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Stu<strong>di</strong>o legale<br />

Avv. Fabio Repici<br />

(omissis)<br />

TRIBUNALE DI VITERBO<br />

Sezione del Giu<strong>di</strong>ce per le indagini preliminari<br />

Proce<strong>di</strong>mento n. 2463/2005 r.g.n.r.<br />

Opposizione <strong>alla</strong> <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong><br />

Il sottoscritto avv. Fabio Repici, <strong>di</strong>fensore <strong>di</strong> Angela GENTILE, (omissis), e<br />

Gioacchino MANCA, (omissis), entrambi residenti a (omissis), persone offese dal<br />

reato nel sopra in<strong>di</strong>cato proce<strong>di</strong>mento propone, ai sensi dell’art. 410 c.p.p.,<br />

opposizione <strong>alla</strong> <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong> formulata dal P.m., recante data 5 giugno<br />

2012 e data <strong>di</strong> deposito 6 giugno 2012, <strong>il</strong> cui avvisto è stato notificato al sottoscritto<br />

<strong>il</strong> 7 giugno 2012. Il presente atto è fondato sui motivi <strong>di</strong> seguito esposti.<br />

*****<br />

È doverosa una premessa: dall’ormai lontanissimo anno 2004 (al 15 novembre<br />

<strong>di</strong> quell’anno risale l’atto <strong>di</strong> opposizione <strong>alla</strong> prima <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong><br />

proposta dal p.m.) si sono sollecitati atti d’indagine e, al contempo, si sono proposte<br />

interpretazioni delle risultanze del fascicolo sulla scorta <strong>di</strong> fatti incontrovertib<strong>il</strong>i noti<br />

ai genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca o al sottoscritto <strong>di</strong>fensore. La maggior parte <strong>di</strong> quelle<br />

sollecitazioni e <strong>di</strong> quelle richieste sono rimaste a tutt’oggi inevase dal pubblico<br />

ministero, che alle volte ha perfino rifiutato sdegnato i fatti su cui quelle<br />

sollecitazioni poggiavano. Eppure, a r<strong>il</strong>eggere oggi ancora una volta tutte le memorie<br />

depositate nell’interesse dei genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca, tutti gli atti <strong>di</strong> opposizione alle<br />

ripetute richieste d’<strong>archiviazione</strong> (seguite da tre ripetuti rigetti da parte del G.i.p.:


Avv. Fabio REPICI<br />

quasi un record nel panorama giu<strong>di</strong>ziario del paese), tutti i documenti <strong>di</strong> volta in<br />

volta prodotti (puntualmente trascurati dal P.m.) un osservatore intellettualmente<br />

onesto non può non avvedersi della fondatezza e della coerenza <strong>di</strong> tutte le deduzioni<br />

offerte e della scarsa giustificab<strong>il</strong>ità della <strong>di</strong>sattenzione che esse hanno incontrato.<br />

Per tale ragione, preliminarmente a ogni altra osservazione e a ogni altra<br />

<strong>richiesta</strong> in or<strong>di</strong>ne all’ultima <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong> formulata dal P.m., si chiede<br />

qui che <strong>il</strong> G.i.p. or<strong>di</strong>ni al pubblico ministero l’espletamento ogni atto<br />

d’indagine già in passato sollecitato nell’interesse delle persone offese dal<br />

reato. Né a ciò è ostativo <strong>il</strong> fatto che in passato <strong>il</strong> G.i.p. non ne abbia ritenuto la<br />

r<strong>il</strong>evanza. Di certi errori nella ricostruzione svolta negli ultimi tempi dal G.i.p. si avrà<br />

modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re in prosieguo ma <strong>di</strong> certo essi non gli impe<strong>di</strong>scono, re melius perpensa,<br />

<strong>di</strong> determinarsi oggi in senso <strong>di</strong>ametralmente <strong>di</strong>verso.<br />

La conferenza stampa del Procuratore della Repubblica.<br />

L’8 giugno 2012 la Procura della Repubblica <strong>di</strong> Viterbo ha tenuto una<br />

imbarazzante (nei toni, nel merito delle cose dette e nell’oggetto) conferenza stampa,<br />

con la partecipazione del Procuratore capo e del P.m. titolare del presente<br />

proce<strong>di</strong>mento, per informare gli organi <strong>di</strong> informazione non dei dettagli <strong>di</strong> una<br />

significativa operazione <strong>di</strong> polizia conseguente a indagini <strong>di</strong> quell’ufficio ma<br />

dell’avvenuto deposito della <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong> nei confronti degli indagati<br />

barcellonesi del presente proce<strong>di</strong>mento. “Per informare” è un’espressione<br />

sicuramente esagerata, visto che, finiti i monologhi dei magistrati, gli stessi alle<br />

poche domande puntuali loro rivolte non hanno saputo rispondere o hanno preferito<br />

non farlo, accampando non ben comprensib<strong>il</strong>i esigenze <strong>di</strong> riserbo (in una conferenza<br />

stampa!).<br />

Tuttavia, le affermazioni fatte in quella sede dal dr. Alberto Pazienti e dal dr.<br />

Renzo Petroselli hanno un certo r<strong>il</strong>ievo ai fini del presente atto, perché ut<strong>il</strong>i a<br />

interpretare <strong>il</strong> contenuto e <strong>il</strong> senso della predetta <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong>. Per tale<br />

2


Avv. Fabio REPICI<br />

ragione, al presente atto si allega un dvd contenente la registrazione au<strong>di</strong>ovisiva<br />

dell’intera conferenza stampa.<br />

Gli accertamenti datt<strong>il</strong>oscopici <strong>di</strong>sposti dal G.i.p..<br />

Si esamina qui <strong>il</strong> contenuto della <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong> secondo l’or<strong>di</strong>ne<br />

logico e argomentativo proposto d<strong>alla</strong> stessa. Pertanto, occorre innanzitutto valutare<br />

gli esiti degli accertamenti datt<strong>il</strong>oscopici che erano stati or<strong>di</strong>nati dal G.i.p. con <strong>il</strong> suo<br />

provve<strong>di</strong>mento del 30 novembre 2011 (in esito a una camera <strong>di</strong> consiglio del 16<br />

luglio 2010!).<br />

Con quell’or<strong>di</strong>nanza <strong>il</strong> Gip, tanto poco convinto <strong>di</strong> quanto (fuori da ogni<br />

risultanza ut<strong>il</strong>e al riguardo nel fascicolo) aveva sostenuto sulla presunta<br />

