE, al miglioramento dell’accesso e della qualità della formazione<br />

professionale iniziale post-scolarità obbligatoria, tramite programmi destinati<br />

all’ammodernamento dei curricula degli Istituti professionali di Stato, alla<br />

differenziazione dell’offerta formativa anche in altri istituti di istruzione<br />

secondaria di secondo grado, ad azioni di orientamento, di supporto e di<br />

collegamento con il territorio, al fine di contrastare l’ancora elevata presenza di<br />

abbandoni scolastici, con l’inserimento nel mercato del lavoro senza il bagaglio<br />

di competenze necessario a fronteggiare i rapidi mutamenti della domanda delle<br />

imprese;<br />

- per il FESR, al rinnovamento delle strutture e della strumentazione tecnologica<br />

degli Istituti professionali e tecnici per superare le disparità con il Centro-Nord,<br />

quale supporto all’innovazione formativa dei progetti cofinanziati dal FSE, per<br />

garantire agli allievi strumenti tecnologici adeguati alle professionalità richieste<br />

dalle aziende.<br />

All’interno di queste finalità generali ha acquisito un valore prioritario<br />

l’obiettivo di costruire un sistema integrato di offerta formativa sul territorio da<br />

perseguire nel PO mediante la riforma dei curricula degli Istituti professionali e la<br />

collaborazione tra istruzione statale e formazione professionale regionale e la<br />

realizzazione di percorsi post secondari. Gli obiettivi specifici individuati sono stati:<br />

promuovere la qualificazione e riqualificazione degli adulti; favorire l’inserimento<br />

lavorativo per i giovani anche mediante l’innovazione di percorsi professionalizzanti,<br />

l’alternanza scuola lavoro; la promozione della cultura europea; la riduzione della<br />

dispersione scolastica; la prevenzione della dispersione mediante il potenziamento<br />

delle modalità di accoglienza, l’orientamento ed il supporto degli allievi; il<br />

miglioramento degli standard dell’offerta formativa; la certificazione di crediti e<br />

debiti formativi; il potenziamento della formazione dei formatori mediante<br />

metodologie innovative; l’ammodernamento delle strutture tecnologiche in<br />

coerenza con l’innovazione formativa; la realizzazione di banche dati e di reti<br />

telematiche per il monitoraggio degli interventi e la diffusione dei risultati.<br />

126


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il Programma operativo nazionale “La scuola per lo sviluppo” 2000-2006.<br />

Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Le linee di intervento del PON Scuola sono state influenzate dagli obiettivi<br />

delle strategie europee sull’occupazione, sulla coesione sociale, sull’istruzione e<br />

sulla formazione, che dal 2000 ad oggi hanno rafforzato ed ulteriormente definito<br />

l’approccio di Lisbona, unitamente all’avvio del processo di riforma del sistema<br />

d’istruzione nazionale e del mercato del lavoro.<br />

Il Programma operativo nazionale “La Scuola per lo sviluppo” 2000-2006 è<br />

un programma integrato che ha utilizzato due Fondi strutturali, il Fondo sociale<br />

europeo ed il Fondo europeo di sviluppo regionale. Il Programma ha costituito uno<br />

strumento per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del sistema scolastico al fine di<br />

migliorare l’occupazione dei giovani e degli adulti e promuovere lo sviluppo<br />

economico e sociale del Mezzogiorno attraverso l’ampliamento delle competenze<br />

delle risorse umane. L’attuazione finanziaria del PON “La Scuola per lo sviluppo” è<br />

stata la seguente:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria PON 2000-2006 (euro)<br />

PON 2000-2006<br />

Misure FSE<br />

Ministero della pubblica istruzione<br />

Risorse<br />

complessive<br />

127<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

FSE<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

Asse I Misura 1 Adeguamento del<br />

sistema dell’istruzione<br />

289.581.384,0<br />

0<br />

202.707.269,0<br />

0<br />

308.830.764,7<br />

6<br />

252.412.181,89<br />

Asse I Misura 3 Prevenzione della<br />

dispersione scolastica<br />

171.733.000,0<br />

0<br />

120.213.100,0<br />

0<br />

194.700.456,3<br />

7<br />

159.902.233,08<br />

Asse I Misura 5 Formazione superiore 25.882.000,00 18.117.400,00 27.273.368,97 19.771.603,34<br />

Asse I Misura 6 Istruzione permanente 48.709.000,00 34.096.000,00 53.938.469,41<br />

Asse I Misura 7 Promozione di scelte<br />

43.796.030,23<br />

scolastiche e formative per migliorare<br />

56.677.000,00 39.673.900,00 61.513.339,26<br />

accesso e la partecipazione delle donne<br />

al mercato del lavoro<br />

55.131.489,10<br />

Totale Asse I<br />

Asse II Misura 8 Interventi di<br />

accompagnamento, monitoraggio,<br />

controllo, valutazione e assistenza<br />

Totale Asse II<br />

Totale<br />

592.582.384,<br />

00<br />

414.807.669,<br />

00<br />

646.256.398,<br />

77<br />

531.013.537,63<br />

17.800.187,00 12.460.031,00 19.645.422,98 15.095.820,39<br />

17.800.187,0 12.460.031,0 19.645.422,9<br />

0<br />

0<br />

8<br />

15.095.820,39<br />

610.382.571, 427.267.700, 665.901.821,<br />

00<br />

00<br />

75<br />

546.109.358,02<br />

Elaborazione su dati Ministero della pubblica istruzione<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione ed al controllo dei Fondi<br />

comunitari<br />

La struttura organizzativa di seguito descritta fa riferimento alla<br />

Programmazione 2000-2006 e si riferisce alla situazione al 31 dicembre 2007.<br />

L’Autorità di gestione e di autorizzazione dei pagamenti del PON è stata il<br />

Ministero della pubblica istruzione – Direzione generale per gli affari internazionali


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dell’istruzione scolastica, già Direzione generale per gli scambi culturali (d.m. 108<br />

del 09.03.1998) e successivamente Direzione generale per le relazioni<br />

internazionali (d.m. del 28.04.2004). Essa è anche Autorità di coordinamento dei<br />

due Fondi: FSE e FESR 142 .<br />

La gestione operativa del PON è attribuita all’Ufficio V della Direzione<br />

generale per gli affari internazionali, che al suo interno è ripartito in Unità operative<br />

ciascuna delle quali svolge una diversa attività inerente l’attuazione del Programma.<br />

In particolare una Unità operativa, composta da due persone, è addetta alla<br />

contabilità. L’Ufficio V svolge tutte le funzioni attribuite all’Autorità di gestione in<br />

base al reg. 1260/1999: la gestione delle procedure di selezione, l’approvazione dei<br />

progetti, la gestione dei flussi finanziari, l’organizzazione del Comitato di<br />

sorveglianza, i rapporti di esecuzione, l’attività di informazione e pubblicità, l’attività<br />

di valutazione, i rapporti interdirezionali ed interministeriali.<br />

Riferisce l’Amministrazione che l’Ufficio V ha attualmente 15 unità in<br />

servizio 143 fra personale amministrativo e personale comandato (1 dirigente, 5<br />

funzionari dell’area C, 3 operatori dell’area B e 6 docenti comandati).<br />

Si segnala, inoltre, che all’interno dell’unità incaricata della gestione è stata<br />

operata una ripartizione di competenze per Misura/Azione.<br />

Le funzioni di Autorità di pagamento e di certificazione intermedia delle<br />

spese (art. 9 del reg. 438/2001 – art. 3 paragrafo 3) sono state assegnate<br />

all’Ufficio I della Direzione generale per gli affari internazionali. Tale Ufficio, svolge<br />

in via ordinaria, la funzione di controllo di gestione di tutti gli Uffici della Direzione<br />

generale, nonché la gestione dei finanziamenti di bilancio che fanno capo alla stessa<br />

Direzione in base al d.m. 7981 del 30.01.2001. Con successivo d.m. del 28.04.2004<br />

è stata attribuita al dirigente dell’Ufficio, la funzione di certificazione della spesa<br />

secondo le caratteristiche indicate dall’art. 9 del reg. 438/2001 previste per<br />

l’Autorità di pagamento. L’Amministrazione ha precisato che i pagamenti sono<br />

effettuati tramite il Ministero dell’economia e delle finanze – Fondo di rotazione,<br />

utilizzando un sistema informativo, collegato con l’Ufficio V della DG relazioni<br />

internazionali.<br />

Il controllo di gestione è effettuato in base a disposizioni di carattere<br />

generale, emanate dal capo Dipartimento. Il controllo per la certificazione delle<br />

spese viene effettuato sulla base della documentazione trasmessa all’Autorità di<br />

gestione da parte delle istituzioni scolastiche attuatrici, sottoscritta dai dirigenti<br />

142<br />

Nota contenuta a pag. 102 del PON, riprogrammazione 2004-2006, approvata con decisione N. C<br />

(2004) 5443 del 20 dicembre 2004.<br />

143<br />

Tale dotazione risale al 2005 a seguito del collocamento a riposo di diverse unità di personale. A<br />

decorrere dal 01.07.2001 si era passati da 10 unità di personale a 20 unità di personale a seguito del<br />

notevole carico di lavoro per la gestione del PON e altresì per l’esigenza di adeguare l’organizzazione alle<br />

disposizioni dei regolamenti comunitari.<br />

128


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

scolastici responsabili che attestano i pagamenti quietanzati fino alla data di<br />

certificazione intermedia, nonché con controlli aggiuntivi e specifici su un campione<br />

di scuole.<br />

L’Autorità di pagamento, inoltre, svolge controlli su un campione significativo<br />

di pagamenti, relativamente alle certificazioni inviate dalle istituzioni scolastiche,<br />

per verificarne la veridicità e la rispondenza.<br />

Nello svolgimento di tale funzione, l’Autorità di certificazione, effettua un<br />

riscontro della documentazione contabile acquisita direttamente dalle singole scuole<br />

in vista delle richieste di rimborsi da presentare all’Unione europea.<br />

L’Autorità di pagamento dispone di tutte le informazioni e della<br />

documentazione in possesso da parte dell’Autorità di gestione ed ha un accesso<br />

autonomo a tutti i dati disponibili nel sistema informativo predisposto per la<br />

gestione del PON.<br />

Il personale in servizio presso l’Ufficio I è pari a n. 20 unità compreso il<br />

dirigente, di cui una completamente dedicata ad attività di controllo, tuttavia in<br />

relazione alla quantità di controlli da effettuare di volta in volta in relazione alle<br />

certificazioni, il dirigente dispone dell’utilizzazione di altro personale dell’Ufficio I.<br />

Il controllo di II livello e la certificazione finale (art. 38 paragrafo f del reg.<br />

1260/1999), sono stati affidati alla Direzione generale per la politica finanziarie e<br />

per il bilancio – Ufficio I – Servizio per gli affari economici e finanziari (costituito con<br />

d.m. del 30.04.2001, riconfermato con successivo d.m. del 30.11.2004), che opera<br />

sotto la responsabilità di un Direttore generale. Il Servizio è indipendente dalla<br />

Direzione generale per le relazioni internazionali.<br />

Tale unità organizzativa svolge le seguenti attività: verifica l’efficacia dei<br />

sistemi di gestione e controllo secondo quanto previsto dall’art. 38 lettera a) del<br />

reg. 1260/1999; adotta le misure necessarie per la verifica o per l’esecuzione dei<br />

controlli, da realizzarsi – secondo il campione previsto dalle norme comunitarie – su<br />

almeno il 5% della spesa totale; presenta alla Commissione europea la<br />

dichiarazione prevista all’art. 38 lettera f) del regolamento citato, a conclusione di<br />

ciascun intervento.<br />

Il Direttore generale per la politica finanziaria e per il bilancio può, altresì,<br />

disporre verifiche in loco mediante l’utilizzazione della pista di controllo definita<br />

dall’Autorità di gestione. Le modalità di svolgimento di tali controlli sono definiti<br />

secondo uno specifico sistema individuato, a livello nazionale, tenendo conto: delle<br />

attività di controllo già esperite nell’attuazione dei Programmi, degli esiti dei<br />

controlli effettuati dai revisori dei conti, e, da altre indagini nei casi in cui siano<br />

129


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

ritenute necessarie per la formulazione della dichiarazione di cui all’art. 38 lettera f)<br />

reg. 1260/1999.<br />

L’Ufficio si avvale di sette unità con le seguenti qualifiche: 2 dirigenti; 2<br />

funzionari appartenenti alla qualifica C3S; 2 funzionari appartenenti alla qualifica<br />

C1; 1 operatore appartenente alla qualifica B2. Il tempo medio di permanenza delle<br />

risorse dedicate ai controlli di II livello è superiore ai 5 anni.<br />

L’Ufficio di controllo di II livello dispone di un accesso totale a tutti i dati<br />

disponibili nel sistema informativo.<br />

Per quanto riguarda i controlli di II livello, come previsto dalla normativa,<br />

annualmente vengono eseguite le operazioni necessarie per estrarre un campione<br />

idoneo a raggiungere almeno il 5% delle spese certificate nel precedente anno<br />

solare. Riferisce l’Amministrazione che nell’estrazione del campione dei progetti e<br />

degli istituti si è tenuto conto dei seguenti criteri:<br />

- ripartizione in proporzione delle spese certificate a livello di singola Misura;<br />

- ripartizione su base regionale, in considerazione del “peso” di ciascuna Regione<br />

nell’ambito del PON;<br />

- distribuzione proporzionale degli istituti e dei progetti a livello di ogni singola<br />

Provincia;<br />

- sono state esaminate sia istituzioni scolastiche con numerosi progetti sia quelle<br />

con un unico progetto;<br />

- sono state prese in considerazione tutte le tipologie di istituzioni scolastiche:<br />

dalle direzioni didattiche ai licei;<br />

- sono stati “privilegiati” nel corso delle varie estrazioni gli istituti che non erano<br />

stati inclusi nei precedenti campioni.<br />

Le relazioni, elaborate su uno schema già predisposto dall’Ufficio di controllo<br />

dei Fondi strutturali, sono inviate e conservate agli atti della Direzione competente.<br />

Per il controllo in loco di II livello sono altresì utilizzati i revisori dei conti<br />

delle singole istituzioni scolastiche che sono incaricati con specifiche disposizioni.<br />

Infatti il d.m. 44 del 28.02.2001 ha previsto che tutte le istituzioni scolastiche siano<br />

soggette a controlli da parte dei revisori dei conti cui spetta il compito di effettuare<br />

le verifiche ed i controlli sul bilancio di previsione (programma annuale) ed il conto<br />

consuntivo. L’Amministrazione ritiene che l’estraneità di tali revisori alla struttura<br />

dell’Autorità di gestione e la capillarità dei controlli previsti, consentano di verificare<br />

la regolare gestione amministrativo contabile dei singoli progetti, nonché il riscontro<br />

della corrispondenza dei dati contabili, comunicati dalle singole istituzioni<br />

scolastiche all’Autorità di gestione del PON.<br />

130


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Riferisce, altresì, l’Amministrazione che l’utilizzazione dei revisori consente di<br />

analizzare un campione molto più consistente rispetto al 5% previsto. Infatti nel<br />

2006 il campione è stato del 10,37%. I revisori sono attualmente due, uno<br />

designato dal Ministero dell’economia e delle finanze ed uno designato dal Ministero<br />

della pubblica istruzione.<br />

E’ stato, inoltre, predisposto un apposito software di gestione dei controlli,<br />

nonché un apposito schema di relazione per il controllo basato sulla pista di<br />

controllo.<br />

L’attività di controllo<br />

Le attività di controllo di I livello, si svolgono tenendo conto delle<br />

articolazioni amministrative del Ministero della pubblica istruzione e delle specifiche<br />

competenze definite per l’Amministrazione centrale e periferica. Nel sistema<br />

dell’istruzione pubblica in Italia, in base alla disciplina disposta dal d.P.R. 347 del<br />

06.11.2000, dal d.P.R. del 11.08.2003 e dal d.m. del 28.04.2004), a livello centrale<br />

la struttura ministeriale è organizzata in Dipartimenti, in Direzioni generali, in Uffici;<br />

a livello locale sono state istituite: a) le Direzioni scolastiche regionali, che sono<br />

strutture amministrative operanti in ambito territoriale regionale e che fra le<br />

competenze, previste dalla normativa, annoverano quelle relative ai controlli<br />

ordinari delle istituzioni scolastiche e provvedono anche al recupero dei fondi<br />

irregolarmente spesi; b) gli Uffici scolastici provinciali, operanti in ambito<br />

provinciale, che dipendono funzionalmente dalle predette Direzioni scolastiche<br />

regionali. Essi svolgono funzioni di monitoraggio, supporto all’autonomia scolastica<br />

e valutazione.<br />

Il tempo medio di permanenza delle risorse dedicate ai controlli di primo<br />

livello è di 3-5 anni.<br />

L’Amministrazione ha, inoltre, precisato che le istituzioni scolastiche statali,<br />

beneficiarie del PON con il d.p.r. 275 dell’08.03.1999 (adottato ai sensi dell’art. 21<br />

della legge 59 del 15.03.1997) sono state dotate di autonomia funzionale,<br />

amministrativa e contabile. Successivamente, con il d.m. 44 del 28.02.2001, è<br />

stata disciplinata la gestione amministrativo-contabile di dette istituzioni. In tal<br />

modo i capi degli istituti scolastici hanno assunto la qualifica di dirigenti statali. Gli<br />

organi collegiali, istituiti presso ogni istituzione scolastica, pongono in essere<br />

deliberazioni che riguardano, fra l’altro, l’approvazione del bilancio; la gestione dei<br />

Fondi comunitari e nazionali, ricevuti dalle istituzioni in parola in qualità di<br />

beneficiarie del PON (tali fondi sono iscritti in appositi capitoli di bilancio).<br />

131


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I controlli previsti dall’art. 4 del reg. 438/2001, con riferimento all’attuazione<br />

del PON, sono svolti, in primo luogo, dai competenti organi amministrativi delle<br />

istituzioni scolastiche in ottemperanza a quanto analiticamente disposto dal d.m. 44<br />

del 28.02.2001 sopra richiamato. Atteso il gran numero dei progetti e delle scuole,<br />

l’Autorità di gestione ha coinvolto, soprattutto per l’esecuzione dei controlli, le<br />

Direzioni scolastiche regionali diramando apposita circolare n. 6728 del 26.03.2004.<br />

Inoltre, le Direzioni scolastiche regionali hanno designato alcuni referenti che<br />

svolgono una funzione di collegamento con l’Autorità di gestione, sia per i controlli<br />

che per gli eventuali recuperi da operare in presenza di irregolarità.<br />

L’Autorità di gestione ha anche attivato due ulteriori modalità di controllo:<br />

1) di tipo informatico, secondo modalità descritte in apposita circolare, che è<br />

effettuato su tutti i progetti e permette di verificare: la tipologia delle spese, la<br />

corrispondenza delle certificazioni con la rendicontazione finale, la coerenza tra<br />

previsione di spesa, rendicontazione e certificazione al fine di verificare anche la<br />

corrispondenza tra progetto iniziale e progetto concluso, l’entità della spesa alla<br />

conclusione, la ripartizione della stessa fra le diverse tipologie di azioni del FSE<br />

(azioni rivolte alle persone, di sistema e di accompagnamento) e facilitare i controlli<br />

incrociati tra le spese ed i destinatari;<br />

2) con verifiche in loco, attraverso la definizione di un campione basato su:<br />

l’allocazione territoriale, la concentrazione di risorse, la tipologia di scuola, i fattori<br />

di rischio, la Misura.<br />

Tali verifiche sono effettuate a cura di ispettori tecnici del Ministero della<br />

pubblica istruzione, attualmente circa 50, provenienti da tutto il territorio nazionale,<br />

cui sono affidati i relativi incarichi e che effettuano un’analisi dei progetti sia dal<br />

punto di vista qualitativo che amministrativo contabile. Per ogni verifica vengono<br />

redatte specifiche relazioni su uno schema già predisposto dall’Autorità di gestione<br />

dei Fondi strutturali.<br />

E’ stata predisposta una scheda di “audit” ed un protocollo di<br />

comportamento che prevede anche l’incontro con il dirigente scolastico, con i<br />

docenti, con gli allievi, con gli esperti che hanno preso parte al progetto e con il<br />

direttore dei servizi amministrativi della scuola. Ciò permette di verificare: che i<br />

progetti siano stati realizzati, le modalità di attuazione, la corrispondenza<br />

sostanziale tra progetto approvato e progetto realizzato, la corrispondenza delle<br />

scritture contabili con i dati dell’Autorità di gestione e la loro regolarità. Riferisce<br />

l’Amministrazione che il piano di audit per le annualità 2000-2006 ha avuto<br />

attuazione con la verifica di 800 scuole e dei relativi progetti realizzati, per un<br />

132


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

numero complessivo di 1093 visite in loco e per le annualità 2006 e 2007 è ancora<br />

in corso.<br />

E’ stato altresì creato un software finalizzato alla registrazioni delle<br />

operazioni. I controlli sono effettuati attraverso una serie di procedure<br />

informatizzate utilizzando specifiche queries, per verificare la presenza e la<br />

congruenza dei dati di monitoraggio, di certificazione e di rendicontazione trasmessi<br />

dalle istituzioni scolastiche attuatrici delle attività cofinanziate dal PON. Il sistema<br />

fornisce informazioni aggiornate.<br />

Riferisce l’Amministrazione 144 che i controlli sull’esecuzione del PON,<br />

riguardanti la gestione delle spese delle istituzioni scolastiche (d.m. 44 del<br />

28.02.2001), in base alle disposizioni normative sono stati svolti obbligatoriamente<br />

a tappeto e ad essi vanno poi ad aggiungersi quelli ulteriori attivati dall’Autorità di<br />

gestione.<br />

Per quanto concerne le verifiche ed i controlli effettuati attraverso il sistema<br />

informativo, l’Autorità di gestione si avvale di tutti i referenti di Misura che<br />

verificano e validano i relativi modelli gestionali compilati dalle singole scuole per<br />

ogni progetto (i referenti di Misura sono 7). Le procedure attivate permettono un<br />

costante controllo del progetto da parte di tutti i referenti di Misura/Azione e delle<br />

persone addette ai pagamenti assegnate all’Ufficio V. Solo a seguito della<br />

validazione, si procede ad eventuali pagamenti.<br />

La gestione delle irregolarità<br />

In ordine al tipo di attività posta in essere per individuare la presenza di<br />

irregolarità e frodi sistematiche e per prevenirle, l’Amministrazione segnala<br />

l’assenza di irregolarità e frodi sistematiche.<br />

Peraltro, per la verifica periodica delle azioni finanziate dalla Unione europea,<br />

per la prevenzione e repressione delle irregolarità e per il recupero dei Fondi, in<br />

considerazione della notevole capillarità delle strutture amministrative, della<br />

presenza di organismi tecnici dipendenti dal Ministero della pubblica istruzione,<br />

nonché della specifica normativa che contraddistingue il sistema scolastico pubblico,<br />

l’Amministrazione dichiara di aver fatto ricorso a tutte le strutture amministrative,<br />

centrali e periferiche.<br />

Riferisce l’Amministrazione che in via preventiva sono state diffuse specifiche<br />

disposizioni in sede di approvazione dei progetti nonché manuali operativi per la<br />

corretta attuazione delle disposizioni. Sono state impartite disposizioni specifiche<br />

sulla verifica delle irregolarità, sia agli ex Provveditorati agli studi sia, per loro<br />

144 Si veda il questionario dell’Amministrazione pag 6 trasmesso con nota AOODGAI 1765 del<br />

19.09.2007.<br />

133


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

tramite, ai revisori dei conti. Successivamente, a decorrere dal 01.04.2001, con la<br />

costituzione delle Direzioni scolastiche regionali, tali disposizione sono state<br />

indirizzate ai Dirigenti generali preposti a tali Uffici, che hanno assunto la<br />

competenza sia al controllo che al relativo contenzioso. Inoltre, sia per quanto<br />

riguarda il Programma plurifondo 1994-1999, sia il PON 2000-2006, il Ministero – al<br />

fine di prevenire eventuali errori o irregolarità, ovvero per porre in essere i relativi<br />

recuperi - oltre ai controlli posti in essere a livello provinciale, ha effettuato<br />

direttamente, in itinere, controlli aggiuntivi sul 30% delle istituzioni scolastiche<br />

coinvolte, a cura dei dirigenti con funzioni ispettive in servizio presso il Ministero.<br />

Al fine di rappresentare un quadro operativamente più chiaro per le<br />

istituzioni scolastiche coinvolte, il Ministero della pubblica istruzione ha prodotto<br />

una lista delle possibili irregolarità ed una scheda guida per la loro individuazione,<br />

che fornisce indicazioni operative riguardo alle irregolarità da segnalare. Tale<br />

scheda è stata diffusa presso i responsabili degli uffici periferici del Ministero.<br />

Infine, è stata emanata una circolare (n. 6728 del 26.03.2004), “ linee guida e<br />

norme per l’attuazione dei progetti finanziati con i fondi strutturali” con la quale<br />

sono state fornite indicazioni inerenti gli adempimenti da osservare e le attività<br />

soggette a controllo.<br />

In ordine alla problematica relativa all’accertamento di frodi e irregolarità su<br />

alcune particolari Misure o su alcuni progetti di una certa Misura, il Ministero della<br />

pubblica istruzione ha segnalato l’assenza di rischi specifici, mentre ha evidenziato<br />

rischi legati al generale andamento di singole scuole dal punto di vista della<br />

regolarità e correttezza nella gestione complessiva. Ha precisato che in tutti i casi di<br />

sospetta irregolarità, qualora l’irregolarità sia stata evidenziata tempestivamente, si<br />

è proceduto con la sospensione dei pagamenti. In considerazione della particolare<br />

complessità della Misura 5, finanziata con il FSE, e della Misura 4, finanziata con il<br />

FESR, sono state disposte verifiche in loco sul 100% delle istituzioni scolastiche con<br />

progetti in corso.<br />

L’Amministrazione evidenzia che tutte le irregolarità riscontrate ed accertate<br />

provengono da attività di controllo posta in essere dai diversi organismi preposti<br />

dell’Amministrazione.<br />

Per la gestione dei dati riguardanti le irregolarità, si precisa che essi sono<br />

raccolti in data base informatici gestiti dall’Autorità di gestione. Il data base è,<br />

peraltro, disponibile e consultabile dall’Autorità di pagamento e dall’Unità di<br />

controllo di II livello, nonché da tutti gli Uffici delle altre Amministrazioni capofila<br />

dei Fondi strutturali come il Ministero del lavoro, il Ministero dello sviluppo<br />

economico, il Ministero dell’economia e delle finanze.<br />

134


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Esiste, altresì, un registro informatizzato dei recuperi e sono presenti<br />

strumenti di monitoraggio informatizzati.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

I compiti di controllo nonché quelli connessi all’attivazione delle azioni di<br />

recupero delle somme indebitamente erogate nella gestione degli interventi<br />

cofinanziati, fanno parte dei compiti istituzionali propri delle singole Direzioni<br />

scolastiche regionali, ai sensi del dPR 347 del 06.11.2000 e, successivamente, del<br />

dPR 319 del 2003 e del d.m. del 28.04.2004, norme che regolano l’organizzazione<br />

del Ministero della pubblica istruzione.<br />

Le procedure per il recupero delle somme indebitamente erogate sono<br />

attuate a cura dei sopraindicati Direttori scolastici regionali.<br />

L’Autorità di gestione e l’Autorità di pagamento, ognuna per la propria<br />

competenza, effettuano il monitoraggio e provvedono a sollecitare eventuali<br />

interventi da parte degli Uffici scolastici regionali.<br />

La gran parte dei casi è risolta prima di avviare tale procedura attraverso<br />

comunicazioni dell’Autorità di gestione, con cui si segnalano alla scuola le<br />

irregolarità e si chiede la restituzione delle relative erogazioni.<br />

In ordine ai tempi medi di recupero delle somme, l’Amministrazione indica<br />

un periodo di due anni, mentre per quel che concerne il tempo medio intercorrente<br />

tra l’individuazione dell’irregolarità e l’attivazione della procedura di recupero essa<br />

è stata individuata in più di sei mesi.<br />

In materia di garanzie il Ministero della pubblica istruzione ha precisato che<br />

la quasi totalità dei beneficiari finali del PON è costituita esclusivamente da<br />

istituzioni scolastiche statali dell’area dell’Ob. 1, pertanto, nei confronti di tali<br />

soggetti non sono state chieste fideiussioni. Riferisce l’Amministrazione di adottare<br />

tale garanzia solamente nei casi di acquisizione di servizi da parte di privati<br />

esterni, così come previsto nel caso del servizio prestato dal valutatore<br />

indipendente e dal servizio di assistenza tecnica. In tali casi la durata della garanzia<br />

è di tre anni rinnovabili, e può essere prestata dalle banche o assicurazioni purché<br />

iscritti all’albo della Banca d’Italia.<br />

La verifica della permanenza nel tempo della fideiussione è effettuata<br />

insieme al controllo dei pagamenti dei relativi premi assicurativi.<br />

Lo svincolo delle fideiussioni avviene successivamente ai collaudi per la<br />

verifica dell’esatta prestazione del servizio e con l’adozione di un provvedimento di<br />

135


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

svincolo e restituzione della fideiussione. L’Amministrazione ha comunicato 145 (pag.<br />

10) che non si sono verificati eventi che abbiano indotto all’escussione.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

Sono state segnalati due casi di irregolarità, uno accertato nell’anno 2006 ed<br />

uno nell’anno 2007 per un importo da recuperare di euro 52.277,68 entrambi<br />

relativi alla programmazione 2000-2006. Il prospetto 3 ne da rappresentazione:<br />

Prospetto 3 – Frodi ed irregolarità (euro)<br />

Frodi ed irregolarità Ministero della pubblica istruzione<br />

Casi<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

136<br />

Quota<br />

nazionale<br />

Importo<br />

totale<br />

recuperato<br />

Importo<br />

totale da<br />

recuperare<br />

Programmazione IT/06/009/FS/0 18.338,17 7.859,31 0,00 26.197,68<br />

2000-2006 IT/07/151/FS/0 18.256,00 7.824,00 0,00 26.080,00<br />

Totale 2 36.594,17 15.683,31 0,00 52.277,68<br />

2007<br />

50%<br />

Elaborazioni su dati Ministero pubblica istruzione<br />

Ministero della pubblica istruzione - andamento degli importi delle<br />

irregolarità da recuperare per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2006<br />

50%<br />

Una delle fattispecie (caso 9) è relativa al QCS Ob. 1 Programma integrato di<br />

intervento - Misura 1 – adeguamento del sistema dell’istruzione – Azione 1.1a -<br />

2003 – 1 e Azione 1.1a – 2003 – 2 – sviluppo di competenze di base e competenze<br />

trasversali nella scuola – formazione ai nuovi linguaggi informatici – livello base<br />

“networking academy”; Azione 1.1a – 2003 – 10 – sviluppo competenze di base e<br />

competenze trasversali nella scuola – formazione ai nuovi linguaggi informatici –<br />

livello avanzato “portale scolastico” ed è stata posta in essere da una istituzione<br />

scolastica della Basilicata.<br />

145 Pagina 10 punto 12 del questionario citato.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’irregolarità è stata accertata mediante attività di indagine della Polizia<br />

giudiziaria e la prassi per compiere la medesima è consistita nella falsificazione<br />

della domanda di aiuto. In particolare il soggetto beneficiario nel 2003 ha ottenuto<br />

l’assegnazione di un finanziamento nazionale e comunitario pari complessivamente<br />

ad euro 8.732,56 per la realizzazione di un progetto inerente la formazione ai nuovi<br />

linguaggi informatici. A seguito di accertamenti a carico del beneficiario del<br />

finanziamento, si è accertato che il soggetto percettore, ha prodotto i previsti<br />

formulari di richiesta del finanziamento attestando falsamente, negli stessi,<br />

l’esistenza di una specifica delibera del collegio dei docenti di quell’istituto.<br />

Con nota del 05.10.2005 è stata inoltrata informativa di Polizia giudiziaria<br />

alla Procura della Repubblica del Tribunale di Matera. Il relativo giudizio risulta<br />

pendente. L’importo totale da recuperare è di euro 26.197,68 (quota comunitaria<br />

euro 18.338,37; quota nazionale euro 7.859,31).<br />

Per quanto riguarda i provvedimenti cautelari e di recupero assunti per tale<br />

caso, l’Amministrazione ha reso noto che sono stati sospesi i pagamenti previsti.<br />

Tale accertamento, relativo ai progetti finanziati con il FSE, è avvenuto solo a<br />

conclusione dei progetti medesimi e l’Istituto, autore delle suddette irregolarità, è<br />

stato escluso da ulteriori attribuzioni, mentre l’Ufficio scolastico regionale ha avviato<br />

il procedimento di recupero.<br />

Per il caso menzionato, l’Amministrazione ha comunicato 146 che la spesa non<br />

è stata contabilizzata nell’ambito delle certificazioni inviate all’Unione europea.<br />

La seconda fattispecie (caso 150/2007) è stata posta in essere da una<br />

istituzione scolastica della Regione Puglia. L’irregolarità è consistita nella non<br />

corretta gestione amministrativo-contabile della documentazione afferente 5<br />

progetti. In particolare essa è consistita nella disapplicazione delle modalità di<br />

attribuzione degli incarichi poiché nei relativi progetti non sono state rispettate le<br />

procedure ed i criteri previsti dal Complemento di programmazione in materia di<br />

selezione del personale impegnato negli stessi e la stessa documentazione contabile<br />

è risultata incompleta.<br />

L’importo dell’irregolarità è pari ad euro 26.080,00 (di cui 18.256,00 quota<br />

comunitaria; euro 7.824,00 quota nazionale). Non è stato comunicato l’esito delle<br />

procedure di recupero che risultano in corso.<br />

L’Amministrazione ha segnalato 147 che per tale caso è intervenuto il decreto<br />

di archiviazione del Tribunale di Taranto n. 2135/2006 perché il fatto non sussiste.<br />

Inoltre, il procedimento avviato dinanzi alla Corte dei conti, Procura regionale per la<br />

Regione Puglia, è stato archiviato in data 10.09.2008.<br />

146 Con nota prot. n. AOODGAI/7075 del 25.06.2008.<br />

147 Vedi nota precedente.<br />

137


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Sono, altresì, in corso accertamenti su alcuni progetti nei confronti di 12<br />

istituzioni scolastiche che, secondo quanto dichiarato dall’Amministrazione,<br />

“potrebbero concludersi con il recupero dei fondi”.<br />

Con riferimento a tali casi, l’Amministrazione ha specificato 148 che:<br />

- per sette dei casi sopramenzionati il procedimento si è concluso poiché dagli<br />

accertamenti effettuati non sono emerse irregolarità, mentre in altri casi sono<br />

stati effettuati i relativi recuperi;<br />

- in tre casi sono emerse irregolarità parziali per importi sottosoglia per i quali<br />

non sussiste obbligo di denuncia all’OLAF, e nel contempo, si sta procedendo al<br />

recupero dei corrispondenti importi per spese inammissibili;<br />

- per due casi sussiste una situazione non ancora del tutto chiarita da parte dei<br />

competenti Uffici scolastici regionali in quanto sono in corso accertamenti<br />

giudiziari nei confronti dei responsabili delle due scuole in questione, tuttavia i<br />

procedimenti in corso non riguardano specificamente i progetti finanziati dal<br />

FSE, bensì la conduzione complessiva delle scuole nello stesso periodo di<br />

attuazione dei progetti. In questi ultimi casi le ulteriori informazioni sulla<br />

sussistenza di irregolarità, relativamente ai progetti finanziati saranno<br />

disponibili solo a seguito dell’esito degli accertamenti in corso.<br />

In via più generale osserva l’Amministrazione che si è assistito, nella<br />

seconda parte della Programmazione, ad un miglioramento della gestione da parte<br />

delle scuole, indirizzato ad una più diffusa regolarità come effetto dei controlli<br />

eseguiti.<br />

Considerazioni conclusive<br />

Pur in presenza di un limitato numero di irregolarità accertate,<br />

potenzialmente destinate ad aumentare all’esito degli accertamenti, può rilevarsi<br />

che le condizioni che hanno agevolato comportamenti non rispettosi della disciplina<br />

comunitaria e nazionale ed hanno favorito, in qualche modo, ipotesi di cattiva<br />

gestione con la dispersione di risorse, sono riconducibili a diversi elementi, fra i<br />

quali il gran numero di progetti e la conseguente frammentazione con cui la<br />

gestione degli stessi è stata posta in essere, frammentazione, peraltro, insita nella<br />

tipologia di azioni previste dal Programma, finalizzata a promuovere le iniziative<br />

formative nel maggior numero possibile di scuole. Vanno altresì rilevate alcune<br />

difficoltà di coordinamento dei soggetti intermedi con l’Autorità di gestione e la non<br />

sempre idonea adozione di modalità omogenee di comportamento da parte dei<br />

singoli istituti scolastici, pur in presenza di specifiche disposizioni generali e di linee<br />

148 Con nota prot. n. AOODGAI/7075 del 25.06.2008.<br />

138


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

guida che hanno accompagnato l’attuazione del Programma. Esse, infatti, come ha<br />

avuto modo di evidenziare il rappresentante dell’Amministrazione nell’adunanza del<br />

13.01.<strong>2009</strong>, hanno costituito un collegamento tra l’Autorità di gestione e gli Uffici<br />

scolastici regionali; ciò nonostante non sempre le procedure e la documentazione<br />

contabile da acquisire sono state rispettose delle specifiche previsioni. Va altresì<br />

rilevato, pur in presenza di controlli svolti dai revisori dei conti, e dagli Uffici<br />

scolastici regionali sui singoli istituti, la non omogeneità della relativa attività.<br />

I provvedimenti di recupero successivi all’accertamento delle irregolarità,<br />

non sempre sono stati posti in essere dall’Amministrazione in modo tempestivo.<br />

Maggiori cautele sarebbero state necessarie nello svolgimento dei compiti di<br />

vigilanza tenuto conto che, come ha avuto modo di rilevare la stessa Autorità di<br />

gestione, il rischio più elevato discende dalla correttezza e regolarità della gestione<br />

complessiva dei singoli istituti scolastici, seppure può rilevarsi, nella seconda parte<br />

della Programmazione, un miglioramento nella gestione da parte delle scuole,<br />

indirizzato ad una più diffusa regolarità come effetto dei controlli eseguiti.<br />

139


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO<br />

Descrizione del fenomeno presso il Ministero dello sviluppo economico<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con il Ministero dello sviluppo economico che con disponibilità ha<br />

corrisposto alle richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il<br />

questionario predisposto dalla Sezione 149 .<br />

Il Programma operativo nazionale “Sviluppo imprenditoriale locale” 2000-<br />

2006. Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Con riguardo al periodo di Programmazione 1994-1999, l’Amministrazione<br />

ha reso noto che il Programma gestito dal Ministero dello sviluppo economico, non<br />

ha previsto Misure sul FSE.<br />

Il PON “Sviluppo imprenditoriale locale” è composto di un complesso di<br />

interventi individuati dal Ministero delle attività produttive – Direzione Generale<br />

Coordinamento incentivi alle imprese, nell’ambito del processo di programmazione<br />

dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006. Il programma ha riguardato le 6<br />

Regioni italiane Obiettivo 1 (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e<br />

Sicilia) ed è stato finalizzato alla crescita e al consolidamento del tessuto<br />

imprenditoriale del Mezzogiorno.<br />

Il PON, approvato dalla Commissione europea con decisione C(2000) 2342<br />

dell’8 agosto 2000 è stato modificato con decisione C(2004) 5185 del 15 dicembre<br />

2004.<br />

Le Misure programmate nel PON hanno avuto natura eterogenea. Ad<br />

interventi operativi già conosciuti dagli imprenditori, come il cofinanziamento della<br />

legge 488/1992 Industria, se ne sono affiancati altri a carattere innovativo quali, ad<br />

esempio, la graduatoria speciale “Ambiente” 150 , i Pacchetti integrati di agevolazioni<br />

P.I.A. (Innovazione 151 , formazione 152 , networking 153 ), il Tutoraggio 154 .<br />

149 Con nota prot. 40 del 27.07.2007 del Ministero dello sviluppo economico - Direzione generale per il<br />

coordinamento degli incentivi alle imprese - Ufficio A9/cb, in risposta alla nota prot. 1090 del 27.07.2007<br />

della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali; e nota n. 0032309 del<br />

19.06.2008 in risposta alla nota n. 607 del 27.05.2008 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari<br />

comunitari ed internazionali, nota prot. 0032309 del 19.06.2008 del Ministero dello sviluppo economico -<br />

Dipartimento per la competitività – Direzione generale per il sostegno alle attività imprenditoriali –<br />

Ufficio IV Programmazione comunitaria, in risposta alla nota prot. 607 del 27.05.2008 della Corte dei<br />

conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali; nota 08.01.<strong>2009</strong> del Ministero dello<br />

sviluppo economico - Dipartimento per la competitività – Direzione generale per il sostegno alle attività<br />

imprenditoriali – Ufficio IV Programmazione comunitaria, in risposta alla nota prot. 1572 del 22.12.2008<br />

della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali.<br />

150 Legge 488/1992 Ambiente: Attraverso la graduatoria speciale ambiente della legge 488/1992<br />

cofinanziata si è inteso favorire l’adeguamento dei sistemi di prodotto/processo delle imprese attraverso<br />

l’impiego delle migliori tecnologie disponibili, per ottenere risultati significativi in termini di riduzione dei<br />

consumi energetici, del consumo dell’acqua, degli scarichi inquinanti, della produzione di rifiuti, delle<br />

emissioni inquinanti. Al fine di definire le procedure, i criteri di selezione delle iniziative e gli indicatori<br />

140


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Gli Assi del QCS d’interesse per l’indagine sono il IV – Sviluppo locale per le<br />

prime tre Misure ed il VII – Assistenza tecnica per la 4° Misura. Le Misure del PON<br />

sono le seguenti: Misura 1 “Legge 488/92 155 - Industria”: articolata nella<br />

relativi a tale applicazione della legge 488/92, è stato istituito un gruppo di lavoro composto dai<br />

rappresentanti del Ministero delle attività produttive, del Ministero dell’ambiente e dall’IPI, in qualità di<br />

organismo di assistenza tecnica. Il gruppo di lavoro ha definito l’impostazione della graduatoria<br />

ambientale, che non si discosta dall’impianto generale della legge 488/92, ma vi apporta alcune<br />

modifiche al fine di renderlo adeguato al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. La<br />

normativa e le modalità di accesso sono regolate con circolare n. 946323 del 5 agosto 2003. Le<br />

agevolazioni sono state destinate alle imprese localizzate nelle 6 Regioni dell’Ob. 1 (Basilicata, Calabria,<br />

Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), che svolgono attività estrattive, manifatturiere, di costruzioni, di<br />

produzione e distribuzione di energia elettrica, di vapore, acqua calda e servizi.<br />

151 Il Pia Innovazione, Misura 2.1.a del PON, è un intervento finalizzato alla concessione di agevolazioni<br />

finanziarie alle imprese che hanno promosso iniziative organiche e complete riferite ad un programma di<br />

“sviluppo precompetitivo” e ad un conseguente programma di investimenti per la “industrializzazione dei<br />

risultati” nell’ambito di iniziative attivate nel Mezzogiorno. Inoltre, all’interno delle iniziative citate, sono<br />

state concesse agevolazioni anche per spese di qualificazione e formazione del personale dipendente e<br />

fatta richiesta – esclusivamente dalle piccole e medie imprese – per l’attivazione del “Fondo Centrale di<br />

Garanzia”. Per accedere alle diverse agevolazioni concedibili le imprese, hanno presentano un’unica<br />

domanda al fine di unificare (e snellire) le procedure di accesso, istruttoria e concessione del<br />

finanziamento.<br />

152 Il Pia Formazione, Misura 2.1.b del PON, ha previsto la concessione alle imprese di contributi a fondo<br />

perduto per un programma di investimenti agevolabile dalla legge 488/92, con un incremento<br />

occupazionale pari ad almeno 30 addetti, ed un programma di formazione strettamente correlato con il<br />

programma di investimenti. In sede di prima applicazione hanno potuto accedere alla Misura, le imprese<br />

che hanno presentato un programma di investimento agevolato a valere sull’8° e sull’11° bando della<br />

legge 488/92 “settore industria” e la previsione di un incremento occupazionale di almeno 30 unità (con<br />

le circolari n. 946219 del 7 maggio 2003 prima e con la n. 946189 dell’11 giugno 2004 poi, il numero di<br />

addetti è stato dapprima ridotto da 30 a 10 unità; da ultimo, con la seconda circolare, l’incremento<br />

occupazionale minimo richiesto è stato ridotto ad una nuova unità lavorativa). Per quanto riguarda<br />

l’applicazione ordinaria, le imprese hanno potuto presentare le domande di agevolazione nei termini<br />

fissati per i bandi 488.<br />

153 Il Pacchetto Integrato di Agevolazioni “PIA Networking” (Misura 2.1.c) è una delle opzioni di PIA del<br />

PON ed è nato per promuovere la realizzazione di investimenti privati che, essendo volti a: valorizzare<br />

l’offerta turistica (“progetti di tipo A”); accrescere, attraverso l’impiego di ICT, la competitività delle PMI<br />

(“progetti di tipo B”); migliorare le prestazioni ambientali delle imprese (“progetti di tipo C”), hanno<br />

contribuito a rafforzare la competitività del sistema produttivo nazionale. Lo strumento, combinando<br />

alcuni regimi agevolativi già esistenti, ha finanziato la realizzazione di progetti organici, articolati su<br />

singole iniziative di investimento fra loro integrate. Attraverso la presentazione di un’unica domanda, le<br />

imprese hanno ottenuto il finanziamento delle diverse tipologie di investimenti strumentali alla<br />

realizzazione del progetto, quali: investimenti materiali ed immateriali (ex legge 488/1992 - Industria e<br />

Turismo); investimenti destinati alle attività di sviluppo pre-competitivo (ex legge 46/1982);<br />

acquisizione di servizi di consulenza (ex reg. 70/2001 come modificato dal reg. 364/2004).Le imprese<br />

hanno avuto l’accesso all’intervento del Fondo di garanzia di cui alla legge 266/97. Il termine Networking<br />

ha posto l’accento sulla creazione di “sistemi di impresa”, che il presente strumento ha supportato<br />

favorendo l’aggregazione delle imprese partecipanti in filiere produttive evolute e promuovendo<br />

investimenti innovativi nel campo della società dell’informazione.<br />

154 Il “tutoraggio” è la sottomisura 1.2 e 2.2 del PON “Sviluppo imprenditoriale locale” 2000-2006. Si<br />

tratta di un intervento inteso all’affiancamento delle PMI nella realizzazione di iniziative ammesse agli<br />

interventi di cui alla legge 488/92 cofinanziata o ai PIA. La finalità del tutoraggio è stata quella di<br />

promuovere ed incrementare l’innovazione e la cultura d’impresa, accelerare la conclusione degli<br />

interventi programmati e portare le iniziative rapidamente alle previste condizioni di regime. L’attività di<br />

tutoraggio è affidata a soggetti convenzionati con il Ministero delle attività produttive che erogano servizi<br />

alle imprese ricompresi nei seguenti ambiti: avvio di nuovi processi produttivi, introduzione di nuove<br />

tecnologie e acquisizione di macchinari tecnologicamente avanzati, marketing, adempimenti<br />

amministrativi, tutela ambientale. Il finanziamento pubblico copre il 90% del costo del tutoraggio.<br />

155 L'intervento principale della Misura 1 del PON “Sviluppo imprenditoriale locale” è la legge 488/1992<br />

(Sottomisura 1.1) che si articola nelle classiche graduatorie previste dalla “488 –Industria” e in una<br />

graduatoria specifica finalizzata al raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile che viene<br />

genericamente definita “488 – Ambiente”. La legge 488/1992 prevede il sostegno alle attività produttive<br />

e a talune attività di servizi attraverso gli aiuti agli investimenti materiali e ad alcune tipologie di<br />

investimenti immateriali delle imprese. Scopo dell’intervento è da un lato, potenziare e irrobustire i<br />

sistemi produttivi sedimentati che presentano più elevate potenzialità di ulteriore sviluppo e, dall’altro,<br />

sostenere la nascita di nuove imprese locali a basso tasso di mortalità, con elevate prospettive di<br />

crescita e con un alto grado di integrazione con i sistemi produttivi locali, oltre che con elevato livello di<br />

sviluppo tecnologico. L’intervento si è proposto di favorire la crescita delle attività produttive nell’ottica<br />

141


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Sottomisura 1.1, che ha previsto il cofinanziamento della legge 488/1992<br />

“Industria” e una graduatoria specifica “Ambiente”; e nella Sottomisura 1.2, che ha<br />

previsto un intervento di tutoraggio a favore di alcune delle PMI già beneficiarie<br />

della Sottomisura 1.1; Misura 2 “Pacchetto integrato di agevolazioni – P.I.A.”: la<br />

Sottomisura 2.1. ha previsto il finanziamento complessivo ed integrato di iniziative<br />

di sviluppo articolate in diversi programmi di investimento oggetto di agevolazioni.<br />

Con la Sottomisura 2.1 sono stati infatti finanziati programmi di investimento<br />

produttivo unitamente a programmi di sviluppo precompetitivo e di<br />

industrializzazione, e ad interventi di formazione e servizi. Analogamente a quanto<br />

previsto per la Misura 1, la Sottomisura 2.2. ha previsto un intervento di tutoraggio<br />

a favore di alcune delle PMI già beneficiarie della Sottomisura 2.1; Misura 3<br />

“Interventi di formazione per il P.I.A.”: ha costituito un bacino di risorse da<br />

utilizzare per il finanziamento degli interventi di formazione connessi agli<br />

investimenti finanziati nelle Misure 1 e 2; Misura 4 “Assistenza tecnica”: si articola<br />

nella Sottomisura 4.1, finalizzata a garantire l’efficace gestione del Programma<br />

operativo nazionale ed il collegamento con i Programmi operativi regionali; e nella<br />

Sottomisura 4.2 relativa alle attività di valutazione intermedia del PON.<br />

L’attuazione finanziaria del PON 2000-2006 Fondo FSE è stata la seguente:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria del PON Sviluppo locale (euro)<br />

PON 2000-2006<br />

Misure FSE<br />

Asse IV Misura 3 Interventi<br />

di formazione<br />

Ministero dello sviluppo economico<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Quota<br />

comunitaria FSE<br />

142<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

90.104.857,00 63.073.400,00 110.143.632,00 71.164.080,35<br />

Totale 90.104.857,00 63.073.400,00 110.143.632,00 71.164.080,35<br />

Elaborazione su dati Ministero dello sviluppo economico<br />

La Misura di interesse per la presente indagine è la Misura 3 dell’Asse IV. Ad<br />

essa sono stati destinati euro 90.104.857,00 cui si aggiungono 8 Meuro di risorse<br />

nazionali stanziate per i programmi di formazione del bando PIA Innovazione. Al<br />

31.12.2007 gli impegni assunti sono stati pari ad euro 110.143.632,00, mentre alla<br />

medesima data i pagamenti effettuati sono stati di 71.164.080,35 euro.<br />

La Misura 3 si articola in due Azioni: Azione 3.1 a “ Interventi di formazione”<br />

del personale aziendale e l’Azione 3.1 b che ha invece riguardato le Azioni di<br />

formazione di personale in cerca di occupazione. Nella prima Azione le attività di<br />

istruttoria dei programmi di formazione e di erogazione delle agevolazioni sono<br />

dello sviluppo sostenibile. La legge 488 del 19 dicembre 1992 ha come principale obiettivo l’incremento<br />

produttivo, economico ed occupazionale, attraverso la concessione di un contributo a fondo perduto in<br />

conto impianti, a fronte di investimenti da realizzare, limitati nel PON alle imprese del settore industria.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

state affidate alle banche concessionarie selezionate a mezzo di due bandi, uno del<br />

4 dicembre 1995 (Pubblicato in GURI del 5 dicembre 1995), e l’altro del 5 aprile<br />

2001 (Pubblicato il 5 aprile 2001, foglio inserzione n. 80). Per l’Azione 3.1 b la<br />

DGCII ha stipulato, in data 01.10.2004, una convenzione con il Ministero del lavoro<br />

- DG Mercato del lavoro, per la messa a punto di un sistema di servizi rivolti alle<br />

imprese cofinanziate e finalizzato alla realizzazione di tirocini e percorsi integrati di<br />

occupabilità per categorie svantaggiate.<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione ed ai controlli dei Fondi<br />

comunitari<br />

La gestione della Misura 3 è affidata alla Direzione generale del<br />

coordinamento degli incentivi alle imprese (DGCII) che costituisce l’Autorità di<br />

gestione.<br />

Gli Uffici che hanno la competenza per la gestione del FSE (Asse IV - Misura<br />

3), sono individuati nell’ambito della DGCII sopra menzionata e sono i seguenti:<br />

Ufficio A9 “Affari comunitari”; Ufficio B1 “Regolamentazione e concessione aiuti<br />

nelle aree depresse”; Ufficio B2 “Programmi agevolati nelle aree depresse Ob. 1”;<br />

Ufficio C1 “Gestione interventi per l’innovazione tecnologica”; Ufficio C 2 “Interventi<br />

per la ricerca mineraria e per la tutela ambientale” e l’Ufficio “Contenzioso.<br />

Le unità di personale in servizio presso gli Uffici menzionati sono così<br />

ripartiti: Ufficio A9 “Affari comunitari”, 7 unità; Ufficio B1 “Regolamentazione e<br />

concessione aiuti nelle aree depresse”, 10 unità; Ufficio B2 “Programmi agevolati<br />

nelle aree depresse Ob. 1”, 23 unità; Ufficio C1 “Gestione interventi per<br />

l’innovazione tecnologica”, 11 unità; Ufficio C2 “Interventi per la ricerca mineraria e<br />

per la tutela ambientale”, 7 unità, Ufficio “Contenzioso”, 14 unità.<br />

Gli Uffici sono supportati, in misura variabile, in relazione alle specifiche<br />

esigenze del periodo, da ulteriori unità messe a disposizione dall’IPI – Istituto per la<br />

promozione industriale – in qualità di soggetto attuatore dell’ “Assistenza tecnica”<br />

(Misura 4).<br />

L’Amministrazione ha dichiarato che la maggior parte dell’attività di gestione<br />

è svolta attraverso le banche concessionarie, con riferimento alle seguenti attività:<br />

istruttoria, pagamenti, controlli di I livello, rendicontazione e recupero, eccettuato il<br />

controllo di II livello.<br />

In merito ai compensi percepiti dai terzi ha precisato l’Amministrazione che<br />

per l’Azione 3.1.a, le banche concessionarie, sulla base delle convenzioni,<br />

percepiscono, per l’attività istruttoria propedeutica alla formazione della graduatoria<br />

di ogni pratica euro 557,77 e per tutti gli altri adempimenti successivi per i soli<br />

143


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

progetti ammessi ad agevolazione lo 0,216% delle spese ammesse ad agevolazione<br />

per il programma di formazione. Per l’Azione 3.1.b (progetto lavoro e sviluppo) non<br />

è riconosciuto alcun costo di gestione ma sono rendicontate le spese di<br />

realizzazione delle attività relative a specifiche voci nel rispetto della convenzione,<br />

poiché le voci di spesa sono ripartite in spese per azioni di supporto e promozione,<br />

spese per la realizzazione dei percorsi di politica effettiva del lavoro (tirocini), come<br />

può rilevarsi dalla nota dell’8 gennaio <strong>2009</strong> e come precisato dal Dirigente<br />

dell’Ufficio IV “Programmazioni comunitarie” del Ministero nell’adunanza della<br />

Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali il 13 gennaio <strong>2009</strong>.<br />

Si nutrono perplessità per una estensione così ampia della esternalizzazione<br />

con il trasferimento a terzi di funzioni caratteristiche e pregnanti dell’Ente, come ad<br />

esempio l’istruttoria di un programma, o la relativa rendicontazione, funzioni che<br />

dovrebbero essere conservate, in virtù della specifica natura, in capo<br />

all’Amministrazione a cui tale missione è istituzionalmente assegnata. Senza poi<br />

trascurare il profilo che, in alcuni casi, i soggetti coinvolti si possono trovare in<br />

conflitto di interessi. Infatti nell’espletamento di una funzione delicata ed essenziale<br />

come quella della rendicontazione, funzione certificativa per eccellenza della<br />

gestione finanziaria delle entrate e delle spese, affidata agli stessi soggetti<br />

convenzionati, l’esternalizzazione della funzione potrebbe presentarsi in contrasto<br />

con l’art. 32 del reg. 1260/1999. L’Amministrazione, in sede di contraddittorio, ha<br />

precisato che il ruolo svolto dalle Banche è del tutto simile a quello svolto per la<br />

gestione delle agevolazioni ai sensi della legge 488/92.<br />

L’Amministrazione ha poi chiarito che l’Autorità di gestione è responsabile<br />

del coordinamento dell’esecuzione delle varie Misure del PON e, ai sensi dell’art. 34,<br />

par. 1, reg. 1260/99, è responsabile dell’adozione di controlli interni.<br />

Al fine di garantire l’attuazione del circuito finanziario si interfaccia con<br />

l’Autorità di pagamento.<br />

All’interno dell’Autorità di gestione operano:<br />

- l’Ufficio A1 “Controllo di Gestione” della DGCII, incaricato della verifica sulla<br />

corretta applicazione delle procedure di gestione e pagamento delle Misure, al<br />

fine di accertare che i sistemi di gestione e pagamento siano tali da garantire<br />

l’assenza di anomalie generalizzate. Tale verifica è riferita alle procedure<br />

generali messe in atto e non alle singole operazioni finanziate. Ogni sei mesi,<br />

inoltre, tale ufficio, relaziona all’Autorità di gestione e all’Autorità di controllo,<br />

sulle attività di verifica svolte, sulle eventuali modifiche da apportare alle piste<br />

di controllo.<br />

144


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

- l’Ufficio A9 “Affari Comunitari“ della DGCII, incaricato di coadiuvare<br />

operativamente l’Autorità di gestione nelle sue funzioni relative ai sistemi di<br />

pagamento e di controllo di I livello.<br />

L’Autorità di pagamento è costituita all’interno della Direzione generale<br />

coordinamento degli incentivi alle imprese DGCII dall’Ufficio A5 “Gestione e<br />

controllo delle risorse finanziarie”ed è incaricata, ai sensi di quanto previsto dall’art.<br />

9, lettera o) del reg. 1260/1999, di elaborare e presentare le richieste di<br />

pagamento e di ricevere i pagamenti dalla Commissione. All’Ufficio A5 “Gestione e<br />

controllo risorse finanziarie” sono state assegnate 8 unità.<br />

Ai fini della presentazione alla Commissione della domanda di pagamento<br />

l’Autorità di pagamento:<br />

- riceve dall’Autorità di gestione la richiesta di procedere alla domanda di<br />

pagamento;<br />

- cura gli adempimenti relativi all’eventuale recupero di pagamenti irregolari,<br />

secondo quanto previsto dall’art. 8 del reg. 438/2001 nonché dal reg.<br />

1681/1994.<br />

L’Ufficio A5 è responsabile della certificazione periodica delle spese sostenute<br />

in attuazione delle Misure del PON, secondo quanto previsto dall’art. 32 del reg.<br />

1260/1999, al fine di richiedere alla Commissione europea ed al Ministero<br />

dell’economia l’erogazione delle progressive parti di contributo previste dal piano<br />

finanziario.<br />

La richiesta di procedere ad una certificazione delle spese e alla relativa<br />

domanda di pagamento perviene all’Autorità di pagamento da parte dell’Autorità di<br />

gestione, che coordina l’attuazione delle varie Misure e tramite il sistema di<br />

monitoraggio è in grado di conoscere l’avanzamento finanziario raggiunto dal<br />

Programma operativo nazionale.<br />

L’Autorità di gestione fornisce all’Autorità di pagamento, contestualmente<br />

alla richiesta, tutti gli elementi conoscitivi necessari per procedere alla certificazione<br />

delle spese, secondo quanto previsto in proposito dall’art. 9 del reg. 438/2001.<br />

L’Autorità di pagamento, che riceve anche periodici aggiornamenti sugli esiti<br />

dei controlli, procede alla certificazione delle spese, sulla base dei dati quantitativi<br />

trasmessi dall’Autorità di gestione. L’Autorità di pagamento può comunque in ogni<br />

caso procedere a richiedere integrazioni e/o chiarimenti all’Autorità di gestione e<br />

può effettuare proprie verifiche sia sul sistema di gestione delle Misure che su<br />

singole operazioni.<br />

La certificazione delle spese, con la domanda di pagamento, è inviata<br />

dall’Autorità di pagamento alla Commissione europea, per il tramite del Ministero<br />

145


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dell’economia. La domanda di pagamento è valida al fine dell’erogazione delle<br />

risorse sia comunitarie che nazionali, a seguito della valutazione positiva effettuata<br />

dalla Commissione europea (art. 32.3 del reg. 1260/1999).<br />

L’attività di controllo<br />

Per quel che riguarda i controlli di I livello, ogni singolo Ufficio coinvolto nella<br />

gestione del FSE è responsabile dello svolgimento delle attività di controllo ordinario<br />

(contabile e finanziario) espletate in concomitanza con la gestione degli interventi. I<br />

controlli di I livello sono, inoltre, svolti dall’Ufficio B3, non coinvolto nella gestione di<br />

alcun intervento del PON SIL, che ha una funzione di coordinamento di una task<br />

force di funzionari di area C appartenenti ai diversi Uffici della DGCII che svolgono<br />

altresì controlli in loco.<br />

Il sistema di gestione e controllo è formalmente regolamentato da un<br />

apposito ordine di servizio, emesso dal Direttore generale, in qualità di Autorità di<br />

gestione, in data 3 agosto 2001 e successivamente integrato, in base ad un accordo<br />

tra l’Autorità di gestione e l’Autorità di controllo, con nota dell’Autorità di controllo<br />

dell’01.08.2002.<br />

Riferisce l’Amministrazione che l’aggiornamento del sistema di gestione e<br />

controllo è stato giudicato positivo dalla Commissione europea che, con nota del<br />

05.01.2004, a conclusione della procedura di cui all’art. 6 del reg. 438/01, ha<br />

comunicato l’assenza di osservazioni.<br />

Il sistema di controllo nel suo complesso è coordinato dall’Autorità di<br />

controllo di II livello, che è del tutto indipendente dall’Autorità di Gestione. Tale<br />

Autorità, è stata identificata nella Direzione generale sviluppo produttivo e<br />

competitività (DGSPC). La Direzione è responsabile del rilascio dell’attestato finale<br />

di controllo di cui all’art 38, par. 1 lett. f) del reg. 1260/1999; a tal fine essa vigila<br />

e coordina il controllo sul sistema di gestione e può in ogni momento effettuare, in<br />

proprio, verifiche addizionali su qualsiasi aspetto relativo ai sistemi di gestione o a<br />

singole operazioni. Riceve periodici aggiornamenti sulle modalità e sugli esiti delle<br />

verifiche di gestione al fine di garantire il corretto funzionamento del sistema di<br />

gestione e controllo.<br />

L’Autorità di controllo effettua le verifiche sul sistema di gestione e controllo,<br />

secondo quanto previsto dall’art. 10.1 punto a) del reg. 438/2001, al fine di<br />

individuare e prevenire irregolarità sistemiche, anche utilizzando i controlli effettuati<br />

dall’Ufficio A1 della Direzione generale coordinamento degli incentivi alle imprese –<br />

DGCII.<br />

Si avvale, altresì, dei seguenti Uffici:<br />

146


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

- Ufficio A2 “Politiche di bilancio e controllo di gestione“ della Direzione generale<br />

sviluppo produttivo e competitività – DGSPC – incaricato di coadiuvare<br />

operativamente l’Autorità di controllo nelle sue funzioni relative al sistema di<br />

controllo;<br />

- Ufficio A7 “Servizi ispettivi” della Direzione generale coordinamento degli<br />

incentivi alle imprese – DGCII - è incaricato di svolgere verifiche ispettive sulla<br />

regolarità di un campione di singole operazioni finanziate dal PON “Sviluppo<br />

imprenditoriale locale”, estratto sulla base di indicazioni fornite dall’Autorità di<br />

controllo; tali verifiche devono garantire un adeguato controllo della regolarità ai<br />

sensi del reg. 1685/2000 e successive modifiche e del reg. 438/2001 e di quanto<br />

disposto dal Complemento di programmazione sulla Misura di riferimento di<br />

ciascuna operazione verificata.<br />

L’Ufficio A7 dispone di 60 unità di personale (incaricati individualmente in<br />

base alle capacità di effettuare i controlli e non in base all’ufficio di appartenenza)<br />

con specifiche professionalità utilizzabili per l’effettuazione dei controlli mediante<br />

apposito manuale predisposto ai sensi degli artt. 10 e 11 del reg. 438/2001.<br />

Riferisce l’Amministrazione che sono stati svolti controlli per verificare la<br />

validità delle piste di controllo e tali verifiche non hanno evidenziato irregolarità<br />

sistemiche.<br />

L’attività di controllo, in applicazione degli artt. 10-14 del reg. 438/2001, ha<br />

due distinti ambiti di osservazione consistenti nell’analisi dei sistemi di controllo e<br />

nella verifica della inerenza e correttezza delle dichiarazioni di spesa.<br />

A tal fine l’Ufficio A7:<br />

1) riceve annualmente dall’Autorità di controllo le specifiche indicazioni vincolanti<br />

sulla base delle quali estrarre il campione di operazioni cofinanziate, chiuse o in<br />

itinere, su cui effettuare l’attività di ispezione utilizzando una modulistica<br />

specifica predisposta dall’Autorità di controllo;<br />

2) adotta le necessarie procedure per separare l’attività di verifica sulle operazioni<br />

cofinanziate dal PON dalle restanti verifiche istituzionali effettuate su operazioni<br />

non cofinanziate. L’Amministrazione, a tale proposito, ha chiarito che le<br />

verifiche sulle operazioni cofinanziate vengono distinte da quelle sulle<br />

operazioni non cofinanziate utilizzando un diverso manuale di ispezione, che<br />

contempla anche gli aspetti di verifica specificamente riferiti alle prescrizioni<br />

comunitarie per il cofinanziamento 156 .<br />

156 Così come citato nella nota dell’8 gennaio <strong>2009</strong> e precisato dal Dirigente nell’adunanza del 13 gennaio<br />

<strong>2009</strong>.<br />

147


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

3) relaziona semestralmente all’Autorità di controllo e all’Autorità di gestione sulle<br />

attività ispettive svolte, trasmettendo contestualmente all’Autorità di controllo<br />

la documentazione relativa alle ispezioni effettuate;<br />

4) nel caso di anomalie sistematiche, verificate attraverso le ispezioni, riferibili al<br />

sistema di gestione, ne informa, al più presto, l’Autorità di pagamento e<br />

l’Autorità di gestione al fine delle necessarie modifiche al sistema. In caso di<br />

riscontro di irregolarità sistematiche o di particolare gravità, ne informa<br />

comunque al più presto l’Autorità di controllo. Le attività svolte dagli Uffici<br />

preposti, sia per quanto attiene la gestione che i controlli a campione,<br />

consentono di porre in essere atti regolamentari e specifiche procedure al fine<br />

di prevenire le irregolarità, anche attraverso una ridefinizione annuale del<br />

sistema di campionamento, mirato sulla base delle risultanze delle verifiche<br />

ispettive effettuate;<br />

5) al fine di raggiungere gli obiettivi programmati, l’Ufficio A7 effettua le verifiche<br />

ispettive su almeno il 5% della spesa rendicontata dall’Autorità di pagamento.<br />

I controlli a campione previsti dall’art. 10 paragrafo 2 del reg. 438/2001,<br />

hanno riguardato il 4,6% della spesa ammissibile rispetto alla spesa certificata<br />

risultante dall’elenco aggiornato delle operazioni cofinanziate disponibile presso<br />

l’Autorità di gestione. Le attività di controllo, che si svolgono periodicamente<br />

durante tutto l’anno, consentono di porre in essere misure di prevenzione delle<br />

irregolarità anche attraverso la ridefinizione annuale del metodo di campionamento;<br />

di tali verifiche relaziona all’Autorità di controllo trasmettendo la documentazione<br />

relativa alle ispezioni.<br />

Annualmente è ridefinito il metodo di campionamento, sulla base delle<br />

risultanze delle verifiche ispettive effettuate.<br />

L’Amministrazione ha dichiarato che i controlli eseguiti sulla Misura 3,<br />

cofinanziata dal FSE, attraverso i quali sono state verificate le piste di controllo, non<br />

hanno evidenziato irregolarità di carattere sistemico.<br />

La gestione delle irregolarità<br />

In ordine alla gestione dei dati riguardanti le irregolarità e/o frodi,<br />

l’Amministrazione segnala che gli stessi sono raccolti in database informatici. Il<br />

sistema informatizzato di gestione e di certificazione del PON “Sviluppo<br />

imprenditoriale locale” 2000-2006 contempla, oltre che la prescritta tenuta delle<br />

posizioni in attesa di recupero, anche la creazione e la conservazione degli elenchi<br />

dei progetti compresi in ogni singola certificazione intermedia di spesa. E’ pertanto<br />

148


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sempre disponibile il quadro dei progetti di nuova certificazione e di quelli sospesi o<br />

definitivamente esclusi dal cofinanziamento per effetto di revoca o di irregolarità.<br />

Il sistema informatizzato è gestito dall’Autorità di gestione ed i dati contenuti<br />

in esso sono condivisi con l’Autorità di pagamento. E’, peraltro, prevista la<br />

possibilità di accedere ad ulteriori informazioni per l’attività di controllo e verifica<br />

delle irregolarità attraverso l’accesso, tramite password, al database delle Camere<br />

di commercio. E’ previsto un registro dei recuperi informatizzato soggetto a continui<br />

monitoraggi.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

L’Amministrazione, in sede di contraddittorio 157 , ha chiarito che in materia di<br />

FSE è obbligatoria la presentazione di garanzia fideiussoria per le quote di<br />

anticipazioni riferite alle Azioni di formazione della Misura 3.1.a mentre non sussiste<br />

tale obbligo per l’Azione 3.1.b data la diversa natura dell’attività che consiste nella<br />

realizzazione di tirocini a favore di unità lavorative inoccupate per il loro successivo<br />

inserimento nelle imprese cofinanziate dal PON.<br />

Il recupero delle agevolazioni indebitamente percepite dalle imprese<br />

beneficiarie, successivamente all’adozione dei provvedimenti di revoca o di<br />

rideterminazione dei contributi, adottati dall’Amministrazione, è curato in primis<br />

dalle banche concessionarie, secondo i regolamenti, le circolari, le convenzioni in<br />

essere, e solo su richiesta di queste ultime, in caso di mancata restituzione<br />

spontanea, l’Ufficio contenzioso provvede ad attivare la procedura di iscrizione a<br />

ruolo, prevista dall’art. 24 commi 32 e 33, legge 23 dicembre 1997, su<br />

segnalazione della Banca concessionaria. Pertanto, in assenza di pagamento<br />

volontario, l’Amministrazione procede al recupero coattivo dei crediti, attraverso<br />

l’iscrizione a ruolo e le successive procedure di esecuzione forzata, a carico dei<br />

concessionari per la riscossione.<br />

L’amministrazione ha posto in essere diverse azioni di autotutela volte al<br />

ristoro dell’erario. In particolare per i casi (91-92-93-94 accertati nel 2006)<br />

l’importo è stato recuperato, per 1 caso (04) non vi sono state erogazioni mentre<br />

per altri 4 casi (02,03,60,62) l’Amministrazione ha in corso azioni di recupero<br />

coattivo delle somme indebitamente percepite 158 .<br />

A seguito della descritta situazione, il Dipartimento per le politiche<br />

comunitarie, nel 2008, ha richiesto alla Commissione la chiusura di 4 casi, in tal<br />

modo i casi accertati nel 2006 e ancora aperti risultano essere 4 (02, 03, 60, 62).<br />

157 A rettifica di quanto indicato nel punto 11 del questionario per l’indagine sulle irregolarità FSE inviato<br />

dal Ministero dello sviluppo economico con nota prot. 133 del 06.07.2007 e con le precisazioni della nota<br />

dell’8.01.<strong>2009</strong>.<br />

158 Nota del Ministero dello sviluppo economico del 18.09.2008 già citata.<br />

149


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I casi accertati nel 2007 sono stati 6. L’Amministrazione per 3 ha avviato il<br />

procedimento di revoca delle agevolazioni, mentre per 3 ha emanato provvedimenti<br />

cautelativi di blocco dei pagamenti, fattispecie oggetto di contenzioso. Per quanto<br />

riguarda il recupero dei contributi, per nessuno dei 6 casi è avvenuta la restituzione<br />

spontanea delle somme erogate, ma l’Amministrazione ha comunicato che sono in<br />

corso le procedure per il recupero coattivo di tali importi. E’ pertanto necessario<br />

procedere con la massima tempestività al fine di ridurre le eventuali conseguenze<br />

pregiudizievoli per il pubblico erario.<br />

Con riferimento al comportamento adottato dall’Amministrazione, in caso di<br />

contenzioso sul provvedimento di autotutela l’Amministrazione, ha reso noto di aver<br />

prodotto, attraverso l’Ufficio Contenzioso, all’Avvocatura dello Stato o al Consiglio di<br />

Stato, in caso di ricorso straordinario al capo dello Stato, le proprie memorie<br />

difensive.<br />

Riferisce l’Amministrazione che il tempo medio di recupero delle somme è<br />

compreso fra i due e i quattro anni, mentre il tempo che intercorre, in media, tra<br />

l’individuazione dell’irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero è<br />

inferiore ai tre mesi.<br />

Con riferimento ai 6 casi del 2007 159 i contributi concessi sono in totale pari<br />

a euro 596.529,00; i contributi erogati sono pari a euro 304.178,00, importi per i<br />

quali si è in attesa del recupero delle somme erogate.<br />

Complessivamente per tutti i 10 casi è stato concesso un contributo totale<br />

per euro 1.213.029,00, di tale somma è stato effettivamente erogato ai beneficiari<br />

un importo pari ad euro 550.778,00.<br />

Va positivamente rilevato che l’Amministrazione ha complessivamente<br />

recuperato, attraverso la restituzione volontaria, la somma di euro 215.578,00, che<br />

rappresenta una percentuale pari al 33% 160 sugli importi complessivamente<br />

concessi.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

I casi segnalati nel 2006-2007 (al 31 dicembre 2007) sono stati<br />

complessivamente 10 per importi da recuperare per euro 550.778,00 e per euro<br />

662.341,00 come importo sospeso.<br />

Il prospetto 2 presenta il riepilogo dei casi riguardanti il Ministero dello<br />

sviluppo economico, aggiornato al 31.12.2007:<br />

159 Di esse il caso IT/07/146/FS è stato indicato nella banca dati del Dipartimento delle politiche<br />

comunitarie nel II semestre 2007 e prevede un importo da recuperare pari a euro 9.900.<br />

160 Tale percentuale è ricavabile dall’Amministrazione, nota del 18.09.2008 già citata e dalla nota<br />

dell’08.01.<strong>2009</strong>.<br />

150


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 2 – Frodi ed irregolarità – Ministero delle sviluppo economico (euro)<br />

Comunicazioni n. casi<br />

anno 2006<br />

Contributo<br />

totale<br />

concesso<br />

Importo<br />

erogato<br />

151<br />

Importo<br />

totale<br />

recuperato<br />

Importo<br />

totale da<br />

recuperare(*)<br />

Importo<br />

sospeso<br />

non<br />

pagato<br />

IT/06/002/FS/0 202.500 81.000 0 81.000 121.500<br />

IT/06/003/FS/0 247.500 99.000 0 99.000 148.500<br />

IT/06/060/FS/0 112.500 45.000 0 45.000 67.500<br />

IT/06/062/FS/0 54.000 21.600 0 21.600 32.400<br />

Totale 4 616.500 246.600 0 246.600 369.900<br />

anno 2007<br />

IT/07/054/FS/0 45.000 39.119 0 39.119 5.881<br />

IT/07/057/FS/0 121.050 48.420 0 48.420 72.630<br />

IT/07/061/FS/0 249.795 99.920 0 99.920 149.875<br />

IT/07/103/FS/0 45.000 18.000 0 18.000 27.000<br />

IT/07/106/FS/0 111.024 88.819 0 88.819 22.205<br />

IT/07/146/FS/1 24.660 9.900 9.900 14.850<br />

Totale 6 596.529 304.178 0 304.178 292.441<br />

Totale<br />

generale<br />

10 1.213.029 550.778 0 550.778 662.341<br />

Elaborazione su dati Dipartimento per le politiche comunitarie<br />

(*).L’importo non tiene conto della somma di 81.000 euro recuperata successivamente al 31.12.2007, in data 16 maggio 2008.<br />

Ministero dello sviluppo economico - andamento degli importi delle<br />

irregolarità da recuperare per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2007<br />

55%<br />

2006<br />

45%<br />

In ordine alla individuazione delle irregolarità ed ai soggetti che hanno<br />

proceduto all’accertamento delle stesse, con riferimento alla Misura 3 “Interventi di<br />

formazione” i casi segnalati sono stati 10 tutti riferiti alla programmazione 2000-<br />

2006 Misura 3 – Azione 3.1a. Esse sono state accertate nel periodo 2006-2007.<br />

L’Autorità di gestione del PON ha segnalato 6 casi di irregolarità (5 casi segnalati<br />

dalle Banche concessionarie – controllo di I livello e 1 caso segnalato dall’Ufficio A7


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

“Servizi ispettivi” – controllo di II livello); la Guardia di finanza ha invece generato<br />

8 schede di irregolarità.<br />

L’Amministrazione, in risposta al questionario, ha comunicato che sulle 6<br />

schede di irregolarità, generate dal Ministero su un importo erogato complessivo<br />

(quota nazionale + FSE) di euro 201.178,00, sono ancora da recuperare euro<br />

46.620,00 (solo FSE).<br />

Oltre alle suddette 6 schede di irregolarità segnalate dal Ministero dello<br />

sviluppo economico, sono state trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri 3<br />

aggiornamenti di schede di irregolarità, aperte dalla Guardia di finanza per il<br />

periodo 2000-2006, con un importo erogato complessivo (quota nazione + FSE) di<br />

euro 180.000,00 ed un importo da recuperare di euro 99.000,00 (di cui euro<br />

69.300,00 quota FSE; euro 29.700,00 quota nazionale).<br />

In alcune fattispecie (3/2006; 103/2007, 106/2007) le società hanno<br />

percepito le prime quote di finanziamento a seguito di dichiarazioni false di avvio di<br />

attività formativa, mai poste in essere, traendo in inganno la banca concessionaria,<br />

attraverso la presentazione delle dichiarazioni attestanti cose non vere, fra cui<br />

l’individuazione di un numero inferiore di operai da formare rispetto a quelli<br />

dichiarati (25, 15, regolarmente iscritti nel libro matricola, invece di 45, 60), o corsi<br />

mai sostenuti (103 e 106/2007); in molti casi è pendente procedimento penale e gli<br />

immobili, gli impianti e le attrezzature sono stati sottoposti a sequestro preventivo.<br />

L’Amministrazione in alcuni casi (3, 4, 60, 62, 91, 92/2006) ha emesso<br />

provvedimenti di revoca totale con relativa sospensione dei pagamenti. In<br />

conseguenza del provvedimento di revoca, non essendo seguito il pagamento<br />

spontaneo, si procederà al recupero coattivo delle somme (60-62/2006). In un caso<br />

(61/2007) la Guardia di finanza ha scoperto che il soggetto attuatore rientrava nel<br />

gruppo di società cogestite dalle medesime persone nei confronti delle quali erano<br />

stati accertati casi di truffa aggravata nella percezione di contributi previsti dalla l.<br />

488/1992. In un caso (57/2007) l’Autorità giudiziaria, ha emesso come misura<br />

cautelare l’esclusione per un anno dai finanziamenti pubblici.<br />

Spesso va evidenziato il forte ritardo, anche superiore all’anno, fra la<br />

segnalazione dell’irregolarità ed il relativo accertamento (103, 106, 61/2007; 2, 3,<br />

4/2006).<br />

Diverse sono le fattispecie nelle quali la violazione ha rilevanza penale.<br />

Con riferimento ai casi 2/2006 e 3/2006 è stato disposto il sequestro<br />

conservativo. Per il caso 2/2006 il Ministero ha recuperato l’intero importo relativo<br />

agli interventi di formazione. Per il caso 3 la somma erogata è in attesa di recupero,<br />

inoltre, la Ditta ha impugnato dinanzi al TAR il decreto di revoca delle agevolazioni.<br />

152


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Per i casi 60/2006 e 62/2006 è in corso il recupero coattivo delle somme. Con<br />

riferimento ai casi 91, 92, 93, 94/2006 le somme erogate sono state recuperate<br />

rispettivamente nelle date 09.11.2006, 11.11.2005, 03.08.2005 e 19.07.2006.<br />

Considerazioni conclusive<br />

In via conclusiva è necessario formulare alcune considerazioni.<br />

Le modalità organizzative hanno privilegiato la copertura di funzioni<br />

dell’Amministrazione con risorse esterne senza un concreto rafforzamento delle<br />

competenze interne.<br />

Ha precisato l’Amministrazione, anche nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong>, che<br />

l’esternalizzazione delle funzioni è stata imposta dall’elevatissimo numero di<br />

pratiche agevolative da gestire (circa 9.000 per il PON), incompatibili con le risorse<br />

umane di cui dispone la Direzione generale, tenuto conto delle altre competenze da<br />

esercitare.<br />

Pur considerando degne di nota le esigenze rappresentate<br />

dall’Amministrazione, tuttavia si esprimono perplessità per una estensione così<br />

ampia della esternalizzazione con il trasferimento a terzi di tutte le funzioni<br />

caratteristiche e pregnanti dell’Ente, come quella istruttoria, o quella della<br />

rendicontazione, funzioni che dovrebbero essere conservate, in virtù della specifica<br />

natura, in capo all’Amministrazione a cui la relativa attività è istituzionalmente<br />

assegnata, senza poi trascurare il profilo che, in alcuni casi, i soggetti coinvolti si<br />

possono trovare in conflitto di interessi, come nel caso della rendicontazione,<br />

funzione certificativa per eccellenza della gestione finanziaria delle entrate e delle<br />

spese, affidata agli stessi soggetti convenzionati.<br />

Al riguardo è necessario indirizzare all’Amministrazione specifica<br />

raccomandazione volta a definire in modo chiaro il ruolo del soggetto esterno<br />

attraverso la predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi evitando di<br />

attribuire un peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna e<br />

assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la diretta<br />

responsabilità del processo avviato.<br />

In merito alle irregolarità un elevato numero è stato accertato a seguito di<br />

indagini di polizia giudiziaria da parte della Guardia di finanza e solo in minima<br />

parte a cura dell’Amministrazione.<br />

Appare importante sottolineare l’esistenza presso l’Autorità di gestione di<br />

una banca dati delle informazioni raccolte sulle irregolarità, condivisa con l’Autorità<br />

di pagamento, ma è indispensabile che tale modalità conoscitiva si estenda a tutte<br />

153


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

gli organismi intermedi e i dati relativi siano resi disponibili nei confronti di tutti i<br />

soggetti erogatori di pubbliche sovvenzioni.<br />

L’assenza di fideiussioni nella Misura 3.1.b (tirocinio) ha privato<br />

l’Amministrazione di adeguate garanzie nel caso di erogazioni a cui non ha fatto<br />

seguito la regolare realizzazione dell’azione.<br />

Con riguardo ai recuperi si può osservare che è stato costituito, con modalità<br />

informatiche, il relativo registro nel quale sono inserite tutte le informazioni<br />

necessarie agli adempimenti previsti dall’art. 8 reg. 438/2001, ma limitati sono stati<br />

gli importi restituiti in media dopo diversi anni.<br />

In alcuni casi l’Amministrazione ha predisposto provvedimenti di revoca con<br />

la richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite, richieste spesso<br />

soggette a contenziosi pendenti da diversi anni. Si riscontra in modo positivo che,<br />

nell’ultimo periodo, le restituzioni volontarie hanno raggiunto circa il 33%.<br />

154


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

IL MINISTERO DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA<br />

Descrizione del fenomeno presso il Ministero dell’università e della ricerca<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con il Ministero dell’università e della ricerca che con disponibilità ha<br />

corrisposto alle richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il<br />

questionario predisposto dalla Sezione 161 .<br />

Il Programma operativo plurifondo “Ricerca, sviluppo tecnologico ed alta<br />

formazione” 1994-1999. Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Con il Programma operativo plurifondo POP “Ricerca, sviluppo tecnologico ed<br />

alta formazione”, il MIUR ha attivato mirati strumenti di sostegno col fine di incidere<br />

sulle fragilità strutturali del Mezzogiorno. Si è inteso operare, da un lato, per<br />

favorire lo sviluppo di competenze e professionalità altamente qualificate nei settori<br />

trainanti per lo sviluppo e per l’occupazione. Al contempo si è posta particolare<br />

attenzione al rafforzamento di tutte le diverse reti scientifiche operanti nel territorio<br />

meridionale (le università, i centri di ricerca e le imprese). Tra le finalità perseguite,<br />

ha rivestito una particolare importanza il sostegno dei livelli occupazionali nelle<br />

Regioni dell’Obiettivo 1, attraverso iniziative coordinate tra università, imprese ed<br />

enti locali, nonché all’alta qualificazione delle risorse umane dedicate alla ricerca e<br />

all’innovazione. Le risorse impegnate nel POP 1994-1999 sono state le seguenti:<br />

161 Nota prot. 2425 del 09.07.2007 del Ministero dell’università e della ricerca – Dipartimento per<br />

l’università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica –<br />

Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca – Ufficio VII – UPOC - , in risposta alla<br />

nota prot. 635 del 10.05.2007 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed<br />

internazionali; nota prot. 4345 del 12.09.2008 del Ministero dell’università e della ricerca – Dipartimento<br />

per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica –<br />

Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca – Ufficio VII – UPOC - , in risposta alla<br />

nota prot. 789 del 27.06.2008 della Corte dei conti - Sezione di controllo affari comunitari ed<br />

internazionali; nota prot. 96 del 14.01.<strong>2009</strong> del Ministero dell’università e della ricerca – Dipartimento<br />

per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica –<br />

Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca – Ufficio VII – UPOC - , in risposta alla<br />

nota prot. 1572 del 22.12.2008 della Corte dei conti - Sezione di controllo affari comunitari ed<br />

internazionali.<br />

155


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 1 - Attuazione finanziaria POP 1994-1999 (meuro)<br />

