LA PAGINA OTTOBRE 2012:progetto La Pagina futura.qxd
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Numero 98 Novembre <strong>2012</strong><br />
Mensile a diffusione gratuita di Attualità e Cultura
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Tabula rasa - P Fabbri<br />
Europa 2020: tutti pronti a diventare smart? - A Melasecche<br />
SARA ASSICURAZIONI<br />
<strong>La</strong> storia dello spray cancella odori e dei 40 gatti - F Patrizi<br />
INTERPAN<br />
Attualità di Camus - M Ricci<br />
TECNO OFFICE<br />
TEATROMANIA - I Conti<br />
BIODENTAL<br />
AMARCORD TERNANA - M Barcarotti<br />
ALFIO<br />
<strong>La</strong> caccia - V Grechi<br />
<strong>La</strong> terapia del sorriso in Pediatria - I PAGLIACCI<br />
L’alimentazione della gestante - L F Bianconi<br />
TERNI VERNICIATURA<br />
Quelle eccezioni... che confermano la regola... - C Colasanti<br />
<strong>LA</strong>BORATORI SALVATI<br />
AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA DI TERNI<br />
AUNG SAN SUU KYI - R Bellucci, E Ruffinelli<br />
NUOVA GALENO<br />
Alla scoperta di... AMELIA SOTTERRANEA - L Santini<br />
AMELIA SOTTERRANEA - IAT di Amelia<br />
LE FOTO di Marco Ilari<br />
LICEO C<strong>LA</strong>SSICO<br />
CENTRO MEDICO DEMETRA - ERREMEDICA<br />
NUTRIGENETICA - M Ballerini, P Simoni<br />
ONDE NACQUE L’AURA DOLCE - S M Fantini<br />
ENSEMBLE AUBESPINE<br />
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO<br />
ASTRONOMIA - T Scacciafratte, E Costantini, P Casali, M Pasqualetti, TS<br />
L’occhio critico al cinema - L Bellucci<br />
A. C. <strong>LA</strong> <strong>PAGINA</strong> - Programmazione novembre-dicembre <strong>2012</strong><br />
ALLEANZA TORO<br />
VIL<strong>LA</strong> PALMA - F Neri<br />
GLOBAL SERVICE<br />
SUPERCONTI<br />
<strong>LA</strong> <strong>PAGINA</strong> Mensile di attualità e cultura<br />
Registrazione n. 9 del 12 novembre 2002, Tribunale di Terni<br />
Redazione: Terni, Vico Catina 13 --- Tipolitografia: Federici - Terni<br />
DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />
Direttore responsabile Michele Rito Liposi Direttore editoriale Giampiero Raspetti<br />
Editrice Projecta di Raspetti Giampiero 0744424827 - 3482401774<br />
info@lapagina.info www.lapagina.info<br />
Le collaborazioni sono, salvo diversi accordi scritti, gratuite e non retribuite. E’ vietata la riproduzione anche parziale dei testi.<br />
Dove trovare <strong>La</strong> <strong>Pagina</strong><br />
ACQUASPARTA SUPERCONTI V.le Marconi; AMELIA SUPERCONTI V. Nocicchia;<br />
ASSISI SUPERCONTI S. Maria degli Angeli; CIVITA CASTEL<strong>LA</strong>NA SUPERCONTI V. Terni;<br />
MASSA MARTANA SUPERCONTI V. Roma; NARNI SUPERCONTI V. Flaminia Ternana;<br />
ORTE SUPERCONTI V. De Dominicis; ORVIETO SUPERCONTI - Strada della Direttissima;<br />
PERUGIA SUPERCONTI Centro Bellocchio; RIETI SUPERCONTI <strong>La</strong> Galleria; ROMA<br />
SUPERCONTI V. Sisenna; SUPERCONTI V. Casilina 1674 (Grotte Celoni); SPELLO SUPERCONTI<br />
C. Comm. <strong>La</strong> Chiona; TERNI CDS Terni - AZIENDA OSPEDALIERA - ASL - V. Tristano di<br />
Joannuccio; Cral Provincia di Terni; CRDC Comune di Terni; Edicola Bartolotti Paola P.zza Corona;<br />
Edicola F.lli Galli - V. Narni - Zona Polymer; Edicola <strong>La</strong> Meridiana - V. del Rivo; Edicola M&C - V. Battisti;<br />
INPS - V.le della Stazione; Libreria ALTEROCCA - C.so Tacito; SUPERCONTI CENTRO; SUPERCONTI<br />
Centrocesure; SUPERCONTI C. Comm. Le fontane; SUPERCONTI C.so del Popolo; SUPERCONTI<br />
P.zza Dalmazia; SUPERCONTI Ferraris; SUPERCONTI Pronto - P.zza Buozzi; SUPERCONTI<br />
Pronto - V. XX Settembre; SUPERCONTI RIVO; SUPERCONTI Turati; TUTTOCARTA - V. Maestri<br />
del <strong>La</strong>voro 1; TODI SUPERCONTI V. del Broglino; VITERBO SUPERCONTI V. Belluno;<br />
VITORCHIANO SUPERCONTI Località Pallone.<br />
<strong>La</strong> politica è cultura<br />
Teniamo, noi dell’Associazione Culturale <strong>La</strong> <strong>Pagina</strong>,ad<br />
uno stile di vita opposto a quello dilagante nelle cronache<br />
e diamo vita a comportamenti non ispirati al tornaconto<br />
dell’avere e del sudicio intascare, ma alla fierezza<br />
dell’essere e del sereno donare. E vorremmo che la<br />
nobilissima Politica non fosse corrotta da omuncoli, ma<br />
fosse agita da persone del tutto irreprensibili.<br />
Non chiediamo la Luna, chiediamo semplicemente la<br />
Terra. Una terra in cui gli amministratori abbiano tutti<br />
un loro lavoro, conquistato per meriti personali. E che i<br />
loro emolumenti siano pari allo stipendio di cui già<br />
godono e al quale torneranno, appena scaduto l’unico<br />
mandato cui hanno, per noi, diritto. Non vogliamo dei<br />
peones senza arte né parte che, appena insediati su<br />
poltrone o sgabelli, si dannano l’anima pensando solo a<br />
come poter essere rieletti, senza alcun riguardo per il<br />
bene comune. Si dirà che, in mancanza di un adeguato<br />
rimborso, potrebbero essere indotti in tentazione...<br />
Perché, buona parte di coloro che percepiscono altissimi,<br />
esorbitanti compensi... che fa? È sotto gli occhi di tutti<br />
quello che riesce a combinare! È regola ormai che chi<br />
più ha, più cerca di carpire! Un uomo onesto è onesto<br />
indipendentemente da quanto percepisce. Si disinteressa<br />
di posti e prebende per sé e per i suoi familiari. Si potrà,<br />
comunque, togliere all’amministratore furtarolo, per legge<br />
e immediatamente, qualsiasi diritto civile!<br />
Per la politica nazionale pensiamo debbano valere gli<br />
stessi parametri. Si dirà: c’è bisogno di politici puri!<br />
Via, abbiamo già sperimentato tutto il gran bene apportato<br />
da politici puri che stazionano permanentemente, anche<br />
da quaranta anni, in posti retribuitissimi. Ma, se sono<br />
così bravi, così necessari per le patrie sorti (alcuni invero<br />
hanno compiuto azioni che li rendono indispensabili alle<br />
patrie galere) che difficoltà hanno ad impegnarsi negli organi<br />
direttivi dei loro partiti, pagati dai militanti? L’auspicio<br />
dovrebbe valere per tutti, anche per i bravi cultori del<br />
Vangelo, gli addetti al sacro che dicono di voler seguire<br />
la buona novella donataci da Cristo, che mai alluse a<br />
stipendi o ricompense terrene, ma solo ad azioni<br />
caritatevoli, soprattutto in aiuto e in favore dei diseredati.<br />
Senza scorciatoie, senza fare i collettori dei soldi degli<br />
altri, ma trovando risorse solo attraverso il proprio<br />
impegno e il proprio sacrificio. Non vogliamo che le<br />
splendide passioni consistenti nel mettersi a disposizione<br />
del prossimo degenerino ancor più in pure azioni da<br />
mestieranti, in becera mercanzia!<br />
Non vogliamo siano traditi Cristo e i poveri cristi!<br />
Nell’Associazione vogliamo proporre dell’altro...<br />
Innanzitutto non ci confondiamo con quei politicanti che<br />
hanno reso solenne il loro status attraverso festini sconci,<br />
pagati con i soldi dei lavoratori veri, o con quelli<br />
responsabili di varie corruzioni, ostentazioni oltraggiose<br />
di un dito o due, bestemmie e rutti in libertà... né con<br />
loro né con i loro partiti... però... ma dove erano gli altri,<br />
quelli buoni, quelli puri... che hanno avuto lo stomaco<br />
di far finta di niente? Se non erano a conoscenza sono<br />
degli idioti, incapaci quindi di rappresentare alcunché,<br />
se sapevano, perché non si sono indignati e ribellati,<br />
perché non hanno restituito le ruberie percepite... dove<br />
erano i politici di lungo corso quando si sono attribuiti<br />
emolumenti con importi così vergognosi? Perché hanno<br />
taciuto? Per un piattino di lenticchie omaggiato dalla<br />
realpolitik? Con questi signori non avremo mai niente a<br />
che fare, né coi loro partiti. E neanche con chi soffia sul<br />
fuoco della disperazione, al fine di generare una<br />
velenosa antipolitica.<br />
Noi facciamo tutto con i nostri modesti averi,<br />
guadagnati con onestà e professionalità, con la nostra<br />
tensione ideale e morale. Siamo un bel gruppo. Porteremo<br />
avanti l’affascinante avventura dello stare insieme, con<br />
idee diverse, con ideali uguali. Faremo vera politica.<br />
Convinti che oggi l’emergenza sia culturale più che<br />
morale (senza cultura non ci si orienta nei costumi,<br />
nell’ethos, nel mos), sentiamo così di poter contribuire<br />
alla Politica apportando un modesto granello culturale,<br />
l’unica risorsa di cui disponiamo. Promuoveremo così<br />
moltissime iniziative culturali, in particolar modo ad<br />
opera ed ingegno di giovanissimi talenti. E, anche se il<br />
nostro portafoglio si dovesse, in itinere, visto l’ammontare<br />
delle spese di gestione, prosciugare, pure troveremo la<br />
maniera di mantener viva la fiamma del buon vivere,<br />
dell’impegno culturale e politico, del comportamento<br />
raffinato che si esprime, in primis, con gentilezza e<br />
correttezza. Vogliamo, semplicemente, fare agli altri<br />
quello che piacerebbe gli altri facessero a noi!<br />
Vi aspettiamo. Giampiero Raspetti
Tabula rasa<br />
Avevamo il grembiulino nero, se maschietti,<br />
bianco se femminucce. Un largo fiocco da annodare al<br />
collo, sempre azzurro a prescindere dal sesso, e un<br />
colletto bianco; questo poteva essere di stoffa<br />
inamidata, o di pura plastica rigida: una sorta di<br />
imitazione di quei collari terapeutici che adesso<br />
portano gli sfortunati che hanno subito un<br />
tamponamento, o un più generico “colpo di frusta”.<br />
In ogni caso, l’elemento più caratteristico restava la<br />
cartella: dentro ci finivano inevitabilmente libri<br />
(sussidiario e libro di lettura), quaderni (“di bella” e<br />
“di brutta”, a quadretti<br />
grandi o piccoli, con righe<br />
uniformi o di altezza diversa,<br />
a seconda della classe; e<br />
naturalmente a seconda della<br />
materia cui erano destinati),<br />
astuccio con matite, gomma,<br />
temperamatite, e a volte<br />
anche compasso, righello,<br />
graffette, colla; un astuccio<br />
speciale con cerniera lampo<br />
per i colori a pastello; e<br />
inevitabilmente il panino per<br />
la colazione, che qui da noi<br />
non era mai un vero panino<br />
(rosetta, bocconcino, magiolino,<br />
biova, ciabatta, sfilatino)<br />
ma quasi sempre due fette di<br />
un grosso filone di pane<br />
cotto a legna, sacrosantamente<br />
senza sale (non siamo mica<br />
barbari come quasi tutto il resto d’Italia, qui a Terni)<br />
con dentro le inevitabili fette di mortadella.<br />
Un corredo niente male, per dei ragazzini delle<br />
elementari. <strong>La</strong> cartella pesava, ma era anche una<br />
specie di status symbol: non tanto per confrontarsi con<br />
i compagni, quanto per affermare la propria identità di<br />
scolaro nei confronti del resto del mondo. Era ciò che<br />
più identificava, marchiava quasi l’identità dei<br />
bambini nelle aule delle scuole; tant’è vero che<br />
probabilmente sono state le ventiquattrore degli<br />
impiegati (rigide samsonite degli anni ottanta, o<br />
griffate borse in pelle nei decenni successivi: in ogni<br />
caso, piene di niente, quasi sempre) ad imitare le<br />
cartelle degli scolaretti, e non viceversa.<br />
Ed eravamo orgogliosi e gelosi, del nostro<br />
patrimonio: un po’ perché era finalmente qualcosa di<br />
veramente nostro, e solo nostro (un bambino di sei<br />
anni non aveva in fondo molte proprietà<br />
assolutamente individuali e personali, come era<br />
invece il contenuto della cartella); un po’ perché ci<br />
rendevamo conto che erano cose preziose, importanti:<br />
cose di scuola, diamine. <strong>La</strong> loro importanza, del resto,<br />
veniva poi regolarmente sottolineata dalle maestre.<br />
Inevitabilmente, quasi ogni anno, fino alle medie,<br />
saltava fuori il confronto con le scuole del passato:<br />
quelle dei nostri genitori, quelle ancora più antiche,<br />
del libro Cuore, e poi indietro e indietro, fino a Carlo<br />
Magno e soprattutto agli antichi romani. Spesso la<br />
ragione della tirata era dovuta alla spiegazione del<br />
concetto di “tabula rasa”: c’era sempre un momento<br />
in cui bisognava fare tabula rasa di qualcosa,<br />
probabilmente perché tutta la classe aveva confuso<br />
qualche concetto importante, o semplicemente perché bisognava cambiare<br />
argomento: e il maestro coglieva l’occasione per raccontare che l’espressione<br />
veniva dalle abitudini scolastiche degli antichi romani, quando il discepolo, che<br />
aveva una tavoletta di cera e uno stilo per inciderla come unici strumenti di lavoro,<br />
doveva cancellare per intero la sua tabula, radendola nel vero senso della parola, per<br />
poterla riutilizzare come una pagina nuova.<br />
Il concetto era importante, e si capiva benissimo: azzeramento, ripartenza, nuova<br />
avventura. Come effetto collaterale, però, restava indubbiamente anche una sorta<br />
di commiserazione: poveri scolaretti<br />
di duemila anni fa! Solo una misera<br />
tavoletta? Niente pastelli colorati,<br />
niente quaderni, niente libri? Erano<br />
davvero dei poveretti…<br />
Non ci aspettavamo certo la<br />
rivincita delle tavolette di cera. Però<br />
adesso è nell’aria, abbastanza<br />
evidente. Già le nere lavagne<br />
d’ardesia che scricchiolavano e<br />
mandavano brividi lunghi e possenti<br />
lungo la schiena quando incise dal<br />
gesso hanno ceduto in molte aule<br />
alle LIM, lavagne interattive<br />
multimediali. E adesso si parla di<br />
dotare tutti gli studenti di I-pad, o più<br />
genericamente di tablet: insomma, di<br />
tavolette. E noi col fiocco azzurro e<br />
le cartelle rischiamo di fare la fine dei<br />
barbari del tempo di mezzo, una specie<br />
di intervallo storico detavolettato, tra<br />
la cera e l’elettronica. Niente più libri, fra un po’. Niente più quaderni e matite. Non<br />
ci vuole niente, per quelli d’una certa età, a farsi prendere dalla tristezza e dalla<br />
nostalgia: cavolo, il fruscio della pagine dei libri nuovi! L’odore strano e pungente<br />
delle matite appena appuntite! Le mani piene d’inchiostro, le pagine zeppe di ditate!<br />
Tutto perduto?<br />
<strong>La</strong> nostalgia è un bel sentimento, anche se un po’ troppo frequentato dagli<br />
anziani. Le nuove tavolette, al pari di quelle di cera incise da Virgilio e Catullo,<br />
sono solo strumenti. E anche il libro di carta, in fondo, lo è. Dentro un tablet<br />
connesso a internet ci sono milioni di cose da imparare e scoprire, oltre che tutte le<br />
biblioteche del mondo. Nessuno ci toglierà il ricordo struggente dello sfogliare un<br />
libro nuovo, ma il ritorno alla tavoletta non è fare tabula rasa di tutto: è solo un<br />
nuovo inizio, perché un buon libro non è fatto né di carta né di inchiostro<br />
elettronico: è fatto di buone idee. Piero Fabbri<br />
3
4<br />
Per riprendersi dalla crisi economica e ridurre il gap con i più<br />
economicamente esplosivi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina),<br />
l’Unione europea ha individuato la sua via: ha bisogno di una crescita<br />
intelligente, sostenibile e inclusiva.<br />
Si parla quindi di “SSS” o “S 3 ”.<br />
Tranquilli, non si tratta di un nuovo smart-phone o di un format<br />
per un reality show, ma di Smart Specialisation Strategy: l’approccio<br />
più recente per realizzare progetti verso uno sviluppo territoriale<br />
integrato e intelligente.<br />
In poche parole, si tratta di strategie d’innovazione flessibili e<br />
dinamiche, concepite a livello regionale, ma<br />
valutate e messe a sistema a livello nazionale.<br />
L’innovazione è quindi intesa come un “sistema<br />
aperto” in cui collaborano e interagiscono diversi<br />
attori. Ma bisogna tenere ben presente che la<br />
geografia dell’innovazione è molto eterogenea, con<br />
alcune regioni competitive a livello mondiale e altre<br />
che lottano ancora per avvicinarsi alla frontiera<br />
tecnologica adottando e adeguando soluzioni<br />
innovative alla situazione specifica e/o alla<br />
vocazione desiderata.<br />
Si pensa quindi ad una specializzazione<br />
intelligente, ovvero, ad identificare le risorse e le<br />
caratteristiche uniche di ogni paese e regione,<br />
evidenziando i vantaggi competitivi di ciascuno per riunire le risorse<br />
e i soggetti coinvolti.<br />
Occorre quindi che i governi regionali e nazionali facciano<br />
velocemente il punto sulle idee che accompagneranno la programmazione<br />
dei Fondi strutturali 2014-2020, cioè il prossimo ciclo della spesa<br />
comunitaria. Ergo, la sostenibilità di dette strategie dipenderà dalla<br />
tempestività e dal coordinamento delle misure adottate e dai<br />
Europa 2020:<br />