“autoinoculazione” <strong>di</strong> droga da parte <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca, aveva or<strong>di</strong>nato al P.m. <strong>di</strong><br />

verificare la sussistenza <strong>di</strong> impronte pap<strong>il</strong>lari sulle due siringhe ut<strong>il</strong>izzate per le due<br />

iniezioni <strong>di</strong> droga su Att<strong>il</strong>io Manca e <strong>di</strong> effettuarne la comparazione. Evidentemente,<br />

tale accertamento mirava, come comprende chiunque, a escludere (o, al contrario,<br />

ad attestare) che persona <strong>di</strong>versa da Att<strong>il</strong>io Manca avesse maneggiato quelle siringhe<br />

per iniettare la droga sul braccio sinistro del mancino Att<strong>il</strong>io Manca. Il risultato è<br />

stato che su tutti i reperti in sequestro sono stati r<strong>il</strong>evati solo tre ridottissimi<br />

frammenti <strong>di</strong> impronta (uno su una delle due siringhe ut<strong>il</strong>izzate per le due iniezioni;<br />

uno sulla bustina <strong>di</strong> plastica contenente le siringhe rimaste inut<strong>il</strong>izzate; uno su una<br />

siringa non ut<strong>il</strong>izzata da alcuno e ancora conservata nella predetta bustina <strong>di</strong><br />

platica) e che nessuno <strong>di</strong> essi è stato ritenuto ut<strong>il</strong>e per la comparazione.<br />

Quin<strong>di</strong>, ancora oggi non si può <strong>di</strong>re chi abbia maneggiato le siringhe ut<strong>il</strong>izzate<br />

per le due iniezioni letali sul braccio sinistro <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca.<br />

Altre osservazioni devono essere fatte e riguardano le anomalie derivanti dai<br />

risultati sopra descritti. Su una delle due siringhe sicuramente ut<strong>il</strong>izzata per<br />

iniettare l’eroina nelle vene <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca non è stata trovata alcuna traccia <strong>di</strong><br />

impronta, nemmeno sotto forma <strong>di</strong> frammento insufficiente alle comparazioni. Vale<br />

osservare, dunque, che la siringa rinvenuta sul pavimento innanzi al bagno<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

dell’appartamento <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca, che pur risulta essere stata chiusa con<br />

l’apposizione del cappuccio salva-ago è del tutto intonsa, priva <strong>di</strong> alcuna impronta, e<br />

che solo un minimo frammento <strong>di</strong> impronta, inut<strong>il</strong>e probatoriamente, è stato<br />

in<strong>di</strong>viduato sulla siringa rinvenuta nel secchio dei rifiuti nella cucina <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io<br />

Manca, pure essa chiusa con l’apposizione del cappuccio salva-ago e pure del<br />

cappuccio salva-stantuffo. Come sia possib<strong>il</strong>e che due siringhe maneggiate prima<br />

per l’aspirazione della sostanza stupefacente, poi per l’iniezione della stessa e infine<br />

per l’apposizione del cappuccio salva-ago, a sua volta inizialmente estratto, non<br />

presentino alcun frammento <strong>di</strong> impronta pap<strong>il</strong>lare è circostanza che induce ovvie<br />

perplessità, analoghe a quelle derivanti d<strong>alla</strong> presenza <strong>di</strong> solo un piccolo frammento<br />

<strong>di</strong> impronta in un’altra siringa ut<strong>il</strong>izzata per l’aspirazione dell’eroina, l’iniezione della<br />

stessa e la chiusura con <strong>il</strong> cappuccio salva-ago e <strong>il</strong> cappuccio salva-stantuffo (a loro<br />

volta prima dell’uso evidentemente estratti). Tali perplessità impongono<br />

l’espletamento <strong>di</strong> un ulteriore accertamento tecnico: dovrà essere chiesto a un<br />

esperto (anche uno dei due che hanno operato da ultimo) se le impronte<br />

possano essere svanite sui reperti pur sig<strong>il</strong>lati con <strong>il</strong> trascorrere del tempo o se<br />

<strong>il</strong> risultato sopra descritto è significativo del fatto che mai altra impronta su<br />

quei reperti sia mai stata apposta.<br />

Perché in tale ultimo caso bisognerebbe concludere che, non essendo stati<br />

rinvenuti nell’appartamento <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca guanti che potessero far pensare (per<br />

quanto l’evenienza fosse da sé particolarmente stravagante) a un uso cautelato <strong>di</strong><br />

quelle siringhe da parte sua, a maneggiare le due siringhe sia stata persona <strong>di</strong>versa<br />

da Att<strong>il</strong>io Manca, dotata <strong>di</strong> guanti o altri accorgimenti che gli abbiano permesso <strong>di</strong><br />

evitare <strong>di</strong> lasciare tracce che ne consentissero l’identificazione.<br />

Sul punto vale qui sottolineare le incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i affermazioni fatte dal Procuratore<br />

della Repubblica durante la predetta conferenza stampa. Così si è espresso <strong>il</strong><br />

Procuratore della Repubblica: “siccome questa indagine non era stata fatta perché tra<br />

l’altro ci era stato detto che essendo delle siringhe piccolissime <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente si<br />

potevano trovare delle impronte <strong>di</strong>gitali riscontrab<strong>il</strong>i, non era stata fatta, <strong>il</strong> gip ha<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

deciso <strong>di</strong> farla, <strong>il</strong> risultato era quello che avevamo previsto, cioè le tracce non sono<br />

riscontrab<strong>il</strong>i … ci sono, certo, ci sono, perché qualcuno le ha ut<strong>il</strong>izzate, però non sono<br />

tali da poter stab<strong>il</strong>ire le impronte <strong>di</strong>gitali riscontrab<strong>il</strong>i”. Ora, tale affermazione lascia<br />

senza parole, perché evidentemente fondata su scienza privata del Procuratore della<br />

Repubblica, non ricavab<strong>il</strong>e dagli atti del fascicolo (e peraltro contraria alle massime<br />

d’esperienza). Infatti, non risulta in atti alcuna in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> questo tipo da parte <strong>di</strong><br />

alcun soggetto, esperto <strong>di</strong> impronte <strong>di</strong>gitali o meno.<br />