Ministero dell’università e della<br />

ricerca POP 1994-1999<br />

Risorse<br />

complessive<br />

156<br />

Quota FSE<br />

Spese<br />

certificate<br />

Asse I Misura I.1 Alta formazione 256,134 192,100 309,959<br />

Asse II Misura II.3 – Formazione per la<br />

ricerca industriale<br />

Misura III.2 – Formazione per<br />

trasferimento tecnologico<br />

Asse III<br />

Misura III.4 - Formazione per<br />

parchi scientifici<br />

13,067 9,800 15,822<br />

22,933 17,200 37,340<br />

2,533 1,900 7,247<br />

Totale Assi 294,667 221,00 370,368<br />

Elaborazione su dati Ministero dell’università e della ricerca<br />

Il Programma operativo nazionale “Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico<br />

ed alta formazione” 2000-2006. Ambito finanziario e livello di attuazione<br />

Il Programma operativo nazionale “Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico,<br />

alta formazione” 2000-2006 ha cofinanziato interventi a favore delle Regioni<br />

italiane in ritardo di sviluppo: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e<br />

Sicilia. Obiettivo generale del PON è stato quello di rafforzare la capacità di ricerca e<br />

innovazione del sistema meridionale per renderne più moderna la struttura,<br />

migliorarne l’alta formazione e qualificarne l’occupazione.<br />

Le azioni previste sono state rivolte al raggiungimento di specifici obiettivi<br />

quali: innalzare il numero delle imprese meridionali che introducono innovazioni di<br />

prodotto, di processo e organizzative; valorizzare i risultati della ricerca e rafforzare<br />

i collegamenti tra sistema scientifico e sistema imprenditoriale; rafforzare e<br />

migliorare il sistema dell’alta formazione meridionale, allineando gli standard a<br />

quelli esistenti a livello nazionale ed europeo; innalzare il numero degli insediamenti<br />

ad alta tecnologia esistenti nel Mezzogiorno; valorizzare le risorse naturali e storico-<br />

artistiche del territorio meridionale. L’attuazione finanziaria del PON 2000-2006 per<br />

le Misure FSE, al 31.12.2007 è stata la seguente:


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria PON 2000-2006 (euro)<br />

PON 2000-2006<br />

Misure FSE<br />

Asse III Misura III.1 Miglioramento<br />

delle risorse umane nel settore<br />

della ricerca e dello sviluppo<br />

tecnologico<br />

Asse III Misura III.2 Formazione di<br />

alte professionalità nelle PMI<br />

Asse III Misura III.3 Formazione di<br />

alte professionalità nella P.A. in<br />

R&S<br />

Asse III Misura III.4 Formazione<br />

superiore ed università<br />

Asse III Misura III.5 Adeguamento<br />

formazione professionale ed<br />

istruzione<br />

Asse III Misura III.6 Promozione<br />

partecipazione femminile al<br />

mercato del lavoro<br />

Totale Asse III<br />

Ministero dell'università e della ricerca<br />

Risorse<br />

complessive<br />

157<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

FSE<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

122.150.539,00 85.505.378,00 110.709.471,16 56.952.656,32<br />

33.061.689,00 23.143.182,00 28.768.932,70 21.144.491,07<br />

23.270.669,00 16.289.468,00 20.507.073,18<br />

394.234.257,00 275.963.980,00 582.366.392,15 421.834.762,03<br />

83.211.423,00 58.247.996,00 82.126.821,60 27.422.404,41<br />

71.359.994,00 49.951.996,00 62.142.101,61 40.193.373,55<br />

727.288.571,0<br />

0<br />

509.102.000,0<br />

0<br />

886.620.792,40 567.547.687,3<br />

8<br />

Elaborazione su dati Ministero dell’università e della ricerca<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione ed al controllo dei Fondi<br />

comunitari<br />

L’Autorità responsabile della gestione e del coordinamento del PON Ricerca,<br />

Sviluppo Tecnologico ed Alta Formazione 2000–2006 è il Ministero dell’università e<br />

della ricerca - Dipartimento per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e<br />

coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica - Direzione generale per il<br />

coordinamento e lo sviluppo della ricerca. L’attuale assetto gestionale del PON è<br />

definito dal regolamento di organizzazione del MIUR di cui al dPR 319<br />

dell’11.08.2003 e dal d.m. 2929/MR del 28.04.2004. Nell’ambito della Direzione<br />

generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca, il coordinamento<br />

strategico e gestionale è affidato ad una struttura espressamente dedicata, l’Ufficio<br />

VII - Programmi operativi comunitari per le Aree sottoutilizzate cofinanziate dai<br />

Fondi strutturali (UPOC) - , il quale provvede inoltre alla gestione di tutti gli<br />

interventi del PON ad eccezione di quelli di competenza dell’Ufficio VI –<br />

Incentivazione e agevolazione della Ricerca nelle imprese – (a valere sul d.lgs.<br />

297/1999). L’Ufficio VI gestisce i progetti nella fase ex-ante ed in itinere mentre le<br />

erogazioni sono effettuate dall’Ufficio I.<br />

Gli Uffici sopra menzionati dispongono delle seguenti unità di personale:<br />

l’Ufficio VI di 8 unità per la gestione dei progetti di Ricerca e formazione; l’Ufficio<br />

VII di 13 unità di personale, oltre al Dirigente, per la gestione dei progetti, tutti con


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

adeguata esperienza nel settore (11 sono state impegnate nella gestione del PO<br />

1994-1999); l’Ufficio I di 5 unità di personale.<br />

Il Ministero segnala, inoltre, che per le Misure di competenza dell’Ufficio VI,<br />

per quanto attiene alle iniziative ricadenti nei regimi di aiuto del PON (legge<br />

488/1992, d.lgs. 297/1999 in attuazione delle Misure I.1, I.3 e III.1), alcune delle<br />

fasi del procedimento amministrativo vengono gestite da soggetti terzi: in<br />

particolare, la fase istruttoria, i controlli di I livello, la rendicontazione. Nella fase<br />

istruttoria l’Ufficio VI si avvale di esperti incaricati della valutazione degli aspetti<br />

tecnico-scientifici e di istituti bancari per l’istruttoria tecnico-economica, istituti<br />

selezionati attraverso un bando e le cui convenzioni regolano i rapporti e gli<br />

adempimenti nei confronti del Ministero dell’università e della ricerca scientifica.<br />

Complessivamente l’esame istruttorio riguarda la congruità e pertinenza dei<br />

costi, la sussistenza delle condizioni per la concessione di ulteriori agevolazioni,<br />

l’assenza delle condizioni di inammissibilità dell’impresa, le ricadute economiche ed<br />

occupazionali, la validità tecnico-scientifica della proposta e la congruità della<br />

copertura finanziaria.<br />

L’esperto e gli istituti bancari verificano le attività di formazione svolte dalle<br />

imprese in itinere e le relative spese effettivamente sostenute. In particolare<br />

l’istituto convenzionato predispone la richiesta di erogazione conseguente alla<br />

positiva verifica dei risultati di ciascuno stato di avanzamento dei progetti da parte<br />

dell’esperto e della banca stessa.<br />

Gli Istituti di credito certificano all’Ufficio VI, responsabile delle suddette<br />

azioni, gli esiti dei controlli di primo livello effettuati, consentendo a quest’ultimo di<br />

autorizzare le erogazioni da parte del Ministero che, in quanto beneficiario finale del<br />

regime di aiuto, è il soggetto cui fa capo la spesa ai fini della certificazione alla UE.<br />

In entrambi i casi l’Autorità di gestione e l’Autorità di pagamento del PON, per<br />

quanto di rispettiva competenza, vigilano e controllano che gli importi da erogare<br />

corrispondano a quanto previsto nell’atto di impegno e nel contratto.<br />

L’individuazione degli esperti avviene a rotazione tra quelli iscritti nell’apposito albo<br />

ministeriale secondo le competenze necessarie. Gli istituti bancari sono indicati<br />

dalle imprese richiedenti il finanziamento tra quelli appositamente convenzionati<br />

con il Ministero.<br />

Sono state sollevate dalla Corte dei conti perplessità circa la possibilità che<br />

l’istituto convenzionato venga scelto dal soggetto proponente dell’intervento, con<br />

riguardo alle attività ricadenti nei regimi di aiuto del PON (legge 488/1992, d.lgs<br />

297/1999 in attuazione delle Misure I.1, I.3 e III.1). Al riguardo l’Amministrazione<br />

158


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

ha comunicato 162 che tale scelta è stata dettata, “oltre che dalla necessità di<br />

adeguare il sistema nazionale ai principi derivanti dall’ordinamento comunitario,<br />

anche dall’esigenza, precipuamente italiana, di potenziare il coinvolgimento del<br />

sistema finanziario privato nelle attività di ricerca e innovazione condotte in ambito<br />

industriale”.<br />

Ciò spiega la scelta di attribuire ai soggetti industriali proponenti la<br />

individuazione dello specifico istituto di credito cui assegnare la valutazione<br />

economico-finanziaria dell’iniziativa al fine di valorizzare i rapporti esistenti tra<br />

imprese e istituti bancari per ottenere importanti benefici in ordine agli obiettivi<br />

sopra descritti, sia in termini di una accresciuta dimensione finanziaria degli<br />

investimenti nella ricerca da parte delle PMI, sia in termini di un generale<br />

innalzamento qualitativo delle iniziative presentate e finanziate.<br />

Le motivazione rappresentate dall’Amministrazione non eliminano i dubbi e<br />

le perplessità, tenuto conto dell’assenza di terzietà fra l’istruttore ed il beneficiario e<br />

dei possibili conseguenti conflitti di interesse tra soggetto valutatore e soggetto<br />

valutato, tutto ciò evidenzia altresì una innegabile lesione del principio di<br />

trasparenza. In ordine a tale problematica, l’Amministrazione ha fatto presente 163<br />

che tale rischio pare potersi ritenere, quanto meno formalmente, scongiurato da<br />

una serie di elementi che regolano i rapporti in questione.<br />

In primo luogo, nell’ambito dello stesso istituto bancario, le strutture che si<br />

occupano di valutazione di richieste di finanziamento pubblico sono distinte e<br />

autonome dalle strutture che si occupano del credito ordinario; inoltre, rientra tra<br />

gli obblighi che gli stessi istituti si impongono di comunicare alle amministrazioni<br />

pubbliche committenti eventuali situazioni di morosità su linee di credito<br />

ordinariamente concesse alle imprese richiedenti l’agevolazione pubblica. Infine,<br />

l’obbligo di astensione dell’istituto nei casi di possibili situazioni conflittuali rientra<br />

nella responsabilità dell’istituto commissionario, la cui inadempienza può essere<br />

fatta valere solo in base a specifica e accertata prova contraria.<br />

In ordine alle modalità di definizione dei compensi corrisposti agli Istituti di<br />

credito per le attività di valutazione svolte, l’Amministrazione ha segnalato 164 ,<br />

altresì, che la determinazione dei compensi da corrispondere agli Istituti di credito<br />

per le attività di valutazione svolte nell’ambito dei progetti di ricerca e formazione<br />

cofinanziati dal PON Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione 2000-<br />

2006, (i cui costi non vengono inclusi nelle certificazioni di spesa dichiarate alla<br />

Commissione europea), è specificatamente regolata dall’art. 6 delle convenzioni<br />

162 Nota prot. 4345 del 12.09.2008.<br />

163 Si veda nota dell’Amministrazione prot. 4345 del 12.09.2008 già citata.<br />

164 Si veda nota dell’Amministrazione prot. 4345 del 12.09.2008 già citata.<br />

159


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

stipulate dal Ministero con gli Istituti di credito e dall’art. 3 dell’atto integrativo di<br />

proroga delle convenzioni stesse.<br />

Ai sensi di tali disposizioni, i compensi sono determinati tenendo conto dei<br />

costi ammessi indicati nei decreti di impegno dei singoli progetti, ai quali vengono<br />

applicate le specifiche percentuali per scaglione di riferimento. Tale operazione<br />

determina gli esatti importi dei compensi dovuti alle banche.<br />

Per quanto riguarda invece i progetti non ammessi al finanziamento<br />

richiesto, è previsto un compenso forfettario di euro 3.305,32. Per le iniziative per<br />

le quali sia intervenuto un provvedimento di revoca delle agevolazioni, è<br />

riconosciuto un compenso commisurato all’attività effettivamente svolta ed alla fase<br />

procedimentale in cui interviene la revoca, salvo che non ricorrano le fattispecie di<br />

cui all’art. 9.3 165 , della convenzione. Per quel che concerne i costi relativi a ciascuna<br />

fase affidata a terzi, il Ministero segnala che essi non sono inclusi nelle spese<br />

certificate sul PON.<br />

L’Autorità di pagamento è individuata nel Ministero dell’università e della<br />

ricerca - Dipartimento per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e<br />

coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica - Direzione generale per il<br />

coordinamento e lo sviluppo della Ricerca – Ufficio I, essa è posta in posizione di<br />

indipendenza funzionale sia dall’Autorità di gestione che dall’Autorità di controllo.<br />

Tale Ufficio si compone di 5 unità con 4 anni di permanenza media nel settore ed<br />

esperienza e qualifica adeguata all’attività svolta.<br />

Le attività dell’Autorità di pagamento possono ricondursi alle seguenti<br />

tipologie: certificazioni di spesa e redazione delle domande di pagamento sulla<br />

scorta delle spese effettivamente sostenute e verificate nel periodo di riferimento;<br />

erogazione dei pagamenti ai beneficiari finali/soggetti attuatori previa verifica della<br />

correttezza della documentazione pervenuta dall’Ufficio VII per le Misure III.2,<br />

III.4, III.5, III.6 e dagli Istituti di credito all’Ufficio VI per la Misura III.1.<br />

Per tutte le richieste di erogazione relativamente alle Misure sopra indicate è<br />

compilata dall’Ufficio I – Autorità di pagamento - una scheda di controllo finale che<br />

accerta, prima dell’emissione del mandato, l’esattezza degli importi da erogare.<br />

Tutti i pagamenti vengono effettuati attraverso il Sistema finanziario IGRUE, ad<br />

eccezione delle Misure I.1, I.3 e III.1 le cui erogazioni sono anticipate sul Fondo<br />

165 Art. 9.3 della Convenzione per la regolamentazione dei rapporti tra il Ministero e gli istituti di credito<br />

relativa alle attività di istruttoria e gestione delle agevolazioni previste dalla legge 488/92: “Ferma<br />

restando la responsabilità civile per danni, e l’eventuale risoluzione della presente convenzione in caso di<br />

gravi inadempienze, il mancato rispetto, senza giustificato motivo, degli adempimenti previsti per<br />

l’espletamento delle attività di cui alla presente convenzione comporterà una sanzione di importo pari al<br />

20% del corrispettivo dovuto per ciascun intervento cui l’inadempimento si riferisce. Qualora<br />

l’inadempienza comporti oneri per il Ministero, salvo il caso di giustificato motivo, la sanzione sarà di<br />

importo pari al compenso spettante per il/gli intervento/i cui la stessa inadempienza si riferisce, oltre al<br />

completo rimborso dell’onere sostenuto dal Ministero medesimo.<br />

160


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

agevolazione alla ricerca (FAR).<br />

Con riguardo alle modalità con cui opera l’Autorità di pagamento,<br />

l’Amministrazione ha segnalato 166 che tutti i pagamenti sono stati effettuati<br />

attraverso il Sistema finanziario IGRUE in favore dei beneficiari finali a valere sui<br />

c/c infruttiferi di Tesoreria “Ministero del tesoro – Fondo di rotazione per<br />

l’attuazione delle politiche comunitarie”, proporzionalmente alle percentuali<br />

d’intervento previste a carico di ciascuna quota (comunitaria e nazionale) per<br />

ciascuna delle Misure previste nel Complemento di programmazione; pertanto: per<br />

le Misure I.2, II.1, II.2, II.3 per la quota non rientrante nei regimi d’aiuto, il<br />

pagamento è stato effettuato direttamente sul Sistema finanziario IGRUE in favore<br />

degli attuatori che sono anche beneficiari finali; per le Misure I.1, I.3 e III.1 per la<br />

quota relativa ai regimi d’aiuto, il beneficiario finale è il Ministero. In tali casi, i<br />

pagamenti in favore degli attuatori sono stati, quindi, effettuati sul Fondo<br />

agevolazione alla ricerca (FAR). A seguito della certificazione alla Commissione<br />

europea delle erogazioni sul predetto Fondo, lo stesso è periodicamente reintegrato<br />

con versamenti provenienti dal Fondo di rotazione.<br />

L’organismo deputato a svolgere i controlli di II livello ai sensi dell’art. 38,<br />

par. 1, lett. f), del reg. 1260/1999, è stato individuato nell’Unità di controllo fondi<br />

comunitari (UCFC), unità operativa del Ministero, funzionalmente indipendente<br />

dall’Autorità di gestione e dall’Autorità di pagamento. Tali controlli hanno lo scopo di<br />

verificare, in itinere ed ex post, la legalità e la regolarità delle operazioni cui si<br />

riferisce la certificazione delle spese relative al PON Ricerca scientifica, sviluppo<br />

tecnologico e alta formazione 2000-2006.<br />

L’attività di controllo<br />

L’Autorità di gestione svolge anche i controlli di I livello, ad esclusione delle<br />

Misure I.1 e I.3 afferenti rispettivamente i progetti di ricerca a sportello e nei settori<br />

strategici (e correlata formazione cofinanziata nell’ambito della Misura III.1),<br />

regolati dalla vigente normativa sugli aiuti alla Ricerca, i controlli vengono effettuati<br />

direttamente dall’Ufficio VII UPOC, responsabile della gestione delle Misure che si<br />

avvale di proprio personale (13 unità, oltre al Dirigente, già menzionati) nonché 10<br />

unità messe a disposizione dall’Assistenza tecnica del programma. L’espletamento<br />

di dette fasi si attua attraverso un apposito “sistema di verifica” predisposto ad hoc<br />

per ogni procedimento posto in essere per l’attuazione delle Misure.<br />

L’attività di controllo di II livello è svolta dall’Unità di controllo fondi<br />

comunitari, tali controlli sono effettuati a campione tutti gli anni su almeno il 5%<br />

166 Si veda nota dell’Amministrazione prot. 4345 del 12.09.2008 già citata.<br />

161


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

della spesa certificata e tengono conto della verifica dei sistemi di gestione e<br />

controllo e dei controlli in loco.<br />

L’Unità di controllo Fondi comunitari definisce, ai sensi dell’art. 10 del Reg.<br />

438/2001, un campione di operazioni con cui verificare: a) l’efficacia dei sistemi di<br />

gestione e controllo istituiti; b) le dichiarazioni di spese presentate con criteri<br />

selettivi e sulla base di un’analisi dei rischi. L’Unità di controllo fondi comunitari è<br />

composta complessivamente da 10 unità: 1 responsabile, nominato con d.m. 593<br />

del 26.01.2006; 1 supporto tecnico-specialistico, nominato con d.m. 7246 del<br />

03.12.2004; 8 esperti, nominati con d.m. 7246 del 03.12.2004 di cui 1 esperto con<br />

funzioni di coordinamento, secondo il d.m. 7931 del 28.12.2004.<br />

I risultati dell’attività di verifica dei sistemi di gestione e controllo sono<br />

riportati all’interno della “<strong>Relazione</strong> annuale delle attività” 167 periodicamente redatta<br />

a cura dell’Unità di controllo fondi comunitari. I risultati dei controlli in loco sulle<br />

operazioni campionate sono riportati all’interno delle “Relazioni e resoconti” redatte<br />

a conclusione di ogni verifica.<br />

L’Unità di controllo fondi comunitari, in ottemperanza a quanto previsto<br />

dall’art. 10 del reg. 438/2001, ha verificato le diverse piste di controllo 168 adottate<br />

dagli Uffici responsabili della gestione e dell’attuazione del PON 2000-2006. Inoltre,<br />

l’Unità di controllo fondi comunitari ha programmato i propri controlli in loco presso<br />

i soggetti attuatori/beneficiari finali sulla base delle certificazioni di spesa FSE. Si<br />

riportano di seguito i dati forniti dall’Amministrazione relativi alla spesa ammissibile<br />

controllata per il FSE:<br />

167 Tale documento prevede: i dati anagrafici del beneficiario finale/soggetto attuatore; il profilo<br />

dell’operazione cofinanziata oggetto del controllo; le check list per la verifica della gestione procedurale;<br />

quelle per la verifica amministrativo-contabile; per la verifica normativa; per le verifiche tecniche sul<br />

progetto; il profilo della gestione finanziaria dell’operazione; l’esito complessivo della verifica; la<br />

descrizione sintetica delle irregolarità rilevate; le considerazioni conclusive.<br />

168 Piste di controllo adottate dagli Uffici responsabili della gestione e dell’attuazione del PON 2000-2006:<br />

1 pista relativa all’Autorità di gestione; 1 pista relativa all’Autorità di pagamento; 1 pista relativa al<br />

Sistema informativo e di monitoraggio; 11 piste relative alle Misure avviate, che hanno ad oggetto tutte<br />

le tipologie d’intervento. Regimi di aiuto ex l. 488/1992 e d.lgs 297/1999: Misura I.1, Misura I.3 e<br />

Misura III.1; Diplomi universitari e Dottorati di ricerca - Misura III.4; Avviso 4391/2001 – Misura III.1<br />

(Formazione); Misura III.2; Misura III.4 (Master); Misura III.6; Orientamento - Misura III.5; Servizi per<br />

la promozione dell’innovazione e dello sviluppo scientifico e tecnologico nel tessuto produttivo<br />

meridionale - Misura I.2, azione a) audit scientifico-tecnologici, Progetto “DIRCE” Istituto G. Tagliacarne;<br />

Avviso 68/2002 – Misura II.1 Rafforzamento del sistema scientifico meridionale (Azione a) e Misura II.2<br />

Società dell’informazione per il sistema scientifico meridionale (Azioni b e c); Assistenza tecnica - Misura<br />

IV.1.<br />

162


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 3 – Spesa ammissibile FSE (al 31.12.2006) (euro)<br />

Fondo FSE anni 2000-2006<br />

Spesa totale ammissibile 451.329.281,47<br />

Spesa campionata controllata 172.839.389,38<br />

% spesa campionata rispetto alla spesa totale ammissibile 38,30%<br />

Spesa sottoposta a controllo documentale e in loco 172.452.046,48<br />

% spesa controllata rispetto a spesa campionata 99,78%<br />

% spesa controllata al 31.12.2006 rispetto al certificato 38,21%<br />

Elaborazione su Ministero dell’università e della ricerca RAE PON anno 2006<br />

La spesa controllata, al 30.12.2006, è stata di euro 172.839.389,38, pari al<br />

38,21% rispetto a quella certificata pari ad euro 451.329.281,47 169 .<br />

Per il campionamento dei progetti da sottoporre a controllo l’Unità di<br />

controllo Fondi comunitari ha utilizzato i criteri dettati dall’art. 10 del reg. 438/2001<br />

e dalla Circolare n. 24 del MEF. Gli stessi sono stati potenziati con un criterio<br />

aggiuntivo per rendere il campione maggiormente rappresentativo dell’intera base<br />

campionaria. Infatti, poiché il PON Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta<br />

formazione della Programmazione 2000-2006, ha coinvolto tutte le Regioni<br />

dell’Obiettivo 1, si è ritenuto opportuno tener conto anche dell’ambito territoriale<br />

dei progetti cofinanziati. La spesa verificata è stata aumentata in maniera<br />

proporzionale all’impegno finanziario delle Misure.<br />

L’Amministrazione riferisce che i controlli effettuati secondo i profili indicati<br />

dagli artt. 10 e 11 del reg. 438/2001 hanno evidenziato la regolare attuazione di<br />

quasi la totalità dei progetti campionati e anche nei pochi casi in cui sono stati<br />

rilevati alcuni non corretti adempimenti (quale, ad esempio, la mancanza<br />

dell’obliterazione di alcuni titoli di spesa, l’utilizzo di timbri con dicitura non<br />

pienamente conforme o incompleta) le inadempienze sono state sanate.<br />

La gestione delle irregolarità<br />

L’Amministrazione al fine di individuare le irregolarità e le frodi sistematiche,<br />

nonché per porre in essere le procedure per prevenirle, svolge controlli di I e II<br />

livello. I controlli di I livello sono svolti dall’Autorità di gestione attraverso le proprie<br />

risorse all’interno dei due Uffici interessati alla gestione del Programma.<br />

L’Amministrazione ha precisato che in caso di frodi o irregolarità accertate su<br />

alcune particolari Misure o su alcuni progetti di una certa misura sono attivati<br />

169 In riferimento alle attività svolte dall’Unità di controllo fondi comunitari (UCFC), per quanto concerne<br />

la spesa certificata e quella oggetto di controllo, l’Amministrazione ha segnalato che il prospetto 3<br />

rappresenta il dato cumulativo delle spese finanziate solo con Fondi FSE e quindi solo dell’Asse III.<br />

163


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

controlli complessivi sull’intera Misura e si è proceduto ad un controllo per soggetto<br />

su tutte le Misure e sui singoli Programmi.<br />

In ordine alla gestione dei dati relativi alle irregolarità, è stato precisato che<br />

è presente un data base informatico gestito dall’Autorità di gestione e dall’Autorità<br />

di pagamento, i cui dati sono condivisi esclusivamente con soggetti interni<br />

all’Amministrazione che operano nelle diverse fasi procedimentali.<br />

Non sono previsti strumenti di monitoraggio informatizzati.<br />

E’ presente, altresì, apposito registro informatizzato dei recuperi.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

L’Ufficio I dell’Autorità di pagamento gestisce la contabilità degli importi da<br />

recuperare, relativi a pagamenti già effettuati nell’ambito dell’intervento<br />

comunitario e garantisce il tempestivo recupero di tali importi maggiorati degli<br />

interessi per quanto riguarda i beneficiari privati. Nel caso in cui l’importo erogato<br />

sia superiore a quanto dovuto al beneficiario finale/soggetto attuatore, si<br />

comunicano allo stesso le modalità di restituzione, oppure a discrezione<br />

dell’Amministrazione si può decidere di recuperare la maggiore somma erogata<br />

attraverso compensazione con erogazioni dovute su altro progetto (trattasi nella<br />

maggioranza dei casi di enti pubblici attuatori di più progetti).<br />

L’Amministrazione ha segnalato 170 , altresì, che relativamente ai recuperi da<br />

effettuare, l’Autorità di pagamento opera attraverso la richiesta di restituzione<br />

ovvero la compensazione degli importi dovuti, comprensivi di interessi, su<br />

erogazioni spettanti allo stesso attuatore su altro progetto in corso di svolgimento.<br />

Nel caso in cui la compensazione non è possibile si è immediatamente<br />

richiesta la restituzione comunicando al soggetto interessato le modalità di<br />

versamento sia della quota comunitaria che di quella nazionale (comprensive dei<br />

relativi interessi ove dovuti). Il tempo medio di recupero delle somme è di circa due<br />

anni, mentre l’intervallo temporale intercorrente tra l’individuazione dell’irregolarità<br />

e l’attivazione del procedimento di recupero è compreso tra i tre ed i sei mesi.<br />

In tema di garanzie per il corretto adempimento rispetto ai contributi<br />

percepiti, le polizze fideiussorie sono richieste sempre per tutti i bandi che si<br />

riferiscono al FSE e la durata delle medesime è di due anni a partire dal termine<br />

delle attività cofinanziate, conformemente a quanto previsto dalla normativa. I<br />

soggetti deputati all’emissione delle polizze fideiussorie sono banche ed<br />

assicurazioni laddove l’Amministrazione, con inserimento di apposita clausola nei<br />

decreti di ammissione degli interventi cofinanziati, per ragioni cautelative ha<br />

170 Si veda nota dell’Amministrazione prot. 4345 del 12.09.2008 già citata.<br />

164


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

previsto che le fideiussioni bancarie o le polizze assicurative debbano essere<br />

rilasciate solo “da primaria compagnia iscritta al ramo cauzioni, e non da società<br />

finanziarie, e debbano essere irrevocabili, incondizionate ed escutibili a prima<br />

richiesta”.<br />

I provvedimenti richiesti per svincolare le polizze suddette, consistono in<br />

note trasmesse all’ente attuatore con contestuale restituzione dell’originale della<br />

polizza. Lo svincolo delle polizze fideiussorie avviene a seguito della verifica<br />

amministrativo contabile sull’elaborato di rendicontazione finale presentato dagli<br />

enti attuatori degli interventi cofinanziati. Per quanto riguarda i controlli posti in<br />

essere per verificarne la permanenza nel tempo della fideiussione, è previsto<br />

l’inserimento della data di scadenza delle fideiussioni in un apposito file utilizzato<br />

per l’erogazione dei pagamenti che è periodicamente consultato e aggiornato.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

Prospetto 5 – Frodi ed irregolarità (euro)<br />

Programmazione<br />

1994-1999<br />

Casi<br />

IT/03/043/FS/<br />

0<br />

165<br />

Elaborazione su dati Ministero dell’università e della ricerca<br />

A carico del Ministero dell’università e della ricerca scientifica sono pendenti<br />

3 casi di irregolarità per importi complessivi da recuperare pari ad euro 569.717,00.<br />

Per il caso 43 PO 1994-1999 “Ricerca, sviluppo tecnologico ed alta<br />

formazione” - Sottoprogramma III - Misura 2: “formazione per il trasferimento<br />

tecnologico”, si evidenzia che l’irregolarità è stata segnalata, in data 10.03.2003,<br />

dalla Guardia di finanza a seguito di controllo fiscale di carattere generale dal quale<br />

è emerso il possibile utilizzo, da parte del beneficiario finale/soggetto attuatore, di<br />

documenti giustificativi di spesa falsi, utilizzo di fatture, autocertificazione ed altra<br />

documentazione ideologicamente falsa.<br />

Frodi ed irregolarità Ministero dell'università e della ricerca<br />

Quota<br />

Quota<br />

comunitari<br />

nazionale<br />

a<br />

Importo<br />

totale<br />

recuperato<br />

Importo<br />

riallocato<br />

Importo<br />

totale<br />

da<br />

recuperare<br />

569.717,00 0,00 0,00 0,00 569.717,00<br />

Totale 1 569.717,00 0,00 0,00 0,00 569.717,00<br />

Programmazione<br />

2000-2006<br />

Totale<br />

Totale generale<br />

caso senza<br />

scheda OLAF<br />

caso senza<br />

codice OLAF<br />

2<br />

3<br />

111.554,6<br />

390.441,42<br />

9<br />

936.946,00 402.834,0<br />

0<br />

501.996,11 0,00 0,00<br />

888.759,00 0,00<br />

1.327.387, 514.388,<br />

42 69 501.996,11 888.759,00 0,00<br />

1.897.104, 514.388,<br />

42 69 501.996,11 888.759,00 569.717,00


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il periodo durante il quale è stata commessa l’irregolarità va dal 30.03.1999<br />

al 27.05.2002.<br />

Con nota n. 26927/GVS/3°/19258 del 22.11.2002 è stata trasmessa<br />

comunicazione di reato alla Procura della Repubblica di Bari.<br />

In data 04.03.2004 il Tribunale di Bari ha disposto l’archiviazione del<br />

procedimento e rimesso gli atti al Pubblico ministero. Con proprio provvedimento<br />

del 18 febbraio 2004 il Pubblico ministero del Tribunale di Bari, sulla base delle<br />

risultanze della consulenza tecnica di parte, ha disposto l’archiviazione del<br />

procedimento poiché ha ritenuto insussistenti, in punto di fatto, le ipotesi dei reati<br />

contestati ex art. 415 bis c.p.c. ed ex art. 316-ter c.p. nonché le altre ipotesi di<br />

reato contemplate dal d.lgs. 74/2000. La consulenza tecnica ha evidenziato infatti<br />

che relativamente ai reati di carattere penale tributario il beneficiario finale,<br />

soggetto attuatore non ha procurato alcun danno all’erario. L’importo totale da<br />

recuperare è di euro 569.717,00.<br />

In ordine a tale caso, l’Amministrazione ha segnalato che, a seguito<br />

dell’avvenuta comunicazione da parte del Pubblico Ministero presso la Procura della<br />

Repubblica del Tribunale di Bari di aver disposto in data 4 marzo 2004<br />

l’archiviazione, si è provveduto a darne immediata informativa alla Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche comunitarie - (MIUR prot. 8870<br />

del 27/10/2004) per il seguito di competenza.<br />

Per quanto riguarda invece l’eventuale apertura e conseguente conclusione<br />

della procedura ad opera della Commissione, l’Amministrazione ha comunicato di<br />

non disporre di alcuna informazione, segnalando, altresì, che la vicenda in<br />

questione non ha determinato alcun danno al bilancio comunitario.<br />

Con riferimento a tale caso, nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong>, il rappresentante<br />

dell’Amministrazione ha precisato che, a seguito dell’archiviazione, è stato<br />

confermato il diritto all’acquisizione dell’intero contributo erogato in favore del<br />

predetto beneficiario, non avendo l’Amministrazione posto in essere alcun<br />

procedimento di recupero nelle more della decisione del Tribunale di Bari. Da tale<br />

presupposto discende la necessaria eliminazione della fattispecie dal data-base dei<br />

recuperi, così come fin dal 2004 era stato comunicato alla Presidenza del Consiglio<br />

dei Ministri – Dipartimento per le politiche comunitarie.<br />

L’Amministrazione ha altresì segnalato di aver accertato durante le attività di<br />

controllo, l’irregolarità di un progetto 171 , ammesso a cofinanziamento secondo l’art.<br />

12 del d.m. 593/2000, rientrante nella Programmazione 2000-2006 – PON Ricerca<br />

sviluppo e alta formazione Ob. 1 Asse III. Il Ministero ha disposto, in data<br />

171 In assenza di scheda OLAF non è stato possibile indicare la numerazione.<br />

166


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

10.07.2006, la revoca totale della quota parte di finanziamento concessa, di euro<br />

501.996,11 a favore del soggetto attuatore e richiesto la restituzione delle somme<br />

maggiorate degli interessi di legge. L’Amministrazione ha precisato che tali somme<br />

sono state pagate con il Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR), non con fondi<br />

comunitari, e che quindi non hanno arrecato alcun danno al bilancio comunitario.<br />

L’Amministrazione ha comunicato, inoltre, di aver effettuato su tale progetto<br />

una escussione per i seguenti importi: quota FSE 390.441,42 euro (interessi<br />

27.457,93 euro) e quota FDR (nazionale) 111.554,69 euro (interessi 7.837,86<br />

euro).<br />

Con riferimento a tale escussione, l’Amministrazione ha precisato che si è<br />

proceduto al recupero delle somme di cofinanziamento con decreto di revoca prot.<br />

1359/Ric. del 10 luglio 2006). Nello specifico, l’Amministrazione ha constatato e<br />

contestato all’Ente attuatore “il perdurare di inadempimenti di particolare gravità<br />

connessi alla mancata produzione e conseguente presentazione della obbligatoria<br />

documentazione tecnico-contabile di progetto, dando prova, in tal modo, della<br />

assoluta incapacità e della impossibilità di portare a termine le attività di progetto”.<br />

Con riferimento ad un ulteriore caso 172 , relativo alla Programmazione 2000-<br />

2006, PON Ricerca sviluppo e alta formazione Ob. 1, Ricerche integrate per<br />

l’innovazione di processo e di prodotti nelle filiere di prodotti tipici mediterranei,<br />

ammesso al cofinanziamento con decreto 1188/Ric. del 02.08.2002, i soggetti<br />

attuatori del progetto, individuati in un Consorzio e nell’ENEA, hanno entrambi una<br />

convenzione con l’istituto di credito convenzionato con il Ministero dell’università e<br />

della ricerca per la gestione dei progetti di ricerca e formazione.<br />

In ordine alle irregolarità compiute, è stato segnalato che il Consorzio è<br />

entrato in liquidazione volontaria in data 21.12.2005. Tale circostanza è indicata fra<br />

le fattispecie elencate dall’art. 13 del contratto di finanziamento stipulato con<br />

l’istituto convenzionato, che prevede il pronunciamento del Ministero ai fini del<br />

mantenimento o della revoca delle agevolazioni concesse.<br />

Il Consorzio non ha, altresì, provveduto a fornire le rendicontazioni richieste<br />

con nota 5024 del 27.03.2006 con cui il Ministero, preso atto dell’intervenuto<br />

scioglimento e messa in liquidazione del consorzio, ha disposto la sospensione delle<br />

attività contrattuali con decorrenza 21.12.2005 ed ha richiesto, pena la revoca del<br />

finanziamento, le rendicontazioni delle attività svolte fino a quella data.<br />

Il Consorzio non ha, inoltre, consentito all’esperto scientifico e all’istituto<br />

convenzionato il regolare svolgimento in loco dei controlli contrattualmente previsti<br />

violando sia l’art. 15 del contratto di finanziamento, sia l’art. 4 del reg. 438/2001.<br />

172 In assenza di scheda OLAF non è stato possibile indicare la numerazione.<br />

167


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In ragione di quanto descritto, il Ministero ha emesso il provvedimento di<br />

revoca n. 1664 del 04.08.2006, laddove il progetto è stato quindi sospeso per<br />

causa non imputabile all’ENEA, con riconoscimento parziale del finanziamento<br />

concesso fino alla concorrenza delle spese sostenute e ritenute ammissibili alla data<br />

del 21.12.2005.<br />

L’Amministrazione ha precisato che le erogazioni effettuate in favore del<br />

Consorzio e di ENEA sono state anticipate sui Fondi nazionali (FAR) e che non<br />

doveva essere effettuato alcun recupero di Fondi comunitari, poiché l’irregolarità<br />

riscontrata non ha recato alcun danno al bilancio comunitario.<br />

Per i Fondi nazionali il Ministero ha avviato in data 27.09.2006 la procedura<br />

amministrativa di recupero attraverso i concessionari della riscossione. Avverso tale<br />

provvedimento è pendente ricorso al TAR Lazio per l’annullamento del relativo<br />

provvedimento. In data 10.01.2007 il TAR ha respinto la domanda cautelare di<br />

sospensione.<br />

L’importo irregolare è stato pari ad euro 888.759,00. L’Amministrazione ha<br />

precisato che la somma non ricade sui Fondi comunitari ed è stata, altresì, dedotta<br />

dalle certificazioni del dicembre 2006.<br />

Considerazioni conclusive<br />

La gestione di alcune delle Misure ha privilegiato l’utilizzazione di<br />

intermediari, in particolare le istruttorie e i controlli di I livello sono stati affidati a<br />

Istituti bancari scelti dallo stesso beneficiario e ciò ha ingenerato perplessità visto il<br />

venir meno di quella necessaria terzietà tra l’istruttore e il fruitore del beneficio,<br />

evidenziando un possibile conflitto di interesse fra soggetto valutatore e soggetto<br />

valutato, con lesioni altresì del principio di trasparenza. Più in generale si esprimono<br />

perplessità per il fenomeno sempre più ampio dell’esternalizzazione dei controlli,<br />

che, seppure consentito dalla normativa comunitaria, andrebbe disciplinato<br />

attraverso specifiche linee di indirizzo e precise direttive da parte dei soggetti<br />

attuatori al fine di definire la predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi<br />

evitando di attribuire un peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura<br />

esterna e assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la<br />

supervisione e la diretta responsabilità del processo avviato. Sotto tale profilo si<br />

indirizza specifica raccomandazione all’Amministrazione.<br />

Va positivamente evidenziato che nei limitati casi di irregolarità accertati,<br />

l’Amministrazione si è attivata ponendo in essere di provvedimenti di revoca, ed in<br />

un caso, anche attraverso l’escussione delle fideiussioni.<br />

168


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

LA REGIONE BASILICATA<br />

Descrizione del fenomeno nella Regione Basilicata<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con la Regione Basilicata che con disponibilità ha corrisposto alle<br />

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario<br />

predisposto dalla Sezione 173 .<br />

Il Programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e livello<br />

di realizzazione<br />

Il Programma operativo plurifondo 1994-1999 della Regione Basilicata è<br />

stato approvato con decisione della Commissione europea n. C 94 3765 del<br />

16.12.1994, successivamente modificato dalle seguenti decisioni: n. C 95 2822 del<br />

12.12. 1995; n. C 96 3667 del 17.12.1996; n. C 97 2219 del 24.07. 1997; n. C 98<br />

1212 del 03.06.1998; n. C 98 3968 del 16.12.1998; n. C 99 2552 del 09.08.1999;<br />

n. C 99 3390 del 04.11.1999; n. C 2000 2861 del 13.11.2000.<br />

Il POP 1994-1999 ha consentito l’attivazione di un complesso organico di<br />

interventi e di azioni di assoluta rilevanza per lo sviluppo dell’economia della<br />

Regione Basilicata.<br />

L’obiettivo del Programma di intervento è stato il miglioramento<br />

dell’ambiente socio-economico regionale mediante il completamento, la<br />

riorganizzazione degli interventi infrastrutturali e la concentrazione delle risorse in<br />

settori specifici, quali il trasporto, l’energia, le risorse idriche, le risorse agricole, la<br />

ricerca scientifica e le risorse umane.<br />

Esso ha, altresì, contribuito alla tutela e valorizzazione delle risorse<br />

naturalistiche, ambientali e culturali che caratterizzano il territorio regionale e che<br />

delineano potenzialità rilevanti di sviluppo per un flusso turistico più moderno ed<br />

efficiente.<br />

Le linee strategiche prioritarie, formulate in stretta coerenza con gli obiettivi<br />

e con le indicazioni previsti dal Piano di sviluppo per la programmazione 1994-<br />

1996, hanno riguardato una pluralità di settori di intervento di ampia portata:<br />

comunicazioni; industria, artigianato, servizi alle imprese; turismo; diversificazione,<br />

173 Nota prot. 144925/8131 luglio 2007 – Comitato interdipartimentale coordinamento organizzativo –<br />

Autorità di gestione POR Basilicata – Struttura di staff Attuazione programmi comunitari, in risposta alla<br />

nota prot. 668 del 15.05.2007 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed<br />

internazionali; nota prot. 47950/8131 del 23.07.2008 - Nota prot. 144925/8131 luglio 2007 – Comitato<br />

interdipartimentale coordinamento organizzativo – Autorità di gestione POR Basilicata – Struttura di staff<br />

Attuazione programmi comunitari, in risposta alla nota prot. 828 del 08.07.2008 Corte dei conti – Sezione<br />

di controllo affari comunitari ed internazionali.<br />

169


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

valorizzazione delle risorse agricole e sviluppo rurale; infrastrutture di supporto alle<br />

attività economiche; valorizzazione delle risorse umane; assistenza tecnica,<br />

pubblicità e monitoraggio; fondo di accantonamento.<br />

Il prospetto 1 espone i dati di attuazione finanziaria del POP 1994-1999<br />

relativo al FSE alla data del 31.12.2001:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria POP 1994-1999 (meuro)<br />

Sottoprogramma<br />

Misura<br />

Azione<br />

Sottoprogramma 10<br />

Formazione<br />

Formazione inustria<br />

10.01<br />

artigianato e impr.<br />

Formazione turismo<br />

10.02<br />

cultura commercio<br />

Form.agricoltura e<br />

10.03<br />

sviluppo rurale<br />

Attività di formazione<br />

10.04<br />

per la pesca<br />

Attività di formazione<br />

10.05<br />

per l'ambiente<br />

10.06<br />

10.07<br />

10.07<br />

.01<br />

Attività formaz.servizi<br />

socio sanitari<br />

Inserim. persone<br />

disoccupate Ob.3<br />

Formazione<br />

disoccupati di lunga<br />

Programmazione - Dec. C2000<br />

(2861)<br />

Realizzazione<br />

Contributi<br />

Impegni al Pagamenti al<br />

Costo<br />

compl<br />

.<br />

pubblici<br />

31.12.1999 31.12.2001<br />

Priva<br />

Stato<br />

Total ti Pubbl Priva Total Pubbl Priva Total<br />

CE memb<br />

e<br />

ici ti e ici ti e<br />

ro<br />

1 =<br />

4=<br />

8=6+<br />

11=9<br />

4+5 2 3 2+3 5 6 7 7 9 10 +10<br />

248,0<br />

6<br />

186,<br />

2<br />

61,1 247,<br />

3<br />

170<br />

0,76 255,<br />

58<br />

1,76 257,<br />

38<br />

255,<br />

59<br />

1,76 257,<br />

36<br />

31,4 23,62 7,78 31,4 - 36.62 0,22 36,84 36,62 0,22 36,83<br />

6,43 4,88 1,55 6,43 - 12,52 0,70 13,22 12,52 0,70 13,22<br />

4,81 3,63 1,18 4,81 - 4,75 0,14 4,90 4,74 0,14 4,89<br />

3,76 2,82 0,94 3,76 - 4,11 - 4,11 4,11 - 4,11<br />

3,39 2,54 0,85 3,39 - 3,92 - 3,92 3,92 - 3,92<br />

189,0<br />

185,1<br />

141,8 47,27 189,1 -<br />

8 2<br />

- 185,1 185,1<br />

2 2<br />

- 185,1<br />

2<br />

41,73 31,29 10,43 41,72 - 41,83 - 41,83 41,83 - 41,83<br />

durata<br />

10.07 Aiuto all'occupazione<br />

.02 d.l.d.<br />

35,28 26,46 8,82 35,28 - 34,52 - 34,52 34,52 - 34,52<br />

10.07 Formazione di giovani<br />

.03 disoccupati<br />

71,38 53,54 17,85 71,39 - 70,00 - 70,00 70,00 - 70,00<br />

10.07 Aiuto all'occupaz. Per<br />

.04 inser.giovani<br />

18,02 13,52 4,51 18,03 - 17,52 - 17,52 17,52 - 17,52<br />

10.07 Formazione per le<br />

.05 fasce deboli<br />

15,51 10,88 3,63 14,51 - 14,56 - 14,56 14,56 - 14,56<br />

10.07 Formazione riservata a<br />

.06 donne<br />

2,35 1,76 0,59 2,35 - 2,06 - 2,06 2,06 - 2,06<br />

10.07<br />

Politiche del lavoro<br />

.07<br />

5,78 4,34 1,45 5,79 - 4,63 - 4,63 4,63 - 4,63<br />

Formazione continua<br />

10.08<br />

occupati PMI<br />

9,17 6,89 1,53 8,42 0,76 8,56 0,70 9,62 8,55 - 9,24<br />

Elaborazione su dati Regione Basilicata<br />

Il Programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di<br />

realizzazione<br />

Per il POR 2000-2006, la Regione Basilicata, in coerenza con le linee guida<br />

suggerite dalla Commissione europea e dal Ministero dell’economia e delle finanze,<br />

ha elaborato la prima versione del Programma operativo 2000-2006, che è stata


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

approvata dalla Commissione europea il 22 agosto 2000, con decisione n. C (2000)<br />

2372 e, successivamente modificata con decisione n. C (2003) 3250 del 4<br />

settembre 2003, rettificata con decisione n. C (2003)3250. A seguito della revisione<br />

di metà periodo, la Regione ha elaborato il nuovo Programma operativo.<br />

La seconda versione del Programma è stata approvata in data 20 dicembre<br />

2004 con decisione n. C (2004) 5450 e successivamente modificata con le seguenti<br />

decisioni: decisione n. C (2006)1559 del 6 aprile 2006; decisione n. C (2006)6723<br />

dell’11 dicembre 2006.<br />

Il Programma operativo della Regione Basilicata si divide in 6 capitoli: analisi<br />

della situazione di partenza; strategia di sviluppo; assi prioritari di intervento;<br />

misure; piano finanziario; condizioni di attuazione.<br />

Il POR Basilicata ha attribuito un ruolo strategico all’ambiente ed ha posto<br />

particolare attenzione al tema del mondo del lavoro e dell’occupazione attraverso<br />

politiche attive di sviluppo e la riaffermazione del principio di parità di diritti tra<br />

uomini e donne nel lavoro.<br />

La strategia di intervento definita e gli obiettivi globali del Programma<br />

operativo regionale hanno riguardato una pluralità di linee strategiche:<br />

superamento della condizione di perifericità del sistema territoriale, valorizzando le<br />

aree interne, attraverso il rafforzamento e potenziamento dei capoluoghi di<br />

Provincia e dei centri urbani; superamento della condizione di marginalità del<br />

sistema produttivo, attraverso il rafforzamento dei processi interni ed<br />

incrementando il grado di apertura all’esterno dell’economia generale;<br />

raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, attuando gli interventi per la difesa del<br />

suolo e riservando un’attenzione particolare a quelle attività e produzioni che<br />

consentono di creare maggior numero di occasioni di lavoro stabile nel territorio<br />

regionale; accrescimento dell’occupabilità della popolazione attiva e di<br />

qualificazione delle risorse umane, attraverso lo sviluppo dell’imprenditorialità, delle<br />

pari opportunità tra uomini e donne, nonché dell’innovazione dei sistemi di<br />

formazione, di istruzione e di lavoro.<br />

La strategia di intervento descritta è stata attuata attraverso gli interventi<br />

previsti dai sei Assi prioritari tematici: Asse I Risorse naturali; Asse II Risorse<br />

culturali; Asse III Risorse umane; Asse IV Sistemi locali di sviluppo; Asse V Città;<br />

Asse VI Reti e nodi di servizi.<br />

Il prospetto 2 espone l’attuazione finanziaria dell’Asse III POR 2000-2006<br />

alla data del 31.12.2007, d’interesse da parte della presente trattazione:<br />

171


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria POR 2000-2006 (euro)<br />

POR 2000-2006<br />

Organizzazione dei servizi<br />

III.1.A.1<br />

per l'impiego<br />

Inserimento e reinserimento<br />

nel M.d.L. di giovani e adulti<br />

III.1.A.2<br />

nella logica dell'approccio<br />

preventivo<br />

Inserimento e reinserimento<br />

nel mercato del lavoro di<br />

III.1.A.3 uomini e donne fuori dal<br />

M.d.L. da più di 6 mesi o 12<br />

mesi<br />

Inserimento e reinserimento<br />

III.1.B.1<br />

di gruppi svantaggiati<br />

III.1.C.<br />

1<br />

Adeguamento del sistema<br />

della formazione<br />

professionale e<br />

dell'istruzione<br />

Regione Basilicata<br />

Risorse<br />

complessive<br />

172<br />

Spesa<br />

pubblica<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

10.166.491,00 8.317.863,52 4.244.378,18 4.131.112,39<br />

154.530.000,0 174.725.690,8 112.977.157,6<br />

0<br />

7<br />

4<br />

94.244.429,56<br />

26.195.509,00 27.039.910,80 19.629.868,84 18.970.659,49<br />

19.172.000,00 16.965.926,31 11.475.892,09 10.254.193,73<br />

12.500.000,00 6.792.712,40<br />

6.128.296,24<br />

7.690.224,27<br />

III.1.C.<br />

Formazione superiore<br />

2<br />

38.221.000,00<br />

37.497.000,42 31.048.808,94<br />

26.524.791,56<br />

III.1.C.<br />

Formazione permanente<br />

3<br />

Sviluppo della formazione<br />

continua, della flessibilità<br />

7.663.000,00 4.318.816,63<br />

3.224.363,02<br />

3.104.434,41<br />

del M.d.L. e della<br />

III.1D.1<br />

30.000.000,00<br />

compettitività delle imprese<br />

24.569.932,39 14.885.250,50<br />

pubbliche e private con<br />

priorità alle P.M.I.<br />

18.756.603,00<br />

Adeguamento delle<br />

III.1D.2 competenze nel settore<br />

della P.A.<br />

Sviluppo e consolidamento<br />

2.500.000,00<br />

1.631.595,40 1.094.731,62<br />

412.568,41<br />

della imprenditorialità ed<br />

III.1D.3<br />

emersione del lavoro<br />

irregolare<br />

Miglioramento delle risorse<br />

31.089.000,00<br />

43.972.800,28 34.808.015,18<br />

16.698.953,39<br />

umane nel settore della<br />

III.1D.4<br />

ricerca e dello sviluppo<br />

tecnologico<br />

11.251.000,00<br />

10.435.155,73 3.148.800,54<br />

1.195.137,91<br />

Promozione della<br />

III.1.E.1 partecipazione femminile al<br />

mercato del lavoro<br />

44.180.000,00<br />

47.003.089,19 36.424.186,47<br />

24.123.350,79<br />

Misura trasversale con<br />

III.1.T azioni collegate agli Assi<br />

prioritari<br />

54.332.000,00<br />

50.638.107,99 44.486.540,14<br />

43.362.814,28<br />

Asse 3 Risorse umane<br />

441.800.000, 393.543.823, 453.908.601,<br />

00<br />

13<br />

93<br />

323.576.289,4<br />

0<br />

Elaborazione su dati Regione Basilicata<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione ed al controllo dei Fondi<br />

comunitari<br />

La gestione degli interventi sostenuti con i Fondi strutturali comunitari<br />

previsti nell’ambito del POR Basilicata è svolta, ai sensi dell’art. 38 del reg.<br />

1260/1999, sotto la responsabilità primaria della Regione Basilicata,<br />

Amministrazione titolare del Programma operativo regionale 2000-2006.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I soggetti individuati dall’Amministrazione regionale, alla luce delle<br />

disposizioni del reg. 1260/1999 e del reg. 438/2001, quali responsabili<br />

dell’attuazione dei programmi comunitari sono: l’Autorità di gestione, l’Autorità di<br />

pagamento, i beneficiari finali, a cui si aggiunge, ai sensi dell’art. 38 reg.<br />

1260/1999, l’organismo di controllo, funzionalmente indipendente, incaricato di<br />

produrre la dichiarazione di certificazione finale delle spese a conclusione<br />

dell’intervento.<br />

L’organizzazione della Regione prevede una struttura per Dipartimenti, su<br />

alcuni dei quali ricade la gestione delle Misure del POR e dei relativi Fondi. I<br />

dirigenti generali dei dipartimenti rispondono direttamente dell’attuazione del POR<br />

2000-2006, nonché degli obiettivi di avanzamento del Programma, ai sensi dell’art.<br />

6.4, della legge regionale 7 del 4 febbraio 2003.<br />

Le funzioni di coordinamento per l’attuazione del POR sono svolte dal<br />

Comitato interdipartimentale coordinamento organizzativo (CICO), nell’ambito del<br />

Dipartimento della Presidenza della Giunta (art. 6.4, l.r. 7/2003), che è l’Autorità di<br />

gestione del POR. Tale Autorità funziona da interfaccia fra gli uffici responsabili delle<br />

singole Misure e detiene rapporti con la Presidenza del Consiglio dei ministri -<br />

Dipartimento per le politiche comunitarie- per tutti gli adempimenti previsti dal reg.<br />

1681/1994 e successive modifiche.<br />

Gli Uffici titolari delle varie Misure e che hanno competenza per la gestione<br />

del FSE sono: Ufficio lavoro e territorio con responsabilità delle Misure A1, A2, A3 e<br />

B1; Ufficio formazione continua e alta formazione con la responsabilità delle Misure<br />

D1, D2, D4 e E1; Ufficio sistema scolastico e universitario e competitività delle<br />

imprese con la responsabilità delle Misure C2, C3, e D3; Ufficio progettazione<br />

strategica ed assistenza tecnica con la responsabilità delle Misure C1 e T.<br />

I quattro Uffici menzionati, si occupano della gestione di tutte le Misure<br />

interessate al FSE. I dirigenti di tali Uffici sono responsabili di tutte le Misure. Il<br />

personale a disposizione di ciascun Ufficio è di circa dieci unità, per un totale di<br />

circa quaranta funzionari impegnati nelle attività di gestione, tale personale è<br />

inquadrato nelle categorie C e D ed è previsto un tempo medio di permanenza nel<br />

settore di almeno venti anni.<br />

La Giunta regionale ha provveduto, inoltre, con atto 1298/2002, modificato<br />

dall’atto 847/2003, a disciplinare l’assetto delle attribuzioni funzionali alle strutture<br />

regionali, in materia di rilevanza comunitaria ed ha regolamentato le relative<br />

procedure interne. I soggetti individuati dall’Amministrazione regionale, quali<br />

responsabili dei programmi comunitari, hanno emanato circolari esplicative atte a<br />

173


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

regolamentare gli iter procedurali in applicazione dei regolamenti 1681/1994,<br />

1260/1999, 438/2001 e 448/2001.<br />

Nello specifico, l’Autorità di gestione è responsabile dell’efficacia e della<br />

regolarità della gestione e dell’attuazione del programma, della regolarità delle<br />

operazioni finanziarie e della compatibilità di esso con le politiche comunitarie,<br />

secondo quanto stabilito all’art. 12 del reg. 1260/1999; dell’attuazione di misure di<br />

controllo interno compatibili con i principi di sana gestione finanziaria. E’ tenuta,<br />

altresì, a verificare il rispetto, da parte delle strutture regionali responsabili e degli<br />

enti attuatori, diversi dalla Regione, dell’attuazione delle singole misure e delle<br />

procedure amministrative, ivi comprese le norme concernenti l’aggiudicazione degli<br />

appalti pubblici, al fine di individuare, prevenire e correggere eventuali irregolarità.<br />

Dalla normativa vigente si può evincere che il responsabile di Misura è il<br />

garante della corretta attuazione e gestione finanziaria e fisica degli interventi, ha<br />

la competenza ad attivare le piste di controllo, nei casi di irregolarità e frodi<br />

provvede a darne, trimestralmente, comunicazione all’Autorità di gestione, è<br />

competente alla revoca dei finanziamenti (p. 8 linee guida sulle irregolarità e le<br />

frodi approvate con delibera di Giunta regionale 3384 del 10 dicembre 2003), cura<br />

il recupero in via amministrativa dei pagamenti indebitamente percepiti (p. 10.<br />

delle linee guida citate) ed effettua la dichiarazione negativa ai sensi dell’art. 6<br />

reg.1681/1994.<br />

L’Amministrazione ha precisato che “il responsabile di Misura, nei casi di<br />

irregolarità che hanno dato luogo ad un inizio di attività giudiziaria, valuterà<br />

l’opportunità di attendere gli esiti del procedimento pendente ovvero attivare una<br />

procedura con esercizio dei poteri di autotutela e sospensione cautelativa del<br />

finanziamento”. L’Amministrazione ha segnalato che nessuna delle attività di<br />

gestione è svolta da terzi.<br />

L’Autorità di pagamento, prevista nell’art. 9 del reg. 1260/1999, è<br />

responsabile della elaborazione e della presentazione delle domande di pagamento<br />

che devono riferirsi a spese effettivamente sostenute, corrispondenti a pagamenti<br />

effettuati dai beneficiari finali e giustificati da fatture quietanzate o da documenti<br />

contabili di valore probatorio equivalente. Le richieste di pagamento da parte dei<br />

responsabili/esecutori dei progetti devono essere presentate nei termini previsti,<br />

sulla base di spese reali già sostenute e corredate della necessaria documentazione<br />

giustificativa per l’intero importo; ha il compito di tenere la contabilità degli importi<br />

da recuperare,cura la restituzione delle somme per pagamenti irregolari maggiorata<br />

da interessi di mora.<br />

174


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’Amministrazione ha precisato che l’Autorità di pagamento valuta<br />

l’opportunità di esperire controlli più penetranti dove riscontra un’anomalia di tipo<br />

contabile e di ammissibilità delle voci di spesa, infatti tale attività viene espletata<br />

attraverso una verifica dei documenti prodotti dal beneficiario finale e dal<br />

responsabile di Misura.<br />

Le Autorità di pagamento del POR Basilicata sono: l’Ufficio programmazione,<br />

monitoraggio e sistema informativo del Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e<br />

economia montana per gli interventi cofinanziati dal FEAOG; l’Ufficio monitoraggio e<br />

controllo del Dipartimento formazione, lavoro, cultura e sport per gli interventi<br />

cofinanziati dal FSE; l’Ufficio risorse finanziarie, bilancio e fiscalità regionale del<br />

Dipartimento Presidenza della Giunta per gli interventi cofinanziati dal FESR.<br />

Quest’ultima struttura esercita altresì funzioni di coordinamento delle attività delle<br />

Autorità di pagamento del POR.<br />

In ordine al numero delle unità impiegate negli Uffici dell’Autorità di<br />

pagamento, il livello professionale posseduto, il tempo medio di permanenza<br />

nell’Ufficio, l’Amministrazione ha comunicato 174 che per l’Ufficio dell’Autorità di<br />

pagamento denominato “Ufficio monitoraggio e controllo” del FSE, i cui compiti<br />

attendono sia alle attività direttamente connesse con la funzione di pagamento<br />

(previsioni finanziarie, domande di pagamento ecc.), quanto a quelle di<br />

monitoraggio (procedurale, fisico, finanziario, occupazionale) delle iniziative<br />

cofinanziate dal FSE. Il personale complessivamente presente nell’Ufficio è pari a 3<br />

unità, di cui 2 unità cat. D6 e 1 cat. C3 e risultano in servizio preso la suddetta<br />

struttura mediamente da 4 anni.<br />

L’Amministrazione regionale ha recepito il reg. 2064/1997 con delibera del<br />

Consiglio regionale 1025 del 12.10.1999 ed ha adeguato il proprio sistema di<br />

controllo finanziario per gli interventi attuati con il cofinanziamento dei Fondi<br />

strutturali. In particolare ha integrato le strutture di controllo di I livello, esercitato<br />

dall’Autorità di gestione e dall’Autorità di pagamento, con il controllo di II livello.<br />

L’attività di controllo<br />

In ordine ai controlli di I livello (Autorità di gestione ed Autorità di<br />

pagamento), l’Amministrazione regionale segnala che le risorse umane dedicate a<br />

tali controlli sono costituite da funzionari addetti alla funzione di gestione delle varie<br />

Misure e funzionari dell’Ufficio monitoraggio e controllo titolare della funzione di<br />

pagamento.<br />

174 Con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

175


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Con atto deliberativo di Giunta regionale 1814 del 04.09.2000, la stessa ha<br />

costituito, nell’ambito del Dipartimento della Presidenza della Giunta regionale, un<br />

Ufficio controllo finanziario e di gestione al fine di provvedere al “Controllo<br />

finanziario dell’andamento dei programmi cofinanziati con i Fondi comunitari”.<br />

L’Ufficio medesimo, in applicazione dell’art. 8 del reg. 2064/1997, è stato<br />

individuato, quale organismo “indipendente sia sotto l’aspetto funzionale che<br />

gerarchico dai servizi responsabili della gestione” (così come previsto dal paragrafo<br />

6.4.6 del POR).<br />

L’Autorità di controllo è stata costituita con la delibera di Giunta regionale<br />

2017/2005, modificata con delibera 125/2006, quest’ultima, oltre a stabilire il<br />

cambio di denominazione di suddetta struttura in “Ufficio controllo Fondi europei”,<br />

ha chiarito nuovamente che “nell’esercizio delle funzioni di controllo di II livello, il<br />

dirigente dell’Ufficio opera in posizione di indipendenza funzionale dal dirigente<br />

generale del Dipartimento della Giunta”.<br />

L’Amministrazione ha, altresì, segnalato 175 l’emanazione di una nuova<br />

delibera di Giunta regionale la n. 464 del 08.04.2008 avente per oggetto “D.G.R. n.<br />

2017 e successive modificazioni. Ridefinizione dell’assetto e della collocazione<br />

dell’Ufficio controllo Fondi europei”. Al fine di garantire la necessaria posizione di<br />

autonomia funzionale e gestionale dell’Autorità di controllo di II livello rispetto<br />

all’Autorità di gestione e di certificazione come richiesto dalla sopravvenuta<br />

normativa comunitaria, l’Ufficio controllo fondi europei è stato scorporato<br />

dall’ambito organizzativo del Dipartimento Presidenza della Giunta, per essere posto<br />

funzionalmente alle dipendenze del Presidente della Giunta regionale, in posizione<br />

indipendente rispetto a tutti i Dipartimenti regionali.<br />

Di conseguenza, la struttura deputata a svolgere i controlli di II livello sui<br />

Fondi FESR, FEAOG, FSE, LEADER + Basilicata e Azioni Innovative FESR “Territorio<br />

di eccellenza”, è l’Ufficio di controllo Fondi europei. In particolare, il personale che si<br />

occupa del controllo sul FSE è composto da due unità lavorative, una delle quali in<br />

possesso di diploma di laurea in economia e commercio e con esperienza decennale<br />

nel settore, l’altra in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza e titolo di<br />

avvocato ed esperienza di circa quattro anni.<br />

Le domande a saldo e chiusura del Programma sono corredate da un<br />

attestato di certificazione delle spese, redatto sulla scorta dei controlli eseguiti e<br />

riguardante “la fondatezza della domanda di pagamento del saldo, nonché la<br />

legalità e la regolarità delle operazioni cui si riferisce la certificazione finale delle<br />

175 Con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

176


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

spese”, redatto dall’Ufficio controllo Fondi europei ai sensi del capo V del reg.<br />

438/2001, artt. 15, 16, e 17.<br />

Tale attività è mirata in primo luogo a verificare il buon funzionamento dei<br />

sistemi di gestione e controllo messi in campo (con riguardo alle attribuzioni delle<br />

responsabilità ed alle procedure di controllo ossia le forme di prevenzione e di<br />

identificazione per combattere le frodi, le irregolarità e gli errori) attraverso la<br />

descrizione documentale della pista di controllo seguita, completata da test sui<br />

controlli.<br />

Lo “Studio delle attività di campionamento POR Basilicata 2000-2006 –<br />

analisi delle metodologie e verifica dei risultati” (approvato con d.g.r 1836/2006),<br />

pone alla base di tale verifica la valutazione dei principali fattori di rischio legati alle<br />

modalità di attuazione od alle modalità di controllo, nonché, alla natura delle<br />

attività finanziate ed all’importo delle spese.<br />

La verifica riguarda in generale la conformità delle attività svolte alla relativa<br />

base giuridica, l’ammissibilità delle spese, che le stesse siano state effettivamente<br />

sostenute, l’assenza di una precedente richiesta di rimborso ad esse relativa, la<br />

presenza della necessaria documentazione richiesta ed, infine, la correttezza del<br />

loro importo.<br />

In considerazione della progressiva attivazione di tutte le modalità di<br />

gestione delle Misure, per l’ultimo periodo campionato, nell’analisi del rischio si è<br />

tenuto conto delle diverse casistiche individuate dagli Avvisi pubblici, dai Piani di<br />

formazione relativi al periodo 2000-2005 e dalle disposizioni del Complemento di<br />

programmazione del POR 2000-2006, elementi che hanno comportato<br />

l’innalzamento del valore di rischio delle Misure inteso come risultato delle somme<br />

dei diversi pesi ponderali attribuiti ai medesimi.<br />

In tal modo i fattori di rischio per il FSE sono stati individuati nel numero di<br />

otto 176 e hanno avuto una valutazione in base alla loro stessa tipologia laddove,<br />

secondo i riferimenti normativi 177 , si sarebbero potuti verificare rischi “inerenti”<br />

all’attuazione delle operazioni, a prescindere da qualunque controllo applicabile, e<br />

rischi “di controllo”, derivanti dall’inadeguatezza del controllo associato ad un<br />

determinato sistema di gestione nell’identificare eventuali errori.<br />

176 I fattori di rischio sono stati ritenuti: la complessità della normativa europea applicabile; la<br />

complessità della normativa nazionale e regionale applicabile; la tipologia della documentazione (rischio<br />

proveniente dalla presentazione dei documenti di autocertificazione); la presenza di un livello intermedio<br />

di gestione; la tipologia del destinatario finale; la incidenza del contributo pubblico; la tipologia del<br />

controllo di I livello; la modalità di gestione.<br />

177 Manuale per il controllo a campione delle operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali comunitari per il<br />

periodo 2000-2006, Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento Ragioneria generale dello<br />

Stato – giugno 2002.<br />

177


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Riferisce l’Amministrazione che sono stati considerati ad alto peso ponderale<br />

(livello 3 su una scala da 1 a 3) alcuni fattori di rischio sia con riguardo alla<br />

tipologia della documentazione (possibilità di autocertificazioni), che rispetto ai<br />

soggetti coinvolti, infatti si è registrata una accentuazione del rischio a seconda che<br />

il beneficiario finale fosse un soggetto pubblico od un privato ritenendo più critica<br />

l’azione nella quale alcune fasi fossero poste in essere dal privato. Così pure la<br />

presenza nell’iter di enti o società di formazione, avrebbe comportato un livello di<br />

rischiosità non trascurabile a causa di procedure di rendicontazione non<br />

sufficientemente codificate e in assenza spesso di una descrizione analitica delle<br />

spese effettuate. Così pure l’incidenza del contributo pubblico al di sopra del 70% e<br />

l’assenza di modalità di controllo di I livello definite, comportano un elevato livello<br />

di rischio.<br />

A conclusione di ciascun controllo è predisposta una relazione esplicativa del<br />

lavoro che si è portato a termine, relazione che rimane agli atti dell’organismo o<br />

ufficio che ha effettuato il controllo.<br />

Nel caso di irregolarità, abusi o reati di qualunque genere, i funzionari che<br />

hanno effettuato il controllo, oltre ad inviare le dovute segnalazioni alle Autorità<br />

competenti, provvedono alla segnalazione alla Commissione europea, ai sensi<br />

dell’art. 3 del reg. 1681/1994, delle irregolarità riscontrate nonché, ai sensi dell’art.<br />

5 del reg. 1681/1994, all’aggiornamento delle comunicazioni segnalate a norma<br />

dell’art. 3 del reg. 1681/1994.<br />

In data 10.10.2003, la Commissione europea ha effettuato una missione di<br />

audit presso la Regione Basilicata che ha posto in evidenza la necessità di<br />

provvedere alla soluzione delle seguenti problematiche:<br />

1.1. - in ordine all’art. 4 del reg. 438/01, la Regione è stata sollecitata a chiarire le<br />

procedure di controllo sulle forniture di servizi;<br />

1.2. – in ordine al primo anno di programmazione 2000, si è chiesto se sono<br />

inserite azioni relative alla programmazione 1994-1999;<br />

1.3. – è necessario chiarire le basi giuridiche attraverso le quali viene attuata la<br />

selezione di formazione professionale attraverso procedure di appalto pubblico;<br />

1.4. – è necessario rinforzare l’organigramma dell’Autorità di pagamento del POR;<br />

2.1. – è necessario rinforzare l’organigramma dell’Autorità di pagamento in ordine<br />

al PIC EQUAL.<br />

Nel rapporto di esecuzione relativo all’anno 2006 178 si segnala che la<br />

Commissione europea – D.G. Occupazione e affari sociali, con la nota n. 16.01.06 –<br />

00523 del 03.02.2006, ha considerato soddisfacenti i provvedimenti adottati dalla<br />

178 Si veda l’atto citato alle pagg. 52 e seguenti.<br />

178


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Regione in merito alle raccomandazioni 1.1, 1.3, 1.4, 2.1 formulate a seguito della<br />

missione svolta dal 06.10.2003 al 10.10.2003 (verbale 2000329). In ordine poi al<br />

punto 1.2, l’Amministrazione regionale ha comunicato che il progetto identificabile<br />

con il codice 50 nel sistema informativo dell’Autorità di gestione e certificato<br />

nell’annualità 2000 (programmazione 2000-2006) sulla Misura E.1 è un progetto<br />

rinveniente dalla programmazione 1994-1999 e l’ammissibilità dello stesso, nella<br />

programmazione 2000-2006 è riconducibile all’attività ricognitiva condotta<br />

dall’Amministrazione regionale 179 .<br />

Per quel che concerne le risultanze dell’attività di audit svolta a dicembre<br />

2006, dei 117 progetti campionati sono state verificate 55 operazioni, tra controllo<br />

documentale e controllo in loco, su un importo complessivo della spesa certificata<br />

pari ad euro 234.956.512,21. La percentuale di spesa sottoposta a controllo<br />

rispetto alla spesa certificata è pari al 7,74%, con un importo della spesa già<br />

sottoposta a controllo pari ad euro 18.193.039,73 180 .<br />

Per quel che concerne l’attività di controllo svolta nell’annualità 2007 per il<br />

FSE, l’Amministrazione ha comunicato 181 che invece delle 11 verifiche<br />

programmate, ne sono state effettuate 22, tra controllo documentale e controllo in<br />

loco, su un importo complessivo di spesa certificata pari ad euro 80.463.479,70. La<br />

percentuale di spesa sottoposta a controllo rispetto alla spesa certificata è pari al<br />

16,21%per un importo di spesa già sottoposta a controllo pari ad euro<br />

1.986.485.87.<br />

La gestione delle irregolarità<br />

La Regione è tenuta a comunicare trimestralmente le irregolarità e le frodi a<br />

danno del bilancio comunitario al Dipartimento per le politiche comunitarie, ai sensi<br />

dell’art. 3 del reg. 1681/1994, e con le stesse modalità si fa seguito ai successivi<br />

aggiornamenti ai sensi dell’art. 5 del citato regolamento.<br />

Al fine di effettuare un più incisivo monitoraggio rivolto a rilevare con<br />

tempestività le irregolarità e le frodi emerse sia a seguito di controlli amministrativi<br />

che di iniziative giudiziarie, la Regione Basilicata ha, di concerto con le<br />

amministrazioni che intervengono nell’iter di finanziamento dei progetti e dei<br />

179 Con deliberazione n. 1158 del 26.06.2002, si è provveduto ad indicare i progetti coerenti con gli<br />

obiettivi del QCS e del PO, le disposizioni specifiche da questi previste per singoli Assi e Misure, nonché<br />

le disposizioni comunitarie e nazionali pertinenti. Tale deliberazione ha risposto alle disposizioni<br />

contenute nella nota della Commissione europea n. 107539 del 13.08.2001, che ha stabilito che i<br />

progetti rinvenienti dalla precedente programmazione (1994-1999) debbano essere oggetto di un atto<br />

formale che certifichi, da parte dell’Autorità di gestione, l’avvenuta verifica dei criteri di coerenza e di<br />

ammissibilità della spesa con i criteri fissati nel QCS e nel PO Basilicata 2000-2006.<br />

180 Il dato è stato tratto dal Rapporto annuale di esecuzione 2006 pag. 51 trasmesso dalla Regione<br />

Basilicata con nota prot. 144925/8131 del luglio 2007.<br />

181 Con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

179


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

programmi finanziati, disposto una serie di verifiche volte ad assicurare il pieno<br />

rispetto delle norme e delle disposizioni regionali, nazionali e comunitarie 182 .<br />

In tale cornice si inserisce il Protocollo d’intesa tra la Regione Basilicata e il<br />

Comando regionale Basilicata della Guardia di finanza ai fini del Coordinamento dei<br />

controlli e dello scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei Fondi<br />

strutturali comunitari, approvato con delibera di Giunta regionale 1755 del<br />

10.08.2001, per migliorare l’efficacia complessiva delle verifiche e garantire un più<br />

tempestivo recupero delle somme indebitamente erogate.<br />

La Giunta regionale inoltre, con atto n. 2284 del 10 dicembre del 2003, ha<br />

approvato “Le linee guida sulle modalità di accertamento delle irregolarità e frodi ed<br />

attuazione della procedura di recupero delle somme” atto proposto dall’ “Ufficio<br />

controllo Fondi europei” (delibera Giunta regionale 2017/2005 e delibera di modifica<br />

125/2006).<br />

In esse si forniscono indicazioni in merito alla nozione di irregolarità, alle<br />

principali tipologie, all’iter da seguire all’interno dell’Amministrazione per<br />

comunicare i casi di irregolarità riscontrate, alla metodologia per il recupero delle<br />

somme indebitamente corrisposte e per dare corso alle relative rettifiche<br />

finanziarie.<br />

L’Amministrazione ha segnalato che, a partire dal 2003, sono state<br />

intraprese una serie di iniziative dall’Ufficio risorse finanziarie e di bilancio, Autorità<br />

di pagamento per il FESR e struttura di coordinamento delle attività di pagamento<br />

per il POR, volte a migliorare le procedure adottate per il monitoraggio e<br />

l’individuazione delle irregolarità e frodi, consentire la tempestiva attuazione delle<br />

misure cautelari, fra cui la sospensione del pagamento, definire modalità per i<br />

recuperi, anche per richiedere la rettifica dei dati di spesa. In tal modo, il<br />

menzionato ufficio, con le note del 25.09.2003, prot. 40003 e 31 marzo 2004, prot.<br />

89868, ha indirizzato alcune modalità informative, all’Autorità di gestione e ai<br />

responsabili di Misura, con riguardo ai procedimenti di recupero avviati e al loro<br />

esito, agli importi in contestazione, così pure per i casi oggetto di accertamento<br />

amministrativo o giudiziario, ritenendo necessario che le informazioni relative ai<br />

recuperi corredassero le dichiarazioni di spesa e le domande di pagamento.<br />

L’Autorità di gestione 183 trasmette trimestralmente alla Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il coordinamento delle politiche<br />

comunitarie – le comunicazioni di irregolarità riscontrate, in applicazione del reg.<br />

1681/1994 e successivi aggiornamenti. A tal fine la medesima autorità ha indicato,<br />

in data 27 marzo 2003 prot. 22849/71S, ai responsabili di Misura del POR Basilicata<br />

182 Gli elementi indicati sono stati segnalati dall’Autorità di gestione del POR con nota de1 04.06.2005.<br />

183 Comitato interdipartimentale coordinamento organizzativo Autorità di gestione.<br />

180


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

2000-2006, alle Autorità di pagamento, all’Autorità di controllo Dipartimento<br />

Presidenza della Giunta, alcune modalità attuative per rendere effettiva la diffusione<br />

e l’invio di notizie aggiornate e complete relative alle irregolarità e frodi verificatesi.<br />

Al fine di un monitoraggio aggiornato e completo degli elementi conoscitivi,<br />

l’Autorità di gestione ha realizzato, all’interno del proprio sistema informatico, una<br />

sezione che consente di gestire l’iter amministrativo delle irregolarità, dalla prima<br />

comunicazione ai relativi aggiornamenti sullo stato delle procedure di irregolarità.<br />

L’accesso a tale sezione della procedura informatica è consentito ai responsabili di<br />

Misura, all’Autorità di gestione, alle Autorità di pagamento, all’Autorità di controllo<br />

di II livello (d.g.r. 2284 del 10.12.2003). Tale accesso non è consentito a soggetti<br />

esterni all’entità regionale. Con deliberazione 465/2006 è stata revocata la<br />

precedente deliberazione 2284/2003 e con la deliberazione 1149/2006 sono state<br />

recepite le modifiche al reg. 1681/1994, disciplinando in modo più dettagliato le<br />

procedura di revoca e recupero degli importi indebitamente versati da applicare<br />

nella fase stragiudiziale a cura dei responsabili di Misura e introducendo una nuova<br />

scheda di segnalazione delle irregolarità da utilizzare per tutti i casi scoperti a<br />

partire dal 01.01.2006.<br />

E’ presente un registro informatizzato dei recuperi e sono previsti strumenti<br />

di monitoraggio informatizzati.<br />

Riferisce l’Amministrazione che in caso di irregolarità o frodi accertate su<br />

alcuni progetti di una Misura sono stati attivati controlli più penetranti attraverso<br />

una successiva campionatura incentrata in particolare sull’intera Misura.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

Il responsabile di Misura è il soggetto competente ad adottare la procedura<br />

di recupero in quanto come soggetto attuatore è in possesso di tutta la relativa<br />

documentazione (art. 15 del “Regolamento sul sistema regionale organizzativo –<br />

funzionale in materie a rilevanza comunitaria” d.g.r. 847 del 20.05.2003).<br />

Il responsabile di Misura una volta definita la somma da recuperare la<br />

inserisce nel sistema informatico e procede all’avvio della procedura di recupero<br />

presso il beneficiario finale o il destinatario finale dei finanziamenti indebitamente<br />

percepiti incrementati degli eventuali interessi calcolati in base al TUS/TUR, se il<br />

finanziamento è garantito da polizza fideiussoria (d.m. del 22.04.1997), mentre<br />

negli altri casi si procede al calcolo in base al tasso di interesse legale.<br />

Per quel che concerne le polizze fideiussorie, esse sono richieste per tutti i<br />

bandi relativi al FSE e sono previste per il periodo relativo all’intera realizzazione del<br />

programma. In ordine alla durata della fideiussione bancaria o polizza assicurativa<br />

181


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dalla data di rilascio fino ad un anno dal termine delle attività finanziate con<br />

proroga semestrale automatica per non più di due successivi rinnovi (salvo<br />

l’eventuale autorizzazione allo svincolo anticipato da parte dell’Amministrazione<br />

regionale), l’Amministrazione ha comunicato 184 che di norma la durata della<br />

fideiussione bancaria o polizza assicurativa è connessa alla durata dell’iniziativa<br />

progettuale ammessa a cofinanziamento, rinnovandosi o prorogandosi tacitamente<br />

(così come espressamente previsto in tutti gli atti di convenzione sottoscritti con i<br />

soggetti attuatori) fino all’approvazione del rendiconto finale che rappresenta l’atto<br />

conclusivo di riconoscimento delle spese sostenute dal soggetto attuatore e ritenute<br />

ammissibili dall’Amministrazione regionale.<br />

Per svincolare le polizze sono previste Determinazioni dirigenziali successive<br />

all’avvenuta approvazione del rendiconto finale di spesa.<br />

Per gli unici due casi (caso 44 e caso 10) per i quali è stata accertata<br />

l’irregolarità non è stato possibile escutere la fideiussione in quanto l’accertamento<br />

dell’irregolarità è sopraggiunto ben oltre il termine di durata della fideiussione (es:<br />

caso 10: approvazione rendiconto finale il 10.07.2003, accertamento da parte<br />

dell’Autorità di controllo di II livello della irregolarità 09.11.2004).<br />

Il responsabile di Misura ha anche il compito di inviare al debitore apposito<br />

avviso con l’indicazione del termine utile entro il quale può provvedere<br />

volontariamente alla restituzione dell’indebito. Il responsabile di Misura, in base<br />

all’entità dell’importo richiesto in restituzione, potrà valutare la possibilità, per il<br />

debitore, di versare gli importi maggiorati degli interessi legali. Il procedimento di<br />

recupero è notificato dal responsabile di Misura all’Autorità di pagamento e<br />

all’Autorità di gestione conformemente a quanto previsto dall’art. 8 del reg.<br />

438/2001.<br />

Decorso inutilmente il termine utile entro il quale il debitore deve provvedere<br />

alla restituzione dell’indebito, si assegna all’Ufficio legale il compito di recuperare<br />

coattivamente, presso il beneficiario finale, i finanziamenti indebitamente percepiti<br />

(Regolamento recante “Disciplina organizzativa delle attività dell’Ufficio legale della<br />

Regione” – d.g.r. 2408 del 23 dicembre 2002 – art. 2).<br />

Le sanzioni amministrative sono comminate ai sensi della legge regionale n.<br />

36 del 27 dicembre 1983 – (Approvazione delle direttive per la disciplina delle<br />

attività connesse alle sanzioni amministrative regionali) con le modalità previste<br />

dalla d.g.r. del 10.06.2003. L’attività istruttoria e preparatoria concernente le<br />

sanzioni amministrative, applicate direttamente dalla Regione, è affidata ai<br />

Dipartimenti regionali competenti per materia” (art. 33 legge regionale 7 del 4<br />

184 Con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

182


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

febbraio 2003 che ha sostituito l’art. 23 della legge regionale 36 del 27 dicembre<br />

1983).<br />

Tale attività è condotta in collaborazione con l’Ufficio legale, così come<br />

previsto all’art. 2 punto f) del Regolamento d.g.r. 2408 del 23 dicembre 2002, già<br />

citato. In ordine all’attività di autotutela posta in essere l’Amministrazione ha<br />

comunicato 185 che rispetto ai casi di irregolarità accertati nell’ambito del POR 2000-<br />

2006 FSE, a seguito dell’attività di controllo posta in essere dall’Autorità di controllo<br />

di II livello, è stato posto in essere un provvedimento di revoca del finanziamento,<br />

precedentemente accordato nei confronti di un organismo di formazione.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

Le irregolarità segnalate sono state 2 di cui una della programmazione 1994-<br />

1999 ed una della programmazione 2000-2006, per un complessivo importo di euro<br />

129.715,12.<br />

Basilicata - andamento degli importi delle irregolarità da<br />

recuperare per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2005<br />

75%<br />

183<br />

2003<br />

25%<br />

Prospetto 3 - Frodi ed irregolarità (euro)<br />

Programmazione<br />

1994-1999<br />

Totale<br />

1994-1999<br />

Programmazione<br />

2000-2006<br />

Totale<br />

2000-2006<br />

Casi<br />

185 Con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

Frodi ed irregolarità Regione Basilicata<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Quota<br />

nazionale<br />

Importo<br />

totale<br />

recuperato<br />

Importo<br />

totale da<br />

recuperare<br />

IT/03/044/FS/0 4.028,00 28.199,00 0,00 32.227,00<br />

1 4.028,00 28.199,00 0,00 32.227,00<br />

IT/05/010/FS/0 68.241,68 29.246,44 0,00 97.488,12<br />

1 68.241,68 29.246,44 0,00 97.488,12


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Totale 2 72.269,68 57.445,44 0,00 129.715,12<br />

184<br />

Elaborazione su dati Regione Basilicata<br />

Nel caso 44 Ob. 3, Programmazione 1994-1999 (POP – Aiuti all’assunzione,<br />

Azioni 57, 329, 521), la fonte che ha fatto sospettare l’esistenza dell’irregolarità è<br />

riconducibile ad una indagine della Guardia di finanza svolta sulla documentazione<br />

bancaria della società beneficiaria dei contributi in data 16.04.2003. Il periodo nel<br />

quale è stata commessa l’irregolarità va dal 30.04.1997 al 03.12.1997.<br />

L’azione, peraltro, non è stata realizzata secondo quanto previsto e la prassi<br />

posta in essere per realizzare tale irregolarità è consistita “nell’apertura di una<br />

fittizia sede operativa in Basilicata ed in un avviamento delle unità lavorative in<br />

cantieri siti nella città di Ancona” 186 .<br />

Dalla relativa scheda OLAF, emerge che la società beneficiaria nell’anno<br />

1997 ha avuto accesso ai contributi previsti dal piano di formazione professionale<br />

1997-1998 per un importo complessivo di lire 62.400.000. Tali contributi, le cui<br />

modalità di concessione sono state pubblicate nel Bollettino Ufficiale n. 45 del<br />

20.08.97 della Regione Basilicata, erano destinati ad incentivare l’assunzione di<br />

lavoratori residenti nella Regione Basilicata ed operare in unità produttive situate<br />

all’interno del territorio regionale.<br />

I suddetti contributi, a seguito di istanze prodotte dalla società medesima,<br />

sono stati erogati per l’assunzione di varie unità di lavoratori dipendenti. La società<br />

ha, inoltre, chiesto la concessione di analoghe provvidenze all’occupazione a fronte<br />

dell’assunzione di ulteriori 16 dipendenti. Tali provvidenze, il cui importo<br />

complessivo era di lire 192.401.342, in parte non sono state corrisposte dalla<br />

Regione Basilicata a causa di incompletezza della documentazione esibita dalla<br />

società richiedente e/o della mancanza dei requisiti necessari per il beneficio.<br />

La Guardia di finanza ha assunto, ai sensi dell’art. 351 c.p.p., dichiarazioni<br />

rese dai soggetti per i quali sono state concesse le suddette provvidenze<br />

all’occupazione e dalle quali è emerso che gli stessi, pur risiedendo in Basilicata da<br />

oltre un anno al momento dell’assunzione, sono stati impiegati in unità operative<br />

situate al di fuori del territorio regionale. La società beneficiaria pur avendo<br />

ufficialmente sede operativa in Grottole (MT), di fatto non ha mai effettuato alcuna<br />

attività presso tale sede, atteso che la totalità del fatturato conseguito dalla stessa<br />

negli anni 1998, 1999, 2000, 2001, è derivata da prestazioni di servizio effettuato<br />

presso cantieri ubicati fuori dalla Regione Basilicata. A carico dei responsabili, con<br />

nota 95/ag/2254 del 16.04.2003 è stata inoltrata informativa di polizia giudiziaria<br />

alla Procura della Repubblica del Tribunale di Matera.<br />

186 Gli elementi indicati sono tratti dalla scheda OLAF relativa al caso in esame (IT/03/044/FS/0).


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In ordine a tale fattispecie, l’Amministrazione ha comunicato 187 che non si<br />

conoscono gli esiti del procedimento penale. La stessa Amministrazione, inoltre, fa<br />

presente di non aver mai ravvisato configurarsi ipotesi di irregolarità. Dello stesso<br />

avviso l’Autorità di controllo di II livello che con nota del 16.10.2003 ha comunicato<br />

alla Guardia di finanza la insussistenza dell’ipotesi di irregolarità da essa ravvisata.<br />

Il rappresentante dell’Amministrazione nell’adunanza del 13.01.09 ha<br />

dichiarato che la Regione non ritiene esistente l’irregolarità visto che la Società<br />

beneficiara ha rispettato i requisiti richiesti (in particolare la sede di svolgimento<br />

dell’attività).<br />

L’importo totale da recuperare è di euro 32.227,00. L’Amministrazione ha<br />

evidenziato l’impossibilità di recupero delle somme irregolari perché il soggetto è in<br />

stato di fallimento.<br />

Al riguardo corre l’obbligo di precisare che, a tutela degli interessi dell’erario,<br />

l’Amministrazione potrebbe insinuarsi nella procedura fallimentare.<br />

L’Amministrazione, seppure a seguito di specifica richiesta, non ha reso noto la data<br />

di apertura della procedura fallimentare ne se siano stati posti in essere<br />

procedimenti amministrativi o misure conservative a tutela dell’erario.<br />

Nel caso 10 Ob. 1 Programmazione 2000-2006 (POR Basilicata progetto<br />

n.33/d3/sl/2000), la data di prima informazione che ha fatto sospettare<br />

dell’irregolarità è il 22.10.2004. L’irregolarità è stata accertata mediante attività di<br />

controllo di II livello, espletata in loco, dalla quale è risultata non presente la<br />

documentazione contabile oltre al libro giornale ed al libro IVA, certificazione<br />

necessaria al completamento del controllo medesimo. La data nella quale è<br />

avvenuto l’accertamento dell’irregolarità è il 22.10.2004, mentre il periodo nel<br />

quale è stata commessa va dal 31.01.2001 al 22.10.2004.<br />

L’Ufficio sistema scolastico, universitario e competitività delle imprese ha<br />

predisposto, con determinazione dirigenziale n. 1329 del 11.10.2006, la revoca<br />

dell’intervento formativo di FSE Azione n. 33/D3/SL/2000 ed il conseguente<br />

recupero del finanziamento delle somme erogate.<br />

L’importo totale da recuperare è pari ad euro 97.488,00 e l’Amministrazione<br />

ha comunicato nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong> di avere “attivato le relative procedure<br />

di recupero, ma la Regione ha già provveduto alla deduzione degli importi dalla<br />

domanda di pagamento”.<br />

Al riguardo l’Amministrazione fa presente 188 che con domanda di pagamento<br />

intermedia n. 9 del 19.12.2005, l’Autorità di pagamento ha proceduto alla<br />

deduzione dell’importo di euro 97.488,12 pari all’intero ammontare del<br />

187 Con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

188 Con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

185


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

finanziamento riconosciuto al soggetto coinvolto 189 . In ragione di quanto descritto,<br />

l’Amministrazione ha ritenuto pertanto, che, essendo stata operata la deduzione<br />

dell’importo specificato dalla domanda di pagamento, l’irregolarità a suo tempo<br />

rilevata si sia conseguentemente estinta.<br />

Considerazioni conclusive<br />

L’attenzione manifestata dalla Regione Basilicata per la gestione dei Fondi<br />

comunitari e per il monitoraggio dei fenomeni d’irregolarità e frodi, a cui si è fatto<br />

cenno nel corso del 2006, ha prodotto l’approvazione di tre importanti deliberazioni<br />

della Giunta regionale nn. 1149, 465, 1836 rispettivamente dell’01.08.2006, del<br />

03.04.2006 e del 05.12.2006, l’ultima delle quali indirizzata a definire i criteri e le<br />

modalità per la campionatura dei controlli, essa potrà incidere in modo rilevante<br />

sull’attività di controllo dell’Autorità di II livello.<br />

Sotto tale profilo, particolarmente debole e sotto dotata, appare la struttura<br />

dell’Ufficio (solo due unità) in rapporto alle risorse impiegate nel POR Basilicata ed<br />

in particolare nell’Asse III (Risorse umane) anche in considerazione delle rilevanti<br />

attività da porre per la chiusura della Programmazione 2000-2006 e per la<br />

presentazione della relativa rendicontazione, tale situazione appare solo<br />

parzialmente modificata dalla determina dirigenziale n. 2156 del 10.12.2007, che<br />

ha costituito un gruppo interno di lavoro anche al fine di coadiuvare e supportare le<br />

due unità già operanti sul FSE 190 .<br />

E’ pur vero che l’esigenza dell’accelerazione della spesa imposta dal rispetto<br />

dei tempi di realizzazione, non sempre è in perfetta linea con quella di una spesa<br />

ponderata e rivolta alla realizzazione di obiettivi di crescita e sviluppo della<br />

collettività territoriale, ciò nonostante ogni sforzo deve essere rivolto<br />

dall’Amministrazione regionale per ottenere quei risultati a cui l’azione concertata<br />

dei Fondi strutturali deve da ultimo mirare.<br />

Dall’esame delle modalità di svolgimento delle irregolarità segnalate,<br />

peraltro molto limitate, emerge con chiarezza che la fase più delicata è quella<br />

dell’istruttoria sulla quale devono insistere con maggiore rigore, anche in futuro,<br />

controlli più adeguati anche al fine di contrastare in modo efficace le pratiche<br />

fraudolente evitando inutili esborsi di denaro pubblico.<br />

E’ necessario definire con maggiore tempestività, visto anche l’avvento di<br />

procedure informatizzate, l’iter per il recupero delle somme irregolarmente<br />

189 Il suddetto progetto risulta ancora essere nell’elenco dei progetti ammessi a cofinanziamento FSE-<br />

POR 2000-2006, anche se con importo pari a zero euro, unicamente per poter consentire la tracciabilità<br />

del procedimento di recupero attuato a seguito della deduzione dell’importo già menzionato dalla<br />

predetta domanda di pagamento e l’aggiornamento dell’appendice alla dichiarazione delle spese di cui<br />

all’all. II del reg. 438/2001.<br />

190 Elementi forniti dall’Amministrazione con nota prot. 147950/8131 del 23.07.2008.<br />

186


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

percepite, nei casi in cui pur in pendenza del procedimento penale, la mancanza di<br />

requisiti essenziali o la stessa tipologia della violazione accertata, rende<br />

incompatibile l’azione con il contributo concesso. Ciò consentirebbe di intervenire in<br />

modo tempestivo a tutela dell’erario nazionale e comunitario.<br />

187


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

LA REGIONE CALABRIA<br />

Descrizione del fenomeno nella Regione Calabria<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con la Regione Calabria che con disponibilità ha corrisposto alle<br />

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario<br />

predisposto dalla Sezione 191 .<br />

Il programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e livello di<br />

attuazione<br />

La trattazione della struttura regionale preposta alla gestione ed al controllo<br />

dei Fondi comunitari richiede una preventiva esposizione dei documenti<br />

programmatori relativi ai periodi 1994-1999 e 2000-2006.<br />

Il programma operativo plurifonfo 1994-1999 ha cercato di sopperire alle<br />

carenze strutturali della Regione Calabria, con l’intento di avviare a soluzione alcuni<br />

problemi di diversa natura fra cui: l’isolamento spaziale e relazionale con le altre<br />

aree nazionali ed europee, l’elevata dipendenza del sistema economico da fattori<br />

esterni, la notevole disoccupazione, la dotazione infrastrutturale insufficiente, la<br />

presenza diffusa di pericolose organizzazioni criminali.<br />

Il programma operativo plurifondo 1994-1999 per la Regione Calabria (di<br />

seguito denominato POP 1994-1999) è stato approvato dalla Commissione europea<br />

il 16 dicembre 1994 con decisione C (96) 3153 del 10 dicembre 1996, C (97) 837<br />

del 3 aprile 1997, C (97) 2515 del 18 settembre 1997, C (97) 3754 del 18 dicembre<br />

1997, C (98) 3969 del 14 dicembre 1998, C (99) 436 del 2 marzo 1999, C (99)<br />

3067 del 4 novembre 1999, C (2000) 1262 del 30 maggio 2000, SC (2001)<br />

D/290921 dell’8 agosto 2001. Il POP 1994-1999 è stato ulteriormente riveduto ed<br />

integrato come richiesto dalla Commissione europea con nota 107089 del 28<br />

maggio 2003.<br />

Il POP 1994-1999 si è articolato in 6 Sottoprogrammi e 32 Misure.<br />

Nell’ambito del Quadro comunitario di sostegno per le Regioni dell’Obiettivo 1, la<br />

Calabria si è inoltre avvalsa degli interventi previsti dai Programmi operativi<br />

191 Nota prot. 4145 del 03.07.2007 Regione Calabria – Dipartimento 3 programmazione nazionale e<br />

comunitaria – Settore coordinamento dei programmi e dei progetti – Autorità di gestione del POR, in<br />

risposta alla nota prot. 815 del 12.06.2007 della Corte dei conti – Sezione di controllo per gli affari<br />

comunitari ed internazionali; nota prot. 5157 del 31.07.2008 Regione Calabria – Dipartimento 3<br />

programmazione nazionale e comunitaria – Settore coordinamento dei programmi e dei progetti –<br />

Autorità di gestione del POR, in risposta alla nota prot. 678 del 11.06.2008 della Corte dei conti -<br />

Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali; nota prot. 42 del 12.01.<strong>2009</strong> Regione<br />

Calabria – Dipartimento 3 programmazione nazionale e comunitaria – Settore coordinamento dei<br />

programmi e dei progetti – Autorità di gestione del POR, in risposta alla nota prot. 1572 del 22.12.2008<br />

della Corte dei conti - Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali.<br />

188


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

multiregionali. La Regione è stata anche beneficiaria di due Sovvenzioni globali<br />

(finalizzate al sostegno delle PMI dell’area di Crotone e Gioia Tauro). A questi<br />

strumenti si sono aggiunti i progetti cofinanziati (PIC), fra i quali particolare<br />

importanza hanno assunto il Programma LEADER e il Programma URBAN.<br />

L’attuazione finanziaria dell’Asse V POP 1994-1999 di interesse per la<br />

presente indagine è stata la seguente:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria Regione Calabria POP 1994-1999<br />

(euro)<br />

POP 1994-1999<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2001<br />

Asse V 224.573.337,00 168.430.001,00 223.905.564,00<br />

Totale 224.573.337,00 168.430.001,00 223.905.564,00<br />

189<br />

Elaborazione su dati Regione Calabria<br />

Il Programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di<br />

attuazione<br />

Il POR 2000-2006 è stato approvato con decisione della Commissione<br />

europea C (2000) 2345 dell’8 agosto 2000. Ad essa sono seguite alcune modifiche<br />

assunte con le seguenti decisioni della Commissione europea: C (2001) 4014 del 18<br />

dicembre 2000; C (2003) 176 del 22 maggio 2003; C (2004) 5187 del 15 dicembre<br />

2004.<br />

La strategia del POR Calabria per conseguire l’obiettivo generale, è stata<br />

articolata con l’individuazione degli obiettivi globali, definiti a livello nazionale nel<br />

QCS e degli obiettivi specifici, anch’essi definiti a livello nazionale nel QCS per ogni<br />

settore di intervento. In questo ambito gli obiettivi globali hanno assunto un<br />

carattere programmatico e, insieme, strategico politico. Dalla visione complessiva<br />

dei problemi e delle potenzialità della Calabria e dall’esame delle esperienze del<br />

precedente periodo di programmazione, è derivata l’identificazione di sei Assi<br />

prioritari 192 , che il POR ha assunto come settori di investimento su cui intervenire<br />

nel periodo di programmazione.<br />

L’attuazione finanziaria dell’Asse 3 POR 2000-2006 di interesse per la<br />

presente indagine, è stata la seguente:<br />

192 Asse I, Valorizzazione delle risorse umane ed ambientali (Risorse naturali); Asse II, Valorizzazione<br />

delle risorse culturali e storiche (Risorse culturali); Asse III, Valorizzazione delle risorse umane (Risorse<br />

umane); Asse IV, Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi locali di<br />

sviluppo); Asse V, Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata<br />

(Città); Asse VI, Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizio).


