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Leggi Civita.Giovani - IL CONTESTO quotidiano

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n°0 Giugno/Luglio Periodico in attesa di registrazione<br />

<strong>Civita</strong> . <strong>Giovani</strong><br />

Con il contributo del Comune di <strong>Civita</strong> Castellana e in collaborazione con l’Associazione Stampa Romana Viterbo.<br />

Vogliamo essere protagonisti<br />

Il Consiglio dei <strong>Giovani</strong> istituisce il primo giornale locale dedicato interamente ai ragazzi<br />

E’ difficile per me scrivere queste poche parole di saluto<br />

ad un giornale per e degli studenti senza iniziare da quello<br />

che è accaduto a Brindisi. Sembra quasi inutile perdersi<br />

dietro al “chi è stato” ed al “perché”: la realtà di quell’orrore<br />

ammutolisce l’anima. La scuola, spesso lo si scopre tardi, è<br />

il luogo privilegiato dove si costruisce la vita; chiunque abbia<br />

voluto portarci la morte ha commesso un crimine contro<br />

la natura dell’uomo e la sua storia. Resistere e reagire.<br />

Questo è dovere di noi tutti, questo è dovere degli studenti.<br />

Resistere a chi vuole intimorire, a chi crede di distogliere<br />

la nostra attenzione, a chi vuole manipolare le nostre scelte.<br />

Reagire con la ragione e la cultura a chi vorrebbe disorientare<br />

e strumentalizzare. Discutere, parlare, diffondere<br />

idee e pratiche democratiche: così è possibile difendere la<br />

Mastro<br />

Cencio<br />

racconta...<br />

“Non voglio trasmettere false<br />

speranze, illusioni, vorrei tramandare<br />

un mestiere che insegni<br />

soprattutto a vivere” . Sono queste<br />

le parole di Vincenzo Dobboloni,<br />

conosciuto da tutti come Mastro<br />

Cencio, uno dei più rappresentativi<br />

artisti civitonici nell’arte della<br />

ceramica, che, durante la settimana<br />

della Cultura svoltasi fra il 17<br />

ed il 20 Aprile scorsi, sì è cimentato<br />

insieme ad altri due artisti,<br />

Dino Dominicis e Fausto Mancini,<br />

in un’esauriente dimostrazione<br />

tecnico-pratica della sopracitata<br />

arte. (a pag. 12)<br />

Come cambierà<br />

<strong>Civita</strong> nei<br />

prossimi anni ?<br />

(a pag. 5)<br />

‘<strong>Civita</strong> 2032’ è il nome del<br />

nuovo piano regolatore urbanistico<br />

(PRG) civitonico, che<br />

andrà a sostituire quello del<br />

1976, in questi giorni il sindaco<br />

Angelelli e l’assessore<br />

all’urbanistica e ai lavori pubblici<br />

G. Cerri stanno organizzando<br />

degli incontri per sentire<br />

idee ed esigenze dei cittadini.<br />

nostra libertà e la nostra vita. L’iniziativa dei Consiglio comunale<br />

dei <strong>Giovani</strong>, dapprima di attivare un corso di giornalismo,<br />

e poi di concretizzare l’esperienza in un giornale<br />

vero è quindi quanto mai necessaria ed attuale. Mi auguro<br />

che su questo giornale vogliano scrivere in tanti, che diventi<br />

mezzo di circolazione delle idee, che sia ricco di proposte e<br />

provocazioni e che sappia interloquire con tutta la città. Non<br />

un semplice giornale della scuola, quindi, perché è venuto<br />

il momento di uscire da quel recinto che hanno costruito<br />

intorno ad un’intera generazione indefinita chiamata “giovani”,<br />

per diventare protagonisti della società e della vita.<br />

In bocca al lupo<br />

Il sindaco di <strong>Civita</strong> Castellana, Gianluca Angelelli<br />

In foto parte del gruppo che ha portato alla realizzazione del giornale.<br />

In ultima pagina la lista completa di tutti i nomi.<br />

Calcio a 11: Il<br />

Colasanti vince<br />

il campionato<br />

(a pag. 16)<br />

Una vita da<br />

pendolare<br />

Si può<br />

migliorare?<br />

La classica giornata del<br />

civitonico universitario<br />

Sveglia pronta la mattina alle<br />

5.45. Nei tre secondi necessari<br />

alla presa di coscienza, si proietta<br />

sul soffitto il programma<br />

della giornata, sicché il letto diventa<br />

una calamita e io un pezzo<br />

di ferro. Il tempo di una doccia<br />

e di un caffè e subito fuori di<br />

casa. Sbrino il parabrezza della<br />

macchina e una volta assicurata<br />

la visibilità, parto e mi dirigo<br />

presso la stazione di Borghetto.<br />

(a pag. 7)


2 <strong>Civita</strong> . citta’<br />

n°0 giugno luglio<br />

Che fine hanno fatto gli unicorni?<br />

Intervista a 3 voci sulla crisi del distretto della ceramica: 3 generazioni di operai civitonici a confronto<br />

Unicorni parlanti. Così mi appaiono Pietro (P.), 80 anni, pensionato, che ha lavorato 35 anni in una fabbrica di stoviglierie, e Giovanni<br />

(G.), 59 anni, anch’esso pensionato, che ha lavorato 41 anni in fabbriche di sanitari. Cassa Integrazione è un termine che non<br />

hanno mai sentito durante la loro carriera, ricevevano il loro stipendio puntualmente, arrivavano a fine mese senza bisogno di miracoli<br />

e addirittura sono riusciti a mettere da parte dei risparmi. Luca (L.), invece, è molto più terrestre: ha 27 anni, ha lavorato più di<br />

due anni in prova in fabbriche di sanitari, ma non è mai stato assunto.<br />

n°0 giugno luglio<br />

<strong>Civita</strong> . citta’ 3<br />

Archeologia ceramica, i marchi scomparsi<br />

di Valentina Paolelli<br />

Volete sapere come riconoscere un civitonico<br />

fuori dai confini del paese? Se siete in un ristorante, in<br />

una qualsiasi parte del mondo, e qualcuno capovolge<br />

il piatto per controllarne il marchio e vederne la<br />

provenienza, avete trovato il vostro uomo! Non avete<br />

mai fatto un simile gesto?? Allora correte a casa e<br />

fatelo. Se trovate uno di questi marchi riportati qui<br />

sotto avete un pezzo di storia di <strong>Civita</strong> tra le mani!<br />

Sono, infatti, i marchi di alcune delle tante ceramiche<br />

che purtroppo non esistono più.<br />

di Valentina Paolelli<br />

Quali sono i grandi<br />

cambiamenti a livello di<br />

macchinari e di produzione<br />

che hai vissuto?<br />

P. “Tra il ’63 ed il ’75 fu un periodo<br />

d’oro. Dovemmo acquistare<br />

macchinari più grandi<br />

e moderni per far fronte alla<br />

domanda sempre più crescente.<br />

Poi un’ondata di crisi:<br />

la gente comprava di meno<br />

e iniziavano ad arrivare i<br />

primi piatti cinesi. Il nuovo<br />

padrone, che subentrò nel ’75,<br />

investì in un nuovo forno e in<br />

un seccatoio automatico per<br />

risparmiare in manodopera.<br />

Non ci furono licenziamenti,<br />

ma pensionamenti senza<br />

nuove assunzioni. Ci riprendemmo,<br />

ma alla fine degli<br />

anni ’80 iniziò una nuova<br />

crisi che non è più finita.”<br />

G. “Ho caricato le botti e<br />

colato la barbetta manualmente<br />

per molti anni, poi<br />

arrivarono le macchine tedesche.<br />

Migliorò la qualità del<br />

lavoro, ma calò la qualità del<br />

prodotto: i macchinari erano<br />

delicati, richiedevano manutenzione<br />

quotidiana e controllo<br />

continuo, inoltre spesso<br />

venivano modificati dai meccanici<br />

civitonici per accelerare<br />

i tempi di lavorazione con<br />

conseguente danno ai pezzi.<br />

Per quanto riguarda la produzione,<br />

questa si trovava<br />

ciclicamente in difficoltà nei<br />

mesi di Luglio, Agosto e Dicembre,<br />

quando i magazzini<br />

dei grossisti impiegavano più<br />

tempo per svuotarsi.”<br />

L.“Nonostante sia giovane,<br />

sono ormai diversi anni che<br />

lavoro saltuariamente in fabbrica:<br />

molte fabbriche hanno<br />

sia il colatoio manuale (che fa<br />

Operai civitonici al lavoro, foto di Flavia Tronti, dal suo libro<br />

“Personale al completo”<br />

in teoria più pezzi) sia quello<br />

automatico ed io quindi ho<br />

imparato ad usare entrambi.<br />

Quando la produzione è ferma,<br />

come ora, per permettere<br />

ai magazzini di svuotarsi, i<br />

reparti presse, stampi e modelli<br />

vengono chiusi e gli addetti<br />

vengono messi in Cassa<br />

Integrazione.”<br />

Quali variazioni ha subìto<br />

il tuo stipendio nell’arco<br />

degli anni?<br />

P. “Venni assunto subito a<br />

tempo indeterminato e prendevo<br />

30.000 Lire al mese. Era<br />

un buono stipendio se si considera<br />

che con 15.000 Lire ci<br />

vivevamo benissimo. Nel ’75<br />

l’indennità di contingenza<br />

(abolita nel’92) assicurò una<br />

crescita dello stipendio proporzionale<br />

al costo della vita.<br />

Nel 1980 venni promosso<br />

capo reparto: prendevo ben<br />

500.000 Lire in più. Ci fu giusto<br />

un anno difficile, l’82, in<br />

cui il padrone ci diede per sei<br />

mesi lo stipendio dimezzato.<br />

Poi però ci restituì tutto. Le<br />

trattenute per INA<strong>IL</strong> e INPS<br />

sono sempre state elevate, ma,<br />

ad esempio, ho le cure per la<br />

silicosi spesate dal ‘74, anno<br />

in cui mi fu diagnosticata. ”<br />

G. “Dai 14 ai 17 anni ho<br />

lavorato come apprendista<br />

senza ricevere in cambio neppure<br />

una sigaretta. Poi hanno<br />

iniziato a pagarmi in nero e<br />

solo dopo molta gavetta sono<br />

stato messo in forza (assunto).<br />

Ho svolto varie mansioni:<br />

dal manovale (settima classe<br />

stipendiale nel Contratto Collettivo<br />

Nazionale di Lavoro)<br />

fino ad arrivare al modellista<br />

(terza classe, quasi come un<br />

impiegato). Ricordo che negli<br />

anni ’70 il mio stipendio era<br />

di 120.000 Lire, ma erano<br />

anni di grandi scioperi e ci<br />

sono stati mesi in cui sono<br />

arrivato a prenderne solo<br />

50.000! ”<br />

L. “Sono sempre stato messo<br />

in prova e non ho mai preso<br />

più di 700€ al mese. Tra l’altro,<br />

nonostante il contratto<br />

prevedesse 8 ore giornaliere,<br />

ne facevo 13 per imparare il<br />

mestiere.<br />

Qual era e qual è oggi il<br />

peso dei sindacati?<br />

P. “Negli anni ’70 i sindacati<br />

comandavano quasi più<br />

dei padroni, si scioperava per<br />

qualsiasi cosa, anche troppo:<br />

non c’era la paura di perdere<br />

il posto di lavoro perché gli<br />

operai erano assunti tutti con<br />

contratto a tempo indeterminato<br />

e il padrone non poteva<br />

licenziare tanto facilmente,<br />

come invece accade oggi.<br />

Hanno iniziato a perdere potere<br />

negli anni ’90 con la crisi<br />

e le nuove leggi sul lavoro. ”<br />

G. “Prima nel sindacato si<br />

credeva davvero e la fiducia<br />

nell’unione che fa la forza ci<br />

ha fatto vincere numerose<br />

battaglie negli anni ’70. Ora<br />

è tutto diverso, il sindacato ha<br />

perso di credibilità, i padroni<br />

non fanno più entrare i sindacalisti<br />

nelle fabbriche e questi<br />

non si impongono, tanto a<br />

fine mese prendono lo stipendio<br />

comunque. Il sindacato è<br />

diventato un posto dove far<br />

carriera e basta.”<br />

L. “Non mi sono mai informato<br />

sulle funzioni del sindacato,<br />

non saprei dirti neppure<br />

quanto costa il tesseramento.<br />

Per ora non mi interessa. Non<br />

nego del tutto la sua utilità,<br />

ma mi sono sempre chiesto:<br />

come possono risolvere i problemi<br />

degli operai persone che<br />

non si sono mai sporcate le<br />

mani in fabbrica? ”<br />

Quali potrebbero essere,<br />

secondo te, le cause<br />

dell’attuale situazione delle<br />

fabbriche di <strong>Civita</strong> Castellana?<br />

P. “Sicuramente la concorrenza<br />

straniera: Arabia, Albania<br />

e altri paesi che prima<br />

acquistavano i nostri prodotti<br />

hanno iniziato ad aprire proprie<br />

fabbriche, con manodopera<br />

molto meno costosa e<br />

spesso con la consulenza di<br />

ceramisti civitonici.. questa,<br />

però, pagata profumatamente.<br />

Il mercato comune europeo,<br />

poi, non ha che inasprito<br />

tale problema.<br />

G. “La crisi è internazionale,<br />

ma ci sono stati numerosi<br />

errori interni: i dirigenti<br />

non hanno più badato alla<br />

qualità e al design dei pezzi,<br />

hanno mal gestito i finanziamenti,<br />

hanno sottovalutato<br />

la concorrenza straniera, per<br />

ingordigia hanno iniziato a<br />

vendere i pezzi di terza sceltainvece<br />

di romperli e impastarli<br />

di nuovo-a piccoli magazzini<br />

che li risistemavano<br />

e li rimettevano sullo stesso<br />

mercato delle fabbriche, solo<br />

ad un prezzo decisamente<br />

inferiore. Poi ci sono i problemi<br />

contingenti: il costo di<br />

elettricità, metano e materie<br />

prime che è aumentato vertiginosamente,<br />

costringendo<br />

l’industriale a rinunciare ad<br />

assumere e a cercare escamotage<br />

(ad esempio importare<br />

pezzi dalla Cina o dalla Turchia<br />

e marchiarli come se fossero<br />

prodotti del territorio),<br />

e il credito dei grossisti che è<br />

passato con gli anni dai 30 ai<br />

180 giorni. ”<br />

L. “Non saprei. Quello che<br />

so è che le fabbriche non assumono<br />

più i giovani. Grazie<br />

alla riforma Biagi ora preferiscono<br />

rivolgersi alle agenzie<br />

del lavoro.”<br />

Quali possibili soluzioni<br />

allora?<br />

P. “Da che mondo è mondo<br />

le crisi ci sono sempre state e<br />

se ne è sempre usciti. Nel ’68<br />

dicevamo le stesse cose che<br />

diciamo ora. Anche se stavolta,<br />

secondo me, qui a <strong>Civita</strong><br />

sopravviveranno soltanto le<br />

fabbriche dei sanitari. ”<br />

G. “Bisogna ricominciare<br />

tutto daccapo. Riunirsi tutti<br />

intorno ad un tavolo e creare<br />

un nuovo e dettagliato<br />

statuto, che valga per tutto il<br />

distretto.”<br />

L. “Sono molto sfiduciato.<br />

Non credo che le cose possano<br />

cambiare a breve e che io riuscirò<br />

mai ad essere assunto.”<br />

Come cambia il volto di <strong>Civita</strong> Castellana<br />

Il fenomeno migratorio nel corso degli anni si è intrecciato con l’economia modificando profondamente l’aspetto della cittadina<br />