tutti pronti a diventare smart? smart<br />
meccanismi di governance. Inoltre la specializzazione intelligente<br />
dovrà sfruttare le diversità territoriali, incoraggiare la collaborazione<br />
al di là dei confini regionali e nazionali e aprire nuove opportunità<br />
evitando la frammentazione e garantendo che la conoscenza si<br />
diffonda con maggiore facilità all’interno dell’UE.<br />
Il successo di questa iniziativa sarà determinato nella misura in<br />
cui le Regioni saranno in grado di creare le opportune sinergie tra i<br />
diversi programmi di finanziamento dell’UE, nello specifico, tra i<br />
programmi Horizon 2020 ed i Fondi Strutturali a disposizioni di Stati<br />
e Regioni e di quanto saranno in grado di coinvolgere<br />
tutti i principali attori all’interno del ciclo<br />
dell’innovazione. Ciascun attore è chiamato a<br />
concentrare le proprie expertise in aree strategiche<br />
basate su concrete potenzialità.<br />
Enunciare tutto questo appare semplice, bello ed<br />
interessante, ma saranno in grado le Regioni<br />
nell’ambito della Smart Specialisation Strategy di<br />
adattarsi e modulare una politica coraggiosa volta a<br />
sostenere la crescita smart, sviluppando<br />
parallelamente strategie di specializzazione<br />
intelligente per massimizzare l’impatto di tale<br />
politica coordinata con quelle della UE?<br />
<strong>La</strong> cosa non è facile, visti i tempi ristretti e il gran<br />
numero di soggetti che questo tipo di strategie dovrebbero<br />
coinvolgere, e perché come sempre tra il dire e il fare…<br />
Sarà l’Umbria, già impegnata in questo momento delicatissimo<br />
di riordino organizzativo dei propri territori e delle relative<br />
articolazioni istituzionali, in grado di porsi come un interlocutore<br />
credibile e pronto ad affrontare tempestivamente le nuove sfide?<br />
alessia.melasecche@libero.it<br />
- Assistenza Ospedaliera<br />
- Assistenza Domiciliare<br />
- Baby Sitter<br />
- Istituzioni pubbliche e private<br />
- Ausiliare per case di riposo<br />
- Infermieri professionali<br />
- Assistenza a disabili<br />
e non autosufficienti
pagina pubblicitaria<br />
Le pensioni dello Stato sono già oggi miserabili per molti di noi.<br />
E lo saranno ancor più tra qualche anno. Allora, che si fa?<br />
Una questione (anche) di fiducia<br />
Su internet e sulla stampa specializzata troverete decine di pareri<br />
sull’inutilità e la bassa convenienza dei Fondi Pensione delle<br />
Assicurazioni … il tutto a vantaggio di una strategia fai-da-te che punta<br />
tutto sugli investimenti in Borsa.<br />
Avete il tempo, la conoscenza tecnica, le capacità, la costanza e la<br />
voglia di provarci da soli per un periodo che può durare anche 35 anni?<br />
Per la Previdenza Complementare dobbiamo poter contare<br />
sull’assistenza di un addetto del settore, di cui ci si possa fidare.<br />
<strong>La</strong><br />
vi offre questo ...<br />
... l’esperienza, l’onestà e la consulenza di qualcuno che<br />
possa consigliarvi e dirvi le cose come stanno.<br />
Il risparmio fiscale e la flessibilità dei PIP<br />
Oggi i PIP (Piani Individuali di Previdenza) ci permettono di dedurre<br />
fino a 5.164,57 euro l’anno, realizzando un risparmio fiscale pari alla<br />
nostra aliquota IRPEF applicata al versamento annuale:<br />
Valori espressi in Euro<br />
Esempio di risparmio fiscale a seconda del reddito imponibile del Cliente<br />
con due ipotesi di contribuzione annua: 2000 euro e 5.165 euro.<br />
Il PIP di , il Multistrategy PIP, offre inoltre la possibilità di:<br />
- decidere liberamente quanto e quando versare<br />
- individuare il profilo di investimento più adatto alle proprie esigenze<br />
- cambiare profilo di investimento<br />
- trasferire la posizione ad altra forma di previdenza complementare,<br />
trascorsi due anni dall’adesione.<br />
Ma anche investendo cifre più basse (5 euro al giorno) e partendo da<br />
un’età più matura, si ottengono risultati eccezionali … a patto che …<br />
… veniate seguiti e consigliati anno dopo anno da una persona di cui<br />
potete fidarvi, che studia la VOSTRA situazione all’inizio, che sta<br />
attento a come cambiano le VOSTRE ESIGENZE nel tempo, che vi<br />
suggerisca un <strong>progetto</strong>, ma sia sempre pronto a cambiarlo, che vi renda<br />
conto dei risultati. E siccome il tutto parte dalla FIDUCIA, chi conosce la<br />
… saprà già delle nostre qualità, chi non ci conosce... che<br />
ci metta alla prova, risponderemo con un sorriso … e con i numeri.<br />
Chiedere informazioni significa sapere, sapere vuol dire scegliere<br />
bene, e scegliere bene vorrà dire guadagnare bene.<br />
Dr.ssa Sabrina Guiducci<br />
Agente Capo<br />
Dr. Stefano Costantini<br />
Responsabile Vita di Agenzia<br />
Previdenza<br />
PENSIONE INTEGRATIVA: INTEGRATIVA COME, COME,<br />
PERCHÉ, PERCHÉ,<br />
DOVE E QUANDO<br />
Reddito<br />
imponibile Aliquota<br />
marginale<br />
IRPEF<br />
2011<br />
Contributo annuo versato e dedotto<br />
2.000 5.165 (max deducibile)<br />
Risparmio Esborso<br />
fiscale effettivo Risparmio Esborso<br />
fiscale effettivo<br />
15.000 23% 460 1.540 1.183 3.977<br />
35.000 38% 760 1.240 1.963 3.202<br />
62.000 41% 820 1.180 2.117 3.047<br />
82.000 43% 860 1.140 2.221 2.944<br />
Riflessioni di un Agente<br />
Giovedì 15 novembre, alle ore 18, nella<br />
Sala G dell’Associazione Culturale <strong>La</strong> <strong>Pagina</strong>,<br />
in Terni, Via De Filis 7a, sarà tenuto,<br />
a cura della SARA ASSICURAZIONI,<br />
ASSICURAZIONI<br />
un incontro pubblico sul tema: <strong>La</strong> Previdenza. Previdenza<br />
<strong>La</strong> cittadinanza è invitata ad intervenire.<br />
SARA ASSICURAZIONI SPA<br />
AGENZIA CAPO DI TERNI<br />
AGENTE CAPO Dr.ssa Sabrina Guiducci<br />
Via C. Battisti 121/C - 05100 Terni<br />
Tel/Fax 0744/401057<br />
mail ag6020@saraagenzie.it<br />
ORARIO<br />
Da Lunedì a Venerdì<br />
8.30 - 12.30 15.30 - 18.00<br />
5
6<br />
<strong>La</strong> storia dello<br />
spray<br />
cancella odori<br />
e dei 40 gatti<br />
A volte le nostre abitudini cambiano senza che ce ne accorgiamo.<br />
Sembra una banalità, ma in realtà è l’esito di una complessa ricerca<br />
di marketing svolta qualche tempo fa.<br />
Tutto comincia con il lancio di un prodotto per la casa, uno spray<br />
elimina-odori che promette di togliere il tanfo di<br />
sigaretta dai vestiti e l’olezzo del fritto dalle<br />
tendine della cucina.<br />
Nonostante i cattivi odori siano un problema<br />
comune a tutte le case, il prodotto non va.<br />
Per capire perché lo spray non attiri le casalinghe,<br />
si mette all’opera un team di ricercatori.<br />
Il primo passo è l’analisi dei due spot passati in<br />
tv: nel primo una donna entra in una stanza<br />
storcendo il naso, spruzza lo spray e poi respira<br />
con sollievo, mentre nel secondo spot una donna<br />
usa lo spray e si ritrova in un prato fiorito.<br />
In entrambi i casi si punta sul problema del<br />
cattivo odore.<br />
A questo punto, il team si reca casa per casa e<br />
sottopone il prodotto alle casalinghe, che<br />
rispondono in coro “ma se c’è puzza, apro la<br />
finestra, mica compro una spray!”.<br />
Finché un giorno un ricercatore bussa alla porta<br />
di una donna che vive con 40 gatti, la quale gli racconta che non è<br />
facile tenere tutto in condizioni igieniche perfette, ma per fortuna i<br />
suoi amati micini sono puliti e non si sentono neanche… in realtà, la<br />
casa emana un olezzo nauseabondo, ma la gattara non se ne accorge<br />
perché ci vive dentro e non ammetterebbe mai il problema.<br />
Come abituarla a usare lo spray senza tirare in ballo i gatti fetenti?<br />
È qui che il team ha elaborato la teoria del chunking.<br />
Un’azione abitudinaria parte sempre da uno stimolo, segue una<br />
routine e si conclude con una gratificazione.<br />
Per cambiare un’abitudine non bisogna necessariamente reprimere<br />
lo stimolo o sostituirlo con un altro, ma bisogna intervenire sulla<br />
routine. Tutto sta ad individuare qual è lo stimolo e qual è la routine.<br />
Per studiare meglio questa dinamica (e perdere qualche chilo!), un<br />
ricercatore ha analizzato la sua abitudine di metà mattina di prendersi<br />
un caffè e un dolce mentre chiacchiera con i colleghi.<br />
Come fare a rinunciare al caffè con dolce?<br />
Ma è poi questo il vero stimolo della pausa?<br />
Cosa mi dà piacere veramente, si è chiesto: parlare con i colleghi<br />
mentre sorseggio un caffè e mangio un dolce, si è risposto.<br />
Dunque, andando con ordine, lo stimolo è<br />
parlare, la routine il caffè e la gratificazione il<br />
dolce; per cambiare abitudine, il ricercatore dovrà<br />
iniziare la pausa ben sapendo che lo stimolo vero<br />
è la chiacchiera, poi, invece di bere il caffè, si<br />
sgranchirà le gambe e mangerà una mela.<br />
Così facendo il ricercatore ha perso i chili in<br />
eccesso senza reprimere i suoi bisogni.<br />
Questa teoria spiega perché gli spot dello spray<br />
non funzionavano: perché intervenivano sullo<br />
stimolo, volevano cioè convincere le casalinghe a<br />
cambiare abitudine e usare lo spray perché in<br />
ogni casa c’è sempre cattivo odore.<br />
Bastava invece intervenire sulla routine e inserire<br />
l’uso dello spray come un gesto automatico che si<br />
fa quando si pulisce la casa.<br />
Così, nel nuovo spot, si vede ora una donna che,<br />
un attimo prima di concludere le faccende<br />
domestiche, spruzza lo spray, come a dire: ora sì<br />
che ho finito!<br />
Con questa semplice accortezza, le vendite si sono impennate e il<br />
prodotto è entrato nelle abitudini (abilmente manipolate) delle<br />
casalinghe americane. Francesco Patrizi
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Attualità di Camus<br />
<strong>La</strong> politica e il destino dell’umanità sono plasmati da uomini senza ideali,<br />
senza grandezza. Quelli che hanno in sé della grandezza non fanno politica.<br />
Il ruolo della politica è di tenerci in ordine la casa, non di occuparsi delle<br />
nostre questioni intime.<br />
Il mio ruolo non è di trasformare il mondo, né l’uomo... ma è forse di<br />
servire, a modo mio, quei valori senza i quali un mondo, anche trasformato,<br />
sarebbe tale da non valere la pena di viverci.<br />
Se posso capire e ammirare chi combatte per la libertà, provo solo<br />
disgusto di fronte al massacro di donne e bambini.<br />
Conservate il ricordo di quanto abbiamo appena vissuto, allo scopo di<br />
restare fedeli alla libertà, ai suoi diritti come ai suoi doveri e per non dover<br />
mai accettare, dico mai, quel che qualcuno uomo, per grande che sia, o<br />
partito, per forte che sia, pensi per voi o decida per la vostra condotta.<br />
Se un terrorista scaglia una granata in mezzo al mercato di Belcourt, che<br />
mia madre frequenta, e la uccide, mi sentirei responsabile nel caso che, per<br />
difendere la giustizia, avessi difeso anche il terrorismo. Amo la giustizia ma<br />
amo anche mia madre.<br />
Scegliere la libertà non vuol dire scegliere contro la giustizia. Al contrario<br />
vuol dire unirsi a quelli che soffrono e lottano, scegliere con giustizia. Se<br />
qualcuno vi porta via il pane, sopprime nello stesso tempo la vostra libertà;<br />
ma se qualcuno vi toglie la libertà, siate certi, anche il vostro pane è<br />
minacciato, perché non dipende più da voi o dalle vostre lotte, ma dal<br />
capriccio di un padrone.<br />
Il nostro onore, la nostra giustizia, la felicità dei più umili tra noi sono<br />
tutti valori di cui dobbiamo farci interamente carico.<br />
Il realismo politico è una cosa degradante... il realismo ha ragione sul<br />
piano della politica, anche se ha torto su quello della morale.<br />
Non esistono né giustizia né libertà quando è il denaro a farla da padrone.<br />
Si tratta per tutti noi di conciliare la giustizia con la libertà. Il fine da<br />
perseguire è uno solo: che la vita sia libera e giusta per tutti.<br />
Siamo determinati a cancellare la politica per sostituirla con la morale.<br />
Che è poi tutto ciò che chiamiamo rivoluzione.<br />
Non si aspira mai alla libertà senza esigere contemporaneamente anche<br />
la giustizia.<br />
<strong>La</strong> libertà è per tutti o per nessuno.<br />
Nell’attuale decadenza morale, politica e civile del nostro tempo non solo è salutare<br />
ma anche indispensabile riscoprire Albert Camus.<br />
Purtroppo pochi sono i ragazzi di oggi che lo leggono e pochi gli insegnanti che lo<br />
fanno conoscere.<br />
Il 4 gennaio del 1960, appena tre anni dopo l’assegnazione del Nobel per la<br />
letteratura, un incidente stradale privava il secolo scorso di una delle menti più<br />
lucide e impegnate sul tema della difesa dei valori della democrazia e della libertà.<br />
<strong>La</strong> sua denuncia contro tutte le forme di totalitarismo, di fanatismo, di terrorismo, di<br />
violenza in nome della umanità e della grandezza di ogni essere umano, la sua<br />
visione della politica come realizzazione dell’equilibrio tra libertà e giustizia, il<br />
suo rifiuto di un sistema sociale fondato sul valore del denaro, l’esigenza della<br />
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lapiazzetta.terni@libero.it<br />
solidarietà come forma di rivolta contro il dolore e<br />
l’infelicità che la natura procura da sempre all’uomo,<br />
l’esigenza di fare basta con quel realismo politico<br />
secondo il quale il fine giustifica sempre i mezzi, il<br />
rifiuto dell’astratta ideologia in nome della quale il<br />
valore dell’uomo e della sua vita passa in secondo<br />
piano, l’esigenza di onestà morale, tutto ciò fa di<br />
Camus un nostro contemporaneo, un compagno di<br />
strada che ancora oggi ci indica i valori che devono<br />
stare alla base di una società e di una politica al<br />
servizio dell’uomo e con i quali tutti noi oggi<br />
dobbiamo fare i conti.<br />
Per questo motivo vi offro una piccola antologia di<br />
pensieri e parole tratte dai suoi scritti.<br />
Che sia uno stimolo a riscoprirlo e a leggerlo di nuovo.<br />
Marcello Ricci<br />
SOCIO<br />
Associazione Culturale<br />
<strong>La</strong> <strong>Pagina</strong><br />
Terni, Via De Filis 7<br />
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9
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L’implantologia è un collaudato sistema di<br />
protesi fissa che ci consente di sostituire e<br />
riacquistare definitivamente la perdita<br />
di uno o più denti.<br />
L’impianto è una vite in titanio<br />
completamente biocompatibile con<br />
l’organismo che, una volta inserita,<br />
prenderà il posto della radice del dente.<br />
Sopra questo impianto verrà poi montata<br />
la corona in ceramica (dente) definitiva<br />
che ripristinerà l’elemento dentale mancante.<br />
Quando si è di fronte a una situazione di<br />
mancanza parziale o totale di elementi<br />
dentari (eduntulia parziale o totale),<br />
le soluzioni ottimali possono essere<br />
molteplici e tutte attuabili con il risultato<br />
unico di funzionalità e estetica.<br />
Anche nei casi più complessi che riguardano<br />
la carenza di osso su cui posizionare<br />
l’impianto le nuove tecniche di<br />
rigenerazione ossea ci consentono di<br />
ottenere una quantità di osso sufficiente<br />
per il posizionamento<br />
dell’impianto stesso.<br />
Implantologia<br />
Domande più frequenti:<br />
Cos’è un impianto?<br />
È un tipo di protesi fissa, una vite in titanio che viene inserita nell’osso<br />
con lo scopo di fungere da radice seguendo protocolli clinici e chirugici<br />
ben definiti.<br />
Sopra tale vite verrà appoggiata la corona in ceramica cioè il dente vero<br />
e proprio tramite la collaborazione di un laboratorio odontotecnico.<br />
Quanto tempo si impiega ad inserire un impianto?<br />
Solitamente bastano dai 10 ai 15 minuti, quando si opera su impianti<br />
multipli si possono utilizzare due sedute chirurgiche, una per arcata.<br />
Dove necessario e per pazienti tranquilli è possibile operare in unica<br />
seduta anche su entrambe le arcate dentarie senza alcuna controindicazione.<br />
L’intervento viene fatto in anestesia locale, non comporta dolore, alla<br />
fine dell’intervento il paziente può alzarsi e ritornare alle sue normali<br />
attività seguendo i dovuti accorgimenti.<br />
Ci sono problemi di rigetto dell’impianto?<br />
Può accadere, ma raramente, e non c’è nulla di grave; l’impianto fallito<br />
può comunque essere sostituito.<br />
I materiali odontoiatrici sono veramente così costosi?<br />
Ogni materiale che debba venire a contatto con l’organismo umano deve<br />
essere sottoposto a protocolli di sperimentazione molto severi e lunghi.<br />
