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Babbo<br />
Ieri mattina, e non vi dico<br />
quanto presto, mi sono svegliata e<br />
ho pensato a Babbo Natale, il<br />
vecchio vestito di rosso che tutti<br />
conosciamo. Non c’è Natale senza<br />
Babbo Natale. Col suo saccone<br />
di regali, è diventata un ingrediente<br />
necessario alla festa, e non<br />
solo per i più piccini. Anche per<br />
me.<br />
Ma forse non sappiamo come<br />
lo è diventato. Mi sono un poco<br />
informata, ed ecco il risultato<br />
della breve ricerca.<br />
Babbo Natale è una vecchia<br />
tradizione nordeuropea ed americana,<br />
importata in Italia dopo la<br />
seconda guerra mondiale.<br />
Prima noi non avevamo l’abitudine<br />
dei regali natalizi. I regali<br />
si facevano, sì, ma ai bambini<br />
soltanto. E non a Natale, bensì il 5<br />
dicembre, a San Nicolò, e il 5<br />
gennaio, all’Epifania (la Befana!<br />
Miracolo della fantasia, che storpiando<br />
i nomi trasforma una festa<br />
liturgica in una vecchietta un po’<br />
bisbetica e tanto generosa!).<br />
Erano giorni attesi con trepidazione<br />
dai bambini, anche perché<br />
i regali in quei tempi lontani<br />
erano faccenda complicata e perciò<br />
rara: non c’erano risorse per il<br />
superfluo! E quando la primissima<br />
luce filtrava attraverso le abbondanti<br />
fessure dei balconi, e gli<br />
occhietti si aprivano, subito correvano<br />
all’angolo da cui si spandeva<br />
il fragrante profumo di una<br />
mela o di un’arancia, confuse in<br />
mezzo ad un mucchietto di arachidio<br />
castagne secche e – udite,<br />
udite! – perfino grosse caramelle!<br />
Meraviglioso!<br />
Ma torniamo a noi.<br />
Che la Befana porti regali, si<br />
può capire, perché la festa dell’Epifania<br />
ricorda appunto i regali<br />
dei Magi d’oriente al bambino<br />
Gesù; ma San Nicolò? Che c’entra<br />
San Nicolò con i regali? Vi<br />
spiego.<br />
San Nicolò – Nicola, nella<br />
dizione corrente – nacque intorno<br />
al 300 d.C. a Myra nell’attuale<br />
Turchia da una ricca famiglia.<br />
Rimase presto orfano, perché i<br />
genitori morirono di peste, fu allevato<br />
in un monastero, e all’ età di<br />
17 anni divenne uno dei più giovani<br />
preti dell’ epoca.<br />
Molte storie sono state tramandate<br />
sulla sua generosità, soprattutto<br />
perché regalò a poco a poco<br />
tutta la sua ricchezza ai bambini<br />
poveri della sua città natale.<br />
Le leggende raccontano che<br />
era solito donare monete d’oro o<br />
addirittura getterle dalla finestra<br />
nella strada sottostante dove venivano<br />
raccolte dai poveri del quartiere.<br />
Da uomo maturo divenne<br />
arcivescovo, e dopo la sa morte fu<br />
acclamato santo. La sua figura<br />
rimase nella fantasia popolare con<br />
una lunga barba bianca e un cappello<br />
rosso in testa, e la sua memoria<br />
fu celebrata dai cristiani<br />
con doni ai bambini.<br />
Quando si affermò in molti<br />
paesi la Riforma protestante, il<br />
culto dei santi venne abolito, e<br />
scomparve pure la festa liturgica<br />
dell’Epifania. Così san Nicolò ed<br />
i Magi non furono più celebrati.<br />
Natale<br />
Ma non si poteva abolire la<br />
tradizione dei regali, così al vecchio<br />
santo vescovo e alla Befana<br />
fu sostituito un personaggio natalizio,<br />
anche esso vecchio e generoso,<br />
ma ormai laico: Babbo Natale.<br />
Ogni paese ebbe il suo: Père<br />
Noel la Francia, Father Christmas<br />
l’Inghilterra.<br />
L’Olanda mantenne Sinterklaas,<br />
cioè San Nicola, sia pure con<br />
attitudini ormai solo folcloristiche,<br />
e lo esportò in America. Da<br />
qui Sinterklaas, divenuto Santa<br />
Klaus, tornò poi in Europa trasformato<br />
nella figura di Babbo<br />
Natale che oggi domina incontrastata.<br />
La trasformazione, cominciata<br />
nel 1823 quando Clemment C.<br />
Moore descrisse San Nicola come<br />
un “ vecchio elfo baffuto e grassottello”,<br />
si completò nel 1931,<br />
quando un pubblicitario di nome<br />
Haddon H. Sundbolm disegnò per<br />
la Coca-Cola il personaggio che<br />
ora ci è tanto familiare: un nonnino<br />
tondetto con la lunga barba<br />
bianca, l’ inconfondibile abito<br />
rosso, gli stivali, la cinta di cuoio<br />
e un’immancabile sacco di doni.<br />
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