La storia di emigrazioni<br />

che coinvolge <strong>Civita</strong><br />

Castellana ha origini lontane,<br />

addirittura risalenti<br />

al secondo dopoguerra.<br />

Ma in che modo questo<br />

fenomeno ha cambiato il<br />

volto della cittadina e soprattutto<br />

come si è intrecciato<br />

con la sua più importante<br />

attività economica? Il<br />

polo ceramico infatti non<br />

rappresenta solamente il<br />

fulcro dell’economia di<br />

<strong>Civita</strong>, ma è ancor di più<br />

un significativo riflesso<br />

dei suoi mutamenti sociali.<br />

Dopo la seconda guerra<br />

mondiale fu proprio<br />

la ripresa dell’economia<br />

ceramica a incentivare la<br />

prima ondata migratoria.<br />

Gli abitanti del luogo<br />

infatti si dedicavano prevalentemente<br />

al lavoro in<br />

fabbrica e di conseguenza<br />

la manodopera nei campi<br />

scarseggiava. I primi emigrati<br />

erano salentini giunti<br />

nel territorio civitonico<br />

per dedicarsi alla coltivazione<br />

del tabacco, attività<br />

molto diffusa nelle loro<br />

zone e di cui erano esperti.<br />

Le famiglie si stanziarono<br />

appena fuori la città, nelle<br />

campagne in cui lavoravano<br />

e l’integrazione con gli<br />

abitanti del luogo, che allora<br />

vivevano in prevalenza<br />

nel centro storico, non fu<br />

affatto facile. Dialetto, abitudini<br />

e usanze differenti<br />

impiegarono molto tempo<br />

a incontrarsi e rispettarsi<br />

e il tutto non fu agevolato<br />

dalla difficoltà per gli<br />

emigrati ad avere accesso<br />

a un lavoro in fabbrica.<br />

Gli anni ’70 registrarono la<br />

nascita di tantissimi nuovi<br />

stabilimenti; la richiesta di<br />

manodopera fu altissima e<br />

così anche coloro che erano<br />

arrivati nel territorio<br />

civitonico in quel periodo,<br />

con la seconda ondata<br />

migratoria, ebbero modo<br />

di ottenere un impiego.<br />

Non solo leccesi ma anche<br />

calabresi, siciliani, lucani<br />

si stabilirono nelle zone<br />

limitrofe come Sassacci<br />

o Parco Falisco, frazioni<br />

oggi diventate quartieri<br />

residenziali dove, in virtù<br />

della piena integrazione<br />

degli immigrati, sorgono<br />

anche case di civitonici.<br />

Da vent’anni a questa parte<br />

si è verificata infatti un’inversione<br />

di tendenza: i civitonici<br />

si sono spostati in<br />

quelle che in passato erano<br />

zone di periferia, lasciando<br />

il centro storico ai “nuovi”<br />

immigrati giunti a <strong>Civita</strong><br />

proprio dai primi anni ’90.<br />

Il fenomeno è stato imponente<br />

e continua ancora<br />

oggi rendendo la cittadina<br />

la seconda della provincia<br />

per residenti stranieri<br />

– circa il 15% della popolazione-.<br />

La comunità<br />

più importante è quella<br />

rumena, seguono marocchini<br />

e in misura minore<br />

albanesi e latino-americani.<br />

Questi hanno trovato<br />

impiego principalmente<br />

come muratori ma ultimamente<br />

anche le fabbriche,<br />

soprattutto a causa della<br />

crisi economica, tendono<br />

a servirsi di operai stranieri,<br />

disposti ad accettare<br />

anche salari piuttosto<br />

bassi o a lavorare in nero<br />

Alessandra Meschini


4 <strong>Civita</strong> . Citta’<br />

Chiamiamolo disservizio pubblico!<br />

La gestione dell’ATAC lascia a desiderare<br />

Nessun controllo sui treni e pessima condizione delle macchine ma si ordinano nuovi mezzi da milioni di euro<br />

di Andrea Giovannetti<br />

La ferrovia Roma – <strong>Civita</strong> Castellana<br />

– Viterbo, di gestione ATAC,<br />

giace da qualche anno in uno stato di<br />

degrado. Tra voci di possibili smantellamenti<br />

ed incidenti vari, tra cui,<br />

ultimo ma non ultimo, quello del<br />

treno deragliato nei pressi di Soriano<br />

del Cimino, molti sono i problemi<br />

che impediscono il corretto sviluppo<br />

e sfruttamento di questa linea<br />

ferroviaria che rappresenta il principale<br />

mezzo pubblico per collegare<br />

la nostra cittadina alla capitale e al<br />

capoluogo, insieme agli autobus della<br />

Cotral: i tempi di percorrenza troppo<br />

lunghi per una linea di 102 km, il<br />

mancato raddoppiamento dei binari<br />

per il tragitto fuori Roma e l’utilizzo<br />

di macchine obsolete.<br />

Due ore e 40 minuti sono certamente<br />

troppe per arrivare da Viterbo a<br />

Roma, e questo è dovuto principalmente<br />

al fatto che, nella parte viterbese,<br />

non siano state applicate modifiche<br />

di alcun tipo al percorso e quindi,<br />

se paesi in crescita come Nepi rimangono<br />

privi di qualsiasi collegamento<br />

per il capoluogo della Tuscia, si trovano,<br />

consultando l’orario, fermate,<br />

anche se mai obbligatorie, come La<br />

Fornacchia, La Selva e Cardarelli,<br />

presso le quali non scende o sale<br />

quasi mai nessuno. O ancora, sicuramente<br />

sulla lunghezza del tempo<br />

di percorrenza influisce gravemente<br />

il fatto che si trovano in attività treni<br />

risalenti al primo ventennio di attività<br />

della ferrovia (anni ‘30, ‘40 e inizio<br />

dei ’50), e che l’ultimo convoglio della<br />

cosiddetta “terza generazione”, immessa<br />

nel 2000 con dieci esemplari,<br />

sia stato in augurato nel 2008, l’anno<br />

seguente all’ordinazione di altre dieci<br />

macchine di “quarta generazione”,<br />

pagate 28 milioni di euro.<br />

Ma i problemi sono anche a <strong>Civita</strong>:<br />

nonostante l’entusiasmo per l’attuale<br />

lavoro di copertura della ferrovia<br />

nel tratto di Via Mazzini (con eliminazione<br />

del “Ponticello di ferro”),<br />

la stazione di Catamello è sempre<br />

abbandonata, con conseguenza che<br />

la biglietteria è deserta e nella sala<br />

d’attesa si trovano spesso orari non<br />

aggiornati da mesi. Tanto che sul<br />

vetro attraverso il quale bisognerebbe<br />

parlare con gli addetti è spesso<br />

messa un’ asse di legno con affisso<br />

l’avviso del capostazione che invita<br />

gli utenti a comprare i biglietti sul<br />

treno. Così quei pochi che compravano<br />

i biglietti ora si trovano impossibilitati<br />

a farlo e quelli che non lo facevano<br />

già da prima non sembrano<br />

porsi nemmeno il problema, tanto<br />

pochi e scarsi sono i controlli. Ma,<br />

per fortuna, da questo punto di vista<br />

si è assistito negli ultimi mesi a una<br />

piacevole inversione di tendenza. Gli<br />

innumerevoli passaggi a livello posti<br />

sulla strada, poi, sono da sempre un<br />

problema non indifferente per la circolazione<br />

del traffico (proprio come<br />

quello della stazione di Catamello,<br />

che rallenta enormemente l’afflusso<br />

verso il centro storico) e anche per<br />

la sicurezza: non pochi incidenti,<br />

anche mortali, sono stati causati<br />

dall’errato o mancato funzionamento<br />

dei semafori, del segnale acustico<br />

o delle sbarre poste a fermare i mezzi<br />

che devono attraversare i binari. Ma<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio<br />

anche sulle rotaie non si può stare<br />

tranquilli, come dimostra l’incidente<br />

dello scorso anno che ha visto un<br />

treno deragliare in prossimità di Soriano<br />

nel Cimino e rimanere “penzoloni”<br />

su un dirupo per qualche<br />

giorno. Ed essendo il binario singolo,<br />

gli unici mezzi rimasti a collegare<br />

<strong>Civita</strong> a Viterbo rimanevano in<br />

quei giorni gli autobus della Cotral.<br />

Il viaggio in treno, però, risulta spesso<br />

necessario e, nella maggior parte<br />

dei casi, si potrebbe passare sopra<br />

alla lentezza delle macchine. Ciò<br />

che risulta davvero insopportabile<br />

è il fatto che d’estate faccia caldo da<br />

morire, d’inverno ci sia un freddo<br />

micidiale, le tendine siano distrutte<br />

e, nonostante il divieto, molti<br />

passeggeri fumino con tranquillità<br />

all’iAnterno degli scompartimenti.<br />

Certo, il buonsenso impone loro di<br />

aprire quantomeno il finestrino, ma<br />

rimane comunque il fatto che se c’è<br />

un regolamento, solitamente è fatto<br />

per essere rispettato.<br />

Visto l’importante ruolo che questa<br />

ferrovia riveste per <strong>Civita</strong> Castellana<br />

e per il viterbese in generale, come<br />

minimo ci si aspetterebbe di vederla<br />

trattata bene e ben mantenuta, in<br />

modo da poterla sfruttare al massimo<br />

delle sue possibilità. Tutti noi<br />

vorremmo che venisse raddoppiato<br />

il binario su tutta la tratta, ma certo<br />

comprendiamo che è impossibile<br />

ottenere ciò da un giorno all’altro;<br />

per questo chiediamo che venga almeno<br />

migliorato il confort e che ci<br />

sia la facoltà di scegliere se viaggiare<br />

con la luce del sole o con le tendine<br />

abbassate a ripararci gli occhi!<br />

Un nuovo Piano Regolatore per <strong>Civita</strong><br />

In attesa di approvazione il progetto per una doppia linea ferroviaria, previste novità sul piano dell’urbanistica<br />

di Riccardo Piano<br />

<strong>Civita</strong> 2032’ è il nome<br />

del nuovo piano regolatore<br />

urbanistico (PRG)<br />

civitonico, che andrà a<br />

sostituire quello del 1976,<br />

secondo PRG dal dopoguerra.<br />

In questi giorni<br />

il sindaco Angelelli e l’assessore<br />

all’urbanistica e ai<br />

lavori pubblici G. Cerri<br />

stanno organizzando degli<br />

incontri con commercianti,<br />

industriali, agricoltori,<br />

varie associazioni del<br />

luogo e sindacati, proprio<br />

per sentire varie idee ed<br />

esigenze riguardo a questo<br />

nuovo progetto, a cui sta<br />

lavorando anche un team<br />

composto da archeologi,<br />

agronomi e geologi che si<br />

occupano anche della V.<br />

A. S., valutazione ambientale<br />

strategica. L’esigenza<br />

di pensare un nuovo PRG<br />

è venuta dal fatto che l’ultimo,<br />

quello del 1976, è<br />

ormai del tutto inadatto<br />

per la visione che aveva<br />

riguardo la funzionalità<br />

e l’urbanistica della città,<br />

oltre al fatto che prevedeva<br />

già un paio di decenni fa,<br />

che la popolazione civitonica<br />

sarebbe stata circa di<br />

30.000 - 35.000 abitanti,<br />

dato stimato ancora negli<br />

‘anni d’oro’ delle industrie<br />

ceramiche, quando<br />

l’economia girava molto<br />

bene, ma mai verificatosi.<br />

Va detto invece che nel<br />

ventennio tra il 1981 ed il<br />

2001 si è verificato un importante<br />

decremento demografico,<br />

oltre a questo<br />

va fatto presente che oggi<br />

C. Castellana, da sempre<br />

il 2° paese della provincia,<br />

è diventato il 3°, superato<br />

da Tarquinia; numeri alla<br />

mano conta più o meno<br />

16.000 abitanti di cui circa<br />

2000 sono di origine<br />

straniera, ossia il 12%. Il<br />

nuovo progetto includerà<br />

sul piano urbanistico dei<br />

nuovi quartieri pensati per<br />

avere delle zone verdi attorno,<br />

impianti sportivi, e<br />

molto probabilmente delle<br />

forme abitative alternative<br />

Turismo alla riscossa, rivalutazione necessaria<br />

La lavorazione della ceramica a <strong>Civita</strong><br />

Castellana inizia nell’epoca pre - romana<br />

e si sviluppa nel tempo fino a diventare<br />

di grande importanza per l’economia della<br />

città, dando lavoro a molti cittadini. Sono<br />

ormai diversi anni che la produzione di<br />

stoviglie è entrata in un fatale periodo di<br />

crisi, cui ha fatto seguito, a fine 2008, quella<br />

dei sanitari a causa della crisi economica<br />

che ha ridotto la domanda dei prodotti, e<br />

delle nuove ceramiche lanciate sul mercato<br />

a basso costo dalla Cina e da altri paesi.<br />

Molte fabbriche hanno chiuso e molti operai<br />

sono andati in cassa integrazione, e vista<br />

la gravità della situazione è stato chiesto<br />

dal distretto industriale il riconoscimento<br />

dello stato di crisi. Una valida alternativa al<br />

polo della ceramica potrebbe essere il turismo,<br />

grazie alle bellezze storico - paesaggistiche<br />

che il nostro paese potrebbe valorizzare.<br />

Basti pensare agli innumerevoli resti<br />

archeologici risalenti all’epoca dei falisci<br />

a quelle presenti ora sul<br />

territorio. Su questo fronte<br />

è stato pensato anche di sistemare<br />

la viabilità interna:<br />

con la costruzione di piste<br />

ciclabili e nuovi parcheggi.<br />

Un altro aspetto molto<br />

importante di questo strumento<br />

urbanistico, riguarderà<br />

la valorizzazione territoriale,<br />

fino ad ora quasi<br />

del tutto trascurata, partendo<br />

dalla creazione di<br />

come il tempio di Giunone, o a monumenti<br />

più recenti come il maestoso forte Sangallo,<br />

il duomo dei Cosmati o le quattro antiche<br />

porte d’accesso della città; il tutto immerso<br />

in un paesaggio naturale incantevole. Si<br />

potrebbe incrementare il museo dell’Agro<br />

Falisco riappropriandosi dei reperti falisci<br />

custoditi al museo di Villa Giulia a Roma,<br />

in particolar modo dell’Apollo dello Scasato<br />

che può essere considerato il biglietto da<br />

visita della nostra città essendo un’opera di<br />

pregevole fattura. Dovrebbe essere sfruttata<br />

la vicinanza con la capitale per inserire<br />

<strong>Civita</strong> nei pacchetti vacanze dei Tour Operator.<br />

Un flusso turistico incrementerebbe<br />

l’apertura di pubblici esercizi nel centro<br />

storico dando vita a nuovi posti di lavoro,<br />

farebbe riaprire vecchie botteghe artistiche,<br />

aumenterebbe il lavoro nei bar, nei ristoranti<br />

e negli alberghi facendo circolare<br />

più denaro e diminuire la disoccupazione.<br />

Francesco Tomei<br />

<strong>Civita</strong> . politica 5<br />

un’ immagine turistica, su<br />

cui poter basare le necessarie<br />

iniziative successive.<br />

Un altro punto importante<br />

del PRG in questione,<br />

sarà quello dei trasporti:<br />

al riguardo è stato fatto un<br />

progetto che prevede una<br />

doppia linea della ferrovia<br />

‘Roma Nord’, simile ad una<br />

‘metro leggera’, con una<br />

tratta più veloce rispetto a<br />

quella attuale; questo per<br />

favorire i collegamenti con<br />

il resto del territorio circostante,<br />

soprattutto per<br />

i lavoratori e gli studenti<br />

che viaggiano ogni giorno<br />

fino a Roma o Viterbo. Per<br />

chiunque fosse interessato<br />

a far presente il suo parere<br />

o per eventuali chiarimenti<br />

riguardo al progetto,<br />

può scrivere direttamente<br />

all’indirizzo e-mail ufficiale<br />

civita2032@gmail.com.