Si lavora su standard di qualità molto alti, com’è d’obbligo nella chirurgia<br />
e nella implantologia.<br />
È basilare quindi collaborare con Aziende che producono materiali di<br />
altissima qualità supportate da adeguata sperimentazione. Noi ci<br />
avvaliamo di Aziende Americane ed Europee certificate che dànno la<br />
garanzia scientifica di un eccellente prodotto finale.<br />
Dott. Gugliemo Santoro<br />
Medico chirurgo odontoiatra<br />
Direttore sanitario presso<br />
STUDIO DENTISTICO BIODENTAL<br />
Via Romagna, 118 TERNI<br />
Tel. 0744/084966<br />
Martedì 27 novembre, ore 21, presso la Sala G dell’Associazione Culturale <strong>La</strong> <strong>Pagina</strong>, in Terni, Via<br />
De Filis 7a, sarà tenuto, a cura della Clinica BIODENTAL, un incontro pubblico sul tema: Estetica. Estetica<br />
<strong>La</strong> cittadinanza è invitata ad intervenire.<br />
11
14<br />
Il nonno sedeva ovviamente a capotavola: ai lati i figli con le nuore<br />
e i nipoti e di fronte la moglie Barbera, detta Barburella, perché<br />
molto minuta. A dire la verità la nonna mangiava spesso da sola<br />
vicino al camino, col piatto poggiato sulle ginocchia, specie<br />
d’inverno. Quella sera di fine estate Barburella non c’era. Era<br />
partita verso mezzogiorno, senza pranzare, con un tozzo di pane<br />
nella tasca dello zinale e sulle spalle un sacco a trama larga con<br />
dentro 3 o 4 pulcinotti che stavano per diventare galli. Li portava<br />
dalla nipote Nena per farli castrare in modo che diventassero<br />
capponi per fare il brodo il giorno di Natale.<br />
Gli animali castrati (polli, agnelli, maiali), non avendo più gli<br />
attributi sessuali, né gli ormoni da essi prodotti, si dedicavano solo<br />
al mangiare diventando perciò più grassi, teneri e saporiti.<br />
Nena abitava in un casale lontano oltre un’ora di cammino, a valle<br />
della villa del barone Franchetti (oggi<br />
Villalago) e godeva fama di essere molto<br />
brava a castrare i polli. <strong>La</strong> castrazione<br />
era una vera e propria operazione chirurgica<br />
di rimozione, tramite incisione<br />
dell’addome, degli attributi maschili del<br />
futuro gallo e di successiva ricucitura<br />
con ago e filo da rammendo (!).<br />
<strong>La</strong> bravura consisteva nel saper tagliare<br />
dove bisognava tagliare, asportare le<br />
gonadi, spruzzare sulla ferita un sorso di<br />
vino e ricucire rapidamente.<br />
Come disinfettante, dopo l’intervento, si<br />
usava la cenere che aveva anche lo scopo<br />
di cauterizzare la ferita.<br />
Quel giorno il tempo si era mantenuto bello per quasi tutto il<br />
pomeriggio, poi iniziarono a passare e ad addensarsi nuvole<br />
sempre più nere, tanto che si fece buio prima dell’ora e la pioggia<br />
iniziò a cadere a scrosci.<br />
Da lontano si avvicinavano i lampi e il borbottio dei tuoni.<br />
Il buio della campagna sotto un temporale di fine estate è il buio<br />
quello vero, non come in città dove si accendono subito i<br />
lampioni! Tu non riesci a vedere dove metti i piedi, non hai punti<br />
di riferimento... e se un fulmine, oltre allo spavento, ti porta uno<br />
squarcio di luce improvvisa, altrettanto rapidamente se ne va<br />
lasciandoti abbagliato e facendoti ripiombare nel buio nero come<br />
la pece. Al primo accecante lampo saltò la luce elettrica nella casa<br />
e rimase solo la fiamma insufficiente del camino.<br />
Fu acceso subito un lumino a olio che, col suo flebile chiarore<br />
aggiunto, rendeva ancora più spettrali i volti dei presenti,<br />
ingigantendo le ombre delle donne che erano indaffarate a<br />
preparare la cena.<br />
I capponi per Natale<br />
Sulla spianatora c’era già una montagnola di picchiettini (= ciriole,<br />
manfricoli…) pronti per la cottura, nel camino il caldaio di rame<br />
sbruffava acqua bollente e il sugo borbottava sul fornello a carbone.<br />
Fuori sembrava il finimondo con acqua a catinelle, tuoni, lampi;<br />
all’improvviso un colpo di vento più forte degli altri spalancò la<br />
porta dell’ampia cucina, consentendo al gatto che stava accovacciato<br />
sul gradino di approfittarne per entrare in casa e, dopo essersi<br />
scrollato degli schizzi di pioggia che aveva addosso, dirigersi con<br />
fare sussiegoso in direzione delle gambe del grande tavolino.<br />
Nessuno lo dava a vedere ma tutti erano preoccupati e speravano<br />
che la nonna si fosse riparata per tempo in una delle tante capanne<br />
che si trovavano ai lati delle strade.<br />
I figli avevano intenzione di andare a cercarla, ma con quel buio e<br />
senza avere la minima idea del percorso che poteva avere scelto, era<br />
impossibile. Il nonno a capotavola incominciava a sragionare per la<br />
fame e cercava di sostenere una tesi alquanto bizzarra.<br />
Diceva che se era accaduta una disgrazia -affogata mentre attraversava<br />
uno dei tanti fossi o colpita da un fulmine- non si poteva fare più<br />
niente e quindi era meglio cenare in santa pace; altrimenti con<br />
l’arrivo del prete, dei carabinieri, dei<br />
parenti e dei vicini non sarebbe stato più<br />
possibile mangiare.<br />
Se invece, come pensava lui, Nobbia<br />
-nomignolo affibbiato alla moglie forse al<br />
ritorno dalle trincee della Grande Guerraera<br />
semplicemente in ritardo, perché era<br />
sua abitudine ritardare sia a pranzo che a<br />
cena, sarebbe arrivata di lì a poco mentre<br />
tutti erano seduti al tavolo. Pertanto<br />
l’ordine perentorio fu: “Buttate giù la<br />
pasta!”.<br />
Una rapida mescolata con un gran<br />
forchettone di legno ed ecco che<br />
li picchiettini vengono a galla.<br />
Un rapido assaggio per controllare il punto di cottura, seguito<br />
dall’ordine di scolare la pasta.<br />
Mentre le donne armeggiavano intorno al paiolo bollente, si aprì la<br />
porta con la violenza del vento e apparve la nonna bagnata fradicia<br />
col sacco degli operati sulle spalle.<br />
Mentre depositava con delicatezza i volatili feriti a terra, incominciò<br />
a lanciare improperi e santi verso il marito e contro i figli e le nuore<br />
che non erano andati a farle incontro.<br />
In un attimo si creò un caos indescrivibile, una cacofonia di grida che<br />
superò perfino il frastuono del temporale. Ma appena i piatti furono<br />
colmi della pasta fatta in casa, col sugo rosso fumante, impreziosita<br />
da lardelli e formaggio, la caciara, dove ognuno gridava le sue più<br />
o meno buone ragioni, si spense gradualmente, sostituita dal soffiare<br />
sulle forchette. <strong>La</strong> nonna non prese nemmeno un raffreddore e i<br />
pollastrelli operati sopravvissero tutti.<br />
In quanto al brodo per i cappelletti di Natale venne così buono che<br />
non ne avanzò nemmeno una goccia. Vittorio Grechi
<strong>La</strong> terapia del sorriso in Pediatria<br />
“I Pagliacci” cercano nuovi volontari<br />
Siamo impegnati nella Clinica Pediatriaca dell’Azienda Ospedaliera di Terni, per<br />
nove giorni al mese tutto l’anno per alleviare la degenza dei bambini ricoverati ed<br />
abbiamo bisogno di volontari motivati e qualificati. <strong>La</strong> nostra attività non va in<br />
vacanza, anzi, nei periodi di festa e di ferie ci rendiamo conto che c’è ancora più<br />
bisogno di noi. Tra l’altro siamo gli unici a svolgere due servizi a settimana nel<br />
reparto di pediatria per cui è necessario ampliare il numero dei Pagliacci disponibili<br />
a far sorridere i bimbi.<br />
L’Associazione “I Pagliacci” di Terni, cerca nuovi volontari.<br />
Saranno preparati a dovere grazie al corso di formazione base per la terapia del sorriso<br />
per volontari all’interno della clinica pediatrica del “Santa Maria”.<br />
Il corso, che si terrà al Caos di Terni e sarà totalmente gratuito, avrà inizio sabato<br />
13 ottobre e consisterà in cinque lezioni tutte dedicate a formare a dovere i nuovi<br />
volontari: lo yoga della risata, la giocoleria del Pagliaccio, come modellare un<br />
palloncino, la micro-magia per il bambino ospedalizzato, il personaggio del<br />
Pagliaccio, il bambino ospedalizzato e le varie problematiche, le nozioni base sul<br />
trucco... i temi che saranno approfonditi, accanto ad altre due lezioni sulla<br />
disostruzione pediatrica e l’arresto cardiorespiratorio.<br />
Martedì 20 novembre - dalle ore 16,30<br />
presso l’Associazione Culturale <strong>La</strong> <strong>Pagina</strong> Terni, Via De Filis 7a<br />
GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI<br />
FESTA per bambini animata dall’Associazione<br />
FESTA<br />
I PAGLIACCI<br />
con il Centro di Accoglienza Semiresidenziale BAOBAB AOBAB<br />
e Marcello Ricci, autore del libro L’avventura dei diritti umani<br />
I bambini sono tutti invitati<br />
Il corso sarà curato da persone molto qualificate: per quanto riguarda il volontariato<br />
e l’aiuto sociale saranno presenti formatori con esperienza decennale, ma ci sarà<br />
anche la preziosa collaborazione di psicologhe, pedagogiste e operatori sanitari.<br />
Tante le iniziative dell’Associazione “I Pagliacci”, i cui volontari hanno appena<br />
concluso, con successo e con grande partecipazione, i laboratori per bambini<br />
all’interno della Passeggiata in collaborazione con altre associazioni: il Circo Pirata,<br />
Marighela Fiaschini, Silvia Imperi, Bambini in festa, Catiuscia Barbarossa e<br />
Federica Silvani. Venerdì 14 sarà presente a Micromondi e poi riprenderemo la<br />
nostra attività al Baobab, all’interno del centro di neuropschiatria infantile.<br />
E con l’inizio dell’anno scolastico riparte la nostra attività negli istituti scolastici<br />
della città. Prosegue la preziosa collaborazione con l’istituto comprensivo di<br />
Campomaggiore, ma anche con altri istituti scolastici, con l’obiettivo di divulgare la<br />
nostra attività e sensibilizzare i bambini sull’importanza dell’aiuto sociale.<br />
Alessandro Rossi - Presidente dell’Associazione I Pagliacci<br />
L'Associazione di volontariato I Pagliacci nasce nel Maggio<br />
del 2009 con l'intento di applicare la Terapia del Sorriso<br />
all'interno della Clinica Pediatrica e nel reparto di Otorino-<br />
Chirurgia dell'Azienda Ospedaliera di Terni.<br />
Presta servizio due volte alla settimana, per tutte le settimane<br />
e per tutto l'anno, configurandosi così come un valore<br />
aggiunto per l'intera Azienda Ospedaliera.<br />
Conosciutissima nel nostro territorio per l'impegno e la<br />
professionalità che profonde riceve spesso dimostrazioni di<br />
gratitudine da parte delle famiglie e dei bambini ricoverati,<br />
molti dei quali provenienti da fuori Provincia o Regione, con<br />
il risultato di contribuire anche ad una immagine del tutto<br />
positiva della nostra città e della nostra Azienda Ospedaliera.<br />
L'Associazione è composta da 40 soci sostenitori, dieci dei<br />
quali operano come volontari all'interno della Clinica<br />
Pediatrica, ed è rappresentata da:<br />
- Alessandro Rossi, Presidente<br />
- Enzo Bottali, Vicepresidente<br />
- Natascia Sabatini, Segretario Tesoriere.<br />
L'Associazione è regolarmente iscritta al Centro Regionale<br />
per le Associazioni di volontariato, al Comune di Terni e al<br />
Centro Servizi per il Volontariato di Terni.<br />
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16<br />
L’alimentazione<br />
della gestante<br />
<strong>La</strong> gestante richiede un'alimentazione non molto diversa in senso qualitativo da<br />
quello della donna adulta, con l'eccezione di una quota calorica maggiore per la<br />
formazione di nuovi tessuti da parte del feto, della placenta e per l'incremento del<br />
volume dell'utero, sia inoltre per l'aumento della massa sanguigna che del tessuto<br />
adiposo. L'andamento del peso è un buon indice delle sue condizioni generali e del<br />
suo stato di nutrizione: esso cresce di circa 12 Kg.<br />
Ogni aumento esagerato merita pertanto un controllo da parte del medico.<br />
<strong>La</strong> gravidanza comporta un costo energetico che varia a seconda del peso e della<br />
statura, delle condizioni e del comportamento della donna a seconda che continui<br />
a lavorare o conduca una vita sedentaria e di riposo. Tra le gestanti alcune hanno i<br />
bisogni energetici e proteici più elevati come ad esempio:<br />
- le gravide in età inferiore a 18 anni;<br />
- le grandi pluripare, se con breve intervallo tra una gravidanza e l'altra;<br />
- le gravide precedentemente esposte a condizioni di malnutrizione (ad esempio<br />
regimi dimagranti).<br />
Secondo i dati relativi alle raccomandazioni per la popolazione italiana un aumento<br />
giornaliero di 200 Kcal è sufficiente a coprire il costo energetico della gestazione<br />
e l'accumolo di grasso necessario per il successivo allattamento. Per impedire che<br />
si verifichino fenomeni di malnutrizione fetale intrauterina la SINU (Società<br />
Italiana di Nutrizione Umana) consiglia un incremento del consumo di proteine di<br />
9 grammi giornalieri per tutto il protrarsi della gravidanza, una volta che la quota<br />
calorica sia adeguata. Durante la gravidanza avviene un aumento di volume del<br />
sangue circolante insieme ad un aumento della massa dei globuli rossi e<br />
dell'emoglobina. Si ritiene pertanto che l'aumentata produzione di globuli rossi<br />
necessiti l'incremento di 500 mg di ferro, ai quali vanno aggiunti i 250-300 mg di<br />
ferro che passa nel feto e nella circolazione placentare, per un incremento totale di<br />
800 mg di ferro da introdurre specialmente nella seconda metà della gravidanza.<br />
Il livellio di ferro raccomandato per la donna in età fertile è pari a 18 mg giornalieri.<br />
È importante che alla gestante venga assicurata ogni<br />
giorno una quota di calcio di 1500 mg, la maniera<br />
più pratica per soddisfare questo bisogno consiste nel<br />
consumo di latticini e latte che assicurano un ottimo<br />
apporto di calcio e fosforo, meglio se si aggiungono<br />
400 unità internazionali di vitamina D. Per quanto<br />
riguarda il cloruro di sodio (consumato come sale da<br />
cucina) non sembra necessario ridurne l'introduzione<br />
tranne che in alcune condizioni particolari.<br />
Circa il fabbisogno in vitamine, quello delle gestanti<br />
è leggermente più elevato: tale condizione può essere<br />
soddisfatta sia con la scelta di alimenti adatti che con<br />
l'assunzione di preparati farmaceutici. Particolare<br />
attenzione va all'acido folico e alla vitamina B12 per<br />
prevenire eventuali anemie e, sembra, malformazioni.<br />
L'assunzione di vino in quantità moderata (mezzo<br />
bicchiere a pasto) è permessa, come pure quella di bevande<br />
nervine come tè e caffè, purché in misura modesta.<br />
È bene evitare il consumo di carni poco cotte o di<br />
insaccati di incerta provenienza per il pericolo di<br />
infezione da toxoplasma che può provocare gravi<br />
danni al feto.<br />
Di seguito vengono elencate le quantità in grammi<br />
giornalieri di alimenti per una donna in gravidanza<br />
con attività leggera e di medie proporzioni:<br />
carne magra (100); pesce (150); latte (300); yogurt<br />
(200); formaggio fresco (80); pane (100-120); pasta o<br />
riso (100); patate (200); legumi (50); ortaggi freschi<br />
(100); frutta fresca (150); olio di oliva (30); burro<br />
(10); uova alla settimana (2-3).<br />
Gli alimenti così distribuiti corrispondono ad una<br />
suddivisione pari a proteine 10-15% delle calorie<br />
totali di cui 1/3 animali; grassi 30% delle calorie<br />
totali di cui saturi: monoinsaturi: polinsaturi: 1:1:1;<br />
carboidrati 55-60% delle calorie totali di cui 40-45%<br />
complessi (amidi), 10-15% zuccheri semplici.<br />
Lorena Falci Bianconi
<strong>La</strong> Terni Verniciatura nasce nel 2007.<br />
Si trova nella zona industriale di Vascigliano di Stroncone e si occupa di<br />
sabbiatura e verniciatura dei metalli.<br />
<strong>La</strong> sua produzione varia da cancelli, ringhiere, persiane, termosifoni fino alla<br />
carpenteria più pesante tipo serbatoi, travi, tralicci e macchinari industriali.<br />
Il processo di lavorazione comincia con la preparazione dei manufatti<br />
tramite la sabbiatura che consiste nell’investire il pezzo in questione con<br />
aria ad alta pressione e granuli abrasivi.<br />
Essa viene svolta in una cabina apposita e come materiale abrasivo viene<br />
usato il Garnet, una roccia australiana che è tra i minerali più duri al mondo<br />
e inoltre, al contrario della sabbia, non è pericoloso per l’ambiente e la<br />
salute delle persone.<br />
Il risultato del processo è l’assenza totale di impurità come grasso o<br />
vecchie vernici. Inoltre la superficie del metallo diventa ruvida e idonea per<br />
