SEARIVER PORT - Anno I numero 1 - ASPO CHIOGGIA
SEARIVER PORT - Anno I numero 1 - ASPO CHIOGGIA
SEARIVER PORT - Anno I numero 1 - ASPO CHIOGGIA
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<strong>Anno</strong> I <strong>numero</strong> 1<br />
SPECIALE<br />
OTTOBRE<br />
blu<br />
A Chioggia<br />
una grande kermesse<br />
dedicata al mare<br />
Attualità<br />
A RenAto<br />
Chisso iL<br />
“BARBotin<br />
D’oRo” 2009<br />
Storia<br />
sALvAtoRe<br />
toDARo: iL<br />
“Don ChisCiotte<br />
DeL mARe”
<strong>Anno</strong> I – nUMERo 1 – MARzo 2010<br />
Periodico trimestrale di cultura e informazione dell’A.S.Po.<br />
Azienda Speciale del Porto di Chioggia<br />
Registrazione presso il Tribunale di Padova n°2211 del 04/02/2010<br />
DIRETToRE RESPonSABILE<br />
Rudy Guastadisegni (rudyguasta1@tin.it)<br />
DIRETToRE EDIToRIALE<br />
Oscar Nalesso (aspo@aspochioggia.it)<br />
CAPoREDATToRI<br />
Francesco Businaro (francesco.businaro@mediager.it)<br />
Andrea Dell’Agnola (andrea.dellagnola@mediager.it)<br />
SEGRETERIA DI REDAzIonE<br />
Monica Crocco – A.S.PO. Chioggia (aspo@aspochioggia.it)<br />
<strong>Anno</strong> I <strong>numero</strong> 1<br />
SPECIALE<br />
OTTOBRE<br />
blu<br />
A Chioggia<br />
una grande kermesse<br />
dedicata al mare<br />
Attualità<br />
A RenAto<br />
Chisso CuCCo<br />
iL BARBotin<br />
D’oRo 2009<br />
Storia<br />
sALvAtoRe<br />
toDARo: iL<br />
“Don ChisCiotte<br />
DeL mARe”<br />
In REDAzIonE<br />
Marco Salvo<br />
Andrea Castelli<br />
Enrico Bellinelli<br />
redazione@mediager.it<br />
ART DIRECToR<br />
Vanessa Isola (vanessa@mediager.it)<br />
GRAFICA E IMPAGInAzIonE<br />
Mediager srl (grafica@mediager.it)<br />
H<strong>Anno</strong> CoLLABoRATo<br />
Pietro Boscolo Nale<br />
Monica Crocco<br />
Titolare della testata “Seariver Port” è l’Azienda<br />
Speciale per il Porto – A.S.PO. Chioggia<br />
che è altresì titolare dei dati forniti dagli abbonati e<br />
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È possibile richiederne la rettifica o la cancellazione<br />
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© 2009-2010 Mediager<br />
Tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica riservati<br />
In copertina:<br />
Il sommergibile Todaro<br />
Courtesy: Marina Militare italiana<br />
A.S.PO. Chioggia<br />
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30015 Chioggia (Ve)<br />
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Editoriali<br />
Attualità ed eventi<br />
Aziende<br />
Storia e cultura<br />
SPECIALE<br />
Economia<br />
04<br />
07<br />
13<br />
Numero uno Sommario<br />
Un fiore all’occhiello per<br />
la Camera di Commercio di Venezia<br />
A.S.PO. e Chioggia: la collaborazione<br />
porta a risultati di prestigio<br />
A RENATO ChISSO<br />
IL “BARBOTIN D’ORO” 2009<br />
10 IMPRE<strong>PORT</strong><br />
SALVATORE TODARO:<br />
IL “DON ChISCIOTTE DEL MARE”<br />
16 oTToBRE blu<br />
30<br />
36<br />
ADRIATICO-MAR NERO.<br />
L’AUTOSTRADA DEL MARE<br />
ChE NON C’È<br />
MERCI TRANSITATE NEL NUOVO<br />
<strong>PORT</strong>O DI VAL DA RIO
Editoriale<br />
L’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia, una scommessa vinta<br />
U<br />
L’A.S.PO., a partire dai<br />
primi anni ’90, si è dedicata<br />
alla fase attuativa<br />
degli interventi di<br />
costruzione del nuovo<br />
porto di Val da Rio<br />
4 Seariver Port<br />
Roberto Crosta – Segretario Generale Camera di Commercio di Venezia<br />
n fiore all’occhiello<br />
per la Camera di Commercio di Venezia<br />
La scelta da parte della Camera di<br />
Commercio di Venezia di costituire,<br />
nel lontano 1982, l’A.S.PO. – Azienda<br />
Speciale per il Porto di Chioggia – con<br />
il compito di realizzare e programmare<br />
l’attività dello scalo clodiense, si è<br />
rivelata lungimirante, una scommessa<br />
ampiamente “vinta”.<br />
Da sempre convinto della strategicità<br />
e delle potenzialità di questo sito e di<br />
quest’area, l’Ente camerale vi ha investito<br />
risorse economiche ingenti e, grazie<br />
a un mirabile gioco di squadra con<br />
tutte le istituzioni preposte, oggi i risultati<br />
sono sotto gli occhi di tutti: quella<br />
che prima era una “barena”, oggi è una<br />
moderna area di logistica portuale.<br />
L’intensità operativa dell’A.S.PO. e il<br />
costante contributo finanziario di Comunità<br />
Europea, Stato, Regione del<br />
Veneto, Provincia di Venezia, Comune<br />
di Chioggia e Camera di Commercio di<br />
Venezia, hanno consentito di migliorare<br />
le strutture ricettive, di approfondire<br />
i fondali e di perfezionare la propria<br />
organizzazione, sia sul piano imprenditoriale<br />
sia sotto l’aspetto del lavoro<br />
portuale e dei servizi ad esso connessi.<br />
L’A.S.PO. ha realizzato, a partire dal<br />
1991, il moderno complesso portuale<br />
di Val da Rio, dotato di piazzali, magazzini<br />
e banchine, di gran lunga più funzionale<br />
rispetto alle vecchie strutture<br />
del porto di Isola Saloni: ciò consente<br />
già, e consentirà ancora di più in futuro,<br />
allo scalo di Chioggia di svolgere un<br />
ruolo non secondario nella portualità<br />
del Mediterraneo.<br />
Il complesso di interventi realizzati ha<br />
portato nuovi benefici di carattere sociale<br />
ed economico derivanti dall’esercizio<br />
anticipato delle strutture che ha<br />
permesso anche il mantenimento di<br />
uno scalo ferroviario a Chioggia, consentendo,<br />
come detto, lo spostamento<br />
delle attività commerciali dal porto<br />
vecchio di Isola Saloni, ormai obsoleto,<br />
ad uno scalo all’avanguardia qual è Val<br />
da Rio.<br />
Certo il lavoro non è concluso, molte<br />
opere di infrastrutturazione e di banchine<br />
restano da ultimare, ma la Camera<br />
di Commercio ha tutta l’intenzione<br />
di continuare e moltiplicare il<br />
proprio impegno progettuale e finanziario<br />
per completare e arrivare alla<br />
valorizzazione e al “lancio” definitivo di<br />
questa grande infrastruttura, confidando<br />
anche nella rinnovata collaborazione<br />
di tutti gli Enti che hanno operato<br />
con noi in questi anni consentendo di<br />
tagliare rilevanti traguardi: il Ministero,<br />
la Regione del Veneto, la Provincia,<br />
il Comune e la Comunità Europea. Di<br />
più, è ulteriore motivo di soddisfazione<br />
per il nostro Ente il fatto che l’A.S.PO.<br />
ed il Porto di Chioggia vengano additati<br />
ad esempio di best practices per il<br />
proficuo utilizzo dei fondi comunitari.<br />
Del resto le opportunità che si schiudono<br />
per lo scalo clodiense, alla luce dei<br />
grandi progetti infrastrutturali a larga<br />
scala e dei recenti sviluppi geo-politici<br />
che lo vedono come un punto focale,<br />
sono immense. Nel programma nazionale<br />
delle Autostrade del Mare il Porto
di Chioggia può giocare un ruolo nevralgico.<br />
Allo stesso modo, altre grosse<br />
opportunità si presentano, a partire dai<br />
potenziali collegamenti con la portualità<br />
pugliese e, attraverso quest’ultima,<br />
con la Grecia, la Turchia o l’Europa<br />
sud-orientale. Il masterplan regionale<br />
accompagna questo potenziale processo<br />
di crescita intervenendo su taluni<br />
aspetti di carattere infrastrutturale, per<br />
un impegno di spesa di oltre 151 milioni<br />
di euro, dei quali una consistente parte<br />
è stata considerata prioritaria dalla<br />
Regione del Veneto, dalla Ram e dalla<br />
stessa A.S.PO. Ma pensiamo anche al<br />
“Corridoio europeo 5”, da Barcellona a<br />
Kiev, al quale l’area di Chioggia risulterà<br />
collegata, e lo stesso allargamento<br />
della Comunità Europea e l’apertura<br />
dei nuovi mercati verso l’Est, che candida<br />
lo scalo clodiense come un punto<br />
di riferimento sempre più attivo nel<br />
veicolare lo scambio delle merci e rappresenta<br />
un’occasione di estremo interesse<br />
per tutta la città: questo scenario<br />
consentirà di garantire uno sviluppo<br />
“europeo” di tutto l’indotto portuale,<br />
dal turismo al commerciale.<br />
Chioggia potrebbe così cogliere l’opportunità<br />
di dare corso a traffici di passeggeri<br />
che convoglino flussi turistici<br />
sull’altra sponda del Mediterraneo, o<br />
che accolgano quelle navi da crociera<br />
che non trovano ormeggio nel Porto di<br />