È certo, tuttavia, che l’esito degli accertamenti da ultimo svolti per l’ennesima<br />

volta non fornisce conferma della “volontaria autoinoculazione” <strong>di</strong> droga da parte <strong>di</strong><br />

Att<strong>il</strong>io Manca. Per l’ennesima volta, espletato un accertamento obiettivo, la tesi della<br />

volontaria assunzione <strong>di</strong> droga non trova riscontro. Ciò esattamente al contrario <strong>di</strong><br />

quanto sostenuto dal P.m. nell’ultima <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong>, laddove si è<br />

incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>mente sostenuto, non si sa se in ragione <strong>di</strong> quelle cognizioni private<br />

(peraltro erronee: mai sostenuto da alcuno che sulle siringhe da insulina, le uniche<br />

usate per l’assunzione <strong>di</strong> droga, non vengano impresse le impronte degli ut<strong>il</strong>izzatori),<br />

che tali accertamenti “non hanno portato alcun ulteriore elemento <strong>di</strong> valutazione”.<br />

Sempre in tema <strong>di</strong> impronte pap<strong>il</strong>lari emerge l’improcrastinab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> un<br />

ulteriore accertamento tecnico. Infatti, è noto che bel bagno dell’appartamento <strong>di</strong><br />

Att<strong>il</strong>io Manca sia stata rinvenuta un’impronta palmare <strong>di</strong> omissis, in or<strong>di</strong>ne <strong>alla</strong><br />

quale l’indagato <strong>di</strong>ede giustificazioni molto tar<strong>di</strong>ve, secondo cui quell’impronta<br />

sarebbe stata r<strong>il</strong>asciata in occasione <strong>di</strong> un suo pernottamento in quell’abitazione,<br />

nella notte fra <strong>il</strong> 15 e <strong>il</strong> 16 <strong>di</strong>cembre 2003, in previsione del banalissimo intervento<br />

<strong>di</strong> varicocele cui si fece sottoporre a Viterbo dal cugino Att<strong>il</strong>io, anziché farselo<br />

praticare nell’ospedale in cui lo stesso lavorava. Al riguardo, nella conferenza<br />

stampa <strong>il</strong> Procuratore della Repubblica ha affermato circostanze ine<strong>di</strong>te e<br />

sconosciute al fascicolo proce<strong>di</strong>mentale: “Il cugino frequentava abitualmente casa<br />

sua. Ma che le devo <strong>di</strong>’, che faceva <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> riferimento pe’ quelli <strong>di</strong> Barcellona che<br />

se venivano a operare? Venivano a operarsi quelli <strong>di</strong> Barcellona e venivano qui al<br />

Belcolle”. Sulla frequentazione abituale fra Att<strong>il</strong>io Manca e (omissis) non si capisce<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

quali siano le fonti evocate dal Procuratore della Repubblica. Sicuramente si tratta<br />

<strong>di</strong> fonti estranee al fascicolo. In realtà, nel caso, si tratta <strong>di</strong> fonti particolarmente<br />

inaffidab<strong>il</strong>i, visto che, anche <strong>alla</strong> luce delle risultanze dei tabulati telefonici acquisiti<br />

d<strong>alla</strong> Procura <strong>di</strong> Viterbo, fra i due non sono risultati frequenti nemmeno i contatti<br />

telefonici.<br />

Sennonché esistono alcuni dati obiettivi che, come anche in passato<br />

ripetutamente segnalato, smentiscono la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> (omissis): intorno al Natale<br />

2003 la madre <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca provvide alle pulizie della casa del figlio e in<br />

particolare provvide <strong>alla</strong> pulizia integrale del bagno, ivi comprese le piastrelle sulle<br />

quali sarebbe stata r<strong>il</strong>asciata l’impronta <strong>di</strong> (omissis); non è stata r<strong>il</strong>evata all’interno<br />

<strong>di</strong> quella abitazione alcuna impronta r<strong>il</strong>asciata dai genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca, come<br />

detto ospiti a Viterbo a casa del figlio per <strong>il</strong> Natale 2003; non sono state r<strong>il</strong>evate<br />

impronte nemmeno degli amici <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca che cenarono in quell’appartamento<br />

nella sera del 6 febbraio 2004; secondo quanto incidentalmente riferito dal perito<br />

che fu incaricato dal Gip <strong>di</strong> effettuare le comparazioni fra le impronte r<strong>il</strong>evate<br />

nell’appartamento <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca e quelle, fra gli altri, degli o<strong>di</strong>erni indagati, le<br />

impronte pap<strong>il</strong>lari sarebbero sottoposte a progressiva evanescenza, proporzionata al<br />

materiale sulle quali sarebbero state impresse e alle con<strong>di</strong>zioni dell’ambiente, prima<br />

fra tutte l’umi<strong>di</strong>tà.<br />

Ora, l’impronta <strong>di</strong> (omissis) fu ritrovata nella stanza più umida dell’intero<br />

immob<strong>il</strong>e e già questo, in uno all’assenza <strong>di</strong> impronte delle altre persone che negli<br />

ultimi due mesi <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca avevano frequentato quell’appartamento,<br />

indurrebbe a ritenere che <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente quell’impronta possa risalire ad<strong>di</strong>rittura a<br />

metà <strong>di</strong>cembre 2003.<br />

Alla luce <strong>di</strong> ciò, appare necessaria l’au<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un consulente tecnico<br />

perché possa riferire, <strong>alla</strong> luce delle risultanze conosciute, se quell’impronta<br />

possa risalire a metà <strong>di</strong>cembre 2003.<br />

Il mancinismo <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca.<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

Si legge da ultimo nella <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong> che <strong>il</strong> mancinismo <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io<br />

Manca è stato “mai da nessuno posto in <strong>di</strong>scussione”. A <strong>di</strong>re <strong>il</strong> vero ciò era avvenuto<br />

ad opera dello stesso P.m. nel suo intervento all’u<strong>di</strong>enza camerale del 16 luglio 2010<br />

(cfr. pag. 37 trascrizioni <strong>di</strong> quell’u<strong>di</strong>enza): “<strong>il</strong> povero Att<strong>il</strong>io Manca … era<br />

assolutamente ambidestro, doveva esserlo perché altrimenti non avrebbe potuto, non<br />

avrebbe potuto, non avrebbe potuto esercitare quella professione”. Detto da chi ha<br />

avuto <strong>il</strong> coraggio <strong>di</strong> sostenere che le persone offese dal reato e <strong>il</strong> loro <strong>di</strong>fensore hanno<br />

ripetutamente fatto riposizionamenti <strong>di</strong> comodo delle proprie prospettazioni, secondo<br />

le convenienze contingenti, <strong>il</strong> dato è particolarmente r<strong>il</strong>evante.<br />

