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il significato delle attività analitiche - ASL n. 1 Imperiese

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Normative comunitarie in<br />

materia di sicurezza alimentare: <strong>il</strong><br />

<strong>significato</strong> <strong>delle</strong> <strong>attività</strong> <strong>analitiche</strong><br />

A. Menditto, Istituto Superiore di Sanità<br />

GIORNATA DI STUDIO ALIMENTI SICURI - SICUREZZA DEI<br />

CONTROLLI<br />

AULA MAGNA, CENTRO DI FORMAZIONE, VIA AURELIA 97<br />

BUSSANA DI SANREMO.<br />

Dipartimento di Prevenzione<br />

Confronto fra operatori del controllo e del settore alimentare<br />

VENERDÌ 12 GIUGNO 2009<br />

1


Gli strumenti del controllo ufficiale<br />

• piano di controllo<br />

• verifica<br />

• audit<br />

• ispezione<br />

• monitoraggio<br />

• sorveglianza<br />

• certificazione ufficiale<br />

• blocco ufficiale<br />

• controllo documentale<br />

• controllo di identità<br />

• controllo materiale<br />

• campionamento per l'analisi<br />

• analisi e prove di laboratorio<br />

Reg. 882/2004<br />

2


NORME COMUNITARIE E ATTIVITA’ ANALITICHE<br />

NORME ORIZZONTALI (COGENTI, VOLONTARIE<br />

RICHIAMATE IN DOCUMENTI COGENTI<br />

• Campionamento per analisi<br />

• Test e analisi di laboratorio<br />

• Rendimento/prestazioni dei metodi analitici e<br />

interpretazione dei risultati<br />

NORME VERTICALI (COGENTI, VOLONTARIE<br />

RICHIAMATE IN DOCUMENTI COGENTI<br />

• Campionamento per analisi<br />

• Test e analisi di laboratorio<br />

• Rendimento/Prestazioni dei metodi analitici e<br />

interpretazione dei risultati<br />

3


UVAC<br />

GLI ATTORI DEL CONTROLLO UFFICIALE<br />

Reg. 882/2004, Art. 4, 10, 45<br />

COMMISSIONE EUROPEA -FOOD AND VETERINARY OFFICE<br />

Audit (Reg. 882/04 art. 45)<br />

PIF<br />

MINISTERO DEL LAVORO DELLA SALUTE E DELLE<br />

POLITICHE SOCIALI - Dip. Sanità Pubblica Veterinaria,<br />

Nutrizione e Sicurezza degli Alimenti<br />

Audit (Reg. 882/04 art. 4)<br />

(Dec. 677/06)<br />

CPSR<br />

REGIONI E PROVINCIE AUTONOME<br />

Assessorato Competente<br />

Audit (Reg. 882/04 art. 4)<br />

(Dec. 677/06)<br />

<strong>ASL</strong><br />

LABORATORI<br />

Audit/Ispezioni (Reg. 882/04<br />

+ altri Reg. pacchetto igiene)<br />

AZIENDE (OSA/OSM)<br />

BPI - PRP - HACCP –ISO 9001:2000 -- ISO 22000:2005<br />

USMAF<br />

ISS-<br />

DSPVSA<br />

ARPA<br />

IZS<br />

4


REGOLAMENTO (CE) N. 882/2004<br />

DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL<br />

CONSIGLIO del 29 apr<strong>il</strong>e 2004<br />

relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare<br />

la conformità alla normativa in materia di<br />

mangimi e di alimenti e alle norme sulla<br />

salute e sul benessere degli animali<br />

5


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CONSIDERANDO (17)<br />

I laboratori che partecipano all'analisi (involved in the<br />

analysis) di campioni ufficiali dovrebbero operare<br />

secondo procedure approvate internazionalmente o a<br />

norme di efficienza basate su criteri (or criteria-based<br />

performance standards) e usare metodi di analisi che<br />

siano stati convalidati nei limiti del possib<strong>il</strong>e (that have, as<br />

far as possible, been validated). Detti laboratori<br />

dovrebbero in particolare disporre di attrezzature che<br />

consentano la corretta determinazione di standard (the<br />

correct determination of standards) quali i livelli<br />

massimi di residui fissati dalla normativa comunitaria.<br />

6


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CONSIDERANDO (18)<br />

La designazione di laboratori di riferimento comunitari e<br />

nazionali deve contribuire ad assicurare un'elevata qualità<br />

e uniformità dei risultati analitici. Tale obiettivo può essere<br />

raggiunto mediante <strong>attività</strong> quali l’applicazione di metodi<br />

analitici convalidati, l’assicurazione che siano disponib<strong>il</strong>i<br />

materiali di riferimento, l’organizzazione di test comparativi<br />

e la formazione del personale di laboratorio.<br />

(18) The designation of Community and national reference<br />

laboratories should contribute to a high quality and uniformity of<br />

analytical results. This objective can be achieved by activities such<br />

as the application of validated analytical methods, ensuring that<br />

reference materials are ava<strong>il</strong>able, the organisation of comparative<br />

testing and the training of staff from laboratories.<br />

7


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CONSIDERANDO (19)<br />

Le <strong>attività</strong> dei laboratori di riferimento dovrebbero coprire tutti<br />

gli ambiti della normativa in materia di mangimi e di alimenti e<br />

di salute degli animali, in particolare quelli in cui vi è la<br />

necessità di risultati analitici e diagnostici precisi.<br />

(19) The activities of reference laboratories should cover all the areas<br />

of feed and food law and animal health, in particular those areas where<br />

there is a need for precise analytical and diagnostic results.<br />

TITOLO III - LABORATORI DI RIFERIMENTO<br />

Articolo 32 -Laboratori comunitari di riferimento<br />

ALLEGATO VII LABORATORI COMUNITARI DI RIFERIMENTO<br />

Laboratori comunitari di riferimento per i mangimi e gli alimenti<br />

(n=21)<br />

Laboratori comunitari di riferimento per la salute degli animali e<br />

per gli animali vivi (n=17)<br />

Articolo 33 - Laboratori nazionali di riferimento<br />

8


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CONSIDERANDO (20)<br />

Per diverse <strong>attività</strong> legate ai controlli ufficiali, <strong>il</strong> Comitato<br />