Venezia. Il valore aggiunto del Porto di<br />
Roberto Crosta – Segretario Generale<br />
Camera di Commercio di Venezia<br />
Courtesy: CAMCOM Venezia<br />
Chioggia, quindi, è rappresentato dalla<br />
sua potenzialità nel mercato crocieristico<br />
e passeggeri del coast to coast.<br />
Il polo crocieristico, deputato allo sviluppo<br />
di questo particolare settore del<br />
traffico turistico, viene ubicato, strategicamente,<br />
nell’area di Isola Saloni, nel<br />
cuore storico della Città.<br />
Camera di Commercio e A.S.PO., infatti,<br />
per cogliere appieno queste potenzialità,<br />
stanno programmando nuovi<br />
investimenti e la sfida più importante<br />
è appunto quella di realizzare una<br />
degna Stazione passeggeri, il tutto in<br />
un’ottica di sempre più stretta sinergia<br />
con i porti dell’alto Adriatico, Venezia<br />
in primis.<br />
Vorrei però chiudere con un altro grande<br />
risultato raggiunto dall’A.S.PO.,<br />
quello cioè di essere diventata un punto<br />
di riferimento e un motore di sviluppo<br />
per tutta la comunità di Chioggia,<br />
con iniziative che vanno ben oltre<br />
l’aspetto strettamente portuale. Un<br />
luminoso esempio in tal senso è costituito<br />
dalla manifestazione “OTTO-<br />
BRE blu”, promossa lo scorso ottobre<br />
dall’Azienda Speciale in stretta collaborazione<br />
con la Camera di Commercio<br />
di Venezia e il Comune di Chioggia e<br />
che, nell’arco di dieci giorni fittissimi di<br />
eventi particolarmente sentiti dalla Città,<br />
ha attirato qualcosa come 70mila<br />
presenze e mosso oltre mezzo milione<br />
di euro di cui hanno beneficiato il settore<br />
alberghiero, artigiano, della ristorazione<br />
e dei bar, degli approvvigionamenti,<br />
dei servizi e dei trasporti, non<br />
solo di Chioggia ma anche dell’intero<br />
comprensorio. Un successo di immagine<br />
senza precedenti per Chioggia, e<br />
l’occasione di aprire alla città le banchine<br />
del suo porto, trasformatesi in una<br />
piazza, con una ulteriore ciliegina sulla<br />
torta: “OTTOBRE blu” ha dato modo di<br />
portare finalmente alla quota ottimale<br />
i fondali del canale del porto di Chioggia,<br />
all’ulteriore ottimizzazione dei servizi<br />
tecnici nautici portuali.<br />
Seariver Port 5<br />
Editoriale
A. S.PO.: una realtà sempre più in sinergia con la città<br />
Editoriale<br />
A.<br />
Oscar Nalesso<br />
Direttore A.S.PO. Chioggia<br />
“OTTOBRE blu” un<br />
evento lungo una<br />
settimana che ha<br />
coinvolto l’intera città.<br />
Con risultati<br />
sorprendenti.<br />
6 Seariver Port<br />
S.PO. e Chioggia: la collaborazione porta<br />
Oscar Nalesso – Direttore A.S.PO. Chioggia<br />
a risultati di prestigio<br />
Courtesy: FOTO LUX & VIDEO <strong>CHIOGGIA</strong><br />
Il 2010, per l’A.S.PO., sarà cadenzato<br />
da cinque impegni che mettono nuovamente<br />
in moto la nostra squadra. Anzitutto,<br />
quello più prossimo, la consegna<br />
del “Barbotin d’oro”, che quest’anno va<br />
all’assessore regionale alle Infrastrutture<br />
Renato Chisso. In secondo luogo la<br />
celebrazione dei cento anni del Porto di<br />
Chioggia. Vi saranno poi due momenti<br />
fondamentali per la vita del Porto di<br />
Chioggia: partiranno, infatti, i lavori per<br />
il completamento delle banchine di Val<br />
da Rio e l’avvio della stazione passeggeri<br />
all’Isola Saloni. Ultimo appuntamento<br />
sarà la seconda edizione di “OTTOBRE<br />
blu”.<br />
Il “Barbotin d’oro” è il premio creato<br />
da A.S.PO., Comune di Chioggia, Impreport<br />
e operatori portuali, che ogni<br />
anno viene consegnato a una persona,<br />
un’associazione, un ente o azienda che<br />
con fatti, idee o iniziative abbia contribuito<br />
a promuovere lo scalo clodiense.<br />
Quest’anno il “Barbotin” va a Renato<br />
Chisso. Anzitutto per il ruolo svolto dalla<br />
Regione del Veneto nel trasferimento<br />
del Porto dall’Isola Saloni a Val da Rio,<br />
e poi per l’attenzione particolare che<br />
l’assessore Chisso ha sempre rivolto<br />
alla portualità clodiense, in particolar<br />
modo investendo nella stazione passeggeri,<br />
nella navigazione interna, con la<br />
ricalibratura delle conche di Brondolo e<br />
Cavanella d’Adige e per le scelte strategiche<br />
che hanno inserito la città a pieno<br />
titolo nel progetto delle autostrade del<br />
mare.<br />
Si diceva dei cento anni del Porto di<br />
Chioggia. Vi sarà, com’è naturale, una<br />
pubblicazione di carattere storico; ma<br />
gli eventi in calendario intendono celebrare<br />
la ricorrenza con lo sguardo tutto<br />
rivolto al futuro, per un Porto che è<br />
ancora in costruzione. Due le tappe di<br />
questa evoluzione. Quest’anno partiranno<br />
i lavori per i primi 200 metri della<br />
banchina est e per il primo stralcio<br />
della bonifica dell’area dell’ex discarica.<br />
Questo intervento di risanamento ambientale<br />
è di fondamentale importanza<br />
per tutta la città e prosegue la serie di<br />
interventi che in un decennio hanno<br />
riorganizzato tutta Val da Rio: via Maestri<br />
del Lavoro, il ponte, il raccordo<br />
ferroviario. Un’area che se non fosse<br />
stata destinata a uso portuale, sarebbe<br />
rimasta abbandonata, con conseguenze<br />
ambientali non compatibili con uno<br />
sviluppo urbanistico armonico e coerente<br />
della città. La revisione del piano<br />
regolatore portuale, permetterà inoltre<br />
la riprogrammazione dell’area dell’Isola<br />
Saloni. Un parte di città che verrà riqualificata<br />
con l’aggiunta di una nuova<br />
specializzazione altamente qualificante<br />
per la vocazione turistica di Chioggia: la<br />
stazione passeggeri, che ne sancirà la<br />
destinazione a porto turistico.<br />
E infine la seconda edizione di “OT-<br />
TOBRE blu”. Per tutta la squadra<br />
dell’A.S.PO. è ancora vivissimo il ricordo<br />
di quella straordinaria ed emozionante<br />
avventura vissuta nell’ottobre scorso<br />
assieme alla Marina Militare per la consegna<br />
della Bandiera di Combattimento<br />
al sommergibile “Todaro”. Ebbene, la<br />
Marina Militare ha scelto di tornare a<br />
Chioggia e A.S.PO. è già al lavoro per il<br />
prossimo “OTTOBRE blu” che sarà dedicato<br />
alla vela e a tutti i suoi aspetti:<br />
storici, agonistici e culturali. Una sfida<br />
che, dopo la prima edizione che ha proiettato<br />
Chioggia su un piano di promozione<br />
nazionale del tutto inedita, darà<br />
visibilità internazionale alla città e al suo<br />
Porto. Ne siamo certi.
A<br />
Courtesy: Luca Fascio, foto da Wikimedia<br />
Renato Chisso<br />
il “Barbotin d’oro” 2009<br />
ll prestigioso riconoscimento è stato assegnato a colui che<br />
è noto per essere il vero ”uomo delle infrastrutture” del Veneto<br />
A Renato Chisso il “Barbotin d’oro”<br />
2009. Per tutti, oggi, è l’uomo del passante.<br />
Renato Chisso, assessore regionale<br />
alle Politiche della Mobilità e alle<br />
Infrastrutture, nato a Quarto d’Altino<br />
56 anni fa, è entrato in Consiglio regionale<br />
per la prima volta nel 1995.<br />
Durante la VI Legislatura ha fatto parte<br />
della seconda Commissione (Urbanistica,<br />
Lavori pubblici e Viabilità)<br />
di cui dal 1998 ha ricoperto l’incarico<br />
di presidente. Rieletto nel 2000, ha<br />
ricoperto l’incarico di assessore alle<br />
Politiche della Mobilità, dei trasporti e<br />
dell’ambiente. Riconfermato nel 2005,<br />
ha guidato la politica regionale delle<br />
Infrastrutture che ha avuto il suo culmine<br />
nell’inaugurazione, l’otto febbraio<br />
del 2009, del passante di Mestre, realizzato<br />
in soli quattro anni. Ma Renato<br />
Chisso ha rivolto un’attenzione particolare,<br />
e costante in questi quindici anni<br />
Enrico Bellinelli<br />
Il passante di Mestre<br />
Seariver Port 7<br />
ATTUALITà ED EVENTI
I PREMIATI dal 1992 al 2009<br />
• Prof.ssa Amalia Sartori<br />
• Ing. Ezio Panetti<br />
• Alla memoria CF (CP)<br />
Giorgio Ricottilli<br />
• Cap. Oscar Nalesso<br />
• Amm. Gaetano Sodano<br />
• Dott. Marino Grimani<br />
• Dott. Raffele Bazzoni<br />
Il “Barbotin”<br />
8 Seariver Port<br />
• Marina Militare Italiana<br />
• Dott. Tresilio Tomassetti<br />
• Ing. Maria Giovanna Piva<br />
• Corpo delle Capitanerie di Porto<br />
• On. Giancarlo Galan<br />
• Dott. Fortunato Guarnieri<br />