È ancor più r<strong>il</strong>evante se si tiene conto della pluralità <strong>di</strong> fonti testimoniali (tutti<br />

gli amici e colleghi che Att<strong>il</strong>io Manca ha avuto a Viterbo nell’ultimo anno <strong>di</strong> vita) che<br />

in modo assolutamente convergente hanno riferito che Att<strong>il</strong>io Manca era un mancino<br />

puro. Con memoria dell’apr<strong>il</strong>e 2012 <strong>il</strong> sottoscritto <strong>di</strong>fensore aveva sintetizzato le<br />

<strong>di</strong>chiarazioni testimoniali ivi allegate: “(omissis), sentito <strong>il</strong> 17 <strong>di</strong>cembre 2010,<br />

<strong>di</strong>chiarava: ‘Io ed Att<strong>il</strong>io eravamo molto amici e ci frequentavamo anche fuori<br />

dall’ambiente ospedaliero … Manca Att<strong>il</strong>io nel suo lavoro ut<strong>il</strong>izzava solo la sinistra, sia<br />

per scrivere che per svolgere ogni altra attività. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri dottori mancini,<br />

che riescono ad ut<strong>il</strong>izzare anche la destra, lui non poteva farlo: la ut<strong>il</strong>izzava solo per<br />

tenere la strumentazione chirurgica che poi per l’uso la passava a quella sinistra. Era<br />

certamente una sua spiccata caratteristica … Come detto Att<strong>il</strong>io era mancino puro e<br />

quin<strong>di</strong> con la destra escludo che potesse fare dei movimenti precisi come quelli <strong>di</strong> farsi<br />

un’iniezione’. (omissis), sentito <strong>il</strong> 18 <strong>di</strong>cembre 2010, <strong>di</strong>chiarava: ‘Sono sicuro che<br />

Manca Att<strong>il</strong>io fosse mancino, scriveva sicuramente con la sinistra. Non sono in grado<br />

però <strong>di</strong> precisare se fosse in grado <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare anche la destra soprattutto per i lavori<br />

più delicati che competono al nostro mestiere. È successo che abbiamo effettuato degli<br />

interventi chirurgici insieme ma non ricordo se Att<strong>il</strong>io ut<strong>il</strong>izzava la destra o la sinistra:<br />

ho modo <strong>di</strong> ritenere che ut<strong>il</strong>izzasse la sinistra. Mi è rimasto in mente <strong>il</strong> fatto che Att<strong>il</strong>io<br />

rispondeva al cellulare ut<strong>il</strong>izzando la mano sinistra perché portava l’apparecchio<br />

all’orecchio destro, facendo un movimento inconsueto … Posso solo ipotizzare che se<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

per rispondere al telefono ut<strong>il</strong>izzava la mano sinistra, <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente avrebbe potuto farsi<br />

un’iniezione con la mano destra in quanto è un’operazione che richiede precisione’.<br />

(omissis), sentito <strong>il</strong> 20 <strong>di</strong>cembre 2010, <strong>di</strong>chiarava: ‘Sono sicuro che Manca Att<strong>il</strong>io<br />

fosse mancino e scriveva con la sinistra. La destra la ut<strong>il</strong>izzava poco e per gesti<br />

semplici. Nelle poche occasioni che l’ho visto operare in sala operatoria o in<br />

ambulatorio Att<strong>il</strong>io usava solo la sinistra. Per esempio anche i punti <strong>di</strong> sutura che<br />

applicava ai pazienti, teneva <strong>il</strong> porta aghi con la mano sinistra. Del resto anche nello<br />

scrivere nelle cartelle cliniche o le impegnative lo faceva sempre con la mano sinistra<br />

… Posso solo ipotizzare che, visto come ut<strong>il</strong>izzava la destra, gli sarebbe stato <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e<br />

iniettarsi droga con quella mano’. (omissis), sentita <strong>il</strong> 22 <strong>di</strong>cembre 2010, <strong>di</strong>chiarava:<br />

‘Sono certa che Manca Att<strong>il</strong>io nello scrivere e nel mangiare ut<strong>il</strong>izzava la mano sinistra,<br />

anche nel lavoro e nelle varie prescrizioni me<strong>di</strong>che. Non sono in grado <strong>di</strong> riferire se in<br />

sala operatoria <strong>il</strong> Manca ut<strong>il</strong>izzasse la destra o la sinistra in quanto non mi è mai<br />

capitato <strong>di</strong> assisterlo’. (omissis), sentito <strong>il</strong> 4 gennaio 2011, <strong>di</strong>chiarava: ‘Sono sicuro<br />

che Manca Att<strong>il</strong>io fosse mancino e scriveva con la sinistra. La destra l’ut<strong>il</strong>izzava poco e<br />

per gesti semplici. Anche nella sua professione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co ut<strong>il</strong>izzava la sinistra anziché<br />

la destra. Ricordo che anche nel rispondere al telefono sia esso fisso che cellulare<br />

ut<strong>il</strong>izzava sempre la mano sinistra’. (omissis), sentito <strong>il</strong> 7 gennaio 2011, <strong>di</strong>chiarava:<br />

‘Sono sicuro che Manca Att<strong>il</strong>io fosse mancino, scriveva con la sinistra e svolgeva le sue<br />

normali attività con tale mano. È capitato <strong>di</strong> operare insieme a lui ed anche in queste<br />

circostanze ricordo che Att<strong>il</strong>io ut<strong>il</strong>izzava come mano principale sempre la sinistra. La<br />

destra l’ut<strong>il</strong>izzava poco e per gesti semplici … Reputo questa circostanza molto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e<br />

perché sarebbe stato per lui un gesto certamente innaturale. Del resto anche quando<br />

operava nei gesti più banali ut<strong>il</strong>izzava la sinistra. Ritengo che quin<strong>di</strong>, farsi<br />

un’iniezione endovena con la sua mano non naturale sia stato estremamente <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e’.<br />