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria Regione Calabria POR 2000-2006<br />

3.01<br />

3.02<br />

3.03<br />

3.04<br />

3.05<br />

3.06<br />

POR 2000-2006<br />

Organizzazione dei<br />

servizi per l'impiego<br />

Inserimento e<br />

reinserimento nel<br />

mercato del lavoro. di<br />

giovani e adulti nella<br />

logica dell'approccio<br />

preventivo<br />

Inserimento e<br />

reinserimento nel<br />

mercato del lavoro di<br />

uomini e donne che ne<br />

sono fuori da più di 6<br />

o 12 mesi<br />

Inserimento e<br />

reinserimento di<br />

gruppi svantaggiati<br />

Adeguamento del<br />

sistema della<br />

formazione<br />

professionale<br />

Prevenzione della<br />

dispersione scolastica<br />

e formativa<br />

Risorse<br />

complessive<br />

190<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

(euro)<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

53.836.000,00 37.685.000,00 30.118.239,76 28.695.655,18<br />

118.997.000,00 83.299.000,00 307.385.188,18 289.638.486,87<br />

42.508.000,00 29.756.000,00 56.375.233,38 51.183.047,88<br />

49.178.000,00 34.425.000,00 14.489.501,07 11.244.789,98<br />

17.945.000,00 12.561.000,00 4.025.008,58 1.674.071,03<br />

30.350.000,00 21.244.000,00 16.721.256,97 15.362.936,42<br />

3.07 Formazione superiore 42.245.000,00 29.572.000,00 25.227.996,74 19.669.256,64<br />

3.08<br />

3.09<br />

3.10<br />

3.11<br />

3.12<br />

3.13<br />

3.14<br />

Istruzione e<br />

formazione<br />

permanente<br />

Sviluppo della<br />

competitività della<br />

imprese pubbliche e<br />

private con priorità<br />

alle PMI<br />

Adeguamento delle<br />

competenze della P.A.<br />

Sviluppo e<br />

consolidamento della<br />

imprenditorialità con<br />

priorità ai nuovi bacini<br />

d'impiego<br />

Promozione<br />

dell'emersione dal<br />

lavoro irregolare<br />

Promozione della<br />

partecipazione<br />

femminile al mercato<br />

del lavoro<br />

Programmi di<br />

formazione integrati<br />

nelle azioni degli Assi<br />

del PO<br />

30.592.000,00 21.415.000,00 5.031.438,02 4.510.002,26<br />

47.855.000,00 33.497.000,00 23.311.228,23 17.612.668,95<br />

11.964.000,00 8.375.000,00 4.274.757,60 3.617.677,07<br />

47.854.000,00 33.497.000,00 17.270.372,18 13.336.910,94<br />

11.964.000,00 8.375.000,00 4.493.560,37 3.779.110,93<br />

53.835.000,00 37.685.000,00 26.060.064,03 19.678.589,83<br />

47.853.000,00 33.497.000,00 1.609.000,00 1.608.755,34<br />

Asse 3 Risorse umane 606.976.000,00 424.883.000,00 536.392.845,11 481.611.959,32<br />

Elaborazione su dati Regione Calabria


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione ed al controllo dei Fondi<br />

comunitari<br />

La Regione Calabria soltanto nel corso del 2003 ha iniziato ad organizzare i<br />

controlli previsti dai regg 1260/1999 e 438/2001 con i provvedimenti di seguito<br />

illustrati, dopo apposito sollecito effettuato dalla Commissione europea. La Giunta<br />

regionale, per garantire il rispetto dei principi di legalità e di sana gestione<br />

finanziaria dei Fondi strutturali, con deliberazione 493 del 30 giugno 2003 193 , ai<br />

sensi dell’art. 7.4 della l.r. 31/2002, ha provveduto alla costituzione del Servizio di<br />

controllo sui Fondi comunitari, inizialmente denominato “Autorità di controllo sui<br />

Fondi comunitari” e poi “Organismo di controllo sui Fondi comunitari” – alle dirette<br />

dipendenze della Giunta regionale, a cui sono state assegnate le funzioni di<br />

controllo di II livello, fra cui i controlli ispettivi sulla gestione dei Fondi comunitari.<br />

L’organigramma del Servizio si è modificato nel corso del tempo. La<br />

composizione originaria – prevista dalla suddetta delibera – contemplava 1<br />

dirigente e 2 funzionari; successivamente, con due distinti provvedimenti (del 2004<br />

e del 2005), tale composizione è stata ampliata con la costituzione di un gruppo di<br />

lavoro composto da 1 dirigente e da 5 funzionari divisi per Fondo (2 per FSE, 2 per<br />

FESR, 1 per FEAOG-SFOP), di varia estrazione culturale (in possesso di formazione<br />

in materia informatica, economica, architettura, giuridica, agraria) e, tenendo conto<br />

di quanto era stato evidenziato anche dal Ministero dell’economia e delle finanze,<br />

nel luglio 2003, in ordine alla inderogabile necessità che nella Regione fosse avviato<br />

un rigoroso processo di rafforzamento delle strutture organizzative e di<br />

coordinamento (richiami al potenziamento del Servizio sono, per altro, pervenuti<br />

anche dalla Commissione europea 194 ), si è disposta, con la deliberazione della<br />

Giunta regionale n. 686 del 29 luglio 2005, l’assegnazione di altre due unità 195 .<br />

Il Servizio si è avvalso della collaborazione di tutte le strutture<br />

(amministrative, tecniche e finanziarie) della Regione e ha avuto accesso a tutti i<br />

dati e alle informazioni disponibili nell’ambito dell’organizzazione amministrativa<br />

regionale. Successivamente, al gruppo di lavoro è stato affiancato un servizio di<br />

Assistenza tecnica esterna costituito da una società di revisione e da sei liberi<br />

professionisti 196 .<br />

193 Nota della Regione Calabria 783 del 12.12.2005, punto 1.<br />

194 Nota della Regione Calabria 783 del 12.12.2005, punto 13.<br />

195 Si osserva che con delibera n. 20 del 27 gennaio 2004 avente ad oggetto il “Rafforzamento della<br />

struttura del servizio di controllo sui Fondi comunitari” in realtà, dopo aver demandato al Dirigente del<br />

Servizio l’individuazione di due unità di personale, dispone essenzialmente l’attribuzione di un<br />

emolumento accessorio, sotto forma di indennità forfettizzata, al personale individuato.<br />

196 Nota della Regione Calabria 783 del 12.12.2005, punto 3 e 4.<br />

191


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Con la Società di revisione è stato stipulato un apposito contratto il 20<br />

febbraio 2003 a seguito di gara 197 , la cui durata è stata fissata al 30 giugno 2005,<br />

con la possibile estensione al 30 giugno <strong>2009</strong>. In data 14 agosto 2006 198 , l’Autorità<br />

di gestione ha pubblicato un bando per un nuovo affidamento dei servizi di<br />

Assistenza tecnica relativa alla verifica dell’attività di controllo ordinario, sui Fondi<br />

POR Calabria 2000-2006. Tale servizio si colloca nella Misura 7.1 “Attività di<br />

accompagnamento al POR e di assistenza tecnica” del POR Calabria 2000-2006.<br />

Il servizio oggetto del controllo prevede: la verifica delle piste di controllo,<br />

l’analisi e la valutazione del controllo di I livello con l’individuazione dei fattori di<br />

rischio, la definizione dei campioni, la redazione di un manuale operativo sui<br />

controlli, i controlli periodici a campione, la redazione dei rapporti semestrali.<br />

Riferisce l’Amministrazione che la società ha operato (art. 5 del suddetto decreto)<br />

sulla base di direttive e sotto la sorveglianza del 3° Dipartimento, in stretto<br />

contatto con l’Autorità di gestione con i responsabili di Misura. I 6 liberi<br />

professionisti sono stati selezionati con specifica manifestazione di interesse 199 , si<br />

tratta di commercialisti, due dei quali esperti di audit.<br />

L’Autorità di gestione è rappresentata dal dirigente del Settore “Politiche di<br />

coesione e programmi comunitari regionali” che fa capo al 3° Dipartimento<br />

“Programmazione nazionale e comunitaria – affari internazionali”. Nel settore<br />

ricadono due Servizi: Servizio 20 “Programmi comunitari regionali” e Servizio 21<br />

“Monitoraggio programmi comunitari”. Gli uffici che hanno la competenza per la<br />

gestione del FSE sono due: il Dipartimento 10 “Lavoro, politiche della famiglia, pari<br />

opportunità, formazione professionale, cooperazione e volontariato (Misure: 3.1,<br />

3.2, 3.4, 3.5, 3.9, 3.10, 3.11, 3.12, 3.13, 3.14)” ed il Dipartimento 11 “Istruzione,<br />

cultura, alta formazione, università ed innovazione tecnologica (Misure:3.6, 3.7,<br />

3.8)”. Il Dipartimento 10 è capofila del FSE, con la responsabilità di coordinamento<br />

dei soggetti coinvolti nell’attuazione dell’Asse III – Risorse umane e delle Misure<br />

cofinanziate dal FSE nell’ambito del POR Calabria 2000-2006. La dotazione organica<br />

dei due Dipartimenti è di otto funzionari oltre ai responsabili di Misura.<br />

L’Amministrazione regionale segnala che l’Asse III Risorse umane del POR<br />

2000-2006 si compone di 16 Misure. Le Misure cofinanziate dal FSE sono<br />

complessivamente 14 200 . L’Autorità di gestione si avvale del supporto della<br />

197<br />

La società è risultata aggiudicatrice il 27 dicembre 2002 a seguito di gara indetta in data 1 agosto<br />

2002 il cui contratto è stato posto in esecuzione con decreto del dirigente generale del 3° Dipartimento<br />

bilancio e finanze politiche comunitarie e sviluppo economico della Giunta regionale 944/2003 dell’11<br />

febbraio 2003.<br />

198<br />

Elementi indicati nella nota della Regione Calabria – Organismo di controllo – prot. 652 del<br />

21.09.2006.<br />

199<br />

Con una short list pubblicata sul BUR Calabria n. 5 in data 08.07.2003.<br />

200<br />

Nella relazione di metà periodo la Misura 3.3 è stata accorpata con la Misura 3.2 (Decisione della<br />

Commissione C (2004) 5187 del 15.12.2004). Le Misure 3.15 e 3.16 sono cofinanziate dal FESR, di cui 5<br />

192


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Segreteria tecnica del Comitato di sorveglianza, composta di 10 unità interne<br />

all’Amministrazione; della Struttura operativa di gestione (SOG), composta di 11<br />

unità con rapporto di lavoro a tempo determinato, dei responsabili di Misura<br />

(Posizione organizzativa POR), alle dirette dipendenze dei Dipartimenti, responsabili<br />

dell’attuazione del POR.<br />

Riferisce l’Amministrazione 201 , con riguardo alla riorganizzazione del sistema<br />

di gestione e di controllo, che per far fronte alle criticità segnalate nel corso delle<br />

missioni di controllo della Commissione europea e della Corte dei conti, dal II<br />

semestre 2005, l’Autorità di gestione ha posto in essere diverse azioni rivolte a<br />

migliorare l’intero processo. In particolare, si è proceduto ad accelerare la spesa per<br />

evitare il disimpegno automatico, a rafforzare la struttura organizzativa, a<br />

correggere l’azione amministrativa. Sono stati costituiti due gruppi di lavoro, uno<br />

con competenze nell’ambito delle procedure di pagamento delle Misure del POR per<br />

analizzare le criticità procedurali che hanno rallentato l’avanzamento della spesa, e<br />

l’altro rivolto alla rendicontazione delle spese. Con riguardo al secondo aspetto è<br />

stato potenziato il coordinamento e l’assistenza tecnica dei responsabili di Misura e,<br />

a partire, dal 21 giugno 2006, è stata attivata una banca dati telematica, istituita<br />

con delibera di Giunta regionale 1026, denominata Rendiconta.<br />

Con riguardo al terzo profilo, l’Autorità di gestione è stata impegnata al<br />

superamento dei rilievi formulati dalla Commissione europea. In particolare, tale<br />

Autorità ha proceduto alla revoca delle operazioni che, a seguito del controllo di I<br />

livello, non presentavano i requisiti per la concessione delle agevolazioni,<br />

all’aggiornamento delle piste di controllo, al controllo di I livello sul 100% delle<br />

operazioni già saldate e da saldare, alla realizzazione di un’attività di formazione<br />

per la diffusione del programma informatico Rendiconta e alla predisposizione di un<br />

manuale di procedure. Con la nota 2876 del 26 agosto 2005 si è disposto che i<br />

decreti dirigenziali comportanti impegni di spesa, a valere sul POR Calabria,<br />

dovessero essere corredati sia dal parere di regolarità amministrativa e contabile<br />

che dal parere di coerenza programmatica con la normativa comunitaria. Con la<br />

delibera di Giunta regionale n. 75 del 13 febbraio 2006, è stato avviato un progetto<br />

formativo seminariale rivolto al personale della Regione impegnato in attività di<br />

controllo di I e di II livello. Nel 2006, a seguito di gara, sono stati affidati ad una<br />

società i servizi di Assistenza tecnica concernenti la verifica di controllo ordinario<br />

sulle diverse Misure.<br />

Misure fanno capo a dirigenti, mentre per le altre 8 sono stati individuati responsabili di Misura con<br />

conferimento d’incarico.<br />

201 Nota della Regione Calabria 783 del 12.12.2005.<br />

193


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Con riferimento al FSE, va segnalata l’esigenza di fasi del procedimento<br />

amministrativo gestite da terzi. In particolare, l’Amministrazione regionale ha<br />

indicato come fasi del procedimento affidati a terzi l’istruttoria, i pagamenti, i<br />

controlli di I livello, la rendicontazione ed il recupero. Ha dichiarato<br />

l’Amministrazione che le modalità di scelta del soggetto terzo sono avvenute sulla<br />

base delle disposizioni previste dalla normativa vigente in materia di appalti di<br />

pubblici servizi.<br />

L’Amministrazione regionale ha precisato, inoltre, che attraverso il controllo<br />

ex ante si è verificata la sussistenza di tutti i requisiti previsti per l’accreditamento<br />

delle agenzie e delle sedi formative. La disciplina dell’accreditamento delle agenzie<br />

e delle sedi formative, idonee a proporre e a realizzare interventi da finanziare con<br />

risorse pubbliche, è contenuta nel regolamento regionale 2 del 9 dicembre 2004,<br />

attuativo del d.m. 173/2001. La Regione Calabria ha posto come vincolo per la<br />

stipula del contratto di erogazione dei servizi di formazione, il possesso<br />

dell’accreditamento definitivo. Dall’anno 2003 in poi, presso il Dipartimento<br />

capofila, il Servizio ispezioni e vigilanza è anche responsabile delle procedure di<br />

accreditamento. Il Servizio è supportato da una task force di esperti dell’istituto per<br />

la formazione dei lavoratori (ISFOL).<br />

L’Autorità di pagamento è rappresentata dal Dirigente del settore<br />

“Ragioneria generale” facente capo al Dipartimento 4° “Economia”, come previsto<br />

dalla deliberazione di Giunta regionale n. 352 del 22 marzo 2005 202 che ha unificato<br />

le Autorità di pagamento le cui funzioni fino a tale data erano attribuite a 4 Autorità<br />

ripartite per singolo Fondo. Nel settore ricadono tre Servizi: uno per la gestione<br />

delle entrate – rapporti con la tesoreria e per la gestione dei mutui passivi; uno per<br />

la gestione della spesa e l’altro per la contabilità, il rendiconto e il conto<br />

patrimoniale (Referente URP). Il Settore si avvale della collaborazione di una<br />

struttura di 15 unità, di cui 5 unità per il FSE, assegnati secondo competenze<br />

specifiche, che verificano il rispetto delle disposizioni di cui agli artt. 38, paragrafo<br />

1, lettera c) ed e) e 32, paragrafi 3 e 4 del reg. 1260/1999, nonché della decisione<br />

della Commissione di cui all’art. 28 dello stesso regolamento.<br />

Ha osservato l’Amministrazione che tale organizzazione è scaturita da una<br />

duplice necessità: risolvere il problema della mancata tempestività nella<br />

trasmissione delle domande di pagamento causato dalla complessità della<br />

preesistente procedura; eliminare il rischio della mancata autonomia tra il<br />

responsabile del coordinamento e l’Autorità di pagamento di ciascun Fondo, rischio<br />

evidenziato dalla Commissione europea in sede di audit di controllo.<br />

202 Nota della Regione Calabria 783 del 12.12.2005<br />

194


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Riferisce l’Amministrazione 203 che è stata rafforzata la struttura dell’Autorità<br />

di pagamento attraverso l’individuazione di 6 unità a supporto della Segreteria<br />

tecnica.<br />

Per quel che concerne, in particolare, le attività di verifica, l’Amministrazione<br />

regionale ha comunicato che le unità coinvolte sono dipendenti regionali assegnati<br />

al settore di Ragioneria generale con una esperienza lavorativa che per alcuni di<br />

essi e di durata ventennale, ad eccezione di una sola unità che comunque risulta<br />

assegnata al settore dal settembre 2004. Per quel che concerne il livello<br />

professionale, si fa presente che 2 unità appartengono alla categoria D e 3 unità<br />

alla categoria C.<br />

La Ragioneria generale effettua i controlli sui decreti che dispongono impegni<br />

e liquidazioni della spesa ed attesta la copertura finanziaria e la regolarità contabile.<br />

Riferisce l’Amministrazione che tutti i controlli sono stati intensificati sui decreti<br />

inerenti i Fondi comunitari. Per assicurare il riscontro degli adempimenti e dei<br />

termini stabiliti dal reg. 1260/1999 e dal reg. 438/2001, l’Autorità di pagamento ha<br />

predisposto un manuale delle procedure 204 , nel quale sono state inserite, per ogni<br />

decreto di impegno e di liquidazione relativi ai Fondi strutturali, delle check list,<br />

utilizzate dal personale della Segreteria tecnica.<br />

L’attività di controllo<br />

Con riferimento all’organizzazione dei controlli di I livello posti in essere<br />

dall’Autorità di gestione e da quella di pagamento, l’Amministrazione regionale ha<br />

segnalato che essi sono di due tipi: controlli tecnici e amministrativi sui progetti<br />

approvati e controlli di tipo contabile e finanziario sulla gestione. Sono svolti<br />

direttamente dal Dipartimento capofila del FSE, dall’Autorità di gestione e da quella<br />

di pagamento, nonché dal responsabile di Misura, già nella fase di formazione del<br />

bando, di ammissione delle domande e di scelta dei progetti.<br />

L’Amministrazione ha riferito che nei controlli di I livello è stata predisposta<br />

l’attuazione obbligatoria delle check list. Per la realizzazione dei POR la Regione si<br />

avvale anche di enti intermediari, in particolare delle 5 Province.<br />

In ordine alle operazioni a “titolarità regionale” il Settore/Servizi effettua un<br />

controllo su tutte le operazioni finanziarie. Il controllo riguarda sia la correttezza<br />

delle procedure seguite ed il rispetto di tutta la normativa vigente, generale e di<br />

settore, in vigore (comunitaria, nazionale e regionale), sia la regolarità del progetto<br />

realizzato, la conformità con il progetto approvato e l’ammissibilità di tutte le spese<br />

oggetto di rendicontazione. Nelle Azioni, attuate con la modalità a “regia regionale”,<br />

203 Nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008.<br />

204 Approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 822 del 12.12.2007, nota della Regione<br />

Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 5.<br />

195


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

la Regione Calabria individua, con atto amministrativo, i beneficiari finali diversi<br />

dall’Amministrazione regionale i quali a loro volta provvedono alla realizzazione<br />

degli interventi definiti, attraverso la selezione e/o l’individuazione di propri fornitori<br />

è tenuto ad inviare lo stato di avanzamento lavori al responsabile di Misura,<br />

unitamente ad un’attestazione predisposta dal responsabile del procedimento.<br />

Per ogni Misura il responsabile, procede alla certificazione delle spese. Nel<br />

caso si tratti di progetti in cui la Regione è il beneficiario finale, i controlli in loco<br />

possono riguardare anche il 100% dei progetti conclusi. Nel caso di beneficiario<br />

finale diverso dalla Regione, i controlli in loco sono limitati ad un campione<br />

rappresentativo di progetti. I controlli sono distribuiti durante l’intero periodo di<br />

programmazione e riguardano un campione rappresentativo dell’universo dei<br />

progetti finanziati (almeno il 10% della spesa rendicontata).<br />

Riferisce l’Amministrazione che a seconda della frequenza delle irregolarità<br />

riscontrate e della loro eventuale sistematicità, l’entità del campione 205 dei progetti<br />

da controllare è incrementato fino a raggiungere “l’intero universo dei progetti<br />

finanziati e la totalità delle spese certificate a seconda della frequenza delle<br />

irregolarità riscontrate e della loro eventuale sistematicità”. Le irregolarità su alcune<br />

procedure di selezione hanno indotto l’Amministrazione regionale ad effettuare<br />

controlli sul 100% delle operazioni.<br />

Il responsabile di Misura, procede ad un’archiviazione dei progetti mediante<br />

la costruzione presso la propria struttura di un fascicolo di progetto 206 in coerenza<br />

con la pista di controllo ex art. 7 del reg. 438/2001. Il fascicolo di progetto indica il<br />

titolo del progetto ed il codice Rendiconta dello stesso, assegnato dal responsabile<br />

di Misura.<br />

L’Amministrazione regionale ha fatto presente che sono stati effettuati dei<br />

controlli in loco presso gli Enti intermediari, in particolare presso le 5 Province,<br />

relativamente al FSE, per la verifica su un campione di progetti utilizzando apposite<br />

check list. E’ stata richiesta alle 5 Province la situazione finanziaria dei fondi<br />

trasferiti per il FSE ed è stato inviato alle stesse un elenco di tutti i mandati emessi<br />

distinti per Misura. Le Amministrazioni provinciali sono state, inoltre, sollecitate a<br />

205 Riferisce l’Amministrazione che il campione è costruito tenendo conto di una serie di elementi:<br />

l’esigenza di controllare operazioni di vario tipo e di varie dimensioni; eventuali fattori di rischio<br />

identificati; la distribuzione territoriale; l’avanzamento finanziario del progetto. In aggiunta a tali criteri,<br />

il responsabile di Misura seleziona operazioni appartenenti ai diversi iter di programmazione dando al<br />

priorità alle operazioni che all’interno dello stesso iter hanno registrato un più elevato stato di<br />

avanzamento della spesa.<br />

206 Tale fascicolo si compone degli atti che hanno portato alla individuazione e selezione dei beneficiari<br />

finali (bandi, atti amministrativi o altro), dalle domande di richiesta di contributo presentata dal<br />

beneficiario finale, dagli atti di approvazione delle graduatorie e di concessione dei contributi od aiuti,<br />

dagli atti di impegno, dagli atti di erogazione delle anticipazioni, dalla contabilità di Misura e dagli<br />

elementi relativi al progetto, immediatamente disponibili se il fascicolo di progetto è custodito presso gli<br />

uffici dipendenti dal responsabile di Misura, o acquisiti all’uopo dal soggetto esecutore o dal beneficiario<br />

finale se depositari del fascicolo.<br />

196


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

rendicontare le somme spese e a comunicare per le somme residue l’esistenza di<br />

beneficiari.<br />

L’Amministrazione regionale ha segnalato 207 , altresì, che nel periodo 2000-<br />

2006 i controlli in loco sono stati effettuati a mezzo dei Servizi ispettivi e degli Uffici<br />

di coordinamento provinciali della Regione Calabria. Questi ultimi che fino alla data<br />

del 26 marzo 2006 erano uffici periferici della Regione, hanno operato<br />

funzionalmente in stretto collegamento con le Amministrazioni provinciali.<br />

Per quanto riguarda le operazioni a regia regionale l’Amministrazione ha<br />

comunicato 208 che le verifiche degli organismi esterni alla Regione Calabria,<br />

coincidono con le attività di formazione professionale delegate alle Province ai sensi<br />

delle leggi regionali nn. 18 del 1985, 34 del 2002, 1 del 2006. Le funzioni di<br />

controllo di I livello delegate alle Amministrazioni provinciali sono disciplinate dalla<br />

suddetta legge regionale n. 18/1985 e dagli atti amministrativi di attuazione. Nelle<br />

more del definitivo trasferimento dei compiti e delle funzioni alle Amministrazioni<br />

provinciali (2000-2006), le stesse sono state supportate in tutte le attività di<br />

verifica e vigilanza dagli uffici periferici della Regione (Coordinamenti provinciali<br />

della formazione professionale ed Ispettorati provinciali con compiti rispettivamente<br />

di controllo documentale e di controllo in loco degli interventi).<br />

Inoltre gli atti amministrativi di approvazione delle procedure di selezione<br />

(bando di gara d’appalto pubblico di servizi o procedura concorsuale di diritto<br />

pubblico) contengono disposizioni specifiche relative ai procedimenti di controllo ex<br />

ante, in itinere ed ex post con l’individuazione dei soggetti responsabili (Regioni,<br />

Province) di ogni fase dei procedimenti. Le convenzioni che regolano i rapporti<br />

giuridici tra Regioni Calabria/Provincia competente e soggetto attuatore disciplinano<br />

nel dettaglio i controlli di I livello, in loco e documentale.<br />

Con riferimento alla verifica della Regione sull’effettività dei controlli, è<br />

previsto che i beneficiari finali trasmettano insieme al rendiconto di ogni pagamento<br />

intermedio, copia conforme dei verbali di verifica documentale e di controllo in loco.<br />

Gli stessi documenti sono controllati dai servizi/uffici della Regione Calabria e dai<br />

responsabili di Misura.<br />

L’Autorità di pagamento ha, altresì, provveduto a predisporre un registro dei<br />

recuperi nel quale, sono state registrate, distinte per ogni Misura del POR e per<br />

singolo progetto, le somme ritenute non ammissibili dall’Organismo di II livello e<br />

dalla Commissione europea in sede di audit, o dal Dipartimento competente, le<br />

somme defalcate dalle domande di pagamento e registrate informaticamente nel<br />

207 Nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008.<br />

208 Nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 3.<br />

197


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sistema 209 . La Commissione UE in sede di audit, il 5 e 6 settembre 2005 210 ha<br />

esaminato i menzionati documenti. Dal settembre 2005 il sistema Rendiconta è<br />

stato implementato per registrare i flussi operativi relativi ai controlli di I e II livello,<br />

il processo di elaborazione delle domande di pagamento e gestione dei recuperi.<br />

Sono stati attivati, inoltre, alcuni controlli per evitare il rischio di duplicazioni di<br />

finanziamenti sulla medesima operazione.<br />

Con riferimento all’organizzazione dei controlli di II livello, l’Amministrazione<br />

regionale comunica che l’Organismo di II livello è stato istituito con d.g.r. 493 del<br />

30 giugno 2003, già citata. A supporto dello stesso ha operato un’associazione<br />

temporanea di imprese, aggiudicataria del servizio di Assistenza tecnica per<br />

l’espletamento dei controlli di II livello fino al 30.06.2006. Nel corso del 2004 e del<br />

2005 tale Organismo è stato potenziato nella sua dotazione, con 7 unità, oltre al<br />

Dirigente responsabile, di cui 6 commercialisti 211 che prestano la loro attività con<br />

contratti semestrali rinnovabili e di 1 revisore dei conti.<br />

Tale organo è posto fuori dall’organizzazione dipartimentale, per il<br />

particolare ruolo dallo stesso rivestito di struttura indipendente dall’Autorità di<br />

gestione e da quella di pagamento. L’Amministrazione, successivamente, ha fatto<br />

fronte alle carenza di personale delle strutture interne con l’affidamento, nel 2007,<br />

ad una società di Assistenza tecnica a cui ha trasferito tutti i controlli sia di I che di<br />

II livello, comprese le certificazioni finali di spesa e le verifiche ispettive sulle<br />

irregolarità.<br />

Il controllo di II livello, ai sensi dell’art. 10 del reg. 438/2001, è stato<br />

effettuato nel corso del 2006 dall’Organismo di controllo preposto, sulla spesa<br />

certificata al 31.12.2005. L’Amministrazione ha affermato 212 , inoltre, che i controlli<br />

a campione delle operazioni ex art. 10 del reg. 438/2001 sulle spese certificate al<br />

31.12.2006, sono in fase di svolgimento e si concluderanno entro la fine dell’anno<br />

2008.<br />

Si rileva dalla documentazione inizialmente inviata che i controlli effettuati<br />

sul FSE 213 , fino al 31.12.2006, su un campione 214 di 58 casi (di cui 22 per il 2002, 6<br />

per il 2003, 15 per ognuna delle annualità 2004 e 2005) hanno riguardato<br />

mediamente l’8,85% (22.324.090,36 euro) della spesa certificata (295.605.258,07<br />

209<br />

Gli elementi indicati sono tratti dalla nota dell’Autorità di pagamento del 19.02.2007 prot. 334.<br />

210<br />

Nota della Regione Calabria prot. 783 del 12.12.2005, punto 13.<br />

211<br />

Esperti contrattualizzati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, nota della Regione<br />

Calabria prot. 5157 del 31.07.2008.<br />

212<br />

nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 5.<br />

213<br />

<strong>Relazione</strong> dell’organismo di controllo relativa al 2006, trasmessa il 27.06.2007.<br />

214<br />

La selezione dei progetti e avvenuta, come per gli anni precedenti, secondo la seguente metodologia:<br />

verifica dei sistemi di gestione e controllo e analisi dei progetti da sottoporre a controllo. La selezione ha<br />

tenuto conto, inoltre, sia delle linee di indirizzo tracciate in precedenza, sia degli esiti sui riscontri<br />

evidenziati nel monitoraggio delle operazioni.<br />

198


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

euro) (10,35% per il 2002 e 2003 ed il 7,35% per il 2004 e il 2005) con una<br />

deduzione della spesa controllata del 20,5% (4.579.471,22 euro).<br />

L’Autorità di controllo precisa che nel 2002 il tasso di irregolarità riscontrato<br />

è stato pari al 39,29%, mentre nel 2003 è stato del 100% poiché tutti i progetti<br />

controllati hanno presentato criticità con diversi fattori di rischio (bando multi<br />

Misure, eccessivo rischio del progetto e della Misura ed elevato importo della<br />

spesa). A fronte della situazione descritta per il 2003, la Corte dei conti nella<br />

richiesta istruttoria aveva chiesto che il controllo fosse esteso ad altri progetti al<br />

fine di valutare in modo più compiuto se la situazione evidenziata fosse o meno<br />

rappresentativa della parte restante della spesa.<br />

In sede di controdeduzioni l’Amministrazione ha reso noto che nel corso<br />

dell’annualità 2007, l’Organismo di controllo di II livello, in ottemperanza a quanto<br />

richiesto dalla Commissione europea, a seguito dell’audit tenutosi dal 6 al 9 marzo<br />

2007 e dal 21 al 23 marzo 2007, ha svolto dei controlli suppletivi allargando il<br />

campione 2002 e 2003 e ricomprendendo 107 operazioni nell’annualità 2002 e 31<br />

nell’annualità 2003 per un totale di 1038 operazioni. La spesa complessiva<br />

effettivamente controllata per il campione 2002 è stata di 9.381.923,12 euro a<br />

fronte di una spesa certificata di 41.194.024,26 euro, pari al 22,77% del campione.<br />

E’ stata accertata una spesa irregolare pari a 6.361.781,14 euro con un tasso di<br />

irregolarità del 67,81%.<br />

Per il 2003 la spesa complessivamente controllata del campione è stata di<br />

3.118.688,90 euro su una spesa certificata di 17.014.607,31 euro corrispondente al<br />

18,33%. La spesa irregolare è risultata essere di 2.757.186,96 euro con un tasso di<br />

irregolarità pari all’88,41%. E, pertanto, per le due annualità, è risultato un tasso di<br />

errore finale molto alto, pari al 72,95%.<br />

L’Amministrazione riferisce che esso è imputabile alla Misura 3.2 e alla<br />

Misura 3.3, ossia a progetti coerenti appartenenti alla tipologia LSU (Lavoro<br />

socialmente utile) e LPU (Lavoro di pubblica utilità). L’Organismo di controllo ha<br />

tuttavia comunicato che il tasso di stabilizzazione, registrato nel periodo 2002 e<br />

2003, non è risultato molto distante dal target previsto (30%) in quanto si è<br />

attestato a circa il 23%. La natura delle irregolarità riscontrate è determinata dal<br />

fatto che la convenzione prevedeva l’impegno dell’Amministrazione beneficiaria ad<br />

assumere almeno il 30% dei soggetti partecipanti alle attività di attuazione, finalità<br />

non sempre realizzata.<br />

Relativamente all’originario campione 2003, il cui tasso di errore è pari al<br />

100% della spesa controllata, l’Organismo di controllo di II livello ha precisato che<br />

lo stesso ha riguardato una sola procedura di selezione (bando multi Misura) per la<br />

199


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

quale sono state avviate le procedure di recupero delle somme indebitamente<br />

erogate. Per tale motivo, l’Organismo di controllo di II livello, ha ritenuto necessario<br />

ed indispensabile procedere al descritto campione supplementare.<br />

Nel 2004 e 2005 sono stati esaminati 15 progetti per ognuna delle annualità.<br />

Per il 2004 la spesa complessivamente controllata del campione è stata di<br />

2.688.616,00 euro su una spesa certificata di 37.783.740,59 euro corrispondente<br />

all’8,4%. La spesa irregolare è risultata essere di 591.053,30 euro con un tasso di<br />

irregolarità pari al 21,9%.<br />

Per il 2005 la spesa complessivamente controllata del campione è stata di<br />

7.798.184,34 euro su una spesa certificata di 198.795.228,28 euro corrispondente<br />

al 3,9%. La spesa irregolare è risultata essere di 3.847.721,87 euro con un tasso di<br />

irregolarità pari al 49,3%.<br />

Il prospetto 3 ne espone il riepilogo:<br />

Prospetto 3 – riepilogo controlli di II livello della Regione Calabria (euro)<br />

ANNO<br />

n° controlli<br />

programmati<br />

n°<br />

controlli<br />

effettuati<br />

spesa<br />

certificata al<br />

31.12.2005<br />

(a)<br />

200<br />

spesa<br />

controllata al<br />

31.12.2006<br />

(b)<br />

spesa<br />

irregolare al<br />

31.12.2006<br />

(c)<br />

2002 107 107 41.194.024,26 9.381.923,12 6.361.781,14 67,80<br />

2003 31 31 17.014.607,31 3.118.688,90 2.757.186,96 88,40<br />

2004 15 15 31.783.740,59 2.688.616,00 591.053,30 22,00<br />

2005 15 15 198.795.228,28 7.798.184,34 3.847.721,34 49,30<br />

Totale 168 168 288.787.600,44 22.987.412,36 13.557.742,74 59,00<br />

%<br />

c/b<br />

Elaborazione su dati Regione Calabria<br />

Riferisce l’Organo di controllo che i rapporti di controllo redatti sulle verifiche<br />

attuate su tali annualità sono ancora parzialmente oggetto di valutazione da parte<br />

dei Dipartimenti interessati, ma questa modalità costituisce un momento di criticità<br />

dei controlli stessi, in quanto la celerità con cui essi vengono svolti è, in parte,<br />

vanificata dai ritardi con cui, poi, i responsabili di Misura forniscono le opportune<br />

controdeduzioni che permettono la chiusura dei relativi dossier.<br />

Per quanto riguarda il follow up dei controlli relativi alle annualità 2004 e<br />

2005, l’Organismo di controllo di II livello ha precisato che sono state concluse<br />

definitivamente tutte le attività nel mese di dicembre 2007. Anche in questo caso il<br />

tasso di errore riscontrato risulta elevato a causa della forte incidenza di alcune<br />

Misure. In particolare, nel 2004 incidono in maniera significativa le Misure 3.1 per<br />

una percentuale del 35,36%, la Misura 3.8 del 39,57% e la Misura 3.11 del<br />

25,06%. Invece, per l’anno 2005 significativa è l’incidenza della Misura 3.2, la quale<br />

da sola contribuisce per una percentuale del 51,52%. L’Organismo di controllo di II<br />

livello ha, quindi, avviato nel mese di maggio 2008 i controlli sulle spese certificate


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

relativamente agli anni 2006 e 2007, la cui conclusione è prevista per la fine<br />

dell’anno 2008.<br />

Le criticità riscontrate per il FSE hanno riguardato: i bandi non conformi al<br />

principio di trasparenza e di coerenza con la normativa nazionale e comunitaria; la<br />

non corretta applicazione delle procedure inerenti alla normativa comunitaria, da<br />

parte dei Dipartimenti competenti; la carenza di documentazione a supporto della<br />

spesa certificata; la carenza dei controlli di I livello; la violazione degli impegni<br />

assunti nei confronti dei destinatari finali; il ruolo dei responsabili di Misura. Nella<br />

fattispecie, fino al 2005, l’attuazione del POR Calabria 2000-2006 ha risentito anche<br />

del turn-over dei responsabili delle Misure cofinanziate dal FSE e della circostanza<br />

che gli stessi facessero capo a due Dipartimenti regionali, il Dipartimento lavoro per<br />

le azioni di politica attiva del lavoro ed il Dipartimento per la formazione<br />

professionale per le azioni di orientamento e formazione professionale, con le azioni<br />

di sistema di competenza di entrambi i Dipartimenti regionali.<br />

Il rapporto di controllo per l’anno 2005 segnalava una forte carenza<br />

nell’organizzazione del controllo di I livello imputabili a: “a forte turn over dei<br />

responsabili di Misura, difficoltà di reperimento della documentazione presso i<br />

responsabili di Misura, forti carenze sui controlli in loco, mancanza di adeguato<br />

supporto tecnico-professionale ai responsabili di Misura per sopperire a carenze di<br />

specifiche professionalità nella valutazione dell’ammissibilità delle spese, nella<br />

predisposizione dei bandi di gara e nella gestione delle varie fasi di gestione della<br />

spesa”. L’Organo di controllo ha segnalato per le annualità 2004 e 2005, un<br />

miglioramento dell’efficacia dei sistemi di gestione che ha fatto registrare una<br />

riduzione delle irregolarità sulle operazioni cofinanziate (7,29% il tasso delle<br />

irregolarità).Ciò anche grazie ad un maggior sforzo indirizzato alla prevenzione<br />

attiva delle varie Autorità di gestione che hanno provveduto ad una migliore<br />

allocazione delle risorse umane ed organizzativa. Tale miglioramento è segnalato<br />

anche sul fronte del controllo “sia in termini qualitativi che quantitativi…grazie agli<br />

interventi di formazione specifica atti a migliorare la professionalità degli addetti ed<br />

al supporto dell’Assistenza tecnica messa a disposizione 215 ”.<br />

L’Amministrazione regionale segnala, inoltre, che dal settembre 2006, è in<br />

corso attività formativa (stage) presso la struttura dell’Organismo di controllo di II<br />

livello indirizzata ad un’unità lavorativa selezionata attraverso il progetto SFERA del<br />

Ministero dell’economia e delle finanze che provvede, tra l’altro,<br />

all’implementazione sul sistema Rendiconta di tutte le operazioni relative al Registro<br />

dei controlli ed alle operazioni di aggiornamento del monitoraggio delle verifiche sui<br />

215 <strong>Relazione</strong> sul FSE dell’Autorità di controllo, già citata.<br />

201


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

campioni dei vari Fondi. L’Amministrazione pone l’accento sulla piena operatività del<br />

Registro dei controlli, istituito sul sistema rendiconta che, implementato<br />

costantemente e razionalmente, consente un’immediata verifica delle operazioni<br />

sottoposte a controllo, con conseguente blocco di eventuali certificazioni di spese<br />

ritenute irregolari e ricadenti nel campione estratto. Inoltre, la domanda di<br />

pagamento è generata in modo automatico dal sistema Rendiconta e consente un<br />

controllo incrociato delle informazioni in esso inserite 216 .<br />

Si evince dal bando e dalle convenzioni con gli enti attuatori che l’ente<br />

erogatore ha, fra le condizioni contrattuali, l’obbligo di assumere un certo numero<br />

di unità formate per un periodo non inferiore ai tre anni e per il quale sottoscrive<br />

atto di sottomissione da cui si evinca che in caso di inadempienza sarà tenuto alla<br />

restituzione dell’intero finanziamento ricevuto, rilasciando specifica polizza<br />

fideiussoria a garanzia dell’intera durata del rapporto, oltre a quella rilasciata per<br />

l’esecuzione del progetto.<br />

L’Amministrazione regionale ha comunicato 217 , inoltre, che di fronte ai ritardi<br />

di attuazione del POR Calabria 2000-2006, le azioni immediate messe in campo da<br />

parte dell’Autorità di gestione e dal Dirigente generale del Dipartimento 3°, per<br />

migliorare il controllo nel processo di spesa, sono state le seguenti: rafforzamento<br />

del coordinamento interdipartimentale; rafforzamento e riorganizzazione della<br />

struttura dell’Autorità di pagamento e dell’organismo di controllo di II livello;<br />

collaborazione con la Corte dei conti per l’indagine conoscitiva sui Fondi comunitari;<br />

avvio attuazione protocollo di intesa con la Guardia di finanza; collaborazione con i<br />

servizi della Commissione, a livello di adempimenti urgenti, in riscontro degli audit<br />

di sistema sui Fondi strutturali; costituzione di apposito ufficio OLAF (lotta<br />

antifrode) in seno all’organismo di controllo di II livello; costituzione di appositi<br />

gruppi di lavoro per il controllo e la rendicontazione delle spese relative ai singoli<br />

progetti (Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale, FSE, FEAOG, FESR);<br />

recupero delle somme irregolari; allineamento dei dati di monitoraggio finanziario<br />

(sistema Rendiconta) con le certificazioni di spesa presentate agli organismi<br />

nazionali e comunitari competenti; rafforzamento dei controlli ordinari legati ai<br />

singoli progetti; controllo preventivo, attraverso il rilascio di pareri di coerenza<br />

programmatica da parte dell’Autorità di gestione e del Dirigente generale del<br />

Dipartimento 3° su ogni proposta di atto di impegno di spesa a carico del bilancio<br />

regionale inerente l’attuazione del POR Calabria; attività formative, attraverso corsi<br />

specialistici, rivolti ai dirigenti, responsabili di Misura e responsabili dei controlli di I<br />

e di II livello; avvio, su iniziativa del presidente della Giunta regionale, di procedure<br />

216 <strong>Relazione</strong> dell’Autorità di controllo anno finanziario 2006, trasmessa il 27.06.2007 prot. 238.<br />

217 Nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 5.<br />

202


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

per la costituzione di un organismo di controllo ad hoc sulla legittimità delle<br />

operazioni di importo superiore ad un milione di euro.<br />

In aggiunta alle sopra elencate attività, l’Autorità di gestione del POR<br />

Calabria e il Dirigente generale del Dipartimento 3°, in applicazione della legge<br />

regionale n. 7 del 2 maggio 2001, art. 37.3, e, in attuazione del POR Calabria, che<br />

al paragrafo 6.1.1, attribuisce all’Autorità di gestione “la verifica della coerenza dei<br />

bandi con le procedure e i contenuti del QCS, del POR e del Complemento di<br />

programmazione”, hanno trasmesso a tutti i Dipartimenti regionali, la nota n. 2876<br />

del 26 agosto 2005, concernente il rilascio dei pareri di regolarità amministrativa e<br />

contabile nonché il parere di coerenza programmatica, al fine di definire una<br />

procedura univoca per la semplificazione degli atti. Tale nota precisa ai Dipartimenti<br />

coinvolti nell’attuazione del Programma, che le proposte di deliberazione di Giunta<br />

regionale e i decreti dirigenziali che comportino impegni di spesa a carico del<br />

bilancio regionale inerente l’attuazione del POR Calabria devono essere corredati<br />

obbligatoriamente dal parere di regolarità amministrativa e contabile e con le<br />

prescrizioni del QCS, del POR e del relativo Complemento di programmazione.<br />

Inoltre, con delibera di Giunta regionale n. 75 del 13 febbraio 2006 è stato<br />

avviato un progetto riguardante l’esecuzione di un’iniziativa di Assistenza tecnica<br />

finalizzata all’attuazione della normativa comunitaria e nazionale dal titolo “Riordino<br />

dei controlli interni di I e di II livello della Regione Calabria sui Fondi comunitari”.<br />

Tale progetto affidato all’Università della Calabria, tramite il Liason Office d’Ateneo<br />

e avviato nel mese di aprile 2006, ha previsto un’attività di accompagnamento<br />

specialistica di natura teorico-pratica a carattere formativo e seminariale articolata<br />

in dodici moduli per un periodo di sei mesi rivolto al personale della Regione<br />

Calabria, impegnato nei controlli di I e di II livello. Riferisce l’Amministrazione che<br />

tutte queste azioni hanno permesso un miglioramento nella regolarità degli impegni<br />

e dei pagamenti.<br />

La struttura del Dipartimento regionale 3° e dell’Autorità di gestione, nel<br />

corso dell’anno 2007, per rimuovere le criticità emerse in fase di audit dei servizi<br />

della Commissione europea e dell’Organismo di controllo di II livello e per<br />

accelerare il processo di rendicontazione delle spese, ha attuato specifiche azioni<br />

finalizzate da un qualificato supporto tecnico ed operativo ai Dipartimenti coinvolti<br />

nella gestione delle Misure del programma, a dall’altro, ha provveduto al<br />

rafforzamento delle attività di controllo ai sensi dell’art. 5 del reg. 438/2001.<br />

Con delibera n. 770 dell’11 novembre2006, la Giunta regionale ha ridefinito<br />

la struttura organizzativa dell’Amministrazione regionale. In particolare il<br />

Dipartimento 3° “Programmazione nazionale e comunitaria” è stato rafforzato<br />

203


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

individuando, in aggiunta al settore cui fa capo l’Autorità di gestione del POR<br />

Calabria,, ulteriori due settori: la Programmazione, nella quale è stato istituito il<br />

sevizio cui compete la programmazione territoriale e la progettazione integrata<br />

(d.g.r. 19 del 19 gennaio 2007), e il Monitoraggio, con compiti di verifica e controllo<br />

dei programmi e dei progetti, definendo specifiche responsabilità per i dirigenti di<br />

settore sia sull’avanzamento finanziario delle Misure che sulle regolarità tecnica,<br />

amministrativa e contabile delle procedure attivate per la valutazione, selezione e<br />

controllo delle operazioni cofinanziate (d.g.r. 245 del 23 aprile 2007). Sono state<br />

rafforzate le strutture responsabili dell’attuazione delle Misure, e soprattutto di<br />

quelle poste a presidio del programma con riguardo all’attività di gestione, di<br />

controllo e di pagamento. In particolare, è stata rafforzata la struttura dell’Autorità<br />

di pagamento attraverso l’individuazione di 6 unità di supporto della Segreteria<br />

tecnica ed il gruppo di lavoro afferente all’Organismo di controllo di II livello,<br />

incrementando le unità da 5 a 7.<br />

Il sistema Rendiconta, già dal II semestre 2005, è stato implementato per<br />

registrare i flussi operativi relativi ai controlli di I e di II livello, al processo di<br />

elaborazione della domanda di pagamento ed al processo di gestione dei recuperi.<br />

Al fine di vigilare sull’avanzamento della spesa e sulla regolare chiusura di<br />

Programma, la Giunta regionale, con delibera n. 245 del 2007 ha istituito il<br />

Comitato di coordinamento 218 del POR Calabria composto: dall’Autorità di gestione;<br />

dall’Autorità di pagamento; dai Dirigenti generali dei Dipartimenti; dal Direttore del<br />

Nucleo di valutazione ambientale dall’Autorità ambientale.<br />

L’Autorità di gestione, con dds n. 10035 del 3 agosto 2006, ha predisposto<br />

un bando di gara con procedura aperta per l’affidamento dei servizi di Assistenza<br />

tecnica concernenti la verifica delle attività di controllo ordinario sulle Misure del<br />

POR Calabria 2000-2006, nonché l’effettivo e sistematico funzionamento dei sistemi<br />

di controllo ordinario attivati ai vari livelli (Autorità di pagamento, responsabili di<br />

Misura, beneficiari finali). In data 18 maggio 2007 è stato stipulato tra la Regione<br />

Calabria e la società aggiudicataria il contratto per l’affidamento dei servizi di<br />

Assistenza tecnica.<br />

218 I compiti del Comitato sono: sorveglianza e verifica dell’avanzamento finanziario, fisico e procedurale<br />

del POR Calabria a livello di Fondo. Asse prioritario, Misura e Azione; valutazione ed individuazione delle<br />

soluzioni più idonee al governo delle criticità procedurali e/o organizzative che impediscono l’efficace<br />

attuazione del POR nel suo complesso; adozione delle soluzioni più adeguate per superare le criticità<br />

riscontrate, anche attraverso la predisposizione di adeguate forme di monitoraggio e sorveglianza;<br />

verifica della corretta applicazione delle priorità orizzontali nell’attuazione del POR Calabria, con<br />

riferimento specifico agli aspetti ambientali e delle politiche di genere; analisi ed individuazione delle<br />

possibili integrazioni tra il POR e gli altri Programmi (comunitari, nazionali e regionali).<br />

204


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Nel 2007 sono stati pubblicati alcuni bandi 219 di assistenza tecnica finalizzati<br />

a garantire un supporto tecnico ed operativo ai Dipartimenti regionali responsabili<br />

della gestione delle Misure cofinanziate dal POR, in particolare per lo svolgimento<br />

delle attività di programmazione, controllo e monitoraggio delle Misure del FSE e<br />

delle attività di verifica delle procedure adottate, sistema di gestione e controllo.<br />

Controllo a campione, predisposizione delle check list, aggiornamento delle piste di<br />

controllo, accertamento e verifica delle irregolarità, individuazione della spesa<br />

irregolare e comunicazione degli Enti competenti, rilascio della dichiarazione finale<br />

di spesa.<br />

E’ stata altresì, prevista la costituzione da parte della società aggiudicatrice<br />

di un supporto operativo all’Organismo di controllo di II livello anche per facilitare il<br />

raccordo tra Regione e d i Ministeri competenti nei settori di intervento delle<br />

operazioni cofinanziate nonché con i Ministri capofila dei Fondi interessati (Ministero<br />

per lo sviluppo economico, Ministero del lavoro e della previdenza sociale e<br />

Ministero delle politiche agricole e forestali).<br />

La gestione delle irregolarità<br />

Per quanto riguarda le attività poste in essere per l’individuazione di<br />

irregolarità e frodi, l’Organismo di controllo di II livello garantisce l’osservanza di<br />

quanto previsto dal reg. 1681/1994, mediante modalità applicative che, riguardano<br />

soggetti coinvolti nella relazione e comunicazione delle irregolarità, delineando il<br />

principale flusso informativo della comunicazione delle irregolarità riscontrate dal<br />

livello più vicino all’attuazione delle operazioni (i beneficiari finali) fino alla<br />

Commissione europea. Entrambi i documenti sono stati forniti in copia.<br />

219 A) Sul BURC 10 del 09.03.2007 – parte III, è stato pubblicato il bando avente ad oggetto<br />

l’affidamento del servizio di Assistenza tecnica per lo svolgimento delle attività di programmazione,<br />

attuazione, controllo e monitoraggio delle Misure del FSE nonché per tutte le operazioni programmate<br />

finanziate con le risorse derivanti dai rimborsi comunitari e nazionali, relativi ai progetti imputati alla<br />

programmazione 2000-2006 ma originariamente coperti da altre fonti di finanziamento la cui disciplina è<br />

prevista al paragrafo 6.3.6 del QCS Ob. 1. Con dds 21203 del 15.11.2007, in esito alla procedura di<br />

gara, il servizio di Assistenza tecnica alle Misure del POR Calabria 2000-2006 è stato aggiudicato ad<br />

apposito raggruppamento di imprese. Tale servizio dovrà garantire, fino al 32.12.2010 un adeguato<br />

supporto all’Autorità di gestione, all’Autorità di pagamento, al Dipartimento lavoro, politiche della<br />

famiglia, formazione professionale, cooperazione e volontariato e agli altri soggetti attuatori delle<br />

operazioni cofinanziate dal FSE.<br />

B) Sul BURC 10 del 09.03.2007 – parte III, è stato pubblicato il bando per l’affidamento del servizio di<br />

Assistenza tecnica e supporto alla struttura responsabile delle attività connesse ai controlli di II livello<br />

disciplinate dal reg. 438/2001 relativamente alle operazioni cofinanziate dal POR Calabria 2000-2006 ed<br />

dal programma LEADER PLUS, compreso il rilascio, a conclusione degli interventi, della dichiarazione<br />

finale di spesa. Il suddetto servizio dovrà garantire, fino al 31.05.2010, un adeguato supporto ai dirigenti<br />

ed ai funzionari dell’Organismo di controllo di II livello nonché ai Dipartimenti interessati, per lo<br />

svolgimento delle seguenti attività: verifica e controllo a campione delle operazioni cofinanziate dai Fondi<br />

strutturali; verifiche ispettive su irregolarità o abusi evidenziati durante il processo di attuazione e<br />

gestione del programma; predisposizione check list per la stesura dei rapporti di controllo sulle singole<br />

operazioni; accertamento e verifica delle irregolarità, determinazione dell’entità della spesa irregolare e<br />

relativa comunicazione agli Enti competenti; verifica e aggiornamento delle piste di controllo e del<br />

manuale operativo; redazione della dichiarazione finali della spesa.<br />

205


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I beneficiari finali e gli Organismi intermedi sono chiamati ad inviare al<br />

proprio responsabile di Misura la comunicazione delle irregolarità riscontrate.<br />

Ciascun responsabile di Misura provvede, non appena rilevata l’irregolarità, ad<br />

inviare all’Autorità di gestione, all’Autorità di pagamento e all’Organismo di<br />

controllo di II livello, l’elenco delle irregolarità di cui è venuto a conoscenza. Oltre a<br />

ciò, il responsabile di Misura provvede ad aggiornare la base dati relativa alla<br />

propria Misura (o Azione) sul sistema Rendiconta al fine di recepire le variazioni<br />

sorte a seguito della rilevazione dell’irregolarità. Ciascun responsabile di Misura<br />

mette in atto azioni finalizzate al recupero delle eventuali somme indebitamente<br />

pagate di cui è a conoscenza mediante le schede di comunicazione ed eventuali<br />

altre segnalazioni.<br />

L’Autorità di pagamento, utilizzando le informazioni predisposte dai<br />

responsabili di Misura e inserite nel sistema Rendiconta, prende conoscenza degli<br />

aspetti contabili inerenti le irregolarità accertate. La medesima Autorità, inoltre, in<br />

ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 8 del reg. 438/2001, redige annualmente<br />

una dichiarazione degli importi in attesa di recupero a tale data, ripartiti per anno di<br />

avvio delle procedure di recupero. Tale dichiarazione viene trasmessa, unitamente<br />

alla quarta relazione trimestrale sui recuperi effettuati a norma del reg. 1681/1994.<br />

L’Autorità di gestione, trimestralmente, provvede ad integrare le<br />

comunicazioni ricevute dai responsabili di Misura con quelle ricevute direttamente<br />

da parte di Organismi ispettivi a livello comunitario e nazionale (Corte dei conti,<br />

Corte dei conti europea, Guardia di finanza, OLAF) ed effettua la comunicazione al<br />

Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie della presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri.<br />

L’Organismo di controllo di II livello procede allo svolgimento della sua<br />

attività e dà conto di tale attività in relazioni periodiche in cui sono indicate le<br />

irregolarità riscontrate. L’Amministrazione ha segnalato 220 , inoltre, che nel caso in<br />

cui le irregolarità riscontrate abbiano carattere sistematico, comportando un fattore<br />

di rischio per le altre operazioni che facciano capo allo stesso beneficiario finale,<br />

l’Organismo di controllo di II livello in applicazione delle disposizioni normative<br />

contenute nell’art. 12 del reg. 438/2001, ha adottato misure correttive attraverso<br />

un all’allargamento del campione originario, con estrazione di nuovi progetti.<br />

La Regione Calabria ha stipulato con il Comitato regionale della Guardia di<br />

finanza, nel luglio 2002, una convenzione ai fini del coordinamento dei controlli e<br />

dello scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei Fondi strutturali.<br />

Riferisce l’Amministrazione che tale rapporto negli anni 2005-2006 si è rilevato<br />

220 Nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 6.<br />

206


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

proficuo, attraverso una collaborazione più razionale e produttiva, con scambio<br />

continuo di informazioni. Il Dipartimento di bilancio e finanze della Regione Calabria<br />

è il soggetto che redige le schede OLAF, e le trasmette al Dipartimento politiche<br />

comunitarie. L’Amministrazione ha reso noto che 221 , all’interno della struttura, è<br />

stato costituito un ufficio OLAF, per gli adempimenti previsti dal reg. 1681/1994.<br />

I dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in un data base informatico<br />

accessibile all’Autorità di gestione, all’Autorità di pagamento e di controllo, al<br />

responsabile di Misura. A partire dal secondo semestre 2005, il sistema rendiconta,<br />

operativo dal febbraio 2002, è stato implementato per registrare i flussi operativi<br />

relativi ai controlli di I e di II livello, alla domanda di pagamento ed alla gestione dei<br />

recuperi. L’Amministrazione ha sottolineato che nel sistema Rendiconta sono stati<br />

attivati alcuni controlli che consentono di evitare il rischio di duplicazioni di<br />

finanziamenti sulla medesima operazione 222 . L’Amministrazione ha comunicato che<br />

nel sistema Rendiconta è stato predisposto un registro informatico che memorizza<br />

tutte le informazioni sui diversi stati del controllo di II livello e in qualsiasi momento<br />

l’Autorità di gestione può consultare gli archivi informatici relativi ai recuperi.<br />

Ha precisato l’Amministrazione 223 che, con riguardo alle irregolarità non<br />

dolose, in particolare a quelle di carattere amministrativo-contabile (errate<br />

certificazioni di spesa, non ammissibilità di parte della spesa), l’Organismo di<br />

controllo provvede a richiedere ai dipartimenti competenti e all’Autorità di<br />

pagamento, la deduzione delle somme irregolari dalle successive domande di<br />

pagamento con la conseguente iscrizione delle stesse nel registro dei recuperi e nel<br />

sistema Rendiconta. Riferisce l’Amministrazione che i casi di accertamento di<br />

irregolarità su una specifica Misura, “qualora la stessa possa rivestire carattere<br />

sistematico, è prassi richiedere ulteriori controlli a tappeto sulla medesima Misura,<br />

221<br />

Elementi tratti dalla nota 116/OC della Regione Calabria PRG organismo di controllo del 19.02.2007,<br />

già citata.<br />

222<br />

Il sistema Rendiconta consente di interrogare il parco progetti attraverso specifiche interrogazioni<br />

articolate per beneficiario finale, destinatario finale, azione, procedura di selezione/bando. Il<br />

responsabile di Misura ha quindi contezza di tutti i progetti associati allo stesso soggetto attuatore e per<br />

tutte le Misure afferenti il POR Calabria. In tal modo il sistema consente anche di evitare il cumulo di<br />

aiuti in presenza di assegnazione di regimi “de minimis”. Inoltre, il meccanismo di cooperazione<br />

applicativa realizzato tra bilancio regionale e Rendiconta, determina che una volta assegnata una risorsa<br />

finanziaria attraverso la generazione di un impegno di spesa nel bilancio regionale, la spesa è imputata<br />

in modalità esclusiva al progetto al quale è stata destinata ed è, pertanto, indisponibile per ogni altro<br />

eventuale progetto. E’ possibile in qualsiasi momento interrogare lo stato dell’avanzamento finanziario<br />

raggiunto dal progetto ad una determinata data, visualizzandone tutti i movimenti finanziari sia di<br />

impegno sia di liquidazione. In entrambi i casi vengono forniti gli importi relativi all’operazione, gli<br />

estremi e la data di effettuazione dei pagamenti intermedi e finali. Tali dati sono inoltre compresi nella<br />

“Scheda di progetto” che riassume tutte le informazioni principali sull’attuazione del progetto inclusi le<br />

schede effettivamente sostenute inserite nelle varie domande di pagamento. Al fine di monitorare la<br />

situazione relativa alla progettazione coerente di prima e seconda fase, tutti i progetti sono stati<br />

opportunamente classificati ed è quindi possibile conoscere “in tempo” reale l’elenco di tali progetti ed il<br />

relativo avanzamento finanziario. I progetti coerenti di prima e seconda fase sono identificati e trasmessi<br />

periodicamente all’IGRUE.<br />

223<br />

Nota prot. 652 del 21.09.2006.<br />

207


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

che possano aggiungersi alle verifiche supplementari svolte direttamente<br />

dall’Organismo di controllo”.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

Il responsabile di Misura è il soggetto competente ad adottare le procedura<br />

di recupero. Particolarmente critico si è rilevato il settore connesso con tali<br />

adempimenti nonostante il recupero costituisca uno dei compiti di maggior rilievo<br />

ma, presumibilmente sottovalutato nelle sue difficoltà attuative.<br />

Dall’esame condotto sui controlli posti in essere nel corso del 2005,<br />

emergono alcune disfunzioni organizzative, ove si considerino le risposte fornite<br />

dall’Autorità di gestione in merito alle richieste sui provvedimenti di revoca e di<br />

sospensione dei finanziamenti, notificate nel corso del 2005. Tali disfunzioni,<br />

tuttavia, sono state oggetto di esame nel corso dell’esercizio 2006, infatti, con una<br />

circolare dell’aprile 2006, sono state impartite congiuntamente dall’Autorità di<br />

gestione e di pagamento 224 direttiva circa le procedure da seguire in caso di<br />

accertata irregolarità nell’erogazione e nell’utilizzo dei Fondi strutturali.<br />

E’ stata prevista, a cura dei responsabili di Misura, l’emanazione di un<br />

provvedimento motivato di revoca del contributo con l’obbligo di darne<br />

comunicazione all’Autorità di gestione per la doverosa informativa alla<br />

Commissione, alle Autorità nazionali e all’Autorità di pagamento, al fine di<br />

consentire a quest’ultima di detrarre dalla dichiarazione di spesa e dalla domanda<br />

successiva le somme eventualmente rendicontate e ad iscrivere tali somme sui<br />

registri dei recuperi.<br />

Anche l’Organismo di controllo di II livello può predisporre una richiesta di<br />

recupero direttamente dal registro elettronico dei controlli. Tale richiesta è<br />

trasmessa all’Autorità di pagamento; l’Autorità di pagamento elabora una nuova<br />

domanda di pagamento che registra automaticamente i recuperi precedenti già<br />

consolidati e già associati ad una revoca; l’Autorità di pagamento analizza le<br />

richieste provenienti dall’Autorità di controllo e, dopo le opportune valutazioni, può<br />

trasformare le richieste in nuovi recuperi che dovranno obbligatoriamente essere<br />

gestiti dal responsabile di Misura. I nuovi recuperi sono registrati nel registro dei<br />

recuperi; il responsabile di Misura, prima di chiudere una domanda di pagamento,<br />

deve trattare i recuperi registrati dall’Autorità di pagamento predisponendo una<br />

revoca oppure ricollocando il recupero ad una revoca esistente.<br />

L’Autorità di pagamento, ai sensi dell’art. 8 del reg. 438/2001, trasmette alla<br />

Commissione, una volta l’anno, una dichiarazione degli importi in attesa di recupero<br />

224 Nota prot. 1380 del 06.04.2006 a firma dell’Autorità di gestione e di pagamento.<br />

208


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

a tale data, ripartiti per anno di avvio delle procedure di recupero. Solo di recente,<br />

a seguito dei rilievi mossi dalla Commissione europea e dalla Corte dei conti –<br />

Sezione di controllo Regione Calabria – è stato istituito il registro dei recuperi,<br />

espressamente previsto dalla disciplina comunitaria (art. 8 reg. 438/2001). Le<br />

informazioni sui provvedimenti di revoca sono inserite nel sistema informatico<br />

Rendiconta e sono disponibili per l’Autorità di gestione che può in qualsiasi<br />

momento avere conoscenza dello stato della procedura 225 .<br />

Le stesse soppressioni rappresentano il 100% delle spese dichiarate<br />

irregolari dall’organismo di controllo di II livello, dai Dipartimenti regionali<br />

competenti, dai servizi di audit della Commissione europea e dall’Autorità di<br />

pagamento. L’Autorità di pagamento del POR Calabria 2000-2006 ha proceduto<br />

anche a rettifiche finanziarie per i dati erroneamente inseriti nella certificazione di<br />

spesa. L’elenco dei recuperi 226 – distinto per Misura e per progetto – è allegato a<br />

ciascuna domanda di pagamento inoltrata agli organismi comunitari e nazionali<br />

competenti.<br />

Il prospetto 4 espone i dati riepilogativi:<br />

Prospetto 4 – Recuperi effettivi sul conto di Tesoreria (euro)<br />

Recupero<br />

somme<br />

FSE 2003<br />

Recupero<br />

somme<br />

FSE 2004<br />

Recupero<br />

somme<br />

FSE 2005<br />

209<br />

Recupero<br />

somme<br />

FSE 2006<br />

Recupero<br />

somme<br />

FSE 2007<br />

Totale<br />

44.295,77 83.524,59 257.273,49 205.177,64 532.397,41 1.122.668,90<br />

Elaborazione su dati Regione Calabria<br />

Sul fronte delle misure cautelari a tutela dell’erario, l’Amministrazione<br />

regionale segnala, in materia di garanzie per il corretto adempimento degli<br />

interventi, il costante ricorso a fideiussioni che sono richieste in tutti i bandi relativi<br />

al FSE. La durata della polizza fideiussoria è normalmente richiesta nella<br />

convenzione o nel contratto, nei bandi emanati dal 2005 ad oggi, invece, la durata<br />

della garanzia fideiussoria ha coperto l’intera durata dell’intervento e non può<br />

essere in ogni caso inferiore ad un anno. La polizza fideiussoria è svincolata, di<br />

norma, alla chiusura dell’operazione di rendicontazione dell’intera attività. Prima di<br />

svincolare le polizze l’Amministrazione verifica la spesa effettuata attraverso<br />

fatture, ricevute, contratti corredati dai titoli di pagamento e relative quietanze.<br />

L’efficacia della polizza termina, comunque, quando l’Amministrazione comunica<br />

225 Tali dati sono tratti dalla relazione del Comitato di sorveglianza del 19.07.2006 e dalla nota prot. 116<br />

OC dell’Amministrazione, Organismo di controllo del 19.02.2007 e dalla nota dell’Autorità di gestione<br />

prot. 5157 del 31.07.2008, pag. 16.<br />

226 Risultano recuperati sul conto di Tesoreria somme erogate, per la maggior parte, a titolo di<br />

anticipazione e, quindi, non inserite nella domanda di pagamento, altre invece quali economie o spese<br />

non riconosciute sui progetti. Non è stata indicata, invece, l’entità dei recuperi effettuati rispetto alla<br />

spesa ritenuta irregolare ed, altresì, i casi per i quali l’Amministrazione ha emesso provvedimenti di<br />

revoca ed il relativo esito (nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 5).