• Dott. Pasquale De Felice<br />
• Luciano Boscolo Cucco
in Regione, non solo ai trasporti su<br />
asset terrestri, ma anche a quelli sulle<br />
vie d’acqua. Attraverso il suo assessorato,<br />
la Regione del Veneto ha assunto<br />
un ruolo determinante per il trasferimento<br />
del Porto dall’Isola Saloni a Val<br />
da Rio. In particolare, Renato Chisso<br />
ha creduto nel progetto della stazione<br />
passeggeri, nella navigazione fluviale<br />
interna con la ricalibratura delle conche<br />
di Brondolo e Cavanella d’Adige<br />
e ha contribuito a sviluppare le scelte<br />
strategiche che hanno inserito la città<br />
a pieno titolo nel progetto delle autostrade<br />
del mare. A lui, perciò, l’A.S.PO.<br />
consegna il “Barbotin d’oro” 2009.<br />
Courtesy: F. Businaro<br />
LA STORIA<br />
Nel 1992, l’A.S.PO., d’intesa con il Sindaco di Chioggia, il Comitato Utenza Portuale,<br />
l’Impreport, gli spedizionieri e gli agenti marittimi, ritenne di dar corso ad<br />
un premio annuale da assegnare a persona, associazione, ente od azienda che<br />
avesse con fatti, idee o iniziative contribuito a promuovere e divulgare lo scalo<br />
clodiense. Il premio, denominato “Barbotin d’oro”, viene assegnato dopo che<br />
una commissione di esperti, di cui fanno parte di diritto i soci fondatori (l’A.S.PO.<br />
Chioggia, il Comune di Chioggia, il Comitato Utenza Portuale, l’impresa Impreport,<br />
le case di spedizione e gli agenti marittimi), ha individuato al massimo<br />
cinque possibili candidati.<br />
IL BARBOTIN<br />
Courtesy: Assessorato alle Politiche della Mobilità e Infrastrutture<br />
L’assessore Chisso<br />
Ruota, munita di speciali impronte ricavate lungo la periferia, inventata dal Comandante<br />
Barbotin della Marina Militare francese.<br />
Le impronte sono costituite da un certo <strong>numero</strong> di vani (da cinque a sette) che<br />
hanno la funzione di guidare le maglie della catena disposte secondo un piano<br />
parallelo all’asse della ruota.<br />
Le suddette maglie fanno presa sui vani, mentre le maglie a esse normali possono<br />
inserirsi entro una scanalatura circonferenziale ricavata sulla ruota stessa.<br />
Il barbotin viene calettato sull’asse dell’argano o del mulinello e impegna la catena<br />
esercitando su di essa la forza di trazione occorrente per il salpamento<br />
dell’àncora.<br />
Seariver Port 9
AZIENDE<br />
I<br />
10 Seariver Port<br />
MPRE<strong>PORT</strong><br />
Dal carico-scarico allo stoccaggio,<br />
dall’allibo allo smistamento via terra:<br />
Impreport è una realtà con 80 anni di storia<br />
Impreport nasce a Chioggia nel 1929<br />
come Compagnia Lavoratori Portuali.<br />
Sono dunque passati 80 anni da quando<br />
i lavoratori dello scalo clodiense<br />
si consorziarono in un’organizzazione<br />
giuridica e amministrativa<br />
che pose le basi per la rinascita<br />
del porto.<br />
Il lungo cammino intrapreso<br />
ha visto<br />
quest’azienda esprimere,<br />
attraverso<br />
i suoi Consoli,<br />
Operazioni di scarico<br />
Courtesy: Impreport<br />
Francesco Businaro<br />
momenti di vera innovazione imprenditoriale<br />
andando a stringere rapporti<br />
diretti con i propri clienti con una flessibilità<br />
e una capacità imprenditoriale<br />
unica nel suo genere. Nel corso di<br />
questi lunghi anni ha saputo divenire<br />
elemento promotore di iniziative cittadine<br />
e non solo, volte alla creazione<br />
di quelle infrastrutture necessarie alla<br />
crescita dello scalo clodiense.<br />
Oggi Impreport è una realtà ben consolidata<br />
e rappresenta la vera forza<br />
trainante della portualità clodiense.<br />
Forte di un organico che raccoglie più<br />
di 50 lavoratori diversamente impiegati<br />
nei servizi operativi, tecnici e amministrativi,<br />
si è dotata delle più moderne<br />
attrezzature e mezzi meccanici per la<br />
movimentazione orrizzontale e verticale<br />
delle merci mantenendo il primato<br />
di impresa più grande tra le tre autorizzate<br />
ad operare negli scali clodiensi.<br />
È l’unica tutt’ora operante nello storico<br />
porto di Isola Saloni dove disloca<br />
2 gru portuali e gestisce, in regime di<br />
concessione demaniale, l’unica pesa<br />
pubblica. Nella nuova area portuale di<br />
Val da Rio presta i propri servizi in tutti<br />
i settori merceologici che vanno dal siderurgico<br />
alle merci varie, alle rinfuse<br />
in genere, gestendo 700 metri lineari<br />
di banchine inclusa una scassa Ro-Ro<br />
e tre ettari di piazzale raccordati con la<br />
ferrovia oltre a due magazzini portuali<br />
per lo stoccaggio delle merci.
Courtesy: Impreport<br />
MEZZI MECCANICI<br />
• 7 gru portuali con capacità<br />
massima di sollevamento<br />
pari a 100 T<br />
• 1 gru semovente da 30 T<br />
• 3 caricatori idraulici fino a<br />
14 T<br />
• 27 carrelli elevatori fino a 35 T<br />
• 5 mezzi cingolati (dozer)<br />
• 2 pale meccaniche<br />
• 7 Bobcat<br />
• 5 motrici<br />
I NUMERI DI IMPRE<strong>PORT</strong><br />
LOGISTICA<br />
• 700 metri lineari di banchine<br />
(inclusa una scassa Ro-Ro)<br />
con pescaggi certificati a 6.5<br />
m di profondità<br />
• 30.000 m 2 circa di piazzali<br />
portuali (tutti raccordati con<br />
la ferrovia)<br />
• 960 metri lineari di raccordo<br />
ferroviario<br />
• 2 magazzini portuali di<br />
complessivi 5.000 m 2 (h<br />
grondaia 10 m, h al colmo<br />
12 m)<br />
• 1 tettoia per deposito merce<br />
di complessivi 900 m 2<br />
• 1 pesa stradale e 1 ferroviaria<br />
• 2 container ad uso ufficio e<br />
un box di 220 m 2 per ricovero<br />
dei mezzi meccanici<br />
Scarico da una chiatta di allibo<br />
Una realtà<br />
in continua crescita<br />
in grado di offrire<br />
soluzioni concrete ad<br />
ogni esigenza portuale<br />
Seariver Port 11
Imbarco di legname<br />
e bobine metalliche<br />
12 Seariver Port<br />
Courtesy: Impreport<br />
Impreport inoltre dispone di un moderno<br />
sistema informatico in grado di<br />
gestire l’operatività dei piazzali e dei<br />
magazzini. Le operazioni di stoccaggio,<br />
di pre-stivaggio e assemblaggio<br />
dei carichi vengono così garantite con<br />
una significativa riduzione dei tempi e<br />
dei costi di trattamento delle merci.<br />
Infine opera nella rada esterna dove<br />
avvengono gli allibi di navi cerealicole<br />
panamax gestiti dalla Pagnan Commerciale<br />
e per la quale presta supporto.<br />
Lo scorso anno Impreport ha movimentato<br />
circa 1.000.000 di tonnellate.<br />
Courtesy: Impreport
S<br />
alvatore Todaro: il<br />
“don Chisciotte del mare”<br />
In queste pagine cerchiamo di raccontare la vita e la storia<br />
di uno dei più grandi Comandanti della nostra Marina<br />
Raccontare in poche righe chi era Salvatore<br />
Todaro è un’impresa di per sé<br />
quasi impossibile. Fu definito un “cavaliere<br />
del mare” e come tale si comportò<br />
per tutta la sua pur breve vita.<br />
Nato a Messina nel 1908 da padre<br />
Sottufficiale dell’Esercito, ma veneto<br />
e chioggiotto per adozione, Salvatore<br />
Todaro fu ammesso all’Accademia Navale<br />
di Livorno nel 1923 e nominato<br />
Guardiamarina nel 1927. Nel 1931, da<br />
Sottotenente di Vascello, prese parte<br />
a un corso di osservazione aerea e,<br />
al termine, venne destinato alla 146ª<br />
Squadriglia Idrovolanti all’aeroporto di<br />
Elmas (Cagliari). Nell’aprile del 1933<br />
l’idrovolante a bordo di cui si trovava<br />
come osservatore durante un’esercitazione,<br />
perde improvvisamente quota e<br />
si schianta in mare; il giovane Todaro<br />
subisce una grave frattura alla colonna<br />
vertebrale. Un incidente, che al giorno<br />
d’oggi gli avrebbe precluso ogni prosieguo<br />
di carriere, segna il suo destino.<br />
Persa la tridimensionalità del volo<br />
sceglie quella delle profondità marine<br />
chiedendo di essere assegnato ai<br />
sommergibili e nel 1937 ottiene il suo<br />
primo imbarco. Due mesi dopo l’entrata<br />
in guerra dell’Italia, conseguito il<br />
grado di Capitano di Corvetta, gli viene<br />
prima affidato il comando del sommergibile<br />
costiero “Luciano Manara”<br />
e successivamente del “Comandante<br />
Cappellini”, di classe cosiddetta “oce-<br />
anica”, e destinato alla base di “Betasom”<br />
nelle vicinanze di Bordeaux.<br />