la migliore aderenza delle pitture.<br />
<strong>La</strong> verniciatura viene fatta con metodo air-mix per piccoli manufatti e con<br />
metodo air-less per le grandi produzioni. Essa viene svolta su un grigliato<br />
aspirante dotato di filtri a carboni attivi i quali trattengono i solventi<br />
evitando emissioni nocive nell’atmosfera.Una volta pronti i manufatti<br />
vengono accuratamente controllati e imballati con il massimo della cura<br />
per evitare così che si rovinino durante il trasporto.<br />
<strong>La</strong> Terni Verniciatura annovera nel suo portfolio clienti aziende importanti<br />
del ternano e non, come la Co.Re.In. srl, la Sider Zinco srl, la Ondulit<br />
Italiana spa, la Vivard impianti srl, la Coimont sas, la SO.IM.I. s.r.l., la<br />
CCM spa e molte altre, oltre a clienti privati e piccole officine meccaniche.<br />
L’obiettivo finale dell’azienda è il conseguimento di una sempre maggiore<br />
qualità nel massimo rispetto dell’ambiente e della tutela della salute.<br />
• Sabbiatura, fino al grado SA3, e verniciatura a liquido di manufatti<br />
metallici (travi, serbatoi, ringhiere, cancelli, ponteggi e gru edili)<br />
• Sabbiatura di marmi, mattoni, pianelle e legno<br />
• Preparazione, a mezzo sabbiatura, di materiale già verniciato da<br />
zincare a caldo<br />
• Sabbiatura e verniciatura in opera di impianti industriali<br />
• Imballaggio accurato<br />
• Capacità massima di sollevamento 10 tonnellate<br />
TERNIVERNICIATURA di Tarquini Riccardo<br />
Sede Legale<br />
Via del falco, 49 05100 Terni - Tel. 0744/304099<br />
Sede Operativa<br />
Via F. Malvetani snc - 05039 Vascigliano di Stroncone(TR)<br />
Tel/Fax 0744/608156 cell. 347/3567123<br />
tarquiniriccardo@hotmail.it<br />
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18<br />
Quelle eccezioni...<br />
In quanto giovane alle prese con i suoi sogni per il futuro mi dichiaro<br />
ufficialmente stanca di sentir ripetere che “questo non è un Paese per<br />
giovani”, che “per farcela bisogna per forza andare all’estero” e che<br />
“in Italia il talento non paga”.<br />
Ogni tanto qualche eccezione che fa ben sperare c’è!<br />
Ebbene sì: a quanto pare qualcuno di giovane, armato solo del suo<br />
talento e della sua voglia di fare, ogni tanto, ce la fa! In questo caso<br />
stiamo parlando di Martino Migli, Gabriele Sanzini e Francesco<br />
Taranto, gli speaker classe ’91 che da marzo allietano le frequenze di<br />
RTL 102.5 con la loro simpatia e allegria.<br />
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere in occasione della trasferta<br />
di RTL ad Alghero, dove ho potuto assistere alla diretta e dove tutta<br />
la troupe mi ha spiegato come funziona una radio del genere,<br />
facendomi sentire da subito a mio agio. Inutile dire che sono rimasta<br />
completamente affascinata da quel mondo sempre visto in radiovisione<br />
e finalmente toccato con mano. Sentirmi poi ringraziare in diretta<br />
nazionale, a fine trasmissione, penso sia stato uno dei momenti più<br />
belli e importanti di questa estate.<br />
Tra una battuta e l’altra, una risata e un pensiero sulla situazione<br />
attuale delle radio e dei giovani in generale mi è sembrato<br />
quasi di essere tornata, cuffie dotata, in radio: il loro<br />
ritmo professionale è davvero coinvolgente e<br />
contagioso, anche nella vita normale!<br />
<strong>La</strong> passione per la radio com’è nata?<br />
È una passione nata da uno di voi e poi dilagata?<br />
Gabriele Sì, abbiamo iniziato a Radio Popolare<br />
Milano: io ero appassionato di questa<br />
trasmissione che andava in onda dalle 17 alle 18<br />
su Radio Popolare che si chiamava Mentelocale;<br />
i conduttori davano la possibilità di far entrare<br />
negli studi gli ascoltatori come spettatori …<br />
Martino Noi allora ci prenotammo, andammo là<br />
e, dopo aver assistito alla puntata venimmo a<br />
conoscenza del fatto che la radio stava cercando<br />
gente nuova. Noi non eravamo nemmeno<br />
interessati inizialmente, ma alla fine cedemmo al<br />
fascino della radio!<br />
Gabriele Dopo aver passato quattro anni a Radio Popolare,<br />
per caso, è nata questa cosa di RTL … Anche se c’è da specificare che<br />
dopo tre anni a Radio Popolare ci han dato un programma notturno.<br />
Francesco Sì, un programma in cui parlavamo di italiani all’estero,<br />
intervistando in diretta persone che vivevano all’estero e devo dirti<br />
che è stato davvero divertente!<br />
Gabriele … e poi abbiamo fatto questa clip più per tentare che per<br />
altro, e l’abbiamo mandata al presidente di RTL … il giorno dopo ci<br />
telefona e ci dice di andare subito da lui!<br />
Francesco Addirittura il giorno in cui avremmo dovuto<br />
semplicemente firmare il contratto ci siamo trovati ad andare in onda!<br />
Quindi il consiglio che vi sentite di dare ai ragazzi che volessero<br />
intraprendere questa strada è quello di provarci sempre e comunque?<br />
Francesco Assolutamente sì! Magari di trovare anche il proprio stile!<br />
Non so esattamente cosa sia piaciuto al nostro capo, ma penso che sia<br />
stato il fatto di avere una nostra identità.<br />
Martino <strong>La</strong> cosa che forse lui è riuscito meglio a cogliere, che<br />
che confermano la regola...<br />
speriamo verrà colta da più persone possibili, e che è il limite su cui<br />
ci stiamo barcamenando è che in Italia ci sono altri due trii radiofonici:<br />
la Gialappa’s band e il Trio Medusa.<br />
Ovviamente ci sono stati tantissimi messaggi in cui ci paragonavano<br />
agli uni o agli altri, ma non siamo né l’uno ne l’altro!<br />
L’esperienza più comica e quella più tragica (o tragicomica!)<br />
successa in questi anni?<br />
Gabriele Era un’intervista registrata, ringraziando il Cielo!<br />
Era nell’ambito del programma in cui intervistavamo un italiano<br />
all’estero e parlavamo dell’India. Facciamo quest’intervista e ci<br />
accorgiamo che era completamente fusa! Abbiamo fatto l’errore di<br />
non sentirla prima, questo è vero, ma non ce l’aspettavamo! Mentre<br />
parla comincia a fare pause di un minuto tra una parola e un’altra …<br />
già che il collegamento era quello che era: le facevi una domanda e<br />
passava un’eternità prima che rispondesse, in più era proprio così di<br />
suo! Ad un certo punto arriva a dire: “Con il mio compagno abbiamo<br />
realizzato il nostro sogno … cioè aprire un centro di meditazione<br />
nella jungla”. Al che io ho preso e me ne sono andato dallo<br />
studio piegato in due …<br />
Martino: Per quel che riguarda una vera e propria<br />
tragedia … forse quando, dopo un anno a Radio<br />
Popolare, siamo andati vicinissimi ad essere<br />
querelati! Però è stato molto divertente: siamo<br />
andati a fare un servizio dalla sfilata di<br />
pannoloni della Tena <strong>La</strong>dy.<br />
Francesco In studio poi commentavano<br />
prendendo in giro anche la responsabile<br />
marketing che abbiamo intervistato e<br />
ovviamente le persone intervistate non<br />
sentivano quello che veniva detto!<br />
Gabriele Il giorno dopo, in radio, gli avvocati dal<br />
direttore … Denuncia penale e civile, perché non<br />
avevamo detto loro che sarebbe stata un’intervista<br />
ironica … Cioè!<br />
Martino Alla fine, dopo una lettera di scuse del<br />
direttore, finì tutto senza troppi problemi, anche se per noi<br />
non ce ne sarebbero stati perché eravamo volontari e non assunti: la<br />
responsabilità era dei conduttori in studio! Poi ci dissero anche che<br />
se avessimo mai dovuto prendere una querela … “fa tutto<br />
curriculum”!<br />
Sogni nel cassetto da portare a termine?<br />
Francesco Magari riuscire a farci strada e arrivare ad occupare una<br />
posizione più alta … Restare nell’ambiente, soprattutto!<br />
Avere l’opportunità e confermarsi, ecco!<br />
Martino Confermarsi e fare un salto avanti! Sarò chiaramente<br />
riconoscente a vita a RTL per quest’occasione unica e fantastica che<br />
ci han dato, ma non vorrei passare il resto della mia vita qui, ecco!<br />
Adesso come adesso bacio ogni angolo della radio, come è chiaro<br />
che sia, ma mi piacerebbe avere anche altre esperienze, un giorno,<br />
in futuro, che mi facciano crescere non solo come presentatore a<br />
tutto tondo, ma anche come persona! … chi vivrà, vedrà!<br />
Chiara Colasanti
INTOLLERANZA AL <strong>LA</strong>TTOSIO<br />
Breath test o<br />
test del respiro<br />
I Breath tests (o test del respiro), utilizzati<br />
ormai da più anni, sono indicati per la<br />
diagnosi di patologie gastro-intestinali quali<br />
infezioni da Helicobacter pylori o per<br />
evidenziare un malassorbimento del lattosio,<br />
del fruttosio, glucosio e sorbitolo.<br />
Sono tests non invasivi, facili da eseguire,<br />
efficaci, sicuri, altamente sensibili.<br />
Si effettuano mediante la raccolta di aria<br />
espirata bevendo, dopo una espirazione<br />
basale, una soluzione contenente una sostanza diversa a seconda del Breath test da eseguire.<br />
<strong>La</strong> più comune intolleranza enzimatica è quella al lattosio, generalmente ereditaria e molto<br />
diffusa in Asia e in alcune regioni dell’America.<br />
In Europa, è più frequente nelle aree mediterranee, comprendendo anche l’Italia.<br />
L’intolleranza al lattosio è legata all’assenza o scarsa capacità dell’organismo di produrre l’enzima lattasi che “digerisce”<br />
il lattosio stesso.<br />
Fra questi tests diagnostici non invasivi, particolare importanza assume quindi il Breath test al lattosio.<br />
Il meccanismo su cui si basa il “test del respiro” è semplice: il malassorbimento del lattosio porta alla fermentazione dello<br />
zucchero stesso da parte della flora batterica intestinale con produzione di idrogeno che viene assorbito nel sangue ed eliminato<br />
attraverso i polmoni. L’intolleranza al<br />
lattosio può quindi essere dimostrata<br />
dall’aumento della quantità di idrogeno<br />
espirato dopo un carico orale di soli 20<br />
g di lattosio.<br />
Il Breath Test al lattosio viene<br />
eseguito generalmente al mattino e,<br />
comunque, dopo un digiuno di almeno<br />
8 ore. Per sottoporsi al test, inoltre, è<br />
necessario non assumere antibiotici,<br />
fermenti lattici e lassativi nei 7 giorni<br />
prima dell’esame e cenare la sera prima<br />
con riso bollito e carne o pesce ai ferri<br />
o bolliti con solo olio come condimento.<br />
Possono essere sottoposti all’esame sia<br />
bambini che donne in gravidanza.<br />
Una volta accertata l’intolleranza al<br />
lattosio, è opportuno eliminare<br />
gradualmente gli alimenti in cui esso è<br />
presente iniziando da quelli a più alto<br />
contenuto in lattosio (latte, yogurt,<br />
formaggi freschi) in modo da valutare<br />
la soglia di tolleranza del paziente. Tali<br />
alimenti possono essere sostituiti con<br />
alimenti analoghi privi di lattosio,<br />
alimenti che attualmente si trovano in<br />
commercio con facilità.<br />
Poiché i cibi contenenti grandi<br />
quantità di lattosio contengono anche<br />
grandi quantità di calcio, è consigliabile<br />
una supplementazione di calcio in tutti<br />
i pazienti sottoposti ad una stretta<br />
dieta di eliminazione ed in particolare<br />
nei bambini che ne richiedono grandi<br />
quantità per lo sviluppo osseo.<br />
A cura del Settore Medicina di<br />
<strong>La</strong>boratorio: U.O. Intolleranze<br />
Alimentari.<br />
Per informazioni su come<br />
prenotare un Breath test al<br />
lattosio presso Salvati Diagnostica<br />
telefonare allo 0744/409341 dal<br />
lunedì al sabato.<br />
19
20<br />
Prof. Giorgio Giuliani<br />
Direttore Dipartimento “Testa-Collo e Tessuti Molli”<br />
Direttore Struttura Complessa di Chirurgia Maxillo- Facciale<br />
Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni<br />
Il Reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale diretto dal Prof. Giorgio Giuliani<br />
si occupa, da più di 25 anni, del trattamento chirurgico avanzato delle patologie<br />
congenite ed acquisite del viso, su tutto il territorio Umbro.<br />
Si tratta di una struttura considerata come uno dei Centri di Eccellenza del<br />
Paese per la traumatologia, per la chirurgia delle malformazioni facciali e per<br />
la chirurgia della disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare<br />
È attualmente, in effetti, uno dei pochi reparti in Italia che effettua questo<br />
tipo di chirurgia, avendo anche sviluppato, negli anni, tecniche<br />
micro-invasive autonome e riconosciute come efficaci in ambito Scientifico<br />
Nazionale ed Internazionale.<br />
Proprio in questi giorni, infatti, viene ufficializzata la notizia della<br />
prossima partecipazione dell’equipe di chirurgia Maxillo-Facciale a due<br />
importanti Congressi Internazionali, ove saranno illustrati gli incoraggianti<br />
risultati di una tecnica chirurgica innovativa per il trattamento di questa<br />
malattia molto diffusa in tutto il Mondo.<br />
Così come avviene per il ginocchio e per la spalla, la terapia artroscopica<br />
riesce a risolvere, mediante un piccolo endoscopio dedicato, le patologie<br />
infiammatorie dell’articolazione temporo-mandibolare con un intervento<br />
eseguito in sedazione e con un ricovero di un giorno presso il nostro<br />
ospedale.<br />
Le patologie più avanzate che richiedono un riposizionamento del<br />
menisco, spesso fuori posto per cause odontoiatriche, vengono trattate con<br />
una tecnica chirurgica innovativa che attraverso un piccolo approccio<br />
cutaneo mira a riposizionare il disco ed a fissarlo nella sua nuova posizione<br />
mediante una microancora riassorbibile (tecnica ideata dal Dott. Spallaccia).<br />
Sintomi quali rumori, dolori, cefalee, acufeni e vertigini dovuti alle<br />
disfunzioni di questa piccola articolazione sita davanti l’orecchio possono<br />
essere cosi brillantemente e definitivamente risolti senza passare per lunghe<br />
e costosissime terapie odontoiatriche.<br />
Ciò grazie anche agli investimenti economici affrontati recentemente<br />
dall’Azienda che ha dotato questo reparto di una strumentazione<br />
all’avanguardia, tra cui un’apparecchiatura di chirurgia ad ultrasuoni che<br />
consente di intervenire sui tessuti ossei con la massima precisione e la<br />
minima invasività, garantendo la conservazione delle compagini vascolari,<br />
nervose e dei tessuti vicini all’articolazione temporo- mandibolare.<br />
Ciò appare di importanza fondamentale sia per le strutture anatomiche<br />
complesse che si trovano nella zona di intervento ma anche e soprattutto per<br />
il buon esito dell’operazione che ha l’obiettivo di restituire, col minimo<br />
danno, una corretta ed efficace masticazione, funzione essenziale e spesso<br />
compromessa in maniera evidente in pazienti affetti da patologia articolare<br />
degenerativa.<br />
A questi malati, spesso, l’intervento è in grado di restituire una vita di<br />
relazione normale e libera da dolore.<br />
Inoltre, un team multidisciplinare di odontoiatri, fisioterapisti e gnatologi<br />
esperti in riabilitazione funzionale dell’articolazione temporo-mandibolare e<br />
dei muscoli cranio-cervicali, completa ed integra il trattamento chirurgico.<br />
AZIENDA OSPEDALIERA<br />
Struttura Complessa (S.C.) d<br />
Dipartimento Testa-C<br />
Ma il nostro reparto è all’avanguardia nazionale anche<br />
per la chirurgia delle fratture del distretto maxillo-facciale<br />
ed in particolar modo delle fratture di condilo.<br />
Tali fratture richiedono infatti una particolare abilità<br />
chirurgica a causa del passaggio del nervo facciale (quello<br />
che dà motilità al viso) nella sede anatomica da trattare.<br />
Anche in questo caso, attraverso tecniche derivanti da<br />
sistemi ortopedici opportunamente miniaturizzati e da<br />
approcci mini-invasivi (addirittura dalla bocca), si riesce a<br />
ridurre e fissare la frattura ripristinando la corretta forma<br />
e funzione di questa porzione di mandibola.<br />
I pazienti con questo tipo di fratture potranno quindi<br />
tornare alla completa “restitutio ad integrum” evitando<br />
fastidiosi problemi di malocclusione, di limitazione<br />
dell’apertura della bocca, di difficoltà della masticazione<br />
che accompagnano sempre tali fratture se non trattate o<br />
mal trattate.<br />
<strong>La</strong> patologia delle malformazioni maxillo-mandibolari<br />
(pazienti con mandibola sporgente o mento sfuggente),<br />
invece, si avvale di due fiori all’occhiello della nostra<br />
azienda.<br />
Il primo è il sistema di trapano ad ultrasuoni<br />
(Piezosurgery), già menzionato prima, di particolare utilità<br />
nelle osteotomie maxillo-mandibolari necessarie per<br />
risolvere tali patologie.