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

alle compagnie assicuratrici (o agli intermediari finanziari) la chiusura contabile dei<br />

progetti. In ogni caso le polizze acquisite coprono gli anticipi mentre, alla chiusura,<br />

il saldo è subordinato alla presentazione di ulteriore polizza o appendice alla prima<br />

bozza. Sul POR, allo stato attuale, non risultano effettuati recuperi con tale forma di<br />

garanzia. L’Amministrazione ha comunicato 227 che il Dirigente generale del<br />

Dipartimento del lavoro, politiche della famiglia, formazione professionale<br />

cooperazione e volontariato ha sottolineato 228 che sono state attivate le procedure<br />

per prevenire all’escussione delle polizze fideiussorie. In particolare sono stati<br />

approvati 14 decreti ingiuntivi per l’attivazione delle polizze. L’Avvocatura regionale<br />

ha, inoltre, già prodotto atto di citazione per sette decreti ingiuntivi.<br />

I recuperi sono effettuati dai Dipartimenti di pertinenza a cui fa capo la<br />

gestione. I tempi medi di recupero sono rappresentati da un periodo superiore ai<br />

quattro anni, mentre il tempo intercorrente tra l’individuazione dell’irregolarità e<br />

l’attivazione del procedimento di recupero è superiore ai sei mesi.<br />

L’Amministrazione ha comunicato 229 che l’importo complessivo delle<br />

“soppressioni effettuate” 230 ad oggi ammonta a 102.414.000,00 euro e che trattasi<br />

di somme relative a soppressioni di spese certificate nelle domande di pagamento e<br />

non a recuperi in senso stretto. In merito a tale spesa, l’Amministrazione, con la<br />

nota del 12.01.<strong>2009</strong> n. 42 così pure nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong>, ha precisato che<br />

tali importi hanno riguardo ad una rilevante certificazione di progetti coerenti,<br />

relativi a lavoratori LSU-LPU non stabilizzati con contratto di lavoro subordinato a<br />

tempo indeterminato, sui quali la Regione ha dovuto de-certificare le spese dei<br />

lavoratori non stabilizzati con contratto di lavoro subordinato a tempo<br />

indeterminato e l’Autorità di pagamento ha provveduto, nel mese di novembre<br />

2008, a de-certificare le operazioni nei casi in cui i tassi di irregolarità risultavano<br />

più elevati. Ciò ha fatto registrare il passaggio dal 59% “del tasso di irregolarità<br />

registrato nel 2005 a circa l’8% attuale, valore destinato a diminuire a seguito delle<br />

ultime de-certificazioni operate dall’Autorità di pagamento nel 2008.<br />

In ordine all’attività amministrativa di natura cautelare riguardante<br />

l’Amministrazione regionale, si segnala che nelle relazione della Corte dei conti 231 , è<br />

stata suggerita una modalità di intervento sul sistema informatico volta a definire<br />

una funzione automatica di blocco sull’emissione dei mandati di pagamento in<br />

favore del beneficiario.<br />

227<br />

Nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008.<br />

228<br />

Nota di riscontro prot. 16296 del 22.07.2008.<br />

229<br />

Nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008.<br />

230<br />

Alla data del 31.07.2008.<br />

231<br />

Sezione del controllo per la Regione Calabria approvata nel luglio 2006 cit..<br />

210


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’Amministrazione regionale ha comunicato 232 che, a seguito delle<br />

osservazioni formulate dalla Corte dei conti nel 2006 “è stata implementata” la<br />

procedura di sospensione automatica dei pagamenti a terzi, nell’ambito del sistema<br />

Rendiconta, nel caso di esito sfavorevole di qualunque attività di controllo. “Il<br />

progetto può essere più volte sospeso ed il sistema mantiene traccia di tali<br />

sospensioni, degli utenti che le hanno effettuate e dei motivi che le hanno<br />

determinate. Quando il progetto è sospeso e non possono essere registrate o<br />

richieste operazioni di avanzamento finanziario mentre possono essere effettuate<br />

rilevazioni di avanzamento fisico o procedurale, il progetto sospeso è segnalato<br />

nelle diverse fasi di gestione. Il blocco dei pagamenti può essere attivato nei<br />

confronti di una specifica partita IVA o codice fiscale e, per tutti i progetti,<br />

l’identificazione dei destinatari finali, fa si che si proceda al blocco dei movimenti<br />

finanziari”.<br />

In particolare l’Amministrazione ha precisato che i responsabili di Misura<br />

sono tenuti a trasmettere all’Autorità di pagamento l’elenco delle operazioni<br />

sospese revocate, per irregolarità o frodi, individuando i tempi e le modalità per<br />

l’eventuale recupero delle somme e delle irregolarità riscontrate con l’individuazione<br />

delle relative procedure amministrative intraprese e procedure giudiziarie in corso. I<br />

responsabili di Misura comunicano all’Autorità di pagamento gli importi da<br />

recuperare maggiorati degli interessi di mora, perché siano dedotti dalla successiva<br />

dichiarazione delle spese e domande di pagamento.<br />

Irregolarità accertate e loro tipologie<br />

Le irregolarità accertate e segnalate all’OLAF, nel periodo 2003-2007, sono<br />

state 31 per un importo da recuperare di 8.146.962,91 euro di cui 5 accertate nel<br />

2003, 11 nel 2004, 10 nel 2005 e 5 nel 2006. Di esse 9 hanno ad oggetto la<br />

Programmazione 1994-1999 per importi da recuperare pari a 1.164.810,68 euro e<br />

22 la Programmazione 2000-2006 per importi da recuperare per 6.982.152,23<br />

euro. L’incidenza più elevata degli importi da recuperare va segnalata nell’anno<br />

2005 con il 60,87%. Dalle comunicazioni fornite si evince che nessun importo è<br />

stato recuperato (vedi grafico seguente e prospetto 5).<br />

232 Si ha riguardo alla nota con cui la regione Calabria ha controdedotto alle osservazioni istruttorie della<br />

Corte dei conti prot. 334 del 19.02.2007.<br />

211


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Calabria - andamento degli importi delle irregolarità da<br />

recuperare per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2005<br />

60%<br />

2006<br />

11%<br />

2007<br />

0%<br />

212<br />

2003<br />

7%<br />

2004<br />

22%


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 5 – Irregolarità e frodi della Regione Calabria al 31.12.2007 (euro)<br />

Programmazione<br />

1994-1999<br />

Casi<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Quota<br />

nazionale<br />

213<br />

Importo<br />

totale<br />

recuperato<br />

Importo<br />

totale da<br />

recuperare<br />

Importo<br />

della<br />

spesa<br />

sospeso<br />

IT/03/023/FS/0 187.191,74 62.397,26 0 249.589,00 0<br />

IT/03/032/FS/0 74.369,79 24.789,93 0 99.159,72 24.789,93<br />

IT/03/035/FS/0 63.754,87 21.251,62 0 85.006,49 0<br />

IT/03/036/FS/0 22.190,08 7.396,70 0 29.586,78 0<br />

IT/03/037/FS/0 89.378,59 29.792,86 0 119.171,46 0<br />

IT/04/001/FS/0 200.269,29 0 0 200.269,29 0<br />

IT/04/050/FS/0 204.996,24 68.332,08 0 273.328,32 0<br />

IT/05/119/FS/0 19.648,50 6.549,50 0 26.198,00 0<br />

IT/05/165/FS/0 61.876,22 20.625,40 0 82.501,62 0<br />

TOTALE 9 923.675,32 241.135,35 0 1.164.810,68 24.789,93<br />

Programmazione<br />

2000-2006<br />

IT/04/072/FS/0 26.339,30 157.002,91 0 183.342,21 0<br />

IT/04/073/FS/0 48.288,55 157.002,91 0 205.291,46 0<br />

IT/04/074/FS/0 23.339,30 107.939,50 0 134.278,80 0<br />

IT/04/075/FS/0 26.339,30 107.939,50 0 134.278,80 0<br />

IT/04/076/FS/0 26.339,30 157.002,91 0 183.342,21 0<br />

IT/04/077/FS/0 26.339,30 58.876,09 0 85.215,39 0<br />

IT/04/078/FS/0 26.339,30 157.002,91 0 183.342,21 0<br />

IT/04/079/FS/0 26.339,30 157.002,91 0 183.342,21 0<br />

IT/05/049/FS/0 52.678,60 314.005,82 0 366.684,42 0<br />

IT/05/064/FS/0 436.138,00 186.916,00 0 623.054,00 0<br />

IT/05/065/FS/0 1.972.323,00 845.281,00 0 2.817.604,00 22.909,00<br />

IT/05/079/FS/0 143.161,85 84.079,18 0 227.241,03 0<br />

IT/05/080/FS/0 415.289,88 177.981,38 0 593.271,26 52.299,86<br />

IT/05/083/FS/0 20.606,63 8.831,41 0 29.438,04 0<br />

IT/05/084/FS/0 17.352,95 7.436,98 0 24.789,93 0<br />

IT/05/132/FS/0 59.030,96 0 0 59.030,96 0<br />

IT/05/168/FS/0 21.083,84 9.035,33 0 30.119,17 0<br />

IT/06/005/FS/0 58.852,00 25.222,00 0 84.074,00 0<br />

IT/06/022/FS/0 39.834,00 9.958,00 0 49.792,00 0<br />

IT/06/119/FS/0 50.613,00 21.691,00 0 72.304,00 0<br />

IT/06/120/FS/0 227.241,03 0 0 227.241,03 0<br />

IT/06/124/FS/0 339.552,56 145.522,54 0 485.075,10 0<br />

TOTALE 22 4.083.421,95 2.895.730,28 0 6.982.152,23 75.208,86<br />

Totale<br />

complessivo 31 5.007.097,27 3.136.865,63 0 8.146.962,91 99.998,79<br />

Elaborazioni su dati Regione Calabria<br />

Le irregolarità relative al POP 1994-1999 hanno riguardato, quasi<br />

esclusivamente la Misura 5 – Sottomisura 7, mentre quelle relative al PON 2000-<br />

2006, l’Asse III – Misura 3.<br />

Circa la prassi seguita per commettere le irregolarità, si rileva che frequenti<br />

sono stati i casi nei quali la domanda di aiuto è stata falsificata o le spese sono<br />

state giustificate con documenti incompleti o falsi al fine di rappresentare spese mai<br />

sostenute e ottenere un indebito finanziamento; sono state rendicontate spese<br />

inesistenti; la locazione di locali utilizzati per lo svolgimento del corso, appartenenti<br />

a soggetti titolari di cariche all’interno dell’ente gestore o con rapporti di<br />

dipendenza con il medesimo; la falsa dichiarazione di Università straniera sul<br />

rilascio di crediti formativi nell’ambito dei progetti di formazione tecnica superiore<br />

(diversi sono stati i casi con tale modalità: casi nn. 72, 73 ,74, 75, 76, 77, 78, 79<br />

del 2004; n. 49 del 2005); realizzazione parziale del programma formativo,


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

pagamento di fatture in contanti senza rilascio di idonea quietanza liberatoria e di<br />

spese richieste a rimborso due volte; le erogazioni della seconda e terza<br />

anticipazione sono state effettuate senza la preventiva attivazione di idonee polizze<br />

fideiussorie; della selezione dei fornitori non sono state rispettate le procedure<br />

previste dalla normativa FSE; il bando è stato pubblicato dal beneficiario prima<br />

della stipula della convenzione; la mancata utilizzazione di contabilità separata per<br />

la gestione delle spese del relativo progetto; la mancata eleggibilità delle spese;<br />

sono stati presentati documenti fiscali non inerenti ai corsi professionali effettuati;<br />

la realizzazione del progetto non era conforme all’azione; è stata accertata la<br />

mancata assunzione, al termine della formazione, delle unità previste in<br />

convenzione – nella misura del 50% o un terzo dei corsisti – con l’esibizione di atti<br />

di rinuncia da parte dei partecipanti (n. 65 e 69 del 2005 e n. 120 del 2006).<br />

In alcuni casi (n. 64, 65, 80, 84 del 2005) l’accertamento dell’irregolarità<br />

non ha impedito il pagamento indebito dell’intera somma anche per importi molto<br />

elevati (623.054,00 euro; 2.817.604,00 euro) che, allo stato attuale, risulta essere<br />

totalmente da recuperare.<br />

Nella maggior parte dei casi l’accertamento è stato svolto dalla Guardia di<br />

finanza ed è pendente il procedimento penale, di cui l’Amministrazione non ha<br />

fornito notizie. In molti casi vanno segnalati ritardi fra l’individuazione delle<br />

irregolarità, gli accertamenti ispettivi e la segnalazione ai sensi del reg. 1681/1994.<br />

Considerazioni conclusive<br />

In via conclusiva è necessario formulare alcune considerazioni.<br />

La riorganizzazione delle strutture ha, con difficoltà e lentezza, recepito la<br />

nuova cultura dei controlli, profilo che si è manifestato, con l’inadeguatezza sia<br />

quantitativa che qualitativa con cui, spesso, i controlli sono stati effettuati rispetto<br />

all’entità della spesa certificata.<br />

Non può, infatti, non osservarsi che particolarmente esiguo è il contingente<br />

di personale assegnato alle funzioni di controllo di II livello (8 unità), a fronte<br />

dell’erogazione di elevati importi. Va poi segnalata la limitata interrelazione fra le<br />

funzioni di gestione e quelle di controllo. La gestione è apparsa in diversi casi<br />

disancorata dalla disciplina vigente, sia nazionale che comunitaria, mentre carente<br />

è risultata la documentazione a supporto della spesa certificata.<br />

L’esigenza di intensificare l’attività di controllo è stata altresì richiamata<br />

dall’Autorità di controllo di II livello. E’ pur vero che a tale carenza<br />

l’Amministrazione ha fatto fronte con l’affidamento, nel 2007, ad una società di<br />

Assistenza tecnica a cui ha trasferito tutti i controlli sia di I che di II livello (seppure<br />

214


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

con bandi diversi), comprese le certificazioni finali di spesa e le verifiche ispettive<br />

sulle irregolarità.<br />

Perplessità sono state sollevate al riguardo tenuto conto del fatto che le<br />

funzioni di controllo sono senz’altro qualificanti della missione dell’ente e qualora il<br />

loro svolgimento (definizione del campione, predisposizione di check list) risulti<br />

disancorato da definite linee di indirizzo, ciò può inficiare l’affidabilità e<br />

l’attendibilità delle risultanze che rischiano di essere fortemente influenzate dai<br />

soggetti terzi con conseguenze non di poco conto sull’obiettività ed imparzialità<br />

delle risultanze medesime.<br />

Nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong>, il rappresentante dell’Amministrazione ha<br />

dichiarato, senza peraltro fornire documenti giustificativi, che il descritto fenomeno<br />

va circoscritto ad una fase iniziale dell’attuazione del POR, mentre dal 2005<br />

l’aumentata certificazione della spesa è stata accompagnata da un’intensa attività<br />

di controllo, effettuata sempre dal personale interno, cui l’Assistenza tecnica ha<br />

fornito un supporto senza mai sostituirsi ad essa. Sempre a partire dal 2005, con<br />

l’introduzione dell’obbligo di compilare le check list su ogni atto riguardante<br />

impegno o liquidazione di spesa, le verifiche procedurali, a carattere documentale,<br />

sono state effettuate sulla totalità delle operazioni certificate.<br />

Ha altresì precisato che tutte le attività ispettive svolte dalla società esterna<br />

sono poste in essere in stretto raccordo con l’organismo di controllo e pertanto<br />

anche i documenti e gli atti realizzati con il supporto esterno di società altamente<br />

specializzate vanno considerati documenti interni dell’Amministrazione ed in<br />

particolare dell’organismo di controllo e che alle stesse visite “è sempre presente un<br />

componente” di tale organismo.<br />

Con riguardo al fenomeno dell’esternalizzazione dei controlli la Sezione<br />

osserva che, seppure consentita dalla normativa comunitaria, la stessa andrebbe<br />

disciplinata attraverso specifiche linee di indirizzo e direttive da parte dei soggetti<br />

attuatori al fine di definire la predeterminazione di metodologie e criteri oggettivi<br />

evitando di assegnare un peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura<br />

esterna mentre andrebbero ricondotte al soggetto gestore sia la scelta delle<br />

strategie che la supervisione e la diretta responsabilità del processo avviato. Sotto<br />

tali profili si indirizza specifica raccomandazione all’Amministrazione.<br />

I menzionati profili organizzativi evidenziati hanno senz’altro influito sulla<br />

gestione e sulle irregolarità riscontrate, alcune delle quali di particolare gravità.<br />

L’incertezza organizzativa ha altresì influenzato l’applicazione del reg. 1681/1994<br />

con riguardo alle modalità di comunicazione laddove vanno segnalati forti ritardi fra<br />

l’individuazione dell’irregolarità, gli accertamenti ispettivi e la relativa<br />

215


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

comunicazione. Tale ritardo ha inciso negativamente sulle possibilità di<br />

soddisfazione del credito.<br />

Carenze sono state riscontrate nella documentazione, sia da parte<br />

dell’Autorità di gestione che dei beneficiari finali, ciò ha influito sulla validità dei<br />

riscontri effettuati e sul formarsi di specifiche irregolarità (spese non eleggibili,<br />

rendicontazione per spese non riconducibili al progetto approvato, o superiori a<br />

quelle effettivamente sostenute). Va, altresì, evidenziata una scarsa osservanza da<br />

parte dei beneficiari finali delle procedure amministrative, previste dalla normativa<br />

di attuazione regionale e dalle norme di evidenza pubblica nella scelta dei<br />

contraenti.<br />

L’inosservanza di elementari regole contabili nei pagamenti ha reso difficile<br />

la tracciabilità della spesa incidendo negativamente sulla gestione.<br />

Scarsa applicazione hanno avuto le misure cautelari, sia con riguardo<br />

all’escussione della fideiussione che alla sospensione di pagamenti irregolari,<br />

modalità che hanno trovato difficile applicazione anche nei casi in cui<br />

l’accertamento delle irregolarità non ha impedito il pagamento indebito dell’intera<br />

somma anche per importi molto elevati.<br />

L’alto numero delle irregolarità, le modalità di realizzazione, gli audit negativi<br />

della Commissione europea hanno indotto l’Amministrazione a intensificare i<br />

controlli, ma solo in alcuni casi è stata predisposta la sospensione dei pagamenti,<br />

mentre non sono stati segnalati provvedimenti di revoca e di restituzione delle<br />

somme indebitamente percepite. Sotto tale profilo, ha precisato il rappresentante<br />

dell’Amministrazione, “che il peso delle irregolarità rilevate…ha riguardato quasi<br />

esclusivamente la certificazione dei progetti coerenti, oggetto di un lungo ed<br />

estenuante contenzioso con la Commissione europea, per cui lo scarto rilevato fra<br />

soppressioni ed effettivi recuperi sul bilancio, è motivata dalla natura precipua di<br />

questi progetti che, come è noto, non determinano, anche quando vengono<br />

soppressi, dalle domande di pagamento, azioni di recupero sul bilancio”.<br />

Non può comunque non osservarsi che le rilevanti somme da recuperare, a<br />

causa dell’elevato numero di irregolarità, desta preoccupazione e appare necessario<br />

che l’Amministrazione attivi, in modo generalizzato, procedimenti di recupero per<br />

garantire tempestivamente la reintegra dell’erario comunitario e nazionale anche<br />

prima della definitiva risoluzione dei contenziosi in atto.<br />

216


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

LA REGIONE LAZIO<br />

Descrizione del fenomeno presso la Regione Lazio<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con la Regione Lazio che con disponibilità ha corrisposto alle<br />

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario<br />

predisposto dalla Sezione 233 .<br />

Il Programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e livello<br />

di attuazione<br />

In ordine al POP 1994-1999, il ruolo della formazione professionale nel<br />

quadro dell’Obiettivo 3 ha assunto, nel territorio regionale, un ruolo di particolare<br />

rilievo all’interno dei processi di: creazione di professionalità destinate a svolgere<br />

ruoli tecnici per la gestione innovativa del cambiamento in settori che richiedono un<br />

forte apporto di professionalità specialistiche; sviluppo di competenze diffuse<br />

imprenditoriali e manageriali per il consolidamento delle strutture produttive e<br />

l’ampliamento delle base occupazionale e per la creazione di nuove imprese<br />

giovanili; sviluppo di qualifiche e competenze professionali rispondenti alla nuova<br />

domanda di lavoro in tutti i settori.<br />

In tale contesto, la formazione professionale ha favorito, in attesa del<br />

superamento dei fenomeni recessivi in atto e della ripresa economica, una forte<br />

crescita delle risorse umane attraverso l’incremento delle competenze professionali<br />

al fine di far fronte ad una domanda di lavoro sempre più qualificata.<br />

Il Programma si è articolato attraverso i seguenti Assi prioritari di<br />

intervento: Asse 3.1 – Formazione per disoccupati a rischio di disoccupazione di<br />

lunga durata, lavoratori in C.I. a zero ore e in liste di mobilità e lavoratori autonomi<br />

divenuti disoccupati; Asse 3.2 – Rafforzamento formazione iniziale ed inserimento<br />

giovani nel mercato del lavoro; Asse 3.3 – Formazione per fasce deboli a rischio di<br />

espulsione sociale; Asse 3.4 – Interventi a favore delle donne; Asse 3.5 –<br />

Rafforzamento dei sistemi di formazione e di impiego. L’attuazione finanziaria del<br />

POP 1994-1999 è stata la seguente:<br />

233 Nota prot. 79313 Regione Lazio – Dipartimento sociale – Direzione regionale istruzione, formazione e<br />

diritto allo studio, in risposta alla nota prot. 669 del 15.05.2007 della Corte dei conti – Sezione di<br />

controllo affari comunitari ed internazionali; nota prot. 56700 del 14.05.2008 Regione Lazio –<br />

Dipartimento sociale – Direzione regionale formazione professionale FSE e altri interventi cofinanziati, in<br />

risposta alla nota prot. 455 del 21.04.2008 della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari<br />

ed internazionali.<br />

217


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria P0P 1994-1999 (euro)<br />

POP FSE<br />

1994-1999<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Regione Lazio 234<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

218<br />

Impegni<br />

finali 235<br />

Pagamenti<br />

finali<br />

Asse 1 75.872.155,00 24.142.470,00 53.655.471,82<br />

Asse 2 129.717.293,00 58.372.782,00 79.513.109,85<br />

Asse 3 27.174.889,00 12.228.700,00 16.561.886,26<br />

Asse 4 21.739.910,00 9.782.960,00 15.402.570,55<br />

Asse 5 17.246.111,00 7.760.088,00 11.468.650,38<br />

Totale 271.750.358,00 112.287.000,00 176.601.688,86<br />

Elaborazione su dati Regione Lazio<br />

Il Programma di iniziativa comunitaria LEADER II 1994-1999. Ambito<br />

finanziario e livello di attuazione<br />

I Programmi cofinaziati all’interno dei quali sono state accertate le frodi ed<br />

irregolarità riguardanti la Regione Lazio, sono individuabili nel PIC Leader II 1994-<br />

1999, nel POP 1994-1999, nel POR 2000-2006.<br />

Il PIC Leader regionale è indirizzato alle aree Ob. 5b articolate in tre unità<br />

territoriali omogenee. Gli obiettivi perseguiti sono stati rivolti a favorire la<br />

permanenza delle popolazioni nei luoghi rurali, proteggere e valorizzare il<br />

patrimonio ambientale, culturale ed artistico, valorizzare le produzioni tipiche locali<br />

e promuovere lo sviluppo integrato dell’area. La strategia adottata è stata quella di<br />

favorire la presa di coscienza, da parte delle popolazioni, delle potenzialità di<br />

sviluppo del patrimonio naturale per la valorizzazione a fini produttivi e turistici del<br />

territorio.<br />

Con il Leader II sono stati finanziati i progetti di due tipologie di beneficiari:<br />

- i GAL – Gruppi di azione locale- costituiti da un insieme di partner pubblici e<br />

privati che elaborano congiuntamente un Piano di azione locale (PAL)<br />

multisettoriale finalizzato alla rivitalizzazione delle aree rurali attraverso un<br />

insieme integrato di interventi sia di carattere economico (piccoli interventi a<br />

sostegno del settore agricolo, turistico, artigianale, agroalimentare, ambientale)<br />

che socio-culturale (azioni per sensibilizzare, informare, e formare le popolazioni<br />

locali);<br />

- gli Oc – Operatori collettivi pubblici o privati (Consorzi di comuni, associazioni,<br />

ecc.).<br />

234 I dati si riferiscono all’ultima riprogrammazione approvata con Decisione comunitaria C 533 del 4<br />

aprile 2000 (comunicazione della Regione Lazio del 15.04.2008).<br />

235 Il dato sugli impegni finali non è disponibile (comunicazione della Regione Lazio del 15.04.2008).


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Le Misure dell’iniziativa Leader II sono state: Misura A “Acquisizione di<br />

competenze”; Misura B “Programmi di innovazione rurale”; Misura C “Cooperazione<br />

transnazionale”; Misura D “Creazione di una rete Leader II”.<br />

La Regione Lazio non ha previsto il finanziamento della Misura A. Le azioni<br />

finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del Programma sono state concentrate<br />

nella Misura B, in particolare vanno segnalati diversi interventi come la produzione<br />

di energia alternativa e rinnovabile, lo sviluppo dell’acquacoltura e della pesca<br />

sportiva a vocazione non commerciale, la creazione di marchi di qualità, la<br />

realizzazione di studi di mercato. L’attuazione finanziaria del PIC Leader II è stata la<br />

seguente:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria PIC Leader II 1994-1999 (euro)<br />

PIC LEADER II<br />

1994-1999<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Regione Lazio<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

219<br />

Impegni<br />

finali<br />

Pagamenti<br />

finali 236<br />

Misura A 0,00 0,00 0,00 0,00<br />

Misura B 5.784.427,00 2.289.955,00 5.079.692,18 2.256.142,37<br />

Misura C 387.721,00 174.639,00 349.278,37 248.595,58<br />

Misura D 11.466,00 5.733,00 11.419,64 10.900,07<br />

Totale 6.183.614,00 2.470.327,00 5.440.390,19 2.515.638,02<br />

Elaborazione su dati Regione Lazio<br />

Il Programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di<br />

attuazione<br />

Il POR 2000-2006 Ob. 3 ha come finalità quella di “contribuire ad accrescere<br />

l’occupazione della popolazione in età attiva e la qualificazione delle risorse umane<br />

anche attraverso lo sviluppo dell’imprenditorialità, adattabilità delle imprese e dei<br />

lavoratori e delle pari opportunità tra uomini e donne. Con l’intento, altresì, di<br />

favorire i processi di ammodernamento e innovazione dei sistemi d’istruzione<br />

formazione e lavoro”.<br />

Tale finalità generale include le indicazioni strategiche della politica europea<br />

per l’occupazione (SEO), così come descritta nell’art. 1 del regolamento di<br />

attuazione del FSE, è stata articolata dal Quadro comunitario di sostegno (QCS)<br />

Ob.3, in cinque obiettivi globali, ulteriore obiettivo è quello di migliorare i sistemi di<br />

monitoraggio, valutazione ed informazione.<br />

I cinque obiettivi globali sono stati: “contribuire alla occupazione dei soggetti<br />

in età lavorativa”; “promuovere l'integrazione nel mercato del lavoro delle persone<br />

esposte al rischio di esclusione sociale”; “sviluppare una offerta di istruzione -<br />

236 Ulteriori euro 1.257.240 sono sospesi per motivi giudiziari.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

formazione professionale - orientamento che consenta lo sviluppo di percorsi di<br />

apprendimento per tutto l'arco della vita attiva, anche attraverso l’adeguamento e<br />

l'integrazione tra i sistemi della formazione, istruzione e lavoro”; “sostegno alle<br />

politiche per rendere più flessibile il mercato del lavoro, con la promozione della<br />

competitività e dello sviluppo dell’imprenditorialità”; “migliorare l’accesso, la<br />

partecipazione e la posizione delle donne nel mercato del lavoro”. L’attuazione<br />

finanziaria del POR 2000-2006, al 31.12.2007, è stata la seguente:<br />

Prospetto 3 – Attuazione finanziaria P0R 2000-2006 (euro)<br />

POR 2000-2006<br />

220<br />

Elaborazione su dati Regione Lazio<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione ed al controllo dei Fondi<br />

comunitari<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Regione Lazio<br />

La gestione degli interventi sostenuti con i Fondi strutturali comunitari,<br />

previsti nell’ambito del POR Lazio è attuata, ai sensi dell’art. 38 del reg. 1260/1999,<br />

sotto la responsabilità primaria della Regione Lazio, Amministrazione titolare del<br />

Programma operativo regionale 2000-2006.<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

Misura 1 78.999.569,00 35.549.806,00 76.577.205,56 65.961.027,25<br />

Misura 2 254.278.619,00 114.425.380,00 264.877.690,08 217.471.739,24<br />

Asse A 333.278.188,00 149.975.186,00 341.454.895,64 283.432.766,49<br />

Misura 1 43.888.649,00 19.749.892,00 40.692.659,49 33.523.521,46<br />

Asse B 43.888.649,00 19.749.892,00 40.692.659,49 33.523.521,46<br />

Misura 1 50.907.215,00 22.908.248,00 46.324.568,18 28.071.128,21<br />

Misura 2 25.453.608,00 11.454.125,00 35.907.012,87 31.019.539,34<br />

Misura 3 139.994.844,00 62.997.681,00 135.053.259,93 107.210.005,85<br />

Misura 4 38.180.411,00 17.181.186,00 39.191.948,84 35.049.653,03<br />

Asse C 254.536.078,00 114.541.240,00 256.476.789,82 201.350.326,43<br />

Misura 1 81.843.552,00 36.829.600,00 71.052.053,40 59.302.633,78<br />

Misura 2 21.922.380,00 9.865.071,00 19.270.774,11 17.638.659,96<br />

Misura 3 27.768.348,00 1.495.757,00 24.995.417,01 15.142.825,73<br />

Misura 4 14.614.920,00 6.576.714,00 11.902.761,09 8.617.269,88<br />

Asse D 146.149.200,00 54.767.142,00 127.221.005,60 100.701.389,35<br />

Misura 1 90.549.215,00 40.747.146,00 61.006.327,75 41.815.254,01<br />

Asse E 90.549.215,00 40.747.146,00 61.006.327,75 41.815.254,01<br />

Misura 1 18.296.563,00 8.233.453,00 19.551.378,61 15.025.020,09<br />

Misura 2 8.036.626,00 3.616.482,00 7.514.139,96 5.066.975,90<br />

Asse F 26.333.189,00 11.849.935,00 27.065.518,57 20.091.995,99<br />

Totale 894.734.519,00 391.630.541,00 853.917.196,87 680.915.253,73


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il POR Lazio 2000-2006 Ob. 3, è stato approvato con la decisione della<br />

Commissione europea n. 2078 del 21.09.2000 (la riprogrammazione 2003-2006 è<br />

stata approvata con decisione della Commissione europea n. 1961 del 25 maggio<br />

2004).<br />

I soggetti individuati dall’Amministrazione regionale, alla luce delle<br />

disposizioni del reg. 1260/1999 e del reg. 438/2001, quali responsabili<br />

dell’attuazione dei programmi comunitari sono: l’Autorità di gestione, l’Autorità di<br />

pagamento, 5 Organismi intermedi 237 (Provincia di Frosinone, Provincia di Latina,<br />

Provincia di Rieti, Provincia di Roma, Provincia di Viterbo), l’organismo di controllo,<br />

funzionalmente indipendente, incaricato di rilasciare la certificazione finale delle<br />

spese a conclusione dell’intervento, ai sensi dell’art. 38 reg. 1260/1999, ed i<br />

beneficiari finali.<br />

Il processo “evolutivo” introdotto dalla l. 59/1997 ha consentito il<br />

decentramento delle funzioni amministrative e di delega ed ha ampliato le<br />

competenze della Regione in materia di formazione professionale, di politiche del<br />

lavoro e di servizi per l’impiego. Nella Regione Lazio la legge regionale 14/1999, in<br />

attuazione della citata legge 59/1997, ha decentrato le funzioni a livello locale<br />

stabilendo che la Regione esercita le funzioni di programmazione, indirizzo,<br />

coordinamento, vigilanza e controllo in tema di politiche attive del lavoro; l’Agenzia<br />

Lazio lavoro, svolge le funzioni di assistenza tecnica, monitoraggio e valutazione<br />

tecnica delle politiche attive per il lavoro; le Province svolgono le funzioni<br />

amministrative relative al sistema integrato dei servizi per il collocamento; i Comuni<br />

si occupano delle funzioni amministrative per l’orientamento al lavoro. Inoltre, nei<br />

limiti previsti dalla vigente normativa, la Regione si è avvalsa, per la realizzazione<br />

degli interventi, di altri enti strumentali 238 .<br />

Per consentire l’attuazione dei compiti che le Amministrazioni provinciali<br />

svolgono in tema di politiche del lavoro attraverso la gestione dei servizi per<br />

l’impiego, la Regione Lazio, con d.g.r n. 1047 del 2 agosto 2002, ha disposto il<br />

trasferimento alle Province 239 , di quote di finanziamento relative al POR 2000-2006,<br />

Ob. 3 FSE, nell’ambito delle Misure A1, A2, A3, B1, C2, D3, E1, per le annualità<br />

2002, 2003, 2004, 2005 e 2006, per le cui attività sono state trasferite risorse pari<br />

237 A norma dell’art. 2.2 del reg. 438/2001, per “Organismo intermedio” si intende qualsiasi organismo o<br />

servizio pubblico o privato che agisce sotto la responsabilità dell’Autorità di gestione o di pagamento o<br />

che espleta funzioni per conto di tali Autorità, nei confronti dei beneficiari finali, degli enti o delle imprese<br />

che eseguono le operazioni.<br />

238 Agenzia Lazio Lavoro, Bic Lazio, Proteo SpA., Agenzia Sviluppo Lazio SpA, Lazio Service SpA, Litorale<br />

SpA, Asap, Laziodisu (informazioni tratte dal sito www.sirio.regione.lazio.it).<br />

239 Si vedano le deliberazioni della Giunta regionale nn. 1047 e 737 rispettivamente del 2 agosto 2002 e<br />

del 1° agosto 2003.<br />

221


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

a euro 175.111.036,00. Si segnala, inoltre, che dal mese di giugno 2002 sono stati<br />

assunti provvedimenti per il trasferimento di personale dalla Regione alle Province.<br />

L’Autorità di gestione, ai sensi dell’art. 32.1, del reg. 1260/1999, risponde<br />

del complesso delle operazioni che assicurano il governo dei flussi finanziari nel<br />

rapporto tra Commissione ed Amministrazione regionale. Tale Autorità è stata<br />

individuata nella Direzione regionale “Formazione professionale, FSE e altri<br />

interventi cofinanziati” 240 che dispone di 146 unità di personale (compresi gli<br />

assunti o incarichi a tempo determinato). A tale Autorità competono le attività di<br />

programmazione, attuazione degli interventi e valutazioni delle azioni<br />

cofinanziate 241 .<br />

Dell’attuazione delle Misure del programma è incaricata la medesima<br />

Direzione che sovrintende alle attività di: programmazione delle attività; istruttoria<br />

e valutazione dei progetti presentati in base alle graduatorie; gestione e controllo<br />

delle attività finanziarie; rendicontazione delle attività per soggetto attuatore e per<br />

misura ed asse di riferimento e successiva archiviazione delle informazioni e dei<br />

dati raccolti; monitoraggio finanziario e fisico delle azioni e gestione dei dati e degli<br />

indicatori; diffusione delle informazioni e consulenza ai soggetti interessati.<br />

Riferisce l’Amministrazione nel questionario che per le Misure del POR 2000-<br />

2006 non sono stati individuati i responsabili di Misura. La Regione Lazio ha, infatti,<br />

deciso di non avvalersi dei responsabili di Misura, preferendo nominare di volta in<br />

volta il referente dell’operazione posta in essere 242 .<br />

La Direzione, come disposto con determinazione n. 1178 del 24.12.2002 e<br />

con successiva determinazione di rettifica n. 9 del 15.01.2003, è stata articolata in<br />

5 aree distinte, coordinate da dirigenti di area (area Programmazione formazione,<br />

area Attuazione interventi formazione, area Controllo formazione, area<br />

Monitoraggio e valutazione, area rendicontazione). La deliberazione della Giunta<br />

regionale 1509 dell’11 novembre 2002, che ha preceduto le altre determinazioni, ha<br />

costituito, da una parte, una linea d’indirizzo per l’attività dell’area e più in generale<br />

dell’Autorità di gestione, dall’altra una guida agli adempimenti dei beneficiari finali.<br />

Successivamente, con determinazione n. 5532 del 15.12.2004, sono stati<br />

individuati gli Uffici, come strutture organizzative di base, e sono state definite le<br />

240 Come si evince dal regolamento regionale 3 del 21 marzo 2007 “Modifiche al regolamento regionale 1<br />

del 06 settembre 2002 (Regolamento di organizzazione degli uffici e servizi della Giunta) e successive<br />

modificazioni”.<br />

241 L’incarico di direzione e le relative funzioni di competenza, sono state conferite al Direttore del<br />

medesimo ufficio con d.g.r. 703 del 03 agosto 2005.<br />

242 Nota prot. 56700 del 14.05.2008 della Regione Lazio – Direzione regionale formazione professionale,<br />

FSE e altri interventi cofinanziati.<br />

222


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

relative competenze. L’assetto organizzativo è stato poi oggetto di vari<br />

provvedimenti 243 .<br />

L’Amministrazione regionale ha segnalato che tra tutte le funzioni della<br />

Direzione regionale “Formazione professionale, FSE e altri interventi cofinanziati”, la<br />

gestione dell’area Attuazione interventi formazione, assume un volume di attività<br />

preponderante. Tali attività, ai sensi dell’art. 38 reg. 1260/1999, sono individuabili<br />

nelle procedure di notifica dei progetti autorizzati ai beneficiari finali, nella verifica<br />

degli atti amministrativi, nelle procedure relative al ricevimento e alla verifica delle<br />

domande di rimborso delle spese, nel pagamento agli Enti attuatori, ed infine nella<br />

tenuta della documentazione.<br />

Per l’area Programmazione le competenze previste dalle disposizioni<br />

regionali riguardano: le attività di monitoraggio 244 dei programmi e progetti<br />

cofinanziati dal FSE, la formulazione di proposte progettuali e procedure e tecniche<br />

di programmazione; l’elaborazione di bandi, avvisi pubblici, atti di gara di appalto,<br />

proposte di determinazioni e deliberazioni, con particolare riferimento ai servizi<br />

connessi all’attuazione del FSE; l’elaborazione di direttive per l’esercizio delle<br />

funzioni delegate, l’esame e l’approvazione di atti di programmazione delegata<br />

(piani anche pluriennali delle Province e degli altri Organismi intermedi, atti di gara,<br />

avvisi pubblici), al fine di garantire coerenza con l’impianto del POR; le attività di<br />

analisi socio-economica e statistica, anche a livello territoriale e settoriale, volta alla<br />

valutazione di programmi di investimento nonché dei progetti cofinanziati dai Fondi<br />

strutturali; il mantenimento dei livelli di qualità e l’integrazione dei sistemi di<br />

istruzione, formazione professionale, università, ricerca e mondo produttivo; il<br />

coordinamento degli enti strumentali anche in raccordo con il Coordinamento<br />

tecnico delle Regioni e con gli organismi nazionali di assistenza e di supporto<br />

nonché con i competenti organi della Unione europea.<br />

Per l’area Attuazione interventi di formazione le competenze riguardano: la<br />

gestione delle attività delegate alle Amministrazioni provinciali, delle attività in<br />

243 Si segnalano: per l’area Attuazione interventi formazione, la determinazione D 4497 del 21.10.2005;<br />

per l’area Controllo formazione, la determinazione D 5161 del 25.11.2004; per l’area Monitoraggio e<br />

valutazione, la determinazione D5160 del 24.11.2004; per l’area Flussi finanziari formazione, la<br />

determinazione D0056 del 13.01.2005.<br />

244 Le competenze dell’area Monitoraggio e valutazione consistono nella verifica dello stato di attuazione<br />

del Programma relativamente all’avanzamento fisico, finanziario e procedurale; nell’auditing del sistema<br />

informativo della Direzione; gestione del sistema informatizzato della Direzione (SIMON) a supporto delle<br />

attività di certificazione della spesa, nella valutazione, nel controllo e nella sorveglianza; nel garantire la<br />

sicurezza e la manutenzione della banca dati, nell’aggiornamento delle procedure del sistema SIMON e<br />

nell’assicurare l’utilizzo per le strutture della Direzione e per gli organismi esterni, coinvolti<br />

nell'attuazione del Programma; nella gestione degli aspetti tecnici relativi alla trasferibilità dei dati tra la<br />

Direzione e il sistema di monitoraggio nazionale e comunitario; nel realizzare iniziative finalizzate alla<br />

valutazione dell’impatto delle politiche della formazione; nell’individuare e aggiornare, nella banca dati,<br />

gli indicatori fisici, finanziari e di risultato per produrre relazioni periodiche finalizzate a misurare il<br />

conseguimento degli obiettivi specifici e generali del programma; nel coordina le attività del portale<br />

“Sirio” dell’Assessorato istruzione e formazione.<br />

223


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

house e delle attività di assistenza tecnica; la gestione delle attività di<br />

organizzazione del Comitato di sorveglianza; la gestione ed il monitoraggio del<br />

registro dei recuperi/ e restituzioni; il rilascio delle dichiarazioni sostitutive per il<br />

riconoscimento delle qualifiche; la predisposizione e lavorazione delle richieste di<br />

pagamento di acconti, secondi acconti, saldi. I pagamenti degli enti attuatori sono<br />

effettuati mediante le richieste di emissione dei mandati di pagamento alla<br />

Direzione bilancio e tributi. L’accredito delle risorse viene eseguito dalla Tesoreria<br />

regionale a seguito della richiesta di accreditamento delle somme da parte della<br />

Direzione bilancio, le competenze riguardano il rilascio delle attestazioni finali.<br />

In ordine all’area Controllo formazione, le competenze sono: elaborare<br />

report e verbali sui risultati inerenti le verifiche ispettive; comunicare i risultati dei<br />

controlli alle aree (Attuazione interventi, Attuazione interventi politiche del lavoro,<br />

Monitoraggio); garantire la corretta gestione degli adempimenti di comunicazioni<br />

delle eventuali irregolarità, con particolare riferimento alla prescrizione del reg.<br />

1681/94; assicurare che a seguito degli esiti delle verifiche, siano determinati in<br />

modo chiaro ed univoco tutti i provvedimenti amministrativi necessari, comprese le<br />

procedure di escussione delle fideiussioni e recupero della spesa ritenuta non<br />

ammissibile; gestione del coordinamento e dell’esecuzione di tutti gli eventuali<br />

servizi di controllo esternalizzati.<br />

Con riferimento all’Autorità di pagamento, essa è stata istituita con<br />

disposizione n. 1 del 20.12.2002 relativa alla “Direttiva ai Direttori regionali per<br />

l’istituzione delle aree”. L’Autorità di pagamento è rappresentata da un Dirigente il<br />

cui incarico è stato conferito con determinazione n. 1407 del 27.04.2004 e<br />

successivamente rinnovato con determinazione n. 247 del 31.01.2005. La struttura<br />

è composta da un ufficio “Flussi finanziari comunitari e regionali” al quale è<br />

preposto un Dirigente 245 che si avvale di 4 unità di personale.<br />

L’Amministrazione regionale ha precisato che l’Autorità di pagamento, pur<br />

operando nell’ambito della Direzione facente capo all’Autorità di gestione è da<br />

considerarsi, in virtù della determinazione n. 1407 del 27.04.2004, funzionalmente<br />

indipendente dall’Autorità di gestione medesima, nel rispetto della separazione delle<br />

funzioni prevista dall’art. 3 del reg. 438/2001.<br />

L’area Flussi finanziari formazione: presenta le richieste di anticipo e di saldo<br />

agli organismi comunitari e nazionali cofinanziatori degli interventi; accerta le<br />

entrate derivanti da finanziamenti comunitari e nazionali; predispone i consuntivi<br />

articolati per UPB (Unità previsionali di base) inerenti i movimenti sui capitoli di<br />

245 L’incarico di Dirigente dell’Ufficio “Flusso finanziario comunitario regionale” (entrate e uscite) è stato<br />

conferito con determinazione n. 5689 del 23.12.2004.<br />

224


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

competenza della Direzione regionale; assicura le comunicazioni all’Area<br />

Monitoraggio.<br />

L’Autorità di pagamento è destinataria, dei Fondi da parte dell’Unione<br />

europea, effettua i pagamenti nei confronti dei beneficiari finali. L’Autorità di<br />

pagamento effettua i pagamenti agli enti attuatori. Essi sono effettuati a seguito di<br />

richieste di emissione dei mandati di pagamento alla Direzione bilancio e tributi.<br />

L’accredito delle risorse viene eseguito dalla Tesoreria regionale su richiesta di<br />

accreditamento delle somme da parte della Direzione bilancio.<br />

I trasferimenti finanziari compiuti dalla Regione o dagli Organismi intermedi<br />

avvengono secondo le seguenti modalità. Il finanziamento ai beneficiario è erogato<br />

in tre tranches; il primo, pari al 70%, dopo trenta giorni dall’inizio dell’attività su<br />

presentazione di fatture o di fideiussioni; il secondo anticipo al raggiungimento di<br />

un avanzamento di spesa pari ad almeno il 90% dell’intero beneficio; ed il saldo<br />

entro 30 giorni dall’approvazione del rendiconto 246 (art. 6 Convenzione tipo tra la<br />

Regione Lazio ed il soggetto attuatore). L’inizio delle attività è verificato con una<br />

visita di controllo da parte degli ispettori regionali; ed il saldo a seguito di<br />

presentazione di rendiconto certificato.<br />

L’Autorità è, altresì, responsabile della certificazione delle dichiarazioni di<br />

spese intermedie e finali di cui all’art. 32, paragrafi 3 e 4, del reg. 1260/1999,<br />

nonché delle verifiche e degli adempimenti previsti ai sensi degli artt. 8 e 9 del reg.<br />

438/2001 e successive modificazioni. La certificazione delle spese intermedie alla<br />

Commissione europea è redatta sulla base della informativa dettagliata delle spese<br />

trasmesse periodicamente dall’Autorità di gestione. L’Autorità di pagamento deve<br />

tenere la contabilità degli importi da recuperare relativi a pagamenti non dovuti<br />

garantendone il tempestivo recupero e trasmettendo alla Commissione europea,<br />

una volta l’anno, ai sensi del reg. 1681/1994, una dichiarazione degli importi in<br />

attesa di recupero, ripartiti per annualità di riferimento.<br />

L’Amministrazione regionale fa, inoltre, presente che, a seguito degli audit<br />

effettuati dall’IGRUE nell’aprile del 2004 e nel dicembre 2005 e delle successive<br />

richieste di informazioni e chiarimenti da parte della Unione europea, che hanno<br />

evidenziato la presenza di alcune irregolarità tra cui la posizione non autonoma<br />

dell’Autorità di pagamento rispetto all’Autorità di gestione. E’ stata istituita, con la<br />

determinazione 2501 del 01.09.2006, presso la Direzione dipartimento sociale,<br />

l’Autorità di pagamento FSE, equiparata a struttura organizzativa di base<br />

denominata “area” per garantire l’indipendenza dall’Autorità di gestione.<br />

246 Ai sensi della l.r. 6/1999 entro 90 giorni dal termine dell’intervento.<br />

225


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In ordine alle problematiche emerse con i già citati audit effettuati<br />

dall’IGRUE nell’aprile del 2004 e nel dicembre 2005 e con le successive richieste di<br />

informazioni e chiarimenti da parte della Unione europea, problematiche che hanno<br />

evidenziato la mancata verifica delle certificazioni relative alle domande di<br />

pagamento presentate nel periodo gennaio 2000 – febbraio 2003, la Direzione<br />

dipartimento sociale ha adottato alcune misure correttive considerate adeguate<br />

dalla CE con nota 6938 del 03.05.2007.<br />

Con riferimento all’organizzazione dei controlli di I livello, l’Organismo di<br />

controllo è stato identificato nell’area “Controllo” della Direzione formazione. L’area<br />

è suddivisa in due uffici: l’Ufficio ispettivo e l’Ufficio rendicontazione FSE.<br />

L’Amministrazione ha comunicato che, a partire da gennaio 2007, l’attività di<br />

controllo di I livello è stata affidata a terzi mediante bando di gara. Le risorse<br />

impiegate sono 20 unità di cui 8 con contratto a tempo indeterminato e 12 unità<br />

con contratto a tempo determinato. La maggior parte del personale è in possesso di<br />

formazione professionale di indirizzo economico e la permanenza nel settore è<br />

continua. Fa parte dell’area controllo anche la task force accreditamento costituita<br />

da 11 unità.<br />

In ordine ai controlli di II livello, il Direttore del Dipartimento istituzionale ha<br />

istituito, con determinazione A1712 del 28.05.2004, l’ufficio “Controllo di II livello<br />

sulla gestione dei Fondi strutturali comunitari”, struttura di staff del direttore del<br />

dipartimento istituzionale, distinta e funzionalmente indipendente rispetto<br />

all’Autorità di gestione ed all’Autorità di pagamento, nel rispetto del principio di<br />

separazione delle funzioni previste dall’art. 3 del reg. 438/2001. Le risorse umane<br />

impiegate per i controlli sono 6 unità con contratto a tempo determinato e per la<br />

maggior parte con formazione professionale di indirizzo economico, la loro<br />

permanenza nel settore è continua, ma con interruzioni temporanee di varia durata<br />

in occasione dei rinnovi contrattuali. L’Amministrazione ha comunicato 247 che il<br />

personale presso l’Autorità di controllo di II livello è stato aumentato di 2 unità (in<br />

totale sono 8) ed è stato interamente stabilizzato.<br />

Attività di controllo<br />

Con le determinazioni n. 770 del 26.05.2003, n. 170 del 26.01.2004 e n.<br />

2319 del 16.06.2004, l’Autorità di gestione ha definito le modalità di definizione dei<br />

controlli, l’identificazione dei campioni di operazioni da sottoporre a verifica e le<br />

categorie di irregolarità riscontrabili e le sanzioni previste. Per i controlli in itinere la<br />

247 Nota prot. 56700 del 14.05.2008 della Regione Lazio – Direzione regionale formazione professionale,<br />

FSE e altri interventi cofinanziati.<br />

226


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

percentuale dei controlli è pari al 5% degli interventi finanziati in ciascuna Misura,<br />

mentre per la spesa rendicontata è il 10% per ciascuna Misura e per ogni attività.<br />

Le attività di controllo di I livello sono state realizzate attraverso strumenti<br />

standardizzati (check-list e verbali). Sono stati effettuati controlli su 326 progetti,<br />

per una spesa complessiva di euro 29.218.296,96.<br />

La verifica delle dichiarazioni di spesa è stata effettuata attraverso l’esame<br />

dei rendiconti finali da parte dei revisori contabili iscritti all’albo professionale, scelti<br />

ed incaricati dagli stessi enti attuatori. In ordine all’area Rendicontazione, l’attività<br />

di controllo si limita ad un controllo contabile di tipo formale e solo in caso di<br />

rilevazione di errori sulle certificazioni, la verifica diventa sostanziale con la richiesta<br />

dei documenti in originale.<br />

Riferisce l’Amministrazione che la procedura ha consentito un controllo sul<br />

100% delle spese effettuate, ma, essendo il revisore contabile scelto ed incaricato<br />

dallo stesso ente attuatore, tale circostanza non ha assicurato il rispetto del<br />

principio dell’alterità dei controlli, e non ha fornito adeguata garanzia di autonomia<br />

nell’attività di controllo contabile 248 .<br />

L’Amministrazione regionale ha segnalato che l’Autorità di gestione, in<br />

attuazione della determinazione n. 1974 del 08.05.2005, per assicurare la terzietà<br />

dei soggetti incaricati delle verifiche sui rendiconti, inizialmente aveva pensato di<br />

costituire un albo regionale di revisori contabili cui affidare la revisione e la<br />

certificazione dei rendiconti. Successivamente, invece, come ha avuto modo di<br />

riferire il rappresentante dell’Amministrazione nell’adunanza della Sezione del<br />

13.01.<strong>2009</strong>, ha modificato la menzionata organizzazione con l’indizione di una<br />

gara 249 per l’individuazione di un soggetto esterno cui affidare i controlli di I livello<br />

relativamente alle spese effettuate nel biennio 2003-2005, periodo di alta<br />

concentrazione di irregolarità.<br />

La definizione dei criteri di accesso e delle procedure di assegnazione in<br />

gestione delle attività, fatte salve le attribuzioni del Comitato di sorveglianza, sono<br />

state definite dalla Giunta regionale, nel rispetto della normativa comunitaria<br />

vigente, nazionale e regionale. Per ciò che riguarda la procedura di accreditamento<br />

prevista dalla legge 24 giugno 1997 n. 196 e confermata dal decreto di attuazione<br />

DM 166/01, la Regione, alla scadenza del giugno 2003 per ciò che concerne la<br />

corretta chiusura delle procedure di messa a regime del sistema previsto dal PON<br />

248<br />

Informazioni tratte dal documento: Audit del sistema di gestione e controllo – POR Ob. 3 Lazio 2000-<br />

2006 relativa all’anno 2005, pag. 6.<br />

249<br />

Il bando è stato pubblicato nel mese di novembre 2006 e ad inizio 2007 la gara è stata aggiudicata da<br />

un RTI (Raggruppamento temporaneo di imprese).<br />

227


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Ministero del lavoro Ob. 3, ha dato attuazione al sistema dell’assegnazione agli<br />

Organismi accreditati delle azioni formative cofinanziate dal FSE 250 .<br />

L’erogazione delle risorse ai soggetti attuatori delle iniziative finanziate è<br />

stata direttamente curata dalla Regione e, per le attività da essa delegate, dalle<br />

Amministrazioni provinciali. Il trasferimento di risorse finanziarie agli enti attuatori<br />

è avvenuto a seguito della stipula di convenzioni. Le procedure attuative che<br />

stabiliscono i vincoli procedimentali di riferimento per gli enti attuatori e gli uffici<br />

regionali sono state definite e illustrate con la deliberazione della Giunta regionale<br />

n. 1509 del 21 novembre 2002.<br />

Per quel che concerne l’area Monitoraggio e valutazione, dal 3 giugno 2004,<br />

a seguito dell’esecuzione della dgr n. 1232 del 28 novembre 2003, ha avuto seguito<br />

l’acquisizione via web delle singole note contabili delle certificazioni trimestrali,<br />

annuali, finali e dei dati di monitoraggio fisico, finanziario e procedurale delle<br />

operazioni (Sistema SIMON). L’inserimento dei dati è curato direttamente dagli enti<br />

attuatori. La procedura consente all’Autorità di gestione di disporre della<br />

tracciabilità della spesa. L’invio dei dati da parte delle Province e degli Organismi<br />

intermedi, invece, non avviene tramite sistema web, ma attraverso una piattaforma<br />

tecnologica che, pur assicurando la stessa funzionalità, non garantisce le medesime<br />

prestazioni in termini di velocità di collegamento. L’Amministrazione regionale<br />

segnala che è prossima la realizzazione di un ulteriore sviluppo del sistema che<br />

consentirà il superamento di tale piattaforma e l’utilizzo anche da parte delle<br />

Province e degli Organismi intermedi di un sistema web.<br />

In particolare, per quanto concerne la verifica delle certificazioni di spesa del<br />

periodo sopra indicato, la Direzione ha istituito apposita task force, composta di 11<br />

unità, con il compito di verificare 1.673 operazioni ricomprese nell’elenco delle<br />

prime due domande di pagamento alla CE.<br />

Sulla base di detta verifica, l’Autorità di pagamento, con nota 10429 del<br />

29.01.2007, pur dichiarando di non essere nelle condizioni di reperire 44 dei 1673<br />

fascicoli, ha attestato di ritenere superati i dubbi e le problematiche sollevate con la<br />

nota 97978 del 03.08.2005, e di potersi, dunque far carico della responsabilità di<br />

validare le certificazioni trasmesse.<br />

In materia di controlli, ha riferito l’Amministrazione, che l’Autorità di<br />

gestione insieme al FORMEZ ha promosso un intervento diretto all’ottimizzazione<br />

del sistema dei controlli di I livello sulle attività cofinanziate dal FSE. L’intervento,<br />

che ha visto il coinvolgimento delle Province, ha avuto la finalità di armonizzare le<br />

250 Tratto dalla pagina 52 del Complemento di programmazione 2000-2006.<br />

228


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

procedure ed i modelli adottati, di valorizzare le buone pratiche sviluppate nei<br />

diversi contesti favorendo il confronto su criticità comuni.<br />

Con riferimento ai controlli di I livello al 31.12.2006 sono stati effettuati<br />

1.124 controlli per una spesa di euro 136.419.659,41, essi hanno evidenziato 105<br />

irregolarità per un importo di euro 4.415.951,55, che costituisce il 3% del totale<br />

della spesa controllata 251 .<br />

L’ufficio preposto ai controlli di II livello redige ogni anno apposita relazione<br />

che sintetizza i risultati dei controlli effettuati.<br />

L’Amministrazione riferisce che i controlli consentono di elaborare analisi<br />

sulla tipologia di irregolarità e sulla loro frequenza e, nel caso di sistematicità, ne è<br />

informata l’Autorità di gestione per i provvedimenti di competenza.<br />

L’Amministrazione regionale segnala, peraltro, che in caso di frodi od irregolarità<br />

accertate su particolari Misure o su alcuni progetti di una certa Misura non vengono<br />

attivati controlli complessivi sull’intera Misura. Le operazioni per le quali sono stati<br />

riscontrati errori ed irregolarità nel corso dei controlli di II livello che hanno<br />

comportato la richiesta di rettifiche finanziarie sono 42 (su un totale di 60 controlli),<br />

che rappresenta il 70% dei casi controllati, per un importo di euro 2.061.200,76<br />

che costituisce il 9,37% del totale della spesa controllata per euro<br />

21.996.765,33 252 .<br />

L’Amministrazione rende noto che le operazioni per le quali sono stati<br />

riscontrati errori ed irregolarità che hanno comportato richiesta di rettifiche<br />

finanziarie sono 44 per un importo di 2.243.030 euro, che costituisce il 10,20%<br />

della spesa controllata pari a 21.996,765 (pag. 5/6 della relazione del Controllo di II<br />

livello del dicembre 2006).<br />

L’Amministrazione ha comunicato 253 , peraltro, che la differenza tra i dati<br />

delle irregolarità indicate nel questionario (42) e quelle presenti nella relazione<br />

2006 del controllo di II livello (44) è data dal fatto che, successivamente alla<br />

redazione della citata relazione, il controllo di II livello ha ricevuto ed accettato le<br />

controdeduzioni concernenti due dei controlli effettuati, fatto che ha comportato la<br />

diminuzione dei controlli irregolari.<br />

Per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle attività, l’Autorità di<br />

controllo di II livello ha evidenziato 254 per l’anno 2005 diverse criticità: le<br />

comunicazioni delle irregolarità riscontrate in sede di controllo sono state<br />

insufficienti, in particolare per quanto riguarda l’adozione di opportuni<br />

251<br />

Tali dati sono tratti dal punto 11 del questionario inviato dalla Regione Lazio.<br />

252<br />

Tali dati si evincono dal punto 11 del questionario redatto dalla Regione Lazio. E dalla relazione del<br />

controllo di II livello del dicembre 2006, pagg. 5 e 6.<br />

253<br />

Nota prot. 56700 del 14.05.2008 della Regione Lazio – Direzione regionale formazione professionale,<br />

FSE e altri interventi cofinanziati.<br />

254<br />

Si veda la relazione del controllo di II livello del novembre 2005 pag.8.<br />

229


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

provvedimenti; nei controlli a campione, la documentazione sulla gestione delle<br />

operazioni in alcuni casi è risultata carente ed incompleta; la quantità di controlli è<br />

apparsa esigua rispetto alla quantità delle spese certificate ed al numero dei<br />

progetti; il sistema di revisione contabile dei rendiconti di spesa dei beneficiari finali<br />

non assicura l’alterità dei controlli; non sono state definite le procedure per<br />

l’applicazione del reg. 438/2001, in particolare per garantire la contabilità degli<br />

importi da recuperare relativi a pagamenti già effettuati; non sono state definite le<br />

modalità di applicazione del reg. 1681/1994, né adottate le procedure per la<br />

segnalazione delle irregolarità.<br />

L’Autorità di controllo ha, altresì, effettuato verifiche nei confronti degli<br />

Organismi intermedi (Provincia di Frosinone, Provincia di Roma, BIC Lazio) e per<br />

tutti e tre gli enti sono stati rilevati: la mancata definizione delle procedure per<br />

l’applicazione del reg. 438/2001 in particolare per garantire la contabilità degli<br />

importi da recuperare relativi a pagamenti già effettuati; non sono state definite le<br />

modalità di applicazione del reg. 1681/1994, né adottate le procedure per la<br />

segnalazione delle irregolarità.<br />

A conclusione dell’audit, l’Autorità di controllo di II livello ha raccomandato<br />

all’Autorità di gestione di: intensificare l’attività di controllo; di dare attuazione alle<br />

modalità di comunicazione delle irregolarità ai sensi del reg. 1681/1994; di<br />

apprestare maggiore cura nel riscontro e nella tenuta della documentazione; di<br />

realizzare un nuovo sistema di revisione contabile finalizzato ad assicurare la<br />

terzietà dei soggetti incaricati delle verifiche sui rendiconti; di assumere opportune<br />

iniziative per garantire il rispetto della contabilità degli importi da recuperare e<br />

assicurare la tenuta del registro dei recuperi.<br />

Per quanto riguarda le modalità di svolgimento dell’attività, l’Autorità di<br />

controllo di II livello ha evidenziato 255 per l’anno 2006: la carenza nella tenuta della<br />

documentazione sia da parte degli uffici dell’Autorità di gestione, sia da parte dei<br />

beneficiari finali. Tale circostanza ha comportato frequenti richieste integrative; la<br />

scarsa osservanza da parte dei beneficiari finali delle procedure amministrative<br />

previste dalla normativa di attuazione regionale ed, in particolare, di quelli per la<br />

sostituzione del personale indicato nel progetto senza l’osservanza dei dovuti<br />

parametri (“ore svolte” e “costo orario”); l’imputazione di spese non pertinenti al<br />

progetto (spese di catering; spese di trasporto non autorizzato; spese per telefonia<br />

mobile; spese per manutenzione straordinaria); la difficoltà della tracciabilità della<br />

spesa; le fatture non quietanzate ed i relativi pagamenti non riscontrati sugli<br />

255 Si veda relazione citata pagg. 5 e 6.<br />

230


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

estratti dei conti correnti bancari; i pagamenti in contanti senza la liberatoria da<br />

parte dei creditori.<br />

L’Amministrazione ha precisato che il tasso di irregolarità è stato influenzato<br />

dal fatto che per interi progetti, l’irregolarità ha determinato l’inammissibilità della<br />

spesa sul totale del finanziamento, progetti per i quali gli enti attuatori hanno subito<br />

indagini giudiziarie e amministrative. L’Autorità ha riscontrato nei soggetti<br />

controllati una sottovalutazione dell’importanza degli effetti dei controlli,<br />

manifestatasi con ritardi nell’invio della documentazione richiesta o nel mancato<br />

riscontro ai chiarimenti formulati.<br />

La gestione delle irregolarità<br />

I dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in un database informatico<br />

gestito dall’Autorità di gestione. Tali dati sono condivisi dagli altri soggetti che<br />

operano nelle diverse fasi procedimentali (soggetti che svolgono l’istruttoria e chi<br />

eroga i pagamenti). L’Amministrazione ha dichiarato che per il controllo e per la<br />

verifica delle irregolarità non assume informazioni da altri database.<br />

L’Area attuazione della Direzione formazione professionale FSE ed altri<br />

interventi cofinanziati è la struttura della Regione Lazio preposta alla redazione<br />

delle schede OLAF ed al successivo inoltro al Dipartimento politiche comunitarie<br />

della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’invio alla Commissione europea.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

Al fine di tutelare l’Amministrazione nelle ipotesi di non corretto<br />

adempimento, sono previste polizze fideiussorie. La Regione ha precisato che esse<br />

sono richieste per tutti i bandi relativi al FSE e hanno una durata di 12 mesi<br />

rinnovabile per ulteriori due semestri (massimo 24 mesi).<br />

Per quel che concerne la problematica relativa alla presenza della clausola<br />

per l’escussione “a prima richiesta” 256 , quella riguardante i soggetti che<br />

abitualmente la rilasciano (banche, assicurazioni, altri) ed i controlli effettuati per<br />

assicurare la permanenza dei relativi contratti, nonché quella relativa al numero<br />

delle escussioni fino ad ora effettuate e degli importi in tal modo recuperati,<br />

l’Amministrazione ha comunicato 257 che le fideiussioni contemplano l’escussione a<br />

prima istanza e vengono di norma rilasciate da banche o società assicuratrici<br />

autorizzate. L’Area attuazione verifica sul sistema informativo, dove vengono<br />

caricati i dati delle fideiussioni, la data di decorrenza e di scadenza, intervenendo<br />

256 Così come previsto dal modello predisposto con decreto ministeriale del Ministero del tesoro per gli<br />

interventi cofinanziati dal FSE, pubblicato in Gazzetta ufficiale del 26.04.1997 n. 96.<br />

257 Nota prot. 56700 del 14.05.2008 della Regione Lazio – Direzione regionale formazione professionale,<br />

FSE e altri interventi cofinanziati.<br />

231


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

per un eventuale rinnovo solo nel caso in cui si approssimi la scadenza della<br />

garanzia.<br />

L’Amministrazione ha segnalato, inoltre, che per la programmazione 2000-<br />

2006 non è stata escussa alcuna fideiussione. L’Autorità di gestione ha comunicato,<br />

peraltro, di voler modificare, per la programmazione 2007-2013, la tipologia di<br />

escussione inserendo quella a prima istanza.<br />

I provvedimenti amministrativi da assumere per svincolare tali polizze sono<br />

rappresentati dalle comunicazioni della Direzione regionale a fronte di avvenuta<br />

verifica della correttezza del rendiconto e del saldo. Decorso inutilmente il termine<br />

utile entro il quale il debitore deve provvedere alla restituzione delle somme non<br />

dovute, si conferisce all’Ufficio contenzioso il compito di recuperare coattivamente<br />

presso il beneficiario finale i finanziamenti indebitamente percepiti.<br />

La struttura regionale preposta al monitoraggio dei recuperi è la Direzione<br />

regionale “Formazione professionale, FSE e altri interventi cofinanziati - Area<br />

Attuazione interventi formazione – Ufficio contenzioso. I tempi medi di recupero<br />

delle somme vanno da due a quattro anni, mentre il tempo che trascorre tra<br />

l’individuazione delle irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero va dai<br />

tre ai sei mesi.<br />

In merito alle misure adottate per dare attuazione all’art. 1 comma 1218,<br />

legge 296/2006, norma che descrive le modalità di esercizio da parte dello Stato<br />

del diritto di rivalsa nei confronti degli enti pubblici che non adottino ogni misura<br />

necessaria a porre tempestivamente rimedio alle violazioni, loro imputabili, degli<br />

obblighi degli Stati nazionali derivanti dalla normativa comunitaria, la Regione Lazio<br />

ha comunicato 258 di aver adottato le seguenti misure correttive: verifica di tutti gli<br />

interventi certificati nelle prime due domande di pagamento; aumento delle<br />

verifiche in loco, passate da 174 nel 2004 a 601 nel 2006; nomina di una nuova<br />

Autorità di pagamento (settembre 2006); affidamento, tramite procedura di gara,<br />

ad un soggetto esterno della realizzazione dei controlli di I livello (aprile 2007).<br />

L’Amministrazione afferma, peraltro, che l’adozione delle misure citate ha<br />

portato gli auditors della Unione europea a ritenere che “la DG. EMPL/I/3 disponga<br />

di una garanzia accettabile che i sistemi di gestione e di controllo analizzati<br />

funzionino e siano conformi agli obblighi normativi” 259 . L’Amministrazione regionale<br />

segnala l’esistenza di strumenti di monitoraggio informatizzati e di un registro<br />

informatizzato dei recuperi, la cui visione è disponibile a tutte le Autorità dotate del<br />

necessario accesso (Autorità di gestione, Autorità di pagamento e Autorità di II<br />

258 Vedi nota precedente.<br />

259 Rapporto di audit della CE n. 2007054., trasmesso alla Regione Lazio con nota n. 3367 del<br />

06.03.2008.<br />

232


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

livello). Le informazioni sono caricate dall’Area attuazione, responsabile<br />

dell’effettivo recupero delle somme percepite irregolarmente dagli enti attuatori e<br />

sono aggiornate in tempo reale.<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

I casi di irregolarità e frodi comunicate al Dipartimento per le politiche<br />

comunitarie, ai sensi del reg. 1681/1994 e successive modifiche ed integrazioni,<br />

negli anni 2003-2007 (II semestre) sono stati 45 per un importo complessivo da<br />

recuperare di 13.273.236,33 euro. L’incidenza percentuale degli importi da<br />

recuperare nelle diverse annualità, segnala nel 2007 e nel 2005 la consistenza più<br />

elevata rispettivamente con il 56,46% ed il 21,52% (vedi grafico seguente e<br />

prospetto 4).<br />

2007<br />

57%<br />

Lazio - andamento degli importi delle irregolarità da<br />

recuperare per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2003<br />

0%<br />

233<br />

2004<br />

1%<br />

2005<br />

21%<br />

2006<br />

21%


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 4 – Frodi ed irregolarità (euro)<br />

Programmazione<br />

1994-1999<br />

Frodi ed irregolarità Regione Lazio al 31.12.2007<br />

Casi<br />

Importo totale<br />

recuperato<br />

234<br />

Importo totale<br />

da recuperare<br />

Importo della<br />

spesa sospeso<br />

44 0,00 13.677,43 0,00<br />

47 0,00 11.207,86 12.440,53<br />

48 0,00 0,00 634.835,72<br />

49 0,00 66.954,81 0,00<br />

51 0,00 0,00 63.985,27<br />

53 0,00 0,00 77.001,90<br />

117 0,00 0,00 0,00<br />

Totale 7 0,00 91.840,10 788.263,42<br />

Programmazione<br />

2000-2006<br />

10 0,00 669.122,00 395.100,00<br />

12 0,00 63.301,40 0,00<br />

13 0,00 131.328,00 0,00<br />

14 0,00 79.534,36 0,00<br />

25 0,00 565.629,99 0,00<br />

29 0,00 404.900,00 1.665.600,00<br />

30 0,00 149.798,00 1.544.193,00<br />

31 (comunicazione 2006) 0,00 63.983,52 0,00<br />

31 (comunicazione 2007) 0,00 549.887,00 1.038.505,00<br />

34 0,00 65.664,00 55.296,00<br />

36 0,00 797.498,00 434.162,00<br />

37 0,00 2.091.650,00 0,00<br />

38 (comunicazione 2006) 0,00 219.961,82 94.269,36<br />

38 (comunicazione 2007) 0,00 374.284,80 0,00<br />

39 0,00 733.298,08 2.001,00<br />

40 0,00 56.204,82 0,00<br />

41 0,00 406.911,60 0,00<br />

47 0,00 1.103.763,00 0,00<br />

52 0,00 1.920,00 0,00<br />

95 0,00 589.902,00 1.910.273,00<br />

125 0,00 759.191,64 736.882,74<br />

133 0,00 145.600,00 62.400,00<br />

134 0,00 57.120,00 0,00<br />

142 0,00 680.306,00 1.012.794,00<br />

115 0,00 527.075,00 159.323,00<br />

128 0,00 105.637,00 90.923,00<br />

129 0,00 769.844,00 291.926,00<br />

149 0,00 206.051,00 0,00<br />

155 0,00 109.200,00 0,00<br />

156 0,00 72.042,00 0,00<br />

157 0,00 79.534,00 0,00<br />

158 0,00 81.775,00 0,00<br />

159 0,00 77.152,00 0,00<br />

160 0,00 74.931,00 0,00<br />

161 0,00 75.571,00 0,00<br />

162 0,00 75.534,00 0,00<br />

182 0,00 56.453,00 0,00<br />

183 0,00 109.838,00 0,00<br />

Totale 38 0,00 13.181.397,03 9.493.648,10<br />

Totale generale 45 0,00 13.273.237,13 10.281.911,52<br />

Elaborazione su dati Regione Lazio e Dipartimento per le politiche comunitarie<br />

Si osserva che il numero di casi evidenziato non coincide con quello indicato<br />

al punto 11 del questionario laddove sono indicate 105 irregolarità, per un importo<br />

di euro 4.415.951,55. In merito al numero delle irregolarità accertate,<br />

l’Amministrazione evidenzia che 105 rappresenta il numero totale, contenente


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

anche le irregolarità il cui valore è inferiore all’importo di euro 10.000 di interesse<br />

per il bilancio comunitario.<br />

Di essi 7 hanno avuto ad oggetto la Programmazione 1994-1999 ed in<br />

particolare i Programmi integrati comunitari (PIC), Leader II (Piano di azione<br />

locale).<br />

Numerose sono state le fattispecie relative alla Programmazione 2000-2006<br />

POR Lazio, per 38 casi.<br />

Le irregolarità relative al PIC sono state accertate in seguito allo svolgimento<br />

di attività di controllo in loco da parte della Commissione regionale e hanno<br />

riguardato diverse tipologie che vanno dai documenti giustificativi mancanti,<br />

all’inosservanza dei termini; dall’infrazione alle norme sull’aggiudicazione degli<br />

appalti pubblici, alla realizzazione incompleta o non conforme dell’azione.<br />

In particolare, la prassi seguita per commettere le irregolarità ha evidenziato<br />

impegni assunti dopo i termini previsti dalla disciplina comunitaria; la<br />

rendicontazione per spese non riconducibili alle attività del progetto approvato e, in<br />

alcuni casi, superiore rispetto alle attività realizzate; nell’assenza di alcuni<br />

documenti giustificativi di spesa; in un affidamento diretto di incarichi senza atti di<br />

evidenza pubblica. Sono pendenti ricorsi davanti al giudice amministrativo avverso i<br />

provvedimenti di sospensione.<br />

In merito al contenzioso davanti al giudice amministrativo, la Regione Lazio -<br />

Direzione regionale formazione professionale, FSE e altri interventi cofinanziati<br />

evidenziandone l’attuale svolgimento, ha ritenuto di non poter fornire ulteriori<br />

delucidazioni 260 .<br />

Con riguardo alle irregolarità relative al POR 2000-2006, in molti casi esse<br />

sono state segnalate a seguito di accertamenti fiscali da parte della Guardia di<br />

finanza e hanno riguardato domande contenenti dati falsi o non veri e documenti<br />

giustificativi incompleti., o nella mancata assunzione da parte del soggetto<br />

beneficiario quando la proposta formativa aveva ottenuto il finanziamento proprio in<br />

virtù di tale finalità di impiego; la sussistenza di documenti commerciali falsificati e<br />

di contabilità non corretta, in particolare si è proceduto all’utilizzo di fatture<br />

oggettivamente inesistenti emesse da enti no-profit appositamente creati e da<br />

soggetti economici conniventi, al fine di consentire all’ente percettore delle<br />

provvidenze comunitarie, la rendicontazione di spese notevolmente superiori<br />

rispetto a quelle effettivamente sostenute.<br />

L’irregolarità, è stata perpetrata con lo specifico scopo di rendicontare alla<br />

Regione Lazio un’entità di spesa notevolmente superiore a quella effettivamente<br />

260 Nota prot. 56700 del 14.05.2008 della Regione Lazio – Direzione regionale formazione professionale,<br />

FSE e altri interventi cofinanziati.<br />

235


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sostenuta per l’esecuzione del corso di formazione tramite l’utilizzo di fatture per<br />

operazioni inesistenti, emesse da organismi no profit che avrebbero dovuto<br />

certificare spese per prestazioni specialistiche di docenza/tutoraggio e<br />

collaborazione ausiliaria, notevolmente superiori rispetto a quelle effettive.<br />

Medesima procedura è stata utilizzata per certificare spese per l’acquisto e il<br />

noleggio di attrezzature informatiche; in altri corsi di formazione sono stati<br />

rendicontati costi fittizi e/o maggiorati, mediante l’utilizzo di fatture per operazioni<br />

inesistenti, prodotte da enti o imprese associate alla società attuatrice, nonché<br />

indebitamente percepiti per funzioni di docenze mai prestate, così come dichiarato<br />

in atti da vari frequentatori; la rendicontazione di spese varie, indicate su fatture e<br />

ricevute fiscali afferenti la ristorazione, non adeguatamente documentate per<br />

identificare i beneficiari di tali prestazioni; pagamenti di fatture avvenute “per<br />

contanti” per importi superiori al massimo consentito; l’irregolare tenuta del<br />

registro “presenza allievi” che ha consentito l’apposizione di firme “a posteriori e/o<br />

apocrife”; la sottoscrizione di autocertificazioni false; la redazione, da parte delle<br />

commissioni esaminatrici, di verbali riportanti dati non veritieri; l’alterazione di<br />

numerose domande di ammissione ai corsi; l’ammissione agli esami finali di alcuni<br />

allievi che non ne avevano diritto; l’utilizzo di una fattura per operazioni inesistenti;<br />

falsificazione di timbri e sigle sui registri obbligatori previsti dalla normativa vigente<br />

in termini di gestione e rendicontazione.<br />

La prassi seguita per commettere l’irregolarità è consistita nella<br />

presentazione di uno schema delle richieste inoltrato all’ente erogante con dati falsi<br />

o non veri relativi ai requisiti soggettivi ed oggettivi in capo al soggetto attuatore;<br />

le spese relative a diverse fatture non risultano giustificate; non sono state<br />

riportate nel registro cassa, ma sono state certificate dal revisore dei conti; inoltre<br />

non risultano supportate da alcuna giustificazione contabile; i contratti sottoscritti<br />

con alcuni consulenti e docenti sono stati in alcuni casi modificati nel monte ore<br />

complessivo e di conseguenza variati negli importi; alcune fatture di acquisto per<br />

cancelleria e materiale di consumo e spese telefoniche, risultano emesse da una<br />

società che aveva in essere con il soggetto beneficiario solo contratti di fornitura di<br />

servizi per l’help desk; risultano inoltre poco chiari i rapporti tra il legale<br />

rappresentante del soggetto beneficiario e le altre società coinvolte.<br />

Una particolare attenzione va riservata, per le modalità attuative, a due<br />

fattispecie (IT/05/037/FS/0; IT/05/125/FS/0), la prima si sostanzia nella mancata e<br />

non conforme realizzazione dell’azione, laddove i lavoratori destinatari dei corsi di<br />

riqualificazione sono stati inseriti nel ciclo produttivo anche di altre aziende e i<br />

prodotti dagli stessi realizzati sono stati commercializzati; l’altra ha ad oggetto, a<br />

236


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

seguito di riscontrate anomalie nell’ attuazione del progetto, la mancata<br />

presentazione di documentazione da parte del beneficiario (ente per<br />

l’addestramento professionale), consistente nella certificazione rilasciata da persona<br />

o società iscritta nel registro dei revisori contabili, come previsto dall’ art. 16 della<br />

legge regionale n. del 07.06.1999. A seguito di provvedimento di revoca<br />

dell’agevolazione e della richiesta di recupero delle somme erogate, nella misura del<br />

70%, avvenuta con la richiesta di escussione della fideiussione, si rilevava che la<br />

polizza fideiussoria non era stata emessa dalla società assicuratrice essa infatti era<br />

stata falsificata.<br />

L’organismo di controllo ha, in alcuni casi, incontrato notevoli difficoltà nel<br />

reperire il rappresentante legale dell’ente e nell’avere in generale contatti con l’ente<br />

perché irrintracciabile.<br />

Nella maggior parte dei casi vanno segnalati forti ritardi fra l’individuazione<br />

delle irregolarità, gli accertamenti ispettivi e la relativa comunicazione ai sensi del<br />

reg 1681/94. Tale ritardo ha inciso negativamente sulla possibilità di soddisfazione<br />

del credito e seppure l’Amministrazione ha predisposto provvedimenti di revoca e di<br />

restituzione delle somme indebitamente percepite limitate sono state le restituzioni<br />

volontarie, spesso soggette a contenziosi.<br />

Dalla banca dati del Dipartimento per le politiche comunitarie è emerso che<br />

nel II semestre 2007 sono stati accertati ben 14 casi di irregolarità per un importo<br />

complessivo da recuperare pari ad euro 2.420.637,00 e una spesa sospesa pari ad<br />

euro 542.172,00. Tali irregolarità, peraltro quasi tutte qualificabili come frode,<br />

stante l’elemento intenzionale, sono state segnalate in misura prevalente dalla<br />

Guardia di finanza, a seguito di attività di accertamento e solo in minima parte<br />

dall’Amministrazione regionale.<br />

Le fattispecie accertate hanno riguardato varie tipologie di corsi e sono state<br />

caratterizzate da medesime modalità, in particolare è stata accertata contabilità<br />

non corretta, documenti commerciali falsificati e documenti di supporto falsificati.<br />

L’irregolarità è stata perpetrata allo scopo di rendicontare alla Regione dati<br />

non corrispondenti al vero. In particolare, nella fase di avvio del progetto, sono<br />

state presentate false attestazioni di interrelazioni con il territorio e lettere di<br />

impegno di stage, al fine di ottenere un maggior punteggio in fase di formazione<br />

delle graduatorie per trarre in inganno i soggetti preposti alla verifica di<br />

ammissibilità al bando e di idoneità alla realizzazione delle iniziative formative.<br />

Nella fase di svolgimento del corso, attraverso una pluralità di comportamenti<br />

consistiti: nella compilazione ad hoc (firma degli allievi in bianco e/o anche in caso<br />

di assenza, firma di docenti che in quella data dovevano essere sostituiti da altri)<br />

237


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

del registro di presenza degli allievi, al fine di rappresentare il normale svolgimento<br />

dell’attività di insegnamento; nella falsificazione dei registri a fogli mobili di stage,<br />

attestati da società non esistenti o, laddove esistenti, disconosciute dai rispettivi<br />

rappresentanti; nella collaborazione di docenti, per i quali è stata falsificata la<br />

documentazione contabile attestante la prestazione ed il relativo pagamento;<br />

nell’indicazione di costi relativi a locazione di attrezzature e materiale didattico<br />

attestati da società che ha disconosciuto la prestazione in argomento o attestati da<br />

società riconducibili agli stessi beneficiari (158, 159, 160, 161, 162).<br />

Considerazioni conclusive<br />

In via conclusiva è necessario formulare alcune considerazioni.<br />

Il processo di riorganizzazione delle strutture ha con difficoltà e lentezza<br />

recepito la nuova cultura dei controlli, profilo che si è manifestato, sia con riguardo<br />

all’assenza di terzietà della funzione di revisione contabile che all’inadeguatezza, sia<br />

quantitativa che qualitativa, con cui spesso i controlli sono stati effettuati tenuto<br />

conto dell’entità della spesa certificata.<br />

Quanto al primo profilo, infatti, la rendicontazione effettuata da revisori,<br />

remunerati dai beneficiari, inficia l’affidabilità e attendibilità delle risultanze non<br />

consentendo quella obiettività delle operazioni di controllo indispensabile per una<br />

corretta gestione delle attività.<br />

In ordine poi al secondo aspetto non può non osservarsi che particolarmente<br />

esiguo è il contingente di personale assegnato alle funzioni di controllo di II livello<br />

(6 unità), personale, peraltro, assunto con contratto a tempo determinato e che<br />

non partecipa stabilmente all’organizzazione dell’Ente con tutte le conseguenze che<br />

da tale situazione di precarietà ne possono derivare. L’Amministrazione ha<br />

comunicato 261 che il personale presso l’Autorità di controllo di II livello è stato<br />

aumentato di 2 unità (in totale sono 8) ed è stato interamente stabilizzato.<br />

I menzionati profili hanno senz’altro influito sulla gestione e sulle irregolarità<br />

riscontrate, alcune delle quali di particolare gravità. Peraltro l’esigenza di<br />

intensificare le attività di controllo è stata, altresì, richiamata dall’Autorità di<br />

controllo di II livello.<br />

L’incertezza organizzativa ha influenzato l’applicazione del reg. 1681/1994<br />

con riguardo alle modalità di comunicazione delle irregolarità, anche nei confronti<br />

degli organismi intermedi, infatti, vanno segnalati forti ritardi fra l’individuazione<br />

delle irregolarità, gli accertamenti ispettivi e la relativa comunicazione. Tale ritardo<br />

ha inciso negativamente sulla possibilità di soddisfazione del credito.<br />

261 Nota prot. 56700 del 14.05.2008 della Regione Lazio – Direzione regionale formazione professionale,<br />

FSE e altri interventi cofinanziati.<br />

238


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Carenze sono state riscontrate nella documentazione, sia da parte<br />

dell’Autorità di gestione che dei beneficiari finali, ciò ha influito sulla validità dei<br />

riscontri effettuati e sul formarsi di specifiche irregolarità (spese non eleggibili,<br />

rendicontazione per spese non riconducibili al progetto approvato, o superiori a<br />

quelle effettivamente sostenute) Va, altresì, evidenziata una scarsa osservanza da<br />

parte dei beneficiari finali delle procedure amministrative, previste dalla normativa<br />

di attuazione regionale e dalle norme di evidenza pubblica nella scelta dei<br />

contraenti.<br />

L’inosservanza di elementari regole contabili nei pagamenti ha reso difficile<br />

la tracciabilità della spesa incidendo negativamente sulla gestione.<br />

Scarsa applicazione hanno trovato le misure cautelari, sia con riguardo<br />

all’escussione delle fideiussione che alla sospensione di pagamenti irregolari,<br />

modalità quest’ultima che solo di recente, per le irregolarità segnalate nel 2007, ha<br />

avuto un’applicazione più rilevante.<br />

In merito alle irregolarità va segnalato che un elevato numero è stato<br />

accertato durante le ordinarie attività di controllo, circostanza però che non ha<br />

indotto l’Amministrazione a intensificare i controlli.<br />

Con riguardo ai recuperi si può osservare che non sono state definite le<br />

procedure per l’applicazione del reg. 438/2001, in particolare per garantire la<br />

contabilità degli importi da recuperare relativi a pagamenti già effettuati; né per la<br />

tenuta del registro dei recuperi, non a caso gli importi restituiti rappresentano<br />

importi irrisori.<br />

In alcuni casi l’Amministrazione ha predisposto provvedimenti di revoca e di<br />

restituzione delle somme indebitamente percepite, ma limitate sono state le<br />

restituzioni volontarie, spesso soggette a contenziosi pendenti da diversi anni.<br />

Riguardo alle considerazioni conclusive, l’Amministrazione della Regione<br />

Lazio ha evidenziato 262 che sia il report dell’audit di aprile 2007 dell’IGRUE, sia<br />

quello della CE, hanno rilevato che l’attuale Amministrazione, facendosi carico delle<br />

irregolarità pregresse, ha adottato, a partire dalla fine del 2005, una serie di misure<br />

correttive del sistema di gestione e controllo del POR Lazio, che hanno consentito di<br />

superare l’impasse in cui il POR si trovava (blocco dei pagamenti da parte della CE).<br />

In particolare in materia di controlli, l’Amministrazione ha osservato, anche<br />

nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong>, che sono state incrementate le attività di controllo in<br />

loco, passate da 174 nel 2004 a 425 nel 2007 263 e che, inoltre, la maggiore<br />

262<br />

Nota prot. 56700 del 14.05.2008 della Regione Lazio – Direzione regionale formazione professionale,<br />

FSE e altri interventi cofinanziati.<br />

263<br />

In altro punto della medesima relazione, l’Amministrazione ha dichiarato di aver effettuato nel 2006<br />

n. 601 verifiche in loco, elemento confermato nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong> dal rappresentante<br />

dell’Amministrazione.<br />

239


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

incisività dei controlli ha portato l’Autorità di gestione a sospendere, in via<br />

cautelare, circa 60 meuro di importi già impegnati ed a promuovere revoche per un<br />

importo di 14 meuro. Ha altresì reso noto che è stata affidata ad un soggetto<br />

esterno la realizzazione dei controlli di I livello. A riguardo, nell’adunanza del<br />

13.01.<strong>2009</strong>, l’Amministrazione ha precisato che il soggetto esterno è un mero<br />

esecutore delle direttive impartite dall’Amministrazione. In merito al suddetto<br />

fenomeno dell’esternalizzazione dei controlli, la Sezione osserva che tale modalità,<br />

seppure consentita dalla normativa comunitaria, andrebbe disciplinata attraverso<br />

specifiche linee di indirizzo e precise direttive da parte dei soggetti attuatori al fine<br />

di definire la predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi evitando di<br />

attribuire un peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna e<br />

assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la supervisione e la<br />

diretta responsabilità del processo avviato. In tal senso si indirizza una specifica<br />

raccomandazione all’Amministrazione.<br />

Nella medesima adunanza, l’Amministrazione ha segnalato, inoltre, che in<br />

merito all’applicazione del reg. 1681/1994 e del reg. 438/2001, ed in particolare<br />

dell’art. 8 (Gestione recuperi), “né la CE né l’IGRUE hanno mosso rilievi in merito<br />

alla gestione e alla comunicazione delle irregolarità e dei recuperi e che<br />

l’informatizzazione della procedura di recupero degli importi irregolari è stata<br />

testata dagli auditors delle istituzioni citate nell’audit dell’aprile 2007”.<br />

240


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

LA REGIONE PUGLIA<br />

Descrizione del fenomeno nella Regione Puglia<br />

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio<br />

contraddittorio con la Regione Puglia che con disponibilità ha corrisposto alle<br />

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario<br />

predisposto dalla Sezione 264 .<br />

Il programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e livello di<br />

attuazione<br />

Nell’ambito del POP 1994-1999, il Programma operativo ha costituito lo<br />

strumento fondamentale per l’attuazione del Quadro comunitario di sostegno della<br />

Regione Puglia. Il documento è stato approvato con decisione C (1995) 1073 del<br />

22.05.1995. Gli obiettivi perseguiti sono stati i seguenti:<br />

a) potenziamento delle infrastrutture con riferimento: alla tutela della risorsa<br />

idrica, energetica ed ambientale; allo sviluppo delle reti di comunicazione; alla<br />

creazione di strutture di formazione superiore e d’eccellenza; alla razionalizzazione<br />

delle infrastrutture sanitarie di alta specializzazione;<br />

b) rafforzamento delle strutture del sistema produttivo per lo sviluppo<br />

dell’artigianato, dei servizi alle imprese, del turismo;<br />

c) sostegno e promozione di attività di ricerca e sviluppo orientate al<br />

trasferimento alle imprese di innovazioni tecnologiche;<br />

d) diversificazione, valorizzazione delle risorse agricole e sviluppo rurale con<br />

riferimento: al rafforzamento dei processi di integrazione tra le varie fasi che<br />

compongono il sistema agro-alimentare-industriale; al miglioramento delle<br />

condizioni di competitività dell’apparato produttivo agricolo; al miglioramento delle<br />

condizioni ambientali e sociali delle aree rurali; a favorire il processo di transizione<br />

del sistema agroalimentare in sintonia con gli indirizzi stabiliti dalla riforma della<br />

PAC;<br />

e) valorizzazione delle risorse umane con riferimento: alla formazione di<br />

persone in relazione alle diverse attività produttive; alla formazione di eccellenza e<br />

manageriale ed imprenditoriale; all’inserimento e/o reinserimento di giovani<br />

disoccupati e di disoccupati di lunga durata; alla formazione permanente di occupati<br />

per favorire le condizioni di base rispetto ai continui mutamenti tecnologici ed<br />

264 Nota prot. 4302/PRG Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio – Settore<br />

programmazione e politiche comunitarie, in risposta alla nota prot. 670 del 15.05.2007 della Corte dei<br />

conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali; nota prot. 5796/PRG del 26.09.2008<br />

Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio – Settore programmazione e politiche<br />

comunitarie – Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 894 del 21.07.2008<br />

della Corte dei conti – Sezione di controllo affari comunitari ed internazionali<br />

241


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

organizzativi; alla formazione delle donne e delle fasce deboli. Gli obiettivi indicati<br />

hanno costituito una prima attuazione operativa della strategia definita nell’ambito<br />

della formazione del Programma regionale di sviluppo 1994-1996: ampliamento<br />

della base produttiva ed occupazionale; riduzione delle diseconomie del “sistema<br />

Puglia”; contenimento degli squilibri territoriali. Il Programma Operativo,<br />

relativamente ai Fondi comunitari è stato articolato in 16 sottoprogrammi: FESR: 8<br />

sottoprogrammi, oltre al programma di assistenza tecnica, valutazione,<br />

monitoraggio e pubblicità; FEAOG: 5 sottoprogrammi; FSE: 3 sottoprogrammi,<br />

articolati in 15 misure. Il prospetto 1 riassume i dati di attuazione finanziaria<br />

riguardanti il POP 1994-1999 per quel che concerne il FSE:<br />

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria FSE POP 1994-1999 (euro)<br />