Da lì salpò, nell’ottobre del 1940, per<br />
quella missione che lo avrebbe reso famoso<br />
come “don Chisciotte del mare”<br />
o come “gentiluomo del mare”. Nella<br />
notte tra il 15 ed il 16 avvistò il mercantile<br />
Kabalo ed emerso in superficie<br />
lo colò a picco a cannonate. Raccolti<br />
i naufraghi incominciò una lenta navigazione<br />
rimorchiando la lancia nella<br />
quale avevano trovato posto i ventisei<br />
membri dell’equipaggio del mercantile.<br />
Per le avverse condizioni del mare la<br />
Courtesy: A.Boscolo – G. Volpe editore<br />
Francesco Businaro<br />
Una lancia con l’equipaggio del<br />
Kabalo trainata dal Cappellini<br />
Seariver Port 13<br />
STORIA E CULTURA
DECORAZIONI<br />
2 Medaglie di bronzo<br />
al V.M. di cui una sul<br />
campo:<br />
- Oceano Atlantico,<br />
giugno 1940;<br />
- Oceano Atlantico,<br />
ottobre 1940<br />
3 Medaglie d’argento<br />
al V.M. di cui una sul<br />
campo:<br />
- Oceano Atlantico dicembre<br />
1940/gennaio<br />
1941;<br />
- Oceano Atlantico<br />
1941;<br />
- Acque di Sebastopoli<br />
giugno 1942<br />
Croce di ferro<br />
di prima classe<br />
Medaglia d’oro<br />
(alla memoria)<br />
Il comandante Todaro interroga<br />
i marinai del Kabalo<br />
14 Seariver Port<br />
cima si spezzò più volte fino a costringere<br />
il comandante Todaro a trasferire<br />
i naufraghi sulla coperta del sommergibile.<br />
Percorse ben 750 miglia sotto<br />
il costante pericolo di essere attaccato<br />
dall’aria o dal mare fino a sbarcare<br />
quegli uomini sulle coste delle Azzorre,<br />
neutrali in quanto portoghesi. Sebbene<br />
la vicenda gli fosse costata rimproveri<br />
e richiami dallo stesso Amm. Dönitz<br />
per il rischio corso e per le complicazioni<br />
diplomatiche inerenti, il comandante<br />
Todaro continuò a comportarsi nella<br />
stessa maniera anche un mese dopo,<br />
quando attaccò (sempre col cannone)<br />
e affondò il mercantile Shakespeare,<br />
salvando anche in questo caso e con<br />
le stesse modalità, i naufraghi. Todaro<br />
interpreta dunque la guerra secondo<br />
una concezione cavalleresca che non<br />
appartiene più a questo tempo. Forse<br />
l’uso del cannone anziché del siluro per<br />
affondare le navi gli derivava dal voler<br />
affrontare il nemico vis à vis, confrontandosi<br />
con lui e, vittorioso, concedergli<br />
quartiere e aiuto. Sebbene Todaro<br />
riuscisse a mascherare la sofferenza<br />
che gli causava l’incidente occorsogli<br />
in gioventù, complice un busto che gli<br />
dava un aspetto austero, la vita del<br />
sommergibile nelle lunghe missioni risulta<br />
sempre più dura. Supermarina ed<br />
Courtesy: A.Boscolo – G. Volpe editore<br />
il Comando tedesco spingono perché i<br />
Comandanti dei sommergibili vengano<br />
avvicendati con frequenza. Seppur<br />
a malincuore il comandante Todaro,<br />
nell’ottobre del 1941, cede il comando<br />
del Cappellini.<br />
Un aspetto meno noto del comandante<br />
Todaro riguarda gli studi e le realizzazioni<br />
che ne conseguirono, frutto della<br />
lunga esperienza fatta a bordo delle<br />
unità subacquee. 14042: questo il <strong>numero</strong><br />
del verbale che documenta l’attestato<br />
di benemerenza per la messa in<br />
opera di un ingegnoso impianto interfonico<br />
per i sommergibili. Sue furono<br />
anche le migliorie apportate ai MAS che<br />
gli valsero, di lì a poco, il comando del<br />
reparto di superficie della omonima X<br />
Flottiglia intitolato a Vittorio Moccagatta<br />
1 , su indicazioni di J.V. Borghese. Rimesso<br />
a posto il reparto nei primi mesi<br />
del 1942 l’eclettico comandante iniziò a<br />
preparare una spedizione italiana nelle<br />
lontane acque del Mar Nero. Obbiettivo:<br />
Sebastopoli! Qui Salvatore Todaro<br />
al comando di una flottiglia che forte di<br />
6 sommergibili da 35 T, 4 MAS da 20 T,<br />
5 motoscafi siluranti e 5 barchini esplosivi,<br />
non smentisce il suo carattere ribelle<br />
e beffardo nè il suo animo battagliero.<br />
Quasi un novello D’Annunzio,<br />
al termine di una spedizione dissemina<br />
le acque antistanti il porto di barattoli<br />
col coperchio dipinto col tricolore e<br />
con una scritta in caratteri cirillici che<br />
dice “Non contiene esplosivo”; all’interno<br />
una pergamena, sempre in cirillico,<br />
sulla quale sono riportate parole di sfida.<br />
Quando, infine, la città di Balaclava<br />
stretta d’assedio dall’esercito tedesco<br />
e romeno capitola il 2 luglio del 1942,<br />
Todaro, contravvenendo a tutti gli ordini<br />
e senza avvisare alcuno, vi entra<br />
trionfante coi suoi MAS.<br />
Conclusasi l’avventura italiana in Crimea<br />
il comandante vorrebbe che la<br />
flottiglia con i rispettivi equipaggi tornasse<br />
ad operare nel Mediterraneo.<br />
Ma sarà solo lui a tornare il 4 luglio del<br />
1942 in Italia. A ottobre visita la famiglia<br />
a Sottomarina; sarà l’ultima volta<br />
che vedrà i propri cari e soprattutto la
L’EROE E L’UOMO<br />
Dalla lettera che il Comandante<br />
del “Kabalo” scrisse<br />
al comandante Todaro: “Signor<br />
Comandante, prima di<br />
lasciare la vostra nave tengo a<br />
ringraziarvi di cuore per aver<br />
salvato la vita a venticinque<br />
uomini del mio equipaggio<br />
e la mia. Capisco il vostro<br />
dovere di affondare qualsiasi<br />
nave mercantile armata. Ma<br />
voi avete fatto tutto ciò che<br />
è umanamente possibile fare<br />
per salvarci. So che avete corso grandi rischi per<br />
condurci in porto sicuro, noi eravamo lontanissimi<br />
da tutte le coste. Voi ci avete rimorchiato,<br />
disgraziatamente la nostra imbarcazione si è<br />
schiantata. Poi ci avete preso a bordo, dove noi<br />
siamo stati eccessivamente bene. Per tutto ciò<br />
io vi esprimo la mia più grande riconoscenza. E<br />
dopo la guerra sarò felice di incontrarvi di nuovo.<br />
Giorgio Vogels – Comandante del vapore<br />
belga “Kabalo”.<br />
Il mago Bakù.<br />
Furono i suoi marinai, al ritorno da una missione<br />
del sommergibile Manara, a chiamarlo così<br />
moglie, da poco incinta della figlia Graziella<br />
che non conoscerà mai il padre.<br />
Dopo pochi giorni partirà infatti per la<br />
sua nuova destinazione: la base di La<br />
Galite, un’isola d’origine vulcanica situata<br />
a circa 80 km a nord-ovest della<br />
città tunisina di Tabarca e a 150 km a<br />
sud di Capo Spartivento, in Sardegna.<br />
Il compito è quello di intercettare con i<br />
suoi MAS un incrociatore posamine britannico,<br />
il “Welshman”, la cui velocità<br />
gli aveva sempre consentito di evitare<br />
le navi e gli aerei italiani che lo cercavano.<br />
Il comandante Todaro<br />
arrivando a disegnarne la<br />
caricatura sulla falsa torre<br />
del sommergibile. Uomo di<br />
profonda e vasta cultura,<br />
il comandante Todaro era<br />
appassionato di psicanalisi,<br />
freudiana prima e junghiana<br />
poi, soprattutto per quanto<br />
riguardava lo studio dell’inconscio<br />
collettivo e vantava<br />
anche doti di ipnotizzatore.<br />
I suoi marinai lo ritenevano<br />
in grado di guarire i loro<br />
mali, spesso di natura squisitamente psicologica<br />
e di essere in grado di prevedere lo svolgersi degli<br />
avvenimenti. Il suo carisma unito alla calma e<br />
misura che dimostrava nei momenti di maggior<br />
pericolo gli garantivano l’affetto e la fiducia dei<br />
suoi uomini. Episodi come quello che lo vide<br />
vincitore nel gioco del Lotto quando si trovava<br />
in difficoltà economiche, prevedere il destino di<br />
alcuni dei suoi uomini, la sua profonda umanità,<br />
il fatalismo che gli fece predire la propria morte<br />
con le parole: “morirò quando il mio spirito<br />
sarà lontano da me” e le circostanze in cui essa<br />
avvenne non possono che testimoniare quanto<br />
quest’uomo fosse straordinario.<br />
Courtesy: A.Boscolo – G. Volpe editore<br />
Verso le 8 del mattino del 14 dicembre<br />
1942, due Spitfire attaccano il piroscafo<br />
“Cefalo” dove il comandante<br />
Todaro sta riposando. Una scheggia lo<br />
colpisce alla tempia e gli è fatale. Viene<br />
sepolto sull’isola, di fronte a quel<br />
mare che aveva sempre amato. I suoi<br />
uomini pongono una placca di rame a<br />
guisa di lapide sulla sua tomba, su di<br />
essa scrivono: “SALVATORE TODARO –<br />