A chi voglia fare uso della ragione <strong>il</strong> mancinismo <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca appare allora<br />

un dato insuperab<strong>il</strong>e. E tuttavia <strong>il</strong> P.m. ha voluto, sul punto, farsi scudo <strong>di</strong> un obiter<br />

<strong>di</strong>ctum contenuto nell’or<strong>di</strong>nanza del Gip del 30 novembre 2011 (che in effetti<br />

riprendeva le parole del P.m. all’u<strong>di</strong>enza camerale del 16 luglio 2010), secondo cui <strong>il</strong><br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

chirurgo che opera in laparoscopia non può che essere ambidestro. Circostanza che,<br />

pure questa, non risulta in atti e andrebbe ricercata nella scienza privata <strong>di</strong> chi l’ha<br />

addotta ma che, nella sostanza delle cose, ha la stessa fondatezza dell’affermazione<br />

per cui solo gli ambidestri sono capaci <strong>di</strong> guidare una bicicletta e, quin<strong>di</strong>, chi guida<br />

la bicicletta è ambidestro.<br />

Si è da sempre insistito sul mancinismo <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca perché c’è un dato<br />

oggettivo sul quale <strong>il</strong> P.m. ostinatamente si rifiuta <strong>di</strong> fare i conti. È indubbio che i<br />

segni delle due punture provocate dalle due siringhe rinvenute a casa <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io<br />

Manca siano entrambi sul braccio sinistro, uno al polso e uno all’avambraccio. Al <strong>di</strong><br />

là della gaffe pronunciata dal Procuratore della Repubblica <strong>alla</strong> sopra citata<br />

conferenza stampa (“I buchi sono due: uno sembra recente, uno sembra più del<br />

passato”; cosicché se uno dei due buchi fosse del passato bisognerebbe concludere<br />

che Att<strong>il</strong>io Manca nell’ultimo giorno <strong>di</strong> vita si era bucato con la mano sbagliata ma<br />

era riuscito nell’improba impresa <strong>di</strong> praticarsi due iniezioni con le due siringhe<br />

ritrovate a casa sua e <strong>di</strong> aver provocato con quelle due siringhe un’unica puntura<br />

nella pelle), <strong>il</strong> dato non può essere trascurato, proprio <strong>alla</strong> luce del mancinismo <strong>di</strong><br />

Att<strong>il</strong>io Manca. Perché, se pure si volesse sostenere che egli fosse con un po’ <strong>di</strong><br />

impegno capace <strong>di</strong> farsi un’iniezione ut<strong>il</strong>izzando la mano destra (ciò che <strong>alla</strong> luce<br />

delle <strong>di</strong>charazioni dei suoi colleghi dovrebbe escludersi), dovrebbe in<strong>di</strong>viduarsi un<br />

qualche motivo per cui Att<strong>il</strong>io Manca, volontariamente, avrebbe dovuto preferire<br />

bucarsi sul braccio sinistro anziché, come naturalmente avrebbe dovuto fare, su<br />

quello destro. Su questa enorme incongruenza ancora a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> otto anni la<br />

Procura <strong>di</strong> Viterbo rifiuta <strong>di</strong> trovare una risposta: probab<strong>il</strong>mente perché una risposta<br />

ragionevole non si può trovare.<br />

Sennonché la Procura <strong>di</strong> Viterbo stavolta ha davvero superato ogni limite <strong>di</strong><br />

immaginazione: “In epoca successiva all’or<strong>di</strong>nanza della S.V. … è pervenuto a questo<br />

Ufficio per competenza territoriale un proce<strong>di</strong>mento nei confronti <strong>di</strong> M<strong>il</strong>eti Monica … Si<br />

osserva al riguardo, e per i soli fini delle posizioni che qui interessano, che dalle<br />

<strong>di</strong>chiarazioni delle persone informate emerge come <strong>il</strong> Manca Att<strong>il</strong>io fosse da tempo un<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

assuntore abituale <strong>di</strong> stupefacenti e <strong>di</strong> eroina in particolare che veniva confezionata<br />

anche in più siringhe (v. <strong>di</strong>chiarazioni (omissis)) e che si iniettava usando sia la mano<br />

destra che quella sinistra (v. <strong>di</strong>chiarazioni (omissis))”. Il riferimento è agli atti<br />

trasmessi a Viterbo d<strong>alla</strong> Procura della Repubblica <strong>di</strong> Messina, all’esito del decreto <strong>di</strong><br />

<strong>archiviazione</strong> emesso dal Gip <strong>di</strong> Messina <strong>il</strong> 10 gennaio 2012. Quel proce<strong>di</strong>mento era<br />

nato da esposto depositato presso la Procura della Repubblica <strong>di</strong> Messina dal<br />

sottoscritto <strong>di</strong>fensore nel 2006 (come si r<strong>il</strong>eva dall’intestazione del verbali <strong>di</strong> s.i.t. <strong>di</strong><br />

(omissis), <strong>di</strong> (omissis), <strong>di</strong> (omissis) e <strong>di</strong> (omissis): proce<strong>di</strong>mento n. 9213/06 r.g.n.r.<br />

mod. 44) ed evidentemente esitato col predetto decreto del Gip <strong>di</strong> Messina. Ma è<br />

assurdo l’uso che <strong>di</strong> quegli atti ha fatto, mostrando <strong>di</strong> non avere grande<br />

consapevolezza del fascicolo, la Procura <strong>di</strong> Viterbo. Infatti, ha ut<strong>il</strong>izzato per chiedere<br />

l’<strong>archiviazione</strong> della posizione dei cinque barcellonesi indagati le <strong>di</strong>chiarazioni,<br />

raccolte aliunde, <strong>di</strong> soggetti barcellonesi. Non solo. Fra i soggetti le cui <strong>di</strong>chiarazioni<br />

sono state ut<strong>il</strong>izzate per la <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong> c’è perfino (omissis), persona<br />

sottoposta a indagini nel presente proce<strong>di</strong>mento le cui <strong>di</strong>chiarazioni, rese quale<br />

persona informata sui fatti, sono state ritenute ut<strong>il</strong>i per l’<strong>archiviazione</strong>. Un caso<br />

unico <strong>di</strong> indagato che fa pure da testimone a propria <strong>di</strong>scolpa. Fosse stato usato per<br />

lui un canone sim<strong>il</strong>e, perfino Salvatore Riina a oggi sarebbe rimasto incensurato. Ma<br />

oltre <strong>alla</strong> provenienza <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong>chiarazioni è anche <strong>il</strong> merito delle stesse a fornire<br />

elementi per valutazioni specularmente contrarie a quelle tratte dal P.m..<br />

Infatti, appare evidente d<strong>alla</strong> lettura delle <strong>di</strong>chiarazioni rese da (omissis),<br />