POP Puglia 1994-1999 - Riferimenti ARINCO n° 94 .IT.16. 005 PUGLIA<br />

Ultima Decisione relativa al PO: C(00)2841 del 26/01/2001<br />

Risorse Quota<br />

Misura Descrizione<br />

complessiv Comunitari Impegni Pagamenti<br />

e<br />

a<br />

FSE - Obiettivo 1 Formazione<br />

10.01.01<br />

industria, artigianato e serv<br />

FSE - Obiettivo 1<br />

10.01.02<br />

Formazione e turismo<br />

FSE - Obiettivo 1<br />

10.01.03 Formazione agricoltura e<br />

sviluppo rura.<br />

FSE - Obiettivo 1<br />

10.01.04<br />

Formazione e pesca<br />

FSE - Obiettivo 1<br />

10.01.05<br />

Formazione e ambiente<br />

FSE - Obiettivo 1<br />

10.01.06 Formazione ricerca scienze e<br />

tecnolog.<br />

FSE - Obiettivo 1<br />

10.01.07<br />

Formazione e Sanità<br />

FSE - Obiettivo 3<br />

10.02.01<br />

Formazione e disoccupati L.D.<br />

FSE - Obiettivo 3 Aiuti<br />

10.02.02<br />

occupazione disoccupati L.D.<br />

FSE - Obiettivo 3<br />

10.02.03 Formazione per giovani<br />

disoccupati<br />

FSE - Obiettivo 3 Aiuti<br />

10.02.04 occupazione giovani<br />

disoccupati<br />

FSE - Obiettivo 3<br />

10.02.05<br />

Formazione per le fasce deboli<br />

FSE - Obiettivo 3<br />

10.02.06<br />

Formazione per le donne<br />

FSE - Obiettivo 4 Formazione<br />

10.03.01<br />

continua per P.M.I.<br />

FSE - Obiettivo 4<br />

10.03.02<br />

Formazione continua per G.I.<br />

91.178,95<br />

40.196,97<br />

20.427,65<br />

3.194,85<br />

23.699,94<br />

12.895,56<br />

3.446,56<br />

99.504,92<br />

18.297,75<br />

217.656,11<br />

25.074,70<br />

77.779,97<br />

25.674,94<br />

35.995,26<br />

22.131,57<br />

242<br />

68.369,69 92.003,81 64.945,00<br />

30.147,72<br />

40.173,73 34.791,00<br />

15.315,90 20.414,09 16.801,00<br />

2.400,97<br />

3.181,29 1.895,00<br />

17.774,96 23.330,12 19.792,00<br />

9.661,99 12.818,11 11.489,00<br />

2.575,24<br />

74.623,85<br />

13.728,15<br />

163.246,92<br />

3.477,54 2.818,00<br />

99.446,83 83.794,00<br />

18.450,72 6.148,00<br />

213.725,48 186.860,00<br />

18.801,18 25.289,62 10.662,00<br />

58.339,82 78.482,83 76.657,00<br />

19.246,52 25.409,67 19.215,00<br />

26.991,60<br />

31.133,29 21.645,00<br />

14.618,84 18.733,41 13.918,00<br />

Totale 717.136,32 535.882,09 706.070,54 571.430,00<br />

Elaborazione su dati Regione Puglia


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di<br />

attuazione<br />

In ordine alla Programmazione 2000-2006, il POR ha espresso l’impianto<br />

logico-strategico del QCS.<br />

La selezione degli obiettivi specifici individuati fra quelli indicati dal QCS, e la<br />

conseguente articolazione operativa del POR è stata guidata dal criterio base della<br />

strategia nazionale per l’Obiettivo 1, ovvero dall’esigenza di introdurre una<br />

discontinuità forte nel percorso di crescita del Mezzogiorno, agendo sulle variabili<br />

del modello econometrico definite “di rottura 265 ”, ovvero su alcuni aspetti rilevanti<br />

della situazione socioeconomica della Regione che sintetizzano gli attuali punti di<br />

forza e di possibile cambiamento.<br />

L’azione concertata del POR e di politiche complementari a livello nazionale e<br />

regionale, ha teso a conseguire un miglioramento permanente del contesto<br />

economico, sociale e ambientale e a generare una discontinuità nei comportamenti<br />

e negli atteggiamenti degli operatori economici.<br />

L’articolazione del POR in Assi prioritari ha concluso il percorso logico partito<br />

con l’analisi della situazione attuale e con l’esame delle esperienze del precedente<br />

ciclo di programmazione, ha individuato gli obiettivi globali e il loro impatto sulle<br />

potenzialità dello sviluppo della Regione ed ha assunto come riferimento per la<br />

programmazione le grandi aree in cui concentrare e integrare le scelte di<br />

investimento per assicurare la loro coerenza interna e con il QCS.<br />

Gli Assi prioritari, in tale contesto, sono stati identificati in corrispondenza<br />

delle grandi aree di intervento e in analogia con il QCS: Valorizzazione delle risorse<br />

ambientali e naturali – Asse I “Risorse naturali”; Valorizzazione delle risorse<br />

culturali – Asse II “Risorse culturali”; Valorizzazione delle risorse umane – Asse III<br />

“Risorse umane”; Valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo – Asse IV “Sistemi<br />

locali di sviluppo”; Miglioramento della qualità delle città e della vita associata –<br />

Asse V “Città”; Rafforzamento delle reti materiali e dei nodi di servizio – Asse VI<br />

“Reti e nodi di servizio”.<br />

Il prospetto 2 espone i dati di attuazione finanziaria del POR 2000-2006<br />

riguardanti il FSE:<br />

265 Variabili di rottura: Capacità di esportare; Grado di indipendenza economica; Capacità di attrazione<br />

dei consumi turistici; Intensità di accumulazione del capitale; Capacità di attrazione di investimenti<br />

esteri; Partecipazione della popolazione al mercato del lavoro; Irregolarità del mercato del lavoro; Peso<br />

occupazionale dei servizi alle imprese Capacità di esportare prodotti a elevata o crescente produttività;<br />

Capacità innovativa; Capacità di sviluppo dei servizi sociali; Capacità di finanziamento; Condizioni di<br />

legalità e coesione sociale.<br />

243


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria POR 2000-2006 (euro)<br />

POR 2000-2006<br />

Regione Puglia<br />

Risorse<br />

complessiv<br />

e<br />

244<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Impegni al<br />

31.12.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2007<br />

Asse I - Risorse naturali.<br />

1.1 Formazione e sostegno alla<br />

0 imprenditorialità nei settori<br />

interessati dall'Asse<br />

Asse II - Risorse culturali.<br />

13.065.000,<br />

7.336.092,83 6.246.173,69 6.246.173,69<br />

00<br />

2.0 Formazione e sostegno alla<br />

3 imprenditorialità nei settori<br />

interessati dall'Asse<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

16.231.000,<br />

7.917.498,38 6.685.575,61 6.685.575,61<br />

00<br />

3.0 Implementazione dei servizi per 147.893.628 256.453.358,4 165.215.504,0 165.215.504,0<br />

1 l'impiego e messa in rete delle<br />

strutture<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

,00<br />

0<br />

5<br />

5<br />

3.0 Inserimento e reinserimento nel 134.923.000 228.496.817,1 160.587.023,5 160.587.023,5<br />

2 mercato del lavoro di giovani e<br />

adulti<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

,00<br />

2<br />

6<br />

6<br />

3.0 Inserimento e reinserimento 122.077.000 124.968.447,8 101.077.954,7 101.077.954,7<br />

3 lavorativo di disoccupati di lunga<br />

durata<br />

,00<br />

0<br />

3<br />

3<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

3.0<br />

Inserimento e reinserimento di<br />

4<br />

gruppi svantaggiati<br />

66.743.750,<br />

65.169.560,75 54.766.574,33 54.766.574,33<br />

00<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

3.0<br />

Adeguamento del sistema della<br />

5<br />

formazione professionale<br />

15.766.000,<br />

13.065.816,66 10.972.079,34 10.972.079,34<br />

00<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

3.0<br />

Prevenzione della dispersione<br />

6<br />

scolastica e formativa<br />

3.869.272,0<br />

3.863.485,66 2.851.604,22 2.851.604,22<br />

0<br />

3.0 Asse III - Risorse umane.<br />

7 Formazione superiore<br />

117.462.000 121.868.695,6<br />

86.507.806,27 86.507.806,27<br />

,00<br />

4<br />

3.0 Asse III - Risorse umane.<br />

8 Formazione permanente<br />

Asse III - Risorse umane. Sviluppo<br />

10.439.260,<br />

7.359.378,01 3.875.204,63 3.875.204,63<br />

00<br />

3.0 della competitività delle imprese e<br />

9 formazione continua con priorità<br />

alle PMI<br />

27.470.862,<br />

30.890.956,07 20.126.406,74 20.126.406,74<br />

00<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

3.1<br />

Potenziamento e sviluppo profili<br />

0<br />

professionali nella P.A.<br />

5.450.730,0<br />

5.064.328,64<br />

0<br />

816.582,50 816.582,50<br />

Asse III - Risorse umane. Sviluppo<br />

3.1<br />

9.469.602,0<br />

e consolidamento imprenditorialità,<br />

3.142.370,79 1.811.991,40 1.811.991,40<br />

1<br />

0<br />

emersione del lavoro non regolare<br />

Asse III - Risorse umane.<br />

3.1 Miglioramento delle risorse umane<br />

2 nel settore della ricerca e sviluppo<br />

tecnologico<br />

32.415.381,<br />

24.652.307,33 16.992.835,92 16.992.835,92<br />

00<br />

Asse III - Promozione della<br />

3.1<br />

partecipazione femminile al<br />

4<br />

mercato del lavoro<br />

56.830.800,<br />

24.963.809,72 21.979.170,76 21.979.170,76<br />

00<br />

4.2 Asse IV - Sistemi locali di sviluppo. 34.158.000,<br />

13.313.865,10 4.862.991,92 4.862.991,92<br />

0 Azioni per le risorse umane<br />

00<br />

Asse V - Città, enti locali, qualità<br />

5.0<br />

della vita. Azioni formative e<br />

3<br />

piccoli sussidi<br />

26.614.000,<br />

23.462.539,44 7.668.521,57 7.668.521,57<br />

00<br />

Asse VI - Reti e nodi di servizio.<br />

6.0<br />

Risorse umane e società<br />

4<br />

dell'informazione<br />

36.581.000,<br />

17.944.031,88 2.753.661,69 2.753.661,69<br />

00<br />

Totale<br />

877.460.28 570.349.185, 979.933.360, 675.797.662,<br />

5,00<br />

25<br />

22<br />

93<br />

Elaborazione su dati Regione Puglia


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi<br />

comunitari<br />

In attuazione della legge regionale 13/2000, concernente la procedura per<br />

l’attuazione del POR Puglia 2000-2006, la Giunta regionale, con le deliberazioni nn.<br />

35 e 36 del 30.01.2001, 52 del 10.02.2004, 159 del 02.03.2005, 8 del 16.01.2007,<br />

ha provveduto:<br />

a) a nominare i responsabili di Misura 266 del POR Puglia 2000-2006 tra i<br />

funzionari regionali definendone i compiti e le attribuzioni;<br />

b) ad istituire le “Strutture terze” 267 (funzionalmente dipendenti dall’Ufficio di<br />

controllo e verifica delle politiche comunitarie) ed a nominare i relativi responsabili<br />

definendone compiti ed attribuzioni (fino al 18.01.2007 i controlli di II livello sono<br />

stati effettuati sotto la responsabilità della Struttura terza presso il Settore<br />

formazione professionale; a seguito della deliberazione della Giunta regionale n. 8<br />

del 16.01.2007 è stata disposta la riorganizzazione dell’Ufficio di controllo e<br />

verifica delle politiche comunitarie accentrando presso quest’ultimo i controlli di II<br />

livello);<br />

c) a costituire presso il Settore Ragioneria specifiche strutture (in numero di<br />

quattro) dedicate al coordinamento della gestione dei flussi contabili ed alla<br />

gestione dei pagamenti correlati ai singoli Fondi strutturali;<br />

d) a nominare le Autorità di pagamento dei Fondi 268 (inizialmente coincidenti<br />

con i Dirigenti coordinatori dei Fondi stessi), distinte per i diversi Fondi, al fine di<br />

assicurare la prescritta separazione delle funzioni;<br />

e) ad organizzare l’Area di coordinamento delle politiche comunitarie ai fini<br />

della gestione programmatica e finanziaria, attraverso l’istituzione di appositi<br />

uffici; tale coordinamento è stato individuato nella Presidenza della Giunta<br />

regionale e nell’Area di coordinamento delle politiche comunitarie che inizialmente<br />

rappresentava l’Autorità di gestione del POR. Con la deliberazione della Giunta<br />

regionale n. 1236 del 31.08.2005, le funzioni dell’Autorità di gestione del POR<br />

266 Il responsabile di Misura è centro responsabile di spesa, svolge le funzioni di responsabile del<br />

procedimento, verifica il rispetto della normativa nazionale e comunitaria comprese le norme sugli<br />

appalti, introduce le piste di controllo e trasmette all’ ufficio di controllo le notizie circa le irregolarità<br />

riscontrate.<br />

267 Si tratta di strutture organizzative della Regione (già presenti nel complemento di programmazione),<br />

non coinvolte in attività di gestione o di pagamento, individuate dalla Giunta regionale, che svolgono<br />

attività di controllo interno sulla gestione delle Misure, rivolte a valutare non solo la legittimità e<br />

regolarità delle procedure ma anche la sana gestione finanziaria, in ogni fase dell’attività, così come<br />

definite dalla d.g.r. 36/2001 (così come modificata dalla d.g.r. 52/2004).<br />

268 L’Autorità di pagamento di ciascun fondo è, ai sensi art. 9 reg. 1260/1999, l’Autorità responsabile di<br />

certificare la validità dei pagamenti, presentare le richieste e ricevere dalla Commissione i pagamenti.<br />

Con la d.g.r. 159 del 02.03.2005 le Autorità di pagamento del FEAOG, del FSE e dello SFOP sono state<br />

poste in posizione organizzative funzionalmente e gerarchicamente separate rispetto agli uffici deputati<br />

alla gestione ed al controllo.<br />

245


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sono state attribuite al Settore programmazione e politiche comunitarie<br />

incardinato presso l’Assessorato al bilancio e programmazione 269 ;<br />

f) ad istituire apposita struttura con la funzione di “Controllo e verifica del rispetto<br />

delle Politiche comunitarie” del QCS 2000-2006 con il compito, tra gli altri,di<br />

rilasciare la dichiarazione di cui all’art. 38, punto 1, lett. f del reg. 1260/1999 ed<br />

al capo V del reg. 438/2001. A tale organo è stata affidata la responsabilità dei<br />

controlli di II livello secondo la riorganizzazione dell’Ufficio medesimo prevista<br />

dalla d.g.r. n. 8 del 16.01.2007. La struttura di controllo di II livello, in origine era<br />

stata istituita presso la Presidenza della Giunta regionale, di recente, invece, a<br />

seguito della definizione del nuovo assetto organizzativo regionale (d.g.r. nn.1426<br />

e 1427 del 04.10.2005), è stata inserita nel “Settore controllo di gestione”<br />

unificando così le rispettive funzioni all’interno dell’Assessorato bilancio e<br />

programmazione. Ciò anche al fine di mantenere, all’interno dell’Amministrazione<br />

regionale, la funzione di verifica dell’efficacia del sistema di gestione e controllo in<br />

una condizione di indipendenza funzionale sia dall’Autorità di gestione che da<br />

quella di pagamento.<br />

L’Autorità di gestione è costituita dagli Uffici titolari delle varie Misure che<br />

hanno competenza per la gestione del FSE e fanno parte del Settore formazione<br />

professionale, così come individuati dalla d.g.r. n. 1236 del 30.08.2005 citata; essi<br />

sono costituiti da: l’Ufficio rapporti con l’Unione europea e lo Stato che dispone di<br />

11 unità di personale; l’Ufficio bilancio e contabilità che dispone di 3 unità di<br />

personale; l’Ufficio riscontro rendicontazione – A.T.V.C. che dispone di 30 unità<br />

impegnati in attività di controllo. Le Misure del FSE sono 18, così come riportato<br />

nella d.g.r. n. 81 del 15.02.2005 di approvazione del POR Puglia 2000-2006,<br />

adeguato a seguito della revisione di metà periodo.<br />

Per tutte le 18 Misure, con provvedimento della Giunta regionale, sono stati<br />

individuati i relativi responsabili, così come riportato nell’Allegato VIII del<br />

Complemento di programmazione del POR Puglia 2000-2006, approvato con d.g.r.<br />

n. 881 del 19.06.2006 (con i successivi aggiornamenti approvati dal Comitato di<br />

sorveglianza). In particolare, per quel che concerne l’istruttoria, la l.r. 13/2000 270<br />

all’art. 49, ha previsto le procedure di selezione dei progetti di formazione ed<br />

inserimento lavorativo e disposto che l’assegnazione degli interventi di FSE<br />

programmati con il POR, avvenga mediante specifiche procedure di selezione delle<br />

proposte progettuali, presentate a seguito di chiamata per avviso pubblico.<br />

269<br />

Elementi forniti dall’Amministrazione in sede di contro deduzioni con la nota prot. 882/PRG del<br />

08.02.2007.<br />

270<br />

La legge regionale 13/2000 “Procedure di attuazione del programma operativo della Regione Puglia<br />

2000-2006”, ha disciplinato la realizzazione del complesso delle attività programmate e cofinanziate con<br />

i Fondi comunitari.<br />

246


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La valutazione di ammissibilità formale delle proposte di intervento 271 è<br />

realizzata dall’Assessorato, che si avvale anche di esperti esterni, mentre la<br />

valutazione di merito delle medesime proposte è attuata da un apposito nucleo di<br />

valutazione, composto da funzionari dell’Assessorato e da esperti esterni,<br />

selezionati in base a procedure di evidenza pubblica. In particolare con d.g.r. n. 793<br />

del 12.06.2005 272 , è stato emanato un Avviso pubblico per la selezione di esperti<br />

per la valutazione dei progetti da presentare nell’ambito delle Misure FSE del POR.<br />

A conclusione della valutazione delle istanze di candidatura pervenute a<br />

seguito del succitato avviso, la Giunta regionale, con deliberazione n. 306 del<br />

14.03.2006, ha approvato un “Elenco degli esperti” che sono stati nominati con atto<br />

del Dirigente del Settore formazione professionale.<br />

Riferisce l’Amministrazione che, nell’ambito dell’attività di gestione del FSE,<br />

alcune fasi del procedimento sono gestite da terzi. La d.g.r. n. 1914 del<br />

15.12.2006, ha affidato all’Istituto finanziario regionale pugliese Finpuglia, società<br />

istituita con l.r. 25 del 22.12.1983, con partecipazione maggioritaria regionale,<br />

l’incarico di effettuare la ricerca, progettazione e sperimentazione sul campo, di un<br />

modello in tema di procedure di attuazione del POR, nei riguardi del Settore<br />

formazione professionale secondo i contenuti, i tempi ed i costi indicati nello<br />

schema di disciplinare approvato con lo stesso procedimento 273 .<br />

Il coordinamento fra i Programmi operativi nazionali e il POR è assicurato,<br />

sia attraverso la partecipazione al Comitato di sorveglianza che attraverso l’invio<br />

periodico alle amministrazioni centrali di documenti che illustrano gli interventi<br />

effettuati e le eventuali modificazioni o integrazioni al complemento di<br />

programmazione.<br />

271 Elementi tratti dal questionario inviato dalla Regione Puglia pag. 3.<br />

272 <strong>Delibera</strong> pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia 92 del 14.07.2005.<br />

273 Con riferimento a Finpuglia, la Regione Puglia ha proceduto all’affidamento diretto dell’incarico sopra<br />

indicato in considerazione del fatto che: la circolare 12727 del 19 ottobre 2001 della Presidenza del<br />

Consiglio dei ministri chiarisce che la normativa europea in materia di appalti pubblici, in particolare di<br />

servizi, non trova applicazione nell’ipotesi di mancanza di un vero e proprio rapporto contrattuale tra due<br />

soggetti come nel caso di delegazione interorganica o di servizio affidato in house; la giurisprudenza<br />

comunitaria prodotta sulla materia in questione (Corte di giustizia: sentenza Mannesman 1998, Corte di<br />

giustizia contro ente Fiera di Milano 2001, Corte di giustizia sentenza Teckal 1999) conferma tale<br />

orientamento; la Presidenza del Consiglio dei ministri appositamente interpellata dall’Area<br />

coordinamento delle politiche comunitarie della Regione Puglia con nota prot. 667/FC del 22 marzo 2002<br />

circa un parere tecnico giuridico sulla configurazione di un soggetto in house per la Finpuglia, con nota<br />

prot. 638 del 24 aprile 2002 ha riconosciuto espressamente tale qualificazione alla Finpuglia concludendo<br />

pertanto che gli affidamenti diretti da parte della Regione alla Finpuglia “appaiono legittimi e conformi ai<br />

principi comunitari in materia trattandosi di affidamenti in house”. L’espressione in house contract è<br />

stata per la prima volta utilizzata, in ambito comunitario, nella comunicazione della Commissione (98)<br />

143, Libro Bianco sugli appalti pubblici nell’Unione Europea. In tale documento, successivo al Libro Verde<br />

sulla stessa materia presentato nel 1996, la Commissione definisce gli in house contracts come “contratti<br />

aggiudicati all’interno della pubblica amministrazione, ad esempio tra un’amministrazione centrale e le<br />

amministrazioni locali ovvero tra un’amministrazione ed una società da questa interamente controllata”.<br />

247


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il responsabile di Misura 274 , nell’ambito di un Programma cofinanziato dai<br />

Fondi strutturali, è il garante della corretta attuazione e gestione finanziaria,<br />

procedurale e fisica della Misura di competenza, in tale veste, svolge le funzioni<br />

proprie del responsabile del procedimento di cui alla legge 241 del 7 agosto 1990.<br />

L’attività di controllo<br />

Relativamente all’organizzazione dei controlli di primo livello (Autorità di<br />

gestione, Autorità di pagamento), la Regione Puglia evidenzia che gli stessi sono<br />

effettuati per mezzo dei responsabili di Misura, dell’Ufficio Vigilanza e controllo e<br />

dell’Ufficio Riscontro rendicontazioni del Settore formazione professionale.<br />

L’Autorità di gestione 275 del POR Puglia 2000-2006 ha predisposto la<br />

versione definitiva del "Manuale delle procedure di controllo di I Livello" nel quale<br />

sono state descritte le attività principali 276 , necessarie al corretto espletamento dei<br />

controlli.<br />

L’attività di controllo di primo livello ha lo scopo di garantire la corretta<br />

esecuzione finanziaria e procedurale degli interventi previsti dal POR Puglia, nel<br />

rispetto della normativa comunitaria e nazionale. L’attività è stata svolta dal<br />

responsabile di Misura, in qualità di responsabile del controllo e della gestione della<br />

Misura nel suo complesso ed è espletata mediante verifiche di natura documentale<br />

o mediante verifiche in loco.<br />

274 Il responsabile di Misura svolge i seguenti compiti: gestisce le misure di propria competenza; assicura<br />

la regolarità amministrativa e tecnico-giuridica degli interventi da ammettere al finanziamento; assicura<br />

il rispetto della normativa comunitaria, in particolare in materia di tutela ambientale, pari opportunità,<br />

gare d’appalto e regole della concorrenza; propone, qualora ne ravvisi la necessità, modifiche da<br />

apportare al Complemento di programmazione; predispone e approva, ove previsto, i bandi e le circolari<br />

per l’acquisizione delle istanze di finanziamento o di contributo; attiva l’istruttoria per la valutazione delle<br />

istanze e la selezione delle operazioni da inserire nel Programma e provvede all’inserimento o<br />

all’esclusione delle operazioni nelle misure di propria competenza direttamente ovvero attraverso gli<br />

organismi intermedi; provvede all'istruzione ed alla redazione degli atti dirigenziali di impegno della<br />

spesa e di pagamento; li trasmette al dirigente del Settore competente che li assume e li trasmette<br />

contestualmente all'Autorità di Pagamento ed all'Ufficio di Ragioneria. Il responsabile di Misura provvede,<br />

quindi, all'imputazione dei relativi dati nel sistema di monitoraggio del POR.<br />

275 Con nota prot. 1439/PRG del 03/03/2008.<br />

276 Le attività di controllo individuate sono: verifica degli aspetti procedurali e gestionali relativi alle<br />

singole operazioni identificate a livello di singolo processo nelle piste di controllo mediante il riscontro<br />

della documentazione extra-contabile; verifica della regolarità della spesa mediante il riscontro della<br />

documentazione amministrativo-contabile; verifica della rispondenza di quanto realizzato rispetto a<br />

quanto previsto mediante la visita in loco; redazione del Rapporto di verifica (check List) secondo i<br />

format predefiniti per l’analisi delle singole operazioni; redazione delle check list con le quali i<br />

responsabili delle Misure attuate con il ricorso ad Organismi Intermedi si accertino dell’affidabilità di<br />

questi ultimi e della congruità delle procedure di controllo adottate.<br />

L'impostazione adottata dal manuale ha risposto, inoltre, a quanto richiesto dai principali regolamenti sui<br />

Fondi strutturali (in particolare i regg. 1260/19999 e 438/2001) e dalle diverse linee guida predisposte a<br />

livello comunitario e nazionale.<br />

In particolare, il manuale ha descritto: la metodologia per lo svolgimento dell’attività di controllo; le<br />

procedure che rappresentano il tracciato dell’attività da svolgere; gli strumenti operativi (check list,<br />

programmi di audit, piste di controllo, ecc.); una metodologia di campionamento per l’estrazione delle<br />

liste progetti sui quali eseguire verifiche in loco, qualora non fosse possibile assicurare questo tipo di<br />

controllo in maniera esaustiva su tutte le operazioni poste a cofinanziamento.<br />

248


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I controlli di natura documentale sono eseguiti sull’intero iter. Per i controlli<br />

in loco si procede ad una campionatura di operazioni sulle quali effettuare l’audit.<br />

L’audit è condotto con il supporto di apposite check list relative agli aspetti<br />

organizzativi e mediante schede di controllo.<br />

Nella prima fase del processo viene effettuata un’analisi di rischio cui sono<br />

associati proporzionalmente i controlli necessari. Tutte le operazioni sono<br />

raggruppate in gruppi omogenei in modo che il campione 277 da sottoporre a<br />

controllo: includa operazioni di vario tipo e dimensione e sia rappresentativo degli<br />

eventuali fattori di rischio identificati dai controlli nazionali e comunitari.<br />

Definita la dimensione minima del campione, garantendo sia il principio della<br />

casualità, sia la presenza nel campione di operazioni rappresentative, l'Autorità di<br />

pagamento procede all'estrazione. Il campione da estrarre costituisce almeno il 5%<br />

della spesa oggetto di certificazione.<br />

Nelle situazioni che presentano maggior rischio si procede ad incrementare il<br />

numero delle operazioni oggetto di controllo, fissando sempre in ogni progetto il<br />

numero minimo di operazioni da campionare.<br />

Qualora siano accertate irregolarità non significative si provvede a sanarle e<br />

ad effettuare le eventuali rettifiche finanziarie, mentre, in caso di irregolarità gravi<br />

o sistematiche si procede all'approfondimento del controllo, all'analisi delle cause<br />

che possono averle generate, quindi vengono proposte le opportune iniziative<br />

correttive, anche preventive, al fine di ridurre la frequenza degli errori.<br />

Solo nel caso in cui si riscontrino irregolarità particolari in fase di controllo<br />

documentale, l'Autorità di pagamento procede ad effettuare controlli in loco aventi<br />

l'obiettivo di verificare la realizzazione fisica del progetto e il riscontro di eventuali<br />

irregolarità emerse durante il controllo documentale.<br />

L'Autorità di Pagamento 278 svolge, almeno una volta per ciascuna annualità,<br />

un'analisi più approfondita delle operazioni oggetto di certificazione, mediante le<br />

277 La tecnica di campionamento utilizzata è fondata sul “MUS” (Monetary unit sampling) che risulta<br />

particolarmente adatta per la verifica di un universo costituito da transazioni monetarie (si veda<br />

“Procedure e metodologie per il controllo a campione delle operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali<br />

2000-2006” del Ministero dell’economia e delle finanze). Con particolare riferimento a ciascun universo<br />

(graduatoria approvata) il campione di riferimento è definito applicando il criterio della media aritmetica<br />

ponderata a due pesi: M = Σ Xi pi / Σ pi dove pi indica il singolo peso; P1 = importo finanziario di ogni<br />

singolo progetto (contributo pubblico); P2 = localizzazione geografica.<br />

Per la localizzazione geografica si fa riferimento all'incidenza percentuale della popolazione residente,<br />

individuata in ciascun avviso pubblico per la ripartizione delle risorse.<br />

278 L'Autorità di Pagamento FSE ha effettuato, a supporto delle attività di certificazione della spesa, visite<br />

di audit presso i responsabili di Misura. In primo luogo viene condotto un audit organizzativo contabile<br />

volto ad acquisire e verificare le seguenti informazioni: individuazione dei dati generali relativi alla<br />

Misura/Azione (Tipologia, Asse, Misura e Azione, responsabile di Misura); individuazione dei soggetti<br />

coinvolti nella verifica (beneficiari/destinatari finali); analisi della normativa e della "manualistica" di<br />

riferimento (generale e specifica); analisi delle procedure di attuazione (conformità a quanto previsto nel<br />

POR e nel C.d.P.); verifica del piano finanziario e del rispetto delle quote di contribuzione; modalità di<br />

tenuta del fascicolo del procedimento; controlli di I livello effettuati; irregolarità riscontrate e recuperi.<br />

L’Autorità di pagamento procede quindi ad un audit di progetto volto ad acquisire e verificare il fascicolo<br />

249


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

procedure e le metodologie per il controllo a campione previste dall'art. 9 del reg.<br />

438/2001.<br />

Per quanto attiene l’Autorità di pagamento riferisce, l’Amministrazione che<br />

allo stato attuale tale Autorità “è priva di unità di supporto. E’ in fase di<br />

riorganizzazione apposita struttura con almeno due unità in possesso delle<br />

competenze necessarie allo svolgimento dei controlli previsti dall’art. 9 del reg.<br />

438/2001 279 ”. La riorganizzazione dell’Autorità di Pagamento del FSE è, quindi, in<br />

fase di attuazione.<br />

Riferisce, inoltre, l’Amministrazione che l’Ufficio vigilanza e controllo<br />

(A.T.V.C.) provvede alla vigilanza e controllo amministrativo sullo svolgimento di<br />

tutte le attività di formazione professionale convenzionate e autorizzate dalla<br />

Regione, nonché al controllo di gestione concernente l’efficienza e l’efficacia<br />

dell’impiego di risorse umane e finanziarie in relazione agli obiettivi prefissati dai<br />

POR. L’Amministrazione regionale ha ribadito 280 che l’attività di direzione 281<br />

del procedimento relativo ad una o più operazioni mediante il quale è testato il rispetto e il<br />

mantenimento della pista di controllo da parte del responsabile di Misura attraverso la verifica di<br />

documenti che attestano lo stato di esecuzione del progetto (documenti tecnico-amministrativi).<br />

In particolare per quanto riguarda il riscontro di natura amministrativa, l’Autorità di pagamento effettua<br />

una verifica sull'atto di approvazione del progetto/operazione, sull'entità e la fonte del finanziamento<br />

concesso e prende visione dei successivi provvedimenti di impegno e liquidazione delle spese<br />

verificandone la coerenza e l'inerenza al progetto. Per la verifica delle spese l'Autorità di pagamento<br />

accerta inoltre la corretta imputazione dei mandati ai corrispondenti capitoli del bilancio regionale e la<br />

data del pagamento ed ogni elemento utile ad identificare il soggetto a favore del quale è stato<br />

effettuato il pagamento medesimo.<br />

L'Autorità di pagamento avendo accesso al sistema di monitoraggio Mirweb può interrogare lo stesso per<br />

visionare il dettaglio dei pagamenti effettuati dal soggetto attuatore. Eventuali anomalie e/o discordanze<br />

rilevate tra le attestazioni prodotte da ciascun responsabile di Misura e i dati registrati nel sistema di<br />

contabilità regionale, sono segnalate formalmente al Responsabile di Misura, all'autorità di gestione,<br />

nonché all'Ufficio competente ad effettuare i controlli di II livello. E' nella facoltà dell'Autorità di<br />

pagamento effettuare, per taluni progetti, verifiche anche sulla documentazione detenuta direttamente<br />

dal destinatario/beneficiario finale/soggetto attuatore, soprattutto al fine di verificare l'ammissibilità delle<br />

spese autorizzate dal responsabile di Misura in relazione a taluni progetti.<br />

279 Nota della Regione Puglia prot. 4302/PRG del 09.07.2007, punto 6 pag. 5.<br />

280 Nota della Regione Puglia prot. 5796/PRG del 26.09.2008.<br />

281 L’attività di direzione si realizza attraverso: il monitoraggio permanente delle attività formative in<br />

svolgimento sull’intero territorio regionale secondo tempi e modalità previste dai regolamenti CE; la<br />

predisposizione delle schede di rilevazione dell’andamento delle attività formative, oggetto di controllo,<br />

in relazione alla tipologia di attività, alle norme comunitarie, nazionali, regionali e alle convenzioni<br />

stipulate tra la Regione ed i soggetti attuatori. Schede, queste, che costituiscono il “verbale d’ispezione”,<br />

contenente le risultanze dei sopralluoghi, ivi compreso il monitoraggio fisico dell’azione formativa<br />

(numero degli allievi previsti, iscritti, frequentanti, presenti) e i dati rilevati relativi al personale docente<br />

ed amministrativo; l’acquisizione dei verbali d’ispezione che pervengono dai cinque nuclei provinciali e:<br />

trasmissione degli stessi agli uffici competenti del Settore; catalogazione per tipologia di attività<br />

formativa dei verbali e loro archiviazione; la programmazione, in casi particolari, di sopralluoghi ispettivi<br />

presso centri e sedi di svolgimento delle attività formative sull’intero territorio regionale.<br />

Ai nuclei ATVC provinciali competono le seguenti funzioni: gestione amministrativa delle risorse umane<br />

in servizio presso le cinque unità operative ATVC provinciali; monitoraggio permanente delle attività di<br />

verifica e controllo svolte sull’intero territorio regionale; predisposizione ed aggiornamento delle schede<br />

di rilevazione dell’andamento delle attività formative - che costituiscono il “verbale d’ispezione”<br />

contenente le risultanze del controllo - in relazione alla tipologia di attività, alle norme comunitarie,<br />

nazionali, regionali ed alle convenzioni stipulate fra la Regione ed i soggetti attuatori; programmazione<br />

di sopralluoghi presso i centri e/o sedi di svolgimento delle attività formative sull’intero territorio<br />

regionale qualora se ne ravvisi l’opportunità; ricezione, trasmissione per competenza, archiviazione dei<br />

verbali d’ispezione contenenti le relazioni dei sopralluoghi effettuati dai cinque nuclei provinciali;<br />

attuazione del programma della vigilanza tecnico-didattica e amministrativa sulle attività formative, ivi<br />

compresa la verifica delle sedi di svolgimento delle attività di formazione in riferimento<br />

250


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dell’Ufficio A.T.V.C. regionale, è finalizzata ad uno svolgimento omogeneo delle<br />

funzioni dei cinque nuclei provinciali e alla cura dei rapporti con gli uffici del<br />

Settore.<br />

Al termine dei singoli controlli è predisposto uno specifico verbale che rimane<br />

agli atti dell’organismo, è trasmesso al responsabile di Misura ed una copia<br />

mantenuta agli atti dell’Ufficio che effettua il controllo. Nel verbale sono segnalate<br />

eventuali prescrizioni o irregolarità amministrative. Il soggetto attuatore,<br />

relativamente alle prescrizioni, deve provvedere ad ottemperare.<br />

L’Ufficio Riscontro rendicontazioni procede al controllo dei rendiconti contabili<br />

di tutte le attività di formazione professionale convenzionate e autorizzate dalla<br />

Regione, presso i beneficiari finali. Per ogni attività controllata è redatta apposita<br />

relazione contabile notificata al soggetto attuatore. Avverso le risultanze della<br />

relazione di verifica, il soggetto attuatore può presentare eventuali controdeduzioni<br />

in merito alle osservazioni sollevate sulle spese non ammesse a discarico.<br />

Qualora l’ente accetti formalmente le risultanze contabili è predisposto l’atto<br />

amministrativo di approvazione del rendiconto con disposizione di liquidazione del<br />

saldo, ove necessario.<br />

Qualora, invece, l’ente si avvalga della possibilità di produrre contro<br />

deduzioni, le stesse sono esaminate da una apposita Commissione, che redige una<br />

redazione di accoglimento. Successivamente, l’Ufficio redige l’atto amministrativo di<br />

approvazione della relazione redatta dalla suddetta Commissione. Le risorse umane<br />

deputate a svolgere tali controlli sono quelle appartenenti agli Uffici di Vigilanza e<br />

controllo e Ufficio Riscontro rendicontazioni del Settore formazione professionale nel<br />

numero di 44 unità. Il livello professionale posseduto è quello relativo alle categorie<br />

B, C, D del CCNL della PA. Il tempo di permanenza nel settore degli addetti è<br />

mediamente superiore ai quindici anni. E’ utile ricordare che la Regione Puglia<br />

effettua relazioni periodiche sui controlli effettuati.<br />

I controlli di II livello, così come segnalato dalla Regione Puglia fino al<br />

18.01.2007, sono stati effettuati sotto la responsabilità della Struttura terza 282 ,<br />

presso il Settore formazione professionale.<br />

I responsabili delle strutture terze, nominati dalla Giunta regionale, sono<br />

funzionalmente dipendenti, nell’espletamento dei compiti ad esse affidati,<br />

dall’Ufficio di controllo e verifica politiche comunitarie” e seppure collocate presso i<br />

all’accreditamento, all’assistenza tecnica ai soggetti attuatori, alla verifica di adempimento delle<br />

prescrizioni impartite in sede di controllo; vidimazione registri obbligatori; catalogazione della<br />

documentazione relativa all’attività formativa; monitoraggio del controllo.<br />

282 Le Strutture terze sono state istituite a seguito di quanto disposto con d.g.r. n. 36 del 30.01.2001<br />

così come modificata dalla d.g.r. n. 52/2004.<br />

251


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

settori preposti all’attuazione delle Misure, non sono state coinvolte nell’attività di<br />

gestione.<br />

Con la delibera di Giunta regionale n. 8 del 16.01.2007 è stata disposta la<br />

riorganizzazione dell’Ufficio controllo e verifica delle politiche comunitarie<br />

accentrando presso quest’ultimo i controlli di II livello.<br />

Nell’ambito dell’Ufficio, oltre il dirigente responsabile, sono costituiti tre<br />

gruppi di lavoro coordinati da un’unità di categoria D, in possesso di laurea in<br />

economia e commercio e specifica esperienza nell’attività di controllo sui Fondi<br />

strutturali. L’ulteriore organico minimo previsto è costituito da n. 2 posizioni<br />

organizzative di staff.<br />

L’attuale assetto organizzativo dell’Ufficio di controllo e verifica delle<br />

politiche comunitarie prevede come risorse umane: un coordinatore; un dipendente<br />

dell’Ufficio e due liberi professionisti. Dal mese di giugno 2006, l’Ufficio medesimo si<br />

avvale della collaborazione professionale di una società di consulenza, a cui è stato<br />

affidato il servizio di assistenza tecnica e di supporto all’attività connessa ai controlli<br />

finanziari di II livello.<br />

In ordine alla problematica relativa all’attivazione di tale organo ed alle<br />

modalità con le quali sono stati selezionati i professionisti di cui si compone,<br />

l’Amministrazione regionale ha comunicato 283 che la Giunta regionale, con<br />

deliberazione n. 955 del 19 giugno 2007 ha affidato all’Istituto finanziario regionale<br />

pugliese Finpuglia l’incarico di supporto alle funzioni di controllo di II livello, da<br />

realizzarsi mediante selezione di esperti (complessivamente n. 13 unità) da<br />

affiancare all’Ufficio regionale di Controllo e verifica delle politiche comunitarie<br />

nell’espletamento delle attività di cui agli artt. 10 e 15 del reg. 438/2001. La<br />

deliberazione è stata notificata a Finpuglia in data 3 luglio e l’incarico è operativo<br />

alla data del 24.07.2007.<br />

In ordine alla modalità con le quali è stato affidato all’Istituto finanziario<br />

pugliese Finpuglia, società in house, l’incarico citato, l’Amministrazione regionale ha<br />

comunicato 284 che, per il periodo di Programmazione 2000-2006, l’incarico è stato<br />

conferito, nel contesto della Misura 3.5 “Sviluppo di sistema” POR Puglia 2000-<br />

2006, nell’ambito di Studi e Ricerche in materia di programmazione e qualificazione<br />

del sistema formativo regionale. Così come previsto dalla richiamata Misura,<br />

l’incarico è stato caratterizzato dalla raccolta, la ricerca e l’analisi di dati e<br />

informazioni per la conseguente messa a punto di modelli in materia di<br />

programmazione e qualificazione con l’obiettivo di “favorire e sostenere il processo<br />

di attuazione di riforma del sistema regionale della formazione professionale”. Si<br />

283 Nota della Regione Puglia prot. 5796/PRG del 26.09.2008.<br />

284 Nota della Regione Puglia prot. 5796/PRG del 26.09.2008.<br />

252


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

sottolinea al riguardo che, in ossequio alla giurisprudenza della Corte di giustizia e<br />

del Consiglio di Stato, può essere esclusa la selezione pubblica del soggetto privato<br />

quando l’ente locale eserciti un controllo analogo a quello esercitato sul proprio<br />

servizio nel senso che esso deve rappresentare caratteristiche simili al controllo che<br />

l’Ente ha sui suoi Uffici come se fosse un servizio proprio dell’Autorità<br />

controllante 285 .<br />

Riferisce l’Amministrazione che l’incarico 286 è stato quindi attivato applicando<br />

una metodologia che ha garantito il necessario rispetto del ruolo di indirizzo,<br />

coordinamento generale, controllo e verifica riservato espressamente al Settore<br />

formazione professionale. Sono state impegnate, in totale, circa 40 risorse<br />

professionali, di cui la maggior parte esperti dotati di particolare e specifica<br />

esperienza, oltre alle risorse umane interne alla Finpuglia impegnate nelle attività di<br />

gestione tecnico/amministrativa dell’incarico. Non si tratta di attività di assistenza<br />

tecnica.<br />

In riferimento a tale problematica, l’Amministrazione ha ritenuto necessario<br />

fornire notizie supplementari circa l’attuazione di siffatto controllo da parte della<br />

medesima sul soggetto privato stesso 287 . La Regione Puglia è socio di maggioranza<br />

assoluta della Finpuglia partecipando per circa il 96% al capitale sociale della<br />

società ed esercita una posizione di predominanza, orientando l’operatività e la<br />

gestione della Società e svolgendo sulla stessa indirizzo, controllo e coordinamento.<br />

La Regione nomina i componenti del Collegio sindacale, cui compete, com’è<br />

noto, il controllo contabile; inoltre, il bilancio della Finpuglia, oltre ad essere<br />

approvato in Assemblea, viene trasmesso alla Regione prima e dopo l’approvazione<br />

dello stesso da parte dell’Assemblea considerato anche che i relativi risultati<br />

285<br />

Corte di giustizia CE, 18.11.1999, C.107/98, Teckal; Consiglio di stato, Adunanza plenaria,<br />

03.03.2008, n. 1.<br />

286<br />

Le attività di studio, approfondimento e proposta sono state così distinte e realizzate per<br />

“macroaree”: 1) Studi, ricerche e approfondimenti propositivi per la qualificazione delle procedure di<br />

gestione e controllo e per l’individuazione di metodiche atte a garantire la qualità dei sistemi; 2) Studi,<br />

ricerche e approfondimenti per la qualificazione delle procedure di valutazione ex ante dei progetti<br />

tramite la sperimentazione di un modello che possa assicurare la funzionalità e la rapidità del processo<br />

valutativo e la necessaria flessibilità di adeguamento all’evoluzione del contesto programmatico di<br />

riferimento; 3) Studi, ricerche e approfondimenti per la qualificazione delle procedure di gestione e<br />

controllo economico-finanziario dei progetti cofinanziati da Fondi comunitari tramite la sperimentazione<br />

di modalità e strumenti operativi, innovativi ed efficaci per assolvere ai compiti di controllo richiesti dal<br />

regime di cofinanziamento di Fondi strutturali dell’Unione europea; 4) Studio e coordinamento di alcune<br />

significative attività di ricerca (sistema di standard professionali, analisi dei fabbisogni di professionalità<br />

e formazione, sistema di certificazione e riconoscimento dei crediti, etc.: sia a livello ‘di sistema’ che a<br />

livello di specifici ambiti settoriali) affidate dalla Regione Puglia a diversi soggetti (ATI, organismi di<br />

ricerca e formazione). Tanto, al fine di migliorare l’integrazione dei progetti e la loro capitalizzazione per<br />

la qualificazione del sistema regionale.<br />

287<br />

La Finpuglia, definita dalla legge regionale “strumento della programmazione regionale”, ha<br />

corrisposto alla definizione di Organismo di diritto pubblico di cui alla Direttiva CE n. 92/50 (recepita<br />

nell’ordinamento italiano dal d.lgs. 157/1995 di seguito modificato ed integrato dal d.lgs. 65/2000) e<br />

oggi ripresa dalla Direttiva CE 18/2004 (recepita nell’ordinamento italiano con d.lgs. 163/2006), figura<br />

che può legittimamente ritenersi a monte di quella di soggetto in house (si veda, a tale proposito,<br />

sentenza Corte di giustizia – Seconda sezione – 17 luglio 2008 Causa C-371/05).<br />

253


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

confluiscono nel bilancio dell’Ente pubblico. L’Organo di amministrazione della<br />

Finpuglia è nominato dalla Regione (attualmente Amministratore unico). Il potere di<br />

controllo che fa capo alla Regione è peraltro espressamente richiamato in tutti gli<br />

atti di affidamento di attività.<br />

Ulteriore condizione degli affidamenti in house è che la Società realizzi la<br />

quota più importante della propria attività con l’Amministrazione pubblica che la<br />

controlla. L’affidamento diretto è quindi possibile laddove il soggetto affidatario<br />

operi esclusivamente a favore dell’Ente pubblico che lo controlla. Tanto sotto il<br />

profilo qualitativo che sotto quello quantitativo la Finpuglia opera (da ultimo anche<br />

in applicazione dell’art. 13 della l. 248/2006 288 , in maniera esclusiva, su incarico<br />

della Regione. A seguito dell’Assemblea del 16 giugno 2006 e dell’entrata in vigore<br />

della l. 248/2006 sono state esplicitamente chiusi i pochi rapporti contrattuali con<br />

soggetti diversi dalla Regione che comunque, anche prima dell’entrata in vigore<br />

della su riportata norma, non rappresentavano più del 1% dell’attività complessiva.<br />

In ordine alla programmazione dei controlli a campione e alle procedure di<br />

campionamento, l’Amministrazione ha riferito che per le attività eseguite nel 2005 e<br />

nel 2006 si è proceduto all’estrazione del campione. Per entrambe le annualità, il<br />

campione è stato scelto attraverso una procedura informatica e tenendo conto 289 di:<br />

l’analisi del rischio; la rappresentatività di progetti di dimensioni finanziarie diverse;<br />

l’esigenza di verificare tutti i beneficiari/destinatari e gli organismi intermedi sui<br />

quali si concentra il maggior numero di operazioni; la rappresentatività geografica<br />

dei progetti (tenendo in conto tutte le 5 Province della Regione Puglia).<br />

Riferisce l’Amministrazione che, per quanto riguarda i controlli sul FSE,<br />

l’andamento ha risentito nel corso nel 2004 di talune incertezze derivate da fattori<br />

organizzativi interni. Mentre, nel corso del 2005, vi è stata una significativa<br />

intensificazione delle attività di controllo che ha consentito di elevare il numero<br />

delle verifiche, passate da 3 (nel corso del 2004) a 29, e di pervenire in tempi<br />

rapidi ad una percentuale di spesa sottoposta a controllo in misura congrua e<br />

comunque non inferiore al 5% previsto.<br />

288 L’art. 13 della Legge 248/2006 recita: 1 - Al fine di evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza<br />

e del mercato e di assicurare la parità degli operatori, le società, a capitale interamente pubblico o<br />

misto, costituite o partecipate dalle amministrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni<br />

e servizi strumentali all'attività di tali enti, in funzione della loro attività, con esclusione dei servizi<br />

pubblici locali, nonché, nei casi consentiti dalla legge, per lo svolgimento esternalizzato di funzioni<br />

amministrative di loro competenza, devono operare esclusivamente con gli enti costituenti o partecipanti<br />

o affidanti, non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, ne' in<br />

affidamento diretto ne' con gara, e non possono partecipare ad altre società o enti; 2 - Le società di cui<br />

al comma 1 sono ad oggetto sociale esclusivo e non possono agire in violazione delle regole di cui al<br />

comma 1; 3 - Al fine di assicurare l'effettività delle precedenti disposizioni, le società di cui al comma 1<br />

cessano entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto le attività non consentite.<br />

289 La metodologia di campionamento, riferisce l’Amministrazione nella documentazione inviata, è stata<br />

indicata nel Manuale di controllo della Regione.<br />

254


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’Amministrazione non ha chiarito se l’affidamento dei servizi di Assistenza<br />

tecnica e supporto dell’attività connessa ai controlli finanziari di II livello ad<br />

apposita Società specializzata, abbia accentuato i controlli e con quale esito. Va<br />

comunque rilevato che particolarmente esigue appaiono le dotazioni di personale<br />

riservate a tale attività che sulla base di quanto indicato nel questionario è pari a 4<br />

unità di cui 1 coordinatore indipendente e due professionisti esterni.<br />

Al 31.12.2005 il controllo ha riguardato 33 progetti e al 31.12.2006 27<br />

progetti, per un totale nei due anni di 60 progetti. L’Amministrazione regionale<br />

attraverso il Servizio controllo di gestione ha comunicato la seguente situazione<br />

aggiornata al 31.12.2007 per quel che concerne i controlli finanziari di II livello:<br />

Prospetto 3 – Controlli finanziari II livello al 31.12.2007 (euro)<br />

Controlli finanziari II livello<br />

255<br />

Cumulati al<br />

31.12.2006<br />

Cumulati al<br />

31.12.2007<br />

Importo complessivo della spesa<br />

ammissibile dichiarata (A)<br />

€ 527.658.962,46 € 682.116.944,57<br />

Importo della spesa ammissibile dichiarata<br />

campionata<br />

€ 32.192.652,46 € 34.921.442,07<br />

Importo complessivo della spesa<br />

ammissibile dichiarata controllata (B)<br />

Percentuale della spesa ammissibile<br />

€ 13.880.855,00 € 15.637.144,02<br />

dichiarata controllata rispetto alla spesa<br />

ammissibile dichiarata (B/A)<br />

% 2,63 %<br />

2,29%<br />

Numero di verifiche effettuate n. 134 n. 13 (nel 2007)<br />

Numero di verbali predisposti a seguito<br />

delle verifiche<br />

n. 60 n. 12 (nel 2007)<br />

Elaborazione su dati Regione Puglia<br />

La gestione delle irregolarità<br />

Le irregolarità e le frodi sono accertate, di norma, in occasione delle attività<br />

di controllo di primo e secondo livello oltre che nel corso delle azioni di polizia<br />

giudiziaria da parte dalla Guardia di finanza. A riguardo, al fine di intensificare i<br />

controlli sui Fondi strutturali, con il Comando regionale Puglia della Guardia di<br />

finanza, la Regione ha siglato apposito Protocollo d’intesa, in data 30.07.2002.<br />

Qualora nella fase di controllo si dovessero rilevare irregolarità o frodi, i funzionari<br />

che hanno effettuato il controllo inviano le dovute segnalazioni alle Autorità<br />

competenti.<br />

Le irregolarità riscontrate vengono comunicate oltre che all’Autorità di<br />

gestione, alle Amministrazioni dello Stato interessate (Dipartimento delle politiche<br />

di sviluppo e coesione – Servizio per le politiche dei fondi strutturali comunitari – e<br />

Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato – IGRUE), e al Dipartimento per<br />

le politiche comunitarie. L’Autorità di gestione provvede trimestralmente alla<br />

trasmissione delle schede OLAF, previste dagli artt. 3 e 5 del reg. 1681/1994 e<br />

successive modifiche ed integrazioni, al Dipartimento per le politiche comunitarie.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In caso di frodi o irregolarità accertate su particolari Misure o su alcuni<br />

progetti di una certa Misura, la Regione segnala che non sono attuati controlli<br />

complessivi sull’intera Misura. Nei confronti delle attività finanziate con il FSE,<br />

riferisce l’Amministrazione che i controlli di I livello sono svolti a “tappeto”<br />

sull’intera attività assegnata, indipendentemente da frodi o irregolarità.<br />

Si rileva, invece, nella nota relativa all’analisi dei rischi (ottobre 2006 pag.<br />

1), con riguardo al FSE, che nella maggior parte delle Misure (3.1, 3.2, 3.3, 3.4,<br />

3.7, 3.8, 3.14) mancano i controlli di I livello.<br />

Il sistema informatico per la gestione dei Fondi comunitari, è gestito<br />

dall’Autorità di gestione e prevede procedure interne che garantiscano la circolarità<br />

delle informazioni tra tutti i soggetti preposti al controllo, al fine di consentire a<br />

ciascuno di essi l’adozione dei provvedimenti di propria competenza.<br />

La Regione Puglia segnala, inoltre, l’esistenza di un registro informatizzato<br />

dei recuperi e di strumenti di monitoraggio anch’essi informatizzati.<br />

L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi<br />

Con riguardo alle misure cautelari a carattere amministrativo adottate<br />

consistono, sia in provvedimenti di sospensione che in provvedimenti di revoca,<br />

posti in essere dal Dirigente di settore responsabile. I procedimenti posti in essere<br />

vengono seguiti dagli Uffici regionali del contenzioso competenti per territorio e, in<br />

alcuni casi, dall’Ufficio legale della Presidenza della Giunta regionale.<br />

La strutture organizzativa preposta al monitoraggio dei recuperi è l’Ufficio<br />

riscontro e rendicontazione che provvede all’invio ai soggetti attuatori della richiesta<br />

di restituzione e alla richiesta di escussione della polizza fideiussoria.<br />

In materia di garanzie per il corretto adempimento degli interventi,<br />

l’Amministrazione regionale segnala il ricorso alle fideiussioni per tutti i bandi che si<br />

riferiscono al FSE. La garanzia ha efficacia fino allo svincolo da parte della Regione<br />

Puglia, svincolo che viene effettuato solamente dopo la verifica ed approvazione<br />

della rendicontazione finale esibita dal soggetto attuatore e l’accertamento<br />

dell’esatto adempimento delle obbligazioni garantite e dell’insussistenza di eventuali<br />

pendenze a carico del debitore.<br />

I soggetti deputati a rilasciare polizza fideiussoria sono soggetti bancari e/<br />

assicurativi iscritti al ramo cauzioni. La fideiussione è redatta in conformità a<br />

quanto contenuto nel decreto del Ministero del tesoro del 22 aprile 1997 e nel<br />

decreto del 9 maggio 1997 del dirigente dell’Ufficio centrale orientamento e<br />

formazione professionale lavoratori del Ministero del lavoro. La garanzia deve<br />

contenere espressamente l’impegno della banca/società garante di rimborsare, in<br />

256


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

caso di escussione da parte della Regione Puglia, il capitale maggiorato degli<br />

interessi legali, decorrenti nel periodo compreso tra la data di erogazione<br />

dell’anticipazione stessa e quella del rimborso. Il provvedimento con il quale si<br />

procede allo svicolo della fideiussione, consiste in una nota a firma del dirigente del<br />

settore competente, la nota è elaborata, successivamente alla verifica ed<br />

approvazione del rendiconto e della certificazione telematica delle spese presentate<br />

dal soggetto attuatore, a conclusione dell’attività qualora non vi siano recuperi da<br />

effettuare.<br />

Nessuna liquidazione è posta in essere se non previa verifica della<br />

permanenza nel tempo della fideiussione.<br />

L’Amministrazione regionale ha comunicato 290 che il Settore formazione<br />

professionale ha provveduto all’escussione delle polizze fideiussorie a garanzia delle<br />

liquidazioni effettuate, stipulate dal soggetto titolare degli interventi (4 casi) per<br />

attività finanziate a valere sulle Misure 3.3, 3.4, 3.8 e 3.14 del POR Puglia 2000-<br />

2006 ed in particolare:<br />

- fideiussione n. 10296 a garanzia di un importo pari ad euro 5.707.080,00;<br />

- fideiussione n. 2222387 a garanzia di un importo pari ad euro 9.551.800,00;<br />

- fideiussione n. 1078 a garanzia di un importo pari ad euro 2.853.540,00.<br />

Con atto di citazione notificato in data 16.03.2007, il soggetto concedente le<br />

fideiussioni ha citato in giudizio la Regione Puglia ed il soggetto titolare degli<br />

interventi dinnanzi al Tribunale civile di Roma per chiedere al giudice adito di<br />

dichiarare l’inefficacia e/o improduttività degli effetti giuridici del solo contratto di<br />

fideiussione n. 10296 e, in via subordinata, di accertare e dichiarare la tardività<br />

dell’escussione e, comunque, la decadenza della garanzia della Regione Puglia.<br />

Nell’anzidetto e ancora pendente giudizio si è costituita la Regione Puglia,<br />

diversamente dal soggetto titolare degli interventi che è contumace.<br />

In data 23.01.2008, il Settore formazione professionale, dinnanzi alla<br />

perdurante inerzia del soggetto titolare degli interventi e del soggetto concedente le<br />

fideiussioni, ha sollecitato l’Avvocatura regionale al fine di esperire azioni a tutela<br />

dei propri diritti. Ad oggi gli anzidetti importi non sono stati ancora recuperati.<br />

Per quanto riguarda il procedimento penale r.g. n. 49/2003, il Settore<br />

formazione professionale non ha trasmesso notizie circa l’esito delle indagini e lo<br />

stato dello stesso.<br />

290 Nota della Regione Puglia prot. 5796/PRG del 26.09.2008.<br />

257


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Le irregolarità accertate e le loro tipologie<br />

Con riguardo alle irregolarità e frodi segnalate nel FSE si tratta in totale di 6<br />

casi, di cui 2 per la Programmazione 1994-1999 per un importo totale da<br />

recuperare pari ad euro 404.517,12 e 4 casi per la Programmazione 2000-2006 per<br />

un importo totale sospeso pari ad euro 1.179.444,00 (prospetto 4).<br />

Per quest’ultima Programmazione, le schede OLAF e la banca dati del<br />

Dipartimento per le politiche comunitarie non indicano gli importi della spesa da<br />

recuperare. Ciò dovrebbe essere oggetto dei necessari chiarimenti da parte<br />

dell’Amministrazione che fino ad ora non li ha forniti, anche al fine di indicare<br />

quanto delle somme considerate irregolari sia stato già erogato al soggetto<br />

beneficiario e se la somma indicata abbia una qualche attinenza con il contenzioso<br />

in atto relativo alle procedure di escussione delle fideiussioni.<br />

Prospetto 4 – Frodi ed irregolarità (euro)<br />

Casi<br />

IT/04/125/FS/<br />

Programmazio 0<br />

ne 1994-1999 IT/06/132/FS/<br />

0<br />

Totale<br />

1994-1999<br />

Frodi ed irregolarità Regione Puglia<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Quota<br />

nazionale<br />

258<br />

Importo<br />

totale<br />

recupera<br />

to<br />

Importo<br />

totale da<br />

recuperare<br />

Importo<br />

della spesa<br />

sospeso<br />

8.582,93 572,89 0,00 9.156,12 0,00<br />

321.231,00 74.130,00 0,00 395.361,00 0,00<br />

2 329.813,93 74.702,89 0,00 404.517,12 0,00<br />

IT/05/020/FS/<br />

6.658.260,0<br />

0<br />

IT/05/021/FS/<br />

12.365.340,00<br />

0 0,00 951.180,00<br />

Programmazio 0 160.810,00 86.590,00 0,00 123.700,00<br />

ne 2000-2006 IT/05/022/FS/<br />

0<br />

IT/05/023/FS/<br />

225.573,56 121.462,68 0,00 95.434,00<br />

0 118.690,00 63.910,00 0,00 9.130,00<br />

Totale<br />

2000-2006<br />

4<br />

Totale 6<br />

12.870.413,5 6.930.222,<br />

6<br />

68<br />

13.200.227,4 7.004.925,<br />

9<br />

57<br />

0,00 1.179.444,<br />

00<br />

0,00 404.517,12 1.179.444,<br />

00<br />

Elaborazioni su dati Regione Puglia


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Puglia - andamento degli importi delle irregolarità da recuperare<br />

per anno di comunicazione (2003-2007)<br />

2006<br />

98%<br />

259<br />

2004<br />

2%<br />

In ordine al caso 125, accertato per la Programmazione 1994-1999, si<br />

segnala che la relativa scheda risulta trasmessa dalla Guardia di finanza Comando<br />

speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, in data 8 ottobre 2004 con<br />

nota prot. 1122/2142/GARO dell’08.10.2004.<br />

Allo stato attuale non è stato adottato alcun provvedimento in sede di<br />

autotutela da parte dell’Amministrazione regionale poiché si è in attesa di riscontro<br />

di notizie da parte dell’organo inquirente 291 .<br />

Si fa presente che, comunque, in sede di verifica del rendiconto, la spesa<br />

contestata era stata già ammessa a discarico, così come si evince dalla nota prot.<br />

34/951/RR/FG del 08.11.2002, inoltrata alla Guardia di finanza, Comando nucleo<br />

provinciale di Foggia, a seguito di richiesta.<br />

Il caso 132 è relativo ad attività di formazione bandite dalla Regione Puglia a<br />

valere sulle risorse relative al POP 1994-1999 Ob. 4, Asse 7.3a. 5, sub-asse 1 –<br />

Provincia di Foggia con risorse finanziate per il 65% dal FSE, per il 15% dallo Stato<br />

membro, per il 20% da contributo privato. In data 02.02.1999, è stata raccolta la<br />

prima informazione che ha fatto sospettare dell’esistenza di irregolarità. Le<br />

successive indagini condotte dalla Guardia di finanza in data 11.04.2002 hanno<br />

accertato che sono state utilizzate fatture relative ad operazioni soggettivamente<br />

e/o oggettivamente inesistenti da parte del soggetto gestore. Il periodo nel quale<br />

tali irregolarità sono state commesse va dal 01.01.1997 al 31.12.1997. L’importo<br />

totale da recuperare è pari ad euro 395.361,00 (quota comunitaria 321.231,00;<br />

quota nazionale 74.130,00).<br />

291 La nota prot. n. 34/5765/FP del 12.12.2006 a tutt’oggi non è stata riscontrata.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

E’ in corso procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Foggia<br />

nella fase delle indagini preliminari.<br />

Per quel che concerne i 4 casi accertati per la programmazione 2000-2006,<br />

si evidenzia che il Settore formazione professionale è venuto a conoscenza, a<br />

seguito di richiesta di esibizione di documentazione da parte della Polizia giudiziaria<br />

presso la Procura della Repubblica di Bari, di una indagine giudiziaria in corso<br />

(procedimento penale 491/2003aperto il 21.04.2004), relativa all’attività formativa<br />

realizzata dal soggetto attuatore titolare.<br />

Lo stesso soggetto, peraltro, ha poi comunicato all’Ufficio regionale il<br />

sequestro della documentazione amministrativa e degli archivi informatici inerenti<br />

lo svolgimento delle attività formative affidate, custoditi presso le proprie sedi, e<br />

l’impossibilità di proseguire nella gestione amministrativa delle stesse.<br />

Il procedimento giudiziario non si è ancora concluso.<br />

In ordine all’esito di tali 4 casi (relativi tutti al medesimo ed unico soggetto<br />

titolare degli interventi per attività finanziate a valere sulle Misure 3.3, 3.4, 3.8 e<br />

3.14 del POR Puglia 2000 –2006), si rinvia per ulteriori livelli informativi al<br />

precedente paragrafo.<br />

Con nota prot. 2275 del 23.07.2004, il soggetto attuatore ha comunicato il<br />

dissequestro e la restituzione di copia della documentazione amministrativo-<br />

contabile. L’Amministrazione ha, altresì, comunicato che, a partire dal 21.04.2004,<br />

nessun altro corso di formazione è stato assegnato al soggetto in questione.<br />

Completata la valutazione di tutte le proposte progettuali avanzate dal soggetto<br />

attuatore, con <strong>Delibera</strong>zione della Giunta regionale n. 1044/2005, lo stesso soggetto<br />

è stato sospeso da tutte le graduatorie che vedevano l’ente possibile beneficiario di<br />

finanziamenti e in attesa degli sviluppi del procedimento giudiziario, nessun progetto<br />

è stato pertanto assegnato al soggetto attuatore, il quale ha avviato una serie di<br />

ricorsi al TAR.<br />

Inoltre, in attuazione della l.r. 9 del 12.05.2006, si è provveduto alla<br />

sospensione dell'accreditamento delle sedi formative del soggetto segnalato incluse<br />

nell’ “Elenco delle sedi operative accreditate per la realizzazione di attività formative<br />

finanziate con fondi pubblici”.<br />

A partire dal mese di dicembre 2005, l’OLAF ha effettuato presso il soggetto<br />

attuatore un’ispezione. L'attività di indagine dell'OLAF si è conclusa nel 2007, ma<br />

non sono state rese note le relative risultanze.<br />

L’Amministrazione regionale ha comunicato 292 che in ottemperanza a quanto<br />

richiesto nella nota prot. 09437 del 19.06.2007 della DG EMPL B/1 della<br />

292 Nota della Regione Puglia prot. 5796/PRG del 26.09.2008.<br />

260


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Commissione europea, l’Autorità di pagamento del FSE, con domanda di pagamento<br />

inoltrata in data 15.04.2008 (nota prot. 34/2469/FP) ha effettuato, ai sensi dell'art.<br />

8 del reg. 438/2001, la detrazione dell'importo di euro 11.404.399,69 (quota FSE =<br />

65% = euro 7.412.859,80).<br />

Tale detrazione è riferita alle risultanze dell'indagine OLAF n. OF/2005/0766<br />

(nota prot. D/08726 del 22.10.2007) in merito alla spesa certificata dall’ente<br />

attuatore per la realizzazione di n. 83 corsi assegnati con D.D. n. 657 del<br />

20.11.2002 a valere sulla Misura 3.3, azione a) del POR Puglia 2000-2006.<br />

L’importo in diminuzione corrisponde a quanto definitivamente accertato<br />

dalla DG EMPL B/1 della Commissione europea nella nota prot. D/04308 del<br />

27.03.08 293 .<br />

Tale operazione è indicata sia nella tabella di sintesi relativa alla<br />

“Dichiarazione delle spese per Asse prioritario e Misura” allegato alla “domanda di<br />

pagamento”, dalla quale si rileva che il totale certificato per la Misura 3.3 è ridotto<br />

da euro 101.077.954,73 (dato certificato nell’ultima domanda di pagamento FSE del<br />

20.12.2007) ad euro 89.673.555,04 (euro 11.404.399,69), nonché nella specifica<br />

appendice riferita ai “Recuperi effettuati a partire dalla data dell’ultima<br />

dichiarazione certificata delle spese e inclusi nella presente certificazione”.<br />

Con comunicazione del 30.05.2008, l’OLAF ha segnalato la procedura seguita<br />

quale best practice nell’ambito delle procedure per le irregolarità; con successiva<br />

comunicazione del 24.07.2008 l’OLAF ha inoltre anticipato che, sulla base degli atti<br />

acquisiti, ha proposto la chiusura definitiva del caso riservandosi di dare informativa<br />

dell'avvenuta decisione formale finale.<br />

Nell’adunanza del 13.01.<strong>2009</strong>, il rappresentante dell’Amministrazione, in ordine<br />

ai recuperi, ha riferito che per quanto riguarda la considerazione che nessuna attività di<br />

recupero è stata intrapresa, con riguardo alla situazione delle schede OLAF e per quel<br />

che concerne la de-certificazione segnalata come best practice dalla Comunità europea,<br />

si segnalano giudizi pendenti sull’escussione di due polizze fideiussorie nei confronti di<br />

una Società, a fronte di una de-certificazione della Regione effettuata di 11 milioni di<br />

euro, e due giudizi pendenti per l’escussione di una polizza di 5 milioni e 700 mila euro<br />

ed un altro per la polizza di 9 milioni e 500 mila di euro. Le udienze sono state fissate,<br />

relativamente alla polizza di 5 milioni e 700 mila di euro il 29.01.<strong>2009</strong>, per quella di 9<br />

milioni e 500 mila di euro il 21.01.<strong>2009</strong>. Per quest’ultimo caso la Regione è venuta a<br />

conoscenza che la Società beneficiaria è fallita e quindi la Regione si è insinuata nel<br />

relativo fallimento.<br />

293 La nota citata è quella dell’Autorità di gestione del POR Puglia 2000-2006 prot 1412/PRG del<br />

03.03.2008.<br />

261


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Considerazioni conclusive<br />

Le irregolarità riscontrate, seppure limitate nel numero, espongono modalità<br />

gestorie che destano allarme. Lenta è stata la definizione del sistema organizzativo<br />

ancora particolarmente carente sotto il profilo dell’Autorità di pagamento e di quella<br />

di controllo, quantunque supportata in modo consistente da società esterne.<br />

Al riguardo si osserva che il fenomeno sempre più ampio<br />

dell’esternalizzazione dei controlli (sotto forma di assistenza tecnica), seppure<br />

consentito dalla normativa comunitaria, andrebbe disciplinato attraverso specifiche<br />

linee di indirizzo e precise direttive da parte dei soggetti attuatori al fine di definire<br />

la predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi evitando di attribuire un<br />

peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna assegnando al<br />

soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la supervisione e la diretta<br />

responsabilità del processo avviato.<br />

In tal senso si indirizza all’Amministrazione specifica raccomandazione.<br />

Relativamente ai recuperi solo nel 2008, nei confronti dell’ultima fattispecie<br />

di particolare gravità sia per l’entità dei progetti coinvolti, sia per le somme ingenti<br />

da recuperare, è stata disposta la riduzione del finanziamento, procedendo alla de-<br />

certificazione del relativo importo dalla complessiva quota comunitaria. Restano<br />

ancora da recuperare gli importi relativi alle altre irregolarità accertate, situazione<br />

aggravata, in un caso, dal fallimento della Società beneficiaria.<br />

Va segnalata la tempestiva attività cautelare di detrazione dell’intero importo<br />

dell’irregolarità, posta in essere dall’Amministrazione, che ha consentito di evitare il<br />

rischio di esposizioni finanziarie per il bilancio comunitario e nazionale.<br />

262


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO<br />

Il POP 1994-1999<br />

PER LA CAMPANIA<br />

(<strong>Delibera</strong>zione n. 149/2007)<br />

IRREGOLARITA’ E FRODI NEL FSE<br />

In ordine alle risorse destinate al FSE-POP 1994-1999, si riporta in tabella il<br />

quadro di sintesi, distinto per singole misure, degli importi ammessi a contributo,<br />

della relativa quota a valere sul fondo strutturale e del totale dei pagamenti<br />

effettuati alla data di chiusura del Programma operativo 294 .<br />

FSE - POP 1994-1999<br />

RENDICONTAZIONE FINALE<br />

263<br />

(euro)<br />

Misure Risorse<br />

Quota Pagamenti al<br />

complessive comunitaria 31.03.2003<br />

Misura 6.1 25.003.785 18.752.838 15.738.908<br />

Misura 6.2 7.967.898 5.975.923 4.589.178<br />

Misura 6.3 7.435.850 5.576.888 4.254.829<br />

Misura 6.4 5.209.320 3.906.988 3.227.565<br />

Misura 6.5 9.597.390 7.198.044 4.933.636<br />

Misura 6.6 2.624.056 1.968.043 1.600.621<br />

Misura 6.7.1 55.156.231 41.916.635 45.050.505<br />

Misura 6.7.2 13.136.252 9.852.189 5.982.292<br />

Misura 6.7.3 125.176.658 93.882.494 100.186.585<br />

Misura 6.7.4 10.629.475 7.972.106 7.305.312<br />

Misura 6.7.5 17.100.985 12.825.739 8.584.583<br />

Misura 6.7.6 8.612.403 6.459.302 4.933.553<br />

Misura 6.7.7 38.357.697 28.218.811 15.413.773<br />

TOTALE 326.008.000 244.506.000 221.801.340<br />

Lo stato di avanzamento delle misure cofinanziate dal FSE mostra un livello<br />

di attuazione finale complessivamente soddisfacente, pur potendosi osservare<br />

alcune rilevanti differenze fra le diverse misure. La capacità di spesa complessiva<br />

(costituita dal rapporto tra i pagamenti e le risorse programmate) risulta pari,<br />

mediamente, al 68% delle risorse ammesse a contributo e al 91% della quota FSE<br />

erogata.<br />

La gestione del FSE nell’ambito del Programma operativo plurifondo 1994-<br />

294 Il termine di chiusura del Programma operativo per la Campania (cd. termine di “elegibilità” della<br />

spesa) è stato fissato, a differenza degli altri, al 30 settembre 2002 (in ragione dei gravi ritardi causati<br />

da eventi alluvionali verificatisi nel corso del 2001), così come il termine finale di presentazione della<br />

rendicontazione di spesa è stato differito al 31 marzo 2003.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

1999 295 è stata affidata, in primis, alle strutture degli Assessorati regionali<br />

competenti per materia. Gli Uffici che hanno avuto competenze nella gestione del<br />

FSE-POP 1994-1999 sono: il Settore Formazione Professionale, l’Ufficio<br />

Programmazione, il Servizio Pagamenti, il Servizio Ispettivo ed i Settori Tecnici<br />

Amministrativi Provinciali (STAP) competenti per territorio.<br />

Al fine di supportare le attività di controllo di II livello e le verifiche sulla<br />

rendicontazione di spesa, l’Amministrazione regionale ha deciso di esternalizzare il<br />

servizio di assistenza tecnica affidandolo ad un organismo di certificazione<br />

indipendente ed esterno alla Regione, servizio aggiudicato, previa procedura di<br />

evidenza pubblica, ad una Società di revisione.<br />

Detta società, in esecuzione dell’incarico conferito dalla Regione Campania in<br />

data 28 dicembre 2001, ha svolto le verifiche relative alle attività di controllo<br />

finanziario e certificazione in attuazione dell’art. 8 del reg. 2064/1997. In<br />

particolare, la società incaricata ha effettuato l’attività di verifica sia per quanto<br />

riguarda l’efficacia dei sistemi di gestione e controllo utilizzati dalla Regione (audit<br />

dei sistemi di gestione e di controllo) sia per quanto riguarda le spese (controlli<br />

sulle spese).<br />

Con riguardo alle procedure di controllo in uso presso la Regione, è stata<br />

accertata la corretta applicazione di adeguate piste di controllo, verificando le<br />

informazioni richieste dall’art. 2 del reg. 2064/1997. A tal fine, è stata, inoltre,<br />

effettuata un’analisi del sistema dei controlli interni per comprendere modalità,<br />

tempi ed efficacia con cui tali controlli sono stati effettuati. In questa ottica, è stata<br />

elaborata la “mappatura” dei controlli sui progetti, oltre al censimento delle<br />

informazioni in tema di rischio e controllo interno, da cui sono state evidenziate le<br />

incongruenze e le criticità, a livello organizzativo, che potevano incidere sul<br />

processo di controllo interno. L’analisi è stata svolta anche a mezzo di colloqui ed<br />

interviste con il personale degli uffici della Regione coinvolti nella gestione del FSE.<br />

Il campione statistico dei progetti o iniziative da sottoporre a controllo è<br />

stato determinato sulla base di quanto previsto dall’art. 3 del reg. 2064/1997 e<br />

rappresenta almeno il 5% della spesa totale sovvenzionata. Nel selezionare il<br />

campione rappresentativo dei progetti si è tenuto conto della:<br />

- tipologia e dimensioni;<br />

- significatività (in base al contributo richiesto);<br />

- natura;<br />

295 Programma approvato, con Decisione n. C(95) 2275 in data 28 settembre 1995 della Commissione<br />

europea, nell’ambito dell’approvazione del più generale Quadro comunitario di sostegno (QCS) 1994-<br />

1999 per la Campania, articolato nei tre Fondi strutturali FEAOG, FESR e FSE, a loro volta suddivisi in<br />

Sottoprogrammi e Misure.<br />

264


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

- presenza di eventuali elementi di rischio (segnalati da parte di controlli nazionali o<br />

comunitari);<br />

- numerosità (rispetto ai medesimi soggetti richiedenti);<br />

- importanza (dei destinatari finali ovvero dei servizi od opere oggetto dei progetti).<br />

Si è tenuto conto, inoltre, anche delle esigenze specifiche e dei fattori di<br />

rischio singolarmente individuati.<br />

Tutte le annualità incluse nell’elenco dei progetti ammessi a<br />

cofinanziamento, sono state incluse nella selezione statistica per la formazione del<br />

campione esaminato. La selezione dei progetti è stata effettuata con metodo<br />

statistico (MUS), assegnando a ciascun progetto e a ciascuna annualità dello stesso<br />

una probabilità (di essere selezionati) proporzionale al valore della corrispondente<br />

spesa ammissibile.<br />

L’importo complessivo della spesa sottoposta a controlli ammonta ad euro<br />

16.652.737,73 (esattamente pari al 5% delle spese complessivamente<br />

rendicontate).<br />

verifiche:<br />

Sul campione di progetti selezionati sono state effettuate le seguenti<br />

• verifica di conformità delle spese e della relativa documentazione<br />

giustificativa alla normativa nazionale e comunitaria;<br />

• visita in loco finalizzata alla verifica della realizzazione del servizio o<br />

dell’opera oggetto del progetto ammesso a contributo e della sua sostanziale<br />

corrispondenza con quanto descritto nella domanda di cofinanziamento comunitario.<br />

In particolare, in base ai controlli effettuati dalla Regione Campania nel corso<br />

dell’esecuzione del Programma, è stato individuato un rischio specifico, consistente<br />

nel mancato rispetto dei massimali di retribuzione oraria, per fasce di livello, fissati<br />

per i docenti dalla normativa regionale di riferimento. Per rispondere<br />

specificatamente alle esigenze rappresentate da tale rischio specifico, la società<br />

incaricata dei controlli ha selezionato un campione di 5 beneficiari per i quali è stata<br />

verificata esclusivamente la corretta attribuzione dei docenti alle fasce di<br />

retribuzione oraria, stabilite dalla Regione Campania, in relazione ai titoli<br />

d’esperienza posseduti. Dalle verifiche effettuate, eseguite anche sul campione<br />

selezionato con le modalità sopra descritte, non sono emerse irregolarità.<br />

Con riferimento agli adempimenti connessi all’attuazione del rRegolamento<br />

1681/1994, l’iter di comunicazione stabilito per il caso di accertate irregolarità e/o<br />

frodi prevede, dopo l’immediata revoca del contributo assegnato, la comunicazione<br />

all’OLAF ed alla Commissione europea.<br />

265


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Quanto alle modalità di recupero delle somme indebitamente corrisposte, la<br />

Regione procede all’immediata richiesta di restituzione della somma liquidata e, in<br />

caso di impossibilità di recupero, provvede all’escussione dei garanti (se trattasi di<br />

soggetti privati) mediante rivalsa sulla polizza assicurativa obbligatoria.<br />

Infatti, a garanzia del puntuale adempimento delle obbligazioni nascenti<br />

dalla esecuzione del progetto ammesso a contributo a valere sul FSE, la Regione ha<br />

previsto, per tutti i bandi, il rilascio di specifiche polizze fideiussorie da parte di<br />

intermediari finanziari iscritti in albi speciali tenuti presso la Banca d’Italia, salva<br />

l’ipotesi in cui il concessionario sia un Ente Pubblico. Dette polizze, efficaci sino a sei<br />

mesi dopo la rendicontazione finale, prevedono la clausola “a prima richiesta” e<br />

sono svincolate, con atto formale recettizio, solo in esito alla corretta chiusura del<br />

fascicolo del progetto.<br />

Per quanto l’Amministrazione non abbia riferito in ordine sia alle singole<br />

irregolarità e frodi accertate sia al numero di procedimenti di recupero ultimati sia<br />

all’importo dei recuperi sinora effettuati, l’ammontare complessivo degli importi per<br />

i quali è in corso la procedura di recupero è desumibile dalla seguente tabella, da<br />

cui emerge come le somme effettivamente da recuperare, rispetto ai costi totali<br />

degli interventi coinvolti dall’irregolarità, non superi il 45%.<br />

266


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Misura DGR Costo Totale<br />

Totale<br />

Pubblico<br />

267<br />

(euro)<br />

Oltre agli importi già comunicati ai sensi del reg. 1681/1994, la Regione<br />

Campania ha provveduto, altresì, alla sospensione dei pagamenti delle ulteriori<br />

somme relative a pratiche oggetto di contenzioso per le quali si è in attesa di una<br />

pronuncia da parte dell’Autorità giudiziaria.<br />

L’ammontare di tali importi è desumibile dalla seguente tabella.<br />

Misura DGR Costo totale<br />

TOTALE<br />

Pubblico<br />

TOTALE<br />

Recuperi<br />

UE<br />

Stato<br />

membro<br />

(euro)<br />

Regione<br />

1 65.601,44 65.601,44 49.201,08 13.120,29 3.280,07<br />

7 210.399,58 210.399,58 157.799,68 42.079,92 10.519,98<br />

1 368 204.516,93 204.516,93 153.387,70 40.903,39 10.225,85<br />

1 368 79.903,63 79.903,63 59.927,72 15.980,73 3.995,18<br />

627.495,13 627.495,13 470.621,35 125.499,03 31.374,76<br />

TOTALE 1.187.916,71 1.187.916,71 890.937,54 237.583,34 59.395,84<br />

La sommatoria degli importi già comunicati ai sensi del Reg. 1681/1994 e<br />

degli importi riportati nella tabella precedente consentono di definire il quadro<br />

totale dei recuperi comunicati alla Commissione in sede di relazione finale. Tale<br />

ammontare corrisponde allo 0,86% del totale della spesa rendicontata.<br />

(euro)<br />

TOTALE UE Stato membro Regione<br />

1.135.710,41 851.782,81 227.142,08 56.785,52<br />

65.601,44 49.201,08 13.120,29 3.280,07<br />

105.199,79 78.899,84 21.039,96 5.259,99<br />

102.258,47 76.693,85 20.451,69 5.112,92<br />

39.951,81 29.963,86 7.990,36 1.997,59<br />

1.448.721,93 1.086.541,44 289.744,39 72.436,10<br />

UE<br />

Stato<br />

membro<br />

Regione<br />

5 10633 48.934,29 48.934,29 22.401,32 16.800,99 4.480,26 1.120,07<br />

7 10633 81.600,19 81.600,19 40.800,10 30.600,07 8.160,02 2.040,00<br />

1 368 20.219,29 20.219,29 10.109,64 7.582,23 2.021,93 505,48<br />

2 10633 27.878,34 27.878,34 13.939,17 10.454,38 2.787,83 696,96<br />

1 10633 49.579,86 49.579,86 24.789,93 18.592,45 4.957,99 1.239,50<br />

1 10633 576.830,71 576.830,71 288.415,36 216.311,52 57.683,07 14.420,77<br />

7 10633 418.330,09 418.330,09 209.165,04 156.873,78 41.833,01 10.458,25<br />

12 10633 32.536,78 32.536,78 16.268,39 12.201,29 3.253,68 813,42<br />

13 10633 1.158.350,85 926.680,68 463.340,34 347.505,25 92.668,07 23.167,02<br />

11 10633 92.962,24 92.962,24 46.481,12 34.860,84 9.296,22 2.324,06<br />

2.507.222,65 2.275.552,48 1.135.710,41 851.782,81 227.142,08 56.785,52


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Si deve sottolineare, al riguardo, che l’importo da recuperare è da ritenere<br />

necessariamente approssimativo, sia perché tiene conto del danno presunto stimato<br />

dagli ispettori sia perché, in molti casi, il danno è difficilmente quantificabile, ma<br />

soprattutto perché, in vari casi, anche il danno certo è ancora da definire in sede<br />

giudiziaria.<br />

Si precisa, altresì, che i pagamenti oggetto di recupero si riferiscono, per la<br />

maggior parte dei casi, a progetti non rientranti nella certificazione finale della<br />

spesa del sottoprogramma FSE, per i quali, quindi, non era stato richiesto il<br />

pagamento del contributo comunitario.<br />

Unicamente i progetti relativi a 3 beneficiari: per l’importo, rispettivamente,<br />

di euro 65.601, 210.400 e 46.481 sono rientrati nella certificazione finale della<br />

spesa e, pertanto, sono stati opportunamente segnalati al fine di sospendere<br />

l’erogazione del contributo da parte della Commissione europea.<br />

Il totale degli importi dedotti dalla certificazione finale della spesa è riportato<br />

nella seguente tabella. Per essi, l’incidenza finanziaria delle decurtazioni dei<br />

contributi comunitari, previsti a copertura del costo delle attività corsuali oggetto di<br />

accertata irregolarità, non supererebbe il 27% degli importi comunitari ammessi a<br />

contributo ed il 30% dei relativi pagamenti totali.<br />

DGR<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

Misura<br />

Totale<br />

pubblico<br />

UE<br />

Stato<br />

membro<br />

Regione<br />

2537 359 1 65.601,44 49.201,08 13.120,29 3.280,07<br />

369 2789 7 210.399,58 157.799,68 42.079,92 10.519,98<br />

10633 1064 11 46.481,12 34.860,84 9.296,22 2.324,06<br />

Totale 322.482,14 241.861,61 64.496,43 16.124,11<br />

Oltre agli importi sopra evidenziati, riferiti alle fattispecie di irregolarità<br />

previste dal reg. 1681/1994, esiste un altro caso per il quale si è reso necessario<br />

procedere ad una sospensione temporanea del contributo in attesa di pronuncia da<br />

parte della competente Autorità giudiziaria.<br />

E’ il caso delle domande di finanziamento relative agli Aiuti all’occupazione<br />

(apprendistato) presentate da una delle società per conto di numerose imprese.<br />

Poiché la disciplina regionale escludeva, per tale tipologia progettuale, ogni<br />

forma di delega per la domanda di contributo, l’Amministrazione regionale ha<br />

ritenuto di dover provvedere alla sospensione del contributo in attesa che le<br />

competenti Autorità giudiziarie si pronunciassero circa l’ammissibilità delle relative<br />

domande di finanziamento.<br />

Per tali progetti, quindi, non esistono erogazioni dell’Amministrazione<br />

soggette a recupero, anche se non è da escludere la possibilità che la Regione<br />

268


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

possa trovarsi nella condizione di dover liquidare tali contributi in ottemperanza ad<br />

una eventuale pronuncia giudiziaria sfavorevole.<br />

L’ammontare complessivo di tali importi è desumibile dalla seguente tabella:<br />

269<br />

(euro)<br />

Totale importi FSE Altro pubblico<br />

Misura 8 4.622.345.842 3.466.759.381 1.155.586.460<br />

Misura 10 4.622.345.842 3.466.759.381 1.155.586.460<br />

9.244.691.684 6.933.518.763 2.311.172.921<br />

Anche in merito alle procedure di cui sopra, sono trasmessi alla<br />

Commissione europea, con cadenza semestrale, gli eventuali aggiornamenti.<br />

Il POR 2000-2006: profili finanziari ed organizzativi<br />

Per quanto concerne i profili finanziari del FSE-POR 2000-2006, si riporta in<br />

tabella il quadro di sintesi, distinto per Assi e relative Misure, delle risorse<br />

complessivamente programmate, della relativa quota a valere sul Fondo strutturale<br />

e del totale degli impegni e dei pagamenti monitorati alla data del 15 giugno 2007.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