EROE ITALIANO”.<br />
1) Dopo la sfortunata<br />
azione di Malta la<br />
X Flottiglia MAS volle<br />
ricordare i comandanti<br />
Teseo Tesei e Vittorio<br />
Moccagatta intitolando<br />
al primo il reparto subacqueo<br />
ed al secondo<br />
quello di superficie.<br />
Seariver Port 15
SPECIALE<br />
16 Seariver Port<br />
OTTOBRE<br />
blu
Il sommergibile S. Todaro riceve a Chioggia<br />
la Bandiera di Combattimento e la città festeggia<br />
la Marina Militare e il suo territorio<br />
A.S.PO. Chioggia<br />
Foto courtesy: Foto Lux<br />
“OTTOBRE blu”, una grande festa del<br />
mare vissuta dall’A.S.PO. assieme alla<br />
Marina Militare, all’Associazione Nazionale<br />
Marinai d’Italia e alla città di<br />
Chioggia. Un’avventura senza precedenti<br />
per Chioggia e il suo Porto, che<br />
hanno avuto l’onore di ospitare la cerimonia<br />
della consegna della Bandiera di<br />
Combattimento al sommergibile “Salvatore<br />
Todaro” il 14 ottobre 2009.<br />
Attorno a questa cerimonia tenacemente<br />
voluta a Chioggia da A.S.PO.,<br />
è stata costruita, assieme alla Marina<br />
Militare e ai Comuni di Chioggia,<br />
Rosolina, Porto Viro e Porto Levante,<br />
e all’Associazione Nazionale Marinai<br />
d’Italia, una grande kermesse dedicata<br />
al mare che in dieci giorni ha proposto<br />
più di una ventina di eventi dedicati<br />
alla storia e alle tradizioni della Marina,<br />
all’economia del mare e allo sport.<br />
Seariver Port 17
SPECIALE<br />
18 Seariver Port<br />
“OTTOBRE blu” ha proiettato Chioggia<br />
all’attenzione di giornali e televisioni<br />
regionali e nazionali con un evento<br />
di alta qualità. Il “Todaro”, Nave “San<br />
Giusto”, gli uomini del Reggimento<br />
“San Marco” si sono rivelati motivo di<br />
curiosità e affetto per migliaia di visitatori<br />
da tutto il Nord Italia, fino a coinvolgere<br />
le televisioni locali e nazionali<br />
nella grande festa di popolo dedicata al<br />
mare e ai suoi uomini. Per la città una<br />
promozione senza precedenti, sfociata<br />
in una emozione che, in quei giorni dal<br />
9 al 18 di ottobre, ha accomunato le
tantissime persone che hanno visitato<br />
le due unità della Marina Militare ormeggiate<br />
nel centro della città. Perché<br />
“OTTOBRE blu” è stato anche l’occasione<br />
di riscoprire un pezzo di Chioggia dimenticata:<br />
l’Isola Saloni e le banchine<br />
del vecchio scalo portuale commerciale.<br />
In fin dei conti la festa della Marina<br />
si è celebrata a due passi dal centro<br />
storico. Non capita in molte altre città<br />
di mare.<br />
La grande tradizione della Marina Militare<br />
è stata rappresentata dalla rievocazione<br />
della figura storica del comandante<br />
Salvatore Todaro, il “gentiluomo<br />
del mare”, e dai concerti della grande<br />
Banda Centrale della Marina in divisa<br />
storica verso la quale la città ha riservato<br />
calore e affetto unici. Grande<br />
curiosità, infine, al galà di beneficen-<br />
za per il ballo degli ufficiali in dinner<br />
jacket e delle giovani ragazze venete in<br />
abito bianco che hanno fatto assaporare<br />
atmosfere e riti d’altri tempi.<br />
“OTTOBRE blu” è stata un’avventura<br />
per nulla facile. Il porto di Chioggia<br />
non era pronto per questo tipi di navi<br />
e la Marina lo sapeva bene. Il Comitato<br />
organizzatore, però, ha creduto<br />
di poterci riuscire, tenendo fermo<br />
il motto di Salvatore Todaro «Osare<br />
l’inosabile». E l’arrivo delle unità navali<br />
militari è stata l’occasione per portare<br />
finalmente alla quota ottimale i fondali<br />
del canale del porto di Chioggia, con<br />
lavori di escavo e ottimizzazione dei<br />
servizi tecnici nautici portuali per 2,8<br />
milioni di euro. Insomma, uno sforzo<br />
promozionale che si è rivelato «un matrimonio<br />
vero, tra il porto di Val Da Rio<br />
e la città di Chioggia di cui costituisce<br />
un pezzo importante della sua realtà<br />
economica», come ha riassunto il presidente<br />
dell’A.S.PO. Italo Turdò.<br />
Seariver Port 19
SPECIALE<br />
20 Seariver Port<br />
La cerimonia<br />
Il 14 ottobre 2009, infine, il coronamento<br />
dello sforzo organizzativo<br />
dell’A.S.PO., la consegna della Bandiera<br />
di Combattimento al sommergibile<br />
“Todaro”. Una cerimonia di alto valore<br />
simbolico per la Marina Militare. E<br />
grazie alla perseveranza della sezione<br />
di Chioggia dell’Associazione Nazionale<br />
Marinai d’Italia, il sommergibile che<br />
porta il nome dell’eroe di origini messinesi<br />
ma a tutti gli effetti chioggiotto,<br />
ha potuto ricevere il vessillo, che<br />
rappresenta l’anima del battello e del<br />
suo equipaggio, nelle acque del Porto<br />
di Chioggia, cittadina di mare che non<br />
aveva mai vissuto un così intenso legame<br />
con la Marina Militare.<br />
Sul palco d’onore, il sottosegretario di<br />
Stato alla Difesa, l’onorevole Giuseppe<br />
Cossiga; il capo di Stato maggiore della<br />
Difesa, generale Vincenzo Camporini, e<br />
il capo di Stato maggiore della Marina,<br />
ammiraglio Paolo La Rosa; al loro<br />
fianco il sindaco Romano Tiozzo e altre<br />
autorità civili, religiose e militari. Circa<br />
1.300 le persone che hanno preso<br />
posto sul grande palco allestito sulla<br />
banchina est dell’Isola Saloni di fronte<br />
al sommergibile “Todaro”, nella cornice<br />
suggestiva della laguna e delle Dolomiti<br />
visibili come poche volte accade.<br />
L’Ammiraglio Paolo Pagnottella, presidente<br />
nazionale dell’Associazione Marinai<br />
d’Italia ha ricordato agli uomini<br />
dell’equipaggio del battello che oggi ne<br />
porta il nome i valori che guidarono la<br />
condotta di Salvatore Todaro, segnati<br />
da un profondo rispetto per la vita<br />
umana. L’Ammiraglio Paolo La Rosa
ha, nel suo discorso, ricordato lo sforzo<br />
organizzativo compiuto da A.S.PO.<br />
per celebrare questo evento a Chioggia,<br />
l’impegno della Marina a dotarsi<br />
di mezzi tecnologicamente sempre più<br />
moderni per meglio operare nei contesti<br />
internazionali assieme agli alleati<br />
dell’Italia, ma anche il valore fondamentale<br />
del sacrificio che i marinai erano<br />
quel giorno chiamati a rinnovare;<br />
valore ben rappresentato dal giovane<br />
sottocapo Simone Neri, l’eroe di Giampilieri,<br />
il paesino del messinese travolto<br />
da una frana di fango solo pochi giorni<br />
prima: il primo di ottobre.<br />
Aldo Bullo e Lorenzo Aricò, i presidenti<br />
delle sezioni di Chioggia e Messina<br />
dell’A.N.M.I. gemellatesi il giorno<br />
prima nell’Auditorium San Nicolò di<br />
Chioggia, hanno infine consegnato al<br />
comandante del “Todaro”, il capitano di<br />
corvetta Giuseppe Rizzi, la Bandiera di<br />
Combattimento che è stata fatta issare<br />
sulla torretta del sommergibile. Madrina<br />
della cerimonia è stata la signora<br />
Graziella Marina, figlia del comandante<br />
Todaro.<br />
Seariver Port 21
SPECIALE<br />
22 Seariver Port<br />
IL COMANDANTE DEL SMG “S.TODARO”<br />
Il Capitano di Corvetta Giuseppe Rizzi,<br />
classe 1971, ha vissuto a Chioggia la cerimonia<br />
della consegna della Bandiera di<br />
Combattimento all’unità al suo coman-<br />
Courtesy: Foto Lux<br />
do: il sommergibile “Salvatore Todaro”.<br />
A Chioggia, dunque, il comandante Rizzi<br />
ha visto il battello entrare appieno nella<br />
sua vita operativa. «È stata un’emozione<br />
grandissima – racconta il comandante<br />
Rizzi – perché finalmente l’unità si è vestita<br />
dei colori dello Stato in via definitiva<br />
e ufficiale. E poi c’è anche un po’ di nostalgia,<br />
di emozioni forti derivanti dal fatto<br />
che la Bandiera di Combattimento ci è<br />
stata consegnata a Chioggia, la città che<br />
ha visto crescere l’eroe di cui portiamo il<br />
nome, Salvatore Todaro. Quindi un miscuglio<br />
di emozioni forti e sentimenti enormi,<br />
tra i quali domina l’orgoglio di comandare<br />
questa unità». A proposito di “OTTOBRE<br />
blu”, il comandante Rizzi ne ha sottolineato<br />
il carattere di «preziosa occasione per<br />
far conoscere ai civili la nostra realtà di<br />
componente subacquea che molto spesso<br />
è chiamata a operare per ovvie ragioni<br />
nell’ombra, ma che contribuisce in maniera<br />
determinante alla sicurezza del Paese».