europeo di normalizzazione (CEN) ha sv<strong>il</strong>uppato norme<br />

europee (norme EN) appropriate ai fini del presente<br />

regolamento. Questi norme EN concernono in particolare <strong>il</strong><br />

funzionamento e la valutazione dei laboratori che eseguono i<br />

test (testing laboratories) e <strong>il</strong> funzionamento e l'accreditamento<br />

degli organismi di controllo. Norme internazionali sono state<br />

anche elaborate dall’Organizzazione internazionale per la<br />

standardizzazione (ISO) e dall’Unione internazionale di chimica<br />

pura e applicata (IUPAC). Queste norme possono in certi casi<br />

ben definiti essere appropriate ai fini del presente regolamento,<br />

tenendo conto che criteri di efficienza sono fissati nella<br />

normativa sui mangimi e sugli alimenti per assicurare la<br />

flessib<strong>il</strong>ità e l’efficienza rispetto ai costi.<br />

9


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

ARTICOLO 2<br />

11) «campionamento per l'analisi»:<br />

<strong>il</strong> prelievo di un mangime o di un alimento oppure di una<br />

qualsiasi altra sostanza (anche proveniente dall'ambiente)<br />

necessaria alla loro produzione, trasformazione e distribuzione<br />

o che interessa la salute degli animali, per verificare, mediante<br />

analisi, la conformità alla normativa in materia di mangimi e di<br />

alimenti e alle norme sulla salute degli animali<br />

(11) ‘sampling for analysis’ means taking feed or food or any<br />

other substance (including from the environment) relevant to<br />

the production, processing and distribution of feed or food<br />

or to the health of animals, in order to verify through analysis<br />

compliance with feed or food law or animal health rules<br />

10


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

ARTICOLO 2<br />

19) «controllo materiale»:<br />

un controllo del mangime o dell'alimento stesso che può<br />

comprendere controlli sui mezzi di trasporto, sugli imballaggi,<br />

sull’etichettatura e sulla temperatura, <strong>il</strong> campionamento a fini di<br />

analisi e prove di laboratorio e qualsiasi altro controllo<br />

necessario per verificare la conformità alla normativa in<br />

materia di mangimi e di alimenti;<br />

19. ‘physical check’ means a check on the feed or food<br />

itself which may include checks on the means of transport,<br />

on the packaging, labelling and temperature, the sampling<br />

for analysis and laboratory testing and any other check<br />

necessary to verify compliance with feed or food law<br />

11


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

Articolo 4 -Designazione <strong>delle</strong> autorità competenti e criteri<br />

operativi<br />

1. Gli Stati membri designano le autorità competenti responsab<strong>il</strong>i in<br />

relazione alle finalità e ai controlli ufficiali stab<strong>il</strong>iti dal presente<br />

regolamento.<br />

2. Le autorità competenti assicurano quanto segue:<br />

a) l'efficacia e l'appropriatezza dei controlli ufficiali su animali vivi,<br />

mangimi e alimenti in tutte le fasi della produzione, trasformazione<br />

e distribuzione, nonché riguardo all'uso dei mangimi sono<br />

garantite;<br />

…<br />

c) esse dispongono di un'adeguata capacità di laboratorio o vi<br />

hanno accesso ai fini di eseguire test e dispongono di un<br />

numero sufficiente di personale adeguatamente qualificato ed<br />

esperto per far sì che i controlli ufficiali e gli obblighi in materia di<br />

controlli possano essere espletati in modo efficace ed efficiente;<br />

…<br />

12


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

Articolo 8 - Procedure di controllo e verifica<br />

1. I controlli ufficiali ad opera <strong>delle</strong> autorità competenti sono<br />

eseguiti secondo procedure documentate. Dette procedure<br />

comportano informazioni e istruzioni per <strong>il</strong> personale che<br />

esegue i controlli ufficiali in relazione, tra l’altro, agli ambiti di<br />

cui all’allegato II, capo II.<br />

ALLEGATO II - CAPO II: SETTORI PER LE PROCEDURE DI<br />

CONTROLLO<br />

…<br />

5. La procedura di campionamento, i metodi e le tecniche di<br />

controllo, l'interpretazione dei risultati e le successive decisioni.<br />

6. I programmi di monitoraggio e sorveglianza.<br />

…<br />

10. La verifica dell’adeguatezza dei metodi di campionamento e<br />

di analisi e dei test di r<strong>il</strong>evamento.<br />

13


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CAPO III - CAMPIONAMENTO E ANALISI<br />

Articolo 11 - Metodi di campionamento e di analisi<br />

1. I metodi di campionamento e di analisi ut<strong>il</strong>izzati nel contesto<br />

dei controlli ufficiali sono conformi alle pertinenti norme<br />

comunitarie oppure:<br />

a) se tali norme non esistono, a norme o protocolli riconosciuti<br />

internazionalmente, ad esempio quelli accettati dal Comitato<br />

europeo di normalizzazione (CEN) o quelli accettati dalla<br />

legislazione nazionale; oppure<br />

b) in assenza, ad altri metodi ut<strong>il</strong>i al raggiungimento degli<br />

obiettivi o sv<strong>il</strong>uppati conformemente a protocolli scientifici.<br />

2. Allorquando <strong>il</strong> paragrafo 1 non è d’applicazione, i metodi di<br />

analisi possono essere convalidati in un unico laboratorio<br />

conformemente ad un protocollo riconosciuto<br />

internazionalmente.<br />

14


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CAPO III -CAMPIONAMENTO E ANALISI<br />

Articolo 11 -Metodi di campionamento e di analisi<br />

3. I metodi di analisi devono essere caratterizzati, quando<br />

possib<strong>il</strong>e, dai criteri opportuni elencati nell'allegato III.<br />

15


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

ALLEGATO III - CARATTERIZZAZIONE DEI METODI DI ANALISI<br />

1. I metodi di analisi devono essere caratterizzati dai seguenti criteri:<br />

a) esattezza; (accuracy)<br />

b) applicab<strong>il</strong>ità (matrice e gamma di concentrazione) applicab<strong>il</strong>ity<br />