POR 2000-<br />

2006 FSE<br />

Risorse<br />

complessive<br />

(comprensive<br />

di privati)<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

270<br />

Impegni al<br />

15.06.2007<br />

(euro)<br />

Pagamenti<br />

pubblici<br />

monitorati<br />

al<br />

15.06.2007<br />

ASSE I 12.937.549 9.055.880 9.507.111 2.995.828<br />

Misura<br />

1.11 12.937.549 9.055.880 9.507.111 2.995.828<br />

ASSE II 18.112.337 12.678.695 10.863.388 3.487.903<br />

Misura 2.3 18.112.337 12.678.695 10.863.388 3.487.903<br />

ASSE III 893.268.078 625.312.572 812.692.849 585.714.057<br />

Misura 3.1 29.541.715 20.679.000 14.298.382 14.089.360<br />

Misura 3.2 164.608.663 116.544.425 144.547.892 87.420.864<br />

Misura 3.3 71.433.535 50.003.416 76.970.333 71.431.593<br />

Misura 3.4 43.844.061 30.734.363 62.526.295 43.539.154<br />

Misura 3.5 28.085.308 19.659.631 23.872.677 14.237.020<br />

Misura 3.6 48.451.142 33.917.220 60.839.346 48.451.142<br />

Misura 3.7 100.916.319 71.089.781 98.584.307 78.094.658<br />

Misura 3.8 30.613.882 21.429.631 30.083.391 21.965.548<br />

Misura 3.9 123.789.712 86.094.205 96.445.127 72.569.409<br />

Misura<br />

3.10 11.286.438 7.900.164 10.488.967 9.715.218<br />

Misura<br />

3.11 65.158.421 46.082.163 66.786.564 64.262.048<br />

Misura<br />

3.12 17.583.744 12.308.535 13.681.583 10.435.210<br />

Misura<br />

3.13 20.294.980 13.817.500 21.597.194 12.428.901<br />

Misura<br />

3.14 62.516.792 43.761.498 58.629.494 29.745.547<br />

Misura<br />

3.18 8.310.173 5.669.520 0 0<br />

Misura<br />

3.19 8.934.663 6.096.065 101.513 101.513<br />

Misura<br />

3.20 9.034.662 6.114.305 0 0<br />

Misura<br />

3.21 21.582.862 15.107.920 19.790.817 7.118.476<br />

Misura<br />

3.22 23.066.721 15.353.230 10.257.578 108.396<br />

Misura<br />

3.23 4.214.285 2.950.000 3.191.389 0<br />

ASSE IV 18.112.339 12.678.695 15.998.057 378.458<br />

Misura 4.4 18.112.339 12.678.695 15.998.057 378.458<br />

ASSE V 15.524.945 10.867.288 14.724.945 15.524.945<br />

Misura 5.3 15.524.945 10.867.288 14.724.945 15.524.945<br />

ASSE VI 45.527.279 31.869.210 40.274.782 28.774.720<br />

Misura 6.4 45.527.279 31.869.210 40.274.782 28.774.720<br />

TOTALE 1.003.482.527 702.462.340 904.061.132 636.875.911<br />

Il modello organizzativo regionale del nuovo ciclo programmatorio prevede<br />

che la gestione del FSE sia affidata alle strutture amministrative dell’A.G.C. 17 –<br />

Istruzione, Educazione, Formazione Professionale, Politiche Giovanili e del Forum<br />

Regionale della Gioventù, ORMEL - il cui Coordinatore pro–tempore esercita anche<br />

le funzioni di Responsabile del FSE. A partire dal 2005, per garantirne


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

l’indipendenza funzionale prevista dal Reg. 1260/1999, si è attuata (con DGR n.<br />

432 del 30 marzo 2005) la separazione funzionale tra il Responsabile del FSE e<br />

l’Autorità di pagamento, incardinando quest’ultima nell’A.G.C. 08 – Bilancio,<br />

Ragioneria e Tributi – presso il Settore Riscontro e vigilanza.<br />

Nell’ambito dell’A.G.C. 17 sono collocate le seguenti strutture preposte<br />

all’attuazione del FSE:<br />

• il Servizio di controllo di I livello delle operazioni cofinanziate dal FSE,<br />

che si occupa della verifica ex post a campione della rendicontazione (a tale<br />

struttura sono destinate circa 13 risorse a tempo indeterminato);<br />

• il Servizio Economico–Finanziario, preposto alla liquidazione e<br />

all’impegno delle risorse FSE afferenti alle misure di competenza dell’A.G.C. nonché<br />

alla gestione delle entrate e della spesa dei fondi regionali, ministeriali e POR<br />

(struttura costituita da 13 risorse a tempo indeterminato);<br />

• Servizio Legislativo e Assistenza Giuridica, cui sono attribuite funzioni di<br />

assistenza giuridica sul FSE nonché di coordinamento delle attività di controllo (in<br />

itinere ed ex–post) di I livello, d’intesa con l’Autorità di gestione del FSE (a tale<br />

servizio sono destinate 3 risorse a tempo indeterminato).<br />

I controlli di I livello sono svolti sotto la direzione del Responsabile di<br />

Misura 296 . Per lo svolgimento delle attività di verifica, il responsabile di Misura si<br />

avvale del Servizio Controllo di I livello presso il Settore Formazione Professionale e<br />

dei Settori Tecnici Amministrativi Provinciali (STAP) competenti per territorio.<br />

A partire dal luglio 2006, i controlli di I livello si avvalgono anche di un<br />

Servizio di assistenza tecnica affidato, tramite procedura ad evidenza pubblica, alla<br />

Società **************************** 297 .<br />

Al fine di ottimizzare l’azione di controllo di I livello e migliorare il processo<br />

di chiusura delle singole operazioni, presso ciascuno dei cinque STAP, sono stati<br />

creati:<br />

• gruppi di lavoro dedicati alle verifiche in itinere (di ammissibilità e<br />

congruenza) sul 100% delle spese effettivamente sostenute per progetti avviati in<br />

data successiva al 29 agosto 2005 e per quelli che, alla stessa data, non avevano<br />

296 Al coordinamento delle Misure sono preposti 16 responsabili di Misura (di cui 14 dirigenti). Essi<br />

sovraintendono alle seguenti attività: gestione e controllo della Misura; istruzione e predisposizione delle<br />

delibere e dei bandi o avvisi; predisposizione dei decreti di impegno e dei mandati di pagamento (per le<br />

Misure extra AGC 17); monitoraggio delle irregolarità e gestione recuperi (per ciascuna Misura è stato<br />

nominato un responsabile di procedimento irregolarità e recuperi); predisposizione delle dichiarazioni di<br />

spesa all’Autorità di pagamento; compilazione delle piste di controllo e check list di progetto; attivazione<br />

del controllo di I livello in caso di criticità rilevata.<br />

297 L’attività di supporto consiste nell’affiancare i funzionari preposti al controllo con consulenti esperti in<br />

controlli delle operazioni cofinanziate dal FSE, nel predisporre procedure e strumenti di controllo<br />

omogenei e standardizzati, e nel realizzare una formazione specialistica del personale addetto alle<br />

verifiche delle operazioni.<br />

271


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

ancora concluso l’attività di monitoraggio 298 ;<br />

• gruppi di lavoro dedicati alle verifiche ex post (in loco) su un campione<br />

rappresentativo di tutte le tipologie di rischio ipotizzato 299 .<br />

Alla rendicontazione in itinere ed ex–post realizzata e verbalizzata dagli<br />

STAP sono destinate 161 risorse a tempo indeterminato.<br />

Obiettivo della struttura è di sostituire, in modo più efficace, il preesistente<br />

sistema di controllo basato sull’autocertificazione della spesa a mezzo di revisori<br />

contabili. A tal fine, l’omogeneità delle procedure è garantita dalla unitaria funzione<br />

di coordinamento esercitata dal responsabile del Fondo.<br />

L’Autorità di pagamento, invece, con l’ausilio di tre unità, funzionalmente<br />

indipendenti, dedicate ai controlli, effettua verifiche a campione sulle operazioni<br />

cofinanziate. Gli esiti dei controlli vengono riportati nei verbali di audit e notificati ai<br />

responsabili di Misura, i quali, entro 60 giorni dall’invio, presentano le loro<br />

controdeduzioni. Se nell'ambito delle Misure si riscontra un elevato numero di<br />

irregolarità, si procede ad effettuare l'attività di audit sul complesso degli interventi<br />

delle specifiche Misure 300 .<br />

L'Autorità di pagamento, inoltre, facendo seguito alle comunicazioni dei<br />

responsabili di Misura circa le irregolarità e/o frodi accertate, contemporaneamente<br />

alla predisposizione ed invio delle comunicazioni all’OLAF, verifica (a mezzo sistema<br />

Imonit), relativamente a ciascun soggetto attuatore coinvolto in irregolarità,<br />

eventuali ulteriori affidamenti di corsi formativi anche su altre misure e richiede al<br />

Servizio Ispettivo dell'Autorità di gestione e/o Guardia di finanza la verifica dei<br />

progetti individuati al fine di prevenire la sistematicità delle irregolarità e/o frodi.<br />

Tale modalità di controllo costituisce, indubbiamente, un positivo passo in<br />

avanti rispetto al sistema standard al quale si conformano i controlli in ambito<br />

FESR, poiché, oltre a rafforzare il livello di integrazione dei controlli amministrativi e<br />

gestionali in funzione di una più efficace minimizzazione dei rischi di irregolarità ed<br />

anomalie negli interventi, assicura un più corretto svolgimento delle operazioni di<br />

controllo grazie ad una maggiore indipendenza funzionale rispetto ai responsabili di<br />

struttura.<br />

Per quanto riguarda il Servizio POR Controllo di II livello, individuato con<br />

298 Il numero di verifiche in itinere effettuate dagli STAP e dal Servizio di controllo di I livello Misure FSE<br />

alla data del 31 maggio 2007 è di 4.965 (in media, poco più di due verifiche a progetto), per un importo<br />

totale verificato di 49,6 Meuro e n. 41 riscontri di irregolarità.<br />

299 Il campione è stato ottenuto stratificando la popolazione di riferimento in base a tre tipologie di<br />

azione (di accompagnamento, rivolte alle persone, di sistema), a loro volta suddivise in quattro cluster<br />

per importo approvato. Si sono ottenuti, in tal modo, 12 strati, per ciascuno dei quali il campione<br />

estratto non può risultare inferiore al 10%. Sino alla data del 31 maggio 2007, il numero di progetti<br />

verificati ex post è di 881, per un importo totale verificato di 24,5 Meuro, pari al 52% dei progetti di cui<br />

è stata complessivamente programmata la verifica ex post.<br />

300 Sempre alla data del 31 maggio 2007, l’Autorità di pagamento ha effettuato 107 verifiche a<br />

campione, per un importo totale certificato pari a 89 Meuro e nessuna irregolarità riscontrata.<br />

272


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

deliberazione di Giunta n. 2328 del 18 dicembre 2004 presso l’Ufficio di Piano, la<br />

sua struttura organizzativa sovrintende a tutti i Fondi strutturali, utilizzando<br />

modalità omogenee di selezione del campione dei progetti da esaminare e di<br />

controllo neutrale rispetto al Fondo ed alla tipologia di attuazione. Ad essa è<br />

rimessa, in aggiunta alle verifiche di attendibilità e integrità delle informazioni in<br />

ordine ai risultati degli interventi nonché all’esame del rispetto di procedure, leggi e<br />

regolamenti, anche la funzione di rilascio della dichiarazione conclusiva<br />

dell’intervento ai sensi del Capo V del reg. 438/2001.<br />

Precedentemente alla sua costituzione, con deliberazione n. 1505 del 29<br />

luglio 2004, la Giunta Regionale aveva preso atto della necessità di provvedere<br />

anche all’affidamento del Servizio di assistenza tecnica esterna a supporto delle<br />

attività del controllo di II livello, approvandone il relativo capitolato speciale<br />

d’appalto.<br />

Con decreto dirigenziale n. 45 del 27.09.2004 è stata indetta la gara con<br />

procedura aperta ai sensi del d.lgs. n. 157/1995 per l’affidamento del servizio, poi<br />

aggiudicato alla Società “********” in base all’offerta economicamente più<br />

vantaggiosa ai sensi dell’art. 23 lettera b del d.lgs 157/1995. di cui sopra.<br />

Tale servizio di assistenza concerne in particolare:<br />

- la definizione dei campioni statistici da sottoporre a controllo;<br />

- la verifica, il miglioramento e la razionalizzazione delle Piste di controllo<br />

di cui all’art. 7 del reg. 438/2001 e relativo allegato I;<br />

- la ricognizione e la valutazione dei controlli di I livello, con l’indicazione<br />

dei fattori di rischio nelle procedure di gestione;<br />

- il supporto al personale dell’Ufficio di controllo di II livello<br />

nell’espletamento delle proprie attività nonché la formazione specifica dello stesso<br />

personale in ordine alle metodologie di campionamento e di auditing;<br />

- la predisposizione delle relazioni annuali e finali sui risultati<br />

dell’applicazione dei controlli a campione delle operazioni approvate, sull’efficacia<br />

dei sistemi di gestione e controllo, sulla concordanza tra i documenti giustificativi<br />

esaminati e le registrazioni contabili di spesa, anche in ordine alla natura e ai tempi<br />

di esecuzione nonché alla loro conformità con i criteri ed i limiti sanciti dalla<br />

normativa comunitaria.<br />

Il costo dell’affidamento del Servizio di assistenza tecnica al controllo di II<br />

livello è pari ad euro 727.000 più IVA, cui è da aggiungere il costo dell’affidamento,<br />

alla medesima società, della rendicontazione ex–post, pari ad euro 665.000 più<br />

IVA.<br />

Il Servizio POR Controllo di II livello ha potuto avviare la propria attività di<br />

273


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

controllo solo a decorrere dal mese di aprile 2005. Attualmente, per detta attività,<br />

la struttura si avvale, oltre al supporto dell’assistenza tecnica esterna, di sei unità di<br />

personale dell’Ufficio di Piano appositamente dedicati per tale funzione.<br />

L’attività di verifica di II livello viene svolta secondo le seguenti fasi:<br />

1. analisi dei processi relativi alla spesa oggetto di certificazione, al fine di valutare<br />

l’efficacia dei sistemi di gestione e controllo utilizzati. In particolare, questa analisi<br />

risulta effettuata, per ciascuna forma di intervento, secondo i seguenti step:<br />

a. interviste, formalizzate attraverso specifici memorandum, con i<br />

responsabili di settore/misura e individuazione delle “piste di controllo”<br />

utilizzate all’interno del settore/misura per la corretta verifica delle spese<br />

dichiarate;<br />

b. acquisizione per ciascuna Misura di tutti i documenti giustificativi relativi<br />

al progetto selezionato con criterio casuale tra quelli rendicontati e analisi della<br />

documentazione (test di autenticità);<br />

c. redazione di una “narrative” e sua condivisione con i responsabili dei<br />

processi;<br />

d. analisi critica del sistema di controllo rilevato al fine di individuare i<br />

potenziali errori della procedura;<br />

e. valutazione preliminare circa l’efficacia dei controlli individuati;<br />

f. predisposizione di check-list sui controlli individuati per l’effettuazione di<br />

test su alcune transazioni dell’intero periodo al fine di stabilire se i controlli<br />

siano stati operativi durante tutto il periodo in esame;<br />

g. compilazione, per ciascuna Misura oggetto di analisi, del questionario<br />

proposto nella “Guida all’audit dei sistemi di gestione e di controllo per il<br />

controllo finanziario dei Fondi strutturali negli Stati membri”;<br />

2. analisi dei risultati dei test sui controlli effettuati e identificazione dei fattori di<br />

rischio connessi alla Misura, finalizzata alla definizione dei parametri per la<br />

determinazione del campione rappresentativo della forma di intervento in analisi;<br />

3. selezione di un campione rappresentativo della forma di intervento, attraverso<br />

tecniche di campionamento statistico (con la tecnica MUS) ed attraverso l’ausilio del<br />

software ACL;<br />

4. analisi di sostanza (test di convalida) sulle pratiche selezionate e riepilogo dei<br />

risultati dell’audit svolto;<br />

5. comunicazione alle autorità competenti degli esiti dei controlli e verifica del<br />

recepimento dei suggerimenti emersi e della risoluzione delle anomalie/criticità<br />

riscontrate nel corso del controllo di II livello (cd. “follow up”).<br />

274


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I controlli vengono effettuati sui progetti estratti e i rapporti riguardano i<br />

singoli progetti. Se nell'ambito delle Misure si riscontra un elevato numero di<br />

irregolarità, si procede ad effettuare l'attività di audit, così come descritta,<br />

sull’intera Misura. Nel caso in cui l’irregolarità abbia carattere sistematico,<br />

l’incidenza, in termini di analisi del rischio, viene necessariamente estesa a quelle<br />

Misure che presentano modalità di attuazione similari.<br />

Alla data odierna, i controlli effettuati dal personale dell’Ufficio di controllo di<br />

II livello (presumibilmente avviati non prima del 2006) hanno riguardato 67<br />

progetti.<br />

Irregolarità e frodi in ambito POR 2000-2006<br />

In esito al totale delle attività di controllo svolte dall’Amministrazione, sono<br />

state riscontrate 65 irregolarità, di cui 50 irregolarità sopra soglia (e, quindi, da<br />

comunicare all'OLAF) e n. 15 irregolarità sotto soglia.<br />

Per quanto concerne dette irregolarità, si espongono nei prospetti seguenti i<br />

dati informativi sinteticamente riportati nelle schede OLAF trasmesse dalla Regione<br />

Campania e quelli relativi alle irregolarità sotto soglia.<br />

275


POR Campania FSE 2000-2006 - Irregolarità accertate al 30 giugno 2007 e comunicate all’OLAF<br />

ID<br />

IT/33/04/FS<br />

descrizione<br />

complessiva<br />

ma l'importo<br />

non è la loro<br />

somma<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

Misura Progetto<br />

289 3.02 Programma<br />

AIFA - Corso<br />

per "Esperto in<br />

Telemarketing"<br />

290 3.02 Programma<br />

AIFA - Corso<br />

per "Operatore<br />

office<br />

automation"<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

Visita in loco<br />

del Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

Visita in loco<br />

del Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

IT/135/05/FS 157 3.9 Progetto AIFA Denuncia degli<br />

allievi<br />

IT/79/06/FS 749/A 3.9 Progetto AIFA<br />

- Operaio II<br />

livello<br />

IT/80/06/FS 747/A 3.9 Progetto AIFA<br />

- Addetto al<br />

lavoro di<br />

ufficio<br />

IT/81/06/FS 750/A 3.9 Progetto AIFA<br />

- Operaio II<br />

livello<br />

Verbale di<br />

sequestro<br />

disposto dal<br />

Sostituto<br />

Procuratore<br />

della Rep. c/o il<br />

Tribunale di S.<br />

Maria C.V.la<br />

Procura di NA<br />

Verbale di<br />

sequestro<br />

disposto dal<br />

Sostituto<br />

Procuratore<br />

della Rep. c/o il<br />

Tribunale di S.<br />

Maria C.V.la<br />

Procura di NA<br />

Verbale di<br />

sequestro<br />

disposto dal<br />

Sostituto<br />

Procuratore<br />

della Rep. c/o il<br />

Tribunale di S.<br />

Maria C.V.la<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Rifiuto del<br />

controllo -<br />

Accesso vietato<br />

ai funzionari del<br />

Servizio<br />

ispettivo<br />

Rifiuto del<br />

controllo -<br />

Accesso vietato<br />

ai funzionari del<br />

Servizio<br />

ispettivo<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

con l'Atto di<br />

concessione,<br />

parziale<br />

assunzione<br />

degli allievi e<br />

mancata<br />

corresponsione<br />

degli stipendi<br />

Falsificazione<br />

firme<br />

partecipanti ai<br />

corsi AIFA e<br />

documentazione<br />

fittizia per<br />

ottenere i<br />

finanziamenti<br />

Falsificazione<br />

firme<br />

partecipanti ai<br />

corsi AIFA e<br />

documentazione<br />

fittizia per<br />

ottenere i<br />

finanziamenti<br />

Falsificazione<br />

firme<br />

partecipanti ai<br />

corsi AIFA e<br />

documentazione<br />

fittizia per<br />

ottenere i<br />

finanziamenti<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Regione<br />

Campania<br />

AGC 17 -<br />

Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

Regione<br />

Campania<br />

AGC 17 -<br />

Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

Regione<br />

Campania<br />

AGC 17 -<br />

Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

Procura della<br />

Repubblica<br />

Procura della<br />

Repubblica<br />

Procura della<br />

Repubblica<br />

276<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

53.866,45 26.933,23 26.933,23 18.853,26 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

53.866,45 26.933,23 26.933,23 18.853,26 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

1.280.400,00 512.160,00 512.160,00 358.512,00 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

132.000,00 52.800,00 52.800,00 36.960,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

132.000,00 52.800,00 52.800,00 36.960,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

132.001,00 105.600,00 105.600,00 73.920,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

27/09/2002<br />

28/09/2002<br />

19/07/2005<br />

-<br />

-<br />

-


IT/82/06/FS 748/A 3.9 Progetto AIFA<br />

- Addetto al<br />

lavoro di<br />

ufficio<br />

ID<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

Misura Progetto<br />

IT/83/06/FS 724/A 3.9 Corso<br />

integrato<br />

settore<br />

ristorazione<br />

IT/84/06/FS 2124 3.3 Assistente<br />

materiale<br />

portatori di<br />

handicap<br />

IT/85/06/FS 2265 3.3 Esperto di SAP<br />

SEM<br />

IT/86/06/FS 2266 3.03 Tecnico del<br />

risparmio<br />

energetico<br />

Procura di NA<br />

Verbale di<br />

sequestro<br />

disposto dal<br />

Sostituto<br />

Procuratore<br />

della Rep. c/o il<br />

Tribunale di S.<br />

Maria C.V.la<br />

Procura di NA<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

D.D.di Revoca<br />

del 11/03/2005<br />

Denuncia al<br />

Giudice del<br />

lavoro da parte<br />

di una<br />

collaboratrice<br />

relativamente<br />

ad irregolarità<br />

nella gestione<br />

del rapporto di<br />

lavoro<br />

Denuncia al<br />

Giudice del<br />

lavoro da parte<br />

di una<br />

collaboratrice<br />

relativamente<br />

ad irregolarità<br />

nella gestione<br />

del rapporto di<br />

lavoro<br />

Denuncia al<br />

Giudice del<br />

lavoro da parte<br />

di una<br />

collaboratrice<br />

relativamente<br />

ad irregolarità<br />

nella gestione<br />

del rapporto di<br />

lavoro<br />

Falsificazione<br />

firme<br />

partecipanti ai<br />

corsi AIFA e<br />

documentazione<br />

fittizia per<br />

ottenere i<br />

finanziamenti<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Gestione<br />

irregolare<br />

dell'attività<br />

formativa<br />

poiché non è<br />

stata<br />

formalizzata<br />

l'assunzione<br />

degli allievi<br />

Procura della<br />

Repubblica<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Dirigente<br />

competente<br />

per l'attività<br />

finanziata<br />

n.d. Tribunale del<br />

lavoro di NA<br />

n.d. Tribunale del<br />

lavoro di NA<br />

n.d. Tribunale del<br />

lavoro di NA<br />

277<br />

132.000,00 52.800,00 52.800,00 36.960,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

92.400,00 36.960,00 36.960,00 25.872,00 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

155.515,59 155.515,59 155.515,59 108.860,91 Procedimento<br />

giudiziario in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

278.886,73 278.886,73 278.886,73 195.220,71 Procedimento<br />

giudiziario in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

278.886,73 278.886,73 278.886,73 195.220,71 Procedimento<br />

giudiziario in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

-<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

11/03/2005<br />

-<br />

-<br />

-


IT/87/06/FS 2689 3.03 Assistente<br />

materiale<br />

portatori di<br />

handicap<br />

psichici<br />

IT/88/06/FS 2821 3.03 Assistente<br />

materiale<br />

portatori di<br />

handicap<br />

psichici<br />

IT/89/06/FS 3036 3.03 Assistente<br />

materiale<br />

portatori di<br />

handicap<br />

ID<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

Misura Progetto<br />

IT/90/06/FS 348 3.9 Plastic<br />

Production<br />

corsi n. 1, 2 e<br />

3<br />

Denuncia al<br />

Giudice del<br />

lavoro da parte<br />

di una<br />

collaboratrice<br />

relativamente<br />

ad irregolarità<br />

nella gestione<br />

del rapporto di<br />

lavoro<br />

Denuncia al<br />

Giudice del<br />

lavoro da parte<br />

di una<br />

collaboratrice<br />

relativamente<br />

ad irregolarità<br />

nella gestione<br />

del rapporto di<br />

lavoro<br />

Denuncia al<br />

Giudice del<br />

lavoro da parte<br />

di una<br />

collaboratrice<br />

relativamente<br />

ad irregolarità<br />

nella gestione<br />

del rapporto di<br />

lavoro<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

Denuncia degli<br />

allievi presso il<br />

Giudice del<br />

Lavoro del<br />

Tribunale civile<br />

di Benevento<br />

per mancata<br />

assunzione al<br />

termine del<br />

corso e<br />

corresponsione<br />

degli<br />

emolumenti<br />

IT/95/06/FS 756 3.9 Moda Indagine dei<br />

Carabinieri di<br />

Auletta<br />

IT/96/06/FS 1507 3.02 Operatore<br />

ambientale<br />

IT/97/06/FS 1508 3.02 Operatore<br />

ambientale<br />

IT/98/06/FS 1509 3.02 Operatore<br />

ambientale<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/205<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2005<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2005<br />

n.d. Tribunale del<br />

lavoro di NA<br />

n.d. Tribunale del<br />

lavoro di NA<br />

n.d. Tribunale del<br />

lavoro di NA<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Gestione<br />

irregolare<br />

dell'attività<br />

formativa<br />

poiché non è<br />

stata<br />

formalizzata<br />

l'assunzione<br />

degli allievi<br />

Gestione<br />

irregolare<br />

dell'attività<br />

formativa<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Tribunale del<br />

lavoro di<br />

Benevento<br />

Compagnia<br />

dei Carabinieri<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

278<br />

250.229,38 250.229,38 250.229,38 175.160,57 Procedimento<br />

giudiziario in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

223.109,38 200.183,50 200.183,50 140.128,45 Procedimento<br />

giudiziario in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

155.515,59 155.515,59 155.515,59 108.860,91 Procedimento<br />

giudiziario in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

594.000,00 0 0 0 Proced.<br />

giudiziario in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

198.000,00 79.200,00 79.200,00 55.440,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

278.886,73 278.886,73 278.886,73 195.220,71 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

278.886,73 278.886,73 278.886,73 195.220,71 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

223.109,38 223.109,38 223.109,38 156.176,57 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

-<br />

-<br />

-<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-


IT/99/06/FS 1510<br />

av<br />

IT/100/06/FS 1511<br />

na<br />

IT/101/06/FS 1512<br />

na<br />

IT/102/06/FS 2170<br />

sa<br />

3.02 Operatore<br />

ambientale<br />

3.02 Operatore<br />

ambientale<br />

3.02 Operatore<br />

ambientale<br />

3.03 Operatore<br />

ambientale<br />

IT/103/06/FS 472 3.9 English &<br />

Internet<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2005<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2005<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2005<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2005<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2005<br />

IT/104/06/FS 390/A 3.9 Progetto AIFA Acquisizione<br />

del fascicolo da<br />

parte della<br />

Guardia di<br />

Finanza<br />

Sezione Polizia<br />

Giudiziaria<br />

disposta dalla<br />

Procura di<br />

Ariano Irpino<br />

(AV)<br />

IT/105/06/FS 532 3.9 Assunzione<br />

guardie<br />

giurate<br />

IT/106/06/FS 2169<br />

av<br />

ID<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

IT/107/06/FS Programmazione<br />

negoziata<br />

IT/108/06/FS Programmazione<br />

negoziata<br />

IT/109/06/FS Programmazione<br />

negoziata<br />

IT/110/06/FS Programmazione<br />

negoziata<br />

3.03 Operatore<br />

ambientale<br />

Misura Progetto<br />

Contratto di<br />

programma<br />

Im.Pre.Co<br />

Contratto di<br />

programma<br />

CTM<br />

Contratto di<br />

programma<br />

Asse di<br />

Avellino<br />

Contratto di<br />

programma<br />

Agro Futuro<br />

Scarl<br />

Indagini della<br />

Guardia di<br />

Finanza -<br />

Nucleo<br />

Provinciale<br />

Polizia<br />

Tributaria di AV<br />

Procura della<br />

Rep. di Salerno<br />

3/11/2006<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

DGR di revoca<br />

del 19/04/2008<br />

DGR di revoca<br />

del 19/04/2006<br />

DGR di revoca<br />

del 19/04/2007<br />

DGR di revoca<br />

del 19/04/2010<br />

Gestione<br />

irregolare<br />

dell'attività<br />

formativa<br />

Irregolare<br />

tenuta della<br />

contabilità<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

Guardia di<br />

Finanza<br />

Guardia di<br />

Finanza<br />

n.d. Procura della<br />

Rep. c/o il<br />

Trib. di SA<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Dirigente<br />

Settore<br />

orientamento<br />

professionale<br />

Dirigente<br />

Settore<br />

orientamento<br />

professionale<br />

Dirigente<br />

Settore<br />

orientamento<br />

professionale<br />

Dirigente<br />

Settore<br />

orientamento<br />

professionale<br />

279<br />

223.109,38 223.109,38 223.109,38 156.176,57 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

223.109,38 223.109,38 223.109,38 156.176,57 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

223.109,38 223.109,38 223.109,38 156.176,57 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

223.109,38 223.109,38 223.109,38 156.176,57 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

158.400,00 158.400,00 158.400,00 110.880,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

132.000,00 52.800,00 52.800,00 36.960,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

197.600,00 158.080,00 158.080,00 110.656,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

223.109,38 223.109,38 223.109,38 156.176,57 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

6.520.758,98 0 0 0 Nessun importo<br />

da recuperare<br />

6.061.138,17 0 0 0 Nessun importo<br />

da recuperare<br />

1.299.012,14 0 0 0 Nessun importo<br />

da recuperare<br />

2.160.000,00 0 0 0 Nessun importo<br />

da recuperare<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

19/04/2006<br />

19/04/2006<br />

19/04/2006<br />

19/04/2006


IT/111/06/FS Programmazione<br />

negoziata<br />

Patto<br />

Territoriale<br />

PRUSST<br />

Calidone<br />

DGR di revoca<br />

del 19/04/<strong>2009</strong><br />

IT/112/06/FS 24 3.9 Parrucchiere D.D.di Revoca<br />

del 11/03/2005<br />

IT/113/06/FS 1541 3.9 Progetto AIFA<br />

II<br />

Verbale di<br />

sequestro<br />

disposto dal<br />

Sostituto<br />

Procuratore<br />

della Rep. c/o il<br />

Tribunale di S.<br />

Maria C.V.la<br />

IT/114/06/FS 707/A 3.9 Progetto AIFA<br />

Procura di NA<br />

Verbale di<br />

sequestro degli<br />

atti disposto<br />

dalla Guardia di<br />

Finanza -<br />

Comando<br />

Nucleo<br />

Provinciale<br />

Polizia<br />

Tributaria<br />

Sez.P.G. c/o la<br />

Procura di NA<br />

IT/115/06/FS 763 3.9 Moda Indagine dei<br />

Carabinieri di<br />

Auletta<br />

IT/116/06/FS 412 3.9 Progetto AIFA Indagine dei<br />

Carabinieri di<br />

Agropoli su<br />

mandato della<br />

Procura della<br />

Rep. c/o il Trib.<br />

di Vallo della<br />

IT/117/06/FS 413 3.9 Progetto AIFA<br />

Lucania<br />

Indagine dei<br />

Carabinieri di<br />

Agropoli su<br />

mandato della<br />

Procura della<br />

Rep. c/o il Trib.<br />

di Vallo della<br />

Lucania<br />

ID<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

Misura Progetto<br />

IT/118/06/FS 108 3.9 Addetto alla<br />

sala<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

D.D.di Revoca<br />

del 11/03/2005<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

Gestione<br />

irregolare<br />

dell'attività<br />

formativa<br />

poiché non è<br />

stata<br />

formalizzata<br />

l'assunzione<br />

degli allievi<br />

Gestione<br />

irregolare<br />

dell'attività<br />

Mancato<br />

rispetto dei<br />

termini e degli<br />

obblighi assunti<br />

Gestione<br />

irregolare<br />

dell'attività<br />

formativa<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

con l'Atto di<br />

concessione<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi assunti<br />

con l'Atto di<br />

concessione<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Non è stata<br />

formalizzata<br />

l'assunzione<br />

Dirigente<br />

Settore<br />

orientamento<br />

professionale<br />

Dirigente<br />

competente<br />

per l'attività<br />

finanziata<br />

Procura della<br />

Repubblica<br />

Guardia di<br />

Finanza<br />

Compagnia<br />

dei Carabinieri<br />

Procura della<br />

Repubblica<br />

Procura della<br />

Repubblica<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Dirigente<br />

competente<br />

per l'attività<br />

280<br />

8.314.315,46 0 0 0 Nessun importo<br />

da recuperare<br />

79.200,00 31.680,00 31.680,00 22.176,00 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

49.500,00 0 0 0 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

1.452.000,00 580.800,00 580.800,00 406.560,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

in corso<br />

264.000,00 105.600,00 105.600,00 73.920,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

85.454,75 85.454,75 85.454,75 59.818,50 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

92.210,94 92.210,94 92.210,94 64.547,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

39.600,00 15.840,00 15.840,00 11.088,00 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

19/04/2006<br />

11/03/2005<br />

-<br />

18/11/2004<br />

-<br />

-<br />

-<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

11/03/2005


IT/123/06/FS 403/A 3.9 Progetto AIFA<br />

- Fund Raiser<br />

IT/131/06/FS 408/A 3.9 Addetto alla<br />

gestione del<br />

personale<br />

IT/137/06/FS 410 3.9 Analista<br />

informatico<br />

per Qualità,<br />

Ambiente e<br />

Sicurezza<br />

IT/138/06/FS 405/A 3.9 Web<br />

Programmer<br />

IT/104/07/FS 292/A 3.9 Incentivi alle<br />

imprese per<br />

l'occupazione<br />

Acquisizione<br />

del fascicolo di<br />

progetto da<br />

parte della<br />

Guardia di<br />

Finanza presso<br />

gli uffici<br />

regionali a<br />

seguito di<br />

procedimento<br />

penale<br />

Acquisizione<br />

del fascicolo di<br />

progetto da<br />

parte della<br />

Guardia di<br />

Finanza presso<br />

gli uffici<br />

regionali a<br />

seguito di<br />

procedimento<br />

penale<br />

Acquisizione<br />

del fascicolo di<br />

progetto da<br />

parte della<br />

Guardia di<br />

Finanza presso<br />

gli uffici<br />

regionali a<br />

seguito di<br />

procedimento<br />

penale<br />

Acquisizione<br />

del fascicolo di<br />

progetto da<br />

parte della<br />

Guardia di<br />

Finanza presso<br />

gli uffici<br />

regionali a<br />

seguito di<br />

procedimento<br />

penale<br />

Informativa di<br />

reato<br />

concernente lo<br />

stato di arresto<br />

del<br />

Rappresentante<br />

legale<br />

degli allievi finanziata<br />

Parziale<br />

realizzazione<br />

del programma<br />

e dello stage,<br />

mancata<br />

assunzione del<br />

personale<br />

formato,<br />

documentazione<br />

falsa a sostegno<br />

di operazioni<br />

inesistenti<br />

Parziale<br />

realizzazione<br />

del programma<br />

e dello stage,<br />

mancata<br />

assunzione del<br />

personale<br />

formato,<br />

documentazione<br />

falsa a sostegno<br />

di operazioni<br />

inesistenti<br />

Parziale<br />

realizzazione<br />

del programma<br />

e dello stage,<br />

mancata<br />

assunzione del<br />

personale<br />

formato,<br />

documentazione<br />

falsa a sostegno<br />

di operazioni<br />

inesistenti<br />

Parziale<br />

realizzazione<br />

del programma<br />

e dello stage,<br />

mancata<br />

assunzione del<br />

personale<br />

formato,<br />

documentazione<br />

falsa a sostegno<br />

di operazioni<br />

inesistenti<br />

Estorsione a<br />

danno degli<br />

allievi<br />

Nucleo<br />

regionale di<br />

polizia<br />

tributaria,<br />

Campania -<br />

Gruppo<br />

repressioni<br />

frodi - III<br />

Sezione<br />

Nucleo<br />

speciale spesa<br />

pubblica e<br />

repressione<br />

frodi<br />

comunitarie -<br />

I Sez. Roma<br />

Nucleo<br />

speciale spesa<br />

pubblica e<br />

repressione<br />

frodi<br />

comunitarie -<br />

I Sez. Roma<br />

Nucleo<br />

speciale spesa<br />

pubblica e<br />

repressione<br />

frodi<br />

comunitarie -<br />

I Sez. Roma<br />

Commissariato<br />

P.S. di San<br />

Carlo Arena -<br />

Ufficio<br />

investigativo<br />

di NA<br />

281<br />

66.000,00 26.400,00 26.400,00 18.480,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

66.000,00 26.400,00 26.400,00 18.480,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

132.000,00 52.800,00 52.800,00 36.960,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

66.000,00 26.400,00 26.400,00 18.480,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

132.000,00 52.800,00 52.800,00 36.960,00 Proced. penale in<br />

corso. Recupero<br />

da iniziare<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-


IT/105/07/FS 569 3.9 E-moderators:<br />

nuovi<br />

formatori<br />

operanti con<br />

learning per<br />

portatori di<br />

handicap<br />

ID<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

Misura Progetto<br />

IT/107/07/FS 3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare:<br />

Commercio al<br />

dettaglio<br />

articoli di<br />

profumeria<br />

IT/108/07/FS 458 3.9 Formazione<br />

continua per lo<br />

sviluppo delle<br />

competenze<br />

professionali<br />

IT/109/07/FS 3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare:<br />

Agenzia servizi<br />

Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore<br />

Sviluppo Italia<br />

Campania spa<br />

Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale -<br />

controllo in<br />

itinere di I<br />

livello<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore<br />

FOSVI<br />

Rifiuto del<br />

controllo ex<br />

post da parte<br />

del soggetto<br />

attuatore<br />

(comunicato a<br />

mezzo fax)<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Mancata<br />

rendicontazione<br />

finale da parte<br />

del beneficiario,<br />

cambio sede di<br />

attività senza<br />

autorizzazione,<br />

cessazione<br />

dell'attività<br />

prima dei<br />

cinque anni<br />

previsti dall'atto<br />

di concessione<br />

Non idoneità<br />

della sede<br />

formativa allo<br />

svolgimento<br />

delle attività<br />

Mancata<br />

rendicontazione<br />

finale da parte<br />

del beneficiario<br />

Regione<br />

Campania<br />

AGC 17 -<br />

Servizio<br />

ispettivo del<br />

Settore<br />

Formazione<br />

Professionale<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

282<br />

16.800,00 16.800,00 16.800,00 11.756,92 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

20.661,16 17.561,99 17.561,99 12.293,39 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

90.000,00 28.800,00 28.800,00 20.160,00 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

20.578,29 17.479,12 17.479,12 12.235,38 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

IT/110/07/FS 3.12<br />

congressuali<br />

Promozione Comunicazione Mancata<br />

Regione<br />

20.661,16 17.561,99 17.561,99 12.293,39 Proced. amm.vo<br />

dell'emersione dell'Ente rendicontazione Campania<br />

in corso.<br />

del lavoro attuatore finale da parte<br />

Recupero in corso<br />

irregolare: Consorzio del beneficiario<br />

Laboratorio<br />

artigianale di<br />

sartoria<br />

Impreform<br />

740/A 3.9 Addetto alla D.D.di Revoca Non è stata Dirigente<br />

13.200,00 5.280,00 5.280,00 3.696,00 Proced. amm.vo<br />

lavorazione dei del 11/03/2006 formalizzata competente<br />

in corso.<br />

prodotti<br />

l'assunzione per l'attività<br />

Recupero in corso<br />

alimentari<br />

degli allievi finanziata<br />

TOTALE COMPLESSIVO 33.588.198,09 5.730.982,51 5.730.982,51 4.011.684,20<br />

29/05/2007<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

05/04/2007<br />

18/01/2007<br />

05/04/2007<br />

05/04/2007<br />

12/03/2005<br />

Fonte:Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Regione Campania


POR Campania FSE 2000-2006 - Irregolarità accertate al 30 giugno 2007 - Sotto soglia<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

Misura Progetto<br />

3.6 Incentivi per<br />

favorire<br />

l'inclusione<br />

scolastica<br />

3.6 Incentivi per<br />

favorire<br />

l'inclusione<br />

scolastica<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

201FC 3.7 Master in<br />

direzione<br />

d'impresa<br />

86MI 3.7 Master in<br />

costruzione e<br />

gestione dei<br />

progetti nel<br />

sociale<br />

185 3.22<br />

(ex<br />

6.4)<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

Scheda recupero<br />

del 20/12/2006<br />

- Responsabile<br />

misura 3.6<br />

Scheda recupero<br />

del 05/01/2007<br />

- Responsabile<br />

misura 3.6<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore<br />

Consorzio<br />

Impreform<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Utilizzo di<br />

fondi per<br />

finanziare<br />

fornitura<br />

gratuita di<br />

libri di testo<br />

(pratica non<br />

ammessa)<br />

Utilizzo di<br />

fondi per<br />

finanziare<br />

fornitura<br />

gratuita di<br />

libri di testo<br />

(pratica non<br />

ammessa)<br />

Mancata<br />

restituzione<br />

da parte del<br />

beneficiario<br />

del contributo<br />

conto<br />

gestione<br />

ricevuto<br />

(nonostante<br />

la rinuncia)<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Responsabile<br />

misura 3.6<br />

Responsabile<br />

misura 3.6<br />

Regione<br />

Campania<br />

n.d. n.d. Regione<br />

Campania<br />

n.d. n.d. Regione<br />

Campania<br />

Master n.d. Mancanza di<br />

rendiconto,<br />

contabilità<br />

non<br />

presentata,<br />

mancato<br />

Regione<br />

Campania<br />

AGC 06 -<br />

Settore 02 -<br />

Responsabile<br />

misura 6.4<br />

283<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo<br />

da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

1.618,00 1.618,00 1.618,00 1.132,60 Recupero in corso -<br />

8.947,00 8.947,00 8.947,00 6.262,90 Recupero in corso -<br />

16.205,29 2.066,12 2.066,12 1.446,28 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero in corso<br />

7.000,00 917,17 917,17 642,02 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero da<br />

iniziare<br />

9.000,00 4.500,00 4.500,00 3.150,00 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero da<br />

iniziare<br />

9.296,00 4.648,00 4.648,00 3.253,60 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero da<br />

iniziare<br />

05/04/2007<br />

-<br />

-<br />

08/06/2006


465 3.22<br />

(ex<br />

6.4)<br />

Codice<br />

Ufficio<br />

rispetto degli<br />

obblighi<br />

assunti<br />

Master n.d. Mancanza di<br />

rendiconto,<br />

contabilità<br />

non<br />

presentata,<br />

mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi<br />

assunti<br />

Misura Progetto<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

Fonte di<br />

accertamento<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore ATI<br />

Forcopim<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore FOSVI<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore ATI<br />

Confartigianform<br />

Mezzogiorno<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore ATI<br />

Consvip<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore<br />

Sviluppo Italia<br />

Campania spa<br />

Tipo di<br />

irregolarità<br />

Mancato<br />

rispetto<br />

dell'art. 3,<br />

comma f,<br />

dell'atto di<br />

concessione<br />

Rinuncia del<br />

finanziamento<br />

dopo la<br />

sottoscrizione<br />

dell'atto di<br />

concessione<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi come<br />

da atto di<br />

concessione<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi come<br />

da atto di<br />

concessione<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi come<br />

da atto di<br />

concessione<br />

Regione<br />

Campania<br />

AGC 06 -<br />

Settore 02 -<br />

Responsabile<br />

misura 6.5<br />

Autorità che<br />

ha accertato<br />

l'irregolarità<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

284<br />

4.199,00 2.099,50 2.099,50 1.469,65 Proced. amm.vo<br />

in corso.<br />

Recupero da<br />

iniziare<br />

Importo<br />

ammesso a<br />

finanziamento<br />

Importo<br />

erogato<br />

Importo<br />

da<br />

recuperare<br />

Contributo<br />

comunitario<br />

da<br />

recuperare<br />

Situazione<br />

amministrativofinanziaria<br />

09/06/2006<br />

Data del<br />

provvedimento<br />

di revoca<br />

17.102,49 5.647,28 5.647,28 3.953,10 Recupero in corso 05/04/2007<br />

17.027,79 5.624,87 5.624,87 3.937,41 Recupero in corso 05/04/2007<br />

20.613,65 6.700,63 6.700,63 4.690,44 Recupero in corso 05/04/2007<br />

20.661,16 6.714,88 6.714,88 4.700,42 Recupero in corso 05/04/2007<br />

20.265,29 6.596,12 6.596,12 4.617,28 Recupero in corso 05/04/2007


3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

3.12 Promozione<br />

dell'emersione<br />

del lavoro<br />

irregolare<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore<br />

Consorzio<br />

Impreform<br />

Comunicazione<br />

dell'Ente<br />

attuatore FOSVI<br />

Rinuncia del<br />

contributo in<br />

conto gestione<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi come<br />

da atto di<br />

concessione<br />

Mancato<br />

rispetto degli<br />

obblighi come<br />

da atto di<br />

concessione<br />

Azione non<br />

completata<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

Regione<br />

Campania<br />

285<br />

20.291,68 6.604,03 6.604,03 4.622,82 Recupero in corso 05/04/2007<br />

20.645,29 6.710,12 6.710,12 4.697,08 Recupero in corso 05/04/2007<br />

20.493,25 2.066,12 2.066,12 1.446,28 Recupero in corso 05/04/2007<br />

Fonte:Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Regione Campania


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Come detto, le situazioni di irregolarità e frodi individuate e comunicate al<br />

Dipartimento per le politiche comunitarie, ai sensi del reg. 1681/1994 e successive<br />

modifiche ed integrazioni, ammontano complessivamente a 50 casi, per un totale di<br />

contributi erogati da recuperare pari a 5.730.982 euro. L’incidenza percentuale<br />

degli importi da recuperare rispetto al totale dei pagamenti effettuati a valere sulle<br />

risorse pubbliche complessivamente attivate dal FSE risulta pari allo 0,90%.<br />

L’importo dei contributi comunitari da recuperare corrisponde a 4.011.684 euro<br />

(pari allo 0,57% della quota comunitaria stanziata), mentre il totale dei progetti<br />

irregolari ammessi a finanziamento è di 33.588.198 euro (pari al 3,72% degli<br />

impegni di spesa effettuati alla data del 15 giugno 2007).<br />

Le Misure coinvolte nelle irregolarità riguardano tutte l’Asse III (Risorse<br />

umane) e, in particolare, quei progetti finalizzati all’inserimento nel mercato del<br />

lavoro ovvero allo sviluppo della competitività delle imprese ed alla emersione dei<br />

lavori non regolarizzati.<br />

Dalle iniziative intraprese dall’Autorità di gestione a fronte di segnalazioni<br />

per irregolarità amministrative prive di riflessi di carattere penale, emergono<br />

anomalie riguardanti, soprattutto, la fase della rendicontazione della spesa, la<br />

formalizzazione delle assunzioni degli allievi che hanno ultimato positivamente i<br />

corsi formativi e la corresponsione dei relativi emolumenti, l’idoneità della sede di<br />

svolgimento dei corsi ed il rispetto degli obblighi assunti con l’atto di concessione.<br />

In taluni casi, l’irregolarità consiste semplicemente nel rifiuto di sottoporsi al<br />

controllo dei funzionari del Servizio ispettivo.<br />

I Settori interessati sono, essenzialmente, quelli relativi alle seguenti Misure:<br />

- Misura 3.2 (Inserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella<br />

logica dell’approccio preventivo), per la quale risultano segnalati due casi di<br />

irregolarità (di cui uno di carattere penale) per un importo complessivo da<br />

recuperare pari a 1,5 Meuro, corrispondente all’1,7% del totale dei pagamenti<br />

effettuati per l’intera Misura;<br />

- Misura 3.3 (Inserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne fuori<br />

dal mercato del lavoro da oltre 6 o 12 mesi), le cui irregolarità riguardano due<br />

procedimenti giudiziari (l’uno aperto presso la Procura della Repubblica di Salerno,<br />

l’altro presso il Giudice del lavoro del Tribunale di Napoli) per un importo<br />

complessivo da recuperare pari a circa 1,8 Meuro, corrispondente al 2,5% del totale<br />

dei pagamenti effettuati per l’intera Misura;<br />

- Misura 3.9 (Sviluppo della competitività delle imprese pubbliche e<br />

private, con priorità alle PMI), certamente la misura che presenta la maggior<br />

incidenza di irregolarità, con recuperi da effettuare per 2,4 Meuro (pari al 3,3% dei<br />

286


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

pagamenti per l’intera Misura) ed una casistica alquanto varia e numerosa;<br />

- Misura 3.12 (Sostegno all’imprenditorialità, al lavoro regolare ed alla<br />

emersione delle attività non regolari), per la quale figurano tre casi di irregolarità<br />

amministrativa concernenti, soprattutto, la mancata rendicontazione della spesa (le<br />

somme da recuperare corrispondono a soli 52 mila euro, pari allo 0,5% dei<br />

pagamenti effettuati per la Misura).<br />

Tuttavia, la quota preponderante delle irregolarità finanziariamente più<br />

consistenti attiene, senza dubbio, alla programmazione negoziata (cinque ipotesi di<br />

Contratti di programma e Patti territoriali), il cui ammontare complessivamente<br />

ammesso a contributo è pari a ben 24,4 Meuro, dei quali non risulta però effettuato<br />

alcun pagamento.<br />

Alla scoperta delle irregolarità hanno concorso, in pari misura, gli organi<br />

amministrativi competenti del settore e le Procure della Repubblica; seguono,<br />

nell’ordine, le indagini delle diverse autorità di pubblica sicurezza (Guardia di<br />

finanza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato).<br />

Dei 50 casi di irregolarità e frodi segnalate, la metà di essi attiene ad ipotesi<br />

criminose (truffa ed altri reati di falso); delle restanti fattispecie, 8 sono di<br />

competenza del Giudice del lavoro, 12 costituiscono meri procedimenti<br />

amministrativi e 5 (le richiamate ipotesi di programmazione negoziata) non hanno<br />

dato luogo all’avvio di alcun procedimento di recupero di somme indebitamente<br />

corrisposte.<br />

Quanto ai suddetti procedimenti di recupero, questi sono stati avviati nel<br />

30% circa dei casi in un arco temporale tra i 2 ed i 5 anni dall’approvazione del<br />

programma di interventi; nei rimanenti casi (corrispondenti alle ipotesi in cui è in<br />

corso un procedimento giudiziario), l’azione di autotutela per il recupero delle<br />

somme erogate deve ancora iniziare.<br />

Con riguardo a taluni casi di irregolarità rappresentati alla Regione<br />

direttamente dalla Sezione l’Amministrazione ha riferito di aver approvato la revoca<br />

del finanziamento ed attivato l’attività di recupero a mezzo di notifica di decreto<br />

ingiuntivo ed escussione della polizza fideiussoria, anche se entrambe le società<br />

hanno presentato opposizione (la prima udienza è stata fissata per il mese di<br />

settembre 2007) 301 . Le irregolarità riguardavano, nel primo caso, il rifiuto del<br />

301 In linea generale, l’iter procedurale seguito in caso di presunta irregolarità è il seguente:<br />

- avvio della fase istruttoria e comunicazione ai soggetti interessati dell’avvio del procedimento (ex art.<br />

7 ss., legge n. 241/1990, come modificata dalla legge n. 15/2005);<br />

- nell’ipotesi di accertata assenza di irregolarità, si procede alla comunicazione di abbandono del<br />

procedimento;<br />

- viceversa, nell’ipotesi di accertamento dell’irregolarità, si procede all’adozione del provvedimento<br />

motivato di revoca/rettifica ed alla comunicazione dello stesso al percettore dei contributi, indicando<br />

l’importo del contributo e degli interessi legali da restituire nonché il termine per l’adempimento della<br />

relativa obbligazione di restituzione;<br />

287


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

controllo, vale a dire il mancato consenso allo svolgimento della prevista visita<br />

ispettiva in loco da parte dei funzionari del Servizio ispettivo, nel secondo caso, il<br />

mancato completamento del programma formativo, con conseguente<br />

inadempimento degli obblighi contrattuali nei confronti degli operatori addetti al<br />

servizio.<br />

Per quanto concerne, invece, le 15 irregolarità sotto soglia (relative, cioè, a<br />

contributi comunitari inferiori a 10.000 euro), queste sono state tutte oggetto di<br />

accertamento da parte di organi dell’Amministrazione regionale, nella maggior parte<br />

dei casi previa segnalazione del soggetto attuatore del progetto interessato. Le<br />

ipotesi riguardano, principalmente, il mancato rispetto degli obblighi assunti dal<br />

beneficiario del contributo nonché l’improprio utilizzo dello stesso. Anche per esse,<br />

non risulta effettuato, allo stato, alcun recupero, pur essendo state avviate quasi<br />

tutte le relative procedure.<br />

Con riguardo alle modalità di esercizio dell’autotutela, si rileva che la durata<br />

delle polizze fideiussorie è di un anno, con proroghe semestrali automatiche, a<br />

decorrere dalla data di richiesta di pagamento e, comunque, fino a 12 mesi dal<br />

termine di chiusura delle attività fissato dall’atto di concessione. Per verificare la<br />

permanenza nel tempo delle fideiussioni, l’Amministrazione regionale richiede le<br />

relative quietanze. Le polizze fideiussorie vengono svincolate con atto formale<br />

recettizio previa attestazione, da parte del Responsabile di Misura, della regolarità<br />

del monitoraggio effettuato dal sistema informativo regionale e dell’assenza di<br />

rilievi nei verbali di verifica amministrativo-contabile se effettuati.<br />

Quanto alle eventuali condizioni di efficacia che ne possono subordinare<br />

l’escussione al verificarsi di particolari circostanze, la Regione ha inteso cautelarsi<br />

optando per uno schema di polizza fideiussoria nel quale è prevista sia la clausola<br />

della irrevocabilità e della incondizionata accettazione dell’obbligo di rimborso (con<br />

interessi) dell’importo garantito, sia la clausola della escussione “a prima e semplice<br />

richiesta scritta” (con rimborso da effettuare, comunque, non oltre 15 giorni dalla<br />

ricezione della richiesta stessa) 302 .<br />

Quanto alle attività di recupero, svolte dagli stessi responsabili di Misura in<br />

relazione alla misura di loro competenza nonché dall’Avvocatura regionale, i tempi<br />

medi previsti per l’effettivo recupero delle somme dovute è di 2/4 anni, mentre il<br />

tempo medio impiegato tra l’individuazione dell’irregolarità e l’attivazione del<br />

- in mancanza di restituzione volontaria, si procede all’avvio della fase esecutoria di recupero coattivo,<br />

comunicando agli organi regionali competenti il disposto del provvedimento di revoca/rettifica adottato.<br />

302 Lo schema di polizza fideiussoria è contenuto in allegato al D.D. n. 198 del 18 luglio 2006 (pubblicato<br />

sul BURC n. 34 del 31 luglio 2006) recante la “Nuova versione del Manuale di gestione FSE: procedure<br />

per la programmazione, gestione ed attuazione del POR Campania 2000-2006”.<br />

288


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

procedimento di recupero è di 3/6 mesi 303 .<br />

Ad oggi sono in corso circa 17 escussioni, di cui 2 hanno avuto regolare<br />

esecuzione. Gli importi recuperati sono pari solo ad euro 50.133,78.<br />

Le procedure per i recuperi prevedono, contestualmente alla predisposizione<br />

di una “scheda sintetica” circa l’irregolarità accertata dal Responsabile di Misura, la<br />

predisposizione sia della “scheda di recupero” da inoltrare all’Autorità di pagamento<br />

sia della richiesta di restituzione da comunicare al soggetto attuatore del progetto.<br />

Gli estremi delle schede di recupero e di sintesi delle irregolarità vengono inserite,<br />

dall’Autorità di pagamento, rispettivamente nel Registro Recuperi e nel Registro<br />

delle Irregolarità ai fini della eventuale deduzione dell’importo da recuperare dalle<br />

successive domande di pagamento ovvero della eventuale predisposizione della<br />

scheda OLAF. In caso di mancata restituzione spontanea dell’importo da<br />

recuperare, viene effettuata la segnalazione all’Avvocatura che provvede<br />

all’esecuzione delle ulteriori misure di autotutela.<br />

I dati riguardanti le irregolarità e le frodi sono raccolti in database informatici<br />

tenuti presso l’Autorità di pagamento. Tali dati vengono, poi, condivisi con tutti gli<br />

attori coinvolti nel processo di rilevazione e monitoraggio delle irregolarità e dei<br />

recuperi. Detta modalità operativa costituisce un aspetto del più generale sistema<br />

informatico integrato che la Regione sta implementando per ottenere un controllo<br />

incrociato, in rete, con i dati sulla gestione e lo stato di avanzamento dei singoli<br />

interventi 304 .<br />

Considerazioni conclusive<br />

Alla luce dei dati riferiti e delle informazioni raccolte in tema di irregolarità e<br />

frodi in danno al Fondo sociale europeo, la Sezione regionale di controllo per la<br />

Campania ha osservato come, accanto a significativi progressi sia<br />

nell’organizzazione dei controlli sia nella attuazione delle misure di contrasto ed<br />

autotutela, emergano ancora taluni punti critici (già individuati in occasione delle<br />

valutazioni sull’omologa indagine condotta sul FESR).<br />

303 In ordine ai recuperi ed alle rettifiche finanziarie del POR, la Giunta regionale, con deliberazione n.<br />

3290 del 21 novembre 2003, ha stabilito, in applicazione del reg. 448/2001 e dell’art. 8 del reg.<br />

438/2001, che competa ai responsabili di Misura avviare, nel caso di acclarata irregolarità, i<br />

procedimenti di recupero di somme a beneficio del Bilancio regionale, disponendo la cancellazione o la<br />

riduzione del corrispondente impegno contabile e provvedere affinché siano applicate le sanzioni previste<br />

dalla normativa statale e regionale vigente.<br />

304 Il Sistema di monitoraggio delle attività cofinanziate dal FSE (Imonit), al quale si accede con un link<br />

dal Portale della Regione Campania, è articolato in due aree accessibili per livelli di competenza: un’area<br />

pubblica (accessibile a tutti gli utenti) che contiene informazioni riguardanti le modalità di presentazione<br />

ed attuazione dei progetti, ed un’area riservata (accessibile solo ai soggetti dotati di password di<br />

accesso) che prevede specifiche funzionalità accessibili ai soggetti competenti anche mediante l’utilizzo<br />

di appositi manuali operativi.<br />

289


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

In particolare, è stata sottolineata l’esigenza che, in caso di esternalizzazione<br />

delle funzioni di controllo (sotto forma di assistenza tecnica o certificativa), siano<br />

esplicitate, in modo analitico, le tipologie di controlli da porre in essere e le<br />

connesse responsabilità, onde evitare che il concessionario possa venirsi a trovare<br />

in posizioni di potenziale conflitto di interesse rispetto all’eventuale individuazione<br />

di irregolarità a carico di particolari beneficiari di provvidenze pubbliche.<br />

In ordine alle forme di garanzia fideiussoria richieste ai beneficiari dei<br />

contributi, è, invece, apparso opportuno alla Sezione un intervento volto a<br />

migliorarne le caratteristiche contrattuali, soprattutto in funzione di una maggiore<br />

durata della polizza assicurativa.<br />

Quanto agli adempimenti connessi con il recupero di somme indebitamente<br />

erogate, è stata sottolineata l’esigenza di evitare ogni forma di aggravio di<br />

incombenti amministrativi non necessari e di dotare le strutture preposte a tale<br />

compito di personale idoneo e qualificato, così da poter assicurare maggiore<br />

efficacia e tempestività all’azione dell’Amministrazione.<br />

La Sezione ha, infine, richiamato l’Amministrazione ad una rigorosa<br />

applicazione delle disposizioni comunitarie dettate in materia ed alla<br />

implementazione di tutte le modalità di intervento già programmate per assicurare<br />

sia una maggiore tutela delle provvidenze comunitarie nell’azione di prevenzione e<br />

contrasto delle irregolarità e frodi sia una più ampia diffusione della cultura della<br />

legalità.<br />

Invero, in merito all’obbligo di comunicazione all’OLAF, la Sezione ha<br />

osservato come lo stesso sorge, in virtù dell’art. 3, paragrafo. 1, del Reg. (CE) n.<br />

1681/94, anche per tutte quelle irregolarità amministrative (prive cioè di intento<br />

fraudolento) dalle quali non derivi né un danno al bilancio comunitario né un reale<br />

esborso di somme indebite, in quanto l’art. 3 si riferisce anche a quelle “somme che<br />

sarebbero state pagate indebitamente ove non si fosse accertata l’irregolarità”.<br />

Pertanto, devono essere segnalate all’OLAF anche le irregolarità scoperte in sede<br />

ispettiva e soggette a decurtazioni contabili in corso di erogazione degli anticipi sul<br />

costo totale del progetto e/o al momento del saldo.<br />

Sul punto, la Sezione ha ritenuto, inoltre, necessario osservare che la<br />

predetta disposizione del reg. (CE) 1681/94 non è stata modificata dal reg. (CE)<br />

2035/2005, il quale, nel dettare una nuova disciplina in materia di comunicazione di<br />

irregolarità alla Commissione, ha introdotto le seguenti tre specifiche deroghe al<br />

predetto obbligo di comunicazione:<br />

290


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

- irregolarità consistenti nella mancata esecuzione, in tutto o in parte, di<br />

un’operazione cofinanziata dal bilancio comunitario in seguito al fallimento del<br />

beneficiario finale;<br />

- irregolarità corrette prima della concessione del contributo e consistenti<br />

nella assenza dei presupposti per la finanziabilità del progetto;<br />

- irregolarità segnalate spontaneamente dal beneficiario finale prima della<br />

loro scoperta da parte degli organi dell’Amministrazione.<br />

In ordine a siffatte modalità di comunicazione alla Commissione, tuttavia, un<br />

recente Accordo tra Governo, Regioni, Province autonome, Province, Comuni e<br />

Comunità montane assunto in sede di Conferenza unificata in data 29 settembre<br />

2007 (i cui contenuti sono stati ripresi in una circolare interministeriale del 12<br />

ottobre 2007), ha inteso fornire una interpretazione restrittiva dei richiamati<br />

regolamenti comunitari, individuando il momento in cui sorge l’obbligo di<br />

segnalazione agli organi comunitari soltanto dopo l’avvenuto riscontro, da parte<br />

degli organi decisionali interni preposti alle diverse provvidenze comunitarie, della<br />

fondatezza dell’ipotesi di violazione di una norma comunitaria o nazionale posta a<br />

tutela degli interessi comunitari.<br />

In virtù di detta interpretazione, i predetti organi decisionali (incardinati<br />

nell’Autorità di Pagamento) sarebbero, dunque, tenuti a redigere gli appositi moduli<br />

OLAF di comunicazione alla Commissione solo qualora ritenessero di confermare<br />

che i fatti dedotti nel verbale di segnalazione integrino un caso di irregolarità e che<br />

ricorrano i presupposti stabiliti dalla normativa vigente.<br />

In ordine alle finalità utili a giustificare tale linea interpretativa, la Regione<br />

Campania ha osservato che, pur se il dettato normativo comunitario sembrerebbe<br />

spingere in altra direzione, non bisognerebbe trascurare il fatto che lo stesso ha<br />

portata generale ed è destinato ad essere applicato in Stati membri caratterizzati<br />

da realtà locali assolutamente peculiari, la cui diversità non può non impattare sulla<br />

gestione dei fondi strutturali. Ciò determinerebbe, pertanto, la necessità di<br />

conformare la norma comunitaria, laddove non contenga principi cogenti, alle<br />

singole realtà, al fine di evitare un inutile aggravio dell’attività amministrativa,<br />

senza che, di converso, se ne abbiano benefici sul piano della riduzione dell’impatto<br />

sul bilancio comunitario.<br />

Anche in base a tali considerazioni, la Regione Campania ha ritenuto di non<br />

dover procedere a comunicare all’organismo preposto (OLAF) le situazioni<br />

concernenti mere irregolarità amministrative.<br />

In ordine a tale orientamento interpretativo, che interpone un ulteriore<br />

momento valutativo unitario nell’accertamento “rebus sic stantibus” dell’esistenza<br />

291


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

di una irregolarità o frode, la Sezione ha osservato, altresì, che la tutela delle<br />

provvidenze comunitarie non può essere indebolita in ragione di una malintesa<br />

prudenza nella comunicazione delle presunte irregolarità e nell’adozione dei<br />

conseguenti provvedimenti di autotutela. La valutazione degli organi decisionali<br />

potrebbe, infatti, rischiare di compromettere (specie nei casi controversi) la<br />

tempestività dell’inoltro delle comunicazioni alla Commissione europea, il cui<br />

rispetto dei termini è essenziale per un’efficace azione di prevenzione e contrasto<br />

nella lotta alle frodi.<br />

292


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO<br />

PER LA LOMBARDIA<br />

Esercizio finanziario 2006 (<strong>Delibera</strong>zione n. 8/2008)<br />

Approfondimento sul Fondo Sociale Europeo (FSE)<br />

L’indagine specifica sull’utilizzo dei finanziamenti comunitari da parte della<br />

Regione Lombardia, nell’ambito del Fondo Sociale Europeo (FSE), ha avuto lo scopo<br />

di verificare in termini finanziari, da un lato l’effettivo raggiungimento degli obiettivi<br />

definiti nel Programma operativo regionale (POR), e fissati in coerenza con il<br />

Quadro comunitario di sostegno (QCS) ed il connesso Piano Nazionale, dall’altro di<br />

dar conto delle irregolarità ed eventuali frodi emerse nel corso della gestione<br />

nonché il riflesso delle stesse sul bilancio regionale.<br />

L’indagine compiuta da questo Collegio, nel quadro della verifica complessiva<br />

intestata alla Sezione affari comunitari ed internazionali di questo Istituto, è stata<br />

condotta secondo una metodologia uniforme a tutte le Sezioni regionali di controllo<br />

coinvolte, al fine di consentire una lettura trasversale delle notizie acquisite.<br />

Come noto, la maggior parte dell'azione strutturale dell’Unione europea è<br />

finanziata dai Fondi strutturali. Il Fondo Sociale Europeo (FSE), nello specifico,<br />

indirizza la propria assistenza, in base alle esigenze di formazione e di occupazione<br />

di tutta l'Unione europea ed in base alle esigenze inerenti alle risorse umane di<br />

determinate regioni.<br />

In particolare, l’Obiettivo 3 ha come finalità la lotta contro la disoccupazione<br />

di lunga durata, l’agevolazione nell'inserimento professionale dei giovani e<br />

l’integrazione delle persone minacciate da esclusione dal mercato del lavoro. Inoltre<br />

attua una promozione delle pari opportunità tra uomini e donne nel mercato del<br />

lavoro.<br />

La gestione del FSE avviene attraverso il QCS, gestito dal Ministero del<br />

Lavoro e della Previdenza sociale, per le regioni interessate all’Obiettivo 3, nel<br />

periodo di programmazione 2000-2006, attraverso il Programma operativo<br />

nazionale (PON) e 14 Programmi operativi regionali (POR), che specificano le azioni<br />

pluriennali (Misure), che verranno realizzate per il conseguimento di una o più<br />

priorità strategiche (Assi).<br />

Il sistema di monitoraggio generale, intestato dal MEF – RGS Ispettorato<br />

generale per i rapporti finanziari con l’Unione europea – IGRUE, è finalizzato a<br />

raccogliere le informazioni ed i dati finanziari, fisici e procedurali, inviati dagli organi<br />

titolari delle forme di intervento, per il successivo inoltro alla Commissione europea,<br />

293


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

in ossequio al disposto di cui all’art. 5 Reg.. 438/2001. L’IGRUE gestisce altresì il<br />

Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, previsto dall’art. 5<br />

della Legge 16 aprile 1987, n. 183.<br />

La Regione Lombardia ha adottato il Programma operativo del FSE per gli<br />

anni 2000-2006 ed il connesso Complemento di programmazione, quale documento<br />

operativo coerente con il programma ed in linea con il QCS.<br />

Il Complemento di programmazione ha l’obiettivo di “sostenere le politiche<br />

contenute nel PRS – Piano regionale sviluppo della Lombardia- e nel suo DPEF,<br />

finalizzate ad apportare forti innovazioni e cambiamenti nei settori della formazione<br />

professionale dell’istruzione e del lavoro, in relazione alle trasformazioni profonde<br />

che l’economia lombarda sta affrontando ed alle crescenti sfide di adeguamento di<br />

professionalità della forza lavoro che la globalizzazione dei mercati,<br />

l’internazionalizzazione della produzione e gli sviluppi delle nuove tecnologie<br />

impongono alla società lombarda”.<br />

Le priorità di intervento sono state così individuate nel documento operativo:<br />

- “contribuire all’occupabilità dei soggetti in età lavorativa;<br />

- promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro delle persone esposte al<br />

rischio di esclusione sociale;<br />

- sviluppare un’offerta di istruzione, formazione professionale ed<br />

orientamento che consenta lo sviluppo di percorsi di apprendimento per tutto l’arco<br />

della vita, favorendo anche l’adeguamento e l’integrazione tra i sistemi della<br />

formazione istruzione e lavoro;<br />

- sostenere le politiche di flessibilizzazione del mercato del lavoro,<br />

promuovere la competitività e favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità;<br />

- migliorare l’accesso, la partecipazione e la posizione delle donne nel<br />

mercato del lavoro.”<br />

Particolare rilevanza assume in questo contesto il processo di<br />

accreditamento dei soggetti erogatori di formazione, sulla base di requisiti minimi<br />

nazionali concertati con le regioni e di standard evoluti perseguiti dalla Regione<br />

Lombardia. E’ stato istituito un albo dagli operatori pubblici e privati accreditati L.R.<br />

n. 22/2006. Degno di rilievo è quindi sistema di accreditamento dei soggetti che<br />

sono ammessi a presentare progetti cofinanziati, sistema che consente una<br />

effettività dei riscontri sui soggetti stessi, qualora si siano resi responsabili di<br />

irregolarità, con la conseguente sospensione o revoca dell’accreditamento da parte<br />

della competente Direzione generale.<br />

294


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La Commissione europea ha approvato il POR Lombardia ed il 1°<br />

Complemento di programmazione, con Decisione C(2000) 2070 del 21.09.2000.<br />

Con successiva Decisione C(2004) 2108 del 09.06.2004, è stato approvato<br />

l’aggiornamento del Complemento di programmazione, che costituisce la revisione<br />

di metà periodo.<br />

La riprogrammazione di metà periodo, pur mantenendo sostanzialmente<br />

immutata la struttura del Programma, sia in relazione agli obiettivi che agli aspetti<br />

finanziari, ha inteso aggiornare o integrare il testo originario, in coerenza con gli<br />

orientamenti della Commissione europea in tema di semplificazione nella gestione<br />

dei Fondi strutturali e nella prospettiva di rendere ancora più efficace l’impiego delle<br />

risorse nel prossimo triennio di programmazione.<br />

Organizzazione<br />

E’ stata osservata l’organizzazione e le strutture della Regione coinvolte, al<br />

fine di evidenziare i riflessi dell’organizzazione medesima sull’efficacia e l’efficienza<br />

dell’attuazione del POR, atteso anche che la Commissione europea, in base alla<br />

normativa di settore dei Fondi strutturali, pone vincoli e criteri specifici di<br />

separazione e di indipendenza dei settori.<br />

L’assetto organizzativo appare adeguato, frutto del costante impegno<br />

profuso dall’Amministrazione regionale, anche da ultimo con la recente modifica del<br />

sistema, che ha comportato la separazione funzionale e gerarchica fra l’Autorità di<br />

pagamento e l’Autorità di gestione, in linea con la previsione regolamentare<br />

comunitaria ed in ossequio alle indicazioni della Commissione europea. Lo sforzo di<br />

riorganizzazione, confermato dalle numerose variazioni adottate nel corso<br />

dell’ultimo biennio, è stato ispirato dalla finalità di integrazione delle componenti del<br />

sistema di gestione e controllo, dalla separazione delle singole funzioni, da un<br />

processo di analisi e valutazione dei rischi.<br />

Alla data del 31 dicembre 2006 l’organizzazione è risultata la seguente:<br />

- Autorità di gestione - è individuata nella DG Formazione, Istruzione e Lavoro<br />

con le unità operative:<br />

• UO chiusura programmazione 2000-2006 istituita di recente;<br />

• UO attuazione delle riforme;<br />

• UO organizzazione e comunicazione;<br />

• UO Autorità di gestione;<br />

• Struttura comunicazione;<br />

• Struttura gestione;<br />

• Struttura controllo, accreditamento e valutazione.<br />

295


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

- Autorità di pagamento - è individuata, sino al 31-12-2006, nella DG<br />

Formazione Istruzione e Lavoro – Struttura autorità di pagamento FSE, poi a<br />

decorrere dal 01.01.2007 è stata incardinata nell’ambito della Presidenza, nella DG<br />

programmazione integrata, nell’ambito della Presidenza. Tale diversa<br />

organizzazione è stata condivisa dalla Commissione europea, ed è stata inspirata da<br />

un’ottica di valorizzazione ed aumento della terzietà ed indipendenza rispetto<br />

all’Autorità di gestione, pur se nella precedente organizzazione, che vedeva<br />

l’Autorità di gestione e di pagamento incardinate sotto la stessa DG Formazione,<br />

l’Amministrazione riferisce che sussisteva comunque una indipendenza sostanziale e<br />

funzionale fra le unità organizzative precedenti, trattandosi di uffici dirigenziali<br />

distinti ed equiordinati, benché gerarchicamente dipendenti dalla medesima<br />

direzione generale.<br />

Audit interno -, struttura della DG Presidenza – UO Sistema dei controlli è<br />

l’Organismo responsabile dello svolgimento dei controlli di II livello, a campione e<br />

per tipologia di azione, e delle verifiche dei sistemi di gestione e controllo, ai sensi<br />

dell’art. 10 par. 1 e 2 del reg. 438/2001.<br />

L’assistenza tecnica è svolta da alcune società che sono incaricate di<br />

compiere una pre-istruttoria per la scelta dei progetti, di eseguire i controlli a<br />

campione; di compiere le verifiche sistematiche delle rendicontazioni di spesa dei<br />

progetti.<br />

Si rinvia per approfonditi dettagli alla relazione.<br />

La nuova scelta strategica, soprattutto nella nuova programmazione 2007-<br />

2013, è invece di attribuire, attraverso un processo di delega alle Province, la<br />

programmazione operativa e la gestione agli enti più vicini al territorio.<br />

Organizzazione dei controlli<br />

Sono molto puntuali le scelte organizzative relative al sistema dei controlli,<br />

di I e II livello, che risultano ben articolati, puntuali ed efficaci. Ciò è dimostrato ad<br />

esempio dalla circostanza che ben il 67% dei casi di irregolarità riscontrati è stato<br />

rilevato dai controlli di secondo livello.<br />

Controlli di I livello<br />

Sono devoluti all’Autorità di gestione, che definisce il piano dei controlli<br />

funzionale alla chiusura della programmazione, che effettua i controlli in<br />

loco/ispettivi e che ha assunto il ruolo di certificatore delle rendicontazioni,<br />

sostituendo, in ossequio ai suggerimenti della Commissione europea nell’audit del<br />

giugno 2004, la figura del revisore contabile esterno dei singoli soggetti attuatori<br />

296


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dei progetti, ed affidando, mediante procedura aperta, ad una società l’attività di<br />

revisione, sotto la supervisione diretta dell’Autorità di gestione.<br />

Controlli di II livello<br />

Sono affidati alla struttura audit interno, istituita nell’ambito della Presidenza<br />

della Regione.<br />

Gli esiti dell’istruttoria hanno evidenziato che l’audit interno, nell’ambito dei<br />

controlli a campione sui progetti, ha aggiornato l’analisi dei rischi determinando il<br />

coefficiente di campionamento per ciascuna delle tipologie di azione delle misure;<br />

degna di rilievo a tal proposito è la predeterminazione dell’ampiezza del campione<br />

teorica, che si situa al 6,5% dell’importo certificato per l’insieme di tutte le tipologie<br />

di azione, che è stata aumentata in base all’analisi dei rischi, rispetto alla soglia<br />

normativa del 5%.<br />

Nell’ambito delle verifiche dei sistemi di gestione e controllo l’audit interno,<br />

ha eseguito i controlli in maniera organica, ed ha tratto le seguenti risultanze:<br />

separazione delle funzioni; adeguatezza dei controlli art. 4 reg. 438/2001;<br />

adeguatezza piste di controllo; adeguatezza procedure di certificazione ex art. 9<br />

reg. 438/2001; registrazione delle verifiche in loco; conformità con le politiche ed i<br />

requisiti comunitari.<br />

La valutazione intermedia e la realizzazione di valutazioni tematiche relative<br />

al programma POR è svolto ad una società alla quale è stato affidato il servizio, con<br />

procedura ad evidenza pubblica, dal 31.12.2006 al 30.06.<strong>2009</strong>. Il rapporto analizza<br />

il contesto socio economico, il quadro normativo, le scelte organizzative della<br />

Regione e valuta l’efficacia e l’efficienza dell’attuazione del POR.<br />

La procedura di selezione dei progetti, presentati dai soggetti accreditati<br />

attraverso il suddetto processo di accreditamento, prevede la valutazione ex ante<br />

della congruenza del progetto con gli obiettivi e le finalità dell’Asse e della Misura,<br />

nonché la compatibilità del preventivo di spesa con l’enunciazione del bando, e<br />

successivamente un processo di rendicontazione delle spese, nell’ambito della quale<br />

risulta indispensabile la certificazione delle spese, ora attribuita alla Struttura<br />

Autorità di certificazione Fondi FESR-FSE, inserita fra le competenze dell’Autorità di<br />

pagamento dal 2007, nell’ambito della DG programmazione integrata.<br />

La verifica delle dichiarazioni finali è svolta da una società affidataria del<br />

servizio ed è eseguita sul 100% dei documenti giustificativi.<br />

Al riguardo è opportuno segnalare anche l’adozione delle nuove Linee giuda<br />

per le dichiarazioni intermedie e rendicontazione finale, con DDG n. 1537 del<br />

13.02.2006.<br />

297


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Al fine di garantire il corretto utilizzo delle risorse, vengono apposte<br />

particolari garanzie, quali la fideiussione, qualora sia prevista espressamente nei<br />

bandi l’erogazione dell’acconto.<br />

La durata generalmente è prevista dall’accensione fino a 12 mesi successivi<br />

alla presentazione della rendicontazione finale, con eventuale proroga di ulteriori 12<br />

mesi. Lo svincolo della fidejussione può avvenire solo previa verifica della regolarità<br />

della documentazione, ovvero qualora siano state restituite le somme anticipate e<br />

rilevatesi non dovute. Qualora vengano rilevate irregolarità prima del saldo, il<br />

periodo di durata della fideiussione dovrà essere esteso a cura del beneficiario per il<br />

tempo richiesto dalla Regione stessa.<br />

Nonostante questa puntuale configurazione dei presupposti e dei meccanismi<br />

di garanzia, non risultano effettuate escussioni, né recuperate somme attraverso la<br />

fidejussione: ciò probabilmente è dovuto alla circostanza che le irregolarità e frodi<br />

vengono accertate successivamente, oltre il biennio.<br />

Analisi finanziaria del programma e avanzamento fisico delle misure<br />

L’analisi dei prospetti finanziari che compendiano l’avanzamento del POR<br />

2000-2006 ha evidenziato un’ottima capacità sia di impegno che di spesa.<br />

Dal riparto per Asse si può notare una prevalenza delle risorse destinate<br />

all’Asse A e C, che assorbono più del 50% del costo pubblico eleggibile. (A:<br />

Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro per combattere e<br />

prevenire la disoccupazione; C: Promozione e miglioramento della formazione<br />

professionale, dell’istruzione e dell’orientamento al fine di agevolare e migliorare<br />

l’accesso e l’integrazione nel mercato del lavoro).<br />

In termini finanziari la capacità programmatoria quale rapporto fra il<br />

finanziamento programmato (costo pubblico eleggibile) ed il costo ammissibile,<br />

corrispondente ad euro1.515.705.906,87, è molto elevata, pari al 97%.<br />

La capacità di impegno complessiva risulta dell’88%, e la realizzazione<br />

effettiva in termini finanziari è pari all’86%.<br />

La capacità reale di impegno, rapportata al costo ammesso è pari al 91%,<br />

mentre la capacità di pagamento, cioè gli effettivi trasferimenti ai beneficiari è pari<br />

all’88%.<br />

In termini di realizzazione fisica, si pone in rilievo l’ingente numero dei<br />

progetti presentati, cioè 68.371, di cui 57.566 ammissibili e di una quantità<br />

inferiore di progetti approvati pari a 26.516.<br />

298


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Emerge che il rapporto fra progetti ammissibili ed approvati è pari al 46%; la<br />

percentuale dei progetti conclusi rispetto a quelli avviati risulta del 98%. I progetti<br />

revocati invece rappresentano solo il 14% dei progetti approvati.<br />

Irregolarità e frodi nei progetti finanziati dal FSE: recuperi<br />

La Commissione richiede un interlocutore unico per quanto attiene la<br />

segnalazione di irregolarità o frodi, che, per l’Italia, è il Dipartimento per le politiche<br />

comunitarie, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e dal quale<br />

dipende anche il Nucleo speciale della Guardia di finanza per la repressione delle<br />

frodi comunitarie. Il Dipartimento gestisce la fase della segnalazione all’OLAF-Ufficio<br />

europeo per la lotta anti frode e quale primaria fonte di informazioni e dati sulla<br />

consistenza dei comportamenti irregolari, comunica le frodi e le irregolarità, al di<br />

sopra di una determinata soglia minima di importo, anche qualora non si sia<br />

verificato alcun danno, ad esempio perché l’individuazione dell’irregolarità è<br />

avvenuta in un momento in cui non era stato ancora erogato il finanziamento.<br />

L’articolo 3 del reg. 1681/1994 dispone la comunicazione trimestrale alla<br />

Commissione europea dell’elenco delle irregolarità, relative a somme superiori a<br />

euro 4.000 in (reg. 1681/1994) e superiori a euro 10.000 a seguito delle modifiche<br />

normative introdotte dal reg. 2035/2005, che hanno formato oggetto di un primo<br />

atto di accertamento amministrativo o giudiziario. A tal fine, le Amministrazioni<br />

forniscono dati specifici in merito, con i successivi aggiornamenti, al Dipartimento<br />

politiche comunitarie, che li inoltra alla Commissione, indicando, fra le molteplici<br />

informazioni a corredo, il Fondo strutturale di riferimento, la disposizione violata,<br />

l’entità del finanziamento e del recupero da effettuare e la data e la fonte della<br />

prima informazione che ha indotto il sospetto dell'esistenza di un'irregolarità,<br />

l’identità del beneficiario, e sullo stato dei procedimenti di accertamento e recupero.<br />

Con riferimento al POR 2000-2006, relativamente al FSE, appare di rilevante<br />

interesse verificare non solo quindi le modalità e l’efficacia del controllo sulle<br />

irregolarità e frodi, in termini di prevenzione delle stesse e di scoperta, ma anche<br />

l’efficacia delle successive iniziative di recupero.<br />

E’ evidente che è importante implementare la capacità e velocità di<br />

utilizzazione dei Fondi, anche in ragione del rischio di “disimpegno automatico” da<br />

parte della Commissione, ma ugualmente analoga importanza deve rivestire la<br />

corretta utilizzazione, e la garanzia che i contributi vengano indirizzati alle finalità<br />

per le quali sono destinati.<br />

Assume rilievo la disposizione di cui ai commi 1215 e seguenti della legge<br />

finanziaria per il 2007, che prevede la potestà dello Stato di rivalersi sugli altri enti<br />

299


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dell’importo delle suddette regolazioni finanziarie (o rettifiche) a carico dell’Italia,<br />

da parte della Commissione, qualora le stesse siano imputabili agli enti medesimi.<br />

La competente DG, difatti, procede direttamente alle contestazioni (in sede<br />

ispettiva o amministrativa) e assume i necessari provvedimenti all’esito del<br />

contraddittorio, quali il recupero o la compensazione, previa emanazione di<br />

provvedimento di fermo amministrativo, su tutti i pagamenti spettanti al<br />

beneficiario ai sensi dell’art. 64 bis della legge regionale n. 34/1978, così come<br />

modificata dalla L.R. 14/2001, previa verifica da parte dell’Avvocatura della Regione<br />

sulla congruità della motivazione del fermo e del decreto di revoca o di recupero<br />

degli importi non dovuti. Degno di rilievo è quindi l’utilizzo del “fermo”<br />

amministrativo, quale strumento volto ad accentuare le garanzie che<br />

l’Amministrazione attua nel campo dei recuperi di somme indebitamente erogate.<br />

In caso di illeciti penalmente rilevanti la Regione Lombardia si costituisce<br />

parte civile nel processo penale. In sede di eventuale patteggiamento, la Regione<br />

accetta l’offerta risarcitoria, in acconto, qualora non esaustiva dell’importo totale da<br />

recuperare.<br />

L’Amministrazione espone che i tempi medi di recupero delle somme non<br />

dovute, in quanto sussiste un’irregolarità o frode, sono circa due anni, e che fra<br />

l’individuazione delle irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero<br />

trascorre in media un lasso di tempo compreso fra i 3 e i 6 mesi.<br />

In base ai dati presenti negli elenchi relativi al FSE, POR 1994-1999 e POR<br />

2000-2006, trasmessi dalla Sezione affari comunitari aggiornati al 31-12-2006<br />

elaborati sui dati del Dipartimento politiche comunitarie, risultano pratiche irregolari<br />

per un importo totale di circa 11 milioni di euro, e non risulta effettivamente<br />

recuperata alcuna somma.<br />

È stato anche esaminato un estratto del Registro dei recuperi a valere<br />

sull’intero POR 2000-2006, aggiornato alla data del 12 dicembre 2007.<br />

Occorre precisare al riguardo che il Registro dei recuperi è di competenza<br />

dell’Autorità di certificazione, che aggiorna sistematicamente i dati. Questi ultimi<br />

sono relativi esclusivamente a spese irregolari rilevate, per qualsiasi importo, che<br />

hanno dato luogo ad un atto formale di recupero. In buona sostanza non sono<br />

inseriti in detto elenco tutte le segnalazioni effettuate al Dipartimento per le<br />

politiche comunitarie.<br />

Da tale ultimo documento è emerso che le irregolarità seguite da formale<br />

atto di recupero hanno riguardato 380 casi in totale, accertate dai vari soggetti<br />

preposti. L’importo complessivo da recuperare al 12.12.2007 risulta essere pari ad<br />

300


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

euro 3.690.011,70. L’importo già recuperato è pari ad euro 1.743.977,99 che<br />

rappresenta quindi il 47% rispetto al totale.<br />

Fino al 31.12.2006, risulta un importo da recuperare di euro 1.013.256,83<br />

relativamente a provvedimenti di recupero adottati, ed un importo recuperato di<br />

euro 834.935,79 pari al 82% del totale.<br />

Nei dati rilevati dal Registro dei recuperi, sono riportati alcuni casi segnalati<br />

all’OLAF e sui quali è stato effettuato il recupero, circostanza che non risulta nei<br />

tabulati del Dipartimento per le politiche comunitarie. In particolare, risultano 57<br />

casi di segnalazione all’OLAF, per i quali è stato effettuato un recupero parziale pari<br />

ad euro 755.402,98 su un totale spesa irregolare da recuperare pari ad euro<br />