(omissis), (omissis) e (omissis) <strong>il</strong> loro obiettivo <strong>di</strong> smentire ogni risultanza dedotta a<br />

Viterbo dal sottoscritto <strong>di</strong>fensore o dai suoi assistiti e addotta a elemento in<strong>di</strong>ziante<br />

circa l’uccisione <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca. Ed ecco che puntualmente i predetti personaggi<br />

barcellonesi forniscono le risposte agli enigmi fin qui irrisolti. Att<strong>il</strong>io Manca era un<br />

mancino puro e non poteva iniettarsi la droga con la mano destra né una sim<strong>il</strong>e<br />

evenienza aveva giustificazioni ragionevoli? Ecco che viene testimoniato che Att<strong>il</strong>io<br />

Manca in passato era stato assuntore <strong>di</strong> eroina e che aveva spesso provveduto a<br />

iniettarsela giusto con la mano destra. A casa <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca non era stata<br />

10


Avv. Fabio REPICI<br />

rinvenuta traccia alcuna degli strumenti usati per la preparazione della droga da<br />

iniettarsi? Ecco che viene testimoniato (cfr. s.i.t. <strong>di</strong> omissis) che Att<strong>il</strong>io Manca “dopo<br />

aver sciolto l’eroina ripuliva <strong>il</strong> tutto non lasciando traccia. A volte, quando riempiva più<br />

siringhe, le ut<strong>il</strong>izzava per ulteriori somministrazioni, anche nell’arco della stessa<br />

serata”. Laddove, anche ammesso che Att<strong>il</strong>io Manca avesse questo strano riflesso<br />

pavloviano, nell’occasione della sua morte non si capisce dove sarebbero andati a<br />

finire gli strumenti ut<strong>il</strong>izzati per lo scioglimento dell’eroina, visto che non ne è<br />

rimasta traccia nemmeno nel secchio della spazzatura. Forse Att<strong>il</strong>io Manca, per<br />

ragioni prudenziali, prima <strong>di</strong> iniettarsi la droga e uccidersi, aveva ben pensato <strong>di</strong><br />

andare a gettare fuori <strong>di</strong> casa quegli strumenti?<br />

Ora, la valutazione che la Procura della Repubblica <strong>di</strong> Viterbo avrebbe dovuto<br />

fare degli atti ricevuti ragionevolmente sarebbe dovuta essere quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni<br />

mendaci finalizzate a far ottenere l’<strong>archiviazione</strong> del proce<strong>di</strong>mento agli indagati<br />

barcellonesi del presente proce<strong>di</strong>mento. Sostanzialmente, attività <strong>di</strong> favoreggiamento<br />

a beneficio degli indagati barcellonesi. Invece, ne ha tratto le conclusioni inverse,<br />

esaltandone la r<strong>il</strong>evanza e la fondatezza. In questo commettendo una gaffe<br />

madornale, non solo perché a beneficio dell’indagato (omissis) ha ut<strong>il</strong>izzato le<br />

<strong>di</strong>chiarazioni testimoniali dello stesso (omissis), non solo perché a beneficio degli<br />

indagati barcellonesi ha ut<strong>il</strong>izzato le <strong>di</strong>chiarazioni del loro amico (omissis) (amico<br />

soprattutto <strong>di</strong> (omissis), come già risultava dei frenetici contatti telefonici intervenuti<br />

tra i due <strong>il</strong> giorno del rinvenimento del cadavere <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca), non solo perché le<br />

<strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> (omissis) (<strong>di</strong> fatto confermative della veri<strong>di</strong>cità delle affermazioni<br />

fatte dai genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca) sono state sminuite a parole <strong>di</strong> convenienza ma<br />

per una circostanza che è <strong>di</strong>mostrativa <strong>di</strong> come si facciano costantemente passi falsi<br />

quando si opera senza conoscenza delle cose. Infatti, le <strong>di</strong>chiarazioni rese da<br />

(omissis), ritenute così r<strong>il</strong>evanti, sono le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> un soggetto che è tanto<br />

atten<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e da essere stato rinviato a giu<strong>di</strong>zio, su <strong>richiesta</strong> della D.d.a. <strong>di</strong> Messina,<br />

per <strong>il</strong> delitto <strong>di</strong> falsa testimonianza in relazione al delitto più eclatante della storia<br />

barcellonese, l’assassinio dell’eroico giornalista Beppe Alfano. Chi scrive ne ha piena<br />

11


Avv. Fabio REPICI<br />

contezza, visto che nell’interesse dei fam<strong>il</strong>iari del giornalista assassinato, si è<br />

costituito parte civ<strong>il</strong>e anche contro (omissis), <strong>il</strong> cui processo (proce<strong>di</strong>mento 6017/05<br />

r.g.n.r.) si trova nella fase <strong>di</strong>battimentale <strong>di</strong> primo grado.<br />

Cosicché la summa ideologica della Procura <strong>di</strong> Viterbo consiste nel non<br />

ritenere atten<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i le convergenti <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong>sinteressate <strong>di</strong> tutti i colleghi <strong>di</strong><br />

Viterbo che escludono che Att<strong>il</strong>io Manca facesse uso <strong>di</strong> droga e fosse ab<strong>il</strong>e all’uso<br />

della mano destra e nel ritenere atten<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> scre<strong>di</strong>tati e interessati<br />

soggetti barcellonesi che sostengono che Att<strong>il</strong>io Manca fosse un abituale assuntore<br />

<strong>di</strong> eroina, che si iniettava con la mano destra e che aveva la strana pulsione a far<br />

scomparire gli strumenti ut<strong>il</strong>izzati per la preparazione della sostanza stupefacente.<br />