(matrix and concentration range)<br />

c) limite di r<strong>il</strong>evazione; (limit of detection)<br />

d) limite di determinazione (limit of determination)<br />

e) precisione (precision)<br />

f) ripetib<strong>il</strong>ità (repeatab<strong>il</strong>ity)<br />

g) riproducib<strong>il</strong>ità (reproducib<strong>il</strong>ity)<br />

h) recupero (recovery)<br />

i) selettività (selectivity)<br />

j) sensib<strong>il</strong>ità (sensitivity)<br />

k) linearità (linearity)<br />

l) incertezza <strong>delle</strong> misurazioni (measurement uncertainty)<br />

m) altri criteri a scelta (other criteria that may be selected as required)<br />

16


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

ALLEGATO III<br />

CARATTERIZZAZIONE DEI METODI DI ANALISI<br />

2. I valori di precisione di cui al punto 1, lettera e), sono ottenuti in<br />

seguito a una prova interlaboratorio condotta conformemente a un<br />

protocollo internazionalmente riconosciuto sulle prove<br />

interlaboratorio (ad esempio ISO 5725:1994 o protocollo<br />

internazionale armonizzato dell’IUPAC) oppure, qualora si siano<br />

stab<strong>il</strong>iti criteri di efficienza per i metodi analitici, sono basati su prove<br />

di conformità ai criteri. I valori di ripetib<strong>il</strong>ità e riproducib<strong>il</strong>ità sono<br />

espressi in forma internazionalmente riconosciuta (ad esempio con<br />

intervalli di confidenza del 95 % secondo quanto definito dalla<br />

norma ISO 5725:1994 oppure dall'IUPAC). I risultati della prova<br />

interlaboratorio sono pubblicati o disponib<strong>il</strong>i senza restrizioni.<br />

3. Occorre dare la preferenza a metodi di analisi uniformemente<br />

applicab<strong>il</strong>i a più categorie di prodotti, rispetto a quelli che si<br />

applicano soltanto a singoli prodotti.<br />

17


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

ALLEGATO III<br />

CARATTERIZZAZIONE DEI METODI DI ANALISI<br />

4. Nel caso in cui i metodi di analisi possono essere<br />

convalidati soltanto nell’ambito di un singolo laboratorio, essi<br />

devono essere convalidati, per esempio, conformemente agli<br />

orientamenti armonizzati dell’IUPAC oppure, qualora si siano<br />

stab<strong>il</strong>iti criteri di efficienza per i metodi analitici, sulla base di<br />

prove di conformità ai criteri.<br />

5. I metodi di analisi adottati ai sensi del presente regolamento<br />

vanno enunciati secondo la presentazione standard dei metodi<br />

di analisi raccomandata dall'Organizzazione internazionale per<br />

la standardizzazione (ISO).<br />

18


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CAPO III -CAMPIONAMENTO E ANALISI<br />

Articolo 11 -Metodi di campionamento e di analisi<br />

4. Le seguenti misure di attuazione possono essere adottate<br />

secondo la procedura di cui all'articolo 62, paragrafo 3<br />

(applicazione degli art. 5 e 7 della decisione 1999/468/CE,<br />

tenendo conto <strong>delle</strong> disposizioni dell'art. 8 della stessa - con<br />

presentazione del progetto ad un comitato di regolamentazione<br />

composto dei rappresentanti degli Stati membri e presieduto dal<br />

rappresentante della Commissione):<br />

a) metodi di campionamento e di analisi, compresi i metodi di<br />

conferma o di riferimento da usarsi in caso di controversia;<br />

b) criteri di efficienza, parametri di analisi, incertezza della<br />

misura e procedure di convalida dei metodi di cui alla lettera a);<br />

e<br />

c) norme sull'interpretazione dei risultati.<br />

19


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

CAPO III -CAMPIONAMENTO E ANALISI<br />

Articolo 11 -Metodi di campionamento e di analisi<br />

5. Le autorità competenti fissano procedure adeguate atte a<br />

garantire <strong>il</strong> diritto degli operatori del settore dei mangimi e degli<br />

alimenti i cui prodotti sono oggetto di campionamento e di<br />

analisi di chiedere un ulteriore parere di esperti, fatto salvo<br />

l'obbligo <strong>delle</strong> autorità competenti di intervenire rapidamente in<br />

caso di emergenza.<br />

6. In particolare, esse vig<strong>il</strong>ano affinché gli operatori del settore<br />

dei mangimi e degli alimenti possano ottenere un numero<br />

sufficiente di campioni per un ulteriore parere di esperti, a meno<br />

che ciò sia impossi-b<strong>il</strong>e nel caso di prodotti altamente deperib<strong>il</strong>i<br />

o dello scarsissimo quanti-tativo di substrato disponib<strong>il</strong>e.<br />