2.121.488,21. L’Amministrazione stessa, in un recente documento trasmesso alla<br />

Sezione affari comunitari di questa Corte, riconosce la sussistenza di alcune criticità<br />

ai fini delle comunicazioni all’OLAF, per l’attività degli operatori, nei casi nei quali<br />

siano pendenti procedimenti penali, atteso che in tale ambito permangono carenze<br />

informative, da parte delle Procure.<br />

Certo è che nel suddetto registro sono contabilizzati solamente i casi per i<br />

quali sia stato emesso un atto di recupero, di qualunque importo si tratti; mentre<br />

nel “file” del Dipartimento per le politiche comunitarie sono registrate tutte le<br />

segnalazioni da inviare alla Commissione europea, afferenti a tutti i casi nei quali<br />

sia stata riscontrata una irregolarità o frode, di importo superiore al limite minimo<br />

previsto dalla normativa europea, ma per i quali sussista almeno l’atto di primo<br />

amministrativo o giudiziario di accertamento dell’irregolarità.<br />

Occorre evidenziare, al riguardo, che sussiste l’obbligo dello Stato di<br />

aggiornare trimestralmente i dati relativi alle segnalazioni effettuate alla<br />

Commissione europea, in relazione anche allo stato dei recuperi (ai sensi del reg.<br />

1681/1994 più volte citato). Conseguentemente si ravvisa l’obbligo della Regione di<br />

verificare costantemente l’andamento delle segnalazioni e fornire la corretta<br />

comunicazione di ciò al Dipartimento per le politiche comunitarie.<br />

E’ perciò necessaria ed indispensabile un’attenzione maggiore da parte dei<br />

competenti settori per avere contezza dell’esito, nel tempo, di ogni segnalazione<br />

effettuata al Dipartimento per le politiche comunitarie, al fine di consentire alla<br />

Commissione un riscontro veritiero e costantemente aggiornato dei recuperi da<br />

effettuare o realizzati dalla Regione.<br />

Emerge con chiarezza dunque che il campo di miglioramento su cui occorre<br />

focalizzare l’attenzione della Regione attiene al sistema di comunicazione e<br />

rilevazione dei dati che tenga conto di tutte le variabili che intervengono nel<br />

301


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

procedimento di segnalazione delle irregolarità e frodi al Dipartimento per le<br />

politiche comunitarie ed ai conseguenti necessari recuperi.<br />

Ciò considerato, tuttavia, si può chiudere con un dato positivo, evidenziando<br />

che, dalla sola analisi dei dati del registro dei recuperi, emerge un impegno<br />

notevole sul fronte dei controlli e dei recuperi nell’anno 2006, ovviamente per i soli<br />

casi in cui sia stato formalizzato un atto di recupero, considerando che i recuperi<br />

dedotti dalle dichiarazioni di spesa effettuati nel 2006 rappresentano circa il 95%<br />

del totale e le somme recuperate nel 2006 sono circa l’80% del totale del periodo di<br />

programmazione 2000-2006.<br />

302


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO<br />

PER LA SARDEGNA<br />

(<strong>Delibera</strong>zione n. 20/2008)<br />

IRREGOLARITA’ E FRODI NEL FSE<br />

Oggetto e finalità dell’indagine di controllo.<br />

In prosecuzione di quella conclusasi nell’esercizio precedente (v.<br />

deliberazione n. 50/2007), la presente indagine ha per oggetto il controllo e il<br />

monitoraggio sull’andamento e sullo stato di attuazione del FSE in Sardegna (POR<br />

2000-2006), rilevando le irregolarità emerse nel corso della gestione nonché<br />

l’eventuale accertata o sospettata sussistenza di fenomeni di frodi.<br />

Si è reso necessario, infine, disporre un approfondimento nella materia delle<br />

garanzie assunte a tutela del buon esito delle erogazioni finanziate a valere sul<br />

Fondo.<br />

Il quadro organizzativo preposto all’attuazione del POR 2000-2006: il<br />

quadro completo delle Misure attuate e dei relativi responsabili<br />

L’incompletezza delle notizie 305 ha richiesto che nella presente nuova sede<br />

istruttoria si pervenisse alla concreta individuazione del responsabile preposto a<br />

ciascuna delle Misure attuate.<br />

Con l’occasione è stato riscontrato che il Comitato di Coordinamento,<br />

deputato a assicurare l’unitarietà di orientamento e la tempestività del complesso di<br />

attività attuative del POR, non si è riunito nel 2007.<br />

Il relativo quadro, esposto per “Asse” 306 è risultato incompleto in quanto non<br />

riferentesi a tutte le 61 Misure del POR Sardegna 2000-2006, bensì a sole 31<br />

Misure.<br />

Al riguardo si può preliminarmente osservare che sono generalmente<br />

presenti adeguate professionalità per l’attuazione delle attività complesse<br />

concernenti l’attivazione delle misure POR, tuttavia in numerosi casi il tempo ad<br />

esse dedicato è soltanto una parte marginale della prestazione lavorativa<br />

complessiva. Quasi mai l’operatore – ai vari livelli di responsabilità – è impegnato in<br />

via esclusiva nelle attività connesse alla misura POR 307 .<br />

305 Nella pubblica adunanza della Sezione della Corte dei conti era emerso il numero “indicativo” di 28<br />

responsabili di misura a fronte di 61 misure da attuare, molti sprovvisti di propria struttura operativa (v.<br />

cit. del. 50/2007).<br />

306 Il POR Sardegna è organizzato in VII Assi prioritari di intervento per aree tematiche.<br />

307 Nello specifico si deve constatare che ciascuna Misura che ricade sul FESR dispone di proprio<br />

responsabile, mentre si osserva che nelle Misure che ricadono sul FEAOG e sul FSE, in diversi casi, ad un<br />

unico responsabile sono assegnate numerose Misure (vedasi, per esempio, le Misure 3.1; 3.4; 3.10;<br />

303


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Dalle percentuali di tempo dedicato si può ancora constatare che<br />

comunemente queste specifiche attività vengono attribuite in aggiunta a quelle<br />

ordinariamente espletate e che non rappresentano quasi mai la prevalenza<br />

dell’attività di servizio.<br />

Gli aspetti critici sopra evidenziati hanno conseguentemente condizionato<br />

negativamente l’attività di attuazione delle Misure del POR, comportando<br />

presumibilmente ritardi e difficoltà operative.<br />

Le condizioni organizzative vanno, perciò, riconsiderate al fine di disporre<br />

ogni utile correttivo sia con riguardo alle attività da concludersi sul POR 2000-2006,<br />

sia – soprattutto – con maggiore attenzione per quel che sarà l’intervento 2007-<br />

2013.<br />

Avanzamento finanziario del POR 2000-2006<br />

Tra le valutazioni critiche già assunte da questa Sezione si era segnalato,<br />

che l’impostazione delle scritture, allo stato, non consentiva di risalire alle risorse di<br />

provenienza comunitaria.<br />

Tali carenze informative erano state in parte già enunciate nel “complemento<br />

di programmazione” in quanto si evidenziava l’introdotto “ciclo di programmazione<br />

unico”, volto a realizzare il coordinamento dei flussi finanziari quale che sia la fonte<br />

di provenienza, unificandoli nell’unità elementare di bilancio (UPB), affidata ad un<br />

“centro di responsabilità”, costituita indistintamente dalle risorse proprie del<br />

bilancio regionale, della quota del bilancio ordinario dello Stato, dalle quote di<br />

risorse rinvenienti dal bilancio UE, dalle quote di risorse del cofinanziamento<br />

nazionale (statale e regionale) dei programmi comunitari.<br />

La richiamata metodologia, pur apprezzabile per i generali fini della<br />

programmazione economico-finanziaria, non assolve però in alcun modo alle<br />

indispensabile esigenza informativa cui le scritture di bilancio (a preventivo e a<br />

consuntivo) devono, invece, essere finalizzate, se del caso con quadri prospettici<br />

integrativi.<br />

gestioni.<br />

Ciò anche per dare più compiuta effettività alla responsabilità delle distinte<br />

Le uniche indicazioni utili a tal fine si rinvengono nel RAE 2006 che espone<br />

significativamente i dati finanziari relativi ai pagamenti ricevuti dalla Commissione<br />

europea e dallo Stato a valere sul POR Sardegna 2000-2006 erogati al 31.12.2006<br />

(RAE v. parte 3, esecuzione finanziaria del programma, pag. 54 e seg.).<br />

3.11; e 2.4; 3.3; 3.5; 3.8; 3.9; 3.14; 3.15; 3.16; 3.17; 3.18; sul FSE affidate al medesimo<br />

responsabile).<br />

304


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I dati in argomento attestano che la percentuale di spesa effettivamente<br />

sostenuta (e rendicontata) alla chiusura della programmazione 2000-2006<br />

ammonta al 61% circa rispetto a quella che avrebbe potuto essere realizzata sul<br />

territorio regionale.<br />

Nel corso dei sei anni di programmazione sono state effettivamente acquisite<br />

al bilancio regionale risorse pari a 2.197.421.409,08 euro, di cui 1.278.978.998,59<br />

euro di quota comunitaria e 918.442.410,49 euro di quota nazionale.<br />

Non si dispone, pertanto, di quelli erogati nel corso del 2007, ulteriormente<br />

ammessi ai finanziamenti del POR.<br />

Prospetto n. 1 – Pagamenti ricevuti dalla Commissione europea<br />

Asse<br />

Spesa<br />

ammissibile<br />

totale prevista<br />

Spesa<br />

cumulata al<br />

31.12.2006<br />

%<br />

305<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Quota<br />

nazionale<br />

Totale<br />

FESR 2.600.980.000 1.622.403.940 62,38% 811.437.653 596.190.148 1.407.627.801<br />

FSE 744.428.000 481.546.527 64,69% 206.710.223 144.697.334 351.407.556<br />

FEAOG* 837.156.000 462.822.165 55,29% 247.640.768 168.321.534 415.962.303<br />

SFOP 75.991.040 36.740.810 48,35% 13.190.355 9.233.395 22.423.749<br />

Totale<br />

4.258.555.040 2.603.513.422 61,14% 1.275.978.999 918.442.410 2.197.421.409<br />

Fonte:R.A.E. 2006<br />

Prospetto n. 2 - POR 2000-2006 - attuazione finanziaria al 31 ottobre 2007 per Asse<br />

Asse<br />

contributo totale<br />

2000-2006<br />

impegni pagamenti<br />

capacità<br />

di<br />

impegno<br />

a b c b/a c/a<br />

capacità<br />

di spesa note<br />

1 –<br />

risorse<br />

naturali 1.061.924.628,00 1.025.954.120,21 854.790.545,80 96,60% 80,50% -<br />

2 –<br />

risorse<br />

culturali 379.723.372,00 342.233.193,09 247.940.160,94 90,10% 65,30% -<br />

3 –<br />

risorse<br />

umane 716.997.130,00 589.353.688,73 454.016.412,24 82,20% 63,30% -<br />

4 –<br />

sistemi<br />

locali di<br />

sviluppo 1.274.017.910,00 11.713.551.137,97 882.613.191,09 91,90% 69,30% -<br />

5 - città 371.902.000,00 274.783.127,98 195.991.676,97 73,90% 52,70% -<br />

6 – reti e<br />

nodi di<br />

servizio 430.540.000,00 432.040.458,30 357.861.971,26 100,30% 83,10% -<br />

7 –<br />

assistenza<br />

tecnica 23.450.000,00 21.727.033,60 14.632.113,79 92,70% 62,40% -<br />

totale 4.258.555.040,00 3.857.446.759,88 3.007.846.072,09 90,60% 70,60% -


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

L’avanzamento finanziario del FSE al 31.12.2007 e i progetti coerenti sul FSE<br />

Successivamente al deferimento della relazione istruttoria, in prossimità<br />

dell’adunanza di discussione conclusiva, sono pervenuti alcuni importanti<br />

aggiornamenti concernenti l’attuazione del FSE che di seguito si riportano.<br />

Prospetto n. 3 - Avanzamento finanziario FSE<br />

al 31 dicembre 2007<br />

importo totale FSE spesa<br />

306<br />

raggiungimento<br />

spesa totale<br />

744.428.000,00 576.030.299,44 77,38%<br />

Prospetto n. 4 - Progetti coerenti FSE al 31 dicembre 2007<br />

ASSE MISURA<br />

Totale spesa da<br />

progetti<br />

coerenti al<br />

31/12/07<br />

1 8 70.041,06<br />

2 4 202.767,47<br />

3 2 121.475.984,11<br />

3 3 28.157.694,98<br />

3 5A 96.000,00<br />

3 6 2.504.076,77<br />

3 7 6.162.555,01<br />

3 10 pres 7.742.698,78<br />

3 10 lsu 5.532.486,00<br />

3 16 466.188,11<br />

4 6 12.476.810,32<br />

5 3 158.877,95<br />

6 4 2.228.352,65<br />

Totale<br />

certificato al<br />

31/12/2007<br />

Incidenza<br />

% progetti<br />

coerenti<br />

Totale 187.274.533,21 576.030.299,44 32,51%<br />

Fonte: Autorità di pagamento<br />

Le risorse umane per i controlli nel FSE affidati a soggetto esterno<br />

Le modalità del controllo sono caratterizzate dalla specifica tipologia degli<br />

interventi finanziati dal FSE, trattandosi prevalentemente di interventi relativi alla<br />

formazione professionale, affidati attraverso e a seguito di “avviso pubblico” in<br />

regime di “concessione amministrativa”.<br />

Quanto ai controlli, ai funzionari della RAS sono affidati controlli in itinere sul<br />

corretto svolgimento delle attività amministrative e sulla idoneità delle sedi; alla<br />

xxx S.p.a. sono affidati i controlli sui rendiconti presentati dai soggetti beneficiari<br />

attuatori degli interventi di formazione.<br />

L’Autorità di pagamento espone che alla data del 31.12.2007 la xxx S.p.a.<br />

ha concluso 366 verifiche per un importo totale di interventi finanziati pari a<br />

116.319.524,89 euro.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

E’ stata considerata ammissibile una spesa pari a 108.921.666,19 euro; la<br />

quota restante è in parte sotto analisi per completamento della documentazione, in<br />

parte non è stata ritenuta ammissibile (per un importo di 4.563.317,18 euro).<br />

La xxx S.p.a. trasmette gli esiti delle verifiche ai competenti servizi<br />

dell’Assessorato non tanto per presa d’atto bensì per la compiuta acquisizione delle<br />

risultanze e la conseguente piena approvazione.<br />

L’Autorità di pagamento esprime positive valutazione sul contributo ad oggi<br />

assicurato dal soggetto affidatario, da individuarsi prevalentemente sull’opportunità<br />

riconosciuta ai soggetti attuatori di “…conformare i propri modelli gestionali ed<br />

organizzativi alle esigenze della gestione dei fondi pubblici imposte dai regolamenti<br />

e dalle disposizioni di legge…”. Ciò sarebbe dimostrato dal fatto che i rendiconti<br />

risultano complessivamente meglio redatti, con un inferiore tasso di spese non<br />

ammesse rispetto ai periodi precedenti .<br />

Le risultanze del quadro dei controlli di II livello<br />

Le prescrizioni di cui ai regolamenti comunitari, com’è noto, impongono per<br />

ciascun Fondo di assoggettare a controllo di II livello un campione minimo del 5%<br />

della spesa di cui si domanda il finanziamento (in adempimento delle prescrizioni di<br />

cui al regolamento 438/2001, recante le modalità di svolgimento dei sistemi di<br />

gestione e di controllo dei contributi concessi nell’ambito dei Fondi strutturali 308 , art.<br />

13).<br />

Infatti si osserva che nel 2007 la percentuale di spesa controllata si è<br />

attestata sul 15,30%, in alcuni Fondi raggiungendo il 34,36% (SFOP), pari a<br />

446.965.049,82 euro sul totale di 2.920.736.706,98 euro di spesa rendicontata o<br />

dicasi ammissibile a finanziamento.<br />

E’ altresì utile segnalare che nel corso della descritta attività di controllo di II<br />

livello si sono evidenziate n. 360 casi di irregolarità per un importo complessivo pari<br />

308 L’art. 13 del cit. regolamento recita .<br />

307


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

a 8.371.316,04 euro, equivalente all’1,87% della spesa controllata (cioè del<br />

campione controllato) Tale dato percentuale di spesa irregolare, impostate le<br />

dovute proporzioni, se dilatato all’intera spesa rendicontata potrebbe determinare<br />

un indice estremamente preoccupante, presumibilmente attestato in oltre il 10%<br />

dell’intero ammontare.<br />

Le valutazioni della Commissione sul rapporto annuale di esecuzione (RAE<br />

2006)<br />

Pur riconoscendo la conformità della relazione annuale dell’Autorità di<br />

gestione alle previsioni di cui al regolamento 1260/1999, art. 37.2, tuttavia la<br />

Commissione ne segnala l’inadeguatezza sotto il profilo delle modalità di<br />

misurazione e rappresentazione della realizzazione fisica degli interventi.<br />

In altri termini il richiamo della Commissione è rivolto a disporre di effettivi<br />

strumenti di analisi del grado di concreta realizzazione degli obiettivi strutturali<br />

propri di ciascun intervento, anche in considerazione del fatto che volge a<br />

conclusione il sesto anno di attuazione della programmazione POR.<br />

Dall’allegato alla nota della Commissione si legge .<br />

L’Autorità di gestione nella risposta alla Commissione ha precisato di aver<br />

provveduto a migliorare la descrizione e l’analisi dei dati disponibili<br />

sull’avanzamento fisico sia delle singole Misure che del Programma nel suo<br />

complesso, formulando le necessarie integrazioni nel rinnovato documento RAE<br />

2006.<br />

Le previsioni normative relative alle garanzie fideiussorie prestate dai<br />

beneficiari dei Fondi. Polizze adottate nel POR Sardegna<br />

La normativa nazionale prevede che si debba di procedere all’erogazione<br />

degli “anticipi” in favore dei soggetti privati sulla quota nazionale di<br />

cofinanziamento – e che grava sulle risorse del Fondo di rotazione di cui all’art. 5<br />

308


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

della legge 16 aprile 1987 n. 183 – previo rilascio di garanzia fideiussoria (legge 6<br />

febbraio 1996, n. 52, art. 2, legge comunitaria 1994).<br />

La citata normativa circoscrive l’assunzione della garanzia ai “soggetti<br />

privati” beneficiari delle erogazioni e pare coprire solo i rischi inerenti alle quote<br />

“nazionali” che gravano sul “Fondo di rotazione” o, in altri termini, che sono<br />

finanziate dal suddetto fondo presso il Ministero del tesoro per l’attuazione delle<br />

politiche comunitarie.<br />

Va precisato che sul Fondo affluiscono sia le risorse nazionali annualmente<br />

individuate per le finalità all’esame, sia le somme erogate dalle istituzioni della<br />

Comunità europea per contributi e sovvenzioni in favore dell’Italia (cfr. cit. art. 5,<br />

comma 2 lett. b) e c), legge 16 aprile 1987 n. 183).<br />

I decreti 20 settembre 1996 e 22 aprile 1997 del Ministero del tesoro hanno<br />

successivamente previsto all’art. 2 che la garanzia in argomento può essere<br />

prestata dalle banche, dalle imprese di assicurazioni e dagli intermediari finanziari<br />

iscritti nell’elenco speciale previsto dall’art. 107 del T.U. delle leggi in materia<br />

bancaria e creditizia (D.lgs. 1 settembre 1993 n. 385) e ha approvato apposito<br />

schema per la costituzione della garanzia fideiussoria.<br />

Si è riscontrata una sostanziale omogeneità tra le clausole di cui allo schema<br />

ministeriale e quelle effettivamente assunte in sede regionale, acquisite agli atti<br />

della presente indagine.<br />

I contratti si caratterizzano per l’irrevocabile ed incondizionata obbligazione<br />

a carico del soggetto fideiussore di rimborsare all’Amministrazione regionale gli<br />

importi garantiti “…a fronte del non corretto utilizzo delle somme anticipate…”. Il<br />

rimborso – il cui ammontare viene previsto con le dovute maggiorazioni degli<br />

interessi conteggiati per il periodo che va dall’erogazione al rimborso stesso –<br />

avviene a “…prima e semplice richiesta scritta e non oltre quindici giorni dalla<br />

ricezione della richiesta…” senza poter apporre alcuna eccezione all’Amministrazione<br />

e anche nel caso in cui il soggetto garantito (beneficiario dei contributi comunitari)<br />

sia eventualmente fallito o sottoposto a procedure giudiziali.<br />

Il Soggetto garante dichiara di rinunciare espressamente al beneficio della<br />

preventiva escussione e, infine, in qualche caso accetta l’inopponibilità del mancato<br />

pagamento dei premi pattuiti.<br />

Alcune differenti clausole si osservano con riguardo all’efficacia temporale<br />

della garanzia, ovvero al momento cui disporre lo svincolo delle polizze.<br />

L’Ufficio di controllo, presa visione dei contratti soprarichiamati, ha posto le<br />

seguenti questioni all’attenzione dei Soggetti attuatori delle Misure;<br />

1) in quali e quante Misure siano state assunte le garanzie;<br />

309


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

2) se i contratti tipo siano stati unilateralmente predisposti dall’Amministrazione<br />

regionale (schema in bianco); se vi sia stata l’indicazione dei Soggetti bancari o<br />

assicurativi cui rivolgersi o, viceversa, da escludersi ai fini della stipulazione dei<br />

contratti di garanzia;<br />

3) in quali casi si sia reso necessario nel concreto dell’attività POR richiedere il<br />

rimborso al Soggetto garante;<br />

4) quali ragioni eventualmente abbiano impedito l’attivazione della garanzia in tutti<br />

i casi di spesa “irregolare” (da intendersi comprensiva anche delle frodi o<br />

sospette frodi), posto che agli atti risultano già acquisiti elenchi di spesa da<br />

“recuperare” e attesa la nota problematica (ripetutamente segnalata dai<br />

soggetti attuatori POR) afferente alle procedure agibili per i recuperi.<br />

5) quali ragioni ostino all’attivazione delle garanzie in tutti i numerosi casi di<br />

“rinuncia” alle “tranches” ulteriori del finanziamento per conseguire, in ogni<br />

caso, il recupero dell’anticipazione già concessa.<br />

Nell’audizione l’Autorità di gestione ha riferito che si sono verificate<br />

numerose discrasie successivamente alla scelta dei Soggetti (banche e<br />

assicurazioni) cui riconoscere i requisiti di affidabilità per la stipula dei contratti in<br />

argomento, ai sensi e nei termini di cui alla normativa di settore (art. 106 e 107<br />

legge bancaria).<br />

Sembrerebbe, in sostanza, che i requisiti pur formalmente posseduti, da<br />

parte dei Soggetti garanti, non fossero sufficienti ad evitare gravosi inconvenienti<br />

che avrebbero poi in concreto del tutto vanificato la possibilità di attivare le<br />

garanzie stesse, trattandosi di Soggetti per i quali era stato sufficiente disporre al<br />

solo momento della stipula della mera qualificazione formale di “intermediari<br />

finanziari” e salva per gli stessi anche la possibilità successiva di cessare la propria<br />

attività, rendendosi così inutile qualsiasi iniziativa per conseguire il rimborso. Viene,<br />

inoltre, precisato che la tematica è oggetto di nuovo esame da parte degli uffici,<br />

soprattutto nella prospettiva di mettere a punto una mirata, ed efficace<br />

impostazione di valide convenzioni per la prossima agenda 2007-2013, superando i<br />

numerosi problemi riscontrati in questi anni nel POR.<br />

Parrebbe, conclusivamente, alla luce degli esiti dell’audizione, che le polizze<br />

ad oggi stipulate non abbiano dato esiti fruttuosi, salvi i chiarimenti che si<br />

attendono per effetto della verifica che l’Autorità di gestione si è impegnata ad<br />

espletare.<br />

L’Ufficio di controllo, in ogni caso, ha già messo in evidenza nel corso<br />

dell’audizione che la situazione ad oggi si appalesa del tutto critica, tenuto conto da<br />

un lato del cospicuo esborso di risorse inutilmente avvenuto – seppure sostenuto<br />

310


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dai privati beneficiari dei finanziamenti – e dall’altro del danno subito<br />

dall’Amministrazione regionale e comunitaria, costrette ad attivarsi<br />

aggiuntivamente per le procedure di recupero in via amministrativa o giudiziale. In<br />

disparte ogni ulteriore ragionamento per il caso in cui non si dovesse<br />

definitivamente pervenire ad alcun recupero e si fossero nelle more vanificate le<br />

condizioni per l’attivazione delle garanzie per effetto di comportamenti omissivi.<br />

Le polizze fideiussorie nel FSE<br />

In sede istruttoria sono pervenute unicamente le risposte dell’Autorità di<br />

pagamento del FSE, a mezzo delle quali si precisa che viene prestata garanzia<br />

fideiussoria di importo pari all’anticipazione concessa al primo atto di erogazione del<br />

finanziamento assegnato. Si precisa ancora che la garanzia, rilasciata dai soggetti<br />

bancari, da imprese di assicurazione o da intermediari finanziari, viene rilasciata su<br />

modello predisposto dalla Regione, allegato alla nota di comunicazione<br />

dell’avvenuta aggiudicazione del progetto finanziato, redatto in conformità del<br />

richiamato decreto ministeriale.<br />

L’Autorità di pagamento FSE riferisce che .<br />

Circa le ragioni portate a sostegno di tale decisione l’Assessorato precisa che<br />


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

possibilità di concordare con le agenzie formative dei piani pluriennali di restituzione<br />

del debito evitando così la sospensione dei pagamenti nei loro confronti.<br />

Nell’adunanza pubblica è stato precisato che non sarebbe stato possibile<br />

escutere la polizza per intervenuto fallimento del Soggetto garante e che sarebbe in<br />

corso di predisposizione l’insinuazione nella procedura fallimentare.<br />

Sezione.<br />

Sulle sopraesposte prospettazioni sopravvivono notevoli perplessità della<br />

L’analisi delle irregolarità, delle frodi e dei recuperi<br />

1. La contabilità di rettifica.<br />

Si deve rammentare la distinzione – ammessa dalla normativa comunitaria –<br />

tra le ipotesi di violazione delle norme (più o meno colpevoli, negligenti o dolose)<br />

atte a recare pregiudizio finanziario e gli “errori” dipendenti dalle attività delle<br />

autorità responsabili del POR ai diversi livelli operativi.<br />

Tale caso, pur qualificabile come non conformità alle norme, non comporta<br />

obbligo di comunicazione se scoperto prima del pagamento, ma – ovviamente – in<br />

seguito al pagamento comporta obbligo di procedere al recupero e alla<br />

comunicazione (cfr. cit regolamento 1681/1994, art. 3.1) Non si dispone allo stato<br />

degli atti, di notizie sull’incidenza della rilevanza quantitativa degli errori nella<br />

attuazione del POR (per il POP, invece, v. cap. II paragrafo 3 della già cit. del.<br />

50/2007).<br />

Nella precedente indagine era, poi, risultato che le Autorità di pagamento<br />

per il caso di criticità nell’avanzamento della Misura applicano la modalità dello<br />

“storno” contabile degli importi considerati irregolari, compensandoli con<br />

l’avanzamento della spesa dichiarata alla prima domanda di pagamento utile<br />

successivo, ottenendo il risultato da un lato di non pervenire a pronuncia o<br />

accertamento di irregolarità, dall’altro di evitare l’immediato pregiudizio finanziario.<br />

Tuttavia tali rettifiche contabili, che modificano il regolare avanzamento<br />

finanziario, devono risultare negli atti procedurali e se ne deve dare comunicazione<br />

all’OLAF. Pertanto dette rettifiche devono essere registrate, conservandosene<br />

traccia nell’ambito del piano di avanzamento finanziario, nonché negli esiti varati<br />

dai diversi livelli di controllo espletati, per tutta l’opportuna conoscenza (in tale<br />

senso vedere il documento della Commissione diramato dalla circolare del Ministero<br />

dell’economia e delle finanze prot. n. 6498 in data 3 marzo 2006, recante<br />

Orientamenti relativi sulla deduzione dei recuperi dalla Dichiarazione di spesa e<br />

domanda di pagamento….conformemente all’art. 8…del reg. CE 438/2001, punto<br />

3.3).<br />

312


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Si era, pertanto, richiamata l’attenzione sulla opportunità di censire tutti i<br />

casi di rettifica e di storno contabile, in quanto – pur evitando il pregiudizio<br />

finanziario immediato che discenderebbe dalla tranche di pagamento irregolare –<br />

trattasi pur sempre di situazioni obiettivamente anomale e critiche che esigono<br />

un’analisi approfondita dei motivi di fatto e di diritto che determinano la situazione<br />

irregolare, oltre all’istituzione di appositi registri di tali contabilità.<br />

La casistica in questione è stata in concreto registrata nel POR Sardegna<br />

2000-2006 nell’attuazione dei diversi Fondi, conseguendo l’effetto di una drastica<br />

riduzione di ipotesi tecnicamente definibili come “irregolarità”.<br />

Tali iniziative di rettifica, inoltre, avrebbero consentito – alla luce delle<br />

precisazioni fornite dalle Autorità di pagamento – di liberare risorse da destinare ad<br />

altre operazioni di finanziamento.<br />

L’ufficio di controllo della Corte dei conti, in conseguenza, ha provveduto ad<br />

acquisire ogni notizia e quantificazione finanziaria sulle contabilità in argomento da<br />

istituire ai sensi del regolamento della Commissione 438/2001, art. 8 (unitamente a<br />

copia della modulistica utilizzata, nonché al manuale operativo appositamente<br />

adottato).<br />

Le irregolarità e le frodi nel POP Sardegna 1994-1999<br />

Nell’imminenza dell’adunanza pubblica, in risposta alla bozza di relazione<br />

istruttoria ricevuta, l’Autorità di gestione ha trasmesso l’elenco che attiene alle<br />

procedure giudiziarie in corso di accertamento definitivo per frodi sul POP 1994-<br />

1999. (nota n. 807 del 12 febbraio 2008).<br />

Si osserva che l’elenco contiene casi di frodi nel FEAOG e nel FESR ad<br />

esclusione dello SFOP del FSE, al 31.12.2007.<br />

Le frodi nel POR Sardegna 2000-2006<br />

Gli accertamenti sono stati svolti da parte di reparti della Guardia di finanza<br />

operanti in Sardegna 309 e le prassi seguite per commettere le attività illecite si<br />

sostanziano prevalentemente nella predisposizione di documentazioni e fatturazioni<br />

false al fine di trarre in inganno la Pubblica amministrazione e nella contraffazione<br />

dei contrassegni di identificazione e di parti di macchinari. In tutti i casi in esame il<br />

recupero delle somme indebitamente percepite è ritenuto possibile, ma rinviato<br />

all’esito definitivo delle procedure giurisdizionali.<br />

Nell’imminenza dell’adunanza pubblica, in risposta alla bozza di relazione<br />

istruttoria ricevuta, l’Autorità di gestione ha trasmesso l’elenco che attiene alle<br />

309 Nucleo regionale Polizia Tributaria – Gruppo repressione frodi; Nucleo provinciale Nuoro Polizia<br />

Tributaria; Brigata Palau.<br />

313


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

procedure giudiziarie in corso di accertamento definitivo per frodi sul POR 2000-<br />

2006 (nota prot. 807 del 12 febbraio 2008).<br />

Si osserva che l’elenco contiene 15 casi di frode al 31.12.2007 di cui 10 nel<br />

FEAOG, 3 nel FESR e 2 nello SFOP.<br />

Non risulta alcuna ipotesi di frode nel FSE.<br />

Le irregolarità nel POR 2000-2006<br />

Criticità del quadro informativo disponibile. Nonostante il quadro<br />

regolamentare abbia ormai fatto chiarezza sugli elementi definitori e costitutivi<br />

integranti la “irregolarità” (ossia la spesa irregolare che grava sui finanziamenti<br />

comunitari e sui cofinanziamenti regionali o statali), nonché sugli obblighi che ne<br />

scaturiscono a carico dei diversi livelli di competenza (responsabili di misura,<br />

autorità di pagamento, autorità di gestione, organismi centrali nazionali ecc.), sugli<br />

obblighi iniziali di accertamento e cautelativi (per es. di sospensione dei pagamenti)<br />

e, quindi, di comunicazione delle possibili o già riscontrate irregolarità ai diversi<br />

Soggetti interessati (tutti i Soggetti attuatori del POR, Dipartimento Politiche<br />

Comunitarie, OLAF, Commissione), ciononostante si registra a tutt’oggi un quadro<br />

conoscitivo generalmente insufficiente se si mettono a confronto le informazioni<br />

disponibili nelle diverse sedi (regionali, nazionali, comunitarie).<br />

Tale stato di cose è sintomaticamente già acclarato nelle sedi del controllo<br />

espletato dalle diverse articolazioni della Corte dei conti (sezioni regionali e centrale<br />

Sezione controllo affari comunitari ed internazionali che si relazionano,<br />

rispettivamente, con gli apparati regionali attuatori dei programmi regionali sui<br />

Fondi strutturali e con quelli nazionali di coordinamento).<br />

Anche nella presente indagine, infatti, si sono in sede istruttoria riscontrate<br />

divergenze conoscitive e un complessivo disallineando informativo quanto al<br />

numero delle irregolarità (sospettate o riscontrate) e alla loro effettiva incidenza<br />

quantitativo-finanziaria.<br />

Medesime difficoltà, già rilevate nelle valutazioni conclusive assunte nella<br />

precedente indagine di controllo (sinteticamente ora riferite nella parte introduttiva)<br />

si sono presentate nella corrente istruttoria della Corte dei conti per quel che<br />

attiene alle notizie disponibili in sede regionale.<br />

Allo stato degli atti disponibili, in sede di conclusione istruttoria infatti, non è<br />

stato consentito al Magistrato istruttore di pervenire ad un univoco quadro di notizie<br />

tra quelle fornite – rispettivamente - dalla Autorità di pagamento, dall’Ufficio di<br />

coordinamento istituito presso l’Autorità di gestione e dall’Ufficio di controllo di II<br />

314


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

livello, nonostante l’apprezzabile massima disponibilità e collaborazione assicurata<br />

dai diversi uffici regionali.<br />

Ad avviso dell’ufficio istruttore, trattasi – a questo punto – di perseguire il<br />

raccordo necessario non tanto o non solo delle notizie finali, a disposizione di<br />

ciascun Soggetto del Programma, quanto delle procedure atte a rilevare e<br />

sanzionare la cosiddetta “spesa irregolare” che sembrano seguire vie parallele prive<br />

di un punto d’incontro finale (soprattutto quanto agli aspetti obbligatori delle<br />

comunicazioni tra i diversi Soggetti interessati in sede regionale e degli<br />

adempimenti conseguenti da assumersi).<br />

La stessa Autorità di gestione nell’ultima relazione di esecuzione aggiornata<br />

nel II semestre 2007 (RAE 2006 con le integrazioni richieste dalla Commissione)<br />

riconosce che . Anche l’ufficio di II<br />

livello esprime medesime valutazioni.<br />

Riveste, conseguentemente, centrale e strategica importanza l’effettività e<br />

l’efficienza del sistema dei controlli attivati all’interno del POR. Al riguardo non può<br />

tacersi che nella richiamata RAE si riconosce che >.<br />

Nell’imminenza dell’adunanza pubblica, in risposta alle critiche osservazioni<br />

soprariferite, l’Autorità di gestione pone a fondamento delle differenziazioni<br />

riscontrate le diverse tipologie procedurali di rilevazione affidate ai diversi Soggetti<br />

che si susseguono nelle procedure medesime e provvede a dettagliata descrizione,<br />

(circoscrivendo nel contempo le ipotesi “soprasoglia” - oltre 10.000 euro). Con<br />

l’occasione (v. la richiamata nota 807 del 12 febbraio 2007) l’Autorità di gestione<br />

comunica nuovo elenco di irregolarità.<br />

315


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il FSE: analisi della spesa “irregolare” e dei recuperi<br />

L’Autorità di pagamento con relazione aggiornata a tutto dicembre 2007 ha<br />

esposto le procedure di riferimento adottate e l’analisi della spesa “irregolare” (v.<br />

nota prot. 854 in data 11.01.2008).<br />

Nella relazione si distingue tra eventuale spesa già “certificata” alla<br />

Commissione europea (ossia “rendicontata” come ammissibile), nel qual caso il<br />

Responsabile può procedere con la procedura di recupero o, in alternativa, con<br />

compensazione dalle successive domande di pagamento – previa rideterminazione<br />

degli importi – o, ancora, attivando la polizza fideiussoria; tale caso richiede le<br />

prescritte comunicazioni sia all’Autorità di pagamento, sia all’OLAF.<br />

Nel caso di spesa non ancora certificata, invece, la procedura di recupero<br />

viene “…gestita a livello di bilancio regionale dal RdM, non coinvolge l’Autorità di<br />

pagamento se non a titolo meramente informativo, può avvenire tramite escussione<br />

polizza fideiussoria, attraverso compensazione o emanazione appositi<br />

provvedimenti di richiesta di rimborso…”.<br />

Inoltre l’Autorità di pagamento ha trasmesso la determinazione dirigenziale<br />

(n. 1177/AA.GG. del 12 maggio 2006) con cui è stato formalmente istituito “il<br />

Registro dei recuperi, riferito a pagamenti già effettuati e certificati”. Ma è stato<br />

precisato che la contabilità in esame non espone movimentazioni in quanto i<br />

responsabili di Misura hanno finora optato per la via cautelativa di eliminare<br />

l’intervento oggetto di irregolarità dalle spese ammissibili, se del caso deducendo<br />

l’importo in questione dalla successiva domanda di pagamento (in concreto<br />

bloccando il pagamento irregolare e liberando risorse comunitarie per altri<br />

interventi).<br />

In via contestuale viene, anche, dato conto delle operazioni di storno<br />

effettuate secondo le rettifiche o correzioni ritenute necessarie.<br />

L’importo delle spese stornate al 31 dicembre 2007, su spesa certificata è<br />

pari a 1.679.268,27 euro e presenta - secondo quanto dichiarato - una percentuale<br />

di incidenza dello 0,29 % sul totale certificato che ammonta a 576.030.299,44 euro<br />

(si evidenzia che al 31.12.2006 tale incidenza era dello 0,1%).<br />

Con la relazione all’esame l’Autorità di pagamento FSE trasmette anche un<br />

elenco di “irregolarità soprasoglia” comunicato all’OLAF al 21.12.2007.<br />

Trattasi di 16 casi di intervento per investimenti totali pari a 7.839.857,00<br />

euro di cui 1.089.822,00 euro irregolare.<br />

Anche per il FSE le irregolarità in ultimo comunicate dall’Autorità di gestione<br />

sono in numero superiore a quelle precedentemente comunicate. Risultano, infatti,<br />

17 casi per una spesa irregolare pari a 1.114.304,00 euro su un investimento di<br />

316


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

7.926.622,00. La spesa da recuperare è pari a 682.455,00 euro (v. citata nota 807<br />

del 12 febbraio 2008) (v. prospetto 5).<br />

Con la nota citata vengono rese note le “spese stornate” al 31.12.2007 di cui<br />

si trasmette l’elenco ove si riscontrano 1.610.492,04 euro per compensazioni sul<br />

totale generale di 2.312.909,58 euro.<br />

Le precisazioni dell’ufficio di controllo di II livello<br />

In sede di finali osservazioni e risposte anche l’Ufficio di II livello ha<br />

aggiornato il quadro dei controlli effettuati al 31.12.2007 e ha controdedotto quanto<br />

segue.<br />

Ha esposto, preliminarmente, le modalità di rilevazione delle irregolarità da<br />

parte dei diversi Soggetti, puntualizzando che – nel caso dei controlli di II livello –<br />

“…ogni operazione controllata può presentare diverse irregolarità, composta<br />

ciascuna da uno o più errori…”.<br />

Ad avviso dell’Ufficio di controllo di II livello, inoltre, considerando la<br />

percentuale di spesa irregolare evidenziatosi sul campione estratto, in termini di<br />

valore assoluto, l’importo delle spese rendicontate da considerarsi non ammissibile<br />

sarebbe pari a circa 54 milioni di euro sull’ammontare complessivo delle spese<br />

rendicontate al 31.10.2007 pari a 2.920.736.706,98 euro (v. citata nota 807 del 12<br />

febbraio 2007).<br />

Precisa, infine, che le irregolarità rilevate risultano generalmente di importo<br />

inferiore a 10.000 euro e che, pertanto, non è dovuta la comunicazione alla<br />

Commissione mentre l’Autorità di pagamento del FSE ne avrebbe avviato in modo<br />

sistematico le operazioni di accertamento e recupero.<br />

Merita di osservare che a fronte della spesa irregolare ad oggi risultante<br />

all’Autorità di gestione (pari a 10,428 milioni di euro), l’Ufficio di controllo di II<br />

livello – espandendo gli esiti del campione verificato – ne “stima” un ammontare<br />

attestato, invece, su 54 milioni di euro sull’ammontare complessivo del<br />

finanziamento POR, che registra un avanzamento alla chiusura dell’ottavo anno di<br />

programmazione (2000-2006 oltre al 2002) pari al 70%.<br />

317


Prospetto n. 5<br />

Prospetto n. 6<br />

ID<br />

IT/28/07/FS<br />

IT/21/07/FS<br />

IT/27/07/FS<br />

IT/26/07/FS<br />

IT/25/07/FS<br />

IT/24/07/FS<br />

IT/23/07/FS<br />

IT/88/07/FS<br />

IT/86/07/FS<br />

IT/87/07/FS<br />

IT/84/07/FS<br />

IT/85/07/FS<br />

IT/113/07/FS<br />

Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

IRREGOLARITA' FSE al 31.12.2007<br />

Importo<br />

ID Denominazione Misura<br />

Da<br />

Investimento Irregolare recuperare Recuperato<br />

IT/87/07/FS *********** 3.02 235.400,00 20.622,00 0 20.622,00<br />

IT/84/07/FS *********** 3.02 211.200,00 36.831,00 0 36.831,00<br />

IT/85/07/FS *********** 3.02 211.200,00 21.773,00 0 21.773,00<br />

IT/86/07/FS *********** 3.02 184.316,00 55.769,00 0 55.769,00<br />

*********** 3.03 1.864.724,00 76.478,00 0 76.478,00<br />

*********** 3.03 1.450.340,00 81.925,00 0 81.925,00<br />

IT/113/07/FS *********** 4.06 325.263,00 325.263,00 292.737,00 0<br />

IT/88/07/FS *********** 3.03 159.584,00 37.955,00 17.846,00 0<br />

*********** 3.05 1.801.814,00 54.114,00 0 54.114,00<br />

IT/21/07/FS *********** 3.12 210.232,00 31.702,00 0 31.702,00<br />

IT/28/07/FS *********** 4.06 198.318,00 57.729,00 57.729,00 0<br />

IT/22/07/FS *********** 4.06 86.765,00 24.482,00 24.482,00 0<br />

IT/27/07/FS *********** 4.06 206.583,00 71.472,00 71.472,00 0<br />

IT/26/07/FS *********** 4.06 161.135,00 22.005,00 22.005,00 0<br />

IT/25/07/FS *********** 4.06 173.530,00 22.174,00 22.174,00 0<br />

IT/24/07/FS *********** 4.06 214.845,00 87.724,00 87.724,00 0<br />

IT/23/07/FS *********** 4.06 231.373,00 86.286,00 86.286,00 0<br />

7.926.622,00 1.114.304,00 682.455,00 379.214,00<br />

Fonte: dati dell’Autorità di gestione della Regione Sardegna<br />

FSE Elenco Irregolarità Sopra Soglia comunicate all’Olaf al 31.12.2007<br />

Importo<br />

Denominazione<br />

Investimento Irregolare<br />

Da<br />

recuperare<br />

Recuperato<br />

*********** 198.318,00 57.729,00 57.729,00 0<br />

*********** 210.232,00 31.702,00 0 31.702,00<br />

*********** 206.583,00 71.472,00 71.472,00 0<br />

*********** 161.135,00 22.005,00 22.005,00 0<br />

*********** 173.530,00 22.174,00 22.174,00 0<br />

*********** 214.845,00 87.724,00 87.724,00 0<br />

*********** 231.373,00 86.286,00 86.286,00 0<br />

*********** 159.584,00 37.955,00 17.846,00 0<br />

*********** 184.316,00 55.769,00 0 55.769,00<br />

*********** 235.400,00 20.622,00 0 20.622,00<br />

*********** 211.200,00 36.831,00 0 36.831,00<br />

*********** 211.200,00 21.773,00 0 21.773,00<br />

*********** 325.263,00 325.263,00 292.737,00 0<br />

*********** 1.864.724,00 76.478,00 0 76.478,00<br />

*********** 1.450.340,00 81.925,00 0 81.925,00<br />

*********** 1.801.814,00 54.114,00 0 54.114,00<br />

7.839.857,00 1.089.822,00 657.973,00 166.697,00<br />

Fonte: dati dell’Autorità di pagamento della Regione Sardegna<br />

318


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Sintetiche conclusioni<br />

Può senza dubbio rilevarsi che ad una più incisiva attività di controllo (di I e<br />

di II livello), messa in campo negli ultimi due anni, ha fatto seguito un consistente<br />

incremento dei casi di irregolarità, più o meno già conclamata (e tale circostanza<br />

risulta confermata dalle stesse considerazioni svolte nell’adunanza pubblica). Non è<br />

superfluo, infatti, precisare che nel concetto di irregolarità desunto dalle fonti<br />

giuridiche comunitarie, si ricomprende qualsiasi fattispecie che ha o potrebbe avere<br />

effetto di arrecare pregiudizio attraverso l’imputazione al bilancio comunitario di<br />

una spesa indebita (cfr. art. 1 bis reg. 1681/94 come modificato dall’art. 1 reg.<br />

2035/2005).<br />

Pertanto, ad avviso della Sezione, va necessariamente favorita una<br />

impostazione organizzativa e procedurale maggiormente coordinata: non è<br />

secondario che sia la stessa Autorità di gestione a riconoscere in recenti documenti<br />

ufficiali che si sono riscontrate interpretazioni differenti delle procedure nella<br />

rilevazione e nel trattamento delle irregolarità.<br />

Si è riscontrato positivamente l’avvio ormai a regime delle procedure per le<br />

contabilità di rettifica (storni e compensazioni), previa regolare istituzione dei<br />

registri imposti dalle norme CE, e sollecitati dalla Commissione, soprattutto con<br />

riferimento al FSE.<br />

Naturalmente nel merito della mancata regolare attuazione finanziaria per gli<br />

interventi o la parte di essi oggetto di storno, si devono riproporre le perplessità già<br />

avanzate dalla Corte dei conti circa le sintomatiche situazioni di inidoneità e<br />

inefficienza programmatoria oltreché attuativa.<br />

Quanto alla problematica dei recuperi, tuttavia, non si sono evidenziate<br />

particolari miglioramenti rispetto alle considerazioni già svolte nella precedente<br />

indagine e cui si fa integrale richiamo.<br />

Non risultano, infatti, potenziati né le risorse umane né le procedure<br />

preposte a questa impegnativa attività, che pare prevalentemente differita o<br />

“spostata” (a seconda dei casi, differita all’esito delle imprevedibilmente lunghe<br />

procedure giudiziarie o trasmessa all’ufficio legale competente).<br />

In ragione di tali carenze si verifica anche la scarsissima attenzione prestata<br />

all’utilizzo delle garanzie fideiussorie, le quali – stando alle dichiarazioni rese in<br />

audizione – sarebbero comunemente stipulate, ma ciononostante non vengono<br />

attivate per ragioni che non sono state rese note alla Corte dei conti, se si<br />

escludono alcuni chiarimenti dell’Autorità di pagamento del FSE. Infatti, non è stato<br />

dato corso alle richieste istruttorie espressamente formulate dalla Corte dei conti e<br />

brevi notizie sono state fornite solo in prossimità dell’adunanza pubblica.<br />

319


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Conclusioni finali<br />

1) Il quadro organizzativo<br />

A conclusione di due cicli di programmazione cofinanziata dalla CE e dallo<br />

Stato per complessivi 12 anni di attività (POP 1994-1999, POR 2000-2006), il<br />

giudizio sull’organizzazione degli uffici, apprestati dalle Autorità regionali di vertice<br />

non può essere positivo. Sono state sistematicamente assunte e riproposte scelte<br />

organizzative del tutto deficitarie in relazione a quantità e qualità delle risorse<br />

umane per l’attività di spesa e verifica delle risorse apportate dai quadri comunitari<br />

di sostegno (Fondi strutturali).<br />

Non si conoscono ancora le dotazioni complessive di personale preposte<br />

all’attuazione delle Misure. Le notizie provenienti dall’Autorità di gestione (CRP)<br />

sono assolutamente parziali e provvisorie (si riferiscono a sole 31 Misure) e non<br />

hanno consentito a questa Sezione della Corte dei conti neppure una stima<br />

approssimativa: è un sintomo più che evidente delle difficoltà in cui si dibatte<br />

cronicamente l’Autorità di gestione e della discontinuità di relazioni con gli apparati<br />

assessoriali, all’interno dei quali si insediano gli uffici dei responsabili di Misura.<br />

Tali carenze vengono, ancora, segnalate dall’ufficio di controllo di II livello e<br />

devono considerarsi la principale causa delle “criticità” tracciate nelle “piste di<br />

controllo” effettuate e che si presentano, infatti, con carattere di generalità in tutte<br />

le gestioni riscontrate.<br />

A tali carenze, ancora, secondo un processo “a cascata”, va imputata la<br />

responsabilità dei cospicui fenomeni di “errori” e di “irregolarità” nella conduzione<br />

amministrativa della spesa.<br />

Mentre nel POR, sotto il profilo che qui interessa, vanno osservati anche i<br />

fenomeni delle contabilità di rettifica che espongono un’evoluzione<br />

quantitativamente assai significativa (“soppressioni” nel FERS, di cui solo<br />

recentemente è stato possibile conoscere l’entità complessiva; “storni” nel FSE;<br />

rinunce nel FEAOG). Al riguardo la medesima Commissione, nel corso del 2007, ha<br />

espressamente richiesto – tra le altre - la massima trasparenza e informativa anche<br />

sulle contabilità di rettifica (le soppressioni o compensazioni).<br />

Per le medesime ragioni sin qui commentate va osservata la fenomenologia<br />

della “progettazione coerente”, atta a rimediare alle disfunzioni della<br />

programmazione, che per la Sardegna registra la più alta percentuale d’incidenza,<br />

tra le Regioni dell’Obiettivo 1, pari al 30% circa sull’intera spesa rendicontata.<br />

Del resto, la condizione di carenza strutturale dell’organizzazione deputata<br />

alla gestione del POR si riverbera – ovviamente – negativamente anche sul regime<br />

320


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dei controlli di I livello, secondo quanto riconosciuto dalla stessa Autorità di<br />

gestione che precisa come i controlli di I livello (v. RAE 2006, pag. 65).<br />

Stando ai dati dell’ufficio di controllo di II livello - poiché su 394 operazioni<br />

di spesa controllate (si tratta di un campione) si sono riscontrate 360 irregolarità,<br />

seppure alcune ripetutamente presenti nella medesima operazione esaminata ivi si<br />

attesta un tasso di irregolarità pari all’1,9% circa sul 15% della spesa campionata<br />

(sull’intera spesa rendicontata è campionato il 15%).<br />

Senonchè, attesa la debolezza delineatasi nel quadro dei controlli di I livello,<br />

ci si deve domandare se e quanto debba considerarsi attendibile la percentuale di<br />

irregolarità dell’1,9%, o, se viceversa, tale condizione di debolezza non pregiudichi<br />

anche la significatività del campione preso a riferimento e, in conseguenza,<br />

dell’intero quadro dei controlli di II livello e delle sue risultanze.<br />

2) Le garanzie fideiussorie.<br />

Non si è avuta notizia di quante e quali garanzie fidejussorie siano arrivate a<br />

buon fine. E’ stato, anzi, precisato che tutti i compiti relativi sono a carico di<br />

responsabili di Misura. Ma non vi è contezza, perlomeno in questa sede, di quanti e<br />

quali siano i responsabili di Misura e ciò può essere considerato illuminante circa la<br />

trattazione assicurata all’intera problematica.<br />

Pertanto, a fronte di clausole contrattuali piuttosto lineari e di favore per<br />

l’Amministrazione, sembrerebbe, invece, che siano ben pochi i casi di escussione<br />

del Soggetto garante, pur a fronte di cospicue partite di spesa da recuperare.<br />

Vale evidenziare come tale stato di cose, evitando l’accollo delle perdite ai<br />

Soggetti contrattualmente pacificamente tenuti, comporti l’effetto di scaricarle sulle<br />

pubbliche risorse (comunitarie, statali e regionali), oltre all’ulteriore aggravio<br />

finanziario già sostenuto dai Soggetti beneficiari dei finanziamenti POR, che<br />

avevano provveduto al pagamento dei premi assicurativi al momento del<br />

ricevimento della prima anticipazione.<br />

3) La spesa “irregolare”<br />

Senza considerare i dati relativi allo SFOP (non pervenuti), si registrano<br />

10,428 milioni di euro di spesa irregolare su 33,574 milioni di euro di investimenti.<br />

I recuperi da effettuare a seguito delle procedure per frode si attestano su 9,841<br />

milioni di euro; i recuperi per irregolarità ammontano a 2,436 milioni di euro.<br />

Per quel che riguarda il FSE, ancora, si espongono 1,089 milioni di euro per<br />

irregolarità “soprasoglia” comunicate all’OLAF su 7,839 milioni di euro di<br />

321


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

investimento (v. prospetto 6). A fronte di tali risultanze, l’Ufficio di controllo di II<br />

livello “stima” ad oggi la spesa irregolare in 54 milioni di euro.<br />

Al riguardo, quindi, va espressa una certa preoccupazione per il cospicuo<br />

ammontare finanziario delle partite di spesa irregolare da recuperare (da<br />

irregolarità e frodi).<br />

In ordine, poi, alle attività di recupero, anche queste, attesa l’entità delle<br />

partite finanziarie interessate, si aggravano e devono riproporre tutte le<br />

preoccupazioni già espresse dalla Corte dei conti, considerati i segnalati limiti<br />

organizzativi delle strutture dei responsabili di Misura, tenute a farvi fronte.<br />

Allo stato può osservarsi, in ogni caso, che non è stato possibile per la Corte<br />

dei conti pervenire a quantificare l’incidenza della spesa irregolare su quella<br />

rendicontata.<br />

4) Attuazione finanziaria al 31 ottobre 2007<br />

La spesa certificata dalle Autorità di pagamento a tale data è pari a 3,007<br />

miliardi di euro corrispondente al 70% circa dell’intero finanziamento POR (che<br />

ammonterebbe a 4,258 miliardi di euro).<br />

Del resto, è stato espressamente commentato nell’adunanza pubblica dai<br />

rappresentanti regionali che il restante 25%-30% della realizzazione della spesa<br />

(ossia delle risorse utilizzabili) è demandata all’ultimo anno utile, ossia al 2008 con i<br />

comprensibili conseguenti dubbi circa la realizzabilità concreta di tale obiettivo.<br />

Non ha fatto seguito alcuna trasmissione di dati e notizie finanziarie circa<br />

l’ammontare dell’incidenza e lo stato di attuazione della cosiddetta progettazione<br />

coerente, ferma alle risultanze del 2006. Tali dati, infatti, avrebbero consentito di<br />

disporre esaustivamente da un lato della nuova direzione assunta dalle risorse non<br />

impiegate secondo la programmazione iniziale, dall’altro di comprendere in quali<br />

ambiti si sia registrata la maggiore inidoneità programmatoria e per quale<br />

consistenza complessiva.<br />

Solo l’Autorità di gestione del FSE ha comunicato che sul totale della spesa<br />

certificata al 31.12.2007 (pari a 576,030 milioni di euro e cioè il 77,38% del totale<br />

programmato) l’incidenza dei progetti coerenti ascende al 32,51% per un importo<br />

di 187,274 milioni di euro.<br />

Si deve conclusivamente sottolineare che non può essere considerata<br />

indifferente per questa Regione la sistematica perdita di risorse “esterne”, tanto<br />

meno in fasi temporali economicamente depresse, come quelle attuali vengono<br />

comunemente ritenute.<br />

322


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Parrebbe, del resto, che anche la successiva agenda di programmazione<br />

2007-2013, ormai in atto, sia esordita nelle medesime condizioni strutturali poiché<br />

non si ravvisano significativi cambiamenti di percorso e in tal senso le<br />

preoccupazioni espresse nella pubblica adunanza da tutti i Soggetti interessati.<br />

Anzi, l’Autorità di gestione ripropone e lamenta condizioni di organizzazione<br />

dei propri servizi compromessi da diminuzione generalizzata degli organici,<br />

aggravati dalla sovrapposizione dei nuovi adempimenti 2007-2013.<br />

323


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO<br />

PER LA SICILIA<br />

(<strong>Delibera</strong>zione n. 7/2008)<br />

IRREGOLARITA’ E FRODI NEL FSE<br />

Principali osservazioni formulate dalla Sezione<br />

L’istruttoria compiuta ha evidenziato la presenza di alcune criticità.<br />

1. Già in fase di programmazione dei finanziamenti del FSE si sono rilevate<br />

alcune problematiche. Infatti, il numero significativo di Misure ha comportato una<br />

certa polverizzazione dei finanziamenti, la necessità di gestire numerose procedure<br />

e una conseguente maggiore difficoltà nella fase dei controlli di primo e secondo<br />

livello.<br />

2. La realizzazione fisica degli interventi è risultata lenta, soprattutto in<br />

alcune Misure, ma anche mediamente; pur non essendosi verificato sino ad oggi<br />

alcun disimpegno, il limite del dicembre 2008 per concludere i pagamenti del<br />

programma appare difficile da rispettare.<br />

3. L’articolazione dei controlli è corrispondente a quanto richiesto dalla<br />

regolamentazione comunitaria, anche se in taluni casi appare più semplificata. La<br />

documentazione relativa ai controlli risulta adottata, anche se l’Ufficio per il<br />

controllo di secondo livello ha individuato alcune criticità della stessa.<br />

4. I controlli più sistematici, quelli di primo livello, vengono affidati al<br />

personale delle articolazioni periferiche del Dipartimento lavoro; ciò comporta che<br />

sia ampio il numero delle unità coinvolte (anche fino a 500 persone) ma ciò<br />

nonostante non vengono individuate irregolarità che, secondo l’Ufficio di controllo di<br />

secondo livello, sono intorno al 2% della spesa per il periodo di programmazione<br />

2000-2006.<br />

5. Non appare condivisibile la scelta di costituire diverse Autorità di<br />

pagamento ponendole ciascuna nell’ambito della medesima articolazione<br />

organizzativa che funge da Amministrazione capofila. Si ritiene, infatti, che in<br />

questo modo non sia garantita una sufficiente indipendenza di valutazione a tale<br />

struttura. La situazione è stata in parte superata con la costituzione di un apposito<br />

Ufficio speciale nell’ambito del quale, nel 2007, sono state fatte confluire le diverse<br />

Autorità di pagamento.<br />

6. Assolutamente criticabile è la decisione di intervenire con una norma di<br />

legge (art. 7 della legge regionale 8 novembre 2007, n. 21) per superare la<br />

necessità di allegare documentazione per la certificazione di spesa, stabilendo in<br />

324


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

luogo di questa, una autocertificazione asseverata da un soggetto terzo. Tale scelta,<br />

anche se probabilmente finalizzata ad una accelerazione dei pagamenti, priva di<br />

ogni utilità la funzione dei controlli. Si rileva che l’Amministrazione ritiene la norma<br />

inapplicabile e, di fatto, disapplicata. Pertanto, se ne raccomanda l’abrogazione.<br />

7. La scelta di affidare a terzi, cioè una società di revisione, la fase di<br />

rendicontazione della spesa per la parte finale (20% del pagamento) della<br />

programmazione 1994-1999 di competenza del Dipartimento Formazione, non<br />

sembra in linea con la struttura organizzativa del Dipartimento stesso che appare<br />

adeguata ad affrontare questo tipo di attività.<br />

8. Anche nel caso del Fondo Sociale Europeo, come già emerso per il FESR<br />

nell’indagine dello scorso anno, la complessa struttura di controllo non riesce ad<br />

individuare irregolarità. In sede di controllo concomitante il numero delle<br />

irregolarità rilevate è “irrilevante” (secondo quanto affermato dal Dipartimento<br />

formazione), mentre la fonte più significativa di notizie sulle irregolarità sono la<br />

Guardia di Finanza, la Polizia, l’Autorità giudiziaria, che tuttavia intervengono<br />

spesso in tempi successivi alla chiusura dei programmi.<br />

9. Dall’istruttoria sono emerse numerose contraddizioni, che verranno man<br />

mano evidenziate nella relazione, dando una generale impressione di<br />

disorganizzazione e mancata conoscenza del fenomeno delle irregolarità. In<br />

particolare, si rileva una discrepanza di dati a seconda della fonte dalla quale gli<br />

stessi vengono prelevati.<br />

I Fondi strutturali in Sicilia: brevi cenni<br />

Il POP 1994-1999<br />

Il Programma operativo plurifondo 1994-1999 per la Sicilia (di seguito<br />

denominato POP 1994-1999) è stato approvato dalla Commissione europea il 28<br />

settembre 1995 con decisione C (95) 2194.<br />

compone,<br />

La parte di finanziamento nazionale, suddivisa fra Stato e Regione, si<br />

per lo Stato, dei contributi previsti dalla delibera CIPE del 13 aprile 1994 310<br />

individuati inizialmente, per la Sicilia in 778 milioni di ECU per il FESR, 351,80 per il<br />

FEAOG e 457,40 per il FSE; per quanto riguarda la parte di finanziamento a carico<br />

della Regione Siciliana, la legge regionale 7 gennaio 1995, n. 1, ha istituito un<br />

fondo con dotazione iniziale di 146.688 milioni di ECU.<br />

310 GURI n. 156 del 6 luglio 1994: per gli interventi del FESR e del FEAOG e per gli interventi previsti<br />

dal FSE della delibera CIPE cui conseguono i contributi statali previsti dalla legge n. 845 del 1978 ed<br />

altre leggi di settore.<br />

325


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il quadro finanziario riepilogativo finale del POP 1994-1999 è il seguente:<br />

FONDI<br />

Programmazione<br />

in mld.di lire<br />

Totale<br />

pubblico<br />

Costo<br />

totale Spesa<br />

pubblica<br />

Attuazione al 31.12.01 in mld di lire<br />

Impegni Pagamenti<br />

326<br />

Costo<br />

totale<br />

Spesa<br />

pubblica<br />

Costo<br />

totale<br />

FESR 2.810,76 3.565,53 3.530,12 4.525,04 2.870,65 3.660,34<br />

FSE 1.083,47 1.189,03 1.258,13 1.462,11 1.055,79 1.211,19<br />

FEAOG-<br />

O 1.152,32 1.431,05 1.185,44 1.418,43 1.081,58 1.318,23<br />

TOTALE 5.046,55 6.185,61 5.973,69 7.405,58 5.008,02 6.189,76<br />

Fonte: Dipartimento della programmazione – Presidenza della Regione<br />

Per quanto riguarda il FSE la situazione delle spese al 31 dicembre 2001<br />

(termine ultimo per l’assunzione degli impegni, ma non per i pagamenti):<br />

Misure<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Quota<br />

risorse<br />

comunitarie<br />

Spesa<br />

ammissibile<br />

(milioni di euro)<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2001<br />

Misura 6.1 44,117 29,416 39,221 98,722<br />

Misura 6.2 34,331 26,167 34,15 *23,628<br />

Misura 6.3 16,027 12,001 16,001 15,918<br />

Misura 6.4 21,595 16,168 21,558 19,59<br />

Misura 6,5 5,744 4,166 5,555 9,708<br />

Misura 6.6 1,222 0,917 1,222 1,115<br />

Misura 6.7 9,337 6,999 9,072 5,23<br />

Misura 7.1 222,719 135,733 180,977 17,39<br />

Misura 7.2 177,76 132,675 176,852 125,363<br />

Misura 7.3 20,223 15,167 20,233 **49,246<br />

Misura 7.4 33,333 25 33,333 9,878<br />

Misura 7.5 27,674 16,501 21,403 11,56<br />

614,082 420,91 559,577 239,38<br />

Fonte Rapporto di esecuzione finale 311<br />

* Questo dato, risulta assolutamente superiore alla spesa ammissibile. Potrebbe<br />

trattarsi di un errore o di un’operazione di overbooking.<br />

** Vedi nota precedente<br />

Per quanto di specifico interesse della presente relazione occorre rilevare<br />

che, nel corso dell’attuazione del POP 1994-1999 sono stati effettuati interventi per<br />

modificare i sistemi e le procedure di controllo, in particolare coinvolgendo gli Uffici<br />

Provinciali del Lavoro e della Massima Occupazione che hanno una significativa<br />

articolazione territoriale.<br />

Tali uffici hanno da allora effettuato il controllo di regolarità amministrativa<br />

dei diversi corsi finanziati, ad esempio, le ore di presenza, i registri, etc. In sede,<br />

311 Il Rapporto di esecuzione riporta dati sia in euro, sia in milioni di euro, sia in lire nella medesima<br />

tabella riguardante lo stato di avanzamento per misura. Pertanto, è stato necessario procedere alla<br />

conversione e relativa approssimazione al fine di rendere i dati omogenei. Inoltre, alla specifica richiesta<br />

istruttoria circa lo stato finale dei pagamenti (che avrebbero dovuto chiudersi al 31 marzo 2003)<br />

l’Amministrazione non ha fornito risposta, rinviando al citato rapporto di esecuzione che però è<br />

aggiornato alla data finale riguardante gli impegni POP (31 dicembre 2001).


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

poi, di esame finale degli alunni è stata redatta una relazione specifica sull’attività<br />

di formazione.<br />

Il POR 2000-2006<br />

Il Programma Operativo Regionale della Sicilia 2000-2006 (POR Sicilia 2000-<br />

2006) è stato approvato dalla Commissione europea con Decisione C (2000) 2348<br />

dell'08.08.2000 e comporta una spesa pubblica complessiva di 7.585,864 milioni di<br />

euro. Il cofinanziamento della Comunità europea ammonta a 3.857,946 milioni di<br />

euro, dei quali 2.267,494 milioni di euro provengono dal Fondo europeo di sviluppo<br />

regionale (FESR), 783,983 milioni di euro dal Fondo europeo agricolo di<br />

orientamento e garanzia (FEAOG), 756,469 milioni di euro dal Fondo sociale<br />

europeo (FSE) e 50 milioni di euro dallo Strumento finanziario di orientamento della<br />

pesca (SFOP), mentre il resto è erogato dalle autorità nazionali. La partecipazione<br />

che, secondo le stime, sarà erogata dal settore privato si aggira intorno ai 1.830<br />

milioni di euro.<br />

L’incidenza della spesa in conto capitale cofinanziata a livello comunitario su<br />

quella complessiva della Regione, sulla base dei dati disponibili, copre una quota<br />

della spesa complessiva per gli investimenti pari al 38%.<br />

Per quanto riguarda, quindi, il POR 2000-2006 la situazione complessiva<br />

delle risorse destinate è la seguente 312 :<br />

Fondi Totale<br />

seguente 313 :<br />

327<br />

(euro)<br />

Quota<br />

Partecipazione nazionale<br />

comunitaria Statale Regionale Privati<br />

FESR 5.609.169.643 2.524.128.000 2.159.530.364 925.511.299 0<br />

FSE 1.209.241.572 846.469.000 253.940.701 108.831.871 0<br />

FEAOG 1.515.935.628 858.983.000 459.866.840 197.085.788 0<br />

SFOP 125.562.455 54.000.000 30.926.596 13.254.256 27.381.603<br />

Totale 8.459.909.318 4.283.580.000 2.904.264.501 1.244.683.214 27.381.603<br />

Fonte: Programma Operativo Regionale<br />

La situazione della spesa effettivamente sostenuta al 31 dicembre 2006 è la<br />

312 I dati sono tratti dall’ultima versione del Complemento di programmazione (8 Agosto 2007).<br />

313 Fonte: Rapporto di esecuzione anno 2006, pubblicato nel maggio 2007.


Il FSE<br />

Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Fondo<br />

Spesa<br />

ammissibile<br />

totale<br />

328<br />

Spesa al<br />

31/12/2006<br />

(euro)<br />

Percentuale<br />

di<br />

realizzazione<br />

FESR 5.609.196.663 2.529.361.355,20 45%<br />

FSE 1.209.241.572 682.658.257,20 56%<br />

FEAOG 1.515.935.628 899.153.795,65 59%<br />

SFOP 125.562.455 61.005.936,37 49%<br />

Totale 8.459.909.318 4.172.179.344,42 49%<br />

I Fondi FSE 2000-2006 per la Sicilia sono stati assegnati a 23 Misure, la<br />

maggior parte delle quali riconducibili all’Asse III. Data la situazione socio-<br />

occupazionale della Sicilia è evidente che questo Fondo costituisce una risorsa di<br />

carattere strategico per lo sviluppo dell’Isola. Tuttavia, già in sede di<br />

programmazione si sono riscontrate alcune criticità. Ad esempio, il numero delle<br />

misure individuate è significamene superiore rispetto a quello del periodo di<br />

programmazione 1994-1999.<br />

In base all’ultimo Complemento di programmazione le attuali Misure<br />

finanziate sono:<br />

Misura 3.01 Implementazione e messa in rete di servizi per l’impiego<br />

Misura 3.02 Orientamento, informazione, inserimento e reinserimento nel<br />

mercato del lavoro nella logica dell’approccio preventivo<br />

dell’istruzione<br />

pubblico<br />

regolari<br />

Misura 3.04 Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati<br />

Misura 3.05 Adeguamento del sistema di formazione professionale e<br />

Misura 3.09 Sviluppo della competitività delle imprese con priorità alle PMI<br />

Misura 3.10 Diffusione di competenze funzionali allo sviluppo del settore<br />

Misura 3.11 Sostegno al lavoro regolare e all’emersione delle attività non<br />

Misura 3.12 Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro<br />

Misura 3.13 Formazione per la ricerca<br />

Misura 3.16 (unione delle precedenti Mis. 106 e 1.08) Formazione e<br />

sensibilizzazione nel settore idrico e per la gestione e la salvaguardia del territorio<br />

sviluppo<br />

Misura 3.17 (già 2.04) Formazione mirata a strumenti per la cooperazione<br />

Misura 3.18 (già 4.05)Formazione e apprendistato nei servizi locali allo


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Misura 3.19 (già 5.03) Promozione dell’integrazione sociale<br />

Misura 3.20 (già 6.07)Internazionalizzazione dell’economia<br />

Misura 3.20 b (già 6.07 b) Internazionalizzazione dell’economia siciliana<br />

Misura 3.21 (già 6.08) Iniziative per la legalità e la sicurezza<br />

Misura 3.21 b (già 6.08 b) Campagne di educazione alla legalità nella scuola<br />

Misura 3.21 c (già 6.08 c) Formazione e sostegno alle associazioni anitiraket<br />

Come si può notare, gli interventi di rimodulazione delle Misure sono stati<br />

piuttosto numerosi (su 18 Misure 9, cioè 1/3, sono state in parte riformulate); dato<br />

l’ampio numero di Misure, anche gli interventi di “manutenzione” del programma,<br />

tramite lo strumento dei Complementi di programmazione, devono essere frequenti<br />

e comportano impiego di risorse che potrebbero essere utilizzate per l’attuazione se<br />

le Misure fossero meno e meglio strutturate. Nella memoria depositata in occasione<br />

dell’Adunanza pubblica del 25 gennaio 2008 l’Amministrazione ha affermato che<br />

l’intervento di rimodulazione di metà periodo, che ha inciso sul numero delle Misure<br />

e sulla loro collocazione per asse, rientra nelle normali attività di programmazione<br />

previste. Tuttavia, anche il rappresentante dell’Ufficio di controllo di secondo livello,<br />

concordando sul punto della “polverizzazione” dei finanziamenti, ha ricordato che i<br />

progetti finanziati sono più di 8.000, elemento che rende molto difficoltosa l’attività<br />

di controllo.<br />

329


ASSE I<br />

La situazione della spesa per Misura al 30 luglio 2007 risultava la seguente:<br />

POR 2000-2006<br />

Misura 1.6 oggi 3.16<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

Impegni al<br />

31.12.2006<br />

(euro)<br />

Pagamenti al<br />

31.12.2006<br />

Misura 1.8 oggi 3.16 30.800.429 21.560.300 23.776.840,13 6.338.468,36<br />

ASSE II<br />

Misura 2.04 oggi 3.17 52.381.000 36.666.700 44.887.338,59 23.744.441,97<br />

ASSE III<br />

Misura 3.01 74.285.714 42.000.000 66.867.796,59 23.744.441,97<br />

Misura 3.02<br />

Misura 3.03 oggi 3.02 307.771.283 215.439.898 292.253.355,55 169.387.238,67<br />

Misura 3.04 77.857.143 54.500.000 70.878.601,33 47.555.488,49<br />

Misura 3.05 18.071.429 12.650.000 14.494.798,74 8.524.446,81<br />

Misura 3.06 58.714.286 35.171.000 24.481.277,64<br />

Misura 3.07 55.000.000 385.000.000 43.459.424,27 39.884.797,57<br />

Misura 3.08 29.111.429 16.304.130 14.215.117,25<br />

Misura 3.09 132.742.857 92.920.000 101.238.265,04 57.384.071,69<br />

Misura 3.10 38.060.000 26.642.000 32.832.187,05 9.827.185,72<br />

Misura 3.11 10.514.286 7.360.000 8.226.633,68 1.606.553,72<br />

Misura 3.12 88.317.429 61.860.000 78.526.612,35 44.830.762,26<br />

Misura 3.13 23.651.429 16.556.000 17.361.902,65 3.613.571,27<br />

ASSE IV<br />

Misura 4.05 oggi 3.18 114.257.715 79.980.400,50 106.867.358,59 34.795.253,24<br />

ASSE V<br />

Misura 5.03 oggi 3.19 19.068.714 13.348.100 10.720.771,53 4.192.449,46<br />

ASSE VI<br />

Misura 6.07a oggi 3.20 a 15.462.001 12.383.649 13.972.818,41 7.128.748,10<br />

Misura 6.07 b oggi 3.20 b 13.334.714 13.972.818,41 7.128.748,10<br />

Misura 6.08 a oggi 3.21 a 33.660.714 11.832.377 10.698.235,54<br />

Misura 6.08b oggi 3.21 b 10.816.456 7.100.000 7.137.915,38<br />

Misura 6.08 c oggi 3.21 c 7.140.126 4.998.088,20 3.257.760,01 797.983,54<br />

1.211.019.154,00 1.083.865.135,70 1.014.002.789,92 547.017.196,75<br />

Quanto al tema della realizzazione fisica, in base all’ultimo Comitato per la<br />

valutazione (luglio 2007) la spesa FSE ancora non impegnata ammontava a 119<br />

milioni di euro.<br />

Il livello degli impegni alla fine di luglio 2007 rappresentava l’85,66%,<br />

mentre quello dei pagamenti era pari al 60,58%. Nonostante l’annunciata<br />

accelerazione prevista per la seconda parte del 2007, l’attuale livello dei pagamenti<br />

è pari a 65,67%, percentuale che risulta ancora piuttosto bassa a fronte della<br />

previsione comunitaria che obbliga a completare tutte le fasi della spesa entro 2<br />

anni dalla fine del periodo di programmazione (cd. regola “n+2”), ossia a fine 2008.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Il legislatore regionale, con l’intento, probabilmente, di accelerare la spesa è<br />

intervenuto riducendo drasticamente la documentazione da presentare in sede di<br />

pagamento. Con l’art. 7 della legge regionale 21/2007, si prevede il pagamento a<br />

fronte di un’autocertificazione di spesa, annullando con ciò il contenuto stesso del<br />

procedimento di controllo 314 .<br />

Infatti, mentre prima dell’intervento normativo era necessario documentare<br />

ogni spesa sostenuta in modo analitico e, per l’Amministrazione, era necessario<br />

controllare l’ammissibilità di ogni atto di spesa, con la norma in commento il<br />

destinatario dei finanziamenti potrebbe presentare una dichiarazione in cui<br />

certificherà di aver speso una certa somma senza alcuna ulteriore documentazione,<br />

né definendo in modo analitico le diverse spese. Essendo prevista un’asseverazione<br />

dell’autocertificazione, in linea teorica il soggetto che assevera la dichiarazione (ad<br />

esempio, un consulente del lavoro) dovrebbe effettuare i controlli sistematici, ma,<br />

di fatto, l’Amministrazione sarebbe tenuta solo alle verifiche a campione previste<br />

dall’autocertificazione.<br />

In sede di adunanza pubblica sia la rappresentante del Dipartimento<br />

Formazione, sia il rappresentante dell’Ufficio speciale per i controlli di secondo<br />

livello hanno riconosciuto l’incompatibilità della disposizione regionale con i<br />

regolamenti comunitari, dichiarandone la sostanziale inapplicabilità e la<br />

disapplicazione di fatto. Il punto, resta comunque all’attenzione della Corte, anche<br />

con riferimento al prossimo periodo di programmazione, auspicando che<br />

disapplicata la normativa e ritenendo opportuna un’effettiva abrogazione della<br />

norma stessa.<br />

In complesso i progetti finanziati con spesa FSE sono stati 8.496, mentre<br />

340 sono stati i provvedimenti di revoca di finanziamento (dati al 30 novembre<br />

2007, fonte Dipartimento formazione).<br />

L’organizzazione delle strutture di controllo nella Regione Siciliana<br />

Introduzione<br />

Come è noto, l’attuale organizzazione della Regione Siciliana prevede una<br />

struttura per Dipartimenti (l.r. n. 10/2000), ciascuno dei quali può, in base alle<br />

314 Il testo dell’articolo è il seguente: “Al fine di definire le procedure di chiusura delle iniziative realizzate<br />

nell'ambito degli interventi finanziati dal POR Sicilia 2000-2006, i dipartimenti regionali e gli uffici<br />

equiparati titolari delle Misure del Fondo sociale europeo sono autorizzati a liquidare e pagare le spese<br />

discendenti dalle predette iniziative utilizzando le dichiarazioni, redatte ai sensi dell'articolo 47 del<br />

decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, rilasciate dai beneficiari del<br />

finanziamento ed asseverate da un professionista fra quelli indicati all'articolo 1 della legge 11 gennaio<br />

1979, n. 12. Tali attestazioni costituiscono quantificazione delle certificazioni di spesa dei finanziamenti<br />

ricevuti e sono assoggettate ai controlli a campione in conformità alle vigenti disposizioni comunitarie.<br />

331


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

competenze, essere investito della gestione di una o più misure del POR, con la<br />

conseguente attribuzione dei Fondi relativi.<br />

Il coordinamento per l’attuazione del POR è affidato alla Presidenza della<br />

Regione - Dipartimento Programmazione; inoltre, la Presidenza della Regione è<br />

direttamente responsabile per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) di cui è<br />

amministrazione capofila.<br />

L’Amministrazione capofila per il fondo FSE è l’Assessorato regionale lavoro,<br />

previdenza sociale, formazione professionale, ed emigrazione – Dipartimento<br />

regionale formazione professionale. Il Dipartimento formazione è anche<br />

responsabile di misura (tal volta, di concerto con altri assessorati) per 16 delle<br />

descritte 21 Misure, mentre le altre sono affidate all’Agenzia per l’impiego (Misure<br />

3.01 e 3.18), al Dipartimento regionale della Famiglia, delle politiche sociali e delle<br />

autonomie locali (Misura 3.21c) e al Dipartimento Pubblica Istruzione (Misure 3.20b<br />

e 3.21b).<br />

Nei Dipartimenti diversi da quello della Formazione sono presenti in totale 3<br />

dirigenti, 6 funzionari direttivi, 3 impiegati e 12 contrattisti, a vario titolo interessati<br />

alla gestione delle Misure POR.<br />

Quanto al Dipartimento formazione le risposte fornite in sede di istruttoria<br />

non consentono di ricavare uno spaccato dell’organizzazione dedicata alla spesa del<br />

FSE. Infatti, è stato comunicato l’organico complessivo del dipartimento e le<br />

funzioni dei singoli uffici, senza specificare se e in quale misura il personale indicato<br />

sia competente per le funzioni relative al POR. In alcuni casi, è ipotizzabile che il<br />

personale si dedichi quasi esclusivamente alla materia (ad esempio nel caso<br />

dell’Unità operativa che si occupa della rendicontazione di iniziative comunitarie),<br />

ma in altri casi, la competenza attribuita è generica e non è possibile ricavarne<br />

informazioni sufficienti (è il caso, ad esempio, dell’U.O. che si occupa della gestione<br />

di piani formativi “comunque finanziati”).<br />

Con riferimento al POR 2000-2006 per ogni Misura sono stati individuati i<br />

responsabili di Misura.<br />

Organizzazione dei controlli<br />

La UMC più importante tra le 4 costituite nei diversi Dipartimenti responsabili<br />

di Misura, è quella del Dipartimento Formazione, in quanto lo stesso è responsabile<br />

di quasi tutte le misure FSE. Tale ufficio è stato, tuttavia, privo di dirigente<br />

responsabile per quasi tutto il periodo di programmazione. L’UMC conta 7 unità di<br />

personale, tra cui un funzionario direttivo. Tale elemento è piuttosto preoccupante.<br />

Infatti, affinché sia garantita la massima indipendenza dei controlli da parte<br />

332


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

dell’UMC è necessario che la stessa sia dotata di personale di pari grado rispetto ai<br />

vari responsabili di Misura dei quali deve controllare l’operato. In sede di adunanza<br />

il Dipartimento Formazione ha precisato che l’incarico di dirigenza presso questo<br />

ufficio è stato formalizzato nell’ottobre del 2007.<br />

Il secondo livello dei controlli, come già accennato nel precedente paragrafo,<br />

viene, invece, svolto a campione dall’Ufficio di controllo di II livello e riguarda più<br />

specificamente l’efficacia dei sistemi di gestione e di controllo (cfr. paragrafo<br />

successivo).<br />

I controlli annuali si svolgono per tutti i Dipartimenti sulla base di un piano<br />

annuale dei controlli che, secondo quanto emerso in sede di istruttoria, è stato<br />

adottato ed eseguito con esiti positivi. In genere, viene redatta una relazione finale<br />

o un consuntivo che viene inviato al Responsabile di Misura.<br />

La maggior parte dei controlli viene svolta utilizzando personale degli Uffici<br />

periferici del Dipartimento lavoro, con il coordinamento della UMC presente a livello<br />

centrale. Ciò comporta che il personale addetto ai controlli di primo livello sia<br />

elevato in numero (oltre 500 unità), ma con professionalità non necessariamente<br />

adeguate. Una parte del personale, 300 unità, è stata formata con un corso di<br />

aggiornamento sulle tecniche di rendicontazione.<br />

Tale personale riscontra la documentazione di progetto e di spesa, effettua i<br />

controlli in loco e verifica i registri di presenza. Ad avviso dell’Amministrazione i<br />

controlli avvengono su una mole di documentazione notevolissima e probabilmente<br />

eccessiva.<br />

Nonostante il personale incaricato del controllo sia piuttosto numeroso, la<br />

capacità di individuare irregolarità è sostanzialmente nulla (cfr. ultimo capitolo).<br />

Occorre anche notare che, sulla base del rapporto del Dipartimento della<br />

Ragioneria Generale dello Stato, effettuato a seguito dell’audit della Commissione<br />

europea sullo stato di attuazione del Reg. 438/2001 svoltosi nel 2005, il controllo a<br />

campione della documentazione ha dato esiti non sempre positivi. Infatti, su 3<br />

progetti verificati per la misura 3.2 POP 1994-1999, in 2 casi non è stato possibile<br />

verificare se i registri delle presenza erano stati controllati e non erano presenti<br />

alcune fatture di spese 315 .<br />

Infine, il Dipartimento Formazione non è in grado di valutare i costi<br />

specificamente attribuibili all’attività di controllo, in quanto parte dei costi<br />

complessivi dell’Amministrazione regionale 316 .<br />

315 La relazione citata è stata consegnata nella documentazione allegata alla memoria per l’adunanza.<br />

Per completezza si rileva che i controlli a campione sulla Misura 3.1 e 3.07 hanno dato esito positivo.<br />

316 Il tema è complessivo di tutta l’organizzazione regionale che avendo un bilancio solo formalmente<br />

strutturato per funzioni obiettivo e centri di costo non può quantificare in effetti la spesa relativa a<br />

specifiche attività.<br />

333


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

I controlli di II livello<br />

Al fine di adeguare il quadro regionale alle specifiche disposizioni recate in<br />

materia di controllo finanziario dall’art. 38 del Reg. 1260/1999 317 , la Giunta<br />

Regionale, avvalendosi della norma di cui all’art. 4, comma 7, della legge regionale<br />

n. 10 del 2000, ha istituito, con deliberazione n. 327 del 18 dicembre 2000, un<br />

apposito “Ufficio speciale per i controlli di secondo livello sulla gestione dei Fondi<br />

strutturali in Sicilia”, ponendolo alle dirette dipendenze del Presidente della<br />

Regione. L’Ufficio in questione ha concretamente cominciato a funzionare a<br />

decorrere dal 20 novembre 2001 allorquando la Giunta regionale ha conferito il<br />

relativo incarico di direzione 318 .<br />

L’Ufficio speciale per i controlli di secondo livello nel 2006 ha effettuato<br />

controlli su 18 Misure e 5 Sottomisure finanziate dal Fondo FSE. Tali controlli sono<br />

stati effettuati su un campione rappresentativo della spesa che nel totale ha<br />

riguardato il 13,21% della spesa POR, quindi al di sopra della percentuale<br />

obbligatoria per disposizione comunitaria (pari al 5%). Nel corso dell’adunanza<br />

pubblica è stato precisato che sono state riscontrate tra le 300 e le 400 operazioni.<br />

Tali controlli hanno consentito di individuare irregolarità per circa il 2% della spesa<br />

controllata 319 .<br />

In particolare la spesa verificata per il Fondo FSE è stata pari al 10,08%<br />

(pari a euro 3.546.239,18) di quella certificata tra la fine del 2004 e la fine del<br />

2005. E’ stata poi verificata in modo più ampio la spesa della Misura 3.18 del FSE,<br />

sulla base di un’ulteriore selezione.<br />

seguenti:<br />

Le più significative criticità emerse per il Fondo sociale europeo sono state le<br />