SANTA MARIA DI TERNI<br />
i chirurgia maxillo-facciale<br />
ollo e tessuti molli<br />
Il secondo, in via di acquisizione, è un sofisticato<br />
sistema computerizzato di analisi e programmazione degli<br />
interventi.<br />
Il software acquisisce foto e radiografie del volto,<br />
elaborando, sotto la guida del chirurgo, il piano<br />
di trattamento operatorio; cosicché sia il medico sia<br />
il paziente possano avere un’idea di come si trasformerà<br />
la faccia in seguito alla procedura chirurgica con<br />
possibilità quindi di correzioni su indicazioni specifiche di<br />
entrambi.<br />
L’equipe di Chirurgia Maxillo-Facciale assicura<br />
continuità assistenziale per le urgenze 7 giorni su 7 e 24<br />
ore su 24, in tutto il territorio Regionale.<br />
Per erogare le prestazioni assistenziali in regime di<br />
elezione, il reparto dispone di una degenza ordinaria e del<br />
Day-Surgery.<br />
Quest’ultimo permette di trattare patologie a<br />
complessità minore che necessitano comunque di un<br />
ambiente protetto per essere svolte in ambiente sterile.<br />
Accedere alle prestazioni è semplice: basta riferirsi al<br />
Centro di Prenotazione Regionale.<br />
L’ambulatorio è attivo tutti i giorni feriali per assicurare<br />
la continuità assistenziale ai pazienti di competenza<br />
Maxillo-Facciale che afferiscono alla struttura complessa<br />
da tutto il territorio Nazionale.<br />
Direttore<br />
Prof. Giorgio Giuliani<br />
Èquipe Medica<br />
Dott. Mauro Massarelli<br />
Dirigente medico - resp. S.S. di traumatologia Maxillo-Facciale<br />
Dott. Francesco Paparo<br />
Dirigente Medico<br />
Dott. Andrea Rivaroli<br />
Dirigente Medico<br />
Dott. Fabrizio Spallaccia<br />
Dirigente Medico- resp. S.S. di patologia dell’articolazione<br />
Temporo-Mandibolare<br />
Dott. Fabrizio Panti<br />
Consulente Gnatologo<br />
Dott. Vito Sciannameo<br />
Frequentatore Odontoiatria<br />
Èquipe infermieristica di Reparto Testa-Collo<br />
Coordinatore<br />
Maurizio Banconi<br />
Infermieri<br />
L. Arancio, S. Bruni, R. Bufaloni, M. Castellucci,<br />
S. Consumati, G. M. Conti, A. Coppo, M. De Santis,<br />
M. C. <strong>La</strong>mberti, P. Marcucci, V. Massarini,<br />
G. Morichetti, P. Russo<br />
Èquipe infermieristica della Sala Operatoria<br />
Coordinatore<br />
Fabrizio Corvi<br />
Strumentisti<br />
B. Gigli, R. Seconi, A. Cipria<br />
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22<br />
Aung San Suu Kyi<br />
Un Paese orientale e una donna eccezionale, minuta, ma fortissima, che ammiriamo molto... Aung San Suu Kyi, simbolo della<br />
democrazia in Birmania e dei diritti umani, che si adorna i capelli con i gelsomini e le orchidee che le regalano i suoi<br />
sostenitori; lo fa per ricambiare l’affetto che essi le dimostrano e perché trova che “donino alla bellezza di una donna”.<br />
Paragonata a Nelson Mandela e al Mahatma Gandhi, combattenti per la libertà ai quali si è ispirata nel corso della sua lotta a<br />
favore della libertà nel Myanmar, ha guidato la battaglia contro il regime militare nel Paese.<br />
Un Paese che ha mostrato per anni immagini di violenza, di oppressione, di sguardi feroci e spaventati, sguardi che<br />
accomunano tanti popoli costretti a subire un regìme che li priva di libertà e dignità.<br />
Premio Nobel per la Pace, tornata libera nel novembre 2010 dopo 15 anni trascorsi tra carcere e arresti domiciliari nella sua<br />
casa di Rangoon, è stata la più famosa sequestrata del mondo, diventando un simbolo, nel suo Paese e nel mondo intero.<br />
Icona globale della non violenza, ha ispirato canzoni a diversi musicisti, tra cui R.E.M., U2 e Coldplay.<br />
Aung San Suu Kyi è stata eletta quest’anno quasi plebiscitariamente in un seggio di Kawhmu e quindi siederà nel parlamento<br />
birmano; si spera che questo evento possa segnare l’inizio di una nuova era.<br />
Sono le terze elezioni in mezzo secolo e potrebbero segnare una tappa importante nel cammino del Paese asiatico verso la<br />
democrazia. Emanuela Ruffinelli
Uniche infatti sono le possibilità offerte dallo “strumento<br />
acqua”, che agisce contro la forza di gravità (principio di<br />
Archimede), e consente al corpo di<br />
muoversi in assenza di peso: questo<br />
determina una maggiore facilità a<br />
muoversi quando per esiti traumatici,<br />
per deficit neurologici o dopo chirurgia<br />
ortopedica sarebbe impossibile o<br />
dannoso caricare il peso reale sui<br />
propri arti.<br />
Il risultato è una diminuzione dello<br />
stress e del carico sull’apparato<br />
muscolo scheletrico che facilita<br />
l’esecuzione di movimenti in assenza<br />
di dolore.<br />
<strong>La</strong> resistenza offerta dall’acqua è<br />
graduale, non traumatica, distribuita<br />
su tutta la superficie sottoposta a<br />
movimento, proporzionale alla velocità<br />
di spinta e quindi rapportata alle capacità individuali di ogni<br />
persona.<br />
L’effetto pressorio dell’acqua, che aumenta con la profondità,<br />
esercita un benefico effetto compressivo centripeto sul sistema<br />
vascolare, normalizzando la funzione circolatoria e riducendo<br />
eventuali edemi distali.<br />
Tale effetto è ampliato nel Percorso Vascolare Kneipp dove<br />
si alterna ciclicamente il cammino in acqua calda e fredda.<br />
Inoltre la temperatura dell’acqua, più elevata (32° - 33°)<br />
rispetto alle vasche non terapeutiche, permette la riduzione<br />
dello spasmo muscolare e induce al rilassamento. Per questo<br />
il paziente si muove meglio e la muscolatura appare più elastica.<br />
<strong>La</strong> riabilitazione in acqua è utile e proponibile a tutti, dai<br />
bambini agli anziani; per potervi accedere non occorre essere<br />
esperti nuotatori è sufficiente un minimo di acquaticità.<br />
Terni Zona Fiori, 1<br />
Tel. 0744 421523 401882<br />
Fisioterapia e Riabilitazione<br />
NUOVA SEDE Zona Fiori, 1 05100 Terni – Tel. 0744 421523 0744 401882<br />
Dir. San. Dr. Michele A. Martella - Aut. Reg. Umbria DD 7348 del 12/10/2011<br />
L a r i a b i l i t a z i o n e i n a c q u a<br />
è una metodica sicuramente molto utile per garantire un moderno e valido recupero funzionale sia in campo neurologico che ortopedico<br />
- Riabilitazione in acqua<br />
- Rieducazione ortopedica<br />
- Riabilitazione neurologica<br />
- Rieducazione Posturale Globale<br />
- Onde d’urto focalizzate ecoguidate<br />
- Pompa diamagnetica<br />
- Tecarterapia<br />
Con la riabilitazione in acqua è possibile non solo ristabilire<br />
le migliori funzionalità articolari e muscolari dopo un<br />
incidente, ma anche eseguire delle forme di esercizio<br />
specifiche per prevenire la malattia o per curare sintomatologie<br />
croniche come la lombalgia.<br />
Tali esercitazioni sono particolarmente indicate per quei<br />
soggetti in forte sovrappeso con difficoltà di movimento<br />
legate ad obesità, ad artriti, a recenti fratture o distorsioni.<br />
Nella maggior parte di questi casi si registra un netto<br />
miglioramento del tono muscolare e dei movimenti articolari<br />
dopo un adeguato programma terapeutico. Il paziente, se<br />
anziano, acquisisce in tal modo un maggiore controllo<br />
motorio che, migliorando l’equilibrio, allontana il rischio di<br />
cadute e rallenta il declino funzionale legato all’invecchiamento.<br />
<strong>La</strong> riabilitazione in acqua è particolarmente indicata in:<br />
- esiti di fratture<br />
- distorsioni, lussazioni<br />
- patologie alla cuffia dei rotatori<br />
della spalla<br />
- artrosi dell’anca e delle ginocchia<br />
- tonificazione muscolare in<br />
preparazione all’intervento<br />
chirurgico<br />
- mal di schiena (lombalgia,<br />
sciatalgia, ernia ecc.)<br />
- para paresi spastiche<br />
- esiti di interventi neurochirurgici<br />
- esiti di ictus<br />
- esiti di lesione midollare<br />
- disturbi della circolazione venosa<br />
- Visite specialistiche<br />
- Analisi del passo e della postura<br />
- Elettromiografia - EEG<br />
- Ecografia apparato locomotore<br />
- Idoneità sportiva<br />
... e molto altro<br />
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Amelia<br />
di Marco Ilari<br />
27
28<br />
Cronache dal mondo moderno<br />
Mesi fa, mentre mi facevo gli affari miei nell’inferno,<br />
bruciando tranquillamente, un dannato passò di lì,<br />
sconcertato, lo sguardo smarrito, impaurito, il corpo<br />
tremante: un novellino, fu la prima cosa che mi venne in<br />
mente, sbattuto quaggiù da Minosse, senza tanti<br />
complimenti: d’altronde, da quando Dio ha tagliato i fondi<br />
a Satana e, di conseguenza, a tutto l’inferno, nel nostro<br />
orribile mondo sotterraneo di fuoco, gelo e terribili torture<br />
si fa di tutto per ottimizzare e, di conseguenza, evitare<br />
sprechi; così, per risparmiare tempo e denaro, si è<br />
introdotta la ruota dentata.<br />
Minosse, cieco come ormai si trova (d’altronde è in servizio<br />
da più di duemila anni) afferra il dannato con la coda, lo<br />
annusa per bene, trova il peccato e, senza fare il<br />
galantuomo, lo sbatte su uno degli affilati spunzoni della<br />
Via Narni 54 Terni<br />
0744/813655 - ww.simacaffe.it<br />
Le Vite Parallele d<br />
Si è conclusa la III edizione del concorso per le scuole band<br />
Anche quest’anno non ci hanno deluso. Anche quest’anno arriva puntuale la smentita dei luoghi<br />
comuni più diffusi circa l’ignavia e il disimpegno dei giovani d’oggi.<br />
Al contrario, leggendo i tanti lavori partecipanti alla terza edizione del concorso “Vite parallele:<br />
personaggi a confronto” la commissione esaminatrice ha oscillato tra interesse ed emozione, riso e<br />
riflessione, mai banali, mai scontati. Non è stato facile, ma alla fine sono stati proclamati vincitori,<br />
rispettivamente delle due sezioni Biennio e Triennio, i lavori di due studenti del Liceo Classico<br />
ruota, mutilandolo; poi, tira la leva che aziona quell’aggeggio infernale e il<br />
nuovo arrivato, il cui corpo scivola via a causa della velocità vertiginosa, cade<br />
nel suo cerchio, dove i diavoli lo prendono in amorevole custodia.<br />
Comunque, vidi il nuovo arrivato che, tremante, se ne stava in un angolino ad<br />
aspettare che qualche messo infernale venisse a prelevarlo. Siccome non c’è<br />
molto da fare, quaggiù, soprattutto se sei una fiamma, provai ad attaccare bottone.<br />
Tirai fuori uno dei miei sorrisi affabili, ricordandomi troppo tardi di non avere<br />
più un aspetto umano, e chiamai il tipo -Hey! Tu. Nuovo dannato! Perché sei<br />
qui? Hai mentito anche tu a… come si chiamano quei loschi individui tanto<br />
odiati che rubano soldi altrui… al fisco?- Sulle prime, sembrò abbastanza<br />
sorpreso… mi ricordo ancora quando cominciò ad urlare come un forsennato<br />
“Oddio, una fiamma che parla”, buttandosi a terra e coprendosi gli occhi,<br />
magari sperando vanamente che fosse un brutto sogno… bah, novizi. Io non ho<br />
fatto tante storie, quando sono morto. Infine, quando si fu ripreso, riuscì a parlare:<br />
veniva dall’Italia ed era morto a seguito di un incidente su una nave.<br />
A quel punto io, che sono un navigatore eccellente, se non il migliore e senza<br />
dubbio il più figo, oltre che modesto, volli conoscere tutti i dettagli: un attacco<br />
dei pirati, forse, o magari era finito catturato dalla voce delle sirene… e invece,<br />
cosa mi disse? Che un capitano inetto, occupato a far baldoria invece di<br />
condurre la propria imbarcazione, aveva abbandonato la nave non appena questa<br />
si era schiantata contro uno scoglio, che avrebbe potuto benissimo evitare,<br />
lasciando equipaggio e passeggeri al loro triste destino. Cosa odono le mie<br />
eroiche orecchie!-gridai divampando, letteralmente, di sdegno- Un capitano<br />
che non si cura dei compagni e della nave, che preferisce festicciole con donne<br />
poco vestite e di costumi lascivi invece di condurre la sua nave in un porto<br />
sicuro, nell’oscurità, l’ora che ogni navigante teme di più poiché cela insidie<br />
di ogni specie! Come è scaduto il mondo, come sono ignorati i valori!<br />
Questo tipo, tale Sacchettino o qualcosa del genere, era saltato su una scialuppa<br />
e se l’era data a gambe, lasciando i suoi subordinati e tutti i passeggeri al loro<br />
destino! Per di più, aveva anche disubbidito agli ordini di un superiore che gli<br />
ingiungeva di tornare a bordo, ti rendi conto? Se io avessi ignorato i comandi<br />
dell’Atride Agamennone dall’ampio potere, dandomi alla fuga, altro che Troia<br />
caduta, altro che Inganno del Cavallo! Saremmo ancora tutti lì sotto, ad<br />
ammazzarci e Roma non sarebbe mai esistita! Io, in tutte le difficoltà, ho sempre<br />
tentato di salvare ogni mio commilitone: li portai via a forza dalla terra dei<br />
Lotofagi, li presi a calci nei loro sederi itacesi per convincerli a ripartire, addirittura,<br />
per loro, accecai Polifemo e mi legai sotto ad un puzzolente caprone! Sai cosa<br />
vuol dire, stare aggrappato ad una simile bestia per interi minuti con la faccia<br />
in quel vello sudicio? <strong>La</strong> puzza di capra era insopportabile e non se n’è andata<br />
nemmeno dopo il naufragio! E lascia stare il fatto che ce li ho portati io lì dentro.<br />
È una cosa del tutto secondaria… e quando li protessi dal canto delle Sirene,<br />
con la cera? E quando, poi, sapevo che qualcuno di loro non poteva sopravvivere,<br />
pensavo al bene comune, non a quello individuale: come quando Cariddi si<br />
mangiò quei due, che fra parentesi mi stavano pure antipatici… ero sempre al<br />
loro fianco, a sfidare ogni pericolo per salvarli, combattendo spalla a spalla,<br />
anche quando si dimostravano dei luridi bastardi ingrati che non sanno rispettare<br />
gli ordini, come con l’Otre dei Venti… Io li avvisai, anche, di non mangiare le<br />
vacche di Helios, ma mi hanno ascoltato? No! Si uccisero con le loro stesse<br />
mani, eppure io fui sempre con loro fino alla fine, anche nella furiosa tempesta,<br />
mai ne abbandonai uno solo, anche quando la sua sorte sembrava segnata:<br />
morii con loro, anche, quando mi avvicinai alla Montagna del Purgatorio, tutto<br />