7. I campioni devono essere manipolati ed etichettati in modo<br />

tale da garantirne la validità dal punto sia giuridico che analitico.<br />

20


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 882/04<br />

Articolo 12 - Laboratori ufficiali<br />

1. L'autorità competente designa i laboratori che possono eseguire<br />

l'analisi dei campioni prelevati durante i controlli ufficiali.<br />

2. Le autorità competenti, tuttavia, possono designare soltanto i<br />

laboratori che operano, sono valutati e accreditati conformemente<br />

alle seguenti norme europee:<br />

a) EN ISO/IEC 17025 su «Criteri generali sulla competenza dei<br />

laboratori di prova e di taratura»;<br />

b) EN ISO/CEI 17011 su «General requirements for accreditation<br />

bodies accrediting conformity assessment bodies» (Requisiti<br />

generali per gli organismi di accreditamento che accreditano<br />

organismi di valutazione della conformità).<br />

3. L'accreditamento e la valutazione dei laboratori di prova di cui al<br />

paragrafo 2 possono riguardare singole prove o gruppi di prove.<br />

4. L'autorità competente può annullare la designazione di cui al<br />

paragrafo 1 se le condizioni di cui al paragrafo 2 non sono più<br />

rispettate.<br />

21


NORME ORIZZONTALI COGENTI: CPSR atto n. 2028 17/06/08<br />

Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le<br />

Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano<br />

Accordo tra <strong>il</strong> Ministro della salute, le Regioni e le<br />

Province Autonome di Trento e di Bolzano recante<br />

“Requisiti minimi e criteri per <strong>il</strong> riconoscimento dei<br />

laboratori di analisi non annessi alle industrie<br />

alimentari ai fini dell’autocontrollo”.<br />

Repertorio Atti n. 2028 del 17 giugno 2004<br />

Seduta del 17 giugno 2004<br />

22


NORME ORIZZONTALI COGENTI: CPSR atto n. 2028 17/06/08<br />

Art. 1<br />

(Campo di applicazione)<br />

1. Il presente accordo si applica ai:<br />

a) laboratori non annessi alle industrie alimentari che<br />

effettuano analisi nell’ambito <strong>delle</strong> procedure di<br />

autocontrollo per le industrie alimentari;<br />

b) laboratori annessi alle industrie alimentari che<br />

effettuano analisi ai fini dell'autocontrollo per conto di altre<br />

industrie alimentari facenti capo a soggetti giuridici<br />

diversi.<br />

23


NORME ORIZZONTALI COGENTI: CPSR atto n. 2028 17/06/08<br />

Art. 2 (Criteri generali e requisiti minimi) - riassunto<br />

1. Conformità dei laboratori ai criteri generali per <strong>il</strong> funzionamento dei<br />

laboratori di prova stab<strong>il</strong>iti dalla norma europea UNI CEI EN ISO/IEC<br />

17025<br />

2. Accreditamento dei laboratori in base alla UNI CEI EN ISO/IEC 17025<br />

per singole prove/gruppi di prove, da un organismo di accreditamento<br />

conforme ai criteri stab<strong>il</strong>iti dalla EN 45003 (sostituita da UNI CEI EN<br />

ISO/IEC 17011).<br />

2. I laboratori che analizzano matrici diverse da quelle alimentari devono<br />

garantire una differenziazione sia dei locali che della gestione dei<br />

campioni per tutto l’iter analitico, adottando adeguate misure, allo scopo<br />

di escludere la possib<strong>il</strong>ità di commistioni o contaminazioni.<br />

3. I laboratori possono affidare l’esecuzione di determinate prove ad un<br />

laboratorio terzo (se iscritto agli elenchi regionali, o risulti accreditato<br />

secondo le disposizioni di cui all’art. 2 se operante in uno degli stati<br />

membri dell’Unione Europea). I laboratori devono inoltre tenere a<br />

disposizione i documenti relativi alla valutazione della competenza del<br />

laboratorio terzo ed anche dei lavori svolti da quest’ultimo.<br />

E’ facoltà <strong>delle</strong> Regioni e Province autonome estendere le proprie<br />

verifiche al laboratorio terzo.<br />

24


NORME ORIZZONTALI COGENTI: CPSR atto n. 2028 17/06/08<br />

Art. 3 - (Elenchi regionali regionali dei laboratori)<br />

1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano iscrivono<br />

in appositi elenchi, i laboratori di cui all’articolo 1 presenti sul proprio<br />

territorio che risultano conformi ai criteri generali e ai requisiti minimi<br />

di cui all’articolo 2.<br />

2. L’iscrizione di cui al comma 1 consente l’esercizio dell’<strong>attività</strong> su<br />

tutto <strong>il</strong> territorio nazionale ed è valida fino al permanere <strong>delle</strong><br />

condizioni in base alle quali essa è stata effettuata.<br />

3. Le Regioni e Province autonome provvedono alla pubblicazione,<br />

con cadenza annuale, degli elenchi di cui al comma 1,<br />

trasmettendone copia al Ministero della Salute.<br />

4. Le Regioni e le Province autonome si impegnano ad individuare<br />

modalità uniformi per la pubblicizzazione <strong>delle</strong> informazioni contenute<br />

negli elenchi di cui al presente articolo.<br />

25


NORME ORIZZONTALI COGENTI: CPSR atto n. 2028 17/06/08<br />

Art. 4 (Iscrizione agli elenchi regionali) - riassunto<br />

1. L’iscrizione agli elenchi regionali di cui all’art. 3 può essere richiesta,<br />

documentando <strong>il</strong> rispetto di quanto previsto dal precedente art. 2:<br />

a) dai titolari di laboratori già inseriti in via provvisoria nell’elenco predisposto dal<br />

Ministero della Salute ai fini dell’autocontrollo alimentare<br />

b) dai titolari di laboratori già inseriti in via provvisoria negli elenchi eventualmente<br />

predisposti dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano,<br />

c) dai titolari di laboratori che intendono effettuare l’<strong>attività</strong> di cui trattasi e non<br />

risultano iscritti in nessuno degli elenchi di cui ai precedenti punti a. e b.<br />

2. I laboratori che non risultano accreditati ai sensi dell’art. 2, comma 2, possono<br />

essere iscritti presentando copia del contratto stipulato con l’organismo di<br />

accreditamento, attestante l’avvio <strong>delle</strong> procedure finalizzate all’ottenimento<br />

dell’accreditamento. L’accreditamento dovrà essere acquisito entro 36 mesi dalla<br />

data di iscrizione negli elenchi regionali.<br />

3. Il mancato accreditamento del laboratorio o <strong>il</strong> difetto della sua comunicazione<br />

entro i termini previsti dal comma 2 del presente articolo comportano la<br />

cancellazione d’ufficio dagli elenchi regionali, senza la possib<strong>il</strong>ità di reiterare<br />

l’istanza di iscrizione, salvo aver dimostrato preventivamente l’avvenuto<br />

ottenimento dell’accreditamento di cui all’art. 2, comma 2.<br />

4. I titolari dei laboratori già operanti ai fini del D.L.vo n. 155/1997, devono<br />

presentare l’istanza di iscrizione agli elenchi regionali entro 120 giorni<br />

dall'adozione del provvedimento formale con <strong>il</strong> quale le Regioni e le Province<br />

Autonome si impegnano a recepire i contenuti del presente accordo.<br />

26


NORME ORIZZONTALI COGENTI: CPSR atto n. 2028 17/06/08<br />

Art. 5<br />

(Verifiche ispettive)<br />

1. I titolari dei laboratori sono tenuti a comunicare alle Regioni o Province<br />

Autonome nel cui elenco risultano inseriti l’esito <strong>delle</strong> verifiche periodicamente<br />

effettuate dagli organismi di accreditamento di cui all’articolo 2.<br />

2. Le Regioni e Province Autonome si impegnano a definire modalità uniformi<br />

per l’effettuazione <strong>delle</strong> verifiche ispettive finalizzate alla valutazione della<br />

conformità ai criteri generali e ai requisiti minimi di cui all’articolo 2.<br />