<strong>Civita</strong> . politica<br />

6 <strong>Civita</strong> . scuola 7<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio<br />

Crisi Ceramiche <strong>Civita</strong>, tentativi di rinascere<br />

Internazionalizzazione del prodotto, Feg per la formazione, turismo: ecco il piano per sanare i numeri disastrosi<br />

di Federico Cavallari<br />

Rilanciarsi per superare una crisi profonda,<br />

che, nel Distretto Industriale di Ceramiche<br />

di <strong>Civita</strong> Castellana, ha prodotto la chiusura<br />

di ben 40 aziende negli ultimi 14 anni,<br />

8000 posti di lavoro andati in fumo, 2000 cassintegrati,<br />

500 lavoratori in mobilità e altri 650<br />

senza l’assistenza di ammortizzatori sociali. E’<br />

questo l’obbiettivo delle autorità pubbliche della<br />

zona e delle aziende locali del settore, fino<br />

a pochi anni fa apprezzate in tutto il mondo<br />

nel campo delle due produzioni, una di sanitari<br />

e arredo bagni, l’altra di stoviglie. Il Sindaco<br />

di <strong>Civita</strong> Gianluca Angelelli ha recentemente<br />

sollecitato il Ministro Fornero a trovare una<br />

soluzione per i ceramisti che hanno perso il<br />

lavoro, mentre Augusto Ciarrocchi, presidente<br />

della sezione della Ceramica di Unindustria ha<br />

dichiarato in un’intervista del 7 marzo 2012 a<br />

<strong>Civita</strong>news che ‘’le aziende dovranno ridurre<br />

la produzione e il personale per rientrare nei<br />

Quali sono le nuove possibilità economiche<br />

La cittadina del viterbese dopo il crollo del settore ceramico deve pensare a come riorganizzare il proprio futuro<br />

<strong>Civita</strong> Castellana , un tempo divenuta<br />

il cuore del polo industriale delle ceramiche<br />

dell’intero centro Italia,ora si ritrova ad<br />

affrontare una crisi economica senza<br />

precedenti nella sua storia. La crisi è vero<br />

c’è in tutta Italia e non solo ma,come si sa,a<br />

soffrire maggiormente in queste occasioni<br />

sono i piccoli centri e le province. C’è<br />

bisogno quindi di rinnovare l’economia<br />

di tali centri periferici e <strong>Civita</strong> ne avrebbe<br />

davvero diverse di alternative. La prima<br />

sicuramente è quella del turismo. <strong>Civita</strong> è<br />

una città d’arte e di cultura. La sua storia<br />

plurisecolare ha dato in dote alla città un<br />

patrimonio di tutto rispetto. Il duomo è una<br />

delle bellezze architettoniche della provincia<br />

costi e nelle spese.”Ma l’interessamento delle<br />

imprese, dei sindacati, della politica non sembra<br />

sortire grandi effetti (Il Protocollo d’Intesa<br />

stilato dalla Regione Lazio con i Comuni del<br />

Distretto nel 2007 appare superato): la crisi<br />

ha ridotto la domanda di prodotti sul mercato<br />

nazionale e internazionale e le banche, dal<br />

2008, non concedono più liquidità nè ai privati<br />

nè alle imprese . Ma ciò che si sta facendo al<br />

riguardo per cercare di rilanciare il settore è<br />

oggetto di impegni della Regione Lazio presi<br />

il 2 marzo scorso, dopo aver riunito di nuovo<br />

il tavolo delle parti sociali: infatti favorirà gli<br />

interventi utili per sostenere i livelli occupazionali<br />

anche attraverso l’attivazione del Feg<br />

per la formazione, la realizzazione dell’area<br />

fieristica, politiche per internazionalizzare<br />

il prodotto civitonico, interventi per l’accesso<br />

al credito, con una stima di circa 1,5 mln<br />

di euro disponibile tra conto capitale e spesa<br />

corrente,l’unione tra le imprese per mettere in<br />

comune alcuni servizi abbattendo i costi attuali,<br />

rilanciare il patrimonio culturale e turistico.<br />

e il centro storico uno dei meglio conservati.<br />

Investire in tali situazioni di sviluppo sarebbe<br />

davvero una buona idea per rinvigorire<br />

l’economia locale. In oltre l’ambiente<br />

naturale e il territorio circostante donano<br />

alla cittadina numerose possibilità anche in<br />

tal senso. L’agriturismo e la salvaguardia del<br />

patrimonio ambientale porterebbero a <strong>Civita</strong><br />

investimenti importanti,entrando a far parte<br />

di un’area protetta (un esempio ne è il parco<br />

nazionale d’Abruzzo e lo sviluppo economico<br />

sostenibile che è stato in grado di creare in<br />

tali territori). Un’altra alternativa può essere<br />

infine l’agricoltura biologica e la produzione<br />

di prodotti tipici. Il prodotto D.O.P. infatti<br />

sta avendo molto successo sul mercato<br />

nazionale e sarebbe davvero una buona idea<br />

cominciare a investire in tale settore. La<br />

produzione dovrebbe essere accompagnata<br />

poi dall’utilizzo di fonti rinnovabili. Pale<br />

eoliche e impianti fotovoltaici sono ben<br />

incentivati dallo stato e a fronte di un discreto<br />

investimento iniziale procurano all’azienda<br />

energia pulita per un tempo illimitato. In<br />

caso di surplus in oltre procurano all’azienda<br />

anche leggeri ricavi rimettendo i chilowattora<br />

non utilizzati nella rete elettrica. Tutte queste<br />

possibilità se messe insieme e ben incentivate<br />

porterebbero a <strong>Civita</strong> uno sviluppo ricco e<br />

sostenibile.<br />

Crescenzo Miele<br />

LO SAPEVI CHE....<br />

Il Pacific Trash Vortex, noto anche come Grande<br />

chiazza di immondizia del Pacifico (Great<br />

Pacific Garbage Patch), è un enorme accumulo<br />

di spazzatura galleggiante (composto soprattutto<br />

da plastica) situato nell’Oceano Pacifico,<br />

approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano<br />

Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord.<br />

La sua estensione non è nota con precisione:<br />

le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10<br />

milioni di km² (cioè da un’area più grande della<br />

Penisola Iberica a un’area più estesa della superficie<br />

degli Stati Uniti), ovvero tra lo 0,41% e<br />

il 5,6% dell’Oceano Pacifico. Quantunque valutazioni<br />

ottenute indipendentemente dall’Algalita<br />

Marine Research Foundation e dalla<br />

Marina degli Stati Uniti stimino l’ammontare<br />

complessivo della sola plastica dell’area in un<br />

totale di 3 milioni di tonnellate, nell’area potrebbero<br />

essere contenuti fino a 100 milioni di<br />

tonnellate di detriti. [fonte Wikipedia]<br />

Una vita da pendolare, si può migliorare?<br />

“Continui disagi nella tratta Orte - Roma. Un’ora e un quarto per percorrere 50 km. Dov’è finito il progetto Marrazzo?”<br />

di Pier Francesco Cari<br />

L’indicatore della benzina pende irreversibilmente<br />

verso sinistra, ma piuttosto che<br />

scendere dalla macchina e ripetere i tentativi<br />

di inserimento dei soldi nella macchinetta<br />

self-service, preferisco affidarmi nelle braccia<br />

della buona sorte, come un marinaio a cui<br />

sta affondando la nave che tenta ad ogni costo<br />

di raggiungere la riva. Nell’ultimo quadro<br />

da risolvere del videogame, ci sono file di camion<br />

impossibili da sorpassare, per le vistose<br />

curve che precedono la stazione. Arrivato a<br />

destinazione mi compiaccio dell’unico risvolto<br />

positivo del prendere il treno delle 6.45, ci<br />

sono buone probabilità di trovare il posto per<br />

la macchina, per cui evitare di lasciarla sopra<br />

un marciapiede e correre fino a sentirsi male,<br />

verso la stazione, con il treno già in partenza.<br />

Mi siedo sul sedile del treno, la prima difficoltà<br />

è superata. Giunti nei pressi di Fara Sabina,<br />

le persone iniziano ad accalcarsi, incastrandosi<br />

con chirurgica precisione, degna di grandi<br />

giocatori di Tetris. Arrivo fino alla stazione<br />

Tiburtina, ore 7.45, ho lezione alle 8.00. Una<br />

ressa da manifestazione sindacale con una<br />

sola uscita possibile. Gente che sale, gente che<br />

scende, gente che spinge e gente che aspetta.<br />

Arrivo fino al piazzale per prendere l’autobus<br />

per arrivare all’Università, anche lì lo spazio<br />

è fuori dalla portata di claustrofobici. Finalmente<br />

arrivo in Facoltà. Giornata di lezioni,<br />

interrotte soltanto dalle pause accademiche e<br />

arriva l’ora di ritornare a casa. Ecco, ora il gioco<br />

si fa duro, perché la lezione la finisci sempre<br />

un quarto d’ora prima dell’orario del treno<br />

L’istituto d’Arte<br />

U. Midossi di <strong>Civita</strong><br />

Castellana, con la riforma<br />

delle scuole secondarie<br />

di secondo<br />

grado, si è trasformato<br />

in un Liceo artistico<br />

nel corso dell’anno<br />

scolastico 2010\2011.<br />

Con questa riforma<br />

l’ex Ministro dell’Istruzione,<br />

Mariastella<br />

Gelmini, ha voluto<br />

fornire maggiore sistematicità<br />

e rigore e<br />

coniugare tradizione<br />

e innovazione; razionalizzare<br />

i piani di<br />

studio, privilegiando<br />

la qualità e l’approfondimento<br />

delle<br />

materie di studio;<br />

caratterizzare accuratamente<br />

ciascun<br />

percorso liceale; riconoscere<br />

ampio spazio<br />

all’autonomia delle<br />

istituzioni scolastiche<br />

e consentire una più<br />

ampia personalizzazione,<br />

grazie a quadri<br />

orari ridotti che danno<br />

allo studente la<br />

possibilità di approfondire<br />

e recuperare<br />

le mancanze nelle<br />

materie.<br />

di ritorno. Devi pregare qualcosa o qualcuno<br />

che l’autobus che porta verso la stazione passi<br />

in orario, ci sono sempe poche probabilità.<br />

Ora la folla scalpita e la gara diventa più<br />

tortuosa. Il treno sta per partire, mi precipito<br />

con lo stesso scatto di Mennea, spinto solo<br />

dal mio desiderio di raggiungere un’ora prima<br />

casa. Vado avanti, corro, fino ad arrivare<br />

al binario. Il treno è in partenza, le porte si<br />

chiudono. Non si riaprono più, provo a spingere<br />

i tasti appositi per l’apertura, provo tutte<br />

Parallelamente a questa<br />

situazione viaggia<br />

la crisi nel settore<br />

ceramico-industriale<br />

del territorio che,<br />

purtroppo, sembra<br />

aver ben poco da offrire<br />

alle nuove generazioni.<br />

Quella della ceramica<br />

è una tradizione che<br />

sta per scomparire<br />

anche a causa della<br />

riforma Gelmini.<br />

Quest’ultima infatti<br />

va a tagliar fuori<br />

dall’istituto, fortemente<br />

legato alla realtà<br />

cittadina, il corso<br />

“Ceramico” istituito<br />

per formare i ragazzi<br />

prima dell’entrata<br />

nelle fabbriche. Così<br />

le porte, ma il treno è lì, e tu non puoi salirci,<br />

finché parte e prendi coscienza che dovrai<br />

trascorrere un’ora a vagabondare nei pressi<br />

della stazione. Ad un certo punto, smaltita la<br />

rabbia, sento uno squillo che infonde in me<br />

un oscuro presagio; il treno proveniente da<br />

Roma Fiumicino e diretto a Orte è in ritardo<br />

di 30 minuti. Perciò rassegnato attendo, finché,<br />

tra gli sbuffi della folla indomita, riesco a<br />

salire sul maledetto veicolo di ritorno, e dopo<br />

circa un’ora e un quarto, di cui la maggior<br />

parte trascorsa in piedi, giungo verso la macchina<br />

e ritorno, sempre se la benzina rimane,<br />

a casa. Il videogioco è finito, e io sono il vincitore,<br />

ma ci vuole veramente molta volontà<br />

per aprire il libro dopo aver giocato ad una<br />

giornata del genere. Una distanza tra <strong>Civita</strong><br />

Castellana e Roma, di circa 50 kilometri, non<br />

è ammissibile che sia coperta con i trasporti<br />

in non meno di 1h e 15 minuti. Purtroppo<br />

si può fare ben poco, perché è ovvio che entrambe<br />

le ferrovie, La Roma Nord (ATAC) e<br />

la Orte – Roma Fiumicino (FS), debbano sostare<br />

nei paesi che si incontrano percorrendo<br />

la tratta e quindi impiegare il tempo che impiegano.<br />

Mi chiedo, però, che fine ha fatto il<br />

progetto presentato da anni, che riguardava il<br />

raddoppiamento della linea della Roma Nord,<br />

da Roma fino a Pian Paradiso (Comune di <strong>Civita</strong><br />

Castellana ma molto distante dal centro<br />

abitato) , e che, Piero Marrazzo, allora Presidente<br />

della Regione Lazio, aveva promesso,<br />

dietro degli studi fatti dai tecnici della società<br />

e della Regione, che , con il ribasso d’asta, si<br />

sarebbe potuto portare fino al centro di <strong>Civita</strong><br />

Castellana, fino alla stazione di Catalano?<br />

Questo raddoppio avrebbe permesso di raggiungere<br />

il centro Roma in non più di mezz’ora.<br />

Con il cambio di presidenza, sembra che<br />

la Regione voglia dirottare quei soldi pubblici<br />

per altri interventi, per altri lavori di interesse<br />

confutabile, e che, Renata Polverini, attuale<br />

Presidente della Regione, appena insediata,<br />

non volesse che gli uffici aprissero le buste<br />

delle offerte arrivategli dal bando. Nonostante<br />

i solleciti dei Comuni interessati, la Regione<br />

sembrerebbe tergiversare. Vi chiedo, avete<br />

ancora voglia di giocare a prendere il treno?<br />

Il liceo artistico rompe con il passato per<br />

rimanere al passo con i tempi futuri<br />

L’ istituto artistico, nato dall’esigenza di formare giovani al mestiere ceramico, diventa liceo. La riforma danneggia l’Istituto<br />

facendo si preclude<br />

ai giovani l’esperienza<br />

del tornio e della modellazione<br />

dell’argilla,<br />

indispensabile alla realizzazione<br />

di un vaso<br />

o di un piatto.<br />

Michela Midossi


8<br />

Università, in quanti la scelgono?<br />

Su un campione di 25 persone il 24% lascia gli studi dopo il diploma. Insieme a B. scopriamo una possibile prospettiva per i diplomati<br />

di Veronica Piserchia<br />

<strong>Civita</strong> . scuola<br />

Secondo i dati ISTAT aggiornati al<br />

2008/2009 il 63,6% dei diplomati alla scuola<br />

secondaria di secondo grado prosegue gli studi<br />

iscrivendosi all’università. La percentuale, in<br />

calo rispetto a quella del biennio 2006/2008<br />

fissa sul 68%, è notevolmente inferiore a quella<br />

registrata negli anni dal 2002 al 2006 in media<br />

sul 74%.<br />

Considerato che il tasso di scolarità dei<br />

giovani dai 14 ai 18 anni è invece aumentato<br />

dal 1990 al 2009 – risultano infatti iscritti<br />

alle scuole secondarie di secondo grado il<br />

92% dei giovani, contro il 68% degli anni 90-<br />

sappiamo che sempre più giovani conseguono<br />

il diploma ma diminuiscono quelli che<br />

pensano di procurarsi una laurea. Dopo aver<br />

analizzato i dati a livello nazionale abbiamo<br />

svolto una breve indagine a livello locale su<br />

un campione di 25 persone - in media una<br />

classe di scuola superiore – provenienti da<br />

Licei, Istituti tecnici e professionali. I dati<br />

emersi sono i seguenti: il 24% dei diplomati<br />

dopo il primo anno di università lascia gli<br />

studi (includiamo tra questi un 8% che non<br />

si immatricola affatto). L’8% prosegue come<br />

studente lavoratore, chi per necessità, chi per<br />

una maggiore indipendenza. Il restante 68%,<br />

seppure dopo iniziali difficoltà, prosegue<br />

il proprio percorso accademico; viene così<br />

confermata la percentuale nazionale. Tra le<br />

ragioni principali per cui abbandonare gli studi<br />

troviamo scarsa fiducia nel titolo della laurea,<br />

desiderio di trovare un’occupazione immediata<br />

e costi troppo elevati del mantenimento di<br />

uno studente fuori sede. A questo proposito<br />

abbiamo contattato B. (22enne, diplomata al<br />

liceo classico, ha abbandonato l’università alla<br />

fine del primo anno) che ha risposto ad alcune<br />

domande, fornendoci un’ulteriore prospettiva.<br />

“B., cosa ti ha spinto a lasciare gli studi?”<br />

“Ho sempre avuto una grande passione per<br />

tutto ciò che ha a che fare con le Forze Armate.<br />

Solamente dopo aver iniziato l’università mi<br />

sono resa conto di aver sbagliato “mondo”,<br />

posso dire di aver lasciato gli studi per il MIO<br />

mondo, per la carriera militare.”<br />

Quali opportunità di lavoro ti si sono offerte<br />

dopo questa scelta?”<br />

“Nessuna. (ride n.d.r.)”<br />

“Cosa pensi di fare adesso?”<br />

“Mi sto preparando per i concorsi per l’accesso<br />

alle Forze Armate; nel frattempo spero di<br />

trovare un lavoro, almeno per il periodo estivo.”<br />

“Come è cambiato il tuo approccio alla<br />

quotidianità da essere uno studente<br />

pendolare ad essere un giovane in cerca di<br />

lavoro a tempo determinato?”<br />

“Prima avevo giornate scandite. Andavo in<br />

facoltà, tornavo a casa e studiavo. Adesso, a<br />

parte aiutare in famiglia, non ho altro da fare<br />

e al momento il mio diploma mi sembra quasi<br />

“sprecato”.”<br />

“Pensi un giorno di ricominciare a studiare?”<br />

“Si, in futuro sicuramente, all’interno di una<br />

Accademia Militare”.<br />

La cultura dei tagli non fa cultura<br />

Noi studenti ci impegniamo<br />

regolarmente a frequentare<br />

la scuola e questa, almeno in teoria,<br />

dovrebbe soddisfare le nostre<br />

esigenze, garantire il massimo<br />

dell’insegnamento, e delle attività<br />

necessarie all’ approfondimento.<br />

Non sempre però è cosi. E’ noto<br />

ormai a tutti gli studenti, che le<br />

scuole italiane vengono sempre<br />

meno, sia sul piano didattico, con<br />

programmi sempre più ridotti e<br />

mal proposti, sia su quello sperimentale,<br />

legato ad attività in<br />

laboratorio. Facciamo un esempio:<br />

può mancare un laboratorio<br />

di chimica in un liceo scientifico?<br />

Sappiamo tutti la risposta,<br />

ed è inconcepibile approfondire<br />

tale materia senza la pratica. Le<br />

scuole civitoniche, parlando soprattutto<br />

per il liceo scientifico<br />

Colasanti, sembrano essere state<br />

abbandonate dagli enti provinciali.<br />

Dopo anni di richieste e di<br />

pressioni, finalmente la provincia<br />

ha avviato i lavori di copertura<br />

per una palestra nel giardino<br />

dell’istituto. Il “giardino” non era<br />

altro che un campo di cemento<br />

con pali colmi di ruggine e una<br />

vaschetta di sabbia indurita dalla<br />

pioggia, per il salto in lungo.<br />

All’interno della scuola però, la<br />

situazione è ancora più tragica:<br />

alcune classi sono state dismesse<br />

per la perdita di intonaco<br />

dalle pareti, altre,<br />

come il laboratorio<br />

di lingue, con un<br />

innovativo impianto<br />

stereo con cuffie, ormai<br />

trasandato, non è<br />

stato quasi mai usato.<br />

Lungo i corridoi, con<br />

progetti organizzati<br />

dalla scuola, sono<br />

stati ricoperte le vecchie<br />

e rovinate pareti<br />

con degli affreschi fatti a mano<br />

dagli stessi studenti, che si fermano<br />

nel doposcuola. Allora dobbiamo<br />

porci alcune domande: è<br />

possibile che siano gli studenti e<br />

le altre componenti scolastiche,<br />

ad occuparsi dell’ edilizia della<br />

scuola stessa? Forse arriveremo a<br />

dover prendere calce e cazzuola, e<br />

sistemare le varie parti pericolanti.<br />

Una scuola non può essere lasciata<br />

in simili condizioni, e serve<br />

l’immediato intervento di enti<br />

provinciali, addetti a tali compiti.<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio<br />

