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8<br />
M<br />
olto spesso siamo<br />
portati a trascurare<br />
testimonianze<br />
del passato, reperti e monumenti<br />
che abbiamo a portata<br />
di mano, perché troppo familiari<br />
e quindi poco interessanti<br />
(come recita il detto: l’erba<br />
del vicino è sempre più verde).<br />
Eppure nelle nostre zone<br />
(non lo dico per amore di patria,<br />
non sono mai stata campanilista)<br />
troviamo tracce, indizi,<br />
riferimenti che potrebbero<br />
aprire una finestra su quella<br />
storia che tutti noi studiamo a<br />
scuola, purtroppo sentendola,<br />
molte volte, inutile e distante,<br />
informativa, e non formativa,<br />
come dovrebbe essere.<br />
Personalmente penso che la<br />
storia sia il racconto del modo<br />
in cui l’uomo si è rapportato<br />
con i suoi simili ed all’ambiente<br />
nel corso dei secoli:<br />
talvolta egoisticamente, talvolta<br />
armoniosamente. Ad<br />
ogni modo, il nostro compito<br />
non è giudicare le azioni dei<br />
nostri antenati, ma è semplicemente,<br />
ognuno nel suo piccolo,<br />
trarre delle deduzioni e degli<br />
insegnamenti. Se volessimo,<br />
ad esempio, cercare nel<br />
passato un esempio di armoniosa<br />
integrazione con la natura,<br />
potremmo trovarne uno di<br />
grandissimo interesse senza<br />
allontanarci molto dal Quartier<br />
del Piave: mi riferisco ai Palù<br />
Valbone dell’area di Moriago.<br />
I Palù Valbone sono zone<br />
paludose che i monaci benedettini<br />
bonificarono e a cui<br />
diedero poi una struttura che<br />
rispecchiava la teoria cosmologica<br />
attraverso simboli e allegorie.<br />
I monaci Benedettini sono<br />
ricordati soprattutto per la loro<br />
regola “ora et labora” il cui<br />
significato, prega e lavora,<br />
rimanda ad una concezione<br />
positiva del lavoro in un tempo<br />
in cui ancora vigeva un<br />
concetto del lavoro come attività<br />
da schiavi o da popoli inferiori.<br />
L’ordine Benedettino venne<br />
fondato nel 529 a Montecassino<br />
da San Benedetto<br />
(Norcia 480 — Montecassino<br />
547), un nobile che, dopo aver<br />
portato a termine studi di retorica,<br />
si ritirò a condurre vita<br />
eremitica. In quei tempi, a cavallo<br />
tra Età antica e Medioevo,<br />
un bisogno più intimo di<br />
sacro aveva fatto nascere degli<br />
ordini detti Monacali (dal latino<br />
“monos”= uno solo); tali<br />
ordini conducevano appunto<br />
una vita di isolamento cercando<br />
un contatto più profondo<br />
con Dio.<br />
La regola che San Benedetto<br />
fornì ai suoi confratelli, sintetizzata<br />
nell’imperativo “ora<br />
et labora” si tradusse ben presto<br />
in un impegno non più solo<br />
spirituale ma anche materiale.<br />
E così i monasteri divennero<br />
delle isole di operosità<br />
all’interno delle quali rinacque<br />
l’economia, e l’abbazia, cioè<br />
l’insieme del monastero e delle<br />
sue pertinenze, comprese<br />
ben presto non più solo la comunità<br />
dei religiosi, ma anche<br />
i villaggi dei contadini che<br />
erano sorti attorno. L’abate<br />
(dall’aramaico “abbas”= padre)<br />
disponeva dei beni che i<br />
monaci abilmente accumulavano<br />
ed esercitava la propria<br />
giurisdizione in piena autonomia<br />
dalle autorità civili ed ecclesiastiche.<br />
Non bisogna tuttavia pensare<br />
che i Benedettini trascurassero<br />
le attività spirituali:<br />
ciò viene testimoniato sia dai<br />
testi religiosi e dalle melodie<br />
liturgiche gregoriane da loro<br />
prodotti, sia anche dall’importanza<br />
che comunque i simboli<br />
religiosi avevano nelle loro<br />
attività materiali.<br />
Per tornare ai Palù Valbone,<br />
ritroviamo nella loro organizzazione<br />
lo schema archi-