IL COMANDANTE DI NAVE “SAN GIUSTO”<br />
Il Capitano di Vascello Edoardo Giacomini,<br />
classe 1959, ha assunto il comando di<br />
Nave “San Giusto” il 9 ottobre 2009. Una<br />
data e un luogo destinati a rimanere impressi<br />
nella sua memoria. «Ho avuto l’opportunità<br />
di assumere il comando proprio<br />
a Chioggia – racconta il comandante Giacomini<br />
–, città che quindi per me ha un<br />
particolare significato, oltre che legato alla<br />
consegna della Bandiera di Combattimento<br />
al sommergibile “Todaro”, anche per<br />
questo inizio comando. La “San Giusto” fa<br />
sede a Brindisi e fa parte di un gruppo di<br />
navi che tecnicamente si chiamano “navi<br />
da assalto anfibio”, perché può trasportare<br />
le truppe anfibie del Reggimento San<br />
Marco e eventualmente i Lagunari della<br />
Serenissima. «Come le altre navi anfibie,<br />
la “San Giusto” è attrezzata con mezzi navali<br />
che possono essere rilasciati in acqua<br />
per operazioni di proiezione verso le coste.<br />
Per dimensioni e capacità, ha la possibilità<br />
di ospitare comandi complessi per coordinare<br />
operazioni militari, ma non solo. Può<br />
essere impiegata anche per intervenire in<br />
situazioni di emergenza per operazioni coordinate<br />
dalla protezione civile».<br />
Courtesy: Foto Lux<br />
Seariver Port 23
SPECIALE<br />
24 Seariver Port
LE GARE S<strong>PORT</strong>IVE<br />
La Marina vanta una prestigiosa tradizione non solo negli sport velici,<br />
ma anche in discipline affascinanti come la scherma e il tiro a volo.<br />
“OTTOBRE blu” ha omaggiato questa composita tradizione sportiva con<br />
dei trofei intitolati al comandante Salvatore Todaro. Nel bacino di Vigo<br />
si è svolta una regata velica, mentre a Lova di Campagna Lupia s’è<br />
svolto un trofeo non agonistico di tiro a volo, disciplina che ben si è coniugata<br />
con la presenza dei “Fucilieri di Marina” delle truppe anfibie del<br />
Reggimento San Marco. A bordo di Nave “San Giusto”, infine, i giovani<br />
atleti del Circolo Scherma Mestre “Livio di Rosa” si sono confrontati<br />
sulla pedana di gara montata sul ponte hangar della nave anfibia.<br />
Seariver Port 25<br />
Courtesy: Associazione Meteor di Chioggia
SPECIALE<br />
26 Seariver Port<br />
LE MOSTRE DELLA MARINA<br />
Sparse lungo il centro storico, le mostre della Marina<br />
Militare e dell’A.N.M.I. hanno creato grande curiosità.<br />
Dal simulatore di navigazione di un sottomarino, installato<br />
nell’area espositiva del Museo Civico con un record<br />
di 800 ingressi nel solo giorno di inaugurazione della<br />
mostra, agli splendidi manifesti originali per l’arruolamento<br />
nella “Regia Marina” degli anni Venti e Trenta e<br />
alla collezione privata degli stemmi dei sommergibilisti<br />
dell’ammiraglio Paolo Pagnottella esposti nell’ex battistero<br />
del Duomo, alle magnifiche copertine della Domenica<br />
del Corriere, illustrate da Achille Beltrame nella<br />
sede dell’A.N.M.I. chioggiotta, fino ai modellini delle unità<br />
navali della Marina riprodotti in ogni dettaglio nell’ex<br />
Monte di Pietà.<br />
LA CITTADELLA DEL MARE<br />
Oltre 13 mila presenze per la Cittadella del Mare allestita<br />
in Campo Duomo nel centro storico di Chioggia. Concepita<br />
come un piccolo salotto a disposizione della città,<br />
quest’area espositiva ha offerto uno spaccato di storia<br />
della Marina attraverso uno dei suoi corpi più rappresentativi:<br />
i fucilieri del Reggimento San Marco. Guidati<br />
in un breve ma suggestivo percorso attraverso le divise<br />
storiche e le più moderne dotazioni tecniche, i visitatori<br />
hanno preso confidenza con le missioni militari e umanitarie<br />
delle truppe anfibie della Marina, attratti dall’imponente<br />
“Lince” parcheggiato all’ingresso e da alcuni<br />
mezzi da sbarco. Ma la Cittadella del Mare ha offerto<br />
punti informativi sul Parco del Delta del Po, sul distretto<br />
delle opere marittime di Chioggia e, infine, sull’oasi<br />
naturale delle Tegnùe e su alcune darsene chioggiotte;<br />
in un ventaglio di aspetti complesso come solo il mare<br />
sa offrire.
Seariver Port 27
SPECIALE<br />
28 Seariver Port<br />
LA SERATA DI OTTOBRE blu<br />
I dieci giorni di “OTTOBRE blu” sono stati<br />
infine rivissuti, in tutti i loro appuntamenti,<br />
nella serata conclusiva tenutasi nel<br />
Mercato Ittico di Chioggia e condotta dalla<br />
splendida Matilde Brandi. L’idea del Comitato<br />
organizzatore era dare rilievo alle<br />
gare sportive e al legame che la Marina ha<br />
stretto con la Città di Chioggia attraverso<br />
i giorni di “OTTOBRE blu” con una serata<br />
di spettacolo. Nel Mercato Ittico, trasformato<br />
in auditorium, sono stati premiati<br />
dai comandanti di Marina gli sportivi che<br />
hanno partecipato ai trofei intitolati a Salvatore<br />
Todaro per la vela, la sciabola e il<br />
tiro al volo. E ancora, i vincitori del Premio<br />
letterario Città di Chioggia organizzato<br />
dalla Pro Loco. Momenti intervallati dalle<br />
immagini dell’arrivo nel porto di Chioggia<br />
di Nave “San Giusto” e del sommergibile<br />
“Todaro”, delle gare sportive, dei concer-<br />
ti della Banda della Marina, degli eventi<br />
culturali, e dalla voce della cantante jazz<br />
Angela Milanese, con la sua band, autrice<br />
di un progetto musicale dedicato alla<br />
laguna e alle sue tradizioni. Un legame<br />
con la Marina che ha conquistato con «un<br />
grande senso di appartenenza alla mia comunità<br />
e alla Nazione» il sindaco di Chioggia<br />
Romano Tiozzo, il segretario generale<br />
della Camera di Commercio di Venezia<br />
Roberto Crosta, il presidente nazionale<br />
dell’A.N.M.I. Ammiraglio di Squadra Paolo<br />
Pagnottella e l’Ammiraglio di Squadra<br />
Mario Fumagalli, comandante in capo del<br />
Dipartimento marittimo dell’Adriatico che,<br />
insieme, hanno dato appuntamento alla<br />
città per la seconda edizione del 2010.
Seariver Port 29
ECONOMIA<br />
Adriatico-Mar<br />
Nero.<br />
L’autostrada del mare che non c’è<br />
Ben vengano le cosiddette autostrade del mare, ma oltre al loro<br />
completamento è necessario ragionare anche in termini di “svincoli”.<br />
Chioggia potrebbe essere “casello” ideale per un nuovo tratto<br />
che guarda al Mar Nero<br />
Il porto fluvio-marittimo di Costanza<br />
30 Seariver Port<br />
La Commissione Europea ha da tempo<br />
individuato una serie di “autostrade<br />
del mare” adeguatamente integrate da<br />
vie di trasporto fluviale complementari<br />
ovunque il trasporto di merci sia possibile<br />
con chiatte o naviglio fluviale.<br />
Tuttavia una rapida occhiata alla mappa<br />
evidenzia che non è stata considerata<br />
una “autostrada del mare” che colleghi<br />
l’Europa al cuore dell’Eurasia, ovvero al<br />
Mar Nero, centro dei traffici merci per<br />
un larghissimo <strong>numero</strong> di Paesi.<br />
Courtesy: Google Earth<br />
Andrea Castelli<br />
Mar Nero infatti significa:<br />
• un’area di circa 20 milioni di km 2<br />
• un mercato non saturo e con<br />
un’offerta ben al di sotto della crescente<br />
domanda in tre principali<br />
settori economici: agricoltura, industria<br />
e servizi<br />
• una capacità di scambio di oltre<br />
300 miliardi di dollari all’anno<br />
• la seconda più grande fonte di petrolio<br />
e gas naturale, dopo il Golfo<br />
• una regione ricca di riserve minerarie<br />
e metalli, con un potenziale<br />
sotterraneo ancora più grande<br />
• il maggior fornitore di materie prime<br />
nei mercati internazionali<br />
• risorse umane diversificate e creative,<br />
qualificate scientificamente e<br />
di elevato livello scolastico<br />
• abbondante forza lavoro, qualificata<br />
e non, a costi competitivi<br />
• contatto con il Mar di Othos, il Caspio,<br />
il Mar d’Azov, il Mar di Marmara,<br />
l’Egeo, il Mediterraneo e lo<br />
Ionio<br />
• la sede di importanti linee di comunicazione<br />
marittime, strategiche<br />
nel trasporto marittimo e nella<br />
cantieristica<br />
• larghe basi produttive bisognose<br />
di ristrutturazione, aggiornamento,<br />
modernizzazione e commercializzazione<br />
• una composizione di storia, cultura,<br />
stili di vita diversi e pittoreschi
fusi insieme in uno scenario naturale<br />
generoso, in attesa di essere<br />
scoperto dal mondo del turismo.<br />
Eppure sembra sia mancata da parte<br />
dell’Europa l’intuizione che vede questa<br />
immensa area come destinazione<br />
degli interessi imprenditoriali, commerciali<br />
o politici dell’Occidente, nonostante<br />
molti siano i segnali indicanti<br />
che la “frontiera” commerciale si stia<br />
spostando sempre più ad Est, toccando<br />
oggi Paesi come, ad esempio, Romania<br />
e Bulgaria, nazioni che già beneficiano<br />
dei vantaggi offerti dalla comunanza<br />
con il resto d’Europa.<br />
Tutto questo mentre, per contro, in<br />
questa area vi è un fervore europeista<br />
che promuove iniziative e progetti<br />
intesi a fornire adeguate infrastrutture<br />
a potenziali incrementi di traffici. Costanza,<br />
dando fondo ai contributi UE,<br />
si è dotata di terminal passeggeri e<br />
terminal per chiatte fluviali all’avanguardia:<br />
sono in fase progettuale anche<br />
un nuovo terminal container, un<br />
terminal per la lavorazione di semi di<br />
soia e un centro congressi. Analogamente<br />
gli altri Paesi del Mar Nero, pur<br />
senza aiuti comunitari, si sforzano di<br />
offrire infrastrutture e prodotti a standard<br />
europeo e vedono l’ormai vicina<br />