Il problema, è che l’investimento<br />

nella cultura ultimamente, non è<br />

più di moda. Si continua a pensare<br />

ai continui tagli sulla cultura,<br />

al continuo smantellamento<br />

della scuola pubblica. La nostra<br />

scuola, è solo un esempio delle<br />

tantissime altre in pessime condizioni.<br />

La formazione di uno<br />

studente, con simili disagi, viene<br />

meno, ed al contempo, verrà<br />

meno l’intera cultura italiana.<br />

ooopjpojpijipjpijpojmpoèokLuca<br />

Ricci<br />

di Roberta Rosselli<br />

A partire<br />

dall’anno scolastico<br />

2012-2013, sperando<br />

nell’affluenza di un<br />

<strong>Civita</strong> . scuola 9<br />

Si amplia l’offerta formativa al “Colasanti”<br />

con il corso per formare Odontotecnici<br />

Dopo anni di attesa per<br />

l’organizzazione del corso propedeutico<br />

all’acquisizione della<br />

certificazione PET/FIRST,<br />

finalmente l’IIS Colasanti ha<br />

promosso nel mese di Febbraio<br />

2012 l’inizio dei corsi.<br />

In seguito alla registrazione dei<br />

nominativi per la partecipazione,<br />

è emersa un’affluenza del<br />

tutto superiore alle aspettative,<br />

così i ragazzi hanno effettuato<br />

una prova d’ammissione. Con<br />

il superamento di tale prova,<br />

come solo in seguito è emerso,<br />

gli studenti si vincolavano allo<br />

svolgimento dell’esame indetto<br />

dalla Cambridge University: con<br />

la sola loro presenza alla prova<br />

preliminare venivano automaticamente<br />

registrati in un elenco<br />

prematuramente definitivo.<br />

Il test e il successivo corso dovevano<br />

assicurare allo studente<br />

una presa di coscienza sulle proprie<br />

potenzialità e dare quindi il<br />

modo di riflettere sull’opportunità<br />

o meno di svolgere l’esame,<br />

invece sono risultati oltremodo<br />

vincolanti all’insaputa del partecipante.<br />

Una semplice, preventiva<br />

divulgazione informativa,<br />

banali controlli sulle firme di<br />

numero adeguato di<br />

iscrizioni, sarà attivato<br />

a <strong>Civita</strong> Castellana il<br />

corso di Odontotecnico,<br />

che amplierà l’offerta<br />

formativa dell’istituto<br />

G. Colasanti,<br />

nonché della provincia<br />

di Viterbo, finora sprovvista<br />

di questo genere<br />

di corsi. Costituirà,<br />

infatti, l’unico diploma<br />

direttamente abilitante<br />

alla professione nel<br />

raggio di circa 100 km.<br />

La Regione Lazio ha<br />

ritenuto alquanto positiva<br />

la presenza di un<br />

indirizzo di studi quale<br />

quello da Odontotecnico<br />

in un territorio<br />

in cui si conta un alto<br />

numero di studi dentistici,<br />

il che sarà positivamente<br />

propositivo<br />

per i ragazzi che vorranno<br />

cimentarsi nelle<br />

frequenza, spiegazioni sulla necessità<br />

di formalizzare quanto<br />

prima l’eventuale decisione di<br />

rinunciare al corso, avrebbero<br />

permesso la surroga dei partecipanti.<br />

L’informazione è invece<br />

stata carente, assente, per certi<br />

versi paradossalmente contraddittoria.<br />

Dal circolo vizioso generato<br />

dalla serie di equivoci e<br />

incomprensioni sono nate infatti<br />

delle criticità relative all’aspetto<br />

economico. Alcuni alunni che,<br />

avendo deciso di non effettuare<br />

l’esame, fra l’altro non avendo<br />

esperienze di tirocinio<br />

e alternanza scuolalavoro.<br />

Il corso quinquennale,<br />

costituito da<br />

una qualifica di primo<br />

livello e una post-qualifica<br />

integrativa, offre<br />

un’ottima formazione<br />

di base, alla quale si<br />

sommano discipline<br />

tecnologiche e specialistiche<br />

del settore parasanitario.<br />

Non è da sottovalutare<br />

che il settore<br />

in questione propone<br />

molteplici sbocchi<br />

occupazionali, che non<br />

possono che attirare<br />

l’attenzione dei giovani.<br />

All’ottimismo circa le<br />

frequentato il corso, non hanno<br />

pagato la quota di 150,00 €,<br />

sono stati obbligati a versare<br />

l’importo, mentre una circolare<br />

divulgata minacciava esclusivamente<br />

la non ammissione<br />

all’esame, cioè proprio l’obiettivo<br />

che chi aveva smesso di frequentare<br />

si era posto. E soltanto<br />

due giorni prima dell’esame,<br />

mentre ancora era ignota la data<br />

e la sede, una docente si è recata<br />

ad informare anche gli alunni<br />

del Liceo Classico e ha fornito<br />

il regolamento per l’esame. “Fai<br />

opportunità di lavoro<br />

deve sommarsi anche<br />

una naturale predisposizione<br />

per questo particolare<br />

genere di studi.<br />

Al termine del corso, i<br />

giovani potranno scegliere<br />

di proseguire<br />

gli studi frequentando<br />

facoltà universitarie<br />

medico-sanitarie<br />

oppure lavorare presso<br />

studi dentistici o laboratori<br />

Odontotecnici<br />

Scarso successo per il progetto del FIRST<br />

Il corso FIRST per la certificazione arriva anche al Colasanti ma come sempre non mancano le polemiche<br />

come ti senti” è stato risposto<br />

ad una studentessa che chiedeva<br />

cosa quindi dovesse fare, non<br />

avendo pagato, non avendo frequentato<br />

e non volendo sostenere<br />

l’esame. Mentre in generale i<br />

ragazzi venivano incolpati della<br />

decisione presa dalle docenti organizzatrici<br />

di porre fine per gli<br />

anni a venire al corso del FIRST<br />

puntuale è arrivata l’ingiunzione<br />

di pagamento.<br />

Dopo aver dimostrato una scarsa<br />

informazione e collaborazione<br />

con gli alunni, con le professoresse<br />

del Liceo Classico e la<br />

docente madrelingua preposta<br />

al corso, ancor più fuori luogo<br />

sono stati i commenti: ci si meravigliava<br />

del fatto che proprio<br />

al Classico ci fossero alunni economicamente<br />

inadempienti. Sarebbe<br />

a questo punto necessario<br />

sfatare certi miti anacronistici<br />

e concedere una maggiore cooperazione<br />

e un dialogo più ampio<br />

e chiaro, prerogative di ogni<br />

Liceo, anzi di ogni Scuola, che<br />

si definisca tale e che non sono<br />

state tenute in considerazione in<br />

questo episodio.<br />

Giulia Fantera e Valeria Toppi


10<br />

Intervista all’Ass. Giancarlo Contessa<br />

di Diego Sacconi<br />

<strong>Civita</strong> . scuola<br />

“Interroghiamo” il professor Giancarlo Contessa, Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Formazione e al Centro storico,<br />

svelando parte dei progetti che l’amministrazione ha in serbo per le nostre scuole<br />

Assessore, ultimamente<br />

si sente spesso parlare dell’importanza<br />

dell’orientamento e si<br />

è propensi a pensare che molti<br />

problemi, tra cui l’evasione<br />

scolastica, derivino dalla scarsa<br />

attenzione che vi si ripone.<br />

Come si sta muovendo l’amministrazione<br />

a tal proposito?<br />

Dunque, l’amministrazione ancora<br />

non è entrata in merito al<br />

tema dell’orientamento scolastico<br />

ma dall’anno prossimo verranno<br />

organizzati degli incontri con<br />

i vari istituti a tal riguardo. Ad<br />

oggi la situazione ha dell’assurdo!<br />

Sull’orientamento in entrata c’è<br />

un eccessivo indirizzo verso alcuni<br />

istituti piuttosto che in altri e<br />

dovrà essere fatta un’omogeneizzazione.<br />

Sull’orientamento in uscita (quando<br />

cioè dalle superiori si accede<br />

all’università) è stato commesso<br />

l’errore gravissimo di affrontarlo<br />

solamente al quinto anno, quando<br />

parecchi ragazzi sono già disamorati<br />

della scuola o sono impegnati<br />

con l’ultimo sprint (quello<br />

dell’esame). Andrebbe fatto quantomeno<br />

dal terzo anno in poi! Approfitto<br />

della domanda per fare<br />

pubblico appello al Consiglio dei<br />

<strong>Giovani</strong> chiedendovi se sia possibile<br />

organizzare un tavolo o una<br />

sorta di comitato che affronti questo<br />

argomento.<br />

Con l’istituzione del Consiglio<br />

dei <strong>Giovani</strong> e il progetto<br />

del Parco Ivan Rossi si è voluta<br />

dare una grande responsabilità<br />

ai giovani. Al di là di ciò però<br />

il distacco tra la scuola e i processi<br />

amministrativi resta abbastanza<br />

netto. Cosa ne pensa?<br />

Secondo me aiutare i giovani non<br />

significa solo dargli delle borse di<br />

studio e dei servizi, significa renderli<br />

partecipi. Sono trent’anni<br />

che insegno e posso dire con assoluta<br />

certezza che sono più le cose<br />

che ho imparato dai ragazzi di<br />

quelle che sono riuscito ad insegnargli.<br />

Quando poi però in alcuni<br />

organi di stampa locali si innescano<br />

le polemiche sulla validità<br />

di un’idea venuta fuori all’interno<br />

di un percorso didattico, ci troviamo<br />

dinnanzi ad una negazione<br />

di questo. Ritengo che un tavolo<br />

Nell’Istituto Tecnico “Ulderico Midossi” (I.T.I.S.) si è recentemente<br />

svolta un’assemblea per discutere dei vari problemi che la scuola presenta.<br />

Durante questo incontro quello che più è stato messo in evidenza è la<br />

mancanza di materiale didattico nei laboratori. Gli studenti dispongono<br />

di un’attrezzatura non adeguata per un lavoro ed uno studio ottimale e<br />

ciò non può che minare alla loro formazione. Gli stessi alunni hanno<br />

fatto richiesta più volte di nuovo materiale e il problema continua ad<br />

essere all’ordine del giorno di assemblee di classe e d’istituto. Negli<br />

ultimi anni là dove è stato possibile sono stati fatti degli acquisti ma non<br />

sono bastati per migliorare il livello complessivo delle attrezzature. Uno<br />

dei laboratori è addirittura inutilizzabile visto che il malfunzionamento<br />

dell’interruttore generale non permette l’accensione dei computer<br />

indispensabili per diverse esperienze tecniche. La situazione al momento<br />

non lascia spazio a rosee prospettive: i guasti all’impianto elettrico non<br />

sono di competenza della presidenza e la provincia non manda tecnici<br />

per le riparazioni. Si spera che un intervento di quest’ultima possa<br />

di confronto su possibili iniziative<br />

che vengano dal mondo della<br />

scuola, con possibili progetti, idee<br />

e soluzioni sarebbe quantomeno<br />

auspicabile, consentirebbe una<br />

partecipazione attiva dei giovani<br />

e non un assistere inerti a quello<br />

che viene deciso!<br />

Con la realizzazione di questo<br />

giornale si è cercato di fare un<br />

primo passo verso il dialogo<br />

interscolastico. Non crede anche<br />

Lei che attualmente le varie<br />

scuole siano un po’ troppo isolate<br />

l’una dall’altra?<br />

Sì ,credo proprio di sì. Da quando<br />

le iscrizioni nelle varie scuole<br />

sono diventate una sorta di commercio<br />

e da quando periodicamente<br />

le provincie e le regioni ci<br />

impongono ridimensionamenti la<br />

sopravvivenza delle scuole è data<br />

esclusivamente dal numero degli<br />

alunni iscritti. Questo porta ad<br />

una sorta di concorrenza, una<br />

sorta di gelosia, e dunque all’isolamento<br />

di una scuola con l’altra.<br />

Questo atteggiamento può essere<br />

anche giusto da un certo punto<br />

di vista, ma dal punto di vista di<br />

un amministratore tutto ciò sicuramente<br />

non lo è! Io ritengo che<br />

voi del Consiglio dei <strong>Giovani</strong>, che<br />

comunque vivete una rete di relazioni<br />

che va oltre le barriere della<br />

singola scuola o della singola classe<br />

, possiate essere proprio quelli<br />

che scardineranno questo sistema.<br />

Le viene in mente qualche pro-<br />

getto che sarebbe bello realizzare<br />

con la cooperazione di tutte<br />

le scuole presenti sul territorio?<br />

Me ne vengono in mente tanti e<br />

quelli che sto cercando di mettere<br />

in atto compatibilmente con le finanze<br />

amministrative vanno tutti<br />

in questa direzione. Quello che<br />

ho cercato di fare fino adesso è<br />

assolutamente nell’ottica del coinvolgimento<br />

di tutti gli istituti e tra<br />

i vari progetti ,uno su tutti è la<br />

“Giornata dell’arte”: una sorta di<br />

festa di chiusura dell’anno scolastico,<br />

che in futuro, se riusciremo<br />

a farlo, dovrà coinvolgere tutte le<br />

scuole della città, dalle scuole elementari<br />

fino alle scuole superiori.<br />

Magari si potrebbe parlare di<br />

una “Settimana dell’arte”?<br />

Questo sarebbe un sogno per il<br />

futuro! Nel frattempo la “Settimana<br />

della cultura civitonica” fatta<br />

l’anno scorso ha già visto il parziale<br />

coinvolgimento delle scuole<br />

medie e comunque di tutti gli istituti<br />

superiori presenti.<br />

Io intendo la scuola così: la funzione<br />

di un amministratore e di<br />

una struttura d’istruzione non<br />

può che realizzare esclusivamente<br />

questo tipo di idee.<br />

Concludo dicendo che vivendo<br />

quotidianamente a contatto con<br />

i giovani ed essendo recettivi di<br />

tutto quello che viene proposto:<br />

se dovesse arrivare qualche altra<br />

idea mi troverete sempre disponibile<br />

a discuterne e a collaborare!<br />

I.T.I.S., continuano le lamentele degli studenti<br />

Occore una presa di coscienza da parte della provincia, la situazione è diventata ormai insostenibile<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio<br />

avvenire il più presto possibile. Non è finita comunque, perché oltre a<br />

questi aspetti si aggiungono quelli strutturali: porte fatiscenti, crepe nei<br />

muri e altri difetti sono sparsi in tutto l’istituto. Succede ogni tanto che<br />

le porte delle aule fuoriescano dai cardini, mettendo in serio pericolo<br />

eventuali studenti di passaggio, e diverse parti di muro presentano buchi<br />

e fili elettrici scoperti, non proprio a norma di sicurezza! Dopo anni di<br />

collettivi consegnati e riunioni della presidenza si è riusciti a far cambiare<br />

le finestre e ritinteggiare le pareti ma di certo questo non basta per creare<br />

un ambiente adatto ad una scuola. Ad oggi durante le assemblee di classe<br />

le discussioni continuano a vertere sulle problematiche strutturali ed il<br />

Preside ci assicura che si sta lavorando per rendere migliore l’attuale<br />

situazione. Non ci resta che aspettare dunque, e sperare che la provincia<br />

si renda conto di quanto ciò possa compromettere l’istruzione di<br />

quei ragazzi che hanno scelto di fare dell’esperienza pratica una parte<br />

fondamentale della loro formazione.<br />

Mirko Agostinelli<br />

E’ stata tutta colpa di Elmo!<br />

Acqua avvelenata, 5 morti a <strong>Civita</strong>. I famigliari vogliono la sua pelliccia per farne guanti e cappelli<br />