1) mancanza nelle piste di controllo di alcune fasi procedurali (o presenza di fasi<br />

non ben specificate);<br />

2) mancato adeguamento dei controlli alle modifiche apportate in sede di<br />

Complemento di programmazione;<br />

3) inadeguatezza delle procedure di archiviazione degli atti;<br />

317 Tale norma dispone che gli Stati membri sono tenuti ad adottare tutta una serie di misure intese a<br />

garantire che i Fondi siano utilizzati in modo razionale, corretto e conforme ai principi di una sana<br />

gestione finanziaria. A tal fine tra le funzioni chiave connesse al controllo delle operazioni cofinanziate si<br />

prevede, accanto all’attività di controllo ordinario (di I livello), espletata in concomitanza con la gestione<br />

degli interventi, anche una di controllo a campione delle operazioni (di II livello) volta a verificare<br />

l’efficacia dei sistemi di gestione e controllo, nonché, con criteri selettivi e sulla base di un’analisi dei<br />

rischi, le dichiarazioni di spesa presentate ai vari livelli interessati (art. 10 reg. 438/2001).<br />

318 Si ricorda che l’Ufficio di controllo di II livello svolge attività di controllo di gestione per tutto il POR<br />

effettuando controlli a campione sulle strutture coinvolte nella gestione delle Misure. I dati riportati sono<br />

tratti dal Rapporto di esecuzione del per il 2006 pubblicato nel maggior 2007.<br />

319 Trattandosi di una verifica a campione si deve ritenere che anche il dato delle irregolarità sia<br />

espandibile al complesso della spesa. Il 2% della spesa complessiva del FSE è un importo pari a circa 24<br />

milioni di euro.<br />

334


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

4) casi di non ammissibilità della spesa;<br />

5) casi di procedure utilizzate diverse da quelle indicate nella pista di controllo;<br />

6) alcuni casi di non adeguato controllo tra la spesa certificata e quella<br />

effettivamente sostenuta;<br />

7) qualche caso di mancato rispetto della normativa comunitaria;<br />

8) qualche caso di documentazione contabile amministrativa con carenze;<br />

9) qualche caso di mancato rispetto della normativa sugli appalti<br />

Complessivamente, comunque, il controllo di secondo livello ha riscontrato<br />

nell’ambito del programma FSE analoghe criticità di quelle presenti per gli altri<br />

Fondi. In sede di adunanza è stato precisato che la sospensione dei finanziamenti,<br />

avvenuta in seguito all’audit del 2005 della Commissione europea, ha dato luogo ad<br />

una seria riorganizzazione interna. Il problema della parcellizzazione della spesa<br />

rende, comunque, difficile l’attività di controllo.<br />

Altri soggetti coinvolti nell’attività di controllo<br />

L’organizzazione dei controlli prevede anche la collaborazione con soggetti<br />

esterni all’Amministrazione regionale.<br />

In primo luogo, è stata stipulata una convenzione con la Guardia di finanza<br />

(luglio 2002) accompagnata, nel febbraio 2003, dall’istituzione di un comitato<br />

preposto all’attuazione dell’accordo. La convenzione garantisce un più efficacie ed<br />

immediato scambio di informazioni tra i responsabili dei controlli e la GdF e<br />

viceversa, al fine di consentire di migliorare l’efficacia complessiva delle verifiche e<br />

garantire un più tempestivo recupero delle somme indebitamente erogate. Infatti,<br />

l’esperienza degli operatori e la più capillare diffusione sul territorio consentono a<br />

tale corpo di interagire in modo significativo con l’Amministrazione regionale sulla<br />

materia in esame.<br />

La valutazione intermedia riguardante il POR 2000-2006 è stata compiuta<br />

dalla Società *******, come già illustrato precedentemente.<br />

Inoltre, il Dipartimento Formazione ha dichiarato di essersi avvalso di un<br />

soggetto esterno (una società di revisione) per l’attività di rendicontazione, che<br />

costituisce una fase cruciale del procedimento di spesa 320 . In sede di adunanza è<br />

stato precisato che la società che svolge attività di controllo sulla rendicontazione,<br />

precisamente la ******, si occupa solo del periodo 1994-1999, relativamente alla<br />

frazione di pagamenti del 20% riguardanti il saldo finale.<br />

320 Si noti, tuttavia, che nell’ambito del Dipartimento formazione è presente un Servizio per la<br />

rendicontazione e il controllo (Servizio III), organizzato in 2 unità operative e dotato di 16 unità di<br />

personale.<br />

335


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Infine, per l’utilizzo dei fondi FSE l’Amministrazione utilizza anche<br />

Tecnostruttura, associazione fondata da tutte le Amministrazioni coinvolte nella<br />

gestione del Fondo sociale europeo. Tale struttura fornisce l’assistenza tecnica.<br />

Il ruolo dell’Autorità di pagamento<br />

Quanto, invece, ai flussi finanziari che provengono dalla Comunità europea,<br />

gli stessi sono regolati tramite l’Autorità di pagamento che, dopo il primo acconto<br />

avvenuto al momento dell’approvazione del progetto, richiede gli ulteriori<br />

versamenti in base all’avanzamento della spesa certificato dal responsabile di<br />

Misura, fino al saldo finale richiesto anche sulla base della certificazione finale di<br />

spesa emanata dall’Ufficio per i controlli di II livello.<br />

Per il FSE l’Autorità di pagamento è stata collocata per quasi tutto il periodo<br />

di programmazione nell’ambito del Dipartimento Formazione, anche se con<br />

un’articolazione organizzativa autonoma ed un suo dirigente responsabile.<br />

La struttura è composta di 8 unità, compresi 2 funzionari direttivi.<br />

Occorre notare che le Autorità di pagamento previste per i Fondi strutturali<br />

sono 4, ciascuna competente per un diverso fondo. Pur non volendo entrare nelle<br />

scelte di carattere organizzativo si rileva che nel disegno dei regolamenti comunitari<br />

l’Autorità di pagamento deve godere di una significativa autonomia organizzativa<br />

per poter svolgere il proprio ruolo. Pertanto, porre l’Autorità di pagamento<br />

all’interno dell’Amministrazione capofila può essere una scelta poco opportuna,<br />

soprattutto nel caso della Regione siciliana che ha un’articolazione organizzativa<br />

molto ampia.<br />

Tra il 2001 (data di costituzione delle Autorità di pagamento) e il 2003 si<br />

sono succedute diverse delibere che miravano a rafforzare il ruolo di autonomia<br />

dell’Autorità, ad esempio, conferendole adeguate dotazioni di uomini e mezzi. In<br />

conclusione, con un provvedimento del dicembre 2005 (deliberazione della giunta<br />

del 22 dicembre 2005, n. 620) è stato costituito un ufficio speciale 321 autonomo nel<br />

quale sono state fatte confluire le 4 esistenti Autorità di pagamento. Ciò conferma<br />

che sino al provvedimento del 2005 l’indipendenza dell’Autorità di pagamento non<br />

risultava perfettamente garantita dalla sua collocazione organizzativa. Inoltre, solo<br />

con un provvedimento dell’aprile 2007 (delibera di Giunta n. 100) si è data<br />

attuazione definitiva alla decisione del 2005 definendo l’organigramma delle diverse<br />

Autorità di pagamento e incardinandole presso l’Ufficio speciale.<br />

321 Si tratta dell’Ufficio speciale di certificazione dei programmi cofinanziati dalla Comunità europea che è<br />

posto alle dirette dipendenze dell’Assessorato alla Presidenza.<br />

336


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Questa riorganizzazione lascia prevedere che principali problemi<br />

organizzativi notati potranno essere considerati risolti per il nuovo periodo di<br />

programmazione.<br />

Struttura informatica<br />

Il sistema di monitoraggio è consolidato con l’uso del sistema Monitweb<br />

comune a tutte le Amministrazioni Italiane. Il sistema consente di monitorare lo<br />

stato di avanzamento di tutti i progetti relativi ai Fondi strutturali.<br />

Negli ultimi anni il sistema è stato ulteriormente aggiornato ed<br />

implementato, introducendo nuove funzionalità e reportistica.<br />

Quanto alle irregolarità, il Dipartimento Formazione ha dichiarato di avere un<br />

data base informatico. Invece, tale tipo di registrazione non è previsto negli altri<br />

Dipartimenti che gestiscono fondi FSE. Il data base irregolarità viene aggiornato dal<br />

responsabile di Misura.<br />

E’ stato anche costituito un registro informatizzato per i recuperi.<br />

L’attività svolta: irregolarità riscontrate, interventi, recuperi<br />

Situazione generale<br />

Con riferimento al POP 1994-1999 la mancanza di dati sistematici ha<br />

obbligato a procedere ad una ricostruzione a partire dalle schede OLAF consegnate<br />

in sede di istruttoria 322 . La situazione risulta la seguente:<br />

Importo operazioni<br />

colpite da irregolarità<br />

Importi<br />

irregolarità<br />

337<br />

Importi da<br />

recuperare<br />

Incidenza<br />

irregolarità<br />

4.905.480.648,01 296.082.617,71 3.798.566.105,92 6,04%<br />

Con riferimento al POP 1994-1999 sono state riscontrate 24 irregolarità. Di<br />

queste 3 sono state segnalate da uffici di controllo dell’Amministrazione<br />

specificamente addetti al controllo dei procedimenti comunitari, mentre le altre<br />

sono state rilevate nell’ambito di controlli diversi (ad esempio, l’Ispettorato del<br />

lavoro) e soprattutto nel corso delle indagini giudiziarie.<br />

Sulla base di quanto rilevato nell’ultimo rapporto della Sezione affari<br />

comunitari ed internazionali (Referto per il 2006), risultano, per la Sicilia, elevate e<br />

preoccupanti le irregolarità riscontrate nel FSE, a causa di un picco del 2005 che,<br />

pur rivisto nel 2007, è pari ancora oggi a oltre 25 milioni di euro. In generale, con<br />

riferimento ai Fondi strutturali, la Sicilia ha visto in questi ultimi anni una<br />

322 Le schede OLAF consegnate non erano sicuramente aggiornate al 2006. La maggior parte delle<br />

segnalazioni si riferiva ad un aggiornamento al 2004, il che spiega il motivo per cui gli importi da<br />

recuperare risultano così elevati. Non è stato fornito un dato più aggiornato.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

progressione esponenziale dei fenomeni di irregolarità e frodi, elemento che desta<br />

viva preoccupazione, anche in considerazione del fatto che il POR Sicilia continua ad<br />

essere il maggior programma di finanziamento tra i Fondi strutturali conferiti dalla<br />

Comunità europea.<br />

I dati oggetto dell’istruttoria sono stati forniti dal Dipartimento per le<br />

politiche comunitarie e sono stati comunicati al Dipartimento regionale formazione,<br />

ai fini di una condivisione degli stessi. Sulla base di questi dati la situazione delle<br />

irregolarità riscontrate negli anni recenti è la seguente 323 :<br />

Anno<br />

Importo<br />

operazioni colpite<br />

da irregolarità<br />

Importi<br />

irregolarità<br />

338<br />

Importi da<br />

recuperare<br />

(euro)<br />

Percentuale<br />

irregolarità da<br />

recuperare<br />

2004 6.341.476,77 3.996.825,03 2.921.270,62 73%<br />

2005 48.750.657,13 32.217.474,13 28.760.778,02 89%<br />

2006 558.750,00 559.750,00 526.335,81 94%<br />

TOTALE 55.650.883,90 36.774.049,16 32.208.384,45 87,50%<br />

In sede di adunanza la rappresentante del Dipartimento programmazione,<br />

presso cui è costituito l’Ufficio che si occupa delle irregolarità, ha precisato che i<br />

dati si riferiscono ad irregolarità in buona parte afferenti al POP 1994-1999, emerse<br />

dal 2004 in poi in ragione di un miglioramento dei controlli.<br />

Pur concordando sul fatto che i codici delle segnalazioni indicano irregolarità<br />

riferibili al precedente periodo di programmazione, il rilievo aggrava la citata<br />

preoccupazione. Infatti, emerge con evidenza che le irregolarità vengono<br />

individuate, da soggetti esterni all’Amministrazione, molto tempo dopo la chiusura<br />

del programma. Ciò comporta una sicura difficoltà nel recupero delle somme e<br />

dimostra una inefficacia dei controlli concomitanti.<br />

A conferma di ciò si può rilevare che l’Ufficio speciale per i controlli di<br />

secondo livello, pur procedendo a campione, individua un 2% di importi irregolari,<br />

mentre il Dipartimento Formazione, controllando il 100% della spesa individua<br />

irregolarità in misura irrilevante rispetto all’erogazione, come affermato in più<br />

occasioni in sede di istruttoria.<br />

323 Per gli anni 2000-2003 non sono state segnalate irregolarità.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Questo estremo ritardo nel rilevare le irregolarità, che probabilmente supera<br />

i 10 anni, non può consentire all’Amministrazione, ad esempio, di intervenire per<br />

escludere i soggetti che hanno adottato pratiche irregolari da nuovi finanziamenti.<br />

D’altra parte, il Dipartimento Formazione, sulla base di quanto emerso in<br />

sede di istruttoria e di adunanza non ha contezza del fenomeno complessivo delle<br />

irregolarità, ma solo di quelle riguardanti il POR 2000-2006. Con riguardo a questo<br />

periodo le irregolarità riscontrate sono state tutte individuate, ancora una volta,<br />

solo in occasione di controlli esterni all’organizzazione regionale. In particolare, le<br />

irregolarità sono state individuate da Guardia di finanza, Carabinieri e nel corso di<br />

indagini giudiziarie. Il totale degli importi di irregolarità propriamente afferenti al<br />

POR 2000-2006 è di 526.335 euro, ancora interamente da recuperare, non<br />

risultando adottato alcun provvedimento amministrativo.<br />

In occasione dell’istruttoria è anche emerso che il Dipartimento Formazione<br />

non trasmette la scheda OLAF quando, nel rilevare un’irregolarità, è possibile non<br />

ammettere la spesa alla rendicontazione. In realtà, questa prassi è estranea alle<br />

disposizioni comunitarie. Infatti, il Regolamento 1681/1994 prevede la necessaria<br />

trasmissione della segnalazione al primo atto amministrativo o giudiziario di<br />

accertamento, a prescindere dall’effettivo concretizzarsi dell’erogazione 324 . Ciò è<br />

confermato dal fatto che la stessa scheda OLAF prevede di indicare quale sarebbe<br />

stato l’importo della spesa erogata se non si fosse accertata l’irregolarità.<br />

Pertanto, il mancato invio della scheda fino all’eventuale rendicontazione<br />

risulta una prassi non in linea con le attuali disposizioni.<br />

Atti di autotutela dell’Amministrazione, quali la revoca del finanziamento o la<br />

sospensione del pagamento, non comportano la possibilità di non effettuare la<br />

segnalazione alla Comunità europea. Infatti, anche in questo caso, la stessa scheda<br />

di segnalazione prevede di indicare gli atti amministrativi assunti per limitare<br />

l’eventuale danno.<br />

Sempre in sede di istruttoria, comunque, il Dipartimento Formazione ha<br />

affermato di avere alcuni procedimenti in corso con destinatari di finanziamenti per<br />

la definizione di irregolarità (ad esempio, in tema di inammissibilità della spesa).<br />

Tuttavia, non è stata quantificato il numero di tali procedimenti né le somme<br />

interessate.<br />

Quanto, infine, alle irregolarità nella spesa segnalate alla Commissione (ex<br />

art. 38 del reg. 1260/1999), irregolarità che non necessariamente comportano la<br />

predisposizione della scheda OLAF, sulla base del rapporto di esecuzione del<br />

324 Infatti, al contrario che per il periodo di programmazione 1994-1999, sono state consegnate solo 2<br />

schede OLAF per il periodo 2000-2006 a fronte di oltre 40 irregolarità presenti nel database del<br />

Dipartimento delle politiche comunitarie (per altro confermati anche dal Dipartimento Formazione).<br />

339


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

31.12.2006 risultano importi per euro 224.241.351,77 che erano stati oggetto di<br />

provvedimento di sospensione dell’erogazione a seguito dell’audit già citato.<br />

In conclusione, emerge dall’istruttoria che la macchina dei controlli, pur<br />

operativa sulla base delle prescrizioni regolamentari, non è in grado di individuare<br />

irregolarità che emergono solo ad anni di distanza tramite accertamenti delle<br />

diverse autorità inquirenti. Ciò sembra non in sintonia con il fatto che viene<br />

sottoposta a controlli il 100% della spesa. Evidentemente alla “quantità” dei<br />

controlli non corrisponde una “qualità” adeguata. Stupisce, per altro, la notizia che<br />

vi sarebbe un registro informativo delle irregolarità e dei recuperi, almeno con<br />

riferimento alle Misure di cui è responsabile il Dipartimento Formazione. Infatti, le<br />

notizie fornite sul tema risultano imprecise, discordanti con altri documenti interni<br />

quali il Rapporto di esecuzione 325 e comunque limitate solo all’ultimo periodo di<br />

programmazione, elemento che non consente all’Amministrazione, ad esempio, di<br />

avere evidenza dei soggetti che si sono resi responsabili di irregolarità nei<br />

precedenti periodi al fine di escluderli da nuovi finanziamenti.<br />

Le tipologie di irregolarità riscontrate<br />

La tipologia delle irregolarità riscontrate è, in genere attinente alla fase<br />

propria dell’esecuzione del progetto. Infatti, in molti casi si segnalano attività non<br />

eseguite affatto o problemi attinenti ai corsi. Ad esempio, in un’indagine piuttosto<br />

estesa dell’Autorità Giudiziaria, si è verificato che i soggetti fruitori dei corsi erano<br />

sempre gli stessi, spesso iscritti a più corsi e che risultavano presenti anche a<br />

lezioni contemporanee. In altri casi, l’attività si è svolta in modo difforme da quanto<br />

previsto, ad esempio senza la parte pratica del corso.<br />

Questo tipo di irregolarità dovrebbe essere accertabile anche dal<br />

Responsabile di Misura che, in sede di verifica finale, prima del pagamento,<br />

dovrebbe, appunto, verificare i registri, le attività svolte, etc.<br />

Altra fase particolarmente delicata risulta quella della rendicontazione.<br />

Infatti, sono presenti varie irregolarità riguardanti false fatture, fatture gonfiate o<br />

contabilità in vario modo irregolare, anche se in questo caso i controlli in sede<br />

regionale possono essere più difficoltosi, essendo queste fattispecie più facilmente<br />

accertabili dalla Guardia di finanza.<br />

Invece, il sistema del pre-accreditamento sembra aver in buona parte risolto<br />

il problema delle irregolarità attinenti alla fase dell’istruttoria preliminare, in quanto<br />

325 Il Rapporto di esecuzione, infatti, segnala un’irregolarità contraddistinta dal n. 1999ITI61PO011 di<br />

ammontare pari quasi all’intero totale delle irregolarità riscontrate sino ad oggi. Tuttavia, il numero<br />

indicato non corrisponde ad alcuna irregolarità presente nel database nazionale.<br />

340


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

non sono segnalate irregolarità relative a questo momento procedimentale.<br />

Tuttavia, il contenzioso presente riguarda sempre le graduatorie di assegnazione.<br />

In ogni caso, il ripetersi sempre delle stesse irregolarità dovrebbe trovare<br />

riscontro nell’analisi dei rischi. L’Amministrazione, inoltre, dichiara di estendere i<br />

controlli quando si riscontra una irregolarità sistematica.<br />

In linea generale, infine, si ricorda come le disposizioni comunitarie e quelle<br />

regionali (l. r. 32/2000) assegnino all’Autorità di gestione un ruolo di<br />

coordinamento e di intervento per la risoluzione di problematiche gestionali e<br />

procedurali.<br />

Pertanto, si richiama l’attenzione su quanto esposto in tema di riscontrabilità<br />

delle pratiche irregolari al fine di sollecitare un intervento di natura sistematica che<br />

consenta di migliorare le pratiche di controllo per l’individuazione delle irregolarità.<br />

L’attività di recupero<br />

L’attività di recupero crediti in Italia è gravata, come noto, da tempi<br />

piuttosto lunghi anche rispetto alle medie europee. In particolare, occorrono circa 3<br />

anni per un’esecuzione immobiliare e circa 7 nel caso in cui vi sia una procedura<br />

fallimentare 326 . Questa situazione è ulteriormente complicata, nel caso di<br />

finanziamenti pubblici, dal contenzioso amministrativo che si può instaurare sulla<br />

procedura volta al recupero del finanziamento indebito 327 .<br />

Emerge, quindi, l’opportunità di procedere attraverso opportune garanzie,<br />

quali le fidejussioni, al fine di evitare il più possibile le lungaggini dei procedimenti<br />

di recupero. In effetti, tutti i bandi per finanziamenti comunitari prevedono le<br />

garanzie bancarie e dall’istruttoria è emerso che le fidejussioni vengono<br />

regolarmente versate dai soggetti beneficiari 328 .<br />

La successiva escussione, invece, risulta sporadica, non essendosi mai<br />

concretizzata per le irregolarità FSE.<br />

D’altra parte, occorre rilevare che le clausole fideiussorie sono ben articolate<br />

e garantiscono per periodi sufficientemente ampi. Infatti, alcune durano per almeno<br />

6 mesi dopo la conclusione dell’attività, mentre altre durano fino a 6 mesi dopo la<br />

rendicontazione. In ogni caso è necessario che venga verificata la regolarità del<br />

100% della spesa al fine dello svincolo. E’, inoltre, sempre prevista la clausola “a<br />

prima richiesta”. Quindi la polizza è idonea a coprire il rischio irregolarità, ma il<br />

326 Dati Banca d’Italia, Rapporto annuale sull’andamento dell’economia nelle regioni italiane, anno 2001.<br />

327 La situazione dei recuperi è stata oggetto anche di un audit da parte della Corte dei conti europea nel<br />

giugno del 2006. I risultati dell’audit confermano le preoccupazioni espresse nella presente relazione<br />

328 Si rileva che non viene prevista la fideiussione per i bandi della Misura 3.18 affidata al Dipartimento<br />

Regionale Agenzia per l’impiego.<br />

341


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

problema risiede, come già notato, nel fatto che i controlli, pur estesi, sono inutili ai<br />

fini del riscontro di pratiche irregolari.<br />

Complessivamente le garanzie hanno un costo tra l’1 e il 3% dell’importo<br />

finanziato e dovrebbero risultare molto utili visto che il Dipartimento Formazione<br />

afferma di utilizzare la fidejussione per ogni ipotesi di recupero. Tuttavia, in altra<br />

parte del questionario trasmesso, si comunica che non è stata mai escussa neppure<br />

una garanzia.<br />

Per quanto attiene al FSE nei 2 periodi di programmazione considerati 1994-<br />

1999 e 2000-2006, sulla base dei dati nazionali, gli importi coinvolti in pratiche<br />

irregolari ammontano a oltre 36.000.000 di euro, mentre risultano effettivamente<br />

da recuperare 32.208.384,45 euro.<br />

La cifra, dunque è ancora molto elevata e in modo del tutto incomprensibile<br />

il Dipartimento Formazione afferma che non vi sono importi da recuperare e che il<br />

recupero è sempre “tempestivo” 329 Anche con riferimento alle sole irregolarità del<br />

periodo 2000-2006 non risulta effettuato alcun recupero.<br />

Per ciò che concerne il contenzioso si registrano 2 casi di impugnazione della<br />

procedura amministrativa risalenti entrambi al 2006 e riguardanti le Misure 3.09<br />

(ordinanza TAR 433/2006) e 3.16 (ordinanza CGA 880/2006). Le sospensioni<br />

adottate riguardano 2 graduatorie per un totale di oltre 10 milioni di euro 330 . Questi<br />

dati sono stati tratti dal Rapporto di esecuzione per il 2006. Sempre nel 2006 è<br />

stato anche presentato un ricorso straordinario al Presidente della Regione,<br />

riguardante la Misura 3.21, segnalato in sede di istruttoria e del quale non è noto<br />

l’importo.<br />

Le maggiori difficoltà riscontrate riguardano l’iter sia amministrativo sia<br />

giurisdizionale per il recupero, il primo dei quali può essere ulteriormente<br />

prolungato da un contenzioso amministrativo. A tale proposito, inoltre, occorre<br />

rilevare che proprio il provvedimento di revoca del finanziamento, che è quello che<br />

risulta più efficace a prevenire il danno per l’Amministrazione ha visto un intervento<br />

giurisprudenziale da parte del CGA che, con l’ordinanza 591/2005 ha affermato :”la<br />

mera sottoposizione ad indagini (…) non appare presupposto sufficiente a<br />

giustificare la disposta revoca del contributo finanziario”.<br />

Infine, occorre notare che un provvedimento di recupero crediti può<br />

concludersi in due modi: con il recupero della somma dovuta o con la dichiarazione<br />

di impossibilità di recupero di tutta o parte della somma. Nel caso dei Fondi<br />

329 Del resto, anche notizie stampa (l’ultima delle quali pubblicata su Repubblica nel dicembre 2007)<br />

danno ampio risalto al fatto che il Dipartimento procede a revocare finanziamenti già erogati a seguito di<br />

sentenze TAR.<br />

330 Misura 3.09 euro 449.355,48; Misura 3.16 euro 9.616.325,96.<br />

342


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

comunitari è prevista (art. 5, comma 2 del Reg. 1681/1994) una specifica<br />

dichiarazione di irrecuperabilità da comunicarsi anche alla Commissione la quale<br />

decide l’eventuale imputabilità della somma non recuperata allo Stato membro.<br />

Tuttavia, anche per somme che risultano esigibili da molto tempo l’Amministrazione<br />

non addiviene mai alla dichiarazione di non ricuperabilità e, pertanto, può non<br />

concludere mai il procedimento di recupero. Ciò deriva, in buona misura, dalle<br />

lungaggini proprie del procedimento stesso, che, come accennato, può superare il<br />

quinquennio.<br />

Tuttavia, sarebbe opportuno che la Regione dettasse delle linee guida che<br />

consentano all’Amministrazione procedente di valutare l’effettiva ricuperabilità della<br />

somma e dichiarare quando necessario l’impossibilità del recupero.<br />

343


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO<br />

Il sistema di gestione del FSE<br />

PER LA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO<br />

(<strong>Delibera</strong>zione n. 1/2008)<br />

IRREGOLARITA’ E FRODI NEL FSE<br />

Il Programma operativo 2000-2006 del FSE della Provincia autonoma di<br />

Bolzano è stato formalmente approvato, nella sua articolazione per Assi prioritari e<br />

Misure pluriennali, in via definitiva dalla Commissione europea con decisione n.<br />

C(2000) 2074 del 21 settembre 2000. Il Programma, secondo gli intendimenti<br />

dell’esecutivo (approvazione con deliberazione della Giunta provinciale n. 5351 del<br />

6 dicembre 1999), nasceva all’intero della politica comunitaria e veniva completato<br />

dai seguenti pilastri metodologici della politica formativa locale: sviluppo locale,<br />

mercati del lavoro locali, politiche formative locali, politiche di parità.<br />

Con deliberazione n. 3408/2001, l’esecutivo procedeva a riorganizzare il<br />

Servizio FSE (posto alle dirette dipendenze della Presidenza provinciale). Sulla base<br />

di uno studio e di una analisi del lavoro e dei processi (effettuata da apposita<br />

società incaricata), la Giunta provinciale addiveniva ad una separazione delle<br />

funzioni e delle attività attribuite, nell’ambito del predetto Servizio, all’Autorità di<br />

pagamento e all’Autorità di gestione, creando quattro distinte aree: l’area<br />

programmazione FSE, l’area gestione progetti FSE, l’area valutazione e controllo<br />

FSE e l’area gestione dati FSE.<br />

Tutte e quattro le aree esprimono inoltre un Comitato di coordinamento<br />

(Intergruppo).<br />

L’Ufficio puntualizzava in sede di controdeduzioni finali che la pianta organica<br />

effettiva al febbraio 2008 era di 11 unità (di cui 3 persone in segreteria, 3 persone<br />

nell’area gestione progetti, 2 persone nell’area programmazione, 3 persone<br />

nell’area gestione dati). Nel corso dell’attività istruttoria l’Amministrazione ha fatto<br />

presente che nessuna fase del procedimento amministrativo viene gestito da terzi e<br />

che non sono stati individuati singoli responsabili di Misura.<br />

Relativamente al profilo della gestione da parte di terzi di fasi del<br />

procedimento amministrativo sono emersi dal controllo gestionale casi di<br />

conferimento a terzi di incarichi di “esperto di rendiconti ed assistenza” e di<br />

“consulente fiscale con attività di verifica e controllo di rendiconti finali”. Nel<br />

sottolineare le perplessità che tali incarichi suscitano, essendo la funzione di<br />

controllo istituzionalmente riservata all’ente pubblico a garanzia di correttezza e<br />

344


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

riservatezza, si fa presente che l’Amministrazione ha sul punto replicato che tali<br />

affidamenti non si configurerebbero “…come conferimento ai terzi in regime di<br />

appalto e/o similare, ma quale supporto all’attività di rendicontazione; infatti le<br />

persone incaricate, come assistenza tecnica e con competenze in materia fiscale<br />

non facilmente reperibili all’interno dell’Amministrazione, forniscono un parere sulla<br />

rendicontazione e sull’ammissibilità delle spese…”.<br />

I Programmi operativi 1994-1999 e 2000-2006<br />

Le seguenti tabelle evidenziano, relativamente al Programma operativo<br />

1994-1999, pagamenti di entità superiore alle risorse complessive:<br />

PO 1994-1999 Risorse complessive Quota comunitaria Pagamenti al 31.03.2007<br />

Asse 1 4.354.844,00 1.959.680,00 5.422.759,74<br />

Asse 2 38.104.889,00 17.147.200,00 41.902.618,91<br />

Asse 3 4.354.844,00 1.959.680,00 4.922.498,27<br />

Asse 4 5.443.556,00 2.449.600,00 5.269.862,16<br />

Asse 5 2.177.422,00 979.840,00 2.484.151,85<br />

Totali 54.435.555,00 24.496.000,00 60.001.890,93<br />

Fonte: Servizio FSE della Provincia autonoma di Bolzano<br />

Illustrava il Servizio FSE al riguardo che l’intero Programma era stato gestito<br />

in cd. overbooking e che “comunque le Autorità comunitarie e nazionali hanno<br />

pagato solamente la loro parte di ammissibilità delle spese e non oltre il 100%”. Nel<br />

concreto, onde beneficiare del finanziamento totale attribuito alla Provincia<br />

autonoma di Bolzano (100%), l’Amministrazione ha sostenuto per la gestione dei<br />

progetti cofinanziati spese ammissibili al FSE in misura superiore a quanto<br />

complessivamente previsto dal Programma operativo (110%).<br />

L’utilizzo di Fondi cd. overbooking ha avuto lo scopo pertanto di assicurare il<br />

completo utilizzo da parte della Provincia, delle risorse comunitarie e nazionali<br />

messe a disposizione nell’ambito del Programma.<br />

Emergeva dal controllo che una tale modalità di procedere è stata<br />

disciplinata in Provincia di Bolzano anche in via legislativa. Dispone infatti l’art. 20<br />

bis della legge provinciale n. 4/1997, introdotto con l’art. 11 della L.P. n. 7/1999<br />

(Provvedimenti per l’ottimale utilizzo dei finanziamenti dell’Unione europea):<br />

(1) Al fine del completo utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Unione<br />

europea, la Giunta provinciale è autorizzata ad attivare su apposito capitolo di<br />

spesa del bilancio provinciale ulteriori interventi aventi le caratteristiche di<br />

345


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

ammissibilità ai finanziamenti comunitari, in aggiunta a quelli già previsti nei<br />

documenti di programmazione approvati dall’Unione europea.<br />

(2) La Giunta provinciale destina le somme a tal fine autorizzate al<br />

finanziamento di progetti, Sottoprogrammi, Assi o Misure in proporzione alla misura<br />

complessiva delle risorse pubbliche previste per i singoli programmi ed in ragione<br />

della possibilità che parte degli interventi programmati venga meno o si riducano<br />

nella loro entità, nonché in rapporto alla entità di nuove risorse assegnate<br />

dall’Unione europea.<br />

346


2000-2006:<br />

Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La seguente tabella espone una sintesi dell’intero Programma operativo<br />

PO 2000-2006<br />

Risorse<br />

complessive<br />

Quota<br />

comunitaria<br />

347<br />

Impegni al<br />

31.03.2007<br />

Pagamenti al<br />

31.03.2007<br />

Asse A 12.780.036,00 5.751.016,18 15.446.046,30 10.416.196,06<br />

Misura A.1:<br />

implementazione servizi<br />

per l’impiego e messa in<br />

rete strutture 3.829.688,00 1.723.359,59 4.432.519,13 2.997.678,86<br />

Misura A.2: inserimento e<br />

reinserimento nel mercato<br />

del lavoro 8.950.348,00 4.027.656,59 11.013.527,17 7.418.517,20<br />

Asse B 16.950.548,00 7.627.746,59 19.795.001,81 14.592.432,93<br />

Misura B.1: inserimento<br />

lavorativo e reinserimento<br />

di gruppi svantaggiati 16.950.548,00 7.627.746,59 19.795.001,81 14.592.432,93<br />

Asse C 71.570.382,00 32.206.671,86 84.587.017,64 62.611.765,68<br />

Misura C.1: adeguamento<br />

del sistema di formazione<br />

professionale e<br />

dell'istruzione 5.793.750,00 2.607.187,49 8.322.542,09 5.545.392,32<br />

Misura C.2: prevenzione<br />

della dispersione scolastica<br />

formativa 3.621.095,00 1.629.492,74 4.418.531,63 2.923.756,21<br />

Misura C.3: formazione<br />

superiore 56.056.305,00 25.225.337,24 61.201.012,49 47.084.984,03<br />

Misura C.4: formazione<br />

permanente 6.099.232,00 2.744.654,39 10.644.931,43 7.057.633,12<br />

Asse D 75.524.677,00 33.986.104,61 86.038.348,49 70.142.100,86<br />

Misura D.1: sviluppo di<br />

formazione continua, di<br />

flessibilità del mercato del<br />

lavoro e di competitività<br />

delle imprese pubbliche e<br />

private con priorità alla<br />

PMI 40.841.047,00 18.378.471,14 47.420.598,16 37.064.525,80<br />

Misura D.2: adeguamento<br />

delle competenze del<br />

settore pubblico 17.030.618,00 7.663.778,09 18.530.300,22 15.994.014,54<br />

Misura D.3: sviluppo e<br />

consolidamento<br />

dell'imprenditoria con<br />

priorità di nuovi bacini<br />

d'impiego 10.600.549,00 4.770.247,04 11.951.160,28 10.236.944,10<br />

Misura D.4: miglioramento<br />

delle risorse umane nel<br />

settore della Ricerca e<br />

Sviluppo tecnologico 7.052.463,00 3.173.608,34 8.136.289,83 6.846.616,42<br />

Asse E 19.824.987,00 8.921.244,14 23.064.397,95 16.568.601,85<br />

Misura E.1: promozione<br />

della partecipazione<br />

femminile al mercato del<br />

lavoro 19.824.987,00 8.921.244,14 23.064.397,95 16.568.601,85<br />

Asse F 7.438.062,00 3.347.127,88 7.059.796,47 5.357.492,42<br />

Spese di gestione,<br />

esecuzione, monitoraggio<br />

e controllo<br />

Totali 204.088.692,00 91.839.911,26 235.990.608,66 179.688.589,80<br />

Fonte: Servizio FSE della Provincia Autonoma di Bolzano


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Emergeva dal controllo che al 31.03.2007 gli impegni erano già di entità<br />

superiore alle risorse complessive. Il Servizio FSE confermava la prassi degli<br />

impegni in cd. overbooking ed illustrava al riguardo che i singoli progetti approvati<br />

mediamente hanno una capacità di rendicontazione che si aggira al 90%; l’impegno<br />

superiore alle risorse complessive è l’unico modo per garantire l’integrale spesa<br />

delle risorse assegnate. La prassi risulta segnalata anche in via ufficiale alle Autorità<br />

comunitarie. Nella nota del 25 luglio 2006 il Coordinamento Servizio FSE<br />

evidenziava come l’intera programmazione della Provincia sia caratterizzata da<br />

punto di vista finanziario – e di questo si ritiene dover dare atto in termini di<br />

efficacia degli interventi - per notevoli livelli di spesa e di impegno. Si sottolineava<br />

inoltre che la Provincia aveva impegnato da tempo più di quanto previsto dalla<br />

programmazione, come testimoniavano anche i diversi rapporti annuali,<br />

“…prendendosi quindi la responsabilità a livello provinciale di intervenire, ove vi<br />

fosse bisogno, con risorse proprie in caso di sforamento economico della<br />

programmazione”.<br />

In un’ottica di efficienza attuativa, complessivamente al 31 dicembre 2006 il<br />

Servizio FSE della Provincia aveva approvato n. 1.707 progetti; di questi, a fine<br />

anno, n. 1.653 risultavano avviati (97%). Secondo quanto evidenziato nel rapporto<br />

annuale 2006, la riuscita attuativa si attesta sul 66% mentre il tasso di mortalità<br />

dei progetti ossia la percentuale di progetti revocati o rinunciati rispetto a quelli<br />

approvati, si attesta complessivamente al 3,2%. Mediamente a fine 2006<br />

risultavano terminati circa il 79% dei progetti avviati dal 2000 in poi, con Misure<br />

che presentano percentuali superiori alla media (A1, A3, B1, C2, D1, D2, D3, D4,<br />

F2), mentre la situazione di altre misure (A2, F1) appariva leggermente in ritardo. I<br />

progetti avviati (in fase di realizzazione) risultavano complessivamente n. 1.653<br />

con un valore di efficienza attuativa del 96,8%.<br />

Le frodi e le irregolarita’ nell’utilizzo dei finanziamenti comunitari<br />

Ha evidenziato il Servizio FSE nel questionario istruttorio del 15 marzo 2007<br />

che nel caso di irregolarità accertate o presunte l’Amministrazione apre una<br />

procedura di verifica ai sensi dell’art. 2 bis ( indebita percezione di vantaggi<br />

economici) della L.P. n. 17/1993 (introdotto con l’art. 35 della L.P: n. 9/2001):<br />

(1) Qualora l'Amministrazione accerti che mediante l'utilizzo o la<br />

presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere,<br />

ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute, sono stati conseguiti o<br />

trattenuti indebitamente ed intenzionalmente sovvenzioni, contributi, sussidi, borse<br />

di studio, premi, incentivi, ausili finanziari o altri vantaggi economici di qualunque<br />

348


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

genere, essa dispone la revoca per intero dell'agevolazione concessa o erogata.<br />

Qualora accerti che mediante le medesime azioni ed omissioni si è tentato di<br />

conseguire indebitamente delle agevolazioni, dispone l'archiviazione della relativa<br />

domanda.<br />

(2) Con il provvedimento di revoca o di archiviazione viene altresì disposto<br />

che la persona che ha posto in essere l'azione o l'omissione o vi abbia concorso,<br />

l'ente da essa rappresentata o chi ne ha comunque tratto profitto non possono<br />

fruire di vantaggi economici per i periodi di seguito indicati, decorrenti dalla data in<br />

cui è stata commessa l'ultima azione od omissione costituente presupposto per la<br />

concessione del beneficio:<br />

5.000 euro;<br />

a) fino a tre anni per le agevolazioni sino ad un importo pari o inferiore a<br />

b) fino a dieci anni per le agevolazioni di importo superiore a 5.000 euro.<br />

(3) L'organo competente ad erogare le agevolazioni può derogare al divieto<br />

di cui al comma 2 o applicarlo per un periodo più limitato, in caso di:<br />

pubblico.<br />

a) persone aventi diritto all'assegno di minimo vitale;<br />

b) persone indigenti abbisognevoli di cure mediche indispensabili;<br />

c) enti senza scopo di lucro, la cui attività istituzionale sia di interesse<br />

(4) Resta salva l'applicazione di eventuali sanzioni penali ed amministrative.<br />

Per l'applicazione della sanzione amministrativa di cui all'articolo 316/ter, comma 2,<br />

del codice penale si osservano le disposizioni di cui alla legge provinciale 7 gennaio<br />

1977, n. 9, e successive modifiche.<br />

Il Servizio FSE evidenziava che, per il Programma operativo 2000-2006,<br />

erano state individuate sino alla data del 30 giugno 2007 dalle strutture di controllo<br />

interne (di primo e secondo livello) dell’Amministrazione, complessivamente n. 9<br />

irregolarità, le quali non sono state peraltro oggetto di comunicazione alle Autorità<br />

competenti, perché dovute a meri errori di interpretazione o di imputazione.<br />

L’Amministrazione provinciale ha fornito copie delle note di trasmissione alle<br />

Autorità competenti (dal terzo trimestre 2002 al quarto trimestre 2006), che<br />

comunicavano tutte l’assenza di irregolarità e/o frodi.<br />

Anche per il precedente periodo di programmazione 1994-1999, l’Ufficio per<br />

l’integrazione europea della Provincia comunicava di aver effettuato esclusivamente<br />

trasmissioni trimestrali negative, non essendo emerse irregolarità e/o frodi<br />

sottoposte all’obbligo di segnalazione.<br />

349


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Dalle risultanze della banca dati del Dipartimento per le politiche comunitarie<br />

presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri emergeva che nel 2004 risultava<br />

effettuata un’unica comunicazione per una spesa irregolare pari a euro 18.773,00<br />

(programmazione 2000-2006); nel 2005 una comunicazione per euro 70.885,00<br />

(programmazione 2000-2006); nel 2006 due comunicazioni (euro 79.083,55 più<br />

euro 362.802,72) entrambe relative al periodo di programmazione 1994-1999.<br />

L’irregolarità segnalata nel 2004 riguardava false attestazioni sui registri di<br />

presenza e veniva definita in sede penale con un’applicazione di pena su richiesta<br />

delle parti ai sensi dell’art. 444 c.p.p.; la Provincia di Bolzano, in qualità di parte<br />

offesa del reato, dichiarava in via successiva di rinunciare a costituirsi in giudizio,<br />

qualora fosse stata integralmente risarcita del danno subito (comprensivo di<br />

rivalutazione e interessi legali), per un importo pari a euro 1.809,67<br />

(successivamente acquisito alle casse pubbliche con valuta 30 settembre 2004).<br />

La segnalazione dell’anno 2005 concerneva presunti documenti giustificativi<br />

falsificati (spese non afferenti al periodo di programmazione e non legittime). La<br />

Provincia di Bolzano ha comunicato essersi costituita parte civile nei relativi<br />

procedimenti penali e nel corso del 2007 le vicende si sono definite con<br />

l’assoluzione dei beneficiari di contributo perché “il fatto non sussiste”. Allo stato<br />

attuale, risulta peraltro pendente ricorso in appello su istanza della Procura della<br />

Repubblica.<br />

Le due segnalazioni relative all’anno 2006 riguardavano l’uso di presunti<br />

documenti giustificativi falsi inerenti a spese non afferenti al periodo di realizzazione<br />

e non legittime. Anche in tali casi la Provincia ha comunicato essersi costituita parte<br />

civile nei relativi procedimenti penali (riuniti in quanto trattasi del medesimo<br />

beneficiario) e nel corso del 2007 il Giudice per l’udienza preliminare ha rinviato i<br />

beneficiari a giudizio; il procedimento è tuttora in corso.<br />

Successivamente il Servizio, in aggiunta ai beneficiari di cui sopra, segnalava<br />

alla Corte dei conti l’esistenza di ulteriori presunte irregolarità (riferite ad ulteriori n.<br />

5 beneficiari) riguardanti progetti degli anni dal 2000 al 2003. L’importo<br />

complessivo di tali irregolarità risultava pertanto pari a euro 394.758,00, di cui euro<br />

176.801,00 erano da riferirsi alla quota comunitaria.<br />

L’Amministrazione ha riferito che, per tutte le suddette ipotesi di presunta<br />

irregolarità e/o frodi, sono tuttora in corso i relativi procedimenti penali (con rinvio<br />

a giudizio) ovvero la Provincia è in attesa di ulteriori comunicazioni da parte<br />

dell’Autorità Giudiziaria; in un caso il beneficiario ha nel frattempo rinunciato al<br />

contributo (per un importo pari a euro 4.015,00 che si riferiva la periodo di<br />

programmazione 1994-1999).<br />

350


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

La seguente tabella illustra la situazione aggiornata al 29 novembre 2007 e<br />

si riferisce al periodo di programmazione 1994-1999:<br />

ID<br />

IT/30/06/FS<br />

Numero<br />

progetto<br />

Misura<br />

N.<br />

3/257/1998 2/3<br />

3/231/1999 2/3<br />

Importo<br />

totale della<br />

spesa<br />

€<br />

155.210,80<br />

€<br />

207.591,92<br />

351<br />

Importo<br />

irregolarità<br />

e/o frodi<br />

accertate in<br />

via<br />

amministrativa<br />

€ 39.656,80<br />

(individuata<br />

dalla Guardia di<br />

finanza)<br />

€ 40.426,75<br />

(individuata<br />

dalla Guardia di<br />

finanza)<br />

Importo<br />

irregolarità<br />

e/o frodi<br />

accertate in<br />

via<br />

giudiziaria<br />

rinvio a<br />

giudizio<br />

rinvio a<br />

giudizio<br />

Importo<br />

effettivamente<br />

recuperato<br />

in attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

in attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

€<br />

€ 80.083,55<br />

362.802,72<br />

Fonte: Servizio FSE della Provincia autonoma di Bolzano


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Per quanto concerne invece il periodo di programmazione 2000-2006 la<br />

situazione, sempre alla medesima scadenza, era la seguente:<br />

ID<br />

IT/57/04/<br />

FS<br />

IT/113/05<br />

/FS<br />

IT/141/06<br />

/FS<br />

IT/03/07/<br />

FS<br />

IT/04/07/<br />

FS<br />

IT/05/07/<br />

FS<br />

IT/06/07/<br />

FS<br />

IT/07/07/<br />

FS<br />

IT/20/07/<br />

FS<br />

IT/43/07/<br />

FS<br />

Numero<br />

progett<br />

o<br />

3/373/20<br />

01<br />

3/439/20<br />

01<br />

3/125/20<br />

01<br />

3/126/20<br />

01<br />

03/01/20<br />

01<br />

3/298/20<br />

00<br />

03/02/20<br />

01<br />

3/280/20<br />

03<br />

3/199/20<br />

02<br />

3/187/20<br />

02<br />

3/37/200<br />

1<br />

3/65/200<br />

3<br />

3/445/20<br />

03<br />

3/289/20<br />

00<br />

3/290/20<br />

03<br />

3/142/20<br />

02<br />

3/303/20<br />

00<br />

3/291/20<br />

03<br />

Misur<br />

a N.<br />

Importo<br />

totale della<br />

spesa<br />

Importo<br />

irregolarità e/o<br />

frodi accertate in<br />

via<br />

amministrativa<br />

€ 13.141,00<br />

D € 22.764,90 (individuata dalla<br />

GdF)<br />

€ 70.865,00<br />

D € 213.265,42 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

352<br />

€ 44.795,00<br />

C € 534.802,99 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

E € 242.243,59<br />

€ 30.195,00<br />

(individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 24.170,00<br />

A € 261.337,52 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 34.144,00<br />

A € 251.669,44 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 41.935,00<br />

A € 210.220,69 individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 34.755,00<br />

A € 149.969,73 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 25.594,00<br />

B € 120.000,00 (individuata dalla<br />

GdF)<br />

€ 34.774,00<br />

B € 244.127,89 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 10.337,00<br />

D € 60.346,05 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 11.605,00<br />

D € 238.783,04 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 17.644,00<br />

E € 178.177,63 (individuata dalla<br />

Guardia di finanza)<br />

€ 10.261,00<br />

B € 100.000,00 (individuata dalla<br />

GdF)<br />

€ 9.921,00<br />

B € 150.000,00 (individuata dalla<br />

GdF)<br />

€ 9.270,00<br />

A € 175.624,27 (individuata dalla<br />

GdF)<br />

B € 100.000,00<br />

€ 9.439,00<br />

(individuata dalla<br />

Importo<br />

irregolarità<br />

e/o frodi<br />

accertate in<br />

via giudiziaria<br />

€ 1.722,98<br />

Ricorso in<br />

appello.<br />

Sentenza di<br />

primo grado:<br />

assoluzione<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

rinvio a giudizio<br />

Importo<br />

effettivamente<br />

recuperato<br />

€ 1.722,98 +<br />

interessi legali<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

€1.1450.40+inte<br />

ressi legali.<br />

errore accertato<br />

in via<br />

amministrativa.<br />

Quota<br />

rimanente: in<br />

attesa della<br />

definizione del 1<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa di<br />

comunicaz.<br />

ulteriori<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa di<br />

comunicaz.<br />

ulteriori<br />

In attesa della<br />

definizione del<br />

giudizio<br />

In attesa di<br />

comunicaz.<br />

ulteriori<br />

In attesa di<br />

comunicaz.


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

3/225/20<br />

01<br />

3/188/20<br />

02<br />

Numero<br />

progetto<br />

Misura<br />

N.<br />

E € 87.797,67<br />

E € 120.000,00<br />

Importo<br />

totale della<br />

spesa<br />

353<br />

GdF) ulteriori<br />

€ 7.160,00<br />

(individuata dalla<br />

GdF)<br />

€ 8.947,00<br />

(individuata dalla<br />

GdF)<br />

In attesa di<br />

comunicaz.<br />

ulteriori<br />

In attesa di<br />

comunicaz.<br />

ulteriori<br />

Fonte: Servizio FSE della Provincia Autonoma di Bolzano<br />

Importo<br />

irregolarità<br />

e/o frodi<br />

accertate in<br />

via<br />

amministrativa<br />

Importo<br />

irregolarità<br />

e/o frodi<br />

accertate<br />

in via<br />

giudiziaria<br />

3/101/00 A € 140.982,40 € 2.399,84 *<br />

3/279/00 B € 196.124,51 € 3.212.38 *<br />

3/223/00 C € 37.620,27 € 752,31 *<br />

3/281/00 C € 153,026,18 € 11.042,47 *<br />

3/228/00 D € 84.105,01 € 37.965,93 *<br />

3/25/01 A € 154.924,16 € 774,80 *<br />

3/240/01 C € 121.470,53 € 4.804,21 *<br />

3/147/01 C € 150.075,92 € 4.625,60 *<br />

3/372/02 D € 227.583,08 € 1.843,80 *<br />

Importo<br />

effettivamente<br />

recuperato<br />

€ 2.399,84 +<br />

interessi legali<br />

€ 3.212.38 +<br />

interessi legali<br />

752,31 +<br />

interessi legali<br />

€ 11.042,47 +<br />

interessi legali<br />

€ 37.965,93 +<br />

interessi legali<br />

€ 774,80 in<br />

compensazione<br />

con altro<br />

progetto<br />

€ 4.804,21 +<br />

interessi legali<br />

€ 4.625,60 +<br />

interessi legali<br />

€ 1.843,80 +<br />

interessi legali<br />

Fonte: Servizio FSE della Provincia Autonoma di Bolzano<br />

*Trattasi di irregolarità rilevate dal controllo di secondo livello interno all’Amministrazione comunicate<br />

all’Autorità di gestione del FSE oggetto di successivi conguagli e/o restituzioni.<br />

Si evince dalle tabelle che trattasi complessivamente di 30 casi:<br />

- 2 riferiti al precedente periodo di programmazione;<br />

- 19 individuati dalla Guardia di Finanza e riguardanti il periodo di<br />

programmazione 2000-2006;<br />

- 9 casi rilevati dalle strutture di controllo interne alla Provincia.<br />

I sopra elencati progetti si riferiscono a una spesa totale pari a euro<br />

5.089.845,61.<br />

Le relative irregolarità e/o frodi accertate in via amministrativa (Guardia di<br />

Finanza e/o Amministrazione) ammontavano al novembre 2007 a euro 596.456,89<br />

(11.72%).<br />

Nelle controdeduzioni finali, il Servizio FSE precisava – aggiornando i dati<br />

forniti in precedenza – che le sovraesposte irregolarità e/o frodi accertate in via<br />

amministrativa, erano complessivamente pari a euro 585.038,87; l’errore stava


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

presumibilmente nell’avere conteggiato per il progetto 3/373/2001 l’importo<br />

segnalato dalla Guardia di finanza (euro 13.141,00), mentre in via giudiziaria<br />

risultava nel frattempo accertata una irregolarità pari di euro 1.722,98.<br />

Gli importi effettivamente recuperati, al netto degli interessi legali (come da<br />

tabella pari a euro 70.594,72), evidenziano complessivamente al 31.01.2008, un<br />

grado di recupero pari al 2,06%.<br />

I provvedimenti di autotutela, recuperi e garanzie<br />

Per le presunte irregolarità e/o frodi individuate dalla Guardia di Finanza e i<br />

cui procedimenti penali sono tuttora in corso, il Servizio FSE, in attesa delle relative<br />

definizioni, ha disposto la sospensione dei relativi pagamenti attendendo, in via<br />

prudenziale, la definizione dei relativi giudizi, prima di revocare le agevolazioni in<br />

precedenza concesse. In un caso il beneficiario ha rinunciato al contributo.<br />

Al monitoraggio dei recuperi risultano preposte le seguenti strutture<br />

provinciali : la Autorità di pagamento del programma FSE (Area gestione dati FSE)<br />

e l’ Ufficio Entrate della Provincia autonoma di Bolzano.<br />

I tempi medi di recupero delle somme sono stati comunicati dall’<br />

Amministrazione nell’arco temporale dai 2 ai 4 anni, mentre in media tra<br />

l’individuazione delle irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero<br />

trascorrono più di 6 mesi. Non risulta che i dati inerenti irregolarità e frodi siano<br />

raccolti in un data base informatico.<br />

Il Servizio FSE ha dato invece conto, dell’ attivazione di apposito Registro dei<br />

recuperi informatizzato, in cui vengono evidenziati anche ulteriori importi<br />

considerati dalla Amministrazione non rilevanti ai sensi delle disposizioni<br />

comunitarie, nonché difformità rilevate dall’ Autorità di pagamento nell’ ambito dei<br />

propri controlli (importo residuo da recuperare al 29 novembre 2007 euro<br />

76.449,83).<br />

Un importo complessivo di euro 67.421,34 (n. 9 casi al novembre 2007 pari<br />

al 11,52%), era costituito da irregolarità emerse nell’ ambito dei controlli interni<br />

alla Amministrazione, e di cui il Servizio FSE ha comunicato l’ avvenuto integrale<br />

recupero. Ha puntualizzato al riguardo il controllore di secondo livello che tali<br />

irregolarità erano state comunicate all’ Autorità di gestione del FSE, che ha<br />

successivamente provveduto a chiedere la restituzione degli importi relativi alle<br />

spese ritenute non ammissibili (compresi interessi legali maturati).<br />

Al 31 gennaio 2008 il rapporto fra le irregolarità e/o frodi accertate in via<br />

amministrativa (Provincia e Guardia di finanza) ed i recuperi effettuati, era pari al<br />

12,06%.<br />

354


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Si sottolinea l’esigenza, nel caso di accertate irregolarità e pur in pendenza<br />

di procedimenti penali, di dare attuazione quanto prima a misure amministrative di<br />

autotutela od azioni cautelari incisive, volte a sospendere (come in uso presso la<br />

Amministrazione provinciale), ed a revocare le agevolazioni, senza necessariamente<br />

attendere i tempi della definizione dei relativi giudizi penali.<br />

Si consideri anche, che il notevole ritardo con cui le frodi e/o le irregolarità<br />

di solito emergono, determinano di regola l’impossibilità di escutere le fideiussioni a<br />

garanzia degli anticipi, poiché le stesse risultano nel frattempo restituite o non più<br />

attive. Esigenze di trasparenza consigliano di censire comunque anche tutti i casi di<br />

rettifica, conguagli, compensazioni e storni contabili in un apposito Registro delle<br />

operazioni effettuate.<br />

In materia di garanzie per il corretto adempimento degli obblighi comunitari,<br />

la Provincia autonoma di Bolzano risulta aver fatto ricorso all’ utilizzo di fideiussioni.<br />

Tali garanzie non sono state peraltro richieste in relazione a tutti i bandi. Le<br />

stesse risultano essere state emesse a favore dell’ ente pubblico a garanzia dell’<br />

acconto finanziario erogato ad avvio del progetto (non comprovato da spese<br />

effettive). A progetto concluso – ha puntualizzato il Servizio FSE - dopo l’<br />

approvazione del rendiconto finale e nel momento in cui vi è la certezza dell’<br />

erogazione del saldo, la Amministrazione ha provveduto a restituire le fideiussioni.<br />

I bandi e le convenzioni prevedevano espressamente che le fideiussioni a garanzia<br />

degli acconti (20%), rilasciate da istituti bancari, imprese di assicurazioni di cui alla<br />

L. 348/2002 ed intermediari finanziari iscritti nell’ elenco speciale previsto dall’ art.<br />

107 del D.Lgs. n. 385/1993, sarebbero state liberate a conclusione degli<br />

adempimenti prescritti, approvazione del saldo finale e liquidazione della stesso (in<br />

linea con lo “Schema di polizza fideiussoria” allegato alla deliberazione della Giunta<br />

provinciale n. 125/2006: documento di gestione ed applicazione delle procedure di<br />

delega e di rendicontazione nell’ ambito delle iniziative cofinanziate dal FSE). Si<br />

segnala la presenza nei testi delle garanzie della clausola cd. “a prima richiesta”,<br />

ossia l’ impegno da parte dei garanti di corrispondere al beneficiario della garanzia<br />

le somme garantite, dietro sua semplice richiesta scritta (comunque motivata e<br />

nonostante eventuali opposizioni).<br />

Il sistema di controllo<br />

I controlli di I livello<br />

Con riferimento ai controlli interni di primo livello, l’Amministrazione rendeva<br />

noto che l’Autorità di gestione ha effettuato il controllo sul 100% dei progetti e della<br />

355


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

relativa documentazione presentata a rendiconto intermedio e finale, ciò che rende,<br />

fra l’altro, superfluo attivare ulteriori e specifici controlli, a livello di Misura.<br />

A tale funzione erano adibite 10 unità di personale di una fungeva da<br />

coordinatore (2 persone dell’ex VIII qualifica funzionale, 4 persone dell’ex VI<br />

qualifica funzionale, 2 dell’ex V qualifica e 2 della IV). Il tempo medio di<br />

permanenza complessivo nella funzione è stato pari nel 2006 al 61,23%. Inoltre<br />

l’apposita area controllo del Servizio FSE ha effettuato mediamente due visite in<br />

loco su ogni progetto approvato (una sulla verifica della redazione del progetto e<br />

sulla conformità e una di tipo contabile). A tale incombenza risultano addette 5<br />

unità di personale, tutte della ex VIII qualifica funzionale con una permanenza<br />

media complessiva nella funzione pari nel 2006 all’83%.<br />

Per quanto concerne invece i controlli dell’Autorità di pagamento, lo stesso<br />

ha effettuato il controllo di coerenza tra il certificato di pagamento e i rendiconti (in<br />

itinere e finale). Vi risultavano addette 4 unità di personale, di cui un coordinatore<br />

(2 persone della ex VIII q.f., 1 persona della ex VI q.f. e una della ex V q.f.) con un<br />

tempo di permanenza media pari al 87,5%.<br />

In particolare, l’Amministrazione ha illustrato che i controlli hanno riguardato<br />

tutti i progetti approvati e sono stati effettuati da funzionari provinciali che attuano<br />

controlli in ufficio, sul cartaceo del progetto e in loco. Le visite in loco sono state<br />

mediamente due per ogni progetto (una per il controllo di conformità<br />

amministrativa e di qualità ed una per il controllo contabile); ad ogni visita veniva<br />

compilato e consegnato un verbale dove venivano riportate le questioni più rilevanti<br />

e implementata una scheda di monitoraggio per la raccolta dei dati, che ricadono<br />

poi nella banca dati del Servizio FSE. Nel corso della programmazione 2000-2006 e<br />

fino al 31.12.2006 il Servizio FSE ha puntualizzato di aver effettuato n. 2411 visite,<br />

su un totale di n. 1653 progetti.<br />

Gli esiti sono stati diversi: da quello positivo, alla segnalazione di “best<br />

practice” (66 al 31.12.2006), ai suggerimenti o alle prescrizioni, fino alla<br />

compilazione di un verbale negativo nei casi più gravi (40 segnalati al 31.12.2006).<br />

I controlli di II livello<br />

Riguardo ai controlli cd. di secondo livello (a campione), essi sono stati<br />

condotti in Provincia di Bolzano dal Nucleo di valutazione, attivo sin dal 1995 presso<br />

la Direzione generale nella seguente composizione: un coordinatore (con qualifica di<br />

Direttore di Dipartimento), un ulteriore membro (con qualifica di Direttore di<br />

Ripartizione) coadiuvati da una assistente di segreteria.<br />

356


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

Dal controllo gestionale è emerso che l’organismo predispone annualmente<br />

la relazione annuale sull’attività provinciale prevista dalle disposizioni provinciali<br />

(che nel periodo considerato ha sempre dato conto in apposito capitolo anche dei<br />

controlli sulle operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali UE) e la relazione ai sensi<br />

dell’art. 13 del reg. 438/2001. Non risultano predisposte ulteriori specifiche<br />

relazioni in materia.<br />

Ai sensi dell’art. 10 del reg. 438/2001, lo stato dei controlli al 23 febbraio<br />

2007 era il seguente:<br />

campione anno 2000:<br />

- n. 14 progetti per una spesa totale controllata pari a 2.392.336,60 euro;<br />

campione anno 2001:<br />

- n. 17 progetti per una spesa totale controllata pari a 2.509.453,72 euro;<br />

campione anno 2002:<br />

- n. 12 progetti per una spesa totale controllata pari a 1.769.447,78 euro;<br />

campione anno 2003:<br />

- n. 3 progetti per una spesa totale verificata pari a 768.393,38 euro.<br />

Il rapporto annuale di esecuzione 2006 del Programma operativo (inviato<br />

alle Autorità comunitarie) informava la Commissione in merito all’applicazione degli<br />

artt.10, 11, 12 del reg. 438/2001 ed evidenziava i seguenti dati:<br />

Spesa totale dichiarata 176.349.967,00 euro<br />

Spesa controllata 6.671.238,00 euro<br />

in percentuale 3,8%.<br />

Nel complesso, evidenziava il Nucleo, non erano emersi particolari problemi,<br />

né a livello di gestione, che di controllo. Fra gli esiti del controllo si evidenziavano<br />

errori a seguito dei quali i contributi pubblici erano stato restituiti, casi nei quali si<br />

era proceduto a conguagli ed integrazioni. Ciò, a seguito ad esempio, di inesatti<br />

conteggi e messa in conto errata dell’imposta sul valore aggiunto, di ore di<br />

insegnamento in eccesso, di mancata contabilizzazione di tasse di iscrizione, di<br />

errori nel calcolo dei costi orari, di costi superiori rispetto a quelli ammissibili, di<br />

spese non sufficientemente documentate. I campioni – ha evidenziato il Nucleo –<br />

erano stati selezionati sulla base dei criteri e degli aspetti di cui ai paragrafi 2 e 3<br />

dell’art. 10 del precitato regolamento (esigenza di controllare operazioni di vario<br />

tipo e di vario genere; fattori di rischio; concentrazione delle operazioni), tenuto<br />

conto dell’analisi del rischio effettuata con un programma informatico all’uopo<br />

predisposto dall’Istituto provinciale di statistica.<br />

In argomento, è emerso dall’attività istruttoria, che in data 5 marzo 2003 il<br />

predetto Istituto, in collaborazione con l’Ufficio informatica geografica e statistica<br />

357


Irregolarità e frodi in materia di Fondi strutturali con particolare riguardo al Fondo sociale europeo<br />

della Provincia e su richiesta del Nucleo di valutazione, definiva apposito<br />

programma informatico per la determinazione e la selezione dei controlli a<br />

campione fra tutti i progetti di titolarità provinciale. I beneficiari finali (attuatori)<br />

risultano a tal fine, raggruppati in tre categorie: privati (organismi di formazione,<br />

aziende, altri), ripartizioni dell’Amministrazione provinciale, altri enti pubblici<br />

(scuole, camere di commercio, simili) e si è tenuto altresì conto del fattore di rischio<br />

che i progetti attuati da privati sono esposti a più rischi di quelli attuati da enti<br />

pubblici (reg. 2067/1997) e che fra questi ultimi, i progetti gestiti dalle ripartizioni<br />

provinciali sono esposti a minor rischi rispetto a quelli di altri organismi pubblici. Il<br />

Nucleo ha fatto presente inoltre che qualora dai controlli dovessero in futuro<br />

scaturire rilevanti fattori di rischio (al momento sconosciuti), i campionamenti futuri<br />

ne terrebbero evidentemente conto.<br />

Quanto agli errori finanziari emersi dai controlli di secondo livello, essi sono<br />

stati comunicati all’Autorità di gestione del FSE, che ha provveduto a chiedere la<br />

restituzione degli importi pagati relativi alle spese ritenute non ammissibili<br />

(compresi interessi legali maturati).<br />

Nel corso dell’attività istruttoria la Sezione di controllo di Bolzano della Corte<br />

dei conti chiedeva all’Autorità di gestione di conoscere le ragioni per le quali le<br />

suddette emerse irregolarità – seppur oggetto in un secondo momento di<br />

regolarizzazioni tramite restituzioni, integrazioni e/o conguagli – non risultano<br />

essere state comunicate al momento del loro accertamento anche alle preposte<br />

Autorità ministeriali, ai sensi dei reg. 1681/1994 e 2035/2005, che considerano<br />

come primo atto di accertamento “(…) una prima valutazione scritta stilata da<br />

un’autorità competente…che in base a fatti concreti accerta l’ esistenza di una<br />

irregolarità, fermo restando la possibilità di rivedere o revocare tale<br />

accertamento(...)”.<br />

Fermo restando che complessivamente l’Autorità di pagamento attraverso le<br />

certificazioni di spesa, ha comunicato sia al Ministero del lavoro che all’IGRUE, i<br />

recuperi effettuati a seguito dell’accertamento di tali errori, suscita perplessità<br />

l’avere in tali casi sempre riaccertato la natura dell’errore riaprendo il fascicolo, ma<br />

non aver effettuato alcuna comunicazione “(...) perché trattatasi di semplici errori<br />

di interpretazione o di imputazione”.<br />

358


ALLEGATI<br />

359


360<br />

ALL. 1<br />

Prospetto 1 – irregolarità e frodi per Fondo e per Amministrazioni – Comunicazioni<br />

2003# (dati al 31.12.2007)<br />

(euro)<br />

Amministrazioni FESR FSE FEAOG-O SFOP FEAOG-G* Totale<br />

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0<br />

Piemonte 0 0 0 0 0 0<br />

Lombardia 0 60.707,64 0 0 0 60.707,64<br />

Friuli V.G. 0 1.607.864,56 0 0 0 1.607.864,56<br />

P.A. Trento 0 0 0 0 0 0<br />

P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0<br />

Veneto 1.559.311,76 1.700.153,51 635.280,72 215.516,00 0 4.110.261,99<br />

Liguria 5.071.353,31 442.377,00 45.390,36 0 0 5.559.120,67<br />

Emilia R. 335.598,09 0 0 0 159.459,00 495.057,09<br />

Totale Nord 6.966.263,16 3.811.102,71 680.671,08 215.516,00 159.459,00 11.833.011,95<br />

Toscana 815.914,15 48.280,46 33.827,92 0 0 898.022,53<br />

Umbria 0 0 0 0 0 0<br />

Marche 0 0 0 0 0 0<br />

Lazio* 308.682,82 0 67.419,92 1.301.671,00 108.906,17 1.786.679,91<br />

Molise 0 0 0 0 0 0<br />

Abruzzo 0 0 0 0 0 0<br />

Totale Centro 1.124.596,97 48.280,46 101.247,84 1.301.671,00 108.906,17 2.684.702,44<br />

Campania 3.137.081,70 0 0 0 0 3.137.081,70<br />

Basilicata 1.993.523,64 32.227,00 0 0 0 2.025.750,64<br />

Puglia 1.333.386,93 0 0 363.165,79 0 1.696.552,72<br />

Calabria 0 582.513,45 1.641.263 0 0 2.223.776,83<br />

Sicilia 0 0 19.935,00 0 0 19.935,00<br />

Sardegna 524.007,00 0 10.660.672,00 0 0 11.184.679,00<br />

Totale Sud 6.987.999,27 614.740,45 12.321.870,38 363.165,79 0,00 20.287.775,89<br />

Totale regioni 15.078.859,40 4.474.123,62 13.103.789,30 1.880.352,79 268.365,17 34.805.490,28<br />

IPI 448.145,00 448.145,00<br />

MSE ex-MAP 2.648.225,07 2.648.225,07<br />

MIUR 569.717,00 569.717,00<br />

MLPS 1.819.819,67 1.819.819,67<br />

M. Esteri 362.591,00 362.591,00<br />

MiPAAF 344.596,29 344.596,29<br />

AGEA* 14.167.280,00 14.167.280,00<br />

SAISA* 645.923,00 645.923,00<br />

Totale amm.ni<br />

centrali<br />

3.096.370,07 2.752.127,67 344.596,29 0,00 14.813.203,00 21.006.297,03<br />

Totale<br />

complessivo<br />

18.175.229,47 7.226.251,29 13.448.385,59 1.880.352,79 15.081.568,17 55.811.787,31<br />

# I dati sono forniti dal Dipartimento per le politiche comunitarie, dal Ministero delle politiche agricole e forestali e dall’Agenzia delle<br />

dogane.<br />

* I dati del FEAOG-G sono stati trasmessi dal MiPAAF e dalla SAISA e si riferiscono a tutto il territorio nazionale e sono comprensivi di quelli<br />

relativi ai Piani di sviluppo rurale non idoneamente inseriti nel FEAOG-G.


361<br />

ALL. 2<br />

Prospetto 2 – irregolarità e frodi per Fondo e per Amministrazioni – Comunicazioni<br />

2004# (dati al 31.12.2007)<br />

(euro)<br />

Amministrazioni FESR FSE FEAOG-O SFOP FEAOG.G* Totale<br />

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0<br />

Piemonte 1.807.591,00 749.771,99 0 0 0 2.557.362,99<br />

Lombardia 0,00 5.268.578,73 0 0 0 5.268.578,73<br />

Friuli V.G. 265.504,57 209.124,10 0 0 0 474.628,67<br />

P.A. Trento 102.105,30 10.736,53 0 0 0 112.841,83<br />

P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0,00<br />

Veneto 511.442,00 360.083,90 0 0 20.144,00 891.669,90<br />

Liguria 23.798,33 0 29.546,24 0 0 53.344,57<br />

Emilia R. 438.225,00 262.778,85 0 462.909,00 63.468,00 1.227.380,85<br />

Totale Nord 3.148.666,20 6.861.074,10 29.546,24 462.909,00 83.612,00 10.585.807,54<br />

Toscana 163.256,51 1.648.896,52 567.310,32 0 0 2.379.463,35<br />

Umbria 0 21.949,42 517.968,22 0 0 539.917,64<br />

Marche* 81.111,00 0 67.882,00 0 40.000,00 188.993,00<br />

Lazio* 2.296.338,67 91.840,10 1.462.929,02 0 97.255,35 3.948.363,14<br />

Molise 0 671.172,01 0 0 0 671.172,01<br />

Abruzzo 0 0 0 0 0 0,00<br />

Totale Centro 2.540.706,18 2.433.858,05 2.616.089,56 0,00 137.255,35 7.727.909,14<br />

Campania 2.821.635,97 53.866,44 1.784.021,21 0 0 4.659.523,62<br />

Basilicata 38.731,35 0 94.798,37 0 0 133.529,72<br />

Puglia 10.891.820,98 9.155,12 11.011,00 640.071,22 0 11.552.058,32<br />

Calabria 6.562.427,75 1.766.030,90 59.401,20 634.487,58 0 9.022.347,43<br />

Sicilia 5.147.209,48 2.921.270,62 905.785,04 395.299,29 0 9.369.564,43<br />

Sardegna 2.742.621,69 0 380.770,00 58.316,00 0 3.181.707,69<br />

Totale Sud 28.204.447,22 4.750.323,08 3.235.786,82 1.728.174,09 0,00 37.918.731,21<br />

Totale regioni 33.893.819,60 14.045.255,23 5.881.422,62 2.191.083,09 220.867,35 56.232.447,89<br />

MLPS 268.404,31 268.404,31<br />

MSE ex-MAP 20.848.132,48 20.848.132,48<br />

MEF 1.432.320,50 1.432.320,50<br />

S.F.C. 89.321,54 89.321,54<br />

Enea 71.986,34 71.986,34<br />

AGEA* 1.481.916,00 1.481.916,00<br />

SAISA* 27.909,00 27.909,00<br />

Totale amm.ni<br />

centrali<br />

22.441.760,86 268.404,31 0,00 0,00 1.509.825,00 24.219.990,17<br />

Totale<br />

complessivo<br />

56.335.580,46 14.313.659,54 5.881.422,62 2.191.083,09 1.730.692,35 80.452.438,06<br />

# I dati sono forniti dal Dipartimento per le politiche comunitarie, dal Ministero delle politiche agricole e forestali e dall’Agenzia delle<br />

dogane.<br />

* I dati del FEAOG-G sono stati trasmessi dal MiPAAF e dalla SAISA e si riferiscono a tutto il territorio nazionale e sono comprensivi di quelli<br />

relativi ai Piani di sviluppo rurale non idoneamente inseriti nel FEAOG-G.


362<br />

ALL. 3<br />

Prospetto 3 – irregolarità e frodi per Fondo e per Amministrazioni – Comunicazioni<br />

2005# (dati al 31.12.2007)<br />

(euro)<br />

Amministrazioni FESR FSE FEAOG-O SFOP FEAOG-G* Totale<br />

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0<br />

Piemonte 1.000.000,00 21.071,46 0 0 0 1.021.071,46<br />

Lombardia 0 3.614.921,36 0 0 0 3.614.921,36<br />

Friuli V.G.* 183.147,20 0 0 0 288.414,37 471.561,57<br />

P.A. Trento 21.838,63 935.256,51 0 0 0 957.095,14<br />

P.A. Bolzano 0 30.167,83 0 0 0 30.167,83<br />

Veneto 353.367,02 3.485.774,14 0 0 46.419,00 3.885.560,16<br />

Liguria* 32.144,91 4.475.966,99 273.005,60 357.512,02 218.806,00 5.357.435,52<br />

Emilia R. 0 69.577,87 0 0 30.001,00 99.578,87<br />

Totale Nord 1.590.497,76 12.632.736,16 273.005,60 357.512,02 583.640,37 15.437.391,91<br />

Toscana 4.836.538,99 137.269,87 306.235,35 51.028,40 18.750,00 5.349.822,61<br />

Umbria 17.684,40 356.820,17 9.381,41 0 0 383.885,98<br />

Marche 100.000,00 118.683,18 966.447,90 215.995,00 0 1.401.126,08<br />

Lazio* 5.419.441,78 2.850.841,64 133.688,41 88.145,88 439.630,24 8.931.747,95<br />

Molise 80.237,00 0 14.051,16 0 0 94.288,16<br />

Abruzzo 50.000,00 0 17.190,00 0 0 67.190,00<br />

Totale Centro 10.503.902,17 3.463.614,86 1.446.994,23 355.169,28 458.380,24 16.228.060,78<br />

Campania 7.403.591,44 512.160,00 120.397,59 2.210.826,49 0 10.246.975,52<br />

Basilicata 12.221,86 97.488,12 680.317,93 0 0 790.027,91<br />

Puglia 601.672,29 0 1.398.938,93 0 0 2.000.611,22<br />

Calabria 17.768.861,50 4.879.932,43 687.009,84 93.041,00 0 23.428.844,77<br />

Sicilia 1.552.662,45 28.760.778,02 586.030,57 3.448.387,97 0 34.347.859,01<br />

Sardegna 2.348.618,00 0 534.920,00 1.782.462,32 0 4.666.000,32<br />

Totale Sud 29.687.627,54 34.250.358,57 4.007.614,86 7.534.717,78 0,00 75.480.318,75<br />

Totale regioni 41.782.027,47 50.346.709,59 5.727.614,69 8.247.399,08 1.042.020,61 107.145.771,44<br />

MLPS 1.768.329,00 1.768.329,00<br />

MiPAAF 270.811,27 29.381,24 300.192,51<br />

MSE ex-MAP 26.614.648,62 26.614.648,62<br />

MEF 324.735,00 324.735,00<br />

AGEA* 4.213.911,00 4.213.911,00<br />

SAISA* 7.953,00 7.953,00<br />

Totale amm.ni<br />

centrali<br />

26.939.383,62 1.768.329,00 270.811,27 29.381,24 4.221.864,00 33.229.769,13<br />

Totale<br />

complessivo<br />

68.721.411,09 52.115.038,59 5.998.425,96 8.276.780,32 5.263.884,61 140.375.540,57<br />

# I dati sono forniti dal Dipartimento per le politiche comunitarie, dal Ministero delle politiche agricole e forestali e dall’Agenzia delle<br />

dogane.<br />

* I dati del FEAOG-G sono stati trasmessi dal MiPAAF e dalla SAISA e si riferiscono a tutto il territorio nazionale e sono comprensivi di quelli<br />

relativi ai Piani di sviluppo rurale non idoneamente inseriti nel FEAOG-G.


363<br />

ALL. 4<br />

Prospetto 4 – irregolarità e frodi per Fondo e per Amministrazioni – Comunicazioni<br />

2006# (dati al 31.12.2007)<br />

(euro)<br />

Amministrazioni FESR FSE FEAOG-O SFOP FEAOG-G* Totale<br />

Valle d'Aosta 73.903,00 0 0 0 0 73.903,00<br />

Piemonte 300.230,58 0 1.037.928,20 0 0 1.338.158,78<br />

Lombardia 347.989,00 1.775.783,75 161.173,26 0 55.078,00 2.340.024,01<br />

Friuli V.G. 5.332.043,23 0 0 0 0 5.332.043,23<br />

P.A. Trento 0 0 0 0 0 0,00<br />

P.A. Bolzano 0 123.878,55 0 0 0 123.878,55<br />

Veneto 0 22.769,40 0 0 68.813,00 91.582,40<br />

Liguria* 1.943.361,21 44.476,00 0 0 9.999,90 1.997.837,11<br />

Emilia R. 0 0 0 0 58.343,00 58.343,00<br />

Totale Nord 7.997.527,02 1.966.907,70 1.199.101,46 0,00 192.233,90 11.355.770,08<br />

Toscana* 675.628,77 436.331,00 66.236,00 0 50.234,00 1.228.429,77<br />

Umbria 15.860,00 67.467,21 183.120,00 0 0 266.447,21<br />

Marche 189.756,00 0,00 109.226,00 0 0 298.982,00<br />

Lazio* 350.769,00 2.836.388,77 49.579,86 0 172.507,05 3.409.244,68<br />

Molise 0 0 1.260.492,15 1.065.337,00 0 2.325.829,15<br />

Abruzzo 1.414.149,20 102.889,00 0 0 0 1.517.038,20<br />

Totale Centro 2.646.162,97 3.443.075,98 1.668.654,01 1.065.337,00 222.741,05 9.045.971,01<br />

Campania 1.280.362,22 5.058.712,00 11.294.089,25 1.143.658,00 0 18.776.821,47<br />

Basilicata 1.164.012,46 0 2.535.977,80 0 0 3.699.990,26<br />

Puglia 13.062.015,69 395.361,00 501.209,28 0 0 13.958.585,97<br />

Calabria 16.843.559,95 918.486,13 150.107,82 0 0 17.912.153,90<br />

Sicilia 2.196.263,80 526.335,81 24.558.937,10 873.987,99 0 28.155.524,70<br />

Sardegna 588.999,00 0 857.370,90 0 0 1.446.369,90<br />

Totale Sud 35.135.213,12 6.898.894,94 39.897.692,15 2.017.645,99 0,00 83.949.446,20<br />

Totale regioni 45.778.903,11 12.308.878,62 42.765.447,62 3.082.982,99 414.974,95 104.351.187,29<br />

MLPS 355.795,51 355.795,51<br />

M. interno 170.599,00 170.599,00<br />

M. pubblica<br />

istruzione 26.197,68 26.197,68<br />

MSE- ex MAP 129.267.828,51 246.900,00 129.514.728,51<br />

MEF 1.406.724,79 1.406.724,79<br />

MiPAAF 3.031.618,00 3.031.618,00<br />

AGEA** 249.490,00 249.490,00<br />

SAISA** 253.539,00 253.539,00<br />

Totale amm.ni<br />

centrali<br />

130.484.446,30 799.492,19 3.031.618,00 0,00 503.029,00 135.008.629,49<br />

Totale<br />

complessivo<br />

176.453.456,41 13.108.370,81 45.797.065,62 3.082.982,99 918.003,95 239.359.879,78<br />

# I dati sono forniti dal Dipartimento per le politiche comunitarie, dal Ministero delle politiche agricole e forestali e dall’Agenzia delle<br />

dogane.<br />

* I dati del FEAOG-G sono stati trasmessi dal MiPAAF e dalla SAISA e si riferiscono a tutto il territorio nazionale e sono comprensivi di quelli<br />

relativi ai Piani di sviluppo rurale non idoneamente inseriti nel FEAOG-G.


364<br />

ALL. 5<br />

Prospetto 5 – irregolarità e frodi per Fondo e per Amministrazioni – Comunicazioni<br />

2007# (dati al 31.12.2007)<br />

(euro)<br />

Amministrazioni FESR FSE FEAOG-O SFOP FEAOG-G* Totale<br />

Valle d'Aosta 32.944 0 0 0 32.944<br />

Piemonte 905.591 257.245 0 0 75.775 1.238.611<br />

Lombardia 29.208 9.611.237 0 0 113.391 9.753.836<br />

Friuli V.G. 623.636 63.242 0 0 686.878<br />

P.A. Trento 75.816 3.039.788 0 0 3.115.604<br />

P.A. Bolzano 0 244.424 0 0 244.424<br />

Veneto 1.724.473 3.222.803 0 0 757.590 5.704.866<br />

Liguria 1.615.592 0 94.614 0 1.710.206<br />

Emilia R. 338.158 2.272.801 0 0 1.069.351 3.680.310<br />

Totale Nord 5.345.418 18.711.540 94.614 0 2.016.107 26.167.679<br />

Toscana 1.828.466 534.421 0 0 27.506 2.390.393<br />

Umbria 640.765 0 0 0 640.765<br />

Marche 688.384 171.313 0 0 859.697<br />

Lazio 241.283 7.494.191 0 0 7.735.474<br />

Molise 0 0 0 0 0<br />

Abruzzo 337.185 0 0 40.000 377.185<br />

Totale Centro 3.736.083 8.199.925 0 40.000 27.506 12.003.514<br />

Campania 8.310.634 422.431 6.513.937 1.742.181 16.989.183<br />

Basilicata 64.515 0 0 0 36.578 101.093<br />

Puglia* 2.369.603 0 315.240 442.996 22.260 3.150.099<br />

Calabria 31.346.692 0 750.801 0 32.097.493<br />

Sicilia 8.728.235 438.616 3.134.841 336.785 12.638.477<br />

Sardegna 86.562 682.458 8.784.183 0 9.553.203<br />

Totale Sud 50.906.241 1.543.505 19.499.002 2.521.962 58.838 74.529.548<br />

Totale regionale 59.987.742 28.454.970 19.593.616 2.561.962 2.102.451 112.700.741<br />

MLPS 2.423.850 2.423.850<br />

M. interno 134.265 134.265<br />

M .pubblica<br />

istruzione 26.080 26.080<br />

MSE- ex MAP 87.719.444 304.058 88.023.502<br />

MEF 843.607 843.607<br />

MiPAAF 486.011 139.669 625.680<br />

AGEA* 47.678.935 47.678.935<br />

SAISA* 0 0<br />

Totale ammi.ni<br />

centrali<br />

89.049.062 2.888.253 0 139.669 47.678.935 139.755.919<br />

Totale<br />

complessivo<br />

149.036.804 31.343.223 19.593.616 2.701.631 49.781.386 252.456.660<br />

# I dati sono forniti dal Dipartimento per le politiche comunitarie, dal Ministero delle politiche agricole e forestali e dall’Agenzia delle<br />

dogane.<br />

* I dati del FEAOG-G sono stati trasmessi dal MiPAAF e dalla SAISA e si riferiscono a tutto il territorio nazionale e sono comprensivi di quelli<br />

relativi ai Piani di sviluppo rurale non idoneamente inseriti nel FEAOG-G.


Prospetto 6 – irregolarità e frodi FSE complessive per Amministrazioni –<br />

Comunicazioni 2003-2007# (dati al 31.12.2007)<br />

365<br />

ALL. 6<br />

(euro)<br />

ENTI 2003 2004 2005 2006 2007 TOTALE<br />

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0<br />

Piemonte 0 749.772 21.071 0 257.245 1.028.088<br />

Lombardia 60.708 5.268.579 3.614.921 1.775.784 9.611.237 20.331.228<br />

Friuli V.G. 1.607.865 209.124 0 0 63.242 1.880.231<br />

P.A. Trento 0 10.737 935.257 0 3.039.788 3.985.781<br />

P.A. Bolzano 0 0 30.168 123.879 244.424 398.470<br />

Veneto 1.700.154 360.084 3.485.774 22.769 3.222.803 8.791.584<br />

Liguria 442.377 0 4.475.967 44.476 0 4.962.820<br />

Emilia R. 0 262.779 69.578 0 2.272.801 2.605.158<br />

Totale Nord 3.811.103 6.861.074 12.632.736 1.966.908 18.711.540 43.983.361<br />

Toscana 48.280 1.648.897 137.270 436.331 534.421 2.805.199<br />

Umbria 0 21.949 356.820 67.467 0 446.237<br />

Marche 0 0 118.683 0 171.313 289.996<br />

Lazio 0 91.840 2.850.842 2.836.389 7.494.191 13.273.262<br />

Molise 0 671.172 0 0 0 671.172<br />

Abruzzo 0 0 0 102.889 0 102.889<br />

Totale Centro 48.280 2.433.858 3.463.615 3.443.076 8.199.925 17.588.754<br />

Campania 0 53.866 512.160 5.058.712 422.431 6.047.169<br />

Basilicata 32.227 0 97.488 0 0 129.715<br />

Puglia 0 9.155 0 395.361 0 404.516<br />

Calabria 582.513 1.766.031 4.879.932 918.486 0 8.146.963<br />

Sicilia 0 2.921.271 28.760.778 526.336 438.616 32.647.000<br />

Sardegna 0 0 0 0 682.458 682.458<br />

Totale Sud 614.740 4.750.323 34.250.359 6.898.895 1.543.505 48.057.822<br />

Totale regioni<br />

4.474.124 14.045.255 50.346.710 12.308.879 28.454.970 109.629.937<br />

Ministero lavoro 1.819.820 318.245 1.768.330 355.796 2.423.850 6.686.040<br />

Ministero interno 170.599 134.265 304.864<br />

Ministero istruzione 26.198 26.080 52.278<br />

Ministero università 569.717 569.717<br />

Ministero esteri 362.591 362.591<br />

MSE- ex MAP 246.900 304.058 550.958<br />

Totale amm.centrali 2.752.128 318.245 1.768.330 799.492 2.888.253 8.526.448<br />

Totale generale 7.226.251 14.363.500 52.115.040 13.108.371 31.343.223 118.156.385<br />

# I dati sono forniti dal Dipartimento per le politiche comunitarie

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