3. Il Ministero della Salute può effettuare in qualunque momento, con le<br />

Regioni o Province autonome interessate, sopralluoghi presso i laboratori già<br />

inseriti negli elenchi allo scopo di verificarne la conformità ai criteri generali e<br />

ai requisiti minimi di cui all’articolo 2.<br />

4. Le Regioni e le Province autonome si impegnano a definire criteri uniformi<br />

per la cancellazione e la reiscrizione negli elenchi di cui all’articolo 3 dei<br />

laboratori sottoposti a verifiche ispettive <strong>il</strong> cui esito è risultato negativo.<br />

27


REGOLAMENTO (CE) n. 2073/2005<br />

DELLA COMMISSIONE<br />

del 15 novembre 2005 sui criteri microbiologici<br />

applicab<strong>il</strong>i ai prodotti alimentari<br />

(GU L 338 del 22.12.2005, pag. 1)<br />

«criteri di sicurezza alimentare»<br />

«criteri di igiene del processo»<br />

28


REGOLAMENTO (CE) n. 2073/2005<br />

c) «criterio di sicurezza alimentare», un criterio che definisce<br />

l’accettab<strong>il</strong>ità di un prodotto o di una partita di prodotti<br />

alimentari, applicab<strong>il</strong>e ai prodotti immessi sul mercato;<br />

d) «criterio di igiene del processo», un criterio che definisce<br />

<strong>il</strong> funzionamento accettab<strong>il</strong>e del processo di produzione.<br />

Questo criterio, che non si applica ai prodotti immessi sul<br />

mercato, fissa un valore indicativo di contaminazione al di<br />

sopra del quale sono necessarie misure correttive volte a<br />

mantenere l’igiene del processo di produzione in<br />

ottemperanza alla legislazione in materia di prodotti<br />

alimentari;<br />

29


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

Articolo 1 -Oggetto e campo d’applicazione<br />

Il presente regolamento stab<strong>il</strong>isce i criteri microbiologici per taluni<br />

microrganismi e le norme di attuazione che gli operatori del settore<br />

alimentare devono rispettare nell’applicazione <strong>delle</strong> misure di igiene<br />

generali e specifiche di cui all’articolo 4 del regolamento (CE) n.<br />

852/2004.<br />

Reg. 852/04 - Articolo 4 -Requisiti generali e specifici in materia d’igiene<br />

1. Gli OSA che effettuano la produzione primaria e le operazioni connesse elencate<br />

nell’all. I rispettano i requisiti generali in materia d’igiene di cui alla parte A dell’all. I e<br />

ogni requisito specifico previsto dal Reg. (CE) n. 853/2004.<br />

2. Gli OSA che eseguono qualsivoglia fase della produzione, della trasformazione e<br />

della distribuzione di alimenti successiva a quelle di cui al paragrafo 1, rispettano i<br />

requisiti generali in materia d’igiene di cui all’all. II e ogni requisito specifico previsto<br />

dal Reg. (CE) n. 853/2004.<br />

3. Gli OSA se necessario adottano le seguenti misure igieniche specifiche:<br />

a) rispetto dei criteri microbiologici relativi ai prodotti alimentari;<br />

b) le procedure necessarie a raggiungere gli obiettivi fissati per <strong>il</strong> conseguimento degli<br />

scopi del presente regolamento;<br />

c) rispetto dei requisiti in materia di controllo <strong>delle</strong> temperature degli alimenti;<br />

d) mantenimento della catena del freddo;<br />

e) campionature e analisi.<br />

30


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

Articolo 1 -Oggetto e campo d’applicazione (segue)<br />

L’autorità competente verifica <strong>il</strong> rispetto <strong>delle</strong> norme e dei criteri di cui al<br />

presente regolamento conformemente al Reg (CE) n. 882/2004, senza<br />

pregiudizio del suo diritto di procedere a ulteriori campionamenti ed analisi<br />

per la r<strong>il</strong>evazione e la misura della presenza di altri microrganismi, <strong>delle</strong> loro<br />

tossine o dei loro metaboliti, o come verifica dei processi, per i prodotti<br />

alimentari sospetti, o nel contesto dell’analisi del rischio.<br />

Il presente regolamento si applica senza pregiudizio di altre norme<br />

specifiche relative al controllo dei microrganismi stab<strong>il</strong>ite dalla legislazione<br />

comunitaria e in particolare degli standard sanitari per i prodotti alimentari<br />

stab<strong>il</strong>iti dal regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del<br />

Consiglio (ad es. carica batterica a 30 °C inferiore a 300 000/ml per <strong>il</strong> latte vaccino<br />

crudo usato per fabbricare prodotti lattiero-caseari), <strong>delle</strong> norme sui parassiti<br />

fissate dal regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del<br />

Consiglio (ad es. controlli ufficiali a campione intesi a verificare <strong>il</strong> rispetto della<br />

normativa comunitaria relativa ai parassiti); e dei criteri microbiologici di cui alla<br />

direttiva 80/777/CEE del Consiglio (in materia di ravvicinamento <strong>delle</strong><br />

legislazioni degli Stati membri sull'ut<strong>il</strong>izzazione e la commercializzazione<br />

<strong>delle</strong> acque minerali naturali).<br />

31


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti alimentari<br />

Capitolo 1. Criteri di sicurezza alimentare per tipologie di alimenti<br />

(Microrganismi/loro tossine, Metaboliti: Listeria monocytogenes,<br />

Salmonella, Enterotossine staf<strong>il</strong>ococciche, Enterobacter sakazakii, E. coli,<br />

Istamina) con indicazione del metodo da ut<strong>il</strong>izzare.<br />

32


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti alimentari<br />

Capitolo 1. Criteri di sicurezza alimentare per tipologie di alimenti<br />

(Microrganismi/loro tossine, Metaboliti: Listeria monocytogenes,<br />

Salmonella, Enterotossine staf<strong>il</strong>ococciche, Enterobacter sakazakii, E. coli,<br />