Elmo durante l’udienza. Anche in momenti seri suscita grande ilarità.<br />

di Cristopher Greco<br />

Da qualche mese<br />

i civitonici sono stati avvertiti<br />

del pericolo “arsenico<br />

nell’acqua”. Non<br />

possiamo più bere acqua<br />

dalle fontane o dai rubinetti.<br />

Ma tutto questo serve<br />

al comune per nascondere<br />

un grande segreto,<br />

una storia che va avanti<br />

sin dal 1966. E che noi<br />

abbiamo scoperto: l’acqua<br />

di <strong>Civita</strong> è stata avvelenata<br />

da qualcuno che vuole<br />

tutti i civitonici morti:<br />

Elmo. Nel 1965, infatti,<br />

si propose come sindaco<br />

alle elezioni, ma venne<br />

deriso e umiliato, e decise<br />

di farla pagare cara ai cittadini.<br />

Versò uno speciale<br />

veleno preparato da Kermit<br />

la rana nell’acquedotto,<br />

sperando di fare uno<br />

sterminio. Da quel momento<br />

morirono 5 persone.<br />

Nessuno di loro però<br />

era civitonico.<br />

Nel ‘66 la prima vittima,<br />

Incredibile! Johnny Depp ricoverato<br />

nell’ ospedale di <strong>Civita</strong> Castellana<br />

Finalmente <strong>Civita</strong> Castellana viene riconosciuta<br />

anche oltreoceano non solo per le sue ceramiche; la più<br />

grande celebrità di Hollywood, Johnny Depp, è stata infatti<br />

ricoverata nel nostro ospedale, a causa di un incidente.Durante<br />

un giro turistico nella nostra zona, infatti, l’attore<br />

famoso per film come “Edward mani di forbice”, “Il<br />

mistero di Sleepy Hollow” e “La fabbrica di Cioccolato”, è<br />

stato investito da un Doblò blu che correva ad una velocità<br />

di circa 170 km/h. E’ ancora sconosciuta l’identità del<br />

guidatore, ma voci dicono che si trattasse di D.Sacconi,<br />

vicepresidente del Consiglio <strong>Giovani</strong>. “E’ tutta una calunnia!”<br />

dichiara P.F. Cari, presidente del CG. “Non c’è<br />

nessuna prova, e poi siamo apolitici”. Sacconi ha invece<br />

dichiarato “Io quel giorno ero in biblioteca a studiare. E<br />

poi preoccupatevi di fatti più gravi. Sapete che in mezzo<br />

al Pacifico c’è un’enorme isola fatta di rifiuti?”L’unico dato<br />

certo della vicenda è che il Doblò era della Stand&Stand,<br />

di proprietà del padre di F. Stefani, un altro consigliere.<br />

E’ forse un complotto contro il CG? L’avvocato di Johhny<br />

Depp afferma che faranno causa al comune. Preparatevi<br />

a un periodo molto povero.<br />

Paul McCartney. Durante<br />

un concerto dei Beatles in<br />

piazza di Massa chiese un<br />

goccio d’acqua. Morì due<br />

ore dopo, e venne sostituito<br />

con un’altra persona<br />

da John Lennon, il quale<br />

chiamò addirittura Radio<br />

Punto Zero per avvertire<br />

dell’accaduto, ma nessuno<br />

gli credette. Un’ altro indizio<br />

della morte di Paul<br />

si trova sulla copertina<br />

di Sgt. Pepper, dove Paul<br />

McCartney tiene in mano<br />

un bicchiere d’acqua con<br />

disegnato il forte Sangallo.<br />

Qualche anno dopo un’altra<br />

vittima. Darth Vader,<br />

venuto a <strong>Civita</strong> per acquistare<br />

del tufo per costruire<br />

la Morte Nera, bevve da<br />

una bottiglia incustodita.<br />

Morì senza vedere ultimata<br />

la sua opera, e i Ribelli<br />

vinsero la guerra. Nei primi<br />

anni novanta 2 morti:<br />

il bassista dei Guns’n’Roses<br />

(di cui nessuno sa il<br />

nome) durante una tappa<br />

dello “Slash&AxlRose<br />

Tour” e Paul Gascoigne,<br />

scappato da Formello in<br />

monopattino e arrivato a<br />

Johnny Depp prima e dopo l’incidente<br />

<strong>Civita</strong> . greco 11<br />

<strong>Civita</strong> molto assetato. Nel<br />

2008 una nuova vittima,<br />

un tizio che si credeva di<br />

essere Goku. Credeva che<br />

a <strong>Civita</strong> Castellana fosse<br />

nascosta una sfera del<br />

Drago.<br />

Tutte queste morti sono<br />

state nascoste per motivi<br />

di sicurezza nazionale, ma<br />

ora noi le abbiuamo rivelate<br />

al mondo. Abbiamo<br />

trovato tutti i documenti<br />

nel casaletto vicino la biblioteca,<br />

nascosti in mezzo<br />

a vecchi giornali. Un<br />

ottimo nascondiglio, ma<br />

noi siamo più furbi. Per<br />

concludere, ora Elmo è<br />

sotto processo, e rischia la<br />

pena di morte, che a <strong>Civita</strong><br />

Castellana ancora non<br />

è stata proibita. Se verrà<br />

giudicato colpevole, sarà<br />

giustiziato in piazza del<br />

Duomo per mezzo ghigliottina.<br />

Intervenite numerosi,<br />

a seguire esibizione<br />

live dei Kantina e pizza<br />

bianca di Biscotto gratis<br />

per tutti, non perdete l’evento<br />

dell’anno.<br />

E comunque non bevete<br />

l’acqua di rubinetto.<br />

“Luke.. Non bere mai<br />

l’acqua di <strong>Civita</strong>.”<br />

Paul Gascoigne in un<br />

momento di serietà.<br />

Il tipo che si crede Goku.


12<br />

Mastro Cencio incontra i<br />

giovani civitonici<br />

La cultura si respirava nell’aria ma l’organizzazione ha lasciato qualche dubbio<br />

di Valeria Toppi<br />

<strong>Civita</strong> . attualita<br />

La dimostrazione, di fronte<br />

agli occhi degli studenti provenienti<br />

dagli istituti scolastici<br />

superiori, è avvenuta al seguito<br />

di un’introduzione storicoarcheologica<br />

a cura della Dott.<br />

ssa Tamara Patilli, la quale ha<br />

guidato i ragazzi all’interno del<br />

Forte Sangallo, scenario affascinante<br />

dell’iniziativa promossa<br />

dalla Soprintendenza per i Beni<br />

Archeologici dell’Etruria Meridionale<br />

ed il Comune di <strong>Civita</strong><br />

Castellana con lo scopo di favorire<br />

l’incontro fra la gioventù<br />

locale, il “futuro”, e l’archeologia<br />

con la ceramica, il “passato”.<br />

L’iniziativa però, anche se dal<br />

punto di vista culturale molto<br />

edificante, non ha riscosso il<br />

meritato successo. Colpa dello<br />

scenario o forse della scarsa<br />

pubblicità dell’evento? Entrambe.<br />

Un Forte Sangallo lontano<br />

dai vecchi splendori, incapace<br />

di risaltare al meglio, che poco<br />

fa pensare all’adatta custodia<br />

di un tesoro di inestimabile<br />

valore, perno del turismo locale.<br />

D’ altra parte troviamo<br />

la pubblicizzazione dell’avvenimento<br />

carente. L’affissione<br />

di un volantino nei locali sco-<br />

L’ Argilla a tutela del territorio<br />

Difendere e valorizzare il territorio di<br />

<strong>Civita</strong> Castellana, questo è stato l’obiettivo del<br />

sindaco Angelelli con la collaborazione dell’associazione<br />

Argilla e della federcaccia, che hanno<br />

promosso la riapertura della via Narcense,<br />

sentiero che collega le città di Calcata e <strong>Civita</strong>,<br />

immersa nella natura della valle del Treja. Il 31<br />

marzo volontari e altri cittadini amanti delle<br />

escursioni si sono adoperati per rimettere in<br />

funzione il passaggio prima impedito dalla vegetazione.<br />

Divisi in due gruppi hanno cominciato<br />

a ripulire la via partendo da Calcata e da<br />

<strong>Civita</strong> per poi ricongiungersi a metà strada. Il<br />

2012 è un anno all’insegna della rivalutazione<br />

del suolo civitonico, territorio che offre molti<br />

spunti di tipo naturalistico ed archeologico.<br />

Oltre alla riapertura della via Narcense il comune<br />

di <strong>Civita</strong> ha focalizzato l’attenzione sulla<br />

valorizzazione della via Amerina e del Tempio<br />

di Giunone. L’associazione argilla, si occupa<br />

da tempo della salvaguardia del patrimonio<br />

artistico e culturale nel territorio civitonico,<br />

lastici c’è, ma in classe regna<br />

il disinteresse, pochi docenti<br />

mettono al corrente gli studenti<br />

delle iniziative, coincidenti con<br />

l’orario delle lezioni, e ancora di<br />

meno sono quelli che decidono<br />

di partecipare attivamente.<br />

Gli artisti stessi si aspettavano<br />

un’affluenza di molto maggiore<br />

da parte delle scuole, “ci siamo<br />

trovati davanti ad un gruppo<br />

di soli cinque studenti in un’unica<br />

mattina” asserisce sempre<br />

Mastro Cencio, il quale mette<br />

in guardia anche su un’altra carenza:<br />

“Per imparare l’uso della<br />

ceramica è imprescindibile il<br />

contatto con essa, bisogna sporcarsi<br />

le mani, guardando soltanto<br />

non si percepisce nulla!”<br />

La causa è pecuniaria, lo stato<br />

di crisi incombe e la cultura è<br />

tagliata fuori dai beni di prima<br />

necessità. Le parole di Mastro<br />

Cencio trovano la loro massima<br />

comprensione, la ceramica<br />

sta andando in frantumi sotto il<br />

grave peso della crisi e imparare<br />

a realizzarla artigianalmente,<br />

dal momento che il guadagno<br />

è, adesso più che mai, inferiore<br />

al limite della sopravvivenza, rimane<br />

un’illusione, se pur bella.<br />

incentivando la curiosità e lo sviluppo del<br />

settore turistico . Con la riapertura di queste,<br />

si da la possibilità di visitare quei luoghi<br />

che al tempo dei Falisci erano considerate<br />

sbocchi importantissimi per il panorama<br />

economico e culturale nelle diverse città del<br />

viterbese. L’associazione offre la possibilità<br />

di partecipare al recupero dei beni cittadini<br />

anche ai giovani attraverso un coinvolgimento<br />

attivo, per sensibilizzare tutta<br />

la popolazione all’importanza artistica e<br />

naturalistica dei luoghi che hanno segnato<br />

la storia della città attraverso i tempi. La<br />

via Narcense grazie al lavoro dei volontari<br />

che si sono offerti per la ripresa del territorio<br />

è ora percorribile. La salvaguardia<br />

dell’ambiente e del patrimonio culturale<br />

di <strong>Civita</strong> promossa da queste associazioni,<br />

è un modo per far emergere tutte quelle<br />

ricchezze che nella maggior parte dei casi<br />

non vengono valorizzate in modo adeguato.<br />

Benedetta Capozucchi<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio@ <strong>Civita</strong> . attualita 13<br />

Musica, poesia,<br />

fotografia: arte a<br />

360° gradi<br />

Grande afflusso di spettatori per le sfide<br />

Una giornata per chi crede nell’arte, per<br />

chi cantando, suonando, scrivendo, riesce a realizzare<br />

se stesso e a tirar fuori una sensibilità<br />

artistica non indifferente, una giornata che se<br />

trascorsa tra una melodia e l’altra può solo che<br />

essere spesa bene. La giornata dell’arte, organizzata<br />

dalla Consulta Provinciale Studentesca<br />

e inserita nell’evento “Città a Colori” creato<br />

dall’associazione “Viterbo con Amore”, si è<br />

svolta domenica 6 Maggio 2012 presso l’Officina<br />

Belushi, lasciando a se stessa, a causa del<br />

maltempo, Piazza d’Italia, nella quale avrebbe<br />

dovuto svolgersi la giornata. Artisti singoli,<br />

band e cantautori, che raccoglievano generi<br />

vari, dal metal al rock, dal punk al folk, addirittura<br />

un pianista e dei violoncellisti, da tutti<br />

i licei della provincia si sono sfidati sin dalle<br />

11 della mattina mostrando il proprio talento<br />

in un arco di tempo di 20 minuti. Al termine<br />

della giornata sono stati annunciati i vincitori,<br />

grazie alla valutazione di una giuria qualificata<br />

che ha tenuto conto sia della tecnica, degli<br />

inediti, della presenza scenica e, non meno importante,<br />

della partecipazione attiva del pubblico:<br />

3° classificata Flavia Fazzi, 2° classificati<br />

a pari merito i Triplo Raggio Fotonico (<strong>Civita</strong><br />

Castellana) e Dario Guidi (Fabrica di Roma) e<br />

1° classificati Baron Samedi (Viterbo) che oltre<br />

alla targa consegnata alle prime tre posizioni<br />

ha portato a casa un premio in denaro di 300<br />

euro. Tuttavia la giornata dell’Arte, in quanto<br />

tale, non si è esaurita alle sole esibizioni musicali:<br />

sono stati allestiti anche un settore Letterario-Narrativo,<br />

nel quale ha ottenuto il 3° posto<br />

la ragazza Michela Fortuna (<strong>Civita</strong> Castellna,<br />

con la poesia “Il germoglio”, e un settore Fotografico<br />

nel quale ha conquistato il 1° posto<br />

la giovane Viviana Caccetta(<strong>Civita</strong> Castellana).<br />

L’unica difficoltà sembrava la lontananza dal<br />

centro cittadino del locale, raggiungibile solo<br />

con mezzi, che però non ha scalfito la buona<br />

riuscita dell’evento. Il pubblico è accorso numeroso,<br />

e, come ha poi dichiarato il bassista<br />

dei Triplo Raggio Fotonico Francesco Tomei,<br />

anche se alla fine l’uditorio era composto da<br />

circa una sessantina di persone queste risultavano<br />

partecipi e coinvolte, “pogavano” scatenati<br />

sotto il palco, meglio di qualsiasi altra cosa!<br />

Alice Giuliani<br />

Dog park, ora una realtà anche a <strong>Civita</strong> Castellana<br />

“Siamo molto contenti della buona riuscita di questa iniziativa’’ ha dichiarato il presidente del CG, Pier Francesco Cari<br />

di Raffaello Carli<br />

<strong>Civita</strong> Castellana è una bella cittadina, in<br />

fondo. Con le sue chiese, i suoi palazzi antichi,<br />

il Forte Sangallo, i giardinetti dove si ritrovano<br />

i ragazzi, infiniti bar;davvero, contateli. C’è<br />

anche il campo da rugby. Ma qualcosa, fino a<br />

poco tempo fa, mancava. Un Dog Park. Per chi<br />

non lo sapesse: un Dog Park è un luogo -solitamente<br />

una zona di un parco recintata- in cui<br />

i padroni di cani possono portare i loro amici<br />

animali senza la paura di disturbare genitori<br />

iperprotettivi e ipocondriaci. Il Consiglio dei<br />

<strong>Giovani</strong> di <strong>Civita</strong> Castellana ha lottato per<br />

averne uno anche a <strong>Civita</strong> Castellana e, con l’aiuto<br />

dell’associazione Incrociamo le Zampe e<br />

del comune ,è riuscito ad adibire a questo scopo<br />

una zona del Giardino dei Marinai d’Italia.<br />

“Siamo molto contenti della buona riuscita di<br />

questa iniziativa” – ha dichiarato il presidente<br />

del Consiglio dei <strong>Giovani</strong> di <strong>Civita</strong>, Pier<br />