contento e sicuro di aver trovato nuove terre dove mai altro uomo avesse<br />
poggiato piede… poi la mia nave è affondata, ho dormito coi pesci e sono stato<br />
sbattuto qui. Bel ringraziamento per la mia bontà. Certo, quello fu un folle<br />
volo, ma almeno non tradii mai la mia nave. <strong>La</strong> buona, vecchia Estergegilda…<br />
sì, ho dato un nome alla nave. Ci ho passato più di vent’anni, dalla guerra ad<br />
Ilio fino alle Colonne d’Ercole, più tempo che con quello là… oddio, come si<br />
chiamava… Telecomando? No, Telemaco, ecco. Tornando alla vicenda di<br />
Scattino, dopo aver mentito ed essersi ammutinato, dopo essere scappato senza<br />
ritegno, come minimo gli sarebbe spettata la decapitazione: tradimento,
ei ragazzi di oggi<br />
ito dall’Associazione Italiana di Cultura Classica di Terni<br />
“G.C. Tacito”.<br />
Il giovanissimo Riccardo Tempobono (IV B), con “Cronache del mondo moderno” affronta il tema<br />
impegnativo della responsabilità personale del capo, accostando con sferzante ironia un recente<br />
avvenimento di cronaca, il naufragio della Costa Concordia, con le vicende personali di Ulisse.<br />
Nel prossimo numero pubblicheremo il lavoro di Lucia Bonaccini (III IF), vincitrice della sezione<br />
Triennio. Prof.ssa Annarita Bregliozzi Presidente A.I.C.C. – Delegazione di Terni<br />
insubordinazione, abbandono del proprio ruolo, omicidio più o meno<br />
involontario, empietà, dato che non si era nemmeno degnato di raccogliere i caduti.<br />
Già aspettavo di vederlo schizzare per i cerchi dell’Inferno, scagliato dalla<br />
Ruota Dentata, dopo aver subìto l’implacabile giudizio del Giudice Infernale.<br />
Invece, il tempo passava e l’infame “capitano”, se ancora così si può definire<br />
un tale vigliacco, non si vedeva. Un Diavolo di passaggio mi spiegò che, dalla<br />
mia morte, le leggi sono un po’ cambiate e che non è difficile cavarsela senza<br />
grossi contraccolpi, pagando un demone chiamato Avvocato per difendersi…<br />
in poche parole, Scacchino non fu giustiziato, né messo in un carcere, né<br />
torturato od esiliato: semplicemente, lo chiusero in casa. Ma non, come<br />
dovrebbe essere, a morire lentamente per il deperimento del proprio corpo, ma<br />
con rifornimenti periodici di cibo e acqua. Questa la chiamano giustizia: porti<br />
alla morte tutte quelle persone innocenti e, per punirti, ti sbattono in casa!<br />
Io, che ci ho messo vent’anni per tornarci, incontrando ciclopi dal brutto<br />
carattere, maghe pazze e giganti patiti di pesca umana sportiva, cosa devo<br />
dire?! Se fosse stato così, ai miei tempi, altro che Odissea: avrei fatto incagliare<br />
la nave apposta, così sarei tornato a casa subito, senza dovermi destreggiare tra<br />
tempeste, divini padri arrabbiati per bullismo sui figli, cantanti ibride ed<br />
ecologisti mangia-fiori-pieni-di-chissà-quale-sostanza-stupefacente. Ma siamo<br />
sicuri di stare parlando dello stesso mondo e non di qualche universo parallelo?<br />
<strong>La</strong> Costa Concordia, questo il virile nome della nave, è ancora lì, rovesciata su<br />
un fianco, a cadere a pezzi, affondando lentamente… c’è gente che va a farsi<br />
ritratti, lì davanti! Non è possibile, è umanamente inconcepibile trattare una<br />
simile tragedia come un mero divertimento! Quando mai si è sentito di Achei<br />
andati a Troia per farsi dipingere su crateri e tavolette mentre ridono come<br />
ebeti sulle macerie ancora fumanti, sui campi di morte dove molti sono caduti?<br />
Se questo Scalino, invece di darsi ai bagordi nel pieno della navigazione, cosa<br />
tanto sconsiderata quanto idiota, fosse rimasto a condurre la nave, di certo non<br />
l’avrebbe fatta avvicinare tanto alla costa e, almeno spero che avesse le reali<br />
competenze per farlo, avrebbe evitato di far aprire come una scatola di tonno<br />
una fiancata su quell’infido scoglio. Almeno fosse rimasto a bordo, per tentare<br />
di salvare la gente o di riparare all’incidente redimendosi, morendo nel<br />
tentativo e guadagnandosi una morte gloriosa che, avvenuta nell’ultimo,<br />
disperato gesto di riparare ai propri errori, immolandosi per salvare suoi<br />
compagni e le persone di cui aveva responsabilità, gli avrebbe salvato la faccia<br />
e l’onore, un valore che ormai sembra risultare del tutto secondario… ma no!<br />
Meglio scappare, coprendosi di vergogna, scaricando addosso ai suoi<br />
sottoufficiali la responsabilità di tutto, gridando quella parola insensata, in una<br />
lingua barbara… Oh, Zeus Egioco, come era?<br />
“Vabbuò”?... e poi accampare scuse.<br />
Tra l’altro mediocri e poco convincenti: se non sei come<br />
me, Multiforme e Dai Mille Inganni, non dire idiozie, ti<br />
beccano subito. “Lì dentro è buio”, certo che è buio, è<br />
notte! Ma che razza di raggiro è? Ah, scusa se mi arrabbio<br />
così tanto, ma per un vero navigatore come me, tutte le<br />
azioni di questo tipo sono immorali… e da ingannatore, le<br />
bugie sono pessime! …Sei ancora, sveglio, compagno?<br />
Hei, io ti sto parlando! Ringrazia che non ho le braccia.<br />
Non ci sono più gli ascoltatori di una volta, che pendevano<br />
dalle mie labbra, che venivano ammaliati dalle mie parole,<br />
copiose e soffici come la neve, come lo erano i Feaci…<br />
eh, sì, io sono il protagonista di un poema, mica di romanzetti<br />
di bassa lega! E questo si basa sulle mie gesta raccontate<br />
da me stesso medesimo, Ulisse! Ad esempio, non so se te<br />
ne ho parlato, di quando ho ucciso i Proci, dovevi vedere<br />
la faccia di quel tardo di Antin… Dove vai? Tanto peggio<br />
per te, non sai cosa ti perdi! …No, scherzavo! Non mi<br />
lasciare solo, mi annoio qui! Che altro posso fare, se non<br />
bruciare senza fine, per l’eternità? Bah… Hei! Tu, nuovo<br />
dannato... Riccardo Tempobono IV B<br />
29
30<br />
Te r n i - Vi a C a s s i a n B o n 1 / a ( P i a z z a Ta c i t o )<br />
Te l . 0 7 4 4 . 4 2 5 9 4 5 - 0 7 4 4 . 4 2 4 9 8 9<br />
w w w. i s t i t u t o i t a l i a n o a n d r o l o g i a . c o m<br />
e r r e m e d i c a @ t i s c a l i . i t<br />
i n f o @ i s t i t u t o i t a l i a n o a n d r o l o g i a . c o m<br />
O R A R I O<br />
d a l L u n e d ì a l Ve n e r d ì<br />
d a l l e o r e 0 8 . 3 0 a l l e 1 2 . 3 0<br />
d a l l e o r e 1 5 . 0 0 a l l e 1 9 . 0 0
Nutrigenetica<br />
Il nuovo approccio per una medicina “personalizzata” dell’alimentazione<br />
<strong>La</strong> Nutrigenetica è una nuova scienza che si prefigge di mettere<br />
in relazione le peculiari caratteristiche genetiche di un soggetto<br />
(polimorfismi), con il suo modo di alimentarsi, il suo metabolismo,<br />
le sue predisposizioni individuali e l’ambiente in cui vive.<br />
Il codice genetico di un individuo non può essere modificato;<br />
ambiente, alimenti, farmaci ecc, possono invece<br />
influenzare l'espressione dei nostri geni.<br />
Conoscendo quindi l’effetto che i nutrienti hanno<br />
sulla nostra particolare costituzione genetica,<br />
possiamo esercitare un controllo più effettivo sulla<br />
qualità e sulla durata della nostra vita.<br />
<strong>La</strong> Nutrigenetica è ormai una scienza supportata<br />
da rigorosa letteratura scientifica.<br />
I dati in nostro possesso ci permettono ormai di<br />
elaborare diete, o meglio stili di vita, tarati sul<br />
singolo individuo e quindi con maggiori probabilità di<br />
successo.<br />
Attraverso un approccio dietoterapico più personalizzato, è<br />
possibile, oltre che aiutare chi è sovrappeso a raggiungere e a<br />
mantenere più a lungo il proprio peso forma, impostare un'azione<br />
mirata sulla prevenzione di determinate patologie a cui quella<br />
persona potrebbe essere più esposta.<br />
Alla luce di quanto detto finora è ormai chiaro il perché capita<br />
spesso che le diete anche le più "alla moda", diano risultati solo<br />
per alcune persone, o perché alcuni individui soffrano di ipertensione<br />
nonostante seguano diete a basso contenuto di sale o altri ancora<br />
non riescano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo<br />
nonostante una dieta a basso contenuto di grassi.<br />
L'obiettivo è quindi sostituire alle diete standardizzate<br />
un’alimentazione personalizzata tarata sul corredo genetico di<br />
ciascuno ed eventualmente coadiuvata da integratori<br />
scelti e dosati però su misura. Il fine allora sarà non<br />
soltanto quello di perdere peso, ma prevenire<br />
patologie per vivere più a lungo e meglio.<br />
L'affinamento e la standardizzazione delle<br />
tecniche di isolamento e amplificazione del DNA,<br />
hanno reso rutinaria la possibilità di utilizzo dei test<br />
genetici e a costi contenuti; ciò però presenta dei<br />
rischi legati alla gestione a volte non consapevole dei<br />
dati che un soggetto si trova ad interpretare.<br />
È per questo che si deve essere sempre guidati da un<br />
esperto che, dopo un’accurata anamnesi e la valutatazione dei<br />
risultati delle analisi genetiche precedentemente concordate,<br />
elaborerà una dieta personalizzata creata ad hoc, con preziose<br />
indicazioni per la salute, stabilendo quali fattori nutrizionali<br />
avranno un impatto positivo e quali saranno invece da evitare.<br />
Sarà così finalmente possibile raggiungere e mantenere uno<br />
stato di benessere, attraverso scelte più consapevoli.<br />
Dr Marco Ballerini Dr Piero Simoni<br />
Centro Medico Demetra<br />
ONDE NACQUE L’AURA DOLCE<br />
Nomi velati al tempo di Petrarca<br />
Nella seconda metà del Trecento, periodo in cui viene composta la<br />
maggior parte delle musiche che eseguiamo, la supremazia dell’esperienza<br />
trobadorica nel panorama musicale europeo è ormai venuta meno da<br />
quasi un secolo. <strong>La</strong> musica dei Trovatori era, infatti, inestricabilmente<br />
legata ad una forma mentis, una civiltà, un gusto estetico che apparteneva<br />
al passato, complici le atrocità che determinarono l’annientamento<br />
del “microcosmo” provenzale, in testa la Crociata contro gli Albigesi:<br />
e le loro melodie, così strettamente connesse alla sfera dell’oralità e<br />
dell’improvvisazione, quasi mai trascritte, erano diventate a poco a<br />
poco soltanto un ricordo.<br />
In Italia, però, l’esperienza occitanica viene conosciuta,<br />
apprezzata e sviluppata, grazie all’opera dei trovatori<br />
che si rifugiano presso le corti settentrionali.<br />
Mutano i modi, mutano le forme, ma la minuziosa<br />
attenzione al legame tra musica e testo (dal punto di<br />
vista formale, non contenutistico, naturalmente: è<br />
frequente trovare un testo dal contenuto triste e<br />
doloroso accompagnato da una musica che all’orecchio<br />
moderno suona brillante e vivace) mette radici<br />
nel repertorio italiano e ne diventa caratteristica<br />
fondante e distintiva.<br />
I Francesi, intanto, iniziano a sviluppare le prime<br />
composizioni polifoniche, e, un secolo dopo la Crociata<br />
albigese, nel 1320, Philippe de Vitry compone un<br />
trattato dal titolo Ars Nova Musicae, nel quale fissa<br />
le regole della mensurabilità, atte a garantire l’armonia<br />
tra le voci di un tessuto polifonico che si fa sempre<br />
più complesso. Questa novità assoluta penetra anche nella vicina Italia,<br />
andando però incontro ad una radicale trasformazione: gli intricati<br />
artifici ritmici tipici dell’Ars Nova francese sono poco compatibili<br />
con l’attenzione dei compositori italiani alla comprensione del testo<br />
da parte dell’ascoltatore.<br />
Così, ai tempi ternari francesi si sostituisce il morbido tempo binario,<br />
la politestualità non viene praticamente presa in considerazione.<br />
L’andamento melodico richiama ancora le antiche composizioni<br />
trobadoriche, e ciò è reso possibile dal ruolo fondamentale che nella<br />
musica italiana, ancora nel Trecento, riveste il mondo dell’oralità e<br />
dell’auralità.<br />
Questa commistione di esperienze si riflette, naturalmente, anche nei<br />
testi. Gli stilemi della poesia provenzale sopravvivono nonostante i<br />
mutamenti di gusto e di esigenze comunicative. <strong>La</strong> poesia per musica<br />
continua ad essere, sostanzialmente, d’argomento amoroso, anche se<br />
non mancano esempi di tenzos in stile trobadorico, legate all’attualità<br />
politica italiana.<br />
In entrambi i casi, tutto si gioca sull’equilibrio tra stereotipo e realtà<br />
storica: molto spesso una cornice stilizzata e “di maniera” cela un<br />
contenuto connesso all’ambiente concreto in cui opera l‘autore.<br />
Alcune donne citate nelle ballate trecentesche sono personaggi reali,<br />
in carne ed ossa, legati all’ambiente delle corti. Ciò è evidente, ad<br />
esempio, nei testi di molte composizioni contenute nel Codice Vaticano<br />
Rossiano 215, da cui sono tratte alcune delle ballate che<br />
eseguiamo. Dei personaggi di corte, ovviamente, non si<br />
può parlare apertamente, senza schermi; di una donna in<br />
vista nell’alta società del tempo non si può citare il nome,<br />
senza attirarne l’ira.<br />
Così, di nuovo, il mondo provenzale accorre in aiuto dei<br />
nostri compositori/poeti, con un artificio retorico che fa<br />
al caso loro: il senhal.<br />
Che il poeta scelga di celare il nome della donna per<br />
esigenze reali o per semplice acrobazia verbale non è<br />
rilevante, ciò che conta è il modo in cui lo fa: a volte il<br />
nome è celato in una successione di parole contigue (Che<br />
ti GIOVA NNAscondere’l bel volto”), altre volte, in un<br />
gioco ancor più sottile, il nome della donna è strumento<br />
d’espressione di un’intenzione stilistica ben precisa: è il<br />
caso di “Amor mi fa cantar a la FRANCESCHA”, ballata<br />
caratterizzata da un tempo novenario, tipico della musica<br />
francese. Amore induce il poeta a cantare le lodi di una donna<br />
chiamata Francesca; Amore induce il poeta a cantare alla maniera<br />
francescha, ovvero francese. Il nome cela l’identità che indica e<br />
diviene simbolo: l’esempio più fulgido e celebre nella letteratura<br />
italiana del Trecento si trova nel Canzoniere di Petrarca, i cui testi<br />