Peraltro, <strong>il</strong> P.m. non si è accorto <strong>di</strong> un dato r<strong>il</strong>evante che pure da quegli atti<br />

emerge a riscontro <strong>di</strong> quanto dal sottoscritto <strong>di</strong>fensore e dai suoi assistiti sostenuto<br />

da molti anni. Commentando vecchie <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> (omissis) circa <strong>il</strong> modo in cui<br />

aveva conosciuto Att<strong>il</strong>io Manca, si era segnalato che <strong>il</strong> comune amico architetto che<br />

aveva potuto presentarla ad Att<strong>il</strong>io Manca era (omissis). Ora si apprende che lo<br />

stesso (omissis) ammette <strong>di</strong> essere stato lui a presentare Att<strong>il</strong>io Manca a (omissis).<br />

Cosicché è definitivamente confermata la ra<strong>di</strong>ce barcellonese dei rapporti fra Att<strong>il</strong>io<br />

Manca e (omissis), a comprova della possib<strong>il</strong>ità che quel 10 febbraio 2004 <strong>il</strong> suo non<br />

preventivato incontro con (omissis) potesse essere stato indotto da qualche soggetto<br />

barcellonese. Al riguardo, vale osservare come <strong>il</strong> racconto fatto, in veste <strong>di</strong><br />

testimone, dall’indagato (omissis) in or<strong>di</strong>ne alle telefonate intercorse fra lui e Att<strong>il</strong>io<br />

Manca <strong>il</strong> 9 e <strong>il</strong> 10 febbraio 2004 contrasta con le pregresse risultanze in atti. Qui<br />

vale la pena rinviare a quanto riferito già in passato in or<strong>di</strong>ne alle <strong>di</strong>chiarazioni rese<br />

da (omissis) e da Gianluca Manca, sulla telefonata nella quale Att<strong>il</strong>io Manca fu<br />

impegnato mentre si trovava a casa <strong>di</strong> (omissis) e che sembrerebbe essere stata la<br />

scaturigine per Att<strong>il</strong>io Manca <strong>di</strong> un incontro indesiderato con qualcuno a Roma.<br />

Negli atti trasmessi d<strong>alla</strong> Procura della Repubblica <strong>di</strong> Messina ci sono, invece,<br />

due elementi da cui trarre ragioni <strong>di</strong> investigazioni suppletive nel presente<br />

proce<strong>di</strong>mento.<br />

12


Avv. Fabio REPICI<br />

Il primo riguarda l’amico <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca a nome <strong>di</strong> (omissis). A conferma che<br />

le <strong>di</strong>chiarazioni rese dalle persone barcellonesi sentite su delega della Procura <strong>di</strong><br />

Messina sono state calibrate sulle memorie depositate a Viterbo nell’interesse dei<br />

genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca, si segnala come in una memoria <strong>di</strong> giugno 2005 si era fatto<br />

riferimento a (omissis) e si erano richiesti approfon<strong>di</strong>menti investigativi. Era, infatti,<br />

successo che, dopo la partecipazione dei genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca <strong>alla</strong> trasmissione<br />

“Chi l’ha visto?” (trasmissione cronica, secondo <strong>il</strong> Procuratore della Repubblica) del<br />

30 maggio 2005, a quella redazione era giunta un’ema<strong>il</strong> in forma anonima, scritta da<br />

persona che riferiva <strong>di</strong> essere amica <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca. Il <strong>testo</strong> <strong>di</strong> quella<br />

comunicazione, dell’1 giugno 2005 era <strong>il</strong> seguente: “Sono un amico <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io del<br />

periodo dell’università a Roma e voglio mantenere l’anonimato per questo l’in<strong>di</strong>rizzo<br />

ema<strong>il</strong> è <strong>di</strong> fantasia. Scrivo per comunicare che prima della morte <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io nel 1998 già<br />

un’altra morte sospetta era avvenuta nello stesso ambiente. L’amico e compagno <strong>di</strong><br />

appartamento storico (sono stati in casa assieme per quasi 10 anni) <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io, (omissis)<br />

nel luglio del 1998 è stato ritrovato morto in via dell’acquedotto paolo accanto al suo<br />

motorino. Tutto lasciava pensare ad un incidente ma io che l’ho conosciuto bene non ci<br />

ho mai creduto anche se non sapendo cosa fare ho lasciato passare tutto questo<br />

tempo. (Omissis) come Att<strong>il</strong>io era una persona e me<strong>di</strong>co br<strong>il</strong>lantissimo, <strong>di</strong> altissimo<br />

prof<strong>il</strong>o intellettuale. Non viveva più con Att<strong>il</strong>io da qualche mese ma si sentivano. A tal<br />

riguardo mi raccontò una volta, poco tempo prima della sua morte, che era da poco<br />

uscito con Att<strong>il</strong>io ed un altro ragazzo (non ricordo bene ma mi sembra mi <strong>di</strong>sse <strong>il</strong><br />

cugino <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io) e aveva litigato per fut<strong>il</strong>i motivi con quest’ultimo che lo aveva<br />

minacciato verbalmente. Ci ridemmo su ma dopo la vostra trasmissione questo ha<br />

assunto un altro significato e mi ha spinto a scrivervi. (Omissis) era <strong>di</strong> Poggiomarino in<br />

campania e non vi sarà <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e rintracciare i famigliari che comunque non so quanto<br />

potranno esservi <strong>di</strong> aiuto in quanto non sapevano <strong>di</strong> ciò che gli capitava a roma. Spero<br />

possiate fare luce su queste vicende che sono sicuramente strettamente collegate. Non<br />

ho purtroppo altre informazioni. Però vi esorto a chiedere informazioni a tutti gli amici e<br />

compagni/e <strong>di</strong> università <strong>di</strong> entrambi <strong>di</strong> quel tempo e fare tutto quello che potete anche<br />