Francesco Cari- “che abbiamo voluto realizzare<br />

proprio pensando ai proprietari dei cani<br />

che così finalmente hanno un luogo dedicato<br />

espressamente a loro, in cui possono rilassarsi<br />

mentre i loro cani corrono in libertà [..] L’associazione<br />

Incrociamo le zampe si occuperà<br />

di far rispettare le regole”.Purtroppo, il parco<br />

non ha raggiunto lo splendore che i ragazzi<br />

del Consiglio,avendo come punto di riferimento<br />

i parchi dei comuni limitrofi,si aspettavano:<br />

è molto piccolo e spoglio;dovrebbe<br />

subire qualche modifica come l’aggiunta di<br />

panchine nuove per migliorarlo esteticamente,<br />

e cestini adatti alla raccolta delle defezioni<br />

degli animali, per migliorarlo funzionalmente.<br />

Oltretutto il presidente Pier Francesco Cari ha<br />

dichiarato che in futuro il Consiglio dei <strong>Giovani</strong><br />

spera di riuscire a imporre altri Dog Park,<br />

avendo approvato una mozione per la riqualificazione<br />

delle aree verdi inutilizzate a <strong>Civita</strong> Castellana<br />

che non sono certo poche. Se ci riuscissero,<br />

finalmente le signore anziane sedute sotto<br />

i portoni a fare la “posta” diranno: “Vedi ‘sti regazzetti!<br />

Come pensano al bene degli animali e<br />

del Comune, invece di drogarsi in discoteca?”<br />

Quindi, gran parte del lavoro è fatto, ma è<br />

ancora migliorabile. Cosa vorreste aggiungere?<br />

Avete qualche idea da proporre? Ricordate<br />

che il Consiglio dei <strong>Giovani</strong> è la vostra<br />

voce al comune. E smettetela di contare i bar,<br />

sono troppi, davvero, non ci riuscireste mai!<br />

Prima edizione minifestival 2012 al Forte San Gallo<br />

Una manifestazione<br />

che ha dato<br />

un volto inedito e<br />

suggestivo a questa<br />

antica cittadina. Un<br />

Minifestival, svoltosi<br />

il 9 giugno, nella<br />

cornice del rinascimentale<br />

Forte Sangallo<br />

con musiche<br />

diverse interpretate<br />

da artisti di primo<br />

piano. L’iniziativa<br />

e’ stata organizzata<br />

dalla Rotary Club<br />

Flaminia Romana<br />

e dal suo Presidente<br />

Desirèe Ragazzi,<br />

per il progetto<br />

STOP MALARIA.<br />

Artisti di fama internazionale,<br />

dal tenore<br />

Fabio Andreotti,<br />

considerato l’erede<br />

di Luciano Pavarotti,<br />

al soprano lirico<br />

di origini armene<br />

Talar Dekrmanjian,<br />

a Sergio La Stella,<br />

affermato pianista e<br />

direttore d’orchestra,<br />

a Bepi Garsia, concertista<br />

rinomato, a<br />

The Classical Duo,<br />

collaudati interpreti<br />

della musica classica<br />

ed Eliana, promessa<br />

della musica<br />

leggera. La direzione<br />

artistica dell’evento<br />

è stata del Maestro<br />

Giuseppe Marcucci,<br />

compositore, autore,<br />

arrangiatore. Ospiti<br />

d’onore, il chitarrista<br />

e musicista Rai,<br />

Tom Sinatra, e l’Etoile<br />

dell’Opera di<br />

Roma Laura Comi,<br />

direttore del corpo<br />

di ballo del Teatro<br />

dell’Opera. L’evento<br />

ha dato modo di<br />

valorizzare il centro<br />

storico di <strong>Civita</strong> Castellana<br />

attraverso la<br />

magia della musica.<br />

La stessa presidente<br />

Desirèe scrive<br />

“la musica unisce i<br />

popoli e predispone<br />

gli animi a fare<br />

il meglio”. E’ quello<br />

che è stato offerto<br />

nel corso della serata<br />

“Note d’amore…<br />

Notte d’amore. Oltre<br />

l’infinito”. Nel contempo<br />

l’architettura<br />

e la storia sono stati<br />

esaltati grazie all’atmosfera<br />

della bellezza<br />

del luogo e della<br />

musica stessa che è<br />

riuscita a regalare<br />

una visione ancora<br />

più suggestiva di<br />

questo monumento<br />

antico di secoli. Una<br />

serata indimenticabile<br />

con cena a seguire,<br />

il cui ricavato<br />

è andato in parte al<br />

Progetto Stop Malaria<br />

in Guinea Bissau.<br />

La manifestazione<br />

inoltre ha accolto<br />

all’interno del borgo<br />

antico anche un<br />

percorso enogastronomico<br />

alla scoperta<br />

di antichi sapori<br />

e vecchi mestieri. Il<br />

Minifestival ha promosso<br />

l’immagine<br />

della città presentandosi<br />

ai turisti in<br />

una delle sue vesti<br />

migliori. Ma oltre<br />

all’aspetto culturale<br />

ed artistico , ciò che<br />

è importante è che il<br />

centro storico possa<br />

rivivere nel migliore<br />

dei modi , di giorno<br />

e di notte, sia per i<br />

cittadini di <strong>Civita</strong><br />

Castellana sia per i<br />

turisti che vengono<br />

a visitare la città e il<br />

suo patrimonio artistico<br />

e architettonico,<br />

portando quindi<br />

una notevole entrata<br />

economica alle attività<br />

commerciali<br />

del centro storico.<br />

Manuela Franceschi


14 <strong>Civita</strong> . cultura<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio<br />

<strong>Civita</strong> . cultura 15<br />

Castello dell’Isola, roccaforte del nostro<br />

passato attaccata dall’incuria dei tempi<br />

Non toccare non equivale a salvaguardare. L’insediamento giace da anni in un totale state di abbandono<br />

di Sara Selli<br />

È solitamente conosciuto come<br />

Castello dell’Isola ed è uno dei molti gioielli<br />

archeologici del territorio civitonico, in realtà<br />

il suo vero nome è Castrum Insula Conversina<br />

ed era un’acropoli abitata già nel 989<br />

d.C. La roccaforte tufacea di cui stiamo parlando<br />

è situata su un rilievo lungo 300 m ed<br />

era un insediamento che comprendeva una<br />

torre centrale,un enorme numero di cisterne<br />

e magazzini sotterranei, una chiesetta e delle<br />

case. Usiamo il verbo “comprendeva” perché<br />

attualmente di questo piccolo museo a cielo<br />

aperto restano solamente una torre diroccata<br />

Nella più totale<br />

oscurità, dietro alcune<br />

pitture a calce, per secoli<br />

è rimasto obliato<br />

un affresco che ricopre<br />

tutta l’abside della<br />

chiesa di San Giuliano,<br />

patrono del piccolo<br />

paese di Faleria.<br />

Di fattura estremamente<br />

pregiata, opera<br />

di artisti di diversa<br />

formazione culturale,<br />

quest’ultimo raffigura<br />

lo stesso protettore<br />

della chiesa, immerso<br />

in uno sfondo paesaggistico.<br />

Nell’affresco<br />

sono complessivamente<br />

rappresentati: il<br />

castello degli Anguillara,<br />

la città di Roma,<br />

e alcune scene di vita<br />

quotidiana del borgo.<br />

Con l’ausilio del Mi-<br />

e malferma, le fondamenta della chiesetta e<br />

un po’ di cisterne invase dagli arbusti e pericolosamente<br />

nascoste dalla fitta vegetazione<br />

del bosco. Commetteremmo un grosso errore<br />

attribuendo la colpa di questo degrado<br />

solamente al tempo e alla natura,infatti fino<br />

a un cinquantennio fa era ancora semplice<br />

raggiungere questo insediamento e poterlo<br />

ammirare senza troppi pericoli. Cinquant’anni<br />

fa le generazioni precedenti alla<br />

nostra coltivavano,nei boschi sottostanti<br />

all’Isola, noccioleti e orti di cui rimangono<br />

ancora consistenti tracce, seppur celate dalla<br />

fitta boscaglia, e così facendo mantenevano<br />

le strade battute e percorribili e l’insediamento<br />

curato.<br />

Poi mezzo secolo fa <strong>Civita</strong> fu coinvolta in<br />

un vasto processo di industrializzazione,che<br />

impegnò sempre più totalmente i cittadini<br />

a vivere nel paese e ad abbandonare gli<br />

orti e le coltivazioni,e con essi le strade, i<br />

sentieri e i siti archeologici che rappresentavano<br />

la storia del territorio. Il problema<br />

maggiore,inoltre, è proprio l’incuria che<br />

caratterizza i nostri anni e che è resa possibile<br />

dalla politica del “non toccare per non<br />

rovinare”, del “mettere in sicurezza”. Questo<br />

orientamento culturale porta sì a non manomettere<br />

i copiosi reperti che ci pervengono<br />

da antiche civiltà, ma contemporaneamente a<br />

non difenderli dal degrado del tempo e della<br />

vegetazione. La storia qui raccontata è simile<br />

a quella di molti beni culturali del nostro<br />

territorio che stiamo pian piano perdendo.<br />

Un tesoro nascosto dalla calce<br />

Nell’abside della piccola chiesa di San Giuliano è stato rinvenuto un prezioso affresco quattrocentesco<br />

nistero per i Beni e le<br />

Attività Culturali sarà<br />

possibile effettuare un<br />

secondo intervento di<br />

restauro, seppure sia<br />

risultato estremamente<br />

difficile durante il<br />

primo intervento recuperare<br />

la fattezza<br />

originale delle figure<br />

e l’armonia d’insieme<br />

dell’intero affresco,<br />

proprio perché<br />

quest’ultimo è stato<br />

inserito in una cornice<br />

di gesso databile<br />

XVIII sec. che interrompe<br />

la lettura omogenea<br />

della raffigurazione.<br />

Nonostante<br />

ciò è ancora possibile<br />

distinguere all’interno<br />

di esso, due parti distinte,<br />

quella divina e<br />

quella profana. Nella<br />

parte superiore è rappresenta<br />

proprio sotto<br />

la cornice di stucco<br />

la Vergine Maria, che<br />

ascendendo al cielo<br />

viene incoronata da<br />

Gesù. Secondo alcuni<br />

studi, è possibile solo<br />

un parziale recupero<br />

delle due figure. Al di<br />

sotto di esse, diversi<br />

puttini dal viso dolce,<br />

danzano in cerchio<br />

gettando boccioli di<br />

rose, accompagnati<br />

dal canto di altri angeli<br />

posti nella parte<br />

inferiore. Poco al di<br />

sotto nella parte già<br />

restaurata è rappresentato<br />

il santo, sullo<br />

sfondo scene di vita<br />

quotidiana del borgo.<br />

San Giuliano è inoltre<br />

circondato da quattro<br />

santi: alla sinistra San<br />

Paolo e San Girolamo,<br />

alla destra San Pietro e<br />

San Giovanni. Due dei<br />

santi sono purtroppo<br />

irrecuperabili, secondo<br />

alcune ipotesi questi<br />

ultimi potrebbero<br />

rappresentare i padri<br />

della Chiesa. Inoltre<br />

disposte in tal modo<br />

le loro figure sottolineano<br />

fortemente<br />

l’importanza del personaggio<br />

principale:<br />

quello di San Giuliano,<br />

che presumibilmente<br />

incarna il Conte Giuliano<br />

Anguillara. La<br />

perfezione nella raffigurazione<br />

delle fattezze<br />

dei santi ha destato<br />

stupore nella critica, si<br />

ritiene che sia opera di<br />

un importante artista<br />

rinascimentale o anche<br />

come detto in precedenza<br />

di più artisti.<br />

Il 1495 è la data a cui<br />

si è risaliti grazie alla<br />

rappresentazione della<br />

facciata a capanna<br />

della chiesa che venne<br />

modificata in un periodo<br />

successivo. L’affresco<br />

di notevole importanza<br />

sia artistica<br />

che storica deve essere<br />

più profondamente<br />

analizzato e studiato<br />

affinché possa comprendersi<br />

anche chi<br />

ne sia l’autore.<br />

Francesca Dolci<br />

<strong>Civita</strong> in Musica, quando l’Arte si<br />

insinua nei più reconditi meandri<br />

Non saranno i nuovi Chopin o Lennon, ma con il loro costante impegno, unito ad un’ innata passione, contribuiscono al<br />

mantenimento dell’ ideale dell’arte per l’ arte, la musica per la musica<br />

di Giulia Fantera<br />

Music is the power,<br />

cantava Ashcroft:<br />

nulla di più vero; la<br />

musica, il linguaggio<br />

universale per<br />

antonomasia, è fondamentalmente<br />

una<br />

smisurata fonte di<br />

energia potenziale,<br />

sempre in procinto di<br />

trasformazioni, che<br />

avvengono mediante<br />

l’espressione dei suoni.<br />

Non a caso, è una<br />

costante il fatto di<br />

trovare in qualsiasi<br />

tempo e luogo, chi “fa<br />

musica” per il piacere<br />

di farlo, sebbene in<br />

un contesto di spietato<br />

pragmatismo.<br />

Numerosi sono i musicisti<br />

e cantanti che<br />

si inoltrano in questo<br />

percorso, anche nelle<br />

piccole realtà cittadine.<br />

Alcune band<br />

hanno conquistato<br />

una certa notorietà<br />

tra la gioventù civitonica<br />

e non solo,<br />

anche grazie a manifestazioni<br />

indette per<br />

incentivare queste<br />

potenzialità. I Triplo<br />

Raggio Fotonico,<br />

uno dei molti gruppi<br />

musicali affermatisi<br />

nel panorama civitonico,<br />

vede riuniti<br />

cinque ragazzi di<br />

<strong>Civita</strong> Castellana e<br />

Fabrica di Roma.<br />

Andrea Giovannetti<br />

alla chitarra solista,<br />

Federico Patriarca<br />

alla chitarra ritmica,<br />

Francesco Tomei al<br />

basso, Danilo Paludi<br />

alla batteria acustica<br />

e Francesco Stefani,<br />

la voce solista.<br />

Insieme sulla scena<br />

musicale da due anni,<br />

si definiscono un<br />

gruppo di genere skapunk.<br />

Ricordando la<br />

partecipazione alla<br />

Giornata dell’Arte Viterbese<br />

del 6 maggio,<br />

nella quale si sono<br />

aggiudicati il secondo<br />

posto fra circa venti<br />

concorrenti, affermano<br />

di essersi distinti<br />

“grazie alla voglia di<br />

far divertire la gente<br />

di qualsiasi età con<br />

i loro brani inediti”,<br />

divertendosi loro<br />

stessi al contempo.<br />

Proprio questa empatia<br />

tra “suonatore” ed<br />

“ascoltatore”, che sia<br />

anche caratterizzata<br />

da un “divertimento<br />

impegnato”, promuove<br />

queste realtà<br />

musicali locali e ne<br />

esalta le loro peculiarità.<br />

Due dei ragazzi<br />

facenti parte<br />

del gruppo<br />

hanno frequentato<br />

l’Accademia<br />

di<br />

Musica Muzio<br />

Clementi<br />

di <strong>Civita</strong> Castellana<br />

diretta<br />

dai Maestri<br />

Paolo Matteucci<br />

e Roberto<br />

Finucci.<br />

La scuola da<br />

più di un ventennio<br />

rappresenta<br />

un’istituzione<br />

per tutti coloro<br />

che desiderano sperimentare<br />

il fascinoso<br />

mondo della musica.<br />

Nel corso degli anni,<br />

sotto la guida dei<br />

qualificati Maestri,<br />

alcune personalità<br />

si sono diplomate in<br />

diversi Conservatori-<br />

Santa Cecilia a Roma,<br />

Casella a L’Aquila,<br />

Briccialdi a Terniin<br />

seguito alla preparazione<br />

avvenuta<br />

nell’Accademia.<br />

Alcuni dei giovani<br />

civitonici, dopo il<br />

conseguimento del<br />

diploma, hanno trovato<br />

occupazione nel<br />

campo della musica:<br />

Chiara Fantera, insegnante<br />

di pianoforte<br />

e solfeggio, Alessio<br />

Nelli insegnante e<br />

direttore artistico.<br />

La scuola come ogni<br />

anno, chiuderà la stagione<br />

degli studi con<br />

una settimana dedicata<br />

ai saggi degli<br />

allievi: dalla classica<br />

alla contemporanea,<br />

la Musica sarà la<br />

grande protagonista<br />

indiscussa.<br />

Eccoci, siamo in onda...3, 2, 1click<br />

Dal tubo catodico alla diretta streaming, un modo nuovo di fare Tv. Sono sempre di più le web Tv made in Italy<br />

Gli ultimi anni del secolo scorso non si sono “spinti” oltre il tubo catodico, qualcuno<br />

ha provato ma con la connessione a 56k era come far gareggiare Achille con una tartaruga .<br />