saranno messi in musica dalla fine del Trecento fino al Cinquecento.<br />
<strong>La</strong>ura, l’aura, il lauro. <strong>La</strong>ura, la donna cui il poeta dedica la propria<br />
poesia, altro non è che la Poesia stessa: è l’alloro poetico, è la Musa,<br />
è il fine e lo strumento.<br />
E non è un mero artificio; non è soltanto un gioco retorico.<br />
In quei nomi di donna, i poeti del Trecento sono in grado di trasmettere,<br />
celati ma non troppo, un mondo, un modo di pensare, una vita intera.<br />
Sara Maria Fantini<br />
31
32<br />
E N S E M B L E A U B E S P I N E<br />
Sara Maria Fantini: voce, liuto, chitarrino<br />
Colomba Betti: viella<br />
Matteo Magna: salterio, tamorra<br />
Elena Inei: ribeca<br />
Davide Buzzao: flauto, bombarda
VITE PARALLELE<br />
Personaggi a confronto<br />
<strong>La</strong> Fondazione Carit e l’Associazione Italiana di Cultura Classica premiano i vincitori del concorso per le scuole ternane<br />
Risuona di note e parole di altri tempi la Sala “Paolo<br />
Candelori” della Fondazione Carit per un’occasione speciale:<br />
la cerimonia di premiazione del concorso “Vite parallele:<br />
personaggi a confronto”, che si è svolta lunedì 1° ottobre scorso<br />
a coronare una collaborazione che dura ormai da anni tra la<br />
Fondazione Carit e l’AICC-Terni, insieme per promuovere la<br />
cultura classica e premiare i giovani talenti.<br />
Le note sono quelle raffinate dell’Ensemble Aubespine,<br />
cinque giovani musicisti umbri uniti dall’amore per la musica<br />
medievale che, con il concerto “Onde nacque l’aura dolce”, ha<br />
aperto la manifestazione facendo rivivere la melodia e le liriche<br />
di tradizione trobadorica di argomento amoroso.<br />
Trascritti da codici trecenteschi, i loro pezzi evocano le<br />
atmosfere delle corti, quando la donna amata non si poteva<br />
nominare apertamente, con il conseguente uso del sehnal - tra<br />
tutti il più famoso quello petrarchesco di <strong>La</strong>ura/l’aura/lauro.<br />
Le parole, dunque, sono quelle dei classici di ieri e di oggi.<br />
Parole antiche che si legano alla sensibilità dei giovani in un<br />
proficuo intreccio di temi e toni: la responsabilità del capo tra<br />
Ulisse e Schettino. <strong>La</strong> sofferenza di giovani vittime innocenti.<br />
<strong>La</strong> satira e la politica nella lezione di Aristofane. Non solo. Follia<br />
<strong>La</strong> Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
Terni e Narni ha organizzato una mostra<br />
antologica dedicata al pittore Paolo Aguzzi.<br />
Nella sede di Palazzo Montani Leoni<br />
saranno esposte, dal 26 ottobre al 2 dicembre,<br />
88 opere che documentano l’itinerario<br />
estetico dell’artista.<br />
<strong>La</strong> mostra, curata dal critico d’arte Mino<br />
Valeri, comprende acquerelli, pastelli, opere<br />
a tecnica mista nonché una serie di disegni<br />
ed una vasta selezione di incisioni, tecnica<br />
alla quale l’artista ha dedicato particolare<br />
attenzione.<br />
<strong>La</strong> rassegna ha una sua specifica valenza<br />
in quanto intende far conoscere e valorizzare<br />
un autore che ha operato sempre con<br />
estrema discrezione. Aguzzi ha prodotto<br />
una produzione estetica di impronta<br />
figurativa con specifiche connotazioni<br />
caratterizzate da compostezza formale e da<br />
equilibrio rappresentativo.<br />
<strong>La</strong> mostra è accompagnata da un<br />
catalogo di circa 120 pagine, nel quale sono<br />
riprodotte tutte le opere esposte nonché un<br />
saggio critico del curatore, la vita redatta dal<br />
figlio Stefano Aguzzi e una commossa<br />
testimonianza di un suo caro amico, l’ing.<br />
Giuseppe Belli.<br />
Terni, Palazzo Montani Leoni<br />
Corso C. Tacito, 49<br />
27 ottobre - 2 dicembre <strong>2012</strong><br />
Venerdì - sabato - domenica<br />
11,00 - 13,00 / 17,00 - 19,00<br />
e razionalità nel colloquio tra Nietzche e Socrate. Tragedia antica e<br />
moderna in un’atmosfera da sogno …<br />
Sono solo alcune delle questioni affrontate con garbo e<br />
competenza -non senza una punta di ironia- dagli studenti che si<br />
sono cimentati con i temi proposti alle scuole medie e superiori<br />
della Provincia di Terni.<br />
Promosso dalla delegazione locale dell’Associazione Italiana di<br />
Cultura Classica, il concorso è infatti giunto alla sua terza edizione<br />
anche grazie alla sensibile disponibilità della Fondazione Cassa di<br />
Risparmio di Terni, che ha elargito i premi e alla collaborazione con<br />
il Liceo classico “G.C. Tacito”di Terni, sede dell’Associazione.<br />
Difficile, per la qualità degli elaborati, il lavoro della commissione<br />
di valutazione, che ha scelto i migliori e li ha premiati con solenne<br />
cerimonia, alla presenza autorevole del Dr. Mario Fornaci,<br />
Presidente della Fondazione Carit, cui va un particolare<br />
ringraziamento per la squisita ospitalità, e della Prof.ssa M. Rita<br />
Chiassai, Dirigente Scolastico Reggente del Liceo “Tacito”.<br />
Un suggestivo avvio per le attività dell’Associazione che<br />
promuove la conoscenza e l’approfondimento della cultura classica<br />
in Italia dal 1897, attività che proseguiranno, come di consueto, con<br />
un ciclo di conferenze sul tema “<strong>La</strong> persistenza del classico”, in<br />
collaborazione con la Biblioteca Comunale di Terni a partire dal<br />
mese di novembre prossimo. Prof.ssa Annarita Bregliozzi<br />
Presidente A.I.C.C. - Terni<br />
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34<br />
Andiamo in orbita: Le tute spaziali<br />
Per noi esseri umani, l’atmosfera che avvolge la Terra è uno scudo protettivo per molteplici insidie<br />
letali, ma la conquista dello spazio ci ha spinti ben al di sopra di essa e conseguentemente obbligati a<br />
difenderci in maniera opportuna.<br />
Prendiamo ad esempio un astronauta che esce dalla Stazione Spaziale Internazionale per un EVA<br />
(Extra-vehicular activity). Lì fuori non c’è aria per respirare, la pressione è nulla, la parte del corpo<br />
esposta al sole si riscalda a 120 gradi e quella in ombra si raffredda a 100 gradi sotto lo zero, i raggi<br />
cosmici gli modificano (in peggio) il DNA e le micro meteoriti potrebbero passarlo da parte a parte.<br />
Deve assolutamente indossare una tuta super-protettiva! Tralasciando tutti i miglioramenti che in<br />
quest’ultimi 50 anni di attività astronautica sono stati apportati a quella indossata da Yuri Gagarin,<br />
andiamo ad analizzare una tuta spaziale della NASA attuale (vedi foto a lato).<br />
Molteplici sono gli strati che si sovrappongono ed ognuno ha la sua specificità.<br />
Il primo, quello a contatto con la pelle, è una calzamaglia che assorbe i bisogni fisiologici; il secondo<br />
è un tessuto di nylon attraversato da sottili tubicini di plastica dove scorre acqua fredda per eliminare<br />
il calore del corpo; sul terzo sono fissati i cavi elettrici e bio strumenti per controllare i battiti cardiaci,<br />
la respirazione e la temperatura dell’astronauta; il quarto strato, di poliestere, serve a contenere la pressione<br />
per evitare che la tuta si gonfi troppo.<br />
A seguire, tessuti in Neoprene, Klevar, Dracon e Gore-Tex per la protezione alle estreme temperature<br />
e contro eventuali micro meteoriti. Lo strato più esterno è di Mylar per riflettere i raggi solari.<br />
L’elmetto, in policarbonato, è trattato esternamente con una sottile lamina di oro e internamente con<br />
prodotti antinebbia; contiene i tubicini per l’ossigeno, una valvola per eliminare l’anidride carbonica,<br />
un tubicino vicino alla bocca per dissetarsi, luci e telecamera.<br />
L’astronauta indossa anche un cappello dove sono inseriti microfono e cuffie per comunicare con la<br />
navicella e con il personale di terra. I guanti, sovrapposti, sono almeno due di cui quello esterno, rivestito in<br />
gomma, è provvisto di ganci su cui attaccare gli utensìli. Sulla schiena si porta un discreto “zainetto” (tanto non gli pesa niente!) contenente<br />
serbatoi di ossigeno per sette ore, ossigeno di riserva, filtri per anidride carbonica, batteria per tutti gli impianti elettrici, liquidi per bere,<br />
l’acqua per il raffreddamento, la radio, antenne per comunicazioni, ventole di raffreddamento e sistemi di allarme. Il tutto per un modico peso<br />
di circa 130 Kg. ed un costo che supera abbondantemente il milione e mezzo di euro. Naturalmente la misura è unica (è più conveniente<br />
selezionare astronauti tutti della stessa altezza, ovvero da 167 cm. a 187 cm.!). Dopo tutta questa descrizione e vedendoli rinchiusi dentro<br />
questa diabolica trappola, mi sorge un dubbio: se hanno un prurito...? Tonino Scacciafratte Presidente A.T.A.M.B. - tonisca@gmail.com<br />
Parliamo del<strong>LA</strong> LUNA<br />
Chi, in questo spazio dedicato all’astronomia, ogni mese vi propone<br />
argomenti riguardanti la Luna, ha sentito il dovere di rivolgere un<br />
pensiero riconoscente a colui che per primo vi pose il piede nell’ormai<br />
lontano 21 Luglio del 1969. Il giorno 25 Agosto di quest’anno è morto<br />
l’astronauta Neil Armstrong, l’uomo che è stato scelto tra un gruppo<br />
ristretto di persone speciali, per portare a compimento un’impresa il cui<br />
esito era per nulla scontato.<br />
Finita l’ultima guerra mondiale, la disputa tra le maggiori potenze si<br />
rivolse verso la conquista dello spazio; ormai tutti i luoghi della Terra<br />
erano stati da tempo raggiunti. Cristoforo Colombo, inconsapevolmente<br />
fu l’ultimo a scoprire l’America, dopo che essa lo fu in epoche remote<br />
da popolazioni indo europee, poi da popolazioni pelagiche australi e,<br />
circa un migliaio di anni fa, da arditi navigatori Nord-europei (... ancora<br />
negli Stati Uniti si festeggia il Columbus day).<br />
Vennero esplorati il polo Nord e il polo Sud, scalato l’Everest, ogni<br />
angolo della Terra era stato raggiunto; non restava che volgere l’attenzione<br />
al cosmo. In quegli anni era in atto tra gli U.S.A. e l’Unione Sovietica<br />
una disputa per la supremazia e la conquista dello spazio che divenne il<br />
terreno di battaglia di quella guerra definita “fredda”.<br />
I Russi sembravano fino a quel momento in vantaggio e per gli americani<br />
non restava di tentare il tutto per tutto per superarli: arrivare per primi sulla Luna.<br />
Il <strong>progetto</strong> Apollo presentava delle lacune ma bisognava tentare, la Luna doveva<br />
essere conquistata.<br />
L a scelta del comandante della missione cadde su Armstrong e fu dettata dalle sue<br />
capacità ampiamente dimostrate in missioni precedenti.<br />
Furono, infatti, la sua freddezza e la sua esperienza professionale a determinare il<br />
successo della missione lunare, quando prima dell’allunaggio il computer di bordo<br />
smise di funzionare correttamente. Egli non esitò a prendere il comando manuale<br />
della navicella, riuscendo a deviarla dalla traiettoria anomala evitando un terribile<br />
schianto tra le pietre lunari.<br />
Dopo momenti di silenzio fu la sua voce a dissipare la tensione calata nella sala di<br />
controllo a Terra: “Houston, qui Base della Tranquillità. L’Aquila è atterrata”.<br />
In futuro, i testi di storia porteranno, insieme ai vari Cristoforo Colombo, Roald<br />
Amundsen e Edmund Hillary, anche il nome e l’immagine di Neil Armstrong mentre<br />
per primo poggia il suo piede sul suolo lunare. Orgogliosamente quel mattino del<br />
21 Luglio del 1969 c’ero anch’io (... davanti alla televisione). Enrico Costantini
Tuttu è rrilativu<br />
L’andru ggiornu co’ Zzichicchiu semo annati a<br />
ppiedi da Terni fino a Poggiu <strong>La</strong>varinu p’anna’ a<br />
ttrova’ ‘n’amica mia ‘strofila che mm’eva ‘nvitatu<br />
a ccena. Me s’era raccomannata tantu d’arriva’<br />
prestu pe’ ddaje ‘na mano armeno pe’ apparecchia’.<br />
Semo partiti tutti pimpanti ma a la fine… semo<br />
‘rrivati stracchi morti che io no’ mm’arcordavo<br />
mancu più de quillu che ero vinutu a ffa’. Me so’<br />
subbitu stravaccatu ‘n mezzu a lu pratu propiu<br />
davanti a ccasa de essa e… Mo’ me faccio ‘na<br />
pennichella e ppe’ ‘n par d’ore no’ mme mòvo de<br />
pezzu.<br />
Zzichicchiu che ppe’ sfasciamme li castillitti è ‘n<br />
fenomenu… m’ha subbitu dittu… A Lunardi’… tu<br />
non te ne rendi cuntu… anche se ddormi non poli<br />
mai sta’ fermu… A Zzichi’… lu dici tu… se<br />
m’appénnico… io me mòvu sulu quanno ciò<br />
l’incubbi… No’ mm’hai capitu… te volevo di’…<br />
che tte pare da sta’ fermu ‘nvece stai a mmòvete a<br />
30 chilometri a lu secondu ‘nzieme a la Terra<br />
attornu a lo Sole… anzi a èsse pignoli… vistu che<br />
la Terra ròta anche su sse stessa… a ssecondu de<br />
lu momentu de la ggiornata stai a ‘nna’ quarche<br />
ccentinaju de metri ‘n più o in mmeno a lu<br />
secondu… e ppo’ ‘nzieme a lo Sole stai a rrota’<br />
‘ttornu a lu nucleu de la Via <strong>La</strong>ttea a 220 chilometri<br />
a lu secondu…e cco’ ‘sta galassia nostra… stai a<br />
‘nna’ verso quella de Andromeda a 130 chilometri<br />
a lu secondu… e ‘nzieme a essa stai a ‘nna’ a 600<br />
chilometri sempre a lu secondu… verso lu Grande<br />
Attrattore e… j’ho fattu ‘na sbuffata e…<br />
Aho… sì ssempre lu solitu… me stai a ffa’ ggira’<br />
la capoccia… e mmo’ l’incubbi me vengono<br />
senz’andru… ccucì quarche andru muvimentu ‘n<br />
più me cce scappa de sicuru…<br />
A ‘n certu puntu s’è ‘ffacciata l’amica mia…<br />
A Lunardi’… a pparte che ggià semo ‘n troppi a<br />
mmagna’ e ttu te cce si’ pportatu pure l’aiutu ma…<br />
che tte pozzi guastatte se cche sfaticatu… vèneme<br />
armeno a damme ‘na mano… che stai a ffa’ llì<br />
fermu ‘mpalatu come ‘nu struzzu de bbrocculu...<br />
datte ‘na mossa!... No’ j’ho rispostu male ggiustu<br />
perché c’evo paura che no’ mme ‘nvitava più a<br />
ccena… però j’ho fattu…<br />
A lèlla… me fa spècie che cce fai pure la ‘strofila…<br />
te paro fermu… a Zzichi’… dijelu ‘n bo’ tu se<br />
qquantu muvimentu che stò a ffa’!?<br />
paolo.casali48@alice.it<br />
<strong>LA</strong> SICUREZZA DEI TUOI INVESTIMENTI<br />
Una soffitta sull’Universo<br />