Istamina)<br />

Capitolo 2. Criteri di igiene del processo<br />

2.1. Carne e prodotti a base di carne (Conteggio Colonie<br />

aerobiche, Enterobacteriacee, Salmonella, E. Coli)<br />

2.2. Latte e prodotti lattiero-caseari (conteggio colonie<br />

aerobiche, Enterobacteriacee, E. Coli, Staf<strong>il</strong>ococchi coagulasi-positivi<br />

2.3. Prodotti a base di uova (Enterobacteriacee)<br />

2.4. Prodotti della pesca (E. Coli, Staf<strong>il</strong>ococchi coagulasi-positivi)<br />

2.5. Ortaggi, frutta e prodotti derivati (E. Coli)<br />

E’ sempre indicato <strong>il</strong> metodo da ut<strong>il</strong>izzare.<br />

33


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

Articolo 5 - Norme specifiche per le analisi e <strong>il</strong> campionamento<br />

5. […] L’impiego di metodi d’analisi alternativi è accettab<strong>il</strong>e quando tali<br />

metodi sono validati in base al metodo di riferimento di cui all’allegato I e<br />

se è ut<strong>il</strong>izzato un metodo proprietario certificato da una terza parte in<br />

base al protocollo definito nella norma EN/ISO 16140 o ad altri protocolli<br />

analoghi accettati a livello internazionale.<br />

Qualora l’operatore del settore alimentare intenda applicare metodi<br />

analitici diversi da quelli validati e certificati come indicato al terzo<br />

comma, tali metodi sono validati in base a protocolli riconosciuti a livello<br />

internazionale e <strong>il</strong> loro impiego è autorizzato dall’autorità competente.<br />

The use of alternative analytical methods is acceptable when the<br />

methods are validated against the reference method in Annex I and if<br />

a proprietary method, certified by a third party in accordance with the<br />

protocol set out in EN/ISO standard 16140 or other internationally<br />

accepted sim<strong>il</strong>ar protocols, is used.<br />

If the food business operator wishes to use analytical methods other<br />

than those validated and certified as described in paragraph 3 the<br />

methods shall be validated according to internationally accepted<br />

protocols and their use authorised by the competent authority.<br />

35


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti<br />

alimentari<br />

Capitolo 3. Norme per <strong>il</strong> campionamento e per la<br />

preparazione dei campioni da analizzare<br />

3.1. Norme generali per <strong>il</strong> campionamento e la<br />

preparazione dei campioni da analizzare<br />

In assenza di norme più specifiche in materia di<br />

campionamento e di preparazione dei campioni da<br />

analizzare, si ut<strong>il</strong>izzano come metodi di riferimento le<br />

norme pertinenti dell'ISO (International Organisation<br />

for Standardization) e gli orientamenti del Codex<br />

Alimentarius<br />

36


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti<br />

alimentari<br />

Capitolo 3. Norme per <strong>il</strong> campionamento e per la preparazione dei<br />

campioni da analizzare<br />

3.2. Campionamento batteriologico nei macelli e nei luoghi di<br />

produzione di carne macinata e preparazioni a base di carne<br />

Norme di campionamento per le carcasse di bovini, suini, ovini,<br />

caprini ed equini<br />

I metodi di campionamento distruttivo e non distruttivo, la scelta dei siti di<br />

prelievo dei campioni e le regole per la loro conservazione e <strong>il</strong> trasporto<br />

sono indicati nella norma ISO 17604.<br />

N orme di campionamento per le carcasse doi pollame<br />

37


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti alimentari<br />

Capitolo 3. Norme per <strong>il</strong> campionamento e per la preparazione dei campioni<br />

da analizzare<br />

3.2. Campionamento batteriologico nei macelli e nei luoghi di produzione di<br />

carne macinata e preparazioni a base di carne<br />

Linee guida sul campionamento<br />

Linee guida più dettagliate sul campionamento <strong>delle</strong> carcasse, in<br />

particolare per quanto riguarda i siti di campionamento, possono<br />

essere inclusi nei manuali di corretta prassi operativa di cui all'articolo<br />

7 del regolamento (CE) n. 852/2004.<br />

38


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti alimentari<br />

Capitolo 3. Norme per <strong>il</strong> campionamento e per la preparazione dei campioni<br />

da analizzare<br />

3.2. Campionamento batteriologico nei macelli e nei luoghi di produzione di<br />

carne macinata e preparazioni a base di carne<br />

Frequenze di campionamento per lecarcasse, la carne macinata , le<br />

preparazioni a base di carne e le carni separate meccanicamente<br />

Gli operatori del settore alimentare dei macelli o degli stab<strong>il</strong>imenti che<br />

producono carne macinata, preparazioni a base di carne o carni separate<br />

meccanicamente prelevano campioni per l'analisi microbiologica almeno<br />

una volta alla settimana. Il giorno di campionamento deve variare da una<br />

settimana all'altra, affinché sia coperto ogni giorno della settimana.<br />

39


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti alimentari<br />

Capitolo 3. Norme per <strong>il</strong> campionamento e per la preparazione dei campioni<br />

da analizzare<br />

3.2. Campionamento batteriologico nei macelli e nei luoghi di produzione di<br />

carne macinata e preparazioni a base di carne<br />

Frequenze di campionamento per lecarcasse, la carne macinata , le<br />

preparazioni a base di carne e le carni separate meccanicamente<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> campionamento di carne macinata e preparazioni a base di carne per le<br />

analisi destinate alla ricerca di E. coli e al conteggio <strong>delle</strong> colonie aerobiche e <strong>il</strong> campionamento<br />

<strong>delle</strong> carcasse per le analisi destinate alla ricerca di enterobatteriacee e al conteggio <strong>delle</strong><br />

colonie aerobiche, la frequenza può essere ridotta a una volta ogni due settimane qualora si<br />

ottengano risultati soddisfacenti per sei settimane consecutive.<br />

Nel caso del campionamento di carne macinata, preparazioni a base di carne e carcasse per la<br />

ricerca di Salmonella, la frequenza può essere ridotta a una volta ogni due settimane qualora si<br />

ottengano risultati soddisfacenti per 30 settimane consecutive. La frequenza di campionamento<br />

per la ricerca della salmonella può inoltre essere ridotta se vi è un programma di controllo<br />

nazionale o regionale della salmonella e se tale programma prevede prove che sostituiscano <strong>il</strong><br />

campionamento descritto nel presente paragrafo. La frequenza di campionamento può<br />

essere ulteriormente ridotta se <strong>il</strong> programma di controllo nazionale o regionale della salmonella<br />

dimostra che la prevalenza di salmonella è bassa negli animali acquistati dal macello.<br />