Le Web TV in Italia hanno iniziato a spopolare negli ultimi tre anni, le statistiche parlano<br />

chiaro: nel 2011 si registra un notevole incremento dell’11% delle Web TV italiane(per un<br />

totale di 590 Web TV)<br />

- le tematiche principali delle Web TV italiane sono legate soprattutto alla cultura (57%),<br />

sport (36%), politica (31%) e cronaca (26%)<br />

- la densità maggiore di micro Web TV si riscontra nel Lazio(102), in Lombardia (85), in<br />

Puglia (63) e in Emilia-Romagna(53).<br />

Girovagando tra i siti della provincia e tra i profili facebook è impossibile non notare gli<br />

eventi e le iniziative lanciate da questa Web Tv made in Viterbo, Democrazy, un talk show<br />

organizzato dallo studio Videosolution di Viterbo di Luca Baffo.<br />

Va in onda tramite la piattaforma livestream sulla pagina Facebook ufficiale,due volte al mese.<br />

La trasmissione cerca di coinvolgere la popolazione della Tuscia invitandola in studio a discutere di un argomento ogni volta diverso, che può<br />

spaziare dal cinema alla musica, dalla cultura all’ attualità, dalla tecnologia alla lettura,e a partecipare tramite chat durante la diretta.<br />

Nella seconda parte di ogni puntata è ospite un gruppo musicale o un artista proveniente da Viterbo e provincia, che si esibisce in un live<br />

acustico, con uno o due brani del suo repertorio.<br />

DemoCRAZY, nome che deriva dal quasi omofono “Democrazia” e idea che deriva dal vero e proprio concetto, vuole dare l’opportunità a tutti<br />

di far esprimere un’ opinione in ogni campo nel modo più libero e semplice.<br />

Giordano Mecarelli


16 <strong>Civita</strong> . sport<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio<br />

<strong>Civita</strong> . sport 17<br />

Calcio a 11 provinciale, Colasanti<br />

indiscusso campione Juniores<br />

Partita senza storia: 10 a 1 per la formazione del Colasanti all’Istituto “Leonardo da Vinci” di Acquapendente<br />

di Lamberto Rinaldi<br />

Si sono conclusi il 3 maggio i campionati studenteschi di calcio a<br />

11 della provincia di Viterbo, categoria juniores. La finale si è svolta alle<br />

ore 11.30 presso il campo sportivo del Piano Scarano, nel capoluogo<br />

laziale, ed ha visto fronteggiarsi l’Istituto“Leonardo da Vinci” di<br />

Acquapendente e l’ISISS “Giuseppe Colasanti” di <strong>Civita</strong> Castellana,<br />

comprendente i licei scientifico e classico e l’istituto aziendale.<br />

Non c’è storia all’Oliverio Bruni di Viterbo! Il Colasanti, dopo aver<br />

battuto 4 a 0 in semifinale l’Istituto Alberghiero di Caprarola, arriva<br />

alla finale con tutti i favori della vigilia. La formazione è quanto di<br />

meglio offrono <strong>Civita</strong> e dintorni e l’11 titolare è un mix di gioventù<br />

e tecnica. Questi i nomi: Giraldo, Converso, Emili, Achilli, Contessa,<br />

Toli, Cioccolini, Tribolati, Discepolo, Macino e Persico; a disposizione<br />

Brunelli, DeLuca e Rinaldi. Per il Da Vinci: Palla, Leandri, Nuvola,<br />

Cesaretti, Servoli, Onori, Pagliacci, Crisanti, Picchiotti, Mansour e<br />

Campana.<br />

Pronti e via! Subito si capisce come finirà la partita. Il Colasanti<br />

è padrone del campo e la squadra di Acquapendente non riesce a<br />

superare la linea di metà campo. Macino conquista un fallo sulla linea di trequarti. La distanza è notevole ma sul pallone si presenta Toli che con<br />

un’autentica legnata trafigge il portiere. Siamo appena al 10’. Il Da Vinci accusa il colpo e subisce le geometrie di Cioccolini e Tribolati. Il tridente<br />

offensivo dei civitonici punge ma non va a segno, ci provano Discepolo prima e ancora Toli dopo ma il tutto viene ribattuto dalla difesa avversaria.<br />

È il preludio del gol del 2 a 0, firmato da Persico con un preciso diagonale. Pochi minuti dopo l’attaccante classe 95 si ripete. Sul 3 a 0 il da Vinci<br />

prova qualche incursione offensiva, ma se superare Achilli ed Emili è difficile! Riuscire a bucare l’estremo difensore Geraldo è un’autentica impresa!<br />

Il 9 avversario azzarda comunque un tiro a sorpresa da centrocampo con portiere fuori dai pali ma il gol da cineteca non arriva. La fascia destra<br />

è bollente con Converso impetuoso e Discepolo imprendibile: purtroppo manca il gol. Sale sugli scudi Macino, piatto preciso per il poker e colpo<br />

sotto per il 5 a 0. Partita virtualmente chiusa.<br />

Nella ripresa c’è spazio per Brunelli, Rinaldi e De Luca al posto di Toli, Cioccolini e Discepolo. Da qui alla fine è un assolo del Colasanti che dilaga<br />

con altri due gol a testa di Macino e Persico e con il tap-in vincente di Tribolati dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Nel finale c’è tempo per il gol<br />

della bandiera per i ragazzi di Acquapendete.<br />

Un importante risultato per il Colasanti dunque dopo le gare di sci valevoli per i campionati studenteschi organizzati dal Coni. Un 10 a 1 perentorio<br />

che non lascia spazio ad eventuali critiche, coronato tra l’altro con la premiazione a fine gara.<br />

<strong>Civita</strong> volley, una favola che si tinge di rosa<br />

Duro allenamento e perseveranza portano la squadra al traguardo di un sogno tanto atteso, la serie D<br />

La società pallavolistica <strong>Civita</strong><br />

volley batte Magliano Sabina<br />

e vola in serie D. Una finale chiusa<br />

sul punteggio di 3 a 1. Play-off<br />

emozionanti, che hanno visto la<br />

compagine civitonica compiere un<br />

vero e proprio miracolo quando in<br />

semifinale, contro la Giro Volley<br />

Roma, è riuscita a ribaltare il 3 a<br />

1 dell’andata con un secco 3 a 0 al<br />

ritorno. Nata circa quaranta anni<br />

fa con il nome di Polisportiva San<br />

Lorenzo, oggi la <strong>Civita</strong> volley si<br />

presenta come una delle migliori<br />

del panorama sportivo locale.<br />

I risultati conseguiti nell’ultima<br />

annata sono di livello. Il gruppo,<br />

formato da 13 ragazze e guidato<br />

dall’allenatore Mauro Giovanetti,<br />

fino a metà dicembre, e poi sostituito<br />

da Nando Rita, ha condotto<br />

un gran campionato classificandosi<br />

secondo, posizione che gli<br />

ha permesso di qualificarsi ai<br />

play-off validi per la promozione.<br />

Fra i risultati del campionato, formato<br />

da 10 squadre e articolato in<br />

gironi di andata e ritorno, spicca<br />

la vittoria conseguita dalla <strong>Civita</strong><br />

Volley contro la prima in classifica,<br />

Vendin Sigger Vt, col risultato<br />

di 3 set a 2. Le ragazze si sono allenate<br />

duramente presso la palestra<br />

comunale, dimostrando quella<br />

sicurezza che le ha aiutate a raggiungere<br />

un risultato di prestigio<br />

e a disputare gare epiche per concentrazione<br />

e agonismo. Un risultato<br />

storico per lo sport cittadino.<br />

Alberto Petrosilli<br />

Althea Racing, bello e cattivo<br />

tempo per la squadra corse<br />

Sfortuna e qualche errore per i piloti del Team Althea,nell’avvio della stagione 2012<br />

di Cristopher Greco<br />

Althea Racing, nome fino a<br />

qualche anno fa non molto conosciuto,<br />

ma che oggi è divenuto leggenda.<br />

Questo team, capitanato da<br />

Genesio Bevilacqua e avente sede a<br />

<strong>Civita</strong> Castellana, è riuscito nel giro<br />

di poco tempo ad imporsi nella massima<br />

categoria delle derivate di serie,<br />

il campionato mondiale Superbike.<br />

La squadra nasce infatti nel 2007 e<br />

dopo appena 4 anni, trascorsi con<br />

risultati positivi, raccoglie i primi 2<br />

titoli mondiali,rispettivamente con<br />

Carlos Checa in Superbike,e Davide<br />

Giugliano in Superstock 1000. Dopo<br />

aver pressoché dominato la stagione<br />

2011 con 15 vittorie su 25 disponibili,<br />

Checa riparte con la stessa voglia di<br />

vincere, che lo ha sempre caratterizzato,<br />

e si vede. Infatti nel primo week end<br />

a Phillip Island si mette al comando in<br />

gara 1, cadendo però sfortunatamente<br />

al sesto giro, a causa di un highside.<br />

Si rifà però in gara 2, dove assume il<br />

comando al quarto giro, e lo mantiene<br />

fino al traguardo, incrementando<br />

di giro in giro il suo distacco sugli<br />

inseguitori. Il rookie Davide Giugliano<br />

chiude rispettivamente in nona e<br />

13esima posizione. Nel fine settimana<br />

di Imola Checa agguanta una doppietta,<br />

vincendo entrambe le manches<br />

davanti a Tom Sikes. Sfortunato invece<br />

Davide Giugliano che ottiene 2 ritiri, il<br />

primo a causa di un problema tecnico,<br />

mentre il secondo per esaurimento del<br />

carburante. Il terzo appuntamento si<br />

disputa ad Assen, in Olanda. Gara 1<br />

parte in condizioni di asciutto, ma<br />

viene fermata dopo 13 giri per pioggia.<br />

Ripartita successivamente vede<br />

gli alfieri del team Althea rispettivamente<br />

sul secondo (Giuliano) e terzo<br />

(Checa) gradino del podio dopo un<br />

acceso duello.In gara 2 invece Giugliano<br />

taglia il traguardo in nona<br />

posizione,mentre Checa in 17esima,<br />

complice un errore di valutazione;<br />

sceglie infatti di partire con le rain,<br />

nonostante avesse smesso di piovere<br />

da tempo. Nonostante questo<br />

non perde la voglia di far bene, e nel<br />

dopo gara si assume la responsabilità<br />

del suo gesto. La quarta prova del<br />

mondiale, all’autodromo di Monza,<br />

è totalmente condizionata dal maltempo.<br />

Gara 1 viene infatti sospesa<br />

al quarto giro con bandiera rossa, per<br />

poi venire annullata definitivamente,<br />

dopo un secondo schieramento in<br />

griglia. Non tanto differente la situazione<br />

in gara 2. Viene infatti ritardata<br />

la partenza, dando la possibilità<br />

di scelta ai piloti se correre o meno.<br />

Dopo la partenza Checa e Giugliano<br />

prendono stabilmente la settima e ottava<br />

posizione, fin quando ricomincia<br />

a piovere e la gara viene sospesa<br />

del tutto, con l’assegnazione di metà<br />

del punteggio. Trascorse 4 gare Checa<br />

si ritrova secondo nel mondiale a<br />

2 punti da Biaggi, mentre Giugliano<br />

è in decima posizione. Ma la voglia<br />

di vincere e far bene è sempre<br />

intatta,per questo piccolo team!<br />

FLASH<br />

NEWS<br />

Ottime prestazione degli<br />

atleti della società Futuro<br />

Nuoto di <strong>Civita</strong>, capitanata<br />

dai tecnici Silvia Bernardi,<br />

Marco Pizzi, Marco Di Niccola<br />

e Fabio di Niccola. I ragazzi si<br />

sono qualificati al primo posto<br />

nella classifica della giornata,<br />

svoltasi il 6 maggio nella<br />

piscina comunale di Terni in<br />

viale Trieste, conquistando il<br />

secondo posto nella classifica<br />

generale del campionato<br />

Grande successo per la prima<br />

edizione dell’Itineris Cup,<br />

torneo di rugby organizzato<br />

dagli Old civitonoci presso<br />

il campo “Carlo Angeletti”,<br />

presenti anche le formazioni<br />

ospiti dei Tartold Foligno, Old<br />

Avezzano Rugny e Old Lazio<br />

Rugby. Il torneo si è sviluppato<br />

con un sostanziale equilibrio<br />

tra i team e solo la squadra padrone<br />

di casa è riuscita a vincere<br />

due partite su tre.<br />

La Juventus campione d’Italia<br />

incorona anche Leonardo<br />

Bonucci, difensore dei bianconeri<br />

e della nazionale italiana,<br />

come primo viterbese a vincere<br />

lo scudetto. Daniele Sabatini,<br />

assessore alle Politiche <strong>Giovani</strong>li<br />

del Comune di Viterbo lo<br />

ringrazia con queste parole: “A<br />

Leonardo vanno le mie personali<br />

congratulazioni e il più<br />

sentito ringraziamento per ciò<br />

che incarna dal punto di vista<br />

sportivo e valoriale”<br />

Grande successo a Rignano<br />

Flaminio per l’edizione della<br />

manifestazione “Bimbinbici”<br />

promossa dalle ASD Seven e<br />

Teamax con la collaborazione<br />

del CSI, Centro Sportivo Italiano.<br />

Mini gimkana per bambini<br />

dai 3 ai 12 anni, iniziata alle<br />

9 fino a mezzogiorno. Buona<br />

presenza di grandi e piccoli.


18 <strong>Civita</strong> . sport<br />

n°0 giugno luglio n°0 giugno luglio<br />

<strong>Civita</strong> . sport 19<br />

Rugby, 50 anni di strani rimbalzi<br />

Si è appena concluso il campionato per gli Amatori Rugby <strong>Civita</strong> Castellana chesi piazzano al secondo posto con 86 punti<br />

di Francesco Stilli<br />

In una società dove ad essere<br />

premiato è l’individualismo, il<br />

Rugby propone un approccio alla<br />

competizione totalmente diverso<br />

basato sulla assoluta necessità della<br />

cooperazione tra i membri del gruppo”.<br />

Basterebbe questa frase, presa<br />

dal sito uffuckae degli “Amatori Rugby<br />

<strong>Civita</strong> Castellana, per sintetizzare<br />

l’essenza di questo sport. Niente fuoriclasse,<br />

niente talento, niente prime<br />

donne. Ma un’orchestra di giocatori<br />

pronti a darsi battaglia e a sudare per<br />

il compagno.<br />

Il rugby è passione, amicizia, determinazione,<br />

lealtà e rispetto per<br />

l’altro, uno sport dove il fine di<br />

ogni partita non è ferire, ma onorare<br />

la maglietta indossata, giocare<br />

fino all’ultimo secondo con carattere<br />

e con voglia di fare e di creare<br />

occasioni, al di là del risultato che<br />

può essere positivo o negativo.<br />

Negli ultimi anni questo sport ha<br />

acquistato sempre più fama; basti<br />

vedere l’affluenza degli italiani allo<br />

stadio mentre sostengono questi<br />

nobili valori durante le partite del<br />

6 nazioni. Questo perché il rugby è<br />

divertimento e diventa una vera e<br />

Tutto finito, o quasi, nei campionati di terza categoria.<br />

Ultimi novanta minuti per il Faleria che in casa<br />

del San Saturnino vince e convince con un perentorio<br />

3 a 1 e si piazza in nona posizione, a pari merito con<br />

Corte dei Conti e a meno tre dai cugini del Magliano<br />

Romano che sbancano per 2 a 1, ospiti dello Sporting<br />

La Susta. Nel girone F di Roma festeggiano la promozione<br />

in seconda categoria il Real Talenti, primo a 64<br />

propria festa durante il famosissimo<br />

“3° tempo”, quando le due squadre<br />

hanno l’opportunità di parlare, mangiare,<br />

bere e cantare insieme senza<br />

differenza di maglia.<br />

A <strong>Civita</strong> Castellana il rugby sta diventando<br />

sempre più importante.<br />

Recentemente sono stati festeggiati i<br />

“50 Anni di strani rimbalzi”, la storia<br />

di una società che con grande forza<br />

di volontà è riuscita ad ottenere risultati<br />

molto buoni nel campionato<br />

di serie C.<br />

Prima fra tutte la stagione 1979-80,<br />

quando il “<strong>Civita</strong> Castellana” dopo<br />

aver vinto il campionato, con 32 punti<br />

complessivi a 11 punti di distacco<br />

dalla 2° classificata “Avezzano”, guadagna<br />

l’accesso agli spareggi per la<br />

serie B, dove la formazione Falisca<br />

si trova ad affrontare “Ovaelettronica<br />

Pieve di Cento”. Sfortunatamente<br />

i risultati delle partite di andata e di<br />

ritorno terminano con la vittoria della<br />

formazione bolognese, e il <strong>Civita</strong><br />

si deve accontentare di tornare nella<br />

serie minore.<br />

Negli anni successivi la squadra ha<br />

alti e bassi, ma i nuovi risultati degni<br />

di nota vengono raggiunti nelle<br />

ultime tre stagioni, dove gli “Amatori<br />

Rugby <strong>Civita</strong> Castellana” raggiunge il<br />

3° posto nel 2009-2010 e 2010-2011<br />

e nella stagione appena conclusasi<br />

2011-2012 la giovane formazione<br />

rosso-blu tocca il secondo posto<br />

con ben 86 punti. Questa è una<br />

squadra dall’età media molto bassa e<br />

con grandissime potenzialità,tanto<br />

da essere considerata una delle 5<br />

forze di questo campionato. Il problema<br />

sta ancora nella scarsa fiducia<br />

in se stessi di questi giocatori,<br />

magari non abituati a palcoscenici<br />

importanti e non convinti delle<br />

loro potenzialità. Mancano infatti<br />

i play-off per la serie B nonostante la<br />

lotta fino all’ultimo minuto, perdendo<br />

purtroppo punti essenziali nelle partite<br />

più importanti.<br />

Questa non vuole essere una critica<br />

ma anzi uno stimolo al miglioramento<br />

e alla convinzione di poter arrivare a<br />

risultati sempre migliori nei prossimi<br />

campionati, accedendo ai play-off e magari<br />

scrivendo una nuova pagina della<br />

storia del “<strong>Civita</strong> Castellana Rugby”.<br />

Allora forza, Gladiatori della palla<br />

ovale andate e conquistate!<br />

Ronciglione e Real Collevecchio in Prima<br />

Categoria, Fiano Romano in Promozione<br />

Chiude con una vittoria il Faleria. Il Soratte perde e torna in Terza insieme al Caprarola. Oriolo e Polisportiva Ci.C.R.A.M. promossi<br />