... <strong>La</strong> temperatura del Sole, in superficie,<br />
è di circa 6000 gradi, mentre nel suo<br />
interno sale a tredici milioni di gradi.<br />
Ma…è tantissimo!!! Considerando che<br />
questa è un’estate molto calda e siamo a<br />
poco più di 30° C… cosa succede al Sole?<br />
Sì hai ragione, le temperature solo elevatissime...<br />
dalla sua superficie diffonde una<br />
enorme quantità di energia nello spazio<br />
sotto forma di calore, luce e altri raggi<br />
che non possiamo vedere, tipo X e ultravioletti…<br />
che poi sono quelli per cui la tua<br />
mamma al mare insiste tanto per farti<br />
mettere la protezione solare!<br />
Già è vero! Io sto sempre in acqua e non<br />
voglio mettere mai la protezione ma la<br />
mamma mi costringe perché dice che<br />
provocano le scottature!<br />
Ed ha ragione, quindi mi raccomando…<br />
dalle sempre retta! Tornando a noi, il Sole è il più grande dei corpi celesti del<br />
sistema solare ed il suo volume è 1.000.000 di volte quello della Terra!<br />
Un vero gigante! Eh eh…e pensare che è classificato come una “nana gialla” per<br />
la sua temperatura, ma il suo destino sarà diventare una “gigante rossa”!<br />
Nana gialla? Gigante rossa? Ma cosa stai dicendo?<br />
Devi sapere che tra una stella e l’altra, ci sono grandi nubi di gas e polveri che<br />
chiamiamo nebulose. In queste nubi ci sono regioni con gas freddo che è<br />
particolarmente denso e quindi pesante. Per effetto della gravità, cioè l’attrazione<br />
di particelle, le nubi cominciano a condensarsi e con il passare degli anni, tanti,<br />
si trasformano in palle rotanti con una massa molto calda al centro che comincia<br />
a produrre energia e si trasforma in una nuova stella.<br />
Quindi è così quindi che nascono le nuove stelle…e poi? Come arrivano a diventare<br />
quello che mi dicevi prima? Nane, giganti… Le stelle brillano per miliardi di anni,<br />
il nostro Sole già da circa 5 e si prevede dovrebbe farlo per altrettanti, ma alla fine<br />
muoiono. Anche le stelle muoiono? Già… Diciamo che la loro sorte è legata anche<br />
alla loro dimensione. Una stella piccola come il nostro Sole crescerà fino a<br />
diventare una gigante rossa, emetterà una quantità di gas per poi contrarsi in una<br />
piccola ma densa nana bianca. Le stelle molto più grandi invece sono destinate a<br />
crescere fino a diventare supergiganti per poi ridursi in frantumi con una<br />
esplosione dando origine ad una supernova. Ciò che rimane dopo può essere o un<br />
piccolo corpo chiamato stella di neutroni o può contrarsi tutto fino a scomparire<br />
in un buco nero…ovvero una regione di spazio con una tale gravità che riesce ad<br />
ingoiare tutto quello che è nelle vicinanze… luce compresa! Una sorta di grande<br />
aspirapolvere celeste! Michela Pasqualetti mikypas78@virgilio.it<br />
Conferenze di Astronomia<br />
In collaborazione con la Biblioteca di Terni, dal mese di settembre la nostra<br />
associazione sarà presente con una serie di conferenze su temi astronomici,<br />
rivolte sia ai soci sia all’intera cittadinanza.<br />
Le conferenze si terranno presso la biblioteca comunale, al secondo piano, saletta<br />
adiacente il Caffè letterario, alle ore 17,00.<br />
Calendario<br />
Martedì 6 - 11 Raggi Cosmici killers: una possibile spiegazione delle grandi<br />
estinzioni di massa. Tonino Scacciafratte A.T.A.M.B.<br />
Martedì 4 - 12 L’universo oscuro: alla ricerca della materia invisibile<br />
Sergio Bacci A.T.A.M.B.<br />
Osservatorio Astronomico di S. Erasmo<br />
Osservazioni per il giorno venerdì 26 ottobre <strong>2012</strong><br />
Una Luna di 12 giorni rischiara molto il cielo e ci penalizza per gli oggetti lontani<br />
e deboli. L’unico pianeta visibile sarà Giove ma sorgerà ben oltre la mezzanotte.<br />
Osserveremo quindi un ammasso globulare nella costellazione di Pegaso (M15),<br />
la celeberrima Galassia di Andromeda (M31) e un ammasso aperto nel Toro (M45<br />
“Le Pleiadi”) che molte persone scambiano per il Piccolo Carro. Ad occhio nudo<br />
mostreremo questa differenza e una panoramica generale su tutte le costellazioni.TS<br />
Associazione Ternana Astrofili Massimiliano Beltrame<br />
Via Maestri del <strong>La</strong>voro, 1 - Terni<br />
tonisca@gmail.com 329-9041110 www.mpc589.com<br />
L’osservatorio astronomico di S. Erasmo è aperto<br />
gratuitamen te<br />
per i cittadini l’ultimo venerdì di ogni mese dalle ore 21,30.<br />
35
36<br />
L’INDUSTRIALE<br />
<strong>La</strong> crisi di un uomo e del suo Paese<br />
Sorprendente affresco dai tratti onirici dell’Italia dei nostri giorni,<br />
alle prese con la crisi economica, L’industriale è la storia di Nicola<br />
Ranieri (Pierfrancesco Favino) proprietario di un’industria sull’orlo<br />
del fallimento, indebitato con le banche e responsabile del destino di<br />
molti suoi dipendenti. Braccato dai creditori, si<br />
batte con orgoglio e tenacia in una lotta difficile e<br />
solitaria, mentre sua moglie, <strong>La</strong>ura (Carolina<br />
Crescentini), si sente sempre più lontana dalla vita di<br />
coppia, delusa e triste.<br />
Tutto precipita, Nicola non comprende che il suo<br />
comportamento lima il rapporto con la moglie,<br />
sedotta da Gabriel, ragazzo rumeno, dolce e<br />
comprensivo. Le cose poi migliorano, ma quando tutto<br />
sembra andare per il verso giusto, dalla vita di<br />
Nicola affiorano sconcertanti segreti.<br />
Il nuovo lavoro del veterano Giuliano Montaldo che,<br />
dopo aver raccontato la sua sofferenza per<br />
l’intolleranza e l’ingiustizia, in film come Gott<br />
mit uns, Sacco e Vanzetti, Giordano Bruno,<br />
L’agnese va a morire -dove l’innocenza dei<br />
protagonisti era lapalissiana e per questo, film<br />
d’impegno civile e morale- torna con una<br />
particolarità: Nicola è in balia delle sue scelte e il<br />
giudizio finale, sulla sua innocenza o meno, è lasciata allo spettatore,<br />
come nella migliore tradizione dostoevskijana.<br />
Un dramma borghese e della coppia, tendente al melodramma<br />
quando l’incomunicabilità tra i due si fa forte, che evoca echi della<br />
poetica di Michelangelo Antonioni. A tratti sociologico altri noir,<br />
l’autore rappresenta indirettamente il nostro fu Bel Paese e il<br />
L’OCCHIO CRITICO AL CINEMA<br />
Associazione Culturale <strong>La</strong> <strong>Pagina</strong><br />
Terni, Via De Filis 7<br />
3465880767 - 3482401774<br />
PICCO<strong>LA</strong> PARTE DEL<strong>LA</strong> PROGRAMMAZIONE<br />
NOVEMBRE - DICEMBRE <strong>2012</strong><br />
MOSTRE<br />
dalle 16,00 alle 19,00<br />
Permanenti IL CALZO<strong>LA</strong>IO I BOOMERANG<br />
NOVEMBRE<br />
Gio 8 - Dom 11 Le foto di Marco Ilari<br />
Gio 15 - Dom 18 <strong>La</strong> pittura: Terni e Ottorino Fabri<br />
Gio 22 - Dom 25 Bastoncini d’arte di Bruno Petrollini<br />
Gio 29 - Dom 2 Foto e poesie di Francesco e Salvatore<br />
DICEMBRE<br />
Gio 6 - Dom 9 Le foto: Terni e la neve di Marco Ilari<br />
Gio 13 - Dom 16 Matematica di Paolo e Giampiero<br />
da Gio 20<br />
I presepi di Bruno e le cartoline natalizie di Florio<br />
protagonista diventa l’emblema di una nazione in difficoltà.<br />
Magistrale l’interpretazione di Favino, intrigante e intenso,<br />
perfettamente in grado di trasmettere al personaggio il giusto pathos.<br />
Brillante la Crescentini, appassionata e forte con un velo di<br />
malinconia negli occhi che la rende sensuale e affascinante.<br />
Il cast di attori è perfettamente diretto e aderente alla storia,<br />
ambientata nella solenne cornice della città di Torino, composta di<br />
edifici regali e massicci, strade deserte dal taglio geometrico<br />
angosciante, con poche auto parcheggiate e poco traffico. Avvolta<br />
in un’atmosfera spettrale e plumbea, il grigiore della nebbia sfuma il<br />
coro di voci degli operai che gridano a tratti: Sciopero!<br />
<strong>La</strong>voro!<br />
<strong>La</strong> pellicola presenta un affascinante scenario decadente,<br />
ed è resa ancora più surreale dalla fotografia di Arnaldo<br />
Catinari, dipinta con tonalità sbiadite e piccoli picchi<br />
di colore, nitida allo stesso tempo, fino a diventare un<br />
bianco e nero di reminescenze neorealiste. <strong>La</strong> macchina<br />
da presa segue la narrazione con fluide carrellate in<br />
grado di avvolgere lo spazio e i protagonisti, generando<br />
uno stile equilibrato. <strong>La</strong> musica, composta e diretta da<br />
Andrea Morricone, è meravigliosa nell’ampliare gli<br />
stati d’animo dei personaggi di fronte ai momenti cruciali,<br />
memorabile come le parole pronunciate da Saverio,<br />
l’anziano operaio amico di famiglia, quando dice a Nicola:<br />
“Il mondo ci sta crollando addosso, noi non possiamo<br />
farci più niente” ed è forse questo lo stimolo indiretto<br />
che porta il protagonista ad andare avanti, a non<br />
arrendersi, a non mollare la sua battaglia esistenziale.<br />
Intelligente, diretto con intuito e sottile ironia, il film è<br />
stato presentato lo scorso anno fuori concorso alla Mostra<br />
Internazionale del Cinema di Roma, ottenendo un buon successo<br />
di critica, meno di pubblico.<br />
Un’opera che merita di essere riscoperta e valorizzata.<br />
VOTO: *** BUONO Lorenzo Bellucci<br />
lorenzobellucci.lb@gmail.com<br />
CENE<br />
prenotazione obbligatoria<br />
Mer 14 Nov ore 20<br />
Lo spettacolo del MOVEO<br />
Danze orientali<br />
Sapori arabi a cura di<br />
Hassània <strong>La</strong>krad<br />
Loretta Santini<br />
Cena tipica<br />
Lun 10 Dic ore 20<br />
Sapori antichi: la tavola dei nostri<br />
nonni raccontata da Loretta Santini<br />
Cena tipica<br />
(dalla tradizione della festività<br />
della Madonna di Loreto)<br />
Pizza sotto lu focu<br />
con erba e sarsicce<br />
Servizio cene<br />
LILLERO<br />
Terni, Via De Filis 8<br />
NOVEMBRE - INIZIO CORSI (gratuiti)<br />
Mar 6 ore 21,30 1° incontro per corso di Bridge, a cura di Leonardo De Merulis<br />
Sab 14 ore 10,00 CORSO DI CHIMICA, tenuto dal Dott. Vittorio Grechi<br />
Sab 10 ore 11,10 CORSO DI LINGUA ARABA, tenuto dalla Dott.ssa Hassània <strong>La</strong>krad<br />
Mer 14 ore 15,30 CORSO DI MATEMATICA per adulti, tenuto dal Prof. G Raspetti<br />
Mer 14 ore 16,40 CORSO DI GRECO ANTICO, tenuto dal Prof. Pierluigi Seri<br />
Mar 20 ore 16,00 MAT PER MONELLI, tenuto dai Proff. Paolo Casali e G Raspetti<br />
I CORSI DI BASE PER USO COMPUTER (piccolo contributo) si terranno presso<br />
GRUPPO CENTRO STUDI in Terni, Via Curio Dentato 25d.
Foto di Francesco e Mauro Neri<br />
38<br />
Una delle più belle residenze estive dell’Umbria -la più bella certamente<br />
che fiorisca in questi dintorni- è la Villa Guazzaroni che sorge sulle<br />
dolci pendici del Colle dell’Oro a poche centinaia di metri dalla città.<br />
Conosciutissima con il nome di Villa Palma, essa è largamente nota<br />
al nostro popolo per la bellezza della sua esposizione, la imponenza<br />
e l’eleganza delle sue linee, la ricchezza dei fiori che un giorno<br />
scendevano in molteplici cesti al mercato cittadino, per il folto verde<br />
che la cinge come in un abbraccio di tenerezza e di difesa.<br />
Fu con codeste parole che il Professor Italo Ciaurro, nel proprio libro<br />
<strong>La</strong>tina Gens, descrisse agli inizi degli anni ’30 l’antica residenza<br />
estiva dei Conti Spada, la cui progettazione veniva allora attribuita<br />
ad Antonio da Sangallo il Giovane. Quasi un secolo è tuttavia<br />
trascorso da quella vetusta era, ed oggi il gioco del tempo è l’unico<br />
tiranno del simbolo d’un tradimento fra i più vili, quello d’una città<br />
nei confronti della propria secolare storica eredità.<br />
Allo sfarzo degli affreschi, degli stucchi pregiati, dei marmi classici<br />
e degli antichi mobili si è di fatti sostituita la miseria del saccheggio,<br />
la maceria e dunque la rovina del palazzo gentilizio.<br />
Quest’ultimo appartenne ai Marchesi Sciamanna, ai Conti Manni, ai<br />
discendenti di Luciano Bonaparte fratello di Napoleone Imperatore<br />
ed in seguito ai Principi Ruspoli, i quali la vendettero a loro volta all’Ing.<br />
Alessandro Guazzaroni, che, restaurandola durante il primo dopo-<br />
V i l l a P a l m a<br />
già simbolo e gloria di Terni<br />
guerra, le ridonò il vetusto fasto, dimostrandosi moderno mecenate.<br />
Codesta mirabile opera di rinnovo venne affidata al Professor Aloisi<br />
ed al celebre pittore Antonio Calcagnadoro, i quali resero le stanze<br />
finalmente degne di ospitare dei quadri, dei lampadari ed un mobilio<br />
spesso cinquecentesco, sottraendo una prima volta Villa Palma alla<br />
fatiscenza che l’aveva costretta per secoli.<br />
Nonostante i decenni di vita che vennero donati a quest’ultima,<br />
l’attuale situazione è nuovamente disperata: i giardini e la corte sono<br />
stati invasi dalle erbacce, i corpi annessi all’edificio principale sono<br />
crollati o comunque pericolanti, la cappella è stata violata dagli indecenti<br />
autori di messe nere, le statue delle fontane sono state sottratte, il tetto<br />
ed i solai sono in molti punti franati, i soffitti sono pericolanti ed il<br />
trionfo della devastazione sulla vinta nostra memoria è totale, poiché<br />
forse essa è destinata a trovare sepoltura sotto le rovine costrette<br />
dall’edera di quella che in una remota era fu la ternana Villa Palma.<br />
È proprio per evitare che un’alba, rompendo il sottile gioco delle<br />
tenebre grazie alla prima debole luce del dì, riveli l’assenza della sua<br />
gentile mole, che si rende categorico l’immediato risveglio del nostro<br />
orgoglio di Interamnati, per troppo tempo deriso da noi stessi.<br />
Ascoltiamo dunque il grido di dolore che verso di noi si leva dalla<br />
nostra millenaria storia, riscattiamo e riportiamo all’antico fasto Villa<br />
Palma per riscattare e degnamente celebrare la memoria che per<br />
lunghi secoli, indegni figli, calpestammo. Francesco Neri<br />
Scuola Media Leonardo Da Vinci - Classe III Sez. A<br />
Montaggio porte da interni e blindate<br />
Opere in cartongesso<br />
Tinteggiature<br />
ALFREDO PALOMBI 3386989723