40


NORME ORIZZONTALI COGENTI: REG. CE 2073/05<br />

ALLEGATO I -Criteri microbiologici applicab<strong>il</strong>i ai prodotti alimentari<br />

Capitolo 3. Norme per <strong>il</strong> campionamento e per la preparazione dei campioni<br />

da analizzare<br />

3.2. Campionamento batteriologico nei macelli e nei luoghi di produzione di<br />

carne macinata e preparazioni a base di carne<br />

Frequenze di campionamento per lecarcasse, la carne macinata , le<br />

preparazioni a base di carne e le carni separate meccanicamente<br />

Tuttavia, se l’analisi dei rischi lo giustifica e di conseguenza l’autorità competente<br />

lo autorizza, i macelli di piccole dimensioni e gli stab<strong>il</strong>imenti nei quali si<br />

producono carne macinata e preparazioni a base di carne in piccole quantità<br />

possono essere esentati da queste frequenze di campionamento.<br />

41


DECISIONE DELLA COMMISSIONE 2002/657/EC<br />

che attua la direttiva 96/23/CE del Consiglio relativa al rendimento<br />

dei metodi analitici e all'interpretazione dei risultati<br />

Articolo 1 - Materia e sfera di applicazione<br />

La presente decisione stab<strong>il</strong>isce le norme per i metodi analitici da<br />

ut<strong>il</strong>izzare nelle analisi di campioni ufficiali prelevati in ottemperanza<br />

all'articolo 15, paragrafo 1, seconda frase, della direttiva 96/23/CE e<br />

riporta criteri comuni per l'interpretazione dei risultati analitici prove<br />

nienti dai laboratori di controllo ufficiali per tali campioni.<br />

La presente decisione non si applica alle sostanze per le quali siano<br />

state stab<strong>il</strong>ite norme più particolari in altra legislazione comunitaria.<br />

“Le modalità per la raccolta di campioni ufficiali, nonché i metodi di<br />

routine e di riferimento per l'analisi degli stessi sono precisate secondo<br />

quanto disposto all'articolo 33.”<br />

DIRETTIVA 96/23/CE - concernente le misure di controllo su talune sostanze<br />

e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti e che abroga le<br />

direttive 85/358/CEE e 86/469/CEE e le decisioni 89/187/CEE e 91/664/CEE<br />

42


DIRETTIVA 96/23/CE DEL CONSIGLIO del 29 apr<strong>il</strong>e 1996<br />

CAPO I -Campo d'applicazione e definizioni<br />

Articolo 1 - La presente direttiva stab<strong>il</strong>isce le misure di controllo<br />

relative alle sostanze e alle categorie di residui di cui all'allegato I.<br />

ALLEGATO I<br />

CATEGORIA A — Sostanze a effetto anabolizzante e sostanze non<br />

autorizzate<br />

1) St<strong>il</strong>beni, loro derivati e loro sali e esteri ; 2) Agenti antitiroidei; 3)<br />

Steroidi; 4) Lattoni dell'acido resorc<strong>il</strong>ico (compreso lo zeranolo); 5) βagonisti;<br />

6) Sostanze incluse nell'allegato IV del regolamento (CEE) n.<br />

2377/90 del Consiglio, del 26 giugno 1990<br />

CATEGORIA B — Medicinali veterinari (Comprese le sostanze non<br />

registrate ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i a fini veterinari) e agenti contaminanti<br />

1) Sostanze antibatteriche, compresi sulfamidici, chinoloni; 2) Altri<br />

prodotti medicinali veterinari; a) Antielmintici; b) Cocci diostatici,<br />

compresi i nitroimidazoli; c) Carbammati e piretroidi; d) Tranqu<strong>il</strong>lanti; e)<br />

Antinfiammatori non steroidei (AINS); f) Altre sostanze esercitanti<br />

un'<strong>attività</strong> farmacologica; 3) Altre sostanze e agenti contaminanti per<br />

l'ambiente; a) Composti organoclorurati, compresi i PCB; b) Composti<br />

organofosforati c) Elementi chimici; d) Micotossine; e) Coloranti; f) Altri<br />

43


DIRETTIVA 96/23/CE DEL CONSIGLIO del 29 apr<strong>il</strong>e 1996<br />

ALLEGATO II<br />

CATEGORIA DI RESIDUI O DI SOSTANZE DA RICERCARE A<br />

SECONDA DEL TIPO DI ANIMALI, LORO ALIMENTI E ACQUA DI<br />

ABBEVERAGGIO E DEL TIPO DI PRODOTTI ANIMALI DI ORIGINE<br />

PRIMARIA<br />

ALLEGATO III<br />

STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO<br />

ALLEGATO IV<br />

LIVELLI E FREQUENZA DI CAMPIONAMENTO<br />

44


REGOLAMENTO (CE) N. 1881/2006<br />

che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei<br />

prodotti alimentari<br />

Modificato da:<br />

Regolamento (CE) n. 1126/2007<br />

Regolamento (CE) n. 565/2008<br />

Regolamento (CE) n. 629/2008<br />

Articolo 1 - Norme generali<br />

1. I prodotti alimentari elencati nell'allegato non sono commercializzati<br />

se contengono uno dei contaminanti elencati nell'allegato in una<br />

quantità superiore al tenore massimo indicato nell'allegato medesimo.<br />

2. I tenori massimi di cui all'allegato si applicano alla parte<br />

commestib<strong>il</strong>e dei prodotti alimentari interessati, salvo quanto<br />

diversamente indicato nell'allegato medesimo.<br />

Testo consolidato scaricab<strong>il</strong>e dal sito<br />

http://eur-lex.europa.eu/RECH_legislation.do<br />

45


REGOLAMENTO (CE) N. 1881/2006<br />

ALLEGATO<br />

Tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari<br />

Parte 1: Nitrato<br />

Parte 2: Micotossine (Aflatossine B1, B2, G1, G2, M1; Ocratossina<br />

A; Patulina; Deossinivalenolo; Zearalenone; Fumonisine; Tossine T-<br />

2 e HT-2)<br />

Parte 3: Metalli (Piombo, Cadmio, Mercurio, Stagno (inorganico))<br />

Parte 4: 3-monocloro-1,2-propandiolo (3-MCPD)<br />

Parte 5: Diossine e PCB ([somma di policlorodibenzo-para-diossine<br />

(PCDD) e policlorodibenzofurani (PCDF), espressi in equivalenti di<br />

tossicità dell'OMS) ut<strong>il</strong>izzando gli OMS-TEF (fattori di tossicità<br />

equivalente)], e somma di diossine e PCB diossina-sim<strong>il</strong>i [somma di<br />