Europa come futuro mercato.<br />
Nonostante questo, con una clamorosa<br />
dimenticanza, l’Europa ha mancato di<br />
disegnare una linea marittima di contatto<br />
diretta dal Mediterraneo al Mar<br />
Nero, quasi l’UE dovesse fermare i suoi<br />
scambi commerciali al massimo alla<br />
costa ovest di quel mare, alla Romania<br />
e Bulgaria.<br />
Come se il mondo finisse a Costanza<br />
non si è considerato che il futuro non<br />
può che vedere la crescita dell’interscambio<br />
tra l’Europa e i Paesi che si<br />
affacciano sul Mar Nero e che in realtà<br />
prima o poi ci troveremo a dover<br />
importare o esportare merci verso<br />
quell’area. Né si è considerato che il<br />
suo porto principale, Costanza (primo<br />
porto del Mar Nero), è un centro multimodale<br />
primario funzionale alla raccol-<br />
Courtesy: Commissione Europea per il Trasporto<br />
ta, smistamento e spedizione di tutto<br />
ciò che è destinato o che proviene da<br />
quei Paesi.<br />
Eppure, sapendo già oggi che spedire<br />
una tonnellata di ferro dalla Romania<br />
all’Italia costa molto meno via nave che<br />
non via treno o camion attraverso tutti<br />
i Balcani, dovrebbe apparire evidente<br />
la necessità di considerare Costanza il<br />
futuro punto di raccolta del ferro o di<br />
quant’altro proveniente da tutti i Paesi<br />
dell’area.<br />
Nel concreto, cosa offre il Mar Nero ed<br />
i Paesi che lo circondano? Un esempio<br />
per tutti: la regione di Krasnodar (Russia),<br />
tanto per citarne una. In questa<br />
area sono state scoperte più di 60 varietà<br />
di risorse minerali (minerali del<br />
ferro, rame, mercurio, oro ecc.) e ci<br />
sono immense riserve di sale. Qui si<br />
estrae la sabbia per il campo siderurgico,<br />
la sabbia di quarzo, materie prime<br />
La portualità italiana,<br />
e clodiense in particolare,<br />
non possono<br />
non guardare a nuove<br />
rotte commerciali e a<br />
opportunità in crescita<br />
Le “autostrade del mare”<br />
Seariver Port 31
Le regioni che si affacciano<br />
sul Mar Nero<br />
sono in rapida crescita.<br />
Chioggia ha le credenziali<br />
giuste per essere<br />
partner ideale<br />
Il bacino del Mar Nero<br />
32 Seariver Port<br />
per l’industria chimica, lo iodio ed i liquidi<br />
contenenti bromo.<br />
Impianti petroliferi per l’estrazione<br />
sono dislocati nelle province di Apsceronsk,<br />
Abinsk, Slaviansk-na-Kubani. A<br />
Krasnodar e a Tuapse ci sono 2 fabbriche<br />
di trasformazione del petrolio dove<br />
si produce non solo carburante (benzina,<br />
petrolio), ma si ottengono anche<br />
prodotti per l’industria chimica.<br />
Per quanto riguarda l’industria edile<br />
nella regione si trovano enormi giacimenti<br />
di sabbia, pietrisco, marmo,<br />
pietra calcarea, argilla, gesso, calcare<br />
conchiglifero e le risorse praticamente<br />
inesauribili di marna che serve come<br />
base per la produzione di cemento di<br />
qualità superiore.<br />
Settore chiave è quello alimentare (ortofrutticolo,<br />
trasformazione dei grassi,<br />
dell’olio, del latte, dello zucchero, della<br />
carne, del pesce, produzione di conserve<br />
in scatola). Nella regione ci sono 16<br />
zuccherifici, 43 caseifici, 23 complessi<br />
industriali per la lavorazione della carne,<br />
24 fabbriche per la produzione di<br />
conserve in scatola, 2 manifatture dei<br />
tabacchi, 51 aziende vinicole, 11 fabbriche<br />
di produzione del vino, 4 distillerie<br />
eccetera.<br />
Courtesy: ASTER science team<br />
Altri settori di rilievo sono:<br />
• metalmeccanica e lavorazione dei<br />
metalli (produzione di macchine<br />
utensili, mezzi di automatizzazione,<br />
macchine poligrafiche, agricole,<br />
pompe, compressori, macchine<br />
per l’industria chimica)<br />
• industria leggera: produzione dei<br />
tessuti di lana e cotone<br />
• industria dell’abbigliamento e delle<br />
calzature, del cuoio, della pelle e<br />
delle pellicce<br />
• industria di combustibili: estrazione<br />
e trasformazione di gas e di<br />
petrolio<br />
• industria chimica: produzione dei<br />
concimi minerali<br />
• microbiologia<br />
• produzione dei materiali da costruzione<br />
(il contributo importante lo<br />
apportano i cementifici di Novorossijsk),<br />
lavorazione del legno.<br />
I settori economici che si sviluppano<br />
più velocemente sono quelli dell’abbigliamento<br />
e delle calzature, l’agro-alimentare,<br />
il settore chimico, quello della<br />
lavorazione del legno e del turismo.<br />
Il salario medio mensile nella regione è<br />
pari a $81,82 (2.291 rubli).<br />
Krasnodar è oggetto di investimenti di<br />
media grandezza grazie ad alcuni fattori<br />
che la mettono in una posizione<br />
di favore: è la più sviluppata regione<br />
agraria della Federazione, i porti marittimi<br />
e fluviali presenti favoriscono le relazioni<br />
economiche estere ed il giro di<br />
mercato con i paesi del Mediterraneo e<br />
di Medio Oriente.<br />
Nella regione ci sono porti petroliferi,<br />
terminali, oleodotti, fabbriche di produzione<br />
e trasformazione del petrolio:<br />
può un’area con queste potenzialità<br />
restare un mondo chiuso in se stesso?<br />
È evidente che presto l’imprenditoria<br />
italiana ed europea guarderanno<br />
a Krasnodar come fornitore e fruitore<br />
di beni: senza un grande sforzo di<br />
fantasia è facile prevedere che questa<br />
regione sarà presto un interlocutore di<br />
tutto rispetto della nuova Europa, un<br />
mercato di beni e servizi per il quale al
momento non è predisposto nulla, verso<br />
e dal quale le linee di collegamento<br />
sono inadeguate a pur prevedibili sviluppi<br />
del traffico.<br />
Ma lo stesso discorso di Krasnodar vale<br />
per ogni altra area circondante il Mar<br />
Nero e una cauta lungimiranza suggerirebbe<br />
di privilegiare ogni iniziativa<br />
volta ad incrementare accordi e scambi<br />
con la regione, nella certezza che<br />
quei mercati, come i loro predecessori<br />
provenienti dalla sfera sovietica, sono<br />
destinati a rappresentare futuri mercati<br />
sia in termini di vendita di prodotto<br />
quanto in termini di fornitori di beni<br />
e servizi. L’imprenditoria del Nord-Est<br />
bene farebbe a vedere in queste aree<br />
futuri partner commerciali e produttivi.<br />
In questa ottica Chioggia e il suo Porto<br />
possono riproporsi quasi in un ruolo<br />
che già fu congeniale ai tempi della Serenissima,<br />
ovvero in quello di tornare<br />
ad importatore beni da aree che un<br />
tempo furono monopolio commerciale<br />
dei mercanti veneziani. Come un tempo<br />
si andava in Bessarabia o in Georgia<br />
per acquistare tessuti, pelli e spezie,<br />
presto si riproporrà il problema di trasportare<br />
minerali o macchinari da quegli<br />
stessi Paesi. Chioggia ed il suo Porto<br />
potrebbero pioneristicamente tornare<br />
ad essere il tramite, la porta attraverso<br />
la quale far entrare quei beni in Pianura<br />
Padana ed Europa.<br />
Scenari diversi non sono accettabili:<br />
non si può certo immaginare un TIR<br />
di mele o di componenti per mobili in<br />
partenza dalla Georgia o dall’Ucraina<br />
che vada ad intasare il già insufficiente<br />
sistema viario europeo, con costi, rischi<br />
e tempi non tollerabili. Meno oneroso<br />
e assai più veloce sarebbe invece<br />
portare le merci a Costanza via nave,<br />
e da quell’efficiente porto e centro intermodale<br />
smistare il carico su un’altra<br />
nave e mandarlo a Chioggia o a Porto<br />
Levante.<br />
In questo disegno ecco il Veneto presentarsi<br />
con le credenziali in ordine per<br />
gestire i traffici da quell’area, forte di<br />
accordi che andranno fatti per tempo<br />
con i porti del Mar Nero.<br />
Costanza d’altra parte è già proiettata<br />
verso l’Adriatico. Gli amministratori<br />
del Porto hanno già espresso interesse<br />
in un aumento degli scambi con il<br />
Veneto, secondo formule o in settori<br />
ancora da definirsi, come già emerso<br />
in incontri con i più alti esponenti<br />
dell’Union-Camere del Veneto, del<br />
Centro Estero della Regione del Veneto<br />
e con i vertici della task force Veneta<br />
per i Balcani.<br />
A complemento di questi prevedibili<br />
sviluppi nel settore del traffico merci, si<br />
aggiunge il previsto aumento del traffico<br />
turistico: Costanza sta lavorando al<br />
nuovo efficientissimo terminal passeggeri<br />
in previsione dell’arrivo di grandi<br />
navi da crociera. Infatti l’aumento dei<br />
flussi turistici è un fatto ormai acquisito,<br />
generato da un mutato interesse<br />
per la storia e la cultura della Romania,<br />
non più cupo paese del blocco sovietico<br />
ma terra ospitale e ricca di meraviglie<br />
naturali.<br />
Va osservato che a Costanza negli ultimi<br />
10 anni c’è stato un costante ed<br />
esponenziale aumento delle presenze<br />
straniere (soprattutto nord europee)<br />
negli alberghi di Mamaia, divenuta una<br />
Rimini balcanica con offerta di strutture<br />
e servizi del più elevato standard<br />
europeo. Vicino c’è il delta del Danubio,<br />
straordinaria area protetta dove si<br />
organizzano escursioni naturalistiche,<br />
gite in barca, attività venatorie e di pesca,<br />
vacanze in case coloniche. Verso<br />
queste destinazioni cresce l’interesse<br />
degli operatori turistici europei, che<br />
sempre in maggior <strong>numero</strong> propongono<br />
vacanze sul Mar Nero.<br />
Ai passeggeri delle navi da crociera<br />
verrà proposto di visitare una terra<br />