punti, e il Tufello che pareggia contro il Montesacro<br />

per 1 a 1. Al momento della scrittura dell’articolo nel<br />

girone A di Viterbo manca ancora una giornata ma i<br />

verdetti sono già arrivati da un pezzo. Può festeggiare<br />

l’Oriolo Calcio 2011 che conquista il primo posto vincendo<br />

in goleada per 11 a 1 contro l’Altetico Tarquinia.<br />

Risultato pirotecnico anche a Ronciglione dove la Polisportiva<br />

Ci.C.R.A.M batte 7 a 1 il Virtus Corchiano e<br />

festeggia la promozione,<br />

seconda a 62 punti a più<br />

dieci dal Doc Gallese e<br />

dal Tarkna 2007 vincente<br />

contro il <strong>Civita</strong>Castellana<br />

Calcio <strong>Giovani</strong>le per 5<br />

a 2. Il Barbarano ferma<br />

invece l’altra squadra civitonica<br />

sul risultato di 2<br />

a 2. Nel girone B è ancora<br />

corsa a tre per la promozione,<br />

con Bomarzo,<br />

Virtus Acquapendente e<br />

Onano Calcio rispettivamente<br />

a 58, 57 e 56 punti.<br />

Terminato anche il campionato di Seconda Categoria<br />

dove nel girone B il Ronciglione UTD è fermato sul 3<br />

a 3 in casa del Bassano Romano. Risultato che serve<br />

poco ai fini della classifica con la compagine ronciglionese<br />

già promossa da 2 giornate. Con 22 vittorie in 30<br />

partite, miglior attacco con 84 gol e miglior difesa con<br />

appena 32 reti subite, il Ronciglione può festeggiare la<br />

seconda promozione in appena due anni. Possono festeggiare<br />

anche Real Collevecchio e Stimigliano 1969,<br />

secondi a 60 punti. Retrocedono in terza il Soratte,<br />

Real Caprarola e Vic Formello. In prima categoria,<br />

inutile successo all’ultima giornata del Vignanello, retrocesso,<br />

contro il Montalto per 2 a 1. Stessa sorte tocca<br />

al Vasanello e al Virtus Cimini. Storica salita in Promozione<br />

della Nuova Sorianese che si piazza seconda a 62<br />

punti, meno 10 dalla Castrense. Bastava un pareggio<br />

nel girone D al Fiano Romano per vincere il titolo e<br />

così è stato, 0 a 0 contro la Fortitudo Nepi, condannata<br />

insieme al Campagnano e al Cesano al ritorno in Seconda<br />

Categoria. Il RignanoSoratte si piazza al decimo<br />

posto perdendo per 1 a 0 contro l’Ottavia, salvo per un<br />

pelo il Sacrofano.<br />

L. R.<br />

Tra sport e stile di vita, il pugilato<br />

raccontato da Giovanni De Carolis<br />

Intervista al campione europeo WBC (World Boxing Council) , “Prima si diventa uomini, poi pugili”<br />

di Lamberto Rinaldi<br />

Credendo vides” significa letteralmente<br />

“vedo credendo”, ma in realtà sarebbe più<br />

opportuno tradurlo con “credendo riuscirai a<br />

vedere”. È un motto latino molto famoso, da<br />

sempre associato al mondo della magia e dell’esoterismo<br />

e anticamente era il primo passo che<br />

un aspirante affiliato doveva superare per entrare<br />

in qualche società o ordine iniziatico. Stava<br />

infatti a rappresentare l’apertura della mente<br />

e del cuore che l’iniziato doveva raggiungere<br />

per comprendere i segreti dell’umanità e dell’universo.<br />

Credendo vides campeggia fiera, sotto altrettanto<br />

fiero leone, nel simbolo della Intrepida<br />

Boxe di Mazzano Romano dove siamo andati<br />

a trovare Giovanni De Carolis, campione europeo<br />

del Mediterraneo. Classe 1984, ci accoglie<br />

cordiale e sorridente, gigante buono, fisico<br />

tirato, nervoso, scultoreo. Parla con Veronica,<br />

compagna di vita, con cui il 26 settembre del<br />

2010 ha fondato la palestra Intrepida, “la passione<br />

per lo sport ci accumuna, e questa passione<br />

insieme al sogno di poter trasmettere l’amore<br />

per l’attività fisica e uno stile di vita sano<br />

ha dato vita a questo progetto”.<br />

Lo senti parlare e capisci che quel motto è veramente<br />

azzeccato. Solamente possedendo la<br />

“vera vista” capisci il senso del boxe sport, in<br />

un mondo dove a fare audience e spettacolo<br />

è soprattutto il calcio. “Il fatto che in Italia la<br />

nostra cultura sia improntata sul pallone sicuramente<br />

influenza sia i genitori che i giovani.<br />

Andare in palestra guadagnarsi il rispetto delle<br />

persone, non prevaricando l’uno sull’altro ma<br />

conoscendosi, imparando a gestirsi è la parte<br />

sconosciuta di questo sport. Il pugilato però è<br />

stato ultimamente rivalutato, in quanto vengono<br />

riscoperti i “vecchi valori”.<br />

I valori appunto. Il pugilato è definito lo sport<br />

nobile, nobile di cuore, nobile di spirito. Da<br />

sempre la figura del pugile è simbolo di lealtà<br />

e si fa portavoce di un’etica precisa: quella<br />

del rispetto, della volontà, dell’impegno, della<br />

disciplina.<br />

“Nel pugilato prima si diventa uomini poi si<br />

diventa pugili, purtroppo è un peccato che<br />

nel calcio e negli altri sport non ci siano certi<br />

valori, nel senso che non vedrai mai un pugile<br />

simulare anzi!”. Nel confronto con il pallone,<br />

la bilancia pende a favore di chi offre più<br />

guadagno. “I genitori pensano che i figli possano<br />

guadagnare un sacco di soldi con poco e<br />

la maggior parte delle persone non vede e non<br />

legge altro che quello, apri un giornale, accendi<br />

la televisione. Sei bombardato di calcio ovunque.”<br />

“Scopri con questo sport cose che non scopriresti<br />

con altre discipline”. Ci racconta fiero Giovanni.<br />

“Il rispetto dell’avversario, il rispetto per<br />

le persone con cui tutti i giorni lavori, il fatto<br />

di stare con i piedi per terra quando combatti e<br />

perdi, quando combatti e vinci, l’essere umile”.<br />

Disciplina, volontà, costanza e sacrificio. Solo<br />

restando umili e allenandosi, nella boxe come<br />

nella vita, si diventa qualcuno. “L’allenamento<br />

nella scala da uno a dieci conta cento. Se una<br />

persona sale sul ring e non è preparata, può<br />

anche essere un talento, può anche essere forte<br />

tecnicamente, ma dura un minuto. Allenarsi dà<br />

sicurezza e capacità, diventa sacrificio per chi<br />

lo fa controvoglia, ma è un piacere per chi ama<br />

questo sport.”<br />

Ma la boxe non è solo fatica, non è solo allenamento.<br />

La boxe sono anche le sensazioni<br />

che provi durante un’incontro, le emozioni nel<br />

salire sul ring, il vederlo così piccolo. Nel calcio<br />

e negli altri sport di squadra non sei mai<br />

da solo, qui si, sei te contro il tuo avversario e<br />

devi puntare solo su te stesso. “Inizi ad essere<br />

pugile dopo una decina di incontri. All’inizio<br />

quando combatti sei come paralizzato, ti pesano<br />

le gambe. Come quando sogni di scappare<br />

e non riesci a muoverti. Stessa cosa”. Parla di<br />

sogni, De Carolis, e di quelli che è riuscito a<br />

realizzare lui. “Ho iniziato relativamente tardi,<br />

quando avevo sedici anni. Anche mia madre<br />

era tra quanti vedevano questo sport sotto un<br />

cattivo occhio. Sono diventato professionista<br />

a ventitre anni, accettando al volo la proposta<br />

dell’allora mio procuratore. Adesso mi segue<br />

Giulio Spagnoli che insieme al padre ha seguito<br />

da vicino alcune delle più rosee promesse della<br />

boxe italiana”<br />

E lui sicuramente è uno dei talenti più freschi<br />

del pugilato italiano, tra i migliori 50 al mondo,<br />

campione del Mediterraneo per il WBC dal 20<br />

gennaio, quando ha battuto mettendo KO alla<br />

terza ripresa lo spagnolo Blas Miguel Martinez.<br />

Ma dietro ai tanti successi c’è il grande rispetto<br />

per l’avversario e il saper guadagnare dalle<br />

sconfitte. “Il match più duro è stato nel 2008”<br />

racconta “in Ucraina a Kiev contro il n1 ucraino<br />

Maksim Bursak per il Mondiale Youth IBF,<br />

lui aveva il doppio dei miei incontri e quando<br />

colpiva faceva un male cane. Altro incontro<br />

intenso è stato in Danimarca contro un pugile<br />

africano, ma se lo dovessi rifare adesso di certo<br />

non perderei!”<br />

Se apri veramente gli occhi scoprirai la vera essenza<br />

della vita. Incredibile quante cose possano<br />

esserci dietro uno sport. Un’etica, un’ deale,<br />

uno stile di vita. Con Giovanni De Carolis l’appuntamento<br />

è a fine giugno a Fiano Romano,<br />

per difendere il titolo internazionale.


20 <strong>Civita</strong> . giovani<br />

La lunga attesa è quasi finita, sta per cominciare<br />

di Cristopher Greco<br />

La lunga attesa è quasi finita, sta per cominciare. Imperterrito,<br />

continua a stupirci ed emozionarci con i suoi grandi artisti, i<br />

migliori(beh.. In realtà qualche serata potevano evitarla). Sta per<br />

ripartire il Rock in Roma, e i giovani di tutta Italia si muovono verso la<br />

capitale. Oltre un mese di concerti (26 date) riuniti sullo stesso palco<br />

nell’Ippodromo delle Capannelle. Tra i tanti artisti, quest’anno spiccano<br />

i Radiohead (soldout), i The Cure, Lenny Kravitz, i Beach<br />

Boys, Snoop Dogg, Ray Manzarek & Robby Krieger (The Doors) e i<br />

Placebo. Da casa nostra Negrita, Caparezza, Elio e le storie tese.<br />

n°0 giugno luglio<br />

Date in dettaglio:<br />

-Afterhours + Afghan Whigs 07.06.12 Biglietti da € 28,75<br />

-Incubus 25.06.12 Biglietti da € 41,40<br />

-Cypress Hill 26.06.12 Biglietti da € 39,10<br />

-Portishead 27.06.12 Biglietti da € 46,00<br />

-Radiohead 30.06.12 Sold Out<br />

-Deadmau5 02.07.12 Biglietti da € 40,25<br />

-Snoop Dogg 03.07.12 Biglietti da € 40,25<br />

-Negrita 05.07.12 Biglietti da € 32,20<br />

-Justice Live 08.07.12 Biglietti da € 40,25<br />

-The Cure 09.07.12 Biglietti da € 63,25<br />

-Ray Manzarek and Robby Krieger of The Doors 10.07.12 da € 40,25<br />

-J-Ax 11.07.12 Biglietti da € 25,30<br />

-Garbage 12.07.12 Biglietti da € 40,25<br />

-Lenny Kravitz 17.07.12 Biglietti da € 46,00<br />

-Kasabian 18.07.12 Biglietti da € 28,75<br />

-Elio e Le Storie Tese 19.07.12 Biglietti da € 28,75<br />

-Caparezza 20.07.12 Biglietti da € 18,00<br />

-Goran Bregovic 22.07.12 Biglietti da € 28,50<br />

-Ben Harper 23.07.12 Biglietti da € 41,40<br />

-Subsonica 25.07.12 Biglietti da € 17,25<br />

-Deep Purple 25.07.12 ANNULLATO (l’ho scritto per leggere la<br />

disperazione nel vostro sguardo, sono cinico sì)<br />

-The Beach Boys 26.07.12 Biglietti da € 51,75<br />

-Simple Minds 27.07.12 Biglietti da € 34,50<br />

-Litfiba 28.07.12 Biglietti da € 34,50<br />

-Sonata Arctica 30.07.12 Biglietti da € 34,50<br />

-Placebo 02.08.12 Biglietti da € 40,25<br />

Orizzontali<br />

1. Cavaliere in breve 4. Le conseguenze di una sbronza 10. Native di<br />

Asmara 11. Parte posteriore del capo 13. Talvolta è confesso 14. Formano<br />

lo scheletro 15. Strappata, stracciata 19. Condizione di eguale 22. Ridire in<br />

succinto 23. Scrupoloso, pignolo 24. Contenitore per la spesa 26. Taranto<br />

27. Sì a Berlino 28. Non abbondante, né cospicuo 31. Un’importante<br />

compagnia d’assicurazioni 32. Quello Grande ... scorre 33. Lo segue la<br />

pratica burocratica 34. E ... nel telegramma 35. Associazione Sportiva 36.<br />

Sono spiccate dal creditore 38. Gelosie, rancori 39. Importante città olandese<br />

sede del governo<br />

Verticali<br />

1. Si accende in chiesa 2. Altari pagani 3. Color turchino cupo 4. Affrettarsi,<br />

accorrere con rapidità 5. Due estremi della bussola 6. Per alcuni è difficile<br />

tenerlo per sé 7. Articolo indeterminativo 8. E’ stata soppiantata dal cdrom<br />

9. Il segno della parità 12. Fiume della Svizzera 16. Strumenti agricoli<br />

per rovesciare il terreno 17. Parte della filosofia che si occupa del bene 18.<br />

Isolotti 19. Briosi, vispi 20. Figlio di Troo 21. C’è quello nero 24. Gabbie<br />

per polli 25. In Asia c’è quella del nord e quella del sud 28. Movimenti,<br />

spostamenti 29. Segue talvolta così 30. Le usano i pescatori 35. Avellino 37.<br />

Dopo il do, prima del mi<br />

<strong>Civita</strong> . giovani<br />

Hanno collaborato:<br />

Mirko Agostinelli, Benedetta Capozucchi, Pier Francesco Cari, Raffaello Carli, Federico Cavallari, Francesca Dolci, Giulia Fantera,<br />

Manuela Franceschi, Flora Fiorani, Edoardo Giannini, Andrea Giovannetti, Alice Giuliani, Cristopher Greco, Benedetta Latini, Ilaria<br />

Marchetti, Giordano Mecarelli, Alessandra Meschini, Sara Mezzanotte, Michela Midossi, Crescenzo Miele, Valentina Paolelli, Alberto<br />

Petrosilli, Riccardo Piano, Veronica Piserchia, Luca Ricci, Lamberto Rinaldi, Roberta Rosselli, Diego Sacconi, Sara Selli, Andrea Sestili,<br />

Francesco Stefani, Francesco Stilli, Francesco Tomei, Valeria Toppi, Valentina Venturi<br />

A cura del Consiglio dei <strong>Giovani</strong> e con il contributo del Comune di <strong>Civita</strong> Castellana. N° 0 maggio, periodico in attesa di registrazione.<br />

Sede operativa: Sala Pablo Neruda, via Corso Bruno Buozzi n° 21, cap 01033. Tel: 33345678990, Mail civita.giovani@gmail.it

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