PCDD, PCDF e policlorobifen<strong>il</strong>i (PCB), espressi in equivalenti di<br />

tossicità dell'OMS, ut<strong>il</strong>izzando gli OMS-TEF]. OMS-TEF per la<br />

valutazione dei rischi per l'uomo in base alle conclusioni della<br />

riunione dell'OMS tenutasi a Stoccolma (Svezia), 15-18 giugno 1997<br />

Parte 6: Idrocarburi policiclici aromatici (Benzo(a)pirene)<br />

46


REGOLAMENTO (CE) N. 1882/2006<br />

che stab<strong>il</strong>isce metodi di campionamento ed analisi per <strong>il</strong><br />

controllo ufficiale del tenore di nitrati in alcuni prodotti<br />

alimentari<br />

Articolo 1 - Il campionamento, la preparazione dei campioni e<br />

le analisi finalizzate al controllo ufficiale del tenore di nitrati<br />

negli alimenti di cui alla sezione 1 dell’allegato del regolamento<br />

(CE) n. 1881/2006 devono essere effettuati nel rispetto dei<br />

metodi di cui all’allegato del presente regolamento.<br />

ALLEGATO - METODI DI CAMPIONAMENTO, PREPARAZIONE DEI CAMPIONI<br />

E ANALISI FINALIZZATI AL CONTROLLO UFFICIALE DEL TENORE DI NITRATI<br />

IN ALCUNI ALIMENTI.<br />

D. 2 Disposizioni generali - I metodi di analisi ut<strong>il</strong>izzati per <strong>il</strong> controllo alimentare<br />

devono risultare conformi alle disposizioni dei punti 1 e 2 dell’allegato III del<br />

regolamento (CE) n. 882/2004.<br />

D. 5 Qualità dei laboratori - Il laboratorio deve ottemperare alle disposizioni<br />

dell’articolo 12 del regolamento (CE) n. 882/2004<br />

48


REGOLAMENTO (CE) N. 1883/2006<br />

che stab<strong>il</strong>isce i metodi di campionamento e d’analisi per <strong>il</strong><br />

controllo ufficiale dei livelli di diossine e di PCB diossina-sim<strong>il</strong>i<br />

in alcuni prodotti alimentari<br />

Articolo 1 I campioni destinati al controllo ufficiale dei livelli di<br />

diossine, furani e PCB diossina-sim<strong>il</strong>i nei prodotti alimentari di<br />

cui alla sezione 5 dell’allegato del regolamento (CE) n.<br />

1881/2006 devono essere prelevati secondo le modalità<br />

descritte nell’allegato I del presente regolamento.<br />

ALLEGATO I METODI DI CAMPIONAMENTO PER IL CONTROLLO UFFICIALE<br />

DEI LIVELLI DI DIOSSINE (PCDD/PCDF) E DI PCB DIOSSINA-SIMILI IN ALCUNI<br />

PRODOTTI ALIMENTARI<br />

ALLEGATO II PREPARAZIONE DEI CAMPIONI E PRESCRIZIONI PER I METODI<br />

D’ ANALISI IMPIEGATI NEL CONTROLLO UFFICIALE DEI LIVELLI DI DIOSSINE<br />

(PCDD/PCDF) E DI PCB DIOSSINA-SIMILI IN ALCUNI PRODOTTI ALIMENTARI<br />

49


REGOLAMENTO (CE) N. 401/2006<br />

relativo ai metodi di campionamento e di analisi per <strong>il</strong> controllo<br />

ufficiale dei tenori di micotossine nei prodotti alimentari<br />

Articolo 1 - Il campionamento destinato al controllo ufficiale dei tenori<br />

di micotossine nei prodotti alimentari viene effettuato con le modalità<br />

indicate nell’ allegato I.<br />

Articolo 2 - La preparazione dei campioni e i metodi di analisi<br />

ut<strong>il</strong>izzati per <strong>il</strong> controllo ufficiale dei tenori di micotossine nei prodotti<br />

alimentari rispettano i criteri indicati nell’ allegato II.<br />

ALLEGATO I<br />

METODI DI CAMPIONAMENTO PER IL CONTROLLO UFFICIALE DEI TENORI<br />

DI MICOTOSSINE NEI PRODOTTI ALIMENTARI<br />

ALLEGATO II<br />

CRITERI DA APPLICARE ALLA PREPARAZIONE DEI CAMPIONI E AI METODI<br />

DI ANALISI PER IL CONTROLLO UFFICIALE DEI TENORI DI MICOTOSSINE<br />

NEI PRODOTTI ALIMENTARI<br />

50


REGOLAMENTO (CE) N. 333/2007<br />

relativo ai metodi di campionamento e di analisi per <strong>il</strong><br />

controllo ufficiale dei tenori di piombo, cadmio, mercurio,<br />

stagno inorganico, 3-MCPD e benzo(a)pirene nei prodotti<br />

alimentari<br />

mono-cloro-propano-1,2diol<br />

Articolo 1 1. Il campionamento e l'analisi per <strong>il</strong> controllo ufficiale<br />

dei tenori di piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico, 3-MCPD e<br />

benzo(a)pirene di cui alle parti 3, 4 e 6 dell'allegato del regolamento<br />

(CE) n. 1881/2006 sono effettuati conformemente all'allegato del<br />

presente regolamento.<br />

ALLEGATO<br />

PARTE A DEFINIZIONI<br />

PARTE B METODI DI CAMPIONAMENTO<br />

PARTE C PREPARAZIONE DEI CAMPIONI E ANALISI<br />

PARTE D PRESENTAZIONE E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI<br />

51

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