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racoon-archivio-Dicembre-2004

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Babbo<br />

Ieri mattina, e non vi dico<br />

quanto presto, mi sono svegliata e<br />

ho pensato a Babbo Natale, il<br />

vecchio vestito di rosso che tutti<br />

conosciamo. Non c’è Natale senza<br />

Babbo Natale. Col suo saccone<br />

di regali, è diventata un ingrediente<br />

necessario alla festa, e non<br />

solo per i più piccini. Anche per<br />

me.<br />

Ma forse non sappiamo come<br />

lo è diventato. Mi sono un poco<br />

informata, ed ecco il risultato<br />

della breve ricerca.<br />

Babbo Natale è una vecchia<br />

tradizione nordeuropea ed americana,<br />

importata in Italia dopo la<br />

seconda guerra mondiale.<br />

Prima noi non avevamo l’abitudine<br />

dei regali natalizi. I regali<br />

si facevano, sì, ma ai bambini<br />

soltanto. E non a Natale, bensì il 5<br />

dicembre, a San Nicolò, e il 5<br />

gennaio, all’Epifania (la Befana!<br />

Miracolo della fantasia, che storpiando<br />

i nomi trasforma una festa<br />

liturgica in una vecchietta un po’<br />

bisbetica e tanto generosa!).<br />

Erano giorni attesi con trepidazione<br />

dai bambini, anche perché<br />

i regali in quei tempi lontani<br />

erano faccenda complicata e perciò<br />

rara: non c’erano risorse per il<br />

superfluo! E quando la primissima<br />

luce filtrava attraverso le abbondanti<br />

fessure dei balconi, e gli<br />

occhietti si aprivano, subito correvano<br />

all’angolo da cui si spandeva<br />

il fragrante profumo di una<br />

mela o di un’arancia, confuse in<br />

mezzo ad un mucchietto di arachidio<br />

castagne secche e – udite,<br />

udite! – perfino grosse caramelle!<br />

Meraviglioso!<br />

Ma torniamo a noi.<br />

Che la Befana porti regali, si<br />

può capire, perché la festa dell’Epifania<br />

ricorda appunto i regali<br />

dei Magi d’oriente al bambino<br />

Gesù; ma San Nicolò? Che c’entra<br />

San Nicolò con i regali? Vi<br />

spiego.<br />

San Nicolò – Nicola, nella<br />

dizione corrente – nacque intorno<br />

al 300 d.C. a Myra nell’attuale<br />

Turchia da una ricca famiglia.<br />

Rimase presto orfano, perché i<br />

genitori morirono di peste, fu allevato<br />

in un monastero, e all’ età di<br />

17 anni divenne uno dei più giovani<br />

preti dell’ epoca.<br />

Molte storie sono state tramandate<br />

sulla sua generosità, soprattutto<br />

perché regalò a poco a poco<br />

tutta la sua ricchezza ai bambini<br />

poveri della sua città natale.<br />

Le leggende raccontano che<br />

era solito donare monete d’oro o<br />

addirittura getterle dalla finestra<br />

nella strada sottostante dove venivano<br />

raccolte dai poveri del quartiere.<br />

Da uomo maturo divenne<br />

arcivescovo, e dopo la sa morte fu<br />

acclamato santo. La sua figura<br />

rimase nella fantasia popolare con<br />

una lunga barba bianca e un cappello<br />

rosso in testa, e la sua memoria<br />

fu celebrata dai cristiani<br />

con doni ai bambini.<br />

Quando si affermò in molti<br />

paesi la Riforma protestante, il<br />

culto dei santi venne abolito, e<br />

scomparve pure la festa liturgica<br />

dell’Epifania. Così san Nicolò ed<br />

i Magi non furono più celebrati.<br />

Natale<br />

Ma non si poteva abolire la<br />

tradizione dei regali, così al vecchio<br />

santo vescovo e alla Befana<br />

fu sostituito un personaggio natalizio,<br />

anche esso vecchio e generoso,<br />

ma ormai laico: Babbo Natale.<br />

Ogni paese ebbe il suo: Père<br />

Noel la Francia, Father Christmas<br />

l’Inghilterra.<br />

L’Olanda mantenne Sinterklaas,<br />

cioè San Nicola, sia pure con<br />

attitudini ormai solo folcloristiche,<br />

e lo esportò in America. Da<br />

qui Sinterklaas, divenuto Santa<br />

Klaus, tornò poi in Europa trasformato<br />

nella figura di Babbo<br />

Natale che oggi domina incontrastata.<br />

La trasformazione, cominciata<br />

nel 1823 quando Clemment C.<br />

Moore descrisse San Nicola come<br />

un “ vecchio elfo baffuto e grassottello”,<br />

si completò nel 1931,<br />

quando un pubblicitario di nome<br />

Haddon H. Sundbolm disegnò per<br />

la Coca-Cola il personaggio che<br />

ora ci è tanto familiare: un nonnino<br />

tondetto con la lunga barba<br />

bianca, l’ inconfondibile abito<br />

rosso, gli stivali, la cinta di cuoio<br />

e un’immancabile sacco di doni.<br />

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