piena di storia (a Costanza si svolge la<br />
vicenda di Giasone e degli Argonauti,<br />
il poeta romano Ovidio vi trovò asilo<br />
e le legioni Romane hanno lasciato<br />
ampia traccia della loro dominazione)<br />
e di attrattive naturali senza eguali.<br />
Saggio sarebbe valutare linee di crociera<br />
Chioggia-Costanza passando per<br />
Istanbul e la Grecia e proseguendo per<br />
la Crimea ed i suoi campi di battaglia,<br />
Costanza e Chioggia:<br />
due porti fluvio-marittimi<br />
a confronto<br />
Seariver Port 33
Val da Rio:<br />
la sua peculiarità<br />
ha permesso di<br />
contenere la crisi<br />
La rete multimodale europea<br />
nota come “corridoio 5”<br />
34 Seariver Port<br />
una full immersion tra mitologia greca,<br />
la Carica dei 600 di Balaclava e la scalinata<br />
di Odessa.<br />
In questo sforzo di adeguamento e<br />
proposta molte sono le opportunità per<br />
l’Italia ed il Veneto di far parte di questa<br />
nuova stimolante realtà, considerato<br />
che molte sono le cose di cui il Porto<br />
di Costanza e la stessa marineria del<br />
Mar Nero in generale, e quella romena<br />
in particolare, necessitano: per esempio<br />
non esistono oggi navi mercantili<br />
battenti bandiera romena. La Romania<br />
incredibilmente non ha una flotta mercantile,<br />
fatta eccezione per il naviglio<br />
fluviale. Questo vuol dire che, oggi, far<br />
partire via nave merci da Costanza implica<br />
necessariamente il coinvolgimento<br />
di armatori stranieri, il più delle volte<br />
turchi, che ovviamente addebitano<br />
anche il viaggio a vuoto dal porto di<br />
appartenenza.<br />
Il Porto di Costanza, in collaborazione<br />
con le maggiori case di spedizione, ha<br />
elaborato un’idea che vede nella creazione<br />
di una flotta fluvio-marittima il<br />
primo nucleo di mercantili romeni, idonei<br />
a trasporti lungo una sempre più<br />
interessante rotta danubiana: navi da<br />
4000 tons, chiamate Euro Class 2007,<br />
destinate a rotte miste mare-fiume,<br />
in grado di portare un carico dal Mediterraneo<br />
o dal Mar Nero fino a Regensburg<br />
in Germania.<br />
Ovviamente mancano i soldi e la competenza<br />
cantieristica. Il Veneto e il<br />
Polesine, per contro, forti di una collaudata<br />
esperienza nella costruzione di<br />
navi idonee alla navigazione marittima<br />
e nelle acque fluviali ed interne, sanno<br />
come progettare e costruire imbarcazioni<br />
di quel genere e l’interessamento<br />
degli organi camerali veneti potrebbe<br />
assistere all’individuazione di linee di<br />
finanziamento EU. La cantieristica veneta<br />
ed il know-how lagunare chioggiotto<br />
potrebbero divenire la madre<br />
della neonata flotta mercantile romena,<br />
garantendosi un ruolo chiave in<br />
questo traino dell’economia romena.<br />
In aggiunta la disponibilità del Porto<br />
di Costanza a concedere aree ad<br />
investitori stranieri offre opportunità<br />
finora impensabili: nella Zona Libera<br />
del Porto è possibile collocare attività<br />
produttive e di trasformazione dei beni<br />
che transitano per il porto. Per fare un<br />
esempio: i prodotti alimentari in transito<br />
possono essere non solo confezionati,<br />
impacchettati o insaccati, ma<br />
Courtesy: Commissione Europea per il Trasporto
Photo: Andrea Dell’Agnola © 2010<br />
anche lavorati e trasformati. Un importatore<br />
di frutta (e i paesi attorno al Mar<br />
Nero sono grossi produttori di frutta)<br />
può importare materia prima, trasformarla<br />
in succhi e spedire a Chioggia il<br />
prodotto finito verso i mercati di destinazione.<br />
Il tutto in territorio portuale,<br />
in Zona Libera e quindi beneficiando di<br />
cospicue esenzioni fiscali e doganali.<br />
In previsione di sviluppi commerciali, si<br />
sono già alleati nella Balkan & Black-<br />
Sea Partnership (nata per favorire la<br />
cooperazione commerciale, produttiva<br />
e tecnologica tra imprese europee e<br />
mediterranee) 150 imprese dell’area<br />
balcanica e del Mar Nero operanti<br />
nell’edilizia, alimenti e bevande, abbigliamento,<br />
macchinari, attrezzature<br />
industriali.<br />
In conclusione, pur in questo frangente<br />
di crisi, è auspicabile che gli enti preposti<br />
e gli imprenditori veneti abbiano<br />
quello scatto di fantasia, quella lungimiranza,<br />
che consentano di vedere in<br />
anticipo rispetto ad altri quelli che a<br />
noi paiono sviluppi certi nelle regioni<br />
del Mar Nero. Presto la crisi finirà e le<br />
instabilità politiche dell’area cesseranno.<br />
Quando questo accadrà occorrerà<br />
essere pronti a cogliere l’occasione di<br />
proporsi come partner e porta dell’Europa<br />
a quelle nascenti economie.<br />
Chioggia, la sua imprenditoria, i suoi<br />
cantieri e soprattutto il suo Porto devono<br />
inaugurare la ”autostrada del mare”<br />
verso il Mar Nero ed essere gli apripista<br />
e poi i massimi beneficiari di accordi e<br />
progetti con le autorità e gli enti infrastrutturali<br />
e produttivi di quella vasta<br />
regione, così ricca di materie prime e<br />
di potenziali.<br />
Sarebbe poco saggio snobbare queste<br />
opportunità e poco astuto non<br />
usufruire dei <strong>numero</strong>si strumenti che<br />
organizzazioni come l’ICE o la Camera<br />
di Commercio di Venezia mettono a<br />
disposizione di quanti intendano, con<br />
la necessaria cautela, esplorare quei<br />
territori, le loro economie, i potenziali<br />
produttivi e l’affidabilità del sistema<br />
pubblico e privato.<br />
Vista sul leggendario<br />
Corno d’Oro dalla Torre di<br />
Galata. Lo stretto del Bosforo<br />
unisce il Mar di Marmara<br />
(sullo sfondo) al Mar Nero<br />
Seariver Port 35
ECONOMIA<br />
M<br />
Nonostante la crisi il porto di Val da Rio ha movimentato<br />
quasi un milione di tonnellate<br />
Tonnellate di merce imbarcata e<br />
sbarcata per tipologia<br />
36 Seariver Port<br />
erci transitate nel nuovo<br />
porto di Val da Rio<br />
La crisi economica che ha colpito a livello<br />
globale si è, ovviamente, fatta<br />
sentire anche a Chioggia. La peculiare<br />
natura di porto fluvio-marittimo unitamente<br />
alla tipologia di merce trattata<br />
ha però fatto sì che la contrazione,<br />
seppure presente, sia rimasta entro<br />
limiti accettabili. Le navi approdate<br />
provenivano da 21 paesi diversi e principalmente<br />
da paesi dell’est europeo,<br />
dell’area balcanica e da paesi del nord<br />
Africa oltre che, naturalmente dalla<br />
stessa Italia. Ben 27 invece le destinazioni<br />
la maggior parte delle quali<br />
Monica Crocco, responsabile Relazioni Esterne A.S.PO. Chioggia<br />
nel bacino del Mediterraneo ma non<br />
solo. I dati presentati in queste pagine<br />
escludono volutamente i dati relativi<br />
allo scalo di Isola Saloni, nel quale il<br />
materiale transitato è prevelentemente<br />
costituito da materiale inerte destinato<br />
alla costruzione del M.O.S.E. Il<br />
bacino di riferimento è dunque Val da<br />
Rio che sta dimostrando di essere una<br />
realtà vitale per l’economia clodiense il<br />
cui trend di crescita tornerà certamente<br />
a crescere come ha fatto dal 1998<br />
ad oggi.
Courtesy: A.S.PO. Chioggia<br />
Qualche <strong>numero</strong> in dettaglio<br />
BOX<br />
IMBARCO<br />
MERCEOLOGIA TONNELLATE<br />
AUTOMEZZI 11.830<br />
BIBITE 1.900<br />
EDILIZIA 33.395<br />
FERTILIZZANTI 49.615<br />
IMPIANTISTICA 15.959<br />
LEGNAME 18.735<br />
MACCHINARI 11.875<br />
MERCE VARIA 25.637<br />
RINFUSE MINERALI 4.100<br />
SIDERURGICO 411.090<br />
SBARCO<br />
MERCEOLOGIA TONNELLATE<br />
EDILIZIA 4.400<br />
FERTILIZZANTI 92.486<br />
MANGIMI ZOOTECNICI 28.228<br />
LEGNAME 3.254<br />
MINERALI 62.012<br />
SALE 102.935<br />
RINFUSE SIDERURGICHE 6.717<br />
SIDERURGICO 97.715<br />
BOX<br />
DATI GENERALI <strong>PORT</strong>O DI VAL DA RIO - <strong>CHIOGGIA</strong><br />
NAVI APPRODATE 425<br />
TIPI DI BANDIERA 34<br />
TSL MEDIA DELLE NAVI IN T. 2.550<br />
TNS MEDIA DELLE NAVI IN T. 1.316<br />
LUNGHEZZA MEDIA DELLE NAVI IN MT. 92<br />
LARGHEZZA MEDIA DELLE NAVI IN MT. 15<br />
PESCAGGIO MEDIO DELLE NAVI IN MT. 5.1<br />
AGENZIE MARITTIME 14<br />
TONNELLATE IMBARCO 584.136<br />
TONNELLATE SBARCO 397.747<br />
TOTALE 981.883<br />
Val da Rio:<br />
la sua peculiarità<br />
ha permesso di<br />
contenere la crisi<br />
Il porto di Val da Rio<br />
Seariver Port 37
ECONOMIA<br />
Destinazione del naviglio attraccato<br />
38 Seariver Port<br />
Origine del naviglio attraccato
IMPRE<strong>PORT</strong> presenta il libro fotografico commemorativo degli 80 anni del porto<br />
80 anni in banchina tra terra e mare<br />
La storia della Compagnia Portuale<br />
Ottant’anni sono un traguardo importante. Impreport ha deciso di festeggiarlo con una<br />
pubblicazione che ne ripercorra la storia, dalla fondazione della Compagnia Portuale<br />
fino ad oggi, cercando di fissarne i momenti più rilevanti attraverso il racconto degli<br />
uomini che l’hanno scritta.<br />
Memorie visive di un’epoca che non vuole e non deve essere dimenticata; racconti<br />
in cui i figli riconosceranno i padri ed ogni portuale scoprirà di far parte di un’unica<br />
grande famiglia.<br />
80 anni in<br />
banchina<br />
tra terra e mare<br />
La storia della Compagnia Portuale<br />
Francesco Businaro<br />
Andrea Dell’Agnola<br />
Mediager<br />
Per prenotazioni e ordinazioni:<br />
imPRePoRt scarl<br />
Isola Saloni, 52/X<br />
30015 Chioggia (VE)<br />
tel: 041.405897<br />
impreport@portodichioggia.it