13


Avv. Fabio REPICI<br />

per indagare sulla morte <strong>di</strong> (Omissis). Grazie”.<br />

Appare evidente a questo punto, dal momento che <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> Gennaro Scetta è<br />

stato fatto strumentalmente da soggetti vicini agli indagati a uso degli stessi, la<br />

necessità <strong>di</strong> acquisire presso la redazione <strong>di</strong> “Chi l’ha visto?” della sopra<br />

riportata ema<strong>il</strong> dell’1 giugno 2005 e <strong>di</strong> verificarne, tramite polizia postale, la<br />

provenienza, cosa che può ben avvenire a mezzo dell’in<strong>di</strong>viduazione dell’in<strong>di</strong>rizzo IP<br />

del messaggio <strong>di</strong> posta elettronica.<br />

Dalle informative della Squadra Mob<strong>il</strong>e <strong>di</strong> Messina del 15 e del 25 marzo 2011,<br />

ancora, si apprende che nel proce<strong>di</strong>mento messinese archiviato con <strong>il</strong> decreto sopra<br />

in<strong>di</strong>cato, sono stati acquisiti i tabulati telefonici (per estensioni temporali <strong>di</strong> molto<br />

superiori a quelli acquisiti dall’A.g. <strong>di</strong> Viterbo) <strong>di</strong> utenze in uso agli o<strong>di</strong>erni indagati o<br />

a molte persone alle stesse legate da rapporti <strong>di</strong> vario tipo e che ad<strong>di</strong>rittura, su <strong>di</strong><br />

essi, sarebbe stata espletata una consulenza tecnica. Si tratta <strong>di</strong> elementi che, però,<br />

non sono presenti nel fascicolo e che, essendo stato <strong>il</strong> fascicolo messinese archiviato,<br />

non sono nemmeno soggetti ad alcun riserbo investigativo (del resto, altri elementi <strong>di</strong><br />

quel fascicolo sono stati trasmessi a Viterbo). Tuttavia, si tratta <strong>di</strong> elementi che<br />

senz’altro sono ut<strong>il</strong>i all’accertamento della verità nel presente proce<strong>di</strong>mento.<br />

Cosicché appare necessaria l’acquisizione presso la Procura <strong>di</strong> Messina <strong>di</strong> tutti<br />

i tabulati telefonici acquisiti da quella A.g. nel proce<strong>di</strong>mento n. 9312/06<br />

r.g.n.r. mod. 44 (e della consulenza tecnica sugli stessi effettuata). Già in<br />

passato si è <strong>di</strong>mostrato, pur con la lacunosità e la parzialità dei dati <strong>di</strong> traffico<br />

telefonico acquisiti da codesta Procura, come <strong>il</strong> sottoscritto <strong>di</strong>fensore e i propri<br />

assistiti avevano in<strong>di</strong>viduato elementi sfuggiti sia <strong>alla</strong> Procura della Repubblica sia<br />

<strong>alla</strong> Squadra Mob<strong>il</strong>e <strong>di</strong> Viterbo. È plausib<strong>il</strong>e ritenere che nei tabulati telefonici<br />

acquisiti a Messina (e nella consulenza tecnica sugli stessi effettuata) si potrà<br />

rinvenire più <strong>di</strong> qualche elemento ut<strong>il</strong>e all’accertamento della verità sulla morte <strong>di</strong><br />

Att<strong>il</strong>io Manca.<br />

Oltre a quanto sopra, è perfino superfluo riba<strong>di</strong>re la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità dei genitori<br />

<strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca a sommarie informazioni su qualunque delle tante circostanze già<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

segnalate nel presente proce<strong>di</strong>mento. Lo si fa, però, <strong>alla</strong> luce <strong>di</strong> quanto<br />

incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>mente sentito nella conferenza stampa sopra citata. I genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io<br />

Manca fin da subito e successivamente con svariati scritti propri e del proprio<br />

<strong>di</strong>fensore si sono messi a <strong>di</strong>sposizione del pubblico ministero procedente.<br />

Nonostante ciò, la Procura della Repubblica, evidentemente ritenendoli un fasti<strong>di</strong>o<br />

piuttosto che una risorsa per l’accertamento della verità, ha fino a oggi omesso <strong>di</strong><br />

sentirli su qualunque aspetto del presente proce<strong>di</strong>mento, salvo poi denunciare<br />

pubblicamente la circostanza, falsa, che essi mai hanno chiesto <strong>di</strong> essere sentiti.<br />

Per le ragioni sopra in<strong>di</strong>cate, con <strong>il</strong> presente atto si chiede che <strong>il</strong> Gip voglia<br />

rigettare la <strong>richiesta</strong> <strong>di</strong> <strong>archiviazione</strong> proposta dal pubblico ministero e voglia<br />

or<strong>di</strong>nare l’espletamento delle investigazioni suppletive <strong>di</strong> seguito elencate:<br />

1. Ogni atto d’indagine già in passato sollecitato nell’interesse delle persone<br />

offese dal reato, con i precedenti scritti <strong>di</strong>fensivi;<br />

2. Accertamento me<strong>di</strong>ante quesito a un consulente tecnico se le impronte<br />

possano essere svanite sui reperti pur sig<strong>il</strong>lati con <strong>il</strong> trascorrere del tempo o se<br />

<strong>il</strong> risultato delle analisi svolte al riguardo è significativo del fatto che mai altra<br />

impronta su quei reperti sia mai stata apposta;<br />

3. Accertamento me<strong>di</strong>ante quesito a un consulente tecnico sulla durata delle<br />

impronte pap<strong>il</strong>lari rinvenuti nell’abitazione <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca, con particolare<br />

riferimento a quella attribuita a (omissis) rinvenuta in bagno, per appurare se,<br />

<strong>alla</strong> luce delle risultanze conosciute, quell’impronta possa risalire a metà<br />

<strong>di</strong>cembre 2003 o sia stata r<strong>il</strong>asciata in epoca successiva;<br />

4. Acquisizione presso la redazione della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”<br />

dell’ema<strong>il</strong> ricevuta l’1 giugno 2005 e riguardante Att<strong>il</strong>io Manca e (omissis) e<br />

ricerca, anche attraverso l’in<strong>di</strong>rizzo IP, della sua provenienza;<br />

5. Acquisizione presso la Procura della Repubblica <strong>di</strong> Messina <strong>di</strong> copia <strong>di</strong> tutti i<br />

tabulati telefonici acquisiti nel proce<strong>di</strong>mento n. 9312/06 r.g.n.r. mod. 44 (e<br />

della consulenza tecnica effettuata sugli stessi);<br />

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Avv. Fabio REPICI<br />

6. Au<strong>di</strong>zione dei genitori <strong>di</strong> Att<strong>il</strong>io Manca su quanto fino a oggi dedotto nel<br />

presente proce<strong>di</strong>mento.<br />

Al presente atto si allega:<br />

Dvd contenente <strong>il</strong> f<strong>il</strong>e della registrazione au<strong>di</strong>ovisiva della conferenza<br />

stampa tenuta l’8 giugno 2012 d<strong>alla</strong> Procura della Repubblica <strong>di</strong><br />

Viterbo.<br />

Grosseto, 17 giugno 2012<br />

16<br />

Avv. Fabio Repici

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